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Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona 1 ISPESL - ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO IACP - ISTITUTO DELL’APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA LA PROMOZIONE DELLA S ALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO ALBERTO ZUCCONI psicologo, presidente dell'Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona (IACP) SERGIO P ERTICAROLI direttore del Dipartimento Documentazione, Informazione e Formazione dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) FIORELLA CHIERICHETTI ricercatore del Dipartimento Documentazione, Informazione e Formazione dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL con la collaborazione di RICCARDO MONNI giornalista e divulgatore scientifico GIANNI SULPRIZIO psicologo, consulente di sviluppo organizzativo, collaboratore dello IACP supervisione scientifica di FRANCIS LA FERLA esperto internazionale di Medicina del Lavoro NETWORK EUROPEO PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO · Il percorso da fare è lungo e complesso. Il concetto di salute varia da una nazione all’altra, e dipende da aspetti culturali,

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Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona

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ISPESL - ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO

IACP - ISTITUTO DELL’APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA

LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

ALBERTO ZUCCONI psicologo, presidente dell'Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona (IACP)

SERGIO PERTICAROLI direttore del Dipartimento Documentazione, Informazione e Formazione dell’Istituto Superiore per la

Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) FIORELLA CHIERICHETTI

ricercatore del Dipartimento Documentazione, Informazione e Formazione dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL

con la collaborazione di RICCARDO MONNI

giornalista e divulgatore scientifico GIANNI SULPRIZIO

psicologo, consulente di sviluppo organizzativo, collaboratore dello IACP

supervisione scientifica di FRANCIS LA FERLA

esperto internazionale di Medicina del Lavoro

NETWORK EUROPEO PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

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LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

ISPESL - ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO

DIPARTIMENTO DOCUMENTAZIONE INFORMAZIONE E FORMAZIONE via Alessandria 220/e 00198 Roma - Tel 0644250648 - Fax 0644250972

http://www.ispesl.it ([email protected]) - http://osha.eu.int

IACP - ISTITUTO DELL’APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA CENTRO COLLABORATORE DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ PER LA RICERCA, LA FORMAZIONE E LA

CONSULENZA NELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA piazza Vittorio Emanuele II, 99 - 00185 Roma - Tel. 0677200357 – Fax 0677200353

http://www.iacp.it ([email protected])

ROMA 1999

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INDICE Prefazione Una riflessione Introduzione 1 - Salute: parola dai molteplici significati 2 - La visione ecologica della salute 3 - Le fondamenta della salute 4 - La Promozione della Salute 5 - Importanza strategica dei luoghi di lavoro 6 - Se manca una visione globale del problema della salute 7 - Casi concreti di Promozione della Salute 8 - Gli ostacoli alla Promozione della Salute 9 - Conclusioni Bibliografia e fonti di informazione Appendice - Salute e sicurezza sul lavoro - La Carta di Ottawa per la Promozione della Salute - Il Memorandum di Cardiff - WHP - La Promozione della Salute nei Luoghi di Lavoro - Un Corso di Perfezionamento in Promozione della Salute

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PREFAZIONE Il mondo del lavoro, nella parte industrializzata del nostro pianeta, sta notoriamente vivendo, spesso in modo drammatico, un processo di cambiamento epocale. L'instabilità e la mutevolezza dei mercati, gli effetti della innovazione tecnologica che imprime ritmi accelerati ai processi di trasformazione impongono tra l'altro una revisione del modo in cui la variabile "individuo" si colloca nei sistemi produttivi. Tutto questo viene a intersecarsi con una nuova visione dell'uomo come agente e protagonista dei mutamenti ambientali all’interno di un processo epocale di cambiamento culturale che investe i concetti di salute, benessere, malattia. La consapevolezza che nel mondo tutte le componenti interagiscono reciprocamente si fa strada nelle coscienze e, calata nel mondo pragmatico del lavoro, si concretizza nel principio che benessere e produttività sono strettamente interdipendenti. L’idea che sia opportuno, se non indispensabile, creare ambienti di lavoro che promuovano il benessere è oggi sempre più compresa e condivisa. Questa consapevolezza, che inizia a riflettersi anche nelle nuove iniziative legislative, risponde alla necessità per le imprese di sviluppare, a livello internazionale, una competitività che si traduce concretamente nel migliorare il rapporto costi-benefici degli investimenti di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro e nel sostenere attivamente il trend di promozione della qualità totale in azienda. I benefici per i lavoratori sono considerevoli e misurabili: essi infatti si traducono in una riduzione dei rischi occupazionali, in maggiore salute per gli addetti ai processi produttivi, in una maggiore soddisfazione sul lavoro e in un miglioramento complessivo della loro qualità di vita. All’interno di questo scenario le imprese di piccole dimensioni presentano delle problematiche particolari: le restrizioni economiche a cui sono soggette le imprese con meno di 50 dipendenti sono spesso considerevoli e questo fattore ostacola notevolmente il loro impegno nel promuovere iniziative indirizzate a migliorare la salute e la sicurezza. In base a tale considerazione appare senz’altro auspicabile un forte coinvolgimento delle istituzioni nel facilitare la Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nelle piccole aziende. Il supporto delle istituzioni troverebbe facile riscontro in risultati positivi e misurabili, come la riduzione nel tempo della spesa pubblica, in particolare quella sanitaria, e per contro la crescita dei livelli di produttività globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella Carta di Ottawa, sottolinea che “la Promozione della Salute è il processo che permette alla gente di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla”. L’esperienza dimostra infatti che gli investimenti indirizzati a consentire ai lavoratori di

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esercitare azioni efficaci sugli impedimenti alla loro salute e benessere conducono ad una riduzione delle malattie e dei tassi di mortalità. La Promozione della Salute è un mezzo efficace per migliorare la salute dei lavoratori e in tal modo la salute di una nazione. Promuovere la salute significa in sostanza valorizzare il prezioso capitale umano presente nelle aziende. Purtroppo questo concetto non è ancora compreso e attuato da un’ampia parte dei soggetti che operano nel mondo del lavoro. Il percorso da fare è lungo e complesso. Il concetto di salute varia da una nazione all’altra, e dipende da aspetti culturali, sociali, scientifici, clinici e biomedici come variano inoltre le problematiche della salute. Pur esistendo già oggi un numero sufficiente di dati che offrono supporto all’affermazione che promuovere la salute è profittevole sotto il profilo economico, tuttavia nel prossimo futuro avremo bisogno di individuare ulteriori parametri che ci permettano di valutare con sempre maggiore accuratezza l’impatto delle azioni a favore della salute in termini di rapporto costi-benefici. Non promuovere la salute fin da ora significa quindi affrontare domani costi maggiori. Al contrario, il vantaggio competitivo è molto consistente laddove esiste una coerente politica nazionale di Promozione della Salute che stabilisca obiettivi realistici. Individuare e attuare azioni che prevedano la collaborazione sinergica di tutte le parti in causa è la sfida odierna per la Promozione della Salute. Il lavoro di rete (networking) dovrà divenire in futuro il mezzo privilegiato per realizzare una politica efficace di Promozione della Salute, che produrrà a sua volta maggiore motivazione, ulteriori ricerche e cooperazione feconda.

Francis La Ferla

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UNA RIFLESSIONE La Promozione della Salute è un ambito tematico solo recentemente oggetto di discussione in Italia. Infatti, lo stesso Ministero della Sanità, deputato a trattare e diffondere capillarmente le problematiche relative alla salute, solo nell’ultimo “Piano Sanitario Nazionale 1998-2000” ha introdotto la Promozione della Salute come uno dei punti fondamentali della politica sanitaria con l’affermazione che la salute e il benessere sono entrambi un fine molto importante da raggiungere per poter assicurare lo sviluppo di attività lavorative svolte in sicurezza e finalizzate alla produttività e competitività. Tuttavia nessun riferimento preciso emerge che sia riportabile alle esigenze di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro. Appare quindi ormai indispensabile, e non più rinviabile, la necessità di introdurre i programmi della Promozione della Salute nel mondo del lavoro al fine di attuare interventi indirizzati a promuovere cambiamenti radicali nell'organizzazione dei servizi a favore della salute e della sicurezza dei lavoratori nonché degli stessi rapporti tra datori di lavoro ed organismi sindacali. Il raggiungimento del “benessere lavorativo” è non solo una condizione primaria per facilitare il lavoro e migliorare la produzione, ma anche una condizione indispensabile per influenzare e trasferire i comportamenti positivi degli individui lavoratori anche nell’ambiente di vita. Per semplificare e rendere fruibili da parte di tutti i concetti di Promozione della Salute, in virtù del loro carattere innovativo, è necesasario che siano previste strategie coinvolgenti sul piano relazionale e siano attivate delle forme di comunicazione che abbiano risultati efficaci sui livelli motivazionali. Il Dipartimento Documentazione, Informazione e Formazione dell'ISPESL, National Contact Point del network europeo WHP - Work Health Promotion, ha inserito nei vari piani di attività dell'Istituto alcune iniziative tendenti a far “passare” i messaggi della Promozione della Salute. In collaborazione con l’Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona, Centro Collaboratore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha prodotto in particolare questo libro, completato dal videotape “La Promozione della Salute nei luoghi di lavoro”, che costituisce un’opera innovativa per la diffusione della cultura della Promozione della Salute nei luoghi di lavoro, e che costituisce uno strumento di sussidio fruibile sia dai datori di lavoro che dai lavoratori stessi.

Sergio Perticaroli

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INTRODUZIONE La nostra specie si caratterizza per una sua intrinseca capacità creativa che costituisce la premessa del progredire della conoscenza. Questa abilità ha consentito agli esseri umani di dotarsi, nel tempo, di strumenti sofisticati di controllo e di intervento sulla realtà che li circonda: l’ambiente. Ciononostante essi spesso dimenticano di applicare questi strumenti, anche quando sono già in loro possesso e quando potrebbero migliorare la qualità della vita. Questa singolare disattenzione a volte assume rilevanza tale da spingere coloro che si dedicano allo studio del comportamento umano a conclusioni pessimistiche sulla sorte dell'umanità. E' altrettanto vero, però, che la comunità umana è capace di grandi recuperi, quasi fosse una squadra di calcio che per vincere negli ultimi minuti un incontro ha prima bisogno di andare sotto di qualche goal. Un caso evidente è costituito dal problema della salute a livello mondiale. L'approccio bio-medico, malgrado si sia rivelato efficace nel combattere le malattie infettive, appare inadeguato a fornire soluzioni idonee a fronteggiare le odierne cause di malattia e morte nelle società caratterizzate da stili di vita di tipo occidentale. Attualmente nelle società occidentali, Italia inclusa, le principali cause di morte derivano da malattie croniche, quali ad esempio le malattie del sistema circolatorio e i tumori (Consiglio Sanitario Nazionale, 1993). Queste malattie sono definite degenerative multifattoriali, nel senso che le cause di esse sono molteplici, e sono soprattutto riconducibili a stili di vita malsani e a condizioni socioeconomiche inadeguate (OMS, 1995). Inoltre l’essere umano “contemporaneo” si trova esposto assai più spesso dei suoi antenati a situazioni definite, ormai anche nel linguaggio corrente, come “stressanti”, e lo stress, se diviene cronico, può produrre gravi danni all’organismo e al suo funzionamento (Biondi, 1997). A questo tipo di problemi la "vecchia" medicina non offre risposte adeguate. Questa constatazione non deve tuttavia trarre in inganno e indurre ad anticipazioni pessimistiche del futuro. Già fin da oggi è infatti possibile attuare una efficace diagnosi, cura e prevenzione di questa preoccupante situazione anche grazie ad un cambiamento radicale dell’ottica con cui la comunità scientifica guarda a queste tematiche. Proviamo per semplicità a riassumere in poche righe il complesso processo che ha generato questa modificazione culturale. Secondo il modello biomedico tradizionale, la malattia è il risultato di singole relazioni di causa-effetto. La salute è vista in senso statico: o si è sani o si è malati. Per questo modello inoltre la mente è considerata come separata dal corpo. Questa visione, definita come “meccanicistica”, è oggi considerata obsoleta. Tale affermazione non disconosce i meriti della visione biomedica tradizionale che, nel tempo, ha salvato milioni di vite e continua tutt’oggi a

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fornire il suo contributo, specialmente nel trattamento delle malattie infettive (Engel, 1977). Questo fatto non deve stupirci. La storia del progresso scientifico ci mostra il continuo avvicendarsi di modelli (paradigmi ) mediante i quali noi generiamo rappresentazioni della realtà: paradigmi quindi intesi come nuovi strumenti di osservazione che ci permettono di allargare le nostre conoscenze. Nella misura in cui le teorie correnti non offrono strumenti efficaci per affrontare le nuove problematiche, la comunità scientifica formula nuove teorie (Kuhn, 1973). In linea con tale enunciato la consapevolezza delle carenze del modello bio-medico tradizionale ha portato alla formulazione di una prospettiva più ampia basata su un nuovo modello, definito paradigma bio-psico-sociale (Engel, 1977), il quale allarga radicalmente la nostra visione della realtà con l’ausilio della teoria generale dei sistemi. Secondo la nuova prospettiva lo stato di salute di una persona è l'effetto dell’interazione di numerosi fattori:

§ BIOLOGICI: fattori genetici, aggressioni di virus, batteri, etc. § PSICOLOGICI: credenze, attitudini, comportamenti etc. § SOCIALI: livello d’istruzione, censo, classe sociale, tipo di

lavoro, tipo di società in cui si vive, etc.

SCHEDA - MEDICINA CENTRATA SULLA MALATTIA O MEDICINA CENTRATA SULLA PERSONA?

Nella valutazione del rapporto costi/benefici presente nel modello biomedico tradizionale, accanto agli indubbi meriti e punti di forza appaiono evidenti anche i suoi limiti. Lo sviluppo di una medicina centrata sulla malattia, definita quest'ultima in termini puramente biologici, ha di fatto condotto a non considerare la persona se non in relazione alla malattia stessa; persona quindi come paziente e a cui di conseguenza è attribuito dal medico il ruolo passivo di oggetto della diagnosi e della cura. Numerosi autori hanno rivolto critiche al modello “centrato sulla malattia” e, suggerendo un cambiamento di prospettiva, hanno proposto una "medicina centrata sulla persona" o "medicina centrata sul paziente/utente" (Rogers, 1942, 1951.; Szasz, 1956; Balint, 1957; Jaspers, 1959; Illich, 1976; Byrne, Long, 1976; Brown et al.,1986; Levenstein et al.,1986; Stewart et al., 1986; Stewart, Roter, 1989). Alla base della proposta per una medicina centrata sulla persona è il concetto di cliente o paziente/utente visto quale partner, ovvero agenzia attiva da coinvolgere nel processo di recupero del proprio equilibrio psicofisico e di sviluppo del proprio potenziale. I sentimenti, le cognizioni, le aspettative del paziente/utente assumono quindi la rilevanza di variabili significative per il raggiungimento degli obiettivi terapeutici.

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Cade pertanto il principio deterministico della relazione biunivoca tra effetto e causa singola: salute e malattia vengono considerate come le risultanti di un processo all’interno del quale le variabili biologiche, psicologiche e sociali interagiscono. In conseguenza di ciò il campo della salute diviene interdisciplinare: oltre alla medicina varie discipline, come la biologia, la psicologia, la sociologia, l’economia e la politica concorrono a formulare le ipotesi e le conseguenti politiche della salute. Dal concetto di prevenzione e cura della malattia le strategie di intervento si spostano sul concetto di Promozione della Salute e del benessere.

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1. SALUTE: PAROLA DAI MOLTEPLICI SIGNIFICATI Se per le strade di una qualunque città domandassimo a cento persone cosa significa secondo loro la parola salute, avremmo probabilmente cento risposte diverse e contrastanti. Infatti il significato della parola salute, nonché i comportamenti e le convinzioni ad essa correlati, variano tra persone e tra culture diverse in funzione del contesto sociale di appartenenza, dell'educazione ricevuta, dell’attività lavorativa o professionale svolta, della cultura prevalente. Al fine di verificare queste affermazioni vi invitiamo a misurarvi in un semplice esercizio che potete svolgere in casa o sul luogo di lavoro. I travagliati mutamenti paradigmatici cui va soggetta di tempo in tempo la comunità scientifica spesso non trovano immediato riscontro nella pubblica opinione. A causa della difficoltà di adeguarsi a mutamenti repentini e della scarsa comunicazione tra la comunità scientifica e la gente comune, quest’ultima continua a considerare per un certo tempo veritiere delle idee scientificamente superate. Così ancor oggi la maggior parte delle persone ritiene che essere sano voglia dire non avere malattie. Questo fatto non deve sorprendere, visto che tale interpretazione corrisponde alla visione che la medicina proponeva sino a poco tempo fa, malgrado oggi sia ritenuta obsoleta dal punto di vista scientifico: anche la scienza medica, come tutte le discipline scientifiche, cambia paradigma e ipotesi di riferimento col passare del tempo e in maniera sempre più rapida col progredire degli strumenti di indagine.

ESERCIZIO: COSA SIGNIFICA PER ME ESSERE SANO? SCEGLIETE SOLTANTO UNA DEFINIZIONE: q SVEGLIARSI LA MATTINA RIPOSATI E PIENI DI ENERGIA q ESSERE STATI DICHIARATI NELL'ULTIMA VISITA MEDICA PRIVI DI QUALSIASI MALATTIA q SENTIRSI IN FORMA E MOTIVATI NEL LAVORO E NELLE ATTIVITÀ DEL TEMPO LIBERO q SENTIRSI CAPACI DI AFFRONTARE I CAMBIAMENTI DELLA PROPRIA VITA CON FIDUCIA

ADEGUATA NELLE PROPRIE RISORSE q SENTIRSI IN EQUILIBRIO PSICOFISICO ED AVERE UN RAPPORTO SIGNIFICATIVO CON SE

STESSI E GLI ALTRI. PROPONETE LO STESSO QUESITO AI VOSTRI VICINI, AMICI, COLLEGHI E VERIFICATE LA CORRISPONDENZA O LA DISCORDANZA DEI RISULTATI.

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La parola malaria è rivelatrice di questo concetto. Il termine nacque un tempo, infatti, dalla convinzione che la malattia si contraesse respirando i miasmi derivanti dalla decomposizione delle sostanze organiche nelle paludi. Solo col progredire della scienza sperimentale si poté accertare che non era l'odore sgradevole a determinare l'affezione ma la trasmissione provocata dalla puntura di una zanzara. Tuttavia se consulterete un dizionario, scoprirete che le due accezioni sono a tutt'oggi coesistenti. Ad esempio il Nuovo Zingarelli recita:

MALARIA [comp. del f. di malo e aria] s. f. 1. raro Aria insalubre di maremma e luoghi paludosi. 2. Malattia parassitaria prodotta da plasmodi che, introdotti nell'organismo umano da zanzare di tipo anofele, si riproducono in seno ai globuli rossi provocando tipici accessi febbrili, con distruzione dei globuli rossi e conseguente anemia.

ANCHE NELLA MEDICINA LE OPINIONI CAMBIANO NEL TEMPO

La comunità medica si è resa sempre più conto che la medicina tradizionale poco o nulla può contro i grandi killer del nostro tempo quali le malattie degenerative croniche (malattie cardiovascolari, neoplasie, diabete mellito) che derivano non da una singola causa ma da insiemi complessi come gli stili di vita e le condizioni ambientali. A causa di questa incapacità e dell’incremento per contro delle malattie croniche, le cure mediche ad esse correlate incidono in misura sempre più rilevante sulla spesa sanitaria delle società industriali avanzate (Sheridan, Radmacher, 1992). Tuttavia, nonostante la crescita esponenziale della spesa sanitaria in tutte le nazioni del mondo occidentale, i risultati sono comunque deludenti. Dalla constatazione dell’evidenza di questa preoccupante situazione è emersa una nuova consapevolezza che ha condotto a considerare necessario cambiare l'ottica (cioè il paradigma) con cui oggi si guarda alle problematiche relative alla salute: così da una visione meccanicistica basata su un approccio di tipo deterministico stiamo passando ad un'ottica di "ecologia totale".

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2. LA VISIONE ECOLOGICA DELLA SALUTE CAPIRE MEGLIO LA COMPLESSITÀ. COSA VUOL DIRE ECOLOGIA UMANA. IL RUOLO ATTIVO DEL CITTADINO . LA CARTA DI OTTAWA. Da anni abbiamo imparato a considerare piante e animali come elementi di un sistema interconnesso che abbiamo definito ecologico. Per comprendere meglio facciamo ancora una volta riferimento ad un vocabolario. Secondo il Nuovo Zingarelli l'ECOLOGIA viene così definita:

Branca della biologia che studia i rapporti reciproci fra organismi viventi e ambiente circostante, spec. per limitarne o eliminarne la nocività: ecologia umana, animale, vegetale; ecologia marina.

Forse per presunzione abbiamo avuto un forte ritardo nell'inserire anche l'essere umano in questa complessa rete di relazioni. Oggi ci riferiamo al termine ecologia umana per esprimere il concetto che, se tutto è in relazione, allora l'essere umano non può essere considerato solo come osservatore esterno al sistema in cui è immerso, ma anche come componente di esso e interagente con le altre parti. Non solo: la teoria generale dei sistemi sostiene che ogni organismo può essere considerato come un sistema complesso che interagisce con altri organismi in maniera complessa. La prospettiva aperta da questa teoria conduce alla considerazione che tutti gli organismi viventi sono elementi componenti di sistemi più ampi (esempio: INDIVIDUO à FAMIGLIA à SOCIETÀ) mentre essi stessi sono al loro interno riconducibili a sottosistemi (esempio: INDIVIDUO à SISTEMA NERVOSO à CERVELLO). Inoltre qualunque impatto su un elemento componente ha influenza sull'intero sistema come, nel caso citato, un individuo nei confronti dell’intera società. Il modello presentato nella Scheda seguente illustra chiaramente questo concetto.

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Avvaliamoci, per semplificare il discorso, di un piccolo esempio. Se in una città crescono percentualmente gli inquinanti atmosferici, non soltanto aumenta il danno alle vie respiratorie dei singoli abitanti: moltiplicandosi, a causa di asma o bronchiti, le assenze dovute a malattia, la produttività dei lavoratori e delle aziende si abbassa e la spesa sanitaria si innalza. Sono particolarmente penalizzate le categorie più deboli, come i bambini e gli anziani. Ma le conseguenze derivanti dalla riduzione della qualità della vita sono ancora più vaste e finiscono per incidere, alterandole, su tutte le componenti del “sistema città”, incluse le attività commerciali, le iniziative turistiche e le decisioni in ambito legislativo. Nella prospettiva propria dell'ecologia umana le implicazioni della teoria della complessità sono tradotte operativamente nel cosiddetto paradigma bio-psico-sociale . Secondo tale paradigma l’insorgere di una qualsiasi malattia è correlabile con molteplici fattori di provenienza diversa, come ad esempio gli ambiti della genetica, della psicologia, ancora delle scienze sociali e ambientali, che interagiscono continuamente tra loro in maniera complessa.

SCHEDA

MACROSISTEMA (CULTURA, CREDENZE COMUNI, ASPETTATIVE SOCIALI, ETC .)

ESOSISTEMA (AGENZIE GOVERNATIVE , S ISTEMA ECONOMICO, ORGANIZZAZIONI

RELIGIOSE, ETC .)

MESOSISTEMA

(TUTTI I SISTEMI DI VITA QUOTIDIANA IN INTERAZIONE FRA LORO )

MICROSISTEMA

(FAMIGLIA , AMICI, POSTO DI LAVORO , ETC .)

PERSONA

(SISTEMA SCHELETRICO, IMMUNITARIO , CIRCOLATORIO , RESPIRATORIO , COGNITIVO , EMOZIONALE, ETC .)

Adattato da Cowan e Egan, 1979

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Numerose ricerche sembrano indicare infatti l'esistenza di “denominatori comuni” tra le persone, ossia proprietà condivise in base alle quali è ipotizzabile che alcune di esse siano più soggette di altre, ad esempio, a subire i danni dello stress cronico, a contrarre più facilmente malattie, a guarire più lentamente e a morire prima della media. Studi specifici hanno consentito di classificare questi denominatori (Kobasa, 1979; Stroebe e Stroebe, 1995). Essi sono: Questa consapevolezza ci consente di intervenire su tali variabili attraverso programmi che oggi possono aiutare le persone ad abbassare notevolmente i propri livelli di rischio diventando più resistenti (Meichenbaum, 1985; Maddi, 1987). L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fornito un grosso contributo nell'affrontare questi temi mettendo a disposizione il contributo di esperti di varie discipline. I risultati delle indagini parallele sono alla base di un accordo firmato da tutte le nazioni a Ottawa nel 1986. La Carta di Ottawa (si veda oltre in questo volume) descrive la strategia che l'OMS propone per affrontare l'emergenza della salute nel Terzo Millennio. In essa è auspicato che i cittadini di ciascun paese assumano un ruolo attivo nella promozione della propria salute, rinunciando a delegare passivamente la tutela di essa al sistema sanitario. In quel documento l'OMS sottolinea la necessità di considerare la salute come risultante di tutte le componenti della vita di relazione sociale e pertanto di non esclusiva pertinenza delle organizzazioni e delle politiche sanitarie.

SCHEDA – DENOMINATORI COMUNI v Pessimismo, v Basso livello di autostima, v Paura dei cambiamenti, v Cattivo contatto con le proprie emozioni e bassa capacità di

esprimerle, v Difficoltà nel chiedere aiuto quando se ne ha bisogno, v Scarso numero di amici e parenti cui rivolgersi in caso di necessità, v Stili di vita insalubri quali abuso di tabacco, di alcool, di farmaci e

droghe, v Assenza o carenza di esercizio fisico.

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3. LE FONDAMENTA DELLA SALUTE FATTORI DETERMINANTI PER SALUTE E BENESSERE. QUALI VANTAGGI OFFRE UNA VISIONE ECOLOGICA DELLA SALUTE PER L'INDIVIDUO, LA COMUNITÀ, LA NAZIONE. UN TEST PERSONALIZZATO. Oltre ai fattori che abbiamo precedentemente menzionato, altri determinanti entrano in gioco in modo significativo nella produzione della salute e del benessere di un individuo: sono gli elementi che connotano e configurano la realtà sociale nella quale egli è inserito, ma anche altre variabili quali la classe sociale di appartenenza, il sesso, l'occupazione, le condizioni economiche e ambientali, nonché la collocazione geografica, le leggi e l'organizzazione della comunità e della nazione in cui egli vi ve. Esiste ad esempio una correlazione accertata, oltre che facilmente intuibile, tra le condizioni di salute e i livelli di reddito. Situazioni di svantaggio economico e sociale generano, ad esempio, condizioni abitative disagiate e incertezza nel mantenimento del posto di lavoro, oltre naturalmente a favorire l’emergere o l’amplificarsi di numerosi stressori ambientali (∗). Classi specifiche di variabili di considerevole impatto sulla salute sono le condizioni dei luoghi di lavoro, gli ambienti abitativi, il modo in cui sono organizzati i servizi sociali e sanitari e, in senso più ampio, la strutturazione di tutti i macrosistemi, quali il sistema politico e sociale di una nazione, nonché i messaggi provenienti dai sistemi di comunicazione di massa, la gestione dell'ambiente e delle risorse naturali, la cultura dominante: in sostanza tutti gli aspetti di una società (vedi Figura 1). Per questo possiamo affermare che la salute è socialmente costruita (Ingrosso, 1994).

∗ Si definiscono stressori i fattori ambientali, sociali o personali che possono essere generatori di stress.

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FIGURA 1 Affrontare il tema della salute in questa prospettiva vuol dire impiegare un approccio sistemico al problema. E’ evidente che un'ottica sistemica, quindi ecologica, applicata alla salute offre nuove e importanti opportunità non solo alle singole persone ma anche agli organismi sociali indipendentemente dalle loro dimensioni e complessità. Inoltre, poiché il processo di ampliamento della conoscenza messo a disposizione dal paradigma bio-psico-sociale include le scoperte e le applicazioni precedenti in una visione più ampia, l’adozione di questa nuova ottica non porta all'invalidazione delle conoscenze derivanti dall'esperienza biomedica tradizionale. Di conseguenza è possibile affermare che la transizione dal vecchio al nuovo paradigma comporta di fatto il guadagno costituito dai numerosi benefici addizionali. I singoli cittadini che abbiano sviluppato questa nuova prospettiva scoprono di avere un grande potere su se stessi. Essi possono, infatti, influenzare il proprio stato di salute (intesa, rammentiamo, non come semplice assenza di malattie ma come sviluppo del proprio potenziale umano) attraverso il mutamento degli stili di vita, attraverso cioè scelte coscienti finalizzate a migliorare il rapporto con gli altri e con se stessi. Un esempio fra tutti. Se per adattarci alle condizioni stressanti dell’ambiente di lavoro in cui operiamo, ci costringiamo a subire passivamente il disagio, è probabile che il perdurare dello stato di deprivazione oltre il nostro limite di tolleranza ci solleciti reazioni violente e aggressive verso gli altri e le cose intorno a noi: il risultato finale sarà negativo sia per noi che per l'ambiente in

SISTEMIECONOMICI

(PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE,

IMPIEGO)

POLITICHE NAZIONALI SUI

PREZZI DEI CIBI E TASSE SUI BENI

(TABACCOE LIQUORI)

CULTURAE SOCIETÀ

CAMBIAMENTOSOCIALE

DEGRADO URBANO IMMIGRAZIONE

DIRITTI UMANI GIUSTIZIA SOCIALE (CLASSE, RAZZA,

ETA', SESSO)

AMBIENTE E RISORSE NATURALI

COMUNICAZIONEMEDIA PUBBLICITA

EDUCAZIONE SANITARIA

AMBIENTE DI LAVORO

AMBIENTE ABITATIVO

SUPPORTO DELLA

COMUNITÀ

SERVIZISANITARI

OPPORTUNITÀNELLA

ISTRUZIONEREDDITO

STRUTTUREPER IL TEMPO

LIBERO

SERVIZISOCIALI

FATTORI GENETICI E PSICOLOGICI, STILE DI VITA FAMILIARE E

INDIVIDUALE

POLITICHESANITARIE E DEI SERVIZI SOCIALI

A LIVELLONAZIONALE

LIVELLI DI INFLUENZA NELLA SALUTE

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cui operiamo. Un approccio proattivo al problema, basato sulla capacità di esprimere assertivamente i nostri bisogni e di confrontarci su soluzioni efficaci e condivise comporterà alte probabilità di risoluzione positiva e farà di noi stessi un punto di riferimento per gli altri. Per la comunità l'applicazione di un'ottica bio-psico-sociale significa una pianificazione e una programmazione ragionata ed efficace degli interventi nella loro globalità e nell'interesse collettivo. Esempio: se l'amministrazione di un piccolo paese a vocazione turistica approvasse l'insediamento di un'azienda inquinante al fine di ottenere un aumento di posti di lavoro e di entrate finanziarie derivanti dall'aumentata circolazione di denaro o dalle tasse, ma tralasciasse di valutare nel contempo il danno ecologico, di immagine e di salute derivanti dall'iniziativa, alla lunga provocherebbe il suo danno non prevedendo gli effetti negativi dell’iniziativa sull'impresa turistica. In un’ottica più ampia la stessa amministrazione potrebbe promuovere programmi occupazionali orientati a sviluppare e valorizzare le risorse del territorio, come la realizzazione di aziende di agriturismo. Per una nazione prendere decisioni consapevoli delle implicazioni inerenti l'ecologia umana significa in primo luogo non sprecare le proprie risorse umane e finanziarie. Ciò vuol dire finalizzare la definizione delle priorità e degli investimenti alla realizzazione di un rapporto ottimale fra costi e benefici. Ogni stato possiede gli strumenti per promuovere salute e benessere, ma per impiegarli deve prima di tutto avere consapevolezza della loro efficacia. Prendiamo ad esempio una nazione il cui governo, espressione della volontà collettiva mediata dal parlamento, sia responsabile delle politiche scolastiche, sanitarie, della amministrazione di parte dei sistemi di comunicazione, della difesa nazionale, e disponga infine di strume nti legislativi e fiscali in grado di orientare le scelte della pubblica amministrazione e dei privati. Ha in sostanza sufficiente potere per pianificare e rendere operative le politiche di Promozione della Salute. Se non lo fa è probabilmente perché ci crede ancora poco. ESERCIZIO: UN TEST PERSONALIZZATO PRENDENDO SPUNTO DALL'ILLUSTRAZIONE PRECEDENTE O AGGIUNGENDO A VOSTRO PIACERE ALTRE VARIABILI, PROVATE A DISEGNARE UN VOSTRO PROFILO CERCANDO DI STABILIRE UNA CLASSIFICA DI IMPORTANZA DEGLI ELEMENTI CHE SECONDO VOI INTERVENGONO NEGATIVAMENTE SULLA VOSTRA SALUTE E SPIEGANDO IL PERCHÉ .

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4. LA PROMOZIONE DELLA SALUTE COME SI FA. DOVE SI FA. COME LA SI APPRENDE. Come si detto, la Promozione della Salute costituisce una visione sistemica di ecologia totale che si presenta, rispetto al modello precedente, come una vera e propria rivoluzione concettuale che presenta la salute e il benessere come le risultanti delle interazioni complesse fra i fattori biologici, personali e ambientali. Ne deriva che le iniziative in questo ambito devono essere sistemiche. Per questo promuovere la salute non può che vedere i cittadini come elementi proattivi e non passivi. Conviene quindi partire dal basso: è la gente comune che deve essere invitata a usare il proprio potere personale nel promuovere la propria salute e il proprio benessere. Il motivo di questa strategia è chiaro: il potere che discende dall'esercitare un maggiore e diretto controllo su di sé deve essere esercitato da ciascuno di noi, consapevolmente, nella vita quotidiana.

COME SI FA PROMOZIONE DELLA SALUTE?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che "i requisiti e le potenzialità della salute non possono essere garantiti dal solo settore sanitario. Non solo, almeno. La Promozione della Salute impone il coordinamento dell'azione di tutti gli organismi interessati: i governi, le istituzioni sanitarie, sociali ed economiche, le aziende, le imprese, le scuole, le organizzazioni di volontariato, le autorità locali, l'industria e i mezzi di comunicazione". Il problema, insomma, riguarda tutti, e la soluzione dipende da tutte le componenti della società: un nodo così delicato come quello della salute può essere efficacemente affrontato e risolto solo se tutte le parti sociali ne prendono coscienza e si coordinano tra loro per proporsi come parte attiva nella soluzione anziché essere soltanto uno dei termini del problema stesso.

DOVE SI FA?

Come abbiamo già detto la Promozione della Salute si fa a tutti i livelli e in tutti i settori della società. Tuttavia è ragionevole pensare che gli sforzi debbano essere concentrati in quelle aree e in quelle iniziative che garantiscono un rapporto ottimale costi-benefici. Poiché si tratta di una rivoluzione culturale globale, la Promozione della Salute va inoltre concepita come una vasta opera di promozione del cambiamento delle idee, delle abitudini, delle leggi che regolano la nostra società. Di massima importanza appare pertanto il ruolo rappresentato da tutti i mezzi di comunicazione che

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costituiscono il tramite privilegiato per proporre ai cittadini i nuovi modelli positivi di comportamento. E' cruciale altresì attuare un'appropriata riqualificazione e formazione dei professionisti impegnati a vario titolo nei campi della salvaguardia della salute e della gestione delle risorse umane, nonché la creazione del nuovo profilo professionale di Promotore della Salute (Health Promoter). In tal senso appare anche necessario ristrutturare i curricula formativi e i programmi di aggiornamento professionale di medici, psicologi, insegnanti, assistenti sociali, operatori sociali in genere . Ma questo vale anche per molte altre professioni che hanno un ruolo significativo nella società, dagli ingegneri agli economisti, dagli architetti ai magistrati, ai manager pubblici e privati, ai sindacalisti e ai politici che operano a livello nazionale e locale: è ben evidente infatti che in ciascuno di loro è il potere di operare a favore o contro il successo di quella che non temiamo di definire la sfida del nuovo millennio nella Promozione della Salute.

DOVE LA SI APPRENDE?

SCHEDA - L'OFFERTA DI FORMAZIONE L'ITALIA È PIUTTOSTO IN RITARDO RISPETTO AD ALTRI PAESI EUROPEI NELL'OFFERTA DI FORMAZIONE NEL CAMPO DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE. TUTTAVIA ALCUNE INIZIATIVE IMPORTANTI SONO STATE AVVIATE IN QUESTI ULTIMI TEMPI; AD ESEMPIO : v L'UNIVERSITÀ DI SIENA HA APERTO DA ALCUNI ANNI UN CORSO ANNUA LE DI

PERFEZIONAMENTO IN PROMOZIONE DELLA SALUTE, APERTO TUTTI I LAUREATI. v L'ISPESL HA APPENA AFFIDATO ALLO IACP LA REALIZZAZIONE DI PACCHETTI FORMATIVI

PER PROMOTORI DELLA SALUTE, UNA PROFESSIONE EMERGENTE IN TUTTI I PAESI INDUSTRIALIZZATI.

v LO IACP OFFRE SERVIZI DI CONSULENZA E FORMAZIONE IN PROMOZIONE DELLA SALUTE ALLE AZIENDE PUBBLIC HE E PRIVATE E CORSI PRESSO LE SUE SEDI A PROFESSIONISTI CHE INTENDONO ENTRARE NEL SETTORE.

v LE UNIVERSITÀ DI ROMA, FIRENZE E TORINO HANNO AVVIATO CORSI DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOLOGIA DELLA SALUTE APERTI A MEDIC I E PSICOLOGI.

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5. IMPORTANZA STRATEGICA DEI LUOGHI DI LAVORO COME SI REALIZZA IL CIRCOLO VIRTUOSO COSTI-BENEFICI. AZIENDE SANE E AZIENDE MALSANE. STORIE DI SUCCESSI RAGGIUNTI. ESERCIZIO: FATE L'ESAME AL VOSTRO POSTO DI LAVORO. A questo punto possiamo riconoscere ormai che l'impegno alla salute è contemporaneamente responsabilità collettiva e individuale. Dobbiamo tenere presente che alcune realtà sociali risultano particolarmente adatte a svolgere un'efficace azione di Promozione della Salute in quanto offrono evidenti vantaggi che derivano dalla facile accessibilità ad esse di grande parte della popolazione. La scuola per esempio costituisce un terreno particolarmente fertile poiché è in essa che si formano i nuovi cittadini. Ancora più importanti sono però i luoghi di lavoro. In analogia con la scuola, essi costituiscono nel loro insieme il luogo privilegiato in cui si trova, già raggruppata e organizzata, la gran parte della popolazione adulta di una nazione. Ma non solo: poiché è accertato che un alto numero di malattie e incidenti si contrae o accade proprio nei posti di lavoro, i programmi di Promozione della Salute negli uffici e nelle fabbriche, se ben eseguiti, possono costituire un investimento fruttuoso. E' dimostrato infatti come sia possibile ottenere, mediante un efficace programma di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro, un risparmio pari a una volta e mezzo il suo investimento (La Ferla 1992).

I PUNTI DI FORZA DEI PROGRAMMI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

Promuovere la salute è, letteralmente, promuovere il cambiamento sociale. Le risorse per promuovere il cambiamento devono essere focalizzate su obiettivi che possono offrire le maggiori probabilità di successo e un rapporto ottimale costi-benefici. E' possibile individuare benefici addizionali costituiti dalla ricaduta positiva all'interno delle famiglie di appartenenza dei cambiamenti prodotti negli stili di vita dei dipendenti. Prendendo coscienza dei pericoli connessi a stili di vita insalubri, essi saranno capaci di influenzare a loro volta i parenti prossimi ad una vita più sana. Ecco di seguito elencate alcune considerazioni sui vantaggi collegati ai programmi di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro:

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Noi tutti, anche inconsapevolmente, siamo esempio e trasmettiamo informazioni a coloro che ci sono vicini: la famiglia, gli amici, i colleghi, ecc. In questo senso le persone e le organizzazioni svolgono un'azione di "contagio" positiva o negativa sulla salute. Aiutare le persone a gestire meglio la loro salute ha una ricaduta positiva che si allarga come i cerchi dell’acqua in uno stagno. Come pure è vero il contrario: basti pensare ai fenomeni di emulazione di stili di vita insalubri come il fumo o l’abuso di droghe.

AZIENDE SANE E AZIENDE MALSANE

Può definirsi "sana" quella azienda che promuove la salute e il benessere dei lavoratori, e in cui si è consapevoli che la sua maggiore ricchezza è costituita dalle risorse umane, cioè da tutte le persone che in essa lavorano. Possiamo per contro considerare "ma lsane" quelle aziende che ignorano la connessione esistente fra salute (nella complessa totalità dei suoi aspetti) e produttività. Spesso, a causa di tale ignoranza, numerose imprese contribuiscono a creare e a mantenere livelli elevati di stress e malattie nei propri dipendenti. L'inevitabile conseguenza che questo comportamento produce si manifesta nella bassa funzionalità della struttura organizzativa e nella conseguente riduzione della capacità produttività.

SCHEDA - VANTAGGI DERIVANTI DAI PROGRAMMI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE

v LA MAGGIOR PARTE DELLA POPOLAZIONE ADULTA PASSA GRAN PARTE DEL SUO TEMPO AL LAVORO .

v LA POPOLAZIONE CHE LAVORA È OPINION-LEADER NEI CONFRONTI DI QUELLA INATTIVA.

v GLI INDICI DI PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO SONO PIÙ ALTI CHE IN ALTRI AMBITI.

v IN EUROPA L'AMBIENTE DI LAVORO È QUELLO PIÙ REGOLATO DA LEGGI. SAREBBE FACILE INTEGRARLE ADEGUANDOLE AL NUOVO CORSO .

v IN UN POSTO DI LAVORO SONO PRESENTI TUTTE LE CATEGORIE SOCIALI CHE HANNO COSÌ, PARI OPPORTUNITÀ DI EMANCIPAZIONE.

v LA MAGGIOR PARTE DELLE SPESE RELATIVE AI CORSI DI FORMAZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE NON GRAVA SULLO STATO .

v I LAVORATORI REALIZZANO INSIEME OBIETTIVI CHE FORSE DA SOLI NON RAGGIUNGEREBBERO .

v LE AZIENDE HANNO UNA RICADUTA POSITIVA SULLA PRODUTTIVITÀ E SULLA LORO IMMAGINE.

v I SINDACATI ACQUISTANO IN CREDIBILITÀ. SALUTE E BENESSERE DEI LAVORATORI SONO OBIETTIVI PRIMARI DELLE STRATEGIE SINDACALI.

v LA COMUNITÀ IN CUI I LAVORATORI RISIEDONO DIVENTA PIÙ SANA E PIÙ PROSPERA.

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Ecco un elenco dei principali indicatori (O’Donnel, Ainswort, 1984) che consentono di valutare se un'azienda è "sana" o "malsana": E' evidente che l'elenco completo definisce un profilo teorico: la presenza o l'assenza contemporanea in tutte le variabili costituisce una condizione limite (in senso positivo e negativo). Nella maggior parte dei casi è riscontrabile una modulazione dei singoli fattori: infatti, se in un'azienda si verificassero tutte le condizioni indicate, essa sarebbe di sicuro la più malsana del mondo. Viceversa, se non se ne verificasse nessuna essa sarebbe un raro esempio di perfezione.

SCHEDA – INDICATORI DELLO STATO DI SALUTE DI UNA AZIENDA

v Insoddisfazione sul lavoro, morale basso, demotivazione dei

dipendenti. v Diminuzione della qualità del lavoro svolto. v Aumento degli errori sul lavoro. v Rallentamento dei processi produttivi. v Alti livelli di conflittualità interna. v Maggior numero di giornate di sciopero v Alto tasso di turnover. v Alto tasso di incidenti sul lavoro. v Alto tasso di decisioni sbagliate in termini di strategie manageriali e

commerciali. v Alto livello di ostruzionismo nei confronti dell'azienda. v Bassi livelli di produttività. v Spreco di tempo in orario di lavoro. v Mancato rispetto delle scadenze e degli obiettivi. v Frequenti lamentele del personale. v Frequenti assenze per malattie brevi. v Cattive relazioni aziendali.

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TEST: FATE L'ESAME AL VOSTRO POSTO DI LAVORO A) RIFERENDOVI ALLA VOSTRA PERCEZIONE, INDICATE, NELLA SCALA DA ZERO A DIECI, IL

LIVELLO DI QUALITÀ DELLE VOSTRE CONDIZIONI LAVORATIVE ALLA LUCE DEI CONCETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (LADDOVE ZERO È IL VALORE PIÙ BASSO E DIECI QUELLO PIÙ ALTO).

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

B) INDICATE IL LIVELLO DI INQUINAMENTO ACUSTICO.

q ASSENTE q POCO q MEDIO q ALTO

C) INDICATE IL LIVELLO DI INQUINAMENTO DELL'ARIA.

q ASSENTE q POCO q MEDIO q ALTO

D) INDICATE IL LIVELLO DI ALTRE FORME DI INQUINAMENTO . TIPO DI INQUINAMENTO ASSENTE POCO MEDIO ALTO

E) INDICATE, NELLA SCALA DA ZERO A DIECI, IL LIVELLO DI STRESS CHE COMPORTA IL

VOSTRO LAVORO .

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

F) INDICATE, NELLA SCALA DA ZERO A DIECI, L'EVENTUALE PRESENZA DI POTENZIALI

CAUSE D'INFORTUNIO NEI LOCALI CHE FREQUENTATE.

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

G) INDICATE, NELLA SCALA DA ZERO A DIECI, IL LIVELLO DI CERTEZZA CHE AVETE DI NON

PERDERE L'IMPIEGO O IL POSTO DI LAVORO .

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

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H) APPENDICE AL TEST - SE AVESTE UNA BACCHETTA MAGICA COSA CAMBIERESTE NEL VOSTRO LUOGO DI LAVORO PER RENDERLO PIÙ SANO, PIÙ SICURO E PIÙ CONSONO ALLE VOSTRE ASPETTATIVE?

1. 2. 3. 4. 5.

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6. SE MANCA UNA VISIONE GLOBALE DEL PROBLEMA I COSTI ECONOMICI E SOCIALI IN ASSENZA DI UNA VISIONE GLOBALE DEL PROBLEMA DELLA SALUTE. I COSTI PER L'INDIVIDUO, PER LA COMUNITÀ, PER LA NAZIONE. Il tipo di problematiche della salute caratteristiche della nostra società è cambiato nel tempo grazie al miglioramento del livello di qualità della vita, all'adozione di nuovi stili di vita e alle scoperte scientifiche, in particolare quelle relative alla farmacologia, la medicina generale e la chirurgia. Molte patologie infettive, come il vaiolo, si ritiene che siano praticamente scomparse dalla terra, mentre al contrario è noto che sono oggi le patologie croniche a rappresentare la principale causa di malattia, infermità e morte nelle società di tipo occidentale. E' importante comprendere quale sia l'ampiezza di questo fenomeno e quali costi abbia per i singoli individui e per la società. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha calcolato che negli Stati Uniti in un anno vengono persi circa 12 milioni di anni di vita produttiva a causa della morte prematura di cittadini ancora in età lavorativa. In termini economici le sole malattie cardiache "costano" agli USA 124 bilioni di dollari, più di 200mila miliardi di lire, circa un decimo del prodotto interno lordo dello stato italiano! In un anno le spese sanitarie negli Stati Uniti ammontano all'11% del prodotto nazionale lordo. Non diversa è la situazione in Europa. In Gran Bretagna per esempio ogni anno si perdono per disturbi cardiaci 40 milioni di giornate lavorative, pari a circa l'11,5% delle giornate lavorative totali, con una conseguente perdita economica di circa 1800 milioni di sterline, pari a oltre 5000 miliardi di lire, e un costo vivo per il servizio sanitario nazionale di 500 milioni di sterline, pari a 1400 miliardi di lire (UK National Audit Office, 1989). In Italia i dati sono non meno preoccupanti. GLI INFORTUNI SUL LAVORO IN ITALIA Ogni anno in Italia si registrano un milione di infortuni sul lavoro per complessivi 1.200 morti. Ciò significa 3 morti al giorno con un costo, in termini di risorse sottratte alla crescita del sistema produttivo, pari a 55.000.miliardi annui secondo le stime INAIL. Gli infortuni sul lavoro denunciati all’istituto assicuratore nel ramo “industria” mostrano un andamento oscillante nel corso dell’ultimo ventennio (Figura 2), ancora più evidente se si considerano le denunce degli infortuni mortali (Figura 3). Il ramo “agricoltura” presenta, invece, una crescita delle denunce nel corso degli anni ’80, seguita da una diminuzione

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dovuta essenzialmente all’entrata in vigore della Legge 243/93, che esclude dall’assicurazione obbligatoria alcune categorie di lavoratori.

FIGURA 2

FIGURA 3 In particolare, la tavola illustrata nella Figura 4 mostra un andamento negli ultimi 3 anni complessivamente costante, con una modesta diminuzione nel settore agricolo ed un lieve aumento nell’industria. La stessa tavola indica, per contro, un marcato aumento degli infortuni con esito mortale nel settore industriale che passa dai 1134 casi del 1996 ai 1267 casi del 1998.

DENUNCE DI INFORTUNIO PER SETTORE DI ATTIVITÀ 1996 1997 1998 SETTORE DI ATTIVITÀ

TOTALE EVENTI

DI CUI MORTALI

TOTALE EVENTI

DI CUI MORTALI

TOTALE EVENTI

DI CUI MORTALI

INDUSTRIA 873022 1134 844963 1212 866052 1267

AGRICOLTURA 113403 182 (*) 103934 173 (*) 96904 139 (*)

(*) Casi indennizzati

Serie storica degli infortuni denunciati

0200.000

400.000600.000

800.0001.000.000

1.200.000

1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

INDUSTRIA

AGRICOLTURA

Serie storica degli infortuni mortali denunciati

0

500

1.000

1.500

2.000

1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

INDUSTRIA

AGRICOLTURA

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FIGURA 4 L’analisi delle frequenze relative dei comparti del settore industriale riferite a 1000 addetti (vedi Figura 5) individua, fra quelli a più elevato rischio, il comparto del legno, con oltre 86 casi di infortunio ogni 1000 addetti, seguito dal comparto della produzione dei metalli (83,83) e delle costruzioni (81,61); analizzando le frequenze relative dei soli casi mortali, troviamo al primo posto il settore dell’estrazione di minerali con 0,46 casi mortali ogni 1000 addetti, seguito dal settore delle costruzioni con 0,28 casi.

FREQUENZE RELATIVE D'INFORTUNIO, PER 1000 ADDETTI, PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA E TIPO DI CONSEGUENZA (TRIENNIO 1996-1998)

TIPO DI CONSEGUENZA SETTORI ATTIVITÀ ECONOMICA TEMPOR. PERMAN. MORTE TOTALE

Industria del Legno 79,53 7,25 0,11 86,90 Industria dei Metalli 79,81 3,90 0,12 83,83 Costruzioni 74,57 6,76 0,28 81,61 Industria Trasformazioni 75,10 4,44 0,16 79,69 Estrazione Minerali 61,27 5,84 0,46 67,57 Industria della Gomma 64,33 2,50 0,10 66,93 Industria Mezzi di Trasporto 61,02 2,21 0,05 63,27 Industria Meccanica 57,45 2,02 0,07 59,54 Altre Industrie 55,13 3,08 0,07 58,28 Tot. Industria Manifatturiere 51,78 2,50 0,08 54,35 Industria Alimentare 49,18 2,52 0,09 51,79 Industria Carta 36,77 1,67 0,05 38,48 Industria Tessile 29,58 1,18 0,04 30,80 Industria Conciaria 29,31 1,37 0,04 30,73 Industria Elettrica 28,94 1,28 0,04 30,26 Elettricità, Gas, Acqua 26,31 1,06 0,06 27,42 Industria Chimica 24,14 1,13 0,07 25,35 Industria del Petrolio 17,93 1,28 0,10 19,31

FIGURA 5 Un ulteriore corredo informativo è rappresentato dalla sede e dalla natura della lesione, nonché dalla coppia forma/agente materiale che costituisce le cosiddette “modalità di accadimento”. Oltre ai costi diretti degli infortuni, ossia quelli sostenuti dall’Istituto assicuratore a titolo di risarcimento del danno subito dal lavoratori, è necessario considerare tutta un’altra serie di voci denominate “costi indiretti”, che incidono su tre entità: individuo, azienda e collettività. A fronte di tutto ciò appare complessa la valutazione del costo reale degli infortuni sul lavoro. In uno studio effettuato dall’INAIL nel 1991 è stata fornita quale stima prudenziale del costo complessivo annuo degli infortuni sul lavoro, compresi quelli non coperti da assicurazione obbligatoria (liberi

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professionisti, dirigenti d’azienda, militari ecc.), una somma pari al 3% del valore del Prodotto Interno Lordo (PIL). Attualmente, tale costo totale è stimabile in circa 55.000 miliardi di lire.! La composizione di tale somma, con riferimento alle due diverse tipologie dei costi (diretti ed indiretti) è stata attribuita per circa un quarto del totale ai costi diretti o assicurativi. Anche i dati relativi ad analoghe stime effettuate negli altri paesi industrializzati confermano le cifre italiane. Il costo complessivo degli eventi lesivi rappresenta, infatti, un costo che si attesta intorno al 3-4% dei rispettivi PIL; diversa risulta invece la composizione della spesa ed in particolare il peso dei costi diretti sulla spesa totale, ma tali dati sono scarsamente comparabili attese le diversità dei vari sistemi assicurativi e della normativa vigente nei vari stati. Ma questo complesso di informazioni di cui si dispone è sufficiente per scopi di prevenzione? Sotto il profilo di conoscere il “dove”, il “quando” ed il “come” accadono gli infortuni la risposta è affermativa ed è stata utile, fino ad oggi, per individuare i settori e le aree territoriali a più elevato rischio. La disponibilità dell’anagrafe nazionale dei luoghi di lavoro, realizzata dall’ISPESL e per il momento circoscritta al settore industriale, in cui sono presenti informazioni di massimo dettaglio sulla dislocazione territoriale di ogni insediamento produttivo, sul tipo di attività economica svolta e sul numero di occupati distintamente per impiegati ed operai consente, oggi, di fornire ulteriori indicazioni utili per definire le priorità di intervento in funzione del numero degli esposti ai vari rischi. Manca ancora un ulteriore tassello: la conoscenza delle cause di infortunio, ovvero di tutti i fattori che entrano in gioco nel verificarsi degli eventi (albero delle cause), con il che si potranno fornire anche indicazioni sul “come” intervenire per incidere più significativamente sul fenomeno, in termini normativi, di ricerca e di finalizzazione degli interventi. Per questo il Ministero ha deciso di inserire nei propri piani di ricerca strategica per l’anno 2000 l’attivazione di un sistema di registrazione nazionale dei casi di infortunio finalizzato alla ricerca delle cause, facendo inizialmente riferimento ai casi più gravi (infortuni mortali) e utilizzando l’attività di conduzione di inchieste infortuni che i Servizi territoriali di prevenzione delle ASL svolgono correntemente, nonché un idoneo modello standardizzato di formalizzazione delle informazioni da registrare. Sviluppare la “conoscenza” è sicuramente fondamentale per tutelare i lavoratori, ma altrettanto impegno va attivato nel trasmettere la “cultura” della sicurezza a tutti i soggetti sociali ad essa preposti, internamente ed esternamente alle aziende, compresi gli stessi imprenditori. Solo così la filosofia comunitaria, recepita con il Decreto Legislativo 626/94, potrà esplicare la sua potenzialità nel ridurre gli eventi morbosi attraverso l’implicita previsione di un sistema di gestione della sicurezza partecipato e condiviso.

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Questo è già un impegno assunto con “Carta 2000” dal Governo e che troverà ulteriore esplicitazione nel programma di azione nazionale per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute nei luoghi di lavoro di cui all’art. 7 octies del Decreto Legislativo 229/99 in fase di attuazione. Questi numeri sono già di per sé eloquenti. Ma l'impatto negativo globale per ogni nazione è ben più consistente. Ad esempio l'abbassamento della produttività riduce le capacità competitive di un paese sul libero mercato. Questo fenomeno ha come effetto l'incremento della disoccupazione in un processo di escalation progressiva. Così, minore occupazione genera a sua volta più stress e più malattie, mentre la produttività ulteriormente si abbassa. Come se non bastasse, anche la qualità soggettiva della vita ne risente. Individui che si ammalano in continuazione o vivono uno stato di stress cronico subiscono, oltre ai diretti effetti fisiologici, conseguenze quali calo di produttività e abbassamento della qualità di vita. Di conseguenza il loro sistema immunitario diviene meno efficiente e ciò li rende più inadeguati a fronteggiare altre malattie. (Biondi, 1997) Intervenire per interrompere simili spirali negative è indispensabile sia per gli individui che per la collettività. Per ciascuno di noi la mancanza di un approccio ecologico alla salute ha come conseguenza la difficoltà di rapportarsi alla propria esistenza in modo progettuale. "Muoio alla giornata", scriveva Ennio Flaiano con il suo proverbiale acume. Ciascuno di noi, senza una visione di ecologia globale è incapace di mettere in pratica conoscenze che oggi potrebbero permettergli di migliorare la propria e l'altrui condizione di vita. Ogni persona rischia di dilapidare il proprio patrimonio di energie e di capacità produttive fino a diventare un potenziale peso per se stessa, per i suoi familiari e per la comunità in cui vive e ciò è vero, in proporzioni maggiori, per un’azienda, un’organizzazione o una nazione. Al contrario, promuovere la qualità della vita nella sfera privata e in quella pubblica consente di mettere in atto un processo sinergico per lo sviluppo del potenziale di tutte le componenti di una società.

SCHEDA – GLI INCIDENTI SUL LAVORO

OGNI ANNO AVVENGONO NEL MONDO 250 MILIONI DI INCIDENTI SUL LAVORO E 1.100.000 PERSONE MUOIONO PER INCIDENTI SUL LAVORO O MALATTIE CONTRATTE SUL LAVORO L’UFFICIO INTERNAZIONALE DEL LAVORO (ILO) HA CALCOLATO CHE CIÒ SI È TRADOTTO IN UNA PERDITA ECONOMICA PARI AL 4% DEL PRODOTTO LORDO MONDIALE DEL 1997 (OMS, 1999).

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7. CASI CONCRETI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE LA LOTTA AL FUMO, ALL'IPERTENSIONE E ALLO STRESS NEI POSTI DI LAVORO . Sebbene questi tre ambiti non siano i soli nei quali è necessario impegnarsi per promuovere il miglioramento della salute (fondamentali tra l'altro sono anche, ad esempio, il controllo alimentare, la battaglia contro la sedentarietà e l'assunzione esagerata di alcool, nonché l'informazione sul rischio di contagio HIV), essi costituiscono referenze privilegiate per spiegare alcune delle strategie messe in atto per realizzare programmi concreti di Promozione della Salute. Prima di tutto va sottolineata l'importanza che all'interno di un posto di lavoro assumono, per il successo di un programma di Promozione della Salute, azioni congiunte della direzione aziendale e delle organizzazioni dei lavoratori finalizzate a incoraggiare i dipendenti ad essere protagonisti di tali iniziative mediante la costituzione di comitati per la Promozione della Salute da loro stessi composti. Questi comitati hanno il compito di coinvolgere i colleghi nei programmi indirizzati a migliorare le condizioni lavorative. E’ essenziale garantire che il sostegno da parte dell'azienda sia reale (ad esempio: offerta di consulenza di personale specializzato, disponibilità a concedere spazi e tempi per i programmi e soprattutto adeguare l'organizzazione del lavoro agli obiettivi della Promozione della Salute). I comitati dei lavoratori possono essere la base di una rete interna di controllo, decisivo per la riuscita dei programmi a partecipazione volontaria. Negli Stati Uniti è stato avviato con ottimi risultati da un'azienda un programma anti-tabagista della durata di un anno, basato sul sistema descritto e sostenuto da incentivi economici: l'impresa ha calcolato la riduzione dei costi imputabili all'impiego di medici e consulenti e li ha spostati su un fondo destinato a premiare quanti avessero smesso di fumare. Poiché le possibilità di intervento e i metodi per promuovere la salute possono essere molteplici, è indispensabile che le strategie di intervento siano diversificate in funzione delle variabili in gioco. Infatti, sebbene l'esperienza confermi che il fenomeno delle ricadute positive, qualora il programma sia realizzato in modo efficace, si verifica quasi sempre, non è tuttavia detto che ciò che funziona in una situazione debba necessariamente aver successo in un'altra. Per quanto riguarda lo stress, l'Ufficio Internazionale del Lavoro (BIT – Bureau International du Travail) ha raccolto di recente 19 studi su scala mondiale relativi a campagne di prevenzione nei luoghi di lavoro. Gli studi hanno dimostrato che miglioramenti sensibili sono possibili intervenendo

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adeguatamente nei posti di lavoro. Grazie ad opportuni mutamenti nell'organizzazione aziendale, l'abbassamento dei livelli di stress è stato ottenuto da quasi tutti i partecipanti mentre è aumentata la produttività complessiva. Merita qui menzionare un esperimento pilota svolto negli anni Settanta dalla società ALME in Svezia. Sviluppando e specializzando le competenze dei singoli e accrescendone i contatti sociali e il ruolo decisionale, l'industria manifatturiera ha incrementato il livello dei contenuti professionali, aumentato l'autostima degli impiegati e rafforzato il loro spirito d'appartenenza. Da questa situazione è derivata, per i lavoratori, una riduzione rilevante dello stress psicologico e, per l'impresa, una maggiore flessibilità organizzativa e una migliore qualità del prodotto finale. Come abbiamo già sottolineato, promuovere la salute in azienda è un investimento che da ottimi risultati. Tra le aziende che si possono portare a esempio di buona promozione della salute citiamo la DU PONT USA (110mila dipendenti) che, grazie a un progetto pilota di Promozione della Salute in uno dei suoi stabilimenti, ha registrato una riduzione dell'assenteismo del 47,5% in sei anni rispetto alla riduzione del 12,5% raggiunta negli altri impianti di sua proprietà. In Norvegia la STK di Kongsvinger, investendo inizialmente una cifra modesta (79 milioni di lire) per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti, ha risparmiato in una decina d'anni circa un miliardo. Gli Stati Uniti in questo mutamento d'ottica sono all'avanguardia: metà delle aziende con più di cinquanta addetti hanno programmi di Promozione della Salute (OMS, 1989; U. S. Department of Health, 1987)). LA PROMOZIONE DELLA SALUTE IN EUROPA In Europa la Promo zione della Salute nei luoghi di lavoro si sta affermando in modo significativo: un numero sempre maggiori di aziende realizza concretamente e con successo la sequenza illustrata in Figura 6.

FIGURA 6 Protagoniste di questo circolo virtuoso sono aziende di tutti i tipi e dimensioni: recentemente il Network Europeo per la Promozione della Salute nei luoghi di lavoro ha condotto una ricerca e pubblicato gli esempi di buona

PROMOZIONE DELLA SALUTE IN AZIENDA

PROMOZIONE DELLA QUALITÀ

PROMOZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ E DEI PROFITTI

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pratica (good practice) di circa 70 aziende europee che si caratterizzano per i risultati positivi dei loro programmi aziendali di Promozione della Salute. IL CASO DELLA SAS - SCANDINAVIAN AIRLINE SYSTEM Alla SAS la Promozione della Salute fa parte integrante della strategia aziendale. Gli obiettivi aziendali parlano esplicitamente di condizioni lavorative sane e sicure come responsabilità gestionale. Dal 1995 la Promozione della Salute è stata integrata nei programmi di gestione totale della qualità (TQM - Total Quality Management).

SCHEDA – UNA METODOLOGIA PER I MODELLI DI BUONA PRATICA (GOOD PRACTICE)

PER ESSERE EFFICACI I PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE HANNO BISOGNO DI ESSERE REALIZZATI TENENDO CONTO DEL MASSIMO NUMERO DI VARIABILI SINO AD ORA CONOSCIUTE IN QUANTO SIGNIFICATIVE DETERMINANTI DEL SUCCESSO E EFFICACIA DEI PROGRAMMI. ALCUNI DEI PRINCIPALI PARAMETRI CHE ASSICURANO L’EFFICACIA SONO : v PIANIFICARE GLI INTERVENTI TENENDO PRESENTE CHE UN’AZIONE DI PROMOZIONE

DELLA SALUTE È UN’AZIONE DI PROMOZIONE DEL CAMBIAMENTO SOCIOCULTURALE DEI SINGOLI, DELL’ORGANIZZAZIONE E DELLA COMUNITÀ. LE AZIONI PIANIFICATE DEVONO ESSERE CONGRUENTI CON IL MODELLO BIO -PSICO-SOCIALE.

v TENERE IN CONSIDERAZIONE ASPETTI DETERMINANTI QUALI LA STRUTTURA E LA CULTURA ORGANIZZATIVA DEL POSTO DI LAVORO, LA CULTURA E LA REALTÀ SOCIALE IN CUI L'ORGANIZZAZIONE È INSERITA, INCLUSA LA SITUAZIONE DELLA STRUTTURA SANITARIA E LA SITUAZIONE AMBIENTALE LOCALE, COMPRESE LA CULTURA E LE CREDENZE COMUNI, SPECIFICATAMENTE QUELLE RELATIVE AI CONCETTI DI SALUTE E MALATTIA .

v ESEGUIRE UN PROGRAMMA DI FATTIBILITÀ CHE CONTENGA TUTTI GLI ELEMENTI SOPRACCITATI, CORREDATO DALL’ANALISI DELLE FORZE IN CAMPOCHE EVINCA I FATTORI CHE FAVORIRANNO IL SUCCESSO DELL’AZIONE E QUELLI CHE POTRANNO OSTACOLARLA.

v VALUTARE LA DISPONIBILITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE A PROMUOVERE EFFICACEMENTE IL PROGRAMMA. ASSICURARSI IL SUPPORTO E L’IMPEGNO DELL'ALTA E MEDIA DIREZIONE NONCHÉ DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI.

v IDENTIFICARE CHIARAMENTE E CORRETTAMENTE GLI OBIETTIVI. v DISEGNARE UN PROGRAMMA CENTRATO SUI BISOGNI EMERSI DA UNA EFFICACE ANALISI

DEI BISOGNI E CON SOLUZIONI VINCENTI PER TUTTI. v EFFETTUARE UNA CORRETTA PIANIFICAZIONE DEL PROGETTO . v ASSICURARSI LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I SETTORI DELL’ORGANIZZAZIONE E

COINVOLGERE I LAVORATORI IN UN RUOLO ATTIVO NELLA PROGETTAZIONE E

REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA .

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La qualità totale viene realizzata per progetti con gli strumenti tipici della TQM:

§ Definizione del problema § Analisi delle cause § Definizione delle priorità § Realizzazione § Monitoraggio e valutazione.

Nella filosofia aziendale della SAS le persone addette ai lavori costituiscono la risorsa più preziosa per vincere la sfida della competizione con altre linee aeree e le loro capacità, creatività e impegno nel raggiungimento degli obiettivi aziendali è uno degli aspetti più determinanti delle sorti dell’intera azienda. La SAS è ben cosciente che promuovere la salute e la sicurezza e le buone condizioni lavorative costituisce il migliore utilizzo delle risorse, che si traduce in una ottimizzazione dei risultati La gestione della salute e della sicurezza alla SAS viene visualizzata come parte dell’intero sistema aziendale e realizzata con un modello olistico. Lo sviluppo dell’azienda, la qualità degli ambienti di lavoro e dei servizi offerti, la prevenzione delle malattie e degli infortuni, l’assistenza fornita ai lavoratori con problemi che influenzano la loro produttività sono considerate variabili complesse che debbono essere comunque prese in considerazione al pari di tutte le classiche variabili di azienda per una efficace gestione della SAS. Il programma di Promozione della Salute in SAS Attualmente il programma di Promozione della Salute della SAS in Danimarca coinvolge circa 21.000 lavoratori e si sviluppa nelle seguenti fasi:

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Il Dipartimento della Gestione della Salute Il Dipartimento della Gestione della Salute fa parte della Divisione delle Risorse Umane. Ha uno staff composto da medici del lavoro, esperti di medicina aerospaziale, tecnici ergonomici e altre figure professionali che tradizionalmente fanno parte di tali dipartimenti oltre a psicologi dell’organizzazione, assistenti sociali ed esperti della salute nei luoghi di lavoro e dell’ambiente. Il dipartimento è certificato secondo gli standard danesi vigenti (simili alle norme ISO 9000) per tale tipologia di dipartimenti. Benchmarking Il benchmarking (∗) è uno strumento ampiamente usato dalla SAS per l’applicazione della strategia di Total Quality Management e per la Promozione della Salute e Sicurezza. Il metodo del benchmarking è applicato

∗ Benchmarking: termine inglese che definisce alcune metodologie di valutazione e comparazione delle prestazioni di due soggetti, organizzazioni o prodotti

SCHEDA – IL PROGRAMMA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE IN SAS

1. RICOGNIZIONE E MAPPATURA DELLE AREE PROBLEMATICHE . 2. FORMAZIONE SULLA BASE DELLE SEGUENTI LINEE GUIDA:

• TUTTI I LAVORATORI FREQUENTANO UN CORSO DI 2 GIORNI FINALIZZATO ALL’ACQUISIZIONE DI ATTITUDINI E COMPORTAMENTI CORRETTI SULLA SALUTE E SICUREZZA.

• TUTTI I MANAGER FREQUENTANO UN CORSO DI 3 GIORNI DI CULTURA ORGANIZZATIVA E MANAGEMENT E UN CORSO DI 4 GIORNI DI PROMOZIONE DELLA QUALITÀ.

• VIENE EFFETTUATO UN PROGRAMMA DI ADDESTRAMENTO PER FORMATORI DI PROMOZIONE DELLA QUALITÀ PER PROGETTI.

3. ATTUAZIONE DI PROGETTI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ. TALI PROGETTI VENGONO IDENTIFICATI DURANTE LE SESSIONI DEI CORSI FORMATIVI E ATTRAVERSO LE ANALISI DEGLI INCIDENTI ED INFORTUNI.

4. ATTIVAZIONE DI SISTEMI DI RILEVAZIONE CHE CONSENTONO IL MONITORAGGIO DEGLI INFORTUNI E DEI RISCHI.

5. VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ, MONITORAGGIO DEL MIGLIORAMENTO DELLE ATTITUDINI.

6. ISPEZIONI SULLA SICUREZZA (SAFETY-ROUNDS) EFFETTUATE DA TUTTI I LIVELLI GERARCHICI E IN TUTTA L’AZIENDA

7. IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI PER TUTTI GLI ASPETTI SIGNIFICATIVI DELL’AZIENDA.

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sia internamente all’azienda sia esternamente con altre due aziende: la ABB Helsan e la HYDRO Poseground. Risultati Il rapporto costo benefici è notevolmente vantaggioso. Il vantaggio è in particolar modo evidenziato da alcuni specifici indicatori:

§ diminuzione significativa dei giorni di assenza per malattia § diminuzione del numero e gravità degli incidenti sul lavoro § diminuzione dei costi § miglioramento della qualità dei servizi (minori ritardi nelle

partenze dei voli, minor tempo di attesa per il ritiro dei bagagli, etc.).

UN ESEMPIO INCORAGGIANTE IN ITALIA: L'ACROPLASTICA DI PONTESELICE

Pian piano anche in Italia la Promozione della Salute sta guadagnando consensi e riscuotendo i primi successi. Un esempio incoraggiante è costituito dall’ACROPLASTICA di Ponteselice in provincia di Caserta, una fabbrica che impiega 80 persone nella costruzione di contenitori di plastica, la quale ha migliorato la produttività del 13 per cento attuando un programma di Promozione della Salute. La direzione aziendale ha modificato i turni di lavoro nel rispetto delle richieste degli operai e ne ha tratto un immediato visibile vantaggio. Su sollecitazione del personale ha poi finanziato iniziative sportive sfruttando al meglio le potenzialità esistenti. Il progetto, in corso di realizzazione, prevede nel prossimo futuro una mensa interaziendale che, probabilmente, diventerà un modello di alimentazione sana a livello nazionale. Questa fabbrica oggi è l'unica insieme alle Cooperative di Consumatori COOP ad avere in Italia la Certificazione SA 8000 che garantisce l'eticità di un'impresa secondo parametri internazionali.

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SCHEDA - L'ACROPLASTICA DI PONTESELICE INIZIO DEL PROGRAMMA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO : 1997 A - RISULTATI DEL PROGRAMMA: v ASSENTEISMO IN ACROPLASTICA CONTENUTO AL 2,7% - NEL SETTORE MANIFATTURIERO

GOMMA-PLASTICA DELLA REGIONE CAMPANIA L'ASSENTEISMO È DEL 10% (FONTE: CONFINDUSTRIA )

v PRODUTTIVITÀ AUMENTATA DEL 6,7% v ABBASSAMENTO DELLA CONFLITTUALITÀ v MAGGIORE SODDISFAZIONE DEI DIPENDENTI E DELLE LORO FAMIGLIE v RISPARMIO ENERGETICO NEL 1999 RISPETTO AL 1998: L. 75.000.000 v MINORE IMPATTO AMBIENTALE v ZERO TURN-OVER DI SPECIALISTI - GLI SPECIALISTI DI ALTRE AZIENDE CERCANO IMPIEGO IN

ACROPLASTICA v RICADUTA DI IMMAGINE POSITIVA DELL'AZIENDA NELLA COMUNITÀ E A LIVELLO NAZIO NALE

GRAZIE ALLA PUBBLICITÀ SUI RISULTATI v ZERO INFORTUNI SUL LAVORO DAL 1997 AD OGGI. B - AZIONI INTRAPRESE NEL PROGRAMMA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE v IL PROGRAMMA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE È STATO INSERITO ALL'INTERNO DI UN

PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL'INTERA AZIENDA ED È STATO INDIRIZZATO A TUTTI I DIPENDENTI E LE LORO FAMIGLIE

v IL PROGRAMMA, IN LINEA CON GLI OBBLIGHI DELLA LEGGE 626 E LE SUE VARIANTI, COMPRENDE INTERVENTI A LIVELLO COGNITIVO , COMPORTAMENTALE E STRUTTURALE: - LIVELLO COGNITIVO: INFORMAZIONE SUGLI STILI DI VITA, SULL'ALIMENTAZIONE SANA ,

SULLA CESSAZIONE USO DEL TABACCO, SULLA PREVENZIONE E GESTIONE DELLO STRESS, SULLA RIDUZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO PERSONALI E DELLA PRO PRIA FAMIGLIA

- LIVELLO COMPORTAMENTALE: CHECK-UP MEDICO OGNI TRE MESI; POSSIBILITÀ DI EFFETTUARE ATTIVITÀ SPORTIVA PRESSO UN APPOSITO CAMPO SPORTIVO; ORGANIZZAZIONE DI EVENTI SPORTIVI, RICREATIVI ED EDUCATIVO/CULTURALI A CUI I LAVORATORI POSSONO PARTECIPARE ASSIEME ALLE LORO FAMIGLIE ; OFFERTA DI COLLOQUI DI COUNSELING SULLA PROMOZIONE DELLA SALUTE E SULLE PROBLEMATICHE AD ESSA COLLEGATE

- LIVELLO STRUTTURALE: ABBASSAMENTO DEI RISCHI SUL LAVORO MEDIANTE ANALISI TECNICHE AMBIENTALI, ANALISI ERGONOMICA, RISTRUTTURAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI ED ESTERNI; PULIZIA COSTANTE DEGLI AMBENTI DI LAVORO E DEI SERVIZI (TRE VOLTE AL GIORNO LE TOILETTE E LE DOCCE SONO LAVATE E DISINFETTATE); IL PIAZZALE INTERNO È STATO ALBERATO E SONO STATE REALIZZATE AIUOLE CON PIANTE E FIORI AL FINE DI RENDERE PIÙ GRADEVOLE L'AMBIENTE.

C - COSTI I COSTI PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE (INCLUSI GLI OBBLIGHI DELLA LEGGE 626) HANNO INCISO PER IL 3% SUL FATTURATO. IL PROGRAMMA È CONSIDERATO DAL MANAGEMENT E DALLA PROPRIETÀ UN INVESTIMENTO VANTAGGIOSO PER L'AZIENDA.

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FIGURA 7

FIGURA 8

IMPIANTI RISORSE UMANE

TERRITORIO

§§§§§§

AUTOMAZIONE FLESSIBILITA’ MANUTENIBILITA’ AFFIDABILITA’ SICUREZZA IMPATTO AMBIENTALE

§§§§§

§§§

PARTECIPAZIONEMIGLIORAMENTO RELAZIONIDIVULGAZIONE MODELLI DI VITACRESCITA PROFESSIONALEEDUCAZIONE SANITARIA NONCHE’ ALIMENTAREFORMAZIONE ED INFORMAZIONEMONITORAGGIO SANITARIOBENESSERE SOCIALE

LINEE GUIDA DEL PROGETTO:

-INTEGRAZIONE

AMBIENTE SICUREZZAETICA

FABBRICA

STRUMENTI INFORMATIVI

§ § § § § § § §

ORGANIZZAZIONE DEL LAVOROAUTOMAZIONE DEI PROCESSILAYOUT IMPIANTIAMBIENTE DI LAVOROMAGAZZINIPOSTAZIONE DI LAVOROMOVIMENTAZIONEIGIENE E SICUREZZA APPORTARE VANTAGGI COMPETITIVI E SOCIALI

§

§§§

§

MIGLIORARE LA REPUTAZIONE AZIENDALE E LA FIDUCIA DELLE ISTITUZIONI

AUMENTARE IL VALORE RAPPORTO CORRETTO CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE FIDUCIA DELLA COMUNITA’ FINANZIARIA (BANCHE -ASSICURAZIONI ETC.)

ARCHITETTURA SISTEMA INFORMATICOINTERAZIONE DEI SISTEMI INFORMATICIVELOCITA’ DI ELABORAZIONE E DIVULGAZIONESISTEMI DI CONTROLLO AVANZATISISTEMI DI REPORTINGVELOCITA’ OTTENIMENTO INFORMAZIONI

§§§

§§§

S.R.LACROPLASTICA

NECESSARIA PER:§§§§§§§

SPINGERE LE AZIENDE AD INNOVAREMIGLIORARE LA QUALITA’ DELL’AMBIENTEEDUCARE LE AZIENDE SUGLI SPRECHICREARE BISOGNI DI MIGLIORIE AMBIENTALI, SOCIALIAUMENTARE LA SICUREZZA DEI POSTI DI LAVOROSVILUPPO TERRITORIALESVILUPPO SOCIALE

RESPINTA ED ELUSIONE DEGLI STANDARDOTTENIMENTO STANDARD SEMPRE PIU’ RIGIDI

PERCHE’ VERSO LE SA8000 - ISO14000CORRETTA APPLICAZIONE DEL D. lgs. 626

CONTRAPPOSIZIONE

VISIONE STATICA

VISIONE DINAMICA

FALSO CONCETTO DI ALTI COSTI DELL’INDUSTRIA E RIDOTTA COMPETITIVITA’

OBBLIGHI LEGISLATIVI PER BENEFICI SOCIALI

OBBLIGHI COME OPPORTUNITA’ E

NON COME IMPOSIZIONE

§

§§

§§§§§

CONVENIENZA NEL PROGETTARE PROCESSI E PRODOTTI RISPETTANDO GLI STANDARD PIU’ SEVERIBENEFICIARE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILELO SVILUPPO DEL TERRITORIO DI APPARTENENZA CONTRIBUIRA’ ALLO SVILUPPO DEL SIST EMA IMPRESACRESCITA DELLA REPUTAZIONE DELL’AZIENDAAUMENTO DEL VALORE DEL PROPRIO MARCHIOATTRAZIONE SUL TERRITORIO DI NUOVI INVESTITORINECESSITA’ DI MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITAL’INQUINAMENTO E’ SPRECO ECONOMICO PER SCARTI, CONSUMO IMPROPRIO DI ENERGIA E DI RISORSE.

REGO LAMENTAZIONELEGISLATIVA

RIFLESSIONI

AZIENDARIFLESSIONI

S.R.LACROPLASTICA

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FIGURA 9

QUALITÀ E SALUTE

La certificazione di qualità nelle aziende potrebbe rappresentare una grande opportunità nella Promozione della Salute. La certificazione della qualità è divenuta una realtà in tutta Europa, tuttavia l'applicazione della certificazione ordinaria, la cosiddetta Serie ISO 9000, oggi raramente include programmi di Promozione della Salute. Questa mancanza costituisce una grave lacuna, dato che la qualità delle relazioni umane e la qualità del sistema produttivo in genere sono interdipendenti. Il protocollo ISO 9000 valuta proprio l'ottimizzazione delle risorse, e quelle umane dovrebbero, nell'interesse di tutti, essere considerate fondamentali per il raggiungimento dell'obiettivo qualità.

§

§

§

§

§

§

§

§

§

§

§

BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE DEI DIPENDENTI

AUMENTO VIVIBILITA’ NEL POSTO DI LAVORO

RIDUZIONE DELL’ASSENTEISMO

AZZERAMENTO E/O RIDUZIONE DEGLI INFORTUNI

RESA DEI PROCESSI

MANUTENZIONE PIU’ ATTENTA

MIGLIORE UTILIZZO DEGLI SCARTI

MINORE CONSUMO DI ENERGIA

MAGGIORE SICUREZZA SUL LAVORO

RIDUZIONE MATERIALE IMMAGAZZINATO E COSTI

MOVIMENTAZIONE

ELIMINAZIONE DI TRASPORTI E/O DI SCARTI E RESIDUI

§ MAGGIORE COLLABORAZIONE

§ MAGGIORE FIDUCIA E TRASPARENZA

§ MAGGIORE QUALITA’ ED UNIFORMITA’ DEI PRODOTTI

§ COSTI DI PRODUZIONE PIU’ BASSI

§ COSTI CONFEZIONAMENTO RIDOTTI

LE INNOVAZIONI INTRODOTTE DALLE NORMATIVE“SA8000 - ISO14000 - Dlgs. 626”

PRODUCONO MOLTEPLICI EFFETTI:

- RIDUZIONE SPRECHI - SEMPLIFICAZIONE DEI PROGETTI/PROCESSI - RIDUZIONE DEI COSTI - INCREMENTO PRODUTTIVITA’

CLIENTI ACROPLASTICA ACROPLASTICA S.R.L.

S.R.LACROPLASTICA

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8. GLI OSTACOLI ALLA PROMOZIONE DELLA SALUTE GLI OSTACOLI CHE SI OPPONGONO AD UNA PROFICUA ATTIVITÀ DI PROMOZIONE DELLA SALUTE. CONSIGLI PRATICI PER COLORO CHE VOGLIONO AVVIARE UN PIANO DI PROMOZIONE DELLA SALUTE IN UN POSTO DI LAVORO . PROPOSTE PER INCENTIVARE IL CAMBIAMENTO Il primo ostacolo può essere descritto come una generalizzata scarsa consapevolezza politica. La Fondazione Europea per il Miglioramento delle Condizioni di Vita ha svolto un'indagine in Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito sulle iniziative dirette al benessere individuale nei posti di lavoro e, in genere, alla salute ambientale. Il risultato è apparso deludente ed è stato classificato con il termine "basso livello di azione innovativa" (Wynne, 1990). I primi della classe in questo campo si sono dimostrati i Paesi Bassi. Seguono l'Inghilterra e la Germania, dove le grandi imprese sembrano relativamente sensibili all'argomento. La situazione generale non è affatto soddisfacente: le piccole o medie aziende (private) ignorano quasi del tutto i vantaggi dell'ecologia sociale. Queste considerazioni non devono però portare a concludere che privato sia sinonimo di cattivo. In molti casi, infatti, le rinunce ad attuare politiche soddisfacenti sono anche l'effetto di leggi inadeguate o imprecise o, per contro, talmente ambiziose da risultare inapplicabili. Un comportamento elusivo, ovviamente non giustificabile, caratterizza quegli imprenditori che credono di poter trarre vantaggio dal sottovalutare l'importanza delle condizioni di lavoro dei loro dipendenti o dal limitarsi a mettersi in regola da un punto di vista esclusivamente formale con le leggi vigenti. La garanzia di successo discende invece proprio da un serio impegno delle direzioni aziendali nei programmi di Promozione della Salute, realizzati con il coinvolgimento attivo dei lavoratori e dei sindacati. Questo coinvolgimento è importante per superare le eventuali resistenze, manifestate dalle varie parti in causa, a tali azioni di cambiamento.

CONSIGLI PRATICI

Il primo elemento è costituito dalla disponibilità di tutte le componenti aziendali ad avviare un progetto di Promozione della Salute. Il secondo punto fondamentale è individuare e studiare all'interno del posto di lavoro le potenziali sorgenti di rischio per la salute.

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Una corretta valutazione del rischio implica una misurazione adeguata degli effetti, della gravità, delle cause scatenanti, delle conseguenze per i singoli e per i gruppi, delle eventuali responsabilità personali e strutturali. In questo tipo di analisi è opportuno coinvolgere il maggior numero possibile di lavoratori e tener conto della volontà della maggioranza di essi al momento di comporre una lista prioritaria dei problemi da affrontare. Sarebbe anche augurabile che, in accordo con gli organismi sindacali, vengano avviati dei Circoli di Promozione della Salute allo scopo di coinvolgere tutti i lavoratori e stimolare gli organismi o le persone delegate al compito di tutela della salute all'interno delle aziende. Per realizzare tali azioni è fondamentale l'atteggiamento lungimirante delle direzioni aziendali, indirizzato a favorire il processo di Promozione della Salute con grande convinzione. Azioni specifiche possono essere:

§ partecipazione diretta del top management ai programmi, § destinazione di parte dell'orario di lavoro alla divulgazione delle

conoscenze necessarie a migliorare il benessere individuale e sociale,

§ organizzazione di conferenze, § offerta di formazione, § distribuzione di materiale educativo.

Ma, soprattutto, è indispensabile che la direzione aziendale promuova un clima di ascolto e di collaborazione nei confronti dei dipendenti, elemento fondamentale perché una sfida di questo tipo possa essere vinta.

ALCUNE PROPOSTE PER INCENTIVARE IL CAMBIAMENTO

Sul tema della Promozione della Salute, vista la relativa novità dell'argomento, è bene lasciar libera la fantasia al fine di incoraggiare ulteriori iniziative proficue. Le proposte che seguono vanno considerate come suggerimenti. Sarebbe utile da parte degli organi di governo, in collaborazione con gli enti locali, l'istituzione di un premio nazionale da consegnare ogni anno ai migliori ambienti di lavoro nei quali la Promozione della Salute e del benessere dei dipendenti fosse posta al centro dell'interesse aziendale. Come a livello europeo si stanno costruendo le carte ambientali che indicano i paesaggi meglio conservati e protetti nella loro essenza e originalità, allo stesso modo si potrebbero portare ad esempio le aziende in cui l'ambiente di lavoro fosse costruito nel rispetto delle persone, dei loro bisogni e delle loro qualità e potenzialità.

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Altri incentivi per le aziende che realizzano programmi di Promozione della Salute potrebbero essere costituiti da: § sgravi fiscali § punteggi favorevoli nelle gare pubbliche di appalto § creazione di una certificazione per le "aziende sane", pubblicazione e

diffusione gratuita degli elenchi § creazione di una banca dati dei casi di eccellenza di Promozione della

Salute in azienda § pubblicazione di un bollettino, distribuito alle aziende, dei programmi

di Promozione della Salute di particolare rilevanza § eventi pubblicitari televisivi che illustrano esempi di aziende eccellenti.

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9. CONCLUSIONI Promuovere la salute non è solamente cosa giusta e desiderabile ma è una necessità: come, infatti, è troppo alto il prezzo imposto dalla assenza di protezione dell'ambiente in cui si vive, così altrettanto alto è il prezzo da pagare per non promuovere la salute e il benessere delle persone. In tal senso la Promozione della Salute deve essere intesa non come costo ma come un vero e proprio investimento: Un investimento mediante il quale è possibile aumentare la prosperità di una nazione e migliorare la qualità di vita dei suoi cittadini. Intraprendere iniziative di Promozione della Salute in una nazione significa contribuire ad attivare un circolo virtuoso in grado di coinvolgere tutte le parti sociali. La prospettiva è senz'altro entusiasmante, tuttavia la sfida sarà complessa e difficile. Avviare una politica di cambiamento in grado di incrementare il benessere individuale e sociale comporterà l'avvento di una vera e propria rivoluzione culturale che faccia sì che i concetti dell'ecologia umana divengano patrimonio comune della popolazione intera. Per ottenere dei risultati l'impegno di tutte le parti sociali appare indispensabile. Le nuove generazioni dovranno accedere, attraverso programmi didattici innovativi, alle conoscenze e agli strumenti propri dell'ambito della Promozione della Salute. Anche i curricula formativi di molte professioni dovranno essere aggiornati in modo da includere queste tematiche. E tutto ciò non sarà ancora sufficiente! Come per tutti i grandi mutamenti sociali e politici che hanno lasciato un segno nella storia, anche per questa trasformazione il manifestarsi di una funzione di leadership culturale e politica appare determinante. Sarà di importanza cruciale che tutti coloro che rivestono ruoli significativi nell'avviare e gestire mutamenti siano pronti ad ingaggiarsi quale parte attiva, trainante, del movimento di cambiamento. Come ultima considerazione va sottolineato il fatto che non è possibile sviluppare efficacemente un'ecologia umana procedendo in modo frammentario e meccanicistico. Per modificare i sistemi e la rete complessa di relazioni che costituiscono una società moderna la Promozione della Salute necessita che le azioni previste siano programmate e attuate in modo coordinato. In questi termini la Promozione della Salute si presenta come una grande opportunità con possibilità feconde di risultati diretti e indotti. La condizione indispensabile tuttavia è che prenda forza la consapevolezza diffusa che il problema è di tutti: ogni parte sociale ed ogni individuo con il proprio comportamento saranno ingaggiati a fornire la loro risposta, e ognuno di noi sarà parte del problema o della sua risoluzione.

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SCHEDA - I SUGGERIMENTI DELL'OMS SECONDO L'OMS È INDISPENSABILE CHE: v LE AZIONI SIANO IMPRONTATE ALLA CREAZIONE DI POLITICHE A SOSTEGNO DELLA

SALUTE (LEGISLAZIONE, SISTEMI DI IMPOSIZIONE FISCALE, ORGANIZZAZIONE DI ASSISTENZA E DI SOLIDARIETÀ SOCIALE);

v TUTTI I SETTORI, GOVERNATIVI E NON, COOPERINO A TALE FINE ANCHE CON AZIONI INNOVATIVE QUALI QUELLE ELENCATE NEL CAPITOLO PRECEDENTE;

v LE COMUNITÀ LOCALI SI AVVIINO A DIVENTARE LO SNODO CRUCIALE DI QUESTO PROCESSO ; SARANNO ESSE INFATTI A STABILIRE PRIORITÀ, STRATEGIE E AZIONI CONCRETE PER REALIZZARE LE PROPRIE ASPIRAZIONI DI MAGGIOR SALUTE E BENESSERE;

v SIANO DIFFUSE L'INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE NECESSARIE A SVILUPPARE LE CAPACITÀ PERSONALI DEI CITTADINI DURANTE TUTTO L'ARCO DELLA LORO VITA: A SCUOLA, A CASA, AL LAVORO ; NELLA VITA QUOTIDIANA SIA PRATICATA UN'EDUCAZIONE PERMANENTE IN OGNI AMBITO E A TUTTI I LIVELLI;

v LE ISTITUZIONI SANITARIE , IN PARTICOLARE, SIANO RISTRUTTURATE E RIFOCALIZZATE SULL'OBIETTIVO DI PROMUOVERE LA SALUTE E CONSOLIDATE NEL FORNIRE EFFICACI SISTEMI DI CURA; CIÒ COMPORTA ATTUARE CONCRETE POLITICHE SANITARIE INDIRIZZATE (1) AL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA NELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE NONCHÉ ALLA DIFFUSIONE DELLA NUOVA CULTURA AL FINE DI CONTRASTARE I PERICOLI DERIVANTI DALL'IGNORANZA E DAL PREGIUDIZIO , E (2) ALLA RIQUALIFICAZIONE DELL'ISTITUZIONE SANITARIA ATTRAVERSO QUELLA DEL PERSONALE SANITARIO , CHE DEVE ACQUISIRE LA NUOVA SENSIBILITÀ E GLI STRUMENTI OPPORTUNI A GESTIRE NON SOLTANTO LA "MALATTIA" MA LA PERSONA NELLA SUA INTEREZZA.

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COME CONSULTARE IL SITO DELL’ISPESL

Il sito dell’ISPESL può essere consultato impiegando una versione recente di un browser (Explorer ver. 4, Netscape ver. 4 o versioni successive) all’indirizzo http://www.ispesl.it.

STRUTTURA NAVIGABILE La home page del sito si presenta divisa in aree: 1. AREA LATERALE: § l’immagine ISPESL riporta ad una pagina in cui viene descritta la

cosiddetta “missione” dell’Istituto; § la dicitura “Dipartimenti” consente di accedere ad una serie di pagine

che mostrano la struttura organizzativa dell’ISPESL dei Dipartimenti centrali e periferici;

2. AREA INFERIORE: riporta, oltre alle informazioni sul sito stesso, i network più significativi ai quali l’Istituto partecipa: § CONTATTI: viene mostrata una pagina recante l’indirizzo e-mail

dell’Istituto ([email protected]), il telefono del centralino del Dipartimento Documentazione (curatore del sito) e del fax dello stesso Dipartimento; § MAPPA DEL SITO: questo collegamento riporta ad una pagina che mostra

l’intero contenuto del sito diviso in aree tematiche, le stesse presenti nell’area principale; § AGENZIA EUROPEA: riporta al sito dell’Agenzia Europea per la Salute e

Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, di cui l’ISPESL è Focal Point Italiano; § CIS: riporta ad una home page da cui è possibile ottenere le

informazioni riguardanti il Centro CIS di Ginevra (Centro Internazionale di Informazioni sulla Salute e Sicurezza del Lavoro); § WHP : riporta al sito italiano della Work Health Promotion, Promozione

della Salute sui Luoghi di Lavoro; § IL FILO DELLA VITA: riporta alla pagina del servizio gratuito, per ora

sperimentale, che fornisce risposte a quesiti tecnici sulla tutela della salute, della sicurezza e dell'igiene sul luogo di lavoro;

3. AREA CENTRALE: riporta i collegamenti alle categorie tematiche, che sono le seguenti: § LEGISLAZIONE: normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro; § INFORMAZIONE: per la diffusione della cultura della prevenzione,

strumenti informatici di base, discussioni,- notizie ed eventi di settore; § STATISTICHE: dati di sintesi dei principali fenomeni connessi con la tutela

della salute dei cittadini e dei lavoratori e con la sicurezza nei luoghi di lavoro;

§ DOCUMENTAZIONE: banche dati, cataloghi di biblioteca, linee guida, in materia di igiene e sicurezza sul lavoro;

§ FORMAZIONE: obiettivi, caratteristiche, percorsi e strumenti per la formazione;

§ PRODOTTI: strumenti predisposti per la gestione di problematiche generali e/o specifiche;

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e agli ulteriori collegamenti riportati di seguito: § ENGLISH: pagine del sito tradotte in inglese; § NOVITÀ: pagina in cui vengono inserite informazioni rilevanti o

segnalazioni di eventi di importanza nazionale; la pagina viene adoperata anche per segnalare agli utenti cambiamenti o modifiche al contenuto del sito;

§ U.R.P.: Sportello Unico per le Imprese Produttive: attività di competenza dell’ISPESL;

La Home Page, nel corso dell’anno, può arricchirsi di altri box, che riportano a sezioni il cui contenuto viene esposto temporaneamente.

CONTENUTO DELLE SEI AREE TEMATICHE Di seguito è riportato il contenuto delle sei aree tematiche a cui l’utente può accedere. Per semplicità vengono riportate solo le sotto-aree principali, che a loro volta possono essere esplose in ulteriori ramificazioni.

LEGISLAZIONE § Luoghi di lavoro § Apparecchi a pressione § Luoghi di vita § Prodotti (industriali) § Ambiente § Pesca

INFORMAZIONE § Opinioni § Piani di attività § Appuntamenti § Attualità § Cultura della prevenzione § Raccolte M/S/VSG/VSR § Argomenti § I Collegamenti § Bando di offerta Commissione

Europea § Altro

STATISTICHE § Luoghi di lavoro § Luoghi di vita

DOCUMENTAZIONE § Database § Biblioteca § Catalogo pubblicazioni § Linee guida generali § Linee guida V.R. § Per fattore di rischio

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FORMAZIONE § Ruolo ed obiettivi § Profili professionali § Attività didattica § Progettazione didattica § Qualità della formazione § Materiali didattici

PRODOTTI § Registri di esposizione e di

patologia § Applicativi software § Classificazioni

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APPENDICE

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SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO UNA PRIORITÀ ELEVATA ALL'ORDINE DEL GIORNO A LIVELLO MONDIALE, INTERNAZIONALE

E NAZIONALE

KOFI A. ANNAN Segretario Generale delle Nazioni Unite (estratto da Työterveiset, Numero Speciale 1/1998, Small Enterprises) La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948, riconosce il diritto di tutte le persone ad avere condizioni di lavoro giuste e favorevoli. Purtroppo, centinaia di milioni di persone in tutto il mondo lavorano in condizioni che tolgono loro dignità e valore. Si stima che fra i lavoratori le vittime di incidenti siano 250 milioni l'anno, di cui 330.000 decessi. Ulteriori sofferenze, che potrebbero essere evitate, sono generate da 160 milioni di casi di malattie professionali e da un numero ancora maggiore di eventi minacciosi per il benessere fisico e mentale dei lavoratori. Le perdite economiche equivalgono al 4 per cento del prodotto nazionale lordo a livello mondiale; in termini di famiglie e di comunità rovinate il danno è incalcolabile. I legislatori e i datori di lavoro devono fare in modo che, in tutte le decisioni concernenti gli investimenti e la produzione, sia considerata cruciale la disponibilità di un ambiente di lavoro sano e sicuro e che i lavoratori siano coinvolti in tali decisioni. Questo è un compito enorme per i governi e i datori di lavoro e parimenti per i lavoratori. Il sistema delle Nazioni Unite, per parte sua, svolge un ruolo importante per stabilire standard, condurre ricerche, fornire assistenza tecnica ed incrementare la consapevolezza nell’opinione pubblica. Iniziative recenti includono il programma mondiale per la sicurezza, la salute e l’ambiente di lavoro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e la Strategia mondiale per la salute sul lavoro per tutti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In un’economia mondiale sempre più interdipendente tale cooperazione internazionale rappresenta un modo efficace per raggiungere i nostri obiettivi. Il mondo del lavoro continuerà a subire drastici cambiamenti. Assistiamo fin da ora ad una domanda crescente di flessibilità, mobilità e produttività. Quando guardiamo al futuro, dobbiamo sempre ricordare che gli esseri

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umani non sono al servizio delle economie. Al contrario lo sviluppo e la produzione economica devono essere al servizio degli uomini e delle donne. La sicurezza e la salute sul lavoro sono un mezzo cruciale per raggiungere tale meta. In quanto componenti essenziali della visione della Carta delle Nazioni Unite per “il progresso sociale e un migliore tenore di vita in maggiore libertà”, sono e devono rimanere una priorità elevata all'ordine del giorno a livello internazionale.

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LA CARTA DI OTTAWA PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE PRIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE SULLA PROMOZIONE DELLA SALUTE NOVEMBRE 1986 Il primo Congresso Internazionale sulla Promozione della Salute, riunitosi a Ottawa il 21 novembre 1986, presenta questa CARTA propositiva per la conquista dell'Obiettivo Salute per Tutti per l'anno 2000 e oltre. La Conferenza è stata soprattutto una risposta all'esigenza sempre più diffusa di un nuovo movimento mondiale per la salute. La discussione si è incentrata sui bisogni dei paesi industrializzati, senza però trascurare le situazioni consimili nel resto del mondo. Suo punto di partenza sono i progressi registrati grazie alla Dichiarazione di Alma Ata sull'Assistenza Sanitaria di Base, al documento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sull'Obiettivo Salute per Tutti e al recente dibattito dell'Assemblea Mondiale della Sanità sull'intervento intersettoriale per la salute.

PROMOZIONE DELLA SALUTE

Per Promozione della Salute si intende il processo che consente alla gente di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Per conseguire uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale l'individuo o il gruppo devono essere in grado di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di modificare l'ambiente o di adattarvisi. La salute vista dunque come risorsa di vita quotidiana e non come obiettivo di vita: un concetto positivo, che insiste sulle risorse sociali e personali oltre che sulle capacità fisiche. Di conseguenza la Promozione della Salute non è responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma supera anche la mera proposta di modelli di vita più sani per aspirare al benessere.

REQUISITI DELLA SALUTE

Condizioni e risorse fondamentali della salute sono: la pace, un'abitazione, l'istruzione, il cibo, il reddito, un eco-sistema stabile, la continuità delle risorse, la giustizia e l'equità sociale. Ogni progresso sul piano della salute deve essere necessariamente e saldamente ancorato a tali requisiti.

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SENSIBILIZZARE

La salute è un bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale ed è aspetto fondamentale della qualità della vita. I fattori politici, economici, sociali, culturali, ambientali, comportamentali e biologici possono favorirla così come possono lederla. L'azione di promozione si propone di indirizzarli in senso positivo attraverso un'intensa campagna di sensibilizzazione.

FORNIRE I MEZZI

La Promozione della Salute mira soprattutto alla eguaglianza nella salute. Il suo intervento si prefigge di ridurre le differenziazioni evidenti nell'attuale stratificazione sociale della salute, assicurando a tutti eguali opportunità e risorse per conseguire il massimo potenziale di salute. Questo comprende: un saldo radicamento in un ambiente accogliente, l'accesso alle informazioni, le competenze necessarie alla vita, la possibilità di compiere scelte adeguate per quanto concerne la propria salute. Non è possibile conquistare il massimo potenziale di salute se non si è in grado di controllare tutto ciò che la determina: questo vale in eguale misura per le donne e per gli uomini.

MEDIARE

I requisiti e le potenzialità della salute non possono essere garantiti dal solo settore sanitario. Infatti la Promozione della Salute impone il coordinamento dell'azione di tutti gli organismi interessati: i governi, i settori sanitari, sociali e economici, le organizzazioni volontarie non governative, le autorità locali, l'industria e i mezzi di comunicazione. Il problema riguarda tutti - indipendenteme nte dalla loro condizione - sul piano individuale, familiare e comunitario. Compito imprescindibile dei gruppi professionali e sociali, e del personale sanitario, è la mediazione dei diversi interessi presenti nella società ai fini della Promozione della Salute. Le strategie e i programmi di Promozione della Salute devono adattarsi alle condizioni e alle esigenze locali dei singoli paesi o regioni, tenendo conto dei diversi sistemi sociali, culturali ed economici.

PROMUOVERE LA SALUTE SIGNIFICA:

ATTUARE UN POLITICA PUBBLICA PER LA TUTELA DELLA SALUTE La Promozione della Salute va oltre la mera assistenza sanitaria. Essa porta il problema all'attenzione dei responsabili delle scelte in tutti i settori, a tutti i livelli, invitandoli alla piena consapevolezza delle conseguenze di ogni loro

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decisione sul piano della salute, e ad una precisa assunzione di responsabilità in merito. Nella politica di Promozione della Salute si fondono componenti diverse ma complementari quali la legislazione, i provvedimenti fiscali e la modifica dei criteri organizzativi, in un'azione coordinata diretta a imporre politiche sanitarie, sociali e dei redditi ispirate ad una maggiore equità. L'azione comune contribuisce a garantire prodotti e servizi più sani e sicuri, servizi pubblici più sani, e ambienti più igienici e accoglienti. La politica di Promozione della Salute richiede di identificare gli ostacoli che impediscono l'adozione di una politica pubblica che tuteli la salute in tutti i settori non sanitari, e i modi migliori per rimuoverli. Occorre far sì che anche per i responsabili politici la scelta della tutela della salute divenga la scelta più facile. CREARE AMBIENTI CAPACI DI OFFRIRE SOSTEGNO Le società contemporanee sono complesse e interdipendenti. La salute non può essere un obiettivo isolato. Il legame inestricabile tra l'uomo e l'ambiente costituisce la base di un approccio socio-ecologico al problema della salute. Si tratti del mondo intero, di una nazione, di una regione o di una comunità il principio informatore generale deve tendere sempre al sostegno reciproco: dobbiamo aver cura gli uni degli altri, della nostra comunità e dell'ambiente naturale. La tutela delle risorse naturali in tutto il mondo va ribadita come responsabilità globale. Il mutare dei modelli di vita, del lavoro e del tempo libero influisce in modo decisivo sulla salute. Lavoro e tempo libero devono divenire fonti di benessere per tutti. Il modo stesso in cui la società organizza il lavoro deve contribuire a renderla più sana. Dalla Promozione della Salute derivano condizioni di vita e di lavoro più sicure, stimolanti, gratificanti e piacevoli. Una valutazione sistematica dell'incidenza sulla salute di un ambiente in via di rapida trasformazione - in particolare nei settori della tecnologia, del lavoro, della produzione di energia e dell'urbanizzazione - risulta indispensabile e ad essa deve seguire un'azione tesa a garantire sicuri benefici per la salute di tutti. Ogni strategia di Promozione della Salute deve tener conto della tutela dell'ambiente naturale e degli insediamenti, nonché della conservazione delle risorse naturali. RAFFORZARE L'AZIONE DELLA COMUNITÀ E' attraverso l'azione comunitaria concreta ed efficace che la Promozione della Salute può stabilire priorità, prendere decisioni e progettare e realizzare strategie tese al miglioramento della salute. Momento centrale di questo processo è il potenziamento della comunità, per renderla veramente padrona e arbitra delle sue aspirazioni e del suo destino.

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Lo sviluppo della comunità attinge alle risorse umane e materiali esistenti nella comunità stessa per favorire l'autosufficienza e la solidarietà sociale e per elaborare sistemi flessibili diretti al rafforzamento della partecipazione e della gestione diretta dei problemi relativi alla salute. Per questo occorre garantire l'accesso libero e costante a tutte le informazioni, l'opportunità di conoscenza in tema di salute, nonché un adeguato supporto finanziario. SVILUPPARE LE CAPACITÀ PERSONALI La Promozione della Salute favorisce lo sviluppo personale e sociale fornendo informazioni, istruzione sul problema della salute e preparazione generale. Aumenteranno così per tutti le possibilità di esercitare maggiore controllo, e di operare scelte precise riguardo la propria salute e l'ambiente. E' essenziale fare in modo che tutti possano continuare ad apprendere per tutto il corso della vita, preparandosi ad affrontarne le diverse fasi e l'eventualità di malattie o invalidità croniche, apprendimento che dovrà essere favorito dalla scuola, dall'ambiente di lavoro e dalle associazioni comunitarie. Occorre intervenire sugli organismi scolastici, professionali, e commerciali, su quelli del volontariato nonché sulle stesse istituzioni. RIORIENTARE I SERVIZI SANITARI La responsabilità per la Promozione della Salute all'interno dei servizi sanitari ricade ad un tempo sugli individui, sui gruppi comunitari, sugli operatori della sanità, sulle istituzioni del servizio sanitario e sui governi. Solo dalla loro collaborazione potrà nascere un sistema di assistenza capace di contribuire alla conquista della salute. Il settore sanitario dovrà agire in misura sempre maggiore nella prospettiva della Promozione della Salute, al di là della mera offerta di servizi clinici e curativi. Il mandato dei servizi sanitari dovrà estendersi a comprendere la ricettività e la sensibilità alle esigenze culturali, rispondendo al bisogno individuale e comunitario di una vita più sana, e aprendo canali di comunicazione tra il settore sanitario e le più vaste componenti sociali, politiche, economiche e ambientali. Riorientamento dei servizi sanitari significa anche maggiore attenzione per la ricerca e per le trasformazioni nella preparazione e nell'addestramento professionale. L'atteggiamento e l'organizzazione dei servizi sanitari dovranno cambiare, restituendo la priorità ai bisogni globali della persona intesa nella sua totalità.

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VERSO IL FUTURO

La salute viene creata e vissuta da tutti nella sfera della quotidianità: l'apprendimento, il lavoro, il gioco, l'amore . La salute si crea avendo cura di se stessi e degli altri, acquisendo la capacità di prendere decisioni e di assumere il controllo delle circostanze della vita, e facendo in modo che la società in cui si vive consenta la conquista della salute per tutti i suoi membri. L'impegno, una strategia organica di supporto e l'attenzione all'ecologia sono fattori essenziali allo sviluppo della Promozione della Salute. Per chi se ne occupa il principio ispiratore dovrà dunque essere che, in ogni fase della progettazione, della realizzazione e della valutazione della Promozione della Salute, uomini e donne devono agire insieme su un piano di assoluta parità.

L'IMPEGNO PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

I partecipanti al Congresso si impegnano: ­ a scendere in campo nella battaglia per una politica pubblica di tutela

della salute, chiedendo un esplicito impegno politico per la salute e la giustizia in tutti i settori;

­ a reagire alle pressioni che favoriscono prodotti dannosi, spreco delle risorse, condizioni di vita e ambientali malsane e cattiva alimentazione;

­ a richiamare l'attenzione delle istituzioni su questioni di tutela della salute attinenti l'inquinamento, la nocività del lavoro, i problemi dell'alloggio e dei nuovi insediamenti;

­ a colmare le disparità sul piano della salute all'interno di ogni società e tra una società e l'altra, lottando contro le disuguaglianze nella salute create dalle norme e dalle consuetudini delle società stesse;

­ a riconoscere le persone stesse come la maggiore risorsa per la salute; ad aiutarle e incoraggiarle a tutelare la salute propria, quella della famiglia e dei conoscenti attraverso finanziamenti ed altro; ad accettare la comunità come principale interlocutore per quanto concerne la sua salute, le sue condizioni di vita e di benessere;

­ a riorientare i servizi sanitari e le loro risorse in direzione della Promozione della Salute, e a condividere il potere decisionale con altri settori, altre discipline e, in particolare, con gli stessi utenti dei servizi;

­ a riconoscere nella salute e nella sua tutela un fondamentale investimento sociale, e una sfida decisiva, nonché ad affrontare in modo globale il problema ecologico del nostro modo di vita.

Il Congresso invita tutti gli interessati ad aderire al suo impegno in una solida alleanza per la salute.

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APPELLO ALL'AZIONE INTERNAZIONALE

Il Congresso esorta l'Organizzazione Mondiale della Sanità ed altri organismi internazionali a sostenere la Promozione della Salute in tutte le sedi interessate, e ad aiutare i singoli paesi ad elaborare e realizzare strategie e programmi di Promozione della Salute. Il Congresso è fermamente convinto che se la gente di ogni condizione, le organizzazioni non governative e volontarie, i governi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e ogni altro organismo interessato uniranno le loro forze per realizzare strategie di Promozione della Salute, nel rispetto dei valori morali e sociali che costituiscono la base di questa CARTA, la Salute per Tutti entro il 2000 diventerà una realtà.

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IL MEMORANDUM DI CARDIFF Il Network della Promozione della Salute nei luoghi di lavoro (WHP - World Health Promotion) considera obiettivo di primaria importanza focalizzare la sua azione sulle piccole e medie imprese, settore strategico e difficilmente coinvolgibile, sulle tematiche della Promozione della Salute nei luoghi di lavoro. A tale scopo in un incontro svoltosi a Cardiff è stato ribadito dai paesi aderenti l’interesse per tale settore ed è stato sottoscritto pertanto un documento denominato Cardiff Memorandum

LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI

LAVORO NELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA NELL’UNIONE EUROPEA

APRILE 1998

INTRODUZIONE

“La Promozione della Salute nei luoghi di lavoro è la combinazione degli sforzi di lavoratori, datori di lavoro e società per migliorare la salute e il benessere dei lavoratori. Questo può essere ottenuto:

§ migliorando l’organizzazione del lavoro e l’ambiente di lavoro § promovendo la partecipazione attiva § incoraggiando lo sviluppo delle capacità personali.”

La Promozione della Salute nei luoghi di lavoro gioca un ruolo determinante nello sviluppo di imprese sane: il futuro del successo economico e il benessere sono strettamente dipendenti dalla buona qualificazione, dalla motivazione e dalla salute dei lavoratori. Sebbene questo riguardi ogni unità produttiva, indipendentemente dalla sua dimensione, nel passato le attività di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro sono state focalizzate primariamente sulle grandi aziende, che hanno un’infrastruttura appropriata ad assicurare il successo delle azioni di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro (WHP). In tutta Europa più del 50% dei lavoratori sono impiegati in piccole e medie imprese con meno di cento addetti, e il numero dei lavoratori impiegati nelle piccole e medie imprese sta crescendo ulteriormente.

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Le piccole e medie imprese (PMI) hanno delle risorse limitate e devono evitare eccessivi costi amministrativi, finanziari e procedure legali che possono mettere a rischio le loro capacità di sviluppo. Lo stato di salute dei lavoratori delle piccole e medie imprese è di primaria importanza per i lavoratori stessi, per le aziende in cui operano, per le loro famiglie, per le comunità in cui essi vivono e per la prosperità economica degli stati membri. Questo memorandum lancia nuove iniziative del network europeo per la Promozione della salute nei luoghi di lavoro al fine di superare il ritardo e trovare infrastrutture appropriate per sviluppare le attività di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nella piccola e media impresa.

CARATTERISTICHE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Le piccole e medie imprese presentano caratteristiche diverse dalle imprese più grandi § minore divisione del lavoro, standardizzazione delle mansioni e delle

condizioni di lavoro § rapporti più diretti tra datori di lavoro e lavoratori § maggior grado di flessibilità § minori benefici dai servizi preposti alla salute e alla sicurezza sul

lavoro § tempi e risorse limitati per la promozione della salute e del benessere

dei lavoratori § maggiore dipendenza dalle assenze dal lavoro.

LE SFIDE LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO DEVE AFFRONTARE NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

L’avvio di attività di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nelle piccole e medie imprese è reso particolarmente difficoltoso dalla limitatezza delle risorse. Inoltre, poiché le conoscenze attuali sulla Promozione della Salute nei luoghi di lavoro sono basate principalmente sull’esperienza fatta nelle grandi imprese, è necessario adattarle e modificarle in base ai bisogni delle piccole e medie imprese. La Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nelle piccole imprese deve gestire un ampio ventaglio di sfide: § incrementare la consapevolezza sulla Promozione della Salute nei

luoghi di lavoro e dei relativi benefici per tutte le parti in causa (stakeholder)

§ sviluppare modelli appropriati per la Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nelle piccole e medie imprese,

§ sviluppare strategie specifiche per le Piccole e medie imprese che coinvolgano tutti gli interessati,

§ adattare le attività della PDS a una scala appropriata e raccordarle ai problemi e bisogni attuali delle piccole e medie imprese,

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§ sottolineare come l’applicazione e lo sviluppo della Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nelle piccole e medie imprese possono essere supportati da risorse esterne,

§ sostenere in modo continuativo gli interventi a livello locale e regionale

PRIORITÀ DEL NETWORK EUROPEO PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

I membri del Network Europeo devono considerare come obiettivo prioritario la diffusione della Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nelle piccole e medie imprese. Per affrontare le sfide sopra menzionate il network propone le seguenti iniziative per promuovere la Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nelle piccole e medie imprese: 1. incrementare la consapevolezza delle priorità correnti, delle

problematiche relative alla salute e delle azioni in tal senso intraprese nelle piccole e medie imprese;

2. identificare e disseminare modelli di buona pratica (good practice) delle piccole e me die imprese della Promozione della Salute nei luoghi di lavoro

3. promuovere per tutte le parti i causa (stakeholder) i benefici della Promozione della Salute nei luoghi di lavoro

4. costruire alleanze e collaborazioni (partnership) con le piccole e medie imprese e con le organizzazioni chiave più rappresentative;

5. sostenere lo sviluppo di modelli e metodi appropriati di Promozione della Salute nei luoghi di lavoro per aumentare la salute e il benessere nelle piccole e medie imprese.

Questo memorandum è stato adottato da tutti i membri del Network Europeo per la Promozione della Salute nei luoghi di lavoro nell’incontro di Cardiff del 24-25 aprile 1998. NETWORK EUROPEO PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

Ufficio di Contatto Nazionale per l’Italia: § Dipartimento di Igiene

Università di Perugia § ISPESL Roma

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WHP - LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

IL NETWORK

Nel 1995 la Commissione Europea ha messo a punto un programma di attività per l’informazione, la formazione e la promozione della salute [COM (94) 202 final] come risultato del Quadro di Azione nel campo della salute pubblica. Nell’ambito del Quadro sono comprese le seguenti tematiche:

§ "PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO" § "PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE" § "OSPEDALI SANI"

L’Istituto Federale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (BAuA) è stato incaricato dalla Commissione Europea di sviluppare un Piano d’Azione integrato per la Promozione della Salute nei luoghi di lavoro in Europa. L’evento più importante, in questa prima fase, è stato il workshop del 21 giugno 1995 al quale hanno partecipato 50 rappresentanti degli stati membri dell’Unione Europea, con lo scopo di avanzare proposte relative allo sviluppo di un network. Per poter individuare i desideri e le necessità dei singoli stati membri, è stato stilato un questionario. Il report finale, completato nel novembre 1995, fornisce suggerimenti per l’organizzazione di un network ed è basato principalmente sulla valutazione dei dati rilevati con i questionari. All’inizio del 1996 è stato istituito un Liaison Office presso il BAuA, il cui compito iniziale è quello di "reclutare" i partner europei per gli Uffici Nazionali di Contatto del Network.

STRUTTURA

1. Un Ufficio Nazionale di Contatto (NCO) in ognuno degli Stati membri.

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2. Un Liaison Office presso l’Istituto Federale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (BAuA) di Dortmund

3. Supporto e controllo da parte della V Direzione Generale della Commissione Europea.

NATIONAL CONTACT POINT ITALIANO

L'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) tramite il Dipartimento Documentazione, Informazione e Formazione, è il National Contact Point Italiano del network WHP. Si avvale della collaborazione del Dipartimento di Igiene dell'Università di Perugia in qualità di struttura operativa.

OBIETTIVI

Il Network europeo per la WHP coordina lo scambio di informazioni e la disseminazione di modelli di buona pratica in Europa. Le organizzazioni che ne fanno parte si sono impegnate a costituirsi quali canali informativi a livello nazionale. Tutte le attività e le priorità poggiano sul principio della sussidiarietà e della cooperazione tra gli Stati membri. Il Network europeo per la WHP pone le seguenti priorità alla base delle sue azioni future: § accrescere la consapevolezza della WHP e promuovere il senso di

responsabilità nei confronti della salute con particolare riguardo a tutti gli stakeholder

§ identificare e diffondere modelli di buona pratica § elaborare linee-guida per una efficace Promozione della Salute nei

luoghi di lavoro § assicurare che gli stati membri si impegnino ad inserire la WHP come

azione prioritaria nell’ambito delle rispettive politiche § collaborare con le piccole e medie imprese (PMI) § costituire un forum di discussione su tematiche rilevanti quali la

gestione della qualità, la valutazione, i fattori di successo e la WHP nelle piccole e medie imprese

§ elaborare modelli di buona pratica § promuovere e pubblicare il Programma della Commissione Europea § favorire lo scambio di informazioni e di esperienze (attraverso il WHP-

NET-NEWS e via Internet) § organizzare annualmente una "giornata informativa" per far conoscere

i prodotti realizzati italiani ed europei e come ulteriore momento di sensibilizzazione sulle tematiche promozionali.

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ATTIVITÀ: INCONTRI E CONFERENZE

INCONTRI DEL NETWORK I Membri del Network si incontrano due volte all’anno nella nazione che detiene la presidenza dell’Unione Europea. Fino ad oggi hanno avuto luogo dieci riunioni, di cui l’ultima si è tenuta a Lion il 27 e 28 ottobre 2000. Dal 10 al 13 maggio 2000 a Santander (Spagna) si è tenuta la 5° IUHPE - Conferenza Europea sulla Educazione e Promozione alla Salute “Towards a Healthy Europe for the Year 2010”. PUBBLICAZIONI Pubblicazione di un bollettino, il "WHP-NET-NEWS", pubblicazione di edizioni speciali e di reports specialistici, realizzazione e mantenimento di una Home Page su Internet (indirizzo: www.ispesl.it). ORGANIZZAZIONE DI SEMINARI SPECIALISTICI Sviluppo di nuovi progetti come, ad esempio: § "FATTORI DI SUCCESSO E QUALITÀ DELLA WHP" organizzato dall’Ufficio

Nazionale di Contatto (NCO) tedesco; § "LA WHP NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE"; § "STRATEGIE PER ACCRESCERE LA CONSAPEVOLEZZA DELLA WHP NELLE SCUOLE".

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CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN PROMOZIONE DELLA SALUTE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA ISTITUTO DI PSICOLOGIA GENERALE E CLINICA

Presso l’Istituto di Psicologia Generale e Clinica dell’Università degli Studi di Siena si tengono edizioni annuali del Corso di Perfezionamento in Promozione della Salute per i laureati in qualsiasi disciplina e per coloro che sono in possesso di Diploma universitario (incluso il Diploma di Scuola Diretta a Fini Speciali). Il Corso è realizzato in collaborazione con l'Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona (IACP, Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la ricerca, la formazione e la consulenza nella Promozione della Salute nei luoghi di lavoro in Italia. La Direzione del Corso ha sede presso l’Istituto di Psicologia Generale e Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena. Le domande di iscrizione al Corso, redatte in carta da bollo, compilate secondo le indicazioni fornite nei bandi ed indirizzate al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Siena, devono essere presentate o fatte pervenire per posta alla Segreteria delle Scuole di Specializzazione e Corsi di Perfezionamento entro la data indicata nei bandi stessi. La tassa di iscrizione viene versata all’atto del perfezionamento della pratica di iscrizione. La frequenza del Corso è obbligatoria. Il Corso, della durata di 120 ore nell’arco di dodici mesi, è svolto presso l’Istituto di Psicologia Generale e Clinica dell’Università di Siena.

DOCENTI DEL CORSO

Prof. Giuseppe BATTISTA Prof. Adriana CELESTI Prof. Leonardo DI COSMO Prof. Anna IORIO Prof. Pietro MARTELLUCCI Prof. Sergio PERTICAROLI Prof. Mario Antonio REDA Prof. Gianni SULPRIZIO

Prof. Vieri BONCINELLI Prof. Sebastiano CIAVIRELLA Prof. Roberta GIOMMI Prof. Francis LA FERLA Prof. Mario MENGHERI Prof. Giuseppe QUARTIERI Prof. Silvia SPAZIANI Prof. Valeria VACCARI

Prof. Laura CARLI Prof. Francesco CICOGNA Prof. Vincenzo GRAZIANI Prof. Petronilla MANZI Prof. Maria MOSELLI Prof. Rosalba RAFFAGNINO Prof. Giovanna STROPENI Prof. Alberto ZUCCONI

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ARGOMENTI DEL CORSO

Evoluzione e storia dei paradigmi della salute – Il paradigma bio-psico-sociale – Aspetti psicosociali della salute e della malattia – Stili di vita e fattori di rischio – stress, coping e malattia – Il dolore e il suo trattamento – Psico-neuro-immunologia – Contesti sociali e politiche di Promozione della Salute – Il ruolo di promotore della salute – Le componenti dei programmi di Promozione della Salute – La Promozione della Salute nel sistema scolastico– La Promozione della Salute nel sistema socio-sanitario – La Promozione della Salute nei luoghi di lavoro – La Promozione della Salute nel territorio – La Promozione della Salute e tecniche di comunicazione – La ricerca nel campo della Promozione della Salute. Il Corso ha obiettivi di tipo formativo che verranno raggiunti mediante lezioni, seminari, tavole rotonde, laboratori e attività di gruppo. A conclusione del Corso, agli iscritti che a giudizio del Consiglio hanno svolto le attività ed adempiuto agli obblighi previsti, è rilasciato dal Direttore del Corso un attestato di frequenza secondo le leggi vigenti in materia.

PER INFORMAZIONI

SEGRETERIA DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA Tel. 0577.23.20.00 ISTITUTO DI PSICOLOGIA DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA Tel. 0577.23.29.44 – 0577.23.29.45 – e-mail [email protected] ISTITUTO DELL’APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA DI ROMA Tel. 06.772.00.357 – fax 06.772.00.353 – e-mail [email protected]

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