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Anno 2011 POLLINI E SPORE FUNGINE IN PROVINCIA DI BELLUNO MONITORAGGIO AEROBIOLOGICO Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto

IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

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Anno 2011

POLLINI E SPORE FUNGINE IN

PROVINCIA DI BELLUNO MONITORAGGIO AEROBIOLOGICO

Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto

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ARPAV Direttore Generale Carlo Emanuele Pepe Direttore Area Tecnica Paolo Rocca Progetto e realizzazione Dipartimento Provinciale di Belluno Rodolfo Bassan Dipartimento Regionale Laboratori Francesca Daprà Autore: Damaris Selle Collaboratori: Anna Favero, Antonio Cavinato, Federico Costa, Daniela Fossen, Enrico Ghetti, Mirco Pollet, Donatella Saviane, Massimo Simionato, Bruno Renon, Edith Zoppè

Progetto grafico Mirco Pollet

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INDICE Il monitoraggio aerobiologico pag. 7

Cratteristiche morfologiche, climatiche, vegetazionali della provincia di Belluno pag. 10 La flora allergenica pag. 13 Andamento delle concentrazioni di pollini pag. 23 Tendenze annuali nelle tre stazioni di campionamento pag. 35 Confronto fra taxa pollinici prevalenti in atmosfera pag. 44 Le spore fungine pag. 49 Situazione meteorologica pag. 56 Conclusioni pag. 61 Bibliografia pag. 62

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Il monitoraggio aerobiologico

Dal 2000 ARPAV effettua con dislocazioni provinciali il monitoraggio aerobiologico di polli-

ni e spore fungine.

Numerose particelle di origine biologica come pollini, spore, acari, microrganismi, fram-

menti di insetti e particelle abiotiche (polveri, fumi, particolato, ecc.) che hanno effetti sugli

animali, sulle piante e sull’uomo costituiscono il cosiddetto "aerosol biologico" che può es-

sere causa eziologica di malattia. Il monitoraggio aerobiologico viene effettuato per evi-

denziare le variazioni quantitative e qualitative di tali particelle, in particolare del polline e

delle spore fungine, che si verificano nel tempo. Per tale motivo l'aerobiologia è utilizzata

da tempo in campo allergologico, come utile strumento di valutazione per le allergie respi-

ratorie (diagnosi, prevenzione, controllo clinico e terapia).

Il polline rappresenta il gametofito maschile di Angiosperme e Gimnosperme, piante che

producono semi e quindi appartenenti alla divisione delle Spermatofite. La caratteristica

generale che distingue queste due grandi sottodivisioni è che le Angiosperme hanno i se-

mi racchiusi nel frutto, mentre le Gimnosperme hanno i semi nudi. Nelle Gimnosperme

sono presenti gli strobili, a forma di cono, formati da piccole squame portanti gli sporangi;

gli strobili maschili (stami) su ogni squama presentano due sacche polliniche contenenti

molteplici granuli pollinici; quelli femminili presentano due ovuli. A fecondazione avvenuta

gli strobili maturano in pigne all’interno delle quali si sviluppa il seme. La maggior parte

delle Gimnosperme è monoica (ogni individuo produce sia coni maschili che femminili),

alcune specie sono dioiche (fiori femminili e maschili sono portati da piante diverse); tra le

Gimnosperme le più rappresentative come specie sono le Conifere.

Nelle Angiosperme la struttura specializzata per la riproduzione è il fiore, nel quale si di-

stinguono: una parte maschile o androceo, formata dagli stami, costituiti da un filamento

portante l’antera all’interno della quale viene prodotto il polline; una parte femminile o gi-

neceo formata dal pistillo, suddiviso in tre parti: l’ovario, lo stile e lo stimma alla cui sommi-

tà viene posto il polline.

L’impollinazione è il trasferimento del polline con i gameti maschili sullo stimma delle an-

giosperme o direttamente sull’ovulo nel caso delle Gimnosperme. Si possono distinguere

tre tipi di impollinazione: anemofila (favorita dal vento), zoogama (mediata da animali), i-

drogama (mediata dall’acqua).

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Valori di riferimento delle concentrazioni polliniche (pollini per m3 aria)

Famiglie Assente Bassa Media Alta

Betulaceae 0-0.5 0.6-15.9 16-49.9 >50 Compositae 0 0.1-4.9 5-24.9 >25 Corylaceae 0-0.5 0.6-15.9 16-49.9 >50 Fagaceae 0-0.9 1-19.9 20-39.9 >40 Graminaceae 0-0.5 0.6-9.9 10-29.9 >30 Oleaceae 0-0.5 0.6-4.9 5-24.9 >25 Plantaginaceae 0 0.1-0.4 0.5-1.9 >2 Urticaceae 0-1.9 2-19.9 20-69.9 >70 Cupressaceae/Taxaceae 0-3.9 4-29.9 30-89.9 >90 Chenopodiaceae/Amarantaceae 0 0.1-4.9 5-24.9 >25 Ulamaceae 0- .9 1-19.9 20-39.9 >40 Platanaceae 0-.9 1-19.9 20-39.9 >40 Aceraceae 0-.9 1-19.9 20-39.9 >40

Tabella 1 – Valori delle concentrazioni polliniche secondo A.I.A.

Lo studio qualitativo e quantitativo del particellato aerodisperso viene effettuato secondo

la norma UNI 11108: 2004 – “Qualità dell’aria - Metodo di campionamento e conteggio dei

granuli pollinici e delle spore fungine aerodispersi”. Il campionamento è di tipo volumetrico

e si basa sulla cattura per impatto delle particelle atmosferiche su una superficie adesiva

(nastro), in seguito ad aspirazione di un volume noto d’aria. Al termine di ogni settimana di

campionamento, il nastro viene raccolto e da questo allestiti i vetrini giornalieri che verran-

no poi letti al microscopio ottico.

In base ad alcune caratteristiche morfologiche quali forma, dimensioni, aperture (pori, col-

pi), struttura e scultura della parete, il granulo pollinico viene identificato e contato.I dati

ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-

metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed espressi in granuli/m3

aria. Inoltre, per rendere più facilmente leggibile l’informazione, la concentrazione di ogni

tipo di polline è espressa in livelli (Assente-Bassa-Media-Alta), facendo riferimento alla

classificazione dell’Associazione Italiana di Aerobiologia (A.I.A), riportata nella tabella se-

guente.

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Il polline delle piante anemofile, prodotto in grande quantità e diffuso in atmosfera, riflette

la copertura vegetazionale dell’area, ma possono esistere delle componenti extra-locali

trasportate per lunghe distanze e legate alla circolazione atmosferica.

Le piante anemofile per essere in grado di provocare sintomi allergici, devono rispondere

ai cinque postulati di Thommen: 1) la pianta deve produrre polline; 5) la pianta deve avere

ampia distribuzione; 3) la pianta deve produrre abbondanti quantità di polline; 4) il polline

deve essere leggero e trasportabile dal vento; 5) il polline deve essere sensibilizzante.

In base a queste caratteristiche, le famiglie botaniche di interesse sanitario (fra quelle pre-

senti nel protocollo nazionale dell’Associazione Italiana di Aerobiologia) che vengono mo-

nitorate sono:

Betulaceae (Alnus, Betula), Compositae (Ambrosia, Artemisia), Corylaceae (Corylus, Car-

pinus/Ostrya), Fagaceae (Castanea, Fagus, Quercus), Graminaceae (Gramineae), Olea-

ceae (Olea, Fraxinus, Ligustrum), Plantaginaceae, Urticaceae, Cupressaceae/Taxaceae,

Chenopodiaceae/Amarantaceae, Ulmaceae, Platanaceae, Aceraceae, Pinaceae, Salica-

ceae (Populus, Salix) e, tra i funghi, i generi Alternaria e Cladosporium .

Dal 2000 ARPAV, come precedentemente accennato, ha attivato una rete di monitoraggio

aerobiologico in tutta la regione Veneto; nel 2011 le stazioni di monitoraggio sono state

complessivamente undici, di cui tre in provincia di Belluno.

Data la caratteristica peculiare del territorio bellunese, le tre stazioni sono state così ubica-

te:

Belluno – capoluogo, presso la sede dell’ULSS n.1 in località Cusighe;

Feltre- presso la sede dell’ULSS n.2 in via Bagnols sur Cèze, 3;

Agordo- presso lo stabilimento Luxottica in Via Valcozzena, 10.

I dati delle stazioni di campionamento sono stati impiegati per elaborare i bollettini pollinici

settimanali, correlati di commento medico dello specialista pneumologo dell’ULSS di Bel-

luno, che hanno popolato il bollettino aerobiologico presente nel sito internet di ARPAV,

aggiornato settimanalmente dal Settore per la Prevenzione e Comunicazione Ambientale.

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Caratteristiche morfologiche, climatiche, vegetazionali della provincia di Belluno.

La provincia di Belluno è la provincia situata più a nord della regione Veneto.

È particolarmente estesa e presenta una morfologia frutto dell’azione di un notevole nu-

mero di processi sia endogeni che esogeni. Le caratteristiche geomorfologiche della valla-

ta sono largamente collegate a quelle strutturali: pieghe, faglie, scarpate morfologiche,

dossi, anticlinali e valli sinclinali e sono un evidente esempio del condizionamento eserci-

tato dalle strutture geologiche sedimentarie terrigene e carbonatiche sulle forme del rilie-

Fig. 1 Dislocazione sul territorio bellunese delle stazioni di monitoraggio

Belluno

Feltre

Agordo

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vo; la principale caratteristica è comunque data dallo stesso vallone modellatosi sui fianchi

della grande sinclinale di Belluno.

Durante il Pleistocene preminente è stata l’azione di importanti ghiacciai che hanno pro-

fondamente modificato la morfologia del fondovalle. Chiare tracce di forme e depositi, spe-

cialmente dell’ultima espansione würmiana, sono ovunque rinvenibili. Nel tratto più setten-

trionale della valle, compreso tra Longarone e Ponte nelle Alpi, si evidenzia invece una

diversa morfologia legata direttamente alla struttura geologica. Faglie sub parallele all’as-

se vallivo e il cosiddetto “graben di Longarone” creano una struttura relativamente stretta

con fianchi ripidi e notevole energia del rilievo.

Il fondovalle sub pianeggiante è dominato dai depositi alluvionali e dai terrazzi del Fiume

Piave.

Sempre tra i caratteri morfologici generali, l’estensione delle principali zone altitudinali del-

la vallata mette in evidenza come più del 50% della superficie ricade a quote inferiori ai

500 m s.l.m.

A queste quote ricadono anche i principali insediamenti abitativi e vive l’88% circa della

popolazione.

La fascia altitudinale compresa tra i 500 e i 1000 m s.l.m. copre circa il 30% della superfi-

cie ma a queste quote risiede solo il 12 % della popolazione. A quote superiori ai 1000

metri risiede infine solo lo 0.13% della popolazione.

Il clima, risultato dell’interazione fra le caratteristiche morfologiche e geografiche del terri-

torio, presenta peculiarità proprio legate alla posizione climatica di transizione e all’effetto

orografico delle catene montuose: da un lato il clima freddo della regione dolomitica e dal-

l’altro quello mite delle colline pedemontane.

Per quanto riguarda l’assetto vegetazionale, la provincia di Belluno può essere suddivisa

in diverse regioni:

- regione endalpica (zona montana a nord) con dominanza di lariceti;

- regione mesalpica (aree montane centro-settentrionali e area prealpina del Cansiglio)

con tipologie forestali a piceo-faggeti ed abieteti e rari ostrieti;

- regione esomesalpica (zona occidentale del vallone bellunese) caratteristica per la pre-

senza di conifere (abete rosso) sia naturali che miste con latifoglie (piceo-faggeti, abie-

teti, peccete);

- regione esalpica (area pedemontana e prealpina, zona centro meridionale della provin-

cia) dove la vegetazione è costituita prevalentemente da consorzi di carpino nero, ca-

stagno e faggio.

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Fig. 2 Campionatore captaspore ad Agordo

Fig. 3 Campionatore captaspore a Belluno

Fig. 4 Campionatore captaspore a Feltre

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La flora allergenica

Vengono di seguito descritte le famiglie e i generi delle piante che sono maggiormente

responsabili di sintomatologia allergica. Di ogni taxa viene riportata una breve scheda bo-

tanica e il periodo di fioritura indicativo, in quanto l’inizio della stagione pollinica e la con-

centrazione dei pollini in aria sono influenzati ogni anno dalle condizioni atmosferiche. I-

noltre, per ogni tipo di polline considerato, viene evidenziato il grado di allergenicità.

Fig. 5 Amenti di nocciolo con polline (fotografia di Federico Costa)

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Fig. 6 Arbusti di nocciolo Fig. 7 Polline di nocciolo

Carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.) periodo di fioritura: marzo – maggio Pianta arborea o arbustiva, monoica a foglia caduca, con lamina ovale, apice a punta e margine a doppia dentatura e di colore verde scuro la pagina superiore e più chiara l’infe-riore. Gli amenti maschili sono giallo-brunastri e riuniti a gruppi, quelli femminili più corti. I frutti sono raggruppati in infiorescenze pendule brunastre. Diffusa ovunque (collina, mon-tagna) fino a 1000m s.l.m.

Fig. 8 Carpino nero Fig. 9 Polline di carpino nero

Corylaceae

Nocciolo (Corylus avellana L.) periodo di fioritura: febbraio – marzo Pianta arbustiva, monoica, a foglia caduca a lamina espansa e apice acuminato con mar-gine seghettato. Gli amenti (infiorescenze unisessuali) sono pendenti e di colore da prima verde-rossastro a giallo oro quelli maschili, a ciuffetto rosso quelli femminili. Il frutto è una noce. Diffusa dalla pianura fino a quota 1300m s.l.m.

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Carpino bianco (Carpinus betulus L.) periodo di fioritura: aprile – maggio Pianta arborea, monoica, a foglie decidue a lamina ovata acuminata all’apice. I fiori ma-

schili sono numerosi in amenti, quelli femminili sono disposti in spighe pendule circondate

da bratteole; il frutto è una piccola nucula, circondata da involucro che ne favorisce la di-

spersione. Diffusa in pianura, in ambienti luminosi e ben esposti fino a 1000m s.l.m.

Fig. 10 Carpino bianco Fig. 11 Polline di carpino bianco

Cupressaceae/Taxaceae

Cipresso (Cupressus sempervirens L.) periodo di fioritura: fine inverno – primavera Pianta arborea, monoica, a foglie piccole e squamiformi, addossate al ramo. I fiori maschili sono riuniti in piccoli coni giallastri all’apice dei rametti, mentre i femminili sono grigio-verdi formati da 8-14 scaglie che a maturazione si aprono per la dispersione dei semi. Diffusa dalla zona mediterranea a quella montana fino ai 700m s.l.m.

fortemente allergenico

Fig. 13 –Polline di Cipresso Fig. 12 _Piante di cipresso

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Betulaceae

Ontano: (Alnus glutinosa Vill.) periodo di fioritura: febbraio – marzo Pianta arborea, monoica a foglie caduche con lamina obovata ad apice tronco o estrofles-so, di colore verde scuro la pagina superiore e più chiara quella inferiore. Le infiorescen-ze, chiamate amenti, sono sottili, cilindriche di colore verde giallastro e poi più scuro le maschili, ovoidali e rossicce le femminili. I frutti (achenio), legnosi, che contengono i semi alati, sono ovoidali. Predilige gli ambienti con disponibilità idrica (es. corsi d’acqua).

Fig. 15 Polline di ontano Fig. 14 Ontano

Betulla: ( Betula sp.) periodo di fioritura: aprile – maggio

Pianta arborea, monoica, a foglie caduche a forma romboidale a margine dentato-seghettato. Le infiorescenze (amenti) sono giallo-brunastro le maschili e verdastre e più corte le femminili. I frutti sono contenuti in infruttescenze a cono e giungono a maturazione a fine primavera – inizio estate. Diffusa fra i 400 e i 2000m s.l.m.

Fig. 16 Amenti di betulla Fig. 17 Polline di betulla

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Fig. 19 Polline di pino Fig. 18 Infiorescenze di pino

Fagaceae

Faggio (Fagus selvatica L.) periodo di fioritura: aprile – maggio Pianta arborea, monoica, a foglie alterne, semplici a margini ciliati. I fiori, portati sui rami giovani, sono riuniti in tondeggianti amenti gialllastri pendenti da sottili peduncoli i maschi-li, mentre i femminili sono riuniti in coppia avvolti in un involucro (cupula). Il frutto (faggiola) è un achenio. È diffusa fino a 1600 metri di altitudine.

Fig. 21 polline di faggio Fig. 20 Faggio

Pinaceae

Pino (Pinus sp.), Abete (Abies sp.) periodo di fioritura: aprile – giugno Piante arboree con foglie aghiformi, sempreverdi ad esclusione del larice; fiori rudimentali non avvolti da bratee, unisessuali e riuniti in infiorescenze, di cui i maschili rossi e cre-scenti all’estremità dei nuovi germogli, i femminili gialli e alla base del germoglio. L’infiore-scenza femminile, costituita da numerose squame spiralate, lignifica trasformandosi in pi-gna. I semi sono alati. Il polline è considerato allergenico solo da pochi studi.

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Castagno (Castanea sativa Mill.) periodo di fioritura: giugno – luglio Pianta arborea, monoica, a foglie alterne, oblungo-lanceolate e acuminate con margine seghettato. I fiori unisessuali sono portati nella stessa infiorescenza, rappresentata da un amento eretto con quelli maschili nella parte superiore e quelli femminili nella zona di in-serzione del ramo. Il frutto (castagna) è contenuto all’interno di una capsula spinosa che a maturità si apre. Diffusa in collina e in montagna fino a 900-1000m s.l.m.

Fig. 23 Polline di castagno Fig. 22 Castagno

Quercia (Quercus sp.) periodo di fioritura: marzo – maggio Genere rappresentato da numerose specie arboree, a foglie caduche, semplici, alterne dentate o lobate. I fiori maschili sono riuniti in amenti pendenti, i femminili sono circondati da una cupola che racchiude la parte basale del frutto. Diffuse fino a 1000-1200m s.l.m.

Fig. 25 Polline di quercia Fig. 24 Quercia

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Salicaceae

Salice (Salix spp.) periodo di fioritura: marzo – maggio Genere rappresentato da numerose specie, arboree e arbustive, dioiche a foglia caduca, alterne, acuminate ricoperte di peli. I fiori sono riuniti in amenti eretti; il frutto è una capsula contenente semi piumosi. Diffuso lungo le sponde di fiumi e laghi, fino alla zona submontana e montana.

Fig. 27Polline di salice Fig. 26 Amenti di salice

Pioppo (Populus spp.) periodo di fioritura: febbraio – aprile Piante dioiche, decidue a foglie semplici, alterne da palmato lovate a ovate, a sub-triangolari con margine dentato-crenato. I fiori sono disposti in amenti penduli. Il frutto è una capsula con numerosi semi, ognuno avvolto in una bianca cotonosità. Diffuse in radu-re soleggiate e umide, dalla fascia planiziale fino a quella submontana.

Fig. 29 Polline di pioppo Fig. 28 Amenti di pioppo

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Oleaceae

Frassino (Fraxinus sp.L.) periodo di fioritura: aprile – maggio Il genere è rappresentato da piante arboree, a foglia caduca, imparipennate, a lamine dentato, di colore verde lucido nella parte superiore. I fiori sono ermafroditi e il frutto una samara. Diffuse fino a 700 -1200 m s.l.m.

Fig. 31 Polline di frassino Fig. 30 Piante di frassino

Graminaceae

Periodo di fioritura: aprile – settembre Grande famiglia cosmopolita di erbe annuali, diffuse in prati, aree ruderali, terreni coltivati, a foglie alterne, disposte su due file formate da una guaina che cinge il fusto per tutta o quasi la lunghezza dell’internodo e la lamina che è sempre allungata e lineare. Le Grami-nacee portano infiorescenze a spiga composta o a pannocchia. Il frutto è una cariosside. Generalmente le Graminacee spontanee, a differenza delle coltivate, liberano grandi quantità di pollini in atmosfera.

Fig.32 Graminaceae Fig. 33 Polline di Graminaceae

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Urticaceae

Parietaria (Parietaria officinalis L.) periodo di fioritura: maggio – settembre Erba perenne a fusto ramificato, con foglie alterne, intere ovato-acuminate. I fiori sono pic-coli ed ermafroditi, raccolti in racemi. Il frutto è un achenio. Diffusa fino a 1500 m s.l.m., in terreni incolti, vicino ai fossi.

Fig. 35 Polline di Parietaria Fig. 34 Parietaria

Fig. 37 Polline di assenzio

Compositae

Assenzio selvatico (Artemisia vulgaris L.) periodo di fioritura: agosto – settembre Erba perenne alta fino a 100-120 cm, a foglie alterne lanceolate, glabre e di colore verde scuro nella pagina superiore, bianche e tomentose in quella inferiore. I fiori sono piccoli e in capolini numerosi riuniti all’apice dei rami in un ampio panicolo. I frutti sono degli ache-ni, privi di pappo. Pianta ruderale, presente ai bordi di discariche negli incolti fino a 1200 m s.l.m.

Fig. 36 Pianta di assenzio

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Fig. 38 Ambrosia

Ambrosia (Ambrosia spp) periodo di fioritura: agosto – settembre Erba perenne con fusto peloso, monoica, raggiunge un’altezza di 100-150m. Le foglie so-no ovali e picciolate; le infiorescenze sono portate in capolini unisessuali: i maschili, ver-de-giallastri, sono riuniti in racemi terminali dei rami, quelli femminili sono singoli all’ascella delle foglie superiori. I frutti sono piccoli acheni racchiusi da un involucro fusiforme. Pre-sente nelle aree urbane e suburbane, fino a 500 m s.l.m.

Fig. 39 Polline di ambrosia

altamente allergenico

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Grafico n. 1 Comparazione nocciolo 2011 (in granuli per m3)

Andamento delle concentrazioni di pollini nel 2011

Corylaceae

Nella stazione di Belluno vi sono alte concentrazioni di nocciolo (grafico n.1) già dal 14

febbraio con il picco il 15 febbraio (155 granuli/m3 aria) e si protraggono fino al 7 marzo;

un alto valore si rileva anche il 6 marzo con 146 granuli/m3 aria.

A Feltre alte concentrazioni si rilevano il 15 e il 19 febbraio (picco con 186 granuli/m3 aria)

mentre valori medi si notano dal 22 al 28 febbraio. La scomparsa del polline di nocciolo

avviene a fine marzo a Belluno e alcuni giorni prima a Feltre.

Nella stazione di Agordo il picco si riscontra il 16 febbraio con 122 granuli/m3 aria, e valori

alti si osservano anche a marzo nei giorni 1, 5, 6; il polline scompare dal monitoraggio do-

po il 20 di marzo.

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600

800

1000

12008-

ma

r

15-m

ar

22-m

ar

29-m

ar

5-ap

r

12-a

pr

19-a

pr

26-a

pr

3-m

ag

10-

mag

17-

mag

24-

mag

31-

mag

7-g

iu

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 2 Comparazione carpino 2011 (in granuli per m3)

A Belluno e Feltre si rilevano concentrazioni elevate di carpino (grafico n.2) nei periodi dal 1 al 14 aprile e dal 18 al 21 aprile in particolare rispettivamente il 10 aprile con 784 granuli/m3 aria e 961 granuli/m3 aria. Le quantità di polline si mantengono su valori medio-bassi dal 28 aprile al 10 maggio fino a diminuire a metà di maggio e scomparire con gli inizi del mese di giugno. Ad Agordo il polline di carpino compare il 21 marzo e le concentrazioni si portano abba-stanza repentinamente su valori medio-alti; nel periodo dal 10 aprile al 1 maggio si notano concentrazioni particolarmente alte con un picco di 440 granuli/m3 aria il 19 aprile; poi le concentrazioni si abbassano fino a scomparire alla fine del mese di maggio.

Nel grafico n.3 .viene riportato l’andamento complessivo delle Corylaceae monitorate nel 2011 nelle tre stazioni.

0

200

400

600

800

1000

1200

14-f

eb

21-f

eb

28-f

eb

7-m

ar

14-m

ar

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ar

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ar

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r

11-a

pr

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pr

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pr

2-m

ag

9-m

ag

16-m

ag

23-m

ag

30-m

ag

6-gi

u

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 3 Comparazione Corylaceae 2011 (in granuli per m3)

Page 25: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

25

Cupressaceae/Taxaceae

0

20

40

60

80

100

120

14-f

eb

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eb

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eb

7-m

ar

14-m

ar

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r

11-a

pr

18-a

pr

25-a

pr

2-m

ag

9-m

ag

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 4 Comparazione Cupressaceae/Taxaceae 2011 (in granuli per m3)

Il polline di Cupressaceae (grafico n.4) compare in basse concentrazioni a Belluno e Fel-

tre nella prima metà del mese di febbraio mentre ad Agordo compare alla fine del mese.

Nella stazione di Belluno si riscontrano valori altri già dal 2 marzo con un picco di 94 gra-

nuli/m3 aria il 6 di marzo; tali concentrazioni si rivelano alte anche nel periodo dal 24 al 27

marzo, per poi abbassarsi gradualmente fino a scomparire nella prima decina del mese di

maggio.

A Feltre le concentrazioni di tale polline si mantengono basse fino dopo la prima metà del

mese di marzo, per poi risalire bruscamente con 112 granuli polline/m3 aria il 24 marzo;

valori elevati si riscontrano anche nei primi giorni del mese di aprile (nel giorno 04 si rile-

vano infatti 104 granuli/m3 aria); poi i valori si abbassano passando da concentrazioni me-

die a basse e scompaiono nella prima decina del mese di maggio.

Ad Agordo non si raggiungono mai alte concentrazioni; il valori più elevato viene raggiunto

il 26 marzo con 25 granuli/m3 aria. La presenza del polline in questa stazione si registra

fino alla fine di aprile.

Page 26: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

26

Betulaceae

0

5

10

15

20

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30

35

14-f

eb15

-feb

16-f

eb17

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-feb

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mar

2-m

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mar

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mar

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mar

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-mar

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-mar

22-m

ar23

-mar

24-m

ar25

-mar

26-m

ar27

-mar

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 5 Comparazione Ontano 2011 (in granuli per m3)

Il polline di ontano (grafico n.5) si mantiene generalmente su basse concentrazioni nelle

tre stazioni monitorate; fa eccezione Agordo che il 16 di febbraio presenta un valore di 30

granuli/m3 aria (concentrazione media).

A Belluno e a Feltre il polline non si rileva più rispettivamente dopo il 20 e il 24 marzo,

mentre ad Agordo scompare alla fine del mese.

0

5

10

15

20

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35

14-

feb

21-

feb

28-

feb

7-m

ar

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ma

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r

4-ap

r

11-a

pr

18-a

pr

25-a

pr

2-m

ag

9-m

ag

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 6 Comparazione Betulla 2011 (in granuli per m3)

Page 27: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

27

Il po lline di betulla (grafico n.6) compare a Belluno e Feltre a metà febbraio per mantenersi

in basse quantità fino al termine del mese di marzo. Nella prima quindicina del mese di

aprile a Belluno si evidenziano i valori maggiori, anche se le concentrazioni si attestano su

quantità medie, raggiungendo il massimo con 25 granuli/m3 il 12 aprile.

A Feltre il periodo con maggior quantità di polline è compreso fra il 4 e il 12 aprile (il giorno

8 aprile si registrano 30 granuli/m3). Sia a Feltre che a Belluno il polline di betulla non vie-

ne più rilevato dopo la metà del mese di maggio.

Ad Agordo i primi pollini compaiono il 7 marzo e il periodo dove la quantità risulta più ele-

vata rappresentata da medie concentrazioni è quello compreso tra il 6 e l’11 aprile e dopo

la prima metà del mese; il polline scompare dal monitoraggio nella prima decina del mese

di maggio.

Nel grafico n.7 viene riassunto l’andamento complessivo delle Betulaceae (betulla e onta-

no) nelle tre stazioni di monitoraggio.

0

5

10

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20

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14-

feb

21-

feb

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ar

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ar

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ar

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ar

4-a

pr

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pr

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pr

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pr

2-m

ag

9-m

agBelluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 7 Comparazione Betulaceae 2011 (in granuli per m3)

Page 28: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

28

Pinaceae

0

20

40

60

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100

120

140

9-a

pr

16-a

pr

23-a

pr

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pr

7-m

ag

14-

mag

21-

mag

28-

mag

4-g

iu

11-

giu

18-

giu

25-

giu

2-lu

g

9-lu

g

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 8 Comparazione Pinacee 2011 (in granuli per m3)

Ad Agordo le Pinaceae (grafico n.8) si presentano già in discrete quantità il 18-19 aprile;

l’aumento delle concentrazioni avviene dal 28 aprile; infatti il periodo dal 28 aprile al 05

maggio presenta alte quantità di polline con un picco di 117 granuli/m3 aria; quantità gene-

ralmente elevate si riscontrano anche nel periodo fra l’8 e il 13 maggio con un massimo di

73 granuli/m3 aria l’8 maggio. Anche nella seconda metà del mese di maggio, si riscontra-

no giornate con quantità più o meno elevate di polline. A fine maggio le concentrazioni di-

minuiscono fino a scomparire del tutto nei primi dieci giorni del mese di luglio.

A Belluno il polline di Pinaceae compare dopo la prima decina del mese di aprile e rag-

giunge il massimo delle concentrazioni nei giorni 27 aprile e 10 maggio con rispettivamen-

te 75 e 87 granuli/m3 aria. Le giornate con maggiori concentrazione si trovano nella parte

centrale del mese di maggio, mentre una netta diminuzione si nota alla fine del mese, con

presenza di rari pollini fino ai primi giorni del mese di luglio.

A Feltre la maggior concentrazione si rileva a maggio nei giorni 9-10-11 maggio. La dimi-

nuzione di questo polline avviene gradualmente dopo la metà del mese di maggio e scom-

pare agli inizi di luglio.

Page 29: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

29

Fagaceae

0

5

10

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27-m

ar

3-a

pr

10-a

pr

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pr

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1-m

ag

8-m

ag

15-

mag

22-

mag

29-

mag

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12-

giu

19-

giu

26-

giu

3-lu

g

10-

lug

Bellulno

Feltre

Agordo

Grafico n. 9 Comparazione Fagaceae 2011 (in granuli per m3)

Le Fagaceae (grafico n.9) monitorate in provincia di Belluno sono rappresentate da faggio, quercia e castagno. Dal grafico n. 9 si nota come il periodo di pollinazione comprenda un periodo tra la fine di marzo e la seconda metà del mese di luglio. La prima parte del grafico riporta la fioritura di quercia e faggio, mentre nella seconda par-te viene descritta la presenza in atmosfera del castagno. Infatti dal grafico n. 10 si osserva come a Belluno e Feltre la comparsa del polline di castagno avvenga nello stesso periodo (dal 30 maggio), mentre ad Agordo è più tardiva (dal 9 giugno). Inoltre, mentre nella stazione di Agordo tale polline rimane sempre in concentrazioni bas-se, sia a Belluno che a Feltre raggiunge anche concentrazioni medie. Infatti a Belluno nel periodo dal 17 al 21 giugno si rilevano le quantità più elevate, mentre a Feltre il periodo di presenza è più lungo e compreso tra il 15 e il 23 giugno.

0

5

10

15

20

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40

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29-

mag

31-

mag

2-g

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4-g

iu

6-g

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10-

giu

12-

giu

14-

giu

16-

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18-

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giu

22-

giu

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giu

26-

giu

28-

giu

30-

giu

2-lu

g

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g

6-lu

g

8-lu

g

10-

lug

12-

lug

14-

lug

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 10 Comparazione Castagno 2011 (in granuli per m3)

Page 30: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

30

Oleaceae

0

50

100

150

200

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300

28-

feb

2-m

ar

4-m

ar

6-m

ar

8-m

ar

10-m

ar

12-m

ar

14-m

ar

16-m

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18-m

ar

20-m

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ar

26-m

ar

28-m

ar

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ar

1-a

pr

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pr

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pr

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pr

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pr

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pr

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pr

1-m

ag3-

mag

5-m

ag7-

mag

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 11 Comparazione Oleaceae 2011 (in granuli per m3)

In provincia di Belluno le Oleacee (grafico n.11) sono rappresentate dal frassino

(Fraxinus sp.), mentre non sono stati mai rilevati pollini di olivo. I pollini di frassino com-

paiono in basse quantità prima nelle stazioni di Agordo e Feltre verso la fine di febbraio,

mentre a Belluno si rilevano verso la metà del mese di marzo.

A Belluno particolari alte concentrazioni si rilevano nel periodo compreso fra il 29 marzo

e il 04 aprile con un picco il 03 aprile di 241 granuli/m3aria; tali concentrazioni rimangono

in alta quantità fino a circa metà mese di aprile, poi bruscamente decadono e scompaio-

no con gli inizi del mese di maggio.

A Feltre quantità alte si trovano nel periodo dal 30 marzo al 12 aprile con un picco il 03

aprile di 174 granuli/m3 aria; gradualmente poi la quantità del polline diminuisce fino a

scomparire alla fine di aprile.

Ad Agordo concentrazioni medio-alte si osservano nel periodo dal 2 al 10 aprile con un

picco di 168 granuli/m3 aria il giorno 8 aprile; tale polline subisce una diminuzione, poi si

riporta per un breve periodo (dopo la prima metà del mese di aprile) in concentrazioni

medie e successivamente cala, per scomparire verso la prima decina di maggio.

Page 31: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

31

Graminaceae

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

21-m

ar

28-m

ar

4-ap

r

11-a

pr

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2-m

ag

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ag

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ag

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ag

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ag

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iu

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g

1-ag

o

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o

15-a

go

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go

5-se

t

12-s

et

19-s

et

26-s

et

3-ot

t

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 12 Comparazione Graminaceae 2011 (in granuli per m3)

Nel corso del 2011 a Belluno e Feltre la comparsa del polline di Graminaceae (grafico

n.12) è pressochè uguale (rispettivamente il 22 marzo e 23 marzo), mentre ad Agordo

risulta più tardiva (29 marzo).

A Feltre si notano già concentrazioni medie nella prima metà di aprile (6-12 aprile), un

aumento dal 17 al 25 aprile; la concentrazione massima viene raggiunta nella prima metà

di maggio (2-12 maggio) con il picco registrato il 02 maggio di 97 granuli/ m3 aria.

A Belluno si notano concentrazioni medio-alte nel periodo 18-24 aprile e alte dal 02 al 14

maggio con il picco il 10 maggio di 72 granuli/ m3 aria, una lieve flessione verso la metà

del mese di maggio e poi quantità medio–alte nella seconda metà del mese fino al 26

maggio.

Ad Agordo si notano concentrazioni medio alte nel periodo 18-24 aprile con un picco il 17

maggio (54 granuli/m3 aria), che si mantengono generalmente su valori medi fino al ter-

mine del mese.

Nella stagione estiva l’andamento presenta concentrazioni generalmente su valori medi a

Belluno e Feltre fino al termine del mese di luglio, mentre ad Agordo vi sono concentra-

zioni medie fino alla conclusione di giugno. Questo tipo di polline scompare dal monito-

raggio a fine settembre per la stazione di Agordo e nella prima settimana di ottobre per le

altre due.

Page 32: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

32

Urticaceae

0

10

20

30

40

50

60

70

80

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100

17-a

pr

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ag

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19-g

iu

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g

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t

11-s

et

18-s

et

25-s

et

2-ot

t

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 13 Comparazione Urticaceae 2011 (in granuli per m3)

A Belluno il polline di parietaria (grafico n.13) compare, in basse concentrazioni, il 18 apri-

le e la sua presenza si protrae fino ai primi giorni del mese di ottobre. Le concentrazioni si

attestano su valori medi nel periodo 28 giugno-4 luglio e dal 12 al 25 luglio; valori elevati si

riscontrano verso la fine di luglio fino al 6 agosto, dove si riscontra il picco con 104 granuli/

m3 aria. Nel mese di agosto le concentrazioni si mantengono su valori alti (in particolare il

14 agosto con 87 granuli/m3 aria); nella prima quindicina del mese di settembre le quantità

di pollini sono medio-alte con un picco in questo periodo il 4 settembre (79 granuli/m3 a-

ria).

L’andamento di questo polline nella stazione di Feltre è simile a quello di Belluno, con pre-

senza di concentrazioni medie già nei giorni 17-18 giugno; nel mese di agosto invece, a

differenza di Belluno le quantità di polline sono più basse con un picco di 50 granuli/m3

aria; le concentrazioni passano da valori medi a bassi e scompaiono nei primi mesi di otto-

bre.

Ad Agordo le concentrazioni si mantengono su valori bassi; quantità medie si rilevano solo

nei giorni 10-11 agosto rispettivamente con 20 e 23 granuli/m3 aria; anche in questa sta-

zione il polline non si rileva più a partire dai primi giorni di ottobre.

Page 33: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

33

Compositae

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

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-lug

17

-lug

19

-lug

21

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-lug

25

-lug

27

-lug

29

-lug

31

-lug

2-a

go

4-a

go

6-a

go

8-a

go

10-a

go

12-a

go

14-a

go

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go

18-a

go

20-a

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go

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go

28-a

go

30-a

go

1-se

t

3-se

t

5-se

t

7-se

t

9-se

t

11-

set

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 14 Comparazione Artemisia 2011 (in granuli per m3)

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

8-ag

o

10-a

go

12-a

go

14-a

go

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go

18-a

go

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go

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go

24-a

go

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go

28-a

go

30-a

go

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t

3-se

t

5-se

t

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t

9-se

t

11-s

et

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et

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et

17-s

et

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et

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et

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et

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et

27-s

et

29-s

et

1-ot

t

3-ot

t

5-ot

t

Belluno

Feltre

Agordo

Grafico n. 15 Comparazione Ambrosia 2011 (in granuli per m3)

Il polline di Artemisia (Grafico n.14) compare a Belluno il 26 luglio in basse concentrazioni e rimane in questa quantità fino ai primi giorni del mese di settembre quando scompare dal monitoraggio. A Feltre tale polline compare (in basse concentrazioni) circa una settimana prima (il 18 luglio); concentrazioni medie si rilevano verso la metà del mese di agosto (nel giorno 14 sono presenti 9 granuli/m3 aria); agli inizi di settembre il polline non viene più rilevato. Nella stazione di Agordo il polline si presenta a metà luglio in basse concentrazioni; tale polline raggiunge medie concentrazioni il 10 e 11 agosto rispettivamente con 17 granuli/m3 aria e 11 granuli/m3 aria, poi cala e scompare verso il 20 di settembre.

Page 34: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

34

Il polline di ambrosia (grafico n.15), compare a Feltre e Belluno per la prima volta solo nel

2010, mentre nello stesso anno non viene rilevato ad Agordo. Nel 2011 la presenza di tale

polline nelle 3 stazioni si osserva quasi contemporaneamente nella prima decina di giorni

del mese di agosto.

A Belluno i valori più elevati intesi come concentrazione media si rilevano alla fine del me-

se di agosto con il picco di 12 granuli/m3 aria.

Anche per Feltre le concentrazioni maggiori sono evidenti alla fine del mese di agosto

(picco con 12 granuli/m3 aria).

Nella stazione di Agordo il picco viene raggiunto nella prima metà del mese di agosto con

19 granuli/m3 aria. Le concentrazioni di ambrosia comunque in tutti e tre i punti di monito-

raggio si mantengono sostanzialmente in basse quantità in particolar modo nei mesi di

settembre e di ottobre per poi scomparire.

Oltre ai generi e alle famiglie sopra riportati, sono stati monitorati anche altri pollini, come

Salicaceae (Salix, Populus), Aceraceae, Ulmaceae, Chenopodiaceae/Amarantaceae,

Plantaginaceae. Questi tipi di polline, però, sono stati osservati generalmente in bassa

quantità.

Page 35: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

35

Tendenze annuali nelle tre stazioni di campionamento

Allo scopo di comparare le tendenze annuali di quantità e periodo di presenza dei pollini,

vengono di seguito riportati alcuni grafici delle famiglie arboree ed erbacee più rilevanti

relativi nelle stazioni di monitoraggio di Agordo, Belluno e Feltre nei tre anni di campiona-

mento dal 2009 al 2011.

Per la stazione di Agordo a causa di problemi tecnici nel 2010 il monitoraggio aerobiologi-

co è partito nel mese di maggio

Grafico n. 16 Comparazione Corylaceae Agordo (in granuli per m3)

AGORDO

Il grafico (n. 16) dell’andamento del polline di Corylaceae nella stazione di Agordo eviden-

zia come nel 2011 vi sia stata una maggiore presenza, soprattutto rispetto al 2009, sia per

quanto riguarda il nocciolo (prima parte del grafico) che il carpino (nei mesi di aprile e

maggio).

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

14-

feb

21-

feb

28-

feb

7-m

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21-m

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16-

mag

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mag

30-

mag

6-g

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13-

giu

2009

2010

2011

Page 36: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

36

Il grafico n. 17 riporta l’andamento delle Betulaceae ad Agordo nel 2009 e nel 2011. Dai

dati si osserva come nel 2011 già a febbraio siano presenti medie concentrazioni di onta-

no, mentre nel 2009, nello stesso periodo sono stati rilevati solo alcuni pollini di questo

tipo. Anche la betulla (presente nella seconda parte del grafico) è presente in maggiore

quantità nel 2011 rispetto al 2009.

Grafico n. 17 Comparazione Betulaceae Agordo (in granuli per m3)

Grafico n. 18 Comparazione Graminaceae Agordo (in granuli per m3)

Nel 2011 le Graminacee (grafico n.18) compaiono già a marzo, anche se con alcuni polli-

ni, mentre nel 2010 si rilevano solo a partire da aprile. Inoltre nel 2011 già nel mese di a-

0

10

20

30

40

50

60

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10

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2009

2010

2011

Page 37: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

37

Grafico n. 19 Comparazione Urticaceae Agordo (in granuli per m3)

Nel 2011 le Urticaceae ad Agordo (grafico n. 19) sono comparse prima (seconda metà del

mese di aprile) rispetto al 2010 (fine aprile), e al 2009 (giugno). Nel 2009 le maggiori

quantità (medio-basse) sono rilevate nella parte centrale del mese di agosto. Nel 2010

quantità medio e medio-alte si riscontrano rispettivamente nella seconda metà del mese di

giugno e nel periodo 6-22 agosto. Nel 2011 quantità medie si ravvisano verso il 10 del me-

se di agosto mentre nel resto dell’anno rimangono in basse concentrazioni. Per quanto

riguarda la permanenza in aria del polline, si nota che nel 2010 e nel 2011 alcuni pollini

sono rilevati fino ai primi di ottobre mentre nel 2009 scompaiono alla fine di settembre.

0

5

10

15

20

25

30

18-a

pr

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pr

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ago

5-s

et

12-s

et

19-s

et

26-s

et

2009

2010

2011

prile questo polline si presenta con elevate concentrazioni e il picco viene raggiunto a

maggio (il giorno 17 con 54 granuli/m3 aria), mentre nel 2009 il picco viene raggiunto dopo

la seconda metà di maggio con quantità leggermente più basse (42 granuli/m3 aria) e nel

2010 il picco viene raggiunto nei primi giorni di giugno (con 52 granuli/m3 aria); sostanzial-

mente nel 2011 il polline di Graminacee è stato presente in atmosfera in concentrazioni

medio-alte per un periodo di tempo maggiore rispetto agli altri due anni.

Page 38: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

38

BELLUNO

Grafico n. 20 Comparazione Corylaceae Belluno (in granuli per m3)

Nel 2011 la presenza del polline di Corylaceae (grafico n. 20) si è rilevata soprattutto du-

rante il mese di aprile coincidente con la fioritura del carpino, mentre nel 2009 e nel 2010

si è riscontrata a febbraio e nella prima parte del mese di marzo, periodo coincidente inve-

ce con la fioritura del nocciolo. Il carpino sia nel 2009 che nel 2010 è stato rilevato durante

il mese di aprile, ma mentre nel 2009 si è concentrato nella parte centrale, nel 2010 la sua

distribuzione è stata più omogenea durante tutto il mese. La scomparsa di tale polline è

rilevata nei primi giorni del mese di giugno nel 2010 e nel 2011 e alla fine di maggio nel

2009, mentre il polline di nocciolo si evidenzia solo con pochi granuli e in tutti tre gli anni

alla fine del mese di marzo.

Grafico n. 21 Comparazione Betulaceae Belluno (in granuli per m3)

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

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2009

2010

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10-m

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17-m

ag

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ag

2009

2010

2011

Page 39: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

39

Le Betulaceae (grafico n. 21) compaiono nella prima metà del mese di febbraio in tutti e

tre gli anni con il polline dell’ontano e raggiungono sia nel 2009 che nel 2010 la maggior

quantità nel periodo 24 di febbraio - 1 marzo; nel 2011 le concentrazioni di ontano si man-

tengono in basse concentrazioni in tutto il periodo di pollinazione dopo la metà del mese di

marzo. Il polline di betulla nel 2010 raggiunge concentrazioni più elevate nel mese di apri-

le con il picco il giorno 20 con 50 granuli/m3 aria, mentre nel 2011 la quantità rilevata è

stata minore e il picco con 22 granuli/m3 aria si è raggiunto prima (il giorno 9 aprile). Nel

2009 la quantità di tale polline è stata decisamente più bassa e scompare a partire dal 20

di aprile, mentre nel 2010 e nel 2011 si protrae fino dopo i primi giorni del mese di maggio.

Nel 2011 il polline delle Graminaceae (grafico n. 22) compare già a partire dal 20 di mar-

zo, mentre nel 2010 e nel 2009 compare più tardivamente, alla fine del mese. Nel 2011 si

raggiungono già concentrazioni medio- alte durante il mese di aprile (tra i giorni 18 e 24

aprile); nel mese di maggio, soprattutto nella prima metà del mese, le quantità di tale polli-

ne aumentano, decrescono leggermente per poi riaumentare verso la fine del mese. Sem-

pre nel 2011 concentrazioni medie si rilevano nel periodo estivo tra la fine di giugno e l’ini-

zio di luglio. Nel 2010, invece, l’andamento è più omogeneo, in quanto le concentrazioni

medio-alte sono presenti nella parte centrale del mese di maggio (periodo fra il 13 e il 25

maggio), poi decrescono fino a ritornare in modo discontinuo su concentrazioni medie agli

inizi e alla fine del mese di giugno.

Nel 2009 concentrazioni medio-alte sono presenti in un periodo continuo (dal 5 al 28 mag-

gio) e agli inizi del mese di giugno, mentre nel periodo estivo le concentrazioni si manten-

gono su bassi livelli.

Nel 2010 la presenza del polline in aria si protrae fino al termine del mese di settembre,

Grafico n. 22 Comparazione Gramineae Belluno (in granuli per m3)

0

20

40

60

80

100

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2009

2010

2011

Page 40: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

40

Nel 2011 il polline delle Urticaceae (grafico n.23) compare verso la prima metà del mese

di aprile, mentre nel 2010 si rileva verso la fine di aprile e nel 2009 dopo la metà di mag-

gio. Le quantità maggiori si concentrano nei mesi estivi; nel 2011 il mese di luglio, ma so-

prattutto il mese di agosto evidenzia concentrazioni medio-alte con un picco il 6 di agosto

con 104 granuli/m3 aria; anche la prima metà del mese di settembre evidenzia concentra-

zioni medie di tale polline. Nel 2010, invece, quantità medio alte si riscontrano nella se-

conda metà del mese di agosto e medie nel mese di settembre. Nel 2009 quantità medie

si evidenziano nella parte centrale del mese di agosto, mentre in tutto il resto del periodo

di monitoraggio le concentrazioni si mantengono su bassi livelli. Il polline in tutti e tre gli

anni considerati scompare entro la prima decina di giorni del mese di ottobre.

Grafico n. 23 Comparazione Urticaceae Belluno (in granuli per m3)

0

20

40

60

80

100

120

15-

apr

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apr

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apr

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9-s

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0-s

et

2009

2010

2011

mentre nel 2009 non si riscontra più dopo la metà del mese di settembre e nel 2011 inve-

ce si ritrova fino ai primi giorni del mese di ottobre.

Page 41: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

41

FELTRE

Grafico n. 24 Comparazione Corylaceae Feltre (in granuli per m3)

Nel 2011 la presenza del polline di nocciolo in atmosfera si è rilevata nel periodo compre-

so fra il 19 e il 22 febbraio con un picco di 186 granuli/m3 aria (il giorno 19 febbraio); le

concentrazioni sono poi calate abbastanza gradualmente fino a scomparire alla fine del

mese di marzo. Nel 2010, invece, la quantità maggiore di granuli pollinici è stata più posti-

cipata; in particolare alte quantità si sono raggiunte nell’intervallo compreso fra il 23 feb-

braio e il 2 di marzo con un picco di 574 granuli/m3 aria (il giorno 27 febbraio), per poi de-

crescere gradualmente fino a scomparire alla fine del mese di marzo. Nel 2009 il picco è

stato raggiunto più tardivamente a marzo (il giorno 8) con 300 granuli/m3 aria, le concen-

trazioni si sono mantenute su livelli medio-alti e tale polline è poi scomparso nella prima

metà del mese di aprile. Il polline di carpino, nel 2011, ha raggiunto la sua massima con-

centrazione nella prima metà del mese di aprile con valori particolarmente alti: il picco è

stato raggiunto con 961 granuli/m3 aria il giorno 10 aprile; le concentrazioni si sono mante-

nute medio-alte fino alla fine del mese di aprile, per poi decrescere e scomparire ai primi

di giugno. Nel 2010 questo polline ha raggiunto concentrazioni particolarmente alte per un

periodo più ristretto (dal 20 al 27 aprile), raggiungendo il picco con 395 granuli/m3 aria più

tardivamente (il 21 aprile) rispetto al 2011. Nel 2009 la presenza di carpino in atmosfera a

concentrazioni elevate è stata raggiunta tra il 6 e il 25 aprile con un picco di 493 granuli/m3

il 22 aprile; concentrazioni medio-alte si sono rilevate alla fine di aprile e nei primi giorni

del mese di maggio, mentre la scomparsa del polline in aria è avvenuta verso la metà del

mese di maggio.

0

200

400

600

800

1000

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2009

2010

2011

Page 42: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

42

Grafico n. 25 Comparazione Betulaceae Feltre (in granuli per m3)

Nel 2011 le Betulaceae (grafico n.25) compaiono con il polline di ontano in basse concen-

trazioni e questa quantità si mantiene tale fino alla scomparsa di questo granulo in atmo-

sfera verso la fine marzo; la betulla compare anch’essa alla metà di febbraio e si mantieni

su valori bassi; la concentrazione aumenta nella prima metà del mese di aprile portandosi

su valori medio-alti per poi gradualmente diminuire. Nel 2010 il polline di ontano presenta

alte concentrazioni alla fine di febbraio, mentre quello di betulla si rileva in concentrazioni

medio-alte nella seconda metà del mese di aprile. Nel 2009, invece, le quantità di pollini in

aria risulta essere in quantità meno elevata rispetto agli altri due anni di campionamento.

Grafico n. 26 Comparazione Graminaceae Feltre (in granuli per m3)

0

1020

3040

5060

7080

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2009

2010

2011

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mag

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giu

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lug

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et

2009

2010

2011

Page 43: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

43

Nel 2011 i primi pollini di Graminaceae (grafico n. 26) compaiono alla fine di marzo; la loro

concentrazione aumenta gradualmente nel mese di aprile, raggiungendo valori alti nella

prima metà del mese di maggio con un picco di 92 granuli/m3 il giorno 2; nella stagione

estiva concentrazioni medio alte si raggiungono nella seconda metà del mese di giugno.

Nel 2010 la comparsa del polline è più tardiva (all’inizio di aprile). Anche il periodo con

concentrazioni alte avviene più tardi, verso la prima decina del mese di maggio (con il pic-

co vicino alla metà del mese). Nel 2009 la comparsa di questo polline avviene nei primi

giorni di maggio, il picco si manifesta verso la metà del mese e tali concentrazioni si man-

tengono su valori medio-alti fin dopo il 20 del mese, da quando poi cominciano a calare;

nella stagione estiva concentrazioni medie si rilevano nella prima metà del mese di giugno

e di luglio. Nel 2009 e nel 2010 la scomparsa del polline avviene alla fine di settembre,

mentre nel 2011 ai primi del mese di ottobre.

Grafico n. 27 Comparazione Urticaceae Feltre (in granuli per m3)

Nel 2011 il polline di parietaria (grafico n. 27) si rileva in atmosfera dopo la metà del mese

di aprile e concentrazioni medie si evidenziano dopo la metà del mese di giugno. Le con-

centrazioni più elevate (medie) si manifestano nel mese di agosto.

Nel 2010 la comparsa del polline avviene a fine aprile e concentrazioni medio-alte si mani-

festano dopo la seconda metà del mese di agosto, mantenendosi su livelli medi anche

nella prima parte mese di settembre. Nel 2009 il polline compare agli inizi del mese di

maggio e concentrazioni medio-basse si mantengono con andamento altalenante per il

mese di agosto fino ai primi giorni del mese di settembre. La scomparsa del polline in at-

mosfera avviene abbastanza omogeneamente nei tre anni considerati nei primi giorni del

mese di ottobre.

0102030405060708090

100

17-a

pr

1-m

ag

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21-a

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t

18-s

et

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t

200920102011

Page 44: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

44

Carpinus 33%

Altri3%

Alnus 1%

Betula 2%

Cupr./Taxaceae

6%Quercus 1%

Castanea 2%

Populus 1%

Pinaceae 6%

Fraxinus 10%

Corylus 7%

Gramineae 11%

Urticaceae 17%

Fraxinus 17%

Pinaceae 4%

Populus 1%

Altri1%

Cupr./Taxaceae

4%Quercus

1%Castanea

3%

Gramineae 10%

Corylus 23%

Carpinus 15%

Betula 4%

Alnus 3%

Urticaceae 14%

Grafico n.28 - Belluno 2011 - % generi Grafico n. 29 - Belluno 2010 - % generi

Confronto fra percentuali di taxa pollinici prevalenti in atmosfera: 2010-2011

Per evidenziare i pollini che come quantità sono maggiormente presenti nelle tre stazioni

di monitoraggio, nei grafici sottostatnti vengono riportati le percentuali di generi e famiglie

dei taxa rilevati in atmosfera, confrontando due anni di campionamento (2010-2011).

A) percentuali di taxa espressi in generi

BELLUNO

Il grafico n.28 mostra le percentuali di polline relative ai generi riscontrati nel monitoraggio

del 2011 a Belluno, mentre il grafico n 29. indica le percentuali di polline relative al monito-

raggio del 2010. Dal confronto si evidenzia che nel 2011 il polline de genere Carpinus è

presente in quantità maggiore rispetto al 2010, mentre quello del genere Corylus è stato

rilevato in quantità maggiore nel 2010. Il genere Betula si mantiene sostanzialmente in

bassa quantità sia nel 2010 che nel 2011, come il genere Alnus. Il genere Fraxinus si pre-

senta più elevato nel 2010 rispetto al 2011. Tra le Fagacee, il genere Castanea nel 2010 è

leggermente più alto, anche se in bassa quantità, rispetto al 2011. Le Pinacee sono rap-

presentate in quantità lievemente più elevata nel 2011 che nel 2010.

Fra le piante erbacee il polline delle Graminacee si presenta nel 2010 e nel 2011 essen-

zialmente in percentuale simile, anche se leggermente superiore nel 2011, mentre le Urti-

cacee sono più elevate nel 2011 rispetto al 2010.

Page 45: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

45

Castanea 3%

Pinaceae 7%

Altri2%

Populus 1%

Gramineae 13% Corylus

7%

Urticaceae 11%

Fraxinus 7%

Betula 2%

Ambrosia 1%

Cupr./Taxaceae 7%

Alnus 1%

Carpinus 38%

Castanea 6%

Gramineae 12%

Altri2%

Populus 1%

Cupr./Taxaceae 6%

Corylus 16%

Carpinus 24%

Betula 4% Alnus

2%Urticaceae 14%

Pinaceae 4%

Fraxinus 9%

Grafico n.30 - Feltre 2011 -% generi Grafico n. 31 - Feltre 2010 - % generi

I grafici n.30 e n.31 evidenziano le percentuali di polline dei vari generi negli anni di cam-

pionamento 2010 e 2011 nella stazione di Feltre.

Dai dati si evidenzia come il polline di Carpinus sia maggiormente rappresentato nel 2011

rispetto al 2010, mentre la concentrazione di Corylus è più elevata nel 2010 rispetto al 20-

11. Il genere Betula nel 2010 è leggermente più elevato rispetto al 2011, mentre Alnus si

mantiene sostanzialmente su bassi valori sia nel 2010 che nel 2011.

Il genere Fraxinus è leggermente più alto nel 2010 rispetto al 2011, mentre le Pinacee so-

no più elevate nel 2011 che nel 2010. Il polline delle piante erbacee, rappresentato da

Graminacee e Urticacee è sostanzialmente invariato nel 2010 per le Graminacee, mentre

è maggiormente rappresentato nel 2010 per le Urticaceae.

Da sottolineare che nei due anni il genere Ambrosia comparso nel 2010 con alcuni pollini,

nel 2011 tale polline, anche se in misura contenuta, si è riscontrato in quantità maggiore.

FELTRE

Il genere Ambrosia (Compositae) che compare nel 2010 con alcuni pollini, nel 2011 si

riconferma sostanzialmente in tale entità.

Page 46: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

46

AGORDO

Fagus 1%

Altri2%

Alnus 1%

Ambrosia 1%

Populus 1%

Urticaceae 5%

Betula 3%

Corylus 8%

Carpinus 38%

Cupr./Taxaceae 2%Castanea

1%

Fraxinus 10%

Pinaceae 14%

Gramineae 11%

Quercus 1%

Artemisia 1%

Grafico n.32 - Agordo 2011 -% generi

Corylaceae 40%

Pinaceae 6%

Urticaceae 17%

Salicaceae 1%

Gramineae 11% Fagaceae

3%

Oleaceae 10%

Cupr./Taxaceae 6%

Altri2%

Betulaceae 3%

Compositae 1%

B) percentuali di taxa espressi in famiglie

BELLUNO

Urticaceae 14%

Oleaceae 17%

Salicaceae 1%

Gramineae 10%

Fagaceae 4%

Cupr./Taxaceae 4%

Corylaceae 38%

Betulaceae 7%

Altri1%

Pinaceae 4%

Grafico n.34 - Belluno 2010 - % famiglie Grafico n.33 - Belluno 2011 - % famiglie

Nel 2010 il monitoraggio nella stazione di

Agordo è cominciato più tardi rispetto alle

altre stazioni (nel mese di maggio) e di con-

seguenza, per alcuni generi (Corylus, Al-

nus, Betula, Fraxinus,) il periodo di pollina-

zione non è completo o comunque termina-

to e non è possibile effettuare un confronto

con le quantità rilevate nel 2011. Osservan-

do il grafico n. 32 si nota che tra le piante

arboree il genere Carpinus è quello mag-

giormente rappresentato, seguito dalle Pi-

naceae, mentre tra la vegetazione erbacea,

le Graminaceae (o Graminae, comprenden-

ti numerosi generi), sono quelle numerica-

mente più significative.

Page 47: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

47

Grafico n.36 - Feltre 2010 - % famiglie Grafico n.35 - Feltre 2011 - % famiglie

Altri1%

Salicaceae 1%

Betulaceae 7%

Cupr./Taxaceae 6%

Gramineae 12%

Fagaceae 6%

Urticaceae 14%

Oleaceae 10%

Pinaceae 4% Corylaceae

39%

Corylaceae 45%

Fagaceae 3%

Gramineae 13%

Pinaceae 7%

Salicaceae 1%

Altri2%

Urticaceae 11%

Oleaceae 7%

Compositae 1%

Betulaceae 3%

Cupr./Taxaceae 7%

FELTRE

Grafico n.37 - Agordo 2011 - % famiglie

AGORDO

Corylaceae 48%

Fagaceae 2%

Gramineae 11%

Oleaceae 10%

Altri1%

Betulaceae 4%

Compositae 1%

Pinaceae 15%

Cupr./Taxaceae 2%

Salicaceae 1%

Urticaceae 5% Come per i generi, anche per le famiglie

viene considerato solo l’anno di monitorag-

gio 2011, essendo il 2012 incompleto; dal

grafico n. 37, fra la vegetazione arborea, la

famiglia numericamnte più indicativa è co-

stituita dalle Corylaceae, seguita dalle Pi-

naceae e dalle Oleaceae, mentre tra le

piante erbaceae le Graminaceae (o Grami-

nae) rappresentano il taxa quantitativamen-

te più consistente.

Page 48: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

48

Dal confronto fra le famiglie monitorate nelle stazioni di Belluno e Feltre nel 2011 (grafici

n.33 e n.35) , si evidenzia che le Corylaceae sono maggiormente rappresentate a Feltre,

mentre le Betulacee, le Fagacee così come le Cupressacee/Taxacee sono sovrapponibili.

Le Pinacee sono leggermente inferiori a Belluno, rispetto a Feltre, mentre le Oleacee sono

numericamente superiori a Belluno.Tra le piante erbacee il polline di Graminacee è in di-

screta misura superiore a Feltre rispetto a Belluno, mentre le Urticaceae sono rappresen-

tate in maggior numero a Belluno.

Nel 2010 (grafici n. 34 e n. 36) la quantità di polline di Corylacee è sostanzialmente simile

sia a Belluno che a Feltre, mentre le Oleaceae sono più rappresentate a Belluno; quantità

di Pinacee e Betulacee sono uguali nelle due stazioni, mentre le Fagacee sono legger-

mente più rappresentate a Feltre, rispetto che a Belluno. Al contrario le Cupressacee/

Taxacee sono leggermente più rilevate a Belluno. Tra le piante erbacee, il polline di Gra-

minaceae è individuato in entità maggiore a Feltre, rispetto che a Belluno, mentre le Urti-

cacee sono sovrapponibili nelle due stazioni.

Per quanto riguarda la stazione di Agordo, come già citato, il campionamento del 2010 è

completo solo per alcuni generi o famiglie. Si ritiene quindi opportuno confrontare le tre

stazioni nel campionamento del 2011. Nella stazione di Agordo (grafico n.37) il polline del-

le Corylaceae è rilevato in quantità superiore sia rispetto a Feltre che a Belluno; anche le

Betulaceae sono leggermente superiori ad Agordo, mentre le Oleaceae sono più basse ad

Agordo e sovrapponibili a Belluno. Nettamente superiore il polline delle Pinacee nella sta-

zione di Agordo: infatti è risultato essere il doppio rispetto a Belluno e Feltre. Le Cupressa-

ceae sono discretamente più basse a Belluno e Feltre, mentre le Fagaceae sono lieve-

mente inferiori ad Agordo. Per quanto riguarda le piante erbacee, le Graminaceae ad A-

gordo risultano essere in quantità minore rispetto a Feltre e quasi sovrapponibili con le

concentrazioni di Belluno; le Urticaceae sono nettamente inferiori ad Agordo mentre la

concentrazione di Compositae è simile in tutte e tre le stazioni di monitoraggio.

Page 49: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

49

Le spore fungine

Le muffe hanno il ruolo di decomporre e riciclare le materie organiche di origine sia vege-

tale che animale. L’essere in grado di resistere a condizioni ambientali estreme (-6°C,

+50°C) e ad ambienti chimici sfavorevoli consente loro di diffondersi pressoché ovunque.

Le spore costituiscono l'organo fondamentale della riproduzione e della diffusione delle

specie fungine e sono prodotte dai miceti durante il loro ciclo di vita. Essendo trasportate

dal vento anche a grandi distanze, e facendo parte del particolato atmosferico inalabile

dall'uomo, sono in grado di raggiungere le vie respiratorie profonde, causando, analoga-

mente ai pollini, i sintomi dell'allergia.

I fattori che influenzano la loro maggiore o minore presenza nell'aria sono molteplici e, ge-

neralmente, si riscontra una concentrazione più alta nelle aree rurali rispetto a quelle urba-

ne. La crescita delle spore fungine è favorita da una temperatura dell'aria di 18-32°C, da

una umidità relativa superiore al 65% e da condizioni di calma di vento.

I generi monitorati sono rappresentati da Alternaria e Cladosporium

Alternaria

Fig. 41 Frutto con marciume prodotto da Alternaria

Fig. 40 spore di Alternaria

Il genere Alternaria (foto n.35) è tra i funghi allergenici cosmopoliti più comuni in tutta la

zona temperata e subtropicale dell’emisfero nord. Molte specie possono causare malattie

alle piante spontanee e coltivate; le più comuni sono a carico degli alberi da frutto (melo e

pero). Il micete ha ife filamentose, che portano i conidiofori di colorazione bruno scuro,

semplici e clavati. I conidi sono settati trasversalmente e verticalmente con disposizione

irregolare. Per germinazione della cellula apicale si forma un nuovo conidio formando lun-

ghe catene di 10 o più conidi. Le colonie si accrescono rapidamente, conservando dappri-

ma colore grigio, quindi il centro si scurisce fino al nero più o meno intenso.

Il grafico n. 38 illustra l’andamento dell’Alternaria nel 2011 nelle 3 stazioni di monitoraggio.

Page 50: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

50

Grafico n.38 - Comparazione Alternaria 2011 (in granuli per m3)

Le spore di Alternaria (grafico n.38) si evidenziano soprattutto nel periodo estivo-

autunnale nei tre punti di monitoraggio. A Belluno e Feltre discrete concentrazioni si rileva-

no già tra la fine di giugno e il mese di luglio, ma le maggiori concentrazioni si osservano

nel mese di settembre, nel periodo 10-17 settembre; in particolare sia per Belluno che per

Feltre il picco viene raggiunto il giorno 15 rispettivamente con 257 spore/m3 aria e il giorno

17 con 212 spore/m3 aria. Anche per Agordo nello stesso periodo si raggiunge, seppure in

minor misura, il maggior valore di spore con il picco il giorno 15 con 60 spore per m3 aria.

La concentrazione di spore di mantiene su livelli non eccessivamente alti a Feltre e Bellu-

no fino alla fine di ottobre, mentre ad Agordo la quantità di spore si mantiene su livelli più

bassi fino alla fine del mese.

0

50

100

150

200

250

300

14-

feb

21-

feb

28-

feb

7-m

ar

14-m

ar

21-m

ar

28-m

ar

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pr

11-a

pr

18-a

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pr

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16-

mag

23-

mag

30-

mag

6-g

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11-

lug

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1-a

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15-

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ago

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et

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26-s

et

3-o

tt1

0-o

tt1

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tt

Belluno

Feltre

Agordo

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51

Fig. 42 – Spore di Cladosporium Fig. 43 Granoturco infestato da Cladosporium

Il genere Cladosporium è una muffa che cresce su diversi substrati vegetali. E’ il genere

fungino più presente in Italia, poiché le sue spore costituiscono dal 45-95% del totale delle

spore aerodiffuse e raggiungono i valori più elevati nel periodo primaverile-estivo. Il gene-

re Cladosporium include più di cinquanta specie, difficilmente distinguibili; tutte causa di

allergie. La temperatura ottimale di crescita è tra i 18 ed i 28 °C. Le spore o conidi sono

portati da conidiofori di forma variabile a seconda della specie e possono essere unicellu-

lari o suddivisi da uno o più setti trasversali (generalmente da 1 a 3). Le colonie sono di

colore verde oliva ed hanno un accrescimento lento

Il grafico n. 39 riporta l’andamento di questo micete durante il 2011 nelle tre stazioni di

monitoraggio.

Grafico n. 39 – Comparazione Cladosporium 2011 (in granuli per m3)

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

14-f

eb21

-feb

28-f

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mar

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28-m

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mag

9-m

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23-m

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set

12-s

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-set

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et3-

ott

10-o

tt17

-ott

Belluno

Feltre

Agordo

Cladosporium

Page 52: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

52

Le spore di Cladosporium (grafico n. 39) si evidenziano nelle 3 stazioni già a febbraio, in

quantità leggermente più alta a Belluno e Feltre. Un aumento consistente delle spore so-

prattutto a Belluno e Feltre si rileva dal mese di maggio in poi. In particolare nei mesi di

agosto e settembre le spore fungine raggiungono particolari alte concentrazioni. A Belluno

infatti le concentrazioni raggiungono le 1088 spore/m3 aria (picco) il giorno 11 settembre,

mentre a Feltre il picco viene raggiunto il 15 settembre con 1219 spore/m3 aria. Anche ad

Agordo il numero massimo viene raggiunto con 471 spore/m3 aria il giorno 15 settembre.

La quantità di spore si mantiene piuttosto alta fino alla fine di ottobre a Feltre e Belluno

con concentrazione di spore superiore a centinaia/m3 aria. Ad Agordo, invece, tale spora è

rilevata in quantità inferiore.

Grafico n. 40 Belluno 2010 % spore Grafico n. 41 Feltre 2010 % spore Grafico n. 42 Agordo 2010 % spore

Grafico n. 43 Belluno 2011 % spore Grafico n. 44 Feltre 2011 % spore Grafico n. 45 Agordo 2011 % spore

6%

94%

Alternaria

Cladosporium

5%

95%

Alternaria

Cladosporium

6%

94%

Alternaria

Cladosporium

Confrontando in percentuale i monitoraggi 2010 e 2011 nelle 3 stazioni, si osserva che le

spore di Cladosporium rappresentano la quantità maggiore rispetto a quelle di Alternaria,

mantenendo quasi inalterati i valori negli anni di campionamento comparati.

5%

95%

Alternaria

Cladosporium

5%

95%

Alternaria

Cladosporium

5%

95%

Alternaria

Cladosporium

Page 53: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

53

In particolare, dai grafici sotto riportati (n.46, 48,50), nel 2011 il genere Alternaria è pre-

sente in atmosfera in concentrazioni maggiori nei primi venti giorni del mese di settembre

con particolari alte quantità a Belluno (257 spore/m3 il giorno 15 ) e a Feltre (212 spore/m3

il giorno 17) mentre ad Agordo il massimo è raggiunto il giorno 15 con 60 spore/m3 .

Nel 2010 non si raggiungono mai valori oltre le centinaia; il picco si evidenzia a Belluno il

giorno 24 agosto con 70 spore/m3, a Feltre il 23 luglio con 54 spore/m3 e ad Agordo il gior-

no 27 agosto con 53 spore/m3.

Nel 2011 il genere Cladosporium (grafici n.47,49,51) compare nelle tre stazioni, in quantità

leggermente superiore a Belluno e Feltre rispetto ad Agordo, dopo la prima metà del mese

di febbraio e raggiunge il massimo della presenza in atmosfera nella stagione tardo estiva-

autunnale. In alcuni casi particolarmente significativi sono i picchi con oltre 1000 spore al

m3 : a Belluno con 1088 spore/m3 (11 settembre) e a Feltre con 1219 spore/m3 , (il giorno

15 settembre) mentre ad Agordo la quantità massima si attesta attorno alle 471 spore/m3

(15 settembre).

Nel 2010, invece, non si raggiungono mai valori di spore superiori a 1000; a Belluno il

massimo è rilevato con 598 spore/m3 (14 luglio), a Feltre con 658 spore/m3 (9 luglio) e ad

Agordo con 428 spore/m3 (24 agosto).

Page 54: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

54

Grafico n.46 Belluno confronto fra il 2010 e il 2011 dell’andamento di Alternaria

Grafico n.47 Belluno confronto fra il 2010 e il 2011 dell’andamento di Cladosporium

Grafico n.48 Feltre confronto fra il 2010 e il 2011 dell’andamento di Alternaria

0

50

100

150

200

250

3008-

feb

15-f

eb

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eb

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ar

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11-

ott

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20102011

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200

400

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mag

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mag

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ago

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20102011

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et

13-s

et

20-s

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27-s

et

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tt1

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tt

20102011

Page 55: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

55

Grafico n.49 Feltre confronto fra il 2010 e il 2011 dell’andamento di Cladosporium

Grafico n.50 Agordo confronto fra il 2010 e il 2011 dell’andamento di Alternaria

Grafico n.51 Agordo confronto fra il 2010 e il 2011 dell’andamento di Cladosporium

0

200

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800

1000

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8-fe

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set

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-set

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et5-

ott

12-

ott

19-

ott

20102011

Page 56: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

56

Situazione meteorologica

A completamento dei dati aerobiologici vengono di seguito riportati i valori meteorologici nel 2011 per le tre stazioni di monitoraggio. I parametri esaminati sono: temperatura (C°), pioggia (mm), vento (m/s). I grafici riportano nell’asse delle ascisse il periodo di campionamento, e in quello delle or-dinate i valori dei parametri considerati, a sinistra temperatura e pioggia, a destra velocità del vento.

Grafico n.52: valori giornalieri di temperatura, velocità vento e precipitazione a Belluno nel 2011 nel periodo di campionamento

Grafico n.53: valori giornalieri di temperatura, velocità vento e precipitazione a Feltre nel 2011 nel periodo di campionamento

L’andamento della temperatura a Belluno (grafico n. 52) e a Feltre (grafico n.53) rivela,

durante il periodo di campionamento, una primavera eccezionalmente calda, specie nel

mese di aprile, un’estate complessivamente fresca, se si esclude la seconda metà di ago-

-10

0

10

20

30

40

50

60

70

80

14/2

21/2

28/2 7/3

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25/4 2/5

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23/5

30/5 6/6

13/6

20/6

27/6 4/7

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25/7 1/8

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92

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0/1

01

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1.8

2

temperatura

prec ipitazionivento

Page 57: IN PROVINCIA DI BELLUNO...ottenuti dal conteggio, attraverso l’applicazione di una procedura matematica multipara-metrica, vengono poi convertiti in concentrazioni atmosferiche ed

57

Grafico n.54: valori giornalieri di temperatura, velocità vento e precipitazione ad Agordo nel 2011 nel periodo di campionamento

Le considerazioni sull’andamento dei parametri meteorologici fatte per Feltre e per Bellu-

no valgono generalmente anche per Agordo (grafico n.54), se si esclude una maggiore

variabilità nell’intensità media del vento, anche qui governata dal fenomeno delle brezze,

che si sono attenuate da mese di luglio, come per le due località prealpine.

sto, ed un autunno inizialmente molto caldo, con temperature quasi estive che si sono pro-

tratte fino ai primi giorni di ottobre. Le precipitazioni sono risultate nel complesso un po’

superiori alla norma; il mese più piovoso è risultato giugno, quelli meno piovosi febbraio e

aprile. L’episodio di maltempo più marcato si è avuto a metà marzo. L’intensità media del

vento, modulato, come in tutte le valli, dal regime di brezza, si è dimostrata maggiore in

primavera e all’inizio dell’estate, per poi diminuire, come tutti gli anni, a partire dal mese di

luglio. Osservando i grafici si notano alcuni picchi, soprattutto in primavera ed in autunno,

dovuti ad episodi di forte vento da Nord.

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temperatura

precipitazionivento

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Grafico n. 55: direzione di provenienza preva-lente del vento nel periodo di campionamento febbraio-ottobre 2011 ad Agordo (somma numero di giorni)

La predominanza del fenomeno delle brez-ze sul regime dei venti in una valle si nota bene osservando la rosa dei venti, in cui è rappresentata la direzione prevalente. Ad Agordo il vento è spirato prevalentemente da SE o SSE per circa 200 giorni nel perio-do di campionamento, a causa della brezza diurna che pecorre la valle del Cordevole.

Grafico n. 56: direzione di provenienza preva-lente del vento nel periodo di campionamento febbraio-ottobre 2011 a Belluno (somma numero di giorni)

Grafico n. 57 direzione di provenienza prevalen-te del vento a Feltre (somma numero di giorni annuale e periodo di campionamento) – 2011

A Feltre il regime di brezza è più debole e variabile rispetto alle altre due località, per cui la rosa dei venti mostra una maggior varietà di direzioni prevalenti. Il vento lega-to alla dominante brezza diurna spira fra E e ESE (per circa 60 giorni), mentre sono abbastanza frequenti venti occidentali e sud-occidentali.

A Belluno l’orientamento WSW-ENE dell’-asse della Val Belluna ha determinato, co-me ogni anno, la provenienza fra SO e S della dominante brezza diurna (per circa 165 giorni), mentre la discreta frequenza di venti da NE, ENE o da E è da ascrivere alla marginale azione del flusso d’aria notturno in uscita dal tratto di valle compresa fra Longarone e Ponte nelle Alpi. 0

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Le condizioni atmosferiche influenzano l’inizio della stagione pollinica e la concentrazione

dei pollini in aria.

In particolare l’aria secca e calda facilita la pollinazione e favorisce la dispersione dei polli-

ni; l’eccessiva umidità tende a ritardare la pollinazione e la pioggia fa cadere i pollini al

suolo. Un periodo di pioggia eccessivo prima della stagione pollinica favorisce la crescita

delle piante e quindi una maggiore produzione di polline; ma se la pioggia è seguita da

abbondante irraggiamento con evaporazione rapida dell’acqua la pianta produrrà polline

scarsamente vitale.

Nei grafici seguenti viene riportato un accostamento fra le condizioni meteo e il periodo di

pollinazione delle Graminaceae, uno dei taxa con presenza più lunga di polline in atmosfe-

ra e con grado d’allergia molto alto e delle Pinaceae, molto rappresentativo della zona a-

gordina.

Nella stazione di Belluno, grafico n.58, il giorno 10 maggio presenta un’alta concentrazioni

di pollini (72 granuli/ m3 aria) e precipitazioni praticamente assenti; nei giorni successivi

vengono registrati tra i 16 e i 18 mm. di pioggia e le concentrazioni di pollini scendono a

bassi valori.

Grafico n. 58 –Belluno 2011: le Graminaceae e la situazione meteorologica

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3.5Graminaceaetemperaturaprecipitazionivento

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Nella stazione di Feltre, grafico n.59, il periodo di maggiore pollinazione è individuato nella prima decina del mese di maggio dove le precipitazioni sono assenti e la temperatura in graduale aumento; ma nei giorni 13, 14 e 15 maggio dove si registrano un calo di tempe-ratura e un graduale aumento delle piogge (rispettivamente 0, 12, 34.2 mm) si ha anche un calo delle concentrazioni polliniche che passano rispettivamente da 26 a 15 a 2 granu-li /m3 aria.

Grafico n. 59 –Feltre 2011: le Graminaceae e la situazione meteorologica

Nella stazione di Agordo (grafico n.60), osservando l’andamento delle Pinaceae, si nota che in assenza quasi totale di pioggia, relativo vento e aumento di temperatura, il polline di questo taxa è ben presente in atmosfera. Al subentrare di condizioni meteorologiche avverse, le concentrazioni si abbassano velocemente per poi risalire in condizioni meteo ottimali. Ad esempio nel periodo compreso fra il 13 e il 15 di maggio, all’aumentare della piovosità ( da assente a 26 mm.) e al diminuire della temperatura (da 16°C a 9°C), la quantità di polline si abbassa passando da 45 a 3 granuli/m3 aria per poi risalire repentina-mente il giorno successivo con 62 granuli/m3 aria in concomitanza con l’assenza di piog-gia e un innalzamento termico (12°C).

Grafico n. 60 –Agordo 2011: le Pinaceae e la situazione meteorologica

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3P ina c ea ete m pera turaprec ipita z io nivento

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Fig. 44 Pollini di Graminaceae e Pinaceae Fig. 45 Pollini di Cupressaceae

Conclusioni

Il monitoraggio aerobiologico ha evidenziato un andamento diverso fra pollini e spore fun-gine. Infatti, mentre la presenza di granuli pollinici in atmosfera è favorita da giornate soleggiate e relativamente ventose, quella delle spore è facilitata da condizioni di umidità e di tempe-ratura parzialmente elevata. I miceti sono rilevati soprattutto nella seconda metà dell’anno, mentre il polline è monitorato principalmente nella prima parte dell’anno, anche in relazio-ne alla biologia e alla riproduzione delle piante e funghi. La dislocazione delle tre stazioni sul territorio ha permesso, inoltre, di evidenziare la pecu-liarità e la diversità della provincia bellunese. Infatti ambienti morfologicamente diversi hanno mostrato condizioni aerobiologiche e climatiche particolari. Osservando le tendenze polliniche triennali per i taxa considerati nelle tre stazioni, ad A-gordo nel 2011 si sono rilevate maggiori quantità di Belulaceae e Graminaceae rispetto al 2010; nella stazione di Belluno il 2011 ha evidenziato una maggiore presenza di Corylace-ae, mentre Betulaceae, Graminaceae e Urticaceae sono state monitorate in quantità infe-riore rispetto agli anni precedenti; nella stazione di Feltre il monitoraggio ha evidenziato le Corylaceae in quantità maggiore nel 2011 mentre Betulaceae, Graminaceae e Urticaceae si sono presentate in concentrazione minore rispetto al 2010 e al 2009. Per quanto riguarda le spore fungine il confronto fra il 2010 e il 2011 ha evidenziato una maggiore concentrazione sia di Alternaria che di Cladosporium nel 2011 in tutte e tre le stazioni di campionamento.

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Dipartimento Provinciale di Belluno Via Tomea, 5

32100 Belluno - Italy Tel. +39 0437 935511 Fax +39 0437 30340

E-mail: [email protected]

Dipartimento Regionale Laboratori Via Rezzonico, 37

35131 Padova - Italy Tel. +39 049 7393715 Fax +39 049 8764450

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marzo 2012

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ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Direzione Generale Via Matteotti, 27 35137 Padova Italy Tel. +39 049 823 93 01 Fax +39 049 660 966 E-mail: [email protected] E-mail certificata: [email protected] www.arpa.veneto.it