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La collana “Anatomy of the Ship Galli Sergio
_________________________________________________________________________Recensioni___
Pag. 1-3
Vorrei inaugurare questa rubrica, dedicata alla recensione di libri che possono essere di interesse per il
modellista navale, presentando non un singolo volume bensì una intera collana, composta da circa una
quarantina di volumi.
Tutti i volumi contenuti in questa collana sono scritti in lingua inglese e non esiste una traduzione in
italiano. Questo fatto può sembrare limitante, ma, stante la conformazione e la struttura di ogni singolo
libro, con un può di buona volontà può passare in secondo piano.
Questa collana si chiama “Anatomy of the Ship” ed è edita dalla società Conway Maritime Press; consiste in
monografie, scritte da differenti autori, che descrivono in grande dettaglio una particolare nave. Ogni
monografia consiste principalmente di quattro sezioni:
• la storia della nave oggetto della monografia,
• le specifiche tecniche e costruttive della nave,
• una raccolta di immagini della nave vera o di modelli (purtroppo queste foto sono sempre in B/N),
• una parte, quella la principale, dedicata ai piani costruttivi, di solito molto dettagliati.
La tipologia delle navi descritte sono essenzialmente due: navi a vela e navi da guerra delle due guerre
mondiali, con qualche eccezione di minore importanza.
Tra i velieri troviamo la famosa Victory di Nelson, la Bellona, una nave di linea da 74 cannoni, il Bounty,
famoso per l’ammutinamento del suo equipaggio, vari tipi di fregate inglesi e americane, le caravelle di
Colombo e altro.
Qui sotto viene presentato l’elenco completo dei velieri trattati.
Prima
Edizione
Ultima
edizione
Titolo Autore
1985 ? The 74-Gun Ship “Bellona” Brian Lavery
1987 2004 The Frigate “Diana” David White
1987 2002 The 100-Gun Ship “Victory” John McKay
1988 ? The 20-Gun Ship “Blandford” Peter Goodwin
1989 2002 The Armed Transport “Bounty” John McKay
1989 ? The Royal Yacht “Caroline”, 1749 S.Bellabarba/G.Osculati
1989 2005 The Bomb Vessel “Granado”, 1742 Peter Goodwin
1989 ? The Colonial Merchantman “Susan Constant”, 1605 Brian Lavery
1992 2005 The Ships of Christopher Columbus (Niña, Pinta, Santa
Maria)
Xavier Pastor
1995 ? The Schooner “Bertha L. Downs” Basil Greenhill
1995 2002 Captain Cook's “Endeavour” Karl Heinz Marquardt
1996 ? The Four Masted Barque “Lawhill” Kennett Edwards
1997 ? HMS “Beagle”, Survey Ship Extraordinary, 1820–1870 Karl Heinz Marquardt
1991 2003 The Naval Cutter “Alert”, 1777 Peter Goodwin
1992 2003 The 24-Gun Frigate “Pandora”, 1779 McKay/Toleman
2005 ? The 32-Gun Frigate “Essex” Portia Takakjian
2005 ? The 44-Gun Frigate “USS Constitution” (Old Ironsides) Karl Heinz Marquardt
2006 2015 The Athenian Trireme Doug McElvogue
La collana “Anatomy of the Ship Galli Sergio
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Pag. 2-3
Tra le navi moderne troviamo alcune corazzate famose: la Dreadnought del 1906, la prima corazzata
monocalibra della storia che rese inutili tutte le corazzate costruite fino a quel momento, la Bismarck e la
sua vittima, l’HMS Hood, la famosissima Yamato giapponese, la più potente corazzata della sua epoca.
Inoltre ci sono i sommergibili, i famosi U-Boat, cacciatorpediniere, portaerei e la famosa nave passeggeri
Queen Mary.
Qui sotto viene proposto l’intero elenco di questo secondo gruppo di navi, inclusivo come nel precedente
del nome dell’autore della monografia.
Prima
Edizione
Ultima
edizione
Titolo Autore
1982 2001 The Battlecruiser HMS Hood John Roberts
1982 2003 The Aircraft Carrier Intrepid John Roberts
1984 1986 The Type VII U-boat David Westwood
1985 2003 The Cruiser HMS Belfast Ross Watton
1985 ? The Destroyer Escort USS England Al Ross
1985 ? The Fairmile D Motor Torpedo Boat John Lambert
1986 2002 The Battleship HMS Warspite Ross Watton
1987 ? The Cruiser Bartolomeo Colleoni Franco e Valerio Gay
1988 ? The Destroyer The Sullivans Al Ross
1988 2012 The Battleship Yamato Janusz Skulski
1989 ? The Cunard Liner Queen Mary Ross Watton
1990 2004 The Destroyer Campbeltown Al Ross
1991 2004 The Aircraft Carrier Victorious Ross Watton
1992 2013 The Battleship Dreadnought John Roberts
1993 2010 The Flower Class Corvette Agassiz John McKay
1993 ? The Escort Carrier Gambier Bay Al Ross
1994 2004 The Heavy Cruiser Takao Janusz Skulski
1998 ? The Battleship Fuso Janusz Skulski
2002 ? The Type XXI U-boat Kohl/Rossler
2005 2014 The Battleship Bismarck Jack Brower
Si scriveva in precedenza che questa collana è di estremo interesse per il cultore di nozioni navali e
sopratutto per gli storici ed il modellista navale.
Vediamo di capirne il perché.
Lo storico potrà reperire interessantissime informazioni sulla storia della nave descritta dalla monografia
mentre il modellista potrà trarre vantaggio da tutte le sezioni del libro, specialmente dalla parte più corposa,
quella che contiene i disegni. A seconda della nave descritta il modellista potrà utilizzare questi disegni in
modo utile per la realizzazione del modello.
Inoltre questi disegni sono accompagnati da una “legenda” per ogni tavola dove tutti gli elementi sono
numerati e provvisti della loro nomenclatura in lingua inglese. Personalmente ho trovato utilissimo questo
fatto per acquisire una cultura sulla terminologia dei vari elementi di un veliero, potendo facilmente risalire
al nome italiano dal disegno e conoscere nel contempo il termine inglese. E’ un particolare che ad esempio
non ho trovato quasi mai nei libri di origine francese e per questa mancanza non mi ha permesso di
sviluppare una equivalente conoscenza della terminologia navale in lingua francese.
La collana “Anatomy of the Ship Galli Sergio
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Pag. 3-3
In conclusione, ritengo questa collana sia da considerarsi interessantissima per il nostro hobby, a tutti i
livelli e soprattutto per i modellisti che desiderino cimentarsi nella costruzione di un modello in
autocostruzione di queste navi.
Le immagini proposte mostrano le coloratissime copertine di alcuni di questi libri mentre altre due mostrano
alcune pagine tratte dal volume “The Frigate Diana” nelle quali sono mostrati alcuni particolari, con relativa
legenda, di questo veliero.
Per questa volta è tutto, arrivederci alla prossima occasione per una nuova recensione.
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Galli Sergio