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CENNI DI TEORIA
MUSICALE
Prof. Alessandro Stranieri
La notazione
LA NOTAZIONE
Le note musicali
• Nella scrittura musicale i suoni vengono rappresentati attraverso dei segni chiamati note musicali
• Ad ogni nota musicale è assegnata un’altezza precisa, misurata in hertz
• Le note musicali sono sette: Do, Re, Mi, fa, Sol, La, Si
• Queste sette note rappresentano sette suoni, dal più grave al più acuto
• La successione delle sette note viene chiamata scala musicale
LA NOTAZIONE
La scala musicale
• Per coprire tutti i suoni udibili dall’orecchio umano la scala
musicale deve essere ripetuta più volte
• Ad ogni ripetizione le note, pur mantenendo lo stesso nome,
cambiano di altezza
• La distanza tra due note con lo stesso nome ma di altezza diversa
viene chiamata ottava
• La distanza di ottava si ottiene raddoppiando la frequenza del
suono iniziale
LA NOTAZIONE
I nomi delle note musicali
• Per identificare le note usiamo il sistema di notazione sillabica
• Questo sistema fu introdotto da Guido d’Arezzo (992 – 1050)
• La notazione sillabica identifica le note con le sillabe:
Do Re Mi Fa Sol La Si
• Esiste inoltre un sistema di notazione alfabetica, anglosassone:A = La · B = Si · C = Do · D = Re · E = Mi · F = Fa · G = Sol
LA NOTAZIONE
La nascita della scrittura musicale
Il monaco benedettino Guido d’Arezzo (995 – 1050) può essere
definito il fondatore della moderna notazione musicale. A lui spetta il
merito di aver definito un insieme di quattro linee, chiamato
tetragramma (dal greco tetra: “quattro”, e gramma: “segni, linee”) e di
aver fissato i nomi di sei suoni con le sillabe Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La,
tratte dalle sillabe iniziali dei versi di un inno composto nell’ VIII
secolo da Paolo Diacono: l’inno a San Giovanni.
LA NOTAZIONE
Ut queant laxis
Resonare fibris
Mira gestorum
Famuli tuorum
Solve polluti
Labii reatum
Sancte Joannes
Ecco il testo dell’inno:
Traduzione: “Affinché i tuoi servi, a gola spiegata, possano esaltare le tue
gesta meravigliose, togli, o San giovanni, ogni impurità dalle loro labbra”.
LA NOTAZIONE
Guido d’Arezzo scelse questo inno perché ogni versetto veniva intonato su una
diversa nota della scala (dalla prima nota fino alla sesta); quest’inno era molto
conosciuto, di conseguenza era facile abbinare la sillaba iniziale di ogni
versetto al suono della nota corrispondente. In pratica, conoscendo la melodia
dell’inno, era possibile intonare esattamente i sei suoni corrispondenti all’inizio
di ciascun versetto.
Il nome Si, dato al settimo suono, fu aggiunto in seguito, ricavandolo dalle
iniziali di Sancte Joannes.
A distanza di qualche secolo, Ut fu trasformato in Do; infine alle quattro linee
se ne aggiunse definitivamente una quinta: era nato il pentagramma.
LA NOTAZIONE
2
I nomi delle note musicali
• Per identificare le note noi utilizziamo il sistema di notazione sillabica
• Questo sistema fu introdotto da Guido d’Arezzo (992 – 1050)
• La notazione sillabica ident ifica le note con le sillabe Do Re Mi Fa Sol La Si
• Esiste inoltre un sistema di notazione alfabetica, utilizzato nei paesi anglosassoni
La nascita della scrittura musicale
Il monaco benedettino Guido d’Arezzo (995 – 1050) può essere definito il fondatore della moderna
notazione musicale. A lui spetta il merito di aver definito un insieme di quattro linee, chiamato tetragramma (dal greco tetra: “quattro”, e gramma: “segni, linee”) e di aver fissato i nomi di sei
suoni con le sillabe Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La, tratte dalle sillabe iniziali dei versi di un inno composto nell’ VIII secolo da Paolo Diacono: l’inno a San Giovanni.
Ecco il testo dell’inno: Ut queant laxis
Resonare fibris
Mira gestorum
Famuli tuorum
Solve polluti
Labii reatum
Sancte Joannes
Traduzione: “Affinché i tuoi servi, a gola spiegata, possano esaltare le tue gesta meravigliose,
togli, o San giovanni, ogni impurità dalle loro labbra”. Guido d’Arezzo scelse questo inno perché ogni versetto veniva intonato su una diversa nota della
scala (dalla prima nota fino alla sesta); quest’inno era molto conosciuto, di conseguenza era facile abbinare la sillaba iniziale di ogni versetto al suono della nota corrispondente. In pratica, conoscendo la melodia dell’inno, era possibile intonare esattamente i sei suoni
corrispondenti all’inizio di ciascun versetto. Il nome Si, dato al settimo suono, fu aggiunto in seguito, ricavandolo dalle iniziali di Sancte
Joannes. A distanza di qualche secolo, Ut fu trasformato in Do; infine alle quattro linee se ne aggiunse definitivamente una quinta: era nato il pentagramma.
Il versetto
LA NOTAZIONE
Se consideriamo la scala cromatica, ci sono altri suoni che si
ottengono abbassando o alzando di un semitono le 7 note diatoniche
mediante bemolle e diesis.
17/06/08 11:47Nota musicale - Wikipedia
Pagina 1 di 4http://it.wikipedia.org/wiki/Nota_musicale
Nota musicale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Con l'espressione Nota Musicale si intendono fondamentalmente due cose: il segno con cui si
rappresentano i suoni usati nella musica e il singolo suono stesso, generato da uno strumento o dalla voce
umana. Nel sistema di scrittura tradizionalmente impiegato per la musica colta europea degli ultimi quattro
secoli, le note scritte sono cerchietti vuoti o pieni, dotati o meno di diversi tipi di altri segni specifici, che
trovano posto sul pentagramma.
Indice
1 Nomi delle note
2 Storia
3 Notazioni alternative
3.1 La notazione letterale
3.2 La notazione sopra gli articoli delle dita delle mani
4 Le note sul pentagramma
5 Frequenza delle note
6 Voci correlate
Nomi delle note
Due note, di cui una ha frequenza doppia rispetto all'altra, sembrano molto simili e di conseguenza sono
comunemente chiamate con lo stesso nome. L'intervallo determinato da queste note è detto ottava. Pertanto,
per identificare una nota in modo univoco si deve indicare anche l'ottava di appartenenza.
Le note musicali della scala diatonica sono SETTE:
Do · Re · Mi · Fa · Sol · La · Si
Se consideriamo la scala cromatica, ci sono altri suoni che si ottengono abbassando o alzando di un
semitono le 7 note diatoniche mediante bemolle ( ) e diesis ( ).
Nome prima seconda terza quarta quinta sesta settima
Naturali Do Re Mi Fa Sol la Si
Diesis Do♯ Re♯ Fa♯ Sol♯ La♯
Bemolle Re♭ Mi♭ Sol♭ La♭ Si♭
Varianti Ut - - - So - Ti
Anglosassoni C D E F G A B
Diesis (testo) Cis Dis Fis Gis Ais
Bemolle (testo) Des Es Ges As Bes
Tedesche C D E F G A B H
Durata delle note
La durata delle note
La durata delle note e delle pause
• Per rappresentare la durata delle note di utilizzano dei segni
chiamati figure musicali.
• I momenti di silenzio sono rappresentati da segni chiamati pause.
• L’unità di misura delle figure musicali e delle pause è la pulsazione.
• La durata nel tempo delle figure musicali e delle pause non è
assoluta ma relativa alla velocità delle pulsazioni ritmiche.
La durata delle note
Le figure musicali
• Le figure musicali sono segni che indicano il valore (la durata) di ogni nota
• Questi segni vengono posti sul pentagramma per indicare l’altezza esatta del suono (la nota musicale) da eseguire
• Le figure musicali sono formate da tre elementi:
1- La testa della nota. 2- Il gambo. 3- Le code, o cediglie.
La durata delle note
1
Le figure musicali e le pause
Unità didattica di Educazione Musicale
Classe prima
Obiettivi del nostro lavoro
• Conoscere i segni che rappresentano la durata dei suoni e dei silenzi nella scrittura della
musica.
• Capire la funzione della battuta e il significato della frazione del tempo.
• Capire che l’altezza e la durata sono due parametri fondamentali nella scrittura della musica.
• Imparare a leggere alcune semplici figure musicali e pause.
La durata delle note e delle pause
• Per rappresentare la durata delle note di utilizzano dei segni chiamati figure musicali.
• I momenti di silenzio sono rappresentati da segni chiamati pause.
• L’unità di misura delle figure musicali e delle pause è la pulsazione.
• La durata nel tempo delle figure musicali e delle pause non è assoluta ma relativa alla
.velocità delle pulsazioni ritmiche.
Le figure musicali
• Le figure musicali sono segni che indicano il valore (la durata) di ogni nota
• Questi segni vengono posti sul pentagramma per indicare l’altezza esatta del suono (la nota
musicale) da eseguire
• Le figure musicali sono formate da tre elementi:
o La testa della nota.
o Il gambo.
o Le code, o cediglie.
La testa della nota è costituita da un cerchietto
vuoto o pieno (bianco o nero) che, posizionato sul
pentagramma indica l’altezza del suono (nota
musicale).
A volte al cerchietto si aggiunge una linea
chiamata gambo.
Al gambo possono essere aggiunte una o più code,
dette cediglie
La posizione della testa delle note sul pentagramma determina la loro altezza e il loro nome
La durata delle note viene invece rappresentata:
• Dal diverso colore della testa (bianco o nero)
• Dalla presenza o meno del gambo
• Dal numero delle cediglie
• Le figure musicali si misurano con multipli o sottomultipli di un valore di riferimento
CEDIGLIE GAMBO
TESTA
La posizione della testa delle note sul pentagramma determina la loro altezza e il loro
nome La durata delle note viene invece rappresentata:
• Dal diverso colore della testa (bianco o nero)
• Dalla presenza o meno del gambo
• Dal numero delle cediglie
• Le figure musicali si misurano con multipli o sottomultipli di un valore di riferimento
La durata delle note
IL QUARTO (1/4)
La figura musicale che comunemente corrisponde
alla durata di una pulsazione viene chiamata quarto
o semiminima. Per facilitarne la lettura questa
figura si può chiamare TA.
Esiste anche una pausa che corrisponde ad un
silenzio della durata di un quarto. La pausa è un
momento in cui lo strumento non suona.
• Questo valore è il valore di riferimento, che comunemente
corrisponde ad una pulsazione
2
• Questo valore di riferimento, che comunemente corrisponde ad una pulsazione, viene
chiamato quarto.
Il quarto La figura musicale che comunemente corrisponde alla durata di una pulsazione
viene chiamata quarto o semiminima. Per facilitarne la lettura questa figura si può chiamare TA.
Esiste anche una pausa che corrisponde ad un silenzio della durata di un quarto.
La pausa da un quarto può essere chiamata ZITTO.
La metà Raddoppiando il valore del quarto si ottiene la metà o minima. Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A.
La pausa di semiminima viene rappresentata da un rettangolo posto sopra la terza
linea del pentagramma.
L’intero Raddoppiando il valore della metà si ottiene l’intero o semibreve. Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A-A-A.
La pausa di semibreve viene rappresentata da un rettangolo posto sotto la quarta
linea del pentagramma.
2
• Questo valore di riferimento, che comunemente corrisponde ad una pulsazione, viene
chiamato quarto.
Il quarto La figura musicale che comunemente corrisponde alla durata di una pulsazione
viene chiamata quarto o semiminima. Per facilitarne la lettura questa figura si può chiamare TA.
Esiste anche una pausa che corrisponde ad un silenzio della durata di un quarto.
La pausa da un quarto può essere chiamata ZITTO.
La metà Raddoppiando il valore del quarto si ottiene la metà o minima. Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A.
La pausa di semiminima viene rappresentata da un rettangolo posto sopra la terza
linea del pentagramma.
L’intero Raddoppiando il valore della metà si ottiene l’intero o semibreve. Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A-A-A.
La pausa di semibreve viene rappresentata da un rettangolo posto sotto la quarta
linea del pentagramma.
La durata delle note
La metà (2/4)
Raddoppiando il valore del quarto si ottiene la meta ! o minima. Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A. La pausa di semiminima viene rappresentata da un rettangolo posto sopra la terza linea del pentagramma.
2
• Questo valore di riferimento, che comunemente corrisponde ad una pulsazione, viene
chiamato quarto.
Il quarto La figura musicale che comunemente corrisponde alla durata di una pulsazione
viene chiamata quarto o semiminima.
Per facilitarne la lettura questa figura si può chiamare TA.
Esiste anche una pausa che corrisponde ad un silenzio della durata di un quarto.
La pausa da un quarto può essere chiamata ZITTO.
La metà Raddoppiando il valore del quarto si ottiene la metà o minima.
Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A.
La pausa di semiminima viene rappresentata da un rettangolo posto sopra la terza
linea del pentagramma.
L’intero Raddoppiando il valore della metà si ottiene l’intero o semibreve.
Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A-A-A.
La pausa di semibreve viene rappresentata da un rettangolo posto sotto la quarta
linea del pentagramma.
2
• Questo valore di riferimento, che comunemente corrisponde ad una pulsazione, viene
chiamato quarto.
Il quarto La figura musicale che comunemente corrisponde alla durata di una pulsazione
viene chiamata quarto o semiminima.
Per facilitarne la lettura questa figura si può chiamare TA.
Esiste anche una pausa che corrisponde ad un silenzio della durata di un quarto.
La pausa da un quarto può essere chiamata ZITTO.
La metà Raddoppiando il valore del quarto si ottiene la metà o minima.
Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A.
La pausa di semiminima viene rappresentata da un rettangolo posto sopra la terza
linea del pentagramma.
L’intero Raddoppiando il valore della metà si ottiene l’intero o semibreve.
Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A-A-A.
La pausa di semibreve viene rappresentata da un rettangolo posto sotto la quarta
linea del pentagramma.
La durata delle note
L’intero
Raddoppiando il valore della metà si ottiene
l’intero o semibreve. Per facilitarne la lettura questa
figura può essere chiamata TA-A-A-A.
La pausa di semibreve viene rappresentata da un
rettangolo posto sotto la quarta linea del
pentagramma.
2
• Questo valore di riferimento, che comunemente corrisponde ad una pulsazione, viene
chiamato quarto.
Il quarto La figura musicale che comunemente corrisponde alla durata di una pulsazione
viene chiamata quarto o semiminima.
Per facilitarne la lettura questa figura si può chiamare TA.
Esiste anche una pausa che corrisponde ad un silenzio della durata di un quarto.
La pausa da un quarto può essere chiamata ZITTO.
La metà Raddoppiando il valore del quarto si ottiene la metà o minima.
Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A.
La pausa di semiminima viene rappresentata da un rettangolo posto sopra la terza
linea del pentagramma.
L’intero Raddoppiando il valore della metà si ottiene l’intero o semibreve.
Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A-A-A.
La pausa di semibreve viene rappresentata da un rettangolo posto sotto la quarta
linea del pentagramma.
2
• Questo valore di riferimento, che comunemente corrisponde ad una pulsazione, viene
chiamato quarto.
Il quarto La figura musicale che comunemente corrisponde alla durata di una pulsazione
viene chiamata quarto o semiminima. Per facilitarne la lettura questa figura si può chiamare TA.
Esiste anche una pausa che corrisponde ad un silenzio della durata di un quarto.
La pausa da un quarto può essere chiamata ZITTO.
La metà Raddoppiando il valore del quarto si ottiene la metà o minima. Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A.
La pausa di semiminima viene rappresentata da un rettangolo posto sopra la terza
linea del pentagramma.
L’intero Raddoppiando il valore della metà si ottiene l’intero o semibreve. Per facilitarne la lettura questa figura può essere chiamata TA-A-A-A.
La pausa di semibreve viene rappresentata da un rettangolo posto sotto la quarta
linea del pentagramma.
La durata delle note
3
Tabella riassuntiva
NOME VALORE FIGURA PAUSA GRAFICO
Semibreve Intero 4/4
TA-A-A-A 1-2-3-4
Minima Metà 2/4
TA-A 1-2
Semiminima Quarto 1/4
TA ZITTO
La battuta
Le figure musicali e le pause vengono utilizzate per determinare la durata dei suoni e dei silenzi in
un brano musicale.
Le figure e le pause vengono inserite nel pentagramma in gruppi di valore uguale, chiamati battute.
Le battute sono delimitate da lineette verticali chiamate spezzabattute.
BATTUTA BATTUTA BATTUTA BATTUTA
SPEZZABATTUTA
La durata delle note
3
Tabella riassuntiva
NOME VALORE FIGURA PAUSA GRAFICO
Semibreve Intero 4/4
TA-A-A-A 1-2-3-4
Minima Metà 2/4
TA-A 1-2
Semiminima Quarto 1/4
TA ZITTO
La battuta
Le figure musicali e le pause vengono utilizzate per determinare la durata dei suoni e dei silenzi in
un brano musicale.
Le figure e le pause vengono inserite nel pentagramma in gruppi di valore uguale, chiamati battute.
Le battute sono delimitate da lineette verticali chiamate spezzabattute.
BATTUTA BATTUTA BATTUTA BATTUTA
SPEZZABATTUTA
La battuta
Le figure musicali e le pause vengono utilizzate per determinare la
durata dei suoni e dei silenzi in un brano musicale.
Le figure e le pause vengono inserite nel pentagramma in gruppi di
valore uguale, chiamati battute. Le battute sono delimitate da
lineette verticali chiamate spezzabattute o stanghette.
Il valore delle battute è determinato da un segno di frazione posto all’inizio del brano musicale, dopo la chiave. La frazione del tempo indica:
• Il numero di movimenti (pulsazioni) in cui è divisa la battuta. • Il valore di ciascun movimento. • Il valore complessivo di ogni battuta.
4
La frazione del tempo
Il valore delle battute è determinato da un segno di frazione posto all’inizio del brano musicale,
dopo la chiave
La frazione del tempo indica:
• Il numero di movimenti (pulsazioni) in cui è divisa la battuta.
• Il valore di ciascun movimento.
• Il valore complessivo di ogni battuta.
Il valore della battuta
In un brano musicale ogni battuta deve contenere esattamente il valore indicato dalla frazione del
tempo
• Questo valore può essere ottenuto utilizzando:
• Figure musicali.
• Pause.
• Un insieme di figure e pause.
TA TA TA TA TA-A TA-A TA-A-A-A TA-A zitto TA TA-A TA TA TA-A uno due
DO MI SOL DO RE-E SI-I SO-O-O-OL MI-I zitto SOL DO-O SOL MI DO-O uno due
Numero di
movimenti in cui è
divisa la battuta
Valore di ciascun
movimento
Valore
complessivo
della battuta
La durata delle note
IL RITMO
Il ritmo
L’uomo è da sempre circondato dal ritmo; questo non solo è l'elemento fondamentale della musica, ma è l'elemento portante dell'universo. Possiamo considerare il ritmo come "qualcosa di fortemente connesso al movimento che si ripresenta regolarmente nel tempo” (Ottò Kàrolyi-1965).
Il ritmo è un fenomeno squisitamente naturale; il ritmo è addirittura in noi stessi. Pensiamo ad esempio al battito del cuore e al respiro, atti involontari del nostro corpo che scandiscono il ritmo della nostra vita. Il camminare e soprattutto il parlare sono elementi fortemente connotati dal ritmo.
Il ritmo
Se esaminiamo questi fenomeni ci accorgiamo che si realizzano
sempre in due tempi:
A - il cuore si contrae (1° tempo) e poi si decontrae (2° tempo);
B - l'aria entra nei polmoni inspirando (1° tempo) ed esce
espirando (2° tempo);
C - camminando si porta avanti un piede (1° tempo) e poi l'altro
(2° tempo);
Il ritmo
Inoltre possiamo constatare come la velocità e la durata di
questi movimenti siano assolutamente regolari nel loro ritmo
binario, cioè nella loro fase alternata di attuazione. In tutte le
cose che ci circondano troviamo degli elementi ritmici che si
succedono con la stessa frequenza.
Per capire meglio il ritmo, utilizzeremo come esempio la
scansione del linguaggio parlato. Le poesie sono un ottimo
esempio di ritmo, in quanto organizzate in più frasi secondo le
leggi della metrica.
Il ritmo
Ad esempio: lira, cane, pane sono tutte parole binarie (li-ra, ca-ne,
ecc.) che presentano al loro interno un certo elemento: l’accento.
Nel pronunciarle noterete che la prima sillaba di ogni parola è
accentata: lì-ra, cà-ne, pà-ne.
Da questo deriviamo un altro aspetto del ritmo e cioè:
il tempo forte e il tempo debole.
Viene detto tempo forte la sillaba su cui cade l'accento e debole
quella senza.
Il ritmo
Proviamo ora a descrivere musicalmente e ritmicamente le
parole viste in precedenza.
La musica nel fitness di gruppo
L’uomo è da sempre circondato dal ritmo; questo non solo è l'elemento fondamentale della musica,
ma è l'elemento portante dell'universo. Possiamo considerare il ritmo come "qualcosa di fortemente
connesso al movimento che si ripresenta regolarmente nel tempo” (Ottò Kàrolyi-1965).
Il ritmo è un fenomeno squisitamente naturale; il ritmo è addirittura in noi stessi. Pensiamo ad
esempio al battito del cuore e al respiro, atti involontari del nostro corpo che scandiscono il ritmo
della nostra vita. Il camminare e soprattutto il parlare sono elementi fortemente connotati dal ritmo.
Se esaminiamo questi fenomeni ci accorgiamo che si realizzano sempre in due tempi:
- il cuore si contrae (1° tempo) e poi si decontrae (2° tempo);
- l'aria entra nei polmoni inspirando (1° tempo) ed esce espirando (2° tempo);
- camminando si porta avanti un piede (1° tempo) e poi l'altro (2° tempo);
Inoltre possiamo constatare come la velocità e la durata di questi movimenti siano assolutamente
regolari nel loro ritmo binario, cioè nella loro fase alternata di attuazione. In tutte le cose che ci
circondano troviamo degli elementi ritmici che si succedono con la stessa frequenza. Per capire
meglio il ritmo, utilizzeremo come esempio la scansione del linguaggio parlato. Le poesie sono un
ottimo esempio di ritmo, in quanto organizzate in più frasi secondo le leggi della metrica. Per fare
un esempio terra terra, utilizzeremo alcune parole di 2 sillabe, rispecchiando i 2 tempi
precedentemente accennati.
Ad esempio: lira, cane, pane sono tutte parole binarie (li-ra, ca-ne, ecc.) che presentano al loro
interno un certo elemento: l’accento. Nel pronunciarle noterete che la prima sillaba di ogni parola è
accentata: lì-ra, cà-ne, pà-ne. Da questo deriviamo un altro aspetto del ritmo e cioè il tempo forte e
il tempo debole. Viene detto tempo forte la sillaba su cui cade l'accento e debole quella senza.
Proviamo ora a descrivere musicalmente e ritmicamente le parole viste in precedenza.
Abbiamo aggiunto alle parole i simboli della notazione musicale. Il numero presente all'inizio
indica i due tempi di cui la parola è composta. Le stanghette verticali più marcate indicano che lì
finisce una battuta e ne comincia un'altra. La battuta è quindi lo spazio compreso tra due stanghette.
All'interno di ciascuna battuta troviamo delle figure musicali (2 per ogni battuta nel nostro esempio)
che indicano la durata della sillaba. In questo caso le note sono tutte uguali in quanto le sillabe
hanno uguale durata nella pronuncia, anche se accentate diversamente. Nelle partiture troviamo
spesso due numeri in forma di frazione come ad esempio 2/4, 4/4, i quali rappresentano la misura
del tempo, indicano cioè il tipo di battuta. Nel caso del tempo in 2/4, la prima cifra (il 2) ci dice che
la battuta è di due tempi (binaria) mentre la seconda cifra (il 4) indica quale tipo di nota deve servire
come unità di misura della battuta. Nel nostro caso il numero '4' indica che la nota ha valore di un
quarto di nota (1/4) cioè di una semiminima, il cui simbolo grafico è: ---------
Il ritmo
La musica nel fitness di gruppo
L’uomo è da sempre circondato dal ritmo; questo non solo è l'elemento fondamentale della musica,
ma è l'elemento portante dell'universo. Possiamo considerare il ritmo come "qualcosa di fortemente
connesso al movimento che si ripresenta regolarmente nel tempo” (Ottò Kàrolyi-1965).
Il ritmo è un fenomeno squisitamente naturale; il ritmo è addirittura in noi stessi. Pensiamo ad
esempio al battito del cuore e al respiro, atti involontari del nostro corpo che scandiscono il ritmo
della nostra vita. Il camminare e soprattutto il parlare sono elementi fortemente connotati dal ritmo.
Se esaminiamo questi fenomeni ci accorgiamo che si realizzano sempre in due tempi:
- il cuore si contrae (1° tempo) e poi si decontrae (2° tempo);
- l'aria entra nei polmoni inspirando (1° tempo) ed esce espirando (2° tempo);
- camminando si porta avanti un piede (1° tempo) e poi l'altro (2° tempo);
Inoltre possiamo constatare come la velocità e la durata di questi movimenti siano assolutamente
regolari nel loro ritmo binario, cioè nella loro fase alternata di attuazione. In tutte le cose che ci
circondano troviamo degli elementi ritmici che si succedono con la stessa frequenza. Per capire
meglio il ritmo, utilizzeremo come esempio la scansione del linguaggio parlato. Le poesie sono un
ottimo esempio di ritmo, in quanto organizzate in più frasi secondo le leggi della metrica. Per fare
un esempio terra terra, utilizzeremo alcune parole di 2 sillabe, rispecchiando i 2 tempi
precedentemente accennati.
Ad esempio: lira, cane, pane sono tutte parole binarie (li-ra, ca-ne, ecc.) che presentano al loro
interno un certo elemento: l’accento. Nel pronunciarle noterete che la prima sillaba di ogni parola è
accentata: lì-ra, cà-ne, pà-ne. Da questo deriviamo un altro aspetto del ritmo e cioè il tempo forte e
il tempo debole. Viene detto tempo forte la sillaba su cui cade l'accento e debole quella senza.
Proviamo ora a descrivere musicalmente e ritmicamente le parole viste in precedenza.
Abbiamo aggiunto alle parole i simboli della notazione musicale. Il numero presente all'inizio
indica i due tempi di cui la parola è composta. Le stanghette verticali più marcate indicano che lì
finisce una battuta e ne comincia un'altra. La battuta è quindi lo spazio compreso tra due stanghette.
All'interno di ciascuna battuta troviamo delle figure musicali (2 per ogni battuta nel nostro esempio)
che indicano la durata della sillaba. In questo caso le note sono tutte uguali in quanto le sillabe
hanno uguale durata nella pronuncia, anche se accentate diversamente. Nelle partiture troviamo
spesso due numeri in forma di frazione come ad esempio 2/4, 4/4, i quali rappresentano la misura
del tempo, indicano cioè il tipo di battuta. Nel caso del tempo in 2/4, la prima cifra (il 2) ci dice che
la battuta è di due tempi (binaria) mentre la seconda cifra (il 4) indica quale tipo di nota deve servire
come unità di misura della battuta. Nel nostro caso il numero '4' indica che la nota ha valore di un
quarto di nota (1/4) cioè di una semiminima, il cui simbolo grafico è: ---------
Abbiamo aggiunto alle parole i simboli della notazione musicale.
Il numero presente all'inizio indica i due tempi di cui la parola è
composta. Le stanghette verticali più marcate indicano che lì finisce
una battuta e ne comincia un'altra.
La battuta è quindi lo spazio compreso tra due stanghette.
All'interno di ciascuna battuta troviamo delle figure musicali (2 per
ogni battuta nel nostro esempio) che indicano la durata della
sillaba.
Il ritmo
In tutte le discipline aerobiche che utilizzano la musica per scandire il tempo, il ritmo usato è un ritmo quaternario, composto cioè da 4 tempi. Questo non è altro che un ritmo binario raddoppiato.
Ritornando all'esempio delle parole e degli accenti avremo: In tutte le discipline aerobiche che utilizzano la musica per scandire il tempo, il ritmo usato è un
ritmo quaternario, composto cioè da 4 tempi. Questo non è altro che un ritmo binario raddoppiato.
Ritornando all'esempio delle parole e degli accenti avremo:
In questo modo gli accenti forti sono diventati due e cadranno sulla prima e sulla terza sillaba della
parola. La durata di ciascuna nota è rimasta la stessa, cioè 1/4, (una semiminima).
Quindi la numerazione frazionata sarà di 4/4 il che significa che ciascuna battuta è composta da 4
note, ognuna della durata di un quarto (1/4). La musica in 4/4 viene anche detta di 32 battiti (o
tempo comune). Il significato dei 32 battiti è molto semplice. Abbiamo visto che nel tempo
quaternario ci sono 2 battute, ciascuna composta da 4 tempi. L’intera frase musicale (cioè le 2
battute) sarà composta da 8 tempi (4 + 4), i quali, moltiplicati per 4, daranno luogo a 32 tempi.
Questi sono solitamente utilizzati nelle canzoni pop e dance per comporre la frase musicale. Gli 8
battíti (4 + 4) saranno quindi il vostro metodo di scansione ritmica della lezione.
Suddivisione binaria
A questo punto ci sembra opportuno cercare di dare un quadro generale di quelli che sono i tempi
utilizzati nelle lezioni di fitness con ausilio musicale. Per questo utilizzeremo sia le figure musicali
sia forme geometriche, queste ultime a scopo di semplificazione delle prime. Normalmente un
brano musicale mantiene un certo tipo di tempo e di durata dei suoni. Non staremo qui a farvi un
trattato di teoria musicale, vogliamo semplicemente farvi capire come contare i “colpi” (Bpm)
musicali durante una la lezione. Le note hanno una durata nel tempo e per ogni durata diversa
utilizziamo una figura distinta. Per la nostra lezione (badate, nella teoria musicale non è esattamente
così) prenderemo come nota di riferimento la già citata semiminima (1/4). Quando contiamo
suddivideremo a metà la durata di questa figura, portandola al valore di una croma (1/8). Una
suddivisione schematica potrebbe essere la seguente:
Il ritmo
Il ritmo
Il ritmo
Il ritmo
2
La semicroma
• La figura musicale che vale mezzo ottavo viene chiamata
sedicesimo o semicroma.
• Questa figura si chiama sedicesimo perché corrisponde
alla sedicesima parte di un intero.
• Il valore di un intero (4/4) è quindi uguale al valore di
sedici semicrome (16/16).
• Il sedicesimo si riconosce per la presenza di due code
alla sommità del gambo.
Nella notazione musicale vengono utilizzate altre due figure musicali:
• Il trentaduesimo o biscroma (con tre code).
• Il sessantaquattresimo o semibiscroma (con quattro code).
Queste figure, e le relative pause, valgono rispettivamente 1/32 e 1/64 dell’intero.
Schema riassuntivo
1/1
2/2
4/4
8/8
16/16
Schema riassuntivo
Il ritmo
IL BRANO MUSICALE
Il ritmo
Struttura di un brano
Tutti i brani presentano una loro particolare struttura di solito piuttosto simile. Le parti di cui si compone un brano o canzone sono:
Introduzione
Strofa
Ritornello
Ponte (Bridge)
Melodia (o assolo)
Ritornello finale
Il ritmo
Disposizione delle varie parti
Introduzione Strofa Ritornello
TIPO 1
Strofa Ritornello Assolo Ritornello
Introduzione Strofa Ritornello conclusivo
TIPO 2
Strofa Ritornello Assolo Ritornello
Il ritmo
Durata delle varie parti
Introduzione Strofa Ritornello Assolo Conclusione
2 o più misure
8-12misure
8-12misure
8misure
1-2misure
Battute al minuto
Il ritmo
Battute per minuto (Bpm)
Tutti i brani presentano una loro velocità di andamento, che viene comunemente misurata in battute per minuto e che in maniera abbreviata viene scritta come Bpm. Secondo quanto esposto nella parte riguardante la divisione binaria, i Bpm rappresentano il valore delle crome (1/8) e sono quelli che ci fanno scandire gli 8 battiti durante la lezione di ginnastica con la musica.
Il ritmo
Ma come vanno contati praticamente i Bpm? Non dobbiamo far altro che ascoltare il ritmo scandito dal brano, quello datosolitamente dal 'bum-bum' della grancassa e contare fino ad 8 per avere una misura completa. Possiamo così stabilire la velocità di un brano contando quanti '8' si susseguono in un minuto.
Conteggio dei bpm
Il ritmo
Conteggio dei bpm
Ancora più semplice se invece di contare per 1 minuto, contiamo quanti '8' sono presenti in 15 secondi e poi moltiplichiamo il valore ottenuto per 4. Più o meno con lo stesso sistema che abbiamo appreso per la misurazione della frequenza cardiaca.
Ad esempio: se in 15 secondi contiamo 3 volte 8 (cioè 24 bum-bum) significa che in 1 minuto avremo 96 Bpm (24 x 4). Diremo quindi che il brano in questione ha una velocità di 96 bpm!
Il ritmo
I bpm nella lezione
Usualmente i brani utilizzati per le lezioni di step e di aerobica hanno una velocità compresa tra i 128 e 140 Bpm. I Bpm ci aiutano durante la lezione a contare il tempo insieme all’insegnante.
Possiamo infatti scandire ad altavoce: ... 5, 6, 7, 8 per far meglio capire quando si avvicina il momento del cambio movimento. Arrivati a questo punto, possiamo finalmente associare il conteggio dei Bpm con il movimento del corpo.
Il ritmo
I bpm nella lezioneSe ad esempio eseguiamo uno 'Step Touch' (letteralmente, passo e tocco, cioè un passo che prevede successivi apri-chiudi dei piedi) potremo contare tale passo nel seguente modo; da posizione di gambe unite:
fase di andata - Divarico le gambe a Dx (1° tempo, accento forte) conto 1; - Riunisco le gambe, conto 2; fase di ritorno
- Divarico le gambe a Sx (2° tempo, debole) conto 3; - Riunisco le gambe, conto 4. Ripeto tutto per due volte, ed ottengo 8 tempi. In una fase di andata e ritorno di Step Touch abbiamo realizzato i primi 4 tempi; basterà ora ripetere un'altra andata e ritorno per completare gli 8 tempi della battuta.
Il ritmo
Gli Rpm dello spinningRitmo blando e recupero:
60-65 pedalate al minuto, con una frequenza cardiaca pari al 60%
della massima teorica;
Resistenza:
65-70 pedalate al minuto, con una frequenza cardiaca pari a circa il
65% della massima teorica.
Fondo:
70-80 pedalate al minuto, con una frequenza cardiaca pari a circa il
70% della massima teorica;
Velocità:
80-90 pedalate al minuto, con una frequenza di battito pari
all!80-85% della frequenza cardiaca massima teorica.
IL QUADRATO MUSICALE
8
1
2
3
4
5
6
7
8
1
7
2
6
3
5
4
4
5
3
6
2
7
1
8
7
6
5
4
3
2
1
8
Comando
“cambio”
Master beat
“Rincorsa” 32 tempi
8 x 4