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#IOMUTOVERSO Cinque mesi di programmazione, cinque spazi coinvolti per ventitre appuntamenti, venti compagnie attive nel territorio nazionale e internazionale per festeggiare i primi cinque anni della Stagione Mutaverso Teatro, che dal 22 gennaio al 20 maggio si presenta quindi ricca di proposte e varia per generi e luoghi di spettacolo. Era necessario affrontare una prova di maturità e non soltanto di resistenza, mutare - verso un’esperienza che fosse culturale nel più ampio senso dei linguaggi artistici e delle relazioni umane e creative. Le scelte artistiche di quest’anno, di conseguenza quelle organizzative, sono espressioni di un orientamento nuovo, meno consuetudinario rispetto al passato, per esplorare il teatro da diverse angolazioni, dalla drammaturgia alla letteratura, dalla poesia alla musica, e per dar vita non a una mera estensione numerica degli appuntamenti, ma a un’ipotesi progettuale di maggior respiro e tenitura. Pur in forma non ancora compiuta e strutturata, questa V edizione delinea quindi la possibile evoluzione di un percorso e anticipa in qualche modo ciò che vorrei diventasse Mutaverso Teatro. Vincenzo Albano

#IOMUTOVERSO · di La mia battaglia, un’opera portata in scena da Elio Germano, uno spettacolo che parla della nostra società, della nostra epoca, portando lo spettatore, a piccoli

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#IOMUTOVERSOCinque mesi di programmazione, cinque spazi coinvolti per ventitre appuntamenti, venticompagnie attive nel territorio nazionale e internazionale per festeggiare i primi cinque anni della Stagione Mutaverso Teatro, che dal 22 gennaio al 20 maggio si presenta quindi ricca di proposte e varia per generi e luoghi di spettacolo. Era necessario affrontare una prova di maturità e non soltanto di resistenza, mutare - verso un’esperienza che fosse culturale nel più ampio senso dei linguaggi artistici e delle relazioni umane e creative. Le scelte artistiche di quest’anno, di conseguenza quelle organizzative, sono espressioni di un orientamento nuovo, meno consuetudinario rispetto al passato, per esplorare il teatro da diverse angolazioni, dalla drammaturgia alla letteratura, dalla poesia alla musica, e per dar vita non a una mera estensione numerica degli appuntamenti, ma a un’ipotesi progettuale di maggior respiro e tenitura. Pur in forma non ancora compiuta e strutturata, questa V edizione delinea quindi la possibile evoluzione di un percorso e anticipa in qualche modo ciò che vorrei diventasse Mutaverso Teatro.

Vincenzo Albano

TEATRO ANTONIO GHIRELLITeatrino Giullare #FOCUS #DOPPIO SPETTACOLO 22 gennaio | FINALE DI PARTITA

23 gennaio | ALLA META

AUDITORIUM CENTRO SOCIALE 31 gennaio | UnterwasserMAZE

EX CHIESA DEI MORTICELLI 8 febbraio | 369gradiPICCOLI FUNERALI

A CASA DI ANDREA ONLUS 13 febbraio | Nano EgidioLUISA, UNO SGUARDO OLTRALPESOAP OPERA MODERNA E CONTEMPORANEA

AUDITORIUM CENTRO SOCIALE 21 febbraio | Gold, Infinito, Riccione TeatroSEGNALE D’ALLARME | LA MIA BATTAGLIA VR

programma

(LA) QUINTA STAGIONEideazione e direzione artistica di Vincenzo Albano

organizzazione generale Erre Teatro

SALERNO gennaio | maggio 2020

PICCOLO TEATRO DEL GIULLARE 27 - 28 febbraio | Esecutivi per lo Spettacolo, Artisti DramaLA VECCHIA COMMEDIA MALINCOMICA

AUDITORIUM CENTRO SOCIALE 27 marzo | Fabiana Iacozzilli, CrAnPiLA CLASSE UN DOCUPUPPETS PER MARIONETTE E UOMINI

EX CHIESA DEI MORTICELLI 4 aprile | Principio Attivo TeatroLA MANUTENZIONE DELLA SOLITUDINE

A CASA DI ANDREA ONLUS 9 aprile | Claudio MoriciLUI E LEILA

EX CHIESA DEI MORTICELLI 5 marzo | LeviedelfoolYORICK - unplugged

A CASA DI ANDREA ONLUS 12 marzo | Ivan TalaricoUN ELEFANTE NELLA STANZA

PICCOLO TEATRO DEL GIULLARECaroline Baglioni | Michelangelo Bellani #FOCUS #DOPPIO SPETTACOLO 19 marzo | GIANNI

20 marzo | MIO PADRE NON È ANCORA NATO

UN AMLETO DAL SOTTOSUOLO

AUDITORIUM CENTRO SOCIALE 17 aprile | Piccola Compagnia DammaccoL’INFERNO E LA FANCIULLA

AUDITORIUM CENTRO SOCIALE 24 aprile | Teatro Pubblico IncantoBLUES

EX CHIESA DEI MORTICELLI 9 maggio | Bartolini Baronio, 369gradiRedreading#7 QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINOSGUARDI DENTRO LA TERRA SONORA DI PETER HANDKE

TEATRO ANTONIO GHIRELLI 13 maggio | un progetto tutorato da LE BELLE BANDIEREMARE

TEATRO ANTONIO GHIRELLI 20 maggio | Atir Teatro RinghieraE BASTAVA UN’INUTILE CAREZZA A CAPOVOLGERE IL MONDORACCONTO ANARCHICO E POETICO DI PIERO CIAMPI

22 maggio | Fanny&AlexanderSANTA RITA AND THE SPIDERS FROM MARSVARIAZIONI TRA PAOLO POLI E DAVID BOWIE

24 maggio | Fortebraccio TeatroLA DELICATEZZA DEL POCO E DEL NIENTEROBERTO LATINI LEGGE MARIANGELA GUALTIERI

15 maggio | Formiche di Vetro TeatroTRITTICO DEL MIO BYTE

INIZIO SPETTACOLIore 21, dove non diversamente specificato.A spettacolo iniziato non sarà consentito l’accesso in sala.

BIGLIETTO UNICO INTERO12 €18 € solo per lo spettacolo del 21 febbraio

SCEGLI IL TUO ABBONAMENTOPossibilità di acquisto tramite Carta del Docente

8 spettacoli a scelta tra quelli contrassegnati dapiù n. 1 ingresso a scelta tra più n. 1 ingresso a scelta tra€ 80

6 spettacoli a scelta tra quelli contrassegnati dapiù n. 1 ingresso a scelta tra più n. 1 ingresso a scelta tra€ 68

4 spettacoli a scelta tra quelli contrassegnati dapiù n. 1 ingresso a scelta tra più n. 1 ingresso a scelta tra€ 57

PER [email protected] | [email protected] | 329 4022021

erre_teatro ErreTeatro ErreTeatro erre teatro

#IOMUTOVERSO

TEATRINO GIULLARE

FINALE DI PARTITAdi Samuel Beckett diretto e interpretato da Giulia Dell’Ongaro, Enrico Deottitraduzione Carlo Fruttero scenografia e pedine Cicuska maschere Fratelli De Marchi

PREMIO SPECIALE UBU 2006 | PREMIO NAZIONALE DELLA CRITICA 2006PREMIO DELLA GIURIA AL 47^ FESTIVAL | INTERNAZIONALE MESS DI SARAJEVO 2007

Una rappresentazione da antologia destinata a rimanere nella memoria.Franco Quadri, La Repubblica

TEATRO ANTONIO GHIRELLI | ore 21viale Antonio Gramsci (Parco Urbano dell’Irno) 22 01

23 01TEATRINO GIULLARE

ALLA METAdi Thomas Bernharddiretto e interpretato da Giulia Dell’Ongaro, Enrico Deotti traduzione Enrico Bernardicon il sostegno di Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Regione Emilia - Romagna

PROGETTO PREMIO SPECIALE UBU 2006

Avvincente. La forza della prosa di Thomas Bernhard misteriosamente si impone.Masolino D’Amico, La Stampa

Una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine e pedine-personaggi che muovonouna delle storie più significative ed enigmatiche della drammaturgia del Novecento. Finale di partita, il capolavoro di Beckett, è visto attraverso le possibilità di movimento di due pedine da scacchi e la tensione e la partecipazione dei due giocatori […]Un confronto con il delirio verbale di Thomas Bernhard e con la vertiginosa profondità della sua scrittura. L’umanità alterata dei personaggi di Bernhard si incontra felicemente con la poetica del Teatrino Giullare che ha fatto del rapporto tra umano e artificio il proprio terreno di ricerca […]

UNTERWASSER

MAZEconcept, creazione, performer Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, Giulia De Caniomusic and sound design Posho progettazione luci Matteo Rubagotti

con il sostegno diThèâtre La Licone, Festival Città delle 100 scale, CasermArcheologica, Teatro del lavoro

FINALISTA PREMIO IN BOX 2019

MAZE è una live performance nella quale le ombre di sculture e corpi tridimensionali sono proiettate dal vivo su un grande schermo.Le tre performers sul palco animano a vista gli oggetti e utilizzano le fonti luminose come telecamere, creando attraverso materie effimere l’illusione di assistere a una pellicola cinematografica. Campi lunghi, dettagli, carrellate, soggettive sono resi grazie al movimento di luci e oggetti. La narrazione è frammentata e gli occhi che guardano il mondo sono quelli di una donna. Le scene della sua vita si susseguono come frammenti lirici che racchiudono istanti salienti. Poesie visuali che svelano e illuminano emozioni, pensieri, ricordi e intuizioni. Una riflessione sull’esistenza: l’arrivo al mondo, la ricerca di senso, la partenza dal mondo. Galleggiare, immergersi, abbandonare. L’universo lirico è nutrito dai versi e dalle immagini di poetesse come Mariangela Gualtieri, Emily Dickinson, Etty Hillesum, Wislawa Szymborska, Laurie Anderson. Non ci sono parole ad accompagnare le immagini, ma una colonna sonora originale, che si intreccia con esse divenendo parte integrante della drammaturgia.Le ispirazioni estetiche sono tratte dal disegno a linea continua di Steinberg, dalla permeabilità e leggerezza delle architetture in rete metallica di Tresoldi, dalla morbidezza del tratto di Modigliani, dalla delicatezza dei disegni cuciti di Maria Lai. Le sculture che raffigurano i volti sono state realizzate con riferimento esplicito all’opera di Calder, in particolare alla sua produzione di ritratti in fil di ferro. Il fil di ferro, infatti, crea in ombra particolari effetti grafici che richiamano disegni animati, schizzi, tratteggi dinamici.Il linguaggio universale del teatro visuale senza parole diviene lo strumento per indagare l’umano e le sue sfaccettature.

3101TEATRO ANTONIO GHIRELLI | ore 21viale Antonio Gramsci (Parco Urbano dell’Irno)

foto a cura di Alberto Marchetti / Eugenio Spagnoli

369GRADI

PICCOLI FUNERALIdi Maurizio Rippa, con Maurizio Rippa (voce) e con Amedeo Monda (chitarra)ispirato all’ Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masterse a Cartoline dai Morti di Franco Arminio

max 50 posti. Prenotazione consigliata

Piccoli funerali non contiene epitaffi, ma porta in scena piccoli funerali attraverso una partitura drammaturgica e musicale che alterna un piccolo rito funebre a un brano dedicato a chi se ne è andato. Una dedica che è un atto d’amore, un regalo e un saluto, un momento intimo e personale e al tempo stesso catartico, che trova la forza nella musica lieve e potente come una folata di vento. Ogni brano è un gesto che riporta a una memoria. Ogni funerale è raccontato da chi se ne va e attraversa una vita appena vissuta. Uno spettacolo commovente e dolcissimo capace di accogliere il dolore e trasformarlo in rinascita.

08 02EX CHIESA DEI MORTICELLI | ore 21Largo Plebiscito

si ringrazia

www.blamteam.com

foto a cura di Federica Ceccotti

NANO EGIDIO

LUISA, UNO SGUARDO OLTRALPESoap Opera Moderna e Contemporaneadi Marco Ceccotti, Simona Oppedisano, Francesco Picciotticon Marco Ceccotti, Francesco Picciotti

max 50 posti. Prenotazione consigliata

La prima Teatro-Novela italiana con attori e pupazzi.La nobildonna decaduta Lusia Winghfield è segretamente innamorata di Woody Baltimora, un povero pupazzo contadino. Un amore contrastato dalla differenza di classe e anche dal padre di lei, Emidio Winghfied, che tenta in tutti modi di scongiurare le nozze ricorrendo a subdoli avvocati, spietati assassini e a Fiorella Mannoia, perché Luisa è da tempo promessa sposa al suo perfido ma ricco cugino.Luisa, uno sguardo Oltralpe è uno sceneggiato teatrale che con il giusto equilibrio di cattiveria e tenerezza riesce ad affrontare tematiche troppo spesso dimenticate come i difficili amori che possono nascere tra una donna e un pupazzo o tra un danese e un alce, i terroristi troppo timidi, l'assenza di negozi cinesi sotto casa ad Orvieto e le unioni incivili.Lo spettacolo raccoglie il materiale comico più sperimentale, anarchico e surreale che NANO EGIDIO ha scritto in quasi 10 anni di intensa ricerca comica trasversale e di serate dal vivo, su ogni tipo di palcoscenico, che lo hanno portato a diventare una delle realtà teatrali indipendenti più apprezzate della scena comica romana.

13 02A CASA DI ANDREA ONLUS | ore 21via Posidonia, 153

si ringrazia

www.acasadiandreaonlus.it

2102AUDITORIUM CENTRO SOCIALE | ore 21via R. Cantarella, 22 - quartiere Pastena

spettacolo in realtà virtuale per n. 35 persone alla voltaturni: ore 17 | ore 19 | ore 21 | ore 22.30 NB: prenotazione del turno obbligatoria

Uno dei primi esperimenti al mondo di teatro in realtà virtuale: Segnale d’allarme è la trasposizione di La mia battaglia, un’opera portata in scena da Elio Germano, uno spettacolo che parla della nostra società, della nostra epoca, portando lo spettatore, a piccoli passi, a confondere immaginazione e realtà. In questa prospettiva, la possibilità offerta dalla realtà virtuale di entrare nella narrazione è perfettamente calzante. Attraverso i visori VR, gli spettatori saranno portati a immergersi nell’opera teatrale diventandone parte. Vi troverete in sala, in prima fila, insieme agli altri spettatori. Sentirete l’energia della stanza intorno a voi. Cercherete lo sguardo di chi vi è seduto accanto, perfino i gesti. Assisterete a un monologo che sarà un crescendo e, allo stesso tempo, una caduta verso il grottesco. Segnale d’allarme racconta una storia vera: la nostra.

GOLD, INFINITO, RICCIONE TEATRO

SEGNALE D’ALLARME | LA MIA BATTAGLIA - VRdi Elio Germano, Chiara Lagani con Elio Germanoregia Elio Germano, Omar Rashidproduzione Pierfrancesco Pisani, Elio Germano, Omar Rashid

foto a cura di Andrea Luporini / Mauro Terzi / Rita Frongia

ESECUTIVI PER LO SPETTACOLOARTISTI DRAMA

LA VECCHIA Commedia malincomicadrammaturgia e regia Rita Frongiacon Marco Manchisi, Stefano Vercelli

Scheda artistica:Questo spettacolo parla di quello che capisci. Parla del senso nefasto della Vecchia con le parole di Rimbaud e col romanesco di Gioachino Belli. Parla quando si può, ma è dove non si può dire che nasce una risata, lì dove il linguaggio trova un limite. È oltre il limite del risaputo che trattiamo un’umanescenza che si rivela fragile, minata dalla ripetizione, dal giorno cui ne segue un altro e un altro. E la mattina ci si sveglia con lo stomaco ritorto da un’idea di vita che non si fa realtà.

Scheda narrativa:Due uomini dividono un tempo alla ricerca dei tempi, dell’istante, di quel tratto che rivela. Una commedia malincomica per attori in ascolto con un cadavere futuro.Un mago rigattiere, di quelli che potremmo trovare in un piccolo garage sulla via Salaria, legge i tarocchi a un poeta inquieto. Il poeta, che vorrebbe essere Rimbaud, consulta il mago per conoscere l’origine del dolore che gli contorce lo stomaco a ogni risveglio. Le carte parlano attraverso la voce del mago, rivelano scenari, prevedono sparizioni, richiedono un rito magico. Una tragedia – finalmente! – solleverà il poeta dal dolore dell’anima. La Vecchia corrisponde all’arcano maggiore 13, la morte.

“I tarocchi che usiamo in scena sono di Stefano Vercelli, li ha creati vent’anni fa e hanno attraversato continenti e performance. Marco Manchisi mi ha accompagnata anche nella stesura del copione, ho lavorato in armonia con la sua storia teatrale. Le biografie artistiche degli attori si trasferiscono nella struttura drammatica per un processo da attraversare con agio e inquietudine.”

2728 02

PICCOLO TEATRO DEL GIULLARE | ore 21via Vernieri (trav. Incagliati, 2)

foto a cura di Manuela Giusto

LEVIEDELFOOL

YORICK - unpluggedUN AMLETO DAL SOTTOSUOLOscritto, diretto ed interpretato da Simone Perinelli

05 03EX CHIESA DEI MORTICELLI | ore 21Largo Plebiscito

max 50 posti. Prenotazione consigliata

C’è una linea che divide il cervello in due emisferi. Una linea che separa il bene dal male, il sano dal malato, ciò che è consentito dire e ciò che è meglio tacere […] C’è una linea che separa il presente dal ricordo e c’è un confine in ognuno di noi che separa l’abisso dell’irrazionale dalle fortezze costruite dalla ragione. C’è una linea che separa i vivi dai morti.Amleto, atto V scena I. Un cimitero qualsiasi in Danimarca. Scavando la fossa per Ofelia viene ritrovato il teschio che un tempo fu Yorick, il buffone di corte di re Amleto. Svegliato dal “lungo sonno”, interpellato dal dramma, Yorick assiste dal sottosuolo allo spettacolo che si sta svolgendo proprio sopra di lui e intanto ci racconta il sottosuolo, il non visibile, ciò che si nasconde alla ragione umana, ciò che di solito riemerge nei sogni.Il sottosuolo di Yorick è uno spazio abitato dall’immaginazione, da un pensiero che è obliquo più che retto, da quei poeti definiti pazzi dall’altra versione dei fatti. Il sottosuolo si nutre dello scorrere eterno del dramma in superficie. Non è più il luogo della morte, ma quello della follia e dello sguardo sull’abisso. […]

si ringrazia

www.blamteam.com

IVAN TALARICO

UN ELEFANTE NELLA STANZAconcerto solo di e con Ivan Talarico

Il disco, uscito il 10 maggio 2019 per l’etichetta Folkificio, presenta 12 canzoni che sono state scelte tra i brani che Ivan da anni porta in concerto in tutta Italia, con la sua chitarra, tra teatri, locali, librerie, case, etc. “Canzoni leggere come nuvole in un giorno di pioggia”, che affrontano con determinazione, poesia e ironia, la realtà che ci circonda e ci invade, passando dall’incomprensione (di coppia, ma anche con gli altri e soprattutto con se stessi) all’impossibilità di vivere senza paure, dalla natura effimera e volubile dell’amore al fallimento degli ideali, alla consolazione delle piccole cose. Nel disco si affacciano anche tre canzoni onomatopeiche, che senza parole dicono molto più di quel che possa sembrare. La produzione artistica è di Filippo Gatti (cantautore e già produttore di Bobo Rondelli, Riccardo Sinigallia…), che ha lavorato per trovare un suono che non perdesse la forza delle esibizioni dal vivo, maturata in anni di concerti, ma che andasse oltre per diventare autonomo e compiuto. La produzione esecutiva è di Gian Luca Figus, che inaugura con questo disco le uscite della neonata etichetta Folkificio.

max 50 posti. Prenotazione consigliata

12 03A CASA DI ANDREA ONLUS | ore 21via Posidonia, 153

si ringrazia

www.acasadiandreaonlus.it

foto a cura di Anna Sincini / Giovanni Menesto’

CAROLINE BAGLIONI - MICHELANGELO BELLANI

GIANNI ispirato alla voce di Gianni Pampaninidi e con Caroline Baglioni regia Michelangelo Bellani supervisore alla regia C.L. Grugher

PREMIO SCENARIO USTICA 2015PREMIO IN - BOX BLU 2016

PREMIO MUSEO CERVI - TEATRO PER LA MEMORIA 2017

PICCOLO TEATRO DEL GIULLARE | ore 21via Vernieri (trav. Incagliati, 2) 19 03

20 03CAROLINE BAGLIONI - MICHELANGELO BELLANI

MIO PADRE NON È ANCORA NATOdi Caroline Baglioni, Michelangelo Bellani con Caroline Baglioniregia Michelangelo Bellani

VINCITORE BANDO VISIONARI KILOWATT FESTIVAL 2019

[…] Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni, lo zio con problemi maniaco-depressivi, ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza. Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino […] Caroline Baglioni

[…] nel tratteggio surreale del sogno e della memoria, una storia sotterranea da portare alla luce. Una storia contemporanea […] che riflette sul perdono. Perdonare significa perdonare qualcun altro, ma anche in un certo senso dare a se stessi una possibilità di uscita, di riscatto da una condizione di sofferenza […] Nella nostra storia, il perdono riguarda quello di una figlia nei confronti del padre e quello di un padre e di una figlia nei confronti della propria vita […]

foto a cura di Valeria Tomasulo

27 03AUDITORIUM CENTRO SOCIALE | ore 21via R. Cantarella, 22 - quartiere Pastena

FABIANA IACOZZILLI | CrAnPi

LA CLASSE UN DOCUPUPPETS PER MARIONETTE E UOMINIcollaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti, Giada Parlanti, Emanuele Silvestri collaborazione artistica Lorenzo Letizia, Tiziana Tomasulo, Lafabbrica performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’amore, Francesco Meloni, Marta Meneghetti scene e marionette Fiammetta Mandich

PREMIO UBU 2019: VINCITORE MIGLIOR PROGETTO SONORO E NOMINATION COME MIGLIOR SPETTACOLO DI TEATRO, MIGLIORE REGIA, MIGLIOR SCENOGRAFIA

VINCITORE PREMIO DELLA CRITICA ANCT 2019VINCITORE IN BOX 2019

SELEZIONE L’ITALIA DEI VISIONARI – KILOWATT FESTIVAL 2019VINCITORE BANDO CURA 2018 RESIDENZE INTERREGIONALIFINALISTA PREMIO ARTI SCENICHE DANTE CAPPELLETTI 2018

FINALISTA TEATRI DEL SACRO 2017

LA CLASSE è un docupuppets con pupazzi e uomini. È un rito collettivo, in bilico tra La Classe morta di Tadeusz Kantor e I cannibali di George Tabori, in cui gli adulti, interpretati da pupazzi, rileggono i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura di buscarle. Una storia che Fabiana Iacozzilli fa nascere dai ricordi delle scuole elementari all’istituto “Suore di carità” e in particolare da quelli legati alla sua maestra, Suor Lidia. Questi ricordi/pezzi di legno si muovono senza pathos su tavolacci che rimandano a banchi di scuola, ma anche a tavoli da macello o a tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Tutto intorno, silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e compagni che respirano. I genitori sono solamente disegnati su un cadavere di lavagna, ma poi ben presto cancellati. Nel silenzio dei loro passi, questi corpicini di legno si muovono nel mondo terrorizzante di Suor Lidia, unica presenza in carne e ossa che sfugge alla vista di pupazzi e spettatori. In questa ricerca di pezzi di memorie andate emerge il ricordo in cui Suor Lidia affida a Fabiana la regia di una piccola scena per una recita scolastica decidendo, forse, insieme a lei, la vocazione della sua alunna.

PRINCIPIO ATTIVO TEATRO | MUSICAEOS ED.

LA MANUTENZIONE DELLA SOLITUDINEreading poetico di Giuseppe Semeraromusiche eseguite dal vivo di Leone Marco Bartolo

max 50 posti. Prenotazione consigliata

Versi che ritornano come un mantra, si fanno preghiera, rabbioso monito, denuncia. Versi da maneggiare con cura, come si fa con le cose rare, fragili e indistruttibili. Una sinfonia di parole che sonda l’esistenza, dalla levità di un battito d’ali di farfalla alla concretezza di un indirizzo in tasca di uno straniero senza nome né vita. Parole che assumono un peso specifico, un equilibrio stabile eppur mutevole come le stagioni, l’animo umano e le suggestioni che affiorano a ogni lettura. Nella società dell’iperconnessione, della comunicazione coatta, fare manutenzione della solitudine è un atto di coraggio, un imperativo etico. Giuseppe Semeraro restituisce l’essenziale, incrocia parti profonde e inesplorate del lettore costringendole a venire fuori. Tre preziose frecce al suo arco: l’arte dell’introspezione, l’abilità di ascoltare i mondi del dentro e del fuori e il dono del concreto. La solitudine incontra l’umanità, la moltitudine, ritorna al mondo bagnandosi della sua bellezza, incontra altri occhi e trabocca d’infinito.

04 04EX CHIESA DEI MORTICELLI | ore 21Largo Plebiscito

si ringrazia

www.blamteam.com

foto a cura di Matteo Abati

max 50 posti. Prenotazione consigliata

Diego ama Leila, ma Leila non ci crede. Anche perché frequentano la terza elementare e a questa età l'amore è impossibile. Per tutti tranne che per Diego, che la corteggia a suon di note sul registro e piccoli, velleitari, atti di vandalismo. Siamo negli '80 e si parla d'amore su bigliettini lanciati trai banchi e sulle scritte nei bagni.Passano gli anni e i due si incontrano nuovamente a liceo. Diego ama Leila, ma Leila ancora non ci crede. Sta cercando "l'amore vero" come scrive sul suo blog. Siamo negli anni Novanta, si flirta via sms, via email e poi nelle pericolosissime chat. Passa ancora del tempo, i due vanno all'università (dove scoprono Facebook), entrano nel mondo del lavoro (e degli youtubers) e diventano adulti con Whatsapp. Attraverso tradimenti 2.0, litigi multitasking e riappacificazioni da 300 "mi piace", Diego e Leila si corteggeranno per tutta la vita in una grande storia d'amore dell'era globale. Dove migliorano gli strumenti di comunicazione, maturano gli esseri umani, ma nulla sembra aiutare per quanto riguarda i sentimenti.

09 04A CASA DI ANDREA ONLUS | ore 21via Posidonia, 153

CLAUDIO MORICI

LUI E LEILAscritto da Claudio Morici, Daniele Parisicon Claudio Morici

si ringrazia

www.acasadiandreaonlus.it

foto a cura di Luca Del Pia

PICCOLA COMPAGNIA DAMMACCO

L’INFERNO E LA FANCIULLAcon Serena Balivoideazione e drammaturgia Mariano Dammacco, Serena Balivoregia Mariano Dammacco

17 04AUDITORIUM CENTRO SOCIALE | ore 21via R. Cantarella, 22 - quartiere Pastena

Monologo con drammaturgia originale composta da Mariano Dammacco insieme all’interprete Serena Balivo. I linguaggi scelti sono quelli dell’allegoria e dell’umorismo, affiancati da una lingua altra, poetica. In scena, l’attrice interpreta una surreale bambina, la fanciulla, e conduce gli spettatori in un suo personale viaggio all’inferno, non l’inferno delle anime dannate, bensì l’inferno che a volte ci sembra di vivere nella nostra quotidianità. Si tratta di un viaggio alla ricerca di una propria dimensione di adulto. Gli spettatori assistono al confronto della fanciulla con le aspettative e le speranze riguardo la sua vita, con le difficoltà e le delusioni legate alla ricerca di qualcuno che le sia affine. E ancora, la fanciulla conoscerà la paura e l’insofferenza per l’autorità e scoprirà di essere capace di sentimenti negativi quali la rabbia o la misantropia. Infine, lo spettacolo svelerà che il vero e proprio inferno sulla terra della protagonista, o forse di molti di noi, sta nel rischio di non raggiungere mai una condizione di adulto, imprigionati in una proiezione mentale di se stessi adulti senza che questa si concretizzi mai in realtà.

con il sostegno di Campsirago Residenzaprimo studio - VINCITORE PREMIO GIOVANI REALTÀ DEL TEATRO

SPETTACOLO SELEZIONE IN - BOX 2016

24 04AUDITORIUM CENTRO SOCIALE | ore 21via R. Cantarella, 22 - quartiere Pastena

TEATRO PUBBLICO INCANTO

BLUESscritto e diretto da Tino Caspanellocon Francesco Biolchini scene e costumi Cinzia Muscolinoprodotto in collaborazione con Associazione Maneggiare con cura

Guardare la vita, appuntare gli istanti in cui essa ti sfiora, sapere che non dureranno in eterno, immaginare, solo per un attimo, per l’incidente di un attimo, di disordinare i piani, ma è un attimo e potrebbe essere niente. Blues è un uomo seduto davanti all’ingresso di casa sua, il suo universo; è un uomo che non aspetta più, non come l’abitudine ci impone, perché il piacere dell’attesa sta solo nell’aspettare, nell’immaginare possibilità e ricostruire un immaginario. E la vita è un treno che passa, puntuale a volte, spesso in ritardo, la vita è appuntare orari d’arrivo e di partenza, fissare nella memoria i volti, le mani e le vite degli altri che ti passano davanti, mentre agosto matura sotto il sole.

foto a cura di Mat Photo

BARTOLINI BARONIO | 369GRADI

Redreading#7 QUANDO IL BAMBINO ERA BAMBINOSGUARDI DENTRO LA TERRA SONORA DI PETER HANDKEdai libri Infelicità senza desideri e Il canto della duratacon Tamara Bartolini, Michele Baronio drammaturgia Tamara Bartolinimusica e canzoni Michele Baronio

max 50 posti. Prenotazione consigliataPeter Handke considera lo spazio teatrale come l’ultimo miracolo che ancora si interroga, dove è ancora possibile l’incontro, dove è possibile fare delle domande. Apriamo lo spazio intimo del RedReading alla sua opera poliedrica con uno sguardo istintuale e come sempre “sentimentale” sui diversi “formati” che l’autore attraversa. Il nostro è un ritratto, un omaggio volutamente parziale, rivolto solo ad alcuni paesaggi che ci hanno parlato, che sono entrati nel nostro percorso. Suggestioni e riflessioni, piccole indagini, appunti, sguardi obliqui dentro i suoi romanzi, drammaturgie, poesie, sceneggiature. È un invito all’ascolto, al mettersi in cammino, ad attraversare la sua opera, insieme ai nostri ospiti. Per alcuni di loro Handke è materia di studio, altri lo hanno messo in scena o incontrato in collaborazioni e corrispondenze di sguardi sul mondo, c’è chi lo ha fotografato, tradotto e raccontato o chi parla una lingua che si nutre degli stessi paesaggi perduti. E poi c’è chi lo vuole cantare...così senza un perché come a volte fanno i bambini. E infine ci siamo noi esploratori della sua terra sonora.* In un’atmosfera informale, un libro e il suo autore, incontrano il teatro. RedReading è un incontro tra il teatro e la potenza di un libro. Incontro con la narrazione orale, con quelle storie che sono nate da una comunità, e che proprio attraverso il teatro, a quella comunità, ritornano.

09 05EX CHIESA DEI MORTICELLI | ore 21Largo Plebiscito

si ringrazia

www.blamteam.com

foto a cura di Jacopo Naddeo / Antonio Caporaso

un progetto tutorato da LE BELLE BANDIERE

MAREdi e con Francesca Picaliberamente tratto da Donne di mare e da La danza delle streghe di Macrina Marilena Maffeisupervisione di Elena Bucciscenografia e costume Domenico Latronicoluci Simona Parisini sarti Rita Rubino, Marco Serrauassistente all’allestimento Valerio Pietrovita

13 05TEATRO ANTONIO GHIRELLI | ore 21viale Antonio Gramsci (Parco Urbano dell’Irno)

con il patrocinio morale del Comune di Liparie con il sostegno di Teatro Trastevere

Storie vere di fatti straordinari, successi realmente, documentati. Forse dimenticati. Se ci credi, esiste. Una donna fa un sogno, inizia a parlarne e scivola in una notte nera, in una piccola isola, in una piccola spiaggia di sassi, dove una donna incinta aspetta che il marito la raggiunga per poter tirare la rete a terra e recuperare il pescato. Nell’attesa il tempo e lo spazio si dilatano. Visioni, incontri inaspettati, viaggi e ricordi aprono la possibilità a cose impossibili. Il parto irrompe all’improvviso assottigliando irrimediabilmente il confine tra l’ordinario e lo straordinario, fino a fonderli.

MARE è la storia di un mondo fatto tanto di stenti quanto di mistero. Il lavoro di drammaturgia parte dalla rielaborazione del patrimonio narrativo orale delle Isole Eolie, salvato dall’oblio dall’antropologa Macrina Marilena Maffei. La scelta di partire da una realtà che non esiste più, fortemente arcaica e primordiale, nasce dalla convinzione che l’insieme delle narrazioni e delle figure sovrannaturali che ne fanno parte, così come nella mitologia, riesca a evocare e affrontare argomenti complessi e articolati che travalicano il tempo storico e lo spazio geografico […]

#ARTISTIDELTERRITORIO

foto a cura di Mat Photo

FORMICHE DI VETRO TEATRO

TRITTICO DEL MIO BYTEdi e con Luca Trezza

15 05TEATRO ANTONIO GHIRELLI | ore 21viale Antonio Gramsci (Parco Urbano dell’Irno)

Il progetto nasce dall'accostamento di tre modalità rappresentative. Il trittico è composto da Abbokkapertaa + Neo’.melo’.Diko. + Racconto di fine mese verso le 3e1\2 della notte, corrispondenti a tre età diverse, e cioè adolescenza, maturità, vecchiaia. Abbakkoapertaà è un monologo allucinato sulla perdita di una madre e la sua ricerca per i vicoli, nei sogni, nelle danze, nei mercati, nei bagni di una discoteca. Neo’ melo’ Diko invece narra - sotto forma di una giallo di periferia melo’- la vicenda di un cantane neomelodico che sognava di sfondare in America. Lo troveremo tuttavia in un luogo ameno e parlerà di sé e dei personaggi che ancora gli circolano intorno e cioè un impresario, una nonna, una ragazzina. Racconto di fine mese verso le 3e1\2della notte parla di un vecchio uomo, ammalato di artereosclerosi-digitale, reduce di guerra, che ascolta la registrazione della sua storia, di quanto raccontato, da qualche notte a questa parte, a un cane vivo o morto non si sa. A scrivere e comporre questi quadri è stata la volontà e l’esigenza di indagare quelle zone d’ombra che segnano la separazione da un età all’altra e con loro le perdite che questa separazione comporta. La perdita di una persona cara, di un modo di essere, di un mondo, di una fase della vita. Parlare a cuore aperto di quelle zona d’ombra sempre in bilico, come un limbo nel quale sempre di più siamo intrappolati. Un modo per dire di sé, attraverso il battere di un cuore fatto come un byte, per far rivivere in questo altrove chi non c’è più, per stare noi stretti stretti, più vicini, mentre questa guerra moderna di chiamate, sms, trilli e post di bacheche virtuali ci invade. A noi non resta che pregare, invocare, delirando una preghiera per questi aggeggi moderni come madonne contemporanee, pieni di arcani e di suggestioni.

#ARTISTIDELTERRITORIO

ATIR TEATRO RINGHIERA

E BASTAVA UN’INUTILE CAREZZA A CAPOVOLGERE IL MONDORACCONTO ANARCHICO E POETICO DI PIERO CIAMPIun progetto di Arianna Scommegna e Massimo Luconicon Ariannda Scommegna arrangiamento e drammaturgia musicale Giulia Bertasialla fisarmonica Giulia Bertasi regia Massimo Luconi

2005TEATRO ANTONIO GHIRELLI | ORE 21viale Antonio Gramsci (Parco Urbano dell’Irno)

Nella storia della musica leggera italiana ci sono cantautori che potremmo definire poeti e uno di questi è Piero Ciampi. Scomparso nel gennaio del 1980, artista incompreso, figlio “maledetto” della Livorno degli anni ‘60/’70. Per molti era solo un alcolizzato e un violento, per alcuni dei suoi amici più cari era “il migliore di tutti noi”. Il nostro spettacolo vuole essere un viaggio dentro il suo universo.Per farlo abbiamo utilizzato solo ed esclusivamente le parole delle sue canzoni e di un paio di sue poesie realizzando così un recital che indaga il percorso esistenziale e poetico della sua anima. Le sue canzoni, il vino, le fughe, gli amori nella grande poesia di Piero Ciampi, un personaggio d’eccezione che reinventerà la nostra musica d’autore. In quanto poeta, disadattato al sistema e fuori dalle regole, nella sua opera la sua vita è una porta che si spalanca sui mondi più oscuri e (im)possibili della canzone e della cultura italiana del dopoguerra: una vita a precipizio fuori dalle logiche e dagli schemi, il percorso di un diverso che aveva tutte le carte in regola per essere un artista.

foto a cura di Massimiliano Fusco

22 05TEATRO ANTONIO GHIRELLI | ORE 21viale Antonio Gramsci (Parco Urbano dell’Irno)

FANNY&ALEXANDER

SANTA RITA AND THE SPIDERS FROM MARSvariazioni tra Paolo Poli e David Bowiecon e a cura di Marco Cavalcoli traduzioni Giampiero Segnerisi ringraziano Anna Antonelli, Andrea Farri, Silvia Lamiaproduzione E production in collaborazione con Società per Attori, Garofano Verde

Un dialogo impossibile incastonato in un’ipotetica trasmissione radiofonica o televisiva. Un reading che rivela l’anima, il carattere, l’unicità e la radicalità artistica di Paolo Poli e David Bowie, che rivivono in scena attraverso l’impronta stampata in eterodirezione sull’attore Marco Cavalcoli, che riceve in cuffia le voci dei due artisti e ne restituisce la presenza vibratile.Non ho mai voluto apparire come me stesso in scena, mai fino a poco tempo fa. Tratteggiavo figure di personaggi e volevo riprodurli in scena. L’esperienza diretta non può mai bastare, Flaubert non provò i dolori del parto, né i dolori dell’arsenico, eppure era giusto e vero quando disse “sono io la signora Bovary”.

Due istrionici, impenitenti, irrefrenabili male impersonator con versatilità (congeniale o occasionale, o anche solo metaforica) di female impersonator, due talenti del teatro musicale o della musica teatrale come Paolo Poli e David Bowie, si prestano, anche a distanza, a essere visitati attraverso una lettura binaria di alcuni dei loro testi. E Marco Cavalcoli è il decrittatore, la voce multi-identitaria, il potenziale doppio che unisce i Poli, i Bowie. (Rodolfo Di Giammarco)

FORTEBRACCIO TEATRO | COMPAGNIA LOMBARDI TIEZZI

LA DELICATEZZA DEL POCO E DEL NIENTEROBERTO LATINI LEGGE MARIANGELA GUALTIERIpoesie di Mariangela Gualtieri voce Roberto Latinimusiche e suono Gianluca Misiti luci e direzione tecnica Max Mugnai

05TEATRO ANTONIO GHIRELLI | ore 21viale Antonio Gramsci (Parco Urbano dell’Irno) 24

Da Ossicine, Voci tempestate, Sermone ai cuccioli della mia specie, So dare ferite perfette, Fuoco centrale, Paesaggio con fratello rotto, alcune delle più belle confidenze della meravigliosa poetessa cesenate in una serata per voce sola. Un concerto poetico di parole lucciole e tenerezze e incanti e quella capacità che hanno i poeti di stare nei silenzi intorno alle parole.

IlB&B"GliArchideiDiavoli"èsituatonelcentrodiSalerno:a5minutiapiedidallazonapedonale,ad1minutodalla stazionedellaMetroDuomo.Disponediduecamereconbagnoprivato,unacucinaadisposizioneedunterrazzinoadusocomune.Servizi inclusi nel prezzo: pernottamento, colazione, WiFi, ariacondizionata, SmartTV, setdi cortesia, cambiobiancheriaogniduegiorniepuliziaquotidiana.3913192393gliarchideidiavolibeb@gmail.comgliarchideidiavolibebviaArce110,ScalaB

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CASA DEL CONTEMPORANEOCENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE