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VB 601 vco I ~~~~fGIUGN02010 Lo scrittore Mauro Corona e la vita da eremita "Ma che Tav, meglio imparare ad andare piano" La figlia di WalterTobagi "Capire ci aiuta a vivere" IFOTO DANILO DONADIO]. Mauro Corona E' nato su un carretto lungo' una stra~a'che: . _ porta a Trento , Sòttoi:mo dei laboratori peri bambini dedicati all'asino, filo conduttore del festiva I LETTERALTURA ILFESTIVAL "La montagna deve restare ai montanari" MARIA ELISA GUALANDRIS VERBANIA «La montagna deve essere dei montanari, come il lago dei pescatori. Bisogna impedi- re che i politici ci mettano le . .'mimi».C.oniI'~nia: gr~ffiailte e "unaverVe'che ha conquistato il pubblico lo scrittore Mauro Corona ieri ha raccontato la sua vita a Erto, il piccolo pae- sino segnato dalla tragedia E nel prossimo libro racconterà - una civiltà che vive

La montagna deve restare ai montanari - LetterAltura · lavori di Marco Paolini, Renzo Martinelli e anche ai miei libri tutti oggi ricordano e racconta no». Erto può rinascere valoriz

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Page 1: La montagna deve restare ai montanari - LetterAltura · lavori di Marco Paolini, Renzo Martinelli e anche ai miei libri tutti oggi ricordano e racconta no». Erto può rinascere valoriz

VB

601 vco I ~~~~fGIUGN02010

Lo scrittore Mauro Corona e la vita da eremita

"Ma che Tav, meglio imparare ad andare piano"

La figlia di WalterTobagi

"Capire ci aiuta a vivere"IFOTO DANILO

DONADIO].

MauroCorona

E' nato su un

carretto lungo'una stra~a'che:

. _porta a Trento ,Sòttoi:mo

dei laboratoriperi bambini

dedicatiall'asino, filo

conduttoredel festiva I

LETTERALTURAILFESTIVAL

"La montagnadeve restareai montanari"

MARIA ELISA GUALANDRISVERBANIA

«La montagna deve esseredei montanari, come il lagodei pescatori. Bisogna impedi­re che i politici ci mettano le .

.'mimi».C.oniI'~nia: gr~ffiailte e"unaverVe'che ha conquistatoil pubblico lo scrittore MauroCorona ieri ha raccontato lasua vita a Erto, il piccolo pae­sino segnato dalla tragedia

E nel prossimo libroracconterà

- una civiltà che vive

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Auditorium affollato per ascoltare Benedetta Tobagi

del Vajont. A lanciato un ap­pello pieno di passione per ilrispetto delle terre alte. «Sia­mo patrimonio dell'Unesco,eppure ogni giorno passano itir che portano via la nostraghiaia, hanno venduto la no­stra acqua a una multinazio­nale», ha detto. La difesa dellamontagna deve essere. anchecompito di chi ci vive: «Sonostati i valligiani a vendere leterre agli arroganti. Ci pren­dono per fame o per avidità.Lo dico perché quello che è ac­caduto a noi potrebbe succe­dere anche a voi». E' fermo ilsuo «nQ»all'alta velocità: «Im­pariamo ad andare a piano.Oggi tutti vanno di fretta. Perquesto nel mio prossimo li­bro, che uscirà a ottobre, im­maginerò come sarebbe ilmondo senza petrolio». An­che a Erto la vita sta cambian­do: «Una volta c'erano solodue laureati, il dottore e l'av­vocato, oggi ce n'è almeno

uno per famiglia. I ragazzi van­no via per studiare e non torna­no più perché non c'è niente».

Il paese porta ancora le feri­te della tragedia: «Molti si sonorassegnati al ruolo di sopravvis­suti al Vajont ..Per anni nessuno

in valle ne parlava. Poi grazie ailavori di Marco Paolini, RenzoMartinelli e anche ai miei libritutti oggi ricordano e racconta­no». Erto può rinascere valoriz­zando la sua natura: «Hanno co­struito Un campo da tennis eforse faranno un campo di golfche non c'entrano niente conErto, piuttosto creino una scuo­la di artigianato per i giovani».Corona ha anche spiegato per­ché non riuscirebbe a lasciare ilpaese: «C'è come un elasticodella memoria che ogni voltache mi allontano mi riporta n.Eppure ci sono tanti posti in cuimi sarebbe piaciuto vivere, an"'che Verbania è molto bella».Dopo trent'anni di matrimonioe quattro figli è andato a vivereda solo in una baita: «Mi alzo al~le 3 del mattino e leggo, scrivo oscolpisco. Poi vado in monta­gna, a camminare o fare scala­te. Poi torno a scrivere o vadoall'osteria, La montagna mi fastare bene, mi sento sereno».

«Capire per vivere e non so­pravvivere». E' stata questala strada impervia percorsada Benedetta Tobagi, figliadi Walter, il giornalista del

.Corriere della Sera ucciso.nel 1980 dai terroristi della«Brigata XXVIII marzo» percercare di comprendere leragioni dell'omicidio che le

UN LIBRO-RICERCA

«Ho seguito il metododi papà per ricostruire

la storia degli Anni 70»

ha strappato il padre quandoaveva tre anni.

Ieri a LetterAltura ha -rac­contato come ha scalato lasua montagna, partendo dal­la rabbia provata quando,tre anni dopo la condanna,ha visto uscire di prigione gliassassini del papà. Il risulta­to è un libro, «Come mi batteforte il tuo èuore», in cui i ri-

cordi di famiglia sono accom­pagnati da una rigorosa ricer­ca storica per rjcostruire le vi­cende complesse degli Anni70 e le cause che portarono al­la nascita del te'rrorismò.

«Ho cercato di seguire il me­todo rigoroso con il quale miopadre lavorava senza trala­sciare l'aspetto soggettivo cheesprime il dolore di tutta lamia famiglia». 1M. E. G.]

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DOMENICA27~U~~~ I VCO 161

ErriDe Luca, scrittore e alpinista, ieri pomeriggio al «Chiostro»

De Luca, dal Vesuvio al mondo d'alta quota

"Ho ereditato i sognidi mio padre, un alpino

che amava i libri"

,·nllr~g~éJm~,·~i()ggi"·:i"~··:'·':··< ",'<:: -

?t~~~f~~f~'~\~~~~~~~r~~~~~~~~~fu~~t~~~~~ifj'..rt:lell!~""a_c~.sa.Cer~tt,.(jlanll!,.Rl,ly~.['ey()ct!e";:'

>ràlEi~atta~lie sul monteOrtiga.ra.À1letlJ:ih/'i.'~i.~zzaRanzo!l.i"ldir~t:t9r~.del~ Sta./'I1P~f\lia-

ri~-.'Càlabresi,(f9to)ed' Enrié~ Ffan~,:!scl1ì!'l('~ad:9ntElréUll1o"Viaggio in Arperica, il viag~

,giBdell' America»,a partire:d~lle ElsperiEl/:lze','vissutè negli anrii'trascorsi négli Stati Uniti,per poi riflettere sulla capacità degli Usa diriprendersi anche nei momenti peggiori, co­me la recessione degli Anni '30.

'darlo e contemplarlo». L'ascensioneè arrivata dopo, per la «voglia di fu­sione che però porta dopo ad unamaro distacco». Ma se per De Lucaè una forza che si oppone alla gravi­tà per il francese «è un movimentodell'anima, sali perché è bene per teandare su». Sottolinea Gabarrou:«Ciò che mi piace della montagna ètutta l'esperienza, da quando lascila macchina al posteggio a quando

scrittore». Ma la sua passione per lascrittura avrebbe rischiato di per­dersi se non avessero inventato la bi­ro: «Alle scuole elementari nonavrei mai immaginato che avrei fat·to lo scrittore. Per me scrivere colpennino intinto nel calamaio ches'impiantava e macchiava i fogli, erauna sofferenza. Meno male chequando ho iniziato le medie sono ar­rivate le biro».

CERVINO MONAMOUR

Per Patrick Gabarrou_è la vetta dei sogni

perché dà l'idea del mistero

state delle montagne «che hannocercato di opporsi a un mondoche soffriva di centralità». Sonopunti di vista che ieri hanno incan­tato laplatea del Chiostro, ma an­cora più interessanti sono state lemotivazioni che hanno fatto di DeLuca uno scrittore e alpinista.

«Mi sono avvicinato alla monta­gna - ha spiegato - perché mio pa­dre è stato un alpino in Albania,

'p er lo scrittore Erri De

Luca la montagna non è

quella dietro casa, il Ve­suvio (<<peri napoletaniè un incubo, una forna­

ce collegata direttamente all'in­ferno»), ma è una forza che saledal basso verso l'alto contrappo­nendosi alla gravità e si chiede co­me -mai «Newton non abbia mai'pensato che le mele, prima di ,ca­dere, vengono portate sui ramidai processi cloròfiliani». E' unaforza che mira a puntare verso

, lialto, verso la sfera celeste, ma èanche uria forza che ancora piùmetaforicamente cerca di con- I <

trapporsi a tutto ciò che tende ilconfluire in un punto çentrale. Edecco chein questa prospettiva an- .chelè rivoluzioni del '900 sono

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La polemica del regista"Domodossola ha dimentìcato Chavez" _ Dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17

nel parco di Villa Maioni giochi con i maxiscivoli,,arrampicata su par~te e ponte tioo:.tàrio; Dalle 15 alle 18, sempre nel parco di'.VillaMaioni; «Asino chi legge!» con passeg­giatè (dili3 ai 10.éinni)a dorso d'asino e pau­se sul prato per raccontarsi storie. Alle18 inbiblioteca incontro con il «papà» della Pim­pa,Altan ..

Glispettacoli_ .Alle 15 in piazza Ranzoni reading con ilgruppo delle Donne di carta che reciteran­no alcuni dei branr letterari più celebri dedi­cati al formaggio. Alle.19, nella stessa piaz­za, «Fargaj», spettacolo teatrale interpreta-

.to dagli alunni' della Elementare di CasaleCorte Cerro.

Ilregista Fredo Valla

Sottolinea Valla: «Vittorio Foaricordava che la màmma gli dice­va: ricordati, sei nato nel giorno incui è morto un grande eroe». [F. RU.]

PJi:U.JV pH::UJV l~\';J U LUU.OJ.V CU CH"'!..1 UI.

questo mondo inumano e poi arriviin cima a celebrare un momento spe­ciale che ti rimane stampato persempre, nella vita».

za storica e tecnologica di quellaavventura e sullo scarso peso chesi dà oggi. Ed è deluso dagli ammi­nistratori di Domodossola che ave­vano promesso un sostegno e poisi sono tirati indietro: «Fino ad al­lora - ricorda Valla - superare le Al­pi era sempre stato qualcosa di si­gnificativo. E quando si seppe che'Chavez voleva volarci sopra la noti­zia rimbaizò su tutti i giornali delmondo. Prima di quella data nessu­nOuomo era mai riuscito a supera­re i 1000 metri. Chavez prese ilbrevetto a febbraio e a settembreprogrammò l'impresa».

reI" J1 u·(:UJ\;e~er GtLrU;.l\. U;;U.li::tr­

rou, intervenuto ieri a Villa Caramo­ra, la montagna dei sogni è il Cervi­no «perché dà l'idea del mistero».Ma non per scalarlo bensì «per guar-

voluto. Ha pure in serbo una sorpre­sa: «E' la donna di Chavez, di cui siè parlato pochissimo. Il giornalistaLuigi Barzini nei suoi reportageracconta di una signora molto riser­vata, in lacrime al capezzale del pi­lota all'ospedale di Domodossola. Ecosì ho voluto approfondire».

Il film è un documentado stori­co che unisce diversi generi narra­tivi: «Una parte è svolta dalle ani­mazioni, ma ci saranno anche per­sonaggi che raccontano e infinedei filmati originali che riguarda­no il decollo da Briga e i funerali».Valla pone l'accento sull'importan-

cne e mono COI ramnlanco w nunaver fatto abbastanza per opporsial fascismo, ed amava tanto i libri.lo ho ereditato i suoi sogni, sonodiventato "molto" antifascista e

«Ci sono tutti gli ingredienti di unabella storia: l'avventura, il progres­so tecnologico, l'amore, la passione,l'ambizione e la tragedia».

Il regista Fredo Valla spiega cosìi motivi che l'hanno portato a fareun film su Geo Chavez, il pilota fran­co-peruviano che il 23 settembre1910dopo aver concluso con succes­so la prima trasvolata delle Alpiprecipitò con il suo Bleriot XI a Do­modossola. Valla, intervenuto ieri aLetterAltura, ha innanzitutto fattosapere che l'opera uscirà sulloschermo a fine anno e non in occa­sione del centenario come avrebbe

Stefano BenniTraiprotagonisti di ieri

Per i bimbi gite su asini etrenino