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Il significato Anno accademico 2017/2018
Psicologia della Comunicazione
Prof.ssa Serino
Quarta Lezione
Quarta lezione: Il significato
• Sommario
• Il significato: tre approcci
• Capitolo 3 «Comunicazione e Significato» del manuale di Fondamenti di Psicologia della Comunicazione, par 3 (SOLO le parti viste a lezione)
1. Il significato di significato
Tre approcci principali:
• La semantica vero-condizionale
• La semantica strutturale
• La semantica cognitiva
Prima domanda: Qual è il rapporto tra il significato e la realtà?
Semantica vero-condizionale (o logico-
filosofica, o modellistica): il significato di una parola o di una frase è dato dal rapporto che esiste fra linguaggio e realtà.
In particolare, il significato di un enunciato consiste nell’affermare qualcosa su un certo stato di cose che può essere vero o falso.
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1. La semantica vero-condizionale
Un amico vi dice «C’è un orso nel giardino»
Cosa vuol dire comprendere questo enunciato?
Comprendere un enunciato è sapere che cosa accade se esso è vero.
• Quando comprendiamo un enunciato (ad esempio, “c’è un orso nel mio giardino”) ne conosciamo il significato perché sappiamo in quali situazioni quell’enunciato risulta essere vero o falso.
• Sarà vero se effettivamente c’è un orso nel giardino, sarà falso altrimenti. Sappiamo che cosa l’enunciato vuol dire perché sappiamo riconoscere a quali condizioni (in quali situazioni) esso risulta essere vero, ossia ne conosciamo le condizioni di verità.
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• Le condizioni di verità Quindi, ogni enunciato è dotato di un determinato valore di verità
Attenzione! Le condizioni di verità sono intrinsecamente diverse dalla reale verità o falsità di un enunciato, poiché sono di natura linguistica
sono le caratteristiche che un certo stato di cose all’interno di un determinato mondo (reale o possibile) deve possedere affinché un determinato enunciato possa essere considerato vero in quel mondo
Capire l’enunciato:
«Le petunie del mio balcone sono bianche»
Non implica capire se effettivamente io ho delle petunie bianche sul mio balcone, ma capire come
sarebbero le cose se fossero così.
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Limiti della semantica vero-condizionale
concezione referenzialista e antipsicologica: il significato è indipendente dalla mente dei singoli individui ed è un’entità oggettiva e assoluta (presupposto dell’indipendenza)
la semantica modellistica esclude il lessico dal proprio studio, svuotando la semantica medesima di contenuti specifici sotto il profilo linguistico
non tiene conto delle sostituzioni lessicali, che cambiano il significato di una frase in modo considerevole
1. «il gatto è sopra la sedia»
2. «la sedia è sopra il gatto»
2. Semantica strutturale
•de Saussure: si propone di arrivare ad una definizione esclusivamente linguistica del significato
Il punto di partenza è l’esistenza di una lingua naturale: sistema di segni, totalità in sé organizzata
•Rivendicazione dell’autonomia della semantica, emancipata da ogni forma di collegamento con l’ontologia e la psicologia
La semantica strutturale è: • antireferenzialista: il significato è sganciato da
qualsiasi realtà esterna e il segno linguistico è inteso come sintesi fra significante e significato
• antipsicologica: mette in discussione la connessione con la mente dei singoli parlanti; l ’ analisi dei significati va intesa in modo autonomo, poiché essi vanno svincolati dai rispettivi concetti e diventano realtà squisitamente linguistiche
Significato come valore: possibilità per ogni parola di essere confrontata e opposta a
qualsiasi altra parola della medesima lingua
Esempio: il significato di «pera» non dato dall’identità reale di pera (ciò che essa è), bensì è definito in
maniera negativa grazie al confronto con tutti gli altri termini opponibili di un dato sistema
linguistico.
Limiti della semantica strutturale
•Vizio di circolarità: sapere che «zoffo» è opposto a «zuffo», superlativo di «zaffo», contrario di «zefdo», cosa mi dice sul significato di «zoffo»?
3. Semantica cognitiva
La semantica cognitiva e la semantica dinamica pongono l’accento sia sugli aspetti psicologici che sui vincoli referenziali
Semantica come “teoria della comprensione”
Significato: modo in cui gli individui
comprendono ciò che comunicano
• L’insieme delle conoscenze implicate nell’uso dei significati concerne la totalità delle conoscenze enciclopediche prodotte dalla propria esperienza personale e dall’appartenenza a una determinata cultura
• la conoscenza dei generi naturali e degli artefatti avviene attraverso i processi percettivi per ostensione
• le conoscenze enciclopediche implicano un frequente e rilevante impiego dei processi di inferenza per cogliere e interpretare gli indizi presenti nei diversi fenomeni ed eventi della realtà
• Stretta connessione fra i significati e i rispettivi concetti
• Concezione realista del significato: risultato dell’elaborazione cognitiva e della rappresentazione mentale di un determinato oggetto o evento da parte dell’individuo
Una teoria unificata del significato
Costruzione di una semantica unificata, in grado di cogliere e spiegare il processo di significazione nella sua globalità e interezza
1. La dimensione referenziale
•necessità di porre un rapporto fra il significato e la realtà
•E’ il problema del riferimento, inteso come rinvio e ancoraggio al reale
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Il riferimento rimanda al contenuto dell’esperienza del parlante e, attraverso tale esperienza, al mondo
L’esperienza personale è una lente che ingrandisce o rimpicciolisce, modificando i dati di realtà in funzione dei propri schemi mentali, valori e pratiche conoscitive
I significati si configurano come l’esito di un’attività culturale
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2. La dimensione inferenziale
Organizzazione cognitiva dei significati:
a) i significati hanno dei corrispettivi nei concetti
Concetti = costrutti mentali in grado di “mappare”, rappresentare, categorizzare e definire gli oggetti e gli eventi della realtà
Concetti e significati costituiscono due livelli distinti, anche se interdipendenti
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b) Sul piano cognitivo, i significati richiedono un’importante attività mentale di inferenza per essere compresi
▫ I significati di una parola, di una frase o di un gesto vanno intesi e interpretati in funzione degli elementi del contesto d’uso e della rete relazionale esistente
▫ Gli interlocutori si basano su una serie di indizi per cogliere e interpretare in maniera attendibile il significato di qualsiasi atto comunicativo
▫ Le parole vanno considerate, quindi, degli indizi linguistici su cui realizzare le opportune ipotesi interpretative e implicature
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3. La dimensione differenziale
Il sistema comunicativo della lingua, al pari di qualsiasi altro sistema di comunicazione, contribuisce a costruire il significato di una parola La lingua è un sistema complesso di differenze che consente un insieme indefinito di operazioni di confronto possibilità di generare variazioni linguistiche di significato in grado di influenzare la formazione dei concetti secondo una certa direzione piuttosto che un’altra (ipotesi debole del relativismo linguistico)
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In sintesi
Il sistema dei significati non è in sé concluso, ma è in continuo divenire in funzione delle esperienze generate nell’interazione e nello scambio fra i comunicatori
Il significato si configura come un percorso interpretativo per spiegare e dare senso agli accadimenti che rappresentano il contenuto delle proprie esperienze personali e sociali, oggetto della comunicazione
Pratica: ruolo della cultura nei brand