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_02 INTRODUZIONE ALLA DISCIPLINA DEL RILIEVO dr. arch. anna christiana maiorano
_02 DEFINIZIONI DI “RILIEVO”
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“… il rilievo architettonico, come strumento di conoscenza dell’architettura che tenta la
comprensione globale di un edificio o complesso, deve servirsi di tutte le tecniche disponibili
e che possono adattarsi a questo scopo.” (Antonio Almagro, direttore dell’Istituto di Studi
Arabi di Granada e professore di Rilievo alla Scuola di Architettura di Granata)
“ Il rilievo è la primigenia forma di conoscenza dell’organismo architettonico; si avvale di
tutte le tecniche di prelievo mensorio, tradizionali e moderne, che possano contribuire
all’analisi corretta delle opere e dell’ambiente naturale e costruito in cui esse sono site; il
rilievo deve raggiungere la completa rappresentazione e documentazione delle opere in
esame, ivi compresa la registrazione dell’aspetto materico e cromatico.” (Ciro Robotti)
“ Il rilievo può essere inteso come esperienza per meditare sull’essenza delle cose partendo
dalle forme e dai simboli che ne esprimono i sottintesi, diviene così strumento per conseguire
testimonianza di ciò che la storia ha elaborato nei tempi e nei luoghi. Al rilievo è demandato
il compito di identificare e trascrivere i segni di questo processo storico e costruttivo. Un
processo basato su di un giudizio percettivo e su una trascrizione mediati dall’intelletto
dell’operatore, perciò mai completamente oggettivo, qualunque siano le tecniche di
rilevamento adottate, anche quelle fotogrammetriche o informatiche” (Paolo Marchi)
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Con il termine rilevamento s’intende il complesso delle indagini e operazioni volte ad
individuare le qualità significative – sotto l’aspetto morfologico, dimensionale, figurativo e
tecnologico – di un manufatto edilizio o di un insieme urbano, a valutarle, a indagarle, al fine
di costruire un modello tridimensionale semplificato, attraverso il quale si potrà analizzare
l’opera agevolando l’interpretazione delle sue fasi di trasformazione e dei suoi connotati
riferiti alle possibili tematizzazioni. Il rilevamento è pertanto un processo che deve portare alla
conoscenza profonda dell’opera in esame, per metterne in evidenza tutti i suoi valori, da
quelli geometrici a quelli dimensionali, da quelli figurativi a quelli strutturali, dai materiali
impiegati alle tecniche costruttive, fino alle condizioni di degrado e alle relazioni con il
contesto urbano.
Il rilevamento architettonico pertanto è un percorso di ricerca volto alla conoscenza
dell’architettura o della città; come tutte le ricerche esso ha bisogno di essere preceduto dal
progetto di rilevamento, vale a dire dalla pianificazione delle azioni da compiere, e deve
essere verificabile in itinere e nei risultati finali. A tale scopo il prodotto del rilevamento è
costituito , oltre che dalle restituzioni grafiche e dalle altre documentazioni (fotografiche,
d’archivio, ecc), anche da tutte le operazioni condotte per pervenire a tale risultato. Infatti,
come ogni altra operazione di ricerca, esso ha bisogno di poter essere ripercorso al fine di
verificarne l’attendibilità e la qualità del prodotto.
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Negli ultimi tempi si sono diffuse nuove metodologie di rilevamento che hanno utilmente
affiancato il tradizionale rilevamento diretto. Ciascuna di queste metodologie fornisce risultati
utili e significativi in relazione al perseguimento del fine del rilevamento, alla scala grafica
richiesta e alle caratteristiche del soggetto da rilevare; pertanto non si può definire un
primato tra le diverse metodologie. Di conseguenza, le peculiarità di ciascuna metodologia
vanno conosciute e tenute presenti, in fase di progetto, in rapporto al soggetto da rilevare e
agli aspetti sopra descritti. Va precisato, peraltro, che in molte operazioni di rilevamento,
risulta indispensabile l’utilizzo integrato di diverse metodologie, per documentare in modo
adeguato le qualità del soggetto.
Nel settore del rilevamento l’informatica permette il dialogo tra i dati rilevati dalle diverse
metodologie; per tale ragione i dati, opportunamente strutturati e resi congruenti,
concorrono a realizzare sistemi informativi finalizzati alla gestione del patrimonio storico.
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Le operazioni di rilevamento sono rese percepibili attraverso la rappresentazione grafica del
modello spaziale semplificato, realizzata su uno o più piani di rappresentazione, con una
opportuna scala di riduzione.
La quantità delle informazioni provenienti dalle operazioni di rilevamento ha bisogno, per
essere leggibile, di essere visualizzata in una serie di elaborati grafici a scale diverse, e che le
informazioni siano organizzate con procedimento gerarchico.
Il controllo della qualità del rilevamento è operazione indispensabile che deve essere
attuata, una volta che sia noto il percorso seguito e le incertezze assunte a base delle
operazioni. A questo fine tutti i rilevamenti dovrebbero essere condotti sulla base di un
capitolato d’appalto in cui saranno fissate le metodologie, le scale grafiche e le convenzioni
grafiche da utilizzare, nonché le incertezze ammesse.
I grafici di rilievo devono contenere le informazioni che dovranno essere organicamente
coordinate e restituite nelle diverse scale di rappresentazione al fine di rendere esplicite le
qualità da comunicare. La codificazione grafica, pur nell’auspicio di un sistema unificato in
sede internazionale, deve richiamarsi alle norme fin qui accettate in sede nazionale e
internazionale; inoltre devono essere facilmente anche dai sistemi informatici.
Le attività di rilevamento si devono avvalere delle nuove possibilità di elaborazione
consentite dal digitale sia nel campo della modellazione solida che della comunicazione
multimediale.
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Un buon rilievo generale condotto su di un bene culturale architettonico, essenzialmente
deve contenere:
1. La conoscenza della configurazione morfologica e dimensionale dell’oggetto, nel suo
stato fisico attuale, precisa, sicura, criticamente filtrata;
2. La conoscenza tecnica, tecnologica e materica dell’oggetto che aiuti a capirne tanto le
modalità costruttive quanto le attuali condizioni di alterazioni e degrado;
3. La possibilità di agevole elaborazione tematica delle tavole di rilievo, per approfondire la
conoscenza storica “globale” dell’oggetto inteso come primo documento di se stesso
(non decodificabile, però, se non attraverso un’accurata opera di rilevamento e di
osservazione diretta);
4. Le note storiche derivanti da un preventivo approccio documentato e meditato
all’oggetto (pre-comprensione critica), indispensabile alla conduzione di un buon rilievo,
quanto da nuove ed originali osservazioni frutto della frequentazione diretta del
monumento.
Il rilievo dovrà essere mirato anche al rapporto tra l’edificio e il contesto consentendo:
- la lettura storica dell’edificio
- la sua comprensione progettuale – costruttiva;
- la corretta progettazione dell’intervento e la stima dei costi.
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(CRITERI REGOLATORI PER IL RILIEVO)
Nella programmazione e nella realizzazione del rilievo architettonico, occorre tener conto dei
seguenti criteri:
a. Prevedere un’attendibilità generale, il che spesso può richiedere una progettazione, una
direzione dei lavori e un collaudo relazionati al livello di fruibilità dell’edificio;
b. Considerare contestualmente tanto le indagini metriche e tecniche quanto gli esiti di
quelle bibliografiche, archivistiche ed iconografiche;
c. È necessario riferire la situazione dell’organismo architettonico al Sistema Cartografico
Nazionale Gauss-Boaga, nonché al sistema di riferimento locale adottato per il rilievo in
scala 1:500 (ove questo esista) del centro storico di pertinenza;
d. Le informazioni derivanti da questi rilievi possono essere considerate come componenti
settoriali di più ampie banche-dati territoriali e, quindi, i rilievi devono essere realizzati su
supporto informatico;
e. I sistemi e i metodi di misurazione nonché la tolleranza sono rapportati alla scala di
rappresentazione e ai contenuti previsti; i singoli elaborati grafici dovranno risultare
omogenei sotto l’aspetto metrico e qualitativo;
f. Il contenuto della rappresentazione deve essere relazionato alla scala prevista o
adottata per la restituzione e alle finalità dell’indagine;
g. Occorre disciplinare congruenti procedure di esecuzione del rilevamento.
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È opportuno che le rappresentazioni grafiche dell’organismo architettonico rilevato risultino
tra di esse coordinate, anche se redatte in scale differenti. È utile, peraltro, che, non appena
ciò fosse possibile, esse non consistano soltanto negli elaborati tradizionali di PIANTA SEZIONE
e PROSPETTI, ma che da un lato essi documentino nel modo più completo e generale
possibile l’oggetto in esame in tutte le sue parti visibili e dall’altro siano integrate da
rappresentazioni tridimensionali anche sezionate. Gli eventuali modelli di sintesi che saranno
redatti sulla base dei dati di rilievo non potranno essere MAI sostitutivi delle rappresentazioni
convenzionali.
_02 PERCORSO DI LAVORO
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PERCORSO DI LAVORO
1. Sopralluogo. Approccio al complesso architettonico con conoscenza diretta;
2. Prima documentazione fotografica;
3. Prima raccolta di materiale:
- ricerca bibliografica
- ricerca di eventuali rilievi esistenti presso gli archivi;
- ricerca di eventuali disegni di progetto di restauro;
- ricerca di planimetrie catastali (Agenzia del Territorio).
4. Rilievo metrico - operazione mensoria: rilievo diretto; indiretto o strumentale;
5. Seconda raccolta di materiale bibliografico e d’archivio;
6. Stesura definitiva del rilievo. Restituzione grafica;
7. Redazione finale della ricerca
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LE INDAGINI D’ARCHIVIO
1. Cartografia storica: archivi comunali, notarili, catasti, soprintendenze e altri;
2. Cartografia corrente: I.G.M., mappe catastali, aerofotogrammetrici, strumenti urbanistici
regionali e comunali, carte tematiche, concessioni;
3. Banche dati: G.I.S. e S.I.T.
NORMATIVE DI RIFERIMENTO
1. UNI (UNI 7310 – 74) e Normal;
2. Convenzioni grafiche;
3. Carte del Restauro;
4. Prescrizioni degli Enti pubblici;
5. Disciplina degli Ordini professionali;
6. Capitolato per le operazioni di rilievo;
7. Stima delle operazioni di rilievo.
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CARTOGRAFIA URBANA
UNI 7310 - 74
Rappresentazione convenzionale di aggregati urbani storici prevalentemente caratterizzati
da edilizia multipiana.
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RACCOLTA DEL MATERIALE
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RACCOLTA DEL MATERIALE
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Citazione bibliografica
(norma ISO 690)
LIBRI
Cognome, nome dell'autore (o degli autori, o del curatore, seguito da "a cura di" tra
parentesi tonde),
Titolo e sottotitolo dell'opera, ("Collana"), luogo di edizione, (se nel libro non c'è scrivere: s.l. =
senza luogo), Editore, (se nel libro non c'è, ometterlo), Data di edizione, (se nel libro non c'è
scrivere: s.d. = senza data),
Dati eventuali sull'edizione più recente a cui ci si è riferiti,
Numero pagine ed eventuale numero dei volumi di cui l'opera si compone,
(traduzione: se il titolo è in lingua straniera ed esiste una traduzione italiana si specifica titolo
italiano, luogo di edizione, editore, data di edizione, eventualmente numero di pagine).
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Citazione bibliografica
(norma ISO 690)
CAPITOLI DI LIBRI, ATTI DI CONVEGNI, SAGGI IN OPERE COLLETTIVE
Cognome e nome dell'autore, Titolo del capitolo o del saggio, in
Eventuale nome del curatore dell'opera collettiva oppure AA.VV., Titolo dell'opera collettiva,
(Eventuale nome del curatore se prima si è messo AA.VV.),
Eventuale numero del volume dell'opera in cui si trova il saggio citato,
Luogo, Editore, data, numero pagine, come nel caso di libri di un solo autore.
ARTICOLI DI RIVISTE, GIORNALI, PERIODICI
Cognome e nome dell'autore, Titolo dell'articolo o capitolo, "Titolo della rivista", Eventuale
indicazione della serie, Annata, Millesimo, Pagine in cui appare l'articolo.
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Citazione bibliografica
(norma ISO 690)
Si riportano qui di seguito alcuni esempi di citazioni bibliografiche, ciascuna delle quali tende
ad illustrare un problema particolare per i casi più comuni.
1. Libro di un unico autore:
BOFFITO, Giuseppe, Gli strumenti della Scienza e la scienza degli strumenti, Firenze,
Libreria Internazionale Seeber, 1929.
2. Libro di due o più autori; il nome dell'autore, in questo
caso anonimo, viene sostituito dal nome dei curatori dell'opera:
POLEGGI Ennio e Fiorella (a cura di), Descrizione della città di Genova da un anonimo
del 1818, Genova, Sagep, 1969.
3. Edizione originale e successiva traduzione italiana:
CLARK, Kenneth, The Gothic Revival. An Essay in thè Hi- story ofTaste, Cardiff, John Murray,
1970, (trad. it., Il Revival gotico, Torino, Einaudi, 1970).
4. Manuali o collane, in più volumi, di uno o più autori:
CONTI, Alessandro, Vicende e cultura del restauro, vol. 10, Storia dell'arte italiana, Torino,
Einaudi, 1981, pp. 39-112.
_02 IL RILIEVO METRICO operazione mensoria
_02 IL DISEGNO A MANO LIBERA: gli eidotipi Il modello geometrico; redazione degli eidotipi
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MISURARE CON UNA MATITA
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MISURARE CON UNA MATITA
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MISURARE CON UNA MATITA
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Struttura generale degli eidotipi e delle misurazioni
L’EIDOTIPO è il modello grafico gerarchico tratto dal vero dell’oggetto di studio.
Contenuti degli eidotipi di livello generale
Rilievo a vista dell’insieme
- Orientamento
- Forma e proporzioni
- Articolazione spaziale principale dell’insieme edilizio
- Sigla di rinvio agli eidotipi a scala intermedia
- Capisaldi di aggancio alla poligonale d’inquadramento
- Capisaldi d’aggancio di poligonali di dettaglio
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_02 CENNI SUL TEMA DI RILIEVO
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ORTOFOTO
QUARTIERE MURATTIANO - BARI
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QUARTIERE MURATTIANO - BARI
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QUARTIERE MURATTIANO - BARI
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