La cartella è la staordinaria documentazione storica e artistica della trasformazione di uno dei capolavori più noti della storia dell’arte moderna: l’affresco della Resurrezione di Piero della Francesca, conservato presso il Museo Civico di Sansepolcro.

Di particolare interesse per gli amanti dell’arte, mette in evidenza i restauri con ritocchi che alla fine dell’Ottocento hanno modificato almeno nove particolari.

La cartella nasce da una ricerca del Centro Studi di Aboca Museum, con il contributo storico di Roberto Manescalchi e artistico del maestro Stefano Camaiti, che ha eseguito i 9 esclusivi disegni a matita sanguigna. È uno studio dedicato agli amanti della pittura, agli storici dell’arte, agli estimatori di Piero della Francesca e della cultura rinascimentale.

La cartella si completa con una preziosa collotipia a colori della Resurrezione, realizzata da Alinari, e di un vasto repertorio bibliografico che testimonia l’importanza dell’affresco.

Tiratura limitata di 999 esemplari numerati.

Nove raffinatissime tavole, in litografia stocastica su carta Pescia 100 % cotone da 300 gr, prodotta dall’Antica Cartiera Magnani, tratte dai disegni in matita sanguigna che il maestro Stefano Camaiti ha realizzato in esclusiva per Aboca Museum.

Le tavole rappresentano i nove particolari dell’affresco presi in esame per evidenziare le trasformazioni subite dall’opera a seguito dell’intervento di restauro operato a fine Ottocento.

Ogni tavola è protetta da un foglio di carta velina.

Dimensione tavole: 32,5 x 48 cm.

European Center of Fine Arts

Collotipia Alinari, 1950

La preziosa collotipia a colori degli Alinari, in tiratura limitata numerata e certificata, arricchisce e nobilita la serie dei rari documenti iconografici proposti.

Questa raffinata tecnica di stampa, fotomeccanica e artigianale, ci offre una riproduzione “da collezione”, di alta fedeltà e di sapore antico.

Dimensione collotipia: 25x 31 cm.

La Stamperia d’Arte Fratelli Alinari, unico atelier al mondo, realizza stupende riproduzioni con lo storico metodo di stampa ottocentesco della collotipia: un processo fotomeccanico che permette di ottenere immagini a colori assolutamente prive dell'usuale retino della stampa industriale. Una lastra di cristallo (la matrice) viene ricoperta da uno strato di speciale gelatina; dopo alcune ore di cottura in appositi forni, la lastra è pronta per essere impressionata sovrapponendovi il negativo dell'immagine da riprodurre. La lastra viene poi inchiostrata a mano e collocata in macchina per la stampa a contatto diretto su carta. Ogni foglio è frutto di diversi passaggi di colore regolati dall'abilità dello stampatore. Tecnicamente la collotipia consente di stampare solo in tirature limitate fra le 300 e le 500 copie per lastra. Oltre questa quantità lo strato di gelatina si deteriora e non permette più di ottenere una stampa ad alta qualità. Ogni singola collotipia, numerata con un marchio a secco, è quindi un esemplare unico e irripetibile per qualità e raffinatezza.

LA CARTELLA LA COLLOTIPIA ALINARI LE NOVE TAVOLE

Caratteristiche cartella:Dimensioni: 33 x 48 cm.EAN 8032472002802

IL CRISTO RISORTO DI PIERO IMMAGINI RARE E DESUETE

Documentazione di un restauro di fine ‘800

Aboca Museum Edizioni, via -Aggiunti 75 - 52037 Sansepolcro (AR) Italy -tel. +39 0575 733589 www.abocamuseum.it

Quadro di unione dei nove particolari dell’affresco presi in esame dal maestro Stefano Camaiti per ben evidenziare le trasformazioni subite dall’opera a seguito dell’intervento di restauro operato a fine Ottocento. I disegni originali, di proprietà di Aboca Museum, furono realizzati per la sala dedicata all’affresco all’interno della mostra: Inediti Storici su Piero Le Opere Pittoriche e il De Prospectiva Pingendi (Sansepolcro, Palazzo Collacchioni, 22 aprile 30 settembre 2007). I nove particolari messi a confronto: nella prima colonna i particolari della foto degli Archivi Coleschi e Gambassi post 1868 ante 1875, nella seconda gli stessi restituiti per noi dalla sanguigna del Maestro Camaiti. La terza colonna riporta i nove dettagli dopo il restauro dalla foto Alinari del 1930, ed infine la quarta presenta gli stessi sempre dalla preziosa matita di Stefano Camaiti.

NOVE DETTAGLI: COM’ERA COM’É