149

In Genova

  • Upload
    geco-ge

  • View
    252

  • Download
    8

Embed Size (px)

DESCRIPTION

in genova: bimestrale di informazione

Citation preview

Page 1: In Genova
Page 2: In Genova
Page 3: In Genova

Tr e n u o v e

Locations Esclusive

per Eventi e Convegni

Le esclusive Capurro Ricevimenti

• Palazzo della Meridiana, Genova

Piazza della Meridiana 1/ Salita San Francesco 4

www.palazzodellameridiana.it

• Villa Durazzo, S. Margherita Ligure (Ge)

Piazzale San Giacomo 3

www.villadurazzo.it

• Eremo della Maddalena, Monterosso (Sp)

Località Maddalena

www.lamaddalenacinqueterre.it

• Palazzo Nicolosio Lomellino, Genova

Via Garibaldi 7

www.palazzolomellino.org

• Villa Spinola, Genova

Via Corridoni 5

www.capurroricevimenti.it

• La Commenda di San Giovanni di Prè, Genova

Piazza della Commenda

www.museidigenova.it

• Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, Genova

Via Garibaldi 11 e 18

www.museidigenova.it

Via pratolongo 6 r, 16131 Genova - tel. 010.377 3514 / 010.377 3527

www.capurroricevimenti.it - [email protected]

Palazzo della Meridiana, Genova

Page 4: In Genova

Direttore ResponsabileGioconda Pomella

Direttore EditorialeGiordano Rodda

EditoreRR Editori - Via Palestro 15/9

16122 Genova - Tel. 0108592291

Grafica e impaginazioneBarbara Macellari

Responsabile pubbliche relazioniDiana Bacchiaz

[email protected] - 3349050983

Segretaria di RedazioneAdelia Mangano

Servizi FotograficiMarcello Rapallino, Gianni Risso, Max Valle

Hanno collaborato:Diana Bacchiaz, Gian Carlo Bertola, Gaby De Martini,

Dario G. Martini, Daniela Masella, Anna Proverbio, Marcello Rapallino, Franco Bizzocoli, Mauro Ricchetti, Virgilio Pronzati,

Gianni e Iskandar Risso

StampaArti Grafiche Giuseppe Lang

Via Romairone 66 - 16163 Genova - [email protected]

Internetwww.ingenovamagazine.net

[email protected]

DistribuzionePotete trovare InGenova e Liguria Magazine nelle edicole della provincia di Genova e

nelle edicole più importanti di S. Terenzio, Lerici, Zoagli, S. Michele di Pagana, Portofino, Bogliasco, Arenzano, Cogoleto, Varigotti, Finalborgo, Laigueglia, Cervo, S. Bartolomeo al

Mare, Diano Marina, Imperia, Pieve di Teco, S. Lorenzo al Mare, Taggia e inoltre nelle edicole di La Spezia (Piazza Caduti della Libertà, Piazza Verdi, Via del Prione, Piazza Garibaldi, Via Garibaldi, Piazza Cavour), Sarzana (Via Gramsci), Chiavari (Piazza Mazzini, Corso Dante,

Piazza Nostra Signora dell’Orto), Rapallo (Piazza delle Nazioni, Via S. Anna), Santa Marghe-rita (Piazza Vittorio Veneto, Via Bottaro), Camogli (Via al Porto), Recco (Via Serreto), Varazze

(Corso Matteotti, Piazza Dante), Celle (Via Colla), Albisola Superiore (Corso Mazzini), Al-bissola Marina (Via Billiati), Savona (Piazza Giulio II, Via Paleocapa, Piazza Mameli, Piazza Diaz), Vado Ligure (Via Aurelia), Spotorno (Via Garibaldi), Noli (Piazza Morando), Finale Ligure (Piazza Vittorio Emanuele II), Pietra Ligure (Via Matteotti), Loano (Via Aurelia),

Borghetto S. Spirito (Corso Europa), Albenga (Piazza del Popolo), Alassio (Stazione FS, Via Garibaldi), Andora (Via Aurelia), Arma di Taggia (Via Blengina, Via S. Francesco), Sanremo (Piazza Colombo, Porto, Piazza Eroi Sanremesi, Corso Imperatrice, Corso Matuzia), Ventimi-glia (Via della Repubblica), Ospedaletti (Corso Regina Margherita), Bordighera (Piazza Eroi

della Libertà, Via Vittorio Emanuele, Piazza del Popolo), Lavagna (Piazza Cordeviola), Cavi di Lavagna (Piazza Sauro), Sestri Levante (Piazza Repubblica), Riva Trigoso (Via della Libertà)

Registrato c/o il Tribunale di Genova il 18/11/2002 - N° 23/02

Sommario dicembre 2010 - gennaio/febbraio 2011

EVENTI e protagonisti

4/ Gianni Morandi mattatore a Sanremo Il cantante di Monghidoro condurrà il Festival con Belen Rodriguez, Elisabetta Canalis e le Iene Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu

6/ Mediterraneo. Da Courbet a Monet a MatisseCirca 80 dipinti per un magico itinerario dentro il colore. A Palazzo Ducale fino al primo maggio 2011

8/ Massimo Lopez “laureato” doppiatore dell’annoLa XIV edizione del Festival Nazionale del Doppiaggio di Genova premia Cristina Boraschi (la Julia Roberts di “Pretty Woman”) e celebra Ada Maria Serra Zanetti e il colonnello Hans Landa di “Bastardi senza gloria”. Un tributo anche alla voce italiana del Dottor House

10/ Artisti, acrobati, giocolieri e circensi al Circumnavigando Festival Dal 17 al 19 dicembre nel centro storico di Genova e dal 26 al 31 dicembre sotto lo cha-piteau allestito al Porto Antico. Dieci candeline per una manifestazione amata da tutti

14/ Paolo Risso, tra shipping e golfIncontro con il Presidente e Amministratore Delegato della Cambiaso & Risso: non solo un’agenzia marittima

16/ Il 26 settembre 2010 è decollata MyJet Un’esplosione di energia in volo e nello spettacolo per l’inaugurazione della nuova compagnia aerea privata di S.T.C. Aviation

22/ La “dura” Rosy GuarnieriIntervista con il sindaco di Albenga, che parla anche dell’attuale situazione politica nazionale

32/ Carla Fracci: una donna d’eccellenzaIl sindaco Marta Vincenzi ha conferito all’etoile il Premio Ipazia, riconoscimento che rien-tra nella manifestazione Festival dell’eccellenza femminile

50/ Cambi, festa per la centesima asta Vendita all’incanto dei pittori russi Svedomskij e di preziosi gioielli e cristalli di rocca per un importante traguardo

97/ Premio Mario Novaro a Boris BiancheriAll’Ambasciatore Boris Biancheri è stato conferito il Premio Mario Novaro per la Cultura Ligure, XX edizione

100/ Luigi Grande, l’ultimo pellerossaAlla ricerca della libertà perduta, il pittore di origine siciliana è da sempre attento alle sorti delle minoranze

134/ Gianna NennaFotografata da Marcello Rapallino

50

106

Page 5: In Genova

Sommario dicembre 2010 - gennaio/febbraio 2011

genova e provincia LIGURIA E mondo

26/ Racconti dal finestrino, una guida emotiva di GenovaGiorgio De Martino Kwon propone uno sguardo inconsueto sulla città attraverso dieci gite low-cost, il libro è pubblicato da Liberodiscrivere accompagnato da bellissime foto di Anna Gugliandolo

60/ Visioni informaliVincenzo Lo Sasso presenta nel foyer del Teatro Hops dieci opere che definiscono l’opera di un artista già apprezzato a Genova nel 2007, nel chiostro di San Matteo, per la mostra “Ghiaccio Bollente”. Fino al 9 gennaio 2010

72/ Arte e devozione popolare tra i vicoli del centro storicoLo stato attuale delle edicole del centro storico, a parte alcuni restauri isolati eseguiti negli ultimi anni, è di terribile abbandono. Il vandalismo, l’ignoranza e l’egoismo di chi commissiona i furti continuano a fare scempio di sculture ed edicole

77/ Le sorprese del rinato teatro HopsIn piazzetta Cambiaso, cuore del quartiere della Maddalena a Genova, torna a nuova vita la sala e la loggia cinquecentesca. Tra le proposte micro-teatro, letteratura, poesia, danza e arti visive, accompagnati da degustazioni gastronomiche

88/ Dogliani Day e GenovaNuovo evento organizzato da Go Wine nella cornice dello Starhotel President

92/ SantaInBocca 2010Premiati il ristorante Da Antonio e il ristorante L’Altro Eden. Tema del concorso, “triglie e melanzane”

114/ La storia d’amore di Winston e Julia nel claustrofobico mondo di “2984”Nuovo allestimento dello spettacolo firmato da Emanuele Conte e tratto dal capolavoro di George Orwell. Al Teatro della Tosse da mercoledì 19 a martedì 25 gennaio

116/ Sventata la chiusura, il teatro Carlo Felice torna tempio della grande liricaAllestimento sobrio ed elegante per “La Traviata” di Giuseppe Verdi. In scena fino al 16 dicembre

122/ Miss modella fotosub 2010Elena Stecher ha vinto il 18 settembre a Rapallo il titolo di Miss Modella Fotosub d’Italia 2010 1° Trofeo Grand Hotel Bristol Resort & SPA di Zoagli

122/ Gianluca Genoni, nuovo record in LiguriaGianluca Genoni torna in Liguria per un nuovo primato mondiale di apnea e scende a -152 metri di profondità

28/ Marco Casentini, dalla Liguria agli USA andata e ritornoMarco Casentini - classe 1961, nato a La Spezia, artista nomade per vocazione e da anni residente negli Stati Uniti dopo aver girato mezza Europa - quest’anno alle molte soddi-sfazioni somma quella di essere stato vincitore del Premio Lerici Pea come artista ligure nel Mondo

33/ Speciale Acqui TermeTutti i segreti, la storia, le terme, le eccellenze produttive, le delizie gastronomiche della cittò del Basso Piemonte

62/ La fondazione Pablo AtchugarryLa Fondazione dell’artista uruguayo è oggi la perla della stazione balneare più glamour del Sud America: Punta del Este

65 e 81/ Speciale Natale e sapori di Natale

78/ La vera storia di Tora, cane gitanoQuando trionfa l’amore per gli animali. Un levriero utilizzato nell’addestramento dei cani da combatti-mento adottato da una famiglia genovese. Il “Progetto animalista per la vita”

93/ Ristorguida

86/ Ad Andora si aspetta il Natale con la Fiera del VinoLa quattordicesima edizione prende il via domenica 5 dicembre, saranno presenti i doc liguri e piemontesi e i prodotti tipici dell’agricoltura regionale

106/ Piedicavallo, luogo del cuore In uscita libro fotografico sul paesino piemontese che ha stregato i suoi quattro autori, tutti liguri

118/ Carmignano tra terra e vinoUndicesima edizione di “Di Vini Profumi” per valorizzare il Carmignano Docg

120/ Divin Orcia 2010Una piccola Doc con vini di qualità

122/ Archeologia e creatività, così nasce la birra dei liguriIl mastro birraio Giuseppe Varlese propone la Bryton, ricavata da una ricetta antica di 2700 anni a base di orzo e luppolo

126/ Premio Leivi, e sono sediciBen sessantaquattro campioni anonimi per la più importante kermesse olearia ligure

128/ Vini di montagna a CourmayeurDiciottesima edizione per il concorso riservato ai vini prodotti in zone montane e di dif-ficile coltivazione

50

106 33

98 28

ingenova e liguria magazine

Sommario2.indd 3 26/11/10 15.00

Page 6: In Genova

e Liguria magazine

Gianni Morandi Mattatore a SanreMo

Il cantante dI MonghIdoro condurrà Il FestIval con Belen RodRiguez, elisaBetta Canalis e le Iene luCa BizzaRRi e Paolo Kessisoglu

dopo mesi di voci più o meno incontrollate è stato annunciato il cast ufficiale per la prossima edizione del Festival di Sanremo: Gianni Morandi, Belen Ro-

driguez Elisabetta Canalis e le Iene Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.Per mesi si era parlato di Pippo Baudo, di Francesco Fac-chinetti, di Ezio Greggio, di Christian De Sica e perfino di Bruno Vespa. Per non parlare delle presenza femminili che hanno spaziato da Manuela Arcuri, Vanessa Incontrada. La scelta di Gianni Morandi non è stata una sorpresa, in-vece numerose perpressità e polemiche sono nate sul nome di Belen Rodriguez. Il sindaco di Sanremo ha dichiarato di non essere contento perché la ragazza sarebbe coinvolta nel-lo scandalo cocaina all’Hollywood di Milano, si erano detti contrari anche i consiglieri Rai Verro (”Il fatto di avere Belen sul palco e Corona in prima fila non mi pare dia una buona immagine della Rai”) e De Laurentis (”Abbiamo bisogno di modelli positivi, spero che Belen non sia nel cast”)

4

Morandi (2).indd 4 25-11-2010 22:52:13

Page 7: In Genova

5

Scenderà le scale dell’Ariston anche una delle showgirl ita-liane più note a livello internazionale. Ottima idea, se Elisa-betta Canalis porterà al festival il fidanzato George Clooney, che potrebbe attirare maggior interesse da parte della stam-pa internazionale.Novità dell’ultimo momento invece la scelta delle due Iene Luca e Paolo, probabilmente loro saranno al parte diverten-te di un Festival che, stando alle premesse, si prospetta come veramente poco frizzante. In merito alla sua “investitura ufficiale” come nuovo presen-tatore e “padrone di casa” a Sanremo 2011, lo stesso Gianni Morandi ha così commentato: “Parto come un maratoneta che ha preso il pettorale, però ci sono 42 km e 195 metri e bisogna arrivare in fondo e cercare anche di fare una bella figura. Si sono sciolti gli ultimi dubbi. Sono felicissimo che la Rai ci abbia affidato la conduzione e anche la direzione artistica, con Gianmarco Mazzi, del Festival di Sanremo

Gianni Morandi Mattatore a SanreMo

FeStival di Sanremo

2011. Pensavo a Sanremo come cantante. Poi Gianmarco Mazzi, mio amico da più di trent’ anni, me ne ha parlato in maniera diversa, mi ha proposto un’ idea di gruppo che mi è piaciuta. Sarò il padrone di casa, di una squadra bellissima perché sono tutti ragazzi molto giovani, freschi e simpatici, come Luca e Paolo, Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis. A questo punto della mia carriera vale la pena giocarsi una carta come questa e cercare di costruire un bel Festival. La musica deve essere la protagonista, ma oggi anche lo spetta-colo è ciò che conta. Certo Sanremo è così importante, una manifestazione riconosciuta in tutto il mondo, e sento anche una grande responsabilità. Lavorerò con molto impegno cercando di fare meno danni possibili. Ce la metterò tutta”. Sapete quante volte Gianni Morandi è salito sul palco dell’Ariston in qualità di cantante? Ben sei volte e portando a casa, nel 1987, una vincita con gli amici/colleghi Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri: il pezzo è “Si può dare di più”.

Morandi (2).indd 5 25-11-2010 22:52:34

Page 8: In Genova

e Liguria magazine

6

Mediterraneo. da Courbet a Monet a Matisse

CirCa 80 dipinti per un magiCo itinerariodentro il Colore. A PAlAzzo DucAle fino Al Primo mAggio 2011

una mostra a Palazzo Ducale di Genova compie un magico itinerario attraverso ottanta dipinti prove-nienti da musei e collezioni di tutto il mondo alla

scoperta dei colori e delle suggestioni del mar Mediterraneo. L’esposizione dal titolo “Mediterraneo da Coubert a Monet a Matisse”, dal 27 novembre 2010 al 1°maggio 2011, in-daga la scoperta tardiva da parte della pittura francese del nostro mare e tutta l’attività culturale che si affacciò sulle coste tra Marsiglia e Nizza tra la fine dell’Ottocento e l’ini-zio del Novecento. Dipingere la sconfinata vastità delle ac-que è un’idea che, dal romanticismo in poi, ha affascinato i

pittori, fino a raggiungere nel XIX una rilevanza notevole; se il Nord dell’Europa è scandagliato dalle visioni spirituali di Friedrich o dalle tempeste magmatiche di Turner, a sud, la costa del Mediterraneo, e naturalmente il suo immediato entroterra provenzale, sono il punto d’incontro di più ge-nerazioni di pittori francesi, dal classicismo al realismo fino all’opera di Bonnard.La mostra di Palazzo Ducale vuole studiare questo itinerario dentro il colore, che a Van Gogh fece così scrivere: “Colore cangiante, non sai mai se sia verde o viola, non sai mai se sia azzurro, perché il secondo dopo il riflesso cangiante ha assunto una tinta rosa o grigia”. Eppure la costa mediterra-nea francese si impone come soggetto pittorico con notevole ritardo nella percezione poetica e pittorica. L’esposizione

Claude Monet Veduta di Bordighera,

1884 olio su tela, cm 66 x 81,8 Los Angeles,

The Armand Hammer Collection

(dono di Armand Hammer Fondation.

Hammer Museum, Los Angeles)

Ducale (2).indd 6 25-11-2010 22:53:32

Page 9: In Genova

7

Liguria artistica

prende il via dai quadri del ‘700 di Vernet e Robert, epoca che, grazie al realismo, affida la rappresentazione del mare al “vero” ancora colmo di valenze antiche e romane in parti-colare; la costa italiana era predominante per questa ragione nei quadri realistici del tempo. Le cose iniziano però a cam-biare con le opere di Camille Corot che, approdando in Pro-venza, dà vita ad alcune vedute del Mediterraneo dalle coste francesi della Provenza che sono, potremmo dire, una svolta. E così cominciano a prendere piede raffigurazioni di angoli della costa francese nuovi fino ad allora come Avignone sog-getto di tele di Prosper Marilhart, Marsiglia, Antibes come il Cap d’Antibes di Claude Monet del 1888, Nizza e Mon-tpellier dove il villaggio di Palavas ebbe modo di diventare protagonista di tele di un artista come Gustave Courbet.La mostra procede con il contributo dei pittori dell’impres-sionismo che grazie ai loro soggiorni in Provenza rendono questa zona una costante della produzione pittorica di im-pronta ambientale e naturalistica. Andiamo da Cézanne che esalta la bellezza del mare come della terra di Provenza, a Monet che é presente con un contributo di una decina di tele frutto di due soggiorni uno a Bordighera e l’altro fra Antibes e Mentone, da Renoir che interpreta scorci di natura di estrema bellezza, a Boudin fino a Van Gogh che rimane due anni sulla costa provenziale.E il Mediterraneo torna nelle tele del post impressionism con Guillaumin o Camoin mentre proprio a Nizza Edvard Munch durante un periodo di convalescenza, realizza quadri molto particolari. In mostra si passa poi al periodo fauvista con tele di Matisse, Derain, Marquet, Braque e nelle quali il Mediterraneo appare totalmente diverso da quello settecen-tesco e ancora muterà con tele di Chaime Soutine e Pierre Bonnard che ha saputo riprendere e reinterpretare la scuola di Monet. La mostra, curata da Marco Goldin, è promossa dal Comune di Genova, dalla Fondazione Palazzo Ducale e da Linea d’ombra, con il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta in qualità di sponsor principale e il supporto fon-damentale di Costa Crociere.

Vincent van Gogh Arles vista dai campi di grano,

1888 olio su tela, cm 73 x 54 Parigi,

Musée Rodin

Cézanne Paul La montagna Sainte-Victoire, 1904-1906 olio su tela, cm 65 x 81- 66 x 81,5 collezione privata

Gustave Courbet: La spiaggia a Palavas (particolare),

1868 olio su tela Montpellier, Musée Fabre

Ducale (2).indd 7 25-11-2010 22:53:51

Page 10: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

8

MassiMo Lopez ““LLaureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore aureato” doppiatore

dededeLLLLLL’anno’anno’anno’anno’anno’anno’anno

La XIV edIzIone deLFestIVaIVaIV L nazIonaLe deL doppIaggIo dIgenoVenoVeno a premVa premV Ia Cristina BorasChi (La JuLIa roberts dI“pretty Woman”) e ceLebra ada Maria serra Zanetti e IL coLonneLLo hans Landa di “Bastardi senZa gLoria”. un trIbuto anche aLLa Voce Voce V ItaLIana deL dottor house

Massimo Lopez, la “voce” di Colin Firth in “A sin-gle man”, ha vinto la XIV edizione del Festival del doppiaggio “Anelli d’oro”. La manifestazione si è

svolta nel Teatro della Gioventù. Il premio per la miglior voce femminile è stato assegnato ad Ada Maria Serra Za-netti, vero mito del doppiaggio (è Sigourney Weaver in tutti gli “Alien”), per Helen Mirren in “The Last Station”. La miglior voce non protagonista è quella di Stefano Benassi che ha doppiato Chris Waltz in Bastardi Senza Gloria, ma è stato anche la “voce” italiana di Gary Oldman, Tim Robbins e Josh Lucas. Per la sezione Televisione 2010, il premio è an-dato al cast doppiaggio di Lost sotto la direzione di Massimo Rossi. Miglior voce maschile è quella di Loris Loddi (Dexter

Page 11: In Genova

9

Morgan) e miglior voce femminile Claudia Catani per Toni Collette in United States of Tara. Miglior voce non prota-gonista Paola Giannetti che ha doppiato Linda Hunt (Hen-rietta Lange) in NCIS Los Angeles. la Targa `Gualtiero De Angelis´ alla carriera è stata attribuita a Cristina Boraschi.Arrivato alla XIV edizione, il Festival Nazionale del Dop-piaggio “VOCI” è la manifestazione dedicata al mondo del doppiaggio cinematografico e televisivo. La direzione ar-tistica del Festival è del critico genovese Claudio G. Fava, mentre il progetto e la direzione organizzativa sono di Bruno Paolo Astori. Quest’anno la manifestazione, promossa dal ministero ai Beni e Attività Culturali e dall’assessorato al Tu-rismo della Regione Liguria, ha avuto il patrocinio dell’Uni-versità di Genova, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Nizza, dell’AIDAC associazione Nazionale Dialogisti e Adattatori Cinetelevisivi e della rivista on line ASINC, dedicata al dop-piaggio.La giuria del festival è composta da Morando Morandini, Callisto Cosulich e Renato Venturelli, Giovanni Petrona-ci, Tiziana Voarino, Enrico Lancia, Antonio Genna ed è presieduta da Claudio G. Fava. Genna, che si aggiunge da quest’anno ai giurati, gestisce un sito nazionale dedicato al doppiaggio. In questa occasione è stato presentato anche da Enrico Lancia con Massimo Girardi e Fabio Melelli il loro libro“Il doppiaggio nel cinema italiano”, a cura di Bulzoni Editore.Inoltre, con la collaborazione delle due università è stato re-alizzato un omaggio al film “Giù al Nord” di Dany Boon per cui sono state adottate soluzioni di traduzione e doppiaggio molto particolari. Presente, inoltre, il direttore di doppiag-

Festival Nazionale del Doppiaggio

gio e curatore dei dialoghi italiani Francesco Vairano. Non è mancato il confrontato con il recente, analogo film di Ludo-vico Miniero “Benvenuti al sud” con Claudio Bisio e Angela Finocchiaro. Un tributo speciale è stato dedicato agli scomparsi Oreste Rizzini scomparso nel 2008 (era Michael Douglas in “Ba-sic Insint”) e Sergio Di Stefano che ha doppiato per anni il Dottor House. Premiati, tra gli altri, Paul Hogan in “Mr. Crocodile Dundee” e Chuck Norris in “Delta Force”) e la Targa alla Carriera Gualtiero De Angelis a Cristina Boraschi che è da sempre la voce di Julia Roberts.

Cinema� Miglior doppiaggio generale:� «A serious man»�Direzione del doppiaggio:� Francesco VairanoMiglior voce maschile:� «A single Man»�, Massimo Lopez (Colin Firth)Miglior voce femminile:� «Last Station»�, Ada Maria Serra Za-netti (Helen Mirren)Miglior voce non protagonista:� «Bastardi Senza Gloria»�, Stefano Benassi (Chris Waltz)

TelevisioneMiglior doppiaggio generale:� «Lost»�Miglior voce maschile:� «Dexter»�, Loris Loddi (Michael C. Hall - Dexter Morgan) Miglior voce femminile:� «United States of Tara»�, Claudia Catani (Toni Collette - Tara Gregson)Miglior voce non protagonista:� «Ncis:� Los Angeles»�, Paola Giannetti (Henrietta ‘Hetty’ Lange - Linda Hunt)

Lopez (2).indd 9 30-11-2010 13:07:55

Page 12: In Genova

al CirCumnavigando Festival

artisti, aCrobati, gioColieri e CirCensi

Festeggia quest’anno il suo decimo compleanno di spettacoli con un calendario gremitissimo di eventi di teatro da strada e artisti circensi. A Genova si rinnova l’appuntamento con Circumnavi-

gando Festival, la manifestazione dedicata al circo contemporaneo che quest’anno si rinnova proponendo una doppia formula: teatro di strada nel centro storico di Genova dal 17 al 19 dicembre e un varietà di arte circense , il “Cirque Solo”, sotto lo chapiteau allestito al Porto Antico dal 26 al 31 del mese. Tra le iniziative di questa edizione, Circumnavi-gando riserva una particolare attenzione ai bambini con laboratori tea-trali open air, che completano l’offerta della manifestazione organizzata dall’Associazione Sarabanda e promossa da Comune, Provincia di Ge-nova e Regione Liguria. Acrobati, giocolieri, attori e circensi di riconosciuta esperienza si esibi-scono ogni pomeriggio dalle 17 nel più grande centro storico d’Europa, trasformandolo in un palcoscenico a cielo aperto animato da gag adatte a grandi e piccini.Il programma prevede show divertenti, attenti ai temi del nostro tempo, nati per stimolare la riflessione con grande leggerezza e altrettanta deter-

Dal 17 al 19 Dicembre nel centro storico Di Genova e Dal 26 al 31 Dicembre sotto lo chapiteau allestito al porto antico. Dieci canDeline per una manifestazione amata Da tutti

circumnavigando (4).indd 10 25-11-2010 22:57:35

Page 13: In Genova

minazione. Tra le proposte c’è “Senza Che”, tragicomica gag di circo teatro dai risvolti ambientali, messa in scena dalla “Compagnia Piano C” ed incentrata sulla manipolazione dei rifiuti; la “Compagnia Due e un Quarto” si interroga invece sul ruolo del teatro e la sua efficacia sociale, lo fa con una sferzante piéce di burattini vincitrice del festival internazio-ne del teatro di figura “Immagini dall’interno” di Pinerolo. E’ intrigante ed attuale il dramma clownesco “Le Baccanti”, liberamente tratto da Euripide e adattato dalla Compagnia “kabaret Kriminale”. Protagonisti della storia sono gli attori Simona Guarino e Mauro Bozzini, nei panni di due anziane quanto sgangherate spettatrici televisive inclini a confondere la realtà con la sua video rappresentazione.

al CirCumnavigando Festival

artisti, aCrobati, gioColieri e CirCensinel teatro tenda

I dieci anni del Festival trovano spazio al Teatro Tenda del Porto Antico che, allestito per l’occasione, ospita il varie-tà “Solò Cirque Solò” dedicato al circo contemporaneo e prodotto da Sarabanda. Una decina di artisti provenienti da differenti Paesi, specializzati in diverse discipline circensi, debuttano la sera del 26 dicembre, alle ore 21, per replicare lo spettacolo nelle sere successive del festival. Il biglietto co-sta 12 euro (esclusa la notte di capodanno) e il divertimento è assicurato per un pubblico amante delle magiche e rivisita-te atmosfere circensi.

circumnavigando (4).indd 11 25-11-2010 22:57:56

Page 14: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

12

Lo spirito internazionale del festival, aperto alle collabora-zione con artisti di tutto il mondo, si sposa alla volontà di valorizzare le compagnie genovesi da anni impegnate nella produzione di tetro ragazzi. La joint venture tra Circumna-vigando e il Coordinamento Teatrale Ragazzi, a cui aderi-scono nove realtà locali, si traduce nel progetto “ZTL”, un ricco programma di laboratori teatrali gratuiti indirizzati ai bambini e alle loro famiglie durante lo svolgersi della mani-festazione.

In calendarIo17 dicembre Ore 16.30 /19 - piazzetta Sant’Elena, piazza Durazzo e piaz-za dei Trogoli, GenovaProgetto ZTL a cura di CTR. Laboratori e spettacoli di ma-rionette, circo e teatro di strada con Teatro Scalzo, Compa-gnia del Drago Rosso e Teatro delle Formiche19 - spettacolo con Francesco Giorda – Italia

18 dicembre Ore 16.30 /18.30 - mercato del Carmine – Piazza CarmineProgetto ZTL a cura di CTR . Laboratorio: 44 giochi con…Massimo Ivaldo e con Antonio CarlettiOre 18.30 - spettacolo con Compagnia Piano C – Italia Ore 16.30 /18.30 - piazza Posta Vecchia, Genova . Progetto ZTL a cura di CTR. Laboratori e spettacolo con Cantastroc-

Dice a proposito della manifestazione il direttore artistico della manifestazio-ne, Boris Vecchio: “Circumnavigando Festival compie nel 2010 10 anni e porta ancora una volta a Genova il Teatro di Strada e il Circo Contemporaneo. In questo periodo di evidenti difficoltà economiche, diffuse a tutti i livelli e di “tagli” incontrollati, l’Associazione Sarabanda ha deciso di fare una scelta in controtendenza: investire nell’allestimento di un suggestivo spazio tenda di grandi dimensioni, lo chapiteau, posizionato nell’area del Porto Antico dove andrà in scena dal 26 al 31 dicembre lo spettacolo Cirque Soló e in tre giorni di spettacoli di teatro di strada – dal 17 al 19 dicembre- nei quartieri del Centro di Genova che, è importante sottolineare saranno tutti completamente gra-tuiti. Il target del festival è quello di un pubblico popolare: l’intento è quello di proseguire e rafforzare il grande sforzo di questi ultimi dieci anni di far appassionare a questo genere di teatro un nuovo pubblico”.

Lo spirito internazionale del festival, aperto alle collaborazione con artisti di tutto il mondo, si sposa alla volontà di valorizzare le compagnie genovesi da anni impegnate nella produzione di tetro ragazzi. La joint venture tra Circumnavigando e il Coordinamento Teatrale Ragazzi, a cui aderiscono nove realtà locali,ricco programma di laboratori teatrali gratuiti indirizzati ai bambini e alle loro famiglie durante lo svolgersi della manifestazione.

In calendar17 dicembre

Amelie Kourim

“Retrò” della Compagnia Due e un Quarto

Page 15: In Genova

13

Arte di strada

chie di Mirco Barbieri e Ragnatela con Enrico De Nicola e Federica TerminielloOre 18.30 Teatro Hops Altrove - spettacolo con Teodor Bo-risov – Bulgaria

19 dicembreOre 16.00 - 19.00 - Cortile Palazzo Ducale - Piazza MatteottiRetrò della Compagnia Due e un Quarto Senza che della Compagnia Piano C Naftalina della Compagnia Mani Ambulanti Marionette di Teodor Borisov Ore 19.00 - Sala Dogana in Palazzo Ducale - Piazza MatteottiBaccanti di e con Kabaret Criminale - Simona Guarino e Mauro Bozzini

Dal 26 al 31 dicembre Ore 21.00 Teatro Tenda – Area Mandraccio, Porto Antico “Cirque Soló” spettacolo di arti circensi con Xavier Lava-bre, Chloe Tribollet, Yann La Forge, Amelie Kourim, Henry Bogino, Valentine Bogino – FranciaDavis Bogino, Davide Riminucci, Mike Togni e Manuela Barlay – Italia , Monica Rois – Argentina Il programma è suscettibile di cambiamenti (anche in fun-zione delle condizioni metereologiche). Per Info e conferma di programma tel. 0108600232 www.sarabanda-associazione.it; [email protected], [email protected]

“Senza che” della Compagnia Piano C

Devlin Bogino

circumnavigando (4).indd 13 25-11-2010 22:59:29

Page 16: In Genova

e Liguria magazine

14

Paolo RissoIncontro con Il PresIdente e AmmInIstrAtore delegAto dellA Cambiaso & Risso: non solo un’AgenzIA mArIttImA

Dottor Risso, come descriverebbe la sua attività?La Cambiaso & Risso non è solo un’Agenzia Maritti-ma. Io sono Presidente ed Amministratore Delegato

della C&R che si occupa di navi in tutti i porti italiani, di logistica portuale, di servizio alle navi, e nel campo specifico crocieristico svolge anche un ruolo di tour operator portan-do in visita i crocieristi che sbarcano nei vari porti.

Chi servite come navi da Crociera?Uno dei clienti più importanti è sicuramente la Costa Cro-ciere, che rappresenta la Carnival, ma non solo: c’è la MSC, la Silver Sea, Cruzeros…

Siete armatori?Non siamo armatori, siamo indipendenti, lavoriamo con tutte le compagnie che richiedono i nostri servizi. Abbiamo avuto negli anni una forte espansione territoriale per cui sono stati aperti uffici in tutti i porti italiani, 7/8 solo in Italia per l’appoggio alle varie navi da crociera, poi in Croazia, a Rjeka e Koper. A Montecarlo abbiamo una sede importantis-sima con almeno duecento approdi all’anno ed uffici anche a Marsiglia: serviamo tutta la Costa Azzurra. È recentissimo l’accordo con Santa Margherita. Non serviamo solo navi da crociera, ma come in passato an-che petroliere, navi che trasportano grano, carbone, portacon-tainer.

E i “super yachts”?Abbiamo aperto un servizio anche per yachts, che spesso sono ormai anche da 80 metri; i relativi servizi di pilotag-gio, attracco eccetera sono analoghi a quelli delle navi. A tale proposito abbiamo aperto un ufficio anche a Marina di Loano.

In particolare a Montecarlo di che cosa vi occupate?Siamo anche tour operator e ci occupiamo fra le altre cose

di Diana Bacchiaz

tRa shiPPing e golf

Paolo Risso (2).indd 14 25-11-2010 23:00:47

Page 17: In Genova

15

era e rimane uno dei grandi poli dello shipping.

Una sua grande passione è il golf…Sì, presiedo il Golf di Rapallo. Anche con la collaborazione della Regione stiamo divulgando la pratica golfistica tra gio-vani e non, non più come sport di élite ma per tutti. Prima giocavo a calcio, ma dopo i cinquanta ho deciso di passare a uno sport più tranquillo...Il golf porta alla regione almeno 15.000 presenze all’anno e vorrei vedere giovani che giocano. Non devono esserci più barriere, bisogna arrivare a una pratica non più solo per i soci ma aperti al pubbico.A questo proposito organizziamo anche eventi culturali, come una pièce con Dario Fo; avremo altri appuntamenti (ad esempio con Ezio Greggio) per aprire il golf alla cul-tura.

Chi è Paolo Risso

Giovanni Paolo Risso nasce a Genova l’11 Ottobre 1955. E’ padre di tre figli e vive princi-palmente tra Genova e Montecarlo. Nel 1973 la maturità Classica presso il Liceo Classico Andrea Doria (Genova). Informazioni Professionali:

Carica Settore Attivita’Presidente Agenzia Marittima Cambiaso & Risso Agenzia MarittimaConsigliere Cambiaso Risso Holding Holding Di PartecipazioneConsigliere Cambiaso Risso Service Rappres.di Cantieri e SalvataggiConsigliere Sodimax S.R.L. Agenzia MarittimaPresidente Rail Travel Italy Tour OperatorPresidente Cr Napoli Agenzia MarittimaConsigliere Ag Marittma Saidelli Agenzia MarittimaConsigliere Tositti & Cr Tositti & Cr Tositti & Cr Agenzia MarittimaPresidente Cr Sicily S.R.L. Agenzia MarittimaConsigliere Esa S.R.L. EditoriaTesoriere Chambre Monegasque Du Shipping Associazione ProfessionalePresidente Golf & Tennis Rapallo Cooperativa No ProfitPresidente Aisg (Ass. Italiana Shipping & Golf) Associazione No ProfitPresidente Promotori Musei del Mare e della Navig. Associazione No Profit (Onlus)

Salute e benessere

di organizzare eventi. Se una grossa società ce lo chiede or-ganizziamo l’evento, gli alberghi, e questo vale anche per le altre nostre sedi.

L’estero?Operiamo con container per l’Africa, in Senegal, e poi siamo in trattative per molti porti degli Stati Uniti e Singapore.

Come ha iniziato la sua famiglia?I fondatori sono stati nel 1946 mio padre Luigi Risso, mio zio Mario Risso ed il loro cognato, Giacomo Cambiaso. Adesso l’azienda dà lavoro a Genova a più di 250 persone, con uffici in tutta Italia: Savona, Roma, la Sicilia.Presiedo inoltre un gruppo di quasi 100 aziende (tra cui Boero e Garrone) che dopo le Colombiane hanno preso in gestione tutti beni dei musei marinari: il museo Galata pre-sieduto da Paola Profumo, il museo di Pegli, la Commenda di Prè. Non volevamo che questo patrimonio andasse di-sperso. Genova ha alle spalle una grande eredità culturale,

Paolo RiSSo

Page 18: In Genova

e Liguria magazine

16

Il 26 SETTEMBRE 2010 E’ DECOllATA MYJET

In un gioco di luci e colori, si sono rivelati al pubblico con un emozionante momento spettacolare aereo, è proprio il caso di dirlo, i primi due executive jet della flotta della

nuova compagnia aerea privata S.T.C. Aviation, appena nata sotto la Lanterna e operativa con il marchio MyJet. Protagonisti indiscussi dell’evento, che si è svolto domenica 26 settembre all’Aeroclub di Genova, i due Cessna 510 Citation Mustang di ultima generazione, avanguardia tecnologica e linea sinuosa, sono stati svelati nel corso di una straordinaria performance volante dei Sonics, gruppo di acrobati italiani noti in tutto il mondo. Un’esplosione di energia in volo, con evoluzioni che hanno saputo sorprendere e incantare gli oltre 500 ospiti della serata, tutti col naso all’insù.Tra loro, in prima fila, Marco Arato e Paolo Sirigu, presidente e direttore generale dell’Aeroporto Cristoforo Colombo, il neo Console Onorario di Germania per la Liguria, Alberto

Marsano, ma soprattutto molti imprenditori: a partire dai vertici di Confindustria Genova, il presidente Giovanni Calvini e il vice presidente Francesco Berti Riboli, e poi esponenti dell’industria e dello shipping, tra cui, solo per citarne alcuni, Stefano Messina, Davide Malacalza, Gregorio Gavarone, Alberto Banchero.D’altra parte proprio a loro, agli imprenditori, ai professionisti e al top management, è dedicato il nuovo servizio di aerei privati, per rispondere in maniera innovativa all’esigenza di spostarsi rapidamente e direttamente da un luogo all’altro. “Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne perdiamo molto” scriveva Seneca nel suo De brevitate vitae nel I secolo dopo Cristo. Oggi questo è diventato leit-motiv

Un primo piano del jet Cessna 510 Citation Mustang;il marchio my jet e la livrea degli aerei sono stati disegnati

da Gaby de Martini

Myjet (6).indd 16 25-11-2010 23:03:37

Page 19: In Genova

17

Il reportage

Gli ospiti all’ingresso dei padiglioni.

Page 20: In Genova

e Liguria magazine

18

su cui si basa la filosofia della nuova compagnia, come spiega Fabrizio Bertacchi, presidente di S.T.C. Aviation: “Mi sono spesso trovato a riflettere su come coloro che vivono in prossimità dei grandi hub abbiano un grosso vantaggio di mobilità, in quanto possono permettersi di andare e tornare da quasi ogni destinazione nazionale e continentale in giornata. Ciò ovviamente incide sui propri orari, sulle proprie abitudini lavorative e personali, sulla propria vita insomma”. Da questa semplice osservazione è nata l’idea imprenditoriale di MyJet: non tanto un prodotto di lusso, quanto uno strumento di lavoro che consente di risparmiare tempo e ridurre lo stress, con servizi e costi fatti per consentire a imprenditori e professionisti di andare dove devono andare in fretta e senza spendere le cifre che hanno sempre caratterizzato il servizio aereo privato.La praticità del servizio è data dalla possibilità di prenotare il volo fino a 3 ore dalla partenza, senza burocrazia d’imbarco, accesso privilegiato presso l’aeroporto, nessuna fila per imbarcarsi, nessun check-in e accesso diretto al jet privato, ma soprattutto dalla possibilità di decollare quando si vuole

dall’aeroporto più vicino e di atterrare senza scali nella destinazione desiderata.“Genova ha grandi difficoltà infrastrutturali” racconta ancora Fabrizio Bertacchi “Mio padre 50 anni fa faceva le stesse strade che faccio io oggi, anche se non c’erano un porto da un milione e mezzo di container ed una Stazione Marittima da tre milioni di passeggeri come oggi. Per andare nel Triveneto ci vogliono almeno 6-7 ore di macchina, perdendo intere giornate imbottigliati nel traffico autostradale. Per questo pensiamo che siano molte le persone interessate al nostro servizio”.A regime la flotta sarà composta da 7 executive jet, con un equipaggio di 28 piloti, e consentirà di raggiungere destinazioni italiane ed internazionali nel raggio di 1250 km dall’aeroporto di partenza. Attualmente sono circa una cinquantina gli aeroporti italiani, compresi quelli minori, oltre a quelli serviti dalle compagnie di linea. Massima sicurezza e affidabilità sono garantite in volo dal rispetto delle norme comunitarie “JAR”, sotto la vigilanza dall’ENAC italiano, e grazie all’esperienza di piloti professionisti provenienti dalle migliori compagnie.

Oltre al classico servizio di aerotaxi, sono in partenza, creati su misura delle esigenze della clientela, alcuni voli regolari a cadenza settimanale, per collegare città italiane, ma non solo, che hanno forti rapporti commerciali con la città di Genova ma non sono servite efficacemente dai voli di linea; città come Treviso, Venezia, Trieste, Barcellona, Olbia, Ancona, Marsiglia, Ginevra e Zurigo, le prime a partire, che come Genova hanno carenze infrastrutturali o problemi geografici, ma sono contenitori di importanti realtà economiche e industriali. La programmazione dei voli regolari comporta la possibilità di acquistare un biglietto sulle “proprie tratte abituali” con altri viaggiatori accomunati dalle stesse esigenze, 4 i posti a disposizione su ogni aereo - con un semplice click sul sito www.my-jet.net - ottimizzando il tempo e rendendo quindi più produttiva la propria vita lavorativa, ad un costo simile della businnes class delle compagnie di linea.L’articolata offerta di MyJet si completa infine con la creazione di pacchetti di svago originali e studiati nei minimi particolari, legati ad eventi culturali e sportivi, al turismo, all’enogastronomia, al benessere, al romanticismo o semplicemente al divertimento e al relax.Molti inoltre i servizi aggiuntivi, quali la prenotazione di auto per transfer da e per gli aeroporti di arrivo e partenza, hotel per il pernottamento e tutto ciò che possa personalizzare ulteriormente il servizio offerto.“Quello che vogliamo offrire è un servizio d’eccellenza, che sappia rispondere a 360° alle esigenze di mobilità dei nostri clienti” – conclude Fabrizio Bertacchi – “E’ un approccio che caratterizza anche S.T.C. Servizi Trasporti Combinati, dalla cui esperienza MyJet deriva come naturale evoluzione. Siamo convinti che questo sia l’approccio giusto per vincere la nostra sfida in questo mercato emergente”.

Nella foto sopra: Mario Paternostro e Francesco Berti Riboli.

Qui a fianco: Prof. Marco Arato Presidente Aeroporto di Genova

Myjet (6).indd 18 25-11-2010 23:04:52

Page 21: In Genova

Il reportage

19

GL’elegante allestimento è stato curato dalla

Signora Roberta Bertacchi

Enrico Mantovani

Il Presidente della MyJet Fabrizio Bertacchi durante la presentazione

Da sinistra: il Comandante Bruno Boschini, il Presidente Fabrizio Bertacchi e il comandante Vincenzo Frixa

Myjet (6).indd 19 25-11-2010 23:06:00

Page 22: In Genova

20

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

Page 23: In Genova

21

Il reportage

Dall’alto e qui sopra: i voli acrobatici, luci, musica,colori nella fantastica performance dei Sonics.

I selezionati invitati incuriositi ammirano i protagonisti della serata i 2 jet Cessna 510 Citation Mustang di MY JET.

Qui a fianco: in primo piano la simpatica orchestrina di musica jazz che ha suonato fino all’alba.

Page 24: In Genova

e Liguria magazine

22

La “dura”rosy Guarnieri

Lei viene definita una “testa pensante in proprio”. Riesce a lavorare in squadra?Naturalmente, e credo di averlo dimostrato ampiamente

con i diversi incarichi amministrativi da me coperti nel corso degli anni, sia in passato, nel ruolo di Assessore della Giunta Comunale guidata dal Sindaco Zunino dal 2001 al 2004, sia al presente, come Assessore della Provincia di Savona e Sindaco di Albenga, alla guida di una Giunta comunale tanto competente quanto affiatata. Pur mantenendo una verve decisionista, non ho problemi a confrontarmi con gli altri componenti del team Vaccarezza, né con gli Assessori che compongono l’Amministrazione Comunale di Albenga. Alcune questioni si possono affrontare solo con il giusto spirito di squadra e con la disponibilità a collaborare, da parte di tutti, con un unico obiettivo: la gente.

Come ha fatto a sbaragliare la sinistra ad Albenga?Cinque anni di malgoverno, fatto di promesse non mantenute

di Diana BacchiazFoto: Tommaso Marinelli (Mediagold), Mario Rossello, Silvio Fasano

IntervIsta con Il sindaco di albenga, che parla anche dell’attuale sItuazIonepolItIca nazIonale

Rosy Guarnieri sorride per l’esito dei voti

Guarnieri (4).indd 22 30-11-2010 13:11:16

Page 25: In Genova

23

e di scelte scellerate, molto spesso non nell’interesse della comunità ma di pochi privati, hanno fatto sì che la sinistra, ad Albenga, si sbaragliasse da sola. Ciò tuttavia non sminuisce in alcun modo la grande e storica impresa del centrodestra ingauno che, per la prima volta davvero unito e compatto, è riuscito a conquistare un risultato senza precedenti. Gli albenganesi erano davvero stanchi del modo di fare politica della precedente Amministrazione, la quale, avendo del tutto perso il contatto con i cittadini, è stata giustamente e pesantemente punita alle urne. Gli elettori hanno deciso di darci fiducia, e noi non li deluderemo.

Cosa ne pensa dei vertici leghisti in Liguria? Collaborate facilmente?Come in tutte le migliori famiglie, anche tra i componenti della Lega Nord in Liguria si alternano momenti di massima armonia e momenti di minore intesa. Tuttavia, ciò che ci unisce e ci contraddistingue è la totale sintonia nei riguardi di quello che è da sempre il filo conduttore del nostro movimento, una assoluta condivisione di quelli che sono i valori fondanti della Lega Nord, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, alcuni già raggiunti, altri da realizzare. Le discordie, il più delle volte costruttive, non riescono a compromettere la prosecuzione dei percorsi indicati dal nostro leader Umberto Bossi.

Protagonisti della politica

IntervIsta con Il sindaco di albenga, che parla anche dell’attuale sItuazIonepolItIca nazIonale

La Guarnieri con l’onorevole Umberto Bossi

Guarnieri (4).indd 23 25-11-2010 23:16:59

Page 26: In Genova

e Liguria magazine

24

Pensa che la Liguria, un giorno, potrà far parte del “quadrilatero”?Ritengo che la Liguria non solo possa, ma debba assolutamente, nel prossimo futuro, entrare a far parte del “quadrilatero”. Purtroppo, lo dico non senza un po’ di rammarico, se i nostri alleati avessero compreso meglio questo progetto, la nostra Regione già ne farebbe parte. La mancata elezione di Sandro Biasotti a governatore, infatti, ha pregiudicato l’ingresso ligure nel “quadrilatero”, condannando la regione a perdere una occasione di grande interesse economico e di sviluppo commerciale.

Qual è la Sua opinione sulla politica italiana? E sui “finiani”?Rispondendo da cittadina, e non da persona politica e delle istituzioni, trovo che la politica italiana – fatto salvo il partito cui appartengo, naturalmente - sia in linea di massima alquanto deludente. In passato, e purtroppo tale brutta abitudine ancora non è del tutto scomparsa, troppo spesso si è seguito principalmente l’interesse politico e l’ambizione personale, molte volte a scapito delle esigenze

Rosy Guarnieri al Lavoro in Comune

Guarnieri (4).indd 24 25-11-2010 23:17:30

Page 27: In Genova

25

della comunità. Da persona di origini meridionali, ritengo che le mire politiche personali, affiancate a una esasperata politica assistenzialista, siano tra i principali fattori che hanno affossato il Mezzogiorno. Ciò non è ovviamente tollerabile, e ritengo che Fini, a proposito di ambizione politica, rappresenti un pessimo esempio. E mi pare che i magri risultati della sua brama di potere siano oggi sotto gli occhi di tutti.

Quali sono i progetti che ha in cantiere per la Sua Città?Albenga è una Città meravigliosa che purtroppo, per troppo tempo, è stata trascurata e dimenticata. È per questo che, valorizzando al meglio il suo straordinario patrimonio storico, culturale, artistico, e puntando sulle sue enormi potenzialità, dal settore agricolo senza pari in Liguria allo sviluppo commerciale, è obiettivo della nostra Amministrazione far sì che Albenga torni in breve a recitare il ruolo da protagonista che le spetta, dal punto di vista amministrativo, politico, economico, ma anche agricolo e turistico. È nostra intenzione effettuare, in cinque anni, tutte le scelte coraggiose e necessarie per rilanciare la Città, dalla realizzazione del porto turistico alla piattaforma logistica, passando per il polo scolastico. Opere per troppo tempo rinviate, probabilmente per mancanza di coraggio da parte di chi ci ha preceduto, ma che contribuiranno a “mettere le ali ad Albenga”, come ordinatomi dal Ministro Umberto Bossi.

Cosa ne pensa dei tanti islamici che, anche ad Albenga, convivono tranquillamente con gli Italiani?Come ho già ripetuto e ribadito più volte nei miei interventi, anche al fine di smentire stereotipi giornalistici o pregiudizi di sorta, sono e sempre sarò per la libertà religiosa. Questo, ovviamente, a patto che vengano rispettate le regole e che sussista un rapporto di reciprocità e di rispetto tra chi la pensa diversamente, senza invasioni né prevaricazioni. Il mantenimento della legalità è la priorità del mio programma amministrativo: chi viene ad Albenga per lavorare e per rispettare le leggi dello Stato è il benvenuto. Chi invece viene per delinquere e per arrecare danno a chi lavora onestamente è persona non grata.

Quali sono i primi provvedimenti presi dalla Sua Amministrazione?Già nei primi mesi al governo della Città, gli albenganesi e i tanti visitatori hanno potuto notare e apprezzare grandi cambiamenti rispetto al passato. Dal giorno del nostro insediamento, è in vigore la tolleranza zero nei confronti di chi delinque: abbiamo messo la sicurezza al centro delle nostre attenzioni e non ammettiamo in alcun modo che il territorio cittadino possa ospitare attività illecite o criminose. Grazie alla insostituibile collaborazione delle Forze dell’Ordine, dal Comando della Polizia Municipale ai Carabinieri e agli altri corpi coinvolti, siamo riusciti a portare avanti operazioni importanti di contrasto alla criminalità. Inoltre, è stato notevolmente migliorato l’aspetto della pulizia urbana: rispetto al passato, oggi Albenga è una Città pulita, oltre che sicura. E il salto di qualità si è potuto notare anche sul fronte del turismo, con una ricca ed entusiasmante stagione estiva di spettacoli e manifestazioni, su tutte il Palio dei Rioni e la Notte Verde, capaci di attirare decine di migliaia di persone ad Albenga. E il lavoro di questi pochi mesi non è che l’antipasto del ricco menù che proporremo nei mesi e negli anni a venire.

Chi è Rosy GuaRnieRi

Rosalia (Rosy) Guarnieri nasce a Villalba (CL) il 24 Gennaio del 1952.Residente a Bastia, coniugata con il dott. Franco Vairo, madre di due figlie (Micaela e Tatiana).Ex Funzionario Amministrativo ASL2 Savonese, oggi in pensione.Militante nella Lega Nord dal 1997, Consigliere Capogruppo della Lega Nord ad Albenga dal 1997 al 2001 e dal 2005 a oggi, Assessore della Giunta Zuni-no dal giugno 2001 al novembre 2004 con deleghe a Sicurezza del cittadino, Commercio, Artigianato, Piccola Industria, Ambiente e Frazioni.Delegata Provinciale agli Enti Locali della Lega Nord dal 2002, membro del Direttivo Provinciale Savonese della Lega Nord dal 2005.Dal 2009 è componente della Giunta della Provincia di Savona guidata dal Presidente Angelo Vaccarezza, in veste di Assessore a Lavori Pubblici, Strade, Viabilità ed edilizia scolastica e patrimoniale, Gestione e sviluppo delle politi-che occupazionali nei settori oggetto di delega.Dal marzo 2010 è Sindaco della Città di Albenga, dopo essere stata candidata unica del centrodestra, con quattro diverse liste a suo sostegno (Popolo della Libertà, Lega Nord, Forza Albenga, Giovane Albenga), e dopo aver registrato un successo di preferenze senza precedenti, vincendo in ognuna delle venti-due sezioni elettorali.Nel maggio 2010, è nominata Presidente del Distretto Socio Sanitario n. 4 albenganese, eletta con voto unanime dal Comitato dei Sindaci.

Ufficio Stampa Comune di [email protected]+39 0182 562266+39 0182 562220+39 3498668991

In Costume per il Palio dei Rioni

Protagonisti della politica

Page 28: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

26

Racconti dal finestRino, una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva una guida emotiva di di di ggenovaenovaenovaenovaenovaenovaenova GiorGio De Martino

propone uno sguardo inconsueto sulla città

attraverso dieci gite low-cost, il libro

è pubblicato da liberodiscrivere accompagnato

da bellissime foto di anna GuGlianDolo

“un euro e venti di budget. A Genova (che sei sul mare e non c’è sabbia, che sei sull’acqua e hai bisogno di scarpe da montagna) il sentimento del

viaggio sta dietro ogni scorcio, l’odore del viaggio riempie ogni vicolo, spiaggia o salita” spiega Giorgio De Martino Kwon nel suo libro “Racconti dal finestrino”, guida emo-tiva di Genova vista dall’autobus edito da Liberodiscrivere (8 euro). Un percorso inusuale lungo una serie di itinerari esplorati dal finestrino del mezzo pubblico, da capolinea a capolinea. Giorgio De Martino Kwon propone uno sguardo inconsue-to sulla città attraverso dieci gite low-cost articolate su al-

Scrittore e pianiSta

Giorgio De Martino è scrittore e pianista. Dal 1989 col-labora con il Il Secolo XIX; ha lavorato per Musica, Il Corriere Mercantile, Rai Radio Tre, GOG, Fondazione Spinola ed altre istituzioni. Dal 1993 collabora con la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova. Dal 2000 dirige il periodico Il Cantiere Musicale. Ha pubblicato Il suono della farfalla (1990), Incinto (1999), Giuseppe Gaccetta e il segreto di Paganini (2001), Notturno a Ge-nova (2002), Cantanti, vil razza dannata (2002), Attivi-tà lirica nel Tigullio (2003), L’utopia possibile (2004), All’Opera! (2008), Acconti Brevi (2009), Chi è di scena (2010). Ha firmato la biografia promozionale di Andrea Bocelli ed attualmente collabora alla redazione del suo sito. Ha pubblicato interventi nei volumi: Montale, la Musica e i Musicisti; Dall’altra parte del mondo; Help: The Beatles; Come aria nell’aria: Lea Ansaldo; Pagani-ni, Genova e la Musica.

Page 29: In Genova

27

Libri

trettante linee che raggiungono alcuni tra i principali punti della città, dalla costa all’entroterra, dal centro cittadino ai quartieri collinari. Autrice delle splendide fotografie che ac-compagnano il libro è Anna Gugliandolo che ha raccontato a modo suo, dal finestrino del bus ma anche dai marciapiedi e dalle strade, la Genova che viaggia. Turisti, pendolari, stu-denti, lavoratori. Le linee centrali come quelle periferiche, i luoghi storici e quelli da scoprire; i “giganti” autosnodati da 18 metri e le “corrierine”, sino agli ascensori e alle funicolari, così utili nella nostra città, stretta fra mare e colline. Ogni scatto, una sensazione: lo sfrecciare in via XX settembre, l’arrampicarsi a Bavari, lo sfilare davanti al mare a Pegli e in corso Italia. Ogni immagine, una storia, cesellata da un bravissimo narratore.“Genova – che è Torino a Carignano, che è New York sulle gru del porto, e Marsiglia se la prendi dal mare – è molto più grande di quanto lo sia sulla cartina, la sua sfacciata varietà impone un’inquietudine faticosa, ma seducente come non altrove. Nell’aria, quotidianamente, sentori d’avventura. Una vertigine pret-a-porter, disponibile anche solo risalendo il percorso d’un bus. Non c’è bisogno di andare al porto o in stazione, per vivere quel senso di partenza che Genova emana: chi ci vive, magari se ne allontana con fatica, ma ha sempre una valigia nel cuore (sarà per questo che ha cresciu-to tanti poeti, cantanti e non). Dunque partiamo, per restare, salendo sull’autobus”. Una guida emotiva, per chi visita Ge-nova e per chi l’abita.

La fotografa

Genovese d’adozione, Anna Gugliandolo è nata a Mosca il 26 Novembre del 1983. Diplomata al Liceo Scientifico “Fermi”, si è appassionata alla fotogra-fia negli ultimi anni, durante il Servizio Civile svolto per conto dell’Unicef. Ha frequentato i corsi di Sabrina Losso, Alberto Terrile e Gianni Ansaldi. Per i tipi di Sagep ha curato, insieme a Diana Lapin, le fotografie della brochure “Ar-tigiani di Liguria - Speciale Nautica”. Collabora con la Artrè Gallery di Bruna Solinas e fa parte dell’Associazione “Percorsi Magici” di Alberto Terrile. Ha vinto il concorso fotografico “Contrasti” del mensile “Era Superba”. Per l’edi-tore Liberodiscrivere sta preparando una mostra dal titolo “Fotografie della Madonna”. Ha realizzato, sempre per Liberodiscrivere, gli scatti della serie “Genova in autobus” che sono stati pubblicati sul libro “Racconti dal finestri-no” di Giorgio De Martino Kwon e sono stati in parte esposti a Palazzo Rosso di Genova. Attualmente, partecipa alla collettiva “Bambini al parco” di Bruna Solinas e Diana Lapin, presso la Villa Imperiale di San Fruttuoso.

Page 30: In Genova

e Liguria magazine

28

e Liguria magazine

Marco casentini, dalla liguria agli usa andata e ritorno

Marco casentini - classe 1961, nato a la spezia, artista nomade per vocazione e da anni residente negli stati Uniti dopo aver girato mezza eUropa - qUest’anno alle molte soddisfazioni somma qUella di essere stato vincitore del premio lerici pea come artista ligure nel Mondo in Una bellissima cerimonia te-nUta, con il patrocinio della regione ligUria, lo scorso 26 settembre a villa marigola di lerici

di Paolo Asti

Marco Casentini (4).doc 28 25-11-2010 23:21:05

Page 31: In Genova

29

Liguria artistica

un anno intenso e pieno di lavoro che ha visto Casentini - già premiato nel 2005 a New York dalla Pollock – Krasner Fondation come miglior giovane

artista - presente contemporaneamente con una mostra personale in due musei di arte Moderna, il CAMeC della Spezia e il Riverside Art Museum nella contea di Los Angeles tra maggio e novembre di quest’anno.L’evento, reso possibile grazie alla sensibilità delle Istituzioni italiane ed americane, ha avuto il patrocinio del Ministero degli Esteri e del Ministero dei Beni Culturali. Il poderoso catalogo delle due mostre, in realtà una vera e propria opera monografica realizzata da Startè, ripercorre il lavoro di Marco Casentini dal 1984 ad oggi con testi critici di Marzia Ratti, Direttore dell’Istituzione dei Servizi Culturali della Spezia, e del critico americano Peter Frank. Marco Casentini è uno dei pochissimi artisti italiani della sua generazione ad avere un vero e proprio mercato negli Stati Uniti. Al di fuori delle istituzioni culturali italiane all’estero, sono oltre venti le “Solo Exibition” svolte da Santa Monica a San Francisco, da Chicago a San Diego che hanno

Peter Frank, Marco Casentini

e Paolo Asti con alle spalle il grande

wallpainting della mostra del

Riverside Ar Museum di Los Angeles

Paolo Asti e Marco Casentini durante la mostra genovese

di Marco Casentini presso Cerruti Arte

Marco Casentini (4).doc 29 25-11-2010 23:21:52

Page 32: In Genova

e Liguria magazine

30

decretato, insieme alle tante mostre personali in Europa, il valore internazionale dell’artista ligure che, negli anni, ha saputo trovare proprio attraverso la luce della California l’ispirazione più feconda per il proprio lavoro.Sarà il prossimo 9 dicembre il Bakersfield art Museum, www.bmo.org, 200 km a nord di Los Angeles, ad ospitare l’ennesima mostra americana di Casentini, giusto prima del suo ritorno in Italia per la mostra personale che la Galleria PoliArt di Milano gli dedicherà dal 18 dicembre a fine febbraio. Ma anche il 2011 sarà un anno pieno di attività: dal 6 Gennaio al 26 febbraio esporra’ a San Francisco alla Brian Gross Fine Art e il 18 Febbraio inaugurerà un’altra mostra personale alla Gilmann Contemporary a Ketchum nello stato dell’Idaho; poi altre mostre personali a San Diego e di nuovo in Europa, a Chiasso, da Folini Arte Contemporanea,

Nice to meet youAcrilico e cartone su legno

4 tele 64 x 199

Marco Casentini (4).doc 30 25-11-2010 23:22:48

Page 33: In Genova

Liguria artistica

31

Marco Casentini (4).doc 31 25-11-2010 23:24:02

Page 34: In Genova

32

e Liguria magazine

TM

Carla FraCCi:una donna d’eCCellenza

Il sIndaco Marta VIncenzI ha conferIto all’etoIle il Premio iPazia, rIconoscIMento che rIentra nella ManIfestazIone festIVal dell’eccellenza feMMInIle

“Sono riconoscente a questa città, alla Sindaco, Marta Vincenzi e al Festival dell’Eccellenza al Femminile di ricevere questo premio che mi gratifica e mi ono-

ra e che per me è fonte di grande soddisfazione e gioia. Cre-do che questo premio sia il risultato di molti anni di lavoro” ha detto Carla Fracci ricevendo il primo premio Ipazia del Festival dell’eccellenza femminile. “Ma sono anche qui –ha aggiunto – per dire che la danza non deve morire, non deve

essere considerata la Cenerentola della situazione, il pub-blico dimostra affezione, è il governo ad essere sordo sulla cultura – ha spiegato la ballerina - da noi si chiudono inspie-gabilmente delle compagnie importanti com’è successo con quella dell’Arena di Verona che mieteva successi. All’este-ro ci sono sponsorizzazioni e grandi compagnie. Forse è diventata da un lato una questione sindacale, dall’altra c’è un ricorso esagerato al precariato. Servirebbero una com-pagnia nazionale e nuove regole”. Carla Fracci rilancia così un sogno che cura da tempo e aggiunge “spero che la sua sede possa essere a Genova, ma dipende dalla volontà della città e del teatro Carlo Felice”. Critica il “boom delle scuole private”, i tagli alla cultura, alla danza, alla lirica, torna ve-locemente sulla querelle delle sue dimissioni dalla direzione del corpo di ballo dell’Opera di Roma. “Il sindaco Aleman-no aveva detto che non voleva interrompere il discorso e che ci saremmo incontrati di nuovo, sto ancora aspettando. Ma non voglio polemizzare, non possiamo passare la vita a dipanare matasse imbrogliate” -, ma soprattutto chiede pro-spettive per i tanti giovani che vogliono dedicarsi alla danza. Infine l’etoile, accompagnata dall’inseparabile marito e regi-sta, Beppe Menegatti e dal suo portavoce Andrea Tomasini ringrazia Genova “che mi ha visto nascere. Ero la bambola sul balcone di ‘Coppelia’ al Carlo Felice, ho avuto la possi-bilità di vedere il vecchio teatro e a me pareva bellissimo”. Ricorda il teatro Margherita e poi il Festival internazionale del balletto ai parchi di Nervi: “devo molto a Mario Porcile che ne era il direttore artistico, fu lui che mi segnalò nel ruo-lo di Fanny Cerrito nel “Pas de Quatre”, avevo 18 anni. Poi con Anton Dolin è iniziata la mia carriera internazionale”. E aggiunge: “sono felice e riconoscente a questa città. Il solo dispiacere è che il Festival di Nervi non si possa riprendere. Chissà che con una compagnia nazionale qui, non possano anche rinascere i balletti di Nervi. Sarebbe la realizzazione di un mio desiderio”.Ipazia, alla quale il Premio è ispirato, fu esempio d’eccel-lenza in varie discipline, in particolare, la filosofia, la ma-tematica, l’astronomia, e anzi, fu l’iniziatrice della scienza nella sua concezione moderna. La sua uccisione, per mano di fanatici cristiani, segna la fine della fioritura culturale di Alessandria d’Egitto ed è la cesura storica tra una storia dell’umanità caratterizzata da cultura integrata e integran-te di diverse correnti di pensiero e tradizioni, intorno alla Biblioteca d’Alessandria, ed una improntata, piuttosto, a logiche di potere e di dominio, che ha escluso le donne per secoli dalla vita attiva. Carla Fracci ha ricevuto una medaglia ciondolo, con la testa di Ipazia in rilievo, la chio-ma simile alla conchiglia di un nautilus, forma complessa, simbolo di complessità e d’infinito. Il logo è stato ideato da Ariela Parracciani, art director. Marta Vincenzi, Sin-daco di Genova, nel consegnarle il premio ha dichiarato: “Abbiamo scelto di conferire il premio all¹Eccellenza al Femminile ad una personalità straordinaria, ballerina di fama mondiale e soprattutto donna che, con le sue sole for-ze, ha saputo arrivare ai massimi risultati come artista e come ambasciatrice dell’Unesco, continuando pervicacemente a battersi per ogni causa ritenuta giusta”.

fracci (1).indd 32 25-11-2010 23:28:34

Page 35: In Genova

Speciale Acqui Terme

A cura di Bruno Bizzocoli

Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1Acqui.indd 1 26/11/10 15.0226/11/10 15.0226/11/10 15.0226/11/10 15.0226/11/10 15.0226/11/10 15.0226/11/10 15.02

Page 36: In Genova

LA STORIA DIACQUI TERME

Le prime testimonianze finora individuate della presenza umana ad Ac-qui risalgono al neolitico (5500-3500 a.C.): un insediamento si trovava vicino al fiume Bormida in regione Fontanelle. Già nell’età del bronzo fu abitata da popolazioni Liguri, in particolare dalla tribù degli Statielli il cui centro principale, Carystum, si trovava probabilmente nel luogo dove sorge Acqui.Nel 173 a.C., il console Marco Popilio Lenate li attaccò e sconfisse in battaglia, nonostante - come dice Tito Livio - gli Statielli fossero in pace con Roma. Il Senato infatti si pronunciò per la prima volta a favore di una popolazione “barbara” e decretò la liberazione ed il risarcimento degli sconfitti. Tra il II ed il I secolo a.C. si formò il centro urbano denominato Aquae Statiellae o Aquae Statiellensium, ad indicare che l’antico popolo, ormai romanizzato, non venne disperso.L’importanza della città crebbe con la costruzione nel 109 a.C. della via Emilia Scauri, che univa Dertona a Vada Sabatia (le odierne Tortona e Vado Ligure), passando per Acqui e per il Passo di Cadibona. In età im-periale, questa via fu ridenominata Iulia Augusta che era tra i maggiori collegamenti terrestri tra la pianura Padana, la Riviera di Ponente con la Gallia Narbonense e la Spagna.Come altri centri della Gallia Cisalpina, ottenne lo ius Latii nell’89 a.C. e poi la piena cittadinanza in età cesariana, divenendo municipio as-segnato alla tribù Tromentina inserita nella IX legione augustea. Essa governava un territorio (municipium) esteso tra la sponda sinistra del torrente Orba e il crinale appenninico e comprendente le medie e basse valli del torrente Belbo (fino a Cossano) e delle due Bormide (fino a Cortemilia e Dego), oggi amministrativamente diviso tra le provincie di Alessandria, Asti, Cuneo e l’entroterra delle provincie di Savona e Genova.Le sorgenti termali di Acqui, inoltre, godettero certamente di notevole prestigio. Lo scrittore latino Plinio il Vecchio le ricorda tra le più im-portanti del mondo romano, insieme a quelle di Puteoli (Pozzuoli) e di Aquae Sextiae (Aix-en-Provence). La città romana era dotata infatti di almeno tre impianti termali, di cui sopravvivono oggi alcuni resti. Un monumentale acquedotto, inoltre, garantiva l’approvvigionamento di acqua comune sia per gli usi termali che per quelli domestici e produt-tivi.Nel tardo impero, forse già nel IV secolo d.C., ad Acqui si sviluppò una comunità cristiana e la città fu sede vescovile, e fu sede di un presidio di Sarmati.San Maggiorino fu il primo vescovo della città, forse alla fine del IV secolo La presenza delle terme (ancora in uso in età gota - come afferma Cassiodoro - e longobarda - secondo Paolo Diacono) e di una catte-

dra episcopale garantirono la sopravvivenza della città anche durante il difficile periodo altomedievale, a differenza di numerosi altri centri del Piemonte meridionale che vennero abbandonati proprio in questo periodo (Libarna, Pollentia Augusta Bagiennorum, Vardacate, Indu-stria, Forum Fulvii etc.).La conquista longobarda, probabilmente, si verificò entro gli ultimi decenni del VI secolo: nei pressi della città in località Bossallesio, è stato rinvenuta una piccola necropoli longobarda risalente forse alle prime fasi dell’occupazione. Acqui, inclusa forse nel ducato di Asti, era un territorio di confine dal momento che la Liguria costiera era in mani bizantine. Sotto i Franchi fu sede di comitato nell’ambito della marca aleramica.Come in molte città dell’Italia settentrionale, in età ottoniana il potere pubblico è esercitato dal Vescovo, che nel 978 riceve un diploma im-periale da Ottone II. A quell’epoca si avviarono i lavori di costruzione dell’ampia cattedrale, dedicata all’Assunta, per iniziativa del vescovo Primo, e forse la costruzione della prima cinta muraria.Nel secolo seguente Vescovo san Guido (patrono della città e della diocesi) ultima i lavori di costruzione della cattedrale, che consacra nel 1067, e fonda in città due monasteri uno femminile (Santa Maria de Campis) e uno maschile presso l’antica chiesa di origine paleocri-stiana di San Pietro. Già nei primi decenni del XII secolo si sviluppa il Comune (la prima attestazione è del 1135), che cercò di affermare la propria autonomia nei confronti del Vescovo e su un contado di modesta estensione.Lo sviluppo di Acqui subì un arresto con la fondazione nel 1168 della città nuova di Alessandria, promossa da Genova e dai Comuni della Lega Lombarda ostile all’imperatore Federico I Barbarossa: la nuova città, infatti cercò di strappare la sede vescovile, con gravi conseguenze politico-economiche, ad Acqui, con l’appoggio del papa allora regnan-te Alessandro III (da cui Alessandria prendeva il nome).Molte volte, gli Alessandrini si scontrarono con Acqui, volendo assu-mere il controllo del territorio attorno ad Acqui. Per questo Acqui non aderì alla Lega Lombarda ma fu quasi alleata alla parte imperiale (come rivela l’aquila nel suo stemma).Una volta cessate queste guerre nel 1234 grazie a Federico II, iniziaro-no le lotte intestine tra le famiglie dei Blesi e dei Bellingeri.Acqui nel Monferrato (il tardo Medioevo e l’età moderna) [modifica]Nel 1278, non riuscendo più a sostenere le minacce di Alessandria e di altre potenze ostili, dilaniata dalle lotte interne, Acqui preferì conse-gnarsi al marchese Guglielmo VII di Monferrato.Da allora, salvo brevi parentesi, come sotto Carlo d’Angiò, Acqui rima-se stabilmente nel Monferrato anche quando, nel 1306, la dinastia Ale-ramica si estinse e il marchesato passò a un ramo cadetto della famiglia imperiale bizantina, i Paleologi (eredi degli Aleramici in linea femmi-nile. Tra il 1322 ed il 1345 Acqui venne occupata da Roberto d’Angiò, per ritornare successivamente ai marchesi del Monferrato.Nel 1431, venne occupata, come altre parti del marchesato, dai Viscon-ti di Milano ma già nel 1436 ai Paleologi, che avevano richiesto l’aiuto di Amedeo VII di Savoia. Nel 1533 anche la casa paleologa si estinse e tutto il Monferrato passò ai duchi di Mantova. Nel 1566 fu sede del senato locale e danneggiata dalle guerre tra spagnoli e francesi e dalla successiva peste del 1630. L’annessione del Monferrato (e di Acqui) al Piemonte sabaudo si verificò nel 1708.

DALLA COLONIA DEI LIGURI AL SUCCESSO DELLE TERME, TANTE DATE STORICHE PER LA CITTà TERMALE PIEMONTESE

Una vacanza, una breve pausa, in un contesto davvero unico, in una cornice indimenticabile dai

mille colori e sapori, il Monferrato; qui si trovano le Regie Terme Acqui.

Un modo, un nome ed una tradizione antica che hanno trovato la forza ed hanno saputo

rinnovarsi per essere sempre di più all’altezza e sempre più in linea con le aspettative della clientela.

Una delle fonti, un lago incantato, avvolto in nubi vaporose, è ora protagonista di una delle più belle

SPA che uno possa immaginare. La nuovissima SPA “Lago delle Sorgenti” è pronta ad accogliervi e a regalarvi quanto di

meglio avete sempre desiderato per il vostro relax, quanto di meglio state cercando anche senza saperlo. Un luogo di benessere

davvero speciale dove rigenerare il proprio equilibrio naturale. Trattamenti nutrienti, purificanti, rassodanti, snellenti per il vostro corpo vi

saranno sapientemente praticati in ambienti davvero speciali e studiati apposta per essere unici. Piscine, vasche idromassaggio e palestra

tecnologica completano un quadro di eccellenza. Tradizione, qualità ed accoglienza sono le parole a cui teniamo ed alle quali ci siamo

ispirati in questo momento di forte rinnovamento. Alle “Regie Terme Acqui” scoprirete come una vostra vacanza nel cuore del Monferrato

possa essere davvero speciale in un ambiente che da oggi è veramente nuovo, accogliente, esclusivo e reale.

Viale Donati 25 - Acqui Terme (AL) - Tel 0144 321 860

Per la realizzazione di questo speciale si ringrazia il Dr. Paolo Repetto, Direttore della Biblioteca Civica di Acqui Terme, e il Sig. Enrico Aimar per le fotografie

Acqui.indd 2 26/11/10 11.15

Page 37: In Genova

Speciale acqui termee Liguria magazine

Una vacanza, una breve pausa, in un contesto davvero unico, in una cornice indimenticabile dai

mille colori e sapori, il Monferrato; qui si trovano le Regie Terme Acqui.

Un modo, un nome ed una tradizione antica che hanno trovato la forza ed hanno saputo

rinnovarsi per essere sempre di più all’altezza e sempre più in linea con le aspettative della clientela.

Una delle fonti, un lago incantato, avvolto in nubi vaporose, è ora protagonista di una delle più belle

SPA che uno possa immaginare. La nuovissima SPA “Lago delle Sorgenti” è pronta ad accogliervi e a regalarvi quanto di

meglio avete sempre desiderato per il vostro relax, quanto di meglio state cercando anche senza saperlo. Un luogo di benessere

davvero speciale dove rigenerare il proprio equilibrio naturale. Trattamenti nutrienti, purificanti, rassodanti, snellenti per il vostro corpo vi

saranno sapientemente praticati in ambienti davvero speciali e studiati apposta per essere unici. Piscine, vasche idromassaggio e palestra

tecnologica completano un quadro di eccellenza. Tradizione, qualità ed accoglienza sono le parole a cui teniamo ed alle quali ci siamo

ispirati in questo momento di forte rinnovamento. Alle “Regie Terme Acqui” scoprirete come una vostra vacanza nel cuore del Monferrato

possa essere davvero speciale in un ambiente che da oggi è veramente nuovo, accogliente, esclusivo e reale.

Viale Donati 25 - Acqui Terme (AL) - Tel 0144 321 860

Acqui.indd 3 26/11/10 11.15

Page 38: In Genova

e Liguria magazine

RISTORANTE PISTERNA di Enrico AimarVia Scatilazzi 15, 15011 - Acqui Terme (AL)

Tel +39 0144 325114 - E-mail [email protected]

www.pisterna.it

BORGOPISTERNA,CUORE DELLA CITTààààA’

Il cuore di Acqui Terme, un concentrato di storia, arte e cultura, è formato dall’unione di Borgo Pisterna, il più antico, con il cosiddetto

Borgo Nuovo e Borgo San Pietro. Da questo nucleo antico, custode di ricordi preziosi, si è poi sviluppato il resto del paese, scivolando

Il pIù antIco nucleo dI acquI ospIta edIfIcI e monumentI dI grande bellezza: tra le sue vIe sI respIra la storIa

La Sig.ra Donatella, titolare del locale, nell’illustrare le caratteristiche della cucina di “Angolo diVino”lascia tra-sparire l’emozione nel manifestare la sua passione quando propone i suoi piatti. Cura con molta attenzione l’impiego delle materie prime, come il fassone, pregiata carne pie-montese, o le verdure biologiche a chilometri zero, nel ri-spetto del territorio.Tra le proposte, pasta e fagioli, ossobuco, brasato con polenta, ravioli del plin e di verdure, riso nero Venere con crema di porri e zafferano, taglieri di salumi e formaggi forniti da piccoli produttori, accompagnati da mostarde e

marmellate preparate in casa da Donatella. Angolo Divino offre dai 25 ai 40 coperti; i suoi clienti sono in prevalenza turisti termali o utenti delle beauty-farm. Su prenotazione accoglie anche in orari più elastici del consueto.Il diario, presso l’ingresso, racchiude il consenso dei clien-ti, apprezzamenti che tengono viva la passione e l’impegno costante. Sfogliando il diario si capisce quanto siano gra-diti la cucina della signora Donatella. La cantina offre un centinaio di etichette, in special modo produttori del ter-ritorio.Chiuso il martedì.

Acqui.indd 4 29/11/10 16.01

Page 39: In Genova

Speciale acqui terme

verso la pianura o spingendosi più in alto in collina. Il borgo Pisterna, la cui opera di riqua-lificazione è recente, con il borgo Nuovo costi-tuisce l’agglomerato più antico di Acqui Terme. La via della Bollente, la piazza omonima, anche se quest’ultima con una conformazione diversa da quella attuale, con le attuali vie Scatilazzi e Manzoni erano le sedi in cui si svolgevano tutte le attività commerciali, artigianali ed ammini-strative. È verso la fine del Settecento, con la copertura del tracciato del torrente Medrio e la realizzazione dell’attuale corso Italia che l’asse commerciale della città si sposta facendo assu-mere, allo stesso corso Italia, un rango primario e baricentrico.Parlando della Pisterna, è bene ricordare alcu-ne date. Nel 1729 la sede del Palazzo di città (il Comune) viene trasferito a palazzo Olmi, edifi-cio oggi ristrutturato, e nella vecchia sede viene realizzato un ampio intervento da parte della Chiesa con la costruzione del nuovo seminario. Nel 1763 viene costruita la Torre civica, quella «senza fondamenta», il punto di passaggio tra piazza Bollente e corso Italia. È della seconda metà del 1800 lo sventramento del ghetto degli ebrei per porre in risalto l’edicola della Bollen-te, monumento esaltato dall’apertura di via Sa-racco. L’abbattimento delle case e dei vicoli nel Borgo Pisterna, per far posto all’attuale piazza Conciliazione inizia nel 1906 con la demolizio-ne di via delle Grazie. Un anno dopo, 1907, vengono abbattute alcune casupole fatiscenti adiacenti all’antica piazza del Pozzo. Nel 1932 viene demolito un unico isolato comprendente sedici case formando un primo spiazzo della odierna piazza Conciliazione. La prosecuzione del risanamento prosegue nel 1936 ed il pro-blema viene affrontato ancora nel 1955 quando il Comune acquista ventinove stabili situati su un’area di 14.565 metri quadrati per la somma

di 16 milioni e 573 mila lire. Il primo degli iso-lati abbattuti ai sensi dell’allora legge n. 654, recante provvedimenti per la eliminazione delle abitazioni «malsane», avviene nel 1958.

Su piazza Conciliazione per quattro anni sono stati effettuati scavi archeologici. Poi la ricoper-tura e la realizzazione dell’odierno spazio che comprende anche il teatro all’aperto G. Verdi.

L’antico stemma di Acqui Terme

Acqui.indd 5 29/11/10 16.08

Page 40: In Genova

e Liguria magazine

IL VERDE PUBBLICODI UNA CITTA’ TERMALEGià dai tempi dei Romani Aquae Statiellae era rinomata per le sue fonti termali: la ricerca ar-cheologica ha restituito l’immagine di una città monumentale, con impianti termali, il teatro, l’anfiteatro, empori commerciali e l’acquedot-to, animata da una fervida attività commerciale, artigianale ed industriale. Lo stesso Plinio cita le terme come tra le migliori dell’impero. Nel XIX secolo la popolazione conosce un deciso incremento che comporta l’abbattimento delle mura e lo sviluppo urbanistico. Con la costru-zione del ponte Carlo Alberto, viene tracciato un collegamento diretto con l ‘Oltrebormida e le sue sorgenti termali. La fine del secolo è forse il periodo più fulgido del termalismo ac-quese che durerà fino alla seconda guerra mon-diale. Nuovi teatri ed il casinò animano la vita sociale; nel centro della città sorgono le Nuove Terme. Negli anni ‘30 si assiste ad un potenzia-mento delle strutture termali favorite dall’ini-ziativa statale: viene anche costruita quella che, per lungo tempo, resterà la più vasta piscina d’Europa.Un tempo le Terme disponevano di una squa-dra di giardinieri che contava una quindicina di unità ed il Comune era di poco da meno.La presente amministrazione comunale ha dato nuovo impulso alla cura del verde pubbli-co attraverso la delega specifica al consigliere Dott. Mauro Ratto. Appassionato da sempre di natura, giardinaggio, biologia e lavori agricoli, veterinario, ha coniugato la sua passione per il mondo animale con quello vegetale, operando con competenza e raggiungendo importanti traguardi. Il primo grande intervento riguardò nel 2008 il rifacimento dei giardini del “Clas-sico” nel cuore della città accanto alla piazza centrale dove sorge il Grand Hotel Nuove Ter-me. La palazzina del Liceo Classico è sede di mostre artistiche e visitata da moltitudine di persone il cui gusto per il bello doveva ricevere degna accoglienza anche nella parte esterna, per cui venne rifatto completamente il manto

erboso con il nuovo impianto di irrigazione e la messa a dimora di nuove essenze. Comple-tamente rifatto il prato circostante la statua di Giuseppe Saracco, Sindaco di Acqui e Presi-dente del Consiglio dei Ministri nell’Italia di fine Ottocento.Poi sempre nel 2008 il rifacimento del giardino di Palazzo Levi con l’approntamento del nuo-vo prato e delle aiuole a petalo attorno ai gran-di cedri del Libano; ora questo piccolo giar-dino è oggetto di attenzione anche di novelli sposi che scelgono questa cornice per le loro foto ricordo e di turisti che entrano nel voltone del palazzo comunale per ammirare la compo-sta ma meravigliosa semplicità delle composi-zioni floreali che arricchiscono il luogo già di per sé suggestivo. Stupendo è il colpo d’occhio dalle finestre del piano nobile dove ancora me-glio si può ammirare la maestria dei giardinieri acquesi che mantengono un perfetto manto

erboso seppur all’ombra di grandi conifere, che, con i loro micidiali aghi, rappresentano lo spauracchio di ogni giardiniere che deve far crescere l’erba se si pensa che la corteccia e gli aghi di pino sono usati per le pacciamature che impediscono la crescita di erba ed erbacce in-desiderate.Nel 2009 la fontana delle ninfe è stata trasfor-mata in aiuola con la demolizione dell’ala mar-morea la cui asimmetria stonava nella piazza circolare. L’opera ha riscosso grande consenso nella popolazione acquese e negli ospiti delle cure termali che ora possono apprezzare un bellissimo giardino dove prima c’era una fon-tana dai costi improponibili per carenze co-struttive. Si sono così raggiunti due risultati, la rimozione dell’impedimento alla vista di chi usciva dal Grand Hotel e un grande vantaggio economico con il risparmio di una esorbitante bolletta dell’acqua.

TANTI INTerveNTI NeglI ulTImI ANNI per vAlorIzzAre gIArdINI e Aree verdI dI AcquI Terme

Acqui.indd 6 26/11/10 11.15

Page 41: In Genova

Speciale acqui terme

Sempre l’anno scorso si sono rifatti i giardini di Corso Cavour che erano ormai trasformati in “toilette” per i cani di proprietari maleduca-ti. Anche questi giardini sono dotati di nuovo impianto automatico di irrigazione che contri-buisce attivamente alla crescita rigogliosa delle piante, dei fiori e degli arbusti e sono ritornati a essere luogo di riposo e di svago.Ad Acqui, dopo il centralissimo Corso Italia e le belle vie limitrofe, il luogo delle passeggiate è Corso Bagni ed è per questo che quest’anno è stato oggetto di un radicale restyling del verde. Non è stato facile intervenire in strette aiuole in cui la facevano da padrone le radici affioran-ti delle grandi magnolie che quando fioriscono spargono il loro profumo per tutto il Corso. Si sono rimossi gli sporadici cespugli di viburnus tinus mescolati a rare rose intercalate da ma-gnolie e, nella parte vero il fiume Bormida, dal tigli. Un attento studio delle zone soleggiate e di quelle in ombra ha permesso di mettere a dimora le essenze a adatte e così nella parte in cui il Corso è contornato da alte costruzioni si è optato per la messa a dimora delle Impatiens nella varietà Nuova Guinea che ancora adesso, nonostante le temperature siano decisamente scese, resistono stoicamente. A fine novembre sono state sostituite con la nuova fioritura, una delle poche che possono resistere ai geli inver-nali, le viole del pensiero. Nella parte più so-leggiata , dove il Corso Bagni prende il nome di Passeggiata Piola (altro illustre Sindaco della città) si è optato per le rose da arredo urbano nel colore rosso e da piccoli giardini rocciosi contornati da tratti di prato inglese, sempre in-tercalati dai tigli che da molti anni, disposti sui due lati della carreggiata, delimitano la strada.Altro luogo oggetto di intervento recentissimo è Corso Roma nel tratto tra Palazzo Lupi poi Levi, sede del Municipio, e la dismessa caser-ma che ospitava la famosa Divisione Acqui protagonista dei tragici fatti a Cefalonia dove, dopo l’8 settembre, si rifiutò di continuare a combattere con l’alleato tedesco e preferì esse-re passata per le armi. Anche qui la scarsità di luce ha condizionato fortemente la scelta delle essenze ma alla fine scelte oculate e indice di conoscenza specifica hanno dato un risultato apprezzabile.Per Parco Castello è stata migliorata la manu-tenzione e ripristinato il manto erboso deterio-rato da anni di scarsa attenzione: è bastata una regolare asportazione degli aghi di pino che tappezzavano il prato stesso per veder rispun-tare l’erba che ora viene mantenuta ben rasata ed irrigata. È stato ripristinato il manto erboso e realizzato il relativo impianto di irrigazione accanto alla passeggiata del parco sopra Via Alessandria nel tratto nei pressi della nostra bellissima stazione ferroviaria con le sue pen-siline liberty, oggetto delle riprese di molti film.Altro intervento di quest’anno è quello che ha interessato la rotonda accanto alla Chie-sa del popoloso quartiere di San Defendente nella parte più recente della città. Qui il sito soleggiato ha permesso la collocazione di gra-minacee decorative, bellissime Yucche e rose

di varietà diverse.Il prato, l’impianto di irrigazione e la piantu-mazione delle siepi e degli alberi di alto fusto nel terreno del Nuovo Centro Congressi saran-no terminati fra poche settimane e si prevede di adottare la veloce posa del prato a “rotoli” . Si tratta di prato inglese seminato mesi pri-ma su terreni adatti e predisposti al prelievo di rotoli di prato tagliato in pezzi di dimensioni standard che poi vengono stesi e sistemati sul terreno definitivo.Grande il successo della pista pedonabile/ci-clabile che dal ponte Carlo Alberto sul fiume Bormida si snoda sulla sponda destra per due chilometri a monte del ponte. Ogni giorno è frequentata da moltitudine di persone. Qui sono state messe a dimora più di 2000 pian-te e i vivai della Regione Piemonte stanno per fornire altre 1000 piante. Si tratta di Carpini, Tigli, Pioppi cipressini, Aceri, Faggi, Liqui-dambar, Aceri rossi giapponesi, Ontani ecc. E’ prevista la continuazione del percorso nella direzione a valle del ponte verso Visone e la Giunta comunale ha approvato il Progetto e avviato le procedure per accedere a finanzia-mento specifico. Le Terme, negli ultimi mesi, hanno iniziato la riqualificazione del parco dell’Hotel Antiche Terme che presto ritornerà agli antichi splendori.Da ricordare anche il progetto “Il ritorno al fiume” che ha visto impegnati la Protezione civile, L’associazione Carabinieri in congedo molto attiva ad Acqui Terme, l’associazione Alpini, Sezione di Acqui, e numerosi fornitori del comune che, coordinati dal Dott. Mauro Ratto, hanno messo gratuitamente a dispo-sizione uomini e mezzi per una due giorni di intenso lavoro di pulizia e disboscamento della sponda del fiume, nel tratto tra il ponte Car-

lo Alberto e gli Archi Romani, per consentire il facile accesso all’acqua. E’ prevista una se-conda puntata dell’iniziativa nella primavera prossima per intervenire ancora in un tratto accanto al percorso pedo-ciclabile. Si otterrà anche qui un duplice risultato: consentire la vista del fiume ora nascosto e liberare il fiume dall’ostacolo rappresentato dall’intrico di ve-getazione impenetrabile che rallenta lo scorri-mento delle acque in caso di piena ricordando che il Bormida ha una caratteristica fortemente torrentizia rappresentata da una portata che va da 40 mc\sec in periodo di magra a 2000 e più mc\sec in piena. Il favorire il deflusso delle piene impedisce che in caso di piena il livello del Bormida salga sino ad impedire il deflusso del torrente Medrio che attraversa la città e che rappresenta la causa delle alluvioni che, negli anni passati, hanno devastato Acqui. Tutto ciò senza aumentare la spesa destinata al verde per la città . Si è intervenuti con le somme ottenu-te dai ribassi d’asta per cui il budget finale a disposizione per il verde pubblico non ha avu-to la necessità di essere aumentato per questi nuovi interventi non compresi nella manuten-zione ordinaria.Infine, non si può non menzionare il Giardino Botanico ospitato dal castello dei Paleologi. Il castello dei Paleologi è citato per la prima volta 1056; venne ricostruito nel XV secolo dal mar-chese di Monferrato Guglielmo VII Paleologo. Con l’utilizzo della polvere da sparo, divenne inadeguato dal punto di vista difensivo e fu più volte danneggiato ed espugnato. Parte del ca-stello ospita il Museo Archeologico comunale che custodisce numerosi reperti, soprattutto di epoca romana rinvenuti nei dintorni della città. È inserito nel sistema dei “Castelli Aperti” del Basso Piemonte.

Villa Ottolenghi e Borgo Monterosso

La magnificenza senza tempo di una Villa nel dominio collinare vitivinicolo dell’Alto Mon-ferrato, una tappa di notevole interesse culturale nei percorsi del suggestivo paesaggio del Piemonte, una dimora padronale non lontano dal centro di Acqui Terme, nel territorio della Provincia di Alessandria.Varcati i cancelli del Complesso Borgo Monterosso, il fascino del luogo si fa irresistibile e inevitabilmente contagia ogni visitatore. Villa Ottolenghi Borgomonterosso è un eccezionale esempio di arte sinottica del Ventennio, cui contribuirono tra gli altri, celebri architetti come Marcello Piacentini e artisti come Arturo Martini, Fortunato Depero, Venanzo Crocetti …, che lavorarono alla Villa grazie al mecenatismo dei Conti Ottolenghi.Gli ospiti della Dimora, troveranno nelle sue sale un’ambientazione unica e suggestiva per ricevimenti privati e cene di gala, una location ideale per matrimoni ed eventi in genere; po-tranno immergersi nella magica scenografia del parco opera del famoso architetto paesaggista Pietro Porcinai, visitare il mausoleo, o Tempio di Herta, il museo privato degli Ottolenghi, la Cantina (che propone una produzione vinicola di alta qualità), ecc.

Page 42: In Genova

e Liguria magazine

LA storiA deLLAtrANsPAdANA

Le antiche carte romane indicano l’attuale Acqui Terme con il nome “Aquae Statiellae”, insediamento ligure che prima dell’occupazione ro-mana arrivava fino al Po. Il territorio oltre il Po veniva chiamato “Tran-spadana”.La romanizzazione dell’Acquese aveva profondamente mutato l’assetto urbano, modernizzandolo; del resto gli scavi attuali mostrano quanto fosse importante l’insediamento in città.I Liguri fin dal V secolo a.C. occupavano i territori dal fiume Magra a Levante, confine con l’Etruria, al fiume Varo a Ponente, confinante con i Galli e gli Iberi. La pianura a sud del Po fu considerata dei Liguri da Augusto, al nord erano collocati i Celti. I Liguri si dividevano in vari raggruppamenti etnici: gli Ingauni, gli Intemelii, gli Statielli, i Genuates.Le lunghe guerre del II secolo a.C. si conclusero con l’intera occupazio-ne da parte dei Romani da Pisa fino al fiume Varo. Nel 109 a.C., il con-

sole Marco Emilio Scauro, secondo la testimonianza di Strabone, com-pletò la risistemazione di un precedente tracciato che partiva da Pisa, passava per Luni e giungeva fino a Vada Sabatia (Vado Ligure). Questa strada, attraverso Placentia e Dertona, attraversava il territorio dei Li-guri Statielli (Acqui) e proseguiva per Piana Crixia e Altare, scendendo verso il mare lungo la valle Squazzola, fino a Quiliano e Vado Ligure.Dertona era un nodo intermodale viario di moderna attualità, in quan-to incrociava la Via Postumia che da Genova arrivava a Liborna e poi proseguiva fino ad Aquileia. Era una strada di arroccamento militare per attraversare rapidamente la pianura Padana ed inoltrarsi verso la Germania. La via Fulvia conduceva ad Hasta, Pollentia, Alba Pomeia e Augusta Taurinorum.I romani con la via Aemilia Scauri avevano anticipato quello che oggi dovrebbe essere l’asse stradale più rapido per arrivare al mare di Vado Ligure attraverso la Padana e passando per Tortona.Innumerevoli ed annose vicende hanno ostacolato la realizzazione di un’opera che da Predosa, Castelnuovo Bormida, Acqui, Spigno, Cairo leghi il tracciato autostradale verso il Nord-Ovest, il Ponente e la Costa Azzurra. Un bel casello autostradale nei pressi di Acqui Terme porte-rebbe sicuramente un incremento economico al territorio: il turismo termale, le attività artigianali, i residenti estivi ed il circondario tutto ne avrebbero benefici.Il porto di Vado era importante per il traffico delle merci, del vino, del frumento che i Romani trasportavano a Roma e oltre. L’autostrada favorirebbe l’afflusso di turisti dal porto di Vado e Savona, soprattutto i crocieristi che in giornata arriverebbero nell’Acquese.

Già ai tempi dei romani il console marco emilio scauro risistemò un antico tracciato che passando da acqui arrivava fino a vado liGure

Acqui.indd 8 26/11/10 11.15

Page 43: In Genova

Speciale acqui terme

www.immobiliarebertero.com

STUDIO IMMOBILIARE“RAG. E. BERTERO”Via Mariscotti, 1615011 Acqui Terme (AL)Tel./fax: +39 0144 56795 Tel. +39 0144 [email protected]

Enrico BerteroAgenzia Immobiliare

Enrico BerteroAgenzia Immobiliare

E’ pronto a partire il progetto di sicurezza “Punto sicuro”, che ha visto in questi ultimi mesi cospar-gere la città di totem interattivi nei punti nevral-gici. Si tratta di un sistema di video sorveglianza a mezzo di “Totem multimediali” finanziato in-tegralmente dal Fondo per la sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico del Ministero dell’Interno, che prevedeva per l’anno 2009 una somma globale di 100 milioni di euro. La Com-missione del Ministero ha positivamente valutato il progetto che presenta per tempi, per tipologia di intervento e per indici di insicurezza del luogo, criteri idonei a rispondere alla finalità della nor-ma. Il progetto “Punto sicuro” finanziato total-mente per 168.000,00 euro intende assicurare una crescente capacità di risposta all’aumentata sensi-bilità ai problemi della salvaguardia e della tutela delle comunità affiancando ai necessari interventi delle forze dell’ordine sistemi tecnologici capaci di migliorare la vivibilità del territorio e la qualità della vita, integrando video sorveglianza, comu-nicazione, illuminazione e allarme. Il Vicesindaco ed Assessore alla sicurezza Enrico Bertero si è interessato personalmente all’iniziativa seguendo ogni singola fase del processo d’installazione ed individuando una soluzione che soddisfa in toto le esigenze di cui sopra. Si tratta dell’installazione di otto totem multimediali che integrano sistemi tecnologici avanzati di videosorveglianza e di si-curezza aventi le seguenti caratteristiche: presen-tano un sistema di videosorveglianza a 360° com-posto da telecamere digitali basate in tecnologia IP con 5 lenti per le registrazioni delle immagini giorno e notte, con possibilità di registrare fino a

30 immagini di 3 megapixel al secondo 24 ore su 24 relative ai dintorni ed a eventuali interlocutori posizionati davanti al totem. I monitor sono LCD touchscreen full HD di 46 pollici antivandalismo e forniranno informazioni relative a sicurezza, numeri utili delle forze dell’ordine, assistenza so-ciale e come comportarsi davanti a situazioni di pericolo. I totem, individuabili a distanza, nella parte superiore hanno una luce rotante simile a quelle delle sirene delle pattuglie di polizia e delle ambulanze. Un sistema infrarosso di rilevazione del movimento attiva un sistema di illuminazione a led a basso consumo che illumina a giorno la zona interessata. Le persone che passeggeranno vicino ai totem avranno il percorso illuminato e quelle che avranno cattive intenzioni sapran-no che potranno essere viste. Sono presenti due pulsanti: uno verde per attivare i sistemi di co-municazioni Voip (Voice over IP) che permet-tono al cittadini, premendo soltanto il pulsante, di comunicare direttamente con la Polizia Mu-nicipale. Uno rosso per attivare il sistema di al-larme davanti a un pericolo imminente; agendo sul sistema in questo modo si genera un segnale sonoro e luminoso, grazie ad una luce rotante e a un diffusore audio che richiama l’attenzione di passanti e vicini; un messaggio alle centrali opera-tive delle forze dell’ordine con le indicazioni per individuare velocemente l’ubicazione del totem. Ecco l’ubicazione sul territorio comunale acque-se: Piazza Italia; Via Monteverde-Zona giardini pubblici; Piazza Vittorio Veneto-Stazione Ferro-via; Corso Italia-vicinanze Piazza San Francesco; Via Garibaldi-vicinanza Piazza dell’Addolorata;

Via San Defendente di fronte alla Chiesa di Cristo Redentore; Corso Bagni-Passeggiata Piola; Ponte Carlo Alberto-lato Zona Bagni. La cittadinanza, su precisa richiesta del Vicesindaco Bertero, sarà debitamente resa edotta attraverso una dettaglia-ta campagna informativa che tratterà delle poten-zialità della strumentazione anche sotto l’aspetto della promozione e delle informazioni turistiche riguardanti il territorio dell’Acquese.

progetto“puNto Sicuro”

Acqui.indd 9Acqui.indd 9 26/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.1526/11/10 11.15

Page 44: In Genova

e Liguria magazine

IL BRACHETTOE LE ALTRE SPECIALITàA’DI ACQUI TERME

Acqui Terme offre ai suoi visita-tori una copiosa quantità di deli-zie enogastronomiche per la gioia del palato di chi vorrà scoprire le meraviglie culinarie e vinicole del-la Langa. Il principe dei prodotti locali è sicuramente il Brachetto d’Acqui Docg, ottenuto al 100% dal vitigno Brachetto, che dà a questo vino bellissimi colori por-pora o rubino con riflessi violacei. Il suo perlage è fine e persistente, è il vino della seduzione e della gioia, apprezzato in ogni occasione per i suoi profumi di frutta matura e di sensuale rosa bulgara, godibi-le senza paura di eccessi grazie al suo moderato tenore alcolico, ine-briante e morbido.Le particolarità e l’unicità del Bra-chetto d’Acqui D.O.C.G. consi-stono nella sua naturale dolcezza e grande aromaticità, caratteristiche che non trovano riscontro nel pa-norama mondiale dei vini aroma-tici.Il Brachetto d’Acqui ci insegna come un territorio di estensione

limitata (1.082 ettari vitati) possa offrire stimoli, curiosità e varianti inimmaginabili che hanno lasciato il segno nella storia: la miglior ri-sposta della natura e dell’uomo a chiunque voglia omologare gusti, passioni e desideri.Come suggerisce già il primo sguardo di un bicchiere di Bra-chetto, con le sue bollicine ed il suo perlage che impazienti risalgono verso la superficie, il Brachetto si apre a tutte le occasioni conviviali, forte delle proprie particolarità di gusto ed olfattive, della esclusività di un vino legato indissolubilmente al territorio di produzione, nicchia di eccellenza che si è tramandata lungo la storia.Ma il vino Brachetto richiede un’at-tenzione particolare da parte di chi lo degusta: per la sua dirompente sensualità di note aromatiche, di profumi floreali e sapori unici, per essere apprezzato pienamente deve essere gustato nei primi due anni di vita.Non solo Brachetto, però: Acqui

I VINI, I FUNGHI, I TARTUFI, GlI AmAReTTI, I bAcI dI dAmA, Il mIele, lA cARNe... lA cApITAle TeRmAle HA molTo dA oFFRIRe AGlI AmANTI dellA bUoNA TAVolA

Acqui.indd 10 26/11/10 11.20

Page 45: In Genova

Speciale acqui terme

offre anche Dolcetto d’Acqui doc, Barbera d’Asti doc, Moscato docg, Moscato passito docg, Cortese passito doc e Moscato passito doc.D’autunno abbondano naturalmente funghi e tartufi. Il fungo porcino è celebrato in sagre e mostre mercato che animano l’autunno dei paesi di Ponzone, Cassinelle, Morbello e delle alte valli dell’Orba e dell’Erro,. Di particola-re qualità, sodo, dal colore scuro, dalla polpa compatta grazie alla scarsità di precipitazioni, il fungo dell’Appennino Piemontese sviluppa qualità organolettiche tali da permettere l’ipo-tesi di una denominazione di origine apposita. Le terre calanchive della Valle Bormida cela-no i migliori tartufi, sia bianchi che neri, che animano un fiorente commercio sul mercato di Alba e presso i ristoranti piemontesi e liguri. Specialità di Ponzone, nei pressi di Acqui Ter-me, paese a cavallo tra le Alpi e gli Appennini, dove sopravvivono le tradizioni di una volta, come gli essiccatori di castagne e questo par-ticolarissimo salume è il Filetto baciato: un salame crudo nato nell’800, creato dal macel-laio Romeo Malò ed è tuttora prodotto dalla macelleria di famiglia, oltre che da altri salumi-fici della zona. Consiste di in filetto di maiale, estratto dalla salamoia, posto all’interno della pasta di salame, insaccato in un budello natu-rale e quindi stagionato da tre a sei mesi. Viene servito tagliato a fette molto sottili.La Formaggetta è l’unico formaggio tradizio-nale italiano di puro latte caprino e così conti-nuano a confezionarla molti piccoli produttori (che in tutto il territorio sono una quarantina), nonostante il disciplinare consenta una elevata percentuale di latte vaccino. E’ una sintesi dei profumi delle erbe e dei fiori dell’Appennino Piemontese, il simbolo di una pastorizia ardua, di montagna, difficile, condotta ancora allo sta-to brado, un caprino che, consumato fresco o ancor più stagionato, appare a tutt’oggi l’unico in grado di equivalere se non di superare i miti caseari francesi.La Comunità Montana vanta una secolare tradizione di piccoli laboratori artigianali per

la produzione di dolci che utilizzano due dei prodotti più classici del territorio: le nocciole, coltivate soprattutto sui versanti della Valle Bormida, e le castagne, i cui boschi coprono tutto il territorio appenninico fino allo spar-tiacque ligure.Tra le specialità gli amaretti, il torrone morbi-do e quello duro, le lingue di suocera, i baci di dama, i brut e bon e una singolare torta di ca-stagne, soffice e saporita, elaborata da antiche ricette contadine che la prevedevano in occa-sione delle feste pasquali.Sempre più rari e ricercati sono i marroni, che si distinguono dalle castagne per il frutto non settato, le maggiori dimensioni, la forma più tondeggiante e le qualità organolettiche più spiccate: per questo sono utilizzati in raffinate e costose preparazioni dolci come i marrons glacès.Le piccole stalle di collina allevano capi di raz-za piemontese e i migliori vengono ingrassati con cura per partecipare alle fiere di Toleto, Cassinelle e Montechiaro. Un Macello di Valle a norma CEE con sede a Montechiaro Piana rappresenta l’evoluzione moderna della tradi-zionale filiera della carne. Si sta anche pensan-do a un marchio di qualità territoriale che indi-vidui il prodotto allevato e macellato in zona.La diffusione dell’allevamento ovicaprino con-sente di immettere sul mercato - soprattutto nel periodo pasquale - una buona quantità di agnelli e capretti, dalle carni delicate e sapo-rite grazie al latte aromatico e odoroso di erbe selvatiche.Un’altra tradizionale forma di allevamento è quella degli animali da cortile: conigli, galline, faraone, tacchini e soprattutto capponi di pura e antica razza livornese.Appassionati apicoltori mantengono viva la tradizionale produzione del miele; le api sono allevate sia stabilmente sia con il metodo del nomadismo, mediante lo spostamento delle ar-nie nei luoghi più ricchi di fiori.Si producono sia i classici monovarietali aca-cia e castagno, sia un interessante millefiori di mezza montagna.

VENDESIVilletta di recente costruzione,

50 mq, 50.000 €

Panorama sulle vigneDue terrazziAscensore

Tel. 3270322369

Acqui.indd 11 26/11/10 11.57

Page 46: In Genova

e Liguria magazine

LA PIETRADI LANGALa celebre Pietra di Langa è un’arenaria tipica della zona collinare del sud Piemonte, molto apprezzata sia per le sue qualità costruttive che

per le sue caratteristiche tonalità calde. Non viene estratta da cave, ma proviene dall’attività agricola e dalle demolizioni di vecchie strut-

LA TIPICA ARENARIA dEL PIEmoNTE mERIdIoNALE è sEmPRE PIù APPREzzATA PER IL suo AsPETTo E LA suA duTTILITà

Acqui.indd 12 30/11/10 13.31

Page 47: In Genova

Speciale acqui terme

ture: duttile, maneggevole, piacevole d’aspetto, è usata – per lo più a secco – per la costruzione di robusti casali e muraglioni.La sua duttilità rende possibile lavorarla in modi diversi, permetten-do di dare risalto ed importanza a costruzioni di ogni tipo classiche e moderne. Le possibilità di utilizzo sono davvero tantissime: nuove costruzioni, rivestimenti di strutture esistenti, ristrutturazioni di pregio; pavimentazioni semplici e classiche come il pavè con pietre a cubetti, rustiche come il selciato con pietre a listelli, eleganti come le lastre e le piastrelle, arredo urbano: fioriere, fontane, cordolature e marciapiedi; complementi per tutti i tipi di costruzioni: davanzali, soglie, scale, por-tali e caminetti con lavorazioni fatte su misura, arredo d’interni.La pietra, recuperata dai campi durante i periodici lavori di scasso o nei torrenti nei mesi di siccità, è stata per secoli il materiale da costruzione più comune, più economico e, pur con i pochi strumenti disponibili in passato, relativamente più facile da lavorare.Ecco perché la pietra, l’arenaria che costituisce l’ossatura portante del-le colline di Langa, costituisce un vero e proprio filo conduttore che accompagna il visitatore sulle colline più alte, profondamente incise da fiumi e torrenti quali il Belbo, “la” Bormida e l’Uzzone. Tutte le costru-zioni giunte fino a noi dal passato sono state realizzate con la comune pietra di Langa, sia nei monumenti più eclatanti, quali castelli e chiese, sia nella più modesta delle costruzioni; dai “ciabot” sparsi tra i coltivi, ai pozzi delle aie contadine. Ma è l’intero paesaggio della Langa più alta ad essere caratterizzato dal-la presenza della pietra: basti pensare all’estendersi dei terrazzamenti, costruiti per rendere coltivabile la maggior parte possibile dei pendii. La Pietra di Langa viene particolarmente apprezzata per le sue singolari caratteristiche conformative ed estetiche. Di antica tradizione è il suo utilizzo nell’architettura tipica delle Langhe.La pietra di Langa è una roccia forte, dai colori morbidi, ed è ideale per rivestire le abitazioni, costruire fontane, archi e porticati.La produzione spazia dal materiale per la costruzione ed il rivestimento di muri, a quello per la pavimentazione (pavè, lastre, mosaico ecc.) sino ad arrivare ai pezzi speciali per scale, soglie, caminetti, arredo urbano ed ultime novità lavelli e piatti doccia in pezzo unico sagomato.Alcuni utilizzi della pietra di Langa per la muratura sono i blocchetti per rivestimenti di muri, pietre naturali per muri “in opera”, pietra per rivestimenti di minimo spessore (2-3,5 cm), ecc. Per i pavimenti invece sono i cubetti per pavè, liste per il selciato e binderi, lastre per guide carraie, marmette sabbiate e a spacco, lastrame per opus incertum, ecc. IDEA BLU - PISCINE

Via Divisione, 144 - 15012 - Acqui Terme (AL)Tel & Fax +39 0144 312808

Cell. 348 [email protected]

Oggi avere a disposizione una piscina è una possibilità concreta per tante persone: i nuovi accorgimenti tecnici e i particolari materiali per la costruzione contribuiscono infatti al contenimento dei prezzi, assicurando un ottimo risultato adatto per tutte le esigenze ,esempio: piscina di mt 10 x 5 h 1,20 costo da € 8,000,00.

Chi sceglie di impegnare un’area di proprietà per una piscina può rivolgersi con fiducia a “Idea blu piscine”, che mette a disposizione i suoi tecnici per preventivi ,progetti, fornitura ed installazione delle migliori strutture e componenti per piscine disponibili sul mercato, garantendo inoltre un’adeguata manutenzione con la possibilità di fornire tutte le attrezzature necessarie e adeguati prodotti per il trattamento delle acque.

Il titolare di “Idea blu piscine”, dal 1978 presente sul territorio con attività rivolta all’utenza residenziale, è disponibile a fornire i più completi chiarimenti sulla qualità dei prodotti che vengono forniti, oltre a competenti e preziosi suggerimenti. Viene richiamata l’attenzione sulle piscine prefabbricate in pannelli in pvc e in casseri a perdere Isoblok entrambe le soluzioni sono di veloce ed economica installazione e con la garanzia del cemento armato.

Oltre alla piscina inserita con uno scavo, la soluzione più semplice è quella” fuori terra”, che richiede solo lo spazio per essere posata e permette un consistente risparmio perché il costo è limitato al prezzo della struttura e soprattutto non richiede autorizzazioni.

“Idea blu piscine” è inoltre in grado di fornire le attrezzature per la manutenzione delle piscine a partire dai pulitori automatici con rinnovata e moderna tecnologia e da i più attuali sistemi di dosaggio automatico dei prodotti chimici: ogni problematica relativa alla disinfezione e al mantenimento dei parametri di balneabilità dell’acqua può essere così efficacemente affrontata e risolta, rendendo l’uso della piscina gradevole e senza pensieri.

Acqui.indd 13 26/11/10 11.22

Page 48: In Genova

e Liguria magazine

FRANCO MUSSOIL CAMPIONE DI ACQUI

Un solo atleta ad Acqui Terme e nella provin-cia di Alessandria può ricordare con orgoglio di aver vinto una medaglia d’oro in un’Olim-piade estiva: Franco Musso, campione nel 1960 a Roma nella categoria pesi piuma del pugilato. Musso, oggi settantatreenne, è stato celebrato da un libro a cura di Stellio Sciut-to edito da Acqui Sport per la prima volta nel 1998 e ristampato quest’estate per festeggiare i cinquant’anni dall’impresa: un’autobiografia in cui Musso si racconta, dall’infanzia tra le strade di Acqui, nella “Banda della Pisterna”, ai primi pugni nelle palestre acquesi e ai primi campionati sotto la guida del Maestro, Giusep-pe Balza, fino all’emozionante finale di Roma contro il polacco Adamsky. Dice lo stesso campione: “Sono sincero, da allora in tutti questi anni qualche volta ho so-gnato quella finale. È passato tanto tempo, ma per fortuna sono riuscito a rimanere sempre nel mondo del pugilato, e spero tanto di poter scovare tra i miei allievi un futuro campione”.

LA MEDAGLIA D’oro nEI pEsI pIuMA ALLE oLIMpIADI DI roMA DEL 1960 oGGIALLEnA I boxEur DEL futuro

Musso, De Piccoli e Benvenuti

DOMUS IN di Piccardi Marco & C. S.a.s.Via Cardinal Raimondi, 2215011 Acqui Terme (AL) - ITALY

Tel/Fax: +39 0144 323080

www.domus-in.com

[email protected]

arredamenti e progettazione d’interni

rivenditore autorizzato

Acqui.indd 14 26/11/10 11.22

Page 49: In Genova

Speciale acqui terme

Pasticceria Guazzo GiancarloPasticceria Guazzo Giancarlo

Piazza S. Francesco, 9 - 15011 Acqui Terme (AL)Tel. +39 0144 322573

Piazza S. Francesco, 9 - 15011 Acqui Terme (AL)Tel. +39 0144 322573

SERVIZIO PER CERIMONIE DI OGNI GENERESERVIZIO PER CERIMONIE DI OGNI GENERE

Specialità dolci:Amaretti

Torte di ogni tipoBaci di dama

Specialità salate:Pizze

FocacceGrissini

quaNDO iNcONtrai...

la BaGNacauDaConobbi la “Bagna Cauda” la notte di Natale, in occasione di un presepe vivente, in un borgo dell’alto Monferrato dove venivano rappre-sentati anche gli antichi mestieri, e le case e le cantine, dentro i cortili, erano aperte ai turisti e ai visitatori. Mi ricordo che in una “tavola-ta” allestita sotto il portico del fabbro, con un freddo cane, ebbi modo di assaggiare abbon-dantemente la “Bagna Cauda”:Da ligure, da poco stabilito in Piemonte, rimasi colpito da questo piatto, tipico di quella zona, fino ad allora a me sconosciuto totalmente, e pensai che fosse un “cibo da ricchi”; invece, venendo a conoscenza degli ingredienti e del-la preparazione, mi resi conto che era un cibo semplice, legato alla cultura contadina e rurale,

ma altamente nutriente.Una cosa mi colpì in particolare: il fatto che questo piatto fosse fatto con le acciughe. Mi chiesi come fosse potuto succedere che un pe-sce, seppur comune, fosse apprezzato in Pie-monte, terra della carne bovina. Dopo alcune ricerche venni a sapere che la “Bagna Cauda” è nata dal mare della Provenza.Ecco la sua storia. Nel Medio Evo, carovane di commercianti partivano dalle saline di Tolone passando dalle valli Maira e Varaita e arrivava-no in Piemonte per i loro commerci del sale.Si accorsero che nascondendo nei barili, sot-to alcuni strati di sale, del pesce (le acciughe), potevano contrabbandarlo senza pagare i dazi della dogana tra la Francia e l’Italia. Questo

traffico andò avanti per secoli fino ai primi anni del Novecento e in particolare i valligia-ni si specializzarono nella consegna di questo prodotto nelle borgate e nelle cascine.Nacque così la figura dell’”Anciuè” che per venti giorni vendeva gli ingredienti per la pre-parazione della “Bagna Cauda” perché nel frattempo i contadini della zona, comprando a basso prezzo queste acciughe, erano riusci-ti a crearne un piatto, mescolandolo con altri ingredienti della zona: olio, sale, acciughe ac-compagnati con ortaggi, sedano, carote, aglio e…

Il delIzIoso pIatto della tradIzIone pIemontese ha una storIa antIca

Acqui.indd 15 26/11/10 11.17

Page 50: In Genova

albergo savoia ***Via Einaudi, 18 - Aqui Terme (+39) 0144 322703 (+39) 322706

albergo belvedere ***Via Alice bel colle (AL) Via Guacchione, 7

(+39) 0144 74300 (+39) 0144 74463

[email protected]

Hotel royal residence royal *** via Biorci, 1- Acqui T. (AL)

tel. +39 0144 32.11.44 fax +39 0144 32.11.65

[email protected]. albergo-royal.it

albergo san Marco via Ghione, 5- Acqui T. (AL)

tel. +39 0144 [email protected]

Pensione villa glicina v.le Einaudi, 11

Acqui T. (AL)tel. +39 0144 32.28.74

albergo belvedere Viale Einaudi, 8 - Aqui Terme

(+39) 0144 322748 (+39) 0144 323868

[email protected]

Hotel rondò ***Viale Acquedotto Romano, 44 Viale Acquedotto Romano, 44

Aqui Terme +39 0144 322889 +39 0144 57897

[email protected]://www.albergorondo.it

Hotel talice radicati *** P.zza Conciliazione 12 - Acqui Terme

(+39) 0144 328611 (+39) 0144 329064

[email protected]

relais antica osteria di nonno carlo ***

Via delle Scuole, 1 - Montechiaro d’Acqui (AL)0144/92366 - 0144/952900 [email protected]

Hotel roMa iMPeriale ****Via Passeggiata dei Colli, 1 - Aqui TermeTel (+39) 0144 356503Fax: +39 0144 [email protected]

Hoerl ariston***Piazza Giacomo Matteotti, 13Aqui TermeTel (+39) 0144 322996Fax: +39 0144 [email protected] [email protected] www.hotelariston.net

Hotel Pineta ***Via Alla Salita, 1 - Aqui Terme+39 0144 320688+39 0144 [email protected]://www.hotelpineta.org

grand Hotel nuove terMe ****Piazza Italia, 1 - Aqui TermePiazza Italia, 1 - Aqui Terme (+39) 0144 58555 (+39) 0144 [email protected]

Hotel acqui terMe & beauty center ***C.so Bagni 46 Angolo Via GoitoAqui TermeTel 0144322693Fax [email protected]

albergo gianduja ***Viale Einaudi, 34 - Aqui Terme(+39) 0144 322442 (+39) 0144 [email protected]

w w w . a c q u i t e m e . o r g

Hotel regina ***Viale M.Donati, 2 - Aqui Terme(+39) 0144 321422(+39) 0144 [email protected]://www.albergo-regina.it

3 giorni 2 notti3 giorni 2 notti3 giorni

Arrivo in Hotel

Consegna di 1 voucher “percorso Romano” da utilizzare nel centro termale

Aperitivo in Piazza della Bollente

Cena con menù tipico in un Ristorante del borgo antico

Colazione in Hotel

Visita in Cantina tipica dell’Acquese con degustazione di vini e prodotti locali

Cena in Hotel

Colazione e Pranzo in Hotel

k k

155,00 e

k k k

107,00 ek k k k

179,00 e

Consegna di 1 voucher “percorso Romano” da utilizzare nel centro termale

Aperitivo in Piazza della Bollente

Cena con menù tipico in un Ristorante del borgo antico

Colazione in Hotel

Pranzo in Hotel

k k k

107,00 ek k k k

138,00 e

k k

95,00 e

Dolce Terra3 giorni

Dolce Terra3 giorni 2 notti

Dolce Terra 2 notti3 giorni 2 notti3 giorni

Dolce Terra3 giorni 2 notti3 giorni

3 giorni 2 notti3 giorni 2 notti3 giorni

Ghiotto BenArrivo in Hotel

Ghiotto BenArrivo in Hotel

3 giorni

Ghiotto Ben3 giorni 2 notti

Ghiotto Ben 2 notti3 giorni 2 notti3 giorni

Ghiotto Ben3 giorni 2 notti3 giorni

essereGhiotto BenessereGhiotto Ben

Page 51: In Genova

49

Vendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza MotoVendite e assistenza Moto

Panfili

“nel 2011 festeggerò i 25 anni di attività nel settore delle moto BMW” dice Massimo Panfili, titolare dell’omonimo negozio di Corso Montegrappa 19

rosso. Ho iniziato da ragazzo restaurando moto d’epoca ed in breve tempo la mia attenzione si è orientata verso le moto BMW. In seguito ho trasformato il mio hobby in un lavoro aprendo un’officina dove da allora presto assistenza a tutti i modelli BMW dall’inizio della produzione fino ad i giorni nostri. Presso il mio negozio dal 1995 abbiamo la sede del BMW Motorrad Club Genova che riunisce veri appassionati di questo marchio.

E’ soddisfatto del lavoro che ha scelto?Dopo tanti anni di attività in questo settore debbo dire che non sono ancora stanco di trattare moto BMW. Credo che svolgere una attività che piace sia una delle fortune più gran-di che possa capitare ad una persona.Per me riuscire a riparare un motore che non funziona è tutt’ora fonte di soddisfazione così le mie lunghe giornate di lavoro mi sembrano più leggere.

Perché ha sempre preferito trattare moto BMW?Da sempre questa marca costituisce una garanzia di qualità. Nel tempo il marchio BMW, nonostante la concorrenza del-le altre case si è rafforzato sul mercato offrendo una gamma di modelli sempre più completa e delle soluzioni tecnologi-che tutt’ora ineguagliate.

Qual è il tipo di moto più richiesto in questo momento?La moto più venduta è la R1200 GS. Quest’anno, per fe-steggiare i 30 anni di permanenza sul mercato di questo modello, è stata realizzata una versione di questa moto in un allestimento speciale che è già diventato un “cult” tra gli appassionati.

Sappiamo che nel suo negozio vende anche moto usate an-che queste sono solo BMW?Per la maggior parte sì: tuttavia nel nostro punto vendita si possono acquistare moto di occasione BMW ma trattiamo anche altre marche. Inoltre i motociclisti possono trovare capi di abbigliamento ed accessori per le loro moto.

PA

NFIL

I

W

E

S

A

NNNFIFIF

WWWW

EEEE

SSSS

Da trent’anni per passione e Da più Di venti per lavoro, MassiMo panfili e la sua officina sono un panfili e la sua officina sono un pfonDaMentale punto Di riferiMen-to per i “bMwisti” genovesi.

Da oltre 25 anni il vostro Da oltre 25 anni il vostro riferimento per le moto bmwriferimento per le moto bmw

Officina autOrizzata Vendita e assistenza nuOVO usatO

16137 Genova - Corso Montegrappa, 17-23 r - Tel 010.812.61216137 Genova - Corso Montegrappa, 17-23 r - Tel [email protected] - [email protected] - www.panfilibmw.it

Page 52: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

50

Dal 25 al 28 ottobre la Cambi Casa d’Aste di Genova ha tenuto una settimana di vendite all’incanto, dove fra l’altro ha festeggiato il raggiungimento della sua

centesima asta dedicandole un prezioso catalogo composto da cento e poco più ricercati ed unici oggetti d’arte che abbracciavano un po’ tutti i settori normalmente seguiti durante la propria attività.Il 25 ottobre, per inaugurare la settimana di esitazioni, è stata proposta un’inedita Collezione di dipinti dei Fratelli Svedomskij attivi in Italia ed in Russia a cavallo del XIX e XX secolo. Queste opere provenienti da un Collezionista privato hanno riscosso un grandissimo interesse tra i collezionisti italiani ed internazionali e hanno registrato otto tra le dieci migliori vendite assolute, fissando così il nuovo record europeo per questi autori (€89.000) che partiranno verso i paesi dei rispettivi acquirenti, soprattutto russi e francesi ma anche italiani.La vivace contesa in sala è stata caratterizzata dalla totalità di vendite (100%) ed un rialzo generale delle stime di partenza, che ha portato da un totale iniziale di 180.000 euro ad un totale di aggiudicazioni di circa 700.000 euro. Tra le opere di maggior interesse per la loro bellezza, particolarità e maggior successo possiamo citare:

Vendita all’incanto dei pittori russi SvedomSkij e di preziosi gioielli e cristalli di rocca per unimportante traguardo

Cambi, festa festa festa festa festa festa festa per la per la per la per la per la per la CCentesima entesima entesima entesima entesima entesima entesima entesima entesima entesima entesima astaastaastaastaastaasta

Lotto Autore Opera Stima Venduto

lotto 6 Aleksandr Alexandrovich Stagno € 15.000-18.000 € 90.000 Svedomskij (1848-1911) a Michajlovskij Zavod

lotto 13 Pavel Alexandrovich Ultima cena € 1.500-2.000 € 70.000 Svedomskij (1849-1904)

lotto 19 Pavel Alexandrovich Ritratto di Anna Nikolaevna € 10.000-12.000 € 65.000Svedomskij (1849-1904) Kutukova, consorte di

A.A. Svedomskij, 1896

lotto 10 Aleksandr Alexandrovich Nella chiesa € 12.000-15.000 € 58.000 Svedomskij (1848-1911) di Michajlovskij Zavod

lotto 9 Aleksandr Alexandrovich Tramonto Isba € 8.000-10.000 € 50.000 Svedomskij (1848-1911) a Michajlovskij Zavod

Aleksandr AlexandrovichSvedomskij (1848-1911)

“Nella chiesa di Michajlovskij Zavod”

olio su tela, cm 75x55Stima € 12000-15000

VENDUTO Euro 60.000

Page 53: In Genova

51

Cambi Casa d’asteCambi Casa d’aste

51

Aleksandr Alexandrovich

Svedomskij (1848-1911) “Stagno

a Michajlovskij Zavod”olio su tela, cm 108x65

stima _ 15000-18000VENDUTO _ 90.000

Cambi (3).indd 51 26-11-2010 10:54:46

Page 54: In Genova

e Liguria magazine

52

Cambi (3).indd 52 26-11-2010 10:54:57

Page 55: In Genova

53

Cambi Casa d’aste

Cambi (3).indd 53 26-11-2010 10:55:04

Page 56: In Genova

e Liguria magazine

54

Le vendite sono poi proseguite fino a giovedì con la tradizionale Asta di Antiquariato e Dipinti Antichi, ed hanno compreso, tra le altre, interessanti sezioni di Argenti e Cornici Antiche.Martedì sera però, il 26 ottobre, i riflettori sono stati puntati sull’ASTA100, la centesima vendita nella storia della Casa d’Aste Genovese che ha voluto festeggiare il raggiungimento di questo suo traguardo presentando al pubblico un catalogo dove ha racchiuso una scelta di interessanti e preziose opere rappresentative delle diverse tipologie di Aste proposte negli anni. Il successo di vendita riscontrato spinge nuovamente la Maison de Vente Genovese verso la crescita continua che l’ha caratterizzata nella sua storia di oltre dieci anni di attività. Il pubblico, composto da collezionisti nazionali ed internazionali, ha apprezzato questa singolare raccolta partecipando vivacemente all’esitazione svoltasi in sala, premiando così il lavoro di ricerca accurato svolto dalla Casa d’Aste. L’interesse da parte dei collezionisti ed appassionati di questi settori si era già riscontrato nei giorni dedicati all’esposizione che normalmente precedono le aste e l’atmosfera creatasi intorno all’evento è stato di giorno in giorno sempre più crescente. Argenti antichi, cristalli di rocca, arredi e dipinti di pregio riempivano le sale del Castello suscitando lo stupore e la curiosità da parte degli appassionati. La riuscita ovviamente di questo evento porta la Cambi a proseguire con entusiasmo maggiore nel suo lavoro di studio e selezione di oggetti da poter continuare a proporre al pubblico nelle sue prossime Aste nei mesi a venire. Il prossimo appuntamento è a Dicembre dove verranno proposte esitazioni di Gioielli Antichi e Contemporanei, Dipinti del XIX e XX Secolo e oggetti appartenenti all’Arte Decorativa del XX secolo.

Centrotavola in lapislazzulo di forma circolare

con montatura in metallo argentato e applicazioni di smalti policromi,

piede lavorato a sbalzo; sulla tesa quattro figure

di cariatidi che reggono cesti di frutta sul capo,Vienna 1880 circa,

altezza cm 5, diametro cm 24Stima _ 6.000-8.000

Cornucopia in metallo dorato e cristallo di rocca, corpo affusolato con tre fregi e cristalli incisi a grottesche; il tutto retto

dalla figura di Atlante inginocchiato su base ovale, Herman Boehm, Vienna 1180 circa,

altezza cm 40Stima _ 30.000-35.000

Spilla in oro bianco con zaffiri naturali Sri Lanka, taglio fantasia, contornati da diamanti, taglio brillante, raffigurante un quadrifoglio. Lo straordinario colore blu degli zaffiri è dovuto alla loro provenienza: la miniera Hera Ela. Verifica gemmologica R.A.G. Torino Stima _ 4.000 - 6.000

Cambi (3).indd 54 29-11-2010 9:37:12

Page 57: In Genova

55

Cambi Casa d’aste

Gli SvedomSkij a Roma e la CultuRa aRtiStiCa di fine ottoCento

Come già a inizio Seicento, intorno al tempo del Caravaggio, Roma era stata il centro propulsore dell’arte, così tra il 1880 e il 1890 in epoca umbertina, la Città Eterna si ritrovò nuovamente capitale della cultura e, insieme a Parigi, la metropoli in assoluto più determinante nel campo artistico. Nel contesto di una fase di grande prosperità economica, negli anni seguenti l’unità d’Italia, neo capitale del Regno, esercitò un forte potere di attrazione verso gli artisti di tutta Europa e, in nome della propria naturale vocazione alla custodia del bello, promosse se stessa come gran teatro della creatività, luogo principe dell’ispirazione che si poteva cogliere dappertutto con immediatezza, nei paesaggi naturali, nei monumenti archeologici come in quelli barocchi e si trovava spontaneamente nella ricchezza delle pinacoteche e nella verve di una società contemporanea elegante e dinamica, sebbene più intenta alla contemplazione di sé stessa che propensa alle innovazioni. D’ogni parte vi giunsero artisti, pittori, scultori e letterati, come fu per i fratelli russi Aleksandr e Pavel Svedomskij che vi si stabilirono con continuità dal 1887, determinati piuttosto consapevolmente a partecipare al “rinnovamento dell’arte sulla base del vero”, in un momento in cui la vena verista della

Di Marco Franzone

cultura italiana ed europea, spegnendosi lentamente in un tranquillo e paziente scetticismo, come al ritmo di una lenta agonia, si dimostrava pronta a caricarsi di valori nuovi. I fratelli Aleksandr (1848 - 1911) e Pavel (1849 - 1904) Svedomskij, nati a San Pietroburgo, sono due colti e pigri aristocratici russi eredi di un enorme patrimonio industriale e terriero che si trova intorno alla piccola Michajlovskij-Zavod, nel governatorato di Perm, città degli Urali bagnata dal fiume Kama (fig. 1): 14.000 ettari, una fabbrica per la lavorazione del malto, una grande fornace per mattoni, un mulino da 800.000 kg di grano l’anno, un vasto allevamento di cavalli, attività che impiegano 150 addetti. Attratti dalle arti si dedicarono alla pittura studiando prima a Monaco di Baviera quindi presso l’Accademia di Dusseldorf sotto la guida di Mihaly Munkàcsy. Ogni estate, durante il lungo trentennio romano, non mancavano di fare ritorno in Russia, dove trascorrevano gran parte del tempo dipingendo quadri che raffiguravano quei luoghi e i costumi di quelle genti; come documentano diversi paesaggi presenti in asta, tra cui “Strada nel bosco” (Lotto n°5), “Distilleria” (Lotto n°1) come anche l’intensissimo, di gusto quasi michettiano, “Nella chiesa di Michajlovskij-Zavod” (Lotto n°10). Vivevano così sul piano dell’arte una vita parallela, concedendosi in Italia pienamente alle suggestioni mediterranee per poi riaccordarsi in patria sui temi e sulle

Aleksandr Alexandrovich Svedomskij (1848-1911)Tramonto,Isba a Michajlovskij Zavodolio su tela, cm 78x141Stima euro 8.000-10.000VENDUTO Euro 50.000

Cambi (3).indd 55 26-11-2010 14:44:37

Page 58: In Genova

e Liguria magazine

56

sensibilità nordiche della tradizione russa. Come artisti ebbero un’educazione tradizionale frequentando il genere del paesaggio e i soggetti di carattere storico e mitologico, alternati talvolta alla descrizione di scene di genere, opere più volte, a partire dal 1879, presentate alle esposizioni della Società d’Opere d’Arte di Pietroburgo e poi dal 1898 a quella di Mosca. Aleksandr prediligeva dipingere paesaggi quieti, animati da presenze discrete come nella “Fanciulla seduta in veranda” (Lotto n°7) o inquadrature placide costruite osservando dal vero le campagne come nel “Fanciulla nei campi della Pallanzana” (Lotto n°20) o “Stagno a Michajlovskij Zavod” di tema russo - tratto da certi studi ispirati sia dal vero che dalla riflessione sulla fotografia - e ancora episodi presi dalla quotidianità come nella già citata e spirituale tela con “Nella chiesa di Michajlovskij-Zavod” dove vengono ricreati con il colore, steso a piccoli tratti secondo il suo stile, l’atmosfera sensibile della luce e quasi il profumo dell’incenso. Pavel al contrario aveva un linguaggio più impetuoso e inquieto che si traduceva in una tecnica pittorica fatta da pennellate e tratti più spessi, materici e gestuali accompagnati alla scelta di soggetti di maggiore complicazione emotiva, caricati da valori simbolici e da un tono generalmente più inquietante come dimostra bene il quadro verticale della grande figura femminile con la tunica, opera spesso immortalata nelle foto dell’atelier ed evidente manifesto dell’aggiornatissimo gusto simbolista e decadente del minore Svedomskij.In patria furono ammirati dall’influente critico e collezionista Pavel Michajolivic Tret’jakov che ne comprò alcune tele, tra cui “Strada di Pompei” - di cui un’ulteriore versione senza personaggi è in asta (Fig. n°11 e Lotto n°21) - e “Sulle rive del Tevere” di Aleksandr, “Medusa” e “Cortile contadino” di Pavel, al quale procurò poi l’importante commissione di affrescare con soggetti neo e vetero testamentari parte dell’interno della cattedrale di Kiev intitolata a San Vladimiro, ciclo di cui qua si presentano alcuni significativi studi ad olio, già resi noti alla mostra genovese del 2001 “Kandinsky Vrubel’ Jawlensky e gli artisti russi a Genova e nelle Riviere - Passaggio in Liguria”: tra questi “Ultima cena” e “Preghiera nell’orto” (Lotti n°11 e n°13). I fratelli erano giunti a Roma nel 1887 per trascorrervi un lungo trentennio. Qui aprirono uno studio-atelier in Via Margutta che, come disse il letterato M. V. Nesterov in una lettera del 1889 è “uno dei più belli ... una sala ampia e ben illuminata, che non è costellata, come di consueto, da una moltitudine di schizzi e studi, e ciò gli dona un che di desertico”. (fig. 3 e 4). Nella città era il tempo della rivista Cronaca Bizantina (1881- 85), dalle pagine della quale Gabriele D’Annunzio, con lo pseudonimo di Duca Minimo, animava e raccontava la vita artistica della capitale, decifrando e condizionandone lo spirito come nella celebre Cronachetta delle pellicce del 1884, un pretesto letterario

Pavel Alexandrovich Svedomskij (1849-1904)

Ballerina spagnola olio su tela, cm 120x65

Stima _ 9000-10000VENDUTO Euro 25.000

Cambi (3).indd 56 26-11-2010 12:52:11

Page 59: In Genova

57

Cambi Casa d’aste

Aleksandr Alexandrovich Svedomskij (1848-1911)Strada nel bosco - Michajlovskij Zavod olio su tela, cm 50x77, firmato in basso a destra stima _ 10000-12000 VENDUTO Euro 34.000

Aleksandr Alexandrovich Svedomskij (1848-1911)In veranda, casa padronale a Michajlovskij Zavod (Ragazza seduta in abito bianco)olio su tela, cm 32x29, firmato in basso a destrastima Euro 7000-8000VENDUTO Euro 21.000

di cronaca mondana per colorare un affresco emotivo del paesaggio urbano ed umano della Città Eterna. Nello stesso periodo, quasi in antitesi alla capitale, Milano si andava connotando come la città dell’industria e della tecnica, pronta a esprimersi nei termini di una nuova arte legata allo

spirito del dinamismo tecnologico: la pittura divisionista. Centro romano della vita sociale e culturale degli artisti è il Caffè Greco di Via Condotti, la cui frizzante vita si ritrova nelle pagine delle “Cronache del Caffè Greco” scritte da Diego Angeli, pagine in cui si narrano le riunioni dei pittori Preraffaelliti romani del gruppo “In arte libertas” (dal 1886), le combriccole degli amici pittori G. A. Sartorio, Mario De Maria “Marius pictor” detto anche “il pittore della luna”, Nino Costa, Vincenzo Cabianca, Angelo Conti “doctor misticus”, tutti intorno a D’Annunzio e alla comunità artistica multinazionale di Via Margutta. Ancora oggi al Caffè Greco è conservata un’opera di Pavel Svedomskij: “Ritratto di Gogol”.

Cambi (3).indd 57 26-11-2010 12:52:25

Page 60: In Genova

e Liguria magazine

58

In via Margutta, lo studio romano di Mariano Fortuny senior come quello di Mario De Maria (1852 - 1924) al numero 33, che fu il più diretto modello artistico per gli Svedomskij, divennero il riferimento per il gusto d’annunziano dell’arredo d’interno e le visite agli ateliers dei pittori si imposero come un tema vero e proprio, un’affermata posa sociale, nonché un metodo concreto di ispirazione letteraria. Questi luoghi confusi e densi di quel “ciarpame ispano-moresco messo in voga dal Fortuny” furono lo scenario degli incontri amorosi; vi si allestivano gli esclusivi tableau vivant, performance in cui le persone ricreavano e recitavano coi costumi e le attitudini le immagini dipinte dagli artisti.Vi si sperimentava la fotografia usata sia come strumento per il ritratto di costume che come tecnica propedeutica alle arti sulla scia specialmente delle ricerche del pittore Francesco Paolo Michetti al quale non a caso è dedicato Il Piacere di D’Annunzio, che in questi stessi tempi a prova ulteriore di tutto ciò scriveva: “volete voi passare le vostre mattinate in delizia? In delizia del capo e dello spirito? Dedicatevi a visitare le gallerie d’arte”. In tema di fotografia si vede bene come Pavel Svedomskij nel ritratto della cognata Anna Nikolaevna Kutukova moglie

del fratello, lo abbia tratto da una foto della stessa, ritrovata oggi nell’archivio di casa, a testimonianza di come nella prassi artistica si usasse lo strumento fotografico in fase preliminare di scelta del taglio da attribuire a un’opera concepita meno di quanto si pensi da un rapporto diretto con la posa dal vivo. Sempre numerose foto d’epoche, conservate nell’archivio degli eredi Svedomskij, descrivono con minuziosa curiosità la vita dell’atelier dei pittori russi dandoci notizie sia su certi procedimenti artistici che riguardo a pose e comportamenti sociali.Durante gli anni ottanta del secolo a Roma è vivo un intenso dibattito sul destino delle arti, una fase in cui si sentiva il bisogno di rinnovare l’esaurito filone del naturalismo, sia in campo letterario che figurativo. E’ il momento in cui si riconosce al genere del Paesaggio il ruolo principe di vero cardine del rinnovamento, una fase, tra 1883 e 1889, in cui si persegue l’idea di paesaggi in cui si trasfonda lo stato d’animo delle cose e delle menti.Gli Svedomskij sono da intendere più come pittori estetizzanti che semplici narratori di un vero fine a se stesso, artisti che partecipano con piena consapevolezza ai temi dell’arte di quel tempo, ricercando con assidua dedizione nella direzione di ricerca del “paesaggio-stato d’animo” e di una nuova pittura di matrice decadentista simbolista. Le grandi marine italiane (Lotti n°25, n°26 e n°27) dipinte da Pavel a larghe e corpose pennellate, energiche e ricche di colore pastoso, rappresentano bene la tensione verso l’ideale di un paesaggio portatore di un messaggio emotivo, in tal senso potremmo dire anche post romantico, dove l’uomo totalmente assente dalla scena è di fatto invece del tutto presente nel cuore della stessa come testimone fuori campo, travolto dalle sensazioni messe in moto dalla natura. Punti fermi del rinnovamento della pittura sono il riferimento alla natura e alla storia, in opposizione a un presente da contestare, un’attualità considerata - per principio - minore e volgare dalla ristretta cerchia degli artisti che si pongono in un’ostentata condizione di isolamento dalla massa, fuga e rifiuto della contemporaneità: elementi anch’essi ben chiari nella vicenda Svedomskij che in prima persona esercitarono il diritto privilegiato di volersi astrarre dal loro contesto, la Russia aristocratica, ed evasero verso una comunità “scelta”, approdando a Roma, asilo di artisti fraterni tra loro raccolti in un universo artificiale e piuttosto autoreferenziale. Ecco spiegata così la principale ragione della cultura degli atelier, veri e propri microcosmi autosufficienti dove ricreare la perfetta coincidenza tra arte e vita, fondamento essenziale del decadentismo. Del grande impero economico e del patrimonio industriale e terriero degli Svedomskij, dopo la Rivoluzione d’Ottobre non rimase più nulla quando nel 1918 tutti i beni furono “requisiti a favore del popolo”. L’unica discendente della famiglia, Anna Svedomskaja (1898-1973), nata a Pietroburgo da Aleksandr e dalla musicista tartara Anna Kutukova, aveva cominciato a coltivare interessi artistici viaggiando tra Russia e Italia. Nel 1911, alla morte del padre, si stabilì in patria a Mosca, per riparare in Crimea dopo la rivoluzione. Da qui con la madre, rimaste senza quasi alcun bene, raggiunsero Roma dove organizzarono una vendita di quadri dei fratelli Svedomskij e col ricavato poterono, dopo una lunga sosta a Porto Anzio, raggiungere Sanremo prendendo in affitto Villa Zirio per avviarvi un piccolo albergo. Già nel 1925 Anna Kutukova morì e la pittrice Anna andò in sposa nel 1927 all’avvocato Paolo Manuel Gismondi, esponente di una delle più riguardevoli e antica famiglie locali. Trovò così la nuova tranquillità per esplorare le proprie doti

Pavel Alexandrovich Svedomskij (1849-1904)La principessina Tarakanova olio su tela, cm 150x95Stima e 9000-10000VENDUTO Euro 25.000

Cambi (3).indd 58 29-11-2010 9:22:41

Page 61: In Genova

59

Cambi Casa d’aste

Pavel Alexandrovich Svedomskij (1849-1904)Ritratto di Anna Nikolaevna Kutukova,

consorte di A.A. Svedomskij, 1896olio su tela, cm 120x87, firmato in basso a destra

Stima euro 10.000-12.000VENDUTO Euro 65.000

Pavel Alexandrovich Svedomskij (1849-1904)Ultima cena matita su carta, cm72x195, firmato in basso a destra Bozzetto per l’affresco della cattedrale di Vladimir a Kiev (1880-1890)Stima euro 1500-2000 VENDUTO Euro 70.000

artistiche e iniziò un fitto ventennio di produzione pittorica tra la fine degli Anni Venti e la Seconda Guerra Mondiale, di cui testimonianza maggiore sono i raffinatissimi ritratti dei familiari tra cui primeggiano quelli del Duca Borea d’Olmo, del piccolo Misha (Michele Manuel Gismondi) insieme al proprio autoritratto (Lotti n°35, n°39 e n°40). La sua arte si impose per un linguaggio capace di evocare la grande tradizione russa ed entrare ad un tempo in contatto con l’ecumenica tradizione centro europea della cultura espressionista, lasciando ampi spazi alla qualità decorativa dei soggetti trattati: il fascino silente dei ritratti dove i tessuti di abiti e arredi arricchiscono l’universo psicologico dei personaggi; un linguaggio articolato sulla composizione di forme geometriche predisposte con accurata ponderatezza su cui si innestano le fattezze umane di un arte orgogliosamente figurativa e attenta al dialogo con il Novecentismo. Fu Anna a conservare le opere dei fratelli Svedomskij e insieme ad esse la memoria e i documenti della loro vicenda artistica e biografica così complessa tanto nei contenuti culturali quanto nella sorte intrecciata, in una dimensione tragica e viva, ai grandi fatti storici della storia moderna d’Europa.

Cambi (3).indd 59 26-11-2010 12:52:51

Page 62: In Genova

60

e Liguria magazine

Nella fascinosa loggia tardo-cinquecentesca di Palazzo Fattinanti Cambiaso, oggi foyer del Teatro HOPS, è possibile vedere l’ultima bella mostra di Vincenzo

Lo Sasso. “Visioni”, questo il titolo, racconta attraverso una decina di opere di grande formato il percorso dell’artista mi-lanese. La selezione dei lavori di Lo Sasso definiscono per-fettamente un iter pittorico/cromatico, già molto apprezzato a Genova nel 2007, nel corso di una personale allestita nel chiostro di San Matteo dal titolo “Ghiaccio bollente”.Noto al pubblico genovese soprattutto per le su opere infor-mali, Vincenzo Lo Sasso presenta in questa occasione lavori dove la pittura si coniuga con la fotografia. Con una sua per-sonale tecnica, complessa ed originale, che ha come base una lastra di alluminio su cui opera attraverso la solidificazione di colori metallici, l’artista esplora realtà e immaginazione. Dimensioni che si incontrano e si scontrano in un dialogo serrato, lasciando tracce e segni. Ha scritto di lui il critico Maurizio Sciaccaluga: “L’opera di Vincenzo Lo Sasso non è soltanto e semplicemente la ricerca di un equilibrio tra forze opposte, ma, piuttosto, radicalmente, il tentativo di tradur-re in immagine l’annoso contrasto tra corpi solidi e liquide presenze, tra ciò che è immoto e ciò che non può evitare di ondeggiare, in fondo in fondo addirittura tra formalismo e VisioNi

iNformali

Vincenzo Lo SaSSo presenta nel foyer del teatro Hops dieci opere cHe definisco-no l’opera di un artista già apprezzato a genova nel 2007, nel cHiostro di san Mat-teo, per la Mostra “Ghiaccio BoLLente”. fino al 9 gennaio

Visioni informali (2).indd 60 25-11-2010 23:35:55

Page 63: In Genova

61

informale”. La mostra dal titolo “Visioni” dà spazio anche a opere recenti e rimarrà aperta al pubblico con ingresso libero. Nel foyer del Teatro Hops fino al 9 gennaio 2010; dalle ore 18 alle 22 (domenica e lunedì chiuso); l’ingresso è libero.

L’artistaVincenzo Lo Sasso nasce a Taranto nel 1954. Dopo aver fre-quentato la facoltà di Architettura inizia il percorso artistico giovanissimo con un’ intensa attività pittorica utilizzando mezzi e supporti tradizionali. All’ età di 23 anni Vincenzo Lo Sasso scopre la fotografia e avvia una lunga e fruttuosa collaborazione con testate come Vogue Italia, Vogue Bellez-za, Uomo Mare,Vogue Travel, Linea Italiana. In teatro Vin-cenzo Lo Sasso ha collaborato col Balletto d’ arte contempo-ranea di San Pietroburgo e col Teatro Stabile di Ancona. Nel mondo dello spettacolo la sua creatività è stata apprezzata

da Eros Ramazzotti, Gianni Morandi, Anna Oxa, Spagna. Il suo impegno si è concretizzato anche in campo pubblici-tario attraverso lavori concepiti per L’Oreal, Wella, Schwar-zkopf e per note aziende di moda tra New York e Milano. Nel febbraio 2007 Vincenzo Lo Sasso partecipa alla Fiera Luxory and Yachts di Verona nella sezione alle-stimenti gallerie con un’ opera di notevoli dimensioni. Nell’ aprile 2007 Vincenzo Lo Sasso inaugura una mostra per-sonale dal titolo “Ghiaccio Bollente”, presso il Chiostro di S. Matteo di Genova (catalogo curato da Maurizio Sciaccaluga ). Nel luglio 2008 una sua importante mostra personale dal ti-tolo è stata ospitata negli Appartamenti storici della Reggia di Caserta (catalogo di Luciano Caprile)Nell’estate del 2009 il Castello Doria di Portovenere acco-glie la personale “Emozioni”.L’artista ha appena avviato un’importante collaborazione con una delle più prestigiose galleria di Soho, il quartiere degli artisti, a New York.

Liguria artistica

Visioni informali (2).indd 61 25-11-2010 23:36:23

Page 64: In Genova

e Liguria magazine

62

La Fondazione PabLo atchugarryLa Fondazione deLL’artista uruguayo è oggi La perLa deLLa stazione baLneare più gLamour deL sud america: Punta del este

Punta del Este è sicuramente oggi la stazione balneare invernale del “mondo che conta”, in Uruguay l’estate offre un clima perfetto: caldo di giorno e la sera una frescura adatta a creare quella magia che fa

della movida notturna un punto di riferimento, o meglio un appuntamento imprescindibile per un certo mondo internazionale. Le immense, incontaminate e selvagge spiagge contrastano con le grandi ville ed i grattacieli che ormai sono parte integrante del paesaggio: qui i protagonisti del mondo culturale e mondano che sono presenti a Porto Cervo, Portofino o St. Moritz nell’altra stagione si danno appuntamento da metà dicembre a fine gennaio o nella tenuta di Iglesias o alla festa di Shakira o nella residenza di Pharaon (ricordate l’ex ministro del petrolio degli Emirati Arabi che tanto ci fece penare anni fa?), oppure alle partite di polo od alla regata velica per

di Daniele Crippa

Atchugarry (3).indd 62 25-11-2010 23:37:22

Page 65: In Genova

63

Artisti nel mondo

ciclo iniziato con una esposizione di Frantisek Kupka ed ora appunto con Le Corbusier. Lo studio del maestro è situato vicino ad un anfiteatro che ospita nel periodo estivo un fitto calendario di eventi musicali, già oggi meta fissa dei melomani ospiti delle stazioni balneari uruguaye. Da quello che è il corpus principale della Fondazione, le opere di scultori internazionali che sono posizionate nei dodici ettari di parco. Indubbiamente il grande sforzo fatto per inventare un luogo di cultura così completo è notevole, gli enormi alberi piantati a creare una grande quinta intorno al lago artificiale, necessaria per ottenere quel magico riflesso che danno le grandi sculture quando durante le notti stellate si esibiscono cantanti di tango, era un sogno da realizzare. Ottenere la giusta inclinazione indispensabile per creare morbide colline, perfette ad armonizzarsi con alcune sculture contemporanee richiedeva semplicemente immensi movimenti di terra che per uno scultore abituato ad affrontare a riappropriarsi di un’opera imprigionata in tonnellate e tonnellate di marmo era semplicemente un fatto risolvibile. Il saper coinvolgere in primis importanti artisti internazionali a creare un’opera adatta ai luoghi in cui verrà ospitata, l’ottenere la collaborazione di critici ed intellettuali che propongano e creino esposizioni consone allo spirito della Fondazione, il creare quel glamour che

eccellenza: la Rolex Cup o, meglio, negli eventi culturali che sono parte integrante di questo grande circo.Una omaggio a Le Corbusier è ospitato nelle sale della Fondazione attraverso una esposizione che presenta del grande architetto razionalista tutti i suoi lati creativi: la pittura, la scultura, le architetture ed il suo design ancora attualissimo e, molto interessante, il suo ultimo lavoro: il progetto del Museo Heidi Weber di Zurigo.Un rapporto con il Sud America che cominciò proprio con l’Uruguay per poi passare in Argentina e terminare in Brasile. Il grande architetto, allora già famoso, giunse nella capitale Montevideo nel 1929 dove ebbe contatti con l’Università e con i maggiorenti della città; subito disegnò moderni progetti e propose la realizzazione di nuovi, futuribili quartieri. Due grandi rivoluzionari erano ospiti sul transatlantico Giulio Cesare che solcava le acque del Rio de la Plata: Josephine Baker, “La Venere Nera” che con la sua danza sconvolse le platee e Le Curbosier, “ Le Grand”, che iniziò l’architettura ad a una nuova epocale svolta. Una sua frase scritta sulla parete accoglie i visitatori all’entrata del grande salone di ingresso e spiega la ragione della mostra: “Non ci sono solo scultori, non solo pittori, non solo architetti. L’armonia d’arte si realizza in una sola forma, al servizio della poesia”. Il vero plauso per il grande sforzo che una esposizione così impegnativa richiede va ad un altro importante artista, l’uruguayo Pablo Atchugarry che ha caparbiamente voluto ospitare nella sede della Fondazione che porta il suo nome la mostra. Un omaggio al grande creativo ma anche al suo paese che pur isolato e così lontano da tutto: già in quegli anni aveva la capacità culturale di invitare dall’altro capo del mondo un così impegnativo personaggio. Una capacità tutta uruguaya che ha fatto sì che i propri cittadini, superando l’isolamento geografico, siano così aperti alla cultura internazionale. Sono tra i maggiori viaggiatori del Sudamerica proprio a causa della loro ubicazione distante da tutto: figli di emigranti che viaggiano a loro volta in cerca di avventura, futuro e cultura. Il giovane Pablo con un padre artista e con una madre piemontese forte, pratica e decisa ebbe il coraggio dei suoi nonni e rifacendo quel fatidico viaggio al contrario volle dimostrare la sua arte scontrandosi con il principe dei marmi: il bianco di Carrara. Chissà quali furono le sue emozioni quando dalle immense distese sempreverdi della pampa si trovò circondato dall’accecante bianco che molti anni prima affascinò ed accolse benevolo il fuggiasco Michelangelo dalla guardie papali? Esiste una fotografia, ormai storica, in cui viene ritratto un giovane scultore che trasporta la sua prima opera realizzata in marmo su di una carrozzina, mezzo di fortuna prestato e che è espressione di quanto sia stata dura la gavetta. La foto mi viene mostrata da Atchugarry seduto nella veranda del suo studio di fronte al grande lago artificiale intorno al quale sono posizionate molte sculture dei suoi amici e che sono il corpus principale della Fondazione che porta il suo nome.Quanto lavoro, quanti sacrifici ma anche quante soddisfazioni da quella prima opera realizzata. L’artista divide equamente il suo lavoro tra l’Uruguay e l’Italia. A Lecco da pochi anni si è inaugurato il Museo Pablo Atchugarry dove in permanenza sono esposte alcune delle principali opere da lui create, mentre la polvere di marmo che si porta addosso la distribuisce tra i suoi due studi in Lombardia ed in Toscana. In Uruguay è riuscito a realizzare il sogno che pochi artisti nel mondo sono riusciti in vita ad attenere. Nel 2006 a Punta del Este si inaugura la Fondazione Pablo Atchugarry, composta da un importante spazio dedicato a mostre occasionali:

Pablo Atchugarry

Atchugarry (3).indd 63 25-11-2010 23:37:37

Page 66: In Genova

e Liguria magazine

64

coinvolge migliaia di visitatori all’anno: tutto questo è accaduto grazie alla dolcezza caratteriale ed ad un garbo prettamente uruguayo, insieme alla tenacia ed alla volontà prettamente italiana ed è merito di queste sue doti se per Pablo Atchugarry tutto questo non è stato un problema insormontabile. Oggi la Fondazione è una realtà importante per una nazione che pur avendo una vera storia culturale alle spalle – non dimentichiamo che le navi che venivano dall’Europa, cariche di tutte le mercanzie, attraccavano come primo porto sud americano a Montevideo ove la prima scelta di libri, dipinti ed opere d’arte era per gli uruguayi – si sta presentando sulla ribalta turistica internazionale solo da poco attraverso Punta del Este e come immagine culturale indubbiamente la Fondazione Pablo Atchugarry ne è la perla.Molti furono gli intellettuali che la Repubblica Oriental dell’Uruguay ha espresso nello scibile: nel mondo delle arti visive i due grandi del secolo passato furono Figari e Torres Garcia, mentre i più internazionali di oggi sicuramente Cardillo e Atchugarry. Il primo vive tra il suo paese natio e gli Stati Uniti, mentre Pablo tra l’Uruguay e l’Italia. Questa continuità historica che è nel sangue per cui è semplice il varcare di abitudine il grande oceano trasportando cultura, emozioni e sfide rende il lavoro di questo affascinante scultore uno tra i più interessanti del panorama internazionale. I successi sono arrivati, dal monumento “Il Seme” posizionato nel parco del Palazzo del Governo dell’Uruguay a Montevideo nel 1989, al “Monumento alla civiltà ed alla cultura del lavoro lecchese” o al ”Ideali” omaggio ai cinquant’anni del regno del Principe Ranieri di Monte-Carlo, al Premio Michelangelo della Città di Carrara, una retrospettiva al Palazzo Isimbardi di Milano come omaggio ai suoi dieci anni di lavoro, alla 50° Biennale di Venezia con una sala personale nel 2003, alla grande mostra itinerante in musei brasiliani nel 2007. Ma l’opera della quale l’artista mi parla con maggiore pathos è “La Pietà”, scultura che gli fu commissionata quando era da poco arrivato in Italia pronto alla sua sfida con la vita. Sfida che oggi Pablo Atchugarry, mentre è seduto dietro alle grandi vetrate del suo studio ed ammira gli spazi della Fondazione, può dire di aver vinto.

Atchugarry (3).indd 64 26-11-2010 14:46:16

Page 67: In Genova

SpecialeNatale

26/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.01

Page 68: In Genova

e Liguria magazine

“Il primo negozio AERRE è stato aperto a Genova da nostra madre Adele Ravano nel 1962 in Via Mario Galli” racconta Raffaella Schiaffino, titolare della

boutique AERRE di Via Luccoli che ha conservato, oltre al nome, la targa con il logo originario. “Nel 1972 la mamma chiuse il negozio da lei fondato”, prosegue Emanuela, “per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia, erano nati quattro figli”; nel 1983 con i figli ormai cresciuti, Adele ebbe nostalgia del suo lavoro ed aprì un altro negozio in Corso Buenos Ayres che diresse per diversi anni, coadiuvata dalla figlia maggiore Ottavia. Nel 1993 Emanuela, la più piccola delle sorelle Schiaffino, inaugurò un altro negozio AERRE in via Colombo, tuttora esistente, che ottenne subito un grande successo nonostante la crisi incominciasse a farsi sentire. Nel 1997 un altro punto vendita con marchio AERRE sorse

in via Luccoli e nel 2001 fu inaugurato il punto vendita AERRE in via Galata.Infine nel 2006 chiuse la sede storica di Corso Buenos Ayres e le figlie rilevarono successivamente la boutique Pinuccia di via Pisa, in Albaro dedicata all’abbigliamento femminile e al bambino da 0 a 14 anni.

Qual è il genere di abbigliamento che vendete nei vostri negozi?Nei nostri punti vendita offriamo abiti e accessori di pelletteria dedicati alle donne ed ai bambini.

A che target vi rivolgete in particolare?Giovani mamme, donne che lavorano, ma anche signore più avanti negli anni che desiderano indossare capi comodi ed eleganti, oltre a bambini che possiamo vestire dalla nascita fino ai 14 anni.

AbbigliAmento e pelletteriA donnAUna tradizione che ha sapUto rinnovarsi

AERRE

Le sorelle Schiaffino

Aerre(2).indd 66 26-11-2010 14:34:35

Page 69: In Genova

Aerre Abbigliamento e Pelletteria

Via Colombo, 34r Tel 010 565386Via Luccoli, 85 r Tel 010 2541471Via Galata, 59 r Tel 010 542326Via Pisa, 16 r Tel 010 363384

Come scegliete i capi che proponete nei vostri negozi?Vagliamo attentamente i campionari che ci vengono proposti e scegliamo quello che sappiamo potrà piacere alla nostra clientela, inoltre facciamo realizzare da laboratori di nostra fiducia, alcuni modelli che costituiscono la tradizione dei negozi AERRE. Ad esempio abbiamo studiato un tipo di pantalone che potremmo definire “Evergreen”, molto classico (a sigaretta, ingentilito da uno spacchetto), che va dalla taglia 40 alla 50: questo modello piace moltissimo alle nostre clienti e da anni lo proponiamo, realizzato in tessuti leggeri o pesanti a seconda delle stagioni.

E se gli abiti che vendete richiedono delle modifiche? Fortunatamente possiamo contare sulla collaborazione di una sarta molto capace, in grado di risolvere qualsiasi problema.

ARchItEttuRA da salvare

AERRE

Tutte e tre voi sorelle siete mamme: come riuscite a conciliare lavoro e famiglia e ad avere successo in un momento di grave crisi come è quello attuale? L’organizzazione e la collaborazione che da sempre esiste tra noi costituisce un grande vantaggio per la conduzione dei nostri negozi. Riusciamo inoltre a conciliare famiglia e attività avvalendoci dell’aiuto di sette affezionate e valide collaboratrici, che ci affiancano nel lavoro da diversi anni.Se una cliente richiede un capo che manca in un nostro negozio ed è presente nell’altro siamo in grado di farlo arrivare in giornata. Inoltre visitiamo regolarmente le esposizioni di “Pronto Moda” sia di Milano sia di Firenze, dove scegliamo capi attuali ed originali difficili da trovare a Genova e che vendiamo a prezzi concorrenziali. Per quel che riguarda la crisi economica che ha investito un po’ tutti i settori, cerchiamo di superarla impegnandoci al massimo nel lavoro, proponendo modelli attuali che durano nel tempo, di alta qualità ad un prezzo “giusto”. Inoltre lavoriamo tutte e tre con volontà e tenacia così come nostra madre, che ci ha fatto da esempio e da guida, ha saputo insegnarci.

Ottavia, Raffaella, Emanuela Schiaffino insieme al fratello Alberto

Page 70: In Genova

Aerre Abbigliamento e Pelletteria

Via Colombo, 34r Tel 010 565386Via Luccoli, 85 r Tel 010 2541471Via Galata, 59 r Tel 010 542326Via Pisa, 16 r Tel 010 363384

Come scegliete i capi che proponete nei vostri negozi?Vagliamo attentamente i campionari che ci vengono proposti e scegliamo quello che sappiamo potrà piacere alla nostra clientela, inoltre facciamo realizzare da laboratori di nostra fiducia, alcuni modelli che costituiscono la tradizione dei negozi AERRE. Ad esempio abbiamo studiato un tipo di pantalone che potremmo definire “Evergreen”, molto classico (a sigaretta, ingentilito da uno spacchetto), che va dalla taglia 40 alla 50: questo modello piace moltissimo alle nostre clienti e da anni lo proponiamo, realizzato in tessuti leggeri o pesanti a seconda delle stagioni.

E se gli abiti che vendete richiedono delle modifiche? Fortunatamente possiamo contare sulla collaborazione di una sarta molto capace, in grado di risolvere qualsiasi problema.

ArchitetturA da salvare

Aerre

Tutte e tre voi sorelle siete mamme: come riuscite a conciliare lavoro e famiglia e ad avere successo in un momento di grave crisi come è quello attuale? L’organizzazione e la collaborazione che da sempre esiste tra noi costituisce un grande vantaggio per la conduzione dei nostri negozi. Riusciamo inoltre a conciliare famiglia e attività avvalendoci dell’aiuto di sette affezionate e valide collaboratrici, che ci affiancano nel lavoro da diversi anni.Se una cliente richiede un capo che manca in un nostro negozio ed è presente nell’altro siamo in grado di farlo arrivare in giornata. Inoltre visitiamo regolarmente le esposizioni di “Pronto Moda” sia di Milano sia di Firenze, dove scegliamo capi attuali ed originali difficili da trovare a Genova e che vendiamo a prezzi concorrenziali. Per quel che riguarda la crisi economica che ha investito un po’ tutti i settori, cerchiamo di superarla impegnandoci al massimo nel lavoro, proponendo modelli attuali che durano nel tempo, di alta qualità ad un prezzo “giusto”. Inoltre lavoriamo tutte e tre con volontà e tenacia così come nostra madre, che ci ha fatto da esempio e da guida, ha saputo insegnarci.

Ottavia, Raffaella, Emanuela Schiaffino insieme al fratello Alberto

Page 71: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

Secoli:NNooN SN SN Soloolooloolo TRASP TRASP TRASP TRASP TRASP TRASP TRASPooRTRTRTRTii

l’imprenditore spezzino ROBERTO SECOLI, leader nel campo dei trasporti, si occupa in maniera attiva di arte. E’ da sempre considerato un mecenate

e filantropo, grande intenditore d’arte, e soprattuto collezionista di arte contemporanea.Qui lo vediamo nelo studio di uno dei più grandi pittori liguri, Walter di Giusto, ben noto nelle collezioni più importanti del mondo anche a all’estero e quotatissimo in Italia.Walter di Giusto esporrà a Santa Margherita alla “Casa del mare” per Liguria Cultura assieme al grande Sergio Palladini, con vernissage giorno 11 dicembre alle 11. La mostra prosegue sino al giorno 29 dicembre.Il raffinato Roberto ha voluto conoscere di persona Walter di Giusto per fargli i debiti auguri e per esprimere di persona gli apprezzamenti sulle sue opere.

e filantropo, grande intenditore d’arte, e soprattuto collezionista di arte contemporanea.Qui lo vediamo nelo studio di uno dei più grandi pittori liguri, Walter di Giusto, ben noto nelle collezioni più importanti del mondo anche a all’estero e quotatissimo in Italia.

mare” per Liguria Cultura assieme al grande Sergio Palladini, con vernissage giorno 11 dicembre alle 11. La mostra prosegue sino al giorno 29 dicembre.Il raffinato Roberto ha voluto conoscere di persona Walter di Giusto per fargli i debiti auguri e per esprimere di persona gli apprezzamenti sulle sue opere.

testo e foto di Diana Bacchiaz

Page 72: In Genova

69

Volontariato

la GiGi Ghirottial mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino al mercatino di San di San di San di San di San di San nnicolaicolaicolaicolaicolaicolaicola

Anche quest’Anno l’AssociAzione GiGi Ghirotti sArà presente con uno stAcon uno stAcon uno st nd Al trAdizionAle AppuntAppuntAppunt mento di piAzzA piccApietrA

l’Associazione Gigi Ghirotti di Genova è un’associazione di volontariato Onlus sorta nel 1984 per assistere a casa i malati di tumore con lo scopo

di lenire il dolore, curare i sintomi e dare aiuto psicologico e sociale al malato e ai suoi familiari. Si avvale di équipe professionali costituite da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, operatori socio sanitari, assistenti sanitari diretti da un centro di coordinamento. Un nutrito gruppo di volontari, opportunamente preparato, affianca le équipe professionali per integrare l’aiuto psicologico e sociale. L’assistenza dell’Associazione si svolge nell’ambito della provincia di Genova, è totalmente gratuita e non ci sono trafile burocratiche per usufruirne. Dal 2002 l’Associazione gestisce l’ Hospice “Gigi Ghirotti Bolzaneto”, che accoglie 12 malati in camere singole. Ogni camera è dotata di bagno, frigo, TV, telefono e poltrona letto per ospitare un familiare. Lo scopo dell’Hospice è quello di accogliere i malati per dare periodi di sollievo alla famiglia o perché il carico assistenziale per la stessa è diventato troppo gravoso.L’Associazione Gigi Ghirotti lo scorso anno ha assistito 1.400 malati a domicilio e 200 in Hospice. Per far fronte alle sempre più numerose richieste di ricovero, l’Associazione ha aperto nell’aprile del 2010 il secondo Hospice “Gigi Ghirotti Albaro” in Via Montallegro, 48 Genova. La struttura è dotata di 13 camere singole per malati oncologici, più 5 per malati di SLA con le stesse caratteristiche di quello già esistente.E’ ormai diventata una tradizione partecipare con uno stand dell’Associazione al “Mercatino di San Nicola” che si svolgerà in P.zza Piccapietra (Ge-Centro) da sabato 4 dicembre 2010 a giovedì 23 dicembre e sarà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19:30.Si potranno trovare idee e regalini natalizi per grandi e bambini.Ricordiamo inoltre che l’Associazione ha sempre più bisogno di volontari e come ogni anno organizza un corso nel mese di febbraio/marzo 2011.Ricordiamo inoltre che l’Associazione ha sempre più bisogno di volontari e come ogni anno organizza un corso di formazione nei mesi di gennaio/febbraio.Per le iscrizioni telefonare, entro il 31 dicembre, ai seguenti numeri:010 5222000 - 010 518362 - 010 3512641 - 348 8552277

Assistenza e Sede Legale AmministrazioneC.so Europa, 50/9 – 16132 Genova C.so Europa, 48/11 – 16132 GenovaTel.: +39 010 5 222 000 – +39 010 518 362 Tel.: +39 010 3 512 641Fax: +39 010 3 512 625 Fax: +39 010 3 512 [email protected] [email protected]

Hospice Gigi Ghirotti “Bolzaneto” Hospice Gigi Ghirotti “Albaro”Piazz.le Ospedale Pastorino, 3 – 16162 Genova Via Montallegro, 50 – 16145 GenovaTel.: +39 010 6 449 637 Tel.: +39 010 3 512 687Fax: +39 010 6 449 647 Fax: +39 010 3 512 [email protected] [email protected]

Page 73: In Genova

e Liguria magazine

Abbiamo intervistato la Dottoressa Tiziana Lazzari, direttore sanitario del Centro Medico Lazzari, dermatologa plastica e chirurgo estetico.

Dottoressa Lazzari, lei è considerata un’esperta nel prendersi cura della bellezza delle donne. Quali frontiere si stanno aprendo nel campo della medicina e della chirurgia estetica ?Innanzitutto penso che le innovazioni riguardino soprattutto l’ambito della medicina estetica e della medicina antiaging, passando attraverso la medicina preventiva. Le ricerche

in ambito chirurgico sono finalizzate a proporre tecniche sempre meno invasive che non richiedano un post-operatorio importante e non allontanino il paziente dalle normali attività e dalla vita di relazione.

Per quanto riguarda il viso, con quali metodiche si può mantenere un aspetto più giovane?Per mantenere l’idratazione e il tono della pelle è molto importante la biostimolazione, ovvero l’iniezione a livello del derma superficiale di sostanze perfettamente biocompatibili, quali vitamine o polinucleotidi, che stimolano le cellule del derma a produrre nuove fibre collagene ed elastiche senza alterare la naturale fisiologia del viso. Per la correzione di rughe d’espressione e pieghe da affaticamento si utilizzano infiltrazioni di acido ialuronico e iniezioni di tossina botulinica. Le rughe attiniche, ovvero quelle causate da un’eccessiva esposizione al sole, rispondono meglio alle tecniche di resurfacing con laser ablativi e sub-ablativi. Risultati interessanti si ottengono con il nuovo laser Erbium 1540 frazionato, che permette tempi di recupero velocissimi e rischi praticamente nulli.Per correggere gli inestetismi cutanei quali macchie, capillari, chiazze pigmentate e rosacea utili i laser e le luci ultrapulsate di IV generazione.

E nella battaglia contro il rilassamento cutaneo, quali sono le ultime novità?Per chi non vuole ricorrere al bisturi, buoni risultati si ottengono con le tecniche di radiofrequenza mono e bipolare. Tra queste, secondo la mia esperienza, la più efficace risulta essere la radiofrequenza capacitiva monopolare nota con il nome di Thermage®. Questa metodica agisce sul derma determinando una denaturazione selettiva delle proteine del collagene e stimolando la produzione di collagene nuovo. Il trattamento, che dal momento della sua approvazione da parte dell’FDA ha avuto una sua evoluzione che ha portato oggi all’utilizzo di punte di trattamento “vibranti” ancora più efficaci, è indicato per la ridefinizione dei contorni del volto, ma consente di ottenere buoni risultati anche nel rilassamento di braccia, addome, glutei, cosce, mani. Miglioramenti si hanno anche sull’acne e sui suoi esiti cicatriziali.

Nuove FroNtiere iN MediciNa e chirurgia estetica

BELLEZZA E BENESSERE

Lazzari (2).indd 70 26-11-2010 14:35:42

Page 74: In Genova

E per quanto riguarda il corpo quali novità “mini-invasive” ci propone la scienza?Vorrei accennare a due metodiche che secondo me hanno rivoluzionato il modo di scolpire il corpo. L’avvento della liposcultura laser assistita consente oggi di ridurre i cuscinetti di grasso indesiderati in qualsiasi localizzazione con metodica poco invasiva, riducendo pertanto le complicanze. L’utilizzo del laser consente di fondere selettivamente il grasso, sciogliendolo senza danneggiare le strutture adiacenti, e risulta quindi molto più preciso e meno invasivo della tradizionale liposuzione. Le cicatrici residue sono minime. II grasso fuso esce in parte durante l’intervento dall’incisione cutanea praticata per introdurre la sottile fibra laser (meno di 1 mm diametro) ed in parte viene poi riassorbito dall’organismo attraverso meccanismi fisiologici. Dal momento che con la metodica laser viene utilizzata una specifica lunghezza d’onda per favorire l’adesione della pelle ai tessuti sottostanti, siamo in grado di raggiungere risultati eccellenti anche nella tonificazione e nella distensione della pelle.Grande successo sta già riscuotendo da qualche tempo negli Stati Uniti la liposcultura “a getto d’acqua”, la cui innovazione consiste nella capacità di sfruttare contemporaneamente una liposuzione dolce e la possibilità di riutilizzare immediatamente il grasso vitale ottenuto, contenente le cellule staminali, per aumentare il seno, i glutei o modellare le labbra e le pieghe del viso.L’ “Acqua-Lipo” può essere utilizzata in ogni zona del corpo che presenti un eccesso di grasso. I punti più frequentemente trattati sono l’addome, i fianchi, le cosce, le ginocchia, le braccia. I vantaggi di questa tecnica se paragonata alle tecniche convenzionali sono notevoli e tutti in relazione alla mini-invasività rispetto alla liposuzione tradizionale ed all’alto potenziale offerto dal grasso recuperato che, essendo “vitale”, mantiene intatte le sue proprietà staminali. La tecnica consente di intervenire su più aree del corpo in un’unica seduta di trattamento, con un basso utilizzo di anestetico locale. Grazie alla mini-invasività della tecnica, il gonfiore e i lividi post-operatori sono estremamente ridotti e il ritorno alle normali attività quotidiane molto più veloce rispetto a una liposuzione tradizionale. Il grasso prelevato con la tecnica dell’ ”Acqua-Lipo”, non essendo contaminato da grossi quantitativi di anestetico, è virtualmente intatto, il che costituisce un enorme vantaggio nel momento in cui si debba utilizzare il grasso per trapianti immediati in zone suscettibili di correzione, quali il seno o il gluteo. Il circuito chiuso dell’apparecchiatura utilizzata garantisce

ArchitetturA da salvare

un trasferimento di grasso incontaminato e assolutamente sicuro. Per un migliore attecchimento del grasso impiantato si possono associare i fattori di crescita estratti dal plasma ricco di piastrine che, attivando l’angiogenesi locale, ovvero la rigenerazione dei vasi sanguigni, favorisce il nutrimento del grasso trasferito.

C.M.L. Centro Medico Lazzari S.R.L.

V. Alla Porta Degli Archi, 316121 GenovaTel.: (+39) 010 5954429Fax: (+39) 010 5962602 [email protected]

Page 75: In Genova

e Liguria magazine

Scriveva Joseph Autran che visitò Genova nel 1840: “Una sera penetrai nei vicoli bui che scendevano verso il porto. Un’altra poesia mi aspettava, quella della religione italiana: la poesia della Madonna. Ogni crocicchio ha la sua. Ne

vidi molte incastrate in nicchie alte e scolpite. Immensi mazzi di fiori erano sistemati davanti all’effige. Ai piedi ardeva una lampada d’argento. Gli uomini passando davanti, si scoprivamo il capo, le donne si inchinavano”.Le immagini della Madonna con il bambino nel Centro Storico di Genova, nel 1865 erano circa 850 secondo il Remondini, oggi ne sono rimaste un centinaio. Anche se gli uomini non si tolgono più il capello e le donne hanno smesso di inchinarsi, le piccole statue scampate ai furti e al degrado rappresentano uno degli episodi più interessanti di arte e devozione popolare del nostro centro storico. Le piccole edicole, attraverso la loro essenzialità rinascimentale, l’esuberanza barocca o la seriosa rigorosità neoclassica, raccontano come in un diario la storia di Genova, le terribili epidemie e le scampate tempeste delle sue navi. Altre volte riescono a rappresentare con immediatezza fatti accaduti o ricorrenze che si riteneva dovessero essere ricordate per sempre, alla stessa maniera delle raffigurazioni che appaiono negli ex voto.Prima di scrivere questo articolo sono stato nel centro storico, che non visitavo da parecchi anni: ho cercato le statue che ricordavo così numerose disposte quasi ad ogni angolo di strada che avevo documentato e fotografato in oltre vent’anni di ricerche documentate nel mio libro “Cento edicole dimenticate”, ormai introvabile. Molti tabernacoli spogliati di tutto si mostrano tristemente vuoti, altri presentano statue rovinate dalle sassate e dall’incuria. Le Madonne e il Bambino appaiono mutilati, a volte diventano ricettacoli di immondizia, in alcuni ho trovato bottiglie di birra spezzate, testimonianza di disdicevoli gozzoviglie notturne.In alcune strade principali le statue sono state restaurate a fondo e presentano un aspetto troppo ripulito che le rende disambientate e avulse dal contesto storico; altre sono state imprigionate da fitte inferriate che celano la vista delle “Madonnette”. Indubbiamente oggi la loro conservazione è difficile, forse sarebbe più opportuno lasciare a vista delle copie e portare in un Museo gli originali.

In via Prè, a Campopisano, in Via della Maddalena, in Via san Luca e nei vicoli a valle di Via Garibaldi le conseguenze del degrado ambientale si rispecchiano sulle edicole e sulla gente. Ormai neppure i turisti alzano lo sguardo per ammirare le artistiche immagini, poste agli angoli delle strade, preferendo il superpubblicizzato “Porto antico” che di antico non ha proprio nulla.In via Orefici resta per fortuna ancora intatto il sopraportale rinascimentale del Presepe di Elia Gaggini, una rappresentazione scultorea tra le meno popolari e più raffinate della città. Il bassorilievo rappresenta l’adorazione dei Magi e risulta tuttora in ottime condizioni. A sinistra vi è la capanna del presepe, che contiene la scena tipica della Natività, i Magi sono appena scesi da cavallo ed offrono i doni al Bambino Santo. Una rappresentazione classica del Natale che ha come uno sfondo il tipico paesaggio ligure a fasce degradanti, con pecore e alberi sulla sinistra, mentre a destra vi sono i cavalli del seguito dei Magi trattenuti dagli scudieri, magistralmente scolpiti. La scena è ricca di movimento: figure e paesaggio si staccano dallo sfondo in un magico gioco di luci e di ombre. Questo opera se viene analizzata punto per punto, persona per persona, consente di scoprire le espressioni intense dei volti, i costumi dell’epoca e le pose tutte molto diverse tra loro che riescono a creare l’impressione di un continuo movimento. Anche in via Canneto esiste un’altra rappresentazione simile a quella di via Orefici, ma meno elegante, probabilmente opera di scultori appartenenti alla scuola del Gaggini.

Lo stato attuaLe deLLe edicoLe deL centro storico, a parte aLcuni restauri isoLati ese-guiti negLi uLtimi anni, è di terribiLe abbando-no. iL vandaLismo, L’ignoranza e L’egoismo di chi commissiona i furti continuano a fare scempio di scuLture ed edicoLe

Arte e devozione popolAre trA i vicoli del centro Storico

Testo e foto di Mauro Ricchetti

Madonna di Campo Pisano

Presepe Elia Gaggini

Richetti (2).indd 72 26-11-2010 14:36:14

Page 76: In Genova

73

Per fortuna le immagini della Madonna con il Bambino tuttora visibili nel Centro Storico sono ancora numerose. Alcune dal volto bellissimo sembrano raffigurazioni di donne appartenenti al ceto popolare, semplici mamme che stringono al seno il loro bimbo in atteggiamento amorevole e premuroso, come quella del Della Robbia in vico delle Mele o la Madonna mutilata di Campopisano. Di pregevole fattura è anche l’altorilievo tondo di Via Scurreria, dove la Madonna sembra porgere ai passanti la sua creatura con grazia e semplicità. Nessuna corona orna il suo capo di giovane madre. Identica posa si può vedere nella Madonna di Via Lomellini, dove anche qui la Madonna sembra offrire alla devozione dei passanti il suo piccolo.

ArchitetturA da salvare

La Madonna del ponte di Nascio

Non solo nel Centro Storico di Genova ma anche nei principali paesi dell’entroterra ligure si trovano statue della Madonna con il Bambino di notevole pregio artistico. Una tra le più belle è senza dubbio quella del Ponte di Nascio, settecentesca opera di ignoto nel Comune di Né, scolpita pare ad immagine di una giovane che l’artista aveva incontrato un giorno sul ponte e in seguito, pur avendola cercata a lungo, mai più ritrovata. La statua della Madonna dai lineamenti del volto dolcissimi, rappresentata mentre teneramente abbraccia il suo Bambino, è stata da qualche anno protetta da un cristallo di sicurezza. Indubbiamente i riflessi del vetro impediscono di cogliere l’immagine in tutta la sua scenografica bellezza, tuttavia l’intervento risulta più che giustificato perché consente di salvaguardare, seppur a scapito a scapito della visibilità, una preziosa opera d’arte dagli atti vandalici e dalle intemperie, affinché possa restare per sempre a protezione del piccolo ponte di Nascio dove chiunque la potrà ammirare.

Richetti (2).indd 73 26-11-2010 14:36:26

Page 77: In Genova

pag 74/75.indd 74 26-11-2010 14:36:48

Page 78: In Genova

pag 74/75.indd 75 26-11-2010 14:36:57

Page 79: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

switch offVEDVEDVEDVEDVEDiiAMAMAMociociocioci UN P UN P UN P UN Pooo’ P’ P’ P’ P’ PiiUUU’ ’ ’ chichichichiARARARARARoooARoARARoARARoAR

Digitale terrestre: alcuni consigli per non vedere la tua tv al buio

Perché passare al digitale? Il digitale è una tendenza comune a tutti gli apparecchi elettronici: solo la televisione è ferma alla tecnologia analogica. Con la tecnologia digitale possono essere trasmessi

insieme al segnale audio/video altri tipi di segnale e più tracce audio contemporaneamente, consentendo di ricevere, ad esempio, sia la versione in lingua originale di un film sia quel-la doppiata e sottotitoli in diverse lingue. In teoria la tecnologia digitale permette anche l’interattività, per cui attraverso un canale di ritorno (linea telefonica) l’utente potrebbe interagire con la trasmissione o effettuare transazioni. Ma tutto questo per il momento è in linea teorica.

Che cosa serve? È necessario un apparecchio che sia in grado di “leggere” il segnale televisivo digitale, o un dispositivo, da collegare tra antenna e televisore, per “tradurre” il segnale digitale in analo-gico. Ma se avete tre televisori dovrete dotarvi di tre decoder, perché ciascun apparecchio analogico necessita di un apposito “traduttore”. Da qualche tempo i televisori venduti sul mercato sono tutti con decoder integrato. Chi ha un televisore tradizionale dovrà invece do-tarsi di un decoder esterno. In Italia ne esistono diversi modelli, la maggior parte dei quali è di tipo Mhp (Multimedia home platform). Questi ultimi hanno il vantaggio di consentire l’utilizzo di schede prepagate, utili per esempio per vedere le partite di calcio.

Esiste un contributo pubblico per l’acquisto del decoder? Il contributo statale ammonta a 50 euro ed è destinato solo a chi ha almeno 65 anni di età, un reddito dichiarato non superiore a 10.000 euro e in regola con il pagamento del canone rai. Deve inoltre trovarsi un un’area in fase di switch over, cioè di transizione al digitale, durante la quale entrambi i segnali (analogico e digitale) sono in funzione (con RaiDue e Rete 4 passati suolo sul digitale).

L’antenna attuale andrà ancora bene? Le antenne attuali in linea di massima dovrebbero essere in grado di ricevere anche il se-gnale digitale, almeno quelle in buono stato. In alcuni casi sarà necessario modificarne l’orientazione o richiedere un intervento tecnico per effettuare regolazioni. Una regola di massima è che se ora i canali analogici si ricevono bene, non dovrebbero esservi problemi di ricezione per quelli digitali.

Ma il consumatore ci guadagna o ci perde? L’esperienza delle prime regioni interessate mostra più problemi che benefici. Il passaggio alla nuova tecnologia non è certo una libera scelta dei cittadini, ma una decisione politica imposta dai governi e dall’Unione europea. Il minimo che ci si possa aspettare è una corret-ta informazione sul tema. Ma non basta: l’imposizione del digitale pesa sul portafoglio delle famiglie. Bisogna infatti comprare un decoder (o una tv con decoder integrato) e far veri-ficare che l’antenna sia orientata correttamente per la ricezione del nuovo segnale. È vero che sono previsti contributi statali per gli utenti, ma i requisiti per potervi accedere sono quasi proibitivi.( fonte altroconsumo)Per non ripetere pero’ gli errori del passato fatti in Sardegna e in altre regione è meglio prendere alcuni accorgimenti e non aspettare l’ultimo momento. il passaggio alla tv digitale è in continua evoluzione quindi anche i canali avranno spostamenti continui prima di stabilirsi fissi su un tasto sul telecomando. Esempio: si avrà in futuro la divisione in automatico dei canali sportivi, dei canali di cartoni animati, canali informativi, e di qualsiasi gruppo di canali. La Liguria partirà con il secondo semestre del 2010 ma già oggi è importante visto la sua conformazione geografica affrontare i problemi che possono esistere in fase di recezione; non tutti i decoder vanno bene, a volte da zona a zona il segnale può variare. E’ consigliabile affidarsi a negozi competenti che hanno avuto già esperienza in questo settore. Un consiglio interessato da uno che ha lavorato da più di 20 anni nel setttore delle comunicazioni: rivolgetevi con fiducia in uno dei negozi più vicini a Cogoleto, “Video e Casa di Albisola” a 50 metri a sinistra dopo il casello. Sono pronti per accogliere tutti coloro che vorranno avere ulteriori informazioni sul digitale terrestre e i tv con decoder. Da più di 60 anni offrono servizio-vendita di tv e elettrodomestici; oggi con il digitale terrestre hanno già avuto esperienza con l’ avvio del sistema nel basso Piemonte dove tanti piemontesi si sono affidati ai loro tecnici.

Video e casa di Albisola aspetta i lettori con i suoi consigli ed un simpatico regalo.

Page 80: In Genova

TeaTTeaTTea ri

Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese Le sorprese deL rinaTo TeaTro Hops

In pIazzetta CambIaso, Cuore del quartIere della maddalena a Genova, torna a nuova vIta la sala e la loGGIa CInqueCentesCa. tra le proposte mICro-teatro, letteratura, poesIa, danza e artI vIsIve, aCCompaGnatI da deGustazIonI GastronomIChe

Metti settanta posti in platea, fai diventare il foyer una galleria d’arte, prepara aperitivi divertenti e pro-poni la più antica birra del mondo (birra Bryton)

e poi tra un paio di mesi decidi di aprire un ristorante dove mangiare piatti gustosi e alla fine “Hops”, il gioco è fatto. Quasi a sorpresa è tornato a nuova vita nel gioiello tardo cin-quecentesco di Palazzo Fattinanti-Cambiaso e il teatro Hops che, nel centro storico di Genova quartiere della Maddalena, si apre alla città come rinato contenitore culturale. Musica, micro-teatro, letteratura, poesia, danza e arti visive, accom-pagnati da degustazioni gastronomiche: questi gli ingredien-ti che animeranno le serate dove l’arte e il teatro in genere saranno la scusa per incontrarsi. Accanto alla programma-zione artistica della struttura (il direttore è Claudio Pozzani), davvero di alto livello, nascono tutta una serie di iniziative grazie all’impegno di un coraggioso imprenditore: l’arche-obirraio genovese Giuseppe Varlese che scelto il nome di “Casa Bryton”, dalla birra che produce, per l’elegante sala e gli spazi contigui. Novità assoluta saranno gli Aperaudio, classici aperitivi a base però di audiolibri, dove al posto della musica si potranno gustare narrazioni letterarie. Il racconto si dipana in tre momenti divisi da pause per scambiare idee con gli altri ascoltatori, o per bere o mangiare qualcosa. La gastronomia sarà compagna immancabile delle serate, con speciali combo-pricing per chi vorrà cenare prima e assistere allo spettacolo poi. In collaborazione con la “Compagnia de-gli Insorgenti” Hops avrà anche una produzione di spettaco-li in cooperazione con altre realtà locali, italiane e straniere, per la realizzazione di progetti artistici comuni.

E dal 13 gennaio, la prestigiosa rassegna di teatro contempo-raneo e di ricerca diretta dal regista Mario Jorio: tra i titoli piéce di Cechov e Eliot, tra cui spicca “Telemomò” di e con Andrea Cosentino. Hops funzionerà poi come spazio per quello che era il Centro Culturale Europeo, ampliandolo a nazioni extracontinentali, come Ecuador, Albania, Argenti-na e Senegal, e si chiamerà “Mondo Genova”.

Il programma a dIcembre

Venerdì 13 dicembre “Pregiato Laboratorio Enrique Balbottin, Andrea Ceccon & C” - ore 21 ingresso 10 euro.Sabato 4 dicembre - A Cena con Max Manfredi - ore 21 ingresso 20 euro cena+spettacolo, 8 euro solo cena.Martedì 7 dicembre Aperaudio, gli aperitivi per bere bene e ascoltare meglio - ore 19 ingresso libero.Giovedì 9 dicembre “Genova al mondo” concerto del quartetto di violoncelli CelloFans e Claudia Pastorino - ore 21 ingresso 10 euro solo spettacolo, 25 euro cena+spettacolo.Venerdì 10 e sabato 11 dicembre - “Mariano Deidda in concerto” - ore 21 in-gresso 10 euro solo spettacolo; 25 euro cena+spettacolo.Martedì 14 dicembre “Il Girotondo” di Artur Schnitzer - ore 21 ingresso 10 euro.Mercoledì 15 dicembre Cristiano Angelini in Concerto - ore 21 ingresso 10 euro (con consumazione).Giovedì 16 dicembre “Duo Novecento in Concerto”, con Fabrizio Giudice (chitarra classica) e Gianluca Nicoli (flauto) – ore 21.Venerdì 17 dicembre - “Ti mando un milione di baci” da Wolfgang A. Mozart - ore 20.30.Sabato 18 dicembre - Alibifulmine in concerto – ore 21 ingresso 10 euro.Martedì 21 dicembre - Aperaudio “Canto di Natale” di Dickens, parte prima - ore 19.Martedì 21 dicembre - Olcese e Margiotta in “Nudi e crudi” - ore 20.30, ingres-so 10 euro (prima consumazione).Mercoledì 22 dicembre - Aperaudio “Canto di Natale” di Dickens, parte secon-da - ore 19.Mercoledì 22 dicembre - Olcese e Margiotta in “Nudi e crudi” - ore 20.30, ingresso 10 euro (prima consumazione).Giovedì 23 dicembre - Arte e profitto, rappresentazione teatrale per attori e quintetto d’archi - ore 21 ingresso 10 euro.Martedì 28 dicembre - Claudia Pastorino in “Canzoni d’autore” - ore 21 ingres-so 10 euro con consumazione.Martedì 29 dicembre - “Decima vittima” feat Bobby Soul - ore 21 ingresso 10 euro.

Page 81: In Genova

e Liguria magazine

La vera storia

di tora, cane gitano

sono nata in Estremadura, una terra assolata e selvaggia, in una famiglia di gitani a Bayadoz. In questa parte di Spagna le estati sono caldissime - più di 45 gradi - e gli

inverni estremamente rigidi. Mi battezzarono Pastora ma ben presto tutti mi chiamarono col diminutivo Tora, che tuttora porto.Quando penso al mio passato, posso dire che l’unico periodo felice fu quello dei primi mesi di vita. Mio padre non lo co-nobbi mai, era venuto da un paese vicino, giusto il tempo per accoppiarsi con mia madre e metterla incinta.La mamma invece mi fu sempre accanto, tenera e dolce, io succhiavo avidamente il suo buon latte che mi nutriva e mi faceva crescere sana e forte. Appena fui più grandicella co-minciai a correre insieme ai miei quattro fratelli e tre sorelle: ispezionavamo la stalla dove eravamo nati e giocavamo tra le zampe delle vacche intente a ruminare il fieno. C’era anche un cavallo da tiro a cui a volte, per divertirci, rosicchiavamo gli zoccoli. Ci lasciava fare, era buono e paziente.Un brutto giorno arrivò uno zingaro girovago: era alto e bruno con un ghigno cattivo. Quando lo vidi mi nascosi dietro ad un cumulo di paglia, ma lui allungò la mano e mi comprò per pochi euro. Da quel giorno la mia vita cambiò. Dopo un breve viaggio giunsi in una specie di fattoria; la casa era un carroz-zone, accanto vi era una “perrera” (canile spagnolo) attrezzata

con squallide baracche di lamiera che circondavano un terreno pietroso ed assolato, nel mezzo un pozzo con secchio. Nessun albero ombroso nasceva in quella sterpaglia. Fui rinchiusa in gabbia angusta da dove mi fecero uscire di rado, il caldo estivo era soffocante e le notti invernali molto fredde.Mi abituai a mangiare una sola volta al giorno, non dovevo toc-care il cibo finché il mio padrone aguzzino era presente. Quan-do uscivo dalla gabbia appena mi chiamava dovevo fermarmi; io ubbidivo a tutti i suoi ordini perché ero terrorizzata. Molti altri cani erano rinchiusi nelle gabbie accanto a me e spesso mi giungevano all’orecchio i lamenti dei pittbull torturati per renderli più feroci. Nei miei primi tre anni fui utilizzata per le corse nei cinodromi. Diventata più vecchia e lenta mi fecero figliare molte volte: guardavo i miei cuccioli con malinconia pensando al triste destino che li aspettava, quasi sempre mi ve-nivano tolti troppo piccoli e le mie mammelle colme di latte mi

testo e foto di Anna Proverbio

La bellissima Tora

Nella pagina accantoTora con la sua amica umana Maurizia Burlando

Quando trionfa l’amore per gli animali.

un levriero utilizzato nell’addestramento

dei cani da combattimento adottato

da una famiglia genovese. il “Progetto

animalista Per la vita”

Tora (2).indd 78 26-11-2010 14:38:03

Page 82: In Genova

AnimAli

dolevano. Quando fui completamente sfiancata per portare a termine altre gravidanze venni utilizzata per la cosa più atroce che possa capitare ad un levriero galgo come io sono.Lo zingaro che mi aveva comprata mi mise in un recinto e mi scatenò contro un pitbull affamato. La mia indole dolce e mite mi impedì di difendermi: mi acquattai al suolo e mi coprii gli occhi con le mie esili zampe, sentii un dolore lanci-nante all’orecchio destro che il pitbull teneva stretto tra i denti scuotendolo come per staccarlo dalla mia testa. Il dolore fu così intenso che svenni. Mi risvegliai nella gabbia, la parte ma-ciullata dell’orecchio era stata tagliata di netto con le forbici, le ferite che ricoprivano il mio corpo mi bruciavano e le giunture mi facevano un male tremendo. Da quel brutto giorno appena guarivo venivo utilizzata all’addestramento dei cani da com-battimento: le cicatrici che ricoprono il mio corpo, dimostrano quali sofferenze mi sono state inflitte.Ero ormai rassegnata a qualsiasi dolore, aspettando la mor-te come una liberazione dalle torture, quando lo zingaro che mi aveva comprato fu denunciato per scommesse clandestine. Tutti noi cani gli fummo sequestrati e destinati alla morte di lì a pochi giorni.A questo punto l’Associazione “Progetto Animalista per la vita”, e soprattutto la figlia della Presidente Laura Bitti, ve-terinaria, che si dedica a salvare il maggior numero di cani maltrattati e a cui va la mia riconoscenza più grande, ci pre-levò tutti noi cani dalla perrera, anticamera della morte in cui eravamo finiti. Ci mise in una pensione a pagamento per i qua-ranta giorni obbligatori, nel frattempo fummo tutti vaccinati e sterilizzati e le nostre fotografie apparvero su Facebook come cani adottabili.Racconta la mia attuale padrona Maurizia Burlando che quan-do vide su Internet la mia foto con la didascalia: “dolce e re-missiva” sentì che doveva assolutamente adottarmi.Espletò in breve tempo tutte le formalità del caso e venne a prendermi insieme ad altri genitori adottivi arrivati da tutt’Ita-lia al canile di Legnano, dove noi cani maltrattati eravamo giunti con un pulmino, dopo un viaggio dalla Spagna all’Italia di 18 ore.La mia padrona Maurizia Burlando racconta che durante primi giorni della mia permanenza a Genova restavo immobile nella mia cuccia, sistemata sotto la scrivania posta nel soggiorno, per ore, con lo sguardo perso nel vuoto. Adesso dopo 5 mesi che abito qui, in Corso Italia, il mio pelo è diventato lucido e setoso, la mia padrona mi ha comprato un collare di perline color avorio ed un elegante impermeabile marrone che ben si intona al colore del mio pelo. Queste cose non sono molto importanti per me, ma quello che veramente apprezzo sono le cure e l’amore che i miei nuovi padroni, Maurizia e Massimo, hanno saputo darmi. Ai giardini della Valletta Cambiaso, dove mi portano due volte al giorno, i bambini mi aspettano e fanno a gara per accarezzare il mio orecchio martoriato. Qui ho fatto amicizia con altri cani e con loro corro felice nei prati, annuso nuovi odori Italiani e riesco quasi a dimenticare tutto il male che ho subito.Maurizia dice che io ho portato tanta gioia nella sua vita: il perché non so spiegarmelo, forse la ragione sta nel fatto che

le persone generose sono più felici quando danno che quando ricevono.Lettore, ora che hai conosciuto la mia storia, se anche tu vorrai contribuire a salvare dei cani maltrattati come io fui, ecco qui sotto l’indirizzo dell’Associazione a cui puoi rivolgerti.Regala a tuo figlio un cucciolo per Natale o fai un offerta an-che piccola per la nostra causa ve ne è tanto bisogno.Grazie per quanto vorrai fare.

Progetto animalista per la vita no profit nasce con l’in-tento di far conoscere la situazione di disagio nei con-fronti degli animali in terra spagnola, gli animali non hanno nazionalità e vivono tutti sotto lo stesso cielo. Codice fiscale ass. 97549090153 per donazioni: Progetto Animalista Per La Vita no pro-fit iban IT82X0306909559100000000252 Per informazioni: www.progettoanimalistaperlavita.org

E il ParlamEnto EuroPEoDicE sì alla vivisEzionE

Se avete un cane o un gatto sarà meglio comprare un collarino identificativo. Con la direttiva europea sulla sperimentazione animale approvata di recente, gli animali randagi rischiano di finire sotto il bisturi: l’articolo 11 prevede che possano essere sacrificati sull’altare della scienza se non è possibile raggiun-gere altrimenti lo “scopo della procedura” di ricerca. Singolare come molti parlamentari europei indossassero la maglietta contro la condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani. E’ sicuramente più facile esprimersi in favore dei diritti quando innanzi si ha un nemico più facile da individuare ma poco con-dizionante che non quando ci si deve scontrare con lo strapotere da miliardi di dollari delle multinazionali del farmaco. Con l’approvazione della Direttiva pro vivisezione si fa un passo indietro di venti anni. Si mostrano anche tutti i limiti, se non il pieno fallimento, delle politiche animaliste basate su improbabili lob-by parlamentari. Anche il parlamentare europeo Sergio Cofferati, probabile candidato nelle prossime elezioni comunali, ha detto sì alla vivisezione.

Page 83: In Genova

*********************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************

i +++ ++++ ++++++++ ++++++++ ++++++++++++ +++++++++++ ++++++++++++++++++++++++++++++++++

1

16

2 5

17 20

3

18

4

19

6

21

7

10

22

25

14

12 15

9

24

13

11

8

23

PROGETTAZIONE INTERNICOMPLEMENTI ARREDO

corso europa 378h genovatel 010.377.14.15fax 010.377.34.47

www.lucivallechiara.com

PROMOZIONE *SPECIALE NATALE* 

grafi

ca g

ospl

an

Page 84: In Genova

Speciale Natale e gusto

26/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.0126/11/10 15.01

Page 85: In Genova

e Liguria magazine

Pasticceria Guano Dolcezze Di torriGlia

“la nostra fabbrica di pasticceria è nata nel 1972 a Genova” racconta Pino Guano, titolare della ditta “In seguito abbiamo deciso di trasferire sia il nego-

zio che la fabbrica a Torriglia. La mia famiglia è una delle più antiche di questo paese, qui avevo la casa ed essendo nato in campagna sentivo la nostalgia del verde e della quiete. In un antico negozio di ferramenta rimasto vuoto individuammo la sede ideale sia per la fabbrica che per il punto vendita, infatti le vetrine della nostra pasticceria si aprono su piazza Cavour, il cuore di Torriglia”.

A che età ha cominciato a lavorare nel comparto dei dolci?“Molto giovane. A dodici anni entrai come aiutante nella bottega di un bravissimo pasticcere che mi insegnò tutti i segreti dell’arte dolciaria. Recentemente ho creato una torta che è stata brevettata a Roma a base di mandorle, burro zuc-chero, farina di grano tenero 00, armelline amare, essenza di arancia e vaniglia”.

Cosa sono le armelline?“Vengono così chiamati i semi contenuti nei noccioli di albi-cocche; questi semi costituiscono uno degli ingredienti prin-cipali per la confezione degli amaretti”.

La golosa vetrina della Pasticceria Guanodedicata ad Halloween

Guano (2).indd 82 26-11-2010 14:39:37

Page 86: In Genova

83

ENOGASTRONOmiA

La torta ha avuto successo?“Moltissimo, possiamo affermare che insieme ai canestrellet-ti questa torta, esclusività della pasticceria Guano, è diventa-to il dolce tipico del nostro paese, infatti si chiama “la Bella di Torriggia”. Sulla scatola è rappresentato il quadro del pittore Lumachi che ha dipinto il ritratto di questa famosa dama che, come vuole la tradizione, pur essendo desiderata da tutti, nessuno vuole sposare”.

Nel vostro negozio vendete anche prodotti industriali?“No, nella maniera più assoluta: ogni dolce venduto nella Pasticceria Guano è stato confezionato da me personal-mente e da mio figlio Massimo che ormai da diversi anni mi affianca nel lavoro che diventa intensissimo il sabato e la domenica. Da sempre a Torriglia è tradizione mangiare il dolce nei giorni di festa; inoltre molti clienti che vivono in città o nei dintorni approfittano della giornata di riposo per fare una gita e comprare le nostre specialità. Un tempo mi aiutava nella fabbrica di Pasticceria anche l’altro mio figlio Marco, ma purtroppo a forza di impastare è diventato aller-gico alla farina e ha dovuto fare un altro mestiere”.

Quali sono le vostre specialità?“Oltre ai canestrelletti che presentiamo anche rivestiti di cioccolato o glassa bianca e la torta che abbiamo già illustrato creiamo favolose meringhe, salame di Pan di Spagna farcito di cioccolato, pralines, marron glacèe, bignè allo zabaione e alla crema e molte altre specialità che sarebbe troppo lungo elencare. Sotto Natale realizziamo, oltre al tipico panettone genovese, anche quello tipo Milano scavato all’interno per formare la grotta contenente il presepe”.

Siete contenti di vivere in campagna?“Sì, decisamente” risponde Daniela, moglie di Pino, che aiu-ta il marito nella conduzione del negozio “qui a Torriglia non manca niente. Indubbiamente d’estate il paese è più ani-mato, ma io amo anche la quiete dei mesi invernali: in venti minuti possiamo raggiungere la città se abbiamo necessità di andarvi. Qui si respira un’aria fresca e pura. Non so se per fortuna o per disgrazia ma qui non vi sono fabbriche inqui-nanti che se da un lato potrebbero offrire occasioni di lavoro ai nostri giovani dall’altro lato inquinerebbero la nostra aria e forse Torriglia perderebbe la sua fama di piccola Svizzera Ligure”.

Nella foto in alto lo splendido bancone

con i tipici canestrelli

di Toriglia e il pandolce

genoveseSotto, padre e figlio

nella cucina della pasticceria

Guano (2).indd 83 26-11-2010 14:39:52

Page 87: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

“Pane al Pane”, asasasasPPettando ettando ettando ettando ettando ettando ettando ettando nnataleataleataleataleataleatale

salotto del gusto, scuola di cucina e laboratori dove im-parare la preparazione dei tipici piatti italiani. La pri-ma edizione di “Pane al Pane” Mediterranean Food &

Design, che si svolgerà nel Palazzo Ducale di Genova è una rassegna di eventi tutto improntati al rapporto cultura e cibo. Esplorare il nostro rapporto quotidiano con il cibo e scopri-re progetti e anticipazioni sul futuro a tavola, attraverso un ambizioso progetto di sostenibilità. E’ questo che si propone la rassegna che si sviluppa con un percorso espositivo che

utilizza linguaggi narrativi molto diversi tra loro, in modo da coinvolgere sia adulti che bambini in molteplici esperienze, visive, tattili, ludiche e culturali. Attraverso video, fotografie, oggetti di design e progetti la mostra propone una visione di tutto ciò che è e sarà indispensabile per la trasformazione, la distribuzione, la mise en place e il consumo degli alimenti, come già lo conosciamo e come sarà in un prossimo futu-ro. I corsi di cucina completeranno l’offerta per il pubblico con un programma dedicato all’educazione alimentare, a cura di Coop Liguria e “Eataly”, mentre Roberto Panizza, ideatore del campionato del mondo di pesto, gestirà l’Area Food Shop dove si potranno acquistare prodotti di qualità.A seguire tre sezioni tematiche compongono una grande “Babele” del cibo attraverso esperienze, progetti, incontri con esperti del settore, laboratori, degustazioni e momenti di convivialità. La prima sezione, il “fai da te”, è dedicata a chi desidera avvicinarsi al mondo dell’alimentazione con nuove curiosità, per imparare un diverso e forse più corretto e sostenibile modo di mangiare, non solo più salutare, gu-stoso ed economico, che riscopre e non tralascia gli antichi sapori ma pure si affida alle nuove tendenze della cucinaGli argomenti proposti andranno dagli alimenti a Km 0 al consumo secondo le regole della stagionalità, del territo-rio, della qualità e della salute, del gusto raccontati attra-verso storie arricchite dalla conoscenza di grandi esperti.La seconda sezione prende in considerazione l’aspetto “arti-gianale” del consumo degli alimenti. In contrapposizione al magazzino alimentare, alla grande distribuzione, che tendono a omologare gusto e gusti, qui sono proposti modelli di come potrebbe essere il piccolo e futuro negozio dove si andrà a com-prare individualmente ma secondo logiche di “community”.La terza sezione dedicata all’aspetto “industriale”, offre uno spaccato di ciò che l’industria all’avanguardia propo-ne sul mercato per l’acquisto, il consumo, la conservazio-

NoN maNcheraNNo il “salotto del gusto”, coN degustazioNi cibo-viNo offerte da sommeliers professioNisti, le “officine di degustazione”, coN appositi spazi espositivi, e i corsi di cuciNa. dal 4 al 16 dicembre a Palazzo ducale

Page 88: In Genova

ne, il trasporto e la salute degli alimenti non solo per l’in-dividuo in genere ma tenendo conto delle molte variabili che vanno delle condizioni di età e di fabbisogno alimen-tare, di salute, di territorio e ambiente. L’evento si inseri-sce tra le manifestazioni della Biennale del Mediterraneo 2010 ed è realizzata in collaborazione con Palazzo Du-cale Fondazione per la Cultura e l’Università di Genova. Attività collaterali: si espongono progetti di design, ela-borati per grandi aziende dall’Università di Genova ( Facoltà di Architettura, Dipartimento Scienze e Archi-tettura), ai quali il visitatore può accedere e diventare parte attiva fornendo giudizi, pareri, consigli che ver-ranno raccolti e utilizzati per migliorare ulteriormente lo studio realizzato dagli studenti e dai docenti di Facoltà. Sede della mostra è Palazzo Ducale- Munizioniere - P.zza Matteotti 9 – Genova. Dal 4 dicembre al 8 dicembre h: 11 - 21,30 e dal 9 dicembre al 16 dicembre h. 10 – 20. Scuola di cucina e laboratori su prenotazione.

Enogastronomia

Pane al pane (2).indd 85 26-11-2010 14:40:27

Page 89: In Genova

e Liguria magazine

La quattordicesima edizione prende il via domenica 5 dicembre, saranno pre-senti i doc liguri e piemontesi e i prodotti tipici dell’agricoltura regionale

Ad AndorA si AspettA il nAtAle con lA FierA del Vino

la quattordicesima edizione della Fiera del vino è in programma domenica 5 dicembre in località Molino Nuovo ad Andora.

Gli stand saranno aperti dalle 10 alle 19, a ingresso libero, e proporranno la degustazione delle migliori vini prodot-ti da molte cantine liguri e piemontesi. Saranno presenti vini doc liguri come il Pigato, il Vermentino, l’Ormeasco superiore e il Rossese, mentre dal Piemonte arriveranno Barbaresco, Dolcetto, Barbera, Barbera d’Asti e Moscato. Non potrà mancare certo l’olio extravergine delle colline an-doresi e una vasta gamma di prodotti tipici dell’agricoltura regionale (pesto, olive in salamoia, verdure sott’olio, miele, dolci e piante aromatiche). La manifestazione, divenuta ne-gli anni un punto di riferimento tra gli appassionati di pro-dotti enogastronomici di qualità, è costituita da una parte espositiva con circa 50 espositori e dalla XI edizione del Pre-mio Degustandora a cura della Fisar e –novità 2010- una parte dedicata agli eventi collaterali ed al Natale.Gli eventi collaterali seguiranno un calendario fitto ed inte-ressante dedicato ai grandi ed ai più piccoli. Per gli adulti

Fiera del vino (2).indd 86 26-11-2010 14:40:59

Page 90: In Genova

si terranno corsi di degustazione di vini e prodotti tipici ed un incontro dedicato alla corretta alimentazione, per i più piccoli ci sarà l’animazione a cura di Babbo Natale che in-tratterrà i bambini con laboratori di pittura su temi natalizi, laboratori di canto con canzoni di natale, Laboratori sulle decorazioni natalizie per tutta la famiglia ci sarà la Casta-gnata a cura del Gruppo Alpini Val Merula. A cura degli esperti della FISAR – Federazione Italiana Sommelier Al-bergatori e Ristoratori si terrà la XI edizione Degustandora. Inoltre un’altra novità 2010 sarà costituita dal concorso vota lo stand a cui potrà partecipare il pubblico della Fiera del Vino.

Enogastronomia

“Il vIno nIcoleño” Un giornalista argentino, Walter Alvarez, ha scritto un libro, pubblicato in Argentina, che narra la storia di una attività economica che è stata per più di un secolo im-portantissima per la città di San Nicolas de los Arroyos e del suo comprensorio. Si intitola “Il vino Nicoleño”, ovvero il vino di San Nicolas, ed è la ricostruzione sto-rica della viticoltura in questa lontanissima terra (vi erano 1.200 ettari di vigneti, dai quali 403 produttori ricavavano più di undici milioni di litri di vino).I pionieri, gli iniziatori di questa attività si chiamavano Campora – Ponte – Vigo – Lanza – Montaldo – Lago-stena – Costa – Parodi. Provenivano da Santo Stefano di Larvego, Gallaneto, Isoverde, Campomorone, Cera-nesi. L’autore li definisce “paesi situati nella Valpolce-vera, provincia di Genova, i cui abitanti, ferventi catto-lici, erano devoti alla Madonna della Guardia”.Questi nostri conterranei avevano lasciato i loro paesi ed erano sbarcati in Argentina nella seconda metà del Secolo XIX (intorno al 1850 - 1860) e appartenevano alla generazione dei primi emigranti italiani.Grazie alla “Associazione Liguri nel Mondo” , il libro è arrivato in Italia e con il contributo economico del “Lions Club Altavalpolcevera” e della Regione Liguria è stato tradotto dallo spagnolo nella nostra lingua.

Page 91: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

nella delibera del 28 agosto, fu stabilito negli “Ordini per le vindimie”, che “…niuno ardischi di qua della festa di San Matteo vindimiar le uve et se qualcheduno per necessità od altra sua stima vorrà vindimiar qualche Dossetti (l’antico nome del dolcetto) o altre uve, dovrà prender licenza dal deputato, sotto pena della perdita delle uve”. Dalla fine del ‘500 le citazioni sul vino di Dogliani si sprecano. Il suo colore rubino molto intenso con orlo violaceo, l’intenso bouquet di ciliegia, mora e marasca mature e di mandorla quasi secca e amara, dal sapore secco, fresco, piacevolmente tannico, caldo, di buon corpo e persistenza, che appaga e rinnova il piacere di riberlo, sono doti dei vini di gran pregio. A tutto ciò si unisce la sua straordinaria versatilità nell’abbinarsi a moltissimi piatti della cucina italiana ed estera, nonchè una buona tenuta nel tempo. Passando dal passato all’attualità, Massimo Corrado (con i suoi collaboratori) presidente di Go Wine si è superato. Presenti ai tavoli di degustazione, ben 22 aziende (quasi la metà dei produttori) per oltre cento etichette diverse. C’è subito da dire che la qualità dei Dolcetto Doc e Dogliani Docg è stata omogenea, benché, nei Dogliani di alcuni anni si riscontrava un livello che andava dall’ottimo all’eccellente. Fragranti, vinosi, fruttati, sapidi e piacevolmente tannici i 2009, leggermente più armonici i 2008, ottimi i 2007 già armonici e, autentiche sorprese, alcuni altri prodotti nelle annate 2006, 2005, 2004, 2003 e 2000. L’affollata degustazione è stata preceduta dalla presentazione di Massimo Corrado e dall’intervento del presidente della Bottega del Vino Dolcetto di Dogliani, centro di molte iniziative vinicole e culturali. A chiudere degnamente l’incontro, i golosi assaggi (ripetuti) di tre autentiche prelibatezze: Il Murazzano d.o.p. del Consorzio per la tutela del formaggio a denominazione d’origine Murazzano, Le carni della Cooperativa Bovinlanga di Dogliani e i dolci tradizionali di meliga e nocciole di “Dolcilanghe” di Dogliani.

Dogliani Day a a ggenovaenovaenovaenovaenovaenova

Nuovo eveNto orgaNizzato da Go Wine Nella corNice dello Starhotel PreSideNt

Per il mondo del vino i tempi non sono certo facili. Ma è proprio dai Paesi produttori che devono uscire le risposte per risolvere i difficili quesiti, giacché

possiedono maggiore cultura, tradizione e le regole del bere consapevole. Questo a livello internazionale. In casa nostra ha fatto diminuire il consumo di vino lo spauracchio dell’etilometro con tutto quel che consegue, ossia il timore di bere un buon bicchiere in più al ristorante ed in altri posti di consumo. A questo si aggiunge la crisi economica che determina un minore potere d’acquisto del consumatore e un cambio d’abitudine nel consumo. Tutto questo non limita le numerose manifestazioni ed eventi sul vino. Anzi, grazie ad enti ed associazioni le iniziative promosse nelle varie regioni sono sempre di più. Come nel caso di Go Wine. Un’associazione che oltre a promuovere il turismo del vino, valorizza la migliore enologia nazionale e diffonde la cultura del vino. Teatro di questi molteplici eventi, le grandi città come Roma, Milano, Torino e Genova. Proprio in quest’ultima, nel prestigioso Starhotel President, Go Wine ha creato un itinerario con tappe fatte da grandi vini. Dopo il Soave, l’Oltrepò Pavese, il Lugana è stata la volta dei vini di Dogliani, Dolcetto di Dogliani Doc e Dogliani Docg. Ossia il numero uno dei Dolcetto. Qui il vitigno omonimo dà il meglio di sé per felici condizioni pedoclimatiche (marne ed argille e un’alta altimetria). La sua zona di produzione comprende sette comuni: Dogliani, Bastia Mondovì, Clavesana, Farigliano, Monchiero, Rocca Cigliè e Rodino in provincia di Cuneo. Conosciuto nel recente passato come il vino del Presidente in quanto paese natio del grande economista Luigi Einaudi, la sua storia affonda le radici nel lontano 1300. Tra le varie testimonianze storiche: nel 1369 i marchesi di Saluzzo esentarono di tasse, balzelli ed obblighi militari il popolo di Dogliani, purché pagasse in vino. Nel 1593

nell’abbinarsi a moltissimi piatti della cucina italiana ed estera, nonchè una buona tenuta nel tempo. Passando dal passato all’attualità, Massimo Corrado (con i suoi collaboratori) presidente di Go Wine si è superato. Presenti ai tavoli di degustazione, ben 22 aziende (quasi la metà dei produttori) per oltre cento etichette diverse. C’è subito da dire che la qualità dei Dolcetto Doc e Dogliani Docg è stata omogenea, benché, nei Dogliani di alcuni anni si riscontrava un livello che andava dall’ottimo all’eccellente. Fragranti, vinosi, fruttati, sapidi e piacevolmente tannici i 2009, leggermente più armonici i 2008, ottimi i 2007 già armonici e, autentiche sorprese, alcuni altri prodotti nelle annate 2006, 2005, 2004, 2003 e 2000. L’affollata degustazione è stata preceduta dalla presentazione di Massimo Corrado e dall’intervento del presidente della Bottega del Vino Dolcetto di Dogliani, centro di molte

I produttorI presentI In ordIne alfabetIco

Abbona Anna Maria di FariglianoAdalberto Scellino di Edoardo Scellino di DoglianiAvignolo di Chaiapella Giuseppe e Figlio di DoglianiBarberis Osvaldo di DoglianiBoschis Francesco di DoglianiCantina Clavesana Società Coop. Agricola di ClavesanaCascina Corte di DoglianiCascina Minella di DoglianiCascina Torello di DoglianiChionetti Quinto & Figlio di DoglianiGatt Russ di Alessandro Pellegrini di FariglianoLa Fusina di DoglianiLa Querciola di FariglianoMascarello P. Giorgio di ClavesanaPecchenino di DoglianiPoderi La Collina di DoglianiPodere Le Surie di ClavesanaPoderi Luigi Einaudi di DoglianiPorro Giovanni di DoglianiRibote di Porro Bruno e Figlio di DoglianiSan Fereolo di DoglianiValdibà di Pecchenino Vincenzo e Livio di Dogliani

di Virgilio Pronzati

Page 92: In Genova

89

Enogastronomia

E per un dono poco costoso, un semplice pensiero?Anche in questo caso la scelta che offriamo è molto vasta. Ad esempio proponiamo a dieci euro bottigliette di grappa spray per aromatizzare il caffè, oppure accessori per servire le bevande: bicchieri, cavatappi e tappi che eliminano l’aria, secchielli ed altri numerosi piccoli complementi.

Se un compratore desidera provare qualche vino?Volentieri lo accontentiamo: il nostro negozio ha il permesso di mescita e in certi periodi proponiamo ai clienti degustazioni di prodotti che le aziende fornitrici ci mettono a disposizione per questo scopo.

Qui in Vico Casana avete soltanto l’Enoteca?Fortunatamente possiamo contare anche su sette cantine, dalle volte a botte ed i muri spessi in pietra, a cui si accede direttamente dal negozio con una scala di legno. Qui i vini trovano l’ambiente ideale per invecchiare ed acquistare corposità e sapore. Anche le cantine, come l’Enoteca, sono vincolate dalla Soprintendenza ai monumenti.

Indubbiamente una visita a questo tipico negozio consentirà di trovare regali speciali in grado di soddisfare gli intenditori più esigenti e permetterà di scoprire un angolo di Genova suggestivo ed affascinante.

antica bottigliEria EnotEca susto

bottiglie, bottiglie e ancora bottiglie nell’Enoteca Susto di Vico ottiglie, bottiglie e ancora bottiglie nell’Enoteca Susto di Vico Casana 24 Rosso, per più di cinquemila etichette. Vini e liquori pregiati, alcuni rari e introvabili, altri più usuali, provenienti

da tutta l’Italia e dall’estero. Il negozio è stato aperto nel 1870 ed ha conservato gli arredi originali. D’epoca è il bancone nato per la mescita, le colonne, la pavimentazione e le scaffalature di legno biondo che le colonne, la pavimentazione e le scaffalature di legno biondo che rivestono le pareti da terra fino al bel soffitto a volte che denota la data rivestono le pareti da terra fino al bel soffitto a volte che denota la data di costruzione del Palazzo: 1400. Nello stretto vicolo buio, dove le pietre, le colonne ed i portali raccontano la storia di Genova, l’antica bottiglieria Susto costituisce un magnifico esempio di negozio d’epoca. “Nella nostra Enoteca non vendiamo soltanto vini e liquori” racconta Marilena Marino Susto “anche se questa rimane la nostra specialità precipua”.

Quali sono i prodotti vanno di più in questo momento?Con l’avvicinarsi delle feste sono molto richieste le confezioni natalizie: assortimenti di vini pregiati, champagne, liquori ma anche natalizie: assortimenti di vini pregiati, champagne, liquori ma anche golosità particolari che vendiamo nel nostro negozio come salse da accompagnare pesci, carni e formaggi, marmellate artigianali con e senza zucchero, aceto balsamico, bottiglie di fogge e formati particolari contenenti oli ed aceti aromatizzati al tartufo.

Se si volesse fare un regalo importante?Per collezionisti ed intenditori consiglierei bottiglie di Cognac o whisky invecchiati da più di 30 anni, oppure grappe pregiate che noi offriamo invecchiati da più di 30 anni, oppure grappe pregiate che noi offriamo in tantissime varianti, cesti assortiti contenenti vini e specialità in grado di accontentare i palati più esigenti per arricchire le tavole natalizie e di accontentare i palati più esigenti per arricchire le tavole natalizie e stupire anche chi ha già tutto.

E per un dono poco costoso, un semplice pensiero?Anche in questo caso la scelta che offriamo è molto vasta. Ad esempio proponiamo a dieci euro bottigliette di grappa spray per aromatizzare il caffè, oppure accessori per servire le bevande: bicchieri, cavatappi e tappi che eliminano l’aria, secchielli ed altri numerosi piccoli complementi.

Se un compratore desidera provare qualche vino?Volentieri lo accontentiamo: il nostro negozio ha il permesso di mescita e in certi periodi proponiamo ai clienti degustazioni di prodotti che le aziende fornitrici ci mettono a disposizione per questo scopo.

Qui in Vico Casana avete soltanto l’Enoteca?Fortunatamente possiamo contare anche su sette cantine, dalle volte a botte ed i muri spessi in pietra, a cui si accede direttamente dal negozio con una scala di legno. Qui i vini trovano l’ambiente ideale per invecchiare ed acquistare corposità e sapore. Anche le cantine, come l’Enoteca, sono vincolate dalla Soprintendenza ai monumenti.

Indubbiamente una visita a questo tipico negozio consentirà di trovare

Nel 2006 è stata dichiarata Bottega Storica

ANTICA BOTTIGLIERIA ENOTECA SUSTO Vico della Casana 24r 16123 - Genova (GE) - tel: 010 2474570

Page 93: In Genova

pag 90/91.indd 90 26-11-2010 14:42:33

Page 94: In Genova

1

e Liguria magazine

tra franciae italia: l’atelierl’Atelier è un vero e proprio Laboratorio di Cucina pronto ad emozionare

non solo il gusto, ma anche l’olfatto e la vista. In via di Porta Soprana, la filosofia di Maria Teresa Amoroso è semplice: valorizzare materie prime

di qualità abbinandole sapientemente.Entrare all’Atelier ha davvero il sapore di un’esperienza estetica: “Ogni piatto viene trattato come una piccola opera d’arte dall’Equipe di Cucina”. Le quattro sale del Ristorante sono garanzia di un ambiente elegante, ma al tempo stesso famigliare. Scendendo lungo l’affascinante scala a chiocciola si arriva alla Canti-na, dove, oltre che a degustare i prodotti in vendita nella “Boutique” annessa al Ristorante, si presta perfettamente ad un meritato momento di meditazione post prandium accompagnato da uno dei tanti Distillati a disposizione. Ampia è anche la Carta dei Vini, con proposte di grande riconoscimento sia na-zionale che internazionale: Vini italiani e francesi: Bianchi, Neri e Rosati. Spazio infine a: Birre, Rhum, Armagnac, Calvados e tanti altri Distillati.Particolare anche il Menù che riguarda le Varie Essenze di Caffè.La Carta è molto ricca ed in continuo rinnovamento, a seconda della stagionalità e della disponibilità delle materie prime, sempre di alta qualità; è un sodalizio ben riuscito tra la Cucina Francese e quella Italiana.Tra le portate infatti non mancano le “Salades”: classiche o alternative, mentre “Les Entrèes” soddisferanno i gusti di tutti con l’ampia scelta di piatti di mare e di terra, fra cui il “Foie Gras”, interpretato sempre in modo diverso.Si passa poi alle “Pâtes”: la Pasta è preparata fresca ogni giorno. Spaghetti alla Chitarra, Crêpes salate, Gnocchi, Linguine e tante altre, abbinate agli ingredienti migliori.Anche per “I secondi Piatti” la scelta è assai varia: si può gustare un ottimo Filet-to di Manzo Francese preparato in modo originale, il Magret di Anantra, l’Agnel-lo, oppure scegliere il Pesce Freschissimo accompagnato sia da profumi ed aromi Provenzali che da quelli che caratterizzano la “Nostra Terra”. “La Bouillabaisse dell’Atelier” e “Il Pescato del Giorno con Sugo di Ratatouille e Panissa” ne sono solo un esempio. E poi i “Formaggi”, un vasto assortimento tra quelli della tradi-zione francese e quelli della tradizione italiana, da gustare con Miele, Riduzioni particolari e Confetture.Se poi si vuole concludere il pranzo in bellezza non si può mancare l’appun-tamento con i “Dessert”: Crème Brûlée, Ile Flottante, Crêpes Suzette, Fragole all’Aceto Balsamico con Crème Chantilly e Gelatina al Miele, c’è solo l’imbaraz-zo della scelta.Ed infine “Il Pane, la Focaccia, i Grissini e La piccola Pasticceria”: preparati con cura ogni giorno.Riconoscimento Ospitalità italiana.

GenovaVia di Porta Soprana, 55-57R

Tel. 010.247.59.59www.ristorantelatelier.it

Atelier.indd 2 30-04-2010 11:33:01San Pietroburgo (1).indd 1 5-07-2010 10:45:37

Page 95: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

SantainBocca 2010Premiati il ristorante Da antonio e il ristorante l’altro eDen. tema Del concorso, “triglie e melanzane”

Fino ad alcuni decenni fa, Santa Margherita Ligure era la meta preferita dei Vip nostrani e in parte stranieri. Le cronache del tempo li mettevano in prima pagina,

corredando il pezzo con foto scattate al famoso Covo Nord Ovest. Certamente bei tempi. Oggi per molti le cose sono sicuramente cambiate, ma Santa non ha perso il suo charme, rimanendo sempre un polo d’interesse non solo d’estate ma anche in autunno e d’inverno per il suo straordinario clima mite. Raccolta e solare Santa – così chiamata dai genovesi – vanta un funzionale porticciolo, grandi alberghi, splendide ville, un spettacolare panorama e, da qualche anno, buoni ristoranti e trattorie. Alle rassegne e trofei creati per valorizzare la cucina dei ristoranti di Santa si è aggiunto dallo scorso SantainBocca, manifestazione promossa dal Comune di Santa Margherita Ligure, ideata e coordinata da Y-DEA S.A.R.L (Création d’évènements, Conseil et Formation autour de l’Oenogastronomie d’exception d’Italie) del patron Jean-Claude Passerin d’Entrevès. Iniziativa seria, senza rullo di tamburi e squilli di trombe, svoltasi da 2 al 9 ottobre scorso, che vuol premiare ricette inedite, che danno piatti imperniati su due diverse basi alimentari, una dal mare e l’altra dai monti. Quest’anno il tema che ha caratterizzato il piatto in concorso è stato “triglie e melanzane”. In lizza per aggiudicarsi il trofeo 9 ristoranti: da Antonio, Miramare, da Pino, Locanda di Colombo, Eight, l’Insolita Zuppa, Beppe Achilli, l’Altro Eden e Skipper. A giudicare i piatti due giurie: una tecnica presieduta da chi scrive, con la collaborazione di autentici esperti del calibro di Alberto Marcomini (il più grande conoscitore italiano di formaggi) ed Enrico Sala (già governatore di Slow Food per la Liguria). L’altra popolare, composta dai clienti dei ristoranti concorrenti. Tre i premi: uno della giuria tecnica, l’altro di quella popolare ed il terzo ottenuto dalla somma dei precedenti. Ciascun vincitore, oltre ad una targa di riconoscimento che gli sarà rimessa nel corso della cerimonia di premiazione, potrà accompagnare il nome della ricetta della dicitura “Ricetta vincitrice del premio SantainBocca 2010” in tutta la propria comunicazione, compresi i menues. Inoltre il vincitore s’impegna ad offrire una cena completa per due persone, includente la ricetta vincitrice, a colui che verrà estratto a sorte tra i votanti.L’impresa della giuria per valutare e scegliere il vincitore non è stata facile. Tutti i piatti sono risultati validi, ma alcuni di gran livello, espresso dall’ottima presentazione e cromaticità, intensità e finezza nei profumi e sapori, ed elevata creatività. Dopo l’assaggio di sei piatti nel primo giorno, la giuria completava l’opera con altri tre piatti nel secondo giorno. Finito l’esame organolettico dei piatti, ogni giurato compilava la propria scheda espressa in centesimi, dando alle dieci motivazioni richiesta, un voto da 1 a 10. Il giorno conclusivo, terminato lo scrutinio delle schede, il clou della manifestazione con l’attesa premiazione. Splendida la location nell’occasione: la storica Villa Durazzo, dominante il variopinto porticciolo di Santa. Dopo aver illustrato gli scopi dell’iniziativa e ringraziato

Nella foto da sinistra: Enrico Sala, Alberto Marcomini, Jean-Claude Passerin d’Entrevès ed Alberto Fustinoni.

di Virgilio Pronzati

il vice Sindaco Alberto Fustinoni ed i partecipanti, Jean-Nella foto da sinistra: il vice Sindaco Alberto Fustinoni ed i partecipanti, Jean-Nella foto da sinistra: Claude d’Entrevès, creando in po’ di suspence, ha premiato Enrico Sala, Claude d’Entrevès, creando in po’ di suspence, ha premiato Enrico Sala, il patron del Ristorante da Antonio con due premi: quello Alberto Marcomini, il patron del Ristorante da Antonio con due premi: quello Alberto Marcomini, della giuria popolare e quello espresso dalle giurie popolare Jean-Claude Passerin della giuria popolare e quello espresso dalle giurie popolare Jean-Claude Passerin e tecnica assieme. Il premio della giuria tecnica lo ha d’Entrevès e tecnica assieme. Il premio della giuria tecnica lo ha d’Entrevès

consegnato meritatamente al patron del ristorante l’Altro ed Alberto Fustinoni.consegnato meritatamente al patron del ristorante l’Altro ed Alberto Fustinoni.

Eden. Ad ognuno dei premiati il diploma ed una Magnum di Franciacorta Docg Ferghettina. Degna e golosa conclusione con il ricco buffet allestito dal gastrotalent scout Guido Porrati, su cui troneggiava una torta gigante col logo della manifestazione.

I pIattI In concorso

Gnocchetti di melanzane al ragù di triglie (Ristorante da Antonio).La triglia farcita e melanzana in tre versioni (Hotel Miramare)Triglie alla Pino (Ristorante da Pino)Sformatino di triglie ripieno di melanzane (Ristorante La Locanda di Colombo)Triglie Viola (Ristorante Skipper)Parmigiana di Triglie (Ristorante Beppe Achilli)Tortino di melanzane e triglie (Ristorante l’Altro Eden)Trigliotto (Ristorante Eight)Triglie in tempura su purea di melanzane (Ristorante L’Insolita Zuppa)

Page 96: In Genova

ristorguida

Genova Resort Bed&Breakfast

A GENOVA imminente APERTURA!!

Situato nel Centro Città, a pochi minu-

ti da “Stazione Brignole”, “Piazza De

Ferrari Palazzo Ducale”, “Fiera del Ferrari Palazzo Ducale”, “Fiera del

Mare”, “Porto Antico ed Acquario”, Mare”, “Porto Antico ed Acquario”,

il “Genova Resort Bed & Breakfast ” il “Genova Resort Bed & Breakfast ”

si estende nel verde, in zona signorile si estende nel verde, in zona signorile

tranquilla e silenziosa. tranquilla e silenziosa. tranquilla e silenziosa.

Le Villette Mono / Bilocali hanno nomi Le Villette Mono / Bilocali hanno nomi Le Villette Mono / Bilocali hanno nomi

suggestivi: “Villetta Ambra”, Villetta suggestivi: “Villetta Ambra”, Villetta suggestivi: “Villetta Ambra”, Villetta

Olivia, “Villetta Rosa” e “Villetta AzOlivia, “Villetta Rosa” e “Villetta AzOlivia, “Villetta Rosa” e “Villetta Az-

zurra”.

Tutte con ingresso indipendente, zona Tutte con ingresso indipendente, zona Tutte con ingresso indipendente, zona

Living con angolo cottura “fully equipLiving con angolo cottura “fully equipLiving con angolo cottura “fully equip-

ped”, letto matrimoniale + 2 singoli, baped”, letto matrimoniale + 2 singoli, baped”, letto matrimoniale + 2 singoli, ba-

gno con doccia e/o vasca e sono dotate gno con doccia e/o vasca e sono dotate gno con doccia e/o vasca e sono dotate

di TvColor Digitale Terrestre, SKY, di TvColor Digitale Terrestre, SKY, di TvColor Digitale Terrestre, SKY,

linea Telefonica e Fax per chiamate nalinea Telefonica e Fax per chiamate nalinea Telefonica e Fax per chiamate na-

zionali, Internet a banda larga - WIFI, zionali, Internet a banda larga - WIFI, zionali, Internet a banda larga - WIFI,

Posta Elettronica: in uso gratuito.in uso gratuito.in uso gratuito.

Il Pl Pl ernottamento comcomPrende:

- giornalmente: Riordino letti, bagno, Riordino letti, bagno, Riordino letti, bagno,

piccole pulizie, Prima Colazione Self piccole pulizie, Prima Colazione Self piccole pulizie, Prima Colazione Self

Service

- bisettimanale: Cambio lenzuola, teli ba Cambio lenzuola, teli ba Cambio lenzuola, teli ba-

gno, pulizie generali.

ServIzI oPzIonalI:

- uso di cucina, con pulizia ad ogni uso - uso di cucina, con pulizia ad ogni uso - uso di cucina, con pulizia ad ogni uso

ed a cura dell’Ospiteed a cura dell’Ospite

- posto macchina su prenotazione e se- posto macchina su prenotazione e se- posto macchina su prenotazione e se-

condo disponibilitàcondo disponibilità

- ricerca eventi e prenotazioni- ricerca eventi e prenotazioni- ricerca eventi e prenotazioni

- benvenuti gli animali- benvenuti gli animali

- altro secondo richiesta- altro secondo richiesta

condIzIononI:

- Tariffa Singola: da 40,00 a 100,00 - Tariffa Singola: da 40,00 a 100,00 - Tariffa Singola: da 40,00 a 100,00

euro per notte.euro per notte.

- Tariffe Particolari per due o più Ospi- Tariffe Particolari per due o più Ospi- Tariffe Particolari per due o più Ospi-

ti, weekend, soggiorni settimanali, sogti, weekend, soggiorni settimanali, sog-

giorni lungo periodo.giorni lungo periodo.

- L’entrata e l’uscita dal Resort sono a - L’entrata e l’uscita dal Resort sono a

piacimento degli Ospiti; sono ammessi piacimento degli Ospiti; sono ammessi

solo gli Ospiti registratisolo gli Ospiti registrati

- Si può fumare esclusivamente nelle

aree predeterminate

SI ParlaParlaP :

VISITATE IL NOSTRO SITO O

CONTATTATECI via mail o telefono:

Ercole - mobile: +39 348 3842540

[email protected]

www.genovabedandbreakfast.com

Grazie! Sarete i benvenuti !!!

Ristorante Schooner

Il locale sito in salita Pollaiuoli 17 R.

- uno degli angoli più suggestivi e di

maggior richiamo del Centro Storico

di Genova -, completamente rinnovato

sia nella gestione che nella sua globale

configurazione, rappresenta da anni un

importante riferimento storico e socio-

culturale. Nelle stesse sale infatti, un

tempo occupate dal Garofano Rosso

antica e nota trattoria ligure, nel 1892

i delegati di 150 associazioni operaie,

come testimoniato dall’iscrizione pre-

sente all’ingresso del locale, si radu-

narono dando vita al Partito dei La-

voratori Italiani, poi divenuto Partito

Socialista.

Il menù offerto dalla casa, quanto mai

vario e sfizioso, si basa su un’ampia

scelta sia di tipici piatti della cucina

ligure (dalle ormai famose farinata e

focaccia al formaggio, al pesto nelle

sue varie presentazioni, alle torte di

verdure stagionali, al pesce crudo del

golfo su prenotazione, allo stoccafis-

so) sia di piatti tipici delle principali e

più gustose tradizioni italiane, il tutto

accompagnato da una meticolosa e co-

stante ricerca della migliore qualità dei

piatti consigliati (carni di prima scelta

e provenienti dai migliori allevamenti;

pesci freschissimi e di cattura; verdure

e frutta rigorosamente nostrane). Ac-

compagnamento inevitabile il dolce,

ovviamente della casa grazie all’inven-

tiva ed alle magiche e sapienti mani del-

la Titolare, la Signora Luigina, alla co-

stante ricerca degli antichi sapori della

nostra tradizione, ed i migliori vini sia

liguri che nazionali.

E’ previsto un menù fisso a mezzo-

giorno (scelta tra 3 primi e 3 secondi

a 10-15 euro) ed un menù alla carta sia

a mezzogiorno che la sera a 30-35 euro a mezzogiorno che la sera a 30-35 euro

vini esclusi. Saranno infine organizzavini esclusi. Saranno infine organizza-

te, a partire dal mese di settembre 2009, te, a partire dal mese di settembre 2009,

degustazioni di aperitivi e sushi, serate degustazioni di aperitivi e sushi, serate

a tema sia su ìimportanti avvenimenti a tema sia su ìimportanti avvenimenti

socio-culturaliî sia di ìrivisitazione delle socio-culturaliî sia di ìrivisitazione delle

diverse cucine regionaliî con degustadiverse cucine regionaliî con degusta-

zione e menù scelti tra i più rinomati zione e menù scelti tra i più rinomati

piatti della cucina italiana e, su richiepiatti della cucina italiana e, su richie-

sta, “serate musicali”. Nel corso di tali sta, “serate musicali”. Nel corso di tali

incontri la Direzione sorteggerà, tra i incontri la Direzione sorteggerà, tra i incontri la Direzione sorteggerà, tra i

partecipanti alla serata, uno degli avpartecipanti alla serata, uno degli avpartecipanti alla serata, uno degli av-

ventori al quale verranno offerta la cena ventori al quale verranno offerta la cena ventori al quale verranno offerta la cena ventori al quale verranno offerta la cena

ed un omaggio a ricordo della serata. ed un omaggio a ricordo della serata. ed un omaggio a ricordo della serata. ed un omaggio a ricordo della serata.

Salita Pollaiuoli, 17rSalita Pollaiuoli, 17r

Genova - GE - 010 2467575Genova - GE - 010 2467575Genova - GE - 010 2467575

Antica Hostaria PacettiAntica Hostaria PacettiAntica Hostaria Pacetti

Da oltre cento anni la tradizione a GenovaDa oltre cento anni la tradizione a GenovaDa oltre cento anni la tradizione a GenovaDa oltre cento anni la tradizione a Genova

Immersa nell’atmosfera di Borgo InImmersa nell’atmosfera di Borgo InImmersa nell’atmosfera di Borgo In-

crociati, Antica Hostaria Pacetti è stata crociati, Antica Hostaria Pacetti è stata crociati, Antica Hostaria Pacetti è stata crociati, Antica Hostaria Pacetti è stata

per tutto il ‘900 un punto di riferimento per tutto il ‘900 un punto di riferimento per tutto il ‘900 un punto di riferimento per tutto il ‘900 un punto di riferimento

per la cucina tipica genovese. Dopo per la cucina tipica genovese. Dopo per la cucina tipica genovese. Dopo per la cucina tipica genovese. Dopo

una sapiente ristrutturazione, l’osteria una sapiente ristrutturazione, l’osteria una sapiente ristrutturazione, l’osteria una sapiente ristrutturazione, l’osteria

riapre al pubblico con una nuova veste, riapre al pubblico con una nuova veste, riapre al pubblico con una nuova veste, riapre al pubblico con una nuova veste,

mantenendo saldi i valori che l’hanno mantenendo saldi i valori che l’hanno mantenendo saldi i valori che l’hanno

resa celebre a livello nazionale negli ulresa celebre a livello nazionale negli ulresa celebre a livello nazionale negli ul-

timi 50 anni di storia, ovvero la buona timi 50 anni di storia, ovvero la buona timi 50 anni di storia, ovvero la buona timi 50 anni di storia, ovvero la buona

cucina e il rispetto della antiche tradicucina e il rispetto della antiche tradicucina e il rispetto della antiche tradicucina e il rispetto della antiche tradi-

zioni culinarie che hanno reso inimitazioni culinarie che hanno reso inimitazioni culinarie che hanno reso inimitazioni culinarie che hanno reso inimita-

bili e pluridecorati i nostri piatti.bili e pluridecorati i nostri piatti.bili e pluridecorati i nostri piatti.

La storia più recente inizia nei primi La storia più recente inizia nei primi La storia più recente inizia nei primi La storia più recente inizia nei primi

anni Cinquanta, quando Ornella, oggi anni Cinquanta, quando Ornella, oggi anni Cinquanta, quando Ornella, oggi anni Cinquanta, quando Ornella, oggi

novantenne, moglie di un pronipote dei novantenne, moglie di un pronipote dei novantenne, moglie di un pronipote dei novantenne, moglie di un pronipote dei

fondatori, inizia ad aiutare la suocera ai fondatori, inizia ad aiutare la suocera ai fondatori, inizia ad aiutare la suocera ai fondatori, inizia ad aiutare la suocera ai

fornelli. Ferrarese di Ostellato, autodifornelli. Ferrarese di Ostellato, autodifornelli. Ferrarese di Ostellato, autodifornelli. Ferrarese di Ostellato, autodi-

datta, appassionata e caparbia diventò datta, appassionata e caparbia diventò datta, appassionata e caparbia diventò datta, appassionata e caparbia diventò

nei suoi 40 anni di carriera una cuoca nei suoi 40 anni di carriera una cuoca nei suoi 40 anni di carriera una cuoca nei suoi 40 anni di carriera una cuoca

di alto livello sia nazionale che internadi alto livello sia nazionale che internadi alto livello sia nazionale che internadi alto livello sia nazionale che interna-

zionale, tanto da guadagnarsi il Cordon zionale, tanto da guadagnarsi il Cordon zionale, tanto da guadagnarsi il Cordon zionale, tanto da guadagnarsi il Cordon

Bleu - l’Oscar dei mestoli che i grandi Bleu - l’Oscar dei mestoli che i grandi Bleu - l’Oscar dei mestoli che i grandi Bleu - l’Oscar dei mestoli che i grandi

chef della cucine internazionali si dichef della cucine internazionali si dichef della cucine internazionali si dichef della cucine internazionali si di-

sputano a colpi di medaglioni di aragosputano a colpi di medaglioni di aragosputano a colpi di medaglioni di aragosputano a colpi di medaglioni di arago-

sta – con il minestrone alla genovese, il sta – con il minestrone alla genovese, il sta – con il minestrone alla genovese, il

primo piatto da lei preparato ai fornelli primo piatto da lei preparato ai fornelli primo piatto da lei preparato ai fornelli

della ostaria. Ornella Rubbi Pacetti, della ostaria. Ornella Rubbi Pacetti,

cuoca e titolare, condusse da sola i forcuoca e titolare, condusse da sola i for-

nelli dell’ostaria. In 40 anni di carrienelli dell’ostaria. In 40 anni di carrie-

ra codificò tante ricette; incorruttibile ra codificò tante ricette; incorruttibile

e conservatrice delle antiche usanze,

prese le distanze in modo deciso dalle

tentazioni di una cucina più generica

e addomesticata che cercava di farsi

avanti in quegli stessi anni. Il marito

Renato, intanto, si divideva tra il suo la-

voro presso la segreteria dell’università

e il servizio ai tavoli e la selezione dei

vini autoctoni. Frequentata dal jet set

internazionale e dai maggiori esponen-

ti del mondo gastronomico per tutta la

seconda metà del 900, la nostra osteria

sarà in grado di farvi riscoprire gli anti-

chi sapori in un ambiente unico e ricco chi sapori in un ambiente unico e ricco

di ricordi del celebre passato.di ricordi del celebre passato.

Piatti come il Cappon magro, il condigPiatti come il Cappon magro, il condigPiatti come il Cappon magro, il condig-

giun, il minestrone alla genovese, i pangiun, il minestrone alla genovese, i pangiun, il minestrone alla genovese, i pan-

sotti fatti in casa, vi faranno rivivere le sotti fatti in casa, vi faranno rivivere le sotti fatti in casa, vi faranno rivivere le

emozioni provate allora, cibi semplici, emozioni provate allora, cibi semplici, emozioni provate allora, cibi semplici,

genuini, trattati con il massimo rispetto genuini, trattati con il massimo rispetto genuini, trattati con il massimo rispetto

allora ed ora, ma anche altri piatti della allora ed ora, ma anche altri piatti della allora ed ora, ma anche altri piatti della

cucina nazionale ed internazionale sodcucina nazionale ed internazionale sodcucina nazionale ed internazionale sod-

disferanno i vostri palati, abbinati agli disferanno i vostri palati, abbinati agli disferanno i vostri palati, abbinati agli

oltre 200 vini autoctoni nazionali dalla oltre 200 vini autoctoni nazionali dalla oltre 200 vini autoctoni nazionali dalla

nostra carta in continua evoluzione, in nostra carta in continua evoluzione, in nostra carta in continua evoluzione, in

un locale completamente ristrutturaun locale completamente ristrutturaun locale completamente ristruttura-

to dove armonia, passione, rispetto e to dove armonia, passione, rispetto e to dove armonia, passione, rispetto e

professionalità si fondono per creare professionalità si fondono per creare

l’atmosfera giusta per consumare un l’atmosfera giusta per consumare un

frugale pranzo di lavoro, una serata con frugale pranzo di lavoro, una serata con

gli amici, oppure una romantica cena in gli amici, oppure una romantica cena in

comode sale climatizzate che possono comode sale climatizzate che possono comode sale climatizzate che possono

essere anche riservate in uso esclusivo essere anche riservate in uso esclusivo essere anche riservate in uso esclusivo

per rendere ancora più vostro l’inconper rendere ancora più vostro l’inconper rendere ancora più vostro l’incon-

tro di lavoro o il Momento. tro di lavoro o il Momento. tro di lavoro o il Momento.

Chiuso solo al sabato a pranzo.Chiuso solo al sabato a pranzo.Chiuso solo al sabato a pranzo.

via Borgo degli Incrociati 22r, dietro via Borgo degli Incrociati 22r, dietro via Borgo degli Incrociati 22r, dietro

alla stazione di Brignolealla stazione di Brignolealla stazione di Brignole

Genova

tel 010 8392868

Cell 347 2483857 Cell 347 2483857

[email protected]@[email protected]

www.ostariapacetti.comwww.ostariapacetti.comwww.ostariapacetti.com

New Govi ClubNew Govi Club

Finalmente una bella novità!Finalmente una bella novità!

Ristorante New Govi Club, a Sampier-

darena in Piazza Ghiglione.

Tino e il suo staff sono lieti di accoglier-

vi in un ambiente di 400 mq2 totalmen-

Page 97: In Genova

ristorguida

te ristrutturati

Vi aspettano per proporvi piatti e spe-

cialità di tutto il mondo, anche cucina

sudamericana. C’è l’imbarazzo della

scelta: pesce, carne, cacciagione anche

allo spiedo. New Govi Club non è solo

ristorante: è birreria con l’esclusiva

birra Maltus Faber, la prima ed unica

birra artigianale prodotta a Fegino,

bruschetteria, paninoteca oltre che of-bruschetteria, paninoteca oltre che of-bruschetteria, paninoteca oltre che of

frire un’esclusiva degustazione di vini

accompagnati da indimenticabili stuz-

zichini. Tutti i giorni dalle ore 18.30

Happy Hour con aperitivi della casa

New Govi Club è il luogo ideale per

ricevimenti e pranzi/cene aziendali gra-

zie ai suoi 150 coperti.

Lo staff di New Govi Club vi offrirà un

servizio impeccabile accogliendovi in

un ambiente allegro e familiare, ideale

per trascorrere momenti di gioia.

Si accettano ticket e dal martedi al Ve-

nerdì dalle 21.30 alle 2.00

musica dal vivo e Karaoke.

Tutte le partite su schermo panoramico

Piazza Ghighlione, 1

Tel.: 010.64.50.587

E-Mail: [email protected]

Antica Via Venti

Il ristorante Antica Via Venti ha scel-

to di trarre ispirazione dal viale che lo

ospita per la sua insegna....un’ insegna

ricavata da vecchie porte di legno… an-

tiche forchette e antichi cucchiai d’ar-

gento a formare un curioso lampadario

nell’ingresso… un’affettatrice Berkel,

serie nera, originale del 1920… la ruo-

ta di un vecchio carro come tavolo…

una sala-bimbi colma di giocattoli di

ogni tipo… un incantevole e silenzioso

giardino interno, nascosto tra vecchie

mura, dove cenare a lume di candela

o pranzare all’ombra di una autentica

palma… da questo strano mix di cose,

il giovane Fabrizio tra i fornelli e la sua

mamma Antonella, tra i tavoli, sono riu-

sciti ad ottenere l’obiettivo che si erano

prefissati e cioè di dare la sensazione,

ai propri clienti, di pranzare o cenare,

in assoluto relax, come se fossero nella

propria abitazione o in un ambiente a

loro comunque familiare…..mancano

solo le classiche pantofole, ma la fami-

glia Traversa-Praussello si sta attrez-

zando anche per questo… …dunque…

ricapitoliamo….. interni dall’arredo un

po’ retro… giardino esterno in stile mol-

to provenzale …sala bimbi…in cucina

e tra i tavoli persone frizzanti e simpa-

tiche…. ma i piatti?.... cosa si mangia di

particolare all’ ”Antica Via Venti” ? …

beh…. principalmente oramai dimenti-

cate ricette della tradizione cilentana e

napoletana, naturalmente in abbinata ai

classici piatti della nostra terra madre

ligure….. mozzarelle e ricotte di bufala,

paste fresche quali i paccheri, i fusilli e

gli sciallatielli, vengono quotidianamen-

te ricevuti da amici produttori campani

di cui e’ stata personalmente verifica-

ta la bontà dei metodi di lavorazione

e spedizione…..pomodori, verdure e

frutta fresca dei contadini delle alture

di Pegli e Prà vengono invece utilizzati

per salse, antipasti in agrodolce e per le

davvero imperdibili composte di frutta

per farcire il gelato che Fabrizio realiz-

za immancabilmente ogni giorno e che

sono diventate, in brevissimo tempo,

dei veri e propri “cult” a cui la fedele

clientela del locale non vuole mai ri-

nunciare …..e che dire dei dolci, tutti di

produzione della casa, in particolare del

tiramisù tradizionale e di quello “modi-

ficato” alla frutta? il tutto, naturalmente

accompagnato da una lista vini nella

quale, tra le “classiche” bottiglie che

non possono mancare, spiccano anche

alcune etichette di vitigni sicuramente

poco conosciuti, ma dal gusto davvero

apprezzabile che solleticano la curiosità

dei sempre più numerosi appassionati

di questo nettare…

Alcuni dei nostri piatti.

Antipasti: Mozzarella di bufala, Ricotta

di bufala, Panzanella, Verdure in agro-

dolce di propria produzione.

Primi: Fusilli con Calamari e melan-

zane, Paccheri con Lardo, Pancetta e

Pomodorini, Gnocchi alla Sorrentina,

Trenette Avvantaggiate al Pesto, Tro-

fiette di Castagne con Salsa di Noci,

Paccheri con Salsiccia e Melanzane,

Fusilli con Rattatuia di Verdure, Gnoc-

chi con Gamberi e Pomodorini, Lin-

guine con Cozze e Pinoli, Fettucce con

ragù di Gallinella.

Secondi: Pescatrice all’acqua paz-

za, Stoccafisso accomodato, Baccala’

all’Ischitana, Fritto di Paranza, Arrosto

all’Ananas, Tomaselle, Torte di Verdu-

ra (Polpettone, Pasqualina), Arrosto di

Maiale con Mele e Prugne, Trippe ac-

comodate, Seppie in zimino, Acciughe

ripiene, Acciughe al forno, Calamari

ripieni.

Dolci: Tiramisu’, Tiramisu’ alla frutta,

Gelato con composta di frutta, Crostata

di Ricotta, Cioccolato e Amaretti, Pa-

stiera Napoletana, Cheese Cake, Sa-

lame al Cioccolato, Torta con Pere e

Cioccolato.

A pranzo si può scegliere il menù da 10

euro, che prevede un primo, un secon-

do, acqua e caffè.

E’ possibile organizzare feste di com-

pleanno pomeridiane dedicate ai più

piccoli.

Il locale si presta per cerimonie, come

battesimi, comunioni, cresime e ma-

trimoni, anche utilizzando il grande

spazio aperto disponibile in giardino.

Per queste occasioni è possibile anche

organizzare dei banchetti, dei buffet,

non necessariamente il classico pranzo

o la cena. Nel periodo natalizio il ri-

storante sarà aperto per tutte le feste:

pranzo dell’ 8 dicembre, la sera della

vigilia di Natale, il pranzo del 25 e del

26 dicembre, e la cena dell’ ultimo dell’

anno. Verranno proposti dei menù a

prezzo fisso con piatti della tradizione e

qualche novità, cercando di soddisfare

tutti, amanti del pesce, della carne e ve-

getariani, ma si potrà anche cenare con

menù alla carta.

Via Martiri della Liberta’, 63 r. – 16156

Pegli ( Genova)

TELEFONO: 010.664665 - FAX:

010.664665

[email protected]

www.anticaviaventi.it

CHIUSURA: Lunedi’

FERIE: non previste

La cucina di EllyLa cucina di EllyLa cucina di Elly

Tutto lo staff della Cucina di Elly ti da

il benvenuto!

Nel nostro ristorante troverai, oltre al

gusto ed ai colori della cucina tipica ge-

novese, molti piatti di carattere nazio-

nale sia di mare che di terra. La cucina

di Elly si trova in Via Fusinato 12 r, la

principale via pedonale di Genova Prà,

a pochi passi dalla stazione ferroviaria

e dalla fermata dei mezzi pubblici; nella

vicina Piazza Sciesa e nella zona della vicina Piazza Sciesa e nella zona della vicina Piazza Sciesa e nella zona della

stazione ferroviaria è possibile usufrustazione ferroviaria è possibile usufru-

ire di parcheggi pubblici.ire di parcheggi pubblici.

Il ristorante è dotato di un’ampia sala Il ristorante è dotato di un’ampia sala Il ristorante è dotato di un’ampia sala Il ristorante è dotato di un’ampia sala

capace di contenere fino a 50 - 60 ospiti capace di contenere fino a 50 - 60 ospiti capace di contenere fino a 50 - 60 ospiti capace di contenere fino a 50 - 60 ospiti

in una ambiente sereno e giovanile .in una ambiente sereno e giovanile .

Nei nostri locali è possibile consumare Nei nostri locali è possibile consumare

sia un pasto veloce o una pausa pranzo sia un pasto veloce o una pausa pranzo

ma anche gustarsi in tutta tranquillità ma anche gustarsi in tutta tranquillità

i piatti presenti nel “menù del giorno” i piatti presenti nel “menù del giorno”

sempre diversi con ampie possibilità di sempre diversi con ampie possibilità di

scelta. I pranzi a “prezzo fisso” vanno scelta. I pranzi a “prezzo fisso” vanno

da 8,00 a 12,00 euro.da 8,00 a 12,00 euro.

Su prenotazione la Cucina di Elly ti Su prenotazione la Cucina di Elly ti

offre la possibilità di concordare menù offre la possibilità di concordare menù

personalizzati sia nelle serate di tutti i personalizzati sia nelle serate di tutti i personalizzati sia nelle serate di tutti i personalizzati sia nelle serate di tutti i

giorni che nei festivi.giorni che nei festivi.giorni che nei festivi.

Organizziamo ogni tipo di festa e banOrganizziamo ogni tipo di festa e banOrganizziamo ogni tipo di festa e banOrganizziamo ogni tipo di festa e ban-

chetto: dal compleanno alle cerimonie chetto: dal compleanno alle cerimonie

(battesimi, comunioni, cresime, matri(battesimi, comunioni, cresime, matri-

moni, anniversari e qualunque altro moni, anniversari e qualunque altro

momento speciale ).momento speciale ).

In caso di cerimonie o “tavolate” (in In caso di cerimonie o “tavolate” (in

quest’ultimo caso con un minimo di 25 quest’ultimo caso con un minimo di 25

persone) sarà offerto un buono - vacanpersone) sarà offerto un buono - vacan-

za presso una società partner.za presso una società partner.

Si accettano Ticket Qui! - Pellegrini - Si accettano Ticket Qui! - Pellegrini -

Restaurant

Via Fusinato 12 R

16157 Genova Pra’16157 Genova Pra’

Tel. 010.662243Tel. 010.662243

Cell. 329.2544821Cell. 329.2544821

[email protected]@gmail.com

Bar Trattoria MalingutBar Trattoria Malingut

All’imbocco della antica via Postumia, All’imbocco della antica via Postumia, All’imbocco della antica via Postumia,

realizzata nel 148 a.c. dal Console ro-

mano Aulo Postumio Albino, in Cam-

pomorone (GE) si trova la nostra trat-

toria “Malingut”.

Il menù comprende i piatti tipici della

cucina ligure; le specialità della casa

Page 98: In Genova

ristorguida

sono: la focaccia al formaggio tipo Rec-

co, le torte salate (baciocca, pasqualina,

campagnola...)

ed otre ai classici “ravioli al sugo di car-

ne, pansoti alla salsa di noci e gli gnoc-

chi al pesto potrete gustare piatti a base

di pesce fresco, dagli spaghetti ai frutti

di mare al pesce al forno alla ligure.

Da non perdere sono senz “altro gli”

spaghetti al pomodoro arrosto” ricetta

esclusiva dello chef (ma lui preferisce

che lo si chiami “cuoco”), e titolare del

locale, Roberto Delucchi.

La sala ristorante, separata dalla zona

bar, è perfetta per organizzare piccole

cerimonie (45-50 posti) e rinfreschi a cerimonie (45-50 posti) e rinfreschi a

buffet con menù vari, originali o tradibuffet con menù vari, originali o tradi-

zionali studiati e proposti da noi o da zionali studiati e proposti da noi o da

concordare con il cliente.concordare con il cliente.

Inoltre dal martedì al venerdì a mezInoltre dal martedì al venerdì a mez-

zogiorno proponiamo un menù fisso zogiorno proponiamo un menù fisso

(primo, secondo con contorno, 1/2 ac(primo, secondo con contorno, 1/2 ac-

qua o1/4 di vino e caffè) a 9,00 euro, qua o1/4 di vino e caffè) a 9,00 euro,

lasciando però sempre la nostra carta a lasciando però sempre la nostra carta a

disposizione.disposizione.

Il venerdì potrete provare il nostro Il venerdì potrete provare il nostro Il venerdì potrete provare il nostro

stoccafisso in umido o in bianco, servito stoccafisso in umido o in bianco, servito stoccafisso in umido o in bianco, servito

con la polenta.con la polenta.

La cura e l’attenzione da parte del La cura e l’attenzione da parte del La cura e l’attenzione da parte del La cura e l’attenzione da parte del

cuoco nella scelta dei prodotti e nella cuoco nella scelta dei prodotti e nella cuoco nella scelta dei prodotti e nella cuoco nella scelta dei prodotti e nella

presentazione estetica dei piatti,la sua

esperienza e professionalità, assicurano

l’ottima qualità dei nostri cibi, semplici

o ricercati.La Trattoria Malingut rima-

ne chiusa il lunedì tutto il giorno e il

martedì sera, mentre dal mercoledì alla

domenica potrete venire a trovarci sia a

pranzo che a cena.

Via Martiri della Libertà 40r

Campomorone (GE)

Tel.010 4074161

www.piattiditalia.it

http://www.facebook.com.http://www.facebook.com.

Page 99: In Genova

Augura Buone Feste

Page 100: In Genova

97

Cultura ligure

Il 1 ottobre 2010 alle 18 a Ventimiglia presso Villa Hanbury è avvenuta la cerimonia di consegna del Premio Mario Novaro per la Cultura Ligure a Boris Biancheri.

Padrini della cerimonia il Prof. Mauro Giorgio Mariotti, Direttore dei Giardini Botanici Hanbury, il Prof. Giorgio Bertone, docente di letteratura italiana all’Università di Genova, l’Ambasciatore Maurizio Moreno, Presidente dell’ International Institute of Humanitarian Law.Boris Biancheri è nato a Roma il 3 novembre 1930, da famiglia ligure per parte di padre e russa per parte di madre. Ha avuto un’infanzia romanzesca passata a Roma tra gli esuli russi amici della madre. Ha studiato nella capitale, dove si è laureato in Giurisprudenza nel 1953. Nel 1956 è entrato nella carriera diplomatica, dapprima nel Gabinetto del Ministro Gaetano Martino, poi in Grecia e in Francia. È stato

All’AmbAsciAtore boris biAncheriè stato conferito il Premio mArio novAroper la cultura ligure, XX edizione

PremPremPremPremPremIIo o mmarararIIo Novaro o Novaro o Novaro o Novaro o Novaro o Novaro o Novaro o Novaro o Novaro a a BorIs BIaNCherI

Ambasciatore italiano a Tokyo, a Londra e a Washington.Come Direttore generale degli affari politici del Ministero Affari Esteri è stato negoziatore italiano del Trattato di Cooperazione Politica europea in vista della stesura del Trattato di Maastricht.Terminata la carriera diplomatica, dal 1997 è stato presidente dell’ANSA e dal 2004 al 2008 Presidente FIEG. È editorialista del quotidiano «La Stampa» e membro della Fondazione

Il premIo

Il Premio Mario Novaro per la Cultura Ligure giunge oggi alla XX edizione. Dalla sua istituzione lo hanno ricevuto: Ligustro (Giovanni Berio, 2009), Giuliana Tra-verso (2008), Umberto Albini e Vico Faggi (2007), Euge-nio Carmi (2006), Massimiliano Damerini (2005), Lucio Luzzatto (2004), Giuliano Montaldo (2003), Edoardo Sanguineti (2002), Enzo Maiolino (2001), Elena Bono (2000), Ivo Chiesa (1999), Vittorio Gassman (1998), Francesco Biamonti (1997), Renzo Piano (1996), Tea-tro della Tosse (1995), Luciano Berio (1994), Beatrice Solinas Donghi (1993), Alessandro Fersen (1992), Ema-nuele Luzzati (1991).

Page 101: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

98

Italia USA. Attualmente è Presidente dell’Istituto di Studio di Politica Internazionale (ISPI) di Milano.Autore di narrativa con L’ambra del Baltico: carteggio immaginario con Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Feltrinelli 1994), Il ritorno a Stomersee: tre racconti consolari (Feltrinelli Il ritorno a Stomersee: tre racconti consolari (Feltrinelli Il ritorno a Stomersee: tre racconti consolari2002), Il quinto esilio (Feltrinelli 2006), e di saggistica con Accordare il mondo-La diplomazia nell’età globale (Laterza 1999), Il nuovo disordine globale. Dopo l’11 settembre(Università Bocconi Editore, 2002).Boris Biancheri è sposato con Flavia Arzeni e ha due figli. È un appassionato lettore, i suoi autori preferiti sono, come ama dire, esuli: Nabokov e Brodsky; è scrittore, cultore di musica e pianista jazz.Con la Liguria, dove torna volentieri, ha un legame profondo,

La Fondazione Mario novaro

La Fondazione Mario Novaro è un ente riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e dalla Re-gione Liguria, nato, per la volontà degli eredi e di un gruppo di docenti dell’Università genovese, allo scopo di valorizzare il lascito intellettuale dell’imprenditore onegliese Mario Novaro, direttore della rivista «La Riviera Ligure», e di proseguirne le iniziative a favore della cultura ligure del Novecento. La Fondazione attua il proprio compito istituzionale attraverso la realizzazione di incontri, mostre, conve-gni e l’edizione di testi. Nello svolgimento dell’attività ha occasione di collaborare con Enti locali, Atenei e va-rie istituzioni nazionali ed internazionali. Di questo mu-tevole lavoro culturale, la Fondazione dà rendiconto attraverso i “notiziari” regolarmente pubblicati in ap-pendice ai quaderni quadrimestrali, che hanno ripreso la vecchia testata novariana. www.fondazionenovaro.it

Ufficio StampaCarla Viale 335 7239377Studio Viale von der GoltzVia Assarotti 31,916122 Genova

è testimone della sua trasformazione ma non nostalgico “laudator temporis acti”; ne ha osservato il passaggio da terra di ulivi a terra di intensa floricoltura, a meta di turismo. Non ha rimpianto per il passato, infatti dice “con 21 traslochi alle spalle essere nostalgico sarebbe una tragedia”.Una rondine in ceramica, modellata da Umberto Piombino, a riproduzione del logo della Fondazione e montata su una base di olivo è il Premio che l’architetto Maria Novaro, Presidente della Fondazione Novaro, ha consegnato a Boris Biancheri nella suggestiva cornice dei giardini Hanbury con questa motivazione: “A ricordo dei molteplici interessi del personaggio a cui è intitolato, il Premio Mario Novaro è destinato ogni anno, dal 1991, a una personalità, nata o attiva in Liguria, che con la sua opera abbia esaltato i valori della cultura in qualsivoglia forma o linguaggio espressivo.La scelta di assegnare il Premio, per il 2010, a Boris Biancheri prende in considerazione le varie attività nelle quali il personaggio si è distinto: la diplomazia, il giornalismo, la scrittura, portando nella società una cultura viva e attuale sotto differenti aspetti e angolazioni, un’eredità che discende dalle sue origini nell’estremo Ponente ligure. Va infatti

Page 102: In Genova

99

Cultura ligure

ricordato che Boris Biancheri, ancorché romano di nascita, è stato ed è tuttora molto legato alla terra da cui proviene la sua famiglia.Terra che ha infatti dato i natali ad un suo illustre antenato, Giuseppe Biancheri, che, dopo aver ricoperto altri prestigiosi incarichi, fu presidente della Camera dei Deputati al tempo del neonato Regno d’Italia.Non per caso «La Riviera Ligure» (allora «di Ponente»), edita dai Novaro per la Ditta Sasso, riservava nel 1896 alla figura di Biancheri un dettagliato articolo accompagnandolo con l’immagine della casa di famiglia a Ventimiglia: «una casa modesta che non ricorda certo il fasto di dubbia origine di cui si circonda più d’un uomo politico famoso»”. D.B.

biancheri (3).indd 99 26-11-2010 0:40:27

Page 103: In Genova

e Liguria magazine

100

E’ la prima volta che visito lo splendido studio di Luigi Grande a Sestri Levante. Ho spesso ammirato sue opere, ma questa visita mi ha conquistata per sem-

pre. Questo uomo dolce e mite è il paladino delle minoran-ze, dei perseguitati, dei sofferenti. Da qui il suo impegno umano, sociale e artistico per i più deboli ed il suo amore per i pellerossa, questa etnia annientata dall’uomo bianco, fiera e leale, proprio come è Luigi, timido sì ma fiero, leale ami-co, orgoglioso delle sue origini siciliane, e nello stesso tempo sicuro e deciso come è la sua pittura. Questo “desiderio di diventare un indiano” (F. Kafka) lo affianca alle canzoni di Fabrizio de André e in particolare “Fiume Sand Creek”, da

Luigi grandE, L’uLtimo pELLErossa

cui la tela “Indiano del Sand Creek”, coi versi “tirai una frec-cia in cielo per farlo respirare, tirai una freccia al vento per farlo sanguinare”. Le prime tele sugli indiani sono degli anni Sessanta, ma nell’84 ecco una personale tutta dedicata agli Indiani d’America e poi importanti collettive, sempre con la presenza di tele dedicate agli uomini delle praterie. Una altra personale tutta “indiani” viene presentata nel 1992, omag-gio al contrario alle “celebrazioni colombiane”di quell’anno, quelle per il quinto centenario della “scoperta dell’America” e del “genocidio causato dalle guerre di occupazione, dal contagio di malattie europee, dalla morte per supersfrutta-mento”.“Se voi uomini bianchi non foste mai arrivati, questo paese sarebbe ancora come un tempo. Tutto avrebbe conservato la purezza orginaria. Voi l’avete definito selvaggio, ma in realtà non lo era. Era libero” (Leon Shenandoah della tribù degli Onondaga).I temi sociali - minoranze, ecologia, ambiente - rispecchia-no la sua presa di posizione sociale e politica, che però non lo porta ad aggregarsi ad alcun movimento a creare grup-pi. Sturggente è un marina tutta rossa, presagio di morte, di sangue, di inquinamento. È un avvertimento, uno stop al degrado ed all’abuso dell’ambiente.Riferimenti a Munch, immerso in quell’atmosfera rosso san-gue, la crisi, un attacco di panico. Angosce, disagi esistenzia-li, immagini deformate da tormenti interiori.Di fronte all’opera di Grande, pittura o scultura, non si può restare passivi osservatori, c’è qualcosa che risuona imme-diatamente come un sussulto, un grido interiore che risveglia emozioni lontane. L’apparenza serena e tranquilla di Luigi Grande, misurata e pacificata, ben contrasta con la sua pit-tura forte, stregata, piena di urli e di rabbia, che trasforma vortici di energia in uragani che esplodono sulla tela. Sot-to l’apparenza garbata e gentile, l’inquietudine di un uomo emerge agitata e denuncia gli orrori commessi dal mondo in maniera impetuosa, trasfigurata e straziata.

AllA ricercA dellA libertà perdutA, il pittore di origine siciliAnA è dA sempre Attento Alle sorti delle minorAnze

Luigi Grande con uno dei grandi quadri dedicati alle minoranze: L’ultimo Pellirosse

testo e foto di Diana Bacchiaz

luigi grande (4).indd 100 26-11-2010 0:42:48

Page 104: In Genova

101

Solida è la preparazione pittorica, fortemente materica, con molti riferimenti ai fauve e al Die Brucke, un “ponte” verso un futuro più perfetto, grande la sua forza espressiva, come nella più grande scuola dell’espressionismo tedesco, in pos-sesso perfetto d’ogni mezzo tecnico e d’ogni soggettiva de-finizione. Ritrovo anche la forza del colore ed espressiva di Van Gogh e la rabbia di Munch. Amico di Vico Faggi, il poe-ta ha scritto poesie per sostenere e per accompagnare quadri di Luigi Grande, in una perfetta e stimolante simbiosi.A partire dagli anni ’70 è spesso a Parigi, ospite di Domini-que, la vedova del poeta Paul Elouard e della figlia Caroli-na. Lavora intensamente a Parigi e Dourdan. Incontra un mercante parigino che lo mette in contatto con le gallerie tedesche “Michels” di Hilden e la civica di Alzey, dove terrà due prsonali nell’88 e ‘89.Nel 1975 realizza la sua prima scultura in rame, il monumen-to al partigiano, che viene collocata a Lavagna, città amata da Grande, in Piazza Innocenzo IV. Nell’85 Germano Berin-gheli, che da sempre lo segue, lo invita alla rassegna pubblica “Pittura tra storia ed vento” allestita al Teatro Falcone di Genova. I lunghi periodi di vacanze all’isola di Ustica ven-gono sotituiti da vacanze nella casa di campagna in Fonta-nabuona.Le luci della campagna e la pace ed i silenzi portano nuove visioni cromatiche. Ai nudi e alle figure si sostituiscono in paesaggi. Importanti sono le sculture monumento all’emi-grante per il Comune di Favale di Malvaro e la scultura del partigiano G. Casini per la Villa Rocca di Chiavari.

Luigi grande, L’uLtimo peLLerossa

Liguria artistica

luigi grande (4).indd 101 26-11-2010 0:43:29

Page 105: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

102

Luigi Grandelegge la nostra rivista

Chi è Luigi grande

Luigi Grande nasce a Palermo il 2 luglio 1939 da padre siciliano e madre ligure. Trascorre i primi mesi all’isola di Ustica e poi l’infanzia in Liguria. Dopo aver frequen-tato per tre anni il Liceo Artistico N. Barabino di Geno-va, sviluppa la sua formazione artistica attraverso vari soggiorni di lavoro e studio a Milano, R oma, Monaco e Parigi.La sua prima personale risale agli anni 60, alla galleria il Portico di Santa Margherita Ligure, seguono poi gal-lerie milanesi ed in tutta Italia. Numerose le rassegne d’arte nazionali ed Internazionali tra cui Francia, Gre-cia, Germania , USA, Finlandia.Numerosissime le pubblicazioni sulla sua attività arti-stica.

Page 106: In Genova

103

Liguria artistica

Page 107: In Genova

e Liguria magazine

104

Rinaldo Rinaldi aRRedamenti

la ditta Rinaldo Rinaldi, presente nella nostra città dal 1850, ha sempre vestito ed arredato i salotti più raffinati di Genova. “Questa di corso Europa” racconta il dott.

Piero Rinaldi, Amministratore della S.r.l. “è la terza sede in cui si è trasferita la nostra società. La prima era nel centro storico e la seconda in Via Fieschi”.

Quando siete venuti in Corso Europa e perché?“All’inizio degli anni 2000. Le motivazioni del cambiamento sono da ricercare nella difficoltà di approvvigionarci al nostro magazzino dopo che erano cambiati numerosi sensi

di marcia per molte strade cittadine, col sopravvenuto piano Wrinkler. La posizione attuale del nostro show–room consente sia ai nostri clienti genovesi che a quelli provenienti da altre regioni o dall’estero di parcheggiare con discreta facilità. Inoltre la vicinanza con il casello autostradale di Nervi permette a chi proviene da fuori di raggiungerci in breve tempo. Qui in corso Europa la società Rinaldi ha, oltre al punto vendita, il magazzino ed un laboratorio adatto ad eseguire lavori per produzioni poco ingombranti.Per quel che riguarda arredi di maggiori dimensioni come testate di letto, divani, poltrone ecc., ci avvaliamo del nostro

STUDIO D’INTERNI – TESSUTI D’ARREDAMENTOTENDAGGI–MOQUETTE – TAPPETI – TENDE DA SOLEBOISERIE – COMPLEMENTI D’ARREDO LAVORAZIONI ARTIGIANALI –IMBOTTITI – RIVESTIMENTI MURALI – PASSIERE

RINALDO RINALDI (2).indd 104 26-11-2010 0:49:59

Page 108: In Genova

105

laboratorio brianzolo che ci permette di lavorare qualsiasi manufatto utilizzando la manodopera locale, una delle più abili nel campo della tappezzeria a prezzi concorrenziali”.

Attualmente è più richiesto lo stile antico o moderno?“Direi il moderno, soprattutto per quel che riguarda le soluzioni di tendaggio: la maggior parte dei clienti richiede delle cose pratiche, poco appariscenti, con l’unica funzione di filtrare la luce. Perciò proponiamo tende a rullo, a pannelli scorrevoli ed a pacchetto, che si adattano a qualsiasi tipo di arredamento. Per i rivestimenti degli arredi di sale pubbliche abbiamo un vasto assortimento di tessuti ignifughi. Da qualche tempo, oltre alle stoffe più trend del momento che hanno sempre caratterizzato il genere del nostro negozio, per combattere la crisi che ha investito un po’ tutti i settori abbiamo creato un angolo con una vastissima scelta di tessuti, offerti a prezzi scontatissimi, che volendolo chiamare con un nome molto attuale potremmo definire “Outlet”.

Vi occupate anche di arredi per la nautica?“Tutto quello che riguarda l’imbottitura può essere realizzato nei nostri laboratori.Per molti anni il comparto della nautica è stato il nostro principale impegno. Attualmente dato il particolare momento congiunturale questo settore ha subito un certo calo di richieste. Tuttavia qualche timido segnale di ripresa lo stiamo notando; non rimane che augurarci che la crisi passi rapidamente, noi Italiani siamo un popolo di grandi risorse, in fondo è noto da sempre che “il momento più buio della notte è quello più vicino all’aurora”.

Liguria imprese

infoC.so Europa, 1058 - 16148 GenovaTel +390103071525 - fax +39 010 3074457www.rinaldiarredamenti.come.mail [email protected]

Qui sopra le vetrine del negozio.A destra, dall’alto al basso:

Uno degli angoli del negozio Rinaldi; la “Owner Room” a Dubai.

Nella foto in basso: a St. Moritz una spendida camera da letto

arredata con cura e gusto dalla Rinaldo Rinaldi

Page 109: In Genova

e Liguria magazine

106

Un libro fotografico sUl paesino piemontese che ha stregato i sUoi qUattro aUtori, tUtti ligUri

Piedicavallo,luogo del cuore

Testo e foto Diana Bacchiaz

Qui a destra: vedute invernali di

Piedicavallo.

Sotto: Panoramica verso

valle dal sentiero che conduce al Rifugio

Rivetti (a sinistra, l’ex Rifugio Olimpia)

Piedicavallo (8).indd 106 26-11-2010 0:52:58

Page 110: In Genova

107

Oltre la liguria

Ognuno di noi ha nel cuore un luogo magico in cui vorrebbe vivere, ma non tutti riescono a realizzare il loro desiderio. I più, costretti da dinamiche familiari

e lavorative a risiedere altrove, si considerano fortunati se riescono a recarsi nel luogo dei loro sogni un paio di volte all’anno per trascorrervi le vacanze. Quanti borghi, villaggi e paeselli d’Italia riflettono questa situazione? Ed ecco che d’estate e durante le principali festività si rianimano: si aprono le finestre delle case e le vie e le piazze risuonano una volta ancora di voci e rumori. Le città si svuotano e restituiscono ai centri minori quel patrimonio di uomini, donne e bambini che tengono in ostaggio per gran parte dell’anno.Piedicavallo è un comune situato in provincia di Biella. Nel 2001, all’epoca dell’ultimo censimento ISTAT, contava 187 abitanti (suddivisi in 106 nuclei familiari) e 484 abitazioni. In altre parole, i residenti occupano meno di un quarto degli edifici abitativi disponibili. E gli altri? Si popolano durante le vacanze estive, quando i discendenti dei piedicavallesi emigrati o coloro che si sono innamorati del paese tornano con gioia a trascorrervi un po’ di tempo.Si tratta di un piccolo borgo incastonato tra le Alpi Biellesi, ultimo comune dell’Alta Valle del torrente Cervo. La strada provinciale proveniente da Biella percorre la via principale del paese, raggiunge la frazione Montesinaro, poi fa il giro su stessa e torna indietro. Come ad annunciare: più in alto, non si può. L’altitudine del centro urbano (1037 metri

La neve ricopre con morbide forme i tetti delle case

di Piedicavallo.

Uno scorcio dell’unica strada carrozzabile che attraversa Piedicavallo.

Piedicavallo (8).indd 107 26-11-2010 0:53:55

Page 111: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

108

s.l.m.), in verità non particolarmente elevata, è ideale per accogliere persone di tutte le età e condizioni di salute. Il territorio comunale, tuttavia, con i 2556 metri della Cima di Bo raggiunge l’altitudine massima dell’intero Biellese.Piedicavallo appartiene alla Comunità Montana “La Bürsch”, un termine antico di probabile origine walser che indicava la casa, la piccola patria. E’ un termine significativo per comprendere come gli abitanti di queste montagne, area di forte emigrazione nei secoli passati, abbiano sempre mantenuto uno strettissimo rapporto con le loro origini, con la valle che rappresentava la loro casa. Piedicavallo e dintorni: un viaggio tra le quattro stagioni è Piedicavallo e dintorni: un viaggio tra le quattro stagioni è Piedicavallo e dintorni: un viaggio tra le quattro stagioniun libro fotografico di Federica Chessa, Andrea Ferrando, Gaia Gandolfo e Matteo Parodi, in uscita a Natale 2010 per Lineadaria Editore (Biella). Un viaggio per immagini attraverso le quattro stagioni per cogliere la particolare suggestione che in ogni momento dell’anno si può provare percorrendo i sentieri del piccolo borgo di Piedicavallo e i suoi dintorni. Un invito a camminare sulle stesse strade e sentieri con occhio attento alla magica atmosfera di luoghi semplici, mai banali e spesso grandiosi ed emozionanti. “Piedicavallo per noi è magia è magia, libertà, pace, bellezza...

il respiro fresco e pulito di una vita trascorsa troppo spesso freneticamente. Significa riconciliazione con se stessi ed elevazione al Creatore per mezzo della Sua creatura, la Montagna.Questo libro vuole essere un omaggio a Piedicavallo e alle sue frazioni, ai suoi monti e ai suoi boschi, ai suoi torrenti e alle sue pietre. Nasce da sette anni di cammino e di ammirata osservazione. Sfogliandolo, vi accorgerete che lo sguardo è quello di chi percorre le strade e i sentieri della Valle Cervo con occhio attento a quei dettagli e panorami che, colti in alcuni momenti speciali, diventano semplicemente grandiosi. Non troverete molto testo, perché abbiamo voluto lasciar parlare l’immagine. Ogni fotografia ha una sua storia che ci fa rivivere l’attimo speciale in cui è stata ripresa. Per questo abbiamo inserito didascalie semplici, con l’augurio che risveglino i vostri ricordi legati ai luoghi ritratti e magari vi facciano desiderare di rivederli con occhi nuovi. Piedicavallo ha bisogno dell’impegno e dell’orgoglio delle persone che vi risiedono stabilmente e di quanti, pur vivendo lontano, non desiderano altro che potervi tornare. Impegno a rendere Piedicavallo sempre più bello, semplicemente conservandone l’ambiente e le tradizioni. Orgoglio di essere i custodi privilegiati di qualcosa di magico e raro.”

Gli autori

Quattro amici uniti dalla passione per la fotografia e per la montagna, abitano a Sestri Levante (Genova). Federica e Andrea conoscono Piedicavallo grazie ad uno zio che, come molti suoi compaesani, lasciò la sua terra per fare fortuna altrove come costruttore, ma non la dimenticò mai. Dalla più tenera età trascorro-no le vacanze estive nella vecchia, amatissima casa di montagna degli zii. Con gli anni si uniscono a loro Gaia e Matteo e anch’essi rimangono affascinati dal piccolo borgo biellese. Oggi i quattro cercano di moltiplicare le occasioni per tornare in Valle Cervo ed ammirarne il paesaggio al cambio di ogni stagione.

Dall’alto in senso orario:ad Aprile la neve imbianca ancora la cresta della Cima di

Bo (2556 m), la vetta più alta del Biellese, mentre a valle gli alberi sono già ricoperti da nuovo fogliame.

Il torrente Cervo ripreso dal Ponte della Coda dopo un’abbondante pioggia.

La cappella della Madonna della Neve e il Rifugio omonimo (1480 m). Sullo sfondo, il Monte Tovo (2230 m) e il Monte

Camino (2390 m).

Page 112: In Genova

Oltre la liguria

109109109

Il nuovo Crocifisso e l’altare dell’Alpe La Fontana (1144 m) durante la Messa estiva

Page 113: In Genova

110

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

110

Le foto a sinistra, dall’alto:la strada che da Piedicavallo conduce alla frazione Montesinaro.

La Galleria Rosazza, scavata nella pietra viva alla quota di 1488 m, mette in comunicazione il Santuario di San Giovanni in Valle Cervo con il Santuario di Oropa.

Gli splendidi colori delle faggete in autunno

Il Ponte della Coda in una veduta invernale. Costruito alla fine del 1800, scavalca il torrente Cervo con due arcate di diversa ampiezza e poggianti al centro su un grosso masso.

La foto grande di questa pagina: i tronchi degli alberi si innalzano come bianche colonne lungo la pista forestale al di sopra della frazione Montesinaro.

Nella pagina accanto: baite lungo il torrente Chiobbia.

Page 114: In Genova

111

Oltre la liguria

Piedicavallo (8).indd 111 26-11-2010 0:59:00

Page 115: In Genova

112

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

Page 116: In Genova

113

Oltre la liguria

Qui sopral disgelo primaverile lungo il torrente Cervo.

Nella pagina accanto.In alto: i boschi intorno a Piedicavallo subito dopo un’abbondante nevicata.

Sotto: le spumeggianti acque del torrente Cervo

Lineadaria - Editore in BiellaVia Gustavo di Valdengo, 2 - 13900 - Biellafax: +39 015 [email protected]

Page 117: In Genova

114

La storia d’amore di Winston e JuLia neL cLaustrofobico mondo di “2984”

Nuovo allestimeNto dello spettacolo firmato da EmanuElE ContE e tratto dal capolavoro di GeorGe orwell. al teatro della tosse da mercoledì 19 a martedì 25 GeNNaio

e’ una conversazione a 360° su cultura, spettacolo, mondo del teatro, tagli previsti dalla nuova legge di stabilità (ex finanziaria) e soprattutto sulla sua cre-

atura di cui è molto orgoglioso: la pièce “2984”, tratta dal famosissimo libro di Orwell, in un nuovo allestimento. “Più tradizionale – spiega Emanuele Conte, regista dello spetta-colo e da quest’anno direttore generale del Teatro della Tos-se – il successo avuto nella passata edizione ci ha convito a reinventarci lo spettacolo, anche se il testo e parte del cast è lo stesso. Il particolare allestimento nell’ultima stagione pre-vedeva per il pubblico un numero di posti limitato. Invece ora gli attori saranno sul palco della sala Aldo Trionfo e gli spettatori in platea”. Lo spettacolo 2984 è una coproduzione tra il Teatro della Tosse e il Festival della Scienza, una collaborazione nata anni fa e proseguita nel tempo con crescente successo, celebra il 60° anniversario della pubblicazione del libro dello scrittore inglese, avvalendosi della sceneggiatura di Enrico Remmert e Luca Ragagnin. “Il testo di Remmert e Ragagnin è fedele a ‘1984’ – aggiunge Emanele Conte - incentrandosi su uno degli aspetti più mo-derni toccati Orwell: la formazione di un nuovo linguaggio che detta le regole della comunicazione, della propaganda. Così le menti vengono assoggettate. Perché, spiega Orwell, chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato. Comunque non dimentichiamo che il libro, e anche lo spettacolo, è la narrazione di una sto-ria d’amore. E così osserviamo i due protagonisti, Winston e Julia, nei loro momenti di intimità e li vediamo trasformar-

Tosse dic 2010 (2).indd 114 26-11-2010 13:32:19

Page 118: In Genova

115

siano tutt’oggi temi di scottante attualità” conclude il regista dello spettacolo. Da mercoledì 19 a martedì 25 gennaio, Teatro della Tosse , Sala Aldo Trionfo.

Dicembre alla TosseIl mese di dicembre del Teatro della Tosse sarà ca-ratterizzato da tre grandi sorprese. Sul palco si avvi-cenderanno alcuni dei protagonisti del teatro inter-nazionale e nazionale: Bette Bourne, Mark Ravenhill, Fabrizio Arcuri, l’Accademia degli Artefatti e Tonino Conte. Il primo spettacolo A life in three acts (14-15 dicem-bre) vedrà in scena Bourne e Ravenhill e inaugura anche la stagione dei grandi ospiti stranieri della nuova stagione della Tosse. Un lavoro che parla del movimento gay dei primi anni 70 in Gran Bretagna attraverso i racconti e i filmati di un’icona di quel movimento: Bette Bourne. Dal giorno successivo sarà di scena l’Accademia de-gli Artefatti di Fabrizio Arcuri con Shoot, get the tre-asure & repeat (Spara trova il tesoro, ripeti). Si tratta di un progetto speciale con 19 attori impegnati in 12 diverse pièce teatrali (dal 16 al 19 dicembre).La tradizionale festa di capodanno sarà in compagnia di Tonino Conte e del suo Tombola! … che vinco?. Uno spettacolo che gioca con il pubblico, l’arte e il teatro.

A life in three acts (14-15 dicembre)

vedrà in scena Bette Bourne

e Mark Ravenhill

Lo spettacolo 2984 è in scena al Teatro della Tosse dal 19 al 25 gennaio

Genova a teatro

si in ribelli”. Il ruolo di Goldstein, capo del movimento contro il Grande Fratello è affidato a Enrico Ghezzi, che compare solo negli schermi che affollano la scena. Ghezzi, uno dei più famosi critici cinematografici italiani, è il padre di ‘Blob’, che da anni gioca con il linguaggio televisivo manipolando e trasformando le immagini del-la quotidianità in materiale originale, ironico e provocatorio. “Ab-biamo voluto un Goldstein contemporaneo, che trasforma la verità del tubo catodico in falsità e viceversa utilizzando il linguaggio e la tecnica dello strumento televisivo.Il pubblico alla fine si sente partecipe delle vicende di Winston e non può non riflettere sui concetti di potere e libertà e, soprattutto, dell’utilizzo che di questi ne viene fatto. Non c’è dubbio che questi

Tosse dic 2010 (2).indd 115 26-11-2010 13:32:29

Page 119: In Genova

e Liguria magazine

116

Sventata la chiuSura, il teatro carlo Felice torna tempio della grande lirica

Allestimento sobrio ed elegAnte per “La TraviaTa” di giuseppe Verdi. in scenA fino Al 16 dicembredi Daniela Masella

Carlo Felice (2).indd 116 26-11-2010 1:04:43

Page 120: In Genova

117

Carlo Felice

Dopo un periodo intenso fatto, di tante manifestazioni, articoli di denuncia a mezzo stampa ed interviste televisive che sensibilizzavano i cittadini genovesi

e tutta Italia sulla situazione complessa e precaria in cui versava e versa tuttora il Teatro Carlo Felice di Genova, con una stagione musicale ferma ed un rischio reale di chiusura della struttura e di coloro che vi operano all’interno, si cerca con determinazione di concludere la stagione 2010 nel migliore dei modi. In cartellone un interessante programma artistico-musicale prodotto grazie a sponsor quali le società: Asef s.r.l, Spim S.p.A., San Bartolomeo s.r.l., Amt S.p.A., Aster S.p.A., Amiu S.p.A., Società per Cornigliano S.p.A., Porto Antico di Genova S.p.A.,Sviluppo Genova S.p.A., Fsu s.r.l., Iren S.p.A. e la Fiera di Genova S.p.A..Il 3 dicembre debutta “La Traviata”, il 18 dicembre il balletto “La Sylphide” ed infine immancabile come di consueto il Concerto di Capodanno che chiude questo 2010 così difficile.La Traviata, opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, vede sul podio genovese Fabrizio Maria Carminati, Henning Brockhaus alla regia, Josef Svoboda le scene, i costumi Giancarlo Colis e alle coreografie Susanna Giarola. La scenografia è di proprietà dell’Associazione Arena Sferisterio di Macerata e la riproduzione è ad opera della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. Il cast composto di giovani professionisti promette delle importanti performance vocali ed interpretative, d’altronde chi non conosce le pagine musicali di questo famosissimo melodramma italiano che sicuramente vedrà un teatro tutto esaurito.La Traviata, tratta dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio) “La dame aux camélias”, è considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e con Trovatore e Rigoletto completa la “trilogia popolare”.La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 e si rivelò un completo insuccesso sia per gli interpreti abbastanza mediocri, sia per l’argomento un po’ scabroso; ripresa l’anno successivo con l’interpretazione di un buon cast e retrodatando l’azione di due secoli, riscosse finalmente il meritato plauso.

La storia: Violetta Valery, grande frequentatrice dei salotti parigini era rinomata tra i più altolocati uomini della capitale sia per la sua dubbia moralità, sia per il suo forte fascino. Fra le tante liaison, conosce il giovane Alfredo Germont e se ne innamora, immediatamente ricambiata. I due decidono di trasferirsi in una casa di campagna fuori città e per tre mesi convivono felici nonostante il precario stato di salute di lei gravemente affetta da tisi e quindi condannata a morte prematura. Un giorno Violetta riceve la visita di Giorgio Germont, padre di Alfredo che le chiede duramente di lasciare il figlio, la accusa di volerlo defraudare delle sue ricchezze e di infangare il buon nome della famiglia; pur convinto dell’amore che li lega, le impone un sacrificio, salvare il futuro dei suoi due figli. Alfredo ha una sorella che andrà presto in sposa ad un uomo facoltoso che potrebbe non gradire una così cattiva relazione. Violetta con profonda amarezza e tormento decide di accettare la condizione e va via di casa mentre Alfredo si trova a Parigi per sistemare i loro problemi economici. Quando l’uomo ritorna trova solo un biglietto d’addio, Si reca a Parigi in cerca di spiegazioni e la scopre in uno di quei salotti in compagnia di un altro uomo; sdegnato, chiama tutti gli invitati e le getta con disprezzo addosso del denaro. Violetta, indebolita dagli ultimi avvenimenti, sviene dal dolore. Sola e stremata nella sua stanza, mentre fuori impazza il carnevale quasi a contrasto di tutto quel silenzio e quel presagio di morte che presto… rilegge una lettera a lei molto cara, nella quale Giorgio Germont la informa di aver rivelato tutta la verità al figlio e che il suo amato, in viaggio in un paese lontano, sta tornando da lei. Finalmente i due giovani si riabbracciano e si promettono amore eterno e di trasferirsi in quella casa fuori Parigi testimone dei loro momenti felici; giunge al capezzale della donna anche Germont che benedice finalmente la loro unione. Violetta ormai stremata in un brevissimo momento di euforia si alza dal letto, quasi a riprendere le forze, ma poi poco cade esanime a terra.Una trama sempre appassionante, una musica intensa, diretta, d’impatto, romantica riconoscibile dai più melomani e non: questi gli ingredienti di uno spettacolo tanto amato e seguito. Le recite si svolgeranno a dicembre, la prima venerdì 3 dicembre ore 20.30 (a)-sabato 4 dicembre ore 15.30 (f)-domenica 5 dicembre ore 15.30 (c)-giovedì 9 dicembre ore 20.30 (b)-sabato11 dicembre ore 20.30 (l)-domenica 12 dicembre ore 15.30 (r)-martedì 14 dicembre ore 20.30 (f.a.)-giovedì 16 dicembre ore 15.30 (g).Per informazioni: Biglietteria del Teatro Carlo Felice, Galleria Cardinale Siri 6 16121 Genova 010 5381224/ 227.

Carlo Felice (2).indd 117 26-11-2010 1:05:40

Page 121: In Genova

e Liguria magazine

118

Sono poche le regioni nel mondo che possono vantare un bagaglio storico, ambientale, paesaggistico e vitivinicolo come la Toscana. Sulla vite e sul vino questa

regione esprime - non solo in Italia - la maggiore cultura. Il vino, o meglio i vini, sono in simbiosi col territorio. Aziende produttrici di vini che hanno radici antiche, di cui non poche plurisecolari. Vini che superando l’usura dei tempi e delle mode sono ancor oggi d’attualità. Vini blasonati con vertice il Chianti Classico e non, il Vino Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino, il Vernaccia di San Gimignano e, primo al mondo assieme ad altri tre, per delimitazione della zona d’origine (una sorta di disciplinare), il Carmignano.Rispetto alla Doc, il Carmignano Docg è ottenuto dai seguenti vitigni: sangiovese minimo 50%, cabernet franc e

Undicesima edizione di “Di Vini Profumi” per valorizzare il carmignano docg

Carmignanotra terra e vino

di Virgilio Pronzati sauvignon dal 10 al 20%, canaiolo nero massimo 20%, altro vitigni a bacca nera massimo 10%. La gradazione alcolica minima è di 12,50%, mentre l’invecchiamento prescritto è di due anni di cui uno in botti di rovere, mentre per il tipo riserva è di tre anni di cui due in botti di rovere. Oggi il Carmignano rappresenta la più piccola Docg italiana. La sua zona di produzione è di oltre 150 ettari e comprende le aree vocate dei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato. La produzione di Carmignano Docg si aggira sui 3.000 ettolitri. La pregiata produzione vinicola della provincia di Prato continua con le Doc Barco Reale di Carmignano (fratello più giovane de Carmignano; intelligente doc a ricaduta), che prende il nome dalla vasta proprietà medicea circondata per oltre trenta miglia dal Muro del Barco Reale. Rosato di Carmignano, l’antico Vin ruspo, l’aureo o ambrato Vin Santo di Carmignano (secco e amabile) e il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice. Per gli IGT Toscana

DiVini Profumi (2).indd 118 26-11-2010 1:09:29

Page 122: In Genova

119

il pregiato Pinot Nero del Marchese Pancrazi, il sapido Bianco (da uve trebbiano toscano e malvasia del Chianti e, in minor misura, chardonnay e riesling renano) ed alcuni supertuscans. La Toscana nel panorama delle manifestazioni enologiche nazionali è leader incontrastata. Molte le manifestazioni di qualità legate al vino che vi si svolgono. Tra queste spicca sicuramente Di Vini Profumi, iniziativa nata undici anni fa per valorizzare compiutamente il Carmignano Docg e altri Doc ed IGT della provincia di Prato, nonché dell’intero territorio, riservata ai giornalisti italiani e stranieri specializzati in enogastronomia. Una interessante e piacevole due giorni dedicata a vigneti, cantine e vini di Carmignano e della provincia di Prato, che si è tenuta dal 4 al 6 giugno scorso. Nell’ampio salone del ristorante Cantine del Redi si è tenuta la degustazione palese o cieca (per chi lo preferiva) di 24 vini di cui ventidue Carmignano di quattro annate e due di Pinot Nero IGT di due annate. Entrando nel tema, dalle caratteristiche organolettiche espresse dai campioni anonimi (esprimendo chi ha scritto un giudizio personale) sono emerse le seguenti valutazioni.Dei dieci Carmignano 2008: due ottimi, quattro buoni e quattro discreti. I due dell’annata 2007 risultavano un buono e un sufficiente. Discreto l’unico 2006.Passando ai nove Carmignano Riserva, di cui sette 2007, uno 2006 e l’altro 2005. Della prima annata: tre molto buoni e quattro buoni. Tendente al buono gli unici 2006 e 2005. Positivo anche il tasting dei due Pinot Nero 2007 e 2005, esprimendo entrambi un buono, in particolare il 2005. Quelli classificati ottimi e molto buoni erano già di buona armonia: intensi, fini, ampi e persistenti al naso, sapidi, pieni, caldi e giustamente tannici in bocca. Nei buoni, una minore ampiezza e persistenza olfattiva, e leggere disarmonie per carenza o eccesso di tannico. Disarmonici quelli discreti, per poca o molta morbidezza e deciso boisé. Complessivamente un livello qualitativo più che soddisfacente. Dopo la pausa del pranzo a buffet, in una saletta del piano superiore della stessa struttura, alcuni giornalisti hanno degustato 9 oli estravergini di oliva di Carmignano prodotti da altrettante aziende, già presenti con i vini. Oli di buona qualità, dal fruttato medio ed intenso, con spiccati sentori vegetali di erbe fresche, carciofo e foglia fresca d’olivo. Al sapore spaziavano dal leggermente dolce ad un gradevole amaro, mantenendo una giusta nota piccante, nonché di buona pienezza e persistenza.

Enogastronomia

Qui a fianco:Il Conte Ugo Bonacossi

tra i giornalisti Giancarlo Pizzo e Mara Musante.

Sopra: Tenuta Capezzana,

scelta dei vini per la serata di gala.

Logo Manifestazione.

Nella pagina accanto:Degustazioni al Giardino

Buonamici.

DiVini Profumi (2).indd 119 26-11-2010 1:10:19

Page 123: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

120

Divin Orcia 2010 Una piccUna piccUna piccUna piccUna piccUna piccUna piccUna piccUna piccOOOla Dla Dla Dla DOOc c c c cOOOn vini n vini n vini n vini n vini n vini DDi qi qi qUUUalita’alita’alita’alita’alita’alita’alita’alita’alita’

nota sin dall’antichità per l’esclusivo paesaggio, tutelata dall’Unesco e meta crescente di turisti nostrani e non, la Val d’Orcia produce ottimi vini,

pregiati extravergini ed altre ghiottonerie come i preziosi tartufo bianco e zafferano, nonché irrinunciabili salumi e formaggi. Parlando dei vini, la zona di produzione dell’Orcia Doc comprende 13 suggestivi comuni di cui totalmente Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e, in parte, Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena in provincia di Siena.Tre i vini Orcia Doc: Bianco, Rosso e Vin Santo. A discrezione del produttore, è previsto anche l’Orcia Novello. Il Bianco è prodotto con trebbiano toscano per almeno il 50%, e da vitigni raccomandati/autorizzati a bacca bianca non aromatici per l’altra metà. Per l’Orcia Rosso le uve che lo compongono sono il sangiovese per almeno il 60% e da altre uve non aromatiche raccomandate/autorizzate dalla Regione per il 40%, di cui massimo il 10% bianche. Senz’altro seria e concreta la resa d’uve per ettaro voluta ad 80 quintali. La stessa resa dei più grandi vini italiani. Il Vin Santo è prodotto con trebbiano toscano e da vitigni raccomandati/autorizzati a bacca bianca non aromatici per l’altra metà. Le uve devono essere sottoposte ad appassimento naturale ed ammostate tra il 1° dicembre ed il 31 marzo dell’anno successivo, e il vino deve essere invecchiato almeno tre anni nei tradizionali caratelli. Nella proposta di modifica del disciplinare, la Doc Orcia comprenderebbe, oltre le già presenti, le seguenti tipologie:

di Virgilio Pronzati

Orcia Rosato, Orcia rosso “Riserva”, Orcia Sangiovese, Orcia Sangiovese “Riserva”. Per i primi due: sangiovese minimo 60% ed il restante 40% di uve rosse non aromatiche. Per l’Orcia Sangiovese: sangiovese minimo 90% e il 10% di uve canaiolo nero, colorino, ciliegiolo, foglia tonda e malvasia nera. Mentre la qualifica Riserva è riservata ai seguenti vini: Orcia Rosso sottoposto ad un invecchiamento non inferiore a 18 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno di rovere. Orcia Sangiovese sottoposto ad un invecchiamento non inferiore a 30 mesi, di cui almeno 24 in botti di legno di rovere.

Speriamo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile. In futuro ci potrebbe essere una maggiore caratterizzazione del vino, tenendo conto delle diverse caratteristiche pedoclimatiche della zona. Non a caso alcuni produttori facendo già l’Orcia Rosso con solo sangiovese, hanno trovato ampi consensi sia in Italia che all’estero. Pochi ma validi tipi di vino che, sebbene originati da vitigni diversi, sono caratterizzati da fattori pedoclimatici particolari (terreni ricchi di sostanze minerali ed escursioni termiche tra il giorno e la notte), che conferiscono profumi fruttati e freschezza al Bianco, intensità di colore, bouquet e struttura al Rosso, e velluto e sapidità al Vin Santo. Oltre che ideali in cucina, gli Orcia Doc si abbinano al meglio sia con i piatti tipici del territorio che con altri similari della cucina nazionale.

l’Orcia in cifre

Ora la superficie dei vigneti iscritti all’Albo della Doc Orcia e di 400 ettari, di cui 90 dei viticoltori associati al Consorzio. Mentre i produttori sono 39 di cui 28 imbottigliatori. Alcuni dati: Uve prodotte dagli associati al Consorzio nel 2009: 3.800 quintali. Il 10% in meno rispetto al 2008. Quasi uguale il numero delle bottiglie prodotte nel 2009: circa 160.000.

valOrizzaziOne Dell’Orcia DOc

A Donella Vannetti l’onore e l’onere di portare la bandiera dell’Orcia Doc. Dinamica imprenditrice agricola e presidente del Consorzio Orcia Doc, la Vannetti ha le idee chiare su cosa è necessario fare. Basti pensare che se la Doc Orcia ha compiuto solo 10 anni il 14 febbraio di quest’anno, i vini Orcia hanno già conquistato un loro mercato. Dopo soli pochi anni, Donella Vannetti realizza un evento importante per l’Orcia Doc, chiamandolo “Divin Orcia”. Manifestazione itinerante tra tutti i comuni della zona di produzione, di cui la prima edizione risale al 2005. La sede fu Monticchiello, e assieme al vino Orcia il famoso cacio di Pienza. Seconda

Orcia Rosato, Orcia rosso “Riserva”, Orcia Sangiovese, Orcia Sangiovese “Riserva”. Per i primi due: sangiovese minimo 60% ed il restante 40% di uve rosse non aromatiche. Per l’Orcia Sangiovese: sangiovese minimo 90% e il 10% di uve canaiolo nero, colorino, ciliegiolo, foglia tonda e malvasia nera. Mentre la qualifica Riserva è riservata ai seguenti vini: Orcia Rosso sottoposto ad un invecchiamento non inferiore a 18 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno di rovere. Orcia Sangiovese sottoposto ad un invecchiamento non inferiore a 30 mesi, di cui almeno 24 in botti di legno di rovere.

Speriamo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile. In futuro ci potrebbe essere una maggiore caratterizzazione del vino, tenendo conto delle diverse caratteristiche pedoclimatiche della zona. Non a caso alcuni produttori facendo già l’Orcia Rosso con solo sangiovese, hanno trovato ampi consensi sia in Italia che all’estero.

Page 124: In Genova

121

Enogastronomia

edizione nel 2006 a Buonconvento in Val d’Arbia col binomio Orcia Doc con la succulenta chianina (fiorentina). La terza, nel 2007 a San Giovanni d’Asso con Orcia rosso e il tartufo bianco delle Crete senesi. La quarta, nel 2008 a San Quirico d’Orcia con l’Orcia e l’olio extravergine. Quinta, nel 2009 con l’Orcia rosso e il tartufo bianco di San Giovanni d’Asso e 2010, con l’Orcia e l’anno del Mezzadro a Buonconvento.

Divin orcia 2010

Dopo San Giovanni d’Asso, Divin Orcia raggiunge Buonconvento. Una bella cittadina cintata da alte mura, dal cuore medievale, ricca di fascino e ospitale. Tra le molte testimonianze storiche, il grande – e forse unico – Museo della Mezzadria. Un antico edificio dove sono raccolti attrezzi ed indumenti di vita contadina di vari secoli. Nelle varie sale, inserite in più piani, spiccano antichi interni di case coloniche complete di arredi e suppellettili. Non solo: vi si trova il più antico contratto di mezzadria, risalente al lontano 1200. L’attuale edizione, superando il successo delle precedenti, si è svolta dal 24 al 26 settembre scorso. Teatro dell’iniziativa, il Museo della Mezzadria Senese di Buonconvento dove, al piano terreno, i banchi d’assaggio dei vari produttori aderenti al Consorzio, sono stati presi d’assalto dai numerosi visitatori. All’interno, il seguitissimo convegno sulla mezzadria tenuto dal direttore del Museo professor Gianfranco Molteni. Nella stessa sede, in una raccolta saletta gremita di enoappassionati e produttori, due education sul vino dai rispettivi temi: “In un calice di vino l’anima di un territorio” condotto da chi ha scritto, e “L’anima forte del Sangiovese Orcia” mirabilmente svolto dal giornalista degustatore Lorenzo Colombo.Quattro le annate in degustazione di Orcia Doc Rosso: 2009 con cinque campioni, 2008 con dodici campioni, 2007 con otto campioni e 2006 con sette campioni. Mentre il pubblico era impegnato nella degustazione dei numerosi vini, nell’apposita saletta predisposta per l’occasione, un gruppo di giornalisti della stampa specializzata era impegnato nella valutazione di 32 campioni di vino di 17 aziende. Le annate a confronto sono state 2008 e 2007; inoltre l’assaggio di 2009 e 2006. Dai miei personali giudizi sono emerse le seguenti considerazioni. Per i vini riferiti ai campioni del 2008 il giudizio è senz’altro positivo. Anche se giovani hanno espresso ottimo colore, buon corredo olfattivo e gustativo, di discreta armonia. L’annata 2007 è stata sicuramente buona con vini già abbastanza equilibrati, dal bouquet fruttato e speziato, dal corpo pieno ma giustamente tannici e quasi pronti. Per le restanti annate, alcune considerazioni. Quelli del 2009 sono stati per la maggior parte abbastanza piacevoli, con sentori spiccatamente fruttati, e al sapore piacevolmente sapidi e tannici. La restante parte è risultata un po’ disarmonici per astringenza e gioventù. I sette 2006: due di buon’armonia, tre ancora astringenti e due poco armonici per poca morbidezza e persistenza. In sintesi il livello qualitativo in generale spaziava dal discreto al buono, anche se diversi presentavano decise note boisé per eccesso di permanenza in barriques o tonneaux.

visita all’aziEnDa trEquanDa

Il terzo e conclusivo giorno visita all’azienda Agricola Trequanda, fiore all’occhiello di proprietà della Cariplo

(Fondo Pensioni). A fare gli onori di casa l’enologo Carlo Pilenga responsabile della cantina. “L’azienda” dice Carlo Pilenga “è un’azienda modello, fondata nel 1925. La sua superficie è di 1.200 ettari, di cui circa 21 coltivati ad oliveto (in gran parte di 20-23 anni) e altri 55 ettari coltivati a vigna nelle zone Doc Chianti ed Orcia, da cui provengono circa 300.000 bottiglie. Le case coloniche sono state ripristinate con cura, e la moderna cantina è stata completata nel 2001. La proprietà oltre il vino e l’olio, produce pregiata carne bovina di varietà chianina (da 350 animali allevati allo stadio brado) venduta nella propria macelleria di Trequanda e una piccola produzione di miele”. Prima di entrare in cantina, l’interessante visita all’allevamento di mucche di varietà chianina, dove 350 capi pascolavano brucando l’erba della vasta tenuta. Subito dopo, l’enologo conduce il gruppo di giornalisti nella modernissima cantina, illustrandone le capacità tecniche e produttive, seguita dalla degustazione di vari vini pregiati. Poi tutti a tavola, a deliziarsi con irrinunciabili golosità come carne chianina cruda e tritata condita con l’extravergine nuovo, salumi misti, pici con sugo di chianina, pappa col pomodoro, bolliti di carne chianina, formaggi assortiti, crostate di marmellata. Il tutto sposato con gli ottimi vini aziendali.

l’ospitalitàa’

Come il solito ottimale. Nel nostro caso, l’accogliente e comodo Albergo Ghibellino,situato a due passi dal centro storico di Buonconvento e dalla sede della degustazione.Ancor più la cena di benvenuto all’Azienda Agricola La Canonica di San Giovanni d’Asso. Dopo i saluti di Donella Vannetti e Valentina Niccolai, è seguita una sequenza di piatti tipici di San Giovanni d’Asso, realizzati per l’occasione da Donella e Serenella Vannetti, magistralmente sposati con gli ottimi vini della propria azienda. Un’altra grande serata all’insegna dell’ospitalità, la cena nel festante centro storico, con piatti della vera cucina locale, siglata dai canti e musiche di coinvolgenti menestrelli. Un doveroso grazie alla “regista” dell’iniziativa, la dinamica e simpaticissima D.ssa Valentina Niccolai, PR e addetto stampa del Consorzio Vino Orcia.

Divin Orcia (3).indd 121 26-11-2010 11:03:34

Page 125: In Genova

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

122

ArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiArcheologiAA e cre e cre e cre e cre e cre e cre e creAAAtivitàtivitàtivitàtivitàtivitàtivitàtivitàAtivitàAAtivitàAAtivitàA AAA’’cosi’ ncosi’ ncosi’ ncosi’ ncosi’ ncosi’ ncosi’ ncosi’ nAAsce sce sce sce sce

Il mastro bIrraIo Giuseppe Varlese propone la Bryton, rIcavata da una rIcetta antIca dI 2700 annI a base dIorzo e luppolo

la Tutankhamon Brew è una birra che viene realizzata attraverso una vecchia ricetta scoperta da un gruppo di archeologi di Cambridge, all’interno del Tempio della

Regina del Sole Nefertiti in Egitto. La birra è realizzata in edizione limitata a Cambridge al costo di 52 dollari a bot-tiglia. Senza andare così lontano, e soprattutto senza spen-dere cifre ragguardevoli, per assaggiare una birra d’antan, si può provare la Bryton, la birra dei Liguri, primi a scoprire il segreto del luppolo selvatico. Infatti Babilonesi ed Egizi co-noscevano l’arte di fermentare l’orzo, ma non facevano uso del luppolo, che conferisce alla birra il suo sapore classico, oltre a costituire un ottimo conservante. L’archeobirraio – così ama farsi chiamare, dopo aver coniugato il gusto per la bionda con l’amore per l’archeologia - è Giuseppe Varlese che produce una birra ricavata dalla stessa ricetta che set-te secoli avanti Cristo “inventarono” le antiche popolazioni

L’archeobirraio Giuseppe VarleseL’archeobirraio Giuseppe Varlese

lA birrA dei liguri

di Gioconda Pomella

L’importante scoperta della tomba a Pombia (NO):

al suo interno il prezioso vaso contenente la birra luppolata nel VII sec. a.C.

da parte di antiche popolazioni Liguri

Page 126: In Genova

123

Enogastronomia

della Liguria. E dove assaggiare questa birra che quasi tre millenni di storia? Ma a Casa Bryton, la nuovissima birre-ria, con annesso ristorante e sala teatrale che ha occupato la fantastica loggia cinquecentesca di Palazzo Fattinanti (in piazzetta Cambiaso 1), oggi Teatro Hops, nel cuore della Genova antica.Da dove arriva la ricetta per la realizzare la Bryton? Nel 1995 scavi archeologici effettuati dalla Soprintendenza ai Beni Ar-cheologici del Piemonte nella zona di Pombia, in provincia di Novara, anticamente abitata da genti liguri, hanno porta-to alla luce un antico vaso del del VII secolo a.C. contenente i residui di una bevanda fatta appunto con orzo e luppolo. “E proprio da questa scoperta Bryton – che in antico ligure significa appunto birra - ricava la sua ricetta” spiega Varlese.

Bicchiere. Tomba 11. Necropoli golasecchiana, Pombia, Novara. Museo Civico, Oleggio, Novara

La birra viene prodotta in Italia nell’antico Sannio, dove nel 180 a. C. gli antichi Romani deportarono 50 mila Liguri . La dicitura “birra indipendente” è un omaggio all’orgoglio di questo fiero popolo, di cui il cigno ripreso sull’etichetta è il primo sim-bolo riconosciuto. Secondo la leggenda Fetonte aveva voluto prendere il carro del padre, ma non sapendolo usare era caduto nel fiume. Il re dei liguri Cicno, padre di Fetonte, a causa di que-sta disgrazia, era morto di dolore venendo trasformato in un cigno.“Dall’antica ricetta ricaviamo una bir-ra dal colore rosso-ambrato – conclude Giuseppe Varlese - dal sapore durevole, che fa 5,8 gradi alcolemici. Schiuma per-sistente, leggermente pastosa, con aromi di caramello e agrumi. Ben si adatta ad abbinamenti di carne o pesce”.

Una bionda con qUasi trE millEnni di storiaOltre alla bottiglietta tradizionale, sono nate altre varianti, e quindi il menu, per gli avventori di Casa Bryton, sarà molto ricco. Si va dalla Bryton in purezza (la tradizionale), alla Bryton festaiola ed estiva (la più chiara e leggera della gam-ma), passando per: Bryton aromatizzata al basilico; Bryton alla frutta di stagione (arancia, limone, fragola, ciliegia, amare-na e peperoncino); Bryton doppio mal-to al whisky; Bryton al rhum caraibico; Bryton birra e sambuca; Bryton e cioc-colato luppolato; Bryton malto luppola-to. In degustazione anche la tipica “bian-chetta” ligure, opportunamente luppolata.

Birra (2).indd 123 26-11-2010 13:09:19

Page 127: In Genova

“MUSICA A 360 GRADI” VERDIANO VERA

ABBIAMO INCONTRATO VERDIANO VERA IN UNA PIOVOSA DOMENICA DI NOVEMBRE RAGGIUNGENDOLO ALLO STUDIO MAIA DI GENOVA, LO STUDIO DI REGISTRAZIONE NEL QUALE STAVA LAVORANDO ALLA PRODUZIONE DI UN NUOVO DISCO.

Spesso il pubblico conosce solo l’artista della copertina di un CD e non si accorge che una proposta discografica nasce dalla collaborazione di moltissime figure,

fra le quali l’arrangiatore, il produttore artistico e il tecnico del suono.

Senza nulla togliere al ruolo dell’artista, il successo di un brano musicale spesso dipende dalla capacità del produttore, dell’arrangiatore e del fonico di operare le giuste scelte sonore e artistiche. Verdiano Vera, genovese, 34 anni, è un produttore, tecnico del suono e arrangiatore a capo di Maia Records, un etichetta discografica con studio di registrazione annesso che da qualche anno si sta distinguendo grazie alle sue innovative proposte musicali soprattutto rivolte alla musica

di Andrea Peroniemergente ligure. Nella sua intensa carriera ha collaborato con moltissimi artisti italiani e attualmente è impegnato nella realizzazione di eventi musicali a Genova fra i quali anche un talent show televisivo in onda su Telegenova.

Verdiano, parlaci di te. Quali sono state le tue prime esperienze?Ho sempre vissuto in mezzo alla musica, mi sono avvicinato allo studio della musica in maniera molto naturale, ho frequentato il Conservatorio.Contemporaneamente agli studi suonavo nei locali della riviera ligure con un gruppo rock. Nell’arco di una giornata mi dedicavo sia alla musica classica che a quella leggera. Spesso suonavo anche le percussioni in un gruppo afrocubano.

Mi è sempre piaciuto occuparmi contemporaneamente di diverse cose in ambito musicale, è stata un’esperienza fondamentale. Tra l’altro, qualsiasi fosse il contesto del quale mi occupassi, mi divertivo tantissimo.

Page 128: In Genova

MUSICA A 360 GRADI

Quindi ritieni che sia importante interessarsi a diversi generi di musica?Secondo me, avere esperienze diverse è molto importante. Io sono molto contento di averle avute. Questa mia attitudine si è poi prolungata nel tempo e, anche quando ho cominciato a fare questo lavoro, mi sono sempre occupato di generi musicali molto differenti fra loro: dal pop al jazz, dalla musica chillout a quella dance, dal blues al rock. Sinceramente, fra i miei colleghi, credo di essere l’unico ad essere così versatile. A Genova ci sono studi di registrazione, fonici e arrangiatori che fanno solo jazz, solo metal, solo dance e non crescono mai, non migliorano, fanno sempre le solite cose. Io ascolto e produco musica a 360 gradi, la contaminazione con generi musicali differenti mi ha aiutato a crescere. Alcuni mi chiedono come si possa lavorare con artisti completamente diversi e io rispondo: “Ma come si può pensare tutta la vita al rock, al jazz o alla musica classica?”

Quando arriva in studio il brano musicale di un nuovo autore, come organizzi il tuo lavoro?Ovviamente il mio lavoro cambia da artista ad artista. A volte, si parte da uno spunto di due note e si cerca di sviluppare il materiale, oppure se ci sono parecchie idee, si cerca di scegliere e strutturare gli elementi più interessanti. Di solito si interviene sul testo, sulla direzione artistica e sulla scelta di ulteriori brani sui quali lavorare. Successivamente, prima di cominciare a registrare bisogna scegliere i musicisti più adatti per il contesto nel quale si sta operando.A me piace l’intervento a 360 gradi, non sarei capace di occuparmi di una sola fase senza avere il quadro completo dell’operazione. Solo quando un’artista mi porta un pezzo già finito mi limito agli interventi strettamente necessari. A volte lavoro da solo, ma sempre più spesso mi piace lavorare in team, circondandomi di collaboratori e di musicisti che scelgo io in base al progetto che mi viene proposto.

Quindi la figura dell’arrangiatore, del fonico e del produttore artistico spesso coincidono?Si è così. Fino a poco tempo fa, facevo tutto da solo: sceglievo i brani musicali, mi occupavo della direzione artistica, dell’arrangiamento, della registrazione... Oggi posso contare sull’appoggio dei miei collaboratori.A partire da mia moglie Linda che mi consiglia sulle scelte da operare e che segue tutta la parte riguardante video e grafica dei progetti di Studio Maia, ho anche l’aiuto di Giorgio Massaro, un tecnico del suono molto attento che sta crescendo all’interno dello studio e che oggi segue molti dei miei progetti. Fra i miei collaboratori devo poi ringraziare Giuseppe Audino, Stefano Palumbo, Fabio Bavastro... Un team che cresce giorno dopo giorno.

Quando lavori all’arrangiamento musicale di un brano scrivi tutte le parti da affidare agli strumentisti?No, questo è un concetto vecchio. Oggi su Mac realizziamo una prima stesura con Pro Tools, dove vi sono le armonie e gli elementi che danno un’idea al musicista dell’intenzione e del carattere del brano, poi si comincia a lavorare con i musicisti in studio. E’ molto difficile capire quando il produttore artistico dev’essere determinato e quando è il momento di lasciare creare al musicista.

Quindi è importante per un produttore poter contare su musicisti di un certo livello?Direi che è fondamentale. Tanto è vero che io lavoro con pochi musicisti, che sono sempre gli stessi: Giacomo Caliolo, Davide Rossi, Paolo Arcidiacono, Ettore Biscuso, Antonello Palmas e pochi atri.

Quanto incide la disponibilità economica sulla qualità di una produzione discografica.Incide molto. Spesso la qualità dell’arrangiamento musicale, della registrazione e dell’intera produzione è proporzionata al badget che si ha a disposizione.

Spesso, un professionista come te, che lavora a molti progetti, rischia di creare delle similitudini fra un prodotto e l’altro. Tu come cerchi di diversificare le tue produzioni?Fortunatamente di solito l’artista che produco rappresenta un caso a sé, una realtà sempre diversa. In questo mi aiuta anche molto il fatto di masticare tanti generi di musica.

Lavori anche conto terzi o soltanto per le tue produzioni?Certo, Studio Maia offre servizi per musicisti, quindi lavoro soprattutto conto terzi. Qualsiasi cantautore, cantate o gruppo musicale può propormi un suo brano musicale da arrangiare, registrare e produrre. Io sono disponibile a lavorare ad ogni genere di produzione. Per fissare un appuntamento basta chiamare in studio il numero 010.8606461 o scrivermi una mail a [email protected].

STUDIO MAIAVIALE ANSALDO, 28/R - GENOVA - Tel 010 8606461

WWW.STUDIOMAIA.IT

Page 129: In Genova

e Liguria magazine

126

Se per due secoli gli oli d’oliva del levante ligure sono stati oscurati dalla fama degli oli d’oliva dell’Imperiese, da almeno un ventennio, con le migliorie attuate sia

negli oliveti che nelle tecniche produttive, hanno acquisito continui e meritati consensi, sino a diventare protagonisti nell’ambito ligure e non solo. Un risultato importante, ottenuto da preparati ed appassionati olivicoltori, sostenuti tecnicamente dalle associazioni di categoria e dalla Sezione Agricola della Camera di Commercio di Genova, allora presieduta da Francesco Bruzzo e tuttora diretta da Sergio Carozzi. Un percorso basato sulla qualità che ha portato l’olio extravergine d’oliva ligure a fregiarsi della prestigiosa Denominazione di Origine Protetta (DOP “Riviera Ligure” -

Ben sessantaquattro campioni anonimi per la più importante kermesse olearia ligure

Premio Leivi,e Sono Sedici

di Virgilio Pronzatifoto Agosto

G.U. CE 12/12/1996). Riconoscimento che, oltre ad elevare la qualità della produzione olearia locale, ha promosso nuove iniziative settoriali, tra cui il concorso oleario di Leivi.

Leivi “cru” deLL’extravergine

Iniziativa prima a carattere comunale, poi provinciale e interprovinciale (Genova e La Spezia) creata nel 1995 da Antonio e Giovanni Solari, rispettivamente ex sindaco e attuale assessore di Leivi (col patrocinio della CCIAA genovese, della provincia medesima e della locale Pro Loco) che, passando di successo in successo, è arrivata alla sedicesima edizione, confermandosi il più importante Concorso oleario regionale. Una sede non certo casuale, poiché già nell’800 Leivi con ben 80 frantoi si poneva al secondo posto dopo Chiavari che ne contava 113; mentre per l’olio d’oliva nel 1924

Qua a fianco: la Vicepresidente della Provincia di Genova Marina Dondero premia Giancarlo Muzio della Cooperativa Olivicoltori Sestresi.

Nella pagina accanto dall’alto al basso: il Sindaco di Leivi Vittorio Centanaro presenta l’evento.

L’Onorevole Mondello premia Piazze e Dasso della Coop. Agr. Lavagnina. L’intervento del nostro Pronzati.

Leivi (2).indd 126 26-11-2010 11:19:22

Page 130: In Genova

127

l’Azienda locale Giacomo Oneto fu Giuseppe vinse il 1° premio, consistente una medaglia d’argento all’Esposizione di Chiavari. Quest’anno il concorso ha superato le più rosee aspettative. In lizza per l’ambito premio ben 64 campioni anonimi d’olio extravergine d’oliva, di cui 7 DOP, 41 idonei alla DOP, 2 vergini ed altri 14, di cui 7 con lievi difetti e gli altri scartati per anomalie chimiche ed organolettiche. Un numero di oli che, derivati da una annata abbastanza buona ma di limitata quantità, sono risultati in generale di buon livello, confermato anche dalle analisi chimiche.L’olio DOP Riviera di Levante certificato all’8 giugno 2010 è di 71,69 quintali tra Genova e La Spezia, prodotto da 168,28 ettari.

La Giuria

Quest’edizione ha richiesto alle commissioni di assaggiatori diplomati 6 giorni con 9 panel d’assaggio tenutisi tra giugno e luglio, presieduti da Francesco Bruzzo già Presidente del Consorzio di Tutela olio extravergine DOP Riviera Ligure e composti da Carlo Bo, Giovanni Bottino, Giorgio Botto, Luigi Bellucci, Sergio Carozzi, Antonella Casanova, Eugenio Costa, Pio Costa, Francesco De Iorgi, Mario Lalli, Claudia Olcese, Giovanni Picasso, Giuseppina Rizzo e Savina Vercellino.

Le autoritàa’

A consegnare i numerosi premi si sono alternati l’onorevole Gabriella Mondello, il sindaco di Leivi Vittorio Centanaro, l’Assessore e Vice Presidente della Provincia di Genova Marina Dondero, l’Assessore Regionale Giovanni Boitano, i Consiglieri Provinciali Sergio Chiesa, Armando Ezio Capurro, Gino Garibaldi, i sindaci Laura Renezzano di Carasco e Giovanni Solari di San Colombano Certenoli, il Presidente della Comunità Montana Fontanabuona Corrado Bacicalupo, la rappresentante delle Città dell’olio Maria Pia Conti, Francesco Bruzzo Capo Panel della CCIAA di Genova, Germano Gadina Presidente Sezione Agricola della CCIAA di Genova ed altre autorità locali.

Premi ai miGLiori oLivicoLtori di Leivi

1° Vittorio Sanguineti con punti 26 premiato da Franco Romaggi con Coppa F.lli Romaggi e buono per elettropompa inox per travaso olio. 2° Lorenzo Solari con punti 25 premiato dal Sindaco Vittorio Centanaro con buono per motosega AXO 25 per potatura.3° Carlo Sanguineti con punti 23 premiato dal Presidente della Pro Loco Daniele Celle con buono per scala in alluminio m. 4. 4° Antonio Podestà con punti 22 premiato dal Consigliere e Commendatore Alberto Sanguineti con buono per Kit FELCO forbice + segaccio.Il ritiro dei premi presso la Cooperativa Olivicoltori Sestresi.

Premi SPeciaLi

Per l’attività della Proloco a favore del Comune di Leivi: Diploma a Daniele Celle consegnato da Francesco Bruzzo. Premio speciale della “Giuria Popolare” del Comune di Leivi all’Az. Agr. Attilia Torchiana, consegnato dal dr. Paolo Cavallo.

enoGaStronomia

Premio per il Concorrente più giovane ad Antonelli Matteo dell’Az. Agr. La Sarticola, consegnato da Claudia Porcella Presidente Leivinvita. Premio per il Concorrente più anziano a Domenico Solari, consegnato da Parodi di Confapi.Infine un plauso ad Elisa Folli di Entella TV per la brillante conduzione della manifestazione.

Leivi (2).indd 127 26-11-2010 11:19:33

Page 131: In Genova

e Liguria magazine

128

Vini di montagna a Courmayeur

Diciottesima eDizione per il concorso riservato ai vini prodotti in zone montane e di difficile coltivazione

il Concorso Internazionale dei Vini di Montagna non solo è diventato maggiorenne ma rimane l’unico Concorso al mondo nel suo genere. Circa vent’anni di valorizzazione

della vitivinicoltura delle zone montane e d’impervia orografia. Ad organizzarlo, il Cervim (Centro di Ricerche, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana), organismo istituito dalla Regione Valle d’Aosta nel 1987 e presieduto da François Stevenin per sostenere la viticoltura di montagna e di forte pendenza dei Paesi aderenti, in collaborazione dell’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Autonoma della Valle d’Aosta, dell’Associazione Vinea (Sierre-Svizzera), della Sezione AIS della Valle d’Aosta e col patrocinio dell’OIV (Office International de le Vigne et du Vin).

di Virgilio Pronzati Quest’edizione, che si è tenuta a Courmayeur dall’1 al 3 luglio, ha presentato 433 vini provenienti da Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Svizzera. Ecco i vini nel dettaglio. Con 232 vini pari al 54%, l’Italia si attesta al primo posto per numero di campioni presentati, vincendo 51 medaglie di cui 13 d’oro e 38 d’argento. Mentre i Paesi esteri che hanno presentato complessivamente 201 vini pari al 46%, hanno vinto, in percentuale, più di noi. La Germania con 95 campioni in degustazione ha ottenuto ben 40 medaglie, di cui 2 Gran medaglie d’oro, 6 d’oro e 25 d’argento. La Svizzera con 43 vini provenienti dal Vallese e dal Ticino, ha ricevuto 5 medaglie d’oro e 14 d’argento. Molto bene la Spagna che, presentando da 29 vini, provenienti dalle regioni della Galizia dai Paesi Baschi e delle isole Baleari, ha vinto 10 medaglie d’oro e 2 d’argento. Non male la Francia che presentando 25 vini provenienti dalla “côte

Il Presidente del Cervim

François Stevenin presenta l’evento alle Commissioni di degustazione.

Vini di montagna (2).indd 128 26-11-2010 11:20:33

Page 132: In Genova

129

Enogastronomia

Vermeille”, il territorio di Banyouls e Colliure (nella regione del Languedoc Roussillion) e dalla regione Rhône-Alpes.ì, ha ottenuto 4 medaglie d’oro e 4 d’argento. L’exploit l’ha fatto la Grecia che, partecipando con solo quattro vini di un’unica cantina, ha ottenuto ben due medaglie d’oro e una d’argento. Ottimo anche il piazzamento del Portogallo: su 5 vini in degustazione, ha spazzato via quattro medaglie, di cui una d’oro e tre d’argento. Ritornando a casa nostra, le regioni più premiate sono state la Valle d’Aosta con 5 medaglie d’oro e 11 d’argento, seguita dalla Sicilia con 14 medaglie, 3 d’oro e 12 d’argento, dalla Lombardia con 3 medaglie d’oro e 6 medaglie d’argento, dal Trentino con una medaglia d’oro e 4 medaglie d’argento. Una medaglia d’oro e 2 d’argento per il Veneto, 1 medaglia d’argento per Campania, Liguria e Alto Adige. Altissima la qualità dei vini degustati nel Salone dell’Hotel Pavillon. Il giudizio è stato dato dai 30 degustatori internazionali, selezionati dall’organizzazione per degustare i vini presentati. A differenza degli altri anni, c’è stato solo un cambio di bottiglia. Delle centotrenta medaglie totali assegnate, ben due i vini che hanno ottenuto un punteggio superiore ai 94 punti, entrambi tedeschi, provenienti dalla regione della Mosella, a cui come da regolamento è stata attribuita la Gran Medaglia d’oro: 1° il Lieserer Niederberg-Helden Trockenbeerenauslese della cantina Weingut Hubertushof GbR con 95 punti, che si aggiudica anche il premio come miglior vino assoluto del concorso. 2° Mosel-Saar-Ruwer Cochemer Herrenberg Riesling Spatlese della cantina Familienweingut con 94,67 punti.Le medaglie d’oro assegnate sono state 41 per un totale corrispondente al 9,47% delle medaglie totali, delle quali ben 14 con punteggi superiori ai 90,01 punti e 27 tra 89,01 e 90 punti. Infine 87 le medaglie d’argento corrispondenti ad una percentuale sul totale del 20%.Quest’anno l’assegnazione del prestigioso “premio speciale CERVIM 2010” - attribuito alla migliore azienda di ogni paese che abbia ottenuto il miglior risultato, calcolato dalla somma dei punteggi più elevati riferiti a tre vini che abbiano raggiunto il punteggio minimo di 80 centesimi - è stata la seguente:Per l’Italia, il premio è stato attribuito alla Società Agricola Les Cretes di Costantino Charrere d’Aymaville (Aosta).

In alto: Le Commissioni di degustazione al lavoro

Qui sopra: L’enologo Alex Berriolo (al centro) con i colleghi esteri.

A sinistra. i degustatori Antonio Magalhaes (Portogallo), Maria Carella (Italia), Dušan Brejc

(Slovenia) e Cosimo Murace (seduti), e il nostro Pronzati.

Per la Germania alla cantina Familienweingut di Andrea e Hermann Rademacher Cochem / Mosel. Per la Svizzera alla cantina cooperativa Provins Valais di Sion (Vallese).Per la Spagna alla cantina Regina Viarum S.L. Doade – LUGO (Galizia).Per la Grecia, l’Alpha Estate, Amyndeon Greece. Per la Francia alla Cave l’Etoile, Banyuls-sur-Mer.

Sentiamo cosa ha detto il Presidente del CERVIM François Stevenin: “I risultati scaturiti dal 18° concorso internazionale dei vini di montagna sono anche quest’anno di gran prestigio a sottolineare la qualità e il potenziale dei vini eroici. Questo risultato premia i grossi sforzi fatti dal settore vitivinicolo, dai produttori, nelle zone cosiddette eroiche, che da sempre con tenacia e dedizione danno corpo e vigore ad un settore importante per l’identità culturale e per l’economia locale”.

Vini di montagna (2).indd 129 26-11-2010 11:20:45

Page 133: In Genova

130

e Liguria magazinee Liguria magazinee Liguria magazine

Il riuscitissimo e spettacolare concorso di bellezza è organizzato da una quindicina di anni dal fotografo subacqueo Gianni Risso, con il supporto del portale specializzato www.apneaworld.com di suo figlio Iskandar.

Quest’anno per la prima volta la manifestazione è stata patrocinata e co-organizzata dalla prestigiosa struttura alberghiera che ha offerto i trofei e messo a disposizione anche la splendida piscina che si affaccia sul Golfo del Tigullio da una posizione veramente incantevole. Alla finale hanno preso parte nove belle ragazze che si sono esibite in due diverse prove per dimostrare di possedere in egual misura acquaticità, subacquaticità, bellezza, grazia e portamento. Per le prime valutazioni con punteggi da 1 a 10, le aspiranti sirenette hanno indossato costumi della Head e compiuto due percorsi in apnea di fronte a una originalissima giuria posizionata sul fondo della piscina e munita di matite e lavagnette. Erano presenti in giuria la guida subacquea Dario Sara dell’Abyss Diving Center, Gianni Risso e Sonia Ortalli, la subacquea

ElEna StEchEr ha vinto il 18 SEttEmbrE a rapallo il titolo di miSS modElla FotoSub d’italia2010 1° Trofeo Grand HoTel BrisTol resorT & sPaPaP di ZoaGli

MIss Modella Fotosub 2010

di Iskandar Risso

Elena Stecher, ventunenne

di Bogliasco già Miss Riviera Ligure

a Arenzano e Miss Padania

Liguria ad Alassio.

Page 134: In Genova

131

che nel mese di luglio si era sposata sott’acqua nella stessa piscina durante l’ultima tappa di Zoagli del tour di matrimoni subacquei Mares Diving With Love. Il lavoro dei giurati è stato supportato anche da due operatori video sub e da due fotografi subacquei che hanno reso possibile una verifica da… moviola per rivedere le figure più dinamiche realizzate sott’acqua.Dopo le prove acquatiche, disturbate sul finire dalla pioggia, le miss sono state rimesse a nuovo dal make-up di Simona Ciceri di Bogliasco e, più belle di prima, hanno sfilato a bordo piscina di fronte alla giuria “terrena” composta da sette veri esperti: Cinzia Montelli, direttore del Grand Hotel Bristol, Alessandra Corrias giornalista, Dario Tiengo giornalista, Sabrina Muccino direttore artistico riviste specializzate, Mauro Boccaccio giornalista, Simona Guarraci e Laura Pizzi stiliste Naughty Dog che alla fine hanno sancito la classifica del podio per il concorso di bellezza più originale d’Italia svoltosi perfettamente sotto l’abilissima regia della genovese Raffaella Baroncelli.Come detto ha vinto con buon margine Elena Stecher, ventunenne di Bogliasco che quest’anno ha già vinto i titoli di Miss Riviera Ligure a Arenzano e di Miss Padania Liguria ad Alassio. Elena ama la montagna, lo sci ma anche il mare che scopre facendo snorkeling. Grazie alla nuova vittoria andrà presto fare snorkeling alle isole Seychelles grazie al premio offerto dall’Air Seychelles. Al 2° e 3° posto si sono piazzate Ludovica Squadrilli e Giulia Amaini, splendide ragazze genovesi amanti degli sport d’acqua e in particolare dell’apnea. Le altre brevissime sirenette: Isabella e Adriana Giunto, Valeria Frascio, Beatrice D’Auria, Arianna De Sario e Debora Urbano sono state classificate tutte al quarto posto a pari merito.Molto presto le premiate parteciperanno, su invito della società Aqua, a uno stage fotografico con Gianni Risso e Massimo Corradi fra le orate dell’Acquacoltura di Lavagna.Alla conclusione dell’evento Cinzia Montelli, direttore del Grand Hotel Bristol, visibilmente soddisfatta, ha annunciato

Sotto il mare

che la manifestazione si ripeterà regolarmente e nel 2011 ci sarà anche l’elezione di Mister modello sub d’Italia.Gli organizzatori ringraziano per la partecipazione e la piena collaborazione. Abyss Diving di Rapallo, Isomar, Air Seychelles, Mares, Head, Naughty Dog, VIVO, DONNA PIU’, Giusy Trapani, Cristian Morandi, Lino Stancanelli, Claudio Polpettini, Eugenio De Vena, Vittorio Frugone, Ivano Benedetti, Simona Ciceri, Franco Ravera, Studio Aperto Mediaset, Primocanale, Telegenova, H2sport, Il Secolo XIX, Corriere Mercantile, Mondo Sommerso, Il Subacqueo, DEEP, SUBAQVA

La 3° classificata, Giulia Amaini

con la giuria

Page 135: In Genova

e Liguria magazine

132

Gianluca Genoni,nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in nuovo record in lliiGGuriauriauriauriauriauria

dopo aver battuto 15 record mondiali di apnea, Gianluca Genoni, all’età di 42 anni e in forma smagliante, il 2 ottobre 2010 ha stabilito un nuovo

primato assoluto di discesa in apnea con l’utilizzo di uno scooter subacqueo immergendosi fino a -152 metri con il tempo totale di 4’ e 24”.La spettacolare impresa dell’apneista lombardo si è svolta nelle acque del Mar Ligure, al largo di Zoagli, il Comune che ha dato il suo prezioso patrocinio, in condizioni di mare calmo, acqua molto limpida, assenza di corrente ma cielo coperto.Genoni aveva già centrato un primo record in allenamento il 30 settembre scendendo a -150 metri e il 2 ottobre si è migliorato durante il tentativo ufficiale alla presenza del notaio Assunta Di Gennaro che ha certificato la prestazione e sotto agli occhi attenti di un gran numero di giornalisti, operatori TV e tanti fans. La difficile discesa si è svolta in piena sicurezza grazie alla presenza di sette sommozzatori posizionati alle varie quote: i profondisti dell’Abyss Diving di Rapallo Giorgio Canepa a 152 metri, Elena Scaglioni a 125, Lorenzo Danielli a 105, Raul Puzzi a 85 metri, e tre del Team storico di Genoni (Alfonso Sacco, Claudio Ballarati e Andrea Vivian) fra 30 metri e la superficie. Molto preziosa anche l’assistenza in mare della Guardia Costiera e dei Carabinieri Subacquei e Croce Bianca Rapallese.Per la nuova impresa apneistica Genoni ha utilizzato delle speciali attrezzature: nuovissime pinne a pala lunga in carbonio Razor Carbon create espressamente dalla Mares che saranno messe in commercio nel 2011; un orologio Blancpain 500 Fathoms impermeabile fino a mille metri in serie limitata di 500 pezzi; scooter subacqueo Suex XK a propulsione elettrica, velocità 80 metri al minuto e

GIANLUCA GENONI TORNA IN LIGURIA PER UN NUOVO PRIMATO MONDIALE DI APNEA E SCENDE A -152 METRI DI PROFONDITA’

primato assoluto di discesa in apnea con l’utilizzo di uno scooter subacqueo immergendosi fino a -152 metri con il tempo totale di 4’ e 24”.La spettacolare impresa dell’apneista lombardo si è svolta nelle acque del Mar Ligure, al largo di Zoagli, il Comune che ha dato il suo prezioso patrocinio, in condizioni di mare calmo, acqua molto limpida, assenza di corrente ma cielo coperto.Genoni aveva già centrato un primo record in allenamento il 30 settembre scendendo a -150 metri e il 2 ottobre si è migliorato durante il tentativo ufficiale alla presenza del notaio Assunta Di Gennaro che ha certificato la prestazione e sotto agli occhi attenti di un gran numero di giornalisti, operatori TV e tanti fans. La difficile discesa si è svolta in piena sicurezza grazie alla presenza di sette sommozzatori posizionati alle varie quote: i profondisti dell’Abyss Diving di Rapallo Giorgio Canepa a 152 metri, Elena Scaglioni a 125, Lorenzo Danielli a 105, Raul Puzzi a 85 metri, e tre del Team storico di Genoni

metri e la superficie. Molto preziosa anche l’assistenza in mare della Guardia Costiera e dei Carabinieri Subacquei e Croce Bianca Rapallese.Per la nuova impresa apneistica Genoni ha utilizzato delle speciali attrezzature: nuovissime pinne a pala lunga in carbonio Razor Carbon create espressamente dalla Mares che saranno messe in commercio nel 2011; un orologio Blancpain 500 Fathoms impermeabile fino a mille metri in serie limitata di 500 pezzi; scooter subacqueo Suex XK a propulsione elettrica, velocità 80 metri al minuto e

Testo e foto di Gianni Risso www.apneaworld.com

Page 136: In Genova

133

massima profondità operativa 250 metri; custodie stagne per videocamera della Easydive resistenti fino a 150 metri e testate con successo anche durante le fasi di allenamento.Alla conferenza stampa conclusiva Rita Nichel, sindaco di Zoagli ha espresso la sua piena soddisfazione per il successo e ha ringraziato Gianluca Genoni per aver scelto Zoagli per stabilire un nuovo eclatante record mondiale. Molti ringraziamenti ha rivolto anche a Mares. Abyss Diving e giornalisti.Dal canto suo Genoni ha dichiarato: “Dopo l’ultimo record fatto in Egitto, sono tornato nel Golfo del Tigullio per un nuovo tentativo. Dopo le precedenti positive esperienze in Liguria, Zoagli mi ha offerto la massima assistenza. Qui non ho avuto il minimo contrattempo logistico e per la mia disciplina che è molto impegnativa, non si devono subire pressioni mentali né complicazioni. L’unico contrattempo veramente l’ho avuto proprio durante la discesa record a causa dell’apertura di un moschettone che assicurava lo scooter alla mia cintura. L’inconveniente mi ha reso molto più difficile la guida e così ho impiegato quasi 40” in più rispetto alla discesa fatta due giorni prima a -150 metri. Lo sforzo psicofisico che ho dovuto superare è stato veramente notevole ma grazie alla preparazione a ai due mesi di allenamenti tutto si è concluso felicemente”.

Gianluca Genoni,nuovo record in liGuria

Sotto il mare

Genoni (2).indd 133 26-11-2010 11:23:43

Page 137: In Genova

Gianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennaGianna nennafoto di Marcello rapallino

agenzia BMproduzioni

Page 138: In Genova

foto di Marcello rapallino

agenzia BMproduzioni

Page 139: In Genova

136

pag 124 136 26-11-2010 13:12:11

Page 140: In Genova

139

specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialespecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel

e Liguria magazine

Speciale Hotel dicembre 2010.indd 139 30-11-2010 17:14:43

Page 141: In Genova

138

specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialespecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel

Spe

cial

e H

otel

e Liguria magazine

Speciale Hotel dicembre 2010.indd 138 30-11-2010 11:59:36

Page 142: In Genova

specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialespecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotelspe�specialehotelspecialehotelspe�spe�cialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel

specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotel�specialehotelspecialeho�telspecialehotelspeciale�hotelspecialehotelspeciale�hotelspecialehotelspeciale�hotelspecialehotelspeciale�hotelspecialehotelspeciale�hotelspecialehotelspeciale�hotelspecialehotelspeciale�hotelspecialehotelspecia�lespecialehotelspecialeho�telspecialehotelspecialeho�

specialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel

specialehotelspecialehotel

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspe

specialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspespespecialehotelspecialehotelspespespespespespecialehotelspecialehotelspespespecialehotelspecialehotelspespespecialehotelspecialehotelspespespecialehotelspecialehotelspe

specialehotelspecialespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspe

specialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspe

cialehotelspecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel

specialehotelspecialehotel

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel�specialehotelspecialehotelspecialehotel�

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel

e

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel�

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel�

affiliato

specialehotelspecialehotelspecialehotel

specialehotelspecialehotelspecialehotel�

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotel

Page 143: In Genova

140

Spe

cial

e H

otel

specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialehotel-specialehotelspecialeho-telspecialehotelspeciale-hotelspecialehotelspeciale-hotelspecialehotelspeciale-hotelspecialehotelspeciale-hotelspecialehotelspeciale-hotelspecialehotelspeciale-hotelspecialehotelspeciale-hotelspecialehotelspecia-lespecialehotelspecialeho-telspecialehotelspecialeho-

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspeciale

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspeciale

specialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialespecialehotelspecialehotelspecialehotelspecialeho

Speciale Hotel dicembre 2010.indd 140Speciale Hotel dicembre 2010.indd 140Speciale Hotel dicembre 2010.indd 140

Page 144: In Genova

141

pag 122.indd 141 26-11-2010 12:24:52

Page 145: In Genova

La professionalità di MR Antichità è a disposizione di tutti i clienti non solo per l’acquisto di pezzi pregiati, ma anche per valutazioni, perizie, pre-

ventivi, in modo da instaurare con l’appassionato d’arte un rapporto che contempli anche e soprattutto la compravendi-ta e lo scambio. Quadri e argenti sono le tipologie specifiche in cui è specializzata MR Antichità, ma l’esperienza dovuta agli anni di passione e lavoro permettono di avere una com-petente valutazione su qualsiasi oggetto.

Qui sopra, oliera in argento, Genova, punzone Torretta, 1730A destra, coppia di candelieri Luigi XV in argento, Genova, 1778

MR AntichitàVia Palestro 37r16122 Genova

Tel. [email protected]

MR ANTICHITA’åNoN solo veNdITA MA ANCHe ACquIsTI, vAluTAzIoNI, peRIzIe e pReveNTIvI Nel NeGozIo dI vIA pAlesTRo

MR.indd 104 29/11/10 11.42

Page 146: In Genova

143

ANTIQUA 2011

IL FASCINO DELL’ANTIQUARIATO ALLA FIERA DI GENOVA

Antiqua, mostra mercato d’arte antica a Genova dal 29 gennaio al 6 febbraio 2011 in fiera, è un raccon-to aperto, fatto di storia nell’affascinante mondo

dell’antiquariato d’autore. Gli espositori accuratamente selezionati che con la loro competenza e la loro passione scrivono la storia dell’arte, collezionisti essi stessi, sono capaci di avvicinare al gusto e di consigliare coloro che hanno fatto del collezionismo un

piacere in equilibrio tra l’entusiasmo di possedere un’opera esclusiva e la garanzia di un acquisto che aumenta il suo va-lore nel tempo.Suggestivo l’allestimento nel nuovo padiglione B, un percor-so espositivo innovativo con il fascino delle 60 gallerie che raccontano la storia del passato. Antiqua sarà aperta al pubblico dal 29 gennaio al 6 febbraio 2011- Venerdi 28 gennaio, inaugurazione su invito.

Page 147: In Genova

post scriptum

Nel caso ci fosse stato ancora qualche

ottimista pronto a giurare in un Natale come tutti gli altri, le

ultime settimane sotto la Lanterna dovrebbero aver defini-

tivamente spento le residue illusioni. Il mugugno ha messo i

denti e Genova è capitale della protesta.

Certo, non è un segreto che il momento per il Paese sia par-

ticolarmente delicato. Uno dei più inquieti della sua storia

recente. Della congiuntura internazionale, poi, ormai si sa

pure troppo. Quello che colpisce però è come la Liguria - per

tradizione rimproverata a causa della sua ostentata insulari-

tà - questa volta sia stata scossa in modo sorprendente da

agitazioni con un’origine lontana. Primo esempio: i disordini

per la spazzatura napoletana, arrivati a un pelo dallo sfocia-

re in tragedia, hanno coinvolto da vicino nei giorni scorsi l’as-

sessore Briano, che accodandosi a Veneto e Piemonte ha

rispedito al mittente la richiesta di smaltire una parte dei rifiuti

campani. No, è stata la risposta. Prima di tutto per ragioni

oggettive (la limitata capacità di smaltimento delle apposite

strutture in Regione) ma anche una questione di principio: “È

il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilità”.

Non estraneo alla polemica è lo stanziamento dei fondi per

l’alluvione del quattro ottobre, destinati soprattutto a Varazze

e Sestri Ponente. E insufficienti, secondo le amministrazioni lo-

cali. Dei dieci milioni stanziati il 70% è stato destinato alle som-

me urgenze il 30% ai privati, ma le somme urgenze degli enti

ammontano a quasi quindici milioni di euro da sole. Da Roma

si è risposto che Genova sta gonfiando i danni. “Stiamo chie-

dendo altri fondi al Governo: dal Ministero dell’Economia ci

hanno risposto che è ancora presto, Bertolaso invece ci ave-

va detto che ce ne sarebbero stati. Speriamo abbia ragione

Bertolaso”, ha scritto Burlando nel suo Diario del Presidente sul

sito della Regione. Il messaggio è neanche troppo sottinteso:

se non ci date i soldi, come minimo non aspettatevi che ci si

faccia carico dell’immondizia altrui.

In seconda battuta l’Università. Quasi ogni ateneo italiano è

sceso in piazza (o salito sui tetti, come nel caso della protesta

dei ricercatori) ma Genova ha svolto un ruolo da protago-

nista. Le aperture del rettore Deferrari sulla riforma Gelmini

- “migliorabile, ma fondamentale” - non hanno convinto gli

studenti che hanno occupato il Rettorato e i binari di Princi-

pe. In sei istituti continua l’autogestione.

Terza polemica, ma questa è una veterana, il Carlo Felice. Vi-

cenda solo apparentemente locale e in realtà legata a dop-

pio filo con le agitazioni del mondo dello spettacolo, come

ha dimostrato la protesta al Festival del Cinema di Roma. Zu-

bin Mehta e Rudolf Buchbinder si sono esibiti senza cachet:

“Sono qui su invito dei musicisti del Teatro Carlo Felice, in se-

gno di solidarietà con i colleghi dell’orchestra e con tutte le

categorie del Teatro, per dare il mio contributo di artista in

una situazione tanto grave da mettere a rischio la sopravvi-

venza e la funzione stessa di un teatro d’opera e la perdita

del lavoro e dello stipendio di tante persone”, le parole del

grande direttore d’orchestra. Grande successo, ma se pure

si vedono all’orizzonte spiragli per il Carlo Felice, la situazione

rimane tutt’altro che risolta. Quasi comica poi la vicenda del

Congresso Nazionale Forense (il trentesimo) che parte pro-

prio da Genova e vede duemilacinquecento avvocati pole-

mizzare tra codici e carta bollata per il futuro della categoria

e contro l’assenza del ministro della Giustizia Alfano. Il tutto

su una nave da crociera ribattezzata per l’occasione “Law

Boat”. Manco a dirlo, si tratta della Costa Concordia.

Infine, si parva licet, a esacerbare gli animi ci si mettono pure

Garrone e Cassano. Il venticinque, a cena, occhio ai coltelli,

ché non si sa mai.

Giordano Rodda

[email protected]

144.indd 144 26-11-2010 15:49:50

Page 148: In Genova
Page 149: In Genova