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INTERVENTO MULTIDISCIPLINARE IN AREA CRITICA:
IL POLITRAUMA 13-14 Maggio 2016 Caesar’s Hotel, Cagliari
Usai G. R., Garau A., Galatola V.
U.O.C. Chirurgia d’Urgenza,
P.O. Marino, A.S.L. 8 – Cagliari INTRODUZIONE: Il confezionamento di una stomia in regime d’urgenza ha
come scopo primario la deviazione immediata del materiale enterico o fecale
all’esterno della cavità addominale. Intervenire in urgenza significa agire
secondo il grado di priorità, tralasciando aspetti che, seppure importanti,
rischiano di rubare tempo prezioso alla vita del paziente. In caso di lacerazione
intestinale in seguito a trauma infatti, è improbabile poter effettuare una
valutazione pre-operatoria dell’addome per scegliere la sede più adatta al
confezionamento di una stomia, come è improbabile ottenere una stomia ideale
da un’ansa intestinale corta o non opportunamente vascolarizzata. In urgenza
oltre alle stomie terminali, spesso è necessario realizzare stomie laterali su
bacchetta trans-mesenterica, esteriorizzando l'ansa mobilizzabile più vicina
all'area danneggiata, ancorandola al piano cutaneo, per creare una via afferente
ed una efferente. La tempestività di intervento aumenta le possibilità di
sopravvivenza per il paziente, minimizzando i tempi di contatto del materiale
intestinale con il peritoneo e gli organi addominali, ma anche evitando il
progressivo deterioramento dell’ansa che deve essere abboccata alla parete
addominale e prevenendo ulteriori complicanze che potrebbero inficiare la
qualità di vita futura del paziente come ad esempio la sindrome aderenziale.
D’altro canto però, l’intervento in urgenza, potrebbe favorire l’insorgenza di
complicanze stomali anche se in realtà queste sono osservabili anche su stomie
confezionate in elezione, in quanto intrinsecamente legate al quadro intestinale
di ogni singolo paziente.
METODI: Valutazione empirica dell’andamento delle stomie di pazienti
ricoverati presso l’U.O.C Chirurgia d’Urgenza P.O. Marino A.S.L. 8, da marzo
2015 ad aprile 2016, operati sia in elezione che in urgenza e comparazione
delle complicanze.
RISULTATI: Il distacco muco-cutaneo con l’affossamento dell’ansa, il
prolasso, l’ischemia, la necrosi e la stenosi sono le complicanze più frequenti
che si possono verificare in urgenza, sebbene queste siano state osservate anche
in diverse stomie confezionate non d’urgenza. Nessuna di queste complicanze
ha portato però al riconfezionamento dello stoma, sia perché si trattava
soprattutto di stomie temporanee e quindi i pazienti sono stati ricanalizzati, sia
perché le complicanze non ne hanno mai ostacolato completamente il
funzionamento.
CONCLUSIONI: Salvare la vita al paziente è l’obiettivo primario
nell’urgenza, restituirgli una qualità di vita dignitosa è il passo successivo che
non rende vano l’intero operato.
Fig,1 Esiti di distacco muco cutaneo dopo nuova sutura muco cutanea
Fig.4 Distacco muco cutaneo in guarigione per seconda intenzione
Fig.2 Stenosi
Fig. 5 Necrosi parziale
LE COLOSTOMIE IN URGENZA
Fig.3 Distacco muco cutaneo
INTERVENTO MULTIDISCIPLINARE IN AREA CRITICA:
IL POLITRAUMA 13-14 Maggio 2016 Caesar’s Hotel, Cagliari
LE MEDICAZIONI NEGLI INNESTI
CUTANEI A LEMBO LIBERO Galatola V., Garau A., Usai G. R.
U.O.C. Chirurgia d’Urgenza,
P.O. Marino, A.S.L.. 8 – Cagliari.
INTRODUZIONE: Con il termine “politraumatizzato” si definisce quel paziente
che ha subito lesioni traumatiche a carico di due o più distretti corporei (cranio,
rachide, torace, addome, bacino, arti) tali da determinare un’alterazione, grave, di
una o più funzioni vitali (respiratorie, cardiocircolatorie, ecc.).
Tra le problematiche clinico-funzionali di un soggetto politraumatizzato, troviamo
le lesioni cutanee importanti, che incidono e talvolta rallentano il percorso di
recupero del paziente.
La gestione delle lesioni cutanee in un paziente politraumatizzato (siano esse ferite
traumatiche dirette o chirurgiche o da compressione) dovrà avere un approccio
multidisciplinare, coordinato con obiettivi condivisi, quali: miglioramento della
qualità della vita, riduzione delle complicanze, riduzione del periodo di degenza.
Le lesioni cutanee estese possono essere trattate, dopo un adeguato debridement
chirurgico e una serie di medicazioni finalizzate alla costituzione di una superficie
di granulazione piana e attiva, con degli innesti cutanei a lembo libero. Questi
ultimi prevedono il trapianto di cute, prelevato da un'area donatrice e impiantato in
un’area ricevente, con interruzione delle connessioni neurovascolari.
Ripristinare l’integrità cutanea è fondamentale poiché la cute rappresenta una
barriera molto efficace tra l’organismo e l’ambiente esterno in quanto riesce a
prevenire l’invasione da parte di agenti patogeni e di conseguenza a ridurre il
rischio di infezioni.
Uno degli aspetti più importanti è rappresentato dalle medicazioni successive
all’intervento chirurgico che dovranno assicurare l’attecchimento dell’innesto e il
completo recupero funzionale del paziente.
CASI CLINICI: Lo studio prende in esame tre casi clinici giunti nel nostro
presidio e si riferisce a pazienti che, in seguito a traumi complessi, hanno subito
perdite di sostanza notevoli.
I pazienti, dopo essere stati sottoposti a un debridement chirurgico, talvolta in più
step, sono stati trattati con innesti cutanei e successive medicazioni.
RISULTATI: Tutti e 3 i casi clinici trattati sono stati portati a completa guarigione
con un buon recupero funzionale. Questi risultati positivi derivano da diversi
fattori tra cui: l’elevata percentuale di successo degli innesti cutanei; grazie alla
tecnica utilizzata dalla nostra equipe chirurgica che prevede il prelievo della
losanga di cute con il bisturi, senza l’utilizzo di dermatomi; l’importanza della
chiusura per prima intenzione della zona di prelievo evitando le medicazioni
successive; il grande lavoro svolto dagli infermieri nella gestione del paziente nel
post-operatorio;
CONCLUSIONI: Le lesioni cutanee importanti rappresentano un aspetto
fondamentale nel paziente politraumatizzato. L’assenza della barriera cutanea
espone il paziente a gravi infezioni, mettendolo in pericolo di vita. Un approccio
con medicazioni avanzate, graduale debridement chirurgico e, successivamente,
innesti cutanei seguiti da medicazioni garantisce il pieno recupero del paziente.