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Original Article Published on 30-07-2002 In english, please En español, por favor La "Bellezza" dell'Homo sapiens sapiens: canoni standard, biotipologie facciali etniche, geometriche e morfologiche. Pubblicazione 1: raccolta commentata dei canoni facciali di bellezza contemporanea nord-europíde visti dalla visione frontale - Parte I - G. Perseo* * BDS [Medline Lookup] Corresponding author: Dr. Gianluca Perseo Marburg Deutschland [email protected] (Versione originale in inglese ed in italiano) Riassunto: i canoni di Bellezza Universale per i visi "Europídi" sono stati raccolti in alcuni libri e disseminati in un ampio numero di pubblicazioni internazionali. Li commenterò praticamente, tutti, facendo uso di due famosi top-models di sesso opposto, selezionati mediante precisi criteri etnico-geometrici. Insieme, sottolineeremo gli aspetti positivi di questi canoni, ma anche i loro limiti lampanti. I rapporti relativi dei visi qui rappresentati coincidono con quelli dei canoni di Bellezza risultanti da lunghe e dispendiose ricerche antropometriche. Modelli statistici facciali di questo genere sono stati ottenuti misurando le proporzioni di centinaia d'individui scelti poiché "attraenti". Gli operatori clinici potrebbero trarre vantaggio da questo genere di modelli, se questi fossero linee guida appropriate per le tipologie facciali dei pazienti osservati ogni giorno. I canoni internazionali rappresentano un punto di riferimento, in realtà, soddisfacente per alcune tipologie facciali, ma pure una sorta d'approssimazione confinata nei limiti dei looks etnici europídi dal viso ovale, o comunque, dal terzo facciale inferiore trasversalmente più stretto di quello medio e superiore. Non esistendo immagini adeguate alla raffigurazione dei canoni (tramite i disegni da me offerti, otterrete gli elementi per interpretarli adeguatamente), molti operatori si rifiutano di fare riferimento a questo genere di linee guida; altri operatori, d'altra parte, ne fanno un uso meticoloso poiché risultano da ricerche estremamente scrupolose. Io ritengo che i visi selezionati per queste indagini avessero tutti forma di viso ovale oppure mostrassero in gran numero forma ovale/terzo facciale inferiore più stretto di quello superiore. Se i visi fossero scelti riferendosi al tipo d'armonia esistente tra le singole componenti facciali e le peculiarità geometriche del viso, oggi avremmo modelli universali per più tipologie facciali. In successive pubblicazioni mi occuperò, finalmente, di quest'ultimo punto. Tramite queste, arriverò a standardizzare altri visi di top-models contemporanei/ee, perché si configurino come riferimento ideale per le variabili tipologie facciali alle quali poter ricondurre i nostri pazienti. La ricerca più all'avanguardia in questo settore, per illustrare i canoni di Bellezza, non si è sempre servita d'immagini eleganti e proporzionate. La domanda che mi pongo è questa: "Perché non dovrebbe essere lecito descrivere questi (come pure quelli per altre tipologie), rifacendoci direttamente a fotografie reali prese dalle riviste di moda? In questo lavoro, relativamente a parecchie proporzioni facciali, ho potuto mettere in evidenza un coefficiente di dimorfismo sessuale pari al 97,5% ± 1. Introduzione: Negli ultimi anni, allo scopo di sviluppare linee guida per la valutazione di un viso che fossero più scientifiche ed esteticamente più accattivanti, sono state compiute

La Bellezza dell'Homo sapiens sapiens: canoni standard ... · (Versione originale in inglese ed in italiano) Riassunto: i canoni di Bellezza Universale per i visi "Europídi" sono

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Original ArticlePublished on 30-07-2002

In english, pleaseEn español, por favor

La "Bellezza" dell'Homo sapiens sapiens:canoni standard, biotipologie facciali etniche, geometriche e morfologiche.

Pubblicazione 1: raccolta commentata dei canoni facciali di bellezzacontemporanea nord-europíde visti dalla visione frontale

- Parte I -

G. Perseo*

* BDS [Medline Lookup]

Corresponding author: Dr. Gianluca Perseo Marburg Deutschland [email protected](Versione originale in inglese ed in italiano)

Riassunto: i canoni di Bellezza Universale per i visi "Europídi" sono stati raccolti in alcuni librie disseminati in un ampio numero di pubblicazioni internazionali. Li commenterò praticamente,tutti, facendo uso di due famosi top-models di sesso opposto, selezionati mediante precisicriteri etnico-geometrici. Insieme, sottolineeremo gli aspetti positivi di questi canoni, ma anchei loro limiti lampanti. I rapporti relativi dei visi qui rappresentati coincidono con quelli dei canonidi Bellezza risultanti da lunghe e dispendiose ricerche antropometriche. Modelli statisticifacciali di questo genere sono stati ottenuti misurando le proporzioni di centinaia d'individuiscelti poiché "attraenti". Gli operatori clinici potrebbero trarre vantaggio da questo genere dimodelli, se questi fossero linee guida appropriate per le tipologie facciali dei pazienti osservatiogni giorno. I canoni internazionali rappresentano un punto di riferimento, in realtà,

soddisfacente per alcune tipologie facciali, ma pure una sorta d'approssimazione confinata nei limiti dei looks etnicieuropídi dal viso ovale, o comunque, dal terzo facciale inferiore trasversalmente più stretto di quello medio e superiore.Non esistendo immagini adeguate alla raffigurazione dei canoni (tramite i disegni da me offerti, otterrete gli elementiper interpretarli adeguatamente), molti operatori si rifiutano di fare riferimento a questo genere di linee guida; altrioperatori, d'altra parte, ne fanno un uso meticoloso poiché risultano da ricerche estremamente scrupolose. Io ritengoche i visi selezionati per queste indagini avessero tutti forma di viso ovale oppure mostrassero in gran numero formaovale/terzo facciale inferiore più stretto di quello superiore. Se i visi fossero scelti riferendosi al tipo d'armonia esistentetra le singole componenti facciali e le peculiarità geometriche del viso, oggi avremmo modelli universali per piùtipologie facciali. In successive pubblicazioni mi occuperò, finalmente, di quest'ultimo punto. Tramite queste, arriverò astandardizzare altri visi di top-models contemporanei/ee, perché si configurino come riferimento ideale per le variabilitipologie facciali alle quali poter ricondurre i nostri pazienti. La ricerca più all'avanguardia in questo settore, perillustrare i canoni di Bellezza, non si è sempre servita d'immagini eleganti e proporzionate. La domanda che mi pongoè questa: "Perché non dovrebbe essere lecito descrivere questi (come pure quelli per altre tipologie), rifacendocidirettamente a fotografie reali prese dalle riviste di moda?In questo lavoro, relativamente a parecchie proporzioni facciali, ho potuto mettere in evidenza un coefficiente didimorfismo sessuale pari al 97,5% ± 1.

Introduzione:Negli ultimi anni, allo scopo di sviluppare linee guida per la valutazione di un viso chefossero più scientifiche ed esteticamente più accattivanti, sono state compiute

Fig. 01a

misurazioni cliniche su ampie casistiche di individui considerati attraenti. Tali studiantropometrici, ci hanno fornito i cosiddetti canoni facciali contemporanei per i"Caucasici" o "Europei nord-americani".

Sfortunatamente, i criteri di selezione hannoportato a considerare un fenotipo europeomolto generico ed artificiale che nega, in talmodo, le differenze, particolarmente chiare,esistenti all'interno di questa supercategoriaetnica. Ciò ha, difatti, condotto allageneralizzazione di varianti nord-europídie/o mediterranídi in realtà molto specifiche."Miscele" di questo genere, sotto un uniconome, sono state compiute per ottenereinformazioni proporzionali pure sulle altredue supercategorie etniche del modernoHomo sapiens, in altre parole gli "Afro-

Americani o Negri" ed i "Cinesi o razza Mongoloide "; così che apparissero come uniconome rappresentativo di una realtà etnica di gran lunga più differenziata. Tale variabilitàva giustificata attraverso la combinazione, legata a migrazioni, di caratteristiche fisichetra popolazioni differenti, e secondo regole evoluzionistiche. Secondo me, non poteteapplicare, ad un paziente di look etnico arabo-orientalíde, le stesse linee guida esteticheadatte per un viso nord-europíde, giacché è chiara la diversità proporzionale tra differentibiotipologie facciali. Questo genere di diversità, non è riconducibile soltanto al colore etipo di pelle, dato che le proporzioni costituiscono un altro fattore a sua volta importante.Detto in altre parole, non potete forzare le terapie funzionali ad uno standard esteticoinappropriato! Considerazioni analoghe sono vere anche in molti altri casi. I looks etnicietiopídi, ad esempio, hanno sembianze sicuramente distinte da quelle delle variantisudanídi o bantuídi. Diversità simili sono osservabili pure tra i looks mongolídi. Tutti gliideali standards sono affetti da tale limite e vengono diffusi come tali attraverso un largonumero di pubblicazioni scientifiche. I contribuiti di Epker-Koury e Farkas, a tal riguardo,sono considerevoli. Quest'articolo rappresenta la parte I della Pubblicazione 1, laddovela Pubblicazione 1 e 2 sono intese a commentare, in modo inconsueto, una raccolta dicanoni europídi dalla visione frontale. Focalizzerò, non certo soltanto con parole enumeri, ma anche visivamente, i motivi per cui questi standards, generici per tutti i lookseuropídi e chiamati canoni per le "Razze Caucasiche " o per gli "Americani bianchi ",siano stati, sino ad oggi, utilizzati impropriamente. Tali denominazioni sono erronee, pervia del significato improprio delle parole Caucasico e bianco, ed anche perl'inadeguatezza del termine "razza". Il concetto di europíde, secondo le indaginiclassiche, è inteso ad amalgamare un unico tipo di mescolanza statistica - ottenuta apartire da tutti i looks europídi - in un modello facciale teorico. Comunque sia andata, inrealtà ne descrive specificamente soltanto uno, ovvero il look etnico nord-europíde e/oquello mediterraníde (limiti etnici dell'Antropometria). Sintesi spinte di questo generesono state proposte anche per le altre due supercategorie etniche. Le "Persone belle"selezionate come negrídi ("Negri o Americani neri") avevano un aspettofondamentalmente bantuíde. Le "Persone belle" selezionate come mongolídi ("Cinesi,Giapponesi od Asiatici") avevano un aspetto fondamentalmente centro-mongolíde.

Fig. 01b

Al contrario, ho evidenzafotografica di almeno 19 varietàetniche presenti nel mondodella moda attuale proposta daimass media. Sette looks sonoriconducibili al gruppoeuropíde, tre a quello negríde,due a quello mongolíde e setterisultano dalle possibilicombinazioni estetiche ottenibilidai tre super-gruppi nominatisopra. Ciò vuol dire che tutte levolte che ci siamo riferiti agliideali standard classici,

abbiamo considerato l'estetica dei nostri pazienti in giro per il mondo in modosmisuratamente semplificato. I canoni di Bellezza per gli europídi sono stati inizialmenteraffigurati, sotto forma di viso ovale, sin dagli antichi Greci. Tutte le altre geometrie, disolito, non sono state quasi mai prese in considerazione come simbolo di bellezza. Studisulla crescita cranio-facciale hanno sempre messo in rilievo che le componentianatomiche collocate all'interno del contorno facciale, si "riaggiustano armonicamente",nelle due dimensioni, rispetto alla stessa forma facciale. Questo genere di caratteristichegeometriche reciproche sono osservabili direttamente anche sul cranio. La "scarsa"attenzione data a simili peculiarità a livello di tessuti molli rappresenta uno dei motiviprincipali per cui non abbiamo mai considerato opportunamente il look geometrico che èsempre identificabile dalla visione frontale. Di conseguenza, non abbiamo analizzato asufficienza le "regole di riorganizzazione" proporzionale tra le singole componenti faccialila geometria stessa. Senza nutrire minimamente alcun dubbio sulla serietà scientificadelle indagini antropometriche passate e future, non posso tuttavia escludere lapresenza, nella selezione di "gente attraente", d'errori sistematici - più o menoinconsapevoli - quali il preferire, come individui "più belli", quelli con viso ovale, a danno,così, degli altri d'altra forma facciale (limiti geometrici dell'Antropometria). Protagonisti edoggetti saranno i due famosissimi top-models, uomo e donna, ritratti come aiuto visivoper i miei primi lavori sperimentali: ci permetteranno di comprendere meglio la logicadelle proporzioni facciali, e così pure i limiti etnico-geometrici delle ricerche moderne. Inuna terza pubblicazione sperimentale, descriverò le possibili biotipologie geometriefacciali umane visto dal davanti. In una quarta, introdurrò un'innovativa analisi esteticafrontale semplificata, nella quale verrà fatto uso delle relazioni geometriche e dei canoniproporzionali più significativi. In una quinta pubblicazione compilativa, vi offrirò una dellepiù estese raccolte commentate dei canoni europídi visti di profilo. In un sesto lavorosperimentale, descriverò le possibili biotipologie facciali umane viste dal profilo. In unsettimo lavoro sperimentale, introdurrò un'innovativa analisi estetica laterale semplificata,nella quale verrà fatto uso degli angoli e dei dati canonici più significativi. In un'ottavapubblicazione, sempre sperimentale, integrerò i lavori precedenti ad un'analisimorfologica delle singole componenti anatomiche facciali, facendo riferimento ai loromessaggi non verbali, così importanti nell'aspetto estetico. In una nona pubblicazionesperimentale, analizzerò un campione di oltre trecento top-models, uomini e donne,provenienti da tutto il mondo (biotipologie facciali etniche ideali della modacontemporanea). Le analisi saranno eseguite con viso visto dal di fronte, di lato e disbieco. Tutto ciò rappresenterà una scelta visiva più efficiente delle tradizionali medie

clinico-statistiche. Se i modelli teorici dovrebbero adattarsi ai visi dei pazienti reali, nonesiste modo migliore che analizzare direttamente il viso di quelle superstars che hannosuccesso estetico certo nella nostra società. Non dimenticate che la nostra è la societàdell'immagine! In un decimo lavoro sperimentale conclusivo, completerò la definizioneclassica che viene data per la bellezza. Prenderò in considerazione, come sua causaanatomica, l'applicazione della mia analisi innovativa al viso dei top-models. La bellezzadipende dall'interazione tra la percezione anatomica del viso e l'opinione esteticaindividuale d'ogni singolo osservatore. In pratica, la bellezza facciale deve essere definitacome un assemblaggio dei punti che seguono:

1) Tratti facciali propriamente umani, e non d'altri "animali", + look etnico,come segno distintivo dell'uomo animale;

2) Simmetria facciale, in certa misura espressa nel primo punto;

3) Vari tipi di possibile armonia facciale, derivanti da multiple combinazioni traangoli e proporzioni facciali;

4) Geometria del volto;

5) Messaggi non verbali legati a caratteristiche, dimensioni e posizioni dellecomponenti morfologiche facciali;

6) Qualità dei tessuti molli: tipo, colori e contrasti della pelle; grado di tonicitàdei costituenti sottocutanei;

7) Espressioni facciali tipo "Fumetto".

Discussione:

Novanta indici facciali dei "belli" nord-europídi dal viso di forma ovale.Norma frontale

(revisione sperimentale basata su vari contributi di Farkas L.G. - Epker B.N. - Powell N. - Arnett G.W. -Ricketts R.M.)

Fig. 02

Abbreviazioni

NUM / DENOM:NUM / DENOM:indica lapercentuale di numeratorerispetto al denominatore. Lafrazione 1/3 indica i terzifacciali (il 1/3 superiore, medioed inferiore).

Le proporzioni facciali rappresentano una speciedi puzzle tridimensionale, nel quale ciascunapercentuale dipende dall'ingranaggio reciprocotra tutti i valori percentuali, e questo anche insenso sagittale. Ciò vuol dire, che ogni misura asé stante non può essere un'utile linea guida, senon in stretta relazione con tutte le altre. Incampo estetico, una visione globale dei lororapporti reciproci sarà la parola chiaveindispensabile. Qui seguono i titoli di cinque tra lepiù famose pubblicazioni in questo settore,tramite le quali potrete risalire a tutte lealtre(1,2,3,4,5). Tutte le proporzioni riportate daquesti autori sono molto difficili da comprendere,se non si fa uso d'immagini adatte arappresentare le proporzioni in modo realistico.Alcuni autori hanno pubblicato raccolte immensedi numeri percentuali e valori assoluti. Da qui laconfusione di parecchi operatori, allorquando talilavori non sono adeguatamente illustrati e sono

descritti senza fare logico. Quei valori internazionali che differiscono da quelli trovati neidue top-models analizzati sono stati indicati in corsivo e tra parentesi, così da poternefocalizzare velocemente le deviazioni. È pure possibile che, alcuni tratti somatici deitop-models, siano stati leggermente modificati per via della tecnica di disegno manualecon la quale sono stati raffigurati. Ma nonostante questo, le relazioni geometriche, lerelazioni tra i terzi facciali, le dimensioni degli occhi e del naso corrispondono aglistandards universali. Ancora: quando ci riferiamo ai canoni moderni, soltanto il modelloper le "belle donne" differisce in alcune proporzioni. In particolare: 1) nella dimensionetrasversale del contorno "esterno" del "complesso occhi-naso-pupille" relazionato allageometria facciale. Non sono osservabili deviazioni dagli standards, invece, nei valoridella distanza interoculare (questo spazio verrà chiamato contorno "interno" delcomplesso sopra nominato). 2) E nella larghezza della bocca, che appare leggermentepiù stretta che negli standards. I valori delle orecchie non sono stati riportati.

Valutazione frontale del viso in generale. Esamineremo,innanzitutto, l'equilibrio verticale (od armonia verticale).Dopodiché, quantificheremo quante volte i valori verticaliassoluti stanno, percentualmente, in quelli orizzontali eviceversa (relazioni morfologiche). Infine, considereremo queinumeri percentuali che sono importanti nell'equilibrioorizzontale (od armonia orizzontale). In pratica, non avremomai un paziente le proporzioni facciali del quale sianocompletamente sovrapponibili agli standards. Ciò vuol dire che, in una biotipologiafacciale geometrica, deviazioni dagli ideali non compromettono necessariamenteun'estetica facciale ottimale. Sono proprio le piccole deviazioni da standards adeguati, laragione per cui possiamo avere numerosi tipi di fascino. La mia analisi prende forma apartire da questa mia convinzione. Ad ogni modo, le valutazioni estetiche oggettive nonsono mai sufficienti a descrivere la "Bellezza facciale", in quanto la Bellezza non èsoltanto quello che tu misuri mediante gli indici facciali. "Bellezza" sgorga anche da molti

altri fattori, tra cui le caratteristiche dei tessuti molli (superficie, colori, contrasti, etc.),espressioni facciali tipo "Fumetto" (espressione facciale statica), percezione individualedei fattori anatomici, cultura dell'osservatore e così via.

Fig. 03: Punti Antropometrici

Al: alareCf: centro dellafacciaCh: cheilionem: eminenzamalareeminence odosso dellaguanciaEn:endocanthion ocanthioninternoEx:exocanthion ocanthionesternoft:frontotemporaleantropometricoclassicoFt:frontotemporaleveroG: glabellaGn: gnathionGo: gonionLi: labialeinferiore.Ls: labialesuperioreMf:maxillofrontaleN: nasionOr: orbitaleOs: orbitalesuperiorepc: centro dellapupillaPe: puntoPerseoSl: sublabialeSn: subnasaleo subnasionSto: stomionTr: trichionZy: zygion

a) Equilibrio verticali - (5 indici) - (rapporti percentuali VERTICALI / VERTICALI)Dire altezza dello splancnocranio è come dire altezza del viso morfologico (cioè la

porzione facciale caratterizzata dalle componenti facciali di varia forma = morfologia).Quest'altezza corrisponde alla somma dei terzi facciali medio ed inferiore. Adesso,analizziamo le relazioni verticali tra i terzi facciali e l'altezza totale del viso.

DENOM: Altezza fisionomica (altezza totale del viso): / Tr-Gn

DEFINIZIONE DEL NUMERATORE NUM / DENOM "Belle" "Belli"

1) Altezza del 1/3 facciale superiore(altezza della fronte) Tr-G / Tr-Gn 30% ± 1 31% ± 1

Fig. 04: Relazioni verticali ed orizzontali del viso totale

Osservazioni: i terzi facciali, nelle donne, sono verticalmente simili a quello che vediamonel viso maschile. L'altezza frontale, negli uomini, dovrebbe essere leggermente piùimportante (1%) di quanto non avvenga per lo stesso tipo d'altezza nelle donne.Sappiamo, inoltre, che la mancanza di capelli ad entrambi gli angoli alti della fronte (lafrequente calvizia alle tempie può essere descritta soltanto visivamente) è comune negliuomini, ed è praticamente per questa ragione che questa caratteristica non può apparireestetica nelle donne. Diciamo che la modesta discrepanza, nei valori verticali dellafronte, di un irrisorio 1%, possiede significato ben più grande se sono presenti anche ipresupposti appena descritti, dato che tutta la fronte, nella sua verticalità, sarebbe affettada tale deficienza.

DEFINIZIONE DEL NUMERATORE NUM / DENOM "Belle" "Belli"

2) Altezza del 1/3 facciale medio G-Sn/ Tr-Gn 35% ± 1 34,5% ± 1

Osservazioni: gli indici 2 e 3 ci dicono che, nel viso totale di entrambi i sessi, il terzosuperiore è verticalmente più corto (domina verticalmente meno) dei terzi medio edinferiore, i quali sono, praticamente, uguali tra di loro (deve esistere sempre unaproporzione reciproca tra il terzo medio e quello inferiore). Negli uomini, abbiamo ilvalore del 34,5% e non del 35%, come nelle donne. Tale differenza dello 0,5% perciascun terzo è legata alla maggiore rappresentazione della fronte maschile (31% è ilvalore maschile, 30% è quello femminile).

DEFINIZIONE DEL NUMERATORE NUM / DENOM "Belle" "Belli"

3) Altezza del 1/3 facciale inferiore Sn-Gn / Tr-Gn 35% ± 1 34,5% ± 1

Osservazioni: Qui sintetizzo i rapporti reciproci tra i terzi facciali, facendo osservare chequesti sono considerati in relazione all'altezza totale del viso. Abbiamo il Tr-G: G-Sn:Sn-Gn, ovvero il 1/3 superiore: 1/3 medio: 1/3 inferiore. I valori percentuali sono del 30:35: 35 nelle donne e del 31: 34,5: 34,5 negli uomini. La percentuale 34,5% è il 97,5% ± 1circa del 35% e tale rapporto dimensionale relativo sarà decisivo per tutti gli indicicontenenti, al denominatore, il 1/3 medio/inferiore o la somma dei due (vedi gli indici dal13 al 18 e quelli dal 21 al 24). Tali valori non vanno interpretati di per sé, ma sempre inrelazione a più ampie considerazioni morfologiche e proporzionali. I visi femminili attualiappaiono più "trendy," se mostrano alcuni tratti mascolini; ed anche il contrario è vero.Nei visi femminili, l'ambiguità sessuale può essere espressa in modo adeguatopromovendo il terzo facciale inferiore a valori superiori al 35%. Questo appare ancora piùmaschile, se è presente una sua sproporzione nei confronti del terzo medio pure nellealtre dimensioni dello spazio. La prevalenza del 1/3 inferiore descritta sopra esprimemessaggi di potenza ed aggressività, dato che la sua funzione fisiologica è quella dicibarsi e mordere. Una prevalenza a livello del terzo medio è associabile asentimentalità, per via dello sguardo intenso, della visione d'immagini attraverso gliocchi, del respiro d'aria ed odori attraverso il naso. Le direzioni estetiche nella moda enelle società promuovono, spesso, visi femminili meno sentimentali a livello di terzomedio e più "aggressivi" a livello di terzo inferiore; e visi maschili dai tratti più pacifici alivello dei terzi inferiore e medio. La percezione delle differenti combinazioni, si basa susottili interazioni tra gli esseri umani moderni influenzati da inputs legati alla culturaestetica ed i messaggi non verbali istintivo-primordiali che sono tipici di ciascun essereumano.

DENOM: Altezza morfologica (somma del 1/3 medio con quello inferiore): /G-Gn

DEFINIZIONE DEL NUMERATORE NUM / DENOM "Belle" "Belli"

4) Altezza del 1/3 medio G-Sn / G-Gn 50% ± 1 50% ± 1

5) Altezza del 1/3 inferiore Sn-Gn / G-Gn 50% ± 1 50% ± 1

Osservazioni: abbiamo capito, ad ogni modo, che i canoni di bellezza universalemostrano una perfetta armonia dimensionale tra i terzi facciali medio ed inferiore.Trasversalmente, la bocca, è ideale se le quattro rette verticali tracciate attraverso i puntiGo e Ch dividono il piano frontale, nelle donne, in quattro porzioni identiche e, negliuomini, in quattro porzioni simili. L'asse di simmetria deve essere tracciabile,contemporaneamente, attraverso i punti mediani Tr, G, N, Sn, Sto e Gn, così che tutte lealtre coppie di punti facciali, trasversalmente e verticalmente, giacciano ad ugualdistanza dalla linea mediana (siano, cioè, speculari), ovvero secondo le regole di unbuon grado di simmetria facciale.

...continua (nella prossima parte)

Bibliografia:

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To cite this article please write:

G. Perseo, The "Beauty" of Homo sapiens sapiens: standard canons, ethnical, geometrical andmorphological facial biotypes. An explained collection of frontal north-europíde contemporarybeauty facial canons. Part I. Virtual Journal of Orthodontics [serial online] 2002 July 30; 4(4):Available from URL:http://www.vjo.it/044/beauty.htm

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Virtual Journal of Orthodontics ISSN - 1128 6547Issue 4.4 - 2002 - http://www.vjo.it/vjo044.htm

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