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LA PRIMA GUERRA MONDIALE Realizzato dagli alunni della classe 3^C

LA PRIMA GUERRA MONDIALE - Istituto Comprensivo Statale ... · fanteria, e carri leggeri, ... Quest’ultima canzone fu così popolare che dopo l’otto settembre venne scelta come

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LA PRIMA GUERRA MONDIALE

Realizzato dagli alunni della classe 3^C

Le cause

Le cause che fecero scoppiare la prima guerra mondiale furono:

― Volontà espansionistica della Germania;

― Il proposito dell’Inghilterra di difendere il suo predominio economico e dei mari;

― Lo spirito di rivincita della Francia nei confronti della Germania, e la conquista dei territori di confine dell'Alsazia e della Lorena;

― La rivalità tra gli Stati Balcanici, alcuni alleati dell’ Austria, altri della Russia;

― L’Italia voleva sottrarre il Trentino e la Venezia Giulia al dominio Austriaco.

Nel 1908 la Bosnia era governata provvisoriamente

dall’Austria, in attesa della sua indipendenza, invece

alla fine venne annessa ai territori dell’impero austro-

ungarico.

Questo causò forti tensioni tra Serbia e Austria.

Contemporaneamente in Bosnia si formò la società

terroristica della Mano Nera che era nazionalistica,

aveva legami con i servizi segreti serbi e lottava per

l’indipendenza dall’Austria

Allora la Russia garantì alla Serbia aiuto militare in caso

di attacco da parte degli austriaci.

Nel 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando decise di fare una visita a

Sarajevo per le manovre dell’esercito austro-ungarico.

Per i serbi Francesco Ferdinando era un personaggio pericoloso in quanto

erede al trono austro-ungarico.

Inoltre poneva sullo stesso livello slavi, tedeschi e ungheresi; a causa di

ciò la Mano Nera organizzò un attentato per ucciderlo.

Il 28 giugno 1914 la Mano Nera pose tre attentatori lungo il tragitto che

doveva compiere l’arciduca per la visita che si impose di fare.

Princip venne catturato e il governo austriaco diede un

ultimatum alla Serbia che prevedeva una serie di dure

condizioni. La Serbia le accettò tutte tranne una, così il

28 luglio 1914 l’ Austria dichiarò guerra alla Serbiamettendo in moto il sistema delle alleanze europee e scatenando la Prima Guerra Mondiale.

Russia, Francia, Inghilterra presero le armi, a fianco della Serbia, contro Austria e Germania.

Inizialmente l’Italia si dichiarò neutrale

L’ATTENTATO DI SARAJEVO

28 GIUGNO 1914Nel 1914 l’uccisione a Sarajevo dell’erede al trono austriaco fu la scintilla che diede inizio al conflitto

Gli schieramentiLa Serbia, Triplice Intesa ( Francia, Inghilterra, Russia), Giappone ( che si voleva impadronire delle basi tedesche in Cina

Imperi centrali(Austria, Germania), Turchia(avversaria della Russia)

L’Italia rimane neutrale

Sul fronte occidentale, lo stato maggiore tedesco tentò di condurre una guerra-lampo invadendo il Belgio e la Francia. Le truppe tedesche furono invece fermate sul Fiume Marna e iniziò così una lunga ed estenuante guerra di trincea, in cui gli eserciti persero migliaia di soldati senza avanzare.

Sul fronte orientale invece, le truppe russe subirono gravi sconfitte, poiché l’apparato industriale zarista era inadeguato a rifornire l’esercito con armi e munizioni sufficienti.

Anno1914

Anno 1915

L’Italia era corteggiata dagli opposti schieramenti con la promessa di ampie concessioni territoriali alla fine del conflitto. La maggioranza della popolazione italiana però era neutralista: ne facevano parte tutti i cattolici, i liberali giolittiani e il Partito Socialista che manteneva gli ideali pacifisti della Seconda Internazionale. Gli interventisti erano un gruppo esiguo, cui appartenevano repubblicani, nazionalisti e alcune personalità importanti del mondo della cultura.

Gli Interventisti in Italia

L’ Italia decide di intervenire a fianco della Triplice Intesa ( Giolitti firma il patto di Londra), che le prometterà l’assegnazione a fine del conflitto del Trentino Alto Adige, parte della Venezia Giulia, dell’ Istria e della Dalmazia, di conseguenza aprì un terzo fronte meridionale contro l’ Austria e la Germania.

All’inizio le trincee erano state concepite come rifugio provvisorio per i soldati prima di sferrare un attacco, ma col tempo divennero la sede permanente dei reparti di prima linea.

Dopo anni di guerra, di inutili e sanguinosi attacchi per conquistare pochi metri di terreno, in tutti gli eserciti cominciarono a divenire numerosi le diserzioni e gli ammutinamenti.

Questi episodi di ribellioni furono repressi con migliaia di fucilazioni.

24 maggio1915

ANNO 1916

La guerra si estende ai mari: la flotta tedesca, nel tentativo di rompere il blocco navale degli inglesi, attaccò la flotta inglese nella battaglia dello Jutland; anche qui furono affondate molte navi da entrambe le parti ma non ci fu nessuna vittoria. Nel febbraio 1916 scoppia la battaglia di Verdun tra tedeschi pronti ad entrare in Parigi e francesi. I francesi riescono a bloccare i nemici ma al termine della battaglia, durata mesi, perderanno oltre 500.000 uomini e l’esercito tedesco altrettanto.

1917 L’ANNO DECISIVOIl fonte Russo: nella Russia zarista il rifiuto della guerra fu la principale motivazione che

spinse migliaia di soldati e gran parte del popolo ad aderire alla rivoluzioneche,nell’ottobre 1917, rovesciò il governo provvisorio, il nuovo governo sovietico russo firmò l’armistizio di Brest-Litovsk cedendo alla Germania la Polonia, le rep. Baltiche e la Norvegia.

LA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA IN RUSSIA

Dopo la rivoluzione del febbraio 1917, in Russia si diffusero i soviet degli operai,

dei soldati, dei contadini. Ma prevalsero i Bolscevichi che nell’ottobre presero il

potere con le armi.

Seguirono due anni di guerra civile (1918-1920), di carestie e di fame.

Nel 1922 venne proclamata la nascita di un nuovo Stato federale (URSS) con

capitale Mosca.

L’intervento americano

il 6 aprile 1917 gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania. I repentini attacchi alle navi statunitensi che portano rifornimenti in Inghilterra, attuati da sottomarini tedeschi, avevano spinto gli americani ad entrare in guerra.

Nel gennaio del 1918 un milione di soldati americani sbarcarono sul continente europeo e affluirono sul fronte occidentale per combattere a fianco dei francesi e degli inglesi.

La nave “LUSITANIA” che affonda

La nave americana “LUSITANIA”

Il fonte italo-austriacoNell’ottobre del 1917 l’esercito italiano fu travolto da un offensiva Austria presso

Caporetto e fu costretto a ritirarsi per 150 km attestandosi sulla linea difensiva del fiume Piave.

Questo disastro militare costrinse il re a destituire il generale Cadorna e ad affidare la guida dell’esercito ad Armando Diaz.

ANNO 1918Dopo aver fermato gli austriaci sul Piave, l’esercito italiano scatenò un’offensiva che

si concluse nell’ ottobre 1918 con la disfatta dell’esercito austriaco a Vittorio Veneto. Il 4 Novembre 1918 l’esercito austriaco firmò l’armistizio.

La sconfitta dell’impero austro-ungarico sul fronte italiano e della Germania sul fronte occidentale pose fine alla guerra.

Il Kaiser Guglielmo II fuggì in Olanda e in Germania fu proclamata la repubblica.

Le armiUno degli aspetti chiave della prima guerra mondiale furono le armi, codeste variavano a seconda dell’utilizzo e molti altri aspetti. Per la prima volta vengono usate armi chimiche di distruzione di massa e ignari del pericolo muoiono milioni di soldati. I carri armati sono usati per la prima volta in questo conflitto così le navi militari

La mitragliatriceRegina incontrastata della GrandeGuerra.Aveva una capacità media di fuoco

equivalente a circa 80-100 fucili.

I cannoniIl PARISGESCHÜTZ, il più grande pezzo di artiglieria della Grande Guerra

Mortaio skoda

La grande berta

Il parisgeshutz

IL CARRO ARMATO

I carri armati utilizzati nella Prima guerra mondiale furono i primi veicoli del genere a comparire sui campi di battaglia.Si manifestò quasi subito una differenziazione fra carri pesanti, concepiti per sostenere la fanteria, e carri leggeri, destinati essenzialmente allo sfruttamento del successo, quindi dotati di una velocità confrontabile con quella della cavalleria.

Il 22 aprile del 1915 le truppe francesi schierate presso Ypres nel settore fra Langemark e Bixschoote, sprovviste di qualsiasi maschera, videro avanzare verso di loro «una spessa muraglia di gas

GAS TOSSICI

I SOMMERGIBILI GLI AEREI

LE CANZONI

La resistenza sulla linea del Piave e sul monte Grappa contro l’invasione austriaca ispirarono canzoni di grande successo: La canzone del Piave, La canzone del Grappa, La leggenda del Piave. Quest’ultima canzone fu così popolare che dopo l’otto settembre venne scelta come inno nazionale italiano in cui tutti potessero riconoscersi.

Le donne durante la guerra

Le donne, pur non combattendo in prima persona, diedero un apporto fondamentale allo sforzo bellico. Ciò contribuì a modificare il loro ruolo nella società e a dare una spinta decisiva al processo di emancipazione femminile. L'assenza di molti uomini chiamati a combattere provocò delle conseguenze molto pesanti a livello economico e sociale. I posti di molti contadini ed operai vennero coperti dalle donne. Furono presenti in settori del tutto nuovi come nelle fabbriche

belliche, nella meccanica, nei trasporti e mansioni di tipo amministrativo e anche come braccianti agricole, cuoche,

medici, telegrafiste, dattilografe e macchiniste. Molte donne della borghesia medio-alta entrarono a fare parte delle

truppe ausiliare impegnate nella Croce Rossa o in altre organizzazioni di soccorso per l'assistenza ai soldati.

La figura dell'infermiera venne ben presto glorificata tanto da divenire uno dei simboli della Grande Guerra.

Chiamate a rivestire panni maschili negli anni di guerra alla fine del conflitto le donne furono invitate a

ripristinare l'unità famigliare ed ad abbandonare ogni aspirazione di realizzazione

L’austriaca Victoria Savs, si

arruolò insieme al padre nel

1915 con il nome di Viktor

Savs. Negli anni 1916 e 1917

combatté in prima linea sul

pianoro delle Tre Cime di

Lavaredo.

VEGLIA(cima 4 23/12/1915)

Un’intera nottatabuttato vicinoa un compagnomassacratocon la boccadigrignatavolta al pleniluniocon la congestionedelle sue manipenetratanel mio silenzioho scrittolettere piene d’amore.Non sono mai statotantoattaccato alla vita.

SAN MARTINO DEL CARSO(Valloncello dell’albero isolato)

Di queste casenon è rimastoche qualchebrandello di muro.

Di tantiche mi corrispondevanonon è rimastoneppure tanto.

E’ il mio cuoreil paese più straziato

SOLDATI(Bosco di CantonLuglio 1918)

Si sta comed’autunnosugli alberile foglie.

FRATELLIDi che reggimento sietefratelli?

Parola tremantenella notte

foglia appena nata

dell’aria spasimanteinvolontaria rivoltadell’uomo presente alla suafragilità

fratelli.

GIUSEPPE UNGARETTI

8 febbraio1888/ 1 giugno 1970

Le nostre letture

Il film

https://youtu.be/iAWTEeST6rg

Riemergono i ricordi dei nostri bisnonni

Foto medaglie e diploma

A ricordo dei caduti