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7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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J O H A N N G . H A M A N N
SCRITTI
SUL LINGUAGGIO
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B I B L I O P O L I S
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ISTITUTO
ITALIANO
PER GLI STUDI FILOSOFICI
Serie Testi
I
NAPOLI 1977
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J O H A N N
G .
H A M A N N
SCRITTI SUL LINGUAGGIO
1760-177
a cura d z '
Angelo Pupi
fl ì r fl fi w
\
~
BIBLIOPOLIS
/:W ,
5
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Proprietà letterar ia riservata
Copyright © 1977
by « Bibliopolis, edizioni d i
filosofia e scienze
spa»
Napoli,
via
Arangio Ruiz 8 3
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INDICE
Introduzione del traduttore:
1 )
Saggio attorno ad una questione accademica
2)
Miscel lanea
di
annotaz ioni
sul la
struttura
della
lingua
francese
3)
Aertbetica in nuce
4 ) La critica a Herder e
la
polemica contro la nuova
cultura fino a l
1 7 7 4
Testi hamann ian i :
1 )
Saggio attorno ad una quest ione
accademica
di Ari-
s tobu lo
2) Miscel lanea di
annotaz ioni
sul la struttura della
lingua francese m e s s a
insieme
con patriottica li-
bertà da
un i l lustre
dotto
franco-tedesco
3)
Aertbetica in
nuce. Una
rapsodia in
prosa
cabba-
listica
4 ) Du e recensioni con un'aggiunta,
circa
l'origine
del
linguaggio
5) Ultime volontà
d el
Caval iere di
Rosacroce
attorno al-
l'origine
divina
e
umana del linguaggio
6) Ghiribizzi
e
dubbi filologici attorno ad una m e-
moria
accademica
7 )
Al Salomone
d i Prussia
8 )
Alla
Giunta
segreta della Loggia
Massonica
d i
Königsberg
9 )
Soliloquio d i un
autore
1 0) Alla Strega di Kadmonbor
1 1 ) Apologia
della lettera I-I
Note
del traduttore
Nota bibliografica
Indici
p a g .
13
22
39
42
8 3
9 5
1 09
1 37
1 51
1 65
1 87
1 9 7
2 0 . 3
21 7
225
24 5
31 5
31 9
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ABBREVIAZIONI
=
J o : - I A N N G E O R G HAMANN, Sãmtlicbe
Werke, a cura d i Josef
Nadler,
voll.
6,
Vienna,
1 9 4 9 - 1 9 5 7 .
= I O H A N N Glzoxc I - I A M A N N , Brieƒwec/asel, edito da W .
ZIESEMER
e A.
HENKEL,
voll.
I-V
( 1 7 51 - 1 7 8 5 ) , W ie sb ad e n , 1955-1965.
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INTRODUZIONE DEL
TRADUTTORE
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I. S A G G I O A T T O R N O A D U N A Q U E S T I O N E A C C A D E M I C A
«Ieri l'altro mentre si
imband ivano
le mense ho portato
a termine un piccolo saggio, che d ov reb b e a ppa rire - m a
ho
ancora molti d u b b i
- sul nostro
settimanale. Questo
lavoro
mi è
stato
suggerito in maniera
inopinata ed altrettanto ino-
pinatamente è
stato da m e
intrapreso: un in te ro fo glio
di
stampa
su
carta
da
lette ra a tto rn o
a ll'in fluenza tra
l inguaggi
e
opinioni, scritto
da Aris tobu lo, maestro in congedo del re
Tolomeo (2 Macc.
I):
in
realtà
è diretto contro
Michaelis.
Quando
avrete letto la recensione del Sussidio per la l ingua
ebraica, ti invierò una lettera critica su questo libro, da m e
redatta
a suo tempo: è buttata giù d”un f iato, tuttavia qua
e
là
potresti
trovare
qualche
seme
buono.
N on
ostante
io
volentier i
intoni
il canto che dice
' Fatevi beffe
dei fa ls i idoli'
e
l'ironia
vigente tra
i figli deIl ' incredulità mi risulti
assai
fiacca
al confronto dell 'uso che d i
questa
figura
fanno i Pro-
feti, non posso negare che spesso il m io stile m i fa
sudare
f reddo e arrossire e che
alla
maniera del
podagroso am i
e
nello
stesso tempo tema
questo vino. Eppure
un
figlio
del
tuono
posò
sul Suo
petto e
fu
amato
› › .
Così
nello
stile denso
e
allusivo più
vicino
al
tuono
profetico
che
all'agile
discorrere
voltair iano giunse al
fratello
Johann Christoph l 'annuncio della
prim iz ia d i Johann
Georg
H a m a n n da Königsberg il 21 maggio
1760 : il Versucb
über
eine a/eademiscbe Frage apparve
sulle
« W öchentliche
Königsbergische
Frag- und Anzeignungsnach-
richten»
(numer i 24 e 25) del 1 4 e
21
giugno 176O(1 ) .
(1 ) Cfr. ZH, II, 22-23.
Cfr. anche
la
lettera
d el 13 giugno
176 0
a
I. G .
Lindner, ib. 26-27.
Il
Versuc/9
a s s u n s e veste d i fascicolo
a
s é stante nel
1760 a
Königs-
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1 4
scxrrrl
sUL
L I N G U A G G I O
L'ultima delle
tre
lettere
dei G iu dei d i Gerusa lemme ai
com patrioti
in
Egitto,
che aprono il Secondo libro dei
Mac-
cabei, si
r ivolge in particolare ad Aris tobu lo, precettore
del
re
Tolomeo
III
Euergete
e
discendente
dalla
fam iglia
dei
s a -
cerdoti consacrati: assumendo il n o m e d i questo figlio della
gente
depositaria della Rivelazione e del Patto
div ino,
che
pu r
avendo un diritto d i nascita al sacerdozio,
fu maestro
del reggitore del
regno della sapienza mondana
tentatrice
d i Israele, H a m a n n
dichiara
il suo ruolo d i Luterano (figl io
della
Patria
tedesca
e
crist iana),
che
pu r
non
avendo
adem-
piuto fino da l principio una vocazione
sacra
e avendo intrat-
tenuto
un rapporto,
r isultato
alla
fine
comunque magistrale,
con il m o n d o illuministico si erge a
difesa
della
tradizione
religiosa contro i suoi
detrattori .
È facile
vedere
nella con-
notazione d i «mae s t ro in congedo» il r icordo
degl i
anni
pe-
dagogici
term ina ti
nell”avventura
con
i
Berens,
mentre
l'ironia
profetica contrapposta
a ll'iron ia illum in is tica
r ich iama
l'im-
magine
del Socrate cristianizzato dei Mem orab ili
dell 'anno
innanzi, che s e da una
parte
aveva
suscitato perples s ità per
il suo dire labirintico
aveva tuttavia poggiato
defini t ivamente
il capo sul petto d i Cristo com e il figlio di Zebedeo
evan-
gelista.
H a m a n n , cristiano
a
contatto
con
il
paganesimo
illu-
m inist ico in ru o lo d i
m a es tro s oc ra tic o
e d i profeta, deve
d i-
fendere
i
diritti
dei
fratelli, r imas t i
indietro
nella Gerusa-
l e m m e
del Testamento
Antico, dallo spregio con cu i il Mi-
chaelis
aveva
degradato
il
ruolo del l inguaggio ebraico, che
pure aveva
accolto la Rivelazione divina (e nei cu i confront i
H a m a n n
esercitava
in
quei
m e s i
qualche
tentativo
d i
studio) .
Discendente
da
una dinastia d i
biblisti ed
oriental ist i
Iohann
David Michaelis (nato
a Hal le ñèPì718) fulfëßdeíie
ed
i l lustre continuatore della tradizione fam iliare c ome
scrittore,
docente
e
organizzatore. Un
soggiorno a
Londra,
a
Oxford
e a
Leida
aveva
completato gli s tud i compiu t i a Hal le,
volgendo
in
senso
illuministico
la
formazione iniziale
pietistica
già
tem-
perata da
element i wol f i iani . Da l
1 7 4 5
per
quarantasei
anni
berg presso I. ].
Kanter e
fu incluso nei Kreuzzüge de:
Pbilologen pu b-
blicat i presso lo s t e s s o Kanter nel
1762.
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INTRODUZIONE DEL
TRADUTTORE 15
fu professore presso
l ”Università
Georgia
Augusta
d i Gott inga,
dove tenne corsi
dotti
e brillanti d i esegesi
vetero
e neote-
stamentar ia, d i antichità ebraiche, d i diritto mosaico, di
l ingua
ebraica,
a raba , c aldea ,
siriaca
inaugurando un
indirizzo
storico-crit ico nel campo d ella teo logia bibl ica sostenuto
da
un chiaro
intento illu m inist ico . M e m b r o fondatore ( 1 7 5 1 )
della Göttinger Societät
der
Wíssenscbaƒten fu redattore
da l
1753 delle Gele/arte Am/eigen e fu nel 1762 l 'organizzatore
di una
spedizione
archeologica in
Egitto
e in Arabia
soste-
nuta
da l
re
d i
Danimarca
Federico
V .
La
sua
attività
lette-
raria
cu lm inò
nella
pubblicazione
della « Oriental ische und
exegetische
Bibl iothek › ›
(24
voll.
1 7 7 1 - 1 7 8 9 )
continuata fino
al 1 7 9 1 dalla « N e u e orientalische
und
exegetische Bibl io-
thek › › .
Senza tentare d i
segnalare le mol te
celebri sue
opere
d i esegesi
bibl ica,
d i antichità e
filologia orientale,
c i
limi-
t i amo
a
r icordare
tra
gli
scritti
pubbl icat i
pr ima
del
'60
una
grammat ica
ebraica ( 1 7 4 5 ) ,
il
Poetisc/:er
Entwurƒ der
Gedan/een
des
Predìger
Salomonis (
1 7 5 1 ) ,
la Abband lung über d ie Ebege-
setzen Moris
( 1755 ) ,
la Beurtbei lung der Mittel, welcbe m an
anwendet , d ie
aurgertorbene
bebräiscbe Sprache zu verrteben
(1757).
A
q ues t'u l tim o
saggio
pare
riferirsi
l 'accenno
d i
H a m a n n
nella citata lettera al fratello del
21
maggio '60 e esso offre il
tema all'ultima
delle tre lettere
datate.. . 1 7 5 9
(I),
1 °
marzo
1760
(II), 25 febbraio 1760
(III) raccolte sotto il titolo di
Kleelalatt
bellenist ircber
Brieƒe e
pubbl icate
per
la pr ima
volta nel 1762 nei Kreuzzüge des Pbilologen.
È facile
scor-
gere
attraverso
la
t rama delle
al lusioni
l ' indice
ammon i to re
rivolto contro q u a nti v og lio no giudicare i l inguaggi (ebraico,
greco, lat ino), che sono
stati
corpo della Rivelazione cri-
stiana, unicamente
da
un punto di v is ta le tte rario -es te tico
o
storico-scientifico.
« È proprio de ll'un ità della Rivelazione divina che lo Spi-
rito
d i
Dio
attraverso
lo
stile
vivente
degl i
u o m i n i
sacri
che
sono guidat i
dalla
sua
m a n o
si umilii e si svuot i
della
sua
maestà,
c ome
il F ig lio d i
Dio
assumendo
la
figura d i servo
e
come
opera d i suprema um iltà è l'intera Creazione. Limi-
tarsi ad
ammi ra re
nella Natura il Dio che solo è sapiente è
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1 8 scRI'rTI sUL L I N G U A G G I O
leur Influences dans la Langue. C'est qu'alors le peuple
s'ap-
proprie
plusieurs
ex pres sions q ue les Savans ont
inventées;
com m e ceux-c i
adoptent souvent à leur tour, des expressions
populaires
› >
(pp.
8
e
9 ) .
I fi losofi,
gli
scienziati, i poeti
nonché
il bel
s e s s o
sono
g li artefici de ll'arr icc him ento e della purif icazione del
lin-
guaggio
popolare c ome fonti e canali di una cultura
più
elevata.
La pr ima sezione dello scritto
si svolge attraverso piace-
voli
esempi
dello
scambio
vitale
tra
cultura
e
l inguaggio
da
Dio e i de mo n i in
Grecia,
in R o m a , nel
m o n d o
alessandrino,
alle
dispute teologiche e filosofiche
sul concetto
d i essenza,
dal mito d i psiche,
alla
lebbra, al
s e s s o
dei vegetal i e di
tutte
le cose secondo il
Corano.
I benefici
inf lussi
del l inguaggio sulla
cultura sono
- nella
seconda
edizione
-
fatti
risalire principalm ente
alla
abbon-
danza del numero dei term in i d i una l ingua e
alla
ricchezza
concettua le del
contenuto
dei
term in i
stessi disvelato dal-
l 'et im ologia e dall'espressione.
«On ne s au roit c roire
- scrive il Michaelis a
p. 27
-
combien
de bonnes choses sont contenues dans
l'Etym ologie.
Elle
est
une
trésor
de
bon-sens:
elle
renferme
des
vérités
q u i
échappent à la plúpart des philosophes, et q u i illustreront
un
jour
le philosophe q u i
en
fera la découverte sans que lui
m ê m e
soupçonne
que
depuis
un temps i m m é m o r i a l elles sont
dans
la
bouche de tout le
monde .
Cela
n'est
point du tout
surprenant.
Les
langues
sont l 'amas de la s a g e s s e et
du
génie
des
nations,
où
chacun
a
m is
du
sien
› › .
N on
tanto
i
pochi
dotti o i rigidi tutori
dell 'ortodossia
quanto
piuttosto
lo
spontaneo
spirito dell'uom o di
buon
senso, lo
slancio
di li-
bertà
dell 'eretico,
l ' innocenza
infanti le,
il buon
u m o r e inco-
ra ggia to m a ga ri
da l vino
contr ibuiscono ad adunare il v ivo
tesoro del
l inguaggio, che l'et im ologia riscopre. Certamente
il
l inguaggio
serba
com e una
bibl ioteca
nei
suoi
termini
una
cultura in cu i la verità è commis ta all'errore e l ' indagine
etim ologica non è d i per
s é
sola sorgente
certa
d i verità. Par-
ticolarm ente
utile
l°etim ologia
risulta nel r itrova m ento del
significato orig ina rio d i
ist i tuzioni
mora l i e sociali, che
nel
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IN'rxoDUzIoNE D E L
T R A D U T T O R E 1 9
corso della
storia
hanno subito m u t a m e n t i
progressivi
talora
deformant i , qualora
l ' indagatore sia
nel
contempo
fornito d i
adeguata conoscenza della storia del l inguaggio studiato.
Un
ampio
esempio
i l lustra
il
significato
del
term ine
mat r imon io
risalendo alle origini del
term ine
greco.
Notevole
inf luenza sulla
pratica esercita il giudizio
a c c e s -
sorio d i approvazione o di disapprovazione che è implicito
in
ogni
termine: l 'avere
chiamato operation turque
ou tartare
la vaiolizzazione non giovò alla sua
popolarità,
così c ome il
n o m e
d i
Dio
nelle
varie l ingue
si
accompagna
ora
all' idea
d i
punizione ora
all' idea
d i bontà; il
term ine
piacere con cu i
Epicuro
indicava
in greco la fruizione
intellettuale
fu m a-
l inteso dalla virtus
guerriera
dei Roman i . L'abbondanza nu-
m erica dei termini infine giova al
sapere
scientifico: è evi-
dente l ” impaccio d i un
botanico
che non trovi nella propria
l ingua
natale
termini
sufficienti per
la
classificazione
dei
d i-
versi
fenom eni vegeta li,
c ome
quel lo del
matemat ico costretto
entro una l ingua che non
conosca
più d i una ventina d i cifre.
Il cuore della trattazione pare essere la terza
sezione
dedi-
cata alla d enuncia d elle inf luenze nocive
esercitate
da l l in-
guaggio sulla cultura. Palese è il
danno derivante da
un l in-
guaggio
povero
di
termini
m a
non
minori
svantaggi
può
pro-
durre la sovrabbondanza dei m edes im i, che induce attra -
verso l'om on im ia
il
rischio
dell 'equivocità
ben
nota
alle
d i-
spute f ilosofiche
e
alle dottr ine
teologiche.
Anche le:
idées accessoires possono colorare il term ine d i
una luce favorevole o
sfavorevole
in
contrasto
con la verità,
così
ad
esempio
i
leibniziani
lamentano
che
le
nozioni
d i
spazio e di tempo risultino sempre in un 'in tonaz ione d is fo rm e
dalle
loro intenzioni
teoretiche.
La ricchezza d i
strati f icazioni
storiche che rendono pre-
gnante
un
term ine,
che
etim ologia ed
espressione mani festano,
alberga non d i rado, ins ieme a verità, disastrosi pregiudizi
ereditat i
da
età
lontane.
S e
è
fac ile replica re
ad
un
Signor
A da ns on, a utore d i una Storia del Senegal, q u and o pro po nga
d i abolire ogni m eta fora
ed
espressione
f igurata
da l
lin-
guaggio,
che
la
sua conoscenza della natura del Senegal è
certamente m igl iore
della
sua
conoscenza
del l inguaggio,
non
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SCRITTI SUL LINGUAGGIO
d i
meno le figu re retoric he in questione r isultano
a l
Mi-
chaelis
responsabil i , uni tamente all ' ignoranza della storia dei
l inguaggi, d i errori
terribili
e di pregiudizi secolari. Che dire
d i
un
Maomet to
che
prescrisse
ai
suoi
fedel i
di
non
uccidere
le cavallette perché designate in arabo con il n o m e di armata
di
Dio
o che volle fosse inteso
alla
lettera che il
ladro
nel-
l'altra vita dovrà
portarsi
sulle
spalle l'intero fardello
degli
oggetti
rubat i?
E: «ici il
échappe - per
dirla con il Me-
rian ( 6 )
- à notre
Auteur une
petite comparaison
de
M a h o m e t
avec
St.
August in,
qu°i l
regarde c o m m e
les
deux
patriarches
de la prédestination absolue; et quelq ue d ifference qu°i l y
a it d'ail leurs entre eux à l 'égard
de la doctrine
et des
moeurs ,
il croit
pour tant que leu rs erreu rs (car il ainsi
les
n o m m e ) ,
partent du m ê m e principe › › .
L'ignoranza
del parlare
metafor ico
- t ipico
ad
esempio
dell 'ebraico
-
avrebbe
indotto
a
prendere
alla
lettera
le
im -
magin i
figurate,
in
particolare attr ibuendo
all'azione diretta
d i Dio ciò che in
realtà
avviene per opera d i cause seconde.
«Ou
s”im agine q ue
Dieu est
la
cause
immedia te de toutes les
actions
q u i lui son
attribuées: qu'il
produit
miracu leusement
le
bien
et le
m al
m o r a l
q u i
est dans
l ' h om m e,
ou du m oins
le
dernier
par
le
refus
d'une
grace
miraculeuse
sans
laquel le
nous ne pouvons pas nous em pêcher de le c om m être. . . C'es t
c e q u i arriva à M aho me d , trop ignorant pour faire de s a
langue un examen phi losophique et pour discerner le
propre
du
figuré.
La langue arabe, q u i a beaucoup d'afinité
avec
l”I-Iéb reu , e t q u i parle
avec la
m ê m e emphase des oeuvres de
la
providence,
porta
le
prophete
q u i
avai t Pim agination
vive
et
mélancol ique,
et dont la personne était une singulier m é-
lange de
fourbe
et d'enthousiaste, elle le
porta, dis-je, à
en-
seigner
le décret le plu s rigoures em en t absolu, et à convert ir
les h o m m e s en pures m ach ines ››(7 ) .
L'ignoranza
dell 'ebraico giocò lo stesso
tiro
a
S .
Agostino,
con la
non
piccola
conseguenza
che
la
dottrina
della
pre-
(°) Cfr.
appendice
all'edizione d i Brema del 1762 del saggio del
Michaelis in esame pp. 201-202.
( 7 )
Cfr.
Michaelis, op.
cit.,
pp.
123 e 124.
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I N T R O D U Z I O N E
D E L
T R A n U T T o I z E
2 1
destinazione si sarebbe così definitiva m ente insediata
nella
cultura
cristiana
successiva .
< < Il
s'est
répandue dans
le Christ ianisme une doctrine
sem-
b la ble tou ch ant
un
décret
absolu et
s e s
effets
immédia ts ,
sur
la conversion
ou s u r P end urc is sem ent des h o m m e s ; doctrine,
qui ,
dans toutes
les
trois
Religions Chrêtiennes, a t rouvé des
patrons et des adversaires, et je
ne
sais si elle
ne
vient pas
de
la m êm e source.
Ce
qu'il y a
de
sur,
c”est
qu”elle
s'est
éternée
par
l°explication fausse
et perverse de
certains
phrases
de
la
Bible,
et
parceque
l'on
a
pris
les
figures
orientales
dans la
propriété
de signification la
plus
rigoureuse. Mais
c e n'est pas
encore
c e que je veux dire.
St.
August in est
sens
contredit,
p a r m i les Chrêtiens, le
patriarche
de cette
doctrine: avec
un
savoir fort
mediocre,
il avoi t
l'im a ginat ion
trè s chaude: il étoit
Afr icain,
et pour
le
n o m m e r d”après s a
langue,
il
étoit
Carthaginois.
Dans
les
villes
d'Afrique
on
parloit latin
à
la
verité, mais
c e
n'étoit pas le Latin de Rome:
l'on
y
remarque un
coloris Afriquain:
le Latin
faisoit
le corps
de cette
langue; le Puniq ue en fa isoit l 'âme:
et ce
fut la
langue
maternel le
de
St. Au gu stin, q u i
Pentendoit très
bien,
et q u i
s'en
sert
quelquefois
pour éclaircir des dict ions
hé-
braiques. . .
Ainsi
le
bon
Eveque
parloit
Hébreu
sans
le
savoir :
s'il
avoi t
connu l 'a lphabet héb reu , et s'il s'etoit donné quelque
peine pour étudier la
difference q u i est
entre
cette langue et
la langue
punique d'alors, au
lieu
de
la
grossiere ignorance
des deux
langues
originales de l'Ecriture Sainte q u i
on
lui
reproche; il
auroi t
m erité Phonneur de passer pour le pere
de
la
Philologie
orientale
››(”) .
A
completare il poco lusinghiero
quadro
del Padre della
Chiesa
si aggiunse
un paragone, inteso a rinvenire in Agost ino
tratti psicologici e spirituali caratterist ici d i
Maomet to ,
che
lo stesso Merian trova < <
qu'il serait
injuste de pousser trop
loin › › . È facile
immag inare
lo sdegno hamanniano
S e
u n ling ua ggio
indotto
e
povero
è
occasione
d i
frainten-
d imento nella tradizione del sapere, non
minore
pregiudizio
(3 ) ib . pp. 125-126.
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22
s c R I - I - T I sUL L I N G U A G G I O
viene alla verità
-
a
detta
del Michaelis - dalla raffinatezza
estetica del dire e d a lla ricerca ta dialett ica: c ome dimostre-
rebbe il decadere delle l ingue dotte, si che la mor te del greco
classico
sembra
prefigurare
la sorte
analoga
dell 'esprít
fran-
c e s e .
I
l inguaggi
confluiscono
l'unO nell'altro
nel corso sto-
rico,
convogl iando
verità ed errori; la
sezione quarta
che
conclude la trattazione
cerca d i
proporre
dei filtri
metodo-
logici atti a
purificare
il
più
possibile
la linfa
l inguistica a
beneficio delle culture.
Rim a ne a perto
il
problema
d i
quale
l inguaggio
megl io
gio-
verebbe
alla vita della républ ique de lettres:
condannato è
senza
appelli
il lat ino,
che solo
in
forza
d i accadiment i
reli-
giosi si
impossessò
del
ruolo di langue savante
abusivamente,
non essendo a
ciò
destinato in
quanto
troppo
povero
nella
sua purezza originaria e
im ba rba rito
d i term in olo gie estranee
nell'età cristiana.
Meglio
avrebbe
soddisfatto
al
compi to
il
greco classico
oppure
la r icchissima l ingua
degl i
Arabi .
Il Michaelis siglò il suo saggio con la
divisa:
Caesar dum
m a g n a : altum Fu lm ina t
Eupbratem
bello,
v ictorque volente:
per populos
da t
jura.
II. MISCELLANEA
D I A N N O T A Z I O N I S U L L A
S T R U T T U R A D E L L A
L I N G U A F R A N C E S E
L'interesse
d i
H a m a n n per
la
«
struttura
› ›
della
l ingua
francese
è annesso al
suo sorgere
anche
ad un impegno d i-
dattico relativo al ruolo d i
precettore
privato esercitato nei
primi
anni
d i vagabondaggio.
Quat t ro pagine
conservate presso
la Staats- und
Universitätsbibl iothek
di
Königsberg (G .
II, 5)
c i offrono un abbozzo d i
grammat ica
francese (s i tratta d i
una
bella
copia
stesa
d i
m a n o
del
fratello
con
glosse
di
m a n o
d i Ha m a nn ) . Il
Nadler
(N . III, 4 8 4 ) fa
risalire
l 'abbozzO al-
l 'autunno avanzato del
1758
e lo ritiene steso a Riga per
uno
dei
b a m b i n i
Berens. In
appoggio
c'è
un passo della lettera
d i H a m a n n a Gottlob
I m m a n u e l Lindner
del 9 marzo 1759
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24 SCRITTI
SUL LINGUAGGIO
Il Chladen m i sembra ben lungi da l
cogliere
il m otiv o d i
Agostino.
Si aiuta con una battuta d i Lucilio, citata
da
Cice-
rone nel De oratore,
«malo
non intelligi orationem m e a m ,
quam
reprebendi
› › :
preferisce
inoltre
non
essere
letto
da
lettori totalmente
ignorant i
e da lettori
troppo com petenti,
perché gli u n i non lo
capirebbero,
g li altri
andrebbero
troppo
oltre le sue intenzioni.
Un
desiderio siffatto, c ome
la c ita ta
maniera di
scrivere,
conviene
ad
u n ora tore
politico
ed acca-
demico che non cerca che consenso ed
applauso:
e nella scuola
non
si manca d i addestrare
ad una
cotale oratoria
stuzzicante
O
ciarliera
quanto
s e ne fa uso nella vita quotidiana e non
c'è
in
proposito penuria
né di
maest r i
né
d i
m odel li, né di
Ciceroni, né di Attici. M a un galantuomo potrebbe preferire
uno stile suscettibi le magar i d i venire crit icato non
però
abusato
e
potrebbe
augurarsi:
«
Preferisco non
essere
capito
affatto piuttosto che essere frainteso
› › . I
concett i a m m e s s i
da
Agostino contraddicono
in
certa
misura ai primi presup-
post i
che s iamo soliti accettare a r iguardo d i uno stile
buono.
Egl i
ammet te che
la
verità può sussistere,
pu r
nella m a s s i m a
m oltepl ic i tà d i opin ion i attorno ad un unico identico fatto,
proprio
perché
s i
augura
d i
poter
scrivere
in
m o d o
tale
che
coloro
che avessero per fede
un' idea
della forza creativa di
Dio «in
quam l ibe t sen tentiam cog itando
venissent,
eam
non
praeterrnissam in paucis verbis
tui
f a m u l i reperirent et s i
alius
aliam
vidisset in luce
veritatis,
nec ipsa in iis dem v erb is intel-
l igenda
deesset
› › ; il che equivarrebbe in sostanza a dire, che
egli
potrebbe
essere
un
cartesiano
o
un
newtoniano, potrebbe
seguire le
ipotesi
del Burnet O del
Buffon
e
vedere
la Natura
nella luce
presa
a pres tito d a ll'u no o dall'altro sistema e
vedere non
di meno
nelle
brev i parole
dello scrittore
ispirato
tracce
d i
una possibile spiegazione
secondo
le
sue dottrine
predilette, trovarvi
allusioni. La
verità
risulta
così
simi le
ad
un
seme,
cu i
l ' uomo
dà
il corpo
che
vuole;
a
questo
corpo
della verità
poi si addice
una veste d i
espressione
conforme
al gusto d i ciascuno
O
secondo
le legg i d ella m o d a . Si potreb-
bero però
immag inare
innumerevol i casi capaci d i determ inare
un nuovo ind irizzo s tilis tico . Talora l ” introduzione di pochi
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INTRODUZIONE DEL TRADUTTORE 25
nuov i
concett i ha
muta to il linguaggio f ilosof ico: c ome quando
cominc iò a
circolare
nei libri e
nelle
dissertazioni d i medic ina
Peccitabilità.
Allo stesso m odo uno s c ritto re d iplo m a tic o o
prammat i co
ad
cu lmen
auctoritat is
si
atterrà
ai
termini
dei
document i
e
delle
autori tà, lasciando stare
le scrit ture
m o-
nacali
e
le lettere
runiche e
seguirà
magar i
il suo im peratore
nella
declinazione
del
term ine
scb isma
al femmin i le .
Sotto
un'analoga pressione
viene a
t rovars i
un autore
che scrive in
una
l ingua
che
non
si parla più
perché
è mor ta :
non s i fiderà
dei
suoi
contemporanei
c ome
d i
falsif icatori,
negherà
il
genius
della
sua l ingua
materna
o
delle l ingue
viventi che avrebbe
potuto imparare e non potrà fare altro che
dimostrare
ai
co-
noscitor i la sua
conoscenza degl i ant ichi
e
la
sua puntual i tà
nel
riportarne e armonizzarne le fo rmu le . S e un siffatto Romano
artif icioso
volesse
dire
d i
un
onest 'uomo che si occupa del
pubbl ico
bene «
opt ime
sentit, sed nocet interdum Reipublicae;
loquitur enim t amquam
in
republica
Platonis
nec t amquam
in ƒ a e c e R o m u l i
-
o
s e
si preferisce
-
saeculi › › , si troverebbe
da eccepire a questo stile e si r improverebbe all”epistolista
che
ha
rubato
la
sua lode a
Catone
e che
ha
così
difeso uno
sciocco
a
cu i m ai
un
solo
Romano
avrebbe
badato nelle
sue
epistolae ƒamil iares.
Seguendo
il
pensiero d i Agost ino
circa
lo stile letterario
si
vedrebbe il m a s s i m o errore t ras formato in una bellezza, la
chiarezza in un
im preciso s ignifica to equivoco.
Il fi losofo che
parlò troppo l imp idamente della verità più grande, cioè del-
l'immortalità
del l 'anima,
indusse
i
suoi
ascoltatori
alla
de-
cisione
per
la
peggiore
delle
colpe, ossia
al suicidio.
S e dunque
non
si
può
aspettarsi che
una cattiva applicazione delle
verità
più chiare, la prudenza vuole che le
si
coprano e si faccia uso
del velo della
falsità
a danno del proprio
onore
alla maniera
d i
T a m a r
e le si
vendichino
tanto più efficacemente nel tem po
a
spese
dell 'onorato
loro
cavaliere.
Vi comunico ques ti pens ie ri del tutto peregrini s olo perc hé
sono in
qualche
m o d o connessi con la
m ia
grammat ica fran-
c e s e
a
cu i
penso d i prem ettere
alcune osservazioni
generali
su l l inguaggio u m a n o in quanto tale: a
questo
scopo ho già
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26 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
raccolto
alquanto
materiale, m a
avrò diff icoltà
a siste-
mar lo . . .
› › ( 1 ° ) .
L'in te resse per
gli
aspetti f i losofici
del prob lema del l in-
guaggio
indussero
ben
presto
H a m a n n
a
r inunciare
al
pro-
getto grammat ica le,
tuttavia
l 'esplicito passaggio che
egli
d i-
chiara esistere tra l 'abbozzo e il seguente saggio sulla strut-
tura della l ingua francese c i induce a non dim entica re le
scarne
paginette.
Il
28
agosto 1 761 H a m a n n
scriveva
a
Gottlob
I m m a n u e l
Lindner:
«
Vi
invierei
ben
volentier i
il
m io
inizio d i
gram-
mat ica
francese,
s e c i
fosse dentro qualcosa.
Adesso
però
non ne vale
più
la pena: I) è
sbagliata
nel taglio:
perché?...
sarebbe
troppo lungo
entrare nei particolari . Il
suo
im pianto
è sim ile ad una
definizione
che è nello stesso
tempo
troppo
ampia
e
troppo
angusta
rispetto al definito. II) Manca l'eti-
mologia ;
qu ind i
non
ne
cavereste
nulla.
Il
megl io
è
conden-
sato nella Miscellanea di annotazioni [Verm isc bte
Anmerleun-
gen] ed
è anche chiaro
dove sta
il nodo. N el Restaut
tro-
verete tutto, anche
s e
ques t 'uomo non
ha
avuto il
coraggio
di mettere in
pratica
c iò
che insegna.
Per m etter lo in ordine
un
po' megl io e
svi lupparlo non avete
bisogno
della
m ia
guida.
Sono
giù
d i
eserc iz io con
il
francese
e
l'ho
quas i
messo
da parte.. . › ›
( 1 1 ) .
Riportiam o a questo punto l°abbozzo d i
grammat ica fran-
cese in
questione,
traducendo il testo re da tto o rig in a lm en te
in francese e cercando d i integrare le lacune d ov ute a llo stato
del manoscritto( ).
< < molte
proposizioni
c h e non sono
parti
integranti
le une
d elle a ltre m a
che
sono ta lmente
legate
ins ieme
che
le u ne s uppongono necessariamente le altre per la
pienezza
del
senso
tota le . Le
propos iz ion i parz ia li
del
pe-
( 1 ° ) Cfr. Z H ,
I,
334-336.
(U) Cfr. Z H ,
II,
112.
( 1 2 ) Cfr. N
IV, 247-248.
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I N T R O D U Z I O N E D E L
T R A D U T T O R E
27
riodo,
che
non
sono
le une parti integranti delle altre,
prendono
il
n o m e di m e m b r i d el perio do .
Tutti
i rapporti
dei
termini tra
loro
possono ridursi a
due
specie
generali
O s s i a
al
rapporto
di
determ inazione
e al rapporto
di
identità.
La
reggenza
consiste nella de te rm ina zione delle f o r m e
di
comp lemen t i
g rammat ica l i , facendo as traz ione
da
ogni
disposizione
e
da ogni costruzione. La
sintassi
di reg-
genza non fa quindi
che caratterizzare e
rendere
sensi-
bili i rapporti di
determinazione
che i termini possono
avere
tra
loro.
Si ch iama complemento di una parola un'addiz ione
fatta
ad
e s s a allo scopo di mutarne o
completarne
il si-
gnificato.
Ci sono in genere due specie di termini suscettibili
di
complemento :
1 )
termini
che hanno u n
significato
ge-
nerale, che
può di
conseguenza r icevere
gradi
divers i
di
determ inazione;
2) termini che hanno di per s é u n
signi-
ficato relativo e che
esigono
Pespressione di
u n
term ine
conseguente
del rapporto che
essi
espr imono.
L'addizione serve
a muta re
il s ign ifi ca to d ei termini
della pr ima specie
e
completa il significato dei
termini
della
seconda.
Il
complemento
prospettato nella
ƒorma
della
sua
espressione pu ò essere non-complesso o complesso
e
que-
s t`u lt im o
a
sua
volta
O
grammat i ca le o logico.
Il term ine
che
viene pr ima nell'ordine analit ico e al
quale sono subord inat i
tutti
gli
altri
è
il complemento
grammat ica le e la totalità dei termini che cost i tu iscono
la compless i tà
prende il
n o m e di complemento logico.
In
francese
non
è
m a i
lecito
spezzare
l'unità di
un
c o m -
plemento complesso per ins erire tra
le
sue parti u n
altro
complemento
dello
stesso term ine. È
tutto
il contrario
del
[ tedesco] .
M a in tedesco, dove la diversità delle desinenze vale
a
megl io
caratterizzare la diversità delle funzioni, a lmeno
i
comp lemen t i
assumono
il
lo ro ru olo
gerarchico
in
fun-
zione della loro
po s sib ile rela zio ne
al verbo che la
copula
an ima
della costruzione tedesca.
Nell'ordine analit ico la relazione di
u n comp lemen to
con il
term ine
che esso
completa è tanto
più
sensibi le
in quanto i due termini sono più ravvicinati
e
questo
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SCRITTI SUL LINGUAGGIO
avv ic inamento è tanto
più
necessario
negl i
idiomi nei
qua l i
la diversità delle desinenze non può
caratterizzare
la diversità
delle
funzioni dei termini.
È
regola
generale
in
francese che
i
comp lemen t i
de-
vono essere tanto
più
vicini
al
term ine che comple tano
quanto
minore è
la loro
estensione.
In tedesco i
comp lemen t i
oggett iv i assumono il loro
posto
non tanto in relazione alla loro
lunghezza
o brevità
quanto in ragione della
relazione che
possono intratte-
nere
con il verbo.
I com plem enti del
tedesco
sottostanno maggiormente
alla
legge
della reggenza; la magg ior pa rte d ei c om plem en ti
della
l ingua
francese ne
è
invece
dispensata.
La sintassi della concordanza si rifà
a
due punti ca-
pitali:
1 ) la concordanza del l 'aggett ivo con il n o m e ,
che
comprende
anche
la
concordanza
dell'articolo
congiunt ivo
con Pantecedente .
2) la concordanza della
persona
verbale con il sog-
getto.
Il
correlat ivo
dominante
per gli
aggett iv i è
un
n o m e
appellativo;
per
i verbi
è
un nom e q uals iasi
o
un pro-
n o me .
Gli aggett iv i e
i
verbi sono subord inat i : spetta
a
loro
concordarsi .
La loro dipendenza
s i fonda
su
u n ra ppo rto
di identità.
L'identità che
fonda la concordanza è l'identità del sog-
getto nei due aspetti differenti nei due termini correlativi
messi in concordanza. Questo soggetto è presentato in m a-
niera vaga
e indefinita
negl i
aggett iv i e
nei verbi,
in
maniera
inv ece precis a e determ ina ta nei
n o m i
e nei
pronomi.
M a s e
la e
della pr ima persona del presente è stata
muta ta in i nella seconda
persona,
la i diventa nella
seconda persona singolare
dell'imperativo ed
elim ina la e
fina le :
ad
es.
Icb gebe, du gibst.
Imperativo:
gib (non
è
né geb né gibe) . Le
voca l i
ii ,
ö della
seconda
persona
del
presente
r id iventano
all'imperativo
a
e
o;
ad
es.:
Ich
ƒalle, du ƒällst. Imperativo: ƒal le
La terza persona
singolare
e
tutte le persone plurali
dell'imperativo sono
regolari, perché d eriv a no d al presente
indefinito
del congiunt ivo, che
non è irregolare.
I termini supplettivi
servono
a
suppl ire le idee ac-
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INTRODUZIONE
DEL TRADUTTORE
29
cessorie
di
relazione
O di
rapporto che
non sono comprese
nel s ign ifica to
primitivo
dei termini general i suscett ibi l i di
essere
suppliti.
Le preposizioni
sono
termini
supplettivi
che
designano
rapporti generali con totale indeterminazione d i ogni ter-
m i n e antecedente
e
conseguente. Il term ine antecedente
non può
essere
che un n o m e appel lat ivo, un aggettivo
fisico, un
verbo O
un avverb io .
Il termine conseguente
s i ch iama complemento della preposizione
e
non può es-
sere che un
n o m e
O
u n pronome,
a
cu i s i r i fer iscono
pure
gli
infiniti
dei
verbi .
In francese s i contano 35 preposiz ioni che reggono
il dat ivo (il tedesco ne ha invece circa 1 3 ) :
Au s , de, par, bars , dehors .
AUS S E R ,
bors, borm is .
BEY,
cbez,
auprès de, a .
G E G E N U B E R , vis à vis.
MIT,
S A M T ,
NEEsT,
a v e c .
NACH,
vers, après.
NÃ.cIIsT, zUNAcIIsT, procbe d e , a p r è s .
O B, sur.
SEIT, depuis.
V O N ,
d e .
Z U,
à .
8 reggono
l 'accusat ivo:
DURCH,
par, à travers, pendant.
FüR,
pour,
au
l ieu.
GEN, vers,
à .
O H N E ,
S O N D E R , s a n s .
UM ,
a u to u r, e nv iro n,
pour.
WIDER,
contre.
9 che reggono il dativo quando s i
tratta
di quiete o
di situazione
fissa e l 'accusat ivo
quando
s i tratta d i u n
m o t o
O di
una
tendenza
a qualche oggetto › › .
Altri
motivi
Oltre
al
tema
della
l ingua
francese
e
del
lin-
guaggio
in generale operavano tuttavia
nel l'an im o
di H a m a n n .
L a nnu nzio d el 22 ottobre
1760
a
I. G . Lindner
della
nascita
di
un
nuovo
piccolo saggio apre
uno spiraglio in
mezzo a
mol te incertezze:
«La
scorsa
sett imana
sotto il pergolato ho
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50 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
messo insieme alcune Vermiscbte / lnmerkungen
über
d ie
l l”/ortƒi igung
in der ƒranzösiscben
S pracbe
e
le ho già
inviate
a
Kowalevvsky:
sono curioso della
loro
sorte. S e m i va dritta,
l'ho
fatta
franca
per
la
seconda
volta.
Sono
un
po'
preoccu-
pato per tre passi: il pr imo
l'ho
già in cuor
m io
muta to ; il
secondo r iguarda la
mus ica da
chiesa dei nostr i
colonizzatori
d i q u i e a
difesa della
medes ima
ho già
mezza pronta
una
Lettera ad una Signora in cu i seguirò
nel
ta g lio un
po'
la
Epitre
à Uranie d i Voltaire,
un
po ' la lettera d i Ö st a
Doris;
l'ultimo
r iguarda
i
Mem . . .
de
Brand. . .
››(“).
Circa la genesi dello scrittarello è d etto troppo
poco.
I
pochi accenni
delle
lettere seguenti si
incentrano
prevalen-
temente sul
permesso d i
pubblicazione
da
parte del censore
( ).
Da l passo si possono tuttavia ricavare due tracce
definite:
la « questione circa la mus ica da chiesa e la lettera ad una
Signora
› › .
G ià
nel '59 con
la pu b blic az ione
dei Mem orab ili socra-
tici H a m a n n aveva mostra to la
singolarità
del suo m o d o d i
r ivolgersi al pubbl ico,
consistente
nel renderlo pa rtec ipe n on
soltanto d i alcune sue o pin ion i in
astratto
attorno a
t em i
d i
interesse
generale m a dei
propri affari
personali del mo me n t o ,
che
per il
fatto d i
essere
presentati
nei
particolari
più
contin-
genti e imme d ia t i
si r ivestivano d i una luce incom prensibile
ai
più,
donde
appena
qualche a llu sione potev a balenare a
chi avesse
notizia
della situazione,
fino
ad essere del tutto
palesi a
ch i
fosse partecipe diretto della situazione in
propor-
zione
alla
sua im m ers ione nella medes ima .
( 1 3 ) Cfr. Z H , II, 45.
( 1 4 )
« Per
via della nota sono dovuto andare di persona da che
contro ogni attesa mi ha
con la
m a s s i m a benevolenza concesso l'impri-
matur › › (a I.
G . Lindner,
30
d icembre 1760 : cfr. ZH,
II,
55) . Si
tratta
di Coelestin Kowalewsk i (17 00-17 71 ) , cancelliere dell'Università d i
Kö-
nigsberg. «Circa il mio
trattato su lla d ispos iz ione dei
termini
nella
lingua
francese
ho
ora
molte
preoccupazioni:
è
necessità
attendere
ed
a da tta rs i a lle
c i rcostanze»
scr ive
a
I.
G.
Lindner il 5 n o ve m b r e
176 0
(cfr.
ZH, II, 4 7 ) . Il 21 n o ve m b r e è
ancora
sul le
spine: «Che sarà delle
m ie
Annotazioni su lla d isposiz ione
dei
term ini in francese ancora non
so. La loro sorte
dovrebbe essere
decisa
presto
› ›
(ZH,
II,
4 9 ) e
il
giorno
seguente: « S e il
m io
trattato fosse
q u i
bocciato, lo manderei per
tramite Vostro a Pietroburgo › › (ZH, II, 59 ) .
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I N T R O D U Z I O N E D E L
T R A D U T T O R E 3 1
< < Il
principio
a
cu i s i
possono r icondurre
tutte
quante
le
espressioni d i H a m a n n
-
osservava
Goethe
in
Dicbtung
und
Wabrbei t (15)
-
è
questo:
“Tutto c iò che l ' uomo intraprende
-
sia
c iò
realizzato
con
l 'azione
o
la
parola
o
altrimenti
-
deve scaturire
dalla
r iunione d i
tutte
le forze:
ogni
fattore
singolarmente
isolato
non è accettabile' . Splendida m ass im a
Diffic ile tu ttav ia
da
seguire. È certo val ida per
la
vita e per
l'arte:
per
ogni
comunicazione però per
v ia di
parola, che
non sia
esplici tam ente
poetica, si riscontra una grossa diffi-
coltà,
giacché
la
parola
deve
sciogliersi,
deve
singolarizzarsi
per
potere
dire qualcosa, per avere un
significato.
L ' u o m o , in
quanto parla, deve per q uel m om ento diventare parziale:
non è possibile comunicazione né dottr ina
senza
astrazione.
Da l
m om ento però che
H a m a n n
si è
rifiutato una volta
per
tutte
a
questa
separazione,
e ha
preteso - allo
stesso
m o d o
in
cu i
sentiva
immag inava
e
pensava
nell'unità
-
anche
d i
parlare e ha
preteso
lo stesso dagl i altri, entrò in
contrasto
con il suo proprio stile e con tutto c iò che gli altri potevano
produrre › › .
A questo punto per
inserirsi
nel dire di
H a m a n n
occorre
adattars i
ad
una
in formazione
d i cronaca del tutto al d i là
d i
quanto un norm a le
scritto
pubbl icato
pu ò s upporre.
Tra
il 1 7 4 9
e il
'50
H a m a n n
non
ancora
ventenne
studente
universitario aveva dato vita con i
compagn i
Iohann
Gotthelf
Lindner e Iohann Christoph Berens
ad una
piccola rivista
letteraria, < < Daphne
› › . N el 1 7 5 5 il
Berens,
alla
testa d i una
notevole
im pres a com m erc ia le e permeato d i p r o g r a m m i
en-
ciclopedistici,
ch iamò
H a m a n n
a
Riga: il
suo
ruolo
sarebbe
stato quello
del
consigliere
«ideologico › › dell'im presa e
di
educatore
d i
una
nuova classe dirigente
borghese.
In questa
prospettiva H a m a n n
ottenne
l ' incarico d i una
miss ione
cultu-
rale che
attraverso
un viaggio
per
alcuni centri dell'illumi-
n ismo de1l 'Europa settentrionale lo portò a
Londra
nell 'arco
d i
alcuni
m e s i
del
'57
e
del
'58. La
missione
londinese
falli
e H a m a n n attraverso un'esperíenza contraddit tor ia entrò in
( 1 5 )
Parte III,
libro
XII.
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32 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
una
crisi d i
coscienza che
lo
portò
a rinnegare
gli ideali il-
luministici
e a
schierarsi
per
una l inea
spirituale cristiana.
Tra scors i a lc uni
m esi presso
i Berens a
Riga,
H a m a n n ri-
parò
definitiva m ente
a
Königsberg
all'inizio
del
'59,
r ifiutando
d i
col laborare
u lteriorm ente all'im presa economico-cul turale.
Nell'estate H a m a n n , assunte le
vest i
ironiche d i un Socrate
cristiano, rifiutò pubbl icamente nei Memorab i l i
socrat ic i Ogni
partecipazione
all'Opera della
Auƒkl i i rung, r ispondendo
ad
un
ultimo
tentativo
compiu to da l Berens con l'aiuto di Kant .
Negl i
ultimi
m e s i
trascorsi
a
Riga
H a m a n n ,
investito
da
un ru o lo p ro fetic o , aveva chiesto
in mogl ie la < <
figlia
della
c a s a
› › Katharina Berens: la domanda non
aveva
avuto esito.
Si era
ritirato
solitario allora nella
c a s a
pa terna im m ergen-
dosi in le ttu re d i greco e di ebraico, rim editand o
la
sua
vicenda: in una situazione materiale e psicologica sempre
più
precaria.
In queste meditazioni e
fantasticherie fu
certo dominante
l ' immagine della
vita
di Riga e della dov iz iosa Katharina, che
fu probabi lmente in teressa ta a l
denso
canovaccio di
avide
let-
ture delle
novità
della repubblica
letteraria. N on è
q u i
il luogo
di avventurars i in analisi ed ipotesi psicologiche; è un fatto
che,
decidendo
di
dare
alla
stampa
un
fastello
d i
osserva-
zioni
sulla
l ingua
francese,
H a m a n n pensò a Katharina Berens
e non poté
trattenersi
da l r ivolgersi a le i pr ima in maniera
indiretta,
poi addirittura
pubbl ica .
N el
raccogliere
le
sparse osservazioni sulla lingua fra n-
c e s e in
un piccolo
saggio - che apparve in tre puntate il 6,
13
e
20
d icembre
1760
sui
nu m er i
4 9 ,
50,
51
delle
< <
W ö-
chentliche
Königsbergische Frag- und
Anzeignungsnachrich-
ten
››(“')
-
H a m a n n
pensò
a Katharina
Berens
in connes-
sione con un giudizio
sulla
mus ica
da chiesa e la mus ica
francese espresso
da
Friedrich
Carl
von Moser. Q ues to pen-
siero
si concretò in un'appendice
al
saggio sulla struttura
gram-
matica le del
francese
e
diede
luogo
subito
dopo
al
piccolo
( 1 6 ) Il saggio
apparve
c o m e
fascicolo
a
s é stante presso Kanter
a
Königsberg
nel
1761 e
fu inc luso
poi
nei
Kreuzzi ige des Pbilologen (Kô-
nigsberg, Kanter,
1762) .
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I N T R O D U Z I O N E D E L
T R A D U T T O R E
33
Lamento
poetico in
ƒorma di
lettera
sul la mus ica di
cbiesa
ad una Signorina di spirito di ƒuor i
paese
(Königsberg, presso
Kanter, 1761)( ).
L'intento
d i
un
contatto
personale
con
Katharina
Berens
attraverso
l 'occasione letteraria, più o meno art if ic iosa m ente
cercata, è
confermato
da un passo della lettera a
Iohann
Gott-
h elf Lind ner del
1 7
gennaio 1 7 6 1 : < < Mi prendo la l ibertà
-scrive H a m a n n -
di accludere,
car iss imo
am ico, due
esem-
plari d i u na piccolezza : uno è per Voi; all'altro - su cu i
troverete
una
piccola
dedica
d i
una
riga
-
avrete
la bontà
d i procurare
accesso
al
tavol ino
da notte d i una Signorina,
già
m ia
ospite in Riga, dopo averlo chiuso in una busta senza
indir izzo
sigillata con lacca
nera.
Spero che
non
Vi
scandalizzerete né
Vi farete
scrupolo
di prestarVi
a dare
m a n o ad una
piccola ga lan te ria d'autore
per
compiacere
un
amico .
Im porterà
a
Voi
non
m e n o
che
a
m e l 'accoglienza che ne avrà. Il giudizio
sarà dato
da l
punto
d i vista d i Micol
O
di Abigai l : la cosa non ci r iguarda
più.
Tutto ciò tra
noi: senza
che ne sia
in form ata
alcuna terza
persona › › ( 1 8 ) .
Il Lamento
poetico
s i rivolge alla « ca ra K.
› ›
in tono
art i f ic iosamente
galante:
« ...non siete Voi forse tan to s trao rd in a ria da
preferire
il carteggio con
un
u o m o poco brillante nella conversazione
alla proficua compagnia di signorini d i spirito e d i signori v i-
rili per età e professione, che quanto a sapere
però
sono vacui ,
anche
s e le loro
sentenze rotolano c ome m oneta s pic ciola per
i
conviti
e
il
loro spirito
duro
c ome
i
colpi
sul bancone
del
macel laio, pesante c ome una
mac ina
di
mu l ino nel
suo pro-
cedere,
accarezza
le
membrane d el c erv ello?
› › ( 1 9 ) .
È facile
sospettare il r isen tim ento
del
vagheggiatore po-
( 1 7 )
Anche
il Klaggedicbt
fu
incluso
nei
Kreuzziige d el
'62.
( 1 3 )
Cfr. ZH, II, 58 . Già nella lettera
d el
21-22 n o ve m b r e
1760
a
Iohann
Gottlob
Lindner
Hamann
aveva raccomandato il silenzio: «Vogl io
a s s olu ta m e nte re s ta re ancora in incognito
e Voi
non
dovete tradirmi
né
lasciare
trapelare nulla
d el
fatto
che siete a m i c o dell'autore › › (ZH, II, 52).
( 1 9 ) Cfr. Klagged icb t in Gesta l t
eines
Sendscbreiben
ü ber
d ie
Kir-
c b e n m u s i k an e in g eis tre ic b es F r a u enz i mmer ausser
Landes.
N II, 1 4 7 .
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54 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
vero
verso la fanciul la del
gran
mondo. . . in ogni m o d o l 'occa-
sione
è
offerta
da l nobile dip lom at ico
Friedrich Ca rl v on Moser.
«Questi la m en ti po etic i - spiega infatti H a m a n n -
trag-
gono
occasione
da
una
Miscellanea
di
annotazioni sulla
strut-
tura della
l ingua francese
messe insieme con patriottica li-
bertà...
seguendo il passo di
un
celebre
giovin signore,
che
con una caricatura della magia
nera
del governare
e
della
d ona zione eroica del serv ire mena per il naso la balorda
plebe. Permet te temi d i
citare
q u i un solo
passo
che ho con-
sacrato
a
fondamento
della
m ia
lettera.
Rousseau, il
f i losofo
di Ginevra, ha
cercato
d i conquistare
alla nazione
francese ogni diritto
circa cert i meriti
in
campo
musicale,
in forza delle qualità proprie del suo l inguaggio.
Partita già vinta per lui Qualora si voglia assumere la m u-
sica
di chiesa dei nostr i
colonizzatori
a model lo d i
paragone
oppure
l'indefinito
t imbro
di
voce
d i lat inardi
eunuchi
a
criterio di giudizio del l'arm onia ' › › ( 2 ° ) .
Il La m ento poetico protes ta
contro la posizione di
ch i
voglia
mettere
sul lo
stesso piano il sacro
e il profano: sembra
piuttosto che
si tratti d i v a lori
distinti, non
è lo
spirito della
l ingua
quanto
la genialità del
composi tore
che fa
la
mus ica .
«
Che
razza
d i
lente
iperbolica
occorre
pe r in gran d ire
una
puntura
d i zanzara fino a farne i lom b i d i uno scrittore pro-
fano, che si
arroga
il
diritto
non solo d i c ita re la
mus ica
d i
chiesa di una nostra pacifica comuni tà
ad esemplare
nega-
tivo
d i
paragone
nel l'a m b ito
di
un'arte bella,
m a lega ad
un
unico
giogo cose sacre e
volgari
e (secondo
il dissennato
m o d o
d i
espr imers i
abituale
dei
nostr i
zelatori
della circon-
cisione del Crist ianesimo)
cerca
di
mettere
d'accordo Cristo
con Baal
Mi
guard i la Musa dal l 'ammettere
l 'accusa
di scono-
sciut i avversari e dal di fendermene dicendo che
non
è d i
pregiudizio alla santità di un servizio religioso il fatto
che
la
sua
mus ica
sia
da
considerarsi
ovunque
misera,
giacché
l'intento d i
questa
mus ica non è d i piacere
agli
uomin i .
( 2 0 ) Cfr.
op.
cit.: N
II,
146 .
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INTRODUZIONE DEL TRADUTTORE 35
Perché dovrebbe
preoccuparsi del
gusto morta le
colei che
ottiene l 'onore
d i essere serva nella
c a s a
del
Signore, s e
l'Altissimo guarda alla
sua bassezza e
proprio da questa
si
lascia
indurre
a
porgere
a
le i
il
suo
orecchio:
al
contrario
c iò che
m a n d a
in estasi gli u o m i n i è un orrore agli occhi
d i Dio .
Dio
si preoccupa dei tori e dei vitelli per
la
nostra
mensa?. . .
Egli, che si
adatta alla
voce dei
corvi , quando lo
ch iamano e
può fa re della bocca
dei
lattanti
l 'araldo
della sua gloria,
preferisce
la
rigorosa
esattezza
di
un
s os piro s offoc ato
-
d i
una lagr ima trattenuta - alla acuta precisione dell ' intona-
zione e del grasso generoso del coro › › ( 2 1 ) .
La
annotazione hamanniana
sulla
mus ica da chiesa
si
connette a quanto pare con la querelle des
bouflons
scatena-
tasi a Parigi a seguito della rappresentazione della Serva
padrona
di
G .
B.
Pergolesi
nel
1752,
che
vide
gli
«Encic lo-
pedist i › ›
fautori
della nuova linea italiana schierarsi contro
i
fautori
d i Rameau e
della tradizione classica locale.
In quello
stesso anno
era
stata
eseguita a Fontainebleau
un' intermède
d i
Iean-Iacques Rousseau: Le
devin
du
vil lage. Il
Rousseau
s c e s e
in campo contro Rameau e
la
tradizione
francese
a sostegno
di
una tes i
già
in
precedenza
proposta
-
con
la
Lettre
à
M .
G r i m m
au
su/'et des remarques a/'outées à sa lettre sur O m -
pbale (1752) , cu i fec ero s egu ito
nel
'53
la Lettre
a un s y m -
pboniste
de
l'/ lca dém ie
royale de
mus ique à
s e s
camarades
de
l 'orcbestre
e la
Lettre
sur la
mus ique
f rançaise e
nel '54 la
Lettre à M . l 'abbé Raynal au su/'et
d'un
nouveau m ode de
mus ique
inventé
par
M . B la inv ille
ed
altri
saggi.
H a m a n n
prestò attenzione
alla discussione:
c o m e prova
un
r iassunto
della lettera rousseauiana Sur
la mus ique f ran-
çoise
contenuto con alcuni
titoli
d i scritti del '54 relativi alla
polemica
nel Taccuino berlinese (cfr . NV, 1 4 3 , 18-27) .
N on
è del tutto chiaro c o m e H a m a n n abbia potuto
ad-
dossare
a l
nob i luomo
Friedrich
Carl
v on
Moser
una
speci-
fica responsab ilità nella faccenda della
mus ica da
chiesa
e
( 2 1 ) Cfr. O p . cit.: N
II, 146-147.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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36
s cRITTI s UL
L I N G U A G G I O
della
nazione francese.
I
riferimenti sono
tuttavia esplicit i .
Il
titolo della
Miscellanea
di annotaz ioni su lla struttura della
l ingua francese
messa
ins ieme con patriottica
l ibertà
da un
illu s tre d otto
franco-tedesco
m i m a
palesemente
il
titolo
del
trattatello del Moser (la cu i prefazione è datata: Frankfurt
am Mayn, den 18
Oct .
1 7 5 8 ) ; Der Herr und Diener gescbi ldert
mit Patrio tiscb er Fre ibe it.
Il
22
novembre
1760 H a m a n n aveva
precisato a Iohann
Gotthelf
Lindner:
< < Il
trattato è diretto
principalm ente
contro
il
Signore
d i
Moser
il
cu i
sciocco
Memor ia le
nell 'aflaire
Wald e ck m i ha ulter iorm ente
irritato
› ›
( 2 2 ) .
Trov iamo
ripetuti
accenni a
Moser
in un
biglietto
datato
23
gennaio
1 7 6 1 ,
in cu i
H a m a n n
rib a tte pu nto per punto
alle crit iche
avanzate
da Iohannes Gotthelf Lindner - a sua
richiesta
-
alla
Miscellanea di annotazioni(B) .
< <
La
struttura
gra m m a tic ale d ella
l ingua
francese
non
è
certo né lo scopo né il tema principale del prim o tra tta to :
non è che un mezzo d i tra s po rto , u n vebiculum per affrontare
con
maggiore
pompa e
trionfalità
la m ental ità alla Moser oggi
d om ina nte. A nche
s e
c iò che
c'è
scritto sulla
l ingua
francese
fosse di bassa lega quanto
s i vuole, non
farebbe
nulla
› >
( 2 4 ) .
«
L'a tta cc o pu ò
essere
feroce
e
anche
non
esserlo:
il
m io
diritto
si fonda comunque
sulla
misura con cu i Moser ha
m is ura to s ignori
e servi.
È lontano
e questa ferocia
non lo
tocca né
lo
interessa. Le sue buone intenzioni a m e r isul-
tano
invisibili; non sono un esperto di cuor i io . Io mi attengo
a c iò che dice e al m o d o nonché ai suoi ben intenzionati am -
m irator i.
I
Moser,
che
mi
sono
pross imi ,
mi
hanno
fatto
uscire da i gangheri.
( 2 2 ) Cfr.
ZH,
II, 52.
(B )
Il
biglietto «da rileggere a ll'occas ione ››
è
accluso
alla
lettera
d i Hamann
a Iohann
Gotthelf Lindner del 7
marzo
1761 ( Z H , II 63-68,
in
ZI-I ,
II,
4 8 7 - 4 9 0
c i
è
serbato
anche
u n
abbozzo
d el
m e de s i m o ) .
( 2 4 )
Così
s i
espr ime H a m a n n nel l 'abbozzo
d el
biglietto d el 23 gen-
naio '61 (cfr. ZH, II, 4 8 8 ) : nella
versione
definitiva
(cfr.
ZH, II 64 )
H a m a n n
soggiunge: «Questo
ga lan tuomo
non
è poi così economo
quan to gli
imitatori
della
bella natura;
a l contrario
è
assai più prodigo
c o m e Voi
sapete
e rimproverare
_
la vera natura che egl i am a
è
il suo a po crifo m o dello in
essa
› › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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INTRODUZIONE DEL
TRADUTTORE
37
Il suo libro non m erita l'a m m ira z ion e che riesce a strap-
pare -
continu a H am a nn
commentando
il giudizio del l'am ico
Lindner su l libro del Moser -. S e qualcuno rompe qualcosa
deve
non
solo
restituire
m a
essere
punito.
Voi
emettete
una
sentenza su l suo libro e lo incr im ina te per rapina
senza
prove. Io porto le
prove
non a sostegno d i una sentenza m a
d i una l icentia poetica; e poi m i s i accusa di essermi
preso
la briga di garantire
la
condanna operata
da
altri...
succede
che 'il m o n d o galante am i più le bagatelles che
i
geroglifici.
Anche
i
Farisei non volevano fare
parte
del
m o n d o
galante
e
tuttavia
amavano
menta,
aneto e
comino
più che
i segni
della
giu stiz ia nel giudicare
e
del l'am ore nel condonare.
Il
fatto
d i andare
troppo
oltre è implicito
nel
concetto
stesso
d i
l icentia
poetica: altrimenti
non
sarebbe
una l icentia
né tanto m eno poetica .
S e
po i
la l ibertà
patriottica non vada
troppo
in
là
O
troppo
oltre,
è
cosa
a
cu i
non
si
pensa
o
non
s i ha
piacere
di
stabil ire
un paragone tra i due fatti. S e
un lunat ico
servo
del sole
vuole
predicare i mis ter i della
morale, deve
attaccare fuori
l ' insegna,
c ome ho dovuto fare
io;
un
patriota
invece
deve
sapere
governare
la
sua
penna
con t remore e mol ta saggezza, con l'accortezza del serpente
e
la
sem plici tà
della
co lomba.
Il m o n d o galante detesta le bagatelles non m e n o di quanto
le
ama . Stima assai anche i geroglifici anche
s e
fa most ra di
non
conoscerne. Il
m io
m o n d o
galante,
s e stesse a
m e,
vorrei
che
fosse
la posterità:
d i cu i i
figli di
questo secolo
non
sanno
gustare
il
vigore.
S e
depongo
la
maschera
dello
scoliaste
giudico
ben
altri-
m e n t i
il
lavoro del Signor
v on
Moser e t rovo in
esso non
solo
b aga telles m a una
quant i tà
di geroglifici, che i suoi
ammi ra to r i
con
tutta
probabi l i tà
non c om prend ono, d el che io ho prove,
che il
m io giudice
potrebbe
mostrare
al
m o n d o
per compen-
sare r iccamente lo scandalo della nudità delle b aga telles con
la
bellezza
della
nudità
dei
geroglifici,
e
r im ettere
tutto
a
posto con sovrabbondanza ecc... › ›
( 2 5 ) .
( 2 5 ) Cfr. Z H , II,
66-67.
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3 8
s c R I T T I s U L L I N G U A G G I O
Nell 'abbozzo
d i
queste
risposte
alle obiezioni del
Lindner
H a m a n n scriveva ancora:
< < Concludo
questo fogl io con due
a ltre a m m oniz ioni. La prim a potrà risultarVi presuntuosa: non
m i
vergogno
per
questo
della
verità;
una
menzogna
m erita
il disprezzo per quanto
possa insinuarsi
con um iltà , buona
creanza e fare cristiano.
I) L'autore della
Miscellanea
d i annotazioni ha
tanto
tem-
po
e si
prende tanto
tem po per preparare, stendere e
rive-
dere i
suoi lavor i ,
quanto
Voi
non
potete
mettere
a dispo-
sizione
per considerarl i
e
scorrerli.
A m or proprio
e
tim ore
lo
rendono
tanto
guardingo
a coprire e celare i lati debol i
della sua forza
quanto l'invidia
e la m a levolenza possono
acuire e potenziare g li occhi di quel l i che lo insidiano.
II) Considera parte del suo dovere sc ioglie re a suo tempo
spontaneamente i
nodi
che
va
ora facendo e completare l'opera
che
q u i
ha
iniziata
› ›
( 2 6 ) .
A b b i a m o raccolto qua e là qualche f r amme n to
da aggiun-
gere
a quel l i
dello scrittarello
proposto
alla
lettura.. .
Ricord iamo
ancora
che
Friedrich Karl von Moser
(1723-
1 7 9 8 ) com pì una fortunata carriera d i u o m o d i stato
presso
il
ducato di Assia
e d i
Darmstad t ,
proponendo
una linea
d i
ispirazione
luterana
con
intonazione
pietistica.
Herr und Diener
è
una
raccolta d i
consigl i pratic i
e d i
osservazioni em piric he c ondotte
a
livello di buon
senso:
una
specie
d i
manua le
per l'u om o d i
corte
destinato
alle piccole
cort i
tedesche.
Il
Moser delinea
l ' immagine del principe e del
m inis t ro
ideali, tenendosi lontano da
ogni
aspirazione alata e
mirando
al
raggiungimento
d i
una
concreta
ammin is t raz ione
feudale aliena il più possibile da dissolutezze e
debit i .
L'ope-
rina del Moser soddisfece la rg hi s tra ti della nobiltà tedesca
campagnola,
anche
s e
non sono
les ina te le
lodi a Federico II.
H a m a n n fu
assai
lusingato
quando
ai suoi
colpi
di
spillo
il Moser
rispose
con un Treuerziges Scbreiben
eines
Layen-
bruders
im
Reicb
an
den
Magum
in
Norden nel
XVI
vol .
dei
« Briefe d ie neueste Literatur betreffend
› ›
(pp. 60-68),
donde
venne
a lui il
gradito soprannome
d i Mago del Nord .
( 2 6 ) Cfr. Z H , II, 490.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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INTRODUZIONE DEL TRADUTTORE
I rapport i
tra i due furono in
seguito
buon i
e solo
un
gioco
di
circostanze
fece s ì che Moser non
fosse il benefat-
tore di H a m a n n dal punto di vista della sistemazione m a-
teriale.
III. « A E S T H E T I C A
I N
N U O E › ›
Dopo
i Memorab i l i socratici
( 1 7 5 9 )
il secondo punto d i
r iferim ento nel
percorrere
l'itinerario
della
generazione
lette-
raria
di
H a m a n n è
una
raccolta d i
scritti vecchi
e nuov i pub-
blicata nel '62
a Königsberg
presso l 'editore
Kanter
cu i
l 'autore
impose
l 'elaborato titolo di
Kreuzziige
des Pbilologen,
siglata
dalla
cornuta
facies
di
Pan
e
dal l 'ammoniz ione
profe-
tizzante
virgi l iana: < < ci
saranno
di nuovo guerre... › › .
H a m a n n il f i lologo, ossia l 'amante del
Verbo, conduce
le
sue crociate che
non
hanno l'im pegno d i una decisa azione
m ilita re
che
liberi
Gerusa lemme, m a sono un cont inuo « a n -
dare e
venire
› > dall 'apparenza spesso
s conclu siona ta , d ov e
non
si
nasconde
una
certa
distrazione
e
pigrizia
( 2 7 ) .
Il titolo bene
si
intona alla situazione d i quest i tre anni
s egu iti im m ed ia ta m ente
al ritorno
definit ivo nella
c a s a
pa-
terna:
occupati
soltanto da
scorrerie di
letture tra i
classici
greci, i
Padr i
crist iani, lo
studio
dell 'ebraico e
dell 'arabo
e
da
una avida
attenzione a
tutto c iò che apparisse
a
stampa.
Sotto
una
breve
introduzione
sono
raccolt i
dodic i
contri-
buti della Musa
hamman iana .
Aprono la serie i due saggi
su l l inguaggio già esposti
seguiti
dallo
scherzo I m a g i venut i
dal l 'Oriente
rivolto
a lla s ped iz ione
del Michaelis, cu i si ag-
giunge
il
Lanzento
poetico. Al quinto posto
sta
il
Französiscbe
Project
(suscitato
da un saggio
di N . I. Selis, L'inoculat ion
du
bon
sens,
1 7 6 1 )
apparso
nel '61
presso
Kanter.
Nello
stesso
( 2 7 )
Circa la
ricostruzione
d el senso
h am an n ian o
d el
termine Kreuz-
ziige
si
veda: I. Nadler, Iobann Georg
Hamann
(1730-1788) . Der Zeuge
des
Corpus
m y s t i c u m , Salzburg, 1 9 4 9 ,
p.
126.
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40 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
anno Kanter aveva
edito una critica
a
M .
Mendelssohn avan-
zata sotto il n o m e d i Abelardus Virbius a
proposito
di
Rous-
seau:
Cbimär iscbe Einfi i l le. Il sett imo scritto fu composto
proprio
per
i
Kreuzzi ige:
Kleeblatt
bellenist iscber Briefe.
In
tre lettere si riprende il
tema
della
cultura
mondana , della
rivelazione divina e dei l inguaggi a
cu i
la Parola si è affi-
data nel tem po storico. Le Gbiottonerie del
salotto
di
un
ec-
clesiastico fanno eco
a lle Näscbereyen
d i S . F. Trescho
( 1 7 6 1 )
e sono una critica del saggio De la
nature
(A ms te r d am, 1 7 6 1 )
d i
Iean-B.
René
Robinet.
La
critica
era
stata
pu bb lic ata nel
1 7 62 già da Kanter c ome pezzo a s é stante. Il contr ibuto
più
esteso,
composto appositamente per i Kreuzzuge, è Una
rapsodia in prosa cabbalist ica:
Aestbetica
in nuce. La rac-
colta si conclude con alcuni contributi giovanil i :
l'Exercitium
l a t inum, legato
alla
dissertazione del l 'amico
Lindner all'Al-
bert ina
nell 'aprile
del
'51,
una
manciata
di
vers i
d'occasione
e
il discorso in mor te della m adre:
Den/emal.
A b b i a m o
un
accenno
in
una lettera
a I.
G .
Lindner del
19 d icembre
1 7 6 1 :
«I m ie i lavor i procedono - grazie a
Dio
-bene, anche s e lentamente. Il nocciolo
sarà costituito
da una Rapsodia in prosa cabbalist ica d i
circa
tre sedice-
simi
› ›
(28).
Un altro
enigmist ico
accenno,
incentrato sul personaggio
di
Fulberto Kulm ius
(il
Nicolai come
obiettore ai Cbimã-
riscbe Einfàl le di Abelardo
Virbio da i
< < Literaturbriefe ››)
t rov iamo nella lettera
a Moses
Mendelssohn del 1 2 feb-
braio 1762 :
«
N on
Vi
spiaccia
una
im itaz ione
(a )
dello stile
episto-
lare
ellenistico,
(b )
della
cabbalist ica.. . Vox
fauc ibus baesit.
Per
accrescere
q ues t'u l tim o
orrore l 'autore ha unito il
cabba-
l istico
con
il
rapsodista.. . Dato
che nel
significato più
antico i
òailupöoi erano
šppxnvåwv šppfqveiíç, Fulberto Kulm ius
non
potrà l amentars i in base a questo et imo del nesso della rapsodia
con la
cabbala
› ›
( 2 9 ) .
Ancora
scrivendo a Iohann
Gotthelf Lindner
il 27 maggio
( 2 1 1 )
Cfr.
Z H , II,
125.
( 2 9 ) Cfr. Z H ,
II,
128-129.
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I N T R O D U Z I O N E D E L T R A D U T T O R E
4 1
'62, H am ann
al lude
in l inguaggio
cifrato e
indiretto:
«
Alla
Musa del f i lologo il parto
di un fanciul letto
cabbalist ico è
r isultato
tanto amaro che ha
fatto
non so quale voto ad
una
com are ebrea;
continua però la
sua
campagna
con
più
determinazione
che m a i .
Appena
trascorsi i giorni della
pu-
rificazione, darà un'altra test imonianza. . . Cosa fatta capo ha:
parli
pure il m ondo , conviene non perdere occasione per bat-
tere il ferro mentre è
caldo. Forse
posso per una seconda
volta fare m io il mot to
d i que l
Greco: “ nis i peri issemus,
peri issemus
'.
Spesso
la
v ia
m igl iore
per
salvare
la
vita
sta
nel non badare e nel
but tars i del iberatamente
avant i › › ( 3 ° ) .
Poche notizie abb iamo circa la
cronaca
esterna della ste-
sura del saggio in esame: sappiamo che la composiz ione ti-
pografica
dei
Kreuzziige
si è svolta
len tam en te com pletandos i
nel marzo del
'62.
Ricord iamo
che
per
un
incontro
con
il
m o n d o
interiore
d i
H a m a n n ,
che
in
varie luc i balena attraverso i m m a g i n i e
s imbol i , si deve tenere d'occhio il saggio del
'61,
che s i al-
linea alla
temat ica
dei
Memorab i l i socratici,
che non entrò
a fare
parte dei Kreuzziige,
in cu i r ipetutam ente
viene
discusso
l 'oscurità
del d ire d ell'a u to re e che signif ica tiva m ente porta
il
titolo
aristofanesco
di
Nuvole .
Ricord iamo
ancora
che
la
vita di H a m a n n subì in quei
m e s i
l ' influsso della presenza
d i Anna
Regina
Schumacher,
la
ragazza di servizio
diventata
mogl ie morganat ica e
il
vincolo
con la qua le H a m a n n dichiarò
nella
lettera del 3 agosto
1762
a
F. Nicolai .
Le in form az ioni relative alle circostanze della formazione
dell ' / lestbetica
in
nuce
direttam ente
disponibi l i
e
atte
a
fa-
cil itare al lettore
l'incontro
con il testo non sono
mol te . Sarà
bene tenere
d'occhio
i
t e m i
r iguardant i il l inguaggio u m a n o
e
la
rivelazione divina che affiorano
nel Trifoglio
di lettere
ellenisticbe (Kleeblatt bellenist iscber Briefe), che uni tamente
alla Rapsodia cabbalist ica
vide
la luce
la pr ima
volta
nei
Kreuzziige,
dove
la
posizione
hamanniana
è
assunta
in
pre-
valenza in rapporto al Michaelis e d i cu i già abb iamo
dato
qualche notizia.
( 3 0 ) Cfr. Z H , II, 153-154.
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42
scRITTI
sUL
L I N G U A G G I O
IV. LA
cRITIcA
A H E R D E R
E L A P O L E M I C A
C O N T R O L A N U O V A
G U L T U R A F I N O
A L 1774
Dieci
anni
separano
l 'Aestbetica
in
nuce
d a lla ripres a
della
discussione
su l l inguaggio, che ha il suo nucleo
attorno
ad un
altro concorso sul l 'argomento
proposto
dal l 'Accademia ber-
l inese: l'origine
del linguaggio.
Il decennio, privo d i episodi d i
pr imo piano q uanto
a
produzione letteraria. è il periodo
dell 'assestamento
nella quo-
t idianità
e
della m a tu ra zione
di
pensiero
di
H a m a n n .
G ià
nella pr imavera
del
'62
si
era
delineata
la relazione con Anna
Regina
Schumacher. Per sei
m e s i
H a m a n n si era
adattato
dal
lugl io
del '63 ad un pos to nella amministraz ione locale, ab-
bandonato alla fine del gennaio '64 per
soccorrere
il padre
vittima di apoplessia;
continuava intanto
la
marcia del fra-
tello
Christoph
verso la
demenza.
N el
giugno
del '64
H a m a n n
fuggiva dalla penosa atmosfera d i
c a s a cercando
una sistema-
zione a ll'es te ro c on fo rm em en te ad una
precedente
proposta
fatta da l Moser: il tutto si
risolse
in un vagabondaggio, che
da
Francoforte si allargò
fino
a Basilea per conc luders i a
Königsberg
alla fine
d i
settembre,
senza
nessun concreto
ri-
sultato.
Dall'estate
del '62
fino alla
fine del novembre
'64
sog-
giornò a Königsberg
il
giovane Herder e in questo arco d i
tempo furono
poste le bas i di una fraterna
amiciz ia
con
H a m a n n .
La
situazione
domest ica
si
appesantiva
tanto
che
nel giu gno
del
'65 H am ann
s i trasferì in
qual i tà -
pare
-
d i segretario
presso il
giurista Tottien
a
Mitau,
al cu i servizio
restò fino
al gennaio
del '67, accompagnandolo anche in un
soggiorno
d i alcuni mes i a Varsav ia . L'esilio fu allietato
da
due incontri
con
l 'amico
Herder .
N el
settem b re del
'66
era
mor to
il
padre
e
al
ritorno
in
città
qualche mese
più
tardi H a m a n n
si t rovò impelagato
in
una sgradevole e sfortunata questione di successione: si
s is tem ò alla m eno peggio per Pinteressamento anche di I.
Kant presso
gli
uff ici dogana li nel maggio del '67 e verso
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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I N T R O D U Z I O N E D E L
T R A D U T T O R E 4 3
la
fine dell 'anno stabil ì
casa
propria con Anna
Regina,
con
cu i concluse un regolare a tto m a trim o nia le alla
fine
del
'68.
Per
il
giorno
d i S . Michele del '7 0 il Mago del
Nord inaugurò
un'abitazione
di
sua
proprietà
«
am
Alten
Graben
7 58
› › .
Dalla
prim avera del '66 s i era costituita a
Königsberg
la
General-Accise
und
Z ollad m in is t rat ion,
organo
di
esazione fi -
scale
affidato da
Federico
II a funzionar i
f rancesi
con un pro-
g r a m m a severo. H am a nn, profond am ente os tile
a
questa am -
ministrazione,
si t rovò nella necessità di servirla in
qual i tà
di t raduttore
tedesco-francese: a questa occasione risalgono
alcune ricerche su lla l ingua d i Francia e soprattutto uno
spirito
d i
polemica
che
si
espresse in scritti
satirici.
La
frattura
con lo spirito francese ha radic i antiche in
H a m a n n ed è operante negli
anni
dei
Kreuzziige,
c ome testi-
moniano i
due
Essais
à
la
Mosaique:
la
Lettre
néologique
et provinciale e
la
Glose pbil ippique del 1762 (già apparsi
separatamente
l 'anno
precedente).
Gli anni '62-'63 rappre-
sentano
un episodio definito e consis tente della produzione
letteraria
hamanniana:
a fianco dei Kreuzziige (che
diedero
luogo
ad
uno
scambio
polemico con
la
< < Hamburg ische
Nach-
richt
› ›
nel
'63)
si
addensano
Scbrif tsteller
und
Kunstr icbter
(1762) , Leser und Kunstr icbter
(
1762) , i
Fiinf
Hirtenbriefe
su l dram m a
scolastico
(1762) , ai qua l i
si uniscono
alcuni
abbozzi su l
Cantico
dei
cantic i (1762) sull 'originalità ( 1 763 ) ,
sulla
censura l ibraria
( 1 7 63 ) .
N el decennio
seguente
la
Musa
hamanniana tace, mentre
l 'autore
s i
t rasforma
in
paziente
redattore
e
col laboratore
delle bisettim ana li « Königsbergische G elehrte u nd Politis che
Zei tungen›› ,
edite
da l Kanter
a partire
da l 1764 .
H a m a n n
contr ibuì con decine di brev i recensioni, soddisfacendo il
naturale
bisogno
d i giudizio
sulle
mol te le ttu re in cu i era
senza
posa
im m er s o e che t rovava
sfogo
costante nel carteggio,
d i
cu i
interlocutore
principale
d ivenne da l
'65
Herder.
In
una
Nacbr icb t del 27 gennaio '64 e nei n ume r i 1 e 3 (rispettiva-
m ente del 3 e del 1 0
febbraio
dello stesso anno) H a m a n n
espone moraleggiando l ' idea del
giornale
e della sua funzione
presso il
pubbl ico. Il
13
febbraio
'64 prende posiz ione netta
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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44
scRITTI sUL
L I N G U A G G I O
in una recens ione
del
II tom o De
la Nature
(Amsterdam
1 7 6 3 ) contro
il deismo
del Robinet.
Fino
al 7 maggio del
'64
H a m a n n
è
presente
sulla Gazzetta regiomontana
con annunci
d i
scritti
anche
frivoli,
con
analisi
d i riviste
e
recensioni
ser-
rate.
Not iamo il 2 marzo
l 'analisi
delle «
Ausführ l iche
u nd
k ritis che N achrichten, v on den besten und merkwürd igs ten
Schriften
unserer
Ze i t
› > e il 1 6
marzo un
giudizio
sui
« Briefe
d ie neueste Litteratur
betreffend › › .
Il
30
m a r z o recensisce
i Vernunf t - und
scbri f tmàssige
Gedanken
von
den Lebens-
p flicb te n d er
Cbristen
d i Da niel
Heinr ich
Arnoldt
(Königsberg,
1 7 6 4 ) e il 30
aprile
un 'a ltra p rim iz ia
locale: le Beobacbtungen
i iber das Gefüb l des Scbönen und Erbabenen del Magister
I. Kant.
Particolarm ente estesa è
la
discussione - nel numero 22
del 16
aprile 1764
- attorno alla seconda parte della Inter-
pretazione
della
lette ra a gli
Eb rei d i
I.
D.
Michaelis
( 3 1 ) .
Una
puntig liosa so tto lineatura
passo
per passo delle forzature ra -
zionalistiche della lettura del
tes to finis ce
in un giudizio d i
tono
grottesco: < < L'autore ha
fatto
un uso
tanto balordo,
per
non dire ingenuo, delle
sue fonti
di questa
lettera paolina
che non c onv errà ai
futuri
interpreti neppure stendere questa
pelle
d i
vitello
su
un
t amburo . Per pa rte nostra
seguiamo
il
consiglio
d i Pope: bere di più per
ritornare
in sé; e consi-
der iamo vera fonte d i buone idee
un
cuore sano.. .
› › ( 3 2 ) .
Dopo
il maggio '64 i
contributi
di H a m a n n si r iducono per
il '65 a ll'espos iz ione in
tre puntate
d i un
discorso
sensazionale
al
Parlamento
inglese;
e
sono nulli nel
'66.
N el luglio del '67
registriam o
alcune
Annotaz ioni
sugl i
scritti
ed
i
cos tum i
di
I. I. Rousseau.
Ma è tempo d i spostare
l 'attenzione
su Herder, destinato
ad
essere al centro
delle d is cu s sioni
che H a m a n n - dopo il
decennio
d i
silenzio
-
riprenderà
su l
tema
del
l inguaggio
( 3 1 )
Iohann David Michael is , Erlelärung des
Brieƒes
an
d ie
I-Iebrãer.
Z w eiter Th eil,
Francoforte
e Lipsia (I. G. Garbe), 1764.
( 3 2 ) Cfr.
N . IV,
287-288.
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INTRODUZIONE
DEL
TRADUTTORE 45
Appena
ventenne
Herder lasciava
Königsberg per la Ospi-
ta le Riga, dove il Lindner gli aveva messo a
disposizione
un
posto
alla Domscbu le . A Königsberg il giovane
aveva
potuto
aprirsi
una strada
nella teologia
e
nelle
lettere:
aveva
seguito
le lezioni di Kant e f requentato la l ibreria di Kanter,
dove
H a m a n n
oltre
ad avviar lo
all'inglese e
all ' i taliano
lo arricchì
di
geniali
spunti ,
che la
facile
vena dell 'al l ievo
non mancò
di diluire in sovrabbondant i esposizioni
per
anni.
Il fitto
car-
teggio con H am ann a lim entò in seguito ancora la fantasia
herderiana.
A
Riga
H erd er trov ò
una
sistemazione
oltre
che
nella scuola nell'am m inis traz ione
ecclesiastica:
ebbe
successo
c ome predicatore e
avviò una
notevole
attività
letteraria,
col-
laborando
alle
« Konigsbergische Zei tungen
› ›
guidate
da H a-
m a n n e
ai
< <
Gelehrte
Beiträge
› ›
che afiiancavano la Gazzetta
d i Riga.
Tra
il '67
e
il
'68 I-Ierder
si
r ivolse
al
grande
pubbl ico
con tre raccolte anonime
d i Fragmente
i iber
d ie
neuere deutscbe
Literatur: « Anche
il
profi lo
d i quest'Opera e i primi tratti
- scrive R.
Ha y m
( 3 3 ) - erano
stat i abbozzat i già
a Königsberg
e H a m a n n ne era al corrente. Sappiamo dalle test imonianze
del suo compagno di Königsberg, Bock, che già durante il
periodo degli
s tud i
Herder
r imuginava
il proposito
d i
«ag-
giunte
f rammentar ie
› ›
a i « Literaturbriefe › › che andava stral-
ciando e r iassumendo con cura › › .
I
< < Briefe d ie
neueste
Litteratur betreffend › › ( 1759 -1765)
erano
stati
fondat i da
Lessing
con l ' intentO di promuovere
una letteratura nazionale originale, erano
stati
portati avant i
da l
Nicola i
(che
da l '64
proseguì
da
solo
la
sua
lunga
campagna
critica con la «
Al lgem eine
deutsche Bibliothek ›› ) e soprat-
tutto d al M end els soh n, che aveva saputo
accaparrarsi la col-
laborazione efficace
del
giovane Th. Abbt,
che nel '61 aveva
animato lo
spirito patriottico
dei Tedeschi
in una perigliosa
fase d ella gu erra fr idericiana dei 7
anni
con il sermone
V om
Tode
fiirs
Vater land.
Dialogando con i < <
Literaturbriefe › ›
aveva
svi luppato la
sua
( 3 3 ) Cfr. R. H aym , H erd er, Berlino 1954, I,
134.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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46
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
stagione letteraria l 'autore dei Mem orab ili
socratici.
Il genio
delle
nazioni,
la
plural ità
delle culture, le tradizioni,
il
lin-
guaggio furono i t e m i che Herder seppe evidenziare, susci-
tando interessi
e
consensi.
N ell'ins iem e
i
F r a m m e n t i
sono
l 'abbozzo d i una
storia
dello spirito che viene alla luce nel
l inguaggio, f iorisce nella poesia e fruttifica nei
molti
c a m p i
della letteratura
e
della
dottr ina. La Pr ima raccolta è dedi-
cata al
l inguaggio
(gli
echi
delle
conversazioni
con H a m a n n
sono distinti): il l inguaggio è la
base
della cul tura; in esso
sembrano
discernibi l i
un'età
poetica,
un'età
prosaica
ed
un'età
filosofica:
gravitant i
r ispettiva m ente verso la bellezza, la fun-
zionalità e la
perfezione. Ai
prob lemi fi losofic i si intrecciano
i t e m i d i una questione della l ingua tedesca: si
discutono
le proposte già avanzate, s i cons id era la diversità
dei valor i
rappresentati
dalla correttezza
O
dalla
ricchezza del
dire, s i
esamina
il
problema degli
idiotismi.
Palesemente
è
l 'esigenza
della nazione
tedesca
unif icatr ice dei
particolar ism i
della storia
polit ica il motore della discussione.
Ciò è
confermato da l
paragone ampio tra lingua tedesca e l ingua greca, latina e
francese che emerge nella
trattazione
del tema delle t radu-
zioni. Attenzione è dedica ta a lla peculiarità
sintattica
e sti-
l istica
che
caratterizza
la
l ingua
tedesca.
Il
XVIII
Frammento
della I
Raccolta
dà
una caratterizzazione degli
scrittori
tipici
per stile d ella nu ova letteratura tedesca: dopo Winc ke lm a nn ,
Hagedorn, Moser, Abbt, Spa ld ing, Mendelssohn, Less ing la
rassegna è conclusa
da
H a m a n n da considerarsi < < s e non una
stella, alm eno una
meteora
e comunque un fenomeno
della
nuova
cultura
› › .
Il
nocciolo
dei
suoi
scritti
-
riconosceva
il
giovane
critico - contiene
molti
sem i d i
grandi
verità, d i os-
s erv azioni nu ov e e d i r imarchevol i
letture:
l ' involucrO è un
tessuto fat icosamente intrecciato
d i espressioni etim ologiche,
di al lusioni e di fiori l inguistici .
N el 1768 Herder
presentò
in anon imo un ritratto funebre
d i
Thomas
Abbt
(mor to
due
anni
pr ima ) :
Ueber
Tbomas
Abbts Scbriften. Der Torso von
einen
Denkmale
an
seinem
Grabe erricbtet: H a m a n n
provvide in tono
giocoso m a
con
m a n o non l ieve
a
r idimensionare
il personaggio in
una
recen-
sione
sulle
< <
Königsbergische
Zei tungen
› ›
del 29
giugno
1768
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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I N T R O D U Z I O N E D E L
T R A D U T T O R E
47
e Herder s i adeguò ( 3 1 ) . Par iment i
Herder si ritrasse dall 'at-
teggiamento
laudat ivo assunto nei Fragmente (II e III Rac-
colta)
nei confront i del celebrato f i lologo d i Hal le Christ ian
Adolf
Klotz
(1 7 3 8 -1 7 7 1 ) , ed itore
da l
1764
degli
«
Acta
l iteraria › ›
e da l
'66 delle
«
Neue
hall ische
gelehrte Zei tungen
› › ,
che andava
es erc ita nd o u na
azione d i potere
crescente
nel
m o n d o dotto
finita con uno
scontro frontale
con Lessing.
All'inizio del '68 Klotz aveva varato
la
< < Deutsche
Bi-
bliothek der schönen Wissenschaf ten › › con palesi
intenzioni
di
attacco
in
più
direzioni:
in
particolare
non
era
r isparmiata
la «set ta
d i Königsberg
› › .
Tra il giugno e l 'agosto del '68
Lessing
contrattaccò con una serie d i Briefe ant iquariscben
Inbal ts,
Herder s c e s e
in
campo
soltanto l 'anno
seguente
con
il II
e III dei Krit iscbe l l ' /àlder, oder Betracbtungen d ie
Wissenscbaf t
und Kuns t des
Scbönen
betreffend, nacb Massgabe
neuerer
Scbriften:
più
rapido Ham ann
aveva
già
il
1 5
gen-
naio
del '68 recensito il
pr imo
numero della « Deutsche Bi-
bliothek der schönen Wissenschaf ten › › sulla Gazzetta di
Kö-
nigsberg;
il 22
luglio
recensiva il
saggio del
Klotz:
Ueber
das N utzen und Gebraucb
der
alteren gescbnittenen Steine und
ibrer Abdriic/ee (Al tenburg,
1 7 6 8 ) ,
il 2 d icembre i n u m e r i
II-VI
della
< <
Bibliothek
› ›
klotziana
e
il
9
d icembre
il
saggio
Ueber
das Pu blicu m (Iena ,
1 7 6 8 )
di Fr. I.
Riedel,
braccio
destro del Klotz. Recensendo il
30 gennaio 1 7 69
una Italie-
niscbe
Biograpbie
di cu i appariva allora il
I vo l u m e
con pre-
fazione
del
Klotz, H a m a n n
denunciò
l 'azione
commerc ia le che
mirava
a impossessarsi del mercato
librario:
accenni
al
Klotz
compaiono
ancora
nella
recensione
(6 febbraio
1 7 6 9 )
dei
Kri-
tiscbe W à l d e r
herderiani,
in cu i il n o m e del l'anon im o autore
è
fatto trasparire al
fianco del
W i n c k e l m a n n
e
di Lessing.
L'atto di guerra
è
così
per
il
m o m e n t o
concluso: nei
re-
stanti contributi dell 'anno H a m a n n s i diverte con il perso-
( 3 4 ) Nel nov em b re d el
'68
Herder
scr iveva
a
H a m a n n (ZH,
II,
4 2 7 ) : « Abbt
non
fu certo il miglior
giudice
di cenci
alla
m o d a latina
estetico-f i losof ico-oraziana. Sono già
stato
punito --
e con m e
anche
i
«Litteraturbriefe» _
a suff icienza
per l'indulgenza, tanto che
avrò
presto -- credo -- Occasione
nel
secondo
volume
su
Abbt
di
m ettere
con buona grazia i puntini sugl i i... › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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48
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
naggio
dell 'abate Genest e
il grande teatro della
corte del
Re
Sole,
così c ome
le segnalazioni del
1 7 7 0 indugiano
sulla pro-
duzione letteraria
inglese: Shenston, Barett i,
Iohnson, M.
B r o w n ,
con
un
intermezzo
sulla
gotta
e
su i
fondament i
della
virtù...
N el
lugl io
del '7 1 la
polemica
che
aveva
visto H a m a n n
dirigere
Herder è lontana e in due
puntate
la
Gazzetta d i
Königsberg riporta i Pensieri notturni di un dubbioso.
N el luglio
del
'69
Herder
lasciata defini t ivamente
Riga
inizia il
lungo viaggio
che
toccherà la
Parigi
enciclopedistica
e
culminerà nell ' incontro con il giovane
Goethe a
Strasburgo,
per
concludersi a
Bückeburg.
N el 1769 l 'Accademia berlinese band i un nuovo concorso
a premio per una trattazione attorno al problema: «
En
supposant
les
h o m m e s
abandonnés
à
leur
facultés
naturelles,
sont-ils en état d' inventer le langage? et par
quels
moyens
parviendront-i ls
d 'eux-mêmes
à cette invent ion? › › . Pur tro-
vandosi in viaggio Herder
decise
di partecipare
al concorso,
il cu i tema r i t rovava congeniale ai
suoi interessi
( 3 3 ) .
Il
lavoro fu completato
a
Strasburgo
pr ima
del
Natale
del
'7 0
e
s ped ito a nonim o
al
Formey ,
segretario
del l 'Accademia
berlinese.
Herder
subiva una cura chirurgica ad un occhio
e si era fo rmata la pr ima
consuetudine
con
Goethe,
che c i
ha serbato in Dicbtung und W a b rb e it (III parte, libro X)
l 'a tmOsfera d i quei giorni e le pr ime sue
impressioni
su l
saggio:
«m
confidò
che
pensava
di
concorrere
al
premio
per
il miglior sc ritto su ll'o rig ine del l inguaggio posto in
palio
da Berlino. Il
lavoro
era
quas i finito
e poiché la sua
grafia
era
mol to lim pida poté farmi leggere un
manoscr i t to
assai chiaro
un fascicolo dopo l'altro. N on
avevo
m ai riflettuto su
simili
temi , ero
ancora troppo
preso dentro
nel bel mezzo
delle
cose
per
pensare al
principio
e
alla
fine.
D'altra
parte
la dom anda
( 3 5 )
«Un
prob lema
centrato, importante
e
davvero
fi losofico
che
sembra
fatto
apposta per m e › > scr iveva a
Hartknoch
da Nantes e
anche
nel Giornale
di
viaggio
cita il tem a con
soddisfazione.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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INTRODUZIONE
DEL
TRADUTTORE 49
mi r isultava anche
alquanto
oziosa: s e Iddio
aveva
creato
l ' uomo,
gli
era stato
creato
ins ieme il l inguaggio non
meno
che la stazione eretta, com e aveva dovuto accorgersi di e s -
sere
in
grado
d i
camminare
e
di
afferrare,
così
doveva
rendersi
conto d i essere capace d i em ettere suoni
con
la gola e d i
potere m od ific are v a ria m ente q uei suoni per mezzo
di l ingua,
guance e labbra. S e l ' uomo
era di
discendenza
div ina, lo era
certo anche il l inguaggio, s e invece l ' uomO, considerato nel-
l'am b ito
della Natura , risu lta va un essere di Natura anche
il
l inguaggio
era
un
fatto
naturale.
N on
r iuscivo
a
separare
quest i fattori c ome non mi r iusciva di staccare l 'anima da l
corpo.
Süssmi lch,
sulla base d i
un
crudo real ismo
non
alieno
da
fantasticheria,
si
era
messo
dalla
parte
d ell'o rig in e d iv in a
secondo
cu i
i n s om m a
Dio s i
sarebbe
assunto con
i
primi
u o m i n i
il
compi to
d i
maestro
d i
scuola.
La
trattazione
d i
Herder si impegnava a mostrare com e
l ' uomo,
proprio
perché
uom o, può e deve
invece
giungere
ad
u n lingu a ggio in
virtù
delle sue
proprie
forze.
Io lessi il
trattato
con mol ta soddisfazione e per
m io
personale
arricch im ento: non
ero
però al
livello né
per dot-
trina
né
per
pensiero
di
potere
esprimere
un
giudizio
fondato
sul l 'argomento.
Mostra i
pertanto
all 'autore il
m io consenso
avanzando
insieme soltanto
poche
osservazioni, che venivano
dal m io m o d o d i sentire.
Sia
l 'una
che l'altra cosa furono
accolte
allo
stesso
m o d o :
rim prove ri
e rimbrotti; non ri-
maneva che essere d'accordO O in assoluto O
relat iva m ente
› › .
Il
saggio
herdiano
fu
r iconosciuto
vincitore
nella
seduta
del 6 giugno 1 7 7 1 del l 'Accademia berlinese e
Herder
ne fu
uff ic ialm ente in fo rm ato con una
lettera
del Formey,
segretario,
dell' 8 giugno 1 .771 . Lo scritto coronato fu pubbl icato
l'anno
seguente < < per ordine del l 'Accademia
› ›
presso
Christ ian
Voss
a Berl ino(3°).
( 3 3 ) Abbandlung ü ber den Ursprung der Spracbe
w e lcb e den v on
der
Königl. Academic
der Wissenscbaften fiir
das
Iabr 1770 gesetzten
P re is e rb a lte n
bat. Von
Herrn
HERDER.
Auf Befeb l der A ca dem i c beraus-
gegeben. -
Vocabula
sunt nota rerum. Cic. _Berlin (bey Christian
Voss), 1772 (222 pp. in 8°) .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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50 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
La pr ima delle due parti del saggio (pp. 2-1 4 0) a ffronta
in
tre sezioni la
domanda : « aff idati
alle loro capacità
natural i
poterono gli u o m i n i da
sol i
inventare
il loro
l inguaggio? › › .
N el
m o n d o
vivente
extra-umano,
dominato
dalla
finalità
unitaria della Natura,
il
suono opera un col legamento sociale
tra g li
individui: l'individuo affetto da
una
esigenza vitale
em ette suoni che agiscono
su
altri individui, che
vengono da
essi
convogl iat i
a prestare un aiuto
efficace quanto inconsa-
pevole.
«Già
in
quanto
animale
l ' uomo
ha
un l inguaggio.
Tutte
le sensazioni forti e in
particolare le
più violente tra
esse,
ossia
le
sensazioni
dolorose
del corpo,
le
passioni violente
del l 'anima,
si
esternano
immed ia tamente
in
grida, in
voci ,
in
suoni
selvaggi
inart icolati . Una
bestia
che
soffre, non meno
dell'eroe Filottete, sotto
l'assalto
del dolore
manderà
gem iti,
emetterà
lament i :
anche
s e
fosse
abbandonata
su
un'isola
deserta, senza alcuna
prospettiva, né traccia, né speranza
d i
u n cons im ile soccorrevole › › ( 3 7 ) .
«Questi
sospiri,
quest i suoni sono l inguaggio:
c'è
un
linguaggio del sentire che è una legge
immedia ta
della Na-
tura
› › ( 3 3 ) .
Questa
«lingua
della
Natura
› ›
è
presente
nel
fondo
del-
l ' uomo
ed
emerge
nelle interiezioni suscitate da emozioni
prim ordia l i:
« L'im peto d i una passione che travolge,
l'im-
provvisa sopraffazione della gioia O dell 'allegria, dolore e
pena che scavano solchi nell'an im a, un incontenibi le senti-
mento d i vendetta, d i disperazione, d i rabbia, d i spavento, d i
raccapriccio:
tutto
c iò
si
manifesta
e
ciascuna
emozione
a
suo m od o ,
diversamente.
Quante
sono le specie
d i emozion i
possibi l i
che sonnecchiano
nella
nostra natura, altrettante
sono le specie
d i voci . . .
› › ( 3 3 ) .
« In
tutte le l ingue delle origini r isuonano
ancora
reliquie
d i
queste
voc i della Natura; non sono certamente i filoni prin-
cipali
del
l inguaggio
um ano, non
sono
le
sue
vere
radici,
sono
( 3 7 )
Herder, op.
cit.,
p. 3 .
( 3 3 ) ib .
p.
6.
( 3 9 ) ib .
p. 7 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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mrnonuzrouß
D E L T R A D U T T O R E 5 1
tuttavia
i succhi che danno vita alle radici del l inguaggio › › (“°).
Le interiezioni,
r imaste
vive soprattutto nei
l inguaggi
del-
l'Oriente o dei
popol i
selvaggi
-
espressioni di
gioia,
d i lutto,
di
guerra
ecc.
-
sono
le
tes tim onia nz e d el
col legamento
del
l inguaggio u m a n o con il grembo
della
Natura
profonda.
Il
prologo
largamente
figurato
impone il
tema fondamen-
ta le : l'ances tra le legame del
l inguaggio u m a n o con la Natura ;
il controsoggetto è
fornito dalla tesi d e ll'o rig ine d iv ina
del
l inguaggio, avanzata
da l Süssmi lch in una memor ia letta già
nel
'56 d av anti
al l ”Accademia
e
pubbl icata dieci
anni
più
tardi
a Berlino: Beweis, dass der Ursprug der
mense/ølic/nen
Sprac/ve
göttlic/J sei.
Il
Süssmi lch
aveva
sostenuto che la riducibilità
d i
tutti
i
suoni
presenti
nelle
diverse
l ingue ad una ventina d i tipi
caratterizzati dalle le ttere de ll'a lfabeto
starebbe a significare
che
il
l inguaggio
è
stato
fornito
al l 'uomo
da
un
insegnamento
diretto
d i
Dio,
autore del
l inguaggio stesso.
Chiamando in causa il
L amb e r t
e alcuni studiosi del
lin-
guaggio d i popol i
selvaggi viventi,
Herder nega
la riducibilità
delle l ingue alla
combinazione d i
una
ventina
di suoni: il
l inguaggio
è un essere vivente che non si lascia
scomporre
meccanicamente:
i
segni
furono
sempre
inadeguat i
a
rendere
la creativa novità della parola e sarebbe curioso che
1'alfabeto
usato dagl i u o m i n i - con
tutta
la sua insufficienza -
fosse
proprio
opera
di
Dio
Herder
insiste
piuttosto sul lo stretto
legame
vitale
che unisce suono e sentire e
conclude:
« S e vo-
gl iamo chiamare
l inguaggio i suoni imme d ia t i che
accompa-
gnano
il sentire,
t rovo
che
la
sua
origine
è
affatto naturale
in
ogni caso. N on
solo non
è sovrumana, m a è chiaramente
animale:
la
legge naturale
d i una m acchina senziente › › ( 4 1 ) .
Il
l inguaggio
u m a n o è
tuttavia
d i altra specie.
«
Tutti gli
an ima l i
fino
al
pesce
più
ottuso danno
suono
al loro sentire: per
questo
però nessun animale,
neppure
il
più perfetto ,
ha
dato il
m i n i m o
inizio
autentico
ad
un
l in-
guaggio
umano .
Si elabori,
si
rafl ini,
si organizzi questo
insieme
( 4 0 )
ib . p. 1 0.
( 4 1 ) ib.
p.
23 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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52 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
di
suoni
com e si vuole, s e non
sopravviene
una
determina-
zione [Verstand]
di usare
questo
suono
con in tenz ione , non
vedo com e secondo la
legge
di natura esistente questo
suono
possa
diventare
un
l inguaggio
umano ,
un
l inguaggio
delibe-
rato. I
b a m b i n i producono mani festazioni
sonore
del
sentire:
come
gli anim ali; m a il l inguaggio che essi apprendono
dagl i
u o m i n i non è forse tutt'altra
cosa?
› ›
( 4 2 ) .
Herder condanna
Condil lac
quanto Rousseau: l'uno per
avere
ridotto l ' uomo
al
livello
del l'an im ale, l'altro
per
avere
innalzato
l'anim ale
indebi tamente
alla
dimensione
umana :
occorre
dichiarare
con
precisione
la
differenza
specifica del-
l ”uomo
rispetto agli altri
viventi.
Negl i
an ima l i la sensibil i tà,
le
disposiz ioni
e le capacità operative sono in funzione del-
l 'ampiezza e
m oltepl ici tà
della sfera d'azione: l ' uomo non ha
una sfera determinata, le sue capacità sono disperse sull ' intera
superficie
terrestre:
sul
piano
dell'istinto
è
l'ultimo
degl i
ani-
mal i ,
manca
anche
d i quei meccan ism i di segnalazione ope-
rativa
che
sembrano costituire
il lingu aggio d egli animal i .
« L'ape ronza mentre succhia, l 'uccello
canta
mentre fa il
nido:
com e parla invece
natura lmente l ' uomo?
N on parla
affatto
proprio c ome poco o nulla fa in forza del solo istinto
alla
maniera
del l'an im ale.
Un
neonato
u m a n o
-
s e
si
pre-
scinde da l
pianto
che viene
da l
suo sensibile
organismo
-
è m u t o : non es terna con i suoni
né
rappresentazioni
né im -
puls i (cosa che
fa
invece
ogni
animale a seconda della
specie
a
cu i
appartiene): posto
sempl icemente in mezzo
agli
animal i ,
è l'ultimo orfanello
della Natura . N u d o ed inerme, debole e
senza
mezzi ,
tim ido
e
senza
difesa
e
-
s o m m a
di
tutta
la
sua
miseria -
privo
d i ogni gu ida nella
vita.
Nato con una
sensi-
bilità
distratta e indebol i ta, con capacità indefinite e son-
nacchiose, con
incl inazioni
m olteplic i e fiacche,
palesemente
volto a
m ille esigenze,
destinato
ad una la rga sfera, eppure
tanto diseredato
e
abbandonato da non essere
dotato
neppure
d i
un lin guag gio per
esprimere
la
sua
insuflicienza. . .
N o
una
s iffa tta contraddizione non è compat ib i le con l”econom ia della
Natura .
In lu ogo d egli
istinti
altre segrete forze devono dor-
( 4 2 ) ib.
p.
24 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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I N T R O D U Z I O N E D E L
T R A D U T T O R E
53
mi re
in
lui Nato m u t o , ma . . . ››('“). Sulla
base d ella b ontà
e logicità
della
Natura si deve arguire che
c'è nell'uom o una
forza ulteriore, capace d i situarlo adeguatamente
nell 'ordine
universale:
proprio
la
mancanza
di
una
destinazione
e
di
una
attrezzatura
precisa
fa
tra lu cere la l ibertà
e l ' intell igenza.
« Si
ch iam i
com e s i vuole questa disposizione complessiva
delle
sue
forze: intelletto, ragione,
intenzione ecc.
Purché
non
si
intenda con
ques to nom e forze isolate
o m e r i
gradi
della
scala
delle
forze
animal i , per m e è lo stesso.
È
l'im-
pianto
complessivo
di
tutte
le forze
umane,
è
l'intera
eco-
nomia della sua natura sensitiva e
conoscit iva,
cognitiva e
volitiva, o megl io è l ”um'ca forza posit iva del pensiero che
unita ad un certo organism o corporeo assume
nell'uom o
il
n o m e d i ragione, laddove
negli
a nim a li d iv enta capacità tec-
nica:
nell'uom o s i
ch iama
l ibertà,
negli
an ima l i si fa
ist into.
La
differenza
non
è
però
d i
grado,
né
consiste
in
un
incre-
mento di forze,
bensì
è il volgersi e
svi lupparsi
di
tutte
le
forze in una direzione
affatto
diversa
› ›
( 4 4 ) . Pu r essendo iden-
t iche le forze
natural i
in
gioco,
opposto
è
il loro
convogl ia-
mento :
ciò
fa s ì che non
c i
sia
possibil ità
di svi luppo né
d i
passaggio da ll'an im ale a l l 'uomo, anche s e comune è il
grembo
materiale
della
Natura .
Herder
è
preoccupato
di
serbare
l'unità
della Natura : r i fugge palesemente da una separazione essen-
ziale
tra mater ia e spirito,
sottolinea
tuttavia che lo svi luppo
in
senso
mater iale o
spirituale
della Natura
dà
luogo a feno-
m e n i
distinti e irriducibili.
Così,
pure procedendo con l 'ani-
ma le dalla
stessa fonte, l ' uomo
assume fino dalle
pr ime mani -
festazioni
vitali
caratteri
essenzialmente
divers i
e
singolari.
< < È l 'um`ca forza posit iva del l'an im a che opera in questa
disposizione: un essere s e è più sensibile sarà meno razionale,
s e
è più razionale sarà meno vitale,
s e
più
illuminato
meno
mosso da impu l s i
oscuri :
è evidente
Tuttavia
lo
stato
d i
m ass im a
sensibil i tà
del l 'uomo
fu
pu r sempre
u m a n o
e
operava
in
lui
pu r
sempre
un'intenzione
consapevole
[Beson/1enbeit ] ,
anche
s e in
grado
meno notevole: par im enti
lo
stadio
d i
( 4 3 ) p.
37 .
( 4 4 ) ib . pp.
42-43.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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54
scan-T1 sUL Lmcuacc io
m i n i m a sensibil i tà
degli an ima l i r imane pu r sempre
animale
e
nella mass i ma
chiarezza
delle loro
rappresentazioni
[Ge-
danken l ] non c i fu m ai la consapevole intenzionalità d i
un
concetto
u m a n o
› >
( 4 5 ) .
Il m o d o d i essere
propriam ente
u m a n o è
l 'z'ntenzione
con-
sapevole o riflessione [Besonnenbeit,
Re/lexion] ;
da
questo
m o d o d i
essere il
l inguaggio
procede in
guisa
affatto
natu-
rale,
semplice, c ome una
spontanea manifestazione.
« L 'uomo dà prova d i riflessione, allorché la
forza
della
sua
anim a opera
in
maniera
ta nto lib era
da
potere
nell'intero
oceano d i sensazioni che scroscia per
tutti
i sensi.. . separare
un'onda,
fe rm a rla , c oncentra rv i l 'attenzione
e rendersi
conto
di
nota rla . Dà
prova d i
riflessione
quando emergendo dall ' in-
tero aleggiante sogno d i i m m a g i n i che
gli
trascorre
innanzi
è in grado d i raccogliersi in
un
m o m e n t o di veglia, d i in -
dugiare
volontar iamente
su
un'unica
immag ine ,
sottoporla
ad
un'osservazione
chiara più
t ranqui l la,
distinguerne i caratteri
in m o d o che il suo
oggetto
sia quel l ” immagine e null'altro.
Dà cioè prova d i
rif lessione
non quando è in grado d i
ricono-
scerne
v ivacemente
e chiaramente
tutte
le caratteristiche, m a
è in condizione d i discernere per suo uso uno o più caratteri
c ome
nota
dist int iva:
il
pr imo
atto
d i
questo
discernimento
dà il
concetto
dist into:
è il pr imo g iud iz io de ll'an im a
Come
ha avuto
luogo
questo d is cernim ento ? G ra zie ad un
carat-
tere che è stato costretto a dist inguere e che gli è
r isultato
ben preciso quale segno dell ' intenzione.
Beniss imo
Gr id iamo
con lui süpmca Questo pr ima contrassegno dell ' intenzione
è
la
parola
dell'an im a
Con ciò
è
stato
inventato
il
lin-
guaggio
u m a n o › › ( 4 6 ) .
Con m a ggiore c om piu tez za Herder espr ime - secondo la
disposizione
a lla fa nta sia che gli è propria - il suo intento
attraverso un esempio accuratamente esposto:
l ' uomo
che
vuole conoscere
la
pecora.
« Q u a n d o
[l'uomo]
giunge
a
desiderare
d i
conoscere
la
pecora non è più distratto da istinto a lcuno, non
c'è
più
( 4 5 ) p. 51 .
( 4 6 ) ib . pp. 52-53.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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INTRODUZIONE
DEL
TRADUTTORE
55
sentire che
violentemente
lo attragga o respinga nei
con-
fronti del suo oggetto:
la pecora
sta
li
completamente
quale
si palesa
ai
suoi
sensi. Bianca, morb ida , lanosa; la
sua an ima ,
che
opera
in
piena
consapevolezza,
cerca
un
segno
dist in-
tivo: 'la pecora bela ” . H a t rovato il carattere. Opera ora
il
senso
interno. Il belare - che ha
impressionato
mass ima-
mente l 'an ima, che s i è distaccato da tutti gli altri
dat i
del-
l 'osservazione
visiva
e
tattile,
che è balzato in evidenza, che
s i
è
imposto
nella maniera più
incisiva -
r imane presente
al l 'anima. La
pecora
r itorna:
bianca,
morb ida ,
lanosa;
la
vede, la tocca, s i r icorda, cerca il segno: la pecora bela
ed
ecco, l'anim a ora
la
riconosce “ Ahà sei la cosa che bela '
sente
dentro
di
s é :
la ha riconosciuta a
livello
u m a n o
proprio
perché la riconosce
e
le
dà un n o m e in maniera dist inta,
ossia in
base
ad un
carattere...
In
base
ad
un carattere dunque
e
che
cosa
è
un
carattere
s e
non
una
parola
interiore?
Il
suono del
be la to , pe rcepito
da un'an ima u m a n a quale segno
distintivo della pecora, è diventato
-
in
forza
d i
questa
intentio
-
n o m e della pecora: e c iò anche s e
m a i la
sua l ingua
avesse tentato d i
pronunciar lo.
L 'uomo
ha r iconosciuto
la
pecora al belato: un segno ben com preso in
grazia
del
quale
l'anim a
giungeva
a
ricordare
con
precisione
un' idea.
Che
cosa è questo s e non
parola?
e che cosa è compless ivamente
il l inguaggio u m a n o s e non una raccolta di paro le s iffa tte?
Quindi, anche s e non capitasse
m ai
al l'uom o
d i
rendere
que-
st'idea
ad
un'altra creatura e di volere e
potere
manifestare ad
e s s a
questo ca ra tte re della sua
intenzione
producendo con
le
labbra un
belato,
la
sua
anim a a vrebbe
tuttavia
belato nel
suo
intimo,
per il
fatto
d i avere scelto questo suono a segno
rammenta t i vo ,
e avrebbe
belato
una seconda volta per aver-
celo r iconosciuto. . . il l inguaggio è
inventato
è
s ta to s coperto
con la stessa
naturalezza
e necessità per l ”uomo con cu i l ' uomo
è uomo. . . ››(47). Così - con pecore e
belat i
-
Herder
ha
esposto
la
sostanza
della
sua
teoria.
Si inserisce ora
un
attacco
a Süssmi lch,
che ha sottolineato
un
nesso
essenziale
tra
ragione
e
l inguaggio
a sostegno della
( 4 7 ) ib .
pp. 54-56.
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56 SCRITTI SUL LINGUAGGIO
tesi di un”origine divina del l inguaggio umano .
Herder
gli
r im provera un circolo vizioso. «
Senza
l inguaggio
l ' uomo
non
avrebbe
la ragione, e
senza
la ragione non avrebbe l inguaggio.
Senza
l inguaggio
e
ragione
l ' uomo
non
sarebbe
suscettibi le
d i
un
insegnamento da
parte
di
Dio;
e senza insegnamento
da
parte
di Dio non avrebbe
d'altra
parte né
ragione
né
l inguaggio. . . e
dove and iamo
a
finire? Come può
l ' uomo
ap-
prendere il l inguaggio
mediante
insegnamento da
parte
di
Dio s e è privo di ragione? d'altra parte
senza
l inguaggio non
avrebbe
il
m i n i m o
uso
di
ragione.
Deve dunq ue
l ' uomo
avere
un l inguaggio pr ima d i averlo e d i poterlo avere? oppure
deve potere
diventare
ragionevole senza
il
m i n i m o uso d i
ragione?
Per potere profittare della pr ima sil laba
dell ' inse-
gnamento d i
Dio
deve
già
essere un
uomo. . . ,
ossia potere
pensare distintam ente: m a con
il
prim o pensiero distinto c'è
già
nella
sua
an ima
un
l inguaggio
e
questo
l inguaggio
è
stato
inventato con mezz i
u m a n i
e non per opera d i un insegna-
mento div ino. . .
Iddio non ha affatto
inventato
un l inguaggio
per gli uomin i : sono stat i gli uomin i , sempre con l 'opera
delle loro
forze e
solo
sottostando
ad
un'organizzazione su-
periore,
che hanno
dovuto
inventarsi il loro
lingu a ggio. P er
poter
ricevere
dalla
bocca
di
Dio
anche
soltanto
la
pr ima
parola in quanto
parola
-
ossia
c ome
carattere
distintivo
d ella ragione - occorreva la ragione e l ' uomo dovette im -
piegare
per capire q u ella pa rola c ome parola la
stessa
intel-
l igenza che avrebbe dovuto usare per inventarla origina-
r iamente
› ›
(“).
Lo stretto
legame
tra
ragione,
l inguaggio
e
umani tà prova
secondo
Herder
semplicemente
la
cooriginarietà
di
quest i
fattori: non si può essere u o m i n i
senza
l inguaggio e
senza
ragione:
il l inguaggio è connaturale a l l 'uomo.
L”attenzione s i sposta
ora
alla
considerazione
di un even-
tuale stato prim ord ia le in cu i
l ' uomo sarebbe
vissuto tra gli
an ima l i
in
condizione
ferina:
c iò
non
autorizza
affatto
a
concludere
con il Süssmi lch che
l ' uomo sarebbe
stato innal-
zato da quel lo stato da
un
intervento storico di Dio, che in
( 4 3 ) ib .
pp. 61-63.
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I N T R O D U Z I O N E D E L
T R A D U T T O R E
57
tale occasione gli av rebbe insegna to
anche
a parlare. Herder
r isponde che un tale stato di ferinità può essere
inteso
solo
c ome u na d egenera zione dovuta ad inf luenze esterne alla
natura
umana ,
capaci
di
opprim erla
non però
di
modi f icar la:
com e un vegetale che si curva perché im pedito
da
un osta-
colo m a appena l ibero riprende la sua
crescita verticale,
così
l ' umana
natura l iberata da
condiz ioni ambienta l i avverse
spontaneamente
proced e v ers o
la
vita
spirituale e
s i espr ime
nella
parola.
Come
il
bisturi che toglie
la cataratta
dall 'occhio
non
gli
dona
la
vista
m a
solo
r imuove
un
imped imento
al
suo esercizio.
In
questa
prospett iva
rivela la sua inconsistenza anche
l'ipotesi di
Rousseau d i
un
«
u o m o
d i natura
› ›
che
s i evol-
verebbe da ll'an im a lità alla
spir itual ità.
Per
Herder
non
c'è
passaggio:
l 'animale
non è che animale e
l ' uomo
per
quanto
ridotto
in
condizioni
esterne
di
abiezione
r imane
sempre
u o m o .
La
sc immia e il
pappagallo im itano fenomeni esterni
di compor tamento
u m a no :
manca tuttavia
la pa rola interiore
della intenzione consapevole.
« La
volpe
ha
m ille volte
agito c ome viene fatta agire
in Esopo; non ha tuttavia
m a i agito
con l ' intenzione che
le pres ta
Esopo:
e
s e m m a i
c iò
avvenisse
Sora
Volpe
avrebbe
inventato il l inguaggio e andrebbe favoleggiando di Esopo
proprio
c o m e ora Esopo di le i
› › ( 4 9 ) .
Il l inguaggio e la
ragione sono il
carattere specifico
ri-
spett ivamente esterno
ed interno dell'uom o: «
N on posso
pensare
il pr imo pensiero
u m a n o
né fo rmu la re il pr imo giu-
dizio
sostenuto
da
un'intenzione
consapevole,
senza
che
dia-
loghi
- o
cerchi di
dialogare
-
dentro la m ia
an ima ; il
pr imo
pensiero u m a n o dispone perciò per
sua
natura a l
dialogo
con
gli altri › › ( 5 ° ) .
La
terza
sezione si apre con una lunga
disquiz ione attorno
alla
funzione prim ar ia del
suono
n ella c os tituz io ne del
l in-
guaggio
esteriore
(pp.
75 -94 ) .
( 4 9 ) ib . p. 71 .
( 5 0 ) ib . p.
74 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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5 8 sciurrl
sui .
L I N G U A G G I O
I suoni emess i dagl i an ima l i e
dalle
cose in genere
sono
i
contrassegni
per
cu i
l ' uomo
pr imar iamente
li dist ingue e
li riconosce:
in
q uesta azione d i f issazione
di
un
carattere
distintivo
consiste
già
il
l inguaggio.
Herder
insiste
sul
pri-
m a to che l'udito ha rispetto
agli altri sensi
in questa opera-
zione d i instaurazione della vita spirituale. Dando l ibero sfogo
alla
fantasia
e all 'eloquenza l 'autore
ci
offre un bozzetto del
sorgere del l inguaggio in un u o m o
ipotetica m ente
solo in
un'isola abbandonata
per
opera
del
suono
e
del l 'udi to.
< <
Sis tem a telo c om odo
e a
suo
agio
su
un'isola
deserta:
la
Natura
si rivelerà a lui attraverso l'udito:
m igl iaia
d i crea-
ture
che
non
è in grado d i
vedere
sembreranno parlare
con
lui e
anche s e la
sua bocca e
il
suo
occhio r imanessero
chiusi
es ternam ente, la
sua an ima
non
sarebbe
del
tutto
priva
d i
l in-
guaggio. S e le foglie
d ell*a lb ero s torm end o fanno piovere
frescura
sul
povero
solitario,
s e
il ruscello
che
trascorre
m or -
morando g li culla il sonno e
spirandogl i
incontro il
vento
del l 'Ovest
dà
respiro alle sue guance, s e
gli dona
latte la
belante
pecora,
acqua la gemente fonte,
frutti
la
pianta
sus-
surrante,
c i
sono sufficienti interessi per conoscere quegl i
esseri benefici, c'è sufficiente
impu lso
per dare loro un nome,
pu r
senza
vedere
né
fare
uso
della
l ingua,
all ' interno
del-
l 'an ima. L'albero chiamerà
il « sussurrante››, «
spirante›› il
vento del l 'Ovest , « gemente
› ›
la fonte: ecco già un piccolo
dizionario in attesa del
conio
da
parte degli
organi
del l in-
guaggio. Com e
dovrebbero essere tuttavia povere e disgre-
gate le rappresentazioni che
Pammuto l i t o
connetterebbe con
q uei suoni
O ra
si conceda a l l'uom o l 'uso d i
tutti
i sensi: che veda,
tocchi e senta
ad
un tempo
tutti gli
esseri che parlano al suo
orecchio: cielo che
scuola di
idee e
di l inguaggio
N on è
necessario
fare
scendere
dalle
nuvole
c ome deu: ex mac/nina
né Mercur io né Apol lo: tutta
quanta la
divina Natura
da i
molti
suoni
è
maestra
d i
l inguaggio
e
Musa
Ella g li
fa
pas-
sare
davant i
tutte
le
creature:
ciascuna porta il suo n o m e
sulla
l ingua e si proclama a questa divinità visibi le velata
serva e vassalla. Registra il suo contrassegno nel libro della
sua signoria c ome
un
tributo,
affinché
l ' uomo a que l n o m e
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INTRODUZIONE DEL
TRADUTTORE
s i r icordi di lei, abbia in seguito a chiamar la e ad usufru i rne.
Mi
chiedo s e questa verità
“l'intelletto, grazie
a cu i
l ' uomo
è signore della Natura ,
fu
il padre di un l inguaggio v ivo , che
r icavò
dai
suoni
degli an ima l i
dotat i d i
voce
assurt i
a
segni
distintivi ',
questa
arida verità
m i
chiedo
s e non possa
essere
espressa in
maniera
più
bella e
nobile alla
maniera
orientale
dicendo
che '
Iddio
condusse
a
lui
g li
an ima l i perché vedesse
c o m e
chiamarli e
a l
modo
in cui egli li avesse
denominati
avrebbero dovuto
chiamars i
'. Come s i sarebbe potuto dire
in
maniera
più
precisa
secondo
lo
stile
poetico
orientale:
“ l'u om o inv entò
da
s é il l inguaggio, sulla
base
dei suoni della
Natura
vivente, a
contrassegno
del suo
intelletto
domi -
na tore ' › › ( 5 1 ) .
La s toria
del l inguaggio è legata alla storia del l'uom o che
da condizioni di povertà e di debolezza va v ia v ia dispie-
gando
le
sue
potenzialità
nella
direzione dello
spirito.
Il l inguaggio u m a n o è pertanto alle sue origini pross imo
alla sensibil i tà e alla s po nta neità della Natura intiera. Ope-
razioni, suoni, parole: i suoni della Natura assunt i a con-
trassegni delle cose diventano
parole d i uomin i .
«Tutta la Natura dà
suono e
nulla è più
naturale
per
l ' uomo
sensibile
che
vivere,
parlare,
agire
››(52).
Le
interie-
zioni, le ripetizioni
dei
suoni del
m o n d o circostante
danno
luogo ai primi verb i che designano le
azioni:
dalle
qua l i an-
cora non si
dist inguono
i soggetti,
significati
più ta rd i dai
nomi .
Gli articol i esprimerebbero connotazioni d i
valore:
amico-nemico,
forte-debole,
masch io- femmina .
Il
l inguaggio
nasce
da
un'an ima
bamb ina
che
interpreta
il
m ond o c ircos ta nte nelle
i m m a g i n i del
mi to
e che si
espr ime
natura lmente in guisa poetica.
Si può
essere
d”accordo nel dire
che
il
pr imo l inguaggio
u m a n o fu un
canto,
purché non si confonda
questo
canto
-
che è appunto l”espressione
immedia ta
del sentire u m a n o
in
quanto
u m a n o
-
con
il
canto
d i
altri
esseri:
ad
e s .
degli
uccell i .
( 5 1 ) pp. 77-79 .
( 5 2 ) ib . p. 82.
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60 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
< < Il
l inguaggio dell'am ore
è nel
nido
dell”usignolo
un
dolce canto, m a
è
ruggito nella tana del leone, un nitrito
nella
selva
e nel cantuccio dei gatt i uno strepito d i urlacci:
ogni
specie
parla la
sua
l ingua,
non per
gli
u o m i n i
m a
per
s é , gradevole a s e
stessa
non meno del canto del Petrarca a
Laura ››(53). N el canto dell'uom o non c i sono
soltanto
emo-
zioni e suoni m a c i sono
n o m i .
Alla
radice del
l inguaggio
e
della mus ica
d i
ogni popolo
sta lo < < spirito della l ingua
› ›
alla q ua le
occorre
attingere, s e
al
d i
là
delle
sparse
m e m b r a
delle
reliquie letterarie
del
pas-
sato si vuole r itrovare la
vivente
poesia di una cultura.
La III sezione tratta
successivamente
(pp. 9 4 -1 06) della
formazione del l inguaggio relat ivamente ad oggetti esterni
alla zona audi t iva . Herder cerca d i collegare
gli
altri dat i
sensoriali all'udito: il col legamento
avviene nel
Geğbl a
cu i
si
r iducono
tutti
i
fenomeni
d el s entire
c o m e
a
denomi-
natore
comune continuo.
«
Alla
base
di
tutti i sensi sta il
Geƒii/al
e ciò
dà alle
sensazioni
più diverse già un legame
tanto intimo, vigoroso, ineffabile, che da questa
unificazione
nascono i fenomeni più singolari
› ›
( 5 ^ ) . Oltre
la
lenta e labo-
riosa
unificazione
operata dalla ra gione, c 'è
l ' incessante
un ifi-
cazione
che
spontaneamente
opera
nel
profondo
del sentire
«
l 'oscuro
sent imento
› ›
e che sfugge prevalentemente all 'os-
servazione.
« Nelle creature
senzienti,
che
percepiscono si-
mul taneamente attraverso sensi differenti, è
inevitabile una
concrezione delle idee: cosa sono infatti tutti i sensi s e non
maniere
di rappresentare d i una forza posit iva unica del-
l'an im a?. . .
Quanto
più
i
sensi
sono
oscuri
tanto
più
conflui-
scono uno
nell'altro
e quanto meno sono es erc ita ti, quanto
meno si è
imparato ad usarne
uno senza
gli
altri
con
cogni-
zione
e precisione, tanto maggiore è l'os cu r ità A pplich iam o
questo
all'inizio del l inguaggio
La fanciul lezza e
l ' inespe-
rienza del genere
u m a n o
ha favori to il l inguaggio ››(55).
L 'uomo
emerge
da
un
oceano
di
impressioni
confuse
e
( 5 5 ) ib . p. 89 .
( 5 4 ) ib . p.
94 .
( 5 5 )
ib . p.
9 6.
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INTRODUZIONE DEL
TRADUTTORE
61
v ia v ia va
dist inguendo
una sensazione dalle altre:
facile
è
però
che
dat i
sensoriali diversi si scambino in un'identica
rappresentazione: ad
e s .
il
l ampo
è un
dato
solo
vis ivo,
m a
la
sua
rappresentazione
è
integrata
di
fatto
da l
dato
audit ivo
del
tuono
che concorre a dare il senso
della ra pid ità . H e rd e r
r iconduce così tutto il
problema a
due punti .
«(1) Poiché
tutti
i sensi
non sono
che maniere d i rappre-
sentazione del l'an im a, basta che l'an im a abbia una rappre-
sentazione distinta ossia un carattere
distintivo
e con questo
carattere
ha
già
u n lingu aggio
interiore.
(2)
Poiché
tutti
i
sensi, specialmente nella
fase
della
fanciullezza
umana , non
sono che
m o d i di
sen tire (Geğb lsa rten ) d i
un'unica
an ima
e
il
sent imento si
espr ime
sempre immed ia tamente
in
suoni
secondo una
legge
della
natura animale,
basta che un senti-
mento
sia elevato alla distinzione
propria
di un carattere,
perché già
la parola
divent i
un linguaggio
esternato
› ›
( 5 6 ) .
Per Herder
l'udito è l 'organo prim ar io del l inguaggio ed
è il
centro
del sentire um ano: < < da l m o m e n t o che l ' uomo
riceve soltanto
attraverso l'udito il l inguaggio della Natura
che
lo ammaes t ra
e senza
di
ciò
non può inventare
il
l in-
guaggio,
l'udito
è
diventato in
certo
m o d o
il senso
centrale,
la
vera
porta
del l'an im a
e
il
legame
unificatore
degli
altri
sensi
››(57). L'udito è infatti a
metà tra lo sconfinato campo
della vista e
la
troppo
angusta
area del tatto, media è la
sua posizione rispetto
agli
altri sensi anche quanto a pre-
cisione, vivacità, tempo di operazione, esigenza espressiva,
svi luppo.
Risulta agli occhi d i Herder una m irab ile organi-
cità
nel
m o n d o
d el s en tire
che
inserisce
final ist icamente
l ' uomo
nel l'arm onia
cosmica.
Il lingu a ggio d ell”u om o risulta un elemento essenziale
del
concerto della Natura .
Il r imanente della III sezione (PP. 109 -140 ) è la enun-
ciazione di cinque canoni relativi all 'antichità del l inguaggio,
debi tamente
esempl ificat i
e
commenta t i .
Ecco
gli
enunciati :
1 ) «
Quanto più
le l ingue sono antiche ed originarie,
( S 6 )
ib .
p . 9 9 .
( S 1 )
i b .
p p .
9 9 - i o o .
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62
SCRITTI
SUL LINGUAGGIO
tanto
più
la
formazione
dei n o m i
segue
l 'analogia dei
sensi
nei
loro
etimi › › (il naso dice
lo spirare
dell ' ira,
il
respiro
la vita ecc.)(58).
2)
«
Quanto
più
le
l ingue
sono
antiche
ed
originarie
tanto più negli et im i anche i sent im enti si intrecciano
› ›
(le
metafore)
( 5 9 ) .
3 ) «Quanto
più
una l ingua
è
originaria,
quanto
più
fre-
quentemente
i
sent iment i
si
intrecciano in e s s a , tanto meno
quest i
ultimi possono essere
dispost i in una subordinazione
esatta
e
logica.
La
l ingua
è
allora
ricca
d i
s inonimi :
pu r
sulla
base
d i una sostanziale povertà fruisce d i un'enorme inutile
superfluità › > (°°).
4 ) « C o m e l ”anima umana non è in grado di
r icordarsi
d i alcuna
astrazione
operata nel
regno
degli spiriti, m a è
giunta alla
astrazione
attraverso
occasioni
e r i ch iami
dei
sensi,
par im enti
nessuna
l ingua
possiede
nozioni
astratte
s e
non
conseguite per
v ia
d i
suono
e d i sent imento.
Più una
l ingua
è originaria, meno
f requent i
sono le
astrazioni
e tanto
più abbondant i i sent iment i › › (°').
5) « da l m o m e n t o che ogni grammat ica
non
è che una
fi losofia
attorno ad
u n lingu aggio
ed un metodo
per il suo
uso,
è
necessità
che
quanto
più
una
l ingua
è
originaria
minore
sia
la
grammat ica : la
l ingua più
antica
non
è
che
il
dizio-
nario
della
Natura
››(°2).
I
c om m en t i
d i quest i
enunciat i sono
sostenuti
da
un'in-
tenzione polemica
contro la tes i dell”origine divina del l in-
guaggio: le
metafore,
la sovrabbondanza
dei
s inonimi , la
scarsità
dei
term in i
astratt i
(i
nu m er i
ad
e s .
sono
relativi
al-
l 'uso effettivo che un popolo
ne
fa ) sono per Herder
segni
d i una capacità espressiva povera d i mezz i che
fat icosamente
cerca di
procurarseli ,
test imonianza d i un'origine terrena,
umana, storica del l inguaggio. Proprio
perché privo
d i ter-
( 5 5 ) ib.
p. 108 .
( 5 9 )
ib. p. 1 1 0 .
( 5 0 )
ib. p. 1 7 7 .
( 5 1 ) ib. p.
112 .
( 6 2 )
ib. p. 129 .
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INTRODUZIONE
DEL TRADUTTORE
mini adeguati
l ' uomo
cerca con
la m eta fora
d i estendere un
significato
noto ad un'intenzione ulteriore: proprio perché
privo d i un dizionario adeguato
l ' uomo
da più
parti
si in -
dustria
ad
indicare
la
stessa
cosa
dando
luogo
nel
tempo
ad
un
accumu lo
inutile d i s inonimi .
La sezione cu lm ina in un profilo di
grammat ica
storica
generale, che
vede procedere i n o m i
da i verbi ; vede i termini
v ia v ia adattars i ad una più precisa circostanziazione arti-
colandosi
secondo coniugazioni
e declinazioni, per polveriz-
zarsi
infine
nelle
partice lle avv erb ia li,
preposizionali
ecc.
Una
legge
di
econom ia gov erna
lo
svi luppo.
Il
progresso
del l in-
guaggio
è infinito quanto quello del l'Um an ità: tutto è storia,
m o t o da l
basso
verso
l'alto.
La
seconda
parte del saggio (pp. 143-222)
affronta la
do-
manda : «Per quale
v ia
l ' uomo
ha
megl io potuto e
dovuto
inventare
il
l inguaggio?
› › .
Herder,
presupponendo un
fina l i smo
universale
della Na-
tura,
si
aspetta
che
ad una
disposizione del l luomo
al l in-
guaggio
corrisponda
un concorso d i aiut i nel l'am biente esterno,
si che lo svi luppo delle facoltà
u m a n e
avvenga
lungo un
iti-
nerario
logico ottim ale. Herder enuncia
quattro
«leggi capi-
tal i
della
natura
e
della
specie
› ›
u m a n e
che
presiedono
allo
svi luppo del l inguaggio.
I)
< <
L 'uomo è un essere
pensante
l ibero e att ivo, le cu i
forze
operano in progressione:
per
questo
è un essere par-
lante
› ›
( 6 3 ) .
II) « L 'uomo è per
destinazione essenziale una
creatura
di
gruppo, un
animale
sociale:
Pelaborazione
di
un l inguaggio
gli
risulta pertanto naturale, essenzia le, necessaria ››(“).
III)
« Poiché non era possibile che l'intero genere u m a n o
r imanesse
un gruppo unico, non era
neppure
possibile che
la l ingua
r imanesse
unica. Si ha dunque
la
formazione
d i
diverse l ingue nazional i › ›
( 6 5 ) .
IV)
«
Allo
stesso
m o d o
in
cu i
con
tutta probabi l i tà
il
( ß ß ) i b . p . 1 4 4 .
( 6 ^ ) i b . p . 1 7 0 .
( 6 5 )
i b .
p . 1 8 7 .
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64 SCRITTI SUL LINGUAGGIO
genere u m a n o è un'unità in progresso da un'origine unica
verso un'unica
grande
organizzazione vitale, lo stesso
accade
per tutti i l inguaggi e con
essi
per
l'intera
concatenazione
della
civiltà
› ›
(°°).
N on
c i impegnamo nell 'analisi dettagliata di questa
s e -
conda parte, che sodd is fa la fo rma della
domanda
posta da l-
l 'Accademia m a che
nulla
aggiunge a quanto
abbondante-
mente
è
stato
già
detto c irca la
natura e
l 'origine
del
l inguaggio
nella
parte
iniziale della trattazione.
Herder spazia
verso
il
tema
d i
una
storia
generale
del l'Um a nità:
bast i
q u i
ricor-
dare
quanto occorre
per la comprensione della discussione
ripresa
da H a m a n n sul
tema
specifico della natura del l in-
guagg io .
All'ultimo biglietto d i Herder dell 'ottobre del '69 da
Nantes,
seguì
nel
fitto
c om m erc io epis tola re
tra
H a m a n n
e
Herder un silenzio di quas i
tre
anni.
Il
27 gennaio del '7 0 H a m a n n annotava in appendice ad
una lettera al
Nicolai :
< < Del nostro 'torsista ' non
ho
più
avuto neppure una riga dopo il suo imbarco. Adesso dovrebbe
essere a Parigi:
vorrei
che il suo
cursar fosse presto
c o m -
piuto
› ›
(67).
Il
12 settembre
del
”7 0
-
scrivendo ancora al Nicola i -
commenta : « Il
Sig.
Herder pare av e rm i totalmente d imen-
t icato: ho avuto un”u l tim a
sua
lettera
ancora
pr ima che
salisse a bordo a Riga.
Mi
viene voglia di pronunciare su
H u m e
e anche su d i lui il Tam* m i e a x e
tant
pis del Mar-
quir
››(°8).
H a m a n n
è
comunque
in form ato
del
successo
nel
concorso berlinese, c ome
appare
dalla
lettera
al
Nicola i del
22 settembre 1 7 7 1 , alla
conclusione
della q ua le s criv e:
« È
ancora
v ivo
il nostro Herder? Il suo scritto di concorso
non
sarebbe
dovuto
uscire per lo
scorso S .
Michele?
››(°°).
N on abb iamo
notizia
più
ricca dello
stato d 'an imo, non
( 5 5 ) ib . p.
203.
( 5 7 ) Cfr. Z H . III, 2.
( 5 5 ) Cfr. Z H . III,
3 .
( 5 9 ) Cfr. Z H .
III, 6.
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iN'i'xoi›UzioNE
n i - : L T R A D U T T o i u - :
65
certo
soddisfatto, di H a m a n n
nei
confront i del
saggio acca-
dem ico del giov ane a m ico: certo il silenzio è eloquente
L'attacco
a Herder è
preparato
da
un'azione
di accosta-
mento
al
tema,
consistente
nella
recensione
su l
n u m .
1 04
delle «
Königsbergsche
gelehrte u nd politis che
Zei tungen › ›
del venerdì
27
dicembre 1 7 7 1 del
Versucb
einer Erk lärung
der Ursprungs der
Sprache
d i
Dietrich Tiedemann
(edito a
Riga presso Har tknoch
con
la data 1 7 7 2 ) .
Il Tiedemann ( 1 7 4 8 - 1 8 0 3 ) entrava allora nel m o n d o dei
dotti
e
H a m a n n
lo
qual ifica
«
candidatus
juris
ed
ex-precettore
in Liv on ia ››(7°). La breve
recensione
di
H a m a n n
si con-
clude
con
l 'annuncio del saggio
di Herder.
La
recensione al
saggio herderiano
sull 'origine
del
lin-
guaggio fu pubbl icata
nel n u m .
26
d i
lunedì 30 m arzo 1 7 7 2
sulle « Königsbergsche
gelehrte u nd politis ch e
Zei tungen
› ›
e
completato
da
una
«
/ lbƒert igung
› ›
nella
Beylage
al
n u m .
37
dello
stesso giornale,
in cu i H a m a n n prende la
parola
in
veste d i
Aris tobu lo
« maestro del re Tolomeo, appartenente
alla
stirpe
dei sacerdoti consacrati con
l ”unzione
› ›
(2 Mac-
cabei
I,
10) .
La recensione al Tiedemann
e
le due parti della
recen-
sione
a
Herder
apparvero
riunite
in
un
vo lumet to ,
edito
nel 1 7 7 2 da Kanter a Königsberg.
Herder
ricevette
la pr ima pa rte della recensione al suo
saggio attraverso Har tknoch che si era recato alla fiera d i
Lipsia. La seconda parte g li
fu
inviata
da H a m a n n stesso
ins ieme
ad
una lettera del 14 giugno 1 7 7 2 .
«Vecch io
e
caro
amico
-
scriveva
H a m a n n
-
dopo
tanto
Vi abbraccio e Vi scr ivo con mol ta
confusione.
Da
quanto
ho
potuto tirare fuori dai m ie i am i c i di
Curlandia
e Liv on ia d i
ritorno d alla fiera d i Lipsia Voi non m i capite proprio più
( 7 0 )
Il
T i edema nn
divenuto
nel
1 7 8 6
ordinario
di
f i losofia
a Mar-
burgo con
una s toria della fìlosofia
in
6
voll . (Marburgo, 1790-97) :
Geist
der :pe/eulat iven
Pbilosopbie
von Tbale:
b is
Berkeley.
Si ricorda ancora
il Syrtem d er
Stoisc/Jen
Pbilosopbie (Lipsia,
1 7 7 6 3
voll.), i tre volumi
di Unterrucbungen
ü ber
den
Menscben
(Lipsia, 1 7 7 7 - 8 ) , il Tbeätet oder
über da: menrcb l i cbe
Wissefl .
Ein Beitrag
zur
Vernunft/eriti/e (Franco
forte
s .
M.,
1794 ) ,
usato come b a s e
dogmatica
nella polemica
antikantiana.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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66 sciurrr sUL L I N G U A G G I O
e questo è un triste presagio
per
la nostra amiciz ia,
quanto
alla q uale potete fare
conto
della m ia
incrol labi l i tà,
per quello
che è concesso a
noi
m orta l i. Da i
fogli
acclusi potete vedere
che
i recensori
hanno
l iqu idato:
quanto
al
resto
la
faccenda
non m i
interessa
più d i quanto
abbia
m otiv o d i interessare
Voi. . .
› › ( 7 1 ) .
Il
biglietto
è concluso
da
un invito a Königsberg
e dall 'annuncio
della nascita del l'orm ai
treenne prim ogenito.
H a m a n n non
abbandonò
la discussione
sul
l inguaggio e
dalla
lettera
del
1 °
agosto
1 7 7 2
di
Herder
sappiamo
che
un
nuovo contr ibuto hamanniano è
stato
distribuito a
pochi
eletti: Des Ritter:
von
Rorenkreuz
letzte
W i l l e n s m e y m m g
i iäer den göttl icben and
mense/Jl icben
Urs pru ng der
Spracbe,
edito
in appena 12 esemplar i da l
Kanter con la
falsa data 1 7 7 0 .
In
mancanza d i altre
in formaz ioni
esterne c i
sembra
op-
portuno
riportare
la
pr ima
parte
della
citata
lettera,
in
cu i
Herder
cerca
d i giustif icare la
propria
posizione e dà notizia
dell 'elaborazione del
nuovo
saggio Ueber d ie älterte Ur/eunde.
< <
Stanno
q u i davant i a m e, st imat iss imo, venerato vecchio
amico , tre cose
su
cu i
io -
per
quanto
inadeguatamente
-
devo dare r isposta:
la vos tra
lettera, i due nu m er i di gior-
nale
(con
appendice
e
farsa)
e
il
nobile
cavaliere
di
Rosa-
croce, la cu i an ima Iddio faccia beata e cosi sia N on
posso
dire d i capire
tutto:
né so com e possiate Voi aver scritto
tutto
questo, né
vedo
quale filo stendete
fra
i
tre
pezzi: d'altra
parte,
poiché la Vostra maniera d i
pensare non m i
è
stata
m ai
più
scoperta
né
m ai
è
coincisa
d i più
con il m io inten-
d imento,
accolgo
anche
i
tre
pezzi,
c ome
m i
venissero
dalla
cieca e
dorata
età d i
Sa tu rno: c om prend endo e traendone
vantaggio
per quello che
posso.. .
Mi
è intanto pu r sempre
inco m prens ib ile
che - per dirla
in
gergo s cola stic o
e letterario - il Vostro dono
l inguistico
si
diparta
da l
m io. Ch i
dubi ta, o ha m ai
dubitato
o può du-
bitare
con
tutte
le
' r ts p 1 . o r o ' to 's i . ç
del
fatto
che
Iddio
abbia
prodotto il
l inguaggio
attraverso
gli uomin i? Che
Iddio
non
abbia agito per v ia m is tica bensì abbia parlato
attraverso
la
( 7 1 )
Cfr. Z H ,
III,
7-8.
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INTRODUZIONE DEL
TRADUTTORE 67
Natura ,
g li
animal i , attraverso
un
pantheon di voc i
parlanti,
una spinta derivante da i bisogni um ani, ch i lo ha
m ai
am -
messo più d i m e? Dico
' a m m e s s o
',
perché
dim ost rar lo [il
cabbalista
ed
il
vate
del
tripode
investito
da l
vento
può
dire
e mostrare ( o r 1 p . o u É v s w )
quello
che
vuo le ] al cospetto del-
l 'illu s tris s im a regia Accadem ia prussiana delle scienze non
era certo
affar
m i o
Prendete c ome volete il rompicapo che io ho scritto
questo
trattato non in qual i tà di
concorrente
al premio bensì d i
a
Strassburgo,
giacché
dovevo
andare
~
e
sono
andato
-a
Fi-
renze, Parigi,
Londra ecc.
con
Sua
Grazia il Principe di
I-Iolstein (di cu i
ognuno -
d ico ognuno
-
mi diceva mera-
vigl ie) . . .
Il
fatto
che abbia accom pa gna to con un
biglietto
il pari-
m e n t i
anon imo
scritto inviato
al Formey
e che
questo
avesse
lo
scopo
d i
volere
r isultare
uno
'
scritto
di
un b a lordo
'
non
già
“
del reame
di Yvetot ' m a
dell ' intera
superficie terrestre,
che aspettava la sua
sentenza a
Ragusa o in Cornovaglia. . .
/ : inc rigna, nota e la crym a e rerum ...
Aggiungete ancora che
la
buccia leibnizio-estetica era
proprio l 'unica maschera
d i
cu i potessi avva lermi . . .
i n s o m m a
H a m .
non
ha
certo
scritto
questa
volta
c ome
ch i
voglia
dare
una m ano. E per maggiore
disgrazia
io non posso
leggere
i
vostr i oracoli s e non c ome provenient i da l deserto.
Che vi scrivo tutto questo al d i fuori d i tutte
le
connes-
sioni
polit iche
mi è
test imone,
pr ima delle Mu se, il
Padre
di
tutte le
cose. Nicola i
mi ha inviato
il Vostro Rosacroce
e
detto
che
egli
e
Mosè
[Mendelssohn]
non
lo
hanno
capito
e che Mosè è del
Vostro
parere
circa
la
tesi del l'um an ità del
l inguaggio: egli lo considera
div ino.
Vedete dunq ue per quale
canale nobile e comprensivo
il
V o s tro s c ritto è giunto a
m e.
Vi
assicuro anche che la m ental ità di quel lo scritto d i
concorso ha, può e deve avere su d i m e un`influenza tanto
scarsa
quanto
il
quadro
che
sto
ora
inchiodando
al
m u r o .
Mostrerà
che
le
cose stanno
proprio
a1l'opposto
uno
scritto
attorno a l pr imo
documento del l'um an ità,
di cu i
il
pr imo
esemplare è destinato
(non so s e
a volare
o
a
strisciare,
a
secondo
d i quanto imporranno le
caurae
secundae) al l'am ico
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68 SCR ITTI SUL LINGUAGGIO
H a m a n n . E
questo sarà il m io pr imo
scritto
'senza
n o m e
'
› › ( 7 2 ) .
Herder
non
aveva
indicato
il
proprio
indirizzo
e
in
base
a
questo fatto
H a m a n n mot i va il ritardo
della
sua risposta,
che è
datata 6
ottobre
1 7 7 2 .
In questa lettera
c 'è l 'annunzio
del comp imento d i
un
nuovo scritto
destinato a
concludere
la
querelle
sul l inguaggio e
sulla
c on do tta ten u ta da
Herder
con
gli
avversari berl inesi in quell 'occasione.
< <
il
sopraggiungere
della
Vostra
visita
è
stato
ancora
più
significat ivo, perché stavo
proprio completando
il m io
pr imo e
forse ultimo lavoro e che avevo in an imo
d i
dedi-
care proprio a Voi. Appena arriva dalla s tam pa, dove l”ho
mandato , il
pr imo
esemplare
arriverà
a Voi di volo: per d i-
vertirVi,
farVi venire
l ”acqual ina
in bocca e farVi
sognare
la
notte
con
impegno
d i
m e.
Leggete
q u i
la
testata.
Philologische
Einfãlle
und Zwe i fe l
über
eine
akademische Preisschri f t
Ps.
CXX.
4 .
Ein
Fragment
von
Herrn
Johann Georg Hamann
genannt
Magus
im
Norden
haussässig am alten Graben N. 7 5 8 .
zu
Königsberg in Preussen
7 7 3
im W e i n m o n a t .
Chi mi v u o l
cercare adesso
qu ind i m i può trovare
››...
( 7 7 ) Cfr. Z H , III, 10-11.
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I N T R O D U Z I O N E D E L T R A D U T T O R E 69
« La m ia anima aveva
già
anticipato tutto c iò che la
V os tra lettera m i
ha detto
circa il nostro
f ra intendim ento
o piuttosto circa il
f ra intendim ento
da
parte
del pubbl ico,
che
-
purtroppo
o
grazie
a
Dio
-
non
giunge
a
capire
neppure
s é medes imo
ed
è
l 'occasione più
propizia per la
pesca degli
uomin i .
O g n i schermaglia ha dunque fine.
Alleluia
Sono adesso il pr imo a
ridere
della m ia
mestiz ia
per il
fatto
che
un
giovane
c o m e Herder avesse potuto essere
tanto
debole
da
prostituirsi
a
im itare
i
begl i
spiriti
del
suo
secolo
e il
loro
bon ton
››...
« Le
m ie scorrerie domestiche
contro
il
pitico
vincitore
sono l”u l tim a impresa con cu i spero di coronare quest 'anno
ed eternare
la
nostra amiciz ia. . .
Il
m io
Herder d ia
loro pane
e
vino. . .
e a
m e nessun
mo n ume n t o
d i
pietra.
Exegi. . .
Horat.
EccoVi qui , ottimo amico , il principio e la
fine mancano
i passi d i m ezzo, né sono richiesti: qualora dovessero però
essere richiesti, s i
tro vera nno fa cilm ente
› > ( 7 3 ) .
Un
altro prob lem a tra va glia va H a m a n n
in
que i
giorni:
una r iduzione d i stipendio connessa con
il riassetto
in corso
negli
uff ici
ammin i s t ra t i v i
prussiani
secondo
il
piano
della
Plurmacberei di
stile francese
introdotta da
Federico
II nel-
l'impianto
fiscale. « sono da l '67 secretaire t raducteur presso
l'Acci:e e Direction
doganale
di qu i : ho
cominciato
con
1 6
talleri al
mese di
stipendio
e
con
mol ta
fatica
sono arrivato
a
30. Adesso sono stato ridotto
a 25. M a
voglio
m orire
c ome
Sansone
e
vend icarmi
dei
Filistei
del l'ar it/J m etiq ue
poli-
t ique.. . › › ( 7 7 ) .
La v end etta
s ans onia na s i concretò in
un
pa m pb let v io len -
t iss imo
contro
Federico II, la sua
politica fiscale
vessatoria
e a ntited es ca , le idee f i losofiche irreligiose e i m m o r a l i che
( 7 5 )
Lettera d i Hamann
a Herder del 6
ottobre 1772 : ZI-I,
III,
15-17.
Echi
degli stessi tem i si trovano nella lettera d i H aman n a August
Eberhard
del
7 ottobre 1772.
HI
( 7 4 ) Cfr.
lett. cit. d i Hamann
a Herder del 6
ottobre 1772 : Z H ,
, 17 - 18 .
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7 0 sciurr i s U L L I N G U A G G I O
ne
stavano alla
base: il
testo
è a
noi
r imasto
in f o rma quas i
d i
lettera Au Salomon de
Prusre
ed
è
redatto in francese.
Au Salomon
de
Prusse
fu
steso non soltanto contempo-
raneamente
ai
Gbiribizzi
e
d u b b i filologici
bensi
faceva
corpo
con essi in
m o d o da costituire un'unica
opera bicipite e
b i-
l ingue,
c ome ha provato al di là
d i ogni dubb io il
control lo
del Nadler
( 7 5 ) . L'babitus
hamanniano del
concreto
cultu-
rale e vissuto e l'intento d i crociata
a ntillu m inist ica
che
m u o v e
l'opera del Mago del
Nord
rendono
l'unità delle due azioni
polemiche
sostanziale,
si che
si deve
leggere
un
unico
iden-
tico
scrit to, anche
s e
è
o r m a i
corrente l 'uso d i presentare le
due parti divise.
Per
questo vale la
pena
d i
non
lasciare
cadere
altri
scrittarel l i
d i polemica
legati
a
questa
vicenda,
nei
qua l i non s i fa
parola
esplicita forse
del problema
l in-
guaggio, m a
che stabil iscono
l'equilibrio
prospettico
entro
cu i
l 'autore
è
situato
consapevolmente.
La
crudezza
-
a
volte
temeraria
-
dell 'attacco contro il Salomon de Prurse fece
sì
che l'intero scritto franco-tedesco fosse
rifiutato
dagl i
am i c i
editori Har tung e Kanter. H a m a n n
insistette
- con la palese
intenzione d i fa re uno scandalo - con una
ironica
lettera
alla loggia massonica d i
Königsberg,
d i
cu i erano m e m b r i
i
due
librai,
in
data
13
ottobre
1772(7° ) .
Per la II domenica d i Avvento
( 1 7 7 2 )
H a m a n n com -
pletò un secondo scritto
provocator io
diretto al
Nicolai ,
al
quale
offr iva
per la pubbl icazione il
manoscr i t to
r ipudiato
in
camb io
d i una som m a assurda: Selbstgesprãcb eines Autori.
Herder ebbe
il
pr imo annuncio
dello
scritto -
uni tamente
all 'annuncio
d i
un
altro
saggio
polemico
contro
]ohann
Augus t
Eberhard -
il 13
gennaio
del ' 73 .
< < G ià
in
novembre è stata
l icenziata
per
essere stampata
nella ' sveva
Hal le
' una Beylage zu
clen
Den/ewiirdigkeiten
des seligen Sokrates d i un Ecclesiastico d i Svevia. Sarebbe
dovuta essere pronta già
nell 'anno o r m a i
trascorso: non si
( 7 5 ) Cfr.
N.
III, 424-425.
( 7 5 ) Cfr. Z H , III, 22-25.
A bb ia m o ins erito la lettera tra
i
testi
seguendo l'esem pio
d el
Nadler di cui
a bb ia m o s egu ito
anche l'edizione:
N. III, 61-65.
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I N T R O D U Z I O N E D E L T R A D U T T O R E
7 1
s a però ancora
neppure
una sil laba del
destino
d i questo
pic c olo m a nosc ritto ,
a
c u i pro b ab ilm e nte
succederà c ome alla
pr ima parte. Appena ne avrò saputo qualcosa e il
ba m b i no
sarà
venuto
a lla lu ce,
provvederò
a
soddisfare
la
Vostra
curiosità. . .
Ho speranza che riceviate pr ima uno stravagante pro-
g r a m m a : il Soli loquio di
un
autore. Ho d'altra parte
la sfor-
tuna d i dover trattare con gente che è priva d i sent imento e
per
di
più
fuori strada, anche
s e supplica in
ginocchio
per un
paio
d i righe: non riesco ad ottenere nulla s e non a prezzo
di
tempeste
e
tem pora l i
nel
senso
estetico.
Anche
dell'esito
di
questo
lavoro
si prenderà d unq ue cura
la dea Túxn
Spero che il
m io
prospectus
non
Vi
faccia
paura,
né
Vi
faccia
arrossire, né
Vi
fa ccia crepa re da l ridere
c ome que l
filosofo
per
v ia
del gusto del
suo
asino per
i
fichi . . . spero
ancora
che lo scherzo
sia
considerato senza
mal iz ia,
che
i
critici
r imangano
a
bocca
aperta
com e
uccell i
davant i
a
grap-
poli d'uva dipinti, nel caso che lo scherzo non risulti
per
loro
troppo alto, ossia acerbo secondo il l inguaggio della
volpe.
Mi
aspetto in proposito
da
parte
Vostra
una dichia-
razione leale e
da
amico , qu ind i qualcosa d i più d i un
sem-
plice
recepisse. N on Vi espongono quanto m e stesso e Voi siete
coperto
almeno
quanto
io
m i
preoccupo della m ia
pelle.
Da l
m o m e n t o che
siete
diventato
un P ita go ric o, fa te la
Vostra
parte dell'osservatore
olim pico fino
a
che
st imate
che ne valga
la pena
› › ( 7 7 ) .
H a m a n n
ricevette
la pr ima
copia
d i stampa del Soli loquio
il
21
gennaio
' 73 ,
com e risulta dalla sua lettera a Herder
del
24 .
(Lo
aveva
stampato
Hinz
a
Mitau
o
Har tknoch
a
Riga).
«Viva il
re
ed ogni
Prussiano
che va in
esilio dica:
A m e n A m e n Dio
solo
s a
c ome ho passato
questo
tempo. . .
Forse
il Soli loquio
sarà
arrivato
pr ima
della Vostra lettera,
che ho r icevuto solo con
l'ultima
posta
il 21 .
S e sia giunto
in
tempo
ai suoi superiori non so: e - a
que l
che pare -
non
devo
neppure
saperlo.
Uno
dei
primi
esemplar i
è
stato
r iservato
a Voi: non
s o
però c ome
né
per opera d i chi.
( 7 7 ) Cfr. lettera di Hamann a Herder del 1 3 gennaio 1773 : Z H ,
III,
32-33.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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7 2
s c R I T T I
s U L L I N G U A G G I O
Comunica temi
il
giorno
del
r icev im ento,
possibi lmente
a giro
di posta. Ho
davvero
val icato il
Rubicone
della
follia
e
sarò costretto a gius tif ica rm i con un romanzo, che per amore
di
Brooke
voglio
intitolare
Le
ƒ ou
de
lettrer
e
forse
La m ia
palinodia, perché
il titolo d i Apologia m i fa nausea e mi è
odioso.
Aiu ta tem i, così
c ome io ho v o lu to a iu ta rV i.
Voluirre
sat ert.
Forse
abb iamo una buona occasione per ridare vita
alla
favola
d i Oreste e Pilade.. . N on
s o
ancora
nulla della
Beylage
dell'ecclesiastico
di
Svevia
› › ( 7 5 ) .
N el
numero
14
del
1 5
febbraio
1 7 7 3
delle
«
Königsbergsche
gelehrte und politische Zeitungen › › H a m a n n dava
l 'annuncio
del Soli loquio
di un
autore: «
Quest i
due
sedicesími
sono
stat i
stampat i
com e si dice all'Inferno
per
m a n o
del Dottor
Faust
e sotto il suo
mante l lo :
oltre a c iò che dice il titolo
contengono la
sostanza
della lettera d i
un Cinese,
che
si
ch iama
Mien-Man-Hoam,
ad
un
celebre
editore
di
B.
››(7°).
N el numero
21
d i
giovedì
1 1
marzo
1 7 7 3
dello
stesso
giornale d i Königsberg Nicola i dava
notizia
della sua risposta
stampata
in 24 esemplar i in f o rm a d i lettera
Al
Mago del Nord
a Königsberg in Prussia, res idente a lla
Fossa
Veccbia n. 758 .
Altrimenti
cb iedere a lla libreria Kanter.
Stampe
con
porto
pagato
( 5 ° ) .
N el numero
seguente del 15
marzo
'7 3
le
< < Königsbergsche
gelehrte und
politische
Zei tungen › › portavano il
seguente
avviso: < < A richiesta del f irm atar io: un pa io d i buon i amic i ,
che il
cielo
conosce megl io di m e, si sono intesi per fare
del numero di
casa
m ia il punto di
r ifer im ento
di un
loro
carteggio
segreto
e
invero
l'uno
sotto
il
n o m e
d i
un
uccel lo
cinese, l'altro s otto q uello, che incute
magg ior
r ispetto, di
un
corrispondente romano. . .
Perché
non mi succeda
per
v ia
di questo scherzo
come
al povero Suarle con la sua
c a s a
spi-
ritata nel Fool
of q ua lity
del sig. Brooke, sono costretto ad
in formare
ciascuno
ed
in particolare
eventual i
comprator i
( 7 9 ) Cfr.
lettera
d i Hamann
a
Herder
del
24 gennaio 1773 : ZI-I,
III,
35-36.
( 7 9 )
Cfr. N. IV, p. 3 7 7 .
( 0 0 ) Cfr. N. III, p. 430 . .
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INTRODUZIONE
DEL
TRADUTTORE
73
che
l 'attuale
proprietario
della c a s a s ita a lla
Fossa Vecchia
n.
7 58 non
è
m ai s ta to
un mago,
né d iv enterà m a i un
alchi-
mis ta ,
né
intrattiene il
m i n i m o
rapporto d i intesa
con
ombre
venute
da
lontano
né
con
fuoch i
fatui
d'a l
di
là
del
prato.
N on negherò certo d i avere
proclamato alcune
pagine,
con
il
tono
e il senso in cu i le ho
scritte,
più d i una
volta
il ca-
polavoro del m io
estro,
m a già da qualche
tempo
sono state
riposte in luogo sicuro in
attesa
di
un m om ento
di maggiore
tranquillità e freschezza per
la
messa a punto f inale, soprat-
tutto
per q u a nto rigua rda
alcuni
passi
per la verif ica
dei
qua l i
aspetto
prospettive
d'altra parte.. . Sia
comunque
com e vorrà:
m i propongo espressamente di scoprire di
persona tutta
quella
messa in scena e quella
farsa
cinese e spero d i poterla sma-
scherare,
s e
potrò, con
l 'azione
e i fatti, che al
m io
gusto sono
l 'eloquenza
m igl iore.
]ohann
Georg H a m a n n
› ›
( 5 1 ) .
Herder ricevette
il
Soli loquio hamanniano il 1 0 marzo
del
'7 3 con una lettera accompagnator ia da
parte del Nicola i
e ne diede immedia ta notizia a H a m a n n in una lettera piena
d i
sospetti
e
d i
timori:
lamenta
d i
non
sapere
d i
che
cosa
si tratti, chiede di vedere il testo che
sta
alla radice del sempre
più complesso e misterioso gioco, protesta le proprie respon-
sabil ità
d i
ecclesiastico,
il m om ento d elic ato
in cu i
si
trova, la
violenza
che H a m a n n pare esercitare
sugli am ic i
coinvol-
gendoli in un affare tanto oscuro
q u anto pericolos o ecc.
ecc.
( 5 2 ) .
La
risposta
d i
H a m a n n
è
sarcastica
(20
marzo
' 7 3 ) :
da e s s a
apprendiamo in
particolare
che
ha
provveduto affinché
non esista altro che una copia del pericoloso
testo franco-
tedesco
(Gbiribizzi
e Au Salomon
de
Prurse).
« Mi compiacc io che siate cosi preoccupato del
Vostro
man-
tello e del V os tro c olletto . N on considerate
però
la m ia Musa
una
mogl ie
d i P otifa r. . .
Lode
a
Dio
e
che
siate
riuscito
ad
( 0 1 ) Cfr.
N .
IV, 378 .
( 0 7 ) Cfr.
lettera d i
Herder a
Hamann del l '11
marzo '73:
Z H ,
III, 36-37.
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74
scRITTI
sUL L I N G U A G G I O
avere il
Soli loquio
e che sia proprio
M . Coelius
[Nicolai]
la
persona
che dovete ringraz ia re per questa cortesia...
A h A h Le figure contorte anomale
allegoriche
sono
dunque
diventate
il
m io
elemento,
senza
d i
cu i non
posso
né
respirare
né
pensare Da l m o m e n t o che m i considerate
proprio la mogl ie d i Poti far, perché non
dovrei
a m ia volta
paragonare
il
nostro
corrispondente romano [Nicolai]
alla
f e mm i n a Giaele?
Ella,
richiesta d i acqua,
gli diede latte
e
portò
burro su uno splendido piatto.. . Voi, reverendo
amico ,
avevate
sete
del l 'acquoso
Soli loquio
e
-
guarda
un
po”
-
ri-
cevete ins ieme una sostanziosa risposta -
uni tamente
ad un
chiodo
e
ad
un m artello
da
fabbro, che Vi
ha procurato
un
po' d i ma le d i testa. Fate uso dell 'accluso ba lsamo
n u m .
22
[delle
' Konigsbergsche Zei tungen ']
e
s e
Vi
fa bene, non
scordateVi
di intonare con
Debora
Sia
benedetta
tra le
donne
Giaele,
la m oglie
di Eber il
Kenita
Sia
benedetta tra
le
donne della tenda
. . .Forse
s e
foste
arrivato con la Vostra
richiesta 4 set-
t imane
pr ima,
forse sarei stato tanto
debole
da eleggerVi
depositario
del
m io piatto coperto: a
condizione però
che
poteste essere
esposto
a qualche
tentazione
della carne, d i cu i
adesso
siete del tutto
esentato.
Il m io
manoscr i t to
poi non
è di natura
ta nto s piritu a le né
trasfigurata
da
potere essere
depositato s imul taneamente in due luoghi .
Per
quello che
m i
consta
in questo m o m e n t o non ne
esiste
al
m o n d o
che
un
unico
esemplare, ed
io
ne ho bruciato d i
m ia
m a n o tutto il
materiale
relat ivo. N on preoccupateVi :
I Coelii
e
l'intera
c o m -
briccola
che andate sogna ndo non hanno letto nulla e non
sanno
nullal...
› › ( 5 5 ) .
H a m a n n
condusse
la
sua
operazione
in silenzio, tenendo
abi lmente
Herder
all 'oscuro
d i
ogni
sua
mossa .
Il
mano-
( 9 5 ) Cfr.
lettera
d i
Hamann
a Herder del 20 marzo
1773 :
Z H ,
III,
p. 38.
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I N T R O D U Z I O N E
D E L
T R A D U T T O R E 75
scritto
dei
Gbiribizzi e del Salomon du Nord r imasto sottratto
ad
ogni occhio indiscreto finì per essere depositato nelle
m a ni del Moser: la lettera stampata del Nicola i al Mago del
Nord
apparve
nel
corso
del
'7 3
in
u n fa s cic oletto
edito
da
Gebhard a
Francoforte sul
Meno
(e stampato
a
Mitau da
Hintz) in
unione
con
la
risposta hamanniana Alla Strega di
Kadmonbor . In un abbozzo d i lettera ad un destinatario ri-
masto indeterm inato del
25
marzo '7 3
ved iamo
intrecciarsi
la d is cu ss ione c on
il
Nicola i con un altro saggio
d i polemica
contro
la nuova
politica
economica
di
m arca francese:
La
lettre perdue
d'une
sauuage du Nord à un financier de Pe-Kim
(edita da Hintz a
Mitau
nel marzo e nell 'agosto del 1 77 3) .
« Ho inviato il 6
febbraio
al sig. Hintz un piccolo
mano-
scritto e il
10 alcuni
esemplar i
d i una risposta
a
stampa. Gli
ho scritto
il 3 di questo mese e il 20. L°ho scongiura to di
d a r m i
almeno
notizia
di
avere
r icevuto,
perché
la
cosa
m i
sta a cuore, e non sono s ta to degna to d i un rigo, né
posso
sperare risposta. Un siffatto compor tamento è sgradevole in
ogni
senso
e
quas i
intollerabile,
perché ha
tempo per corri-
spondere con
Varsavia
e chissà con quale a ltra lo ca lità .
La
S . V . ammet terà che il m io mestiere non è quello
dello
scrit-
tore
e
che
il
m io
ruolo
a ttu ale non
è
un
punto
d i
arrivo
m a
solo un mezzo per un certo scopo.
Ho
la
soddisfazione, altrimenti fino a q u i non sperimen-
tata,
d i avere raggiunto interam ente i
m ie i scopi
con la risposta
di M. Coelius e di
arrivare
così, Oltretutto in
maniera
im -
prevista, al nocciolo della faccenda. In alto loco mi ha nno da to
l ' incarico
di
scrivere
attorno
alla
famigerata
Histoire
pbilo-
ropbique et
pol i t ique
d ei etabl issemens et du
commerce
d ei
Européens
dans le:
deux Ind es , Am s terda m , 1 7 7 2 , 6
vol l .
in 8° gr. Una Signorina, che ch iameremo Catina per ev ita re
un
r idicolo scam b io con una davvero troppo grande Cate-
r ina, è decisa a non r inunciare a lla s tram b a idea di
pubbl icare
la
lettera
perduta
d i
un
S a u - u a g e
du
Nord
à
un
Financier
de
Pe-Kim attorno alla citata
opera.. .
››(“).
( 0 4 ) Cfr. abbozzo d i Ham ann del 25
marzo
1773 : Z H ,
III,
42.
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76 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
Il
gioco
è
tutto fatto
d i
al lusioni
e i colpi sono
in
gran
parte
in funzione
d i
un
fa r
credere, sospettare,
indurre a
scoprirsi, a saggiare ecc.: le lettere d i cu i
disponiamo
sono
ovv iamente
-
non
m e n o
degli
sc r itta relli d i
cu i c i
occupiamo
-
element i della partita, non
forniscono faci l i
element i d i cronaca
e devono essere alla loro volta pazientemente decifrate. N on
lo tenteremo e c i accontenteremo di stralciare qua e
là
qualche
nota d i colore e d i ambiente. Ecco ad
e s .
un
passo della let-
tera di H a m a n n al
Nicola i
del 27 marzo ' 73 :
«
V .
E.
avrà
probabi lmente
letto
nel
n u m .
22
delle
°
Ge-
lehrte u nd
politische Z eitu ngen” d i q u i la
m ia
dichiarazione.
Dato
che
po t r em m o
essere ent ramb i
un po' troppo parzial i
nel giudicare
della corrispondenza
del l 'ex-Mandarino
con
M.
Coelius Serotinus,
possa la cosa
servire
d i passatempo ai cri-
tici, specialmente
ai più recenti,
s e t rovano che ne valga
la
pena.
S e
l 'ex-Mandarino
ha
avu to la
mi ra
d i
renderm i
r idicolo o d i spaventarmi , posso garant irgl i che nessuna delle
due cose
gli
è
r iuscita.
N é la sua caricatura cinese né il tubus
d i qualche altro pseudo-profeta o
progettista
mi
distrarranno
dalla meta .
Il pr imo e
miglior
m o m e n t o d i quiete sarà per
il
m io pic co lo m a nosc ritto e farò
per parte m ia
tutto
il
pos-
sibile
per
facilitare
il
superamento
dell 'esame
da
parte
della
censura
pubbl ica
e avverare
senza
usura sibil l ina la
profezia
del
nostro
padre antico in nostrae amici t iae m e m o r i a m .
Questo è quanto t rovo
necessario
a ggiu ngere a lla
m ia
dichiarazione scritta e stampata nei Vostri confront i
parti-
colarmente c ome u o m o d i
parola.
Ricavo da l
m io
vecchio
onesto
Montaigne
(II
Ch.
1 7 ) .
Qi/on
accuse,
s i
on
ueut,
m on
projet, mais m on progrez , non...
Aspettate
dunque quanto
al manoscr i t to
d i
esserne
Voi
stesso il
giudice
o quel lo che vorrete. Di più non
potete at-
tenderVi da un autore onesto e distaccato per tappare la
bocca al boia. Si Dominus uoluerit ,
ƒaciemus
boc et
illud
› › ( 5 5 ) .
Tralasciando
l 'analisi
della
selva
d i
a llu s io ni m in ute
delle
non mol te
lettere dell'ultimo
semestre
del
'7 3 preferiam o
( 0 5 ) Cfr. Z H , III,
43-44.
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INTRODUZIONE
DEL TRADUTTORE 77
limitarci a
stralciare
da un abbozzo della lettera di
H a m a n n
a Friedrich Carl
v on
Moser del 1 ° d icembre '7 3 uno schizzo
del l'ins iem e
della
situazione,
in
cu i
si illum inan o significati-
vamente
anche
i
motivi
di
fondo
dell'opera
letteraria
del
Mago del
Nord .
«Le
m ie
due speranze s ono relative ad un
manoscr i t to
che tengo in
tasca
e
ad
una
operazione
che ho in petto:
su
c iò
mi spiegherò con chiarezza
e senza pudori .
V . E. ha avuto
la grazia
d i prendere
v ivo interesse alla
m ia m icros copica
opera
letteraria
fino
a
q u i
data alla luce
e
in
base
ad un
espressivo
Suo cenno
posso annoverarla tra
que i
lettori
il
cu i
consenso è l 'unico olio per
la m ia lampada
d i au tore . Presentem ente - a quello che pare
-
il
m io intero
piano
d'attacco è
a punto
e mi r iprom etto pertanto una si-
curezza
ancora
maggiore nel caso che dovesse occorrermi d i
d i fendermi
e
gius t if ica rm i.
La vocaz ione soc ra tica
fu
di
trapiantare
la mora le dal-
l'Olimpo sulla terra e
di
spiegare a
livello
d i
evidenza
pratica
un
piccolo oracolo
delfico,
la
m ia
vocazione
è
stata quel la
di sconsacrare in guisa analogica il s antu ario d el nostro credo
e del nostro
canone,
d i
renderlo
corrente e di perseguire con
il
flagello
dell”ironia
moderna
i
m oralis t i
falsi,
apparenti
e
spacconi.
I n s o m m a tutti ins ieme
i m ie i
opuscula sono
un
bussolotto
per
dirla con Alcibiade. Tutti s i sono in
parte
scandalizzati in
parte
presi
spasso
del
satiro e
nessuno ha
pensato a l catechism o luterano di cu i m i
sta
a cuore assai la
fede,
il n o m e e il gusto e il
c ui v ig ore
è nato
appunto
destinato
al papa
e
ai
Turchi
di
oggi.. .
Come ho detto, il manoscr i t to è nella
m ia
tasca e non m i
serve più,
perché ho già raggiunto i m ie i
intenti
senza
d i
esso e
potrò
raggiungerl i in ogni m om ento, s e così vorrà una
volontà superiore.
Sono poche pagine.
N on s i può negarne il
colore locale e nazionalistico. Tutto in
esso
è locale e indi-
viduale
e
il
buon
sale
vi
abbonda
con
laconica generos ità .
La
s to ria rig uarda i 5 talleri delle m ie
finanze
che m i sono
stati
decurtat i dalla ar itbm etiqu e pol i t ique sans r ime et ra ison.
N on è però che un broui l lon scritto nell 'ottobre
1 7 7 2
e cosa
tanto
vecchia per
m e
che
m i
fa nausea il
vederlo.
Il fedele
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78
SCRITTI
SUL LINGUAGGIO
fratello dovrebbe
ricevere questa reliquia cosi
c ome
è ,
ag-
giungere su
un
foglietto
quella parola
o due che
ancora
manca,
farmelo avere
a
volta di corriere
oppure
consegnarlo
d i
persona
al
suo
Mago
in
occasione
d i un'altra
missione
d i
pace
nel
Nord
con un giudizio en
general
o en detail : esclu-
s ivamente a beneficio dei m ie i
futuri
lavor i ed elucubrazioni ,
s e Iddio mi darà
vita.
Gli
altri m ie i motivi per
sopprimere
questo l ibriccino,
dolce
al
palato
m a duro per la digestione
per m e e per
gli
altri, r isulteranno
forse
a l pr imo sguardo,
s e
non
ho
perduto
del
tutto
il
discernimento,
il
che
è
pu r
sempre il v ero prob lem a .
Ripeto:
non è che un broui l lon che non posso più vedere,
né
tanto meno mettere in bella copia,
perché
il
m io
povero
fratello amma la to non
prende o r m a i
più la penna per m e,
m a passa
la
maggiore
parte
del tempo a letto o nella sua
cella.
Basta
così
per
l'intento
e
il
metodo
della
m ia
attività
lette-
raria
perché
mi interessano d i più d i
tutte
le contingenze
della medes ima. . . › ›
( 3 5 ) .
La
lettera del 27 febbraio 1 7 7 4 ci
in fo rm a
che H a m a n n
ha affidato l 'unica copia del
manoscr i t to
franco-tedesco in
questione al signore di Moser.
«
Per quanto r iguarda
il
manoscr i t to
tutto
s i
r iduce
forse
ad un ingenuo
errore,
che non mi vergognerei m ai d i am -
mettere.
Mi
sono figurato in buona fede che l 'abbozzo, per
quanto sia rozzo e debba in parte risultare tale, non sarebbe
r isultato
indifferente
né
al benefico u o m o di Stato
né
al
fedele
fratello laico, da l m o m e n t o che tratta lo stesso argomento
da
due
punti
d i
vista
assai
opposti,
tra
i
qua l i
non
ho
saputo
trovare
m igl iore
term ine
med io che
il
detto profetico:
' Na-
bucodonosor, il m io
servo
':
in c iò
risiede anche il punctum
saliens
di questo parto prematuro .
N el caso che V .
E.,
avendone m ai tempo e
voglia,
dovesse
trovare
in quest i
fogli
qualcosa d i prammat i co e
magico
d i
Suo
gusto,
chiedo
c ome
unica
grazia
d i
buttare
giù
in
fretta
e senza
preoccuparsi
c iò
che
la lettura
le abbia
suggerito e
( 0 5 ) Cfr. Z H ,
III, 414-415.
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INTRODUZIONE DEL TRADUTTORE
79
d i
farmelo
conoscere:
nel quale caso
aspetterei
di ritorno
all 'occasione
manoscr i t to
e annotazioni relative com e
contro-
camb io con usura:
a questo
punto probabi lmente c ome N o e m i
mi
sottoporrei
a
nuove doglie,
s e
il
malcapi tato
capolavoro
potesse in un tale m o d o
ottenere
nuova
f o rma .
N el caso invece
che V . E.
non trovasse nulla
che corrispondesse
al dip loma
assegnatomi, l 'unica
m ia
richiesta è che
l'a t tua lm ente
unico
esemplare
esistente,
d i
cu i
per
di
più
non
esiste
assolutamente
copia,
dove e c ome è pereat , com e si
conviene
ai m o n u m e n t i
del l 'umana
vanità
› ›
( 5 7 ) .
Il
manoscr i t to
f inì con il cadere nelle m a n i d i Herder,
avendone tuttavia fatta fare il Moser
copia:
e
fu
serbato nel
Nacblass
herderiano.
G ià pr ima
che
la
questione dei Gbiribizzi filologici s i
fosse
composta
nel
silenzio,
un
nuovo
personaggio
si
era
fatto luce nella mente d i H a m a n n : il maestro Heinr ich Schröder,
destinato a difendere
la
presenza dello
Spirito
div ino nel lin-
guagg io , des ta to dalle Betrac/atungen
über
d ie Religion pubbl i -
cate nel '7 3
dall'illuminista
Christ ian Tobias
D a m m .
L'an-
nuncio è nella lettera d i H a m a n n a Herder
del
13
novem-
bre
1773.
< < Ehi amico car iss imo
State
attento
al
vecchio
Heinrich
Schröder, ab itan te nella \Veissgerbergergasse a Pisa in Prussia:
che non gli venga in mente di s criv ere delle Considerazioni
stravagant i attorno
a ll'et im olog ia
e
la
sintassi della sua m a-
terna l ingua tedesca Comunque il buon ciclope monocolo
per
Vostra
for tuna
in
mater ia
di
ortografia non
si
spinge
mol to più in
là › ›
( 5 5 ) .
Il saggio fu edito nel 1 7 7 3 a Francoforte da Gebhard:
Nuova apologia della
lettera
H.
Il 26
agosto
del '7 4 H am a nn
trascriveva
« per
la
sua
brevità e innocenza › › ad uso del l'am ico Herder una recen-
sione
apparsa
a
Kiel:
( 0 7 ) Cfr. lettera d i
Hamann
a Friedrich Carl
von
Moser del 27 feb-
braio 1 7 7 4 : ZH, III, 7 1 .
( 5 0 ) Cfr.
Z H ,
III,
63 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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80
scRITTI
S U L
L I N G U A G G I O
< < Innanz i tutto
c 'è una
polemica
contro un così
detto
maestro di religione straordinario C.T.D. circa l 'uso della
lettera H in
fine
e in corpo di
parola.
Poi un'apologia della
medes ima
lettera
compiuta
da
e s s a
stessa.
La prim a
parte
tra-
bocca di
chiacchiere
d i cattiva lega m al connesse: la seconda
è pazzia. A r iprova di q ues t'u l tim o fatto valga il passo che
segue,
giacché quella
lettera s a anche scrivere: ' La m ia
esistenza e
sopravvivenza.. .
' Cfr. ' Kieler gelehrte Zei tung ':
num . 29 .. .
› › ( 5 5 ) .
( 0 9 ) Cfr. ZH,
III
,102-103.
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TESTI HAMANNIANI
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Saggio
attorno
ad
una
questione
accademica
di
Aristobulo
Orazio.
nos
roelia
virginum
sectis
in
/'uvenes virginibus acrium
cantamus vacui, sive quid ur imur,
non praeter solitum leve:
1 .
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W D
F O R T U N A M PRIAMI
C A N T A B O
E T NOBILE BELLUM
Scriptor cyclicus olim
2 .
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SAGGIO ATTORNO AD
UNA
QUESTIONE ACCADEMICA
Il titolo d i
questo
soggetto è ta lmente problemat ico che
non posso incoraggiare nessun
m io
lettore a divinarne il senso.
Spiegherò
dunque che
m i
è venuta voglia d i mettere per
iscritto
a lc uni pens ieri
attorno
al
tema
pro po sto d a ll'A cc a-
demia
d i
Berl ino
per l 'anno 1 7 59 . Questa
celebre
società
ha
r i tenuto
d i
partecipare
al m o n d o il
la v o ro pre m ia to uni tamente
alle
t rattazioni
dei sei altri concorrenti sotto il titolo d i
Dissertation,
q u i a
remporté
le prix proposé par
l 'Academie
Royale des sciences et
belles
lettres
de
Prusse, sur l ' influence
reciproque
du
langage
sur
les
opinions
et
des
opinions
sur
le
langage. Avec les pieces,
q u i ont concouru,
à
Berlin
MDCCLX,
4 .
A m io
pa rere la
questione dell ' influenza reciproca d i opi-
nioni e
l inguaggio
avrebbe potuto essere superata più facil-
mente s e si
fosse definito
il prob lema
pr ima d i procedere
alla
soluzione(1) .
Da l
m o m e n t o
però
che
i
dotti
( 2 )
non
hanno
bisogno d i tale
asciutta
fondatezza per in tend ers i tra loro,
forse per il
fatto
che su proposizioni indeterm ina te si può
scrivere più doviziosamente e a
buon
mercato, gioverà ai let-
(1 )
Hsp
iravcóç,
IB
- m v . ,
pia
åpx-h,
10€;
| I . é ) . ) . o u a ' i .
xaìtóãç
ßou7»zu[a']üa|.,
š | . 8 é v < 1 . L
S a t
- : c a p i oil üv - E - h ßoult i ) , 'ñ
åitav-ro;
å|J.a.p-ráwatv
åvdtyxw
'roùç
S è itokkaùç
Mìnüsv
51|. oúx
I a ' a a ' I .
1 : - h v oùa lav šuáowou ,
c h e
oüv
: E 5 6 1 1 - : g 0 1 ' ) Btauoìoyoüvsai
åv åpxfi 'rñç
exérliewç,
i tposìàlóv-rs; ö è -rò slxòç á.-::o8I.8óow'w, oiire 'yàp
åauro íç
oü-re
á)~.k[f | }»]oI .ç o | . x . o } » o - y o ü ç i v . 'E-ycb
oüv mzl. où pù
- i t á . 0 u › | , 1 . € v 5
oùòtotç
e * n : L ¬ : | . -
|J . í I › | .Lev òuokoyiç
i)é|.i:vo|.
öpov,
sl; 10610
ånoß ìénovreç
xal .
âvaqzápowsç -rùv
o u é x l i t v i c o i z b u a i ä a Socrate
nel
Fedro di Platone 3 .
(2) AOEOZOKDOI
'fzyovó-:se
åvrl . e o ø p ú ' › v , Ibidem 4 ,
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UNA QUESTIONE
ACCADEMICA
89
poli,
delle società, delle sette e degli uomin i , una
compara-
zione d i p iù
l inguaggi
e d i un unico
l inguaggio
in diverse con-
nessioni
d i luogo, di tempo e d i oggetto favor iscono un
mare
di
osservazioni,
che
un
dotto
f i losofo
saprebbe
ridurre
a
principii
sempl ic i e a classi
generali. S e le
nostre
rappre-
sentazioni
si
orientano
secondo
la prospe ttiva de ll'an im a , che
alla
sua volta secondo l'o pin io ne d i molti è determ inata
dallo
stato
del corpo , un 'applicaz ione
analoga
si
può
fare per il
corpo di un intero popolo. I l ineament i
del loro
l inguaggio
corrisponderanno
dunque
al l'or ientam ento
della
loro
m entalità
ed ogni popolo lo manifesterà
a ttra v ers o la
natura,
la
f o rma ,
le leggi e le n o rme del suo parlare altrettanto bene che con
la sua cultura esteriore e lo spettacolo d i
azioni
pubbl iche.
Si è raffrontato il
dialetto ionico
con lo stile che gli
è
proprio;
d'altro canto la puntigl iosità legale, che rese tanto
cieco
il
popolo
ebraico
al
tem po della
divina
tentazione,
salta
agli
occhi dallo
stesso suo l inguaggio. Da questo orienta-
mento della m ental ità
si
origina la relativa
ricchezza d i
uno
stesso
l inguaggio in cert i
camp i e
la
corrispondente
povertà
in
altri
fenomeni derivant i dalla medes ima
sproporzione che
vengono
calcolat i
vuo i come perfezione vuo i
c o m e imperfe-
zione:
il
capriccio
rivelato
dagl i
idiotismi
e
tutto
c iò
che
s i
intende
per
genio d i una l ingua. Questo
tratto
naturale non
deve essere
confuso
né con la grammat ica né con
l 'eloquenza,
né
più
né meno
com e la somiglianza di un dipinto non è
della
stessa
specie
della
s immet r ia
del disegno e della commis t ione
delle tinte
O
della
luce e
delle
ombre, bensì è
indipendente
da
quest i
fattori.
Lettori che abbiano familiarità a lmeno con u n buon
pe-
riodico
o una biblioteca si r icorderanno fac ilm ente il n o m e
d i due dotti7 che posseggono intelligenza e
meriti
d i prim 'or-
ordine,
il più vecchio nella gra m m a tica e f i lologia germanica,
il più
giovane
nella gra m m a tic a e f i lologia
orientale,
che tut-
tavia
hanno
assunto
a
metro
del
loro
giudizio
e
vogl iono
sta-
bilire
pubbl icamente
parecchi pregiudizi d i miopia
filosofica
e d i ciarlataneria filologica nei confront i del genio di queste
l ingue. L'onorif ico titolo d i maestro d i l inguaggio e di poli-
store
non è indispensabile a
ch i
abbia la fortuna di azzeccare
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90
scRITTI sui . L I N G U A G G I O
il
genio
della
sua
professione.
Vale anche q u i quanto Esiodi
parlando d i
navigazione
dice a proprio vanto:
Asúšw
5 - h
T o i .
uárpa
1 r o } » u c p } » o É o ' ß o L o
ñakåaanç
olive
'ri
vauirhinç o ' e o ' o < p | . o ' p . š v o g
oííre
'rt
vnãv
åtivlvà
xoti.
63;
špšw
Znvòg vóov aiybóxoio '
Moücrou.
-yåp
pf šöúöotšotv åñšocpasov i iuvov 8 s w 4 .
-. U L
G *
Poiché
la
nostra m ental ità si fonda su impressioni sensi-
bili e
sulle
sensazioni
connesse,
è assai
ver is im ile
l ' ipotesi d i
u na concorda nza
degl i
s t rument i
del sent imento con
le
mol le
del
parlare
umano . Allo stesso m o d o in
cu i
fa
proprio
d i un
popolo
un certo colo re O
un
certo
taglio
degli
Occhi, la
natura
senza diff icoltà
ha
potuto partecipare
modi f icaz ioni delle
l ingue
e
delle labbra,
che a noi
sfuggono.
Thomas \W il lis
(Cerebri
A na tom e nerv oru m q ue d es criptio et
usus: cap.
XXII)
t rovò
nelle
ramificaz ioni
della
quinta
coppia
d i
nerv i
la
causa
per
cu i gli sguardi
amoros i e i baci
servono da
vocabolario
uni-
versale
a
questa eloquente
passione 9 .
Il commerc io con sordi e muti
fornisce
mol ta luce
sulla
natura dei l inguaggi più antichi. Il solo spirare d i un suono
basta
per Operare le dist inzioni più sottili. La voce degli ani-
m a l i
si
presenta
a
noi
più
limitata
d i
quanto
deve
essere
per
la
sua
funzione
d i
scambio comune,
per il
fatto
che i nostr i
sensi sono inf ini tam ente più ottusi. Con la disponibil i tà a
parlare(4)
e
l 'abi tudine ad ascoltare
cresce
la
distrazione
da
a m b o
le
parti
e il
bisogno
d i nuov i sussidi. Ri tmo e accentua-
zione
tenevano
il ruolo della
dialettica posteriore:
un orecchio
sicuro
del
ritmo
ed
una gola
ricca
di
tonalità
erano
un tem po
principii ermeneutic i e om iletic i che non
avevano
nulla da
invidiare ai nostr i quanto a fondatezza
ed evidenza.
Si vede
da
ciò c ome la na tu ra dell 'attenzione e dei suoi
oggetti
possa
ampl iare O restringere il l inguaggio d i un
popolo
e
dargl i
questa
o quella
coloritura
.
Secondo:
mode ,
pregiudizi
di
apparenza
e
d i
prestigio
corrent i
in un popolo ne
costi tuiscono anche
la m ental ità
(4 ) Sam. W eren fe ls , Diss. de Loque la in O p u s c u lis T b eo lo gic is Pbi-
losopbicis
et
Pbilologicis,
p.
760, 76 110 .
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92 SCRITTI SUL LINGUAGGIO
condo l 'uso
patrio O
d i
questa
O d i
quella
m o d a che un
dotto
(napakoyilóusvoç
šv
mi}owo}»oyiqt15)(°) s a rendere
verisi-
mile a i s u o i uditori.
Terzo:
il
campo
del
l inguaggio
si
estende
da l
sil labario
fino
ai
capolavor i della
poesia e
della
più ra ffina ta filoso fia ,
del
gusto e della critica; e il
loro
carattere
è
dovuto
s ia
alla
scelta dei
vocabol i sia alla
formazione
fraseologica. Da l
m o m e n t o
che il
significato
del termine l inguaggio
è
assai vario sarebbe
megl io determinarne il
concetto
badando al suo
intento
quale
mezzo
per
partecipare
i
nostr i
pensieri
e
comprendere
i
pen-
sieri altrui. La posizione del l inguaggio rispetto a questo
duplice scopo sarebbe
pertanto
la dottrina capitale, in
base
alla
quale
si potrebbe
sia
spiegare che dedurre a priori i
fenomeni del
reciproco
inf lusso d i opin ion i e l inguaggio.
Poiché so che ai lettori delle < < W öchentliche Frag- und
Anzeichnungsnachrichten
› ›
non può
interessare
lo
svi luppo
d i questo concetto, né nu lla io
devo
at tendermi né per il
m io
n o m e
né
per i m ie i provent i dalle espressioni del
loro
giudizio, sono
dispensato dalla fatica d i sciogliere
personal-
mente con questa chiave
la
questione accademica.
Un filosofo
che trovi
più com od o s criv ere una dozzina di trattati attorno
ad
una
proposizione
scolastica
piuttosto
che
leggerne una
mezza
dozzina d i già
stampat i sarà
contento della tracc ia
q u i indicata
circa
que l rapporto,
quanto l 'antico
f i losofo alla vista d i una
f igura
geometr ica, giacché non avrebbe più considerato
un
paese sconosciuto un semplice deserto incolto.
N on c i
mancano le os serv azioni
per
determinare in m a-
niera
piuttosto
precisa
il
rapporto
del
l inguaggio
con
il
suo
reciproco uso.
La
penetrazione d i questo rapporto e l 'arte
di trarne applicazioni fa
tutt'uno
con lo spirito delle leggi
e i segreti del governo ( 7 ) 1 7 .
Proprio
questo rapporto crea
autor i classici. L'eccesso d i confondere i
l inguaggi
e la fede
(5) Coloss. 2.
4 .
(7 ) « 1 : e | . p C › v ¬ : a . v .
S è
-ru/re;
mzl.
o'uvá.†ew the 'Ovouaxpi - :ou u èv yev ou š vo u 1 ¬ : p d › - : o u
ö e w o ü - m a p vouoñeaiav, yuuvaairñvai
5' ¢ \ ' › - : ò v
š v
Kpfrrn
Aoxpòv
övsa
:cai
šmön-
u oü v s a xovrå 'réxv-nv p.av¬:v.x-hv- 'roúsou
S è yevåaìiou. Oáùm-:zz šratìpov,
Odcìtnroç
8 ' á o c p o o t ¬ : † | v Auxoüp-fov
:cal
Zátìtsuxov, Zaksúxou ö š
Xapobvöav
› › . Aristotele,
de
Repub l . lib. II, cap. 1215.
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U N A
Q U E S T I O N E AccADEiviIcA 93
acritica in cert i
segni
e f o rmu le sono talora colpi di stato
che nel regno della verità contano d i p iù che la più vigorosa
radice di un vocabolo a ppena s ca va to
fuori
o l'infinita
genea-
logia
d i
un
concetto;
colpi
d i
stato
che
non
vengono
in
mente
neppure nei
sogni più rosei ad
un dotto
ciarlatore né
a
un
loquace
apprendista
artigiano.
Vogl io concludere
con un paio d i esempi nei
qua l i
pare
che il
l inguaggio
es erc iti u n influsso sulle opinioni e
le
opi-
nioni s u l linguaggio.
Chi
scrive
in
una
l ingua
straniera
deve
sapere
adattare
la sua m ental ità
com e
un amante(5) . . . Chi
scrive
nella sua
l ingua materna ha il diritto del marito(') s e
la
s a
dominare.
Uno
che pensi con la sua
testa
farà sempre
violenza
alla
l ingua, invece un
autore
al soldo d i una società si adatterà
alle parole prescritte com e un poeta mercenario s i a da tta a lle
r ime
f inal i
(bout- r imés) ,
che
lo
conducono su i
binari
dei
pensieri e
delle opinioni
più convenienti .
La repubblica
il
più
delle
volte
ha per q ues ti
scrittori
corrivi
la
debolezza d i
un
maestro di
scuola d i ruolo nei
confront i
d i
al l ievi
che
sono
pronti
a
snocc io la re la
lezione anche
s e non ne capiscono più
di quanto il sig.
Merian
1 ° della
nuova
l ingua materna della
repubblica
dei
dotti.
Ho
letto
il
conciso
e
st im olante
profi lo
del
lavoro
premiato di questo degno
m e m b r o
con tanta più
soddisfazione in quanto posso
trarne
occasione per
ripensare
all 'onore d i
un
rapporto
con
lui e
avva lerm i
d i questa circo-
stanza
per
celebrare con il più
devoto
rispetto il r icordo della
sua amiciz ia .
'H
'AFAHH
o \ . ' › 5 š - : c o r e
T u i r : - r s .
cifre
S è
HPOCIJHTEIAI, x a -
Tapynñiìaovrai- e i ' - r s
FLQZEAI,
^ n : < z ú o ' o v ¬ : o u . '
si-re
FNQZIZ,
x a - r a p † ' q 1 7 r ' 1 o ' s - t o u . .
'EK
M E P O Y 2 S è y iyvoßexousv xaì .
'EK
M E P O Y S npogonrsúouev' 2 ° .
( 1 )
Ogn i
l ingua richiede una mentalità ed un gusto,
che
le sono
propri:
perciò Ennio si
vantò
d i avere
un cuore
triplice,
quasi come
Montagne di avere
un'anima
a tre
piani.
Q.
Ennius
tria corda
habere
se dicebat , q u o d loqui
Graece
et Osce et Latine
sciret.
A. Gellius,
Noci. Artic. XVII , 1 7 .
(9 ) solecismusi ceat
fecisse marito. Giovena le ,
VI,
45610.
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Miscellanea d i
annotazioni
sulla struttura
della
l ingua
f rancese
messa insieme con patriottica lib ertà
da u n illustre dotto f ranco-tedesco.
LECTORI
MALEVOLO
S .
Adulescens quoniam sermones
habes non
publici saporis,
et quod
rar iss imum est, am as bonam m entem , non ƒraudabo te arte secreta.
T.
P E T R O N I U S
ARBITER
2 1 .
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MISCELLANEA DI
ANNOTAZIONI
Il denaro e il
l inguaggio
sono due
oggetti
il cu i studio è
profondo ed
astratto
quanto generale
ne è l 'uso. C'è tra i due
una parentela più stretta d i quanto si potrebbe sospettare (1).
La teoria
dell 'uno
spiega
la
teoria
dell'altro, sì
che
paiono
discendere da principii comun i .
La ricchezza di
ogni
conoscenza
u m a n a poggia
sullo
scambio
delle
parole (2); e un teologo d i
spirito
penetrante
definì la
teologia,
questa
sorella maggiore delle
scienze
superiori, una
gra m m a tica del l inguaggio della
sacra
Scrittura. Di contro tutti
i beni della vita civi le e soc ia le s i r i fanno a l d ena ro com e a loro
metro
universale:
tale, secondo alcune t raduzioni, lo
avrebbe
r iconosciuto anche Salomone
(5).
N on
deve
qu ind i fare
m erav ig lia
che
l 'eloquenza abbia
avuto
nelle
intraprese
statal i
dei t em p i
più antichi
u n
peso
grande quanto
la
f inanza nella prudenza
e fortuna
dei nostr i
governi (4). N el nostro
s ecolo s areb be
probabi lmente parso a
( 1 ) Cfr. Leibniz,
Unvorgreifl.
Gedan/een
betreflend
die Ausbi ldung
l x š n d l gerbesserung
der
deutscben
Sprache
in
Collectaneis
Etymologic.
i ( 2 ) . Speech,
tboagbt's
canal speecb
tbougbt's
criterion too.' Young.
( 5 ) 253.1 mi
mp'
najfl E c c l e s .
X .
1 9 . . . . . Ev 8 1 5 si 6 2 €
r i v e r ,
-roüro
6'åE
ùitoöšacwç'
B iò
v ó u . | . ø ' p . ¢
xuìtsi-rai '
¬ : o ü ' c o
'fàp
T r å v - r a .
- : c o r s i
aúuusrpa'
U « € 1 P E í ' = < 1 ; I -
'råp
' rråvw vouíøuaru. Aristoteles de Moribus Lib. V. cap.
8 .
N el pr imo l ibro de republica definisce il denaro
c e o i x e ì o v
mi
- n é p a e
-rñ;
åìkayñç
2 4 ,
(4 ) 'A|.I.o|.ß'h 'yåp Home voufoiiaroç 1 '] - : O G ìóyou xpšuz Plutarçhus de
Pytb iae
o ra c u lis m etrìc is . Lo stesso
nella vita
di Focione:
c h e
-fàp
1 ')
- r o ü
vouiciiarog åšia
'nkzlø'-r'nv
åv öyxip
ßpaxu-rá ' rq› , Súvotisiv ë x e r . ,
o i ) - r q › M700
Bswórnç
šëóxsi nokká
cnuafvsiv
å n' óhfyuv
2 5 .
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100 SCRITTI SUL LINGUAGGIO
Giulio Cesare(5)
altrettanto
utile forse essere
un
eccezio-
na le es perto di moneta quanto
g li
r isultò a suo
tempo
d i
vanto l 'essere un rafinato
grammat i co .
I suoi libri de ana-
logia
sono
andat i
perdut i
2 7
e
non
erano
presumib i lmente
del
livello
della storia delle sue
imprese
eroiche, c ome potrà
faci lmente
giudicare
ogni
lettore crit ico.
Tanto meno deve
m erav ig liarc i
che un Varrone per le sue
opere sul l 'economia agraria e l'et im ologia goda del titolo d i
dot t iss imo
tra
i Rom an i(°) , s e una astronomica
descrizione
di
viaggio
della
v ia lattea,
l 'apologia
di
qualche
esoterico
termine metafisico, la
raccomandazione
d i
nuove concinnitates
et ingeniosae ineptiae (come dice
Bacone
da qualche parte)
in
fisica e in etic a d anno s ov ente al n o m e dei nostr i più recenti
scrittori
ali, almeno incerate.
L'indif ferenza dei negozianti, specialmente d i q uelli
fortu-
nati,
è
un
beneficio
per
lo
stato,
che
in
mancanza
d i
virtù
patriott iche
correrebbe assai
maggior i pericoli s e ci fossero
vis ioni più
chiare
che non soffra danni ora
per
l ' indebita sot-
trazione
delle foglie d i fico che le coprono.
L a w ,
il celebre traff icante d i azioni, aveva studiato il
de-
naro da
f i losofo
e
da
u o m o d i
Stato;
conosceva il commerc io
megl io del
gioco
in
borsa,
per
compiacere
il
quale
s i
fece
cavaliere
errante.
Il
suo cuore non
era però par i
al suo
intelletto:
m a n dò a
rom picol lo i suoi
progetti e
ha reso
spre-
giato il suo r icordo, per
la
cu i
riabil i tazione
io mi
limito
agli scritti suoi rim as tic i. 2 9 .
L'ignoranza da
parte
del dotto
delle
profondità ( 7 ) del
( 5 )
Cfr. De
la
Pause,
Traduzione francese
delle Vite d i Svetonio
p.
XXXIV,
XXXV
7 5 . _
( 5 ) Doctiss im us togatorum . Cicero, Quaest. Acad.
2 0 .
( 7 )
L'etablissement d e s langues n'a
pas
été fait par d e s raison-
nemens
et des discussions a ca dem iq ues m a is
pa r
l 'assemblage
bizarre en
apparence
d'une
infinité
de
hazards
emp l i qués ; et
cependent
y
regne
aufond une espece de Metaphys ique fort subtile, qui a tout conduit
Un
des plus
penibles
soins
est
de
devel lopper cette Metaphys ique,
q u i c e
cache
et
ne apparçüe
que
par
d e s yeux
a s s e z
perçans. L'esprit
d'ordre, de clarté, de precision necessaire
dans
ces r icherches delicates
est
ce lu i qui
sera
la clef
de
plus hautes sciences, pourvu qu'on
l'y
applique
de la
maniere q u i leur
conv ien t. Fontenelle Tom .
3,
p. 382 etc.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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M I S O E L L A N E A sULLA L I N G U A 1 = R A N c E s E
1 0 1
l inguaggio offre
già
il f ianco a infiniti abusi, ne previene
forse
però d i
maggior i , che r isulterebbero al
genere u m a n o
tanto
più dannosi, quanto
meno al giorno
d'oggi
le
scienze
sono in
grado
d i
adempiere
la
loro
promessa
d i
m igl iorare
lo
spirito.
Questo rim provero confonde al m a s s i m o
grammat i c i
e filo-
logi,
che possono considerarsi i
banchier i
della
repubbl ica dei
dotti.
Pace vestra l iceat
dixisse,
primi
om n i u m . . .
Petronio 5 ° .
N el confronto tra l ingua latina e francese instaurato in
occasione di una polemica c i si imba t te anche in un esame
d ella teoria
delle
inversioni.
È
noto
quanto
larga
sia
nella
l ingua di R o m a
la
lib ertà d i mutare di
luogo
i vocabol i e d i
c ome sia d'uso
nelle
scuole
nul l ificare
questa
venustà degli
ant ichi scrittori con la così
detta costruzione,
giacché con
questa
m etod ic a b alord aggine
s i
sottrae
all 'orecchio della
gioventù
l 'esercizio
del l'arm onia che
conviene
al periodo
latino
e
ins ieme
va
perduta
il
più
delle
volte
l 'accentuazione
del
si-
gnificato, quando la
posizione
dei vocabol i è
destinata
a su-
scitare e a mantenere a diversi livelli l 'attenzione del lettore
o dell 'ascoltatore(5).
La
lingua tedesca a
preferenza
d i
altre
è per sua natura
capace di queste inversioni, la cu i
audacia
contr ibuisce
al
prestigio
del
nostro
stile
poetico.
Addur rò
un facile
esempio.
Noi
poss iamo
dire senza pregiudizio d i purezza e
d i
chiarezza:
Er
b a t mir das Buch gegeben.
Mir ba t er das Bucb gegeben.
Das Bucb ba t er
mir gegeben.
Gegeben
ba t
er
mir
das Bucb.
La pr ima
disposizione
dei vocabol i è la più
diretta: ossia
l 'accento è
posto
su colu i che
ba
da to; nella seconda il con-
cetto principale
è nella pa rola a m e; nella
terza
si indica il
libro;
nell'ultima l 'azione
del verbo. Si vede che l ' inversione
non
è
senz'altro
arbitraria O
casuale,
bensi
sottoposta
al giu-
dizio
dell'intelletto
e
dell 'orecchio.
(5) Oeuvres d u Conte Algarotti. Vol.
VII,
p.
3 04
5 1 .
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1 0 2 sciuTTI sUL L I N G U A G G I O
La cagione per
cu i questa
sostituzione d i posto dei
voca-
boli
è
più o meno
consentita
alla sintassi
d i
alcune
l ingue
dipende prevalentemente
dalla natura della loro
etim ologia
grammat ica le .
Quanto
più
questa
è
cara tte ris tica , tan te
più
inversioni
t rovano
luogo
nella d ispos iz ione dei vocabol i .
Quanto più le mutaz ion i delle parti
mobili
del discorso,
sostantiv i e verbi , sono
indicate
c ome m olteplic i e sensibi l i
da ll'etim ologia grammat ica le
tanto
più sciolta
può essere la
loro disposizione sintatt ica. L'et im ologia della grammat ica
francese
non
ha
caratteri
né
tanto
numeros i
né
tanto
notevol i ,
perciò
d i per s é si nega l 'uso delle inversioni nella sua
sintassi.
Mancano del tutto al francese le desinanze e qu ind i le
decl inazioni(9) . Per
indicare la
dipendenza
dei sostantiv i
c i
si serve il più f requentemente delle preposizioni
de
(di)
e
à
(a),
com e
l ' inglese
o ƒ
(da)
e
to
(verso),
che
s i
potrebbero
paragonare al +
e _
a i
segni
cioè delle due principal i ope-
razioni ari tmetiche).
Un sostantivo, s e è retto immed ia tamente (ossia
senza
preposizione) da l verbo, deve qu ind i prendere ordinatamente
posizione
dietro
q ues t'u l tim o,
s e
si vuole
tutelarne
la dipen-
denza.
< < Le ƒeune Hébreu
tu a le
géant
Le
géant tu a
le
/'eune Hébreu › › .
« M e m e s articles: m e m e s mo t s : et deux sens contradìc-
toires › › , disse lo s critto re da l quale prendo a
prestito questo
esempio(1°) .
Il
tedesco
invece
ammet te
q u i
un
m u ta m en to
d i posizione senza
rovesciamento
del significato.
Der /Jebräiscbe Iiingling erlegte
den
Riesen.
oppure:
Den Riesen erlegte der bebräiscbe Iiingling.
(9 ) Qpúyreautxpóv
- v v .
napauktvovrec'
Socrate
nel Cratilo di Pla-
tone 5 2 .
( 1 0 )
La
Méchanique
d e s langues ou l 'art de les enseigner. Par M r.
Pluche,
à
Paris
1 7 5 1 . Cfr.
lib. I.
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ivIIscELLANEA
sULLA L I N G U A
i = i z A N c i - : s E
103
La
desinenza
dell 'articolo e del
sostantivo tedesco
basta
a distinguere l'ambito di azione del verbo e la pos iz ione d ei
vocabol i non abolisce questa distinzione.
Come
la
declinazione
latina
attraverso un
falso
impiego
s i è insinuata nella grammat ica francese, così la
teoria
degli
articol i
e dei sostantiv i vi si è smarr i ta in seguito ad una
cattiva osservazione.
Per
ragioni d i
brevità(11)
r imando
alla
gram m atica del
Restaut
5 4 ,
che non mi assumo l'im pegno né d i r iassumere né
di
completare.
Si è
voluto
addossare ai Saraceni
l 'origine
dell 'art icolo,
non
so
con quale fondamento . N on
po treb b ero a llo ra
avere
introdotto nella poesia anche il gioco dei campanel l i o lo
scampanare delle r ime? ( 1 2 e
1 4 ) .
In
un
trattato
del
Vescovo
Pontoppidan”
sulla
l ingua
danese
m i
r icordo
d i avere letto che sua
singolarità
è di
ap-
plicare
gli articol i
dietro
ai
relativi
sostantiv i ( 1 4 ) , un
analogo
contrasto produce
l 'Empbasis
Aramea nei
dialetti orientali .
Q
_ ( 1 1 ) L . _ . I ;
q š z ç a u n i b i l
aures
vacuas
atque
eruditas po test
e s s e
perƒectius.
uznt. z
.
.
( 1 2 ) R by tbm i cum alliteratione
avidissimae
sunt aures Arabum. ALB.
S C I I U L T E N S in
Florileg.
Sentent.
Arabic.
adi.
Rudimentis
Linguae
Ara-
bicae
auctore
Thoma
Erpenio
p. 160. Nella
prefazione Schultens dice
d i
questa antologia: Florilegium
Sentent iarum
excerptum ex
M S.
Codice
Bibliotecae
publicae, in quibus linguae arabicae
Genius
egregie
relucet,
nativumque
illud
cernere licet caracterem
qui per
rytbmos
et
alliterationes
m e ra
vibrat
acumina... Elnawabig
v el
E n n a w a w i g ,
inscribitur
istud
Florilegium
ve n us t i s s í m um ,
q uod v oca bu lu m
designat scatur ientes
partim
poetas,
partim
versus
vel
r y t b m o s
nobiliare quadam
vena
sese c o m m e n -
dantes.. . Dignum
est
totum
illud
opusculum com m enta rio Z am acbs ia rii,
Pbilologum
arabum
/aci le principis, illustratum, q u o d diem
l uc e m q ue
adspiciat
5 5 .
( 1 3 )
Questa pensata è già
stata accolta
c o m e verità storica
da
molti
dotti.
A nche
di recente ho letto n ella Sto ria di Napoli d el
Giannone
(lib.
IV, cap.
X),
che i
Siciliani
avrebbero
appres o la
rim a dagli
Arabi
e
da
qui
s i sarebbe estesa a tutti gli Italiani.
T o m a s o Campanel la
sapeva a
m e m o r i a
u n canto Slavo in
cui
era
detto
che gli Arabi avreb-
bero introdotto
la
rima in Spagna. L'editore.
( 1 4 ) Les Basques
des ignent le m e m e
s e n s
par
une particule encli-
tique qu'ils
mettent
à
la fin
des
n o m s .
Beauzée dans
la G r a m m a i r e
generale.
Tom.
I,
p.
313
5 7 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 0 4 s c R I T T I
s U L L I N G U A G G I O
Il vero uso dell 'articolo è principalm ente logico(15) e
serve a dare al
significato
d i una parola la lim itaz ione con-
veniente o un senso
particolare.
In
che
cosa
però
propriam ente
consista
la na tu ra
della
dete rm inazione ris iedente nell 'articolo
le , la
e
le specie
di
tale d eterm ina zione non è stato ancora
definito
in maniera
suflicientemente precisa(1°).
La
colpa
a m io
giudizio
è
s o -
prattutto
delle definizioni difettose del
giusto
concetto d i
nom e sostantivo e d i aggettivo (n om in is s u b s ta n tiv i et adjec-
tivi),
che
pu re m eritereb b e
un
ruolo
prim ar io
tra
i
prob lemi
ontologici . Tutti i nomina propria sono
m e r i
aggett iv i(17),
per il fatto
che
non
r ichiedono
alcun
art icolo, anzi
con
l'ag-
giunta
dell 'articolo
diventano appellat iv i c ome in francese gli
aggettivi diventano in tale m o d o sostantivi . Su c iò si
fondano
le regole
capital i dei
generi dei
vocabol i
nel
latino e
in
altre
l ingue.
Questa
equivoci tà
nella
qual i tà
grammat ica le
dei
n o m i
non è stata superata da lle Re/lex ions pbi losopbiques sur l'ori-
gine des langues et sur la
signification
des mots di un Mau-
pertuis4°. . .
(Quis
desiderio s it pudor aut modus Tam cbar i
capitis? . . .) 4 1 .
I
lettori
che
non
badano
solo
a
c iò
di
cu i
si
scrive
m a
anche a c iò che
si
intende(15) potranno
allargare
le
presenti
( 1 5 )
Articulus numeralis
(ein,
eine)
notat
vocis generalis
parti¬
culari cuidam (sive specie,
sive indiv iduo saltem vago)
applicationem
Articulus
dem onst ra t ivu s (der, d ie, das) notat particularium un ius
plurium
e (quibus
actu
applicatur
vox
general is)
de te rm ina tionem .
Neuter
horum
articulorum
praefigitur
vel voci generali generaliter
significanti
(utpote cu jus significatio particularibus actu
non
applicatur)
vel
homini
proprio (quod
ex
s e satis innuit
et
individuum
et
quidem determinatum
v el etia m
ubi
aliud
aliquod
adject ivum adest, q u o d hos virtualiter con-
tineat (redundarent e n i m )
Io. Wallis Geom etriae Professoris
Saviliani
G ra m m a tic a lingu ae Angl icanae. O x o n i ae 1653, cap. 354.
( 1 5 ) G r a m m a i r e generale
et
raisonnée. Ou v r a ge de
l'invention
d u
grand
Arnauld
et
de
la
composit ion
de
Dom . Cl. Lancelot.
Edition
de
Meynier
à
Erlang. 1 7 6 4 , pag. 4 9 .
( 1 7 ) Leibniz
ne r icavò _om e
è
noto_' a ss ioma : Omnia n o m i n a
propria
fuisse aliquando appella tiva
5 9 .
( 1 0 ) In
o m n i b u s
ejus
operabus
intelligitur
plus semper q u a m
pin-
gitur, diše
Plinio
del
pennel lo di
Timante
in
Hist.
Nat . lib. XXXV,
cap.
36 .
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MISCELLANEA SULLA LINGUA
FRANCESE 105
annotaz ioni fac ilm ente
e d i
buon
grado senza
la
guida
altrui
alla caratteristica etim ologica dei verb i che in francese
si
rivela più all 'occhio che all 'orecchio. Ai bamb in i , ai qua l i si
deve ficcare
in
bocca
la
pappa
d i
un
cibo
d i
immedia ta
a s -
simi lazione, convengono scrittori che sono più fondat i maestr i
d i quanto lo
possa
essere uno che butta
giù
annotazioni . Ai cono-
scitori e intenditori, che sanno
annotare
da
s é , non
manca
certo
la
capacità d i trarre profitto dalle
note altrui
e
d i
r idurre al pratico le ellissi di un trattato
senza
ricorrere a
un
Lamber tus
Bos
( 1 5 ) .
Soprattutto la disponibil i tà dei p r o n o m i
personali
in fran-
cese
è un comodo contrassegno dei verb i che raramente si
dist inguono
da i n o m i e da i determ inat iv i in forza d elle desi-
nenze e viene anche così del tutto evitato il f ra intendim ento
delle
persone,
che sarebbe
a ltr im en ti,
com e in tedesco, fatale.
La
particella
negativa
ne,
le
particelle
relazionali
y
e
en,
che
vengono
in francese premesse ai verbi, hanno
dovuto
pro-
babi lmente
per
ragioni
d i sicurezza
scegliersi da s é la loro
posizione,
giacché il significato di una
propos iz ione d ipende
inf ini tam ente da l loro corpo m onadico. L'ordine d i
queste
particelle
del discorso, alle
qua l i appartengono
anche alcuni
pronomi ,
pare
dovuto
inoltre
alla
fluidità
dell'espressione
e
ad alcune
contingenze della
loro
unione.
Ordin is haec virtus
erit et Venus (aut ego fallor)
Ut
jam
nunc dicat,
jam
nunc
debentia
dic i
Pleraque
dif ferat et praesens in
tempus
omittat;
H oc
amet ,
hoc
spernat
promiss i carmin is
auctor.
Hor. ad Pis. 4 4
O ra
scuoto
la
polvere
della b otteg a d alla
m ia
penna,
che
tanto
per
cambiare
oserà
ancora una
sortita
sul
campo aperto
dell 'osservazione e
del
gusto, dopo avere
però
r icordato a
coloro che accusano la l ingua francese di monotonia nella
( 1 9 )
Un dotto
olandese il cui
glossario
d ei m o d i di dire
ellittici
della
lingua
greca è b en noto nelle scuole 4 5 .
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106
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
disposizione
dei vocabol i che
un'analoga
monotonia è inevi-
tabile
anche in
latino
per le udibili finali e i loro troppo
fre-
quent i
incontri .
Rousseau,
il
filosofo
di
Ginevra,
ha
cercato
in
una
lettera
aperta
sulla mus ica francese di contestare a questa
nazione
ogni
presunto
m erito nel
campo
del l'arm onia a cagione delle
caratteristiche
del suo l inguaggio 4 5 . Partita
vinta la sua
s e
si
vuole assumere
a
campione d i paragone la mus ica da chiesa
dei
nostr i
coloni oppure fa re giu dic e d i armonia la tra sogna ta
voce
d i evirat i
di
ma la
razza
latina.
Tuttavia
i
difetti
che
si
addossano
alle
l ingue procedono sempre da ll 'im periz ia d i
un
autore O composi tore
nello
scegliere
la
sua
mater ia e nella
maniera
di trattarla.
Suam
qu ique
culpazn actores
ad negotia trasferunt(2°)
. .
_
_
.cui
lecta
potenter
erit
res,
nec facundia
deseret hunc,
nec lucidus ordo(21).
Che la l ingua francese
sia
di per s é disposta alla poesia
epica può
r isultare
a pr ima vista più da
qualche
vaudevi l le
che
dalla
Henriade. Il
concludere da una
filastrocca
da
trivio
all'esistenza
futura d i
un'epica
eroica
non
risulterà
ad
alcuno
un'avventura
dopo la scoperta
d i
una m ano maestra
all'ori-
gine
d i un'opera più im portan te di
un'epopea
e da
r icavare,
sempre in
Francia,
da
un
vaudevi l le da nulla 4 1 1 .
Les Bourbons - ammet te un'attendibi le storiografa della
loro
schiatta
( 2 2 )
5 ° - sont gens ƒort appliqués aux ba atelles...
peut-être
m o i - m e m e
auss i
bien
que
les
autres...
( 2 0 )
Sallust. in Iugurtba
4 5 .
( 2 1 )
Horat. ad Pison 4 7 .
( 2 2 ) C ƒ r . Herr und Diener
gescbildert
m it patriotiscber Freybeit,
p.
1 4 7 4 9 .
Per soddis fare
a l titolo della
m ia M is cella nea
di annotaz ioni ,
m i
avva lgo
di
questo
occasionale
richiamo
per
lasciar
via
il
mio
illustre
e
dotto patriottismo circa
la
descriz ione
d el
signore e
d el
padrone.
Questa
rapsodia
è
intessuta
in parte di seta francese fantasia,
perciò s i
è stati
tanto coscienziosi da rim borsare ad
usura la Fra nc ia
per
l'uso
d ei
suo i
materiali:
un'altra prova
del l 'onestà tedesca,
che tuttavia
spesso
è
di pregiudizio
alla
crescita
d ella pru denz a.
Dal m o m e n t o che
la
fulgida
pelle de1l'originale ha
destato
molta
im press ione, converrà
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i v I r s c E L L A N E A
s U L L A L I N G U A
i = i z A N c E s E 1 0 7
La purezza di una l ingua è a scapito della sua ricchezza;
una correttezza troppo
vincolante nuoce
alla sua forza e al
suo
vigore. In
una città
grande
c ome Parigi si possono senza
esagerazione
trovare ogni
anno
quaranta
dotti
che
sanno
in -
fa l lib ilm ente
ciò
che
è
genuino
e leggiadro
nella loro l ingua
materna ed è neces sa rio a l monopol io d i q ues to c ia rpa m e.
Una volta a distanza d i secoli succede tuttavia che cada
da l
cielo
un dono di Pallade 5 4 , una
immag ine
d ' uo mo avente
i pieni poteri di
ammin is t rare
con la saggezza di un Sully
il
pubbl ico
tesoro
di
un
l inguaggio
O
d i
accrescerlo con
l 'ac-
cortezza
d i
un
Colbert
5 5 .
inserire q u i una som m aria analis i de ll'im pianto interno. «L'autore pare
un estraneo al
gabinetto
m a ben noto nella s a l a
d'udienza
e
nella can-
celleria La vera arte
del governo sarebbe troppo pratica e
scaltra
per
accontentarsi
d i
pia
desideria
5 1 ,
non
deve
neppure
e s s e r e
confusa
con sentenze di principio, vantaggi co m m e rc i a l i
e
leggi cerimoniali Sulla
sua conoscenza
dei
libri
e
del m ondo non
si
deve contare, ƒundusque
mendax 5 2 ,
d i cu i si può applicare quanto
Orazio dice
dei rapporti
con
le matrone:
unde
laboris
Plus
baurire
m a l i
est,
quam
et
re
decerpere
ƒructus
5 5 .
Una rivista del
buon
gusto non può tenere il
luogo
della
docu-
mentazione
dottrinale.
L'occhio
instabile
d i
un
curioso
(che
non
ha
lo
sguardo
fisso di un osservatore che
scru ta )
stanca senza saziare (sia nei
viaggi
sia
soprattutto nelle corti),
fornisce
più distrazione che ammae-
s tram ento, abi tua al l'a .m m iraz ione
non
però a l giudizio, che deve essere
più corretto
e
fine
nel
biasimare
che
nel lodare L'indigeribil ità
dei
fatti rende
m a l s a n o lo
sti le,
che
sa
più di
fiele e
d'aceto che di
sale
e d i spezie,
muta con
il caldo e il
freddo. Un pedagogo
d i
principini
(che però hanno serv i grandi, si dice, [Cfr.
dell'
XI
Tomo
dei
«
Briefe
d ie
neueste
Litteratur
betreffend››
il post-scr iptum
d el
180°
Brief
a
p.
3 7 ] e
d i fatto
ne
avrebbero estremo
bisogno) saprà
accettare questa
licentia poetica di
u no
scoliaste
con
la
moderaz ione che è consigl iabi le
all'età avanzata e a i
suo i
frutti,
di cui profet izza
la
prefazione. L'animo
del Signore d i Moser
è del
resto
troppo
nobile perché possa preferire
i baci d i
un chiacchierone ai colpi,
del resto
bene
intenzionati, d i
chi
gli vuole bene.
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AESTHETICA
IN
NUCE
Una
rapsodia
in
prosa
cabbalistica
5 °
Libro dei Giudici, V.
30.
. ¬ o p ¬ O ~ :° :s
. S ä o
5 5 2 ; ' o t s i s ä O ~ n r . ` [ : ¬ v a i : F '
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Eliu
nel
Libro
di
Giobbe
XXXII,
19-22
nnsr-.\'5 3 :
* s u n
n i . - I
:ypr
n ~ : : z ¬ n
mzsn
¬ ' › m ¬ ¬ 1 n ' ¬ : - . N
z m f , - s i
~ n . - : I v
n n a a - :
i : z ~ : < - u a
ses
si-Ss
: . - . m s
: < 5
n ¬ : : ° 1 › . ~ ¦ 1
m : . ~ : - ~ n y ¬ ¬
: < 1 › ' ¬ : .
:urzy ~ J x : v ¬
urp: 5 °
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H O R A T I U S
Odi
profanum
vulgus et arceo.
Favete l inguis
carmina
non prius
Audi ta ,
Musarum
sacerdos,
Virginibus
puerisque
canto.
Regum t imendorum
in
proprios greges;
Reges in
ipsos
im perium
est
]ovis,
Clari giganteo trium pho,
Cuncta supercil io movent is 5 9 .
Niente lira
né pennellol : un vaglio4 ° per
la
m ia
Musa,
per
spazzare l'aja
d i santa
Letteratural . . . Salute all 'Arcangelo
sulle
reliquie del l inguaggio di Cana su belle asine(1)
corre
a gara; il
saggio idiota
di Grecia
intanto
toglie a prestito
il superbo stal lone
d'Eutifrone
( 2 ) per lo scambio d i
pa role fi-
lologico.
Poesia
è
la
l ingua
madre del
genere u m a no ; com e l'orti-
cultura
è più antica dell 'agricoltura, la pittura più antica che
(1 )
Libro
dei
Giudici,
V, 1 0
5 1 .
( 2 ) Cfr. P L A T O N E , Cratilo, Ermogene: Ka u š v S i i , Ö 2 f › ' › › ¢ i › w r E ; , å s ß x v ù s
yš
poi.
öoxzíç
ú ' › o ' 1 ¬ : : - : p
o n ' .
è v ? / o \ › o | . ó ' › v - c i - 1 ;
Èšaflcpvnç
Xpnoqsöaív.
Socrate: Kai.
a L ¬ : I . ô ' . › U . o u .
yz , 6 5 'Epuóysvi-iç, | . I á . ) . | . < r ¬ : o t
o t ü ¬ : - ñ v amò Eùüúc ppovoç
- c o ü I lpoarruùvriou
i rpod iss icrmxåvai
p . o | . '
ë w ô s v
yåp 1 r o } » } » ò I
o u ' › T ¢ I s
d u v ñ :cal ivzapcíxov
'rà Urra . Ktvöuvsús i
o ü v
švüouoiöv o ù uóvov
'cà
Jxrå
uou šuirl»-ñcai 'rñe
'óctiiioviaç
ooqiiotç, åìkå m d. 'rñç Lliuxñç šnrikñoñat. A o xs í oöv pot Xpñvau oürwol ñuãç
1 t o I . ñ c r a t t ° ' s ò pè v 'rf'||J.spov
elvat
) ( p ^ f | a ' a w i } a u .
o u ' › ¬ : ñ
ailpiové , åv
mzl.
ùuív Euv-
öoxñ,
ånoöionouirnusüdt
're
aür-hv miti.
xañapoúusì la ššsupóvrsç öcrriç -rà ' r o i o t u - 1 : 1 1
8 : - : w ò ç
xafiaipeiv, s i - r s 'rüv
i e p é w v 'rie
sita - : G W c r o q s t o ' - r ó ' › v 5 2 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 1 4
s c R I T T I
s U L L I N G U A G G I O
la scrit tura,
il
canto che la declamazione, la
s im ilitu dine
che
l 'argomentazione
( 5 ) , il
baratto
che il
commerc io .
Un più pro-
fondo sonno era
il riposo
dei
nostr i progenitori;
e il loro
m oto un'ondeggiante
danza.
Sette
giorni
sedevano
nel s ilenzio
della rifless ione o
dello
stupore: e a priv ano la
loro
bocca
a sentenze alate.
Sensi e
passioni
non pa rla no
ed intendono
che
immag in i .
Di i m m a g i n i è fatto
l'intero
tesoro
del l 'umana
conoscenza e
felicità. Il
pr imo
erompere della Creazione e la pr ima im -
pressione
del
suo
cronista;
la
r ima
manifestazione
e
il
pr imo
godimento della natura
si
r iuniscono nella
parola:
sia
la luce da q u i ha inizio il senso della presenza delle cose
(4).
Infine
Iddio
coronò
la rivelazione sensibile della sua gloria
con il capolavoro del l 'uomo. Creò
l ' uomo
in f o rma
div ina;
a immag ine d i Dio lo creò
4 5 .
Q ues to d ec reto del Creatore
scioglie
g li
intricati
nodi
della
natura
u m a n a
e
della
sua de-
stinazione. Ciechi pagani hanno
r iconosciuto
l'invisibilità, che
l ' uOmo ha
in
comune
con D10. La
velata
f igura del
corpo 5 ° ,
il volto del
capo
e
l'es trem ità delle
braccia sono lo schema
visibi le in
cu i noi r ientriam o:
eppure
non
è
propriam ente
che
un accenno dell'uom o nascosto
in noi;
E x e m p l u m q u e
DEI
quisque
est
in
imagine
parva(5) .
Il
prim o nu trim ento
venne da l regno vegetale 5 5 : il latte
dei v ec ch i, il v ino; la più a ntica a rte poetica v iene denominata
dal suo dotto scoliaste
[a
seguito
della
favola d i Gio tamo e
Gioas(5) ] botanica (7); anche il pr imo
vest imento
del l 'uomo
fu
una
rapsodia d i
foglie
d i fico.
Ma
il
S I G N O R E
IDDIO
fece
vest i
d i pell i
e
li
r ivestì :
. . . 7 2
per i
nostr i
progenitori ai qua l i la
conoscenza del
bene
e del
(5) ...ut bieroglypbica literis: s ic
parabolae argument i s
ant iquiores,
d ice B acone:
il
mio
Eutifrone 5 5 .
(4 )
- n : ã v
-yàp cpavepoúiizvov quis;
šarw
5 4 ,
(5)
Manilius
Astronom.
Lib.
IV
5 7 .
(5)
Libro d ei
Giudici,
IX;
2 Cron.
XXV,
18 5 9 .
(7 ) . . ._quum planta sit poesis,
quae
veluti a _ terra luxuriante absque
certo semine germinaverit,
supra
ceteras doctr inas excrevit et di f fusa
est. Bacone de A u g m . Scient. Lib. II. Cap.
1 3
7 0 . Cfr. Anmerkungen
zu
Roberti
Lowth
de sacra
poesi
Praelect ionibus
Academic is Oxonii habitis
p. l00(18).
del
Sig. Consigl iere Iohann David Michael is 7 1 .
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A E S T H E T I C A I N
N U C E
115
ma le
aveva insegnato
la v ergogna .. .
S e la necessità è
un' in-
ventrice d i comodi tà e d i arti, si ha mot i vo di m erav ig liarc i
con
Goguet75
due volte d i
come
abbia potuto nascere in
Oriente
la m oda
di
vestirsi
e
per
d i p iù
con
pelli
di
animal i .
Posso fare
un'ipotesi,
che
non ritengo affatto sensata? ...Io
pongo l 'origine
d i questo costume nella generale costanza dei
caratteri
an ima l i conosciuta da A d a m o grazie al commerc io con
l 'antico
poeta (che nella
l ingua d i Cana
ha n o m e Abaddon, in
greco invece Apol l ione)74,
la
quale spinse il pr imo u o m o a
t rasmettere
alla
posterità
sotto
la
pelle
presa
a
prestito
una
conoscenza intuitiva di accadiment i passati e futuri...
Parla,
sì che
ti veda 7 5 .
Questo desiderio fu adempiuto
dalla creazione che è un parlare alla
creatura
mediante la
creatura; giacché un
giorno
dice
all'altro
ed una notte dà no-
tizia
all'altra. La
loro parola r isolutiva trascorre per ogni
c l ima
fino
alla
fine
del m ondo
ed
in
ogni
dialetto
s e
ne
ode
la v oce... 7 ° .
La
colpa può
essere
com unq ue dove
vuole
(dentro
o fuori d i no i) : noi non disponiamo per
nostro
uso nella
natura che d i v ers i confu s i e disiect i m e m b r a poetae 7 7 . Rac-
coglierl i è compi to
del l 'erudito, interpretarli
del fi losofo;
im i-
tarli(5)
- O ancora più audacemente
- m etter li in
sesto è
la
parte
assegnata
al
poeta.
Parlare
è t radurre:
da un l inguaggio di angeli in
un
lin-
guaggio d i u om in i, ossia
pensieri
in parole, fatti in nom i ,
i m m a g i n i in segni, che possono essere
poetici
O
kyriologici (5),
storici, o
s imbo l i c i
o geroglif ici. . . e fi losofic i o caratterist ici
( 1 ° ) .
( 5 ) Rescisso discas componere nom ine v ersu m ;
Lucili vatis s ic imitator eris.
Ausonius.
Epist. V 7 1 1 .
( 9 ) Ad
i l lustrazione s i
può
vedere
il pr imo paragrafo della
Naturae
et
Scripturae Concordia . Commentat io de
litteris
a c num eris prim aev is
aliisque
rebus memorabi l ibus
cum
ortu
l iterarum
coniunctis. (Lips.
et
Hafn. 1752 ) d el Wachter 7 9 .
( 1 0 )
Come
segno
d i
quest'ul t ima
specie
è
da
intendere
il
seguente
passo
di
Petronio,
che mi trovo costretto
a
citare
nel
suo contesto, dato
che
a n c h ' e s s O
si dovrebbe
intendere
come una
satira rivolta al
filologo
e a i suo i
contem poranei:
nuper v en to sa is th aec et enorm is loquaci tas
Athenas ex
Asia commigravit,
an imosque juvenum ad m a g n a surgentes
veluti pestilenti q uo d am sidere
afliavit, s i m u l q u e corrupta eloquent iae
tegula
stetit et obmutuit.
Quis
postea
ad
s u m m a m
Thucydidis? (È
detto
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1 1 6 sciurrr
s U L L I N G U A G G I O
Questa
maniera
d i tra du rre
( intendi :
di
pa rlare )
assomigl ia
più di ogni altra alla parte rovescia
degl i
arazzi.
Ana' sbews th e
stufl,
b u t
not
t / o e
war/emanflt :kill
8 2 ;
o
assomigl ia
a
un
eclissi
d i
sole
r im irata
in
un recipiente
co lmo
cl'acqua
(“
) .
La fiaccola di Mosè
illum ina
anche il m o n d o intellettuale,
che ha pure il suo
cielo
e
la
sua terra. Bacone
paragona
per-
tanto
le
scienze
alle
acque che
stanno
sopra e
sotto
le
volte
della
nostra atmosfera.
Quelle sono com e
u n
mare trasparente,
c ome
cristal lo
cornmisto
a
fuoco,
queste
invece
com e
una m a no
d 'uomo .
La creazione
dell 'arnbiente
sta
alla
creazione del l'uom o:
c ome la poesia epica alla drammat ica . La pr ima
avvenne
per
opera d ella pa rola , la seconda mediante azione.
A n i m o
Sii
c ome
u n
m a r e t ranqui l lo Ascolta il con-
siglio:
Facciamo
l ' uomo,
un ' immag ine
che
c i somigl i ,
che
ne
sia Signorel.. . Ecco l 'azione: e il
S I G N O R E
IDDIO fece l ' uomo
da una
zolla
di terra.. . Confronta consiglio ed azione; adora
con il Salmista il
Parlatore
potente ( 1 2 ) , con la
evangelista
dei
discepoli il creduto
ortolano(“),
e con l'Apostolo di f i losofi
ellenisti e d i scr ibi
ta lm ud is ti
il Vasaio ( 1 4 ) .
Il
g ero glific o A d am o
è
la storia
dell”intero
genere
u m a n o
il Pindaro deg li s to riografi ) quis Hyperidis?
(che
denudò il
s e n o
d i Frine
per convicere i giudici della bontà
della
sua causa) ad famam pro-
cessit? Ac ne carmen quidem sani coloris enituit; sed omnia, quasi
eodem cibo pasta,
non potuerunt
usque ad senectutem
canescere.
PICTURA
q u oq u e non
alium exitum fecit,
postquam
AEGYPTIORUM
AUDACIA
ta m magnae
artis
COMPENDIARIAM invenit
3 ° .
Si
con-
fronti in
proposito
la profonda profezia
che Socrate
pone sulle labbra
d el
re
egiziano T h a m u s circa la scoperta
di
Thot, s ì
che Fedro esc lama :
íì
) I d › x p a . - t t - z ç , b á r ö t w ç
aù
Añyuitríouç x m l . òttoöamoùç liv
š ö é ì » - n g
M-fouç rtoisìç 3 1 ,
( 1 1 )
La prima meta fora è tratta dal l 'Essay
ou
t ranslated verse
del
conte d i Roscommon
e dalle
Lettres d i Howel ; entrambi
hanno
tolto
a
prestito questa
similitudine
d a l Saavedra,
s e
non erro;
la
seconda
m e-
tafora
è
presa da
uno dei
principali
settim a na li (The
Adventurer) :
là
sono
usate
però ad illuxtrationem (a guarniz ione
d el
vestito), qui ad
involucrum (come camicia
sul corpo
nudo),
come
insegna
a
distinguere la
Musa d i Eutifrone 3 3 .
( 1 2 )
Salm. XXXIII,
9 3 4 .
( 1 3 ) Giov. X X ,
15-17
8 5 .
( 1 4 ) Rom.
IX ,
2136.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A E S T H E T I C A I N
N U C E
117
nella
sua ruota s imbol ica: ...il carattere d i Eva, Poriginale
della natura bella
e dell'econom ia
sistematica, che non sta
scritto
con santità
metodica
sul
frontespizio,
m a s i
fo rma
giù
nella
terra
e
giace
nascosto
nelle
viscere,
nei
reni
della realtà
stessa dei fatti.
Virtuosi dell'età, presente,
su i
qua l i
il
S I G N O R E
Inmo
ha
fatto
cadere un sonno
profondo Voi, pochi nobili traete
vantaggio da questo sonno ed edificate
sulla
costola di questo
Endimione” la nuova
edizione del l'anim a umana , che
v ide
nel
suo
sogno
m at tu t ino
il
bardo
d i
notturni
canti(15 ) ,. .. non
però
da vic ino.
La
prossima età
si
desterà c ome un
gigante
dall 'ebbrezza,
ad abbracciare
la
vostra
Musa e a
gridarle
esultando la tes tim onia nz a: Questa
è pu r carne della m ia
carne
e ossa delle
m ie ossa
8 9 .
S e questa rapsodia dovesse cadere di
passaggio sotto
lo
sguardo
di
un
levita
della
più
recente
letteratura”,
so
in
precedenza che
s i segnerebbe com e San
Pietro ( 1 6 )
innanzi alla
grande tela legata a i
quattro estremi
in cu i con uno sguardo
percepì e
v ide quadrupedi della terra e
fiere
selvatiche, e
rettili e
uccel l i
del cielo... « O no indem oniato . .. Samari-
tano ››” . . . (così farà scherm o al filologo che
ha
in cuore)
a
lettori
di
gusto
ortod os s o non
s i
addicono
espressioni
volgar i
né
argomentazioni
impure . . .
Imposs ib i l i ss imum est,
c o m m u n i a
proprie
dicere.. .93. Ecco per questo succede che
un
Autore
il cu i gusto non è più
vecchio
di una
sett imana,
m a è circon-
ciso,
scarichi nelle sue fascie l imp id iss ima genziana: ad onore
del l 'umana
m iser ia l . . . La favolosa bruttezza dell'antico
Frigio
è
di
fatto
assai
meno
accecante
della
bellezza
estetica
del
nuovo Esopo. È di
oggi
l 'attuazione della tipica ode di
Orazio
ad
Aristio, secondo
cu i un cantore della
dolce-ridente
Lalage,
che ancor più dolcemente di
quanto
ride bacia, ha fatto
d i
bruti sabini, apul i e maur i t an i dei
damer in i . . .
( 1 7 ) . Si può del
resto essere un u o m o senza aver bisogno di diventare uno
( 1 5 )
Cfr.
D.
Young,
Lettera all 'Autore del Grandison attorno all'ori-
ginalità
delle
opere d”arte
3 1 1 .
( 1 6 )
Atti
Ap., X,
1 1 9 1 .
( 1 7 )
Lib. I.
od .
22
9 4 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 118/330
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A E S T H E T I C A I N N U C E 1 1 9
che
l'Orbi.t pictur
del fa m os o s ogna tore,
maestro
e filologo
A m o s Comenius ( 2 2 ) e g li Exercit ia del Muzell1°3 sono libri
troppo
dotti per i b a m b i n i che
sono
ancora al sil-la-ba-rio...
e
in
verità,
in
verità
b a m b i n i
dobb iamo diventare,
s e
vo-
gl iamo ricevere lo
spirito della verità,
che il m o n d o
non può
comprendere,
perché
non lo vede e (se anche
lo
vedesse) non
lo conosce.. .
1 ° “ .
Perdonate la s toltezza della m ia maniera d i
scrivere, che non si intona con il peccato ereditario matema-
tico dei vostr i
scritti
più antichi
né con la
sp iritosa rinasc ita
excessus.
Alter e i u s m o d i
praesupponi t
in
Scripturis perfect ionem ,
ut
etiam omnis
Philosophia
ex earum fontibus peti
debeat,
a c si Philosophia
alia quaevis
r e s
profana e s s e t et ethnica. Haec
intemperies
in
Schola
Paracels i praecipue
nec non
apud
nos invaluit; initia
autem
eius à
Rabb in is et CABBALISTIS
defluxerunt. Verum
istiusmodi homines non
id assequuntur, quod volunt : neque enim
honorem,
u t putant, Scripturis
deferunt,
sed
easdem
potius
depr imunt
et
polluunt.
Q uem a dm odum enim
Theologiam
in Philosophia quaerere, perinde es t ac
s i v ivos quaeras
inter
mortuos:
ita
Philosophiam in Theologia quaerere,
non
aliud est,
quam
mortuos
inter vivos.
Alter
autem
interpretandi
modus (quem
pro excessu s t a t u i m us ) videtur primo intuito sobr ius et
castus ; sed
t a m e n
et Scripturas
ípsas
dedecorat, et plurimo Ecclesíam afficit
detrimento.
Is
est
(ut verbo
d i c am us )
q u an do Sc riptu ra e
divinitus
inspiratae
eodem,
quo
scripta
humana
explicantur
modo . Meminisse
autem oportet, D 1 5 0
Scripturarum Auctori, duo
illa
patere, quae
humana
ingenia fugiunt:
Secreta
nimirum
cordis et
successiones
temporis.
Q uu m Sc riptu ra ru m
dictamina ta lia s in t, ut ad
cor
scribantur,
et
omnium
saeculorum vic issi-
tud ines
complectantur;
cum aeterna et
certa
praescientia
omnium haere-
s i u m ,
contradictionum et status
Ecclesiae
varii et mutabilis, tum in
commun i , tum in electis
singulis:
interpretandae
non sunt solum m odo
secundum
latitudinem et obvium sensum loci: aut respic iendo
ad o c c a -
sionem,
ex
qua
verba erant prolata: aut praecise
ex
contextu
verborum
praecedentium
et s eq u en t i u m ; a u t
contemp lando
scopum
dicti princi-
p a l e m :
sed
sic,
ut
intelligamus,
com plec ti
eas,
non solum
totaliter,
a u t
col lect ive, sed distributive,
etiam
in
clausul is
et v oc ab u lis singul is ,
innu-
meros doctr inae rivulos et venas,
a d Ec cles ia e
singulas
partes
et an imas
fidelium i r r igandas. Egregie
enim
observa tum est, q u o d Responsa Sal-
vatoris
nostri
a d
quaestiones non paucas, ex
iis,
quae
proponebantur,
non
videntur ad r e m , sed q u a s i
impertinentia.
Cuius re i causa duplex
est. Altera,
quod quum
cogitationes
eorum,
q u i
interrogabant,
non
ex
verb is ,
ut
nos homines
so lemus,
sed i m m e d i a t e
et ex sese
cognovisset,
ad
cogitat iones e o r um , non
ad
verba
respondet:
Altera,
q u o d
non
ad
eos
solum
locutus est, qui tunc
aderant,
sed ad nos
et iam ,
qui vivimus
et ad o m n i s
aev i ac loci
hom ines ,
q u ib us E va ngeliu m fuerit
praedi-
candum. Quot etiam in a liis Scriptu ra e locis obtinet. Baco
de
Aug m .
Lib. I X 1 1 1 1 .
( Z 2 )
Cfr.
la raccolta
delle lettere
d el
Sig. Leibniz curata
da l Kort-
holt: vol.
3.
Ep. 29102.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 2 0 scnirr i s U L
L I N G U A G G I o
dei Vostri scritti più recenti, s e prendo un esem pio da ll”abbe-
cedario senza
dubbio più vecchio della Bibbia. Le
lettere
A,
B, C,
perdono
forse il loro
significato
naturale s e nell'in-
finito
compors i
di
segni
arbitrarii
c i
r icordano
idee
che
esi-
stono,
s e
non in cielo, a lmeno nel
cervel lo?.. .
N el caso in
cu i
però
l'intera
m eritevole
giustizia
d i
un dotto
d ella Sc rit-
tura s i r iduce al
cadavere
della
lettera: che
cosa ne
dice lo
spirito?
N on
s i ridurrà ad essere nulla più che
un
came-
riere della lettera mor ta o
addir i t tura
un semplice scudiero
di
una
lettera
che
uccide?
N on
sia
mai l . . .
Grazie
alla
Vostra
lunga
penetrazione
del significato dei fatti
fis ic i
Voi sapete
megl io
d i quanto io
non possa r icordarVi ,
che
il vento spira
dove vuole 1 1 1 5 . Indipendentem ente
da l
fatto che s e ne ode
il
sussurro, tuttavia
si arguisce
da l più instabi le
galletto-segna-
tempo
donde v iene o
megl io
dove s i dirige... › › .
Ah scelus
i nd ignum
solvetur l itera dives?
Frangatur
potius
legum veneranda potestas.
Liber et a lma Ceres succurr i te . . . ( ” )1°° .
( 7 - 1 )
Cfr.
l'editto
poet ico
dell'Imperatore
Ottavio
Augusto
in
forza
del quale s i
deve
annullare l”u l tim a volontà d i Virgilio de abolenda
Aeneide.. . Si può consentire
a
due m a n i
a
quanto il
D.
George Ben-
son 1 1 1 7
con s c a r s a ponderatezza, scelta
e
unzione ha
più affastellato che
elaborato
circa l”unità del l” intelletto. S e a v e s s e voluto parteciparci
alcuni
principii terreni
sull'unità della
interpretazione,
la
sua fondatezza ci ri-
sulterebbe più sensibile N on si possono percorrere i
quattro
vo lum i
di questa spiegazione parafrast ica
senza
u n
sorr iso assai
equivoco
e senza
mancare i
f requenti
passi
dove
il
D.
Benson con
la
trave del
Papato
nel
suo occhio
s i
affanna attorno alle schegge della Chiesa ro m a n a
e
imita
i nostri teologi di corte che f ragorosamente a ppla ud ono og ni affrettata
cieca trovata in
grazia
di cui a l
Creatore
venga reso minore
onore
che
alla creatura Prima
d i tutto bisognerebbe
chiedere al
D. Benson
s e
l'unità
non
possa
sussistere
ins ieme
alla
molteplicità. Uno stud ioso di
Omero
corre
lo stesso pericolo di perdere
l'unità
dell'intellezione ad
opera
di u n parafraste francese
c o m e
il
La Motte e
u n dogmat i co pro-
fondo
c o m e S a m u e l
Clarke1°11.
Il
senso
letterale
o
grammat i ca le ,
il
senso
carnale o dialettico, il
senso
cafarnaico1°9 0
stor ico
sono in s o m m o
grado
mistici e dipendono da congiunture
e
c irc os ta nz e m o m en ta nee,
spir i tose, arbitrarie, tali che
senza
ascendere verso il
c ielo non
s i possono
tirare giù
le
chiavi
della loro
conoscenza
e nessun v iaggio oltre il m a r e
né nelle contrade
d i
tali
o m b r e
deve intimidire coloro che da ieri
o
ieri
l 'altro,
da
cento
o da mil le anni-misteri -anno creduto,
par-
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A E S T H E T I C A I N N U C E
1 2 1
Le opinioni dei fi losofi sono m o d i d i leggere la na tu ra e
precett i
dei teologi
m o d i
di leggere la
Scrittura. L'Autore
il miglior interprete
delle
sue parole:
Egli può
pa rla re per
mezzo
di
creature,
d i
avveniment i
o
per
mezzo
di
sangue
e
fuoco e vapore
di f u m o ( 2 4 ) , nel che consiste il l inguaggio
del
Santuario.
Il
libro
della creazione
contiene
esempi
d i
concetti uni-
versal i che IDDIO ha voluto rivelare a lla c rea tu ra attraverso
la
creatura; i libri dell 'Al leanza contengono esempi di arti-
col i
segreti
che
IDDIO
ha
voluto
rivelare
a l l 'uomo
attraverso
gli
uomin i . L'unità del Creato re si rispecchia nel dialetto
delle
sue
opere;
in
tutte un tono
d i incommensurab i le altezza
e profondità Una
prova
della maestà
più
gloriosa e
della
donazione più
esaustiva
Un
miracolo
di
tale infinito
silenzio,
che
rende
IDDIO simi le al nulla al
punto
che uno è
costretto
o
a
negarne
in
coscienza
l 'esistenza
o
ad
essere
un
animale
( z 5 ) ;
nello
stesso tem po però
d i una ta le
infinita
forza, che tutto
rico lm a
in
tutti
al punto che non c i s i s a salvare dalla sua
più
in tim a
insistenza
S e s i viene al gus to della devozione, che
consiste nello
spirito filosofico e nella verità poetica, e
s e
si viene
alla
pru-
denza
politica
della
versificazione,
si
può
certo
addurre un
test imone
degno
d i fede c ome
l'im m orta le Vo lta ire
( Z 6 ) , che
de-
fp / › -
lato,
sofierto, dei qual i
la storia universale
non
ci
fornisce
più notizia
d i quanto
trova
pos to sulla più angusta
lapide
mortuaria, o d i quanto
possa
trattenere
in
una
volta
Eco,
la
Ninfa
dalla
laconica
memor ia
1 1 ° .
Deve
davvero
possedere le chiav i del cielo
e dell'inferno colui che c i
vuole
confidare
i progetti che
scrittori
ricchi d i pensiero forgiano in s e d e
critica per la convers ione dei loro fratell i increduli Per il fatto
che
Mosè pone la vita nel sangue, tutti i Rabbini
battezzati
hanno orrore al
cospetto dello
spirito e della
vita d ei profeti
in
cui l'intellezione
della
parola,
come
un unico
figlio prediletto, viene
immolata
š v napaßokñ 1 1 1
e
tramuta in sangue i ruscelli
della
saggezza orientale L'uso di
ques t i
pensieri strangolati non
si addice
ad
alcuno
stomaco
debole.
Abstracta
ínitii: occultis;
concreta
m atur itat i conveniunt
secondo il Gnomone
del Bengel (plane pollex, non index) 1 1 2 .
( 2 4 )
Atti
Ap. II, 1 9 1 1 3 .
( 2 5 ) Salmo,
LXXIII, 21 ,
22 1 1 4 .
( 2 6 ) La reule
politique dam
un
Poeme doit être
de
faire
dei
bons
vers,
dice il Sig. Voltaire nella sua professione di fede attorno
al1'ep0pea.
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122
sciurrl
sui . L I N G U A G G I O
finisce
quas i la religione la pietra
angolare
dell'epica
e
nulla
lamenta
più
del
fatto che
la sua
religione
( 2 1 )
sia l 'opposto
della mitologia?
Bacone
si
raff igurava
la
m itologia
c ome
un
giovinetto
alato
d i Eolo, che
ha
il Sole alle spalle, nuvole a sgabello dei
piedi
e per
la
noia
soflia
in
un fla u to
greco ( 1 8 ) .
M a
Voltaire, il
S o m m o
sacerdote del
tempio
del
gusto,
argomenta con il rigore di
Caifa(29) e pensa più fruttuo-
samente di
Erode(3°)11°.
S e
la
nos tra teologia
è
tanto
inferiore
per valore
alla
m i-
tologia, c i è assolutamente
im poss ibi le
raggiungere - non
dico poi superare
-
la poesia dei pagani, com e sarebbe
nostro
dovere e ambiz ione. M a
s e
non va le la nostra poesia, allora
la nostra storiografia risulterà più magra ancora che una
vacca
del
Faraone 1 2 ° ,
anche
s e
favole d i fate e gazzettini d i
corte surrogano
la
vostra
mancanza
d i
storici.
Alla
filosofia
non
vale certo la pena d i pensare,
specialmente poi ad
al-
( 2 7 ) Circa ciò
che
il Sig. Voltaire
intenda per
relig ione Gram m atic i
certant
et
a db u c sub Iudice
lis
e.tt115; di c iò
non
deve
preoccupars i
il
filologo
tanto meno
il suo
lettore.
Si può
in tendere per
religione
d i Vol-
taire la
libertà
della
Chiesa
gal l icana
oppure
i
fiori
sulfurei
d el
più
schietto natural ismo; com unq ue entram b e le s piega zioni poco contribui-
rebbero
all'unità
dell'intellezione.
( 2 3 )
Fabu lae mytho log icae
videntur esse instar tenuis cu jusdam aurae,
quae
ex
traditionibus nationum magis antiquarum in Graecorum fistulas
inciderunt. De Augm. Scient. Lib. II. Cap. XIII 1 1 6 .
( 2 9 )
Qu”un h o m m e
ait
du jugement
ou non, il profite
egalement
des vos ouvrages: il
ne lui
faut q u e
de
la m em oire,
dice in faccia a l
Sig.
Voltaire
uno
scrittore
dal
labbro profetico
Kat-:ot
o ö x
liv
- i e p é i t o v .
- f a
šnukñduova
: Ivan l> a . \ › q › 5 ò \ › ävöpa.. Socrate nello Iofle (li
Platone 1 1 7 .
( 3 0 ) Fozio (nelle
Ampbílocbiae
Quaest . CXX connessa da ]oh. Chr.
Wolf
alla
sua cornucopia di grilli filologici
e
critici) cerca una profezia
nelle
parole
di Erode
a i
Magi venuti
dall'Oriente «
perché anc/:›'io
venga e
lo
adori», le met te a confronto con
la sentenza di Caifa
(Giov. XI, 49-52) e osserva:
löotç
5'ä.v
napanknaiwç
roú-tot; x c t l . I - f r s p a t
'Iwa uaxoúpytp uàv
- y v d › p . 1 | mzl.
òptrn uta tšóv tp nposvnvayušva ,
'rtåptzç
öš
Irpe-
q›n1'I.xòv
èùcqqaóra.
Fozio s i immagina
Erode un Ianus
biƒronr che per
stirpe
rappre-
sentava i pagani, per carica i G i u d e i 1 1 1 1 .
Moltissime battute ma l igne
e
inutili (di cu i s i
pavoneggiano
Servi
e padroni)
ci s i
presenterebbero
sotto una
luce del tutto diversa,
s e
talvolta fossimo in grado d i ricordarci s e pa rlino d i s é medesimi
oppure
debbono e s s e r e intesi profeticamente.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A E S T H E T I C A
I N
N U C E
1 2 5
manacch i
sistematici lz
più che a ragnatele d i elucubrazioni
in un castello in
rovina.
Quals iasi
perdigiorno in grado di capire con la necessaria
precisione
la tino d i
cucina
e
tedesco
svizzero,
il
cu i
nome
però
sia
bollato
con l ' intera -
o anche mezza
- cifra M 1 2 1
del l'an im ale
accademico,
dimostra essere menzogna che
i
banchi e i
bestioni che ci s tanno sedut i
sopra debbano
ne-
cessariamente
gridare « all 'oltraggio › › , i primi s e avessero
orecchi, e i
secondi,
non ostante che
un'irr iverente
befia d ia
loro
il
n o m e
d i
uditori
1 ,
s e
fossero
addestrat i
ad
usare
gli
orecchi
per ascoltare...
« Dov'è
la
f rusta d i E u tifro ne , o c av a llu cc io om bro so?
aflìnché
il
m io c arretto non resti
bloccato. . .
› › .
Mitologia d i
qua
Mitologia d i
là
( 3 1 ) .
Poesia
è
un” imi ta-
zione della na tu ra be lla : potranno
le scoperte d i
Nieuwenty t
1 2 ,
Ne wton , Buffon
tenere il posto d i
una dottrina favolist ica
di
dubbio
gusto?. . . Certo
dovrebbero
e lo farebbero anche;
s e solo
ne fossero
capaci. Perché allora non
succede?
Perché
è
im poss ib ile, rispondono
i nostr i
poeti.
La natura
opera
per
sensi
e
passioni.
Chi
ne
m ut ila
gli
organi come potrà sentire? Sono
inclini
al
mo v ime n to anche
i nerv i
paralizzati?
. L a Vostra
fi los ofi a b u gia rd a e assassina
ha
tolto
di mezzo
la
natura,
perché
pretendete
a questo punto che la
im i t i amo?
Per
potervi
r innovare il piacere d i assassinare anche i di-
scepoli
della
natura?
Sì,
v o i sottili critici
chiedete
sempre
la
verità e infilate
sempre la porta
perché
non potete sopportare alcuna risposta
a questa domanda
Le
vostre
m a n i sono sem pre
lavate,
sia
che
vogliate
man-
giarv i il vostro
pane,
sia che
abbiate magar i
pronunciato le
vostre
sentenze
d i
morte . Neppure
chiedete
in
che
m o d o
ab-
( 3 1 )
Fontenelle sur la
Poes ie en
general. Quand on s'aura
employer
d'une
maniere
nouvel le les im a ges fabu leuses, il est
s ür
qu'el les feront
u n grand effet
1 1 1 .
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124
scRITTI
sUL
L I N G U A G G I G
biate tolto d i
mezzo
la natura. . . Bacone vi
accusa
d i averla
scorticata con le
vostre
astrazioni. Dice la verità Bacone?
Orbene al lora
lapidatelo,
gettate
fango e palle d i neve contro
la
sua
om bra . ..
S e risplende gloriosa c ome il sole
un'unica
verità125: al-
lora
è
giorno. S e invece
ne vedete in
luogo
di
questa
sola
tante quanto i
granell i di
sabbia sulla r iva del mare ; allora
c 'è
ancora
una piccola luce ( 3 2 ) che sorpassa in
splendore
tutta
questa schiera d i soli(”): una notte di cu i
s' invaghiscono
poet i
e
ladri.
Il poeta ( 3 4 ) su l fa r del giorno è identico al ladro ( 3 5 )
al t ramonto . . .
Tutti i color i del m o n d o più
bello sbiadiscono, non ap-
pena
soffochiate
quella
luce,
il pr imo
gemi to
della
creazione.
S e
v os tro d io
è il
ventre,
anche i capell i del
vostro capo
stanno
sotto la
sua
tutela.
O g n i
creatura
diviene
reciproca-
mente vostra
vittima e
vostro idolo.
Assoggettata c ontro v og lia -m a per speranza - essa so-
spira
sotto
il servaggio e
sulla
vanità,.fa _ d e l suo m eglio per
sfuggire
alla
vostra
t irannia
e sotto
1 più
ardent i
ampless i
anela a
quella l ibertà, di cu i gli an ima l i fecero om aggio ad
A d a m o ,
poiché
IDI›Io
li
condusse
a l l 'uomo,
perché
egli
ve-
desse
quale
n o m e
dare loro,
giacché secondo
il
n o m e
che
avrebbe
dato
loro A d a m o , dovevano ch iamars i 1 3 ° .
Questa analogia dell'uom o
a l
Creatore
assegna
ad ogni
creatura il suo ruolo e il suo carattere da
cu i
dipende
fedeltà
e
fiducia
in
tutta
la na tu ra .
Quanto più
vivace è in noi l°idea
che
c'è
nel nostro an imo
l ' immagine
sim igl ian te
dell'invisibile
IDDIo(1°),
tanto più
s iamo
capaci di
vedere
nelle creature
la
( 3 2 ) e
otho
lumine 1 2 5 .
Catull.
C a rm .
Sec. ad Dian.
( 3 3 )
micat
nter
omnes
Iulium sidus, velut inter
ignes
Luna
minores .
Horat.
Lib. I. Od.
XII
1 2 7 .
( 3 4 ) 2 Cor.
IV,
6113.
( 3 5 ) Apoc .
XVI, 15129.
( 3 6 ) slxtbv
- : o ü G s o ü
' c o ü
áopårou
Coloss. I, 15131 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A E S T H E T I C A IN N U C E 125
Sua
aflabi l i tà
e gustarla,
guardarla,
prenderla in m a n o . O g n i
impressione d ella na tu ra
nell'uom o non
è
solo un r icordo, m a
un pegno della verità
fondamentale:
Chi è il S I G N O R E . O g n i
reazione
del l 'uomo
verso la
creatura
è
una
lettera
e
un
sigillo
di partecipazione nostra alla natura divina
( 3 7 ) ,
del
fatto
che
noi
s iamo della sua razza ( 3 3 ) .
O una Musa c ome il
fuoco
d i un
orefice e
c ome
il
sapone
d ei la va nd ai ( 1 9 ) . . .
Essa oserà
purgare il
naturale
uso
dei sensi dal l ' innatu-
rale
uso
delle
as traz io ni(“°) , per
cu i
i
nostr i
concetti
delle
cose
vengono altrettanto mutilati che oppresso ed
ofieso il
nome
del
Creatore. Parlo a Voi,
Greci
1 1 ° perché sembrate
più
saggi
dei ciambel lani della chiave gnostica; provate solo
a
leggere
l'Iliade, dopo che abbiate tolto v ia mediante astra-
zione le due vocal i o t e I n
1 1 7 ,
sappiatemi dire dell”intell igi-
bilità e
musical i tà del
poeta.
Mnvw ' s n ö e ® e' - : c ' r 1 ) . ' r 1 \ . '
8:' ”)(I.)mog 1 ”.
Vedete
la
grande e piccola masora dei f i losofi ha inon-
dato
c ome un diluvio il testo della natura. N on
avrebbero
dovuto sciogliersi in acqua
tutte
le sue bellezze e ricchezze?
D'altra
parte
v o i
fate miraco l i ben più grandi d i quant i m ai
( 3 1 )
tata;m t v o v o t q › ú « = « › › › ; .
2
Pietro I,
4 ; v v u u ô p o v v s
- r ñ s fi i r ö v v s * w fi
ü w ü
aüfoü. Rom.
VIII,
2 9 1 3 2 .
( 3 3 )
Atti
Ap.
XVII,
27
e c c .
1 3 3 .
( 3 9 )
Malach . III, 2134.
( 4 0 ) Bacon de interpretatione
Naturae
et
regno
Hominis Aphor ism.
CXXIV. Modulos
ineptos
mundorum
et tam quam sim iolas, quas in
Philosophiis (nelle
teorie delle scienze) phantasiae hominum
extruxerunt,
omnino diss ipandas ed ic imus . Sciant itaque
hom ines ,
quantum intersit
inter h u m a n a e
m entis
Idola et
div inae m entis
Ideas. H u m a n a e
ment i s
Idola nil aliud
sunt
quam
abstractiones
ad pla citu m : Div ina e mentis
ideae
sunt
v era s igna cu la
Creatoris
super c rea tu ras,
prout
in
materia
per
lineas veras
et exquisitas impr imun tu r
et
terminantur.
Itaque
ipsis-
simae res sunt
Veritas
et Utilitas:
atque
Opera
ipsa
pluris
facienda
sunt, quatenus
sunt
veritatis pignora, quam propter vitae commoda
(per
la panc ia ) .
In altri
punti
egl i ripete questo
richiamo:
tutte
le opere
della na tu ra
d ov reb bero s erv ire non
solo
come
benefieia vitae m a
anche
c o m e veritatir
pignora 1 3 5 .
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126
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
s i siano compiac iut i gli dei ( 3 1 ) , con querce
( 3 3 )
e statue
d i sale, pietri f icazioni e m eta m o rfo s i a lc him is tic he e
favole
per convincere il
genere
umano . Voi accecate la natura perché
appunto
sia
la
vostra guida
o
megl io
vi
siete
cavat i
gli
occhi
da
v o i
stessi con
l'epicu reism o,
per poter essere tenuti in
conto da i
profeti,
che si succhiano da
tutte
cinque
le dita
ispirazione
e
interpretazione.
Volete dominare sulla natura e vi legate da v o i stessi m a n i
e
piedi
con lo stoic ismo, per potere più
toccantemente zu-
folare
elegie
s ulle a da m a ntine
catene
del
destino
n elle v os tre
raccolte
d i poesie varie
1 3 1 .
Per il fatto di essere m e m b r i della vergogna cessano forse
per ques to le pass ioni d i essere a r m i della virilità? Compren-
dete Voi forse la lettera della ragione megl io d i quanto abbia
compreso
lo spirito della Scrittu ra q uell'a l legorico ciambel lano
della
Chiesa
alessandrina
che si
fece
da
s e
stesso
eunuco
per
il Regno dei
cieli?1 3.
I
maggior i
ma lvag i contro
s é
medes im i
sono
fatti da l
principe
d i
questo
secolo suoi
favoriti... i
suoi
b uffon i d i corte
sono
i più
accanit i nemic i della
natura
bella,
che
s e ha
cor ibant i e
Galli c ome
preti
pancioni, ha spiriti forti
c ome
ver i
adoratori .
Un
filosofo
instaura
legg i m o na ca li, a lla
stregua
d i
Saul.. .
( 3 3 )
la
sola
passione fornisce
tanto alle
astrazioni che
alle
ipotesi
man i ,
pied i, a li;
a
i m m a g i n i e segni spiri to, vita e l ingua.. .
Dove
c i sono
argomentazioni
più rapide? Dove s i
genera
il
rotolante tuono dell”eloquenza e suo compagno il monosi l -
lab ico lam po (“)...
( 4 1 ) o ß k o n a l v u o v e ç yàp mi o i Ø e o v í , Socrate nel
Cratilo
1 3 9 .
(42)
Socrate a Fedro:
Oi
ö å Y',
6 ' ; q ›D . z - : ,
šv 1 1 3 'roü Anòç 'soü A w ö w v a i o u
i s p q ß öpuòç kóyouç ä q m a a v p.av¬:I.xo\`›ç 1 ¬ : p d › ¬ : o u ç yevåcüai . . 'roíç p.èv
oüv
'ró-rs, åìrs
oùz o ü m . d o c p o íç ó ' a a ' 1 t a p úusíg
oi
v å o v . , ánéxpn
ö p u ò ç
xm l
- n z é r p a ç åxoústv \ ' › - n : ' š \ m -
üsiaç, s l. uóvov
åìnfiñ
Ãéyotav ' Gol
8 í ao ›ç
S t a t p é p e l .
'tig
ò 7 » . é † I › › v xtzì. t toöaitóç.
o ù
'yåp
šxt-:ivo
u ov ov a x orteíç ,
1 4 0
s i - r i - :
oil-:mg
E11:
äìkwç
ëxet;
( ' 1 3 )
1 Sam. XIV,
24143.
( 4 4 ) Brief a s the l ightning in
collied
night,
That (in a
spleen)
unfolds
heav'n
on earth
And ere m an has power to
say: Behold
The j a w s of
darkness to
d e vo u r it u p.
Shakespeare in
M id summer -
Night`s Dream 1 * .
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A i a s r i - I E T I G A
I N N U C E 127
Perché
dovrei
io ,
o lettori ignorant i per
ceto,
prestigio e
rango,
definire
tra infinite una parola, a ffinché possia te da
v o i
stessi osservare dappertutto nella società
u m a n a
le mani -
festazioni
delle pa s sioni?:
come
ogni
fatto,
per
q uanto lon-
tano,
con
singolare direzione colpisca un
an imo
nell'affetto,
com e
ogni singola sensazione si dilati
oltre l'am bi to di tutti
gli
oggetti
esterni
( ' 3 3 ) , c ome noi sappiamo appropriarci m e-
diante
un'applicazione
personale dei casi più
generali
e co-
v i a m o
ogni
singola
privata circostanza
fino
a farne un
pubbl ico
spettacolo
al
cospetto
del c ielo
e
della
terra.
O g n i
v erità in div id u a le
cresce
ad
essere la base di un
progetto
più straordinario d i
q u ella pelle bovina che del im itò
il
territorio
d i
uno stato 1 4 ° ,
e
u n progetto ,
più largo
di un
emisfero, si
r iduce alla puntual i tà d i un punto d i vista. . . In -
s o m m a il
compimento
dei
programmi ,
il
vigore della
loro
esecuzione,
la
concezione
e
nascita
d i
idee
e
di
espressioni
nuove,
il
lavoro
e il ripos o d el
saggio
1 3 7 , la sua
consolazione
e la sua
nausea giacciono
sepolti nel grem bo fecondo
delle
passioni
innanzi ai nostr i sensi.
< < Il
pubbl ico
del filologo, il suo m o n d o d i lettori, sembra
essere simi le ad un
uditorio,
che
abbia
r icolm ato un solo Pla-
tone
› › ( ' 1 3 ) .
Continua
consolato
Ant imaco ,
-
c ome
è
scrit to:
«Non
missura cutem
nisi
plena
cruoris
hirudo
› ›
1 4 3 .
Proprio
c ome s e
il
nostro
apprendere fosse un mero ri-
cordare,
s iamo r imandat i sempre
ai m o n u m e n t i degl i antichi
a riform arc i lo spirito
attraverso
il r icordo. Perché
però
c i si
sofferma
alle
cisterne
bucate
dei
Greci
1 1 °
e
si
abbandonano
le
sorgenti
più vive
dall 'antichità?
Forse non
sappiamo
nep-
pure
noi
esattamente c iò che vener iamo
fino all'idolatria
nei
Greci
e
nei
Roman i .
Da ciò v iene
la contraddiz ione
male-
detta ( ' 1 7 ) nei nostr i libri s imbol ic i che
fino ad
oggi
sono
( ' 1 5 )
C'est
l'effet
ordinaire
de
notre
ignorance
de
nous
peindre
tout
semblable
à
nous et de
repandre nos portraits
dans toute la
nature,
dice
F on te ne lle n ella Histoire
du Theatre Franç. Une grande passion
est
une espece
d'Ame, immortelle à
sa m aniere et
presque
independante
des Organes .
Fontenel le
nell”Eloge
de
M s . de Verney145.
( 4 3 ) Plato enim UNUS instar
omnium
est. Cicero in Brut.
( ' 1 7 ) Salm.
LIX, 13150.
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AESTHETICA IN NUCE 129
La salvezza v iene da i Giudei . . . Ancora io non la avevo
veduta ; m i
attendevo però da i
loro scritti
fi losofic i concetti
più sani, a vostra confusione, o Cristiani
Tuttavia
v o i
sentite il
pungolo
del
buon
nome,
da
cui
siete
denominat i (3° )
altrettanto poco che l 'onore che IDDIO
ha tratto da l nomignolo d i
Figlio
del l'uom o. . .
Natura e
spirito
sono dunque i m ateria l i
dello
spirito
bello,
operante, im itatore. . .
Bacone paragona la
mater ia a Penelope; i
suoi
sfrontat i
proci
sono
i
fi losofi
e
gli
scritturisti133.
La storia
del
mendi-
cante, che apparve a
corte
ad I taca,
la
eccita; non
la
ha
infatti
tradotta
O m e r o in vers i greci e Pope in versi inglesi?.. .
Con quale mezzo
r isusci teremo
il defunto l inguaggio della
natura da i m orti? . . .
Con pellegrinaggi alla felice
Arabia,
con crociate in Oriente
e
con
la
restaurazione
della
sua
magia,
di
cu i
ci
impadroni -
remo con
l 'astuzia
delle
vecchie
f emmine , che è
pu r
sempre
la
m igl iore? 1 3 4 .
Abbassate
g li
occhi,
pigroni e
leggete
quanto poet icamente
scrive della magia Bacone ( 3 1 ) .
Giacché i vostr i morbidi piedi in scarpe da
danza
non
s opportera nno u n
così
disagevole
v iagg io , la s cia tev i indicare
la
direzione
con un'iperbole(33). . .
Ille caput viridi fessum
submiss i t
in herba;
Lumina nox
clausit domin i
mirantia f o rmam .
' funš q uo q ue sei) postquam
est
inferna sede receptus,
n
tygia
specta
a t
aqua
Planxerunt Dryades;
plangent ibus assonat
Echo ,
Iamque rogum quassasque
faces
feretrumque
parabant ,
N u s q u a m
corpus erat, Croceum pro corpore
florem
Inveniunt foliis
m ed iu m c ingentib us
albis
1 5 1 .
( 5 0 )
G iac o m o , II,
7152.
( 5 1 ) MAGIA in
e o
potissimum versabatur, u t architecturas et
fabricas
rerum
naturalium
et civilium symbol isantes notaret
N ec
similitudines
merae
s u n t
(quales
hominibus
fortasse
parum
perspicacibus
videri
pos-
sint)
sed plane
una eademque naturae
vestigia a u t
signacula diversis
m ater iis et subjectis
impressa. Bacone
nel III libro
de aug m e n t i r scien-
tiarum, dove ritiene di
spiegare
la
mag ia
anche
in base a u na s cientia
consemuum
rerum univerxalzgšrz e attraverso questo baluginio l 'appari-
'
dei M a
i a
Bethlehem
.
Zlone(-52)
Kai
g r z .
xouì ' ùnspßoìvhv òöòv
\'›p.ìv 81-: xvu|i|.156_
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130 sciurrr
sUL L I N G U A G G I G
O
Tu che squarc i i cieli e li abbatt i al cu i
giungere
s i
disciolgono
i
m o n t i
c ome vaporizza
l 'acqua
all 'ardore d i un
violento fuoco,
perché
sia noto il tuo n o m e tra i
nemic i
d i
esso
che
pure
si
nominano
secondo
esso,
perché
apprendano
il t imore i
pagani
consacrati al cospetto delle
meravigl ie
che
Tu compi , che
nessuno
si aspettal,
fa
sorgere
nu ov i fu och i
erranti in Orientel,
suscita
la curiosità
dei
suoi saggi perché
spontaneamente
rechino
nel nos tro paese i loro tesori:
m irra ,
incenso
e il loro oro di
cu i
a noi
più
im porta
che della loro
magia
Fa che i re siano da
e s s a
beífat i , invano f rema
la
loro fi-
losofica Musa
contro
b a m b i n i e dottr ine infantili; fa
però
che
Rachele non pianga invano . . .13 1 .
Come poss iamo
noi
inghiottire la mor te nelle pentole per
rendere mangiabi le la minestra ai discepoli dei profeti? 1 3 3 con
che
cosa
poss iamo
placarne
lo
spirito
amareggiato
della
Scrit-
tura?
«
Credi
forse che io voglia mangiare
carne
d i m a n z i
0 bere sangue
d i
capro? › › 1 3 3 ' . N é la fondatezza dogmat ica d i
far isaici Ortodossi , né la sontuosità poetica di liberi spiriti
sadducei c i r innoverà
l'invio
dello
Spirito,
che spinse
i
santi u o m i n i di Dio (aüxa ipwç å t x o u fi p w ç 1 3 ° ) a parlare e a
scrivere
Que l
figlio
prediletto
dell 'Unigenito,
che è nel seno
del
Padre
c e
lo ha
annunziato:
che lo
spirito
della
profezia
vive
nella testim onianza d ell°Unic o N om e,
attraverso
il quale sol-
tanto diveniamo
beat i e
poss iamo essere
eredi
della
promessa
d i
questa vita
e
della vita futura;
del
N o m e
che
nessuno
conosce,
tranne
ch i
lo
raccomanda,
che
è
al
di
sopra
d i
tutti
i n o m i , s ì che nel n o m e d i G E s I ` J si devono
piegare
le ginocchia
d i tutti quel l i che sono nel
cielo
e sulla terra e sotto la terra;
e
tutte le
l ingue devono riconoscere che Gizsù CRISTO è il
S I G N O R E
a onore d i
Dio
1 3 1 de l Creatore che è
lodato
in eterno
A m e n
La
test imonianza
d i
GEsI`J
qu ind i
è
lo spirito
della
pro-
fezia(33) e il
pr imo
segno, con cu i Egli
manifesta la
maestà
( 5 3 )
Apoc.
XIX,
1 0 1 1 5 2 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A a s r i - I E T I G A I N N U c I - : 1 3 1
della
sua
servitù, t ras forma
i
sacri libri dell 'Al leanza in
buon
vino vecchio
che inganna
il
giudizio
dei maest r i
d i
tavola
1 3 3
e conforta lo s tomaco f iacco dei critici. Lege l ibros
prop/aeticos
non
intellecto
CI-IRISTO
-
dice
il
punico
( 3 1 )
padre
della
Chiesa
-
qu id ta m imipidum et ƒatuum invenier?
Intellige
ibi CHRI-
STUM, non solum rrzpit. quod legis, . v e d etiam i›zebriat133.
( 5 4 ) Cfr. La risposta alla
domanda
circa
l ' influenza
delle
opinioni
s u l l inguaggio
e d el
l inguaggio sul le opinioni,
che ha ottenuto il premio
posto
in
palio
dal la
Regia
Accademia
delle
Scienze
per
l'anno
1 7 5 9 :
cfr. p. 66, 67164. Al
proposito
s i pu ò c on ve nie nte m e nte c on s ulta re : The
Art of Punning or
the
Flower of Languages in seventy-nine
Rules
fo r
the Labour
and Industry
of TUM
PUN-SIBI1°5.
Ex a m b i g u o dieta vel
argut iss ima putantur;
sed non semper in
ioco,
sed etiam in gravitate versantur . Ingeniosi enim
videntur
vim verbi in
aliud atque
c e te ri a c c ip ia n t,
posse dicere. Cicero
de Orat. lib. 2. The
second
Edition 1 7 1 9 . 8 °.
Questa
dotta
opera (di cui io posseggo
pur-
troppo
soltanto
un
esemplare
difettoso)
ha
per
autore
Swift,
la
gloria
del
clero,
Hagedorn .
(The
glory of the Priesthood and the sham e )
Essay
on
Criticism.
e si comincia
con
una
definizione
logica,
fisica
e
morale. In senso logico
Pur m a ta dicuntur aut alio
quovir
m o d o ad aliud reƒeruntur . Secondo
la fis ica
(dell'avventuroso
e
fantast ico Cardano) il Punning is an Art
of harmon ious
Jiggling
upon
w o r d s which
passing in
a t the Ears and
falling upon the
Diaphragma ,
excites
a
titillary Motion in
those
Parts,
and
this being convey'd by the
An ima l
Spirits
into
the
Muscles
of
the
Face raises
the
cocklcs of th e Heart.
Secondo
la casist ica invece
È
a
Virtue, that mo s t
eifectually
promotes
the End
of
good
Fellowship
Un esempio d i questa
virtù
artificiosa si
ritrova
tra
altre
dello s t e s s o
conio nella
sopra
citata risposta a l pa ragone punico tra
il
profeta Mao-
metto e il padre
della Chiesa
Agostino che
sembrano s imi l i
ad
un
anfi-
bologico amante della poesia dotato di un ' immag inaz ione m e t à entusia-
stica
e m e t à scolast ica, che
non
pare di gran lunga a ncora a bb as ta nz a
dotto
per
capire
convenientemente
l 'uso
del linguaggio
figurato,
per
non
dire della sua capacità di valutare esperienze spirituali. Il
buon
Vescovo
par lava
ebraico senza saperlo c o m e quel
gentiluomo
borghese
parlava
senza saperlo in prosa
e
allo s t e s s o
m o d o
in cui ancora al giorno
d'oggi
attraverso questioni dotte e
relativa
risposta si può s e n z a saperlo
rivelare
la
barbar ia
dei propri
tempi
e la
perfidia
d el
proprio cuore,
a
costo
della
profonda verità
che
tutti
sono
peccatori,
che
tutti sono
peccator i e m a n c a n o della
gloria che
s i finge
loro
di attribuire:
tanto
l'arabico
profeta
di
menzogne
quan to il
buon
pastore
afr icano
e
il
capo
arguto (di cu i a v re i dovuto innanzi
tutto
fare il
nom e) a l
qua le
è
venuta in
mente la
pensata
d i tirare per i capelli
a
paragone mediante
una c o s ì ridicola collazione d i passi quei
due
confessori della Provvi-
denza
con formemente
alla
punica
teoria della
ra gione d ei
nostri
odierni
cabba l i s t i a i quali ogni foglia di
fico è u na rag io ne su ffic ie nte
ed ogni
accenno un compimento.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 }2 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
« A dispetto però
degl i spiriti temerar i
e superbi. . .
A d a m o
deve essere
mor to
pr ima di patire questo e bere il
vino forti-
ficante. Bada perciò d i non bere
vino
s e sei ancora un lat-
tante; ogni
dottr ina
ha
la
sua
misura ,
il
suo
tempo
e
la
sua
età › ›
(33).
IDDIO, dopo aver
parlato
a ttraverso na tu ra e Scrittura, per
mezzo d i
creature
e d i veggenti,
con ragioni
e
figure,
per bocca
di poet i
e
d i profeti s i era
esaurito e
non
aveva
più fiato
per
parlare: così alla sera del giorno c i ha parlato attraverso il
Suo
Figlio
-
ieri
ed
oggi
-
fino
a
che
sarà
stata
compiuta
- non più in figura d i servo -
la
promessa del suo
futuro 1 3 3 .
Tu re della gloria S I G N O R E Gasù C R I S T O
Tu s e i il F I G L I O
eterno
d i Dio P A D R E ;
N on avesti in
orrore
il corpo
della Vergine
1 3 3 ( 3 3 ) .
Si
sarebbe condannat i per ingiuria a dare dell'im b eci lle
ai
nostr i argut i sofist i
che
tengono
in
conto d i
somaro
il
legislatore
degl i Ebre i
e
di sterco di
piccione i
proverb i dei
loro maest r i
cantori; m a
verrà per loro
il giorno del S I G N O R E . . .
una
Domenica
più buia della mezzanotte in cu i armate in -
vincibili
sono
stoppie.. .
Il
più
clissoluto
maestrale,
un
araldo
del l”u l tim a
tempesta (poeticol
c ome
soltanto
può pensare
ed
esprimere
il S I G N O R E
delle
schiere)
sopra ífa rà con
il
s u o
fra-
gore
allora l'arzillo
trom b ettiere:
la gioia di
A b r a m o
toc-
cherà
la vetta suprema,
il
suo calice traboccherà.
Di
sua m a n o
I D D I O tergerà dagli occhi di Abramo,
padre
dei
credenti,
l 'ul-
t im iss ima l ac r ima incomparabi lmente
più
preziosa
di
tutte
( 5 5 ) Parole del
nostro
Lutero
(che
si sarebbe rovinato
un
po' lo
sti le
con
la lettura di Agostino) tratte dal la sua f amosa pre fa z io ne a lla
lettera a i R oma n i , che io
non
mi stanco di leggere com e la sua prefazione
a l Salterio.
Ha
citato qui il
passo
con u n
così
detto ar rang iamento , giacché
in
quel
passo
Lutero
parla
dell'abisso
della Provv idenza
divina
e
secondo
la
sua lodevole abitudine assicura
sul la
sua
parola
«che non
s i pu ò
met ters i contro
la
Provv idenza senza so ffe renza , c roce
e
agonia di m orte ,
né contro D1 0
senza
danno e
senza
segreta col lera
› › .
( 5 5 ) Il
pio
lettore
com pleterà
da solo
la
cadenza
di questa strofa
d i canto d i Chiesa. La m ia
memor ia
m i abbandona
arbitrariamente.
Semper ad eventum et
quae
desperat
-
relz'nquit153.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A E S T H E T I C A IN N U C E 133
le perle, di cu i andrà altera l'ultima regina
d'Egitto;
l 'estrema
lacr ima
sull'ultimo
incendio di Sodoma e su l rapimento del-
l'ultimo
m artire
( 3 1 )
Q uel giorno
del
S I G N O R E ,
che dà
ai
Crist iani
il
coraggio
di predicare la mor te del S I G N O R E , svelerà i più
stupidi
villani
di tutti
gli angeli,
per i
qua l i
è prepa ra to u n
fuoco
infernale.
I diavol i
credono
e t remano m a non t remano i
vostr i
sensi
resi
folli
dalla furbizia della ragione.
Voi
ridete s e A d a m o ,
il peccatore, si
soffoca
con una m ela e
Anacreonte,
il
saggio,
con
un
acino
d 'uva
N on
ridete
s e
delle
oche
salvano
il
Cam-
pidoglio e dei corv i nutrono il Patriota171 nel cu i
Spirito
consisteva l°artiglieria e la cavalleria
d'Israele?
Dentro d i
v o i vi
congratulate a
vostro
accecamento,
s e
IDDIO
sulla
Croce
v iene a nnov era to tra i
m al fa t tor i,
e
s e un
essere abbominevo le
a Ginevra o a R o m a , all 'Opera o nella
Moschea,
è
fatto
oggetto
d i
apoteosi
e
coloquint idato. . .
Pinge
duos
angues pueri, sacer est locus; extra
Meiite; discedo
P E R s . 1 7 1
Il
genetliaco
d i
un
genio v iene
d i
solito
accompagnato
a
m o' d i
festa
da l martirio d i innocen ti bam b in i.
Mi
sia concesso
paragonare r ima
e metro a b a m b i n i
innocenti,
che nella nos tra
più recente
poetica
paiono
esposti alla
minaccia di un peri-
colo
morta le.
S e
la
r ima appartiene al genere della
paronomasia(33),
la
sua
origine
deve
essere
pressappoco
coetanea
della
natura
d ei lingu aggi e delle
nos tre rappresentaz ioni
sensibili
Chi t rova troppo greve il giogo della r ima non è ancora
per
questo
autorizzato a perseguitarne il
talento ( 3 3 ) .
Il
verso
scapolo avrebbe
altrimenti
fornito
a
questa
volubi le
penna
( 5 7 ) 2
Pietr. II, 8 1 7 ° .
( 5 1 1 ) Cfr.
a : Lowthii
Praelect. X V : 7 6.
Nota
dell'Editore. Algarotti
vol.
III 1 7 3 .
( 5 9 )
Lieve
s'insinua
la r ima
nel cuore, s e lo trova disposto;
Sostiene ed adorna l'armonia e f issa il
discorso alla
m e m o r i a
Elegie e
lettere. Strassburg,
1 7 6 0 1 7 4 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 3 4
s c R I T T I
s U L L I N G U A G G I O
tanta occasione
ad uno
scritto
pungente,
quanta
ne poté avere
Platone per eternare il singhiozzo di Aristofane nel Convito
0
Scarron
il proprio in un sonetto 1 7 3 .
L'impianto
l ibero
che
s i
perm ette
Klopstock,
questo
grande
restauratore
del canto lirico, è prob ab ilm ente u n arcaismo,
che fe l icemente imita l 'enigm a tica meccanica della poesia sacra
degl i Ebrei, in cu i secondo l 'acuta osservazione
dei
più fon-
dat i critici del nostro
tem po(°°) non
si registra che «una
prosa artificiosa
disciolta
in tutte le particole dei suoi periodi,
ciascuna
delle
qua l i
può
considerarsi
un
singolo
verso
di
un
particolare
metro
si l labico,
e le
considerazioni
o sensazioni
dei poet i più
antichi
e sacri paiono di per
s é
stesse (forse
con la stessa casualità degli
a t o m i
di Epicuro) essersi disposte
in linee s im m etric he, che sono
perfettam ente
musical i , anche
s e non hanno alcuna struttura
sil labica
(preordinata né lega-
l izzata)
› › .
Il metro
monotono
di O m e r o
dovrebbe r isul tarci
parados-
sale
almeno
quanto
la scioltezza del Pindaro
tedesco
( 3 1 ) .
La
m ia
ammiraz ione o igno ranza della causa di una
generale
m i-
sura
sil labica
nel poeta greco è stata temperata
da
u n v ia ggio
attraverso la
Curlandia
e la Livonia. Ci sono in quelle con-
trade
cert i
m o d i
in
cu i
si sente
cantare
il
popolo
lettone
o
non
tedesco
durante tutto il tempo
del
lavoro, nient'altro
che
(°°) Cfr. la q uarta nota dell'Editore alla
terza
lezione del Lowth
a
p.
149
e
la
cinquantunesima
lettera della terza parte dei «Briefe
die neueste
Litteratur
betrefiend › › .
( 5 1 )
Non
sarebbe
stato
farsesco
s e
il
Sig.
Klopstock
a v e s s e
voluto
spiegare al suo com pos itore
o
a
u na
Margot la Ravadeuse, qua le è
la
Musa
del
filologo, i mot i v i per i
qual i fa
s tampare andando
a capo
le
sue im press ion i poetiche, che hanno per oggetto qual i ta tes occul tae per
il Volgo
e
che in l inguaggio
galante
sono dette
sensazioni
pa r excel lence.
Nonostante
il
m io gergo impossibi le
sarei ben
lieto d i riconoscere
lo
stile
prosast ico d el Sig. Klopstock u n m od ello di classica perfezione.
In
base
a piccoli controlli r iconosco a questo
autore
una
conoscenza tanto
pro-
fond a d ella
sua
lingua
materna
e
in
particolar
m odo d ella
sua
prosodia
che la
sua
musicale misura
sillabica
m i sembra
la
più adatta ad e s s e r e
l”abito d i cerimonia della
lirica
per un cantore che non
vuole e s s e r e
volgare. Io
distinguo i pezzi originali
del
nostro Asaf
dal le
sue meta -
morfosi degl i antichi cant i di
Chiesa
e addirittura dal la sua Epopea, la
cu i
storia è
nota
e che è s im ile a
q uella d e l
Milton s e non totalmente
almeno
nel
profilo175.
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A E s T I - I E ' r I c A I N
N U G E 1 3 5
una cadenza d i pochi
suoni,
che
ha
mol ta simigl ianza con un
m e t r u m . S e dovesse sorgere
tra
costoro un
poeta,
sarebbe
del
tutto naturale che
tutti
i suoi versi fossero tagliat i secondo
questo
canone
delle
loro
voci .
Richiederebbe
troppo
tempo
porre
nella dovuta luce questa piccola circostanza (ineptis
gratum ƒortasse, q u i vo lan t illa
ealamistr is inurere)177, met-
terla a confronto con altri fenomeni , ricercarne i motivi e
svi lupparne le
feconde
conseguenze.
Ia m
satis
terris nivis
atque
dirae
Grandinis
mis i t
Pater
et rubente
Dex
Vera
sacras
iaculatus
arces
Terruit
u r bem ,
Terruit
gentes ; gra ve
ne rediret
Seculum
Pyrrae,
nova
monst ra
quaestae,
O m n e
q u u m
Protens pecus
agit
altos
Visere
montes
HoRATIUs.
1 7 °
Aposti l la
In qualità d i pr imo lettore di questa rapsodia in
prosa
cabbalist ica m i
ritengo in dovere, in forza del diritto d i
prim ogenitura, d i
lasciare in
eredità
ai
m ie i
fratelli
più
gio-
van i che m i
succederanno, ancora un
esempio
d i
giudizio m i-
sericordioso:
Questa noce
estetica
s a mol to d i vanità proprio d i vanità
Il rapsodista(°3)
ha letto, osservato, pensato, cercato
e
t rovato parole
gradevoli , citato
fedelmente:
simi le ad
un
naviglio mercant i le è andato a
prendere
a grande distanza
l . e proprie derrate e
le
ha trasportate da lontano. H a
compi-
lato
proposizione
su
proposizione,
com e
si
contano
le frec-
( ° 2 ) 01w ~ | › ' l I › 5 ° l š ø w ì v å w v åøu flvfi í ç Socrate nello
Ione
d i
Pla-
tone
1 7 9 .
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136
scRITTI sUL
I . I N G U A G G I o
c e
( 3 3 ) su un
campo
d i
battagl ia; e ha
tracciato
con il
c o m -
passo le
sue
figure c ome
si
martel la
i
picchett i
d i
una tenda .
Invece che
picchett i
e palett i
egli
ha in compagnia dei petìts-
m aitre :
e
dei
pedanti
del
suo
tempo
e
piantato
obelischi
e
asterischi ( 3 1 ) .
Asco l t iamo
ora il r isultato complessivo della sua nuova
estetica,
che è poi
la
più antica:
Temete
IDDIO
e
rendete
a Lui onore,
perché il
tempo
del
giudizio
è
venuto,
e
adorate
Colui
che
ha
fatto
cielo e terre e
mare
e sorgenti d'acqua
( 5 3 ) Procop. de
bello persico.
I, 1 8 1 3 ° .
( 5 4 )
Asteriscus
illucescere facit; obeliscus jugulat et c onfon dit: H ie-
r ony mu s in praefat . P en ta te uc hi. C on f.
Laertius
in Platone. Un abi le
uso
d i questi
segni masoretici
potrebbe
servire altrettanto a
ringiovanire
gli scritti sa lomonic i ,
c o m e u no d ei
più
recent i
interpreti
ha spiegato
d u e
lettere d i Paolo
con
il m etodo dei
§ §
e
delle
tabelle 1 3 1 .
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Due
recensioni
con
un'aggiunta,
circa
l'origine
del l inguaggio.
quota portio faec is Achaee .
IUvEN.IIL
6 1 1 ”
Dodsley
e
Compagnia
1 3 3
1
7 7 2 .
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« Königsberg ische gelehrte u nd po litis c he Zei tungen › › .
Con
la
più graziosa l ibertà
Numero
104,
venerdì 27 dicembre
1 7 7 1 .
Riga.
].
F. Har tknoch
Editore: Versuch
einer
Erklärung
des
Urs pru ngs d er Sprache, 1 7 7 2 . pp. 256 in 8° ( 1 )
La presente trattazione consta d i due parti, di cu i una
r iguarda il l inguaggio e l'altra
l ' invenzione
d i esso. La
pr ima
sezione
della
pr ima
parte
contiene
oltre
ad
un”introduzione
nove
capitol i :
1 )
definizione del
term ine:
l inguaggio, 2) dei
vocabol i , 3 ) dell ' intento del l inguaggio, 4 ) delle espressioni
universal i ,
5) delle espressioni singolari, 6) della
ricchezza d i
un
l inguaggio, 7 ) della sua
leggiadria
(o piuttosto
musica-
lità), 8 ) della sua
duttilità
(l'Autore considera questa espres-
sione
nuova
e
paradossale),
9 )
della
sua
chiarezza
di
significato.
La s econda s ezione, sulle
parti
del l inguaggio, tratta in
cinque capitol i : del
nome ,
dei pronomi , dei verbi ,
degl i
agget-
tivi
e
della cos truz ione sintattica.
La
pr ima sezione
della seconda parte comprende un' intro-
duzione e
i seguenti
quattro
capitoli : 1 ) dubbio ,
2) g li
u om in i
possono
emettere
suoni
e
avere
rappresentazioni
senza
suoni,
3 )
gli
u o m i n i possono connettere suoni con rappresentazioni,
4 ) necessità d i conne ttere s u on i e rappresentazioni. I cinque
capitol i
dell'ultima
sezione trattano
dell ' invenzione
dei
n o m i ,
( 1 ) d i H .
E. Tied em a nn,
Cand.
Iuris ed ex-precettore in Liv on ia .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 4 0 scRITTI
sUL L I N G U A G G I O
dei pronomi , dei
verbi, degli aggettivi e della
costruzione
sin-
tattica.
La conclusione
r iguarda il problema: « donde
vengono
le es pres sioni universal i? › › .
L'Autore
definisce
il
l inguaggio
«
un
insieme,
una
rac-
colta
(perché
non addir i t tura
una macchina, c ome
quel-
l ' amico
di
pag. 57?)
d i
suoni,
mediante
la
connessione e
la
consecuzione
reciproche
dei
qua l i
è pos sib ile com uni-
carsi
a
vicenda i
pensieri
› ›
« Una parola -
egli
dice - è un rum o re o un suono al
quale
ch i
lo
emette
collega
una
determina
rappresentazione,
rappresentazione che egli è in grado
di
evocare anche
in
colui
nei
confront i del quale
emette il
suono › › . L'Autore
ritiene
invero
q ues t'u l tim a
definizione
«
a lquanto pro lissa
e
non
adatta
ad
essere
imparata
a memor ia
› › , sembra del resto piuttosto
soddisfatto della sua prolissa e
inadatta
fondatezza. L'origine
del
l inguaggio
u m a n o
e
l ' invenzione
delle
partes
orationis
sono
comunque
cose tanto diverse tra loro, quanto ragione,
logica e barbara celarent13 '3 .
Per la
spiegazione della pr ima
domanda
il maggiore m o-
mento si concentrerebbe
sul
capitoletto che
l ”Autore nel
suo
id ioma peculiare
ha intitolato: Necessità
del
col legamento
dei suoni
con
le
rappresentazioni.
Lasc iamo
ai
lettori,
che
abbiano presumib i lmente u l tim ato il ginnasio pu r
senza e s -
sere giornal ist i navigati, d i sperimentare
da
s é quanto sia scipita
e superficiale la fi losofia
del l 'Autore
Che esempi
sbadigl iant i
e
strabici
senza
né spirito
né
scelta e la
sua
.tuppelex
erudita?.. .
quam curta 133 . A pre-
scindere
da l
fatto
che
non
è
stato
in
grado
d i
vedere
il
lin-
guaggio altrimenti che da l
punto
d i vista grammat ica le, sembra
anche poco es perto della sua
stessa
l ingua
materna. La m e-
mor ia herderiana, che at tendiamo ansiosamente, c i offrirà
maggiore mater ia e piacere per indagini di
questo
genere.
L'anonimo
autore
del presente saggio ha probabi lmente scritto
soltanto per
fars i
conoscere
-
per
dirla
alla
sua
maniera
-
per fars i vedere.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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« Königsbergische gelehrte und politische Zei tungen
› ›
N u m e r o
26,
lunedì, 30 marzo
1 7 7 2 .
Berlino.
Herrn Herder's
Abhand lung über den Ursprung der Spra-
che,
welche
den
v on
der
Akademie
d er W is sens cha ften
für
das ]ahr 1 7 7 0 gesetzten Preis erhalten hat.
Auf
Befehl der
Akademie
herausgegeben.
Vocabula sunt notae re rum. Cic.
1772, pp.
222 in 8°133 .
L'Autore
ha
avuto
il m erito di conquistare con la sua
«
disobbedienza
› ›
il
premio
del l 'Accademia.
L'
< <
inappunta-
bilità
› › d i ques ta d iscrepanza sta nel
fatto
che il Sig. Herder,
anziché fornire
un”ipotesi,
tenta piuttosto con il suo
trattato
d i elim inare un'ipotesi, « che considerata
da tutti
i
lati
è e
deve essere
stata per
mo l to
tempo
occasione
per
lo spirito
u m a n o
soltanto di
annebbiamento e d i
discredito › › .
Che
significa
origine
divina
del
l inguaggio?
«
Tu
non
sei
in grado d i rendere rag ione del l inguaggio in
base
alla
natura
umana ,
qu ind i è
div ino › ›
L'assurdità
d i
questa argomentazione non
è
né celata né
sotti le
Il Sig.
Herder
dice: «io sono in grado d i darne
ragione
in
base
alla
natura
u m a n a
ed
esclusivamente
in
base
ad
e s s a
› › .
Chi
ha
detto d i
più?
Il
pr imo
si nasconde
dietro
un riparo
e
grida:
« Qui
c'è
Dio
› › . L'altro si met te bene in vista,
opera... « Vedete
sono
un uom o
› › 1 3 7 .
E ffe ttiv a m e nte ris c on tria m o
nello
stile
del
sig.
Herder
mol ta azione,
nel senso teatrale;
s e
però
l 'autenticità
e la
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1 4 2 s c R I T T I s U L
L I N G U A G G I G
vera direzione
del l'um ani tà deve consistere nella « prudenza › › ,
abb iamo t rovato in
quest'opera premiata
pagine e
passi,
dove
la < < prudenza › › deve avere agito sul l 'Autore in
un
grado
talmente
im percettib ile
che
l'ecce
b 0 m o 1 3 1 1
potrebbe
servire
piuttosto com e
«nota
caratteristica
› ›
o « termine
conven-
zionale › › del crit ico
im prud ente
o troppo umano .
« S e non siete in grado d i
definire
il
l inguaggio
in
base
alla
natura
umana , allora
nessuno
può
definirlo e la s u a
origine
r imane
del tutto
inspiegabile
› › .
«
A
m e
-
dice
il
Sig.
Herder
-
non
risulta
incom prensibi le
in
base
al l'anim a u m a n a alcun elem ento del l inguaggio nel
suo
inizio
e in ogni suo progresso;
anzi,
s e pres cind o d al l in-
guaggio, m i
diventa
inspiegabile
l'intera anima
umana .
L'in-
tera specie
u m a n a non
è più una
specie
naturale,
s e non
porta
innanzi la
formazione del l inguaggio
› ›
Ent ramb i
i
partiti
dicono
forse
d i p iù
delle
loro
intenzioni
e
sembrano
spiegarsi o dialogare più
nello
spirito che secondo
il
filo
del
discorso.
« Un origine superiore
-
continua il
signor
Herder
-
non
ha nulla a suo
sostegno,
neppure la test imonianza della Sc rit-
tura orientale, giacché questa palesemente
attr ibuisce
al l in-
guaggio
un
inizio
um ano a ttra vers o
l 'assegnazione
del
n o m e
agli anim al i(2) .
L'invenzione u m a n a ha tutto
a suo favore e assolutamente
nulla contro di sé:
essenza
del l 'anima
u m a n a
e carattere
del l inguaggio Analogia del genere u m a n o e
analogia
dei
processi
l inguistici Il
grande esempio
di
tutti
i popoli,
temp i
e
parti
del
mo n do
› › .
< < L'origine
superiore, per quanto pia possa anche appa-
rire, è del tutto indegna della Divinità. Ad
ogni
passo r im -
picciolisce
Iddio con Pantropomorf i smo più
volgare
e
balordo.
L'origine u m a n a
fa
apparire
Iddio in
maggior
luce, producendo
e svi luppando una
Sua
opera, un'an ima
umana , da s é
sola
(2) 'rñ 1 ' : p I h ¬ : ' n 'soü Anptkkfou unvòç Ihvóuadsv
'Aöåu
'rà äypta
ünpíot
ü e ù p
rw xaptuxra-tt.
Georg. Syncellus in Jo. Alb . Fabrici i codice Pseudographo V .
T. Vol. I, p.
13149 .
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L ' o R I G I N I = .
D E L
L I N G U A G G I O 1 4 3
un l inguaggio: giacché l 'opera d i Dio è proprio essa: l'an im a
umana .
Com e una Creatrice, c ome un ' immag ine del Suo Es-
sere, e s s a s i c os tru is ce q u es to
senso
della ragione. L”origine
diviene perciò soltanto
in
quanto
umana ,
convenientemente
div ina › › .
Qui Qui
(per la vita del Faraonel, q u i
c'è
il
dito
d i
Dio ) 1 3 ° .
Questa
apoteosi
-åno lswxúvroc tç
o anche
apoƒteirosir
_
a forse più d i gal imatbias che non il più vol-
gare e sconveniente, m a
tu tta v ia priv ile gia to ,
antropomor-
fi s m o 1 3 1 .
< <
L'ipotesi
s uperiore n on
serve
a
nulla
ed
è
estremamente
dannosa.
Dis trugge ogni causalità
del l 'anima
umana , non
spiega
nulla
e
rende
inspiegabile
tutto:
psicologia e scienze
(3),
giacché con il l inguaggio gli u o m i n i hanno r icevuto
tutti
i
s e m i della
conoscenza
dalla m a n o di Dio Nulla dipende
qu ind i
dal l 'an ima umana L'inizio d i ogni
arte, scienza
e
conoscenza
è
sempre
inco m prens ib ile
L'origine
u m a n a
non
permette d i fare alcun passo
senza
vedute e feconde mot i -
vazioni
in
tutte
le parti della filosofia e in
tutte
le specie d i
relazioni
su l l inguaggio
› › . L'Autore
ne ha presentate alcune
nella
sua
trattazione
e
noi non
dub i t iamo né
della
possi-
bilità né della facil ità di suscitarne
prenderne a
prestito
farne
marciare
fuori
dalla
terra
una
legione.
Egli
si
è
dato
da
fare,
a sua stessa test imonianza, per «raccogl iere dati
sicur i tratti da ll'an im a umana ,
da l l ' umano
organis m o, da lla
struttura
di tutte
le
l ingue
antiche e
moderne
e
dall ' intera
economia
del genere u m a n o e d i provare
così la
sua
tesi tanto
quanto
può essere provata la più
sicura verità
filosofica › > anzi
più
di
quanto
siano
dim ostrab ili
tutti
i
teoremi
dei
Turch i
c irca la divinità del Corano: ch i
infatti
può
essere
più
inti-
m a m e n t e persuaso della potenza e della forza d i una prova
che l 'autore specifico della
medesima?
Tuttavia i nostri
areopagit i di gu sto a rc heologic o e neologico
possono pu r
sempre
trovare
«in mezzo a lacune e
deficienze › ›
il «
germe
surrogatorio
› › .
La
trattazione
consta compless ivamente
d i
due
parti.
La
pr ima s i chiede:
avrebbero g li
uomin i ,
aff idati
alle loro c a -
( 3 )
Continens -
contentum 1 9 2 .
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Aggiunta al
numero
37
della « Königsbergsche gelehrte u nd po litis c he Zei tung
› ›
1 7 7 2
Completamento della recensione
contenuta
nel numero
26.
La
Farce
enfin
lui
sert
à
tout
masquer .
Epitre
au
Sr.
Noel.
Il
problema
dell'01-igine del l inguaggio, per quel lo che io
ne comprendo, s i r iduce alla
domanda : «
s e
il
l inguaggio
più
antico, il l inguaggio originario, sia stato partecipato al l°uomo
allo
stesso
m o d o
in
cu i
ancora
oggi
a vv iene la propa ga zione
delle l ingue › › .
Tutti
g li abbonat i
o
sottoscrittori
della « Königsbergsche
gelehrte und politische Zei tung
› ›
non
potranno
fare a meno
d i rispondere a questa domanda con un s ì o un no. La
bilancia
sembra, c ome a l solito, pendere più a v anta ggio del partito
del
sì,
e
g li
avversari
sono da
ogni
parte
esposti
a
difficoltà
tanto
sgomentant i , che
l”intera
s olu zione del problema sembra
essere pressoché vana.
Qua l i sussidi infatti
poss iamo
trovare per giungere anche
soltanto ad un concetto dell'origine d i un fenomeno, s e tale
origine non è conforme al
ciclo
abituale d ella natu ra ? E
come
sarà
possibile
imboccare
la
v ia
giusta
in
tale
ricerca?
Senza
il filo
conduttore di un'ana1ogia un ' immagine
fal lace d i
questa
s i esaurirebbe in un labirinto
senza fine,
la cu i v ia
d'uscita
r imane i rraggiungibi le. Nessun polo né bussola potranno
fis-
sare e
garantire
la s trada delle nostre scoperte.
S e un lettore dovesse essere tanto audace d i prendersi
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146
SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
sulle
corna la decisione d i tutte
queste difficoltà, nessuno
scrit-
tore ragionevole
pianterebbe
lì, per compiacere un unico
montone
del deserto, le sue altre novantanove pecore che
secondo
ogni
probabi l i tà
avrebbero
già scelto
il
partito
più
prudente e sicuro d i consentire con un chiaro si alla
detta
do-
manda
ad
occhi
piam en te c hius i.
Dopo
aver
noi
qu ind i con
opportuna
brevità deciso: « che
il pr imo l inguaggio, il più
antico, l'originario
è
stato parte
cipato a l l 'uomo
unicamente
nella
maniera
che
ancora
oggi
è
effettiva
e
quot id ianamente
accessibile
› › ,
si
verrebbe
non
d i m eno alla domanda : « per quale v ia ha
luogo
oggi
la
par-
tec ipazione del l inguaggio? › › . In base a
tutte
le in form az ioni
possibil i , che sono riuscito
ad
ottenere attorno a questo
punto, s i
danno q u i al m a s s i m o
tre
s trade: la v ia
dell'istinto,
la v ia
dell ' invenzione, la
v ia dell'inseg nam ento.
Sia
l 'esperienza
più
generale
che
la
garanzia
fornita
dalle
eccezioni più singolari sono
dichiaratamente a favore,
con la
test imonianza
più inconfutabi le, dell'ultima via,
sì
che s a -
rebbe
fatica
del tutto sprecata
sof fermarsi
sulle
altre due.
Orecchio e
l ingua hanno
una relazione reciproca
così i m m e -
diata, che nei var i esempi dei sordi nat i e nei casi ancora più
straordinari
di
avventurat i
esseri
u m a n i
che
sono
potuti
cre-
scere
al d i fuori del
commerc io
sociale, la mancanza del lin-
guaggio è stata
sempre
una
immancab i le
circostanza con-
seguente.
Quindi
l ' ingegnosa ipotesi che
attr ibuisce
ad invenzione
u m a n a l 'origine del
l inguaggio è
in
sostanza
una
pensata
ba-
lorda
d i
alcuni
Nevvtoniani
d i
terra
fe rma ; appartenenti
tutti
-
secondo l 'opinione
del Pope
-
alla
bizzarra
specie delle
s c i m m i e 1 9 5 che paiono
avere
u l t imamente
perduto
con il
princ ipio d i contraddizione completamente il giudizio.
Inven-
zione e ragione
presuppongono
già piuttosto un l inguaggio e
non si possono
concepire
senza di esso così come non è con-
cepibile
l'a r itm etica
senza
i
num eri. . .(° ) .
Giacché
posso
ra-
( 4 ) Certe prior anima
quam
littera
et
prior sermo
quam l iber et
prior sensus q u a m
stylus
et
prior
h o m o
ipse
q u a m
phi losophus
et poeta.
Nunquam ergo
credendum est
ante
literatutam et
divulgationetn ejus
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148 SCR ITTI SUL LINGUAGGIO
animale e al gusto
fino
di un ancor più astuto
popolo,
s e il
vecchio principe d i Dessau 1 ” è degno di fede
quanto
Mosè?. . .
S e
fossi
un valoroso Accademico degli
Ozios i
come
De
La
Porta
2 ° ° ,
mi
sarebbe
facile
comparare
le fis ionomie
delle
l ingue
u m a n e
con le voc i delle fiere,
assodare
la natività
dei
l inguaggi viventi
e
rendere addirittura
v is ib ile in specula
et
in aenigmate
l'om bra
del pr imo
più
antico originario i d ioma.
L'intero
enigma, d i cu i tengo
ancora
per m e la chiave,
poggia su un persz`flage(°), su l suono del grido di guerra in
una
l ingua
div ina,
sulla
cu i
eccellenza
e
sulla
cu i
monarch ia
universale deve aver profetato in un'aurea
opera
- che io
lamento d i
non
avere
non
dico
letto, m a neppure
visto
-
l'a n tic o m a rtire
Henricus Stephanus.. .
2 * ” .
Per sbrigarmela però com piu ta m ente
con l 'autore della
recensione
contenuta
nel num ero vent iseiesimo, dirò che non
posso
considerarlo
che
uno
straniero
in
Israele,
che
non
s a
neppure che il suo presunto filologo,
sotto
aguzzini trasfor-
m a t o al più in una arc iapule ica bestia
da
soma, porta sacchi
cinque
ore a l
m attino e quattro
ore alla
s e r a . . . 2 ' ° 2 .
Per
quanto
r iguarda l 'aggett ivo
cabbal ist ico
dice
Leibniz
nei suoi Unvorgreiflícbe Gedan/een wegen Verbesserung der
deutrcben
Sprache:
«
Si
deve
ricercare
la
cabbala
o
arte dei
segni non solo nei m is teri della l ingua
ebraica
m a pure in
ogni lingu aggio, non certo nei
cavilli
letterali
bensì
nella
retta intellezione e
nel
giusto uso dei termini › › .
I
meriti
del
nostro
Leibniz
immor ta le
- anche senza
m o n u m e n t i -
(Sia r ingraziato Apollo, che m i
benefichi
della
medes ima
grazia )
stanno
a
quel l i
del
suo
lapponico
suc-
cessore, c ome il caro lat inardo Conte Algarotti sta inversa-
mente
ad
Ovidio
e a N e w t o n
2 0 3 .
Chi s a intendere, intenda;
io per
parte
m ia mi sono
fatto
tali risate s u lla epis to la de
(6)
Cfr.
circa
il
te rm ine
persiflage:
Rev ot, M em o ires
d'un
honnete
h o m m e
e
Mes Fantais ies.
In queste
è detto:
]”ai toujours
cru, q u e
les
petits R o m a n s de Voltaire, s e s lettres en vers, s e s pieces
detachées
et
s e s poemes satyr iques avo ient donné l'idée d u mot persiflage, qui s' in-
troduit
depuis peu et donc
le sens
n'est
pas auss i
vague q ue
d'abord il
le
paroit. Le
persiflage
es t a m es
yeux la
decom pos ition
des objets
imposans reduits
à
leur
valeur.
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L ' o R 1 G I N E
D E L L I N G U A G G I O
149
met/sode d i
Cartesio
nei m ie i anni d i scuola
da diventare un
mezzo Sir
Hudibras
2 ° ' .
Il
nostro compaesano dalla trista
figura
2 ° 5 circa
la
questione
accademica
attorno
all”origine
delle
l ingue
invece
di
uno
scritto d i concorso in sette capitoli - in
corrispondenza
alle
sette parole capital i del recensente - fors e d alla polvere della
sua um ilia z io ne b ro nto lereb b e: «Che
ne s o
io del vostro
tema?
E che cosa
m e
ne
im porta ? L'a lb a,
il
m eriggio
e il
t ramonto
d i
tutte le scienze e le arti belle
-
che
si r iconoscono
ah imé
da i
loro
frutti
-
non
ha
altra
inf luenza
sulla
m ia
fe-
licità presente s e non che quelle spietate sorelle in terrom pono
il profondo sonno del m io
riposo
con al lotr iocos m ic i sogni,
spostano la
sacra pietra
d i confine delle m ie spese d i qualche
m a gro centes im o delle m ie
ristrettezze,
r iducono il m io abito
ad una marsina rivoltata e la m ia dieta a mezza birra e cib i
f reddi
e
-
que l
che
è
peggio
-
insidiano
anche
i
preziosi
e
dolc i
m o m e n t i
che
dovrei dedicare
al balbett io e al favoleg-
giare
del
rampol lo della
m ia an ima e ai giochi e ai
sorrisi
sulla
culla della m ia bambinet ta . . .
2 ° ° .
Sebbene secondo la professione d i fede dei vostr i
anti-
salomonic i
maest r i d i scuola il tim ore di Dio è la
fine
della
sapienza
2 ° 7 ,
r imanga
m io
grande guadagno l'essere
devoto
e
contento del
pocol . . .
La
pace
nell'alto supera ogni ragione.. . 2 ' ”
e l 'amare Cristo ogni l ingua d'angelo e
d 'uomo . Questo
grande architetto
e
pietra
d'angolo2°9
di un
sistema
che so-
pravviverà a
cielo
e terra c d i un pa tr iot tis m o che
va
oltre
il
m o n d o
ha
detto: Il vostro parlare sia sì, sì, no,
no,
2 1 ° ;
tutto
il
resto
è
del
diavolo. . .
e
q u i
sta
tutto
lo
spirito
delle
leggi
e del contratto sociale, comunque si chiamino. . .
Malgrado tutto
prev ed o però che i critici universal i e g li
almanacchist i
partico la r i a ttribu iranno
con altrettanta
fedeltà
al filologo
questo
trat tam ento metà
dotto e
metà
politico d i un
recensente,
com e
Senofonte
il Ciropedista attribuì al saggio
Socrate
i
suoi
edificanti
discorsi
conviv ia l i
e
Migue l
de
Cer-
vantes
Saavedra
le sue pagine che
m ai
appariranno
all 'arabico
storiografico Cid I - Iamet
2 .
Aristobulo.
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SOCRATE
nel
Filebo
di
Platone
Donum
proƒecto
DEORUM ad homines,
uh m i/a i
videtur, per Prometbeum
quendam
una cum quodam
luc id iss im o
igfze descendit .
Etenim
prircz'
nobis praestantiores,
Dnsque
propinquiorer, haec nobis oracula tradideruntm
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Favete
l inguis 2 1 6
S e si presuppone Iddio all 'origine di
tutti
i fatti nel
grande
e nel piccolo, ossia in cielo e sulla
terra,
a llora ogni capello
contato
del
nostro capo
è
altrettanto div ino
che
il
Behemoth,
inizio delle v ie di Dio 2 . Lo s pirito delle leggi mosaiche
si
estende
perta nto fi no
alle
più
nauseanti escrezioni
del
cadavere
umano . Tutto è
a
questo
punto
div ino e il
problema
dell'ori-
gine del male si
r iduce
alla
fine
ad un gioco d i
parole
e ad una
chiacchiera di scuola. Tutto il divino è
però anche
u m a n o :
poiché
l ' uomo non può
né agire
né patire che secondo l 'ana-
logia d ella
sua natura, sia
esso
una m a cc hina s em plic e o c o m -
plica ta q ua nto
si
vuole.
Questa
communica t io
di
id iomata
divini
ed u m a n i
è
una legge di
fondo ed un argom ento capita le
d i ogni nostra
conoscenza
e dell ' intera
economia
visibi le.
Poiché a lm eno gli s t rument i del
l inguaggio
sono
un
regalo
del l'a lm a mat e r
Natura
(nei confront i della quale i
nostr i
spi-
riti forti
colt ivano
un'idolatria insulsa e scandalosa quanto
quella
della plebag lia
del
paganesimo
e
d el pa pa to)
e
poiché,
con la m ass im a
ver isim igl ianz a filosofica,
il Creatore
ha
voluto
e dovuto
accludere
a questo
st rumento
dell'arte anche
le
relative
is truzioni per
l 'uso, l 'origine del l inguaggio
u m a n o è
certamente div ina(1) .
( 1 ) invenissedicuntur necessaria ista vitae, non
istituisse;
quod
antea
invenitur,
fuit,
et
quod fuit, non
eius deputabitur,
q u i
invenit,
sed eius
qui
instituit.
Erat enim antequam inveniretur. Tertullianus in
Apologet. adv.
gentex.
Cap. IX; Id . de testimonia
animae
aduerrus gentes.
Cap.
V.
DEUS
et
m entis
et
vocis
et l inguae artifex. Lactant . Lib.
VI, 21
numquamuisse homines
in terra,
q u i
propter in fan tiam
non
loque-
rentur, intelliget, cui ratio non deest.
Id . VI, 1 0 2 1 3 .
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156
scRITTI sui . L I N G U A G G I O
S e
però
un
essere
s u perio re o un Angelo
vuole operare
per
mezzo della nostra l ingua, c ome
nel
caso dell 'asino d i Balaam 2 1 ° ,
allora
è necessità che
tutte
queste operazioni,
s imi lmente
agli
an ima l i
parlant i
delle
' favole
d i
Esopo,
siano
espresse
in
ana-
logia della
natura
umana :
e sotto
questo
rapporto
l”origine
del l inguaggio - e par iment i il suo
svi luppo
-
non può essere
e apparire
che umana . Per questo già
Protagora
definì
l ' uomo
mensura
omn ium
rerum (2). Il nostro secolo
è
fecondo di
an ime
grandi,
che venerano e fanno proprie
le
reliquie del
sistema
epicureo
nelle
Oeuvres
phi losophique:
de
M r.
de
la
Mettrie, nel Systèm e de la Nature e nell'Evangz'le du Iour
2 2 1 ;
tuttavia
la
produzione del genere u m a n o
da
una palude e da l
m u c o
a m e risulta pu r sempre una maschera
ben dipinta
m a
senza cervello. Dall'opera complessiva si m ostra non un pen-
tolaio
d i
f o rme
plastiche
m a
un
padre
d i
spiriti
d i fuoco e
di
forze
respiranti.
Qualcuno può osare dubitare delle
r ivelazioni
d i un Ga-
lilei, d i un
Keplero,
di un N e w t o n - a m e almeno l'incrollabile
fede d i un Voltaire e d i uno H u m e nel
vangelo
d i queste
teorie
è
r isultata
più d i
una volta
sospetta -; è anche difficile met -
tere d”accordo
il
fatto
che
i
nostr i
spiriti
odierni
siano stati
tanto
penetranti
e
sicuri
nelle
scoperte
celesti
e
siano
invece
così annebbiat i nelle
loro
con tingenze dom es tiche. N on
ap-
pena però lo spirito di osservazione matemat ico sarà stato
calato dalle sfere dell'etere nell 'orizzonte d ella nos tra
piccola
atmosfera
mora le,
tosto
l” ipotesi
d i
un'unica
coppia
u m a n a
e
la follia dei
calcol i
cronologici cinesi ed egiziani circa lo stato
attuale
della
nostra
terra
appariranno
alla
luce
della geom etria .
Recentemente un
giovane
medico(3 ) in
un discorso
cele-
brat ivo tenuto
nel
teatro
anatomico
di
Pavia
ha
provato che
l ' incedere eretto su due gambe del l 'uomo
è
un
incedere
ere-
ditato
e artificiale.
S e
il Cavaliere d i Rosacroce
volesse
pro-
fanare l 'adamant ino ca lamo dei suoi av i alla maniera in cu i
i
nostr i
acchiappanuvole
più
in
vista
d i Montbard , d i
Voré,
d i
(2)
Plato
in Tbeaeteto et Cratylo 2 2 ° .
(3 ) Mosca t i
2 2 2 .
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ULTIME
voLoNrA
D E L C A V A L I E R E
D I r › . o s A c R o c E
1 5 7
Ferney en Bourgogne (4), di. . . in.. . hanno
fatto
uso della loro
s ta rnazzante penna d'oca,
questa memor ia
sarebbe diventata
una deduzione d i prammat ica con cu i
tutte
le Accademie greche
del
Sacro
Romano
Impero
si
sarebbero
erudite
in
mater ia
d i
cadaveri e spettri, giacché avrei
dimostrato
con le
fauc i
dei
loro
cannibal i e
zingari, appaltatori
e
tagliaborse, ƒouaciers(5)
e
avvelenator i
che
anche
il
mangiare
e bere
non
è
una trovata
innata alla specie u m a n a m a deve
essere
senz'altro
un'usanza
ereditata ed artificiale.
Tutto,
proprio
tutto,
è a
favore
d i
questa
prova:
la
na-
tura
dello
stomaco u m a n o (che inghiotte pelle e
pelo,
pietre
e vene d i metal lo c ome pillole, fiu m i d i sudore e d i sangue
carichi interi d i
sospiri
e d i imprecazioni c ome acqua distil-
lata),
il carattere della
f a m e
e della sete (la
c ui c upid ig ia
o
piuttosto
attrattività ai principeschi palat i
dei nostr i finan-
zieri
e
innovator i ,
Cretesi
ed
Arabi ,
rende
tutto, tutto,
tutto
appetibile e nutriente - perfino quello sterco che dà frutto e in -
teresse,
che in parte
sdegnò
in parte gustò con amarezza
l 'Ebreo
nella
terra dei
Caldei presso l'acqua di
Chebar ,
durante un suo
profetico assedio ( 6 ) per un
patriott ico
progetto), l 'analogia tra
la
cucina
fredda
d i un Lappone o indigena e le cucine
erut-
tanti
fuoco
di
u n
Apicio
o
di
un
coquin
panda
et
parvenu,
tra
il
Fritz nella
culla d i
porpora
e il
Fritz
in praerepio, che
da am bo le
parti
non
avrebbero
imparato
a
mangiare né
con
cucchiai
d i
legno né con cucchiai
d'oro,
s e
le loro
m a d r i 0
ba lie non avessero
cosparso d i pappa
la loro boccuccia
spa-
lancata e non avessero fedelmente atteso
il
grande mistero
della d iges tione
2 5 .
Ma non capirete dunque proprio m a i ,
v o i
f i losofi così
intelligenti,
che non
c'è
alcun legame fisico tra causa ed ef-
fetto, tra mezzo e
intenzione,
bensì un nesso spirituale
ed
ideale? quello cioè della
fede
delle donnette, c ome ha pro-
c lamato
il più grande
scri t tore(7)
d i storia terrena d ella sua
(4 )
Buffon, Helvetius
2 2 3 .
(5)
Rabela is
( 2 2 4 ) .
(6)
Ezechiele,
IV.
(7 ) Hume 2 2 ° .
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1 5 8
s c r a n - T I s U L L I N G U A G G I O
patria
e
della
chiesa
naturale
Il
felice
tentativo d i tenere
ins iem e anim a e corpo
con le
ghiandole 2 2 7
fu dunque
una tro-
vata
dei
vostr i spiritosi e
addomest icat i patr iarchi che in
un
linguaggio
d i
natura
più
grugnente
che
fo rma lmente
definiente
si
nominavano
aborigines o autocbtone: ed ebbero la
fortuna
di venire al m o n d o in
grandi
boschi d i
querce, dove sotto
l°aureo regime dell'età dispendiosa
sarebbero
certo
morti
tutti
d i
f a m e s e
grazie a ll'occas iona le insegnam ento dei
loro
rivali
e suddi t i all ' ingrasso
non s i fossero
senz'indugio decisi
alla
cinica
dieta
delle
ghiande.
In
r ingraziamento
d i
questa
benefica dieta
ghiandaria
date ai maia l i
quest i
tre
anni d i
succose
v inacce con cu i i v o s tri p erd u ti
figli
del
paese
potreb-
bero tenere tavola
imband i ta ,
mentre
gli
dè i e i
colonizzatori
del
paese
succhiano oro e s e lo lasciano dietro.. .
Gli
i n f i ammat i fratelli del
genere
umano , i sofist i della
Sodoma-Samaria
che si
edificano
giorno
e
notte
con
i
sol i loqui
dell 'autocrate
Marcantonino hanno
certo letto nel tred ices im o
capitolo
del suo sesto
libro che la cbevi l le
v iv ifique(8 ) ,
cu i
compete l'intera sopravvivenza
e m oltiplica zione
delle âmes
nzoutonnières del loro
branco
da macel lo, consiste in parv i
i lztestini
aflrict ione
m u ciq ue ex cretione convu ls ina ; m a essi
aggiogano
i
caval l i
a
Fetonte.. .
e
perfino
la
sapienza
di
Salo-
m o n e nel Predicatore del mat t ino(9 ) olezza com e il ba lsamo
di nardo d i Dem etrio [cfr. il
grande
catechismo della ra -
gione(1°)
alla
parola
L a m i a ] di
glans regia...
2 ' ” .
Giacché
il Cavaliere di Rosacroce non conosce alcuna
Ar-
cadia né alcun
Eldorado,
dove si
benedice
Iddio com e si
vuole,
il
suo
canto
del
cigno
benedice
tutti
i
ferventi
giovani
e
vecchi non
secondo
una
sua arbitraria
pietà bensì
secondo
una
l itania
del
coro
celeste: «Devono essere c ome l 'erba sui
tetti
che
inaridisce pr ima
che la si
strappi,
d i cu i il m iet itore
( 1 1 ) Rabela is .
(9 )
...que
l”on prie Dieu dans m on R o y a u m e
c o m m e
l 'On veut et
que l'on y
f...
c o m m e
lion
peut. Matinées Royales ou Entretiens
:ur
l'Art
de regncr. 1766.
( 1 0 ) Bayle. Prefazione
dell'Extrait.
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U L T IM E v o L O N r A
D E L c A v A L I E R E D I 1 I o s A c 1 I o c E
1 5 9
non si
r iem pie la
m a n o , né fa una bracciata il legatore d i
covoni
e i passanti dicono: ayez
bonte
pour vos
Ancêtres › › 2”.
Il
sognato
e m entito
paradiso della
sotadica”° tolleranza
che
Maomet to ,
ex
utroque
Caesar,
un
altrettanto
sfacciato
latro
che ipocrita, promette ai suoi proselit i e
schiavi
non è che un
Mare
mor to , secondo il detto; mor tua est illa pars, qua quan-
dam Achille: eram / Nessun carro
tonante,
nessuna f i a m m a
della spada che fende l'aria può
megl io
custodire
la
v ia al-
l 'albero
della
vita B 1
che la
peste bubbonica
ai
marg in i e
nelle
intimità
dello
Stato,
che
o r m a i
si
t rasformerà
in
un
Hotel-
Dieu, dove la
t remenda
necessità del
bisogno
insegna
a
pre-
gare; perché, sebbene Erode Attico 2” perseguit i la divina follia
del Crist ianes im o con il
fuoco
della sua Musa, con
la
spada
della sua prosa - in v erità in un
id ioma,
la cu i sintassi San
Diderot
c ons id era es trem a m ente metaf is ica: ecco
nonostante
tutto
tutte
le leggi,
i
decreti,
le
ordinanze
più
r isonant i
e
innumerevol i che le
onde
e i
granell i
d i sabbia
dello
schiu-
mante
mare
non solo acc lamano il
Dio
della grazia,
da cui
viene
effettiva m ente
governato
tutto
ciò che appare
bisognoso
d i governo, m a spirano evangelicamente addirittura uno spi-
rito
di
usura(“),
che addossa ai
suddi t i
impoveriti ed op-
pressi
le nove
beatitudini
del
discorso
della
montagna
e
com-
pirà
un'altra volta
la
profezia di Gioele (II, 20.21 ) : « Mar-
cirà
e puzzerà;
grandi
cose ha fa tto . N on temere,
m ia
terra
m a
esulta e
rallegrati, perché
il
Signore pu ò fare
cose
grandi › › .
« Ecco:
il
suo Controleur-General arriva a
convertire
i
cuor i
dei
padr i ai figli del
paese
e gli
incredul i
a lla pru denz a
dei
giust i
››...
S e dunque
l ' uomo,
secondo
la
tes tim onianza un iversa le
e
l 'esempio d i tutti i popoli ,
temp i
e paesi, non è in grado da
s é solo e senza l ' influsso sociale dei suoi
custodi
e tutori - vale
a dire s e non iu sru s ( 1 2 )
-
di imparare a marciare su due gambe
e a
spezzare il
pane quot idiano senza
sudore
della fronte,
tanto
meno
allora
è
in
grado
d i
cogliere
il
capolavoro
del
( 1 1 ) F v í v w fl fi r ø a rv fl š fi fl ß ö ó m u v i I
.A. Fabric.
d e Dictis Christi
in
C o d d .
Apocr .
N .
T.
p.
3 3 0 2 3 3 .
( 1 2 ) Ovidlus,
M e t a m .
I 2 3 4 .
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ULTIME
voLoNrA
D E L
cAvALIEI:E
D I
R O s A c 1 I o c E 1 6 1
missione
politica
d i
popolare
la terra e dominar la
mediante
la parola della bocca(1°) . . .
La stessa
ineguaglianza
tra
gli
u o m i n i e il contratto
s o -
ciale
sono
qu ind i
conseguenza
di
un'ist ituzione
originaria,
giacché , secondo il più a ntic o d oc um ento ,
già
un
accadimento
assai antico (che è
tanto
adeguato
alla culla
del genere u m a n o
che la
veridicità
del racconto
relativo
schiaccia
la
testa
d i
serpente ad
ogni
volontà d i dubbio e rende ridicole tutte
le punture al calcagno
dell ' i ronia)
diede occasione alla sot-
tomissione
della donna
al
volere
dell 'uomo.. .2'11.
A d a m o
era q uind i d i
Dio:
e Iddio
stesso
presentò il pri-
mogeni to e maggiore
della
nostra
stirpe
com e
feudatar io
ed
erede del m ondo compiu to
dalla
parola della sua bocca. An-
geli, b ram os i d i contemplare il suo
volto
celeste, furono
ministri e cort igiani
della
pr ima monarch ia . Al coro
delle
stelle
del
m attino
esultarono
tutti
i
figli
d i Dio .
Tutto
aveva
sapore e
aspetto di cosa nuova
e
fresca
e palesava la bene-
volenza
del l 'Artefice
che per terra giocava
e
si divert iva con
i figli
degl i
uomin i .
Ancora nessuna creatura contro
il
suo
volere era soggetta
al
sistema
della
caducità,
sotto
il
quale
presentemente sba-
diglia,
sospira
e
ammuto l i sce ,
simi le
al
tr ipode
delfico
e
al-
l 'eloquenza ant im ac hiav ellica d i Demostene per efIetto dell 'an-
gina
dell”argento,
o al m ass im o sm ania, rantola e alla
fine
s i
strangola nel ra bb ios o petto di un Tacito...242.
O g n i manifestazione della natura era una parola: il segno,
l ' immag ine sensibile,
il
pegno di una
unione, partecipazione
e
comunicaz ione
nuova,
segreta,
indicibi le
di
idee
ed
energie
divine. Tutto c iò che l ' uomo in principio udì , vide con gli
oc chi, gu ard ò e le sue m a n i tastarono fu una parola vivente:
perché Dio era
la Parola . Con questa Parola sulla
bocca
e nel cuore l'inizio del l inguaggio
fu
naturale, pross imo, facile
( 1 6 ) Qui primus, q u o d s u m m a e
s a pien tia e P yth a go ra e
visum est,
o m n i b u s
rebus
imposuit
nomina?
Cic. Tuscu l . Quaest .
1 ,
25.
Il
ne faut qu'un a m a n t passionné pour inventer 1'écriture, m a i s 30
Leibnitz
suffiroient
à
peine pour créer la
premiere langue. De
la Philo-
sopbie
de
la
Nature . Amst.
[1]770.
Tom.
II. p. 2 9 8 .
Philonis Opp . Edit. Franc. 6 9 1 . p. 1 7 , 32, 34 , p. 1 7 8 ,
1 4 8 2 4 ° .
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162
SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
c ome
un
gioco
d i
b a m b i n i giacché l'u m a na na tu ra d all'a lb a al
t ramonto r imane simi le al
regno dei
cieli c ome
a un
fermento,
con
la
cu i piccolezza
ogni
donna
è
in
grado
d i fare gonfiare tre
misure
di
farina
2 4 3 .
Io matagrabol izzerei ancora in
lungo
e in largo e in pro-
fondo(11)
s e
non sapessi che
troppe
prediche stancano
l'udi-
tore non meno del corpo del sacro
oratore;
mi accontento
pertanto
per oggi d i aver
t rovato, grazie ad
un pellegrinaggio
in
cenere e
sacco(12),
l 'essenza
del l inguaggio - l'alfa
e
l ”omega
-:
la
Parola
e
averla
nominata . . .
Per c onclu dere il Cavaliere d i Rosacroce
invita
tutti
gli
astut i furboni del regno d i
Yve to t
2 4 5 e
gli
sc imuni t i
pietri-
ficat i o entusiasti in coemeterio Pisorum ( 1 9 ) , che non s i ver-
gognano
di essere o d i
diventare
schiett i tedeschi,
alla d imora
di suo padre,
dove
non mancano
privilegi
e benefizi che sono
lucrativi
quanto
a
sacri
nastri ,
guanti, ceri
e
bacchette
di
ce-
ralacca, nel f ra t tem po
egli
va
fantasticando
giorno
e notte
attorno ad Roman
der
Oeconomíes et Servitudes ( 2 1 1 )
e covando
l'ultimo
capolavoro
della scienza
politica
romana, il progetto
d i rapina di Giul iano ai danni dei Part i d i confine 2 4 1 .
A soddisfare i
Signori
Entrepreneurs à l 'enseigne des trois
Vertues
couronnées
d'Amarant /oe
2 4 1
( 2 1 1 )
s e
m ai
dovesse
loro
impor tare
- nel
caso
di un
m io prem a tu ro
exil ium in
miglior
patria - del manoscr i t to d i quest i f r a m m e n t i o del torso d i
un m io
sprecato m onu m en to
in agro
Pisano
Aest iorum
( 2 1 ) ,
provvederà
il m io giovane gent i luomo
Johann
Michel
Joseph
Nazir2'19,
su l cu i capo possano accumulars i al di sopra delle benedizioni
dei m i e i
av i
la benedizione d i suo padre fino ai
gradi t i
colli
( 1 7 ) Matagraboliser, uarmßorpwvßvhšeßv Rabelais
2 4 4 .
( 1 1 1 ) Art Roya l d u
Cheval ier de
Rosecroix, à
Londres 1 7 7 0 .
8 °, p. 1 8 .
( 1 9 )
Algarotti24°.
( 2 1 1 ) V.
l'Edition originale des Memoirs de Sully.
( 2 1 )
Ca i
Herennii
Sermo ad Pisones.
Poesia
d el mio defunto
maes t ro
Rappolt sui piselli
2 4 8 1 1 1 2
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U L T I M E
V O L O N T A D E L
G A V A L I E R E
D I n o s A c R o c E 1 6 3
dell'età
matura che
speriamo
egli
possa
affrontare
presto
in
compagnia di qualche
fratello(22).
A tutti
i m i e i
critici invece, che hanno in orrore il lardo
francese
e
latino
del
m io id iom a,
auguro
che
il
tempest ivo
manova le del Gerofante sia stato
un
poliglotta, c o m e Pa-
nurge(22)
e
Quintus
Icilius25°, affinché non
potessero
affatto
leggere
la sua traduzione: car te l est notre p la is ir. .. Salute a
:hi po i vorrà attendere que i due o
tre
o magar i quatt ro anni
necessari perché si schiuda il senso di questa u l tim a
volontà,
il
cu i
segreto
intento
è
ancora
sigillato
(L.
S.)
Cognovi t DOMINUS q u i
sun t EIUS.
2
Tim. II.
19.251
( 2 2 )
Scritto nella
notte della Dom enica delle
Palme 1772,
un paio
d”ore prima della nascita
della
m ia figlia maggiore
Lisette Reinette.
( 2 1 )
Rabela is .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Ghir ib izzi
e
dubb i
filologici
attorno
ad una memor ia accademica
Salm. CXX. 4 .
È c o m e frecce
appunti te
di u n
forte,
come fuoco in u n ginepraio.
ànou vúw ,
pri] tåpuot Icpoßòtg, äxovir
' c s X < z } » x o - r c o ì p o u o v , ô p c r o u .
Ooàv
Y } » 6 3 o ' o ' a v
Pindar. Nem.
VII
Con
altri
passi
di
quest 'ode,
ciascuno al
suo
posto.
Mess i per iscritto
da l
Mago
del
Nord.
Nell'ottobre
1 7 7 2 .
Stampato
presso: qui arriva
lo
stampatore
della <<Al lgm. Bibliothek»
neque ego illi
detrahere
ausim
Haerentem
capiti
m u l t a cum la ud e corona m .
Horat. Satyr.
I.
X .
4 8 . 4 9 2 5 2 .
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(«
Gött ingische Anzeigen v on gelehrten
Sachen
› › _unter
der
Auss ich t der
Königl.
Gesel lschaft der W issenscha f ten o l.
LXXVIII,
n u m .
722) .
(Il suo s tile non è certo un
modello
d a
imitare,
m a in quanto s u o
stile
personale
ci piace).
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Aristotele
con il suo acume abituale ha cercato d i
distin-
guere tra voce e l inguaggio. In
conseguenza delle
sue defini-
zioni
( 1 )
g li
Aããã
e
. .
.
. . . . .
.
. . _
rcomoì
r c o m o t
Itomot
nana
Itam a . fiom ot
lente,
ins iem e al
f ischio nasale › < í
- I
2 :
3
C - I
C -I
C r
C -ì
N )
s e
del
celebre
eroe do-
del
parassita
nel Pluto, sono nel
senso
più proprio suono della voce, che
d'altra parte è
senz'altro
radice e
tronco, linfa
nutritiva e
spirito d i v ita del l inguaggio, soprattutto
della
sua
onomato-
poesia.
Il
concetto
di gradi e
d i
maniera si rifà a similitudini
assai
arbitrarie e l 'opposto d i queste
relazioni
ha meno influenza
sul la conoscenza delle cose
stesse.
O g n i m ec ca nic ità pres uppone un
organismo
( 2 ) ed ogni
vita
visibi le presuppone
entrambi .
Queste tre ruote si pre-
sentano sempre in m is ura ta lm ente
grande ed
eccedente, che
non
si
può né misconoscere né tanto meno
distinguere
la
loro
reciproca
azione motr ice.
L 'uomo non solo ha
in
comune con gli an ima l i la
vita,
(1) 'ij
L L È V ofav QQNH 'toü HAEOZ noti AYIIHPOY € 6 1 1
ÉHMEION,
Stò
nal. 'roìç äììtoiç
ùnápxsi .
X q ß o t ç p . s ' ) ç p L 'yåp
'ro\'›'tou
'E 1 c p ú o w ç aúröv é ) . † ) } . u 1 7 E v ,
G S U T E
oticrììáweowìat
-:oü
kuvmpoü
nati ñöš oç noti
- t a ~ 3 - t u t
anuot ivsw
à . ) t 7 . ' r ' 1 7 » c L ; ,
ó
S è
AOl O2`.
êni.
'rip önkoüv
È o t i. 'tò Z Y M I D E P O N noti T5 BAABEPON,
äzãfe xai .
'tò
AIKAION
m z ì . 'tò AAIKON, 1:00-to
-yàp
fipòç -rà ã 7 . 7 . o c Z _ ( ; › a 'coíç ávñpdmotç iötov,
'tò
uòvov
Al A@O Y n o t i .
KAKOY
m z ì .
AIKAIOY
nati
'IGN
ä } » ) . < . O v aÉo'ñco'W š x s w . De Republ
I 2,
Sci
šuxhuxóv
-ts e I v a t L
'rò Túrtrov noti
ucfà o o ' . v 1 < z o ' z ' . a ; twóç' ZIIMANTIKOE
* f l i p fi: \ l 1 ë c f › ° :
švfìv
ñ < o w v 1 ' r
D e
Anima II,
8
2 5 3 .
(2 )
OPFANA S è
m zi -rà 'töãv q › u ¬ : t - W ušpn, å}.).à †:ow'v:}»ú'›; åfikã Aristot.
De Anima, II, 1 2 5 5 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 7 0 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
bensì è
pure
sim ile sia al
loro
organismo che al
loro
mecca-
n i smo
più
O
meno , ossia
secondo gradi.
Il
carattere
distintivo
capitale
dell'uom o deve qu ind i r iguardare la
maniera
d i
vita.
N ei
r iguardi
della
socialità
il
saggio
Stagirita
considera
l ' uomo neutrale.
Io sospetto pertanto
che
il
vero carattere
della
nostra
natura consista nella
dignità
di
giudice
e d i
au-
torità(2) d i un animale politico ( 4 )
e
che qu ind i
l ' uomo
stia
al l 'animale
come
il principe a l suddito.
Questa dignità però, c ome ogni ruolo
onorifico,
non sup-
pone ancora alcuna
d ign ità in teriore
né
m erito
precedente
della
nostra natura, bensì è piuttosto - come anche q ues t'u l tim a
-
un dono grazioso
del
s o m m o Datore
d i tutto.
N on
mancano
a
nessun
eroe e poeta, possa
egli
essere una
prefigurazione del
Messia o
un
profeta dell'Anticristo,
periodi
d i
vita, nei
qua l i ha ben mot i vo d i confessare con
Dav id :
«
Sono
un
verme
e
non
un
u o m o
› ›
2 5 2 .
Senza
la
l ibertà
di essere
catt ivo
non
cӏ m erito e senza
la l ibertà di
essere
buono non
c'è
addebito di
colpa,
anzi
neppure cogniz ione del bene e del male .
La
l ibertà è il mas-
s i m o e il
m i n i m o
di tutte
le
nostre
forze
d i natura e
addir it-
tura sia l ' impulsO
fondamentale
che il
fine
ultimo di ogni
loro
indirizzo,
svi luppo
e
conversione.
Né
istinto
né
sensu:
c om-
mun i s condizionano q u ind i l'u om o;
né
diritto naturale
né
diritto delle genti il
principe. Ciascuno
è legislatore d i
s é
stesso m a nello
stesso tempo è
il
prim ogenito e
il
pross imo
dei suoi suddit i .
Senza
la
legge
perfetta della
l ibertà(5) l ' uomo
non
s a -
rebbe
capace
d i
q u el l'im ita zione,
su
cu i
tuttavia
poggia
ogni
educazione e scoperta,
giacché
l ' uomo è tra tutti g li an ima l i
per natura il m a s s i m o pan tom imo( ° ) .
(3 ) 'n:oM-:ng 8'å†:M'› ' › ;
oùöevi
'cóìv ¢ ' i } » 7 » O . › v òplšrran
uãìlov
- F 1 - : G s p . s ¬ : É ) ( e | . v
n ø i d fi w c
m i
å ø x ñ c .
Id .
De Republ.
III,
1 2 5 ° .
(4 ) HOAITIKA 8'ša t i .v ( T a v ëv 'tt
xal .
x o w ò v Yivsfou. 1:á.v¬:wv
-rò
ëpyov. Id,
De Histor. Animal. I, 1 2 5 7 .
(5) Ö
öå 'n:0tptI.xú\.].m.ç
I-:lg
NOMON
TEAEION
TON
TI-I):
EAEYØEPIAX
foñroç] IIOIHTHZ
O G - r o ;
uax áp toç šv ¬ : ' ñ IIOIHZI-II aùtoü E - : ' < 1 ¬ : a L . Jac. I,
25
2 5 9 .
(6) 'ró - r s 'yàp utueìzrüat r r ú u c p u r o v -role å v ñ p w - : t o n e šx - n : a . f . ' 6 o . w
ša-ti x a i
¬ : o ú ' r q ›
ö u x c p š p o u o w .
' c ó ' › v ãì.}»G›v
Ctpwv
8 - : L I . u . u n ¬ : I . m › ' › ¬ : o I ¬ : ó v š o ' 1 : L xal .
- :àç
| J . a . i H ) o ' e L ; vtoteìtou
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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GIIIxIBIzzI
E
D U B B I 1 = I L O L o G I c I
1 7 1
La coscienza,
l 'attenzione,
l 'astrazione e perfino
la co-
scienza morale
sembrano
essere per la maggior parte
energie
della
nostra libertà.
Alla
l ibertà
non competono
solo
forze
indeterm inate
m a
anche
il privi legio repubbl icano d i
poter essere
compartecipi
della loro determinazione. Queste condizioni furono indispen-
sabi l i alla natura del l 'uomo. La sfera degli a nim a li d eterm in a
qu ind i
- com e si suol dire - la direzione d i
tutte
le sue forze
e dei suoi impu l s i ad
opera dell'istinto
sia
ind iv idua lmente
che
complessivamente,
laddove
al
contrario
il
punto
di
vista
del l'uom o si estende all 'universale
e
addir i t tura
si
perde nel-
Pinfinito.
Aristotele
paragona
l ”anima alla
m a n o , perché
questa è
appunto lo s t rumento di tutti
gli
strum enti, quella invece la
f o rma d i
tutte
le f o rm e sensibi l i e intellettuali(1).
Probabi lmente
i
sensi
stanno
all'intelletto
c ome
lo
sto-
mac o agli altri vasi , senza
la cu i
circolazione e influenza lo
s tomaco
stesso
non sarebbe in grado d i adempiere il suo ufliicio.
Nulla
c'è
dunque nel nostro
intelletto
senza
che sia stato
pr ima nei nostr i sensi: così c ome non
c 'è
nulla nel nostro
corpo che non
sia
passato pr ima per lo stomaco
nostro
O dei
nostr i
parenti.
Gli
stamina
e
i
m ens tru a d ella
nostra
ragione
sono perciò nel significato più
proprio r ivelazioni
e tradi-
zioni,
che noi
prendiamo in nostro possesso, t ras fo rmiamo
in nostre linfe
e forze e vengono
così assunte al nostro
de-
stino di in parte palesare in parte
t ramandare la
dignità cri-
tica
e
arcontica
di an ima l i politici.
L'analogia del l 'economia
animale
è
l 'unica
guida
alla
co-
ötå p . u I ' r ' 1 a ' z - : m g rà; Itpdnraç, Mai. 'rò Xaipetv
107.;
utuñuam
rtávtaç,
cmp.sìov B è
'coú-tou
' s ò
cruußaìvov
E - 1 1 : 1 . ¬ : t T › v ëp-ywv' ó ì
yàp
atù¬:à ìunnpóç ô pöusv , ' .oú¬:wv rà;
Eixóvaç ' ràç
p . á t ) . v . o ' - : o t
fptprßwušvotç xa ipouev üswpoüv-:sg oiov ñnpiwv
'rs
p.opq݈;
¬ : L ' Z › v
å7pu››¬:o't-twv uaì.
vsxpôãv,
otirtov
S è noti.
wcüro ,
öft
uavñávrtv
où
uóvov
toi;
cptìocóootç
fiötwtov
åììå
Mai
'toìç
äìtketç
óuo iwç ,
<ì).}.'e.-.l.
ßpaxù xo tvwvoüm .
oufrroü, öuì 'yåp
1 0 1 7 1 0
) ( o u ' . p o u a ' L
-tàç
s i xóvaç
öpôbvrsç,
ö ¬ : L
u u u ßa i v s t ñswpoüvraç
uav ô áv s n v xml .
a'u}»Ã.o'yi§sa*ñaL - r r ' . šxao'-rov,
olcv
ëft
oü-.og éusìvoç.
A1-1510: ,
De
Poetica 4 2 6 ° .
(7 ) å ' › o ' ¬ : e 1 1 )
I l a u x h
G i a ' - : t a p
ñ
X s i p š ø ' ¬ : w ° nat
Yàp
ñ xsip öpyavóv š a ' 1 : I òpydtvwv,
n a t i .
ò voüç
e l ö o ç
š | . 8 ó ' › v mi - ñ aløünatç
rlöoç a i a e ° ? ~ q 1 z 7 w . Aristot, De a n i m a
III 8261 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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172
scRITTI sUL
L I N G U A G G I O
noscenza
anagogica
del l”economia
spirituale
(2),
che assai pro-
babi lmente è solo in
grado
d i sciogliere e
completare
i fe-
nomen i e le quali tates occultae d i questa parte visibi le e
m utila .
A m m e s s o
qu ind i anche
che
l ' uomo
venga al
m o n d o
simi le
ad un Otre vuoto, proprio questa mancanza lo rende tanto
più capace d i
godere
della Natura
attraverso
esperienze e atto
alla
comuni tà
del suo genere grazie a tradizioni. La nostra
ragione almeno scaturisce
da
questo duplice insegnamento
fatto
d i
r ivelazioni
sensibi l i
e
d i
test imonianza
umana , le
qua l i
sono
partecipate
sia
attraverso mezzi , ossia
caratteri,
ana-
loghi che
secondo
leggi
analoghe(9).
Da
sempre i
f i losofi
hanno
detto
addio
alla
verità per il
fatto che separano c iò che
la na tura
ha congiunto e vice-
versa:
ed
è per
questo
mot i vo
che tra
g li altri
eretici
la filo-
sofia
ha
visto
nascere
anche
i
suoi
Ariani,
Maomet tan i
e
So-
ciniani, che hanno voluto spiegare tutto in
base
ad un”unica
forza posit iva o entelechia(1°)
dell 'anima2°1.
Poiché il mistero del connubio
tra
nature
così opposte
qua l i
l ' uomo interiore e l ' uomo esteriore
-corpo ed
an ima
-
è
grande,
è
senz'altro
necessario per
giungere ad un con-
cetto com prens iv o d ella
m oltepl ici tà
nell'unità
del
nostro
e s -
sere
u m a n o
u n ric onos cim ento di parecchi caratteri distintivi
terreni.
L 'uomo non è dunque soltanto un vivente campo m a
anche
il
Figlio
del campo ; e non soltanto campo e seme (secondo il
( 5 )
Toutes
l e s puissances du corps et
de Fentendement
ne sont-elles
pas des fa cu ltés et qui
pis
est,
des facul tés trè s ignorées , de f ranche
qual i tés
occultes
à c o m m e n c e r par
le
m o u v e m e n t , dont personne n”a
decouver t
l'origine ]e
ne sais s'il
n'y
auroit pas dans
cet a b i m e une
preuve
de
l 'existence de
l'Etre
Supreme.
Il
y
a u n secret dans
tous
les prem iers ressorts
de
tous les Etres On c o m m e n t ce secret, sans
que personne le süt?
il
faut bien qu' i l a it un etre, q u i
soit
au fait.
Q u es tions s ur
l'En cyc lo ped ie . Pa rt.
VI.
Art.
Facul té p.
1 3 ,
1 5
2 6 2 .
(9 )
Cfr. Rechercher s u r l'Entendernent h u m a i n d'après les Principes
d u
sens c o m m u n
pa r
T h o m a s Reid .
Ou v r a ge
traduit
de l'anglois
à
A m s t e r d a m .
[1]
7 68 2 6 5 .
(10)
Ea u
' y à z p
È E åv r t ksxs íq t
[ëv-toe] Itåvra 'tà
yuyvópxva .
A1-istot, De
Anima,
III, 7 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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G I ¬ I I x I D I z z I
E
D U B B I F I L O L O G I G I
1 7 3
sistema dei m ateria l is t i e degli
idealisti)
bensì anche
Re(11)
della
terra, padrone
d i
seminare
nel suo
campo buon
grano
o
zizzania mal igna
2 6 5 ; cos'è infatti un
campo
senza sem e e
un
principe
senza
terra
né
proventi?
Queste
tre
cose
sono
dunque in noi un'unica
cosa,
ossia ®soi'› 'yštopyuov ( 1 2 ^ ) :
come
tre
sagome
sulla parete sono l'om bra
naturale
d i un unico
corpo, che ha dietro d i
s é
una
duplice
luce
Dopo essermi gettato vert ig inosamente nell'em pireo san-
tuario
del l 'umana
natura, O per m eglio
dire,
dopo essermi
spinto
inn anz i a lq u a nto
le
m ie peripatetiche
bolle
d i
sapone,
a
metà
strada
e s s e
si dissolvono
nelle gocce
d i rugiada
seguenti:
< < L 'uomo apprende,
può,
deve e vuole usare e reggere
tutte le
sue m e m b r a e i
suoi
sensi -
qu ind i
anche
orecchie
e l ingua -
perché
può,
deve
e
par im enti vuole imparare.
Di
conseguenza
l'origine del l inguaggio
è
altrettanto naturale
ed
u m a n a
quanto
l'origine
d i
tutte
le nos tre opera zioni,
capa-
cità
ed
arti. N on
d i meno
ogni
allievo coopera a l proprio
insegnamento in funzione della sua inclinazione, capacità e
occasioni
di apprendere: qu ind i l 'apprendere in senso proprio
non è invenzione
più
di quanto non
sia
semplice
r icordo
› › .
N ei m iei ghir ibizzi non ho preso
v ie
traverse, s iamo già
alla meta, ossia alla recentissima
pro va pla to nic a
dell'origine
del l inguaggio.
Sarebbe s o m m a m e n t e
r idicolo orga nizza re u na
confuta-
( 1 1 ) Qui igitur exisse ex
potestate
dicuntur, idcirco dicuntur,
quia
non
s u n t in
po te s ta te m e ntis ,
cu i
regnum
totius animi a natura tributum
est. Cicero. Tuscul .
Quaest .
III. S.
O m n e m
enim
naturam necesse
est,
quae
non solitaria sit neque
s imp lex , sed
cum
alio juncta
atque
connexa
habere
al iquem in s e
prin-
cipatum, ut
in h o m i n e
mentem in belva
quiddam s im ile
ment i s
Prin-
cipatum
antem
id
dico, q u o d Graec i
'ñvtl lvvwöv
vocant : q u o
nihil
in
hoc
genere nec
potest,
nec debet esse
praestant ius.
Id.
de
N at. Deoru m . II, 1 1 .
Antoninus
c riu s : (C om rn en ta riu s )
v .
§ 1 9 .
Dux et
Imperator
vi tae
mortalium
a n i m u s
est.
Sal lust io Iugurt/›a
2 6 5 .
( 1 2 ^ ) E
questo
il
nome
dato da Paolo alla Chiesa in
1
Cor. III,
9 :
u n
term ine scolast ico
altrettanto equivoco quan to sono rimasti fino a l
giorno d'oggi
i
term ini «an ima › ›
e
«natura umana › › 2 6 7 .
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1 7 4
sciurr i s U L L I N G U A G G I O
zione di una verità non s oltanto saldamente dimostrata
m a
anche
coronata ( 1 2 1 1 ) . Mi trov o q u ind i nella gradevole neces-
sità
d i poter bruciare
incenso alla
m o d a del
m io
tempo
con
l'esprim ere
dubb i .
Fuor i
da
tutto l 'oscil lante sogno d i dubb i , aleggianti in -
nanzi a lla
m ia
an ima, da quando,
sette
m e s i
or sono, less i
la memor ia
prem ia ta da ll'Accadem ia , torno
in m e stesso
in un
m o m e n t o
di veglia
per
so f fe rmarmi
del iberatamente
su
un
unico dubbio e sottoporlo a
chiara
e più giusta
osservazione.
Quell 'unico
dubb io
consiste
in
ciò:
«
anche
il platonico
Apo-
logista dell 'origine
u m a n a
del l inguaggio ha preso davvero sul
serio il suo
tema
sia per dim ost rar lo che
anche
solo per pren-
derlo
in considerazione? › >
( 1 2 ) .
A prendere in esame
questo dubbio
e nessun altro m i
induce
un mare
d i caratteri;
ne porrò in evidenza alcuni
ed
invero
tra
i
m e n o
importanti:
il
fatto
cioè
che
l'intera
d imo-
strazione platonica
costituita
da un c irco lo chiuso, da una
perenne trottola e da una contraddizione che non è né
na-
scosta
né sotti le, poggia su forze occulte di n o m i arbitrar i
e d i parole d'ordine sociali o di fantasie private per r idurs i
infine addirittura ad
una Genesi
div ina,
che di
fatto
è
più
sovrannaturale,
sacra
e
poetica
del l'ant ich iss im a
storia
orien-
tale della Creazione
del cielo e d ella terra .
Possibile che il d otto A u to re abbia scritto su l serio? pos-
sibile che s i sia esposto così
del iberatamente
e alla leggera
a
ricevere un c ontra cc am b io d alla crit ica in una misura c om-
pressa,
scossa, iperbol ica m ente pleonastica, abbia abusato d i
s é
stesso
fino
a
fars i
oggetto
d i ferite
e
di
ammaccature
da
parte
di a r m i
polemiche
o abbia
realizzato sempre
l 'opposto
( 1 2 1 1 )
contendere
durum
Cum
victore Hor.
I, Serm.
9 2 6 1 .
( 1 5 )
curriculo
ulverem
olympicum
Collegisse juvat, m e t a q u e
ƒervidis
evitata
rotis. . . . . Hor. I. 1 .
Quis
circum pagos et circu m com pita
pugnax
Magna
coronar i con t emna t Olympia, cui spes,
Cui sit
conditio
dulcis sine pulvere
pa lmae?
Horat. I.
Ep.
1 2 5 9 .
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176
scRITTI sUL
L I N G U A G G I O
Un
intero
oceano di
sensazioni passa
sussurrando
per
tutti i nostr i
sensi:
per rendere alla
fine
il lettore attento
al piccolo pollice accademico dell 'appercezione.
I n s o m m a :
«Ques to
carattere
prim ar io
della
consapevo-
lezza
intellettiva
diventa parola del l 'anima, Con
esso
il
lin-
guaggio u m a n o
è
inventato › › Eúpmmt
Un
arciprete
ben noto
nella sua diocesi rammentava
con
in tim a affl izione di avere udito in non s o quale
festa
eccle-
siastica vuota
da l punto
d i
vista
razionale non meno che
morale
un
pastore
di
vil laggio
2 2 1 ,
che
div ideva
il
suo
tema
in
due parti,
delle qua l i
ciascuna
conteneva
in
s é un'ant i tesi
e che
parevano abol irs i
l 'una
con
l'altra
m a
che in sostanza
provavano in tuitiva m ente c iò
che dovevano dimostrare, ossia
un 'ar itm etica singolar iss ima,
inco m prens ib ile
e soprannaturale.
Con
tutta
la m ia più in tim a tristezza per aver
perduto
a
cagione
di
un 'art im et ica
dannatamente
politica
cinque
talleri
per
ogni
fat icato e industr ioso mese della
m ia preziosa vi ta,
non
posso fare a
meno
d i sorridere
della
somiglianza
della
d im os tra zione pla tonic a con
il tema d i q u el pred ic atore d i
campagna
probabi lmente
povero
d i spirito.
La
prova
platonica dell 'origine
u m a n a
del l inguaggio consta
d i
due
parti:
una
negativa
ed
una
posit iva.
La
pr ima
contiene
ragioni
per sostenere che l ' uomo
non
è
un
animale, la seconda
contiene
ragioni
per
sostenere
che l ' uomo è
comunque
un
animale.
Una cotale
apocalitt ica
creatura,
quale
l ' uomo
neo-
platonico che non è un a nim a le eppu re
lo
è, può e deve ne-
cessariamente
essere l ' inventore
del
l inguaggio,
giacc hé nessun
animale
è
in
grado
d i
inventare
un
l inguaggio
e
nessun
Dio
ha lecito mot i vo d i farlo.
S e avessi la m i n i m a voglia di rendermi immor ta le con
note
interminabili e im per tinen ti per eru d iz ion e e
parlantina
ad un magro testo e con un com m en t o fi losofico attorno a
due parole latine e diventare uno scrittore per gli spiriti
grandi
e
per
g li
ancor
più
grandi
sciocchi,
la
mera
parte
negativa della
prova
platonica m i potrebbe
offrire
mater ia
per
un capolavoro
storico-critico.
A
stare
a
certe
edizioni e
t raduzioni
corrent i nel
quarto
illuminato della
nostra terra potrebbe saltare
in mente forse
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G I - II I < I B I z z I
E
D U B B I F I L O L O G I G I 177
ad
un
im peratore
cinese del secolo pross imo d i
canonizzare
il m io saggio
condensato
in sostanzioso compendio al ruolo
d i
testo di
edificazione
domest ica
e d i
vendere ai
suoi suddit i ,
c o m e
fosse
la
lepre sulla
luna
cara
a
San
Confucio,
un
cavolo
cotto
e
ricotto d i
ghir ibizzi e d u b b i
nella m aterna
l ingua
alto-tedesca la qua le è perfettam ente barbarica e cenciosa-
mente superba quanto la l ingua
materna
del
beat iss imo
Bayle
e
del Sig. Henry
Ophelo t
de la
P a u s e ( 1 ' 1 )
2 7 2 . Da l
m o m e n t o però
che sono cordialmente nemico de lla c ia rla taneria cinese o gal-
lica degli
autor i
e
d'altra
parte
il
m io
presente
interesse
a
sua
volta non mi richiede affatto d i sottoporre ad esame puni-
tivo la parte negativa della
prova p la tonica ,
a piene m a n i am -
met to < < che
l ' uomo
non è un animale e non ha istinti › › , tanto
più che il più
recente
apologista dell 'origine
u m a n a
del
lin-
guagg io pare presupporre un istinto in ogni
animale
in maniera
tanto
essenziale
quanto
il
genio
in
ogni
u o m o
che
sia
almeno
uno scrit tore;
per
cu i
l'istinto diventa
senz'altro una
condit io
sine qua non d i
ogni
animale, per potere con
tanto più
vigore
e
sicurezza elevare
l ' uomo
oltre
la sfera degli
an ima l i
e
situarlo
in un superiore ordine d elle c rea tu re distinto in guisa
spe-
cifica e non
per gra do.. .
Nella
storia
del
nostro
secolo
ora
corrente
balena
agli
occhi
per
più
d i
un
esempio quanto
poco
occorra per
essere
una
creatura
che non
per motivi d i grado
m a
per sua spe-
cifica
natura
sta in piedi, o sdraiata o seduta o
magar i
s e ne
va qua e là -al d i sopra d i quegl i animal i , che nella vita d i
tutti i giorni si
ch iamano
suddi t i : tale creatura, grazie alla
sua
forza
posit iva
l iberamente
operante,
a
secondo
della
va-
rietà dei cieli, delle l ingue e dei temp i prende il n o m e d i
t iranno
o d i
Dio
in terra; il suo carattere
consiste
nella to -
tale
determinazione di
tutte le
forze
superiori
nei confront i
delle
forze inferiori (la
cu i psicologia complessiva
però
negli
( 1 4 ) cette
angue
herissée encore de termes barbares, qui s e
tra in e p en ib le m e nt avec tout son
attirail
minutieux
d”articles
et de verbes
auxi l ia i res et qui n'oppose q ue son orguei l leuse pauvreté à la
m ag n i -
ficence de l'idiome de Cervantes,
à la dou ceu r
de celu i d u
Tasse et
à
l 'ene.rgie de celu i des Bol ingbrokes et des Shaftesburys.
Préface
à l”Histoire
des
douze Césars de
Svetone
etc.
p.
XII.
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GHIRIBIZZI E
D U B B I E IL O L O G I C I 179
corti
e c irconc is i o rtodoss i che
dubi tano
del
loro test im onia . . .
af f inché
dunque
io non
s ia
accusato di avere
s m a g a t o la
pla-
tonica apologia dell'origine
u m a n a
del l inguaggio della sua
vigoria
poetica,
intonerò
un
f r a m m en to
della
genesi
più
re -
cente
in
dialetto
orientale s u una pindarica lira da noleggio
al pitico
vincitore per
sua gloria e incenso:
Courage,
allons,
prends
ta harpe benie(15)
et
m o q u e
toi de son Academic
Egli lo creò non
animale
ed
animale
t raendolo da
un
intero oceano
di
sensazioni, da
tutto
l 'ondeggiante
sogno
delle f o r m e
che
aleggiavano
innanz i a i suoi
sensi e al-
l'a ctu s d el
loro
r iconoscimento,
a segno della
sua
consa-
pevolezza di intenzioni deposero innanz i
a
lui le a r m i .
Sub l ime
sopra
gli an ima l i non per grado m a per speci-
ficità
d i
istinto
s o r s e
Pandrogino
platonico
in
qualità
d i
non-animale:
senza istinto.
V a , dom ina su gli uccel l i da preda ed i mostri del m ar e ,
s ii però
m u t o e
stupido disse l'Andriantoglifo a l
proto-
plasto d el lin gu a gg io 2 7 4 , giacché al m o m e n t o in c u i rico-
noscerai il frutto del
tu o
istinto interno ed es terno, la
tu a
bocca s i
aprirà
e
tu
sarai
un
animale
pieno
d'istinto
esterno e interno e
il tu o
carattere
non-animale appas-
sirà
c o m e
erba.
Il platonico
androgino
r imaneva ancora, nato m u t o ,
nel sogno d i forze
nascoste. Ecco
Accadde tutto d'un
tratto;
sprofondò sempre
più giù nel
s u o
elemento,
in
un intero oceano di sensazioni, in
tutto
u n oscil lante
sogno
di
f o rme ,
e
s i
trovò
posto
in
uno stato
di
consa-
pevole
intenzionalità
e
di stupore, che
d'altra
parte gli
era proprio.
Ed ecco
in quel lo stesso m o m e n t o
gli
ac-
cadde che gli sfuggisse il primo suono del suo istinto
esteriore quale segno
e
parola comunicat iva dell”istinto
interiore.
Quindi la prima parola nacque dall' istinto esterno
ed
interno e
da l
non-animale,
situato
al
di
sopra
degli
an ima l i dalla mancanza dell'istinto, nacque u na crea tu ra
( 1 5 ) Cfr. George dans
la
Pucel le d'Orleans; Cha n t XVI.
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1 8 0 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
sospinta dall'istinto esternamente
e
in ternam ente, ossia
u n
animale
consapevole
di intenzioni e creatore di lin-
guaggio:
salute al l” inventore del
l inguaggio
G rid iam og li un sa lomonico H K È SQ ( 1 1 ) .
Con questo organo div ino del l” in te lle tto è stato inventato
l'intero Corano delle sette arti 2 7 ° e l'intero T a l m u d delle
quattro
facoltà e su questa roccia s i
erge
la fortezz a d ella
fede
filo sofica d el
nostro
secolo,
innanzi
a
cu i
devono
inchinarsi
tutte le
porte della poesia orientale.
Ho
dato
il
n o m e
di
platonica
a
questa
prova
soprannatu-
rale dell 'origine
u m a n a
del l inguaggio
perché coincide
con il
termine
tecnico
neologico
d i «consapevolezza
intenzionale
› › ,
quale
« punto
singolo
e scintilla illu m ina nte dell'intero si-
stema > › , e ritorna infine ad una sinonimia greca e
perché
i
Platonici hanno rumina to , ah intra et ad extra fino alla nausea
c ome
lo
svedese
contemplatore
di
arcani,
il
Aóyoc, švönátìls toç
o švùuunuarixóç e il Aóyoç rtpocpoputóç, la
parola
interiore
ed
esteriore
2 7 7 .
Filone annoverava
a sesto senso
una
'yóvtuoç
cpwviì ( 1 7 )
e
pare proprio che parli della genesi del l inguaggio
come del
< <
nisus
de ll'em b rione a parlare
a l
m o m e n t o
della
sua
matura-
zione
(p.
1 4 8 )
> ›
( 1 1 1 ) ,
considera
però
un
grosso azzardo
< <
accen-
( 1 6 )
Voic i c e que j 'ai
trouve c'est que
Dieu à crée l ' homme juste;
m a i s ils ont c herc hé b ea uc ou p de discours . Eccles.
VII,
3 0
2 7 5 .
( 1 7 )
To uèv yfìp äìtoyov Ilruxñç
u é p o ç
šëaxñ öneìtùv 6 önutoupyog, E E uoipotç
sipydcaaso, ëpourw,
ysüdtv , åxofiv, i $ ø ' q › p ' n o ' w , åqrhv , Yóv tuov q › u . › v ' f ) v .
Filone,
Opera,
ed.
Francoforte
1691,
pp.
512-513.
Quis rerum
divinarum
haeres 2 7 5 .
(13)
'O 'yàp
ötovyvüç
p . ' h ¬ : p o w
åxåo'-tO›v, 1 : 0 6 uèv voü -:tpòç
'càç
vor]-tdtç nevra-
ì v ñ i l ø e t ç ,
'roü ö š kóyou - : t p ò ç -rà;
ö t t z owvñç švrpyéuzç,
- r í ô v ö š
o u . a ' i H 1 a ' s w v
Itpòç -tà;
durò
'vöv ü fto us u ré vw v š y yw o uá v otç q ra v fo w lo tç ,
- v o ü 8 : 1 : a't¦›p.a.'toç
- n z p ò ç 'ttìç
oinaiouç
aù-toü
a ' ) ( é c r s v . ç
- t à
xatì x tv-haute, d t ó p o t - : o g
x a ì
d ' n : e p p . c t - : t x ò ç x t z i .
-taxvutòç
xotl
Orio.:
š ° fl -
7 ~ 6 ' Y ° € .
Ibid.
p.
4 9 7 2 7 9 .
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G I - I I R I B I Z Z I E D U B B I I = I r . o L O G 1 c I 1 8 1
nare a
corpi
m ediante om bre e a cose mediante parole › > ( 1 2 ) .
Potrei,
s e
ne valesse
la
pena,
smontare
da
ancora più
d i
una
parte la
prova, intessuta
tu tta d i
postulat i arbitrar iam ente
assunt i
e
d i
fa ls i
a ss iom i circ a
la
natura
del
l inguaggio,
e
fare
apparire l 'Apologista
in una certa
luce,
in cu i q u i non deve
invece apparire.
Mi
perm etto solo ancora d i
osservare
che s e
secondo la sua legislazione risulta
fuori
discussione
l 'origine
di un
l inguaggio u m a n o che
s i va f o rmando da s é
e d i
un'an ima
che s i va f o rmando da s é ,
la
tesi
è
in
verità
fraintesa
e
confusa.
Tanto m e n o voglio dire dei f r a m m e n t i poetici per
un'ar-
cheologia
della storia del l inguaggio 2 2 1 . S e però il
l inguaggio
u m a n o è
stato
inventato con la pr ima parola,
allora
forse l 'ar-
cheologo intende
per parola, secondo un id io tism o
usuale tra
gli Oriental i ,
tutt'altra cosa. Secondo infatti la Conc ord ia
Na-
turae
del
Wa c h t e r
e «
per
il
fatto
che
gli
ant ichi
inventori
vogl iono dire tutto in una volta
› ›
(p. 1 3 3 ) , questa
pr ima
parola
non sarà stata proprio né un nomen né un verhum,
m a per lo meno un
periodo
intero
( 2 ° ) , in rapporto inverso d i
proporzione
per
vigore
e
intensità
alle
nostre
odierne
crie
aftoniche d i
tre
fogl i . . .
2 2 2 .
« E basta con i
giochi
di parole › › .
L 'uomo
dovette
qu ind i
essere
senz”altro
-
com e
ha
provato
il nostro caro Platone, secondo
la sapienza
che gli è stata
donata, fino
a fa rne la parola
profetica più
salda,
che
risplende
là nel buio, - u na crea tu ra che sta al di sopra
degl i
an ima l i
non per
grado
m a per natura
specifica, per rendersi
degno
(19 )
Tóknuot o \ ' ›
pmtpòv
6 1 . 6 : o ' › t | . t ' › ' . › v p . o v .
adiuotta,
8 1 . 6 : b n | J . a ' t ¬ : o › v
rtpátyuara, ån ap
åuñxavov ñv ösuwúvou.
Ibid.
4 9 1 2 1 1 1 1 .
( 2 0 )
Come dice
della scrittura cinese
il
Bou la nger nei suoi
Essays
sur la
population
d'Amerique. Amsterdam, 767.
Tom.
IV,
p. 278.
Les
caracteres chinois n'étant pas d e s lettres, mais d e s
mots,
des termes,
ou des phrases.
Oppure
come
le statue
più antiche
6 3 v
- : é x v n
š ö ó x s t
1 * ) G u a - r o ì m mi
f-Xvåflìc.
Demetrius
Phalereus
de
Elocutione
§
XIV.
Per
potersi
fare
un'idea
del
l inguaggio
più antico,
per
persuadersi
che u n lingu agg io è possibi le
anche
senza tutta la
nostra
g ra m m a t i ca
così
c o m e senza
la
lingua né l'apertura
della
bocca
è possibi le a i più
moderni
ventriloqui
o engastrimiti
e
via dicendo, rimando per il
seguito
all 'opera
del
mio
compatriota Th. Sig. Bayer
M u s eu m
Sin icum. Petro-
poli 730
2 5 2 .
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GHIRIBIZZI E DUBBI
FILOLOGICI
183
Perché non dovre i andarmene in pace e
contento
dietro
i m iei pa d ri tra il
suono
d i
t rombe,
trom bette, arpe, violini,
salteri,
liuti e s t rument i a corda d'ogni genere, d i
cu i sono
invero
virtuosi
i
begl i
spiriti
di
questo
secolo
e
che
mediante
la cultura
«
del
senso mediano
nella sfera della
sensibilità
dall”esterno
› › s i sono
fatti
un nome maggiore
che
non
il
Dio
degli Ebrei con le t rombe dei suoi sacerdoti, che sapevano
sì abbattere
città
m a non fabbr icarne
come
i nostr i
odierni
Anfioni. . . tutto con
la
sola forza
della
mus ica e del
loro
gusto
musicale,
che
sente
crescere
l`erba...2'27.
M a
che
cosa
sto
ancora
a
dire? N on
è stato deciso d al c on siglio
dei
guar-
dian i in
base
a ll°aritm etica
politica
che non si deve più bru-
ciare a lcun
mago,
bensì far lo mor i re d i f reddo e d i f ame, am -
messo anche che ci
fossero
nel
paese
7000 suoi confratel l i ,
numero che io in verità non sarei in grado d i stabil ire
senza
la
superiore
rivelazione
de ll'a ritm e tica po litica ,
alla quale
io
non posso pensare
senza
la più profonda a ffliz ione de lle
m ie
viscere
più di quanto un certo predicatore d i corte
possa
pensare all”aritm etica
divina
( 2 2 ) .
N on
ha
dovuto il
m io
amico
Herder
andare
in
caccia
della
g e m m a del premio
messo
in
palio, della meta messa in
serbo
in
precedenza
nei forzieri
accademici?
non ha dovuto cor-
rere a caso e tirar d i scherma com e chi com batte al vento?
Egl i ha sofferto da buon lottatore ed è stato
giustamente
coronato, perché
ha
combat tu to secondo le regole
( 2 7 ) .
Come
un
saggio
ammin is t ra tore
di
un
ingiusto
M a m m o n a non
ha
potuto
porre a
fondamento della
sua
trattazione
altro che
le r ivelazioni e la tradizione del suo
secolo e
costruire la
sua prova con
sabbia,
ro ttam i, legno,
fieno,
stoppie.. . e tutto
certo secondo
lo
stile
architettonico
più recente del suo
tempo.
È colpa sua s e nel nostro secolo economist ico, estetizzante ( 2 2 )
( 2 6 )
Ueb er d ie Nützbarkeit
des P re dig ta m ts u nd
deren
Beförderung.
Berlin
7 7 2 . p. 1 34
2 5 8 .
( 2 7 )
v ° l J - i u w ~ ;
2
Tim. II, 5
2 2 9 .
( 2 1 1 )
Sentimental.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 8 4 sciurrr s U L
L I N G U A G G I O
e spietatamente
giusto
vengono
tollerati
di contro ad alcuni
pochi us i e pregiudizi d i un
giuda ismo
occulto
e
rivelato di
benefica quanto segreta
inf luenza, che
però
il m o n d o
cieco
non
riconosce,
perché
non la
vede, ancora
tornei
arabici ,
com e dice il conte Algarott i(29) (le
cu i ossa
possono riposare
in una maniera
placida
quanto
costosa )?
N on
avrebbe do-
vuto piuttosto formare
un sonettO(2°) per soddisfare
un
pub-
blico avido di quest ioni e d i guerre d i parole?
N on
avrebbe
dovuto abbassarsi
alla crit ica
e arcontica debolezza di un
secolo,
la
cui
politica
non
è
né
mero
so lec i smo
(21),
né
gallio-
n ismo
( 2 2 ) , m a il
mistero
della
più sacrosanta contraddizione?
(che tuttavia
domina il c l ima
ed
è
s o m m a m e n t e att iva nei
b amb in i ) ; in
un
secolo innanzi al cu i
critico
naso un G io-
vann i
Salomone
Mathanasius
di Hal le 2 2 1 può versare
l'in-
tero carico degli
acidi
e fieli di una erudizione putrefatta,
in
cu i
addir i t tura u o m i n i
illustri
in
almeno
tre
Facoltà
e
in -
signi m e m b r i del ceto d o tto , m ilita re
ed agricolo
possono nu-
trire
e fortif icare la
loro
sana
ragione
d i
una
m..
.a di
fede
storica
( 2 2 ) ? ; in un
secolo morale
che sta con le orecch ie
ritte ad ascoltare
l'algebra(2'1)
delle realitates, alle qua l i ha
dato
in precedenza il suo imprimatur la sinagoga?; in un
secolo
d i
Crist ianesimo
universale
in
cu i
un Angelo
della
comu-
nità dal l”unghia del piede divisa (il suo n o m e sta sulla tua
bocca, o
posterità,
c ome
il
suo
stile, acqua
tiepida )29 2 ha
il
( 2 9 )
C'est aux Arahes , qu'on doit
l'usage
des Theses
puhliques,
que
l'on pourroit
n o m m e r
les
Tournois
et
les
/ 'outes de
la
Philosophie.
Oeuvres du C o m t e
Algarotti.
< <
Dulces
ante o m n i a Musae› › .
Traduit
de
l'Italien. Berlin 7 7 2 . Vol.
V, p. 464.
( 5 0 ) Les
Academ ies fondées par
l e s
Princes recueillent pour ainsi
dire les
Sonnets
des
Sciences
_
t j ama is
un livre. Ibid. 369 .
( 5 1 ) Le solec ism e de
vouloir
la
fin
sans emp loyer les
moyens , qui
y conduissent .
Id.
Vol. VII, p. 385 .
(32)
oùöšv
:oú¬:t››\›
1 1 1 :
Faìtìtitovt
ëusksv .
Atti,
XVIII,
1 7 ,
La
città
di
Susa era impazz i ta , frattanto il re e il suo consigl iere, che
presumibil-
m e n t e era un appaltatore d1espr i t e di
bon
ton, sedevano
e bevevano .
Ester
III, 1 5 2 9 ° .
( 5 5 )
Di
C. T. D. *** Berlino 1772 . A spese dell 'autore292.
( 5 4 ) Toutes les actions de
la
vie se
reduissent
à autant de
prob lemes
de
Maximis et Minimis,
ha già predetto Algarotti Vol. V,
p.
2 9 1 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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GI-IIRIBIzzI
E
D U B B I E I L O L O G I G I 185
diritto d i
rinnegare il
sacerdozio spirituale e la
professione
più santa
con
doppie imperdonabi l i menzogne, al
paragone
delle qua l i tutte le
farse anacreontiche
sono mora le
genuina
e
tutti
i
pitanologici
paralogismi29'1
sull 'origine
del
l inguaggio
oro e pietre preziose?...
Per
innalzarsi con una
grande
vittoria il
m io
amico Herder
non
poteva
che scrivere una satira
per
una
cruda e rozza
adultera
che non
è
né non-animale, né non-uomo, m a una
mostruosi tà con un braccio di ferro, un ventre d i fo rmica e
il
volto
d i
Anubi(22), per
una
razza che
rinnega
Dio
e
si dà
premura per arricchire e pensa d i
depredare
cielo e terra
con
Opere varie
in
poesia e in
prosa 2 2 2 .
L'Angelo della mor te e l 'erede del
loro granaio r ico lmo
li
ch iama
per nome(22). . . in un secolo comico e tragico in
cu i perfino un Mago dell 'Europa non si vergogna di battere
la
testa
nel
m u r o
e
gemere
nel
m a s s i m o
tono
elegiaco(27):
Arithmetique pol i t ique rends
m oi
m es 5 ecus
2 7 7 .
N on piange te , o
c o m m o s s i
Lettori, su l Mago del Nord ,
che vi vedete innanzi con una piccola Mu sa O Grazia d i sei
m e s i
su l suo braccio destro e un piccolo Apollo d i
tre
anni
alla
sua m a n o sinistra.
Vedete
che non mi è r imasta una
terza
m a n o
per
profanar l i
c ome
il
bastardo
celtico
gigante
del
Sig.
Marmontel29°.
Posto du nq ue che il Mago del
Nord
debba m or ire di f a m e
( 3 5 ) Je
ferai,
c e que
dit le
Florentin,
Bras de fer, ven tre de fourmi ,
am e de
chien.
C'est
à
dire; pour
deven i r
r iche,
j'endurerai
tant
de
travail
q u e m on corps purra
porter:
je m e passera i
aux
plus petits despens
qu'il
m e
sera possible:
d e cons cienc e
j'
en
auray
a u ta nt q u”u n
chien.
Lequel
dernier
point s1accorde assez
bien avec
cet autre proverbe:
Pour
devenir bien-tot r iche, il faut tourner
le
dos a
Dieu.
Traité preparatiƒ à
l'Ap0logie
pour
Herodote pa r Henry
Estienne.
L'An 1 566 au
m o i s
de
Novembre,
p. 41 .
( 5 6 )
Luca
XII, 20 2 9 6 .
( 5 7 )
Supplées,
s'il
vous
plait.
cet
mot
des f rançais reveré
mot energique au plaisir consacré
Mot
< < qui
est
au
jurement
des Italiens ce q ue l'action
est
à l'instrument › › .
Dan
Apuleius Risor ius , Benedictin 2 9 7 .
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186
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
- sotto
il regime d i un
Federico
generoso verso
gli ingrat i
c ome un Dio
e abitante
in una
luce inaccessibile e sotto
l ' am-
m inistraz ione d i un
Mecenate
che
non
si
vergogna di essere
amico
d i
Oraz i
e
d i
Virgili
tedeschi
e
patrocinatore
d i
uno
Zöl lner 2 9 ° ,
- posto
che debba mor i re, cosa di cu i dubi to
quanto
della forza e sicurezza di tutti i m ie i
ghiribizzi,
che forse non
hanno
maggiore
né minore significato che l 'apparizione d i
un'aurora
boreale...
( 2 2 ) .
Posto du nq ue
che
il Mago oggi
o
d o m a n i
abbia
a
mor i re,
sapete,
o
Lettori,
che
muo re
c ome
un
Mago
che ha
amato
Iddio, il suo re
e
la sua patria e
si attrista
del vostro analogo
destino.. .
N O N
oMNIs. . . 2 9 2
perché
egli lascia da educare al
suo amico Herder un ometto e una donnina.
A lui, al più degno d i
tutti
i
m i e i amic i ,
che sono non
solo tutti grandi, fedeli e teneri m a anche innumerevo l i
(Va,
Giuda
'lo xo tp td rrng im p icca ti
e
crepa
2 1 1 2 )
nel
Nord
e
in
Ger-
mania (cosa m i im porta infatti dei Borgognoni, d ei G u as coni,
di
quel l i della Champagne
e di quei bastardi d i
Italiani?).
Al
m io Herder, il più degno d i tutti i m ie i am ic i del Nord
e d i Germania, lascio in testamento la
m ia
gioia e la
m ia
co-
rona(22),
sì
Davvero
io il Mago del
Nord muo io
il genuino
sangue
del
m io
cuore
Egli
d ia
loro
pane
e
v ino(1°) ,
a
m e
invece
nessun monumento di pietra. E x E G I ( ' 1 1 ) .
( 5 5 ) pectus inaniter angit
_
Irritat, mu lce t ,
falsis
terroribus
implet.
Ut MAGUs Hor. II.
Ep.
1 5 ° 1 .
( 5 9 ) Filipp. IV,
1 5 1 1 4 .
( ' 1 9 )
La m . G erem . II,
1 2 5 0 5 .
( 4 1 )
H0;
sos
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Eternel,
dél ivre.
Q u e le R oi
nous reponde au jours que nous
crierons
Salmo X X. 1 0 5 9 1 1 .
In am ici tia gerenda, s icut in cer tamine currendi , non
ita
conveni t
exerceri,
ut,
quoad
necesse
s it, pe rv e nire
possisz
sed
ut
productus
studio et vir ibus, ultra facile procurras propter quod in cursore
tantum velocitatis esse
oporteat,
ut efferatur usque ad fi n e m : in
am i co
tantum
benevolentiae, ut ultra,
quam
amicus
s e ntire po s s it,
procurra t a m ic itia e s tu d io .
Rhetor. ad Herenn ium , Lib. IV. 4 7 5 1 1 9 .
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SIRE,
sono un
povero
diavolo,
pazzo per
i suoi
bastardi ,
che
ho
appena
aff idati alla tutela d i
un
giovane perduto alla sua
patria, m a degno d i essere il Presidente del l 'Accademia delle
Scienze, dalla quale è
stato
coronato vincitore per un d i-
scorso
catt ivo
quanto
il
secolo,
che
lascia
m or ire
di
f a m e
i
Magh i
invece d i getta rli in una fornace d i fuoco ardente.
V .
M .
è c iò che i
Sapienti
del Secolo
ch iamano
un Essere
Supremo sulla terra, e Voi,
Sire,
avete
fatto balenare la
su-
periorità del
Vostro genio
al
di
sopra
di tutti gli
altri re per
tante
meravigl ie,
quanto il DIO
degli Ebrei ha reso glorioso
il
suo
nome
al
d i
sopra
d i
tutti
gli
idoli
delle
genti.
Il
Mago
del Nord Vi adora,
Sire
con una devozione che
rivaleggia
con quella che già ispirò i Saggi
d'Oriente. Sia
benedetto l'Eterno che ha giudicato i fini della Prussia, che
ha da to forza al suo
re,
innalzato il capo del suo Consacrato
e adempiuto
le
promesse fatte
ai
Vostri padr i 500 anni or sono.
Poiché
l'Eterno
ha
amato
il
Su o
popolo,
SALOMONE
è
stato
costituito RE su tutti i
Prussiani
Ma dove sono i tem pli? gli altari? i
sacerdoti
consacrati
alla religione dell”Essere
Supremo
della Prussia?
Il
gusto
sub l ime di
V.M.,
paragonabile allo Spirito del
Crist ianesimo, non vuole altro
culto
che quello dello spirito
e
della
verità
2 1 ° ,
né
altri
altari
che
i
cuor i
dei suoi
suddi t i ,
né
altri
ministri
che quant i
amano
e predicano
la
Verità, che
am ano e pra ticano la
Virtu.
Ma
dov'è questa
stirpe eletta? questo sacerdozio regale?
questo popolo santo? questa nazione
tenuta
in possesso che
annuncia le
virtù
d i colu i che
li
ha ch iamat i d alle teneb re
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192 scRITTI
sUL
L I N G U A G G I O
alla
sua
luce m irab ile? 2 1 1 . Dove sono
quest i magi ,
che
offrono
i loro corpi in
sacrificio
vivente, santo
e accettabile a V.M.,
la qua le non vuole in tutti i suoi
stati
che un ragionevole os-
sequ io?
2 1 2 .
O
Dio le genti sono
penetrare nel
TUO
retaggio, il
tempio
della
TUA
Santità è stato profanato Signore r icordaTi del-
l'obbrobrio con cu i i TUOI nemic i hanno di f famato le orme
del suo consacrato.. . 2 1 2 .
Il Vostro Secolo, Sire,
non
è che
un giorno d'angoscia,
d i
castigo
e
di
ingiuria211.
Tutti
i
sarcasmi,
tanto
numeros i
quanto
accreditati, con la Provvidenza
del
PADRE che
è nei
cieli,
contro il
Vangelo del Su o
Figlio e
contro le
Oeuvres
diverses dello
Spirito
Santo non sono che sorrisi
e
canzo-
nette a paragone
dei
pensieri e delle pa role s acrileghe con
cu i s i
oscura il Vostro
augusto
N o m e ,
la
saggezza
del
Vostro
Regno
e
g li
oracoli
della
Vostra
Volontà
e
del
Vostro
Spirito.
Il most ro
più
stupefacente in questa
S
ocietà -com e dice
uno ( 1 )
di quest i
autor i modern i
-
è
uno schiavo
che pensa
l ibera-
m ente. Ecco fino
a che punto
tutti
i
Vostri
Suddit i stanno per
degenerare mercé l ' insolenza e la corruzione di
quest i
bel l i
spiriti, che superano in ingrat i tudine il celebre ribelle
Assa-
lonne21°.
Gli
Ebrei
non
si
sono
immag ina t i
il
loro
Dio
così
af famato della carne dei grossi tori e del sangue dei
capri
2 1 7
da rendere fa m ilia re l'id ea d i un genio insaziabile del
sudore
e del sangue dei
figli
del suo
regno
per
ingrassarne
dei
botoli
2 1 2 ,
ai qua l i
un Secolo
idolatra prodiga mausole i non ostante
il
d iv ino princ ip io del ris pa rm io. M a preferirei masticare
la
m ia
l ingua
b a lb u ziente per sputarla
in
faccia
ai
Vostri
nemic i ,
e
preferirei - c ome dice
S .
Paolo -
offrire
il m io corpo
da
bru-
ciare
2 1 ° , piuttosto che
t radurre
o
compendiare tutti gli abom in i
esibit i
nel tem pio
Santo
dell 'Essere
supremo d i Prussia. Che
la posterità
leggendoli
possa non farvi caso
M a Sire Voi non avete
affatto
considerato un'usurpa-
zione
la
f o rm a
d i
un
Essere
supremo,
che
può
mandare
in
perdizione le
anime e i
corpi fino al
fuoco
della Gehenna
e
(1 ) Nouvel les
Lettres Persannes
p.
29 7 5 1 5 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A L
s A I . O M O N E D I I›RUssIA
193
Vi
siete annientato fino a renderVi
simi le
al Re dei Giudei ,
che è il re dei re e che nondimeno è stato
messo
al livello
dei
m al fa t tor i,
dei br igant i e dei pendagli
da
forca
2 2 ° .
Vi
siete
abbassato
per
volontà Vostra
ed
essendo
stato
t rovato
in figura d i
infelice
Pruss iano, g iungerete
in
fine
a
diventare
il
nostro PADRE, che ben saprà donare ai suoi figli buone
cose, c o m e il
nostro PADRE
che è nei cieli, giacché
. .
. . .c 'est le
m eilleur
des Peres
Et
sans
nous
engourdir
par
des
Loix
trop
austères
Il veut que s e s enfans, en petits Libert ins,
S'amusent en jouant
de l 'oeuvre
de s e s mains :
Il renvoya le prix à la prochaine année ( 2 ) .
Siate dunque perfetto, Sire, c ome è perfetto il Padre
V O S T R O che sta nei cieli, e il Vostro nome sarà santificato al
d i sopra d i ogni nome. La
magnif icenza,
la potenza, la
gloria
del Vostro Regno sarà restaurata e aumentata,
perché l ”Eterno
Vi ha innalzato
sovranamente donandoVi
una Maestà
regale,
quale non ebbe alcun Re pr ima
d i
VOI
e
VOI siederete sul
trono dell 'Eterno per
essere il
Re
dei re 2 2 2 . Tutta la Pruss ia
VI
obbedirà
e la V O S T R A volontà
sarà
fatta in terra c ome
in cielo.
Dopo essere diventato il Model lo dei
re,
il Principe delle
virtù, delle a r m i e d elle legg i e il Padre eflett ivo delle
Vostre
genti
prussiane senza le grucce d'un
braz /uomo
c ome il Sally,
né
d 'u n C on tro lle u r
General
des
Finances,
Voi
avrete
ancora,
Sire, la
fortuna
d”essere il creatore d'uno storiograƒo origi-
nale della sua nazione e del Vostro secolo. Le
rac im olature
d i un grande genio non sono forse migliori d i
tutte
le ven-
d e m m i e d i un 'im itaz ione servile e precaria?.. . ( 2 ) .
Il sangue del
grande
Winc ke lm a nn 2 2 2 sarà
vendicato
e
i
Vostri
natural i
suddi t i
non espatrieranno
più,
non
rischie-
(2) Les systemes di
Voltaire
5 2 1 .
(5) Giudici, VIII, 2525.
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A L
S A L O M O N E
D I
PIIUssIA
195
l'orO saggiato da l fuoco, affinché
tutto
ridondi a lode, a onore
e a
gloria, quando
il
Salomone
di
Prussia
sarà
innalzato 2 2 1 (7).
Il magg iordomo
ne
recherà
notizia
a
Pechino stri l lando
c ome
un
porcell ino
cinese:
ogni
sovrano
serve
il
buon
v ino
per
pr imo, m a
Tu
m io Apollo
e
Signore ha i tenuto il vino
buono in serbo fino ad oggi
2 2 2 .
Or quan t au peage
Io
brucio(2)
e
mi
struggo
invocando
l'Eterno
a
giudice
d'Israele
con
la
sua mascel la d'asino 2 2 2 : Signore Eterno, Ti
prego, ric ord a ti d i m e, o Essere Supremo Ti prego, fortifi-
cam i : che d'un solo colpo
possa
vendicarmí dei m i e i due
occhi. Che io muo ia ins ieme agli Arithm etic iens
poli t iques,
che mi
hanno ridotto il salario di
5
scudi a l
mese senza
logica
né
ragione
mentre
io
sono
troppo c onv in to
che
V.M.
am a
l 'una e
l`altra.
VIXI.
( 7 )
Jam FIDES et
PAX
et H O N O S , PUDORque
PRISCUS
et n eg lec ta
redire
VIRTUS,
Audet,
adparetque
BEATA pleno
COPIA
cornu .
Hora t 5 5 2 .
( 5 ) . . .o mare O terra ardeo.
Quantum
neque
atro delibutus Hercu les
Nessi
cruore,
nec
Sicana
fervida
Furens in Aetna t lamma.
Horat.
V.
O d. 1 7
5 5 4 .
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7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Alla
Giunta
segreta
della
Loggia Massonica
di
Königsberg in Prussia
a
garanzia
per
la stam pa
segreta
di
un
piccolo
manoscri t to,
dopo 1 ” e s a m e
da parte
d i una
Commissione straordinaria
1 3 Ottobre
” 7 7 2
†
† ' † †
† H † †
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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La
pace sia
con
Voi;
da l
m o m e n t o
che
amate
i
fratelli:
anche
quel l i che sono fuori e lontano
S e
è possibile,
senza essere
stato
iniziato
ai vostr i m i-
steri,
conoscerl i
fino nel loro intimo più
profondo,
allora
il
n o m e non è pronunciabi le m a il d io non m i è sconosciuto.
Egli vorrà a m m ettere nella sua Arca dell 'al leanza la pres ente
supplica
con
la
stessa
b enev olenz a c on
cu i
il
Geloso
accolse
q u i cinque bu bbon i d'oro e i cinque
topi
d'oro
3 % .
Nella sua
giusta
e perfetta
d imora
cerca riparo il
vostro
vic ino, che
avvol to
nella sua innocenza
c ome un
vero Mas-
sone,
ha da
dolersi d i
due
vos tri con fra te lli,
che mi hanno
condannato
senza conoscere
e
senza
discrezione m i hanno
non
solo
giudicato
m a
respinto.
Comunque
la
faccenda
r iguarda:
1 . la pietra
angolare
d i un segreto, che in
s é
stesso per
la
verità
non
è tale,
m a
che tuttavia deve essere
trattato
com e tale;
2. il
destino
d i fratelli loro
e
precisamente di fratelli
che non sono né fuori né lontano;
3.
la
sacertà
e
l ' adempimento
del
vostro
voto
«
d i
mostrars i
compassionevole
verso
tutti gli
u o m i n i e in particolare
verso
i
loro fratelli: di essere fedeli, doci l i
e
disponibi l i
nei con-
fronti
dell 'autorità
e
delle
leggi, come è dovere d i un vero
Massone.. .
› › .
Sarà noto almeno ad alcuni v o s tri c o nfra te lli, non
però
per
m ia
colpa,
che
io
sono
stato
finora s otto
il
grembiu le un
piccolo
scrittore ed ora ho in
mente
d i comunicare al m o n d o
nella
guisa
più
solenne
un segreto che per dodici anni mi
sono portato in grembo: e poiché questo non può
accadere
altrimenti
che mediante
la
stampa,
ho
bisogno
dell 'appoggio
di un
Ord ine segreto.
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200
sciurrr sUL L I N G U A G G I O
Un u o m o d”onore, o per dirlo più
secondo
il vostro cuore,
un vero
Massone, non ha mot i vo d i
vergognarsi
della sua
stoltezza,
più di quanto abbia mot i vo il
m o n d o
di andar
superbo
di
splendidi
vizi
e
di
peccati
ignoti.
La vanità
è
una
debolezza talmente inevitabile per un autore anche
m i n i m o ,
che sarebbe
da
perdonare
tanto
più a m e, in quanto il m io
piccolo capolavoro
m i
è
costato
dodic i anni e
durante
questo
lungo
tempo
divers i
gradi
d i
prove,
pr ima che abbia potuto
muovere il pr imo passo pubbl ico per giungere al compimento .
Nelle
doglie
la
m ia Musa
ha
scosso
cielo
e
terra,
voglio dire,
è stata
prodiga
d i strilli e d i lament i per indurre i due librai
di
qui ,
in qual i tà di
confratel l i
d i una giusta e compiuta
Loggia,
alla
segreta
edizione d i
un segreto
manoscr i t to tedesco-
francese, che lo stesso padre del
gallico
esprit,
v oglio d ire
Rabelais,
avrebbe
battezzato
il vero Amirogyne du Diable e
l'a v rebbe a do tta to
3 3 7 .
Il m io
vicino
ed amico ,
direttore
d i lotteria 3 ”, il fratello
Johann Jakob Kanter, ha r icevuto da m e l ' incarico d i por-
gere al suo confratello Har tung durante la vostra riu nione d i
oggi una
lettera
aperta in cu i s i fa parola d i 2 Dimpƒe, che io
da
cinque anni
devo alla Libreria
Hartung
per
carta
sciupata
e
che
non
pago
in
contant i
per il
semplice
mot i vo
che
c i
sono
imprescrittibili leggi dello Sta to a lle qua l i
io
spero di vivere
e
di m or ire fedele,
docile e
disponibi le;
si
fa
parola
di 2 globi
che m i fu rono promessi due volte e che io due volte ho sol-
lecitato
senza
nulla
ottenere; d i due
fogli
piccoli imbrattati,
che io
rec lamo
c ome
m ia proprietà, alla
consegna dei
qua l i
una
giusta
e
compi ta Loggia
costringerà il
fratello
Har tung,
da l m o m e n t o che un
imbrogl ione e arciscellerato
ha
osato
forgiarli a m io n o m e e con la m ia m a no; contro d i lui, anche
s e ha tagliato la corda, non mancherò d i procedere giuridi-
camente.
Poiché il
fratello
comput ista Har tung, senza
saperlo,
c ome
egli
m i
assicura
assai
credibilm ente,
e
c o m e
bene anche
si
addice del resto ad un editore socratico, è
il vero
ed ef-
fettivo editore di cert i
Memorabilim
segreti
stampat i
nel
1759 ad Amsterdam su quatt ro fogli in 8° piccolo, che io ho
offerto alla sua Libreria c ome prim iz ia e dono d i
Dio;
m a
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ALLA GIUNTA DELLA
LOGGIA
MASSONICA 201
attualmente non
ha
intenzione d i pubbl icare,
senza
saperlo,
quattro
fogli in
prezioso
Royal
Quar t
- che io - s e
voluto -
avrei potuto
battezzare L'/ lpocalypse
du
Salomon du
Nord e
destinare
alla
camera
da
letto
del
neonato
re
di
Prussia”
senza solenne garanzia ed avval lo che io
non sono
u n imbro -
glione ecc.,
m i vedo costretto
a
sottoporre
il
m io segreto
manoscr i t to alla sentenza decisionale
del
t r ibunale d i una
giusta e compi ta Loggia e
a
chiedere a ta l fine una c o m m i s -
sione straordinaria d i
otto
fratelli dei
qua l i
io per parte m ia
scelgo
i
due
fratelli
predicatori
d i
corte, il
fratello
pratico
di
t r ibunale
e d i mensa
Hippel
e il
fratello
Laval ,
quale
u o m o
d i sana
ragione
che
possiede nel
contempo
conoscenza della
l ingua
francese
3 ' . Lascio
la
scelta
degl i
altri
quatt ro fratelli
all'arbitrio d i u na giu sta e compi ta Loggia o anche alla contro-
parte, ossia alla l ibera
decisione
del fratello
Direttore
di lot-
teria
e
del
fratello
ragioniere,
con la
lim itaz ione
comunque
d i non nominare che
Prussiani
d i nascita e possibi lmente
fa -
miliari
con
la l ingua
francese.
Questa
segreta Commiss ione
per
la
segreta
s tampa
d i pochi
fogli, l 'esame dei qua l i non potrà
durare mol to
più d i un'ora,
non vorrà r i cusarmi il
favore
d i dedicare a m e e ai m i e i due
avversari
la
pr ima
sera
in
una
delle
vostre
anticamere,
che
non
negheranno,
c ome spero, il
m io
apparirv i in
v ia
straor-
dinaria
c ome una
profanazione o
un
sacrilegio
ai
danni d i
un luogo sacro.
Poiché per un vero Massone e per ogni u o m o
onesto
è
maggiore
gioia
perdere una cosa buona
piuttosto
che guada-
gnarne
una
catt iva,
la
Commiss ione
straordinaria
d i
una
giusta
e
compi ta
Loggia sarà
in ogni caso
soddisfatta
della
m ia
in differen za n ei confront i dell 'esito. Dovessi
però
avere
la
fortuna
d i
ottenere
ragione, sarò
pronto
ad un détai l che
dovrebbe soddisfare anche i m i e i avversari
ed
oppositori .
Attendo
con
la più
gra nd e im pa zienz a una decisione fa-
vorevole;
con la
più
grande
impazienza
perché
la
perdita
d i
ogni
istante
m i è preziosa e m i
impegno ancora
una volta a
giustif icare fino al chiaro mot i vo tutte le oscurità e le
appa-
renti
r id icolaggini
delle m ie precauzioni.
Con il
più
sincero ossequio dovuto a tutti i
Misteri,
pos-
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202
scmrrr
sUL
L 1 N G U A G G 1 o
sano essere grandi o piccol i finché
si
vuole, ho l°onore
d i
fi r m a r m i
quale
tacito ammi ra tore
e
amico
vicino d i
una
giusta e
perfetta
Loggia:
Johann
Georg H a m a n n .
1 3 ottobre 1 7 7 2 .
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Soliloquio
d i
un
autore.
Con
4 5 scoli i
Tecum loquere:
et
Te
adhibe
in
cons i l i um:
Te a ud i:
Tibi
obtempera.
M. Tullius
Cicero ad Cur ionem. Epist . II. 7 “Z
MDCCLXXII
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Maijm Amykin
Aetza belaeb
Isch.
Prov. XX. 5 . 3 4 3
Insisti ancora nella tua debolezza, caro cuore
('),
d i d i-
ventare
un
pubbl ico
autore
in
4°
grande
e
d i
impersonare
que l
Iustum et
temzcem
proposit i
v irum (2)
che cantò il tu o Oraz io , il
grande
codardo?
N on
ti
spaventa l'eno rm ità della vanità più ridicola e
della
più
notoria
usura
che
marchierà
a
fuoco ogni
lettera
del
tu o nome , cognome
e
soprannome
f ino
al
numero
della
porta
della
tu a casa? Abbisogna
proprio il
romanzetto
della
tu a
attività
di autore
di speciosa
miraculam e
non sei stato
abbastanza
avvisato
da tre o
quattro
editor i del tu o
paese
dell'inutilità
della fatica d i scrivere al tu o
amico
M .
Coelius?
( 3 ) .
Per
ottenere
a
forza
una
sua
risposta
magar i
con
una
leva 0 per sciogliere in maniera netta e decisa il nodo del-
( 1 ) Pindaro chiama pbilon etor il
suo
beotico Io .
. . . Botw-nfiav
Ö v . . .
Olymp.
VI.
152,
1 53
3 4 4 .
(2) Hofatiux III.
O d .
3345.
(3 )
M.
Coeliu s non
è u n
indovino
ed augure
latinardo c o m e
Mar-
cel lo, bens ì u n
vero
R o m a n o ,
che
parla
di se
stesso c o m e
di
u o m o
et oc-
cupato
et
ad
literar
rcr ibendas ut nosti pigerrimo. Cfr. Ciceronis Epist.
ad Div.
VIII.
I;
la F reu nd s cb a ƒ tlic he Co rre spo nd efl z d el
defunto
T h o m a s
A b b t e
la
fine del IV numero della «Bibl iothek der schönen
Wiss . › ›
dell'attualmente
vivente
G. R.
Klotz
3 4 7 .
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206 SCRITTI SUL
LINGUAGGIO
l 'oracolo ti consiglio, caro
cuore,
d i fare
approntare
la tu a
lettera
da
un qualche amanuense ( 4 ) d el Conte di Shaftesbury. . .
Senza
metamor fos i non si
diventa
immor ta le ed
occorre
una
virtù
degna
d i
Odisseo
per
accecare
un
Pol i femo
mono-
colo che
russa
c ome un Bruto e rendersi invisibili 3”. Siediti
dunque, caro cuore, e scriv i d i
volo
in n o m e d i un Manda-
rino della corte della Mezzanotte(5) al
celebre
editore del
Tod fiirs
Vaterlana',
della «
Al lgemeine deutsche Bibliothek
› › ,
della
Neue Apologie des
Sokrates
ecc. ecc. 3 5 ° .
Io
sono,
senza
va n t a rm i
e
per
servirVi ,
Signor
m i o ,
un
Cinese
Dopo
avere appreso
con la dov uta fa tica
e con il
rischio d i dis imparare
la
m ia l ingua materna
un
paio d i l ingue
europee vecch ie
e nuove
sono
sulle
mosse di
ritornare a Pe-
chino. Poiché
non
posso però
presentarmi
a
m ani vuote o
senza
un saggio della
m ia
dotta miseria in Europa ai piedi
del
H oam -ty-rim -ta- fu
( 6 )
né
al
cospetto
del
suo
sapiente
Te-
tai-su(7), Vi offro, Signor
m i o ,
per
tren ta fed eric i d'oro in
contante un m anoscritto
tedesco-francese,
che non cederò
certo a nessun altro
editore
di
tutta Europa,
secondo un
aumento sibillino del com m erc io
librario,
per
meno
di
cin-
quanta federici
d'oro.
I
m i e i
com patrio ti
in
verità
grazie
alla
loro
m oralità
ed
onestà
in fatto
d i tra ffic i
godono
d i
una fam a
maggiore
forse
di quanto meri tano,
desidererei
però che da
questo
lato
la
superiorità teorica
e
pra tic a d eg li Europei non
c i fosse
tanto
svantaggiosa c ome in m olte a ltre
cose.
Per ovviare in
precedenza
ad ogni magnan imo frainten-
d imento
d i
accort i imprenditori
voglio
farVi solo
d i
passaggio
(4 ) This
ou r Author
being
so often
a nd
zealously co m p l i m e n t e d
b y
b is A ma nu ens i s (for so he
calls
b is Boo/eseller
or
Printer)
on
th e
F a m e
of
b is
first Piece. Cbaracter ist icks
Vol.
III. Misc . I. 2343.
(5)
S .
T. Bayeru r
Regiornontanus,
morto
però
di
nostalgia
a
Sa n
Pie-
troburgo,
spiegò il
nome
Pe-Kim come Septentrionis aula. Cfr. Museum
Sinicum Tom . II,
pag.
247.
( 6 ) Titulus summae
Maiestatis, Sanetus
et
Augustus, Magnus Pater
ut Pater Patr iae 3 5 1 .
( 7 )
Summus Magister. In
e o
Magistratu sunt, q u i
Imperatorem et
Principem
iuventutis
ad
doetr inam
instituunt 3 5 2 .
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soLn.oQU1o
D I U N
A U T O R E
207
notare
che per il ritorno
d i
uno spilorcio in
Prussia
50 fe-
derici
d'oro bastano, m a per un
Mandar ino. . .
e a
Pechino
S e il
m io
n o m e cinese r imane ancora un segreto, forse
però
il
m io
carattere
non
è
sconosciuto
in
Europa
o
per
lo
meno nel
Nord
al punto che, alla guisa
dei
loro
geografi, che
stanno all 'ancora in Asia, debbo sprecare il
Vento
del
Nord
in
d isonorevoli le tte re
d i
supplica,
anziché
af f re ttarm i
a Pe-
chino, dove
attendono
mess i
da
parte tante
m igl ia ia d i
pezzi
d'oro per
broui l lons
di classe.
Io
ho
lavorato
alla
m ia operina ,
caro
Signore, nov e
anni
interi ( 3 ) s e non dodici , e giace pronta già dall'ultimo splen-
dido Ottobre, dei
frutti
della cu i v end em m ia io certo q u i non
berrò più.. .
Sia nella scelta della mater ia che nella c om pos iz ione ho
avuto
cura di
accostarmi
il più possibile
alla
letteratura
tedesca
fino
al
nostro
character
universal is
che
deve
essere
piaciuto
già
al
dotto
Catius
( 9 )
aventi
Ponere signa
novis praeeeptis, qual ia
v incant
Pythagoram,
Anyt ique re um ,
doc tumque
Platonem
3 5 4 ;
per
c iò il suo n o m e non solo fu eternato nell'età d'oro d i
R o m a
da i più saggi poeti, m a annunziato
addir i t tura
a Pechino da i
Gesui t i com e un apostolo(1°) del santo
F03”.
La parte tedesca del
m io manoscr i t to
non s i
estenderà
per
più
di
tre fogli
in 4°
grande alla
W i n k e l m a n n
e contiene
tre
sezioni delle qua l i la
pr ima è
un
embrione d i Enciclopedia,
conformemente
ai viventi
det tam i
d ell'u m a na n atu ra , la quale
tuttavia
degenererà
presto
in Europa
da i
petits -m a itre: ai
pigmei . Questo
embrione
non assomigl ia
d'aspetto
al Roland
( 3 ) nonumque prematur in
annum
Membranis intus positis Horat ad Pisones 3 5 3 .
( 9 ) Docte Cati
Horat.
II. S e - r m .
4 .
( 1 0 ) Magister artis ingeniique
largitor
Persius
3 5 5 .
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208
scxur r i sUL
L I N G U A G G I G
della
Vostra
monocola 3 5 7 Pucelle, il
cu i lungo
cannocchiale
par abus - l 'abuso pare essere
il
legislatore
del
l inguaggio ( )
del Vostro
continente
-
prende
il n o m e
di
Veri tà,
m a non
è
affatto un
occhio
naturale
bensì
un
tubo
con
delle
lenti
che
si possono
mettere
e r ivoltare a piacere.
Per la loro caratteristica divina nel nostro Qvon-Hoa( )
gli
occhi della
nostra
m in i-enc ic loped ia prendono il n o m e di
Critica e di Polit ica.
Prescindendo da
ogni
pregiudizio
nazionalistico io Vi
chiedo,
Signor
m i o ,
sulla
Vostra
coscienza
d i
editore,
s e
una
ragazza
con due buon i occhi non
s ia accettabile
in ogni pa rte del
m o n d o più che
un'anziana
fata
monocola ,
s i
ch iam i
pure Ilia
o
Egeria
o Verità(”)3°°.
Ho cercato di
assumere
il tono scolastico dei
Mandar in i
europei in un
unico
passo, che preferisco cancellare da l
m io
documento
per
incorporarlo
nel
presente
prospetto
o
pro-
g r a m m a , giacché a Pechino le definizioni sono leggi e appar-
tengono al monopol io del monarca .
« La critica e una virtù in parte naturale in parte acquisita
d i riconoscere
e
di fare proprio relat iva m ente
a lla nos tra
sfera o
per
conoscenza
intuitiva e
rivelazione o per consenso
e
tradizione,
il
vero
e
il falso,
il
buono
e
il
catt ivo, il bello
e il brutto. La
politica
invece è una facoltà - in parte
eredi-
tata in parte acquisita - d i
r idurre
con miraco l i e segni a
( 1 1 )
At nos virtutes
ipsas invertirnus atque
Sincerum v a s cupim us incru sta re. Prob us q uis
Nobiscum
vivit,
mul tum
demissus
homo;
illi
« Tardo
› ›
a c
cognomen
«
pingui › › damus.
I-Iic
fugit omnes
Insidias,
null ique m a lo latus
obdit apertum
(Quum genus
hoc
inter vitae versemur, ub i acris
Invidia
atque
vigent,
ub i crimina)
pro
bene sano
a c
non incanto « fictum
astutumque
› › vocamus
Simplicior
quis
et
est
(qualem m e
saepe libenter
Obtulerim Tibi Maecenas) ut forte legentem
Aut
tacitum
a d pe lle t q u o v is
sermone
moles tus
«Communi
sensu
plane
caret›› inquimus
Horat.
I Serm.
3
3 5 3 .
( 1 2 )
Lingua Sinica ab eruditis
excul ta, q u a m
Europae i Mandarinicam
a ppella nt, q u od aulicorum
et
eruditorum sermon ibus ex colitur 3 5 9 .
( 1 3 ) do nom en q u o d
libet illi,
Horat.
I
Serm.
2 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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s o L n . o Q U 1 o D 1 U N
A U T O R E
2 0 9
misura del nostro gusto crit ico il
vero
e il falso, il buono
e il catt ivo il
bello
e il
brutto
al più e al meno › › 3 6 1 .
«
Car
les
Romains,
à
q u i
tout
fut
soumis ,
Dom pto ient
l ”Europe
au m ilieu des /niracles:
Le
Ciel
pour
eux
prodigua
les Oracles ››(14)
dice
uno dei Vostri profeti, l'immortale Ant i -Omero(15) ,
la cu i
epica eroica è
più che degna soltanto d i un
secolo
socratico
e
ancora
a
lungo
rim arrà il
non
plus
ultra
dell'epopea
nelle starnazzanti Gall ie.
Io
spero, caro
Signore,
c h e i
Vostr i
compatrioti
non
s i
o ffenderanno del titolo di monocola, giacché i
Vostri
sapientiae
consul t i ( 1 ° ) s i autodefiniscono erem iti e al giorno d'oggi per
dire
Ciclopi si dice
con
l 'enfasi di tre sil labe in più
Enciclo-
pedisti,
con
il
quale
n o m e
altro
non
si
intende
che
cavalieri
erranti
o
poderosi
cacciatori, che
am ano la Verità(”)
non per
la
sua destinazione naturale bensì s olta nto per il piacere della
caccia e del passatempo.
Giacché Voi, Signor
m i o ,
siete un m e rite vo le ed ito re d i
Socratici v o l u m i
( 1 8 ) ed
io in vista del m io viaggio a
Pechino
( 1 4 )
C ƒ r .
Pucelle
d'Orleans Edit.
de
Don Apuleios
Risorius, Bene-
dictin.
à
Londres
764. Ch. III, p.
3 5, 3 6.
( 1 5 )
Nam
ƒuit Cunnus deterrima belli
c a u s a . . . 3 f ' 1
invece la Fanc iu lla
d'Or1eans ne è
l'universal-crist iana antitesi.
( 1 6 )
Parcus Deorum
cultof
et in ƒ req u ens
Insanientís dum
sapientiae
Consul tus ero
Horat. I. O d. 34
3 6 3 .
( 1 7 ) Lepore/nvenator u t alta
In nive
sectetur ,
positum
s ic
tangere nolit
m e u s
est a m o r
huic
similis
Transvolat in m e d io posita et ƒugient ia captat.
C ƒ r . Horat.
Serm.
1 . 2 .
e
Divisen
a u ƒ
deutsche gelehrte
Dichter
und
Künstlcr
n u m .
9364.
( 1 5 )
Rem
tibi
Socraticae potuerunt
ostendere
chartae
Verbaque provisam
rem non invita
sequentur.
Q ui didicit P A T R I A E quid debeat
et
quid
Aivucrs
Quo s it amore P A R E N S ,
quo F R A T E R
am andus et
Hosves ;
Quod
sit
conscripti, q u o d
judicis
ofiicium: quae
Partes
ad bellum miss i
ducis.
ILLE
profecto
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21 0
scRITTI
sUL L I N G U A G G I O
devo
r inunciare
all 'onore
d i essere v inco la to a ll'Eu ropa , leggo
nel Vostro occhio ironico ogni
questione
prelim ina re.
Sono
d'accordo
sul fatto
che l 'uovo
orfico
del
pr imo
ca-
pitolo
della m ia
opera
da
solo
dif fic i lm ente,
anche
tra
i
fra-
telli d i uno
stesso
continente, può
valere
i suoi cinquanta
federici d'oro. Tuttavia io ho scritto secondo le più
rigorose
leggi
natural i del r ispa rm io e
intendo
d i conseguenza porre
analoghi
limiti
al suo r iconoscimento
da
parte dei
signori
editori d'Europa. . . ( 1 9 ) .
M a
g li in
folio
e
in
quarto
dei
Vostri
Enciclopedist i
non
r isulteranno magar i
spregevoli
e ridicoli alla posterità quanto
quel poderoso convito
( 2 ° )
d i Trim alcione?
Anche lì
si dice:
symphonia
discors
Et
crassum unguentum et
sardo cum mel le papaver
Offendunt ;
poterat
duc i q uia
eoena
sine
istis
3 ° ” .
Reddere personae
scit
convenienter
cu ique,
Respicere exemplar vitae morumque jubeto
Doctum
imitatorem et
v ivas
hinc ducere voces
Interdum
speciosa
locis,
m o ra t a q u e recte
Fabu la ,
nullius
veneris,
sine
pondere
et
arte
Valdius oblectat populum
mel iusque
moratur
Quam versus
inopes rerum nugaeque
canorae
GRAIIS
ingenium,
GRAIIS dedit
ore rotundo
Musa loqui,
praeter
laudem null ius avari
R O M A N I pueri longis
rationibus
discunt
In
partes centum diducere assem
Cfr. Horat i i Serrn. ad Pisones 3 6 5 e Traite' des
Finances et
de
la
fausse
nzonnoye
d e s
Rornains,
auquel
on
a
joint
une
Dissertation sur la
m a-
niere
de
discerner
les
medai l les ant iques
d'avec les contreƒaites
à Paris
740 .
( 1 9 ) Pausania de
pausamenu,
d idascus i gar m e
isa
legein hoi SoPHoI.
Cfr.
Opera
Platonis
3 6 ° .
( 2 0 ) On y servit avec profusion
Des a n i m a u x
entiers
de toute
espece
D'un porc surtout le
cadavre
hideux
Si revoltant, si choq u a n t à nos yeux ,
Fut
etalé
roti
tout
d'une
piece;
Desque
s e s flancs
furent t ranchés
en
d e ux ,
On en tira l`oiseau brillant
de Phase
Chapons, dindons , becs-figues et perdrix.
Les
conviés
tout
ravis
en ex ta se,
A cette aspect
jetterent de grandes
cris,
Le
cuisinier
fut loué pa r betise,
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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s o L I L o Q U 1 o
D I
U N A U T O R E 2 1 1
Il
fondatore della
Nuova Alleanza
al quale, quas i
fosse
Signore ed
anfitrione
della terra intera, sono da ogni
parte
consacrate
tante
c a s e
( 2 1 ) e mense ( Z 2 ) , m i pare sia stato u o m o
d'un
epicureismo
tanto
div ino
ed
universale,
da
mettere
in
r idicolo con il suo gusto tutti i Trim alc ioni del vecchio e del
nuovo m o n d o (B) e tale che io non posso sottrarm i da l pro-
c lamare della
sua sapienza polit ica quanto dice Orazio
della
Musa
del padre
O m e r o :
Quanto rectius
HIC,
q u i
nil
molitur
inepte
«
Dic mihi,
Musa,
virum › › N.3 .
N on
ridete(21)
qu ind i troppo, Signor m i o , di uno stra-
niero che cerca di commendars i c o m e a utore n ella f o rm a del-
l 'usignoletto
grigio
( 2 5 )
al suo dic iottesim o secolo in
Europa
con una
fuggevole
paginetta
più
che
con
un
grosso
v o lume
d i rapine arabiche e d i menzogne
cretesi
0 con una ventosa
Chacun mangea
selon
s a friandise,
On
d ev ora le
porc et s e s
debr is
Cfr.
Lode al
Sig.
Noel
nel
francese
del
Re
della
Cina.
Berlino,
1772
3 6 7 .
( 7 1 )
Chiesa
[Kirche]
non può
significare
c a s a
del
Signore,
perché
la
parola greca Kuria/ee
non
s i
trova
negl i
antichi
scritti latini. La d eri-
vazione da arca, barca,
harga,
haruga, da una c a s s a come
ventre
d i Dio
è
più
veros im ile .
Cfr. Dizionario tedesco-latino
del
Fr isch.
( 2 3 )
L'intera
poesia d ella m etam orfos i
d i
un
tavolo in un
altare
è
riportata ne1l'Abregé de l 'Histoire ecclesiastique de
Fleury.
Traduit de
l 'anglois
a
Berne,
1766.
Alla
trasformazione
dell'altare in
un'altana
la -
vorano
con
famoso impegno i manoval i lat inardi della recentissima storia
ecclesiastica.
Rendi
salda
nell 'etere
la
sua
al tana.
Cfr.
< <
Allgemeine
deut-
s c h e Bibl . › › vol. XXII,
n um . 1 , pag. 128 circa
il Saggio d i
traduzione
d ei
Sa lm i
d el
Teller
3 6 9 .
( 1 3 )
Quid
causae est, merito quia illis Iuppiter anzbas
Iratus
buccas
inflet
Horat.
I
Serm. 1 3 7 ° .
( 2 4 ) rident
Sim plices Nym phae,
ƒerus
et
Cupido
Sernper ardentes acuens sagittas
Cote
cruenta.
. Horat.
II. O d. 8372.
( 2 5 )
Cfr. Giunone
e l 'us igno1o
nelle Favole di Helck.
Ma
tu, mio caro
padrone,
Va, canta, fatti piccino e
grigio 3 7 3 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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21 2
scRITTI
sUL L I N G U A G G I O
cicalata(2°) che mena
per
il
naso,
al m o d o
d i
cu i ha
dato
saggio
un vagabondo A r m e n o
3 7 5 .
N o niente
frutti
di conoscenza
intuitiva
e d i rivelazione
al
contrario
io
ho
tratto
i
principii
della
m ia Enciclopedia
dalle
fonti
più pure della tradizione ossia da i docum enti
del
discepolo
socratico, che m eritò di essere
un
Maestro d i
Alessandro
il
Grande.
N on
temete tuttavia che il m io oggetto abbia
a mancare
il sorgere del giorno in
quanto
pare che gli volga le spalle.
Tutti
i
m ie i
presupposti
s i
r i fanno
alla
m em oria prem ia ta
dal l 'Accademia e
finiscono
con la conclusione che
l ' uomo
< < deve
imparare tutto e qu ind i anche il
l inguaggio,
che
l 'appren-
dere non è né invenzione né reminiscenza, infine che l”ori-
gine
del linguaggio non
è né divina né umana , secondo l 'uso
l inguist ico
( 7 7 )
dispotico-dittatorio vigente, m a soprattutto pie-
namente
naturale
› › .
Con tutti i vantaggi di una tattica
peripatetica
la seconda
sezione della
m ia
opera i r rompe c o m e una falange contro
la
pro va pla to nic a
dell 'origine
u m a n a
del
l inguaggio,
giacché
tutto c iò che tratta di voce e di
grammat ica
non è
pertinente
né alla
questione
né ai
fatti; e poiché
fin da l
principio
de-
finisco
la
differenza
tra
voce
e
l inguaggio
secondo
lo
Stagirita,
concludo con la breve nota che dice < < che un l inguaggio
senza
grammat ica
( inventata con tutta probabi l i tà dopo
la
scrit-
tura
alfabetica)
non solo è possibile m a è tuttora di fatto
esistente
› ›
3 7 7 quale unico m odello
originario
d el lingu aggio
più antico del genere umano. . .
O
gente
d'Europa
avete
t imore
o
vergogna
ad
aprire
il
vostro occhio
e a
leggere
cose che sono state date
alla luce
nel
vostro stesso
paese
da
vostr i
fratelli?
Di
qua l i grilli
ed elucubrazioni cerebral i correte in caccia?
La
voce ve-
spertina
della posterità è incom prensibile agl i
orecchi
dei
vostr i sonnecchianti
critici
quanto
il
sacro
l inguaggio
dei
( 7 6 )
Nuper
ventosa is thaec et
enormis loquacitas Spartam e
Gallia
commigrav i t
animosque juvenum ad
m agna s urgentes velut i pestilenti
quodam
sidere
afllavit,
s imu l
corrupta eloquentiae regula stetit et
ob-
mutuit. Petr. Arbit. Satyr icon 3 7 4 .
( 2 7 )
Quem penes
arbitrium
est / ' u s
et
norma
loquendi37°.
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S O L I L O Q U I O D I U N A U T O R E 21 3
m ie i
Padr i
e
la loro fi r m a
universale
c ome una
Fenice
dal-
l 'an ima d'oro(28), che non è selvaggina
per
piatto di con-
torno
e d i
pol lame
dei vostr i erem it i. . .
Ecco
sono
nelle
vostre
m a n i
nel
vostro
campo
e
su l
vostro
terreno Il m io zelo per l”ono re
della
m ia
Patria
è un peccato
troppo
splendido, perché possa
sperare il
vostro perdono;
sappiate comunque
che
l'Im peratore
d i Pechino
vendicherà
il
mio
sangue. . .
Devo dunque c ome un
eremita
rivo lgerm i ad
un
santuario
per
farVi
notare,
Signor
m i o ,
che
il
m io
manoscr i t to
a
cinquanta
federici d'oro r imane
pu r
sempre un vero regalo
per gli
editori
europei.
L'organo generatore ( 2 9 ) s o r p a s s a
tut-
ta v ia l”om b elic o e la testa, potrei
dire addir i t tura, l 'attesa
d i
tutta la
letteratura tedesca,
perché
è un'apolOgia - del pi-
tico ( 3 ° ) vincitore in
persona
- piena di unzione e di fuoco,
d'audacia
e
d i
magnan im i tà :
par i
a
tutti
i
capolavor i
della
Vostra
Casa
editrice
Il Polymet is d i Spence”°
preferisce
i sermoni e
le
epi-
stole dell'alticciO Flacco
( 7 1 )
a i
suoi
carmi ,
perciò
l'om bra,
QUUM
TOT
SUSTINEAS
ET TANTA NEGOTIA SOLUS 3 ”,
è un
pindarico
( 3 7 ) model lo per
predicatori
politici
e critici
che non hanno voglia di fare un
maggiore
viaggio fi no a
Pechino
chapeau bas e à pas de balet, com e Giovann i il
lavandaio mora le
del
deserto
3”.
( 2 3 )
Cfr.
Platonis
Opera .
( 2 9 )
Spectatum
admiss i risum teneatis
amic i
Horat.
ad
Pisones
3 7 3 .
( 3 0 ) Leurs /'eux sont des
miracle:
Leurs liures
des Oracles
Par
Apollon dictes.
Cfr.
le
Retablissement de l ' / lcademie
3 7 9 .
( 3 1 ) O m n e
vafer v itiu m rid en ti Flaccus
amico
Tangit,
et
admissus
circum
praecordia
ludit,
Callidus excusso populum suspendere
naso:
Men
mutire
neƒas, nec
clam
nec
cum scrobe?
Persius
3 3 1 .
( 3 2 ) Immensusque
ruit
profundo
Pindarus
ore.
Horat. IV.
O d .
2333.
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214
SCRITTI
SUL LINGUAGGIO
All'arrivo del Vostro
ordine
d i pagamento farò fare
la
copia
definit iva
già
pronta
per il
torchio,
né incasserò
il Vostro
denaro s e non dopo
Papprontamento
d i alcuni fogli con
il
titolo
seguente:
Ghiribizzi e d u b b i
filologici
attorno
ad una memor ia
accademica.
Il
m io
n o m e
cinese
è
Mien-Man-Hoam(33) .
Indirizzate
tuttavia la Vostra ris pos ta , Signor m i o , semplicemente al
Mago del Nord , residente
alla
t omba vecchia N u m . 7 58 a
Königsberg in Prussia. Scritto la seconda Domenica d'Av-
vento
1 7 7 2 .
Ecco, caro
cuore
è
un
parto
della
montagna
( 3 1 )
d i
con-
cetto
ad un
Editore «
et occupatus et ad
litteras scríbendas,
ut
nos ti pigerrim u s › › .
O h
s e non s i t rova il
tempo neppure
per
buttar
giù due
righe,
si ha poco diritto e titolo d i in -
nalzarsi
fino
al terzo cielo com e
epistolografo, né
d i affret-
tarsi a
Pechino
c o m e un m o m i c o ragout. . . 3 8 7 .
Senza
la
prova
ottica
della tu a
vert igine
tu
saresti
stato
un derisore del sistema copernicano del m o n d o altrettanto
incredulo
quanto lo
fu il c oron ato a s tron om o
Alfonso 3 del
sistema
alessandrino(35) vigente al suo
tempo:
Dj bene fecerunt
. . .(3°).
S e
ti
fosse sopravvissuto,
l'am ichev ole Abbt avrebbe
certamente
f rugato
in lungo e in
largo
la c a s s a vuota del
( 3 3 )
Avis
crocea in
montibus saltuosis
tuta et q uieta.
Conƒucius
a it
in Tahioz
_
n stat ione ostendit ,
se decere
s ta t ionem. Q u o m o d o ? Homo
etiam
non
s ic
avis?
Cfr.
Theophili
Bayer i Regiom ontan i .
Societatis
Regiae
Berol .
Sodalis.
M u s eu m
Sin icum.
Petropoli 7 3 0 . Tom. I, pag.
1 32
3 3 5 .
( 3 4 )
Quid
d ignu m ta n to
ƒeret
hic
prom isso r
hiatu?
Parturiunt
montes , nascetur
Horat. a d Pis ones 3 3 3 .
( 3 5 ) Claudio To lo m e o
visse
ad
Alessandr ia
sotto il
regno
di Antonino.
( 3 3 ) Horat. I
Serm.
4339.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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S O L I L O Q U I O D I U N
A U T O R E 21 5
tu o
cervello,
perché
era
un u o m o
d i parola
-
e scrisse su l
m erito c ome
un
predicatore - cortigiano e f reddur is ta, non
però
tanto stupido da immolarsi33°,
come
quei sacerdoti eroi
e
caval ieri
pagani
ed
ebrei...
Vuoi, caro
cuore,
con i tuoi cinquanta federici d'oro fare
il duca
Michele
e comprar t i
forse un cam po
del sangue
in
Borgogna
3 9 1 ( 3 7 ) o fare un pellegrinaggio
a
un angolino del
camposanto nel paese
deg li ita lianard i(33 ) ,
o magar i
spedire
a R o m a il premio del tuo
otium per
farvi recitare colà Messe
per
la
povera
anima
d i
un
Brandeburghese,
che
m or ì
in
peccato,
per aver commesso in buona fede la stupidaggine
d i scambiare per un compagno del suo gusto entusiastico
un arcibugiardo e arc iassass ino. .. ha ottenuto un busto a suo
r icordo lo
s to riog ra fo de ll'a rte?
3 3 4
c'è stata
una
donna
di
Tekoa
( 3 9 )
per lo
scacciato Herder?
Si deve spegnere anche
la
sua
f i a m m a ,
sì
che
al
genio
tedesco
non rim anga
più
nul la,
neppure un
nome?
La
Prussia
piange sopra i suoi
figli ed
è
inconsolabi le,
perché sono spacciati . . . ( ' 1 9 ) .
Fino a quando
andrai
raminga, o
fig lia rib e lle
poiché
il
Signore farà cose nuove
sulla
terra, e s e ne
parlerà
fino a
che venga.. . 3 3 7 ( ' 1 1 ) .
La
tu a
pacificazione
d ipend e d unq u e,
caro
cuore,
da l
bene
della Patria, e il bene della Patria
dalla
volontà del
m igl iore
e maggiore dei monarch i ( ' 1 3 ) di essere
Egli
felice per conto
proprio e r ivelarsi
al SUO popolo c ome
un DIO
della
terra.. .
( 3 7 )
Ille
terrarum
mihi
praeter
omnes
Angulus
ridet392.
( 3 1 1 ) ...ibi tu calentem
Debita
sparges l ac ryma
ƒavi l lam
Vatis amici
Horat. II O d .
6393.
( 3 9 ) 2 Sam .
XIV 3 9 5 .
( 4 0 ) Gerem. XXXI,
1 5 ,
22 3 9 3 .
( 4 1 )
O n
a
tant
crié
NOEL
qu'enfin
il
est
venu.
Cfr. Cathol icon
alla
lettera
N393.
( 4 2 )
et
qu idem
ante O PTIMUS, id
est
beneficent iss imus ,
q u a m
MAXIMUS; m a / ' u s est certeque gratius P R O D I - : s s I ~ : O M N I B U S quam opes
m a g n a :
habere. Cic. de
Nat .
Deorurn II.
25 .
I deoque ille Parens hominum
Deorumque
OPTIMI prius ,
deinde
MAXIMI
nom ine cole tur.
Plin.
Panegyr.
Cap.
88
3 9 9 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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21 6 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
S e in questo consiste la tu a
Enciclopedia
e il
sigillo
della
sua
Apocalissi ,
allora FEDERICO, sacerdote
supremo
del SUO
popolo alla maniera d i
Melchisedek
7 1 1 ° , ascolterà la tua pre-
ghiera
e
il
DIO
del
cielo
( 4 3 )
trasfigurerà
il
n o m e
del
SALO-
MONE
d i PRUSSIA, allargherà('1'1) il SUO regno e
glorificherà
la SUA
volontà,
d i essere felice ins ieme
ai figli
del SUO
re-
taggio.
Allo
spiedo e bene arrostito
concludi il tu o
canto
del
cigno ( 4 3 ) , caro
cuore:
com e Orazio il suo polym etrum
satur-
flluffli
. . . . . Ego DIS
am icum
Seculo fes tas referentes
luces
Reddid i carmen, docil is
m odor u m
Vatis HORACI
4 1 ” .
Stampato
nell'Inferno
di m a n o del Dott. Faust e sotto il suo m antello .
(43) Hãç
ßaatksùç
Blnatoç
ispartnhv ë x e v . T.-åšw. Cƒr_
Iraeneus
lib,
IV
contra Haereses.
Cap.
X X . ex
edit.
Io . Eon. Grabi i Oxon. 1702,
p.
305.
DIS Te
m inorem q uod
geris imperas.
Horat. III
O d.
6401.
( 4 4 ) Latius regnes
q u a ms
U T E R Q U E
P O E N U S
Serv ia t UN I
Horat.
II. O d . 2402.
( 4 5 ) Non usitata, non tenui ƒerar
Penna b iƒo rm is
per
liquidum
aethera
Vates
Horat. II. O d.
20 4 0 3 .
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Alla
Strega
di
Kadmonbor
7 3 3
M .
TULLIUS
CICERO PRO M .
COELIO
§
XIV
Aliquis m i h i a b inferis excitandus est, barbatis
illis,
non hac
bar-
bu la , qua ISTA
delectatur, sed illa
horr ida,
qu a m
in
statuis
an-
tiquis
et
imaginibus videmus,
q u i obiurget mulierem et
pro
m e
loquatur,
ne
ISTA m ih i
forte
succenseat.
Existat
igitur
ex
H A C
IPSA FAMILIA al iqu is ,
ac
pot iss imus
COECUS
ILLE; minime
enim dolorem capiet,
q u i ISTAM non
videbit
4 0 ° .
Berl ino,
scritto il mar ted ì grasso
MDCCLXXIII
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220 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
ai
labirinti e
ai palcoscenici del
passato
m a
anche
al
gusto
prevalente del secolo per piccolezze e farse, che passano
d i
m a n o
in m a n o assai lette,
poco
acquistate e v ia dicendo,
m i
rende
soprattutto
attento
a
fare
presenti
al
venerabile
Mien-
Man-Hoam4°3 le
più nobili
prevenzioni circa
il
buon
tratta-
mento
degl i Europei
nei
confront i
d i
scrittori
d i ogni
nazio-
nalità
e religione, per dargl i m o d o ,
con il felice
ritorno - che
il
cielo
gli conceda -alla corte della Mezzanotte di poter fa r
guadagni ad usura a tutto vantaggio del m io n o m e e di un
eventuale
im pianto
d i
un
commerc io
librario
tedesco
laggiù.
Senza
avanzare
la m i n i m a
pretesa nei confront i del m a-
noscritto
of fertom i,
in
verità però
troppo angusto
per
il
gusto
e l 'orizzonte del
nostro secolo,
ho
l 'onore, Ma da m e ,
d i tra-
smettere
con
la m ass im a
sol lecitudine il compenso da m e
richiesto quale
pretium
in contant i sub e a
condit ione,
ne qu id
post
e a
(3),
com e si
espresse
in
u na circ os ta nz a
analoga
un
com patriota
del nostro M . Coelius buon'an ima.
Il Latore
della presente, saggia
Signora, è
degno
oggetto
della
Vostra conoscenza e
magia
nera. È l'om bra elisiaca del
Sig.
Magister
Sebaldus Nothanker,
il
quale
ot t imamente
si
raccomanderà
alla Vostra demoniaca f iducia con il dono della
pr ima
parte
della
sua
Storia d ella
vita,
della
fede
e
dei
do-
lori.
Nonostante
l 'obolo
dei m i e i am i c i < < soocrathici, plaplato-
nici, ovvaz ian i ed anagreontici › › sono
costretto
presentemente
a
sudar sangue
per prov v ed ere
c ome un
padre
putat ivo ter-
reno
alla sorte della fam iglia
che
ha
lasciato
indietro,
per
vederla felice al d i qua dello Stige quanto l'ormai trasfigurata
Gugl ie lmine
e
la
sua
Carlottina
sono
già
diventate
al
di
là
dello Stige per la prematura mor te da m artire della
m ia
do-
lente forza invent iva ai danni del Dott. Stauz e di suo
co-
gnato 4 1 ° . La m ia
m ental ità, Ma da m e ,
è assai lontana dal-
l'im pertinenz a
indiscreta
di
que l
Profeta
( 3 )
sì da voler pene-
trare
i
Vostri
segreti d i famig l ia , per
sapere in
maniera
de-
finitiva
s e
il
Mandar ino
d ella M ez za no tte
sia
effettiva m ente
Vostro mar i to , e quale sia nel
succedersi
dei
medes im i . N on
( 2 ) Cfr.: Cicero, pro Archia S X 4 0 9 .
( 3 ) Giov. , IV, 1 8
4 1 1 .
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A L L A
s T R E G A
D I
K A D M O N B O R
221
ho neppure intenzione d i
sprecare
inu tilm ente il
m io
sacro
potere
della chiav i
4 1 3 ,
che
gloriosamente
esercito su tutti gli
scrittori
tedeschi, nei confronti d i un Confuc iano vagante.
S e
egli
non
vuo l
prestar
fede
all'intero
n os tro s ined rio
della
letteratura nuova e tedesca, tanto
meno
darà ascolto, Saggia
Signora,
al
Vostro
ospite
dell 'Elisio
che per
le
opinioni che
circolano q u i
dalle
nostre parti
in
cotta,
là c i ha r imesso
lo
scarso
ferraiuolo e il colletto. A
dirvela
in un orecchio, lo
spirito d i menzogna e di persecuzione domina nella nos tra
sfera
e
fino
al
m o m e n t o
in
cu i
Vi
scrivo
invisibi le
e
rabbioso
c ome dovunque e sempre e i
dizionari
c ongela ti d ai qua l i
si
dovrebbe apprendere il linguaggio de lla
nostra
nuova fede non
sono, detto in
tutta
serietà, che raccolte dei più spassosi
giochi d i
parole.. .
Fate dunque,
saggia Signora , opera di
carità
nei
confront i
del
nostro
forestiero
con
due
occhi,
la cu i
miopia
consiste
nel
r i tenersi di vista più
acuta
degl i
altri
cos m opoliti.
Adoperate
tutta
la
forza della vostra eloquenza, che ra -
pisce
c ome un
cielo
aperto
ogni
test imone dei
Vostri
azzurr i
limpidi Occhi; anzi rivolgete tutto il
vigore
del
Vostro
spi-
rito di Amazzone a
im pad ron irV i,
c ome quella benedetta
Giaele('1),
dei
suoi
bi joux
indiscrets,
e
a
pestare
sotto
il
Vostro
calcagno c o m e
scorpioni
e basi l ischi queste
uova
orfiche o or-
chiche
4 1 4 ,
qualora il
Vostro cuore
non
sappia sopportare il
dolore
d i
vedere
r i legati
in
cuoio suino
con fe rm arg li d'ar-
gento alla
maniera
degl i
in
ƒolio d'una volta, alla maniera
an-
tica
invece che con m a nchettes i suoi m icro logic i Ghiri-
bizzi
e
dubbi . . .
Al
Vostro
spirito
profetico,
che
non
è
certo
della razza
superficiale
delle
nostre
fate d i oggi, non sarà
sfuggito
il m is tero finora non penetrato della vita e delle
opinioni del
nostro
eroe ecclesiastico e la
m ia
intenzione sta-
tistica
d i
essere il
suo
storiografo.
Di fatto,
Madame,
io
sto
cercando d i f a r m i il
m erito,
c ome
l 'antico
Neemia ,
della
ed ifi ca zione della
Nuova
Geru-
sa lem m e
' 1 1 5
e
v ivo
nella speranza d i conquistare con
la
manna
nascosta nel m io l ibr iccino più an ime d i
a m b o
i sessi che
non
( 4 ) G iu dic i V , 2 4 4 1 3 .
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2 2 2
s c R I T T I
s U L L I N G U A G G I O
l'intera legione
d i nostr i
santi
D. e T. 4 1 °
con tutti
i
loro
cannoni
grossi e piccoli.
Le s plend ide c olonne d ella nos tra s alom on ic a reggia
tro-
v eranno nelle
leggende sebaldiche
più
edif icazioni
e
pascoli
del l'an im a che
nell ' intero
libro d i Ruth O in quella
Chronique
scandaleuse, dove
tra
le
tante
im pertinenze
e ancor più gros-
solane
inv eris im igl ian ze
è detto: «E
il
re e
A m a n n
sede-
vano
e
tr incavano(3), m a la
città
d i
Susa impazziva
› › .
Sì, M ad am e, neppu re le porte dell ' inferno prevarranno 4 1 1
sulla
fede
storica
d i
questo
capolavoro
d i
storia
p r a m m a -
tica, s e solo il
nostro
Strabone, c ome io
ho
mot i vo di lu -
s ingarmi in
funzione
del suo zelo
d'ufficio
per
ogni
buona
causa,
vorrà apprestare un
posticino d'onOre al nostro
Ma-
gister Sebaldus Nothanker nelle sue «Notizie
sett imanal i
circa
nuove mappe e libri geografici e
storici
› › 4 1 ° .
Osservate,
saggia
Signora,
sfogl iando
il
vo l u m e
nit ida-
mente stampato ed adorno di
incisioni
di
D.
C. il foglietto
inserito
a
p. 1 1 7
4 3 ° : è q uel lo . . . nel vero senso
della Chiesa,
il m io com penso già citato e non invero in corruttibili fe-
derici
d'orO, O in
Augus t i
d'oro o in Bahama d'Oro, m a in
preziosi floc ci-na uc i-pili-n ih i li d 'oro (°), il
cu i
oro ho io stesso
reso
ardente
e
raffreddato
nel
fuoco
e
ho
trattato
con sabbia,
sale e cenere...
quale non perfectius
Meae
laborar int manus (7 ) .
m a
in
un°ora
del
tutto
infausta
al
m io
metatarsus. . . 4 3 3 .
Per la vita e la barba d i
San
Sebaldus
c'è
puzza d i pesce
(5)
Secondo
il
testo
f ondamenta le :
c o m e
mi
assicurò
lo
spiritoso
e
dotto am ico . Sig.
C a nd id a to C orra d o
Photorin,
che giace o r m a i_
h i m é
_
agli
estremi e
la
cui vita e opinioni m i propongo d i
presentare
al
pubblico pross imamen te 4 1 7 .
(0)
Cfr.
circa
questa rara pièce:
Will.
Shenstone°s Works
vol .
II,
p.
155,
London 7 64
4 2 1 . '
(7 ) Horat. Epod.
5422.
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A L L A
S T R E G A D I
K A D M O N B O R
223
marc io(3)
e
tutta la
faccenda
non va
come
dovrebbe. Tutto
ad un tratto la m ia lettera si t ramuta in sol i loquio e Voi, saggia
Signora,
Vi
t ramutate in un Aletto bifronte, con un giunonico
occhio
d i
vitello
ed
un
cisposo
occhio
d i
civetta
Al
para-
gone della
m ia
triplice gloria che posseggo sul Mercur io 4 3 3 ,
Apollo e Genius
Saeculi
Voi non siete che una
v ecchia m ale-
dett issima strega, senza
neppure
che
abbia
a preoccuparmi
della
profezia del Vostro
Metatarsus.
Il
Vostro
Mien-Man-Hoam
possa,
c ome
quel
discepolo
del
Maestro, impiccars i
con
i
m ie i
trenta
niente
d'oro all'alta
e
splendente
forca dei
suoi antenati
4 3 ° .
Per non essere secondo nella
prodigalità
al re d i Gerar ( 9 )
nei confront i di vecchie zingare e tagliaborse g li fi r m o un
assegno d i m ille federici a copertura A copertura dei Vostri
dannat i
occhi che mi fanno
più
paura del gelido incendio,
da
cu i il cielo
voglia
serbare
in
grazia il
m io
Metatarsus
A m e n
A m e n
M.
TULLIUS CICERO PRO
M.
COELIO
§
III
Aliud
est
maledicere,
al iud
accusare
Maledictio
nihil
habet
pro-
positi praeter con tume l i am ,
quae,
s i petulant ius
jactata,
conv i c ium ;
s i facetius, urbanitas nominatur 4 2 3 .
(3 ) .....turpiter atrum
_
Desinat in pzscem mulier f o rmosa superne.
H . d P'
4 2 4 .
9 ) G e n ' X X , 1 6
mi
orat a :son
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N u o v a apologia
della
lettera H
Oss ia :
Considerazioni
straordinarie
attorno all 'o1-tografia
dei
Tedeschi
del maest ro di
scuola
H.
S.
et
nobili:
et
decens,
Et
pro
solicitis non tacita: reis,
Et
centum puer
artium
Late signa ƒeret
militiae
TUAE.
Seconda
edizione
m igl iorata
Pisa, 1 7 7 3 4 2 9 .
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Mi dà occasione alle presenti considerazioni
sul l 'orto-
grafia uno straordinario
maestro
di
religione
con le
inizial i
C.T.D.,
il
q ua le dice d i s é « di essere
autorizzato
dalla
ragione
u m a n a universale, pratica
e sana a
spiegare una
buona
volta
a noi Tedeschi com e la lettera H, che non viene
m a i
pro-
nunciata,
sia
stata
inserita
tra
le
sil labe
da
cert i
scr ivani
e
così detti cancell ieri di mestiere e che
questa
grafia della let-
tera H deve essere abolita c o m e abitudine
inutile,
infondata,
che appare
barbarica agli occhi di
tutti
gli stranieri
e
ingiu-
riosa a lla
nostra
Nazione › ›
4 3 ° .
Nonostante tutta la
mitezza
della sua genuina religione,
nonostante
tutta
la
fondatezza
con
cu i
cerca
di
confutare
l 'accusa di una
fantasia
esaltata,
egli
dichiara schiav i tutti
i
Tedeschi
che
scrivono
nel
mezzo
o alla
fine
di una parola
u n ' H m ai pronunciata Anz i
conclude
i suoi
pensieri
casuali
pertinenti alla questione principale con
la
sentenza oracolare:
« Chi non è
fedele
nell 'ortografia della
piccola
lettera H, è
fac ilm ente in fedele
e
fuori
sesto
anche
circa
le
g ra nd i riv ela -
zioni e
i grandi
mister i
della
religione universale, sana e
pratica degli u o m i n i › ›
4 3 1 .
L'Autore s i
rende
da s é
g loriosa tes tim onianza < < che
mi ra
sempre più
alla precisa
d eterm ina tezza d ei pensieri,
spiega
nella maniera più esatta
ogni pa rola ,
non si
attiene a nessuna
regola
d i
cu i
non
si
veda il
fondamento,
non
vuole
sapere
d i
pos tu la ti im poss ib ili ed
esagerati
e v ia dicendo
› › .
Tutta
questa
autoglorificazione è tanto più sfacciata in q uanto non tocca
neppure con un
dito
l'intero
peso
del suo metodo 4 3 2 nella
q u es tio ne c apita le della lettera H. Una così
tangibile
infedeltà
e
urlante
ingiustizia in una pedanteria ortografica e pressoché
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228 sciurrr
sUL
L I N G U A G G I O
infantile dim ostrerà alle persone più ragionevol i dell' intera
nazione che
povero
peccatore sia q ues to m a es tro straordinario
d i religione agli occhi della sua
stessa
così detta
u m a n a
ragione
universale,
sana
e
corrente
e
quanto
poca
grazia
possa
sperare
innanzi al
misericordíoso
t r ibunale di essa...
S e
entusiasta
si
dice in
tedesco
ispirato [begeistert],
pare
che l ”autore dei
Pensieri
casual i pert inenti
alla
questione
prin-
cipale attorno alla
lettera
H « tragga da ll'ispi1 -az ione della
sua al tamente lodata
ragione u m a n a le
sentenze
più
inusual i e
meno
germanicamente
precise
e
con s lancio
eccessivo
o
con
concetto esagerato › › gridi il crucifige 4 ” contro u n'inno-
cente aspirata, che
alcuni
elucubrator i linguistici non hanno
voluto riconoscere neppure c ome lettera.
Benevolo Lettore io sono un maestro di scuola
né
in
pensione, né
dest i tuito, anche
s e
sono un
po' avant i
negli
anni.
Da
alcuni
fogli
fuggevol i ,
che
ho
fatto
stampare
in
qual i tà
d i
maestro
che cerca
c iò che
è veramente
il
megl io
per la gioventù, è universalmente noto com e
la
m ia mi ra sia
stata
sempre d i indirizzare i m ie i scolari, che presentemente
hanno
raggiunto
il numero di 120,
ad
un'ortografia dignitosa
della loro
l ingua
materna. Sostenuto
nel
m io
sudato e penoso
uflicio
dalla
m ia
cara
mogl ie
e
dalla
m ia
figlia
maggiore,
mangio
con gioia il m io pane e
sale
e
bevo,
a lavoro u l tim ato , la
m ia
caralfetta di
birra
di buona
voglia.
Il
buon
Padre che è
nei
cieli
voglia
ai
m i e i
vecchi giorni proteggermi dalla triplice
tentazione « d i
procurarm i
al iment i
con una straordinaria
fab-
bricazione
d i libri, di
cadere
in una confidenza
carnale
e fa -
risaica
nell 'ortodossia
della
m ia ortografia,
di
non permet-
tere m ai nel gregge di
a m b o
i sessi afl ìda tom i una mis tu ra di
lettere quale ha in
programma
di introdurre tra le nazioni di
Germania il maestro straordinario di religione › › .
Conosco
del
n o m e
del
m io
avversario
soltanto le tre
ini-
ziali.
Comunicherò
a l
benevolo Lettore, che
può
conoscerlo
ancor m eno,
in
base
ai
document i
d i
cu i
dispongo
un
breve
compendio della di lui vita e
opinioni, per
gius tifica rm i s e
lo considero
u o m o
con cu i m i sia lecito
-
spero -non ver-
gognarm i d i scambiare un paio d i fogli stampat i o
scontrarmi
in un duel lo
ortografico.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A 1 > o L o G t A
D E L L A L E T T E R A
2 2 9
« Il
Sig. C.
T. D.
quaranta o
cinquant 'anni
fa fece
i suoi
studi , in condizioni
a
quanto
pare
stentate, presso un'uni-
versità sospetta.
ln
migliori
condizioni
percorse
per
alcuni anni
in
u na delle
migliori
ore del giorno, a c iò per Fappunto invar iabi lmente
destinata, gli scritti in tedesco e in lat ino d i un immor ta le
Wolff
con
meccanica precisione per
giungere
a
sapere
che
cosa signif ichi
concett i ,
connessione
dei
pensieri, pensare.
Parecchie
centinaia d i volte tenne pubbl iche prediche,
contro
le
sue
migliori
intenzioni e
quella buona
coscienza,
con
cu i
at tualmente scrive;
ha
tradotto e commenta to il Nuovo
Testamento - alcuni pezzi
più
d'una
volta -
oltre
ad alcuni
libri latini e greci ››...
N on
è un
peccato
e una tristezza che una vita tanto glo-
rio sa m ente im peg na ta
debba
essere
oscurata
da l
più
nero
tra-
dimento ai
dann i
di una lettera innocente?
Le opinioni del l 'Autore,
pu r
non essendo - c o m e egli
stesso ammet te -
né
nuove
né sconosciute,
r isultano tuttavia
tutte
con f o rm i al rango d i un docente di
religione
straor-
dinario e al gusto del suo secolo
illum ina to. Egli considera
la
sua
an ima
«
una
proprietà
del
suo
corpo,
organizzato
con
arte estrema ed in
maniera intelligente
› ›
che
tuttavia
nei
pross imi giorni
apparirà
una vecchia c a s a deserta e disabi-
tata. « Una proprietà
procedente
d alla na tu ra del corpo è la
sua
ragione
› › ,
grande c ome
la Diana
di Efeso,
miracolosa
c ome
Pimmagine d i questa
caduta da l
cielo,
una sacra ver-
gine
parim enti
immaco la ta .
La
sua
religione
pratica,
sana
e
universale nonché
la
chiara
paterna volontà d i
Dio,
al d i là
d i ogni
parassit ismo
e zizzania terrena consiste in un dili-
gente esercizio
dell'istinto
anche più oscuro
››...
In mezzo
alle considerazioni comprensib i lmente in
rec iproco con tras to
e infruttuose attorno alla sua religione del l 'uomo la singolare
apparizione
d i
un
canone
ortografico
è
un vero
Deus
ex
m a-
c/nina a cu i
sono ded ica te le m ie
considerazioni
presenti.
Poiché
le lettere
non sono soltanto segni d i suoni arti-
colati, m a spesso anche sil labe e parole,
s ì da
potere
perfino
rappresentare il
n o m e di
un docente
straordinario di reli-
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2 3 0
sciurrr
s U L u N G U A G G 1 o
gione, è
facile
indovinare che il suo concetto fi losofico
d i
lettera dell 'alfabeto
sarà abbastanza generale
da adattarsi anche
ad
u na s em plic e aspirazione 0 spiritus.
Passiamo
ora
a lla q u es tione
principale
e
cerchiamo,
s e
ci
riesca, di prospettare
la
ragione sufliciente per cu i la let-
tera H non deve essere scritta
né
nel corpo né alla
fine
d i
una sil laba.
Prima ris osta
ossibile'
perché
non viene pronunciata.
Presento questa risposta
unicamente
c ome possibile senza
addossarla
di
fatto
al
m io
avversario,
per non dover
comin-
ciare troppo
presto a vergognarmi d i
lui, nel
caso che seria-
mente
volesse
spacciare
com e
un assioma della
nostra orto-
grafia e della
ragione
universale umana il fatto « c h e
nessuna
lettera, che non venga pronu nc ia ta , non deve
essere
scritta
e che
qu ind i
la
pronuncia
d i una lettera sia l 'unico supremo
t r ibunale
che
può
decidere
in
German ia
dell 'ortografia
› › .
S e 1 ” H deve essere
omessa
in
corpo
e in fine d i sil laba per
il
fatto
che non v iene pronunciata, tanto più dovrebbe
cadere
ogni raddoppiamento d i
consonante
in
fine
d i sil laba. Forse
che è possibile
ad
una l ingua umana , per quanto universale,
sana ed esercitata, pronunciare un ll, s s , tt, nn?
Ciò
nonostante
l'Autore
s i serve
di
un raddoppiamento
straordinario
e
suo
peculiare nella particella ann,
senza
che io ris c on tri nul la d i
straordinar iamente
diverso
nella
pronuncia
di questa conso-
nante senza la m odifica zione d elle vocal i . M a non dovrebbe
allora essere più efficace per una certa m od ifi ca zione nella
pronuncia
delle vocal i
il
segno
dell 'aspirazione, che non il
raddoppiamento,
par im enti
im poss ibi le per
la
l ingua,
di
un
determinato suono
articolato?
Il canone d i
non scrivere
nessuna lettera che
non venga
pronunciata
è il
postulato
nella
pratica
più
im poss ibi le
e
ina-
doperabile.
Perché
l'Autore
stesso
è
infedele alle
sue proprie
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A 1 = o L o G I A
D E L L A L E T T E R A H 231
regole non solo rispetto
alle
a ltre le tte re m a nei r iguardi
della
stessa H ?
perché non
scrive in
invece
d i
ib n
e inn in luogo d i
in, o ir
invece d i
i /Jr
e
tu n in
luogo d i tbun, per soddisfare
a lmeno
ad
un'apparenza
d i
analogia?
M a
quale
mot i vo
s i
può
supporre
per
la
sua
parzialità
nei
c on fron ti d i tutte le altre
lettere e
del
suo ingiust i f icato rigore
nei
c on fron ti d i un'aspi-
razione che non è un suono articolato?
S e la pronuncia delle lettere
fosse
stata elevata a tr ibunale
supremo universale al d i sopra dell'ortografia
quale
quel lo che
r ivendica
a
s é ,
sotto
il
manto della
l ibertà,
la
così
detta
ragione
degl i
u o m i n i nei
confront i
della religione, è facile prevedere
quale sarebbe il destino della nostra l ingua materna.
Qua l i
divis ioni quale babilonica confusione, quale
miscugl io
di let-
tere Tutta la m oltepl ici tà
dei dialetti
e
delle
parlate e dei
loro Sibbolet
4 3
si rovescerebbe nei libri d i
ogni
provincia e
quale diga
[Damm]
potrebbe opporsi
a
questo
diluvio
orto-
grafico? L” H cacciata dalla
cruda
mezzanotte della
Germania
pro lificherebbe neg li scritti
di
nazioni
maggior i e più tempe-
rate del Sacro Romano Impero con un tale rigoglio che non
s i
intonerebbe
affatto alla saggia
l iberalità
di un celebrato
t raduttore
di
rotoli
d i
sacre
pergamene in casi assai
particolari .
A
farla
breve: nel
giro
d i
pochi anni
sarebbe
spezzato
ogni
vincolo sociale tra le nazioni di German ia in campo letterario,
con il
m a s s i m o
pregiudizio de ll'au tentica re lig ione pratica
universa le, della sua
diffusione
e della pace
da e s s a
promessa. . .
M a con quale coscienza può un
u o m o ,
che tanto
si
dà
da fare per la precisione e chiarezza
dei pensieri
ed una di-
ligen te fedeltà
nelle
piccolezze,
fare
piazza
pulita
dei
piccoli
sussidi d i ortografia per la chiarif icazione e la m igl iore deter-
m inazione dei
concetti?
Una
testa di Tedesco 4 3 5 , alle spese del
qua le
Wolfi
s i
è
fatto meriti im m orta li, ritenne tutte le
radici
della nostra
l ingua materna monosi l labiche e
l'im perat iv o la
radice
delle
form e v erb a li.
Fu'/or
[guidall
è pertanto l'etimo del verbo ƒiibren [gui-
dare] .
Perché
la
cara tte ris tica e tim o log ica delle lettere che
l'Autore
non
pare avere ancora
negato né
rinnegato
non
dovrebbe tornare a pu ntino proprio nel
caso dell'H
per
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232 scRITTI
sUL L I N G U A G G I O
rendere
sensibile ed intuitiva
la
d iffe renza nelle seguenti due
righe d i un v ec ch io c anto d i chiesa:
Tu
che
sei
mor to
per
[ƒiir]
m e
guida
[ƒ i i /Jr] pure il m io
senso
e il m io cuore.
La
pronuncia delle
sempl ic i lettere determina già la pro-
nuncia d i una
parola?
Come
potrebbe
la
mera pronuncia
delle lettere
determinare l 'ortografia?
Un bamb i n o
è in
grado
d i
leggere
non
appena
appreso
l'
A .
B. C.?
Può
un
do-
cente straordinario d i religione del suo illuminato secolo igno-
rare che tutti i b a m b i n i devono riconoscere le singole lettere
pr ima d i
imparare a leggere
e che par im enti devono essere
ammaest ra t i per pronunciare
le
sil labe c ome
costituite
da
lettere?
Benevolo
Lettore
Malgrado
il
m io serio
proposito d i sot-
tra rm i
a
tutti
i pensieri
occasionali non
immed ia tamente per-
t inenti alla
questione
principale
e d i
opporm i caval lerescamente
a quest i com e ad
altrettante meschine tentazioni di una fan-
tasia oscura, devo - sia pure d i passaggio
- dichiarare a lmeno
che sono intenzionato a rendere al m io
avversario
giustizia in
misura ben più larga d i
quanto
si può aspettare da cert i ga-
bell ieri politici della letteratura tedesca e dalle loro recensioni
universal i
fredde
ed indifferenti,
che aggiungono al
mucch io
della loro privi legiata infedeltà e ingiustizia d i giudizio la più
rozza ingrat i tudine
verso il Docente straordinario
di religione
del
loro
illuminato pubbl ico, mentre cospargono del grasso
fecondo
delle
loro
opinioni i
loro romanzi ,
dizionari,
saggi
e
lettere provincial i per invitare
tutti
i pagani e
gli sciocchi
d i
Germania al
tavolo
gratuito del
loro
nuovo cielo e
rendere
tutti
i saggi secondo
la
carne,
tutti
i
violenti, tutti
i nobili
tanto
beat i
nello spirito quanto
il
già infat icabile
Ercole
soddisfatto alla
tavola
della gioia
del
suo gioviale padre,
secondo un
noto
canzoniere(' ) .
(1 ) Sicovis .
Interest epulis impiger Hercules
4 3 6 .
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A P o L o G 1 A D E L L A L E T T E R A
H
233
N on è
del resto
senza
ragione che la piccola H sia una
grande
pietra d i
scandalo
e
che in
generale il
penoso
giogo
della lettera possa
essere
ind ic ib ilm ente a llev ia to d al
canone
del l 'omissione
d i tutte
le
lettere
che
non
vengono
pronun-
c ia te, spec ia lm en te d alla pic cola insignificante H.
Uno
scrit-
tore
che,
c ome il nostro Autore, non ha
m ai
scritto una
lettera senza
ponderazione
e rif lessione ha
sentito in maniera
più
distinta e
vivace nella forte luce del l ”umana
ragione
questa
diff icoltà dei d ifenso ri de ll'a lfa be to d i
quanto
debbano e
possano
scons ig lia ti s c rivan i
d i
mestiere.
Per questo
egli
ha
avuto la generosa idea di sgombrare da l cam m ino dei suoi
Lettori questa pietra
dello
scandalo, per quanto g li fosse stato
possibile.
La
m ia
intenzione non è comunque d i offendere i nostr i
Tedeschi,
anche
s e is t int iva m ente
penso che
non dov reb be
e s -
sere
possibile
né
a
tutti
gli
scrittori
né ai
critici
del
nostro
secolo
illuminato
prospettare
precisamente
la ragione
sufli-
ciente per cu i s i
sil laba
0-ba e tuttavia
si pronu nc ia u n sem-
plice o e
perché
s-i-e-ba
possa
essere
reso
fonicamente con
un semplice si.
Sarebbe qu ind i un'assai
degna
impresa
per
un editore di
spiriti patriottici nei
confront i
della
universale sana
ragione
pratica dell”unTanità e laborare una nuova ediz ione delle Con-
siderazioni sul la religione d i C.T.D. nel
più
stretto senso
del nuovo canone
ortografico
e con la
totale
omissione d i
tutte
le lettere non
pronunciate,
senza
pregiudizio
personale
verso
una
vocale
o u na cons ona nte, per fa rne un nuovo
testo
scolastico.
Tale
edizione
renderebbe
superfluo il
giogo che è
gravato
fino
a q u i
su
maest r i e
scolari
e
tutto
il cerim oniale
del-
l 'esercito della lettera.
Secondo un”osservazione
fatta già da l
Saggio
Aristotele
( 2 )
il
pr imo seme
della perniciosa fede, che
manca
della
visione
della
ragione suflíciente,
sarebbe
gettato
a
livello
d i
alfabeto,
quando
in buona fede un bam b ino impara a pronunciare ad
(2 ) A E E
'yàp nLo reú:W -ròv
p . o w ô o ' w c * . r r c , z .
Hsph
o'o<pw-rin.
š 7 » š Y 7 _ u › v ,
II,
1 4 3 7 ,
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23 4 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
esem pio una sil laba fatta dalle tre
lettere
i-e-/:Ia
com e un
unico
i. Si com inc ia du nq ue q u i ad insegnare ad adorare ciecamente
e ad
instil lare
negli scolari i precett i più
inco m prens ib i li
infruttuosi
e
r ipugnant i
ins ieme
ad
ogni
ragione
infanti le.
In
seguito l'an im a di un bamb i n o
riceve
con il
lusso
delle
lettere le pr imiss ime impressioni della
dannosa
sovrabbon-
danza e superfluità
nei
m o d i della
diligenza
e genialità arti-
stica,
che s e la
r idono
- ahimé - della
universale, sana
e
pratica ragione umana , religione
ed ortografia.
Una
siffatta
nuov a ed iz ione
delle
Considerazioni,
elabo-
rata
nello
spirito più rigoroso del canone
ortografico
del-
Pespressione, con accurata attenzione all*ortografia, mette-
rebbe d'accordo
tosto
le
nazioni d i German ia
circa
il vero
n o m e
e carattere del Docente
straordinario di religione. Sarebbero
d'un
solo
tratto superate tutte le div is ioni
e
aboliti gli sc ismi
f ino
ad
oggi
vigenti
attorno
al
problema
« s e
l ' uomo
sia
un
credente o incredulo -oxe -aner -iste
oppure
un mero qu id
dicere nolo › ›
4 ”.
La
Germania
intera riconoscerebbe unan ime
il segnale della
sana
ragione pratica ed
universale
nella
sem-
plice
ortografia
dei suoi profeti, lo benedirebbe a gran voce,
e ne eternerebbe lo
straordinario
m erito
ad opera
d i un
ca-
ritatevole
pritaneo
a
beneficio
suo
e
dei suoi
devot i
fratelli
spirituali che non
si
stancano con
romanzi ,
dizionari, lettere
provincial i e piccoli saggi di circoincidere, smoccolare, fil-
trare, edificare il sistema della ragione universale degli u o m i n i
per
rendere
largo e comodo lo scarso sentiero e la porta s tre tta
che introducono
alla
vita 4 ” anzi d i rendere di
pubbl ica
uti-
lità
per
tutti
i
pagani
e
gli
stolti
delle
nazioni
d i
Germania
un m inistero sacro,
in
contrasto
totale con la
final i tà
della
sua
natura. . .
Tuttavia pre ferisco d ieci
volte
parlare a perdifiato
al vento
con
un na to
cieco della
pr ima e
della
q u arta giorna ta
della
storia mosaica della
creazione 4°
o con un
nato
sordo all 'ar-
monia
di
un m inuscolo us ignolo
o
d i
un
eunuco
lat inardo
piuttosto che get tarmi v ia ancora con un
avversario
che non
è neppure
capace
di
vedere
che una l ingua, una ragione, una
rivelazione sana, universale, pra tic a d ell”u om o
senza
principii
arbitrarii
sarebbe un
forno
d i
ghiaccio 4 ”.
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A P o L o G I A D E L L A
L E T T E R A H
235
Passo dunque
d i
fretta
alla:
seconda risposta effettiva:
secondo cu i «la m ia pronunciata H
è
stata inserita tra
le
si l labe da
scrittori
disattent i .
E
l 'uso dei così detti can-
cellieri
e l”abitudine
di scr ivani mercenar i
che
non pen-
s a n o . Un uomo c h e scrive pensando non
deve
orientarsi
secondo gente di
tale
fatta. E un'abitudine
in fondata che
agl i
occh i
degl i
stranieri
appare
barbarica
ed
è
quindi
ingiuriosa per la nostra Nazione, le cu i catene non s i into-
nano a lla libertà delle
teste,
degl i occhi
e
delle dita dei
Tedeschi › › .
Benevolo
Lettore
Io
conosco
un
u o m o :
s e
sia
u n
mal -
vagio o un semplice
vanesio
megl io d i m e e di te lo s a
l'onni-
sciente
Conoscitore
dei cuori . . .
Quest 'uomo
ha
prestato ser-
vizio senza r isultato in due cancellerie r ispettiva m ente per
uno e
sei
mesi . N on poté raggiungere il modesto bene d i
diventare nella
sua patria
un
onesto
gabelliere
per la schiac-
ciante
concorrenza
d i
invalidi
lustrascarpe
e
guastamestieri .
Egl i
è
a ttu alm ente u no
d i q uei m a es tri d i scuola che cercano
il vero m eglio
della gioventù, cosa in fondo più
rispettabile
che essere un ben sistemato angariatore, mediatore di mer-
cato,
un
Jourdan
M a m a m u s c h i con tre
berrette
da notte, sen-
z'altra testa che la b r a m a di denaro.. . 4 2 .
Celebriamo
pure le nos tre
tes te Tedesche:
è
però
un
fatto
che anche
g li
im piegat i
d i cancelleria
dell 'universale
ragione
e religione del l 'uomo r imangono fino ad oggi fedeli alla con-
suetudine
nella grafia della piccola lettera H
e si
vergognano
più della l ibertà
ortografica
che d i
tutte
le altre e straordi-
narie opinioni del
loro
zoppicante Mastro Martino
(3)...
S e
invece
secondo
la
sua
propria
dichiarazione
d i
fede
il
l inguaggio e la sua ortografia « si fon da s u ll'u s o delle
persone
più ragionevoli dell' intera
Nazione › › ,
come può essere r iu-
( 3 )
Cfr.
p.
Gerundio 4 4 3 .
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236
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
scito
in tutto il m o n d o ad alcuni scrivani
prezzolati
che non
pensano e ad alcuni così detti im piegat i di cancelleria di ren-
dere universale un tale barbarico
ed
ingiurioso incremento d i
profitto
a
r iguardo
della
lettera
H ? N on
è
stato
per
caso
un
qualche
coscienzioso consigliere ammin is t ra t i vo o direttore a
manovrare q u es ta a ss urd ità ?
Gli occhi di tutti i lettori erano incantat i quanto le
dita
d i alcuni scr ivani che non pensano? L'intero stato era costi-
tuito
di fi losofi à la
turque?
Una narra zione poetica d i questa
vicenda
senza
data
né
luogo
sarebbe
estremamente
divertente
per la
meditazione
s toric a d el nostro politico
secolo...
Ma a
qua l i
stranieri al lude lo straordinario
profeta? Perché
non parla con chiarezza e precisione? Allude ai Francesi?...
Fino dalla giov inezza ho diflidato della loro l ingua per
v ia d i quel l 'odiato ed equivoco nome. . . 4 ' .
Al lude
agli
Inglesi?...
In
qual i tà
d i
maestro
d i
scuola
ho
conosciuto la malat t ia inglese,
grazie
a Dio non nei figli della
m ia
carnel ;
il
loro
l inguaggio
però
non era ancora di m o d a ai
mie i
tempi .
Io non s o s e
queste
due
nazioni
possano essere di
fatto
tanto coscienziose da pronunciare
ogni
H scritta con
preci-
sione
e
chiarezza
e
alta
voce
distineta
com e
que l
lepido
La-
t ino;
c om u nq u e nella
m ia povera
Patria
ho
udito
Francesi assai
grandi
e piccoli
parlare
tedesco, i
qua l i
hanno m altrattato
la nostra H
tedesca
in maniera altrettanto irresponsabile che
il Docente straordinario d i
religione,
e
soprattutto
nei
con-
fronti d i
entrambe le nazioni ho tale pregiudizio da non essere
in
grado
di
m etter le
in
paragone con
i
nostr i
Tedeschi.
Sono forse gli O la nd es i a llora che c i accusano
d i essere
barbar i per v ia d i una piccola
lettera?...
Benevolo
Lettore
per
quanto
io
sia stato fino ad
oggi
un
grande
amico
delle
fumer ie,
ho tuttavia fatto voto una
volta per tutte d i non i m m i s c h i a r m i in
polemiche
olandesi
m ai
in
vita
m ia ,
r iguardino
e s s e
l 'ortografia
o
Portodossia.
Ciò m i è costato - ah imé -più d i un occhio pesto. Quest i
barbar i non capiscono
né
lo scherzo
né
il Crist ianesimo, bensi
sono, per dirlo in una parola, Olandesi La loro l ingua è un
coltello
affi lato.. .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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A i> o L o G I A D E L L A
L E T T E R A
H 237
Ma vengo
ormai
con
c o m m o s s a penna
a l-
l'ultima
risposta
-
puramente
Verisirnile
_
alla
questione:
< < c ome lo straordinario
Docente
d i religione sia caduto
nell”eresia ortografica d i omettere (escluse le paro le s tranie re
ed
alcuni
arbitrari casi
particolari)
l'
H,
perché non
viene
pronunciata,
in
corpo
e
in
fine
d i
sil laba,
e
sia
arrivato
a
sfi-
gurare Portografia della sua l ingua materna defraudando
e
oppr imendo una
piccola
lettera in maniera ta nto infond a ta
quanto im propria,
che appare di catt ivo gusto
agli
occhi
di
tutti i
Lettori
ragionevol i e ingiu riosa perfino alle
dita
del-
l'Autore? › › .
Secondo
le m ie presenti
considerazioni
e
secondo
l 'ap-
pendice
sugl i effett i delle
rappresentazioni
oscure non
c'è
da
sospettare
s e
non
che
uno
spirito persecutorio
così
straordi-
nario
nei
confront i di una lettera innocente
debba essere un
effetto della più
crassa ignoranza e
della più farsesca vanità.
C'è una specie di ignoranza della volontà che non può
e s -
sere
sanata
né da
meriti
crist iano-wolf l iani
in
l ingua
tedesca
e
latina né da diligenti
t raduzioni e
c o m m e n t i della
Sacra
Scrittura.
Questa
specie d i ignoranza
« s e m b r a pura a
s é m e-
desima
mentre non s i
è
elevata al di sopra del suo sterco › › .
«Tiene alto
lo
sguardo
e
solleva le ciglia», anzi
che vergo-
gnarsi
della sua scandalosità. Questa specie di ignoranza si
gonfia
e
parla
gonfiando
le
guance:
< <
La nostra
ragione
è
universale,
sana
e suff icientemente esperta › › , senza sapere
« che è misera, lacr imevole, povera, cieca e nuda › › 4 4 5 . Anche
s e gli
è
possibile umanamente parlando, giungere una volta
o
l'altra alla
chiara
consapevolezza
d i
un
id io tism o
presu-
mib i lmente
innato alla
sua
an ima fino dall'inizio della
sua
esistenza
o
forse
già
nella
matr ice
generativa
del
suo
corpo
fatto a regola d'arte - a parte il
fatto
che potrebbe mani fe-
starsi di per
s é
con altrettanta
evidenza
in
tutta
la sua vita
-
quanto nelle opinioni infantili, tuttavia r imane nascosto ai
suoi propri
occhi...
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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238 scRITTI sUL L I N G U A G G I Q
L'ignoranza
più crassa è la vanità più sfacciatal . . .
Poderosi errori ed una superstizione più che m irac olist ica
nei
confront i
d i menzogne e mister i della tenebra e della
malvagi tà l . . .
Stupidità
testarda
in
pallio
pbi losopbico
ed
una
rapace
brutal i tà
in vest i d i
pecora”
contro
l 'unico vero Dio
e
l ' immag ine
della sua
invisibi le Essenza
nella natura umana l . . .
O ttu sa a troc ità
e assassinio spir itualel . . .
Un
calice
dell 'eb-
brezza 4 '
di una ragione
ubriaca e
che butta fuori
4 4 8 ,
che
a cagione del suo s tomaco in disordine o del suo
cuore,
il
sangue
dei
tes t imoni
d i
GESU,
la
fo rza delle
loro
prove,
dando
a lla tes ta .. .
O ignorante detrattore di una provvidenza divina e di
una ragione umana
universale
non considerare un cieco
gioco del caso il
fatto
che Portografia del
Doc ente s tra or-
dinario di
religione
si addica a lla questione
principale
quanto
allo
spirito
del
suo
secolo
illum ina to,
la
cu i storia
f ilosofica
e politica è
un
vero d itiram bo per
la
fede
storica di
quelle
creature
dei raccont i
di
vecchie, che t remano ' 4 9 e
di cu i
negò
l 'esistenza, non
ostante
il tangibi le in flu s s o d ella
loro
ispira-
zione, il predicatore della loro
fede
storica, solo perché il
canuto
Wol f fiano
una volta scrisse in
que l
senso...
Benevolo
Lettore
Le m ie
tre
classi
mi
aspettano
e
devo
prendere
congedo
da te
senza
neppure
la
speranza
d i
m a i ri-
vedere il tu o
volto. Il
m io cognome verrà
abbastanza presto
cancellato da l libro della vita
4 5 °
e perirà con l ' invecchiata
tra-
duzione
luterana della Bibbia, dove lo potra i ritrov a re, s e
te ne im porta , nelle profezie di
Geremia
contro M oab
(XLVIII.
1 2)
4 5 ' .
La
piccola
lettera
H,
con
cu i
comincia il
m io buon
n o m e di bat tes imo di Heinr ich, possa parlare da
s é
in
sua
difesa, s e ha un respiro in corpo. Io non intendo
preoc-
cuparm i ulter iorm ente
né
del
suo
destino
futuro, né
del
m o n d o
intero, che
giace
nel male
e attendo
ogni sera il
sonno
e la
sua sorella con la
m ia pipetta
e la m ia
caraffina.
Il
Padre
m io
dei
cieli
si
preoccuperà
o r m a i
delle
m ie
po-
vere vedove e dei m i e i
figli
minorenni , senza che abbiano
bisogno d i
piegare il ginocchio al cospetto
d i Baalm e dei
suoi
ministri
e
preti o diventare
straordinari
miscelator i
d i
lettere, ragione e religione. Salve anzi
addio
per sempre
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Nuova
apologia
della
lettera
H
da parte d i lei s t e s s a
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Profetucol i di B öm is ch -B red a(4 ) , non m erav ig lia tevi che
io Vi
parli con
voce
u m a n a
per
punire la Vostra prevari-
cazione simi le a quella
m u t a bestia da
soma 4*.
La vostra vita è
quel lo
che sono io: un soffio. N on pen-
sate
qu ind i che
debba
strisciare al
vostro cospetto
per im -
plorare
d i
essere
conservata
o
abbia
a
piangere
d 'essere s ta ta
bandita
di punto in bianco o estirpata da i
vostr i
scritti.
Considero un
onore
e un beneficio essere soggetta al
servizio della vostra vanità meno delle
m ie
consorelle vocal i
e consonanti .
La m ia esistenza e conservazione dipendono da
Colui
che
tutto
regge
con
la
Sua
parola
possente
e
che
ha
detto
e
giu-
rato: < < Fino a q uando cielo e terra non passeranno, non
passerà né la più piccola lettera
né
un apice › › 4 5 5 .
Profetucol i d i Bömisch-Breda vedo che in tutto siete su-
perstiziosiss im i. Il
Dio invisibi le,
e d i conseguenza a
v o i
sco-
nosciuto, è
senza
dubb io il padre della ragione e della reli-
gione,
che
sono
però
spirito
e
verità,
e
d i
conseguenza
na-
scosti ai
vostr i sensi quanto
l'invisibile
- e qu ind i
a v o i
sco-
nosciuto
- IDDIO 4 5 ° .
Ciò
che nessun occhio
ha veduto,
nessun orecchio
udi to
e che
non
è
v enu to nel cuore di
nessun
u o m o .
In
c iò cons is te
l 'unica
religione,
degna
d i
un
Essere Supremo e
a Lui
conve-
niente,
che
Iddio
ha
preparato per coloro
che
Lo
amano
4 5 ' .
M a
è possibile un
amore
u m a n o senza conoscenza e s im-
patia?
( 4 )
Le
prophete de
Bömiscb Breda.
M r. Gr imm contre Rousseau
4 5 3 .
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242 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
Voi vi
vantate
di
conoscere
Dio; com e siete giunti a
questa gloriosa
cognizione?
Attraverso
la considerazione delle
Sue
opere 4 5 ° .
Donde
sapete che
q ueste opere
Lo
conoscono
megl io
d i
v o i
stessi e non sono
invece
d i gran
lunga
meno capaci d i
Voi stessi d i questa
alta
rivelazione e di parteciparla a
voi?
Per
conoscere un
semplice u o m o , quello più alla m ano,
per
conoscere v o i
medes im i ,
vi affidereste ad opere esteriori? Quan-
to
poco
e s s e sono
s im ili,
quanto remote ed es tra nee, addir i t-
tura
contraddit tor ie
rispetto
alla
profondità
del l 'uomo
inte-
riore nascosto nel
cuore
4 5 9 .
N on
m entite qu ind i contro la
verità
con
la vos tra m illan-
tata conoscenza di Dio,
giacché
le menzogne
competono
ad
una
saggezza
che
è
terrena, umana ,
diabolica. Menzogna
sono
tutte le
f o rmu le
della
vostra
così
detta sana,
universale ed
esercitata
ragione
più
inco m prens ib ile,
contraddit tor ia
e
ste-
rile
d i tutti i m is teri, m ira c oli e segni della s antis sim a fed e,
che v o i perseguitate altrettanto invano q uanto invano il
Do-
cente
straordinario
di religione del
vostro
secolo nei suoi
Pensieri casuali attinenti
al
prob lema
principale
perseguita m e,
che parlo
a voi , simi le a
que l m u t o animale da
soma
che
parlò
per
stornare
la
stoltezza
del
profeta
che
portava,
e
che
lo perc uotev a nella
passione
della sua incredulità o della
sua esagerata creduloneria 4 6 ° .
Profetucol i
d i Bömisch-Breda Per rica va re da vv ero co-
noscenza
sulla
base della vostra piccola cometa, c ome v o i
stessa la
definite, non
r imane
invero altro mezzo più
natu-
rale
e
ragionevole
s e
non
che
uno dei
vostri
fratelli
ascenda
d i
persona
al cielo e r idiscenda giù nell 'abisso dei
morti 4 6 1 :
giacché
IDDIO
non è
un
DIO dei
morti
m a dei
viventi 4 6 2 .
Voi
invece
siete
viventi morti e
il vostro
v ero d es tino è d i giun-
gere alla
vita
solo
attraverso
la morte .
N on
bestemmia te con una falsa l ingua che
a c c e s a
dall'In-
ferno
denigra
l'intero
processo
a
regola
d'arte
della
vostra
metamor fos i . Il
v os tro od io
verso
Dio
è, c ome il suo sdegno
nei vostr i
r iguardi, infinito; il pr imo un ve rme che non m uore,
il secondo un fuoco che non s i può spegnere
4 6 3 .
Parlate d i
amore
naturale
verso Dio solo
quando
tutti
i
corpi della
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APOLOGIA DELLA LETTERA I-I
243
vostra terra abbiano
rinnegato la
forza della
loro inerzia
e i
principii della loro gravità lungo il
nastro
d ella v os tra
voce m irab ile W .
La
gravitazione
delle
vostre
incl inazioni,
tutto
il
dars i
da
fare del vostro cuore fino dalla giovinezza ha c ome meta il
centro della terra.
Una
manifestazione
scevra
da imped iment i
della vostra
attività
vi a llonta nereb be d al Padre
della
luce in un vuoto
infinito,
senza
la Sua superiore,
graziosa,
immedia ta forza
d i
attrazione
dall 'alto,
giacché
tutto
ciò
che
cӏ
nel
m o n d o
non
è del Padre m a del mo n do .
M a
v o i a ppa rtenere a l m o n d o e
non conoscete il l inguaggio di Chi non è del m o n d o e non
potete udire le
Sue
parole.
Profetucol i
di Bömisch-Breda L'oggetto delle vostre con-
siderazioni e della vostra
pietà
non è
Dio
m a una semplice
piccola
parola figurata,
c ome
la
vostra universale
ragione
umana , che
divinizzate
in
persona
esistente mediante una
licenza
più che
poetica
e fabbricare tali dè i e tali
persone
mediante
la
transustanziazione
delle vostre
parole
figurate,
tanto che al paragone della vostra idolatr ia filosofica il più
crasso paganesimo e il più cieco papismo saranno al Giudizio
finale
giustif icati
e
fo rse assolti.
La na tu ra d i quest i termini f igurat i vi è dunque
sconosciuta
quanto
il
DIO
geloso
“S che violentate
nel n o m e
e
nell 'onore
c ome ladri e assassini? Tutta
la vos tra
ragione
u m a n a
è forse
altro che tradizione ed
eredità
e
occorre mol to
a r icondurre
il libro d i
fam igl ia
delle vostre trite calve e due volte mor te
opinioni
alla radice
dell 'albero
genealogico?
La
vostra
ragione
u m a n a
non è forse un organo in form e, un
naso finto ,
un gal-
letto segnatempo a
cu i
è preferibile la lettera, che è stata
scritta a lmeno una
volta
e che è r imasta
fino ad
oggi d i un
canone
sacro?
Il
f amoso
principium co inc identiae oppos ito -
rurn(5) vi
è del
tutto
sconosciuto? È lo
spirito che
viv i f ica;
la
lettera
è
carne
e
i
vostr i
vocabolar i
sono
fieno
W '.
Profetucol i
di Bömisch-Breda Chi
pretende
da v o i una
dichiarazione con bol lo del
fatto
che non ve ne im porta
un
( 5 )
Iord.
Brunus.
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244
SCRITTI SUL LINGUAGGIO
fico della posterità e che
la
maggioranza delle
voc i e
dei
quat-
trini
è
per
voi il
cuore
e
il s o m m o
bene. Voi
dite: «i
nostr i
padr i insegnavano
le
costumanze del loro
tempo,
ai nostr i
tem pi pru dono
le
orecchie
e
no i
dobb iamo grattare
› ›
4 6 7 .
Ipocriti non
test im oniate
voi stessi di essere
figli
dei
vostr i padr i e vi
scagliate contro
di
loro
e
contro v o i
stessi?...
4 ° ” .
Un personaggio
centrale
del suo
secolo
c ome Saul ed una
platea
del suo livello possono sempre trarre al im ento dalla
buratt inata
d i
un
profeta
defunto
e
di
una vecchia
“°,
m a
ispirare ad una piccola
lettera
c ome m e un'apologia tanto
nuova c ome la m ia non è certo cosa da voi , o grandi
Profeti
di Bömisch-Breda
Qualem m in is t rum
fu lm in is alitem
Cu i
REX
DEORUM
regnum
in
aves
vagas
Perm is i t, expertus fidelern
Juppiter
in Ganymede f lavo
. . . . . m ox
in ovil ia
Demis i t
hostem
v iv idus
impetus
Nunc in reluctantes
dracones
Egit a m o r dapis atq ue pugnae 4 7 ° .
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NOTE
DEL
TRADUTTORE
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7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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1 Nella
conc lus ione
dell 'ode VI
del primo
libro (vv. 17-20) rivolto
a M. Vipsanio Agrippa
Oraz io ,
decl inando il troppo
a rduo im pegno
dell'epica
guerresca,
dice: «
N oi cantiarno (convit i e)
attacchi
d i a g g r e s -
sive
vergini dalle tagliate
unghie
a giovanotti ; distaccati o, s e qualche
volta pres i da fu oco, non m e n o d el solito
scherzosi› › .
Z Al termine ebraico che s ignifica m a s s i m a fa
seguito
la cifra r ica-
vata
da
una
parte dei vers i
136-139
dell'Epistola
III
del
l ibro
II
(ad
Pisones, sive da arte poet ica) di Oraz io che in te gra lm e nte d ic o no :
« N o n inizierai come il
poeta
ciclico una volta: 'Canterò
la sorte
d i
Príamo e
la gloriosa guerra' . Che potrà presentare
il
promettente
che
s i a
degno
d i tanta
enfasi?
Partoriscono i mont i e nascerà un ridicolo
topolino › › .
3 È u n
passo d el ra gion am en to
de l l'am ante
accorto
in un
apologo
di Socrate nel Fed ro platonico
(237b6-d
1 ) :
«In
ogni
caso,
ragazzo,
c ” è
un unico
principio
per
quant i
intendono
decidere
come si deve:
occorre sapere di che
cosa
s i
debb a dec idere; altrimenti l'errore è
inevitabile;
a
molti
r imane celato tuttavia il
fatto
di
non
sapere
l 'essenza delle
singole cose; sì che, q u a s i sapessero,
non si mettono
d'accordo
all'inizio
dell' indagine e più
innanzi
ne pagano il fio, in
quanto
non trovano accordo
né in s e stessi né con
gli
altri.
Che
quindi tu ed io non abbiamo a
tollerare
ciò che
r iprendiamo
negli
altri...
conduciamo
l ' indagine
avendo
posto
una
definizione
alla
base
d el
par lare co m u n e , rivolgendo a questa lo sguardo e a questa
riferendoci .
_
.
› › .
N.
B. Ci
perm ettiam o di
c orreggere q u a
e là
il testo
greco d i Hamann --
e
aggiungere accenti
e
spiriti-uale
è
fornito
dal
Nadler seguendo l'edizione di Platone
del
Burnet .
4 << . .d ivenut i dotti in apparenza anzi
che sapienti
› › . P L A T O N E ,
Fedro,
27 5
b2.
5
PLATONE,
Sofista,
23 3
c 10-
1 1 :
«
ll
solista
risulta
a
noi
possedere
una c erta a ppa renz a di scienza attorno ad
ogn i
cosa, non tuttavia
la
verità».
° Sotto il
n o m e
quas i mitico d el
m e d i c o
Ippocrate
nato
a Cos
nel
4 60 a.
C. sono
raccolti 53 scritti. H a m a n n
c ita la
conclus ione
d i
u n
brev i ss imo scritto, la Legge:
«
...sono d u n q u e
due : la
scienza
e l'opi-
nione e d i e s s e l 'una fa sapere, l'altra ignorare,
la
scienza infatti fa
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248 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
sapienti,
l 'opinione
invece rende ignoranti. Le
c o s e
s a c r e però si
palesano
agli
uomin i santi:
ai
profani non
sono
lecite
prima
che
siano stati
iniziati a i
misteri
della
sc ienza» .
(cfr. Nôv-0;,
IV
9-V3).
7
I due
dott i sarebbero secondo il
Nadler
(cfr.
VI
4 1 9 ) Iohann
Christoph
Got tsched
e
Johann
David
Michael is .
8 EsIOD0,
Le opere e
i giorni,
vv.
648-649 e 661-662: < < ...ti m o-
strerò i
ritmi
dell'altisonante m a r e , / pur
non
essendo esperto né di
marineria
né
di
n a v i
› › .
..
«ma nondimeno ti dirò
l'animo
di
Z e u s che
tiene l 'egida, /
le
M u s e mi insegnarono infatti a cantare u n inno inef-
fabile
›› .
9
T h o m a s
Willis,
M. D.
Sedleian
Professor
of
Natural
Philosophy
a t Oxford, fu autore di nu mer os i
scritti
di med ic ina
e
neurologia , rac-
c olti in ed iz ione c om pleta nel
1 6 8 1
a Londra e nel 1682
ad
Amsterdam.
T I - I .
W ILLIS, Cerebri
Anatome,
cui accessit nervorum desc riptio et
a s u s . Londini, 1664,
p.
29 2
s s
(cfr. N .
VI, 400).
1 °
Samuel Werenfels
(1657-1740), professore
d i
teologia
nella
na-
tale Basilea, difese
il v alore d ella
religione storica,
biblista,
fu d i idee
aperte in c am po e cc le sio lo gic o.
Oltre agl i
O p u sc u la Tb eo lo gic a , Philo-
sophica
et Pbilologica, 2 tomi, Basi lea 1 7 1 8 (II ed iz . Los anna e
Ginevra,
1 7 3 9 ) ,
s i ricordano
i Three
Discourses
(Londra, 1 7 1 8 ) , i due volumi
di
Dissertat iones ( A m s t e r d a m , 1 7 1 6 ) , A dissertat ion upon superstition in
natural things (London, 1 7 4 8 ) ,
la
Dissertatio de
Logornacbi is Eruditorum
( A m s t e r d a m , 1 7 0 2 ) , che godette di du e
edizioni
in G e rm an i a (Fran-
coforte s . M., 172 4 e 1 7 3 6 )
e
di
una
versione inglese
(Londra,
1 7 1 1 ) .
1 1 Cfr. J. G. HAMANN, Kleeblatt Hellenistic/Jer
Brieƒe
in Kreuzzüge
des
Pbilologen
(N .
II,
170) :
«Ogni
maniera
d i
pensare,
che
si
faccia
u n po' m o d a , ogni minimo t raboccare di passione colora Yespressione
d ei nostri concetti › › .
1 2
La
s toria delle
trasformazioni
subite da un cappello che
p a s s a
d i
mano
in mano è l 'atgomento d i una
delle
Fabeln und Erzäblungen d i
Ch.
F. Gellert (1715-1769)
raccolte in vo lume
a Lipsia nel 1746-48.
1 3
PLATONE,
Simposio
(207d1-208a2)
<<... la natura
m orta le
cerca per quan to
pu ò
di
essere
sempre e di
essere
immortale: le è
possibile tuttavia unicam ente m ed iante la
generazione,
in quanto lascia
indietro
in luogo
de1l'essere
vecchio
un
altro essere
nuovo: e [per
q u es to ] a ppu nto ogn i
vivente
singolo
è
detto
vivere
[ed essere il m e-
des imo
om e è detto il
m e d e s i m o
qua l cuno da
fanciullo
fino
a
che
s ia diventato
vecchio: è
detto il
m e d e s i m o
m a
non ha
affat to gli
stessi caratteri] anz i senza
posa s i
rinnova
e
ins ieme va
perdendo
taluni
caratter i
quanto
a i
capell i , alla
carne,
alle
ossa,
a l
sangue
e
a l
corpo
nel suo
ins ieme, e non già
sol tanto rispetto a l
corpo
bens ì nei
riguardi
dell'aniI-na
del pari
abitudini,
opinioni, desideri, piaceri, dolori, ti-
mori: nulla di tutto
c iò
r imane identico in c iascuno, m a ta lune cose
nascono
altre
periscono. E -- c o s a vieppiù
strana
-
e
scienze a loro
volta subiscono
tale
sorte:
senza
dire
infatti
che ta lune
nascono
ed
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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N o T E D E L
T R A D U T T O R E 24 9
altre vengono meno rispetto
a
noi
e
che neppure noi permaniamo iden-
tici
nei loro
riguardi,
ciascuna delle scienze singolarmente presa
sottostà
alla
m e d e s i m a v icenda › › .
1 4 Natalis
Anton Pluche ( 1688 -1761 ) ,
g r am m a t i c o e linguista,
autore
tra
l”a1tro
di
La
Mécban ique des
langues et l'art de
les
enseigner, Pa-
rigi, 1 7 5 1 .
Denis Diderot
( 1 7 1 3 - 1 7 8 4 )
encic lopedista ed estroso scrittore su-
scitò
scanda lo con
le tes i sostanz ia lmente atee
avanzate
nel 1 7 4 9 nella
Lettres s u r les aveugles
à
l 'usage de ceux qui voient .
In
lettre su r les
sourds et les muets à
l'usage de ceux
q u i entendent et q u i parlent
è
contenu ta nel Vol.
II
dei
suoi
Oeuvres pbilosopbiques,
litéraires et
drama t i ques .
Londra
1 7 7 3 .
1 5
«ingannando
con ragionamenti speciosi››
secondo il
detto d i
Paolo (Coloss., II, 4-5) «iva unöelç ùuãç napakoy lšnrar å v ntñavokoyiq. ›› :
«ut
nemo vos decipiat in
subl imítate sermonum
› › .
1 6 Il passo citato
da
Hamann
appartiene
al cap. IX
del l ibro
II
della
Politica di Aristotele
( ' A p w † ° 1 é 7 ~ ° \ › s
Hohrwöv B 1 2 . 1274a 2 5 - 3 0 )
dove
a
proposito
d ei
legislatori
Za leuco
e
Caronda
è
detto:
«taluni
cercano di metterli ins ieme partendo
d a l
presupposto che
Onomacrito,
primo illustre
legislatore, s ia
stato educato
a Creta, essendo egl i di
Locri ed essendosi trasferito
colà
per v ia
della
m a ntica : Talete sarebbe
diventato suo
compagno e
suo
discepolo
Licutgo nonché
Za leuco :
Ca-
ronda sarebbe
stato
a
sua volta discepolo di Zaleuco».
1 7
M O N T E S Q U I E U ,
C I - I . , L'esprit
des
lois, 1748 .
1 3
Nella
Satira VI enumerando
i
molti
vizii
e
difetti
delle
mogli
Giovena le fa
anche
la critica della donna dotta
e pedante
che s i
picca
d i bene parlare appellandosi s e n z a posa
alla
grammatica. «Che un
marito abbia bene il diritto di
lasciarsi
scappare un so lec ismo
› ›
(v .
456) .
1 9 Iohann
Bernard Merian (1723-1807) ,
di
Basilea,
m e m b r o del-
l 'Accademia
delle scienze
d i Berlino nel 1749 , fu nel 1770
nominato
direttore
della sezione
delle
Scböne
Wissenscbaƒten, e nel
1797 alla
morte
d i
Formey eletto
segretario
dell 'Accademia.
Autore
d i
scritti
vari
di fi losofia e di scienza, fu
relatore
tra l'altro dello
scritto
di I.
D.
Mi-
chaelis
su l
rapporto tra l inguaggio e opinioni
del
1 7 5 9 .
2 °
I
Corinti
XIII, 8-9 : «La cari tà
non
viene m a i m e n o :
le
pro-
fezie si
esauriranno, le lingue cesseranno, la scienza s a r à
distrutta.
Cono-
sc iamo
parz ia lm ente
e parz ia lm ente
profetiamo
. . . › › .
2 1
Non
potendo
rim anere indifferente all 'attacco di Encolpio contro
la
vanità
diseducat iva
di
u na
oratoria
enfatica
fattasi
m o d a ,
il
retore
Agamennone interviene
con
le parole che,
togliendo
a prestito da Pe-
tronio, H a m a n n fa
sue
dopo
il
«
Salve
a l
ma levo lo
lettore › › . PETRONII
ARBITRI
Satiricon
III,
1 ): «
.
.Giovanottol Giacché
t ieni discorsi
che
non sono secondo il gusto del pubbl ico e
_o s a
a s s a i
rara
-am i
il buon
senso,
non ti nasconderò i
segreti
dell'arte › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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250 scRITTI
sUL L I N G U A G G I O
2 «Sei
impazzito?
o
m i
prendi in giro
a
ragione
veduta con
queste
profezie oscure? › › , protesta
Ulisse contro i
cinici ammaestra-
menti di Tiresia nella satira oraziana che colpisce i cacc iator i di eredità.
(ORAZIO,
Satira
V
del
libro II, V. 58 ) . La
citazione
oraziana ha Paria
d i
commentare
l 'incisione
sovrastante,
che
ornò
l 'edizione
del
saggio
nei
Kreuzzüge del 1762.
Goethe
racconta
(Dichtung
und
Wahrheit, 3. Teil. 1 2. B u ch ) c o m e
quell'incisione abbia alienato
a
H a m a n n
la
s im pat ia suscitata
da i
Me-
nzarahi l i
Socratici :
«Anche i
silenti
della campagna, c o m e
venivano
definiti tra il serio
e
il faceto quel le
a n i m e
pie che pur
senza
professare
l 'appartenenza ad alcuna
società costituivano
una
chiesa
invisibile, gli
rivolsero l'attenzione
e
per
la
m ia
Klettenberg
non
m e n o
che
per
il
suo amico
Moser
il Mago del Nord fu
un'apparizione
benvenuta. .
_
Una
tale
buona intesa non sarebbe dovuta però durare a lungo. Questi pii
uomin i lo
avevano immaginato
più
alla
loro
maniera, in qualità
d i Mago
d el Nord
lo avevano trattato con reverenza e credevano che anch”egl i
avesse
ad assumere tosto un
at teggiam ento r iguardoso.
A v ev a invece
già urtato alquanto con le Nuvole, u n po stlu d io ai
Menzorahili
Socratici,
ed
ora
s i
rendeva
ridicolo
con la
pubbl icaz ione
d ei
Kreuzzüge
des
Philo-
logen,
nei
qual i
si
poteva vedere non solo sotto il
titolo
il profilo d i
u n cornuto Pan m a
su u na
delle
prime pagine
un
grosso
gallo in inci-
sione
l ignea,
che segnava il t e m p o
a
delle gallinelle che stavano innanzi
a lui con
mus ica
tra gli
artigli,
con
il
che si in tendeva
prendere
in giro certe musiche d i chiesa non approvate
dall 'Autore.
Ne derivò
un
disagio tra
quelle
anim e ben
pensanti
e delicate, che
s i
fece notare
all 'Autore, che per nulla
lusingato
si sottrasse a più stretti rapporti › › .
7 3
Gli
Unuorgreiƒ l iche
Gedan/een,
betreffend
d ie
Ausiihung und
Verhesserung
der Teutschen
Sprache di G .
W. Leibniz
(del 1 6 9 7 ) ,
citati
da
Hamann
secondo la Illustris viri G. G. Leihniti i Collectanea
Etymo-
logíca, illustrationi linguarum, veteris
C eltica e, G e rm a n ica e, Gal l icae, al ia-
rumque inservientia; cu m preƒ atione I. G. Eccardi. 2pt. Hanoverae,
1717 , furono
editi in seguito
dall'Accadem ia delle
Scienze di Berlino,
nel
1792
[Discours
q u i
ont
été lús dans Vassemhlée
puhlique
de
l 'Académie
des
sciences
de
Berlin
tenue
le
26.
Ianuier
1 7 9 2 .
(On
a
ajouté le plan
d u célêhre Leibnitz s u r
la
culture
et
la
perfection de
la
language alle-
rnande)] e nel
1794 (nella Sammlung I. dei Beiträge zur deutschen
Sprach/eunde.
Vorgelesen in der Königlichen
A k a d e m i e
der W iss en-
schaƒten zu Berlin).
2 4
Ecclesiastico
X, 1 9 «
.
. .e tutto obbedirà al danaro». ARIsToTELE,
Etica Nicomachea,
l ibro V
cap.
8 (E . 8.
1133
b, 20-33):
«bisogna
che
ci
s i a
un'unità
stabilita
per
convenzione
e
per
ciò
si
chiama
no-
misrna
[d a
v ö u - 0 ; , norma, regola]:
il denaro
rende infatt i tutte le c o s e
commensurabi l i ; tutto si
misura
a denaro › › . A R I S T O T E L E , Politica, lib. I,
cap.
III, 1 7 (1257b23): il
denaro «è
l'elemento
e
il limite
del
c o m -
mercio›› .
1 5 « Si assomigliano
infatti
lo scambio della moneta e l 'uso della
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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NOTE
DEL
TRADUTTORE
251
parola»
PLUTARCI-II
Opera , ed.
]. I.
Reiskii,
Lipsiae, 1 7 7 7
VII,
59 9
(cfr. N.
VI,
4 0 1 ) .
N elle V ita e (owxúwv,
V
34-35),
lodata
la forza derivante all'oratoria
di Focione dal la
concis ione,
Plutarco spiega che «Come u na m o neta
in
poca
m o l e
ha
grande potenza,
cos i
la
forza
delle parole
risulta
indicare molto con poco›› . (È stato corretto il greco della citazione
hamann iana (N
Il, 12 9 , 38-40 )
stravolto
da errori).
2 ° Histoire des douze César:
de
Sveton, traduite pa r H .
O P I - I E L L O T
D E
L A
PAUsE
[]. B. C. IsoARD DELISLE: cfr. British Museum, Gen.
Cat.
p.
B.,
1964,
CCXXXII, 352]
avec
des rnélanges philosophiques
et des
notes.
4
t o m .
Paris,
1 7 7 1 .
2 7
C .
SvEToNII
TRANQUILLI
De
Vita
Caesarum,
lib.
I,
cap.
LVI:
Reliquit et «De analogia» duos
libros
et «Anticatones»
totidem
ac
praeterea
poema
quod
inscribítur
«
Iter › › . Quorum l ibrorum primos in
transitu Alp ium, cum ex
citeriore
Gallia conventibus
peractis ad
exer-
citum rediret... fecit».
2 ° Nel f rammento 22 degli Academica di Cicerone,
derivante
da
Agostino (De Civ. Dei
VI.
2) , è detto della disputa
«
. . .cum M. Var-
rone h o m i n e
omnium
faci le
a cu tis s im o et
sine
ulla duhitatione
doct is-
simo». Da
una
probabile
contarninat io con il litteratissimus togatorum
detto di
Q .
V.
Sosanus n el c ic ero nia n o
De Oratore
(III,
1 1 )
deriva
l'ap-
pellativo h am an n ian o a Varrone .
2 9 John Law, barone di
Lauriston
( 1 67 1 - 1 7 29 ) , dopo avere cono-
sciuto
grande fam a e potenza
c o m e finanziere
e teorico
del l'econom ia,
fu
travolto d a l crollo
d el
s is tema
da
lui tentato in Francia in c a m p o
m onetar io .
A
lui si
deve
la cost i tuzione della
Banca
Reale
di
Francia
e
della
Compagn ia
delle Indie. Divennero
classiche le
sue
Considérat ions
s u r
le
nu rnéra ire et le c o m m e r c e (La
Haye ,
1720-24 ) . A
difesa
d el
suo
p r o g r a m m a
s ta u n M érno ire / 'ust ificatiƒ
del
1723 .
3 ° La
tirata
iniziale
d i Encolpio contro i cattiv i re tori contemporanei
( P E T R O N I I Satiricon II, 2) :
«Sia
detto con
vostra pace,
m a siete stati
voi i
primi
a m a n d a r e in ma l o r a la retorica › › .
3 1 Francesco Algarotti
( 1 7 1 2 -1 7 6 4 ) veneziano
Ovidii aemu lus
e Neutoni discipulus›› scrisse Federico II sul la sua t o m b a in Pisa
_
percorse le
corti
d'Europa
professando
un
brillante
illuminismo.
Le
sue
opere furono raccolte in un'edizione in
8
vo lum i apparsa a Li-
vorno
nel
1 7 6 4 . Una
edizione
francese fu curata da
D.
Micheless i
nel
1 7 7 2 a
Berlino
(7
voll.):
Oeuvres d u
cornte Algarotti. Traduit
de
l'italien [par Belletier].
3 2
Socrate
nel Cratilo platonico (410
a
4) indica come d i origine
barbarica
il termine
n ü p
(fuoco)
perché
poco intonato al greco
e
per-
ché « [ch iaram ente
così
lo
c h i a m a n o ]
i Frigi decl inando un poco...››.
3 3 M . FABI QUINTILIANI Institutionis
Oratoriae
libri XII: nel
l ibro X (cap.
1 ,
32)
si
ricorda
come
lo stile deg li s to riografi ,
che
rac-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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252
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
contano
fatti del
passato
con
intento unicamente narrativo, male s i
addica a lla d is cu ss ion e di
una causa
in
tribunale: < <
...né
la
brevità
sal lust iana, di
cui
non c i
pu ò
essere nulla di più perƒetto per un orecchio
libero
e
dotto, dovrà
impiegarsi
nei confronti d i un
giudice
occupato da
diversi
pensier i
e
assai spesso
indotto,
né
basterà
il
generoso
latte
di
Livio ad informarlo, giacché cerca garanzie e
non
bellezza espositiva».
3 4
P I E R R E
R E S T A U T ,
Prnicipes
généraux et
raisonnés de la grarnrnaire
ƒrançoise pa r
denzandes et
réponses.
Paris,
1 7 3 0 . Nel 1 7 5 0 la
g ra m m a t i ca
aveva
già
raggiunto la 6 '*
edizione.
3 5 « L'orecchio degli Arabi è avidissimo d i r i tmo
con
allitterazione › › ,
scr ive
Albert
Schultens
a
p.
1 60 d el Florilegium sentent iarum
arahicarurn,
aggiunto unitamente
ad
una
clavis
dialectorurn
ai
Rudimenta Linguae
Arabicae d i Th. Erpenius
(1733) .
(Schultens r ipubblicò la
Grammat ica
dell'Erpenius nel 1748 , 1767 , 1770 e in edizione tedesca nel 1771 .
In
J . C. V O N ORELLI,
Opuscu la
Graecorum Veterurn, t o m .
2,
1 8 1 9 s i trova
pure
il
Florilegium sentent iarurn et
proverhiorum
Arahicorurn
Elnawahig
dictorum,
latine redditum ah
A L B E R T O S C H U L T E N S ).
Nella prefazione
Sc hu ltens d ic e di
questa
anto logia: « Florilegio, r icavato
d a l
codice m a-
noscritto
d i
una
b ib lio teca pubb lica ,
d i
detti
nei
qual i
risalta
egregia-
m e n t e il genio della
lingua
arabica ed
è possibi le
vedere quel
suo
ca-
rattere nativo
che irradia
genuino
acume
attraverso i ritmi
e
le allit-
terazioni...
Elnawabig
O
Ennawawig è
il n o m e di questo florilegio
bellissimo: il termine designa
vuoi
le
scaturigini
poet iche
vuoi
ritmi o
versi che si
raccomandano per
una
certa vena
d i maggiore nobiltà...
L'opuscolo
i l lustrato dal commento di Zarnachsjar, pr imo d i gran
lunga
tra
tutti
i
filologi
arabi,
è
degno
d i
apparire per
intero».
3 ° Nadler
(N . VI,
304) opina
che l 'a1lusione
hamanniana sia rivolta
a i Marrnora Danica sive iscriptionum
ƒasciculus
( 1 7 3 9 )
di Erik Pontop-
pidan (Entropius Philadelphus; 1698-1765)
autore
d i
opere
storiche,
geografiche ed economiche d i argomento danese e vescovo d i Bergen.
Si
ricorda però anche un
Erik
Erikson Pontoppidan, Vescovo d i
Dront-
heim, autore d i
una
Grammat ica
danica
(1668).
3 7 N .
B E A U Z É E ,
Grammai re
générale,
ou
exposition
raisonnée
des
elements nécessaires du langage. Paris, 1767.
3 3
John W allis
(1616-1703), Savilian Professor a Oxford , autore
d i s critti d i matematica, d i teologia trinitaria
e
d i prediche, pubbl icò
nel 1653 ad
Oxford u na
G ra m m a tic a lin gu a e
Angl icanae, che raggiunse
nel 1765 a Londra
la
VI edizione.
3 9 Il lustris viri G. G. LEIRNITII Collectanea Etyrnologica, i l lustra-
tioni
linguarum,
veteris
Celticae,
Gerrnanicae,
Gal l icae,
a l i a rum que in -
servientia; cum praeƒatione J .
G .
Eccard i . , 2pt.,
Hanoverae,
1 7 1 7
(cfr.
N. VI, 275).
4 ° Pierre-Louis
Moreau de
Maupertuis
(1698-1759) , geografo,
astro-
nomo,
fisico,
m em b ro d ell'Accad em ia d i
Francia,
diresse nel 1736 una
spedizione geografica in Lapponia, fu dal 1746 presidente
dell'Aleadernie
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 253/330
N O T E
D E L T R A D U T T O R E
253
berl inese,
dove
difese il
punto di v is ta n ew to nia no .
In
fi losofia fu
in -
cline
al deismo. Le Réflex ions philosophiques sur l'origine des langues
et
la signification des
m o t s
sono u n
opusco lo
di 4 7
pp.
in
8 °
senza
data
né
luogo di edizione.
4 1
ORAZIO,
O de
XXIV
del
lib.
I
(in
mor t e
di
Quintilio:
«Quale
ritegno o limite
a v re m o
nella
nostalgia
di u n
così
caro
amico? › ›
(vv. 1-2).
4 2 PLINI S E C U N D I Naturalis Historiae libri XXXVII. Del pittore
Timante,
illustre per
forza espressiva,
è
detto (lib.
X, cap. XXXV, 7 4 ) :
«
nelle
opere di
questo
artista un ico s i capisce sempre di più di quanto
sia rafligurato
e
pure essendo la sua arte
somma,
la supera tuttavia il
suo ingegno».
(Hamann
ha
alterato
leggermente il testo pliniano).
4 3
LAMBERTI B05
Mysterii
ell ipsios
graecae
expositi spec imen. In
quo pleraeque loquutiones Graecorum deƒectivae supplentur
et
ad inte-
gram
structurarn reƒeruntur,
Frankerae,
1702. L”opera godette d i
molte
ediz ioni arricch ite dal
contributo
d i diversi studiosi; fu tradotta in
greco ( 1 8 0 3 ) e in
inglese
( 1830 ) .
4 4
ORAZIO, Epistula III
libri II
ad Pisones seu De
arte
poetica
(vv. 42-45): «Questa sarà, s e non
m i
sbaglio, la
forza e
la bellezza
della disposizione:
che
l`a u to re d el
c a r m e
promesso
dica
adesso
c iò
che
s i deve dire
adesso e che differisca o om etta per il m o m e n t o
il
resto:
sappia amare una
c o s a
e
lasciar
perdere
l'altra › › .
4 5 La
m u s i ca
fu ripetutamente
oggetto d elle
non
sempre discrete
attenzioni di
J ea n-J ac qu es R ou ss ea u ( 1 7 1 2 - 1 7 7 8 )
c o m e esecutore, c o m -
positore e teorico.
Conosciuta a
Venezia
nel 1743-44
la musica italiana,
la esaltò a scherno
della
m u s i ca francese susci tando
lo sdegno
del-
l'Opéra
parigina
e
il
disprezzo
di
Ram eau con
il
tentato
balletto
les
Muses galantes.
In
piena polem ic a
pubbl icò
nel
1753
(sine loco)
una
Lettre s u r
la
m u s i q u e
ƒrançoise
(II + 9 2 pp. in 8° ) .
N el
Berliner
Notizbuch (fogli 20-22 r. del
Nachlass
herderiano ) Ha-
mann
annotò
alcuni titoli in
pamphlets
contro
Rousseau e s t e s e
un
riassunto
della
Lettre in discussione (cfr.
N .
V, 143) .
4 6
Sallustio (De
Bello
Iugurthino,
1 ,
4 ) ammonisce
coloro che
vor-
rebbero
scaricare
sulla
debolezza
dell'um ana na tu ra le responsabilità
dei
gua i derivanti
d a i loro vizi:
«
...ciascuno
dei
responsabi l i
trasfetisca
alle faccende
le
sue proprie colpe › › .
4 7
« ...A
ch i avrà
saputo
scegliere il tem a secondo
le forze non
verrà m e n o Fespressione né la chiara disposizione
› › assicura Oraz io
nel-
l'Ars poetica (Epist. II,
3,
vv. 40-41 ) .
4 3 La
Henriade
di
Voltaire è
spogl iata
delle
sue
ambizioni
epiche
e ridotta
a l
rango
di f i lastrocca.
4 9
F R I E D R I C H
KARL
voN MosER, Der Herr und der Diener geschil-
dert m it
Patriotischer Freyheit. Frankfurt (J . A.
Raspe) 1759.
5 °
Anne Marie Louise
Henriette
d 'Or léans duchessa di Montpensier,
figlia di Gastone d 'Or léans e di Maria di Borgogna,
detta
la
Grande
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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2 5 4 s c R I T T I s U L L I N G U A G G I O
Mademoise l le (1627-1693 ) fu
attiva ne1l'età
della Fronda:
apparvero
nel
1728 a Parigi
i
Memoi res de Mademoise l le de Montpensier, che eb-
bero una mez z a
dozzina
di edizioni in O lan d a
e
a
Londra
fino
a l
1746 . Nadler (N. II, 402 ) riporta l'indicazione
d el
passo: parte I,
p.
1 7 9 ,
senza
precisare
l'edizione:
«I
Borboni
s i
danno
u n
gran
da
fare per
stupidaggini...
e forse io non
m e n o
degl i
altri...
› › .
5 1 Pia desideria (1675) sono opera famosa d i
Philipp
Jakob
Spener
( 1635-1705 ) fondatore
del
Pietis m o. H a m a nn
(Biga 54 ,
585 ; cfr.
N.
V,
42) possedeva pure
uno sc ritto da llo
s t e s s o
titolo del Gesuita
Hermann
Hugo (1588-1639) del
1657.
5 2
ORAZIO,
Carm ina , III, I
v .
3 0:
ch i s i
accontenta
d el
poco
non
s i
preoccupa
né
delle
tempeste
m ar i n e
né
d ella g ra nd in e sul la v igna
né
del « suolo deludente › › nei
suoi
frutti.
5 3 «
Smetti
d i correre dietro
alle
maritate: c'è da
cavarne
più del
magro
affanno
che non da coglier frutti › › O R A Z I O , Satira
II
del l ibro
I
v v . 7 8 - 7 9 .
5 4
Un
folgorante colpo di genio.
5 5
Sully
(1560-1641)
e
Colbert
(1609-1683)
illustri
amministrator i
delle
finanze
d i
Francia.
5 °
Nadler
(N .
II, 408) riporta
la
citazione esplicativa hamanniana
d i un passo d i
Leibniz
(Unvorgreifliche
Gedanken
wegen Verbesserung
der deutschen Sprache §
8 . p. 259
in
Collectanea
Etymologica i l lustra-
t ioni l inguarum
veteris
Celticae, Germ anicae, Gallicae, alia rum q ue in-
serv ien tia . p. I, Hanoverae
1 7 1 7 : «
. . .si deve
cercare
la
Cabbala ossia
la
semantica
non soltanto nei
mister i
della
l ingua
ebraica
m a
in
ogni
l inguaggio,
non
già in certi cavilli su l senso
letterale bensì
nella retta
comprens ione e nel retto
uso d ei v oc ab oli › › .
5 7
Libro d ei
Giudici V, 3 0: «...bottino di stoffe
variopinte...
s toffe ricam are per
il suo
collo
› › . È
il
penult imo verso
del
canto d i
Debora .
5 ° Libro
d i Giobbe,
XXXII, 19-22
(pr imo discorso
d i Eliu) : «Ecco
il
m io
interno
/
è
come
vino
che
cerca
d i
uscire,
/
come
otri
nuovi
che
stanno per
scoppiare. /
Parlerò
dunque
per aver
sollievo,
/
aprirò
la
m ia
bocca
e r isponderò.
/ Non
porterò certo
riguardo
a
nessuno / e
uom o a lcuno
non a d ulerò: /
poiché non
sono u n
adulatore, d'un su-
bito / m i toglierebbe d i mezzo il m io
Creatore
› › .
5 9
«Detesto il
volgo dei
profani
e
lo tengo lontano. Trattenete
la lingua:
Sacerdote
delle
M u s e
intono
c a r m i
m a i prima uditi per le
vergini
e
i ragazzi.
Tremendi
i
re
signoreggiano
i
propri
greggi,
m a
a l di sopra d ei
re s tess i s ta
l'autorità di
Giove, glor ioso
d el
trionfo
riportato
sui
Giganti, che
tutto governa con un aggrottar
del
ciglio › › .
O R A Z I O , Carmina III, 1 , vv . 1 - 8 .
6 °
« Manderò a Babilonia vagliatori che la vagl ieranno e spazzeranno
il suo territorio: l 'assal i ranno da ogni parte nel giorno della
tribola-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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N O T E D E L
T R A D U T T O R E
255
zione»
Geremia, L, 2 .
«
Ha in mano
il
venti labro,
pulirà
bene la sua
aia e raccoglierà il suo f rumento nel granaio, m a brucerà
la pula con
f uoco inestinguibile › › , Matteo, Ill,
1 2.
6 1 L'allusione è a Johann David Michael is e
alla
sua Beurteilung
der
Mittel, we lche
m an anwende t ,
d ie
ausgestorbene hebri i ische
Sprache
zu vers tehen
( 1 7 5 7 ) .
Dal canto di Debora è tolta l `apostrofe: «Voi,
che cava lcare
candide giumente
o che
sedete su i
drappi, e
voi,
che
camminate per via, riflettere _ . . › › .
Giudici,
V,
1 0 .
5 2
Il
«saggio id iota», il sapiente chiuso nella
propria indiv idua -
lità, che l°ignoranza circostante non s a comprendere:
Hamann
Socrate
cristiano (« .
. .scandalo
per i Giudei,
stoltezza
per i Genti l i
.
_ . › › , 1 Cor.
I,
23) .
Il
f uoco
generat ivo dell'ispirazione
è
nel l ” immagine dello
stal-
lone che spiega
la c ita zione
d a l Cratilo platonico (396d-397 a ) :
«Er-
mogene: `Davvero, Socrate, m i sembr i proprio
sul
punto d i metterti
a
vaticinare
da
un
momento
all'altro come gli
ispirati
' Socrate: “ E ne
denuncio,
o
Ermogene, il mot ivo principalmente nel fatto
che
m i è
piombata addosso da
parte
d i
Eutifrone
d i Prostalta; fino dall”alba in -
fatti mi
sono
molto intrattenuto con
lui
e
aguzzavo
l'orecchio. C'è
pericolo
d u n q u e
che,
ispirato,
non
solo
mi
abbia
riempito
le
orecchie
di demon ica
sapienza
m a abbia
preso
anche
l'anima. Mi pare quindi
che
c i convenga
fare in
questo
m odo: per tutt`oggi serv i rs i di essa...
d o m a n i invece, s e
anche
voi siete
d 'a ccordo, la s congiu rerem o
e c i
purificheremo
a patto
d i trovare
qualcuno c a p a c e
d i operare
purificazioni
si f fatte,
s ia egli u n
sacerdote
oppu re u n s ofi s ta °›› .
5 3 «
...come
i
geroglifici
stanno
alle
lettere, così
le
parabole
più
ant iche
stanno
a i
rag ionam enti
.
..››.
BACONE.
6 4
Il
passo
paolino (Eƒesini , V, 1 3 ) :
«tutto c iò
che appare è luce › ›
è addotto consecutivamente
a
Genesi
I,
3:
«Dio
disse: 'Sia la l uce '
e la luce fu ›› : l'inizio della Creazione.
5 5 Genesi I, 27 : «Iddio creò
l 'uomo a
s u a
immagine,
a immagine
di Dio lo creò. .
. › › .
3 5 Nadler (N. II, 4 0 8 ) riporta u n'a nn ota ziO n e h a m a nn ia na
(Wiener
1 2 4 ) che a proposito di
«figura velata › ›
suggerisce i seguent i riferi-
menti:
PLATONE,
Leggi (644
d):
«L'Ateniese:
'...figuriamoci
ciascuno
di
noi
viventi
c o m e u na marionetta degli
dei
( i 7 € ì < W
I M - G u a )
c o m e
u no
scherzo
in
vista d i
un
fine serio ' › › . P L A T O N E , Repubblica
(non
H e p t
S I . -
uaiou)
(IX 58 9 a) : «
dire che
conviene
essere
giusti significa
che
bisogna
fare dire
ciò per
cu i
l 'u0mo interiore
abbia ad e s s e r e
il
più possibile
padrone dell'umana . . . › › .
M.
MANILII
Astronomicon
libri
V .
Lib.
II
vv.
105-125:
«A questo
punto
ch i oserà
porre in
dubbio
che a bb ia una connessione
con
il
cielo
l ” uomo,
cui
la
Natura concesse in
dono
la lingua e u n
ingegno
che capisce ed uno spirito alato? In quale
altro
e s s e r e
discende
ed abita
Iddio e r icerca
se stesso? Non considero
altre capacità, delle quali
non
gli è concesso il potere: capacità
dubbie e
doveri a l di
là
d ella n os tra
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2 5 8
s c R I T T I s U L
L I N G U A G G I O
a mettere insieme il verso
con
il
nome
diviso in
due
ed avrai fatto come
il vate Lucilio
› › . L'uso della
t m e s i
era f requente nella poesia arcaica
qui
t ipizzata da
Lucilio.
7 9
Johann Georg
Wachter
( 1663 -1757 )
è significativo
per
l 'accosta-
m e n t o proposto tra
la fi losofia
dello
Spinoza
e
la
Cabbala
(Der Spino-
z i smus
im
Iudemfum... 1 6 9 9 ; Elucidarius
cabbalisticus...
1 7 0 6 ;
Die
m it i/sr
selbst streitende
Harmonie der neueren Weltweisen 1724) .
Naturae
et
scr ipturae concordia ,
commen t a t i o de
literis ac numer i s pri-
maev i s , al i isque rebus m e m o rab i l i b us ,
cum
ortu literarum conjunct ís ,
i l lustrata
et tabulis
aeneis depic ta (17 52) .
Il Wachter al § II
del
II
cap.
(cfr. N. II, 4 0 9 ) osserva: «il circolo, che fu da
principio
i m m a g i n e
del
sole,
fu
assunto
più
tardi
a
significare
Dio,
il
c ie lo , 1 'e te rn ità ,
l'anno
e
altre
realtà
che
si
accostano
al circolo per v ia d i s im il itudine › › e al
§ I
del cap. V :
«la scrittura
fu
pittura
parlante».
3 °
« Da non
mol to questa loquacità
gonfia e smodata è
giunta ad
Atene dal l ”Asia ed esercitò sugl i animi di giovani
volti
a grandi cose
u n
pesti lenziale
influsso e
una volta corrotta la regola, l 'e loquenza
ristette
e
a m m u t o l ì . Chi in seguito giunse
alla
s o m m a f a m a di Tucidide,
o
di
Iperide?
Ma
neppure un
canto
brillò
d i
colorito
sano:
tutti,
quasi
nutriti dello stesso
c ibo,
non riuscirono
a
giungere
alla canizie della
vecchia ia . An ch e la pittura
non
fece miglior
riuscita
dopo
che
l 'audacia
degli Egiziani
ebbe
inventato un
compendio
d i
quell'arte
grande». P E -
Txomo,
Satiricon, II, 7-9.
8 1 « O Socrate,
con che facilità
inventi storie dell”Egitto o del
p a e s e
che
ti aggradi › › ( P L A T O N E , Fedro,
27 5
b),
esclama
Fedro alla fine del
racconto
socrat ico
dell'origine
della
scrittura
in
cui
s i
descr ive
la
discus-
sione
tra
il dio Theut inventore dell'aritmetica, della
geom etr ia e della
scrittura e
T h a m o u s
re di Tebe attorno a i vantaggi e
agl i
svantaggi
dell'uso d i quest'ul t ima nei confronti del sapere.
8 2
«
Mostra
la
m ater ia m a
non
la
perizia
d el
fabbricatore › › .
3 3
Wentwor th
Dillion, conte d i Ros com m on (1 63 3?-1 68 5) , prote-
stante, studiò a Caen, c o m p ì u n v iaggio in
Franc ia,
Ger ma n i a e a
R o m a ,
fu
reintegrato
nei
suo i
possessi
d opo la
restaurazione
di
Carlo
II.
Tentò
la costituzione d i un'accademia
letteraria
a Londra.
Si
ricordano
d i lui
Poems,
traduzioni
di Oraz io
e
di T o m a s o da Celano
e
An Essay on
Translated Verse (in vers i )
Londra,
1684 (24 pp. in 4° ) .
J a m e s Howell (1594?-1666) ,
studiò ad
Oxford,
nel
1616
iniziò
u n viaggio
commerc ia le
di alcuni ann i in Europa che
favorì la
sua
fo rm az ione linguistica.
Nel
1622
fu in
miss ione
dip lom at ico-com m erc ia le
in
Spagna
e
Sar-
degna,
nel
1632
in
Dan imarca .
Nel
16 40
pubblicò a Londra A E v 5 P ° 7 ~ ° Y W -
Dodona's
Grove , or
the voca l
Forest,
la sua attività letteraria di temat ica
politica e d”occasione fu s t im o la ta da
una situazione
economica
incerta
e fu resa
osci l lante
dal le
mutevoli condizioni impos te
d a i
disordini
civili d el tem po. La
sua faci le
e
volubile vena risulta nelle Epistolae
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Noris
D E L T R A D U T T G R E
259
Ho-Elianae. ..
Fanzi l iar
Letters
domes t i c and ƒorren;
divided into six
sections:
partly
historicall,
politicall, philosophicall, upon emergent
o c -
casions. 5pt., London, 1645, accresciutesi quantitativamente nelle suc-
cessive edizioni del 1650
e
d el
1655.
Dalla
VII
ed iz ione lond ines e d el
1 7 0 5
Nadler
riporta
il
passo
che
interessa
H a m a n n
(cfr.
N. II,
4 09 ) : « Som e
bold t ranslat ions not
unlike to
he,
The w r o n g
side
of
a
Tur/ey Tapistry. (Or Wine
drawn
of th e lees,
Which fill'd in
flask , Lose sornewhat
of
their Strenght they
had in Cas/e) › › (sez. VI, p.
24 9 ) .
3 4
Salmo
XXXIII,
9 :
« Perché Egli disse e fu fatto, comando e
tutto fu › › .
8 5
Giovanni
X X ,
15-17 :
<<Le
dice
Gesù:
'Donna,
perché
piangi?
Chi cerchi?'
Quella,
credendo che
fosse
l 'ortolano, gli dice:
'Signore,
s e tu lo hai portato
via,
d i m m i dove lo hai messo
e
io lo
prenderò '.
Le
dice Gesù:
“Maria”. Voltandosi ella gli
dice
in ebraico: “Rabbuni l ',
che
vuol
dire Maestro. Le
dice Gesù :
“Non
mi
trattenere più oltre,
perché
non
sono salito a l
Padre.
Va' invece da i miei fratelli e di' loro:
Ascendo
a l
Padre mio
e Padre
vostro, Dio mio
e
Dio vostro ' › › .
3 °
Romani,
IX ,
21 :
«
Il
vasaio
non
è
egli
padrone
della
propria
ar-
gilla
in m o d o da
mode l l a re
dal la
stessa
pasta
u n vaso
di
pregio
e
uno ordinario? › › .
3 7
Endimione,
a m a t o
da
Selene e
avvolto
in u n profondo sonno,
è
i m m a g i n e che si fonda con q uella d e l
sonno
di A d a m o e la
creazione
della donna . «
Il
Signore
Iddio fece
scendere
su Adamo u n sonno pro-
fondo:
s i a ddorm entò. E
ment re
dormiva Dio trasse da lui
una
co-
stola.
.
. › › .
Genes i
II,
21 .
8 3
Edward Young
( 1683 -1765 ) fu reso f a m o s o
d a l
Complaint, or
Night
Thoughts
on
Life,
Death and
Im rnortal i ty
(1742-1745); Samuel
Richardson ( 1 68 9 - 1 7 61 ) fu autore di fortunati
r o m a n z i
sentimentali e
m oral ist ici
che
interessarono
l 'Europa settecentesca e
romantica: Pamela,
or Virtue rewarded (1740) , Clarissa Har lowe (1747-1748 ) , The History
of Sir
Charles
Grand ison ( 1 7 53 - 1 7 54 ) .
3 9
Genesi ,
II,
23 :
< <
Dixitque
Adam:
Hoc
nunc
os
ex
ossihus
nzeis,
et
caro
de carne
m e a :
haec vocahitur virago, quon ìam de
viro
s u m p t a
est ›› .
9 ° L'allusione sembra
a lla pa ra b ola
d el
Samar i tano
(« ...et
Levita,
cum esset secus
locunz
et videret
e u m ,
pertransiit. Luca , X , 3 2) e al-
l'ebreo Moses
Mendelssohn
col laboratore
dei < <
Briefe
d ie
neueste
Litte-
ratur betreffend › › .
9 7
«
. .
.e
v ide
d a l
cielo
aperto
scendere
qualcosa
c o m e
un 'am pia
tela,
che per le quattro cocche ven iva calata sul la terra e
dov e erano
tutti i
quadrupedi
e i rettili della
terra
e
gli
uccelli
del cielo››.
Atti
degl i
Apostoli,
X,
11-12.
9 2
«Risposero
i Giudei e dissero:
Non
a v e v a m o forse ragione di
dire che
sei
u n
Samar i tano e
ha i un
demon io? › ›
Giovanni,
VIII,
4 8 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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260 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
9 3 «È diflicile dire in maniera conveniente
luoghi
comuni...».
O R A Z I O , Epistola
III del l ibro
Il (De arte poetica ) v .
128.
9 4
Orazio
nell 'Ode XXII del pr imo l ibro
(«
Integer vitae scelerisque
purus .
_
. ›› )
celebra
l'inviolabilità della vita spirituale
cultrice
di bellezza
nei confronti
della
brutalità: «nella
selva
Sabina
un
lupo
fuggì dinanzi
a m e ment re dimentico d'afIanni vago lavo
fuori
dell'abitato intento
a
cantare
la m ia Lalage›› (vv. 7-12); in qualunque luogo ínospita le
della
terra
e sotto
qua ls ias i
clima
imperterrito «amerò Lalage
che
dolce-
mente
ride,
do lcemente
dice
»
(vv. 23-24) .
9 5 Nel
già citato cap. XIII
del l ibro
II
del De dignitate
et augm en-
tis scient iarum F.
Bacone,
par lando dei diversi generi di
poesia
para-
bol ica, esempl ifica , conc ludendo
circa
i significati
filosofici
di detta
espressione,
con
il
mito
di
Bacco
ralíigurante
la
passione. Penteo
ed
Orfeo
fatti a brani dalle baccanti rappresentano la curiosità e l *ammo-
n iz io ne m ora le,
che
la pas sione
scatenata
non sopporta : «le
orge non
tollerano né
Penteo né Orfeo
› › .
9 °
« Vieni, Bacco, pendono dalle tue
corna
dolci tralci;
corónati
le
tempie,
o Cerere, d i spighe › › TIBULLO, Elegia I del II l ibro, vv . 3-4.
9 7 « ...anche s e
lì
io conto q uanto una noce». PsI=.UDo-OvIDIo,
Nux,
v . 1 9 .
9 8
L'illustre
e
dott issimo Rabbi è J.
D.
Michaelis
annota tore delle
lezioni accademiche
di R. LOWTH,
De
sacra poes i
H ebr a eor u m . Il
postiglione con le gote
gonfie che
soflìa
nel corno
era
l`irnmagine che
ornava
la testata
della
«
Oberpostamtzeitung
› › (cfr.
N .
VI,
306).
9 9
Giudici,
V ,
28 .
«
Affacc ia ta a lla fines tra
la m adre
d i
Sisara
sospi-
rava
tra
le
persiane: “ Perché tarda a
venire
il suo carro? Perché sono
ta n to le nte
le
sue
quadr ighe?
'››.
1 0 °
« In verità, in verità
v i dico, che
dic iamo ciò
che
sappiamo e
tcst imoniamo d i ciò
che abb iamo
veduto; m a voi
non
accogliete la
nostra
testimonianza › › . Giovanni, III, 11 .
1 0 1 Nel
libro
IX
d el
De dignitate ed augnzentis scient iarurn Bacone,
giunto
alla conclusione
del
suo
discorso,
accenna
alla
fo rma
di
scienza
propria della
teologia
e, distinguendo
u na m a niera m etod ica
da
una
man iera libera di interpretare
la
Scrittura,
denuncia due eccessi della
libera
interpretazione.
< < Nella maniera d i interpretare
si
incontrano
due
e c c e s s i .
L'uno
presuppone nelle Scritture una perfezione di tale
natura
per
cui si
debba pretendere
dalle
loro fonti anche ogni genere di filosofia, quasi
che
la
fi losofia
fosse
una
qua ls ias i
cosa
profana
e
pagana.
Questa
in tem -
peranza
prese
piede
principalmente
nella scuola di
Paracelso
e pure
presso di noi:
le
sue sorgent i
furono
tuttavia i Rabbini ed i Cabba-
listi.
In
verità
costoro sono
b en lungi d a l
conseguire
c iò
che
vogliono
e
neppure tr ibutano alle Scritture l 'onore
che
credono, anzi piuttosto
le svi l iscono
e le
profanano.
Allo
stesso m o d o
infatti
che cercare la
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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2 6 2
scxrrr l
s U L
L I N G U A G G I O
egli
s t e s s o da qualche
parte
con ragioni
e
con
l'esernpio
raccomanda
l ' impegno del riassumere.
Apprezzo
com plessivam ente la s u a
Didactica
e
non accedo alle obiezioni
mosseg l i da l
Becher nella sua Methodus . Il
Becher
è
dell'idea che s i
debbano presentare
a i discenti i
vocabo l i
disposti
secondo
u n
ordine
natura le
m a
disgiunti
e
separat i
e
non
le -
gati nella continuità
del
discorso.
A
m e invece una
m e ra
congerie di
vocabol i ,
c o m u n q u e disposta, sembra
priva di
luce e
di
gusto,
c o m e
ri-
sulta
anche troppo dall'esempio s t e s s o becheriano. Sono d'accordo piut-
tosto con il
Com enio su l fatto
che
la
Ianua linguarum
e
la
Encyclopae-
diola devono e s s e r e
la
s te s s a c o s a . .
.
› › cfr. G. W . LEIBNIZ, Philosophischer
Brieƒwechsel , AK.
Ausg .
2. Reihe,
1 . B. (1926) , p.
1 9 9 . Cfr. ibidem
p.
20 1
l'epicedio leibniziano
d el
1671
In
Comenii obiturn,
inviato
allo
Hesentha ler .
1 0 3 Jan Amos
Komensk§›
(Comenius) (1592-1670),
sacerdote e
vescovo
della co m un i t à
d ei Fratelli Bo e m i , visse
gli ann i tragici dell'Europa
cen-
trale
attorno
al
trattato
d i Westfal ia in vario esilio
a
contatto con
il
multiforme m o n d o della Riforma, sorretto
da
ideali profetici e
pedago-
gici,
dei
quali
lasciò
test im onianza in
una poderosa opera
letteraria re-
datta
in più
lingue: Didactica
Magna .
Universa le
omnes
o m n ia docend i
artificium exibens (1631
in
b o e m o e
1657 in latino); Ianua linguarum
reserata
( 1 6 3 1 ) ; ]anua
linguarum reserata. Vestibulurn ( 1633 ) . L›Orbis
rerum sensual iunt pictus ( 1658 )
è u n
primo
tentativo
di u n met odo d i-
dattico intuitivo fondato sull'immagine e
redatto
in testo bilingue
tedesco-latino.
Friedrich Muzell (Muzelius)
«Dopo
essere stato istruito d a l padre
studiò a
Herborn
e Marburg, nel
1 7 0 9
divenne rettore della Landschu le
a
Diez, nel
1711
rettore
della
scuola
r i formata
appena
costituita
d i
Cüstrin, a Francoforte sul la Oder ottenne il titolo di Magister e si
trasferì nel
1718
da
Cüstrin
in
qualità
d i professore e
correttore al
ginnasio di Ioachimsthalt di Berlino. Era nato a
Ruckeroht
nella contea
di Wied nel
16 84 , morì
l'11 gennaio 175 3 › › .
Cfr.
I.
G . MEUSEL, IX 4 8 1 (ed. Lipsia 1 8 0 9 ) . Il Meuse l cita
una
trentina d i opere prevalentemente
relative alla
didattica del latino:
f a m o s i per le
ripetute edizioni
furono
i
suo i
manuali: quali
la Clavis
vestibuli Marchici et totius
Latinitatis.
.. ( 1 7 4 7 ) , l'Inƒundibulurn
G r a m -
rnaticae Lat inae ( 1 7 4 5 ) _noto c o m e il « Trichter › › (« imbuto ›› )
-
il
Compend iu rn universae latinitatis, ad duc tum Cellarii Libri rnem or ia l is
_
. .
(1720) e
l ' / lbregé
de la
langue
Françoise
e n 28 5
Dia logues (17 30) . Tutti
ques t i
m a n u a l i
sono dotati di
eserciziario.
W Matteo,
XVIII, 3 : «
In verità vi dico: s e non vi sarete
conver-
titi
e
non
sarete
c o m e
bambini
non entrerete nel
regno
d ei
cieli
› › .
Giovanni, XIV, 16-18 :
«
E io
pregherò
il Padre
e
vi darà u n altro
consolatore, perché r imanga
con
voi in eterno: Spirito d i Verità che
il m o ndo non
può accogliere perché non
lo vede e non lo conosce. Voi
invece lo conoscerete perché
rimarrà con
voi
e
sarà in voi › › .
1 0 5 Giovanni,
III,
8 :
«
Spiritus
ub i vu l t spirat;
et
vocem eius audis
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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N o T E D E L T I 1 A D U ' r ' r o R E
263
sed
nescis unde veniat
aut quo vadat; sic
est
omnis q u i natus
est
ex
Spiritu › › .
1 0 6
< <
Oh delitto
indegno Si distruggerà il prezioso
scrit to? Si
infranga piuttosto
la
venera.nda potestà delle leggi.
Bacco e
Cesare, ac-
correte in aiuto ...››. Veteris scholast ic i poetae
versus,
sub
n o m in e
Augusti Caesaris
Vers. 4 , 1 7 ,
8. P. Virgilii Opera
Ed. Chr. Gottl. Heyne.
Edilio a lte ra Lip s ia e 1 7 8 8 . 1 . CCXX
(N.
II, 4 1 0 ) . Nel codice ( mss . can.
lat.
51 ) del
secolo
XV
della
Bodle iana (Oxford) della
Vita
Vergilíi
di
Donato figura un'interpolazione
a proposito
del testam ento con
cu i
Virgil io condannava alle fiam m e la non perfetta
Eneide:
«restano
sul-
l'argom ento
anche molti bellissimi vers i di Augusto... “
m a
s i deve
serbare
fedeltà
alle
leggi,
è
necessità
obbedi re
a
c iò
che
comanda
ed
ordina
che s i
faccia
l'ultima volontà. Si infranga
la
veneranda
potestà
delle leggi,
piuttosto
che tante
fatiche riu nite d i notti
e
d i giorni siano
inghiottite
da
un
solo giorno
' › › .
Augus to stesso _c riv e poco
oltre Donato
_i
assunse la respon-
sabilità dell'edizione dell'Eneide che
fu operata
da
Vario (edidit autem
auctore
Augusto
Varius.
. .) . La breve nota b iogra fica virgiliana di
Probo
s i
conc lude
così :
«
L'Eneide
fu
salvata
da
Augusto,
quantunque
Virgilio l 'avesse condannata nel suo
testam ento aff inché non
r imanesse
nulla di quanto
non
aveva
egl i
di
persona
pubblicato.
Il
fatto
è
confer-
m a t o
anche
da Servio, con
questo
e p i g ra m m a : “Virgilio aveva
co-
m a n d a t o
che
fossero
distrutti
da rapido fuoco i cant i
che aveva nar-
rato
del
duce
frigio. Si
opposero
Tucca e
Vario e ins ieme tu,
s o m m o
Cesare,
ti
pre oc cu pa s ti n on
di te m a
della
storia
latina › › .
Cfr.
I. BRUM-
MER, Vitae Vergi l ianae. « Divus Augus tus carm ina Vergili c r ema r i contra
tes tam enti eius
verecundiam
vetuit,
m a i u s q u e
ita vati testimonium
contigit q u a m si
ipse
sua probav isset › › .
C.
PLINII S E G U N D I N atu ra lis H is to riae lib . VII, cap. 30.
1 0 7
George
Benson
(1699-1762) teologo d i intonazione
sociniana fu
autore d i
Paraphrases
and Notes
on
the Epis tles of St. Paul (1734) e
d i un com m ento alle sette
epistole
cattoliche
(1756).
].
D.
Michaelis
t radusse e annotò
nel 1 7 4 6 a
Halle la parafras i del Benson al l”epistola
di
S .
G iac o m o .
Ricordiamo
anche
The
History
o ƒ
th e
first
Planting
of
the
Chris tian Relig ion:
t a / e e n
from
the
Acts
o ƒ
the Apostles,
and
their
Epistles.
Together
with th e remar /eable ƒacts o ƒ th e Iewish and
R o m a n
History, which
aflected th e
Christ ians, within this
period...
With
an
appendix: to prove, that St.
Luke
wrote
the Acts of the Apostles
etc.
2
vol . , London,
1 7 3 5 (II ed. ampl ia ta in 3 voll.,
London, 1756) .
Nel
1 7 4 3
pubblicò The Reasonahleness of
th e
Christian
Religion as del ivered
in
the Scriptures
(II
ed.
1 7 4 6 ,
III
ed.
1 7 5 9 ,
London).
1 0 3 Antoine Houdart de La
Motte ( 1672-1731 ) autore
di test i
d i
fortunati balletti
e
di m e n o
apprezzate
tragedie fu
reso
f a m o s o da una
t raduz ione francese in
vers i
dell'Iliade condot ta
sul la
t raduz ione latina
di
M . m e
Anne
Lefe bu re D ac ie r
del 1 6 9 9 : L'Iliade en vers f rançais
et
en douze chants ,
avec
un discours sur Homère
(1712) .
Le a c c u s e
dirette
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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264
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
in
questo
discorso ad Omero suscitarono
una
querelle aperta da Des
c a u s e s de la
corruption du
goiit d i
M . m e
Dacier
nel
1714
e
arbitrata
da l
Fénelon. Samue l Clarke ( 1675-1729 ) newtoniano e teologo, noto per
la
discussione
con
Leibniz
d el
1715 -16 attorno a i principi della religione
naturale.
Si
ricordano
i
saggi su
B eing and
Attributes
of
God
( 1 7 0 4 )
e
su Evidence: of Natural
and
Revealed
Religion
( 1 7 0 5 ) , il
celebre
trattato
The Scripture
- Doctrine
of
th e
Trinity
d el
1 7 1 2 . Tra
le
sue opere c 'è
un”edizione Homeri Ilias graece et
latine
( 1 7 2 9 )
e
u na
Exposition of
th e
Church
Ca tech is m (1 7 29 ) .
1 1 1 9 Cafarnao
è
il
luogo
dove
iniziò
la
predicazione
Gesù: «
...la-
sciata Nazareth
venne
a
Cafarnao
marittima
e
vi abitò,
sul le terre di
Z a b u l o n
e
di
Neftalim,
aff inché
s i
adempisse
il
detto
d el
profeta
Isa ia :
`
Terra
d i Zabulon
e
terra d i Nefta l im, v ia del
mare
Oltre il Giordano,
la Galilea
dei
Gentili;
il
popolo
che sedeva nelle tenebre
vide una
grande luce: per
coloro che
sedevano
nella
regione dell 'Ombra della
mor t e
è
spuntata la
luce
'. Da lì Gesù
cominc iò
a predicare . . . › › . Matteo,
V, 13 - 17 .
Cfr. Marco,
IV, 21-39 ; Luca,
IV,
31 -43 .
1 1 °
Eco,
ninfa
innamorata d i
Narciso e
da lui respinta, si t ramutò in
pietra
r isonante.
Alla
radice
della
sua
sventura
fu
il
suo
poco
sapere
dire. In
un”altra versione
s i
dice che sia stata condannata
da
Giunone
a ripetere
le
ultime si l labe delle altrui
parole
per avere
favorito
u n tra-
dimento di Z e u s .
N.
II,
4 1 0 riporta
la
nota
hamann iana (Wiener
1 3 1 ) :
«Vide
de
hac Dea loq uace et Panos conjuge Epist. Juliani ad Geor-
gium Catholicum LIV,
p.
440...
1 1 1
« In
parabola».
1 1 2 Joha nn Albrecht Bengel ( 1687 -1752 ) , Magister di fi losofia
nel
1704, predicatore a Denkendorf nel 1713, preposto del
chiostro
d i
Hert-
brecht ingen
nel
1 7 4 1 ,
dottore in teologia
nel
1 7 5 1 . Autore di
molti
scritti su lla vers ione greca del Nuovo Testamento. Gnomon Nov i
Testa-
menti, in
quo ex nativa
verborum
v i
simplicitas,
proƒunditas,
concinnitas,
salubritas sensuurn coelestium indicatur, Tubingae 1742 (II ed.
1759) .
«Più
pollice che
indice» definisce
l'opera Hamann [cfr.
CICERONE,
Epist.
a d .
Atticum
XIII,
46
(Wiener
131 ) ] .
Cfr.
N.
II,
410 :
«
L'astrat-
tczza
si addice agli inizi
nascosti, la
concretezza all”età matura › › .
1 1 3 «Farò
apparire prodigi su
nel cielo
e segni
giù in terra, sangue
e
f uoco
e
vapore
di
fumo ›› :
d a l primo discorso di Pietro ai Giudei.
Atti
degl i Apostoli, II, 1 9 .
1 1 4
« Q u a n d o si esasperava la m ia
mente
e il mio
cuore
era
trafitto,
ero
u no
stolto
e
non cap ivo :
fui
davan t i
a
Te
c o m e
una
bestia».
Salmo, LXXIII, 21-22.
1 1 5
« In qua le
m e t ro
si
possano descr ivere
imprese di
re e
di
con-
dottieri
e
luttuose guerre m o s t rò O m e r o . In
vers i uniti
di diverso
metro fu
racch iuso
dappr ima
il
l amento , in
seguito
anche il sent im ento
della
speranza
co m p i u t a :
circa
l'autore
però
che
per
primo
m i s e in
uso
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 265/330
N O T E
D E L T R A D U T T O R E 265
le
tenui elegie,
i grammat ic i
sono in
disaccordo e la
contesa non è
a n -
cora decisa › › .
Oraz io nell'Ars poetica (Epistola III, lib. II): v v .
73 -78 .
1 1 6 F.
BACONE,
De
dignitate et augment ìs
sc ientia rum , lib.
Il
cap.
XIII:
« Le
favole mitologiche
paiono som ig liare ad una
auretta
lieve:
dal le
tradizioni
d elle n az io ni più
antiche
finirono
nei flauti dei
Grec i
› › .
1 1 7 Giovanni, XI, 49 -51 :
«Uno
di loro di n o m e
Caifa,
essendo pon-
tefice quel l ”anno,
disse
loro:
“Non sapete nulla e
non pensate
che con-
viene
che u no
solo
m u o i a a vantaggio
del
popolo e che non vada in
perdiz ione
l'intera popolazione
'››.
Socrate
incalza
verso
la
fi ne
d el dialogo il m alcapita to rapsodo a
rendere
conto
d ella na tu ra
dell`arte
sua: «
...O
sei
tanto
smemora to?
eppure
un
rapsodo
non dov rebbe e s s e r e smemorato › › :
P L A T O N E ,
Jone,
53 9 e 7 -9 .
1 1 3
Fozio
(820c-891), imparentato con la famigl ia imperiale, attra-
verso la
lunga
contesa con Ignazio
per il p o s s e s s o della cattedra
patriar-
cale di Bisanzio occasionò
anche
una
frattura con R o m a (la
q u es tio ne d el
Filioque). Opere monumenta l i qual i il
Myriobiblion
(o Bibliotheca) e il
Lexikon
sono
fonti
importanti
per
la s to ria d ella
cultura.
Johann Christoph W o l f (1683-1739 ) , ebra is ta
pastore
e
professore
a Amburgo, pubblicò
nel
1 7 3 5 quaran tase i 'Auoßìöxßa (sive in Sacras
Litteras
et Quaest iones Diatribae)
di
Fozio
nel IV v o l u m e
(pp. 651-815 )
delle sue Curae phi lologicae
et
crit icae in
IV
S .
S.
Evangel ia et Actus
Aposto l icos (et in S . Paul i , Jacob i , Petri, Judae
et Joannis
Epistolas,
hu/ 'usque Apoca l . Accedit E x a m e n locorum aliquot Paulinorum
a
L. M .
Artemonio
nuper
temere et
ínfeliciter
solicitatorum. Accedunt
quacdam
ex Photii
Amphilochiis adhuc
non editis cu m interpretatione
Latina
et
notis.) I-Iamburgi, 1733 (II ed.)
1735, 4
tom .
H a m a n n cita un
passo
d ella Q u a es tio CCCVII [Coisl. Taur.
CXX]
«Cur praecipit H erodes Ma gis , q u i
Salvatorem nos tru m Ch ris tu m
ado-
raturi veniebant: “
Inquirite
diligenter', inquiens, 'in
puerum; ub i
vero
ínvenerítis, renuntiate
mihi , u t et ego
v eniens a dorem
eum '? › › Fozio
sospetta
che
Erode
abbia
senza
volerlo
profetato
l 'adorazione
che
sarebbe
stata
tributata
a Gesù
d a i pagani e d a i Giudei,
essendo
egli rappresen-
tante
per nasci ta
e
per ruolo di entrambi. «Nulla
vieta
_
spiega
Fozio
he s i
pensi
che
abbia agito
p ro fe tic a m e nte . A n ch e
Caifa non
sapeva cosa
dicesse: ment re furente
la sua m ente correva a l delitto,
le
sue la bb ra pro feta va no d ic en do: “È megl io che
u no m u oia piuttosto
che perisca
u n popolo intero'.
Infatti
s e Cristo Dio non fosse soggia-
ciuto alla mor te ,
m a i
il genere
u m a n o
s i sarebbe
salvato.
Quan t un que
entrambi
fossero
indegni
del
loro
dono
profetico,
da
u na
parte
la
d i-
gnità sacerdotale dall'altra la dignità regale godettero di
una
grazia,
q uando non
erano ancora
giunti all'uccisione
del Signore
nostro.
Potresti
vedere che allo stesso m o d o
anche
altre cose proflerite con a n i m o ma l -
vagio
e con
furia
omic ida
ebbero la sorte di profezie › › .
Cfr. MIGNE,
P. G .
T.
CI,
1151
D.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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NOTE
DEL TRADUTTORE 267
veglia e custodisce
le s u e v esti per
non
dovere andare nudo
e mostrare
le
sue
vergogne
› › .
1 3 °
«Dopo
avere
formato
dal la
terra tutti
gli
animali terrestri e
i
volatili d el
cielo, il Signore
Iddio li condusse ad A d a m o per vedere
che
n o m e
avrebbe dato loro: q u a l u nq u e n o m e avesse imposto ad ogni
vivente
infatti
quello sarebbe r imas to . Ed
A d a m o
diede il
n o m e
a tutti
gli an im a l i, a
tutti
gli uccel l i del cielo
e a
tutte
le
fiere della
terra.
Per A d a m o
non
si trovò però u n aiuto
adatto
a lui › › .
1 3 1 Colossesi I, 15-17 : «Che
è i m m a g i n e
di Dio invisibile, prim o-
genito di ogni creatura, giacché in
lui
sono state fondate
tutte le
c o s e
nei
cieli
e
sul la terra,
le
visibili e le invisibili, sia i troni, sia
le
d o m i -
nazioni ,
s ia
i
principati,
s ia
le
potestà:
tutte
le
cose
sono
s ta te c rea te
per mezzo di lui e in lui ed egli
è
prima di
tutte le
cose e
tutte
le
c o s e esistono
in
lui › › .
1 3 2 2 Pietro I,
4 : «...per
il
quale ci donò
promesse
somme e
preziose, aff inché grazie a queste diventiate com par tec ip i della na tu ra
divina, fuggendo la corruz ione che
è nel
m o n d o a
causa
della
concupi-
scenza».
R o m a n i
VIII,
29 :
«Giacche
coloro
che
ha
in
prec ed enza c ono-
sciuti, li
ha pure
predestinati
ad e s s e r e
conformi al l ' immagine del
Suo
Figlio, affinché il
Suo Figlio
sia
il
prim ogenito tra tutti i
redenti
› › .
1 3 3
Atti
degli
Apostoli XVII, 27-28: «
._
.perché
ricerchino
Dio e
possano
pure a tentoni trovarlo, benché Egli
non sia lontano
da ciascuno
di
noi .
In lui infatti viviamo, c i m o v i a m o
e
s iam o , com e hanno detto
anche a lcun i vostri poeti: 'Siamo sua
progenie
'››:
da l discorso
di
Paolo
al l 'Areopago.
1 3 1
Malachia III, 2: «
Chi potrà
sopportare il
giorno
della
s u a
ve-
nuta?
Chi
potrà reggere la sua
vista?
È come il
fuoco del
fonditore
e la
potassa
dei
l a vanda i
› › .
1 3 5 F. B A C O N E ,
Novum O rganum , parte
II;
Aphor ismi
de Inter-
pretatione
Naturae
et
Regno Homin is ; Aphor isma CXXIV: «Procla-
m i a m o che
devono essere dissol te
le immagini ba lorde
del
m o n d o , imi-
tazioni
scimmiesche,
fabbricare dalla
fantasia
umana.
Sappiano
gli
uomin i
la d ifferenz a
che intercorre tra gli idoli
della m ente
u m a n a e
le idee
della m e n t e
divina.
Gli idoli della m e n t e u m a n a
non sono
che
astra-
zioni arbitrarie;
le idee della
m e n t e
divina
sono tracce autent iche del
Creatore
impresse
sul la
creatura,
s tampate
e definite nella
mater ia
con
contorni veri
e
precisi .
La
Verità
e
l'Utilità sono du nq u e
realtà
simpliciter
e le opere devono essere più s t imate in s e stesse in quanto
sono
pegni
di
Verità
e
non
a
cagione
d elle c om o dità
che
arrecano›>.
1 3 ° In Wiener
1 32
c 'è u n rimando a
Taziano
a
p. 1 53
della raccol ta:
Justini
Philosophi
et Martyris
Opera . Item
Athenagorae Atheniensis ,
Theophili Antiocheni, Tatiani
Assyri
et H e rm i ae Philosophi t ractatus
aliquot_ Editio
nova
/'uxta
Parisinarn
anni 1636
(d i
F. Sylburgius)
2 pt.
Coloniae,
1686.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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268
sciurri
sur.
L I N G U A G G I O
1 3 7 Il principio dell'intelligibilità della Natura è Dio: cfr. Apoca-
lisse I, 8 :
« IO sono
l'alfa
e
l 'Omega, dice
il
Signore Iddio,
colui che
è,
che era e
che
viene: l”Onnipotente››.
1 3 3 Restaurando
a e w
r iappare il verso iniziale dell'Iliade « L'ira
canta o diva , d e l Pelide
Achile
.
_ _ ›› :
Mñvl-V
G É L Ö E ,
1 7 E å ›
HHN-åöfiw
'AX'-751°;
-
- -
1 3 9 PLATONE,
Cratilo,
4 06
c: «
...anche gli
d ei
a m a n o lo
scherzo › › .
1 4 ° PLATONE, Fedro, 27 5 b: «Ma quelli, mio caro, dicevano che
i discorsi d i una quercia nel Santuario d i
Zeus
d i Dodona
siano
stati
i primi vaticinii_ A
quelli
di allora du nq u e , che non
erano
sapient i
c o m e
voi giovani,
bastava sempl icemente
udire
u na querc ia
e
u na
pietra,
purché
dicessero
la
verità.
Ma
anche
a
te
importa
chi
s i a
a
parlare
e
donde?
non
badi invece un icamente se
è così
o altrimenti? › › .
Wiener 132 r imanda a pag. 152 d i Taziano
nella
citata edizione d i
Giustino
d i
Colonia
del 1686.
1 4 1 L`allusione potrebbe attagliarsi
a
Federico II d i Prussia,
nella
cui varia opera politica è palese una coraggiosa presa d i posizione
da-
vanti ad
u n
dest ino senza
conforti
di Provv idenza divina.
4
volumi di
Oeuvres du
Phi losophe de Sans-Souci
erano appars i «Au Donjon du
Chateau › › tra il
1 7 5 0
e
il 1762 .
1 4 2 Or igene sembra avere r igor is t ica m ente inteso
alla
lettera il passo
di
Matteo
XIX, 1 2: « _ ..vi
sono
e un uch i
che s i sono
fatti
eu nu ch i
da
s e
stessi,
per il
regno
d ei
cieli. Chi può capire, capisca › › .
1 3 3 1 Samue le XIV, 24 :
«Allora
Saul, sebbene gli uomini fossero
csaust i ,
c o m m i s e
un
grave
errore:
fece fare
a l popolo
questo
g iu ramento :
'Maledetto
ch iunque
prenda c ibo
prima
di
sera,
q uan d o
mi
sarò
ven-
dicato
dei miei
n e m i c i '_ Ed ef fettiva m ente il popolo non toccò cibo
fino a sera › › .
1 4 4
«Breve come il la m po nella
notte
più
fonda,
che (estrosamente)
scopre
cielo e
terra
e
prima
che si
possa dire:
Badal,
le
fauci
della
tenebra l'hanno
inghiottito
› › .
SHAKESPEARE, Midsummer-Night's
Dream.
1 4 5 Cfr. Oeuvres III, 27-28; VI, 460.
1 4 °
Morto
Sicheo
per
m a n o
di
Pigm a l ione,
Didone
profuga
ottiene
da Iarba di
acquis tare
tanta
terra q ua n to
q u ella c irc on da ta da
u na
pelle
bovina:
ridotta in
sottil i strisce
la pelle, la regina congiungendole
p oté tra c cia re
il perimetro della
futura Cartagine.
1 4 7 Wiener
1 33
suggerisce u n passo
del
cap. VI
d el
libro I p. 9 5
(d i una ediz. non
precisata)
del Pedagogo d i Clemente Alessandrino (cfr.
N.
II,
411 ) .
1 4 3
Nel
Brutus
(LI, 1 9 1 )
Cicerone
osserva:
«
Neppure
Demostene
in
persona avrebbe potuto dire ciò
che si
racconta aver d etto A ntim a co,
l”illustre poeta, che, riunito
un
uditorio, andava leggendo
q u e l suo
grande libro che ben conoscete: ment re
leggeva però
lo
piantarono
in
asso
tutti,
ad eccezione
del
solo
Platone. ' Leggerò ugua lmente
_isse --
Platone per m e fa
le vec i
di
centom ila
'››.
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Norß D E L
T R A D U T T O R E
269
Ad Antimaco per parte sua
H a m a n n
met te in bocca il verso
4 7 6
del-
l'Ar: poetica oraziana:
«la sanguisuga
non m ollerà la
pelle
prima d i
essere piena di sangue › › .
1 4 9
Gerem ia
II,
1 3 :
«Due m a l i ha
c o m m e s s o il
mio popolo:
hanno
abbandonato m e
sorgente
di acqua
v iva
e si sono scavat i
cisterne:
c i-
s tern e b u ca te
che
non
sanno
tenere l 'acqua › › .
1 5 °
Sa lmo
LIX, 1 3 : «È
peccato della loro bocca la
parola sul le
loro l abbra ; siano imprigionati dal la loro
superbia
e dal le menzogne
e dal le
maledizioni che
profer iscono
› › .
1 5 1 Davvero degna di Narc iso
la
lunga
citazione
estratta da i vers i
4 1 7 - 5 1 0 del libro III
delle
Metamorfosi
di
Ovidio
[ 4 1 7 ]
«
Am a un
sogno
incorporeo,
dà corpo
a d un ombra.
Stupisce
davanti
a
s é medesimo, r imane immobi le con la faccia
d i una
statua
d i 1narmo pario.
Contempla
a
terra, astri
gemelli,
i suoi occhi
e quei capelli degni d i Bacco e d i
Apollo:
le guance l iscie, il collo bianco,
la
bella
bocca,
il
rossore com m is to a l
candore della neve;
ammi ra
tutte
quelle
c o s e
che
lo
fanno
mirabile.
[438] ...abbandonato
sul l ierba
opaca
guarda con inesausto
occhio
la forma
fallace
e
smuore
ad opera dei suoi
propri
occhi; e sollevandosi
un poco,
tendendo le
braccia
a i
bosch i
che gli
stanno
intorno:
“Ahimèl
Chi, o
selve,
ebbe
più
c rudo amore?
(Voi sapete,
e
foste
conveniente
nascondigl io a
tanti)
. . .
[446]
Mi
piace
e
lo
vedo ;
m a
c iò
che
vedo
e
mi
piace
non
so tuttavia raggiungere.
Gr a nde
è
1' i l lus ione che imprigiona
un amante.
E ciò
che
più
m i angoscia:
non c'è
tra
noi Pimmenso mare,
né
ci separa la distanza,
o
la
montagna, o m u ra dalle
porte
serrate.
Siamo im pediti da
poca
acqua...
Sembra che s i giunga a
contatto.
Picco liss im a cosa è
c iò
che
ostacola
gli amant i .
Chiunque
tu sia,
esci fuori
qui
[ 457 ]
Il tu o volto promette
non so
quale speranza. . .
[459]
. . .ho notato più
volte
le tu e
l ac r ime
a l mio pianto
e
rispondi
anche
a l cenno. . .
[463]
In te sono
io .* L'h o sentito.
E la v is ta
non m 'inganna . _ _
[466]
Con
m e
è
ciò
che
bram o: la troppa
abbondanza
m i
ha fatto
misero.
O potess i s taccarm i
dal
m io corpo
Desiderio nuovo
nei confronti di
un
aman te _
..
[474]
Disse e folle
ritornò
a
q u e l volto,
e
intorbidò di la c r im e
le
acque e confusa
si fece Fimmagine
nell'acqua
mossa. Al vederla sparire
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27 0 scRITTI sUL
L I N G U A G G I O
[ 4 7 7 ] gridò: ' Possa almeno contemplare
c iò
che
non mi è dato
toccare e al im entare
così la
m ia povera
pazzia ' . . .
[502]
Abbassò
il capo s tanco sull'erba
verdeggiante;
La
notte
chiuse
quegli
occhi
che miravano Yimmagine del
loro
signore.
E
q uan d o l 'ebbe
accolto
la
casa d el profondo
ancora
s i specchiava
nel l 'acqua stigia...
[507] Piansero
le
Driadi;
e alle
piangenti
consuona
Eco.
Stavano
ormai approntando il
rogo, le
fiaccole da
agitare
e il
feretro,
m a
il corpo non
c'era
più.
In
luogo
del
corpo trovano un fiore
croceo all' interno, ricínto d i petali bianchi › › .
*
H a m a n n
ha modificato Finizio
del
verso
463 :
Isle
ego
s u m . (Co-
stui sono io) .
1 5 2 G i a c o m o II,
7 :
«Non sono essi che oltraggiano il
bel
n o m e
che
portate? › › .
1 5 3
Nel
cap.
XIII
del
l ibro
II
del De
dignitate
et
augmentis
scien-
tiarum
all'inizio
del
I esempio d i
filosofia secondo
le pa ra bole
antiche
circa la
scienza
della
Natura
Bacone
discute
il mito della nascita di
Pan: «Dicono
che i proci abbiano
avuto
collettivamente
un rapporto
con
Penelope e
che da
questa promiscua unione s ia
nato,
figlio co-
m u n e ,
Pan › › . La t raduz ione in
inglese
del l 'Odis . tea compiuta da
A. Pope
in collaborazione
con
W . Broome e E. Fenton (1 7 25) godette d i larga
popolarità
e
d i
molte edizioni.
1 5 4
L'allusione sembra rivolta
a I. D.
Michael is che nel 175 7 aveva
pubblicato una Beurtheilung circa i
m e z z i
atti
a
c om pren dere la
defunta
lingua ebraica
e stava allora preparando
una sped iz ione archeologica in
Arabia
e nel
vicino
Oriente ad
uso
della quale fu da
lui
redatta una
serie
d i Fragen (Francoforte sul Meno, 1762). L'allusione pare continuare
anche
nel periodo contrassegnato dal la
nota
LII.
1 5 5
F. Bacone tratta
d el
s ignificato e delle degenerazioni della mag ia
(expurgatio vocabu l i
Magiae)
nel cap. V
d el
III
libro
d el De dígnitate
et augment i s
sc iemf ia rum.
I pezzi citati
sono
tuttavia altrove
(cfr.
N. VI,
209 ) :
«
La mag ia consisteva
specialmente nel
notare
le strutture
e
le
con-
formazioni
s imbo l i che
dei fatti
naturali
e civili
.
..
Né s i
tratta di
s im i -
litudini vuote ( come potrebbero credere uomini di vista corta) m a sin-
golari
e
costant i tracce o indicazioni della Natura impresse
in
m ater ie
e
soggett i
differenti».
1 5 °
1
Corinti
XII, 3 1 :
letteralmente:
< <
E
vi mostro una
via
per
iperbole
› › .
1 5 7 Geremia
XXXI ,
15: «Un
grido si ode in Rama,
un
lamento
e
lacrime
amare:
è Rachele che piange il suo popolo e non può e s s e r e
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Noris D E L
T R A D U T T O R E
27 1
consolata dai
suoi
figli, perché non
sono
più».
Il passo
ritorna
alla
lettera in Matteo Il, 1 8 qua le profezia
della
strage degl i innocenti in
Betleem decretata da Erode.
1 5 3 Essendoci
carestia
u n
servo
di
Eliseo
aggiunse
alla
m ines tra
certi
v egeta li d ei
quali ignorava
la
natura
benefica:
«
Quindi
serv ì
i
c o m p ag n i
perc hé m a ngia ss ero; m a appena assaggiata
quel la
m inestra
gridarono:
“Uomo
di Dio, c 'è
la
morte nella
caldaia
” . E non poterono
m an g i a rn e » . 2
Re
IV, 4 0. Eliseo annullò ogni in flu enza del veleno
aggiungendo
farina
alla
mines t ra .
Così
Nadler (N. VI, 3 8 1 )
inserisce
l 'episodio nel non fa cile contesto: «La ragione ha
ucciso il linguaggio
della Natura. Il poeta che
la imita
ha
la
m o r t e n ella pe nto la . Occor re
un
miracolo
di
santa
mag ia ,
perché
il
poeta
non
ne
attinga
m o r t e
m a
vita: una nuova nascita del Bambino d i Betleem , una
nuova
venuta
dei Re
Magi,
una nuova discesa dello
Spirito,
una nuov a nom inazione,
una nuova ispirazione per poter parlare e scrivere secondo Iddio. ..››.
1 5 9
Sa lmo L, 12-13 :
«
Se av rò fam e
non
lo dirò a te , giacché m ia
è la terra e
c iò che
la r ico lm a .
Mangerò io
forse
la
carne
d ei tori o
berrò il sangue
dei
capri? › › .
1 6 °
2 Timoteo
IV, 2: «predica la pa ro la ,
insisti
a t e m p o
e fuori
tempo ,
riprendi, minacc ia , esorta
_ _
. › › .
1 6 1 Filippesi I, 9 - 1 1 : « .
_
.e Dio lo ha esaltato
e
gli ha donato un
n o m e
che
è
a l di
sopra
di ogni
n o m e , sì
che nel
n o m e
di Gesù ogn i
ginocchio
si
pieghi
dei
celesti,
dei
terrestri e degl i
inferi
ed ogn i
lingua
confessi
che
Gesù Cristo Signore
è nella
Gloria d i Dio Padre».
1 6 2
Apocal isse
XIX,
1 0:
«
...adora
Iddio.
Lo spirito
di
profezia
è
test im onianza di Gesù › › .
1 6 3 Giovanni II, 9 -10 : L 'acqua fu mutata in
vino
durante
le
nozze
d i Cana e
presentata al
direttore d i m ensa che « .
_
. come
ne
ebbe gustato
e non sapendone la provenienza,
mentre
la
sapevano
i
servi che
avevano
attinto l 'acqua,
chiamò lo sposo e
gli
disse:
“Tutti mettono in tavola
prima
il vino buono e quando sono
alticci
quello più scadente, tu in -
vece ha i tenuto
in
serbo
fino a
qui
il
vino
buono ' › › .
1 6 4
Dal
Saggio su
una quest ione accademica appare
chiaro lo sdegno
di H a m a n n
nei confronti
d el
carattere
«punico»
attribuito
a
S .
Ago-
stino da
]. D.
Michaelis nello scritto De l'influence des opinions
s u r
les
languages
etc.
premiato nel
'5 9
da ll'Acc ad em ia
berl inese.
1 6 5 Nell”elenco de lla biblioteca hamann iana
(Biga
Bibliothecarum 168/
6 1 4 )
figura
(con
l” ind ica z ione «es em p la re
difettoso
››):
Ars
Pu n
-
ica,
sive
Flos linguarum: The
Art
of Punnin,
or
the flower o ƒ languages; in
seventy-nine ru les: for th e ƒartber improvement of conversat ion and help
of
m e m o r y .
By th e labour a nd industry of Tom Pu n Sibi
(i.
e)
Ionatban
Swift.
Second edition
( ris tam pa
del1'edizione di
Dublino),
].
Roberts ,
London, 1719 (pp. XIII + 27).
L'attribuzione a
Jonathan Swif t (1667-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 272/330
27 2
scxrrri
sUL
L I N G U A G G I O
1745) ,
il
turbolento
e
satirico
Dean
of Saint Patrick's, feso famoso in
tutto il
m o n d o
d a i Tra ve ls into
severa l
Remote Nations of
tb e
World.
B y L e m n e l
Gulliver
first
a
surgeon, a nd t /Jen a captain oƒ several
Sbips
(London, 1726)
e
dal1'amore per Stella,
è
incerta;
si è pensato anche
alla
penna
di
Th om a s Sherid an ( 1 68 7 - 1 7 3 8 ) .
L'esergo
consta
di
du e
passi
d el secondo
libro d el
De Oratore di Cicerone:
«Le
cose dette
amb igua -
m e n t e
sono
m a g a r i
considerate assai
acute,
m a
non sono sem pre spiri-
tosaggini, talora sono cose serie › › (II, 250) :
< < _ _ _
sembra che s ia
proprio
dell'uomo di ingegno
poter rivolgere
il senso di u na
parola
ad u n
oggetto
diverso da quello co m u n e m e n t e inteso.
_
. › › (Il, 254) .
Hamann fa seguire u n giudizio su Swift «Gloria e vergogna del
clero
› ›
che
risale
allo
Essay
on
Criticism
di
A.
Pope
( 1 7 1 1 ) ,
di
cui
una
versione tedesca in
vers i
con testo a fronte
e
note
aggiunt ive
a cura di
G.
E. Mueller
apparve
presso
G. C. Wal ther
a
Dresda
nel 1745,
pre-
ceduto da un preannuncio in
tedesco
legato al
nome
d i Hagedorn, per
il
qua le Nadler
r i ch iama i
«Sämtlicben
poetiscben Werke» di
Friedrich
Hagedorn (Hamburg, 1756 ,
3 voll.)
(cfr.
N. VI,
163 ) .
H a m a n n , passando acrobat icamente dal l ”aggett ivo
punico
a l
termine
sorto
in Inghilterra
nella
seconda
m e t à
del
secolo
XVII
pun,
punning
di incerta origine
(cfr.
T/ve O x ƒ o r d English Dictionary VIII, 15 94
e
1605,
Oxford , 1933) , edifica un
divertimento
sulla b a s e d'una definizione
logica
(di
non
dichiarata origine)
secondo cui
« punnato
è equiva lente
di
appartenente
ad altri
o
di
riferito
ad
altro › › ,
ad
una definiz ione
natu-
ralistica [per cui v iene scomodato Gerolamo Cardano (1501-1576)] in
grazia
della
qua le
il punning sarebbe
<<l”arte
di
fare
armon iosamen te
tintinnare
le parole,
che,
il
tintinnio
passando
per
le
orecchie
e
r icadendo
s u l
d i a f r a m m a ,
stimoli
u n
moto
titillatorio locale che convogl iato
nei
m u s c o l i
del volto dag l i
spiriti animali
suscita
il sorriso». Si
aggiunge
la
definiz ione di
Swift
nello scritto in quest ione:
«la
capacità di pro-
durre con la migliore
efiicacia
la
fine
d i
una buona
amiciz ia».
Le ripres e
<<puniche›› sul tema
Agostino-Maometto in
J .
D.
M i-
chaelis
sono state i l lustrate in occasione del Saggio d i
una
questione
accademica.
1 6 6 < < Se leggi
i libri profetici senza avere capi to Cristo
--
scr ive
S . Agostino
-_ che c o s a potresti trovare d i a ltre ttan to ins ip ido e s c i -
pito?
Capisci Cristo
e
ciò
che leggi non
solo
ha sapore,
m a
addirittura
inebria › › .
1 6 7 Ebrei
I,
1-4:
«
Multifariam multisque m o d i s olim Deus loquens
patribus
in
prophetis,
nov iss ime, diebus istis
locutus est
nobis in
Filio,
quem
constituit
heredem
universorum,
per
quem
fecit
et
saecula;
qui
cu m
sit s ple nd o r g lo ria e
et
figura
substant iae
ejus
porta ns qu e om nia
verbo virtutis
s u a e , purgationem
peccatorum faciens sedet ad dexteram
m ajestat is in excelsis .
_ _
› › .
Filippesi
II,
7 : «
. . _ s e m e t ipsum
exinanivit
formam
serv i acci-
piens _ . . › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 273/330
Nona D E L T R A D U T T O R E 27 3
1 6 3 «Tu rex
gloriae,
Christe
Tu
Patris
sempiternus e s
Filius
[Tu ad liberandum suscepturus hominem]
Non horruisti Virginis
uterum
_ _ _
Versi
del
Te
D e u m ,
citati
da Hamann
nella
tra d u z io n e lu te ra n a .
1 6 9 O R A Z I O ,
De
arte poetica
(Ep. III, lib.
II)
vv .
148-150:
« _ _ .viene
subito
a l nocciolo
e
t rascina l 'ascoltatore nel
cuore
della v icenda c o m e
s e già ne
fosse
a l corrente
e
lascia
perdere
c iò che dubiti che nella
trattazione possa risultare poco
chiaro.
_
.››.
1 7 °
2
Pietro
II,
6-10:
«
_ _
_ conda nnò a lla
distruzione
e
r idusse
in
cenere
le
città
di
Sodoma
e di Gomorra, perché fossero di esempio
a tutti
gli
empi futuri, e l iberò il giusto Lo t, ra ttris ta to dalla con-
dotta d i
quegli
uomin i s e n z a freno nella loro d is solu tezza : poiché
quest'uomo, pur
abitando in
mezzo a
loro,
si manteneva giusto d i
fronte
a
tutto quello
che vedeva
e
ascoltava, nonostante che tormentassero ogni
giorno
la sua
anim a con opere nefande_ Il Signore s a
liberare dal la
prova gli
uomini
pii e r iserbare gli em p i per essere puniti
nel
giorno
del
giudizio,
specialmente
quell i
che seguono
la
carne
nei
suoi
desideri
immondi
e disprezzano l'autorità.
Audaci ed arrogant i essi
non
temono
d i insultare
la gloria
dei cieli
_ _
. › › .
1 7 1
Elia:
di fensore
della
tradizione
rel igiosa
di Israele
contro
il
culto di Baal . 1
Re
XVII, 6:
«I
corvi gli por tavano
d el pane
a l
m a t -
tino
e
della carne alla
sera, e
beveva a l torrente
› › .
1 7 2 La coloquintide
è
una cucurb itacea da
cui
s i
ricava
un energico
purgante.
Persio,
rivendicando il vigore della
satira
popolaresca
contro
le
nuove
raif inatezze ellenizzanti ,
dà
saggio n ella Sa tira I (vv. 1 1 3 - 1 1 4 )
di una r isposta
indubbiamente
volgare a l
compito interlocutore che
non
consente che
la
reggia della poesia s ia lordata: «Dipingi due scrpi :
Ragazzi, è luogo sacro,
andate
a
orinare
fuori › › .
1 7 3 Nadler
così completa
la nota hamanniana
(N .
II, 4 1 1 ) : «Va le la
pena
di leggere
la
dissertazione sul la paronomas ia
pubblicata
nel 1 7 3 7
a
Halle
da
m io
padre...
S e
lo
seguo,
come
lo
sento, confesso
che
non
m i piace pressocché nulla del genere paronomatico in un dire elevato,
specialmente
poetico › › .
ROBERT LOW /TH,
De
Sacra Poesi
H ebr a eor u m , Göttingen, 1 7 5 8 .
Nota
76'* (p. 290 ) dell'Editore
I. D.
Michael is . < < La rime s'introduisit dans
le m o nde
avec
le
duel et le
droit
féoda l c o m m e u ne
agréable
contagion,
dit Salv in i (Tom. II. Dis cou rs 2.) , qui sortie des vers Leonins infccta
toutes
les
langues
vulgaires
› › .
Oeuvres
d a
C o m te
Algarotti
vol.
III.
Essay
s u r la
R im e , p.
7 6.
1 7 4 Ludwig Heinrich Freiherr von Nicolay ( 1 7 3 7 - 1 8 20 ) ,
nativo
di
Strasburgo e morto in
Finlandia,
fu s eg re ta rio d 'a m b a s c ia ta ,
professore
d i logica, ricoprì varie cariche in Russia
fino
a
diventare
nel
'9 8 diret-
to re d e ll'A c c a d em ia
russa delle scienze,
scrisse
nella
scia
caval leresca del
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 274/330
2 7 4 sciursr sur. L I N G U A G G I Q
Boiardo, dell 'Ariosto e
prossimamente
del
Wieland.
Elegien und Briefe,
Strassburg,
176 0
(a p.
81 precisa Nadler).
1 7 5
P L A T O N E ,
Convito
185
c:
« Fatta
pausa Pausan ia . . . Aristodemo
disse che toccava
ad
Aristotele parlare:
m a perché
troppo pieno
o
per
altro gli era venuto il singhiozzo
e
non
era in
grado
di parlare».
P a u l Scarron
(1610-1660)
il marito di
M a d a m e
de Maintenon: il
sonetto d el singhiozzo
i
informa
il Nadler
(N.
VI, 335 ) conte-
nuto
nel
vol. VII
d ei suo i
Oeuv res
completes d el
1752 .
1 7 6
Friedrich
Gottlieb
Klopstock
( 1724 -1803 ) acqu is tò
f a m a di
poeta
biblico
cristiano _[donde l `accostamento
a l
Paradise lost
(1665)
di
J. Milton]
con
il Messias (1746-1773) . H am a nn ric hia m a
indirettamente
i
Geistlicbe
Lieder
(1758-69)
e
lo
cita
con
il
nome
d i
Asaf,
levita
e
sa lmis ta a i
tempi
d el
re David.
Nella
Biga Bibliothecarum (163/548)
è
registrato in un
volume
miscellaneo: «Margot la Ravandeuse, H a m b .
800 (750)
›› .
1 7 7 CICERONE, Brutus lib. II. 262: «Sono davvero degni di lode,
d iss i ; sono nudi, diritti e
belli,
quas i spogl iat i da ogn i rivestimento ora-
torio ornamentale. Ma mentre voleva offrire un materiale già pronto per
quelli
che
avessero
voluto
scrivere
di
storia,
fece
forse
u n
favore
a
quegli incapaci
che
vorrebbero
arricciarli come
i capelli col ferro
ca ldo:
ha tolto invece il
coraggio
di
scrivere alla gente
di b uo n
gusto .
Non c 'è nulla infatti nella storia di più bello di u na c onc is ione
pura
c
limpida › › .
1 7 3 ORAZIO,
O de
II
d el
libro I, v v . 1-8. «Di neve e di m a l a
grandine il Padre ne ha mandata
giù
abbastanza, e
con mano
di fuoco
ha
saettato
i
pinnacoli
e
spaventato
la
città:
la
gente
ha
avuto
paura
che
tornasse
la trista età di Pirra che
l amentò
inauditi
f enomen i ,
q u a ndo
Proteo
sospinse
le greggi sul le
vette
d ei
monti.__››.
1 7 9 PLATONE,
Ione,
VI (535 A): « Socrate: '
Dunque
a vostra volta
voi
rapsodi
interpretate i detti
dei poeti?
'
Ione: *E
in ciò
dici il
vero'.
Socrate:
“ Siete dunque interpreti d i interpreti? ' _
1 8 ° Procopio d i Cesarea, storico dell'età d i Giustiniano, segretario
di
B e lis a rio ne lle
campagne
d'Africa,
d'Italia
e di
Persia,
le
fece
oggetto
dei pr im i otto libri delle sue Storie ai qual i si aggiunse un nono l ibro
di Historia arcana
su i retroscena
della politica giust inianea.
Nel
libro
I della prima
tetrade (1 8 C) nel
corso della
narrazione
della
guerra
persiana è riferito l'uso persiano di contare i caduti di
una
campagna .
«
È usanza in Persia che in occasione di
u na s ped iz ione
di
guerra
il
re
segga
s u l
trono,
essendo
molti
cesti
situati vicino
a
lui,
alla
pre-
senza d el comandan te a cu i
è confidata la
guida
del l`esercito
contro
il
nemico :
l'intero esercito,
soldato
dopo soldato, s i
presenta
a l re
e
ciascuno getta una
freccia
nelle ceste, che poi vengono conservate sigil-
late con il
ma r ch i o
regio. Q u a n d o
l 'esercito
fa ritorno in Persia, cia-
scuno d ei soldati
estrae
dal le
ceste u na frecc ia .
Fatto
il
calcolo delle
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Nona
D E L
T R A D U T T O R E 27 5
frecce non ritirate rispetto agli uomini ,
coloro che
hanno questo com-
pito
annunc iano
a l re il n u m e r o
dei
soldat i che
non
sono ritornati
e
risulta
così
chiaro
quanti siano
morti nella guerra › › .
1 8 1 S . E u s eb í i
Hieronymi Str idonensis presbyteri Divina
bibliotbeca:
Praeƒatio in Pentateucbum ad Desiderium (Migne PL. XXVIII,
1 7 9
A):
« [Origene] _ ._ misch iò all'edizione antica
la
t raduz ione
di
Teodozione
servendos i dell 'asterisco 9 % e del l ”obel isco -: - ossia della
stella e
della
f reccia [veru,
obelos ]
per
distinguere
nel
corso
dell'intera opera:
cosi
o
evidenzia cose prima
m e n o perspicue
o r iduce e affossa cose
superflue
› › .
Nel l ibro terzo (dedicato
a
Platone)
delle
Vite
dei
filosofi d i Diogene
Laerzio
(39 ) .
«
Dal
m o m e n t o che
a i libri di Platone
sono
apposte anche
delle
note,
d i c i am o
qualcosa
in
proposito.
La
lettera
X
è
usata
per
frasi
e
figure
e soprattutto
per
segnalare l 'uso
platonico; la
doppia X
per indica re
sentenze e
opinioni sue caratteristiche; X
accompagnata
da
punti
da ogni
parte per
le frasi
più
im portant i
e
per
l'eleganza del
dire; la
doppia
X puntata da ogni pa rte per le correzioni; l'obelisco
puntato
da
ogni
lato
per le
c o s e non
provate;
Pantisigma puntato da
ogni lato per
gli
usi duplici
e
per le traduzioni d i s critti;
il
ceraunio
per
l'insegna m ento della
fi losofia ;
l'a s te ris c o pe r la
concordanza
delle
sentenze: l'obelisco per
la rip ro v a zio ne ››_
L'interprete recente di
du e
lettere
paol ine
è J . D. Michael is .
1 1 1 2
Umbric ius, nauseato
della
Roma im peria le d iventa ta p o s s e s s o
d i
speculatori e ammantata d i falso
ellenismo,
sul punto d i emigrare
sfoga
con
Giovena le
la
sua
amarezza .
GIOVENALE,
Satira
III, vv. 60-61:
« . _ _ N o n
riesco
a
sopportare,
o
Quiriti, una città
greca,
quantunque
s ia da
chieders i
quanto
c i
s ia
in
proporzione
di
ƒeccia
acbea
› › .
1 3 3
Riportiamo
la
nota
esplicativa del Nadler
(N .
VI, 9 8 :
«
Robert
Dods ley
( 1 7 03 - 1 7 64 )
scrittore
ed
editore
inglese. Citato qui in riferi-
mento al
teologo
Christian Gotthold Contius (1750-1816)
e
al
suo
scritto
Aaƒgeƒangener l iterariscber
Brieƒwecbsel
der Dodsleysc/Jen Kunstricbter
und andrer Gelehrten.
(1772) .
Recensito da
Goethe
sulle «Frankfürter
Gelehrten
Anzeigen › › il
24 novembre
1772.
1 3 4
Barbara,
celarent
darii
ƒerio
baralipton
è
la nota
formula
classica
per memor i zza re i
modi
della prima figura
del
s i llogism o.
1 3 5
Socrate
a m m o n i s c e
Alcibiade a n on giu dic are
il pross imo m a a
rientrare piuttosto
in s e stesso
oltre la
maschera
dell'opinione
altrui;
il
verso
finale della IV
Satira
di
Persio
(v . 62) è una
sentenza: «Sta
a
casa tua :
ti accorgerai quanto
scarso
ne s ia l'arredamento › › .
1 1 1 6
C I G E R G N E , A d Trebatium topica, VIII, 35: «qu ia sant verba
rerum
notae
› › ,
cfr. N.
III,
4 1 7 .
1 6 7 Giov. XIX, 5-6: «Exivit ergo Jesus
portans coronam spineam
et
purpureum
ve s t i m e n t um . Et dicit eis:
Ecce
h o m o . Cu m ergo v id issent
eu m
ponti f ices
et ministri, c l am ab an t dicentes:
C ru c ifi g e , c ru c ifi g e
eum › › .
In connessione al precedente
«
Vedete, sono un uomo › › con cui
Herder rivendica all'uomo
la
dignità
di creatore della parola, H a m a n n
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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27 6
scan-T1 sUL L I N G U A G G I O
fa
balenare l'um anità sanguinante del
Verbo
incarnato: Giovanni XIX,
5:
«
Gesù
uscì
fuor i con la porpora
e
la corona d i spine, Pilato
disse
loro:
“
Ecco
l'uomo ' › › .
1 1 1 9 Riportiamo
l'i l lustrazione
del
Nadler: c fr. N .
III,
417 . «FA-
BRICIUS ]_ A., Codex
pseudepigrapbus
veteris Testament i . I vol., H a m -
burgii,
1772,
N r.
XI. A d a m i vita. Ex
hoc Georgius Syncellus p.
5,
chro-
n ic i refert dierum numerum, quibus nomen animalia sortita sunt _ . . › › .
1 9 °
Esodo VIII, 1 5: « Allora i
m a g h i dissero
a l Faraone: ' Qui
c 'è
il dito di Dio
”
› › . (Dopo
la
terz a pia ga
caduta
sull'Egitto: le zanzare) .
1 9 1
Per
protestare contro il
decreto
d el
Senato
che
proc lamava
il
defunto Claudio
assunto
tra
gli
d ei (a po te os i) ,
Seneca
compose
la
sarca-
stica Divi Claudii
A pocolocy ntbos is . G ioca ndo
su i
termini « deificazione › ›
e « zucchificazione››
Hamann introduce
il concetto
d i
«
nientificazione › ›
o
«aborto
› › (sulla base del verbo å f r v o ì l fi l p w ) quasi
un
« parturiunt mon-
tes
› › . Indubbiamente
si
gioca d i
parole (galirnatias).
1 9 2
«
Con assoluto
rigore logico
› › .
1 9 3 Già
nell 'Aest/aetica
in nuce Hamann s i era attribuito il
titolo
di
«
cabbalistico
› › .
1 9 4
Lettera
d i S .
Giacomo III,
5-8: «Così anche la l ingua; è un
m em bro piccolo,
m a
può vantarsi d i
grandi
c o s e . Vedete un piccolo
fuoco qua le
grande foresta
pu ò
incendiare.
A nche
la
lingua è u n fuoco,
e il mondo dell' iniquità [6 1 6 0 1 1 0 ;
' v ñ s å ö t - 1 ¢ l f 1 § ] , vive inserita
nelle nostre
membra
e contamina
tutto
il corpo e
incenclia
il
corso
della
vita,
tra end o la sua fi a m m a
dal la
Geenna.
Infatti
ogni
sorta
di bestie
e
di
uccel l i ,
di
rettili
e di
esseri
marini-
sono
domati
e
sono
stati
domati
dal la
razza u m a n a , m a la lingua
nessun u om o la
può
d o m ar e : è u n m a l e
ribelle, è piena di
veleno
m orta le › › .
1 9 5 Superior Beings, when of late
they
saw
A morta l Man
unfold
a ll Nature's Law ,
Admi red such Wisdom in an earthly shape,
And
shew'd a Newton a s
w e
shew
an Ape.
P o m a ,
An
Essay
on
Man,
Epistle
II.
1 9 6
« Indubbiamente
c 'è prima la vita che il sapere, prima
la
pa-
rola che il l ibro,
pr ima
il
senso
che
la
penna,
pr ima
l 'uomo in quanto
tale
che il
filosofo
e
il poeta. Ci si
deve
pertanto
guardare dal
credere
che prima delle lettere
e
dei
m e z z i
di
comunicaz ione
scritta gli uomini
siano vissuti privi d i parola
e
d i espressione.__››: T E R T U L L I A N O , De
testimonia
an imae
adversus
gentes, cap. V.
1 9 7
Nella
descriz ione
che
lo
Straniero
fa
delle
età cosm iche
e
dei
lo ro effe tti
sullo
stato dei vivent i si parla nel
Politico
platonico (272, b.,
8 )
di
tpó cptuot 'toü Kpó vou.
1 9 1 1 2
Tim.
3 , 5-9
« _
__Guardati da
costoro
Tra loro
c i
sono cer-
tuni che vanno per le case ad accalappiare donnette piene di peccat i e
di
passione, che
stanno lì ad
imparare
s e n z a giungere
m ai
alla
conoscenza
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 277/330
Nora D E L
T R A D U T T O R E
27 7
della verità.
Sul
m ode llo di
Iannes
e I ambres che s i opposero a Mosè
s i
oppongono
alla
Verità: uomini
dalla
mente
corrotta e
riprovati
in
m ateria di fede. Ma non a nd ra nno oltre: la loro stoltezza sarà palesata
a
tutti c o m e
avvenne per
quelli
› › .
Secondo la tradizione
giudaica Iannes
e
I ambres
furono
i
capi
dei
m a gh i eg iz ia ni
che
s i
opposero
a
Mosè
(cfr.
Esodo
7 ,
1 1 ) .
Pangloss
è
il personaggio
del
Cand ide
ou
de l'Optimisme
( 1 7 5 9 )
in
cu i
Voltaire incarna
paradossa lmente
la
fiduc ia in u n
ottimismo
di m a r c a
leibniziana_
Claude
Adrien Helvétius
( 1 7 1 5 - 1 7 7 1 ) ,
esperto di
f inanza
e filosofo
m ater ia l is ta,
v ide
in una legislazione
meccanica lo s trum ento
per coor-
dinare
il
gioco
d el
radicale
ego i smo
degl i
individui.
Destò
scalpore
il
saggio De
l'esprit (1 7 5 8 ), c ond anna to
dal le pubbliche Autorità e
ap-
parso
postumo
nel 1772 con
il titolo De
l 'homme, de
s e s
facultés intel-
lec tuelles et de son éducation.
Appartenne alla
équipe novatrice di
F e -
derico II.
Achitofel
il
Ghilonita,
consigl iere
perverso
di Davide e di
Assalonne, finì
su ic ida:
« ...in quei giorni u n consigl io
dato
da
Achi-
tofel era come una parola data
da
Dio
a
chi lo
consulta.
Così era di
tutti
i consig l i di
Achitofel
per David e per Assalonne › › .
2
Sam. XVI, 23 .
1 9 9
Il
Nadler (III, 4 1 8 )
segnala
una
glossa
a l tes to
secondo cui:
«
Il
popolo francese non
è
fedele né
a
Dio né agli uomin i › › . È citato
il prin-
cipe Leopoldo
d i Dessau (1676-1747 ) , una
colonna dell'esercito prussiano.
2 1 1 ° G ia m b attis ta Della Porta
(1535-1615),
genti luomo
napoletano,
fu famoso per le sue ricerche natural i e fu
tenuto
in sospetto d i
magia.
A fianco
dei
f a m o s i
Magiae
naturalis sive de miraculis rerum
naturalium
libri
IV
( 1558 )
ricordiamo
anche
i
4
libri
De
h u m a n a
phys iognomonia
(1586) che
anticiparono i tentativi d i I.
C. Lavater.
1 Cor. XIII, 1 2: «Videmus
nunc
per speculum in aenigmate, tunc
autem facie ad
faciem
› › .
2 0 1 Attraverso
la
balenante immagine del protom artire
Stefano
(Atti
VI,
8-VII,
62)
l 'allusione
va
al
famoso filologo Henry Estienne
(« le
Grand › › ) (1528 o
1531-1598) ,
al cui merito si ricorda a titolo
principale
l'edizione di
a l m e n o 58 classic i latini
e
7 4 grec i. Il
« martirio › › fu forse
il
d anno econom ico
derivatogli
dall'edizione
del suo
grande
dizionario
della lingua greca.
Leggiamo infatti
nel vol.
II
(Cambr idge , 1 9 0 8 ) di
A History oƒ Classical Scholarsh ip di ]. E.
Sandys
(pp. 175-6 ) :
«He
ru ined him s elf
over the publication of
h is Thes au rus
Graecae Linguae
( 1572 )
and
h is
Plato
( 1 5 7 8 )
...it w as Thesaurus that (a s th e publisher
bitterly r ema r ked )
m a d e
him poor
instead
of rich.._››_ L'opera a cu i
H a m a n n
al lude
sembra essere il Projet d u livre
intitulé De
la
precellence
d u
langage
François,
Paris
(Mamert
Pat isson)
1 5 7 9 ,
pp.
29 5
in
8 °.
Ricordiamo
ancora
sull 'argomento altri
saggi
dell'Estienne: un
Traicté
de
la conƒ orm ite d u langage François
avec
le
Grec, Geneve 1565-6,
Paris
1569 e Deux
dialogues
du nouveau langage ƒrançois italienizé et autre-
ment designizé, principalernent entre
les courtisans de c e
temps.
De
plusieurs nouveautez q u i
ont
accompagné c e s t e nouveauté
de
langage.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 278/330
2 7 8 sciurr i s U L L I N G U A G G 1 o
De quelques courtisanismes m odernes, et
de quelques
singularitez cour-
t isanesques. __,
Geneve,
1 5 7 8 .
2 0 2 H a m a n n
s i
d ic hia ra tra s fo rm a to in bestia da s o m a in quan to
ridotto
ad
im piegato
della
pubblica
a m m in is tra zio ne n on d iversamente
del l ”avventuroso Lucio, divenuto u n
somaro secondo i Metamorphoseon
libri XI di Apuleio di Madaura .
2 1 1 3 P ie rre -Lo u is M o re au
de
Maupertuis ( 1 69 8 - 1 7 59 ) fu autore di
scritti as t ronomic i e cosm olog ic i . Cercò
element i a fa vore d ella
teoria
newton iana
dello
sch iacciamento
della
sfera
terrestre a i poli con una
spedizione in Lapponia nel
1736. Già m em b ro d ell'Accad em ia
parigina
d a l
1 7 3 1 ,
fu
ch iamato alla
presidenza
de ll'Acc adem ia
delle
Scienze
di
Berlino nel
1745
da
Federico
II,
alla carica già occupa ta un tempo
dal
Leibniz. Sono del 1748 le s u e
Ré/léxions
philosopbiques sur l'origine d e s
langues
et
la signification des mots. A 1
suo
fianco Hamann
evoca
l 'ombra
di u n altro protetto di
Federico
II:
il
veneziano
Francesco Algarotti
(1712-1764), autore
de Il newtonianismo per le
dame
(Milano, 1737 ) e
di u n saggio Sopra
la
necessità
di scr ivere nella propria
l ingua.
Nel
1 7 7 2
apparve
a Berlino
il I vol. di Oeuvres
d u co m t e Algarotti. _ _
Traduit de
l'italien.
(cfr.
N .
V ,
308-28
s s .
e
38
s s . ) .
2 0 4 Hudibras è
il protagonista
donchisc iot tesco
dell 'epos satir ico
omonimo ( 1663 -1678 ) di S a m u e l Butler. Nella biblioteca di H a m a n n
figu -
rano
du e esemplar i
dell 'opera
(Biga
bibliothecarum 166 /594
e
1 7 2 / 6 9 2 )
d i cui il secondo contrassegnato dalla d iz ione « donum Herderi
nostri
› ›
è:
Hudibras,
with Cuts
design'd
and
engrav'd b y Hogard. Lond_
[1]
7 3 9 .
2 1 1 5
Viene
trasferito
a
Herder
il
titolo
di
«
c l
cabal lero
de
la
triste
figura›› assunto da Don Quijote
nel
cap. XIX della I
parte
dell 'opera
del Cervantes: El ingenioso hidalgo Don Q uijote de la Mancha
(1605).
2 0 6 Elisabeth Regine
era
nata
il
1 2 aprile
1772.
2 0 7 « Initium
sapientiae
est t imor
Domin i
› › : Prov. I, 7 .
Di
contro
Federico II,
il Salomon
du Nord per Hamann,
pareva proporsi
a
scopo
del l 'educazione civile il
timore d el
principe.
2 1 1 8 Filip. IV,
7 :
« Et
pax
Dei,
quae
exsuperat
o m n e m
sensum ,
custo-
diat
corda
vestra
et
intelligentias vestras in Christo Jesu › › .
2 1 1 9 Is. XXVIII, 16:
«Ecce
pono in Sion lapidem s u m m u m angu-
la rem , elec tu m , pretiosum;
et qui
crediderit in e u m ,
non
confundetur › › .
2 1 °
Matt.
V , 33:
«
S ia invece
il
vostro parlare s ì ,
sì;
no,
no; il
più
viene
d a l
Maligno».
L'allusione seguente
è
palesemente a
l'Esprit des
lois
d el
Montesquieu
e
a l
Contrat
socia l
di
Rousseau.
2 1 1
Senofonte, autore della Ciropedia ( K ú p o u w w - ö e l a ) , fu apologeta d e -
voto quanto modesto
della
persona e del pensiero di Socrate ne1l'Apologia
di
Socrate, nei Detti memorabili
di
Socrate,
nel Simposio .
Nel cap.
IX
della prima parte
d el
Don Qui/ 'ate
Ce rv a ntes ra cc on ta
di avere sempl icemente tradotto da certe ca rte
acquis tate
alla ventura
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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NOTE
DEL
TRADUTTORE 279
in
Toledo la
storia
dell'Ingenioso
Hidalgo
narrata in
arabo da tale
Cide Hamete
Benengeli_
2 1 2 La
frase
citata è
appartenente
a l Sa lm o
1 1 5
(v . 1 0) ed
è
riportata
da
Paolo
in
2 Cor. IV, 1 3 :
«
Animati
da quello stesso spirito di fede
di
cu i
sta
scritto:
Ho
creduto,
perciò
ho
parlato',
anche
noi
c red iamo
e
perciò parliamo
_ _ _
› › .
2 1 3
Il Nadler
(N.
III, 420 )
riporta la
nota ha m a nnia na
aggiunta
con-
secut ivamente
alla
citazione
greca: «Epicteti, Enchiridion.
Item
Arriani
co m m e n t a r i o rum de Epicteti Disputationibus Lib. IV. Omnia
Hieronimo
Wolf-io interprete. Londini
1670.
Lib.
III.
c a p . XXI, p. 306:
Quid
aliud,
homo,
nisi Cereris
initia divulgas? Domic i l ium,
inquis,
est Eleusine:
Ecce
et
hic.
Illic sacrorum antistes:
Et
ego
fa c ia m a n tis tite m _
Illic
praeco:
Et ego praeconem
instituam
› › .
« Anch'io
farò
l'iniziatore
ai misteri › › annuncia Hamann
in
abito
d i
m is terioso a lchim is ta
d i
una
favolosa consorteria sfociata orma i
nella
ben
nota
Massoner ia .
Nella Biga bibliothecarum
(190/ 164 )
H a m a n n la -
m e n t a
la
perdita dell'Art Roya l d u C hev a lier
de
Rosecro ix , Londres, 175 0 .
Il
titolo d i
ierofante
spetterà proprio a _ ) . A. Starck
(1741-1816) :
dal
1769
professore
di
oricntalistica
a
Königsberg
e
m e m b r o
della
locale
Dreikronenloge contro
cui Ham a nn diresse nel 1775 i
Hierophantische
Briefe.
2 1 4 Dal cap. XLII
del
libro I
d el
Gargantua et
Pantagrue l
di F. Ra-
belais.
In
alcune
redaz ioni Hamann aveva fornito
la fa lsa da ta
di
edi-
zione
1 7 7 0 . Di
fatto
il
libretto
fu edito a Königsberg
nel 1 7 7 2 da
Kanter.
2 1 5 All'inizio del
Filebo
platonico Socrate chiamato a giudice attorno
a l
prob lema del
primato
d el
piacere
e
della
salvezza
annuncia
il
m is tero
dell'unità
e della
molteplicità, dell'infinità e
limitazione della
parola:
«
Un dono degli dei
a
m io parere
disceso
per opera d i un
ta le Prom eteo
agl i uomini in
unione
ad
u n
fuoco
l u m i nos i s s i mo .
Ci hanno t r amanda to
gli antichi
-
noi superiori
e
situati più
presso gli
dei
-
questo
oracolo _ _ _
› ›
Filebo 1 6 c , 5-8.
2 1 6 Odi profanum vu lgus
et
arceo.
Favete
linguis;
carm ina non
prius
audi ta Musa rum
sacerdos
Virginibus puer isque
canto.
O R A Z I O , O di III, I, 1 - 4 .
Il sacerdote
delle Mu s e
i mpone il
silenzio dopo
avere al lontanato
i non iniziati.
2 1 7 Luca, XII, 6-7: «
Cinque
passeri non s i vendono forse per due
soldi?
Eppure
neppure u no
di
essi
è dimenticato davanti
a
Dio.
Anche
i c a pe lli d el vostro
capo sono tutti
contat i . Non temete, voi valete più di
molti
passeri › › .
Be h e m o th è
nel
Libro di Giobbe Pippopotamo: < < Esso è la prim a
delle opere di
Dio, il suo
creatore lo ha fornito di difesa › › .
Giobbe,
XL,
1 9 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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28 0 sciurrt
sUL L I N G U A G G I O
Al tema
dei capelli
contati
del
citato passo
d i Luca una glossa
d'autore (cfr. Nadler
III,
4 20) ricond uce un commento di Clemente
Alessandrino tratto dal
cap. III
del l ibro III del Pedagogo
(P. G. VIII,
581
B C) : u n c o m m e n t o analogo s i
ritrova
nel
cap. XXVI,
2
d el
libro II
dell'Adversus
haereses
di
Ireneo
(P .
G .
VII,
8 00
C)
a
cu i
sembra
al ludere l'impreciso rimando di H a m a n n .
2 1 3
Tertulliano contestando
la tes i
secondo cu i la Divinità sarebbe
frutto di una
div in izzaz ione u m a n a ,
most ra
che
nulla di quan to è
necessario
alla
vita degl i uomini poté essere opera di
produz ione
u m a n a :
gli uomin i trovarono ciò
che era
stato già per loro
creato
e
predisposto
da Dio: «s dice che gli uomini
hanno
trovato
gli elem enti
ind ispen-
sabi l i alla
vita
terren a, no n
che
li
hanno
creat i ;
c iò
che
è
stato
trovato
infatt i c'era già in antecedenza
e ciò che
già pr ima era
non poté e s s e r e
attribuito
a
colui
che
lo ha
trovato
bensì
a colui che
l'ha creato,
giacché es is teva già
prima
d i e s s e r e
trovato
› › . Tertull iano,
Apolo-
geticus adversus gentes, cap.
XI,
7 .
Nel De testimonia
an imae
a dv ers us gentes (cap. V,
64-72) Tertul-
l iano più a m pia m ente d ic e: « Queste test im onianze
dell'anima
in quan to
sono
vere
sono
sem plic i ,
in
quan to
semp l i c i
sono
ovv ie ,
in
quan to ovv ie
sono universali,
in quan to
universali
sono naturali, in quan to naturali
sono divine La Natura
è la maest ra ;
l'anima
la
scolara_ C o m u n q u e
tutto
c iò
che l'una insegna e l'altra apprende
è
s ta to d a to
da Dio,
che
è
a sua volta il maest ro della maest ra stessa. Che cosa l'anima
possa
pretendere d i sapere d el Fond atore originario sta a
te stabilire sulla
base del l ”anima che c”è in te Senti colei che fa sì che tu senta
ritrova
nelle
profezie
colui
che
parla,
in
tutti
i
fatti
l ”augure,
in
tutti
gli event i
il prcveggente
È straordinario
che
essa,
data a l l`uom o
da
Dio,
conosca
la pro fe zia ?
È
straordinario che conosca colui
da cui
è
stata
donata?
A nche assediata
da l nemico essa s i
ricorda d el suo
creatore e
della
bontà
e
volontà di lui
e
della sorte propria del nemico. Così
è
naturale che,
donata da
Dio,
l 'anima
canti quanto Dio
le ha
concesso
conoscere
d i S é . Ma chi non crede
che
queste espressioni spontanee del-
l'anima sono u n
insegnamento
della Natura
e
doti segrete
aflidate
ad
una
coscienza
ingenita
e
congenita,
parlerà
piuttosto
d i
uso
letterario
in connes sione c on
opinioni correnti
e addirittura di u n vizio ormai
acquis i to
di esprim ers i in
u n
certo m o d o . Senza
dubbio l'anima precede
la
cultura, e la
parola
lo scritto; certam ente c 'è
prima
il
pensiero
che
lo s trum ento graf ico
e
c 'è prima l'uomo in quanto
tale
che il filosofo
e
il poeta.
Si
deve a questo punto allora credere che
prima
delle
lettere
e
della loro divu lgaz ione
gli
uomini
privi
di q u e i m e z z i
espressiv i
siano
rimasti
muti?
Nessuno
par lava
di
Dio
e
della
Su a
bontà,
nessuno
par-
lava della m o r t e né degl i Inferi:
la pa ro la
andava
mend icando , anzi
non c'era
affatto:
d a l
m o m e n t o che
mancavano quel le
condizioni
senza
le
quali
neppure oggi
potrebbe avere migliore sorte di r icchezza
e
di
acume ,
se cioè
prima
che venissero a l m o n d o
le
lettere, prima
cioè
della
nascita
redo
_di Mercurio non esistevano q u e i fattori che
oggi
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 281/330
NorE
D E L T R A D U T T O R E 281
sono sempre presenti,
tanto
prossimi, quasi nascenti sulle
labbra
s t e s s e .
E
donde
è venuta alle lettere stesse la
legge
che ha consent i to di
co-
noscere
e d isseminate
nel l”uso linguistico
c iò
che
m a i
m e n t e prima
aveva
concepito,
né lingua pronunziato, né
orecchio
udito?
› › .
Con
profetica
po lemica
H a m a n n
ins eris ce la
voce
di
Lattanzio:
« ...certi letterati
accostandosi alla religione di Dio hanno
difficoltà
a credere, giacché,
abituati ad una prosa o ad una
poesia
curata e
ra ffinata,
spregiano c o m e rozzo il par lare
sempl ice
e
c o m u n e
della
Scrittura
divina e cercano
piuttosto
c iò che
accarezza i sensi, s i
lasc iano
persuadere
da
ciò
che
piace
e penetra
ne1l'animo per la
v ia del diletto.
Ma Iddio, ƒorgiatore della mente , della voce c della
l ingua,
non
pu ò
forse
parlare
con
eleganza?
Diciamo
piuttosto
che
la
divina
Provv idenza
volle
fosse privo d i splendore ciò
che è
divino, perché
ciascuno
potesse
com-
prendere ciò che gli
diceva
› › . Lattanzio,
Divinae
institutiones, lib.
VI,
c a p . 21 , 4-6.
Nel
cap. 1 0 del l ibro VI (12-14)
delle
s u e Div inae ins titu tiones
Lattanzio aveva già denunciata
la
falsità
della
tesi
d i
coloro
che a
spiegazione
de l l ”umana
società
avevano
favoleggiato un primigenio
stato
in
cui
gli
uomini,
sgorgat i
dal la
terra,
sarebbero
vissuti
in
bosch i
e
caverne, vittime degl i
assal t i d elle fi ere
fino a
che,
s pa v e nta ti d a lla vio-
lenza, s i sarebbero
riuniti
in una m u t u a associazione di di fesa. In
vista di questa al leanza d ifens iv a q ues ti ominidi da
prima avrebbero
m ani fes ta to a
cenni la
loro
volontà e poi avrebbero saggiato
i
primordi
di u n linguaggio e in seguito,
assegnando ad
ogni cosa un n o m e , sarebbero
riusciti
a
poco
a
poco
a m ettere a
punto
u no s trum ento linguistico.
A
costoro
Lattanzio replica
che « giomini
non
sono nati
q ua
e
là
su
tutta
la
superf icie
terrestre
c o m e
dal la
semenza
di
u n
drago,
come raccontano
certi poeti, bensì
che Iddio plasmò
un unico
uo m o
e che a partire
da quello tutta
quanta
la terra fu popolata d i
uomini :
proprio c o m e successe dopo
il
Diluvio: fatto questo
che nessuno s i
attenterà d i negare. Qualunque persona intelligente a
questo
punto
capirà che in
principio
non ebbe luogo alcuna convenzione
d el
genere,
né che m ai
ci
furono sulla terra uomin i c h e ,
al
d i fuor i dall”infanzia,
non
parlassero››_
ib .
(19-20).
Nell”ultima
proposiz ione
H a m a n n
anzi che
«
praeter infantiam
> › dice
«propter
infant iam›› ,
quasi si trattasse di uom ini
che
non parlavano
perché ancora
infanti.
2 1 9
Per
tre volte l 'angelo
d el
Signore,
invisibile
a Balaam e a i
suoi s erv i,
con
la
spada
sguainata
f e r m a l 'asina
su
cu i il profeta
cavalca, il qua le infine
reagisce
percuotendola . «Allora il Signore aprì
la
bocca
dell 'asina
ed
essa
disse
a
B a l a a m :
«Che
ti
ho
fatto
perché
tu
mi
percuota
per la
terza
vol ta? › › Balaam
le
r ispose:
«
Perché ti sei
presa
gioco
di
m e
Se avess i
u na
spada ti ucciderei
› ›
L'asina disse
a
B a l a a m : «Non sono io
la
tu a asina,
sul la
qua le ha i cavalcato fino ad
oggi?
Agisco
forse ab itua lm ente così? › › Egli r ispose:
< <
No › › Allora il
Signore aprì gli occh i
a
Balaam
ed egl i
v ide
l 'angelo
del Signore,
che
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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282 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
stava sulla strada
con
la spada sguainata.
Balaam
si
inginocchiò
con la
faccia
a
terra.
Numeri, XXII,
28-31 . « fu
ipreso per
la
sua iniquità:
u n muto g iumento ,
par lando
con voce u m a n a ,
impedì
la
demenza del
profeta››_
2
Pietro,
II,
1 6.
2 2 ° Una glossa di H a m a n n
(cfr.
N. III,
4 20 ) : «Dice
il Ficino:
' Sec und um
vero
Protagoram
sap ien t i ss imum,
hom i nem rerum omnium
esse
mensuram'
(Thaetetus, sive
de
scient ia) ; 'Quemadmodum Prota-
goras tradidit rerum
omnium
dicens
h o m i n e m
esse
mensuram'
(Cra-
ty lus,
sive
de recta nominum
ratione)››.
P L A T O N E , Teeteto
166d2-3:
«uétpov ra p
ëxaatov
fiuãw : I v a n
- : m v
ta
öv-:mv :tal
p x h
›› ,
PLATONE,
Cratilo
385e6
-
386a2:
<<å ' ›v1 tsp
How-ra-fópa;
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X é y m v “-:cav-:uv x p ~ n p . á . - : m v p.é¬:pov
elvat
ävzìpmtov -- c h e
äpa ola
ò lv
šuoì
tpalvntat
'tà
t tpá-yum-ra
[slv¢1.v.], ¬ : o L a . \ ' J - t a uš v
š crtw š uol ››,
2 2 1 Julien Olfray Lamettrie
( 1 7 0 9 - 1 7 5 1 ) :
il m ateria l ism o totale
espresso ne
L'homme
mach ine
(Leida, 1 7 4 8 )
gli
procurò
una
pubblica
condanna. Lo
accolse Federico
II ne ll'Acc adem ia
berl inese.
Apparvero
postumi
nel 1 7 52 ad Am s t e rd am 2
voll.
di Oeuvres
philosophique:
d el
Lamettrie
(che
f igurano nella
biblioteca
di
H a m a n n ) .
Le Système de
la
nature
d el
barone
Pau l
Heinrich
Dietrich
d'Hol-
bach
apparve in 2 voll. ad
A ms t e r da m
nel
1 7 7 0
sotto lo p se ud o n im o
di J . B. Mirabaud con il mentito luogo di
edizione < <
Londra › › . L'Holbach
( 1 7 23 - 1 7 8 9 )
fu a Parigi
la b and iera
di u n radicale
mater ia l i smo
attorno
a l qua le s i mossero i magg ior i
Enciclopedisti.
Un'annotaz ione
d el
28 ot-
tobre
1777
nel q uaderno di appunti (G . II,
29 )
mostra Hamann in
traccia
del
vero
autore
del
Système
(Cfr.
N .
V .
334, 29
s s . ) .
2 2 2 Pietro Mosca t i (1 7 3 9 -1 8 2 4 ) pro fes s ore a Pavia e
d a l
'7 2 m e d i c o
a
Milano
intrecciò
la
professione
con
v a rie a v ven tu re
politiche
nell”età
napoleonica. P etr. M os ca ti,
Von
dem
körperlichen
wesent l ichen Unter-
scbeide
zwischen der Struktur der Thiere und der
Menschen,
Goettingen,
1 7 7 1 .
(Cfr. Biga bibl. 1 0 9 / 2 0 2 ) .
2 2 3
Il
terzo luogo
citato
r ichiama Voltaire. Rimane aperta l°allusione
ad
un
quarto
personaggio
della
schiera
«
illum ina trice
› › .
2 2 4
«
Auquel temps l e s ƒouaciers de Lerné passoient le grand quar-
roix, menans dix
ou douze charges de fouaces à la ville». Rabela is,
Gargantua I, cap.
XXV.
(<<fouacier
› › equivale
a fabbricante
e
venditore di focacce) .
2 2 5
Una grandiosa imprecazione contro
l'a v a ra a m m in is tra z io n e
fiscale
organizzata da
Federico
II seguendo gli s c h e m i dell'illuminismo gall ico
s i
in ce ntra s u lla
vocazione
profetica
di
Ezechiele
e
il
suo
annunc io
del-
l 'assedio di G e ru s a l e m m e .
Ezechiele
I, 3 : «
la
parola
d e l
Signore fu
rivolta
a l sacerdote Eze-
chiele figlio
di
B u z ì, nel
paese
dei Ca ld ei,
lungo il canale
Chebàr .
Qui fu sopra di lui la
m a n o
d el
Signore › › .
Ezechiele TV, 1 5-1 6:
«Egli
mi
r ispose:
' Ebbene, invece di escre-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Norß D E L
T R A D U T T O R E
28 3
ment i u m a n i
ti
concedo lo sterco d i bue; lì
sopra
cuocerai il tu o
pane'. Poi soggiunse: “
Figlio dell 'uomo,
e c c o
io
tolgo
a Gerusalemme
le ris erv e d el pane; mangeranno
il pane a razione e con angoscia
e
berranno
l ”acqua
a mi s u r a in
preda
al l 'af fanno; così, m a n c a n d o pane
e
acqua,
langui ranno
tutti
ins ieme
e
s i
consumeranno
nella
loro
iniquità
'
› › .
Si
profila l'immagine
bestiale del
pubblico che tutto
inghiotte
fino
a
crepare,
a
cui
si volge la prima dedica dei Memorabili rocratici
(cfr.
N. II, 59 ,
24/26)
e che
nasce
da
Daniele
XIV,
27 : «Daniele
prese
allora pece, gra ss o e peli e li fece cuocere e li
gettò
in bocca a l drago
che li inghiottì
e scoppiò; quindi
soggiunse:
'Ecco
che
cosa
adora-
vate
'› ›
cui s i mischia
la
poco
nobile
immagine del
principe indicato
con
un
Vespasiano
aneddotico.
Stupidità rispetto a i valori e
avidità
di beni materiali: Arabi
e
Cretesi
sono
gli stranieri
che
presiedono
a ll'im pianto fiscale
prussiano
sul la
base
di: «I Cretesi
sono
sempre bugiardi, m a l e
bestie,
ventri
pigri».
I Tito I,
12.
Cucina e nutrizione
paiono
essere in
ana logia con cultura e vita
spirituale: al d i là d i
una
povera cultura contadina tedesca
(piatti
f reddi
e
un piccolo
Federico
evangelicamente
nato
in
stalla
e
nutrito
a lla b uona
con il
cucchia io
di legno) e delle raffinatezze f rancesi
( cuoch i
e pen-
dag l i da
forca
fr. Rabela is, cap.
23
del libro
V
e
il ghiottone sui-
cida Apicio
d educazione di corte)
la
sostanza
che a l im enta
la
vera
vita spirituale
viene
dal la tradizione
materna volta
ad
u na fede
in -
fantile:
«C h i
non accoglie
il
regno d i Dio
come
un bambino, non v i
entrerà».
Luca XVIII, 1 7 .
2 2 °
D. H u m e
fu oltre
che
noto per la s u a
critica
al
concetto
d i
causal i tà,
autore
di
una
History oƒ
Great
Britain
( 1754 -61 )
e di
The
natural
History
of Religion
( 1 7 5 7 ) .
2 2 7
L'a ccenno a lla
ghiandola
pineale,
proposta da
Cartesio
c o m e
punto
d i
collegamento
tra
anima
e corpo,
consente
(giocando
sul
termine
ghianda-ghiandola) di ritornare nella
polemica
contro Pamministrazione
della
Prussia
afiidata
da Federico II ai Francesi.
2 2 5 Marco Aurelio Antonino ( 121 -180 ) im peratore e seguace della
fi losofia stoica è
figura
di Federico II di
cu i
s i
fl ag ella la
corte
berl inese
libertina
(Sodoma-Samar ia )
e
la
politica demogra f ica a scopo
bel l ico.
H a m a n n c rudamente r iduce a
funzione biologica
ogni esaltazione erotica,
m a g a r i
artificiale.
Il te rm ine preso da
Rabelais
(lib. III, cap. 8 ) e
la
definiz ione fornita
dall'Autobiografia di Marco Aurelio (lib. VI, cap. 1 3 )
concorrono
nella
riduzione biologica
del m o m e n t o amoroso .
Il
periodo seguente
(com-
prese
le note
IX
e
X )
insiste
nel l 'accusa
di
libertinismo
rel igioso
e
mora le
contro
Federico II (Salomone) ,
cu i H a m a nn
attribuisce gli Entre-
t iem-
.m r l'Art
de
Regner,
divise: en
cina
.voirées
(1 7 66) , d a lla
cui
Seconde soirée de la religion (pp. 4 -9 ) --
a
quanto r i ferisce il
Nadler
(III,
4 2 1 ) _
è
r icavata la cinica sentenza riportata dal la
nota
IX.
L'aneddoto
l upanaresco in
cu i
l`imperatore Demetrio r ivendica, rivol-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 284/330
28 4 sciurrl sUL
L I N G U A G G I O
gendosi
alla
flautista Lamia, le
superiori
doti
generative
del sangue
reale, proviene dal la nota H. alla voce Demetrius
d el
Dictionnaire
birtorique
et
critique di Pierre Bayle, III ed. Rotterdam,
1720 (cfr.
Nadler , loc.
cit.).
L”aneddoto
serve
a
concludere
il
lungo
diver tiss em ent sul le
ghiande
in
cu i
si sfoga il sarcasmo contro il
libertinismo
importato da Fede-
rico
II.
Il termine
«ca t héch i s me de la raison › › è
attribuito
alle
opere
dei filosofi a
p.
VI dell” / l11ant-propos
dell'Extrait
d u
Díctionaire
bitto-
r ique
et critique d el Bayle
edito
a Berlino nel
1765 .
2 2 ° Salmo CXXIX,
6:
«
Siamo come l 'erba dei tetti».
Geremia III,
24 :
«L'infamia ha divorato fino dal la
giovinezza
il
frutto
delle
fat iche
dei
nostri
padri,
i
loro
greggi
e
i
loro
arm enti,
i
loro
figli e le loro figlie › › .
2 3 °
Sotade: poeta del
IV-III
secolo d i proverbiale licenziosità e a g -
gressività.
2 3 1 Genes i III, 24 : « Scacciò
l'uomo
e pose
ad
oriente
del
giardino
di Eden i cherubini e la fi a m m a della spada
folgorante,
per
custodi re
la via
all'albero
della vita › › .
2 3 2
Erode
Attico
(101-177)
sofista,
maestro
d i
Marco
Aurelio,
è
q u i
figura
di Federico II.
2 3 3 «
Diventate banch ier i
abili
› ›
Johann
Alber. Fabr ic ius ( 1668-1736 )
erudito
classicista autore
del Codex
apocrypbus
N ov i Testamenti in
3
voll.
( 1 7 0 3 - 1 7 1 9 )
da cu i
è tratta
la
citazione.
2 3 4
L'allusione
è
_econdo
la
congettura
d el
Nadler
_-
a l verso
39 9
delle
Metamorfosi
I d i
Ovidio,
dove
è
narrata
la
palingenesi
degli
uomini
rin as ce nti d a i sassi,
che
Deucal ione
e Pirra
s i
gettavano
secondo
il
co m a n do divino dietro le
spalle
senza
guardare:
«
Discedunt velantque
caput tunicasque
recingunt
Et / ' u s s o x lapides
s u a
post vestigia mi t tunt › › .
7 - 5 Scrive
Montaigne
nel
luogo cita to
dei suoi Essais:
«]'ayn-le
l 'alleure poetique à sauts et à
gambades.
C'est un art,
come
dit
Platon,
leger,
volage,
demoniac le
› › .
B 6 P L A T O N E ,
Ione,
53 4
b : «cosa lieve
è il
poeta ed alata
e
s a c r a › › .
2 3 7 Circa questi
«eletti
› › il r iferim ento non è chiaro; c irca l'aned-
doto sott inteso il Nadler
(III,
422) s i
chiede:
«È il
passo
di Ra-
belais (libro
III,
capp.
2-4) in cui Panurge
si
dif fonde nell” illustrazione
del sacrosanto ruolo del
debitore?
› › .
2 3 8
Nicolas Beauzée
è
autore d i una Grammai re génerale ou
expo-
sition
ra i ronnée
des
é l émen : d u
langage
edita
in
2
voll. a
Parigi
nel
1 7 6 7 .
Di Jacob Harris ( 1 7 08 - 1 7 8 0 )
s i ricorda
H e rm e s ,
or
a
pbilosopbical
Inquiry concerning
language
a nd un iversa l G r a m m a r ,
London,
1752 .
2 3 9 Thomas Brown (1605-1682) fu medico ricco d i interessi
archeo-
logici e
filosofici, in cu i s i
profila l'in te re s s e b a c on ia n o
per la
ricerca
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 285/330
N O T E
D E L T R A D U T T O R E 28 5
empirica
e
per la critica
delle
tradizioni favolose. Destò scalpore la
s u a
Religio
medici (1642).
Il
suo scritto principale è Pxeudoxia Epidemica,
or
inquiriex
into
very
m a n y received tenentr and c o m m o n l y accepted
tbrutbs del 1646:
nella
biblioteca hamann iana figura una copia da ta ta
1650
(cfr.
Biga
bibl.
96/8);
il
Nadler
(III,
422)
cita
una
t raduz ione
tedesca di Christian
Rautner
del
1680 .
2 4 ° Nel XXV cap. (§ § 61-62)
d el
libro
I
delle Tuxcu lanae
disputa-
tioner
Cic erone pone la d o m a n d a circa la natura
del
pensiero:
«Che
cosa è
quel la
forza che in ves tig a c iò che è nascosto, che
viene
detta
inventiva o pensiero? Ti pare
e s s a
costituita da
questa vita
terrena
m orta le
e
caduca
e di tale natura ti pare essere
chi
per
primo
impose
u n
n o m e
ad
ogni
cosa
_
atto
che
parve
a
Pitagora
segno
di
u na
sapienza s o m m a- chi raccolse in unità e chiamò ad
una
vita sociale
gli
uomin i
sperduti,
o
chi concluse nell'arco d i
poche
lettere i
suoni
della voce
che parevano infiniti, o chi fissò e descrisse
le
orbite,
gli
avanzament i ,
le staz ioni degli astri erranti? › › .
De lg Nature (-:ñç q › ú o ' t - : m g ' ypauparsùç 'ñv 'tòv xåkauov å r toßpšxwv
à ú v o u v Suid. De Ari.tt.), à Amsterdam:
chez E. va n
Harrevelt. MDCCLXI.
(8°,
pp.
456) .
Il
saggio
attribuito
a
Iean
B.
René
Robinet
( 1735-1820 )
fu il
tema
delle Näscbereyen hamanniane del 1762 (N . II, 188
s s . ) .
Hamann recensì
il
II vo lume
del
De la Nature (1763, pp. 443 in 8°,
Amsterdam)
nel
n u m .
4 del
1 3 febbraio
1764 delle «Königsbergsche
Zeitungen›› (cfr.
N.
IV, 271-272) . L'opera
d el
Robinet ra ggiuns e nel
176 6 il
4 °
vol.
N el Königsberger Notizbucb
(56)
è registrato uno schema per
c a -
pitoli
d el
saggio
De la
pbiloxopbie
de
la Nature .
(Nunquam
aliud
N a-
tura ,
aliud Sapientia dicit.
Iuven. XIV.), T o m . I
A m s t e r d a m ,
1 7 7 0 .
Riportiamo i passi d i
Filone Ebreo su ggeriti
dalla nota haman-
niana (che s i
riferiscono
alla
creazione
dell'uorno
e alla
sua n atu ra n ella
prospettiva
bibl ica).
L'edizione
a cu i si ri fanno i numer i delle
pagine
indicati
da Hamann
è
la seguente: C D I A Q N O Z IOYAAIOY ZYFFPAMMATA.
Pbilonir Iudaei,
o m n ia
quae extant
opera. Ex accurat iss ima Sig ismund i
Gelenii, et aliorum
interpretatione,
partim ex Adriano
Turnebo,
pro-
fessore
regio,
e
christianissimi
regis
bibliotheca,
partim
a Davide
Hoescheli ex Augustana, edita
et
illustrata Francofurti . Apud ]ere-
m i a m
Schrey
et
Heinrichi ]oh. Meyeri
Haeredes .
Anno
MDCXCI.
p. 1 7
B-C:
De
mundi opificío:
C o m e
ch i
fa
u n invito a u n convito
o
a uno spettacolo si preoccupa che
prima
dell”arrivo
dell'ospite tutto
sia
preparato «
cos ì a nche il
Signore dell'Universo
intero, c o m e
fosse il diret-
tore di
mensa o
d ei
giochi ,
a l
m o m e n t o
di ch iamare l ” u omo a l
convito
e
allo
spettacolo
preparò
tutto
c iò
che
era
relativo
a i
due
av ven im enti,
affin-
ché l'uomo, entrato nel m o n d o , t rovasse u n convito e
u no
spettacolo dav-
vero divino › › .
p.
3 2
E:
De mundi
opificioz «
Se def in iamo il
nostro
capost ipi te
non
solo
primo u o m o , m a solo cittadino del m ondo, d ic ia m o
la
verità;
il
m o n d o era per lui
infatti
casa
e città
› › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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286 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
p. 34 B:
De
m u n d i ojz'/icio: « È giustis sim o
a s s e g n a r e al
pr imo uomo
anche Fim pos iz ione
d ei
nomi:
è questa infatti opera
di sapienza
e
di
regno › › .
p. 1 7 8
C:
De
eo, q u o d deteriur potiori insidiari roleat: La
parola
obbedisce
alla
mente
così
come
Iddio
volle
che
Aronne
fosse
lo
stru-
m ento della
mani festaz ione sensibi le d ei
pensier i che Egli r ivelava a
Mo s è : < < Fece infatti s t rumento di
tutto c iò
di
cui
s i a m o c o m p o s t i la
voce
articolata › › .
p. 1 48 E:
De
racrificiis Abelis et
Caini:
«Togliete una
particella
dal le primizie d el vostro pane fermentato, la separarerete
da l resto.
Questo
fermento
_per
dire
la verità _
propriamente
s i a m o
noi,
[nati]
in
seguito
alla
riunione
e
fus ione
di
più
essenze,
perché
ne
s i a m o distinti › › .
2 * Alle tesi rousseauiane ed enciclopedistiche attorno al fonda-
mento
della
società
umana,
d i cui
il
linguaggio
è fattore
prim ario,
I - Iamann contrappone la Bibbia, qua le «
alteste
Ur/eunde de: Menrcben-
ge_tc/vlecbts»
per usare il te rm ine reso noto da Herder di lì a poco:
«'Porrò inim icizia
tra te
e
la
donna,
tra la
tua
stirpe
e
la
stirpe di
lei:
ella
ti
schiaccerà
il
capo
e
tu
le
insidierai
il
calcagno
'.
Alla
donna
disse: 'Moltiplicherò i tuoi dolori e
le
tu e gra vid anze, con dolore
partorirai
i figli.
Verso
tu o marito ti porterà l'istinto, ed egli ti asser-
virà'››.
Generi
III, 15-16.
2 4 2 Nel
corso
della storia la c rea tu ra è a ss oggetta ta a l m a l e : Ro-
mani , VII,
18-19:
«C'è in m e il desiderio
del
bene, m a non la
capacità di
attuarlo:
infatti
io non com pio il bene che voglio
m a
il
m a l e
che
non
voglio
›› ;
ib.
VIII,
19-23 .
«La
creazione
stessa
attende
con
impazienza la r ivelazione dei
figli di Dio;
essa infatti
è
stata
sot-
tomessa
a lla ca du cità
non
per suo volere, m a per volere di lui che
l'ha assoggettata
e
nutre
la
speranza di
essere liberata
dal la schiav i tù
della corruzione Sappiamo
infatti
che tutta
la
creazione soffre
e
g em e
fino ad oggi nelle doglie del parto, e anche
noi,
che
possediamo le
prim izie
dello spirito, gemiamo interiorm ente aspettando l 'adozione
a
figli e
la
redenzione d el nos tro c orpo › › . Nel corso tem pora le
la
parola
stessa
è
oppressa
d a i
tiranni,
che
servono
il
nemico ,
con
la corruz ione
e la pau ra :
così
Filippo il M ac ed one to ls e
con il
denaro la pa ro la al-
l'Oracolo di
Delfi
e a Demostene
e
Tacito
soffocò in cu o r suo lo
sdegno
al cospetto
della corruzione
dell 'im pero
d i Roma. Nadler
(VI,
355) suggerisce u n raffronto con il cap. 56 del libro 4
dell”opera
di
Rabelais .
2 4 3 Giovanni I, 1 :
« In
principio erat Verbum et Verbum erat a pu d
D e u m , et
Deus
erat
Verbum
› › .
1
Giovanni
I,
1 :
«
Quod
fuit ab
initio,
q u od a u d iv im u s , q u od vidimus ocul is nos tris , q uod
perspex imus et
manus
nostrae
contrectaverunt
de verbo vitae». Romani X, 8 e
Deuteronomio 30, 14 :
«Questa parola
ti
è
vicina;
nella
tu a
bocca
e
nel
tuo cuore».
Matteo
XIII,
31 -33 :
«Disse loro un”al t ra
parabola:
' Il
regno dei
cieli s i pu ò paragonare a u n granellino di senapa, che
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Noris D E L T R A D U T T O R E 28 7
un uom o prend e e semina nel suo
campo. Esso
è il più piccolo d i tutti
i
s e m i m a,
u na
volta
cresciuto,
è
più
grande degl i altri legumi
e
diventa
u n albero,
tanto
che vengono gli uccel l i
d el c ielo e
s i annidano
tra
i
suo i rami'. Un'altra parabola disse loro:
“Il
regno
d ei cieli si
può
paragonare col
lievito
che
una
donna
ha
preso
e
im pas ta to
con
tre
mi s u r e di farina perché
tutta
fermenti ' › › .
2 4 4 Nadler
(III,
423 )
c i
r i ma nda
all'inizio del
capitolo 22
del
3
libro dell 'opera di Rabela is, dove Panu rge dichiara: «Il m e s d i t de
bons Peres mend ians Cordeliers
et Jacob ins ,
qui
sont
les deux
hémi -
sphaeres de la
Christianté,
et par la
gyrognonomonique
circumbil iva-
gination desquels ,
c o m m e
pa r
deux
fi lopendoles
coelivages,
tout l'auto-
m at i c
metagrabo l i sme
de
l ”Ecl ise roma ine ,
soy
sentente
embure lucoquuée
d'aulcun baragovinage d'erreur ou d'haerésie,
homocentricalement s e
t rémousse
› › .
Il termine artificioso
e burlesco
n a s c e dall'unione dei
termini
ud-
- m u - o ç (
= vano, sciocco), Y p å o fi i v (= scrivere), ß ° M š E w
(=
gettare): quindi
q ua lcosa com e «buttar
fuori
per
iscritto
stupidaggini», «cicalare per
iscritto
› ›
2 4 5
Yvetot in
N o r m a n d i a ,
presso
Caux ,
fu fino a l
1681
u n
principato
indipendente,
R e a m e proverbialmente sonnacchioso a detta
di J . Simon
(J .
G .
H a m a nns Sc lv ri/ ten zur Sprache, Frankfurt a . M. 1 9 6 7 , p.
245) .
2 4 4
Allusione
a l mauso leo
fatto
erigere da
Federico
II nel cimitero
di Pisa
all'Algarotti.
2 4 7 Maximilien de Béthune duca di Sul ly
(1560-1641 )
impress ionò
H a m a nn per
i
suo i
progetti amministrativi
aflidati
a i
Mémoirr
des
rage:
et royalle:
Oeconomies
d'E:tat
de Henry
le
G ra nd , A m s terd am 1634-33,
3 voll.
Dal II taccuino di Königsberg
(cfr.
N. IV 307 /29 -38 e
308 /23 -27 )
risulta che
in
data 11 ,
1 7
e 20
luglio
1772
Hamann
redasse uno
schema
riassuntivo per capitoli
rispettivamente
dei
tre
vo lum i dell'opera del
Sul ly di cui il
II
vol. risulta edito
a
Parigi nel 1662.
Il
titolo
d el
I t o m o
riportato
è :
Memoi res des : age : et royales
O e c o n o m ie r
d'Ertat
domertiquer,
politique:
et
militaires
de
Henry
etc.
et
der rervitutes utiles, obeisances convenables et administrat ion loyale
de
Maximilien
de Bet/June. Nunquam marcescet virtus, à Am ste lredam
chez Alet inosgraphe de [?] et Graphexeilon
de
[P] à l 'Enseigne des
3
Vertus
couronnées
d'Amaranthe
folio
p.
502
I
progetti
di
Giuliano
l'Apostata contro i Parti abitanti agl i es t rem i confini orientali dell'Impero
palesemente
designano l 'azione finanziar ia
e
culturale di Federico II
a i
danni degli
onesti
Lu tera ni d i
Germania.
2 4 8 Gli
Entrepreneurs
à l 'en.teigne
de
trois
Vertuer
couronnéer d'A-
rnarantbe sono
ovviamente
i
capi
dell 'amministrazione prussiana ispirata
alla
finanza francese
s imboleggiata
d a l Sul ly, a cu i s i al lude
r i ch iamando
l'editore
d ei
Mémoirr secondo l ”edizione da
noi
c ita ta nella nota
pre-
cedente.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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288
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
2 4 4 b i s Il
calembour d i Pisa-pisello-Pisone
(c ui H am a nn aggiunge
l'altro
sul cimitero
pisano e
regiomontano)
è
nel
titolo e
nel
luogo
d i
edizione
d i una esercitaz ione faceta d i Ka rl Heinrich
Rappolt
(1702-1753) prc»
fessore
d i fisica
a Königsberg,
buon latinista
e
maestro d i Hamann :
Cai
Herenni i
Rapidi
(Car.
Henr.
Rappo lt) P is on ir
Sermo
ad
Pisones,
Pisae Aestiorum 1 7 4 0 .
La
«Pisa dell 'Est›› è Königsberg: è chiaro nel titolo l'accenno
all'Ars
poetica
d i Orazio (II Epist.
3
« a d Pironer
› › ) .
2 4 9 Il primogenito d i
Hamann
nato il 27 settembre 1769.
5°
Karl
Gottlieb
Guichard
( 1 7 24 - 1 7 7 5 ) poliglotta e
latinista
fu
di
professione
militare:
autore
di Mémoirer militaires s u r le x Greci '
et
les
Ro m a i n s
( 1 7 5 8 ) . E bbe
il
soprannome
di
Quintus
Icilius
da
Federico
II
della
cui corte fece parte
come
ufficiale e dotto.
2 5 1 2 Timoteo II, 1 9 : «Tuttav ia
il
fondamento
gettato
da Dio sta
sa ldo e
porta
questo sigillo:
“ Il
Signore
conosce
i
suoi'
e
ancora ' Si
allontani dall' iniquità chiunque invoca
il
nome del
Signorei».
Lettore,
salute
2 5 2 Sono appunti a l saggio herder iano sull'origine
d el
linguaggio pre-
miato dall 'Accademia
d i
Berlino:
nel
frontespizio
la
citazione
del
Salmo CX X dichiara
che
s a r à un attacco
penetrante e
bruciante,
m a
le
citazioni
di
Pindaro
e di
Orazio assicurano rispettivamente che
s a ra nn o os s erv a te
le regole
d ella lea ltà
e
che non s i
discute
il
merito
d i Herder
alla
palma.
N el cantare la v itto ria d i Sogene
nella
VII Nemeica Pindaro ritorna
su
certe critiche
e s p r e s s e nel VI
Peana
che
avevano
irritato quell i d i
Egina,
compatrioti
del
vincitore:
è
una
situazione
parallela
a
quella
d i
Hamann
nel lodare
Herder vincitore presso l 'Accademia
berl inese,
certo
non
cara a H a m a n n . Il
passo
citato
è
tratto dal la
fi ne
della 4' strofa
della VII
Nemeica
(vv . 1 03 /1 06) : « . . .giuro
d i non passare il lim ite
nello scagliate, c o m e u n bronzeo dardo, la
m ia
guizzante parola › › .
Nella X Satira del
I
l ibro (vv.
48-49)
Orazio
torna sulle
critiche
già e s p r e s s e sulla poesia d i Lu cilio
nella
IV Satira dello s t e s s o l ibro
e
assicura
«
c o m u n q u e non
oserei
strappargli
quel la
corona
che
con
ta nta lod e
porta
piantata in capo › › .
Nel frontespizio sono pure tracce della
compos iz ione
e della
manca ta
edizione
dello scritto. La data di comp le tamento
d el
saggio « m e s e
del vino
1 7 7 2
› > è
confortata dal la lettera a Herder
del
6/7
ottobre
1 7 7 2 .
Il
luogo di s tampa è sopperi to
da un'allusione
a l Nicolai,
editore
della
«Al lgemeine deutsche Bibliothek>› cu i Hamann offrì
a
m o'
di sfida
il
pericoloso
manoscritto
già
decl inato
da i
librai
regiom ontani.
Il
titolo
«Mago
del
Nord
› ›
r ich iam a
K.
F.
V.
Moser ,
a cui
r isale,
e a l q u a le H a m a n n aff idò
il m anos cr itto
rifiutato in deposito, ch iaman-
dolo a test im one
della
v icenda.
Una Nota del Nadler
(III,
425) ci fornisce una
glossa d'autore
alla
f rase
d el
frontespizio «Messo per iscritto
d a l
M a go
d el
Nord
e c c .
› ›
che propone
la variante:
«
Un f rammento
del
Signor
Giov. Giorgio
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Nona D E L T R A D U T T O R E 28 9
H a m a n n _detto il Mago del Nord _
esidente
a l n u m . 7 58 delle
F o s s e Vecchie a Königsberg in Prussia. Stampato
all'Inferno
d i propria
m a n o
d a l Dott.
Faus t
sotto il suo m ante llo , 1 7 7 2 › › .
2 5 3
< < ...la voce è segno di dolore e di
piacere
e la
posseggono
(tutti)
gli
altri
animal i
_
a
loro
natura
infatt i
è
arrivata
al
punto
che hanno
la
sensazione
del
dolore e
del
piacere e possono darsene
comun icaz ione
tra
loro; la
parola
però
è determ ina ta a
mani fes tare c iò
che conviene e c iò che
non
conviene e di
conseguenza
anche il giusto
e l'ingiusto:
è
proprio infatti degl i uomini
a
preferenza
degl i
altri
ani-
ma l i l'avere in esclusiva il senso del bene e del male, del giusto e
dell'ingiusto
e di
cose del
genere › › Aristotele, Politica, lib. I, cap. I,
1 1
(1253a ) .
Il
l inguaggio
secondo
Aristotele
genera
la
famiglia e lo
stato.
< < ciò che si fa
udire occorre
che s i a
animato
e
fornito
d i
fantasia:
giacché
la
voce
è
un suono significante › › . Aristotele,
De
an ima , lib. II,
cap. 8 (420 b) . La
voce non è
un
suono
qualsiasi
come
la tosse.
2 5 4
Le esc lamaz ion i
dolorose
sono d el Filottete di Sofocle (vv. 745 -
7 4 6 ) ; l'intenzione ammirativa è tratta
d a l
Pluto di Aristofane (v .
8 9 5 ) .
2 5 5 « . . .anche
le parti
delle piante
sono
organi , m a affatto sem-
plici
› › .
Aristotele,
De
an ima ,
lib.
II,
cap.
II,
1
(412
b).
2 5 6
«
Il
cittadino
non può e s s e r e semplicemente meglio definito
che
d a l fatto di partecipare alle funzioni
giudiziarie
e di autorità». Ari-
stotele,
Politica lib. III, cap. I,
4
( 1275
a) .
2 5 7 «Sono viventi civili quell i per cu i c'è un
unico
lavoro
comune
di tutti che non fanno tutti gli animali
del
gregge. A
questa
specie
appartiene
l'uomo, nonché l 'ape,
la
vespa, la formica,
la
gru › › . Ari-
stotele,
De
historia
an im a l iu rn
I,
1
( 1 1 ) .
2 5 5
Salmo
XXII, 7 : «
Sono
un verme non un
uomo:
in famia degli
uomini, rifiuto
d el mio
popolo › › .
2 5 9
G iac o m o
I,
25:
«Chi invece fissa lo
sguardo sul la
legge perfetta,
la
legge
della
l ibertà, e
le resta
fedele, non
come
un ascoltatore
s m e -
m o ra t o m a c o m e u no che
la
met te in pra tic a, q u es ti troverà
la
sua
felicità nel praticarla››. Dal testo di G i a c o m o qui
riportato
H a m a n n
ha
tratto
la
frase:
< <
ch i
invece
fissa
lo
sguardo
sul la
legge
perfetta,
la
legge
della
libertà ques t i
è
poeta ques t i sarà
beato
nell'attuazione
di
essa
› › .
2 6 ° «la
m i m i c a è in na ta negli uomini fi no dall'infanzia e si distin-
guono
dagl i
altri
animali
proprio per il fatto che c 'è questa
estrema
mimeticità e i primi apprend im enti
vengono
fatti a ppu nto per m i m e s i ,
senza
dire che tutti
gli uomini t raggono soddisfazione dal la m i m e s i .
N e
è
test im onianza c iò
che
di
fatto
avv iene:
s e
infatti
osservando
anche
cose spiacevol i , t ra iamo piacere
dal la considerazione
delle
immagini più
fedeli di esse:
m a g a r i
figure di an i m a l i orrendi e di cadaver i . Il m o-
tivo
è ancora
che l lapprendere
è
gradito assai
non
solo
agl i
a m a n t i
d e l
sapere m a
ugua lmen te
a
tutti
gli altri uomini,
anche
s e ne
parte-
c ip iam o
per u n tem po breve. G o d i a m o
alla
vista delle
immagini
infatti
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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2 9 0
sciurrr
s U L L I N G U A G G I o
proprio perché guardando s i
impara
e si induce ciò
che
è ogni singola
cosa:
ad
esempio
che questa
è
quel la
cosa
› › . Aristotele,
Poetica, IV,
2-6 (1448
b) .
261'«l'anima
è
dunque
come
la m ano: la
mano
è
lo
strumento
degl i
strumenti, l'intelletto
è la
forma
delle
forme,
la
sensazione
è
la
forma
d ei
sensibili». Aristotele, De
a n i m a ,
lib. III, cap.
8
(432 a) .
Abb iamo
corretto
l'errata indicazione
d i Hamann
alla
fine della cita-
zione (Ibid. 8 ) che r imanderebbe ad u n passo inesistente
della
Poetica.
2 6 2
L'Encyclopédie, ou Dictionnaire
raisonné
des
sciences,
des
arts
et
des
mét iers ,
pa r
une
societé de
gens
de lettres apparve in 28
volumi
a
Parigi
d a l
175 1
a l
1 7 7 2 .
Le
Q ues tions su r
l'E nc y clo pé d ie , p a r
des
amateurs furono
edite
a
Ginevra
attorno a l
1770 -71 e
vengono connesse
con l'opera d i Voltaire.
2 6 3
L'Inquíry
into the H u m a n
Mind
on
the
Principles
o ƒ Common
S e n s e d i Thomas
Reid
(1710-1796)
aveva
la
sua
prima
edizione nel 1764.
2 6 4 «tutte le c o s e divenienti infatti dipendono dall'entelechia ››.
Aristotele, De
a n i m a ,
lib.
III, cap. 7
(431 a) .
2 6 5
C I C E R O N E , Tusculanae disputationes, III, 5 (11 ) :
«Quando
si
dice
di qua l cuno che
non
è più
padrone
di sé, s i vuole proprio dire
che
non
è più sotto il controllo della
mente ,
cu i
la natura
ha
af f idato il
governo
dell 'anima
intera».
CICERONE,
De
natura
d e o r um ,
II, 1 1 : «È
necessità
che ogni na-
tura,
che
non sia
separata e semplice
m a
unita e connessa
con le
altre,
abbia in s é un
principio
direttivo: come
la
mente nell 'uomo e qualcosa
d i
simile
alla m ente
nelle
bestie
Chiamo
principio
direttivo
ciò
che
i
Greci
chiamano n r w - O v w ö ç z nulla
in questo
campo può né
deve e s -
sergl i
superiore».
Marc i Antonini Philo so ph i Co m m enta rii quos ipse sibi scripsit,
(Lipsia
1775)
p.
7 3 :
«Le c o s e
in
s e s t e s s e non
possono in
alcun
m o d o
raggiungere l'anima, né
hanno
adito
alcuno
ad essa, né
la
pos-
sono
alterare o
muovere
› › .
G.
SALLUsTIo CRIsPo,
De bello
Iugurtbino,
I,
3:
«
Duce
e
generale
della vita
degl i
esseri
mortali è lo spirito › › .
2 4 5
Il
t ema
del
c a m p o e
d el
seme sembra unire
all'allusione
evan-
gelica in
cui
culmina
il
periodo un r ichiamo alla fecondità
dei
s e s s i .
Matteo XIII, 24-30: < < ...e il regno dei
cieli s i pu ò
paragonare ad
u n u o m o che ha
seminato
d el
b u o n seme
nel
suo
campo .
Ma ment re
tutti dormivano
venne
il suo
nemico , sem inò
zizzania
in mezzo a l
grano
e
se
ne
andò
› › .
Matteo
XIII,
37-39:
«Colui che
semina
il
buon s e m e
è il Figlio
dell'uomo. Il c a m p o
è
il m o n d o . Il s e me b uo n o sono i figli
d el
regno;
la zizzania
sono i
figli
del
mal igno , e
il
nemico
che l'ha
seminata è il
diavolo . La mietitura rappresenta la
fine
del m o n d o , e i
mietitori
sono
gli angel i › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Norß D E L T R A D U T T O R E 29 1
Matteo
XIX,
23-25.
« ...il regno dei cieli
è
simile a un re che
volle fare i
conti con i suo i
serv i
› › .
2 4 7
1 Corinti III, 6-9: «Io ho piantato,
Apollo
ha
irrigato, m a
è
Dio che ha
fatto
crescere. N é ch i pia n ta , né ch i
irriga è qua lche
cosa, m a è Dio che fa crescere. Non c 'è dif ferenza tra
ch i
pianta e
chi
irriga,
m a
ciascuno ricev erà la
sua mercede
secondo
il
proprio
lavoro. Siamo infatt i
collaboratori
d i Dio
e
voi siete
il
campo d i Dia,
l'edificio
di Dio › › .
2 5 3 < < è
ardua
im pres a c on tra s ta re
chi
ha già vinto › › c o m m e n t a
Orazio rassegnandosi al
suo
assillante interlocutore ai
versi
42-43 della
IX Satyra del
I
libro.
2 5 9 « [Ci sono certuni
_
dice
Orazio
nella I O de del
I
libro
(vv. 3-6) _ cu i fa piacere essersi riem piti d i
polvere
in Ol impia ; e
l'a vere sfiora to
la meta
con
ruote
scottanti e
la
distinzione
della palma
li
fa
sentire i padroni
del
mondo, addirittura dèi ] ››.
Orazio
ritorna sulla
vanità degli onori nella
I Epistola
del li -
bro I a
Mecenate
(vv. 4 9 - 51 ) : «Per crocicchi
e villaggi
chi
è
quel -
l'atleta
che
abb ia
fondate
speranze e s ia nella
condiz ione
di vincere
senza
fat ica
che
rinunci
a lla corona
o lim pica?
› › .
2 7 ° Per citazioni e
parafrasi
è riportata
la
tesi d i Herder nel
saggio
Ueber Ursprung der
Sprache,
cfr. ed. Suphan,
Vol.
V, p.
27
ss.
2 7 1 Il Nadler pensa
di
identificare
nell'«arciprete›› Ludwig
Ernst
Borowsk i
(1740-1831) , divenuto nel 1770
superintendent
e più tardi
vescovo evangel ico,
autore
di
una Darstellung
des
Lehens
und
Charaleters
Immanuel Kants rivista
da
Kant stesso
e
pubblicata
nel
1 8 0 4 ,
e
nel
«
predicatore
di
campagna
› >
il
turbolento
Johann
Heinrich
Schu lz (1 7 3 9 -
1823) resosi più tardi
noto
per scritt i
scandalistici
tanto da
e s s e r e
detto il «predicatore dell'ateismo›› (cfr. N. VI
1 21
0 9 9 ) .
2 7 2 Histoire des douze Césars de Sveton, traduite par Henry
Ophelot
de
la Pause:
avec des
Melanges phi losophiques et
des
Notes. à Paris
[1] 771 gr.
8
en 4 tom es. Nel Königsherger Notizhuch II.
(38)
Hamann
annota
dopo il titolo:
«Pre face .
Les langues
s ont peu t-etre c o m m e
les
signes
de
l'Algebre, qui
etendent
les
Vues
d u
Geomet re
qui
s'etudie
à
ces interpretes››. A
p.
XI-XII
definisce il francese «cette langue
heriseé celu i
de
Bolingbroke et de
Shaf tesbury › ›
p. XII.
I
Melanges
phi losophiques ne cost i tu iscono 29
capp. dei
quali
l'ultimo
s i intitola:
Des hom m e s
de
Lettres qui ont fleuri sous le regne des douze Cesars.
Vol. IV: «Aper Orateur
celebre
le Fontanel le de son s iecle.
Charm ins des bains froids, Demosthene am i de
la
verité › › . Riprende
la
polem ica del
patriottismo
tedesco
contro
l ”esot ismo
di
u n
«impe-
ratore
cinese
› › ecc. fautore di nuove lingue
e
credenze all'ultima m o d a :
è implicita u na
reazione
all'Ellenismo
avanzato quas i a
surrogato
d el
Cr is t iane s im o.
2 7 3
Il ciar latano
( W E P U O M Y O Q : Atti
XVII,
1 8 ) ,
che
la tol leranza im-
periale pare avere protetto d alla c ollera
d el
cielo,
non
è Voltaire,
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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29 2
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
autodefinitosi
« citoyen
du m o n t
Krapac
› › , m a C(hris tian) T(obia) Da m m
(1699-1778) , che nelle
annotazioni
alla
sua
traduzione d el
Nuovo Testa-
m e n t o
( 1 7 6 4 )
aveva m ani fes ta to
spirito
deist ico. Cos ì sem b ra suggerire
il Nadler che
correggerebbe le
iniziali
L.T.D.
d el
testo hamann iano
in
C.T.D.
trovandole
coincidenti
con
quel le del D a m m
(N.III,426).
[Con-
fesso
d i non ca pire però il s e n s o del
periodo
né il s e n s o del periodo
i mmed i a t a men t e seguente dove si parla di un'az ione di mutilazione
c o m -
piuta
nei confronti del
padre da un
figlio che
s e g u e la linea gallica d i
dubbia forza geniale.
Il «
calvo
capo
› ›
potrebbe
essere quello di H a m a n n ,
che
la «
to lle ra n za d e lla
c orte b erlin es e
› › non ha ancora
punito, e
che
imperversa a i
danni d el «Seco lo
d ei Lumi››. Questo Hamann geniale
ha
visto
la
propria
teoria d el l inguaggio
mutilata
da l
figlio
Herder
per
compiacere il gusto dell'Acca dem ia . L'invettiva
è
però
t roncata e
s i passa ad un'ironica
celebrazione del
coronato Herder
e
della sua
pla tonica teoria
del l 'uomo generatore
del linguaggio.
Le sigle
e il titolo
ex
rector possono spiegarsi a
questo
punto c o m e u n
m e r o
sche rmo per
fare
cadere
la
responsabi l i tà
di
u n
attacco assai duro contro Herder].
2 7 4 Hamann intesse
sull'immagine del l ”androgino (l'e ssere b isessua to
che
miticamente
Aristofane
nel
Convito
platonico
( 1 8 9 e )
evoca
a
primo-
genitore del l 'umanità)
la
parodia
dell'alata tesi dell”origine
del linguaggio
da u n essere
preumano ,
divino
e
larvale, che con
la
generazione
del
linguaggio sarebbe divenuto il pr imo u o mo (protoplasto). Iddio viene
designato
qui
con
il fantasioso titolo di «forgiatore» di figure di
uo-
mini ›› :
andriantoglifo
(dwöpuìç = ¬ statua
+
Y 7 ~ \ ' › < | > E W
=
scolpire) .
2 7 5
Ecclesiaste,
VII, 29 : «Vedi questo
solo ho
trovato (m aza th i) :
Dio
ha
fatto
l'uomo
giusto,
m a
essi
cercano
tanti
rag ionament i
fallaci
›› .
2 7 5
H a m a n n aveva dato il titolo di «Corano delle belle arti›› in
Leser
u nd
Kunstrichte ( 1762 ) e (N. II 342/34)
alle
Betrachtungen
ü ber
die Malerei
(1762) d i Christian
Ludwig
Hagedorn
attorno
alle
qual i
aveva elaborato il proprio
saggio.
2 7 7 La Besonnenhei t designa
nel
saggio herder iano
sull'origine
del
l inguaggio
il
carattere essenziale e distintivo
dell'uomo.
Nel
176 6
i Triiume
eines
Geistersehers erläutert durch T r ä u m e d er
Metaphysi /e
di
Kant
avevano richiamato
l'attenzione
sul le
m isteriose
esperienze di E. Sw ed enb org
(1688 -1772 )
che aveva pubblicato da l
1 7 4 9
a l 175 8 a Londra
8 volumi
di Arcana coelestia, quae in Scriptura Sacra
seu
Verbo
Domini sunt detecta. Una cum
mirahilihus, quae
visa
s u n t
in m u n d o
spirituum et
in coelo ange lo rum.
Sull'opposizione di
interno ed esterno (il Nadler
_
fr.
VI, 192 _
suggerisce
l'oraziano «
Iliacos
ntra
m u r o s peccatur
et
extra».
Epist.
I, 2, 1 6)
viene art icolata la
distinzione
tra parola
interiore
o
pensiero
( 7 » < 5 Y ° §
Évöl-åfififcc
0
š v 1 3 1 › U - T ì l w f w f ö s )
e
parola proƒƒerita esternamente
( 7 » 6 Y ° ~ ;
r a o s v o p w ó s ) .
Cfr.
Filone 1 , 23 2
e 2, 154;
Plutarco,
Moralia 777 e
973 .
7 ~ < 5 Y ° : š v ö ß d ñ s s v s è termine
usato
da
Filone
e da
Plutarco
per desi-
gnare il l inguaggio
interiore; š v Ö \ › | J 1 1 L 1 0 W I - K 6 ;
è aggett ivo che
dice «interno
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 293/330
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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2 9 4 scmr r t s U L
L I N G U A G G I Q
inseriti da Hamann
nel
suo Selhstgespriich eines Autors del 1773 (cfr.
N. III, 7 2 / 9 - 1 7 ) .
2 3 5
Christian Adolf Klotz ( 1 7 3 8 - 1 7 7 1 ) illustre classicista e professore
a
Halle pubblicò
d a l 176 7
a l ”7 1 la « Deutsche Bibliothek der schönen
W issenscha f ten
› ›
da cu i
vennero
pesant i
at tacchi
a Herder e a lla c erc hia
di Königsberg. Karl
Rena tus H aus en (1 7 4 0-1 8 05) profess ore
a Halle e
autore
tra l'altro di u na Pragm atis che G es ch ich te d er P ro te sta n te n in
Deutschland
(1767) è ricordato in connessione con
Klotz.
2 3 3 Un'altra geremiade
sul le
ristrettezze economiche
derivate
a l Mago
del Nord dai
provvediment i fiscali
della moderna
amministrazione di
Federico II poggia su due test i biblici.
Ecclesiaste
XII, 2-4: < < ...prima che
s i
oscur i
il
sole,
la
luce,
la
luna
e
le s telle
e
ritornino le nub i
dopo
la pioggia;
quando
tremeranno
i
cus tod i
del la casa e si curveranno i gagliardi e cesseranno di
lavorare
le donne
che
macinano, perché
r imaste in poche e si
attristeranno
quelle
che guardano dal le
finestre
e s i ch iuderanno
le
porte
sul la st rada;
q uan d o
s i
attenuerà
lo strepito della
m o l a e
il cinguettio degl i
uccel l i
ed ogni voce di canto».
Daniele
racconta
a l
(cap.
III)
della
persecuzione
scatenatasi
nel-
l'Impero babi lonese contro coloro che rifiutavano di adorare
la
statua
d'oro
innalzata
da
Nabucodonosor :
tre
Ebrei rifiutatisi all'atto di ido-
latria furono gettati vivi in una forna ce a rd en te, da c ui u sc irono però
illesi miraco losamente .
Al
verso
1 9
d el
cap. III di Daniele s i narra che:
«
Na bu codonos o r
acceso
d'ira e
con aspetto
minacc ioso
contro Sadrach,
Mesach
e
Abde-
nego,
ordinò
che
si
aumentasse
il
fu oco nella fornace
sette
volte
più
del
solito › › .
Ma il M ag o
del Nord
confida
nel soccorso
divino:
< < non è senza
dè i il
coraggioso giovane».
ORAZIO, Odi III,
4 ,
20.
2 3 7 Daniele
III,
4-7: «Un banditore gridò
a
voce spiegata: ' Popoli,
nazioni e
lingue,
a Voi è
rivolto questo
proclama: Quando udirete il
suono
del
corno,
del
flauto,
della
cetra,
dell'arpicordo, del salterio,
della
zampogna
e
di
ogn i
specie
di
strumenti
mus i ca l i ,
vi
prostrerete
ed
adorerete la statua d”oro
che il re Na bu codonos o r ha
fatto innalzare.
Chiunque
non si sarà
prostrato
alla statua sarà subito g etta to d en tro
una
fornace
di fuoco ” .
Perciò
tutti i
popoli
di ogn i nazione
e
lingua all”udire il suono del
corno, d el flauto, dell'arpicordo,
d el
salterio e di
ogn i
specie di stru-
m e n t i muisca l i , s i prostrarono ed
adorarono
la
statua
d'oro, che aveva
fatto innalzare Na bu conodos o r il re › › .
Giosuè
VI,
20 :
«Allora
il
popolo
lanciò
il grido
d i
guerra
e
s i
suonarono
le
t rombe . C o m e il popolo udì
il
suono d e lla trom b a ed
ebbe
lanciato u n grande grido, le m u r a
della città
crollarono; il popolo
allora salì
verso
la
città,
ciascuno diritto davan t i a sé,
e
occuparono
la città
› › .
Arnfione fec e s orgere
le
m u r a
di
Tebe
con il suono
della
lira: al-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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N o r i s
D E L
T R A D U ' r ' r o I u - : 2 9 5
lusione
a
Federico II, suonatore d i flauto. J. Sim on (op. cit.
p.
248)
cita
u n
passo
di
Federico II
(Werke,
VIII, p.
59 ,
Berlino, 1 9 1 3 ) :
«che
Amfione
con il
suono
della sua lira abbia edif icato
le
m u r a di
Tebe
s ta a
significare
che
le
arti addolc i rono
i
c o s t u m i
d ei popoli
sel-
vaggi
e
promossero
il
sorgere
della
società
civile
› › .
2 3 3 Autore d el saggio è
secondo il
Simon (ih. 246) Johann Joach im
Spalding
( 1 7 1 4 - 1 8 0 4 ) prevosto in Berlino, di spirito illuministico.
2 3 9
2 Timoteo
II, 5: «Anche
nelle gare
atlet iche non
r iceve
la
co-
rona s e non
ch i
ha lottato secondo
le
regole › › .
2 9 °
Atti
XVIII, 1 7 : «Allora
tutti afferrarono Sostene ca po
della
Sinagoga
e
lo
percossero
davanti
a l
tribunale,
m a
Gallione
non
s i
curava
aflatto di
c iò
› › .
Gli abitanti
della
colonia d i Soli in
Cilicia
avevano corrotto
il
puro
idioma
greco a
contatto con le popolazioni
indigene.
Il gallionismo
in-
dica u na indi f ferenza
d el
potere statale
nei confronti
di cose di reli-
gione,
il s olec is m o pa re invece
in q u es to c on te sto s ig nifi ca re c om pro m is -
s io ni lo c a li.
Ester
III,
1 5:
«I corrieri partirono in
tutta fretta per
ordine
del
re
e
il
decreto
fu
promulgato subito
nella
cittadella
di
Susa.
Mentre
il re
e Aman stavano
a
g ozzo v ig lia re , la città di
Susa era
costernata› › .
Gli ebre i perseguitat i
nel
corso di
questo
attacco sono
gli
onest i Lu-
terani
di
Ger ma n i a .
2 9 1 Il
soprannome
di
Mathanas ius
è
attribuito
qui a l professore
di
Halle Johann Sa lomon
S e m m l e r
(1 7 25-1 7 9 1 ) teo logo
e
critico
neo-
testam entario di impronta illuministica di
cu i ricordiamo
la Abhandlung
von
der
ƒreien
Untersuchung
des
Kanons
( 1 7 7 1 - 7 5 )
in
4
tomi.
Par lando
di S e m m l e r nella lettera a Herder
del
2-3 aprile
1 7 7 4 (cfr.
J . G .
H a m a n n ,
Brieƒwechsel ,
a
cura
di
W.
Z i e s e m e r
e A.
Henkel, Vol.
III
( 1 9 5 7 )
p. 7 9 ) .
H a m a n n
confessa: «
Di
questo va len tuomo [Semmler]
non ho
letto
che il
Canon,
che m i ha
attristato
e
irritato per la eru-
diz ione
grezza e maldigerita › › .
A
J. A. Eberhard
aveva scritto il 7 ottobre
1792 (cfr.
ih.
p.
19 )
_
giocando
su l
te rm ine
hiillisch
(di
Halle)
e höllisch (infernale)
_:
« [Il
Nicolai] ha
fortuna
in veste di
«General
Bibliotecario
del-
l'Universal
Germania»
pubblicando
certe lettere apocrife (attribuite
a
certi
apostol i
del
bu on
gusto alla
cu i critica
canonica
met te a
dispo-
sizione per ogni
verso
la sua
a n i m a
critica
l ' inƒernale
Sa lomon Matha-
nasius › › . Il
n o m e M a th an as iu s v ie ne
da
u no ps eu don im o
di Hyacinthe
Oordonnier nello
scritto:
Le
cheƒ d'oeuvre
d'un i nconnu, poeme hereu-
sement
decouver t
et m is ,
avec des remarques savantes
et
rechercheés, pa r
Monsieur
le
docteur
Chrysostome
Mathanas ius ,
la
Have , 1 7 1 4
(cfr.
N .
VI 75 ) .
2 9 2 C(hristian)
T(ob ias ) D(a m m ) ,
Betrach tungen über die Religion,
Berlino, 1773 .
2 9 3
Sullo
s fondo si
profilano
gli
«Angeli delle sette
chiese» i
cu i
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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296 SCRITTI SUL LINGUAGGIO
messaggi s i stendono
nei
capitoli II
e
III
dell`Apocalisse. In
particolare
s em b ra echeggia re
la
minacc ia di Apocal isse III, 1 4 :
«
...poiché sei
tiepido, non
sei
cioè
né freddo
né ca ldo,
s to per vomitarti
dal la
m ia
bocca › › .
L'unghia
d iv is a u nita m e nte
a l
ruminare
contraddist ingueva
gli
ani-
mali puri secondo Levitico XI,
3 e
s s .
2 9 4 † = L 3 ° W ° 7 ~ ° Y w ¢ ö s 1 = = 1 P ¢ 1 7 ~ ° ' t ' W u - ö c : argomento
apparente
che mira alla
persuasione (anz i che alla
verità).
2 9 5 Oeuvres diverses di
Federico
II.
2 9 °
Luca
XII
20 : «Ma
Dio gli
disse:
Stolto,
questa notte s t e s s a
ti sarà r ichiesta
la
tu a vita.
E quello
che
ha i
preparato
di
chi
sarà? › › .
2 9 7 La Pucelle d 'Or leans ,
avec
une preface
de
Dom
Apuleius
Ri-
sorius.
Londres,
176 4 .
2 9 3 «Economia politica,
rendimi
i miei c inque
scud i
› › Piange il
Mago d el Nord
contro
la
riduzione
di
stipendio
operata dall'ammini-
strazione im per ia le echeggiando il
«Varo, rendimi le m ie
legioni › › di
Augusto (cfr.
Svetonio,
Augusti vi ta,
cap. 23) .
2 9 9 Jean François
Marmontel
(1723-1799) , collaboratore
dell'Ency-
clopédie,
fu
autore del
ro m a n z o
B élis a ire (1 7 67 )
a cui
al lude
H a m a n n
a
co m p i m e n t o del
quadro in cu i rafl igura s e
stesso
con
la pic cola Reinette
Lisette di poch i m e s i in braccio
e
il treenne Johann
Michael
per
m a n o :
l'allusione
secondo J . Simon (op.
cit.
p. 250) è a l fatto
che il
prota-
gonista
del
ro m a n z o s i presenta in veste di
mendicante .
3 ° ° Johann Friedrich Zöllner ( 1 7 53 - 1 8 04 )
predicatore
e prevosto
in Berlino fu
uno
d ei principali
organizzator i
dell'istituzione scolastica
in
Prussia .
3 3 1
< < [il poeta]
che
senza causa
reale
strazia
il
cuore, lo esaspera,
lo
intenerisce,
lo riempie di v a n i terrori, c o m e u n m a g o › › . Oraz io ,
I Epistola
del
II
l ibro, vv.
211-212.
3 0 2 « Exegi
monumentum
a e r e
perennius
(v .
5) N on
omnis
mor iar
(V. 6) › › . Oraz io , O de X X X ,
lib.
III.
«Ho
eretto un monumento più
perenne
del
bronzo
e
più
a lto d ella
statua
delle
Piramidi
che
non
può
distruggere
la
pioggia
che
consuma,
né la
v io len za d el
vento né
una
serie innumerevole di ann i né il fuggire
del
tempo, Non
morirò tutto
intero, grande
parte di
m e
eviterà Libi-
tina›>
(vv. 1-7 ) .
3 0 3 Atti I, 1 7 : <<Et
hic qu idem
pos sed it a gru m de mercede ini-
quitatis
et
suspensus crepuit med ius ,
et
diflusa sunt
o m n ia
viscera
eius
› › .
3 0 4
Filippesi
IV,
1 :
< <
Perciò,
fratelli
miei
ca r i s s im i
e
tanto
desi-
derati,
m ia
gioia e m ia corona, rim anete
sa ld i nel
Signore cos ì com e
avete
im p ara to , c a ris s im i
› › .
3 0 5 Lam entaz ion i di Gerem ia
II,
1 2:
«Alle loro madri dicevano:
' Dove
è
il
grano
e
il vino?' Intanto venivano m e n o c o m e feriti nelle
piazze della città; esalavano
il
loro
respiro
in
g r e m b o
alle loro madri › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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NorE
D E L T R A D U T T O R E 29 7
3 0 3
O R A Z I O ,
O de
XXX
del
l ibro III verso 5 , cfr.
nota
302.
3 0 7 Dall'Epitre au Sieur Noel par
l 'Empereur
de la
Chine,
à
Pekin 1 7 7 2 .
Riportata
nella
Lobschriƒt auf
Herrn
Noel, dell 'Im peratore della
Cina:
tradotta
da l
f rancese;
Berlino
1 7 7 2 . (cfr. N. III,
4 28 ) .
«I piatti
squisiti
prendendo
per
la
gola
i
Prussiani ,
li
hanno
tra-
mutati in Epicurei › › ib . p. 1 5, vers i 57-58.
«L'illusione, il prestigio
e
la f a m e
c i renderanno
tutti probabil-
mente
antropoƒagi › ›
ib .
p.
9 ,
versi
18-19.
3 0 3 Sa lmo
XX ,
1 0: «Salva il re, o Signore, rispondici, q uan d o ti
i nvoch iamo
› › .
3 0 9 «Nell'esercizio del l'am ic iz ía, c o m e nelle
gare
di
corsa,
occorre
allenarsi in mo do da arrivare non
soltanto
al punto richiesto m a perché
sospinto dall ' impegno
e dalle forze tu
possa con facilità superarlo
quindi s e al corridore
si
richiede una quantità d i velocità
che
lo porti
fino
al
traguardo,
all 'amico s i richiede
una
quantità
di volere bene tale
che
gli
consenta di andare nell 'esercizio dell'amicizia a l di là di quan to
l'altro
am ico possa aspettarsi › › .
Cicerone,
Rhetor ica
ad
Herennium,
lib.
IV, cap. 4 7 .
3 1 0
Giovanni
IV, 24 :
«Dio
è
spirito, e
quelli
che lo
adorano
de-
vono
adorarlo
in spirito
e
verità».
3 1 1 1 Pietro II, 9 : «Vos autem
genus
elec tum, regale sacerdot ium,
gens
sancta,
populus adquisitionis, ut virtutes adnuntietis eius, qui de
tenebris vos vocavit in admirabile lumen s u u m › › .
3 1 2 R o m a n i
XII,
1 :
«
Obsecro
i taque
vos
f ratres,
per m iser icord iam
Dei, u t exhibeatis corpora vestra
hostiam
viventem, sanctam,
Deo
pla-
centem,
rationabile
obsequium
vest rum›› .
3 1 3
Salmo LXXIX, 1 : «O Dio,
nella tua
eredità
sono
entrate le
nazioni, hanno
profanato
il tu o santo tempio, hanno
ridotto
in cenere
Gerusalemme
› › .
Sa lmo
LXXXIX, 52:
« Signore,
tuoi n e m i c i
insultano, insultano
i
passi
d el
tuo
consacrato
› › .
3 1 4
Soƒonia I, 15:
«Giorno
d'ira quel giorno,
giorno
d i angoscia
e
di
aff l izione, giorno
di rovina
e di
sterminio,
giorno di tenebre e di
caligine,
giorno d i nub i
e
d i
oscurità».
3 1 5 J .
Simon
(op. cit., p. 250) precisa il titolo e
l'autore:
Lettres
d'un Persan
en
Angleterre
à
son ami
à
Ispahan ou
nouvel les
lettres
persannes
où
l'on trouve
la
continuation de l'histoire des Troglodites,
cornmencée
par
M.
de
Montesquieu;
1770
à
Londres.
Autore
è
G.
Littleton.
3 1 3 Di Assalonne, ribelle figlio di
David, s i racconta
in
2
Samue le
XIII-XIX.
3 1 7 Salmo L, 13: «Mangerò forse la
carne
dei tori,
berrò
forse il
sangue dei capri? › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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29 8
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
3 1 3 Matteo
XV,
26:
« . . .Non è bene prendere il
pane
dei figl i
per gettarlo ai cagnolini››.
È
la solita lamentela contro il fisca l i smo a
danno
d ei
Tedeschi
e il
mecena t i smo
a fa v ore d ei Latini
d ei quali è
esem pio la t o m b a
eretta
da
Federico
II all'Algarotti in agro
Pisanorum .
3131
Corinti XIII, 3 :
«
...e se anche distribuissi
tutte le
m ie
sostanze
e dessi
il mio corpo
per
essere bruciato, m a non avess i
la
carità, niente mi giova › › .
3 2 0
Di
contro
all'empio
Federico II,
che non
inca rna la
volontà
di Dio vero ed unico
< < Re
di tutti i re
e
Signore d i tutti i dominant i › › ,
si
profila
l'immagine di Cristo, obbediente
Figlio
di Dio che ha glori-
f icato il Padre nella
cui gloria
siede.
Filippesi
II, 5-11 : «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono
in
Cristo
Gesù,
il qua le pure essendo
di
natura divina, non
considerò
un tesoro geloso [non
rapinam
arbitratus
est]
la s u a uguaglianza con
Dio;
m a
spogliò s e stesso, assumendo la
condiz ione
di
servo
e
divenendo
s im ile
agl i
uomini; apparso in forma u m a n a umiliò s e stesso facendos i
obbediente fino
alla
mor t e
e alla
m o r t e
di
croce.
Per questo Dio lo ha
esaltato
e
gli ha dato un nome
che è
al d i sopra d i ogni altro nome;
perché
nel
n o m e
di
Gesù
ogn i ginocchio
si
pieghi
nei
cieli,
sul la
terra
e
sottoterra;
e
ogni lingua proclami che Gesù Cristo
è
il Signore, a
gloria
di Dio Padre › › .
Matteo XXVII, 3 7 : « Al di sopra d el suo capo, posero
la
mot i v a -
zione
scritta
della
s u a condanna: '
Questi è
Gesù,
il
re
dei Giudei
' › ›
Luca XI, 1 3 : < < Se
d u n q u e
voi, che siete cattivi,
sapete
dare cose
buone a i
vostri figli,
quanto più il Padre vostro celeste darà lo
Spirito
Santo
a
coloro
che
glielo
chiedono
› › .
3 2 1 Nella satira
Les systemes
il Creatore
differisce
l 'assegnazione d el
premio
m esso
in palio in u n
concorso
accademico tra gli uomini per
la
redazione d el migliore s is tema fi losofico.
3 2 2 Alla
conclusione
della
dossologia
d i
Filippesi II s e g u e
come
valore
di fondo il «Padre nostro › › (Matteo VI, 9 - 1 3 ) introdotto
dal la
citazione d i
Matteo V, 48 : «Siate
dunque
perfetti
come è
perfetto
il Padre
vostro
celeste».
Apocal isse
V,
1 2:
«
...e d icevamo a gran voce: “L'Agnello che fu
immolato è
degno di r icevere potenza
e
r icchezza,
sapienza e
forza, onore,
gloria
e
benediz ione ' › › .
Sa lmo 1 1 0 ,
1 : «Ha
detto il
Signore
a l mio
Signore:
'Siedi alla
m ia
destra,
finché
io ponga i tuoi
n e m i c i
a sgabel lo
d ei
tuoi piedi ' › › .
3 2 3 Giudici, VIII, 2:
«
...La
rac im o la tura
di Efraim, non v a le più
delle
v e n d e m m i e
di
Abiezer?
› › .
3 2 4
Johann
Joach im Winckehnann ( 1 7 1 7 - 1 7 6 8 ) , stor ico e teorico
dell'arte
classica (Von d er
Grazie
in
den
W/er/een
der
Kunst, Lipsia
1 7 5 9 ;
Geschichte
der Kunst des Altertums, Dresda 1 7 6 4 ) , morì assassi-
nato a
Trieste, pare
a
scopo
di
rapina.
3 2 5
Johann Georg
Scheffner (1736-1820) d i
Königsberg,
amico d i
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 299/330
N O T E D E L T R A D U T T O R E
29 9
H a m a n n , ufl-iciale,
è celebrato
buon
amicone, dalla vena faci le e
l icen-
ziosa, attraverso
il
richiamo
a
Johann
Baptista
Villart de
Grécourt
( 1683 -1743 ) e con
il ricordo d e lla d e fi niz io n e data da Augusto di Oraz io .
3 2 6 2
Cronache
IX, 1 0: «gli uomini di
Horam
e
di Salomone
car icavano
oro
da
Ofir ›› ;
ib .
21 :
« ogni
re
a nn i to rna va no
le
na v i
di Tarsis car iche di oro,
d'argento,
d'avorio, di s c i m m i e
e
di babbuini › › .
3 2 7 Oraz io , Satira IV del libro
I,
vers i 1 3 9 - 1 4 3 : «Questo
è u no
di
que i
mediocri vizi; s e
non
vorrai starci
anche
tu, verrà una gran
schiera d i poeti in
m io aiu to:
perché
siamo
tanti e
alla
maniera degli
Ebrei v i costringeremo a entra re nel nostro
gruppo
› › .
3 2 3 Ecclesiaste X ,
20:
«Non
dire
m a l e
d el
re neppure con il
pensiero
e nella
tua stanza da letto non dire male del
potente,
perché
un
uccello
del
cielo
trasporta
la
voce e un alato riferisce
la
parola».
3 2 9 2
Cronache IX , 8 :
«Sia
benedetto
il
Signore tu o Dio, perché
s i è
compiaciuto
d i
te
e
ti
ha costituito, sul suo
trono,
re per il
Signore
Dio
tuo.
Poiché
il
tu o Dio
am a Israele e
in tende renderlo
stabile
per
sempre,
ti
ha
costituito suo re , perché tu esercit i il diritto e la giu-
stizia
› › . L”al lusione
all'Asia
pu ò essere
alla
Russia di Caterina II.
3 3 0 Matteo VI, 28-29:
«
Osservatec o m e
crescono
i
gigli
del
c a m p o ; non la v ora no e non fi la no . Eppure io vi
dico
che
neppure
Salomone
con
tutta la sua gloria vest i c o m e
u no
di
loro
› › .
Matteo XXVII,
3 5:
«Dopo
aver lo
crocefisso si spartirono le sue
vest i tirandole
a sorte».
I igli
sono l ' emb l ema di
Fra nc ia , d ond e
l'allusione
alla
vita sine cura
d ei f rancesi
protetti di Federico II a
s p e s e del regno prussiano .
3 3 1 Giovanni XII, 32: «Io quando
sarò
innalzato da terra, atti-
rerò
tutti a
m e › › .
3 3 2 «Già
osa
ritornare la
fedeltà
e la pace
e
l'onore e il r iserbo
antico,
e
il coraggio
lasciato
in
disuso e
fa capolino
l'abbondanza
beata
con
la co l m a cornucopia › › .
Oraz io ,
Carmen
Saeculare, vv. 57-60.
3 3 3 Giovanni II, 10:
< <
Tuttiervono da principio
il
vino buono
e ,
quando
sono
un
po'
brilli,
quello
meno
buono,
tu
invece
hai
conser-
vato
fino ad
ora
il
vino
b uo n o › › .
3 3 4 O ra zio , Epod on liber XVII, 30-33 : «O mare , o terra, brucio
quanto neppure
Ercole
cosparso del
nero
sangue d i Nesso,
né la
fi a m m a
ardente che s'agita nell'Etna › › .
3 3 5 Giudici XV, 1 5:
«Trovò
allora
una
mascel la d'asino
ancora
fresca,
stese la m a n o , l ”afferrò
e uccise con
essa mille
uomini
› › . Giudici
XVI,
28 :
«Allora
Sansone
invocò
il Signore
e
disse:
'Signore,
r icor-
dati di m e Dammi forza per questa volta sol tanto,
o Dio,
e in
u n
solo
colpo mi
vendicherò
dei Filistei per i miei due occh i › › .
3 3 3
1
Samuele VI, 4-5:
«Chieseroz 'Quale
ripa razione dobb iam o
pagare? ' Risposero:
'Secondo
il
numero
dei capi dei Filistei,
cinque
bubboni
d'oro e cinque topi d'oro, perché
unico
è stato
il
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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3 0 0
s c R I T T I
sui.
L I N G U A G G I O
flagello per tutto il popolo e
per
i vostri capi.
Fate
dunque immagin i
dei
v os tri b ub boni
e
immagin i dei vostri topi
che
infestano la terra
e datele in omagg io a l Dio
d'Israele,
sperando che sia tolto
il peso
della sua
m a n o
da voi, d a l vostro dio
e
d a l vostro paese
” › › .
3 3 7 L'allusione va allo scritto rifiutato costituito
d a i
Phi lologische
Einƒiille
und
Zwe iƒe l
e
dalla
supplica Au Salomon du
Nord
(scritto
metà in
tedesco
e metà in francese e pertanto per così dire maschio
e
f e m m i n a ad u n
tempo ) .
L”Androgyne
non
è però
solo
il saggio
bilingue,
le
m olte
allusioni ivi
contenute
alle ef femminatezze
della
corte
di Fe-
derico
II paiono intrecciarsi
sotto
l'insegna du Diab le.
3 3 3
Johann
Ja kob Kanter
( 1 7 3 8 - 1 7 8 6 ) ,
editore delle
«
Königsbergsche
Gelehrte und Politische
Zeitungen››,
ebbe
stretti rapporti
con
Hamann
per decenni.
Pur
sostenuto
da
Federico II
si trovò
in difficoltà con
il
fisco,
tra
l'altro essendo stato appaltatore d i lotterie (abolire queste
ultime
da
Federico
II per ragioni di
programmaz ione
econ om ico-pol itica ) :
cfr .
la
lettera di H a m a n n a Herder del giorno
1 -2
gennaio
1 7 8 0
(J . G .
H a m a n n , Brieƒwechsel ,
vol.
IV a cura di A. Henkel ( 1 9 5 9 ) p. 1 4 9 ) .
3 3 9 Le h am a nn ia ne So kra tis c he Denkwiirdigkeiten furono s tampate
presso
l”editore
Hartung
subito
dopo
la
m o r t e
d el
titolare
Michael
Christian (1738-1759) ; nel 1763
la
c a s a
editrice passò sotto
la
gestione
di
Gottlieb
Lebrecht Hartung
( 1 7 4 7 - 1 7 9 7 )
a l qua le Hamann s i
rivolge
in
occasione
della
Lettera alla Loggia
che
stiamo considerando.
3 4 0 Il 3
agosto
1 7 7 0
era nato un
figlio
a l futuro
successore
di
Federico
II:
Federico
Guglielmo
III
(cfr.
N. VI, 226): il riferimento
d i Hamann
è ovviamente
allusivo.
3 4 1
Du e
a m i c i di
H a m a n n : Theodor
Hippel ( 1 7 4 1 - 1 7 9 6 ) avvocato
e
infine borgomas t ro di Königsberg, di
lieta
convivialità
e
di felice
penna;
Jean Claud
Laval, cognato di Sophie Marianne Courtan, nata
Toussaint,
che
s p e s s o
r i troviamo
nel carteggio ham anniano .
3 4 2 Nella
settima lettera
del
II
libro
della
corrispondenza
ad ƒami-
liares
Cicerone,
congratulandosi
con qualche ritardo con
Curione
per
il
conseguimento del tribunato,
esprime
una
raccomandazione
ripetuta
a non fidars i
d i
altri
che
del
proprio
discernimento
in
una situazione
particolarmente infida legata alla crisi
politica del m om ento: « ti prego
e
ti incito
a
decidere
e
regolarti in
tutto
secondo il tuo
discern im ento
e a
non
lasciarti guidare
da i consig l i altrui. Non c 'è nessuno
che
possa
consigliarti più saggiamente di te stesso, s e dara i ascolto
a
te stesso
non
vaci l lerai .
Non
ti scr ivo alla
leggera:
so
a
chi scr ivo, conosco il
tuo a n i m o e la tua l inea; sono certo che
non
agirai né in
maniera
esitante
né
in
maniera
avventata
quando
ti
troverai
a
sostenere
ciò
che
personalmente
sentirai
essere giusto. Senz'altro ti
rendi
c onto d ella
si tuazione d a l m om e nto che non sei capitato m a ti sei m esso dentro
questa f a s e della politica:
deliberatamente
e non a c a s o infatti hai
disposto il tuo tribunato proprio incontro
alla
crisi; sono
certo
che
cons ider i
la fo rza
delle
circostanze politiche, l'instabilità,
l ' incertezza
dei
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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N O T E D E L T R A D U T T O R E 301
risultati, la m u tev olezza degli
atteggiamenti,
le insidie
e
la vanità
della
vita: m a ti prego, considera
e
tieni in m e n t e
c iò
che ti ho
detto
fino
dall'ini2io:
non è
una
novità,
è
sempre
la
stessa
cosa: parla
con
te stesso, consul ta te stesso, ascolta te
stesso, d ai re tta a
te stesso › › .
Nadler
(III,
4 3 0 )
fornisce
u na
glossa
d”autore
a l
frontespizio:
«
Il
padre delle moderne artificiosità
che
hanno
tanto
danneggiato
il
nostro
sti le, il sig. H a m a n n , è da capo sceso in c a m p o e ha pubblicato certi
soliloqui che
lui
solo è
in grado di d e c ifra re . Sed o tto da
ques t i splendidi
difetti u n
giovane
scrittore,
autore
di un
libretto,
per altro degno di
essere letto,
sul la architettura tedesca, ha cercato di brillare
ricorrendo
ad
ornam entaz ion i che
in
architettura
sono
dette volute.
'Der
deutsche
Merkur
',
n u m .
3
d el
II
vol.
(g iugno
1 7 7 3 ) ,
pag.
207
(s e gu ito d elle
no-
tizie
sul la
si tuazione del P arn as o ted es c o) . G . › › .
3 4 3 Proverbi XX,
5:
«Co me acque profonde
sono
i consigli nel
cuore
umano,
l 'uomo
accorto
le s a attingere».
3 4 4 La «porca Beozia › › designa proverbialmente
la
rozza
ignoranza.
Così
nella V
strofa dell'Olimpica VI Pindaro
s i rivolge
a l
m aes tro del
coro
(vv.
147-152): «Ed ora Enea
invita
i compagni
a
cantare
la
vergine
Era e a
vedere
s e
r ius c i rem o
davvero
a
sfuggire
il
vecch io
in -
sulto di 4 porca Beozia ' › › .
3 4 5 Oraz io , O de III
d el
III libro, v . 1 : «Un u o m o giusto
e
di
tenace
volontà non
è
s c o s s o nel
suo
saldo
proposito
né
dall'esaltazione
di cittadini
che
i m po n g o n o cose ma lvage , né dal la
faccia
del tiranno
che gli s ta addosso, né dall”Austro › › .
3 4 5 Oraz io , Epistola III
d el
libro II (Ars
poetica) ,
v . 1 4 4 :
« Si pro-
pone
non
già
di
produrre
fumo
d alla fo lgore
bensì
di
fa re s ca tu rire
dal
f u m o
luce,
per esprimere bellezze mirabi l i › › .
3 4 7
La prima lettera
del
l ibro
VIII della corrispondenza ciceroniana
ad
ƒamiliares
è d i Marco Celio
Rufo.
«Mi sono dato da fare per sod-
disfare
la
promessa
fatta a te a l
m o m e n t o della
partenza
di
darti
conto con
la
mass ima diligenza d i tutto quello che a c c a d e s s e in città
e mi sono procurato
u na persona
che
seguisse
tutto
per
filo e
per
segno
a l
punto
che
mi
viene
il
timore
che
ta le p re cis io ne non
ti
abbia
a risultare esagerata, anche s e conosco
la tu a
curiosità
e
so
quan to
sia
gradito
a i lontani l 'essere informati delle cose anche
minime
che
avvengono in patr ia. Ti
prego c o m u n q u e
di non
c on sid era re u na
inso-
lente disinvoltura il
m o d o in
cu i
ademp io
il mio
impegno,
per
il
fatto
che
l 'ho delegato ad un
altro:
non già per pr ivarmi
del
piacere d i
fare cosa, che mi
faccia
r icordare te anche s e
sono
occupato e assai
pigro
_
om e
bene
sai
_
nello
scrivere
lettere:
basterà
a
s c u s a r m i
il
mal loppo
che
ti invio › › .
C. Claudio Marcel lo , console
nel
50-49 a . C.,
scrisse sul la
div inazione.
T h o m a s
Abbt
( 1738 -1766 ) , am ico di Mendelssohn e del
Nicolai, col-
laborò in
«Literaturbr iefe»,
fu prosatore di stile e d i spirito
illum i-
nato. Fu f a m o s o per i saggi
«
patriottici
› ›
Vom Tode
für
das Vaterland
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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302
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
(1761) e Vom Verdienste (1765). S e i
vo lum i
d i
sue
Vermischte
Schriften
furono
pubblicati d a l Nicolai tra il 176 8
e il
1 7 8 1 .
La
sua
Freundschaƒt-
l iche Co rres po nd cn z (1 7 7 1 ) fu
ripetutamente
oggetto
di citazione pro-
verbia le da parte di H a m a n n .
Chr .
A.
Klotz
( 1 7 3 8 - 1 7 7 1 )
è
l'illustre
filologo
che
con
la
«Deutsche
Bibliothek
der schönen W issenscha f ten»
( 1 7 6 7 - 1 7 7 1 )
tentò
la dittatura
nel
m o n d o
letterario
tedesco;
gli
s i
opposero Lessing, Herder e
H a m a n n .
3 4 3
Nell'aneddoto shaf tesbur iano c 'è forse
u n
paral lelo con il suc-
cesso ottenuto dal la primizia hamann iana
delle
So/eratische Denkzvürd ig-
/eeiten pubblicate da Hartung
nel
1759 (sull 'episodio Hamann
tornerà
marca tamen te nelle battute iniziali
d el F lie ge nd er Brief).
3 4 9
Accecare
u n
essere
già
ubr iaco
e
risultare invisibile
Su l
t ema
s i
propongono
le immag in i di Polifemo ebbro ed accecato
e della
fuga
d i
Odisseo
del l ibro
IX
dell'Odissea nonché
dell'episodio
d i
Plutarco
relativo a l sonno di Bruto a
cui
H a m a n n già s i era riferito nell'apertura
d ei
Fünƒ
Hirtenbrieƒe
das Schuldra hetreflen del
1763 .
Al capitolo 62 della Vita d i
Giulio
Cesare
Plutarco,
raccontando
d e lla p re pa raz io ne
della congiura
contro
il
dittatore,
r i ferisce
l'episodio
seguente:
«i
fautor i
della
rivoluzione
avevano
messo
gli
occhi
su
d i
lui [Bruto] in
maniera esclusiva e c o m u n q u e
principale: non osavano
fa rg lie ne pa ro la m a di notte ricoprivano il tribunale
ed
il seggio da
cui
prestava il suo
uificio d i pretore d i biglietti d i questo tipo:
4 Dormi ,
Bruto? ' oppure 'Non s e i Bruto? ' › › .
3 5 0 Christoph
Friedrich
Nicolai ( 1 7 3 3 - 1 8 1 1 ) , il principale
regista
dell'illuminísmo ber l inese attraverso l 'autOrevOle «Allgemeine Deutsche
Bibliothek»
( 1 7 65 - 1 7 9 8 ) ,
fu
editore
tra
l'altro
di scritti di
successo
quali
i citati: Vom
Tod /ür:
Vaterland di T h o m a s
Abbt
( 1 7 6 1 ) e
Neue Apologie des
Solerates
di J . A. Eberhard ( 1 7 7 2 ) .
3 5 1 Bayer, Museum Sinicum II pp. 198-199 :
«
titoli dell'impe-
ratore: H oam ty
dice
Somma maestà ...; X i m : santo ed augusto;
ta
fu
padre grande,
come
dire: padre della patria
› › .
3 5 2
Bayer,
Museum Sinicum
II p.
200: « . . .magistrat i
civili...
ta i
su
significa
som m o m a estro,
te
aggiunge:
honoris
c a u s a .
Questa
carica
spetta
a
chi
fa
da
maestro
all 'im peratore
o
al
principe
ancora
giovane › › .
3 5 3
Oraz io , III Epistola
d el
II libro, v v . 3 8 8 - 9 :
«
lo s i torchí
per il nono anno dopo aver posto
d ei
filtri › › .
3 5 4
L'universalità, che fu
già prerogativa
del
pensiero
greco, è oggi
la
nota
dell'età d ei
lumi, che consente d'accostare nella verità
le
civiltà
più
disformi : alla radice
però d i
questo verbo pare annidarsi
talora
u n
germe
epicureo,
che sbocca
in
cucina
(Feder ico
lodatore
di
Monsieur Noë l ...). Ed
e c c o
Catius il
gastronomo
della IV
Satira
del
II Libro:
«'Non
ho t empo di fermarmi
anche
s e mi sarebbe caro:
devo m ettere per iscritto precetti nuovi, tali da
fare passare
in seconda
lin ea P ita go ra
e
[Socrate] il gran colpevole secondo Anito,
e
il sa-
piente Platone '›› (vv. 1-3 ) .
(Il
character universali: o
Sig m un è
de-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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N O T E D E L T R A D U T T O R E 303
stinato dunque a fissare i nova praecepta, che sono po i ricette culinariel).
Un M arcu s Ca tiu s Insuber d el I
sec. a .
C.
è ricordato da Cicerone
(a d Familiare: XV, 1 6) e da Quintiliano
(X ,
1 , 24) .
«O
dotto Catius, ti
prego
per l'amicia e
gli dèi ,
non ti scordare,
es audendo la
u nic a ric hie sta ,
di
condurmi
con
te
dov u nq u e
tu
vada
› ›
(IV Sat.
del II lib.
vv.
8 8 - 8 9 ) .
3 5 5 «Maestro dell'arte
ed
elargitore di ingegno è il ventre › › pro-
c lama
Persio
nei coliambi 1 0
e 11
cons iderat i il Prologo
delle
sue
Satirae.
3 5 0
Con
il termine FO pare sia designato in cinese
il
Buddha (cfr.
N .
VI 13 3 ) .
3 5 7
Continua
il
divertimento
sul tema dell”occhio
solo introdotto
dall'accecamento del ciclope Poli femo in apertura.
S e ciclope
significa
«occhio
tondo» l 'aggiunta d i en (uno) dà
luogo
a enciclopedico nel
senso di «
unico
occhio
tondo »:
ciclope monoco l o
Da
qui l 'estensione
d i
unilateralità
d i
visione
all'Encyclopédie
e
al l'illum inism o in generale:
donde
il
Nicolai in figura di Polifemo, Voltaire di P uc elle m onoc ola e
di n uo vo Nicolai in veste di Roland, protagonista ed eroe fra nc es e,
a
dell
età
d ei
lumi.
3 5 3 Orazio, III Satira
del
I l ibro, vv . 55-56:
« Ma
noi
r ivolt iamo
il
senso
della
stessa
virtù e
f acc iamo di
tutto
per
trovare
sporco
u n
reci-
piente pulito.
S e
tra noi v ive
una
persona onesta, mol to alla buona,
le
d i a m o il
soprannome
di tonda o di pigra. Se u no riesce a schivare
tutte le
t rappole
e
non
scopre il fianco
a
malignità
a lcuna _q uan d o
viviamo in
u n
amb ien te dove l ussureggiano invidia e delitti
_anzi
che
dirlo
equilibrato
e prudente
lo
ch iam ia m o fa ls o
e
astuto .
Se
un
altro
è
malaccor to
( come tante
volte
sono
stato
io con
te , Mecenate) ,
tanto
da
importunare
ch i s ta
leggendo o s e
ne s ta quieto
con un
discorso
quals ias i ,
'Manca di
elem entare
b u o n
senso
'
diciamo».
3 5 9 Bayer, Mu seum Sinicum , I,
3:
« C'è una l ingua cinese del po-
polo
e una
l ingua colta
propria dei dotti;
la prima
è costituita dai dia-
letti delle province,
la
seconda
è
detta
d a i
Cinesi Qvon-Hoa e da
noi linguaggio
dei
Mandarini :
tale
l inguaggio
è
coltivato
dal
parlare
di corte e dei
dotti
› › .
3 5 0 Oraz io , II Satira
d el
I libro, v . 126: < < è Ilia ed Egeria: le dò
qua ls ias i n o m e
› › .
3 3 1 Cfr. nota 284.
3 0 2
Oraz io ,
III
Sa tira del
I libro
v .
1 0 7 : «Già
prima
di
Elena
il
sesso f e m m i n e o fu
causa
temibilissima di contesa › › .
3 5 3 Oraz io , O de
XXXIV
d el
I libro,
v v .
1-3: «
...confidando
in
una fi losofia pazza da legare,
con
una
pratica
religiosa
scarsa e sal-
tuar ia,
v a do alla
deriva ››.
3 3 4 Orazio,
II
Satira del
I
l ibro vv . 105-108: «Il
cacciatore
va
in
traccia
della
preda sui mont i nevosi: non
la
vorrebbe s e gliela
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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304
sciurrt
sUL
L I N G U A G G I O
mettessero sotto il naso già pronta» < < Il m io
m o d o
d i
atnare
a s s o -
miglia a lui:
p a s s a oltre
a
ciò
che è messo lì
davanti
e va a
caccia
di cose difficili da afferrare». Nadler precisa il seguito della nota
(III, 4 31 ) : Dev isen
auƒ
deutsche
Gelehrte,
Dichter
und
Künstler,
Aus
deutschen
Dichtern
gezogen.
Lemgo
1772.
L'autore
della
raccolta
è
Ludwig
August Unzer
e
il
motto
attribuito a
H a m a n n
è: «
Le
sue
dottrine sono troppo accorte:
c iò
che è troppo
accorto
è sciocco › › .
3 6 5
«Gli in se gn am en ti s o cra tic i
potranno mostrarti il concetto,
le
pa ro le non fa ra nno fatica a
fare seguito
a l
concetto u na
volta che
sia
s ta to a fferra to .
Chi
abbia imparato quale sia il dovere verso
la patria
e
qua le il dovere
verso gli amic i , qua le diverso a m o r e s ia dovuto a l
padre,
al
fratello,
all”ospite,
quale
sia
il
ruolo
del
senatore
e
quale
quello d el g iu dic e, quali siano
i
compiti
d el
generale in
guerra,
ques t i
s e n z a dubbio saprà
attribuire
ad
ogni
persona ciò
che
le
compete.
Io
lo
inviterò
[lo /'ubeto
del
v.
29
proposto
dal testo hamanniano non
è
confortato
fi lo log icam ente
e
leggo
pertanto
iubebo] a guardare da
imitatore
intelligente a i
modelli di
vita
e
di moralità
e r icavarne
inse-
gna men t i viventi. A volte u n d r a m m a
brutto
m a b en
proporzionato
nelle
sue
parti e
b en
definito
nei
caratter i
anche
senza
grande
consi-
stenza
né
arte piace molto di più
a l
pubblico
e
lo intrattiene megl io
che
non
vers i
senza contenuto di fatti un icamente
melod ios i .
Ai Grec i
ha concesso la Musa questo dono, ai
Greci
che
non
mirano
ad altro
che al l 'applauso ha
concesso il par lare
in punta di
l abbra ;
i ragazzi
r o m a n i invece apprendono a dividere con infiniti ca lcol i u n asse in
cento
parti››. Oraz io , Epistola III
del
II
libro
(De arte poet ica)
vv.
310-326.
3 3 3 P la to ne, Sim pos io
185C
3-4: «Fatta Pausania pausa : sono i
dotti
che
mi insegnano
a
fare
assonanze
› › .
L'assonanza
qui
pare
essere
tra « Ver leger sokrat ischer Bãnde» e «in Europa gebunden ›› : c o m u n e
è
sul
pia no d el s ignifi ca to
l'idea
del v inco la re
(binden).
3 3 7
Versi
69-81: pp.
16-19 dell'edizione 1772 d i Berlino (cfr.
N .
III, 432).
3 3 3
Orazio,
Epistola
III
del
II
l ibro:
« dà
fastidio
nel
bel
mezzo
di u n
pranzo gra dev ole u na mus ica
stonata, u n
profumo pesante, una
mistura di papavero e mie le di
Sardegna:
perché s i potev a fa re la cena
senza
queste
cose › › .
3 5 9 Claude Fleury ( 1640-1723 )
educatore alla
corte di Franc ia e
fautore
delle tesi gal l icane pubblicò
a Parigi
nel 1691 una Histoire
ecclésiast ique
in 20 voll.
condannata
dal la Chiesa di
R o m a .
Jean-Martin
de Prades
(1 7 2 7 -1 7 8 2 ), s is tem a to
da
Federico
II
a
Breslavia
in
qualità
di canonico, es send os i res o sospetto
per
le sue opinioni deistiche, pub-
blicò
nel
176 6 a
Berlino
u n
s unto dell”opera d el Fleury preceduto da
una aggressiva
prefazione
(anon ima ) di
Federico
II: Abrégé
de
l'histoire
ecclésiastique
de
Fleury. Traduit de
l 'Anglois.
A
Berne,
1766, in
due
parti
con u n A va nt-P ropos (PP- 3-38 ) . (Il lu og o d 'ed iz io ne è finto).
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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N O T E D E L
T R A D U T T O R E
305
Nel 1767
Federico
II aveva inserito
nella
gerarchia religiosa u n altro
fautore avanzato del l'Il lum inism o,
il teologo
W ilhelm Abraham Teller
( 1 7 3 4 - 1 8 04 ) già professore
a
Helmstedt, che nel 1764
aveva pubblicato
u n Lebrbucb
der
cbristlicben
Glauben.
Nel 1 7 7 3 a Lipsia il
Teller
pubblicò
u n
Verrucb
einer
Psa lm eni ibe rretzun g
in
cu i
(cfr. N.
III,
4 3 2 )
proponeva
un'eterodossa
t raduz ione
del
verso
3
del
Salmo 104 .
3 7 °
Trimalcione
è
il balordo anfitrione
del
Satir icon di Petronio, a
cu i s i
aflianca l'immagine dell'avidità
e
incontentabilità
degl i uomini
che fa perdere
la
pazienza a
Giove
nella I Satira
del I
libro di
Oraz io
(vv.
22-23): «Percbé
a
questo punto Giove non dovrebbe
a
buon
diritto s bu fla re gonfia nd o
le
guance irato
che
d'ora in poi non
s a r à
più
tanto
faci le
a
dare
ascolto
alle
ric h ie ste d eg li
uomini?
› › .
3 7 1
Orazio, III Epistola del
II
l ibro
v .
140:
«Con
quanta più
ragione colui,
che nulla
fa
a
c a s o D i m m i ,
o Musa
del l 'uomo › › .
3 7 2 Confidando
nella
s u a venustà B arine pu ò farsi beffe
dei
mor t i
e
dei
celesti
e
di
ogn i verità:
«Ne
riderà
Venere stessa,
ne rideranno
le
sem pl ic iotte
Ninfe e
Cupido che
im perversa
sempre impegna to ad
aguzzare le sue frecce brucianti su una cote macch ia ta di
sangue» .
O ra z io , O d e
VIII
d el
II
libro,
W.
13-16.
3 7 3 Iohann Christian
I-Ielck,
Fabeln, Dresda
e Lipsia,
1 7 5 1 .
3 7 4 «Di
recente
questa loquaci tà gonfia e smoda ta s i
è
trasferita
dal la
Gallia
a Sparta e ha gonfiato gli animi
d ei
giovani
volti
a grand i
cose c o m e l'influsso di u n astro mal igno ,
nel
con tempo
le
buone regole
del l 'eloquenza sono r imas te inerti
e
m u t e c o m e s e
fossero
state avve-
lenate›› . Petronio,
Satir icon
II 7 -9 . Il passo era già stato
proposto
da
H a m a nn nella nota X
dell'Aestbetica
in
nuce
(N.
II,
1 9 9 / 2 8 - 3 1 ) .
3 7 3
R ou ss ea u. Sec ond o
una
glossa citata
da l
Nadler
(III, 432 ) .
3 7 5 Orazio,
Epistola
III del II l ibro, vv. 70-73: «Rinasceranno
molti
vocabo l i caduti
in oblio
e ne ver ranno
m e n o altri ora in onore
se così vorrà l'uso presso c u i ris ied e l'arbitrio, il diritto e la
norm a del
l inguaggio
› › .
3 7 7
Cfr.
H a m a n n ,
Pbi lo logiscbe
Einƒiille und
Z w eiƒ el, nota
X X
a
p.,181 di questa t raduz ione.
3 7 3 Oraz io , III
Epistola
del II libro,
v .
5: « a m m e s s i
a
tale spetta-
colo
c o m e
po tres te, a m ic i,
trattenere
il r iso?
› › .
3 7 9 Il pitico vincitore
è
Herder.
3 3 ° ]0S. Spence: Polymetir; or
an Inquiry
c on ce rn in g th e agreement
between tb e
works of
th e
R o m a n poets,
London
1 7 4 7 . IV Dialogo,
p.
3 3
s s .
3 3 1 Auli Pers i Flacci
xatnrarum
liber,
Sat.
I, vv . 116-119: « Flacco
mal iz iosamente
m entre l'amico ride gli fa tocca re con
m a n o
ogn i
difetto
e trovato accesso a l
suo
cuore s i diverte a beffare
il pubblico con naso
sdegnoso.
E
io non
avrei
il diritto di b is b ig lia re? M a i? neppure in
segreto
o
parlando
con una
muta fossa? › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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306
scRITTI sUL L I N G U A G G I O
3 3 3 Orazio,
I Epistola
del
II
l ibro (A Cesare
Augusto) v. 1 :
« D a l
m o m e n t o
che sopporti
tanti
grav i problemi da solo › › .
3 3 3 Oraz io , II O de
del
IV libro, vv. 5-8: «Come u n fi u m e , gon-
fiato dal le
piogge oltre le
rive consuete, ribolle e s i
rovescia inconte-
nibile Pindaro dal la profonda
bocca
› › .
3 3 4 Giovanni
I,
23 :
«Io
sono una voce
che grida
nel deserto:
preparate la
via
del
Signore c o m e disse il profeta
Isaia».
Malacb ia
III,
2: «Egli
è
c o m e il
fuoco
d el
fonditore
e c o m e la
l isciva
d ei
lavandai››. Giovanni Giorgio H a m a n n non dubitò di
attri-
buirsi
il titolo di predicatore del
deserto:
e
quindi «lavandaio›› .
3 3 3 Bayer,
M us eu m Sin icu m I, 132-3: Mien m an
hoatn
è u n
uccel lo
color zafferano
(corr ispondente
alla
favolosa fenice) . Hamann ha con-
tratto
il passo
del
Bayer ricavandone un'allusione
a s e
s t e s s o che sta
a distanza quieto e s icuro s ulla montagna.
3 3 6 Orazio, III Epirtola del libro
II
vv .
138-139:
«Che
c o s a
of-
frirà di degno di
tanto
strepito ch i ha promesso? Pattor iscono le
montagne :
ne nascerà u n topolino
› › .
Nel
testo
è
unito il passo
di
Cicerone (Epixt. ad Div. VIII, I) relativo a
Coelius
citato in apertura
del
saggio
(N
III
69/32).
3 3 7
Nadler cita una
glossa
d'autore (N
III,
433) : «Cfr.
Epitre a
Sr. Noel: Oeuvres
de
Fréd. II, T o m e VII., Berlin, 1 7 8 8 , p.
50
› › . Momo
è il dio del
r iso
e
dello
scherzo.
3 1 3 3 Alfonso
X
el
Sabio re di Castigl ia
e
di León (1221-1284 )
vanta
meriti
insigni nel
c a m p o
delle
lettere, del diritto
e
s pec ia lm ente d el-
l`as tronom ia.
Fece
tradurre
scritti
as t ronomic i
dal l 'arabo
e
red igere le tavole
che vanno sotto il suo n o m e .
3 3 9 Orazio, IV
Satira
del I l ibro, vv . 17-18: «Gli dei hanno fatto
bene a
farmi
di
a n i m o modes to e timido poco propenso
a
par lare e
d i poche parole › › .
3 9 °
Allusione ai titoli
d i noti s c ritti d i Thomas Abbt :
cfr.
nota
347 .
3 9 1
Michele
è
duca
dei
mend ican t i . Il
c a m p o
d el
sangue
in
Bor-
gogna
è
il
possedimento
di
Ferney
en
Bourgogne,
residenza
di
Voltaire:
quasi acquistato a prezzo del
tradimento
d i Cris to (c fr.
Matteo XXVII,
8 : «Perciò
q u e l
c a m p o fu
denomina to
'Campo
d el
Sangue ' fino ad
oggi
›› ;
Atti
I, 1 8 - 1 9 : «Giuda c o m p r ò u n pezzo
di terra
con
i
pro-
venti
d el suo delitto e poi
precipitando
innanzi
crepò
e le sue v i-
scere s i sparsero intorno.
La
cosa
è
divenuta così nota a tutti gli
abi-
tanti dí Gerusalemme, che quel terreno è stato chiam ato nella loro
lingua
A k e l d a m à ,
cioè
C a m p o
del
Sangue
››).
3 9 2
Oraz io ,
O de
VI
del II libro
vv.
13 -14 : «
Di
tutti
i post i
della
terra
m i sorride quell 'angolino.. . › › .
3 3 3 Orazio,
O de
VI del l ibro II vv .
22-24 «
...lì spargerai debita-
mente di
pianto
la
cenere
ancor calda
d el
poeta am ico › › . L'allusione
va
alla
t o m b a dell'Algarotti a
Pisa.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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N o r r - : D E L
T I I A D U T T O R I - : 307
3 9 4 Il Winckelmann assassinato a Trieste
nel
1 7 6 8 .
3 9 3
2
Samuele XIV,
2-21:
la donna d i Tekoa per consiglio d i Toab
riesce
con u n artifizio a indurre David a rich iam are il figlio Assa lonne
dall'esilio.
3 9 6
Gerem ia
XXXI, 1 5:
« Una
oce s i
ode da
R a m a , l amento e
pianto
a m a r o :
Rachele
piange i suo i figli, rifiuta d'essere
consolata
perché
non
sono
più › › .
3 9 7 Geremia XXXI, 22: «Fino a
quando
andra i vagando,
figlia
ri-
belle?
Poiché
il
Signore
crea
u na cosa nuova sul la terra:
la
donna
cingerà
l3u0m0
›› .
3 9 3 Catbol icon,
ou
díctionnaire
universel
de
la
Langue
Françoise
pa r Mr. Schmidlin,
Hamburg,
1771 -75 .
3 9 9 Al
capitolo 25
del
II libro del
De Natura
Deorum Cicerone
scrive:
« il
Padre Giove [Iuppiter], ossia
il
padre
che aiuta
[ iuvanr
pater] che
così
c h i a m i a m o nella decl inazione
da
iuvare,
è detto
d a i
poeti 'padre degl i
dei
e degl i umani' ment re
d a i nostri
vecch i era
detto
ottimo m a s s i m o e
i noti
_rima
ottimo~ssia generos iss imo
nel
fare il
bene
he
m a s s i m o ,
giacché
è
cosa
più
grande
e
indub-
biamente più graziosa e s s e r e d i conforto a tutti
che
l'avere grande
potenza › › .
In
un
inciso del
capitolo 88
del Panegyricur
Traiano imperatori
dictux
Plinio
il giovane osserva:
«
Per questo il
padre
degl i uomini
e
degl i
d ei
è venuto prima con il titolo di
ottimo
e
poi con
quello di
mass imo › › .
3 0 °
Salmo
CX,
1-4:
«Ha
detto
il
Signore
al
m io
Signore:
'
Siedi
alla
m ia destra, f inché io
ponga i
tuoi nem i c i a sgabel lo
dei
tuoi piedi'.
Lo s cettro d el tuo
potere
stende il
Signore
da
Sion: '
Domina
in mezzo
a i tuoi
nemic i .
A
te
il
principato: nel giorno
della
tu a
potenza tra
santi
splendori
nel seno
de]l'aurora
come
rugiada io
ti ho generato”. Il
Signore
ha
giurato e non s i
pente:
'Tu s e i sacerdote per sem pre al
mo do d i Melchisedek ' › › .
' 1 0 1
Oraz io ,
VI
O de del
libro
III,
v .
5:
«Proprio
perché
ti
comporti
come un inferiore rispetto
agli
dèi, hai il comando».
« Ogni giusto re
ha
l'ordine sacro › › Ireneo,
Contra Haereses,
cap. IV,
lib. X X .
4 1 1 2 Orazio, II O de
del
II l ibro, vv .
9-12:
«Sarai più
grande
come
re
d o m a n d o
lo spirito di
avariz ia
che
non
s e tu
partito
da Cadice
conquis tass i la
Libia
e entrambi i popoli punici servissero ad un
unico
re».
4 9 3
Oraz io ,
XX O de del
II
libro, vv .
1-4:
« Io poeta
dal la duplice
f o r m a sarò innalzato per il limpido etere da ali
inusitate
e forti . . . › ›
4 ° * Orazio,
VI O d e
d el IV
libro,
v v . 4 1 - 4 4 : «
Nella festa
secolare
io canta i il carm e caro
a gli dè i,
obbediente ai metri del
poeta
Orazio › › .
4 0 3 Il
n o m e
Kadmonbor È una libera invenz ione di H a m a n n : at-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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308 scrurrr sUL L I N G U A G G I Q
torno a poss ib ili contigu ità
occasionali e allusive
r iportiam o le
consi-
d era zio ni d el Nadler
(N
III, 4 3 4 ) :
« nel
libro della Genes i (XIV, 1 )
c'è un
re
d i Chedorlaomer e
(XV,
19 )
un
popolo d i Kadmonit i : c'è -
inoltre
na
località
di confine Kades-Barnea (Numeri XXXIV, 4 ) ,
una
località
K a m o n
(Giudici
X ,
5)
e
una
località
Bor-Asan
(1
Sa-
m u e l e X X X 30 ) . Nella Biga sono registrati a
p.
1 51
con
il n u m . 363
Götter
und Heldengerpräcbe
(Hamburg,
1 7 5 8 )
e
con il n u m . 3 64 Re-
ligiöre Gerpriicbe der Todten (Frankfurt 1763) . È presupposto
princi-
palmente
il
libro del
Nicolai: Dar
Leben
und d ie Meinungen
der
Herr
Magister
Sebaldus
Notban/eer (Berlin und Stettin, 1774 ) . W illhelm ine
è la
celeste ama ta di Sebaldus della V(/ ' il lbelm ine ( 1764 ) di Moritz August
v on
Thümmel:
nel
ro m a n z o
d el
Nicolai,
divenuta
mogl ie
di
Sebaldus,
m u o r e
in seguito alla dest i tuzione d el marito e allo sfratto dal la casa.
Muore invece di vaiolo Charlotte
la
figlia
minore
di
Sebaldus e
Will-
helmine. C'è poi Stauzius,
il
sovraintendente
che fa
destituire Sebaldo
e
m as t r o Truffelius, fidanzato di
Ursula
Stauzin.
Ci sono
stralci
fatti
da Hamann in proposito nella
biblioteca
di Königsberg › › .
' 1 0 6 Cicerone, Pro Coelio, XIV, 33 :
«bisogna
che evoch i dag l i
inferi
qua l cuno
di
que i
barboni,
non
di quelli
con la
barbettina,
che
piace
a
costei, m a con
la b a rb u cc ia
ispida che v ed ia m o nelle
statue
e nelle
rafligurazioni
di
una
volta: u no che le faccia la
paternale e
parli a l mio posto, perché non abbia costei a prendersela
con
m e.
Sorga d u nq ue q ua lcu no di questa
stessa
famiglia,
m a gari q u el
cieco
[Appio Claudio Cieco]: giacché s í irriterà meno, non
vedendola».
4 0 7
Karl Günther Ludovici, Vol ls tändiges
Kauƒmãnn i rcbes
Lexicon
oder
A k a d e m i e
der Kaufleute,
Lipsia,
1752 .
G.
S.
Bayer,
M u s eu m Sini-
c u m ,
2 voll.,
Pietroburgo, 1 7 3 0 .
4 0 3
«Mien-Man-Hoam
è
u n uccel lo color zafferano, identificato di
solito con la
nostra Fenice».
Bayer, Museum Sinicum I, 132.
4 0 9 Cicerone,
intercedendo
per il
poeta
Archia,
ricorda
che
il severo
Silla
s i
era
sempre
mostrato ben disposto
verso i poeti, anche
quando
nei confronti d i un pessimo verseggiatore «comandò
che
g li fosse
a s -
segnato
u n
premio
...a
condiz ione
che
smettesse
di
scrivere
dei
versi».
Cfr. Pro Archia, X, 25.
4 1 °
Cfr. nota 405.
4 1 1 Giovanni IV, 1 8 : «
...hai
avu to c inque mariti e quello che
hai non
è
tu o m ar ito . . . › › .
4 1 3 Matteo XVI, 1 9 : «A te darò le
chiavi
del regno d ei cieli,
e tutto
c iò
che
sciogl ierai
sul la terra
sarà
sciolto
anche
nei
cieli››.
4 1 3 Giudici, V, 24 : « Sia benedetta
tra le
donne G ia ele, la
m oglie
di Eber il Kenita,
benedetta
tra
le
donne
della
tenda › › .
4 1 4
Il
breve
(micrologico)
scritto ha
in
sé la fo rza genera tiv a del-
l'autore
come l 'uovo
orfico
del mondo e i testicoli (bi/'aux
indircrets,
ö ø x i s ) .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 309/330
Norß D E L Ttmnurroxß
309
4 1 5 Neemia, ricostruttore d i Gerusalemme ai
tempi
di Artaserse,
come
narra il
l ibro om onim o della
Bibbia. La nuova
Gerusalemme è
il
regno
di Dio secondo molti test i scritturali: ad es. Apocal isre III, 1 2:
«
la città
di Dio,
la nu ov a G e ru s a l e m m e
che discende d a l
cielo › › .
4 1 6
Christian
Tobias
D a m m ( 1 6 9 9 - 1 7 7 8 )
e
Wilhelm
Ab rah am
Teller
(1734-1804) : teologi d i impronta
deistica
protetti da Federico II.
4 1 7 Tímorus di Conrad
Photorin
è una presa in
giro
di J . K. La-
v a te r. So tto
il n o m e di
Photorin
si nasconde il bizzarro
Georg
Christoph
Lichtenberg (1 7 4 2-1 7 9 9 ) , s cienz ia to e
scrittore
filosofeggiante
e
sa-
tirico. Il testo citato
è
Ester III,
1 5.
4 1 3
Matteo
XVI,
1 8 :
«
...Tu
sei
Pietro
e
su
questa
pietra
edifi-
cherò la m ia
chiesa e
le
porte
degli
inferi non
p re va rra n no c on tro di
essa › › .
4 1 9
Dietro
il
nome
del classico Strabone
(65 a . Chr. -
20 p.
Chr.)
sta
Anton
Friederich
Büsch ing
( 1 7 2 4 - 1 7 9 3 ) che nelle sue «Wöchentliche
N ac hric hten v on
neuen Landkarten, geographischen, statistischen und
histor ischen
Büchern»
(n . 1
del
1 7 7 3
p.
23 1 ) aveva pubblicato u n
annunzio
bibliografico
del
Sebaldus
Notban/eer
d el
Nicolai.
4 2 ° Nadler (III, 435) ci
fornisce il
passo: «C'è a s s a i d i rado
da noi
u n
dotto,
un
letterato.
Da
noi
il
dotto è
un
teologo,
un
giu-
rista u n corettore, u n sottorettore, u n baccelliere
e
anche
quello
scrive soltanto per i
suoi
ascoltatori e dipendenti».
D.
C. è per Daniel Ch od ow iec ki (1727-1801) pittore e i l lustratore
di
Danzica .
4 2 1
Il
passo
di
Shenston
qui
citato
è fornito
d a l
Nadler
(N.
VI,
1 3 3 ) :
« Egot i sms ,
from
m y
ow n Sensations
V.
]. loved Mr. Som ervile ,
because
he
knew so perfectly
what
belonged
to
th e
flocci-nauci-nihili-pilification
of m o n e y › › .
4 2 2 O ra zio, Epodo V , vv . 55-60: «Mentre le
belve
giacciono
nelle
paurose
selve
abbandonate in
dolce
sonno
abbaino _si che
ne a b -
b iano
a
r idere
tutti
e cagne subur rane a l vecch io drudo unto d'un
unguento
cbe
non
potrebbero
fare
migliore
le m ie
.ttesre
m a n i
› › .
È
una
scena di sortilegio.
4 2 3
Metatarru:
è
te rm in e a lc h im is tic o per
la tra s form a zion e.
Allu-
sione
forse a l potere genera tiv o (gen io )
dell'autore:
en cbevi l le vivifique
di
Rabelais
(cap.
VIII
del
III
libro).
Cfr. N.
III
29-30.
4 2 4
Oraz io ,
III
Epistola
del II libro:
vv .
3-4:
«
sì che in maniera
r ipugnante una donna b ella nella parte
superiore
fin isca in un brutto
pesce
› › .
4 2 5 L'allusione
potrebbe
partire da l
«Teutscher Merkur››,
la
ri-
vista di letteratura
e var ietà
di spiriti
illuministici
guidata da l
Wieland.
4 2 ° I
trenta
denar i
e il su ic ido di Giuda
Iscariota.
4 2 7
Genes i
X X , 1 6: « A Sara disse: “Ecco ,
ho
dato mille
pezzi
d'ar-
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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310
scRITTI S U I . L I N G U A G G I O
gento
a
tu o fratello: sarà per
te
come
un risarcimento d i fronte a quant i
sono con
te . Così tu sei in
tutto
riabilitata ' › › .
4 2 3 Cicerone,
Pro Coel io, II,
6:
«Altra cosa è m a led ire, a ltra
accusare. L'accusa r ichiede il crimine, per fare
il processo,
per denun-
ciare
il
reo,
per
portare
argoment i ,
per
a d d u rre te s tim o n ia n ze ;
la male-
d iz ione non
ha nulla di quan to detto
t ranne
l 'of fesa, che se è sban-
dierata
con
petulanza è detta
insulto, s e con spirito: facezia››.
4 2 9 H .
S .
sono le iniziali di Heinrich Schröder, l ' immaginar io maestro
di
scuola che Hamann
presenta c o m e autore
del saggio:
finta
è l'indi-
cazione d i «
II
ediz.
m igl iorata»
nonché il luogo: l'editore fu Gebhard
e
il luogo di
edizione Francofor te .
L'esergo
è
costituito
d a i vers i
13-16
della
I
O de d el
IV
libro
di Oraz io :
«
nobile bello,
facondo
di fensore degl i ans ios i
rei,
giovane dal le infinite r isorse porterà
bene
innanzi i
vessilli
della tu a
guerra
› › .
4 3 °
Il fuoco
del l 'at tacco
hamann iano sono
le
Betracbtungen
über
d ie
Religion durcb C.T.D.
d el teo lo go
e
filologo
deista Christian
Tobias
D a m m
( 1 69 9 - 1 7 7 8 ) , apparse a
Berlino in
4 parti
e un'appendice nel
1 7 7 3 .
Il
passo
è
riportato
d a l
§
5.
Einige
z ufä llig e, z u r
Haupt-Sache
sich
passende, Gedanken,
II, pp. 232-234.
4 3 1
D a m m , op cit.,
II, p. 234.
4 3 2
Luca XI, 4 6: «
...Guai
anche
a
voi,
dottori della
legge,
che
caricate gli
uomini
di
pesi insopportabili,
e q u e i pesi
voi non
li toc-
cate neppure con u n
dito
› › .
4 3 3 Marco XV, 1 4 : « ...'
Quid
enim mali fecit? '
At
illi
c lamaban t :
'
Crucifige
eum
'
› › .
4 3 4 Giudici XII, 5-6:
«Quelli
di Galaad
b loccavano
gli Efraimiti
ai
gu a d i
del
Giordano,
q uan d o
u no
dei fu gg ia sch i di Efraim diceva:
“Lasciatemi passare”, gli uomin i d i Galaad
gli
chiedevano: 'Sei un
Efraim í ta?” S e
quegli
rispondeva 'No', i Galaadit i gli dicevano: 'Eb-
bene,
d i' Scibbolet '
e
quegli diceva Sibbolet, non sapendo pronunciare
bene.
Allora lo
aifrontavano
e
lo
uccidevano presso il guado del
Giordano
› › .
4 3 5 Leibniz.
4 3 °
Oraz io ,
VIII O de
d el
IV
libro,
vv.
29-30: «Così l'instancabile
Ercole
partecipa
a i bramati conviti di Giove
› › .
4 3 7 Aristotele, Elencbi soƒist ic i II, 1 : «È necess ità che l'allievo
s i
fidi››.
4 3 3
Forse
le
terminali
appartengono
ai
vocabo l i :
Orthodoxe,
Wolf-
fianer, Encyclopãdiste (cfr.
Nadler VI,
280);
possono
anche
dare
unendo
tedesco, greco
e
latino:
«
Ochse åvñp
iste ›› :
« è u n
b u e
q u es t ' u omo
› ›
oppure
iovenale,
VIII Satira
d el
III libro v.
27 5 _«non voglio
dire che cosa › › .
4 3 9 Matteo VII, 13-14:
«
Entrate per la porta stretta, perché
è
larga
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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NOTE DEL TRADUTTORE 311
la porta ed
è
spaziosa la
v ia che conduce
alla perdizione
e
mol t i
sono
quell i
che
s i
mettono
per e s s a ; la porta
che
conduce alla vita è
invece
stretta e
la v ia è angusta, e
sono
poch i
quelli che
la trovano».
4 4 ° Nel libro
della
Genes i si racconta c o m e
nel
primo giorno fu
creata
la
luce
e
separata
dal le
tenebre
(I, 3-5) e
nel
quarto
giorno
furono
creati gli
astr i
del f i rm am e n t o (I, 14 -19 ) .
4 4 1
Betracbtungen
über
d ie
Religion durcb C.T.D. II,
p.
65 in
nota:
«
Pensa u n forno di
ghiaccio:
pensare
le
due
cose s ingolarmente
è possibile
ossia
è possibile il
forno
ed è possibile
il ghiaccio. Non
è
però
possibi le
pensare le due cose ins ieme › › .
4 4 2
Monsieur
Jourdain
_
'ambizioso
Bourgeois
gent ilbo rnm e
del
Molière _
iene
nominato
dal
pretendente
della
figlia, che s i
spaccia
per figlio
del
G ran Turco, M a m a m u s c h i ,
pascià
di Tre
code
di caval lo.
Nella lettera a
Herder del
20
d icembre
1 7 7 4
(cfr. ].
G .
H a m a n n ,
Brieƒwecbsel, hrsg. v.
W . Ziesemer U. A. Henkel,
vol.
III,
p.
130)
a b b i a m o la
spiegazione
d el gioco
di allusioni. « Il nostro vecch io
am ico
Kanter
_crive Hamann _ diventato stampatore a
Marienwerder
e
da
poco ha
m esso su
una cart iera a Trutenau. A suo critico
avv iso
noi
due s iam o una
coppia
di
scrittori
da
la sc ia re con
u n
p a l m o
di
naso; e
dato
che
non
s a r e m m o
in
grado
di fornirgli merce corrente,
sc r i ve remmo
cose eteree a l di
fuori
della
sfera
del
pubblico,
di
cu i
egl i deve pur vivere
e
che a sua volta non è in
grado
di campare
d'etere,
_v rebbe
voluto
t rovare
il
m o d o
di farci correre.
Mamamusch i
s i
riferisce
al Bourgeo is gentil/som m e del Molière
e
a ppa re già nell'Apologia
della H,
dove le
tre berrette
da
notte ind icano
le
tre
tesorerie
di
Königsberg,
di
Gumbinnen
e di
Marienwerder.
Voi
sapete, a m ic o c aris s im o, che
Heinrich Schröder,
il
nostro vecch io conci t -
tadino,
è stato registrato
u na
volta
anche
c o m e
caval iere
di Rosacroce.
Dal m o m e n t o
che
non è riuscito a diventare
un Bassa
(r icco cono-
scente) né
delle
tre
code d i cavallo né
delle
tre
berrette,
la
facezia
vale
per il
cart iere di Trutenau:
stante
che
fa diventare il
suo
vecch io
g io rnalis ta un Mamamusch i
dalle
tre penne da scrivere › › .
4 4 3
Nella b ib lio teca
d i
Hamann
(Biga
149 /330 ) figura
la
Gescbicbte
des Bruders
Gerundio
(Lipsia, 1 7 7 3 ) , tra du zio ne d ella Historia del
f amoso pred icador Fray
Gerundio de Campazas
(Madrid,
1 7 5 8 )
di
Fr. Lobon de Salazar (pseudon imo
d el p.
Fr. Isla
S .
].).
Mastro Martino
è
u n personaggio
del rom anzo: zoppo
e grande calligrafo
egli
si fa
prom otore di u n nuovo m e to d o grafico. La t raduz ione tedesca del
1 7 7 3
fu operata da I.
Bertuch su l tes to della
t raduz ione inglese
del
Baretti
d el
1 7 7 2 :
Tb e
History of tb e f a m o u s
preacber
ƒr iar
Gerund
de Cam pazas, otberw ise Gerund
Zotes ,
t ranslated from
tb e
Spanisb.
Il
vol .
I della Historia apparve
a
Madrid nel
1 7 5 8 .
4 4 4 «Syphilis sive de
m o r b o
gallico».
Subito
dopo s i al lude alla
rachi t ide, nota
c o m e m o r b o inglese.
4 4 5 Proverbi
X X X , 12-13 : «C'è
gente
che s i crede pura m a
non
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 312/330
312
scRITTI sUL
L I N G U A G G I O
s i è lavata della
s u a immondizia .
Gente
dall'occhio superbo
e dal
ciglio altezzoso › › .
Apocal isse
II, 1 7 : «Tu dici: 'Sono
r icco, mi
sono arricchito;
non
ho b is ogno di
nulla” e non
sai di essere
infelice,
u n m iserab ile ,
u n
povero,
cieco
e
nu do
› › .
4 4 4 Matteo
VII,
1 5: «Guardatevi da i fa ls i profeti che vengono a
voi in veste di pecore, m a dentro sono lupi rapaci › › .
4 4 7
Isaia LI, 1 7 : «Svegliati, svegl iat i ,
alzati, G e ru s a l e m m e ,
che
ha i
bevuto dal la
m a n o d el Signore
il calice della sua ira; la coppa della
vertigine ha i bevuto:
l'hai
vuotata › › .
4 4 3
Isaia
XXVIII, 7-8:
«
Sacerdoti
profeti
barcollano
per
la
bevanda inebriante, affogano nel vino; perdono
la strada ubriachi
Tutte
le
tavole sono piene d i fetido vomi to, non c'è
un
posto
pulito
› › .
4 4 9
I Timoteo IV, 7 : «Rifiuta le
favole profane,
roba da vec-
chiette››. Isaia XXXII, 1 1 : «Temete,
o
spensierate;
t remate,
o
ba ldan-
zose,
deponete
le v es ti, s po glia te vi, c in ge te vi i fi an ch i di
sacco
› › .
4 5 °
Apocal isse
III,
5:
« Il vincitore
sarà
vestito di bianche vest i ;
non
cancel lerò
il
suo
n o m e
d a l
libro
della
vita,
m a
lo
r iconoscerò
da-
vanti a l Padre mio e davan t i a i
suo i
angel i › › .
4 5 1
Geremia
XLVIII,
1 2:
« verrà
il
giorno
_
dice il
Si-
gnore _n cui gli
manderò
travasatori
a
travasarlo, vuoteranno le sue
botti, frantumeranno
i suo i otri››.
Nella tra d u z io n e lu te ra n a c 'è il ter-
m i n e
S cb röte r (e tim o lo gic a m e nte
«colui che divide ›› ) equiva lente a
Schröder, pseudonimo d i Hamann in questo scritto.
4 5 2
Soƒonia
I,
4 :
«
sterm inerò
da
questo
luogo
gli
avanz i
di
Baa l
e il n o m e stesso d ei
suo i falsi sacerdoti››;
R o m a n i XI, 4 :
«
M
sono
riservato
settemila
uomini ,
che
non hanno piegato
il ginocchio
davan t i
a Baa l
› › .
4 5 3
Frédéric-Melchior
Gr imm
(1723-1807) personaggio
del mondo
parigino
ed europeo
dell'età
dei l um i , prese le parti
della
musica nuova
italiana
nella
querelle d e s Bouflons attaccando J. I.
Rousseau,
per
cui
ebbe
u na pers ona le
inimicizia,
nell'opu sc olo Le
petit
propbète
de
Boebmiscb
Breda (1 7 53 ) .
4 5 4 Il
profeta
Balaam percuote l ”asina che lo
t rasporta
perché s i
rifiuta
di
proseguire
e
miraco losamente
l'animale
prende
a
par lare:
Numeri XXII, 28-30.
4 5 5 Matteo V, 1 8 .
4 5 5 Atti XVII,
22-24:
«Allora Paolo, alzatosi in
m e z z o
al l 'Areopago,
disse:
'
Cittadini
Ateniesi,
vedo
che
in
tutto
siete
molto
timorati
degl i
dèi .
Passando
infatti
e
osservando i
monumenti
del
vostro culto,
ho
trovato anche
un'area
con l'iscrizione: Al Dio
Ignoto.
Quello che voi
adorate senza conoscere, io ve lo
annunzio
' › › .
Esodo
XXXIII,
18-23 : «Gli disse:
'Mostrami
la
tu a gloria '
R i-
spose: (Farò passare davan t i a
te
il mio splendore
e
proc lam erò il
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
http://slidepdf.com/reader/full/johann-g-hamann-scritti-sul-linguaggio-1760-1773-bibliopolis-1977-1 313/330
Noris D E L
T R A D U T T O R E
313
m io
nom e, Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò fare grazia
e
avrò misericordia
di
chi
vorrò
avere m isericordia'. Soggiunse: 'Ma
tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun u o m o
pu ò v ed erm i
e
restare vivo '.
Aggiunse
il
Signore: 'Ecco
u n luogo vicino
a
m e.
Tu
starai
sopra
la rupe: quando
passerà
la
m ia gloria,
io
ti
porrò
nella
cavità
della
rupe
e ti
coprirò con la mano, finché
sarò
passato.
Poi
toglierò
la m a n o
e vedra i
le
m ie spalle, m a il mio volto
non
s i
pu ò
vedere ' › › .
Giovanni
I,
1 8 : « N e s s u n o ha
m a i veduto Iddio:
l'Unigenito
che
è
nel seno
d el Padre, egl i stesso
ee
l'ha
fatto
conoscere
› › .
Giovanni IV,
24 : «Dio è
spirito
e quell i che lo
adorano
devono
adorar lo
in
spirito
e
verità».
4 5 7
1 Corinti II, 9 :
«Quel le c o s e che occhio non vide, né orecchio
udì, né m ai
entrarono in cuore d i uomo, queste
ha preparato Iddio
per coloro che lo
a m a n o » .
4 5 3 R o m a n i
I,
18-23 : «In realtà l'ira di Dio
s i
mani fes ta
d a l
cielo
contro ogni
empietà e
ogn i ingiustizia di uomini che
soffocano la
verità
nell'ingiustizia, poiché
c iò
che di Dio
s i
può conoscere è loro m an ifes to;
Dio
stesso
lo
ha
loro
mani fes ta to .
Infatti
dal la
creazione
del m o n d o
in
poi
le sue perfezioni
invisibili
possono essere contem pla te con
l 'intelletto
nelle
opere da lui compiute,
come
la s u a eterna potenza
e divinità;
essi sono d u n q u e
inescusabi l i , perché, pur conoscendo
Dio, non gli
hanno
dato gloria né gli
hanno
reso
grazie
c o m e
a
Dio, m a hanno
vaneggiato
nei
loro rag ionam enti
e
si è
ottenebrata
la
loro m e n t e
ottusa.
Mentre s i d ic h ia ra v a no s a pie nti sono diventati
stolti
e
hanno c am b ia to
la
gloria incorruttibile di Dio
con la figura
e
Yimmagine
del l 'uomo
corruttibile
› › .
4 5 9 1 Corinti II, 1 1 - 1 4 : «Chi conosce i segreti dell'uomo se
non
lo
spirito
dell'uomo che
è
in lui?
Così
anche
i
segreti
di Dio nessuno
li
ha
m a i
potuti
conoscere s e
non
lo Spirito di
Dio.
Noi
non
a b b i a m o
ricevuto
lo spirito del mondo,
m a lo Spirito d i Dio per
conoscere
tutto
c iò
che
Iddio
c i
ha
donato .
Di
queste cose noi
parliamo non con
un
linguaggio suggerito
dalla
sapienza umana, m a
insegnato
dallo
Spirito,
espr imendo
cose
spirituali in
termini spirituali.
L'uomo
natura le
però
non com p rend e le cose
dello
Spirito
di Dio;
esse
sono follia per lui
e
non è
capace di intenderle, perché s e ne
può giudicare solo
per
m ezzo dello Spirito».
4 4 ° Cfr. nota 452. Numeri XXII, 21-28.
4 5 1
Giovanni VI, 4 6: «Nessuno
ha
m a i visto
il
Padre s e non
co lu i che
viene
da Dio › › .
Giovanni
III,
1 6:
«Nessuno
è
m a i
sali to
a l
cielo,
fuorché
il
Figlio dell'uomo che è
disceso
d a l cielo › › .
Giovanni
XVI,
28 : < <
Sono uscito
da l Padre e
sono venuto nel
m o n d o : ora lasc io di n uo vo il m o n d o e v a do a l Padre › › .
4 6 2 Marco XII, 27 : «Non è
un Dio dei
morti m a d ei
viventi Voi
siete in errore › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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31 4 scRITTI sUL L I N G U A G G I O
4 4 3
Marco IX ,
48 :
«
. . .dove
il loro verme non muore e il fuoco
non s i estingme ›› ; Isaia LXVI,
24 : « Uscendo
vedranno i
cadaver i
degl i
uomini
che s i sono
ribellati contro di m e; poiché
il loro v e r m e
non
morirà, il loro
fuoco
non
si
spegnerà
e
saranno un
abotninio
per tutti › › .
4 5 4 Cant ico
d ei
cantici IV, 3 : «Come u n nastro di porpora le tue
labbra , e la tu a
bocca
è
soffusa di
grazia;
c o m e u no
spicchio
di mela-
grana la tu a guancia attraverso il velo › › .
4 6 5 Esodo X X , 5-6: «Non ti
prostrerai davanti a
loro
e
non
li
servirai . Perché Io, il
Signore,
sono il tuo
Dio,
un Dio geloso, che
punisce la
colpa dei
padri
nei
figl i
fino
alla terza
e quarta gene-
razione, per coloro che mi odiano, m a che d im os tra il suo favore fino
a
mil le
generazioni
per
quell i
che
m i
amano
e
osservano
i
mie i
c o -
mandament i › › .
4 5 ° 2
Corinti
III, 6: « laettera ucc ide, lo Spirito dà
la
vita››.
Salmo XXXVII, 1-2: « N o n adirarti contro gli
empi,
non
invidiare
i malfattori: c o m e fieno presto appassiranno, cadranno c o m e l'erba
del
prato › › .
Sa lmo
XC, 5-6: «Li annienti, li s o m m e r g i
nel
sonno; sono com e
l 'erba
che
germ ogl ia
a l
mattino:
a l
mattino
fioris ce, germ oglia , a lla
sera è fa lciata
ed inaridisce››.
4 5 7 2 Timoteo IV, 3-4: «Verrà giorno in cui non si sopporterà
più
la
sana dottrina, m a per il prurito di udire qualcosa gli uomini
s i c i rconderanno di
maest r i ,
secondo
le
proprie vogl ie, rifiutando di
dare ascolto
alla
verità per v olg ers i
alle
favole
› › .
4 3 1 3
Matteo XXIII,
29-31 : «Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti,
che
innalzate
i
sepolcr i
a i
profeti,
a dorna te le t o m b e d ei
giusti
e
dite:
' Se
f oss imo
vissuti a i tempi
dei
nostri padri,
non
c i s a r e m m o
uniti
a
loro
per
versare il
sangue
d ei profeti':
così
testimoniate
contro voi
stessi di essere figli degl i uccisor i
d e i
profeti
› › .
4 5 9
1
Samuele
XXVIII 3-25: Saul
mediante la pitonessa d i
Endor
evoca
l 'anima d i
Samuele.
4 7 °
Oraz io ,
IV O d e d el IV
libro,
vv. 1-4,
9-12 : «Simile
all'alato
servi tore
della
folgore _cui
il
re
degl i
dè i
concesse
il
predominio
su i
vagant i uccel l i , dopo averne sper im entata
la
fedeltà nella faccenda
del
biondo
G an im e d e
_che l'istinto aggressivo
b en pres to indusse
ad attaccare gli ovil i,
e che
ora
il
bisogno d i cibo
e
di lotta ha sospinto
contro
combattivi serpent i › › .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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NOTA
BIBLIOGRAFICA
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Il
prob lem a del lingu aggio, pur essendo
centrale nell'orientamento
hamann iano , non
è
_ nostro
avv iso
_organicam ente isolabi le in
f o r m a
di
trattazione
s is temat ica
dal
contesto
v issuto e
culturale
del-
l 'Autore.
Siamo
pertanto
dell'opinione
che
Hamann
debba
e s s e r e
affrontato
sempre tutto intero.
La strada
è
costituita d alla linea
biografica,
per
cui
vale sempre
il profilo _anche
s e
talora d i
faticoso
impiego _d i ]. N A D L E R ,
I. G .
H a m a n n . Der Zeuge des Corpus
myst icurn .
Sal isburgo, 1 9 4 9 .
Le informazioni
vengono
d a l
r icco Brieƒwecbsel , che ora
a b b i a m o
a
disposizione
ordinato e comp le to
nei c inque volumi
dell'edizione
di
W. Z iesemer
e
A.
Henkel (W iesbaden , 1955-1965) .
All'edizione
dei
Sämtlicbe
Wer/ee
hamanniani
d i
J .
Nadler
(Vienna,
1 9 4 9 - 1 9 5 7 , 6
voll.)
pos sono a ncora utilmente aff iancars i
le
v ec ch ie ed i-
zioni di F. Roth
(Berlino,
1821-1825,
7 voll.) e
di C. H. Gildermeister
(Gotha, 1 8 5 7 - 1 8 7 3 , 6 voll.), di quest'ultima è r icca di
notizie
l'intro-
d u zio ne b io gra fic a . Pa rtico larm ente preziosa
è
la
Clavis
interpretativa
offerta
d a l Nadler
nel
VI
v olu m e d e lla sua edizione.
È in corso di pubb l i caz ione l'edizione curata da F. Blanke
e
L.
Schreiner
(iniziata
nel
1956
a
G üters loh) : Ioh ann
Georg Hamann,
Hauptscbriƒten,
er/elärt
von F. Blanke, E.
Biicbsel,
K.
Gründer,
E.
I.
Scboonboven,
E. Metzke, L. Schreiner, M.
Seils,
d i cui sono apparsi
a lcun i
volumi dotati
di un
c o m m e n t o
stor ico esauriente.
Il
primo di ques t i volumi è una
bibliografia
com ple ta degl i
studi
hamanniani, alla quale rim a nd ia m o u nita m e nte al bollettino haman-
niano
edito da J. O ' Flaherty in complessivi 3 voll . fino al 1 963:
«The
Hamann
News-Letter››.
Nel 1967 I.
Simon
ha raccol to in u n
v o l u m e edito
da S u h r k a m p
a
Frankfurt
a .
M.
(Iobann
Georg
H a m a n n ,
Scbriƒten zur
Spracbe) i test i
ha ma nn i a n i relativi a l
l inguaggio. In
appendice il
Sim o n
fornisce u n
elenco delle trattazioni
relative
a
questo specifico argomento,
a
cui
r i ma nd i a mo .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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Genesi:
I,
3
3-5
14 -19
27
II, 21
23
III, 15-16
21
24
XIV,
1
X X , 1 6
XLI, _
XLIX, 9
1 2
Esodo:
VII,
11
VIII,
1 5
X X ,
5-6
XXXIII,
18-23
Levitico:
XI, 3
Numeri:
XXII,
21-28
28-31
XXXIV, 4
INDICE
DEI TESTI
BIBLICI
255
31 1
31 1
255
259
259
28 6
257
28 4
308
223,
266
1 82
1 82
27 7
27 6
3 1 4
3 1 2
2 %
3 1 3
2 8 2 ,
s o s
3 09
3 1 2
Deuteronomio:
X X X ,
1 4
Giosuè:
VI,
20
Giudic i :
V , 1 0
24
28
30
VIII,
2
IX ,
2
1 5
X,
5
XII, 5-6
X V , 1 5
1 Samue le :
VI,
4 - 5
X I V ,
2 4
XXVIII, 3 - 2 5
X X X , s o
2
Samuele:
XIII-XIX, _
XIV,
_
2-21
28 6
29 4
1 1 3 , 2 5 5
2 2 1 ,
s o s
2 6 0
1 1 0 ,
254
1 9 3 , 29 8
1 1 4
256
308
3 1 0
29 9
2 9 9
1 2 6 ,
2 6 8
3 1 4
3 0 8
2 9 7
21 5
307
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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322
XVI, 23
1
Re:
XVII,
6
2 Re:
IV,
4 0
2
Cronacbe:
IX, 8
1 0
XXV,
1 8
Ester:
III,
1 5
2 Maccabei:
I,
_
1 0
Giobbe:
XIQIII,
19-22
XL, 1 9
Salmi:
X I X ,
2 - 5
X X , 1 o
X X I I ,
7
X X X I I I , 9
X X X V I I ,
1 - 2
L ,
1 2 . 1 3
L I X , 1 3
L X X I I I ,
2 1 - 2 2
L X X I X , 1
L X X X I X , 5 2
X c ,
s - 6
C I V , 3
G X ,
1
1 4
CXV, 1 0
CXX, _
4
CXXIX, 6
s
27 7
27 3
27 1
29 9
29 9
1 1 4 ,
1 8 4 ,
1 3
65
1 1 1 ,
27 9
2 5 7
1 8 9 ,
2 8 9
1 1 6 ,
3 1 4
2 7 1 ,
1 2 7 ,
1 2 1 ,
2 9 7
29 7
3 1 4
3 05
29 8
307
27 9
28 8
68
28 4
,
1 65
CRITTI SUL
256
29 5, 3 09
254
29 7
259
29 7
269
264
L I N G U A G G I O
Proverbi:
I,
7
X X , 5
X X X ,
12-13
Ecclesiaste [Qoèlet]
VII, 29
30
X , 2 0
XII,
2 - 4
Ca ntico d ei Cantici :
IV, 3
27 8
205,
301
31 1
29 2
1 80
1 9 4 ,
29 9
29 4
314
Ecclesiastico [Siracb]:
X ,
1 9
Isaia:
XXVIII, 7 - 8
1 6
XXXII , 1 1
LI,
1 7
LXVI, 24
Geremia:
II, 1 3
III, 24
XXXI , 1 5
22
XLVIII, 1 2
L, 2
Lam entaz ion i :
II, 1 2
Ezechiele:
I, 3
IV, _
15-16
250
31 2
27 8
3 1 2
3 1 2
3 1 4
269
28 4
215,
3 07
3 07
238 , 31 2
255
1 s 6 , 2 9 6
28 2
1 57
28 2
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Daniele:
III,
4-7
1 9
XIV,
27
Gioele:
II, 20-21
Soƒoniaz
I,
4
1 5
Malacb ia :
III,
2
Matteo:
II,
7 -8
1 8
III, 1 2
V ,
1 3 - 1 7
1 8
33
4 8
VI,
9 -13
28-29
VII,
13 -14
1 5
XIII, 24-30
31-33
37-39
XV,
26
XVI, 1 8
1 9
XVIII, 3
XIX, 1 2
23-25
XXIII,
29-31
XXVII,
8
35
37
Marco:
IV,
21-39
INDICE DEI TESTI BIBLICI
29 4
29 4
182 ,
29 4
28 3
1 59
31 2
29 7
125,
267, 306
265
27 1
255
264
3 1 2
27 8
29 8
29 8
29 9
3 1 0
3 1 2
29 0
28 6
29 0
29 8
309
3 08
262
268
29 0
3 1 4
3 06
29 9
29 8
264
IX,
4 8
XII,
27
XV,
1 4
Luca :
IV, 31-43
X ,
32
XI, 13
4 6
XII,
6-7
20
XVIII, 17
Giovanni:
I, 1
1 8
› - 1 - 4 : V 1 - 4
-x )
› ^ \ › ›
› -o › - o o
1 6
Iv , 1 8
2 4
VI,
4 6
VIII,
4 8
X I , 4 9 - s o
XII,
3 2
X I V , 1 6 - 1 8
XVI,
28
XIX,
5
5 - 6
XX,
15-17
Atti:
I,
1 7
1 8 - 1 9
II,
1 9
VI, 8
V 1 1 ,
6 2
X ,
1 1
1 1 - 1 2
XVII, 1 8
2 2 - 2 4
2 7
31 4
31 3
31 0
264
259
29 8
3 1 0
27 9
185,
29 6
28 3
28 6
3 1 3
3 06
29 9
262
260
3 1 3
220,
3 08
2 9 7 ,
3 1 3
31 3
259
122, 265
29 9
262
3 1 3
27 6
27 5
1
1 6,
259
29 6
3 06
12 1 ,
264
27 7
27 7
1 1 7
259
29 1
3 1 2
1 25
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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3 24
27-28
XVIII,
1 7
R o m a n i :
I,
18-23
VII, 18-19
VIII, 19-23
29
IX, 21
X , 8
XI,
4
XII,
1
1 Corinti:
I,
23
II, 9
11-14
III,
6-9
9
XII, 3 1
XIII, 3
8-9
1 2
2 Corinti:
III,
6
IV, 6
1 3
Efesini:
V, 1 3
Filippesi:
I, 9-11
II,_
7
5-11
IV,
1
7
Cola x x e s i
:
I, 1 5
15-17
II,
4
SCRITTI SUL
267
184,
29 5
31 3
28 6
28 6
125,
267
1 16, 259
28 6
3 1 2
29 7
255
313
31 3
29 1
173
27 0
29 8
27 7
24 9
31 4
124,
267
151,
27 9
255
27 1
29 8
27 2
2 9 8
1 8 6 , 2 9 6
2 7 8
1 24
267
9 2
LINGUAGGIO
1 Timoteo:
IV,
7
2
Timoteo:
II,
5
1 9
III, 5-9
IV,
2
3-4
1
Tito:
I,
1 2
Ebrei:
I,
1 -4
Giacomo:
I, 25
II, 7
III, 5-8
1
Pietro:
II,
9
2
Pietro
I,
4
II, 8
6-10
1 6
1
Giovanni:
I,
1
A
pocalixse:
I,
8
II, 1 7
II-III,_
III,
5
1 4
V ,
1 2
I X , 1 1
X V I ,
1 5
X I X , 1 o
3 1 2
1 8 3 ,
2 9 5
1 6 3 , 2 8 8
2 7 6
2 7 1
3 1 4
28 3
27 2
1 7 0 ,
28 9
129 , 27 0
27 6
29 7
125,
267
133
27 3
28 2
28 6
2 6 7 , 2 6 8
3 1 2
2 9 6
3 1 2
2 9 6
2 9 8
2 5 7
1 2 4 , 2 6 7
1 3 0 , 2 7 1
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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INDICE DEI NOMI
Abbt , Th., 45, 46, 47 n., 205 n.,
21 4, 301 , 302, 306.
A bc lenego, 29 4 .
Abelardo Virbio
( H a m a n n ) , 4 0.
Abele,
286.
Abigail, 33 .
Ab im e lech , 256.
Abramo,
132.
Achil le, 268.
Achitofel,
1 4 7 ,
2 7 7 .
Adamo, 116, 124, 132, 133,
257,
259 , 266, 276.
Adanson,
M.,
19 .
Aftonio, 293 .
Agamennone, 249.
Agostino, Aurelio, 20, 21 , 23-25,
1 3 1 n.,
132 n., 251, 271, 272.
Agrippa,
M.
Vipsanio,
247.
Alcibiade,
7 7 , 27 5.
Alembert ,
J.
Le
Ronde
de,
16
n.
Alessandro Magno,
212.
Alfonso
X
di Castigl ia e León,
214,
306.
Algarotti, F., 101n . ,
1 3 3
n.,
148,
162
n.,
182
n.,
184, 184
n., 251,
2 7 3 , 278 , 2 8 7 , 29 8 , 3 06.
Amann,
222, 29 5.
A m a s i a ,
256.
Amfione, 29 4 , 29 5.
Anacreonte,
133 .
Anito, 206, 302.
Antimaco,
127 , 268.
Aper,
M., 291.
Apicio, M. Gavio, 157 , 283 .
Apollo, 2 9 1 .
Appio Claudio Cieco, 308.
Apuleio
d i
Madaura,
278.
Apuleius Risorius (Voltaire),
185n. ,
209n . ,
296.
Archia, Aulo
Licinio,
3 0 8 .
Ariosto,
L.,
2 7 4 .
Aristio, M. Fusco, 1 1 7 .
Aristobulo
(Hamann) , 1 3 , 83,
149 .
Aristodcmo,
2 7 4 .
Aristofane, 1 3 4 , 2 8 9 .
Aristotele,
92 n., 169-172 n., 212,
233, 249 -251 , 27 4, 285, 289 ,
29 0, 31 0.
Arnauld,
A.,
104
n.
Arnoldt,
D. H .,
44 .
Aronne,
286.
Arriano, Flavio, 1 5 1 , 1 7 9 .
Artaserse, 3 0 9 .
Artemonius, L.
M.,
265.
Asaf
(v.
Klopstock), 2 7 4 .
Assa lonne,
192,
27 7 , 29 7 , 3 07 .
Atenagora, 267.
Attico, T. Pomponio, 264.
Augus to ,
G .
Giulio
Cesare
Otta-
v iano, 120, 194n., 263 , 29 6,
306.
A us on io , Dec im o Magno,
1 1 5
n.,
257.
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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3 2 6 s c R I T T I s U L L I N G U A G G I O
Bacone,
F.,
100 ,
1 1 4
n., 116 ,
1 1 8 n.,
1 1 9
n. ,
1 22, 1 24 ,
1 25 n.,
129 , 1 29 n., 255, 256, 260, 265,
267,
270 .
Balaam,
281,
312.
Baretti, G., 4 8 , 3 1 1 .
Barine, 305.
Bassa, 3 1 1 .
Bayer, G . S., 1 81
n., 206 n.,
21 4
n. ,
29 3 , 3 02, 303 , 3 06, 308 .
Bayle, P.,
15811 . ,
1 7 7 , 284 .
Beauzée,
N.,
1 03
n.,
160,
252,
284 .
Becher,
B., 262.
Belisario, 274.
Belletier, 251.
Bengel, J .
Albr.,
121n., 264.
Benson, G .,
1 20
n.,
263.
Berens
(famiglia),
1 4 ,
22,
32-
Berens,
I-I.
E., 23 .
Berens I., Chr., 30, 32.
Berens,
K.,
32, 3 3 , 7 5.
Berkeley, G., 65 n., 256.
Bertuch,
Fr.
I., 3 1 1 .
Blainville, Ch. H. de, 35.
Blanke,
F.,
3 1 7 .
Bock , K.
G., 4 5.
Boiardo, M. M., 274 .
Bolingbroke,
H . Saint-]ohn
of,
1 7 7 n . , 2 9 1 .
Borowski , L.
E.,
291.
Bos,
L.,
105,
253.
Boulanger , N. A., 1 81
n.
Brooke,
H., 7 2.
Broome ,
W., 270 .
Brown,
M.,
4 8 .
Brown, Th.,
1 60
n., 284 .
B r u m m e r ,
I., 263.
Bruno,
Giordano,
243
n.
Bruto,
M. Giunio,
206, 302.
Büchsel ,
E.,
3 1 7 .
Bud d h a , 303 .
Buffon, G . L. de, 24 , 123 , 1 57 n. ,
266.
Burnet,
J.,
247.
Burnet, Th., 24 .
Büsch ing, A. Fr.
(Strabone),
3 0 9 .
Butler, S . , 278.
Buz i ,
282.
Caifa,
122, 1 22 n. , 265.
Caino,
286.
Campanella,
T.,
103 n.
Cardano,
G .,
1 31
n., 272.
Carlo
II d'Inghilterra, 258.
Caronda,
9 2
n., 24 9 .
Cartesio, 1 4 9 ,
283 .
Caterina
II di
Russ ia ,
7 5,
2 9 9 .
Catius, M.
Insuber,
207 ,
207
n.,
302, 303.
Catone,
M.
Porcio, 25.
Catullo, G. Valerio, 1 24 n., 266.
Cella rio, Chr. (Keller), 262.
Cervantes
Saavedra,
M. de,
1 1 6
n.,
149,
177
n.,
278.
Cesare, G.
Giulio,
1 00, 1 59 , 302.
Chladen,
J.
M.,
23 , 24 .
Chodowiecki, D. N .,
222, 309 .
Cicerone, M.
T., 24 ,
1 00
n.,
1 27
n.,
1 3 1 6 . ,
1 4 1 , 1 4 7 1 1 . , 1 6 1 6 . ,
1 7 3
n., 203 , 205 n.,
21 5
n. , 2 1 7 ,
220 n., 223 , 251 , 264 , 268 , 27 2,
27 4, 275, 285, 290, 297 , 300,
303 , 3 06-3 08 , 31 0 .
Cid, Ham et
Benengeli, 149,
279.
Clarke, S . , 120 n.,
264.
Claudio, T.
Cesare
Augusto
Ger-
manico,
276.
Clemente
Alessandr ino, 268 , 28 0.
Coelius,
M .
Rufus,
205
n., 217 ,
223,
301 , 306,
308, 31 0.
Coel ius,
M. Serotinus (Nicolai),
74 -76 ,
205, 220.
Colbert,
J . B ., 1 0 7 , 254.
Comenio,
I. A. (Komensky) ,
119 ,
261 , 262.
Condi l lac,
E.
Bonnot
de, 52.
Confucio, 1 7 7 , 21 4 n.
Contius,
Chr.
G., 275.
Cordonnier, H. (Matanasius
Chrysostome) ,
295.
Courtan, Toussaint , S. M., 300.
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I N D IC E D E I
N o M I
3 2 7
C. T.
D.
(Dam m , Chr. T.), 80,
1 7 8 ,
1 84
n.,
227 , 229 , 23 3 ,
292,
295 , 3 1 1 .
Curione, G. Scribonio, 203, 300.
Dacier, A. Lefebure, 263, 264.
D a m m , Chr. T. (C. T. D.),
7 9 ,
222, 29 2, 295, 309 , 310.
Daniele,
283 .
David, 170, 274, 277, 307.
Debora, 7 4, 254, 255.
Della
Porta,
Giambattista,
1 4 8 ,
277.
Demetrio Falereo,
181n . ,
293.
Demetrio
Poliorcete, 158,
283,
284.
Demostene,
16 1 , 268, 28 6, 29 1 .
Desider ius , 275 .
Diderot, D.,
9 1 , 24 9 .
Didone, 268.
Diogene Laerzio,
1 36
n., 27 5.
Dods ley, R., 275.
Donato ,
Elio,
263.
Eber il Keniota, 308 .
Eberhard ,
I.
Aug.,
69
n.,
7 0,
295,
302.
Eccard, ]. G ., 250, 253 .
Elena,
303 .
Elia, 273 .
Eliseo,
271.
Eliu,
1 1 1 , 254.
Elnawabig (o Ennawawig),
1 03
n.,
252.
Encolpio,
2 4 9 , 251.
Enea,
3 0 1 .
Ennio, Q .,
9 3
n.
Enrico IV
di Francia, 287 .
Epicuro, 134 , 1 47
n.
Epitteto, 151 , 179 .
Erasmo
da
Rotterdam,
257.
Erennio, 1 8 9 ,
2 9 7 .
Ermogene, 1 1 3
n., 255.
Erode
Antipa,
122,
1 22 n.,
265.
Erode
Attico,
15 9 , 284 .
Erodoto, 1 8 5
n.
Erpe, Th. van
(Erpenius), 1 0 3 n.,
252.
Esiodo,
9 0,
248 .
Esopo,
57 ,
1 1 7 , 156.
Estienne,
H.
(Stephanus),
1 8 5
n.,
277 .
Eutifrone, 1 1 3 ,
1 1 4 n., 1 1 6 n.,
123,
255.
E zec hiele, 28 2.
Fabr ic ius, ]o. Alb.,
1 42
n.,
1 59
n.,
276,
284 .
Federico
II di Pruss ia ,
1 6,
3 8 ,
4 3 ,
69 , 216, 251 , 268 , 277 , 27 8,
282, 283, 284, 287, 288, 294,
295,
29 6, 29 8, 29 9 ,
300, 302,
304, 305, 306.
Federico
Gugl ielmo
III
d i
Prus-
sia, 300.
Federico
V di Dan imarca
e
Nor-
vegia, 1 5.
Fénelon, Fr. de Salignac
de
la
Mothe, 264.
Fenton, E . , 270 .
Ficino,
Marsilio, 282.
Filippo II
il
Macedone, 286.
Filone
d'Alessandr ia ,
161n.,
1 8 0 ,
1 8 0 6 . ,
2 6 6 , 2 8 5 , 2 9 2 , 2 9 3 .
Fleury, Cl., 211n., 304 .
Focione, 251.
Fontenelle,
B. La Bovier de, 1 00 n.,
118n.,
1 23 n.,
127n.,
2 9 1 .
Formey,
I. H . S . , 48 , 49 , 67 .
Förster,
G .
L.,
1 6
n.
Fozio, 1 22 n., 265.
Frine,
1 1 6
n.
Fr isch, L., 2 1 1 .
Fugère, A.
C.,
257.
Fulberto,
Kulmius, v . Nicolai.
Galilei, G .,
156.
Gallione,
1 84
n.,
295.
Garbe,
I. G., 4 4 .
Gebha r d
(editore), 7 5, 7 9 , 31.0.
Gelemio , Sig ismondo, 285.
Gellert, Ch. F., 9 1 , 248 .
Gcllio,
A.,
9 3 n.
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3 2 8 scmr r r s U L
L I N G U A G G I O
Genest,
Ch. 48.
Harrevelt, E. van,
285.
G eorg iu s Ca th olic us , 264.
Harris, ].,
160, 284 .
Geremia,
238. Hartknoch,
J. F.,
48
n.,
65, 71 ,
Geroƒante
(Starck
J . Aug.) ,
151,
139.
1 6 3 .
H a r t u n g ,
G . L . ,
7 0 , 2 0 0 , 3 0 0 .
Gesù
Cristo,
1 4 ,
34 ,
130-132,
1 4 9 ,
Hartung, M.
Chr. , 300, 302.
159
n.,
238, 259, 264, 265, 267 , Hausen C. R.,
182,
294.
2 7 1 , 2 7 2 , 2 7 5 , 2 7 8 2 9 8 . H a y m , R . , 4 5 ,
4 5 1 1 .
G i a c o m o di Z ebedeo, 263 . Helck, I. Chr. , 211n., 305.
Giacomo (lettera
di),
265, 289. Helvétius,
Cl.
A,
147 ,
157 n., 277.
Giaele,
7 4 ,
221, 308 . Henkel, A.,
9 ,
295, 300 , 3 1 1 , 3 1 7 .
Giannone,
P.,
1 03
n.
Herder,
I.
G.,
7 ,
42-45,
4 5
n.,
Gildemeister, C.
H., 3 1 7 .
46-50n.,
51 -54 , 56-58 , 60-66,
G i o a s ,
1 1 4 ,
2 5 6 . 6 8 - 7 4 n . ,
7 9 ,
1 4 1 , 1 4 2 ,
1 4 4 ,
G i o b b e ,
2 7 9 .
1 8 2 , 1 8 5 , 1 8 5 , 1 8 6 , 1 9 4 ,
2 1 5 ,
Giotamo,
1 1 4 , 256. 27 5, 27 6, 27 8 , 28 6, 28 8 , 291 -
Giovanni
il Batt ista,
2 1 3 .
29 5, 300, 3 02, 31 1 .
Giovanni l 'Evangel ista, 265. Hermann,
Hugo,
254.
Giov ena le, Dec im o
Giunio,
9 3
n.,
Hermias
d i
Alessandria,
267.
1 1 8 n., 1 3 7 , 24 9 , 27 5, 3 1 0 . Hesentha ler , M ag n us , 262.
Girolamo, Eusebio, 136
n., 275. Heyne, Chr.
G.,
263.
Giuda Iscar iota, 186, 3 0 9 . Hinz, I. Fr., 7 1 , 7 5.
Giuda (lettera
di), 265.
Hippel, Th.,
201 , 300.
Giugurta,
1 7 3
n. Hoeschel , D., 285.
Giuliano l 'Apostata, 162,
287.
Hogarth, W .,
278.
Giuseppe (figlio
di Giacobbe ) , 266. Holbach, P. H. D. de, 282.
Giustiniano,
274 .
Horam,
2 9 9 .
Giustino (martire), 267 , 268 . Howel, I., 1 1 6 n., 258.
G o e t h e ,
J . W . ,
5 1 ,
4 8 , 2 5 0 , 2 7 5 . H u m e , D . ,
6 4 ,
1 5 6 , 1 5 7 6 . , 2 8 5 .
Gognet ,
A. Y., 115 , 257 .
G o n s c h e d ,
J .
C h r . ,
2 4 8 .
I “ f “ b “ * S ›
1 4 7 › 2 7 7 -
G m b i u s ,
J .
E . , 2 1 6
6 . I fl “ “ < = S ›
1 4 7 ›
2 7 7 -
Grecourt, I. B. Villart de,
194 ,
Iarbai
268'
_
299_
Ignazio
di
Costantinopoli,
265.
Grim,
F r .
M . , 5 5 , 2 4 1 n . , 3 1 2 . 1 P ° f i d ° › 1 1 6 1 1 - › 2 5 8 -
Gründer, K” 31-/_ Ippocrate, 8 8
n.,
247 .
Guarini, G _
B”
194
n _ Ireneo
d i Lione, 21 6 n., 280,
307.
G ' 1 1
a , K . G . ' I'1' ,
I s a i a -
2 6 4 -ìiš288. (Quintus c11us)
Isla, Fr.,
3 1 1 '
H aged orn, Ch r.
L.,
292.
Johnson, S.,
4 8 .
Hagedorn, Fr.,
46,
131n . ,
272.
Julianus,
264.
H a m a n n ,
Johann
Christoph,
1 3,
42. Kadmonbor, strega di (v . Nico-
H a m a n n ,
Johann
Michael, 296. lai), 7 5, 21 7 .
H a m a n n , Lisette
Reinette,
1 63 n., Kant, I., 32, 4 2, 4 4 , 4 5, 29 1 , 29 2.
27 8, 29 6. Kanter, I. ]., 1 4 , 32 n., 3 3 , 39 ,
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I N D I C E .
D E I
N O M I 329
4 0, 4 3 , 4 5, 65, 7 0, 7 2, 200,
2 7 9 , 300, 3 1 1 .
Kepler,
I., 156.
Klettenberg, Susanna von,
250.
Klopstock,
Fr. G.,
1 3 4 ,
134n.,
2 7 4 .
Klotz, Chr. A., 4 7 ,
205
n. , 294 ,
302.
Kortholt,
Chr. ,
1 1 9
n., 262.
Kowalewski , C., 30, 30 n.
Lalage, 1 1 7 , 260.
Lambert ,
I. H ., 51 .
La Mettrie, I. Offroy
de, 156,
282.
Lam ia , 15 8 , 284 .
La Motte, Houdar A.
de,
1 20
n.,
263.
Lancelot , Dom. Cl.,
1 04 n.
La
Pause,
Henr i
Ophelot
de (I.
B.
C.
Isoard
Delisle),
1 00 n.,
1 7 7 , 251 , 29 1 .
Latro,
M.
Porcio, 266.
Lattanzio,
Firmiano,
155,
281.
Laura,
60.
La v a l, Cl. , 201 , 300.
Lavater,
I.
C., 27 7 ,
3 09 .
Law, I. of
Lauriston,
100,
251.
Leibniz, G.
W ., 104
n.,
119 n.,
148, 161n. , 250, 253, 254 , 262,
264, 27 8, 310.
Leopoldo
d i Dessau,
277.
Lessing,
G. E., 4 5, 4 6, 4 7 , 302.
Lichtenberg,
G.
Chr.,
309.
Licurgo, 9 2 n., 249 .
Lindner, G. I.,
22,
23,
26.
Lindner,
I.
G.,
13
n., 29 ,
30n.,
31 , 33, 3 3 n., 36, 36
n.,
38, 40,
45.
Líttleton,
G.,
297.
Lowth,
R.,
114
n., 1 3 3
n., 134
n.,
256,
257,
260, 27 3.
Luca, 263, 280.
Lucilio,
G .,
24 , 257 , 258 , 288 .
Ludovici, K.
G.,
21 9 , 3 08 .
Luigi
XIV
di
Francia,
4 8 .
Lutero, M., 132 n.
Magus im
Norden
(Hamann) ,
38, 68, 7 0, 72,
7 5, 7 7 ,
78 , 165,
182,
185 , 1 8 6, 1 9 1 , 1 9 4 , 2 1 4 ,
250, 288, 289 , 294 , 296.
Maintenon,
Françoise
d'Aubigné
de, 2 7 4 .
Mamert, Patisson, 2 7 7 .
Manilio,
M .,
114
n., 255, 256.
Maometto, 20, 21 ,
131n . , 159,
272.
Marcello, C. Claudio, 205
n.,
3 0 1 .
Marco
Aurelio
Antonino,
158,
1 7 3 n., 214n., 28 3 , 28 4 , 29 0.
Maria
d i Borgogna, 253.
Maria d i
Magdala,
259.
Marmontel, I.
Fr.,
185,
296.
Matanas ius , Chrysostom e (v . Cor-
donnier
H.), 295.
Mathanasius, Iohann
Salomon (v .
S e m m l e r
I.
S.), 1 8 4 ,
295.
Maupertuis,
P.
L. Moreau de, 1 04 ,
252, 27 8 .
Mecenate, G . C., 186 ,
208
n., 2 9 1 ,
303.
Melchisedek, 3 0 7 .
Mendelssohn,
M., 4 0, 4 6,
67 ,
259,
301.
Merian, I.
B ., 1 6 n.,
1 7 ,
21 , 9 3 ,
249.
Mesach, 2 9 4 .
Metzke,
E . , 3 1 7 .
Meusel ,
I.
G ., 262.
Meyer, H . I., 285.
Meynier,
1 04
n.
Michael is , I. D., 1 3 , 1 4 , 1 6, 1 6 n.,
1 7 ,
1 7 n., 1 8 , 20, 20 n., 22, 39 ,
4 1 ,
4 4 ,
44n., 1 1 4
n.,
248 , 2 4 9 ,
255, 257 , 260, 263 , 270 , 2 7 1 ,
272, 273 , 275.
Michelessi , D., 251 .
Micol,
33 .
Migne,
I.
P.,
266,
275 .
Milton, I.,
1 34 n., 2 7 4 .
Mirabaud, I. B. (v . d 'I-Io lb ac h) ,
282.
M oa b , 238.
Molière (I.
B.
Poquelin),
311 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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3 3 0
scxr-rrr
sur. L I N G U A G G I O
Montaigne, Michel de, 76,
147
n.,
160,
284.
Montesqu ieu, Ch., 24 9 , 27 8 , 29 7 .
Montpensier, Anne Marie Loui-
s e
Henriette
d 'Or1éans
de,
253.
Moscati,
P.,
156 n., 282.
M o s è ,
1 5 ,
2 3 , 1 1 6 ,
1 2 1 1 1 . ,
1 4 8 ,
277 , 286.
Moser ,
Fr. C.
V.,
32, 34 , 3 5, 36,
37 ,
38, 39 , 42, 46,
75, 77-79 n.,
1 0 7 1 1 . , 2 3 0 , 2 5 4 , 2 8 8 .
Mueller,
G. E.,
272.
Muzell,
F r. (M uz eliu s) ,
119 ,
261.
Nabucodonosor , 2 9 4 .
Nadler,
J.,
9 , 22, 39 n., 70,
7 0 n., 24 8 , 252,
254-256,
259,
266, 27 1 -27 7 , 27 9 , 280, 283-288,
2 9 1 , 292, 301 , 304 , 306, 3 08 -
31 0, 3 1 7 .
Nazir, J . M. J .,
162.
Neemia ,
220.
Newton, I., 1 23, 1 4 8 , 156, 251 ,
266, 27 6.
Niceta Paflagone, 266.
Nicolai, Chr.
Fr., 4 0, 4 1 , 4 3 , 4 5,
64 , 67 , 7 2, 7 3 , 7 4 ,
7 5,
7 6, 28 8 ,
295, 3 01 , 302, 303 , 308 , 3 09 .
Nicolav, L. H.
v . ,
273 .
Nieuwentyt, B. (Nieuwendijdt),
1 2 3 , 2 6 6 .
Noel ,
145 ,
211n.,
21 5
n. , 2 9 7 , 302,
306.
N o e m i ,
7 9 .
O'Flaherty,
I., 3 1 7 .
O m e r o , 1 2 9 , 1 3 4 ,
2 1 1 , 2 6 3 , 2 6 4 .
Onomacri to, 249.
Orazio Flacco,
Quinto,
69 ,
83,
97 ,
105,
106 n., 107 n.,
113, 117 ,
1 24 n., 135, 165,
1 7 4
n.,
1 82
n.,
1 8 6 ,
1 9 4 1 1 . , 1 9 5 1 1 . ,
2 0 3 ,
2 0 5 1 1 . ,
2 0 7 1 1 . , 2 0 8 n . , 2 0 9
n . ,
2 1 0 1 1 . ,
2 1 1 ,
2 1 1 1 1 . ,
2 1 3 ,
2 1 3
n . ,
2 1 4 1 1 . ,
2 1 3 1 1 . , 2 1 6 , 2 1 6 n . , 2 2 2 1 1 . ,
2 2 3 n . , 2 4 7 , 2 5 0 ,
2 5 3 , 2 3 4 ,
2 5 7 ,
258, 260, 265, 266, 272, 274 ,
2 7 9 , 28 8 , 29 1 , 29 4 , 29 6, 29 7 ,
2 9 9 ,
301 -307 ,
3 0 9 ,
3 1 4 .
Orelli, J . C., 252.
Orfeo,
260.
Origene,
268 , 27 5.
Or léans, Gaston de, 253.
Ovidio Nasone,
Publio, 128
n.,
1 4 8 ,
1 5 9 1 1 . , 2 5 1 , 2 6 9 , 2 8 4 .
Paolo
di
Tar-so,
1 36
n., 1 7 3 n.,
1 9 2 ,
2 4 9 , 2 6 3 , 2 6 5 , 2 7 9 , 3 1 2 .
Paracelso
(Theophras t
B o m b a s t
v on Hohenheim),
260.
Pausania,
21 0
n., 274 , 304.
Penelope,
270 .
Penteo,
260.
Pergolesi, G . B ., 35.
Persio Flacco, Aulo,
133 , 207
n.,
21 3 n., 273, 27 5, 303, 305.
Petra rc a, F. ,
60.
Petronio, 95,
101, 115
n.,
21 2
n.,
249, 251, 258, 305.
Photorin,
Conrad
(v .
G.
Chr.
Lichtenberg), 222 n.,
309.
Pietro,
117 , 264 , 265,
309.
Pigmalione,
268.
Pilato,
Ponzio,
276.
Pindaro,
165,
205
n.,
21 3
n., 301,
306.
Pitagora, 161n., 206, 28 5, 302.
Platone,
25, 8 7 n., 8 8 n., 9 1 n.,
1 0 2 n., 1 1 3 n., 122 n.,
127,
1 27 n.,
1 3 4 ,
1 35 n., 13611 . ,
1 4 7 1 1 . ,
1 5 3 ,
1 5 6
n . ,
1 6 0 ,
1 6 0
o . ,
1 8 1 , 1 9 4 ,
2 0 6 ,
2 1 0 1 1 . , 2 1 3 1 1 . ,
247, 248, 255, 258, 265, 268,
27 4 , 27 5, 27 7 , 28 2, 284 , 288 ,
302, 304 .
Plinio il Giovane, 215, 3 07 .
Plinio il Vecchio , 1 04 n., 253,
263.
Pluche,
N .
A.,
9 1 ,
1 0 2 1 1 . ,
249.
Plutarco di Cheronea, 251, 292,
302.
Pontoppidan,
E.
(Entropius Phi-
l ade lphus ) ,
103 , 252.
P o p e ,
A . ,
1 2 9 , 2 7 0 , 2 7 2 , 2 7 6 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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INDICE
Potifar,
73, 74 .
Prades , J . M. de, 304 .
Pr í am o , 2 4 7 .
Probo, M. Valerio, 263.
Procopio di
Cesarea,
1 36 n., 27 4 .
Protagora
d i Abdera, 282.
PseudcrOv id io , 260.
Quintiliano, M. Fab io , 251, 303 .
Quintilio Varo, P., 253.
Quintus Icilius (Guichard),
1 6
n.,
163.
Rabelais, Fr.,
151,
157n. ,
158
n.,
1 62n., 1 63n.,
194 ,
27 9 , 282,
283, 284 , 286, 287 , 293,
309.
Rachele,
13 0 ,
270,
306.
Rameau ,
I. Ph. , 35, 253.
Rappolt,
K. H . (Caius
Herennius
Rapidus ) ,
1 62
n.,
288 .
Raspe, J .
A.,
254.
Rautner, Chr., 285.
Raynal , G . Th., 35.
Reid,
Th.,
1 7 2 n. , 290 .
Reiskii, ]. J ., 251.
Restaut ,
P.,
26, 252.
Revot ,
G.,
1 48
n.
Richardson, S., 259 .
Riedel,
Fr.
J., 47 .
Roberts,
I., 272.
Robinet, J . B. R., 40, 44, 285.
Romolo,
25.
Rosacroce, Cavaliere d i
(Hamann) ,
66,
151, 156, 158, 162, 162 n.,
3 1 1 .
R o s c o m m o n , Wentworth Dillion
o f ,
1 1 6 1 1 . ,
2 5 8 .
Roth,
F.,
3 1 7 .
Rousseau, I. I., 34 , 3 5, 4 0, 4 4 ,
52,
106,
24 1 n., 253, 27 8, 305,
312 .
R o i ,
2 2 2 .
Sadrach, 2 9 4 .
Salazar, Fr. Lobon de (v . Fr. Isla),
311.
Sallus tio Crispo, Gaio ,
106,
173 n.,
253, 2 9 1 .
m a r N o r v n
3 3 1
Salomon de Pruxse 0 du Nord
(Feder ico II), 7 0, 7 3 , 7 5, 1 8 7 ,
191, 194, 195, 201, 216, 278,
283, 300.
Salomone,
15 8 , 182,
1 9 4 , 2 9 9 .
Salvini , A. M., 273 .
Samuele,
3 1 4 .
Sandys, J . E., 2 7 7 .
Sansone,
69 , 29 9 .
S a r a ,
309.
Saul, 126, 268.
Scarron,
P.,
1 3 4 ,
2 7 4 .
Scheffner,
I. G. 194 n., 298.
Schm id l in , I. I., 3 0 7 .
Schoonhoven, E. I., 3 1 7 .
Schreiner, J ., 3 1 7 .
Schrey, J ., 28 5.
Schröder,
H., 7 9 ,
225,
3 10 ,
3 1 1 ,
312.
Schultens, A., 103 n., 252.
Schulz, ].
H., 2 9 1 .
Schumacher,
A. R., 41 , 42, 43.
Seils, M., 3 1 7 .
Selis,
N.
I., 39 .
Semmler, ].
S .
(Mathanasius), 295.
Seneca,
Lucio
Anneo
(il
Vecchio ) ,
266.
Seneca, L. Anneo , 276.
Senofonte,
1 4 9 , 278 .
Servio, M., 263.
Shaftesbury,
Anthony
Ashley
Coo-
per, 177 n., 206,
291.
Shakespeare, W ., 126 n., 268.
Shenston,
W .,
48 , 222 n. , 309.
Sheridan, Th., 272.
Sicheo, 268 .
Simon,
I.,
257 , 28 7 ,
293 ,
296,
2 9 7 , 3 1 7 .
Sisara,
260.
Socrate,
1 4 ,
3 2, 7 0,
8 7
n.,
1 02
n.,
1 1 3 1 1 . ,
116n.,
1 2 2 1 1 . ,
l26n.,
1 35
n., 1 4 9 , 1 53 , 206, 24 7 ,
255, 257, 258, 265, 274, 275,
278 ,
2 7 9 ,
302.
Sofocle,
21 0 n., 289 .
Sogene, 288 .
7/21/2019 Johann G. Hamann-Scritti Sul Linguaggio (1760-1773)-Bibliopolis (1977) (1)
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332
s cRITTI s UL
Sosanus, Q .
V.,
251 .
Sostene,
295 .
Sotade
d i Maronea, 284.
Spalding, I. I., 4 6, 29 5.
Spence,
Ios . ,
21 3 ,
305.
Spener,
Ph. I., 254.
Spinoza, B., 258.
Starck, I.
A., 2 7 9 .
Stefano (protom artire), 277.
Stella
(Esther
Iohnson), 272.
Stephanus, H .,
148.
Strabone
(v .
anche
A.
Fr.
Bü-
sch ing) , 222,
3 09 .
Suida, 285.
Sully, Ma xim ilien de Béthune
de,
107,
162n., 193,
254, 287 .
Süssmilch,
I.
P.,
49 ,
51 ,
55, 56.
Svetonio
Tranquil lo, Gaio, 100 n.,
1 7 7
n., 250, 29 1 ,
296.
Swedenborg ,
E., 292.
Swift, I., 131n.,
272.
Sylburgius,
F.,
267.
Syncellus,
G.,
1 4 2 n., 276.
Tacito , Cornelio ,
161,
286.
Talete
d i Mileto,
65 n.,
249.
Tasso,
T.,
1 7 7
n.
Taziano, 267 , 268.
Teller,
W. A., 211n., 222, 305,
309.
Teodozione, 275 .
Teone, 257.
Tertulliano,
Quinto Settimio
Flo-
renzio,
1 4 7
n.,
155
n., 27 6,
280.
T h a m o u s , 258.
T h ü m m e l , M. Aug., 308 .
Tibullo, Albio, 1 1 8
n.,
260.
T iedemann , D., 65, 65 n.,
1 39
n.
Timante,
1 04
n., 253.
Tiresia, 250.
Toab,
3 0 7 .
Tolomeo,
Claudio,
21 4
n.
Tolomeo VI
Filometore, 65.
Tolomeo VII Evergete II, 13,
1 4 .
T o m m a s o
da
Celano,
258.
Tom
Pun Sibi
(v .
Swift
I.), 1 31 n.,
27 2
LINGUAGGIO
Tottien,
Chr. A.,
42.
Traiano, M. Ulpio, 307.
Trebaz io, C.
Testa,
275.
Trescho, S. F., 4 0.
Tucca,
Plozio,
263.
Tucidide, 1 1 5 , 258.
Turnebus ,
Adrianus (A.
de
Tur-
nèbe) , 285.
Ulisse, 250.
Unzer, L. Aug., 304 .
Vario, L. Rufo, 263.
Varo,
296.
Varrone, M. Terenzio,
100,
251.
Verney,
127 n.
Vespasiano, T.
Flavio,
283 .
Virgilio
Marone,
Publio, 120
n.,
186 , 263.
Voltaire
(F .
M.
Arouet),
30,
121 , 121n., 122, 122n., 156,
1 9 3 . 1 . , 2 3 3 , 2 7 7 , 2 8 2 , 2 9 0 , 2 9 1 ,
303, 306.
Voss, Chr. , 4 9 ,
49n.
Wachter, I. G.,
115
n.,
181,
258,
293 .
W a g e n m a n n
I.
A.,
1 6
n.
Wallis, I.,
1 04 n., 252.
Walther,
G . C., 272.
Warbur ton
W .,
257.
Werenfels,
S . ,
90 n., 248.
Wieland,
Chr.
M., 2 7 4 ,
3 09 .
Willis,
Th.,
9 0, 248 .
Winckelmann,
I.
I.,
4 6, 4 7 ,
1 9 3 ,
207 , 29 8 , 3 07 .
Wolf,
I.
Christoph, 1 22 n., 265.
Wolff, Christian, 229, 231 .
Wolfius, Hieronimus, 2 7 9 .
Y o u n g , E., 1 1 7 n. , 259.
Za leuco ,
9 2
n., 2 4 9 .
Zam achs ja r (az-Zam akhsharí) ,
1 0 3 1 1 . ,
2 5 2 .
Zebedeo, 1 4 .
Z i e s e m e r
W., 9 ,
295 ,
3 1 1 , 31 7 .
Zöllner,
I.
Fr., 186 , 296.