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1 INTRODUZIONE AL DIRITTO TRIBUTARIO SPAGNOLO. INTRODUZIONE Buon giorno a tutti . Come accade in Italia, anche in Spagna, il Diritto Tributario si configura come un corpo dottrinale molto ambio ed esteso, la cui esposizione richiederebbe un intero corso di durata annuale dedicato esclusivamente a questa materia. Dal momento che stiamo trattando una lezione introduttiva andremo a soffermarci soltanto sulle caratteristiche più importanti e tipiche del sistema spagnolo fornendo un’idea sintetica di ciascuna imposta. LE DIFFERENTI AMMINISTRAZIONI TRIBUTARIE SPAGNOLE. Il primo punto che voglio sottolineare è la struttura del sistema fiscale spagnolo. Come tutti Voi saprete la Spagna viene definita come uno Stato Autonomo o almeno così viene indicato nella Costituzione Spagnola. In realtà dopo un un lento, ma costante processo di decentramento, che ha reso flessibile al massimo la Costituzione Spagnola, la maggior parte degli autori costituionalisti, è concorde nel definire la Spagna come uno Stato federale di fatto e lo studio del suo sistema tributario è proprio dove maggiormente si ravvisa questa circostanza. L’attuale struttura del sistema fiscale spagnolo è stata disegnata con la Legge di Riforma del 14 novembre 1977 (LMURF) che ha previsto la modernizzazione totale del sistema tributario, che a partire da tale momento lo ha equiparato a quelle del resto dei paesi dell’Europa Occidentale basando il suo ordeninamento sui principi contenuti nell’ articolo 31.1 della Constituzione (C.E.) che stabilisce tutti contribuiranno al sostenimento della spesa pubblica in proporzione con la propria capacità economica mediante un sistema tributario giusto, ispirato ai principi di uguaglianza e progressività che, in nessun caso, avrà carattere confiscatorio”. Conformemente all’ art. 133 CE i protagonisti dell’attività finanziaria nell’ordinamento giuridico spagnolo sono lo Stato, le Autonomie (CCAA) e le Corporazioni Locali (CCLL), attività che comprende quella di stabilire i tributi che danno luogo ai distinti sistemi tributari territoriali.

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INTRODUZIONE AL DIRITTO TRIBUTARIO SPAGNOLO.

INTRODUZIONE

Buon giorno a tutti .

Come accade in Italia, anche in Spagna, il Diritto Tributario si

configura come un corpo dottrinale molto ambio ed esteso, la cui

esposizione richiederebbe un intero corso di durata annuale dedicato

esclusivamente a questa materia.

Dal momento che stiamo trattando una lezione introduttiva andremo a

soffermarci soltanto sulle caratteristiche più importanti e tipiche del

sistema spagnolo fornendo un’idea sintetica di ciascuna imposta.

LE DIFFERENTI AMMINISTRAZIONI TRIBUTARIE SPAGNOLE.

Il primo punto che voglio sottolineare è la struttura del sistema fiscale

spagnolo.

Come tutti Voi saprete la Spagna viene definita come uno Stato Autonomo o

almeno così viene indicato nella Costituzione Spagnola. In realtà dopo un

un lento, ma costante processo di decentramento, che ha reso flessibile

al massimo la Costituzione Spagnola, la maggior parte degli autori

costituionalisti, è concorde nel definire la Spagna come uno Stato

federale di fatto e lo studio del suo sistema tributario è proprio dove

maggiormente si ravvisa questa circostanza.

L’attuale struttura del sistema fiscale spagnolo è stata disegnata con la

Legge di Riforma del 14 novembre 1977 (LMURF) che ha previsto la

modernizzazione totale del sistema tributario, che a partire da tale

momento lo ha equiparato a quelle del resto dei paesi dell’Europa

Occidentale basando il suo ordeninamento sui principi contenuti nell’

articolo 31.1 della Constituzione (C.E.) che stabilisce “tutti

contribuiranno al sostenimento della spesa pubblica in proporzione con la

propria capacità economica mediante un sistema tributario giusto,

ispirato ai principi di uguaglianza e progressività che, in nessun caso,

avrà carattere confiscatorio”.

Conformemente all’ art. 133 CE i protagonisti dell’attività finanziaria

nell’ordinamento giuridico spagnolo sono lo Stato, le Autonomie (CCAA) e

le Corporazioni Locali (CCLL), attività che comprende quella di stabilire

i tributi che danno luogo ai distinti sistemi tributari territoriali.

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E’ opportuno chiarire che lo Stato ha la titolarità del potere tributario

originario, che presuppone la posibbilità di creare tributi “ex novo”

regolando tutti gli elementi essenziali e formali nei limiti della

propria Costituzione (CE) (Art. 133.1 CE). Alle CCAA ed alle CCLL viene

riconosciuta la possibilità di stabilire tributi in accordo con la CE e

le leggi (Art. 133.2 CE), che nel caso delle CCAA si traduce nella

possibilità di stabilire propri tributi.

Il sistema di finanziamento e raccolta delle Autonomie è regolato dalla

Legge Organica di finanziamento delle Comunità Autonme (Ley Orgánica de

Financiación de las Comunidades Autónomas), conosciuta anche come LOFCA.

La Costituzione impone una serie di limiti in relazione alla facoltà di

raccolta propria delle amministrazioni autonome. Dovranno rispettare in

ogni caso, la riserva di legge degli elementi essenziali del tributo, che

dovranno seguire il principio di territorialità, non potranno essere

creati dazi doganali e devono evitare l’esistenza di privilegi economici

e sociali, così come dovranno rispettare il principio di solidarietà nei

confronti del resto delle Autonomie .

Nel caso delle CCLL, la riserva di legge esige che il loro sistema

tributario venga stabilito dallo Stato attraverso la Legge Regolatrice

delle Agenzie fiscali locali (Ley Reguladora de las Haciendas Locales)

che attualmente adotta la forma di Real Decreto Legislativo 2/2004, del 5

marzo (TRLRHHLL) e lascia loro un certo margine di decisione per quanto

riguarda la fissazione delle aliquote fiscali. Altri Organismi di Diritto

pubblico possono richiedere tributi quando una legge lo determina. A

questo sistema, dobbiamo aggiungere due regioni autonome : i Paesi Baschi

e la Navarra, che godono di un sistema fiscale speciale riconosciuto

dalla Costituzione, che si chiama sistema “foral”.

Nel regime “foral” (applicabile alla Comunità Autonoma dei Paesi Baschi

ed alla Comunità “Forale” di Navarra) il sistema di finanziamento si

caratterizza poiché i Territori Storici dei Paesi Baschi e la Comunità

“Foral” di Navarra hanno la potestà per mantenere, stabilire e regolare

il proprio regime fiscale. Questo implica che l’esazione, gestione,

liquidazione, raccolta e controllo della maggior parte delle imposte

statati (attualmente tutte, eccetto i dazi d’importazione e le aliquote

d’importazione delle Imposte Speciali e delle Imposte sul Valore Aggiunto

- IVA) corrisponde a ciascuno dei tre Territori dei Paesi Baschi e della

Comunità “Foral” di Navarra. La raccolta di queste imposte rientra nella

podestà di detti territori e, per sua parte, la Comunità Autonoma

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contribuisce al finanziamento delle spese generali dello Stato non

assunte, attraverso una quantità denominata "quota" o "cupo".

Nell’anno 2002 è stato rinnovato il regime fiscale applicabile ai Paesi

Baschi e nel 2003 quello abblicabile a la Navarra.

Quindi possiamo dire che in Spagna ci sono tre diversi sistemi fiscali :

uno per i Paesi Baschi, un altro per la Navarra; e un altro per il resto

dello Stato. E, all’interno dello Stato ci sono, come vedremo di seguito,

altre differenze tra le Comunità Autonome, ognuna qualificata nell’ambito

del sistema generale, come vedremo nel resto di questa esposizione.

LA RESIDENZA FISCALE

Criteri di residenza

I criteri per considerare residente una persona son i seguenti (artt. 9 e

10 della LIRPF):

Criterio generale

Il criterio generale è la permanenza fisica in Spagna della durata di più

di 183 giorni naturale in un anno. Non si tiene conto delle assenze

temporanee fuori del territorio nazionale . Affinché l’assenza fuori

dalla Spagna abbia efficacia, il contribuente, deve agire fornendo un

certificato di residenza di un altro luogo. Per esempio, se una persona

si reca in vacanza con un biglietto di andata e ritorno, questi giorni di

assenza contano ai fini della residenza in Spagna.

Il contribuente è la persona che deve dimostrare all’Agenzia Tributaria

spagnola attraverso ogni mezzo ammesso in Diritto, che ha risieduto più

di 6 mesi ed un giorno fuori dalla Spagna. Non ha efficacia nessuno

certificato di residenza emesso da qualche paradiso fiscale.(Ne,

nell’anno del supposto cambio di residenza ne nei quattro anni

sccessivi).

Una volta provata la residenza fuori dalla Spagna per più di 6 mesi ed un

giorno, nel caso in cui il nuovo luogo di residenza sia un paradiso

fiscale, si applica una quarantena fiscale, cioè a dire, un periodo di

quattro anni (oltre quello provato) durante i quali sarà tassato come

residente in Spagna.

Il paradiso fiscale cessa di esserlo dopo la firma di un accordo sullo

scambio di informazioni in materia fiscale o di una convenzione per

evitare le doppie imposizioni con la clausola di scambio di informazioni.

In questi ultimi anni, la Spagna ha firmato accordi per evitare la doppia

imposizione (con clausola di scambio di informazioni) con vari paesi e

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territori per promuovere i canali di scambio di informazioni, e l'uscita

del paese dalla cosiddetta "black list". Così dei 48 paradisi fiscali

stabiliti e riportati nella lista originale del 1991, sono usciti 15

Paesi in tutto il mondo: si tratta di Andorra, Antille Olandesi, Aruba,

Cipro, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Bahamas, Barbados, Giamaica ,

Malta, Trinidad e Tobago, il Lussemburgo, Panama, San Marino e Singapore.

Permangono nella lista territori come Gibilterra o Liechtenstein.

In questa scheda pubblicata dal giornale Expansión il 29-1-2015, si

possono vedere graficamente quali paesi o territori sono usciti dalla

lista e quali continuano ad essere considerati paradisi fiscali agli

occhi delle autorità fiscali spagnole.

Criterio d’interesse economico

Il criterio degli interessi economici è un criterio speciale per il quale

la persona che non risiede in Spagna si considera residente quando

possiede attività o interessi economici con nucleo principale o base in

Spagna. Per non essere tassata, tale persona dovrà dimostrare che la base

o il nucleo principale del suo interesse economico, non è situato nel

territorio nazionale spagnolo.

Criterio degli interessi di vita

Il criterio degli interessi di vita è un altro criterio speciale per il

quale si applica una presunzione iuris tantum di residenza in Spagna se

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il coniuge non separato o i figli minori della persona fisica risiedono

in Spagna.

Regime degli impatriati

E’ chiamato regime degli impatriati ed è un’opzione contemplata dall’art.

93 LIRPF per cui le persone fisiche che, secondo il criterio generale si

considerano residenti in Spagna, e la cui permanenza è dovuta per causa

di un contratto di lavoro, possono essere sottoposti al regime tributario

dell’ Imposta sul Reddito dei non Residenti (IRNR), con un tasso

significativamente più basso di quello dell’IRPF. Per essere ammessi a

questo regime non dovranno essere stati residenti in Spagna durante i 10

anni precedenti ed il redddito ottenuto dal lavoro non dovrà godere di

esenzione per IRNR.

La finalità del regime degli impatriati è quella di attrarre manodopera

qualificata in Spagna. Con tale qualifica verrà anche tassata l’imposta

sul Patrimonio per obbligazioni reali. La differenza tra l’essere

sottoposti ad imposizione IRPF o a quella in IRNR è apprezzabile poiché

nel primo caso si dovranno dichiarare tutti redditi mondiali ad un tasso

máximo vicino al 50%, mentre a quelli tassati in IRNR verranno applicati

solo in due scaglioni : uno per i redditi fino a 600.000 € che vengono

tassati al 24% e da tale importo in avanti verrà applicato un tributo con

tasso del 45%.

L’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE

Si tratta di un’imposta a carattere personale, diretto e progressivo che

grava sul reddito delle persone fisiche in conformità con la loro natura

e le circostanze personali e familiari indipendentemente dal luogo dove

il reddito è stato prodotto e qualunque sia la residenza del pagatore.

Questa imposta utilizza un concetto molto ampio di reddito che racchiude

tutto ciò che deriva dai fattori di produzione: lavoro, personale,

capitale mobiliare ed immobiliare, redditi derivanti da attività

imprenditoriali, rendite patrimoniali, etc…

Viene regolata con la Legge 35/2006, del 28 novembre relativa alle

Imposte sul Reddito delle Persone Fisiche (LIRPF) nonché dal Regolamento

per le Imposte sul Reddito delle Persone Fisiche, aprovato con il Real

Decreto 439/2007, del 30 marzo (RIRPF).

Presuposto del Tributo: Dichiarazione del reddito da parte del

contribuente.

I redditi da dichiarare provengono da:

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Redditi da lavoro ;

Redditi da capitale ;

Proventi di attività economiche ;

Utili e perdite di natura patrimoniale ;

Soggetto passivo

Il soggetto passivo, o i contribuenti dell'imposta sul reddito (articolo

8 LIRPF.) sono persone fisiche che hanno la loro residenza abituale in

territorio spagnolo e anche quelli che hanno la loro residenza abituale

all'estero, per una delle seguenti circostanze (art 10 LIRPF.): missione

diplomatica, gli uffici consolari e gli istituti all'estero.

I criteri per considerare residente una persona sono quelli stabiliti

dagli artt. 9 e 10 della LIRPF, di cui abbiamo già prima accennato.

La legge fiscale stabilisce una serie di redditi che godono di

esenzione dell’ IRPF (Sostanzialmente contenuti nell’art. 7 LIRPF).

I presupposti di esenzione contemplati dalla Legge sono molto eterogenei

in quanto alcuni soggetti non manifestano una capacità economica in

maniera chiara e concreta, mentre in altri casi l’inesistenza di una

manifestazione reale della capacità economica è molto discutibile, come

nel caso delle indennizzazioni per i differenti tipi di danni personali o

morali.

Risulta spesso difficile distinguere in molte occasioni tra determinate

prestazioni esenti da altre di natura molto simile che non lo sono, e

questo può essere fonte di disuguaglianze e discriminazioni. Le esenzioni

contemplate contengono presupposti di diverso carattere e natura; in

alcuni casi hanno una certa natura indennizzatoria ed in altri sono

autentici incentivi fiscali. Di seguito si menziona un ridotto gruppo di

circa 50 casi di esenzione contenuti nella LIRPF, dal significato

speciale.

Indennizzo per licenziamento o perdita del lavoro.

Prestazioni della Sicurità Sociale per incapacità dovuta ad

incapacità permanente assoluta o grave invalidità.

Premi letterari, artistici e scientifici di particolare rilievo.

Premi per lotterie o giochi d’azzardo: I premi superiori a 2.500

euro sono tassati al 20%. Questa nuova imposta si paga applicando

una ritenuta alla fonte del premio, cioè, viene pagato solo il 80%

del premio.

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Base imponibile

La base imponibile è la quantificazione monetaria del fatto imponibile.

Ai sensi delle disposizioni di cui all’articolo 15 della Legge, esistono

tre fasi per determinare la base imponibile e la base liquidabile.

Par cominciare, i redditi dovranno essere qualificati e quantificati in

base alla loro origine, distinguendo se sono da lavoro,

da capitale (mobiliare e immobiliare) o di attività economiche.

Per calcolare i redditi netti, si dedurranno i costi deducibili dagli

incassi computabili.

Tali incassi computabili si ottengono nella magior parte dei casi

mediante stima diretta, con la sola eccezione dei redditi da attività

economiche, in cui viene anche ammessa la stima diretta semplificata e

la stima obiettiva (per indici, segni o moduli).

Ai redditi netti dovranno quindi essere applicate le corrispondenti

riduzioni, alcune deduzione della base imponibile con cui si cerca di

corregere la progressività deviata che provoca la generazione dei redditi

pluriennali o notoriamente irregolari che vengono tassati con un

unico accantonamento annuale.

Inoltre, in aggiunta ai redditi sopra menzionati, esiste la categoria

degli utili e perdite patrimoniali, calcolata mediante la differenza dei

valori di acquisto e di trasmissione dei beni e diritti. Diversamente dai

casi precedenti, questa categoria non è propriamente una fonte di

reddito, bensì una variazione del patrimonio del soggetto passivo.

Da ricordare anche l’inclusione di una categoria addizionale che

comprende i quattro casi di redditi imputabili, rispettivamente, redditi

immobiliari, in regime di transparenza fiscale internazionale, per

cessione di diritti d’immagine e quelli relativi alle partecipazioni in

strumenti d’investimento collettivo in paradisi fiscali .

Infine, è da notare che il capitolo IV del títolo III della Legge

stabilisce due classi di reddito (e pertanto, due classi di basi

imponibili), in funzione della fonte del reddito. Così, sarà reddito da

risparmio quello che proviene da alcuni tipi di rendite da capitale

mobiliare, così come gli utili e le perdite patrimoniali derivanti dalla

cessione di un bene. Per altro lato, sará considerato reddito generale

tutto quello che non è considerato reddito da risparmio.

Una volta individuato il reddito, lo stesso si compensa attraverso uno

schema piuttosto complesso che possiamo semplificare nella seguente forma

per il reddito generale:

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Aliquote fiscali.

Sezioni dal 2012 al 2014 (somma della scala statale e autonoma, con il

gravame complementare per gli anni 2012, 2013 y 2014), per le comunità

autonome che non hanno mofificato la scala .

Da A

Tasso

marginale

Statale

Tasso

marginale

Addizionale

(Riduzione

deficit)

Tasso

marginale

Autonomia

(Madrid)

Totale

0,00 € 17.707,20 12,0% 0,8% 11,6% 24,4%

17.707,20 € 33.007,20 € 14,0% 2,0% 13,7% 29,7%

33.007,20 € 53.407,20 € 18,5% 3,0% 18,3% 39,8%

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53.407,20 € 120.000,20

€ 21,5% 4,0% 21,4% 46,9%

120.000,20 € 175.000,20

€ 22,5% 5,0% 21,4% 48,9%

175.000,20 € 300.000,20

€ 23,5% 6,0% 21,4% 50,9%

300.000,20 € In avanti 23,5% 7,0% 21,4% 51,9%

Attualmante le aliquote massime oscillano tra il 51,9% (La Rioja, Madrid)

ed il 56% della Cataluña.

Questo è il sistema con cui viene liquidato il 94% delle entrate fiscali

generate dall’IRPF.

Però esiste anche un secondo sistema per quantificare gli utili e le

perdite di natura patrimoniale ed alcuni redditi specifici derivanti da

capitale mobiliare, denominato reddito da risparmio che viene riassunto

nella seguente tabella :

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In termini generali, l’aliquota che si applica a questa base si divide in

tre sezioni : (1) fino a 6.000 €; (2) da 6.000 € a 24.000 €; (3) da

quella superiore della seconda sezione in avanti; con un’aliquota media

generale del 21%; 25% e 27%.

E’previsto che per le campagne di raccolta fiscale sui redditi del 2.015

e del 2.016 le aliquote sopra indicate caleranno, con il fine che

nell’anno 2016 l’aliquota massima della Base Imponibile Generale non

superi il 45% e l’aliquota massima della base imponibile del risparmio

non superi il 23%.

Infine, l’importo che si ottiene da queste operazioni viene denominato

quota netta, alla quale possono essere applicate una serie di possibili

deduzioni.

Tali deduzioni possono essere Statali, nel senso che si applicano a tutti

i cittadini dello Stato e si applicano sulla quota statale(come, per

esempio la deduzione per investimenti in imprese di nuova o recente

creazione; o le deduzioni che si applicano sull’Imposta delle Società

delle imprese per le quali, in linea generale, i contribuenti che

realizzano attività economiche potranno beneficiare). O delle autonomie

(solo per i cittadini di una determinata comunità autonoma) che si

applicano solo sulla quota di competenza della comunità autonoma.

Integrando la Quota liquida statale e quella autonoma, già scontate delle

rispettive deduzioni, si ottiene la Quota Liquida Total dell’Imposta

IRPF.

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Questo non è l’ultima cifra che si ottiene; ad essa si possono praticare

una serie di riduzioni : deduzioni per doppia imposizione internazionale,

deduzione per maternità (1.200 € per ciascun figlio minore di 3 anni)

ritenute alla fonte, pagamenti rateali, pagamenti in acconto etc.., le

quali producono un nuovo parametro quantitativo: la quota differenziale

che in condizioni ordinarie è l’importo da pagare.

Di seguito, mostriamo una scheda che compara quanto si paga in ogni

Comunità Autonoma di Spagna per questa imposta al fine di potere vedere

le differenze. In rosso sono segnalate le Comunità dove la tassazione è

applicata in forma più elevata .

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FONTE PERIODICO CINCO DIAS 22 nov. 2014

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Infine, non resta che segnalare che il periodo impositivo di questa

imposta coincide con l’anno naturale, quindi dal 1 gennaio al 31 de

dicembre. Il pagamento dell’imposta, salvo casi particolari, è l’ultimo

giorno dell’anno naturale. La forma della dichiarazione di questa imposta

è quella dell’autoliquidazione ed il termine di presentazione della

stessa è differente se si presenta per via telematica a mezzo internet,

ed in questo caso il termine va dal 24 aprile al 1° luglio; o se si

presenta attraverso qualsiasi altro mezzo, in questo caso il termine va

dal 6 maggio al 1° luglio .

Imposta sul Patrimonio

L’Imposta sul Patrimonio è un tributo a maturazione annuale, di carattere

diretto e di natura personale che grava sul patrimonio netto di coloro

che sono stati titolari come persone fisiche, alla data del 31 dicembre

di ogni anno.

L’evento imponibile, secondo l’artícolo 3 della Legge 19/1991, è gravare

il patrimonio netto di una persona nel momento in cui matura.

Cosí pure, la base imponibile sará il valore del patrimonio netto del

suggetto passivo, intendendo per patrimonio netto il cumulo dei beni e

diritti con contenuto economico di cui è titolare il soggetto passivo,

una volta sottratto il valore degli oneri e dei gravami che ricadono sui

beni, così come i debiti e le obbligazioni personali di cui deve

rispondere.

L’imposta sul Patrimonio è ceduta alle comunità autonome, in modo da

ottenere il totale delle entrate, si incaricheranno della sua gestione e

possono stabilire il minimo esente, l’aliquota e le deduzioni.

Si tratta di una delle figure impositive più criticate, poiché si afferma

che produce molteplici casi di doppia imposizione, che suppone una

penalizzazione del risparmio. Questo, in aggiunta alla sua scarsa

capacità di riscossione, ne fa che si tratta di una figura suscettibile

di essere soppressa a livello statale.

Su questa direzione, molte comunità autonome, che beneficiano della

cessione che lo Stato fa del tributo, già lo hanno derogato de facto.

Pertanto, sebbene la sua struttura tipo è composta di 8 sezioni, con

aliquote dal 0,2% al 2,5% e un mínimo esente di 700.000 euros,ogni

Comunità Autonoma ha cambiato le aliquote a sua convenienza.

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Madrid lo abbuona al 100%, vale a dire, che si deve dichiarare la

ricchezza senza tuttavia pagare neanche un euro di tassazione.

In Catalogna accade il contrario, ed inoltre è stato anche ridotto il

limte del minimo esente a 500.000 euros. Por esempio, per un bene

patrimoniale del valore di 4 milioni di euro si pagherà dagli 0 euro di

Madrid ai 41.943 euro della Catalogna.

Infine, non resta che constatare che il periodo impositivo di questo

tributo è l'anno naturale, vale a dire dal 1° gennaio al 31 dicembre. Il

pagamento, salvo casi particolari, avviene l'ultimo giorno dell'anno

civile. La forma di dichiarazione di questa tassa è la dichiarazione dei

redditi e la scadenza è molto simile a quella dell’imposta sul reddito

delle persone fisiche (IRPF)- con qualche leggera variazione se

presentata per via telematica o meno), e per tale motivo si presenta

all’unisono con quest’ultimo.

Imposta delle Società

L’Imposta sulle Società è un tributo a carattere periodico,

proporzionale, diretto e personale. Grava sul reddito delle società e

delle altre persone guridiche. E’ regolata dalla Legge 27/2014, del 27

novembre

Ámbito di aplicazione

Si applica in tutto il territorio spagnolo, ad eccezione dei Paesi

Baschi e Navarra (di concerto )e comprende, oltre al territorio della

penisola iberica, anche quello delle Isole Baleari, Isole Canarie, Ceuta

e Melilla e quelle adiacenti alle acque territoriali su cui la Spagna può

esercitare i diritti di concessione riguardanti il fondo marino, il

sottosuolo e le acque sovrastanti le sue risorse naturali, in conformità

con la legge spagnola e del diritto internazionale. La IS in Spagna è del

30% per le grandi imprese e del 25% per le piccole e medie imprese,

tranne che nei Paesi Baschi che, come detto, dispongono di un’autonomia

fiscale e dov’è del 28%. Non è così in Navarra, che conserva l’aliquota

del resto della Spagna.

Le differenze tra le due normative sulle imposte delle società che

coesistono in Spagna – quella che si applica nei territori regionali del

Paese Basco e Navarra e la comune in vigore nelle altre regioni spagnole

– è stata motivo di denunce davanti ai tribunali da parte delle

altre comunità autonome limitrofe, in considerazione del fatto che la

modifica al ribasso dell’aliquota, propizie un risparmio fiscale alle

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imprese, che può influenzare la localizzazione intergiurisdizionale delle

attività imprenditoriali.

Evento imponibile

L’evento imponibile dell’imposta sulle società è rappresentato

dall’ottenimento del reddito da parte di determinati soggetti passivi

(persone giuridiche ed altri enti senza personalità). S’intende per

reddito il risultato contabile che viene determinato dalla

legislazione commerciale.

A volte, alcuni importi che non hanno trovato riscontro nella contabilità

sono considerati come reddito e quindi sono soggetti a prelievo fiscale

sulle società. E’ il caso, ad esempio, delle associazioni temporanee di

impresa e delle entità sottoposte al regime di trasparenza fiscale

internazionale.

Soggetti passivi ed esenzioni

Requisiti

La sottoposizione all’Imposta è determinata dalla residenza nel

territorio spagnolo. Si considerano residenti in territorio spagnolo le

entità in cui concorra uno dei seguenti requisiti:

Che sono stati costituiti in conformità alle leggi spagnole.

Che abbiano il loro domicilio sociale nel territorio spagnolo.

Che abbiano la sede della direzion effettiva nel territorio

spagnolo.

A tal fine, si intenderà che una entità ha la sede della sua direzione

effettiva nel teritorio spagnolo quando in esso è radicata la direzione

ed il controllo congiunto delle sue attività .

Aspetto Temporale

Il periodo d'imposta non deve necessariamente coincidere con l'anno

solare, bensì coinciderà con l'esercizio economico. A sua volta, il

periodo d'imposta non può in ogni caso superare i dodici mesi e la tassa

maturerà l'ultimo giorno dello stesso.

Dichiarazione della IS

L’Imposta sulle Società si dichiara per mezzo di un’autoliquidazione,

cioè i soggetti passivi dell’IS dovranno presentare una dichiarazione

corretta e pagare l’importo risultante dalla dichiarazione o richiedere

l’eventuale rimborso.

Sono obbligati a dichiarare tutti i soggetti passivi dell’imposta salvo i

dichiaranti totalmente esenti.

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Classificazione

Persone Giuridiche

La Legge in vigore non definisce i soggetti passsivi dell’imposta; si

limita a stabilire una elenco chiuso di essi, elenco che comprende alcuni

enti con personalità giuridica e altri che sono carenti di essa.

In line di principio, possiamo dire che sono soggetti passivi

dell’imposta tutti gli enti che hanno personalità giuridica tranne le

società civili che sono tassate con il regime di attribuzione dei redditi

(tranne le società Agricole di Trasformazione, SAT). Cioè, nelle società

civili dove il reddito della società viene imputato direttamente ai suoi

soci che vengono tassati con l’IRPF.

All’interno dell’elenco con cui si stabilisce quali enti devono essere

sottoposti a tassazione IS vi sono, come abbiamo detto prima, enti con

personalità giuridica commerciale come :

Le società commerciali : anonime, a responsabilità limitata,

collettive, lavorative, etc.

Le società statali, autonomiche, provinciali e locali.

Le società cooperative e le società agricole di trasformazione.

Le società unipersonali.

Etc.

Tuttavia, vengono anche inclusi determinati enti che non hanno di per se

personalità giuridica propria, si essa civile o commerciale, che però, a

livello fiscale, sono tassati come un ente a parte. Fondamentalmente noi

ci stiamo riferendo a fondi che sono quotati in Borsa, come i Fondi

d’Investimento, Fondi di capitale – rischio o i Fondi Pensione; ed alla

pari delle Associazioni Tempranee d’Imprese ed alle Comunità montane.

Esenzioni

L’articolo 9 della LIS offre un elenco di enti che, secondo la loro

natura giuridica, sono soggetti passivi dell’imposta e sono idonei per

otenere redditi costitutivi dell’evento imponibile della stessa, che si è

deciso di escludere dal suo campo di applicazione rispetto alla totalità

dei redditi che possono ottenere, bensì solo rispetto ad una parte degli

stessi.

Tra gli enti totalmente esenti dall’IS vi sono, tra gli altri : (i) lo

Stato, le Regioni o Comunità Autonome (CCAA) e gli Enti locali; (ii) gli

organismi autonomi dello Stato e gli Enti di diritto pubblico di analogo

carattere delle CCAA e degli Enti locali; (iii) il Banco di Spagna, i

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Fondi di garanzia dei depositi ed i Fondi di garanzia degli investimenti;

(iv) gli Enti pubblici incaricati della gestione della Previdenza Sociale

(Seguridad Social), etc.

Tra gli Enti parzialmente esenti distinguiamo i seguenti: le unioni,

federazioni e confederazioni di cooperative; gli ordini professionali ed

i sindacati dei lavoratori; le mutue per infortuni sul lavoro e le

infermità professionali della previdenza sociale; gli enti dei Porti

dello Stato e le Autorità Portuali, etc...

Schema di liquidazione .

In forma molto schematica illustriamo il seguente quadro esplicativo .

RISULTADO CONTABILE (saldo debitore o creditore di Perdite e Utili)

(+/-) Assestamenti di carattere fiscale

Risultato fiscale dell’esercizio

(-)Compensazione delle basi imponibili negative degli esercizi precedenti

BASE IMPONIBILE

x aliquota fiscale

QUOTA INTERA

(-) Deduzioni(doppia imposizione interna e Doppia imposizione

internazionale, e per incentivare determinate attività)

(-) Bonus (Articolo 31 e 32 della Legge dell’Imposta sulle Società)

QUOTA LIQUIDA

(-) Ritenute per redditi del capitale mobiliarie

(-) Acconti

IMPORTI DA PAGARE O RIMBORSARE

Aliquota fiscale

L’Aliquota fiscale varia a seconda del tipo di società commerciale o Ente

a cui si applica.

Fondamentalmente, si può presentare il seguente quadro, con le

spiegazioni che lo accompagnano.

2014

Generale 30%

Enti di credito 30%

Idrocarburi 35%

PMI

BI fino a 300.000 € al 25%.

Resto al 30%

Micro PMI

BI fino a 300.000 € al 20%.

Resto al 30%

Nuova Costituzione

BI fino a 300.000 € al 15%.

Resto al 20%

Il tutto con i seguenti chiarimenti:

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PMI: quelle il cui importo netto del loro fatturato nel periodo d’imposta

precedente è stato inferiore a 10 milioni di euro.

Micro PMI: quelle in cui il fatturato è inferiore a 5 milioni di euro;

hanno un’organico inferiore a 25 impiegati, e soddisfa il requisito di

mantenere o creare occupazione.

Imprese di nuova costituzione : imprese che sono state create in detto

esercizio e che durante detto anno hanno svolto l’attività che

costituisce il loro oggetto sociale e non solo lavoro di avviamento.

Saranno tassate secondo la scala indicata nel primo esercizio in cui la

la base imponibile sarà positiva e nel seguente, salvo che non possano

qualificarsi per altra scala più vantaggiosa.

Tendenza del futuro:

2015

Generale 28%

Enti di credito 30%

Idrocarburi 33%

PMI

BI fino a 300.000 € al 25%.

Resto al 28%

Micro PMI 25%

Nuova Costituzione 15%

2016

Generale 25%

Enti di credito 30%

Idrocarburi 30%

PMI 25%

Micro PMI 25%

Nuova Costituzione 15%

IVA

L’ Imposta sul Valor Aggiunto (IVA) in Spagna è un imposta che

cositituisce la base del sistema spagnolo di imposizione indiretta.

Natura

La Legge fiscale la cataloga come un tributo di natura indiretta che

ricade sul consumo, come manifestazione della capacità economica

suscettibile di gravame, e pertanto, da un punto di vista economico, è il

consumatore che sopporta l’imposta, e dunque saranno gli imprenditori ed

i professionisti gli obbligati a pagare le quote dell’imposta.

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Neutralità

A differenza di quanto accade con altri sistemi di imposizione indiretta,

l’imposta sul valore aggiunto ha carattere neutro per le imprese, di non

supporre per loro ne costi ne ricavi, nella misura in cui i beni

acquistati per la produzione o distribuzione sono impiegati nel processo

di produzione o di commercializzazione. La neutralità si interrompe

quando si produce il consumo finale dei beni.

L’imprenditore o il professionista sono responsabili della corretta

applicazione della meccanica impositiva dell’ IVA, divenendo di fatto un

riscossore dello Stato, per la parte di gravame corrispondente al valore

generato o aggregato nella fase di produzione. Di conseguenza è obbligado

ad autoliquidare l’imposta mediante la presentazione delle corrispondenti

dechiarazioni trimestrali o mensili.

Normativa regolatrice

In ambito comunitario la norma base è la Sesta direttiva dell’Unione. In

ambito spagnolo la regolazione fondante è contenuta nella Legge

sull’Imposta sul Valore Aggiunto, Legge 37/1992 ed il Regolamento

dell’imposta approvato con Real Decreto 1624/1992.

Ámbito di aplicazione

Il territorio di aplicazione dell’imposta si estende all’intero

territorio peninsulare spagnolo,alle isole Baleari e le isole adiacenti

ad entrambi i territori. Non viene applicata nelle isole Canarie, e nelle

città autonome di Ceuta e Melilla.

Nelle Canarie si applica un imposta di natura simile denominata 'Imposta

Generale Indiretta Canaria'(IGIC). A Ceuta e Melilla, vige dal 1-1-1997,

l’Imposta sulla Produzione, i servizi e le importazioni di beni nelle

città di Ceuta e Melilla.

Evento imponibile

Sono soggetti all’imposta la fornitura di beni e le prestazione di

servizi realizzati da un imprenditore o un professionista a titolo

oneroso, con carattere abituale o occasionale. Per equalizzare il carico

fiscale di tutte le merci, vengono sottoposte a tassazione anche le

importazioni che provengono dai paesi dell’Unione Europea, che vengono

denominate acquisti intracomunitari, così come quelli al di fuori di

essi, denomitati importazioni fiscali.

Nessuna soggezione ed esenzione

La legge lascia fuori dalla tassazione determinate operazioni, per

diverse circostanze; tra le più importanti s’incontrano i servizi medici,

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determinate attività educative, culturali e sportive, ed anche le

operazioni finanziarie ed assicurative.

Soggetto passivo

Generalmente il soggetto passivo è l’imprenditore che effettua la

fornitura di beni o le prestazioni di servizi. Questo è anche obbligato a

presentare la dichiarazione ed il pagamento.

Vi sono quattro tipi di soggetto passivo distinti:

1. L’imprenditore o il professionista profesional che effettua

l’acquisto o presta un servizio. Colui che vende è obbligato ad

applicare l’IVA al cliente.

2. Il soggetto passivo negli acquisti intracomunitari di beni: in

questo caso il soggetto passivo sarà l’imprenditore situato in

Spagna che compra il bene.

3. Nelle importazioni di beni: il contribuente è l’importatore del

bene. In questo caso non vi sarà nessuna ripercussione poiché

l’importatore pagherà l’IVA in dogana.

4. Prestazioni di servizio che s’intendono realizzate in Spagna, ma

dove il prestatore del servizio è situato fuori dalla Spagna : in

questo caso, il contribuente sarà colui che riceve il servizio

(Ipotesi di inversione del soggetto passivo)

Base imponibile

La base imponibile dell’Imposta è costituita per l’importo totale della

controprestazione delle operazioni soggette allo stessa, da parte del

destinatario o di terze personae.

Aliquote fiscali

Con effetti dal 01/09/2012 e vigenza indefinita, si distinguono

tre aliquote fiscali, secondo il bene o servizio di che si tratta :

Aliquota generale: 21%. E’ l’aliquota che si applica per difetto

quando non risulta applicable nessuna delle altre aliquote .

Aliquota ridotta: 10%. Aplicata fondamentalmente ad alcuni prodotti

alimentari, trasporto di viaggiatori, ai prodotti sanitari, la maggior

parte dei servizi alberghieri e la costruzione di nuove abitazioni.

Aliquota super ridotta: 4%. Si applica agli articoli di prima

necessità, come il pane, il latte, la frutta e le verdure ; cosí come

alle versioni cartacee dei libri, giornali(e ananolghi) ed ai

medicamenti ed altri prodotti farmaceutici.

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Deduzioni

L’applicazione di questa imposta si effettua mediante il procedimento

della deduzione di tassa su tassa, nella forma tale che gli imprenditori

ed i professionisti ripercuotono il tributo nei loro beni e servizi,

applicandolo sul prezzo totale di vendita degli stessi. A continuazione,

detti imprenditori o professionisti deducono dalle imposte maturate il

totale delle imposte gravate sui beni e servizi che acquisiranno per

utilizzarli nei loro processi produttivi, ottenendosi per differenza, la

valutazione del valore aggiunto in quella fase della catena. Il risultato

del calcolo anteriore determinara l’importo da pagare da parte

dell’imprenditore o professionista o l’importo che questi potrà

compensare nella sue dichiarazioni-liquidazioni future o quale rimborso

potrà richiedere.

Per avere diritto alle detrazioni, i soggetti passivi che ne chiedono

l’applicazione, devono riunire determinati requisiti che sono raccolti

nell’art. 92 LIVA e ss, che essenzialmente sono :

Che il contribuente possieda la condizione di imprenditore o

professionista ed abbia iniziato la realizzazione di acquisizione

di beni o sevizi oggetto dell’attività.

Che si tratti di tasse dovute nell’ambito dell’applicazione

dell’imposta .

Che si tratti di tasse provenienti, essenzialmente per

ripercussione di altri imprenditori o professionisti per le

forniture di beni o prestazioni di servizi che questi affettuano

nei confronti dell’imprenditore o professionista che pretende la

detrazione (dunque vi sono molti casi come l’autoconsumo interno o

l’acquisto di beni d’iinvestimento)

Che i beni ed i servizi acquisiti devono essere destinati alla

realizzazione di operazioni che generano il diritto alla

detrazione.

Questo è un campo con molta casistica in cui, in generale, si deve andare

caso per caso.

Liquidazione

Il meccanismo di funzionamento è il seguente: l’imprenditore quando

vende, procede a calcolare ed a fatturare ai suoi clienti l’imposta

(denominata imposta riscossa) che corrisponde alle vendite effettuate per

applicazione dell’aliquota fiscale corrispondente al prodotto venduto.

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Quando l’imprenditore va a presentare la sua dichiarazione con le imposte

riscosse nel periodo corrispondente, deduce da queste l’importo

dell’imposta che ha riscosso a quella della quota sostenuta in tutti gli

acquisti ed incassa, pertanto, la differenza tra una e l’altra. Se il

risultato della dichiarazione è negativo perché nel periodo oggetto della

dichiarazione le quote sopportate sono state superiori a quelle riscosse,

l’imprenditore può compensare le quote nei periodi successivi, con il

limite di quattro anni, o può anche richiedre la restituzione delle

stesse.

In questo modo su ogni fase produttiva grava solo il valore aggiunto ed

alla fine della catena, i consumatori sopportano l’imposta sul prezzo

finale del prodotto consumato.

metodo semplificado: Quota da pagare = quota riscossa - quota sopportata

Quando un soggetto passivo effettua forniture o prestazioni di servizi

con diritto a detrazioni o altri simili che non lo danno, entrerà in una

situazione di prorrata (divisione proporzionale) di cui esisistono due

tipi:

1. Prorrata generale: per l’IVA applicabile alle forniture e

prestazioni di servizi realizzati dal soggetto passivo, si

detrarrá solo la parte dell’IVA sopportata nel periodo di

liquidazione corrispondente con un coefficiente (detto

coefficiente sará il totale delle operazioni che danno diritto

alla detrazione rispetto al totale delle operazioni). In altre

parole : IVA deducible = IVA sopportata x coefficiente.

2. Prorrata speciale.

Accantonamento

La regola generale è al momento in cui si effettua la fornitura di beni o

la prestazione del servizio.

Ciò nonostante, nelle prestazioni di servizi in cui il destinatario sia

il soggetto passivo dell’imposta(conformemente alle previsioni dell’art.

84.1,2º e 3º LIVA), con durata in forma continuata durante un periodo

superiore ad un anno e che non da luogo a pagamenti anticipati durante

detto periodo, che si fanno di una maniera continua durante più di un

anno e senza avere pagamenti anticipati durante questo periodo,

l’accantonamento dell’imposta si produrrà al 31 dicembre di ogni anno per

la parte proporzionale corrispondente al periodo trascorso dall’inizio

dell’operazione o dall’accantonamento precedente sino alla citata data.

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Come eccezione a quanto sopra, quando si tratta di esecuzione di opera

con apportazione di materiali, nel momento in cui i beni a cui si

riferisce vengono messi a disposizione del proprietario dell’opera.

La regola speciale stabilisce che se si effetua l’anticipazione del

pagamento del prezzo, s’intende che si anticipa il pagamento dell’IVA. La

dilazione del pagamento o il pagamento posteriore del prezzo rispetto

alla fornitura del bene non rinvia la riscossione dell’imposta.

Presentazione.

La liquidazione dell’imposta si realizza con il sistema di

autoliquidazione.

Con carattere generale, il periodo di liquidazione coinciderá con il

trimestre naturale. Ciò nonostante, detto periodo di liquidazione

coinciderá , in alcuni casi, con il mese naturale, così come avviene

nella maggior parte delle grandi imprese (con un volume di operazioni

superiore a 6.010.121 €)

Con la liquidazione dell’ultimo trimestre di ogni anno si dovrà

presentare un riepilogo annuale.

Regime speciale: Sovrapprezzo equivalente (Recargo de equivalencia)

I piccoli commercianti che siano persone fisiche, sono ammessi al regime

speciale del sovrapprezzo equivalente sempre che non manipolino ne

intervengano nel processo di produzione dei prodotti che vendono, che

l’80% delle loro vendite sia rivolto al consumatore finale ed il loro

titolo nello IAE lo permetta. In tal caso, il piccolo commerciante non

deve effettuare la liquidazione dell’IVA perché l’avrà già pagata

preliminarmente al fornitore mediante un ricarico speciale dei suoi

acquisti, il 5,2% per i prodotti con aliquota del 21%, l’ 1,4% per i

prodotti con aliquota del 10% e lo 0,5% per i prodotti con aliquota del

4%.

Per il piccolo commerciante si suppone che debba pagare un IVA un po più

alta del normal in cambio di non essere tenuto a presentare la

dichiarazione dell’IVA all’Agenzia Tributaria. In questo modo paga l’IVA

direttamente al suo fornitore e si semplifica molto la sua gestione

dell’IVA. Si applica solo in fatture di beni corrispondenti a merci o

generi .

E’ il fornitore del commerciante che deve includere il ricarico

equivalente nelle sue fatture, differenziandolo dall’IVA sopportata e

considerare,nella sua dichiarazione IVA, entrambi gli importi come IVA

riscossa.

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Per esempio, un commerciante di alimentari che acquista dal suo

fornitore un ordine di 3.000 euro riceverà una fattura di 3.000 + 21% di

IVA + 5,2% di Sovrapprezzo equivalente e pagherò un totale di 3.786 euro.

Imposta sui Trasferimenti Patrimoniali e Imposta di Bollo .

L’Imposta sui Trasferimenti Patrimoniali e Imposta di Bollo è

un tributo complesso vigente in Spagna. Questa imposta è regolata con il

Real Decreto Legislativo 1/1993, del 4 settembre. Si tratta di un’imposta

complessa perché grava differenti fatti imponibili, per cui la

dottrina la divide in tre imposte diverse:

Trasferimenti Patrimoniali.

Imposta di Bollo.

Operazioni societarie.

Ciascuna di queste imposte grava un evento imponibile completamente

distinto. L’Imposta sui Trasferimenti Patrimoniali grava tutti quei

trasferimenti di beni che non sono gravati dall’Imposta sul Valore

Aggiunto. Invece, l’Imposta di Bollo è una imposta che grava sulla

formalizzazione di determinati documenti notarili, commerciali e

amministrativi nel territorio spagnolo o anche all’estero nel caso in cui

i loro effetti sorgono in Spagna e sono in molte occasioni compatibili

con l’aplicazione dell’IVA. L’Imposta sulle Operazioni societarie

sottopone ad imposizione atti che prevedono il trasferimento di beni alla

società o da questa ai suoi soci.

Fatto Imponibile e Soggetto Passivo.

Si segnalano di seguito le principali operazioni gravate da questa

imposta, indicando per ciascuna di esse il soggetto passivo di questa

imposta.

Nelle modalità di Trasferimenti Patrimoniali onerosi:

- I trasferimenti di beni e i diritti di tutte le classi, dove il

soggetto passivo è l’acquirente.

- Gli espedienti di dominio, gli atti di notorietà, gli atti

complementari di documenti pubblici e le certificazioni a cui si

riferisce l’articolo 206 della Legge Ipotecaria, dove il soggetto passivo

è la persona che li promuove (attore), mentre nei riconoscimenti di

dominio fatti in favore di una determinata persona il soggetto passivo è

quest’ultima .

- La costituzione di diritti reali, dove il soggetto passivo è colui

verso cui si realizza l’atto.

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- La costituzione di crediti di qualunque natura, dove il soggetto

passivo è il debitore .

- La costituzione di obblgazioni, dove il soggetto passivo è il creditore

obbligato .

- La costituzione di contratti di locazione, dove il soggetto passivo è

il locatario.

- La costituzione di pensioni, dove il soggetto passivo è il pensionato.

- Nella concessione amministrativa, è il concessionario; negli atti e

contratti amministrativi equiparati alla concessione, il soggetto passivo

è il beneficiario.

Nelle modalità di Imposta di Bollo:

- Documenti notarili. Sará soggetto passivo l’acquirente del bene o del

diritto e, in difetto di esso, le persone che stipulano o richiedono i

documenti notariali, o coloro nel cui interesse vengono rilasciati.

Quando si tratta di scritture di costituzione di credito con garanzia si

considera acquirente il debitore .

- Documenti commerciali : Sará obbligato al pagamento l’allibratore,

salvo che la lettera di cambio sia stata emessa all’estero, nel cui caso

sarà il suo primo referente in Spagna.

Saranno soggetti passivi del tributo gravante sui documenti di giro o

sustitutivi delle lettere di cambio, così come le ricevute di deposito e

gli assegni datati (pagarè), buoni, obbligazioni e titoli analoghi emessi

in serie, le persone o gli enti che li emettono, con la stesse deroghe

del paragrafo precedente per le emissioni all’estero. Negli assegni che

sono oggetto di girata si considererà emesso dal girante .

-Documenti amministrativi. Saranno obbligati a pagare, in qualità di

contribuente, nelle dignità e titoli nobiliari, i beneficiari di essi.

Nelle annotazioni, la persona che le richiede.

Nelle modalità di Operazioni Societarie:

- La costituzione di società, aumento di capitale, dove il soggetto

passivo è la società o ente fiscalmente equiparato.

- La liquidazione di società e riduzione del capitale sociale, dove il

soggetto passivo sono i soci, comproprietari, controllanti o partecipati

per i beni e diritti ricevuti .

Maturazione

Nei trasferimenti patrimoniali la maturazione dell’imposta avviene nel

giorno in cui si realizza l’atto o il contratto, cioè, la data di stipula

della scritura o del contratto privato.

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Quando si tratta di documenti giudiziari l’atto o il contratto s’intende

causato nella data in cui diviene esecutiva la correspondeente

risoluzione giudiziaria.

Termine di presentazione

Con carattere generale, il termine per la presentazione delle

autoliquidazioni, allegato con il documento o la dichiarazione scritta

sostitutiva del documento, è di un mese a partire dalla data dell’atto o

del contratto.

Aliquota fiscale.

La fissazione delle aliquote fiscali è una delle competenze assunte dalle

CCAA. Dove viene fatto uso di questa facoltà, si applicano le aliquote

che fissano le stesse. Dove non vengono applicate aliquote proprie, si

applicano quelle regolate dalla normativa statale.

Pertanto, è necessario andare caso per caso, operazione per operazione.

Per fare un esempio, nella Compravendita di un bene immobile(un

appartamento) che rappresenta una delle operazioni più abituali di questa

imposta, si può vedere dove si producono più varazioni tra le Comunità

Autonome. Cosí:

In Catalogna ed in Valenzia l’aliquota fiscale è del 10% sul valore

del trasferimento del bene.

In Andalusia, oscilla tra l’ 8-10%, dipendendo se l’immobile ha un

valore fino a 400.000 € (8%); tra 400.000 € e 700.000 (al 9%); o

più di 700.000 € (al 10%). In Asturia opera una scala analoga.

In Aragona, in Castilla la Mancha e Rioja viene tassato al 7 %.

A Madrid l’aliquota fiscale è unica al 6 %.

Nelle operazioni societarie : l’aliquota fiscale media di tutte le CCAA

oscilla tra l’ 1 – 1,5%

Nell’imposta di bollo l’aliquota varia tra lo 0,1 % ed il 2%.

IMPOSTA SULL’AUMENTO DEL VALORE DEI TERRENI DI NATURA URBANA. PLUSVALENZA

L’imposta sull’aumento del valore dei terreni di natura urbana (IIVTNU) è

regolata negli articoli dal 104 al 110 del Testo di Rifusione della Legge

Regolatrice delle autorità locali, approvato per il Real Decreto

Legislativo 2/2004, del 5 Marzo.

Definizione dell’imposta

La IIVTNU, conosciuta anche come “la Plusvalenza”, è un contributo

diretto che grava sull’aumento del valore che ha sperimentato un terreno,

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un appartamento, parcheggio, sgabuzzino, locale, mentre una persona è

stata proprietaria di questo bene.

Base imponibile

Questa imposta deve pagarsi quando:

Si vende un appartamento, parcheggio, sgabuzzino, locale o terreno

di natura urbana.

Si acquisisce un appartamento, parcheggio, sgabuzzino, locale o

terreno di natura urbana attraverso donazione o successione.

Si costituisce un diritto reale sull’ appartamento, parcheggio,

sgabuzzino, locale o terreno di natura urbana (usufrutto, censo,

etc.)

Soggetti passivi

Il trasmittente dei beni o diritti nella trasmissione onerosa. Se

il trasmittente è una persona fisica non residente in Spagna,

l’acquirente sarà obbligato a pagare l’imposta.

I beneficiari o persone che ricevono i beni nelle donazioni.

Gli ereditari o legatari, ovvero le persone che ricevono i beni

nelle successioni per causa di morte.

Liquidazione delle plusvalenze

La base imponibile dell’imposta sarà costituita dall’incremento del

valore dei terreni di natura urbana nel momento di accreditare l’imposta

e in un periodo massimo di 20 anni.

La determinazione dell’incremento si ottiene dall’applicazione delle

percentuali stabilite dai Municipi in funzione degli anni di generazione,

entro i limiti legali.

La quota da pagare is ottiene applicando il tipo di imposta stabilito dal

Municipio sopra la determinata base imponibile.

In questo campo esistono svariate differenze dipendendo da cada

Municipio.

Esempio di calcolo per un parcheggio

Dati della trasmissione:

Valore catastale del terreno: 15.025,30 € (Attenzione, non è il valore

della trasmissione)

Data di acquisizione: 22.03.2010

Data di trasmissione: 15.06.2014

Percentuale fissata dal Municipio per le trasmissioni inferiori a 5 anni

(per esempio): 2,8% (la tabella nazionale che stabilisce i valori massimi

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è la seguente: periodo da 1 a 5 anni: 3,7%; fino a 10 anni: 3,5%; fino a

15 anni: 3,2%; fino a 20 anni: 3%)

Aliquota fiscale fissata dal Municpio (per esempio): 20% (l’aliquota

massima a livello nazionale è il 30%)

Determinazione del debito

Periodo imponibile: 4 anni (se il periodo supera i 20 anni, sempre sarà

calcolato con un valore di 20)

Percentuale incremento valore (numero di anni di possesso del bene *

percentuale fissata dal Municipio): 4 x 2,8 = 11,2

Base imponibile (valore catastale * percentuale di incremento del

valore): 15.025,30 x 11,2% = 1.682,83 €

Quota da pagare (base imponibile * aliquota fiscale): 1682,83 x 20% =

336,57€

Gestione

Dipendendo da cada Municipio si applicherà il sistema di liquidazione o

di autoliquidazione.

Dr. D. José Vicente Rubio Eire

Roma, 19 Giugno 2015.