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L’ ABRUZZO E L’ALCOOL

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L’ ABRUZZOE L’ALCOOL

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LE RADICI CULTURALI DEL VINODi vino si inizia a parlare già dai tempi dellaMesopotamia e dell’ antico Egitto, dove

veniva impiegato come tributo per gli Dei e i Faraoni.

Non a caso il Dio Dionisio o Bacco veniva rappresentato sempre

con un grappolo di uva in mano.

Per i Greci (Magna grecia) la produzione del vino, oltre ad essere stata un importante risorsa economica, era considerata una vera e propria arte, il suo utilizzo infatti all’interno della società, veniva visto come un segno di cultura e civiltà.

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La storia della vite………………

…secondo alcuni studi, furono gli Etruschi, il primo popolo a portare la coltivazione della vite in Italia, ma furono i Romani

a perfezionarne le tecniche di viticultura…

-Nella cultura Etrusca con il vino si onoravano i morti e si effettuavano pratiche religiose in onore al Dio del vino “Fufluns”

-Nell’ era cristiana il vino comincia ad essere applicato per i servizi liturgici e come segno di ospitalità.

-Nel periodo medioevale, periodo della nobiltà e dei possedimenti terrieri, le piantagioni di uva erano simbolo di prestigio.

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IL VINO IN ABRUZZO

L’ Abruzzo, regione montuosa con pochi spazi destinatiall’agricoltura, ha visto sviluppare le sue vigneprevalentemente lungo la fascia costiera.

Centri importanti per la produzione di vino sono:Miglianico, Vittorito, Orsogna, Tollo, Colonnella…

I vitigni classici che dominano per eccelenza sono trai rossi il “Montepulciano” (primo vino doc. dellaregione) che da solo occupa la metà delle coltivazionivinicole e tra i bianchi il “Trebbiano”.

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Il vino abruzzese sta compiendo passi da gigante sia in Italia e sia all’estero, cometestimoniano i numerosi premi e riconoscimenti raccolti negli ultimi anni dai miglioriproduttori della regione.

Tre sono i vini a denominazione di origine controllata il Montepulciano d’Abruzzo(rosso e Cerasuolo), dal sapore asciutto; il Trebbiano d’Abruzzo, dal profumo delicato;ed il Controguerra, un vino bianco fruttato.

PRODUZIONE NAZIONALE E ABRUZZESE

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LA BIRRA IN ITALIA E IN ABRUZZO

…Sino al 1959 i consumi di birra erano dovute esclusivamente all'andamento climatico della stagione estiva. Infatti sino a quegli anni la birra veniva bevuta in un arco di tempo che andava da marzo a settembre; rientrava, nella mentalità corrente, fra le comuni bevande dissetanti, come le bibite gassate, e come tale veniva consumata esclusivamente al banco. ..

…Ben presto i consumatori compresero lo spirito della bevanda, nobilitandola nella sua giusta dimensione ed è dal 1960 che finalmente la birra accede nel canale alimentare, raggiungendo facilmente le famiglie, e così, nel volgere di un decennio, la produzione arriva a toccare i sei milioni di ettolitri…

…Secondo recenti indagini l’Italia è diventato il settimo paese

dell’ Ue a produrre birra…

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Bevande alcoliche tipiche abruzzesi:

IL VINO COTTO

Prodotto tipico abruzzese e marchigiano, con gradazione alcolica sui 20°. E’ consumato normalmente a tavola, come desert e come coadiuvante

nella cura del raffreddore e dell’influenza.

Il vino cotto accompagna il brindisi di molti banchetti nunziali. Come vuole la tradizione, il padre dello sposo offre agli invitati questo particolare vino, preparato alla nascita del figlio maschio e conservato in una piccola botte fino al giorno del

suo matrimonio, con un invecchiamento di almeno 25 anni.

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Il maiale e vino cotto: le fonti energetiche a lunga conservazione

della societa’ contadina

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Bevande alcoliche tipiche abruzzesi:

LIQUORE ALLO ZAFFERANO

Prodotto tipico abruzzese, in particolare Aquilano.Il liquore, dal colore giallo intenso, si ottiene per infusione a freddo

dello zafferano dell’Aquila (che ha ottenuto recentemente la DOP) e di erbe aromatiche locali.

Raggiunge una gradazione alcolica di circa 37%vol.E’ un ottimo digestivo e dissetante, bevuto freddo. Corroborante e utile in caso di

raffreddore, bevuto caldo.

Tuttavia trova il suo miglior utilizzo in pasticceria, per aromatizzare le preparazioni

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Bevande alcoliche tipiche abruzzesi:

CENTERBA

Prodotto tipico abruzzese, nasce da un antica tradizione che si è sviluppata nell’area di Tocco da Casauria (PE).

Il liquore, dal colore verde smeraldo, si ottiene dall’infuso di erbe aromatiche e officinali raccolte nel circondario.

Si presenta come un liquido verde smeraldo dall’alta gradazionealcolica edall’intenso profumo di erbe.

E’ un ottimo correttivo del caffè, della cioccolata e del latte e può anche essereutilizzato in cucina e in pasticceria.

Per meglio apprezzare la centerba abbruzese occorre effettuare una sorta di rito: siversa in un bicchierino una modesta dose, si inspira lentamente il suo profumo epoi si assapora il liquore con alcune gocce

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Bevande alcoliche tipiche abruzzesi:

RATAFIA

Prodotto tipico abruzzese, a base di amarene e vino rossoottenuto da uve del vitigno Montepulciano.

E’ un liquore dolce e piacevole con gradazione alcolicavariabile da 7-14% vol. a 20-22% vol.

Il nome gli fu dato da quell’uso che anticamente avevanogli ambasciatori delle potenze belligeranti quandotrattavano della pace ad una lieta mensa e pronunciavanole parole latine: “pax rata fiat” (ratifichiamo la pace).

Nel piccolo, era consuetudine, in molte località abruzzesiche qualsiasi contratto, accordo commerciale o pace traconfinanti doveva concludersi bevendo ratafia.

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I giovani e l’alcoolNella nostra cultura vi è ormai un relativo consensosociale riguardo al consumo di bevande alcoliche.Tanto che “l’inizazione” al bere avviene spesso inambito familiare con un consumo di alcool chepotremmo definire alimentare (un po’ di vino durantei pasti è una componente della dieta mediterranea).

Tuttavia la cultura del bere attualmente diffusa tra i giovani si sta trasformando in un fenomeno

preoccupante e in forte incremento.

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOLNegli ultimi anni sono aumentati i consumatori occasionali e quelli che bevono fuori

pasto. Tra i giovani cresce sempre più il fenomeno del “ BINGE DRINKING” (il consumo di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione).

CONSUMO

DI BEVANDE

ALCOLICHE

14-17 18-24 25-44 45-64 65 e più Totale

2000 2010 2000 2010 2000 2010 2000 2010 2000 2010 2000 2010

MASCHI

Nell'anno 49,3 41,4 79,5 77,6 86,7 84,4 87,3 86,3 79,1 80,2 82,8 81,4

Tutti i giorni 7,1 3,9 22,8 15,6 44,8 31,4 62,3 50,9 60,5 58,2 48,6 40,2

Occasionalmente 42,2 37,6 56,7 62,0 41,9 53,0 25,0 35,3 18,5 21,9 34,2 41,2

Fuori pasto 16,8 19,1 42,3 48,5 39,4 46,9 37,3 37,3 23,7 23,0 35,0 37,8

FEMMINE

Nell'anno 34,8 31,9 59,5 60,3 65,0 58,8 62,7 59,2 50,0 47,0 58,9 54,8

Tutti i giorni 2,4 1,5 5,7 3,9 15,5 9,4 26,5 19,2 24,4 22,7 19,2 15,0

Occasionalmente 32,4 30 53,8 56,4 49,5 49,4 36,2 40,0 25,6 24,4 39,7 39,9

Fuori pasto 12,2 14,6 24,8 35,0 15,4 20,2 10,9 12,0 5,0 4,5 12,4 14,6

MASCHI E FEMMINE

Nell'anno 42,2 36,8 69,7 69,1 75,8 71,6 74,7 72,5 62,1 61,1 70,4 67,6

Tutti i giorni 4,8 2,7 14,4 9,9 30,1 20,4 44,0 34,8 39,4 37,8 33,3 27,2

Occasionalmente 37,4 34,1 55,3 59,2 45,7 51,2 30,7 37,7 22,7 23,3 37,0 40,5

Fuori pasto 14,5 16,9 33,7 41,9 27,4 33,6 23,8 24,4 12,7 12,4 23,2 25,8

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL

COMBINAZIONE DI

BEVANDE ALCOLICHE

CONSUMATE

14-17 18-24 25-44 45-64 65 e più Totale

2000 2010 2000 2010 2000 2010 2000 2010 2000 2010 2000 2010

MASCHI

Solo vino e birra 21,4 14,2 19,0 13,5 19,3 16,8 26,7 26,9 42,8 44,9 25,9 25,3

Altri alcolici oltre a vino e birra 27,0 25,3 60,1 63,4 67,2 67,1 60,1 59,0 35,8 35,1 56,5 55,7

FEMMINE

Solo vino e birra 16,5 9,1 19,6 11,2 28,6 20,7 33,9 30,8 38,6 36,2 31,0 26,5

Altri alcolici oltre a vino e birra 17,2 21,7 38,8 48,2 35,8 37,1 28,1 27,8 10,7 10,6 27,0 27,8

MASCHI E FEMMINE

Solo vino e birra 19,0 11,7 19,3 12,4 24,0 18,8 30,4 28,9 40,4 39,9 28,6 25,9

Altri alcolici oltre a vino e birra 22,2 23,5 49,5 55,9 51,5 52,2 43,8 43,1 21,2 20,9 41,3 41,1

Il cambiamento di abitudini riguarda non soltanto la frequenza e le circostanze di consumo ma anche il tipo di bevande consumate.

Diminuisce sempre più la percentuale che consuma solo vino e birra, rispetto a chi consuma anche altri alcolici (superalcolici, amari, aperitivi)

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali -

REGIONE,

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E

TIPO DI COMUNE

Consumo di bevande alcoliche

PopolazioneMaschi Femmine

Maschi e

femmine

Nell'an

no

di cui

tutti i

giorni

Nell'an

no

di cui

tutti i

giorni

Nell'an

no

di cui

tutti i

giorni

MaschiFemmi

ne

Maschi

e

femmi

ne

Italia nord-occidentale 5.592 2.744 4.252 1.233 9.844 3.977 6.937 7.350 14.287

Italia nord-orientale 3.928 1.987 3.091 952 7.019 2.938 4.994 5.283 10.278

Italia centrale 4.029 2.062 3.030 887 7.059 2.949 5.072 5.517 10.588

Italia meridionale 4.723 2.359 3.031 706 7.753 3.065 6.046 6.512 12.558

Italia insulare 2.173 934 1.414 264 3.586 1.197 2.870 3.107 5.977

Comune centro dell'area

metropolitana 2.980 1.389 2.406 584 5.386 1.974 3.807 4.183 7.990

Periferia dell'area metropolitana 2.444 1.126 1.673 396 4.117 1.522 3.137 3.292 6.429

Fino a 2.000 abitanti 1.254 774 830 282 2.084 1.056 1.494 1.550 3.044

Da 2.001 a 10.000 abitanti 5.016 2.577 3.544 1.026 8.560 3.603 6.298 6.531 12.829

Da 10.001 a 50.000 abitanti 5.316 2.525 3.785 1.030 9.101 3.555 6.789 7.294 14.084

50.001 abitanti e piu' 3.434 1.693 2.580 723 6.013 2.416 4.395 4.919 9.313

A livello territoriale il consumo di alcool è più diffuso nel Centro nord, e nel Nord est.Considerando l’ampiezza dei comuni, sia la quota di consumatori nell’anno e siagiornalieri sono più alte nei piccoli comuni fino a 2000 abitanti e si riducono alcrescere della dimensione demografica del comune di residenza.

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali -

Persone di 11 anni e più che hanno consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno e consumo giornaliero per sesso, regione, ripartizione geografica e tipo di

comune. Anno 2010 (dati in migliaia)

REGIONE,

RIPARTIZIONE GEOGRAFICA E

TIPO DI COMUNE

Consumo di bevande alcoliche

PopolazioneMaschi Femmine

Maschi e

femmine

Nell'an

no

di cui

tutti i

giorni

Nell'an

no

di cui

tutti i

giorni

Nell'an

no

di cui

tutti i

giorni

MaschiFemmi

ne

Maschi

e

femmin

e

Piemonte 1.558 800 1.176 345 2.734 1.144 1.925 2.051 3.976

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 45 24 37 14 82 38 56 58 114

Lombardia 3.437 1.601 2.609 724 6.045 2.325 4.263 4.469 8.732

Trentino-Alto Adige 349 152 274 57 623 209 440 458 897

Bolzano/Bozen 173 60 146 24 319 84 215 222 437

Trento 176 92 128 34 304 125 225 236 461

Veneto 1.678 843 1.322 397 2.999 1.240 2.127 2.225 4.352

Friuli-Venezia Giulia 425 213 339 95 764 308 530 571 1.101

Liguria 553 319 430 150 983 469 694 772 1.466

Emilia-Romagna 1.476 779 1.156 402 2.632 1.180 1.898 2.030 3.927

Toscana 1.294 715 1.015 360 2.308 1.075 1.600 1.746 3.347

Umbria 301 168 223 72 524 240 386 423 809

Marche 537 277 377 131 914 408 682 727 1.409

Lazio 1.897 901 1.416 324 3.313 1.225 2.404 2.620 5.024

Abruzzo 486 259 312 79 798 337 582 617 1.200

Molise 117 72 69 25 186 97 140 151 290

Campania 1.840 858 1.141 245 2.981 1.103 2.462 2.651 5.112

Puglia 1.394 725 928 230 2.322 955 1.740 1.884 3.624

Basilicata 203 124 124 42 328 166 257 273 530

Calabria 682 321 457 85 1.139 406 866 936 1.802

Sicilia 1.583 650 1.053 176 2.636 827 2.133 2.331 4.463

Sardegna 590 283 360 87 950 370 737 776 1.513

Analizzando i comportamenti a rischio e mettendo a confronto le regioni, se da un lato nelle ripartizionicentrale e meridionale il dato è inferiore a quello medio nazionale, in alcune regioni come Molise,Abruzzo, Toscana , Basilicata, Sardegna, hanno quote di popolazione a rischio sopra la media.

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali -In quanto alla ripartizione geografica emergonodifferenze significative su cui è opportuno riflettere:

- I dati fanno pensare che ci sia una relazione tra lasituazione lavorativa ovvero lo status economico e ilconsumo di alcool.

-Al Sud infatti dove il fenomeno della precarietà e delladisoccupazione è particolarmente rilevante, si registrano iconsumi più bassi di alcool. Le percentuali più alte siriscontrano invece al Nord, in particolare al Nord- est.

-Al Centro i consumi si stabilizzano;

-Isolando dal Centro le regioni del Centro-Sud noteremoun forte incremento per quanto riguarda i consumi simileal Nord (non solo nella popolazione giovanile).

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali –

Per persone di 11 anni e più che consumano quotidianamente almeno

una bevanda alcolica l’Abruzzo si colloca al 14° posto a livello nazionale, con il 28,4%, meno che nelle altre regioni del centro, Umbria (33,6),

Marche (38,7), Molise (31,5), ma più che nella regione della capitale (26).

14° posto a livello nazionale

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali –Per numero di unità alcoliche (1 unità=12 gr.) consumatequotidianamente emerge che solo lo 0,9% delle donneabruzzesi dichiara di consumare più alcolici in un giorno (3 epiù unità), registrando quindi un basso consumo femminile,mentre il consumo sale di molto per i maschi: il 10,8% dichiaradi consumare 4 o più unità di alcolici al giorno, collocandosiben al terzo posto nazionale, con un consumo piuttostoelevato. 3° posto a livello nazionale

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali-La situazione cambia invece se si parla di consumo di alcolicifuori pasto almeno una volta a settimana: il Nord, infatti,torna al primo posto e seguono centro e sud (anche sel’Abruzzo è prima tra le regioni del centro con l’8,2%).

1 ° posto tra le regioni del centro

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- Per gli episodi di binge driking ovvero il consumo di sei o piùbicchieri in un’unica occasione almeno negli ultimi 12 mesi (inmedia le percentuali più alte sono al Nord) ma l’Abruzzo è aldi sopra della media per il Centro - per il centro con il 9%seguito da Marche 7,7%, Lazio 6,6%, Umbria 7,1%, Molise10,8%.

L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali –

1° Nord2° Molise

3° Abruzzo

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali -- Riassumendo: per il consumo quotidiano maschile la situazione al Centro-Sud èmolto simile al Nord, con percentuali vicine; il Nord è invece al primo posto perconsumo di alcolici fuori pasto ed episodi di ubriacature; per consumo dellediverse bevande alcoliche al Nord c’è una distanza minore tra consumi di altri tipidi alcolici e vino/birra (che restano comunque gli alcolici più bevuti) rispetto alSud, dove questi ultimi due sono preferiti alle altre bevande alcoliche in manieranettamente prevalente.

=

=

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L’USO E L’ABUSO DI ALCOOL - differenze territoriali

Da tutti questi dati esaminati nel loro complesso si potrebbe dedurreche mentre al Nord attecchisce maggiormente lo stile british, ovvero lacultura del bere per ubriacarsi, al Sud resiste invece il modellomediterraneo, in cui la cultura del bere equivale a bere “bene”, pocoma spesso, una cultura dove l’alcol fa parte del quotidiano e vienevissuto attraverso la convivialità, consumato moderatamente durante ipasti.

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- BEVANDE ALCOLICHE DICHIARATE – QUANTITA’ DICHIARATA IN BICCHIERI - COMPLESSIVO

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-BEVANDE ALCOLICHE DICHIARATE – QUANTITA’ DICHIARATA IN BICCHIERI - maschi

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-BEVANDE ALCOLICHE DICHIARATE – QUANTITA’ DICHIARATA IN BICCHIERI --femmine

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TEST CHI QUADRO- SICURAMENTE NOTTE - BEVANDA ALCOLICA DICHIARATA - BEVANDE ALCOLICHE

PIU' CONSUMATE DAI MASCHI (TAB N°9)

MASC

HI

FEMMIN

E

DIFFERENZ

A Χ2sper Χ2

0,05 Χ20,01 IPOTESI

SOLO COCKTAIL 47,95% 46,67% 1,28% 0,008 3,841 6,635 NULLA

SOLO BIRRA 5,48% 6,67% 1,19% 0,003 3,841 6,635 NULLA

VINI/SPUMANTI/APERITIVI ALCOLICI 6,85% 6,67% 0,18% 0,049 3,841 6,635 NULLA

SUPERALCOLICI

(TEQUILA/WISKEY/VODKA E SIMILI) 10,96% 13,33% 2,37% 0,077 3,841 6,635 NULLA

COCKTAIL+BIRRA 2,74% 0,00% 2,74% 1,104 3,841 6,635 NULLA

COCKTAIL+VINI/APERITIVI/SPUMATI 2,74% 13,33% 10,59% 1,104 3,841 6,635 NULLA

COKTAIL+SUPERALCOLICI 1,37% 6,67% 5,30% 2,3 3,841 6,635 NULLA

SUPERALCOLICI+VINI/SPUMANTI 4,11% 0,00% 4,11% 2,353 3,841 6,635 NULLA

VINO/APERATIVI/SPUMANTI+BIRRA 0,00% 0,00% 0,00% 1,104 3,841 6,635 NULLA

BIRRA+SUPERALCOLICI 0,00% 0,00% 0,00% 1,104 3,841 6,635 NULLA

NON HA SPECIFICATO IL TIPO DI

BEVANDA ALCOLICA 17,81% 6,67% 11,14% 4,2 3,841 6,635 NULLA

TOTALE

100,00

% 100,00% 0,00% 3,841 6,635

L’analisi del test chi-quadro dimostra che non vi è alcuna differenza tra i due sessi, per quanto

riguarda la preferenza verso un tipo di bevanda. Coktails, birra e superalcolici.

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SITUAZIONE PROBLEMATICA RISPETTO AI LIMITI DI LEGGE

MASCHI FEMMINE COMPLESSIVO

POSITIVI TOTALI ALL' ALCOOL TEST 61,84% 53,33% 60,44%

NON ESEGUITO (PERCHE' IN EVIDENTE STATO DI EBREZZA) 6,58% 6,67% 6,59%

TOTALE 68,42% 60,00% 67,03%

61,84%

6,58%

68,42%

53,33%

6,67%

60,00% 60,44%

6,59%

67,03%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

MASCHI FEMMINE COMPLESSIVO

SICURAMENTE NOTTE - SOGGETTI IN SITUAZIONE PROBLEMATICA RISPETTO AI

LIMITI DI LEGGE

POSITIVI TOTALI ALL' ALCOOL TEST NON ESEGUITO (PERCHE' IN EVIDENTE STATO DI EBREZZA) TOTALE

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Prevenzione:Quello che più mi spaventava quando mirecavo nelle scuole era come dire ai ragazziche abitavano nei nostri paesi e che vedevanoi padri,Zii , nonni ed altri altri passare ore edore ad ubriacarsi con la passatella nei bar ……..Mi stupivo perché essi mi anticipavanodicendo a loro modo che era sbagliato ……… miricordai che io ero uno di loro e come tanti etanti altri ancora, non ero diventato unalcolista. Grazie . Un ringraziamento particolarealla dott.ssa Angelica Lemme.