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LA CITTÀ DOMENICA 25 MAGGIO 2014 … 25.05.2014.pdf · de all’invito dell’Università Sta-tale:duranteladuegiornimiglia- ... Al progetto, in collaborazione con il Csmt, hanno

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  • La citt ha risposto alla gran-de allinvito dellUniversit Sta-tale:duranteladuegiorni miglia-ia di studenti e semplici cittadi-ni hanno partecipato alle inizia-tive degli UniBsDays, che han-no animato il centro storico condecine di appuntamenti. Traquelli di ieri spiccava a PalazzoMartinengo Palatini la tavola ro-tonda sul tema La formazioneuniversitaria: c spazio per lot-timismo. Un titoloche tutto un pro-gramma: scritto in-fatti senza il punto didomanda, in barba aogni spending re-view, a ogni taglio, aogni analisi di segnonegativo.Masuqualibasisi fon-da questo ottimismo?Alla domanda hannorisposto alcune dellepi importanti perso-nalit del mondo ac-cademicocittadino.SergioPeco-relli non ha dubbi: lottimi-smo della cultura e della cono-scenza, che tanti benefici posso-no portare al nostro Paese, dicesenza esitazione il numero unodella Statale. Il quale non ha na-scosto il proprio stupore per itanti ragazzi che, ancor primache aprisse la tensostruttura inpiazza Paolo VI, erano gi in co-da, tale era il loro de-sideriodi essere infor-matiescegliere inmo-do pi consapevole illoro futuro.Le criticit, di certo,nelnostrosistemauni-versitario non manca-no. Stefano Paleari,presidente della Con-ferenza dei rettori erettore dellateneo diBergamo, ha gioco fa-cilenel ricordare alcu-ni dei gap italiani pievidenti. Primo tra tutti lo scarsonumero di laureati: Israele ha 8milioni di abitanti e 230mila im-matricolati alle lauree triennali.Pi o meno quanti ne ha lItalia,che per un Paese di 60 milionidi abitanti. Ora, nonostante si-ano stati fatti errori nel passato,lItalia vanta ancora grandi po-tenzialit, ma per essere piena-menteottimistioccorre ridefini-re gli obiettivi e rendere idonei i

    mezzi per raggiungerli. In que-sto senso Paleari plaude ancheallidea di universit tematicaallinsegnadelHealth andWeal-th portata avanti dal rettore Pe-corelli.Un altro motivo di ottimismo portato da Alessandra Giappi,ad della accademia di belle artiLaba: Allestero c ancoramolta attenzione verso il brand"Italia" e, anche se viene avver-

    tito il nostro decli-no, ci riconosconoil talento nella crea-tivit, nellarte, maanche nella ricercascientifica.Mario Taccolini, di-rettore del Diparti-mentodiscienzesto-riche e filologichedella sede brescianadella Cattolica, si ri-chiama invecealletica della re-sponsabilitneicon-

    fronti delle giovani generazioni.Lemergenza educativa pu in-fatti avere risvolti anche dram-matici, ed per questo che ilprocesso formativo implica unagrande responsabilit nellatti-vit di docenza. La crescitadellindividuo, del cittadino delfuturo, passa per la cultura, lascienza e lintegrazione dei sa-peri.

    Riccardo Romagno-li intravede una fun-zione quasi dialetti-ca della crisi, che cifa evolvere, ci fa cre-scere come fosse unlievito, e lancia unappelloaglialtriatto-riaccademicieistitu-zionali che agisconosul territorio: Semettiamo insieme lenostre forzedivente-remo pi attrattivi.Per il direttore

    dellAccademia Santa Giulia inoltre necessaria pi proget-tualit a tutti i livelli.Anchela posizionedi Patrizia Va-stapane, presidente del Conser-vatorio, di ottimismo, ma piprudente: La congiunturache stiamo vivendo daltrondenon semplice. Tanto pi che aiconservatori loStato nongaranti-sce risorse come alle universit.

    Marco Tedoldi

    UNIBSDAYS

    Lagiornatauniversitaria Nelle foto i relatori della tavola rotonda (dasinistra: Patrizia Vastapane, Alessandra Giappi,Stefano Paleari, Sergio Pecorelli, RiccardoRomagnoli e Mario Taccolini), la tensostrutturadi piazza Paolo VI e un momento dellaconferenza dello chef Philippe Lveill (foto Neg)

    Linvasione della cittche genera ottimismoMigliaia i partecipanti alla due giorni organizzata dalla StataleIn una tavola rotonda le riflessioni sulle prospettive delluniversit

    PECORELLITanti ragazzi

    in coda allatensostruttura:

    vogliono sceglierein modo

    consapevoleil proprio futuro

    PALEARILItalia ha grandi

    potenzialit,ma occorreridefinire gli

    obiettivi e rendereidonei i mezzi

    per raggiungerli

    Da sinistra Elisa Zizioli, Nadia Fanchini, Josephine Wangoi (Foto Neg)

    Che voli come il pensiero, laconoscenza e la creativit, pro-pri del nostro Ateneo. Questolaugurio che Sergio Pecorelli,Rettore dellUniversit di Bre-scia, indirizza aUniBs Skiff, lim-barcazioneavela progettataere-alizzatadagli studenti.Un auspi-cio che ben si addice anche aiRac-ing, lauto da competizio-ne anchessa made in UniBs.Nel corso degli UniBsDays i dueveicoli sono stati protagonisti dialtrettante installazioni, postesotto la tensostruttura di piazza

    Paolo VI. I due progetti hannomolto in comune: entrambi na-scono dal lavoro degli studenti,tutti e due sono stati costruitipergareggiare e- speriamo- vin-cere, incompetizioni internazio-nali.UniBs Skiff Project nasce in se-no al Cus Brescia Sailing Team.Al progetto, in collaborazionecon il Csmt, hanno partecipatouna ventina di studenti di quat-troaree(buona partediIngegne-ria). Le aziende coinvolte, per lamaggior parte bresciane, sono

    una ventina. Lo scafo, realizzatoin un innovativo materiale a ba-se di fibra di lino e sughero, ga-regger in settembre a Palermo,alla regata universitaria Mille eUna Vela.iRac-ing, invece, per ora un te-laioin acciaio, ma solo questio-ne di tempo: tutti i componentisono gi pronti e presto trasfor-meranno lo scheletro nella mo-noposto che garegger alla finedi agosto alla decima edizionedella Formula Sae. Al progettohanno partecipato una trentina

    di studenti di Ingegneria, ovvia-mente guidati da docenti e, an-che in questo caso, una ventinadi aziende hanno dato il lorosupporto. I due progetti sonostati realizzati nella convinzio-ne che lo studio vada integratocon modalit didattiche nuove,in grado di stimolare negli stu-denti motivazione e spirito disquadra, mettendoli alla provacon sfide progettuali molto vici-ne a quelle che in futuro affron-teranno in veste professionale.

    Maria Cristina Ricossa

    UniBs Skiff naviga col vento della creativitVarata ieri la barca a vela costruita dagli studenti, come il prototipo iRac-ing

    Autorit per il varo della barca a vela UniBs Skiff

    12 DOMENICA 25 MAGGIO 2014 GIORNALEDIBRESCIALA CITT

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  • GIORNALEDIBRESCIA DOMENICA 25 MAGGIO 2014 13LA CITT

    In Italia? Se lavori con la fan-tasia ti danno del pazzo. Siamoun popolo di artisti. Se si potessefarein modo chelementi pibril-lanti fossero messe in condizio-ne di fare, potremmo campare direndita per anni. E invece nonsucceder mai. Certo, a menoche non veniamo invasi dagli in-glesi. Lorosono nostri grandi am-miratori. Elio, ma forse per unpaio d'ore pi Stefano Belisari. Ilcinquantaduenneingegnere elet-tronico mai veramente in attivi-t, flautista da conservatorio conunapassione per lamusica porta-ta dentro fin da bambino, unapredisposizionenaturaleallapro-vocazione per mai cadere nellanoia, combattuta anche con lamazza da baseball. E, da oltretrentanni, carismatico maestrodorchestra degli Elio e le StorieTese.Si raccontato cos, serio ma ine-vitabilmentebattutaro, abbiglia-to con unmix sobrio-teenageria-le composto da giacca e magliet-ta dei Ramones, il cantante e fon-datore della rock band demen-ziale meneghina, ultimo ospitenella serata di ieri della marato-na di appuntamenti di UniB-sDays. Una chiacchierata liberadurante la quale Elio ha ripercor-so le tappe della propria carriera,soddisfacendo le curiosit delnumeroso pubblico presentenellaulamagnadiGiurispruden-za.Tuttoiniziato intorno allaquar-ta elementare, quando un inser-viente entr in classe per propor-reun corso di musica - ha ricorda-to -. Pi avanti mi sono dedicatoallo studio del flauto e poi mi so-

    no iscritto a ingegneria: avevouna predisposizione per le mate-rie scientifiche e pensavo fosseuna scelta vantaggiosa per glisbocchi professionali. Una voltaconcluso il conservatorio ho in-cominciato a insegnare lo stru-mento a ragazzi costretti a veni-re a lezione dai genitori e mi so-no chiesto: sei sicuro di volerlofare per tutta la vita? E allora misonolanciatonella musica,sape-vo che non sarebbestato facile ma mi so-no detto: chi se ne fre-ga!.Alla fine degli anni Ot-tanta si formano cosgli Elio e le Storie Tese,una risposta milanesealle sonorit fusionche in quel periodopermeavano la scenadella metropoli lom-barda.Non ho fatto linge-gnere, ma questo tipodi formazione mi hadato un metodo, cheoggi uso in tutto - haspiegatoBelisari, inter-vistato dal magnificorettore della StataleSergioPecorelli -.Gli Elii, ad esem-pio, sono problema che ho sem-pre approcciato in modo moltoingegneristico per decidere checosa fare, come e quando suona-re. Tutti facevano fusion, noi ab-biamo cercato di proporre qual-cosa di diverso, cercare un reper-torio che valorizzasse la qualit,soprattutto strumentale. A quan-to pare funzionato.La fortuna stata fondamentale,ma nel successo ha contato mol-

    tola capacit e la voglia di metter-si in gioco e di rischiare. Quelche manca ai ventenni doggi laconvinzione dei propri mezzi perandare in giroa testa alta, la deter-minazione, il clima nel nostro Pa-ese nonaiuta, cisentiamo inferio-ri - ha aggiunto -. Preferiamo fre-garci a vicenda piuttosto che dareil massimo. Il rischio importan-te. Chi non risica non roschia, sidice cos?.

    Nellultimo periodolex giudice diX-Factor, dice di sen-tirsi parecchio futuri-sta. La chiave del pal-coscenico la provo-cazione, se viene me-nosi rischia di annoia-re chi guarda e chiascolta. Io come spet-tatoremisonoannoia-to in molte occasioni.Equesta statala mol-ladallaqualesonosca-turiti gli Elii, ha preci-sato lartista.Tra i suoi idoli ci sonoi compositori classici,i primi Poohe poi Ma-rioCorso,numeroun-dici nellInter negli

    anni Sessanta, linventore dellacosiddetta foglia morta. Per riu-scire bisogno avere curiosit, indispensabile crederci e fregar-sene un po, essere affamati enon decidere sempre per le scel-te che costano meno sforzo an-che in unItalia che demoralizza- conclude Elio -. Ce la possiamofare, siamo in grado di fare tanto.La dimostrazione sono gli italia-ni che si affermano allestero.

    Alessandro Carboni

    Il sabato pomeriggio degli UniBs Days stato allinsegna dello sport, dellarte e dellamusica. Numerose le performance di studentidelconservatorio, attorie creatividelleaccade-mie di belle arti bresciane, che hanno trasfor-mato la citt nel proprio palcoscenico, rega-lando ai passanti piccoli salotti culturali. Chi sifosse trovato in Piazza Mercato verso le 15,avr sicuramente apprezzato i brani di Verdi eVivaldi interpretati da Matteo Be-nedetti al flauto e da Stefano Ghi-sleri al pianoforte. Mentre alle 16in piazza Vittoria vibravanonellariale allegre note del Quartet-to di Sax, formato da Andrea Ardi-g, Giulio Santoro, Gionata Mene-ghetti e Raffaele Cominelli. Pi omeno alla stessa ora in Piazza Log-gia era allopera con le sue bombo-lette spray Davide Tolasi, studentedella Laba, mentre Piazza Paolo VIesponeva le stampe di Lidia Borel-la dellAccademia Santa Giulia.Non sono mancate nemmeno leperformance teatrali, come quelladegli attori della Laba Andrea Bu-gatti, Roberto Pessani e Silvia Gra-zioli, che nel cortile del Rettoratohanno messoin scena tre diverten-ti monologhi tratti da Le Beatricidi Benni.Lo sport stato invece protagonista nella ten-sostruttura allestita in Piazza Paolo VI, che haaccoltoalcune atlete bresciane: la sciatrice Na-dia Fanchini, la maratoneta Njoki JosephineWangoi eil capitano del BresciaCalcioFemmi-nile Elisa Zizioli. Assente giustificata VeronicaPlebani, atleta di punta della paracanoa fem-minile, che proprio ieri ha vinto una gara di

    Coppa del Mondo. Le sportive, incalzate dalledomande del giornalista di Sky Fabio Tavelli,hanno raccontato le proprie esperienze di vitae il proprio rapporto con lo studio e con la let-tura.Nadiaha iniziato a sciare per divertimento, es-sendo una passione di famiglia. Poi, a quindicianni, ha dovuto rinunciare alla scuola geome-triper seguire lasua carriera sportiva. Iprofes-

    sori non volevano che sciassi - rac-conta -. Mi sono dovuta ritirare acausa delle troppe assenze, eallepoca non potevo frequentarescuole private. Ho il rammarico dinon aver studiato, ma spero di ave-re tempo per recuperare.Studiare la cosa migliore delmondo, perch ti rende indipen-dente, ed una cosa che non ti po-tranno mai portare via - afferma Jo-sephine -. giusto che chi ha un ta-lento lo coltivi, ma bisognerebberiuscire a conciliare le cose.Allincontro era presente anche ilprof.Marcello Martinelli, responsa-bile del Cus di Brescia, che ha spez-zato una lancia in favore del bino-mio sport-studio: Recenti scoper-te hanno dimostrato che chi fasport ha un maggiore sviluppo

    dellipotalamo e apprende di pi.Bisognerebbe dare unistruzione sportiva gialle elementari - commenta Elisa Zizioli -. Losport deve essere pi incentivato nelle scuo-le. Anche se, come afferma in conclusione ilprof.Martinelli non mai troppotardi per ini-ziare.

    Francesca Roman

    IL TESTIMONIAL

    Le mentipi brillanti

    dovrebbero esseremesse nelle

    condizioni di fare

    FANCHINI

    Per sciare hoabbandonato

    lo studio, ma oraspero di poterrecuperare

    Elio incoraggia i giovani:serve rischio e tanta passioneIl cantante delle Storie Tese svela: Studiare ingegneriami ha dato un metodo che ho usato per la vita e la musica

    Il respiro della musica nelle piazzeLesempio dellimpegno degli atleti

    e+QMA9jnTznVqQPG6AMdIxZ5r4wry8CvEJFOzZAFCBM=

    Laura Tonin

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