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A A l l e e s s s s @ @ n n d d r r i i a a I I . . P P . . A A . . S S . . V V . . I I . . Periodico d’informazione della professione infermieristica Contiene inserto redazionale Numero 4 - Anno V - Dicembre 2008 Aut. Trib. n. 561 del 19/3/2004 Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB/AL

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AA ll eessss@@nnddrr ii aa II ..PP ..AA ..SS ..VV .. II ..Periodico d’informazionedella professione infermieristica

Contiene inserto redazionale

Numero 4 - Anno V - Dicembre 2008Aut. Trib. n. 561 del 19/3/2004 Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB/AL

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Aless@ndria I.P.A.S.V.I.Periodico d’informazione della professione infermieristica

Autorizzazione del Tribunale n. 561 del 19/3/2004 • Numero 4 - Anno V - DICEMBRE 2008Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB/AL

Direttore ResponsabileAntonio Agosti

RedazioneNadia CermelliAntonella Coppi

Franco PiccioM. Rosa Toso

Progetto Grafico e StampaLitocoop Srl

Via Calcinara 13 - Tel. 0131 861586Tortona (AL)

DirittiTutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione,anche parziale, senza l’autorizzazione dell’Editore.

NORME EDITORIALILa redazione di Aless@ndriaIPASVi ricorda a tutti i colleghi infermie-ri, vigilatrici di infanzia e assistenti sanitari, che è possibile offrire ilproprio contributo alla redazione del periodico Aless@ndriaIPASVI;è un periodico di aggiornamento professionale, informazione infermie-ristica e giuridico-legislativa, pertanto gli articoli che si intendono pub-blicare dovranno rispondere ai seguenti criteri:Articolo a carattere scientifico: dovrà essere fornito integralmente, conabstract e bibliografiaArticolo Informativo: di carattere professionale, aggiornamento(es. commento a eventi formativi, normativa ECM ect.), giuridico-legisla-tivo.Risposta a Quesiti: come “lettera al…” oppure ” l’infermiere …. ri-sponde”; risposte a quesiti posti dai lettori di Aless@ndriaIPASVI dove,diverse figure come: il presidente, l’avvocato, il commercialista, infer-mieri esperti in particolari tematiche, i membri del consiglio per quantodi loro competenza (università, dirigenza infermieristica, libera profes-sione, normativa extracomunitari, ricerca infermieristica ecc), rispondo-no ai colleghi.All’interno della rivista potranno essere inseriti , a seconda della dispo-nibilità, brevi racconti, aneddoti, poesie, vignette inerenti la professione.Sarà inoltre possibile inserire comunicazioni ( sia da singoli iscritti, cheda associazioni, enti etc.) relative a eventi formativi, ( congressi, conve-gni, eventi ECM specifici a tematiche di natura professionale).Gli articoli dovranno pervenire alla redazione di Alessa@ndriaIPASVI insupporto informatizzato (C.D., floppy) al seguente indirizzo:Collegio Provinciale IPASVI,Via Buonarroti n. 1215100 Alessandria oppure attraverso e-mail all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] articoli saranno visionati e valutati dal direttore responsabile e dalgruppo di redazione, sottoposti al presidente del collegio e, dopo esse-re stati validati saranno pubblicati sul primo numero disponibile.

Aless@ndriaIPASVI è il NOSTRO periodico, il periodico di infor-mazione degli iscritti al collegio della provincia di Alessandria,ci aspettiamo quindi un grosso contributo da tutti Voi che quo-tidianamente vivete esperienze di lavoro interessantissime,scrivetele ed inviatele alla redazione, saranno pubblicate suiprossimi numeri; condividere esperienze è un grosso arricchi-mento professionale per tutti noi!!!

Il comitato di redazione

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ELEZIONI 2009

IPASVI - COLLEGIO DI ALESSANDRIA

PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONEDELLE ATTIVITA’ INFERMIERISTICHEE INTEGRAZIONE DEL PERSONALE

8RUOLO DELL’OPERATORESOCIO SANITARIO

11L’ANGOLO DELLE EMOZIONI

14BOLLINO ANNO 2008 eSPECIALE ELEZIONI GENNAIO 2009

12COMUNICAZIONI IMPORTANTIPROPOSTA POLIZZA ASSICURATIVADI RESPONSABILITA’ CIVILE PROFESSIONALE

1415° CONGRESSO NAZIONALEFEDERAZIONE DEI COLLEGI IPASVI

15AVVISO DI CONVOCAZIONE

9IL VOLONTARIATO: VALORI ETICI

Sede del Collegio IPASVI,Via Buonarroti, 16, ALESSANDRIATel. 0131 218113 - Fax 0131 240208E-mail: [email protected] - Sito: www.ipasvialessandria.it

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Gentili colleghi, mi trovo a scriverVi poiché, come già prean-nunciato nel corso dell’ultima Assemblea An-nuale, si avvicina una nuova tornata elettora-le per il rinnovo del Consiglio Direttivo delCollegio I.P.A.S.V.I.Il voto costituisce l’occasione per misurare eper esprimere un parere sull’operato dell’or-ganismo di governo professionale.Chi mi conosceva o che ha potuto farlo nelcorso di questo mio secondo mandato istitu-zionale sa che non amo le autocelebrazionie l’autoreferenzialità, ritengo però doverososottolineare quanto abbiamo realizzato con ilcontributo di tutti coloro che hanno lavoratonel corso del triennio 2005 – 2008. Oggi èmio desiderio misurare la fiducia e la bontàdel lavoro svolto, candidandomi ancora unavolta alla guida dell’IPASVI facilitando l’inseri-mento di nuovi professionisti e tentando digovernare il fisiologico processo di rinnova-mento e di cambiamento generazionale. Il Consiglio Direttivo uscente ha una comunee radicata visione di fondo: lavorare per lasalute del cittadino, pensando che la salutedel cittadino possa e debba essere tutelata,anche e necessariamente, attraverso il be-nessere dell’operatore sanitario, quindi del-l’infermiere.Questa semplice idea è portante del nostroagire.I tanti risultati raggiunti costruiscono il percor-so per il soddisfacimento di un grande obiet-tivo.Per questo vogliamo sottoporre all’attenzionedegli iscritti una sintesi di ciò che abbiamofatto nel passato triennio e, conseguente-mente, di ciò che intendiamo fare nel prossi-mo.

COSA ABBIAMO REALIZZATO INSIEME AVOI.Una nostra idea di fondo è che FORMAZIONEed ORGANIZZAZIONE debbano viaggiare in-sieme: l’una il potenziamento dell’altra, l’unanon possibile senza il supporto dell’altra. Quindi, non due elementi in contrapposizio-ne ma due elementi che devono progredireinsieme.Per questo, abbiamo agito sui due fronti.Nell’ambito della formazione, abbiamo or-ganizzato per gli iscritti dei corsi ECM relativi

a tutti gli ambiti: assistenziali, organizzativi,psicologici ed etici, mantenendo i costi per gliiscritti a livelli che ci sentiamo di definire as-solutamente accessibili e, talvolta, offrendoligratuitamente.Abbiamo anche cercato di avvicinare la pro-fessione infermieristica al cittadino con un’ini-ziativa mai realizzata prima: i “Cenacoli te-matici della cultura infermieristica”, incontripomeridiani su vari temi, aperti in modo gra-tuito ad infermieri, studenti infermieri, OSS, al-tre figure professionali, cittadini.Congiuntamente a Castellazzo Soccorso acorsi di base per volontari e con il Collegiodelle Ostetriche, corsi per l’accompagna-mento alla nascita.Convinti che la ricerca e la documentazionescientifica dei dati prodotti siano un forte stru-mento di legittimazione della professione ab-biamo impostato due lavori di ricerca, che in-tenderemmo proseguire nel prossimo trien-nio: uno di natura assistenziale (la stomate-rapia) e uno di natura sociologica (l’analisisull’identità professionale dell’infermiere nel-la nostra provincia). Sempre in campo formativo, ci siamo relazio-nati attivamente con l’Università, sollecitandol’attivazione dei corsi universitari in scienzeinfermieristiche e le cattedre infermieristiche,convinti che questa sia la strada per la quali-ficazione della professione. In ambito di organizzazione sanitaria delnostro territorio, abbiamo lottato perché fos-se istituita la dirigenza infermieristica ed i re-lativi servizi infermieristici, credendo che ladirigenza infermieristica non è un privilegioper pochi ma una conquista di tutti, nonchéun punto di partenza da cui costruire una or-ganizzazione infermieristica autonoma ecompetente. Ad oggi questi obiettivi si sonoconcretizzati nell’Azienda Ospedaliera diAlessandria, come nell’ASL AL territoriale e diquesto ne siamo soddisfatti.Tra i programmi che avevamo elaborato all’i-nizio del nostro mandato, era contemplatal ’att ivazione di un sito internet(www.ipasvialessandria.it) fruibile dagliiscritti, curato in tempo reale per comunicaree fornire informazioni: il numero dei contattiavvenuti ci rende molto orgogliosi.Il desiderio di pubblicare un giornale semprepiù puntuale e ricco di argomenti interessan-

ti, ma che fossero soprattutto la testimonian-za delle competenze e conoscenze dei nostriiscritti, ha comportato un impegno premiatodai consensi di quanti ci hanno manifestatocollaborazione e giudizi generalmente positi-vi. In questi tre anni il nostro-vostro Collegio hacollaborato con la Federazione NazionaleIPASVI in vari programmi, non ultimo nellastesura del nuovo codice deontologico, valu-tandolo attraverso una lettura critica ed in-viando alla presidente nazionale dell’IPASVIle nostre osservazioni.

COME VOGLIAMO PROSEGUIRE INSIEME AVOI.Nel prossimo triennio il nostro fermo intento èquello di dare agli iscritti più di quello che fi-no ad oggi abbiamo fornito.Proseguiremo sicuramente nei progetti ini-ziati e pianificheremo altre strategie con l’in-tento di raggiungere capillarmente gli iscritti,soprattutto coloro i quali pensano che il Col-legio non sia rappresentativo della loro pro-fessione e che ad oggi non siamo ancorariusciti a coinvolgere.L'annosa questione legata alla necessità didefinire in modo oggettivo l’effettiva carenzadi infermieri in Italia rilanciata nei giorni scor-si anche dall'OCSE, potrebbe presto essereaffrontata grazie a un metodo italiano checonsentirà di misurare scientificamente l'ef-fettivo fabbisogno di personale infermieristi-co, e calcolare con precisione le necessitàassistenziali infermieristiche del Servizio Sani-tario Nazionale. Nei prossimi giorni infatti la Federazione Na-zionale dei Collegi IPASVI darà inizio ad unostudio osservazionale multicentrico applican-do una metodologia denominata MAP (Me-todo Assistenziale Professionalizzante), ba-sata sulla valutazione della complessità assi-stenziale del ricoverato. Lo studio coinvolgeràben 120 Aziende Sanitarie e Ospedaliere di-stribuite su tutto il territorio nazionale e chevedrà partecipare anche i servizi infermieri-stici della nostra provincia. A partire dai re-parti di Medicina e Chirurgia gli infermierisperimenteranno il nuovo metodo di calcolodelle necessità di assistenza dei ricoverati e,in caso di esito positivo della sperimentazio-ne, il metodo sarà messo a disposizione e

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EditorialeDott. Salvatore Bellinceripresidente collegio IPASVIAlessandria

Elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti

Collegio IPASVI di Alessandria: siamo colleghiche lavoriamo con e per i colleghi

Elezioni 2009

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potrà essere adottato dalle Strutture sanita-rie. Secondo i dati dell'IPASVI nazionalerafforzati dal rapporto dall'OCSE, in Italiamancano all'appello almeno 60 mila infer-mieri: ma questo dato si basa su stime delrapporto infermieri/popolazione e non è maistato rapportato alle effettive esigenze di as-sistenza infermieristica degli assistiti e a con-testi sanitari specifici. Per gli infermieri dei reparti base, ad esem-pio, con i quali abbiamo iniziato un rapportodi collaborazione, questa ricerca costituiràuna grande opportunità perché sarà tesa adeterminare in modo scientifico la comples-

sità assistenziale del malato non più rappre-sentata solo a livello normativo attraverso ladefinizione degli organici previsti per legge.Nella nostra squadra, che intende prosegui-re nel rinnovamento e nell’accoglienza dinuovi colleghi e colleghe che hanno manife-stato la volontà di lavorare insieme per laprofessione è prevista la presenza di almenoun infermiere per ogni sede territoriale dellaprovincia realizzando in ogni luogo un puntod’ascolto per gli iscritti. Si fa appello al sensodi responsabilità e di impegno professionaleaffinché la partecipazione alle votazioni siada tutti sentita e le elezioni avvengano sicu-

ramente nella “2° Convocazione”.A nome del Consiglio Direttivo uscente, delCollegio dei Revisori dei Conti e mio persona-le, ringrazio per la collaborazione e per il so-stegno che ci accorderete e colgo l’occasioneper inviarVi un cordiale saluto ed un auguriodi buone feste a Voi ed alle Vostre famiglie.

Salvatore Bellinceri “Il futuro entra in noimolto prima che accada”affinchèACCADAciò che PERSEGUIAMO

R.M. Rilke

IPASVI - Collegio di Alessandria

Triennio 2005-2008Cosa abbiamo realizzato insieme

Impegno Immagine Identità e ricercaProfessionalità Promozione (Fiera S. Giorgio) Partecipazione ai corsi ECMASCOLTO Assicurazione Aless@ndria IPASVI rivistaSolidarietà Sito www.ipasvial.it Servizio InfermieristicoVolontà Visibilità (CUP, Comune, Consulta) ValoriInfermieri Incontri pubblici, ECM, Cenacoli Incarichi e/o concorsi

Dirigenza InfermieristicaASO - ASL AL

Triennio 2009-2011Perchè ci proponiamo per il futuro:

PERCHEʼ abbiamo investito in FORMAZIONE agli iscritti e vogliamo incrementarla ulteriormentePERCHEʼ abbiamo creato una RETE di colleghi e di consulenti attivi che ci permette di rispondere ai bisogni degli iscritti, e vogliamocontinuare ad alimentarlaPERCHEʼ abbiamo iniziano un percorso con gli organi di rappresentanza POLITICA ed istituzionali (comune, regione, aziende sanitarie,università) che ci hanno permesso di raggiungere qualche risultato per la professione. Un discorso che vogliamo portare avanti con lʼo-biettivo ambizioso di concorrere alla programmazione - regolamentazione della libera professione intramoenia e della libera profes-sionePERCHEʼ abbiamo progettato una RICERCA sullʼidentità professionale nella nostra provincia investendo e coinvolgendo gli infermieri evogliamo pubblicizzare i dati e proseguire il confronto con le istituzioniPERCHEʼ abbiamo instaurato una metodologia di risposta rapida ai quesiti e ai BISOGNI DEGLI ISCRITTI e vogliamo continuare erafforzare questo stile di comunicazionePERCHEʼ siamo entrati nelle AZIENDE SANITARIE, portando il Collegio dagli iscritti, e vogliamo proseguire e sviluppare su questa stra-daPERCHEʼ siamo in UNIVERSITAʼ, a disposizione dei colleghi futuri e degli iscritti, ma vogliamo proseguire, sviluppare su questa strada ilpercorso che ci potrà portare allʼattivazione delle cattedre in Scienze Infermieristiche Med 45 nei corsi di laurea (controllo su università).Istituire negli ospedali centri di “EBN” e/o infermiere di ricercaPERCHEʼ abbiamo al nostro interno la ricchezza dellʼESPERIENZA (di chi cʼè da tempo) e la potenzialità della NOVITAʼ dei nuovi chedesiderano entrare a far parte di questa bella squadra e che si impegneranno con la loro forza giovanile e la loro energia a disposizionedella professione e degli iscritti.E poi PERCHEʼ crediamo nella forza dei confronto.

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Progetto di riorganizzazione delle attività infermieristichee integrazione del personale, con inserimento dell’OSS

come operatore di sala nel Blocco OperatorioPresidio Ospedaliero di Novi Ligure

Concetta Malvasi Resp. Infer-meristica P.O.Carla Zanzotto CPSE Areachirurgica P.O.Silvia Lacqua CPSI Coordina-trice Blocco operativo P.O.Anna Maria Bava CPSE Coor-dinatrice Rianimazione P.O.Manuela Pagliarulo CPSEArea Critica P.O.Flavio Boraso Dir. San. P.O.

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1. IntroduzioneL’integrazione del personale infermieristi-co nelle sale delle diverse specialità chi-rurgiche è stata la naturale evoluzionedell’accorpamento strutturale nel Bloccodelle Sale Operatorie, prima dislocate indiversi ambiti del presidio ospedaliero diNovi Ligure.L’evoluzione organizzativa all’interno delBlocco Operatorio richiedeva un ulteriorepasso avanti verso l’ottimizzazione dellerisorse.Il personale di supporto è di fatto una ri-sorsa preziosa e come tale va valorizza-ta e inserita nel processo assistenziale,con le competenze e responsabilità adesso attribuite attraverso un percorsoformativo.L’integrazione di questa nuova figura nelpiano assistenziale, richiede un passag-gio culturale che l’infermiere deve sfrut-tare, per liberarsi da attività ripetitive epoco discrezionali.E’ un processo di una certa complessitàche modifica l’operatività degli infermierie che può portare delle opportunità: - maggior possibilità della presa in cari-co globale della persona assistita;- sviluppo delle relazioni interpersonali- programmazione molto più precisa epuntuale delle attività assistenziali- gestione e valutazione dei processi as-sistenziali.Alcune attività possono essere attribuitecome delega, ma solo sotto la supervi-sione dell’infermiere delegante comeunico responsabile dell’assistenza. Taliattività vanno pianificate, concordate econdivise dall’équipe fin dall’inizio, nel ri-spetto di una reciproca fiducia, della co-noscenza delle capacità e dell’esperien-za acquisite dagli operatori e delle speci-fiche competenze, ambiti di attività e re-sponsabilità.Tutto questo presuppone un cambia-mento di tipo organizzativo all’interno diun Blocco operatorio, che prevede laprogrammazione, la condivisione e l’in-

tegrazione delle diverse attività.L’obiettivo, oltre a quello della ottimizza-zione delle risorse, è quello di favorirel’interazione con il paziente, prendendoin carico i suoi bisogni assistenziali dalmomento del suo ingresso in ospedalefino alla dimissione, mediante l’imple-mentazione di un modello di tipo “medi-cina peri-operatoria”.E’ in quest’ottica che la Direzione Sanita-ria ed il Servizio Infermieristico hannopromosso questo progetto riorganizzati-vo.

FASI DEL PROGETTO

1. Analisi situazione Sono state analizzate:- l’attività blocco operatorio anno 2006- l’attività del blocco operatorio anno2007- la dotazione di personale infermieristi-co e di supporto del blocco operatorio- l’attività settimanale delle sale operato-rie- le competenze acquisite dal personale

2. Descrizione attivitàLe attività nel Blocco Operatorio si svol-gono, dal lunedì al venerdì, dalle ore7,00 alle ore 20,00 (orario di inizio dellareperibilità notturna).Le sedute operatorie iniziano alle ore8,00 e si protraggono sino alle ore 14,30circa; al pomeriggio vengono garantite leurgenze e le sedute che si prolunganooltre l’orario di routine.Al mattino su ogni sala operatoria vienegarantita la presenza di:- una infermiera strumentista- un’infermiere operatore di sala- una infermiera di anestesia (sugli in-terventi più complessi, in base alle listeoperatorie ed alla disponibilità di perso-nale); Sono presenti inoltre nel blocco:- una infermiera di anestesia che assi-curava l’assistenza in sala risveglio fino

alle ore 15 circa;- una infermiera strumentista jolly(quando disponibile) per il controllo delmateriale e per le urgenze.Il paziente viene accolto nel blocco ope-ratorio dal personale OSS, che svolge inautonomia l’attività di trasporto dei pa-zienti all’interno delle sale, collaborandocon il personale durante il posiziona-mento del paziente sul tavolo operatorio;il personale di supporto si occupa inoltredell’attività di riordino e pulizia delle saletra un intervento e l’altro e a fine seduta.Gli Ausiliari esterni al Blocco (3,5 unità)provvedono al trasporto dei pazienti dalblocco operatorio ai reparti e viceversa,allo smaltimento dei rifiuti ed al disbrigodelle pratiche burocratiche.Al pomeriggio prestano servizio in sala:a) tre infermiere strumentiste, che ga-rantiscono le sedute che si prolunganooltre l’orario e le urgenze e si occupanodel ripristino del materiale e della prepa-razione delle sale per il giorno seguente;b) una infermiera di anestesia che sioccupa del ripristino del materiale dianestesia, visita i pazienti operati per laterapia del dolore (nei reparti) e gli ope-randi per l’assistenza pre-operatoriac) un’OSS che collabora per il riordinogenerale del Blocco Operatorio.Mediamente vengono programmatecento sedute mensili, per un totale di cir-ca 500 interventi.

3.CriticitàLa principale problematica è rappresen-tata dalla carenza di personale infermie-ristico, soprattutto nell’area di anestesia,a seguito della quale risulta difficile ga-rantire con continuità la gestione dell’ur-genza (sesta sala), della sala risveglio,delle attività pomeridiane, nel rispetto deiparametri minimi di sicurezza del pa-ziente.Inoltre la gestione non integrata del per-sonale infermieristico e la mancata inter-scambiabilità sulle diverse attività del

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Blocco Operatorio, rendono difficoltosal’organizzazione delle attività e l’omoge-neizzazione dei comportamenti.

4. Descrizione del progettoIl progetto ha richiesto la riorganizzazio-ne delle attività infermieristiche e del per-sonale di supporto.Questa riorganizzazione consiste nellarotazione del personale infermieristico edi supporto sulle diverse aree operativedelle sale e durante le diverse fasi assi-stenziali peri-operatorie (assistenza pre-operatoria, accoglienza, preparazione,assistenza intra-operatoria, assistenzaanestesiologica, attività di supporto insala e fuori sala, controllo post-operato-rio).Il programma prevede: A. L’addestramento del personale disupporto, al termine del quale questoavrà acquisito competenze specifiche insala operatoria, come operatore di sala,quali:- la collaborazione con la strumentistaper l’allestimento di materiali ed appa-recchiature elettromedicali utili all’inter-vento chirurgico, - la collaborazione con la strumentistaper l’allestimento dei campi sterili (pas-saggio materiale sterile), - il posizionamento del paziente sul tavo-lo operatorio- la vestizione dell’équipe chirurgica - la fornitura del materiale sterile su ri-chiesta della strumentista durante l’inter-vento- il posizionamento della lampada sciali-tica- la predisposizione, regolazione e usocorretto di apparecchiature (aspiratori,elettrobisturi, strumenti specifici) secondoprocedure/protocolli- il conteggio e controllo delle garze- la collaborazione con la strumentistanell’esecuzione della medicazione- la collaborazione con l’infermiere dianestesia per il controllo del paziente infase di risveglio- l’accompagnamento del paziente allazona risveglio - la compilazione della documentazioneinfermieristica e di tracciabilità del pro-cesso di sterilizzazioneQueste attività andranno ad integrarequelle generiche, già espletate attual-mente dal personale OSS, quali la sanifi-cazione e il riordino delle sale al terminedi ogni intervento, il trasporto dei pazienti

dal passamalati alla pre-sala e vicever-sa, lo smaltimento dello strumentario edei rifiuti, la disinfezione dei carrelli e del-la sala (secondo procedure/ protocolli)

B. L’addestramento del personale infer-mieristico di sala per l’acquisizione dinuove competenze in anestesia.Questa fase prevede che il personale in-fermieristico, già esperto come strumen-tista e operatore di sala, acquisisca abi-lità e competenze come infermiere dianestesia, quali:- assistenza pre-operatoria- preparazione e controllo dei carrelli edelle apparecchiature di anestesia- accoglienza del paziente operando inpre-sala- preparazione del paziente all’induzionedell’anestesia (generale o periferica)- posizionamento del paziente sul tavolooperatorio- assistenza durante l’induzione dell’ane-stesia- assistenza durante l’intubazione endo-tracheale o con maschera laringea- monitoraggio dei parametri vitali e del-la diuresi durante l’intervento- monitoraggio della ventilazione mecca-nica- esecuzione delle terapia (antibiotici,ecc)- preparazione dei farmaci e dei presidiper l’estubazione- valutazione dello stato di coscienza edei parametri vitali dopo l’intervento - accompagnamento del paziente in “zo-na risveglio”- monitoraggio del paziente in sala risve-glio, fino al trasferimento in reparto- ripristino e controllo dei presidi e deifarmaci di anestesia- controllo e gestione degli stupefacenti- detersione e ripristino carrelli di aneste-sia al termine delle sedute- compilazione della documentazione in-fermieristica di anestesia (cartella di tera-pia intensiva peri-operatoria e terapiaantalgica, cartella algologica post-ope-ratoria)Queste attività andranno ad integrarsi al-le attività di assistenza pre e post-opera-toria nei reparti, per l’accoglienza e lapreparazione del paziente prima dell’in-tervento e per il monitoraggio e la tera-pia del dolore dopo l’intervento (vedi pia-no di attività infermiere di anestesia)

C. L’addestramento del personale infer-

mieristico di anestesia per l’acquisizionedi nuove competenze.Questa fase prevede che il personale in-fermieristico, già esperto in anestesia,acquisisca abilità e competenze, in pri-ma istanza, come operatore di sala (vedisopra), quali:- preparazione del materiale di sala ne-cessario all’intervento (strumentario, tele-ria monouso, ecc)- esecuzione del lavaggio chirurgico del-le mani, secondo procedura- esecuzione vestizione sterile, secondoprocedura- preparazione campi sterili, secondoprocedura- collaborazione con il chirurgo durantel’intervento, secondo procedura- controllo integrità strumentario, appa-recchiature e presidi - controllo e conteggio garze, secondoprocedura- preparazione materiale per esami dia-gnostici (istologici e congelatore)- esecuzione della medicazione sterile,secondo procedura- controllo e compilazione della docu-mentazione infermieristica e di tracciabi-lità del processo di sterilizzazione

D. Attività comuniTutto il personale infermieristico e di sup-porto dovrà inoltre acquisire abilità tecni-che e relazionali per:- l’accoglienza del paziente all’ingressoin blocco operatorio, - l’accompagnamento del paziente inuscita dal blocco operatorio,- l’utilizzo ed il controllo del processo disterilizzazione effettuato in emergen-za/urgenza presso il Blocco Operatorio,- la gestione e controllo delle scadenzedella sterilità, dell’approvvigionamentodello strumentario, dei farmaci e dei pre-sidi, ognuno per la propria competenza,- la gestione e il controllo delle apparec-chiature,- la gestione e il controllo del materialecartaceo e della documentazione di sala.

5. Risorse necessarie Dall’analisi della situazione delle attivitàsvolte nel Blocco, si evince la necessità diacquisire nuove risorse, ed in particolarefigure di operatori socio sanitari, mentrerisultava sufficiente la dotazione organi-ca di personale infermieristico

6. Azioni intraprese e tempi

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7. Progetto formativo del personale METODOLOGIA ADOTTATAIl progetto prevede stages formativi in au-la ed in sala operatoria.Per la formazione in aula viene utilizzatoil materiale redatto durante i corsi aggior-namento accreditati ECM e le procedureelaborate per l’accreditamento dei per-corsi assistenziali.Gli incontri, rivolti a gruppi di tre/quattropersone, gestite da un tutor (caposala oinfermiere esperto) sono stati program-mati per i mesi di maggio.2008/gennaio2009, con durata di due/tre ore e impo-stati sul modello della discussione aperta,con particolare attenzione verso gli aspet-ti pratici dell’attività e dell’assistenza.Per quanto riguarda la formazione “sulcampo”, è previsto l’affiancamento delpersonale di anestesia e delle OSS in salada parte del personale infermieristicoesperto, piuttosto che dagli specialisti del-le varie discipline.Le infermiere che attualmente si occupa-no di assistenza in anestesia, farannoopera di tutoraggio per il personale di sa-la per quanto riguarda l’assistenza peri

operatoria di anestesia.L’affiancamento, già iniziato nel corso de-gli ultimi mesi del 2007, per quanto ri-guarda le attività di anestesia, si svolgedal mese di gennaio e proseguirà neltempo per tutto il personale di nuova ac-quisizione e per la formazione del perso-nale già presente. Per la valutazione delle competenze ac-quisite, viene redatta una scheda di auto-valutazione del personale, aggiornataperiodicamente dal personale in adde-stramento, assieme alle caposala.A partire dal mese di maggio sono stateorganizzate a cadenza mensile riunionid’équipe per discutere delle criticità emer-se e proseguire così nella formazione delpersonale e nell’integrazione delle attivitàassistenziali. L’addestramento del perso-nale di anestesia per le attività di sala èstata previsto in una fase successiva, (set-tembre 2008) con le stesse modalità e se-condo un calendario stabilito in corso d’o-pera.

8. ConclusioniTutti gli infermieri saranno formati su al-

meno due percorsi operativi; tutti do-vranno inoltre essere in grado di lavora-re in substerilizzazione.Il percorso di crescita e di acquisizionedi competenze sarà monitorato me-diante la compilazione delle schede diautovalutazione delle competenze ac-quisite che gli operatori compilerannoassieme alla responsabile infermieristi-ca. Il personale infermieristico contri-buirà alla formazione del personale neoassunto e concorrerà direttamente al-l’aggiornamento relativo al proprio pro-filo ed alla ricerca, valuterà e sottoporràa valutazione il proprio operato, mante-nendo aggiornate le proprie conoscen-ze, contribuendo alla crescita professio-nale propria e dei colleghi, partecipan-do a ricerche ed a progetti di sviluppodella qualità e di assistenza infermieri-stica, realizzando e promuovendo icambiamenti organizzativi ed assisten-ziali.Sono stati rispettati tempi ed azioni pre-viste, alla fine di questo anno si può af-fermare che l'integrazione sta proce-dendo senza particolari problemi.

AZIONE

Organizzazione e realizzazione di un corso di formazione specifico per l’elaborazione, l’aggiornamento e l’uniforma-zione delle procedure necessarie per tutte le specialità, (riferite alle principali tipologie di intervento chirurgico) cheprevedano l’identificazione delle matrici di responsabilità di ogni figura operante nel blocco operatorio

Stesura ed adozione del calendario di rotazione degli stages formativi in sala per il personale infermieristico stru-mentista sulle attività di anestesia (compresa la zona risveglio e attività esterna)

Stesura ed adozione del calendario di rotazione (due mesi in affiancamento) del personale di supporto sulle attivitàdi sala.Gli stages in sala operatoria verranno organizzati tenendo conto della complessità degli interventi chirurgici effettuatinelle sale operatorie delle diverse specialità, iniziando dalle sala a bassa complessità (ortopedia, chirurgia, oculisti-ca)

Graduale passaggio di competenze tra la caposala del Servizio di Anestesia e la caposala del Blocco Operatorio perla gestione organizzativa e burocratica relativa alle risorse umane e strumentali dell’area di anestesia

Estensione del progetto al personale del Blocco mediante riunione di reparto

Stesura di un calendario di incontri formativi, a cadenza mensile, durante i quali verranno discusse con gli operatorile criticità emergenti

Stesura ed adozione del calendario di rotazione degli stages formativi in sala per il personale infermieristico di ane-stesia sulle attività di sala (un mese di affiancamento)Gli stages in sala operatoria verranno organizzati tenendo conto della complessità degli interventi chirurgici effettuatinelle sale operatorie delle diverse specialità, iniziando dalle sala a bassa complessità (ortopedia, chirurgia, oculisti-ca)

Prima verifica del lavoro svolto mediante compilazione delle schede di acquisizione di competenza da parte delleunità che hanno effettuato gli stages formativi.Verifica avvenuto passaggio di competenze tra le responsabili infermieristiche di Anestesia e del Blocco in merito al-la gestione delle risorse umane e strumentali di anestesia.

TEMPI

Gennaio/febbraio 2008

Aprile/luglio 2008

Dal mese di Aprile 08

Dal mese di giugno 08

Giugno 2008

Luglio 2008

Dal mese di Ottobre 08

Novembre 2008

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La patologia diabetica mostra una chia-ra tendenza in tutti i paesi industrializzatiad un aumento sia nell’incidenza chenella prevalenza: per quanto concerne ildiabete di tipo due, la cui prevalenza èlegata all’aumento del benessere, addi-rittura l’O.M.S. parla di epidemia.Proiezioni a livello mondiale indicanouna triplicazione dei casi di diabete di ti-po due nel periodo 1994/2010 e, perquanto concerne il diabete di tipo uno,un aumento del 36% dei casi in Europaoccidentale nello stesso periodo.Tale patologia ha conseguenze fisiche,sociali ed economiche talvolta devastan-ti:• È la causa principale di cecità tra in-

dividui di 25-74 anni e la causa prin-cipale di amputazioni non dovute atrauma

• Il 30% dei pazienti che inizia la dialisiogni anno è affetto da diabete

• Il diabete è la terza causa di morteper malattia, principalmente attribui-bile all’elevata incidenza di corona-ropatie

• La frequenza dell’ospedalizzazionedi pazienti diabetici è 2,4 maggioreper gli adulti e 5,3 volte maggioreper i bambini che per la popolazionegenerale. (1)

Ne deriva un aumento del carico socialedovuto alla malattia diabetica e alle suecomplicanze (cardiopatia ischemica, ce-cità, insufficienza renale, amputazionedegli arti inferiori) e quindi necessità d’in-terventi capace di prevenire/ritardare lecomplicanze.Un approccio corretto alla malattia dia-betica prevede prevenzione primaria,diagnosi precoce, scrupolosa terapia,prevenzione e diagnosi precoce dellecomplicanze: necessita quindi di unagestione integrata, che coinvolga diffe-renti figure professionali a più livelli: me-dico di medicina generale, diabetologo,infermiere di diabetologia, dietista ed al-tre figure. E’ in questo contesto che s’in-serisce il contributo fornito dall’Operato-

re Socio Sanitario. (2)L’Operatore Socio-Sanitario è colui chesvolge attività indirizzate a soddisfare ibisogni primari della persona e a favori-re il benessere e l’autonomia dell’utentenell’ambito delle proprie competenze.Questi, ha come utenza oltre all’adulto,il bambino, la persona anziana, la per-sona con problemi psichiatrici, la perso-na con handicap, il malato terminale omorente. Opera nel settore sanitario esettore sociale, pertanto gli ambiti diesercizio saranno quello ospedaliero,domiciliare, socio-assistenziale, socio-sanitario.La Regione Piemonte con Deliberazionen. 46-5662 del 25/03/2002 ha redatto ilprofilo professionale dell’OSS dettaglian-dolo per competenze e attività. (3)Ad oggi, a distanza ormai di anni dall’i-stituzione di questa nuova figura di sup-porto, è evidente che poiché questa pos-sa esprimere appieno le proprie poten-zialità ed essere davvero di supporto al-l’agire infermieristico (o a quello di altriprofessionisti all’interno di un gruppo dilavoro), quanto sia necessario raziona-lizzare gli ambiti di operatività. E’ indispensabile l’integrazione tra i dueProfi l i : quello dell ’ Infermiere (D.M.739/94) e quello dell’Operatore SocioSanitario (Provvedimento della Conferen-za Stato regioni 22 febbraio 2001).Dallo sforzo di noi Professionisti Infer-mieri e Operatori Socio Sanitari fatto intal senso scaturirà la risposta più o me-no adeguata alla domanda di assisten-za sanitaria personalizzata e sicura, ful-cro del nostro agire professionale.Le tre modalità che caratterizzano l’agiredel personale di supporto sono le se-guenti: attività in autonomia (quandoesiste un’istruzione operativa e non vi èl’esigenza di prendere ulteriori decisioni)attività in cooperazione (ad esempioquando è necessaria la collaborazionedell’infermiere, per la complessità checaratterizza l’attività stessa o la tipologiadi paziente) ed attività su prescrizione. (4)

(“lo skipper della vela” rimane l’infermie-re cui spetta la discrezionalità da Profilodi assegnazione “ove necessario”).L’Operatore Socio Sanitario che presta lasua attività in ambito assistenziale e cheviene coinvolto nel piano di cura al pa-ziente diabetico deve aver ben presenti iseguenti aspetti, ritenuti cruciali:• Dieta;• Attività fisica;• Controllo continuo dei parametri si-

gnificativi;• Terapia farmacologia;• Informazione.Pertanto l’Operatore Socio Sanitario• deve conoscere il significato di “dieta

speciale”. Ha autonomia nella ge-stione della dieta standard, ma puòagire su delega e prescrizione del-l’infermiere nella somministrazionedella dieta speciale per diabetici.Fondamentale è che controlli che ilpasto venga consumato o meno, inche misura, e di questo riferisca aglialtri membri dell’equipe, in primis al-l’infermiere. Deve conoscere qualisono gli alimenti permessi e qualiquelli vietati. Inoltre collabora nelcontrollo del peso.

• L'attività fisica, in particolare quellasportiva, è uno degli elementi fonda-mentali per il buon controllo del dia-bete. Non va quindi vista come unevento part icolare, bensì comeusuale, nella vita del soggetto diabe-tico. Il corretto comportamento saràdi fornire all'organismo l'apporto diglucosio necessario ad affrontare losforzo fisico a cui va incontro. In ge-nerale l’Operatore Socio Sanitariopuò Informare (non EDUCARE) il pa-ziente che durante l’attività fisica do-vrà indossare calze e calzature ido-nee, evitare l’attività fisica in condi-zioni ambientali estreme (temperatu-re molto alte o molto basse) e sup-portare l’infermiere nel controllo deipiedi dopo l’esecuzione di tale atti-vità.

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DDSI Sara BidoneCoordinatore InfermieristicoASO Alessandria

Ruolo dell’operatoresocio sanitario nel trattamento

del paziente diabetico

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• Dopo sforzi fisici di notevole intensitàè bene misurare la glicemia, quindianche immediatamente dopo l'atti-vità fisica. La misurazione della glice-mia permette di modulare il regimeterapeutico e la rapida individuazio-ne di stati di ipo o iper glicemia. L’o-peratore Socio Sanitario può esegui-re la rilevazione e lettura del test gli-cemico, cioè può prelevare una goc-cia di sangue dal polpastrello delpaziente ed applicarla su appositastriscia reattiva: dopo 45-60 secondiverrà fornito, dallo strumento (entrocui verrà inserita la striscia reattiva),un valore numerico corrispondenteal valore della glicemia. Di conse-guenza l’Operatore Socio Sanitarioinformerà l’infermiere se l’utente è ri-coverato in struttura ospedaliera o ilsistema di emergenza (se tale valorerisulterà alterato), nel caso in cui l’u-tente si trovasse in struttura residen-ziale. Nel caso di valori normali ri-porterà per iscritto sulla cartella me-dica/infermieristica. Può inoltre effet-tuare il controllo della glicosuria(sempre attraverso stick).

• Poiché l’Operatore Socio Sanitario hanozioni di primo soccorso deve sa-per riconoscere e segnalare il so-spetto di stato di ipoglicemia e diiperglicemia. Il paziente con ipogli-cemia spesso si presenta pallido,con sudorazione profusa, sbadiglia,ha disturbi visivi e senso di debolez-za. Più difficoltoso è il riconoscimentodell’iperglicemia, (poiché meglio tol-lerata) in cui il paziente si presentasonnolente, ha disappetenza, nau-

sea, vomito, lingua e pelle asciutta,alito acetonemico. L’Operatore SocioSanitario deve immediatamenteinformare l ’ infermiere o gli altr imembri dell’equipe per evitare di in-correre nel rischio di coma ipoglice-mico o iperglicemico.

• l’Operatore Socio Sanitario deve pre-stare particolare attenzione la curadei piedi e delle estremità in genera-le a causa delle neuropatie, vasculo-patie e immunodepressione che col-piscono il soggetto diabetico. Deveesaminare giornalmente i piedi, perrilevare la presenza di tagli, vescico-le o lesioni che, nel caso siano pre-senti, richiedono tempestivo inter-vento infermieristico e medico. La-varli con acqua tiepida e asciugarlibene soprattutto negli spazi interdi-gitali: è inoltre importantissimo ta-gliare le unghie in modo che il mar-gine sia diritto.

Dalla lettura del Profilo dell’OperatoreSocio Sanitario, è evidente il percorso diampliamento in senso di autonomia ecompetenza, rispetto alle figure profes-sionali da cui deriva. Inoltre, la possibilità(derivante da recente sensibilizzazionedei professionisti infermieri) di lavorareattraverso procedure/istruzioni operativedettagliate, qualora redatte, risulta esse-re di notevole aiuto all’organizzazionedel lavoro: l’operatore socio sanitariodeve dare il suo prezioso contributo nel-la redazione, far sentire la sua voce.

BIBLIOGRAFIA• La gestione del paziente diabetico

per prevenire le complicanze c.v.L.Gentile. 30 giugno 2007 Asl 19 Asti

• Diabete.net Linee guida• Gestione integrata del diabete di tipo

due nell’adulto. Documento d’indiriz-zo. Progetto IGEA. Il pensiero scienti-fico editore

• Brunner Suddarth: Nursing medicochirurgico, seconda edizione settem-bre 2001

• Gaetana Pagiusco Marisa Padovan.L’integrazione con le figure di sup-porto: una sfida per l’infermiere. Li-breria Internazionale Cortina Pado-va.

• L’operatore socio sanitario: manualeper la formazione. Mc Graw-Hill. Se-conda edizione. Vanzetta Vallicella2002

• Anatomia e Fisiologia per infermieri.G. Goglia. Edizioni Piccin

Note1) Brunner Suddarth: Nursing medico

chirurgico, seconda edizione settem-bre 2001

2) La normativa che istituisce la figuradell’Operatore Socio Sanitario è ilProvvedimento della Conferenza Sta-to Regioni del 22 febbraio 2001.

3) Gaetana Pagiusco Marisa Padovan“L’integrazione con le figure di sup-porto una sfida per l’infermiere”. Li-breria Internazionale Cortina Pado-va.

4) “L’integrazione con le figure di sup-porto” Pagiusco-Padovan. Capitolodue pag. 26 a cura di Marmo Giu-seppe. Libreria Internazionale Corti-na Padova.

A cura di Dott.ssa Concetta Malvasiresponsabile infermieristicoP.O. Novi Ligure

Il volontariato:valori etici

Oggi il mondo del volontariato è dif-fuso in vari settori di attività e offre ungrande contributo a svariate personee gruppi di persone. Ci sono diverse organizzazioni cheoperano in spazi diversi dalla sa-nità, al sociale, al disagio giovanile,alla tutela del patrimonio ambienta-le, alla tutela dei diritti degli animali

ecc. ... e poi ci sono le grandi (maanche le piccole) associazioni chelavorano nei paesi del terzo mondocercando di combattere la povertàassoluta. L'associazionismo oggi è fatto vera-mente da tante piccole organizzazio-ni che lavorano in un campo specifi-co, un campo dove magari l'inter-

vento dello stato è ai minimi terminied il lavoro del volontario, integrandoe a volte sostituendosi, garantiscemagari un servizio che non sarebbestato possibile dare.Le associazioni di volontariato sonocresciute in maniera esponenzialenegli ultimi anni passando da circa9.000 associazioni della metà degli

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anni '90 a circa 25.000 degli ultimianni.Il volontariato è una attività comple-tamente libera e gratuita e coloroche impegnano il loro tempo lo fan-no per una serie di valori che vannodalla solidarietà alla giustizia sociale,dal combattere la povertà assolutanei paesi del terzo mondo al com-battere la solitudine di categorie dipersone nel nostro paese oltre a da-re anche un contributo economico.La gratuità è l’elemento che lo rendeoriginale rispetto ad altre compo-nenti del terzo settore e ad altre for-me di impegno civile. Ciò comportaassenza di guadagno economico, li-bertà da ogni forma di potere e ri-nuncia ai conseguenti vantaggi diret-ti o indiretti. La gratuità, l’asse por-tante del volontariato, è la sua cartadi identità. Gratuitamente si dà il me-glio di noi stessi perchè non c'è unsecondo fine e poi ci rende liberi daqualsiasi forma di potere o di coerci-zione lasciandoci la possibilità di es-sere autentici nei fini che perseguia-mo.La solidarietà non è qui intesa comesentimento di vaga compassione odi superficiale intenerimento per imali di tante persone vicine o lonta-ne, ma la decisione di farsi carico,secondo, le proprie competenze,tanto dei problemi locali quanto diquelli globali, impegnandosi a pro-muovere il bene delle persone e ilbene comune, portando un contribu-to al cambiamento sociale. La verasolidarietà si fonda sulla giustizia,perciò il volontario si dedica alla dife-sa e alla promozione dei diritti, al su-peramento dei comportamenti di-scriminatori; non si limita alla denun-cia, ma avanza proposte e progettiatti a promuovere una società più vi-vibile. La vera solidarietà si fonda an-che sul riconoscere nell'altro che èdiverso da te, un tuo simile, che ha ituoi stessi diritti e che pur vivendo insituazioni di disagio deve avere lestesse opportunità per un futuro se-reno che sia degno di essere vissuto,significa empatia significa tolleranzaed integrazione.Gratuità, rispetto per la personaumana, solidarietà, tolleranza ed in-tegrazione: sono questi i grandi valo-ri che anche la letteratura sul volon-

tariato documenta presenti in tutte leorganizzazioni, grandi o piccole,confessionali o meno. In aggiunta aquesto elenco essenziale, si possonoricordare anche altre parole, che purallungando la tipologia dei valori, difatto rappresentano un commento ouna specificazione di quelli fonda-mentali. Esse sono: altruismo, generosità,promozione del bene comune, ca-pacità di fare, pratica dei diritti di cit-tadinanza, creatività nelle forme diinterventi.Il volontario si fa carico del bisognoche vede, dell’iniziativa che valutanecessaria, il volontario si fa carico,si prende cura, si responsabilizza,non delega ad altri le risposte, seappartiene a qualche organizzazio-ne volentieri si associa ad altri peressere più efficiente. Non si limita al-la denuncia, ma avanza proposte eprogetti: se è necessario coinvolgeanche i membri della sua comunità.Il senso di responsabilità si esercitanei confronti della persona, della so-cietà, del territorio, dell’ambiente, deibeni culturali, di tutto ciò che concor-re a creare una vita più liberante epiù umana. Esso cresce con il pro-gredire della serietà dell’informazio-ne e della volontà di combattere l’in-differenza.La funzione del volontariato non si fasostituendosi allo stato ma bensì in-tegrando quello che lo stato offre acittadini in forte disagio sociale, lostato deve assicurare i diritti dei citta-dini, il volontario può contribuire làdove l'integrazione dei servizi dati ènecessaria e può anche contribuiredenunciando le eventuali carenze oinadempienze dei servizi dati dallostato.L'associazione di cui faccio parte sichiama AINS, Ains è una Organizza-zione di Volontariato senza scopo dilucro che persegue esclusivamentefinalità di solidarietà, socialità e at-tenzione verso gli esclusi per mezzodi attività rivolte alla sensibilizzazionedell'opinione pubblica sulle situazio-ni di crescente povertà, emargina-zione sociale ed emergenze di natu-ra sanitaria, sia all'estero che a livel-lo nazionale e locale. Ains persegue i propri obiettivi pro-muovendo progetti destinati all'indi-

viduazione, all’analisi, alla valutazio-ne, alla pianificazione e alla realiz-zazione in Italia e all’estero di pro-getti educativi, sanitari e sociali checoinvolgano operatori sanitari e altriprofessionisti non sanitari, che co-niughino conoscenze scientifiche,assistenziali, sanitarie e di scienzesociali.I nostri progetti di volontariato sonosoprattutto in Guatemala. Il Guate-mala è un paese molto povero, dovein effetti si sperimenta la povertà as-soluta.Ma cosa vuol dire povertà assoluta?Vuol dire una vita vissuta ai marginidell'esistenza, vuol dire mortalità in-fantile otto volte più alta di quella deipaesi del primo mondo, vuol direuna attesa di vita di un terzo inferio-re, vuol dire alfabetizzazione degliadulti inferiore al 60%, vuol dire livel-lo nutrizionale al di sotto degli stan-dard accettabili per un individuo sudue.Secondo la banca mondiale nelmondo all'incirca un miliardo di per-sone, il 40% dei paesi in via di svilup-po, vivono in condizioni di povertàassoluta ed allora c'è un obbligomorale ad aiutare che ha bisognoperchè se è in nostro potere impedi-re che qualcosa di grave accada,senza sacrificare nulla di veramenteimportante e moralmente compara-bile, abbiamo il dovere di farlo per-chè lasciare morire di inedia migliaiadi persone è moralmente non accet-tabile..Noi abbiamo il dovere etico di aiuta-re chi è in condizioni pessime e sepossiamo fornire anche ad una solapersona, una sola famiglia le condi-zioni i mezzi necessari per sollevarsidalla sua situazione di degrado so-ciale, dobbiamo farlo.Noi siamo ricchi in confronto a coloroche non riescono a soddisfare nean-che i bisogni di base quali mangiare,la nostra ricchezza significa che ab-biamo un reddito di cui possiamo di-sporre senza rinunciare a soddisfarele necessità fondamentali della vita,possiamo usare una piccola partedel nostro reddito a cercare di dimi-nuire la povertà assoluta, ognuno dinoi può contribuire come meglio cre-de senza l'obbligo comunque di faresacrifici.

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LE RAGAZZEMAZATENANGO

La comunità è abbastanza lontanadalla cittàvi si arriva dopo una buona mezz'oradi camminola strada per arrivare al paese non èasfaltataè esposta al solesole caldo, che ti brucia la pellepochi alberi, troppo pochi per potersipermettereuna passeggiata e non scottarsi.Siamo chiusi in questa comunitàgrande, molto grandeenormi spazi per 33 personec'è il campo di basketdove ogni tanto le ragazzesi sgranchiscono le gambeabbiamo giocato con lorobuttando sudore per tutti gli angoli delcampoabbiamo riso con loro che si facevanosottosenza nessuna paura...grande cucinadove abbiamo mescolate pietanze di-versedove abbiamo annusato odori diversipeperoncino e aglio, menta e camo-millacipolle e sedano, fagioli fritti e tortillasdi mais....abbiamo mescolato le cultureper fare un grande pranzo...al mattino alle cinque.....svegliagiù dal letto a prendersi una sanadoccia prima del travaglio quotidianoche inizia con colazioni e sorrisicanti e strette di mano...ho voglia di dormire ancorama le ragazze mi buttano fuori dal let-tovociando.....in spagnolo.........attenzione.....vi capisco....madre Antonietta è già ai posti di co-mando e dirige le operazioni del risve-glio...ognuna delle ragazze ha il suo lavorole ragazze vanno dagli otto ai dicia-sette anni di età...Mara viene da molto lontanoda una famiglia disgregata

ha sei fratelliquando i genitori si divisero lei scappòdi casae venne in comunitàvive qui da sette anni e non vuole piùandare via.Lourdes ha dodici annimi sembra più grande della sua etàè minuta, grandi occhi malinconici bocca serratanon vuole parlare.Fabiola ha un sorriso vivacesembra che voglia prenderti in giro...Yoselyn ha otto anniride, parla, corre, saltae non vuole imparare a leggere.Le altre, tutte le altre hanno dolci sorri-si ma dietro ogni sguardo si nascondela pena per quello che hanno soffer-to...ora sono qua, sanno che possono ri-cominciare a sperare....sanno che se si impegnano possonoancora avere un futuro diversonon sempre è facile dimenticare ilpassatoma, lei, la più grande, infonde speran-zacon modi autorevoli insegnando che illavoro e lo studiopossono essere le armi miglioriuniti alla fiducia.Si alzano presto, ci sono tanti lavori dafareil ritmo della comunità diventa velocegià dalle cinque del mattinoe lei, la più grande, è la prima a correree lei, la più grande è la prima ad iniziare ogni lavoro.Insieme, tutte intorno al tavolomangiano sveltema parlano ancheè il primo momento della giornatain cui ci si confrontapoi ognuna vachi a scuola, chi al lavoroe poi tutte si ritroveranno alla seraper discutere ancora, per ridere anco-rae insieme concludere il giornoe pensare al sonno ristoratore.

Concetta Malvasi

COSA E' MAZATENANGOMazatenango è una città nel nord delGuatemala al confine col Messico, inquesta cittadina c'è una comunità do-ve vivono e si cerca di aiutare bambi-ne e giovani adolescenti che hannoavuto un percorso di vita molto diffici-le. Le bambine arrivano alla Casa per dif-ferenti motivi tra questi: abuso sessua-le da parte del padre, del padrino odello zio; maltrattamenti famigliari ingenere; abbandono (bambine orfane)povertà o altre situazioni di degradofamiliare e di violenza generalmentedomestica.La comunità è guidata da Madre An-tonieta León Coloma che è il nostropunto di riferimento per tanti progettidi volontariato che abbiamo attivato inGuatemala.AINS aiuta questa comunità dando so-prattutto un sostegno economico chela renda indipendente per soddisfare ibisogni di base (il cibo) ed in un futuroa sviluppare programmi che servanoall'indipendenza economica volta agarantire un futuro sereno a questegiovani donne.In questo centro si aiutano le ragazzea ricercare una nuova dignità al fine direnderle persone autonome e respon-sabili.

L’angolo delle emozioni

Il CollegioProvincialeIPASVI

in occasionedelle Festività

augura a tutti

Buon Natale

e

Felice

Anno Nuovo

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Comunicazioni importanti

Proposta Polizza Assicurativa di responsabilità civile professionale

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Certi di aver fatto cosa gradita, an-che per l’anno 2009 il Collegio Pro-vinciale IPASVI ha stipulato con lacompagnia di assicurazione CISagenzia di Milano il sistema di prote-zione professionale relativa ai rischiprofessionali, uno strumento ormaiindispensabile all’esercizio della pro-fessione.

Polizza di responsabilità civile profes-sionale della durata di mesi 12 – vali-dità annuale per l’anno 2009 – am-montante a euro 25.00

Massimale per sinistro per assicuratoeuro 1.000.000; con il limite ad euro2.500.000 se nell’evento fossero coin-volti più assicurati.Inserimento della polizza per la difesapenale con massimale per sinistro pariad euro 2.600.

Il versamento, dovrà essere esclusiva-mente presso gli Uffici Postali su c.c.p.n° 24796146 intestato a: Collegio Pro-vinciale IPASVI Alessandria, causale:assicurazione 2009

Estratto delle condizioni di assicura-zioneAltre assicurazioni stipulate diretta-mente dall’Assicurato In caso di esistenza o di successiva sti-pulazione di altre assicurazioni per lostesso rischio, l’Assicurato è esoneratodalla preventiva comunicazione alla So-cietà. In caso si sinistro si applica co-munque quanto disposto dall’art. 1910C.C.. Obblighi del Contraente o dell’Assicu-rato in caso di sinistro In caso di sinistro, il Contraente o l’Assi-curato devono darne avviso scritto all’A-genzia alla quale è assegnata la polizzaoppure alla Società entro quindici giornida quando ne hanno avuto conoscen-za. L’inadempimento di tale obbligo puòcomportare la perdita totale o parzialedel diritto all’indennizzo ai sensi dell’arti-colo 1915 C.C..

Oggetto dell’assicurazione La Società si obbliga a tenere indennel’Assicurato di quanto questi sia tenuto apagare (capitale, interessi e spese) qualecivilmente responsabile ai sensi di leggea titolo di risarcimento per danni corpora-li e materiali e delle perdite patrimonialiinvolontariamente cagionati a terzi in re-lazione all’esercizio dell’attività professio-nale di infermiere, assistente sanitario, vi-gilatrici d’infanzia, infermiere pediatrico.La garanzia è operante a condizione chel’Assicurato svolga l’attività nel rispettodelle leggi, dei regolamenti e dei proto-colli che la disciplinano.

A titolo indicativo e non esaustivo, sonocompresi anche i danni derivanti: - dall'effettuazione di prestazioni infer-mieristiche domiciliari o ambulatoriali; - dall'effettuazione di interventi di prontosoccorso prestati in virtù dell'obbligodeontologico professionale; - dall’attività prestata nell'ambito delservizio di pronto soccorso, anche gesti-to da associazioni di volontariato; - da visite effettuate presso i pazienti odalla partecipazione a convegni, con-gressi e seminari; - da attività libero professionale; - da coordinamento e gestione dell’atti-vità sanitaria; - da colpa grave dell’Assicurato.

L’assicurazione s’intende estesa alleperdite patrimoniali cagionate a terzi inconseguenza dell’errato trattamento(raccolta, registrazione, elaborazione,conservazione, utilizzo, comunicazionee diffusione) dei dati personali di terzi, aisensi della Legge n. 675 del 31/12/1996,semprechè l’Assicurato abbia adempiu-to agli obblighi e alle prescrizioni mini-me di sicurezza disposte dalla legisla-zione stessa e purché conseguenti a fat-ti involontari e non derivanti da compor-tamento illecito continuativo. Detta estensione di garanzia è prestatafino a concorrenza del 10% del massi-male del singolo certificato per ciascunassicurato per sinistro e per periodo as-sicurativo annuo e previa detrazione -

per singolo evento - di uno scoperto pa-ri al 10% con il minimo di euro 500,00. Persone non considerate terzi Non sono considerate terzi, ai fini del-l’assicurazione R.C.T.: - il coniuge, i genitori, i figli dell'Assicura-to nonché qualsiasi altro parente od af-fine con lui convivente. Tali persone sono comunque considera-te terzi, limitatamente ai danni corporali(morte o lesioni) e materiali e delle per-dite patrimoniali, quando subiscano ildanno in conseguenza di prestazionierogate da strutture pubbliche o privatenelle quali l'Assicurato si trova a svolge-re la propria attività come dipendente. Esclusioni L’assicurazione di responsabilità civileterzi (R.C.T.) non comprende i danni: a) derivanti da circolazione su strade diuso pubblico o su aree ad esse equipa-rate di veicoli a motore, nonché da navi-gazione di natanti a motore e dall’im-piego di aeromobili; b) da impiego di veicoli a motore, mac-chinari od impianti che siano condottiod azionati da persona non abilitata anorma delle disposizioni in vigore; c) da furto; d) a cose altrui derivanti da incendio dicose dell’Assicurato o da Lui detenute; e) a cose che l’Assicurato abbia in con-segna o in custodia o detenga a qual-siasi titolo; f) conseguenti a inquinamento dell’aria,dell’acqua o del suolo; ad interruzione,impoverimento o deviazione di sorgentio corsi d’acqua, alterazioni o impoveri-mento di falde acquifere, di giacimentiminerari ed in genere di quanto trovasinel sottosuolo suscettibile di sfruttamen-to; g) verificatisi in connessione con trasfor-mazioni o assestamenti energetici del-l’atomo, naturali o provocati artificial-mente (fissione e fusione nucleare, mac-chine acceleratrici ecc.); h) direttamente riconducibili alla inten-zionale mancata osservanza e violazio-ne delle disposizioni di Legge o dei re-golamenti inerenti il funzionamento e lagestione delle strutture sanitarie e dei

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relativi impianti assicurati, da parte deiLegali Rappresentanti, del Responsabiledel Servizio di protezione e sicurezza in-caricato ai sensi della legge n° 626/94,nonché del Direttore Sanitario.i) alle opere in costruzione e a quellesulle quali si eseguono i lavori; j) alle cose trasportate sui mezzi di tra-sporto sotto carico o scarico, ovvero insosta nell'ambito delle anzidette opera-zioni; k) i danni da attività di sperimentazioneclinica e di ricerca; sono però compresi idanni provocati in qualità di assistenzainfermieristica; l) provocati da persone non in rapportodi dipendenza con l’assicurato e dellacui opera questi si avvalga nell’eserciziodella propria attività; m) derivanti dalla proprietà di fabbricatie loro impianti fissi; n) derivanti da interruzione o sospensio-ni totali o parziali di attività industriali,commerciali, artigianali, agricole o diservizi. o) di natura estetica e fisionomica,conseguenti ad interventi di chirurgiaestetica; sono però compresi i danniprovocati in qualità di assistenza infer-mieristica; p) da distribuzione e utilizzazione delsangue; sono però compresi i danniprovocati in qualità di assistenza infer-mieristica; q) da attività di riproduzione assistita;sono però compresi i danni provocati inqualità di assistenza infermieristica; r) connessi ad interventi di cheratotomiaradiale o correzioni di deficit visivi; sonoperò compresi i danni provocati in qua-lità di assistenza infermieristica; s) di qualsiasi natura e comunque occa-sionati, direttamente o indirettamentederivanti, seppure in parte, dall’asbestoo da una qualsiasi altra sostanza conte-nente in qualunque forma o misura del-l’asbesto. t) derivanti da violazione di contratti dilavoro, discriminazione razziale, ses-suale o religiosa. u) conseguenti a guerra dichiarata onon, guerra civile, ammutinamento, tu-multi popolari, atti di terrorismo, sabo-taggio e tutti gli eventi assimilabili aquelli suddetti, nonché gli incidenti do-vuti a ordigni di guerra; v) provocati da campi elettromagnetici. Estensione territoriale L’assicurazione vale per i danni che si

verifichino nel territorio dei paesi dell’U-nione Europea e della ConfederazioneElvetica. Massimale Euro 1.000.000,00 Il massimale di €. 1.000.000,00, rappre-senta la massima esposizione per sini-stro ed anno assicurativo per singoloAssicurato. Il risarcimento massimo a carico dellaSocietà per singolo evento, qualora fos-sero coinvolti più Assicurati, non potràsuperare complessivamente euro2.500.000,00. Validità temporale dell’assicurazione L’assicurazione vale per le richieste di ri-sarcimento presentate per la prima vol-ta all’Assicurato nel corso del periodo divalidità dell’assicurazione stessa. In caso di cessazione dell’attività profes-sionale di ogni singolo Assicurato nelcorso del periodo contrattuale, la coper-tura assicurativa avrà effetto anche perle richieste di risarcimento presentateentro il termine di dodici mesi dalla datadi cessazione del rapporto di lavoro, acondizione che il fatto che ha originato ilsinistro si sia verificato durante il periododi validità del contratto sottoscritto con laSpett.le Contraente. Qualora l’Assicurato lo richieda, la Societàha la facoltà di prorogare ulteriormente ilcontratto allo scadere dei suddetti dodicimesi mediante apposita appendice, perun periodo di ulteriori 48 mesi, dietro ver-samento in unica soluzione di un premiopari a 2 volte il premio dovuto nell'ultimoperiodo di assicurazione trascorso, pur-ché tale richiesta sia fatta durante il perio-do di validità del contratto sottoscritto conla Spett.le Contraente. Altre assicurazioni Qualora esista polizza di responsabilitàcivile stipulata dall’Azienda sanitaria oda struttura privata, ove l’Assicuratoesercita la professione, che assicura ilpersonale, la presente polizza agirà ineccesso ai massimali garantiti da dettaaltra polizza, comunque fino a concor-renza del massimale del presente con-tratto. Resta inteso che in caso di nonoperatività dell’altra assicurazione, lapresente polizza si intenderà operante“a Primo Rischio”. L’assicurazione vale anche per il caso dirivalsa esercitata dall’azienda sanitaria,struttura privata o da chi per essa neiconfronti dell’Assicurato. Gestione delle vertenze di danno -spese legali

La Società assume, fino a quando ne hainteresse, la gestione delle vertenze tan-to in sede stragiudiziale che giudiziale,sia civile che penale, a nome dell’Assi-curato, designando, ove occorra, legalio tecnici e avvalendosi di tutti i diritti edazioni spettanti all’Assicurato stesso. So-no a carico della Società le spese soste-nute per resistere all’azione promossacontro l’Assicurato entro il limite di unimporto pari al quarto del massimalestabilito in polizza per il danno cui si rife-risce la domanda. Qualora la sommadovuta al danneggiato superi dettomassimale, le spese vengono ripartitefra Società ed Assicurato in proporzionedel rispettivo interesse. Unicamente perquanto riguarda le vertenze di diritto pe-nale, è data facoltà all'Assicurato di no-minare i propri legali / tecnici e la So-cietà ne prenderà atto; per quanto con-cerne le vertenze di diritto civile, la So-cietà non riconosce spese incontrate dalContraente o dall’Assicurato per legali otecnici che non siano da essa designatie non risponde di multe o ammende. Danni a cose utilizzate dall’Assicurato A parziale deroga dell’art. 14, lettera e),delle norme che regolano l’assicurazio-ne di responsabilità civile, la garanziacomprende i danni cagionati alle cosedi proprietà o in uso all’Azienda sanita-ria o struttura privata in conseguenzadel loro utilizzo da parte dell’Assicuratoper lo svolgimento dell’attività professio-nale dichiarata. Sono esclusi i danni daincendio, da furto o da smarrimento. La presente estensione di garanzia vie-ne prestata con applicazione di unoscoperto del 10% dell’importo di ogni si-nistro col minimo assoluto di euro250,00, nell’ambito del massimale perdanni a cose e col massimo di Euro25.000,00 per uno o più sinistri verificati-si nel corso di uno stesso periodo assi-curativo annuo. Macchine nucleari, acceleratrici e si-mili La garanzia comprende i danni corpo-rali cagionati dagli Assicurati ai pazientiquale diretta conseguenza dell’utilizzodi macchine nucleari, acceleratici e simi-li per la somministrazione o dosaggio dicure ai pazienti stessi. Iscritti trasferiti Se l’Assicurato viene trasferito dal collegioContraente ad un altro collegio infermieriitaliano, esso rimane assicurato fino allaprima scadenza annua di polizza.

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In occasione del 15° Congresso della FNC che si terrà a Firenze il 26-27 e 28 febbraio 2009, il Col-legio metterà a disposizione un pullman da 50 posti. Tale agevolazione sarà possibile solo a con-dizione del raggiungimento di 50 iscritti. In caso contrario ciascun iscritto dovrà procedere con ipropri mezzi. Si prega pertanto di comunicare la propria adesione entro il 20 gennaio 2009. Il per-nottamento e la prenotazione dell’hotel sarà a vostro carico (fax 0131 240208 - [email protected]

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15° Congresso Nazionale della Federazione dei Collegi IPASVI

SPECIALE ELEZIONI gennaio 2009

Bollino anno 2008Bollino anno 2008 da ritaglia-re e incollare sul tesserinoidentificativo

CollegioIPASVI

2008AL�

PROCEDURE ELETTORALI

Ricordiamo che possono votare tutti gli iscritti all’albo e chetutti sono eleggibili, compresi i consiglieri uscenti. L’iniziodelle votazioni è preceduto dalla Assemblea degli iscritti, altermine della quale il presidente proclama l’apertura dellevotazioni.

Il seggio elettorale è unico ed è presieduto dal presidente odal vice presidente.

La scheda elettorale, in base alla normativa vigente, è mu-nita del timbro del Collegio e indica in modo differenziato lospazio per riportare i nominativi dei membri del ConsiglioDirettivo, dei tre Revisori dei Conti effettivi e di quello sup-plente.Il presidente consegna a ciascun elettore, dopo la sua iden-tificazione:

• la scheda elettorale;• una busta con il timbro del Collegio;• una matita copiativa.

L’utilizzo di qualsiasi altra penna costituisce causa di nul-lità della scheda.

ISTRUZIONI PER LE ELEZIONI

Riportare:• I nominativi (cognome e nome) di tutti e quindici i candi-

dati per il Consiglio Direttivo, di tutti e tre i candidati per ilCollegio dei Revisori dei Conti e del membro supplentedel Collegio dei Revisori dei Conti.

• La data di nascita in caso di omonimia con altri eleggi-bili.

La scheda è nulla e contestabile nei casi in cui:• venga riportato un numero minore di preferenze;• venga riportato solo il cognome, in caso di omonimia.

Si ricorda che ciascun iscritto deve esprimere personalmen-te i nominativi dei candidati, pertanto non è ammessa ladelega.Il presidente del seggio ha la responsabilità della regolaritàdelle operazioni di voto.Di ogni giornata elettorale viene redatto verbale in duplicecopia, sottoscritto dai componenti del seggio, che certifichil’andamento delle operazioni.Gli eletti del Consiglio Direttivo, convocati dal Consigliere piùanziano di età entro otto giorni, provvederanno nella primariunione ad eleggere al loro interno le cariche: Presidente,Vicepresidente, Tesoriere e Segretario.

Il Collegio Provinciale IPASVIrimarrà chiuso per le festivitàdal 29-12-2008 al 7-1-2009

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Ai sensi del DLCPS n. 233/46, del DPR n. 221/50 e successive modificazioni, è convocata per il giorno venerdì 10 gen-naio 2009, presso la sede del Collegio in Via Buonarroti - zona Cristo - Alessandria vicino nuovo distretto ASL 20, inprima convocazione, l’ASSEMBLEA ELETTORALE per il rinnovo del Consiglio Direttivo, col seguente orario:

venerdì 10 gennaio 2009 dalle ore 18 alle ore 19sabato 11 gennaio 2009 dalle ore 18 alle ore 19

domenica 12 gennaio 2009 dalle ore 18 alle ore 19seguirà lo scrutinio dei voti e la proclamazione dei risultati.Per le richiamate norme legislative, la VOTAZIONE dovrà essere effettuata DI PERSONA: non potrà avvenire per delegao a mezzo posta.I votanti dovranno essere muniti del tesserino del Collegio o di altro documento di identità valido, munito di foto.Il Consiglio Direttivo neo eletto, che durerà in carica TRE ANNI, sarà composto da: QUINDICI membri del Direttivo, TRERevisori dei Conti effettivi, ed UN Revisore dei Conti Supplente.SONO ELEGGIBILI TUTTI GLI ISCRITTI AGLI ALBI: IP - AS - VI del Collegio Provinciale di Alessandria.Si ricorda che la VALIDITA’ delle elezioni in PRIMA CONVOCAZIONE occorre la partecipazione al voto di ALMENO UNTERZO DEGLI ISCRITTI.In caso contrario l’Assemblea avrà luogo, in seconda convocazione, il 17 gennaio 2009 alle ore 13,30 presso la sededel Collegio; seguiranno immediatamente le operazioni di voto, con il seguente orario:

sabato 17 gennaio 2009 dalle ore 14 alle ore 18domenica 18 gennaio 2009 dalle ore 9 alle ore 18

lunedì 19 gennaio 2009 dalle ore 9 alle ore 14

Ultimate le votazioni si procederà allo scrutinio dei voti e alla proclamazione dei risultati.CONSIGLIO USCENTE:

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Via Buonarroti 1615100 ALESSANDRIA

Tel. 0131 218113 Fax 0131 240208e-mail [email protected]

Cod. Fisc. 80006900064

A TUTTI GLI ISCRITTI

INFERMIERI PROFESSIONALIASSISTENTI SANITARIVIGILATRICI D’INFANZIA

Oggetto: Rinnovo Cariche Triennio 2009/2011

Collegio Provinciale

AVVISO DI CONVOCAZIONEASSEMBLEA ELETTORALE

CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente BELLINCERI SalvatoreVicepresidente GAMBARINI LorellaSegretario PICCIO FrancoTesoriere MONTINI GiovanniConsigliere AGOSTI AntonioConsigliere BARBERIS TizianaConsigliere CATALDO AlessandroConsigliere CERMELLI NadiaConsigliere COPPI AntonellaConsigliere GIAMBONE GraziellaConsigliere MOSCATIELLO

Antonio Pier Paolo

Consigliere REPETTO CarlaConsigliere TOSO Maria RosaConsigliere VENDRAMIN Tosca

REVISORI DEI CONTIPresidente COSTANTINO VincenzoRevisore BIDONE Sara PalmiraRevisore CAPUZZO OrnellaRevisore Supp. POGGI Carla

p. IL CONSIGLIO DIRETTIVOIl Presidente

Dr. Salvatore Bellinceri

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Infermieri: valori, innovazione e progettualità per l’assistenza della persona

XV CONGRESSO NAZIONALE IPASVIFIRENZE, FORTEZZA DA BASSO 26-28 FEBBRAIO 2009www.ipasvi.it