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Poste Italiane Spa – Sped. Abb. Postale – D.L. 353/2003 (conv. In 27/02/2004 n° 46), comma 2, DCB Milano – e 1,20 - ANNO XXVI – n. 4/luglio 2012 www.azionecattolicamilano.it/indialogo pubblicazione informativa no profit Omologato 4/2012 in dialogo unitario Mensile dell’Azione Cattolica ambrosiana ALL’INTERNO pp. 2/3 Speciale Europa con testimonianze esclusive p. 8 Intervista a Marco Vergottini per il 50esimo del concilio Caro Diario programma 2012/2013 di tutti i settori di AC Alcune riflessioni a margine dell'incontro tra il Consiglio diocesano Ac e l'arcivescovo Scola Rilanciamo l'Azione Cattolica È necessario un deciso rilan- cio dell’associazione!” Con queste parole il nostro Arci- vescovo ha introdotto il pri- mo incontro con il consiglio diocesano di Azione Cattolica, subito ringraziando don Ivano per il servizio prestato e don Gianni per avere assunto l’incarico di assistente. Le sue parole di esordio hanno ri- preso e continuato il dialogo iniziato fin dal primo incontro, lo scorso 22 ot- tobre, con la sottoscritta e don Ivano. Da allora a oggi questo dialogo che si è allargato a tutta la diocesi in occasione del Consiglio pastorale diocesano il 19 febbraio scorso, nel quale l’Arcivescovo ha espressamente rivolto a tutti un suo pensiero sull’Azione Cattolica, si è ul- teriormente arricchito tramite i lavori della Conferenza Episcopale Lombarda e poi quella Milanese dedicati alla for- mazione dei laici e all’Ac. A questi lavori ha preso parte significativamente don Ivano Valagussa in qualità di assistente regionale e unitario. Gli spunti e le sottolineature di questo dialogo sono stati nel frattem- po fatti oggetto di riflessione da parte Grazie don Ivano, benvenuto don Gianni! C on cura quotidiana, intelli- genza pastorale e spirituale e rilancio continuo verso i gio- vani, Don Ivano ha seguito per dodici anni il ritmo della vita associativa. È giunto in Ac in occasione del sino- do dei giovani nel 2000 e dal 2002 è stato prima assistente dei giovani, poi unitario diocesano e regiona- le e infine anche degli adulti. Come responsabili e soci ci siamo sentiti accolti, incoraggiati nel nostro cam- mino di fede e di corresponsabilità ecclesiale. Grazie di cuore da parte di tutti don Ivano – ti accompagneremo con l’amicizia e la preghiera nel tuo nuovo impegnati- vo incarico. Grazie Eminenza carissima per aver nominato per noi Mons. Gianni Zap- pa. Egli conclude il suo compito di Moderator. Ha curato dal 2008 come delegato dall’Arcivescovo Tettamanzi i rapporti tra la curia e l’AC. Così ho avuto modo di conoscer- lo e stimarlo. Impareremo a cammi- nare insieme nella forma nuova per lui di assistente di Ac, ma non nuovo a incarichi di assistente. Grazie don Gianni per esserti incamminato con noi, sentiti già parte della grande fa- miglia di AC. che abita. La presidenza diocesana A pagina 4 e 5 il saluto di Don Ivano all'associazione e una intervista per iniziare a conoscere Don Gianni del Consiglio diocesano di Ac che ha acquisito e discusso le parole più im- portanti via via emerse da questo con- fronto a distanza. Ne richiamo alcune: l’urgenza di un’azione che formi secon- do il Vangelo da rivolgere ad adulti e giovani oggi; l’importanza del carisma dell’associazione e la sua sintonia pro- fonda con la missione educativa della Chiesa; l’importanza dell’AC come fat- tore/custode della comunione dentro la pluriforme realtà ecclesiale, l’urgenza di tessere una trama di relazioni buone a partire dal territorio. L’incontro del 30 giugno tra l’Arcive- scovo e il Consiglio stesso ha permesso di approfondire il significato e le conse- guenze di un rilancio dell’Azione Catto- lica, come soggetto con nome e cogno- me “con le maiuscole” e non aggettivo generico di un'azione pastorale. Il tem- po breve ha reso questa comunicazione intensa e meritevole di successivi appro- fondimenti. Desidero solo riproporre alcuni punti chiave che già assumiamo per l’impostazione dei prossimi passi. L’Arcivescovo ha sintetizzato in tre punti forti i compiti che a suo giudizio sono proprio dell’Ac: - l’impegno educativo rivolto a tutta la persona in tutte le età; - la peculiarità del nostro carisma che fa propria la preoccupazione dei Vescovi di farsi carico della formazione evangelica e integrale delle persone; - la pratica di questo carisma con il metodo associativo, capace di tenere unite persona e comunità tanto da far maturare una solida fede ecclesiale. Da questi seguono a suo giudizio tre specificazioni altrettanto importanti: - l’invito a vivere integralmente il proprio carisma riappropriandosene grazie ai cammini associativi locali e na- zionali; - la ricerca e la pratica di una “fra- ternità fondamentale” o “comunione a priori” da parte dell’AC dentro il tessuto ecclesiale; - “la cura di una vita animata dal Vangelo in ogni suo momento, così da divenire testimoni nei diversi luoghi della quotidianità, capaci di provocare e di attrarre”. Tutti gli interventi suscitati da que- sta sua prima comunicazione hanno evidenziato la bella sintonia tra l’auto- coscienza che l’associazione ha matura- to in questi anni e il modo con il quale l’Arcivescovo coglie la peculiarità del nostro carisma. Rispetto agli interventi dei consiglieri l’Arcivescovo ha indica- to altri punti nella sua breve replica. In particolare ha sottolineato l’importan- za di promuovere cammini dove fede e vita si annodino in modo profondo, l’impegno di promuovere un’associa- zione che diventi un po’ più “movimen- tista”, termini da cogliere al di là delle accezioni ideologiche e da comprendere come invito a tenere insieme slancio e originalità spirituale insieme a modalità associativa e territoriale di agire dentro la Chiesa locale. Un'Ac capace di far ri- emergere la forza ispiratrice del suo ca- risma originario volto a rendere i fedeli laici protagonisti nella Chiesa può esse- re insieme ad altre realtà ciò che permet- te di andare oltre una pastorale fondata su iniziative a favore di percorsi capaci di unire più profondamente fede e vita. Ne traggo alcuni primi spunti di ri- flessione per tutti, con i quali vivere e progettare il programma dell’anno che è ampiamente spiegato in Caro Diario: - radichiamo nell’anno che viene proprio nell’approfondimento della fede e nell’ispirazione conciliare l’invito a essere fattore di comunione e di mis- sione; - curiamo la qualità della vita asso- ciativa nel territorio facendone luogo spirituale e formativo vivace, attraente, aperto, pubblico, riconoscibile. Se la partecipazione è blanda, diradata, im- provvisata, gestita in modo privato, ri- dotta a qualche evento isolato, non pos- siamo raccogliere la bella sfida che viene dall’Arcivescovo - curiamo la presenza e lo sviluppo sul territorio. Duecentocinquanta as- sociazioni sono ancora una rete di co- munione significativa dentro il tessuto della diocesi, da rilanciare. Valentina Soncini

InDialogo lug2012

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Il numero di luglio del mensile dell'Azione Cattolica Ambrosiana con il programma dell'anno

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pubblicazioneinformativa

no profitOmologato

4/2012

in dialogounitario

Mensile dell’ Azione Cattolica ambrosiana

ALL’INTERNO

pp. 2/3Speciale Europa con testimonianze esclusive

p. 8Intervista a Marco Vergottini per il 50esimo del concilio

Caro Diarioprogramma 2012/2013 di tutti i settori di AC

Alcune riflessioni a margine dell'incontro tra il Consiglio diocesano Ac e l'arcivescovo Scola

Rilanciamo l'Azione Cattolica

è necessario un deciso rilan-cio dell’associazione!” Con queste parole il nostro Arci-vescovo ha introdotto il pri-mo incontro con il consiglio

diocesano di Azione Cattolica, subito ringraziando don Ivano per il servizio prestato e don Gianni per avere assunto l’incarico di assistente.

Le sue parole di esordio hanno ri-preso e continuato il dialogo iniziato fin dal primo incontro, lo scorso 22 ot-tobre, con la sottoscritta e don Ivano. Da allora a oggi questo dialogo che si è

allargato a tutta la diocesi in occasione del Consiglio pastorale diocesano il 19 febbraio scorso, nel quale l’Arcivescovo ha espressamente rivolto a tutti un suo pensiero sull’Azione Cattolica, si è ul-teriormente arricchito tramite i lavori della Conferenza Episcopale Lombarda e poi quella Milanese dedicati alla for-mazione dei laici e all’Ac. A questi lavori ha preso parte significativamente don Ivano Valagussa in qualità di assistente regionale e unitario.

Gli spunti e le sottolineature di questo dialogo sono stati nel frattem-po fatti oggetto di riflessione da parte

Grazie don Ivano, benvenuto don Gianni!

C on cura quotidiana, intelli-genza pastorale e spirituale e rilancio continuo verso i gio-

vani, Don Ivano ha seguito per dodici anni il ritmo della vita associativa. È giunto in Ac in occasione del sino-do dei giovani nel 2000 e dal 2002 è stato prima assistente dei giovani, poi unitario diocesano e regiona-le e infine anche degli adulti. Come responsabili e soci ci siamo sentiti accolti, incoraggiati nel nostro cam-mino di fede e di corresponsabilità ecclesiale. Grazie di cuore da parte di tutti don Ivano – ti accompagneremo

con l’amicizia e la preghiera nel tuo nuovo impegnati-vo incarico.

Grazie Eminenza carissima per aver nominato per noi Mons. Gianni Zap-pa. Egli conclude il suo compito di Moderator. Ha curato dal 2008 come delegato dall’Arcivescovo Tettamanzi i rapporti tra la curia e l’AC.

Così ho avuto modo di conoscer-lo e stimarlo. Impareremo a cammi-nare insieme nella forma nuova per lui di assistente di Ac, ma non nuovo a incarichi di assistente. Grazie don Gianni per esserti incamminato con noi, sentiti già parte della grande fa-miglia di AC. che abita.

La presidenza diocesana

A pagina 4 e 5 il saluto di Don Ivano all'associazione e una intervista per iniziare a conoscere Don Gianni

del Consiglio diocesano di Ac che ha acquisito e discusso le parole più im-portanti via via emerse da questo con-fronto a distanza. Ne richiamo alcune: l’urgenza di un’azione che formi secon-do il Vangelo da rivolgere ad adulti e giovani oggi; l’importanza del carisma dell’associazione e la sua sintonia pro-fonda con la missione educativa della Chiesa; l’importanza dell’AC come fat-tore/custode della comunione dentro la pluriforme realtà ecclesiale, l’urgenza di tessere una trama di relazioni buone a partire dal territorio.

L’incontro del 30 giugno tra l’Arcive-scovo e il Consiglio stesso ha permesso di approfondire il significato e le conse-guenze di un rilancio dell’Azione Catto-lica, come soggetto con nome e cogno-me “con le maiuscole” e non aggettivo generico di un'azione pastorale. Il tem-po breve ha reso questa comunicazione intensa e meritevole di successivi appro-fondimenti. Desidero solo riproporre alcuni punti chiave che già assumiamo per l’impostazione dei prossimi passi.

L’Arcivescovo ha sintetizzato in tre punti forti i compiti che a suo giudizio sono proprio dell’Ac:

- l’impegno educativo rivolto a tutta la persona in tutte le età;

- la peculiarità del nostro carisma che fa propria la preoccupazione dei Vescovi di farsi carico della formazione evangelica e integrale delle persone;

- la pratica di questo carisma con il metodo associativo, capace di tenere unite persona e comunità tanto da far maturare una solida fede ecclesiale.

Da questi seguono a suo giudizio tre specificazioni altrettanto importanti:

- l’invito a vivere integralmente il proprio carisma riappropriandosene grazie ai cammini associativi locali e na-zionali;

- la ricerca e la pratica di una “fra-ternità fondamentale” o “comunione a priori” da parte dell’AC dentro il tessuto ecclesiale;

- “la cura di una vita animata dal Vangelo in ogni suo momento, così da divenire testimoni nei diversi luoghi della quotidianità, capaci di provocare e di attrarre”.

Tutti gli interventi suscitati da que-sta sua prima comunicazione hanno evidenziato la bella sintonia tra l’auto-coscienza che l’associazione ha matura-to in questi anni e il modo con il quale l’Arcivescovo coglie la peculiarità del nostro carisma. Rispetto agli interventi dei consiglieri l’Arcivescovo ha indica-to altri punti nella sua breve replica. In particolare ha sottolineato l’importan-

za di promuovere cammini dove fede e vita si annodino in modo profondo, l’impegno di promuovere un’associa-zione che diventi un po’ più “movimen-tista”, termini da cogliere al di là delle accezioni ideologiche e da comprendere come invito a tenere insieme slancio e originalità spirituale insieme a modalità associativa e territoriale di agire dentro la Chiesa locale. Un'Ac capace di far ri-emergere la forza ispiratrice del suo ca-risma originario volto a rendere i fedeli laici protagonisti nella Chiesa può esse-re insieme ad altre realtà ciò che permet-te di andare oltre una pastorale fondata su iniziative a favore di percorsi capaci di unire più profondamente fede e vita.

Ne traggo alcuni primi spunti di ri-flessione per tutti, con i quali vivere e progettare il programma dell’anno che è ampiamente spiegato in Caro Diario:

- radichiamo nell’anno che viene proprio nell’approfondimento della fede e nell’ispirazione conciliare l’invito a essere fattore di comunione e di mis-sione;

- curiamo la qualità della vita asso-ciativa nel territorio facendone luogo spirituale e formativo vivace, attraente, aperto, pubblico, riconoscibile. Se la partecipazione è blanda, diradata, im-provvisata, gestita in modo privato, ri-dotta a qualche evento isolato, non pos-siamo raccogliere la bella sfida che viene dall’Arcivescovo

- curiamo la presenza e lo sviluppo sul territorio. Duecentocinquanta as-sociazioni sono ancora una rete di co-munione significativa dentro il tessuto della diocesi, da rilanciare.

Valentina Soncini

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2luglio2012

SpECIALE EuROpA

Nato nel 1999, Insieme per l’Europa coinvolge Comuni-tà e Movimenti cristiani con l’intento di portare il pro-prio contributo alla riconci-

liazione, alla pace, alla fratellanza nel Con-tinente europeo”, questa la presentazione di Insieme per l’Europa, il grande progetto che vede coinvolti partecipanti da tutto il continente in occasione della Festa dell’Eu-ropa che ricorre il 9 maggio di ogni anno.

L’incontro di quest’anno è stato parti-colarmente significativo per via della diffi-cile situazione economica internazionale che mette a serio repentaglio il progetto di unione politica rappresentato dall’Unione Europea. Pubblichiamo in queste pagine le testimonianze di personalità del mondo politico e associativo, ma anche di sempli-ci ragazzi, che hanno preso parte alle ce-lebrazioni di quest’anno, pronunciandosi sulla necessità di ripensare un’Europa che, a partire dall’insegnamento cristiano, pos-sa ritornare a essere simbolo di speranza e fratellanza piuttosto che di divisioni na-zionali.

Alla conclusione dell’incontro, i re-sponsabili dei 300 movimenti e comu-nità parte di Insieme per l’Europa hanno dichiarato che lingue, religioni e culture diverse non sono un ostacolo alla frater-nità universale. La diversità, infatti, non è motivo di divisione e questo progetto ne è una testimonianza concreta. L’Europa ha bisogno di unità e un futuro insieme si può costruire solo nello scambio, nella collaborazione e nella costruzione di una cultura dell’accoglienza.

Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari

«Ci troviamo oggi davanti a una cri-si dei rapporti. Insieme per l’Europa può ispirare chi si vuole impegnare per un’Eu-ropa libera e sociale. Quest’evento produce un bene comune e chi recepisce il suo mes-saggio può veramente realizzare un’Europa più umana, in cui tutti possano sostenersi vicendevolmente. Quale messaggio Insie-me per l’Europa può lanciare alla politica? Nel ’57 non è nata l’Europa dei banchieri.

L’Europa è una comunità che è nata dalla pace e dalla solidarietà. È nata dal comune spirito religioso dei tre grandi padri fonda-tori, oggi minato profondamente e testi-monianza di questo sono i movimenti po-pulisti che hanno oggi molto più seguito. La crisi economica sta facendo scoppiare nuovamente gli egoismi nazionali e i cri-stiani europei hanno il dovere di affrontare la situazione attuale senza compromessi. Devono lottare per la creazione di una co-mune cultura del bene comune e dei beni comuni seguendo tre parole d’ordine: so-lidarietà, sussidiarietà e sviluppo. È cattiva politica quella che per vincoli di bilancio non tiene conto delle necessità dei popoli. La disunione mette l’economia nelle mani di approfittatori. Movimenti come quello di Aung San Suu Kyi ci danno un messag-gio di riconciliazione che dobbiamo co-gliere. Senza di essa non ci possono essere né democrazia né sviluppo. I cristiani non possono sottrarsi, se vogliono guardare lontano devono confrontarsi, uniti, con il resto del mondo. Fondamentale è il ruolo dei giovani, possono fare tanto vivendo l’a-more e l’unità nel posto in cui vivono ed è un dovere del cristiano l’impegno politico»

Luigino Bruni, docente di Economia politica, università di Milano-Bicocca

«Fondamentale per l’Europa è stato il cristianesimo e oggi le comunità e i mo-vimenti cristiani di Insieme per l’Europa possono fare molto per combattere l’eco-nomia basata sul consumo e la speculazio-ne. Dobbiamo pensare a utilizzare i beni a favore della comunità, a realizzare nuove forme di finanza etica, cooperative, signifi-

cativa è l’economia di comunione. La vera natura dell’impresa è generare comunione. L’impresa non fa spesso abbastanza, deve usare la ricchezza per creare lavoro e a fa-vore degli esclusi. Usciremo da questa crisi ripensando la natura dell’impresa e dell’e-conomia. I carismi cristiani hanno sempre contribuito a far rinascere l’economia, a partire da quei monaci che hanno saputo ricostruire l’economia e la cultura europea nella difficile epoca medievale».

Gérard Testard, ex presidente di Fondacio chrétiens pour le monde

«Non bisogna cercare di fare l’imita-zione degli USA; l’unità politica va realiz-zata attraverso un federalismo di matrice europea ma deve concretizzarsi attraverso l’abbandono di sovranità perché questa unità sia visibile. L’Europa però deve essere economica e sociale perché la gente possa acquisire la consapevolezza della necessità dell’unità e la classe politica deve mostrarsi convinta del futuro comune. I cristiani de-vono essere protagonisti di questa testimo-nianza, sono animati dalla stessa speranza fondata sul piano di Dio. Non si può pen-sare di risolvere la crisi economica solo fa-cendo riforme, sono problemi che non pos-sono essere risolti senza un’unità di cuori».

Andrea Riccardi, ministro per la cooperazione inter-nazionale e l’integrazione

Ogni movimento è un sogno di unità. Chiara Lubich diceva dell’unità che anche se non è religiosa contiene la nostra ani-ma. Non possiamo rassegnarci allo sfalda-mento della nostra comunità. La storia ci

L’unità politica dell’Europa. è possibile?Romano Prodi

Dopo i sentimenti iniziali di unità l’Europa è andata avanti a picco-li passi, sempre attraverso le crisi. Oggi però non si vuole che l’u-nificazione vada avanti, non c’è la volontà politica dell’integrazione. Dobbiamo però tenere presente che se cede qualche paese cede tutto l’edificio: la Grecia è il 2% della zona euro ma è ugualmente im-portante. L’Europa ha ancora una grande forza, è una grande realtà a livello mondiale, deve ottenere l’unità politica. per garantire il nostro benessere dobbiamo mettere insieme la sovranità.

Andrea Riccardi

La crisi attuale deve avere come conseguenza il rilancio dell’unificazio-ne; dobbiamo ricordarci che l’Europa è nata da una ferita profonda, la seconda guerra mondiale dopo la quale è stata avviata la CECA. Oggi gli europei si sentono più soli, innescando una crisi della comunità. Il vuoto di senso comunitario genera un sentimento di pessimismo. Ri-schiamo di passare alla storia senza più farla. Dopo l’11 settembre ci hanno detto che dobbiamo difendere i confini, siamo come i Romani del Tardo Impero, vogliamo recuperare i confini ma nessuno si illuda che gli stati europei possano risolvere i problemi da soli.

Testimonianze raccolte a Bruxelles da Alessandro Zunino

Partire dall'attuale situazione di crisi per rilanciare il processo di integrazione europeo:

Oltre le divisioni,

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SpECIALE EuROpA 3luglio2012

L’Europa, intesa come Comunità europea del carbone e dell’acciaio (1950) e poi come Comunità economica europea e Comunità europea per l’ener-gia atomica (1957) non nasce in ossequio ai “mercati”. Nasce per pacifi-care le relazioni tra Francia e Germania, e poi per consolidare l’aumento di scambi commerciali che il piano Marshall e l’unione europea dei paga-menti avevano favorito nell’Europa post-seconda guerra mondiale. Essa nasce con il dichiarato obiettivo di migliorare il benessere delle popolazioni europee e per impedire nuovi conflitti in Europa.Nessuno, ma proprio nessuno, parlava in quell’epoca di desideri (o volon-tà) dei mercati, di spread, di moneta unica. Si parlava invece, sin da subito, della dimensione politica dell’integrazione europea, da affiancare a quella economica e commerciale (anzi, secondo Luigi Einaudi, veniva prima la politica poi l’economia). Si poneva con forza la necessità di un’integrazione politica, della necessità di articolare e coordinare le diverse e distinte poli-tiche estere. Nessuno poteva immaginare che dall’Europa “dei mercanti” del 1400 si sarebbe passati a celebrare l’Europa “dei banchieri” del 2002. Questo passaggio di scopo, questo arretramento ideale, che porta a iden-tificare nei “mercati” il referente obbligato delle decisioni dell’Unione euro-pea, è un arretramento spaventoso, un impoverimento ideale che non deve essere accettato supinamente come se fosse scritto nel DNA del processo di integrazione. L’unione europea è infatti, prima di tutto, la strutturazione in istituzioni e strumenti partecipativi comuni di una dimensione politica e sociale continentale. politica e sociale, ancora prima che economica. Que-sto è il suo DNA, non quello che surrettiziamente oggi porta a identificare nell’euro, nella moneta unica che è un mezzo per integrare maggiormente la dimensione economica, un fine assoluto, per il quale ogni sacrificio è accettabile. Certo, l’euro per il suo valore simbolico e per il suo ruolo di collante integrativo rende accettabile ogni sacrificio, ma non per politiche economiche che non sono dettate dall’esistenza della moneta unica, bensì da interessati attori nazionali e internazionali che sono collocati fuori dal continente e non hanno mai fatto mistero di quanto fosse disturbante e de-testabile l’esistenza stessa del processo di integrazione europeo (e quanto fosse odiosa l’esistenza dello stesso euro). L’unione europea è cresciuta sulla coscienza di una “diversità” europea rispetto a modelli esterni a essa: ampia considerazione per la tutela dei diritti dei lavoratori, sistemi di wel-fare integrati e funzionanti finanziati con la spesa pubblica, ammortizzatori sociali, sistemi di previdenza diffusi e obbligatori, servizi pubblici con costi ragionevoli (scuola, sanità, alta formazione). Questa particolarità rende co-stoso il mantenimento della concorrenzialità sui mercati internazionali di prodotti che nascono in un territorio dove il costo del lavoro è elevato. Ma tutto è relativo: il costo del lavoro è elevato in Europa perché altrove esso è tenuto più basso comprimendo e limitando la previdenza e i diritti dei lavoratori, abbattendo i sistemi di tutela e gli ammortizzatori sociali, limitan-do i salari, rendendo la spesa pubblica per il sociale una voce pressoché inesistente. E guai a chi si azzarda a proporre ricette “europee”. L’esem-pio di Obama, tacciato nientemeno di “socialismo” perché timidamente ha proposto un larvato sistema di integrazione della spesa sanitaria a spese del bilancio federale, vale ben più di un lungo discorso.Oggi, nel mezzo di una crisi innescata dai mercati e dalle errate valuta-zioni delle agenzie di rating, che hanno speculato sulla supposta solidità di castelli di neve, ci viene imposto un taglio generalizzato di ciò che, nel-la dimensione europea, garantisce la sostenibilità di un modello politico e sociale: la solidarietà, la partecipazione delle amministrazioni ai servizi essenziali e fondamentali; si impone un taglio del “debito” dicendo che si tratta di un debito al quale “tutti” hanno contribuito e per il quale “tutti” devono oggi pagare.Il liberismo, la deregulation dei servizi pubblici, il dominio ideologico del mercato è il seppellimento delle idealità “sociali” dell’integrazione europea, la morte della sua idealità politica.

piero Graglia, Docente di Storia dell’integrazione europea,università degli Studi di Milano

Ma l’Europa non nasce come Europa dei mercati

pensieri e suggestioni dal mondo associativo cristiano

insieme per l'Europa

chiama a vivere tempi complessi ma il no-stro deve essere il tempo della speranza, la cultura dell’unità può rigenerare il tessuto comunitario della nostra Europa.

Un esponente della Comunità di Sant’Egidio

«Oggi la crisi si fa sentire e c’è una cri-minalizzazione dei poveri. I poveri sono i figli prediletti di Dio: ciò che avrete fatto a loro l’avrete fatto a me. Perché la società sia più visibile occorrono atti di solidarietà. Serve che i cristiani spendano tempo con chi soffre perché ciascuno ha il diritto di essere parte della comunità umana».

Una coppia di focolarini sloveni «Il sì al matrimonio e alla famiglia è

alla base del vivere comune. Famiglia si-gnifica che non esiste solidarietà senza li-bertà e non c’è libertà senza responsabilità. Il reddito deve essere sufficiente perché si possa vivere in modo dignitoso. L’Europa deve essere casa per le famiglie».

Un ragazzo congolese«Mi aspetto dall’Europa che costruisca

un avvenire comune. Europa è da tanto tem-po sinonimo di pace, solidarietà e sviluppo ma negli ultimi anni essa tende a ripiegarsi su se stessa, sembra voler costruire dei muri come, se gli europei fossero diventati gelosi del proprio benessere. Io ho un sogno: vede-re europei e africani che costruiscono un av-venire comune. Abbiamo in comune lunghi periodi di storia e cultura. Gli errori del pas-sato non possono impedire di creare questo avvenire. I nostri sforzi produrranno forza di giustizia e di pace per tutto il mondo».

Una ragazza siriana «Le radici cristiane ci fanno dimentica-

re che il cristianesimo è venuto dall’oriente. I cristiani di oriente appartengono a un’Eu-ropa cristiana dove il messaggio è vivo. C’è molta paura per i cristiani in oriente, serve una presenza reale dell’Europa»

Thomas Römer, presidente dell’YMCA (Associazione Internazionale della Gioventù Cristiana)

«I cristiani oggi costruiscono l’Europa umana su solida fondamenta; tante figure storiche come Elisabetta di Turingia ci tra-smettono la cultura della reciprocità. Oggi vogliamo ritrovare i valori del Vangelo, che ci mostra che carità, misericordia e amore sono alla base della convivenza. Gesù non ha scartato nemmeno chi era colpevole e ha liberato chi non lo era dalla colpa. Il perdono toglie al passato la sua forza disa-strosa, e noi europei dobbiamo sempre ri-cordarcelo. Abbiamo bisogno di prontezza di riconciliazione. Ci rende liberi l’uno per l’altro, liberi di condividere i beni. Amarci gli uni gli altri, è questo l’esempio dei cri-stiani per l’Europa, è così che vogliamo vi-vere. L’amore è il senso dei comandamen-ti di Dio. L’amore è concreto, e ci fornisce una lezione economica fondamentale, vivere nell’amore significa gestire i propri averi per essere di aiuto al prossimo. Gesù vive questo amore concreto. Perdono, misericordia, libertà, questo è il Vangelo che l’Europa ha ascoltato e su cui è stata fondata. Possiamo considerare Insieme per l’Europa come l’invito a vivere il Van-gelo di Gesù».

A cura di Alessandro Zunino, che ha raccolto queste testimonianze

a Bruxelles alla festa per l'Europa

Da Sinistra:Thomas Römer, presidente dell’YMCA;Luigino Bruni, docente di Economia politica, università di Milano-Bicocca;Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari;Gérard Testard, ex presidente di Fondacio chrétiens pour le monde

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4luglio2012

puNTI DI VISTA

Alberto Ratti racconta la sua esperienza come presidente Nazionale FuCI

La ricchezza del nostro Paese: i giovani!

Alberto Ratti ci racconta la sua esperienza appena con-clusasi come Presidente Na-zionale della FUCI: un tuffo tra i giovani italiani a 360

gradi, un percorso di crescita personale e di servizio gioioso. Alberto ha 24 anni, studia economia all’Università Cattolica di Milano, dove dal 2007 approfondisce il suo impegno universitario prima come membro della FUCI, poi come segretario delle scuole socio – politiche della dioce-si; è stato eletto Presidente Nazionale per il biennio 2010- 2012 e per due anni ha vissuto a Roma, continuando i suoi studi e facendo esperienza di vita comunita-ria con gli altri rappresentanti nazionali, un’esperienza bellissima di crescita uma-na e spirituale.

«Condividevamo moltissimi momen-ti della giornata, dai pasti – ci racconta Al-berto – alla preghiera del mattino e della sera; durante la giornata, poi, ognuno si dedicava alla propria attività lavorativa al servizio dei gruppi della Federazione. Ho incontrato e lavorato con persone di cit-tà e regioni diverse, ho sperimentato una grande ricchezza e ho vissuto l’italianità a 360 gradi. L’impegno comune è quello di mettere le proprie doti umane e compe-tenze universitarie al servizio delle realtà che incontravamo. Mi sono scontrato coi

miei limiti, ma ho imparato il dialogo, la fatica dell’ascolto e il confronto demo-cratico, ho assaporato la bellezza di rag-giungere insieme una scelta partendo da posizioni diverse e ho riscoperto il valore della pazienza, soprattutto quella degli altri! Ho viaggiato nelle Diocesi di tutto il Paese e posso testimoniare la bellezza di realtà giovanili cariche di speranza e la ricchezza umana della nostra Chiesa che è davvero grande, dagli altri abbiamo sempre molto da imparare!»

Come hai svolto il tuo impegno di pre-sidente? Dove sei stato? Quali luoghi e incontri ti porti nel cuore?

«Primariamente il ruolo che viene svolto a Roma, come Presidenza, è la rappresentanza a livello nazionale della Federazione verso la Santa Sede e la CEI, vissuta nel legame costitutivo con l’AC e con il MEIC, accanto al quale c’è il lavoro di visita e sostegno ai gruppi della Federa-zione nelle varie diocesi e realtà locali; in particolare io seguivo le realtà del Trive-neto e della Sicilia. Ho nel cuore, in parti-colare, l’accoglienza dei luoghi dove sono stato e le amicizie strette, ricordo Camal-doli e poi le Settimane Sociali di Reggio Calabria, dove ho vissuto una delle prime esperienze nazionali e la successiva orga-nizzazione del convegno nazionale FUCI

2011, una terra e una realtà che mi sono rimaste nel cuore! Ma anche la città di Ur-bino, dove lo scorso aprile ho concluso il mandato e dove abbiamo lavorato in-sieme sui temi del Concilio Vaticano II in un percorso di apertura verso l’anno del-la fede. Il momento che ha “coronato” il mio impegno nazionale è stato l’ultimo: il 19 maggio scorso ho potuto salutare personalmente il Santo Padre, durante l’udienza per l’Ottantesimo anno di fon-dazione del MEIC, e Lui stesso ha ricor-dato con me Montini, futuro Papa Paolo VI, assistente della FUCI negli anni Venti»

Cosa ha guidato il tuo cammino in que-sti due anni? A chi ti sei ispirato?

«Per quanto riguarda il futuro, credo che si debba scommettere sull’universi-tà, come Chiesa e come Stato, investire anche a fondo perso e non sempre nella logica di un ritorno utile. L’università è luogo dove fare ripartire il Paese e punta d’avanguardia dove poter ascoltare e dia-logare coi giovani; bisogna puntare su una formazione integrale della persona, meno individualistica e rivolta alla crescita delle comunità accademiche. Ho cercato da su-bito di far capire che il “livello nazionale” non è più importante, ma al servizio del “livello locale”: come nell’icona evange-lica di Cristo che si piega a lavare i piedi ai discepoli, così la Presidenza Nazionale deve piegarsi verso i gruppi e le diocesi che sono l’ossatura dell’Associazione.

La parola che racchiude il servizio svolto e l’impegno futuro è Carità, nel senso paolino del termine: al di sopra di tutto, anche delle fede; una carità an-che intellettuale: quello che apprendia-mo nello studio e attraverso l’esperienza umana va ridonato, ciò che viviamo non è fine a se stesso ma deve essere dona-to agli altri nel servizio alla Chiesa e alla Società, seguendo l’insegnamento del beato Toniolo»

Chiara Pozzi

Da qualche settimana ab-biamo ricevuto l’annuncio che il nostro nuovo assi-

stente unitario è Mons. Gianni Zappa.

Diamo subito spazio ad una intervista perché tutti i nostri soci possano iniziare a conoscerlo.

Don Gianni in questi giorni è impegnato con i passaggi di con-segne in curia, ma allo stesso tem-po è già al lavoro con i responsa-bili e con la presidenza diocesana. In quest’estate di passaggio, ci rac-conta, trascorrerà alcuni giorni in Austria e nelle Dolomiti con ami-ci.

Dopo un anno molto intenso e impegnativo in diocesi desidera riposare e recuperare le forze.

Don Gianni, per prima cosa un caloroso benvenuto da tutta l’as-sociazione.

Da parte mia ringrazio per la op-portunità che mi viene data di pre-sentarmi. Sono consapevole che qual-cuno sarà rimasto meravigliato della nomina del Moderator Curiae ad As-sistente unitario di AC. Forse proprio il racconto della mia storia riuscirà a far capire perché ho accolto con na-turalezza la proposta dell’Arcivescovo di vivere questa stagione del mio mi-nistero sacerdotale in AC.

Quando ha scelto di diventare sacer-dote? Come è nata la sua vocazione?

Sono entrato in Seminario da piccolo. Mio padre era molto per-plesso ma mi ha lasciato andare, convinto che dopo qualche anno

avrei lasciato il seminario. Invece, grazie anche ad ottimi educatori, col tempo la vocazione è cresciuta e si è consolidata. Non si è trattato della folgorazione di un attimo ma di un percorso di maturazione, pas-sando anche attraverso momenti di dubbio, incrociando domande che erano come pesi, valutando altre suggestioni. Ad ogni passo sentivo crescere la voglia di stare con il Si-gnore, l’amore per la Chiesa dioce-sana di cui mi sentivo membro, il desiderio che le persone incontras-sero Gesù nella concretezza della loro vita.

Dopo il servizio con gli studenti in università Cattolica e in Bocconi lei è stato molto vicino agli ultimi tre arcivescovi della nostra Dioce-

Parrocchia, Università, comunicazione, uffici diocesani: questa l’esperienza del nuovo

un caloroso benvenuto asi, ci può raccontare che cosa l'ha colpita di più, qualche episodio, di tutti e tre?

Sono tre Arcivescovi molto diversi tra loro, con personalità e sensibilità specifi-che. In comune tuttavia hanno una gran-de dedizione alla Chiesa diocesana e un forte amore per gli uomini.

Con loro ho potuto cogliere più da vi-cino il peso delle sfide che la Chiesa deve affrontare e quanto sia necessario dare forza e spessore al proprio essere cristiani.

“Il cristiano adulto è quello che prega tutti i giorni per diventare esperto nelle cose che riguardano Dio e del cuore degli uomini”. Con simili parole questa espres-sione me l’ha detta uno dei tre Arcivesco-vi, ma anche gli altri due mi hanno co-municato il medesimo concetto con altri termini.

Page 5: InDialogo lug2012

VITA ASSOCIATIVA 5luglio2012

La qualche settimana ab-biamo ricevuto l’annun-cio che il nostro nuovo assistente unitario è Mons. Gianni Zappa. Diamo su-

bito spazio ad una intervista perché tutti i nostri soci possano iniziare a conoscerlo. Don Gianni in questi giorni è impegnato con i passaggi di consegne in curia, ma allo stesso tempo è già al lavoro con i responsa-bili e con la presidenza diocesana. In quest’estate di passaggio, ci racconta, trascorrerà alcuni giorni in Austria e nelle Dolomiti con amici. Dopo un anno molto intenso e impegnativo in diocesi desidera riposare e recuperare le forze.

La notizia della mia nuova desti-nazione si è diffusa mentre scendevo da Santa Caterina al termine del turno ACR 6 – 8 anni. Subito il cellulare ha incominciato a suonare e a raccoglie-re messaggi ed email di persone che volevano esprimermi riconoscenza per il servizio di Assistente diocesano dell’AC ambrosiana e l’augurio per il nuovo incarico di responsabile della Comunità pastorale di San Cristoforo in Gallarate. Per rispondere a queste persone mi sono fermato alcune ore presso il Santuario della Madonna di

Tirano e prima di ripartire mi sono affidato a Maria come mi ha racco-mandato l’Arcivescovo Angelo Scola, quando – alcuni giorni prima – mi ha comunicato la sua decisione per la mia nuova destinazione. Da allora ho ricevuto molti altri messaggi a cui intendo rispondere anche con questo saluto che affido a In Dialogo Unita-rio.

Tre sono le parole che affiorano in me con insistenza e nelle quali si concentrano i pensieri e le emozioni di questi giorni.

Anzitutto “grazie”! Un grazie sin-cero, profondo, convinto. Sono con-sapevole di aver ricevuto in questi 12 anni moltissimo dentro un ministero vissuto come assistente di AC. Attra-verso 5 Presidenze ho incontrato per-sone che mi hanno testimoniato una spiritualità laicale radicata nell’amore per Gesù Cristo, nel servizio stabile alla Chiesa locale per la sua missione oggi fra gli uomini, nella passione per la storia in cui si vive e per la quale occorre pagare di tasca propria perché venga il suo Regno. Ho sperimentato inoltre la fatica e la gioia di condivi-dere il cammino di Chiesa nel rispetto della collaborazione e corresponsabi-lità di ogni battezzato. Un’esperienza

che ha plasmato il mio stile di “fare il prete”. Ho ricevuto il dono di vivere il ministero presbiterale con altri sacer-doti che hanno condiviso il servizio di assistenti in AC. Attraverso incontri settimanali di programmazione, mo-menti spirituali di preghiera e di con-divisione della fede, appuntamenti con altri sacerdoti per il rilancio della figura dell’Assistente e il suo servizio di accompagnamento spirituale per la formazione dei laici ho sperimentato quanto sia importante la comunione presbiterale per educare le persone e le comunità alla comunione evange-lica. Ho ricevuto anche il dono di un respiro ampio, diocesano e regionale, nel conoscere, sperimentare e servire la Chiesa.

La seconda parola è “cammino”. Questo termine ritorna continua-mente in me non solo per i percorsi di formazione elaborati in tutti questi anni per ogni fascia di età, ma anche per i passi compiuti dall’AC. In que-sti 12 anni ho visto grandi cambia-menti in questa associazione laicale. Sono trasformazioni che nascono dal desiderio di comunicare il Vangelo oggi alla gente, di accompagnare le persone nella maturazione di fede con linguaggi nuovi e dentro ritmi di vita così impegnativi. Mi vengono in mente le proposte di spiritualità per le famiglie, i ritiri di Betlhem all’Ere-mo San salvatore per gli adulti, la casa di Zaccheo e quella di “Loreto” per i giovani, il rinnovato itinerario per fi-danzati “Nati per amare”, gli incontri di “Form- azione” per i gruppi giova-ni, la Camminata del SI’ per tutte le età. Ma soprattutto ricordo il nuovo progetto formativo dell’AC naziona-le “Perché sia formato Cristo in voi”, che permette all’Associazione di pro-cedere con un orientamento stabile in questo cammino di rinnovamento, che offrirà il suo apporto concreto e laicale al compito educativo che la Chiesa italiana ha scelto per questo decennio di pastorale nel nostro Pa-ese.

Infine la terza parola è “fede”. La fede in Gesù Cristo è ciò che sta a cuore all’esperienza associativa dell’AC, che è nata proprio da giova-ni laici desiderosi di vivere insieme e testimoniare nella propria storia la fede cristiana. Una fede che richiede silenzio, ascolto, discernimento, scel-te coerenti, dialogo e consapevolezza che l’appartenenza a Gesù Cristo dà

compimento alla propria umani-tà e contribuisce alla realizzazione di una società giusta e rispettosa di ogni persona. E’ quello che ci richia-ma ancora oggi il Concilio Vaticano II, di cui celebriamo il 50° della sua apertura. Lo stesso Benedetto XVI ce lo indica attraverso l’Anno della fede che vivremo con tutta la Chiesa Cat-tolica nel prossimo anno pastorale. E vorrei proprio raccogliere dalle parole del Papa il mio augurio all’AC, perché possa “riprendere lo stesso slancio apostolico delle prime comunità cri-stiane, che, piccole e indifese, furono capaci, con l’annuncio e la testimo-nianza, di diffondere il Vangelo in tutto il mondo allora conosciuto”. Di questo slancio tutti abbiamo bisogno sia per condividere la gioia della Van-gelo sia per rafforzare la nostra fede nel Signore Gesù, il Crocifisso risorto.

Don Ivano Valagussa

assistente unitario alla nostra associazione

Don Gianni Zappa

Appuntamento per tutti i soci il 16 settembre pomeriggio in centro diocesano per la grande festa di saluto a Don Ivano

Don Ivano saluta l'AC: grazie del cammino nella fede

Auguri ai vicari uscenti e ai nuovi Il giorno 29 giugno, nella festivi-tà dei SS. pietro e paolo, è inizia-to il secondo anno dell’episcopato dell’Arc. Scola, festa nella quale hanno iniziato il loro servizio i nuovi vicari di settore e di zona, dopo il completamento delle nomine. A tut-ti i vicari uscenti esprimiamo grati-tudine per il servizio svolto insieme alla ricerca del bene comune della nostra Chiesa in questi anni. un particolare augurio per il suo nuovo incarico lo rivolgiamo a S. Ecc. Car-lo Redaelli nominato Arcivescovo metropolita di Gorizia. Ai nuovi vica-ri di zona e di settore con i quali per i diversi loro incarichi già c’è stata ampia occasione di collaborazio-ne negli scorsi anni, auguriamo un percorso fecondo e ci dichiariamo da subito la disponibilità dell’AC a condividere con loro, nei rispetti-vi uffici, un’azione a servizio della comunione e con lo stile della cor-responsabilità. un saluto affettuoso e un buon lavoro a Gianni Bottalico che ha concluso il suo mandato di presidente delle ACLI di Milano e Monza Brianza e assume l'incarico di vicepresidente nazionale. Con lui abbiamo sviluppato una significati-va collaborazione che continua con il suo successore paolo petracca a cui rivolgiamo caro augurio per il compito che lo attende."

Nella sua esperienza si è occupato di comunicazione. Cambia qualcosa per l'annuncio del Vangelo nell'epoca di Facebook e Twitter?

Oggi è quasi banale sentenziare che in 20 anni la comunicazione ha cam-biato il mondo. E questo anzitutto per-ché ha rotto le barriere, creando una sola lingua fatta di tanti nuovi segni. Quando anche solo 15 anni fa lo si di-ceva, molti sorridevano con non poca ironia. Questo per sottolineare la velo-cità creativa della tecnica della comuni-cazione. E dovremo aspettarci ancora molto. Per forza cambia l’annuncio del Vangelo, ma non per un semplice e miope aggiornamento tecnico, bensì perché è cambiato il modo di parlare e di intendere le cose dell’uomo. An-nunciare il Vangelo significa mostrare che Gesù è “la via, la verità e la vita”:

dobbiamo dirlo a “questo” uomo di oggi, continuando a farci prossimi, im-pegnandoci a costruire e coltivare ami-cizia. Ma imparando a parlare in modo da essere intesi. Non fece così anche Pa-olo quando portò il Vangelo tra i greci?

Avrà modo di incontrare tutti i soci di AC in molte occasioni in futuro, che messaggio vuole lanciare a qualche settimana dalla sua nomina? Che cosa vede per il futuro dell'AC? Che ci si ricor-di bene quanto è affascinante e impegna-tiva l’esperienza di AC. Si faccia tesoro del preziosissimo patrimonio, maturi sempre di più un sentire la Chiesa nel suo grande impegno missionario. Aiu-tiamoci tutti affinché ogni membro di AC diventi e sia riconosciuto come un fedele laico capace di coinvolgere e attrarre.

Martino Incarbone

Page 6: InDialogo lug2012

6luglio2012

uNO SGuARDO Su...

Di Africa, nei media italiani, si parla sempre troppo poco. Dalla confusa sarabanda di spread, gossip politico esti-vo, calcio giocato e calcio

scommesso, però, qualche eco, attutita, filtra: si sente parlare di Nigeria, di Kenya, estremismo islamico, attacchi ai cristiani, attentati alle chiese durante le celebrazio-ni. I pochi titoli apparsi sui quotidiani sembrano ripetere un ritornello somma-rio: Africa, cristiani sotto attacco. Ma che cosa sta davvero succedendo? Si moltipli-cano gli episodi di violenza in cui cristiani di diverse confessioni sono coinvolti. Ma non sempre e non solo come vittime. In due Paesi diversissimi per storia, compo-sizione sociale, situazione economica, in questo 2012 il sangue sta scorrendo più copioso che in altri tempi. Per cercare di capirne di più conviene tentare di traccia-re un quadro del contesto in cui avven-gono gli omicidi di cui abbiamo sentito parlare.Le domeniche di sangue in Nigeria

In questa prima metà dell'anno le co-munità cristiane di Nigeria sono state scos-se dalle cosiddette “domeniche di sangue”: attentati durante le affollatissime celebra-zioni domenicali. Quasi sempre ad opera di kamikaze, si sono ripetute di settimana in settimana, nonostante le misure di si-curezza adottate dal governo. Centinaia le vittime. Il fatto più doloroso è avvenuto il

giorno di Pasqua: mentre la comunità di Kaduna stava celebrando la Resurrezione, un attentatore suicida ha fatto esplodere due bombe davanti alla chiesa, uccidendo almeno venti persone. Questi fenomeni si inscrivono però in un contesto più ampio e complesso. La Nigeria, economia tra le più dinamiche del Continente nero gra-zie alle ricche zone petrolifere del Delta del Niger, sta attraversando da almeno un decennio una situazione interna burrasco-sa. E' pur vero che nella maggior parte dei casi i credenti delle varie fedi (il 50% dei Nigeriani è musulmano, il 40% cristiano, il 10% animista; e bisogna tener conto anche delle 250 diverse etnie) convivono pacificamente. Ma è anche vero che ci sono squilibri profondi tra il Sud del Paese, più ricco di risorse e a maggioranza cristiana, e il Nord, più povero e meno scolarizza-to, a prevalenza islamica. Nelle zone set-tentrionali si concentrano quasi tutti gli attentati proprio perché lì si concentrano anche i gruppi islamici estremisti, su tutti la setta “Boko haram”: il suo nome sta per “l'educazione occidentale è peccato” e ha rivendicato molti degli episodi di violenza. Non che gli estremisti manchino tra le fila dei cristiani: da qualche tempo soprattutto i giovani hanno iniziato a rispondere alle provocazioni. Si è avviata una spirale di attacchi e contrattacchi dove gli incendi di chiese e di moschee si rincorrono, le accu-se reciproche si moltiplicano, le divisioni si

approfondiscono. All'origine delle tensio-ni, però, non sta solo la discriminazione religiosa: «I musulmani hanno attaccato le chiese in occasioni in cui i cristiani non c'entrano nulla – ha dichiarato monsignor Matthew Kukah, vescovo cattolico di Soko-to: le selezioni di Miss Mondo in Nigeria, le vignette satiriche danesi su Maometto». Ma soprattutto la politica: violenze sono scoppiate il 16 aprile, dopo la vittoria alle elezioni presidenziali di Goodluck Jo-nathan, cristiano del Sud, sul generale in pensione e già capo di Stato negli anni '80 Muhammadu Buhari. Secondo molti ana-listi l'intensificarsi degli attacchi di Boko haram nel Nord corrisponde a una strate-gia che punta a dividere il Paese e a render-lo instabile; i richiami religiosi sarebbero, all'interno di questo piano, semplicemen-te un pretesto per infiammare il clima.

Gli Shabab in KenyaE sulla volontà di creare instabilità e

confusione punta il dito anche padre Giu-lio Albanese, direttore della rivista missio-naria della Cei “Popoli e missioni”, per chiarire le cause della serie di attentati in Kenya: «L'obiettivo sono gli occidentali in generale. Colpire bersagli cristiani, però, permette di avere più risonanza all'estero: una vera e propria strumentalizzazione a fini eversivi». Gli omicidi che stanno in-sanguinando le zone del Kenya prossime al confine somalo hanno alle spalle una

storia diversa da quella nigeriana. Da tem-po prosegue uno stillicidio di rapimenti di stranieri, di cui il governo kenyota accusa la milizia islamica “Al Shabab” (in arabo “la gioventù”), che controlla il Sud e il cen-tro della Somalia; ma il gruppo, che affer-ma di essere la filiale di Al Qaeda nell'A-frica orientale, ha sempre negato qualsiasi responsabilità. Nell'ottobre 2011, a seguito del rapimento di due cooperanti spagno-le nel campo profughi di Dabaab (il più grande del mondo, ospita 400mila rifu-giati somali), un contingente dell'esercito kenyota è irrotto in Somalia e ha bombar-dato una base degli shabab, i quali hanno minacciato ritorsioni. Da lì sono iniziati attentati in Kenya contro locali ed esercizi commerciali, soprattutto nelle zone turisti-che del Paese.

Una vera e propria escalation che do-menica 1 luglio ha portato all'assalto con-temporaneo di due chiese. Si teme che gli shabab siano andati a scuola dai colleghi nigeriani di Boko haram. «Speriamo che si tratti di due attentati da collocare nel conte-sto della situazione e non di una guerra di religione», ha commentato il nunzio apo-stolico in Kenya Alain Lebeaupin. Mentre qualcuno cerca di strumentalizzare le dif-ferenze religiose per innescare la tensione, insomma, la paura cresce. Di fronte a tutto ciò risuona l'invito del ministro Andrea Riccardi: «Non possiamo essere distratti!».

Paolo Bovio

G iacomo Perego, presidente della Fuci di Milano, ha avuto modo di realizzare un'intervi-

sta a Oscar Luigi Scalfaro nei mesi pre-cedenti la sua scomparsa.

Quali ragioni di questa intervista a O. L. Scalfaro?

«Da tempo guardavo a Scalfaro con stima, la sua vicenda umana mi ha sempre riempito di ammirazione. Incontrare una personalità di questo calibro era un forte desiderio.»

Perchè Scalfaro ha sempre invitato i giovani ad «amare e conoscere la Co-stituzione»?

«Credo che né i giovani né gli adulti conoscano la Costituzione. Se si vuole cambiare questa situazione bisogna partire dai giovani, ricominciando una consegna intergenerazionale della Car-ta fino ad oggi molto carente, se non inesistente. Bisogna farla conoscere a scuola, distribuirla, leggerla, spiegarla, commentarla, raccontare l’appassio-

A colloquio con Giacomo perego, autore dell’ultima intervista a O. L. Scalfaro

La Costituzione chiede di essere amatanante vicenda che ha portato alla sua stesura nel 1947. Durante l’intervista Scalfaro disse: «la Costituzione chiede di essere amata». Questa frase, detta da un padre costituente, mi ha colpito».

Perché?«Ci limitiamo ad apprezzarla, sen-

za amarla davvero. La frase ci ha ricor-dato che la Costituzione è strumento vivo di democrazia. Leggendo i suoi articoli noi sentiamo ancora l’impeto creativo di chi si è battuto perché fosse scritta. Ma quanti tra di noi provano questi sentimenti? Abbiamo bisogno di ripartire dai giovani affinché doma-ni possano trasmettere alle generazio-ni future il valore della Carta costitu-zionale.»

Non crede che Scalfaro, insieme ad altre personalità, abbia contribuito a diffondere nel Paese una cultura costituzionale ancora troppo fragile?

«Il presidente Scalfaro si è impe-gnato tantissimo, girando scuole, con-

ferenze e comizi. Proprio negli anni in cui è stata discussa la riforma c’è stata una maggiore presa di coscienza della preziosità di questo testo. Se penso a come viene conosciuta e rispettata la Costituzione negli Stati Uniti, dico che per noi la strada è in salita. Perso-ne che insegnano agli altri ad amare la Costituzione ce ne sono poche, Scalfa-ro è stato tra queste fino alla sua mor-te. Per avere davvero una cultura costi-tuzionale diffusa ed autentica bisogna tessere un doppio filo molto stretto tra la scuola e le istituzioni democrati-che. Con preoccupazione registro che sull’istruzione da qualche anno a que-sta parte non si investe. C’è la necessità che in politica si riconosca la Costitu-zione come patrimonio comune»

Non crede che la Costituzione abbia una forte tensione alla pace sociale e internazionale?

«Con l’art.11 i padri costituenti hanno saputo guardare ben oltre il momento in cui stavano scrivendo,

fornendo gli strumenti “morali” (l’I-talia ripudia la guerra) e giuridici. L’ultimo comma di questo articolo au-spica e fornisce tutti i mezzi necessari affinché l’Italia sostenga in prima fila l’impegno internazionale della pace. Questo importantissimo articolo ri-sente dell’apporto della cultura socia-lista e cattolica. Il profeta Isaia 2,4 dice «Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci». Ricordo come Scalfaro sia stato un Presidente di pace, a partire fin dai primi giorni del suo operato, quando ha dovuto con-durre una Nazione che assisteva atto-nita il susseguirsi delle stragi mafiose e, qualche anno dopo la scadenza del mandato, si è trovato a schierarsi in Parlamento contro la guerra all’Iraq. Questa coerenza ha dato concretezza alla Costituzione».

Silvio Mengotto

Il video dell'intervista è visionabile via web al link: www.azionecattolicamilano.it/scalfaro"

Boko haram in Nigeria, Shabab in Kenya. Tra contrasti religiosi e politici, cresce la violenza in Africa

Cosa sta succedendo in Africa?

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7luglio2012

uNO SGuARDO Su...

Ti sorride coi suoi occhioni, Jean, in camicia e grembiule dietro al bancone del bar. Mentre con gesto sapiente ti prepa-ra il caffè e ti parla tranquillo quasi non riesci a immaginartelo, un anno e mezzo fa, in mezzo a mille altri stretti su un barcone, stremati dall'arsura in mezzo al Mediterraneo. Eppure il ragaz-zone dai modi gentili che oggi si chiama Jeanbosco Thera e lavora come cameriere a Magenta, in provincia di Milano, vie-ne proprio dall'altra parte del mare, scampato alla guerra civile di Libia, dopo il deserto, dopo aver rischiato d'essere ucciso dalla sua famiglia. E tutto a causa di una scelta: diventare cri-stiano.

Nel 1988, quando nasce nei boschi nel nord del Mali, i suoi genitori gli danno il nome di Vie. La famiglia, d'etnia Bobo, è animista. Quando il ragazzo ha 12 anni la madre scappa di casa: il marito non le permetteva di professare la sua fede cri-stiana. Ma al giovane Vie nessuno spiega il gesto della mam-ma. Così, passato qualche anno, parte alla sua ricerca: nella vicina città di San si informa, gli indicano la chiesa dove di domenica sua madre partecipa alla celebrazione. Va a Mes-sa anche lui, è la prima volta: gli sembra una grande festa, incontra gente contenta che canta e balla, che lo coinvolge. Reincontra la mamma, si abbracciano. Quando torna a casa a raccontarlo ai suoi fratelli, però, scopre che il padre è infu-riato e gli dice che è meglio che non si faccia più vedere. Non resta che spostarsi a San. Lì conosce padre Jean, missionario salesiano francese: è lui che lo ospita, gli insegna a leggere e scrivere, ma soprattutto gli parla di Gesù. Il ragazzo chiede il battesimo, comincia il catecumenato. Quando però la cosa arriva all'orecchio di suo padre, la situazione precipita: l'uomo, orgoglioso delle proprie tradizioni familiari, non vuole permet-tere che suo figlio le abbandoni. Vie è raggiunto dalla notizia che suo padre è sulle sue tracce e minaccia di ucciderlo. Il ragazzo decide di partire: i missionari lo aiutano e pregano per lui affidandolo a don Bosco. Nel procurargli i documenti lo re-gistrano all'anagrafe come Jeanbosco. Lui salta su un pullman di cui nemmeno conosce la destinazione.

Da lì in poi il suo viaggio non si fermerà più, fino a Magenta. La traversata del deserto, la breve parentesi in Algeria, la Libia che sembra un approdo: Jean lavora in un ristorante, impara un po' di arabo e vive insieme ad altri ragazzi africani. Ma li sorprende la guerra: gli spari nella notte, la casa circondata, la fuga inutile. Li prendono tutti e li caricano su una carretta del mare. Di nuovo Jean “partì senza sapere dove andava”: si ritrova in mezzo alle onde. Tanti piangono, lui dà per scontato di morire ma prega. passano due giorni. poi una mattina sen-tono i gabbiani, avvistano terra: Lampedusa. Il campo profughi dell'isola, il trasporto a Bari, lo smistamento a Milano. Infine l'accoglienza nella struttura magentina della fondazione “La Vincenziana”, l'affidamento alla Caritas. E l'incontro con la co-munità parrocchiale della frazione di pontevecchio, dove ha proseguito il catecumenato e, la notte di Pasqua di quest'an-no, ricevuto il battesimo. Jean come Odisseo, o come Abra-mo? Glielo dici e lui sorride. «Non lo so. però Gesù mi vuole bene. L'ho visto»..

paolo Bovio

L'odissea di Jean: "vai e vivrai"

Piccoli "lasciati indietro", tra un presente difficile e un futuro incerto

Orfani bianchi, figli dell’immigrazioneGloria ha circa trent’anni e

spinge la carrozzina del-la sua bambina di pochi mesi, un ammasso di ca-pelli neri e due occhietti

indagatori. Si presenta all’ultimo degli incontri organizzati ad Abbiategrasso su “Famiglia, festa e lavoro” e si siede in fondo alla sala in cui Marina sta parlando. Quando ci troviamo faccia a faccia per i lavori di gruppo si giustifica per non essere venuta agli altri incontri «ma – dice - la bambina è nata che noi iniziavamo il percorso, faceva troppo freddo per portarla fuori, e poi sai quan-do inizia a piangere, non potrei stare nella stanza, rischierei di disturbare». Poi si lamenta delle scarse risorse per le famiglie e le mamme lavoratrici come lei, si chiede chi terrà sua figlia quan-do lei dovrà ricominciare a lavorare; il suo per fortuna è un settore che non conosce crisi, ma come badante rischia di stare fuori casa tutto il giorno, gli asili costano e spesso non hanno posti a sufficienza per coprire la richiesta e i nonni sono rimasti in Ecuador. «Per fortuna - dice - ho un buon rapporto con la mia vicina di casa e ogni tanto mi tiene la bambina. Non voglio fare come alcuni miei connazionali che sic-come non riescono a mantenere i figli in questo paese li rimandano in patria perché i nonni possano prendersene cura. Io non lo farei mai. Ho lasciato la mia prima figlia a mia madre quan-do ho lasciato l’Ecuador ed è un dolore che non si può spiegare. L’ho lasciata che aveva sei anni e l’ho rivista sei anni dopo, che aveva dodici anni, in piena adolescenza. Quando l’ho incontrata, dopo che sono riuscita a farla venire in Italia, eravamo ormai due estranee, lei era distante, non mi riconosceva come madre. Se tornassi indietro non lo farei mai più».

Intorno al tavolo, le due coppie della Repubblica Do-minicana scuotono la testa, come a dire che anche loro capiscono, anche loro hanno dovuto fare scelte dolorose. Una delle due coppie si è ap-pena riunita, da circa due setti-mane, ci spiega la donna, tan-to che suo marito non parla italiano. In Dominica hanno lasciato un figlio di dieci anni, dovrebbe arrivare in estate, al termine della scuola. La don-na dell’altra coppia invece ha dovuto lasciare in Repubblica Dominicana le sue quattro figlie, quattro splendide ra-gazze che adesso passeggiano fuori, nel cortile dell’oratorio. Quando ha iniziato le prati-

che per il ricongiungimento familiare si è trovata a dover scegliere quali delle sue figlie far venire prima in Italia, per vedere le altre due ha dovuto aspettare altri due anni.

Sono centinaia di migliaia le donne che sono partite dai Paesi in via di svi-luppo per venire a curare le famiglie e le case di chi vive nel “primo mondo”, lasciandosi alle spalle la propria casa e la propria famiglia, spesso i propri figli. È il fenomeno dei cosiddetti “orfani bianchi”, bambini che crescono senza i genitori naturali, allevati dalla fami-glia allargata: nonni, zii e zie. Questi bambini tendono ad avere problemi di rendimento scolastico, nelle rela-zioni con i compagni o con i parenti che li accudiscono, alcuni arrivano alla delinquenza e al suicidio. Ma spesso anche il ricongiungimento con i geni-tori non è positivo. Nel loro paese d’o-rigine i soldi inviati dai genitori come rimesse li fanno vivere spesso meglio dei loro vicini o compagni di scuola, si aspettano quindi che i genitori, nel paese di immigrazione, siano ricchi e possano permettersi tutto. Non capi-scono quindi le difficoltà del ricon-giungimento familiare, che si basa sia sul reddito sia sull’idoneità dall’abita-zione, ed è uno shock per loro ritrovare i propri genitori dopo anni e scoprirli fra i più poveri. Diventano quindi ri-belli e insofferenti, diminuisce spesso l’età del primo rapporto sessuale e au-mentano le gravidanze indesiderate in giovane età.

Gloria allatta la sua bambina su una panchina nel cortile dell’oratorio, mentre tiene d’occhio la propria figlia maggiore che gioca a carte con altre bambine. Con i loro tratti andini sono il futuro di questo Paese.

Donata Sala

Page 8: InDialogo lug2012

8luglio2012

A CINqUANT'ANNI DAL CONCILIO

Direttore responsabile: Gianni BorsaDirettore editoriale: Annalisa Perteghella

Hanno collaborato a questo numero:Paolo Rappellino, Donata Sala, Claudio Urbano, Elisa Verrecchia

Valentina Soncini, Paolo Bovio, Maria Teresa Antognazza, Vittorio Castoldi, Martino Incarbone, Paolo Danuvola, Alessandro Zunino Antonio Contursi

Direzione, Redazione: 20122 Milano, Via S. Antonio, 5Tel. 02/58391309. Amministrazione e pubblicità: Tel. 02/58391341

Editore: Coop. Culturale IN DIALOGO s.r.l.Milano Tel. 02/58391341 - Fax 02/58391345

E-mail: [email protected] internet: www.azionecattolicamilano.it/indialogo

Col patrocinio della Fondazione Ambrosiana Attività Pastorali

Composizione: Coop. Culturale IN DIALOGO, via S. Antonio, 5 Milano

Progetto grafico: Annalisa PorcelliStampa: A.G. Bellavite Srl, Via I° Maggio 41, Missaglia (LC)

Una copia: 1,20 euro, arretrati il doppio.Abbonamento: Annuale 12 euro - Sostenitore 20 euro

Versare su ccp 18834200 intestato a In Dialogo,Via S. Antonio, 5 20122 - Milano

Registrato presso il tribunale di Milano n. 71 del 2-2-87Spedizione in Abb. postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Milano

Milano, 14 luglio 2012, anno XXVI - n. 4Associato all’USPI – Unione Stampa Periodica Italiana

Questo numero è stato chiuso in redazione e consegnatoalla tipografia il giorno 14 luglio 2012

Sul Vaticano II parla il teologo Marco Vergottini, animatore del sito www.vivailconcilio.it

Nell’anno della Fede teniamo viva la luce del Concilio

Quest’anno ricorre il 50° anniversario dell’aper-tura del Concilio Vati-cano II. Per iniziare una riflessione che ci ac-

compagnerà durante tutto un anno, ne parliamo con il teologo prof. Mar-co Vergottini.

Marco, che senso ha oggi celebrare l’anniversario dell'apertura del Va-ticano II?

Credo che non se possa proprio fare a meno. Obiettivamente, la vita della Chiesa in quest’ultimo periodo ha conosciuto al suo interno episodi molto poco evangelici che rattristano la coscienza dei credenti e sono di

parare rigidamente fra una Chiesa “prima del Concilio” (liquidata un po’ perentoriamente) e una Chiesa “dopo il Concilio” (tutta osannata). Lo stesso però direi per la “stagio-ne del Concilio” (certamente auro-rale) che non può essere separata dalla “stagione del post-Concilio” (perentoriamente squalificata per i suoi eccessi e le fughe in avanti). Ciò che conta è stabilire se vi è stata una “buona recezione” del Vaticano II. Inviterei perciò gli ecclesiastici troppo zelanti a non confondere la pagliuzza con le travi e il buon gra-no con la zizzania…

Pensi che un fedele debba leggere i documenti del Concilio? Da dove iniziare e come per non perdersi?

Proporre una lettura integrale del Vaticano II non è cosa facile, perché i 16 testi sono impegnativi. Sarebbe come proporre a tutti di leggere d’un fiato quel capolavoro che è la “Divina Commedia” dell’A-lighieri. Meglio, molto meglio, una somministrazione graduale di alcu-ni passaggi strepitosi. C’è in cantie-re una prossima pubblicazione in-titolata “Perle del Concilio” (EDB), nella quale cardinali, vescovi, te-ologi, laici impegnati faranno un breve commento di 10 righe a 366 citazioni (perle) del Concilio. Sarà un’occasione formidabile per una lettura dei passi cruciali del Vatica-no II e per un acclimatamento con la sua straordinaria lezione teologi-ca, spirituale e pastorale.

Sei tra gli animatori del sito inter-net  www.vivailconcilio.it. Da dove nasce questa esperienza e quale è l'obiettivo?

Di un sito non si deve parlare. Bi-sogna fare la prova del budino: aprirlo, assaggiarlo e gustarlo. “Viva il Concilio” è nato per reazione al fatto che sul web imperavano siti tradizionalisti, reaziona-ri, negazionisti. Questi si chiedono: che cosa è andato storto con il Vaticano II? Noi partiamo precisamente dalla parte opposta: che cosa è andato dritto con il Vaticano II? E, lasciamelo dire, ci sono ancora un bel po’ di cose da “raddriz-zare” nella nostra Chiesa, usando come “filo di piombo” l’ultimo Concilio.

Martino Incarbone

"Ricordi dal concilio" con Loris Capovilla

Azione Cattolica decanati Centro Storico e VeneziaAssociazione Biblica della Svizzera Italiana

promuovono l’incontro

PERCHE’ CELEBRARE IL CONCILIO VATICANO II OGGI ?

Mercoledì 26 settembre 2012 dalle ore 18 alle ore 20 circa

c/o teatro San Giuseppe via Redi , 21 Milano L’incontro prende spunto dalla presentazione del libro di mons. Loris F. Capovilla “Ricordi dal Concilio. Siamo appena all’aurora”, e si svolgerà in tre momenti:

proiezione di un video intervista a mons. Loris CapovillaConsiderazioni dei prof.ri Ernesto Borghi, biblista e Ernesto preziosi, storicoIn dialogo con il pubblico: riflessioni, domande, suggestioni

Ingresso libero

scandalo per “quelli di fuori”. Ebbe-ne, se è vero che «il concilio Vaticano II è stato ed è un autentico segno di Dio per il nostro tempo» e a dirlo è Benedetto XVI, allora conviene an-dare a fare un tuffo nell’acqua rinfre-scante e terapeutica delle sorgenti del Concilio.

La riforma liturgica è stata qualcosa di visibile a tutti i fedeli. Quali sono le grandi innovazioni del Concilio che restano ancora poco note alla maggior parte dei cristiani?

Si suole dire che, avendo il Con-cilio preso congedo dal latino, i fedeli furono finalmente messi in condizione di “capire” il linguaggio della liturgia. In realtà, le cose non andarono proprio così. I cristiani furono messi nella condizione di… “pregare”, di prendere parte attiva-mente alla celebrazione della messa. Oggi, soltanto in pochi saprebbero dire che quali sono stati i frutti del Concilio, però noi ci sosteniamo con quella “catena alimentare”. Per fare qualche esempio: la partecipa-zione attiva ai sacramenti, l’accesso ai testi biblici, il riconosciuto ruolo dei laici nella Chiesa e nella storia, il dialogo come “stile” dei rapporti con gli altri cristiani, le altre religio-ni, i nostri contemporanei…

Il Concilio è stato un evento di portata mondiale. La Chiesa Italia-na oggi come vive questa apertura al mondo intero?

Confido che nell’Anno della Fede i nostri vescovi escogiteranno diverse forme per tenere viva la luce del Concilio. Con gioia ho saputo che l’Azione Cattolica a Roma nella notte dell’11 ottobre riproporrà la fiaccolata nel colonnato di San Pie-tro, per ricordare la medesima ini-ziativa che si svolse cinquant’anni orsono.

Benedetto XVI nel 2005, al 40° anniversario della chiusura, faceva riferimento a un’ermeneutica della discontinuità e a un’ermeneutica della riforma come due linee oppo-ste di rilettura del Concilio. 

Non enfatizzerei il discorso sul-la ermeneutica del Concilio. È un aspetto che interessa più gli spe-cialisti e che un po’ si è “avvitato” in questi tempi. Papa Benedetto ha inteso richiamare che non si può se-

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Caro diarioSpeciale programma 2012-2013 4/2012

Inserto periodico di In dialogo

Date voi stessi da mangiare - (Lc 9,10-17)

Linee unitarie 2012-2013D ate loro voi stessi da mangiare

è la Parola tratta dal Van-gelo di Luca che da il là al cammino associativo 2012-2013. La chiamata in gioco

dei discepoli sprovvisti di cibo racconta della nostra pochezza a tutti i livelli, per-sonale, associativo, ecclesiale sociale…. Il desiderio di far succedere cose belle, dar forma profonda alla quotidianità, com-battere ciò che è ingiusto … si imbatte con lentezze, fragilità morali e materiali, ritardi, rinvii , una crisi che non finisce. Rassegnarsi ?No,e non per orgoglio, ma nell’ accor-gersi con stupore e gratitudine che siamo nelle mani di Dio, che ci chiede di ren-derci disponibili così come siamo, senza vagheggiare condizioni inesistenti. e sen-za rinunciare a giocare la nostra parte qui ed ora. Siamo consapevoli che: “…lo Spirito c’è, anche oggi, come al tem-po di Gesù e degli Apostoli: c’è e sta operan-do, arriva prima di noi, lavora più di noi e meglio di noi;(…). C’è e non si è mai perso d’animo rispetto al nostro tempo; al contrario sorride, danza, penetra, investe, avvolge, arri-va anche là dove mai avremmo immaginato” (Card. C.M.Martini)La sua Parola realizza ciò che promette: la fede in Lui è ricchezza inesauribile, fonte di gioia e pace che sorreggono il nostro cammino quotidiano e si rendo-no visibili in un volto di Chiesa radicato nel mistero della Trinità e umanamente accoglienteSenso di inadeguatezza e insieme am-piezza di orizzonti testimoniano che il Vangelo non è prodotto dell’umano in-gegno, ma è dono dall’alto dato per tutti e invito a non trattenere nulla. L’Azione Cattolica Italiana ha riassunto tutto ciò con l’espressione che dà il titolo agli orientamento triennali: Ecco ora è il mo-mento favorevole.Questo tempo di grazia si raccoglie in tre coordinate e una parola - la celebrazione del 50^ del Concilio Va-ticano II- l’anno della fede - la cura per l’educazione delle giovani generazioni

La parola è CorresponsabilitàLe linee 2012-2013 scaturiscono inol-tre dalle indicazioni assembleari e dalle scelte per il triennio che confermiamo (cura del quotidiano, cura dell’AC…), dallo straordinario evento di Milano fa-mily2012 culminante con la visita del Papa e dalle indicazioni espresse dal nostro Arcivescovo che ci sprona a ri-lanciare il carisma dell’AC come fattore di comunione. In questa direzione e nel solco delle scelte tematiche dell’anno continuano il cammino delle famiglie, i percorsi AC-migranti e l’AC fitness per la cura dei responsabili.

Il 50 ^ del Concilio“Dalla rinnovata, serena e tranquilla adesio-ne a tutto l’insegnamento della Chiesa nella sua interezza e precisione, (…) lo spirito cri-stiano, cattolico e apostolico del mondo in-tero, attende (dal Concilio – ndr) un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze”; (Giovanni XXIII, Discorso di apertura, 11 ottobre 1962).Questa citazione tratta dal discorso di apertura del Concilio può dare il tono e il senso di questo cinquantesimo: esprime-re gratitudine per il “balzo innanzi “avve-nuto a livello dottrinale e nella formazio-ne delle coscienze, impegnarci a edificare la Chiesa nel terzo millennio secondo il Concilio Vaticano II..Tutte le iniziative associative di tipo for-mativo, culturale, spirituale “parleran-no” la “lingua” del Concilio, per farla conoscere alle generazioni di oggi ai fini di edificare la Chiesa popolo di Dio, in cammino nella storia, radicata nel mi-stero , rivelato in Gesù Cristo. La sera dell’11 ottobre viviamo in comunione con tutta l’AC Italiana e la Chiesa una so-

lenne celebrazione diocesana promossa dall’AC con altre realtà ecclesiali, aperta a tutti e da cui partirà il pellegrinaggio dei giovani.Segnaliamo il ricco programma della Fondazione Lazzati sui temi conciliari

Anno della fede“E’ necessario che questa dottrina certa e im-mutabile, che deve essere fedelmente rispetta-ta, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro tempo. Altra cosa è infatti il deposito stesso della fede, vale a dire le verità contenute nella nostra dottri-na, e altra cosa è la forma con cui quelle ven-gono enunciate, conservando ad esse tuttavia lo stesso senso e la stessa portata.” (Ibidem)

Contenuto e forma: due parole chiare e distinte… ma inseparabili nello scorrere della vita, nel cammino di ogni giorno. Proprio il rischio di un’ ovvia e debole comprensione della fede come conte-nuto e come atto ha indotto Benedetto XVI a indire l’anno della fede. Dobbia-mo lasciarci di nuovo evangelizzare per essere evangelizzatori credibili.. Le scelte formative per ogni fascia d’età andranno nella direzione di una ripresa consape-vole del dono della fede.Accanto a tutto ciò l’associazione inten-de rilanciare nuovi cammini di annun-cio della fede con linguaggio e forme aggiornate e tramite laboratori di evan-gelizzazione nelle città.Per vivere un momento alto di questo anno della fede ci incontreremo tutti con l’Arcivescovo e rilanciamo la camminata del sì per dire il nostro sì di fede.

Educazione Bisognerà attribuire molta importanza a questa forma e, se sarà necessario, biso-

All’interno

Il calendario diocesano ufficiale dell’AC, da staccare e appendere

I programmi di ogni settore scarica il programma dell’anno in formato pdf sul sito www.azionecattolicamilano.it/programma1213

gnerà insistere con pazienza nella sua ela-borazione: e si dovrà ricorrere ad un modo di presentare le cose, che più corrisponda al magistero, il cui carattere è preminentemen-te pastorale”. (Ibidem)

“Pazienza nell’elaborazione” di una for-ma che unisca fede e vita… questa pa-zienza ben esprime la cura educativa che ancor più quest’anno caratterizza la vita associativa . La priorità dell’educazione, a cui ci ri-mandano con forza gli orientamenti pastorali del decennio, si esprime nelle scelte già operate gli anni scorsi dall’as-sociazione (formazione educatori di AC, progetto “A tua misura”, itinerari di spiritualità famigliare), si arricchisce di due appuntamenti nazionali (per gli in-segnanti il 14 ottobre e per gli educatori ACR 14 -16 dicembre), e di una a rifles-sione sulla libertà religiosa e/o forma-zione della coscienza da parte di giovani e adulti. I cammini intendono suscitare la domanda di fede, accompagnare la ricerca di ciascuno e formare testimoni “adulti” nella fede

Lo stile della corresponsabilitàProprio il Concilio ha richiamato la centralità della dignità dei battezzati. Appellandoci ad essa desideriamo parte-cipare alla vita della Chiesa in spirito di autentica corresponsabilità. Perché ciò avvenga ognuno è invitato a praticare il “metodo associativo” nel frequentare i gruppi locali e nel partecipare ai luo-ghi della edificazione della Chiesa locale (consigli, consulte…), nel non lasciare nessuno da solo nel vivere il cammino di fede.

Valentina Soncini e don Gianni Zappa

Date importantiper i soci e aperte a tutti11 ottobreCelebrazione diocesana in Sant’Ambrogio18 maggio camminata del sì - 2^ edizione

per tutti i responsabili - AC Fitness21 ottobre10 febbraio

Per i responsabili di decanato e zona unitari20 ottobre – 3 novembre incontri nelle zonePer i presidenti20 aprile – 3 maggioincontri nelle zone

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2luglio2012

Speciale programma 2012-2013

Anche quest’anno l’ACR prospetta un cammino pieno di esperienze origi-nali e vivaci da progettare e da vivere con i ragazzi.

La categoria che il percorso nazionale di quest’anno ci indica è quella del-la Novità: gli incontri parrocchiali e diocesani sono orientati a creare le condizioni perchè anche i più piccoli possano scoprire sempre di più la bel-lezza dell’incontro con Gesù, che ren-de sempre nuova la vita quotidiana.I ragazzi sono invitati a mettersi in ascolto dell’Amore che cerca e che cu-stodisce, per essere aiutati a sentirsi amati.... e scoprirsi amati da Lui cam-bia la nostra vita! Inoltre, l’incontro con le persone che ci vogliono bene genera gioia e permette di far matura-re in noi il riconoscerci dono per gli altri: dono unico e originale. Anche lo slogan dell’anno affascina e invita a mettersi in gioco: “IN CERCA D’AUTORE” allude infatti all’ambien-tazione che ci accompagnerà lungo il cammino, quella del teatro.Si vogliono sottolineare non tanto le luci della ribalta, quanto la possibilità dei ragazzi di mettersi in gioco e alla prova in prima persona nella capacità di donarsi agli altri attraverso le loro qualità e l’impegno condiviso. Inol-tre, il teatro è un gioco di squadra che riesce pienamente attraverso la libera partecipazione di tutti i componenti del gruppo.Le Fasi del cammino saranno ritmate dalla ricerca e assegnazione delle parti (fase I); dalle prove, consapevoli delle difficoltà di amalgamare i diversi per-sonaggi, i tempi e gli spazi (fase II); dall’andare in scena (fase III) e dal backstage in cui si tirano le somme e si riparte per una nuova avventura (fase IV).

Come evidenziamo in particolar modo il protagonismo dei ragazzi, l’anno della fede, il Concilio e la cura educativa? A partire dal Documento finale dell’Assemblea diocesana e dal-le proposte dell’Equipe dei Ragazzi, quest’anno ci impegniamo ad avere queste attenzioni: Cura dell’INTERIORITà- riproponiamo con slancio l’espe-

rienza del Tabor, esercizi spirituali (9-10 marzo) a misura di ragazzo ed esperienziali, sul brano evangelico dell’anno, a livello di zona.

- una Regola da pregare: anche quest’anno vogliamo porre una sot-tolineatura speciale alla regola! I gruppi sono invitati nei periodi di avvento e quaresima a passare in centro diocesano per un pomeriggio di preghiera davanti all’icona e di fe-sta insieme.

- in questo anno dedicato alla fede e alla centralità dell’eucarestia, come educatori vogliamo sentirci uniti

proprio a partire dalla scelta di vive-re la messa anche in un giorno feriale.

- infine, gli esercizi spirituali del 15-16 dicembre sono orientati per gli edu-catori.

Cura della FORMAZIONE- rafforziamo la qualità delle cordate,

incontri mensili territoriali di for-mazione, amicizia, confronto e pro-grammazione tra educatori (anche con un’esperienza di vita comune ad aprile chiamata “Tabgha”)

Cura dei RESPONSABILI- capicordata (che garantiscono le pe-

culiarità della vita associativa dei di-versi gruppi sul territorio) con una due giorni di inizio anno riservata a loro.

- responsabili parrocchiali ACR, a cui quest’anno dedichiamo maggiori at-tenzioni

- i nuovi responsabili, con il percorso Tobia insieme al settore Giovani.

Attenzione al CONCILIO- anche i bambini e i ragazzi sono in-

vitati a fare memoria del Concilio attraverso un percorso diocesano e parrocchiale che condurrà una rap-presentanza di loro a un incontro nazionale a Roma “I ragazzi raccon-tano la fede”.

- l’Edr (equipe diocesana dei ragazzi) del 27 ottobre è, inoltre, incentrata proprio sul Concilio, con l’obiettivo di realizzare una mostra da far girare negli oratori sul tema dei ragazzi e il Concilio.

Cura della PROMOZIONE- invitiamo le associazioni a mettere

in piedi un ACR open day, cioè un po-meriggio in pieno stile ACR per far scoprire il di + dell’AC alle parroc-chie che non ci conoscono (c’è un modulo già strutturato e sperimen-tato).

- diamo un gran rilievo ai 14enni, pro-seguendo l’esperienza avviata l’anno scorso dell’avventurosa Notte dei passaggi, il 15 settembre.

- innovativa è invece la Festa RiDESTA-TE LA GIOIA con tutti i ragazzi (e le loro famiglie) che hanno partecipato ai campi estivi ACR a S. Caterina, in coda all’Incontraci del 16 settembre.

Cura della COMUNICAZIONE- vogliamo dedicare maggior attenzio-

ne al sito, per renderlo più ordinato e con la possibilità di materiale ag-giornato da condividere.

Cura degli AMBITI DI VITA- sono in programma nuove sinergie

con il Settore Adulti e le famiglie di AC, soprattutto con il progetto “In cordata per” (4 incontri previsti per i genitori sulle 4 fasi del cammino, da fare in contemporanea al gruppo ACR parrocchiale)

- progettiamo un deciso coinvolgi-mento delle catechiste di AC attraver-so un percorso sul Mese della Pace che appassioni gli oratori, per con-cludersi con i Meeting zonali della Pace (2-3 febbraio)

- incoraggiamo ad avviare nuove spe-rimentazioni ACR nella fascia 4-6 anni (post-battesimale)

Un’esperienza spettacolare e nuova sarà infine l’attuazione di una par-ticolare richiesta dell’Assemblea dei Ragazzi del febbraio 2011: un GEMEL-LAGGIO! Andremo a fare amicizia con con la Diocesi di Massa, a inizi maggio; al posto del Meeting degli Incontri... andremo appunto a cono-scere la realtà di un’altra Chiesa con giochi, testimonianze, attività. Un grande augurio a tutta l’ACR dio-cesana, perchè possa tenere alti i pro-pri desideri e possa con coraggio e fantasia accompagnare tanti ragazzi a scoprire il gusto sempre nuovo della vita assieme a Gesù!Pronti ad andare in scena???!Buon cammino!

Chiara, Ilaria & don Luca

Programma ACR 2012-13

In cerca d’autore

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Sono attesi tutti i ragazzi, con le loro famiglie, che hanno partecipato alle bellissime esperienze estive a S. Caterina con ACR, per rivedersi tutti insieme e guardare le foto. Si terrà in Centro diocesano iniziando con la festa per don Ivano (ore 14.30 segue Messa) e proseguendo fino a fine pomeriggio.

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Continuano anche l’anno prossimo gli incontri di formazione per i responsabili

Ac Fitness, appuntamento il 21 ottobreCon l’appuntamento del

21 ottobre 2012 riparte AC FITNESS, secondo il programma trien-nale gia’ noto a tutti

i responsabili. Non si rinuncia ad un allenamento speciale scelto per “dare forma” al responsabile eletto o nominato a tutti i livelli, dal presi-dente parrocchiale al responsabile di zona fino al membro delle commis-sioni diocesane. La proposta riguar-da l’ACR, il settore giovanile e tutto il mondo adulto dell’associazione, sottolineando in modo speciale il lavoro solidale e fraterno tra le gene-razioni. Se il cappello generale della prima annata e’ stato “scegliere l’AC”, ora ci si avvia ad intraprendere un percorso annuale dal titolo semplice quanto denso: “fare l’AC”. Al centro dell’attenzione ci saranno i contenuti e i modi per rendere viva, presente e operativa l’esperienza dell’Associa-zione. Dal laicato ci si aspetta molto, e una risposta matura dell’AC - anche oggi, anche nella Chiesa Ambrosiana - non deve farsi attendere.

Come da schema ormai consoli-dato, i responsabili saranno chiamati a raccolta perun’intera giornata for-mativa a ottobre e a marzo. Questi due incontri saranno alternati ad altri due momenti, altrettanto impegnati-vi, organizzati nelle zone pastorali

in stretta collaborazione con la com-missione diocesana.

Il filo rosso dei due incontri dioce-sani e’ riassumibile con il profilo del “responsabile che interpreta i segni dei tempi”. Ispirandosi al cinquante-simo del Concilio Vaticano II che ri-corre proprio nel 2012, una giornata sara’ dedicata allo scenario ecclesiale e un’altra allo scenario culturale.

Nelle zone si lavorera’ invece per approfondire la capacita’ progettuale del responsabile, chiamato a pensare ad una “casa per il laicato” sul terri-

torio (primo incontro nelle zone), ovvero all’AC come promotore di comunione, e ad un “laboratorio di evangelizzazione” (secondo incontro nelle zone), ovvero all’AC come luo-go di primo annuncio della fede.

Lo slancio sara’ garantito dalla personalita’ e dall’esperienza gia’ ric-ca dei partecipanti, coloro che hanno accettato di impegnarsi in una re-sponsabilita’, consapevoli del tempo difficile e profondamente mutevole che stiamo vivendo.

Il metodo sara’ incentrato sul-

la valorizzazione dei contenuti, che sono da sempre patrimonio dell’AC, attraverso approcci differenti, che permettano di animare le emozioni, riaccendendo qualche entusiasmo un po’ sopito, e di far risuonare spesso e volentieri i momenti della vita quoti-diana di ciascuno, le scelte concrete dell’essere cristiani, la quotidianita’ del vivere un territorio, tra la gente, nella dialettica di ogni giorno tra il pensare gli ideali e l’agire le scelte.

Per testimoniare un Vangelo che sposa la vita, infatti, occorre non stancarsi di fare fitness, di allenare la mente, le emozioni e lo sguardo, per cercare continuamente il legame tra il proclamato e il vissuto, tra le incer-tezze del percorso e la meta a cui ten-dere, tra la concretezza di uno scena-rio presente che puo’ demoralizzare e la speranza di una visione radiosa del futuro che deve restituirci energia.

Un ultimo dettaglio che ha il suo significato profondo: il numero dei partecipanti. L’anno scorso siamo stati tantissimi (quasi 500), ma non tutti (quasi 700). Puntare a che ven-gano tutti i responsabili destinatari non e’ scelta estetica, ma di sostanza: significa desiderare che ogni porzio-ne di territorio sia coinvolta, ascolta-ta e messa in discussione.

Silvia Landra

3luglio2012

Speciale programma 2012-2013

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Il Consiglio Diocesano, su pro-posta del Comitato per gli Af-fari Economici, nella riunione

di domenica 10 giugno 2012 ha approvato la proposta di mante-nere invariata anche per l’anno 2012-2013 la quota di adesione nelle sue diverse quantificazioni per settori e rispetto alle attuali agevolazioni.

Decisione non certo facile, pur nella linea assunta anche a livel-lo nazionale di non procedere ad aumento alcuno, che ci impone qualche riflessione, meglio che ci deve corresponsabilizzare in qual-che azione alternativa di sostegno alle diverse nostre iniziative.

Non è tempo di dati di bilan-cio anche se, per noi Associazio-ne, avendo già completato 9 mesi dell’esercizio corrente, alcuni valori si possono già considera-re quasi come “definitivi”: così

Molto concretamente ritenen-do necessario poter raccogliere un contributo straordinario nell’or-dine di € 10.000 da ripartire in una equa proporzionalità tra le circa 250 Associazioni costituite in Diocesi, si può stimare in circa € 40/50 l’entità pro capite dello stesso che ci si aspetta di ricevere da ogni Gruppo.

I Membri del Comitato Af-fari Economici unitamente alla Commissione Promozione sono a disposizione dei Presidenti del-le 250 Associazioni costituite per studiare insieme modalità di rac-colta del contributo, nel poten-ziamento di “un caffè per l’AC”, titolo simbolico delle iniziative a sostegno dell’Associazione. Tale quota aggiuntiva prevedibilmente sarà consegnata da queste Asso-ciazioni nel momento dell’ade-sione.

Non vuole essere questa una ri-chiesta “obbligatoria” o sottopo-sta a qualche vincolo impositivo ma, proprio nello stile dell’appar-tenenza fraterna ed appassionata, si traduce in una raccomandazio-ne motivata e condivisa a cui si ag-giunge per ognuno di noi l’impe-rativo per una convinta opera di rilancio della nostra Associazio-ne orientata ad accogliere Nuovi Soci testimoniando loro l’afflato di quella Nuova Evangelizzazione che l’ormai prossimo Anno della Fede mette al centro nella memo-ria viva ed attuale del Concilio Va-ticano II nel Cinquantesimo An-niversario del Suo Inizio.

Comitato Affari economici Alfio Regis con Pia Bellinato,

Mauro Gattinoni, Enrico Padoan, Mauro Terragni

l’anno 2010-2011 ha registrato 8.440 adesioni per un importo complessivo di € 254.000 men-tre l’anno 2011-2012 ha registrato 8.174 adesioni per un importo complessivo di € 241.000.

Tenendo conto di costanti lie-vitazioni dei costi strutturali, ne è evidente la difficoltà di mantenere almeno quell’equilibrio orientato al pareggio di bilancio, obbiettivo minimale di ogni buona gestione.

Alla luce di queste considera-zioni non possiamo qui esimerci dall’assumere un impegno pre-ciso e determinato riprendendo quel concetto di “quota parroc-chiale o di gruppo” che era in vigore un po’ di anni fa e che è andata progressivamente a rifluire nel “completamento delle quote ordinarie” per opera del Presiden-te o di altri Soci suo tramite che si è reso sempre più necessario.

Il comitato degli affari economici dell’associazione chiede un contributo a tutte le associazioni per una quota parrocchiale non obbligatoria

Quota associativa: quest’anno invariata... ma

Page 12: InDialogo lug2012

settembre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto

CALENDARIO2012-2013

UffICIO ADEsIONI: [email protected]: Via S. Antonio 5tel. 02.58391301/3 - lu/ve ore 9-13/14-17; sabati: 17 e 24 novembre e 1 dicembre - ore 9-12

LECCO: sede da definiresolo nei mesi di novembre e dicembrelunedì ore 14.30-17; venerdì ore 15-17.30

VAREsE: sede da definiresolo nei venerdì: 23 e 30 novembre

www.azionecattolicamilano.it [email protected] [email protected]

1 S 2 D 3 L 4 M 5 M 6 G 7 V 3gg Responsabili ACR

e Giovani 8 S 3gg Responsabili ACR

e Giovani 9 D 3gg Responsabili ACR

e Giovani10 L 11 M 12 M 13 G 14 V 15 S Giornate di studio

adulti a Varese (pomeriggio) - notte dei passaggi ACR

16 D IncontrACI - Festa Saluto don Ivano (pomeriggio) Giornate di studio

adulti a Milano (mattina)

17 L 18 M 19 M 20 G 21 V 22 S Giornate di studio

adulti a Lecco (pomeriggio)

23 D Giornate di studio adulti a Monza (pomeriggio)

24 L Consiglio Diocesano Presentazione Cenacolo

25 M 26 M 27 G 28 V 29 S 30 D

1 L 2 M 3 M 4 G 5 V Redditio symboli

“Datti una regolata” per neogiovani

6 S “Datti una regolata” per neogiovani

7 D 8 L 9 M 10 M 11 G 50esimo Concilio

celebrazione diocesana Pellegrinaggio giovani

12 V Pellegrinaggio giovani13 S Pellegrinaggio giovani14 D Convegno insegnanti

nazionale AC Pellegrinaggio giovani Spiritualità familiare

15 L 16 M Formazione catechiste17 M 18 G 19 V 20 S Percorso SOCRATE

2gg Cenacolo Assemblea dei LXX

21 D 2gg Cenacolo AC Fitness

22 L 23 M 24 M Incontri presidenza RUD

nelle équipe di zona25 G 26 V 27 S Percorso SOCRATE

Equipe dei Ragazzi28 D avvio campagna pro-

mozione associativa incontro adulti giovani

29 L Consiglio Diocesano30 M 31 M

1 G 2 V 3 S 4 D 5 L 6 M 7 M 8 G 9 V 10 S veglia maturandi no panic

Formazione zona 3 Formazione zona 4 Formazione zona 5

11 D Spiritualità familiare Formazione zona 6

12 L 13 M Formazione catechiste14 M 15 G 16 V weekend educatori Giovani

Assemblea Spazio Famiglia

17 S Bethlem weekend educatori ACR e giovani Formazione zona 1

18 D 1° AVVEnTO Bethlem weekend educatori ACR e giovani

Ritiro Adulti Rho19 L 20 M 21 M 22 G 23 V 24 S Eremo giovani

Formazione zona 725 D 2° AVVEnTO

Ritiro adulti Triuggio Eremo giovani

26 L Consiglio Diocesano27 M 28 M Ritiro Adulti Triuggio29 G 30 V

1 M 2 M Esercizi Adulti Eremo

S.Salvatore 3 G 4gg ACS - ADO e

18enni Esercizi Adulti Eremo S.Salvatore

4 V 4gg ACS - ADO e 18enni Esercizi Adulti Eremo S.Salvatore

5 S 4gg ACS - ADO e 18enni Esercizi Adulti Eremo S.Salvatore

6 D 4gg ACS - ADO e 18enni

7 L 8 M 9 M 10 G 11 V 12 S 13 D Esercizi Assistenti

Convegno fidanzati14 L Esercizi Assistenti15 M Formazione catechiste Esercizi Assistenti16 M Esercizi Assistenti17 G Esercizi Assistenti18 V Esercizi Assistenti19 S Bethlem20 D Bethlem

Convegno 18 enni 21 L Consiglio Diocesano22 M 23 M 24 G 25 V 26 S Convegno regionale27 D Convegno regionale28 L 29 M 30 M 31 G

1 V 2 S Meeting pace ACR 3 D Meeting pace ACR 4 L 5 M 6 M 7 G 8 V 9 S 2gg no panic per maturandi10 D AC fitness

2gg no panic per maturandi

11 L 12 M Formazione catechiste13 M 14 G 15 V 16 S Bethlem17 D 1° qUARESIMA

Bethlem Ritiro Adulti Rho

18 L 19 M 20 M 21 G 22 V Esercizi 18enni23 S Eremo giovani

Esercizi 18enni24 D 2° qUARESIMA

Eremo giovani Spiritualità familiare Esercizi 18enni

25 L 26 M 27 M Ritiro adulti Triuggio28 G

1 V 2 S 2gg adulti giovani Esercizi ADO 3 D 3° qUARESIMA

2gg adulti giovani Esercizi ADO Formazione zona 6

4 L 5 M 6 M 7 G 8 V 9 S Tabor - Esercizi ADO10 D 4° qUARESIMA

Ritiro Adulti Triuggio Tabor Esercizi ADO

11 L 12 M Formazione catechiste13 M 14 G 15 V Eremo giovani16 S Bethlem (Oasi)

Eremo giovani17 D 5° qUARESIMA

Bethlem (Oasi) Eremo giovani

18 L Consiglio Diocesano19 M 20 M21 G 22 V 23 S no panic - maturità e lavoro

Incontro ADO24 D 6° qUARESIMA - Palme

Incontro ADO25 L 26 M 27 M notte Ulivi28 G Giovedi santo29 V Venerdi santo30 S Sabato santo31 D Pasqua

1 S 2 D 3 L 4 M 5 M 6 G 7 V 8 S 9 D Consiglio Diocesano10 L 11 M12 M13 G14 V Inizio Viaggio ai

confini ACS15 S 16 D Inizio S. Caterina ACR17 L 18 M19 M20 G21 V22 S 23 D24 L25 M26 M 27 G28 V29 S Inizio S. Caterina ADO30 D

1 L 2 M 3 M 4 G 5 V 6 S 7 D 8 L 9 M10 M11 G12 V13 S14 D 15 L16 M17 M18 G19 V20 S Inizio Santa Caterina

18enni Inizio Settimana itinerante Adulti

21 D 22 L23 M 24 M25 G26 V27 S 28 D29 L30 M31 M

1 G 2 V 3 S Inizio Vacanza famiglie 4 D 5 L 6 M 7 M 8 G 9 V 10 S 11 D Inizio Settimane giovani

pellegrinaggio Biblico12 L13 M14 M15 G16 V17 S18 D19 L20 M 21 M 22 G Esercizi adulti23 V Esercizi adulti24 S Esercizi adulti

Inizio Campo di Volantariato ACS

25 D Esercizi adulti26 L27 M28 M29 G30 V31 S

1 M 2 G 3 V Gemellaggio ACR 4 S Esercizi fidanzati Gemellaggio ACR 5 D Esercizi fidanzati

Gemellaggio ACR 6 L 7 M 8 M 9 G 10 V 11 S Sacro Monte 14enni Assemblea dei LXX12 D 13 L Consiglio Diocesano14 M 15 M16 G17 V 18 S Camminata del SI19 D 20 L 21 M 22 M 23 G 24 V 25 S 26 D 27 L 28 M 29 M 30 G 31 V

OTTOBRE

Le date delle iniziative estive saranno precisate durante l’anno

1 S Esercizi Avvento Studenti, Ado, 18enni

2 D 3° AVVEnTO Esercizi Avvento Studenti Formazione zona 2

3 L 4 M 5 M 6 G 7 V S. Ambrogio 8 S Giornata dell’Adesione

Festa Immacolata 9 D 4° AVVEnTO10 L 11 M Formazione catechiste12 M 13 G 14 V Convegno nazionale

educatori ACR-giovani15 S Bethlem (Oasi)

Convegno nazionale educatori ACR-giovani Eremo giovani

16 D 5° AVVEnTO Bethlem (Oasi) Convegno nazionale educatori ACR-giovani Eremo giovani

17 L 18 M 19 M 20 G 21 V 22 S 23 D 24 L 25 M nATALE26 M S. Stefano27 G 28 V 29 S 30 D 31 L

1 L 2 M 3 M 4 G 5 V Tabgha 6 S Tabgha

no panic - maturità e lavoro Evento famiglia e associazioni a Cernobbio

7 D Tabgha Evento famiglia e associazioni a Cernobbio Formazione zona 2

8 L Percorso Giovani e Lavoro 9 M Formazione catechiste10 M 11 G 12 V 13 S Formazione zona 1

Formazione zona 3 Formazione zona 7

14 D Spiritualità familiare15 L Percorso Giovani e Lavoro16 M 17 M 18 G 19 V 20 S Bethlem

Formazione zona 4 2gg Cenacolo

21 D Bethlem 2gg Cenacolo Formazione zona 5

22 L Percorso Giovani e Lavoro23 M Incontri presidenza

con i rud e presidenti nelle équipe di zona

24 M 25 G 26 V Convegno nazionale

presidenze27 S Convegno nazionale

presidenze28 D Convegno nazionale

presidenze Giornata parrocchiale AC

29 L 30 M

Page 13: InDialogo lug2012

settembre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto

CALENDARIO2012-2013

UffICIO ADEsIONI: [email protected]: Via S. Antonio 5tel. 02.58391301/3 - lu/ve ore 9-13/14-17; sabati: 17 e 24 novembre e 1 dicembre - ore 9-12

LECCO: sede da definiresolo nei mesi di novembre e dicembrelunedì ore 14.30-17; venerdì ore 15-17.30

VAREsE: sede da definiresolo nei venerdì: 23 e 30 novembre

www.azionecattolicamilano.it [email protected] [email protected]

1 S 2 D 3 L 4 M 5 M 6 G 7 V 3gg Responsabili ACR

e Giovani 8 S 3gg Responsabili ACR

e Giovani 9 D 3gg Responsabili ACR

e Giovani10 L 11 M 12 M 13 G 14 V 15 S Giornate di studio

adulti a Varese (pomeriggio) - notte dei passaggi ACR

16 D IncontrACI - Festa Saluto don Ivano (pomeriggio) Giornate di studio

adulti a Milano (mattina)

17 L 18 M 19 M 20 G 21 V 22 S Giornate di studio

adulti a Lecco (pomeriggio)

23 D Giornate di studio adulti a Monza (pomeriggio)

24 L Consiglio Diocesano Presentazione Cenacolo

25 M 26 M 27 G 28 V 29 S 30 D

1 L 2 M 3 M 4 G 5 V Redditio symboli

“Datti una regolata” per neogiovani

6 S “Datti una regolata” per neogiovani

7 D 8 L 9 M 10 M 11 G 50esimo Concilio

celebrazione diocesana Pellegrinaggio giovani

12 V Pellegrinaggio giovani13 S Pellegrinaggio giovani14 D Convegno insegnanti

nazionale AC Pellegrinaggio giovani Spiritualità familiare

15 L 16 M Formazione catechiste17 M 18 G 19 V 20 S Percorso SOCRATE

2gg Cenacolo Assemblea dei LXX

21 D 2gg Cenacolo AC Fitness

22 L 23 M 24 M Incontri presidenza RUD

nelle équipe di zona25 G 26 V 27 S Percorso SOCRATE

Equipe dei Ragazzi28 D avvio campagna pro-

mozione associativa incontro adulti giovani

29 L Consiglio Diocesano30 M 31 M

1 G 2 V 3 S 4 D 5 L 6 M 7 M 8 G 9 V 10 S veglia maturandi no panic

Formazione zona 3 Formazione zona 4 Formazione zona 5

11 D Spiritualità familiare Formazione zona 6

12 L 13 M Formazione catechiste14 M 15 G 16 V weekend educatori Giovani

Assemblea Spazio Famiglia

17 S Bethlem weekend educatori ACR e giovani Formazione zona 1

18 D 1° AVVEnTO Bethlem weekend educatori ACR e giovani

Ritiro Adulti Rho19 L 20 M 21 M 22 G 23 V 24 S Eremo giovani

Formazione zona 725 D 2° AVVEnTO

Ritiro adulti Triuggio Eremo giovani

26 L Consiglio Diocesano27 M 28 M Ritiro Adulti Triuggio29 G 30 V

1 M 2 M Esercizi Adulti Eremo

S.Salvatore 3 G 4gg ACS - ADO e

18enni Esercizi Adulti Eremo S.Salvatore

4 V 4gg ACS - ADO e 18enni Esercizi Adulti Eremo S.Salvatore

5 S 4gg ACS - ADO e 18enni Esercizi Adulti Eremo S.Salvatore

6 D 4gg ACS - ADO e 18enni

7 L 8 M 9 M 10 G 11 V 12 S 13 D Esercizi Assistenti

Convegno fidanzati14 L Esercizi Assistenti15 M Formazione catechiste Esercizi Assistenti16 M Esercizi Assistenti17 G Esercizi Assistenti18 V Esercizi Assistenti19 S Bethlem20 D Bethlem

Convegno 18 enni 21 L Consiglio Diocesano22 M 23 M 24 G 25 V 26 S Convegno regionale27 D Convegno regionale28 L 29 M 30 M 31 G

1 V 2 S Meeting pace ACR 3 D Meeting pace ACR 4 L 5 M 6 M 7 G 8 V 9 S 2gg no panic per maturandi10 D AC fitness

2gg no panic per maturandi

11 L 12 M Formazione catechiste13 M 14 G 15 V 16 S Bethlem17 D 1° qUARESIMA

Bethlem Ritiro Adulti Rho

18 L 19 M 20 M 21 G 22 V Esercizi 18enni23 S Eremo giovani

Esercizi 18enni24 D 2° qUARESIMA

Eremo giovani Spiritualità familiare Esercizi 18enni

25 L 26 M 27 M Ritiro adulti Triuggio28 G

1 V 2 S 2gg adulti giovani Esercizi ADO 3 D 3° qUARESIMA

2gg adulti giovani Esercizi ADO Formazione zona 6

4 L 5 M 6 M 7 G 8 V 9 S Tabor - Esercizi ADO10 D 4° qUARESIMA

Ritiro Adulti Triuggio Tabor Esercizi ADO

11 L 12 M Formazione catechiste13 M 14 G 15 V Eremo giovani16 S Bethlem (Oasi)

Eremo giovani17 D 5° qUARESIMA

Bethlem (Oasi) Eremo giovani

18 L Consiglio Diocesano19 M 20 M21 G 22 V 23 S no panic - maturità e lavoro

Incontro ADO24 D 6° qUARESIMA - Palme

Incontro ADO25 L 26 M 27 M notte Ulivi28 G Giovedi santo29 V Venerdi santo30 S Sabato santo31 D Pasqua

1 S 2 D 3 L 4 M 5 M 6 G 7 V 8 S 9 D Consiglio Diocesano10 L 11 M12 M13 G14 V Inizio Viaggio ai

confini ACS15 S 16 D Inizio S. Caterina ACR17 L 18 M19 M20 G21 V22 S 23 D24 L25 M26 M 27 G28 V29 S Inizio S. Caterina ADO30 D

1 L 2 M 3 M 4 G 5 V 6 S 7 D 8 L 9 M10 M11 G12 V13 S14 D 15 L16 M17 M18 G19 V20 S Inizio Santa Caterina

18enni Inizio Settimana itinerante Adulti

21 D 22 L23 M 24 M25 G26 V27 S 28 D29 L30 M31 M

1 G 2 V 3 S Inizio Vacanza famiglie 4 D 5 L 6 M 7 M 8 G 9 V 10 S 11 D Inizio Settimane giovani

pellegrinaggio Biblico12 L13 M14 M15 G16 V17 S18 D19 L20 M 21 M 22 G Esercizi adulti23 V Esercizi adulti24 S Esercizi adulti

Inizio Campo di Volantariato ACS

25 D Esercizi adulti26 L27 M28 M29 G30 V31 S

1 M 2 G 3 V Gemellaggio ACR 4 S Esercizi fidanzati Gemellaggio ACR 5 D Esercizi fidanzati

Gemellaggio ACR 6 L 7 M 8 M 9 G 10 V 11 S Sacro Monte 14enni Assemblea dei LXX12 D 13 L Consiglio Diocesano14 M 15 M16 G17 V 18 S Camminata del SI19 D 20 L 21 M 22 M 23 G 24 V 25 S 26 D 27 L 28 M 29 M 30 G 31 V

OTTOBRE

Le date delle iniziative estive saranno precisate durante l’anno

1 S Esercizi Avvento Studenti, Ado, 18enni

2 D 3° AVVEnTO Esercizi Avvento Studenti Formazione zona 2

3 L 4 M 5 M 6 G 7 V S. Ambrogio 8 S Giornata dell’Adesione

Festa Immacolata 9 D 4° AVVEnTO10 L 11 M Formazione catechiste12 M 13 G 14 V Convegno nazionale

educatori ACR-giovani15 S Bethlem (Oasi)

Convegno nazionale educatori ACR-giovani Eremo giovani

16 D 5° AVVEnTO Bethlem (Oasi) Convegno nazionale educatori ACR-giovani Eremo giovani

17 L 18 M 19 M 20 G 21 V 22 S 23 D 24 L 25 M nATALE26 M S. Stefano27 G 28 V 29 S 30 D 31 L

1 L 2 M 3 M 4 G 5 V Tabgha 6 S Tabgha

no panic - maturità e lavoro Evento famiglia e associazioni a Cernobbio

7 D Tabgha Evento famiglia e associazioni a Cernobbio Formazione zona 2

8 L Percorso Giovani e Lavoro 9 M Formazione catechiste10 M 11 G 12 V 13 S Formazione zona 1

Formazione zona 3 Formazione zona 7

14 D Spiritualità familiare15 L Percorso Giovani e Lavoro16 M 17 M 18 G 19 V 20 S Bethlem

Formazione zona 4 2gg Cenacolo

21 D Bethlem 2gg Cenacolo Formazione zona 5

22 L Percorso Giovani e Lavoro23 M Incontri presidenza

con i rud e presidenti nelle équipe di zona

24 M 25 G 26 V Convegno nazionale

presidenze27 S Convegno nazionale

presidenze28 D Convegno nazionale

presidenze Giornata parrocchiale AC

29 L 30 M

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6luglio2012

Speciale programma 2012-2013

scarica il programma dell’anno in formato pdf sul sito www.azionecattolicamilano.it/programma1213

A distanza di 50 anni da un evento così importante come è stato per la storia della Chiesa il Concilio Vaticano II, come vento

dello Spirito che spinge al largo la Chiesa nell’impegno di una nuova evangelizzazione, non ci stupiamo di essere quasi solo all’inizio di un pro-cesso epocale. Di fronte alla sua gran-dezza ci riconosciamo come “costrut-tori di cattedrali” chiamati a portare il nostro contributo perché l’edificio cresca, rispetto a come lo abbiamo ricevuto dalle generazioni passate e consapevoli di consegnarlo ancora incompiuto alla nuova generazione.

Questa consapevolezza unita a quella che lega in modo essenziale la storia dell’AC alla storia del Concilio e della sua ricezione ci responsabiliz-za a tenere alta la conoscenza di ciò che è stato nelle generazioni che allo-ra non erano ancora nate e ad adope-rarci per concorrere alla continuazio-ne dell’opera iniziata.

L’Azione Cattolica Italiana ha così posto l’anniversario di questo evento alla base del cammino for-mativo e della vita associativa del triennio in corso. Attraverso eventi, convegni,percorsi , seminari si lavore-rà pazientemente per permettere che

la Chiesa del Vaticano II avanzi den-tro il tempo che scorre .

L’Azione Cattolica Ambrosiana si è dotata di un’ agile commissione di esperti, formatori e studiosi di diversa età per poter attivare nel tempo una molteplicità di iniziative e di percorsi da offrire non solo ai soci ma a tutta la diocesi a livello centrale e a soste-gno di iniziative locali .

Riprendere il Concilio significa ri-prenderne lo spirito di ricerca insie-me, di confronto serrato, di pratica di dialogo tra diversi modi di vivere l’ap-partenenza ecclesiale Con questo stile sinodale vorremmo celebrarlo.

Il primo appuntamento in agenda voluto dall’AC insieme a molte altre realtà associative laicali è il 50^ “com-pleanno” del Concilio il prossimo 11 ottobre, data di inizio dell’anno della fede. Ci convochiamo in Sant’Ambro-gio a Milano, la chiesa che è simbolo delle radici della nostra fede ambro-siana, per una serata presieduta dal vicario generale S. Ecc Mario Delpi-ni nella quale pregare in comunione con il pontefice Benedetto XVI, il no-stro Arcivescovo Angelo Scola e tutti i vescovi impegnati a Roma nel Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione.

La sera dell’11 ottobre la preghiera si concluderà con la benedizione che

accompagnerà i giovani in pellegri-naggio diretti tra l’11 e il 14 ottobre a Sotto il Monte e a Concesio per “in-contrare” i due grandi papi del Con-cilio. Mobiliteremo anche i ragazzi dell’ACR a fare qualche gesto simbo-lico nelle celebrazioni liturgiche di domenica 14 per diffondere questa attenzione all’anno della fede e al Concilio. Entro fine agosto sarà pron-

to il programma preciso della serata e delle iniziative collegate ad essa. Siamo dunque tutti invitati a questo solenne momento che poi potrà esse-re ripreso con momenti di preghiera e di approfondimento nelle singole co-munità parrocchiali fin dalla domeni-ca successiva. .

Valentina Soncini

Programma FuciStatale. Per l’anno prossimo nascerà un gruppo anche presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca con un ciclo di incontri di commento e con-fronto sulla Parola di Dio e su temi educativi.

Il programma del Circolo “Roma-no Guardini” – M.E.I.C. di Milano e della Cattolica per il 2012-2013 si ar-ticola in due percorsi: uno di taglio spirituale e uno di impegno culturale. Il primo percorso consiste in due ri-tiri spirituali, in Avvento (1-2 dicem-bre) e Quaresima (2-3 marzo), e in una serie di incontri mensili di Lec-tio Divina presso le suore Orsoline di via Lanzone a Milano (13 ottobre, 10 novembre, 12 gennaio, 9 febbraio, 13

La formazione che offre la Fuci – ci ha ricordato il Card. Scola nel recente incontro con il gruppo

FUCI – si basa su un’attenzione inte-grale alla persona. Il percorso 2012-2013 metterà al centro l’approfondi-mento spirituale sulla Parola, fonte e punto di partenza per ogni cristiano che voglia vivere con slancio missio-nario i luoghi che abita quotidiana-mente. Al centro l’ascolto del Vangelo con un ciclo di lectio divina a cadenza mensile insieme all’assistete don Luca Ciotti e con l’ausilio visivo di un’ope-ra d’arte. Attingendo slancio da ciò, l’anno prossimo il gruppo Diocesano della Fuci sarà molto impegnato an-

che nella realizzazione di un corso di teologia in Università Statale per gli studenti. Non mancheranno poi degli incontri di tipo culturale e di appro-fondimento pubblico durante l’anno, a cominciare da quello del 22 ottobre sulla libertà di informazione.

LA Lectio divina sarà l’ossatura an-che per il percorso anche per il grup-po FUCI “G. Lazzati” della Cattolica. Il gruppo rivolgerà poi proposte a tutta la realtà accademica per creare momenti di preghiera, meditazione e silenzio all’interno della frenetica vita da studenti universitari. I due grup-pi continueranno l’attività di riviste di approfondimento “Universitas” per la cattolica e”Fuoriorario” per la

Il primo appuntamento l’11 ottobre nella basilica di Sant’Ambrogio

Continuare a recepire il Concilio per edificare la ChiesaFonDAzIone GIuseppe LAzzAtI

Ciclo di incontri dedicato al 50° anniversario del ConcilioVaticano II

• Conferenza di apertura: 17 o 24 ottobre 2012Intervista a Mons. Bettazzi

• I incontro: 14 novembre 2012 A partire dalla “Dei Verbum”, la ricezione del Concilio Vaticano II a Milano, nell’epi-scopato di Carlo Maria Martini

• II incontro: 16 o 23 gennaio 2013A partire dalla “Lumen gentium”, il ruolo dei laici nella Chiesa, popolo di Dio

• III incontro: 13 o 20 febbraio 2013A partire dalla “Gaudium et Spes”, il mondo della “Gaudium et Spes “e il nostro mondo

• IV incontro: 10 o 17 aprile 2013A partire dalla “Dignitatis Humanae”, il tema della libertà religiosa

• Conferenza di chiusura, in occasione dell’anniversario della morte di Giuseppe Lazzati18 maggio 2013 ore 10.30 (preceduta dalla liturgia)Intervista a Gilles Routhier

aprile, 18 maggio veglia di Pentecoste e 8 giugno). Il percorso culturale – quest’anno incentrato sul tema della ricchezza – vedrà due momenti pub-blici: una giornata interdisciplinare tra teologia e saperi alla Cattolica (14 marzo) e un ciclo di incontri a carat-tere socio-culturale in via S. Antonio a Milano (9, 16, 23 maggio). Nell’au-tunno 2012 si terrà un convegno per il centenario della nascita di Carlo Bianchi, ex presidente della FUCI di Milano e martire della Resistenza. Al-tre informazioni su www.circologuar-dini.it.

Giacomo Perego, presidente diocesano FUCI

sono tornati alla casa del padreI soci dell’Azione Cattolica Ambrosiano hanno partecipato al lutto che ha colpito S. Ecc. Mons. Merisi per la morte della sua cara mamma Marta Vittorina. Ricordiamo nella preghiera Maria Casiraghi, mamma di Ambrogio Perego, già consigliere diocesano, scomparsa improvvisamente il 7 luglio 2012.

Ricordiamo Egidio Melotti, papà di Lorenza, per anni redattrice di In dialogo e dipendente della Fondazione Ambrosiana, recentemente scomparso.

Vicini ai nostri amiciAuguri a ugo e GiuseppinaIl 17 aprile scorso la comunità della Parrocchia di San Giuseppe e Santa Marcellina alla Certosa è stata in festa per il 60° delle nozze di Ugo Bergamini e Giuseppina Cogliati. L’Azione Cattolica Ambrosiana ricorda la lunga militanza associativa degli sposi: Giuseppina prese il testimone dal padre, Siro Cogliati, membro della segreteria Diocesana dell’Unione Uomini d’Azione Cattolica, fu per diversi anni presidente parrocchiale nella sua parrocchia e attiva in decanato e insieme a Ugo continuarono l’impegno associativo privilegiando le tematiche riferite all’ambito familiare e comunitario, offrono tuttora il loro impegno nel servizio pastorale che continua anche con i figli e i nipoti. Ringraziamo insieme il Signore per la lunga e continua testimonianza di fede e d’amore di questi sposi: possa ancora e per lungo tempo elargire la sua benedizione.

Page 15: InDialogo lug2012

7luglio2012

Speciale programma 2012-2013

scarica il programma dell’anno in formato pdf sul sito www.azionecattolicamilano.it/programma1213

Continua il viaggio a misura di giovani

Programma e iniziative del settore giovaniprosegue il viaggio “tenda

e bicicletta” intrapreso nel 2011. L’obiettivo di quest’anno è raggiungere ancora di più il territorio

della nostra Diocesi. Vogliamo infat-ti portare avanti la scelta del territo-rio facendo nascere nuovi gruppi di adolescenti, 18enni, giovani, nuovi percorsi nelle scuole superiori e so-stenendo il cammino di coloro che già si ritrovano con regolarità, perché ciascuno possa vivere una intensa e significativa vita associativa.

GIOVANI E FORMAZIONEIn questo senso un’attenzione parti-colare è rivolta agli educatori ai quali proponiamo due percorsi di forma-zione specifica: Socrate e Aristotele. Socrate, aperto a tutti gli educatori dei gruppi adolescenti parrocchia-li e decanali, prevede due mattinate di formazione (20 e 27 ottobre) e una due giorni residenziale insieme a tutti i responsabili del Settore (17-18 novembre). Aristotele è invece il percorso di accompagnamento per educatori ado e 18enni che vogliono condividere la loro esperienza, con-frontandosi tra loro e con la guida di un pedagogista.

GIOVANI E SFIDE DELLA VITA QUOTIDIANAAbbiamo un sogno: che i giovani pos-sano vivere la scelta associativa nella loro quotidianità e non solo come una serie di appuntamenti sporadici. Per questo vogliamo proporre loro di

ritrovarsi insieme nei luoghi di vita, di studio e di lavoro tutti i lunedì per pregare insieme a tutti i giovani d’I-talia con Adoro il lunedì. Sempre nei luoghi di vita quotidiani, contestual-mente ad adoro il lunedì o secono le possibilità di ogni gruppo, invitiamo i giovani a riflettere su questioni d’at-tualità che li chiamano in causa da vicino come giovani, come credenti e come cittadini, attraverso l’iniziativa “Vangelo (e) quotidiano”. Inoltre, a partire da ottobre sarà possibile sca-ricare dal sito le schede di approfon-dimento delle tappe dell’itinerario giovani per declinare i principi della nostra formazione nell’esperienza di vita di noi giovani.

Giovani e lavoro (8-15-22 aprile) è invece il secondo passo dell’atten-zione che il Settore dedica in questo triennio al tema del lavoro. Dopo l’indagine dell’anno scorso puntiamo ad approfondire alcune delle temati-che più sensibili che sono emerse.

GIOVANI E CONCILIOAi cinquant’anni dal Concilio, il Settore dedica due appuntamenti speciali: il pellegrinaggio (11-14 ot-tobre) da Sotto il Monte a Concesio, seguendo le orme dei due Papi del Concilio e un convegno sul tema in primavera. Il pellegrinaggio inizierà con la celebrazione diocesana unita-ria la sera dell’11 stesso a Milano.

GIOVANI E ANNO DELLA FEDEL’anno della fede è un’occasione unica per vivere con rinnovato entusiasmo i nostri appuntamenti di spiritualità e condivisione: gli esercizi spirituali per adolescenti, 18enni e giovani in Avvento e in Quaresima, la 4 giorni di Natale per gli studenti (2-5 genna-io) e la Notte degli Ulivi (27 marzo). Il tema della fede sarà anche centrale nel percorso maturandi, nel conve-gno 18enni (20 gennaio) e nella 24h adolescenti (23-24 marzo).

UN VIAGGIO COMUNITARIO E PERSONALEOltre che in gruppo, la formazione è anche personale, ed è a questa che de-dichiamo una serie di sussidi: Fuori classe, per la preghiera degli studen-ti delle scuole superiori in Avvento e in Quaresima, e il percorso spirituale per i giovani, inserito ogni settimana sull’area riservata del sito.Ricordiamo anche alcuni percor-si particolari: Attraversare la città a Milano e Varese, le settimane di vita comunitaria in Casa Zaccheo, l’itine-rario per fidanzati Nati per amare, i gruppi della Form-Azione.Ci aspetta quindi un anno ricco di iniziative, di incontri, di esperien-ze di condivisione che ci auguriamo possano diventare occasioni per vi-vere da giovani corresponsabili nel mondo e nella Chiesa, sempre più discepoli attenti e solerti nel mettere in pratica la Parola di Gesù.

Miriam, Antonio e Don Luca

L’Azione Cattolica Studenti è l’ar-ticolazione del settore giovani che si occupa della scuola. In

questo triennio in cui l’associazione ha deciso di sbilanciarsi in direzione degli ambienti di vita, ci siamo sentiti chia-mati in causa da questa sfida e ci stiamo muovendo per poter renderci ancor più missionari nel mondo della scuola in cui i nostri ragazzi passano gran parte della loro giornata.

Cosa fa l’ACS?Possiamo distinguere 3 percorsi

dell’ACS:

1- PROGETTI NELLE SCUOLE. L’obiettivo dei progetti è stimolare la par-tecipazione degli studenti attraverso atti-vità che li vedano a vario modo protago-nisti. In ogni progetto viene sottolineato il legame tra i normali percorsi didattici e temi d’attualità che riguardano più da vicino il mondo che i ragazzi vivono e conoscono come l’economia, la legali-tà, i diritti umani … In questo modo si accresce negli studenti l’interesse per lo studio perchè le materie scolastiche non vengono più viste come un insieme no-zionistico slegato dalla vita reale.

Al momento siamo presenti in 6 scuo-

un momento di veglia presso la basilica di S.Ambrogio sabato 10 novembre, in-sieme a tutti i maturandi della diocesi. Proseguirà poi con la due giorni residen-ziale (11-12 febbraio 2013) in cui i ra-gazzi incontreranno professionisti e stu-denti delle varie facoltà per confrontarsi su come loro hanno affrontato questo momento.

Percorso lavoro: per tutti i ragazzi che finite le superiori non sono interessati a un percorso universitario ma puntano a entrare nel mondo del lavoro. In colla-borazione con le Acli si terranno degli incontri con esperti e con alcune aziende del territorio.

3- LE INIZIATIVE DIOCESANE:si tratta di 4 appuntamenti.- Esercizi spirituali di Avvento (1-2 di-

cembre)- la 4 giorni di Natale (2-5 gennaio): in

cui si visita una città italiana con l’inten-to di non viverla da turisti ma di inte-ressarsi alla sua storia, di conoscerne le realtà che la abitano e di capire le parti-colarità legate ad essa.

- Il viaggio ai confini (a inizio estate): una settimana in cui mettersi in viaggio vivendo l’essenzialità (sia nei pasti che

negli alloggi) e sperimentando la bel-lezza di incamminarsi insieme.

- Il campo di volontariato (a fine estate): per mettere una settimana del proprio tempo di vacanza al servizio degli altri.

Sempre vivendo con lo stile dell’essen-zialità i ragazzi passano una settimana a fare dei piccoli lavoretti manuali (im-biancature, manutenzione del verde,...) e di volontariato (animazione con anziani e disabili). Il ricavato di questi lavori vie-ne devoluto ad un progetto di solidarietà attivo sul territorio che ospita l’iniziativa.

L’intento di queste iniziative è quello di creare un luogo in cui far convergere i percorsi della scuola per permettere di dare uno sguardo ancora più ampio e di confrontarsi con ragazzi provenien-ti da altre realtà. Con questi percorsi ri-usciamo a incontrare circa 300 ragazzi nell’arco dell’anno, di questi molti non conoscono l’associazione e per molti è l’occasione di incontrare una Chiesa più a loro misura (come c’è stato più volte detto dai ragazzi stessi).

Altre informazioni sui percorsi le tro-vate sul sito internet: azionecattolicami-lano.it/studenti.

Giovanni Battista Silva

le della diocesi con i seguenti progetti:- mi sporco le mani per te : percorso sul

volontariato- diritti e rovesci : percorso sulla giustizia- eurolandia : percorso su economia e

crisi- non solo le cicogne : percorso migrazione

2- PERCORSO NO PANIC ORIENTAMEN-TO UNIVERSITARIO E LAVORATIVO. In collaborazione con l’Ufficio di Pastorale Scolastica e IRC e con la Fuci il percor-so “No Panic!” ha l’intento di offrire agli studenti che frequentano gli ultimi anni delle scuole superiori non soltanto uno sguardo per aprirsi sul panorama di pro-poste che contraddistinguerà la loro vita futura, ma un percorso di maturazione personale in cui riescano a prendere co-scienza sulle motivazione e l’articolazio-ne della scelta che si apprestano a com-piere. Il percorso è pertanto diviso in 3 parti:

Percorso per studenti di 4° superiore: per iniziare a conoscere cosa li attenderà l’anno prossimo e cominciare così a ma-turare l’idea di una scelta consapevole.

Percorso per studenti di 5° superio-re: per poter fermarsi e riflettere su que-sto momento particolare. Inizierà con

ACS: un anno insieme tra i banchi

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8luglio2012

PROPOSTE ESTIVE

AAbbiamo ancora negli occhi l’immagine della Chiesa popolo di Dio radunata attorno al San-to Padre Benedetto XVI

lo scorso giugno a Milano e a Bresso e nel cuore tutti ci sentiamo “con-solati” dalla visita che ha fatto alla nostra città e alla diocesi tutta: con questa gioia vorremmo continuare il nostro impegno associativo dell’an-no di mezzo del triennio 2011-2014.Il tema che il centro nazionale pro-pone è di grande aiuto in questo senso: “Date voi stessi da mangiare” (Lc 9,10-17) vuole essere un forte ri-chiamo a tutti i soci a scegliere con più decisione la strada della comple-ta donazione di se all’altro.Ogni anno siamo attenti a offrire opportunità di formazione, preghie-ra e approfondimento culturale che possano sostenere ogni aderente a proseguire nel cammino di fede, ma che possano anche essere proposte a chi socio non è ma cerca ugualmen-te opportunità di questo tipo.L’attenzione per questo 2012-2013 è posta sulla dimensione “spirituale – ecclesiale – civile” che la celebrazio-ne del 50^ dell’apertura del Concilio nella provvidenziale concomitanza dell’avvio dell’ANNO DELLA FEDE ci ripropongono con forza.La vita di ogni singolo gruppo tro-va linfa e sostegno dall’approfondi-mento che il testo formativo offre a partire dal punto di riferimento fon-damentale che è il Progetto forma-tivo unitario dell’Azione Cattolica Italiana Perché sia formato Cristo in voi, mentre i punti chiave della pro-posta sono la concretizzazione dei contenuti e del metodo associativo presentati in Sentieri di speranza. Li-nee guida per gli itinerari formativi.Anche il testo di questo anno “PASSwOR(L)D”, vuole accompa-gnare la vita degli adulti, in un per-

corso di discernimento comunitario, che dia forma all’impegno missiona-rio tipico dell’età adulta:

- interiorità e cura della spiritualità;- fraternità e pratica del dialogo;- responsabilità ed esercizio della laicità;- ecclesialità e consuetudine alla si-nodalità.Raccontare chi siano gli adulti oggi è un’impresa difficilissima, la com-plessità sociale e le dinamiche inter-personali mettono di fronte ad un universo variegato.Cercando di guardare oltre le diver-se definizioni, c’è forse un elemento esistenziale a cui ci si potrebbe rife-rire, che è proprio di ogni persona: è l’essere in relazione, con se stessi e con l’altro. L’adulto si relaziona so-prattutto rispetto a se stesso: è in una ricerca continua, di incontri con l’al-tro che assumono nomi diversi nelle diverse età della vita (un figlio/a, un marito/moglie, nel lavoro/professio-ne, negli ambiti sociali e anche per la salute …) .E’ questo l’adulto che immaginiamo per questo percorso: che oggi rischia di perdersi, di annullarsi, di lasciarsi vivere, che ha bisogno di sostegno e affetto, che è generoso, gioioso, fi-ducioso, affaticato, ammalato, soffe-rente, e che accetta ancora una volta la scommessa da adulto di mettersi in relazione con altri adulti e, anche se “avanti negli anni”, vive come un dono la possibilità di incontrarsi, di fare gruppo.Il percorso del testo è scandito in cinque tappe da considerare come passi di un cammino formativo per-manente, di cui l’associazione an-nualmente propone ai propri soci un segmento, e che sottintendono alcune scelte di fondo.La dimensione del GRUPPO parroc-chiale/decanale è la prima dimen-

sione che invitiamo a vivere senza però dimenticare quella più vasta dell’ Associazione diocesana senza la quale il gruppo rischia l’asfissia!La proposta della Lectio (il cui te-sto è consegnato a ogni socio al mo-mento dell’adesione) deve diventare opportunità di incontro con la Pa-rola da offrire in modo più esteso a tutte le comunità parrocchiali: è una modalità tipica dell’AC per vivere l’invito Date voi stessi da mangiare.Legato all’ascolto della Parola è la dimensione spirituale che trova nei tempi forti della liturgia le tappe con cui scandire la crescita di ogni socio. Per favorire questo approfondimen-to confermiamo le giornate di spi-ritualità (presso i padri di Rho e a Triuggio, Betlhem), oltre ai tradizio-nali esercizi di agosto. Segnaliamo con particolare attenzione un nuova proposta di “esercizi spirituali”: dal 2 al 5 gennaio presso l’Eremo di s. Salvatore per riscoprire una dimen-sione importante che caratterizza l’essere laico di AC.In alcune condizioni particolari della vita la dimensione spirituale assume caratteri specifici come ad esempio nella realtà della coppia. Da alcuni anni l’attenzione alla fa-miglia si esprime nelle “giornate di spiritualità famigliare” che si svol-gono a Milano e Varese (in attesa di nuovi luoghi da abitare...) oltre alla proposta del testo preparato dalla Commissione famiglia di AC quale strumento per i gruppi famigliari, centrato sul tema della trasmissione della fede in famiglia. Per la famiglia l’anno sarà caratterizzato dalla pre-sentazione dell’Icona della Famiglia che vuole diventare segno dello stile che ogni famiglia (specie se di Azio-ne cattolica) vuole testimoniare.Questa realtà di diverse proposte “spirituali” verrà portata a una sinte-si unitaria attraverso una riscrittura

Nell’anno della fede gli adulti di AC verso l’impegno missionario

Programma e iniziativedel settore Adulti

della “regola spirituale” dell’adulto, che la renda più attuabile, a cui il Consiglio Adulti sta lavorando in-tensamente da tempo La quotidianità della vita associativa non deve farci dimenticare la neces-sità di avviare nuovi gruppi come lo stesso cardinale Scola ha ricordato nel suo incontro con il Consiglio Diocesano lo scorso mese di giugno: per questo vorremmo sviluppare nuovi rapporti con il settore Giovani e l’ACR al fine di essere di reciproco sostegno gli uni agli altri.A questo proposito i tradizionali in-contri di inizio anno che riuniscono i responsabili adulti (e in loro assen-za i presidenti o altri soci sensibili) saranno occasione per approfondire questa sinergia oltre alla presenta-zione del sempre più ricco testo for-mativo nazionale.Ci sentiamo pertanto di invitare a questi momenti (15 - 16 - 22 - 23 settembre) oltre ai responsabili an-che quei soci che possono diventare riferimento per la proposta dell’As-sociazione.

Paola Panzani, Gianluigi Pizzi

scarica il programma dell’anno in formato pdf sul sito www.azionecattolicamilano.it/programma1213

Il dettaglio delle diverse iniziati-ve sarà pubblicato anche sul sito e riassunto con un volantino pro-grammatico che verrà distribuito nelle giornate di inizio anno.Da ultimo, ma non per questo meno importante, vogliamo rin-novare il nostro grazie ad Ivano per i 12 anni che ha condiviso con noi il suo ministero mentre dia-mo un caloroso benvenuto a don Gianni a cui auguriamo un perio-do, se non così lungo, senz’altro ugualmente fruttuoso per vivere il suo ministero tra noi!