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La scoperta del Bosone di Higgs Marcello Fanti Dipartimento di Fisica dell’Universit` a di Milano Istituto Nazionale di Fisica Nucleare M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 1 / 33

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La scoperta del Bosone di Higgs

Marcello Fanti

Dipartimento di Fisica dell’Universita di MilanoIstituto Nazionale di Fisica Nucleare

M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 1 / 33

Che cos’e il bosone di Higgs?

La materia e fatta di particelle, che interagiscono scambiandosiquanti di campi.

Il Modello Standard descrive in maniera consistente e precisa tuttocio, ma ha difficolta matematiche nel descrivere le masse.

Il “campo di Higgs” e un campo quantistico che riempieuniformemente tutto lo spazio. Qualunque particella devenecessariamente attraversarlo, e nel fare cio modifica le sueproprieta inerziali, cioe “acquista massa”.

Particelle particolarmente massive ed energetiche possono “eccitare”il campo di Higgs, dandogli energia sufficiente a materializzare una“particella di Higgs”, che dovrebbe essere osservabile.

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COME E FATTA LA MATERIA?

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Com’e fatta la materia?

. . . solida, liquida o gassosa che sia: e formata di atomi!

. . . eventualmente organizzati in molecole

gli atomi hanno un nucleo molto piccolo, con carica elettrica positiva,

attorno al quale “saltellano” gli elettroni, molto leggeri e con carica

elettrica negativa

il nucleo e formato da protoni (carica elettrica positiva) e neutroni (neutri,

appunto); protoni e neutroni “pesano” circa 2000 volte piu degli elettroni

protoni e neutroni sono a loro volta formati da quarks: ce ne sono due

specie: up e down

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Che cosa “tiene insieme” la materia?

Per grandi quantita di materia

(asteroidi → galassie → universo) :

la gravita, ovvero attrazioni fra

grandi masse

viceversa

Su scale piu piccole (roccia → atomo) la gravita e irrilevante

Gli elettroni sono legati ai nuclei dalla forza elettromagnetica: a livello sub-

atomico essa e prodotta dallo scambio di “particelle mediatrici”: i fotoni.

. . . gli stessi che costituiscono la luce!

Gli atomi sono tenuti insieme da legami chimici, a formare molecole o cristalli.

In effetti anche i legami chimici fra atomi e la coesione fra molecole sono

dovuti a forze elettromagnetiche residue, prodotte da sbilanciamenti di cariche

elettriche negli atomi.

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Riassumendo. . .

la materia e fatta di elettroni e di quarks up e down, che

interagiscono elettromagneticamente scambiandosi fotoni

⇒ 4 particelle fondamentali: e, u, d , γ potrebbero spie-

gare tutto.

Il fotone, privo di massa, si muove alla velocita della luce.

Il campo elettromagnetico emesso da una carica pun-

tiforme (per esempio elettrone) e costituito da fotoni che

si irradiano in tutte le direzioni. La loro densita decresce

all’aumentare della distanza, con una legge 1/r 2: per

questo le interazioni elettromagnetiche si attenuano con

la stessa legge.

E tutto???

campi elettrico e magnetico

onde elettromagnetiche

effetto foto-elettrico

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E tutto? . . . ovviamente, NO!

Ci sono reazioni che non sono spiegabili con l’elettromagnetismo, o con lo scambio di fotoni.

Che cosa tiene insieme i protoni in un nucleo?

Sono tutti con carica positiva ⇒ dovrebbero respingersi

via, no?

Perche nuclei con piu protoni sono stabili solo se ci sono

molti neutroni?

⇒ Deve esistere una forza “piu forte”, che vinca la repul-

sione elettrica, e che sia uguale per protoni e neutroni.

⇒ l’interazione nucleare forte

Le reazioni nucleari, che governano il “decadimento-β”,

o che alimentano le stelle, sono modellizzate dalle intera-

zioni deboli.

Le interazioni deboli hanno un raggio di azione molto

limitato (cioe la forza non segue una legge 1/r 2, bensı

∼ e−αr/r 2)

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La fisica delle particelle elementarie quantistica e relativistica

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Relativita ristretta

E = mc2

. . . cioe: la massa e una forma di energia

(come energia cinetica, potenziale, termica, radiante. . . )

Inoltre. . .

Le particelle prive di massa si muovono sempre alla velocita della luce c

Le velocita delle particelle con massa sono limitate: v < c

. . . ma le particelle che studiamo sono “molto veloci”, v → c

L’energia E e la quantita di moto ~p seguono le relazioni:

E =mc2√

1− (v/c)2; ~p =

m~v√1− (v/c)2

; E 2 = (mc2)2 + (pc)2

(confrontate con le relazioni newtoniane: E = 12mv

2 ; ~p = m~v , valide per v � c)

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Meccanica quantistica

De Broglie Bohr “dualismo onda-particella”: una parti-

cella con quantita di moto p e energia

E puo avere comportamento ondulato-

rio, con lunghezza d’onda λ e frequenza

ν date da:

λ =h

p; ν =

E

h

h = 6.626068 · 10−34 J · s e la costante di Planck (molto piccola! . . . ma e lı

a governare la meccanica quantistica!)

Particelle piu energetiche hanno lunghezza d’onda piu corta

⇒ “vedono piu in piccolo”

⇒ cosı Rutherford ha scoperto che la struttura dell’atomo

⇒ cosı e stata scoperta la struttura a quarks dei protoni

γ

e

e

γ

e

e

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La meccanica quantistica e probabilistica

Se anche conoscessimo perfettamente le condizioni iniziali di un esperimento,

non potremmo prevedere il risultato finale: ripetute interazioni, tutte preparate

nello stesso modo, daranno risultati diversi.

La meccanica quantistica non e deterministica!

Pero ci consente di calcolare la probabilita che si produca una certa interazione (piuttosto che altre)

Le reazioni sono completamente causali?Non del tutto: ci sono le leggi di conservazione: energia, quantita di moto, momento angolare. . .

ma anche carica elettrica, numero barionico e leptonico, etc etc

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Trasformazione delle particelle

Le particelle si conservano?In generale, NO! In seguito ad una interazione esse possono “scomparire”, e

altre appariranno al loro posto: le particelle possono essere “create dal niente”

— in verita non e proprio cosı: occorre avere un’energia sufficiente a creare le

loro masse.

elettrone positrone

getto adronico

getto a

dronico getto adronico

E la massa? Si conserva?No, non si conserva. Anzi: particelle leggere, accelerate di molto, possono

interagire producendo particelle piu‘ pesanti.

La loro energia cinetica si e convertita in massa

(ricordate E = mc2 ?)

elettrone positrone

W

W

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Particelle virtuali

E se non abbiamo abbastanza energia per produrre particelle mas-sive?Esse possono essere prodotte lo stesso, in uno stato “virtuale”, cioe vivono

per tempi molto brevi (∆t ≈ h/mc2: c’e la costante di Planck: questo e un

altro effetto quantistico):

Non riescono a propagarsi nello spazio, ma riescono a scambiare interazione

da vicino.

⇒ interazione a corto raggio, come quelle deboli, trasmesse da particelle W

molto massive: circa 80× massa del protone! (ovvero come un atomo di

Bromo, oppure 5 atomi di ossigeno)

decadimento β

n→ p e− νe

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Il Modello Standard

delle particelle elementari

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Particelle e interazioni

La materia e formata di fermioni (spin 1/2)

quarks: interazioni forte, elettromagnetica e debole

leptoni: solo interazioni elettromagnetica e debole

Esistono 3 “repliche” che differiscono per le masse

piu le corrispondenti anti-particelle

Le interazioni avvengono per scambio di altre particelle:

i bosoni di gauge (hanno spin 1)

I gluoni scambiano

l’interazione forte fra i

“colori” dei quarks

I fotoni scambiano l’intera-

zione elettromagnetica;

possono anche propagarsi

liberamente (luce)

I bosoni Z ,W± scambiano

l’interazione debole

Manca la gravita

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Il Modello Standard

Weinberg Salam Glashow

Il Modello Standard e la teoria che descrive le particelle

fondamentali e le loro interazioni.

Probabilmente, uno dei risultati piu imponenti della fisica

teorica fino ad oggi.

ψF iγµ(∂µ + igGTk

GWkµ

)ψF −

1

4F Gkµν F

Gk,µν

Si tratta di un modello matematico, basato sulla relativita‘ e sulla meccanica quantistica, che descrive

quantitativamente tutte le interazioni a noi note (debole, elettromagnetica, forte). — a parte la gravita /

Il modello e gauge-invariante ⇒ rinormalizzabile

(cioe: si possono fare calcoli quantitativi precisi!)M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 16 / 33

Le masse delle particelle

Prendiamo il protone come (approssimativa) unita di

massa: mp ' 1 GeV

materia “ordinaria”neutrini mν < 10−10 GeV

elettrone me = 0.5 · 10−3 GeV

quark u, d mu = 2 · 10−3 GeV , md = 5 · 10−3 GeV

Ma perche le particelle piu pesanti non esistono nella ma-

teria ordinaria?

Perche esse decadono molto rapidamente in particelle piu

leggere

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Il “problema” delle masse

Tornando al modello Weinberg-Salam-Glashow:

ψF iγµ(∂µ + igGTk

GWkµ

)ψF −

1

4F Gkµν F

Gk,µν

“ avrete sicuramente notato che la funzione lagrangiana non contiene le masse delle particelle ”⇒ tutte le particelle sarebbero prive di massa e si muoverebbero alla velocita della luce.

Sappiamo benissimo che cosı non e!

D’altra parte, se inserissimo “a mano” dei termini di massa 12m

2WW µWµ,

romperemmo l’invarianza di gauge /cioe il modello non sarebbe piu rinormalizzabile //. . . cioe non riusciremmo piu a fare i calcoli!///

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Il meccanismo di Higgs

. . . o meglio: il meccanismo di Anderson, Brout, Englert, Guralnik, Hagen, Higgs, Kibble

Si introduce un nuovo campo, φ, che ha “potenziale” V (φ), che ha un minimo

per φ 6= 0

⇒ il vuoto, definito come stato di energia minima, e caratterizzato da un

campo quantico non nullo, che permea tutto lo spazio.

Inoltre si introducono interazioni fra tutte le particelle e questo nuovo campo:

ψF iγµ(∂µ + igGTk

GWkµ

)ψF −

1

4F Gkµν F

Gk,µν

+∣∣(∂µ + igGTk

GWkµ

)φ∣∣2 +

[yF1,F2

ψF1ψF2

φ + c.c.]

L’effetto e che tutte le particelle (fermioni e bosoni di gauge) acquisiscono massa , — tranne i fotoni

e allo stesso tempo l’invarianza di gauge e preservata ,,,M. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 19 / 33

Il “meccanismo di Higgs” (per gli amici. . . )

particellaleggera

particellapesante

particella pesanteche "rincula"

eccitazione delcampo di Higgs

. . . . c a m p o d i H i g g s . . . .

il “campo di Higgs” riempie uniformemente tutto lo spazio

una particella “leggera” lo attraversa con poco sforzo (interagisce poco)

una particella “pesante” che lo attraversa, interagisce con esso subendo

un rallentamento

⇒ la massa e proporzionale all’interazione col campo

una particella pesante che subisce una deflessione, cede una parte della

sua energia e quantita di moto al campo di Higgs, che si “eccita” e crea

un quanto osservabile ⇒ il bosone di Higgs

una analogia . . .

In modo molto “naive”, si puo pen-

sare al campo di Higgs come un

mare calmo, e alle particelle come

navi.

Se la nave e pesante, subisce piu

resistenza, e allo stesso tempo pro-

duce perturbazioni piu forti sulla su-

perficie del mare; al limite puo pro-

durre onde che si propagano. . .

(ricordate il dualismo onda-

particella?)

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CHE COSA FANNO

GLI ESPERIMENTI

SULLE PARTICELLE?

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Che cosa fa un esperimento?

Deve studiare la natura delle particelle e il loro modo di interagire fra loro.

La meccanica quantistica ci permette di formulare dei modelli matematici, che partendo da pochi principi e pochi

parametri, permetta di predire le proprieta delle particelle fondamentali e le loro interazioni

Un esperimento deve verificare se il modello descrive correttamente la realta

Le particelle che crediamo fondamentali, sono davvero tali, o sono formate da costituenti piu piccoli?

Le reazioni che osserviamo sono compatibili con le previsioni del modello?

⇒ Gli esperimenti possono confermare il modello, rafforzandolo.

Oppure possono rilevare discrepanze.Queste, se confermate, porterebbero a nuove scoperte e a una riformulazione del modello

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Gli acceleratori di particelle

Per studiare le interazioni di alcune particelle fondamentali (per es elettroni o

quarks), occorre anzitutto “renderle libere”

⇒ per gli elettroni: FACILE! basta

estrarli dagli atomi, per ionizzazione

⇒ per i quarks: IMPOSSIBILE! L’interazione forte, che li lega fra loro nei

protoni, e . . . troppo forte, appunto.

Pero se gli urti fra i protoni sono sufficientemente energetici, i quarks al loro

interno hanno un comportamento da “particelle libere”

Inoltre, con maggiore energia, potremmo essere in grado di produrre particelle

piu pesanti (E = mc2)

γ

e

e

γ

e

e

Infine, visto che i processi che studiamo sono governati dalle leggi della prob-

abilita, potranno subire fluttuazioni statistiche. ⇒ Se vogliamo avere risultati

relativamente “sicuri”, dobbiamo fare “molte prove” ed estrarre dei “compor-

tamenti medi”

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Anelli di accumulazione

Per questo usiamo gli “anelli di accumulazione”, in cui particelle vengono accumulate e poi accelerate, prima di farle

interagire!

Il Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra e

attualmente il piu potente acceleratore al mondo.

Circa 1014 (cioe centomila miliardi) protoni in ciascun

fascio, ciascun protone con un’energia di 7 TeV (cioe

7000 GeV): energia totale di ciascun fascio 107 J (10

milioni di Joule — l’energia cinetica di 100 automobili

che viaggiano a 100 km/h)

I fasci collidono 40 mi-

lioni di volte al secondo,

producendo “interazioni”, e

quindi particelle che en-

trano nel rivelatore. Gli

esperimenti osservano rapi-

damente tutte le interazio-

ni, e “scelgono” quelle in-

teressanti ad un ritmo di

300 al secondo

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Gli esperimenti ATLAS e CMS a LHC

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Che cosa “vedono” questi esperimenti?

Solo alcune particelle sono stabili, o

“quasi-stabili”:

e±, γ, π±, p, p, n, n,K 0L , µ

±

Queste hanno “firme” ben precise e

distinguibili nelle varie parti del riv-

elatore.

Tutte le altre decadono rapida-

mente.

Il rivelatore osserva solo i loro

prodotti di decadimento.

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Alcuni “eventi” a LHC

ZZ → e+e−µ+µ− evento con molti “getti”

Da queste immagini dobbiamo risalire a che cosa e successo nella collisione iniziale di due protoni!

Sarebbe come dover ricostruire la dinamica di un inci-

dente stradale dalla distribuzione dei rottami sparpagliati

sull’autostrada!

. . . e abbiamo 300 “incidenti” ogni secondo da analizzare!

tutti molto diversi fra loro

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Come ci aspettiamo di osservare il bosone di Higgs?

Come tutte le particelle pesanti, anch’esso decade in particelle piu leggere.

H → bb , H → γγ︸ ︷︷ ︸ , H → τ+τ− , H → ZZ → 4`︸ ︷︷ ︸ , H → W +W− → `+ν`−ν

Per esempio:

Ma gli stessi “stati finali” possono essere prodotti da altre reazioni, che non c’entrano niente con il bosone di Higgs

⇒ abbiamo un “fondo”, o “background”

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Separazione del segnale dal fondo

Questi sono i dati che osserviamo: contengono segnale (cioe Higgs) e fondo

Nel decadimento H → X1X2X3X4 . . . l’energia totale e la quantita di moto totale si conservano!

EHiggs = E1 + E2 + E3 + E4 + . . . ; ~pHiggs = ~p1 + ~p2 + ~p3 + ~p4 + . . .

⇒ m2Higgs = E 2

Higgs − |~pHiggs|2 = (E1 + E2 + E3 + E4 + . . . )2 − |~p2 + ~p3 + ~p4 + . . . |2︸ ︷︷ ︸

massa invariante

quindi si puo misurare la “massa invariante” di un sistema di particelle.

Se le particelle provengono da un decadimento dell’Higgs la loro massa invariante e pari alla massa dell’Higgs

. . . altrimenti e sparpagliata

Cerchiamo un “eccesso di eventi” ben localizzatoM. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 29 / 33

Un “eccesso” e segnale o fluttuazione statistica?

Ricordiamoci: la meccanica quanti-

stica e probabilistica

Inoltre: anche le osservazioni speri-

mentali sono soggette ad incertezze

casuali di natura statistica

Quindi: l’eccesso che abbiamo os-

servato e davvero segnale??

Ragioniamo per assurdo . . . ma in maniera probabilistica

Supponiamo che non ci sia “segnale”, ma sia tutto fondo:

qual e la probabilita che il solo fondo produca dati come quelli che abbiamo

osservato? Cioe, dia luogo ad una fluttuazione che appare come eccesso

localizzato?

Se questa probabilita e “troppo piccola” non siamo piu disposti a credere che

sia solo fondo! ⇒ dichiaro la scoperta

NOTA: “troppo piccola” e per convenzione < 3 · 10−7: se se il segnale non ci fosse, e se

facessimo 10 milioni di esperimenti uguali (come ATLAS e CMS) solo tre vedrebbero un

“finto segnale”

background

observation

p0

signal +background

observation (rejected)

(accepted)

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CERN, 4 luglio 2012 : “We have a discovery!!”

Probabilita di compatibilita dati-fondo: < 3 · 10−7

F.Gianotti R.Heuer J.Incandela

“We have a discovery”

“This is the most incredible thing that happened in my life!”

prof. P. Higgs, 4 luglio 2012

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E finita? . . . O e appena iniziata?

OK, abbiamo una scoperta!

Abbiamo davvero trovato il bosone di Higgs? O qualcos’altro?

Per rispondere dobbiamo ancora fare tanto:

quanto vale il suo spin? se fosse davvero il bosone di Higgs dovrebbe avere spin= 0

con quale frequenza decade in γγ , 4` , bb , τ+τ− etc?

quanto frequentemente viene prodotto?

Il Modello Standard fornisce previsioni precise: dobbiamo controllarle sui dati che osserviamo. . .

Alcuni di questi controlli richiedono molti piu dati di quelli che abbiamo: ma il programma di LHC e ancora lungo!

Non e finita! Ci aspettano anni di appassionante lavoro, e tanto ancora da scoprire!La scoperta del 4 luglio e stata una pietra angolare, che ci guidera nel lavoro dei prossimi anni!

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Per ora e tutto

GRAZIE A TUTTIM. Fanti (Physics Dep., UniMi) Il bosone di Higgs 33 / 33