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LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETÀ insieme contro il cancro l’ABC della prevenzione oncologica

LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETÀ · Utilizzate solo acqua e materie prime sicure ... Per mantenere vivo l organismo e allontanare l invecchiamento via libera a carote, albicocche, spinaci

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LA LOTTA AL CANCRO

NON HA ETÀ

insieme contro il cancro

l’ABC della prevenzione oncologica

Perché questo opuscolo

Oggi la vita media si è

allungata rispetto al

passato. Con l’avanzare degli

anni aumenta la possibilità di

sviluppare malattie croniche

come disturbi cardio-circolatori,

obesità, diabete, ipertensione e

anche il cancro.

Negli anziani, il rischio di sviluppare una

neoplasia è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40

anni e 4 volte più alto rispetto a quelle di 45-65 anni.

Ogni giorno in Italia 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti è ultra 70enne. L’aspettativa di vita

è molto cresciuta negli ultimi anni in questa fascia

della popolazione e ciò giustifica l’applicazione della

prevenzione oncologica anche dopo i 70 anni.

La patologia si può evitare con la prevenzione che si

distingue in primaria (adottare stili di vita sani e corretti)

e secondaria (svolgere esami specifici per avere diagnosi

precoci). Questo opuscolo propone consigli utili per

salvaguardare il benessere delle persone anziane.

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Chi siamoLa Fondazione Insieme Contro il Cancro è un ente senza scopo di lucro nato per combattere il cancro a 360 gradi attraverso campagne di comunicazione e di educazione della popolazione, attività di ricerca, prevenzione (tra cui: stili di vita sani, screening), diagnosi e cura, riabilitazione e reinserimento sociale dei malati oncologici.

insieme contro il cancro

Le regole della prevenzione oncologica devono essere seguite anche durante la terza età. Recenti studi hanno rilevato che il 42% degli

ultra65enni italiani è in sovrappeso, il 21% fuma, uno su

quattro consuma quantità elevate di alcol. In tarda età si tende

a lasciarsi andare, credendo che la prevenzione sia ormai

inutile. Ma non è così! Prendersi cura della propria salute può

rivelare grandi benefici, anche per chi non è più giovane.

Invecchiare in salute è possibile e relativamente facile! Scopriamo insieme come fare.

La prevenzione primaria

Le regole di una “buona” tavola L’alimentazione ha un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie e nel mantenimento di uno stato di salute buono. Questa regola vale per tutti, ma diventa estremamente importante dopo i 65 anni. Nelle persone anziane l’eccesso di peso favorisce l’insorgenza o l’aggravamento di molte patologie e influisce negativamente sulla qualità di vita. Ma allo stesso modo la perdita di peso è uno dei fattori che può causare fragilità e altri problemi di salute.

Un italiano anziano su tre mangia troppo o eccede con grassi e zuccheri. Molti dichiarano anche di consumare cibi scaduti più di una volta al mese e di non tener conto delle norme igieniche da seguire in cucina.

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Il 30% dei tumori è conseguenza di un’alimentazione scorretta. Spesso con il passare degli anni si tende a prestare meno attenzione alla dieta. Superati i 70 si verifica una serie di variazioni fisiologiche, come il rallentamento del metabolismo e la riduzione della muscolatura scheletrica. Tutti questi cambiamenti riducono il fabbisogno energetico.

Sulla “buona” tavola ogni giorno devono esserci tutti i nutrienti e gli elementi necessari per l’organismo. Le parole chiave sono sempre e comunque “varietà” e “moderazione”!

Ecco cinque norme per un’alimentazione sana:1. Abituatevi alla pulizia2. Separate gli alimenti crudi da quelli cotti3. Fate cuocere bene gli alimenti4. Conservate i cibi alla giusta temperatura5. Utilizzate solo acqua e materie prime sicure

Ma cosa bisogna mangiare a tavola?La “dieta mediterranea” è quella universalmente considerata la più salutare. I suoi pilastri sono: olio d’oliva (facilmente digeribile,

antiossidante e antinfiammatorio), frutta e ortaggi (basso apporto calorico, contengono vitamine e sali minerali), legumi e cereali (che ci forniscono proteine e fibre), pesce e carni magre.

La dieta giornaliera equilibrata per un over 65 deve essere composta di:

5-6 porzioni di frutta e ortaggi, preziosa fonte di antiossidanti

Per mantenere vivo l’organismo e allontanare l’invecchiamento via libera a carote, albicocche, spinaci e broccoli, cavoli e cavolfiori, verdura a foglia verde, ribes, kiwi, fragole, noci, cereali integrali e legumi.

4-5 porzioni tra pane, pasta, riso, biscotti e patate

Grano, mais, avena, orzo, farro e derivati, meglio se integrali.

2-3 porzioni di olio e grassi

Meglio olio extravergine d’oliva (l’unico degli alimenti grassi che deriva dal frutto).

2-3 porzioni tra latte, yogurt e formaggi

1-2 porzioni tra carni, pescato, uova, legumi e salumi

1 porzione di dolci

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Una dieta ideale per l’anziano deve ripartire gli apporti energetici in:

50-60%30-35%

12-14%

carboidratilipidi

proteine

Carne sì o no? Una bistecca di manzo, vitello, cavallo o maiale, cucinata ai ferri è certamente un’ottima fonte di proteine. Ma attenzione la “fettina” contiene anche elementi che aumentano il rischio di malattie croniche (grassi saturi e nitriti). Se poi viene cucinata alla brace il calore libera delle sostanze cancerogene. Un eccessivo consumo di carne è associato ad un aumento di alcune forme di tumore (soprattutto al colon-retto e allo stomaco). Va quindi mangiata al massimo 1-2 volte a settimana. È preferibile comunque la carne bianca (pollo, tacchino, coniglio) cotta non alla griglia.

La quota calorica invece deriva per:15-16% da proteine28-30% da grassi54-57% da zuccheri

Alcol, parola d’ordine moderazioneUn bicchiere di vino al giorno, toglie il medico di torno? La bevanda apporta alcuni preziosi elementi

nutritivi e può aumentare il colesterolo “buono” nel sangue. Contiene poi molti antiossidanti, che rallentano l’invecchiamento cellulare e migliorano la funzionalità di vasi e arterie.

Ma attenzione a non esagerare, un caso di tumore su dieci è dovuto proprio all’alcol. Inoltre, se assunto in quantità eccessiva è tossico non solo per il fegato ma anche per le cellule cerebrali e ne causa la degenerazione.

L’alcol non è un elemento indispensabile per l’organismo e non può essere etichettato come un vero principio nutritivo. La quantità consentita nella terza età è di 12 grammi al giorno (330 ml di birra, 125 ml di vino o 40 ml di un superalcolico), senza distinzione tra uomini e donne. È bene comunque anche per questo consultare il medico, perché le risposte dell’organismo in età avanzata variano da persona a persona.

No al fumo

Le sigarette sono responsabili di oltre 50 gravi malattie. Il tabacco provoca il 30% di tutti i decessi per tumore in Italia. Negli anziani, inoltre, danneggia fortemente le funzioni cerebrali e causa problemi di memoria. Ciò nonostante in Italia il 23% degli uomini e l’11% delle donne over65 hanno ancora il vizio della sigaretta (in media 13 al giorno).

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Non è mai troppo tardi per smettere! Naturalmente, prima si butta la sigaretta meglio è:

• 3-9 mesi dopo l’ultima “bionda”, la respirazione migliora (meno tosse, più fiato). La funzione polmonare aumenta del 20-30%. La tosse cronica solitamente presente tende a sparire

• 1 anno dopo la cessazione del fumo, il rischio di malattie cardiovascolari, cioè infarto o ictus, diminuisce significativamente. Questo perché la nicotina agisce come vasocostrittore, restringendo le arterie.

• 5 anni dopo, il rischio di cancro al cavo orale e all’esofago rimane, ma scende del 50%, così come la possibilità di ictus.

Una nemica chiamata nicotina!È una sostanza che aumenta il battito cardiaco; è un vasocostrittore, quindi alza la pressione con effetti su tutto l’organismo ed è causa del 34% delle morti per motivi vascolari. Oltre alla ben nota dipendenza, può indurre vertigini, nausea e vomito.

Non fermarti maiNon c’è un’età in cui smettere di fare sport! L’esercizio fisico regolare è una delle migliori attività per mantenersi in salute. Il movimento può prevenire e/o attenuare molti problemi psicofisici collegati all’età, oltre che favorire la socializzazione. Ovviamente, con l’avanzare degli anni è importante seguire una serie di accortezze maggiori.

Quanta attività fisica fare?Per ottenere vantaggi in termini di salute l’anziano deve svolgere:

• 150 minuti a settimana di attività aerobica a intensità moderata (come ballo, jogging; bicicletta o cyclette, nuoto, aerobica o tennis), oppure

• 2-3 volte a settimana di attività ripetitiva esercitando tutti i più importanti gruppi di muscoli (gambe, glutei, dorsali, addominali, pettorali, spalle e braccia). Bisogna effettuare 8-12 ripetizioni per ogni fascia muscolare aumentando resistenza o numero di ripetizioni quando un esercizio diventa facile.

Se non sei abituato a muoverti, devi partire dagli esercizi più leggeri e aumentare il livello ogni settimana. Per iniziare è sufficiente:• fare le scale invece di prendere l’ascensore

• evitare l’utilizzo del telecomando e alzarsi dalla poltrona ogni volta che si cambia canale• camminare di più, fuori casa, in

giardino, e uscire per svolgere piccole commissioni.

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L’attività fisica praticata con livelli di intensità corretti contribuisce a ridurre la mortalità e il rischio di tumore del seno almeno del 50%, mentre di carcinoma del colon-retto addirittura del 60%!

Ogni occasione è buona per far movimento!Anche un hobby come il giardinaggio è decisamente valido per il benessere. Permette di praticare del salutare esercizio fisico ottenendo nel frattempo risultati pratici: coltivare fiori, piante e frutta. Questa attività è indicata anche all’anziano perché mette in moto il corpo, tiene impegnata la mente e non richiede sforzi eccessivi. In giardino tra terra, vasi ed erba si possono bruciare fino a 300 calorie l’ora.

L’invecchiamento è un fattore determinante nello sviluppo dei tumori. Con l’avanzare degli anni, infatti, viene meno la capacità di riparazione cellulare dell’organismo. Le neoplasie più diffuse tra gli anziani sono:

Cancroe terza età

Un anziano, a differenza di un paziente giovane, soffre di tutta una serie di malattie come ipertensione, diabete, insufficienza renale o scompenso cardiaco. Per essere efficaci le terapie devono tener conto del “fattore età” e di tutte le problematiche che può avere una persona con più di 70 anni. Inoltre l’organismo, durante la vecchiaia, non riesce a tollerare determinate tossicità di alcuni farmaci antitumorali.

Contro il cancro sarà dunque necessaria una sempre più forte collaborazione tra oncologi e geriatri.

• tumore della prostata: è la forma di cancro più frequente tra i maschi italiani (rappresenta circa il 20% di tutti i casi diagnosticati tra gli uomini)

• tumore della mammella: la probabilità di ammalarsi aumenta esponenzialmente sino agli anni della menopausa (50-55) e poi rallenta, per riprendere a crescere dopo i 60 anni

• tumore del polmone: il rischio di malattia è maggiore di circa 14 volte nei tabagisti rispetto ai non fumatori e si incrementa ulteriormente fino a 20 volte nei forti fumatori

• tumore del colon-retto: è provocato anche dall’elevato consumo di carni rosse ed insaccati, farine e zuccheri raffinati e dal sovrappeso

• tumore dello stomaco: anche questa patologia è strettamente collegata alla dieta e agli stili di vita

• tumore della vescica: al fumo di sigaretta sono attribuiti i 2/3 del rischio complessivo nei maschi e 1/3 nelle femmine

13La prevenzione secondaria

Lo screening è un programma di diagnosi precoce, condotto su una popolazione che non accusa sintomi o disturbi specifici di una malattia. Si tratta di esami clinici strumentali (o di laboratorio), che permettono di identificare il cancro in fase iniziale. Prima si fa la diagnosi più efficaci saranno poi i trattamenti. I più diffusi sono gli screening oncologici per i tumori alla mammella, al collo dell’utero e al colon-retto.

Anche in tarda età non bisogna rinunciare a questi controlli preventivi. Se si viene a conoscenza dell’insorgere della patologia con un certo anticipo, si migliorano di molto le possibilità di curarla e la qualità della vita durante e dopo le cure.

Quali sono gli esami a cui sottoporsi?

MammografiaÈ un test radiologico che permette di rilevare

precocemente eventuali lesioni al seno e quindi anche il carcinoma mammario. In caso di positività, l’approfondimento prevede in genere la ripetizione dell’esame, associato a un’ecografia e una visita clinica. Viene eseguita di solito in piedi, a seno nudo, appoggiando una mammella alla volta su un apposito ripiano ad altezza regolabile. L’esame dura pochi minuti e generalmente è indolore. L’ecografia è, invece, un test molto utile per analizzare un seno in età molto avanzata. Si consiglia di farvi ricorso, sempre su suggerimento del medico, soprattutto nel caso di presenza di noduli.

Pap testConsiste in un prelievo di cellule dal collo dell’utero. Il campione viene poi esaminato in laboratorio. La raccolta delle cellule avviene sulla donna in posizione ginecologica, tramite una piccola spatola di legno o una specie di cotton-fioc. Andrebbe eseguito regolarmente ogni 1-3 anni a partire dai 25 anni o dall’inizio dell’attività sessuale, ed è consigliato fino ai 65 anni. Alcuni medici, tuttavia, sostengono l’importanza di continuare i controlli tutta la vita.

Ricerca del sangue occulto nelle feciAlcune lesioni precancerose, adenomi o polipi che possono sanguinare impercettibilmente, quando non sono ancora visibili

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possono essere facilmente individuate con un esame di laboratorio sulle feci. Questo test permette di identificare facilmente il tumore del colon-retto ed è gratuito fino ai 70-74 anni.

Il tumore della prostataPer diagnosticarlo, il prima possibile, gli uomini dovrebbero sottoporsi ad visita dall’urologo per individuare il carcinoma attraverso eventuale esplorazione rettale, ecografia o altri esami. Il test del PSA (Antigene Prostatico Specifico) viene invece svolto attraverso un semplice esame del sangue. L’esecuzione di questo esame su base routinaria non è comunque consigliata. Si ritiene che l’esame debba essere proposto dal medico curante o dallo specialista urologo od oncologo in casi specifici.

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LA LOTTA AL CANCRO

NON HA ETÀ

insieme contro il cancro

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