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LA GESTIONE DEI RIFIUTI NELLA PROVINCIA DI LECCO · Esistono accurate revisione della letteratura in materia quella italiana più recente (M. Franchini – Annali Ist. Sup Sanità

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LA GESTIONE DEI RIFIUTI NELLA PROVINCIA DI LECCO

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Fonte: ISPRA 2013

RIFUTI IN LOMBARDIA

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Fonte: Lega Ambiente

PREVISIONI INDIFFERENZIATA

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RIFIUTI PROVINCIA DI LECCO

Andamento raccolta differenziata prov Lecco.

0

10

20

30

40

50

60

70

2005

2007

2009

2011

2013

% su totale

% diff.

% resid.

Fonte: Provincia di Lecco 2014

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PROVENIENZA RIFIUTI INCENERITI

Fonte: Provincia di Lecco 2015

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

90000

100000

2010 2011 2012 2013 2014

tonn

Altro Rif. Urbani prov

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GESTIONE DEI RIFIUTI IN PROVINCIA DI LECCO

Fonte: Provincia di Lecco 2014

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Fonte: Provincia di Lecco 2014

INCENERIMENTO PROVINCIA DI LECCO

Tot = 86.000 Tonn

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Il forno attuale (inizio upgrade 2003)

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30Tonn/giorno RIFIUTI OSPEDALIERI

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INCENERIMENTO PROVINCIA DI LECCO

La prima domanda da farsi:

- Perché bruciare di più? (93.000Tonn nel 2014)

- Perché arrivare a 110.000 (Nuova AIA / teleriscaldamento a Rifiuti)?

- Quale è il compito dell’inceneritore di Valmadrera (eliminare la necessità di discariche in provincia o altro: bruciare rifiuti da fuori regione trasformandolo in una attività economica)?

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LE EMISSIONI DEL FORNO

GLI EFFETTI SULLA SALUTE

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BILANCIO DI MATERIA PER 1 TONN di RIFIUTI

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2010 2011 2012 2013

SIGLA DESCRIZIONE U.M. Tot. L1 + L3 Tot. L1 + L3 Tot. L1 + L3 Tot. L1 + L3

HCl Acido Cloridrico Kg 150,2 317,5 215,3 83,9

CO Ossido di Carbonio Kg 3584,6 2800,2 3458,8 2524,1

NOx Ossidi di Azoto Kg 89628,8 77777,0 105373,8 82843,7

SO2 Ossidi di Zolfo Kg 936,8 1790,1 2948,2 1805,4

TOC Sostanze organiche Kg 281,2 236,1 286,4 280,8

PTT Polveri Totali Kg 319,7 145,8 167,2 548,0

HF Acido Fluoridrico Kg 38,5 34,8 60,7 73,9

NH3 Ammoniaca Kg 478,8 732,6 463,2 389,5

CO2 Anidride Carbonica Ton 91751,5 95090,6 106158,8 113959,5

EMISSIONE TOTALI IN MASSA ANNUALI

(elaborazione dati SILEA da dichiarazione EMAS)

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I LIMITI DI LEGGE

1946 1978 1994

Benzeneparti per milione

(ppm)

100 10 0.3

1991(OMS)

2001(Comunità Europea)

Diossinemiliardesimo di mg

(pg)

10 pg/kg/die 2 pg/kg/die

- Suscettibilità individuale: età (peso), sesso, lavoro,- Concetto valutazione del rischio: epigenetica, effetto cumulativo- Aspetti economici/tecnologici- Concetto BAT introdotto nel 2005 sugli inceneritori - Il fatto che nessun filtro sia in grado di fermare il PM < 2,5 fa sì che

per tale particolato non ci siano limiti

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I RISCHI PER LA SALUTE

coord. Lecchese R. Zero 2015

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I RISCHI PER LA SALUTE

Fonte: ISDE, classificazione IARC WHO– Internetional Agency for research on Cancer - ISDE

AGENTE IARC Effetto cancerogeno/Sede

Arsenico 1 pelle, polmoni, fegato, vescica, rene, colon

Benzene 1 Leucemia

Berillio 1 Polmone

Cadmio 1 Polmone, prostata

Cromo 1 Polmone

Nickel 1 Polmone

Diossine (TCDD) 1 infomi, sarcomi non Hodgkin

Cloroformio 2B Vecsica, rene, encefalo, linfoma

Clorofenoil 2B Sarcomi tessuti molli, linfomi non Hodgkin

Idrocarbuuri Polic 2B Fegato, polmone, leucemia

Mercuurio 2B Polmone, pancreas, colon prostata, encefalo, rene

Piombo 2B Polmone, vescica, rene, gastroenterica

TricloroEtilene 2B Fegato, linfomi non Hodgkin

Effetti cancerogeni sostante emesse da inceneritori (Ist. Sup. Sanità 2004)

Group 1 Carcinogenic to humans

Group 2A Probably carcinogenic to humans

Group 2B Possibly carcinogenic to humans

coord. Lecchese R. Zero 2015

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E il PM < 2,5? (Polveri ultra-sottili)

- Non esiste nessuna tecnoligia in grado di filtrare tali polveri pericolose, il forno ne emette a m3 tante quante 30 anni fa.

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PM1 -2 (Polveri ultra-sottili)

Fonte: Paul Connetcoord. Lecchese R. Zero 2015

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Esistono accurate revisione della letteratura in materia quella italiana più recente (M.

Franchini– Annali Ist. Sup Sanità 2004 ), ha preso in considerazione i dati di letteratura dal 1987 al 2003. La revisione include 32 studi su esposizioni residenziali, 2 su esposizioni

ambientali e occupazionali, uno sulla relazione tra mortalità tumorale e concentrazioni di diossina e 11 su esposizioni occupazionali. Dai lavori analizzati si osservano i seguenti

risultati:

Annali Ist. Superiore di Sanità - 2004

I RISCHI PER LA SALUTE

coord. Lecchese R. Zero 2015

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I RISCHI PER LA SALUTE

coord. Lecchese R. Zero 2015

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I RISCHI PER LA SALUTE – INCEN. VERCELLI STUDI EPIDEMIOLOGICO 15 ANNI (1997-2012)

coord. Lecchese R. Zero 2015

I risultati della mortalità mostrano rischi significativamente più elevati nella popolazione esposta per la mortalità totale, escluse le cause accidentali (+20%). Per i tumori maligni si evidenziano rischi più alti tra gli esposti rispetto ai non esposti (+60%)In particolare per:- il tumore del colon-retto (+400%) - Il tumore del polmone (+180%). - Altre cause di mortalità in eccesso riscontrate riguardano la

depressione (+ 80%)l'ipertensione (+190%)le malattie ischemiche del cuore (+90%) le bronco pneumopatie cronico- ostruttive negli uomi ni (+ 50%)

Alcuni risultati sono significativamente aumentati nelle analisi di morbilità: rischio più alto di ricovero per diabete (+10%), per le malattie degenerative del sistema nervoso centrale (con il 10-20% di aumento del rischio). Rischi aumentati sono stati trovati anche per le patologie epatiche croniche e cirrosi (+30%).

Fonte: relazione ARPA Piemonte Giugno 2015

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E il PM <= 2,5? (Polveri ultra-sottili) – ricerca Vi ias

Fonte: Corriere della Sera Giugno 2015

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Fonte: www.viias.it dati 2005

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Fonte: www.viias.it

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IL TRAFFICO GENERATO – Emissioni collaterali

- Per le 49000 Tonn di rifiuti della provincia (portati con compattatori da 8Tonn) = servono circa 6.000 camion compattatori

- Per le restanti 74.000Tonn (portati con Tir mediamente da 20Tonn) servono circa 3.700 Tir

- 30.000 Tonn di scorie (portati con Tir mediamente da 20Tonn) servono circa 1.500 Tir

- 3.000 Tonn di polveri pericolose (portati con Tir mediamente da 15Tonn) servono circa 200 Tir

- A questi vanno sommati i Tir necessari per portare gli additivi chimici indispensabili al funzionamento del forno: bicarbonato, ammoniaca per circa 2000tonn/anno ed il combustibile gasolio per l’avviamento dei forni.

- Il traffico complessivo generato è di circa 12.000 autocarri/anno (che arrivano e ripartono), in fila farebbero un coda di 110Km, come l’autostrada Milano-Torino!)

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INCENERIMENTO PROVINCIA DI LECCO

La Seconda domanda da farsi:

- A fronte di molti studi che affermano la probabile tossicità delle emissioni ed effetti ambientali (anche se non nella totalità degli studi), perché non usare un principio di prudenza e precauzione limitando al minimo l’attività di incenerimento?

- Ha senso scommettere sulla salute dei cittadini per salvaguardare il bilancio economico dell’iceneritore?

- Nessun rischio è accettabile se è evitabile (P.C.)

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LE CONSEGUENZE DEL TELERISCALDAMENTO

FATTO COLL’INCENERITORE

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UTENZE ALLACCIABILI

Fonte: Presentazione pubblica ETS – Sito Silea

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IMPIANTI TERMICI IN PROVINCIA DI LECCO

Fonte: Provincia di Lecco – relaz. Stato ambiente 2011

- Impianti termici in provincia di Lecco in base al combustibile usato – rilevamento del 2010- Impianti a Metano + GPL 95%- Impianti a Gasolio 2,4%

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RAFFRONTO EMISSIONI TELERISCALD. /CALDAIE A METANO

Fonte dati:dati SILEA da dichiarazione EMAS 2013

dati emissioni caldaie a metano da fonte INEMAR –Inventario emissioni aria regione Lombardia 2008 e ISSPRA 2011

Nell’ipotesi di produzione di calore per 434.600 GJ termici per teleriscaldamento, circa 5000 caldaie monofamiliari (come da ipotesi

teleriscaldamento percorso 3 - Politecnico di Mialno )

INQUINANTI: g/GJ Kg/anno g/GJ Kg/anno%in più termov.

PM10 0,20 87 0,52 226 260%NOX 34,00 14.756 77,97 33.839 230%SO2 0,50 217 1,70 738 340%CO2 55000 23.870.000 107.260 46.550.840 195%

ng/GJ mg/anno ng/GJ mg/annoDiossine 0,50 0,217 5,00 2,170 1000%

Caldaie a Metano Termoval. Silea

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DOVE VANNO I FUMI

(elaborazione dati SILEA da dichiarazione EMAS 2013)

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RAFFRONTO EMISSIONI TELERISCALD. /CALDAIE A METANO

- Inoltre le emissione del forno sono puntuali e si concentrerebbero nella zona limitrofa al forno

(Valmadrera/ Civate/Galbiate/Suello/Annone..), quelle delle caldaie sono distribuite in modo

uniforme sul territorio e l’inquinamento risulterebbe molto più diluito

- In sostanza le emissioni del teleriscaldamento sono più del doppio rispetto a quelle medie delle attuali caldaie a metano ed inoltre comprendono

sostaneze molto tossiche (diossine) non generate dalle caldaie a metano

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COSTI MEDI RISCALDAMENTO DA CENTRO TUTELA CONSUM. MARZO 2015:

Per consumo annuale di 15.000 kWh – compresi costi fissi

Combustibili prezzo unitario

prezzo medio per kWh

confronto%

GASOLIO 1,120 €/l 0,112 € 100%GPL (cisterna) 2,233 €/kg 0,174 € 156%

METANO 0,785 €/m³ 0,08 € 71%PELLETS 0,296 €/kg 0,062 € 55%

MINUZZOLI L. 0,139 €/kg 0,032 € 28%LEGNA 0,151 €/kg 0,035 € 31%

TELERISC. 0,105 €/kWh 0,105 € 94%

Fonte dati: http://www.centroconsumatori.it

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QUALI ALTERNATIVE PER UN FUTURO SOSTENIBILE

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La quarta domanda da farsi:

- Perché non promuovere sistemi innovativi nella gestione dei rifiuti maggiormente in linea con le direttive Europee sulla gerarchia dei rifiuti, essere parti attive in un processo di cambiamento, andare verso una trasformazione dell’impianto di incenerimento in un sistema di gestione sostenibile salvaguardando e forse aumentando l’occupazione in Silea?

- Stiamo facendo le scelte opportune per garantire ai nostri figli un domani migliore ?

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LO SCENARIO FUTURO

20esimo SECOLO

GESTIONE DEI RIFIUTI

“ How do we get rid of our waste efficiently with

minimum damage to our health and the environment

?”

21esimo SECOLO

GESTIONE DELLE RISORSE

“ How do we handle our discarded resources in ways which do not deprive future

generations of some, if not all, of their value ?”

Il puntochiave era laSICUREZZA

Il puntochiave è la

SOSTENIBILITÀ

Fonte: Paul Connet

coord. Lecchese R. Zero 2015

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Estrazione dimaterieprime

Produzione dioggetti Consumo Rifiuti

Rifiuti SolidiInquinamento dell’ariaInquinamento dell’acquaAnidride carbonica

ENERGIA

una civiltà lineare - discariche

ENERGIA

coord. Lecchese R. Zero 2015

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Estrazione dimaterieprime

Produzione dioggetti Consumo Rifiuti

Rifiuti SolidiInquinamento dell’ariaInquinamento dell’acquaAnidride carbonica

ENERGIA ENERGIA

incenerimento

coord. Lecchese R. Zero 2015

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Estrazione dimaterieprime

Produzione dioggetti Consumo Rifiuti

Rifiuti SolidiInquinamento dell’ariaInquinamento dell’acquaAnidride carbonica

ENERGIA ENERGIA

Riciclaggio di materiali

Una combinazione tra riuso, riciclaggio e compostaggio salva 3-4 volte più energia

coord. Lecchese R. Zero 2015

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LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO: COSA E’?

• Rifiuti Zero è una strategia che si propone diriprogettare la vita ciclica delle risorse in modotale da riutilizzare tutti i prodotti, facendotendere a ZERO la quantità di rifiuti daconferire in discarica .

• Rifiuti Zero si contrappone alle pratiche cheprevedono necessariamente un processo diincenerimento o discarica.

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LO SCENARIO FUTURO

coord. Lecchese R. Zero 2015

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LO SCENARIO FUTUROLe 10 FASI (cosa è fatto e cosa si deve fare in provincia):

1) Raccolta differenziata ���� fatto2) Raccolta porta a porta ���� fatto3) Compostaggio ���� fatto

4) Riciclaggio ���� da incrementare

5) Riduzione dei rifiuti6) Riuso/Riparazione7) Tariffazione Puntuale8) Recupero dei rifiuti (dall’indifferenz. : selezio ne,TMB )9) Riprogettazione industriale10) Azzeramento dei rifiuti

Fonte: Rete rifiuti zero lombardia coord. Lecchese R. Zero 2015

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LO SCENARIO FUTURO

Fonte: Rete rifiuti zero lombardia coord. Lecchese R. Zero 2015

1. Separazione alla fonte: la raccolta differenziata.

La gestione dei rifiuti non è un problematecnologico, ma organizzativo, dove ilvalore aggiunto non è la tecnologia, ma ilcoinvolgimento della comunità chiamataa collaborare in un passaggio chiave perattuare la sostenibilità ambientale .

2. Raccolta porta a porta.Organizzare una raccolta differenziata“porta a porta”: il sistema efficace perraggiungere quote percentualisuperiori al 70%.Contenitori diversi per organico, carta,multi materiale e residuo, il cui ritiro èprevisto da un calendario settimanale.

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LO SCENARIO FUTURO

Fonte: Rete rifiuti zero lombardia coord. Lecchese R. Zero 2015

3. Compostaggio.

Realizzazione di un impianto dicompostaggio da prevedereprevalentemente in aree rurali e quindivicine ai luoghi di utilizzo da partedegli agricoltori.

4. Riciclaggio . Realizzazione di piattaformeimpiantistiche per ilriciclaggio e il recupero deimateriali, finalizzato alreinserimento nella filieraproduttiva.

MATERIA PRIMA

=VALORE

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LO SCENARIO FUTURO

5) Riduzione dei rifiuti

Fonte: Rete rifiuti zero lombardia

5. Riduzione dei rifiuti.

Diffusione del compostaggio domestico,sostituzione delle stoviglie e bottiglie inplastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto,utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto diprodotti alla spina (latte, bevande, detergenti,generi alimentari), sostituzione degli shopperin plastica con sporte riutilizzabili, ecc.

coord. Lecchese R. Zero 2015

6) Riuso/Riparazione

Realizzazione di centri per la riparazione, il riuso incui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari,elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati evenduti. Questa tipologia di materiali riveste ungrande valore economico che può arricchire leimprese locali, con un’ottima resa occupazionaledimostrata da molte esperienze.

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LO SCENARIO FUTURO7) Tariffazione Puntuale

Fonte: Rete rifiuti zero lombardia

Introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sullabase della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili (rifiuto seccoindifferenziato) da raccogliere.Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e liincoraggia ad acquisti più consapevoli.

Conseguenze della TP:• aumento della raccolta differenziata (dal 10% al 20%)• diminuzione del rifiuto residuo dal 20% al 40%• variazione della composizione del rifiuto residuo

coord. Lecchese R. Zero 2015

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LO SCENARIO FUTURO

8) Recupero dei rifiuti (dall’indifferenziata, TMB ecc)

Fonte: Rete rifiuti zero lombardia

Realizzazione di un impianto di recupero eselezione dei rifiuti, in modo da recuperarealtri materiali riciclabili sfuggiti alla raccoltadifferenziata, impedire che rifiuti tossicipossano essere inviati all’incenerimento estabilizzare la frazione organica residua.

coord. Lecchese R. Zero 2015

9) Riprogettazzione industriale

Chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle diRD, finalizzata alla riprogettazione industrialedegli oggetti non riciclabili , e alla fornitura di unfeedback alle imprese (realizzando laResponsabilità Estesa del Produttore) epromozione di buone pratiche di acquisto,

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LO SCENARIO FUTURO

Le 10 FASI :10) Azzeramento dei rifiuti

Fonte: Rete rifiuti zero lombardia

Raggiungimento dell’ azzeramento dei rifiuti entro il 20….

coord. Lecchese R. Zero 2015

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Provincia di TREVISO 2014: 50 kg/abitante anno di rifiuti indifferenziatiObiettivo entro 2020: arrivare a breve a 10 kg/abitante anno

Rifiuti zero un viaggio: e se a Lecco arrivassimo

dove sono già altri?

Provincia di LECCO 2013: 154 kg/abitante anno di rifiuti indifferenziati

Abitanti

Tot rifiuti

Indifferenziati

(oggi)

Con 50Kg/anno

procapite

Con

10Kg/anno

procapite

Prov. Lecco 342.000 50.000 Tonn. 17.000 Tonn 3.500 Tonn

Rifiuti inceneriti

(oggi)

Scorie e polveri

prodotte

Inceneritore 93.000 Tonn 20.000 Tonn.

Proviamo a immaginare di arrivare prima a 50Kg e poi a 10Kg abitante di rifiuti indifferenziati come a Treviso: