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SEZIONE GIURISDIZIONALE PER LA REGIONE
AUTONOMA VALLE D’AOSTA
INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2018
TITOLO DEL DOCUMENTO Intervento del Procuratore Regionale
Cons. Roberto Rizzi
AOSTA, 23 FEBBRAIO 2018
INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2018
INTERVENTO DEL PROCURATORE REGIONALE
CONS. ROBERTO RIZZI
1 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
Signor Presidente, Signori Giudici, Autorità, Signore e Signori,
l’anno da poco trascorso è stato denso di novità, sia sul versante del contesto
operativo nel quale la Procura contabile opera, che sul versante delle iniziative
concretamente assunte.
Per ciò che attiene agli aspetti di contesto occorre far riferimento innanzitutto
all’entrata a regime del Codice della Giustizia Contabile (D.Lgs 26/8/2016, n. 174).
Dopo gli iniziali sospetti, nascenti più dalle resistenze psicologiche a confrontarsi
con un intervento legislativo di riforma capillare dei giudizi celebrati innanzi alla Corte
dei Conti, che dalla reale portata dei cambiamenti introdotti, la metabolizzazione
dell’intervento di codificazione è avvenuta senza particolari problemi.
Vista dalla prospettiva della Procura, la riforma ha confermato alcune rigidità
introdotte negli ultimi anni, come, ad esempio, la subordinazione dell’avvio
dell’attività istruttoria, ai fini dell’adozione delle determinazioni inerenti l’esercizio
dell’azione erariale, alla ricorrenza di specifica e concreta notizia di danno cioè ad
informazioni circostanziate e non riferibili a fatti ipotetici o indifferenziati.
In altri casi, la più recente giurisprudenza parrebbe intenzionata ad accedere, a
fronte di un disposto normativo equivoco, ad interpretazioni intese a superare dette
rigidità, come nel caso delle condizioni di proponibilità dell’azione per danno
all’immagine, laddove parrebbe ritenere non più indispensabile l’esistenza di una
sentenza irrevocabile di condanna per la ristretta cerchia di delitti contemplata dalla
precedente normativa, in tal modo ampliando l’ambito dei possibili interventi della
Procura contabile.
Per altro verso, il nuovo codice ha incrementato anche la trasparenza
dell’attività istruttoria del Pubblico Ministero.
2 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
Probabilmente nate come reazione ad una indubbiamente comprensibile ostilità
verso prassi operative caratterizzate da esasperate opacità, le misure improntate ad
uno spiccato rigore operativo, introdotte dalla riforma per la fase istruttoria, sono da
considerare presìdi di civiltà, funzionali all’esplicazione piena del principio del giusto
processo.
In particolare, la previsione della veicolazione degli impulsi investigativi con
atti tipici (decreti) e l’imposizione di un obbligo di motivazione degli stessi, non
rappresentano un fastidioso appesantimento dell’attività inquirente, ma risultano
essere una giusta forma di garanzia per i soggetti coinvolti.
È evidente che un eventuale minor grado di formalismo avvantaggerebbe la
speditezza dell’attività istruttoria. Tuttavia, quello che potrebbe apparire, ad un
giudizio superficiale, un ostacolo all’azione di repressione delle condotte causative di
danno erariale, ad una più meditata e lungimirante riflessione, si pone come un
meccanismo di valorizzazione di quei bisogni di trasparenza, annoverabili nel genere
delle esigenze difensive.
Come pure nella medesima prospettiva è, orgogliosamente, da inquadrare la
previsione della finalizzazione dell’attività istruttoria del Pubblico Ministero, oltre che
all’acquisizione degli elementi necessari all’esercizio dell’azione erariale, anche
all’accertamento di fatti e circostanze a favore della persona individuata quale
presunto responsabile (art. 54, comma 1, CGC). Si tratta di una norma che esalta la
missione istituzionale dell’Ufficio del Pubblico Ministero, quale organo di giustizia,
certamente rigoroso, ma non insensibile alle reali contingenze.
Ebbene, in questa nuova, seppur per alcuni aspetti perfettibile, dimensione nella
quale l’azione della Procura è stata proiettata dal nuovo Codice della Giustizia
Contabile sono state assunte importanti iniziative.
Naturalmente, la limitata consistenza numerica dei soggetti convenibili innanzi
alla Corte dei Conti - ulteriormente circoscritta dall’interpretazione estremamente
3 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
limitativa che le Sezioni Unite della Corte Suprema di Cassazione hanno espresso con
riferimento alle controversie afferenti la responsabilità per "mala gestio" imputabile ad
amministratori di società a partecipazione pubblica -, da un lato, e il fatto che le
attività di impiego delle risorse pubbliche, in larga misura, sono espressione di buona
e virtuosa amministrazione, hanno ripercussioni inevitabili sulle dimensioni
quantitative dei risultati.
Non posso, quindi, ostentare strabilianti risultati in termini numerici.
Sotto il profilo qualitativo, però, le energie investite hanno prodotto effetti di
rilievo.
Ebbene, queste energie, per la quasi totalità, sono state assorbite dalle
complesse attività istruttorie esitate con l’avvio dell’azione di responsabilità
amministrativa nei confronti di numerosi (22) esponenti di vertice
dell’amministrazione regionale, la gran parte dei quali titolari di cariche elettive, per
l’erogazione di ingenti finanziamenti circa €/Mil 140, a beneficio della controllata
Casinò de la Vallèe S.p.A..
Nel segmento temporale circoscritto dai limiti rivenienti dalla disciplina della
prescrizione quinquennale dell’azione di responsabilità cioè tra luglio 2012 e dicembre
2015, l’Amministrazione regionale con 4 operazioni di erogazione di liquidità, con
finalizzazioni disomogenee (finanziamento generico, aumento di capitale in parte
asservito anche al rimborso di pregressi finanziamenti, pagamento di spese correnti)
ha finanziato, reiteratamente e ogni volta per importi estremamente cospicui,
attraverso moduli operativi altamente articolati, un’impresa controllata che, ad
opinione della Procura, presentava palesi segnali di gravissima sofferenza, con
indicatori di debolezza strutturale che compromettevano irrimediabilmente
l’attitudine alla autonoma sopravvivenza nell’immediato e rendevano inverosimile
ogni più benevola prospettiva di recupero nel futuro.
4 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
Questo ausilio finanziario è apparso alla Procura non una, seppur discutibile,
iniziativa, dagli esiti incerti, di sostegno ad un processo di innovazione strategica, per
agevolare il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario ed il recupero della
redditività di una società controllata in crisi, ma un’irrazionale e consapevole
allocazione di cospicue risorse pubbliche per il sostegno di un soggetto imprenditoriale
non in grado, in base agli inequivoci segnali di contesto, di assicurare ragionevoli
equilibri dei saldi della gestione.
Gli approfondimenti istruttori svolti hanno evidenziato profili di criticità in
ordine, innanzitutto, all’architettura delle operazioni di finanziamento, a favore della
Casa da Gioco.
In proposito, deve rilevarsi che la vigorosa assistenza finanziaria al Casinò de la
Vallée S.p.A. pur se condotta con l’ostentato intento di perseguire finalità
pubblicistiche, è sembrata prestata, a questa Procura, in spregio di ogni regola posta
a presidio dell’economicità, efficacia ed efficienza dell’utilizzo di risorse finanziarie
pubbliche, eludendo il divieto, previsto dalla disciplina comunitaria, di aiuti di Stato
e si è risolta nella ingiustificata dissipazione di provviste erariali di enorme
consistenza.
Accanto a tale modalità di assistenza realizzata attraverso iniezioni di liquidità,
la Regione è anche intervenuta con modalità meno evidenti. Infatti, l’alimentazione
di una teorica e, tenendo conto delle perduranti gravi difficoltà, probabilmente, solo
artificiale prospettiva di continuità aziendale si è realizzata:
- con la riduzione dei tassi di interesse sui mutui e, quindi, con
l’attenuazione per Casinò degli oneri finanziari connessi ai finanziamenti;
- con l’alleggerimento dell’indebitamento realizzato attraverso l’elisione di
una quota consistente (€/Mil 30) del debito nei confronti della consorella FINAOSTA
attraverso ulteriori risorse provenienti dal soggetto creditore;
- con il mantenimento della riduzione, operata nel periodo precedente a
quello preso in esame, dal 40% al 10% della quota di introiti lordi dei giochi che la
5 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
Società è tenuta a corrispondere alla Regione, ai sensi del Disciplinare per la gestione
della casa da gioco;
- con il fondo alimentato con la percentuale del 6% degli introiti di
spettanza della Regione relativi all'anno precedente, così come previsto nel
Disciplinare per la gestione della Casa da Gioco di Saint-Vincent.
Insomma, una variegata gamma di aiuti, tutti realizzati non avvalendosi
dell’unico strumento all’uopo utilizzabile (quello previsto dall’art. 3, comma 2, della
L.R. 23/12/2009, n. 49, con ogni evidenza troppo condizionato dalle rigidità della
finanza pubblica), e frutto, per lo più, di alchimie finanziarie elaborate ricorrendo ad
architetture complesse, non sempre di agevole decriptazione e con taluni connotati di
dubbia coerenza con gli imperativi precetti posti a presidio di principi del diritto
societario, del diritto dell’Unione Europea e delle norme di sana gestione delle risorse
pubbliche e, comunque, non in grado di portare ad una situazione aziendale
stabilmente riequilibrata.
Le uniche componenti costanti sono state la sapiente e consapevole regia,
alternativamente, della Giunta e del Consiglio Regionale e l’impiego di risorse
oggettivamente pubbliche, sebbene talvolta reperite presso operatori economici con
veste privatistica, ma sempre saldamente sottoposti a controllo regionale.
Ulteriori, rilevanti criticità, poi, sono emerse in relazione all’utilizzazione, per
giustificare la praticabilità di interventi di soccorso finanziario da parte della P.A., di
valutazioni prognostiche delle prospettive di sviluppo macroscopicamente
ottimistiche, fondate su scenari inverosimili e assai poco attendibili, nonché in ordine
all’ingiustificata rilevazione in bilancio di imposte anticipate; operazione contabile che
ha permesso di non esporre in bilancio perdite per oltre €/Mil 28 e, conseguentemente,
consentito di far apparire “meno deficitaria” una situazione contabile di per sé già
fortemente allarmante.
Valuterà il Giudice la fondatezza della ricostruzione attorea.
6 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
Certamente, gli indicatori sintetici dell’attività del Casinò mostravano - e
continuano a mostrare - l’insussistenza di margini di redditività tali da rendere
credibile la sussistenza di una duratura situazione di autosufficienza, in grado di
assicurare l’assolvimento, pieno e puntuale, oltre che degli ordinari oneri di
funzionamento, anche degli impegni nascenti dai finanziamenti contestati.
L’unica prospettiva di sopravvivenza era e pare continuare ad essere il sostegno
finanziario della Regione. È vero che le rate, seppure “alleggerite” per effetto di
generose concessioni di lunghissimi periodi di preammortamento (quantomeno
inusuali), di rimodulazioni dei piani di ammortamento (suggeriti dalle contingenze
poco favorevoli) e di drastici abbattimenti del costo dei finanziamenti (addirittura del
600% passando da un tasso originario del 6% a quello del 1%), sono state onorate e
che, addirittura, una parte della quota capitale del mutuo più remoto (fra quelli
considerati nell’invito) è stata restituita.
Ma ciò è avvenuto solo grazie all’impiego di ulteriori risorse finanziarie messe a
disposizione dalla Regione.
La rotatività delle iniezioni di liquidità ha costituito e seguita a rappresentare il
rimedio immunizzante contro il rischio di perdita della capacità solvente della casa da
Gioco.
La gran parte delle risorse confluite su Casinò non è stata attinta da ordinarie
disponibilità regionali, ma è stata reperita attraverso complesse ed estremamente
articolate operazioni di drenaggio compiute, sotto la regia della Regione, sulla
controllata di secondo livello Compagnia Valdostana delle Acque (CVA) SpA.
Questa società ha rappresentato un salvadanaio sorprendentemente pingue, dal
quale è stato attinto, per sostenere finanziariamente il Casinò nel quinquennio
considerato, il considerevole importo di €/Mil 80 e al quale, anche più di recente, si è
fatto ricorso (cfr. art. 2 della LR 25/5/2017, n. 7) per l’ulteriore ed integrale
finanziamento (€/Mil 27,2) del nuovo piano di ristrutturazione aziendale del Casinò.
7 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
Sorprende che la prospettiva – rallentata a seguito dell’approvazione, nel giugno
2017, delle disposizioni integrative e correttive al D.Lgs 175/2016 (c.d. Legge Madia)
- della quotazione sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana di un soggetto
imprenditoriale dinamico e capace di portare avanti una gestione profittevole,
seppure con qualche opacità strategica (come la vicenda dell’acquisto di turbine ed
altro materiale idroelettrico di provenienza cinese sembra dimostrare), non costituisca
un freno alla voracità finanziaria della Regione (cfr. art. 27 della LR 24/2016 e art. 27
della LR 21/2017, che hanno previsto il riversamento alla Regione, di oltre €/Mil 100
per le due annualità) che, essendo al vertice della filiera societaria di controllo,
dovrebbe massimamente adoperarsi per evitare che, i continui prelievi delle riserve
straordinarie e distribuzioni degli utili di esercizio possano deteriorare la robustezza
finanziaria della controllata e, conseguentemente, compromettere il buon esito del
collocamento sul mercato delle sue azioni.
La vicenda “Casinò” ha quasi saturato le potenzialità istruttorie del piccolo
ufficio della Procura della Valle d’Aosta, ma non le ha, comunque, esaurite.
Sono stati stati aperti n. 67 nuovi fascicoli istruttori, con una giacenza residua
di 494 procedimenti pendenti.
Sono state operate 55 richieste istruttorie e conferite 4 deleghe per adempimenti
istruttori alla Guardia fi Finanza.
È stata disposta l’archiviazione di 58 procedimenti istruttori per l’insussistenza
delle condizioni per il proficuo esercizio dell’azione.
È stato redatto un appello incidentale su una sentenza riguardante i c.d. “costi
della politica”.
La sentenza impugnata ha confermato la linea di rigore manifestata anche in
altre precedenti pronunce nei confronti di Capigruppo di Gruppi del Consiglio
Regionale e fondata su quattro capisaldi e cioè i) la riconducibilità dell’obbligo di
rendicontazione al Capogruppo ed il conseguente radicamento su tale soggetto delle
responsabilità ricollegabili al suo omesso o inesatto adempimento, ii) la non eludibilità
8 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
dell’incombenza della conservazione della documentazione delle spese effettuate dal
Gruppo consiliare, iii) l’insensibilità del giudizio di responsabilità amministrativa alle
peculiari connotazioni strutturali e funzionali dei Gruppi consiliari e iv) la
sindacabilità della pertinenza della spesa rispetto ai compiti istituzionali, senza che la
valutazione dell’inerenza possa dar luogo ad un inammissibile sindacato sul merito
delle scelte discrezionali. La medesima pronuncia, tuttavia, oltre a dichiarare in parte
prescritta la pretesa erariale, ha parzialmente rigettato la domanda attorea, per la
parte relativa all’impiego di una grossa porzione del contributo pubblico per finanziare
le spese di pubblicazione di un giornale edito dal Movimento politico di riferimento del
Gruppo.
Ad opinione della Procura, questa tipologia di spesa, valutata con il parametro
di orientamento della stretta inerenza dell’impiego delle risorse rispetto al fine
istituzionale e tenuto conto delle concrete modalità con le quali il periodico esborso è
stato effettuato (versamento a beneficio del movimento e non di un operatore
professionale, mancata contrattualizzazione dell’accordo per regolamentare il servizio
di informazione sull’attività del Gruppo, invarianza del travaso finanziario per un
quadriennio e, dunque, totale insensibilità dell’operosità propagandistica del giornale
alle fisiologiche dinamiche politiche, mantenimento dell’erogazione anche quando il
giornale non è stato pubblicato) esula dall’area del legittimo impiego della provvista
pubblica con finalità di scopo determinata.
In ogni caso, al di là di quelle che saranno le valutazioni del Giudice del gravame
su questo specifico caso e sugli altri, analoghi, per i quali saranno, a breve, esercitate
le impugnazioni, questa tipologia di pronunce induce ad operare, pur con la
consapevolezza che la missione istituzionale della Procura contabile è circoscritta alla
verifica della legalità dell’impiego delle pubbliche risorse e si arresta di fronte
all’esercizio del potere legislativo assistito, com’è giusto che sia, da presidi di
insindacabilità, una rispettosa sottolineatura dell’esigenza di improntare le condotte
comportanti l’impiego delle sempre più scarse risorse pubbliche, oltre che, com’è
9 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
scontato che sia, al paradigma legale, anche alla massima oculatezza, sobrietà e
trasparenza.
In una fase storica caratterizzata da una sempre meno malcelata conflittualità
sociale, da una spesso ostentata insofferenza verso le istituzioni rappresentative, da
problemi di ricerca e mantenimento di lavori congruamente remunerati, da difficoltà
di gestire gli inarrestabili flussi migratori in modo equilibrato e con modalità, per tutti
e sempre, decorose e rispettose della dignità umana, non basta, infatti, che la spesa
pubblica, soprattutto quella legata ai costi della democrazia, sia legittima, ma occorre
anche che sia percepita come giusta, cioè non come fonte di sperperi e privilegi.
A tale riguardo, il pensiero corre spontaneo alla modifica che il legislatore
regionale ha apportato alla disciplina degli assegni vitalizi.
Purtroppo, gli interventi in materia di contenimento della loro consistenza, la
previsione della facoltà di rinuncia, la modifica peggiorativa della modalità di calcolo
con la sostituzione, per tutti i consiglieri eletti dalla XII legislatura, del precedente
sistema previdenziale a prestazione definita con il regime della capitalizzazione, la
destinazione dei risparmi realizzati in tale ambito a progetti di solidarietà nei confronti
delle popolazioni colpite da calamità naturali, pur denotando una indubbia ed
apprezzabile sensibilità al problema, non hanno ricevuto adeguata attenzione.
Interesse enormemente maggiore è stato, invece, riservato all’intervento
operato dalla Legge di Stabilità regionale per il triennio 2017/2019 (art. 3 della LR
24/2016) che ha concesso, ai titolari di assegno vitalizio nel regime della prestazione
definita ed ai consiglieri regionali di legislature antecedenti a quella in corso, la facoltà
di chiedere la liquidazione della propria posizione in forma di capitale, entro il 31
marzo 2017.
Per effetto di tale previsione, a fronte di un trasferimento all’istituto
dell’assegno vitalizio di €/Mil 4,4 disposto dalla medesima legge, vi è stato un esborso
superiore ai €/Mil 23, conseguente all’esercizio dell’opzione da parte di oltre 50 ex
Consiglieri.
10 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
Certamente le somme erogate sono il frutto di corrette metodologie di
attualizzazione delle future prestazioni frazionate e, probabilmente, la
capitalizzazione potrà risultare, da un punto di vista finanziario, addirittura
maggiormente conveniente per l’Amministrazione rispetto ai pagamenti delle rendite
mensili.
Tuttavia, il clamore che la vicenda ha suscitato a livello nazionale, merita
un’attenta e seria riflessione, anche tenuto conto del fatto che tali malumori non sono
frutto di suggestioni momentanee.
D’altro canto già in sede di Assemblea costituente, nel 1946, nell’ambito del
dibattito sulle provvidenze da erogate agli eletti, Calamandrei ebbe a dire, a proposito
della scarsa simpatia e poca fiducia di cui gli eletti godevano presso l’opinione pubblica
«Vi è (…) un'atmosfera (…) di sospetto e di discredito. Fondamentalmente al centro di
questa atmosfera c'è la convinzione diffusa che molte volte l'esercizio del mandato (…), il
quale è conferito per il raggiungimento di scopi di pubblico interesse, possa servire a
mascherare il soddisfacimento di interessi personali; e diventi un affare, una professione,
un mestiere».
La Procura, unitamente alle altre componenti della Corte dei conti che svolgono
funzioni giurisdizionali e di controllo, e con il confortante aiuto e l’insostituibile
sostegno di quella larghissima porzione dell’Amministrazione sana, non si sottrarrà
all’impegno di sostenere la canalizzazione dell’agire pubblico nel solco della legalità,
economicità, efficienza, imparzialità e trasparenza, contrastando, in ogni modo
consentito, le gestioni opache, alimentate da logiche clientelari, impermeabili all’etica
e sostenute da bulimia affaristica, ancora radicate in alcuni, per fortuna, sempre più
circoscritti, ambiti dell’amministrazione pubblica.
In particolare, desidero evidenziare la rafforzata sinergia con la Sezione del
Controllo, la quale, all’esito degli approfondimenti di competenza non ha mancato di
segnalare alla Procura profili di criticità di talune gestioni.
11 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
Le qualificate segnalazioni hanno, talvolta, rappresentato l’innesco di nuovi
procedimenti istruttori, contenendo notizie di danno provviste dei requisiti di
specificità e concretezza; altre volte, hanno contribuito ad incrementare il corredo di
conoscenza su questioni già all’attenzione della Procura come quella riguardante
l’Aeroporto “Corrado Gex”, monumentale esempio di infruttuoso impiego di cospicue
risorse pubbliche.
Sintomatica della problematicità del caso è la vetustà delle informazioni
valorizzate, in primo piano, nel sito internet istituzionale che si riferiscono ad una
visita risalente ad ottobre 2011 del Capo di Stato in Valle d'Aosta; all’atterraggio
esplorativo, nel dicembre 2010, di un veicolo di un vettore estero; al rendering
dell'assetto finale della nuova aerostazione, progettata da un architetto di fama
mondiale, peraltro, come verificato in sede di accesso di questa Procura, ora ridotta
ad un involucro ammalorato e abbandonato ad ogni tipo di saccheggio.
Le difficoltà generate da un modello di conduzione rivelatosi disastroso e ad alto
tenore di vischiosità gestoria sono tanto innegabili, quanto rilevanti. Queste difficoltà,
però, sembrano costituire un fin troppo efficace freno per l’assunzione di lungimiranti
strategie, volte, per un verso, a valorizzare gli ingenti investimenti fatti nel recente
passato nell’infrastruttura aeroportuale, e, per altro verso, a creare una efficiente
combinazione con gli altri mezzi di trasporto (quello ferroviario e quello autostradale,
che, pure, non sono immuni da aspetti seriamente problematici).
Una proficua sinergia si è anche realizzata con la Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Aosta, che ha visto incrementati i flussi informativi previsti dal
nuovo Codice di Giustizia Contabile.
A conclusione del mio intervento, desidero ringraziare i tanti esponenti delle
Istituzioni pubbliche che hanno condiviso con l’Ufficio che ho l’onore di rappresentare
lo sforzo di assicurare una corretta allocazione delle risorse pubbliche.
Una particolare manifestazione di gratitudine desidero pubblicamente rivolgere
al Corpo della Guardia di Finanza per il prezioso ausilio prestato alle attività
12 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
istruttorie. L’elevatissima competenza, i consueti rigore e precisione operativa, nonché
la grande capacità di analizzare realtà anche estremamente complesse con
l’appropriata lente di chi ha grande dimestichezza con i valori sottesi al buon
andamento della Pubblica amministrazione sono tranquillizzanti garanzie di qualità
non solo a beneficio dell’Organo requirente coadiuvato, ma anche per tutti i soggetti
coinvolti.
Un ringraziamento sentito anche all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato
e alle altre forze di Polizia, per la disponibilità, sempre manifestata, ad agevolare
l’azione di contrasto agli sprechi delle pubbliche risorse.
Saluto e ringrazio gli Avvocati per avere contribuito, con la sempre rispettosa
dialettica processuale, all’affermazione della giustizia nel caso concreto.
Ringrazio anche gli organi di informazione per avere colto e debitamente
valorizzato lo sforzo della Procura contabile di garantire l’integrità e la trasparenza
della gestione della finanza tentando di dare congrue risposte alle legittime aspettative
della Comunità sui temi della buona amministrazione pubblica.
Un sincero segno di gratitudine sento di dover rivolgere, con un pubblico
encomio, al personale della Procura che mi coadiuva per il grande equilibrio, profonda
passione, meritoria sensibilità quotidianamente dimostrati nel lavoro svolto. Estendo
questo ringraziamento a quanti del Nucleo di polizia economico-finanziaria della
Guardia di Finanza che operano presso la Procura, militari che con l’accurato lavoro
danno grande lustro ed onore al Corpo di appartenenza.
Non posso esimermi dal compiacermi per la presenza di Colleghi rappresentanti
della locale Sezione di Controllo, del rappresentante del Consiglio di Presidenza e del
rappresentante dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti. La loro presenza
contribuisce a dare lustro a questa cerimonia.
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Pertanto, Sig. PRESIDENTE, Le chiedo di dichiarare aperto, nel nome del
Popolo italiano, l’anno giudiziario 2018 della Sezione giurisdizionale della Corte dei
conti per la Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Aosta, 23 febbraio 2018
(Cons. Roberto Rizzi)
14 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018
INDICE DELLE TABELLE Tabella 1- Tipologia delle denunce pervenute ............................................................................... 15
15 Corte dei conti | Inaugurazione anno giudiziario 2018