Upload
others
View
3
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Insegniamo e alleniamo le emozioni
a cura di Eugenio DE GREGORIO e Sabrina BENVENUTOSRdS Coni Liguria
Modulo 3: A scuola di intelligenza emotiva
Genova, 9.12.2019
1
Workshop
http://liguria.coni/scuola-regionale
L’autoefficacia percepita
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
http://liguria.coni/scuola-regionale
(Il senso di) autoefficacia percepitaÈ una convinzione che riguarda ciò che si è in grado di fare (non le proprie qualità fisiche o di personalità). Riguarda contesti, attività e compiti specifici e varia lungo diverse dimensioni:
Il livello riguarda la dipendenza dell’autoefficacia dal grado di difficoltà di un determinato compito,
La generalità riguarda la trasferibilità dei giudizi personali di efficacia a compiti o attività diverse,
La forza riguarda la certezza di poter eseguire un determinato compito.
5definizione tratta da Pajares e Urdan (2005). L’autoefficacia degli adolescenti. Dalla scuola ai comportamenti a rischio. Erickson: Trento (pag. 59).
Chi la ha alta e chi la ha bassa…
8
Il circolo virtuoso
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
12
Riflettere sulle emozioni: il Blueprint
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
15
Comunicazione e
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
http://liguria.coni/scuola-regionale
Emozioni e stato di attivazione fisiologica
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
18
19
Il ruolo della scuola
Mi sento in grado di…Mi sento in grado di…
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivoTu chiamale se vuoi... Emozioni!!!
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Emozioni e invecchiamento
Le emozioni e gli affetti acquistano grande rilievo nella vita dell’anziano
Paradosso dell’invecchiamentoNonostante all’aumentare dell’età ci siano dei cambiamenti a livello
fisico e cognitivo, l’elaborazione degli aspetti emotivi rimane efficiente o può addirittura migliorare.
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Gli approcci teorici Tre sono gli approcci teorici più importanti nello studio dell’elaborazione emotiva nell’invecchiamento. Interrogativi importanti sulle diverse traiettorie di sviluppo dei processi cognitivi e di quelli emotivi e sul tipo di interazione tra cognizione ed emozione all’aumentare dell’età.
Differential Emotions Theory (DET)Differential Emotions Theory (DET)
Dynamic Integration Theory (DIT)Dynamic Integration Theory (DIT)
Socioemotional Selectiviy Theory (SST)Socioemotional Selectiviy Theory (SST)
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Differential Emotion Theory (DET)Differential Emotion Theory (DET)Approccio delle emozioni differenzialiApproccio delle emozioni differenziali
[Magai, Consedine, Krivoshekova, Kudadjie-Gyamfi e McPherson 2006]
• All’aumentare dell’età le emozioni diventano sempre più complesse a causa di un maggior numero di rielaborazioni cognitive che legano le diverse emozioni tra loro.
• Esiste un numero limitato di emozioni umane di base che non cambiano per tutto l’arco di vita (esempio: vergogna).
Plasticità del sistema emotivo che si modifica in base alla capacità cognitive e alle richieste ambientali:
• Miglioramento nella capacità di anticipare e gestire le risposte emotive proprie e altrui per non perdere gli affetti
• Inibizione delle espressioni emotive più difficoltosa e uso di strategie di regolazione diverse rispetto al giovane
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Dynamic Integration Theory (DIT)Dynamic Integration Theory (DIT)Approccio dell'integrazione dinamicaApproccio dell'integrazione dinamica
Durante tutto l’arco di vita gli individui possono evidenziare due percorsi di sviluppo emotivo:
•Ottimizzazione:Ottimizzazione: automatico, non richiede grandi risorse cognitive
Spinge gli individui verso un numero maggiore di stati emotivi positivi e un numero minore di stati emotivi negativi
•Differenziazione:Differenziazione: maggior elaborazione consapevole e maggiori risorse cognitive
Spinge verso la complessità cognitivo-affettiva
Continua integrazione dinamica e flessibile dei meccanismi durante lo sviluppo.
Con l’aumentare dell’età e la diminuzione delle risorse cognitive Con l’aumentare dell’età e la diminuzione delle risorse cognitive Soprattutto Soprattutto meccanismo di ottimizzazione meccanismo di ottimizzazione compensazione della perdita e della compensazione della perdita e della
complessità cognitivo-affettivacomplessità cognitivo-affettiva
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Socioemotional Selectiviy Theory (SST)Socioemotional Selectiviy Theory (SST)Teoria della selettività socioemotivaTeoria della selettività socioemotiva
1.Due tipi di obiettivi che guidano le nostre azioni:
Obiettivi conoscitiviObiettivi conoscitivi:: apprendimento per mezzo delle relazioni socialiObiettivi emotiviObiettivi emotivi:: contatti sociali ridotti per regolare meglio i propri stati emotivi nel presente
2. La percezione del tempo influenza la scelta degli obiettivi:
Tempo percepito come illimitato obiettivi conoscitiviTempo percepito come limitato obiettivi emotivi
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Socioemotional Selectiviy Theory (SST)Socioemotional Selectiviy Theory (SST)
3. La percezione temporale influenza la qualità degli stati emotivi nell’invecchiamento.
«Regolazione emotiva focalizzata sull’antecedente»: capacità di evitare proattivamente gli stati emotivi negativi attraverso la regolazione delle reti sociali. Poche interazioni e con persone conosciute bene o della famiglia emozioni positive
«Riduzione dell’anticipazione della negatività»: tendenza a pensare meno alle conseguenze negative delle decisioni e, dunque, a sostenere che le decisioni prese giungano, nella maggior parte dei casi, a buon esito.
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
L’effetto positivitàL’effetto positività Tendenza degli anziani a prediligere ricordi positivi ai fini del
loro benessere o a rielaborare vicende negative del passato in chiave positiva in confronto ai giovani (fallimento scolastico).
Solo gli anziani che ottengono prestazioni elevate nei compiti di controllo cognitivo sono più in grado di soddisfare i propri obiettivi di regolazione delle emozioni e mostrano quindi un effetto positività in memoria più marcato.
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Aspetti motivazionali nell’invecchiamentoAspetti motivazionali nell’invecchiamentoPENSIERI DEMOTIVANTI
Stile Attributivo: modalità piuttosto stabile di attribuire i nostri e altrui risultati all’una o all’altra causa.
Gli anziani tendono più dei giovani ad attribuire i risultati a cause
- stabili: «non sono portato», «i compiti e le situazioni sono troppo difficili per me...»
- specifiche: relative in particolare a compiti verso cui si sentono meno «portati» o stereotipizzati negativamente.
Instaurazione di un circolo vizioso e impotenza appresa (Es. compiti di memoria)
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Causa dello stile attributivo disfunzionale dell’anziano:
Ambiente demotivante e controllante: figli o caregiver che attribuiscono successi e insuccessi a mancanza di impegno o abilità e che frenano la
motivazione
Ambiente supportivo dell’autonomia che fa sentire
-Cared (mi interesso a te, ci tengo che tu riesca, confido che ce la farai)
-Competente (ti faccio provare mostrandoti che puoi riuscire)-Autonomo (ti consento di scegliere nell’ambito dei compiti in cui ti sei sentito competente)
Aspetti motivazionali nell’invecchiamentoAspetti motivazionali nell’invecchiamento
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Secondo il modello motivazionale di Eccles et al. (1983) la motivazione è il prodotto di due fattori:
- Aspettative (credere di riuscire) - Valori (voler riuscire)
Il valore è ulteriormente definito da: Obiettivi a lungo termine, Emozioni anticipate, Percezione di utilità del compito
Elemento sottrattivo: il costo (in termini di fatica e utilità)
Per l’anziano il costo è maggiore che per il giovane maggiore probabilità di rinunciare
Usare strategie ben padroneggiate, valorizzare le attività, dare significato, prediligere attività che possano promuovere benessere ed emozioni positive
Aspetti motivazionali nell’invecchiamentoAspetti motivazionali nell’invecchiamento
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
AMBIENTI DEMOTIVANTI
Tre modalità attraverso le quali l’ambiente può demotivare
La minaccia dello stereotipo
Gli stereotipi inducono i soggetti a comportarsi in conformità alle attese.
“L’anziano ha poca memoria” aumento dell’ansia pensieri distraenti e preoccupazioni bassa performance in compiti di memoria
Sostituirsi
Il bisogno di sentirsi competente in diversi ambiti e situazioni se frustrato genera demotivazione e riduce la percezione di benessere (compiti sfidanti)
Feedback che stimolano una teoria entitaria e il ritiro
I feedback sulla persona (“sei bravo” - teoria entitaria) spingono obiettivi alla dimostrazione
I feedback sul compito spingono a obiettivi alla padronanza (ritiro)
Aspetti motivazionali nell’invecchiamentoAspetti motivazionali nell’invecchiamento
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
Motivarsi e MotivareMotivarsi e MotivareSTRATEGIA MODALITÀ
Diminuire il costo Suddividere i compiti in step o suggerire strategie
Aumentare il benefici percepito Sostenere valori e obiettivi
Valorizzare ambienti supportivi dell’autonomia
Rispettare i tempi, non giudicare, accogliere le emozioni
Sostenere una visione incrementale
Promuovere una visione delle abilità come migliorabili
Ridurre il confronto sociale e gli stereotipi
Sviluppare la tendenza a pensare alla propria unicità
Promuovere l’autoefficacia Accrescere la percezione di farcela
Favorire la scelta Proporre situazioni e compiti percepite come proprie
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
PERCEZIONE DI CONTROLLO
Sentire che si sta padroneggiando la situazione e si è protagonisti.
Il benessere e la soddisfazione = rapporto tra attesa di controllo esercitabile e controllo effettivamente esercitato da sé.
Ottimizzazine del controllo (Heckhausen, 1997): gli anziani, con il passare del tempo, selezionano le attività in cui dispiegare i loro sforzi, indirizzandoli verso ambiti in cui il successo e più probabile, ovvero che percepiscono come controllabili, sentendosi capaci di affrontare la situazione.
Motivarsi e MotivareMotivarsi e Motivare
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
ESERCIZIO DEL CONTROLLO
Sostenere l’autoefficacia: porsi davanti ad un compito o una situazione e credere di riuscire.
Per sostenerla è necessario:
• Vedere altri con cui ci si identifica che riescono (tecnica del modeling)
• Persuasione verbale (convincersi di riuscire, dirsi «ce la farò»)
• Gestire le eventuali emozioni negative (soprattutto l’ansia)
• Stabilire degli obiettivi
• Essere sostenuti da messaggi di fiducia che valorizzino l’impegno
Importante per l’anziano è fare pratica sensazione di competenza riduzione ansia incremento prestazione
Motivarsi e MotivareMotivarsi e Motivare
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
ESERCIZIO DEL CONTROLLO
Contrastare gli stereotipi: tendono a demotivare al compito e contribuiscono alla riduzione della prestazione.
Per contrastarli è necessario:
• pensare a un membro del gruppo stereotipizzato che riesce bene nel compito
• focalizzarsi in immagini positive dell’anziano
• distanziarsi, sentirsi diversi dal gruppo degli anziani
• nell’autoaffermarsi, richiamare qualità positive di sé e pensare a situazioni in cui si ha avuto successo
• sviluppare una visione incrementale, credere che si può migliorare e che la prestazione dipende principalmente da fattori modificabili piuttosto che dall’essere anziano
Motivarsi e MotivareMotivarsi e Motivare
De Beni & Borella (a cura di), Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2015Capitolo VIII. Emozioni, motivazioni e personalità nell’invecchiamento attivo
ESERCIZIO DEL CONTROLLO
Scegliere e percepire la possibilità di scelta come opportunità
Un ambiente che promuove l’autonomia è motivante, ma è necessario che il sostegno all’autonomia venga percepito dall’anziano.
Aumento motivazione autodeterminata e benessere
Intervenire affinché l’anziano desideri poter scegliere della propria vita: offrire spazi di scelta e sostenere l’impegno a scegliere
Motivarsi e MotivareMotivarsi e Motivare