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Giornale del Liceo Scientifico e della Comunicazione Paritario Sacro Cuore 00135 Roma, Via della Tenuta di S. Agata, 1 Tel 06.3054791 / 06.3054767 - Fax 06.3052957
E-mail [email protected] - www.piccoleancellesacrocuoreroma.it
Anno X Numero 3 Giugno 2013
Cosa pensano i giovani della politica?
Vacanze in arrivo!
L e vacanze sono in arrivo! Fi-
nalmente, nonostante il clima
non sia dei migliori, siamo arrivati
a giugno e la scuola sta per finire
(eccetto per i ragazzi del V liceo
che hanno gli Esami di Stato), e
una delle domande sarà “Cosa
farò quest’estate?”.
Quando si pensa alle vacanze, in
generale, subito ci si immerge in
un mondo sereno e calmo, senza
eccessive preoccupazioni e
stress. Noi studenti, poi, non pos-
siamo non metterci le mani tra i
capelli per capire come destreg-
giarci tra i nostri desideri.
Ci sono varie opportunità per a-
prire il nostro orizzonte culturale
senza troppi sforzi.
Viaggiare e leggere sono le cose
che più di tutte possono arricchir-
ci durante quei “brevi” tre mesi
che fra poco saranno nuovamente
nostri come sempre, verso la metà
di giugno. Viaggiare forse viene
dato per scontato ma, ovviamente,
bisogna saper scegliere bene i
posti che si visitano e, magari, con
inaspettata gioia ci si potrebbe
trovare qualcosa di stranamente
interessante e nuovo.
Per quanto riguarda la lettura po-
tremmo scoprire dei libri capaci
di catturarci ed appassionarci,
farci aprire su nuovi mondi. Natu-
ralmente, si è liberi di leggere ciò
che più piace, da un racconto bre-
ve di Dostoevskij a qualche libro
di nuova uscita, e di uno scrittore
che, piano piano, sta scalando le
vette delle solite classifiche estive
che non risparmiano neanche i
libri. In ogni caso, adesso l’unica
cosa è aspettare quel giorno di
fine di scuola evitando, già in par-
tenza, di disperarci per il ritorno a
scuola e i troppi compiti. Maristella Spur
Mario Castrichino
L e elezioni politiche di febbraio han-
no evidenziato le contraddizioni e
le difficoltà della politica italiana in un
contesto di profonda crisi economica,
in cui è fonda-
mentale una
guida certa e
ferma per
fuoriuscire da
una recessio-
ne che sta
colpendo du-
ramente le
imprese e le
famiglie. I
numerosi
scandali e gli
episodi di
corruzione
hanno minato
la fiducia de-
gli italiani che si sono ritrovati per giun-
ta tartassati dalle imposte per fronteg-
giate la situazione di emergenza per
l’alto livello di debito pubblico.
Abbiamo interpellato gli studenti del
triennio del Liceo, per conoscere cosa
pensassero della situazione politica in
Italia, quali fossero le loro speranze e
prospettive. Riportiamo alcuni inter-
venti :
“Il momento
che stiamo
vivendo non
è semplice,
c’è una poli-
tica che non
dà più fidu-
cia. Anche i
cittadini han-
no perso le
speranze. Si
dovrebbe
diffondere
un sentimen-
to di speran-
za, pensan-
do che que-
sto tempo sia di passaggio e che termi-nerà..prima o poi.” (C. Di Porzio)
“Il nostro paese è investito da una pro-
fonda crisi in tutti i settori economici,
numerosi sono i casi di suicidio per
(Segue a pagina 2)
Empatia e comprensione dell’altro
Pag.4
Idee per la crescita economica
Pag. 5
Gli studenti del liceo Sacro Cuore, alla luce dei recenti
avvenimenti istituzionali, esprimono la loro visione
della classe politica italiana
Il Corriere del Sacro Cuore pag.2
motivi economici. Per dare stabi-
lità al paese ora occorre un go-
verno solido, stabile e coerente.
Sono stata colpita favorevolmen-
te dalla elezione di Napolitano
che ha accettato la rielezione a
patto che i partiti collaborasse-
ro… forse si stanno svegliando.” (C. Bernardini)
“Se i giovani non si interessano e
non si coalizzano per cambiare il
paese, non hanno altra soluzione
che emigrare in un altro pae-se.” (M. Castrichino)
(Segue da pagina 1)
Istituto Sacro Cuore
Anno di fondazione 1957
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria I grado
Liceo Scientifico
Liceo della Comunicazione
Doposcuola
Laboratorio di informatica
Laboratorio scientifico
Sala polivalente
●●●
Principali attività
Corsi di pallavolo, calcetto,
ping pong
Canto e saggi canori
Pianoforte e tastiere
Concerti musicali
Visite guidate alla città, mo-
numenti, opere d’arte e par-
chi nazionali
Viaggi di istruzione
Laboratorio teatrale e realiz-
zazione di spettacoli teatrali
Laboratorio giornalistico
Tornei
Sportelli didattici
●●●
Comunità religiosa
delle Piccole Ancelle
del Sacro Cuore
“Disinformati, distaccati e lonta-
ni. Questo è il profilo che carat-
terizza il rapporto tra il mondo
giovanile e la politica. Oggi è
diventato quasi impossibile par-
lare di politica con i giovani.
Negli ultimi anni è cresciuto il
senso di sfiducia nei confronti
della classe politica, e ciò ha
determinato una crisi di parteci-pazione.” (F. Anzalone)
“Tutta la politica attuale non è
più in grado di dare esempi. La
domanda che mi pongo è : come faccia-
mo noi giovani a crescere secondo prin-
cipi consoni al vivere civile? Come fac-
ciamo noi giovani a cambiare questo sistema? “ (E. Tiraboschi)
“ I giovani sono o totalmente interessati
o non si curano della politica. Spesso
inneggiano a grandi partiti, partecipano
a manifestazioni di piazza, ma in fondo
che ne sanno? Sanno quello che i media fanno loro sapere!” (M. Spur)
“ Il problema italiano consiste nel non
dare spazio ai giovani. Tutti si rifugiano
nelle false certezze di persone viste e
riviste. I giovani non vengono ascoltati e
sono continuamente messi in dispar-te.” (P. Petrignani)
“La gioventù di oggi è divisa in gruppi
relativamente alla politica: ci sono quelli
che seguono gli avvenimenti e si inte-
ressano partecipando attivamente; vi
sono coloro che lasciano fare ai più
grandi perché si reputano piccoli e ine-
sperti. Un altro gruppetto pensa di per-
dere tempo a parlare di politica poiché,
secondo loro, i politici seguono i loro
interessi e non il bene della comuni-tà.” (A. Zanon)
“Secondo me i giovani, soprattutto i
maggiorenni, sono particolarmente inte-
ressati alla politica, tanto che spesso nei
vari cortei o manifestazioni si vedono
moltissimi giovani, forse anche preoccu-pati del loro futuro.” (C. Mozdzen)
“Coloro che sono al potere dovrebbero
fare il bene dei cittadini e non quello
del loro portafogli, dovrebbero essere
portatori di valori e sentirsi maggior-
mente responsabili di fronte ai loro elet-
tori. Condivido quello che dice il prota-
gonista del film V per vendetta: non do-
vrebbe essere il popolo ad avere paura
del governo, ma il governo ad avere
paura del popolo. Con il voto si può
cambiare la situazione, perché quella X
è l’adesione a un’idea, è voler dire “io
esisto e ascolta la mia voce”.” (M. Giuliani)
“Come possono i giovani vedere una
prospettiva di futuro miglioramento in
Italia? Ormai non ci resta che sperare e
puntare all’estero perché rappresenta
l’unica soluzione per potere emergere
dal punto di vista lavorativo; ma se tutti i
giovani cercano lavoro all’estero, l’Italia che futuro ha?” (J. Facioni)
“Ormai sono parecchi anni che l’Italia è
soggiogata da una mala politica che ha
incatenato tutto il sistema italiano. La
lentezza e l’immobilismo non solo della
politica, ma anche della burocrazia, non
permette all’Italia di ripartire, bloccan-
do così le speranze dei giovani. Quello
che manca forse è l’ottimismo politico di
un periodo storico come quello degli
anni 70-80, in cui nel nostro paese, an-
che se scosso in maniera radicale, i gio-
vani di ogni classe sociale erano coin-
volti nella politica e partecipi di una
ideologia morale che oggi non è diffu-sa.”( N. Tozzi)
“I parlamentari sono coloro che opera-
no e svolgono la funzione di intermedia-
ri tra i cittadini e il bene comune. Defini-
zione alquanto lontano dalla realtà, fatta
di tangenti, raccomandazioni, auto blu…
è chiaro che dinnanzi ad una verità del
genere, la parte più giovane degli italia-
ni, non nutra più fiducia e interesse nel-
la politica. Dove dobbiamo far valere,
tuttavia, le nostre ragioni, se non nella
politica, attraverso il voto e l’impegno
civile e politico? Quello che è richiesto
ad ogni uomo, non è il famoso sacrificio
in nome di un ideale, ma qualcos’altro.
Siamo nati in questo mondo, prima di
tutto per viverci, ma non per questo non
possiamo fare, nel nostro piccolo, qual-
cosa di buono. Per cambiare il mondo,
non occorre prefiggersi obiettivi troppo
alti in quanto già possiamo dare il nostro
contributo aiutando un amico in difficol-
tà. Perché il bene non si può giudicare a
livello quantitativo, ma solo a livello
qualitativo: come direbbe Henri Ber-
gson, la volontà di fare del bene, è frutto
della coscienza, che non può essere
spazializzata e oggettivata da misurazio-
ni oggettive. Il bene è, esiste, e porta
cambiamento in qualsiasi forma esso si manifesti.” (A. Maurizio)
“La politica, secondo me, dovrebbe
essere una missione, anche perché se
(Segue a pagina 3)
Cosa pensano i giovani della politica
Il Corriere del Sacro Cuore pag.3
pensiamo a tutti quegli eroi che du-
rante il Risorgimento hanno dato la
vita per unificare questo nostro paese,
la situazione politica attuale è triste e
avvilente. Penso che la politica sia una
nobile causa da vivere come un voto
religioso. Amministrare la repubblica
proprio perché pubblica e quindi di
tutti, dovrebbe esser svolto con il
massimo rigore, onestà e lungimiran-
za.” (C. Cesari)
“Siamo giovani delusi, ma in tutto
questo non ci arrendiamo, crediamo
ancora in un cambiamento possibile;
infatti lamentarsi non darà mai nessun
risultato, è necessario impegnarsi e
seguire la politica da vicino: questo
rappresenta il vero cambiamento. A
questo proposito è utile citare il pen-
siero di un antico filosofo greco.
“Considerando dunque che tu sei sta-
to spinto alla politica dalla ragione, e
aspiri, conformemente alla tua nobile
origine, a essere in patria uno che:
<Sa dire parole e portare a termine fatti>. ” (M. Semeraro)
“Il disagio dei giovani cresce di gior-
no in giorno; sentono la politica come
qualcosa di lontano, di irraggiungibi-
le, un qualcosa di cui non fanno parte.
Non vengono coinvolti attivamente: la
politica è fatta principalmente di uo-
mini maturi che spesso non si dimo-strano tali.” (G.Pianesi)
“L’Italia è una nazione che deve ri-
prendersi e noi giovani speriamo di
fare tutto ciò che occorre per miglio-rarla.” (F. Zanon)
(Segue da pagina 2)
Il Papa preso dall'altro capo del mondo Il nuovo Vescovo di Roma meraviglia costantemente i fedeli
L a sera del 16 marzo 2013 Roma ed
il mondo intero hanno accolto con
grandissima sorpresa l'elezione di
Papa Francesco, dopo pochi scrutini
infatti i cardinali non hanno avuto dub-
bi ad eleggere il nuovo Pontefice che,
come i suoi predecessori porterà sicu-
ramente dei grandi cambiamenti nella
storia della Chiesa.
Tutti ci aspettavamo nel suo primo
discorso una frase che rimanesse scol-
pita nella memoria dei fedeli e di tutti
coloro che lo stavano seguendo in
mondo visione, ma la sorpresa più
sconvolgente per me è stata la sua
semplicità, facendo la cosa essenziale
per un cristiano, pregare, facendo
pregare con lui tutto il popolo raccolto
per l'acclamazione:
il Padre Nostro, l'Ave Maria ed il Glo-
ria, le preghiere semplici del cristiano
umile, che si recitano prima di addor-
mentarsi, le quali denotano l'uomo
pratico che si affida prima a Dio, per
poi iniziare il suo grande operato del
primato Petrino.
Tutti i successivi interventi nelle varie
liturgie, hanno avuto una vasta eco,
come la prima Messa con i Cardinali
dove ha ricordato di manifestare la
Croce di Cristo al mondo, parlando
anche con eccessiva franchezza, fino
ad affermare che è vano l’operare di
un religioso sia esso sacerdote, vesco-
vo, cardinale o perfino Papa se non
predica Cristo crocifisso. Io ho avuto
la fortuna di assistere da vicino al suo
primo Angelus, in quanto vivendo a
Roma non mi restava particolarmente
difficile essere presente in Piazza San
Pietro, anche lì mi ha colpito la sua
splendida definizione di Dio, il quale
come un Padre Misericordioso non si
stanca mai di perdonare i propri figli,
mentre noi sempre ci dimentichiamo
di chiedergli il perdono, poi alla fine
con la sua semplicità disarmante ci ha
augurato buon pranzo!
Le immagini dei primi giorni di ponti-
ficato, ad esempio quando scende
dalla papa-mobile per abbracciare i
disabili, o la cerimonia della lavanda
dei piedi tenutasi nel car-
cere minorile di Casal del
Marmo, manifestano come
la sofferenza umana abbia
un peso notevole nel suo
cuore; e suscitano molto
interesse anche presso
quelle persone lontane
dalla Chiesa, le quali a-
spettano di vedere in con-
creto un segno tangibile di
rinnovamento.
La sua rinuncia ad alcuni simboli adot-
tati fino ad ora dai precedenti Pontefi-
ci, come indossare la mozzetta color
porpora, calzare le consuete scarpe
rosse, la rinuncia all'uso della croce e
dell'anello del pescatore in Oro, han-
no chiaramente manifestato la sobrie-
tà che lo contraddistingue, così come
la volontà di restare ancora nell'edifi-
cio Santa Marta dove può sentirsi vici-
no ad altri sacerdoti, al personale del-
la casa, celebrare ogni mattina la San-
ta Messa con i lavoratori, sedendo alla
fine nell'ultima fila per il ringrazia-
mento, e stravolgendo molto quelli
che sono gli schemi classici del nostro
immaginario reverenziale e di proto-
collo, che si addicono di norma al Ro-
mano Pontefice.
Cosa aggiungere se non un perenne
grazie a Dio ed al Papa Francesco per
tutto questo; ci aspettiamo di vedere
ancora molto dal Servo dei servi di
Dio. Chiara Di Porzio
IV liceo
Il Corriere del Sacro Cuore pag.4
Empatia e comprensione dell’altro Considerazioni conclusive del lavoro presentato nell’ambito del “Forum della Filosofi-
a”, organizzato dal Liceo Classico e Scientifico Torricelli di Faenza
N umerosi intellettuali si sono posti
domande sul significato
dell’empatia trovando risposte com-
pletamente differenti. Pensatori indi-
vidualisti come Stirner, vedevano
l’empatia e l’altruismo, come uno stru-
mento utile per affermare il proprio
ego, e l’interesse personale; sostene-
va che l’affermazione della propria
individualità fosse prioritaria e un in-
teresse disinteressato verso “l’altro”
era quindi dannoso per l’individuo.
Tuttavia che senso può avere la vita,
se vissuta solo per la propria afferma-
zione? Esiste qualcosa di nobile per
cui vivere? Qualcosa che va oltre
l’interesse personale? E’ possibile che
anche l’amore, apparentemente la
manifestazione più nobile e pura
dell’empatia, sia frutto dell’egoismo
umano, e che quindi amiamo solo per-
ché abbiamo bisogno dell’altra perso-
na?
A questo proposito può essere utile
citare le ultima due strofe di una poe-
sia del poeta inglese Keats: “Il mio
amore è egoista, non posso respirare
senza di te”. Tuttavia l’egoismo di cui
parla il poeta inglese è, paradossal-
mente, l’altruismo e il sentimento em-
patico più nobile del mondo.
Nell’amore l’egoismo, e quindi
l’interesse personale, coincide con il
sentimento disinteressato che si prova
verso l’altra persona. E questo senti-
mento continua anche se non corri-
sposto, anche se distrugge
l’individuo, anche dopo la morte della
persona amata.
L’empatia è quindi la base, la miccia
che accende tutti i sentimenti che ren-
dono l’uomo eterno: dal più puro, tra-
volgente e passionale, l’amore,
all’amicizia, o al sentimento di affetto
che si prova verso i propri cari. Per-
ché l’uomo ricerca sempre uno scopo
nella vita, un qualcosa di più grande
di lui in cui credere e a cui dedicarsi.
Come disse il grande pensatore Rus-
sell, non importerebbe se l’amore o
l’amicizia non fossero eterni, e cessas-
sero di esistere dopo la morte, non
importerebbe neanche se Dio esistes-
se o meno; quello che veramente im-
porta è che questi sentimenti esistano
qui, in questa vita.
Ciò che rende divino un sentimento
come l’amicizia non è il suo essere o
meno eterno: i sampietrini che calpe-
stiamo tutti i giorni per le vie del cen-
tro di Roma probabilmente esisteran-
no di più di qualsiasi storia d’amore,
ma non per questo hanno più impor-
tanza. Quello che rende eterna e divi-
na l’amicizia, forse la forma di empatia
più disinteressata e platonica, come
disse il filosofo ambientalista Thoreau,
è il suo essere tale, il suo esistere,
nulla di più.
La vita degli uomini è finita, ed è loro
compito ricercare e vivere qualcosa
di diverso da loro, qualcosa che va
contro la loro natura e il loro deside-
rio di morte e affermazione sul prossi-
mo. Il compito dell’uomo non è quello
di trascinare la vita verso una meta
ignota, ma ricercare momenti e attimi
unici e irripetibili. Come raggiungere
ciò, se non con l’altruismo e
l’empatia?
“Come se si potesse ammazzare il
tempo senza ferire l’eternità” così
scrisse sempre Thoreau, frase quasi
oracolare, che se analizzata da una
delle sue molteplici facce, incita
l’individuo a vivere la vita attimo per
attimo, istante per istante.
Antonio Maurizio
V liceo
La lezione di Platone
D opo il risultato delle
elezioni si è assistito ad
una grande difficoltà a for-
mare un governo per l’Italia
e mi è ritornato alla mente il
pensiero dei due grandi
filosofi greci che abbiamo
recentemente studiato. Mi è
venuto spontaneo parago-
nare ciò che sta accadendo
adesso in Italia agli insegna-
menti e alle concezioni sulla
polis di Socrate e di Platone.
Ho subito pensato alla crisi
politica della polis di Atene
in seguito alla sconfitta nella
guerra contro Sparta e al
bisogno di una nuova classe
dirigente diversa dalla ari-
stocrazia. Socrate e Platone
hanno infatti individuato
razionalmente la debolezza
della antica polis e ne hanno
proposto una nuova fondata
su basi completamente di-
verse. Mi ha molto colpito
come la filosofia possa, at-
traverso gli insegnamenti
etici e morali, arrivare a
proporre soluzioni politiche
che tengano presente il sen-
so etico e morale di ogni
persona e di tutto il popolo.
Ho dovuto invece osservare
che, dopo oltre duemila
anni, in Italia non si è ancora
capito che la nazione deve
essere governata con alto
senso etico e morale, tenen-
do presente il benessere
fisico, intellettuale e morale
dei cittadini. Ho assistito
invece a continui litigi ed
insulti fra i vari esponenti
politici che, molto probabil-
mente, sono animati soprat-
tutto dal loro interesse, ben
lontano da quelli del Paese.
E’ molto triste dover assi-
stere a questo spettacolo
dopo aver letto e soprattutto
riflettuto sul pensiero dei
grandi filosofi che abbiamo
studiato.
Purtroppo ho immediata-
mente pensato che Platone,
Socrate e gli altri filosofi
greci non abbiano tenuto
presente l’egoismo, la vo-
glia di potere e l’interesse
ad arricchirsi che, purtrop-
po, spinge, soprattutto oggi,
gli uomini alla carriera poli-
tica. Eugenio Tiraboschi
III liceo
Lo studio dei grandi filosofi induce a riflettere sull’attuale situazione politico-sociale
Il Corriere del Sacro Cuore pag.5
Importanza dell’Etica
E sistono vari comporta-
menti etici e questi pro-
vocano molti conflitti e con-
traddizioni, dovuti soprattut-
to alla complessità della
nostra società e alla co-
scienza critica individuale.
Un esempio viene da Socra-
te che nel 399 a.C. preferi-
sce morire piuttosto che
tradire le leggi e i principi
etici della società in cui era
vissuto.
In questo periodo in Italia la
fiducia dei cittadini nei con-
fronti dei rappresentanti
politici e delle istituzioni è
molto scarsa e questo è do-
vuto a comportamenti scor-
retti da parte di chi ha rico-
perto cariche politiche.
Questi comportamenti pro-
vocano all’interno della so-
cietà atteggiamenti settari
ed individualistici determi-
nando conflitti e un'accanita
difesa dei propri interessi e
di quelli del gruppo sociale
di appartenenza, a discapito
del bene comune.
Una soluzione potrebbe
essere il ritorno ai principi
di libertà, fraternità e ugua-
glianza della rivoluzione
francese, ma soprattutto al
rispetto della legalità che
può non corrispondere ap-
pieno con l’etica personale
e sociale, ma comunque
garantisce la libertà indivi-
duale e ci protegge
dall’ingiustizia.
Un altro ambito in cui l'etica
dovrebbe essere tenuta
sempre in considerazione è
l'economia.
E' giusto comperare merci
cinesi sapendo che sono
state prodotte con il lavoro
di operai senza alcuna tutela
sociale? Ed investire i pro-
pri risparmi in borsa, specu-
lando anche su andamenti
negativi dell'economia, sa-
pendo che questo compor-
terà il licenziamento di lavo-
ratori nelle aziende quota-
te? Per non parlare delle
banche che ormai sono di-
ventate entità sospette di
cui è difficile fidarsi!
Io penso che se fosse fatto
tutto in modo etico ci sareb-
bero vantaggi per un nume-
ro maggiore di persone a
discapito di quei pochi che
non potrebbero arricchirsi
in modo smodato. E’ ovvio
che per avere un' economia
più etica ci sarebbe bisogno
di regole, anche se il mer-
cato dovrebbe autoregolar-
si e trovare il giusto equili-
brio da solo, anche se servi-
rebbe una migliore redistri-
buzione del reddito prodot-
to dal paese per una mag-
giore equità.
L'ambiente, l'aria che respi-
riamo, l'acqua che beviamo
e i cibi che mangiamo devo-
no essere soggetti a regole
ispirate al bene comune!
Per questo i comportamenti
etici sono indispensabili
nella vita quotidiana e an-
che noi come individui sia-
mo chiamati ad assumere
atteggiamenti meno pesanti
per l'ambiente, lasciando
alle generazioni future un
pianeta più sano e con risor-
se ancora disponibili.
Chiara Cesari
III liceo
Idee per la Crescita
T ra il 1950 e il 2007, il reddito me-
dio degli italiani è aumentato del
seicento per cento. Questa crescita
senza precedenti ha trasformato
l’Italia distrutta dalla guerra in un pae-
se ricco. Tra il 2008 e il 2010 i redditi
pro capite si sono invece ridotti signi-
ficativamente per la prima volta nel
Secondo Dopoguerra. Una riduzione
del 6,4 per cento tra il 2008 e il 2011 e
quasi del 3 per cento nel solo 2012.
Occorre però ricordare che la crisi
non è cominciata nel 2008.
L’economia ha infatti cominciato a
tirare il freno molto prima. Il potenzia-
le di crescita dell’Italia si è ridotto
gradualmente di circa un punto per-
centuale ogni dieci anni dagli Anni
Cinquanta ad oggi. E così siamo pas-
sati dal 5,5 per cento di crescita me-
dia degli Anni Cinquanta, al 4,5 per
cento degli Anni Sessanta, al 3,5 degli
Anni Settanta e così via fino al sostan-
ziale azzeramento della crescita negli
Anni Duemila.
Per superare questo delicato periodo
di crisi che stiamo vivendo, per ripar-
tire, è necessario il ruolo delle idee.
E’ fondamentale che le idee che ven-
gono proposte siano incentrate sulla
finanza e sulla scuola, e che guardino
alle condizioni necessarie per tornare
a crescere domani, senza dimenticare
le gravi difficoltà congiunturali
dell’economia di oggi.
Vi sono però delle teorie shock, solu-
zioni che guardano alla qualità della
vita e non al consumismo; come quel-
la dell’intellettuale francese di
settant’anni, l’allegro e sicuro di sé,
Serge Latouche. Propone una decre-
scita economica ed energetica, la sua
visione è posta sulla necessità di cam-
biare rotta, ridimensionando lo stile di
vita per riacquistare umanità. Difatti,
l’economista e filosofo Latouche, non
usa la macchina né il cellulare. Nella
sua teoria la “decrescita” è la parola
chiave, da contrapporre a quella dello
“sviluppo sostenibile”. Il pericolo più
grave, al quale siamo molto vicini,
non è solamente il degrado ambienta-
le, ma anche la perdita della biodiver-
sità, l’esaurimento delle risorse natu-
rali e l’impoverimento della nostra
stessa felicità.
Più propriamente è necessario non la
crescita in se stessa, ma l’economia
della crescita, quella crescita intesa
non più come un mezzo, ma come un
fine. Ciò che deve crescere è la gioia
di vivere, la qualità dell’aria e
dell’acqua e il benessere che la socie-
tà della crescita ha distrutto.
Cambiare non può essere una sempli-
ce scelta dell’uomo, ma deve essere
una necessità propria di ogni cittadi-
no. Michael Semeraro
IV liceo
L’attuale crisi economica è superabile cambiando mentalità e stili di consumo
Il rispetto delle regole è necessario per il vantaggio di tutti
Il Corriere del Sacro Cuore pag. 6
I sacrifici degli Italiani
L e famiglie italiane sono
allo stremo, oramai ci si
è abituati alla crisi, le stati-
stiche parlano chiaro: gli
italiani fanno di
tutto per rispar-
miare, infatti una
famiglia su due ha
ridotto il budget
di spesa per
l’alimentazione,
quindi significa
che i prodotti nel
carrello della
spesa sono sem-
pre meno e ci si rivolge
maggiormente ai discount. I
prodotti più soggetti a ridu-
zione di consumo sono frut-
ta, verdura, pane, pasta car-
ne rossa e pesce.
Il 2012 ha superato ogni
record, è stato il peggior
anno dal dopoguerra, la
Confcommercio ha consta-
tato che è crollato il potere
di acquisto delle famiglie
del -4,1% , si è capito che la
crisi, a differenza di quanto
ogni tanto si sente alla radio
e alla televisione, è ben
presente all’interno del si-
stema economico. E’ vera-
mente difficile trovare se-
gnali di miglioramento. Au-
menta invece la tendenza
delle famiglie nel risparmia-
re per combattere la crisi.
Guardiamo tutti con ottimi-
smo il futuro e speriamo che
il nuovo governo possa agi-
re per migliorare la situa-
zione di milioni di italiani
che stanno soffrendo per la
disoccupazione e la preca-
rietà.
Paolo Di Piramo
IV liceo
La Terra sull’orlo del collasso
A causa dell’inquinamento prodot-
to dall’uomo la temperatura del
pianeta sta aumentando pericolosa-
mente. Questa, che fino a pochi anni
fa era solo una previsione catastrofica,
oggi è purtroppo una realtà.
Quanto l’aumento della temperatura
possa influire sull’ecosistema mondia-
le non è una cosa da sottovalutare. Gli
effetti provocati saranno catastrofici:
l’aumento delle precipitazioni e dei
cicloni, le ripercussioni sulla flora e
sulla fauna, ma soprattutto lo sciogli-
mento dei ghiacciai e il conseguente
aumento del livello del mare (già nel
2004 17 cm più alto rispetto al 1870).
Tra il 2000 e il 2011 abbiamo già ini-
ziato a subirne le conseguenze – è
stato il periodo più caldo dal1880 – e
questo ha allarmato ancora di più gli
scienziati e ha messo i politici nella
condizione di dover prendere provve-
dimenti. Già con il Protocollo di Kyoto
si era pensato di prevenire il disastro
limitando l’emissione di gas serra ma,
a quanto pare, ancora una volta le ra-
gioni economiche hanno prevalso sul
buon senso e solo in pochi si sono
adoperati in questo senso. Lo stesso
problema si è ripresentato all’ultima
conferenza sull’argomento tenutasi a
Doha ma, questa volta, sembrano es-
sere emerse nuove proposte interes-
santi per sensibilizzare le industrie
alla causa: l’abolizione dei permessi
di emissione e l’assegnazione di be-
nefici economici a chi modernizzerà
per abbattere l’emissione di CO2.
Naturalmente però, lo scontro tra cli-
matologi ed economisti rimane molto
acceso ed entrambe le fazioni hanno
buoni argomenti: da una parte il pros-
simo collasso del pianeta, dall’altra
quello dell’economia.
Utile sarebbe allora adoperare mezzi
come la tassazione dei combustibili
inquinanti, l’incentivo dello sviluppo
di risorse rinnovabili e
l’opposizione
all’abbattimento delle fo-
reste per rendere sconve-
niente alle industrie l’uso
di fonti non rinnovabili.
Proprio perché la situazio-
ne è già così critica e la
risoluzione sembra tarda-
re, alcuni Paesi hanno già
cominciato a prepararsi a
ciò che avverrà: New
York, Londra e Venezia
progettano barriere contro
l’innalzamento del maree,
in Bangladesh si costruiscono villaggi
su distese galleggianti di canne e alle
Maldive gli insediamenti si spostano
verso zone più alte. Queste misure
però, limiteranno solo il disastro per-
ché da una parte l’innalzamento del
livello del mare causerà anche un ab-
bassamento del suo PH (che non tutte
le specie marine potranno sopporta-
re), dall’altra si verificheranno altri
numerosi fenomeni, come ad esempio
gli uragani, la cui entità è di difficile
previsione. .
Elisabetta Buccieri
V liceo
I dati statistici mostrano il crollo dei consumi delle famiglie italiane
L’innalzamento delle temperature dovuto all’ “effetto serra” produce conseguenze
disastrose e alcuni paesi cominciano già a prepararsi
Il Corriere del Sacro Cuore pag.7
Come è bello coltivare e risparmiar per sé!!
I benefici della campagna
D i recente il prezzo di frutta e or-
taggi è aumentato e, anche se
sono alimenti di grande importanza
nella dieta di una persona, di cui
l’uomo non può fare a meno, i consu-
matori sono portati ad evitarne
l’acquisto. Diminuire il consumo di
alimenti sani, quali frutta e verdura,
porta ad un aumento dell’obesità o a
una dieta alimentare sbagliata che
può causare dei problemi se si protra-
e nel tempo. Ma è possibile mangiare
cose sane e pagare poco? Basta colti-
vare un po’ di terra. Questa opzione fu
presa da Michelle Obama nel 2009. La
First Lady americana decise di riser-
vare un piccolo spazio nel giardino
della Casa Bianca alla coltivazione di
vegetali. Questa è una scelta molto
vantaggiosa poiché coloro che hanno
intenzione di crearsi un “piccolo orti-
cello” in casa, saranno in grado di
avere sempre ortaggi freschi e di pro-
venienza sicura, senza fertilizzanti chi-
mici, dannosi, ottenendo, inoltre, una
diminuzione delle spese. Non tutti
hanno il giardino sotto casa, ma molti
non rinunciano, ad esempio, ad avere
una piantina di basilico sul balcone o
a un vasetto di rosmarino. Invece di
mettere tanti fiori perché non mettere
qualcosa di più utile sul terrazzo? Cer-
to, non sarà molto estetico, ma non
credo che delle pianticelle utili siano
davvero così brutte. È anche vero che
in città non vi è moltissimo spazio,
quindi non è facile riuscire a trovare
posto per coltivare qualcosa di più
sostanzioso, ma una piantina di
“odori” si può sempre tenere.
Per gli antichi Romani l’agricoltura e
il lavoro dei campi erano portatori di
virtù, simbolo del mos maiorum. Poi,
il tema della campagna e del lavoro
campestre è stato ripreso nella lette-
ratura italiana, da Parini. . . Bisogne-
rebbe dare più importanza ai valori
di una volta e imparare da questi.
Sapere cosa si mangia, da dove vie-
ne e come è coltivato, significa pren-
dersi cura di sé. Il nostro paese è al
primo posto in Europa nella coltiva-
zione di Prodotti agroalimentari di
qualità, Dop, Igp e Stg, rinomati in
tutto il mondo per la tradizione, il gu-
sto, la semplicità e la bontà… non per
altro la dieta mediterranea è la più
buona e equilibrata!!
Chi ha un piccolo pezzo di terra può
sfruttarlo al meglio e preservare la
sua salute e il suo portafoglio.
Maria Giuliani
IV liceo
A ntropologi, medici e
neuro-scienziati, attra-
verso degli studi, affermano
che la campagna ha una
forte azione benefica per la
nostra salute.
Si tende a parlare di
“biofilia”, ovvero di una
predisposizione innata a
trarre beneficio emotivo
dall’ambiente naturale; tutti
gli esseri umani, quindi,
nascono con una predispo-
sizione genetica a vivere a
contatto con la natura.
Uno studio realizzato
dall’Istituto centrale di salu-
te psichica dell’università di
Mannheim, rileva che chi
vive in campagna ha il 40%
di probabilità in meno di
soffrire di disturbi
dell’umore e il 20% di pro-
babilità in meno di avere
attacchi di panico rispetto a
chi vive in città.
Inoltre, anche patologie
psichiatriche come la schi-
zofrenia, la pressione arte-
riosa e i livelli di stress si
presentano con
un’incidenza dimezzata e
con valori nettamente più
bassi; in queste persone,
infatti, il centro biologico
della paura, situata nell’area
cerebrale dell’amigdala, e
l’area cerebrale deputata
alle condizioni di stress e di
allarme appaiono meno atti-
va rispetto ai soggetti che
vivono in città.
Secondo un altro studio rea-
lizzato dall’Università della
Valle d’Aosta, i bambini
esposti ad ambienti naturali
rigenerano e aumentano la
loro capacità di attenzione;
dagli esperimenti condotti
su bambini fino a 11 anni è
emerso che i più piccoli,
generalmente dell’asilo ni-
do, mostrano una particola-
re attrazione verso gli ani-
mali e sono indifferenti a
tutto ciò che è inanimato,
mentre i bambini delle ele-
mentari entrano quasi in
empatia con il paesaggio e
con gli animali e inoltre,
attraverso l’esposizione di-
retta con l’ambiente natura-
le, la loro attenzione si riatti-
va. Un altro studio ancora,
presentato dagli oftalmologi
della Cambridge
University, ha dimostrato
che passare anche solo al-
cune ore alla settimana
all’aria aperta riduce
l’incidenza della miopia,
grazie agli effetti della luce
del sole e della visione in
lontananza o a varie profon-
dità di campo in parchi e
ambienti naturali.
Insomma la campagna cela
una forza segreta che agisce
involontariamente su di noi
e ci aiuta a combattere tanti
disturbi che, probabilmen-
te, neanche la medicina tra-
dizionale è in grado di risol-
vere.
Chiara Mozdzen
IV liceo
Quanto è realmente importante la natura per la nostra salute?
Di fronte all’aumento dei prezzi di frutta e verdura bisogna riconsiderare
la produzione in proprio
Il Corriere del Sacro Cuore pag. 8
Oggi si mangia giapponese!
Hands
D a sempre ho avuto mo-
do di conoscere la tra-
dizione, il cibo ed il costu-
me del Giappone poiché la
sorella di mia nonna da ben
35 anni è sposata con un
giapponese, ovvero mio zio
Tadayuki.
Oggi vi voglio parlare in
particolare del cibo.
Inizio con il dire che nella
cucina giapponese non esi-
stono antipasto, primo, se-
condo ecc.. , i cibi vengono
serviti in tavola senza un
ordine preciso ed in una
varietà di scodelle e piattini
incredibile.
Alla base della loro alimen-
tazione c'è il riso, che sareb-
be come il nostro pane, ed
accompagna quasi tutti gli
alimenti. Anche il pesce è
molto presente sulle loro
tavole, infatti a Tokyo c'è il
più grande mercato ittico
del mondo che attira anche
molti visitatori. Il pesce più
consumato è il tonno, non
soltanto fresco ma anche
essiccato e poi fatto in sca-
glie (katsoubushi).
Abitualmente quando pen-
siamo al Giappone ci viene
subito in mente il Sushi, che
consiste in piccole quantità
riso accompagnate da pe-
sce crudo; quando si parla
di Sashimi si intende solo
pesce crudo. La cucina del
Sol Levante propone una
varietà di piatti buonissimi e
la loro preparazione merita
essere raccontata.
Ci sono dei ristoranti tipici
dove si serve solo la Tem-
pura (varietà di verdure e
gamberoni fritti in 21 tipi di
oli diversi), qui il vero pro-
tagonista è lo chef che si
trova di fronte alla friggitri-
ce, mentre i commensali
stanno intorno ad un banco-
ne e lo osservano; mano a
mano che lo chef frigge i
vari cibi, li serve ad ognuno
seguendo un ordine. In que-
sto modo si ha il
piacere di mangia-
re sempre il cibo
caldo e croccante,
ma sfortunatamente
si esce dal locale
con un odore di
fritto addosso terri-
bile.
La tradizione giap-
ponese vuole che
durante o a fine pasto si be-
va il the' verde caldo
(matcha) poiché dicono che
abbia un effetto sgrassante;
in passato le geishe doveva-
no frequentare una scuola
che insegnava loro l'arte di
servire il the. Con il the fan-
no anche il gelato.
Le alghe vengono consuma-
te abitualmente, ce ne sono
di diversi tipi, alcune croc-
canti e gustosissime si usa-
no per insaporire il riso
bianco, altre più morbide si
usano per avvolgere gli oni-
giri, una sorta di supplì di
riso bianco con all'interno
del tonno o del salmone....
si trovano preconfezionati e
sono uno snack molto diffu-
so tra adulti e bambini.
Le loro posate sono le hashi
ovvero le tipiche bacchette,
sono di legno grezzo perché
nei ristoranti non vengono
riutilizzate mentre in casa si
usano quelle di legno lac-
cato, ognuno la le sue di
colore e foggia diversa; du-
rante il pasto quando non si
usano vengono poggiate su
un poggia bacchette.
Cosa vietata è passarsi il
cibo con le bacchette, non
si devono toccare assoluta-
mente tra di loro, poiché ciò
avviene durante le cerimo-
nie funebri.
Mai dire durante un brindisi
il nostro classico “cin cin”
scoppierebbero tutti a ride-
re.
Nei ristoranti ad inizio pasto
viene portata ad ognuno
una pezza calda ripiegata
che serve per pulirsi le ma-
ni. Non scandalizzatevi se a
fine pasto un giapponese
emette strani rumori con la
bocca... vuol dire che ha
gradito il cibo.
Andrea Ratti
II liceo
I n Spagna, precisamente nella città
di Barcellona, è in corso una prote-
sta artistica, creata e promossa da
quattro visual artist spagnoli: Octavi
Serra, Mateu Targa, Daniel Llungany e
Pau Garcia. Questi artisti denunciano
in modo visivo le situazioni che provo-
cano disagio e preoccupazione nella
città spagnola. I problemi possono
essere di tipo economico, politico e
sociale e per sconfiggerli i visual ar-
tist hanno provato a interagire diretta-
mente con le persone che li vivono,
riuscendo a ottenere un grandissimo
successo.
Il progetto consiste nel mettere in di-
versi punti della città alcune mani in
gesso bianco che tentano di denuncia-
re alcuni comportamenti pericolosi o
errati: troviamo per esempio mani che
offrono 5 euro, mani che chiedono
l’elemosina supportate da un cartello,
mani che compiono il gesto di una
pistola o che tengono un cappio per
l’impiccagione, mani che tentano di
rubare monete oppure che cercano di
forzare una saracinesca.
A differenza di altri progetti contro la
crisi e la disoccupazione, questo pro-
getto ha funzionato perché i creatori
sono riusciti a comunicare con le per-
sone, mediante l’interazione. La co-
struzione di questo progetto nasce a
Barcellona, ma sicuramente riuscirà a
estendersi oltre la città Catalana.
Hands è riuscito a ridare una speranza
alla Spagna e a coloro che non crede-
vano più alla rinascita del loro paese e
alla nascita del loro futuro.
Camilla Mauri
IV liceo
In Spagna le opere d’arte di visual artist stanno ridando speranza alla gente
La cucina del paese del Sol Levante presenta numerosi piatti succulenti
Il Corriere del Sacro Cuore pag. 9
"Svapare" con cautela
Il tatuaggio elettronico misura se sei in forma
N el 1963 un uomo di nome Herbert
Gilbert, della Pennsylvania, fece
richiesta all'ufficio brevetti Usa per
una "sigaretta senza fumo e senza ta-
bacco" capace di rimpiazzare quelle
tradizionali e quindi con meno rischi
per la salute. Questa fu accettata nel
1965, ma la produzione non ebbe se-
guito. Solo nel 2003 un farmacista ci-
nese di nome Honk Link, lanciò sul
mercato le prime sigarette elettroni-
che.
Queste sigarette ebbero un grandissi-
mo successo negli anni che sussegui-
rono fino ad oggi; in piena crisi eco-
nomica il settore registra una crescita
vertiginosa di cui è difficile registrare
il passo, basti pensare che in Italia nel
2012 il giro di affari è stato di 80 milio-
ni di euro. Persino un nuovo termine è
stato inventato per descrivere il suo
utilizzo : "svapare", che sta ad indica-
re l'inspirazione e l'espirazione del
vapore della sigaretta.
Le sigarette elettroniche sono utili per
chi è stanco del solito fumo o vorreb-
be smettere poiché mostrano parec-
chi vantaggi rispetto a quelle tradizio-
nali: non puzzano, non lasciano cene-
re ne mozziconi, possono essere utiliz-
zate anche dove la legge vieta di fu-
mare e permettono di scegliere tra
decine di aromi. Si può persino optare
se abbassare il livello di nicotina o
addirittura acquistarle senza.
Ora, la domanda che tormenta un po'
tutti è se questa sigaretta sia davvero
un oggetto innocuo. In Italia, l'Istituto
Superiore di Sanità ha espresso un
parere ufficiale: "Le sigarette elettro-
niche sollevano preoccupazioni per la
salute pubblica". Inoltre si è verificato
un secondo problema, ossia la pre-
senza di sostanze tossiche di vario
tipo. Infatti negli USA, nelle sigarette
elettroniche sono stati trovati compo-
sti nocivi ed elementi tossici e i con-
trolli su questi prodotti sono ancora
scarsi; inoltre numerose sono le con-
traffazioni. Un ultimo problema rileva-
to è quello dichiarato dalla rivista
Chest la quale ha mostrato che
"svapare" per 5 minuti altera alcuni
parametri riguardanti la respirazione.
Recentemente il ministro della Salute,
Renato Balduzzi, ha innalzato il divieto
di vendita delle sigarette elettroniche
da 16 ai 18 anni poiché la presenza di
nicotina permane.
La direttrice dell'Osservatorio sul fu-
mo, alcool e droga, Roberta Pacifici,
afferma che la nicotina, anche se uti-
lizzata in dose minore, è comunque
una sostanza tossica, quindi può alte-
rare il battito cardiaco, far salire la
pressione arteriosa e dare dipenden-
za; quindi se si pensa di smettere co-
minciando a fumare queste sigarette,
si sbaglia.
Valeria Mastrangelo
III liceo
G razie agli ultimi pro-
gressi nel campo
dell'elettronica flessibile, i
ricercatori, in particolare la
ricercatrice Nanshu Lu della
University Of Illinos a Urba-
na-Champaign ha ideato e
sviluppato un dispositivo
chiamato il tatuaggio elet-
tronico, simile a quello tra-
dizionale,ma con uno scopo
differente; infatti è utile per
monitorare la salute dell'uo-
mo, in quanto permette di
tenerlo addosso per lungo
tempo, senza interferire con
le normali attività quotidia-
ne; inoltre è capace di con-
trollare i diversi parametri
vitali, come la temperatu-
ra,la frequenza del battito
cardiaco, l'attività muscola-
re e il tasso di umidità della
pelle. Esso è in grado anche
di restituire le sensazioni
tattili a chi ormai sembrava
averle perse totalmente co-
me ad esempio per chi ha
perso un arto artificiale.
Definito anche Sistema Elet-
tronico Epidemico, questo
strumento può essere usato
anche per far accelerare la
guarigione di ferite ed u-
stioni, oppure può contene-
re delle informazioni medi-
che molto importanti, leggi-
bili soltanto attraverso lo
scanner, in caso di interven-
ti d'urgenza o dopo un inci-
dente stradale. Il tatuaggio
elettronico è composto da
micro rilevatori posizionati
su un adesivo di elastome-
ro, ossia un materiale gom-
moso dalle alte capacità
elastiche, ha lo spessore di
un capello e si attacca alla
pelle semplicemente ba-
gnandolo, una volta che il
tatuaggio viene pressato
sull'epidermide non si stac-
ca più, ma resiste, almeno
due settimane, periodo che
coincide con il fisiologico
processo di esfoliazione
cutanea. Una volta fissato i
rilevatori si attivano e man-
dano segnali al computer,
che raccoglie i dati sulla
salute del paziente. Il primo
esperimento è stato fatto su
un paziente malato di cuore
e i risultati emersi sono stati
eccellenti; infatti il dispositi-
vo ha mostrato l'andamento
del battito cardiaco proprio
come se fosse un elettro-
cardiogramma. Questo
progetto ha suscitato molto
interesse, in quanto ha ri-
cevuto a Parigi il premio
del NetExplo Forum, ossia
un evento organizzato in
collaborazione con l'Une-
sco e dedicato alle tendenze
digitali che si sono distinte
nel mondo. Sebbene il tatu-
aggio elettronico sia ancora
in fase di sviluppo, si pensa
che una prima versione po-
trebbe essere commercia-
lizzata nel 2015 per il moni-
toraggio della salute di neo-
nati, malati e sportivi, ma
soprattutto in una sua futura
evoluzione, potrebbe servi-
re a memorizzare i dati e a
controllare dispositivi a di-
stanza. Chiara Bernardini
IV liceo
Dubbi e perplessità sulla sigaretta elettronica
Attraverso sensori applicati alla pelle sarà possibile controllare i parametri vitali
Dal nostro corrispondente
Il Corriere del Sacro Cuore pag. 10
studying
abroad
E very year, millions of students
from all over the world leave their
homes to go and study in other places.
They usually leave to other countries,
especially England, to study English,
the most spoken language in the
whole world, but also to visit new
towns and to learn about new cultures.
Nowadays in Italy, the biggest part of
young people moves abroad after
taking their degree. They do this to
have a better chance in the future, to
find new opportunities to have a satis-
fying job and consequently a success-
ful life.
I think that people who do this are
very brave because they have to
move and leave their families and the
life they are living in their towns. I’d
like to try this experience and I advise
everyone to do it because it could be
a great opportunity to learn from new
people and new places and a way to
grow up and show what you can
really do. Barbara Baiocchino
III liceo
La imagen del héroe L a clases de I,III,IV Liceo realizaron trabajos de grupo
durante el mes de Abril, la profesora de español les
propuso el tema del Héroe, los alumnos de cada grupo
eligieron a su héroe de ficción o real y expusieron en
clase sus trabajos.
Todas las clases participaron con entusiasmo al proyecto
y realizaron murales, presentaciones en power point e
incluso vídeos. Merece una mención especial los trabajos
de las siguientes personas: en el I Liceo los trabajos de los
alumnos: Nassi y Carletti sobre “Obama, el héroe
americano”; el trabajo de Martina Bertuglia sobre “Mis
héroes son mi familia y la Monja Angela”, también hemos
de destacar por su originalidad el trabajo de Francocci
sobre “Ryoga, el héroe de comic manga” o, el de Huillca
y Bianchi sobre “Messi, el héroe de fútbol”;Casanova con
“Capitán América”; Rubei, Misantoni, Ricciuti y Gambini
con “Superman, es mi héroe favorito”. En general, toda la
clase del I Liceo merece una mención especial por su
facilidad a la hora de trabajar en grupo y por las
maravillosas presentaciones. Los grupos de II Liceo
también realizaron unos magníficos trabajos y, en algunos
casos, bastante divertidos. Destacamos la presentación de
Cesari y Petrignani “Mi héroe es Richard Rahl”.
Uno de los trabajos más originales es el de los alumnos
del IV Liceo de la Comunicación, sobremanera
destacamos: Anticoli, Di Piramo, Semeraro y Zanon. Este
grupo sobrenominado “Los Caballeros”, realizaron un
fantástico video en el que se ve a todos ellos disfrazados
de superhéroes, la gracia, el montaje del video, los
diálogos y su gran entusiamo por hacer las cosas bien nos
han impresionado.
Por último, y no por ello menos importante, nos emocionó
sobremanera el documental realizado por los alumnos
Romano, Genovese y La Vigna, también del IV Liceo. Su
exposición resultó conmovedora, trabajaron en un video
metiéndose ellos mismos en primer plano, hablando
desde el corazón y declarando que para ellos un héroe es
su padre.
Damos las gracias a todos los grupos, aunque aquí
solamente se hayan mencionado algunos, esperándo que
se pueda continuar haciéndo esta labor. Apreciamos el
esfuerzo, el entusiasmo y la gracia de todos ellos.
Terminamos con esta frase de Cristopher Vogler: “Un
héroe es alguien capaz de sacrificar sus propias
necesidades en beneficio de los demás, como un pastor
que se sacrifica para proteger y servir a su rebaño. En
consecuencia, el significado de la palabra héroe está
directamente emparentado con la idea de sacrificio
personal”. De nuestro corresponsal español que quiere mantenerse
anónimo.
Uniti per donare L’Associazione Ematos Fidas (donatori di san-
gue FateBeneFratelli – Isola Tiberina) e l’Istituto Sacro Cuore
ringraziano studenti, genitori e insegnanti, per la generosità e la disponibilità dimostrata,
in occasione della giornata di donazione del 29 maggio ’13
Grazie a tutti per la collaborazione!
La vita della nostra scuola
Il Corriere del Sacro Cuore pag. 11
Viaggi spaziali all'Istituto Sacro Cuore
I l giorno 29 aprile abbiamo assistito allo spettacolo di
divulgazione scientifica “viaggi spaziali”, simulazione
in proiezione su grande schermo realizzato dall'associa-
zione mcquadro.
Noi ragazzi ci siamo immedesimati nel ruolo di passeggeri
di una gita turistica spaziale, mentre su un grande scher-
mo veniva proiet-
tato ciò che a-
vremmo osservato
dalla plancia di
un'astronave, ac-
compagnati dai
due operatori
dell'associazione
nel ruolo di piloti
e guide turistiche
del viaggio.
Stelle che ruotano
intorno a buchi neri,
il Sole e le macchie
solari, l'evoluzione
stellare e molte altre
cose, il tutto accom-
pagnato da musiche
memorabili!!!
Per l'occasione è
stato utilizzato il sof-
tware Celestia che
permette di simula-
re il volo di un'astro-
nave, con ricchezza di dettagli e di immagini che riprodu-
cono fenomeni astrofici con accuratezza scientifica. Dav-
vero fantastico e …..che dire ?!Le musiche soprattutto aiu-
tavano a immedesimarsi con tutto il corpo in questa simu-
lazione e l'immagine che ci ha colpiti di più è stata lo spe-
gnimento delle stelle come il Sole e come si pensa sarà la
Terra quando anche la nostra stella si raffredderà tra cin-
que miliardi di anni.
Martina Celeste Bertuglia
I liceo
Un viaggio a… Padova!!!
Caro lettore, volevo raccontarti la mia
esperienza che ho vissuto con grande
gioia e grazie alla quale non solo ho
ricevuto un premio bellissimo, ma ho
avuto anche la possibilità di visitare la
città di Padova. Il 27 Aprile ho ricevu-
to una e-mail con una notizia inaspet-
tata, ed entusiasmante. Mi sono classi-
ficata 3° al concorso
dell’Arciconfraternita di Sant’
Antonio da Padova e per que-
sto, il 18 Maggio, mi sono re-
cata a Padova con mia madre,
mio padre e mio fratello per
ritirare il premio. La cerimo-
nia è iniziata con la Santa Mes-
sa, nel chiostro chiamato
“delle tartarughe” dentro la
Basilica del Santo, dove ho
conosciuto anche gli altri vin-
citori. Ognuno ha avuto un
ruolo nella messa: io ho porta-
to le offerte del pane e del
vino all’altare. La premiazione vera e
propria è avvenuta nell’aula teologi-
ca: presentavano i vincitori facendo
scorrere le diapositive con le loro foto
e chiamandoli sul palco. Il tema scelto
quest’anno era “i santi patroni delle
nostre città”. Io ho parlato di Santa
Rosa da Viterbo. Sul palco mi hanno
fatto qualche domanda su questa santa
e su come è nata la mia devozione:
sono rimasta molto impressionata dal-
la sua storia e da ciò che ha fatto per
gli altri. Era piccola e aveva una mal-
formazione per cui sarebbe dovuta
morire all’età di 3 anni, invece ha vis-
suto fino a 18. Nacque nel 1233 e morì
nel 1251. Viveva in un periodo molto
difficile ma, ha fatto tutto il possibile
per i suoi conterranei; la forza di vo-
lontà e il suo amore per ogni creatura
l’hanno resa Santa. Il suo è l’unico cor-
po che si è mantenuto completamente
intatto senza imbalsamazioni o altri
trattamenti.
Mi hanno consegnato un attestato e
una statuetta di Sant’Antonio in legno
e dopo la premiazione c’è stato un bel
rinfresco e infine una torta su cui c’era
lo stemma di Sant’Antonio da Padova:
la croce con tre ghiande su ogni estre-
mità dei 4 lati.
Padova è bellissima e sia io
che la mia famiglia abbiamo
fatto tesoro di ogni singolo
momento in cui siamo stati lì,
delle cose che abbiamo visto,
imparato, e degli avvenimenti
che abbiamo vissuto e a cui
abbiamo partecipato.
Maria Giuliani
IV liceo
Il Corriere del Sacro Cuore pag. 12
Interessante, istruttivo,
divertente…
I l viaggio nella Roma del II
secolo d.C.. ci ha portato
nel momento di autorità e di
forza dell’Impero Romano,
nel periodo in cui la scultura
celebrativa acquista la mas-
sima originalità, senza lega-
mi con la Magna Grecia e la
Grecia conquistate.
La colonna Traiana con i
suoi rilievi a spirale, rap-
presenta una cronaca detta-
gliata e realistica della bat-
taglia tra due schieramenti,
l’uno capeggiato
dall’Imperatore Traiano (il
vincitore) e l’altro dal re dei
Daci, che si uccide per sfug-
gire alla cattura.
Attorno il Foro di Traiano, il
più esteso e monumentale
dei fori imperiali di Roma,
costruito dall’Imperatore
con i proventi della vittoria
contro i Daci e, contempora-
neamente al foro, i Mercati
di Traiano, un complesso di
edifici con funzioni preva-
lentemente amministrative e
di archivio, collegato alle
attività che si svolgevano
nel foro.
Circa duemila anni dopo il
fascino della colonna ha
conquistato il prof Siracusa
e l’archeologa guida della
visita; mentre il monumen-
tale Vittoriano, svettante
nelle vicinanze, ha rapito
l’attenzione di noi studenti,
forse per la sua magnificen-
za.
O forse perché a Roma tutto
è magia e con uno sguardo
si può tornare indietro di
millenni e rivivere i momen-
ti emozionanti della storia e
un istante dopo ritrovarsi ai
giorni nostri, magari in terza
media e prossimi agli esa-
mi….!!!
Michelangelo Grassi
III media
Una giornata speciale
M ercoledì 22 maggio, la
nostra classe insieme
a suor Gloria, è andata alla
premiazione del concorso “
Piccole storie dalla casa di
Andrea”.
Infatti, durante l’anno scola-
stico, la nostra scuola ha
deciso di farci partecipare
al concorso organizzato
dall’Associazione Andrea
Tudisco, un bambino diven-
tato un angelo a causa di
una brutta malattia.
L’associazione ora aiuta altri
bambini che soffrono e che
hanno bisogno di aiuto e
della vicinanza dei loro ge-
nitori per poter ritrovare un
sorriso in momenti tanto
difficili.
Il concorso chiedeva a noi
ragazzi di realizzare un di-
segno ed una poesia ispira-
ta ad una storia scelta tra tre
proposte. Nella storia che
ho deciso di illustrare il
protagonista, il signor Broc-
colo, portava gioia e felicità
nel paese dei musoni, dove
invece regnava la tristezza e
dove nessuno sapeva sorri-
dere. La storia mi ha aiutato
a riflettere e mi ha fatto ca-
pire che basta davvero po-
co per far tornare il sorriso,
soprattutto a quei bambini
che sono meno fortunati di
noi. Non si può essere indif-
ferenti davanti ad altri bam-
bini che, invece di giocare
ed essere spensierati, sof-
frono e vivono esperienze
negative.
Sapevamo che un bambino
della nostra classe aveva
vinto, ma nessuno di noi
sapeva chi fosse.
Eravamo tutti emozionati e
felici di poter essere lì. In-
fatti è stata una mattinata
ricca di tanti bambini sorri-
denti, dei colori dei nostri
disegni e dei pagliacci che
ci tenevano allegri con le
loro facce buffe. C’era an-
che il dottor Broccolo che,
avendo saputo da suor Glo-
ria che il giorno dopo sa-
rebbe stato il mio comple-
anno, mi ha fatto gli auguri.
Però il regalo più bello è
stato quello di aver sentito
pronunciare il mio nome da
Fabrizio Frizzi, perché la
vincitrice del concorso ero
proprio io!
Il cuore mi batteva forte e la
camminata fino al palco di
premiazione mi sembrava
non finire
mai.
Cosa
avrei
dovuto
dire?
Sempli-
cemente
che ero
felice e
soddi-
sfatta di
me!
Il mio disegno era piaciuto
alla giuria perché era: molto
curato, bello, coloratissimo,
avvolgente ed onirico. Que-
ste sono state le motivazioni
al mio premio.
E’ stata una giornata specia-
le per me, non solo perché
ho vinto, ma perché ho con-
diviso questa esperienza
con i miei compagni e con
la mia cara maestra che in
questi anni mi ha insegnato
tante cose e che ringrazio
per avermi insegnato, so-
prattutto, a dare sempre il
meglio di me stessa.
Ludovica Curti
V primaria
Il SUDOKU de “ Il Corriere del Sacro Cuore”
Avete mai giocato al Sudoku? Eccovi le istruzioni per l’uso!
Con questi suggerimenti potrete risolvere i sudoku più difficili
Facile Diabolico
L o scopo del gioco
è quello di com-
pletare lo schema in
modo tale che lo stes-
so numero non si ripe-
ta né in orizzontale, né
in verticale, né
all’interno dei riqua-
dri. Non importa se si
sceglie di cominciare
da una colonna verti-
cale o orizzontale op-
pure la griglia.
L’importante è partire
prendendo in esame
l’elemento del quadra-
to che ha già più nu-
meri indicati. A questo
punto bisogna fare
attenzione a quelli che
mancano per comple-
tare la colonna, sce-
gliendo sempre tra gli
assenti dall’1 al 9. Una
volta scelto il numero
è necessario control-
larne la presenza su
righe, colonne e riqua-
dri. Quindi riempire le
caselle per esclusione.
Le soluzioni Ed ora mettetevi alla pro-
va …
Vi offriamo il rompicapo
giapponese in due versio-
ni: una semplice, per co-
minciare, e un’altra più
complicata per chi cono-
sce già il gioco.
a cura di M. Genovese, B. Finocchiaro, P. Di Piramo
Il Corriere del Sacro Cuore pag. 13
Diceva il saggio… la Meraviglia
a cura della Redazione
Gli uomini hanno cominciato a filoso-
fare, ora come in origine, a causa
della meraviglia: mentre da princi-
pio restavano meravigliati di fronte
alle difficoltà più semplici, in segui-
to, progredendo a poco a poco,
giunsero a porsi problemi sempre
maggiori.
Aristotele, Metafisica, IV sec. a.e.c.
Il meraviglioso è sempre bello, anzi,
solo il meraviglioso è bello.
André Breton, Manifesto del Surrea-
lismo, 1924
D'una città non godi le sette o le set-
tantasette meraviglie, ma la risposta
che dà a una tua domanda.
Italo Calvino, Le città invisibili, 1972
La meraviglia è la base dell'adora-
zione. Thomas Carlyle, Sartor Re-
sartus, 1831
Abusiamo tutti quanti di qualche co-
sa, e nondimeno ce ne troviamo a
meraviglia. Rosamond Lehmann,
Una nota in musica, 1930
Non è meraviglia che il caso possa
tanto su noi, dal momento che noi
viviamo a casaccio. Michel de Mon-
taigne, Saggi, 1580/95
La meraviglia è in noi, non nelle co-
se.
Alessandro Morandotti, Minime III,
L'uomo che viaggia per vedere tutta
la terra, piena di tante meraviglie, è
come un ranocchio nella sua pozzan-
ghera. Paňcatantra, ca. II sec.
La meraviglia è propria della natura
del filosofo; e la filosofia non si origi-
na altro che dallo stupore.
Platone, Teeteto, ca. 369 a.e.c.
Quello che mi meraviglia nel mondo
è che i cattivi non siano anche con-
tenti. Giuseppe Prezzolini, Il Centi-
vio, 1906
La fonte che alimenta ogni ricerca
metafisica è la meraviglia che qual-
cosa in genere sia, e non il nulla. Max Scheler Tutto ciò che è ignoto si immagina
pieno di meraviglie.
Tacito, Agricola, ca. 98 La maraviglia è figliuola dell'igno-
ranza.
Giambattista Vico, Degnità della
Scienza nuova, 1725/44
Il pensiero è meraviglioso, ma an-
cor più meravigliosa è l’avventura.
Oscar Wilde, Il critico come artista,
1889
3 8
7 4 6 3
5 7 4
9 1 7
3 9 2 5
8 6 3
2 4 8
8 7 1 5
6 4
8 4
9 6 4 5
4 9 2
9 4 1
7 5 8 6
3 6 5
3 5 9
1 3 7 8
6 7
9 4 3 8 5 2 7 6 1
5 2 6 1 3 7 9 4 8
7 1 8 9 4 6 2 5 3
4 3 9 7 6 5 1 8 2
1 6 5 2 8 9 3 7 4
8 7 2 4 1 3 6 9 5
2 9 4 3 7 8 5 1 6
3 5 1 6 9 4 8 2 7
6 8 7 5 2 1 4 3 9
4 7 3 9 1 8 2 6 5
8 6 5 7 2 3 9 4 1
1 2 9 6 5 4 3 7 8
7 5 4 1 6 9 8 3 2
2 9 6 8 3 5 7 1 4
3 1 8 2 4 7 5 9 6
6 8 2 3 9 1 5 4 7
5 3 7 4 8 6 1 2 9
9 4 1 5 7 2 6 8 3
Il Corriere del Sacro Cuore pag. 14
Va’ dove ti porta il cuore …
Il prof. Iaconis… è molto simpatico, ma
qualche volta esagera con le descrizioni
del figlio Etttore. Guai a chi lo tocca! E ci
racconta certe cose strane!! Fra i dise-
gnini della Pimpa e gli Stickman! Ma
riesce a spiegare con grande tranquilli-
tà, rende semplici le cose che spiega.
Durante la partita professori/alunni, non
sbagliava lui, era la porta troppo picco-
la! Quando gioca a calcio con noi…
quando fa le finte, tutti lo acclamano.
Spero non cambi mai!
Francesco Zeppieri
I media A
Il Corriere del Sacro Cuore Referenti
Ines Rossi, Patrizia Spadea, Claudia Capuozzo
Redazione
A.Maurizio, M.Spur, J.Facioni, M.Semeraro,
M.Castrichino, C.Mozdzen, C.Bernardini, C.Di
Porzio, G.Pianesi, E.Buccieri, M.Giuliani,
C.Mauri, P.Petrignani, C.Cesari, F.Anzalone,
A.Zanon, B.Baiocchino, F.Zanon,
E.M.Tiraboschi, N.Tozzi, P.Di Piramo, A.Ratti,
C.Mauri, V.Mastrangelo, M.C.Bertuglia,
M.Grassi, F Zeppieri, A.Griguoli, A.Mincucci
Impaginazione
G.Romano, F.La Vigna, S.Conde, P.Di Piramo,
M.Giuliani, B.Finocchiaro, M.Genovese
Fotografie
Alunni e docenti dell’ Istituto e da Internet
Stampato in proprio
Diffusione interna
Gli amici sono sempre le
persone migliori. Gli amici
ti vogliono bene e ti aiutano
nei momenti peggiori, in
quelli non molto buoni mi
stanno vicino e mi sostengo-
no, come si dice: “Se trovi
un amico trovi un tesoro”.
Alessandro Minicucci
Quest’anno ho scoperto di
avere una classe speciale.
Mi avete sempre aiutato e
soprattutto tre persone:
Rosa, Valentina, Alessan-
dro. Grazie classe che ci
sei e soprattutto ai miei
amici.
Debora “Debra”
Come facciamo
quest’estate sen-
za scuola! AMR
Roma – Napoli (per la felicità
della prof.ssa Capuozzo)
Ho sognato la prof.ssa Capuozzo
che giocava a calcio scommesse
presso la Better con alcune
prof.sse, come ad esempio la Pen-
serini, la Nelli, la Corsi, la Di Do-
menico e l’unico maschio della
banda era la prof… Olima!! Discu-
tevano se dovesse vincere la Ro-
ma o il Napoli, ma poi la prof Ca-
puozzo ci indovinò e vinse un mi-
lione di euro, che fortuna!!
Arianna Griguoli
I media A
Qualsiasi cosa accada doma-
ni… viviamo oggi.
Quello che conta tra amici non
è ciò che si dice ma quello
che occorre dire.
Ciò che dai è tuo per sempre,
ciò che tieni è perduto per
sempre.
Maria Prosperi
La Redazione avverte che i messaggi troppo
lunghi per esigenze tipografiche sono stati
tagliati
Non vedo l’ora che sia settembre
per tornare a scuola.
Abbasso l’estate!
Viva la scuola!
P.S. E non è vero i Bluelinght
Al mondo ci sono due tipolo-
gie di uomini: i belli e quelli
che credono di esserlo. Io
sono bello! Wolverine
II liceo
E’ stato un bell’anno però vor-
rei fare più gite.
Lollo