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Università degli Studi di Trieste Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori Corso di Laurea in Traduzione ed Interpretazione Ivo Barić Kulturni Kapital Rapske Baštine Traduzione dal croato in italiano con commento linguistico Relatore: Prof. Marcello Marinucci Correlatore: Prof.ssa Ljiljana Avirović Anno Accademico 2005/2006

Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Na talijanskom jeziku napisana povijest rapske kulturne baštine.

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Università degli Studi di Trieste

Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori

Corso di Laurea in Traduzione ed Interpretazione

Ivo Barić Kulturni Kapital Rapske

Baštine

Traduzione dal croato in italiano con commento linguistico

Relatore:

Prof. Marcello Marinucci

Correlatore: Prof.ssa Ljiljana Avirović

Anno Accademico 2005/2006

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INDICE

1. PREMESSA

1.1. BIOBIBLIGRAFIA DELL’AUTORE

2. IVO BARIC, Kulturni Kapital Rapske Baštine TRADUZIONE IN ITALIANO CON TESTO A FRONTE

3. COMMENTO LINGUISTICO 3.1. CONSIDERAZIONI GENERALI

3.2. MORFOSINTASSI

3.2.1. AGGETTIVI NUMERALI 3.2.2. USO DEI TEMPI VERBALI 3.3. LESSICO E SINTASSI 3.3.1. NOMI PROPRI 3.3.2. NOMI DI PERSONA 3.3.3. NOMI DI PERSONAGGI STORICI E BIBLICI 3.3.4. NOMI GEOGRAFICI 3.3.5. NOMI DI EDIFICI PUBBLICI 3.3.6. NOMI DI GIORNALI, RIVISTE, PERIODICI 3.3.7. NOMI DI OPERE 3.4. LO STILE DELL’AUTORE 4. BIBLIOGRAFIA

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1. PREMESSA

La Croazia è stata terra di imperi multinazionali per moltissimi

secoli: dalle popolazioni illiriche native del luogo all’Impero Romano,

all’invasione dei Tartari, al dominio di Venezia, della Francia Napoleonica e

dell’Impero Austro-Ungarico, per arrivare al più recente Regno dei Serbi,

Croati e Sloveni e la Federazione iugoslava di ispirazione comunista guidata

dal maresciallo Tito.

L’indipendenza di questa nazione è molto recente, risale al giugno

1991, ed ha avuto conseguenze disastrose, una nuova guerra.

Solo l’accordo di Dayton, siglato nel dicembre 1995, ha portato finalmente

una certa stabilità al paese, anche se ancora oggi vi sono migliaia di

profughi che vivono in attesa di sapere quale sarà il loro destino, mentre il

governo deve affrontare i problemi costituiti dagli ex combattenti ormai

privi di un'occupazione, dai profughi croati giunti da altre parti della

federazione e dai danni gravissimi che il conflitto ha inferto alle

infrastrutture del paese. Nonostante queste gravi questioni, la Croazia è

riuscita a rimediare a una grande quantità di danni inferti dalla guerra e i

turisti stanno cominciando a tornare.

Oggi la Croazia è uno Stato libero e democratico. Ci sono ancora

molte difficoltà economiche, ma la volontà di ricostruzione economica e

sociale è molto forte e, già da tempo, il processo di risalita è ben avviato. A

così breve distanza di tempo il paese è nuovamente ospitale e ricco di luoghi

meravigliosi che per tanto tempo hanno accolto turisti da ogni parte

d'Europa. La guerra, ormai, è soltanto un brutto ricordo e le meravigliose

coste di questo paese sono tornate ad essere una delle mete estive preferite

per gran parte dei turisti.

In questo contesto si inserisce il presente lavoro, la traduzione del

libro di Ivo Barić, Kulturni Kapital Rapske Baštine (Il capitale culturale del

patrimonio di Rab). L’autore nativo dell’isola di Rab (Arbe), vista e

considerata la situazione politico-economica della Croazia e nello specifico

della sua isola, studia una strategia di sviluppo culturale che se attuata,

porterebbe sicuramente a una crescita economica dell’isola. Come la

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maggior parte delle città costiere della Croazia, Rab basa gran parte della

propria economia sul turismo.

Situata nel nord-ovest della Croazia, l'isola di Rab fa parte

dell'arcipelago del Quarnero e vanta una lunga storia. Rab (Arba, Arbia o

Arbiana - come era chiamata dai Romani) è stata sotto il dominio di diversi

popoli: Greci, Romani, Illiri, Bizantini, Veneziani, Ungheresi, Italiani e,

finalmente, Croati. Le tracce di tutte queste influenze sono visibili

nell'architettura della città: le mura, le chiese, i portali ed i palazzi. Tuttavia

questa ricca eredità oggi è molto trascurata, lo stesso autore fornisce

moltissimi esempi di questo degrado: vie storiche letteralmente cancellate

da strutture moderne, palazzi storici con finestre e porte non adeguate,

palazzi moderni che non si inseriscono nell’architettura della città e che ne

rovinano l’immagine, ecc…

Il concetto principale del libro è che la cultura è un elemento

importante non solo per la società moderna ma anche per il turismo, come ci

dice lo stesso autore: “Lì dove il turismo è un attività economica

fondamentale, la cultura è una delle più importanti risorse dello sviluppo”1.

Non c'è dubbio che le bellezze naturali della costa croata sono ancora il

motivo principale di vacanza, grazie al quale questa registra un vantaggio

rispetto ad altri luoghi. Rimane uguale il grado dell'insoddisfazione per tanti

elementi dell'offerta turistica (possibilità di fare shopping, divertimento,

sport, trasporto locale ed eventi culturali).

Tutti questi elementi sono presi in considerazione nel libro ma il

tema principale rimane la cultura: l’autore vuole fare comprendere

l’importanza della politica culturale per un paese, con la quale ci si assicura

un centro politico stabile, in cui il lavoro e l’equilibrio sociale sono i valori

principali. A questo scopo Barić traccia un breve quadro storico degli

avvenimenti più importanti per poi passare ad un’esauriente analisi dei beni

culturali mobili e immobili presenti sull’isola e dei beni non materiali

(dialetto, folclore, artigianato, ecc…). Si tratta di un’analisi piuttosto

dettagliata, come se uno degli intenti dell’autore fosse quello di catalogare il

patrimonio culturale della città; infatti una sezione del libro è dedicata a

quei beni culturali che non sono mai stati studiati approfonditamente, e che,

1 K.E. Traduzione originale, Introduzione, pag. 11

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di conseguenza, rappresentano ricchi “bottini” per coloro che hanno la

fortuna di trovarli.

La parte finale del libro è incentrata sulle problematiche

dell’attuazione della politica culturale a Rab, dovuta soprattutto a un

problema di mentalità popolare, a coloro che, pur avendone la possibilità

non rispettano e soprattutto non finanziano la cultura.

Questo lavoro ha richiesto l’utilizzo di varie fonti di informazione e

non solo l’uso del dizionario. Sono stati consultati libri di storia, di arte e siti

internet di agenzie turistiche. Queste fonti mi hanno aiutato a risolvere

alcuni dubbi di traduzione, fornendomi un’immagine visiva di alcuni

termini tecnici dell’architettura, della geografia, della storia e dell’arte.

Lo scopo della traduzione è ovviamente lo stesso perseguito

dall’autore, ossia valorizzare la città di Rab. Ho scelto questo libro perché,

anche se parla della situazione di una piccola isola come Rab, a mio parere,

illustra un po’ la situazione dell’intera Croazia. La Croazia è un paese ricco

di storia, cultura, paesaggi meravigliosi e tradizioni che andrebbe sfruttati

meglio.

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1.1. BIOBIBLIOGRAFIA DELL’AUTORE

Nato il 4 novembre 1940 sull’isola di Iž vicino a Zara (precisamente

a Velom Iž), Ivo Barić inizia la sua formazione scolastica nel paese natio,

dove ha frequentato le scuole elementari e medie. Si sposta a Fiume per

continuare gli studi alla scuola superiorie e poi all’Università di Pedagogia,

con indirizzo pedagogico, laureandosi nel 1967.

Ha insegnato alla scuola elementare e media di Rab fino al 1978. È il

fondatore dell’Università Popolare di Rab (Narodnog sveučilišta) di cui è

stato il rettore fino al 1978.

Nel 1976 ha istituito la biblioteca cittadina (Gradsku biblioteku) e,

dal 1978 al 1984, è stato il preside della Scuola Superiore Alberghiera di

Rab. Nel 1984 fu nominato Segretario all’Istruzione e alla Cultura.

A partire dal 1992 ha lavorato per l’amministrazione comunale alla

sezione di Istruzione e Protezione dei Monumenti Culturali e, nello stesso

anno, è stato nominato Commissario alla Protezione dei Monumenti

Culturali a Rab dal Ministero della Cultura.

Nel 1990 ha collaborato all’istituzione della sezione arbense della

Società Letteraria Croata (Matice Hrvatske) e, nel 1992, alla fondazione

Cattedra del Concilio Ciacavo a Rab. E’ il fondatore dell’Associazione

Arbense dei Tiratori ed è anche il suo primo segretario.

Il suo primo libro Rapske viteške igre 1364. è stato pubblicato nel

1995 e, già nel 1996, è stato tradotto in italiano (Giochi Cavallereschi di

Arbe 1364, traduzione di Ante Belich) e in tedesco (Die Ritterspiele von

Rab 1364, traduzione di Ajka Pezelj).

Collabora alla realizzazione del libro Pučka škola u Barbatu -

Povijest školstva na Rabu (La scuola popolare a Barbat - Storia della

scolarizzazione a Rab) anch’esso pubblicato nel 1996.

Il libro Kulturni kapital rapske baštine è stato pubblicato nel 2001.

Con questo libro Barić ha voluto mettere in evidenza la necessità della

realizzazione di una strategia di sviluppo culturale a Rab e di alcuni

interventi urgenti sulla cultura.

E’ un collaboratore della rivista Biseri Jadrana e di piu

pubblicazioni e lavori.

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E’ stato il redattore di 14 libri ed un membro del comitato consultivo per la

pubblicazione di varie monografie e miscellanee.

Dal 2003 è in pensione e vive a Rab. Sta per uscire il suo ultimo

libro Rabska baština in cui l’autore raccoglie tutte le opere.

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IVO BARIĆ

Kulturni Kapital Rapske Baštine

Skice za strategiju kulturnog razvitka

Rab, 2001.

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IVO BARIĆ

Il capitale culturale del patrimonio di Rab

Bozze per la strategia di sviluppo culturale

Rab 2001

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Izdavač: Grad Rab, Trg Municipium Arba 2, Rab Za izdavača: Zdenko Antešić Urednik: Ivo Barić Recenzent: Prof. dr. sc. Josip Deželjin Lektorica: Milena Grce Fotografije: Igor Markovinović Frane Pičuljan Grafička priprema: Bogdana Vukasović Tisak: Sveučilišna tiskara d.o.o., Zagabria

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Editore: Città di Rab, Piazza Municipium Arba 2, Rab Per l’editore: Zdenko Antešić Redattore: Ivo Barić Recensore: Prof. Josip Deželjin Recensore dei testi: Milena Grce Fotografie: Igor Markovinović Frane Pičuljan Grafica: Bogdana Vukasović Stampa: Sveučilišna tiskara d.o.o., Zagabria

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Za dragocjene savjete i pomoć posebno zahvaljujem: Josipu (Bepu) Kaloćiri, prof. Alfonsu Cvitanoviću, o.fra Josu Vidasu, ing. Anti Belichu, prof. dr. sc. Josipu Deželjinu, Mariji Barić, Darku Pećarini, Ivani Macolić, Anđelu Brni, Janešu Hermanu, Slavku Pahljina, Frani Veziliću, Sonji Pende, Mileni Grce, Bogdani Vukasović, Iloni Šimičić i drugima.

Autor

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Un ringraziamento speciale per i preziosi consigli e l’aiuto a: Josip (Bepi) Kaloćir, prof. Alfonso Cvitanović, fra Joso Vidas, Ing. Ante Belich, Prof. Josip Deželjin, Marija Barić, Darko Pećarin, Ivana Macolić, Anđelo Brni, Janeš Herman, Slavko Pahljina, Frane Vezilić, Sonjia Pende, Milena Grce, Bogdan Vukasović, Ilona Šimičić e ad altri.

L’autore

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PREDGOVOR

U Izvještaju o kulturnoj politici Hrvatske, podnesenom Viječu Europe

1998. godine, kultura se promiče u važnu razvojnu komponentu društva i države. Po

prvi put kultura nije defìnirana kao potrošnja već kao središnja paradigma

razvoja. Je li to bilo samo deklarativno opredjeljenje radne skupine Vjerana

Katunarića i Biserke Cvjetičanin u Izvještaju Vijeću Europe ili opredjeljenje

države, to će pokazati budućnost. Izvještaj je u Vijeću Europe visoko ocjenjen te je

time Hrvatska prešla prag za prijam u zajednicu europskih zemalja iako još nema

strategiju razvoja. Neke su zemlje najprije izradile strategiju razvoja pa su na

temelju njih načinile izvještaje o pojedinim djelatnostima. Mi smo prihvatili

deduktivni pristup izrade strategije razvoja Hrvatske, a to znaći: najprije izraditi

izvještaje o stanju u pojedinim segmentima društva iz kojih će slijediti strategia, a iz

nje legislativa odnosno politika razvoja. Budući da još nisu završeni svi

izvještaji, Hrvatska još nema strategiju razvoja.

Rab je i bez oslonca na državnu strategiju još 1995. godine izradio svoju

"Strategiju razvoja otoka i grada Raba do 2010. godine". Ovu je studiju izradio

Znanstveno-istraživački centar Ekonomskog fakulteta u Rijeci pod vodstvom

prof. dr. sc. Josipa Dezerjina a naručilo Poglavarstvo Grada Raba. U toni opsežnom

projektu na 200 stranica pregledno je prikazan dotadašnji gospodarski razvoj te

nešto kraće razvoj školstva, kulture, zdravstva, socijalne skrbi i njihovi učinci na

standard ljudi. Strategijom su predložene smjernice daljnjeg razvoja svih

djelatnosti, a u Zaključnim razmatranjima opisane su preporuke postupnog

provođenja Strategije.

Moglo bi se zaključiti da Strategia ima sve elemente induktivnog

znanstvenog pristupa razvoju Otoka, ali nažalost takvoj studiji nedostaje inventar

djelatnosti i legislativa za

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PREFAZIONE

Nella relazione sulla politica culturale della Croazia, sottoposta al

Consiglio Europeo nel 1998, la cultura è promossa come uno elementi più

importanti per lo sviluppo della società e dello stato. Per la prima volta la

cultura non è definita come una spesa inutile ma come il paradigma centrale

dello sviluppo. Se questo sia stato solo un orientamento dichiarativo del

gruppo di lavoro di Vjeran Katunarić e di Biserka Cvjetičan nella relazione

del Consiglio Europeo o un orientamento dello Stato, ce lo svelerà il futuro.

La relazione è molto stimata dal Consiglio Europeo, e grazie a questa la

Croazia ha fatto il primo passo per entrare nell’Unione Europea sebbene

ancora non abbia una strategia di sviluppo. Alcuni paesi hanno prima

studiato una strategia di sviluppo e sulla base di questa hanno preparato le

relazioni sulle singole attività. Noi abbiamo adottato l’approccio deduttivo

nella costruzione di una strategia di sviluppo per la Croazia, ossia: prima

abbiamo elaborato le relazioni sullo stato dei singoli segmenti della società,

a queste seguirà una strategia e, di conseguenza la parte legislativa ossia lo

sviluppo politico. Dato che non tutte le relazioni sono state concluse, la

Croazia non ha ancora una strategia di sviluppo.

Rab (Arbe), senza appoggiarsi alla strategia dello Stato, aveva

elaborato già nel 1995 la sua “Strategia per lo sviluppo dell’isola e della

città di Rab fino all’anno 2010”. Questo studio è stato portato avanti dal

centro di ricerca scientifica della Facoltà di Economia di Fiume sotto la

guida del prof. Josip Deželjin ed è stato finanziato dal Comune della Città di

Rab. Questo ampio progetto (200 pagine) illustra chiaramente lo sviluppo

economico fino ad oggi, e poi, più brevemente quello scolastico, culturale,

sanitario, della previdenza sociale e le conseguenze di questi sviluppi sulla

popolazione. Nella strategia sono state fissate le direttive per gli ulteriori

sviluppi di tutte le attività, e nelle considerazioni conclusive di questa, sono

state presentate le raccomandazioni per la successiva messa in opera della

strategia.

Si potrebbe concludere che la strategia ha tutti gli elementi per un

approccio induttivo e scientifico allo sviluppo dell’isola, purtroppo però agli

studi di questo tipo manca l’inventario delle attività e la parte legislativa per

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primjenu u praksi. Uz dopunu ova vrlo dobra studija može biti osnova za izradu

pojedinih izvještaja djelatnosti od kojih je jedan i ovaj o Kulturnom kapitalu

rapske baštine.

Kulturni kapital rapske baštine je izvještaj o infrastrukturi kulture pa

može biti osnova za izradu strategije kulturnog razvitka Raba. Pojam kulture je u

njoj proširen jer nijedan poznati model kulturne politike (prosvjetiteljski,

nacionalni i menadžerski) ne završava njegovim administrativnim prestankom već

on i dalje živi u svakodnevnim navikama ljudi. Prosvjetiteljski i nacionalni se u

svijetu napuštaju, a afirmira se utilitarni, menadžerski model kulturne politike.

U Povijesnom okviru rapske kulturne baštine prikazana je kratka politička

povijest Raba, a u Rapskoj kulturnoj baštini njena kratka povijest umjetnosti te

nabrojena nepokretna, pokretna i nematerijalna kulturna dobra, odnosno

spomenici kulture. U poglavlju Kulturne djelatnosti navedeni su kulturni sadržaji i

udruge u kulturi. U daljnjem tekstu opisane su ustanove u kulturi, veze kulture i

turizma, mediji, financiranje kulture i zaštita kulturnih dobara.

Kad bismo iz svega izveli zaključak, mogli bismo reći da je najuspješnija ona

kulturna politika koja stvara uvjete za razvoj svoga kraja. Kulturnom

politikom se osigurava politički stabilna sredina u kojoj je rad i socijalna ravnoteža

mjerilo svih vrijednosti. Stoga strategija kulturnog razvitka, koju ćemo izraditi, ne

smije biti statički dokument, već dinamička osnova za optimalno ostvarenje

virtualne budućnosti, a ovaj Kulturni kapital rapske baštine polazna osnova.

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metterla in pratica. Per completare questo ottimo studio è fondamentale

l’elaborazione delle relazioni sulle singole attività, una delle quali può

essere questa sul capitale culturale del patrimonio di Rab.

Il capitale culturale del patrimonio di Rab è una relazione

sull’infrastruttura della cultura e può fungere da fondamento per

l’elaborazione di una strategia per lo sviluppo culturale di Rab. Il concetto

di cultura è in questa allargato, poiché nessun modello di politica culturale

conosciuto (Illuministico, nazionalista o manageriale) termina con la sua

fine amministrativa ma continua a vivere nelle abitudini giornaliere della

gente. Nel mondo i modelli di politica culturale illuministici e nazionalistici

sono ormai passati e si sta affermando il modello utilitaristico, manageriale.

Il quadro storico del patrimonio culturale di Rab mostra una breve

storia politica, e nel patrimonio culturale di Rab la breve storia artistica è

divisa in beni culturali immobili, mobili e immateriali, ovviamente facendo

riferimento ai monumenti culturali. Nel capitolo “Attività Culturali” sono

riportati i contenuti e le associazioni culturali. Più avanti nel testo sono

descritti le associazioni culturali, la relazione tra cultura e turismo, i mezzi

d’informazione, il finanziamento della cultura e la protezione dei beni

culturali.

Se da tutto questo volessimo tirar fuori una conclusione, potremmo dire che

la politica culturale di maggior successo è quella che crea le condizioni per

lo sviluppo dei suoi fini. Con la politica culturale ci si assicura un centro

politico stabile in cui il lavoro e l’equilibrio sociale sono la misura di tutti i

valori. Detto questo, la strategia di sviluppo culturale che andremo a creare,

non deve essere un documento statico, ma una base dinamica per la

realizzazione di un futuro virtuale ottimale, e Il Capitale Culturale del

Patrimonio di Rab è solo l’inizio.

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UVOD

Kultura je ukupnost duhovne, moralne, društvene i proizvodne djelatnosti

društva, ali i opseg duhovnog razvitka pojedinca u zajednici u odnosu prema

drugome čovjeku. Kultura je dakle ukupnost ljudskog odnosa prema duhovnom i

materijalnom, prema prirodi, prema drugim Ijudima, prema povijesti i

budućnosti, jednom riječju ukupnost življenja. U utilitarnom smislu kultura se

poistovjećuje s umjetnošću, a umjetnost je samo stvaralačka djelatnost osnovana na

osjetilima, izricanje vještine stvaranja ili umijeće. Umjetnici ne mogu biti svi ljudi

već samo oni koji za to imaju prirođenog dara i radom steknu određene vještine

za stvaranje kulturnih dobara. Kulturna dobra su i ostali ljudski proizvodi pa

govorimo npr. o tehničkoj kulturi, zdravstvenoj kulturi, urbanoj ili ruralnoj

kulturi i dr..

Instrumenti razvoja kulture koja pretpostavlja široko shvaćeni svijet

života od umjetnosti do dokolice je kulturna politika. To je naziv koji rabi Europska

zajednica od šezdesetih godina dvadesetog stoljeća. Naša se zemlja više puta

uključivala u projekt izrade strategije kulturnog razvitka ali nažalost s opterećenim

ideologijskim teretima sve do ovog zadnjeg izvještaja koji tih tereta nije imao pa

može biti predložak za nas izvještaj.

Prošli smo kroz više faza kulturnog razvoja, od habzburškog projekta

prosvjetiteljske države, preko kulturnog etatizma pedesetih godina, pa

decentralizacije kulture i konačno vraćanja na etatistički način provođenja

kulturne politike države koja je uvela duhovnu i fondovsku centralizaciju. U

svijetu ne postoje fondovi kojima zapovijeda država već javne fondacije kojima

država propisuje samo pravila, odnosno poreznom i financijskom politikom

ujednačuje prirodan odnos između sudionika u takmičenju. U nas je jedan

etatizam zamjenio drugi uveden ‘90-tih godina. Novac se u oba modela dobivao za

one projekte koji se uklapaju u administrativni poredak, a za one koji bi to

ostvarili na "kulturnom tržistu" nema mjesta. Još uvijek raspodjela sredstava za

kulturu ovisi o ukusu državnih službenika prema nekoj djelatnosti, a

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INTRODUZIONE

La cultura è l’insieme delle attività spirituali, morali, sociali e

produttive della società, ma anche l’estensione dello sviluppo spirituale di

un singolo della comunità nel rapporto con un altro individuo. Quindi la

cultura è l’insieme dei rapporti umani con il mondo spirituale e il mondo

materiale, con la natura, con le altre persone, con il passato e il futuro, in

una parola, l’insieme del vivere. Nel senso utilitaristico la cultura si

identifica con l’arte, e l’arte è solo un’attività creativa fondata sui

sentimenti, l’espressione della pratica di creare o dell’abilità. Non tutti gli

uomini possono essere artisti, solo quelli che hanno il dono naturale e che

con il lavoro raggiungono determinata pratica nella creazione di beni

culturali. Possono essere considerati beni culturali sono anche gli altri

prodotti dell’uomo, ci riferiamo ad esempio alla cultura tecnica, alla cultura

sanitaria, alla cultura urbana o rurale, ecc…

Lo strumento per uno sviluppo culturale che presuppone l’intero mondo

vivente conosciuto da quello dell’arte a quello dell’ozio, è la politica culturale.

Questo è il termine usato dall’Unione Europea fin dagli anni ‘60. Il nostro

paese si è inserito più volte nel progetto per l’elaborazione di una strategia di

sviluppo culturale, purtroppo però sempre con dei carichi ideologici sbagliati

fino a quest’ultima relazione, per questo motivo, quest’ultima relazione

potrebbe essere un modello per la nostra.

Abbiamo attraversato più fasi dello sviluppo culturale, dal progetto

asburgico di uno stato illuminista, allo statalismo culturale degli anni ‘50,

alla decentralizzazione della cultura per arrivare di nuovo al metodo

statalistico di attuazione della politica culturale statale che ha portato a una

centralizzazione spirituale e di fondi. Nel mondo non esistono dei fondi

gestiti dallo Stato ma delle fondazioni pubbliche a cui lo stato prescrive le

regole, per cui con la politica tributaria e finanziaria equipara il rapporto

naturale tra i partecipanti alla competizione. Da noi uno statalismo

introdotto negli anni ’90 ha sostituito l’altro. Il denaro, in entrambi i

modelli, era assegnato a quei progetti che rientravano nell’ordinamento

amministrativo, e per coloro che avrebbero voluto realizzare un progetto nel

“mercato culturale” non c’era posto. Ancora oggi la ripartizione dei fondi

per la cultura dipende dall’interesse degli impiegati statali per un’attività, e

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ne o stvarnim potrebama ljudi. Kultura je često služila kao dekor političke moći jer je

o statusu pojedine kulturne djelatnosti odlučivala politika ili pojedinac, pa su

neke djelatnosti postale miljenice proračuna što je dovodilo do nelojalne

konkurencije na "tržištu" kulture. Kulturne djelatnosti se ipak nikad neće moći

osloboditi sredstava iz proračuna, ali to već danas treba činiti na dva načina i to po

načelu kompetitivnosti (natjecanja) i načelu zaštite (iz proračuna). Ovo

zadnje znaći da će dio kulture uvijek ostati na proračunu, ali jedan dio moraju

preuzeti drugi oblici financiranja, npr. kulturna renta, sponzorstvo, donacije,

pokloni, ustupanje prostora, dobrovoljni rad i drugo.

Kulturna politika, kao i svaka politika, provodi se zakonima i mjerama

preko institucija, udruga ili pojedinaca, a temeljem postavljene strategie razvoja,

ostvaruju se postavljeni ciljevi u kulturi. Mi do danas na Rabu nismo postavili

ciljeve koje želimo postići, npr.: Kakav Grad želimo? Kakve kulturne sadržaje

želimo? Je li danas previše manifestacija, a premalo drugih kulturnih sadržaja?

Kakva nani je izdavačka djelatnost? Zašto još nemamo odgovarajuću biblioteku?

Koliko novaca stvarno trošimo za kulturu iz proračuna? Zašto nenia drugih izvora

za kulturu? Je li sve kultura što se fìnancira kao kultura? Kakve institucije su

nani potrebne da ostvarimo postavljene ciljeve i drugo. To su pitanja koja treba

postaviti u strategiji kulturnog razvitka.

Tamo gdje je turizam osnovna gospodarska djelatnost, kao na Rabu,

kultura je jedan od važnih resursa razvoja. Implementacijom kulturnih

sadržaja u turizam mogu se ostvariti veća sredstva za kulturu nego u drugim

djelatnostima, ali to će se moći lek onda kada ulaganje u kulturu za turizam više ne

bude potrošnja niti povijesni ukras, kako to neki u turizmu predstavljaju, već

osnova za kvalitetniju promidžbu turizma.

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non dalle reali esigenze delle persone. La cultura è spesso considerata come

“decorazione” del potere politico perché nello status delle singole attività

culturali ha sempre deciso la politica o il singolo; in questo modo alcune

attività sono diventate le favorite del bilancio portando a una concorrenza

sleale nel “mercato” della cultura. Le attività culturali comunque non

riusciranno mai liberarsi dagli strumenti del bilancio ed è proprio questo

quello che già oggi bisogna cercare di fare in due modi, per il principio della

competitività e per il principio di protezione (dal bilancio). Con

quest’ultimo vogliamo dire che una parte della cultura rimarrà sempre

condizionata dal bilancio, ma che l’altra parte dovrebbe essere gestita con

altri tipi di finanziamenti, come ad esempio la rendita culturale, la

sponsorizzazione, le donazioni, i regali, la concessione di spazi, il

volontariato, ecc…

La politica culturale, come tutte le forme di politica, si attua con le

leggi e le misure attraverso le istituzioni, le associazioni o i singoli, e in base

alla strategia di sviluppo stabilita, si realizza attraverso obiettivi fissati nella

cultura. Noi a Rab fino ad oggi non abbiamo stabilito gli obiettivi che

vogliamo raggiungere, per esempio: Che tipo di città vogliamo? Che tipo di

intrattenimenti culturali vogliamo? Al giorno d’oggi ci sono troppe

manifestazioni, e troppo pochi altri tipi di intrattenimenti culturali? Come

sono le nostre attività editoriali? Perché ancora non abbiamo una biblioteca

adeguata? Quanti soldi spendiamo veramente per la cultura secondo il

bilancio? Perché non ci sono altri fondi per la cultura? Tutto quello che

viene finanziato come cultura è veramente cultura? Che tipo di istituzioni

sono necessarie per realizzare questi obiettivi? Ed altro. Queste sono le

domande che bisogna fare per la strategia di sviluppo culturale.

Lì dove il turismo è un’attività economica fondamentale come a Rab,

la cultura è una delle risorse più importanti dello sviluppo. Con

l’implementazione dei contenuti culturali nel turismo possono essere

realizzati più fondi per la cultura che con altre attività, ma questo sarà

possibile solo quando nel turismo gli investimenti per la cultura non saranno

considerati solo una spesa inutile, e nemmeno uno strumento di

abbellimento storico, così come alcuni nel campo del turismo li presentano,

ma la base per un servizio turistico migliore.

Page 22: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

22

Ona se mora uvažavati kao najsofisticiraniji kapital za razvoj svih

djelatnosti pa tako i turizma. Kulturni turizam je u nas još uvijek "terra

incognita". Kulturna dobra još uvijek nisu dio turističke ponude. Ona se nude

uz turističku ponudu odvojeno i nisu njen sastavni dio kao npr. spavanje s

doručkom. Doduše ima usamljenih pokušaja, ali to još nije pravilo.

Elevacija kulturne politike ne ovisi samo o kvaliteti ili kvantiteti kulturno-

umjetničkih priredaba u turističkoj sezoni, već o sveobuhvatnoj provedbi kulturne

politike npr. u komunalnom uređenju prostora, o brizi za Ijude s posebnim

potrebama, o uređenju prometnica, o školstvu, o zdravstvu, o informatizaciji i

dr.

Moramo se distancirati od kulture kao uspomene na prošlost iz koje djeluje

pesimizam umjesto optimizma. Kulturu moramo postaviti tako da iz nje izviru

radne skice za budućnost, a ne za prošlost jer s njom ne možemo u Europu.

Moramo se odreći onoga da smo NAJ, da imamo najbolju povijest, da smo

najstarji narod, najstarji grad, da imamo najljepše spomenike kulture i dr., jer

to vodi do samodopadnosti, a ova u neinventivnost i zaostajanje. U društvo

najboljih ulaze oni koji primjenjuju najnovije tehnologije, a to znači oni koji

imaju educirane kadrove, oni koji imaju najbolji skolski sustav, demokratsko

društvo s demokratskom legislativom koja potiče stvaranje nevladinih udruga i

civilnoga društva u kojem će osnovna vrijednost biti doprinos civilizacijskom

napretku.

Najveće vrijednosti zapadne civilizacije kojoj pripadamo su individualne

slobode, politička demokracija, vladavina prava i kulturna sloboda. Zalažući se

za ove vrijednosti ne znaći da smo za projekt univerzalne civilizacije već za

svoje prepoznatljive kulturne vrijednosti u globaliziranom svijetu koji se nudi.

Page 23: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

23

La cultura si deve considerare come il capitale più sofisticato per lo

sviluppo di tutte le attività, anche quella turistica. Il turismo culturale è da

noi ancora oggi “terra incognita” e i beni culturali ancora oggi non sono

parte dell’offerta turistica. La cultura va offerta fuori dal pacchetto turistico,

separatamente, e non è parte di questo così come lo sono, ad esempio, il

pernottamento con la prima colazione. Per fortuna ci sono dei tentativi

individuali per risolvere questa situazione, ma ancora non esiste una

legislazione.

L’elevazione della politica culturale non dipende solo dalla qualità o

dalla quantità degli intrattenimenti artistici-culturali nella stagione turistica,

ma da una completa realizzazione della politica culturale, come ad esempio

l’organizzazione comunale dello spazio, la preoccupazione per le persone

con esigenze particolari, l’organizzazione del traffico, della scuola, della

servizio sanitario, delle informazioni, ecc…

Dobbiamo prendere le distanze dalla cultura come ricordo del

passato che porta al pessimismo anziché all’ottimismo. La cultura deve

essere organizzata in modo che da lei escano delle bozze su cui lavorare per

il futuro, e non per il passato poiché con il passato non possiamo entrare in

Europa. Dobbiamo liberarci da quell’idea che siamo i PIÙ o i MIGLIORI,

che abbiamo la miglior storia, che siamo il popolo più vecchio, che abbiamo

i migliori monumenti culturali, ecc…, poiché ciò porta solo

all’autocompiacimento, e questo alla mancanza di inventività e

all’arretratezza. Nelle compagnie entrano più facilmente coloro che usano le

nuove tecnologie, e questo vuol dire che coloro che hanno dei capi del

personale educati, coloro che hanno il miglior sistema scolastico, una

società democratica con delle leggi democratiche che stimolano la

realizzazione di associazioni libere e società civili nelle quali il valore

fondamentale sarà dare un contributo al progresso della civilizzazione.

I valori fondamentali della società occidentale a cui apparteniamo

sono le libertà individuali, la democrazia politica, il dominio della legge e la

libertà culturale. A prescindere da questi valori, non significa che

appoggiamo il progetto della civilizzazione universale ma solo che

vogliamo vedere riconosciuti i nostri valori culturali nel mondo globalizzato

che ci circonda.

Page 24: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Globalizacija svijeta je sadašnja neminovnost i koliko u toj utrci budemo

sudjelovali toliko ćemo svojom kulturom biti prepoznatljivi u tom svijetu. Bolje

je stoga stvaralačku energiju ljudi usmjeriti u promjene sadašnjega stanja, a ne

nastojati da se promjene blokiraju. Uspjeh provođenja kulturne politike na Rabu

ovisit će o materijalnoj snazi lokalne zajednice i sposobnosti kadrova. Nedostatak

sredstava ne smije biti prepreka npr. za proučavanje bogate povijesne baštine

Raba jer nam povijesna iskustva moraju, u osnovi, služiti za programiranje

budućnosti - nikako radi njene glorifikacije kao što je to često do sada bio slučaj.

Page 25: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

25

La globalizzazione del mondo è inevitabile e, a seconda di quanto

parteciperemo a questa corsa, saremo riconosciuti per la nostra cultura in

quel mondo. Quindi è meglio utilizzare l’energia creativa delle persone per

cambiare l’odierno stato delle cose e non ingegnarsi affinché i cambiamenti

si blocchino. Il successo della diffusione della politica culturale a Rab

dipende dalla forza materiale della comunità locale e dalla capacità delle

persone. La mancanza di mezzi non deve essere un ostacolo, ad esempio,

per studiare a fondo il ricco patrimonio storico di Rab poiché le esperienze

storiche devono, fondamentalmente, servire per programmare il futuro – in

nessun’occasione per la sua glorificazione come spesso è accaduto fino ad

oggi.

Page 26: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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1. POVIJESNI OKVIR RAPSKE KULTURNE BASTINE

Prema do sada najstarjim zapisima o otocima i obali sjevernog dijela

Jadranskoga mora na Rabu je obitavalo pleme ilirskih Liburna. Radi opstanka,

Liburni su krajem staroga vijeka vječito ratovali sa susjedima Grcima i

Rimljanima. Iscrpljeni ratovima i slomom ilirske države Liburni su krajem staroga

vijeka prisiljeni na savezništvo s Rimljanima nakon čega je uslijedilo veće

naseljavanje romanskog stanovništva na liburnsku obalu i otoke. Rab tada postaje

rimska kolonija, a desete godine prije Krista i rimski municipij (grad sa

samostalnom upravom). Rimska Arba od tada postoji kao civilizacijska uređena

urbana cjelina.

Nakon propasti rimskog carstva krajem 5. stoljeća (476. g.), Rab priznaje

vlast Ostrogota, a u 6. st. bizantinsku vlast. Od tada pa do kraja 11. st. Rab je

pretežito pripadao bizantinskoj temi Dalmacija.

U prvoj polovici 7. st. naseljavaju ga Hrvati. U 9. st. kraceje vrijeme

pod vlašću franačkog vladara Karla Velikog (osnivača Zapadno-rimskog

carstva), a u 10. i 11. st. je pod utjecajem hrvatskih vladara. Nakon propasti

dinastije hrvatskih vladara i "pacte convente" 1102. ne priznaje ugarskoga

kralja Kolomana. To je iskoristila Venecija i već 1115. uspostavila svoju vlast na

Otoku. Ta prva mletačka uprava trajala je do 1358. Od tada pa do 1409.

godine Rab priznaje hrvatsko-ugarskoga kralja Ljudevita I. Anžuvinca.

Njegov nasljednik Ladislav Napuljski 1409. prodaje ga (s ostalim dalmatinskim

gradovima) Veneciji za 100.000 zlatnika. U drugoj mletačkoj upravi ostao je

Rab do njezine propasti 1797. Mlečane naizmjenice od tada zamjenjuju

Austrijanci pa Francuzi 1806 kad ga Napoleon pripaja provinciji Iliriji do

1815. Od tada pa do 1918. je u drugoj austrijskoj upravi. Nakon propasti

Austro-ugarske monarhije 1918. do 1921., Rapalskim ugovorom određena

mu je tzv. "slobodna zona".

Page 27: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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1. QUADRO STORICO DEL PATRIMONIO CULTURALE DI RAB

In base a quelli che fino ad oggi sono i più vecchi documenti scritti

delle isole e della costa nordica del Mar Mediterraneo, a Rab risiedevano le

tribù illiriche dei Liburni. Per motivi di sopravvivenza, i Liburni, alla fine

dell’evo antico, erano in continuo scontro con i vicini Greci e Romani.

Sfiniti dalle guerre e dopo la rottura dello stato illirico, furono costretti ad

allearsi con i Romani, ed, a questa alleanza, seguì una maggiore

colonizzazione da parte della popolazione romana della costa e delle isole

liburne. Da allora Rab è diventata una colonia romana, e nel 10 a.C. anche

un municipium romano (una città con un’amministrazione autonoma). Da

quel momento in poi la Rab romana esiste come una totalità urbana

civilizzata e ordinata.

Dopo il crollo dell’Impero Romano, alla fine del sec. V (nel 476),

Rab riconosce il dominio ostrogota, e nel sec. VI il dominio bizantino. Da

allora fino alla fine del sec. XI, Rab è principalmente appartenuta al mondo

bizantino come la Dalmazia.

Nella prima metà del sec. VII fu colonizzata dai croati. Nel sec. IX,

per un breve periodo, cadde sotto il dominio del capo dei Franchi, Carlo il

Grande (fondatore dell’Impero Romano occidentale), e nei sec. X e XI

ritornò sotto l’influenza dei dominatori croati. Dopo il crollo della dinastia

di dominatori croati e il “pacte convente” del 1102, Rab non riconobbe il re

ungherese Kolomano. Venezia si approfittò di questa situazione e, già nel

1115, instaurò il proprio dominio sull’isola. Questa prima amministrazione

veneziana durò fino al 1358. Da allora fino al 1409, Rab riconobbe il re

croato-ungarico Ljudevit I Anžuvinac. Nel 1409, il suo successore,

Ladislao di Napoli, la vende (con le altre città dalmate) a Venezia per

100.000 monete d’oro. Rab rimase sotto il secondo dominio veneziano fino

al crollo di questo nel 1797. Dopo di che ai veneziani, alternativamente, si

sostituiscono gli austriaci e poi i francesi nel 1806, quando Napoleone la

incorpora alla provincia dell’Illiria fino al 1815. Da allora fino al 1918, è

sotto il secondo dominio austriaco. Dopo il crollo della monarchia austro-

ungarica, dal 1918 al 1921, la occupò l’Italia, e dopo il Trattato di Rapallo

venne dichiarata la cosiddetta “zona libera”.

Page 28: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Te godine pripojen je kraljevini SHS, kasnije kraljevini Jugoslaviji. Od 1941. do

pada Italije 1943. Rab su okupirali Talijani. Do njemačke okupacije 19. ožujka

1944. bio je slobodna partizanska zona. Njemačka okupacija je trajala od 19.

ozujka 1944. do 12.travnja 1945. kad ga oslobađa partizanska vojska i

pripaja Hrvatskoj u sastavu Jugoslavie. Od 1990. godine je u sastavu

samostalne Hrvatske države.

Od stjecanja municipalnog statusa, koga mu je dao rimski car August

Octavian 10. g. p. K.1 pa sve do 1409. godine kada ga je kupila Venecija zajedno

s ostalim dalmatinskim gradovima, posebnom diplomatskom spretnošću

Rabljani su uspijevali održati samostalnost gradske uprave. Potvrđivali su mu

povlastice prethodnih gospodara i bizantski carevi. To isto su činili hrvatski

vladari, a kasnije i mletački duždevi u prvoj upravi. Svoju slobodu Rabljani su

jedno vrijeme plaćali svilom i pamukom (bumbakom) koje su proizvodili na

Otoku.

U trećem stoljeću poslije Krista Rab je za posebne zasluge od rimske

imperije dobio status "Feliks" (sretan)2. To priznanje je donosilo povlastice

njegovim stanovnicima. Grade se tada hramovi, trgovi (forumi), vodovod,

kupališta i kazalište. Grad na istoimenom otoku postaje privlačan

poslovnim Ijudima i umjetnicima. U takvom ozračju iznjedrio je mnoge

klesare od kojih je najveći sv. Marin utemeljitelj tvrđave San Marino - danas

istoimene Republike.

Jedno od najvećih priznanja koje je Rab dobio od Pape bilo je

utemeljenje biskupije 530. godine. Njegov prvi biskup Tizian spominje se te

godine, kao sudionik, na biskupskoj sinodi u Saloni.3 Za svo vrijeme

trajanja biskupija je bila središte crkvenog i svjetovnog života na Otoku. Rab

je tada podigao jednu od najvećih i najljepših crkava u Dalmaciji, crkvu

Marijina Uznesenja -katedralu. Biskupija je ukinuta i pripojena krčkoj 1828.

godine.4

Za vrijeme hrvatskog kralja Petra Krešimira IV. i rapskoga biskupa

Draga, Rab uživa stare povlastice pa ponovno na njemu buja život.

Benediktinci grade najljepše sakralne objekte: crkvu i zvonik sv. Petra u

Supetarskoj Dragi 1059.5, crkvu sv. Ivana Evanđeliste,

Page 29: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Quell’anno fu incorporata al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni e più tardi

Regno Jugoslavo. Dal 1941 alla caduta dell’Italia nel 1943, Rab fu occupata

dagli italiani. L’occupazione tedesca durò dal 19 marzo 1944 al 12 aprile

1945 quando fu liberata dall’esercito partigiano e fu incorporata alla Croazia

come parte della Jugoslavia. A partire dal 1990, Rab è parte dello stato

indipendente della Croazia.

In coincidenza dello stato di municipium che gli concesse

l’Imperatore romano Ottaviano Augusto nel 10 a.C.1 fino al 1409, anno in

cui fu acquistata da Venezia insieme alle altre città dalmate, gli arbensi, con

un’abilità diplomatica particolare, riuscirono a mantenere l’autonomia

dell’amministrazione cittadina. Gli concedevano questi privilegi i signori

passati e gli zar bizantini. La stessa cosa hanno fatto anche i dominatori

croati, e più tardi i duchi veneziani del primo dominio. Gli arbensi pagavano

la propria libertà con la seta e il cotone (bambagia) che producevano

sull’isola.

Nel sec. III, Rab ottenne dall’Impero Romano lo status di “Felix”

(felice)2 per meriti speciali. Questo riconoscimento portò molti vantaggi ai

suoi abitanti: in quell’epoca si costruirono templi, piazze (forum),

acquedotti, bagni pubblici e teatri. La città dell’omonima isola iniziò ad

attrarre uomini d’affari e artisti. In quest’atmosfera nacquero molti scultori

tra cui il più importante è San Marino, fondatore della fortezza di San

Marino – oggi la repubblica che porta lo stesso nome.

Uno dei più grandi riconoscimenti che Rab ottenne dal Papa fu

l’istituzione della diocesi nell’anno 530. Il suo primo vescovo Tiziano è

citato in quell’anno, come partecipante, al sinodo dei vescovi a Saloni3. Per

tutta la sua durata, la diocesi fu il centro della vita religiosa e laica

dell’isola. In quel tempo a Rab fu costruita una delle più grandi e più belle

chiese della Dalmazia, la Chiesa dell’Assunzione di Maria (Marijina

Uznesenja) – la cattedrale. La diocesi venne revocata e assimilata alla città

nel 18284. Durante l’epoca del re croato Petar Krešimir IV e il vescovo

arbense Drago, Rab godette degli antichi privilegi e di conseguenza tornò ad

essere una città molto viva. I benedettini costruirono i più bei impianti sacri

della città: la chiesa e il campanile di San Pietro (sv. Petar) a Supetarska

Draga nel 10595, la chiesa San Giovanni Evangelista (sv. Ivan Evanđelista),

Page 30: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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crkvu sv. Andrije u Rabu te crkvu sv. Stjepana u Barbatu koja se nažalost

jedina nije sačuvala.

Legende "govore" da ni neprijateljske opsade nisu uspijevale pokoriti

Grad. Italski Normani su ga 1075.6 opsjedali od 14. travnja do 9. svibnja

ali su na zagovor rapskoga zaštitnika sv. Kristofora napustili rapske vode bojeći

se pogibije. U spomen na tu pobjedu Rabljani 9. svibnja slave Dan pobjede -

dies victoriae. Nakon velike pobjede nad Normanima Rabljani su porazili i

ugarske napadače 1107. i 1116.7 ( ova potonja se odigrala u uvali Supetarska

Draga). Od tada su pod zaštitom Venecije koja na Otoku ostaje do 1358. U

toni vremenu podignuta su tri od četiri rapska zvonika: zvonik crkve sv.

Ivana Evanđeliste, zvonik crkve sv. Andrije i zvonik crkve Marijina

Uznesenja.

Mirom u Zadru 1358. Hrvatsko-ugarskoj državi pripojio ga je kralj

Ljudevit I. Anžuvinac. Ovaj je kralj Rabljanima priznao sve stare povlastice

pa je ponovno procvala trgovina i obrt. To je bio razlog doseljavanju ljudi na

Otok. Za Ljudevita I. 1364. na Rabu su utemeljene i viteške igre8 koje su

Rabljani nazivali "obdulje" ili jednostavno "palie". Igre nisu imale kontinuitet

u drugoj mletačkoj upravi jer su bile zabranjivane. Obnovljene su kao scenske

igre 1995.

Mlečani su se ponovno dokopali Raba 1409. godine.9 Povratkom Raba

pod mletačku upravu nastupile su izvjesne promjene u pravnom statusu ove

kneževine. Kneza sada postavlja Serenisima (Venecija - tako su je zvali od milja

= mirna) isključivo iz reda venecijanskih plemića.10 Knez ima svu vlast na Otoku

- sudbenu, izvršnu i zakonodavnu. Rab je tada prvi put izgubio svoju

općinsku autonomiju, svoj municipalni status koga je nosio od 10. godine

p. K., od darovnice rimskog cara Augusta Octaviana.

Page 31: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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la chiesa di Sant’Andrea a Rab (sv. Andrija u Rabu) e la chiesa di Santo

Stefano a Barbat (sv. Stjepan u Barbatu) che sfortunatamente è l’unica a non

essersi conservata.

Le leggende “raccontano” che neanche gli assedi dei nemici

riuscivano a sottomettere la città. I Normanni italici la hanno assediata nel

10756, dal 14 aprile al 9 maggio, ma dopo l’intervento del protettore arbense

San Cristoforo hanno abbandonato le acque arbensi per paura di una

catastrofe. In memoria di questa vittoria gli arbensi il 9 maggio festeggiano

il Giorno della Vittoria – Dies Victoriae.

Dopo la grande vittoria contro i Normanni, gli arbensi hanno

sconfitto anche gli invasori ungheresi dal 1107 al 11167 (questa battaglia si

è disputata nella baia di Supetarska Draga). Da allora sono rimasti sotto la

protezione di Venezia fino al 1358. Durante questo periodo sono stati

costruiti tre dei quattro campanili di Rab: il campanile della chiesa di San

Giovanni Evangelista, il campanile della chiesa di Sant’Andrea e il

campanile della chiesa dell’Assunzione di Maria.

Nel 1358 il re croato-ungarico Ljudevit I Anžuvinac l’ha incorporata

a Zara pacificamente. Questo re riconobbe tutti i vecchi privilegi agli

arbensi cosicché fiorirono di nuovo il commercio e l’artigianato e, inoltre, ci

fu l’insediamento di molte persone sull’isola. In onore di Ljudevit I, nel

1364, sono stati istituiti a Rab i giochi cavallereschi8 che gli arbensi

chiamavano “obdulje” o semplicemente “palie”. Questi giochi non hanno

avuto una continuazione nel secondo dominio veneziano perché vietati.

Sono stati ripristinati come giochi scenici nel 1995.

I veneziani si sono di nuovo impadroniti di Rab nel 14099. Con il

ritorno di Rab sotto il dominio veneziano sono comparsi certamente dei

cambiamenti nello status giuridico di questo principato. Il principe adesso

istituisce la Serenissima (Venezia – così la chiamavano per via della

tranquillità) esclusivamente dagli ordini dei nobili veneziani10. Il principe ha

tutto il potere sull’isola – dal giudiziario, all’esecutivo e il legislativo. Rab

per la prima volta ha perso la sua autonomia comunale, il suo status di

municipium che aveva dal 10 a.C. grazie all’atto di donazione

dell’Imperatore Romano Ottaviano Augusto.

Page 32: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Mlečani su doduše Rabljanima priznali neke stare povlastice, jedna od njih

je uživanje posjeda na susjednom otoku Pagu. Venecija Rab u 15. st. sve više

zapušta, a sredinom stoljeća (1449. i 1456.) zahvaća ga epidemija kuge11 od

koje je pormlo skoro svo autohtono stanovništvo. Prazne prostore potom su

popunili doseljenici s kopna.

Dolaskom novih stanovnika u Rabu se razvija trgovina i obrt. Na Otok

dolaze trgovci, učeni ljudi i umjetnici. Podižu se palače i crkve: Knežev dvor,

palače Dominis, Nimira, Tudorini, Galzigna i Cernota s prekrasnim renesansnim

i kasnogotičkim portalima, Gradska loža, Samostan sv. Bernardina s gotičkom

crkvom sv. Bernardina, crkva sv. Franje i druge. Svoj a djela su ostavili i velila

slikari Paolo Veneziano, Bartolomeo Vivarini, braća Somazzi i klesari Andrija

Aleši, Petar Trogiranin i drugi.

Mladi Rabljani sve više odlaze na visoke škole u Padovu. Tamo je studije

završio i Marko Antonije de Dominis, znanstvenik, biskup senjski, nadbiskup

splitski i primas Croatiae, winsdorski dekan i heretik za koga je veliki Newton

rekao da je Dominis "vir celeberrimus" (glasovit).12 Povijest su zadužili i još

neki Rabljani kao npr. poznati lijevač zvona i topova Ivan Rabljanin, pjesnik

Matija Picić koji je zabilježio tekst pjesme "U se vrime godišća" u latiničkoj

pjesmarici iz 1471., slikar Matija Pončun, autor citarne pale u katedrali,

zadarski pjesnik Juraj Baraković, napisao poznati pastirski spjev "Draga, rapska

pastirica", Juraj de Maris zaslužan za širenje kulture sađenja krumpira po cijeloj

Dalmaciji i drugi.

Nedavno obnovljene dvije knjige notarskih spisa iz 14. st., bilježnika

Nicole Curtarola pohranjuju na tisuće trgovačkih ugovora u kojima se poziva

na odredbe Rapskoga statuta kojim je bio uređen život u ovoj maloj

kneževini. Rapski kroničar fra Odoriko Badurina je zapisao da je Rab već 1292.

imao statut, a da je Grad imao vetus (stariji) "Statutum Arbi" jos 1234. godine.13

Page 33: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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I veneziani, per fortuna, hanno riconosciuto alcuni vecchi privilegi agli

arbensi, di cui uno è la gioia di visitare la vicina isola di Pago. Nel sec. XVI

Venezia abbandona sempre di più Rab, che verso la metà del secolo (1449 –

1456) è colpita da un epidemia di peste11 che ha portato alla morte di quasi

tutta la popolazione autoctona. Dopo la peste, i “posti vuoti” sono stati

riempiti con gli emigranti della terraferma.

Con l’arrivo di nuovi abitanti ad Rab si sono sviluppati il commercio

e l’artigianato. Sull’isola arrivano i commercianti, studiosi e artisti. Si

costruiscono anche palazzi e chiese: il Palazzo del Rettore (Knežev dvor), il

Palazzo Dominis, Nimiri, Tudorini, Galzigna e Cernota con degli splendidi

portali rinascimentali e tardogotici, la Loggia cittadina, il convento di San

Bernardino con la chiesa gotica di San Bernardino, la chiesa di San

Francesco e altre. Hanno lasciato la loro impronta anche dei grandi pittori

come Paolo Veneziano, Bartolomeo Vivarini, i fratelli Somazzi e gli scultori

Andrija Aleši, Petar Trogiranin ed altri.

I giovani arbensi si spostano sempre di più per studiare alle scuole

superiori di Padova. Lì ha concluso i suoi studi anche Marco Antonio De

Dominis, scienziato, vescovo di Segna (Senj), arcivescovo di Spalato (Split)

e primas Croatiae, decano di Windsor ed eretico per cui il grande Newton

disse che è un “Vir Celeberrimus”(celebre)12. Hanno contribuito ad

allungare la storia anche alcuni arbensi, come ad esempio il famoso

fonditore di campane e cannoni Ivan Rabljanin, il poeta Matija Picić che ha

riportato il testo della poesia U se vrime godišća (In tutti i periodi dell’anno)

da un libro di poesie in latino del 1471, il pittore Matija Pončun, autore della

pala d’altare nella cattedrale, il poeta zaratino Juraj Baraković, che ha scritto

il famoso cantico pastorale Draga, rapska pastirica (Draga, pastorella

arbense), Juraj de Maris, responsabile per la diffusione della cultura della

coltivazione della patata nell’intera Dalmazia ed altri.

I due libri di atti notarili del sec. XIV, recentemente restaurati, del

notaio Nicola Curtarola custodiscono centinaia di accordi commerciali che

fanno riferimento a ordini dello statuto arbense con cui era regolata la vita in

questo piccolo principato. Il cronista arbense fra. Odoriko Badurina ha

scritto che Rab già nel 1292 aveva uno statuto, e che la città aveva un vetus

(appellativo del vecchio) ”Statutum Arbi” già nel 123413.

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I tako bismo mogli nizati u nedogled "sve časti Raba grada kih je dosti"

(Barakovic, Draga, rapska pastirica) ali Rab je danas živi grad, djelić

mediteranskog ugođaja čiji stanovnici se pretežito bave turizmom. Prošlo je 110

godina od donošenja gradske odluke da se Rab proglašava kupališnim i

liječilišnim otokom. Na njemu su boravile mnoge okrunjene glave, npr. engleski

kralj Edward Vili., kralj i car Franjo Josip, hrvatska književnica Ivana-Brlić

Mažuranić, americki pisac Irwin Show i drugi. I u antičko doba su se tu odmarali

zaslužni gradani Rima, u srednjem vijeku oholi patriciji, a danas suvremeni

europski turisti. Ovaj je otok bio i ostao otvoren za sve ljude i tako će biti dovijeka.

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E così potremmo andare avanti all’infinito, “sve časti Raba grada kih

je dosti”- “tutti gli onori alla città di Rab, i cui abitanti davvero non

mancano”I (Baraković, Draga rapska pastirica), ma Rab oggi è una città

viva, una piccola parte dell’atmosfera mediterranea, i cui abitanti si

occupano prevalentemente di turismo. Sono passati 110 anni dalla decisione

cittadina di dichiarare Rab un’isola balneare e curativa. Su quest’isola hanno

soggiornato molte teste incoronate, come ad esempio il re inglese Edward

VIII (Edoardo VIII), il re e imperatore Franjo Josip, la principessa croata

Ivana-Brlić Mažuranić, lo scrittore americano Irwin Show ed altri. In epoca

antica si sono riposati qui i degni cittadini di Roma, nel medioevo i boriosi

patrizi, e oggi i contemporanei turisti europei. Questa isola era ed è rimasta

aperta a tutte le persone e così sarà per sempre.

I La traduzione del verso “sve časti Raba grada kih je dosti” della poema Draga, rapsca

pastirica di Baraković ha richiesto un’interpretazione e di conseguenza presenta degli

elementi mancanti nella versione originale. Vedi commento linguistico.

Page 36: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

36

2. RAPSKA KULTURNA BASTINA

Odnos prema duhovnom i materijalnom stvaralaštvu, prema prirodi i

drugim ljudima, prema povijesti i budućnosti određuje stupanj kulturnog razvoja

ove sredine.

Npr. arhitektura Grada i Otoka rezultat je kulturnog dostignuća određenog

povijesnog trenutka ove sredine. Prema njoj možemo zaključiti kako su živjeli

ljudi prije nas koji su nam ostavili prekrasno naslijeđe svih epoha od antike,

romanike, gotike, renesanse, baroka do pučkog graditeljstva. Stari grad Rab kao

cjelina prekrasno je kulturno naslijede ali je nažalost nemarom i zapuštenošću

donedavno sustavno uništavan. Pojedine građevine, posebno sakralne, imaju i

danas visoku vrijednost spomeničke baštine koju treba sačuvati. Da bismo je

mogli sačuvati treba je najprije nabrojiti, a radi lakšeg praćenja kulturna dobra

ćemo uvjetno podijeliti u tri skupine:

NEPOKRETNA KULTURNA DOBRA

- grad, sela i krajolici,

- građevine, spomenici,

- arheološka nalazišta,

- etnološki i toponimski sadržaji,

- vrtovi, perivoji i parkovi,

- tehnološki (tehnički) objekti.

POKRETNA KULTURNA DOBRA

- zbirke u muzejima, galerijama, knjižnicama,

- crkveni inventar i predmeti,

- arhivska građa, filmovi,

- arheološki nalazi,

- likovna djela i etnografski predmeti,

- knjige, novac, poštanske marke,

- dokumentacija,

- namještaj, uređaji i drugo.

Page 37: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

37

2. IL PATRIMONIO CULTURALE DI RAB

Il rapporto con la creatività spirituale e materiale, con la natura e gli

altri esseri umani, con il passato e il futuro è deciso dal grado di sviluppo

culturale di un centro.

Ad esempio l’architettura della città e dell’isola è il risultato delle conquiste

culturali di un preciso momento storico di questo centro. In base a questo

possiamo stabilire come vivevano le persone prima di noi che, in tutte le

epoche ci hanno lasciato una splendida eredità, dall’antichità, romanica, gotica,

rinascimentale, barocca fino all’edilizia popolare. La città vecchia di Rab nel

suo insieme è una magnifica eredità, ma sfortunatamente fino a poco tempo fa è

stata sistematicamente danneggiata dall’incuranza e dall’abbandono. Alcuni

edifici, specialmente quelli sacri, hanno ancora oggi un gran valore come

patrimonio monumentale che bisogna conservare. Per poterli conservare

bisogna prima catalogarli, e per una miglior comprensione, divideremo i beni

culturali in tre gruppi:

BENI CULTURALI IMMOBILI

- la città, i paesi e i paesaggi,

- edifici, monumenti,

- giacimenti archeologici,

- contenuti etnologici e toponimici,

- orti, giardini e parchi,

- oggetti tecnologici (tecnici).

BENI CULTURALI MOBILI

- collezioni dei musei, delle gallerie e delle biblioteche,

- inventari e materiali ecclesiastici,

- materiale archiviato, film,

- reperti archeologici,

- arti figurative e materiale etnografico,

- libri, soldi, francobolli postali,

- documentazione,

- mobilio, attrezzature ed altro.

Page 38: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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NEMATERIJALNA KULTURNA DOBRA

- jezik, dijalekti, govori, usmena književnost,

- folklorno stvaralaštvo (glazba, ples, običaji i dr.),

- obrti i umijeća.

2.1 NEPOKRETNA KULTURNA DOBRA

Stari grad Rab je od antičkog kastruma 10. godine p.K. postao

municipij darovnicom rimskog cara Augusta Octaviana. Iz ovog razdoblja

sačuvano j više cipusa, stella i natpisa. Najviše spomenika je sačuvano iz

kasnijih vremem: romanike, gotike i renesanse.

Za grad Rab kao kulturno-povijesnu cjelinu ne može se reći da je

sačuvan kao i njegove pojedine građevine. Propadanje Grada je počelo još

u prvoj polovici 18, st., a sustavna obnova tek u drugoj polovici 20. st. Urbana

arhitektura je slojevita prema povijesnim epohama, a raster je zasnovan na

antičkoj matrici. Stari grad Kaldanac ima nepravilni ulični niz dok noviji

dio grada uzdužno presijecaju tri ulice simbolično nazvane Donja,

Srednja i Gornja. Njih presijecaju poprečne ulice "ruge" i "andreone (slijepe -

dvorišta).

Ovom prekrasnom i praktičnom rasteru urbane sredine, izgrađene po mjeri

otočnog čovjeka, danas treba osmisliti dušu što nije teško jer postoji odlićan

predložak. Najvažnije je da staru gradsku jezgru obnavljamo kao mjesto

života, a ne samo za turizam. Revitalizacijski postupci bi trebali biti:

- ekološka sigurnost,

- selekcija djelatnosti,

- urbanističko i prostorno planiranje temeljeno na kategoriji

žastite, a žastita se mora temeljiti na sociologijskoj studiji za

oživljavanje Grada kao životnog prostora tijekom cijele

godine.

Page 39: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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BENI CULTURALI IMMATERIALI

- lingua, dialetti, parlate, letteratura orale,

- creatività folcloristica (musica, ballo, usanze ed altro),

- artigianato e arte.

2.1. BENI CULTURALI IMMOBILI

La città vecchia di Rab è passata dal essere un antico accampamento

militare romano del 10 a.C. a un comune grazie all’atto di donazione

dell’Imperatore Romano Ottaviano Augusto. Di questa epoca si sono conservati

molti cipusi (cippi), stela (steli) e inscrizioni, tuttavia si sono conservati più

monumenti delle epoche posteriori: romanica, gotica e rinascimentale.

Non si può dire che la città di Rab come centro storico-culturale sia

conservata come alcune sue costruzioni. La decadenza della città è iniziata già

nella prima metà del sec. XVIII, e la sistematica ristrutturazione solo nella

seconda metà del sec. XX. L’architettura urbana è divisa in diversi strati a

seconda delle diverse epoche storiche, ma il rasterII è fondato sull’antica

matrice. La città vecchia di Kaldanac aveva una rete stradale irregolare, mentre

la parte nuova della città è divisa longitudinalmente da tre strade,

simbolicamente chiamate Donja (Inferiore), Srednja (Centrale) e Gornja

(Superiore). Queste sono tagliate da delle strade trasversali, le “ruge” e le

“andreone” (cieche – cortili).

Con questa bellissimo e praticissimo raster del centro urbano, costruito

su misura per l’uomo dell’isola, oggi bisogna fare pace poiché non è difficile

perché esiste un ottimo modello. La cosa più importante è che il nucleo della

vecchia città sia ristrutturato come un posto dove vivere, e non solo per il

turismo. I procedimenti di rivitalizzazione dovrebbe riguardare:

- sicurezza ecologica,

- selezione delle attività,

- pianificazione urbana e dello spazio fondata sulla categoria

di protezione, e la protezione deve essere fondata su degli

studi sociali per la vitalizzazione della città come un’area

piena di vita durate tutto l’anno.

II Dal latino Rastrum, pianta di una zona della città nella quale le vie si intersecano a modi scacchiera.

Page 40: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Ekološka sigurnost je na prvom mjestu, da bi se život uopće mogao odrzati u

današnjem svijetu, moramo sačuvati čisto more i Otok.

Selekcija djelatnosti je za revitalizaciju Grada značajan faktor. Ona će

početi razvojem tercijalne reprodukcije Grada omogućene turizmom u

kojem će stanovništvo imati potrebe da živi sa zavičajnim referencama. Sada se

gradska jezgra pretrpava profitnim sadržajima na krivim mjestima (kafići).

Učestala je i obrnuta pojava koncentracije neprofitnih poslova

(administrativnih) u prostoru za gospodarske poslove.

Kao što narušavanju Grada doprinosi konzerviranje u funkciji "estetičke

sentimentalnosti" tako i nekontrolirano postavljanje telefonskih žica i

elektricnih ormarića po fasadama zgrada, postavljanje željeznih poklopaca po

ulicama za vodu i kanalizaciju, TV antena, "otvaranje" krovova, postavljanje

neprimjerenih ulaznih vrata i prozora na zgrade, neprimjereno uređivanje ili

zapuštanje fasada, postavljanje ružnih kioska na najljepšim prostorima,

uništava sliku grada. U Gradu ne postoje mjesta za civilizirano

informiranje i plakatiranje. Plakati se lijepe po fasadama zgrada ili na

izlozima trgovina čime se uništavaju fasade, a izlozi više nemaju svoju

svrhu. Spomenici kulture nisu označeni standardnim oznakama. Najteže je

s automobilima, za njih nema dovoljno parkirališta, a njihovim

parkiranjem u Gradu činimo dvostruku štetu: zaprečujemo pristup Gradu, a

automobilski ispušni plinovi dodatno uništavaju spomenike kulture.

Skladna arhitektura Grada prilagođavala se prirodnom obilježju

poluotoka na kojem je nastao. Nažalost izgradnjom hotela Rive (tadašnji Bristol),

vile Danice, hotela Slovenije i hotela Internacional, uništena je vizura cijeloga

Grada čuvana 18. stoljeća. Do tada Grad se skladno "spuštao" prema luci i svaka

se zgrada mogla vidjeti s druge strane luke. Na jugozapadnoj strani s mora vidjeli

su se, preko gradskog zida, samo zvonici i sakralni objekti.

Page 41: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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La sicurezza ecologica è al primo posto, per la conservazione della

vita nel mondo odierno, dobbiamo tenere il mare e l’isola puliti.

La selezione delle attività è per la rivitalizzazione della città un

fattore molto importante. Questa comincerà con lo sviluppo delle produzioni

terziarie della città rese possibili dal turismo di cui gli abitanti avranno

necessità per vivere alle stesse condizioni del proprio paese. Ora il nucleo

della città si sta riempiendo di intrattenimenti di profitto nei posti sbagliati

(bar). Accade spesso anche la cosa inversa, la comparsa di concentrazioni di

affari non di profitto (amministrativi) in posti adatti per gli affari economici.

Così come la distruzione della città porta all’entrata in funzione degli

“sentimentalismi estetici” così l’incontrollata disposizione di fili del

telefono ed armadietti elettrici sulle facciate dei palazzi, la disposizione di

tombini di ferro per l’acqua e le fognature sulle strade, le antenne TV,

“l’apertura” dei tetti, la disposizione di inappropriate porte d’entrata e

finestre sui palazzi, la ristrutturazione irregolare o abbandono delle facciate,

la disposizione di brutti chioschi nei posti più belli, rovina l’immagine della

città. Nella città non esistono posti per l’informazione e per l’affissione

civile. I manifesti vengono attaccati sulle facciate dei palazzi o sulle vetrine

dei negozi e, in questo modo, vengono rovinate le facciate, e le vetrine

perdono il loro scopo. I monumenti culturali non sono segnalati con i cartelli

standard. Quelli che se la passano peggio sono gli automobilisti, per loro

non c’è parcheggio sufficiente, e con il parcheggio di questi in città

procureremmo un danno doppio alla città: impediremmo l’accesso alla città

e i gas emanati dalle automobili rovinerebbero ulteriormente i monumenti

culturali.

L’armoniosa architettura della città si adattava alle caratteristiche

naturali della penisola da cui è nata. Sfortunatamente con la costruzione

dell’Hotel Riva (l’attuale Bristol), della villa Danica, dell’Hotel Slovenia e

dell’Hotel Internacional è stata danneggiata l’immagine dell’intera città che

si conservava dal sec. XVIII. Fino ad allora la città “scendeva”

armoniosamente verso il porto e tutti i palazzi erano visibili dall’altra parte

del porto. Nella parte sud-occidentale, dal mare, si vedevano, al di là del

muro cittadino, solo i campanili e le strutture sacre.

Page 42: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Sada tu prekrasnu sliku uništavaju zgrade koje vrlo ružno strše iznad

gradskoga zida. U vremenu između dva rata izgrađeno je na Rabu više zgrada.

Većinom je to bila promašena arhitektura, npr. hotel "Riva", vila "Danica" i druge

neuspjele replike neobaroka, neorenesanse ili secesije. Česi su sagradili

pansion "Praha" na mjestu nekadašnje kuće arsenala koja se jedino može

uzeti za prilagođenu gradnju s lijepim secesijskim detaljima. Nažalost ova je

kuća porušena 1971., a na tom mjestu izgraden je danasnji hotel "International"

(arhitekt Julije de Luca) koji se arhitektonski nije uklopio u rapsku vedutu.

Šezdesetih godina 20. st. načinjena je najružnija zgrada na Rabu u

socrealističkom stilu, trgovina "Supermarket" (kod hotela Istre) koju svakako

treba ukloniti jer je građevinsko ruglo.

U Gradu je uzurpirana čak i jedna ulica. Ona još i danas postoji ali su u

njoj nažalost izgrađeni sanitarni prostori za lokal "San Antonio". Ulica spaja Trg

Municipium Arba s ulicom Dinka Dokule, a nalazi se između hotela "Astorija"

i spomenutog lokala. Ona postoji i u katastarskim kartama. Nadsvođena je i

zbog opasnosti od rušenja privremeno je bila u dvadesetom stoljeću zatvorena.

Sada je svod obnovljen, a budući da je to jedna od najstarjih uličica u Kaldancu

obvezatno je treba otvoriti.

Ono što se danas u Rabu prodaje u ružnim kioscima moglo bi se premjestiti

u prizemlje zgrada u poprečnim ulicama (ruge i andreone) jer su one potpuno

neiskorištene, a obala bi se mogla pretvoriti u prostor za ugostiteljstvo (mali lokali).

Tako bi oživio dio grada koji je sada mrtav, a obala bi postala prekrasan otočni

ambijent.

Nedostatke bismo mogli nabrajati u nedogled, ali to neće pomoci da se

ambijent promijeni. Najprije je potrebno izraditi detaljnu studiju koja će biti osnova

za provođenje Urbanističkog i Prostornog plana Grada Raba. Taj Pian bi morao

slijediti povijesne datosti Grada.

Page 43: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Adesso questa splendida immagine è stata rovinata dai palazzi che in

malo modo sbucano sopra al muro cittadino.

Nel periodo tra le due guerre sono stati costruiti a Rab molti palazzi.

La maggioranza di questi si può considerare come architettura fallita, per

esempio l’Hotel “Riva”, la villa “Danica” e le altre repliche neobarocche,

neorinascimentali o della secessione fallite. I cechi hanno costruito la

pensione “Praha” al posto dell’ex casa dell’arsenale che poteva essere

utilizzata solamente per l’adeguamento alla città con dei bei dettagli

secessionisti. Sfortunatamente questa casa è stata abbattuta nel 1971 e al suo

posto è stato costruito l’attuale Hotel Internacional (architetto Julijo de

Luca) che architettonicamente non si inserisce nel paesaggio di Rab.

Negli anni ‘60 è stato costruito l’edificio più brutto di tutta Rab, in

stile surrealista, il negozio “Supermarket” (vicino all’Hotel Istria) che

bisognerebbe assolutamente eliminare perché è la barzelletta della città.

In città è stata usurpata anche una strada. Questa esiste ancora oggi

ma è stata occupata dagli spazi sanitari per il locale “San Antonio”. La

strada collegava piazza Municipium Arba con la via Dinko Dokul, e si

trovava tra l’hotel “Astorija” e il già citato locale. Esiste nelle carte catastali.

E’ stata coperta e per pericolo di crollo è stata temporaneamente chiusa nel

sec. XX. Adesso l’arco è stato ristrutturato e, considerato che questa è una

delle strade più vecchie in Kaldanac dovrebbe essere assolutamente riaperta.

Quello che oggi a Rab viene venduto in dei brutti chioschi si potrebbe

spostare al pianterreno dei palazzi nelle vie trasversali (ruge e andreone)

poiché sono completamente inutilizzate, e la costa si potrebbe trasformare in

uno spazio alberghiero (piccoli locali). In questo modo rinascerebbe una

parte della città che adesso è morta e la costa diventerebbe uno splendido

ambiente isolano.

Potremmo enumerare le mancanze di Rab all’infinito, ma questo non

farà in modo che l’ambiente cambi. Per prima cosa è necessario elaborare

uno studio dettagliato che sarà la base per la realizzazione di un piano

urbanistico e dello spazio della città di Rab. Questo piano dovrebbe tener

conto dei dati storici della città.

Page 44: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Nekada je npr. svaki dio Grada imao, pored stambene, i svoju posebnu

namjenu: Gornja ulica duhovnu, Srednja trgovačku Donja skladišnu, Obala

operativnu (nekada i ugostiteljsku), Kaldanac obrtničku, Pjaceta je bila tržnica

koju je danas zamijenio Varoš.

Izgradnjom poslovnog centra Mali Palit (Šarengrad), umjesto

moderne periferije, debili smo anakronizam arhitekture koja je uz to i zapreka

razvoju Grada.

Budući je tendencija da se devastacija nastavi trebalo bi osnovati

Udrugu za zaštitu rapske baštine. Udruga bi poticala sve ljude da čuvaju

ambijentalnu kulturu Grada koju smo naslijedili za buduće generacije.

Gradski zid. Prve obrambene zidine su građene 10. godine p. K.14 U

povijesti su više puta rušene i obnavljane. Zanimljivo je da prof. Julijan Medini

pretpostavlja i ranije postojanje bedema naselja iz kojega se razvio antički Rab.

Dimenzije toga najstarijeg naselja, odnosno zida, bile su iste kao i u antičko i

postantičko doba, ali se do romanike sadašnji novi dio grada od Lože do Varoša

nije koristio kao urbani prostor. Sadašnji zid je većim dijelom obnovljen u 12. i

13. st., a ružna replika oko palače Nimira u 20. st.. Augustov zid iz 10. g. p.

K. bio je građen od velikih kamenih blokova od kojih su do danas (po prof.

Mediniju) sačuvana samo tri. Sva tri su u kuli sv. Kristofora.

Na zidu je tada bila postavljena Augustova ploča s natpisom o

utemeljenju rapskog municipia. Dio ploče je pronađen u 18. st. i upisan u CIL

br. 3117, ali nažalost do danas nije sačuvan. Tekst je restituiran prema zadarskoj

ploči i glasi:

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Una volta, per esempio, ogni parte della città aveva, accanto a quello

residenziale, una sua funzione speciale: la via Gornja (Superiore) spirituale,

la Srednja (Centrale) commerciale, la Donja (Inferiore) di deposito, e la

costa operativo (e alle volte alberghiera), Kaldanac artigianale e Pjaceta era

il mercato che oggi è stato spostato a Varoš.

Con la costruzione del centro d’affari Mali Palit (Šarengrad), al

posto della periferia moderna, abbiamo ottenuto un anacronismo

architettonico che è anche un ostacolo per lo sviluppo della città.

Visto che la tendenza è quella di continuare questa devastazione,

bisognerebbe fondare l’Organizzazione per la Protezione del Patrimonio

di Rab. L’associazione convincerebbe tutte le persone a conservare la

cultura ambientale della città che abbiamo ereditato per le generazioni

future.

Il Muro della Città. Le prime mura difensive sono state costruite

nel 10 a.C.14 Nel corso della storia sono state più volte distrutte e ricostruite.

E’ interessante il fatto che il prof. Julijan Medini suppone la precedente

esistenza di mura di un centro abitato da cui si è sviluppata l’antica Rab. Le

dimensioni di questo centro abitato più vecchio, di conseguenza anche del

muro, erano le stesse di quelle dell’epoca antica e postantica, ma fino al

periodo romanico, l’attuale parte della città che va da Lože a Varoš, non

fosse stato utilizzato come uno spazio urbano. Il muro di oggi è stato per la

maggior parte ristrutturato nel sec. XII e XIII, e la brutta replica attorno al

Palazzo Nimiri nel sec. XX. Il muro di Augusto del 10 a.C. era costruito da

grandi blocchi di pietra di cui al giorno d’oggi (secondo il prof. Medini) se

ne sono conservati solo tre. Tutti e tre nella torre di San Cristoforo.

Sul muro era stata posta da Augusto una lastra con un’inscrizione

che faceva riferimento alla fondazione del municipium Arbense. Parte della

lastra è stata trovata nel sec. XVIII ed era stata registrata al CILIII come n°

3117, ma sfortunatamente non si è conservata fino ad oggi. Il testo è stato

ricostruito in base alla lastra zaratina:

III Acronimo di elenco di opere d’arte.

Page 46: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Prijevod: Imperator Cezar božanskog (Cezara) sin

August

imperator 12. put tribunske moći 13. put

daje (Gradu)

zidove s kulama.

Ovaj tekst je zabilježio Danijel Farlati (1690. - 1773.). Ploču je

pronašao iznad prozora kule sv. Stjepana (na današnjem Trgu slobode,

zapadni dio male palače Dominis) tadašnjih vlasnika obitelji Galzigna.

Drugu ploču, samo s dva zadnja reda prethodnog teksta, pronašao je uzidanu u

prozor kuće Bolković. Ovaj tekst je upisao u CIL 10117. U napomeni stoji da su

vjerojatno bila dva natpisa kao i u Zadru i da su bila uzidana na glavnim

vratima (na početku današnje Srednje ulice) i na morskim vratima (današnji

zvonik gradskog sata s morske strane).

Zid je imao četiri kule: kulu sv. Kristofora, kulu Smjelih, kulu sv.

Stjepana (na Pjaceti), kulu sv. Antona (iznad Nove rive) i Revelin koji je nažalost

početkom 20. st. porušen. Revelin je bila pomorska fortifikacijska utvrda iz

koje se lancima zatvarao i otvarao ulaz u rapsku luku.

Krajem 19. st. zid je najviše nastradao radi tobožnjeg "otvaranja" Grada

ali i radi građevnog materijala za gradnju kuća. Do sada su najsačuvaniji

dijelovi sjeverozapadnog zida s kulama sv. Kristofora i kule Smjelih.

Na više mjesta zid treba obnoviti i Grad upisati u Zajednicu gradova

opasanih zidom.

Imp(erator) Cesar D(ivi) f(ilius) Augustus Imp(erator) XII. Trib(unicia) pot(estate) XIII. Murum et turres dedit

Page 47: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Traduzione:

L’Imperatore Cesare figlio divino (di Cesare) di

Augusto

Imperatore 12 volte potere tribunizio 13 volte

Dona (alla città)

Le mura e le torri

Questo testo è stato riportato da Danijel Farlati (1690 – 1773) che

aveva trovato la lastra sopra la finestra della torre di Santo Stefano

(sull’odierna Piazza della Libertà, parte occidentale del piccolo Palazzo

Dominis) di cui l’attuale proprietario è la famiglia Galzigna. Un’altra lastra

con solo le ultime due file del precedente testo, è stata trovata murata nella

finestra di Casa Bolković. Questo testo è stato registrato al CIL 10117.

Nell’annotazione è scritto che probabilmente esistevano due inscrizioni

come a Zara e che furono murate nelle porte principali (all’inizio

dell’attuale strada Superiore) e nelle porte marittime (l’odierno campanile

dell’orologio della città dalla parte del mare).

Il muro aveva quattro torri: la torre di San Cristoforo, la torre

Smjelih, la torre di Santo Stefano (a Pjaceta), la torre di Sant’Antonio (sopra

le Rive Nuove) e il Revelin che sfortunatamente all’inizio del sec. XX è

stato distrutto. Il Revelin era un bastione di fortificazione marittima che

apriva e chiudeva con catene l’ingresso al porto arbense.

Alla fine del sec. XIX il muro è stato rovinato ulteriormente a causa

della presunta “apertura” della città ma anche a causa del materiale usato

per la costruzione delle case. Fino ad oggi le parti conservate meglio sono

quelle della parte del muro nord-occidentale tra le torri di San Cristoforo e

Smjelih.

In più parti il muro necessita di ristrutturazioni e la città dovrebbe

essere iscritta nella Organizzazione delle città cinte da un muro.

Imp(erator) Cesar D(ivi) f(ilius) Augustus Imp(erator) XII. Trib(unicia) pot(estate) XIII. Murum et turres dedit

Page 48: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Crkva Uznesenja Marijina - exkatedrala je ranoromanička

trobrodna bazilika. Izvorno je tu bila ranokršćanska crkva iz 5. st. Pročelje je

ukrašeno slijepim lunetama od rapske crvene breče i bijelog kamena. U njoj su

svoja djela ostavili poznati kipari i graditelji: Andrija Aleši (krstionica 1497.,

donesena iz crkve sv. Ivana Evanđeliste, balustrada, kipovi svetaca i dr.), Petar

Trogiranin (Pijeta u luneti portala 1514.) i dr.. Posebna vrijednost Katedrale su

korska sjedala zadarskog majstora Nikole Moronzona (1418.-1500.) iz 1445., na

njima su urezana dva grba obitelji Nimira (lijevo) i Cernota (desno), te ciborij s

ranokršćanskom ikonografijom, oltarna pala rapskog slikara Matije Pončuna,

kapele sv. Petra ili Petra Zudeniga-Scafa (do sakristije), kapela sv. Sakramenta ili

Zaro i kapela sv. Križa ili de Maris u apsidi desne lade. Ovu zadnju zatvara goticka

balustrada s dvije skulpture sv. Petra i sv. Pavla ispod kojih su dva grba obitelji de

Maris. Iznad oltara je gotičko raspelo na kojem se prepoznaje utjecaj renesanse.

Lijeva lađa završava apsidalnim svetištem u kome je poznata slika Bogorodice s

Isusom i donatorom u grčkoj maniri iz mletačkog trečenta. Po nekima slika

pripada padovanskom slikaru Guariente d' Arpo (K. Prijatelj), a po drugima

Marku de Martini. Na balustradi su dva andelića i dva grba obitelji Zudenigo. Na

pjevalištu su orgulje Petra Nakića iz 1756., a na zidu lijeve lađe j e ugrađen najstarji

spomenik, kameni reljef Krista Kralja iz 5. stoljeća. Na ulazu u crkvu s desne

strane je grb obitelji Car (Zaro), a s lijeve grb obitelji Nimira – Picolomini.

Katedralu je 1177. posvetio papa Aleksandar III. (1159. -1181.). Od

kada je rapska biskupija 1828. godine pripojena krčkoj (zajedno s osorskom)

ovo je samo župna crkva.

Zahvaljujući sredstvima Ministarstva kulture i Grada Raba crkva se

detaljno obnavlja pod stručnim vodstvom Ministarstva kulture. Za vrijeme obnove

otkriveni su mnogi detalji koji nisu bili poznati, npr. mozaik ispod svetišta i dr.

Page 49: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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La Chiesa dell’Assunzione di Maria – l’ex cattedrale è una basilica

preromanica a tre navate. Originariamente al suo posto c’era una chiesa

precristiana del sec. V. La facciata è decorata con delle lunette cieche di

pietrisco rosso arbense e pietra bianca. In questa hanno lasciato la loro parte

dei famosi scultori e costruttori: Andrija Aleši (battistero 1497, portato dalla

chiesa di San Giovanni Evangelista, balaustrate, statue, santi e altro), Petar

Trogiranin (la Pietà nella lunetta del portale 1514) e altro. Sono

particolarmente di valore nella cattedrale le sedie del coro del maestro

zaratino Mateus Moronzona (1418 – 1500) del 1445, su queste sono

intagliati due stemmi, delle famiglie Nimiri (sinistra) e Cernota (destra), il

ciborio con iconografia precristiana, il palo d’altare del pittore arbense

Matija Pončun, la cappella di San Pietro o Pietro Zudenigo-Scafo (fino alla

sacrestia), la cappella di San Sacramento o Zaro e la cappella di Santa Croce

o De Maris nell’abside della navata destra. Quest’ultima è chiusa dalla

balaustrata gotica con le due sculture di San Pietro e San Paolo sotto le quali

ci sono due stemmi della famiglia De Maris. Sopra l’altare c’è un crocifisso

gotico su di cui si riconoscono gli influssi rinascimentali. La navata sinistra

finisce con un santuario absidale in cui c’è il famoso dipinto della Madonna

con il Gesú e del donatore in stile manieristico greco del trecento veneziano.

Secondo alcuni il dipinto appartiene al pittore padovano Guariente d’Arpo

(M. Prelog) e secondo altri a Marco De Martini. Sulla balaustrata ci sono

due angioletti e due stemmi della famiglia Zudenigo. Là del coro c’è

l’organo di Petar Nakić del 1756 e, sul muro della navata sinistra, sono

costruiti il più vecchio monumento, rilievo in pietra del Cristo Re (Krista

Kralja) del sec. XI. All’entrata della chiesa, sulla parte destra, c’è lo stemma

della famiglia Car (Zaro) e a sinistra lo stemma della famiglia Nimiri –

Piccolomini.

La cattedrale è stata consacrata nel 1177 dal Papa Alessandro III

(1159 – 1181). Da quando la diocesi arbense nel 1828 è stata assimilata alla

città di Veglia (insieme a Ossero) questa è rimasta solo una chiesa

parrocchiale. Grazie ai mezzi del Ministero della Cultura e della Città di

Rab la chiesa è in fase di ristrutturazione sotto la guida tecnica di questo.

Durante la ristrutturazione sono stati scoperti molti dettagli che prima non

erano conosciuti, ad esempio il mosaico sotto il santuario ed altro.

Page 50: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Zvonik crkve Uznesenja Marijina je najljepsa romanička

građevina lombardijske provenijencije iz 13. st. (oko 1200. g.). Sa sve četiri

strane simerično se prema vrhu zvonika nižu sve veći otvori: monofore, bifore,

trifore i kvadrifore. Na toj najvišoj razini su ovješena tri zvona. Najveće, novo

zvono izliveno je Innsbrucku u Grassmayrovoj ljevaonici 1989., teško je 900

kg. Zamijenilo je staro puknuto teško 800 kg, sada pohranjeno u Muzeju

crkvene umjetnosti crkvi sv. Justine. Staro zvono je izlio majstor Jacov de

Caldelaris u Veneciji 1601. Novo zvono je ugođeno na ton "F" (kao i

staro), a s druga dva manja zvona u zvoniku koji su ugođeni na tonove "A" i

"C" daju skladan akord u F-duru.15 Iznad zvona je balustrada i osmerostrana

kupola, a na samom vrhu (25 m) križ s kuglama u kojima su moći svetaca.

Obnovljen je i pripremljen za prezentaciju.

Crkva sv. Ivana Evanđeliste. Ostaci ove crkve, po tipološkim

osobinama prostorne orjentacije ukazuju na vrlo rano nastajanje, možda čak

i u drugoj polovici 4. st. Kao ranokršćanska trobrodna jednoapsidalna bazilika

obnovljena je u 11. st. Pored nje je bio benediktinski samostan, kasnije

franjevački, a jedno vrijeme (na kraju biskupije) i biskupski dvor. Klesarske

radove iz 15. st., pored ostalih majstora, ostavio je i izuzetni klesar Andrija

Aleši. Još uvijek su vidljivi ostaci deambulatorija koji je izgleda bio jedini na

ovoj našoj istočnoj obali Jadranskoga mora. Deambulatorij ovdje ima

funkciju vanjske kripte. Crkva je bila ukrašena prekrasnim mozaikom,

stupovima i kapitelima (palmetni i korintski akantusovi) romaničke epohe ali je

skoro uništena zubom vremena.

Ostaci crkvenog zida, svetišta i deambulatorija su zadnjih godina

sačuvani od daljnjeg propadanja i otvoreni za posjetitelje.

Page 51: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Il campanile della chiesa dell’Assunzione di Maria è la

costruzione romanica di provenienza lombarda più bella del sec. XIII

(intorno al 1200). Da tutte e quattro i lati simmetricamente verso la cima del

campanile si susseguono aperture sempre più grandi: monofore, bifore,

trifore, quadrifore. Sul punto più alto sono appese tre campane. La più

grande campana, coniata a Innsbruck nella fonderia di Grassmay nel 1989,

pesa 900 kg. Questa ha sostituito la vecchia campana rotta di 800 kg, adesso

conservata nel museo di arti sacre della chiesa di San Giustino (sv. Justine).

La vecchia campana era stata coniata dal maestro Jacov de Caldelaris a

Venezia nel 1601. La nuova campana è accordata in FA (come quella

vecchia) e con le altre due vecchie campane accordate in LA e DO danno

l’armonioso accordo di FA maggiore15. Sopra le campane c’è una

balaustrata a piramide ottagonale, e sulla cima (25 m) un crocifisso con le

sfere che contengono i reliquie del santo.

E’ stato rinnovato e preparato per la presentazione.

La chiesa di San Giovanni Evangelista. I resti di questa chiesa, per

le particolarità tipologiche dell’orientamento nello spazio, dimostrano una

formazione molto antica, forse della seconda metà del sec. IV. La basilica

precristiana a tre navate e un’abside è stata ristrutturata nel sec. XI. Vicino

a questa c’era il convento benedettino, poi francescano, e per un tempo (alla

fine della diocesi) anche la curia vescovile. Delle sculture del sec. XV

presenti, tra le altre, ci sono quelle dall’eccezionale scultore Andrija Aleši.

Ancora oggi sono visibili i resti del deambulatorio che a quanto pare era

l’unico esistente sulla costa orientale del Mar Mediterraneo. Il

deambulatorio qui ha la funzione di una cripta esterna. La chiesa è allestita

con un magnifico mosaico, colonne, e capitelli (di palme, corinzi e di

acanto) dell’epoca romanica ma è quasi distrutta per via del deterioramento

del tempo.

I resti del muro della chiesa, del santuario e del deambulatorio sono

stati protetti da un ulteriore deterioramento negli ultimi anni e sono aperti al

pubblico.

Page 52: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Zvonik crkve sv. Ivana Evanđeliste izgradili su benediktinci u drugoj

polovici 12. st. u romaničkom stilu. Smješten je uz svetište crkve (ne kao ostali uz

zapadnu fasadu crkve). U zvonik se ulazilo sa zapadne strane na prvom katu kao i

sada, a u prizemlju je oratori]-relikvijarij, memorija za kult relikvija koji je križnim

svodom odvojen od gornjeg dijela zvonika.

Zvonik je statički konsolidiran i obnovljen. Sada u njemu nema zvona.

Otvoren je posjetiteljima.

Crkva sv. Andrije je protoromanička trobrodna bazilika izgradena u

11. st. kao nova crkva. Gradili su je benediktinci za vrijema biskupa Madiusa, a to

potvrđuje obrnuto postavljeni natpis na ulazu u crkvu. U 15. st. preuređena je u

renesansnom stilu, au 18. st. barokizirana (braća Somazzi). U crkvi se čuva Gospina

slika iz 16. st. koju puk štuje kao čudotvornu. Vrijedan je barokni oltar iz 1765. i

kamena plastika (pleter) te kapiteli iz 11. st. (u 18. st. pokriveni žbukom).

U crkvi je bio do 1876. poliptih Bartolomea Vivarini iz 1485. Sada je

tamo kopija, a originai je, najprije 1876. prodan u Veneciju, sada se nalazi u

Bostonu.

Zvonik crkve sv. Andrije je romanička građevina s krovom u

obliku četverostrane piramide i romaničkim triforama na vrhu. Izgradio ga

je arhiđakon Kuzma 1181., a to potvrđuje natpis u podnožju zvonika. U

njemu je zvono izliveno 1336. godine.

Page 53: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Il campanile della chiesa di San Giovanni Evangelista è stato

costruito dai benedettini nella seconda metà del sec. XII in stile romanico.

E’ situato nel santuario della chiesa (non come gli altri sulla facciata

occidentale della chiesa). Al campanile si accedeva dalla parte occidentale

al primo piano come adesso, e al pianterreno c’è l’oratorio-reliquia,

memoria per il culto delle reliquie che è diviso dalla parte superiore del

campanile con un arco incrociato.

Il campanile è staticamente consolidato e ristrutturato. Adesso non

contiene campane.

E’ aperto al pubblico.

La chiesa di San Andrea è una basilica protoromantica a tre navate

costruita nel sec. XI come una chiesa nuova. L’hanno costruita i benedettini

durante l’epoca del sacerdote Madius, e questo è confermato

dall’inscrizione posta al contrario all’entrata della chiesa. Durante il sec. XV

è stata ristrutturata in stile rinascimentale, e durante il sec. XVIII in stile

barocco (fratelli Somazzi). Nella chiesa è conservata un’immagine della

Madonna del sec. XVI che la popolazione considera miracolosa. Sono di

valore l’altare barocco del 1765, l’arte plastica in pietra (graticcio) e i

capitelli del sec. XI (coperti con l’intonaco nel sec. XVIII).

Fino al 1876 nella chiesa c’era un polittico di Bartolomeo Vivarini

del 1485. Adesso c’è una copia e l’originale è stato, prima venduto a

Venezia nel 1876, e adesso si trova a Boston.

Il campanile della chiesa di Sant’Andrea è una costruzione

romanica con il tetto a forma di piramide a quattro lati e con delle trifore

romaniche in cima. L’ha costruito l’arcidiacono Kuzma nel 1181 come è

indicato nell’inscrizione alla base del campanile. La sua campana è stata

coniata nel 1336.

Page 54: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Samostan sv. Andrije je u 11. st. podigao rapski biskup Madius za

rapske patricijske djevojke. Od tada pa do danas u njemu žive časne sestre

benediktinke i čuvaju neprocjenjivo blago rapskog duhovnog života. S njma su

se 1287. združile benediktinke samostana sv. Ivana Evanđeliste.

O životu u samostanu sestre vode kroniku a u samostanskoj biblioteci se

čuvaju vrijedni originali starih knjiga na hrvatskom jeziku.

Crkva sv. Justine je jednobrodna kasnorenesansna crkva iz 16. st.

(1574.) s dvojim ulaznim vratima. Izgradili su je rapski pučani kao

samostansku crkvu benediktinki pučanki na mjestu nekadašnje crkve sv. Tome.

Samostan je ukinula Napoleonova uprava 1808. godine. U crkvi je vrijedan

raskošni oltar i oltarna slika "Smrt sv. Josipa" iz 17. st.. Kor u crkvi drže dva stupa

s vrlo vrijednim kapitelima.

U crkvi je sada stalna postava predmeta sakralne umjetnosti župe Rab.

Zvonik crkve sv. Justine. Građen je u stilu baroka 1672. godine s

neobičnom kupolom. U njemu nema zvona i nije u funkciji. To je najmladi od

četiriju rapska zvonika (njega nema na poznatoj prvoj veduti Raba iz 17. st.).

Crkva sv. Kriza je kasnorenesansna građevina iz 16. st., preuređena u 18.

st. Na tom mjestu je bila crkva posvećena sv. Antonu, a prije nje imala je sadašnje

ime. Spominje se 1286. kao hospicium, vlasnistvo samostana sv. Petra u Sup.

Dragi. Vrijedno je gotičko raspelo i barokna oltarna slika iz 18. st. venecijanskog

majstora Pelegrina te vrlo uspjela štukatura braće Sommazzi iz Švicarske

izrađena 1798. godine. Štukatura prikazuje u srednjem dijelu Boga Oca s

golubicom kao simbol Duha

Page 55: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Il convento di San Andrea è stato costruito dal sacerdote arbense

Madius per le ragazze patrizie. Da allora fino ad oggi in questo convento

sono vissute le suore benedettine che custodiscono l’inestimabile tesoro

della vita spirituale arbense. Nel 1287 si sono unite a loro le benedettine del

convento di San Giovanni Evangelista.

Le suore tengono una cronaca della vita nel convento e nella

biblioteca del convento sono conservati i preziosi originali di vecchi libri in

lingua croata.

La chiesa di San Giustino (sv. Justine) è una chiesa

tardorinascimentale a una navata del sec. XVI (1574) con due porte

d’entrata. L’hanno costruita gli abitanti di Rab come chiesa e convento per i

benedettini del luogo al posto dell’ex chiesa di San Tommaso. Il convento è

stato soppresso dall’amministrazione napoleonica nel 1808. Sono di valore

nella chiesa il lussuoso altare e il dipinto dell’altare “La morte di San

Giuseppe” del sec. XVII. Il coro della chiesa si regge su due colonne con

capitelli di gran valore.

Adesso in chiesa c’è una costante esposizione di oggetti sacri della

parrocchia di Rab.

Il campanile della chiesa di San Giustino (sv. Justine). E’ una

costruzione del 1672 in stile barocco con una cupola atipica. Il campanile

non è funzionante e non ha una campana. E’ il più “giovane” dei quattro

campanili di Rab (non è presente nella prima famosa veduta di Rab del sec.

XVII).

La chiesa di Santa Croce è una costruzione tardorinasacimentale

del sec. XVI, ristrutturata nel sec. XVIII. Al suo posto c’era la chiesa

dedicata a Sant’Antonio, e prima di allora aveva lo stesso nome di oggi. Nel

1286 è citata come hospicium, convento di proprietà di San Pietro a

Supetarska. Draga. E’ di valore il crocifisso gotico e il dipinto barocco

dell’altare del sec. XVIII del maestro veneziano Pellegrino, la molto riuscita

stuccatura dei fratelli Sommazzi dalla Svizzera del 1798. La stuccatura

mostra nella parte centrale Dio con una colomba come simbolo dello Spirito

Page 56: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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svetoga. U četiri medaljona prikazane su scene iz života Isusa Krista:

bičevanje, razapinjanje na križ, polaganje u grob i uskrsnuće.

Za ovu je crkvu vezana legenda o proplakalom Kristu na maloj oltarnoj

slici (sada je na oltaru druga slika). Čudo se dogodilo 14. prosinca 1558. za vrijeme

rapskog biskupa Ivana Luke Garagnina (1756. -1765.) i od tada je više puta

opjevano u rapskim crkvenim pjesmama.

Crkva je obnovljena i zaštićena 1988. godine. U njoj se pored sv. misa

održavaju i Rapske glazbene večeri.

Crkva sv. Kristofora je izgrađena u 14. st. uz kulu sv. Kristofora.

Napuštena je za vrijeme kuge 1567., a u 18. st. se urušila. Obnovljena je 1984.

za stalnu izložbu - Lapidarij. U Lapidariju se čuvaju spomenici (kameni) iz

rimskog pa do novog doba nastali na Rabu.

Samostan sv. Antuna opata je osnovala 1497. kneginja Mande Budrišić

iz Like od knezova Žirova. Bježeći pred Turcima došla je 1497. godine na Rab i

ovdje osnovala ženski franjevački samostan za trećoretkinje. Umrla je 1532. i

pokopana u sarkofag koji se danas čuva u Franjevačkom samostanu u Kamporu.

Samostan i crkva izgrađeni su na samom rtu sv. Antona (Caput Antio), poluotoka

na kome se nalazi grad Rab. U samostanu sv. Antuna opata čuva se najstarija slika

Raba u ulju i Oplakivanje Krista na drvu.

Na nadvratniku ulaznih renesansnih vrata je latinski natpis: FAX HVIC

DOMVI - ET OMNIBUS HABITANDIBUS IN EA. Prijevod: "Mir kući ovoj i

svima koji u njoj prebivaju" i godina 1541.

Page 57: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Santo. Nei quattro medaglioni sono raffigurate alcune scene della vita di

Gesù Cristo: la flagellazione, la crocifissione, la deposizione nel sepolcro e

la resurrezione.

A questa chiesa è legata la leggenda del Cristo Piangente del piccolo

dipinto sopra l’altare (adesso sopra l’altare c’è un altro dipinto). Il miracolo

è avvenuto il 14 dicembre 1558 durante la diocesi del vescovo arbense Ivan

Luka Garagnina (1756 – 1765) e da allora è stato decantato più volte nei

canti ecclesiastici arbensi.

La chiesa è stata ristrutturata e protetta nel 1988. In questa, oltre alla

santa messa, sono tenute le serate musicali di Rab.

La chiesa di San Cristoforo è stata costruita nel sec. XIV vicino

alla torre di San Cristoforo. E’ stata abbandonata durante la peste del 1567,

ed è crollata nel sec. XVIII. Nel 1984 è stata ristrutturata per l’esposizione

permanente del Lapidario. Nel Lapidario sono conservati i resti (sassi)

ritrovati a Rab dall’epoca dei romani fino ad oggi.

Il convento di Sant’Antonio Abate è stato fondato nel 1497 dalla

principessa Mande Budrišić dalla Lika del principato di Žirova. Arrivò a

Rab nel 1497 scappando dai turchi e fondò il convento francescano

femminile per le suore di terz’ordine. Nel 1532 morì ed è fu sepolta nel

sarcofago che tutt’oggi è conservato nel convento francescano a Kampor. Il

convento e la chiesa sono stati costruiti sul promontorio di Sant’Antonio

(Caput Antio), della penisola dove è situata la città di Rab. Nel convento di

Sant’Antonio abate è conservato il più vecchio dipinto ad olio e il Cristo

Piangente sulla Croce.

Sull’architrave rinascimentale della porta d’entrata c’è

un’inscrizione in latino: PAX HVIC DOMVI – ET OMNIBUS

HABITANDIBUS IN EA. Traduzione: “Pace a questa casa e a tutti coloro

che vi abitano” del 1541.

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Crkva sv. Antuna opata je jednobrodna samostanska crkvica s

gotičkim križnim svodom iznad svelišta i zvonikomna preslicu za dva zvona. U njoj je

više grbova i grobnih

ploča rapskih patricijskih obitelji i grob barskog biskupa, Rabljanina Marina Bizza

te mali drveni oltar sa slikom sv. Franje i centauronom s tri ruke.

Crkva sv. Nikole (kod Gradske lože) gotička je jednobrodna crkvica sa

zvonikom na preslicu za jedno zvono. U njoj je potpisan 1446. vrijedan spis o

utemeljenju Franjevačkog samostana sv. Bernardina u Kamporu. Nekada

crkva sv. Duha današnje ime je dobila po bratovštini pomoraca čije je to bilo

sjedište. Danas su u njoj izložbe slika, a u nekadasnjoj sakristiji crkvena

prodavaonica.

Crkva sv. Ante Padovanskog. Mala jednobrodna barokna crkvica

sagrađena 1675. Vrijedna je oltarna pala i mramorni antependij oltara (inkrustacija)

iz 16. st. koja prikazuje Bogorodicu s Djetetom. Na vrhu pročelja je zvonik na

preslicu za dva zvona. U njoj je pokopan 1678. njezin donator Francesco Brazza.

Na fasadu prema Srednjoj ulici 1991. vraćena je spomen ploča "Lijepoj

našoj" skinuta još 1941. Iz ovog mjesta izvadili su je Rabljani da je Talijani ne

unište.

Nekadasnja crkva sv. Katarine kod hotela "Riva". Bila je

jednobrodna kapelica sa zvonikom na preslicu za jedno zvono. Građevina

sada nema veću spomeničku vrijednost, ali promjenom namjene (sada je u njoj

radionica) mogla bi se koristiti u primjerenije svrhe.

Gradska loža i venecijanska zgrada. Loža je podignuta 1509. (stara je

bila na danšnjem Trgu slobode). Ova renesansna građevina s krovom na stupovima

bila je središte javnog života srednjevjekovnog Raba sve do propasti Venecije

1797. Zgrada na koju je naslonjena Gradska loža je građena u stilu

venecijanske manire. Dugo je bila zapuštena, a sada obnovljena za

kulturne i ugostiteljske sadržaje.

Page 59: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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La chiesa di Sant’Antonio abate è una chiesetta conventuale a una

navata con un arco incrociato gotico sopra il santuario e il campanile con

due campane in cima. In questa sono presenti molti stemmi e lastre tombali

delle famiglie patrizie arbensi e la tomba del vescovo di Antivari, della

arbense Marina Bizza e un piccolo altare con l’immagine di San Francesco e

un centauro con tre mani.

La chiesa di San Nicola (vicino alla loggia cittadina) è una chiesa

gotica a una navata con il campanile a una campana sulla cima. In questa si può

trovare un’inscrizione di valore sulla fondazione del convento francescano di

San Bernardino a Kampor. Una volta era chiamata chiesa di Santo Spirito e ha

preso il nome odierno dalla confraternita di marinai di cui era la sede. Oggi

ospita una mostra di dipinti e nell’ex sacrestia c’è un negozio.

La chiesa di Sant’Antonio padovano. E’ una piccola chiesa barocca

ad una navata costruita nel 1675. Sono di valore la pala d’altare e i dossali

d’altare di marmo (incrostazione) del sec. XVII che raffigura la Madonna con il

Bambino. Nel 1678 in questa è stato seppellito il suo donatore Francesco

Brazza.

Sulla facciata che da sulla strada Srednja (Centrale) nel 1991 è stata

nuovamente posta la lastra commemorativa “Lijepoj našoj” (Alla nostra bella)

tolta nel 1941 dagli arbensi perché gli italiani non la distruggessero.

L’ex chiesa di Santa Caterina vicino all’Hotel “Riva”. C’era una

piccola cappella ad una navata con il campanile a una campana in cima. La

costruzione ora non ha un gran valore monumentale, ma cambiando il suo

utilizzo (ora è un’officina) potrebbe essere utilizzata per scopi adeguati.

La loggia cittadina e la costruzione veneziana. La loggia è stata

costruita nel 1509 (quella vecchia si trovava nell’attuale Piazza della Libertà).

Questa costruzione rinascimentale con il tetto su colonne era il centro della vita

più importante fino alla caduta di Venezia nel 1797. L’edificio su cui si

appoggia la Loggia cittadina è costruito in stile manieristico veneziano.

Abbandonata per lungo tempo, è stata rinnovata per scopi culturali e turistici.

Page 60: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

60

Gradski sat i zvonik. Spominje se još u 16. st. Zvonik je izgrađen na

Morskim vratima gradskog zida. Više je puta obnavljan, 1839. i 1996., a sat 1985.

i 1995. godine. 1839. postavljena je ploča na kojoj piše da je obnovu financirala

općina Rab.

Palača Dominis. Izgrađena je pretežito u renesansnom stilu.

Obnavljana više puta u prošlosti udomljavala je razne stanare od patricija,

građana, hotela, škole, tvornice, ljekarne, kavane pa na kraju i Općinskog

suda. Na pročelju prema Srednjoj ulici je veliki mramorni grb porodice

Dominis s godinom 1434., a na zidu prema Varošu ugrađena je rimska kamena

glava Boga Janusa. S prekrasnim renesansnim i gotičkim prozorima i portalima

jedna je od najljepših građevina na Rabu. U njoj se rodio najveći Rabljanin Marko

Antonije de Dominis (1560. - 1624.).

Palača Nimira. To je bila najljepša renesansna palača u Rabu s

prekrasnom balustradom i gotičkim svodom te portalom u stilu cvijetne gotike

(autor Andrija Aleši). U nadvratniku gotičkog portala je grb obitelji Nimira s

kartušom cvijetne gotike: lišće, voće, kaciga, kruna i sve to drže dva amora (putti).

Trošna zgrada se za bure 1912. urusila.

Sada je ugostiteljski objekt, a njezina obnova sjevernog dijela je

primjer nestručnog zahvata na spomeniku kulture.

K n e ž e v a p a l a ča (Knežev dvor). Podignuta je u 13. i 14. st. za

stolovanje rapskoga kneza. Građena je slojevito. Najstariji je dio ispod kule

i iznad glavnog ulazau atrij. Na vanjskoj fasadi prema trgu Municipium Arba

vide se na drugom katu romanički i jedan gotički, a na trećem katu još

jedan gotički prozor na dvostraki šiljasti luk iz 15. st..

F.I. COMMUNI AERA

REFECTA MDCCCXXXIX

Page 61: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

61

L’orologio della città e il campanile. E’ citato già nel sec. XVI. Il

campanile è costruito sulle porte marittime del muro della città. E’ stato

ristrutturato più volte, nel 1839 e nel 1996, e l’orologio nel 1985 e nel 1995.

Nel 1839 è stata posta una lastra che ricorda che la ristrutturazione è stata

finanziata dal comune di Rab.

Il Palazzo Dominis. E’ stato costruito principalmente in stile

rinascimentale. Ristrutturato più volte nel passato, ha ospitato diversi inquilini,

patrizi, cittadini, hotel, scuole, fabbriche, farmacie, caffè e alla fine anche il

tribunale comunale. Sulla facciata che dà sulla via Srednja (Centrale) c’è un

grande stemma di marmo della famiglia Dominis dell’anno 1434, e sul muro

verso Varoš è stata scolpita la testa di pietra del dio romano Giano. Con le

bellissime finestre e portali rinascimentali e gotici è una delle più belle

costruzioni di Rab. In questo palazzo è nato l’arbense più famoso, Marco

Antonio de Dominis (1560 – 1624).

Il Palazzo Nimiri. Era il palazzo rinascimentale più bello a Rab, con

una splendida balaustrata, un arco gotico e un portale in stile gotico fiorito

(autore Andrija Aleši). Sul retro del portale gotico c’era lo stemma della

famiglia Nimiri con il cartiglio gotico fiorito: foglie, frutta, caschi, corone, tutto

retto da due putti. L’edificio, cadente, è crollato per via della bora nel 1912.

Adesso è un impianto alberghiero, e la ristrutturazione sulla parte a nord è il

perfetto esempio dell’intervento non professionale su un monumento culturale.

Il Palazzo del Principe (Il Palazzo del Rettore). E’ stato costruito nel

sec. XIII e XIV come residenza del principe di Rab. E’ costituito da diversi

strati. La parte più vecchia è quella sotto la torre e sopra l’ingresso principale

nell’atrio. Sulla facciata esterna che dà su Piazza Municipium Arba si vedono,

al secondo piano delle finestre romaniche e una gotica, e al terzo ancora una

gotica a doppio arco a sesto acuto del sec. XV.

F.I. COMMUNI AERA

REFECTA MDCCCXXXIX

Page 62: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

62

Renesansna bifora iz 16. st. je na prvom katu te prekrasan venecijanski

balkon koga drže tri dvostruke konzole u obliku lavljih glava. U gornjem redu

glave su različite, a u donjem su iste. Svaka od gornjih predstavlja određeni

društveni sloj (plemiće i pučane u gradu i na selu). Prvome su usta jako otvorena,

drugome poluotvorena a trećemu skoro zatvorena. U donjem redu svi imaju

zatvorena usta. Skulpture simbolički predstavljaju one koji su mogli govoriti i one

koji to pravo nisu imali. Balkon je obnovljen 1988. godine (Kosta Kostov iz

Zadra), a unutrašnjost palače i atrij nestručno su obnovljeni pedesetih godina 20.

st.

Na fasadi prema Donjoj ulici na prvom i drugom katu ugrađene su replike

renesansnih monofora i bifora obnovljene 50-tih godina 20. st.. U prizemlju su

četverokutni prozori s masivnim kamenim okvirima.

Palača Benedetti nastavlja se na Kneževu palaču u Donjoj ulici. Jedno

vrijeme je bila u sastavu Kneževe palače. Vrijedan je portal s grbom obitelji Benedetti i

godinom MDCXXII (1622.) te renesansnim prozorima.

Palača Galzigna (Donja ulica). Građena u gotičkom stilu s prekrasnim

renesansnim portalom na kojem je uklesan neuobičajeni natpis na latinskom

jeziku:

A LABIIS INIQVIS ET A LINGVA DOLOSA ERVE ME DOMINE.

Prijevod: "Od laznih usta i zla jezika, oslobodi me Bože". Na pročelju je

prekrasan gotički prozor i polica za cvijeće koju drži šest lavljih glava.

Palaca Galzigna (Gornja ulica). To je niz zgrada na početku Gornje

ulice. Na prvoj se ističe portal i grb obitelji Galzigna. Početkom 20. st.

preuređena je u pansion "Zagreb".

Page 63: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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La bifora rinascimentale del sec. XVI è al primo piano e lo è anche il bellissimo

balcone veneziano sorretto da tre doppi sostegni a forma di testa di leone. Nella

parte superiore le teste sono differenti mentre nella parte inferiore sono uguali.

Ognuna di quelle superiori rappresenta un determinato gruppo sociale (nobili e

plebei, in città e nel paese). La prima testa ha la bocca molto aperta, la seconda

mediamente aperta e la terza ce l’ha quasi chiusa. Nella fila inferiore tutte le

teste di leone hanno la bocca chiusa. Le sculture rappresentano simbolicamente

quelli che potevano parlare e quelli che non avevano questo diritto. Il balcone è

stato ristrutturato nel 1988 (da Kosta Kostov di Zara), l’interno del palazzo e

l’atrio sono stati ristrutturati in modo non professionale negli anni ‘50.

Sulla facciata che dà sulla strada Donja (Inferiore) al primo e al secondo

piano sono state costruite delle repliche di monofore e bifore rinascimentali,

ristrutturate negli anni ‘50. A pianoterra ci sono le finestre rettangolari con

delle massicce cornici di pietra.

Il Palazzo Benedetti è il proseguimento del Palazzo del Principe sulla

strada Donja (Inferiore). Una volta faceva parte del complesso del Palazzo del

Principe. E’ di valore il portale con lo stemma della famiglia Benedetti e l’anno

MDCXXII (1622) e le finestre rinascimentali.

Il Palazzo Galzigna (Strada Donja). E’ costruito in stile gotico con un

bellissimo portale rinascimentale su cui è scolpita un’inscrizione inusuale in

lingua latina:

A LABIIS INIQVIS ET A LINGVA DOLOSA ERVE ME DOMINE.

Traduzione: “Dalle labbra bugiarde e dalla mala lingua, liberami Signore”.

Sulla facciata c’è una bellissima finestra gotica e una ripiano per i fiori sorretta

da sei teste di leone.

Il Palazzo Galzigna (Strada Gornja). E’ quella serie di edifici

all’inizio della strada Gornja (Superiore). Nel primo spicca il portale e lo

stemma della famiglia Galzigna. All’inizio del sec. XX è stata trasformata nella

pensione “Zagreb”.

Page 64: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Palača Cernota. Od palače nije mnogo ostalo osim prekrasnog

portala izrađenog u stilu kićene gotike iz polovice 15. st. U luneti portala je grb

porodice Cernota sa sv. Pelegrinom, obiteljskim zaštitnikom. Pretpostavlja se da ga

je izradio kipar Andrija Aleši. Na palači je natpis iz venecijanskog doba na tri

nadvratnika sporednih vrata:

MDLI - DEO DUCE - DIVO § VENET – IMPERIO(grb Cernote)INCOATA

1551. - uz pomoć venecijanskog dužda - po naredbi (grb Cernote) započeta

Palača Cassio (preko puta palače Cernota) s jednostavnim gotičkim

portalom u kojem je grb obitelji Dominis. Prvotno je bila vlasništvo obitelji

Kašić iz Paga. Prezime su romanizirali po dolasku na Rab u Cassio. U 19. st.

pretvorena je u depadans Grand hotela (palača Dominis). Sada su u njoj sianovi i

uredi.

Palača Tudorini (Srednja ulica). Od palače je ostao samo renesansni

balkon i ostaci prozora s konzolama u obliku lavljih glava. Ispod balkona je

lučni ulaz "na koljeno" (nekad služio za tezgu "butige") s bačvastim svodom.

Na nadvratniku luka i nadvratniku ulaznih vrata su grbovi porodice Marinelis i

godina 1563. Balkon je obnovljen 1988. a u kući je, ispod današnje razine poda,

pronađen stup s kapitelom iz rimskog doba što potvrđuje tezu o slojevitoj

gradnji ove palače pa demantira prof. Julijana Medinija koji pretpostavlja da

novi dio grada u to doba nije bio urbaniziran.

Page 65: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Il Palazzo Cernota. Del palazzo non è rimasto molto se non lo

stupendo portale costruito in stile gotico fiorito della metà del sec. XV.

Nella lunetta del portale c’è lo stemma della famiglia Cernota con il San

Pellegrino, il protettore della famiglia. Si suppone che sia stato fatto dallo

scultore Andrija Aleši. Nel palazzo c’è un’inscrizione dell’epoca veneziana

sui tre architravi delle porte secondarie:

MDLI – DEO DUCE - DIVO δ VENET – IMPERIO (stemma famiglia

Cernota) INCOATA

1551 – grazie all’aiuto di Dio e del signore veneziano – per ordine (della

famiglia Cernota) iniziato

Il Palazzo Cassio (di fronte al Palazzo Cernota) con il semplice

portale gotico in cui è presente lo stemma della famiglia Dominis. In

principio era di proprietà della famiglia Kasić di Pago. Il cognome è stato

romanizzato all’arrivo a Rab in Cassio. Nel sec. XIX è stata trasformata

nella dependance Grand Hotel (del palazzo Dominis). Adesso contiene sono

appartamenti e uffici.

Il Palazzo Tudorini (Strada Srednja). Del palazzo è rimasto solo il

balcone rinascimentale e i resti delle finestre con i sostegni a forma di testa

di leone. Sotto il balcone c’è l’ingresso dell’arco “ad angolo” (che una volta

aveva la funzione di bancone della “butiga” - bottega) con l’arco a botte. Sul

architrave dell’arco e sull’architrave delle porte d’ingresso ci sono gli

stemmi della famiglia Marinelis e l’anno 1563. Il balcone è stato

ristrutturato nel 1988, e in casa è stata trovata, sotto l’odierno livello del

pavimento, una colonna con un capitello dell’epoca romana che da

conferma della tesi della costruzione a strati di questo palazzo e smentisce il

prof. Julijan Medini che aveva supposto che la parte nuova della città in

quell’epoca non fosse urbanizzata.

Page 66: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Banova vila (Gornja ulica).Igradio ju je ban Ivan Perović tridesetih

godina 20. st. Za vrijeme njezine gradnje uništen je arheološki prostor na tom

dijelu čime je napravljena velika šteta spomenickoj baštini.

Vila Antoniette (sadašnji Dječji vrtić). Ime je dobila po supruzi

prvoga vlasnika Eugena Wolfa. U nju se ulazi kroz zvonik crkve sv. Justine.

Nalazi se na mjestu nekadašnjeg ženskog benediktinskog samostana sv.

Justine za pučanke. Vilu je izgradio, pred prvi svjetski rat, bečki

industrijalac Eugen Wolf (1871. - 1944.) predsjednik društva "Morsko

kupalište i lijecilište Rab" iz Beča osnovano 1909. U zidove ove vile ugrađeni su

mnogi grbovi i spoliji rapskih građevina.

Stablo slobode, crnika (Quercus ilex - Arba) na Trg.u slobode (Pjaceta)

zasađena 1921. na Dan oslobođenja od taljanske okupacije.

Rab su nakon prvog svjetskog rata 1918., okupirale talijanske trupe.

Versajskim ugovorom Talijani su ga, temeljem provedenog referenduma, vratili

Hrvatskoj (tada u sastavu Kraljevine SHS) 23. travnja 1921. godine. Za

sjećanje na taj dan, načelnik općine Rab, Krsto Spalatin (načelnik do 1925.) zasadio

je rapsku autohtonu crniku (Qercus ilex) na Pjaceti koja se od tada zove Trg

slobode. Crnika je spomenik kulture.

Mala palača Dominis (na Trgu slobode). Na njoj se vide elementi kasne

gotike i renesanse. Na renesansnom portalu nalazi se grb rapske obitelji

Dominis, a na fasadi lijevo grb obitelji Cernota, a desno drugi grb obitelji

Dominis te dva mala venecijanska prozora sa šiljastim lukovima.

Page 67: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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La Villa del Bano (Strada Gornja). L’ha costruita il bano Ivan

Perović negli anni ‘30. Durante la sua costruzione è stato distrutto uno sito

archeologico, procurando un gran danno al patrimonio monumentale.

La Villa Antoniette (oggi è un asilo d’infanzia). Il nome l’ha preso

dalla moglie del primo proprietario Eugen Wolf. Nella villa si entra attraverso il

campanile della chiesa di San Giustino (sv. Justine). E’ situata al posto dell’ex

convento benedettino femminile di San Giustino (sv. Justine) per i plebei. La

villa è stata costruita, prima della prima guerra mondiale, dall’industriale

viennese Eugen Wolf (1871 – 1944) presidente della società “Stabilimento

balneare e curativo marittimo di Rab” di Vienna fondata nel 1909. Le mura di

questa villa contengono molti stemmi e resti delle costruzioni arbensi.

L’albero della Libertà, leccio (Quercus ilex – Arba) in Piazza della

Libertà (Pjaceta) piantato nel 1921 nel giorno della liberazione

dall’occupazione italiana.

Rab, dopo la primaIV guerra mondiale, nel 1918, è stata occupata dalle

truppe italiane. Dopo l’accordo di Versaille gli italiani l’hanno, in base a un

referendum condotto, restituita alla Croazia (allora nel sistema del Regno della

Serbia, Croazia e Slovenia) il 23 aprile 1921. In memoria di quel giorno, il

sindaco del comune di Rab, Krsto Spalatin (in carica fino al 1925) ha piantato il

leccio dell’autonomia di Rab (Quercus ilex) a Pjaceta che da allora si chiama

Piazza della Libertà. Il leccio è un monumento alla cultura.

Il Piccolo Palazzo Dominis (in Piazza della Libertà). In questo

palazzo si riconoscono elementi tardogotici e tardorinascimentali. Sul portale

rinascimentale si trova lo stemma della famiglia arbense Dominis, sulla facciata

sinistra lo stemma della famiglia Cernota, a destra un secondo stemma della

famiglia Dominis e due piccole finestre veneziane con degli archi a sesto acuto.

IV Nel testo originale c’è la parola drugog che in croato significa seconda. Considerato il contesto, ho dedotto che si tratti di un errore di stampa.

Page 68: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Kuća (palaca) Dominis (Ulica biskupa Draga ). Na njoj se ističe portal

s okvirom "na raboš" i lijepo dvorište iz venecijanskog doba s prekrasnom

"krunicom" bunara. Kuća je vlasništvo samostana sv. Antuna opata. U njoj su u

20. st. koludrice držale domaćinsku školu i školu klavira za žensku djecu.

Grb Grada Raba je predstavljen 1990. godine na proslavi 2000

godina Grada Raba. Autor grba je rapski kipar Mladen Šćerbe. Heraldička

konstrukcija grba je sinteza povijesti Raba izražena simbolima. Grb je romaničke

provenijencije. Štit sadrži pet elemenata: siluetu Grada sa četili zvonika, more

(vodu), sv. Kristofora s Djetetom, osmerokraku zvijezdu s polumjesecom i nebo.

Sveti Kristofor, zaštitnik Raba, je u romaničkoj odjeći s Isusom Kristom na

ramenu. Zvonici su nanizani do svetačkih likova kao čvrsta vertikala koja

povezuje Zemlju i Nebo. Polumjesec i osmerokraka zvijezda zajedno čine prvi

hrvatski (dalmatinski) grb. Ovaj stari grb nosi svo materijalno i duhovno

bogatstvo Raba, a kruna iznad grba je iz moćnika sv. Kristofora. Grb je ovjenčan

maslinovim i crnikinim vijencem kao simbolima mira, mudrosti i snage.

Utemeljenje rapskog municipia simbolizira latinski natpis "Felix Arba".

Zastava Grada Raba je pravokutna sa svjetloplavom

(marijanskom) bojom od dijagonale prema donjem rubu zastave, a gornji trokut

je bijel. U sredini zastave je grb kakav je već opisan.

Page 69: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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La Casa (palazzo) Dominis (in Via del Vescovo Drago). In questa

spicca il portale “alla arbense”V e il bel giardino dell’epoca veneziana con la

bellissima “coroncina” di pozzi. La casa è di proprietà del convento di

Sant’Antonio abate. In questa le suore hanno tenuto nel sec. XX la scuola di

economia domestica e la scuola di pianoforte per le bambine.

Lo Stemma della Città di Rab è stato presentato nel 1990 in

occasione dei festeggiamenti per i 2000 anni della città di Rab. L’autore

dello stemma è lo scultore arbense Mladen Šćerbe. La costruzione araldica

dello stemma è la sintesi della storia di Rab in forma simbolica. Lo stemma

è di provenienza romanica. Lo scudo contiene cinque elementi: la sagoma

della città con i quattro campanili, il mare (l’acqua), San Cristoforo con il

Bambino, la stella ottagonale con la mezzaluna e il cielo. San Cristoforo,

protettore di Rab, è vestito in stile romanico con il Gesù Cristo sulla spalla. I

campanili sono un po’ al di sotto del livello delle figure sante, come delle

verticali che simboleggiano il legame tra la Terra e il Cielo. La mezzaluna e

la stella ottagonale insieme costituisco il primo stemma croato (dalmata).

Questo vecchio stemma rappresenta tutta la ricchezza spirituale e materiale

della città di Rab, e la corona sopra lo stemma viene dal tesoro di San

Cristoforo. Lo stemma è coronato da una ghirlanda di olivi e lucci come

simbolo di pace, saggezza e forza. La scritta latina “Felix Arba”

simboleggia la fondazione del comune di Rab.

La Bandiera della Città di Rab è rettangolare di colore blu chiaro

(colore del mare) al di sotto della diagonale, verso il lato inferiore della

bandiera, e il triangolo superiore è bianco. In mezzo alla bandiera c’è lo

stemma come l’abbiamo già descritto.

V L’espressione sul testo originale è na raboš che viene da Raboš, legnetto spaccato in due parti con due intaccature. Si tratta di un’interpretazione del traduttore in quanto l’espressione non è presente in alcun dizionario.

Page 70: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Grbovi i pečati rapskih obitelji. Heraldika u Rabu nije istražena.

Valjalo bi nastaviti s onim što je započeo Miroslav Granić u Rapskom zborniku.

Najčešći su grbovi porodica: Dominis, Cernota, Galzigna, Zudenigo, Spalatin,

de Maris, Zaro (Car), Marinelis, Aquila, Benedetti, Šegota, Nimira, Nimira-

Picolomini, Končica, Bizza, Cassio (Kašić), Hermolais (biskupski), grb Grada

Raba i drugi.

Spomenici NOB-a. Na Rabu je postavljena jedna skulptura i

dvadesetak spomen-ploča za 197 poginulih Rabljana u drugom svjetskom ratu.

Skulptura borca koja je stajala u Varošu od 1952., premještena je u Kampor

1991. pokraj Spomen-groblja pri čemu je uništen tron spomenika. Ovaj čin je

ocijenjen kao skrnavljenje spomeničke baštine.

Skulpturu i tron je izradio akademski kipar Vinko Matković (1911.- 1973.)

iz Rijeke. Diplomirao je 1935. na Akademiji u Zagrebu u klasi prof. Frana Kršinića.

Izradio je više umjetničkih djela od kojih su najpoznatija: poprsje Draga Gervaisa i

Ivana pl. Zajca, veliki spomenik oslobodiocima Rijeke na Rjecini,

Brodograditelja pred "3. majem", Bodula na Rivi i druge.

Spomenik treba vratiti u Grad, ali prije toga valjalo bi postići konsenzus

svih zainteresiranih za izgradnju zajedničkog spomeničkog parka poginulima u

domovinskom i u drugom svjetskom ratu.

Svim spomenicima, pa tako i ovima iz vremena NOB-a i

domovinskog rata treba dati isti status: održavati ih, čuvati i prezentirati na doličan

način.

Page 71: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Gli Stemmi e i Sigilli delle famiglie arbensi. L’araldica a Rab non è

stata ancora studiata. Vale la pena di continuare con colui che ha iniziato,

Miroslav Granić nella raccolta di Rab. Gli stemmi più frequenti sono quelli

delle famiglie: Dominis, Cernota, Galzigna, Zudenigo, Spalatin, De Maris,

Zaro (Car), Marinelis, Aquila, Benedetti, Šegota, Nimiri, Nimiri-

Piccolomini, Končica, Bizza, Cassio (Kašić), Hermolais (vescovile), lo

stemma della città ed altri.

I monumenti del NOB (Narodno Olobadilačka Borba – L.P.L.

Lotta Popolare di Liberazione). Ad Rab sono presenti una scultura e venti

lastre commemorative per i 197 caduti Arbensi nella seconda guerra

mondiale. La Scultura del Combattente che dal 1952 si trovava a Varoš, è

stata spostata a Kampor nel 1991 accanto al Monumento in memoria ai

Caduti con cui è stato rovinata la del monumento. Questo gesto è stato

compiuto per profanare il patrimonio monumentale.

La scultura e la base sono stati fatti dallo sculture accademico Vinko

Matković (1911 – 1973) di Fiume. Diplomato nel 1935 all’Accademia di

Zagabria nella classe del prof. Frane Kršinića. E’ autore di un sacco di pezzi

artistici di cui i più conosciuti sono: il busto di Drago Gervaiso e Ivan pl.VI

Zajca, il gran monumento ai liberatori di Fiume sul Canale della Fiumara, i

Costruttori Navali davanti al “3. majem”, i Bodula na Rivi (Gli isolani sulla

riva) ed altri.

Il monumento andrebbe restituito alla città, ma prima di questo

varrebbe la pena di ottenere il consenso di tutti gli interessati alla

costruzione di un unico parco in memoria ai caduti per la patria e della

seconda guerra mondiale.

A tutti i monumenti, anche a quelli del NOB e dell’ultima guerra

croata, bisogna dare lo stesso status: conservarli, proteggerli e presentali in

un modo uguale.

VI Da plemeniti che significa nobile.

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Spomen-groblje žrtava fasizma u Kamporu podsjeća na više tisuća

umrlih Hrvata, Slovenaca i Židova u tom talijanskom fašističkom logoru tijekom

1942. i 1943. godine.

Projektant Spomen-groblja je slovenski arhitekt Edvard Ravnikar.

Izgrađeno je 1953. Imena do tada evidentiranih žrtava upisana su na 1056 plocica.

Broj žrtava se kreće od 1447 do 4641. U predvorju su dva stupa, jedan s

hrvatskim, a drugi sa slovenskim znakom. Na njima su uklesani stihovi na

hrvatskom (Jure Kaštelan) i slovenskom jeziku (Igo Gruden). U velikoj kamenoj

vazi pohranjena je zemlja iz zavičaja zatočenika s uklesanom porukom. U

predvorju je 1998. postavljena informativna ploča i spomen-ploča talijanske

udruge antifašista Fondazione Feramonti. Na kraju groblja je spomen-

dvorana, polukružni kameni svod ispod kojega stoji veliki mozaik slovenskog

autora Marija Pregelja. Mozaik prikazuje ljudska stradanja u ratnom vihoru. U

sredini je veliki obelisk sa stihovima slovenskog pjesnika Iga Grudna.

Spomen-groblje je vrijedan spomenik kulture iz vremena soc-realizma.

Fontana na Trgu sv. Kristofora (Varoš) izgrađena je 1989. kad je

i obnovljen Trg sv. Kristofora, (otvorenje 27. 7. 1989.). Autor je riječki kipar

Žarko Violić. Skulpture: Draga i Klifront. Tema iz Barakovićeve "Drage, rapske

pastirice": Draga se uzalud opire strasti nasrtljivog mladica Kalifronta. Bježeći,

spasila ju je božica Dijana (zaštitnica djevica i lova) okamenivši je, a Kalifronta

osudila da vazda posjećuje izvor vode (Dragine suze) i sadi šumu od koje će

živjeti.

Fontana u parku Boskopin (kod hotela "Istra") pred drugi svjetski

rat je bila postavljena na Trgu u Varošu. Premještena pedesetih godina 20. st. na

sadašnje mjesto. Tema: Šest izvora vode kao simboli života, personificiraju

šest rapskih župa čija životna energija izvire u njihovom zajedničkom Gradu.

Fontana je poklon bana Ivana Perovića.

Page 73: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Il Monumento in memoria ai Caduti del Fascismo a Kampor

ricorda le molte centinaia di croati, sloveni ed ebrei morti nel campo di

concentramento fascista italiano negli anni 1942 e 1943.

Il progettista del Monumento in memoria ai Caduti è l’architetto

sloveno Edvard Ravnikar. E’ stato costruito nel 1953. I nomi delle vittime

identificate fino ad allora sono scritti su 1056 placche. Il numero delle

vittime si aggira tra 1447 e 4641. Nel portico ci sono due colonne, una con il

simbolo croato e l’altra con il simbolo sloveno. Su di questi sono scolpiti dei

versi in lingua croata (Jure Kaštelan) e slovena (Igo Gruden). In un grande

vaso di pietra sono custodite le terre dei paesi natali degli esiliati con un

messaggio scolpito. Nel 1998 nel portico è stata messa una targa

informativa e una commemorativa dall’associazione italiana antifascista,

Fondazione Ferramonti. Alla fine del cimitero c’è il giardino

commemorativo, il semiarco di pietra sotto il quale c’è un grande mosaico

dell’autrice sloveno Marija Pregelja. Il mosaico illustra le morti umane nel

turbine della guerra. In mezzo c’è un grande obelisco con i versi del poeta

sloveno Igo Gruden.

Il cimitero-commemorativo è un monumento molto valido alla

cultura del tempo del surrealismo.

La Fontana in Piazza San Cristoforo (Varoš) è stata costruita nel

1989 quando è stata rinnovata la piazza di San Cristoforo, (apertura il

27.07.1989). L’autore è lo scultore di Fiume, Žarko Violić. Le sculture:

Draga e Kalifronte. Tema di Baraković “Draga, pastorella Arbense”: Draga

si oppone inutilmente alla violenta passione del giovane Kalifronte. Mentre

scappa, viene salvata dalla Dea Diana (protettrice delle vergini e della

caccia) che la pietrifica e obbliga Kalifronte ad andare alla sorgente d’acqua

(le lacrime di Draga) e a seminare bosco di cui vivrà per sempre.

La fontana nel parco Boškopin (vicino all’Hotel “Istra”) era

situata in Piazza a Varoš prima della seconda guerra mondiale. E’ stata

spostata negli anni ‘50 nel posto odierno. Tema: sei sorgenti d’acqua come

simboli di vita, personificazione di sei parrocchie arbensi la cui energia

vitale sorge nella loro città. La fontana è un dono del bano Ivan Perović.

Page 74: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Franjevački samostan sv. Bernardina sijenskog u župi sv.

Eufemije u Kamporu. Samostan i crkva sv. Bernardina izgrađeni su pokraj

crkve sv. Eufemije darovnicom rapskoga plemića Petra Cara iz 1446.

Samostan ima prekrasan klaustar u kojem se pored ostalih spomenika čuva i

sarkofag utemeljiteljice Samostana sv. Antuna opata u Rabu Mande Budrišić (?

- 1532.). Na sarkofagu je prikazan sv. Franjo, Bogorodica s Djetetom i sv.

Elizabeta Ugarska, zaštitnica franjevačkog trećeg svjetovnog reda čija je Mande

(Magdalena) Budrišić bila članica.

Samostanski muzej čuva i prezentira sakralne i etnografske predmete,

numizmatičku zbirku, korale, inkunabule i listine od kojih je najvrjednija ona od

Petra Cara iz 1446. u kojoj se prvi put spominje Rab na hrvatskom jeziku. Do tada

je ime Raba pisano latinskim nazivom Arba ili Arva.

U samostanskoj knjižnici se čuva i kapitalno djelo Velika kamporska

kronika o. fra Odorika Badurine (1896. -1969.) koju je pisao u ovom samostanu

od 1936. do 1956. godine. Kroniku čini šest velikih knjiga ispisanih

hrvatskim jezikom (talijanski i latinski su prepisani samo originali). U njima je

ovaj marljivi fratar napisao povijest Raba proučivši sve spise koji su mu bili na

dohvat ruke. Ovo veliko djelo bi trebalo bolje zaštititi (napraviti kopije i

mikrofilmove) i omogućiti korištenje studentima i znanstvenicima. U

knjižnici se čuvaju i 24 inkunabule iz 15. st. i obnovljene knjige (notarski

spisi) rapskog bilježnika Nicole Curtarola iz 15. st.

Crkva sv. Bernardina je jednobrodna bazilika u gotičkom stilu obogaćena

renesansnim i baroknim djelovima. Najvrjednija umjetnička djela su poliptih braće)

Antonia i Bartolomea Vivarini iz 1458. (danas oltarna pala), ikona Bogorodice s

Djetetom iz 13. st. nepoznata majstora (1506. poklon porodice

Chimalarcha), gotičko drveno raspelo iz 15. st. majstora Petrića iz Cresa

(bio je kanonik u šibenskoj biskupiji), oslikani strop s 27 slika iz

Page 75: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Il convento francescano di San Bernardino di Siena nella

parrocchia di Sant’Eufemia a Kampor. Il convento e la chiesa di San

Bernardino sono stati costruiti vicino alla chiesa di Sant’Eufemia come

dono del nobile arbense Petar Cara del 1446. Il convento ha un bellissimo

chiostro in cui tra gli altri monumenti conserva anche il sarcofago della

fondatrice del convento di Sant’Antonio abate a Rab, Mande Budrišić (? –

1532). Sul sarcofago è raffigurato San Francesco, la Madonna con il

Bambino e Santa Elisabetta ungherese, protettrice del terzo ordine mondiale

francescano di cui Mande Budrišić era membro.

Il museo del convento conserva e presenta del materiale sacro ed

etnografico, la raccolta numismatica, i coralli, gli incunaboli e i documenti

antichi di cui quello di maggior valore è quello di Petar Cara del 1446 in cui

per la prima volta si fa riferimento alla città in lingua croata, Rab. Fino ad

allora il nome di Rab era scritto in latino, Arba o Arva.

Nella biblioteca del convento è conservato anche l’opera capitale, la

Grande Cronaca di Kampor del fra. Odoriko Badurina (1896 – 1969) che

è stata scritta in questo convento dal 1936 fino al 1956. La cronaca si

compone di sei grandi libri scritti in lingua croata (solo gli originali sono

stati trascritti in latino e in italiano). In questi, questo frate diligente, ha

scritto la storia di Rab studiando a fondo tutti i documenti scritti che gli

passavano per le mani. Questa grande opera andrebbe conservata meglio

(bisognerebbe fare delle copie e dei microfilm) e bisognerebbe rendere

possibile l’utilizzo agli studenti e agli studiosi. Nella biblioteca vengono

conservati anche 24 incunaboli del sec. XV e i libri ristrutturati (atti notarili)

del notaio arbense Nicola Curtarola del sec. XV.

La chiesa di San Bernardino è una basilica ad una navata in stile

gotico arricchita con parti rinascimentali e barocche. Le opere d’arte più

importanti sono i polittici dei fratelli Antonio e Bartolomeo Vivarini del

1458 (oggi la pala d’altare), l’icona della Madonna con il Bambino del sec.

XV di un maestro sconosciuto (1506, regalo della famiglia Chimalarcha), il

crocifisso di legno gotico del sec. XV del maestro Petrića da Cherso (era un

canonico nella diocesi di Sibenico), il soffitto affrescato con 27 affreschi del

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1669. godine (detalji iz zivota sv. Franje Asirškog) i Testenov križni put.

Crkva sv. Eufemije je jednobrodna crkva iz 13. st. (spominje se

1290.) Više puta preuređivana pa se danas teško može zaključiti kakav je bio

njezin izvorni oblik. Sada je na pročelju zvonik na preslicu za jedno zvono, jedan

okrugli prozor i jedan u obliku križa te glavna ulazna vrata u crkvu. Obnovljena je

devedesetih godina 20. st..

Od 1990. u njoj je Galerija Testen. To je stalni postav radeva samouka

umjetnika fratra laika Ambroza Testena (1897. - 1984.) koji je u ovom

samostanu živio i radio od 1967. - 1983. i ostavio značajan fundus slika.

Crkva sv. Franje (na groblju u Rabu). Jednobrodna crkvica građena

gotičkim stilom 1491. Vrijedan je gotički svod i renesansno pročelje. U njoj

se nalazi jedini rapski natpis na glagoljici. Na grobnoj ploci osnivaca samostana

o. fra Matije Bošnjaka (1420. - 1525.) uklesana je godina 1525. na glagoljici.

Uz ovu crkvu nalazio se franjevački samostan do 1823. Nakon toga 1828.

na mjestu samostana uređeno je današnje gradsko groblje.

Crkva sv. Petra u Supetarskoj Dragi. Crkvu i benediktinsku opatiju sv.

Petra osnovao je rapski biskup Drago i prior (cum omni popolo) Majo, a gradio

opat Fulkon s braćom benediktincima 1059. godine. Crkva je trobrodna

protoromanička bazilika preuređena u 12. st., a danas je izvorno najsačuvaniji

spomenik na Rabu. Posebno su vrijedni kapiteli, jedni od vijenaca palmina, a drugi

od akantova lišća. Slične nalazimo i u crkvi Uznesenja Marijina, crkvi sv. Andrije i

crkvi sv. Ivana Evanđeliste u Rabu.

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1669 (dettagli della vita di San Francesco D’Assisi) e la Via Crucis di

Testen.

La chiesa di Sant’Eufemia è una chiesa ad una navata del sec. XIII

(viene nominata nel 1290). E’ stata trasformata più volte per cui oggi è

molto difficile stabilire quale sia stato il suo aspetto originale. Adesso sulla

facciata c’è un campanile a una campana, una finestra rotonda, una a forma

di croce e l’ingresso principale alla chiesa. E’ stata rinnovata negli anni ‘90.

Dal 1990 ospita la Galleria Testen, un’esposizione permanente del

lavoro autodidatta dell’artista frate laico Ambrozio Testen (1897 – 1984)

che ha vissuto ed ha lavorato in questo convento dal 1967 al 1983 ed ha

lasciato una patrimonio di affreschi significativo.

La chiesa di San Francesco (al cimitero ad Rab). Questa chiesetta

ad una navata in stile gotico è del 1491. E’ di valore l’arco gotico e la

facciata rinascimentale. In questa si trova l’unica inscrizione in glagolico

arbense. Sulla lastra tombale del fondatore del convento del fra. Matija

Bošnjak (1420 – 1525) è scolpito l’anno 1525 in glagolico.

Vicino a questa chiesa c’era il convento francescano fino al 1823.

Dopodiché, dal 1828, al posto del convento hanno istituito il cimitero

cittadino.

La chiesa di San Pietro a Supetarska Draga. La chiesa e l’abbazia

benedettina di San Pietro sono state fondate dal vescovo arbense Drago e il

priore (cum omni popolo) Majo, ed sono state costruite l’abate Fulkon con i

fratelli benedettini nel 1059. La chiesa è una basilica protoromanica a tre

navate è stata ristrutturata nel sec. XII e adesso è il monumento originale

meglio conservato a Rab. Sono di valore specialmente i capitelli con

ghirlande di palme, e altri con foglie di acanto. Ne troviamo di simili nella

chiesa dell’Assunzione di Maria, nella chiesa di San Andrea e nella chiesa

di San Giovanni Evangelista a Rab.

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Zvonik crkve sv. Petra u Sup. Dragi je najstariji zvonik na Rabu, izgrađen u

ranoromaničkom stilu 1060. godine. 1850. oštećen je od groma, a 1909. razvaljen

na današnju visinu radi opasnosti od samorušenja. U njemu je najstarje zvono u

Hrvatskoj, jos uvijek u uporabi, izliveno davne 1290. te manje, kako na njemu

piše, ponovno izliveno u Veneciji 1593. godine.

Crkva Male Gospe u Loparu je jednobrodna s četverostranom

apsidom i zvonikom izgrađenim 1910., naslonjenim na pročelje crkve.

Spominje se 1059. godine u dokumentu o utemeljenju Opatije sv. Petra u

Supetarskoj Dragi. U toni se dokumentu navodi da je o. Ivan upravitelj crkve sv.

Marije u Loparu. U crkvi se čuva obojeni drveni reljef iz 14. st.. Reljef je

romaničke manire, a na njemu je prikazana sv. Ana s malom Marijom (Mala

Gospa). Odjeća im je prikazana na barokni način. U crkvi su i brojni zavjetni darovi:

makete brodova, crveni rupci i drugo. Na Dan Male Gospe, 8. rujna, u

Loparu se okupi mnoštvo ljudi iz Raba, susjednih otoka i Podvelebitskog

primorja slaveći ovaj blagdan.

Crkva sv. Stjepana u Barbatu je jednobrodna s baroknim ukrasima iz

1850. Prve crkve pod ovim imenom i benediktinskog samostana iz druge polovice

11. st. više nema. Crkva i samostan se spominju 1372. u notarskim spisima

rapskog notara Nicole Curtarola.

Vrijedno je slikano raspelo iz 17. st. i drveni oltar prenesen iz crkve sv.

Ivana Evandeliste. Pred crkvom je starokršćanski sarkofag pronađen u blizini

crkve.

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Il campanile della chiesa di San Pietro a Supetarska Draga è il

campanile più vecchio ad Rab, costruito in stile preromanico nel 1060. Nel

1850 è stato danneggiato da un fulmine e nel 1909 è stato ridotto all’altezza

attuale per pericolo di crollo. Contiene la campana più vecchia della

Croazia, che è ancora in uso, fu coniata nel lontano anno 1290 e poi, come è

scritto sopra, di nuovo a Venezia nel 1593.

La chiesa della Natività della Vergine (Mala Gospa) a Lopar è

una chiesa a una navata con un’abside rettangolare e il campanile, costruito

nel 1910, appoggiato sopra la facciata della chiesa. Viene citata nel 1059 nel

documento sulla fondazione dell’Abbazia di San Pietro a Supetarska Draga.

In questo documento si afferma che Ivan, è il curatore della chiesa di Santa

Maria a Lopar. Nella chiesa si conserva un rilievo a colori di legno del sec.

XIV, il rilievo è in stile romanico e su di esso è raffigurata Sant’Anna con la

piccola Maria (Natività della Vergine) abbigliate in stile barocco. In chiesa

ci sono anche numerosi doni votivi: modellini di barche, scialli rossi ed

altro. Il Giorno della Natività della Vergine, l’8 settembre, a Lopar si

riuniscono molte persone da Rab, dalla isole vicine e dal litorale sotto del

Monte Velebit per celebrare questa festività.

La chiesa di Santo Stefano a Barbat è una chiesa a una navata con

decorazioni barocche del 1850. La prima chiesa che portava questo nome e

il convento benedettino della seconda metà del sec. XI non ci sono più. La

chiesa e il convento vengono citati nel 1372 negli atti notarili del notaio

arbense Nicola Curtarola.

E’ di valore il crocifisso dipinto del sec. XVII e l’altare di legno

portato dalla Chiesa di San Giovanni Evangelista. Davanti alla chiesa c’è un

sarcofago tardocristiano trovato nelle vicinanze della chiesa.

Page 80: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Ostaci utvrde svetih Kuzme i Damjana u Barbatu. Utvrda je

ranobizantijski kastrum iz sredine 6. st. iz vremena Justinijanove rekonkveste istočne

jadranske obale. Namjena utvrde je bila višestruka: fortifikacijsko-obrambena,

izvidnička i prebjeglička. U njoj se sklanjalo stanovništvo za vrijeme opsade.

Napuštena je poslije uspješno završenog rata Bizanta s Gotima krajem 6. st..

Crkva svetih Kuzme i Damjana je bila kasnoantička ranokršćanska

građevina unutar utvrde. U 12. i 13. st. je pregrađivana. Spominje se i u 14. st., a u

19. st. je napuštena.

Slične su bile i s istom namjenom građene još dvije takve utvrde na Rabu i to u

Ramponi Kaštelina na istoimenom poluotoku i Punta zidine u Loparu.

Ostale crkve su vrijedni spomenici kulture: crkva sv. Ivana Krstitelja u

Loparu, crkva sv. Lucije u Banjolu (nova i stara), crkva sv. Mateja i crkva sv. Ilije

u Mundanijama.

Posebno treba istraditi ostatke sakralnih i profanih objekata na Otoku koji su

sada zapusteni i znanstveno neobradeni. Neke od njih navodimo:

Ostaci crkve sv. Marka s krstionicom - grad Rab

Ostaci crkve sv. Mavra - Ograde - Šurline

Ostaci objekta "Bušket" - Ograde - Gožinka

Ostaci sakralnog objekta "Pavlovica" – šuma Dundo

Ostaci sakralnog objekta "Zapećinu" - Kalifront

Ostaci crkve sv. Kristofora - uvala Kristofor

Ostaci crkve sv. Barbata - Punta Barbata

Ostaci crkve sv. Marije (Mara) uvala sv. Mara. Romanika 13. st. Zavjetni dar pomoraca.

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I resti del bastione dei santi Kuzme e Damiano a Barbat. Il

bastione è un accampamento militare prebizantino della metà del sec. VI,

del tempo della riconquista di Giustiniano della costa adriatica orientale.

Qui si spostava la popolazione durante i periodi dell’assedio. E’ stato

abbandonato dopo la guerra conclusa con successo tra Bisanzio e i Goti alla

fine del sec. VI.

La chiesa dei santi Kuzme e Damiano era una costruzione

tardoclassica precristiana all’interno del bastione che nei sec. XII e XIII fu

ristrutturata. E’ di nuovo citata nel sec. XIV, e nel sec. XIX fu

definitivamente abbandonata.

Altri due bastioni simili, con gli stesse finalità, sono stati costruiti

all’interno di Rab e cioè Kaštelina a Kampor, dallo stesso nome della

penisola, e Punta Zidine a Lopar.

Le altre chiese sono degli importanti monumenti culturali: la chiesa

di San Giovanni Battista a Lopar, la chiesa di Santa Lucia a Banjol (la

nuova e la vecchia), la chiesa di San Matteo e la chiesa di Sant’Elia a

Mundanije.

Bisogna continuare a cercare i resti degli oggetti sacri e profani

sull’isola che adesso sono in stato di abbandono e non trattati

scientificamente. Ne riportiamo alcuni:

• I resti della chiesa di San Marco con il battistero – Città di Rab

• I resti della chiesa di San Mauro –mura di cinta – Surline

• I resti dell’oggetto “Bušket” - mura di cinta – Gožinka

• I resti dell’oggetto sacro “Pavlovica” – foresta Dundo

• I resti dell’oggetto sacro “Zapećinu” – Kalifront

• I resti della chiesa di San Cristoforo – baia Cristoforo

• I resti della chiesa di San Barbat – Punta Barbat

• I resti della chiesa di Santa Maria (Mara) baia di San Mara.

Romanica del sec. XIII. Dono votivo dei marinai.

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Ostaci crkve sv. Jelene - Kalifront

Kapela sv. Magdalene - Banjol

Ostaci crkve sv. Anastasija - Banjol - Godinići (srušena)

Ostaci crkve sv. Danijela - Sup. Draga - Fruga - Crkvina

Ostaci kapelice sv. Nikole - Sorinj - rt sv. Nikole

Ostaci objekta u uvali Siće - rt Zidine - Lopar

Ostaci objekta "Beli grad" - uvala Dubac - Lopar

Ostaci objekta "Za stolac" - uvala Kaštelina - Lopar

Ostaci objekta na otocicu Lukovac - uvala Crnika - Lopar

Ostaci objekta u uvali Fratar - otok sv. Grgur

Zvona. U gradu Rabu su do 1917. bila 23 zvona, a na cijelom otoku oko

37. Austrijanci su 1917. više od polovice odnijeli i rastopili za streljivo. Šteta je

nenadoknadiva jer su uništena najvrjednija zvona, među njima i jedno zvono domaćeg

majstora Ivana Rabljanina, poznatog ljevača zvona i topova (po njemu se zove

Osnovna škola u Rabu). Sada u gradu Rabu ima 15 zvona. Najstarije zvono u

Hrvatskoj je ono duguljasto na zvoniku crkve sv. Petra u Supetarskoj Dragi. Na

njemu piše da ga je ucinio majstor Luca Chendrigetus u Veneciji rujna mjeseca

1290. godine. Drugo, manje zvono, je izradio venecijanski majstor Jacov de

Calderoni 1593. godine.

Arheološki lokaliteti. Na teritoriju Grada Raba ima više arheoloških

lokaliteta. Najviše ih je na otoku Rabu ali arheoloških nalazišta ima i na otocima koji

pripadaju Rabu i u podmorju njegova akvatorija. Najznačajniji lokaliteti su u Loparu

(Gromača, Punta zidine i dr.), Kamporu (Kaštelina), Barbatu i gradu Rabu. Neki

lokaliteti su znanstvenmo obradeni, ali nazalost nisu zasticeni niti su pronadeni

predmeti pohranjeni u muzejima.

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• I resti della chiesa di Sant’Elena – Kalifront

• La cappella di Santa Maddalena – Banjol

• I resti della chiesa di Sant’Anastasia – Banjol – Godinići (distrutta)

• I resti della chiesa di San Daniele – Supetarska Draga – Fruga –

Crkvina

• I resti della cappella di San Nicola – Sorinj – promontorio di San

Nicola

• I resti degli oggetti nella baia Siće – promontorio Zidine – Lopar

• I resti dell’oggetto “Beli Grad” – Baia Dubac – Lopar

• I resti degli oggetti “Za Stolac” – baia Kaštelina – Lopar

• I resti degli oggetti sull’isoletta Lukovac – baia Crnika – Lopar

• I resti degli oggetti nella baia Fratar – isola San Grgur

Le campane. Nella città di Rab fino al 1917 c’erano 23 campane e su

tutta l’isola intorno a 37. Gli Austriaci nel 1917 ne hanno portate via più

della metà e l’hanno fuse per ricavarne artiglieria. Il danno è irreparabile

perché sono andate distrutte le campane di maggior valore, tra queste anche

una campana del maestro nostrano Ivan Rabljanin, famoso fonditore di

campane e cannoni (il suo nome è stato dato alla scuola elementare di Rab).

Adesso in città ci sono 15 campane. La campana più vecchia in Croazia è

quella allungata sul campanile della chiesa di San Pietro a Supetarska

Draga. Su di questa c’è scritto che è stata coniata dal maestro Luca

Chendrigetus a Venezia nel mese di settembre del 1290. Un’altra, più

piccola, è stata fatta dal maestro veneziano Jacov de Caloderoni nel 1593.

Le località archeologiche. Sul territorio della città di Rab ci sono molte

località archeologiche. La maggioranza di queste si trova sull’isola di Rab,

ma ci sono dei ritrovamenti anche sulle isole che appartengono a Rab e nel

fondale marino del suo acquatorio. Le località più significative sono a Lopar

(Gromaca, Punta Zidine ed altri), Kampor (Kaštelina), Barbat e nella città di

Rab. Alcune località sono state trattate scientificamente, ma sfortunatamente

non sono protette e nemmeno sono stati trovati elementi da conservare nei

musei.

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Od podmorskih lokaliteta najznačajniji su:

1. Podmorje šire zone kod rta Glavina - jugoistočni rt Raba.

Istrazivanje je provela kustosica Dautova Ruševljan 1970. godine. 1973.

iz ovog nalazišta izvađene su brojne amfore i pohranjene u Kinu Rab.

2. Podmorje zone kod rta Punta zidine u Loparu. Dosadašnja istraživanja nisu

dala spektakularne rezultate o nalazištu.

Popis nekih obnovljenih spomenika kulture

1. Zvonik crkve sv. Marije (exkatedrale) .................................................... 1980.

2. Palača Dominis (krov i fasada-djelomična obnova)………... .................... 1979.

3. Crkva sv. Kristofora (Lapidarii)...............................................…………..... 1986.

4. Crkva sv. Križa poznata štukatura majstora braće Sommazzi iz 1798. godine

.............................................……………………………………………... .1987.

5.Crkva sv.Justine...................................................…………l981./90./91.

6. Crkva sv. Andrije (poslije požara) ........................................ ………...1978./79.

7. Crkva sv. Petra u Sup. Dragi......................................………….... 1988./89.

8. Zvonik crkve sv. Petra u Sup. Dragi ..................................................... 1987.

9. Crkva sv. Eufemije (galerijaTesten).......................................................... 1989.

10. Mlinu Sup. Dragi (Mlinica).................................................................1989.

11. Trg sv. Kristofora (Varoš) s fontanom ................................................... 1989.

12. Popločavanje Gornje ulice, Trga slobode i Ulice lvana

Rabljanina.……………………………………………………...1988./90.

13. Gradski toranj i sat.............................................…………........... 1987.

14. Balustrada na Knezevu dvoru .............................…………............... 1988.

15. Krov ibalkonpalaceTudormi-Marinellis ...............……….................. 1991.

16. Portai palace Cernotta ........................................…………............ 1988.

17. Crkva sv. Franje (krov i okolis) ...............................…………...... 1990./91.

18. Izliveno je novo (najveće) zvono na zvoniku Crkve Marijina Uznesenja

..........................................………………………………………...... 1988.

Page 85: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Delle località sottomarine le più importanti sono:

1. Il fondale della zona estesa vicino al promontorio Glavina –

promontorio sud-orientale di Rab.

Le ricerche sono state condotte dalla custode del museo Dautova Rusevljan

nel 1970. Nel 1973 da questo scavo sono state estratte numerose anfore che

sono conservate nel Cinema di Rab.

2. Il fondale nella zona vicino al promontorio Punta Zidine a Lopar.

Le ricerche fino ad oggi non hanno dato particolari risultati negli scavi.

Lista di alcuni monumenti culturali ristrutturati

1. Campana della chiesa di Santa Maria (ex-cattedrale)…………..1980

2. Palazzo Dominis (tetto e facciata – ristrutturazione parziale)…..1979

3. Chiesa di San Cristoforo (Lapidari)……………………………..1986

4. Chiesa di Santa Croce, famosa stuccatura dei maestri fratelli

Somazzi del 1978………………………………………………..1987

5. Chiesa di San Giustino…………………………………...1981/90/91

6. Chiesa di San Andrea (dopo l’incendio)……………………..1978/79

7. Chiesa di San Pietro a Supetarska Draga…….………………1988/89

8. Campanile della chiesa di San Pietro u Supetarska Draga……...1987

9. Chiesa di Sant’Eufemia (galleria Testen)……………………….1989

10. Mulino u Supetarska Draga (Mlinica)..........................................1989

11. Piazza San Cristoforo (Varoš) e la fontana...................................1989

12. Pavimentazione della Strada Gornja (Superiore), di Piazza della

Libertà e la Via Ivan Rabljanin……...……………………….1988/90

13. Torre e orologio cittadino………………………………….……1987

14. Balaustrata sul Palazzo del Principe...…………………………..1988

15. Tetto e balcone del Palazzo Tudorini-Marinellis……...………...1991

16. Portale e Palazzo Cernota……………………………………….1988

17. Chiesa di San Francesco (tetto e dintorni)…………………...1990/91

18. Coniazione di una campana (più grande) per il campanile della

chiesa dell’Assunzione di Maria…………………………….…..1988

Page 86: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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19. Obnovljena (djelomično) crkva sv. Nikole .......................………... 1991./92.

20. Obnovljeno i ovješeno zvono nacrkvi sv. Križa .......................………..1990.

21. Zvonik crkve sv. Ivana Evanđeliste ................................... ……….1994./96.

22. Crkva sv. Ivana Evanđeliste .......................................... ………1997./98.

23. Crkva Marijina Uznesenja ...................................... ……….1997./ i dalje

24. Samostan i crkva sv. Andrije .............................. ..………… 1998./i dalje

25. Franjevački samostan u Kamporu ..............................….............. 1995./96./.98.

26. Crkva sv. Antona Padovanskog ............................................. ………...1997.

27. Obnovljeno i ovješeno zvono na crkvi sv. Nikole ....................... ………...1992.

28. Obnovljen je dio gradskog zida ..........................................................1993/94.

Parkovi su dio rapskog penosa. O njima ima dovoljno literature počevši

od rapskog začinjavca Pravdoja Belije (1853. - 1923.) do suvremenih autora.

Najljepši je park Komrčar koga je u drugoj polovici 19. st. zasadio spomenuti

nadšumar.

Vrijednost parkova trebalo bi bolje iskoristiti u kulturnoj ponudi stanovništvu i

turistima.

Tehnicki objekti - kulturni spomenici. U ovu skupinu mogli bismo ubrojiti

Mlinicu u Supetarskoj Dragi, stari mlin za preradu maslina u Franjevačkom samostanu

sv. Bernardina u Kamporu, brodogradilišta, radionice i drugo.

Starih radionica više nema, a brodogradilišta su se osuvremenila.

Nekad je bilo više postolarskih, krojačkih i drugih radionica koje su jednostavno

nestale. Vrijeme je da počnemo sakupljati preostale stare strojeve i pohranjivati

ih u muzej grada Raba kao spomenike tehničke kulture.

Page 87: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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19. Chiesa di San Nicola - ristrutturata (parzialmente)………….1991/92

20. Campana della chiesa di Santa Croce, ristrutturata e appesa……1990

21. Campanile della chiesa di San Giovanni Evangelista…...…..1994/96

22. Chiesa di San Giovanni Evangelista…………………………1997/98

23. Chiesa dell’Assunzione di Maria………………...….1997/e continua

24. Convento e chiesa di San Andrea……………….......1998/e continua

25. Convento francescano a Kampor…………………………1995/96/98

26. Chiesa di Sant’Antonio

Padovano…………………...…………..1997

27. Campana sulla chiesa di San Nicola, ristrutturata e appesa……..1992

28. Ristrutturazione di una parte del Muro della Città…...……...1993/94

I parchi sono parte dell’orgoglio di Rab. Questi hanno ispirato molta

letteratura, a cominciare dalla poetessa arbense Pravdoja Belije (1853 –

1923) fino agli autori contemporanei. Il parco più bello è quello di Komrčar

che è stato piantato nella metà del sec. XIX dal già citato boscaiolo.

Il valore dei parchi andrebbe sfruttato meglio nell’offerta culturale sia

per la popolazione e che per i turisti.

Oggetti tecnici – monumenti culturali. In questo gruppo potremmo

includere la Mlinica a Supetarska Draga, il vecchio mulino per la

lavorazione delle olive del convento francescano di San Bernardino a

Kampor, i cantieri navali, i laboratori ed altro.

I vecchi laboratori non ci sono più, e i cantieri navali si sono

modernizzati. Una volta c’erano più calzolai, sartorie ed altri laboratori che

sono semplicemente scomparsi. E’ tempo di iniziare a raccogliere i vecchi

macchinari rimasti e conservarli nei musei della città di Rab come

monumenti culturali tecnici.

Page 88: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Mlinica (mlin na vodu) u Supetarskoj Dragi pučki je spomenik iz rimskog

doba.To je mlin za mljevenje žitarica pokretan snagom vode. Pogon mlina na

vodu je rijetkost na našim otocima pa je ovo jedan od prvorazrednih spomenika

puckog graditeljstva u nasim krajevima. Obnovili su je benediktinci u 11. st. Bila je

najstarije dioničko društvo na Rabu. Vlasnici su imali dionice pò danima uporabe.

Obnovljena je 1989. godine ali je nedovoljno prezentirana javnosti.

2.2 POKRETNA KULTURNA DOBRA

Zbirka u Muzeju crkvene umjetnosti u Rabu - crkva sv. Justine.

Većinu pokretnih spomenika kulture smo već spomenuli pri opisu

nepokretnih spomenika. Ovdje cemo nabrojiti najvaznije eksponate u Muzeju

crkvene umjetnosti u Rabu:

1. Dijelovi "Acta marturum" - karolina na pergameni..........................…..11. st.

2. Dijelovi glagoljskog misala - pergamena ................................... ..15. st.

3. Liberruber - pergamena ............................................... ..1571. godina

4. Dijelovi iluminiranog evanďelistara - pergamena .............................. 11. st.

5. Poliptih, Paolo Veneziano..........................................….. 1350./55. godina

6. Oltarna pala s bogorodicom ........ Matej Ponzoni.................1630. godina

7. Smrt sv. Josipa ....... ulje na platnu ........................................... 16. st.

8. Sveti biskup ........ obojeno drvo .......................…............................. 13. st.

9. Relikvijari svetaca ......... muransko staklo ..................................... 17. st.

10. Pločice prijenosnog oltara ...... požlaceni bakari emajl....................12. st.

11. Relikvijar (sarkofag) za glavu sv. Kristofora. pozl.iskucano srebro .... ...12. st.

12. Veliko zvono sa zvonika crkve Marijina Uznesenja

(Jacobus Caldelarius)........................................................................1601. g.

13. Zavjetnakruna..... dar kraljice Elizabete Kotromanić…................ 1375. g.

14. Bogorodica s Djetetom ... J. Boschetus, ulje na platnu ...................1526. g.

15. Gradual... pergamena ..…................................................................14./15. st.

16. Sv. Marin i sv. Leo ... braća Sommazi, štukature ..............…................1798. g.

Page 89: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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La Mlinica (mulino ad acqua) a Supetarska Draga è un monumento

popolare dell’epoca romana. E’ un mulino per la macinazione cereali che si

muove grazie alla forza dell’acqua. I mulini ad acqua sono una rarità nelle

nostre isole, per cui questo è un monumento del popolo di prima qualità

nelle nostre zone. E’ stato ristrutturato dai benedettini nel sec. XI. Era la

società per azioni più vecchia di Rab. I proprietari avevano le azioni a

seconda dei giorni d’utilizzo. E’ stato ristrutturato nel 1989 ma non è

abbastanza presentato al pubblico.

2.2. BENI CULTURALI MOBILI

Raccolta nel Museo di arti sacre a Rab – Chiesa di San Giustino.

La maggior parte dei monumenti culturali mobili sono già stati citati

nella descrizione di quelli immobili. Qui elencheremo i pezzi più importanti

del Museo di arti sacre di Rab:

1. Opere “Acta marturum” – karolina in pergamena……………Sec. XI

2. Opere del Messale glagolico – pergamena…………………..Sec. XV

3. Liber ruber – pergamena…………………………………...........1571

4. Opere dell’illuminato Evangelista – pergamena……………..sec. XI

5. Polittico, Paolo Veneziano…………………………………..1350/55

6. Pala d’altare con la Madonna, Matej Ponzoni…………………..1630

7. La Morte di San Giuseppe, olio su tela...…………………...sec. XVI

8. Il Santo Vescovo, legno dipinto………...…………………...sec. XIII

9. Reliquiario dei Santi, vetro di murano…………...………...sec. XVII

10. Lastre dell’altare mobile, rame dorato e smalto……...………sec. XII

11. Reliquiario (sarcofago) per la testa di San Cristoforo, argento dorato

scolpito…………………………………………………….....sec. XII

12. Grande Campana per il campanile della chiesa dell’Assunzione di

Maria (Jacob Caldelarius)…….……………………………...….1601

13. Corona votiva, dono della Regina Elisabetta Kotromanić………1375

14. La Madonna col Bambino, J.Boschetus, olio su tela……………1526

15. Gradual, pergamena………….…………………………sec. XIV-XV

16. San Marin e San Leo, Fratelli Somazzi, stuccatura……………1798

Page 90: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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17. Pietà ... obojeno drvo i pozlata ............................................….............. 17. st.

18. Antifonar, pergamena, domaći skriptorij ....................….................14./15. st.

19. Krist s križem ... Juan Boschetus, ulje na platnu .................................... 16. st.

20. Pastoral rapskog biskupa, mletačko zlatarstvo ........................................18. st.

21. Krštrenje Kristovo ... ulje na platnu ....................................................... 18. st.

22. Krist s raspeća ... obojeno drvo ............................................................. 17. st.

23. Oltarnapala s Navještenjem ... uljenaplatnu ..................................... 17. st.

24. Antependij s likom sv. Blaža ... obojeno drvo ........................................ 18. st.

25. Antependij s likom sv. Nikole ... obojenakoza....................................... 18. st.

26. Bogorodica s Djetetom ... Rosselini... Obojeni štuk ...................…...... 15. st.

27. Imago pietatis ... obojeno drvo ............................................................. 16. st.

28. Raspelo ... obojeno drvo ....................................................................... 16. st.

29. Relikvijar ... bjelokosna intarzija .......................................................... 15. st.

30. Raspelo ... obojeno drvo ....................................................................... 15. st.

Na centralnoj slici poliptiha Paola Veneziana prikazan je Isus na

križu ispod kojega Magdalena moli za njegov spas. Lijevo je Bogorodica s dvije

svete žene. Desno sv. Ivan a iza njega Centauron. Lijevo i desno od križa lebde

dva anđela. Lijevo i desno su likovi svetaca. Lijevo: sv. Stratonicus, biskup

Ermolais i sv. Matej evanđelista. Desno: sv. Kristofor s Isusom, sv. Tekla i

mladi martir (možda Bondus). Likovi su prikazani kao izdužene figure ispod

gotickih arkada.

Do 1965. godine poliptih je bio u više komada. Restauriran je u

Zagrebu 1965. i spojen u jednu cjelinu. Jedno vrijeme je bio u Katedrali a

donesen je iz crkve sv. Ivana Evanđeliste gdje je bio na glavnom oltaru kao

oltarna pala. Sada se nalazi u Muzeju crkvene umjetnosti u crkvi sv. Justine.

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17. Pietà – legno dorato dipinto……..…………………………sec. XVII

18. Antifona, pergamena, scritti domestici…………….…...sec. XIV-XV

19. Cristo con la Croce, Juan Boschetus, olio su tela…………...sec. XVI

20. Pastorale del Vescovo di Rab, oro veneziano…………..…sec. XVIII

21. Il Battesimo di Cristo, olio su tela………………………...sec. XVIII

22. Cristo sul Crocifisso, legno dipinto..……………………….sec. XVII

23. Pala d’Altare con Crocifissione, olio su tela……………….sec. XVII

24. Dossale con la figura di San Blažo, legno dipinto..….…....sec. XVIII

25. Dossale con la figura di San Nicola, pelle dipinta..……….sec. XVIII

26. La Madonna e il Bambino, Rossellini, stucco dipinto……….sec. XV

27. Imago Pietatis, legno dipinto…………...……………...…....sec. XVI

28. Crocifisso, legno dipinto………………………...………….sec. XVI

29. Reliquiario, intarsia di pelle bianca….……...………...……..sec. XV

30. Crocifisso, legno dipinto………………...…..………….……sec. XV

Nella dipinto centrale del polittico di Paolo Veneziano è raffigurato il

Cristo in croce ai cui piedi prega per la sua salvezza la Maddalena. A

sinistra c’è la Madonna con due donne sante. A destra c’è San Giovanni e

dietro di lui il Centauro. A destra e a sinistra del crocifisso volano due

angeli. Invece, a destra e a sinistra del dipinto centrale sono raffigurati dei

santi. Sinistra: Santo Stratonicus, il Vescovo Hermolais e San Matteo

Evangelista. Destra: San Cristoforo con il Gesù, Santa Tekla e un martire

giovane (forse Bondus). I personaggi sono raffigurati come figure allungate

sotto arcate gotiche.

Fino al 1965 il polittico era diviso in più parti. E’ stato restaurato a

Zagabria nel 1965 ed unito in un unico pezzo. E’ stato portato dalla chiesa

di San Giovanni Evangelista dove era situato in cima all’altare come pala

d’altare alla cattedrale dove è rimasto per un tempo. Adesso si trova nel

Museo di arti sacre nella chiesa di San Giustino.

Page 92: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Sarkofag za moći sv. Kristofora je drvena škrinjica obložena

iskucanim likovima na srebrnom limu s pozlatom. Na dvije strane je prikazano

mučenje sv. Kristofora a na trećoj i četvrtoj u arkadama tri sveca i tri svete žene.

Na piramidnom krovu prikazani su Krist Kralj, Bogorodica, sv. Kristofor i sv. Ivan

Krstitelj.

U sarkofagu se čuva lubanja sv. Kristofora, moći sveca zastitnika

Raba (nekada rapske biskupije) donesenih na Rab u vremenu 809. do 811. godine iz

Carigrada.

Zlatnu krunu s draguljima (na svečevoj lubanji u sarkofagu) rapskoj

biskupiji je poklonila hrvatsko-ugarska kraljica Elizabeta Kotromanić (1355.-

1387.) zena kralja Ljudevita I. Anžuvinca.

Dokumentacija kao povijesna građa na Rabu nije uredno čuvana.

Devedesetih godina je čak uništen jedan dio općinske arhive. Da se to više ne

dogodi, Rab bi morao osnovati gradski muzej u kojem bi stručni ljudi sačuvali

vrijednu građu.

Do sada možemo za sačuvane dokumente najviše zahvaliti Franjevačkom

samostanu u Kamporu i rapskoj župi.

Arheološki nalazi pronađeni na Rabu nestaju jer ih nemamo gdje pohraniti.

Najinteresantniji plijen su anafore koje Ijudi vade iz podmorskih arheoloških lokaliteta.

Nestali su i brojni mozaici iz villa rustica (Lopar, Kampor) i crkava (sv. Ivan

Evanđelist), ukrasni predmeti i stari novac pronađeni u grobnicama (Lopar, Kampor,

Barbat i dr.), stelle i cipusi (Barbat, Lopar). Posebna je nebriga za liburske cipuse

od kojih neki služe za vezivanje barki, a morali bi biti u muzeju.

Page 93: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Il Sarcofago dei poteri di San Cristoforo è uno scrigno di legno

ricoperto di figure scolpite su latta d’argento dorata. Su due lati sono

raffigurate le torture a San Cristoforo, e nel terzo e il quarto, sotto delle

arcate, tre santi e tre donne sante. Sul coperchio a piramide sono raffigurati

Cristo Re (Krista Kralja), la Madonna, San Cristoforo e San Giovanni

Battista.

Nel sarcofago si conserva il teschio di San Cristoforo, poteri del santo

protettore di Rab (una volta della diocesi di Rab) portati a Rab tra il 809 e il

811 da Costantinopoli.

La corona dorata con pietre preziose (sul teschio del santo nel sarcofago)

è stata donata alla diocesi arbense dalla regina croato-ungherese Elizabeta

Kotromanić (1355 – 1387), moglie del re Ljudevit I Anžuvinac.

La documentazione come il materiale storico a Rab non è

conservata in modo corretto. Negli anni ‘90 è addirittura andato distrutto

parte dell’archivio comunale. Affinché ciò non si ripeta, Rab dovrebbe

istituire un museo cittadino nel quale delle persone competenti

conserverebbero questo materiale di valore.

Fino ad adesso possiamo dire grazie per i documenti conservati al

convento francescano di Kampor e alla parrocchia di Rab.

I reperti archeologici che vengono trovati a Rab scompaiono poiché

non abbiamo dove conservarli. I “bottini” più interessanti sono rappresentati

dalle anfore che le persone estraggono dalle località archeologiche

sottomarine. Sono scomparsi anche numerosi mosaici dalla Villa Rustica

(Lopar, Kampor) e dalle chiese (San Giovanni Evangelista), materiali

decorativi e vecchio denaro trovati nei sepolcri (Lopar, Kampor, Barbat e

altro), steli e cippi (Barbat, Lopar). Questo menefreghismo interessa

soprattutto i cippi dei Liburni che alcune persone utilizzano per legare le

barche mentre dovrebbero stare in un museo.

Page 94: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Stari namještaj je dio kulturnog nasljeđa pa ga treba bolje sačuvali. U

samostanu sv. Bernardina u Kamporu čuva se stara seoska kuhinja, a u Maloj

gradskoj vijećnici dvije vitrine rezbarene u dubokorezu.

U privatnim zbirkama ima dosta secesijskog namještaja.

Rapski statuì. Statuti su u srednjem vijeku bili propisi u gradovima

više kulturne i civilizacijske razine. Počivali su na običajnom pravu lokalne

sredine. Najstariji sačuvani rapski statut je iz 1326. godine, a u Franjevačkom

samostanu u Kamporu se čuva jedan primjerak Rapskog statuta iz 1598.

godine na latinskom jeziku. Jedan statut je u Padovi (na pergameni) prepisan

1573., dva su u Zadru, tri u Zagrebu (egzemplari), jedan je prijepis u Beču iz 1854.,

jedan je u Cavlalu u Biblioleci Vlahe Bogišića i drugdje. Ima ih do sada poznalih

14 (o. O. Badurina, Kamporska kronika, lomus I., slr 553). Prema dokumenlima iz

13. st. sa sigurnoscu se zaključuje da je prije njega postojao jedan proglas od 5.

prosinca 1234. koji se može trelirati kao statut (akademik Lujo Margelic, Počeci

statutarnog uređenja Raba). Radi usporedbe navodimo naše najstarije statute:

Korčulanski iz 1265., Dubrovački iz 1272. i Vinodolski iz 1288. (ovaj je na

hrvalskom jeziku pisan glagoljicom) što bi značilo da je Rapski 31 godinu stariji

od najstarijeg Korčulanskog.

Posebnosl Rapskog statuta iz 1234. je da se u njemu spominje Božji sud i

dvoboj čega kod drugih nema.

U Rabu je 26. 7. 1993. održan znanslveni skup "Sedam sloljeća Rapskog

statuta". Nakon skupa nije tiskan zbornik pa je to naš prioritetan zadalak. Skup je

održan pod pokrovileljslvom HAZU i Poglavarslva Grada Raba.

Page 95: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Il mobilio antico è parte del patrimonio culturale e andrebbe

conservato meglio. Nel convento di San Bernardino a Kampor si conserva

una vecchia cucina rurale e, nel municipio di Maloj, due vetrine incise a

intaglio.

Nelle collezioni private c’è abbastanza mobilio della secessione.

Lo statuto di Rab. Nel Medioevo gli statuti erano regolamenti delle città di

livello culturale e civile più alto. Si fondavano sulla legge ordinaria della

comunità locale. Lo statuto più vecchio conservato è quello del 1326 e, nel

convento francescano a Kampor, si conserva un copia dello statuto di Rab

del 1598 in lingua latina. Uno statuto (in pergamena) è a Padova trascritto

nel 1573, due a Zara, tre a Zagabria (copie), una copia del 1854 è a Vienna,

una è a Ragusavecchia nella biblioteca Vlaho Bogišić, ecc... Fino ad adesso

quelli conosciuti sono 14 (O. Badurina, Cronaca di Kampor, tomo I, pag.

553). In base ai documenti del sec. XIII si può concludere con certezza che

prima di questo esisteva un bando del 5 dicembre 1234 che si può

considerare come uno statuto (accademico Lujo Margetić, Počeci

staturarnog uređenja Raba - Gli inizi della organizzazione dello statuto a

Rab). Per confronto riportiamo i nostri statuti più vecchi: quello di Curzola

del 1265, quello di Ragusa del 1272 e quello di Val di Vino del 1288

(questo è scritto in lingua croata con l’alfabeto glagolico) che

significherebbe che quello di Rab è più vecchio di 31 anni di quello che è

considerato il più vecchio, quello di Curzola.

La particolarità dello statuto di Rab del 1234 è il fatto che in questo

viene citato il giudizio di Dio e il duello che negli altri non c’è.

A Rab si è tenuto il 26.07.1993 il raduno scientifico “Sedam stoljeća

Rapskog statuta”(Sette secoli di statuto arbense). Dopo il raduno non è stata

redatta una miscellanea, per cui questa è la nostra priorità. Il raduno si è

tenuto sotto il patrocinio di HAZU (Hrvatska Akademija Znanosti i

Umjetnosti – Accademia Croata di Scienze ed Arti) e del Comune di Rab.

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2. 3 NEMATERUALNA KULTURNA DOBRA

Jezik (dijalekti, govori i usmena književnost). Rapskom čakavštinom i

rapskim dijalektima su se bavila dva znanstvenika: Rabljanin Marcel Kušar

(1858.-1940.), Rapski dijalekat, Zagreb, 1894. i Iva Lukežić, Rapska čakavština,

Rijeka, 1980.

Upozoravamo da će na Rabu nestati autohtona čakavština ako je ne

budemo prakticirali - tiskali knjige na čakavštini, govorili čakavski, učili djecu u

školi čakavski. Danas su rijetki ljudi koji sa sigurnošću mogu akcentirati domaću riječ.

To znači da taj govor nestaje, mi ga više ne "čujemo". Nešto je više na očuvanju

autohtonog govora učinjeno u 2000. godini u Loparu. Zahvaljujući Turističkoj

zajednici Lopara i Županiji tiskane su čak dvije knjige na lokalnoj čakavštini

domaćih autorica Sandre Jerić Maljić i Sandre Paparić. Posebna je šteta da se više

na Rabu ne čuje onaj stari aorist koji je krasio rapsku čakavštinu.

Bogatstvo lokalnog govora zaslužuje znanstvenu obradu na stranicama

Zbornika.

Književnost na Rabu je obrađivao Nikica Kolumbić, "Rapski dijaloški

plačevi 15. i 16. stoljeca, C. Fisković, I. Kukuljević Sakcinski i dr. Najpoznatiji

rapski pjesnici 15. i 16. st. su Bernardin Rabljanin, Matej Picić, Ludovik Versalić, Ivan

Dominis i dr.. Vrijedan je Picićev Plač u latinskoj pjesmarici iz 1471. koji počinje:

O slušajte žene i muži

Kako vam se diva tuži!

Sveta diva, Božja Mati,

sad vas na plać hoće zvati.

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2.3. BENI CULTURALI NON MATERIALI

Lingua (dialetti, parlate, letteratura). Di ciacavo e di dialetti arbensi

si sono occupati due studiosi: l’arbense Marcel Kušar (1858 – 1940), Rapski

Dijalekat (Dialetto di Rab), Zagabria, 1984 e Iva Lukežić, Rapska

čakavština (Il Ciacavo arbense), Fiume, 1980.

A Rab l’autoctono ciacavo sparirà se non lo praticheremo – stampare

libri in ciacavo, parlare ciacavico, insegnare il ciacavo ai bambini a scuola.

Oggi sono poche le persone che possono accentuare con sicurezza la stessa

parola. Questo significa che questa parlata sta scomparendo, che noi non lo

“sentiamo” più. Qualcosa di più per la conservazione di questo parlata

autoctona è stata fatta nel 2000 a Lopar, grazie alla associazione turistica di

Lopar e della Županija, sono stati pubblicati due libri nella famigliare

parlata ciacava, delle autrici Sandra Jerić Maljić e Sandra Paparić. E’ un

vero peccato anche il fatto che a Rab non si senta più il vecchio aoristo che

abbelliva il ciacavo arbense.

La ricchezza di questa parlata locale merita la trattazione scientifica

nelle pagine della Miscellanea.

La letteratura a Rab è stata studiata da Nikica Kolumbić, Rapski

dijaloški plačevi (I canti dialettali di Rab) nel sec. XV e XVI, C. Fisković, I.

Kukuljević Sakcinski ed altri. I poeti arbensi più famosi dei sec. XV e XVI

sono Bernardin Rabljanin, Matej Picić, Ludovik Versalić, Ivan Dominis ed

altri. E’ famoso il Plać (Pianto) di Picić nel canzoniere latino del 1471 che

inizia così:

Ascoltate mogli e mariti

Come si lamenta la vergine!

Santa Dea, Madre di Dio,

adesso al pianto vi invita.

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Sandra Jerić Maljić je zapisala 144 novije pučke loparske pjesme. Evo jedne:

Murtelice, krasno cviće moje,

joj da mi je ubrat sime tvoje.

Ja bi znala kome bi ga dala:

dragu mome u dvore poslala.

Toponimi. U literaturi o Rabu toponimi nisu sustavno i znanstveno

obrađeni. Neki autori usput spominju neke rapske toponime, ali to sa sigurnošću

ne jamči da je to i znanstvena obrada ovog područja. Zato ova tema zaslužuje

jedan tom Rapskog zbornika.

Folklorno stvaralaštvo. Do danas nitko nije znanstveno ni sustavno

obradio autohtonu glazbu, ples i običaje Rabljana.

Ruralno stanovništvo je na svečane dane plesalo pučko kolo "Rapski tanac".

Svaka župa je imala svoj tanac, a gradsko stanovništvo je uživalo u europskoj

urbanoj glazbi i plesu. Rapski tanac ima više plesnih figura. Početak promjene

plesne figure najavljuje vođa tanca. Npr. u mjestu Banjol Rapski tanac ima sedam

figura: navajer (nagore), šutanje (šetnja), šepanje, mahlina, kontra (nasuprot),

tunel i merezinka.

Iz proračuna valja novčano pomagati folklorne skupine i znanstvena

istraživanja.

Pokladni običaji - maškare su pučki običaji maskiranja za vrijeme

poklada. Na Rabu se ovi običaji razlikuju prema mjestu događanja.

U Loparu se npr. mladići na Dan mesopusta jednako maskiraju. Na glavi

nose klobuk i francuski facol s "poštom" (raznobojne trake, prevla-davaju

Page 99: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Sandra Jerić Maljić ha scritto 144 nuove poesie popolari di Lopar. Eccone

una:

Basilico, mio splendido fiore,

se soli potessi cogliere il tuo seme.

Io saprei a chi darlo:

al mio amore a palazzo lo manderei.

Toponimi. Nella letteratura di Rab i toponimi non sono trattati né in

modo sistematico né in modo scientifico. Alcuni autori ogni tanto fanno

riferimento ad alcuni toponimi arbensi, ma questo certamente non può

considerarsi uno studio scientifico di questo campo. Per questo motivo

questo tema merita un tomo della Miscellanea Arbense.

Creatività folcloristica. Fino ad oggi nessuno si è occupato dello

studio della musica, del ballo e delle usanze autoctone degli arbensi né

sistematicamente né scientificamente.

La popolazione rurale ballava durante i giorni festivi il popolare

ballo folcloristico “Rapski Tanac”. Ogni parrocchia aveva il proprio ballo,

mentre la popolazione urbana folleggiava con la musica e i balli urbani

europei. Il Rapski Tanac ha piu’ figure di ballo. All’inizio del cambio le

figure da ballo annunciano chi guiderà il ballo. Per esempio a Banjol, il

Rapski Tanac ha sette figure da ballo: navajer (all’insù), šutanje (passeggio),

šepanje, mahlina, kontra (al contrario), tunnel, merezinka.

Vale la pena di aiutare finanziariamente i gruppi folcloristici e la

ricerca scientifica.

Usanze di Carnevale – Le maschere. A carnevale è tradizione a

Rab mascherarsi, queste usanze sono diverse a seconda del luogo dove

avvengono.

A Lopar per esempio i giovani si mascherano allo stesso

modo il Giorno di Mesopust (carnevale). Sulla testa portano il cappello

(klobuk) e il foulard francese a “poštom” (righe di vari colori, dominano il

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crvene, bijele i plave). Na prednjem uzvišenom dijelu klobuka lijepe

sličice (svetaca ili razglednice), a na licu nose "vizeru" (masku). Oblače bijele

košulje, kravatu, crni sako (halja), bijele hlače (gače) i crne cipele (postole). U ruci

nose željezni štap (šćap), a na bedru jedne noge ispod sakoa mali

zvončić. U grupama obilaze kuće mještana. Domaćini ih nude jelom i pićem, a

maskare njih cigaretama i bombonima. Na kraju se sastaju maškare "sajužani" (s

južnog dijela Lopara) i "samorčani" (sa sjevernog dijela Lopara) na dogovorenom

mjestu gdje se zabavljaju do kasno u noć. Tradicija je stara više od 150 godina.

Vjerojatno su je donijeli pomorci iz neke daleke zemlje.

Danas Loparani maškare odlicno koriste u promidžbene svrhe.

U Gradu je zamro renesansni pokladni običaj maskiranih plesača i pjevača

"podoknica". Zadržao se samo običaj dječje redute u nedjelju prije mesopusta i

pokladno suđenje krivcu Turi Piškancu na mesopust za sve nedaće koje je učinio

tijekom godine.

Lule je lutka (muška i ženska) u prirodnoj veličini koju (obično u

paru) Rabljani na dan vjenčanja mlade i mladića vješaju pred njihovim

kućama. Na lutkama se ističu abnormalno velika spolovila, simboli plodnosti,

čime im rodbina poručuje da ne zaborave na potomke.

Obrti i umijeća. Obrti sve više nestaju, istiskuje ih sofisticirana

proizvodnja uporabnih i umjetničkih predmeta. Obrti u nekadašnjem obliku se

neće obnoviti niti je to cilj, ali obrtnička umijeca mogu pomoći u izradi

npr. rapskog suvenira, prezentaciji rapske povijesti u marketinškoj obradi

turističkog tržišta i drugo.

Page 101: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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rosso, bianco e blu). Sulla parte anteriore dell’alto cappello ci sono delle

belle piccole fotografie (santini e cartoline), e sul volto portano la “vizera”

(maschera).

Si vestono con camicie bianche, cravatta, giacca nera (halja), pantaloni

bianchi (gaće) e scarpe nere (postole). In mano portano un bastone di ferro

(šćap), e sulla coscia di una gamba, sotto la giacca, un piccolo campanello.

In gruppi fanno visita alla case del posto. I risiedenti gli offrono cibo e

bevande, e le maschere ricambiano con le sigarette e le caramelle. Alla fine

si incontrano le maschere “sajužani” (dalla parte a sud di Lopar) e i

“samorčani (della parte a nord di Lopar) nel posto concordato per

festeggiare fino a notte tarda. Questa tradizione è vecchia più di 150 anni,

probabilmente è stata portata da alcuni marinai di una lontana terra.

Oggi gli abitanti di Lopar sfruttano eccellentemente le maschere per

motivi pubblicitari

In città l’usanza rinascimentale di carnevale dei ballerini e dei

cantanti “da serenata” è morta. Si è conservata solo l’usanza del ballo in

maschera dei bambini la domenica prima del Mesopust (carnevale) e il

processo carnevalesco al criminale Jure Piškanca a Mesopust (carnevale)

per tutte le sfortune che ha procurato durante l’anno.

Lule sono dei pupazzi (sia maschili che femminili) a grandezza

naturale che (generalmente in coppia) gli arbensi mettono fuori dalle case

dello sposo e della sposa il giorno del matrimonio. Su questi pupazzi si

possono notare gli organi genitali di grandezza anormale, simboli di fertilità,

con cui i parenti ricordano agli sposi di non dimenticarsi della discendenza.

Artigianato e arte. L’artigianato sta scomparendo sempre di più, è

stato messo alle strette dalla produzione sofisticata di oggetti di utilizzo e

artistici. L’artigianato, inteso come quello di una volta, non ritornerà piú,

non è questo lo scopo, ma l’arte artigiana potrebbero aiutare nella

realizzazione di un souvenir di Rab, alla presentazione della storia arbense,

alla produzione commerciale del mercato turistico ed altro.

Page 102: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

102

Značajni rapski datumi

Križevo. Na zadnju nedjelju u travnju Rabljani procesijama iz svih župa

dolaze u Grad. Ispred svake procesije nose križ (raspelo) i zastavu svoje župe.

Sastaju se na ulazu u Grad gdje im se pridružuje procesija iz Grada na čelu sa

svećenikom koji nosi sliku čudotvornog lika Majke Božje rapske. Slika je vezana uz

legendu iz 15. st. o ozdravljenju sestre benediktinke iz samostana sv. Andrije

Luchine de Dominis koja je ozdravila zahvaljujući vjeri i Majki Božjoj. Pjevajući

kroz Grad sudionici dolaze u katedralu u kojoj sudjeluju u euharistijskom slavlju.

Poslije mise slika Majke Božje rapske ostaje u katedrali do zadnjeg dana

mjeseca svibnja kad se vraća na čuvanje u samostan sv. Andrije.

O prvim počecima Križeva nema točnih podataka. Neki autori pišu da je

ta tradicija obnovljeni antički običaj proslave završetka ratarskih radeva i molitva

bogovima za kišu koja na Rabu rijetko pada od svibnja do kolovoza. Ovakva

kakva je danas prakticira se od 15. st. poslije strašne kuge 1449. i 1456. koja je

skoro uništila svo stanovništvo Raba pa Rabljanima nije preostalo drugo nego da

se mole za spas. To je na Rabu zavjetni blagdan.

Dan oslobođenja Raba od fašističke okupacije 12. travnja 1945.

Najteže godine rapske povijesti su fašistička okupacija od 1941. do 1945. U

vihoru drugog svjetskog rata poginulo je na strani antifašističke koalicije 197, a

na suprotnoj strani neutvrđeni broj Rablj ana. U talijanskom fašističkom logoru

u Kamporu od gladi je umrlo više tisuća ljudi (Hrvata, Slovenaca i Židova). Do

1990. 12. travnja se slavio kao Dan Grada Raba. Po značaju u rapskoj povijesti

zaslužuje da ga se ponovno preglasi Danom Grada.

Page 103: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

103

Date importanti di Rab

Via Crucis. Durante l’ ultima domenica di aprile gli arbensi di tutte

le parrocchie raggiungono la città con le loro processioni. Davanti, tutte le

processioni, portano la croce (crocifisso) e la bandiera della propria

parrocchia. Tutte le processioni si incontrano all’entrata della città dove si

riuniscono con la processione della città, che si posiziona in testa a tutte le

altre, con il sacerdote che porta l’immagine miracolosa della Madre di Dio

Arbense. L’immagine è legata alla leggenda del sec. XV della guarigione

della suora benedettina del convento di San Andrea, Luchina De Dominis

che è guarita grazie alla sua devozione alla Madre di Dio. Cantando per la

città, i partecipanti arrivano alla cattedrale dove prendono parte alla festa

dell’eucaristia. Dopo la messa l’immagine della Madre di Dio Arbense

rimane nella cattedrale fino all’ultimo giorno del mese di maggio,

dopodiché ritorna alla custodia del convento di San Andrea.

Delle origini della Via Crucis non ci sono dati certi. Alcuni autori

affermano che questa tradizione è l’usanza antica dei festeggianti per la fine

dei lavori arbensi e la preghiera agli dei per la pioggia, che da maggio ad

agosto cade raramente a Rab, che è stata rinnovata. E’ praticata così com’è

oggi dal sec. XV dopo le terribili epidemie di peste del 1449 e del 1456 che

hanno quasi distrutto tutta la popolazione di Rab cosicché agli arbensi non è

rimasto che pregare per la salvezza. Questa è a Rab una festività votiva.

Il giorno della Liberazione di Rab dall’occupazione fascista, il 12

aprile 1945. Gli anni più duri della storia di Rab sono quelli

dell’occupazione fascista che va dal 1941 al 1945. Nel turbine della seconda

guerra mondiale sono morte 197 persone della coalizione antifascista e un

numero non accertato di arbensi della coalizione opposta. Nel campo di

concentramento fascista italiano di Kampor sono morte di fame più di mille

persone (croati, sloveni ed ebrei). Fino al 1990, il 12 aprile si festeggiava

come il Giorno della Città di Rab. Per l’importanza nella storia arbense

dovrebbe essere di nuovo proclamato il Giorno della Città.

Page 104: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

104

Dan pobjede 9. svibnja - Dan Grada Raba. Obrana Raba od napadača

italskih Normanazbila se, prema legendi, 9. svibnja 1075. godine. Ovo je

legenda, a ne egzaktno utemeljena povijesna istina. Upitno je čak i tko su bili

napadači: Normani ili Ugri (Mađari).16 Autori pišu čak o tri obrane Raba od

napadača. U sva tri napada spominju Mađare i Normane. Prvi napad, tvrde neki

povjesničari, zbio se 1075. a vedili su ga Normani dok rapski biskup fra. Juraj de

Hermolais Kostica, u poznatom spisu "Miraculi sanckti Cristophori" 1308.

opisuje obranu Raba od Mađara. To isto tvrdi i akademik Lujo Margetić u knjizi

"O napadačima iz prvog čuda legende o sv. Kristoforu".

Upitan je i cilj napadača. Jedni tvrde da su Normani (iz Italije) 1074. na

Rabu ubidii hrvatskoga kralja Petra Krešimira IV. i pustili ga tek na intervenciju

Pape,17 dok drugi pišu da su ga odveli u zarobljeništvo odakle se nije vratio.

Treći pišu da su Normani 1075. zarobili hrvatskoga kralja Slavca,18 sklonog

Bizantu, i odveli ga u zarobljeništvo gdje je umro. Za kralja u Hrvatskoj je nakon

toga izabran Dmitar Zvonimir (1075. - 1089.) koga je Papa okrunio za kralja.

Dan pobjede je izveden iz legende, ali bez obzira na sve sumnje u istinitost

događaja Rabljani su ovaj dan slavili kao Dan pobjede (Dies victoriae), ali ne i

kao Dan Grada.

Za Dan Grada je proglašen 2000. godine.

Dan sv. Kristofora 27. srpnja. Sv. Kristofor je zaštitnik nekadašnje

rapske biskupije a danas Grada Raba (cijelog otoka). Rabljani su posebno počeli

štovati ovoga sveca polovicom 11. st. Moći ovoga sveca istočne provenijencije

Rabljani su donijeli iz Carigrada početkom 9. st. Zahvaljujući moćima sv. Kristofora,

prema legendi biskupa Jurja de Hermolaisa iz 1308.,

Page 105: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

105

Il Giorno della Vittoria, 9 maggio – Il giorno della Città di Rab.

La difesa di Rab dagli aggressori italici, i Normanni, si è svolta secondo la

leggenda il 9 maggio 1075. Questa è una leggenda, e non un fatto storico

veramente fondato. E’ un interrogativo anche chi fossero gli aggressori: i

Normanni o gli Ugri (Ungheresi)16. Gli scrittori parlano addirittura di tre

azioni difensive di Rab dagli aggressori. In tutte e tre gli attacchi sono citati

gli Ungheresi e i Normanni. Il primo attacco, affermano alcuni storici, è

avvenuto nel 1075 per mano dei Normanni mentre il vescovo arbense fra.

Juraj de Hermolais Kostica, nel famoso scritto I miracoli di San Cristoforo

del 1308 descrive la difesa di Rab dagli Ungheresi. E’ quello che afferma

anche l’accademico Lujo Margetić nel libro O napadacima iz prvog čuda

legende o sv. Kristoforu (Sugli attacchi del primo miracolo della leggenda di

San Cristoforo).

E’ un interrogativo anche lo scopo dell’attacco. Alcuni affermano

che nel 1074 i Normanni (dall’Italia) avessero catturato il re croato Petar

Krešimir IV e l’avessero liberato solo dopo l’intervento del Papa17, mentre

altri dicono che il re fu portato in un luogo di prigionia da cui non è più

tornato. La terza versione dice che i Normanni nel 1075 avessero catturato il

re croato Slavac18, rifugiatosi a Bisanzio, e portato nel luogo di prigionia

dove è morto. Come re croato, dopo di questo evento, fu scelto e incoronato

re dal Papa, Dmitar Zvonimir (1075 – 1089).

Il Giorno della Vittoria viene da questa leggenda e, senza

considerare tutti i dubbi sulla veridicità degli eventi, gli arbensi hanno

sempre festeggiato questo giorno come il Giorno della Vittoria (Dies

Victoriae) e non come il Giorno della Città.

E’ stato proclamato Giorno della Città nel 2000.

Il Giorno di San Cristoforo, 27 maggio. San Cristoforo fu il protettore

della passata diocesi arbense e oggi è il protettore della città di Rab (di tutta

l’isola). Gli arbensi hanno cominciato a onorare questo santo nella metà del

sec. XI. Hanno portato i poteri di questo santo di provenienza orientale, da

Costantinopoli all’inizio del sec IX. Grazie ai poteri di San Cristoforo,

secondo la leggenda del vescovo Juraj de Hermolais del 1308,

Page 106: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

106

Rab je spašen od okrutnih napadača koji su ga opsjedali od 14. travnja do 9.

svibnja 1075.

Proglašen je Danom Grada 1990., a 2000. mu je ukinut taj status.

Zaštitnica župe Rab je Velika Gospa koja se stuje 15. kolovoza.

Zaštitnica župe Kampor je sv. Eufemija, 16. rujna.

Druga žastitnica je sv. Magdalena (Magdalenino) na Uskrsni

ponedjeljak.

Taj običaj je od vremena osnivanja samostana sv. Bernardina. Iz Raba su

dolazili patriciji i pučani na Uskrsni ponedjeljak čitati Evanđelje o ukazanji;

uskrslog Isusa sv. Magdaleni.

Zaštitnik župe Mundanije je sv. Matej apostol, 21. rujna.

Drugi zaštitnik ove župe je sv. Ilija prorok, 20. srpnja.

Zaštitnica zupe Banjol je sv. Lucija mučenica, 13. prosinca.

Druga zaštitnica ove župe je Gospa Snjezna, 5. kolovoza. U Banjolu je

nazivaju Šištovica po papi Sikstu III. Tog dana je u Rimu pao snijeg pa ga je

spomenuti Papa proglasio za blagdan.

Zaštitnik župe Barbat je sv. Stjepan prvomučenik, 26. prosinca.

Druga zaštitnica župe Barbat je Gospa Karmelska, 16. srpnja.

Zaštitnik župe Supetarska Draga je sv. Petar apostol, 29. lipnja.

(Ova župa ima samo jednog zaštitnika)

Page 107: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

107

Rab è stata salvata dai pericolosi aggressori che l’hanno assediata dal 14

aprile fino al 9 maggio 1075.

Il Giorno di San Cristoforo fu proclamato il Giorno della Città nel 1990 e

nel 2000 gli fu tolto questo status.

La protettrice della parrocchia di Rab è l’Assunzione della Vergine

(Velika Gospa) che si festeggia il 15 agosto.

- La protettrice della parrocchia di Kampor è Sant’Eufemia, 16 settembre.

- La seconda protettrice è Santa Maddalena (Magdalenino) nel lunedì di

Pasqua.

Questa usanza è dei tempi della fondazione del convento di San

Bernardino. Il lunedì di Pasqua da Rab arrivavano i patrizi e i plebei a

leggere il Vangelo sull’apparizione di Gesù a Santa Maddalena dopo

resurrezione pasquale.

- Il protettore della parrocchia di Mundanije è San Matteo, 21 settembre.

- L’altro protettore di questa parrocchia è Sant’ Elia profeta, il 20 luglio.

- La protettrice della parrocchia di Banjol è Santa Lucia martire, 13

dicembre.

- L’altra protettrice di questa parrocchia è la Madonna della Neve (Gospa

Snježna), 5 agosto. A Banjol la chiamano Šištovica dal Papa Siksto III.

Quel giorno a Roma è caduta la neve cosicché il già nominato Papa l’ha

proclamato una festività.

- Il protettore della parrocchia di Barbat è Santo Stefano primomartire, 26

dicembre.

- L’altra protettrice della parrocchia è la Madonna Carmelitana (Gospa

Karmelska), 16 luglio.

- Il protettore della parrocchia di Supetarska Draga è San Pietro apostolo,

29 giugno. (Questa parrocchia ha un solo protettore).

Page 108: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Zaštitnik župe Lopar je sv. Ivan Krstitelj mučenik, 24. lipnja.

Druga zaštitnica je Mala Gospa, blagdan rođenja Marijina, 8. rujna.

3. KULTURNE DJELATNOSTI

3.1 LIKOVNA DJELATNOST

LIKOVNE IZLOŽBE se održavaju u više prostora koji nisu prilagođeni

ovoj svrsi: u Galeriji Kneževe palače, Banovoj villi i u privatnoj Galeriji "Pik" te u

klaustru samostana sv. Bernardina i u nekim ugostiteljskim objektima.

LIKOVNE KOLONIJE se održavaju povremeno. U 2000. održana je jedna

kolonija likovnih umjetnika u priavtnoj režiji pod nazivom " Art kolonija Paradiso" sa

završnom izložbom pod pokroviteljstvom Moderne galerije Rijeka.

LIDRANO je likovna, dramska i novinarska manifestacija djece Osnovne i

Srednje škole koja se uspješno održava na Rabu i u cijeloj Hrvatskoj. Učenici

Osnovne škole Ivana Rabljanina i Srednje škole Markantuna de Dominisa svake

godine sudjeluju i dobivaju priznanja na ovoj smotri.

RAPSKI SUVENIR. Danas još nemamo rapski suvenir. Preko Ministarstva

obrta, malog i srednjeg poduzetništva poticati projektiranje i proizvodnju umjetničkog

suvenira jer na tržištu ima dosta kiča i surogata.

LIKOVNI UMJETNICI. Na Rabu ima nekoliko likovnih umjetnika

profesionalaca. Neki imaju ateljee sa stalnom likovnom izložbom. Ima i dvadesetak

neprofesionalnih likovnih umjetnika. Jedni i drugi priređuju izložbe u galerijskim i

drugim prostorima.

Page 109: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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- Il protettore della parrocchia di Lopar è San Giovanni Battista martire,

24 giugno.

- L’altra protettrice è la Natività della Vergine (Mala Gospa), festività

della nascita di Maria, l’8 settembre.

3. ATTIVITA’ CULTURALI

3.1. ATTIVITA’ ARTISTICHE

Le MOSTRE ARTISTICHE si tengono in più luoghi che non sono

adatti a questo scopo: nella Galleria del Palazzo del Principe, nella Villa

Banjol e nella Galleria privata “Pik”, nel chiostro del convento di San

Bernardino e in alcuni impianti alberghieri.

Le COLONIE ARISTICHE si tengono periodicamente. Nel 2000 si

è tenuta una colonia artistica sotto la regia privata “Art kolonija Paradiso”

(Colonia d’Arte Paradiso) con la mostra finale sotto il patrocinio della

Galleria Moderna Fiume.

LIDRANO è una manifestazione artistica, drammatica e giornalistica

dei bambini delle scuole elementari, medie e superiori che si tiene con

successo a Rab e in tutta la Croazia. Gli studenti della scuola elementare e

media Ivan Rabljanin e della scuola superiore Marcantonio de Dominis

partecipano a questa rassegna tutti gli anni e vincono dei riconoscimenti.

SOUVENIR DI RAB. Oggi ancora non esiste un souvenir di Rab.

Attraverso il Ministero, le piccole e medie imprese d’artigianato, potrebbe

ottenere la progettazione e la produzione di un souvenir artistico poiché nel

mercato ci sono già abbastanza opere scadenti e surrogati.

ARTISTI FIGURATIVI. A Rab ci sono alcuni artisti figurativi

professionisti. Alcuni hanno degli studi artistici con la propria mostra d’arte

fissa. Ci sono anche una ventina di artisti figurativi dilettanti. Gli uni e gli

altri allestiscono mostre in gallerie e in altri luoghi.

Page 110: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

110

Umjetnike treba stimulirati sredstvima sponzora i Proračuna.

3.2 GLAZBENO-SCENSKA DJELATNOST

1. RAPSKE GLAZBENE VECERI, utemeljene 1985. godine održavaju se

ljeti pretežito u sakralnim prostorima (crkva sv. Križa, crkva Uznesenja Marijina -

exkatedrala, crkva sv. Ivana Evanđeliste, i dr.).

Treba ih bolje iskoristiti u promidžbi. Nedostatak je nepoznavanje programa

barem godimi dana unaprijed.

2. AMATERSKO KAZALIŠTE "Osvit" je u Rabu pedesetih godina 20.

st. uspješno djelovalo u tadašnjem "Domu partizan". Osnovano je 1946. a djelovalo

do 1958. Okupljalo je stotinjak amatera. Imalo je pionirsku i lutkarsku sekciju. Prvi

režiser je bio ucitelj Leo Srdoč. Nakon njega umjetnički dio su vedili profesionalni

režiseri. Kazalište je na programu imalo djela naših i svjetskih klasika. Predstave su

izvodili na Rabu i u gradovima diljem naše zemlje. U sjećanju mnogih Rabljana

ostale su nezaboravne uloge članova amaterskog kazališta "Osvit".

Lutkarsko kazalište je ponovno utemeljeno 1992. i djelovalo do 1995..

Voditelj je bio Zoran Debelić a redateljica prof. Regina Zubović.

U srednjem vijeku, za vrijeme Marka Marulića (1450. - 1524.), Rab je

imao teatar19 koji se nažalost nije održao kroz daljnja stoljeća.

Danas treba poticati osnivanje amaterskih kazališnih skupina.

Page 111: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

111

Gli artisti andrebbero stimolati con finanziamenti dagli sponsor e dal

bilancio.

3.2. ATTIVITA’ MUSICALI E SCENICHE

1. LE SERATE MUSICALI ARBENSI, fondate nel 1985 si tengono

soprattutto d’estate in luoghi sacri (chiesa di Santa Croce, la chiesa

dell’Assunzione di Maria – l’ex cattedrale, la chiesa di San

Giovanni Evangelista ed altre).

Bisogna sfruttarle meglio attraverso la pubblicità. Il fatto di

non conoscere il programma almeno un anno prima è una

mancanza.

2. IL TEATRO AMATORIALE “Osvit” era attivo negli anni ‘50 con

successo nell’allora “Domu Partizan” (Alla casa del partigiano). E’

stato fondato nel 1946 ed è andato avanti fino al 1958.

Raggruppava un centinaio di amatori. Aveva la sezione ”pionirska”

(pionieristica) e ”lutkarsku” (burattinai). Il primo regista è stato il

prof. Leo Srdoč. Dopo di lui la parte artistica è stata portata avanti

da registi dilettanti. Il teatro aveva in programma pezzi dei nostri

classici e di quelli mondiali. Le rappresentazioni erano messe in

scena a Rab e nelle città che fanno parte della nostra terra. Nella

memoria di molti arbensi sono rimaste i ruoli dei membri del teatro

amatoriale “Osvit”.

Il teatro dei burattini è stato fondato nuovamente nel 1992 ed è

rimasto in funzione fino al 1995. Il produttore era Zoran Debelić e la regista

la prof.ssa Regina Zubović.

Nel Medioevo19, durante il tempo di Marko Marulić (1450 – 1524),

Rab aveva un teatro che sfortunatamente non si è mantenuto col passare dei

secoli.

Oggi bisogna incoraggiare la creazione di gruppi teatrali amatoriali.

Page 112: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

112

3. KLAPE, muške i ženske. Na Rabu ima više muških i jedna ženska

klapa. Sve su neprofesionalne i zato ih treba financirati i iz proračuna.

4. KULTURNO-UMJETNIČKE GRUPE u Osnovnoj školi. U sklopu

izborne nastave ili slobodnih aktivnosti u Osnovnoj školi djeluje nekoliko

kulturno-umjetničkih grupa i skolski pjevački zbor.

5. LIMENA GLAZBA djeluje u sastavu DVD-a Rab. Okuplja stotinjak

članova. Najuspješnija je i najštarija (osnovana 1913.) glazbena amaterska grupa na

Rabu. Profesionalno posao obavlja samo kapelnik.

6. FOLKLORNE SKUPINE, na Rabu djeluju četiri folklorne udruge koje u

sastavu imaju i dječju folklornu skupinu. Sve njeguju autohtoni folklor pod nazivom

"Rapski tanac".

7. GOSTOVANJE kazališnih ansambala i glazbenih grupa. I ove se priredbe

nažalost pretežito priređuju samo ljeti. Gostovanja organizirati i zimi. Poticati privatnu

inicijativu.

8. MELODIJEISTREIKVARNERA - "MIK", Rab više ne udomljuje. O

mogućnosti sudjelovanja na ovom festivalu traba raspraviti na nivou Grada.

9. GLAZBENA SKOLA "Ino Mirković", područni odjel privatne škole iz

Lovrana uspješno djeluje na Rabu.U sastavu Škole je i pjevački zbor.

Page 113: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

113

3. KLAPE, maschili e femminili. A Rab ci sono più klape maschili e

una femminile. Sono tutte dilettanti e per questo motivo bisogna finanziarle

anche con il bilancio.

4. GRUPPI ARTISTICI-CULTURALI nella scuola elementare e

media. Nella configurazione degli insegnamenti a scelta e delle attività

libere nella scuola elementare e media agiscono alcuni gruppi artistici-

culturali e il coro scolastico.

5. LA MUSICA DEGLI OTTONI fa parte del DVD di Rab. Raggruppa

un centinaio di gruppi. Quello di maggior successo e anche il più vecchio

(fondata nel 1913) è il gruppo musicale amatoriale di Rab. Il lavoro

professionale è portato avanti solo dal maestro di musica.

6. I GRUPPI FOLCLORISTICI. A Rab sono attive quattro associazioni

folcloristiche che nella loro struttura hanno anche il gruppo folcloristico di

bambini. Tutti coltivano il folclore autoctono con il nome di “Rapski

Tanac”.

7. RAPPRESENTAZIONI di complessi artistici teatrali e gruppi

musicali. Anche queste rappresentazioni sfortunatamente si tengono

principalmente solo d’estate. Organizzare le rappresentazioni anche

d’inverno. Spronare le iniziative private.

8. MELODIE DELL’ISTRIA E DI QUARNERO (KVARNER) –

“MIK”, Rab non lo ospita più. Sulla possibilità di prendere parte a questo

festival bisogna discutere a livello di Città.

9. LA SCUOLA DI MUSICA “Ino Mirković”, parte dipendente dalla

scuola privata di Laurana (Lovran) opera con successo a Rab. Nella struttura

della scuola c’è anche il coro.

Page 114: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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10. FESTIVAL RAPSKIH KLINACA AMATERA "FRKA" je

utemeljen 2001. godine a prva priredba je održana na Dan Osnovne škole Ivana

Rabljanina.

3.3 KNJIŽEVNO-IZDAVAČKA DJELATNOST

O Rabu je napisano na tisuće knjiga. Nažalost malo ih je u Rapskoj biblioteci. U

zadnjih dvadesetak godina tiskana je po jedna knjiga godišnje što je nedopustivo malo.

Navest ćemo samo neka najvažnija izdanja iz tog vremena:

KNJIGE

1. Zbornik radova o Marku Antunu de Dominisi!, Zagreb…............................ 1976.

2. Leticija Šuljić, Grad i otok Rab, Rab ....…................................................ 1976.

3. Ivo Kovačić, Koncentracioni logor Kampor na Rabu 1942.-1943.,

Rijeka.…………………………………………………………………..1983.

4. Ive Šimat - Banov, Testen, Zagreb .............................................................. 1983.

5. Stjepan Antoljak, Izvori i literatura o prošlosti otoka Raba, Rab ....…….. 1985.

6. Lujo Margetić, Međunarodni položaj Hrvatske oko 1075.godine,

Rijeka......................................................................……............................. 1985.

7. Grupa autora, Otok Rab u radničkom pokretu i NOE, Rijeka - Rab ...........1985.

8.Rapski zbornik,Rab -Zagreb .......……...................................................... 1987.

9. Josip Jugo Šuljić, Pjesnička djela, Rab - Rijeka.……................................... 1988.

10. Ivan Pederin, Rab u osvit humanizma i renesanse, Rab……....................... 1989.

11. Slovo o Rabu, "Draga rapska pastirica" (urednica Lada Badurina), Rab……...1989.

12. Hrvoje Turk, Otok Rab, uvjeti i rezultati turističke valorizacije, Rab,

Rijeka..........………………………………………………………………1989.

13. Fra. Vladislav Brusić, Otok Rab, reprint u Zagrebu, Rab .................... …...1990.

14. Branka Nedred, “FeliksArba”, Rab …..................................................... 1990.

15.Vladimir Muljević, Ivan Rabljanin, ljevac zvona i topova, Rab …........... 1990.

16. Marcel Kušar, Narodno blago, Zagreb .....…….......................................... 1993.

Page 115: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

115

10. FESTIVAL AMATORIALE DEI BAMBINI DI RAB “FRKA” è

stato fondato nel 2001 e la prima rappresentazione si è tenuta il Giorno delle

Scuole Elementari e Medie della scuola Ivan Rabljanin.

3.3. ATTIVITA’ LETTERARIE-EDITORIALI

Di Rab si è scritto in centinaia di libri. Sfortunatamente quelli presenti

nella biblioteca di Rab sono pochi. Negli ultimi venti anni è stato stampato

un libro all’anno che inamissibilmente poco. Riportiamo solo alcune

importanti edizioni di quel tempo:

LIBRI

1. Zbornik radova o Marku Antunu de Dominisu, Zagreb….…….……….1976

2. Leticija Šuljić, Grad i otok Rab, Rab…………..………………………..1976

3. Ivo Kovačić, Koncentracioni logor Kampor na Rabu 1942 – 1943,

Rijeka……..…….……………………………………………………….1983

4. Ive Šimat – Banov, Testen, Zagreb.......…………………………….......1983

5. Stjepan Antoljak, Izvori i literatura o prošlosti otoka Raba, Rab..……...1985

6. Lujo Margetić, Međunarodni položaj Hrvatske oko 1075. godine,

Rijeka……………………………………………………………………1985

7. Grupa autora, Otok Rab u radničkom pokretu i NOB, Rijeka – Rab…...1985

8. Rapski Zbornik, Rab – Zagreb…...……..……………………………….1987

9. Josip Jugo Šuljić, Pjesnička djela, Rab – Rijeka…..……………………1988

10. Ivan Pederin, Rab u osvit humanizma i renesanse, Rab…………..…….1989

11. Slovo o Rabu, “Draga, Rapska pastirica” (redattrice Lada Badurina),

Rab…………..…………………………………………………….…….1989

12. Hrvoje Turk, Otok Rab, uvjeti i rezultati turističke valorizacije, Rab,

Rijeka……………….…………………………………………………...1989

13. Fra. Vladislav Brušić, Otok Rab, reprint u Zagrebu, Rab………………1990

14. Branka Nedred “Felix Arba”, Rab............................................................1990

15. Vladimir Murijević, Ivan Rabljanin, ljevac zvona i topova, Rab.............1990

16. Marcel Kušar, Narodno blago, Zagreb.......………………………..........1993

Page 116: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

116

17. Hrvoje Turk, Povijest turizma i ugostiteljstva otoka Raba, Rijeka.......……..1994.

18. Alojzije Toić, Rapske bratovštine, Rab.................……................................ 1995.

19. Željko Španjol, Prirodna obiljezja Raba, Rab-Zagreb….............................. 1995.

20. Ivo Barić, Rapske viteške igre 1364., Rab ................................…….......... 1995.

21. Ivo Barić, Giochi cavallereschi di Arbe 1364 (Prijevod Ante Belich)…….........1996.

22. Grupa autora, Pučka škola u Barbatu, Osnovna škola Ivana Rabljanina, Rab

.................................................................................……..……………………1996.

23. Ivo Barić, Die Ritterspiele von Rab 1364 (Prijevod Ajka Pezelj), Rab ............... 1997.

24. Milena Grce, Igra, Grad Rab i RIMA Rijeka, Rijeka................……........... 1998.

25. Ivan Kovačić, Kampor 1942.-1943.,Adamić, Rijeka...........................……...1998.

26. Anton Vratuša, Rabska brigada, Društvo piscev zgodovine NOB-e

Slovenije, Ljubljana .......................................................................……..... 1998.

27. Sandra Paparić, Sledi va srcu, Rab, Lopar ......................................…...1999.

28. Sandra Jerić Maljić,Murtelica,Rab,Lopar ........................................... 1999.

29. Grupa autora, Baština antifašizma, Rab ..............................................….1999.

30. Boris Varga, Gašpar Bolković Pik, Zagreb ...........................................2000.

VODICI

1. Vinko Maškarin, Otok Rab, Zagreb,................................................. 1981.

2. Andrija Bonifačić, Samostan sv. Eufemije, Rab-Zagreb,................1985.

3. Grupa autora, Testen, Zagreb ........................................................... 1989.

4. Ive Šimat Banov, Galeri]a Testen, Kampor-Rab .............................. 1990.

5. Ivan Staničić, Otok Rab, Zagreb ...................................................... 1994.

6. Herman Janež, Kampor, koncentracijsko taborišće na Rabu,

Ljubljana,…………………………………………………………...1996.

STUDIJE

1. Grupa autora, Strategia razvoja otoka i grada Raba do 2010. god., voditelj

tima prof. dr. se. Josip Deželjin, Ekonomski falultet Rijeka…………......1995.

2. Prostorni plan Raba, Urbanistički zavod Rijeka....................................1999.

17. Hrvoje Turk, Povijest turizma i ugostiteljstva otoka Raba, Rijeka..........1994

Page 117: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

117

18. Alojzije Toić, Rapske bratovštine, Rab............…………………………1995

19. Željko Španjol, Prirodna obilježa Raba, Rab- Zagreb…………………..1995

20. Ivo Barić, Rapske viteške igre 1364, Rab……………………………….1995

21. Ivo Barić, Giochi Cavallereschi di Rab 1364 (Traduzione di Ante

Belich)…………………………………………………………………...1996

22. Grupa autora, Pučka škola u Barbatu, scuola Elementare Ivan Rabjanin,

Rab………………………………………...…………………………….1996

23. Ivo Barić, Die Ritterspiele von Rab 1364 (Traduzione Ajka Pezelj),

Rab..........................................................................….....................…….1997

24. Milena Grce, Igra, Grad Rab i RIMA Rijeka, Rijeka……..............…….1998

25. Ivan Kovačić, Kampor 1942 – 1943, Adamić, Rijeka…………....……..1998

26. Anton Vratuša, Rapska brigada, Associazione scrittori di avvenimenti del

NOB della Slovenia, Ljubljana………………………………..………...1998

27. Sandra Paparić, Sledi va srcu, Rab, Lopar...…………………………….1999

28. Sandra Jerić Maljić, Murtelica, Rab, Lopar…………..…………………1999

29. Grupa autora, Baština antifašisma, Rab…………………………………1999

30. Boris Varga, Gašpar Bolković Pik, Zagreb.....................................…….2000

GUIDE

1. Vinko Maškarin, Otok Rab, Zagreb………………...…………….…….1981

2. Andrija Bonifačić, Samostan sv. Eufemije, Rab-Zagabria……….…….1985

3. Grupa autora, Testen, Zagreb...…………………………..…….....…….1989

4. Ive Šimat, Banov, Galerija Testen, Kampor-Rab…….......………..........1990

5. Ivan Staničić, Otok Rab, Zagreb….………………………...……...........1994

6. Herman Janež, Kampor, concentracijsko taborišće na Rabu, Ljubjana...1996

STUDI

1. Grupa autora, Strategija razvoja otoka i grada Raba do 2010. god.,

capogruppo Prof. Dott. Sc. Josip Deželjin, Facoltà di Economia di

Fiume……………………………………………………………………1995

2. Prostorni plan Raba, Ente Urbanistico di Fiume………………….…….1999

Page 118: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

118

FOTOMONOGRAFIJE

1. Fotomonografija Raba,......................................................................... 1979.

2. Fotomonografija Raba,......................................................................... 1984.

3. Fotomonografija Raba .......................................................................... 1990.

4. J. Marinšek, Pozdrav iz Raba, Dt.Landsberg, Austria............................... 1997.

RAPSKI ZBORNIK. Zbornici su knjige sa znanstvenim sadržajem o

prošlosti, sadašnjosti ili budućnosti nekoga kraja. Budući da na Rabu nije tiskan

niti jedan znanstveni rad kao zbornik već skoro 15 godina, može se zaključiti da

je zanemarena istraživačka komponenta u kulturi. Bez istraživanja ne može biti

osnove za razvoj pa je potrebno da odmah potaknemo kontinuirano izdavanja

Rapskoga zbornika. Godišnje bi trebalo tiskati najmanje jedan svezak Zbornika.

Da bi se to mogio Grad Rab i ostali zainteresirani moraju osnovati Uređivački

odbor Rapskog zbornika i u Proračunu za svaku godinu unijeti dio troškova

barem za jedan svezak.

Do sada su tiskana samo dva zbornika i to nakon održanih znanstvenih

skupova:

1. Zbornik o MarkuAntonu de Dominisi!................................. 1976.

2. Rapski zbornik ..................................................................... 1984.

O znanstvenom skupu "Sedam stoljeća Rapskog statuta" odrzanom 1993. nije

tiskan zbornik.

KNJIŽARE. U Rabu postoje dvije knjižare skromno opremljene knjigama.

Najviše knjiga prodaju akviziteri koji povremeno dolaze na Rab. Vrlo slabo se

prodaju knjige o Rabu i knjige rapskih autora. Potrebno je stimulirati prodaju ovih

knjiga.

STIMULACIJA STVARALAŠTVA. Svake godine raspisivati natječaj

za književno, likovno i glazbeno stvaralaštvo (posebno u školama). Formirati

komisiju za izbor radova.

Page 119: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

119

FOTOMONOGRAFIE

1. Fotomonografia di Rab………….……………………………....1979

2. Fotomonografia di Rab………….………………………………1984

3. Fotomonografia di Rab………….………………………………1990

4. J. Marinšek, Pozdrav iz Rab, Dt. Landsberg, Austria…………...1997

MISCELLANEA ARBENSE. Le raccolte sono libri con contenuti

scientifici sul passato, presente o il futuro di un luogo. Considerando che a

Rab non è stato pubblicato nemmeno uno studio scientifico come una

miscellanea da già quasi 15 anni, si può concludere che la componente

ricerca culturale è trascurata. Senza la ricerca non ci possono essere le

fondamenta per lo sviluppo cosicché è necessario esortare subito una

pubblicazione continua di miscellanee arbensi. Bisognerebbe stampare

almeno un volume della miscellanea all’anno. Affinché ciò avvenga la città

di Rab e gli altri interessati devono fondare un Comitato Consultivo per la

Miscellanea Arbense e mettere a disposizione ogni anno una parte delle

spese del bilancio per un volume.

Fino ad adesso sono state pubblicate solo due raccolte dopo i raduni

scientifici tenuti:

1. Miscellanea su Marco Antonio de Dominis…………1976

2. Miscellanea Arbense ………………………………..1984

Del raduno scientifico ”Sedam stoljeća Rapskog statuta” (Sette secoli di

statuto di Rab) tenuto nel 1993 non è stata pubblicata alcuna miscellanea.

LIBRERIE. A Rab esistono due librerie discretamente fornite di libri. I

piazzisti che vengono a Rab periodicamente sono quelli che vendono più

libri. I libri su Rab e i libri degli autori arbensi si vendono molto poco. E’

necessario stimolare la vendita di questi libri.

STIMOLAZIONE DELLA CREATIVITA’. Promuovere ogni hanno

una competizione per la creazione letteraria, artistica e musicale (soprattutto

nelle scuole). Formare una commissione per la scelta dei lavori.

Page 120: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

120

3. 4 BIBLIOTEČNA DJELATNOST

1. NARODNA KNJIŽNICA ima oko deset tisuća knjiga i vise od 1000

članova. Osnovana 1975. pri Narodnom sveučilištu i još je u holu Kina. Predsjednik

fonda za kulturu je tada bio Božidar Begović koji je dao inicijativu za osnivanje

knjižnice. Prva knjižničarka je bila Branka Maljkovic.

Prema Zakonu o knjižnicama (NN 105/97) najkasnije 1999. morala je postati

samostalna ustanova. Kao javna ustanova za kulturu i obrazovnje potpuno je

zapostavljena. Sva nastojanja Županijskog ureda i Matične knjižnice u Rijeci da

se biblioteka useli u primjeren prostor i organizira prema Zakonu do sada su bila

neuspješna.

Grad knjižnici, prema Zakonu, mora osigurati adekvatan prostor

(sada ima 25 m2). U njoj treba osnovati Index Arbensis, odnosno popis svih

knjiga i autora koji su pisali o Rabu. Na temelju Indexa valja formirati zavičajnu

biblioteku. U toj biblioteci utemeljiti odjel za istraživanje života i rada poznatih

Rabljana i onih koji su zadužili Rab. Ovo je područje posebno malo poznato

široj javnosti pa ga treba popularizirati.

U knjižnici treba održavati predavanja, susrete s piscima, okrugle stolove,

tečajeve i druge oblike rada na propagiranju knjige.

Rapska knjižnica nastavlja tradiciju narodne čitaonice. Osnovao ju je u

19. st., točno 1884. godine rapski općinski načelnik, narodnjak Josip Dominis.

Ovaj je općinski načelnik predvodio narodnjake na prvim rapskim izborima.

Pravila čitaonice, na prijedlog narodnjaka, potvrđena su u Općinskom vijeću

1884. godine.20

2. KNJIŽNICE u Osnovnoj i Srednjoj školi su namijenjene učenicima pa u

knjižnom fondu imaju pretežito lektiru.

Page 121: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

121

3.4. ATTIVITA’ DELLA BIBLIOTECA

1. BIBLIOTECA PUBBLICA contiene intorno ai diecimila libri e ha

più di 1000 membri. Fondata nel 1975 presso l’università pubblica

ed è ancora situata nella sala d’ingresso del cinema. Il Presidente per

i Fondi Culturali all’epoca che ha dato l’iniziativa per la

realizzazione della biblioteca era Božidar Begović. La prima

bibliotecaria fu Branka Maliković.

Secondo la legge sulle biblioteche (NN 105/97) doveva diventare una

istituzione indipendente al più tardi nel 1999. Come istituzione per la cultura

e per l’educazione è completamente trascurata. Tutti i tentativi del Ufficio

della Županija e della Biblioteca di Stato a Fiume affinché la biblioteca sia

trasferita in luogo adatto e sia organizzata secondo la legge fino ad oggi

sono stati vani.

La città, secondo la legge, deve assicurare alla biblioteca un luogo

adeguato (adesso ha 25 m²). In questa bisogna istituire l’Index Arbensis,

sarebbe a dire una lista di tutti i libri e gli autori che hanno scritto di Rab.

Sulla base dell’index vale la pena di formare una biblioteca nostrana. In

questa biblioteca bisogna istituire una sezione per la ricerca della vita e delle

opere degli arbensi famosi e di quelli Rab deve ringraziare. Questo aspetto

è ancora poco conosciuto al pubblico cosicché bisognerebbe renderlo

popolare.

Nella biblioteca bisognerebbe tenere delle lezioni, incontri con gli

scrittori, tavole rotonde, corsi e altri tipi di lavori per la diffusione dei libri.

La biblioteca di Rab continua la tradizione di sala di lettura pubblica.

E’ stata fondata nel sec. XIX, precisamente nel 1884, dal sindaco, il

concittadino Josip Dominis. Questo sindaco ha guidato i concittadini alle

prime elezioni di Rab. Le regole della sala di lettura, su suggerimento del

concittadino, sono state confermate dal Consiglio Comunale nel 188420.

2. Le BIBLIOTECHE nelle scuole elementari e superiori sono riservate

agli studenti per cui queste biblioteca hanno di base libri da lettura.

Page 122: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

122

3. KNJIŽNICA u samostanu sv. Bernardina je otvorena i za građanstvo.

Ima oko 7000 knjiga, čuva i više inkunabula i kopija knjiga na glagoljici te

Veliku kamporsku kroniku i više notarskih spisa među kojima su najvrjedniji

notarski spisi Nikole Curtarola iz 14. st. s ukupno 700 stranica uvezenih u dva

kodeksa (obnovljeni 1994.)

3.5 KINEMATOGRAFSKA DJELATNOST

U Rabu djeluje jedno kino koje pored svih teškoca ne treba ukidati već

financijski pomagati. Njegova oprema je tehnički spomenik kulture. Osnovano je

1910. godine pod nazivom kino "Edison", kasnije kino "Tesla".

Pored kina na Rabu djeluje i jedna privatna videoteka koja zadovoljava

potrebe građana za ovom vrstom medija.

3.6 ARHIVSKA DJELATNOST

Rab nema svoga arhiva. Svi vrijedni spisi nalaze se u riječkom, zadarskom,

zagrebačkom, venecijanskom i drugim arhivima.

Nekad su na Rabu postojali Nadžupski arhiv, Župski arhivi, Općinski

arhiv, Sudski arhiv, privatni arhivi i arhivi u samostanima. Njihova građa je

većim dijelom prenesena u nadležni Arhiv Rijeka.

Najznačajnija djela bi trebalo replicirati i vratiti u Zavičajni muzej kad se

osnuje. Do tada ostat će nažalost izvan Raba.

Page 123: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

123

3. La BIBLIOTECA nel convento di San Bernardino è aperta anche ai

cittadini. Contiene intorno ai 7000 libri. Sono conservati più

incunaboli e copie di libri in glagolico, la Grande Cronaca di

Kampor e più atti notarili tra i quali quelli di più importanti sono gli

atti notarili di Nicola Curtarola del sec. XIV, un totale di 700 pagine

rilegate in due codici (ristrutturati nel 1994).

3.5. ATTIVITA’ CINEMATOGRAFICHE

A Rab è in funzione un cinema che nonostante tutti i problemi non

bisogna abbandonare bensì aiutare finanziariamente. La sua attrezzatura è

un monumento culturale tecnico. Fu fondato nel 1910 con il nome di cinema

“Edison”, più tardi cambiato in cinema “Tesla”.

Vicino al cinema c’è una videoteca che soddisfa le necessità degli

cittadini con questo tipo di attività mediatiche.

3.6. ATTIVITA’ DELL’ARCHIVIO

Rab non ha un suo archivio. Tutti gli scritti di valore si trovano negli

archivi di Fiume, Zara, Zagabria, Venezia ed altri.

Una volta a Rab esistevano gli archivi delle sottoparrocchie, delle

parrocchie, del comune, del tribunale, archivi privati e gli archivi dei

conventi. Il loro materiale è stato per la maggior parte trasferito nel

competente archivio di Fiume.

I pezzi più importanti andrebbero copiati e restituiti ai musei del paese

di origine quando verranno istituiti. Fino ad allora purtroppo rimarranno

fuori da Rab.

Page 124: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

124

3.7 MUZEJSKO-GALERIJSKA DJELATNOST

1. MUZEJ SAKRALNE UMJETNOSTI ŽUPE RAB je otvoren kao stalna

postava 1991. U njemu se čuva oko 50-tak vrijednih eksponata. Najvrjedniji su:

Relikvijar za glavu sv. Kristofora iz 12. st., Emajlirane pločice prijenosnog oltara iz

12. st., Poliptih Paola Veneziana iz 1350., dijelovi iluminiranog evanđelistara i

"Acta martyrum" iz 11. st., Liber ruber iz 1571. i mnogi drugi.

2. LAPIDARIJ u crkvi sv. Kristofora čuva i prezentira Narodno

sveučilište. To je stalni postav kamenih spomenika. Potrebno ga je dopuniti

novim nalazima kamenih spomenika i osuvremeniti.

3. ETNOGRAFSKI MUZEJ u samostanu sv.Bernardina u vlasništvu je

samostana i vrlo uspješno obnovljen i prezentiran posjetiocima.

4. GALERIJA "Testen" u crkvi sv. Eufemije stalni je postav umjetničkih

djela fratra Ambroza Testena.

5. GALERIJA "Knežev dvor" je u vlasništvu Grada. U njoj se

organiziraju povremene izložbe likovnih i drugih umjetnika. Prostor nije

primjeren za izložbe pa bi bilo potrebno izvršiti građevinsku adaptaciju.

6. GALERIJA u tzv. "Banovoj villi" vrlo se uspješno koristi kao

povremeni izložbeni likovni prostor. U vlasništvu je Grada.

7. GALERIJA "PIK" privatni je izložbeni prostor. Povremeno se

koristi za izložbe u ljeti.

Page 125: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

125

3.7. ATTIVITA’ DEL MUSEO E DELLE GALLERIE

1. MUSEO DI ARTI SACRE DELLA PARROCCHIA DI RAB è aperto

regolarmente dal 1991. In questo si conservano una cinquantina di oggetti di

valore esposti. Quelli più importanti sono: Reliquiario del teschio di San

Cristoforo del sec. XII, le Lastre smaltate dell’altare mobile del sec. XII, il

Polittico di Paolo Veneziano del 1350, parti dell’illuminato evangelistario e

gli “Acta Martyrum” del sec. XI, il Liber Ruber del 1571 e molto altro.

2. LAPIDARI nella chiesa di San Cristoforo sono conservati e presentati

dall’Università Pubblica. E’ una esposizione fissa di monumenti di pietra.

Bisogna completarli con nuovi reperti, monumenti di pietra e poi

modernizzarli.

3. MUSEO ETNOGRAFICO nel convento di San Bernardino è di

proprietà del convento ed è stato ristrutturato con successo e presentato ai

visitatori.

4. GALLERIA “Testen” nella chiesa di Sant’Eufemia è una mostra

fissa di pezzi artistici del frate Ambrozio Testen.

5. GALLERIA “Palazzo del Principe” è sotto la proprietà della città. In

questa vengono organizzate mostre temporanee di artisti figurativi ed altro.

Lo spazio non è adatto alle mostre e sarebbe necessario completare

l’adattazione cittadina.

6. GALLERIA nella cosiddetta “Villa del Bano” si utilizza con

successo come luogo per mostre figurative. E’ di proprietà della città.

7. GALLERIA “PIK” è un luogo per mostre private. Si utilizza

saltuariamente per le mostre d’estate.

Page 126: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

126

8. MUZEJ Grada Raba ili Zavičajni muzej još nije osnovan. S vremenom

eksponati nestaju pa je krajnje vrijeme za utemeljenje muzeja u kojem će se

čuvati građa o bogatoj povijesti Raba.

9. MUZEJ sv. Marina u Loparu. Utemeljiti spomen obilježje ili spomen

kuću ovom velikom Rabljaninu, graditelju utvrde San Marino (danas grad i država

na Apeninskom poluotoku).

Prije osnivanja ovih muzej a obvezatno zaposliti kustosa koji bi stručno

obrađivao i postavljao eksponate.

U muzejima posebno zaštiti slijedeće eksponate

RAPSKA NOŠNJA nije zaštićena niti dovoljno istražena. Potrebno ju je

znanstveno obraditi. Ovdje se mora razlikovati ruralna i gradska odnosno urbana

rapska nošnja.

Muška ruralna (seoska) nošnja.21 Na glavi je mala crvena kapica s

izvezenom maslinovom grančicom. Sa strane kapice više "štranjci" koji pokrivaju

jedno uho a osigurana je "uzdom" ispod brade da ne padne s glave jer je mala.

Bijela kosulja je ukrašena bijelom čipkom, a preko nje je "krožet" (prsluk) s dva

džepa za spremanje "murtelice" (bosiljka), "garofula" (karanfila) ili "facolića"

(rupčića). Tamne "brageše" (hlače) su od sukna s dvije ravne "taške" (džepa).

"Bičve" (čarape) su vunene i najčešće bijele boje. Potplat opanka je od volovlje, a

gornji dio od pletenih traka ovčje kože koju su Rabljani zvali "maškalic". Oko pasa

plesači nose "kanicu" koje se razlikuju pò boji i tkanju. Na jednom uhu mladići su

nosili "rićin" (naušnicu), poklon kumova na krizmi.

Page 127: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

127

8. MUSEO della città di Rab o il Museo Cittadino ancora non è stato

fondato. Con il tempo gli oggetti da esporre scompaiono per cui c’è poco

tempo per fondare del museo in cui si conserverà il materiale della ricca

storia di Rab.

9. MUSEO di San Marino a Lopar. Istituire un contrassegno

commemorativo o una casa commemorativa per questo grande arbense,

fondatore della fortificazione di San Marino (oggi città e stato nella Penisola

Alpenninica).

Prima della realizzazione di questi musei bisogna assolutamente

assumere un custode che tratterebbe e sistemerebbe gli oggetti esposti.

Nei musei proteggere specialmente i seguenti oggetti esposti

IL COSTUME ARBENSE non è protetto né abbastanza studiato. E’

necessario trattarlo scientificamente. Bisogna distinguere il costume rurale

da quello cittadino cioè urbano.

Il costume rurale (del villaggio) maschile21. Sulla testa hanno un

piccolo cappellino rosso con disegnato un rametto d’ulivo. A lato del

capellino ci sono più “štranjci” (nastri pendenti) che coprono un orecchio ed

è assicurato con “uzdom” (cordicella) sotto il mento affinché non cada dalla

testa perché è molto piccolo. La camicia bianca è decorata con un merletto

bianco, e sopra di questa c’è il “krozet” (gilè) con due tasche per mettere la

“murtelice” (basilico), “garofula” (garofani) o “facolić” (fazzoletto). Gli

scuri “brageše” (pantaloni) sono di lana con due dritte “taške” (tasche). Le

“bičve” (calzini) sono di lana e quasi sempre di color bianco. La suola delle

calzature rudimentali sono di bovino, con la parte superiore di strisce di

pecora cucite che gli arbensi chiamavano “maškalič”. Intorno alla vita i

ballerini portano la “kanica” (cintura tessuta) che si differenzia per il colore

Page 128: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

128

e la tessitura. Su un orecchio i giovani portavano il “rićin” (orecchino), dono

dei padrini alla cresima.

Ženska ruralna (seoska) nošnja.22 Djevojke za vrijeme plesa ne nose "facol"

(maramu) na glavi, već oko vrata, a krajeve prekrižene uvlace ispod "travese"

(pregače). Bijela košulja je bogato ukrašena ručnim radom crvenim koncem i

"rakamićima" (čipkom). "Hašicu" (podsuknju) nose ispod "kamižota (suknje) koji

je najčešće na "falde" (uzdužno nabrana). Preko svega nose crvenu "travesu"

(pregaču) ukrasenu raznobojnim cvjetovima. Na nogama su im bijele čarape vezane

podvezicama (udate žene su imale crvene, a djevojke šarene podvezice) i opanci

slični muškima. Neke su djevojke oko vrata nosile "kulajnu" (ogrlicu) od crvenih

koralja.

Gradska urbana nošnja.

Plemići su se oblačili prema europskim standardima. Na glavi su nosili

renesansni šešir ili kapu, a košulju od lanenog platna, kratki kaput (zuppo) od

flanele, plašt i ogrtač (duploid) na gornjem dijelu tijela. Na donjem dijelu su

nosili čarape (calighe) ili široke hlače (sarabullae), oko struka pojas (zone) i na

nogama visoke cipele (sactulares).23

Plemkinje su nosile duge haljine, plašt, krzna i ogrtač. Oko vrata su nosile

ogrlice ili ukrasni križ. Haljine su ukrašavale srebrnim dugmadima, zlatnim i srebrnim

nitima utkanim u platno.

Pučanke i pučani su se odijevali prema poslu koji su obavljali kao sluge

plemića. Obično su to bili odjevni predmeti od sukna bez ikakvih ukrasa.

Mih (mijeh)24 nije autohtoni rapski glazbeni instrument, ali je u

zadnjih nekoliko stoljeća bio jedino glazbalo seoskog stanovništva pa ga treba

posebno zaštititi i znanstveno obr aditi.

Mih je pučko duhačko glazbalo.

Page 129: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

129

Il costume rurale (del villaggio) femminile22. Le ragazze durante il

ballo non portano il “facol” (fazzoletto) sulla testa, ma intorno al collo, e le

parti finali incrociate le infilano sotto la “travesa” (grembiule). La camicia

bianca è decorata a mano con un filo di cotone rosso e i “rakamićima”

(merletti). Portano la “hašicu” (sottana) sotto la “kamižota” (gonna) che

nella maggior parte delle volte è a “falde” (a pieghe longitudinali). Sopra a

tutto portano una “travesa” (grembiule) rossa, decorata con fiorellini di

diversi colori. Sulle gambe hanno delle calze bianche tenute su da delle

giarrettiere (le donne sposate le avevano rosse e le ragazze di vari colori) e

le calzature rudimentali simili a quelle maschili. Alcune ragazze portavano

intorno al collo una “kulajnu”(collana) di coralli rossi.

Il costume urbano cittadino.

I nobili si vestivano secondo gli standard europei. Sulla testa

portavano un cappello rinascimentale o un berretto, la camicia di tela di lino,

una giacca corta (zuppo) di flanella , il cappotto e il mantello (duploid) sulla

parte superiore del corpo. Sulla parte inferiore portavano dei calze (calighe)

o dei pantaloni larghi (sarabullae), intorno alla vita la cintura (zone) e sui

piedi scarpe alte (sactulares)23.

Le nobili portavano lunghe gonne, cappotti, la pellicce e il mantelli.

Intorno al collo potavano delle collane o dei croci decorate. Le gonne erano

arricchite con bottoni d’argento, filamenti d’argento e d’oro intessuti nella

tela.

I plebei e le plebee si vestivano a seconda del lavoro che svolgevano,

generalmente come serve dei nobili. Generalmente si trattava di vestiti di

lana senza nessuna decorazione.

Il Mih (otre)24 non è uno strumento musicale arbense autoctono, ma

è stato negli ultimi secoli l’unico strumento musicale della popolazione del

villaggio per cui va protetto in modo speciale e va studiato scientificamente.

Il Mih è uno strumento musicale a fiato popolare.

Page 130: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

130

Sastavljen je od tri glavna dijela:

- kanelice, cjevčice za napuhavanje mijeha,

- miha (mijeha) od janjeće kože koja se za ovo glazbalo posebno

priprema i

- svirale, naprave za proizvodnju zvuka, a sastoji se od

"tapuna", prebirača i piska koji proizvodi zvuk.

Mih izrađuju sami svirači a kvaliteta zvuka ovisi o umješnosti

njegova autora.

LUTNJA (lirica), noviji glazbeni instrument seoskog i urbanog stanovništva

Raba. Danas nije poznat niti jedan primjerak ovoga glazbala ali postoji literatura po

kojoj se može izraditi muzejski primjerak.25

CITRE I LEUTI su srednjevjekovna glazbala rapskog urbanog stanovništva

o kojima u 16. st. piše Juraj Baraković u "Dragoj, rapskoj pastirici".26

RAPSKA LAĐA (zopol) je prilagođeno libursko i venecijansko piovilo

rapskim uvjetima. Imala je više autohtonih elemenata. Danas ne postoji, a bilo bi je

korisno obnoviti i pohraniti u muzej barem kao maketu. Rabljani su gradili u svojim

brodogradilištima i velike galije. Poznat je bio tip galije nazvane "gallea arbesana"

(rapska galija).

SVILA, proizvodila se na Rabu u srednjem vijeku. Venecija je

poticala uzgoj dudovog svilca i sirove svile koja se dobro prodavala na

mletačkom tržištu. Koludrice Samostana sv. Antona su do 1940. god.

uzgajale dudov svilac i proizvodile svilu. Svilu su koristile za izradu ukrasa na

posteljini koju su izrađivale po narudžbi.

Ovaj dio rapske gospodarske djelatnosti nije dovoljno istražen pa

zaslužuje znanstvenu obradu.

Page 131: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

131

E’ composto da tre parti principali:

- la kanelica, un tubicino per soffiare nell’otre,

- miha (otre) di pelle di agnello che si prepara appositamente

per questo strumento musicale e

- fischietti, fatti per il passaggio del suono e si compongono di

“tapuna”, “prebiraca” e “piska” che producono il suono.

Il Mih è costruito dai musicisti e la qualità del suono dipende

dall’abilità del suo autore.

LIUTO, il nuovo strumento musicale della popolazione del villaggio

e della città di Rab. Oggi non è conosciuta neanche una copia di questo

strumento musicale ma esiste della letteratura secondo la quale si può

ricostruire una copia da museo25.

CETRE E LIUTI sono strumenti musicali del medioevo della

popolazione urbana di Rab di cui scrive nel sec. XVI Juraj Baraković nella

“Dragoj, rapskoj pastirici” (Draga, pastorella Arbense)26.

LA BARCA DI RAB (zopol) è un imbarcazione liburna e veneziano

con caratteri Arbensi. Aveva più elementi autoctoni. Oggi non esiste, ma

sarebbe un bene ricostruirla e conservarla in un museo almeno come

plastico. Gli arbensi hanno costruito nei loro cantieri navali anche grandi

galee. Era conosciuto il tipo di galea chiamato “gallea arbense” (galea

arbense).

La SETA si produceva a Rab nel Medioevo. Venezia ha esortato la

allevamento di bachi da seta e di seta cruda che si vendeva bene nel mercato

veneziano. Le suore del convento di Sant’Antonio hanno allevato i bachi da

seta e producevano la seta. La seta era usata per la lavorazione di

decorazioni sulla biancheria da letto ed era prodotta su commissione.

Questa parte delle attività economiche arbensi non è stata ancora

studiata abbastanza per cui merita un’elaborazione scientifica.

Page 132: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

132

4.UDRUGE

Udruga rapskih samostreličara je osnovana 1995. godine. Njeguje staru

rapsku tradiciju natjecanja samostrijelaca samostrijelom na Rapskim viteškim igrama

utemeljenim 1364. Udruga okuplja više od stotinu članova.

Za prvog predsjednika Udruge izabran je, na Osnivačkoj skupštini 15. veljače

1995., Davor Andrić (tada gradonačelnik), za zamjenika Petar Sandalić, za tajnika

Ivo Barić, a za voditelja igara Ugo Belamarić.

Prve obnovljene Rapske viteške igre održane su 28. listopada 1995. godine.

Potrebno je nastaviti istraživanja o povijesti rapskih viteških igara i temeljem

te studije adekvatno postaviti koreografiju, scenografiju i kostimografrju te napisati

tekst priredbe.

Jedan dio financiranja Udruge vršiti iz proračuna, a drugi urediti

neposrednim odnosom s korisnicima, sponzorima i na drugi način.

Ogranak Malice hrvatske je na Rabu osnovan 1991. godine. Na osnivanju

je bio i tadašnji predsjednik Malice hrvatske Vlado Gotovac. Ogranak bi trebalo

reaktivirati.

Katedra čakavskog sabora je osnovana 29. 5. 1993. na Saboru građana

u hotelu "Padova". Za prvog predsjednika je izabran dr. sc. Vinko Ribarić, a za

tajnika prof. Ivo Barić. U 2000. godini Katedra je izdala jednu knjigu.

Nevladine udruge su nepolitičke organizacije građana i osnova civilnoga

društva. U pripremi je osnivanje više nevladinih udruga: Udruga za zaštitu rapske

baštine, Udruga roditelja, Udruga za zaštitu potrošača i dr..

Page 133: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

133

4. ASSOCIAZIONI

L’associazione di tiratori arbensi è stata fondata nel 1995. Si

occupa della vecchia competizione tradizionale arbense di tiratori con l’arco

nei Giochi Cavallereschi di Rab fondati nel 1364. L’associazione raccoglie

più di un centinaio di membri.

Come primo presidente dell’Associazione è stato scelto

nell’assemblea costitutiva del 15 febbraio 1995, Davor Andrić (allora

sindaco) come sostituto Petar Sandalić, come segretario Ivo Barić, e come

organizzatore dei giochi Ugo Belamarić.

I primi rinnovati Giochi Cavallereschi si sono tenuti il 28 ottobre

1995.

E’ necessario continuare gli studi sulla storia dei Giochi

Cavallereschi di Rab e in base a questi studi istituire adeguatamente una

coreografia, scenografia e i costumi e infine scrivere il testo della

manifestazione.

Una parte dei finanziamenti bisogna coprirla con il bilancio, e l’altra

parte risolverla direttamente con gli utenti, gli sponsor e in altri modi.

La sede della società letteraria croata è stata fondata a Rab nel

1991. Alla momento della fondazione il presidente della società letteraria

croata era Vlado Gotovac. La sede andrebbe riattivata.

La Cattedra (Katedra) del concilio ciacavo è stata fondata il

29.05.1993 dal concilio cittadino nell’hotel “Padova”. Come primo

presidente è stato scelto il dott. Vinko Ribarić, e come segretario il prof. Ivo

Barić. Nel 2000 la Cattedra ha pubblicato un libro.

Le Associazioni libere sono organizzazioni non politiche di cittadini

e sono fondamento delle società civili. In progettazione c’è la fondazione di

più associazioni libere: l’Associazione per la protezione del patrimonio di

Page 134: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

134

Rab, l’Associazione dei genitori, l’Associazione per la protezione dei

consumatori ed altro.

Zaklade (fondacije) su ustanove ili fondevi za javno dobro u humane,

prosvjetne i kulturne svrhe. Temeljni kapital zakladi poklanja donator. Od prihoda i

kamata fondovi dijele pomoći temeljem pravilnika zaklade.

Na Rabu je do 1940. postojala Zaklada Dominik (Dinko) Dokula,

ustanovljena njegovom oporukom od 16. veljače 1614.. Zakladom je upravljalo

povjerenstvo (zadnje je osnovano 1910.) a predsjednik mu je bio Dujam Lovro

Galzigna.

Dokula je oporukom naredio da se od prihoda dijela njegova zemljišta na

Krku stvori jedan miraz godišnje za siromašne djevojke iz Raba.

Miraz se dodjeljivao djevojkama koje su:

a) sirote bez oca ili majke ili oba roditelja;

b) navršile 14 godina života;

e) koje su neporočnog ponašanja;

d) koje namjeravaju stupiti u red časnih sestara ili sklopiti brak;

e) koje imaju u gradu Rabu i svoje naravno prebivalište (domicilium naturale), a ne

samo pravni zavičaj (domicilium legale).

Imena moliteljica (pod brojem) su se polagala u žaru iz koje su jedno ime

odnosno broj izvlačili djevojčica i dječak. Izvlačenje se obavljalo javno pred

Povjerenstvom zaklade prve nedjelje mjeseca listopada u Gradskoj loži.

Članovi povjerenstva su za svoj rad u Zakladi imali godišnju plaću od 2

krune i 44 filira.

Zadnji miraz je isplaćen 1931. godine Antici (Tonči) Kaloćira, rođenoj

Fafanđel (1911. - 1986.) a iznosio je 5 000 dinara.

Zaklada je tridesetih godina 20. st. izgradila Kuću javne dobrotvornosti na

Mlinu. Raspuštena je 1945., njezina dobra su 1938. prodana u agrarii a ostatak

nacionaliziran poslije drugog svjetskog rata. Kuća javne dobrotvornosti je najprije

pretvorena u komercijalne stanove a devedesetih godina 20. st. prodana čime je

poništena oporuka rapskog dobrotvora stara 400 godina.

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Le Fondazioni sono istituzioni o enti per il bene pubblico a scopi

umani, storici e culturali. Di base il capitale della fondazione è donato da

benefattori. Con le entrate e gli interessi dei fondi, le fondazioni danno aiuto

in base al loro regolamento.

A Rab fino al 1940 è esistita la Fondazione Dominik (Dinko)

Dokula, fu fondata con il suo testamento il 16 febbraio 1614. Amministrava

la fondazione una commissione (l’ultima è stata istituita nel 1910) e il suo

presidente era Dujam Lovro Galzigna.

Dokula ha ordinato con il testamento che con le entrate di parte dei

suoi possedimenti si creasse a Veglia (Krk) una dote annua per le ragazze

povere di Rab.

La dote veniva data alle ragazze che:

a) erano orfane di padre o di madre, o di entrambi;

b) avevano compiuto i 14 anni di età;

c) di comportamento illibato;

d) intendevano entrare nell’ordine delle suore o sposarsi;

e) avevano nella città di Rab anche la loro residenza naturale

(domicilium naturale) e non solo quello legale (domicilium

legale).

I nomi delle richiedenti (in forma di numeri) erano messi in un’urna

da cui una ragazzina e un ragazzino estraevano un nome, ossia un numero.

L’estrazione si teneva pubblicamente davanti alla Commissione della

Fondazione la prima domenica del mese di ottobre nella loggia cittadina.

I membri della commissione ricevevano per il loro lavoro nella

Fondazione una paga annuale di 2 corone e 44 centesimi di corona.

L’ultima dote è stata pagata nel 1931 ad Antica (Tonca) Kaloćir, nata

Fafanđel (1911 – 1986) ed era di 5000 dinari.

La Fondazione negli anni ‘30 ha costruito la Casa di Beneficenza

Pubblica al Mulino. E’ stata sciolta nel 1945, i suoi beni sono stati venduti

Page 136: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

136

nel 1938 all’agraria e il resto è stato preso dallo stato dopo la seconda guerra

mondiale. La casa di beneficenza pubblica è stata prima trasformata in

appartamenti commerciali e negli anni ‘90 venduta. Di conseguenza la

volontà del benefattore arbense vecchia 400 anni è stata annullata.

5. USTANOVE

Otvoreno učilište (Narodno sveučilište) j e osnovano 1975. godine pod

nazivom Radničko sveučilište. Danas osnivačka prava Učilišta kao javne ustanove

za trajnu naobrazbu i kulturu ima Grad Rab. Osnivač je bila Općina Rab a prvi

direktor je bio prof. Ivo Barić. Za tajnika je izabran Vinko Fafanđel.

Sveučilište je u svom sastavu imalo Centar za kulturu i Centar za

obrazovanje. U Centru za kulturu bilo je kino, biblioteka i desetak sekcija, a u

Centru za obrazovanje Osnovna škola za odrasle, škole za KV i VKV ugostitelje,

Viša ekonomska škola područni odjel škole iz Pule i više tečajeva i seminara.

Prema Zakonu o pučkim otvorenim učilištima (NN 55/97) ova se učilišta

osnivaju radi obavljanja obrazovnih djelatnosti. Ostale djelatnosti, npr. kulturne,

pučka otvorena učilišta obavljaju prema posebnim zakonima tih djelatnosti (muzeji,

knjižnice i drugo).

6. KULTURA I TURIZAM

Turizam je glavna gospodarska djelatnost Raba, ali turizam nije samo puko

gospodarstvo već i tzv. "doživljajna ekonomija". Turistički profit ne ovisi samo o

turističkim kapacitetima (ljudima i sredstvima u turizmu) već i o odnosu svih ljudi

prema gostu, ali i o stupnju kulturnog ophođenja među nama samima.

Pojednostavljeno to znači da uspjeh u turizmu ovisi o nivou i poznavanju svoje

literature, stupnju kulturnog ophođenja u medijima, u politici, na zabavi, u

konzumiranju jela i pića, odnosu prema crkvi, crkve prema društvu, drugim

religijama, hendikepiranima, civilnom društvu, alternativnoj kulturi itd..

Danas se često govori o nedovoljnoj iskoristivosti kulturnog turizma u toj

gospodarskoj grani.

Page 137: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

137

5. ISTITUZIONI

La sala studio pubblica (università pubblica) è stata fondata nel

1975 con il nome di Università del Lavoro. Oggi la città di Rab ha delle

leggi costitutive della sala studio come le istituzioni pubbliche per

l’istruzione e la cultura permanente. E’ stata fondata dal Comune di Rab e il

primo direttore è stato il prof. Ivo Barić. Come segretario è stato scelto

Vinko Fafanđel.

L’università era strutturata da un Centro per la Cultura e un Centro

per la Formazione. Nel Centro per la Cultura c’era il cinema, la biblioteca e

una decina di sezioni, e nel Centro per la Formazione c’era la scuola

elementare per adulti, le scuole per albergatori qualificati e altamente

qualificati, la scuola superiore di Economia, sede distaccata della scuola di

Pola e più corsi e seminari.

Secondo la legge sulle sale studio pubbliche (NN 55/97) queste sale

studio sono istituite per lo svolgimento delle attività formative. Le altre

attività, ad esempio quelle culturali (musei, librerie ed altro), le mettono in

opera grazie a leggi speciali.

6. TURISMO E CULTURA

Il turismo è l’attività economica più importante di Rab, ma il turismo

non è solo economia popolare ma anche “economia di vita”. Il profitto del

turismo non dipende solo dalle capacità turistiche (delle persone e dei mezzi

nel turismo) ma dal rapporto delle persone con l’ospite e anche dal quantità

di visite culturali di noi tutti. Semplificando, questo significa che il successo

del turismo dipende dal livello di conoscenza della nostra letteratura, dal

quantità di spostamenti culturali con mezzi, dalla politica, dal divertimento,

Page 138: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

138

dal consumo di cibo e bevande, dal rapporto con la chiesa e della chiesa

verso la società, verso le altre religioni, le persone con handicap, la società

civile, le culture alternative, ecc…

Oggi si parla spesso dell’uso insufficiente del turismo culturale nel

settore economico.

Naši susjedi od spomeničke rente obnavljaju spomenike kulture, a mi to

isključivo činimo iz izvornih prihoda proračuna. Da bismo proračun postepeno

rasterećivali nepotrebnih izdataka, lokalna samouprava mora započeti s kontrolom

uplaćene spomeničke rente koju propisuje Zakon o zaštiti i očuvanju kulturnih

dobara. U provođenju ovih propisa bit će teškoća jer u gradskoj upravi nema resora

koji bi zajednički brinuo o kulturi i turizmu kao npr. u talijanskim turističkim

općinama u kojima postoji jedinstveni ured za kulturu i turizam. Naš Odjel za upravu

i samoupravu u gradskoj upravi trebalo bi reorganizirati u Odjel za društvene

djelatnosti i turizam. Adekvatno nazivu trebalo bi ga i kadrovski popuniti.

Turistička vodička služba je ogledalo turističkog mjesta čime se mi ne

možemo pohvaliti. Vodičku sluzbu obavljaju i oni koji za to nemaju licencu, a i oni

koji slucajno navrate u Rab. Tu službu treba organizirati u Rabu i za nju u

Gradskom vijeću donijeti adekvatne odluke koje Zakon ne propisuje. Konačno,

vodiče bi trebalo prepoznati i pò adekvatnoj, autohtonoj odjeći kao što to ima npr.

"cicerone" vodič za strance u Italiji.

7. MEDIJI

Informiranje se na Rabu uglavnom svodi na članke u Novom listu, Večernjem

listu, Jutarnjem listu ili na radiju Felix Arba a rijetko na Radio Rijeci ili Televiziji.

Internet i drugi mediji se malo koriste. U časopisima i drugim medijima vrlo se

rijetko može naći nešto o Rabu. Od 1990. godine, nažalost, ne izlazi Rapski list koji

je vrlo uspješno uređivao domaći novinar Ivica Hodak, doajen rapskog

novinarstva.

Čujnost lokalnog radija je loša. Trećim radio programom HRT-a Rab nije

pokriven pa bi lokalna uprava trebala inzistirati na čujnosti ovoga programa.

Page 139: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

139

I nostri vicini con le rendite dei monumenti ristrutturano i

monumenti culturali, noi invece le consideriamo come autentiche entrate del

bilancio. Per alleggerire il bilancio dalle spese non necessarie, l’autonomia

locale deve incominciare con il controllo delle rendite dei monumenti che

prescrive la legge e con la protezione e conservazione dei beni culturali.

L’attuazione di queste prescrizioni sarà difficile perché

nell’amministrazione non c’è un ordine competente che si occupi insieme

della cultura e del turismo come ad esempio nei comuni turistici italiani in

cui esiste un unico ufficio per la cultura e per il turismo. Il nostro reparto per

l’amministrazione e l’autonomia nell’amministrazione cittadina

bisognerebbe riorganizzarlo nel Reparto per le attività sociali e il turismo.

Con il nome adeguato bisognerebbe quadruplicarlo.

Il servizio di guide turistiche riguardava posti turistici di cui non ci

possiamo vantare. Del servizio di guide turistiche se ne occupano anche

coloro che non hanno una licenza o anche coloro che passano da Rab per

caso. Bisogna organizzare questo servizio a Rab e prendere delle decisioni,

prescritte dalla legge, adeguate nel consiglio cittadino. In fin di conti, le

guide andrebbero riconosciute anche per l’adeguato, autoctono

abbigliamento come quelle che hanno ad esempio i “cicerone”, guida per

stranieri in Italia.

7. MEDIA

L’informazioni a Rab è diffusa principalmente dagli articoli del Novi

list, Večernj list, Jutarnj list o alla radio Felix Arba e raramente su Radio

Rijeka (Fiume) o alla televisione. Internet e gli altri mezzi si usano poco.

Nei giornali e negli altri media raramente si può trovare qualcosa su Rab.

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140

Dal 1990 purtroppo non esce più il Rapski list che conduceva con successo

il giornalista nostrano Ivica Hodak, decano del giornalismo arbense.

La ricezione locale della radio è bassa. Il terzo programma radio HRT

a Rab non è coperto per cui l’amministrazione locale dovrebbe insistere

sulla ricezione di questo programma.

Novinari se bave senzancionalizmom, a ne svakodnevnim ljudskim

potrebama. Dnevni mediji su ispolitizirani.

8. ZAŠTITA I OČUVANJE KULTURNIH DOBARA

Svi građani su dužni skrbiti o zaštiti i čuvanju kulturnih dobara, a kulturna

dobra, bez obzira na vlasništvo, uživaju istu zaštitu.

Svojstvo kulturnog dobra, na temelju stručnog vrednovanja, utvrđuje

rješenjem Ministarstvo kulture. Kulturna nepokretna dobra se tada upisuju u

nadležnom katastru i sudu, a ako se radi o podmorskom arheološkom dobru i u

nadležnoj kapetaniji.

Svako kulturno dobro se upisuje u Registar kulturnih dobara koje vodi

Ministarstvo kulture. Registar se sastoji od tri liste:

1. Lista zašticenih kulturnih dobara;

2. Lista kulturnih dobara nacionalnog značaja;

3. Lista preventivno zaštićenih dobara.

Dobro koje nije upisano u Registar kulturnih dobara Ministarstva kulture, u

svoj registar upisuje županija, grad ili općina.

Grad na svom području mora odlukom proglasiti kulturno dobro i u vesti

ga u svoj Registar kulturnih dobara Grada Raba. O tome mora obavijestiti

Ministarstvo. U Gradu Rabu nije osnovan ovaj registar pa postoji opasnost

nestajanja kulturnih dobara. Nakon upisa u registar sva kulturna dobra označavaju

se posebnim oznakama.

Za sve radnje na spomeniku kulture koje bi mogle narušiti cjelovitost

kulturnog dobra imaoc spomenika mora zatražiti dozvolu nadležnog organa.

Odobrenje se mora zatražiti i za izradu replike kulturnog dobra npr. suvenira.

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141

I giornalisti si occupano delle notizie sensazionali, non delle

necessità di tutti i giorni. I media giornalieri sono apolitici.

8. PROTEZIONE E CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI

Tutti i cittadini devono avere cura, proteggere e conservare i beni

culturali, e i beni culturali, senza riguardo alla proprietà, dovrebbero godere

della stessa protezione.

La qualità dei beni culturali, in base a una valutazione professionale,

è gestita dal Ministero della Cultura. I beni culturali immobili si iscrivono

nel catasto competente e nel tribunale, e se si tratta di beni archeologici

sottomarini anche alla capitaneria di porto competente.

Tutti i beni culturali si iscrivono nel Registro dei beni culturali del

Ministero della Cultura. Il Registro è composto da tre liste:

1. Lista dei beni culturali protetti;

2. Lista dei beni culturali di carattere nazionale;

3. Lista dei beni culturali in bilancio.

Il bene che non è iscritto nel Registro dei beni culturali del Ministero

della Cultura, lo iscrive nel suo Registro la Županija, la città o il comune.

La città deve dichiarare con un decreto i beni culturali del suo territorio

e portarli nel Registro dei Beni Culturali della Città di Rab. Deve rendere

conto di questo al Ministero. Nella città di Rab questo registro non è stato

fondato per cui c’è il pericolo della scomparsa dei beni culturali. Dopo

l’iscrizione nel registro tutti i beni culturali vengono contrassegnati con un

contrassegno distintivo.

Per tutti i lavori sui monumenti culturali che potrebbero danneggiare

l’integrità del bene culturale, il proprietario del monumento deve chiedere

Page 142: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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l’autorizzazione dell’organo competente. L’approvazione deve essere

richiesta anche per la produzione di repliche dei beni culturali come ad

esempio i souvenir.

9. FINANCIRANJE KULTURNIH DOBARA

Već smo rekli da se sredstva za kulturu iz proračuna osiguravaju pò načelu

zaštite kulturnih programa i načelu kompetitivnosti (natjecanja). Temeljem

programa javnih potreba u kulturi proračunom se za kulturu u Gradu Rabu osigurava

oko 1 % od ukupnih sredstava godišnjeg proračuna. Od tih sredstava za programe u

kulturi izdvaja se oko 5 %, a ostali dio su materijalni troškovi i plaće. Za kapitalne

izdatke u kulturi se već godinama ništa ne izdvaja pa su nam objekti kulture u

najlošijem stanju.

Pored proračuna sredstva za kulturu se osiguravaju i iz drugih izvora koje treba

sve više koristiti.

Sredstva za kulturne programe osiguravaju se u:

- državnom proračunu,

- proračunu županije,

- proračunu grada ili općine,

- donacijama,

- naknadama za koncesije,

- zapisima,

- zakladama i

- iz drugih izvora propisanih zakonom.

Iz ovih izvora sredstva se osiguravaju temeljem Programa javnih

potreba u kulturi Grada Raba, Republike Hrvatske i Županije. Svaki na svom

nivou raspoređuju sredstva za javne potrebe na temelju javnog natječaja ili na drugi

zakonom propisani naćin.

Prihodi proračuna po osnovi uporabe kulturnih dobara plaćaju se kao porez

od prodajne cijene i to:

10% od uporabe fotografija, naljepnica, značaka, suvenira, publikacija ili drugih

tiskovina, odjevnih predmeta ili drugih predmeta;

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143

9. FINANZIAMENTO DEI BENI CULTURALI

Già abbiamo detto che i mezzi per la cultura sono assicurati dal

bilancio per il principio della conservazione dei beni pubblici e per il

principio di competitività. In base al programma delle necessità pubbliche

della cultura, nella città di Rab più o meno per la cultura si assicura intorno

all’1% dei mezzi totali del bilancio annuo. Di questi mezzi per i programmi

di cultura si mette a disposizione intorno il 5%, e il resto sono per spese

materiali e paghe. Per le spese capitali della cultura non si mette da parte

niente già da anni cosicché i nostri oggetti culturali sono in un brutto stato.

Oltre al bilancio i mezzi per i capitali vengono assicurati anche da altre fonti

che bisogna sfruttare sempre di più.

I mezzi per i programmi culturali si assicurano con:

- bilancio statale,

- bilancio della Županija,

- bilancio della città o del comune,

- donazioni,

- compensi per concessioni,

- lasciti,

- fondazioni e

- da altre fonti previste dalla legge.

Di queste fonti i mezzi si assicurano grazie al Programma per le

necessità pubbliche della cultura della città di Rab, della Repubblica

Croata e della Županija. Ognuno al proprio livello mette a disposizione i

mezzi per le necessità pubbliche in base a concorsi pubblici o in altre

maniere previste dalla legge.

Page 144: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Le entrate in bilancio in base all’utilizzo dei beni culturali si pagano

come le tasse dei prezzo di vendita e cioè:

10% per l’uso di fotografie, etichette, simboli, souvenir, pubblicazioni o

altre stampe, materiali d’abbigliamento o altri materiali;

1.000,00 kn za promidžbu na filmu, spotu, plakatu, fotografiji ili drugom

predmetu;

2% uplaćuju spomeničku rentu fizičke ili pravne osobe koje obavljaju

gospodarsku djelatnost u nepokretnim kulturnim dobrima ili na području

kulturno povijesne cjeline i to od ostvarenog dohotka, odnosno dobiti kao rezultat

iznimnih okolnosti iskorištavanja kulturnog dobra. Iz ovoga su izuzete pravne osobe

čija se djelatnost financira iz proračuna.

Od iznosa obračunate spomeničke rente obveznik uplaćuje 60% u korist

proračuna Grada, a 40% u korist drzavnog proračuna. Proračunski prihodi od

spomeničke rente upotrebljavaju se isključivo za zaštitu i očuvanje kulturnih dobara

odnosno kulturne baštine.

10. MOGUCA IMPLEMENTACIJA U PRAKSI

Nabrojeni kulturni inventar važan je temelj za usmjerenje kulturne

politike Grada Raba. Drugi, također fundamentalni, je virtualni odnos prema

budućnosti. Ono što postoji kao mogućnost treba oživjeti odlukama gradske uprave,

a provoditi državnim i društvenim institucijama, nevladinim udrugama i pojedincima.

Naravno, svi se programi moraju temeljiti na postojećem duhovnom i materijalnom

potencijalu. To isto činimo i u drugim oblastima, ali u njima, za razliku od kulture,

tražimo egzaktnost u procjeni budućnosti. U kulturi to činimo po principu

romantičarskog pesimizma po čemu se ona tretira kao potrošnja u društvu iako je

baš ona najvaznija komponenta svekolikog razvoja.

Danas, doduše, egzistira više modela kulturne politike: kulturna država,

država kao pokrovitelj, država kao impresario, kontrola države nad kulturom itd..

Page 145: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

145

1000 kn (kune) per comparsa in film, spot, manifesti, fotografie o altri

soggetti;

Il 2% della rendita dei monumenti la pagano le persone fisiche o legali che

si occupano delle attività economiche dei beni culturali immobili o

dell’integrità storica culturale sul territorio e cioè del reddito realizzato,

ottenendo fondamentalmente come risultato di questa situazione eccezionale

lo sfruttamento dei beni culturali. Da questo sono escluse di diritto le

persone di cui l’attività è finanziata dal bilancio.

Dell’importo calcolato della rendita dei monumenti il contribuente

paga il 60% come utile del bilancio della città, e il 40% come utile del

bilancio statale. Il bilancio delle entrate della rendita dei monumenti si

utilizzano esclusivamente per la protezione e la custodia dei beni culturali,

cioè del patrimonio culturale.

10. POSSIBILI IMPLEMENTAZIONI IN PRATICA

Un inventario numerato della cultura è un importante fondamento

per l’indirizzamento della politica culturale della città di Rab. Un altro,

altrettanto importante, è il rapporto virtuale verso il futuro. Quello che esiste

come una possibilità bisogna farlo vivere con le decisioni

dell’amministrazione cittadina, guidando le istituzioni statali e sociali, le

associazioni libere e gli individui. Ovviamente, tutti i programmi si devono

fondare sul rispetto del potenziale spirituale e materiale. Questo è quello che

facciamo anche negli altri settori, ma in questi, a differenza della cultura,

cerchiamo la precisione nella valutazione del futuro. Nella cultura facciamo

Page 146: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

146

questo secondo il principio del pessimismo romantico per cui la cultura

viene trattata come una spesa inutile per la società anche se in realtà questa è

la componente fondamentale dell’intero sviluppo.

Oggi, per fortuna, ci sono più modelli di politica culturale: lo Stato

culturale, lo Stato come patrono, lo Stato come impresario, il controllo dello

Stato sopra la cultura, ecc…

Sve su to državni modeli (pri tom mislimo i na Grad) koje demokratski

svijet ne prihvaća. Mi čemo vjerojatno pronaći svoj model koji će se zasnivati na

individualnoj i kulturnoj slobodi duhovnog i materijalnog potencijala, tj. takav

model koji će isticati socijalnu, liberalnu, demokratsku i kulturolosku crtu.

Modelom kojega odaberemo moramo sačuvati duhovni identitet i

integritet otočne zajednice te s tom svjedodžbom ući u globalizirani svijet.

Kulturnim turizamom osvojit ćemo više mjesto na svjetskoj ljestvici

uspješnih, ako na svim područjima budemo poštivali znanstvena dostignuća.

11. ZAKLJUČAK

Provođenje kulturne politike na otočnom prostoru ima svoje specifičnosti

Iako otvoren prema svim civilizacijskim vrijednostima koje su dolazile s kopna, na

Rabu su konzervirane samo one vrijednosti koje su bile održive u ogranicenoj

otočnoj sredini. Mogio bi se reći da je Rab na neki način bio neke vrste enklava.

Naši prethodnici nisu potrošili neobnovljive prirodne resurse, duhovni identitet i

integritet otočne zajednice. Recentna gospodarska održivost ogledat će se i

poticanju kapitala koji će krenuti prema Otoku pri čemu se moraju otvoriti financijski,

duhovni i stručni mehanizmi za njegovo provođenje. Moramo se otvoriti prema

drugima za sebe same. Vrijeme je da počnemo pisati domaću zadacu koja će biti

prepoznatljiva u globalnom svijetu ističući svoje autohtone vrijednosti.

U ovom prikazu rapskog kulturnog kapitala nisu opširno opisivani niti

nabrojeni svi povijesni događaji i kulturna dobra. Cilj je bio najkraće opisati

najvrjedniji dio kulturne baštine radi prepoznavanja vrijednosti koju ona ima

To svakako nije dovoljno za daljnju znanstvenu obradu rapskog kulturno

Page 147: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

147

kapitala. Svatko tko se zanima za dublju analizu navedenih sadržaja mora

konzultirati opsežnu literaturu o Rabu.

Tutti questi sono modelli di Stato (con questo intendiamo anche la

città) che il mondo non accetta. Noi probabilmente troveremo il nostro

modello che si fonderà sulla libertà individuale e culturale del potenziale

spirituale e materiale, cioè un modello che farà risaltare la linea sociale,

liberale, democratica e culturale.

Con il modello che sceglieremo dovremo conservare l’identità e

l’integrità spirituale della comunità isolana, e con questa fede entrare nel

mondo globalizzato. Con il turismo culturale conquisteremo più spazio nella

classifica mondiale di quelli di successo, se in tutti i settori rispetteremo i

conseguimenti scientifici.

11. CONCLUSIONE

L’attuazione della politica culturale nello spazio dell’isola ha le sue

specificità. Anche se aperta a tutti i tesori della civiltà che sono arrivati

dalla terraferma, a Rab sono conservate solo quelle cose di valore che si

potevano conservare un centro come un isola. Potremmo dire che Rab era in

qualche modo un genere di enclave. I nostri precursori non hanno

consumato le risorse naturali non rinnovabili, l’identità spirituale e

l’integrità della comunità dell’isola. La recente gestione dell’economia si

guarderà bene dalla spinta di capitale verso l’isola per cui si devono aprire

dei meccanismi finanziari, spirituali e professionali per la sua

sopravvivenza. Dobbiamo aprirci verso gli altri per noi stessi. E’ tempo che

iniziamo a scrivere un libro nostrano che sarà riconosciuto nel mondo

globale mettendo in risalto il nostro valore autoctono.

Page 148: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

148

In questa visione del capitale culturale di Rab non abbiamo descritto

dettagliatamente e nemmeno enumerato tutti gli avvenimenti storici e i beni

culturali. Lo scopo era descrivere nella maniera più breve possibile la parte

del patrimonio culturale più importante per il riconoscimento del suo

valore. Questo non è sufficiente per una futura elaborazione del capitale

culturale arbense. Chi è interessato ad un’analisi più approfondita degli

avvenimenti deve consultare la letteratura estesa di Rab.

Ovo što je napisano u ovoj knjizi o kulturnom kapitalu rapske baštini

su skice za strategiju kulturnog razvitka Grada Raba koju bi trebale izraditi

kulturne institucije, udruge i Grad. Kulturnom strategijom će se odrediti

kulturna politika, odnosno legislativa za njeno provođenje u praksi. Takva Strategija

će biti paradigma svekolikom razvoju ovoga otoka.

Neki prakticni prijedlozi za Strategiju kulturnog razvitka

Grad obnoviti i razvijati kao živi grad, ekološku i kulturno-povijesnu

cjelinu.

Urgentno je: ukloniti zračne telefonske žice, zamijeniti rasvjetna tijela

vanjske rasvjete, zamijeniti željezne poklopce vodovodne mreže kamenim,

ukloniti neadekvatna vrata i prozore na spomenicima kulture, željezne ormariće

električne instalacije postavljati na manje vidljiva mjesta, urediti mjesta za plakatiranje,

označiti spomenike kulture i postaviti informativne table te zaposliti nadzornika

Grada (redara).

Osnovati Udrugu za zaštitu rapske baštine.

Spomenike kulture obnavljati pò pravilima struke pretežito iz sredstava

spomeničke rente, donacija i drugih izvora.

U parku Boškopini (kod hotela Istre) izgraditi spomen-park s obiljezjem

poginulim Rabljanima u NOB-u i domovinskom ratu.

Spomen groblje žrtvama fašizma u Kamporu, riješiti imovinsko-

pravne odnose zemljšta na kojem je ovaj spomenik i postaviti informativne table.

Kulturne djelatnosti podjednako razvijati (danas je zapostavljena

izdavačka, bibliotečna i muzejska).

Page 149: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

149

Rapski zbornik, ponovno započeti s izdavanjem ovoga vrlo važnog djela.

Quello che è scritto in questo libro sul capitale culturale del

patrimonio arbense sono delle bozze per lo sviluppo culturale della città

di Rab che dovrebbero essere fatte dalle istituzioni culturali, le

associazioni e la città. Con una strategia culturale si determinerà una

politica culturale, ovvero legislativa per la sua messa in pratica. Questa

strategia sarà il paradigma dell’intero sviluppo di questa isola.

Alcuni suggerimenti pratici per la strategia dello sviluppo culturale

Città. Rinnovare e sviluppare la città come una città viva, nella sua

interezza ecologica e storico-culturale.

E’ urgente: togliere i fili telefonici esterni, sostituire i corpi

illuminanti dell’illuminazione esterna, sostituire i tombini di ferro

dell’acquedotto con quelli di pietra, togliere le porte e le finestre non

adeguate dei monumenti culturali, mettere gli armadietti per l’installazione

elettrica in posti meno visibili, mettere in ordine i luoghi per l’affissione,

mettere in risalto i monumenti culturali e porre dei cartelli informativi, e

assumere un ispettore della città (addetto al servizio d’ordine).

Fondare un’associazione per la protezione del patrimonio

Arbense.

Monumenti culturali. Ristrutturare, secondo legge, gli stucchi

principalmente con i mezzi delle rendite dei monumenti, donazioni e altre

fonti.

Page 150: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

150

Nel parco Boškopini (vicino all’Hotel Istra) costruire una

monumento commemorativo del parco con l’indicazione dei caduti arbensi

del NOB/L.P.L. e dell’ultima guerra nostrana.

Cimitero commemorativo per le vittime del fascismo a Kampor.

Risolvere i rapporti di proprietà giuridici del terreno su cui si trova questo

monumento e mettere dei cartelli informativi.

Attività culturali. Svilupparle alla stessa maniera (oggi sono

trascurate le attività editoriali, della biblioteca e dei musei).

La Miscellanea Arbense. Riniziare con le pubblicazioni di questo

importante strumento.

Rapski statut je najstarji (iz 1234.) pravni akt u Hrvatskoj (možda i u

Europi). Tiskati knjigu o rapskim statutima u Rapskom zborniku.

Gradsku biblioteku osnovati kao posebnu ustanovu i osigurati joj

adekvatan prostor u Gradu.

Index Arbensis osnovati u biblioteci kao domicilni odjel.

Kamporsku kroniku o. fra Odorika Badurine zaštititi, a umjesto

originala izraditi presliku.

Rapske glazbene večeri, repertoar izraditi barem godinu dana ranije.

Kulturnom amaterizmu posvećivati više pažnje (folklor, likovna, scenska i

glazbena umjetnost)

Gostovanja kazališta, barem dvije predstave godišnje.

Kino obnoviti.

Arhivsku gradu bolje zaštititi.

Gradski muzej osnovati i zaposliti kustosa. U muzeju posebno zaštititi:

rapsku nošnju, mih, lutnju, rapsku lađu i svilu.

Muzej sv. Marina u Loparu (ili obilježje) osnovati jer je to dio naše

obveze prema tom velikom Rablj aninu.

Otvoreno učilište ustrojiti prema zakonu.

Sačuvati vrijednost domicilne graditeljske baštine (pučko graditeljstvo).

Ogranak Matice hrvatske, oživjeti njegov rad na Rabu.

Odjel za kulturu i turizam, osnovati u gradskoj upravi.

Radio Rab osnovati kao neovisan medij.

Treći program HRT-a, osigurati njegovu čujnost na Rabu.

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151

Registar kulturnih dobara Grada Raba, utemeljiti u gradskoj upravi.

Sačuvati pomorsko dobro, vrijedno naslijeđe Zapadne civizacije.

Ovo su, uz naprijed navedeni tekst, samo neki praktični prijedlozi

urgentnog poboljšanja kulturnog kapitala na Rabu.

Lo statuto arbense. E’ il più vecchio atto giuridico (del 1234) in

Croazia (e forse anche in Europa). Stampare un libro sullo statuto arbense

nella Miscellanea Arbense..

La biblioteca cittadina. Rinnovarla come una speciale istituzione e

assicurarle uno spazio adeguato nella città.

Index Arbensis. Istituirlo nella biblioteca come la sezione nostrana.

La cronaca di Kampor del fra Odoriko Badurina. Proteggerla, e

al posto dell’originale fare una copia.

Le serate musicali arbensi. Studiare un repertorio almeno un anno

prima.

Cultura amatoriale. Dedicarle più attenzioni (arti folcloristiche,

figurative, sceniche e musicali).

Rappresentazioni teatrali. Almeno due rappresentazioni all’anno.

Cinema. Rinnovare.

Materiale d’archivio. Conservare meglio.

Museo cittadino. Rinnovare e assumere un custode. Nel museo

conservare in particolare: i costumi arbensi, il liuto, la barca arbense e la

seta.

Il museo di San Marino a Lopar. Rinnovare (o le indicazioni)

poiché è una parte dei nostri doveri verso quel grande arbense.

Sala studio pubblica. Istituire secondo legge.

Conservare il valore del patrimonio cittadino nostrano (costruzioni

popolari).

Page 152: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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Sede della società letteraria croata. Far rivivere il suo lavoro a

Rab.

Reparto per la cultura e il turismo. Fondare nell’amministrazione

cittadina.

Conservare i beni sottomarini, eredità di valore della civiltà

occidentale.

Questi sono, insieme al già riportato testo, solo alcuni suggerimenti

pratici per l’urgente miglioramento del capitale culturale a Rab.

POZNATI RABLJANII ONI KOJI SU ZADUŽILI RAB

ALEŠI, ANDRIJA

Kipar druge polovice 15. st. (kićena gotika).

Radio na Rabu: portal palače Cernota i Nimira te radevi u katedrali: krstionica,

balustrada kapele sv. Križa i više radova u crkvi sv. Bernardina u Kamporu.

Umro je oko 1500. godine.

ARMOLUŠIĆ, JAKOV

Rabljanin, pisac psalma "Slava ženska" 1643. To je bio odgovor bračkom pjesniku

Ivanu Ivaniševiću na njegov spjev "Kitja cvitja razlikova" 1642. Orguljaš u

Rabu i Šibeniku. Pretežito živio u Šibeniku.

BADURINA, ODORIKO (1896. - 1969.)

Pisac Velike kamporske kronike.

Franjevac, živio i radio u samostanu sv. Bernardina u Kamporu od 1936 - 1956.

godine.

BARAKOVIĆ, JURAJ (1548. - 1628.)

Barokni pjesnik, Zadranin, pop glagoljaš, najduže služio u Novigradu.

Napisao pastirski spjev "Draga, rapska pastirica" na hrvatskom jeziku. Njome

veliča Rabljane i njihov grad za pruženo mu gostoprimstvo. Najpoznatije mu je

djelo "Vila Slovinka".

Page 153: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

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BELIA, PRAVDOJE (1853. - 1923.)

Nadšumar i prirodnjak, krajem 19. i početkom 20. st. zasadio najljepši park na

otoku Rabu, "Komrčar".

BRUSIĆ, VLADISLAV (1881. - 1955.)

Pisac knjige "Otok Rab" 1926., prvog većeg popularnog štiva o Rabu.

Franjevac, živio u samostanu sv. Bernardina u Kamporu tridesetih godina 20. st.

ARBENSI CONOSCIUTI E QUELLI CHE RAB DEVE

RINGRAZIARE

ALEŠI, ANDRIJA

Scultore della seconda metà del sec. XV (gotico fiorito).

Ha lavorato ad Rab: portale del Palazzo Cernota e Nimiri e i lavori nella

cattedrale: battistero, balaustra della Cappella di Santa Croce e più lavori

nella chiesa di San Bernardino a Kampor. Morto intorno al 1500.

ARMOLUŠIĆ, JAKOV

Arbense, scrittore del salmo Slava ženska del 1643. Questo era la risposta

allo scrittore di Brazza Ivan Ivanišević al suo poema Kija cvitja razlikova

del 1642.

Organista a Rab e a Sibenico. Principalmente è vissuto a Sibenico.

BADURINA, ODORIKO (1856 – 1969)

Scrittore della Velika Kamporska Kronika.

Francescano, ha vissuto e lavorato nel convento di San Bernardino a

Kampor dal 1936 al 1956.

BARAKOVIĆ, JURAJ (1548 – 1628)

Poeta barocco, zaratino, prete glagolista, ha prestato servizio la maggior

parte del tempo a Novegradi (Novigrad).

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Ha scritto il canto pastorale Draga, Rapska Pastifica in lingua croata. In

questo esalta gli arbensi e la loro città per avergli offerto ospitalità. La parte

più famosa è Vila Slovinka.

BELIA, PRAVDOJE (1853 – 1923)

Guardaboschi e naturalista, verso la fine sec. XIX e l’inizio del sec. XX ha

piantato il più bel parco sull’isola di Rab, “Komrčar”.

BRUSIĆ, VLADISLAV (1881 – 1955)

Scrittore del libro Otok Rab” del 1926, il primo brano di maggior

importanza a Rab.

Francescano, ha vissuto nel convento di San Bernardino a Kampor negli

anni ’30.

BUDRIŠIĆ, MAGDALENA (MANDE)

Lička kneginja od plemena Žirova. Na Rab pobjegla pred Turcima krajem 15. st. i

osnovala franjevački samostav sv. Antuna opata. Umrla 1532. i pokopana u

sarkofagu koji se sada čuva u klaustru samostana sv. Eufemije u Kamporu.

CAR (ZARO), PETAR

Rapski plemić, donator za izgardnju Samostana i crkve sv. Bernardina u Kamporu i

potpisnik važnog dokumenta (darovnice) iz 1446.O gradnji Samostana u kojem se

pò prvi put Rab spominje na hrvatskom jeziku.

CERNOTA, STJEPAN

Rapski slikar, pretežito živio u Veneciji u drugoj polovici 16. st. Velika djela ostavio

u Veneciji.

DE DOMINIS, MARKANTUN (1560.-1624.)

Najpoznatiji Rabljanin, bio je senjski biskup, splitski nadbiskup, primas

Hrvatske, padovanski profesor, fizičar (optika, matematika), windsdorski dekan

i crkveni teoretičar. Postavio je temelje optike, a najpoznatije mu je djelo "O

crkvenoj republici" (De republica ecclesiastica). Umro je u Rimu i pokopan u crkvi

sv. Maria in Minerva. Nakon presude inkvizicije ekshumiran i spaljen kao

heretik. Bista mu je postavljena pred rodnom kućom 2. listopada 1994. Otkrio

ju je akademik Ivan Supek a izradio kipar Kosta Angeli Radovani.

Page 155: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

155

DOMINIS, JOSIP

Istaknuti narodnjak i gradonačelnik Raba, osnovao na Rabu prvu Narodnu biblioteku

(čitaonicu) 1884. godine.

BUDRUŠIĆ MAGDALENA (MANDE)

Principessa della Lika della stirpe Žirova. E’ scappata a Rab dai Turchi alla

fine del sec. XV e ha fondato il convento francescano di Sant’Antonio

Abate. Morta nel 1532 e sepolta nel sarcofago che adesso è conservato nel

chiostro del convento di Sant’Eufemia a Kampor.

CAR (ZARO), PETAR

Nobile arbense, donatore della costruzione del convento e della chiesa di

San Bernardino a Kampor e firmatario dell’importante documento (atto di

donazione) del 1446 sulla costruzione del convento in cui per la prima volta

Rab viene citata in lingua croata.

CERNOTA, STJEPAN

Pittore arbense, ha vissuto principalmente a Venezia nella seconda metà del

sec. XVI. Ha lasciato pezzi importanti a Venezia.

DE DOMINIS, MARKANTUN (1560 – 1624)

Il più famoso arbense, era vescovo di Segna (Senj), arcivescovo di Spalato

(Split), primate della Croazia, professore padovano, fisico (ottica,

matematica), decano di Windsor e teoretico di ecclesiastico. Ha posto le basi

per l’ottica, e il suo pezzo più importante De repubblica ecclesiastica. E’

Page 156: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

156

morto a Roma ed è stato sepolto nella chiesa di San Maria in Minerva. Dopo

la sentenza dell’inquisizione, è stato esumato e bruciato come eretico. Un

busto è stato posto davanti alla sua casa natia il 2 ottobre 1994. L’ha

scoperto l’accademico Ivan Supek e l’ha costruita lo scultore Kosta Angeli

Padovani.

DOMINIS, JOSIP

Eminente patriota e sindaco di Rab, ha fondato la prima biblioteca pubblica

(sala studio) di Rab nel 1884.

DOKULA, DOMINIK (DINKO)

Rapski dobrotvor. Živio u 16. i 17. st.. Oporukom od 16. veljače 1614. utemeljio

Zakladu za udjeljivanje miraza siromašnim djevojkama bez roditelja. Pokopan je u

crkvi sv. Franje a tridesetih godina 20. st. ostaci su mu preneseni u kosturnicu na

Gradskom groblju u Rabu.

DRAGO, BISKUP

Rapski biskup od 1062. - 1071. Od hrvatskog kralja Petra Kršimira IV. dobio tri

darovnice potpisane 1071. (područje Luna na Pagu, podvelebitski dio oko Jablanca i

zemlju oko samostana sv. Petra u Sup. Dragi).

DE HERMOLAIS, JURAJ

Rapski biskup od 1292.-1313. Pisac najpoznatijeg rapskog srednjevjekovnog djela

"Miracula (legenda) sv. Kristofora" i o čudesima kojima je sv. Kristofor u tri

navrata od 1075. - 1115. spasio Grad i otok Rab.

KRALJ PETAR KREŠIMIR IV.

Hrvatski kralj od 1058. do 1074. Potvrdio Rabljanima stare povlastice darovnicom

iz 1071. godine. Zanimljivost je da je darovnicu potpisao na Pagu u gradu Kisi.

Svečanosti je bio nazočan kraljev prijatelj, rapski biskup Drago i zajednički knez

Raba i Kise.Tom darovnicom kralj je potvrdio vlasništvo nad zemljištem samostanu

Page 157: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

157

sv. Petra u Supetarskoj Dragi, a rapskoj biskupiji posjede na Pagu i Podvelebitskom

primorju s gradoni Jablancem.

KUSAR, MARCEL (1858. - 1940.)

Rabljanin, gimnazijski profesor u Zadru i Dubrovniku. Napisao "Rapski dijalekat".

DOKULA, DOMINIK (DINKO)

Benefattore arbense. Ha vissuto nei sec. XVI e XVII. Con il suo testamento

del 16 febbraio 1614 ha istituito la Fondazione per la distribuzione di doti

alle ragazze povere senza genitori. Sepolto nella chiesa di San Francesco e

negli anni ’30 i suoi resti sono stati portati all’ossario del cimitero cittadino

di Rab.

DRAGO, VESCOVO

Vescovo arbense dal 1062 al 1071. Ha ottenuto dal re croato Petar Krešimir

IV tre atti di donazione firmati 1071 (il territorio Luna a Pago, nel territorio

sotto il Monte Velebit vicino alla città di Jablan e il territorio intorno al

convento di San Pietro a Supetarska Draga).

DE HERMOLAIS, JURAJ

Vescovo di Rab dal 1292 al 1313. Scrittore del opera arbense medievale più

famoso I miracoli di San Cristoforo sui dei miracoli con cui San Cristoforo

in tre occasioni dal 1075 al 1115 ha salvato l’isola e la città di Rab.

RE PETAR KREŠIMIR IV

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158

Re croato dal 1058 al 1074. Ha confermato agli arbensi i vecchi privilegi

con l’atto di donazione del 1071. E’ interessante sapere che questo atto di

donazione è stato firmato a Pago nella città di Kise. All’importante

momento era presente l’amico del re, il vescovo di Rab Drago e il principe

della comunità di Rab e Kise. Con questo atto di donazione il re ha

confermato la proprietà del territorio del convento di San Pietro a

Supetarska Draga, e alla diocesi di Rab, i possedimenti di Pago e del litorale

sotto il Monte Velebit con la città di Jablan.

KUŠAR, MARCEL (1858 – 1940)

Arbense, professore liceale a Zara (Zadar) e Ragusa (Dubrovnik). Ha scritto

Rapski Dialektat.

SV. MARIN

Rapski kanonik i klesar. Živio na Rabu u 4. st., vjerojatno rodom iz Lopara.

Progonjen zbog širenja kršćanstva. Napustio Rab i s većom grupom Rabljana

otplovio na italsko kopno. Na brdu Monte Titano zasnovao grad (utvrdu) iz kojeg

je iznikla Republika San Marino čiji je svetac zaštitnik.

DE MARIS, JURAJ

Župniku Loparu krajem 18. i početkom 19. st. Francuska uprava ga je

odlikovala za promidžbu sadnje krumpira pò cijeloj Dalmaciji (počeo u

Loparu).

PICIĆ, fra MATIJA

Rabljanin, živio u 15. st., pjesnik, prvi zabilježio tekst pjesme "U se vrime godišta"

na hrvatskom jeziku. Objavljena je u pjesmarici 1471.

PONČUN (PONZONI), MATIJA. (1580. - 1664.)

Rapski slikar, (oltarna pala u katedrali "Uzašašće Bogorodice). Najviše slikao za

Splitsku katedralu i u Veneciji.

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159

RABLJANIN, IVAN

Najpoznatiji ljevač zvona i topova u 16. st. Rođen na Rabu. Najduže živio i radio u

Dubrovniku. Izradio najveći top toga vremena i zvona za Dubrovnik, Veneciju,

Beč, Rab... Zvono pò kojem danas Zelenci "tuku ure" na Gradskom zvoniku u

Dubrovniku izlio je 1506. Teško je više od dvije tone, promjera 1,30 m, a visine

1,62 m. Umro je 1540. godine u Dubrovniku.

Page 160: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

160

SAN MARINO

Canonico e scultore arbense. Ha vissuto a Rab nel sec. IV, probabilmente

con la famiglia a Lopar. Perseguitato per la diffusione del cristianesimo. Ha

lasciato Rab e con un gran gruppo di arbensi ha navigato verso la terraferma

italiana. Sul Monte Titano ha fondato la città (fortificazione) da cui è nata la

Repubblica di San Marino di cui è il santo protettore.

DE MARIS, JURAJ

Curato di Lopar verso la fine del sec. XVIII e l’inizio del sec. XIX.

L’amministrazione francese l’ha premiato per la diffusione della

coltivazione della patata in tutta la Dalmazia (ha iniziato a Lopar).

PICIĆ, fra MATIJA

Arbense, ha vissuto nel sec. XV, poeta, il primo ha scrivere il testo della

poesia U se vrime godišta in lingua croata. Resa nota nel canzoniere del

1471.

PONČUN (PONZONI), IVAN

Pittore arbense, (pala d’altare nella cattedrale “Ascensione della Madre di

Dio). Ha dipinto soprattutto per la cattedrale di Spalato (Split) e a Venezia.

RABLJANIN, IVAN

Il più famoso fonditore di campane e cannoni del sec. XVI. Nato a Rab. Ha

vissuto e ha lavorato principalmente a Ragusa (Dubrovnik). Ha costruito il

più grande cannone di quel tempo e le campane per Ragusa (Dubrovnik),

Venezia, Vienna, Rab… La campana per cui adesso i ZelenciVII “battono le

ore” nel campanile cittadino a Ragusa (Dubrovnik) nel 1506. E’ pesante più

di due tonnellate, diametro 1,30 m e altezza 1,62 m. E’ morto nel 1540 a

Ragusa (Dubrovnik).

VII Famose statue equestri di Ragusa chiamate Zelenci da Zeleno (verde) pechè presentano la tipica colorazione verde dovuta all’ossidazione.

Page 161: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

161

BISKUP TIZIAN

Prvi poznati rapski biskup, sudionik na sinodi u Saloni 530. i 533.

TROGIRANIN, PETAR

Kipar i graditelj iz Trogira. Živio i radio na Rabu krajem 15. i početkom 16. st.

Najznačajniji radevi: Pijeta u luneti iznad ulaznih vrata Katedrale, radovi na crkvi

sv. Franje (na groblju Rab) i drugo.

Page 162: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

162

VESCOVO TIZIAN

Primo vescovo Arbense conosciuto, partecipante al sinodo a Saloni del 530

e del 533.

TROGIRANIN, PETAR

Scultore e cittadino di Traù (Trogir). Ha vissuto e lavorato a Rab verso la

fine del sec. XV e gli inizi del sec. XVI.

I suoi lavori più importanti sono: Pietà nella lunetta sopra la porta d’entrata

della cattedrale, i lavori sulla chiesa di San Francesco (al cimitero di Rab)

ed altro.

Page 163: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

163

BILJEŠKE

1. B. Nedved, Felix Arba, 1990.

2. Isto kao 4.

3. V. Brusić, Otok Rab, 1926.

4. S.Antoljak, Izvori i literatura o prošlosti otoka Raba od ranoga

sredjeg vijeka do godine 1797, Zagreb, 1986.

5. V. Brusić, isto kao 3.

6. L.Margetić, O napadačima iz prvog čuda legende o sv. Kristoforu

(Istra i Kvarner), Rijeka, 1996.

7. S.Antoljak, isto kao 3.

8. V. Brusić, isto kao 3.

9. L.Margetić, Iz starije prave povijesti Raba (Istra i Kvarner) pag. 250

10. Isto kao 9.

11. V. Brusić, Otok Rab, 1926.

12. Lj.Barić, Zbornik radova o Marku Antonu Dominisu i znanstvenoj

prošlosti otoka Raba, Zagreb, 1976.

13. O.Badurina, Kamporska kronika, tomo I.

14. J.Medini, Gradski zid i pitanje urbanog areala antičkog Raba

(Rapski Zbornik), Zagreb, 1987.

15. N.Radić, Kristofor – župski bilten župe Rab, Rab, 1989.

16. L. Margetić, isto kao 6.

17. B.Vidov, Povijesni pregled Raba u srednjem vijeku, Toronto, 1982.

18. Isto kao 16.

19. I.Kukuljević Sakcinski, Marko Marulić i njegovo doba,

Zagreb,1864.

20. Hrvatski biografski leksikon 3, Zagreb, 1993.

21. B.Širola, Etnografski zapisi s otoka Raba, Zagreb, 1931.

22. Isto kao 21.

23. J.Pederin, Rab u osvit humanizma i renesanse, Rab, 1989.

24. Isto kao 21.

25. Isto kao 24.

26. J.Baraković, Draga, rapska pastifica (Slovo o Rabu), verso 190,

Rab, 1989.

Page 164: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

164

NOTE

1. B. Nedved, Felix Arba, 1990.

2. Stesso di nota 4.

3. V. Brusić, Otok Rab, 1926.

4. S.Antoljak, Izvori i literatura o prošlosti otoka Raba od ranoga

sredjeg vijeka do godine 1797, Zagreb, 1986.

5. V. Brusić, stesso di nota 3.

6. L.Margetić, O napadačima iz prvog čuda legende o sv. Kristoforu

(Istra i Kvarner), Rijeka, 1996.

7. S.Antoljak, stesso di nota 3.

8. V. Brusić, stesso di nota 3.

9. L.Margetić, Iz starije prave povijesti Raba (Istra i Kvarner) pag. 250

10. Stesso di nota 9.

11. V. Brusić, Otok Rab, 1926.

12. Lj.Barić, Zbornik radova o Marku Antonu Dominisu i znanstvenoj

prošlosti otoka Raba, Zagreb, 1976.

13. O.Badurina, Kamporska kronika, tomo I.

14. J.Medini, Gradski zid i pitanje urbanog areala antičkog Raba

(Rapski Zbornik), Zagreb, 1987.

15. N.Radić, Kristofor – župski bilten župe Rab, Rab, 1989.

16. L. Margetić, stesso di nota 6.

17. B.Vidov, Povijesni pregled Raba u srednjem vijeku, Toronto, 1982.

18. Stesso di nota 16.

19. I.Kukuljević Sakcinski, Marko Marulić i njegovo doba,

Zagreb,1864.

20. Hrvatski biografski leksikon 3, Zagreb, 1993.

21. B.Širola, Etnografski zapisi s otoka Raba, Zagreb, 1931.

22. Stesso di nota 21.

23. J.Pederin, Rab u osvit humanizma i renesanse, Rab, 1989.

24. Stesso di nota 21.

25. Stesso di nota 24.

26. J.Baraković, Draga, rapska pastifica (Slovo o Rabu), verso 190,

Rab, 1989.

Page 165: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

165

LITERATURA

S.Antonjak, 1986,

T. Aras Ganza, 1987,

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Z.Črnja, 1965,

Izvori i literatura o prošlosti otoka

Raba od ranoga sredjeg vijeka do

godine 1797, Zadar – Rab.

Život na Rabu na prijelazu iz 19. u

20. st., Rapski zbornik, Zagreb.

Draga, rapska pastirica, JAZU,

Zagreb (ristampa in Slovo o Rabu),

SIZ Stambenokomunalnih

djelatnosti Općine Rab), Zagreb,

1989.

Rapske viteške igre 1364. Udruga

rapskih samostreličara, Rab.

Rab, Rijeka – Rab.

Samostan sv. Eufemije, Kampor –

Rab, Zagreb.

Otok Rab, Franjevački samostan

sv.Eufemije, Zagreb.

Četiri isprave o rapskom

pašnjačkom agrari, Vjesnik

Historijskog arhiva Rijeka – Pazin,

Svezak 27.

Kulturna historija Hrvatske, Epoha,

Zagreb.

Page 166: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

166

V.Dautova-Ruševljan, 1975,

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Ž.Grbac, 1987,

P.S.Huntington, 1997,

U.Inchiostri, A.Galzigna, 1901,

M.Jurkovič, 1991,

V.Katunarić, B.Cvjetičanin,

Zaštitno istraživanje podvodnog

nalaza amfora na otoku Rabu,

Diadora, sv. 8, Zadar.

Ostaci utvrde sv. Damjan u

Barbatu na otoku Rabu, Diadora,

Zadar.

Ličnosti koje su kroz povijest

zadužile Rab, Zadar.

Albanski umjetnik Andrija Aleši u

Splitu i Rabu, Konzervatorski

zavod Split, Split.

Put Dalmaciji, Globus, Zagreb.

S.Giovanni battista in Rab, Wien

Glagoljski natpisi, Jazu, Zagreb.

Kultura na društvenoj pozornici,

GZH, Rijeka.

Sukob civilizacija, Izvori, Zagreb.

Statuti di Rab, Trieste.

Oratorij – relikvijarij i

deambulatorij crkve sv.Ivana

Evangeliste u Rabu, Filozofski

fakultet u Zadru, Izvorni znanstveni

rad, Zadar.

Izvještaj o kulturnoj politici Vijeću

Europe 1998.

Page 167: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

167

I.Kovačić, 1983,

M.Kušar, 1984,

P.Lubina, 1995,

L.Margetić, 1978,

L.Margetić, 1989,

.

S.Marčić, 1934,

R.Matejčić, 1968,

D.Mlacović, 1991,

V.Muljecić, 1990,

D.Munić, 1985,

Koncentracioni logor Kampor 1942

– 1943, Rijeka.

Rapski dialektat, JAZU Zagreb.

Marijanska Hrvatska, Zagreb.

O napadačima iz prvog čuda

legende o sv.Kristoforu, Rijeka.

Osnove obveznog prava na

kvarnerskom području u srednjem

vijeku, JAZU, knjiga XXVIII,

Zagreb.

Rab, morsko kupalište i ljetovalište,

Zagreb.

Zaštitno iskapanje liburnske

nekropole na Gromačici kod

Lopara na otoku Rabu, Diadora, sv.

4, Zadar.

Popis rapskih vijećnika iz 1372 e

1388, Historijski zbornik, god.

XLIV (1).

Ljevač zvona i topova Ivan Krstitelj

Rabljanin, SIZ kulture, Rab,

Zagreb.

Rab od najstarijih vermena do

potkraj XIX stoljeća, Otok Rab u

radničkom pokretu i NOB, Rijeka –

Rab

Page 168: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

168

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I.Pederin, 1989

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Z. Peruško-Čulek, , 1999,

G.Praga, 1926,

N.Radić, 1989,

W.Schleyer, 1914,

K.Spalatin,

B.Širola, 1931,

Andrija Aleši, Architectonica

Cromatica, Zagreb.

Felix Arba, SIZ za kulturu Rab i

Arheološki muzej Zadar, Rab.

Rab – Povijest, Pomorska

enciklopedija, 6, JLZ, Zagreb.

Rab u osvit humanizma i renesanse,

SIZ kulture Rab, Zagreb.

Prinos pomoraca iz Kopra, Krka i

Raba na svojim galijama u

Lepantskoj bitki, JAZU Zadar sv. 1,

Zadar.

Demokracija i mediji, Barbat,

Zagreb.

La storia di Rab in una recente

monografia, Zara

Kristofor – župski bilten župe Rab,

Rab.

Rab Stadt und Insel, Wiesbaden.

Nikola Spalatin Rabljanin (Junak iz

bitke kod Lepanta). Časopis

„Marulić“ 77/12

Etnografski zapisi s otoka Raba,

Zbornik za narodni život i običaje

Južnih Slavena, JAZU, knjiga

XXVII.

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169

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Grupa autora, 1993,

Grupa autora, 1976

Grupa autora, 1925,

Grad i otok Rab, Ferjalna

biblioteka, sv. 9, Rijeka.

Rapske bratovštine i o biskupu

Ivanu Luki Garagninu, Rab.

Arheološka svjedočanstva o

ranobizantskom vojnom

graditeljstvu na sjevernojadranskim

otocima, Institut za povijesne

znanosti, Zagreb.

Povijest turizma i ugostiteljstva

Raba, Povijesno društvo Rijeka.

Povijesni pregled Raba u srednjem

vijeku, Toronto.

Povijest Hrvata, Knjiga prva,

Toronto.

Bilježnica, Zagreb.

Baština antifašizma, Okrugli stol.

Rapski zbornik, JAZU – Skupština

Općine Rab, Zagreb.

Sedam stoljeća rapskoga statuta, Sažeci za znanstveni kolokvij u Rabu 26 srpnja 1993, Rab. Zbornik radeva o Marku Antunu Dominisu i znanstvenoj prošlosti otoka Raba, Skupština Općine Rab.

Znameniti i zaslužni hrvati 925 – 1925. Odbor za izdanje knjige, Zagreb.

Page 170: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

170

Grupa autora, 1995,

Grupa autora, 1991,

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171

BIBLIOGRAFIA

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pašnjačkom agrari, Vjesnik

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173

I.Kovačić 1983,

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– 1943, Rijeka.

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O napadačima iz prvog čuda

legende o sv.Kristoforu, Rijeka.

Osnove obveznog prava na

kvarnerskom području u srednjem

vijeku, JAZU, knjiga XXVIII,

Zagreb.

Rab, morsko kupalište i ljetovalište,

Zagreb.

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4, Zadar.

Popis rapskih vijećnika iz 1372 e

1388, Historijski zbornik, god.

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Zagreb.

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potkraj XIX stoljeća, Otok Rab u

radničkom pokretu i NOB, Rijeka –

Rab

Page 174: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

174

A.Mutnjaković 1998,

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E. Peričić 1974,

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W.Schleyer 1914,

K.Spalatin

B.Širola 1931,

Andrija Aleši, Architectonica

Cromatica, Zagreb.

Felix Arba, SIZ za kulturu Rab i

Arheološki muzej Zadar, Rab.

Rab – Povijest, Pomorska

enciklopedija, 6, JLZ, Zagreb.

Rab u osvit humanizma i renesanse,

SIZ kulture Rab, Zagreb.

Prinos pomoraca iz Kopra, Krka i

Raba na svojim galijama u

Lepantskoj bitki, JAZU Zadar sv. 1,

Zadar.

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Zagreb.

La storia di Rab in una recente

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Rab.

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Nikola Spalatin Rabljanin (Junak iz

bitke kod Lepanta). Časopis

„Marulić“ 77/12

Etnografski zapisi s otoka Raba,

Zbornik za narodni život i običaje

Južnih Slavena, JAZU, knjiga

XXVII.

Page 175: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

175

L.Šuljić 1972,

A.Toić 1995,

Z.Tomičić 1989,

H.Turk 1994,

B.Vidov 1982,

B.Vidov 1975,

V.Zuppa 1999,

Grupa autora 1999,

Grupa autora 1987,

Grupa autora 1993,

Grupa autora 1976

Grupa autora 1925,

Grad i otok Rab, Ferjalna

biblioteka, sv. 9, Rijeka.

Rapske bratovštine i o biskupu

Ivanu Luki Garagninu, Rab.

Arheološka svjedočanstva o

ranobizantskom vojnom

graditeljstvu na sjevernojadranskim

otocima, Institut za povijesne

znanosti, Zagreb.

Povijest turizma i ugostiteljstva

Raba, Povijesno društvo Rijeka.

Povijesni pregled Raba u srednjem

vijeku, Toronto.

Povijest Hrvata, Knjiga prva,

Toronto.

Bilježnica, Zagreb.

Baština antifašizma, Okrugli stol.

Rapski zbornik, JAZU – Skupština

Općine Rab, Zagreb.

Sedam stoljeća rapskoga statuta, Sažeci za znanstveni kolokvij u Rabu 26 srpnja 1993, Rab. Zbornik radeva o Marku Antunu Dominisu i znanstvenoj prošlosti otoka Raba, Skupština Općine Rab.

Znameniti i zaslužni hrvati 925 – 1925. Odbor za izdanje knjige, Zagreb.

Page 176: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

176

Grupa autora 1995,

Grupa autora 1991,

Grupa autora 1988,

Strategija razvoja otoka i grada Raba do 2010, Ekonomski fakultet Rijeka, Rijeka. Popis eksponata sakralne zbirke u crkvi sv.Bustine u Rabu, Rab. Program kulturnog razvitka općine Rab do 1993, SIZ kulture Rab.

Page 177: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

177

3. COMMENTO LINGUISTICO

3.1. Considerazioni generali

Il libro di Ivo Barić, Kulturni Kapital Rapske Baštine (Il capitale

culturale del patrimonio di Rab), descrive in modo approfondito l’odierna

situazione della città e dell’isola Rab, con lo scopo di informare, divulgare e

promuovere questa isola che per troppo tempo sembra aver vissuto in uno

stato abbandono.

Nelle pagine seguenti saranno discussi i problemi traduttivi che

riguardano la morfosintassi, il lessico e la sintassi.

Il tipo di testo tradotto è di tipo divulgativo e, di conseguenza,

orientato a un gruppo di lettori molto vasto. L’autore usa prevalentemente il

croato standard, ma fa spesso ricorso a termini tecnici e ad alcune

espressioni dialettali.

Ne tradurre ho cercato di ricreare un testo scorrevole e comprensibile per il

lettore a scapito della totale aderenza al TP, soprattutto per quanto riguarda

la traduzione di singole parole.

3.2. MORFOSINTASSI

3.2.1 AGGETTIVI NUMERALI

La lingua TP, per segnalare le date vuole i numerali ordinali seguiti

da un punto (Babić-Finka-Moguš 1996: 124), la lingua del TA invece

(Marinucci 1996: 146) non ammette punteggiatura in presenza

dell’indicazione non numerica del mese (30.03.2006 ~ 30 marzo 2006).

19. ožulka 1944

19 marzo 1944

Page 178: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

178

3.2.2. USO DEI TEMPI VERBALI

L’autore si è servito dei tempi verbali usati frequentemente nella

linguaggio storico, artistico ed archeologico. Il perfetto del TP è stato

tradotto sia con il passato prossimo, che l’imperfetto, che il passato remoto

italiano seguendo le regole della consecutio temporum.

Iscrpljeni ratovima i slomom ilirske države Liburni su krajem staroga vijeka

prisiljeni na savezništvo s Rimljanima nakon čega je uslijedilo veće naseljavanje

romanskog stanovništa na liburnsku obalu i otoke.

Sfiniti dalle guerre e dopo la rottura dello stato illirico, furono costretti ad allearsi

con i Romani, ed, a questa alleanza, seguì una maggiore colonizzazione da parte

della popolazione romana della costa e delle isole liburne.

Npr. Arhitektura Grada i Otoka resultat je kultunog dostignuća određenog

povijesnog trenutka ove sredine. Prema njoj možemo zaključiti kako su živjeli ljudi

prije nas koji su nam ostavili prekrasno naslijeđe svih epoha od antike, romanike,

gotike, renesanse, baroka do pučkog graditeljstva.

Ad esempio l’architettura della città e dell’isola è il risultato delle conquiste

culturali di un preciso momento storico di questo centro. In base a questo possiamo

stabilire come vivevano le persone prima di noi che, in tutte le epoche ci hanno

lasciato una splendida eredità, dall’antichità, romanica, gotica, rinascimentale,

barocca fino all’edilizia popolare.

3.3. LESSICO E SINTASSI

3.3.1. NOMI PROPRI

Essendo questo un testo di tipo storico-turistico, la traduzione dei nomi

propri è senza dubbio stato il problema maggiore. Nel testo sono presenti

vari tipi di nomi propri: di persona, geografici, di edifici pubblici e di

personaggi storici. Seguendo le teorie della traduzione e in base al principio

Page 179: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

179

comprensibilità del testo tradotto, ho cercato di rendere al meglio la

traduzione di questi nomi, anche se, talvolta, sono stata costretta, come si

vedrà in seguito, a chiosare.

3.3.2 NOMI DI PERSONA

Attenendomi a quanto riportato da Newmark (1988: 129) “In teoria i

nomi propri di persone o di oggetti singoli sono esterni alla lingua,

appartengono semmai all’enciclopedia e non al dizionario e (…) non hanno

significato o connotazioni e sono perciò al tempo stesso intraducibili e da

non tradurre”.

Per cui molti nomi di persona sono rimasti tali:

Ovaj tekst je zabilježio Danijel Farlati.

Questo testo è stato riportato da Danijel Farlati

3.3.3. NOMI DI PERSONAGGI STORICI E BIBLICI

La traduzione dei nomi di personaggi storici ha presentato qualche

difficoltà. Newmark (1988: 129-130) afferma: “Quando i sovrani avevano

nomi propri traducibili ed erano famosi, i nomi e i titoli venivano, e di solito

vengono ancora, tradotti nelle principali lingue europee. (…) Tutti i nomi

propri che si riferiscono alle figure bibliche restano tradotti (es. tutti i profeti

e i santi)”.

Di conseguenza :

Sv. Kristofor – San Cristoforo

Sv. Marin – San Marino

Karla Velikog – Carlo Il Grande

Page 180: Kulturni Kapital Rapske Baštine - Ivo Barić

180

Napoleon – Napoleone

Car August Octavian – Imperatore Ottaviano Augusto

Tuttavia alcuni nomi di personaggi storici croati non hanno una

corrispondenza in italiano, per cui sono stati semplicemente trascritti:

Kralj Ljudevit I. Anžuvinac – Re Ljudevit I Anžuvinac

Kralj Petar Krešimir - Re Petar Krešimir

3.3.4. NOMI GEOGRAFICI

Per quanto riguarda i nomi geografici sono stati tradotti quando avevano un

corrispondente in italiano. Newmark (1988: 132-133) afferma: “Alcuni

nomi geografici (di solito i più piccoli e i meno importanti), come quelli

delle persone, presentano la peculiarità di denotare un solo oggetto e non

hanno connotazioni. Nelle aree bilingui, gli enti geografici hanno di solito

due nomi, ciascuno in armonia con la propria lingua, sia morfologicamente

che fonologicamente. In passato poi le nazioni tendevano a naturalizzare i

nomi di città e province che avevano occupato, che visitavano di frequente e

che consideravano importanti”. (…) ”Si nota una leggera tendenza a

reintrodurre la grafia originale ed è prevedibile che si mostrerà rispetto per

ogni nuovo paese indipendente, osservando scrupolosamente la grafia del

suo nome, per quanto difficile da pronunciare”.

Considerato che Rab, e altri luoghi della Croazia, sono stati sotto

l’influenza italiana per un breve periodo e che da pochi anni hanno

riconquistato la loro indipendenza, i nomi dei luoghi geografici sono stati

riportati in entrambe le lingue la prima volta e poi tradotti o trascritti a

seconda dell’uso nella LA. Di conseguenza i luoghi più conosciuti come

Zara, Spalato, Fiume, ecc… sono stati tradotti da me quando indicavano

specificamente la città, mentre i luoghi meno conosciuti, come ad esempio

le province di Rab, trascritti. Es. Kaldanac, Banjol, Supetarska Draga, ecc…

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Fa eccezione Rab che pur avendo un corrispondente in italiano, Arbe, è

stato tradotto la prima volta e trascritto in seguito, in quanto l’isola anche al

pubblico italiano è nota come Rab e non come Arbe.

3.3.5. NOMI DI EDIFICI PUBBLICI

Newmark (1988: 134) dice: “Gli edifici pubblici possono essere

tradotti parzialmente se il termine generico è comune e trasparente”. Ho

cercato di attenermi a questa regola per cui:

Crkva sv. Antuna opata – Chiesa di Sant’Antonio abate

Crkva sv. Stjepana – Chiesa di Santo Stefano

Crkva Uznesenja Marijina – Chiesa dell’Assunzione di Maria

Crkva sv. Ivana Evanđeliste – Chiesa di San Giovanni Evangelista

Per altri edifici pubblici è stata necessaria solo una traduzione parziale

in quanto portavano già nomi di famiglie italiane:

Palača Galzigna – Palazzo Galzigna

Palača Cernota – Palazzo Cernotta

Palača Benedetti – Palazzo Benedetti

3.3.6. NOMI DI GIORNALI, RIVISTE, PERIODICI

Anche in questoo caso ho ritenuto corretto seguire le indicazioni di

Newmark (1988:134-135) “I nomi di giornali, riviste e periodici sono

sempre trascritti”.

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Informiranje se na Rabu uglavnom svodi na članke u Novom listu, Večernjem listu, Jutarnjem

listu na radiju Felix Arba a rijetko na Radio Rijeci ili Televiziji. Internetu i drugi mediji se malo

koriste.

L’informazioni a Rab è diffusa principalmente dagli articoli del Novi list, Večernj

list, Jutarnj list o alla radio Felix Arba e raramente su radio Rijeka o alla

televisione.

3.3.7. NOMI DI OPERE

Per quanto riguarda i nomi delle opere Newmark afferma (1988:

134-135): “Ci si riferisce di solito alle opere d’arte famose con i loro titoli

tradotti ormai accettati (compresi i titoli autorizzati di opere letterarie), se

sono noti. (…) A meno che non esista già una traduzione generalmente

accettata, i titoli di quadri dovrebbero essere trascritti oltre che tradotti per

permettere al lettore di cercare, se lo desidera, ulteriori riferimenti. (…) I

titoli di libri, non tradotti, devono essere trascritti con la traduzione fra

parentesi, soprattutto se si tratta di opere non letterarie in cui il titolo

descrive il contenuto”.

Nella traduzione i titoli delle opere letterarie sono stati riportati con

la traduzione tra parentesi:

Povijest su vadužili i još neki Rabljani kao npr. Poznati lijevač zvona i topova Ivan Rabljanin,

pjesnik Matija Picić koji je zabiljezio tekst pjesme “U sve vrime godišća” u latiničkoj

pjesmarici iz 1471., slikar Matija Pončun, autor oltarne pale u katedrali, zadarski pjesnik Juraj

Baraković, napisao poznati pastirski spjev “Draga, rapska pastirica”, Juraj de Maris zaslužan za

širenje kulture sađenja krumpira po cijeloj Dalmaciji i drugi.

Hanno contribuito ad allungare la storia anche alcuni arbensi, come ad esempio il

famoso fonditore di campane e cannoni Ivan Rabljanin, il poeta Matija Picić, che

ha riportato il testo della poesia U se vrime godišća (In tutti i periodi dell’anno) da

un libro di poesie in latino del 1471, il pittore Matija Pončun, autore della pala

d’altare nella cattedrale, il poeta zaratino Juraj Baraković, che ha scritto il famoso

cantico pastorale Draga, rapska pastirica (Draga, pastorella arbense), Juraj de

Maris, responsabile per la diffusione della cultura della coltivazione della patata

nell’intera Dalmazia ed altri.

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3.4. LO STILE DELL’AUTORE

Lo stile dell’autore è piuttosto diretto, scorrevole e di facile

comprensione, tuttavia un’analisi più approfondita permette di rilevare un

uso di tecnicismi in tutto il testo.

L’uso di una lingua tecnica si adatta perfettamente alle esigenze del

tipo di narrazione: nel testo infatti sono presenti descrizioni di monumenti

(chiese, campanili, edifici), di opere d’arte, di antiche usanze e di folclore.

Stari Grad Rab je od antičkog kastruma 10. godine p.K. postao municipij darovnicom rimskog

cara Augusta Octaviana. Iz ovog razdoblja sačuvano je više cipusa, stella i natpisa. Najviše

spomenika je sačuvano iz kasnijih vremena: romanike, gotike i renesanse.

Za grad Rab kao kulturno-povijesnu cjelinu ne može se reći da je sačuvan kao i njegove

pojedine građevine. Propadanje Grada je počelo još u prvoj polovici 20. st. Urbana arhitektura

je slojevita prema povijesnim epohama, a raster je zasnovan na antičkoj matrici. Stari grad

Kaldanac ima nepravilni ulični niz dok noviji dio grada uzduzno presijecaju tri ulice

simbolično nazvane Donja, Srednja i Gornja. Njih presijecaju poprečne ulice “ruge” i

”andreone” (sljepe – dvorišta).

La città vecchia di Rab è passata dal essere un antico accampamento

militare romano del 10 a.C. a un comune grazie all’atto di donazione

dell’Imperatore Romano Ottaviano Augusto. Di questa epoca si sono conservati

molti cipusi (cippi), stela (steli) e inscrizioni, tuttavia si sono conservati più

monumenti delle epoche posteriori: romanica, gotica e rinascimentale.

Non si può dire che la città di Rab come centro storico-culturale sia

conservata come alcune sue costruzioni. La decadenza della città è iniziata già

nella prima metà del sec. XVIII, e la sistematica ristrutturazione solo nella seconda

metà del sec. XX. L’architettura urbana è divisa in diversi strati a seconda delle

diverse epoche storiche, ma il raster è fondato sull’antica matrice. La città vecchia

di Kaldanac aveva una rete stradale irregolare, mentre la parte nuova della città è

divisa longitudinalmente da tre strade, simbolicamente chiamate Donja (Inferiore),

Srednja (Centrale) e Gornja (Superiore). Queste sono tagliate da delle strade

trasversali, le “ruge” e le “andreone” (vicoli ciechi – androni).

In questo segmento del testo si riscontrano diversi tecnicismi della

lingua dell’archeologia. C’è un uso frequente di parole di origine greca e

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latina, non sempre utilizzate nella maniera corretta. È il caso di stella dal

latino stēla, greco stēlē, la cui versione croata esatta sarebbe stela e non

stella (Klaić 1984).

Le difficoltà di traduzione maggiori vengono dal linguaggio

etnografico e dalle espressioni dialettali. Come si può riscontrare nel

capitolo riguardante il folclore, i termini etnografici sono quasi sempre stati

riportati e tradotti tra parentesi, seguendo l’esempio dello stesso autore:

Ženska ruralna (seonska) nošnja. Djevojke za vrijeme plesa ne nose “facol” (maramu) na glavi,

već oko vrata, a krajeve prekrižene uvlače ispod “travese” (pregače). Bijela košulja je bogato

ukrašena rućnim radom crvenim koncem i “rakamićima” (čipkom).

Il costume rurale (del villaggio) femminile. Le ragazze durante il ballo non portano il “facol”

(fazzoletto) sulla testa, ma intorno al collo, e le parti finali incrociate le infilano sotto la

“travesa” (grembiule). La camicia bianca è decorata a mano con un filo di cotone rosso e i

“rakamićima” (merletti).

Purtroppo alcuni termini dialettali troppo specifici sono stati solo

riportati, in quanto non solo non hanno una corrispondenza in italiano ma

neanche in croato standard.

Si riporta un esempio:

Nrp. u mjestu Banjol Rapski Tanac ima sedam figura: navajer (nagore), šutanje

(šetnja), šepanje, mahlina, kontra (nasuprot), tunel, merezinka.

Per esempio a Banjol, il Rapski Tanac ha sette figure da ballo: navajer (all’insù),

šutanje (passeggio), šepanje, mahlina, kontra (al contrario), tunnel, merezinka.

Fatta eccezione delle figure da ballo per cui Barić ha fornito una

spiegazione, le altre non sono state tradotte.

È comune anche l’utilizzo di espressioni dialettali. Ne riporto una:

“sve časti Raba grada kih je dosti”, un verso del poema Draga, rapska

pastirica di Baraković. La traduzione di questo verso ha richiesto

un’interpretazione poiché letteralmente sarebbe: “tutti gli onori a Rab città

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che ce n’è abbastanza”, infatti nella traduzione è stato reso con “tutti gli

onori alla città di Rab, i cui abitanti davvero non mancano”.

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