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VISTO SU AD N. 314 - LUGLIO 2007 RIVISTA INTERNAZIONALE DI ARREDAMENTO DESIGN ARCHITETTURA EDIZIONE ITALIANA QUI SOPRA: la piscina scandita da lanterne di Estro create da Michele Bönan. Via Provinciale Marina Grande 225 80073 Capri (Napoli), Italia tel. +39/0818384001 fax +39/0818370438 [email protected] www.jkcapri.com

J.K. Capri Brochure AD

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AD brochure of Hotel J.K.Capri

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VISTO SU AD

N. 314 - LUGLIO 2007RIVISTA INTERNAZIONALEDI ARREDAMENTODESIGNARCHITETTURA

EDIZIONE ITALIANA

qui sopra: la piscina scandita da lanterne di Estro create da Michele Bönan.

Via Provinciale Marina Grande 225 • 80073 Capri (Napoli), Italiatel. +39/0818384001 • fax +39/0818370438

[email protected] • www.jkcapri.com

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NOTTECApRESE

l’albergo J.K. Place caPri rivive

il mito dell’isola nel segno di un

fantasioso sPirito d’oltreoceano

progetto di michele bÖnantesto di cesare cunaccia

fotografie di massimo listri

Il suggestivo orizzonte di Capri è affidato allo sguardo di una sfinge bronzea

di fine Ottocento, già presente nella villa prima del restauro. L’hotel

si affaccia sul mare, a mezza costa, subito dopo l’approdo di Marina Grande.

a destra: l’ingresso, semplice e composto, segnato dalla vecchia palma.

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sotto: lungo la scala con balaustra d’ispirazione orientale disegnata da Michele Bönan, Ritratto di Lady Ashley, olio su tela di Stanley Grimm, 1950, e fotografie in bianco e nero che ritraggono alcuni dei famosi ospiti di Capri.a destra: il lounge. Divano con poltrona su disegno di Bönan, pouf vintage di Flair, console cinese primo ’900.

Capri è semplicemente mito. Non sono bastati la sovre-sposizione mediatica, l’assalto del turismo di massa, la globalizzazione a scalfire il suo mistero, la portata di una

leggenda inossidabile da oltre duemila anni, quando l’imperato-re romano Tiberio sceglie le pallide rocce capresi quale residenza principale e ne fa il centro del mondo. Un mito dicevamo, nutri-to da secoli di immaginario, dagli ozi imperiali nell’Apragopoli tiberiana quanto dalle memorie di Axel Munthe e di una costel-lazione di rifugiati politici russi ed eccentrici britannici e nordici, dall’età d’oro anni ’20 dei futuristi e della divina marchesa Ca-sati fino al divismo della Hollywood sul Tevere e all’apporto di autentiche icone del XX secolo quali Mona Bismarck, Jackie O. e Curzio Malaparte. Capri e non più Capri, chiosava Raffaele La Capria in un suo celebre libro. Difficile dunque accostarsi a un plot così appassionante e smisurato, confrontarsi con un genius loci preponderante e con lo charme di sirena dell’isola sospesa

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Una veduta esterna con, sullo sfondo, un suggestivo scorcio della Penisola Sorrentina. Le Penthouse Rooms affacciano direttamente sulle grandi terrazze con pavimento in tek e tavolini e ombrelloni di Gloster.

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accostamenti raffinati e cura del dettaglio

a sinistra: nel JKitchen Lounge & Restaurant, pavimento

a listoni di legno dipinti di nero. Alla parete, fotografia

artistica opera di Massimo Listri.sopra: nella zona bar,

gli sgabelli in pelle di cinghiale sono prodotti da Chelini.

in alto a destra: sempre nel JKitchen Lounge & Restaurant,

vaso in porcellana cinese alto tre metri e una raccolta di calchi

in gesso di monete del primo ’900, alla parete. I tavoli e le

poltroncine sono disegnati da Bönan. Tessuti di Dedar.

qui a destra: dalla sala da pranzo, un’affascinante veduta

en enfilade degli altri ambienti.

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sulle acque del Golfo di Napoli. Difficile ma non impossibile. Il nuovo J.K. place Capri, che prende il posto di quello che fu

il vecchio palatium, albergo di lunga tradizione affacciato diretta-mente sul mare a mezza costa, subito dopo l’approdo di Marina Grande, questa sfida l’ha vinta nel migliore dei modi. Ventidue camere, di cui venti con vista mare spalancate sulla suggestio-ne azzurra e il respiro classico del golfo partenopeo, l’hotel si riserva un lusso soffuso e avvolgente, più da casa privata che da albergo. Michele Bönan, architetto fiorentino già autore nel ca-poluogo toscano del concept del primo degli alberghi del Gruppo presieduto da Ori Kafri, ha saputo ripercorrere in maniera straor-dinaria gli infiniti capitoli della sedimentata memoria caprese,

in alto: in un’altra stanza dell’hotel, elegante letto a baldacchino.a sinistra: nella biblioteca, le librerie sono di legno bianco con l’interno in mogano lucido. Tappeto, divano, poltrona e tavolino sono di Bönan, i cuscini sono vintage.sotto: in un angolo della sala da pranzo, statua di fauno.

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a sinistra: il bar del ristorante accoglie un vaso in porcellana cinese alto tre metri e una raccolta di calchi in gesso di monete del primo ’900, alla parete. Tavoli e poltroncine disegnate da Bönan. Tessuti di Dedar.sopra: nella biblioteca, le librerie sono di legno bianco con l’interno in mogano lucido. Tappeto, divano, poltrona e tavolino sono di Bönan, i cuscini sono vintage.qui a destra: l’architetto fiorentino Michele Bönan.

colori caldi e arredi di stile rinnovano la tradizione

a sinistra: l’angolo per la prima colazione in una stanza

dell’hotel. poltrone e tavolino su disegno di Bönan, parquet

a listoni dipinti di bianco. Tessuti di Dedar e applique di Estro.

qui sopra: alberi secolari proteggono privacy e relax della piscina.

in alto: arredi e stile ricercati anche nella zona televisione.

in alto a destra: attenta cura dei particolari anche nel servizio.

a destra: raffinati accostamenti di materiali, arredi e colori

donano calore a questa suite.

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Spettacolare veduta panoramica di Marina Grande e della Penisola Sorrentina dalla terrazza del J.K. Place.Pavimento in assi di tek. Le poltrone, i divani e i tavolini sono di Gloster.

pagine di décor magistrale che accostano suggestioni anglofile e citazioni tra Palm Beach e gli Hamptons, sfumature neoclas-siche sovrapposte alle libere associazioni del gusto Cerio, l’au-tentica famiglia autoctona “regnante” per quasi un secolo dalla fine dell’Ottocento in poi. Filo rosso, il glamour inimitabile de-gli anni ’50 e ’60 del Novecento, quelli dominati a Capri da for-midabili habitués internazionali come Emilio Pucci, che apriva allora la sua prima boutique alla Canzone del Mare, di Gracie Fields, Hubert de Givenchy, Lee Radziwill ed Enrico d’Assia. Ovunque, nell’albergo, fotografie in bianco e nero raccontano questa mitologia radiosa, bronzi e gessi pompeiani rievocano l’imprinting archeologico dell’isola, il segno stilizzato dei mo-bili realizzati su disegno di Michele Bönan.

Una palette di colori vividi e mediterranei si disegna sulle pareti con modanature candide e accenni di capitelli. La vasta terrazza rivolta verso Napoli dà l’illusione di trovarsi sul pon-te di un enorme yacht. L’impiantito di assi in tek e le sedute in midollino invitano alla meditazione, al sogno. Il Vesuvio, son-

necchiante e sornione, domina da vero padrone di casa l’oriz-zonte amplissimo, quasi dilatato da mille riflessi solari sul te-lo zaffiro e smeraldo dell’acqua marina. Il J.K. è l’unico hotel di Capri con accesso diretto alla spiaggia. L’odore del mare, i suoni e la forza del Tirreno ne accrescono il fascino, vibrano di accenti poetici. Le stanze declinano ulteriori richiami. Pa-vimenti in legno laccati di bianco, lo sguardo libero di per-dersi in un panorama unico, marmo grigio nei bagni, giallo oro, bianco assoluto e bleu marine dei tessuti, ispirazioni ’60 e ’70 tratte dal vocabolario decorativo di David Hicks. Il ri-storante – il JKitchen Lounge & Restaurant –, nuovo punto di riferimento della cucina isolana, che rivisita con intelligen-za e leggerezza la tradizione locale, non è un vero e proprio ristorante, non propone menu ma di volta in volta, secondo l’andamento di stagione, suggerisce delizie inattese dall’an-cestrale profumo di casa. L’accoglienza raffinata e “familiare” tutta made in Capri pervade ogni piatto in uno stile semplice che unisce i suggestivi dettagli dello Chef alla tradizionale

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e gustosa semplicità della cucina caprese, in un’atmosfera rilassante e solare, unica in ogni occasione, dalla colazione alla cena. Al J.K. place Capri, l’illusione di godersi gli spazi di una residenza privata è assoluta, il servizio, accurato e attento, è quasi costruito ad personam.

Il giardino fragrante di limoni e ombreggiato da palme opulente ha al centro una vasta piscina riscaldata. Sullo sfon-do il padiglione che ospita l’area fitness. Dietro arcate a specchio si nascondono la sauna, il bagno turco e il gym con veduta librata sul mare. E se la fatidica piazzetta vi sembra lontana, i trasferimenti sono assicurati fino a tarda notte da una macchina elettrica e da minivan. Oppure, se lo prefe-rite, inerpicatevi lungo quelle scalinatelle e dolci salite che zigzagano insinuandosi tra giardini di agrumi e orti magni-fici, che accarezzano muri sbrecciati, sottoportici e vecchie affascinanti dimore. D’un tratto, attraverso uno scorcio im-previsto, il mare e il cielo vi sembreranno la stessa cosa. E anche questa, contateci, è la magia di Capri.

a sinistra: lusso soffuso e avvolgente e magistrali accostamenti decorativi dilatati dalla presenza della lineare specchiera. sopra: una fotografia in bianco e nero di Franco pace fa da linea di demarcazione del gioco simmetrico creato dalle porte e dalle poltrone. sotto: un angolo relax e lettura di una suite, dove lo sguardo è libero di perdersi in un panorama unico.

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Le poltroncine sono su disegno di Michele Bönan, come il tappeto, i cuscini in tessuto di Dedar. Le fotografie in bianco e nero sono opere di Christopher Draghi. Sgabello in pelle bianca di Chelini.pagina seguente: da una camera a una terrazza, fino al giardino, ogni scorcio del J.K. place dona momenti di autentica serenità.

gds codes amadeus LX NaPVsc

aPoLLo/gaLiLeo LX 73878

sabre /abacus LX 48178

worLdsPaN LX NaPVs

un’oasi di lusso e discrezione che invita alla meditazione