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D0350216 n. 198 febbraio 2016 Il Tema del Mese Tagli agli asili, una storia da raccontare Spettacoli Intervista a Francesco Camattini Salute L’educazione sanitaria si fa sui banchi Poste Italiane spedizione in abb. postale DL 353/2003 (conv. in L il 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1. DCB Parma - prezzo di copertina €0,50 Inchiesta su “Explora” a cura di LA DIFFERENZIATA CHE VORREI... Le strade della “bella Parma” si riempiono di immondizia, Nel sistema di raccolta qualcosa non va!

LA DIFFERENZIATA CHE VORREI - IL MESE · Unita propone di introdurre cassonetti (interrati o meno) differenziati per le diverse frazioni di rifiuto. Inoltre, secondo Ghiretti, la

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n. 198febbraio2016

Il Tema del MeseTagli agli asili,

una storia da raccontare

SpettacoliIntervista a

Francesco Camattini

SaluteL’educazione sanitaria

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Inchiesta su “Explora” a cura di

LA DIFFERENZIATA CHE VORREI...

Le strade della “bella Parma” si riempiono di immondizia, Nel sistema di raccolta qualcosa non va!

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3l’editoriale

il mese/ dicembre 2015

e d i t o r i a l e

SOMMARIO

n° 198 febbraio 2016Aut. tribunale di Parma N.16 del 22.4.99Edicta p.s.c.r.l. - via Torrente Termina, 3/b - PARMAN° iscrizione al ROC: 9980 - Registrazione ISSN: 1592-6230Tel. 0521251848 - Fax 0521907857 - [email protected]

Direttore responsabile Simone Simonazzi - [email protected] director Pietro Spagnulo - [email protected] editoriale Rosaria FrisinaGrafica e impaginazione Davide PesciniRedazione Fabrizio Furlotti, Daniele PaterliniCollaboratori Eleonora Bellomi, Francesca Costi, Federica De Masi, Carlotta Ferrari, Fiorella Guerra, Daniela Lella, Cristina SgobioCommerciale Lina Carollo

Tiratura 10.000 copieChiuso in tipografia il 02/02/2016

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n. 198febbraio

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Il Tema del MeseTagli agli asili,

una storia da raccontare

SpettacoliIntervista a

Francesco Camattini

SaluteL’educazione sanitaria

si fa sui banchi

Pos

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a €0

,50

Inchiesta su “Explora” a cura di

LA DIFFERENZIATA CHE VORREI...

Le strade della “bella Parma” si riempiono di immondizia, Nel sistema di raccolta qualcosa non va!

La raccolta differenziata non convince, tante le lamentele, ma le proposte non mancano

Tema del Mese: i tagli agli asili, intervista al Comitato “Per fare un bambino ci vuole un asilo”

A domanda risponde:Tibre o non Tibre?

Inchiesta ParmaReport: Expo quanto ci costi

Spettacoli: intervista a Francesco Camattini

Speciale San Valentino

Economia: aperti i bandi per le start up

Salute: l’educazione sanitaria a scuola

Tendenze e Design

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il mese febbraio 2016

Il Movimento Cinque Stelle si fa in due

di SIMONE SIMONAZZI

E alla fine, abbandonato a se stesso, il Movimento Cinque Stelle di

Parma ha prodotto un pasticcio tutto politico, che la gente fa fatica

a capire e che probabilmente non comprenderà.

Tutto è iniziato qualche settimana fa, quando il gruppo consigliare decide

di modificare il proprio regolamento per cacciare Mauro Nuzzo, la convi-

venza con il quale era diventata sempre più difficile. Pizzarotti il giorno

dopo cerca una legittimazione e chiede a Grillo di intervenire ratificando

la propria scelta, ma non accade nulla. Quello che succede, invece, è che

pochi giorni dopo anche il consigliere Savani abbandona e nasce l’idea

di costituire un gruppo M5S di opposizione. Una situazione paradossa-

le, dove ognuno dichiara di essere legittimato a portare avanti valori di

Grillo, il quale si sente sempre più lontano dai comuni mortali ed è quin-

di perfettamente inutile chiedere a lui istruzioni sull’uso del suo marchio.

Dopo quattro anni il destino di un progetto politico, un esperimento, un

laboratorio chiamatelo come volete, unisce e coinvolge tutti. Nessuno si

può sfilare e se qualcuno ha pensato di cavarsela eliminando chi gli dà fa-

stidio, ha fatto probabilmente un errore di valutazione politica.

In questa storia, probabilmente, perderanno tutti. Perché se il marchio

fosse un bambino e Grillo-Salomone proponesse di tagliarlo in due, chi

direbbe di no? Credo nessuno.

NUZZO E SAVANI

VOGLIONO IL MARCHIO,

PIZZAROTTI INTERPELLA

GRILLO MA LUI TACE.

UN PASTICCIO TUTTO

POLITICO CHE LA GENTE

NON CAPIRÀ

Foto in copertina: immagine tratta dalla pagina Facebook “Parma non è una discarica”di Pino Agnetti

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di CRISTINA SGOBIOl a . c o p e r t i n a

a raccolta differenziata dovrebbe, per principio, raccogliere i consensi di tutti. Ma, in concreto, separa, divide, frammenta, allontana la coscienza umana dallo scopo per cui agisce. E così, anche la raccolta differenziata diventa motivo di polemica, furiosa

polemica. A luglio 2015 Parma, dopo essersi dotata di un sistema di raccolta porta a porta, ha ac-colto a braccia aperte la tariffazione puntuale, inneggiando al risparmio, alla meritocrazia e al virtuosismo. Ma, giorno dopo giorno, l’entusiasmo dei cittadini ha mostrato segni di cedimen-to, generando un meccanismo che, se non verrà sanato, probabilmente comporterà una vera e

propria implosione. «La tariffazione puntua-le è la strada da perseguire in una gestione so-stenibile del ciclo dei rifiuti. Stiamo entrando nella fase in cui il rifiuto non è il problema da risolvere, ma in esso c’è la risorsa da recupe-rare – spiega Bruno Marchio, presidente Le-gambiente Parma –. Il sistema di raccolta può

L

Il sistema di raccolta non convince, tante le lamentele. Eppure, dai cassonetti intelligenti al cambio degli orari, le proposte non mancano

In 40 giorni, tra settembre e ottobre, con 14 banchetti posizionati in città, Parma Unita ha raccolto ben 6518 firme di cittadini insoddisfatti dell’attuale sistema di raccolta differenziata. La richiesta è quella di rivedere la modalità di raccolta, andando incontro alle esigenze dei parmigiani. Parma Unita propone di introdurre cassonetti (interrati o meno) differenziati per le diverse frazioni di rifiuto. Inoltre, secondo Ghiretti, la raccolta notturna non fa altro che provocare rumori e disagi, senza assicurare benefici. «L’entusiasmo con cui la cittadinanza ha risposto alla nostra iniziativa la dice lunga sul grado di insoddisfazione raggiunto per una raccolta differenziata che palesemente non funziona, mette le famiglie in difficoltà e lascia la città in condizioni di degrado indicibile – spiega

Ghiretti –. Ci accusano di non avere a cuore l’ambiente, ma mi chiedo: questo è avere cura dell’ambiente? I rischi igienico-sanitari di un simile spettacolo non si prendono in considerazione?».L’impegno di Parma Unita è arrivare ad avere una risposta chiara e non equivoca dall’amministrazione comunale sul punto centrale della proposta: c’è la volontà politica di prendere in considerazione l’introduzione di cassonetti intelligenti nelle zone di maggiore criticità per la raccolta dei rifiuti differenziati? «La petizione – aggiunge Ghiretti – è stata trattata sommariamente in una sede di Consiglio comunale in cui si è cercato di dare finte rassicurazioni: le indicazioni date dalla giunta sono state sommarie e insufficienti. Per questo, d’intesa con gli altri gruppi di minoranza, abbiamo

presentato una mozione in discussione in Consiglio, a favore di un modello che tenga presente le esigenze dei cittadini. Avevamo chiesto che a questa mozione si aggiungesse il gruppo 5 stelle, ma questo ha presentato una contro mozione che lascia le cose come stanno».

OLTRE 6000 FIRME CONTRO IL SISTEMA

DIFFERENZIATA: PARMA DISCARICA A CIELO APERTO?

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orari di esposizione. Questo per-ché se prima dell’entrata in vigo-re del nuovo sistema, il ritiro dei rifiuti avveniva al mattino, ora avviene nella fascia serale, dalle 19,30 alle 21, con l’obbligo, da par-te degli utenti, di esporre solo in quelle ore. Il nuovo sistema mira anche a liberare le strade dai sacchi dei rifiuti, migliorare il decoro ur-

però prevedere diverse modalità di servizio e, probabilmente, pro-prio in questo senso dovrebbero muoversi alcuni correttivi utili alla nostra città».Secondo molti cittadini, a essere sbagliata non è la raccolta diffe-renziata, ma la modalità con cui la si fa. Diverse persone, ad esem-pio, per motivi personali, non ri-escono a rispettare sempre gli

Nicola Dall’Olio, capogruppo Pd, spiega che la Tari, a differenza di quanto affermato da Pizzarotti e Folli, è troppo alta per Parma. Un’alternativa può essere ricer-cata nella tariffa a natura corrispettiva: anziché versare un tributo al Comune, pagare una fattura direttamente al gestore. Si tratta di un sistema adottato, ad esempio, nel vicino comune di Felino e che dà i suoi frutti. Come funziona? Semplice, con la tariffazione corrispettiva la parte fissa della tariffa diminuisce, mentre la variabile può essere sottoposta a oscillazione: «Si tratta di un sistema vantaggioso perché chi è virtuoso può davvero risparmiare – precisa Dall’Olio –. In più, le utenze non domestiche e, dunque, imprese e aziende, possono scaricare l’iva». Questo sistema sembrerebbe avere dei vantaggi non solo per gli utenti, ma anche per il Comune stesso: il piano finanziario della tariffa non sarebbe più a suo carico, ma resterebbe a carico del gestore e, inoltre, non passerebbe all’interno del fondo dei crediti di dubbia esigibilità. Inoltre, Dall’Olio precisa che con l’estensio-ne della raccolta domiciliare spinta e della tariffazione puntuale per i rifiuti indifferenziati, pur essendo diminuiti i quantitativi e i relativi costi di smaltimento, sono aumen-tati i costi di raccolta e trasporto passati dal 2012 al 2015 da 4,51 a 7,88 milioni di euro con un incremento di 3,27 milioni di euro, pari al 75%. Perciò, il capogruppo Pd pro-pone di sperimentare, in un’area pilota della città, l’uso di cassonetti stradali “intelligenti”, già utilizzati da numerosi comuni capoluogo, dotati di bussola di volume definito per il conferimento, apribile solo con smart-card o codice personalizzato e di sensori per il rilevamento in remoto dello stato di riempimento.Ma non è tutto. Dall’Olio invita il Comune a interrompere il servizio di raccolta notturna e domenicale così da ridurre i costi del servizio di raccolta; a riprogrammare gli orari di esposizione e di raccolta senza extra-oneri per turni notturni e festivi avendo cura di minimizzare i tempi di esposizione e i rischi di dispersione dei rifiuti nelle strade; a sincronizzare le fasi di raccolta e di successivo spazza-mento per garantire una maggiore pulizia nelle strade.

DIFFERENZIATA: PARMA DISCARICA A CIELO APERTO?

L’ALTERNATIVA? LA TARIFFA DI NATURA CORRISPETTIVA

COME FUNZIONALa tariffazione puntuale è calcolata sul reale bisogno e utilizzo del servizio da parte di utenti, famiglie e azien-de. Il contenitore per il rifiuto residuo, infatti, è dotato di un microchip che l’operatore legge a ogni vuotatura. Il microchip funziona come un contatore abbinato al proprio codice a barre identificativo della Tari e regi-stra il numero di volte in cui il contenitore viene vuota-to. Per una famiglia composta da 3 persone che vive in un appartamento di 100 metri, c’è la possibilità di risparmiare 18 euro annui, fino a 24 vuotamenti annuali del bidone o del sacco per l’indifferenziato. Nel caso in cui la stessa famiglia effettui 36 vuota-menti annui, la bolletta raggiunge i 254 euro, lo stesso importo di quello in vigore prima dell’introduzione della tariffazione puntuale. Nel caso in cui effettui il numero massimo di vuotamenti annui, pari a 52, allora la bol-letta sale a 276 euro annui.Questo presuppone che non vi siano in alcun modo riduzioni nella frequenza dei passaggi, ma solo il con-teggio puntuale del numero di vuotamenti effettuati dalla famiglia stessa.

bano e favorire la viabilità diur-na. A molti però, è evidente che questi obiettivi non siano sta-ti raggiunti. Capita spesso, infat-ti, d’imbattersi in rifiuti abban-donati oltre le ore di esposizione,

ammucchiati in determinate zone, contribuendo a contami-nare l’immagine del centro sto-rico (spesso via Mazzini è invasa da sacchi e scatoloni). «La diffe-renziata ha molti lati negativi, il

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Il tema della raccolta differenziata sta avendo anche un grande impatto sui social network, in particolare su Facebook. Le foto postate si moltiplicano, rivelando il lato più oscuro di una città che, giorno dopo giorno, assume i contorni di una discarica a cielo aperto. È nato, così, “Parma non è una discarica. Rifiutiamoci”, l’appello lanciato attraverso Facebook dal giornalista e scrittore Pino Agnetti che, nell’arco di pochi mesi, ha raccolto già oltre 2500 adesioni. «È un risultato che non avrei mai pensato di raggiungere,

non avendo l’appoggio di nessuno, se non quello di migliaia di cittadini di ogni colore politico ed estrazione sociale – spiega Agnetti –, cittadini che subiscono i danni di un sistema sbagliato che anno dopo anno si aggrava, deturpando l’aspetto urbano della città e contribuendo a portare le tariffe alle stelle». Agnetti e tutti coloro che condividono la sua posizione non sono contrari alla raccolta differenziata, ma pensano semplicemente che occorrerebbe istituire un confronto tra Comune, Iren e cittadini, per

LA DENUNCIA DEI SOCIAL NETWORK

porta a porta non funziona – aggiunge Ire-ne Coronese, 30 anni –. In molte vie ci sono sacchi ammassati e non è un bel vedere per la nostra città». A questo, bisogna aggiungere un fenomeno che contribuisce lautamente ad aggravare la situazione: l’abusivismo. «L’affit-to in nero rappresenta un problema concreto per la città – spiega Marchio –. Senza un con-tratto, gli inquilini non pagano la tassa dei ri-fiuti e dunque non ottengono i sacchi e i con-tenitori per la differenziata, con conseguente abbandono in strada dei rifiuti».Dal canto suo, il Comune, per migliorare la situazione e tendere la mano ai cittadini, ha pensato bene di sperimentare l’utilizzo di Ecowagon mobili e di quattro Ecostazioni in altrettante zone cittadine: il parcheggio San Pellegrino della Villetta, il parcheggio scam-biatore Est, il parcheggio scambiatore Ovest, il parcheggio San Leonardo. Con questo ser-vizio, i cittadini possono conferire i rifiuti usando la tessera sanitaria (nel caso di perso-ne fisiche o ditte individuali) o la Ecocard (nel

caso di aziende e società). Ma anche questa so-luzione non sembra essere vantaggiosa. «Non sono mai andata in un’Ecostazione – spie-ga Chiara Bricoli, 41 anni –. A dire la verità, non so neanche cosa siano». «Sono lontane e, in più, non capisco perché per gettare l’im-mondizia debba pagare» precisa qualcun altro. Proprio così, perché per il rifiuto residuo vie-ne addebitato 0,70 euro a conferimento.Qualcosa di positivo, però, sembra esserci. «L’organizzazione è stata migliorata con i con-

FRA LE CRITICHE: LA RACCOLTA SERALE, LA MODALITÀ DELLE ECOSTAZIONI, TARIFFE ALTE, POCO DIALOGO CON I CITTADINI

trolli per i trasgressori, aumentati nell’ultimo periodo – precisa Roberta D’Arcangelo, 24 anni –, sintomo di un interesse nei riguardi della problematica in questione da parte del Comune». Da circa cinque mesi, infatti, i vi-gili ambientali del Comune e il personale di Iren hanno avviato azioni di controllo siste-matico nelle diverse zone della città per veri-ficare tempi e modalità di esposizione dei ri-fiuti, sanzionare i comportamenti irregolari e fare formazione.

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provare a migliorare il sistema, magari prendendo esempio anche da altre città italiane. «Pizzarotti, nel corso del discorso di Sant’Ilario, il più importante dell’anno, non ha mai pronunciato la parola “rifiuti” – continua Agnetti –, confermando un atteggiamento di totale chiusura verso quelle istanze che, come noi, chiedono un cambiamento nell’interesse esclusivo di Parma». Su Facebook è presente anche un’altra pagina: “Parma e la Grande Monnezza”, nata dall’incontro e dalla

volontà di più persone di ristabilire i cassonetti ampi e ordinati nei quartieri abitati. Secondo chi aderisce alla pagina, l’attuale sistema di raccolta non fa altro che comportare disagi. Innanzitutto, bisognerebbe evitare di fare la raccolta porta a porta nelle ore dedicate a shopping e aperitivi, e spostare l’esposizione dei sacchi nelle prime ore del mattino, in modo tale che entro le 9,30 le strade siano libere e pulite. Inoltre, servirebbero più contenitori, soprattutto in Oltretorrente e in centro.

“Parma e le grandi promesse”, quelle di chi (torniamo all’e-ra Vignali – Bernazzoli) diceva che l’inceneritore di Parma non avrebbe “mai accettato rifiuti da fuori” e quelle di chi (arriviamo all’era Pizzarotti) in campagna elettorale aveva fatto sperare i cittadini che “il mostro di Ugozzolo” non avrebbe avuto scampo. Invece oggi, l’inceneritore non solo è vivo e vegeto ma riceverà anche i rifiuti da Reggio Emilia (che dopo 44 anni di attività nel 2012 ha chiuso l’im-pianto di Cavazzoli). Secondo l’accordo recente tra Regione Emilia-Romagna e Iren, la società autolimiterà la quantità di rifiuti destinati al termovalorizzatore di Parma a un massimo di 132.500 tonnellate annue (un passo indietro per la multiutility che aveva chiesto l’ampliamento a 195mila tonnellate all’anno, richiamando il decreto Sblocca Italia). Di queste, 7.500 sono rifiuti speciali (fanghi e ospedalieri di Parma) e 125.000 saranno rifiuti urbani non solo di Par-ma ma anche di Reggio Emilia (circa 60000 tonnellate di indifferenziata). Il piano regionale rifiuti approvato a gennaio da Bonaccini, inoltre, prevede la progressiva chiusura di due inceneritori su otto, ma tra questi non ci sarà certo quello di Ugoz-

zolo, l’ultimo termovalorizzatore ad essere stato acceso e, come più volte ribadito, l’impianto parmigiano vanta un modello di ultima generazione, all’avanguardia nei sistemi di smaltimento e di controllo dell’inquinamento.

INCENERITORE, INTANTO I RIFIUTI ARRIVERANNO ANCHE DA REGGIO

I casi di conferimenti scorretti vengono se-gnalati attraverso degli adesivi affissi su con-tenitori o sacchi, ma anche cercando un con-tatto con il proprietario ai fini di una corretta

informazione, prima di procedere even-tualmente a sanzionare gli utenti per cui è stata rilevata un’infrazione. Intanto, agi-scono anche le Guardie Ecologiche di Le-gambiente che, non avendo una convenzio-ne col Comune, non emanano sanzioni, ma si limitano a inviare segnalazioni. «Il vero errore commesso dal Comune – conclude Marchio – risiede nella strategia comunicativa: consiglierei di investire di più sul piano informativo, costruendo un vero dialogo con i cittadini». «La raccolta differenziata risulta essere un po’ scomoda giornalmente, accumulando rifiuti in casa, ma il sacrificio si fa nel rispetto per l’ambiente – aggiunge Mino Mannara, 33 anni –, sperando che questo non sia un affare che

produce profitti che vanno in tasca a pochi e che non vengono reinvestiti nella società».

Le immagini sono tratte dalle pagine facebook “Parma e la grande monnezza” e “Parma non è una discarica”. Qui sopra, la manifestazione del 2014 in via Cavour: il funerale dell’ultimo cassonetto

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i l Tema del Mese

TAGLI AGLI ASILI, UNA STORIA DA RACCONTARE

di SIMONE SIMONAZZI

iamo nati quando ci hanno comunicato che l’asilo del nostro quartiere, quello di Fognano non avrebbe più avuto tre sezioni, ma una sola perché la scuola elemen-tare che lo ospitava si riprendeva le aule date in prestito». Riassume così, Fran-

cesca Saccani del Comitato "Per fare un bambino ci vuole un asilo", le origini del gruppo di genitori che da mesi è impegnato in una vera e propria battaglia con l'amministrazione co-munale, per far valere i diritti delle famiglie. Un'iniziativa che nasce nel gennaio 2015, nel quartiere più giovane della città, ma che ormai da dieci anni è in piena emergenza sul fronte delle strutture e dei servizi educativi. Il Comi-tato parte da una causa di quartiere per aprirsi poi ai genitori di Parma, agli educatori e ope-ratori professionali, perchè tutti navigano nello stesso mare di incertezza e di tagli, con l'o-biettivo di aprire una nuova stagione nel rapporto con le istituzioni locali, fatta di maggiore dialogo e progettualità partecipata.La decisione di tagliare due sezioni dell'asilo di Fognano, era stata discussa con i genitori o

S

Incontri, scontri e richieste ignorate, fino a qualche risultato. Ecco come si è

battuto il Comitato di Fognano "Per fare un bambino ci vuole un asilo"

è stato un fulmine a ciel sereno?«Si, nessuno ci aveva informato, lo abbia-mo saputo dalla preside della scuola e allo-ra è iniziata una faticosa ricerca per riuscire a dialogare con l’assessore comunale Nico-letta Paci, ma più chiedevamo chiarezza e più ottenevamo risposte evasive, ci diceva-no di stare tranquilli che non sarebbe cam-biato nulla». Fino a quando…?«Non si è capito che il nido non solo sareb-be stato ridimensionato da tre a una sola se-zione, in cui ventidue posti erano già occu-

Asili e scuole materne al centro delle po-lemiche. Un settore sempre in tempesta per la giunta Pizzarotti. Un’insoddisfa-zione generale che ha generato la nasci-ta di diversi comitati e gruppi attivi. Non esiste infatti solo il Comitato “Per fare un bambino ci vuole un asilo”. Basta fare un giro sui social per scoprire che esistono anche: “Io sto con la Racagni”, una pagina nata per protestare e moni-torare la situazione della scuola primaria Racagni di Parma rimasta senza sede da quattro anni; Genitori Infuriati per i tagli ai disabili, nato per dare voce ai disabili e ai loro diritti, contro i tagli al sostegno

e alla figura degli educatori; AttivarSI Per L'infanzia, l’associazione che aveva proposto il referendum consultivo in ma-teria di gestione delle scuole dell'infan-zia comunale (per chiedere ai cittadini di esprimersi sul quesito “volete che il Comune di Parma mantenga la gestio-ne diretta di tutte le scuole dell'infanzia comunali?"); l’Assemblea Educatori Par-ma, promotrice di un pagina facebook di informazione e di proteste contro i tagli comunali. Tutti comitati di cittadini che si uniscono in un unico movimento per riportare i di-ritti al centro della comunità.

LA PROTESTA VIAGGIA ANCHE SU FACEBOOK

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i l Tema del Mese

Francesca Saccani del comitato "Per fare un bambino ci vuole un asilo"

pati, ma si stava mettendo in atto una vera e propria riorganizzazione per tagliare posti al nido e risparmiare 600 mila euro».In cosa consisteva questa riorganizzazio-ne?«Oltre a quello che è successo al nostro asi-lo, si è provveduto ad esternalizzare an-che il "Tartaruga" e il nido "Bolle di Sapo-ne" dandoli in gestione a Parma Infanzia, per risparmiare, ma disperdendo quello che è il valore della gestione diretta e del-la presenza di una continuità didattica con maestre comunali e si è anche estesa la spe-rimentazione 0/6 ad altri due asili "Marghe-rita" e "Palloncino Blu" a partire da settem-bre 2015, gli altri erano solo in tre sezioni pilota all’Acquerello, Mappamondo e Piffe-

raio Magico. Poi, i nidi Girotondo, Arcoba-leno e Lo Spazio Bimbi Bollicine sono stati chiusi, la scuola Albero Parlante è stata pri-vatizzata» .E voi avete iniziato a protestare, come è sta-ta accolta la vostra richiesta di essere ascol-tati, avete dovuto alzare la voce?«Si abbiamo iniziato a manifestare e a que-sto punto è emerso il brutto carattere del nostro sindaco, che pubblicamente ci ha ac-cusato di essere politicizzati. Lo fa sistema-ticamente per mettere le mani avanti. È la stessa cosa che ha fatto con i genitori dei ra-gazzi disabili, il comitato "Genitori Infuria-ti", che erano preoccupati per il bando che si voleva annullare, salvo poi ripristinarlo».Ma poi, come con il bando disabili, il clamo-

Dure le contestazioni dei tagli effet-tuati dal Comune sui servizi educa-tivi. «La cifra ammonta a 4 milioni di euro, esattamente tre volte tanto la cifra che sindaco e vicesindaco han-no ripetuto, come fosse un mantra, per tanti mesi – il commento del Co-mitato Per fare un bambino ci vuole un asilo -. L’informazione è disponi-bile a pagina 44 del documento di bi-lancio triennale - informa il comitato- confrontando la cifra del 2016 con il 2013, si vede che la giunta ha tagliato del 18% l’investimento in spesa cor-rente a favore dei servizi educativi all’infanzia».

DAL 2013 TAGLIO DI 4 MILIONI: -18%

re è diventato troppo per essere gestibile in questo modo?«Si. E allora è arrivato il cambio di strategia, siamo stati chiamati e ad aprile del 2015, ab-biamo incontrato sindaco e vicesindaco, per due ore e mezzo, durante le quali ci ha detto di riconoscerci come interlocutore e di esse-re interessato alle nostre eventuali proposte».Che voi avete puntualmente fatto?«Si abbiamo proposto di congelare la "ri-organizzazione" dei servizi educativi fino al 20 aprile, con relativo taglio di 600mila euro, di non ampliare la sperimentazione 0-6 e di attivare il "bando piccolissimi", che prevedrebbe la possibilità di accedere al nido anche per i bambini nati dal 1°maggio al 31 ottobre».E la risposta qual è stata?«Ci siamo sentiti presi in giro, perché ad un certo punto ci è stato detto che avrebbero accolto le nostre richieste se fossimo stati in grado di trovare le risorse, di autofinan-ziarci, insomma. E il tutto in pochi giorni, naturalmente».Ma neppure quelle proposte che non avreb-bero avuto un costo aggiuntivo, come il bando piccolissimi?«Neppure quelle, salvo poi attivarle quest’anno, insieme all’inserimento dell’o-rario ridotto esteso a tutte le scuole. Noi sia-mo contenti che abbiano recepito le nostre proposte, anche se non hanno fatto riferi-mento che erano il risultato del confronto di quasi un anno fa. Ma va bene, la cosa più importante per noi è che ne beneficino le famiglie». Il Comitato "Per fare un bambino ci vuole un asilo" è attivo anche online, con un sito civuoleunasilo.org ed una pagina facebook www.facebook.com/civuoleunasilo.

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a d o m a n d a r i s p o n d e

a quarant’anni la TiBre fa parlare di sé, quell’opera autostra-dale che sembra sempre più vicina e che alcune ammini-strazioni, associazioni, comitati e semplici cittadini stanno

cercando di allontanare. Tra questi, anche Legambiente e il presidente della sezione di Parma Bruno Marchio.Perchè Legambiente è contraria alla Tibre autostradale?«Semplice, riteniamo non sia utile, ma anzi, comporti gravi ricadute sull’ambiente andando a danneggiare irrimediabilmente un pezzo di campagna che è di per sé elemento raro in Pianura Padana e, soprat-tutto, tra i suoli più fertili in Europa. Inoltre, la costruzione di questa autostrada comporterebbe anche un eccessivo consumo di suolo per realizzare le opere compensative».Parlate di inutilità, ma la realizzazione di un’autostrada non favorireb-be i trasporti?«Innanzitutto, l’inutilità è dovuta al fatto che nessuno abbia mai mo-strato un documento in cui si prevede un flusso di traffico tale da do-ver migliorare la situazione stradale attuale. Inoltre, il risparmio, dal punto di vista del trasporto, sarebbe di una sessantina di chilometri. A questo punto bisogna chiedersi: la riduzione di un pezzo così limita-to per trasporti che viaggiano per oltre 1000 km, cambierebbe la vita all’autotrasportatore? Secondo noi no. E poi abbiamo degli esempi, vicini a noi, che parlano chiaro: la BreBeMi ha deluso le aspettative, è un’autostrada su cui viaggia il 15% del flusso che era stato inizial-mente calcolato per rendere l’infrastruttura sostenibile. E anche la Pedemontana è abbastanza vuota. Questo è sintomo della necessità di avere una mobilità diversa».E dunque quali alternative proponete?«L’Unione Europea e lo Stato italiano hanno indicato linee strategi-che per il futuro del trasporto merci, immaginato sempre meno sulla gomma e sempre più sulla rotaia. Dunque, perché non completare il collegamento ferroviario dal Tirreno al Brennero? Purtroppo, quello esistente è arretrato, sarebbe opportuno migliorarlo e renderlo degno del suo nome. Inoltre bisogna pensare che La Spezia possiede uno dei porti italiani principali in grado di raccogliere molto traffico ed è at-

ma insiste il lotto 1 che va da Pon-tetaro a Trecasali per circa 9 km. Questo pezzo è in fase di appalto e sono anche state realizzate ope-re preliminari. Nonostante que-sto, la volontà popolare potrebbe produrre lo stop del primo lotto. In questo caso, bisognerà valuta-re anche eventuali penali, però è meglio pagare una penale su un progetto sbagliato piuttosto che fare il progetto, spendere di più, subire i lavori e poi rendersi conto che rischiamo di avere un moncherino nel nulla».Quindi si può dire che l’attenzio-ne pubblica sia molto influente?«Assolutamente sì. Il 25 gennaio c’è stato un incontro molto par-tecipato che ha riempito l’Audi-torium Paganini. Ma ricordiamo che non si tratta di una questio-ne che interessa solo Parma: c’è molta attività anche nelle pro-vince di Cremona e Mantova. È un’iniziativa partita dal basso, da alcuni cittadini che abitano quei luoghi, da amministratori come Patrizia Gaibazzi, assessore di Sissa Trecasali, ma anche Cesare Vacchelli che ha coordinato il comitato dei cittadini. Fin dall’i-nizio, l’iniziativa ha viaggiato dal basso, appoggiandosi a mai-ling list, social network, testate giornalistiche online. Non ab-biamo però avuto copertura dal-la stampa tradizionale e, soprat-tutto, dalla testata giornalistica cartacea cittadina e dalle televi-sioni locali. Ma ringraziamo la «Gazzetta» per l’ultimo editoriale pubblicato il 25 gennaio: è stata la nostra azione di comunicazione più incisiva».E ora cosa intendete fare?«Vogliamo portare la nostra po-sizione all’attenzione ministe-riale. Vogliamo andare a Roma, dal ministro Delrio per capire come proseguire».

(Cristina Sgobio)

trezzato per il trasporto merci su rotaia, se solo ci fosse un colle-gamento efficiente. Ecco, questo è il nostro progetto, un progetto su cui si può ragionare».E voi avete ragionato con qual-cuno? C’è stato un confronto con Comune e Regione?«Il tema del confronto, in questo campo, è molto delicato. Non posso fare a meno di ricordare che dopo il Consiglio Provincia-le del 26 ottobre, in cui era stato ribadito di volere entrambi i progetti, quello su strada e quello su ferro, era prevista l’Assemblea dei sindaci. Con una procedura amministrativa non corretta però, l’assemblea è stata soppres-sa, tanto che abbiamo anche fatto un esposto al Prefetto. In questa assemblea si paventava la pre-senza di tre sindaci contrari al progetto che, insieme, avrebbero rappresentato la maggioranza dei cittadini della nostra pro-vincia, dal momento che accan-to al Sindaco di Sissa Trecasali e a quello di Colorno, ci sarebbe stato anche Pizzarotti. Senza As-semblea però, è mancato un mo-mento di vero confronto, l’occa-sione, per il nostro territorio, di decidere per sé». E ora, a marzo, è previsto l’inizio dei lavori per il primo lotto. «Esatto. Il percorso è stato diviso in lotti e sulla provincia di Par-

TIBRE O NON TIBRE?Bruno Marchio spiega la posizione di Legambiente Parma:

no all'autostradale, sì al raccordo ferroviario, molto più strategico

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l’inchiesta

hi dice che Casa non abbia fatto nulla per promuovere Parma in oc-casione di Expo, non dice il vero. Infatti l’assessore al Turismo è riu-scito nell’impresa di spendere quasi 300mila euro senza che nessuno

se ne accorgesse: affidando consulenze, incarichi diretti a trattativa privata e progetti sperimentali finiti nel nulla, a società che hanno creato buchi da mi-lioni di euro e i cui amministratori sono stati condannati per consulenze ir-regolari.Four Tourism ed Explora sono le due aziende che avevano il compito di realiz-zare il progetto, per intercettare parte del flusso dei visitatori dell’Expo 2015. Lo strumento individuato era un club di prodotto denominato “Parma città del Gusto”.Si parte a fine febbraio 2014. La società Four Tourism vince un bando da 30mila

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L’assessore comunale al Turismo Cristiano Casa è riuscito a spendere

quasi 300mila euro senza che nessuno se ne accorgesse: affidando

EXPO 2015, ma quanto ci costi?

di SIMONE SIMONAZZI

consulenze, incarichi diretti a trattativa privata e progetti sperimentali finiti

nel nulla, a società che hanno creato buchi da milioni di euro e i cui

amministratori sono stati condannati per consulenze irregolari. Ecco come.

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l’inchiestaeuro per la redazione di un piano di marke-ting per lo sviluppo del turismo a Parma, il Comune firma una cambiale in bianco, con la quale la società può decidere quali viaggi promozionali organizzare e far fare al Co-mune di Parma o chi ospiterà. E questa sarà la prima e l’ultima gara.La società Four Tourism è velocissima e in poco più di due mesi ha pronto il pia-no marketing. E sono gli stessi Pizzarotti e Casa, il 15 maggio, ad annunciarlo alla cit-tà con un convegno al ridotto del Regio: si tratta di far convergere tutti i finanziamen-ti all’interno di una società. E qui entra in gioco Explora e a fianco degli amministra-tori locali fanno la loro comparsa i mana-ger Giuliano Noci e Joseph Ejarque Bernet.La firma del protocollo d’adesione arriva con un’altra determina, ci costa 79mila euro, ma questa volta con trattativa privata, pro-cedura d’urgenza e senza bando, in quanto “il progetto pur essendo appena stato redat-to è, secondo il Comune, in avanzato sta-to di lancio”, quindi il tutto avviene nelle more dei dovuti controlli di legge.

Il piano consiste nella realizzazione di un sito internet per promuovere il club di pro-dotto, Parma città del gusto, per il quale la società realizzerà testi di presentazione di poche righe, tradotte in sette lingue, al co-sto di circa 300 euro l’una. Una sorta di de-libera a cottimo, per questo la società lavo-ra in fretta e compila schede su schede: ben presto ne servono altre e il Comune apre ancora il cordone della borsa. Così il 30 set-tembre 2014, si integrano i 79mila euro, con la determina dirigenziale, n. 1821, per una spesa complessiva di 103.199 euro.Il problema è che oltre alle schede, Explo-ra, che è già da mesi in difficoltà finanziaria, non fa altro, nessuna promozione, nessuna idea o iniziativa. E il sito, inevitabilmente, non va. La presenza social è irrisoria, la pre-notazione alberghiera on line non viene at-tivata.E così Casa cerca di correre ai ripari, come? Mettendo mano ad altri soldi pubblici. Solo venti giorni dopo, il 21 ottobre 2014, un altro incarico senza gara relativo al sito internet: questa volta, con la determina n.2022 tira

Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 si svolge Expo a Milano. Il Comune di Parma spende quasi 300mila euro per cercare di ottenere dei benefici dall’esposizione universale, ma sbaglia strategia, tempi e progetti. Soprattutto si affida a persone e società che dimostrano di essere inefficienti, ottenendo il solo risultato di sprecare molti soldi pubbliciParma decide, incomprensibilmente, di aderire ad un progetto di promozione turistica che si chiama Explora,

un soggetto che ha come funzione primaria la promozione e la promocommercializzazione dell’intera offerta turistica della Lombardia. Malo fa, come vedremo, per seguire un manager, i cui progetti sono fortemente sostenuti dall’Assessore Casa, fin da tre anni fa.Per annunciare alla città la loro decisione Pizzarotti e Casa organizzano un convegno al Ridotto del Regio, ma i risultati sono catastrofici. Il progetto naufraga, produce un buco di 5

milioni di euro e non solo non porta alcun benefico al territorio, ma è anche incompleto e mal realizzato. Lo stesso Grillo lo definisce “un inutile carrozzone”. Casa e Pizzarotti, a questo punto, decidono di non parlare più di Explora e delle risorse economiche che si è portata con sé. Ma questa storia, seppur complessa, meritava di essere raccontata, ed è quello che abbiamo provato a fare noi con l’inchiesta “Explora, Parma e il flop di Expo”.

I FATTI IN SINTESI

L’Assessore al commercio Casa e Bernet durante un incontro nel 2013 a Parma

fuori dal cilindro addirittura un progetto sperimentale un meta-motore di ricerca per aiutare “Parma nel cuore del gusto” a decol-lare. La spesa? 14.030 euro. Risultati? Nessu-no. Il progetto è talmente sperimentale che nessuno ne viene a conoscenza. La società che ne beneficia è Netbooking, una start up informatica nata da poche set-timane, già fornitore tecnologico di Explo-ra, il cui product manager è il bosniaco Ha-run Alikadic formatosi all’Accademia di Belle Arti. Ma Netbooking non fa il mira-colo e il progetto sprofonda sempre di piùFinisce qui? Macché: Smarrita la via del web, di cui il Club Parma nel cuore del Gu-sto ha già speso 150mila euro, il 18 febbraio 2015, Casa e Pizzarotti provano la più con-creta e consolidata strada del cercare di in-tercettare fisicamente le persone e decido-no di recarsi di persona ad Expo. Ma per ottenere ospitalità si deve pagare ancora e questa volta sono 89.060 gli euro, necessari per buttarsi nella mischia dell’esposizione

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universale. Ma dopo questa nuova iniezio-ne di denaro, e siamo a oltre 200mila euro, almeno gli operatori di Parma hanno per-cepito la presenza di Expo a Parma? Sanno almeno cos’è Explora? O il club Parma città del Gusto, al quale appartengono? Dalle in-terviste fatte ai ristoratori, sembra proprio di no.Ma non sorprende che Explora e il suo club abbiano fallito, basta guardare come Explo-ra gestisce il suo sito wonderfulexpo2015

La video-inchiesta completa e le interviste integrali su WWW.PARMAREPORT.IT

come si fa a veicolare i nostri operatori a li-vello mondiale se non esistono neppure le loro schede e le tradu-zioni sono sbagliate? Lo stesso Beppe Gril-lo considera Explora un inutile carrozzone da chiudere immedia-

tamente. E non è l’unico.Nel frattempo arrivano anche i guai, Ex-plora tra il 2014 e il 2015 produce un buco di milioni di euro obbligando Bernet alle dimissioni nell’aprile dello stesso anno. Il manager catalano non litiga solo con i con-ti e con consulenze che durante la sua ge-stione letteralmente “esplodono”, ma deve affrontare anche dei problemi con la giusti-zia: la Corte dei Conti. nel giugno 2013, lo condanna a restituire 48mila euro di tasca propria, per consulenze irregolari.Per la Procura contabile mancavano i ca-ratteri dell’eccezionalità, straordinarietà, necessità ed urgenza normativamente pre-visti. Gli stessi che Casa ha invece riscon-trato a Parma, nell’occasione della quale ha anche ritenuto e messo in delibera che Ex-plora avesse l’esclusiva della promo-com-mercializzazione di Expo, dimenticando-si che in Italia esiste Enit, l’Ente nazionale italiana del Turismo il cui compito era pro-prio occuparsi di promuovere l’esposizione per conto del Governo.Ma in realtà il rapporto tra Casa e Bernet ri-sale al 2013, quando l’assessore lo volle già allora al suo fianco a Parma per cercare di affidargli una società di promozione tu-ristica della nostra città, ma dopo un con-vegno all’Auditorium Paganini, il proget-

to naufragò per l’opposizione di Provincia e Camera di Commercio.E guarda caso, la società di Bernet, nel 2013, era la Four Tourism, sì, proprio la stessa alla quale nel febbraio 2014 viene affidato il pia-no marketing e strategico del Comune di Parma, che a sua volta ne affida la realizza-zione ad Explora, il cui amministratore è diventato nel frattempo sempre Bernet. E ricordiamolo, anche la Neetbooking è una società nell’orbita di Explora. Tre società, ma tutte comunque collegate, in un modo o nell’altro, tra loro.Finalmente finisce Expo e forse anche le spese. Invece no. Incredibilmente, pochi mesi fa, spunta un’ulteriore determina, la n 1950 del primo settembre 2015, con cui Casa impegna, sempre a favore di Four Touri-sm srl per l’anno 2015 e 2016 la cifra di euro 48.190,00 per progettare e creare un nuovo club “Parma città della musica”. E nel frat-tempo dove lavora Bernet, dopo aver lascia-to Explora? È tornato a Four Tourism, dove ha assunto il ruolo di Destination Mana-ger. E voci maligne dicono che da Oristano, dove sta attualmente lavorando e tenendo convegni, si sente Bernet che prende lezio-ni di violino…”.

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CAMATTINI«DOPO LA CRISI, IL PRECARIATO, IL DISAGIO SOCIALE, QUESTO LAVORO INDAGA LE CORDE PROFONDE DELL' ANIMO UMANO»

IL CANTAUTORE PARMIGIANO È IN TOUR CON IL SUO NUOVO ALBUM "VERO SENTIRE",DA ROMA A GENOVA, TAPPA ANCHE A PARMAL'11 FEBBRAIOALLA FELTRINELLI

FRANCESCO

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Cultura.e.Spettacoli

Attivo dal 1998, anno del suo primo disco Le Nove Stagioni, Francesco Camattini ha recentemente dato alla luce il suo sesto album: Solo vero senti-

re. Cantautore da tempo impegnato nella trattazione di temi importanti, quali crisi, precariato e disagio socia-le, con quest’ultimo lavoro si prefigge di indagare corde profonde dell’animo umano, in un momento di genera-lizzato disorientamento collettivo.

Nella prefazione al disco parli della ricerca di una “voce autentica”, di una “musica sincera” e al contempo di un senso di “spaesamento” che vive l’artista e in generale l’uomo moderno. Possiamo considerare questo l’antido-to che ci suggerisci per superare questo momento?«L’arte è sempre stata una forma di cura, una terapia per chi l’arte la fa e per chi la fruisce. La bellezza è una forma di antidoto. Un presupposto perché una cosa sia bella è che ci sia una reale esigenza, la sincerità contribuisce a creare il processo consolatorio. Quando non ci trovia-mo davanti a un’opera d’arte, al contrario, crediamo di consolarci ma in realtà ci stiamo svuotando. C’è bisogno di arte e non d’intrattenimento, o meglio, anche d’in-trattenimento ma non lo metterei al primo posto».

In copertina troviamo Persefone di Rossana Capasso, la dea che trascorreva metà del suo tempo sulla terra e metà nell’Ade. Ti rifai spesso al mito nei tuoi testi, con questa immagine vuoi meglio descrivere la nostra con-dizione sospesa, sempre in bilico?«Questa doppiezza caratterizza la no-stra contemporaneità. Siamo uomini e donne così tecnologici e sembriamo aver perso le nostre radici. Pensiamo di essere una generazione di angeli, così tecnici e sfuggenti. Il nostro lega-me con la terra sembra un po’ dimen-ticato, quasi non venissimo dal ventre della terra e fossimo capaci di vivere solo ciò che è alla luce».

Questo disco è più il risultato di un tuo momento auto-biografico o di una tua esigenza artistica? E come è nato il processo creativo?«Vedo questi due aspetti strettamente legati, non riesco a pensarli scissi. Una decisione estetica non può prescin-dere da una esistenziale. È stato un momento biografico che ha portato a una riflessione estetica. Se non fosse stato così si sarebbe trattato di un lavoro commerciale, di mero intrattenimento, ma è qualcosa che non mi ri-guarda».

Che tipo di suono hai cercato negli arrangiamenti e nel-la produzione musicale di questo lavoro?«Non mi sono accontentato di un arrangiamento a ta-volino ma ho provato a cercare dei suoni anche e so-prattutto in studio, da solo. Dei suoni che io per primo avrei voluto sentire in un disco della contemporaneità. Mi sono chiesto: “che cosa potrebbe suonare oggi?”. Era come se il materiale fosse sfocato e avessi bisogno di

rimettere i tasselli a posto, in modo che tutto alla fine suonasse come scorrono le giornate fuori».

Di quali collaboratori ti sei avvalso? «Alessandro Sgobbio, che è un jazzista ed ha una grande sensibilità poetica, ha arrangiato quasi tutti i brani. Pre-ziosissimo è stato Roberto Bonati, bravissimo composi-tore, ma tanta ricerca l’ho svolta in solitaria. Per la prima volta ho suonato la chitarra in un mio disco ed anche strumenti elettronici e sintetizzatori. Ho tolto delle note, ho fatto un lavoro di editing e di montaggio al computer impegnativo. C’è una buona parte di artigianato tecnico in studio in questo disco, un trucco qualcuno potrebbe dire, ma era necessario paradossalmente proprio per farlo sembrare più vero».

Quali sono stati gli aspetti di questo lavoro che ti hanno impegnato di più?«Ho messo note in punti in cui l’ascoltatore “medio” non si aspetterebbe che siano, ho cercato di andare contro il personale tecnico dello studio che mi contestava che nel pop ci sono certi clichè da rispettare, che le cose si fanno in un determinato modo. Abbiamo litigato tanto su questi concetti, ma alla fine quello che mi interessava era fare un lavoro di regia, come si fa per le immagini, in questo caso per suoni e parole».

È un lavoro che consideri collegato agli altri o ne è slegato?«Non per forza collegato, soprattutto sotto il punto di vista musicale. Ho cercato di dare un’impronta mia. Per la prima volta mi sono permesso una poetica musicale che collima perfet-tamente con quello che penso, magari potrà non essere il mio lavoro più bel-lo, saranno gli altri a dirlo, ma sicura-mente è quello che mi assomiglia di più».

A chiudere il disco è la rivisitazione di una canzone po-polare che tuo padre ti cantava quando eri piccolo. In qualche modo è il pezzo più indicato per chiudere il cer-chio? E’ il più autentico ritorno alle origini che potevi regalarci?«È senza dubbio un canto primordiale che mi ha molto colpito e influenzato. Una storia cruda e semplice che ha sempre avuto la capacità di commuovermi sinceramen-te. Non la sento estranea, forse perché cerca il nucleo più profondo del canto. Ho cambiato in parte la melodia e anche qualche parola ma cercando di preservare questa atmosfera magica, che non ha tempo».

I tuoi progetti futuri?«Ho in testa un’idea da molto tempo. Vorrei realizzare La vita è sogno di Calderón de la Barca in forma di oratorio civile e per farlo vorrei coinvolgere alcuni amici musi-cisti: Roberto Bonati, Alberto Miodini, Davide Carma-rino e Alessandro Sgobbio, anche se loro ancora non lo sanno».

Nella foto grande: Francesco Camattini durante un concerto

«SIAMO COSÌ TECNOLOGICI, SEMBRIAMO

AVER PERSO LE NOSTRE RADICI, DIMENTICANDO IL LEGAME CON

LA TERRA»

di Francesca CostiL'INTERVISTA

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DI FRANCESCA COSTI

DI CARLOTTA FERRARI

Cultura.e.Spettacoli

PAURA, COMMOZIONE E RISA SULLA SCENA

IN PROGRAMMA: "JEKYLL E HYDE" AL TEMPO, "GYULA - UNA PICCOLA STORIA D'AMORE" AL DUE, "THAT'S AMORE" AL PEZZANI

La compagnia reggiana MaMiMò arriva al Teatro del Tempo di bor-

go Cocconi il 19 e 20 con lo spetta-colo “Jekyll e Hyde”, tratto dall'omo-nimo romanzo di R. L. Stevenson. Si tratta della storia del dottore inglese Henry Jekyll che, in seguito ad alcuni esperimenti condotti con l'obbiettivo di separare – all'interno di un singo-lo uomo – il "bene" dal "male", inizia a trasformarsi in un doppelganger: Edward Hyde. Se Jekyll è un rispet-tato medico, con una serena vita so-ciale, Hyde è un disgraziato che vaga per le strade di Londra seminando disprezzo, commettendo delitti. Uno strano testamento e alcune lettere di Jekill, però, insospettiscono due amici, Utterson e Lanyon, che co-minciano a indagare e finiranno per

ride invece al Teatro Pezzani dal 26 al 28 con “That’s amore”, una com-media musicale di Marco Cavallaro, incentrata su di una storia d’amore condita da dolci e romantiche can-zoni, una vera è propria commedia musicale “da camera” che ha per oggetto il precariato, le nuove tecno-logie e il bisogno d’amarsi per affron-tare la vita.scoprire – quando sarà troppo tardi per

salvarlo – il segreto del dottore. Dal 23 al 28 invece a Teatro Due torna “Gyula – Una piccola storia d’amore”, scritto e diretto da Fulvio Pepe. Una favola, im-mersa in un clima immaginifico, povero e puro. Protagonista assoluta di que-sto vivace racconto corale è la piccola storia d’amore del sottotitolo, quella fra la madre Eliza e il figlio disabile Gyula, amorevolmente cresciuto e protetto. Si

PIANOSOLO: GRANDI MAESTRI AL REGIO

MARTEDÌ 23, ALLE 20.30 GRIGORY SOKOLOV SUONERÀ LA MUSICA DI CHOPIN

II Teatro Regio dà la parola ai maestri del pianoforte con la rassegna “Pia-

nosolo”: inaugurata a gennaio da Ru-dolf Buchbinder, a febbraio l’appunta-mento è martedì 23 alle ore 20.30 con Grigory Sokolov che suonerà Chopin. Raggiunta la fama mondiale a soli 16

internazionali di Lonquich, artista plu-ripremiato dalla critica e dal pubblico che sul palco del Regio metterà la sua arte al servizio di Schubert. “Pianoso-lo” continuerà fino al mese di maggio con altri ospiti di fama internaziona-le; per informazioni e biglietti: 0521 203999. Continuano anche i concer-ti della rassegna Nuove Atmosfere ospitati dall’Auditorium Paganini: il 25 febbraio alle 20.30 si terrà una serata dedicata alla tradizione musicale tede-sca con il direttore Stefan Anton Reck e il baritono Alessandro Luongo. Men-tre il 3 e il 5 marzo, sempre alle 20.30, la Filarmonica Toscanini si esibirà con il direttore Alpesh Chauhane e Mario Brunello al violoncello in un concerto dedicato a Myaskovsky e Brahms. Per informazioni 0521 200145.

anni Sokolov ha suonato in tutto il mon-do con le più grandi orchestre, ma da diversi anni ha deciso di esibirsi esclusi-vamente in concerti solistici. Nonostante la grandissima esperienza, prima di ogni concerto si esercita per ore per familia-rizzare col pianoforte su cui dovrà esibirsi e spesso concede più di un bis al pubbli-co. Mercoledì 16 marzo, alle ore 20.30, la rassegna continua con Alexander Lonquich: figlio d’arte e capace come pochi di vivere il doppio ruolo di direttore e pianista solista contemporaneamente. Diapason d’Or, Premio Abbiati e Premio Edison solo alcuni dei riconoscimenti

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DI FIORELLA GUERRA

CINEMATUTTI AL

ACOME ARTE

Cultura.e.Spettacoli

FEBBRAIO, MESE DI GRANDI FILM

DI FEDERICA DE MASI

FINO AL 19 FEBBRAIO LO SPAZIO DEL WORKOUT PASUBIO OSPITERÀ LA MOSTRÀ “I SANTISSIMI”

Fotografia, pittura, 3D e tecnolo-gia. Sono questi gli elementi che

caratterizzano l’imperdibile mostra "I Santissim"i, realizzata da Aldo Palazzolo e Fabio Iemmi e che è ospitata allo spazio Workout Pasu-bio (Temporary) fino al 19 febbraio. L’esposizione è composta da circa un decina di tavole rappresentanti personaggi dell’arte e della cultura del ventesimo secolo, tra cui Patty Smith, Rudolf Nureyev, Julian Beck

dell’aula unica del Padiglione Nervi in una sequenza di cappelle laterali che finiscono in una sorta di abside, nella quale è collocata l’opera di Lu-igi Bertogalli. La tecnica di proiezione è la 3d projection mapping, ovvero la pro-iezione delle opere su superfici non convenzionali create da Fabio Iem-mi stesso. Particolarità della mostrà è anche la profonda aura sacra-le riprodotta dall’illuminazione dal basso delle opere, alimentata dal suggestivo ambiente e da inedite percezioni olfattive. La mostra è aperta con i seguen-ti orari: da mercoledì a venerdì e domenica dalle 16 alle 20 e sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.

e Manlio Sgalambro.Tutto nasce dalle foto analogiche di Palazzolo, le quali vengono succes-sivamente rielaborate manualmente da Iemmi attraverso l’uso di tessuti ed intonaci naturali. Seguendo il percor-so espositivo troverete la suddivisione

ARTE E TECNOLOGIA: PALAZZOLO E IEMMI

Lo chiamavano Jeeg RobotRegia: Gabriele MainettiGenere: FantascienzaPaese: Italia, 2015. Durata 112'Uscita: 25 febbraio 2016

Per chi vuol colmare alcune lacune, questo febbraio cinematografico

offre la proiezione di due capolavori del cinema espressionista tedesco degli anni '20: "Il gabinetto del dottor Cali-gari" di Robert Weine e "Nosferatu" di Friedrich Wilhelm Murnau. Saranno in sala dall'8 febbraio. Per molti però feb-braio è anche il mese del tanto atteso ottavo film di Quentin Tarantino, "The hateful height", un western da camera, claustrofobico, gelido e tagliente, dal 4 febbraio al cinema. Spicca fra le uscite di questo mese il titolo "Lo chiamavano Jeeg Robot", storia di supereroi tutta italiana acclamata dal pubblico al Fe-stival di Roma del 2015. Il protagonista è Enzo Ceccotti che dopo un incidente in cui entra in con-tatto con delle sostanze radioattive

scopre di avere un forza sovrau-mana. Enzo però è un delinquente e questi superpoteri sembrano es-sere stati una benedizione per por-tare avanti i suoi colpi. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l'eroe del famoso carto-ne animato giapponese Jeeg Robot d'acciaio.

DAI CAPISALDI ESPRESSIONISTI DEGLI ANNI '20, ALL'ATTESO NUOVO LAVORO DI TARANTINO, PASSANDO PER UNA STORIA DI SUPEREROI TUTTA ITALIANA...PELLICOLE DA NON PERDERE!

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29 FEBBRAIO, ORE 18.00ADONESCIENZE E LETTERE

Elisa Zimarri, con que-sto libro, "Adone", rac-conta ai bambini la sto-ria mitologica di Adone, fortemente legato alla natura, alla ciclicità, alla

rinascita generativa della primavera. Partecipano all'incontro con l'autrice Gabriella Manelli e l'editore Helga Di Giuseppe. Sono previste durante l'incontro letture di Raffaele Rinaldi.

28 FEBBRAIO, ORE 17.30PICCOLO FRANK ED I GRANDI ARCHITETTI

Laboratorio creativo per bambini da 8 anni Gian-na Mencarelli racconta ai bambini la storia di PIC-COLO FRANK e li con-duce alla scoperta delle

architetture più sorprendenti dell’ultimo secolo. Un viaggio insolito e affascinante che parte dal MoMA di New York, con i GRANDI FRANK Lloyd Wright e FRANK O. Gehry, lasciando poi spazio ai PICCOLI ARCHITETTI e alla loro creatività.

24 FEBBRAIO, ORE 18.00ZOMBIMEDUSA EDIZIONI

I mostri del neocapita-lismo Medusa EdizioniQuesto libro di Marti-no Doni e Stefano To-melleri indaga l'orrore. L'orrore degli zombi è

il campo di un'inedita etnografia sociale. Ne emerge una sorta di "carriera morale" dello zombi: la sua quotidianità, i suoi gesti, le sue ossessioni, la sua storia. Con gli autori intervengono Sergio Manghi e Michele Guerra.

23 FEBBRAIO, ORE 18.00IL BOCCON DEL PRETETARKA

Ovvero il culo della gal-lina? Scienza, storia e tra-dizioni in tavola Tarka "Un vassoio di pasticcini da cui pescare golose cu-riosità sulla tavola e sulle

nostre tradizioni gastronomiche”: è questa l'impressione che si ha leggendo il libro di Giovanni Ballarini. Assaggiamo l'origine di proverbi come 'gallina vecchia fa buon brodo', assaporiamo leggende e verità sulla pizza e sui maccheroni, ci deliziamo di di-stinzioni ormai dimenticate.

22 FEBBRAIO, ORE 18.00LA BELLEZZA È NEL CUORECOSMOPOLIS

Teresa Giulietti presen-ta il suo nuovo libro: "La bellezza è nel cuore", un viaggio meraviglioso e incantato tra i segreti del nostro cuore: alimenta-

zione integra e integrale priva di sofferenza;le parole che fanno bene al cuore; i colori e i profumi amici; le piante e i rimedi omeopa-tici alleati; esercizi e test per mantenersi in allenamento. E molto altro... Con Marta Viappiani e Mau-ro Raccosi.

LA NOTTE NON DORMO

DI ELEONORA BELLOMI

AD ART LAB È TRASH NIGHTCarnevale non è Carnevale senza una Trash night! Il rito si compie ad Art Lab, il 6 febbraio, dalle 21. Ingres-so gratuito, sound tropicale e a seguire Warm up

Incontri.in.libreria

L'ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili. LA FELTRINELLI LIBRI E MUSICA

Strada Farini, 17 - tel 0521 237492 - [email protected]

21 FEBBRAIO, ORE 17.30ARTE PER I BAMBINIALLA SCOPERTA DI MACKE

“Vi ricordate, bambini, i paesaggi così splenden-ti del pittore Paul Klee, quei paesaggi che lui ha dipinto durante il suo viaggio in Tunisia? Klee

andò in Tunisia con il suo amico August Macke…sarà un “viaggio” nella pittura “del sole e del cielo di quella terra”. Pro-pongo ai bambini di fare pittura secondo quanto queste opere “dettano” loro nella forma e nel colore. L'invito è rivolto ai bambini fra i 6 e i 10 anni.

ROCK AL WOPAWorkout Pasubio vi invita al "Carnival Tour" dei Venus in Furs, trio pisano dallo stampo rock, un sound contaminato dal blues, talvolta dal punk. Il 5 febbraio, ore 22.30.!

LA BBANDA LIVE!!! Sul palco dell'App Colombofili, il 5 febbraio: La Bbanda in concerto! Tutte le fantastiche canzoni che hanno creato il mito dei fratelli Jake & Elwood Blues dalle ore 22.30.

JOZEF VAN WISSEMSolaris il 6 febbraio presenta nella Chiesa di Santa Cristina, il liutista e compositore olandese Jozef van Wissem. Musica rinascimentale sospesa nel tempo. Ore 21.30.

VINTAGE... ROCK"The music is like food. Se ne mangi solo di un genere finisci per essere denutrito." Al Circolo Giovane Italia il 12 febbraio arriva la grinta degli Still Cream. Ore 22.

UNA FORESTA NEI CLUBImperdibile appuntamento live al Fuori Orario il 13 febbraio. Atteso ritorno dei Subsonica con un concept speciale: il racconto della loro storia dagli anni ’90 ad oggi. Ore 22.

GRILLO ALLO ZERBINIUn live set dinamico, ispira-to ad artisti come Jeff Buc-kley, Anna Calvi e Antony and the Johnsons. Guido Maria Grillo sarà con Max Magali all'Arci Zerbini il 25 febbraio, ore 20.

INVULNERABILE TOURSpontaneo, auto-ironico, rinnovato nello stile. Di chi stiamo parlando? Dell'"Invulnerabile" Francesco Tricarico! Il suo tour farà tappa al Mu il 26 febbraio, ore 22.

ALEX NERI IN CONSOLLEDj resident e fondatore di uno dei locali di riferimento mondiale, il Tenax, mem-bro dei Planet Funk: Alex Neri! Al Campus Industry, per la serata Eden, 20 febbraio, ore 23.

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hi non ha mai sognato di trascorrere una serata ro-mantica a mo’ di principi e

principesse, tra castelli e manieri? Beh, a San Valentino tutto è possibile e così i 24 Castelli del Ducato di Parma e Pia-cenza si trasformano in splendide loca-tion pronte a ospitare gli innamorati. Sabato 13 e domenica 14 febbraio dunque, una fitta rete di magici appuntamenti si snoderanno tra i corridoi dei castelli, tra le passioni sbocciate nei secoli e tra gli amori passati che oltrepassano il tempo (tutto il programma su www.castellidelducato.it). A fare da cornice al giorno più romantico dell’anno, eleganti cene a lume di candela, percorsi enogastronomici, degustazioni di piatti tipici e tuffi nel passato, alla scoperta delle antiche tradizioni e degli amori ducali, con quel fascino storico tutto da scoprire. E ancora, visite ai manieri con le lanterne e

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San Valentino tra i Castelli del Ducato

tradizionali visite guidate durante le quali saranno narrate le leggende più affascinan-ti, fino ad arrivare alla scoperta by night dei grandi amori alla corte dei Sanvitale. Al Ca-stell’Arquato inoltre, sarà data a tutti i parteci-panti una lanterna da accendere insieme alla persona amata, lanciandola in cielo nella sug-gestiva Piazza Municipale ed esprimendo un desiderio. La Festa degli Innamorati sarà an-che l’occasione per trasformare la Rocca San-vitale di Sala Baganza nella città di Messina

besco che, tra le altre cose, cercherà di avere un occhio di riguardo anche per i bambini, permettendo loro di parte-cipare a numerose attività e simpatici laboratori. Un giorno così speciale, con atmosfera da sogno e stile raffinato in location di charme, potrà trasformarsi anche nell’occasione di pensare e organizza-

re le proprie nozze. Non mancheranno, infatti, eventi dedicati al mondo del wedding, idee per personalizzare le bomboniere e, so-prattutto, l’opportunità di fare veri e propri sopralluoghi per andare a caccia del posto perfetto in cui sposarsi.

Dalle tradizionali cene romantiche allo spettacolo Shakespeariano: tutti gli appuntamenti per rendere la Festa degli innamorati unica e indimenticabile

Per informazioni Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di ProdottoTel. 0521.823221; 0521.823220www.castellidelducato.ite-mail: [email protected]: @CastelliDucato

per raccontare una vicenda intricata di amori, inganni e segreti: la “Compagnia Teatro del Cigno” infatti, riproporrà “Molto rumore per nulla”, il celebre testo Shakespeariano in un allestimento itinerante nella cornice sugge-stiva del Castello.Personaggi in costume d’epoca, eleganti ca-mere da letto per trascorrere la notte più ro-mantica dell’anno e cene di gala saranno gli ingredienti magici di un San Valentino fia-

di CRISTINA SGOBIO

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uori, rose e biglietti d’auguri, ma an-che calici, tavole ben apparecchiate e menù afrodisiaci: San Valentino

non è fatto solo di regali, ma anche di cene preparate a puntino. C’è chi si affanna a ricercare il locale perfet-to per una cena a lume di candela e chi, più semplicemente, decide di comprare i dolcetti più romantici del mercato. Ma, in un caso o nell’altro, il cibo è sempre presente. E tra chi opta per una prenotazione o per una scatola di cioccolatini, s’inserisce anche chi decide di restare a casa per preparare una cena magica e raffinata, a partire dalla tavola, dalla scelta dei piatti e delle posate, della tovaglia giusta e del vino perfetto, fino ad arrivare al menù, ricco di sorprese. I siti internet pullulano di dolci proposte culi-narie e così, tra ricette della tradizione e gusti della modernità, si passa tempo ai fornelli per regalare un momento intimo, ma sempre ap-prezzato, al proprio partner.Un menù degno di quella serata non può non

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A cena conl’amore

aprirsi con un cocktail di ver-mouth, gin e suc-co di pompelmo, versato in una coppetta di cristal-lo bagnata ai bordi con una fetta di lime e cosparsa di zucchero. Al coc-ktail accompagnate dei simpatici finger food, leggeri, stuz-zicanti e veloci, da preparare come più gradite.Come primo, perché non abbandonarsi al gusto frizzante del risot-to allo spumante? Semplice da preparare, bel-lo da vedere e buono da mangiare: con questo piatto impossibile sbagliare. A seguire, per accendere la passione, provate a preparare il tacchino in salsa piccante, ma-

gari con contorno di patate. E, per concludere in dolcezza, perché non cimentarsi con due cupcakes a cuore ripieni di cioccolato? Sapori per tutti i gusti dunque, ma ricordate che l’unico vero ingrediente che conta la sera di San Valentino è l’amore.

Tavole romantiche, bollicine e menù afrodisiaci: tutti i segreti

culinari della Festa degli Innamorati

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Ascom: Malanca lascia, Franchini nuovo DirettoreDopo trent’anni di avvicendamento, nel segno della continuità. “Lascio il testimone ad una persona che stimo e che saprà interpretare al meglio il cambiamento in atto”

laudio Franchini è il nuovo di-rettore di Ascom Parma, succede così alla guida dell’Associazione

a Enzo Malanca che lascia il ruolo di diret-tore, ricoperto per 30 anni, e la cui storia inizia a metà degli anni 80 permettendo ad Ascom Parma di diventare, oggi, una del-le più importanti realtà associative della Confcommercio a livello nazionale.«Assumo questa importante responsabilità – agfferma Franchini – con grande soddi-sfazione e con la volontà di costruire, sup-portando la Dirigenza e con la collaborazio-ne di tutti i colleghi, un progetto comune e condiviso per affrontare al meglio i proble-mi dei settori del commercio, del turismo e dei servizi, delle imprese parmensi».Un percorso che ha visto, tra le tante atti-vità, la nascita nell’85 del Centro Servizi per la contabilità e le paghe Seacom, per

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Fondazione Cariparma apre la raccolta delle richieste di con-tributo per l’anno 2016. Dal 1° febbraio al 15 marzo sarà infatti possibile inviare proposte progettuali riferite ai seguenti set-tori di intervento: “VOLONTARIATO, FILANTROPIA E BENEFICENZA”: iniziati-ve volte al contrasto e al superamento delle condizioni di di-sagio, acuite dalla crisi economica, vissute da diverse fasce della popolazione (il budget a disposizione ammonta a Euro 3.500.000).“SALUTE PUBBLICA, MEDICINA PREVENTIVA E RIABILITA-TIVA”: progetti volti a qualificare, diversificare ed integrare il sistema dei servizi sanitari, tenendo in particolare considera-zione la capacità dei progetti di favorire maggiore efficienza, efficacia e qualità del servizio sanitario oltre che la fornitura di servizi innovativi non adeguatamente disponibili (il budget a disposizione ammonta a Euro 1.000.000).“RETI D’ARTE”: prevede sia progetti per la realizzazione di ma-nifestazioni culturali promossi da reti di enti ed organizzazioni del territorio sia progetti rivolti alla valorizzazione di gruppi di beni culturali, legati da un percorso storico, filologico o turistico coerente (il budget a disposizione ammonta a Euro 500.000).“INFRASTRUTTURE SCOLASTICHE”: iniziative di riqualifi-cazione degli edifici scolastici con particolare attenzione alla riqualificazione energetica (il budget a disposizione ammonta a Euro 750.000).Inoltre dal 16 marzo al 16 aprile 2016, sarà aperto il Bando

“Innovazione Didattica”, finalizzato ad iniziative rivolte alla promozione del successo scolastico ed al miglioramento del sistema educativo provinciale. Tale bando è riservato esclusi-vamente agli Istituti Scolastici pubblici o paritari organizzati in rete, con sede nella provincia di Parma (il budget a disposizio-ne ammonta a Euro 750.000).Maggiori info su www.fondazionecrp.it

CARIPARMA, AL VIA LE RICHIESTE DI CONTRIBUTO 2016

Quattro i settori individuati dal bando, le domande devono pervenire entro il 15 marzo

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evoluzione dei Servizi Contabili costitui-ti dallo stesso Enzo Malanca nel 1972, e la costituzione, nel 1992, del consorzio alber-gatori Promo Parma dalla cui evoluzione si è arrivati, nel 2000, alla nascita di Parma Incoming, tour operator che, grazie all’in-tensa partecipazione a fiere e workshop nel mondo, ha permesso di favorire e incenti-vare il turismo a Parma.«Per 30 anni – afferma Malanca – ho fatto un lavoro che mi ha appassionato, ma ho ritenuto che oggi fosse giunto il momento giusto per passare il testimone ad un colla-boratore che stimo e che saprà senz’altro in-terpretare al meglio il cambiamento in atto».Claudio Franchini, 51 anni sposato con due

Sei milioni di euro per le Start Up inno-vative. È il bando della Regione Emilia Romagna per sostenere l’avviamen-to o l’ampliamento di start up ad ele-vato contenuto di conoscenza, che si rivolge a piccole e micro imprese che possono presentare domanda dal 1° marzo al 30 settembre 2016. Il bando contribuisce all’attuazione della Strate-gia regionale di specializzazione intel-ligente (S3), quindi i progetti dovranno avere ricadute positive sui settori indi-viduati come prioritari: agroalimentare, edilizia e costruzioni, meccatronica e motoristica, industria della salute e del benessere, industrie culturali e creati-ve, innovazione nei servizi. L’obiettivo è favorire la nascita e la crescita di start up in grado di generare nuove nicchie di mercato attraverso nuovi prodotti, servizi e sistemi di produzione a eleva-to contenuto innovativo, cogliere le ten-denze dominanti e generare opportuni-tà occupazionali. Il contributo è rivolto

alla valorizzazione economica dei risul-tati della ricerca (non al finanziamento della ricerca stessa). Il bando, con una dotazione finanziaria di 6.028.065 euro, si rivolge alle piccole e micro imprese regolarmente costituite come società di capitali (incluse Srl, uninominali, con-sorzi, società consortili, cooperative).Per i progetti di avvio di attività (tipolo-gia A) possono presentare domanda le imprese costituite successivamente al 1° gennaio 2013.Per i progetti di espansione di start up già avviate (tipologia B) possono pre-sentare domanda le imprese costitui-te dopo il 1° marzo 2011. Le domande possono essere presentate dalle ore 10 del 1°marzo 2016 alle ore 17 del 30 settembre 2016 esclusivamente online, tramite l’applicativo che sarà messo a disposizione su questo sito prima dell’apertura del bando.Per informazioni: tel. [email protected]

FINANZIAMENTI ALLE START UP INNOVATIVE

“The Strange Days, cose dell’altro mon-

do” è l’iniziativa prevista nella sede dell’ex – Manzi-

ni in programma il 1-2-3 aprile 2016.Il presupposto è dare spazio alla partecipazione sul tema “cose dell’altro mondo”, promuovendo approcci creativi, irregolari e fuo-ri dal coro, valorizzando iniziative legate al mondo del fantastico, dell’eccentrico, del kitsch e del biz-zarro, creati e pensati per gli spazi Workout Pasubio. L’iniziativa si rivolge a società, as-sociazioni culturali, sportive, di promozione sociale, a cittadini e cittadine, di qualunque nazionalità che abbiano l’interesse di aderire all’evento con iniziative program-mate o intenzionate a proporre uno o più idee da realizzare negli spazi di Workout Pasubio. A partire dalle ore 12:00 del 25 gen-naio 2016, sarà possibile inviare la propria proposta progettuale. La deadline è il 26 febbraio 2016 alle ore 12.00. La domanda di partecipazione con la proposta di progetto deve essere presentata esclusivamente via email all’indiriz-zo [email protected] e in co-pia a [email protected] progetti saranno selezionati e scanditi per ragioni organizzative in differenti momenti pomeridiani, in relazione alla distribuzione negli spazi interni.Iniziative permanenti nei tre giorni della manifestazione (1-2-3 aprile). È possibile propor-re e allestire negli spazi di WoPa: installazioni luminose o reinterpre-tazioni di oggetti d’arredo in chiave fantasy, pop, trash e kitsch, posta-zioni che propongano oggetti biz-zarri (per scambio o vendita), ele-menti decorativi (a terra, a muro o pendinati sulle pareti verticali). L’iniziativa è promossa da l’Asso-ciazione Workout Pasubio, con la collaborazione dell’Associazio-ne Culturale Made in Art, di CNA Giovani Imprenditori di Parma, di Solaris e di spazio entropia, sotto l’egida del Comune di Parma.

“THE STRANGE DAYS, COSE DELL’ALTRO MONDO”

Iniziative legate al mondo del fantastico, dell’ec-

centrico, del kitsch e del bizzarro, creati e pensati per gli spazi Workout Pasubio

figli, è entrato in Ascom nel 1987 e, dopo aver seguito l’area sindacale associativa e turistica, ha ricoperto numerose esperien-ze maturate in ambito gestionale tra le quali quella di coordinatore regionale dell’U-nione di prodotto regionale delle Città d’Arte Cultura e Affari e la presidenza di AXIS Associa-zione Congressuale Regiona-le. Dal 2010 ricopriva il ruolo di Direttore Area Associativa Ascom.Con il passaggio alla Direzio-ne Generale di Franchini, as-sume il ruolo di vicedirettore la Dottoressa Cristina Mazza.

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L’educazione sanitaria:progetti Ausl per le scuoleUn catalogo di 32 progetti di edu-cazione sanitaria per alunni e docenti. Anche per l’anno scola-stico 2015-2016 le scuole di Parma e provincia potranno contare su un’ampia offerta di moduli didat-tici per diffondere una corretta visione delle pratiche sanitarie

esperienza, condivisa con l’Uf-ficio scolastico provinciale, è giunta alla sua terza edizione. Per

l’anno scolastico 2015-2016 sono proposti 32 progetti educativi che privilegiano la for-mazione dei docenti e la formazione tra pari dei giovani, coinvolgendo in molti casi an-che le famiglie e le comunità di riferimento degli alunni.Il catalogo, con tutti i progetti, è disponibile nei siti www.ausl.pr.it e www.istruzioneer.pr.it, in home page con un banner dedicato “AUSL per la Scuola”. È un vero e proprio do-cumento interattivo, facilmente consultabile e scaricabile sia da Pc che da tablet. Ogni intervento proposto è sintetizzato in una scheda con tutte le informazioni utili per la sua attivazione ed eventuali documen-ti di approfondimento. Le aree tematiche dei progetti possono ri-guardare: la corretta alimentazione, il benes-sere individuale e relazionale, il contrasto

a comportamenti a rischio, le dipendenze comportamentali, internet e le nuove tecno-logie, la prevenzione in ambito domestico, i sani stili di vita, la sessualità e l’affettività, l’uso/abuso di sostanze legali e illegali. Le proposte educative del catalogo non esauri-scono le possibili collaborazioni con i pro-fessionisti dell’Ausl, che sono aperti anche a nuovi progetti. Nella pagina del sito si può utilizzare il mo-tore di ricerca dei progetti selezionando te-

L’

L’EDUCAZIONE SANITARIA SI FA SUI BANCHIL’AUSL PER LA SCUOLA

matica d’interesse, territorio d’attuazione, destinatari e livello scolastico. È sufficiente poi avviare la ricerca e consul-tare i progetti di interesse tra quelli proposti.

Attivare il progetto È molto semplice! Una volta scelto, è neces-sario compilare il form collegato e cliccare “invia”. I referenti dell’AUSL contatteranno la scuola richiedente, per dare tutte le infor-mazioni necessarie.

L’ELENCO DEI PROGETTIAffettiva-Mente: dialogando con i ragazzi ed i docenti sui temi dell’affettività e della sessualità; LavorInCorpo; A Lezione del Mondo Animale; A Tu per Tu con lo Spazio Giovani; Affettività, Sessualità, Contraccezione e Malattie Sessualmente Trasmesse; Amore e... Dintorni; Come Out: comprendere ed orientare la risposta al disagio agito e sommerso; Conoscere e Prevenire il Gioco d’Azzardo Patologico; Famiglie e Insegnanti;

Focus Group sulle Difficoltà Relazionali in Ambito Scolastico; FRUTTA mica; Game Over Life; Gli Adulti siamo Noi; Guarda, Pensa, Gusta; In Piazza contro l’AIDS; Internet e Nuove Tecnologie; Liberi di Scegliere; Meeting Giovani; Paesaggi di Prevenzione - Scuole che Pro-muovono Salute; Prevenire in Rete – Adulti; Prevenire in Rete – Giovani; Prevenire le Dipendenze Patologiche;

Prevenzione Primaria Odontoiatrica;Progetto Corridoio; Promozione della Sicurezza Domestica; Scegli con Gusto e Gusta in Salute; Scuole a Vigheffio; Scuole Libere dal Fumo; Sessualità e Dintorni; Sicurezza sul Lavoro nelle Scuole; Uso e Consumo di Cannabis: quali fattori di rischio e quali fattori di protezione; Viva l’Amore.Per informazioni o proporre interventi edu-cativi non presenti nel catalogo, occorre an-dare sul sito internet del progetto e compilare il form on line ”Ausl per la scuola - Scrivici”

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AUSL E SCUOLA, INSIEME, CON UN UNICO OBIETTIVO:

PROMUOVERE LA SALUTE E IL BENESSERE TRA I GIOVANI

ALUNNI, PREVENENDO IL DISAGIO E I FATTORI DI RISCHIO

Per l’anno scolastico 2015-2016, con il patrocinio del Comune di Parma, gli insegnanti del Distretto di Parma (Comuni di Parma, Sorbolo, Colorno, Mezzani e Torrile) possono usufruire anche delle performance di artisti vo-lontari a supporto degli interventi concordati con operatori e professionisti dell’AUSL, presenti nel catalogo “Ausl per la Scuola”. L’idea è nata da un gruppo di artisti locali, di fama nazio-nale e internazionale, che si sono proposti per sostene-re l’Azienda sanitaria nella sua attività di prevenzione ed educazione, portando i messaggi nelle scuole, tramite la loro arte. Musica, teatro, lettura, illusionismo, disegno e poesia sono le discipline in cui gli artisti di volta in volta proporranno performance originali in base all’obiettivo di ogni progetto di educazione alla salute.

I nomi degli artisti? Savino Paparella, Mario Mascitelli, Umberto Fabi, Loredana Scianna, Antonio Buccarelli e la Compagnia Teatro Necessario, per il teatro; Paolo Schianchi, Rocco Rosignoli, Rose Ricaldi, Grazia Cinquetti, Michela Ollari e Fabio Carima, per la musica; Elide La Vecchia, poesia; Cesare Pastarini giornalismo e lettura; Leonardo Mussini, dj di Vinylistic; Gianluca Foglia “Fogliazza”, disegno Francesco Busani, illusionismo.

L’artista, il giorno concordato con insegnanti e professioni-sti dell’AUSL, entra a scuola in modo inaspettato e si esibi-sce con un effetto a sorpresa per i ragazzi. La prestazione è resa in modo gratuito: gli artisti infatti sono volontari co-ordinati da Forum Solidarietà.

Arte e prevenzione: performance a sorpresa che rafforzano i progetti

Nella foto sopra la conferenza di presentazione del progetto.Da sinistra: Morreale, Volta, Paci, Fogliazza, Bussoni, Conforti, Marani.

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La riabilitazione post ictus, ecco come affrontarla

Assistenza specializzata, il ruolo attivo del familiare e le novità tecnologiche, essenziali per il recupero. Bertolino del Centro Cardinal Ferrari:

“Negli ultimi anni sono aumentati i ricoveri di pazienti giovani”

l terzo posto nella lista delle cause di morte, dopo le cardiopatie ed i

tumori, l’ictus è al primo posto tra le patologie con invalidità perma-nente. «L’ictus viene definito come un di-sturbo neurologico, ad insorgenza acuta, e può essere di due tipi: ischemico o emorragico – spiega Chiara Bertolino neurologa del Centro Cardinal Ferrari, la casa di cura di Fontanellato specia-lizzata nella riabilitazione delle gravi cerebrolesioni acquisite -. L’ictus ischemico è solitamente più frequente, l’85% dei casi, ed è causato da un ostacolo al flusso sanguigno al cervello, può essere un restringimento progressivo o una chiusura improvvisa di un’ar-teria – continua -. L’ictus emorra-

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li e salivari nei pazienti a lungo allettati e portatori di cannula tracheostomica, associata all’a-dattamento alla stazione seduta in carrozzina, anche quando ancora non si è verificato un recupero di coscienza. Un ruolo importante nel percorso riabilitativo è quel-lo del familiare, un ruolo attivo, dal momento che conosce bene il paziente, le sue abitudini; inol-tre, è possibile osservare risposte comportamentali in presenza di stimoli emotivi ed affettivi nei pazienti con basso contenuto di coscienza.».Ci sono novità particolari nel percorso riabilitativo post ictus del vostro Centro? «Al Centro Cardinal Ferrari, ac-canto alla terapia medica abbiamo affiancato un trattamento con si-stema di realtà virtuale, cioè una simulazione mediata dal compu-ter, che consente di vedere, senti-re, manipolare ed interagire con un ambiente artificiale generato da computer. Le applicazioni te-rapeutiche di realtà virtuale sono finalizzate sia al recupero di com-petenze motorie, compromesse in seguito ad ictus o traumi cranici, sia al potenziamento delle abilità cognitive e al recupero di autono-mia nelle attività della vita quoti-diana». Cristina Sgobio

gico viene invece dalla rottura di un’arteria cerebrale, che può ve-rificarsi per aumento della pres-sione arteriosa, come nel caso di un’emorragia cerebrale primitiva, oppure per la presenza di una mal-formazione congenita della parete dell’arteria, l’aneurisma». Sono proprio i pazienti colpiti da questi ictus che vengono ricoverati al Centro Cardinal Ferrari, casi gra-vi che necessitano di un percorso riabilitativo specializzato dopo un periodo trascorso nei reparti per acuti (Stroke Unit, Rianimazioni, Neurologie). Qual è l’età media dei ricoveri? «L’età media di insorgenza dell’ic-tus è di 70,8 +/- 13 anni nella donna e 63,3 +/-13,5 anni nell’uomo. Ma negli ultimi anni sono aumentati anche i casi di ictus nei giovani,

solitamente uomini, che fanno uso di droghe, in particolare, di cocaina e che conducono una vita stressante e disordinata. Lo stile di vita sano, attività fisica e perio-dici controlli dei principali esami ematici e della pressione arteriosa aiutano ad abbassare i fattori di rischio». Come affrontare un post ictus grave?«Nei soggetti colpiti da ictus grave, è solitamente necessaria una pri-ma fase di stabilizzazione clinica, per il mantenimento dell’equili-brio metabolico ed emodinamico, nonché al trattamento delle infe-zioni ed alla prevenzione dei de-cubiti; è fondamentale, inoltre, lo svezzamento dai presidi invasivi, la fisioterapia respiratoria mirata a ridurre le secrezioni bronchia-

Chiara Bertolino, neurologa del CCF; in basso la Realtà Virtuale

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Il presidente Mazzini: «Si è fatto tanto, oggi bisogna far riscoprire ai giovani il valore della donazione,

per rianimare quello straordinario spirito altruistico dei grandi donatori del passato che ha dato vita

ed impulso all’associazione»

Avis Parma, 70 anni di solidarietà

ettanta anni di attività, di storia cittadina, di solidarietà. Un tra-guardo per l’Avis comunale di

Parma, ma come ogni traguardo anche un nuovo inizio per l’associazione, che già mette in campo progetti e azioni per il 2016. Tante le iniziative per festeggiare il 70mo, dai tornei sportivi ai convegni, dai concerti alle feste, come quella del 28 mag-gio dedicata al dono. Con l’obiettivo, primo fra tutti, di mante-nere vivo lo spirito di solidarietà che sta alla base della storia di Avis, quello auten-tico, e da conservare intatto, che negli anni quaranta aveva dato impulso a quel movi-mento di generosi donatori parmigiani, pronti a tutto, anche alle trasfusioni dirette da braccio a braccio. «L’anima bella dell’associazione sta nell’en-tusiasmo – afferma il presidente di Avis Parma Luigi Mazzini -, nella vivacità che ha portato a creare nei quartieri gruppi di donatori attivi, persone consapevoli dell’importanza della donazione».L’Avis comunale oggi conta circa 6000 volontari, un numero importante ma che registra un leggero calo rispetto al passato «È un calo legato in generale a tutto il mon-do del volontariato, ma proprio per questo è preoccupante, considerando anche che c’è un limite di età per donare – aggiunge Mazzini -, esiste un reale bisogno di incre-

mentare il numero dei donatori, come an-che dei volontari che partecipino alla vita dell’associazione, in tutti i settori, anche in quello dirigenziale». Chi vuole impegnarsi in Avis lo può fare in diverse aree: scuola, per promuovere attività di sensibilizzazione al dono; segre-teria; organizzazione e sviluppo; comuni-cazione; giovani; eventi e iniziative; acco-glienza, per il ristoro post-donazione. «Essere donatori deve essere motivo di

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Come si diventa donatori?Diventare donatori è semplice. Basta chiamare (0521 981385), iscriversi online sul sito web (www.avisparma.it) o passare in sede (via Mori 5/a, San Pancrazio).I passaggi sono: la visita di idoneità; un breve colloquio medico; il primo prelievo sangue. Ottenuto il risultato, se idonei si può diventare donatori. Per donare sangue bisogna avere almeno 18 anni, pesare più di 50 Kg, essere in buone condizioni di salute e condurre uno stile di vita senza comportamenti a rischio.Per le donazioni di sangue intero occorre non avere superato i 65 anni; per le donazioni di plasma e piastrine il limite è di 60 anni.

DAL ’46, OLTRE 250000 DONAZIONIOggi AVIS può contare su 5800 soci attivi (3934 maschi e 1870 femmine). Nel 2015 sono state ef-fettuate 7946 donazioni di cui 510 prime donazioni. I nuovi iscritti sono 768, che sostituiscono coloro che per raggiunti limiti di età o pro-blemi vari devono lasciare l’attività di donazione.Dal ‘46 ad oggi sono state raggiun-te oltre 250000 donazioni.I donatori attivi nati all’estero sono attualmente 378 e 20 quelli nuovi iscritti nel corso del 2015.

orgoglio, significa essere persone forti e sane e dall’animo generoso – afferma il presidente –, occorre essere consapevoli quanto un semplice gesto possa aiutare a far stare bene una persona malata – con-tinua -, stiamo parlando di un impegno costante ma che richiede dalle due alle quattro donazioni all’anno, non esistono slogan per convincere – conclude - una malattia o un incidente possono capitare a tutti e basta poco, “tirarsi su le maniche”, per salvare una vita e dare il buon esempio. Basta mezz’ora della propria vita per fare un grande gesto».

Nella foto in alto il Presidente di Avis Comunale Parma Luigi Mazzini. Nel box Roberta Di Mario, testimonial della campagna “Con un selfie dono”.

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S a l u t e & B e n e s s e r e

Frattura della spalla, quando e con quali tecniche trattarla

Sempre più frequenti, hanno conseguenze dolorose che richiedono

percorsi di recupero personalizzati

l trauma alla spalla è sempre più frequen-te: sport, lavoro e in-

cidenti stradali sono le cause principali. I soggetti colpiti presentano quadri dolorosi e di deficit funzionale tali da non consentire una normale capa-cità di movimento. Per affron-tare la decisione sul da farsi è necessario innanzi tutto capire a cosa ci si trova di fronte per raggiungere l’obbiettivo del re-cupero del movimento. «Il no-stro intento, intervenendo sulla spalla, è sempre quello di fare il maggior numero di riparazioni, cioè cercare di recuperare al massimo la funzionalità - spie-ga Michele Verdano, dirigente medico della Clinica ortope-dica dell’Ospedale di Parma e specialista traumatologo -. Di solito i traumi coinvolgono i

I

riabilitazione. Per quanto ri-guarda la degenza in ospedale cerchiamo sempre di mandare a casa la persona il prima pos-sibile. Di norma comunque si resta in ospedale un giorno, in caso di intervento in artrosco-pia, e due giorni, in caso di sin-tesi di frattura».

giovani, più di frequente ma-schi, che arrivano da noi dopo un incidente durante l’attività sportiva o sulla strada. Oppure si tratta di anziani e, tra questi in particolare, di donne, che spesso sono osteoporotiche e che arrivano in ospedale in se-guito a un trauma tra le pareti di casa o durante la normale vita quotidiana».Come viene valutato il tipo di intervento?«Di solito si procede con esami strumentali: la lastra o una Tac, a seconda dei casi. Ma l’obietti-vo è valutare la frattura anche in base alla richiesta funzionale della persona. Dobbiamo pro-cedere a una sorta di persona-lizzazione del percorso, in base alle aspettative del paziente. È un procedimento, chiamato tailor, che prevede di “cucire” la

soluzione addosso al paziente. Per questo dobbiamo definire sia il profilo della frattura sia quello della persona, in modo da mettere bene a fuoco le futu-re esigenze». Quali le tecniche impiegate?«Variano molto, vanno da quel-le tradizionali, con la chirurgia a cielo aperto, a quelle in artro-scopia. Per esempio, per quanto riguarda le rotture tendinee or-mai si fa quasi tutto in artrosco-pia. Ma, come abbiamo detto, la decisione viene cucita addosso alla persona, quindi si decide sulla base delle esigenze e delle aspettative espresse».Quanto tempo occorre per il recupero?«La spalla, in generale, richiede periodi di riabilitazione medi o lunghi: si va dai tre ai sei mesi per il ritorno alla normale at-tività. Dopo l’intervento però il periodo di immobilizzazione è breve, infatti il giorno stesso dell’intervento si comincia la

Michele Verdano, dirigente medico della Clinica

ortopedica dell’Ospedale di Parma

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T e n d e n z e

MENU VEGANOA SCUOLA!

IL FENOMENO DEI FAB LABINAUGURATO A “ON OFF” IL PRIMO LABORATORIO DI FABBRICAZIONE DIGITALE DELLA CITTÀ

Il Fab Lab apre i battenti anche a Parma e trova casa negli spazi di On Off al Centro Polifunzionale Casa nel Parco, in Strada Navi-glio Alto 4/1. Si tratta del primo laboratorio per la fabbricazione digitale di Parma, un luogo basato sulla condivisione di macchinari, strumenti e tecnologie low cost e open source per la creazione di prototipi e prodotti. Non solo

stampanti 3D quindi, ma anche laser cut-ter, fresa CNC, stampanti ad argilla e scan-ner 3D saranno a disposizione di cittadini, collettivi, enti, aziende del territorio, oltre che di tutti i makers del territorio. Un fe-nomeno in crescita quello del Fab Lab, che nato negli Stati Uniti all’inizio degli anni Duemila, si è pian piano diffuso in tutto il mondo. In Italia, i primi FabLab sono nati nel 2011, ma negli ultimi anni si sono mol-tiplicati. I FabLab sono una rete mondiale di 270 laboratori locali aperti al pubblico equipaggiati con macchine per la fabbrica-zione digitale. Il FabLab offre opportunità e servizi non solo per i singoli individui ma anche per aziende, start-up, scuole, univer-sità, associazioni e onlus.

Tecnologia

IL BOOM DEL COWORKINGil coworking conquista Parma. Sono ormai una decina le realtà che offorno postazioni con questo stile lavorativo, che consente di condividere gli uffici pur mantenendo la propria indipendenza.

Lavoro

IL RITORNO DEL VINILEIl vinile torna di moda e c’è chi ne fa un business. Vinylify, una giovane azienda olandese, ha cavalcato l’on-da offrendo la possibilità di incidere su vinile LP personalizzati. Basta ca-ricare sul sito i brani preferiti e non superare i 10 minuti per lato.

Mode

LA NAIL MANIA Una buona idea di impresa. Dopo New York e Londra aprono anche in Italia i Nail bar. Se in origine la mani-cure era una pratica da consumarsi in modo riservato, ora è un rito col-lettivo da godersi in un’atmosfera da bar, tra sgabelli, bibite e chiacchiere.

Bellezza

Anche nelle scuole di Parma è possibile “richiedere diete prive di carni e derivati animali e prodotti della pesca sia per motivi religiosi che etici o cul-turali”, ossia diete vegane. Per farlo basta produrre certifica-zione medica (che non occorre, invece, per la richiesta del menu vegetariano). Il menu può essere chiesto sulla base di richiesta congiunta da parte di entrambi i genitori o del tutore, accompagnata da dichiarazio-ne del pediatra di libera scelta

(PLS), medico di base (MMG) o altro medico specialista. La tendenza “vegana” è crescente e alla base del boom di risto-ranti con menu dedicati a chi ha deciso di andare oltre la scelta vegetariana e rinuncia a mangiare non solo animali ma anche i loro prodotti, come latte, latticini, uova e miele. Per molti è una scelta alimentare, per altri una fede salutista, per alcuni è anche una “filosofia di vita” contro lo sfruttamento degli animali.

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H o m e & D e s i g n

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Bianco, tinte pastello o colori scuri?Il colore ideale per le pareti è una scelta che cambia lo stile ed il carattere della casa

areti bianche per dare luce all’ambiente, tinte chiare per regalare un tocco di personali-

tà, vernici scure per rendere gli spazi più caldi. La scelta dei colori delle pareti della pro-pria casa non è una decisione banale e spesso incide sullo stile ed il carattere dell’abitazione. “La tendenza in questo momento cade sul-le tonalità scure che vengono sempre più proposte dagli architetti – spiega Marco Botti, decoratore di interni –, sono molto usate ad esempio nei locali, intendo nero, marrone, grigio, sono colori che regalano molta atmosfera”. Se il bianco si abbina a tutto e rende le stanze luminose – occhio però a non cade-re nell’effetto “anonimo” o freddo, ci vuo-

P

ma non vuole osare le tinte scure ”, spie-ga Botti che consiglia: “l’ideale sarebbe alternare colori chiari a quelli più accesi, che comunque sono molto consigliati ad esempio per mettere in evidenza quadri, fotografie, per personalizzare un angolo particolare della stanza”. Ed ecco, in sintesi le indicazioni dell’e-sperto. “La cucina ed il bagno tendenzialmente è meglio mantenerli sul bianco, magari utilizzando vernici a smalto lavabili, dato che si sporcano facilmente – spiega –, per il soggiorno vanno bene le gradazioni te-nui abbinate a due tre pareti con un colore più deciso che dia carattere all’ambiente, ad esempio alla zona studio o all’angolo pranzo – e conclude - , per la camera da letto andrei invece sulle tinte scure, che rendono tutto molto raccolto e accoglien-te, rilassante secondo proprio i principi della cromoterapia”.

le un tocco di colore negli arredi - le pareti pastello vanno bene per gli indecisi, “sono quelle preferite da chi non ama il bianco,

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