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Approvato:
Dott. Ing. Maurizio CesaVia Le Canevare, 3031100 TREVISO
Telefono 0422 435091Fax 0422 1741901http://www.studiocesaingegneria.it - www.cesaingegneria.com
Codice Fiscale CSE MRZ 62E31 A516FPartita Iva Cesa Ingegneria S.r.l. : 04062530268
Data :
RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTOIng. Leonardo Mercatali
A
PROGETTISTA
Fascicolo
Oggetto
Redatto:Descrizione revisione:Nome file:Rev. n°:Data:
A termini di legge riserviamo la proprieta' di questo disegno con divieto di riprodurlo o di renderlo comunque noto a terzi senza nostra autorizzazioneAccording to the law we reserve the rights to this drawing and it is forbidden to riproduce or pass to other parties without our permission
Controllato:
RELAZIONE GENERALEquadro economico
Timbro e Firma :
File :
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Comune di SpineaProvincia di Venezia
PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO
Interventi di riqualificazione del centro di Spinea,con incremento e miglioramento dei
collegamenti ciclopedonali a servizio delle areedi sosta
Comune di SpineaIncremento e miglioramento dei collegamenti ciclopedonali
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RELAZIONE GENERALE
1. PREMESSA............................................................................................................... 2Rispondenza del progetto alla finalità dell’intervento ................................2Rispetto del livello qualitativo............................................................3Costi e benefici attesi ......................................................................3
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO .......................................................................... 43. ANALISI DELLO STATO DI FATTO..................................................................... 64. LE ESIGENZE E LE EMERGENZE ........................................................................ 85. LE LINEE GENERALI DEL PROGETTO............................................................... 96. LE CARATTERISTICHE ESSENZIALI DEL PROGETTO- ASPETTIPUNTUALI CARATTERISTICI E MATERIALI IMPIEGATI................................. 157. FATTIBILITA’ DELL’INTERVENTO .................................................................. 188. DISPONIBILITA’ DELLE AREE........................................................................... 199. INFRASTRUTTURE E RETI IMPIANTISTICHE ................................................ 2010. TEMPI DI ESECUZIONE..................................................................................... 2111. QUADRO ECONOMICO ..................................................................................... 22
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1. PREMESSA
Le opere previste dal presente progetto rientrano nel programma di interventi finalizzato
alla ricerca dell’incremento e del miglioramento della mobilità ciclo pedonale e della
fruibilità dei percorsi principali di collegamento tra il centro cittadino e le aree urbane di
maggiore attrazione.
L’obiettivo prefissato è un miglioramento ed un incremento della sicurezza negli
spostamenti tra i vari poli attrattori/generatori di spostamento urbani raggiungibili
attraverso un mezzo di locomozione ecologico e tale da favorire un indirizzamento
dell’utenza locale verso l’uso delle due ruote per gli spostamenti a breve raggio in
completa sicurezza, sollevando nel contempo la presenza di veicoli motorizzati sulla rete
viaria cittadina già particolarmente gravata, specialmente nelle aree di intervento.
Gli interventi considerati si propongono di integrare il nuovo itinerario protetto edificato
recentemente lungo l’asse di Via Roma con i percorsi ciclabili esistenti, e creare un
collegamento delle zone del comune posizionate verso Mestre attraverso il sottopasso di
Via Unità, unendo nel contempo la pista già esistente su Via Bennati.
L’intervento ciclabile su Via Roma si era completato nell’area orientale con la
realizzazione di un collegamento proiettato verso Piazza Guglielmo Marconi .
E’ nata ora la necessità di realizzare un prolungamento del percorso ciclabile verso est,
in modo da completare in modo organico l’infrastruttura verso quest’area del territorio
cittadino ed collegare attraverso una rete razionale di piste le aree urbane con i parcheggi
scambiatori posizionati a ridosso della stazione ferroviaria.
L’Amministrazione Comunale ha incaricato quindi l’Ing. Maurizio Cesa della
valutazione della fattibilità delle opere in relazione alla realizzazione del prolungamento
orientale del percorso ciclabile di Via Roma.
Rispondenza del progetto alla finalità dell’intervento
Il progetto nasce dalla necessità di migliorare la circolazione ciclistica nell’area
centrale del Capoluogo realizzando una dorsale ciclabile che colleghi trasversalmente il
territorio lungo la via principale. L’obiettivo è di dare una nuova infrastruttura a
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servizio di ciclisti e pedoni priva di barriere architettoniche e sicura per la fruizione.
Rispetto del livello qualitativo
La creazione di un percorso ciclabile permette di servire le centralità della zona
raccordando l’itinerario alle aree maggiormente rappresentanti poli di
attrazione/generazione degli spostamenti urbani.
Le finalità prefissate sono conseguite attraverso un progetto che adotta soluzioni
coerenti con la normativa vigente. Il tutto nell’ottica di creare una realizzazione che
elimini le barriere architettoniche, oggi presenti, all’interno di un progetto complessivo
di riqualificazione dell’area centrale.
Costi e benefici attesi
Il progetto a fronte dei costi di investimento nella realizzazione delle opere, presenta i
seguenti benefici:
- riduzione dell’inquinamento ambientale per effetto dell’incentivazione della mobilità
ciclistica;
- miglioramento della sicurezza dei pedoni e dei ciclisti attraverso la realizzazione di
itinerari protetti dedicati agli utenti deboli nonché elementi di incremento della
sicurezza nelle fasi di attraversamento stradale ;
- eliminazione delle barriere architettoniche;
- riqualificazione delle aree urbane e separazioni delle tipologie delle correnti di
traffico.
- identificazione più decisa delle zone urbane e recupero degli spazi dedicati alla
socialità e non solo al mero supporto del transito veicolare.
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2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Norme statali e regionali
Decreto Legislativo 30 novembre 1999, (Regolamento recante norme per la
definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili)
Decreto legislativo 30 aprile 1992 n.285. Nuovo Codice della Strada.
D.P.R. 16 dicembre 1992 n.495. Regolamento di attuazione del Nuovo Codice della
Strada.
Decreto 5 novembre 2001 “Norme geometriche e funzionali per la costruzione delle
strade”
Decreto 19 aprile 2006 "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle
intersezioni stradali"
Legge R. V. 30 dicembre 1991, n. 39 (BUR n. 116/1991)
2.2 Norme CNR. CNR 60/78 “Norme sulle caratteristiche geometriche e di traffico delle strade urbane”.
. CNR 77/80. “Istruzioni per la redazione dei progetti di strade”.
. CNR 90/83. “Norme sulle caratteristiche geometriche e di traffico delle intersezioni
stradali”.
. CNR 150/92. “Norme sull’arredo funzionale delle strade urbane”.
. Rapporto 13 novembre 1998 della “Commissione di studio per le norme relative ai
materiali stradali e progettazione, costruzione e manutenzione delle strade”costituita con
Decreto Pres. CNR n. 13465 11 settembre 1995. Norme geometriche e funzionali per la
costruzione di strade.
2.3 Sicurezza stradale. D.P.R. 27 aprile 1978 n.384. Regolamento di attuazione in materia di barriere
architettoniche e trasporti pubblici;
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. L.R. Veneto 30 agosto 1993 n.41. Norme per l’eliminazione delle barriere
architettoniche.
2.4 Illuminazione stradale. Istruzioni tecniche CEI 88 – 1990
. Legge n° 186 del 1 marzo 1968 (Regola d'Arte).
. Legge n° 46 del 5 marzo 1990 (Norme per la sicurezza degli impianti).
. UNI 11248 - 2007 ‘Selezione delle categorie illuminotecniche’ che va a sostituire la
UNI 10439 ‘Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato’.
. L.R. Veneto n.17 del 07.08.2009 Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento
luminoso, il risparmio energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela
dell’ambiente e dell’attività svolta dagli osservatori astronomici.
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3. ANALISI DELLO STATO DI FATTO
L’ asse oggetto dell’intervento costituisce la sede urbanizzata della SP32 “Miranese”, e
si sviluppa lungo la direttrice est-ovest.
Attraversa una zona antropizzata di storico impianto e lambisce tutti i punti di
principale interesse e attrazione della Città.
Il TGM ( traffico medio giornaliero) si attesta sui 18.000 transiti ( medi bidirezionali,
Fonte : Provincia di Venezia – Servizio Trasporti) evidenziando l’importanza e il carico
che viene assorbito dal tratto stradale in esame.
Attualmente è dotata di sede ciclabile protetta lungo questo tratto di strada che si
sviluppa dalle zone centrali fino quasi alla Parrocchiale di San Vito .
Da qui verso est l’utenza ciclistica deve pertanto usufruire per il transito della banchina
stradale, senza alcuna tutela specifica che garantisca una protezione dai transiti dei
veicoli, a differenza dei pedoni che possono utilizzare ampi marciapiedi – sebbene per la
maggior parte situati lungo il lato sud – per la deambulazione.
Lungo il tratto, il sedime stradale è abbastanza ampio sebbene non uniforme su tutta
l’estensione.
Possiamo distinguere quattro situazioni che si sviluppano lungo l’area di intervento :
a) Sede stradale di Via Roma
b) Sede stradale di Via Unità lato ovest
c) Sede stradale di Via Unità lato est
d) Sede stradale di Via Roma lato est
Nella situazione a) la carreggiata ( nella quale sono comprese le corsie di marcia e le
banchine) presenta una larghezza variabile tra i quasi 11 metri e gli 8,70 metri . Siamo in
un ambito notevolmente urbanizzato ove sono presenti servizi e spazi dedicati
prettamente alla mobilità cittadina.
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Inoltre anche l’intersezione tra Via Roma e Via Cattaneo/ Via Matteotti porta con sé una
variazione dimensionale della sede stradale continua, determinata anche dalla
realizzazione delle corsie di accumulo centrali per le svolte a sinistra dei veicoli.
Mediamente le corsie dedicate al transito dei veicoli è largo 8.50 metri.
Nella situazione b) , che rappresenta il tragitto originario di Via Roma prima della
realizzazione del sovrappasso ferroviario e della conseguente variante stradale, la sede
stradale, larga complessivamente circa 7,00 metri è corredata da marciapiedi di discrete
dimensioni su entrambi i lati della via. Essendo una strada cieca, questa via, in particolare
nel tratto ad est dell’intersezione con Via Bennati, risulta con un traffico veramente
limitato alla movimentazione dei residenti, e la strada viene utilizzata in parte come
parcheggio su entrambi i lati.
L’area c), Via Unità ad est della linea ferroviaria, ed unita al tratto precedente da un
sottopasso ciclopedonale, presenta una dimensione trasversale significativa, pari
mediamente a 11 metri, corredata di marciapiedi su entrambi i lati.
Anche questo tratto risulta poco interessato dal traffico, data la sua destinazione
squisitamente residenziale.
Il tratto d) rappresenta la viabilità di collegamento con il Comune di Venezia e anche in
questo caso le dimensioni trasversali della sede stradale sono molto variabili, determinati
dalla presenza di intersezioni ed aree di servizio. Le dimensioni trasversali variano tra i 12
e i 13 metri.
Tutti i tratti di strada sono fornito di illuminazione pubblica anche se non sempre in
buono stato di conservazione e efficienza.
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4. LE ESIGENZE E LE EMERGENZE
Si possono riassumere nei seguenti punti le problematiche alle quali si cercherà di dare
risposta con le proposte progettuali.
1) Via Roma nel tratto interessato, pur essendo una strada di collegamento e di grande
transito motorizzato e corredata da ampi marciapiedi, non possiede alcun percorso
ciclabile protetto, esponendo ad un evidente rischio le utenze stradali deboli che ivi
transitano .
2) Le dimensioni trasversali del tratto di strada, di ampie dimensioni, se da un lato
favorisce il deflusso degli automezzi, dall’altro comporta il pericolo di un transito a
velocità più sostenuta di quella ammessa o di quella che le situazioni contingenti
richiederebbero ( ambito urbano, elevata percentuale di pedoni, presenza di zone di
parcheggio a lato strada, attraversamenti pedonali) ;
3) La presenza di flussi ciclisti precipui per la collocazione urbana e l’elevato
inurbamento della strada richiedono l’esigenza di aumentare le condizioni di
sicurezza per la mobilità a due ruote non garantita dalla sola presenza della
segnaletica orizzontale;
4) Perché una rete ciclabile e pedonale abbia una valenza nel territorio, è necessario
che colleghi i poli di generazione/attrazione degli spostamenti senza soluzione di
continuità e possibilmente senza promiscuità con le altre tipologie di utenze stradali;
5) Si deve altresì garantire una corretta fluidità del traffico a due ruote senza creare
situazioni che possano generare pericoli per le altre componenti deboli dell’utenza
stradale (pedoni), evitando promiscuità e offrendo adeguati spazi dedicati e
specifici.
6) Il nuovo assetto nella ripartizione degli spazi stradali deve tener in evidenza le
necessità della gestione urbana, valutando in particolare gli spazi destinati ai
parcheggi, agli accessi delle residenze, alle aree per la raccolta RSU.
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5. LE LINEE GENERALI DEL PROGETTO
La scelta finale sia del tipo costruttivo e di uso dei materiali sia del tipo localizzativo e
dimensionale è stata adottata dopo una valutazione delle ipotesi progettuali intermedie,
che si incentravano in particolar modo nello studio di possibili alternative .
Particolare attenzione è stata prodotta nello studio delle soluzioni dell’assetto degli
spazi destinati alle diverse utenze stradali, verificando la possibilità di impiegare gli spazi
disponibili attraverso tre tipi differenti di impiego e di condivisione : pista ciclabile in
sede propria, pista mista in condivisione con l’utenza pedonale e area condivisa, dove le
varie utenze stradali condividono gli spazi.
La maggior parte dell’estensione della pista si sviluppa su sede propria, distinta dalla
sede carrabile attraverso l’interposizione di un’aiuola separatrice larga 50 cm avente
pavimentazione in cubetti di porfido.
Gli spazi sono stati ricavati da quelli attualmente dedicati al transito veicolare. In alcune
situazioni è risultato necessario ristrutturare la gestione del traffico per poter ottenere la
nuova distribuzione spaziale. In particolare all’intersezione prossima all’edificio religioso
sarà necessario eliminare le corsie di accumulo di svolta a sinistra lungo Via Roma per
dirigersi verso Via Cattaneo e Via Matteotti. In ogni caso i veicoli ( in realtà pochi) che si
porranno in centro carreggiata pe la svolta potranno essere sfilati senza problemi sulla
destra dati i sufficienti spazi rimasti dopo l’intervento.
La fermata per i mezzi pubblici verrà riproposta nella medesima posizione attuale, così
come la piazzola RSU in corrispondenza del parcheggio prossimo a Via Cattaneo.
La pista proseguirà in adiacenza al sagrato e anche in questa zona sarà divisa dalla sede
utilizzata dai veicoli motorizzati tramite l’aiuola di cui si diceva. Quest’ultima avrà una
particolarità che si ripeterà ogni 5 metri circa. Sarà dotata di varchi nascosti per
permettere all’acqua piovana di raggiungere dalla sede stradale il grigliato che scorre ai
piedi delle cordonate delimitanti il sagrato. Tale scelta è stata adottata per limitare i costi
e gli scavi sulla sede stradale, dato che non sono previste nuove zone pavimentate e di
conseguenza l’assetto idraulico dell’area non verrebbe mutato.
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Appena dopo Via Tintoretto, la pista proseguendo lungo il lato nord di Via Roma,
andrebbe a modificare l’attuale assetto delle zone di sosta antistante le attività
commerciali ivi presenti. Per quanto possibile, sono stati ricavati nuovi spazi, ma la
disposizione di questi parallelamente all’asse stradale rispetto a quelli inclinati in origine,
ha comportato una riduzione complessiva di 5 stalli, ricavando però spazi per l’eventuale
sosta dei veicoli a due ruote.
Proseguendo verso est, la pista verrà ricavata risezionando in parte l’attuale marciapiede
e in parte ricavando gli spazi dalla sede stradale. Ciò determina una leggero spostamento
della coppa giratoria della piccola rotatoria ivi posizionata in modo da riottenere gli
attuali spazi di manovra nell’anello circolatorio.
La pista proseguirà fino all’attraversamento pedonale posizionato ad est di Via Parini
che sarà realizzato in forma leggermente rialzata con la tecnica dell’asfalto stampato
analogamente a quelli di cui si è dotato il Comune recentemente lungo Via Roma.
In modo simile, verrà anche questo attraversamento dotato di portali con specifica
illuminazione e segnaletica atta ad individuare in modo evidente la presenza di un
passaggio pedonale garantendo in tal modo un notevole incremento alla sicurezza delle
utenze deboli.
La sistemazione dell’area successiva, ovvero del ridisegno dell’intersezione tra Via
Roma e Via Unità, è stata dettata dall’esigenza di arrivare ad una soluzione che tenesse in
conto le diverse emergenze e necessità : la richiesta fondamentale di realizzare un
percorso ciclabile continuo, senza soluzione di continuità della pista che si sviluppa lungo
Via Roma, la necessità di garantire alcuni spazi di sosta veicolare, le aspettative delle
attività commerciali e di servizio insediate.
Si è quindi pervenuti al nuovo assetto degli spazi che permette l’inserimento del
percorso pedonale, distanziato lungo Via Roma dall’aiuola di 50cm per poi dirigersi verso
Via Unità attraverso due spazi verdi, il recupero di due stalli e di uno spazio di
carico/scarico delle merci per le aree commerciali ivi insediate.
Da qui si procede verso est attraverso l’impiego misto degli spazi.
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Inizialmente viene usato l’ampio spazio pedonale esistente fino a Via Bennati ( oltre 3
metri) ristrutturando l’attuale pavimentazione in masselli di calcestruzzo autobloccanti,
rovinati nella posa a causa degli apparati radicali superficiali delle essenze formanti il
viale.
Questo tratto della lunghezza di circa 80 metri sarà quindi gestito in forma promiscua
tra pedoni e cicli.
Attraversata Via Bennati si entra in un’area la cui particolarità è quella di essere
assomigliabile ad una corte urbana o, con il termine specifico impiegato nei paesi del
Nord Europa ove tale tipologia è frequentemente impiegata, di Shared Space, ovvero
spazio condiviso.
Tale scelta di gestione degli spazi stradali rappresenta una sfida agli approcci
tradizionali dell’ingegneria del traffico. Fin dal 2000 nei Paesi del Nord Europa sono state
sperimentate scelte simili per cercare di integrare in un modo migliore il traffico e il
movimento veicolare in generale con il tessuto sociale delle aree urbane.
E’ un intervento che si distanzia dall’originario concetto di separare il traffico dalla vita
civile e cerca di integrare invece i veicoli ormai imprescindibili nella vita moderna nel
sociale e nel tessuto fisico della comunità.
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L’ingresso dell’area è segnalato da una strettoia artificiare realizzata con delle fioriere e
dall’apposita segnaletica conforme al C.d.S.
Per segnalare in modo più evidente la nuova situazione in cui dovranno transitare i
diverti utenti della strada, la pavimentazione in conglomerato bituminoso originario verrà
sostituita da una in masselli autobloccanti con disposizione geometrica a alternanze
cromatiche definite.
Gli stalli delle autovetture e le aree prossime agli accessi e alle intersezioni
continueranno ad avere la pavimentazione in asfalto. Tale scelta è dovuta per la
constatazione che nelle aree di manovra le sollecitazioni trasmesse dai veicoli alla
pavimentazione sono maggiori e tali maggiori usure possono essere meglio assorbite da
una pavimentazione cosiddetta tradizionale.
In quest’area la tradizionale gerarchia dei veicoli della strada ( pedone compreso) viene
sovvertita, prolungando quindi verso l’esterno dell’abitazioni lo spazio sociale.
Tale sperimentazione risulta facilitata anche dalla destinazione della strada stessa a
fondo cieco, e dal limitato transito dei veicoli motorizzati.
La medesima pavimentazione viene ripetuta anche nell’intersezione ( abbastanza
complessa ma fortunatamente di ridotto utilizzo) esistente allo sbocco est del sottopasso
ciclopedonale. Tale scelta è stata adottata per evidenziare l’area e per sollecitare una
maggiore attenzione agli utilizzatori.
Da qui e fino all’intersezione a rotatoria con Via Roma est la pista ciclabile recupera lo
spazio di costruzione dalla attuale sede stradale, ad eccezione delle aree che verranno
impiegate per le piazzole RSU, dove si prevederà di utilizzate gli spazi attualmente
destinati ad aiuola.
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Particolare attenzione è stata posta nel riassetto dell’area compresa tra Via Lavezzari e
Via Giorgione.
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La nuova configurazione utilizzerà esclusivamente gli spazi di proprietà pubblica e
prevederà una differente disposizione degli stalli veicolari.
L’uscita della piazzetta non avverrà più in corrispondenza dell’intersezione con Via
Giorgione ma direttamente su Via Roma, lasciando l’uscita originaria per il transito della
pista ciclabile.
Si prevede lo spostamento di uno sfiato di una cameretta del gestore delle linee
telefoniche e di una cassetta ENEL.
Verrà inoltre realizzato anche uno spazio dedicato all’accoglienza dei cassonetti RSU,
con accesso diretto da Via Roma per gli addetti allo svuotamento. In questo tratto l’aiuola
di separazione della pista cederà il posto ad una cunetta segnapasso di pari larghezza.
Proseguendo verso est ancora la pista riguadagnerà i suoi spazi sulla sede stradale
originaria. Verranno così eliminati tre stalli di sosta.
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Tale scelta è determinata dalla volontà di non avviare una procedura espropriativa e una
penalizzazione alle attività commerciali insediate in questa zona.
Tutto il percorso ciclabile viene realizzato con una pavimentazione in conglomerato
bituminoso, salvo le varie isole spartitraffico che prevedono la superficie in cubetti di
porfido in accordo con le tipologie esistenti.
Infine, in prossimità di Via Veronese il sedime della pista ciclabile si associa con quello
pedonale formando un’area mista di attestazione per l’attraversamento stradale.
6. LE CARATTERISTICHE ESSENZIALI DEL PROGETTO- ASPETTI
PUNTUALI CARATTERISTICI E MATERIALI IMPIEGATI
I criteri progettuali assunti fanno riferimento al Decreto 30 Novembre 1999 n. 557
“Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste
ciclabili” oltre che alla vigente normativa relativa alla progettazione di infrastrutture
stradali, in particolare il Decreto 5 novembre 2001 “Norme funzionali e geometriche per
la costruzione delle strade”.
La pavimentazione prevista nell’intera estensione del percorso ciclabile ove realizzato
sull’attuale sede stradale è prevista essere costituita da uno strato di conglomerato
bituminoso steso sull’attuale superficie in asfalto dello spessore necessario per
raggiungere una quota media di sopraelevazione variabile fino 6 cm, previa adeguata
fresatura per permettere un corretto “attacco” delle stese.
Non sono state condotte specifiche indagini geotecniche poiché l’intervento interessa
ambiti già da tempo urbanizzati e spazi già occupati da strutture viarie.
La larghezza della pista sarà di 2,50 metri, oltre alla cordonata di bordo e garantirà la
percorrenza bidirezionale dei ciclisti.
La bordatura laterale del percorso verrà realizzato tramite l’apposizione di una
cordonata in calcestruzzo chiaro che risultano di adeguata conformità e omogeneità
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estetica con i materiali esistenti, anche perché risulteranno per la maggior parte
“sprofondate” nella pavimentazione.
L’impiego di una semplice “ricarica” del conglomerato bituminoso per realizzare la
sede ciclabile permettere il raggiungimento di diversi obiettivi :
1) quello di rapidità e semplicità di esecuzione;
2) quello economico;
3) quello di flessibilità e adattabilità della realizzazione giusto le caratteristiche
plastiche del materiale impiegato, adatto a copiare l’andamento delle livellette di
uno stato di fatto abbastanza complesso e ricco di punti singolari quali accessi,
passaggi pedonali, innesti di vie laterali.
Per recuperare lo spazio per la realizzazione della infrastruttura si dovrà provvedere al
riassetto degli spazi lungo l’asta stradale, riducendo giocoforza lo spazio destinato alle
corsie di transito.
Pur apparendo di primo acchito un aspetto svantaggioso della soluzione progettuale, in
realtà si presenta come un fattore di “traffic calming” adatto alla situazione urbana nella
quale la pista si sviluppa.
Infatti la ricalibrazione, ovviamente rispettando le normative in vigore, della sede
stradale destinata al traffico motorizzato garantirebbe un effetto di limitazione delle
velocità di transito generato dalla maggior consapevolezza nei conducenti degli
automezzi di transitare in un’area cittadina.
L’attraversamento stradale sarà realizzato utilizzando una pavimentazione inasfalto
stampato e rinforzato con un’apposita resina colorata con una leggera variazione
altimetrica del profilo stradale, al fine di evidenziare in modo netto il passaggio.
Per amplificare i provvedimenti di tutela dei ciclisti/pedoni nell’attraversamento, si è
previsto di disporre un sistema di illuminazione specifica del passaggio.
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Verrà infine riadattato il sistema di evacuazione delle acque piovane, che dovrà essere
rivisto in particolar modo laddove si prevede l’affiancamento della nuova sede ciclabile
all’attuale marciapiede.
Nella parte di via Roma vicino all’attraversamento pedonale si è previsto di utilizzare
delle specifiche canalette a griglia da collocare a fianco della cordonatura di separazione
dal marciapiede, in modo da collettare in modo quasi invisibile l’acqua piovana che si
raccoglierà lungo il bordo della pista ciclabile.
Altri piccoli interventi dovranno essere realizzati per adattare al nuovo disegno alcune
aiuole e qualche punto luce della rete di illuminazione pubblica.
La pista lungo il suo sviluppo e ove necessario sarà corredata da specifici paletti
parapedonali realizzati su disegno.
La semplice struttura, composta da elementi verticali la cui altezza è facilmente
modificabile in fase realizzativa e dal tozzello orizzontale in acciaio inossidabile,
permette la completa adattabilità del sistema con le installazioni già esistenti.
Inoltre, allo scopo di identificare facilmente l’esistenza della struttura anche durate le
ore notturne, è previsto di installare degli appositi elementi catarifrangenti circolari (
bianchi o rossi in dipendenza della disposizione) sulle teste del corrente orizzontale
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7. FATTIBILITA’ DELL’INTERVENTO
a) aspetti ambientali
Trattandosi di riqualificazione di strada esistente posta al di fuori di aree naturali
protette, il presente progetto non ricade nei casi previsti dal DPR 12.4.96 per i quali sia
richiesta la valutazione dell’impatto ambientale.
La volontà progettuale è quella di realizzare un elemento comunque qualificante, che
introduca anche fattori di maggiore vivibilità in rapporto alle presenti e future esigenze
residenziali.
Per quanto concerne i movimenti di materie, si prevede:
- la fresatura di porzioni di pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso;
- minimi scavi in terreno sciolto per lo scotico e lo sbancamento;
- minima formazione di rilevati con materiale proveniente da cave di prestito; parte di
questo materiale potrà essere costituito da riciclato al fine di ottemperare il Decreto 8
maggio 2003 n. 203 pubblicato sulla G.U. del 05.8.2003 n. 180, che prevede un impiego
di una quota pari almeno al 30% di questo tipo di prodotto.
Sarà difficile utilizzare i materiali provenienti dagli scavi per la formazione dei rilevati
in quanto deriveranno per la maggior parte da asportazione di terreno di aiuole.
b) aspetti geologici. Operando in ambito urbano da lunga data , non dovrebbero
presentarsi problemi particolari poiché si riutilizzerà il sedime stradale mentre per
quanto concerne gli ampliamenti si può ritenere che risulterà necessario solo
eseguire una bonifica del terreno di appoggio dei rilevati per l’ampliamento del
marciapiede tramite scavo
c) aspetti idraulici. Per quanto riguarda lo smaltimento delle acque piovane, non si
riscontrano particolari problemi e si dovrà prevedere l’adeguamento con formazioni
di bocche di lupo o caditoie dell’attuale rete di convogliamento e successivo scarico
nella rete .
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8. DISPONIBILITA’ DELLE AREE
Una rilevante quota delle opere previste occuperanno aree già a destinazione stradale o
si svilupperanno su particelle già di proprietà pubblica.
Rimarranno da verificare le proprietà ed eventualmente concordare l’occupazione delle
aree relative all’intervento negli spazi della piazzetta posta ad est e degli spazi antistanti
l’attività di fiorista in prossimità di Via Giorgione
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9. INFRASTRUTTURE E RETI IMPIANTISTICHE
Nel verificare la fattibilità tecnica del progetto, dai sopralluoghi è emersa la presenza
dei seguenti impianti tecnologici:
- rete di distribuzione degli acquedotti comunali;
- rete di distribuzione del gas metano e relativi armadi;
- rete di pubblica illuminazione;
- rete aerea ENEL;
- rete telefonica a servizio degli insediamenti esistenti;
Per la realizzazione della pista in progetto è prevista la ricollocazione di una cassetta di
consegna o derivazione dell’energia elettrica e il riposizionamento dei uno sfiato della
rete telefonica . Non sono previsti altresì interventi particolari nel sottosuolo tali da
richiedere lo spostamento delle rete di sottoservizi.
Ovviamente prima di ogni intervento l’Impresa appaltatrice dovrà prevedere la
segnalazione di ogni tipo di servizio nel sopra/sottosuolo all’interno dell’area di
intervento.
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10. TEMPI DI ESECUZIONE
Il cronoprogramma dei lavori individua in 614 giorni / uomo l’entità della manodopera
necessaria per la realizzazione delle opere di progetto, con un impegno presunto di circa,
salvo imprevisti, 120 giorni consecutivi, decorrenti dalla data del verbale di consegna.
L’esecuzione dei lavori potrà avere inizio nella prossima imminente stagione
preautunnale per riuscire a portarla a compimento prima del periodo freddo.
Buona parte delle lavorazioni potranno essere eseguite senza evidenti impatti sulla
circolazione, anche perché da realizzarsi su una rete viaria di ridotta importanza per la
mobilità. Per quanto riguarda invece gli interventi su Via Roma, si dovranno prendere
tutte le precauzioni per limitare al massimo i disagi, quali ad esempio la scelta di limitare
l’intervento temporalmente evitando le canoniche ore di punta del mattino, mezzogiorno e
prima serata.
Il cronoprogramma dei lavori, al quale l’impresa appaltatrice dovrà attenersi
scrupolosamente salvo una differente proposta qualora accettata, dettaglia con precisione
la successione delle fasi e delle lavorazione.
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11. QUADRO ECONOMICO
I M P O R T O TOTALE D I P R O G E T T O ................... ...................... € 625 000,00
1) TOTALE LAVORI ................... ...................... € 466 000,00
Totale oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza ................... ...................... € 19 000,00
A) TOTALE LAVORI E ONERI AGGIUNTIVI 1) + 3) ................... ...................... € 485 000,00
B) SOMME A DISPOSIZIONE DELL' AMM.NE :
B 2 Lavori in economia esclusi dall’appalto 0,00% di A) € 0,00
B 3 Indagini :
B 3.1 Indagini geologiche € 0,00
B 3.2 Accertamenti € 0,00
B 3.3 Rilievi topografici € 1 352,00
tot. € 1 352,00
B 4 Allacciamenti ai pubblici servizi - spostamento € 10 000,00
B 5 Imprevisti € 32 523,92
B 6 Acquisizione aree o immobili € 0,00
B 7.1 Accantonamento di cui all’articolo 92 Dlgs 163/2006 2%max € 2 910,00
B 7.2Accantonamento di cui all’articolo 12 DPR 207/2010. (Fondiaccordi bonari) € 14 550,00
B 8 Spese tecniche :
B 8.1 Progettazione , direzione , contabilità , sicurezza € 23 350,00
B 8.2 Spese per conferenze di servizi € 0,00
tot. € 23 350,00
B 9 Spese per funzioni di Resp. del Proc. € 0,00
B 10 Spese per attività di consulenza o di supporto € 0,00
B 11 Spese per commissioni giudicatrici € 0,00
B 12 Spese per pubblicità e, ove previsto, per opere artistiche € 0,00
B 13 Accertamenti di laboratorio, verifiche,collaudi € 0,00
B 14 I.V.A ed eventuali altre imposte :
B 14.1 Contributo InarCassa 4,00% di B8 € 1 014,00
B 14.2 I.V.A. sui lavori 10,00% € 48 500,00
B 14.3 I.V.A. su spese tecniche 22,00% di B8 € 5 800,08
B 14.4 I.V.A. su spese B3.1 22,00% € 0,00
tot. € 55 314,08
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE ............... € 140 000,00
T O T A L E P R O G E T T O (A+B) ................ € 625 000,00