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Ambiente Cronaca Cultura e Turismo Economia e lavoro Pubblica Amministrazione Sanità, sociale, servizi per l'infanzia INDICE Antenna, i residenti non si arrendono 05/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 2 Frontale 04/05/12 Il Piccolo Faenza 3 S't'an t'ingambarel 04/05/12 Il Piccolo Faenza 4 Visite guidate 04/05/12 Il Piccolo Faenza 5 Banda a teatro 04/05/12 Il Piccolo Faenza 6 Fantasie rossininane 04/05/12 Il Piccolo Faenza 7 Brevi Russi 05/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 8 I poli energetici ... al voto 04/05/12 Il Piccolo Faenza 9 Ritardi record per i pagamenti della Pa: in media 250 giorni 05/05/12 Il Sole 24 Ore 10 Agevolazioni impossibili per gli immobili di impresa 05/05/12 Il Sole 24 Ore 11 Crediti Pa e tasse, da Alfano il ddl sulle compensazioni 05/05/12 Il Sole 24 Ore 12 Partiti e sindaci anti-imposta: da Pd a Pdl pressing su Monti 05/05/12 Il Sole 24 Ore 13 Imu sulle case fantasma 05/05/12 Il Sole 24 Ore 14 Pensioni, su militari e Polizia arriva lo stop dei ministri 05/05/12 Il Sole 24 Ore 15 L'accordo sul lavoro ridimensiona la Brunetta 05/05/12 Il Sole 24 Ore 16 Giovani esclusi dagli enti locali 05/05/12 Il Sole 24 Ore 17 Trasporti, niente voti al personale 05/05/12 Il Sole 24 Ore 18 In arrivo l'apprendista statale 05/05/12 Italia Oggi 19 Tasse locali, la riscossione all'asta 05/05/12 Italia Oggi 20 L'Anci vuole scalzare Equitalia 05/05/12 Italia Oggi 21 Sindaci in piazza il 24 “Chiamiamo a raccolta aziende e sindacati” 05/05/12 La Stampa 22 Gli statali restanoinamovibili 05/05/12 La Stampa 23 Pensioni,primo round sulle forzedell’ordine 05/05/12 La Stampa 24 Russi multietnica 04/05/12 Il Piccolo Faenza 26 È la giornata della cardiologia 05/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 27 Pagina 1 di 27

INDICE Ambiente - comune.russi.ra.it · interessati alla riconversione di zuccherifici in poli energetici, su progetto di PowerCrop, in cui la parte preponderante è data da un impianto

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Ambiente

Cronaca

Cultura e Turismo

Economia e lavoro

Pubblica Amministrazione

Sanità, sociale, servizi per l'infanzia

INDICE

Antenna, i residenti non si arrendono05/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 2

Frontale04/05/12 Il Piccolo Faenza 3

S't'an t'ingambarel04/05/12 Il Piccolo Faenza 4

Visite guidate04/05/12 Il Piccolo Faenza 5

Banda a teatro04/05/12 Il Piccolo Faenza 6

Fantasie rossininane04/05/12 Il Piccolo Faenza 7

Brevi Russi05/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 8

I poli energetici ... al voto04/05/12 Il Piccolo Faenza 9

Ritardi record per i pagamenti della Pa: in media 250 giorni05/05/12 Il Sole 24 Ore 10

Agevolazioni impossibili per gli immobili di impresa05/05/12 Il Sole 24 Ore 11

Crediti Pa e tasse, da Alfano il ddl sulle compensazioni05/05/12 Il Sole 24 Ore 12

Partiti e sindaci anti-imposta: da Pd a Pdl pressing su Monti05/05/12 Il Sole 24 Ore 13

Imu sulle case fantasma05/05/12 Il Sole 24 Ore 14

Pensioni, su militari e Polizia arriva lo stop dei ministri05/05/12 Il Sole 24 Ore 15

L'accordo sul lavoro ridimensiona la Brunetta05/05/12 Il Sole 24 Ore 16

Giovani esclusi dagli enti locali05/05/12 Il Sole 24 Ore 17

Trasporti, niente voti al personale05/05/12 Il Sole 24 Ore 18

In arrivo l'apprendista statale05/05/12 Italia Oggi 19

Tasse locali, la riscossione all'asta05/05/12 Italia Oggi 20

L'Anci vuole scalzare Equitalia05/05/12 Italia Oggi 21

Sindaci in piazza il 24 “Chiamiamo a raccolta aziende e sindacati”05/05/12 La Stampa 22

Gli statali restanoinamovibili05/05/12 La Stampa 23

Pensioni,primo round sulle forzedell’ordine05/05/12 La Stampa 24

Russi multietnica04/05/12 Il Piccolo Faenza 26

È la giornata della cardiologia05/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 27

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i4j. L -.n. ■ I u

press LinE

il Resto del Carlino 05/05/2012 Ravenna

Antenna, i residenti non si arrendono Raccolte 500 firme: se non saranno ascoltati ncorreranno al Tar ANCORA pochi giorni e nel par-co Berlinguer potrebbe compari-re un'antenna per la telefonia mo-bile. Ma i residenti della zona non si arrendono e assicurano di essere disposti, per far valere le lo-ro ragioni, anche a ricorrere al Tar. Intanto le firme raccolte so-no quasi cinquecento e l'ammini-strazione ora sembra disposta a un confronto con i cittadini pri-ma che la struttura, alta 34 metri, venga montata definitivamente. Il basamento è già stato realizzato e l'antenna avrebbe dovuto essere installata circa due settimane fa quando gli operai, con tanto di gru, hanno dovuto rinunciare per-ché i fitti alberi presenti nel parco

impedivano loro il passaggio.

DELLA vicenda si è occupato an- che il gruppo consiliare Libera-

SPiRAiLi L'amministrazione sembrerebbe ora disposta a un confronto

Russi, che a fine aprile aveva pre-sentato un ordine del giorno boc-ciato dalla maggioranza. «Nessu-no mette in discussione l'utilità dell'antenna — osserva il consi-gliere Enrico Conti — perché

cellulari li utilizziamo tutti. Ma l'amministrazione non può pren-dere decisioni di questo genere senza consultarsi con i cittadini. I confronti fanno fatti prima, non quando tutto e già concluso. In un primo momento sembrava si stessero valutando anche altre so-luzioni. Si era parlato di un'area più a nord, verso il cimitero». Poi non se n'è saputo pio nulla, fin-ché non sono iniziati i lavori per il basamento all'angolo del parco compreso tra via Barbetti, su cui si affacciano numerose abitazio-ni, e l'area Dalla Valle, «E ovvio — conclude Conti — che se non. ci sarà un confronto reale, il ricor-so al Tar sarà inevitabile». Un'antenna di telefonia mobile

AuteArn, i ■ ecide,ti on si .modow

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04/05/2012

Frontale Scontro frontale di un ragazzo delle Medie, sabato scorso alle 13 in via Ungaretti, con una vettura diretta alla scuota. Pronto l'intervento dei soccorsi L'elimedica, atterrata nel campo sporti vo

dell'Oratorio ha portato il ragazzo a Cesena, ma i medid hanno presto rassicurato sulle condizioni del ferito .

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S't'an t'ingarribarél •,rff I

luglio del 1953 , martedì 10 maggio presenta il volume S't'an t'ingariibarel, edizioni Moby Dick Faenza, 16 euro, al Centro Polivalente, ore 20,45. "Una sorta

di "Antologia di Spoon River " dedicata soprattutto ai vivi di un luogo che l'autore ama alla follia (Russi!) - spiega l'editore Guido Leotta - al

. .. quale Ferretti ha voluto dedicare ritratti dì luoghi, persone e accadimenti senza fare una classifica di buoni e di cattivi, anzi accogliendo tutto (stramberia, genialità, bassezze, parolacce e parole d'amore). Perché, a mio avviso giustamente, l'autore e convinto dell'unicità e della irripetibilità, ma soprattutto della poca omologazione, che genti e costumi russiani hanno saputo mantenere (per lo meno fino a pochissimo tempo fa). Un libro semplice, diretto, scritto nel dialetto di Russi -senza pretese intellettualistiche ma di una sincerità disarmante. Ferretti è stato ed è un artista a tutto tondo, balzano e 'ruvido', ma sicuramente incapace di covare rancore o invidia verso chicchessia".

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Visite guidate Domenica 6 maggio la Pro Loco invita ancora una volta alta visita guidata dei più bei siti del nostro territorio, dalle ore 15,30 alle

\

18 Palazzo San

30-

\ k\\\\\\ villa Romana e

, .. an Giacomo, ,

museo della città, nell'ex ospedale. Info: pro-loco@comune,russi.ra.it

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B alida a teatro

Sabato 5 maggio, alle 21, al Teatro Comunale, concerto "Banda &Teatro" del Corpo Bandistico Autonomo di Solarolo, diretto dal maestro Gianfranco Mazzanti. Lo spettacolo prevede un ricco programma, che spazia da marce tipiche per banda a colonne sonore, valzer viennesi e musica leggera, brani classici rivisti in chiave moderna. Dopo aver tagliato i due secoli dì vita (è nata nel 1810) la banda dì Solarolo oggi sì compone di un organico di oltre 40 elementi, formato prevalentemente da ragazzi di età compresa tra gli 11 e 18 anni che si stanno distinguendo per la passione e l'impegno nel mantenere viva questa tradizione.

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Lugo Fantasie Rossiniane

Sabato 28 aprile è stata

" inaugurata a ,.• , Casa Rossini

la personale dell'artista

Faedt Franca Patrocinata

Idal Comune d

l Lugo, la mostra intitolata "Fantasie

Rossiniane", intende rendere omaggio al

ito sommo compositore un ricco corpu s di opere pitto ri ch e

è e evocano la i ch e re c h e

con n e

figura e 1?-e so ritratti spirito. Rossini ricordato, .,

particolare, attraver i eisnei gulti a inchiostro e a collage di immagini

digitali rielaborate dall'artista in stile cubista sintetico con caratter e

dipi n ti ,

baconiano. i i Non mancanod p dedicati alle donne prota goniste delle

opere liriche ,del maestro , quali Elena, Armida e Matilde di Shabr a n .

Franca Faedi è nata a Russi, dove risiede. Diplomata in pittura all'Accadem ia i Be lle Arti dì Bologna, con Walter Lazzaro

Vittorio Mas calchi, e in incisione. con e

Luciano De Vita, è docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Forlì e dal 1975 ha partecipato a mostre collettive e personali in varie città italiane, ricevendo premi e segnalazioni.

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press LinE

il Resto del Carlino 05/05/2012 Ravenna

PaInno 50bcome, Museo ; V.:kka Romana La Pro Loco organizza per domani 'Russi da conoscere: Palazzo S.Giacomo, Villa Romana e Museo' )15.30-18.30). Le visite guidate saranno gratuite per iniziativa dei volontari della Pro Loco.

nue OorM con ke atmogere d'AremAll'agrtursno Artemisia, in via Traversa a Godo, è in programma oggi (dalle 15 alle 22) e domani (dalle 10 alle 22) 'Atmosfere ()Artemisia': rose antiche, terrecotte, ceramiche e musica.

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Ilpunteurn.

etrn11::

I Wii energetici ...al voto

press LinE 04/05/2012

Il punto sui progetti di PowerCrop del dopo zucchero

Le Amministrative di domenica coinvolgono alcuni Comuni dove, al posto di uno zuccherificio, vi sono progetti di produzione energetica

I poli energetici ... al voto i i vota il 6/7 maggio, con eventuali ballottaggi il 20/21 maggio. Dei Comuni interessati alla riconversione di zuccherifici in poli energetici, su progetto di PowerCrop, in cui la parte preponderante è data da un impianto a biomasse, non votano Russi (12.286) e Fermo (37.973 abitanti). A Russi, in

presenza di discussione animata, ma con Amministrazione favorevole al progetto industriale che ha già ottenuto il Via, si attende di conoscere l'esito della sentenza del Tar (11 aprile), ma dal soccombente (gruppo cittadini / PowerCrop) ci si aspetta un inevitabile ricorso al Consiglio di Stato. Ultimo grado di giudizio, ma altri mesi di attesa. A Fermo, invece, dove le contestazioni ci sono e anche le istituzioni sembrano chiedere Investimenti per 145 milioni, alternative, a febbraio il Ministero produzione di energia elettrica in grado dell'Industria ha nominato i di soddisfare le esigenze di 135 mila commissari per la riconversione dell'ex famiglie e una riduzione di emissioni di zuccherificio. E il 4 aprile scorso c'è Cot di 230.000 tonnellate l'anno. Qui il stata la conferenza di presentazione progetto prevede la realizzazione di una pubblica del progetto. Politici, tecnici centrale elettrica da fonti rinnovabili della società controllata dal Gruppo della potenza di circa 50 megawatt, Maccaferri e oppositori si sono costituita da due sezioni di cui una confrontati in vista della chiusura della alimentata da biomassa lignocellulosica procedura, prevista entro il termine e l'altra da olio vegetale. In programma massimo del 20 maggio. Illustrato in c'è anche la realizzazione di un loco dall'ing. Carlo Manganelli, il complesso produttivo costituito da un progetto PowewrCrop sembra frantoio per la spremitura di semi rispettare tutti i crismi e i paletti oleaginosi associato a un impianto a imposti dalla legge, per cui si va verso la biogas di circa 2 megawatt che sua realizzazione. valorizza, oltre ai residui del frantoio, Si vota a Villasor (42.322 abitanti) anche altre biomasse locali e soddisfa le provincia di Cagliari dove, però, il esigenze di energia elettrica e calore di progetto PowerCrop ha ottenuto a tutto il complesso. Per lo sviluppo di metà 2011 il via dalla Regione e non una filiera agro energetica locale sono sembra avere ostacoli di sorta. già stati siglati importanti accordi con

Confagricoltura, Copagri e Confederazione italiana agricoltori. Da notare che la Sardegna sta già producendo più energia di quella consumata e per questo c'è un elettrodotto 'collegato al continente'. Walter Marongiu, Centro sinistra, punta alla conferma a sindaco. Si vota anche a Castiglion Fiorentino (13.630 abitanti), provincia di Arezzo, con sei liste: Pd e Rinnovamento per Castiglioni (Luigi Bittoni); Senza Partiti (Angelo Nucci, candidato sindaco Centro destra nel 2011); Cittadini per il cambiamento (Raul Menci); Cittadini Uniti (Paolo Filippi, Centro sinistra); Partito Comunista dei lavoratori (Giuseppe Mazzoli); Patto per Castiglioni (Angelo Tanganelli, Centro destra). Il Comune, al voto già nel 2011 con vittoria del Centro sinistra, è commissariato dal settembre 2011 per dimissioni del sindaco in difficoltà a far quadrare i conti dell'ente. Si vota ad Avezzano (42.322 abitanti), ma non a Celano (11.184 abitanti) provincia di L'Aquila. Qui il progetto PowerCrop di riconversione dello zuccherificio di Celano, andrebbe a realizzarsi a ridosso dell'ex zuccherificio di Avezzano, in una zona di confine fra i due Comuni. Nel Comune della Marsica si confrontano Centro destra (Antonio Floris, sindaco in carica), Centro sinistra (Gino Milano) e Insieme per Avezzano (Vito Taccone, ex ciclista).

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CREDITI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

62 trilliard° monte•debiti stimato

dalla Banca d'Italia

Ritardi record per i pagamenti della Pa: in media 250 giorni

T na montagna di debiti di cui è incerta anche la

quantificazione. I mancati pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese sono un grande buco nero che periodicamente ha visto all'opera anche la Ragioneria dello Stato senza che fosse possibile produrre numeri certi. Allo stato la stima considerata più attendibile è quella della Banca d'Italia, che valuta lo scaduto dei debiti commerciali in circa 62 miliardi. Il disallineamento tra competenza e cassa, sull'onda delle difficoltà di finanza pubblica, ha progressivamente svuotato la Pa di risorse per pagare i fornitori. Le sole imprese dei servizi (18mila) calcolano un credito complessivo di 32 miliardi. In cima alla lista dei debitori ci sono le Asl (per il 54% dei crediti), i Comuni (20%) e lo Stato centrale (per il17%). I ritardi accumulati sono macroscopici: ín media l'attpsa arriva a 250 giorni. Sono le imprese del Mezzogiorno ad attendere più di tutte i

pagamenti: tredici mesi e mezzo.

Le misure allo studio Il Governo deve operare su due fronti. Ma in entrambi i casi i tempi potrebbero non essere stretti. Per quanto riguarda lo scaduto, è atteso l'accordo tra Abi e associazioni delle imprese per smaltire almeno una parte dell'arretrato attraverso la formula degli anticipi. Ma occorrono due decreti attuativi (uno del ministero dell'Economia e uno dello Sviluppo economico) ancora in via di definizione. Sono incerti, poi, i tempi per il recepimento della direttiva Ue che fissa regole certe per le operazioni future (pagamenti tra privati e Pa entro 3o giorni salvo deroghe) e tra privati (entro 6o giorni). Il Governo promette l'adozione della direttiva entro l'anno, ma vanno considerate le preoccupazioni della Ragioneria dello Stato per possibili impatti sui conti pubblici.

-)FtIPROIJUZIONI- 11ISERVAIA

press LinE 05/05/2012

Il Sole12

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L'aliquota icdtinon

Agevolazioni «impossibili» per gli immobili d'impresa

mmobili d'impresa sotto il I tiro dell'Imu. Il nuovo tributo patrimoniale combina infatti una aliquota media più elevata rispetto all'Ici con le ordinarie imposte sui redditi. L'impianto dell'imposta prevede infatti che essa sostituisca, oltre all'Ici, l'Irpef sui redditi fondiari degli immobili non locati. Quindi i beni che non producono reddito fondiario come pure quelli che non scontano 1'Irpef subiscono un aggravio di imposizione che non è compensato da alcuna riduzione alternativa del carico fiscale. Gli immobili che si trovano in questa situazione sono quelli non produttivi di reddito fondiario, di cui all'articolo 43 del Tuir, e gli immobili dei soggetti Ires. Ai fini dell'Imu non ci sono quindi distinzioni tra immobili-merce, immobili strumentali, per natura e per destinazione, e immobili-patrimonio. Per tener conto dell'indubbio aggravio impositivo introdotto con la riforma, la norma istitutiva dell'Imu (Dlgs 23/201) prevedeva la facoltà

per i comuni di ridurre le aliquote sino alla metà.

Le possibili soluzioni

Nell'Imu sperimentale applicabile dal 2012 (Dl 201/2011) la riduzione resta discrezionale, con un limite minimo di aliquota del 4 per mille. Inoltre (articolo 56 del Dl 1/2012) i Comuni possono ridurre sino al 3,8 per mille l'Imu riferita agli immobili merce delle imprese costruttrici, non locati, per un periodo massimo non superiore a tre anni dalla fine dei lavori. Ma si tratta di benefici "impossibili", perché il 3,8 per mille dell'imponibile deve essere comunque versato allo Stato, senza tener conto delle riduzioni deliberate a livello locale. Ne deriva, per esempio, che se il comune decidesse di applicare la riduzione massima consentita per le imprese di costruzioni tutto il gettito finirebbe nelle casse erariali, considerando che l'aliquota di base per i beni d'impresa è il 7,6 per mille.

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press LinE 05/05/2012

Il Sole12

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press LinE 05/05/2012

Il Sole12

Crediti Pa e tasse, da Alfano il ddl sulle compensazioni Nicola Barone ROMA

Tre mesi di tempo al Go-verno, dalla data di entrata in vigore della legge, per rende-re possibile•lle imprese tito-lari di crediti verso lo Stato di utilizzare questi in compensa-zione con eventuali debiti a carico. Dunque, la proposta del Pdl volta ad allentare la morsa al collo del sistema pro-duttivo prende finalmente forma. Una delega all'Esecuti-vo fatta di un unico articolo per allineare l'Italia ai princi-pali Paesi dell'Ue.

Non c'è alcuno strappo con il Governo, tiene subito a chia-rire Angelino Alfano presen-tando il provvedimento alla stampa. Il segretario mette le mani avanti e parla di «una scelta metodologica di colla-borazione» con l'Esecutivo guidato da Mario Monti, per «un atto che noi offriamo al Parlamento». Questo per i ri-tardi accumulati nel passato, il pregresso monstrum. Per evita-re il ripetersi di situazioni limi-te nel futuro, è invece necessa-rio secondo Alfano andare ve-locemente incontro all'Ue, «L'Europa - spiega - ci chiede con una direttiva che i debiti delle Pubbliche amministra-zioni vadano pagati entro 6o giorni: non capiamo perché dobbiamo essere solerti nel re-cepire dei vincoli e non le op-portunità positive». A partire dai prossimi mesi, perciò, se il Governo «risolve in via priori-taria il problema pagando i de-biti, siamo felici tutti».

Tornando nel dettaglio al te-

Segretario Pdl. Angeli no Alfano

LASTA Tre mesi di tempo all'Esecutivo per adottare i provvedimenti utili per consentire alle imprese di recuperare i crediti

sto della misura cui hanno la-vorato i tecnici del Pdl, si pre-vede che l'Esecutivo adotti en-tro tre mesi dall'approvazione «uno o più decreti legislativi» per consentire alle imprese «che vantano crediti`nei con-fronti di amministrazioni sta-tali, di regioni, di enti locali o di enti del Servizio sanitario nazionale in relazione a con-tratti di cessione di beni o di prestazione di servizi, di som-ministrazione, di fornitura o di appalto, di avvalersi della possibilità di compensare i me-desimi crediti con i debiti, gra-vanti a loro carico, relativi a ob-bligazioni tributarie, nei con-fronti delle medesime ammini-

strazioni statali, regioni o enti locali». Due le condizioni ne-cessarie all'operazione. La pri-ma è che i crediti siano certifi-cati entro 6o giorni con un ap-posito provvedimento dal mi-nistero dell'Economia E poi che la compensazione venga effettuata solo con debiti rela-tivi a tributi dovuti nei con-fronti della medesima ammini-strazione statale, regione o en-te locale titolare della somma vantata. Quanto ai crediti deri-vanti da enti del Servizio sani-tario nazionale, la proposta precisa che la compensazione possa essere effettuata esclusi-vamente con debiti relativi a tributi regionali. Gli schemi dei decreti legislativi verran-no comunque trasmessi al Par-lamento per il parere delle Commissioni parlamentari competenti, da esprimere en-tro un mese dalla data della tra-smissione.

Avanza così a grossi passi nel partito di Berlusconi la strategia di vicinanza alle aziende strozzate dalla crisi economica. Solidarietà che si traduce anche anche in inizia-tive di portata simbolica. Sem-pre ieri Angelino Alfano ha an-nunciato la creazione di un nu-mero verde in tutte e venti le regioni italiane «affinchè gli imprenditori abbiano la possi-bilità di un contatto diretto con il Pdl e i suoi parlamenta-ri, in modo che chi è in difficol-tà di comunicazione con le istituzioni possa comunque avere un contatto per spiega-re le difficoltà».

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Il fronte politico. Verso le amministrative

Partiti e sindaci and-imposta: da Pd e Pdl pressing su Monti Gianni Trovati MILANO

Abbassare l'Imu e affian-carla con una tassa sui «gran-di patrimoni» (Pd); evitare di alzare le aliquote e abolire l'imposta sull'abitazione prin-cipale (Pdl). A due giorni dal primo turno delle elezioni amministrative, continuano le grandi manovre dei partiti sull'Imu, con la sola Udc che rimane salda a difesa dell'im-posta e ributta la palla alla Le-ga («L'Imu è un loro regalo», ha detto Pierferdinando Casi-ni ieri a Verona) ancora impe-gnata con Roberto Maroni a rilanciare la «protesta fisca-le» contro le misure del Go-verno Monti.

A riaccendere i motori del dibattito è stato ieri il segreta-rio del Pd, Pierluigi Bersani, che chiede di alleggerire l'im-posta e di recuperare il getti-to che si perde attraverso una tassa «sui grandi patri-moni». Sul versante dell'al-leggerimento, a precisare la proposta interviene anche il responsabile economico dei democratici, Stefano Fassi-na, che per azzerare nei fatti il conto a carico «delle prime case di valore modesto e me-dio» indica la via dell'innalza-mento a 300 euro della detra-zione-base oggi attestata a zoo curo, alzando nel con-tempo l'aliquota sulle case di lusso «di valore superiore a 1,2 milioni di euro».

Il segretario del Pd torna poi anche sull'esigenza di «la-sciare l'Imu ai Comuni, sem-mai diminuendo i trasferi-menti dello Stato così da co-stituire una base di autono-

mia impositiva dei sindaci». Lo scambio fra una parte

sostanziosa della «quota era-riale» dell'Imu, che vale qua-si io miliardi di euro secon-do i calcoli del ministero dell'Economia, e fondo spe-rimentale di riequilibrio (gli ex trasferimenti ai Comuni, che dopo i tagli delle ultime manovre si sono ridotti a 6,4 miliardi), è del resto l'idea-chiave anche dei sindaci dell'Anci, che rifiutano il ruolo di «gabellieri» di un'imposta statale.

Intanto, nel nome della «chiarezza», il presidente

I FRONTI Il Pd vuole introdurre una detrazione da 300 euro e una tassa sui patrimoni Il Pdl chiede di non alzare l'aliquota

dell'Anci, Graziano Delrio, chiede che «il governo scor-pori la sua parte di gettito Imu e dica come la impieghe-rà, in modo da proporre un patto con i cittadini».

In casa Pdl, il segretario An-gelino Alfano si rivolge diret-tamente ai sindaci del suo par-tito, chiedendo in una lettera di «mantenere invariata l'ali-quota dell'Imu», evitando di sfruttare «le possibilità di au-mento» concesse dalla legge. Il congelamento delle aliquo-te, secondo Alfano, è però so-lo la prima tappa della «batta-glia contro una tassa profon-damente ingiusta».

Scartata l'idea di una mani-

festazione di piazza, l'ex mini-stro della Giustizia rilancia l'ordine del giorno sull'aboli-zione dell'Imu sull'abitazio-ne dal 2013, votato alla Came-ra il 19 aprile scorso insieme all'approvazione del Dl fisca-le. «Il Pdl - spiega il segreta-rio ai "suoi" sindaci - insiste-rà sulla richiesta che l'Imu sul-la prima casa sia una tantum, e promuoverà ogni iniziativa politica» al riguardo.

In questa corsa anti-Imu scatenata dai partiti che han-no votato a favore del decre-to «salva-Italia», ha però buon gioco la Lega, che con Roberto Maroni parla di «ten-tativo di ravvedimento ope-roso. Se si sono accorti di aver fatto un grave errore ap-provando PImu, lo dicano».

Dal battage elettorale sull'imposta "municipale" si astiene solo l'Udc, fedele alla linea scelta in Parlamento quando si è trattato di appro-vare la manovra di Natale e le sue correzioni con il decre-to fiscale. «In questi giorni -ha ragionato Casini prenden-dosela soprattutto con Pdl e Lega - si aggirano sosia di persone che hanno governa-to 9 anni su n e che ci spiega-no che la pressione fiscale è insopportabile. Questi sosia - ha concluso riecheggiando il ragionamento di Monti e del viceministro dell'Econo-mia, Vieri Ceriani - si sono dimenticati che sono stati lo-ro a fare scelte demagogiche come l'abolizione dell'Ici che ha costretto tutti gli ita-liani a pagare l'Imu».

[email protected]

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press LinE 05/05/2012

Il Sole12

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Saverio Fossati

Il fondo del barile è stato ra-schiato: con l'attribuzione del-la rendita presunta alle ultime case fantasma i cui proprietari si erano sinora nascosti i giochi si sono completati e il Fisco lo-cale e centrale dovrebbe poter contar su un discreto gettito in più. 11 condizionale, tuttavia, è obbligatorio, perché le rendite presunte, che tra quelle già at-tribuite a fine 2ou e le ultime do-vrebbero essere almeno 38omi-la, restano un'incognita.

Una cosa è certa: tutte le ca-se (ormai ex) fantasma dovran-no pagare l'Imu e gli arretrati Ici e Irpef. Le norme (articolo 19 del Dl 78/2010 e articolo 2 del DI 225/201o) parlano chiaro: la rendita presunta, e quella suc-cessivamente dichiarata con rendita proposta, producono effetti fiscali fin dalla loro iscri-zione in catasto, con decorren-za dal i° gennaio 2007, salvo prova contraria volta a dimo-strare una diversa decorrenza.

Quindi anche l'Imu 2012 e in particolare l'acconto de118 giu-gno, che è la scadenza più vici-na, sono dovuti. La rendita ca-tastale complessiva al 31 dicem-bre era pari a 817.386.279 euro (ma stimando il totale delle unità immobiliari emerse in 1,2 milioni si arriverebbe a oltre

IL NUOVO GETTITO Con l'attribuzione delle rendite presunte completata dal Territorio tutti i proprietari possono pagare il 18 giugno

900 milioni) e le imposte atte-se (tra Imu e imposte sui reddi-ti, anche considerando una sti-ma degli immobili locali) si ag-girano sui 472 milioni nel 2012. Considerando però che Comu-ni ed Entrate dovrebbero chie-dere gli arretrati per cinque an-ni precedenti, con sanzioni e in-

1,2 Le unità immobiliari Per ogni particella su cui sia stato accertata l'esistenza di fabbricati accatastabili ci sono in media 1,2 unità immobiliari

teressi ci sarebbero altri 2 mi-liardi. Il problema è che i Co-muni, che ormai da dieci mesi ricevono le comunicazioni del Territorio sul recupero delle case fantasma, dovrebbero atti-varsi per accertare i debiti fi-scali dei proprietari ma anche per verificare la regolarità edi-lizia di questi immobili.

Ed ecco il perché dell'uso del condizionale per almeno quel-le 38omila rendite presunte, che il Catasto ha attribuito con un metodo rapido, stabilito dal provvedimento direttoriale del 19 aprile 2011: di fatto, con dei sopralluoghi, si misurava dall'esterno l'immobile per poi calcolare in modo approssima-tivo quanti vani potesse avere e a quale categoria e classe iscri-verlo. Questo perché i proprie-tari del terreno (leggasi parti-cella, in gergo catastale), nono-stante precedenti avvisi pubbli-cati sull'albo pretorio comuna-le e sul sito dell'Agenzia, non si erano mai fatti vivi. Probabil-

960 milioni La rendita totale La rendita complessiva stimabile sulla base di quelle sinora attribuite

472 milioni Il gettito Le stime dell'Economia parlano di questo importo tra Imu 2012 e Irpef 2011

2 miliardi .

Gli arretrati Se Entrate e Comuni faranno il loro dovere, potranno recuperare (con un po' di fortuna) cinque anni di arretrati Ici e Irpef

mente perché quell'immobile era abusivo oppure chi lo ha co-struito è persona diversa dal proprietario del terreno, il qua-le a sua volta non ne sa nulla. In-somma, non sarà facile per i Co-muni riscuotere quell'Imu.

Il meccanismo attivato dal Territorio funziona così: l'arti-colo 19 del D178/2010 prevede-va che in caso di mancato acca-tastamento, l'agenzia del Ter-ritorio attribuisse una rendita presunta, con oneri a carico de-gli intestatari. Cosa che è pun-tualmente avvenuta. Gli acca-tastamenti fatti nei termini, su iniziativa del contribuente, so-no stati messi a disposizione dei Comuni sul relativo porta-le. Qui scattava il primo adem-pimento per gli enti, in quanto la norma prevede la trasmis-sione per «i controlli di confor-mità urbanistico-edilizia»; il Comune avrebbe dovuto veri-ficare che il fabbricato accata-stato non fosse stato costruito abusivamente. Si trattava e si

tratta di attività obbligatoria. Che sinora, però, non risulta sia stata fatta.

Il Territorio ha quindi notifi-cato la rendita con affissione all'albo pretorio dei Comuni dove sono gli immobili, dando-ne notizia con comunicato sul-la «Gazzetta Ufficiale» del 3 maggio 2012, ed entro 6o giorni dalla pubblicazione (2 luglio 2012) il proprietario potrà fare ricorso alla commissione tribu-taria. Il D116/2012 all'articolo n, comma 7, ha infine previsto l'obbligo per i proprietari di procedere all'accatastamento entro 120 giorni dalla pubblica-zione in Gazzetta dell'avviso di attribuzione della rendita (quindi al massimo entro il 31 agosto 2012). In caso di manca-to accatastamento, si applica-no le nuove sanzioni (quadru-plicate dall'articolo 2 del Dlgs 23/201), che vanno da 1.032 a 8.264 euro, e i175% delle sanzio-ni è devoluto al Comune.

T) RIPRODUZIONE RISE )V5

2.28.14® Terreni da esaminare Sono le «particelle», cioè gli appezzamenti di terreno sui quali, alla fine dei rilievi aerofotogra m metrici risultava qualcosa che non era stato registrato al Catasto

L859.479 Le particelle a fine 2011 A131 dicembre 2011 erano già state esaminate 1.8 milioni di particelle, a fine marzo 2012 lo screening dell'agenzia del Territorio era ormai completo

48% La percentuale media Si tratta della percentuale media di particelle su cui sono stati

Imu sulle case fantasma Non sfuggiranno al nuovo tributo e neppure agli arretrati Ici

1.280.000 La stima delle unità fantasma Basandosi sui dati al 31 dicembre, questo potrebbe essere il totale delle unità immobiliari accatasta bili

755,65 curo La rendita media L'importo delle rendita catastale

rinvenuti immobili con rendita catatale attribuita, sia definitiva che presunta

media, base di tutte le imposte immobiliari

Pagina 7 Imu sulle case fantasma

press LinE 05/05/2012

Il Sole12

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press LinE 05/05/2012

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Vertice a P zz Ci. Chiesto un rinvio per l'adeguamento alla riforma

Pensioni, su militari e Polizia arriva lo stop dei ministri Davide Colombo ROMA

Rischia di uscire anche dal-la «zona Cesarini» il piano mes-so a punto dal ministero del La-voro, Elsa Fornero, per la gra-duale applicazione della rifor-ma delle pensioni ai comparti della Difesa e della Sicurezza. Della questione, dopo il rinvio di una settimana, s'è finalmente discusso ieri a palazzo Chigi, nel corso di un vertice cui, oltre a Elsa Fornero e Mario Monti, erano presenti i titolari di tutti i ministeri interessati: Difesa, Giustizia e Interno, unico assen-te il titolare delle Politiche Agri-cole, che coordina l'attività del-le Guardie forestali. Ma per il ministro del Lavoro, che ha da tempo preparato un percorso di armonizzazione, non c'è sta-to nulla da fare.

Con motivazioni diverse gli altri colleghi hanno chiesto un rinvio ulteriore e, stando a fon-ti bene informate di palazzo Chigi, il presidente del Consi-glio avrebbe in parte acconsen-tito. Ora il rischio è di superare i termini previsti dalla legge (24/2012 comma 18) per il varo entro il 3o giugno del regola-mento interministeriale. Un provvedimento il cui ultimo precedente risale al 1997 e per il quale è previsto un doppio passaggio in Consiglio dei mi-nistri, dopo i pareri delle com-missioni parlamentari compe-tenti e del Consiglio di Stato.

Attualmente il personale di questi comparti (che è pari al 15% circa dell'intero pubblico impiego) può contare su tre ca-

nali di pensionamento: vec-chiaia con età variabile tra 6o e 65 anni a seconda del grado, anzianità con 4o anni di contri-buti o con almeno 57 anni di età e 35 di contributi. Tra il 2009 e il 2on queste regole han-no prodotto un flusso di pen-sionamenti in età effettiva tra i 53 e i 55 anni di età grazie al meccanismo della "maggiora-zione", vale a dire un abbuono di cinque anni di contribuzio-ne in più rispetto a quella ma-turata (per esempio, a fronte di 3o anni di servizio, un poli-ziotto 54enne è andato in pen-sione nel 2009 con 35 anni di contributi riconosciuti).

Per il solo settore della Dife-sa è poi ancora in vigore l'istitu-to dell'ausiliaria, cancellato nel '97 per la Polizia dopo la rifor-ma Dini. Si tratta di questo: il mi-litare, un volta in pensione con i requisiti necessari, resta a di-sposizione della sua ammini-strazione per cinque anni senza svolgere alcuna attività, duran-te i quali percepisce, oltre alla pensione, un'indennità pagata dal ministero della Difesa che copre la differenza tra ultimo stipendio e pensione. Non solo, nei cinque anni di ausiliaria si beneficia anche di una contribu-zione piena con ricalcolo della prestazione pensionistica dopo i cinque anni che, mediamente, produce un aumento della pen-sione del 24 per cento.

Che cosa prevedeva il piano del ministro Fornero? L'ade-guamento messo nero su bian-co, ma passibile di correzioni, mediazioni e calibrature ulte-

rioni, punta all'allineamento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, la modi-fica dei requisiti per quella anti-cipata e la cancellazione, a par-tire dal 2018, dell'ausiliaria. Ul-timo tassello la riduzione a due anni della "maggiorazione" che eleva virtualmente gli anni di contribuzione.

Finora le resistenze erano ar-rivate dai sindacati di catego-ria e dalle diverse amministra-zioni interessate. Ma con la ri-chiesta di rinvio dei ministri

IL PIANO FORNERO Si punta all'allineamento dei requisiti per vecchiaia e anzianità e al taglio dell'«ausiliaria» e delle maggiorazioni contributive

(tra le motivazioni è stata solle-vato l'eccesso di delega) il pro-getto rischia d' insabbiarsi, con tanto di slittamento dei rispar-mi, finora mai quantificati, che avrebbe determinato. E il tutto nel bel mezzo di un ciclo di spending review che riguarda, oltre ad altro, proprio Vimina-le, Difesa e Giustizia. È sui bi-lanci di questi ministeri che «pesano» gli istituti che il mini-stro Fornero vorrebbe taglia-re, visto che la spesa previden-ziale, contabilizzata d'ora in avanti dall'Inps per queste ca-tegorie ex Inpdap, si determi-nerà solo dopo il pensionamen-to del personale in divisa.

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press LinE 05/05/2012

Il Sole12

Pubblico impiego. I principi nel protocollo firmato ieri fra Governo e sindacati

L'accordo sul lavoro ridimensionala «Brunetta» Addio alle fasce di merito e limiti ai poteri dei dirigenti

Gianni Trovati MILANO

Addio alle «tre fasce di me-rito», da «superare» prima an-cora che siano entrate davvero in azione, stop ai quattro com-parti in cui avrebbero dovuto confluire gli attuali 12 settori del-la contrattazione nel pubblico impiego e probabile revisione dei poteri rafforzati del dirigen-te nell'organizzazione degli uffi-ci pubblici.

Il protocollo firmato ieri not-te da Funzione pubblica, Regio-ni, enti locali e sindacati sulla ri-forma del pubblico impiego (si veda anche Il Sole 24 Ore di ieri) rimette in discussione i tre capi-saldi della riforma Brunetta. «Con questa intesa - rimarca in-fatti la Cgil per bocca del segreta-rio generale Nicola Nicolosi - si ha un primo segnale di disconti-

nuità che riapre, dopo le mace-rie prodotte dalla legge Brunet-ta, un percorso sindacale che ri-guarda il mondo del lavoro pub-blico». Sulla stessa linea, anche se con parole più sfumate rispet-to alla Cgil, si colloca la Cisl, con la dichiarazione di Giovanni Fa-verin (Funzione pubblica) e Francesco Scrima (Scuola): «L'intesa definita - spiegano -rappresenta un passo importan-te perchè stabilisce che la riorga-nizzazione del pubblico impie-go si fa insieme ai lavoratoripub-blici, con più contrattazione, più partecipazione e più trasparen-za». Soddisfazione anche dalla Uil, che rileva come il protocol-lo restituisca «un ruolo attivo al-le parti sociali, attualmente bloc-cato dalla normativa vigente».

L'agenda I contenuti del protocollo d'in-tesa siglato nella notte di ieri so-no destinati a confluire in un di-segno di legge che collega il pub-blico impiego a due direttive chiave nell'agenda attuale del Governo, rappreser4ate dalla ri-forma del lavoro curata dal mi-nistro Elsa Fornero e dalla spen-ding review su cui sta lavoran-

do Enrico Bondi. Il calendario del provvedimento, che da quanto si apprende dovrebbe essere costituito per una parte da una legge delega e per l'altra da un disegno di legge ordina-rio, prevede un passaggio, gio-vedì prossimo, in Conferenza Stato-Regioni, per valutare le novità rilevanti previste per il comparto enti territoriali, pri-ma di approdare al consiglio dei ministri di venerdì.

Sul primo versante, quello re-lativo alla riforma del lavoro, il protocollo prevede «una riorga-nizzazione delle forme di lavo-ro flessibile», con lo scopo di ar-rivare a una «convergenza con il mercato del lavoro privato», partendo dall'idea che il rappor-to di lavoro a tempo indetermi-nato sia «la forma ordinaria per far fronte ai fabbisogni ordinari delle pubbliche amministrazio-ni» e che gli strumenti "atipici" vadano impiegati definendo le per «esigenze temporanee o ec-cezionali» con maggiore atten-zione rispetto al passato.

Addio alla «Brunetta» Ma il cuore della riforma ipo- tizzata nel documento, accan-

to alla "tipizzazione" delle fat-tispecie che possono sfociare nel licenziamento disciplina-re, è nella ridiscussione pro-fonda degli indirizzi dettati fra 2009 (legge delega) e de-creto attuativo (2010) dalla ri-forma Brunetta.

Il colpo più duro è quello as-sestato con il «superamento del sistema della ripartizione dei dipendenti nelle fasce di merito», che secondo il dise-gno dell'ex ministro della Pub-blica amministrazione avreb-bero dovuto individuare i di-pendenti da premiare piena-mente, quelli a cui riservare una quota ridotta della retribu-zione di risultato e quelli da la-sciare a secco. Nella valutazio-ne delle performance, spiega il nuovo documento, andrà riser-vata maggiore attenzione ai ri-sultati dell'ufficio rispetto a quelli individuali, e andrà sal-vaguardata anche la specificità di Regioni ed enti locali nella contrattazione.

gianni.trovati@ilsole24orescom

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.com www.ilsoleNtore.com/ 'Resto del protocollo d'intesa

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Pro')

Spazio a un'Autho • ner sceliere i revisori

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press LinE 05/05/2012

Il Sole12

Il precedente

SulSole 24 Ore del 20 aprile sono state illustrate le critiche che il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha rivolto al decreto attuativo della riforma dei revisori. I professionisti ritengono la riforma «condivisibile» nello scopo, ma sbagliata nelle modalità

Commercialisti. Lettera di 51 Ordini

Giovani esclusi dagli enti locali

Troppi limiti ai giovani professionisti, eccesso di rigidi-tà nella segmentazione regio-nale, regole retroattive sugli ob-blighi di formazione che ri-schiano di penalizzare ingiusta-mente alcune figure.

Sono i difetti del decreto at-tuativo del Viminale sulla rifor-ma dei revisori dei conti degli enti locali, individuati da 51 Or-dini territoriali dei dottori com-mercialisti ed esperti contabili (ma altre adesioni sono in arri-vo) e messi nero su bianco in una lettera aperta al ministro dell'Interno, Anna Maria Can-cellieri. La riforma è quella pre-vista dalla manovra-bis dello scorso Ferragosto (articolo 16, comma 25 del D1138/2011) e rin-viata a settembre dal Millepro-roghe (D1216/2011), che per to-gliere alla maggiorayza di go-verno di Comuni e Province la possibilità di scegliersi i con-trollori affida la nomina al mec-canismo dell'estrazione da elenchi regionali.

La riforma era già stata ogget-to di critiche da parte del consi-glio nazionale dell'Ordine (si veda Il Sole 24 Ore del 20 apri-le) e ora gli Ordini territoriali tornano a chiedere al Viminale una serie di correttivi.

Al primo punto della lettera rivolta dai professionisti al mi-nistero dell'Interno si incontra il problema della limitazione dell'accesso al ruolo nei con-

fronti dei giovani. Il decreto chiude, infatti, le porte degli en-ti sopra i 5mila abitanti ai revi-sori alla prima esperienza nella funzione (venendo incontro a una richiesta dell'Anci): que-sto requisito, unito a quello che impone almeno due anni di iscrizione all'Ordine per co-minciare a vigilare sui conti dei piccoli Comuni, appare ai pro-fessionisti troppo «penalizzan-te» e «in contrasto con le nor-me sulle liberalizzazioni delle professioni». Per superare il problema, la lettera propone al ministero di permettere ai gio-vani di far parte dei collegi di re-visione, che operano nei Comu-ni sopra i 15mila abitanti e nelle Province, chiedendo due anni di esperienza solo al presiden-te. Tra i requisiti da considera-re, poi, secondo gli Ordini terri-toriali, ci sono anche ruoli co-me assessore, commissario o membro del nucleo di valuta-zione, che possono valere alme-no come i crediti formativi.

Sempre sulla formazione, la lettera contesta il requisito dei 10 crediti minimi, ingiusto quando viene applicato retroat-tivamente e insufficiente a regi-me, mentre la limitazione re-gionale andrebbe tolta tout courtperché limita senza ragio-ne le esperienze professionali accumulabili.

G.Tr. RIPRODUZIONE RISERVATA

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Valutazione, Procedura sospesa per i non dirigenti

Maurizio Caprino ROMA

, Il ministero delle Infra-strutture ha sospeso l'applica-zione dei "voti al personale", pre-visti dalla riforma-Brunetta per il pubblico impiego. Alla ba-se della decisione, vari problemi interpretativi e applicativi, che in qualche caso avevano portato a situazioni paradossali. Come

quella delle sedi della Motorizza-zione nel Nord-Ovest, dove i di-pendenti erano stati invitati a dar-si i voti da soli (si veda Il Sole 24 Ore del 22 marzo).

La sospensione riguarda le procedure inerenti il sistema di misurazione e valutazione del personale non dirigente. È stata disposta i127 aprile dal capo di ga-binetto, Mario Torsello, con la

circolare protocollata 0015964. Il provvedimento spiega che

le difficoltà di valutazione sono legate alle peculiarità di questo ministero, dove esistono «strut-ture difficilmente riconducibili ad unità».

Un caso spinoso è quello dei circa 800 dipendenti civili in forza alle Capitanerie di porto su tutto il territorio nazionale:

in teoria, la loro valutazione do-vrebbe essere affidata a dirigen-ti in servizio a Roma, che con lo-ro non hanno mai avuto contat-ti diretti. Invece, occorrerebbe un rapporto diretto tra valutato-re e valutato.

Il problema è stato messo in luce anche dal Cug (Comitato unico di garanzia del ministe-ro), in un parere in cui si chiede anche di eliminare tra i parame-tri di valutazione quello della presenza in servizio.

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Trasporti, niente voti al personale

press LinE 05/05/2012

Il Sole12

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Intesa governo-sindacati, venerdì al cdm. Scuole di, firmazione dei dirigenti, sono troppe

In arrivo l'apprendista statale Spunta il modello della tenure-track per reclutare nel pubblico

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Superare un concorso po-trebbe non bastare più per essere assunti nel pubblico impiego. I con-

tratti a tempo indeterminato po-trebbero infatti essere vincolati al superamento di un periodo di prova, come accade nel privato con l'apprendistato dopo la ri-forma Fornero. La nuova via del reclutamento dei travet italiani spunta nell'accordo firmato tra Funzione pubblica e sindacati per la riforma del pubblico im-piego (si vedano le anticipazio-ni di ItaliaOggi di ieri). I:intesa si trasformerà in un disegno di legge delega per il prossimo con-siglio dei ministri. Tra le novità, l'accorpamento delle scuole di for-mazione dei dirigenti e funzionari pubblici, ipotesi sulla quale si era già esercitato in verità il governo di Romano Prodi, inutilmente viste le resistenze degli interessa-ti. Nel mirino, la Scuola superiore della pubblica amministrazione, la Scuola di economia e finanze e quella degli Interni. Una ri- chieasta, avere un solo centro, che servirebbe ad emulare il model-lo francese dell'Ena e al tempo stesso a tagliare i costi. Come tra l'altro segnalato dai cittadini che hanno tempestato di sugge-rimenti sulla spending review il ministro dei rapporti con il par-lamento, Piero Giarda.

L'intesa, a cui ha lavorato il responsabile della funzione pub-

blica, Filippo Patroni Griffi, dovrebbe essere incardinata pro-babilmente alla camera, mentre quella del lavoro privato è al se-nato. Si completerebbe così quella riforma complessiva del mondo del lavoro che il premier Mario Monti aveva promesso ai partner europei, tedeschi in particolare, e ai mercati finanziari. L'accordo, che segna il ricompattarsi del fronte sindacale di Cgil, Cisl e Uil, fa una robusta manutenzione della riforma di Renato Brunet-ta, eliminando le fasce di merito per i dipendenti ma salvando gli aumenti per produttività, ripor-tando le trattative sui luoghi di lavoro e ridando centralità alla disciplina contrattuale rispetto a quella legislativa. Per licenzia-menti e mobilità, procedure più

snelle ed efficaci, ma con un mag-gior coinvolgimento dei sindacati rispetto al privato. Per il recluta-mento, si prevedono percorsi di accesso tramite tenure-track, ov-vero conferme in ruolo successive di anni rispetto al primo impiego, un modello diffusso nel mondo della ricerca e delle università Usa che ha il vantaggio di testare il lavoratore su progetti specifici. Salta poi il requisito preferenzia-le della residenza per i concorsi pubblici. Un retaggio leghista del governo Berlusconi. O Riproduzione riservata

Pagina 4 arrivo roppre.ndisla statale

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I comuni si preparano al dopo Equitalia. Tra i possibili partner ci sono Poste e le banche

Tasse locali, la riscossione all'asta LAnci creerà una società mettendo a gara il 49% del capitale

DI STEFANO SANSONETTI

comuni si organizzano. Per la riscossione dei tributi locali, complice l'uscita di scena di Equitalia che si materializze-

rà all'inizio dell'anno prossimo, il progetto è quello di scendere in campo con un proprio veicolo, ma senza disdegnare alleanze. Il piano, per il momento, prevede che l'Anci, l'associazione che rap-presenta i municipi italiani, crei una nuova società (newco) della quale è destinata a mantenere il controllo attraverso il 51% del capitale. Il restante 49%, come chiarisce a ItaliaOggi il segre-tario generale dell'associazione, Angelo Rughetti, «verrà messo a gara». Si tratta di un pacchetto destinato a uno a più operatori che siano in pos-sesso di requisiti ben preci- si. Tra

e

questi Rughetti cita una determinata capacità patrimo-niale e l'iscrizione all'albo degli agen-ti della riscossione dei tributi. Ora, nel panorama italiano ci sono diverse so-cietà private che si occupano di fiscali-tà locale, non tutte grandissime, ma di sicuro potenzial-mente interessate a giocarsi la partita. Anche nel pubblico, però, ci sono pretendenti.

Uno di questi è Poste Italiane, il colosso statale guidato da Massi- mo Sarmi che negli ultimi anni

ha cercato sotto traccia di dotar- si delle competenze necessarie per avventurarsi nel nuovo bu- siness. Esiste addirittura una

società ad hoc, che si chiama Poste Tributi e che in tempi recenti ha siglato contrat-

ti per la gestione di tasse locali con co- muni come Enna, Olbia, Avezzano, Sulmona, Santa Maria Capua Ve- tere e tutta una serie di Comu- nità montane e Consorzi di bo- nifica (vedi Ita- liaOggi del 27 gennaio 2012). Nei mesi scor- si non sono mancati con-

tatti tra Anci e Poste Tributi per verificare l'esistenza di margi-ni di collaborazione. Adesso, con la costi-tuzione di una società e la messa a gara di quasi la metà del suo capitale, il discorso po-trebbe tornare d'attua-lità. C'è anche chi dice che potrebbero essere in attesa alcune ban-che. Cosa che avrebbe

quasi del clamoroso, visto che gli istituti di credito sono usciti nel 2005 dalla porta principale della riscossione dei tributi nazionali, ceduta proprio a Equitalia. Le banche, però, potrebbero esse-re interessate a rientrare dalla finestra della fiscalità locale per recuperare un po' di quella liquidità sacrificata sull'altare della crisi.

A ogni modo lo schema di una società di riscossione controllata dall'Anci, e partecipata da part-ner pubblico-privati, non manca di suscitare perplessità. Alcuni osservatori fanno notare che co-munque la nuova realtà dovreb-be partecipare alle gare bandite dai comuni per la riscossione dei loro tributi, senza la garanzie di vincere. Ma il progetto, come conferma nel dettaglio l'Anci, è in cantiere ed è già a buon punto. o /*produzione riservata

Rughetti

Pagina 8 ,

Trisse locali, la -riscossione al rasi

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RISCOSSIONE

L'Anci vuole

DI FRANCESCO CREMANO

L'idea era nell'aria da tempo. pA:ioa;ttiaiiaoggdPnrlai èilstalot:icePZ bre 2011. scovando

In un Paio di em Per Prima (degli tAzdadvifrala maneolyintadalamenontid deltssoeialione) il Progetto

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di Equitalia dal 1° gennaio del 2013. Ora l'aggravarsi poderemicchris cc el coaoroastden e

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Attilio Bere" sembrano aver accelerato i tempi. Tanto che il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, ha chiara-mente scoperto le carte. 11 nuovo soggetto non punterà a realirzare utili e non sarà tutto in limavo. Attraverso un bando di gara verranno individuati uno o più opera- tori

privatiche fa a

il know how organitiv°. zza differenza con Equitalia, ha a Dehio,è che

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Pagina 31

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N oi non istigheremo mai alla disobbedienza, ma una cosa ce la devono spiegare: a qua-

le legge deve obbedire un sindaco, a quella che impone di mettere in si-curezza una scuola, o al patto di stabilità?». Graziano Delrio, presi-dente dell'Associazione dei comuni, ha ricevuto la telefonata preoccu-pata di un collega, un sindaco del veronese: dalle sue parti c'è stato un terremoto, per garantire la sicu-rezza della scuola lesionata dovrà sforare il patto di stabilità. Col ri-schio di sanzioni pesanti, dal taglio delle risorse statali al blocco delle assunzioni. «Ma a quale legge deve dare la precedenza un sindaco?».

A quale? «Adesso è il momento del coraggio», invoca Delrio: biso-gna rivedere i vincoli del patto di stabilità, «unico modo per fare ri-partire il Paese». Per questo, e per chiedere la modifica dell'Imu, la detestata tassa sulla casa, lAnci sta organizzando il 24 maggio a Venezia una manifestazione dei sindaci: che aspira a diventare una grande mobilitazione, invitati a partecipare i segretari di Cgil, Cisl e Uil, rappresentanze di Confindu-stria, Confcommercio, Rete impre-se Italia, insomma «tutti quelli che stanno soffrendo a causa dei vin-

Sindaci in piazza il 24 "Chiamiamo a raccolta

aziende e sindacati"

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I sindaci hanno chiesto anche al sindacato di partecipare alla protesta contro il Patto di Stabilità, che congela fondi disponibili per 40 miliardi

coli del patto», spiega il presidente dell'Anci, «noi non siamo il sindaca-to dei sindaci, ma rappresentiamo imprenditori e lavoratori del nostro territorio che ci chiedono di poter fare i pagamenti».

All'origine di tutte le scelte dei co-muni negli ultimi anni, infatti, dagli investimenti non affrontati (-16,5% nel 2010 rispetto all'anno prima, nel 2012 i comuni prevedono un'ulteriore contrazione del 18%) ai debiti non pa-gati o saldati con ritardi snervanti (la Pubblica amministrazione dovrebbe liquidare i fornitori entro 60 giorni: le imprese di costruzioni lamentano tempi di attesa medi di 8 mesi, con punte di due anni) è il famigerato patto di stabilità, regola che dalle brume nordeuropee si è reincarnata in versione italiana imponendo «un tetto ai pagamenti, ma in modo molto più complesso di come ciascuno lo può applicare in famiglia: spendo non più di quanto guadagno. No, - sospira Delrio - per centrare gli obiettivi di finanza pubblica, il patto ci costringe a mettere da parte un gruzzoletto. Per ottenere questo, cosa può fare un Comune? Taglia gli investimenti».

I soldi cioè in cassa ci sono, ma non è possibile spenderli. Per capire l'en-tità del problema, basti dire che i residui passivi nelle casse degli otto-mila comuni italiani sono una qua-rantina di miliardi, tenuti però sotto chiave dal patto. Basterebbe allenta-re un pochino le sue rigidissime ma-glie per mettere in circolo subito 7-8 miliardi, spiegano dall'Anci. «Ad esempio tenere fuori dal conteggio del patto alcune opere, in modo da poterle avviare e dare il via alla cre-scita». A Reggio Emilia, dove Delrio è sindaco dal 2004, «avrei oltre 40 mi-lioni di euro di pagamenti da fare quest'anno, ma ne potrò fare per me-no di venti». Con il governo ne ha parlato, «abbiamo fatto un lungo la-voro con il viceministro Grilli per sbloccare un miliardo e mezzo di li-quidità per l'acquisto di beni e servi-zi. Il massimo all'interno delle regole vigenti lo abbiamo fatto: ora bisogna cambiare le regole».

Ma il patto non discende dall'Eu-ropa? Dall'obbligo, assunto dall'Unio-ne, a tenere sotto controllo la finanza pubblica, che impone a ognuno di fa-re la propria parte, dallo stato cen-trale al piccolo ente locale (dal 2013 il patto di stabilità si applicherà anche ai comuni sopra i 1000 abitanti, men-tre fino a quest'anno la soglia era 5000)? «Ma i vincoli per noi li ha decisi l'Italia: i comuni francesi non hanno queste regole, quelli tedeschi hanno solo l'obbligo di pareggio di bilancio e di non produrre debito». Per creare lavoro, «adesso è il mo-mento di cambiare le regole anche da noi». Il 24 da Venezia, sono certi di essere in tanti a chiederlo al governo.

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I :Erario sblocca 2,2 miliardi di rimborsi Iva

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press LinE 05/05/2012 LA STAMPA

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Gli statali restano inamovibili Intesa governo-sindacati: niente riforma Fornero per i licenziamenti, riordinate le misure disciplinari

ROBERTO GIOVANNINI ROMA

Dopo le guerre ferocissime tra Renato Brunetta e i sin-dacati del pubblico impiego, con il suo successore sulla poltrona della Pubblica Am-ministrazione Filippo Patro-ni Griffi a quanto pare torna a splendere il sole sui rappor-ti tra organizzazioni sindacali e ministero. Nella notte tra giovedì e venerdì è stato in-fatti siglato un ampio accor-do che ridisegna completa-mente le regole del lavoro pubblico rispetto all'era Bru-netta. L'accordo - reso neces-sario per attuare anche nella pubblica amministrazione la riforma del mercato del lavo-ro Fornero, come previsto al-l'art.2 della riforma - è stato definito da Patroni Griffi con le confederazioni Cgil-Cisl-Uil-Ugl, le Regioni, le Provin-ce e i Comuni. «Sono soddi-sfatto - afferma il ministro -l'intesa sarà una buona base in vista della delega legislati-

va che a breve presenterò al consiglio dei Ministri».

I sindacati festeggiano: sia per aver voltato pagina rispet-to alla gestione precedente, ma anche e soprattutto perché l'applicazione della riforma Fornero non introduce quasi nessuna novità sul versante dei licenziamenti nel pubblico impiego. Si era ipotizzata l'estensione della possibilità di fare licenziamenti economici con semplice indennizzo anche nella pubblica amministrazio-ne; invece l'unico cambiamen-to (probabilmente positivo) ri-guarderà soltanto le regole dei licenziamenti disciplinari, che verranno complessivamente riordinati «ferma restando la competenza dei contratti col-lettivi nazionali (come avviene nel privato)».

Non solo: l'intesa per quan-to attiene alle nuove regole del mercato del lavoro pubblico ri-badisce la «centralità» del contratto di lavoro subordina-to a tempo indeterminato, con

una conseguente restrizione della possibilità di utilizzare contratti flessibili o precari (ferma restando la possibilità di deroghe per particolari set-tori come sanità, ricerca e istruzione). Altri aspetti trat-tati riguardano le relazioni sindacali, la valutazione, la mobilità dei dipendenti, la pre-mialità e la dirigenza. Sui mec-canismi di valutazione e sulla premialità l'intesa prevede (si legge in una nota del ministe-ro) «una razionalizzazione del sistema, mediante una minore rigidità, ma lasciando inalte-rato il sistema di garanzia che eviti la distribuzione a pioggia delle risorse destinate agli in-centivi». In agenda anche un «intervento sulla dirigenza, cui verrebbe garantita una maggiore autonomia rispetto all'organo di indirizzo politi-co». Il testo indica i principi di fondo che dovranno rientrare nella delega; il merito verrà dunque articolato. In una pro-spettiva di «convergenza» -

viene sottolineato - con il mer-cato del lavoro privato.

I sindacati hanno indicato come «positiva» la ripresa di un sistema di relazioni sindacali, scardinato - dicono - negli ulti-mi anni, sperando che porti a una revisione profonda della Ri-forma Brunetta». Però insisto-no affinché si facciano ripartire anche le retribuzioni dei dipen-denti pubblici e della scuola, co-me evidenziato dalle rispettive categorie della Cisl: «L'intesa recepisce il principio secondo cui parte dei risparmi di spesa pubblica che i lavoratori contri-buiscono a generare debbano andare ai salari. Su questo ci aspettiamo concretezza e rapi-dità». In casa Cgil, invece, si parla di «un primo segnale di discontinuità che riapre, dopo le macerie prodotte dalla legge Brunetta, un percorso sindaca-le che riguarda il mondo del la-voro pubblico, riaprendo final-mente la porta ad un percorso fatto di norme legislative e di nuove contrattualizzazioni».

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Pennoni , primi nulle forze clefordine

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comparto sicu I dipendenti soli

circa 450 mila cosa divisi

a

183 mila

mila

Guardia di Finanza

Pensioni, primo round sulle forze dell'ordine

A riposo 5 anni prima degli altri pubblici. Ora la riforma anni (oggi) e a 67 anni (tra breve). Ma è immaginabile, si interrogano i mini-stri, i vertici di queste forze armate e di polizia, e anche i singoli restare in servizio a 62 anni? Spiega Claudio Giardullo, segretario del sindacato di polizia affiliato alla Cgil: «L'età media in polizia è già troppo alta. Siamo oltre i quarant'anni. Si sono visti re-parti di ordine pubblico, in piazza a Roma, con personale di 47 anni che insegue i ragazzini. Vogliamo avere agenti ancora in servizio a sessan-t'anni? Io pongo questa domanda: al governo interessano solo i conti o

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l'e - :ioni, primo round sulle IinzcddPordiuc

bìnien

i hanno visti entrare alla che- , tichella a palazzo Chigi e poi

uscirne, due ore dopo, senza un commento. Riunione informale di ministri alla presenza di Mario Monti: c'era Elsa Fornero, e poi An-namaria Cancellieri (Interno), Giampaolo Di Paola (Difesa) e Paola Severino (Giustizia). Si sono incon-trati per parlare di pensioni. Pen-sioni molto particolari, però. Quelle di chi lavora nelle forze armate e di polizia. Una galassia di quasi 450 mila dipendenti pubblici che vesto-no una divisa, portano un'arma, e se fino ad oggi andava in pensione me-diamente cinque anni prima degli altri dipendenti pubblici, con la ri-forma dovrebbe andare in quie-scenza molto più tardi. E' stata una riunione informale e non risolutiva. «Un primo giro di tavolo», s'è la-sciato sfuggire uno dei partecipan-ti. Fonti della Difesa sono laconiche: «Si è esaminata l'applicazione di misure passate nei diversi settori». Il punto è che le posizioni tra i mini-stri sono molto lontane e si rischia la lite pubblica.

Entro il 30 giugno il governo de-ve emanare un regolamento per le pensioni di questo comparto. I sin-dacati sono in fibrillazione. In vi-sta dell'incontro di palazzo Chigi, ieri mattina è arrivata una nota congiunta dei sindacati di polizia Siap, Silp-Cgil, Coisp e Anfp che ha il tono dell'ultimatum: «Si riba-disce con forza - scrivono - l'esi-genza della salvaguardia della spe-cificità del comparto, riconosciuta per legge. Specificità che significa riconoscimento professionale e previdenziale del lavoro degli ope-ratori delle forze di polizia e delle forze armate».

È appunto questa specificità nel lavoro del poliziotto o del soldato che Elsa Fornero fatica ad ammet-tere. Secondo gli schemi elaborati dal ministero del Welfare tutti, ma davvero tutti i dipendenti pubblici, dovranno andare in pensione a 62

Polizia di Stato

Polizia Polizia penitenziaria', foresta le

qualcuno ha anche a cuore il servi-zio? Se il problema è solo quello della ragioneria, e non quello dell'efficien-za, lo dicano apertamente». Analoghi discorsi si sentono al ministero della Difesa dove ridono alla sola idea di mandare in un futuro Afghanistan soldati di cinquanta-sessanta anni.

Eppure i nodi non sono facilmen-te risolvibili. I militari hanno un isti-tuto pensionistico, la cosiddetta «ausiliaria» (che fu cancellato per i poliziotti con la riforma Dini), che nei primi cinque anni da ex permet-te di richiamare in servizio il vec-

chio dipendente e in cambio gli ga-rantisce un incremento sulla pen-sione pari al 75% degli aumenti sala-riali di chi è ancora in armi. Questo meccanismo consiste in un assegno integrativo e un ricalcolo della pen-sione «vera» del 24%. I poliziotti e i carabinieri hanno un altro meccani-smo - il cosiddetto «moltiplicatore» - che di fatto regala 1 anno di contri-buti ogni 5 anni di servizio effettivo. Questo per i pensionamenti antici-pati. In caso di pensioni di vecchia-ia, il «moltiplicatore» scatta all'ulti-mo anno e di fatto regala cinque

Forze armate

Vigili del fuoco

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anni di contributi al neopensionato. Finora la Fornero è stata severa

sull'ausiliaria, che vorrebbe abolire a partire dal 2018, e tagliando drasti-camente il «regalo» del moltiplicato-re da 5 a 2 anni di contributi figurati-vi. Questo brutale taglio sulle pen-sioni non soltanto sta scatenando l'ira di 450 mila persone che per lo Stato si sacrificano con un lavoro duro e sporco, però, ma spaventa i vertici della Difesa che contano su un esodo anticipato di 30 mila tra ufficiali e sottufficiali. Se salta l'ausi-liaria, addio piani.

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I:h -p:ioni, primo round sulle IinzcddPordiuc

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i è svolta martedì 24 la giornata multietnica che ha coinvolto, alla sua ottava edizione, i

ragazzi delle scuole e diverse associazioni del territorio. In contemporanea si è inaugurata la mostra "La mia scuola per la pace", nella sala Maccabelli, conclusasi domenica 29, con elaborati realizzati dagli alunni dell?Istituto Comprensivo, dalla scuola

dell'infanzia di Godo alle Secondarie di primo grado. Elaborati pieni di colori e di messaggi di pace, amicizia, collaborazione e principi della nostra Costituzione. La dirigente scolastica Marisa Tronconi e l'assessore all'Istruzione Laura Errani hanno introdotto la manifestazione. Sono poi seguite le esibizioni dei ragazzi con canti, poesie, riflessioni, balli. All'ora di

cena è entrato in funzione anche uno stand gastronomico con piatti multietnici, gestito dai genitori. Erano allestiti anche tre stand informativi a cura del negozio Equo e solidale di corso Farini, degli amici del Mato Grosso e dei coniugi Tristano Onofri e Southima Lattanakhambay. Quest'ultimo con foto e oggetti del Laos, paese asiatico di cui è originaria la signora. La nostra scuola è molto impegnata nel conoscere, creare legami e costruire interessi multietnici in ambito didattico. Un'educazione multiculturale spesso arricchita da laboratori con attività ludiche e approfondimenti culturali realizzati in collaborazione con varie associazioni: Lions Club, Villaggio Globale, Operazione Mato Grosso, Caritas, associazione Papa Giovanni XXIII, Emergency, Mani tese, Amici del Mozambico e Anpi. Quest'anno i ragazzi stranieri registrati a inizio anno scolastico erano 119 su 936, con una media del 12,7%. Alla scuola dell'Infanzia di Godo 7 su 83; alle primarie di Russi 54 su 332; Primarie di S.Pancrazio 13 su 123; Primarie di Godo 9 su 104; Secondarie 36 su 294.

G.D.

Nella foto di Morena Sansoni, bambini a uno degli stand della festa in piazza

Russi multietnica

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I poli energefici ...al voto 2;

press LinE 04/05/2012

La scuola educa a vivere insieme e in pace

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press LinE

il Resto del Carlino 05/05/2012 Ravenna

SALUTE

E la giornata della cardiologia

LA SALA polivalente di via Cavour ospita oggi, con inizio alle IO, la terza Giornata della cardiologia. Prevenzione delle malattie cardioventricolari. Quali nozioni sono utili ai pazienti e alla popolazione?' è il tema dell'incontro che vedrà protagonisti il responsabile dell'Unità di cardiologia del Gruppo Maria Cecilia Stefano Bosi, e i suoi collaboratori Stefano Censi. e Rita Conti. A presiedere i lavori sarà l'assessore comunale alle Politiche socio-sanitarie, Laura Errani. :(Questa iniziativa afferma — sottolinea l'impegno dell'amministrazione comunale russiane e di tante associazioni del territorio, Lions club Russi, Progetto defibrillazione precoce 'Di cuore in cuore', Pubblica assistenza Russi, a sostegno della prevenzione delle patologie cardiovascolari e della morte precoce da arresto cardiaco».

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