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Ho scelto, cari amici, un titolo banale per una cosa importante. Voi state leggendo il secondo “volumetto” di IN AEVUM, della serie cui abbiamo dato avvio dopo il 125° dell’Istituto. Deo adiuvante, continueremo con il ritmo semestrale; se possibile passeremo all’optimum, un fascicolo ogni quattro mesi. Aiuto, ne stanno offrendo in molti. Arrivano scritti, indicazioni; arriva anche qualche finanziamento. A questo proposito, attenzione: i fondi arrivano attraverso le quote-tessera dell’associazione ex-allievi, e il contributo di qualcuno che si sente particolarmente legato all’Istituto e al fil rouge che abbiamo cercato di riannodare. E non sono sufficienti.. C’è una proposta, di molta attualità. Trovare degli sponsores (non inorridite: della parola se n’è appropriata la lingua inglese, e noi gliela ritogliamo; e il plurale lo facciamo alla latina, non all’americana). Qualcuno può dare una mano.. o offrirsi? Altro argomento, e serio. L’Istituto, pur tra tante difficoltà, continua la sua strada. Ma occorre che venga scelto, che ci siano gli studenti, e in buon numero. Chi, meglio degli “ex”, può indirizzare nuovi allievi alle antiche aule? Così nuove generazioni di giovani potranno fare esperienza di tensioni educative vere e significative, in uno schema attivo fondato sulla libertà e sulla ricchezza della persona umana: dico interscambio di esperienze, incrocio fra leaders, insegnamento che può vivere in articolazione successiva di piccoli gruppi all’interno della classe. Aggiungo. La scuola è la società: cioé ne fanno parte con ruoli diversi docenti, allievi, genitori, operatori di vari incarichi. E ci siamo anche noi. Nell’insieme di attività che si possono definire di extra-scuola un contributo tecnico, di idee, può venire da ciascuno di noi: immagi- niamo conferenze tenute a genitori e studenti, in vista della scadenza della dichiarazione dei redditi, da un ex-allievo esperto nel campo dei tributi; o una conferenza tenuta da un medico o da un fisico su problemi di attualità scientifica; o la presentazione di una legge innovativa, discussa da un esperto di diritto: non si tratta di materia scolastica, ma è sapere. Per le vostre proposte, gli indirizzi sono quelli, ormai soliti, che trovate in calce a questa pagina. Una forte stretta di mano, a ciascuno di voi. editoriale di Rosario Musmeci 1 indirizzi: per gli articoli e per le proposte di collaborazione: ASSOCIAZIONE EX-ALLIEVI, Istituto San Michele, via Dafnica 156, 95024 ACIREALE (CT); telefono: 095.604218; o con l’ e-mail (almeno ai primi due indirizzi): [email protected], [email protected], [email protected].

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Ho scelto, cari amici, un titolo banale per una cosa importante.Voi state leggendo il secondo “volumetto” di IN AEVUM, della seriecui abbiamo dato avvio dopo il 125° dell’Istituto. Deo adiuvante,continueremo con il ritmo semestrale; se possibile passeremo all’optimum,un fascicolo ogni quattro mesi.

Aiuto, ne stanno offrendo in molti. Arrivano scritti, indicazioni;arriva anche qualche finanziamento. A questo proposito, attenzione: ifondi arrivano attraverso le quote-tessera dell’associazione ex-allievi, eil contributo di qualcuno che si sente particolarmente legato all’Istitutoe al fil rouge che abbiamo cercato di riannodare. E non sono sufficienti..C’è una proposta, di molta attualità. Trovare degli sponsores (noninorridite: della parola se n’è appropriata la lingua inglese, e noi glielaritogliamo; e il plurale lo facciamo alla latina, non all’americana).Qualcuno può dare una mano.. o offrirsi?

Altro argomento, e serio. L’Istituto, pur tra tante difficoltà,continua la sua strada. Ma occorre che venga scelto, che ci siano glistudenti, e in buon numero. Chi, meglio degli “ex”, può indirizzarenuovi allievi alle antiche aule? Così nuove generazioni di giovani potrannofare esperienza di tensioni educative vere e significative, in uno schemaattivo fondato sulla libertà e sulla ricchezza della persona umana: dicointerscambio di esperienze, incrocio fra leaders, insegnamento che puòvivere in articolazione successiva di piccoli gruppi all’interno della classe.

Aggiungo. La scuola è la società: cioé ne fanno parte con ruolidiversi docenti, allievi, genitori, operatori di vari incarichi. E ci siamoanche noi. Nell’insieme di attività che si possono definire di extra-scuolaun contributo tecnico, di idee, può venire da ciascuno di noi: immagi-niamo conferenze tenute a genitori e studenti, in vista della scadenzadella dichiarazione dei redditi, da un ex-allievo esperto nel campo deitributi; o una conferenza tenuta da un medico o da un fisico su problemidi attualità scientifica; o la presentazione di una legge innovativa, discussada un esperto di diritto: non si tratta di materia scolastica, ma è sapere.

Per le vostre proposte, gli indirizzi sono quelli, ormai soliti, chetrovate in calce a questa pagina.

Una forte stretta di mano, a ciascuno di voi.

editorialedi Rosario Musmeci

1

indirizzi: per gli articoli e per le proposte di collaborazione: ASSOCIAZIONEEX-ALLIEVI, Istituto San Michele, via Dafnica 156, 95024 ACIREALE (CT);telefono: 095.604218; o con l’e-mail (almeno ai primi due indirizzi):[email protected], [email protected], [email protected].

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Carissimi alunni, ex-alunni ed amici dell’Istituto S. Michele, a voie alle vostre famiglie, per mezzo della nostra rivista divenuta un ponteche ci collega e ci avvicina, a nome di questa Comunità oratoriana,desidero far giungere un affettuoso saluto ed un fervido augurio di pace,di quella pace che Cristo Risorto portò ai suoi discepoli nel cenacolo.

Tutti abbiamo bisogno della pace del Signore nei nostri cuori,nelle famiglie, nella società, nel mondo. La pace è un bene in sé e tuttidobbiamo impegnarci a costruirla con decisione e perseveranza.

Malgrado i molti sforzi del S. Padre e le invocazioni per la paceche si sono levate sotto ogni latitudine nell'intero pianeta, la guerra èscoppiata. Ciò è avvenuto perché le decisioni che contano per le sortidi tutta l’umanità vengono prese da pochi senza preoccuparsi dei drammidell'umanità. Il Papa continua a farsi “mendicante della pace” facendosivoce di chi non ha voce, con rinnovati e pressanti appelli ai Capi diStato e alle Organizzazioni internazionali perché coloro che soffrononon possono più attendere. Le sorti dei popoli dovrebbero sempre averela priorità nelle decisioni di coloro che sono ai vertici delle Istituzioni.“Coloro che occupano posizioni di responsabilità”, ha scritto GiovanniPaolo II per la Giornata mondiale della pace 2003, “debbono per primiaccettare di porre coraggiosamente in questione il loro modo di gestireil potere e di procurare il benessere dei loro popoli perché si possadavvero progredire verso la pace”. “Impegnarsi in fattivi negoziati nonsignifica umiliarsi ma lavorare con responsabilità per la pace”.

Un forte contributo alla costruzione della pace, senza mai avvi-lirci dinanzi ad eventi di segno opposto, dobbiamo darlo per primi noicattolici, con la conversione del cuore, la preghiera e la penitenza. La paceinteriore, come per la legge dei vasi comunicanti, arreca grandi beneficiin tutti gli ambiti della vita sociale e politica, dalla famiglia alla scuola,dal lavoro alla giustizia, dall’economia alla cultura e alla politica perchédispone gli animi a guardare i problemi nella loro essenzialità e ad averefisso l’obiettivo sul vero bene comune, tutto valutando con lungimiranzae magnanimità. Per essere degli operatori di pace dobbiamo disarmarcidentro, nel cuore, e riusciremo a guardare gli altri con occhi benevoli.Senza una sincera e duratura conversione del cuore, non saremo maicredibili costruttori di pace.

La pace sociale ha come fondamento la giustizia, la libertà, laverità. I forti squilibri tra Paesi ricchi e Paesi poveri spingono questiultimi all’esasperazione, alla ribellione e ad atti inconsulti che non

bene da perseguiredi P. Alfio Cantarella d. O.

la pacela

pac

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possono tuttavia in alcun modo giustificarsi soprattutto quando si attentialla vita dell’uomo.

Le dittature, scrisse Montesquieu, si consolidano col terrore. Essespengono la libertà, soffocano la democrazia ed eliminano fisicamente glioppositori. I fedelissimi asserviti ai capi vengono lautamente ricompensatimentre il popolo inerme viene ridotto alla schiavitù e alla miseria.

Né può esserci pace ove la verità è misconosciuta e la menzognadiventa sistematicamente arma di delazione morale e di delegittimazionedelle voci libere, di quanti non piegano il capo come robot.

Facciamoci costruttori di pace anche incoraggiando i movimenti dipensiero in favore della cultura della pace, denunciando le ingiustizie epropugnando in tutte le sedi un sistema economico che ponga al centrol’uomo e la sua dignità.

La promozione infine di incontri tra popoli di culture e religionidiverse può aiutare in special modo i giovani a farsi sentinelle della pace edella tolleranza, in un mondo caratterizzato dalla moltiplicazione degliscambi, da un’interdipendenza crescente e dall'apertura sempre più ampiadelle frontiere.la

pac

e

vivi nella memoria e nella preghieraRicordiamo qui alcuni nostri amici, recentemente scomparsi; li ricordiamo com’erano,con noi.. expectantes beatam spem.

prof. Gaetano MAZZEI, di Acireale, maturo del 1939; mancato il 31 gennaio 2002.

avv. UGO FLERES, di Messina; maturo del 1952; mancato nel 2002.

prof. EGISTO LO BOSCO, di Raffadali, maturo del 1953; già docente, poi preside neiruoli dello Stato; mancato nel 2002.

avv. ANTONINO MORABITO, di Mazzarrà S. Andrea, maturo del 1953.

prof. ROSARIO PETRIGLIERI, di Modica, maturo del 1953; ordinario di matematicanegli istituti statali di II grado; mancato nel 2000.

ing. MARIO TORRISI, di Aci Catena, maturo del 1953; mancato nel novembre 2002.

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La perfezione non consiste nelle cose esteriori, comeil piangere ed altre cose simili, e le lacrime non sono

segno che l’uomo sia in grazia di Dio.

San Filippo Neri

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… Le persone consacrate, in ragione dell’esperienza di vita comunitariadi cui sono portatrici, si trovano nelle condizioni più favorevoli percollaborare affinché il progetto educativo dell’istituzione scolasticapromuova la creazione di una vera comunità. In particolare propongonoun modello di convivenza alternativo rispetto a quello di una societàmassificata o individualista. Concretamente le persone consacrate siimpegnano, insieme ai colleghi laici, per far sì che la scuola si strutturicome luogo d’incontro, di ascolto, di comunicazione, in cui gli alunnie le alunne sperimentino in maniera vitale i valori. In modo miratoaiutano ad orientare le scelte pedagogiche così da favorire il superamentodel protagonismo individualistico, la solidarietà rispetto alla competizione,l’aiuto al debole rispetto all’emarginazione, la partecipazione responsabilerispetto al disinteresse.

Nell’attuale situazione, la missione educativa nella scuola è semprepiù condivisa con i laici. «Se, a volte anche nel recente passato, lacollaborazione è avvenuta in termini di supplenza per la carenza dellepersone consacrate necessarie allo svolgimento delle attività, ora essanasce dall’esigenza di condividere le responsabilità non soltanto nellagestione delle opere dell’Istituto, ma soprattutto nell’aspirazione a vivereaspetti e momenti specifici della spiritualità e della missione dell’Istituto».Le persone consacrate, dunque, hanno il compito di trasmettere ilcarisma educativo che le anima e di promuovere la formazione dellepersone che si sentono chiamate alla stessa missione. Per assolvere aquesta responsabilità dovranno fare attenzione a noi? impegnarsiesclusivamente in compiti accademico-amministrativi e a non lasciarsiprendere dall'attivismo. È necessario, invece, che privilegino l’attenzionealle ricchezze del loro carisma e s’impegnino a svilupparle in rispostaalle nuove situazioni socio-culturali.

La qualità dei docenti è fondamentale nel creare un ambienteeducativo propositivo e fecondo. Per questo le istituzioni di vita consacratae le comunità religiose, specialmente quando gestiscono scuole cattoliche,propongono itinerari di formazione per insegnanti, nei quali è opportunoevidenziare la dimensione vocazionale della professione docente per farprendere coscienza di essere partecipi della missione di educare esantificare propria della Chiesa. Le persone consacrate possono aprire,a coloro che lo desiderano, le ricchezze della spiritualità che le caratterizzae del carisma dell’Istituto, incoraggiando a viverle nel ministero educativosecondo l’identità laicale e informe idonee ed accessibili ai giovani…

(da “Notiziario Fidae” 200-201, supplemento al n. 3 di “DOCETE”, dic. 2002)

la collaborazione-integrazionereligiosi-laici nella scuola

relig

iosi-

laic

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la querciadella vita

Quandorivolsi il mio sguardoverso quella verde collinadove s’ergeva la vecchia quercia della vitatutto d’un trattointravidi dietro i folti ramidella triste giovinezzauna fanciullail cui pallido voltoera colmo di lacrime

dopo qualche momento d’esitazionemi avvicinai a leie con tremor di voce le chiesi perché piangevacon sgomento la fanciullami disse perché odiavama io ben sapevoche soffriva perché amavale sue lacrime non erandi rabbia o fervoreeran solo di dolore…il dolore provato per un uomoche forse non l’aveva mai amatache l’aveva solo illusae del suo prezioso sentimento se ne era fatto gioco.

Capii subito ciò che provava perchéanch’io ero stata su quella collinaaccanto alla vecchia quercia della vitacol volto colmo di lacrime di doloreil dolore provato per quell’uomoche forse non mi aveva mai amatache mi aveva solo illusae del mio prezioso sentimento se ne era fatto gioco.

Giusy Maugerialunna di V liceo scientificoan

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Il San Michele, istituto paritario inserito nel sistema scolastico nazionale,secondo le indicazioni della normativa è tenuto a rendere ufficiale il proprioprogetto educativo; esso viene infatti comunicato agli allievi e alle loro famiglieal momento dell’iscrizione. Qui viene proposto alla lettura e alle considerazionidella grande famiglia dei “sammichelini” antichi e nuovi.

1 - L’Istituto San Michele è diretto dai Padri Filippini, la cui azioneeducativa si ispira al metodo gioioso, informato al rispetto dalla libertàindividuale, che fu proprio di S. Filippo Neri (1515-95), il Santo cheseppe farsi "piccolo con i piccoli sapientemente".

2 - Il nostro progetto educativo mira a rispondere alle esigenze dell’edu-cazione integrale dei giovani d’oggi. La scuola infatti è un centro incui si elabora e si trasmette una specifica concezione dell’uomo, delmondo e della storia.

3 - Nella società attuale caratterizzata, tra altre manifestazioni, dal pluralismoculturale, la Chiesa coglie l’urgente bisogno di assicurare la presenzadel pensiero cristiano nella Scuola in quanto esso, nella disparità delleconcezioni e dei comportamenti, costituisce un criterio valido digiudizio insegnando a discernere i valori che fanno l’uomo e i controvaloriche lo degradano. II pluralismo culturale sollecita pertanto la nostracomunità educante, nelle sue vari componenti, a rafforzare l’impegnoeducativo per formare personalità forti, capaci di resistere al relativismoe di vivere coerenti le esigenze della fede.

4 - La scuola è luogo privilegiato di umanizzazione attraverso l’assimilazionesistematica e critica dalla cultura, la quale, per essere educativa, deveinnestarsi nelle problematiche del tempo in cui si svolge la vita deigiovani. Il nostro compito educativo mira a stimolare l’alunno all’eserciziodell’intelligenza sollecitando il dinamismo della scoperta intellettualeed esplicitando il senso delle esperienze e delle certezze vissute.Unascuola che offrisse elaborazioni prefabbricate creerebbe ostacolo allosviluppo della personalità degli alunni.

5 - Scuola e concezione di vita: questa comunità educante ha ben presenteche nella scuola si istruisce per educare,cioè per costruire l’uomo daldi dentro, per liberarlo dai condizionamenti che potrebbero impedirglidi vivere pienamente da uomo e che non si dà libertà etica se non nelconfronto con i valori assoluti dai quali dipende il senso e il valoredella vita dell’uomo.

6 - Nella nostra Scuola ci prefiggiamo di costituire una comunità nellaquale i valori sono mediati da rapporti interpersonali autentici e cordialitra i diversi membri che la compongono.

del nostro istitutoil progetto educativo

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Nel contesto della “giornata pro beatifícazione” del Servo di Dio Mons. Giovanni Battista Aristad. O., secondo Vescovo di Acireale, il 22 marzo 2003, nel salone dell'Oratorio secolare, PadreEdoardo Cerrato, Procuratore generale dell'Istituto dell’Oratorio, ha parlato su “mons. GiovanniBattista Arista ed un grande Papa”, a ricordo del primo centenario della morte di Leone XIII.Nella seconda parte dell’incontro, il prof. Antonio Pagano ha intrattenuto i presenti su “LeoneXIII e il latino”. Sono intervenuti Mons. Pio Vigo, Vescovo di Acireale, Mons. Ignazio Cannavò,Arcivescovo emerito di Messina, il Presidente della Corte d’Assise del Tribunale di Catania,S.E. dott. Antonio Sorbello.

“giornata pro beatifícazione”

7 7 - L’azione educativa della nostra Scuola si dovrà sempre svolgere in collega-

mento con le famiglie, le associazioni giovanili, culturali, sportive, ecc. Mapoiché esistono numerose altre sfere sociali che costituiscono in moltepliciforme una fonte di informazione e di partecipazione culturale, si impone unosforzo attivo della scuola affinché, attraverso una educazione sistematica ecritica, essa prepari i giovani e li renda capaci di scelte libere e coscienti difronte ai messaggi offerti dagli strumenti di comunicazione sociale.

8 - La nostra Scuola si prefigge di trasmettere la cultura non come mezzo dipotenza e di dominio, ma come capacità di comunione e di ascolto degliuomini, degli avvenimenti, delle cose. Non considera il sapere come mezzodi affermazione o di arricchimento ma come dovere di servizio e diresponsabilità verso gli altri.

9 - Attraverso la scuola vogliamo educare gli alunni ad aprirsi agli altri nelrispetto dei loro modi di pensare e di vivere, nell’accoglienza delle loroansie e delle loro speranze, condividendo le loro condizioni e partecipandoal loro avvenire.

10 - La nostra Scuola si propone altresì di offrire il suo servizio educativo anchea coloro che non hanno mezzi economici o sono privi dell’aiuto e dell’affettodella famiglia o sono lontani dalla fede.

11 - Il presente progetto educativo impegnando profondamente la perso-na,richiede la libera adesione di tutti quelli che vi partecipano.Non puòessere mai imposto ma viene offerto come una possibilità e, come tale,può essere anche rifiutato. Per realizzarlo, per esservi fedele, occorre tuttaviache la scuola possa contare sulla convergenza delle intenzioni e delleconvinzioni di tutti i suoi membri.

12 - Alla luce di quanto è stato sopra affermato, la nostra comunItà scolasticacattolica vuole rendere un insostituibile servizio non solo ai singoli allievie a quanti, a vario titolo, la compongono ma anche alla società spessodivisa tra aspirazioni alla solidarietà e sempre nuove forme di individualismo

13 - Concludendo, siamo convinti che la fedeltà al progetto educativo dellanostra Scuola reclama una continua autocritica e un costante ritorno alprincipi e ai motivi ispiratori dai quali ricavare non una risposta automaticaai problemi dell’oggi, ma il senso che permetterà di risolverli in dialogocon quanti, senza distinzione confessionale, sinceramente lavorano per ilvero progresso dell’uomo.

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nell’istitutodell'ing. Camillo De Martino

i recenti lavorii l

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L’ultra centenario Istituto S. Michele man mano che avanzal’età, come per tutte le cose costruite dall’uomo, richiede e abbisognasempre più di lavori di manutenzione, nonché di riqualificazionefunzionale in ottemperanza a un susseguirsi di leggi regionali, nazionalie dell’U.E. in campo sanitario, della staticità delle strutture, dellaprevenzione incendi, e così via.

Questa mole di interventi, tenuto conto dei duemila metriquadri di superficie coperta per ognuno dei tre piani fuori terra,scoraggerebbe anche un agguerrito manager aziendale con un floridobilancio in attivo, ma non ha mai scoraggiato i nostri “padri” poconumerosi, impegnati su tanti fronti e con scarse finanze a disposizione.

A conferma di tutto ciò, infatti, ricordo che dalla metà deglianni ’80 ad oggi l’Istituto è stato rinnovato nella pavimentazionedell’ingresso, portineria, parlatorio, aule, cucina generale e refettoriocontemporaneamente al rifacimento, in detti locali, dell’impiantoelettrico sottotraccia e della necessaria tinteggiatura delle pareti e deisoffitti o dell’ applicazione di carta da parato come nel caso delparlatorio.

La ripavimentazione del refettorio, tutta in granito con fascelaterali e disegni ornamentali centrali o la ripavimentazione delcorridoio centrale al piano terra in marmo bianco-arabescato diCarrara, per l’ampiezza delle rispettive superfici, non sono state co-se da poco conto sia sotto l’aspetto dei tempi tecnici necessari perrealizzarli che per la spesa.

È stato anche costruito un vano corsa ascensore ed installatauna cabina utile anche per i portatori di handicap, riqualificato ilprospetto su via Dafnica per intero, dando maggior decoro allefabbriche dell’Istituto che alla via pubblica sulla quale prospetta perben settanta metri.

I lavori eseguiti di recente, nell’arco del 2002, riguardanola costruzione di una scala in profili di acciaio all’angolo interno disud-est del corpo di fabbrica in arretro su via Dafnica, per le emergenzesismiche e di incendio, l’illuminazione su pali con proiettori in

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alluminio presso fuso e lampade ad ioduri metallici del campo dicalcio, l’installazione di luci di emergenza nei percorsi obbligatidell’Istituto e nei portici prospettanti sul campo di calcio.

Continua, così, l’impegno e la volontà dei Padri Filippinidi servire la città di Acireale nel delicato campo scolastico secondoi principi di S. Filippo Neri fornendo al contempo “un prodottoeducativo di altissimo livello”, come ebbe a sottolineare il dott.Gaetano Ragunì, nel suo ruolo di Provveditore agli Studi di Catania,nel 2000 in occasione del 125° dell’Istituto.

La presenza ad Acireale, dunque, dei Padri dell’Oratorio diSan Filippo Neri è una “realtà” unica e importante sul territorio, chedeve essere meglio valutata ed incoraggiata dagli acesi e da tutti.

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La scala d’emergenza che siinnesta ai lunghi corridoidel 1º e del 2º piano dell’alasud-est dell’Istituto, in fasedi ultimazione.

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nota del dott. Giuseppe Valenti

storia di un medicoun

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ria Giuseppe Valenti ha accettato di raccontarci la sua avventura di

medico “missionario” che ha rischiato la vita in Cecenia. Siamo lieti diriferire che il nostro “compagno di scuola”, con l’alto patrocinio del Presidentedella Repubblica e del Ministro della Sanità ha ricevuto un’alta onorificenzaper aver sempre onorato l’Italia all’estero e proprio per i fatti riguardantila prigionia in Cecenia.

Ognuno di noi ama sognare e per realizzare i propri sogni èdisposto a seguire le emozioni dettate del cuore anziché quelle dettatedalla ragione. E' necessario individuare dentro di sé ciò che c'è e poiprivilegiarlo. Rischiare le proprie certezze per aprirsi alle incertezze diuna vita fatta di disponibilità, di servizio, di passione incandescente perla vita dei più poveri e dei più in difficoltà quasi sentendosi responsabiledella loro vita, bambini o adulti che siano, è sentire d'aver potutorealizzare un sogno. In ogni caso, è impossibile restare indifferenti dinanzialla richiesta d’aiuto che proviene dai Paesi poveri.

Accettare d’andare in Cecenia durante la guerra fu perciò unascelta etica, fu una scelta di coscienza sentita come un sacro dovereprofessionale nei riguardi di tutti i poveri che di fronte alle sofferenzedella guerra chiedevano un atto di solidarietà.

Durante le mie numerose missioni all'estero ho sempre portatodappertutto la mia carica d’umanità assimilata sui banchi di scuola delnostro glorioso Istituto, ove ebbi la fortuna d’imparare i concetti essenzialidi altruismo e solidarietà al servizio dell’umanità che soffre e l’alta valenzamorale e religiosa del lenire le sofferenze degli ultimi.

Nel 1996 andai in Cecenia come medico volontario per una diqueste missioni di pace. Una mattina, mentre mi recavo al lavoro pressol’ospedale dei Ferrovieri di Grosny fui sequestrato. Là, durante la lungaprigionia a solo scopo di lucro, durata da Settembre a Novembre, rischiaila vita davvero! In quei lunghi mesi trascorsi in assoluta solitudine,nessuno ebbe notizie. Fui tenuto rinchiuso in un lucivago orrido bucofra le montagne del Caucaso, privo di qualsiasi supporto igienico e incondizioni d' assoluta precarietà . Poi, una notte di fine Novembre,allorché ogni speranza di sopravvivenza si era pressoché esaurita, arrivòinaspettatamente la tanta sospirata liberazione che pose fine agli stenti,alle violenze morali subite, a tutti gli incubi, alle privazioni nonché allecostanti paure dei rischio immanente di perdere la vita.

“senza frontiere” impegnatoin missione di pace

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energia dall’idrogeno

di Giovanni R. Patti

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i I drammatici eventi dei giorni nostri rendono di estremaattualità il problema dell’energia:affrancarci dalladipendenza dal petrolio e dagli altri combustibili fossili?

Saggio molto interessante quello pubblicato da Jeremy Rifkin,presidente della Foundation on Economic Trends di Washington, intitolatoEconomia all’idrogeno (Mondadori, Milano, 2002), che prospetta scenarinuovi e rivoluzionari di conservazione e impiego dell’energia che potrannopermetterci di affrancarci dalla dipendenza del petrolio e da tutte leconnesse conseguenze inquinanti, quali l’eccesso di anidride carbonica(CO2) la quale, insieme con gli altri c.d. gas di serra, è il principalesospettato di comportare mutamenti climatici su scala planetaria. PerRifkin, infatti, sta tramontando l’era dei combustibili fossili e ciò checi aspetta è un regime energetico diverso basato sullo sfruttamentodell’idrogeno, che è l’elemento chimico più leggero, elementare e diffusoin natura (dato che si trova ovunque, ad es. sulla terra e nell’acqua, nelmondo vivente).

‘Estraendo’ detto idrogeno nella sua forma molecolare dalle altredette sostanze in cui si trova in composizione con altri elementi chimici,e facendolo bruciare, si generano energia e acqua. ‘Immagazzinandolo’,lo si può conservare per poi alimentare le celle a combustibile (che sonodispositivi che lo fanno reagire con l’ossigeno per ottenere energia ecalore ad altissima efficienza e che, a differenza dei generatori tradizionalidi elettricità, hanno una elevata efficienza anche per piccoli impianti),facendo sì che, a differenza delle altre attuali energie pulite o rinnovabili,infatti, come quella eolica, solare, idroelettrica, per avere energia nonsi dipenda più dalla contingenza (e cioè dal fatto che ci sia il sole, debbatirar vento o scorrere l’acqua …).

Sono già state commercializzate celle a combustibile alimentatoa idrogeno, ma la vera rivoluzione che ci attende è quella dei prossimidecenni, ove addirittura potremmo tutti divenire produttori di questanuova ‘energia pulita’, anzi, come meglio è stato precisato, di questo‘vettore di energia’.

Se, come detto, con l’idrogeno è consentito di immagazzinarel’energia che anche piccoli sistemi possono produrre (si pensi a un tettofotovoltaico o a una turbina eolica di cui possono dotarsi anche singoleabitazioni), non ci vuol molto a ipotizzare che questa energia sia dapotersi mettere a disposizione di chi ne abbia bisogno. Da qui il concettodi Hews (Hydrogen energy webs –Reti di energia all’idrogeno-) che

problema del nostro tempo

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consentiranno ai cittadini, oltre a essere consumatori di energia, dipoterla anche produrre e distribuire mettendola ‘in rete’, un po’ comeaccade per le informazioni nel Web per antonomasia, e cioè in Internet.

Già oggi è possibile immettere in rete l’energia ricavata dai pannellifotovoltaici, anche se si tratta ancora di pochi chilowatt, ma si può ipotizzaresin d’ora che questa rete di distribuzione avrà con Internet –la retedell’informazione- una strettissima connessione, perché il gioco delladomanda e dell’offerta determineranno la convenienza o menodell’utilizzazione dell’energia prodotta.

Essendo cioè tantissimi i produttori e variabile l’offerta in tempibrevissimi (si pensi alle ore di punta, quando la richiesta di energia puòessere maggiore), Internet potrà monitorare le variazioni di essa in relazionealla domanda, permettendo di determinare i prezzi e consentendo al cittadinoproduttore di decidere se sia più conveniente, in un certo momento, usarel’elettricità autogenerata, prenderla dalla rete Hew o immagazzinarla sottoforma di idrogeno per distribuirla quando i prezzi saranno più convenienti.“La rete energetica mondiale dell’idrogeno HEW –afferma Rifkin- sarà laprossima grande rivoluzione economica, tecnologica e sociale della storia.Si innesterà sullo sviluppo della rete globale di comunicazione, avviato neglianni Novanta e –come questo- stimolerà la nascita di una nuova culturadella partecipazione [anche se, pur essendo l’HEW] potenzialmente unarivoluzione dell’energia in grado di decentralizzarne e democratizzarne laproduzione, ridefinendo le istituzioni economiche e sociali secondo lineedel tutto nuove, non vi è alcuna garanzia che nella realtà riesca a farlo”[p.13].

(Ciò un po’ come è accaduto per Internet che, prospettando ai suoialbori una informazione liberamente condivisibile, di fatto è stata in parte(ad es. per i sistemi operativi) monopolizzata da aziende - come Microsoft.In essa esiste pur sempre comunque una irriducibile comunità di fruitoriche, nell’esempio dei sistemi operativi, appunto, si avvale di quelli che sonoa distribuzione gratuita -come Linux, il quale si aggiorna con i contributidei fruitori più esperti che pongono in condivisione le soluzioni che essihanno trovato per un migliore impiego, e così mantengono viva a tutt’oggiquesta prospettiva partecipativa come era nell’idea originaria di fruizionedella Rete.)

In ogni caso, afferma Rifkin, il “passaggio a un’economia all’idrogenopuò porre fine alla dipendenza del mondo dall’importazione di petrolio econtribuire a diluire il pericoloso gioco geopolitico che mette a confronto,in Medio Oriente e nel resto del mondo, i militanti musulmani e le potenzeoccidentali [e pure limitare] le emissioni di CO2 a un livello solo doppiodi quello dell’era preindustriale, mitigando gli effetti del surriscaldamentosulla già provata biosfera terrestre” [p.15].

Ciò senza contare la prospettiva di una riglobalizzazione ‘dal basso’che potenzialmente è idonea a delineare nuovi modi di organizzare la società,ancora inimmaginabili, come è accaduto per l’era dei combustibili fossiliche ha portato con sé l’impresa industriale, lo Stato-nazione, l’agglomeratourbano e lo stile di vita borghese.

Insomma: un avvenire che aspettiamo di vedere, ma che fin daadesso ci fa riflettere.

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di Giovanni Vitale

Giuseppe Cristaldiin

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oria Giovanni Vitale, siciliano,

medico che da molto tempovive in Lombardia, è statoallievo del p. Cristaldi conil gruppo che ha conseguitola maturità classica nel1953; avrebbe volutoscrivere del Maestro: mal’amicizia che lo ha a Luilegato per moltissimi annigli ha “preso la mano”;all’amicizia ha volutodedicare questo scritto: comel’ha vissuta accanto almaestro ed Amico.

Difficile est loqui, et de amico sincero et de amicitiae sinceritate, e diPadre Cristaldi, quindi: uomo di grandissima cultura, teologo, filosofo,impareggiabile docente, amato e venerato da tutti i suoi discepoli nel lungoperiodo di insegnamento all’Università Cattolica di Milano, stimato erispettato da tutti i filosofi italiani e stranieri, che annualmente si radunavanoin quel di Stresa per confrontarsi su Rosmini e Newman (in settembrepuntualmente mi invitava a partecipare ai seminari). I suoi discorsi, moltoattesi, riempivano la vasta sala, ascoltati in religioso silenzio e salutati dalunghi fragorosi applausi.

Gli sono stato vicino per oltre cinquant’anni, prima come allievo,dal ginnasio a1 liceo, e poi, per mia fortuna, l’ho avuto come amico, fratelloe insostituibile padre spirituale fino alla sua morte. Era nato un legamemolto forte che ci portava ad essere sempre vicini e il mio pensiero va aimomenti belli e ai momenti brutti della mia vita (la celebrazione del miomatrimonio, la prima comunione dei miei due figlioli, la prima guerra delGolfo alla quale mio figlio Marcello ha partecipato e la mia lunga malattia).

La lontananza, forse, dalla terra natia, ci portava spesso a parlaredell’amicizia; mi riservo di scrivere, presto, qualche pagina per far conoscereagli altri questo sentimento così come lui l'intendeva, registrato ed elaboratonel mio essere uomo.

II “S. Michele” ricorda padre Cristaldi come allievo, come educatore,come professore. Gli studenti di allora (si parla della fine degli anni '40,dei primi anni ’50) apprezzavano la linearità dell'insegnamento, la chiarezzadell’esposizione, la disponibilità a ripetere un passaggio complesso per

sacerdote e maestro

Dodicenne alunno dell’Istituto S. Micheledi Acireale

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renderlo più accessibile: nella prospettivadi "fornire forti ali" perché l'allievo fossein grado di orientarsi con autonomia,di avviare un personale rapporto con lacultura.

Nato nel 1918, fu sacerdote nel1940. L'esperienza didattica (avviata al"S. Michele" e proseguita nei licei statalidi Giarre e di Acireale) trovò lasublimazione nella cattedra pressol'Università Cattolica di Milano.

Tra tanti che hanno cercato dicogliere in profondità nel suo pensiero,forse più particolarmente procede G.Grasso Leanza, in un articolo del 1998.Si coglie il tema della libertà comecentrale nel pensare cristiano di donCristaldi: affinità al pensiero del Neri,che sulla libertà fondava l'attivitàeducativa, sperimentata dal vivonell'istituto che lo aveva visto allievo edocente.: il metodo del dialogo, l'atteggiamento volto all'ascolto, il rispettodel travaglio della ricerca, l'attenzione a scoprire i valori nascosti nella storiae nella cultura. Da qualunque parte possa avvenire il disvelamento dellaverità, questa va accolta come ciò a cui è tendenzialmente volto lo spiritoumano. Freud, Feuerbach e Marx non sono passati invano, non si può nonaccettarne la sfida, leggerne l'ansia di verità che vi è nascosta. Dalla "nausea"di Sartre alla "noia" di Moravia, dal grido così carico di passione di Nietzche"Dio è morto", al "sono ateo per grazia di Dio" di Bunel, dal marxismoalla psicanalisi, allo strutturalismo, dallo storicismo al secolarismo, si percorreun frammento dell'esperienza umana che provoca la coscienza cristiana ariscoprire il senso della vita nella prospettiva della fede. L'insegnamentodel padre Cristaldi invita in tal modo la coscienza cristiana a cogliere leprovocazioni della cultura, della scienza, della storia: con la possibilità delrazionale scommettere, sulla linea di Pascal, per la tesi della fede; tesi cheè forse rischio, come lo aveva già pensato Socrate nel "Fedone", che s'inscrivenella condizione umana e diventa "bello" per la carica di vita e di audaciache suscita nello spirito.

Permetteteci di ricordarlo, a cinque anni dalla scomparsa avvenutanel marzo del 1998, come un vero maestro di vita.in

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oria

Convegno ex allievi 1995:padre Cristaldi con padre Abbate,

Giovanni Vitale e Paolo Paravizzini.

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(Dedicata alla III liceo del 1948 e fatta recitare, in occasione del carnevale, dai lorocompagni di III camerata, rivela la capacità dell’educatore, il padre Giuseppe Cristaldi,di sorridere e far sorridere, inserendosi nel “gruppo” con vero spirito filippino)

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Canzonedel p. Giuseppe Cristaldi

S’avanza solenne dal passo all’occhialeil noto massone Michele Vitalecon Nino Martoglio e mastro AgostinoMichele si trova perfetto a puntino.E’ questo il più grande ch’ei brami tesorodi comico invitto avere l’alloro.La scuola vuol fare di farsa una scenae l’ira d’Alfredo s’attira e la pena.

Su diamo o compagni con questa canzone del terzo liceo sul duro groppone.

Conoscer volete voi Zizza il tifosoguardatelo al calcio ei tutto focosoci sgrida, rabbuffa, rincorre, sospinge,ahibò se poi perde quale ira lo stringe.Attenti deh state con grande tormentovoi siete perduti un fulmine è pocose Zizza vi guarda con l’occhio di fuoco.

Su diamo o compagni con questa canzone del terzo liceo sul duro groppone.

Di Ciancio il barone che dir si potriala sorte sua invero è stata si ria!Con rara snellezza un salto ha tentatoma al posto di prima di nuovo è tornato.Di studio e fanciulli è stato prefettoma giace quest’anno da tutti negletto.Coraggio barone la gloria t’appellarialza il tuo viso e segui tua stella.

Su diamo o compagni con questa canzone del terzo liceo sul duro groppone.

Di Longo nel cuore scolpiti restaroi detti sagaci di don Famularocon cura solerte ne infiora il suo diredi padre Cristaldi destando le ire.Per questo da scuola sì spesso è cacciatoe un otto in condotta s’è pure buscato.O caro mio Longo vuoi tu che t’aiuti?E’ questo il segreto silenzio dei muti.

Su diamo o compagni con questa canzone del terzo liceo sul duro groppone.

Conoscer volete in termini verila bella avventura di Pippo Liggeri?In questo collegio venire dovevae in tasca nemmanco un soldo egli avevama sale sul treno siccome fuochistacon arte e con senno il viaggio s’acquistae il nero del fumo infine deponesul bianco lettuccio di Ciancio il barone.

Su diamo o compagni con questa canzone del terzo liceo sul duro groppone.

In tale consesso maestoso vi appareil grande possente Calorio compare.(1)Di un banco deserto è stato il signoreall’esule d’Elba pensando nel core.Anch’egli la fuga è vero ha tentatoe il regno perduto di nuovo ha cercato.Ma caro Calorio reagire non valeil banco deserto t’aspetta fatale.

Su diamo o compagni con questa canzone del terzo liceo sul duro groppone.

O cari compagni del terzo liceocol cuore commosso che dire più devo?D’alcuni ho parlato d’altri non caleché tutti voi siete di stirpe immortaleche gloria stragrande è certo per voiil dire “Calorio” è uno di noi:In lui s’assomma la nostra grandezzadel terzo liceo egli è la ricchezza.

Su diamo o compagni con questa canzone del terzo liceo sul duro groppone.

Del terzo liceo o illustri signorivi prego accettate quest’umili fioriche a nome di tutti offrire m’è gratoal vostro imponente consesso beato.Infine vi giunga il voto auguraleè vostra la festa… buon carnevale.

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(1) Così veniva scherzosamente chiamato il compiantodott. Giovanni Germanotta.

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di Agata Iolanda Trovato

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Il p. Giuseppe Cristaldi fu un attento studioso di Newman; questi breviappunti sottolineano gli aspetti salienti dell’insigne figura del teologo e filosofooratoriano inglese.

Ad una lettura superficiale, la vita di John Henry Newman potrebbesembrare una vita di sconfitte, ma leggendo i suoi scritti ci rendiamo contoinvece che egli riuscì a superare le difficoltà e a raggiungere la purificazionedella sua coscienza.

Nato a Londra nel 1801 e vissuto per la maggior parte della sua vitasotto il regno della regina Vittoria (18437-1901), in un periodo ricco difermenti politici, sociali e religiosi, Newman con la sua severità morale econ l’austerità della sua vita è lontano dall’ipocrisia e dal falso perbenismoche caratterizzano la lunga era vittoriana.

Persino il suo viso spigoloso e solenne sembra tradire la tenerezzainteriore che egli profuse nella sua vocazione religiosa.

Prima diacono della Chiesa Anglicana, poi parroco, viaggiò in Italiae in Sicilia dove cadde seriamente ammalato e fu sul punto di morire. Efu qui che, recuperata la salute, compose il suo celebre inno: “Lead, kindlylight”.

Newman voleva ardentemente attuare quello che noi diciamo nelCredo: “.. Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica”. Per lui la VeraChiesa è quella tramandata dagli apostoli, secondo i principi della ChiesaCattolica Romana e non una Chiesa basata sulla libera interpretazione dellaBibbia e sul libero Rituale, secondo i principi della Chiesa Anglicana.

Amareggiato per le incomprensioni, Newman torna allo stato laicalee due anni dopo, ordinato prete della Chiesa Cattolica Romana, fondal’Oratorio sul modello di San Filippo Neri, a Marevale, vicino a Birmingham.

L’Oratorio filippino offriva a Newman la garanzia per salvare la suaidentità. Esso non aveva categorie, voti, formalismo; ma un modo dipregare fatto di semplicità, spontaneità, gioia e tenerezza. La carità era allabase di tutto, l’unica costrizione era l’amore fraterno.

Grande nell’affrontare le “Great Trials” (Grandi Prove) cheamareggiarono la sua vita, fu travagliato da un’incessante lotta interiore allaricerca della verità.

Il papa Leone XIII ne riconosce i meriti e lo nomina Cardinale coltitolo di San Giorgio in Velabro, anche se su sua richiesta e considerandonel’età avanzata, gli permette di vivere in Inghilterra.

Muore nel 1890 a Edgbaston e viene seppellito a Rednal, vicinoBirmingham, nel piccolo cimitero dei Padri Oratoriani.

Le intuizioni di Newman furono riconosciute dal Concilio VaticanoII, di cui Newman è considerato il profondo ispiratore, la mente, il profeta,il Padre assente.

Nella Chiesa cattolica di oggi, aperta alla convergenza delle variefedi religiose, egli appare come precursore e questa è la giusta ricompensaper l’isolamento che egli soffrì durante la sua vita.

Egli sosteneva che c’è qualcosa di vero in ogni religione e che laRivelazione è un dono universale e non locale.

Oggi noi ci rendiamo conto che potrebbe essere vero.

sulle orme di San Filippo Neri

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Tifo (di quello buono) al “San Michele”. I giocatori scalpitano incampo, l'arbitro fischia, l’avventura sportiva 2002 prende il via fra l’entusiasmodegli spettatori.

Nei mesi di aprile e maggio si è svolto il campionato interno dicalcio tra i ragazzi delle classi superiori. Il calendario delle sei partite è statobasato sulla classifica a punteggio fra le quattro squadre di studenti di tuttele classi del Liceo, che si sono affrontate sotto la direzione dell'arbitro MarioMusmarra, alunno di V Scientifico, iscritto alla Federazione Italiana Arbitri.Le squadre hanno vissuto con molto entusiasmo questo impegno sportivo,dando il massimo e rendendo emozionanti le varie giornate calcistiche.

Alla fine degli incontri, è stata premiata la squadra prima classificataOn the road, formata dai giocatori: Giuseppe Pennisi, Enrico Frudà,Riccardo Leone, Dario Pappalardo, Gianluca Grancagnolo, Graziano Patti,Dario Giuffrida e Andrea Benenati; sono stati premiati: Giuseppe Di Trapani(capocannoniere), Riccardo Leone (miglior giocatore), e Davide Privitera(giocatore più disciplinato).

La premiazione si è conclusa con pasticcini e spumante, offerti dalP. Direttore.

Perfetta è stata l’organizzazione tecnica del campionato, grazie alprof. Salvo Gorgone, insegnante di educazione fisica nel nostro Istituto.

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pion

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campionatodi calcio2002

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di Enrico Frudàalunno di V liceo scientifico

Da sinistra: M. Cammarata, V. Nicolosi, A. Lorefice, G. Di Trapani, G. Gagliano,C. Fichera, il piccolo C. Lembo, l’arbitro M. Musmarra, R. Leone, D. Pappalardo,G. Grancagnolo, G. Pennisi, E. Frudà, A. Benenati, G. Patti, D. Giuffrida.

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di Michele Battiato alunno di V Liceo scientifico

lettera a Simonale

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a Acireale, 29 ottobre 2002

Un giorno, una data, un evento da ricordare, cara Simona!Tu penserai “per il terremoto”, essendo di Santa Venerina..Ed invece io quel giorno mi trovavo a Palermo, in gita con i miei

compagni del V scientifico. Sì, leggi bene, ho scritto proprio gita, una parolache al “San Michele” risuona con una certa parsimonia.

Tuttavia, per gentile concessione di padre Di Maio e le non pochesollecitazioni dei professori Bella e Musmeci, questa volta la parola è risuonataproprio bene.

Così, mentre tu, povera fanciulla, eri concentrata sul compito diinglese, interrotto dal terremoto, io me ne stavo beatamente nel capoluogodella nostra amata regione. La partenza molto presto, alle sei e trenta, iomolto assonnato, i miei compagni più di me, ci radunammo dinanzi alnostro Istituto e salimmo sull’autobus; per me, posizione strategica, nell’ultimafila, tra Antonio e Luca.

Ed ecco, si parte!Non era passata neanche mezz’ora, primo round con il cibo: giù un

panino con la mortadella e poi via a guardare il panorama, mentre scorre

un viaggio a Palermo

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I professori P. Musmeci e D. Bella con un gruppodi alunni all’Orto botanico

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un sottofondo di musica intervallata da altri frequenti spuntini e dallaspiegazioni geologiche del prof. Bella sull’entroterra siciliano.

Arrivati a Palermo, facciamo subito una visita alla zona del portoe dei Tribunali, in autobus e con il nostro personale cicerone, prof.ssa PinellaMusmeci: San Giorgio dei Genovesi, la Madonna della Catena, i famosiSteri, palazzo Butera, la passeggiata delle Captive, piazza Marina; in unaparola, tutto il quartiere trecentesco della città limitrofo al porto.

Prima fermata, Orto botanico; dopo aver versato il contributo perl’ingresso ci addentriamo nel regno delle piante e tra mastodontici frutti dilimone, piante rarissime e simpatiche foto il tempo scorre veloce fino all’arrivodi una brutta notizia. Terremoto nell’Acese, a Santa Venerina e a Milo.Siamo tutti allarmatissimi e, mano ai telefonini, contattiamo casa; soltantocosì ci possiamo tranquillizzare un po’. Il più agitato è il prof. Bella, chetramite telefonino coordina da lontano il servizio di Protezione Civile.

Usciti dall’Orto botanico, altro giro veloce della città e poi, dopoaver approvvigionato abbastanza scorte cibarie, ci rechiamo per consumarleall’Oratorio dei cortesissimi padri filippini presso la chiesa di Sant’Ignazioall’Olivella, proprio vicino al museo archeologico regionale “Antonio Salinas”,che una volta faceva parte del Collegio dei Filippini.

Dopo pranzo una bella partita di pallone nel cortile dell’Oratorio,una rasserenante visita all’interno della chiesa di Sant’Ignazio e, ringraziatii gentilissimi padri, ci immergiamo nel museo archeologico.

E’ impossibile enumerare la bellezza, la grandezza e la ricchezza diquesto museo che, unite alla cortesia del personale, rendono veramentepiacevole la visita dei tre piani del monumentale palazzo. Visite di questogenere fanno pensare alla grandezza della nostra civiltà, ma anche alla forzadel tempo che logora tutto in modo inarrestabile.

L’ultima parte della nostra visita è riservata alla Cattedrale, dovenon possiamo fare a meno di riflettere dinanzi alle tombe imperiali sullapotenza delle vicende umane e sulla caducità dei beni terreni. Sostiamo insilenzio, dopo aver ascoltato le spiegazioni della nostra insegnante, dinanzialla tomba del grande Federico II e tutte le notizie sulla storia e sull’architetturadella Cattedrale ci sembrano niente in confronto alla testimonianza di vitadi un così grande uomo.

Risaliamo sull’autobus, sono già le diciassette e trenta, via per iQuattro Canti, a rivedere il Teatro del Sole. Ci avviamo poi verso casastanchi ma contenti di riabbracciare la famiglia che ha vissuto ore di pauraper il terremoto.

Questa, cara Simi, è stata la mia giornata del 29 ottobre, e pensoproprio migliore della tua.

Ciao, a presto.

Michele

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Dio sempre ha ricercato nei cuori degli uomini lo spiritod’umiltà, e un sentir basso di sé. Non vi è cosa che più

dispiaccia a Dio che l’essere gonfiato della propria stima.

San Filippo Neri

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di Giuseppe Di Trapanialunno di V Liceo scientifico

e Stefano Maugerialunno di III Liceo scientifico

Natale 2002N

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02festa al “San Michele”

Nella serata del 20 dicembre, noi allievi del collegio “San Michele”abbiamo organizzato, nel salone-teatro dell’istituto, un recital natalizio,articolato in tre tempi: una prima parte con la rappresentazione, in dialettosiciliano, dei misteri della Natività, alla quale ha fatto seguito un pot-pourrydi poesie. Il tutto è stato concluso da un coro, accompagnato alla tastieradalla maestra Vera Famoso e sostenuto dalle voci tenorili degli ex-alunniDaniele Carrubba e Alessandro Mannino, e dal soprano Tiziana Grasso. Lepoesie, tutte intonate alla ricorrenza natalizia, sono state recitate dal prof.Alfio Leonardi, dalla prof.ssa Grazia Cavallaro e dagli allievi FrancescoCarcione e Antonino Cammarata, sul sottofondo musicale eseguito dallagiovane Clelia Leonardi.

La manifestazione si è svolta in un clima semplice e familiare,com’è nello stile filippino del collegio. Tutto questo è stato realizzato graziealla collaborazione dell’assistente Giovanni Strazzeri.

Ognuno di noi si è prodigato con il massimo impegno per labuona riuscita dello spettacolo, senza però sacrificare tempo allo studio,preferendo rinunciare a momenti di svago (passeggiata pomeridiana ericreazione) pur di non venir meno a quelli che sono i nostri doveri distudenti e cercando nello stesso tempo di poter rappresentare nel miglioredei modi qualcosa che potesse trasmettere, a chi ci ha visti, un messaggioaugurale di pace e di fraternità.

Al termine della rappresentazione il direttore p. Alfio Cantarellaha avuto parole di plauso per tutti noi, porgendoci anche gli auguri di unsereno Natale vissuto cristianamente.

Il tutto si è concluso con il cenone natalizio e la classica tombolaoffertaci dall’Istituto, così com’è nella tradizione del “San Michele”.

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Serata di teatrote

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al “San Michele”

Una simpatica serata teatrale, all’insegna della sana allegria, secondolo stile filippino, è stata allestita dai liceali, interni e seminterni dell’istitutoSan Michele, in occasione del carnevale.

Nel bellissimo teatro dell’istituto è stata portata in scena la vecchiae sempre fresca commedia di Nino Martoglio, “I civitoti in pretura”. E’ unagrande lezione di comicità, che suscita liete risate senza mai cadere neltriviale, quella che Martoglio dà ad autori televisivi e teatrali, i quali, a cortodi autentica vis comica, si rifugiano nella volgarità.

La scena è stata tenuta con assoluta padronanza, dall’inizio alla fine,dal prof. Carlo Famoso, nel ruolo del pretore chiamato a dipanare un’intricatavicenda giudiziaria per tentato omicidio.

Per qualche ora, riposte nel cassetto parabole, funzioni e derivate,il pretore Famoso, venuto dal continente, con nessuna conoscenza dellostretto dialetto siciliano parlato dai civitoti, si trova a dover affrontare unaduplice difficoltà: la mendace deposizione di Giovanni Masillara (ottimamenteinterpretato da Francesco Carcione) e la comprensione delle dichiarazionidelle civitote Cicca Stonchiti (vivacemente impersonata da Stefano Maugeri)e Violanti (Rosa Cavallaro), nonché di quella di messer Rapa (Marco Puglisi)nei panni della guardia di Questura con scarsa dimestichezza con la linguaitaliana. E meno male che un qualche aiuto nel volgere in italiano ledichiarazioni dell’imputato lo dà al pretore l’avvocato Pappalucerna, beninterpretato da Davide Privitera. Il cancelliere (Mattia Cammarata) suscitascroscianti risate quando, su richiesta del giudice, legge le deposizioni fattedall’imputato e dai testi. Sordo come una campana, stravolge il senso delledeposizioni disorientando ancor più il povero giudice. Stefano Bonfanti,nei panni dell’usciere, con grinta e determinazione dà man forte al pretorenel frenare il vociare concitato e chiassoso del pubblico che patteggia conl’accusato o con Cicca Stonchiti. Irremovibile nell’accusa è il pubblicoministero (Alice Fisichella), che fa una lucida e stringente ricostruzione deifatti e un’intransigente chiamata di responsabilità dell’imputato.

Nell’avanspettacolo, mentre il prof. Alfio Leonardi si accinge apresentare la pièce, Gaetano Marano dà prova di sorprendenti capacitàimitative. Al pianoforte la bravissima Clelia Leonardi, appena tredicenne,sotto la guida dell’insegnante di piano dott.ssa Tiziana Grasso, rivela spiccatedoti tecniche ed interpretative nell’esecuzione di celebri brani classici.

Tutti gli interpreti, parecchi dei quali alla prima esperienza teatrale,hanno dimostrato buon talento scenico ed hanno saputo calarsi nei rispettiviruoli, anche per merito dell’esperto regista Giovanni Strazzeri, coadiuvatodal giovane maturando Giuseppe Di Trapani.

di Spectator

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“I civitoti in pretura”: (da sinistra) Stefano Bonfanti, Davide Privitera, CarloFamoso (Pretore), Mattia Cammarata, Alice Fisichella.

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I partecipanti alla serata teatrale: (da sinistra) prof. Alfio Leonardi, FrancescoCarcione, Stefano Bonfanti, Davide Privitera, Giuseppe Di Trapani, prof. CarloFamoso, Giovanno Strazzeri, Stefano Maugeri, Alice Fisichella, Gaetano Marano,Mattia Cammarata, Marco Puglisi.

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lliev

imaturità classica1952-53

1 - Anello Carmelo 2 - Astuto Ignazio 3 - Carciopolo Francesco 4 - Castana Nicolò 5 - Colombo Elio 6 - D'Arrigo Guido 7 - Inserra Francesco 8 - Lo Bosco Egisto 9 - Morabito Antonino10 - Musmeci Rosario11 - Navarra Carmelo12 - Pagano Nello13 - Petriglieri Rosario14 - Sciuto Vito15 - Spinella Felice16 - Torrisi Mario17 - Vitale Giovanni

maturità scientifica1977-78

1 - Allegra Antonino 2 - Astuti Salvatore 3 - Baratta Domenico 4 - Borgia Pacetto Salvatore 5 - Cantarella Salvatore 6 - Conti Salvatore 7 - Corva Angelo 8 - Cutuli Mario 9 - Galbato Muscio Antonino10 - Longo Gregorio11 - Piro Angelo Bruno12 - Tuccio Giacomo13 - Vasta Sebastiano

EX-ALLIEVI

CHE RICORDANO

nel 2003

LA “MATURITà”

CONSEGUITA

DA 50, 25, 15 ANNI

maturità scientifica1987-88

1 - Amore Giuliana 2 - Buccheri Emanuele 3 - Cannavò Giacomo 4 - Cosentino Ruggero 5 - Falsaperla Antonino 6 - Gandolfo Luigi 7 - Grasso Mario 8 - Gravina Giovanni 9 - Iuculano Basilio10 - Landro Sebastiano11 - Licciardello Carmelo12 - Scilio Marco13 - Sciuto Maurizio

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Cinquantenarioal

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…quelli del …1953

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da à une fleur de mensonge

anto

logi

aLE REFUGE DE FLERI A rien ne servit l’arc-en-cielSon pas léger sur les nuages.La raison qui a trop vaguéA tué les justes désirsEt le regret sans cesse les dévore,En les anéantissant pour toujours.Dans les limites de la chairLes hommes ont renfermé la vie.Moi aussi, parmi les rochers, j’ai cachéLe sourire, mes amours les plus chères.

LA DERNIERE ILLUSION Lors de l’adieuApporte-moi des rosesSeulement des roses.Ce sont elles, mon amour,

La fleur préférée des dieux.Et par la dernière fois,Au seuil des adieux,Je serai ta déesseQui pour toujours s’en va.

REVEIL Je n’ai pas envie de me lever, ce matin.En revisant le dessein de la journée,Les yeux fermés, et rien ne m’attireDe l’habituelle ronde de toujours.

L’indifférence des gestes usuels,L’incompréhension des jours pareils;Meurent la joie, la sérénité, le sourireQuand l’on perd la foi et l’amour.

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Pinella Musmeci

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7 gennaio - Dopo la ristoratrice pausa natalizia, ecco tutti ai blocchi dipartenza per la nuova tappa dell'anno scolastico che vede insiemecomunità filippina, docenti, famiglie ed alunni. Questi ultimi sono idestinatari degli sforzi,delle strategie metodologiche. degli input di quantisono impegnati a vario titolo nella scuola. I voti del primo trimestre,già noti alle famiglie e agli alunni, sono per i giovani uno stimolo adintensificare il ritmo di studio.

20 gennaio, festa di S. Sebastiano - Molto sentita è la devozione degliacesi per il Santo martire.Le lezioni vengono sospese dopo la secondaora per dar modo agli alunni di assistere alla suggestiva uscita del fercoloe partecipare alle funzioni religiose. Nel primo pomeriggio gli alunniinterni e seminterni assistono dinanzi al portone d'ingresso dell'Istitutoal passaggio del fercolo che si ferma per qualche minuto. A sera partecipanoalla S. Messa. Il celebrante invita alla riflessione sull'attualità della grandetestimonianza di fede di S. Sebastiano che va incontro al martirio purdi non rinnegare la fede in Gesù Cristo.

8 febbraio - Incontri Scuola-Famiglia per il IV e il V Liceo Scientifico.E’ uno dei momenti più importanti dell'anno scolastico quello di oggi.I docenti, grazie alle informazioni dei genitori, potranno mettere a puntometodi ed approcci educativi personalizzati perché ogni alunno sia messoin grado di estrinsecare tutte le sue potenzialità di apprendimento e disintesi.

15 febbraio - Accogliendo l'invito rivolto dal nuovo Vescovo di Acirealemons. Pio Vigo a tutte le scuole,in occasione del passaggio da Acirealedel reliquiario con le lacrime della Madonna di Siracusa, nel 50° delprodigioso evento, gli alunni del II Liceo Scientifico, accompagnati dalprof. F. Nicotra, si recano col P. Direttore in Cattedrale per parteciparealla S. Messa. Il tempo piovoso scoraggia la presenza di molti altri.

Nel pomeriggio, incontri Scuola-Famiglia per le prime tre classidel Liceo, preceduti dalle riunioni dei rispettivi consigli di classe,presiedutidal Dirigente scolastico P. Di Maio, e composti dai docenti, dairappresentanti dei genitori e degli alunni.

28 febbraio - Alla vigilia delle brevi vacanze di carnevale, disposte dalConsiglio d'Istituto per i giorni 3, 4 e 5 marzo, convittori e semiconvittoriportano sulla scena "I civitoti in Pretura” di N. Martoglio.

5 marzo - Le giornate chiassose del carnevale sono ormai un ricordo.Con l'imposizione delle sacre ceneri la Chiesa ricorda ad ogni credenteuna realtà che non può eludersi: “ricordati, o uomo, che sei polvere ein polvere ritornerai”. Grande monito a non lasciarsi abbagliare dallecose effimere.

Vita dell’istituto, 2003l’i

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6 marzo - Riprendono le lezioni dopo il carnevale. Dall’imminenteconclusione del secondo trimestre - 14 marzo - gli alunni debbono trovareulteriore stimolo ad un maggiore impegno nello studio.

Nel pomeriggio si riunisce il Collegio dei Docenti, presieduto dalDirigente scolastico P. Di Maio, nel corso del quale vengono stabiliti i critericomuni di valutazione per gli scrutini del secondo trimestre.

9 marzo - Riunione del Consiglio direttivo degli ex-alunni. Il Presidenteprof. Rosario Musmeci pone in discussione vari argomenti riguardanti lavita dell’Associazione e l’organizzazione del Convegno generale annuale cheviene fissato per il prossimo 11 maggio.A1 termine, S. Messa nella Cappelladell'Istituto celebrata dal P. Direttore e momento conviviale in un clima difraterna e gioiosa amicizia.

18 marzo - Riunione dei Consigli di classe del I, II e III Liceo scientificoper gli scrutini del secondo trimestre.

19 marzo - Festa di S. Giuseppe ed onomastico del Dirigente scolastico. Idocenti e gli alunni porgono fervidi auguri di buon onomastico a P. DiMaio, cui affettuosamente si associa il cronista. Nel raccoglimento dellasera gli alunni convittori partecipano alla S. Messa; una preghiera particolareviene elevata per i papà, ma senza dimenticare le mamme e gli altri membridelle famiglie.

20 marzo - Riunione dei Consigli di classe del IV e del V Liceo Scientificoper gli scrutini relativi al secondo trimestre.

12 aprile - A conclusione degli esercizi spirituali di preparazione alla S.Pasqua, predicati da P. Salvatore Alberti, preposito della Congregazionefilippina, nei giorni 8, 9, 10 e 11, la Comunità educante partecipa alla S.Messa celebrata dal P. Direttore nella cappella dell’Istituto. Molti dei presentisi accostano alla S. Comunione.

16 aprile - Al termine delle lezioni, festoso scambio di auguri di buonaPasqua tra superiori, docenti ed alunni. Le vacanze, che decorrono quest'annodal 17 al 21 aprile, daranno la possibilità di partecipare alle funzioni religiosedella Settimana santa e di trascorrere alcuni giorni di riposo in vista dellafase conclusiva dell'anno scolastico.

22 aprile - Riprendono regolarmente le lezioni dopo la breve parentesipasquale. Quella che oggi inizia è l’ultima tappa, la più difficile e delicata,dell'anno scolastico, che si concluderà con gli scrutini per le classi intermediee con gli esami di Stato per il V Liceo scientifico.

25 aprile - Festa della liberazione - Poiché il giorno 27 è domenica, ilConsiglio d’Istituto ha saggiamente programmato per sabato 26 uno deicinque giorni di vacanza di cui può autonomamente fissare la data, comeprevisto dalla normativa degli Organi collegiali della Scuola.

l’isti

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Non basta solamente onorare i superiori, ma ancorasi devono onorare gli eguali e gli inferiori, e cercare

di essere il primo ad onorare.

San Filippo Neri

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Consiglio direttivoA

ssoci

azio

ne ex dell’Associazione ex-Alunni

2001-2004(eletto con il vecchio Statuto e non ancora decaduto – cfr. Statuto, capo II, art. 9)

1) Chiar.mo Prof. Cristoforo Cosentini - Presidente onorario 2) Prof. Rosario Musmeci – già Ispettore centrale P.I. - Presidente 3) Universitaria Daniela Arcifa 4) Universitario Antonio Barbagallo 5) Dott. Rino Barletta- Titolare farmacia, Catania 6) Prof. Franco Battiato - Docente lettere classiche 7) Dott. Francesco Bua - Sost. Procuratore della Repubblica - Past President 8) Universitario Carlo Busà 9) Avv. Serafino Camiolo – Avvocato civilista10) Dott. Nicolò Castana - Medico11) Ing. Filippo Catalano – Funzionario Provincia Reg.le - Catania12) Dott. Salvatore Cianci – già Presidente Suprema Corte Cassazione13) Prof.ssa Marinella Coco – Tesoriera14) Dott. Rodolfo Cosentini - Agronomo15) Dott. Marcello Di Mauro - Informatore farmaceutico16) Prof. Salvatore Finocchiaro - già Docente Storia e Filosofia17) Dott. Mario Giarrusso - Titolare farmacia, Vizzini18) Dott. Piero Lo Bosco - Funzionario della Regione Sicilia19) Sig. Antonino Musso - Agente di commercio20) Prof. Nello Pagano - Docente d'informatica – Web Designer21) Dott. Paolo Paravizzini - Titolare Lab. Analisi - Past President22) Avv. Giovanni Patti - Avvocato civilista - Segretario23) Dott. Antonino Pennisi - già Intendente di finanza - Past President24) Ing. Giuseppe Torrisi - Funzionario Comune - Acireale25) Prof. Fausto Ventura - Primario neuro-chirurgo Osp.“Cannizzaro” - Ct

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Statutolo

Sta

tuto

dell’associazionedegli ex-allievi dell’istitutos. Michele di Acireale

L’assemblea degli ex-allievi, il giorno 12 maggio 2002, ha approvatolo statuto dell’associazione, modificando le norme che risalivano aglianni Cinquanta; le tre pagine che seguono lo riportano integralmente.

Titolo I - Costituzione e scopi dell’Associazione

Art.1 – È costituita l’ “Associazione degli Ex Allievi dell’Istituto S. Michele”.Essa ha sede in Acireale, nei locali dell’Istituto San Michele dei Padri Filippini.

Art.2 – L’Associazione non ha fini di lucro. Essa ha per scopi di:

a) - rendere operante la formazione religiosa e morale ricevuta nell’Istituto e continuarla fragli aderenti.

b) - realizzare, attraverso la più larga conoscenza e cooperazione fra gli Ex Allievi, una sincerafraternità filippina.

c) - promuovere lo studio dei problemi pedagogici e sociali e svolgere ogni forma di attivitàche serva a cementare la solidarietà tra i soci.

d) - contribuire allo sviluppo dell’Istituto San Michele e alla promozione della conoscenza diesso, nella tradizione delle finalità filippine.

Titolo II – PartecipazioneArt.3 – Possono far parte dell’Associazione:

a) - in qualità di soci effettivi gli ex allievi dell’Istituto S. Michele che lo desiderino e siimpegnino a osservare lo Statuto dell’Associazione;

b) - in qualità di soci onorari quelle persone che, per particolari benemerenze verso l’Associazione,vengano elette dall’Assemblea su proposta del Consiglio Direttivo.

Fanno parte di diritto dell’Associazione, in qualità di soci onorari, gli ex docenti dell’Istituto.

Art.3 bis L’elezione dei soci onorari è regolata dalle procedure, e si attua con le maggioranze, di cuiall’art. 25.

Art.3 ter I soci effettivi sono tenuti al versamento di una quota annuale associativa il cui ammontare èstabilito dall’Assemblea su proposta del Consiglio Direttivo.

Art.3 quat. La qualità di socio si perde automaticamente in mancanza del versamento della quota associativafissata al passare del trentesimo giorno dalla scadenza del termine indicato per il versamentodall’Assemblea stessa.

L’Assemblea stabilisce anche l’ammontare della mora per la riammissione altrettanto automatica,conseguente al pagamento, del socio decaduto.

Art.4 – L’Associazione, per il conseguimento dei suoi fini, è assistita da un padre filippino, designatodalla Congregazione dell’Oratorio di Acireale. Egli fa parte di diritto dell’Assemblea, e delConsiglio direttivo e cura particolarmente i compiti di assistenza spirituale dei soci.

Titolo III – StrutturaArt.5 – Sono organi dell’Associazione:

a) L’Assemblea dei Soci.b) Il Consiglio Direttivo.c) Il Collegio dei Probi Viri.d) Il Collegio dei Revisori.

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Capo I – L’Assemblea dei SociArt.6 – L’Assemblea dei Soci è l’organo deliberativo dell’Associazione. E’ di sua competenza: eleggere

il Consiglio Direttivo, il Collegio dei Probi Viri e quello dei Revisori, mediante il sistema dellalista unica aperta; discutere ed approvare la relazione annuale del Consiglio Direttivo ed ilresoconto finanziario; deliberare in merito al programma culturale e sociale proposto dalConsiglio Direttivo.

Le deliberazioni dell’Assemblea sono prese a maggioranza assoluta dei soci presenti, tranne ilcaso previsto dall’art.25.

Art.7 – L’Assemblea sia ordinaria che straordinaria, quest’ultima promossa dal Consiglio Direttivoautonomamente o su richiesta scritta di un terzo dei soci, si riunisce in unica convocazione,salvo il caso di cui all’art.25, in cui è d’obbligo la doppia convocazione.

La convocazione in via ordinaria, promossa esclusivamente dal Consiglio Direttivo, si ha unavolta all’anno.

Art.8 – Prima dell’inizio dei suoi lavori, l’Assemblea nomina il suo Presidente e un Segretarioverbalizzante.

Delibera poi sugli argomenti all’ordine del giorno indicati nella convocazione. Può deliberare anche su argomenti non presenti nell’ordine del giorno, purché proposti in

forma scritta da almeno cinquanta soci presenti. Essa è valida qualunque sia il numero dei soci presenti. Ogni socio, il quale ha raggiunto almeno 18 anni di età, ha il diritto ad un voto e può farsi

rappresentare da un altro socio a mezzo di delega anche non scritta, in questo caso purché sene accerti la provenienza personale dal delegante. Nessuno può rappresentare più di un socio.

Capo II – Il Consiglio DirettivoArt.9 – Il Consiglio Direttivo, compreso il membro di cui all’art.4, è composto da 12 Consiglieri. Elegge tra i suoi membri il Presidente, che rappresenta l’Associazione, il Vice Presidente, il

Segretario, il Cassiere. Può altresì eleggere un Delegato per la Sezione Giovanile e un Incaricato delle Attività Culturali

ed Organizzative. In caso di assenza o altro impedimento il Presidente è sostituito dal Vice Presidente.

Art.10 – E’ competenza del Consiglio Direttivo: attuare le deliberazioni dell’Assemblea; deliberare inmerito all’ammissione di nuovi soci od applicare eventuali sanzioni disciplinari; preparare ibilanci ed il programma culturale e sociale; presentare all’Assemblea la relazione annualesull’attività sociale.

Art.11 – I membri del Consiglio Direttivo durano in carica tre anni e sono rieleggibili. Per ogni ipotesi di cessazione dalla carica, il posto vacante viene assegnato al primo degli esclusi

nella graduatoria risultante dalla votazione per l’elezione, e questi lo occupa per il tempomancante alla scadenza del mandato.

Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente o su richiesta di almeno due terzi deiConsiglieri.

Capo III – Il Collegio dei Probi ViriArt.12 – Il Collegio dei Probi Viri si compone di tre soci che non ricoprono altre cariche sociali e godano

della generale stima. Esso ha la competenza: esaminare i ricorsi degli Ex Allievi non accettati dall’Associazione e

dei Soci a cui è stata inflitta sanzione da parte del Consiglio Direttivo; vigilare sull’osservanzadello Statuto e sulla legittimità delle decisioni del Consiglio Direttivo; approvare il Regolamentodell’Associazione; dare parere sulle eventuali modifiche dello Statuto.

Art.13 – I suoi membri durano in carica tre anni e sono rieleggibili; per la prima elezione la durata èdi quattro anni. E’ convocato dal più anziano di età che ne presiede le sedute. Egli ha altresìil compito, allo scadere del mandato del Consiglio Direttivo, di convocare l’Assemblea ondeprocedere all’elezione del nuovo Consiglio Direttivo.

Art.14 – Allo scadere del mandato del Consiglio dei Probi Viri, il Presidente dell’Associazione convocal’Assemblea per l’elezione dei nuovi Probi Viri.

Capo IV – Il Collegio dei RevisoriArt.15 – Il Collegio dei Revisori si compone di tre soci i quali hanno il compito di revisionare, ogni

anno, i conti, apporre la loro firma e riferire eventualmente all’Assemblea.

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Titolo IV - Mezzi finanziari e amministrativiArt.16 – L’Associazione attinge i mezzi necessari per lo svolgimento della sua attività:

a) dalle quote associative;b) dalle sovvenzioni e contributi degli enti pubblici e privati;c) da eventuali redditi e proventi di iniziative indette dall’Associazione.

Titolo V - Organo di StampaArt.17 – Pubblicazione ufficiale dell’Associazione è il periodico IN AEVUM, al quale possono collaborare

non solo i soci e gli Ex Allievi. I manoscritti, prima di essere pubblicati, dovranno ottenerel’approvazione da parte del Direttore del periodico.

Esso può venire edito anche esclusivamente a mezzo delle tecnologie informatiche, senzariproduzione cartacea.

Titolo VI – DisciplinaArt.18 – Nei confronti dei Soci, che manchino eventualmente ai loro doveri, che siano inosservanti

dello Statuto o altrimenti immeritevoli di appartenere all’Associazione, il Consiglio Direttivointerviene con opportuni ed adeguati provvedimenti sia nel senso della esclusione dall’Associazionesia in quello della eventuale riammissione.

Art.19 – Contro la decisione del Consiglio Direttivo è ammesso il ricorso al Collegio dei Probi Viri, ilquale, dopo particolari accertamenti, sentita la parte interessata, deciderà in merito al ricorso.

Il ricorso deve essere proposto a pena di inammissibilità entro giorni trenta dalla ricezione delprovvedimento, esclusivamente a mezzo spedizione per servizio postale a fini di certezza didata.Costituisce data di proposizione quella di spedizione risultante dal timbro postale.

La decisione del Collegio dei Probi Viri è definitiva e pertanto inappellabile.

Titolo VII – IncompatibilitàArt.20 – Vi è incompatibilità tra i componenti del Consiglio Direttivo, il Collegio dei Probi Viri e il

Collegio dei Revisori. Non possono far parte del Collegio dei Revisori coloro che sono stati componenti del Consiglio

Direttivo per gli anni ai quali si riferiscono i conti in revisione.

Titolo VIII – SezioniArt.21 – Per dar maggior efficienza all’Associazione, su richiesta scritta di almeno 30 Ex Allievi, si

possono costituire sezioni in località della Sicilia e dell’Italia meridionale. La richiesta dev’essere approvata a maggioranza assoluta dal Consiglio Direttivo dell’Associazione.

Art.22 – Le sezioni sono assistite da un Sacerdote designato dalla Congregazione dell’Oratorio di Acireale.

Art.23 – Ai fini organizzativi, dette sezioni saranno disciplinate da speciali regolamenti approvati dalConsiglio Direttivo.

Titolo IX - Regolamento e modifica dello StatutoArt.24 – L’applicazione del presente Statuto può essere oggetto di più articolata disciplina a mezzo di

speciale regolamento da redigersi dal Consiglio Direttivo e da approvarsi dal Collegio dei ProbiViri.

Art.25 – Il presente Statuto può essere modificato solo dall’Assemblea. La richiesta di modifica, sottoscritta da almeno un quinto dei soci, dev’essere inviata al Collegio

dei Probi Viri, che la farà includere, accompagnata dal proprio parere, nell’ordine del giorno. L’Assemblea, per la modifica dello Statuto, è valida, anche in seconda convocazione, se sono

presenti almeno la metà più uno dei soci e se le decisioni sono prese dai due terzi dei votiespressi.

Art.26 – In caso di scioglimento dell’Associazione, quanto a essa appartiene, dedotto il passivo, verràdestinato dall’Assemblea a finalità in armonia con gli scopi dell’Associazione, con esclusionedi ogni ripartizione fra i soci.

Art.27 – Tutto ciò che non è regolato dalle norme del presente Statuto e da eventuale emanandoregolamento, è disciplinato dalle norme legislative vigenti in materia.

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MAGGIO 2003

2003CXXIXdell’Istituto

IstitutoSan Michele

Acireale

IstitutoSan Michele

Acireale

Page 34: IN Aevum 2

pag. 1 - Rosario MusmeciEditoriale

pag. 2 - P. Alfio Cantarella d. O.La pace, bene da perseguire

pag. 3 - Vivi nella memoria e nella preghiera

pag. 4 - Religiosi e laici nella scuola

pag. 5 - Giusy MaugeriLa quercia della vita

pag. 6 - Il progetto educativo dell’Istituto

pag. 7 - “Giornata pro beatificazione”

pag. 8 - Camillo De MartinoI recenti lavori nell’Istituto

pag. 10 - Giuseppe ValentiUn “medico senza frontiere”

pag. 11 - Giovanni PattiEnergia dall’idrogeno

pag. 13 - Giovanni VitaleMemoria del p. Giuseppe Cristaldi

pag. 15 - P. Giuseppe CristaldiCanzone

pag. 16 - Agata Iolanda TrovatoNewman

pag. 17 - Enrico FrudàCampionato di calcio 2002

pag. 18 - Michele BattiatoLettera a Simona

pag. 20 - Giuseppe Di Trapani,Stefano MaugeriNatale 2002

pag. 21 - SpectatorSerata di teatro al “San Michele”

pag. 23 - Maturi in ricorrenza

pag. 24 - Quelli del Cinquantenario

pag. 26 - Pinella Musmecida À une fleur de mensonge

pag. 27 - Vita dell’Istituto

pag. 29 - Consiglio direttivo dell’Associazioneex-Allievi

pag. 30 - Statuto dell’Associazione

sommario

Gruppo di redazione,9 marzo 2003

Questo volume è statoelaborato e pubblicato acura di Rosario Musmeci( c o o rd . ) , p . A l f i oCantarella d.O., CarloBusà, Filippo Catalano,Marinella Coco, RodolfoCosent in i , AntonioFichera, Ketty Filetti,Nello Pagano (inform.),Pa o l o Pa r a v i z z i n i ,Giovanni Patti, GiuseppeRomeo, Helga Sidoti.

IN ÆVUMIstituto San MicheleAcireale

direttodai Padri Filippini

Maggio 2003

CXXIXdell’Istituto

In copertina:facciata esterna dell’Istituto

Grafica e stampa:Bracchi – Giarre

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Istituto San Michele - ACIREALEdiretto dai PP. Filippini

LICEO SCIENTIFICO PARITARIOcon informatica

esternato maschile e femminilesemiconvitto - convitto

Assistenza scolastica pomeridianaper:

- scuola elementare- scuola media- liceo scientifico

Direzione % (095) 604218� (095) 604218

Presidenza (095) 601435Portineria (095) 605308

Questo fascicolo di IN ÆVUM viene pubblicato anche conil contributo della fondazione “Gruppo CREDITOVALTELLINESE”, che ha deliberato un intervento in favoredelle attività educative e culturali dell’Istituto “San Michele”;ne siamo grati in particolare al Direttore generale delCREDITO SICILIANO dott. Francesco Giacobbi

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Il Rosso “Cosentini” nasce da uve di nerello mascalesee nero d’Avola prodotte in zona vocata alle pendicidell’Etna, in località Cosentini, ed esclusivamentenelle antiche vigne di famiglia.Di colore rosso rubino, ben strutturato, ricco di corpoe di profumo vinoso, si accompagna in modoparticolare con carni rosse, selvaggina e formaggistagionati.