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Pagina 1 di 39 1 soggetto Sindone > Passione di Gesù il Cristo > 3. Via Crucis e Crocifissione (Varese 2012) 2 autore (gestione dati) p. Gianfranco BERBENNI [email protected] 3 aree editoriali web www.mondosindone.it (area di lavoro, aperta) - Sicurezzaweb www.prsoftware.it La Passione di Gesù secondo la Sindone III. La Crocifissione Varese, 16 marzo 2012 001. Immagine di partenza Fig. 01. La Crocifissione e le tenebre che av- volgono il Golgotha, miniatura di i- nizio XV secolo, Les Belles Heures, di Jean de France, duc de Berry (Pa- ris) Francia). Straordinaria presentazione del fe- nomeno delle tenebre sopravvenute all‟ora sesta di Parasceve: Mc 15, 33; Mt 27, 45; Lc 23, 44-45. La cor- nice colorata, dominata dalla figura antropomorfa di Dio Padre, ritratto in 'atto di parola', dona un significa- to vitale e divino al cupo ed espres- sivo trionfo delle ombre di morte e di peccato. E' in questo momento tragico e glorioso dell'Amore Uni- Trinitario, che il Padre sembra pro- clamare per la terza volta (dopo il Battesimo nel fiume Giordano e la Trasfigurazio-ne sull'alto monte): "Ecco il Figlio mio, l'Unico, l'Eletto, nel quale mi sono compiaciuto. A- scoltatelo". Rilevante anche l'irruzione nella te- nebra da parte della Vita divina ed eterna, visualizzata dall'aureola do- rata che avvolge la testa di Gesù e dalla quale promànano alcuni raggi che sembrerebbero diretti verso il buon ladrone, conosciuto dalla Tra- dizione con il nome di Disma.

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1 soggetto Sindone > Passione di Gesù il Cristo > 3. Via Crucis e Crocifissione (Varese 2012)

2 autore (gestione dati) p. Gianfranco BERBENNI [email protected]

3 aree editoriali web www.mondosindone.it (area di lavoro, aperta) - Sicurezzaweb www.prsoftware.it

La Passione di Gesù secondo la Sindone

III. La Crocifissione Varese, 16 marzo 2012

001. Immagine di partenza

Fig. 01.

La Crocifissione e le tenebre che av-

volgono il Golgotha, miniatura di i-

nizio XV secolo, Les Belles Heures,

di Jean de France, duc de Berry (Pa-

ris) Francia).

Straordinaria presentazione del fe-

nomeno delle tenebre sopravvenute

all‟ora sesta di Parasceve: Mc 15,

33; Mt 27, 45; Lc 23, 44-45. La cor-

nice colorata, dominata dalla figura

antropomorfa di Dio Padre, ritratto

in 'atto di parola', dona un significa-

to vitale e divino al cupo ed espres-

sivo trionfo delle ombre di morte e

di peccato. E' in questo momento

tragico e glorioso dell'Amore Uni-

Trinitario, che il Padre sembra pro-

clamare per la terza volta (dopo il

Battesimo nel fiume Giordano e la

Trasfigurazio-ne sull'alto monte):

"Ecco il Figlio mio, l'Unico, l'Eletto,

nel quale mi sono compiaciuto. A-

scoltatelo".

Rilevante anche l'irruzione nella te-

nebra da parte della Vita divina ed

eterna, visualizzata dall'aureola do-

rata che avvolge la testa di Gesù e

dalla quale promànano alcuni raggi

che sembrerebbero diretti verso il

buon ladrone, conosciuto dalla Tra-

dizione con il nome di Disma.

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002. Abstract

Si descrive il culmine della sofferenza di Gesù di Nazareth quando, condannato,

flagellato e deriso come 're da burla', viene condotto con violenza spettacolare all'e-

secuzione per mezzo di croce. Le dinamiche orribili dell'agonia e della morte del

Crocifisso sono arricchite da tremendi particolari che derivano da una lettura pon-

derata di molti elementi sindonici.

A livello di analisi storico-teologica poniamo in evidenza tre categorie: il capro e-

spiatorio (di Kippur), l'agnello pasquale (di Pesach, appunto), il dono di Sé da parte

di Dio, inteso come 'Trinitatis sacrificium' (s. Ambrogio di Milano). La centralità

del 'cuore, ferito e trafitto', occuperà parte del prossimo e ultimo incontro, incentra-

to sulla Risurrezione e sulla Chiesa.

I testi evangelici e la loro analisi esegetica sono posti in secondo piano, a differenza

della volta scorsa. Nella sezione 'Allegati' offriamo qualche dato di questo tipo

(Lessico e concordanze sul tema 'croce', chiodi ecc.).

La notevole quantità di dati disponibili occoperebbe almeno otto lezioni accademi-

che, a livello introduttivo.

003. Indice

La strutturazione generale del tema e degli argomenti prescelti si presenta così arti-

colata:

A. Deductio al Golgotha, . . . . numeri 004-011.

B. Crocifissione . . . . . . . 012-022.

C. Morte . . . . . . . . . 023-025.

D. Trinitatis sacrificium (Ambrogio) . . . . 026-031.

Excursus (scienza) . . . . . . . . 032-036.

Allegati . . . . . . . . . . 037-043.

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A. La Deductio o Via Crucis

004. Il testo evangelico (Mc 15, 20b-21; Mt 27, 31b-32; Lc 23, 26-32; Gv 19, 16b-

17a)

Condannato alla 'crucis turpissima mors', Gesù viene portato al Golgotha o Luogo

del Cranio (in latino, sostantivo neutro, 'Calvarium'), appena fuori la cinta muraria

della Gerusalemme erodiana, verso occidente.

005. Il 'patibulum', la 'colligatio' e la posizione nel corteo dei condannati e il

primo tipo di impatto con il suolo (cadute)

Secondo una prassi antica, ben comprensibile date le circostanze e il tipo di soggetti

che andavano incontro ad una morte imminente e orribile, i condannati alla croce in

Fig. 02-03. Disegni di mons. Giulio Ricci (+ 1995). A sinistraviene rappresentato il momento della legatura della corda

alla caviglia sinistra del Signore Gesù, mite nell'accogliere questi preparativi al 'corteo'-spettacolo che lo porterà al Golgo-

tha. Sullo sfondo grigio si nota la reattività dei due malfattori, riportati alla calma soltanto con l'uso del flagrum. A destra

sono tratteggiati i due momenti iniziali del suddetto corteo: in alto, il procedere per ultimo da parte di Gesù; in basso, cade

varie volte sul ginocchio sinistri, a seguito dei violenti tiri di corda che provengono dai due malfattori che lo precedono,

di cui uno era particolarmente esagitato da quanto si conosce per il suo comportamento sulla croce.

genere erano legati ciascuno alla propria trave trasversale o 'patibulum' e legati l'u-

no all'altro, in modo da impedire movimenti impropri specie verso la scorta militare

o verso gli spettatori ai bordi della strada che si stava percorrendo.

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006. Il secondo tipo di cadute, potenzialmente mortali, con il viso che impatta

violentemente il suolo

Siamo qui dinanzi a una delle scene di maggior violenza in assoluto, tanto da ri-

schiare la vita del Condannato alla morte di croce. Secondo la legge romana, in

Fig. 04-06.

Disegni e statua realizzati da mons. G. Ricci (+ 1995). A fianco, lo stato pie-

toso a cui si era ridotta la tibia sinistra, con successivi strappi della corda ini-

zialmente legata alla caviglia; la zona rotulea del ginocchio sinistro è pure ri-

dotta ad una piaga, causata da alcune cadute di "primo tipo".

Altre violente trazioni provocarono una o più cadute a peso morto con l'im-

patto del viso sul suolo, dinamiche decisamente pericolose per la stessa vita

del Condannato. Per evitarne il decesso lungo la 'via crucis', i responsabili

dell'esecuzione obbligarono con forza ('angariaverunt') Simone di Cirene a

portare il 'patibulum' di Gesù.

Uno degli effetti impressionanti del 'secondo tipo' di cadute e di impatto diret-

to con il suolo da parte del Volto del cruciario, lo si vede nel disegno conclu-

sivo in alto, sulla destra: il naso è schiacciato verso destra. Il fenomeno è

chiaramente riscontrabile su ogni foto sindonica, specie se viene osservata al

contrario, a causa di alcuni 'giochi' o asimmetrie di massa facciale. Alcuni

tecnici STURP hanno anche rinvenuto del terriccio sulla punta del naso del

Soggetto sindonico.

caso di decesso lungo la via al luogo di esecuzione, si doveva ritenere compiuta la

missione, senza che i responsabili del 'corteo, avessero noie di natura legale. Nel

caso di Gesù, qualcuno lo odiava a tal punto di evitargli una morte certa in una suc-

cessiva caduta a peso morto sul Volto, volendo invece che soffrisse per alcune ore

contorcendosi orribilmente su tre chiodi, unici sostegni concèssigli nel suo stato di

'appeso' al legno.

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007. Naso e zigomo destro: almeno due cadute con il Volto a terra?

Fig. 07-09.

A sinistra, disegno di mons. G. Ricci (+ 1995), raffigurante il

momento in cui Simone di Cirene prende sulle proprie spalle il

'patibulum' o trave trasversale di Gesù. I due malfattori procedono

legati tra di loro verso la crocifissione sul Golgotha. Il luogo di

esecuzione è disegnato sullo sfondo, con i tre pali (xyloi, stauroi)

già piantati in antecedenza. A pochi passi è tratteggiato anche il

luogo della sepoltura, in un giardino.

Sopra, due foto del Volto sindonico, a sinistra di chi guarda, rea-

lizzato con la sovrapposizione appena sfalsata di due luci o con

trattamento predisposto da software di computer grafica. Impres-

sionante l'effetto di schiacciamento del naso e la tumefazione

dell'area zigomatica destra. A destra, una foto computerizzata 'a

falso colore', trattata da Donald Lynn nel JPL di Pasadena (Cali-

fornia), come vengono anche oggi analizzate le foto che perven-

gono da osservatori o da telescopi orbitanti.

Nell'analisi degli effetti di eventuali impatti derivabili da cadute al momento della

Via Crucis, si suggerisce di essere molto prudenti nel procedere oltre i due 'tipi' de-

scritti.

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008. L'incontro con le donne piangenti [e con la Madre sua Maria]

Lc 23, 27-31 narra del pianto di alcune donne che seguivano Gesù lungo la via che

conduceva al Calvario. Dal momento che sotto la croce gli evangelisti testimoniano

la presenza di Maria e di altre donne del gruppo che più da vicino seguiva il Rabbi

di Nazareth, non è azzardato ipotizzare un incontro, dolorosissimo, tra Madre e Fi-

glio.

Fig. 10.

Quadro ad olio di mons. G. Ricci (+ 1995),

dedicato all'incontro probabile tra Gesù e

sua madre Maria lungo la via che porta al

Golgotha.

Chi può descrivere l'amore e il dolore di

quei momenti? Qualcosa lo si può intuire

tenendo conto dei 'dolori mentali', oggetto

di rivelazione privata a santa Camilla Batti-

sta Varano (agosto-settembre 1488), il cui

testo originale è in fase di revisione per un

uso pastorale adeguato ad oggi.

009. Le parole di Gesù al gruppo di donne in pianto (Lc 23, 24-33)

Riportiamo per intero la colonna latina del Beza Codex. Alla riga 17 si trova un

particolare che secondo i commentatori, risulta più antico del testo della Vulgata la-

tina gerominiana. Al posto del nosto paragone di Gesù medesimo al 'legno verde', il

notissimo Codice parla di "legno bagnato" (umido ligno), accentuando in modo per-

fetto la difficoltà di bruciare da parte del legno.

Luca 23, 24-33

versione latina ‘Beza’ versione latina „Vulgata‟

1

3

6

9

23, 24 Iudicavit ≈ autem | ≈ Pilatus | fieri petitionem eorum

· | 25 Dimisit autem √ | √ qui propter homicidium √√ |

missus erat in carcerem | quem petebant | Iesum autem

tradidit | voluntati eorum ^^ 26 Cum ≈ autem | duxerunt eum | adpraehendentes | quen-

dam ≈ Simonem Cyrenensem | venientem de agro | √

inposuerunt ei | crucem | ut adferret retro Iesum | 27 Sequebatur autem illum | multitudo √ populi et mulieres

| quae plangebant eum | et lamentabant √ | 28 Conversus autem Iesus | dixit ≈ ad-eas | Filie Hierusa-

lem ^^ Nolite plangere √ me | neque lugete | sed √ vos

23,24 et Pilatus adiudicavit fieri petitionem eorum 25 dimisit autem illis eum qui propter homicidium

et seditionem missus fuerat in carcerem quem

petebant Iesum vero tradidit voluntati eorum 26 et cum ducerent eum adprehenderunt Simonem

quendam Cyrenensem venientem de villa et in-

posuerunt illi crucem portare post Iesum 27 sequebatur autem illum multa turba populi et

mulierum quae plangebant et lamentabant eum 28 conversus autem ad illas Iesus dixit filiae Hieru-

salem nolite flere super me sed super vos ipsas

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12

15

18

21

√ plorate | et √ filios vestros | 29 quoniam √ venient dies | in quibus dicent | Beatae steri-

les | et uteri quae non genuerunt | et ubera quae non

enutrierunt | 30 < Tunc incipient dicere montibus | Cadite super nos | et

collibus | Tegite nos | quoniam si in umido ligno | ha-

ec faciunt | in arido quid fiet | 32 Ducebantur autem et alii duo maligni | cum eo interfici ·

| 33 Et cum venerunt in locum | qui vocatur Calvariae | ibi

crucifixerunt eum | et malignos simul | unum a dextris ·

| et unum a sinistris |

flete et super filios vestros 29 quoniam ecce venient dies in quibus dicent bea-

tae steriles et ventres qui non genuerunt et ube-

ra quae non lactaverunt 30 tunc incipient dicere montibus cadite super nos

et collibus operite nos 31 quia si in viridi li-gno haec faciunt in arido quid fiet

32 ducebantur autem et alii duo nequam cum eo ut

interficerentur 33 et postquam venerunt in locum qui vocatur Cal-

variae ibi crucifixerunt eum et latrones unum a

dextris et alterum a sinistris

Ad altri momenti di approfondimento rinviamo ulteriori considerazioni.

010. Lo Yom Kippur e la prefigurazione ebraica della Via Crucis

Fig. 11-14.

Disegni eraborati dagli esperti ebrei orto-

dossi del 'Temple Institute' di Gerusa-

lemme. Le prime due immagini in alto

raffigurano il momento che precede la

scelta a sorte di quale tra i due capri espia-

tori sarà offerto a JHVH e quale sarà de-

stinato ad Azazel. La fascia rossa accom-

pagnerà ambedue gli animali 'scelti' per il

sacrificio. Nella seconda, terza e quarta

immagine abbiamo alcuni dei momenti di

questa solenne liturgia, con imposizione

delle mani, con la collocazione della pia-

stra di dedica (l'iscrizione ebraica dice:

LeJHVH: a JHVH) e infine con imposi-

zione-benedizione delle mani a contatto

con la testa della vittima.

Apriamo ora una finestra sulla teologia ebraica del 'Giorno solenne dell'Espiazione'

(Yom Kippur) che, nel sacrificio del secondo capro espiatorio, ' per Azazel' (cf. Lev

16, 8. 10. 26), viene prefigurato il Messia sofferente, il Cristo Gesù.

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Il testo che connette il momento della 'coronazione di spine' con la 'Deductio' o Via

Crucis, è stato evidenziato da Zani (1984), in un pregevole studio su Ippolito di

Roma. In un 'frammento' su Proverbi 30, 31b, emerso dallo studio delle 'Catene'

dello Pseudo-Anastasio Sinaita, raffronta la corona di spine con la fascia rossa del

capro espiatorio: E' un capro che cammina in testa a un gregge'. Questi è infatti, dice, colui che fu

immolato per il peccato del mondo e offerto come vittima e inviato ai pagani co-

me in un deserto e ricevette sulla testa, da parte degli infedeli, una corona for-

mata da una banda di lana scarlatta e risultò per sua natura riscatto degli uomini

e fu indicato vita di tutti.

L'adeguato approfondimento della tradizione liturgica ebraica e giudeocristiana

comporta una splendida revisione del nesso PESAQ-KIPPUR, primizia-espiazione,

Abramo/Isacco - Padre Abbà/Gesù, battesimo/eucaristia, espiazione/comunione.

Non è questo il luogo per iniziare questi itinerari.

Fig. 15-17.

Disegni del Temple Institute, nel quale il capro e-

spiatorio destinato ad Azazel prende su di sé i pec-

cati di tutto il popolo. Sullo sfondo, a sinistra, il

Tempio e il grande ponte che univa la Porta d'Oro al

monte degli Ulivi.

La nostra Lettera agli Ebrei descrive in modo per-

fetto il parallelismo del capro con Gesù:

13, 12Perciò anche Gesù, per santificare il popolo

con il proprio sangue, subì la passione fuori della

porta della città. 13

Usciamo dunque verso di lui fuo-

ri dell'accampamento, portando il suo disonore: 14

non abbiamo quaggiù una città stabile, ma an-

diamo in cerca di quella futura.

Sotto, il momento finale del viaggio nel deserto.

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011. La Via Crucis trinitaria.

Ben altra intensità assume la 'via al Calvario' quando, a partire da preziosi testi dei

primi Padri della Chiesa, vediamo nel Sacrificio di Abramo (Gen 22, 1-18), l'antici-

po di quanto si compirà in pienezza con Dio Padre che accompagna Gesù al luogo

del sacrificio, testimonianza suprema del suo infinito Amore per noi, la sua diletta

ed eletta Chiesa.

Per una 'eco' di questo mistero, da noi ripreso verso la fine di questo incontro, indi-

chiamo due testi-strumenti di spiritualità personale: la "Preghiera di alterità" (già

disponibile sul nostro sito www.mondosindone.it) e "I lamenti di Dio Padre" nel

Venerdì Santo.

Fig. 18. Estratto dall'opuscolo 'Alteritatis dulcedo'. Preghiera di alterità, disponibile su web.

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B. Crocifissione 012. I dati evangelici (Mc 15, 22-37; Mt 27, 33-50; Lc 23, 33-46; Gv 19, 17b-30).

Complessa è l'analisi esegetica del momento di crocifissione e morte di Gesù. Ra-

ymond E. Brown nella sua grande opera La morte del Messia, 1994, suddivide i da-

ti in quattro sezioni:

- l'ambientazione (Mc 15, 22-27; Mt 27, 33-38; Lc 23, 33-34; Gv 19, 17b-24),

- l'attività presso la croce (Mc 15, 29-32; Mt 27, 39-44; Lc 23, 35-43; Gv 19, 25-

27),

- ultimi eventi e la morte (Mc 15, 33-37; Mt 27, 45-50; Lc 23, 44-46; Gv 19, 28-

30),

- avvenimenti dopo la morte di Gesù, con suddivisione in due aree:

. effetti esteriori (Mc 15, 38; Mt 27, 51-53; [Lc 23, 45b])

. reazioni dei presenti (Mc 15, 39-41; Mt 27, 54-56; Lc 23, 47-49; Gv 19, 31-37).

Noi consideriamo solo alcuni punti base che emergono da una semplice analisi an-

tropometrica e dallo studio goniometrico delle direzioni di alcune colate di sangue.

Seguiamo le indagini realizzate già negli anni '60 da mons. Giulio Ricci, conferma-

te oralmente da autorevoli cattedratici e scienziati.

Il difetto strutturale di tali studi è che devono ancora essere presentati, ricomposti e

sottoposti a ulteriori conferme, redatti in lingua inglese, a Riviste scientifiche refe-

renziate, ottoemperando ai canoni metodologici richiesti per queste pubblicazioni.

013. Lo strappo delle vesti e della tunica, in particolare.

Fig. 19-20. A sinistra lo strappo delle vesti (mons. Ricci). Da notare il colore bianco della Tunica inconsutile. A destra,

foto delle braccia e delle mani del Soggetto sindonico, con studi goniometrici di Ricci. Abbiamo evidenziato con il cer-

chio e il rettangolo colorati le ferite dell'avambraccio e del polso, con aperture angolari simili. Il che porta ad atribuire allo

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strappo della veste la fuoruscita di sangue che, poi, seguirà i due movimenti del corpo sulla croce: accasciamento e solle-

vamento, determinanto 35° di variazione angolare. Ricordo che la medesima divaricazione di sostanza ematica la si ritro-

va sulla fronte dell'Uomo crocifisso almeno in tre punti. L'ovale tratteggiato, indica, sul braccio destro, la zona del gomi-

to, con una percorrenza della colata ematica continuativa dalla ferita che polso destro.

Strappare una tunica che, a contatto con la schiena tutta ferita di recente dall'orribile

flagellazione, significa far rivivere alla povera Persona che ne è oggetto una terza*

flagellazione.

014. Strappo della tunica e la questione della Corona di spine sulla croce

Il fatto di rivestire e di togliere la tunica inconsutile obbliga o a togliere e rimettere

più volte la corona di spine, oppure, come suggeriscono i dati ematici sulla nuca,

considerare la tortura del Gioco del Re come conclusa in un'unica tornata. Da qui

deriva che sulla croce, il Cristo non aveva il casco/corona di spine, anche se alcune

ferite precedenti ripresero a versare sangue, seguendo la direzione perpendicolare e

verso destra, esattamente corrispondente ai movimenti del corpo Crocifisso.

015. Chiodi ai polsi e ai piedi

L'uso di soli tre chiodi per fissare il corpo di Gesù alla croce fu la scelta peggiore

che si potesse realizzare da parte di quanti desideravano per lui una morte atroce,

preceduta da lenta e dolorossima agonia.

Fig. 21-22.

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Con almeno tre colpi di martello su un chiodo collocato in un punto preciso del pol-

so, il chiodo penetra molto facilmente nell'arto e, altri due colpi, lo fissano al legno.

La diffusa teoria del 'pollice in abduzione' va rivisitata, a partire dalle critiche di

Frederic T. Zugibe (1988), confrontandola con le posizioni tradizionali ben illustra-

te dal prof. Lamberto Coppini.

Fig. 23.

Lastra di vetro fotografica 1:1, polso si-

nistro dell'Uomo sindonico.

Realizzata negli anni '30 è un esempio di

reperto di alta qualità. Ad oggi non esiste

ancora un riesame adeguato di metrolo-

gia anatomica applicata al polso.

Una rivisitazione osteometrica dell'impronta sindonica richiederà l'impegno separa-

to di almeno due Team di esperti.

A partire da due zone di indiscutibile contatto tra telo e corpo, come il dorso della

mano sinistra e la fronte, si dovrebbero ricostruire le misure antropometriche omo-

logabili dell'intero corpo del Crocefisso, dando ragione di chiare contraddizioni

mensurali come nel caso delle tibie sull'impronta facciale (51 cm circa) e sull'im-

pronta dorsale (36 cm circa), cf. Fig. 24.

Il trattamento delle immagini ad altissima definizione sarà uno strumento di alto va-

lore in questo settore vitale dell'analisi sindonica.

016. Metodologie di lettura medico-legale Le dinamiche di morte per crocifissione sono l'oggetto principale di indagine per la

scienza forense o medico-legale, unico e autentico punto di partenza nell'accostare

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il Reperto sindonico, testimone silenzioso (loquace) di un antico delitto oppure di

un antico procedimento giudiziario concluso con una condanna a morte.

Fig. 24-25. A sinistra, foto in negativo dell'impronta corporea del Soggetto sindonico. Si invita a porre in primo piano e

sempre l'impronta dorsale, sostanzialmente più accettabile negli sviluppi lineari della traccia anatomica dell'Uomo avvol-

to. A destra, un vecchio disegno di mons. G. Ricci, con le prime applicazioni anatomiche dei dati goniometrici derivati

dalle colate ematiche del polso sinistro e di altre aree del corpo. I 35° nella zona del polso diventano 30 cm di innalza-

mento corporeo nella zona delle spalle (cf. anche Fig. 20).

017. Il chiodo nei piedi (sovrapposti).

Fig. 26-27.

Differenti soluzioni di fis-

saggio / inchiodatura dei

piedi, nel caso di Jehoha-

nan a sinistra, e della Sin-

done, a destra.

Pagina 14 di 39

Dopo la dolorosissima infissione del chiodo nei polsi, il condannato viene trascina-

to e, alzandolo di peso, il patibulum viene incastrato sulla parte sommitale dello

'stipes' o 'stauros'. Il copo viene lasciato per qualche minuto appeso, senza alcun

appoggio. Il particolare lo si desume dal percorso della prima colata ematica che

fuoriesce lentamente dal polso sinistro.

Il piede sinistro, poi, è posto sopra il destro e, un soldato esperto, li inchioda ambe-

due sul legno sottostante. Solo da questo momento in poi, il Crocifisso può evitare

la morte per asfissia, facendo leva unicamente sui tre chiodi, si alza per 30 cm.,

riuscendo in questo modo a respirare e sopravvivere.

Questo genere di morte di croce è la peggiore che si possa ancora oggi pensare per

un soggetto condannato.

018. I resti ossei di un crocifisso a Gerusalemme nel 70 d.Cr.

Il quartiere Givat at-Mitvar nei pressi di Gerusalemme, verso nord, restituì agli ar-

cheologi nel 1968 - dopo la guerra arabo israeliana dell'anno precedente detta 'dei

sei giorni', una necropoli del I secolo d. Cr. con resti ossei di un certo Jehohanan

Ben Khagqol, morto tramite crocefissione. Le analisi pubblicate nel 1970 dal Haas

furono in seguito, nel 1985, sottoposte a critica globale da Zias e Sekeles, con obie-

zioni mirate sulle ipotesi di forma di croce e persino sulle diagnosi ossee. Caso e-

semplare di scientificità.

019. I movimenti di Gesù sulla croce

A partire dai soli dati sindonici, come da illustrazioni successive (blocco figure 28-

33 e blocco figure 34-37), il Soggetto crocifisso con straziante contorcimento si al-

za di 30 cm. per poter respirare e parlare. Il piede sinistro inchiodato sul sordo del

piede destro provoca un'avvitamento verso destra che consentirà al sangue del polso

destro di giungere sino al gomito.

La lentezza atroce del movimento di innalzamento e il doloroso accasciarsi succes-

sivo, danno ragione del sarcasmo impietoso con il quale gli avversari del Messia di

Nazareth si rivolgono a Lui. Il testo di Matteo è ampio ed espressivo:

latino Beza Codex latino Vulgata (san Gerolamo)

27, 39 Transeuntes autem · | blasphemabant eum | moventes

caput° suum · | 40 et dicentes | Va qui dissolvit templum |

et tribus diebus aedificat | Libera te √ · | si Filius es ≈ Dei

| et* descende de cruce |

41 < Similiter et principes sacerdotum | deludentes cum

scribis | et pharisaeis* dicebant · | 42 Alios salvos fecit |

seipsum non potest salvare | √ Rex Istrahel est · | Descen-

27,39 praetereuntes autem blasphemabant eum moventes

capita sua ,40 et dicentes qui destruit templum et in

triduo illud reaedificat salva temet ipsum si Filius Dei

es descende de cruce

41 similiter et principes sacerdotum inludentes cum scri-

bis et senioribus dicentes 42 alios salvos fecit se ip-

sum non potest salvum facere si rex Israhel est des-

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dat nunc | de cruce · | et credemus ei | 43 si confidit in

Deum | Liberet nunc eum | si vult eum · | Dixit enim |

quia Dei Filius sum |

44 Identidem autem et latrones | qui fixi erant | cum eo | in-

crepabant eum |

cendat nunc de cruce et credemus ei 43 confidet in

Deo liberet nunc eum si vult dixit enim quia Dei Fi-

lius sum

44 id ipsum autem et latrones qui fixi erant cum eo in-

properabant ei

Blocco Figure 28-33. Disegni di Piero Solaini (1989), del Centro Romano di Sindonologia. Gli ultimi due riquadri sulla

sinistra di chi osserva, descrivono i due stati, di innalzamento e di accasciamento.

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Ulteriori elementi grafici descrittivi dei dolorosi movimenti del Crocifisso.

Blocco figure Figure 34-37. Le prime due figure sono disegni elaborati da mons. G. Ricci. La figura 37 è una recente rie-

laborazione dei medesimi dati. In tutte queste ricostruzioni si deve tener presente che nella fase di accasciamento la testa

del Soggetto sindonico non può muoversi ed è incassata nelle fasce muscolari delle spalle.

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020. L'avambraccio destro e la colatura di sangue sino al gomito.

L'importanza primaria delle direzioni del sangue che fuoriesce dalle due ferite dei

polsi del Crocifisso, esige un'ulteriore documentazione visiva, rinviando ai Corsi

universitari le annotazioni esaustive.

Fig. 38-39.

Elaborazioni anttropometriche di mons. Ricci, confermate dal

prof. Fiori titolare di anatomia al Policlinico Gemelli in Roma.

A sinistra la ricostruzione dell'avambraccio. Sopra: identifica-

zione della ferita del polso destro.

021. Lo studio comparato e integrato dei Crocifissi

Fig. 40.

Crocefissione, Masaccio, 1426, 83x63 cm,

(Napoli, Museo di Capodimonte). Da notare

la posizione incassata della testa del Croci-

fisso, con piegatura verso destra e la dilata-

zione del torace.

Questi particolari sindonicamente rilevanti

vanno tuttavia valutati con prudenza e rico-

struendo l'insieme di dati consimili in mi-

gliaia di altre opere.

Area di grande interesse storico-artistico, la repertoriazione di tutte le scene di cro-

cifissione, recherà allo studio della Sindone numerosi elementi di confronto critico

e, a volte, di reciproca conferma.

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C. La Morte 022.

Gli istanti che precedono il violento decesso di Gesù sulla croce, sono descritti dai

Vangeli in modo laconico, anche se a volte con termini teologicamente rilevanti.

023. Sino all'ultimo respiro.

Fig. 41-42.

Sopra, figura, 41, ricostruzione del 'titulus crucis' così come dove-

va risultare leggibile collocato sopra il capo del Crocifisso. Il di-

segno è stato elaborato dagli esperti paleografi romani in occasio-

ne degli anni santi della Redenzione, agli inizi del XX secolo.

Le tre lingue citate nei vangeli sono confermate nel pezzo che ci è

rimasto e sono, dall'alto in basso, da destra a sinistra, l'ebraico, il

greco e il latino.

A sinistra, figura, 42, dipinto di mons. G. Ricci, raffigurante il Cri-

sto morto, con il corpo 'fissato' in posizione di innalzamento a cau-

sa del anossiemia dei muscoli, specialmmente del torace e delle

spalle e, poi a causa del veloce 'rigor mortis' sopraggiunto dopo

l'ultimo grido, il piegamento del capo e l'esalazione dell'ultimo re-

spiro.

Per probabili motivi di facilità nel gestire le fasi della crocifissio-

ne, compreso anche la verifica di morte mediante colpo di lancia al

cuore, la parte infariore dello stipes o stauros, forse, andrebbe un

poco abbassata.

Tutti e quattro gli evangelisti concordano su una morte vissuta in stato cosciente si-

no all'ultimo: Matteo (27, 46-50) e Marco (15, 34-37), dopo il grido "Eli, Eli...) ri-

feriscono di un secondo alto grido che precede il decesso. Luca (23, 46), descrive il

contenuto dell'ultimo grido: "Padre, nelle tue mani consegno lo spirito mio". Infi-

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ne, Giovanni (19, 30), mette nella bocca di Gesù un significativo "[Tutto] è stato

portato a compimento" (greco: tetélestai), e riferisce dell'inchinare il capo (greco:

klìnas ten kefalen), e del 'consegnare' lo spirito (greco: parédoken to pneuma).

024. Il capo chino sul petto

Sindonicamente di alta rilevanza è il particolare del capo chino sul petto, aspetto di

chiara evidenza nelle 'statue elaborate da computer', iniziativa dello STURP agli i-

nizi degli anni '80.

Proponiamo, tuttavia, di seguire anche una strada più impegnativa e sicura: faccia-

mo riferimento alle indagini di metrologia anatomica, di cui alle figure 43-44.

Al di là degli effetti sul tema della 'statura' del soggetto sindonico, il capo chino sul

petto per noi assume altri significati, sia medici (relativamente alla diagnosi di in-

farto, come si vedrà nel prossimo incontro), sia psico-religiosi, con un gesto di su-

prema obbedienza in spirito di divina carità.

Fig. 43-44.

Ci troviamo innanzi al cuore della ricerca anatomica

applicata al tessuto funerario sindonico, settore analitico

che attende una revisione autorevole da parte di alcune

équipes di esperti in medicina legale.

Si noti, ad esempio, come il volume del teschio, omolo-

gabile anatomicamente, sia chiaramente ridotto rispetto

all'impronta corporea sindonica.

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025. Il dolore e le sue misurazioni. Il caso dei dati provenienti dai mistici.

Un cenno va dedicato anche al tema del dolore.

- Le cosidette moderne 'scale del dolore' (pain scale), generalmente impostate su

una gradazione da 1 a 10, per il caso della Sindone, andrebbe oltrepassato tale limi-

te numerico, aggiungendo almeno due altri gradi: un 11° dove l'atrocità dolorifica

va oltre la capacità di lacrimazione e un 12° grado, nel quale soltanto personalità

speciali come quella divina di Gesù, può sopportare un insieme di dolore fisico-

psicologico-spirituale che si allarga al mistero della divinità.

Fig. 45-46. Un confronto visivo tra le ferite sindonicamente documentabili (1978) e un crocifisso di area altoatesina, ispi-

rato ad alcune visioni mistiche, con ferite più impressionanti, date le frequenti lacerazioni dei tessuti. Il problema sta nel

non abbinare l'intensità di dolore con la lacerazione tissutale, bensì con le interferenze di alcune ferite con il sistema ner-

voso. Per la Sindone si veda di studiare a fondo le aree degli arti superiori e inferiori e la testa.

- Circa il tema degli apporti alle sofferenze della Passione di Gesù da parte di nu-

merosi mistici, dopo aver chiaramente fatto discernimento circa la loro affidabilità

cattolica e spirituale, è necessario distinguere nettamente il loro studio da quello

della Sacra Sindone. Confronti e differenze, parallelismi e convergenze saranno og-

getto di un metodo molto impegnato ed esigente.

D. Agnello pasquale

026.

Proponiamo qui alcuni cenni sul tema della coincidenza profetica tra Gesù e l'A-

gnello sacrificato a Pasqua, argomento sottolineato dai Vangeli.

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027. Esodo 12-13.

Invitiamo ad una lettura molto attenta di 'doppioni' testuali sul tema 'agnello pa-

squale' nei capitoli 12° e 13° del libro dell'Esodo. Nel capitolo 12°, i versetti 1-14

sono una sintesi di ritualità nomadiche e di memoria della partenza dall'Egitto e

dell'essere risparmiati dallo sterminio dell'Angelo. Dopo una sezione dedicata alla

Figure 47-49.

A sinistra, in alto, la scena di crocifissione secondo il film 'Passion' (2004). Il

tipo di impatto da flagelli non corrisponde ai dati sindonici, anche se l'orrore

di tale tortura esprime bene il livello terribile raggiunto. Le corde sono assenti

nella Sindone, rendendo l'agonia e la morte di livello incomprensibile. Il le-

gno della croce è abbondante; specie per l'elemento orizzontale, o patibulum è

sufficiente la metà della superficie (cf. il palo orizzontale del 'buon ladrone'

nella Cappella delle Reliquie alla Basilica di S. Croce in Gerusalemme in

Roma).

Il alto a destra, il momento dell'uccisione dell'agnello, tramite recisione

dell'arteria detta carotide (o suo microsistema), nel rito della Pasqua samarita-

na. Secondo le usanze arcaiche i coltelli usati per il sacrificio dovevano essere

di pietra.

A sinistra, foto del crocifisso sindonico di mons. G. Ricci. In primo piano la

ferita del 'costato' o emitorace destro, posizionabile tra la V e la VI costola

della cassa toracica.

All'Agnello pasquale non dovevano essere spezzate le ossa (Es 12, 46) e al

tempo stesso si doveva far defluire tutto il sangue dalle membra.

settimana rituale degli azzimi, i versetti 21-27, sono dedicati al rito della tutela

dall'angelo sterminatore. Diversi sono i gesti di applicazione del sangue sugli stipiti

e gli Ebrei sono in casa anche il mattino seguente. Il capitolo seguente, nei vv. 1-16

presenta molti aspetti rituali della Pasqua così come poi verrà vissuta dall'Ebraismo

giudaico in epoca intertestamentaria (I secolo a.Cr. - I secolo d.Cr.).

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Fig. 50.

Raro fotogramma della Pasqua samari-

tana, celebrata sulla sommità del monte

Garizim (Sichem/Nablus, Samaria), a-

gli inizi del XX secolo.

Si notino, sullo sfondo le tende, memo-

riale della Pasqua sinaitica del libro

dell'Esodo. In primo piano tre agnelli

pasquali, oggetto dei riti preparatori per

la Pasqua di 'manducazione dell'agnel-

lo'.

028. Il rito di propiziazione e di salvezza dallo Sterminatore.

Nella liturgia ebraica di Pesaq e di Kippur e nella liturgia cristiana della notte di Ri-

surrezione, il sangue versato dall'Agnello pasquale e dal Capro espiatorio, il Signo-

re Gesù, è celebrato come salvezza dalle azioni del Nemico maligno con la Liturgia

battesimale della Nuova Alleanza.

Fig. 51.

Rappresentazione del sangue dell'agnello pasquale, splamato

sugli stipiti e sulle architravi delle case degli Israeliti, segno di

salvezza dal passaggio sterminatore dell'Angelo.

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E. Trinitatis sacrificium (s. Ambrogio) 029.

La Sezione è consacrata al culmine della 'rivelazione' di Dio in Cristo, al vertice

della manifestazione di JHVH, Abbà, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe,

ricco di misericordia sino a mille generazioni.

030. Il vero e definitivo 'patriarca Abramo': D-o Padre Abbà sul Golgotha.

La crocifissione e morte di Gesù sono sostanzialmente svuotate della loro 'Gloria' e

del loro significato se non vengono contemplate in ottica uni-trinitaria.

Fig. 47.

Abramo e Isacco nel momento culminante del 'sacrificio' di primizia, testimonian-

za perfetta dell'amore del Patriarca di tutti i popoli per il suo JHVH / Signore. Ico-

nografia moderna (da Wikipedia).

Perfetta è la rappresentazione dell'altare realizzato con pietro non squadrate da

strumenti di metallo.

Il 'compimento' di questo momento di Alleanza lo ritroviamo sul monte Calva-

rio/Golgotha, al momento della morte del vero Isacco, il Cristo Gesù, lasciato mo-

rire (non 'risparmiato') dall'amore di Dio PAdre-Abbà per la sua Chiesa, noi, pove-

ri peccatori, amatissimi dal suo Cuore e dalle sue Viscere (greco: splankhnà).

Fig. 48-49.

Sulla sinistra una rappresenta-

zione della Trinità sofferente,

molto diffusa nell'Europa centra-

le di cultura tedesca.

A destra, una stampa del secolo

XVIII relativa alle vesti del

Sommo sacerdote officiante nel

Tempio di Salomone e nel Se-

condo tempio di epoca erodiana.

Sostituendo il soggetto iconolo-

gico con l'Invisibilità di D-o Pa-

dre Abbà, abbiamo gli elementi

di base per comprendere l'infin-

tio amore con il quale il Padre

ha 'tanto amato il mondo da dare

il suo Figlio unigenito'.

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031. Alle fonti della devozione francescana al Crocifisso.

Il ricco mercante di stoffe, Francesco di Pietro di Bernardone, operante in Assisi, fu

letteralmente conquistato dalla carità di Dio in Gesù, il Cristo, contemplato soffe-

rente e amorevole sulla santa Croce, causa di redenzione del mondo intero. Le 'Fon-

ti francescane' conducono il lettore moderno in una straordinaria avventura di se-

quela e di innamoramento da parte dell'umile Francesco, 'pauperculus' e 'vermicu-

lus' dinanzi al Mistero travolgente di Dio che è Carità.

Fig. 50.

Crocifissione, Miniatura di scuola francescana abruzzese (Atri), secolo

XIV. Particolare di Francesco d'Assisi, stigmatizzato, che bacia il piede

destro sanguinante del Crocifisso.

Il sangue-vita, causa di salvezza e di remissione dei peccati, scorre in

modo sovrabbondante e invade la 'grotta di Adamo', luogo della tradi-

zionale 'caverna dei tesori', identificata dai primi secoli cristiani, come

il luogo di sepoltura del primo Adamo, fonte di morte, redento e santi-

ficato dal sangue del Secondo Adamo, il Cristo, 'progenitore' della vita

divina ed eterna, donata dal Sacrificio di primizia e di espiazione cele-

brato sul Golgotha.

La dolcissima e 'paupercula' Vergine Madre Maria, 'vergine fatta Chie-

sa',colma di dolore e di grazia, accoglie dalla voce sofferente di Gesù,

suo amatissimo Figlio, la nuova missione di maternità ecclesiale.

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Excursus.

032. Ricerca scientifica: scienziati-tecnici, esegeti, storici e Sindone

Offriamo altri elementi che invitano allo studio attento e integrale delle Ricerche

scientifiche presentate sino ad oggi.

033. Antichità del tessuto sindonico

Fig. 51.

Sindone tessuta pochi anni fa su

commissione dell'esperto tessile

Pietro Vercelli e unita ad un ar-

ticolo della prof. Rigato sulla

sepoltura di Cristo (2001).

Così doveva essere la Sindone

appena comperata dal ricco ami-

co di Gesù di Nazareth.

Fig. 52.

Sindone di Torino, foto hd di

Giandurante (2000). Si noti il

colore ingiallito del tessuto, rap-

portato ai due tipi di colore

bianco delle due toppe allocate

dalle Clarisse di Chambéry nel

1534, due anni dopo il terribile

incendio.

Una saggia ripetizione di esperimenti di antichizzazione artificiale e di comparazione con reperti tessili di antichità

effettiva sta alla base di studi di biofisica dei materiali orientati allo studio delle caratteristiche del Sacro Telo. Tra

questi evidenziamo l'influsso che l'ossido di carbonio emanato nella cassa d'argento in occasione dell'incendio del

1532 può aver interagito con l'isotopo radioattivo 14 dell'elemento carbonio.

Ci si dovrebbe applicare con maggior impegno nell'indagare i materiali microscopi-

ci presenti sulla Sindone, moltiplicando esami di conferma su elementi già identifi-

cati. Anche le ricorrenze quantitative (statisticamente rilevanti) ci invitano ad evi-

tare conclusioni affrettate, verificando la presenza sul tessuto sindonico di un singo-

lo o di pochi elementi che stiamo cercando o che vi si fanno trovare. In tal senso,

nella Mostra di Palazzo Cisi a Milano nel 1987, abbiamo selezionato una microfoto

di un residuo fossile del Triassico, tratta dal materiale prelevato nel 1978 dallo

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STURP: il che non significa che la Sindone risalga necessariamente a questo perio-

do!

034. La Basilica cristiana, ariana, non cattolica

Fig. 53. Pianta della Basilica costantiniana del Santo Sepolcro (Bagatti 1981*). Per dare centralità al mistero della Croce,

Potenza di Dio, un architetto cattolico di epoca costantiniana avrebbe dovuto spostare l'asse dell'intera basilica (in rosso),

consentendo alla roccia del Calvario (cerchio giallo) di essere al centro celebrativo, assieme al Sepolcro / Anàstasis (qua-

drato giallo.

Fig. 54. Foto aerea di Gerusalemme vecchia, sud, con l'area sacra del Tempio, ora 'spianata delle Moschee'. In giallo è sa-

gnalato il percorso probabile della Via Crucis, dalla Torre Antonia sino al Calvario (croce in colore rosso). Il cerchio ros-

indica il luogo esatto dove sorgeva il Santuario e, al suo interno, il Santo e il Santo dei Santi, divisi da un Velo.

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035. Le foto del Volto sindonico: multipla lectio

Uno dei principi semplici e faticosi nell'indagare sindonico è l'uso contemporaneo

di ogni tipo di foto e di video, evitando di privilegiare un unico tipo di dato perché

magari favorevole alle proprie ipotesi di ricerca. Dal convergere di alcuni o di molti

elementi si hanno garanzie maggiori per i postulati e per le soluzioni che ci si pon-

gono innanzi.

Fig. 56.

Esempio di indagine multipla su

quattro fotogrammi del Volto Sindo-

nico, risalenti ad un originale del

1978 (STURP).

Le prime due foto, in alto, sono stam-

pate male, al contrario: negativo, a si-

nistra, e positivo, a destra.

Del resto se confrontiamo il negativo

citato con quello sottostante, trattato

con il 'falso colore' (Heller e Adler),

vediamo subito che il colpo di basto-

ne sulla guancia destra, è esattamente

dove deve stare.

Il quarto fotogramma illustra il mec-

canismo semplice di accostamento

disassato di due lucidi, fenomeno rea-

lizzabile anche su software dedicato.

Individuare l'anno di realizzazione

della foto e cercare eventuali errori di

stampa sono due tra i primi obiettivi

di un primo approccio alle foto sin-

doniche.

036. Il Volto di Gesù: tratti fisiognomici contrastanti nell'antichità cristiana?

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Anche nel settore archeologico e iconografico vale il principio di non assolutizzare

un reperto o un riscontro: meglio procedere ad un più umile lavoro di raccolta dati

(repertoriazione) ed esaminare il contesto integrale dell'opera in esame. Ci si accor-

ge allora, in molti casi, che un volto del Cristo con la barba (o 'Cristo storico') o im-

berbe (o 'Emmanuele', Verbo eterno fatto uomo) possono coesistere. E' il caso della

grande Abside di San Vitale a Ravenna, o dei pannelli della porta lignea di Santa

Sabina all'Aventino in Roma, di cui si riferisce alla figura seguente.

Fig. 57. Particolare del volto del Crocifisso, porta lignea della basilica paleocristiana di Santa Sabina all'Aventino, databi-

le alla prima metà del V secolo. E' la prima volta, allo stato delle attuali conoscenze iconografiche paleocristiane, che il

corpo seminudo (coperto dal solo subligaculum) del Cristo in croce viene scolpito e proposto al Popolo di Dio. Il Volto

barbato e la lunga chioma di capelli, hanno chiara rispondenza con i dati della Sindone. Il chiodo nel palmo delle mani è

spiegabile dal fatto che da circa cento anni nell'Impero romano era vietata la crocifissione, in seguito a legge promossa

dall'imperatore Costantino, cristiano, anche se di tendenza ariana.

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.

Allegati

037. I tre preannunzi di passione e risurrezione

. Matteo

Marco Luca

Primo preann. 16, 21-23 (Aland 159, p. 232) 8, 31-33 (Aland p.) 9, 22 (Aland p.) Secondo preann. 17, 22-23 (Aland p.) 9, 30-32 (Aland p.) 9, 43b-45 (Aland p.) Terzo preann. 20, 17-19 (Aland p.) 10, 32-34 (Aland p.) 18, 31-34 (Aland p.) 17, 25 (Aland p.);

24, 6b-7. 44-46 (Aland p.).

038. Il racconto premarciano della Passione

PESCH Rudolf, La Storia premarciana della Passione (Excursus), in Il Vangelo di Marco.

Parte seconda. Testo greco e traduzione. Commento ai capp. 8, 27 - 16, 30, traduzione italiana

di Marcello Soffritti, edizione italiana a cura di Omero Soffritti, Brescia, Paideia Editrice

(CNT: Commentario del Nuovo Testamento), 1976, pp. 18-54, in particolare le pp. 37-38.

MARCO

Isaia Sap, Zac

I 1 8, 27-30 Gesù Messia

2 8, 31-33 Primo preannunzio Passione Sap 2, 17-18.20

II 3 9, 2-8 Trasfigurazione

4 9, 9-13 Dialogo su risurrezione 53, 3

5 9, 30-33 Secondo preannunzio Passione 53, 11 Sap 2, 17-18.20

III 6 9, 33-35 Dialogo casa Cafarnao

7 10, 1. 32-34 Terzo preannunzio Passione 50, 6; 53, 3 Sap 2, 17-18.20

8 10, 46-52 Gerico cieco Bartimeo

IV 9 11, 1-11 Viaggioa Gerusalemme Zac 2, 10; 9, 9; 14, 4

10 11, 12-14 Maledizione fico

11 11, 15-19 Messia nel tempio Zac 14, 16-21

V 12 11, 20-23 Fico inaridito. Fede

13 11, 27-33 Autorità

14 12, 1-12 Parabola Vigna

VI 15 12, 13-17. 34c Questione tributo

16 12, 35-37 Messia

17 12, 41-44 Vedova misera

VII 18 13, 1-2 Profezia sul tempio

19 14, 1-2 Progetto uccisione

20 14, 3-9 Unzione (funeraria)

VIII 21 14, 10-11 Giuda consegna Zac 2, 6. 10. 12

22 14, 12-16 Preparazione cena pasquale

23 14, 17-21 Predizione della consegna

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IX 24 14, 22-23.25 Cenno alla morte 53 pollòi Zac 9, 11

25 14, 26-31 Predizion fuga e rinnegamento 53, 6

26 14, 32-42 Getsemani

X 27 14, 42*-43-52 Arresto Zac 13, 7

28 14, 53-54 Pietro segue Gesù

29 14, 55-65 Gesù davanti Sinedrio 50, 6; 53, 7. 12

XI 30 14, 66-72 Pietro rinnega

31 15, 1-5 Davanti a Pilato 53, 7.12

32 15, 6-15 Barabba 53, 9

XII 33 15, 16-20a Scherni al re 50, 6

34 15, 20b-24 Crocifissione

35 15, 25-32 Scherni al crocifisso

XIII 36 15, 33-39 Morte 52, 12. Sap 2, 17; 5, 2-4. 5

37 15, 40-41 Donne di Galilea

38 15, 42-47 Sepoltura

39 16, 1-8 Risurrezione

> Cronologia lunga: num. 34, Crocifissione alle ore nove del mattino (ora terza).

Citazioni Salmi

Salmo 22 8, 31-33 (v. 12)

9, 9-13 (vv. 6. 25)

10, 32-34 (vv. 7-9

14, 32-42 (v. 7)

14, 53-54 (v. 17)

15, 16-20a (vv. 7-9)

15, 20a-24 (vv. 16. 19)

15, 25-32 (vv. 7-9)

15, 33-39 (vv. 2-3. 6. 9. 25)

Salmo 27 .

Salmo 31 .

Salmo 34 .

Salmo 35 .

Salmo 36 .

Salmo 37 .

Salmo 38 .

Salmo 39 .

Salmo 40 .

Salmo 41 .

Salmo 42 .

Salmo 43 .

Salmo 54 .

Salmo 55 .

Pagina 31 di 39

Salmo 69 .

Salmo 71 .

Salmo 86 .

Salmo 88 .

Salmo 109 .

Salmo 118 .

Fig. 58-59. Esercizio di identificazione dell'anno in cui sono state scattate le due foto.

Pagina 32 di 39

.

039. Lessici, croce, chiodi...

crux (latino), palo, croce SEMERANO, Le origini, vol. II: Diz. latino, pag. 376. Calco su base dell‟accadico qursu (palo, „peg‟): kuru (palo, „log‟) e,

in ambito semitico, sul cananeo huk (= issu: legno); vedi accadico ‘gr (essere di traverso).

hýlê SEMERANO, Le origini, vol. I: Diz. greco, pag. 299, „parte ombrosa di una selva, sterpaglia per accendere il fuoco, legno‟.

Restato senza etimologia. Vedi il latino Silva. „Parte ombrosa di una selva: accadico sullulu (oscuro, „dark, obscure‟,

CAD 16, 239) di accadico sullulu („to provide shade‟) e in particolare il sostantivo sillu (ombra di alberi, posto ombroso,

„shade of a tree, shaded place‟, CAD 16, 189-190); per il valore di „sterpaglia‟ per accendere il fuoco, accadico sillû, sul-

lû (spino, „thorn‟). Il Sumerico ul richiama l‟accadico alapu, elepu (germogliare, essere cresciuti insieme, „to send forth

shoots, to flourish, to be grown together‟).

kremazo > kremannymi, SEMERANO, Le origini, vol. I: Diz. greco, pag. 151, kremánnymi greco attico; krímnêmi, kírnêmi, kremáô, ecc.: „pren-

dre, suspendre‟ (Chantraine); greco kremás, „precipizio, rovina‟; krêmnós „riva scoscesa, precipizio, dirupo‟. Se ne ignorò

l‟origine. Accadico karamu (sinonimo di accadico sabatu: „to seize, to arrest, to detain a person, to put a person in fet-

ters‟, CAD 8, 200-201; 16, 5-6; tenere, trattenere, „halten‟, vS 446), keremu („to keep‟, s.v. karamu B; i termini greci

kremás, krêmnós richiamano l‟accadico karmu („ruin‟).

kteino, 153

silva SEMERANO, Le origini, vol. II: Diz. latino, pag. 566, originariamente „luogo ombroso per alberi‟ (il latino sylva per acco-

stamento al greco hýlê; „foresta‟. Nomi propri latini: Silvius, Silvanus, Silvester; aggettivi silvestris, silvester. Se ne i-

gnorò l‟origine. Dall‟accadico sillu (luogo ombroso, ombra di albero, protezione di tempio: „shaped place, shade of a tree,

awning, covering, patronage: said of a temple‟); ugaritico e arabo zill, ebraico sel.

stauròs, palo, croce SEMERANO, Le origini, vol. I: Diz. greco, pp. 276-277: da „stéllo’, metto su, faccio andare. Come téllo, „mi levo, compio‟,

che richiama forme accadiche telu, sha teliti di elu (salgo), „stéllo’ evoca forme accadiche come shutelu, sulu (tenuto

conto della corrispondenza frequente accadica sh > i.e. st-): base corrispondente all‟accadico elu („to go up, to rise, to

emerge‟): stéllo corrisponde alla forma causativa dell‟accadico elu, col caratteristico prefisso sha: il verbo accadico ac-

quista così tutte le accesioni fondamentali del verbo greco: “mandare su, imbarcare, offrire” („to cause to go up, to bring

up, to embark, to load, to direct, to offer, to dedicate, to raise‟, „entfernen, abziehen‟). La forma causativa di elu („to go

upward to heaven‟) chiarisce „stella’, come corpo celeste che sorge e si muove („to rise from and leave‟); col valore di

„crescere‟ chiarisce il latino “stolo” rampollo; cfr. accadico elu („sprout‟), “stolidus”, “stultus”, nel senso di “lungagno-

ne”; italiano stollo, dal latino „stulus’ antenna del pagliaio, il greco stauròs, palo, croce: è calcato su basi accadiche shat-

uri: determinativo shat- e uru (palo, „Stange, Stiel‟).

xylon, legno, palo SEMERANO, Le origini, vol. I: Diz. greco, pag. 200, „legno‟. Originariamente „tagliato dalla hýlê / legno-materia. Deriva

da una base con significato di „fare a pezzi‟: accadico kasu, ebraico kasa („to cut off‟) e dalla base del greco hýlê.

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040. Concordanza Nuovo Testamento greco: croce, chiodi...

apokteino, uccido >>

angaréuein, richiedere con insistenza, esigere, obbligare, ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

3x 2 1 - - - - - - - - -

Mt 5, 41 ...[qualcuno] di esige per una corsa di un miglio...

Mt 27 32 ...[i soldati] richiesero [Simone] per portare la croce [di Gesù]...

Mc 15, 21 ...[i soldati] richiedono, per portare la sua croce, Simone di Cirene...

hêlos, chiodo ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

2 x - - - 2 - - - - - - -

Gv 20, 252 Se io non vedo sulle sue mani il segno dei chiodi, se non metto il dito nel segno dei chiodi... non crederò.

> pros-(h)elóo, inchiodare a, ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

apax - - - - - 1 - - - - -

Col 2, 14 ...la cambiale del nostro debito... l‟ha soppressa inchiodandola alla croce.

kremázo, appendere, sospendere, pendere ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

4x 1 - 1 - 2 - - - - - -

Mt 18, 6 ...sarebbe preferibile per chi scadalizza un bambino] che una mola... gli fosse appesa al collo...

Lc 23, 39 Uno dei malfattori appesi [alla croce] insultava [Gesù]...

At 5, 30 ...quel Gesù che voi, invece, avevate fatto morire sospendendolo al legno...

At 10, 39 [Gesù] che hanno fatto perire sospendendolo al legno!

kremámai, sospendere, appendere ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

3x 1 - - - 1 1 - - - - -

Mt 22, 40 Da questi due comandamenti [amare Dio e il prossimo] dipendono tutta la legge e i Profeti...

At 28, 4 ...gli indigeni [a Malta] videro l‟animale [: serpente] appeso alla mano [di Paolo]...

Gal 3, 13 [Gt 21, 23] Maledetto chiunque è sospeso al legno...

> ek-kremámai, appendere da, ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

apax - - 1 - - - - - - - -

Pagina 34 di 39

Lc 19, 48 L‟intera popolazione lo ascoltava, sospesa [alle sue labbra]...

pros-pêghnymi, inchiodare ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

apax - - - - 1 - - - - - -

At 2, 23 ...quest‟uomo [Gesù]... voi l‟avete fatto morire inchiodandolo [alla croce].

stauròs, palo, croce ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

27x 5 4 3 4 - 10 - 1 - - -

Mt 10, 38 Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me non è degno di me...

Lc 14, 27 Chiunque non porta la sua croce... non può essere mio discepolo.

Mt 16, 24 ...se qualcuno vuol seguirmi... si carichi della sua croce...

Mc 8, 34 ...se qualcuno vuol venire dietro a me... si carichi della sua croce...

Lc 9, 23 Se qualcuno vuol venire dietro a me... si carichi della sua croce...

Mt 27, 32 ...trovarono... Simone e lo requisirono per portare la croce [di Gesù]...

Mc 15, 21 ...requisirono per portare la sua croce, Simone di Cirene,

Lc 23, 26 ...caricarono [Simone] della croce da portare dietro a Gesù.

Mt 27, 40-422 ...salva te stesso, se sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!

42 ...scenda ora dalla croce e noi crederemo in

lui!

Mc 15, 30-322 ...salva te stesso, scendendo dalla croce!

32 Il Cristo... scenda adesso dalla croce... Anche quelli che erano

crocifissi con lui lo oltraggiavano.

Gv 19, 17-18 [Gesù] portando da solo la sua croce, uscì verso il luogo detto... Golgotha, 18

dove lo crocifissero e altri

due con lui

Gv 19, 19 Pilato redasse anche un cartello [greco: títlon], e lo fece mettere sulla croce.

Gv 19, 25 Vicino alla croce di Gesù stavano sua madre, la sorella di sua madre...

Gv 19, 31 ...per evitare che i corpi restassero sulla croce durante il Sabato...

1 Cor 1, 17 ...perché non sia ridotta a nulla la croce di Cristo...

1 Cor 1, 18 ...il linguaggio della croce è in effetti follia per coloro che si perdono...

Gal 5, 11 E‟ finito dunque lo scandalo della croce?

Gal 6, 12 ...al solo fine di evitare la persecuzione per la croce di Cristo.

Gal 6, 14 ...che mai io mi glori se non nella croce di Nostro Signore Gesù Cristo, che ha fatto del mondo un croci-

fisso per me e di me [un crocifisso] per il mondo.

Ef 2, 16 ...riconciliarli con Dio ègiudei e gentili]... per mezzo della croce...

Fil 2, 8 ...obbediente fino alla morte e alla morte di croce!

Fil 3, 18 ...molti... si comportano da nemici della croce di Cristo:...

Col 1, 20 [Dio si è compiaciuto] di riconciliare tutti gli esseri... facendo la pace con il sangue della sua croce.

Col 2, 14 ...la cambiale del nostro debito... egli l‟ha soppressa inchiodandola alla croce...

Eb 12, 2 ...Gesù, che, in cambio della gioia che gli veniva proposta, sopportò la croce...

stauróo, crocifiggere ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

46 x 10 8 6 11 2 7 - - - - 1

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Mt 20, 19 ...[i sommi sacerdoti e gli scribi] lo consegneranno ai pagani per essere... messo in croce; ...

Mt 23, 34 ...mando da voi dei profeti... voi ne ucciderete e metterete in croce...

Mt 26, 2 Il Figlio dell‟uomo verrà consegnato per essere crocifisso.

Mt 27, 22 Tutti dissero: Sia crocifisso!

Lc 23, 212 Ma essi gridavano [a Pilato]: Crocifiggilo! Crocifiggilo!

Mt 27, 23 Ed essi non facevano che urlare più forte: Sia crocifisso!

Mc 15, 13 Ma essi gridarono di nuovo: Crocifiggilo!

Mc 15, 14 ...non fecero che gridare più forte: Crocifiggilo!

Lc 23, 23 ...essi insistevano con grandi grida, chiedendo che fosse crocifisso...

Mt 27, 26 ...quanto a Gesù... [Pilato] lo consegnò per essere crocifisso...

Mt 27, 31 ...[i soldati] lo portarono via per crocifiggerlo...

Mc 15, 202 Essi lo condussero fuori per crocifiggerlo. ...il luogo dove Gesù fu messo in croce è vicino alla città...

Gv 19, 16 Allora egli lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

Gv 19, 18 ...uscì verso il luogo detto... Golgotha, 18

dove lo crocifissero e altri due con lui...

Mt 27, 35 ...quando lo ebbero crocifisso, si divisero i suoi vestiti...

Mc 15, 24 Poi lo crocifiggono e si dividono i suoi vestiti...

Gv 19, 23 Quando i soldati ebbero crocifisso Gesù, presero i suoi vestiti...

Mt 27, 38 Allora vengono crocifissi con lui due briganti...

Mc 15, 27 ...con lui crocifiggono due briganti...

Lc 23, 33 Giunti nella località del Cranio, ve lo crocifissero e così pure i malfattori...

Mt 28, 5 ...so bene che voi cercato Gesù, il crocifisso.

Mc 16, 6 E‟ Gesù Nazareno che cercate, il crocifisso: egli è risorto.

Mc 15, 15 Pilato... dopo aver fatto flagellare Gesù... lo consegnò per essere crocifisso...

Mc 15, 25 ...quando lo crocifissero era l‟ora terza.

Lc 24, 7 Bisogna... che il Figlio dell‟uomo ... sia crocifisso...

Lc 24, 20 ...come i nostri sommi sacerdoti e i nostri capi... lo hanno crocifisso.

Gv 19, 63 I sommi sacerdoti e le guardie gridarono: Crocifiggilo! Crocifiggilo! Pilato disse loro: Prendetelo voi e

crocifiggetelo...

Gv 19, 10 Non sai che ho potere di lasciarti libero e potere di crocifiggerti?

Gv 19, 152 Essi dicevano: A morte!... Crocifiggilo! - Dovrei crocifiggere il vostro re?

Gv 19, 41 Nel luogo dove era stato crocifisso, c‟era un giardino...

At 2, 36 ...Dio l‟ha fatto Signore e Cristo, questo Gesù che voi, invece, avete crocifisso.

At 4, 10 ...Gesù Cristo... colui che voi, invece, avete crocifisso.

1 Cor 1, 13 Forse che Paolo è stato crocifisso per voi?

1 Cor 1, 23 ...quanto a noi, predichiamo un Cristo crocifisso, scandalo per i giudei, follia per i gentili...

1 Cor 2, 2 ...io non ho voluto sapere niente in mezzo a voi, se non Gesù Cristo e [Gesù Cristo] crocifisso.

1 Cor 2, 8 ...se avessero conosciuto [la sapienza divina], non avrebbero crocifisso il Signore della gloria...

2 Cor 13, 4 [Cristo] è stato crocifisso a motivo della sua debolezza, ma è vivo in virtù della potenza di Dio.

*Gal 3, 1 Ai vostri occhi tuttavia sono stati dipinti i tratti di Gesù Cristo crocifisso [...hōis kat’ofthalmùs Iêsûs Khri-

stòs proegráfê estaurôménos].

Gal 5, 24 ...coloro che appartengono al Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni...

Gal 6, 14 ...che mai mi glori se non nella croce di Nostro Signore Gesù Cristo, che ha fatto del mondo un crocifisso

per me e di me [un crocifisso] per il mondo.

Ap 11, 8 ...sulla piazza della grande città... là dove anche il loro Signore crocifisso...

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> systauróo, crocifiggere con, ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

5x 1 1 - 1 - 1 - - - - -

Mt 27, 44 Anche i briganti crocifissi con lui lo oltraggiavano in quel modo.

Mc 15, 32 Il Cristo... scenda adesso dalla croce... Anche quelli che erano crocifissi con lui lo oltraggiavano.

Gv 19, 32 I soldati... spezzarono le gambe al primo, poi al secondo di quelli che erano stati crocifissi con lui.

Rm 6, 6 Il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con [lui]...

Gal 2, 19 ...io sono crocifisso con Cristo.

9676 Mat 27:44| dauto kai oi lêstai oi sustaurôthentes a=sun autô ôneidizon ab= [apax]

9677 Joh 19:32| skelê kai tou allou tou sustaurôthentos autô ~ [apax]

> ana-stauróo, ri-crocifiggere, crocifiggere di nuovo ricorrenze Mt Mc Lc Gv At Pl Ti Eb Ca Gv2 Ap

apax - - - - - - - 1 - - -

Eb 6, 6 [coloro che sono stati illuminati] e che sono caduti... ricrocifiggono, da se stessi, il Figlio di Dio

599 Heb 6:6 | anakainizein eis metanoian anastaurountas eautois ton uion tou theou [apax]

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041. L'attesa di un Messia sofferente nella 'stele di Gabriele'

In rapporto al mistero della sofferenza di Gesù, Verbo eterno fatto carne per la no-

stra salvezza e per la nostra santificazione, riferiamo di un recente ritrovamento ar-

Fig. 60-61.

cheologico di alto interesse. Si tratta della cosiddetta "stele di Gabriele", esposta in

questi giorni, sino a dopo Pasqua, in Vaticano. Riportiamo un articolo di ieri, 15

marzo 2012, accompagnato da un minimo di iconografia desunta dalla Rete/Web.

Fonte: La Stampa, Vatican Insider, http://vaticaninsider.lastampa.it 15 marzo 2012

La profezia di Gesù: un prodigio che affiora dai secoli

La «Stele di Gabriele»(esposta nella mostra «Verbum Domini» in Vaticano) sarebbe una prova importante dell'autentici-

tà delle profezie di Cristo sulla sua resurrezione

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GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

«Vatican Insider» ha intervistato Simone Venturini, biblista e scrittore, ricercatore dell'Archivio Segreto Vaticano e do-

cente di Scienze Bibliche alla Pontificia Università della Santa Croce. E‟ autore, tra l'altro, de «Il libro segreto di Gesù»

(Newton Compton).

Professore, cos’è la Stele di Gabriele esposta nella mostra "Verbum Domini" in Vaticano?

«Si tratta di uno straordinario reperto archeologico tornato alla luce nel Duemila, nella zona ad oriente del Mar Morto,

sulla cui sponda occidentale più di cinquanta anni prima furono trovati i famosi manoscritti di Qumran. Fu acquistato dal

dottor David Jeselsohn, banchiere di Zurigo, che la inserì nella sua preziosa collezione di testi antichi. Il reperto consiste

in una stele alta 93 cm e larga 37, su cui si trovano due colonne di testo scritto in lingua aramaica. È datata dagli studiosi

tra il I secolo a.C. e il primo secolo d.C. Il testo, composto da 87 righe, presenta il Messia in un modo assai diverso da

come esso era considerato al tempo di Gesù. Non un glorioso discendente di Davide che avrebbe ristabilito le sorti del re-

gno d'Israele, bensì un personaggio che avrebbe sofferto e che sarebbe risorto dopo tre giorni. È chiamata "Rivelazione di

Gabriele" o "Stele di Jeselsohn", dal nome del suo scopritore».

Quali sono i contenuti?

«Nella prima colonna si parla della guerra escatologica. Quando Gerusalemme sarà assediata, Dio manderà un segno at-

traverso il suo Messia, in cui viene annunciato l'annientamento dell'Anticristo e delle forze del male. Nella seconda co-

lonna, Dio dichiara che il sangue dei martiri sarà lo strumento che permetterà loro di salire in cielo. Si parla poi di tre "le-

aders" mandati da Dio che saranno uccisi in battaglia. Alla fine, l'angelo Gabriele ordina al suo interlocutore di tornare in

vita».

Perché la "Stele di Gabriele" potrebbe essere una prova importante dell'autenticità delle profezie di Gesù sulla

sua resurrezione?

«Alle righe 80-81 della seconda colonna, l'angelo Gabriele rivolgerebbe al suo interlocutore queste parole: "Dopo tre

giorni vivi, io Gabriele ti comando, principe dei principi, sterco nelle crepe rocciose". Ora, secondo Israel Knhol - che ha

studiato approfonditamente questa stele - il "principe dei principi" sarebbe Simone, uno di quei rivoluzionari che, all'in-

domani della morte di Erode, reclamarono per sé e per il suo popolo l'indipendenza di Israele. Secondo la testimonianza

di Giuseppe Flavio (Guerra Giudaica 2,4,2) Simone, fu ucciso mentre si trovava sul precipizio di un burrone. Probabil-

mente poi il suo corpo finì tra le rocce del dirupo e lì andò in putrefazione. Nella "stele di Jeselsohn", Gabriele si rivolge-

rebbe a questo rivoluzionario annunciandogli che sarebbe tornato in vita dopo tre giorni».

Cosa dicono al riguardo i Vangeli?

«Nel vangelo di Matteo (27,63), i farisei ricordano a Pilato che Gesù disse mentre era in vita: "Dopo tre giorni risorgerò".

Non è difficile accorgersi della somiglianza tra le parole della stele e quelle di Gesù. L'unica differenza è che nella stele

l'angelo Gabriele annuncia quelle parole ad un uomo, mentre nel vangelo Gesù le applica a se stesso. La stele, perciò,

rappresenterebbe una prova di eccezionale importanza della storicità delle profezie di Gesù, in particolare quella sua mor-

te e resurrezione. Esse non sarebbero frutto della rielaborazione dei primi cristiani, poiché nell'ambiente coevo a Gesù e-

sisteva già una formulazione assai simile a quella che Gesù applicò a se stesso, riguardante la sua resurrezione dopo tre

giorni».

Qual è il rapporto tra archeologia e fede?

«La fede, ovviamente, è un atteggiamento interiore che rappresenta il frutto di una libera scelta da parte dell'uomo. Tutta-

via, la consapevolezza che i vangeli narrino la storia di un uomo che non solo morì ma anche risuscitò veramente può in-

dubbiamente costituire un solido ed efficace preambolo. In tal senso, l'archeologia è la scienza che più di ogni altra può

aiutare a situare i vangeli e i loro personaggi nell'ambiente storico in cui sono nati».

In generale le scoperte archeologiche confermano o smentiscono la fede?

«I reperti archeologici tornati alla luce nel passato e che continuano ancora ad affiorare in Palestina sono dei preziosi in-

dizi che confermano la storicità dei fatti contenuti nei vangeli. Pensiamo, per esempio, ai resti della casa di Pietro a Ca-

farnao, ben visibili oltre la lastra di vetro all'interno della Chiesa ottagonale, uno dei luoghi dove quasi sicuramente Gesù

posò il suo piede (cfr. Mc 1,29-31). Oppure, a Gerusalemme, nella Basilica del Santo Sepolcro, che racchiude l'area del

Golgotha dove Gesù morì e fu sepolto e dove è possibile ammirare ancora delle tombe assai simili a quella di Gesù.In

particolare, sono particolarmente importanti quei reperti - come la "Stele Jeselsohn" - che contengono iscrizioni o testi di

natura religiosa e che possono metterci in contatto diretto con l'ambiente culturale e linguistico in cui visse e predicò Gesù

di Nazareth».

Qual è il valore e il significato di un'esposizione come "Verbum Domini"?

«L'obiettivo della mostra è di sensibilizzare la gente alla storia della Bibbia e al modo in cui il suo testo è stato trasmesso

lungo i secoli, fin dalle origini. Un'occasione ulteriore per rendersi conto di persona come la Parola di Dio si è incarnata

in una storia reale, che dal più lontano passato - la mostra ospita una ricostruzione delle grotte di Qumran - giunge fino a

noi attraverso una catena ininterrotta di preziose testimonianze, alcune delle quali - come la "stele Jeselsohn" - sono quasi

del tutto sconosciute al grande pubblico, soprattutto in Italia».

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042. Giochi di luce e simbologie casuali

Nei continui (e quasi esasperanti) inviti alla prudenza interpretativa, base solida per

dare rilevanza a eventuali dati semplici e inequivocabili, aggiungiamo un fenomeno

solare di questi giorni. Si tratta di un effetto particolare nel gioco delle tempeste so-

lari del 13-14 marzo scorso. A destra, nella figura sottostante, si potrebbero indivi-

duare anche dei 'raggi' che fuoriescono dalla parte alta di questa forma 'triangolare-

cruciforme'. Le fantasie si possono scatenare...

Foto 61-62.

043. Congedo e invito al IV incontro

Abbiamo cercato di offrire un minimo di documentazione, da considerarsi come

punto di partenza nell'infinito pellegrinare nella Pasqua di Dio e della Chiesa. Ulte-

riori apporti - sempre iniziali ed evidentemente riduttivi dinanzi alla 'pienezza del

mistero di Cristo - li avvicineremo nell'incontro del 30 marzo, ultimo di questa se-

rie.