La Massoneria Nei Documenti Del Magistero Della Chiesa Cattolica

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  • 7/31/2019 La Massoneria Nei Documenti Del Magistero Della Chiesa Cattolica

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    La massoneria nei documenti del Magisterodella Chiesa cattolica

    Giovanni Cantoni

    Nel 1974 si spegneva a Firenze padre Florido Giantulli S.J., nato a Rietinel 1906 (1), che mi stato guida nella vita della Chiesa e nellaconoscenza della massoneria. Il padre paolino Rosario F. Esposito dopo aver riconosciuto essere "la [sua] documentazione [...] semprericca e a volte rara" (2) lo definisce epigono "[...]dellantimassoneria patologica classica" (3), "avverso a ogni tipo diapertura e a coloro che vi tendono" (4), e lo d come "deceduto [...]pochi giorni prima che la notizia della caduta della scomunica [sic] del19-7-1974 divenisse di pubblica ragione" (5). A ventanni dalla

    scomparsa lo ricordo dedicandogli una sintetica ricognizione storico-dottrinale sulla massoneria nei documenti del Magistero della Chiesa.

    * * *

    Nel 1993 caduto il decimo anniversario della pubblicazione dellultimodocumento ufficiale ed esplicito della Santa Sede sulla massoneria,appunto la Dichiarazione sulla massoneria, emessa dallaCongregazione per la Dottrina della Fede con la specifica approvazionedel Sommo Pontefice Giovanni Paolo II e con la data del 26 novembre1983 (6).

    Il trascorso decennale offre occasione opportuna e felice per rivisitare,sia pure brevemente, il Magistero ecclesiastico in argomento, in questomodo offrendo qualche risposta anche ai quesiti che la cronacaculturale e politica, quando non quella giudiziaria, con frequenzamaggiore o minore, spinge a formulare in proposito e che di radovengono adeguatamente soddisfatti.

    1. La fondazione della massoneria nel 1717 e la sua prima

    condanna nel 1738

    Il 28 aprile 1738 Papa Clemente XII pubblica la lettera apostolica Ineminenti apostolatus specula, il primo documento pontificio dicondanna delle associazioni massoniche (7), la cui data di nascita paresi possa fissare nel 1717, al dire, fra altri, del professor GiordanoGamberini, Gran Maestro del Grande Oriente dItalia dal 1961 al 1970:lex alto dignitario massonico, protestante di denominazione valdesenonch a suo tempo vescovo della Chiesa Gnostica Italiana, purriconoscendo che "varie strutture che ad essa [alla massoneria] fannocapo non mancano di ispirarsi a miti e a dottrine dellantichit",afferma che "la Massoneria quale oggi si intende non pi remota di

    tre secoli", e ne definisce la ragion dessere, quindi lorizzonte, dicendoche "si organizzata per rispondere a quelle esigenze di universalitche il mondo occidentale si era visto mortificare con lo spegnimento

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    dellidea imperiale e col frantumamento della religione cristiana","ossia, per offrire unetica universale in luogo di quella perdutasi poichera stata fondata su una fede universale di cui era venuta a mancarelunit" (8).

    Dunque, a seguito del frantumarsi dellecumene cattolico costituitodalla civilt cristiana romano-germanica consuetamente indicatacome civilt medioevale o "Medioevo" , il 24 giugno 1717, a Londra,con lintento di promuovere un "ecumenismo" surrogatorio ealternativo nasce la massoneria come corpo regolare, vale a dire comeorganizzazione delle logge, e nel 1723 riceve le sue Costituzioni dalpastore presbiteriano James Anderson (9). Gi poco pi di ventannidopo il prender corpo della fermentazione "filosofica" tardo-medioevale, umanistico-rinascimentale e proto-illuministica ma nontutti i collegamenti talora pretesi dalla cultura di area massonica sonoveri , la Santa Sede, con una tempestivit straordinaria per rapportoai tempi, ritiene di dover mettere in guardia contro tale organizzazione,e questa messa in guardia contenuta nella lettera apostolica Ineminenti apostolatus specula.

    A partire da questo documento di condanna e di diffida, il temamassonico ha costituito esplicita materia di circa seicento sembrasiano precisamente 586 (10) interventi magisteriali da parte deiRomani Pontefici. Tali interventi sono stati sia diretti cio si sonotradotti in costituzioni, in encicliche, in bolle, e cos via , sia indiretti,cio si sono realizzati attraverso istanze della Santa Sede e strumenti adiverso titolo impegnativi dellautorit dei Papi. Agli interventi pontificisi sono poi accompagnate innumerevoli espressioni di magisteroepiscopale delle quali, a mia scienza, non esiste catalogo , a firmadi un solo presule o di un gruppo di vescovi. Inoltre, sul tema deirapporti fra la Chiesa cattolica e la massoneria si venuta sviluppandouna consistente letteratura, caratterizzata da una vistosadisomogeneit sia dal punto di vista delle intenzioni degli autori chedella qualit degli esiti (11).

    2. Gli interventi magisteriali sulla massoneria e la loro possibileperiodizzazione

    La storia del deposito giuridico-dottrinale costituito dagli interventi delMagistero si pu periodizzare dal suo inizio fino a oggi, cio dal 1738al 1994 in quattro fasi.

    a. Dal 1738 al 1903: dalla lettera apostolica In eminentiapostolatus specula, pubblicata da Papa Clemente XII nel 1738,allenciclica Humanum genus di Papa Leone XIII, del 1884

    La prima fase la pi ricca dal punto di vista del numero edellampiezza dei documenti si apre con la ricordata letteraapostolica In eminenti apostolatus specula, di Papa Clemente XII, e sichiude con la fine del pontificato di Papa Leone XIII, cio con il 1903.Se le date indicate ne costituiscono i termini esatti dal punto di vista

    puramente cronologico, il periodo si pu considerareemblematicamente chiuso con lenciclica Humanum genus, pubblicatada Papa Leone XIII nellanno 1884 (12). Infatti, bench non manchino

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    assolutamente documenti relativi alla massoneria dal 1884 al 1903 sono anzi numerosi, e particolarmente importanti per la storia dellanazione italiana , lenciclica Humanum genus si pu indicare mutuando lespressione dal linguaggio del diritto positivo comelenciclica-quadro sul tema massonico.

    b. Dal 1903 al 1962: il Codice di Diritto Canonico pubblicato daPapa Benedetto XV nel 1917

    La seconda fase si stende cronologicamente dal 1903, cio dalliniziodel pontificato di Papa san Pio X, allapertura del Concilio EcumenicoVaticano II nel 1962. I termini emblematici del periodo sono costituiti,da un lato, dalla promulgazione del Codice di Diritto Canonico nel1917, da parte di Papa Benedetto XV, e, dallaltro, dalla conferma della

    vigenza del canone 2335 di tale codice nellarticolo 247 delleCostituzioni Sinodali promulgate nel 1960 dal Primo Sinodo Romano,voluto da Papa Giovanni XXIII e che avrebbe dovuto essere ma nonfu la prova generale del Concilio Ecumenico Vaticano II (13). Inquesto lasso di tempo, escludendo i due testi ricordati, i riferimentimagisteriali espliciti alla massoneria sono straordinariamente esigui grosso modo uno per ogni Pontefice e questa esiguit si pufacilmente attribuire al fatto che la sentenza di condanna e laconseguente diffida antimassonica erano state codificate nel citatocanone 2335.

    c. Dal 1962 al 1981: il silenzio magisteriale

    La terza fase va dal Concilio Ecumenico Vaticano II a una dichiarazionedella Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, del 1981, quindi appunto dal 1962 al 1981. Si tratta di un periodo caratterizzatodal silenzio magisteriale sulla massoneria indicata nominatim, se sieccettua una dichiarazione della Sacra Congregazione per la Dottrinadella Fede contro false e capziose interpretazioni date a una letteraindirizzata nel 1974 dalla stessa Congregazione ad alcuni episcopati(14), un documento riservato poi divenuto di pubblico dominio.

    d. Dal 1981 a oggi: il Codice di Diritto Canonico del 1983 e laDichiarazione sulla massoneria, pubblicata dalla Congregazioneper la Dottrina della Fede nello stesso anno

    Infine, la quarta fase inizia nel 1981 ed tuttora aperta. I suoimomenti rilevanti e unici sono a tuttoggi costituiti dallapubblicazione del nuovo Codice di Diritto Canonico, nel 1983, nel qualenon compare riferimento nominativo alla massoneria; da unadichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede che, incoincidenza con la promulgazione di tale Codice e con approvazionespecifica del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, ribadisce la condannae la diffida relativa allappartenenza, venendo cos a costituireinterpretatio autentica del canone 1374 (15); e dal documento ufficioso

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    dello stesso dicastero vaticano che, nel 1985, offre motivazione dellareiterazione della condanna e della diffida del 1983 (16).

    3. Magistero episcopale e manifestazioni culturali in tema dimassoneria

    Litinerario brevemente descritto merita di essere esaminato anche daun punto vista semplicemente formale. Dalla sentenza di condanna e didiffida del 1738 contenuta nella lettera apostolica In eminentiapostolatus specula si passa alla reiterazione di tale sentenza, condispostivi pi o meno articolati, per giungere alla motivazione dellasentenza stessa con lenciclica Humanum genus, quindi alla suaricezione specifica nel Codice di Diritto Canonico del 1917 e generica inquello del 1983.

    Da documenti formalmente sintetici e rapidamente concludenti siperviene con passaggi che si svolgono dalla prima met delSettecento alla prima met dellOttocento a testi dottrinaliampiamente descrittivi e motivati. Questo iter sia detto di passaggio non ha interessato soltanto i testi magisteriali sul tema massonico,ma le forme espressive di tutto il Magistero pontificio. Comunque, apartire dalla prima codificazione canonica, gli interventi diventanoesclusivamente interpretativi della legislazione vigente, una prassiallinterno della quale si situa con ogni evidenza anche quella che hochiamato "motivazione ufficiosa" del 1985.

    Di un analogo sforzo di periodizzazione dovrebbero essere oggetto,nella misura del possibile, sia le espressioni di magistero episcopale,sia le manifestazioni culturali scritti e incontri , relativi ai rapportifra la Chiesa cattolica e la massoneria.

    Quanto al magistero episcopale, voglio almeno ricordare, per la suaoggettiva rilevanza e per levidente considerazione in cui stata tenutadal Magistero pontificio, la Dichiarazione circa lappartenenza dicattolici alla massoneria (17), pubblicata nel 1980 dalla ConferenzaEpiscopale Tedesca dopo che, dal 1974 al 1980, si erano svolti colloquifra una commissione di dialogo di tale conferenza episcopale, a ciincaricata dalla Santa Sede, e qualificati esponenti delle Grandi Logge

    Unite di Germania. Il documento della Conferenza Episcopale Tedesca,che conclude per lincompatibilit fra la professione di fede cattolica elappartenenza alla massoneria, stato illustrato, nella sua sostanza enel suo rilevante contesto, in uno studio fondamentale di S. E. mons.Josef Stimpfle, vescovo di Augusta, che ha guidato la commissioneincaricata del dialogo e di esso ha descritto le condizioni e commentatoi risultati (18).

    Circa interventi di singoli vescovi, credo vadano segnalati, per laconsistenza e per limportanza avuta allepoca della loro pubblicazione,oltre che per leco e per linfluenza esercitati sulla cultura dellarea incui si sono diffusi, nellOttocento lInstruo pastoral sbre a Maonaria

    e os Jesutas, di mons. Vital Maria Gonalves de Oliveira, vescovofrancescano di Olinda, in Brasile (19); e nel Novecento lopera ElMisterio de la Masoneria, del card. Jos Maria Caro Rodrguez,

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    arcivescovo di Santiago del Cile e primate del paese iberoamericano(20).

    Quanto agli aspetti culturali e informativi, si pu fare stato, come

    episodi liminali dal punto di vista cronologico, dei colloqui che hannoavuto come protagonisti di parte cattolica il padre gesuita HermannGrber nella Germania del 1928, e padre Federico Weber, puregesuita, nellItalia del 1986.

    4. Il contenuto del Magistero pontificio: denuncia e condannadellorganizzazione del naturalismo e del relativismo

    Passando dalla descrizione del Magistero, delle sua tappe e delle sueforme al suo contenuto, il riferimento principale anche se non unico allenciclica Humanum genus. I termini del documento non sonoassolutamente riducibili alla denuncia peraltro assolutamentefondata dellattivit sovversiva svolta storicamente dalla massoneria

    contro la Chiesa e contro lAntico Regime e ogni sua sopravvivenza; nsi ritiene sufficiente il richiamo alla pratica del segreto, ma la denunciae la condanna si elevano costantemente al livello dei princpi, cos chesi possono riassumere nel modo seguente: nella massoneria la Chiesacondanna il veicolo del naturalismo, che il sistema del razionalismo ma anche dello scetticismo e che si traduce nella pratica dellaicismo, dellindifferentismo e del relativismo; che nega ilsoprannaturale, la rivelazione e la grazia, quando non la stessacreazione, nonch la causa della necessit morale del soprannaturale,cio il peccato originale. Sono quindi radicalmente sanzionati, peresempio, la morale indipendente, o civile, o libera, il matrimonio civile,lugualitarismo, il permissivismo, la radicale separazione fra Chiesa e

    Stato, il monopolio scolastico statale, e cos via fino al divorzio,secondo un itinerario destinato a proseguire fino allaborto ealleutanasia (21).

    Quanto allattenzione dottrinale e giuridica della Chiesa, va notatocome essa verta pressoch esclusivamente sul volto "razionalistico" o"freddo" della massoneria, con esclusione di quello "irrazionalistico" o"caldo", dal momento che questo si condanna da solo: confermarecente di questa costante presunzione e del suo fondamento, almenonel caso di specie, il fatto che, nel corso dei colloqui ricordati fravescovi tedeschi e massoni pure tedeschi, questi ultimi rifiutarono ditrattare dei gradi superiori ai primi tre non fu fornita in proposito

    alcuna documentazione , confessandone apertamente loro stessilincompatibilit con la professione di fede cattolica.

    Ma, ritornando alla condanna, importa sottolineare che essa non hatanto di mira una dottrina e i suoi corollari, tante volte e a diversi titolidenunciati e sanzionati anche senza riferimento alle associazionimassoniche, ma colpisce per usare una felice formula di padre DenisFahey, della Congregazione dello Spirito Santo il naturalismoorganizzato, organized naturalism (22), meglio, lorganizzazione delnaturalismo, in quanto non sanziona soprattutto una dottrinadichiarandola falsa, ma lascrizione a un organismo che ammette laprofessione di tutte le possibili dottrine, vere e false, e che, quindi, si

    fa diffusore di una dottrina falsa, quella della non esistenza o almenodella non conoscibilit di una verit assoluta, n soprannaturale nnaturale, e sulla base di questa dottrina falsa costruisce e propone unaconvivenza dannosa, perci opera esplicitamente oppure

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    implicitamente contro la Chiesa, "colonna e fondamento della verit"(23).

    a. Relativismo religioso

    Secondo la formulazione dellenciclica Humanum genus, "[...]Massonicum foedus [..] a sententiarum summa iudicandum", "[...] lalega massonica deve essere giudicata [...] sulla base del complesso deisuoi princpi" (24). I termini della summa sententiarum del"Massonicum foedus" si ricavano agevolmente dal documento di PapaLeone XIII, di cui capitale il passo relativo allindifferentismoreligioso: "[...] anche se la setta non impone agli affiliati di rinnegare

    espressamente la fede cattolica scrive il Sommo Pontefice , questocomportamento tanto lontano dallopporsi agli intenti massonici cheanzi, piuttosto, li asseconda. In primo luogo, infatti, con questosistema i massoni ingannano facilmente i semplici e gli incauti, e a unnumero ancora maggiore di persone offrono allettamenti. In secondoluogo essi, aprendo le loro file a persone provenienti da qualunqueconfessione religiosa, ottengono perci stesso la propagazione delgrande errore dei tempi attuali, che consiste nel relegare tra le coseindifferenti la preoccupazione per la religione e nella convinzione chenon vi sia alcuna differenza tra le varie forme religiose. E questocriterio adottato con lo scopo di annientare tutte le religioni, esegnatamente quella cattolica, che, essendo tra tutte lunica vera, non

    pu, se non con somma ingiustizia, essere posta su di un piano diparit rispetto alle altre" (25). Il tratto leoniano svolge quanto pisinteticamente espresso da Papa Clemente XII "[...] meditando suigravissimi danni che per lo pi tali Societ o Conventicole recano [...]anche alla salute spirituale delle anime" (26), in quanto costituite da"uomini di qualunque religione e setta, contenti di una certa affettataapparenza di naturale onest" (27).

    b. Relativismo filosofico e scetticismo

    Ma la condanna dellorganizzazione del naturalismo ha di mira nonsoltanto quanto in diretta relazione con la fede come deposito diverit rivelate, ma anche con tutto lumano sapere e lumano agirecorretti e integrati dalla fede, perci con la filosofia, con le scienze, conla politica e con larte, sia nel loro momento teorico che in quellopratico. Infatti, Papa Leone XIII prosegue immediatamente: "Ma inaturalisti si spingono pi oltre. Messisi audacemente, in questioni

    della massima rilevanza, per una via totalmente falsa, cadono aprecipizio verso le estreme conseguenze sia per la debolezza dellanatura umana, sia per giusto giudizio di Dio, che punisce la superbia.Cos avviene che le stesse verit che si conoscono per lume di ragione,

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    quali sono certamente la esistenza di Dio, la spiritualit e laimmortalit dellanima umana, non hanno pi per essi consistenza ecertezza.

    "Orbene, la setta massonica, per un non diverso errore di rotta, va aurtare proprio contro questi scogli. Infatti, sebbene professinogeneralmente la esistenza di Dio, tuttavia essi stessi fanno fede delfatto che questa convinzione non impressa con fermo assenso estabile giudizio nelle menti dei singoli. E neppure dissimulano che talequestione intorno a Dio presso di loro la fonte e la causa principale didissidio; anzi noto come anche di recente si ebbe tra loro, su questopunto, una non lieve contesa". Ma insiste il Sommo Pontefice anche i massoni che ammettono lesistenza di Dio, spesso "[...] nehanno un concetto erroneo, come sono i panteisti, il che altro non che il tenere una certa quale assurda idea della natura divina,eliminandone la verit. Ora, abbattuto o scalzato questo supremofondamento, inevitabile che vacillino anche molte verit conosciutedalla ragione naturale, come il fatto che tutte le cose hanno avutoesistenza per libera volont di Dio creatore; che il mondo retto dallaProvvidenza; che lanima immortale; che a quella terrena seguiruna seconda ed eterna vita" (28).

    c. Relativismo morale, privato e pubblico

    N ancora tutto insiste Papa Leone XIII perch, "persi questiche sono come i princpi dellordine naturale, importantissimi per laconoscenza e per la pratica, appare facilmente quali saranno i costumiprivati e quelli pubblici.

    "Non parliamo delle virt soprannaturali [...].

    "Parliamo dei doveri che derivano dalla morale naturale. Dio, creatoree provvido reggitore del mondo; la legge eterna che prescrive ilrispetto e proibisce la violazione dellordine naturale; il fine ultimodelluomo, posto di gran lunga al di sopra delle cose umane e collocatomolto al di l di questa transitoria sede mondana: queste sono le fonti,

    questi i princpi di tutta la giustizia e di tutta la moralit. Se essivengono soppressi [...], subito la precisa conoscenza del giusto edellingiusto non avr pi dove appoggiarsi n come sostenersi" (29).

    Quindi, il Sommo Pontefice svolge con ampiezza il tema de "la pubblicae totale indifferenza nei confronti della religione e il non curarsi di Dio,come se non esistesse affatto, nella costituzione e nellaamministrazione dello Stato, [...] atteggiamento temerario ignoto aglistessi gentili, nel cui animo e nel cui cuore era cos profondamenteimpressa non solo la credenza negli dei, ma anche la necessit di unculto pubblico, che consideravano pi facile trovare una citt senzaterritorio che senza Dio. E in realt la societ umana, per la qualesiamo stati creati per natura, fu istituita da Dio, autore della natura: e

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    da Dio, come principio e fonte, procede tutta la perenne abbondanzadei beni innumerevoli dei quali essa abbonda. Come dunque in quantosingoli siamo dalla voce stessa della natura ammoniti a onorarepiamente e santamente Dio per il fatto che da Dio abbiamo ricevuto lavita e i beni che a essa si accompagnano, cos per la stessa ragionedevono fare i popoli e gli Stati. dunque evidente che quanti voglionouno Stato svincolato da ogni dovere religioso, agiscono non soloingiustamente, ma anche con ignoranza e in modo insensato" (30).

    Con ogni evidenza, litinerario percorso nel documento di Papa LeoneXIII non "logico", nel qual caso si sarebbe passati dal relativismofilosofico e dallo scetticismo al relativismo morale, quindi a quelloreligioso, cio daipreambula fideialla fides, ma lo si pu definire come"sociologico", dunque inteso a descrivere le ricadute filosofiche e moralidi un contesto, concettuale ed esistenziale, caratterizzato dalfondamentale indifferentismo religioso. Comunque, allintronizzazionedel relativismo religioso, filosofico e morale, alla sua egemonia, "[...]non possono seguirne altro che una rivoluzione e una sovversioneuniversale" (31), il cui senso "[...] altro non che sospingere il genereumano verso la pi abbietta e ignominiosa degradazione" (32), cio"[...] distruggere dalle fondamenta tutto lordine religioso e socialenato dalle istituzioni cristiane e creare un nuovo ordine a suo arbitrio"(33).

    Con ogni evidenza ancora , la visione del mondo descritta si pusinteticamente indicare, sia quanto al soprannaturale che quanto alnaturale, come il trionfo del relativismo, il cui apice non sta tanto nellasua affermazione dal momento che il relativismo affermato potrebbeparere contraddittoriamente lultimo "dogma" , ma nella sua pratica,e allinterno del quale lateismo una specie, talora virulenta, ma cheha il proprio limite propagandistico, cio pedagogico, nella suaperentoriet, nella sua "dogmaticit", dal momento che proibisce laricerca della verit piuttosto che insinuare la vanit di tale ricerca, inquanto ricerca dellinesistente.

    Circa la sua fenomenologia e dal punto di vista naturale, litinerarioleoniano "dallindifferentismo religioso agli universali abiezione edegrado nella prospettiva di un "nuovo ordine"" suggerisce il richiamoal filosofo della Provvidenza, a Giambattista Vico, e alla "barbarie dellariflessione": infatti, il pensatore della Contro-Riforma o Riformacattolica afferma che, "[...] perdendosi la religione ne popoli, nullaresta loro per vivere in societ, n scudo per difendersi, n mezzo perconsigliarsi, n pianta dovessi reggano, n forma per la qual essi sienaffatto nel mondo", dal momento che, in una citt indifferente a Dio quindi, finalmente, "senza Dio" si corrompono "[...] ancor le filosofie(le quali cadendo nello scetticismo, si diedero gli stolti dotti acalonniare la verit), e nascendo quindi una falsa eloquenza,apparecchiata egualmente a sostener nelle cause entrambe le partiopposte"; quindi, "[...] non potendovi appena due convenire, seguendoognun de due il proprio piacere o capriccio, vadano a fare selve dellecitt, e delle selve covili duomini; e, n cotal guisa, dentro lunghi secolidi barbarie vadano ad irruginire le malnate sottigliezze deglingegnimaliziosi, che li avevano rese fiere pi immani con la barbarie della

    riflessione che non era stata la prima barbarie del senso" (34):dunque, lindifferentismo religioso alimenta la sofistica e produce unacondizione sociale dincomunicabilit, fonte di abiezione e di degrado,

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    qualunque sia lutopia che surroga la metafisica.

    Circa lesito e dal punto di vista soprannaturale, lo stesso itinerarioleoniano rimanda al teologo della Provvidenza, a santAgostino, che, a

    proposito di Babilonia, scrive: "Nella citt adoratrice dei demoni, [...]sebbene si dicessero alcune verit, si dicevano pure, con tutta libert,cose false, onde, non senza ragione, tale citt si merit il nomesimbolico di Babilonia. Babilonia, infatti, significa "confusione" [...]. Aldemonio, suo re, non importa che bisticcino tra loro, per errori diversi,coloro che egli possiede ugualmente a causa delle loro varie e molteempiet" (35).

    5. La formulazione giuridica del giudizio, la sua comprensione elo sviluppo della sua "motivazione"

    Ci si pu chiedere se la condanna e la diffida magisteriali nei confrontidella massoneria in quanto veicolo di relativismo siano state

    adeguatamente tradotte dalla loro formulazione pi estesa, lenciclicaHumanum genus, nei termini del Codice di Diritto Canonico del 1917,quindi di quello del 1983: si tratta di quesiti che non intendono certoessere polemici n nei confronti degli estensori dei due dispositivi n tanto meno dellautorit che li ha promulgati, ma che sonoparticolarmente utili per evidenziare la difficolt di descrivereadeguatamente la natura del fenomeno massonico, quindi per tentaredi raggiungere questo risultato.

    a. Dunque, secondo la prima codificazione, a tenore del canone 2335,vengono scomunicati ipso facto "coloro i quali danno il proprio nomealla setta massonica o ad altre associazioni dello stesso genere, checomplottano contro la Chiesa e contro i legittimi poteri civili". Secondola codificazione vigente, il canone 1374 prevede sia punito "chi d ilnome ad una associazione, che complotta contro la Chiesa".Evidentemente, nel caso del canone 2335 i termini intendonorimandare alla massoneria che cos si qualifica, cio a una realt di cuisi ritiene inequivoca lidentificazione in quanto si presenta come tale,quindi ad "associazioni dello stesso genere", e il canone stesso costruito con riferimento implicito ai due primi "doveri", ai due primi"charge" massonici. A norma del primo Su Dio e la Religione , "ilMassone obbligato, dalla sua condizione, ad obbedire alla legge

    morale; e se egli ben comprende lArte, non sar mai uno stupido ateon un libertino irreligioso. Ma quantunque nei tempi antichi i Massoniavessero lobbligo in ogni paese di praticare la religione di questopaese o nazione, qualunque fosse, ora si ritiene pi opportunodimporre loro soltanto la religione sulla quale tutti gli uomini sonodaccordo, lasciando a ciascuno le proprie opinioni, cio dessereuomini dabbene e sinceri ovvero uomini onorati e onesti, quali chesiano le denominazioni o le credenze religiose che li differenziano,quindi la Massoneria diviene il Centro dUnione e il tramite perstringere una leale amicizia fra persone che avrebbero potuto restaresempre separate".

    A tenore del secondo "dovere" Della Magistratura civile suprema esubordinata , "il Massone un pacifico suddito dei poteri civili,ovunque risieda o lavori, e non deve mai immischiarsi in complotti e

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    cospirazioni contro la pace e il benessere della nazione, n mancare aisuoi doveri verso i magistrati inferiori; poich la Massoneria ha sempresofferto dalla guerra, dalleffusione del sangue e dal disordine, ne derivato che gli antichi re e principi sono stati molto disposti aincoraggiare gli artigiani a causa della loro pacificit e della loro lealt,grazie alle quali rispondevano praticamente alle insinuazioni dei loroavversari e contribuivano allonore della Fraternit, sempre fiorente intempi di pace. Perci, se un fratello diventa ribelle allo Stato, non deveessere sostenuto nella sua ribellione, qualunque sia la piet che possaispirare in quanto uomo sfortunato e se non dichiarato colpevole diqualche altro delitto, anche se la leale Fraternit deve e ha il dovere disconfessare la sua ribellione, e di non dare nessuna ombra n motivodi sfiducia politica al Governo esistente, non si pu espellerlo dallaLoggia, e la sua relazione con essa rimane indefettibile" (36).

    b. Credo che il percorso concettuale che ha portato alla formulazionedel canone 2335 possa essere ricostruito nei seguenti termini: "Esisteunassociazione meglio, una lega di associazioni che praticalindifferentismo religioso, la massoneria o lega massonica; taleindifferentismo religioso erode surrettiziamente le basi della fede e,nellipotesi, produce e alimenta il relativismo filosofico, quindi morale,cos danneggiando radicalmente non solo la vita individuale, ma anchequella sociale. Perci, si vieta lascrizione del cattolico a taleassociazione, avendo presente sia il bene soprannaturale che quellonaturale, indicato sinteticamente come socio-politico e descrittoattraverso il richiamo allautorit e alla salute pubblica. Ugualeatteggiamento di diffidenza da tenersi nei confronti di qualunquealtra associazione pratichi lo stesso errore, cio lindifferentismoreligioso, da cui gli altri derivano". Da questo percorso nasce il canone2335, secondo cui "nomen dantes sectae massonicae aliisve eiusdemgeneris associationibus quae contra Ecclesiam vel legitimas civilespotestates machinantur, contrahunt ipso facto excommunicationem",cio vengono ipso facto scomunicati quanti "si iscrivono alla settamassonica e alle altre associazioni dello stesso genere, checomplottano contro la Chiesa e i legittimi poteri civili".

    La chiarissima analisi dottrinale dellenciclica di Papa Leone XIII"precipita" per cos dire nellevocazione del nome "settamassonica", cui vengono affiancate "associazioni dello stesso genere",e di queste realt si dice "che complottano contro la Chiesa e i legittimipoteri civili"; ma dai termini del canone non emerge assolutamente nla molteplicit delle associazioni massoniche vero nomine, il"Massonicum foedus", "la lega massonica", n soprattutto laragione del "complottare". Infatti, quanto al primo punto, cio allarealt presa in considerazione, il "sectae massonicae" delloriginalelatino viene correntemente tradotto come "alla setta massonica"piuttosto che "a una setta massonica", in indubbia coerenza con leespressioni del documento di Papa Leone XIII, che parlacostantemente di "secta Massonum" o "secta Massonica", qualche voltadi "societas Massonum" o "societas Massonica", due volte soltanto di"Massonicum foedus". Ma forse cos facendo non ci si chiesto se

    nellenciclica Humanum genus la riduzione a ununica setta sia daattribuire indirettamente allo sforzo interpretativo unificante oppuredirettamente allapprezzamento di una realt storica e giuridica unica;

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    certo, in questo modo, si perde immediatamente la variet diriferimenti sociologici presente nella lettera apostolica di PapaClemente XII, in cui si tratta di "nonnullas societates, coetus,conventus, collectiones, aggregationes seu conventicula vulgo de"liberi Muratori" seu "Francs Massons", aut alia quavis nomenclaturapro idiomatum varietate nuncupata" (37), e conservata nel"Massonicum foedus" dellenciclica leoniana, secondo la quale appunto"varie sono le sette che, sebbene diverse di nome, di rito, di forma e diorigine, tuttavia, per una certa comunanza di intenti e affinit diprincpi fondamentali, concordano in sostanza con la setta massonica,che funge da centro dal quale muovono e al quale fanno capo tuttequante" (38), e che intende fare riferimento alla "setta massonicaconsiderata in s stessa e in quanto abbraccia altre associazioni affini econ essa collegate" (39).

    Inoltre sempre cos facendo , si in un certo senso indebolitalindispensabile forte attenzione nei confronti di un unico errore inmolteplici vesti, nonostante il permanere nel dispositivo di "associazionidello stesso genere", che per sono state schiacciate nella ricezionepsico-sociale ma non solo in questa dalla corposa e monolitica"setta massonica", non pi la "rete" o networkdei documenticlementino e leoniano: a prova di quanto affermo, adduco il testodellarticolo 247 delle Costituzioni Sinodali del Primo Sinodo Romano,che parla della "secta massonica", tradotta ufficialmente in linguaitaliana con "la Massoneria", non solo con larticolo determinativo, maanche con la maiuscola.

    Quanto al secondo punto, cio allopera svolta dalla realt presa inconsiderazione, non esplicitare concettualmente il significato del"machinari" del testo ufficiale latino, ma affiancarlo semplicemente alla"setta massonica", quindi tradurre lo stesso "machinari" con"complottare" ha significato oggettivamente esporre la ragione del"machinari" implicitamente, cio attraverso lesemplificazione storica,cio ancora attraverso il richiamo a "la massoneria", dunqueaffidarne lesegesi alla verifica fattuale.

    Questo procedere non stato privo di conseguenze, come i fatti sisono incaricati di confermare. Per esempio, fra le conseguenze diquesto procedere si possono certamente rubricare "interpretazionierrate e tendenziose" date a una lettera della Sacra Congregazione perla Dottrina della Fede, firmata dal card. Franjo Seper, al card. JohnKrol, arcivescovo di Filadelfia, negli Stati Uniti dAmerica, del 19 luglio1974, secondo cui "[...] si pu sicuramente insegnare che il [...]canone 2335 tocchi soltanto quei cattolici iscritti ad associazioni cheveramente cospirino contro la Chiesa", mentre "resta tuttavia proibitoin ogni caso ai chierici, ai religiosi e anche ai membri di Istituti secolaridi iscriversi a qualsiasi tipo di associazioni massoniche"; e proprio"interpretazioni errate e tendenziose" di questo documento, una voltadi pubblico dominio, resero necessario un intervento ugualmentepubblico della stessa Congregazione, del 17 febbraio 1981, nel quale siribadiva la vigenza dell"attuale disciplina canonica" (40).

    Daltra parte, poich il rimando era fattuale, passare da "la

    massoneria" alle "associazioni massoniche" poteva essere interpretatocome un abbandono della denuncia e della condanna dellasententiarum summa, del principio unificante tali diverse associazioni

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    o almeno farlo sospettare.

    Inoltre il "complottare", favorito da circa due secoli di immaginariocollettivo in argomento, quasi spostava o almeno concentrava

    lattenzione sulla "segretezza nellopera" piuttosto che sulla "segretezzadellopera", e poteva distogliere dalla natura dellopera stessa che dierosione delle fondamenta, sia per quanto attiene alla fede che allavita sociale.

    Finalmente, a proposito della vita sociale, la trascrizione in terminiriducibili al positivo riferimento storico "i legittimi poteri civili" diquanto Papa Leone XIII evidenziava e censurava come opera rovinosa"per la Chiesa, per lautorit dei governanti e per la salute pubblica"(41), finiva per fondare semplicemente un pregiudizio favorevole allostatus quo e, nella migliore delle ipotesi, per suggerire e per orientarea una ricognizione relativa alla legittimit dellautorit e del regime

    vigente, piuttosto che attirare lattenzione sullopera di erosione deiprincpi e delle condizioni su cui si fondano lautorit e la convivenzasociale.

    c. A fronte di questo "degrado", di questo "scadimento" evidente usoi termini secondo etimologia e non secondo fraseologia nellapprezzamento della sostanza di quanto vietato per renderseneconto basta avere una sia pur minima dimestichezza con la letteraturarelativa alla querelle soprattutto della seconda met del secolo XIX edella prima met del secolo XX , la codificazione postconciliare non

    pone la scure alla radice, ma la formulazione del Codice di DirittoCanonico del 1983, forse facendosi forte dellitinerario "sociologico" enon "logico" che ho indicato come specifico nellapproccio di PapaLeone XIII, ha creduto di evitare almeno parte dei rischi indicati"liberandosi" dei "legittimi poteri civili" e della stessa "massoneria", eha adottato una formulazione generica nella quale la massoneriadiventa una specie: infatti, il canone 1374 prevede sia punito "chi d ilnome ad una associazione, che complotta contro la Chiesa", quindi traducibile nella formula secondo cui un cattolico non pu aderire aorganismi che operano contro la Chiesa, cio sono a diverso titoloportatori attivi di errori, cio ancora di tesi e di pratichecontrastanti con la verit "naturale e cristiana". Evidentemente,

    lespressione "naturale e cristiana" unendiadi che rimanda allunicoDio creatore e redentore-santificatore. In questa categoria pi ampiasono compresi e non in subordine anche organismi portatoridellideologia socialcomunista. Ma di nuovo, purtroppo, non emerge inpositivo il significato complesso e articolato del "complottare" e,soprattutto, non viene apertamente indicata la ragione della denunciae della condanna, cio l"errore degli errori", la negazione dellesistenzao, almeno, della conoscibilit certa, quindi della conseguenteassolutezza, di qualsiasi verit, naturale e soprannaturale. Inoltre,scompare anche l"esemplificazione" massonica, s che il "complottare"si fa ancora pi denso e ancora pi implicito.

    d. Detto questo quanto alla formulazione, mi pare si possa obbiettare

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    anche quanto alla prudenza rivelata dal mutamento del canone 2335nel canone 1374, poich comera per altro decisamente prevedibile tale trasformazione stata interpretata immediatamente ederroneamente come abolizione della scomunica, o almeno ha datoadito a una simile affermazione, superficiale e maliziosa quanto sivuole, ma non per questo con minore impatto sullopinione pubblica(42); n, a frenare leffetto negativo del mutamento, bastato che ilnuovo canone 1374 venisse immediatamente interpretato in modoautentico nella dichiarazione della Congregazione per la Dottrina dellaFede del 1983, che usa come fungibili il termine "massoneria" elespressione "associazioni massoniche", e secondo cui le "associazionimassoniche" sono certamente da rubricare fra quelle associazioni checomplottano contro la Chiesa: infatti, facendo eco a una sentenzacostante, in tale dichiarazione si conferma che "rimane pertantoimmutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazionimassoniche, poich i loro principi sono stati sempre consideratiinconciliabili con la dottrina della Chiesa e perci liscrizione a esserimane proibita".

    Comunque, "non tutto il male vien per nuocere" cos suona laformulazione proverbiale delleterogenesi dei fini , in quantolemergenza costituita dalla pubblicazione del Codice di Diritto Canonicodel 1983 ha fatto ribadire la condanna e la diffida nonch, soprattutto,ricomparire i "principi". Infatti, finalmente, nel 1985 nella preziosamotivazione ufficiosa di questo ennesimo verdetto viene esplicitatala natura "sociologica" dellitinerario concettuale.

    Anzitutto vengono ricordate le motivazioni storiche della denuncia,della condanna e della conseguente diffida, e non si manca di evocare"il clima di segretezza [che] comporta, oltre tutto, per gli iscritti ilrischio di divenire strumento di strategie ad essi ignote", ma ci sicolloca "[...] al livello pi profondo e daltra parte essenziale delproblema: sul piano cio dellinconciliabilit dei principi, il che significasul piano della fede e delle sue esigenze morali".

    Quindi viene esposto largomento secondo cui "a propositodellaffermazione sullinconciliabilit dei principi tuttavia si va ora daqualche parte obiettando che essenziale della massoneria sarebbeproprio il fatto di non imporre alcun principio, nel senso di unaposizione filosofica o religiosa che sia vincolante per tutti i suoiaderenti, ma piuttosto di raccogliere insieme, al di l dei confini dellediverse religioni e visioni del mondo, uomini di buona volont sullabase di valori umanistici comprensibili e accettabili da tutti"; perci "lamassoneria costituirebbe un elemento di coesione per tutti coloro checredono nellArchitetto delluniverso e si sentono impegnati neiconfronti di quegli orientamenti morali fondamentali che sono definitiad esempio nel Decalogo; essa non allontanerebbe nessuno dalla suareligione, ma al contrario costituirebbe un incentivo ad aderirvimaggiormente".

    Dopo la notazione che "lassociarsi alla massoneria va tuttaviadecisamente oltre questa legittima collaborazione e ha un significatoben pi rilevante e determinante di questo", vengono i passaggi

    fondamentali del documento: "Innanzi tutto si deve ricordare che lacomunit dei liberi muratori e le sue obbligazioni morali si presentanocome un sistema progressivo di simboli dal carattere estremamente

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    impegnativo. La rigida disciplina dellarcano rafforza ulteriormente ilpeso dellinterazione di segni e di idee"; quindi, "anche se si affermache il relativismo non viene assunto come dogma, tuttavia si proponedi fatto una concezione simbolica relativistica, e pertanto il valorerelativizzante di una tale comunit morale-rituale, lungi dal poteressere eliminato, risulta al contrario determinante.

    "In tale contesto, le diverse comunit religiose, cui appartengono isingoli membri delle logge, non possono essere considerate se noncome semplici istituzionalizzazioni di una verit pi ampia einafferrabile. Il valore di queste istituzionalizzazioni appare, quindi,inevitabilmente relativo, rispetto a questa verit pi ampia, la quale simanifesta invece piuttosto nella comunit della buona volont, cionella fraternit massonica.

    "Per un cristiano cattolico, tuttavia, non possibile vivere la sua

    relazione con Dio in una duplice modalit, scindendola cio in unaforma umanitaria sovraconfessionale e in una forma interna cristiana. Egli non pu coltivare relazioni di due specie con Dio, nesprimere il suo rapporto con il Creatore attraverso forme simboliche didue specie. Ci sarebbe qualcosa di completamente diverso da quellacollaborazione, che per lui ovvia, con tutti coloro che sono impegnatinel compimento del bene, anche se a partire da principi diversi.Daltronde un cristiano cattolico non pu nello stesso tempopartecipare alla piena comunione della fraternit cristiana e, daltraparte, guardare al suo fratello cristiano, a partire dalla prospettivamassonica, come a un profano.

    "Anche quando non vi fosse unobbligazione esplicita di professare ilrelativismo come dottrina, tuttavia la forza relativizzante di una talefraternit, per la sua stessa logica intrinseca ha in s la capacit ditrasformare la struttura dellatto di fede in modo cos radicale da nonessere accettabile da parte di un cristiano, al quale cara la sua fede(Leone XIII).

    "Questo stravolgimento nella struttura fondamentale dellatto di fede sicompie, inoltre, per lo pi, in modo morbido e senza essere avvertito:la salda adesione alla verit di Dio, rivelata nella Chiesa, divienesemplice appartenenza a unistituzione, considerata come una formaespressiva particolare accanto ad altre forme espressive, pi o menoaltrettanto possibili e valide, dellorientarsi delluomo alleterno.

    "La tentazione di andare in questa direzione oggi tanto pi forte, inquanto essa corrisponde pienamente a certe convinzioni prevalentinella mentalit contemporanea. Lopinione che la verit non possaessere conosciuta caratteristica tipica della nostra epoca e, nellostesso tempo, elemento essenziale della sua crisi generale".

    Grazie a queste puntuali "riflessioni", linfelicit della formulazione deidispositivi canonici per la quale non assolutamente necessarioimmaginare malizia oppure inadeguatezza ma, molto semplicemente,verificare loggettiva difficolt nellopera viene restaurata dalla felice

    interpretazione, che non aggiunge quanto era assente, ma esplicitaquanto era certamente patente nellenciclica Humanum genus, quindilatente oppure non facilmente apprezzabile, o semplicemente nongeneralmente apprezzato, nei citati dispositivi canonici senza il ricorso

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    attento e metodico alle fontes e un adeguato esercizio ermeneutico.Infatti, il termine "massoneria" indica il momento unitario,lespressione "associazioni massoniche" fa stato della varietsociologica e "la capacit di trasformare la struttura dellatto di fede"richiama i termini dellenciclica leoniana, secondo cui "[...] nessunoritenga che per qualunque motivo gli sia lecito iscriversi alla settamassonica, se la sua professione di cattolicit e la sua salvezza glistanno a cuore nella misura in cui devono" (43).

    Evidentemente, il canone 1374, la sua esegesi ufficiale e quellaufficiosa costituiscono la reiterazione di un "giudizio di fatto" che siaccompagna a un "giudizio di principio", s che il "giudizio di fatto"mantiene la sua vigenza fino a prova contraria, lonere di tale provaspettando ai massoni; un eventuale mutamento circa il "giudizio difatto" in qualche caso concreto, non coinvolge minimamente n ilnaturalismo, n il razionalismo, n il laicismo, n lindifferentismo, n ilrelativismo; e comunque merita di essere ricordato, affinch ilproblema venga sempre affrontato con la dovuta circospezione sitratta di un "giudizio di fatto" legato a un "giudizio di principio" in circaseicento documenti univocamente orientati nellarco di ormai oltreduecentocinquantanni.

    Se poi qualcuno avesse nostalgia la qualificazione sentimentale nonvuole essere assolutamente polemica della parte del canone 2335relativa alle "legittime autorit civili", cio al mondo socio-politico, maha inteso e intende il riferimento essenziale al relativismo, pu trovaresoddisfazione leggendo quanto scrive Papa Giovanni Paolo II alparagrafo 46 dellenciclica Centesimus annus, del 1991: "Oggi si tendead affermare che lagnosticismo ed il relativismo scettico sono lafilosofia e latteggiamento fondamentale rispondenti alle formepolitiche democratiche, e che quanti sono convinti di conoscere laverit ed aderiscono con fermezza ad essa non sono affidabili dal puntodi vista democratico, perch non accettano che la verit siadeterminata dalla maggioranza o sia variabile a seconda dei diversiequilibri politici. A questo proposito, bisogna osservare che, se nonesiste nessuna verit ultima la quale guida e orienta lazione politica,allora le idee e le convinzioni possono esser facilmentestrumentalizzate per fini di potere. Una democrazia senza valori siconverte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, comedimostra la storia" (44).

    6. Veri e falsi problemi: "dialogo" e "doppia appartenenza" inatmosfera di relativismo

    Rebus sic stantibus, qual il senso delle querimonie levatecontinuamente da massoni e da massonofili contro la precisazionegiuridica e magisteriale? Ha qualche fondamento laccusa rivolta allaChiesa e ai cattolici fedeli, sempre implicita e spesso anche esplicita, di

    chiusura al dialogo?

    Lespressione "stravolgimento compiuto in modo morbido e senza

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    essere avvertito" induce a ricordare che, dopo la pubblicazionedellenciclica Ecclesiam suam, nel 1964, da parte di Papa Paolo VI,"dialogo" diventato com stato acutamente e adeguatamentemostrato da Plinio Corra de Oliveira in particolare per quanto attieneal dialogo con i socialcomunisti una "parola-talismano", cio unostrumento per condurre in porto unopera di "trasbordo ideologicoinavvertito" dellinterlocutore cattolico verso posizioni terze, comunqueutili allinterlocutore non cattolico, quando addirittura non proprie dellostesso interlocutore non cattolico (45).

    Questo stratagemma che trae la sua forza da abusi e damanipolazioni del documento magisteriale, reiteratamente colpiti inposteriori interventi, anche recentissimi non inquina ogni dialogo ninficia il valore del dialogo in s, s che talora questo si pu svolgerecorrettamente, come prova quello di cui sono stati protagonisti vescovitedeschi ed esponenti massonici dello stesso paese per ben cinqueanni.

    Ma la conclusione di quel dialogo corretto, cio lincompatibilitdellappartenenza di cattolici ad associazioni massoniche anchedichiaratamente non avverse alla Chiesa cattolica, non evidentemente piaciuta a chi aveva diversa aspettativa e che quindicontinua pateticamente ad auspicare, quando non a reclamare, un"sedersi attorno a un tavolo", che fa ormai parte del passato, del djvu, e che potr essere ripreso esclusivamente a fronte di fatticoncludenti non verificatisi che si sappia dal 1980 a oggi.

    Ergo, da questo atteggiamento si pu evincere senza fare il processo

    alle intenzioni di nessuno che, almeno per chi continua a richiederlo,talora a reclamarlo, dopo che si concluso, ma non come gradiva, ildialogo non , come luomo della strada pensa, inteso comechiarificazione che definisce caratteri e limiti, talora drastici, diconvivenza, di confluenza e di collaborazione, ma come unfidanzamento che si deve obbligatoriamente concludere in una caro, in"una carne sola", possibilmente con regolari sponsali. In altre parole,appare evidente che quanto si chiede da massoni e da massonofilisotto il nome di dialogo semplicemente la doppia appartenenza, equesto la Chiesa cattolica nega in dottrina e quindi in diritto.

    In termini "logici" e non "sociologici" per riprendere una distinzionefatta precedentemente Papa san Pio X nota che "[...] bisognarespingere lopinione di certi antichi secondo cui non ha nessunaimportanza per la verit della fede che si pensi in questo oppure inquel modo a proposito di Dio, perch lerrore relativo alla natura dellecose genera una falsa conoscenza di Dio; cos devono esseresantamente e inviolabilmente conservati i princpi della filosofia postidallAquinate, con i quali [...] si ottiene una tale scienza delle cosecreate che si accorda in modo mirabile con la fede". Infatti, "[...] unavolta privata la verit cattolica di questo potente presidio, invano perdifenderla si chieder aiuto a quella filosofia i cui princpi o sonocomuni con gli errori del materialismo, del monismo, del panteismo,del socialismo e dei vari modernismi, oppure non si oppongonocertamente a essi" (46).

    Perci, contro il naturalismo e i suoi corollari, ci si deve attenere aquello che Papa Pio XI chiama "un certo Vangelo naturale" (47);

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    quindi, sono negate tutte le composizioni dottrinali del tipo "catto" etutte quelle pratiche del tipo "clerico"; dunque, non vi spazio per icatto-massoni o per i clerico-massoni, come neppure per i catto-islamici o per i catto-induisti, per fare soltanto un fuggevole riferimentoa deformazioni del dialogo interreligioso.

    7. Veri e falsi problemi: appartenenza massonica e mentalitmassonica, ovvero massoneria e massonismo

    Se il tema della doppia appartenenza accompagna parassitariamente laconvivenza storica e il dialogo fra la Chiesa cattolica e le societmassoniche, vi anche unaltra problematica, per certo minore inquanto esclusivamente di fatto, che per si manifesta con non minorefrequenza, questa volta allinterno del mondo cattolico, quando nondella Chiesa cattolica stricto sensu considerata. Si tratta della periodicadenuncia di infiltrazioni massoniche fra i cattolici e allinterno dellastessa gerarchia ecclesiastica, denuncia consuetamente ma non

    obbligatoriamente effettuata da e/o attribuita a cattolici detti"integralisti", cio zelanti dellortodossia e dellortoprassi cattoliche,dolorosamente colpiti da reazioni dottrinalmente dubbie o, almeno, didubbio vigore, da parte del mondo cattolico e della stessa Chiesa, difronte a situazioni storiche non rispettose per dire il meno delladottrina cattolica e delle indicazioni della gerarchia ecclesiastica.

    Come si vede, il problema assolutamente di fatto, ma, se nientepermette di escludere leventualit denunciata semplicemente irridendoi denunciatori e rovesciando su di loro laccusa di "cacciatori distreghe", questa denuncia si sostiene spesso per non dire sempre edesclusivamente con la diffusione di elenchi di personaggi ascritti a

    questa o a quella loggia massonica, a questa o a quella associazionepara-massonica, con i corrispondenti numeri di tessera e con le date diiniziazione. Senza escludere lo ripeto ad abundantiam leventualit che siano esistiti in passato, esistano oggi e possanoesistere in futuro cattolici e fra loro anche gerarchi della Chiesa occultamente ascritti alla massoneria, quindi operanti nella prospettivadellorizzonte massonico, mi permetto di indicare un criterio di giudiziomeno legato a improbabili o comunque sempre molto difficili eampiamente incerte verifiche anagrafiche, ma a verifiche fattuali digran lunga pi cogenti come sono quelle costituite da fatti conclusi,quindi anche concludenti, piuttosto che quelle sostenute da fattiipotetici.

    Allo scopo mutuo il plesso ormai acquisito fra "nuove religioni",organismi caratterizzati da "credenze" e da "comportamenti", e "nuovareligiosit", mentalit connotata da credenze e da comportamentianaloghi, se non identici, a quelli teorizzati nelle nuove religioni, maposta in essere surrettiziamente e abusivamente allinterno di unsistema organizzativo che non li prevede e che, anzi, ufficialmente nonli accetta (48). Sulla base della trascrizione analogica di questaarticolazione, credo si possano identificare e distinguere la"massoneria", come quadro realizzativo ufficiale delle dottrine e dellapratica massoniche, costituito dalle associazioni massoniche e daorganismi para-massonici; e il "massonismo", come mentalit ispirata

    dalle dottrine e dalla pratica massoniche, introdotta in un contesto cheufficialmente e autoritativamente la rifiuta.

    Quindi, se lanima della massoneria il relativismo, si pu affermare

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    che esso ha una sua sede ufficiale e propulsiva, e un suo propagarsi eun suo insinuarsi tendenzialmente ovunque. Ancora: se lanima dellamassoneria il relativismo, esso anche lanima del massonismo.Finalmente, se le cose stanno in questi termini, si pu affermare consicurezza che lenciclica Veritatis splendor, pubblicata da Papa GiovanniPaolo II nel 1993, deve essere considerata espressione esemplare dellalotta condotta dal Magistero della Chiesa cattolica contro ilmassonismo, in quanto ha di mira fra laltro, ma nonsecondariamente appunto il relativismo (49); e nella stessa linea sisitua il paragrafo n. 46 dellenciclica Centesimus annus, gi citato. Ledottrine e i comportamenti denunciati e condannati nei due documenti,il primo in campo generalmente morale, il secondo in campo politico-sociale, costituiscono espressione di massonismo, indipendentementedalla regolare appartenenza massonica di chi li promuove e li tiene, sche il fatto dellappartenenza alla massoneria rileva oggettivamentesolo della rilevanza della conferma, non della prova, e questo siaben chiaro non significa certamente negare la sua rilevanzasoggettiva, cio riguardante la coscienza di ogni singolo e la suasensibilit e docilit disciplinare nei confronti della verit e dellautoritdella Chiesa che lafferma; rileva invece il fatto della consequenzialit,secondo il modulo evangelico: "Dai frutti li riconoscerete" (50).

    8. Per concludere

    Dunque, con la crisi protestantica, la societ europea ha perdutolomogeneit cattolica, e questa disomogeneit, questa

    "frantumazione" venuta crescendo e continua a crescerevistosamente, e di questo fenomeno sono contemporaneamente causae prova non trascurabile per esempio le nuove religioni. Lacomprensione e la risposta alla pluralit delle visioni del mondo chesi situa su di un piano completamente diverso da quello del pluralismosociale possono essere diverse e contrastanti. Anzitutto, si puesprimere un giudizio sostanzialmente negativo sul pluralismo dellevisioni del mondo e perci impegnarsi in uno sforzo teso al ricuperodellomogeneit: detronizzata la verit, poich imperversa lamolteplicit degli errori, va restaurata legemonia della verit stessa.Per contro, il fatto del pluralismo delle visioni del mondo pu esseredogmatizzato, cio trasformato in principio: non esiste una verit, oalmeno non pu essere immediatamente conosciuta in quanto nascosta di un nascondimento non sempre concettuale, ma talorafisico , e dallaffermazione del relativismo e del corrispondenteesoterismo consegue quindi che non solo non esiste e non puesistere un mondo omogeneo, ma non deve esistere.

    Le rinnovate condanna e diffida nei confronti delle associazionimassoniche e della permanenza di tali associazioni come specie nelgenere di quelle che "complottano contro la Chiesa", si inseriscono inquesto quadro drammatico e alternativo, nel quale come haarticolatamente insegnato Papa Giovanni Paolo II a Loreto, l11 marzo1985 il cattolico svolge il suo ruolo, cio ottempera ai suoi doveriverso Dio ed veramente utile al suo prossimo, cio ancora amaDio, s stesso e il suo prossimo, solo se coltiva la propria identit e laconserva gelosamente (51), e cos testimonia per lesistenza della

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    verit.

    Quando poi il cattolico, che ha sviluppato adeguatamente la propria"coscienza di verit", si organizza cos, con indicazioni

    sostanzialmente non datate, Papa Leone XIII incita a combatterecontro legemonia massonica, cio appunto attraversolassociazionismo cattolico il martirio, il ghetto oppure la crociatanon dipendono dalla sua iniziativa, non sono il risultato di sue scelte,ma sono determinate dalliniziativa del "mondo" inteso come maligno ecome umanit, in quanto sono altrettante risposte "di verit" a puntualisfide storiche: infatti, da parte sua il cattolico offre semplicemente unatestimonianza missionaria adeguata alle diverse situazioni ecaratterizzata da un atteggiamento di ben intesa tolleranza (52).

    ***

    (1) Cfr. qualche elemento biografico nel breve in memoriam comparso

    in Cristianit, anno II, n. 8, novembre-dicembre 1974, p. 12, ripresoibid., anno XII, n. 110-111, giugno-luglio 1984, p. 15; per il contributoscientifico, cfr. Florido Giantulli S.J., Lessenza della massoneriaitaliana: il naturalismo, Pucci Cipriani, Firenze 1973.

    (2) Rosario Francesco Esposito S.S.P., La riconciliazione tra la chiesa ela massoneria. Cronaca di alcuni avvenimenti e incontri, conIntroduzione di don Vincenzo Miano S.D.B., Giordano Gamberini eGiovanni Caprile S.J., Longo, Ravenna 1979, p. 136.

    (3) Rosario Francesco Esposito S.S.P., Pio IX. La Chiesa in conflitto colmondo. La S. Sede, la Massoneria e il radicalismo settario, Edizioni

    Paoline, Roma 1979, p. 24, conclusione della nota 7 di p. 23.

    (4) Rosario Francesco Esposito S.S.P., La riconciliazione tra la chiesa ela massoneria. Cronaca di alcuni avvenimenti e incontri, cit., p. 135.

    (5) Rosario Francesco Esposito S.S.P., La Massoneria e lItalia dal 1800ai nostri giorni, 5a ed., Edizioni Paoline, Roma 1979, p. 20.

    (6) Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione sullamassoneria, del 26-11-1983, trascritta in Cristianit, anno XII, n. 110-111, cit., p. 16, e in questo volume, Appendice III.

    (7) Cfr. Clemente XII, Lettera apostolica In eminenti apostolatusspecula, del 28-4-1738, in Henricus Denzinger - Adolfus SchnmetzerS.J. (a cura di), Enchiridion Symbolorum definitionum et declarationumde rebus fidei et morum, 25a ed. riveduta, Herder, Barcellona-Friburgoin Brisgovia-Roma-New York 1973, n. 2512; per una tr. it., cfr. UgoBellocchi (a cura di), Tutte le encicliche e i principali documenti

    pontifici emanati dal 1740. 250 anni di storia visti dalla Santa Sede,vol. I: Benedetto XIV (1740-1758), Libreria Editrice Vaticana, Citt delVaticano 1993, pp. 289-291, dove raccolta la bolla ProvidasRomanorum, del 18-3-1751, nella quale Papa Benedetto XIV trascriveintegralmente la lettera apostolica In eminenti apostolatus specula diPapa Clemente XII. questa la traduzione riportata nellAppendice Idel presente volume.

    (8) Claudio Schwarzenberg - Beatrice Bisogni, La massoneria oggi

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    (intervista a Giordano Gamberini), Celebes, Palermo 1977, p. 30.

    (9) Cfr.Andersons Constitutions. Constitutions dAnderson. 1723,testo inglese delledizione del 1723, introduzione, traduzione francese

    e note di Daniel Ligou, 4a ed. , EDIMAF, Parigi 1990.

    (10) Cfr. la quantificazione in Rosario Francesco Esposito S.S.P.,"Abolita la scomunica contro la massoneria", in Vita pastorale, anno71, n. 4, aprile 1983, pp. 66-71 (p. 66), trascritto in Cristianit, annoXII, n. 110-111, cit., pp. 10-13 (p. 10).

    (11) Cfr., per gli elementi di fatto, ma con assoluta circospezionequanto ai giudizi, Jos Antonio Ferrer Benimeli S.J. - Giovanni CaprileS.J., Massoneria e Chiesa cattolica ieri, oggi e domani, 2a ed. conunAppendice daggiornamento a cura di padre G. Caprile S.J., EdizioniPaoline, Roma 1982; e Luc Nefontaine, glise et Franc-maonennerie,

    con una postfazione di Julien Ries, ditions du Chalet, Parigi, 1990; pergli elementi di principio, bench talora discutibili, Georges Cottier O.P.,"Regards catholiques sur la Franc-Maonnerie (I). Lhistoire de difficilesrapports", inAtheism and Dialogue. Athisme et Dialogue. Atesmo yDilogo, vol. XXII, n. 2, 1987, pp. 101-119; Idem, "Regardscatholiques sur la Franc-Maonnerie (II). Aprs Vatican II, ouverturepossibile?", ibid., vol. XXII, n. 3, 1987, pp. 197-221; e Jesus HortalS.J., Maonaria e Igreja: conciliveis ou inconciliveis?, EdiesPaulinas, San Paolo 1993.

    (12) Cfr. Leone XIII, Enciclica Humanum genus sulla massoneria, del20-4-1884; una tr. it. si trova in Cristianit, anno XII, n. 110-111, cit.,

    pp. 4-9, ripresa in questo volume, Appendice II, e di essa mi servo;circa la dottrina del documento e i fatti dalla sua pubblicazione, cfr.Hilario Apodaca C.M.F., "Il centenario della Humanum genus", ibid.,pp. 13-16.

    (13) Cfr. Prima Romana Synodus. A. D. MDCCCCLX, Typis PolyglottisVaticanis, Citt del Vaticano s.d., n. 247 (trad. it., Primo SinodoRomano, Tipografia Poliglotta Vaticana, Citt del Vaticano s.d.).

    (14) Cfr. Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera a S.Em. il card. John Krol, arcivescovo di Filadelfia, Stati Uniti dAmerica,del 19-7-1974, firmata da S. Em. il card. Franjo Seper, prefetto della

    Congregazione, in J. A. Ferrer Benimeli S.J. - G. Caprile S.J., op. cit.,pp. 135-136.

    (15) Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione sullamassoneria, cit.

    (16) Cfr. "Inconciliabilit fra fede cristiana e massoneria. Riflessioni aun anno dalla Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina dellaFede", in LOsservatore Romano, 23-2-1985, trascritto in Cristianit,anno XIII, n. 119-120, marzo-aprile 1985, pp. 11-12, e in questovolume, Appendice IV.

    (17) Cfr. Conferenza Episcopale Tedesca, Dichiarazione circalappartenenza di cattolici alla massoneria, tr. it. in Cristianit, anno X,

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    n. 66, ottobre 1980, pp. 5-8.

    (18) Cfr. mons. Josef Stimpfle, "La Chiesa cattolica e la massoneria. Lacommissione per il dialogo ha chiarito la decisiva questione", tr. it., in

    Quaderni di "Cristianit", anno II, n. 4, primavera 1986, pp. 45-67; cfr.anche Ermanno Pavesi, "Intervento decisivo su Chiesa cattolica emassoneria", in Cristianit, anno XIV, n. 133, maggio 1986, pp. 6-8 e,per ulteriori approfondimenti, il contributo di mons. Josef Stimpfle inquesto volume.

    (19) Cfr. Dom Frei Vital Gonalves de Oliveira, Bispo de Olinda,Instruo pastoral sbre a Maonaria e os Jesutas, Editra VozesLtda., Petrpolis 1957.

    (20) Cfr. Jos Ma. Card. Caro R., Arzobispo de Santiago, Primado deChile, El Misterio de la Masoneria, 2a ed., Editorial Difusion, Buenos

    Aires 1951.

    (21) Cfr. Arnaud de Lassus, "Le tappe massoniche di una politica dellamorte", in Cristianit, anno VIII, n. 62-63, giugno-luglio 1980, pp. 7-11.

    (22) Cfr. Denis Fahey C.S.Sp., The Kingship of Christ and OrganizedNaturalism, 5a ed., Regina Publications, Dublino 1973.

    (23) 1 Tim. 3, 15.

    (24) Leone XIII, doc. cit., n. 9.

    (25) Ibid., n. 10.

    (26) Clemente XII, doc. cit., n. 2512 (tr. it. cit., p. 290).

    (27) Ibid., n. 2511 (tr. it. cit, ibid.).

    (28) Leone XIII, doc. cit., n. 11.

    (29) Ibid., n. 12.

    (30) Ibid., n. 17.

    (31) Ibid., n. 18.

    (32) Ibid., n. 17.

    (33) Ibid., n. 8.

    (34) Giambattista Vico, Princpi di Scienza nuova dintorno alla comunenatura delle nazioni(1744), Conchiusione dellopera. Sopra uneternarepubblica naturale, in ciascheduna sua spezie ottima, dalla divina

    provvedenza ordinata, 1109, 1102 e 1106, in Idem, Opere, a cura

    di Andrea Battistini, Mondadori, Milano 1990, vol. I, pp. 970, 966 e967. Cfr. qualche riflessione sullo stesso tema nel mio "Dopo Marx, imaghi? La riscoperta del pensiero magico in una cultura postmarxista",

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    in CESNUR. Centro Studi sulle Nuove Religioni, Il ritorno della magia.Una sfida per la societ e per la Chiesa, a cura di Massimo Introvigne,Effedieffe, Milano 1992, pp. 55-70.

    (35) SantAgostino, De Civitate Dei, libro XVIII, capitolo 41.

    (36)Andersons Constitutions. Constitutions dAnderson. 1723, cit., p.179 (grassetto nelloriginale).

    (37) Clemente XII, doc. cit., n. 2511: "alcune Societ, Unioni, Riunioni,Adunanze, Conventicole o Aggregazioni comunemente chiamate deiLiberi Muratorio des Francs Maons, o con altre denominazionichiamate a seconda della variet delle lingue" (tr. it. cit., ibid.).

    (38) Leone XIII, doc. cit., n. 7.

    (39) Ibid., n. 9.

    (40) Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera a S. Em. ilcard. John Krol, arcivescovo di Filadelfia, Stati Uniti dAmerica, cit., pp.135-136.

    (41) Leone XIII, doc. cit., n. 5.

    (42) Cfr., per lerronea interpretazione, R.F. Esposito S.S.P., "Abolita lascomunica contro la massoneria", cit.; circa limprudenza delmutamento, cfr. H. Apodaca C.M.F., "Il centenario della Humanumgenus", cit.

    (43) Leone XIII, doc. cit., n. 22.

    (44) Giovanni Paolo II, Enciclica Centesimus annus nel centenario dellaRerum novarum, del 1-5-1991, n. 46.

    (45) Cfr. Plinio Corra de Oliveira, Trasbordo ideologico inavvertito edialogo, tr. it., Edizioni de LAlfiere, Napoli 1973.

    (46) Cfr. san Pio X, Motu proprio "Doctoris Angelici", del 29-6-1914, inActes de S. S. Pie X, tomo VIII, Bonne Presse, Parigi s.d., pp. 69-71.

    (47) Cfr. Pio XI, Discorso alle rappresentanze della FederazioneUniversitari Cattolici Italiani, dell8-1-1927, in Discorsi di Pio XI, vol. I,SEI, Torino 1960, p. 668.

    (48) Cfr. mons. Giuseppe Casale, arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino, Nuova religiosit e nuova evangelizzazione. Lettera pastorale,Piemme, Casale Monferrato (Alessandria) 1993; e Massimo Introvigne,La questione della nuova religiosit. In appendice la relazione generaleal Concistoro Straordinario del 1991 di S. Em. il card. Francis Arinze,Cristianit, Piacenza 1993.

    (49) Cfr. Giovanni Paolo II, Enciclica Veritatis splendorcirca alcunequestioni fondamentali dellinsegnamento morale della Chiesa, del 6-8-

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    1993, n. 1.

    (50) Mt. 7, 16.

    (51) Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso al Convegno della Chiesa italianasul tema Riconciliazione cristiana e comunit degli uomini, a Loreto,dell11-4-1985, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol. VIII, 1, pp.989-1005.

    (52) Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso al Corpo Diplomatico accreditatopresso la Santa Sede, del 12-1-1985, in Insegnamenti di GiovanniPaolo II, vol. VIII, 1, p. 61.