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La presenza dello Spirito nel mistero pasquale
A/ Aspetti scritturisticiLa Lettera agli Ebrei
1. Lo Spirito e la croce
Domanda di fondo:
• Qual è l’aspetto pneumatico della croce?
• Qual è l’azione specifica dello Spirito nella morte di Cristo?
• Quali sono le fonti scritturistiche che la presentano?
1. Lo Spirito e la croce
Schemi interpretativi del rapporto croce-Spirito di Dio:
2. successione cronologica: passione, resurrezione,
dono dello Spirito
3. due tappe: Gesù vive la passione, lo Spirito opera
nella risurrezione
4. Spirito-croce: questo rapporto viene menzionato
in Giovanni nella lettera agli Ebrei:
a) Giovanni: consegna dello Spirito. È, però,
un’azione di Gesù morente, più che dello Spirito
in lui
b) Ebrei: azione dello Spirito durante la passione e
morte di Gesù
Ebrei 9, 13-14:
«Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di
una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati,
li santificano, purificandoli nella carne,14 quanto più
il sangue di Cristo,
che con uno Spirito eterno offrì se stesso
senza macchia a Dio,
purificherà la nostra coscienza dalla opere morte,
per servire il Dio vivente?
Il Cristo sigilla la nuova alleanza con il suo sangue»
“Offrì se stesso”: indica
1. Pro-esistenza oblativa: generosità ed
obbedienza
2. Struttura trinitaria dell’offerta:
Lo Spirito ispira l’offerta di Cristo al Padre
3. Interpretazione cultuale del sacrificio di Gesù:
“prosferein” (offrire) e non “didonai-paradidonai”
(consegnare)
“Spirito eterno”
• Disposizione d’animo
• Gesù come spirito eterno (natura divina)
• Spirito di Gesù, separato dal corpo dopo la morte
Vanhoye: riprende l’interpretazione dei Padri greci
• Lo Spirito eterno è lo Spirito santo (di Dio,
l’Eterno)
• Contesto: Alleanza eterna – Spirito eterno
Perché interviene lo Spirito?
Spirito:
corrisponde al fuoco dei sacrifici antichi:
animato dallo Spirito,
Cristo ebbe lo slancio interno
necessario
per attuare l’offerta perfetta di sé stesso a
Dio
Spirito eterno:
ha a che fare con il modo con cui Gesù affronta
la sua morte (Slancio)
Con quale atteggiamento Gesù vive l’evento
della croce? Come?
Gesù affronta la sua morte
con una coscienza sacerdotale:
• obbedienza al Padre
• solidarietà verso gli uomini
Coscienza sacerdotale:
Gesù è pienamente consapevole e libero
nel suo offrirsi alla morte
• È manifestazione suprema del suo amore
obbediente al Padre: obbedienza filiale
• È manifestazione suprema della sua
solidarietà con gli uomini
Obbedienza filiale
Eb 5, 6-9:«Come in un altro passo dice: Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek. Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena
egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono».
Non si tratta solo del Getsemani, ma dell’intera
Passione
l’autore vuole indicare in che modo Cristo la
affrontò: in un atteggiamento di preghiera e offerta,
anzi, di offerta di preghiera
L’offerta di sé di cui parla 9, 14 comincia con
un’offerta di preghiera:
Perché?
Nella preghiera, Cristo
apre il suo essere umano allo Spirito eterno
perchè “impari l’obbedienza del Figlio”
Viene chiamato in causa l’essere Figlio:
Si tratta dell’essere Figlio vissuto
dal Verbo fatto uomo,
vissuto con i sentimenti umani di Gesù
Questi sentimenti umani sono capaci di
vivere da Figlio di Dio?
• Obbedienza
• Fiducia
“pur essendo Figlio imparò l’obbedienza…”
Opera dello Spirito:
1. custodisce l’identità filiale all’inizio,
2. consente a Gesù di affidarsi al Padre al
Getsemani e sulla croce
Nella sua Passione, Cristo fu portato dallo
Spirito ad una nuova perfezione di
obbedienza
In cosa consiste questa “nuova perfezione”?
“Nuova perfezione”
Se tutta l’esistenza filiale di Gesù può essere intesa
come una grande offerta al Padre nello Spirito
Santo,
la sua morte è l’esperienza suprema di preghiera e
offerta, è l’esperienza suprema di obbedienza
filiale
Attraverso la sua libertà di uomo Gesù diventa,
per la potenza dello Spirito (imparò l’obbedienza), ciò
che nello Spirito egli era fin dalla nascita:
il Figlio di Dio nel mondo
Forza dello Spirito: si può vedere
esercitata
• sia ispirando un’adesione perfetta alla
volontà di Dio (Eb 5, 8; 10, 4-10);
• sia spingendo alla solidarietà fraterna con
gli uomini fino alla morte
Sacrificio di Cristo secondo Ebrei:
• non è rituale, ma personale (offre se stesso)
• realizza un’oblazione eterna (non in senso
temporale, ma qualitativo)
Oblazione eterna:
• non dipende solo dal soggetto ontologico che
è la persona del Verbo,
• ma dal principio interiore che santifica
l’umanità assunta: lo Spirito Santo
Oblazione eterna:
1. Lo Spirito è principio interiore
2. che santifica l’umanità assunta
1. Principio interiore:
“Lo Spirito fu presente al sacrificio della croce; perciò
egli può – come Spirito “eterno” – conservare per
sempre nella Chiesa questo avvenimento accaduto
una volta sola. Egli infatti, è presente ad ogni punto
della storia” (H. Mühlen)
2. Santifica l’umanità assunta
L’uomo Gesù è messo in condizione di
vivere perfettamente da Figlio di Dio
dall’azione dello Spirito,
alla quale Egli è totalmente disponibile
Questa è la sua santità, che raggiunge la
pienezza sulla croce:
lo Spirito rende filiale
la morte di Gesù
La presenza dello Spirito nel mistero pasquale
A/ Aspetti scritturisticiLa Lettera agli Ebrei
2. Lo Spirito e la risurrezione:
1) Corpo glorificato
2) Colui che è reso perfetto deve rendere perfetti
Lettera agli Ebrei 9,8-12: Il corpo glorificato
“Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era
ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la prima
Tenda. Essa infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi
sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere
perfetto, nella sua coscienza, l'offerente, trattandosi solo di
cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane,
valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate. Cristo
invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri,
attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non
costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a
questa creazione, non con sangue di capri e di vitelli, ma
con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel
santuario, procurandoci così una redenzione eterna”.
“Tenda più grande e più perfetta, non appartenente a questa creazione:”
si tratta del corpo glorificato
Risurrezione:
• Non è stata una semplice rianimazione
• ma è stata una profonda trasformazione, una nuova creazione:
il rinnovamento completo dell'essere umano di Cristo,
rinnovamento così profondo da essere considerato come la 'nuova creazione' di un 'uomo nuovo',
L’umanità glorificata, cioè ricreata, diviene tenda perfetta, via nuova, nuovo santuario.
Cos’è il santuario? Luogo di incontro tra Dio e l’uomo.
L'umanità di Cristo, glorificata, permette
• di arrivare a Dio,
• di comunicare in maniera perfetta con Dio.
2. Colui che è stato reso perfetto rende perfetti
10, 14-17:
“Poiché con un'unica oblazione egli ha reso
perfetti per sempre quelli che vengono
santificati. Questo ce lo attesta anche lo Spirito
Santo.
Infatti, dopo aver detto: Questa è l'alleanza che
io stipulerò con loro dopo quei giorni, dice il
Signore: io porrò le mie leggi nei loro cuori e le
imprimerò nella loro mente, dice: E non mi
ricorderò più dei loro peccati e delle loro
iniquità”.
Lettera agli Ebrei: presenta un duplice aspetto
• per lo Spirito del Padre, Gesù Cristo, nella sua
passione-risurrezione, «è stato reso perfetto»
(Eb 5,9; 7,28),
• ma, per lo Spirito, egli opera «rendendo
perfetti» quelli che vengono santificati.
Rendere perfetti: creazione del cuore
nuovo, unzione pneumatica
Qual è il carattere pneumatologico della croce di Gesù secondo la Lett. Ebrei?
Lo Spirito coopera al sacrificio della croce
rendendosi presente in esso
Lo Spirito
• non ha “offerto se stesso”• non ha neppure offerto Gesù al Padre:
• Egli è personale potenza storica, per mezzo del Quale Gesù si è offerto una volta per tutte
Qual è il carattere pneumatologico della risurrezione di Gesù secondo Lett. Ebrei?
Lo Spirito
• coopera al ricreazione del corpo di Cristo (nuovo santuario)
• È “posto” da Cristo nel cuore dei credenti (unzione) per renderli perfetti, cioè
a. Capaci di vivere la stessa attitudine filiale
b. Capaci di entrare in comunione con il Padre
Elementi fondamentali della Lettera agli Ebrei
1. Legame tra filiazione di Gesù e opera dello Spirito:
• Vivere l’essere Figlio di Dio nell’umanità assunta
2. Glorificazione del corpo del Risorto:
• è corpo pneumatico
• È luogo di comunione tra Dio e l’uomo