33
LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

LA TECNOLOGIA del

DNA RICOMBINANTE o

CLONAZIONE MOLECOLARE

Corso di Biotecnologie

12 Maggio 2008

Page 2: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

DNA SORGENTE

DNA BERSAGLIO

VETTORE DI CLONAZIONE

1

frammentazione enzimatica linearizzazione enzimatica

2

3

congiungimento DNA bersaglio-vettore di clonazione

Rappresentazione schematica del clonaggio (I)

Page 3: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

introduzione del DNA nellacellula ospite (trasformazione) e isolamento delle cellule con il

gene clonato

cellula ospite

proteina codificata dal gene clonato

Produzione della proteina

dal gene clonato

tutto ciò è possibile… grazie alla scoperta delle endonucleasi di restrizione

Page 4: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

5’- GAATTC - 3’3’- CTTAAG – 5’

SITO DI RICONOSCIMENTO

EcoRIEcoRI

Le Endonucleasi di Restrizione (I)Enzimi batterici: endonucleasi di TIPO II:

- Riconoscono e tagliano corte sequenze di DNA (4-8bp);- le sequenze riconosciute sono palindromiche, cioè risultano ugluali se lette su ogni filamento nella stessa direzione- il taglio produce estremità piatte o coesive

Esempio di una delle prime endonucleasi di tipo II meglio caratterizzate:EcoRI

genere: Escherichia specie:

Coliceppo:

R

Ordine di caratterizzazione di diverse endonucleasi appartenente allo stesso

organismo (I)

PRODOTTI FORMAZIONE DI ESTREMITÀCOESIVE

5’- G AATTC - 3’3’- CTTAA G – 5’

OH

OH

P

P

Page 5: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Le Endonucleasi di Restrizione (II)Enzima Sito di riconoscimento

EcoR I G A A T T C

C T T A A G

BamH I G G A T C C

C C T A G G

Hind III A A G C T T

T T C G A A

KPN I G G T A C C

C C A T G G

NOT I G C G G C C G C

C G C C G G C G

EcoR V G A T A T C

C T A T A G

Xho I C T C G A G

G A G C T C

IsoschizomeriSebbene gli enzimi di restrizione isolati siano oltre 3500, le sequenze bersaglio che possono essere tagliate sono molte di meno (appena più di duecento). E’ evidente che molti enzimi isolati da batteri diversi hanno la stessa specificità di sequenza,sono cioè isoschizomeri.

Page 6: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

…grazie alla scoperta delle endonucleasi di restrizione…Le librerie geniche: collezione di cloni derivante dalla totalità di DNA estratto da un organismo e digerito con un enzima di restrizione:

Le librerie genomiche: composta dalla totalità del DNA cromosomico di un organismo (es: se si vuole studiare l’organizzazione genica);

Le librerie di cDNA: composta dall’mRNA di una cellula o di un tessuto in un particolare momento (es: studiare il profilo di espressione di una particolare proteina in u particolare momento o tessuto)

Estrazione del DNA cromosomico2

Taglio del DNA conendonucleasi di restrizione

(digestione parziale o totale)3

Inserimento di ogni frammentodi DNA in un vettore4

5

Trasformazione batterica

Confronto tra I principali passaggi richiesti per la costruzione di librerie genomiche e di cDNA

Libreria genomica1 Libreria di cDNA 1

Estrazione dell’mRNA 2

Produzione di cDNA(trascrittasi inversa) 3

Inserimento di ogni cDNA in un vettore 4

Page 7: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Screening di librerie geniche1. Ibridazione su colonia del DNA

o si piastrano cellule provenienti dalla reazione di trasformazionesu terreno con antibiotico

Piastra madre

Trasferimento cellule o ciascuna colonia formatasi sulla piastra madre, si trasferisce un campione su una matrice solida (membrana di nylon o nitrocellulosa)

matrice

o si lisano le cellule della matrice e si denatura il DNA liberato, deproteinizzandolo e legandolo irreversibilmente alla matrice

Incubazione con la sonda di DNAcomplementare al DNA di interesse. Lavaggi che eliminano la sonda non legata.Autoradiografia che rivela i cloni identificati con la sonda

Subcultura della cellule dalle colonie positive provenienti dalla piastra madre

Page 8: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Screening di librerie geniche2. Immunodosaggio di colonie

Piastra madre

2. ciascuna colonia formatasi sulla piastra madre, si trasferisce un campione su una matrice solida (membrana di nylon o nitrocellulosa)

1. Trasferimento cellule

matrice

3. si lisano le cellule della matrice e si ancorano le proteine alla matrice

4. Anticorpo primario (

5. Eliminazione per lavaggio del primario e incubazione con anticorpo secondario (

6. Eliminazione per lavaggio del secondario non legato e si effettua una reazione cromatica che funziona solo in presenza del secondario.

Subcultura della cellule dalla colonia positiva proveniente dalla piastra madre

Page 9: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Estremità piatteEsempio: HaeIII (da Haemophilus

parainfluenzae)

La sequenza di DNA in doppia elica:

5’-NNNNGGCCNNNN-3’3’-NNNNCCGGNNNN-5’

viene tagliata nel seguente modo:

5’-NNNNGG pCCNNNN-3’3’-NNNNCCp GGNNNN-5’

La sequenza di DNA in doppia elica:

5’-NNNNGAATTCNNNN-3’3’-NNNNCTTAAGNNNN-5’

viene tagliata nel seguente modo:

5’-NNNNG pAATTCNNNN-3’3’-NNNNCTTAAp GNNNN-5’

Estremità coesiveEsempio: EcoRI

Tutte le estremità generate dagli enzimi che operano un taglio sfalsato, siano esse sporgenti in 5’ o in 3’, sono “appiccicose”, cioè possono formare ponti idrogeno tra le due code a filamento singolo complementari.

In questo caso il taglio è perfettamente simmetrico. Le estremità piatte sono saldate in modo inefficiente dalla DNA ligasi, perché non restano associate a lungo.

Page 10: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

annealing

reannealing

Tutti questi appaiamenti (annealing-reannealing) sono transitori a causa della debolezza dei legami a idrogeno tra il numero ridotto di basi a livello delle estremità coesive. Questi legami vengono stabilizzati grazie all’uso dell’enzima DNA LIGASI in un processo noto con il nome di ligazione.Enzima T4 DNA ligasi (isolato dal batteriofago T4) forma legami covalenti tra il gruppo fosfato 5’ di una estremità e il gruppo 3’ OH della catena adiacente. L’enzima lavora a 10°C e richiede ATP.

Rappresentazione schematica del clonaggio (II) - estremità coesive

Page 11: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

BAMH1

ECOR1

gene per resistenza ad antibiotico

BAMH1 ECOR1

Siti di restrizione

Siti di restrizione

AA

TT

CG

GCCTAGGATCC

G

GCTTAA

GATCCG

G

CTTAAGCCTAG

AATTCG

estremità coesive

BAMH1

ECOR1

BAMH1

ECOR1

Ibridazione delle estremità e ligazione

annealing

reannealing

plasmide

DNA estraneo

Rappresentazione schematica del clonaggio (III) - estremità coesive

Page 12: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Trattamento del DNA con estremità piatteLa ligazione di frammenti con estremità piatte non è efficiente quanto quella di frammenti con estremità coesive, perciò prima di unire il DNA con il vettore di clonaggio è necessario eseguire alcune procedure aggiuntive:

1. AGGIUNTA DEL LINKER

DNA a estremità piatte

5’ pGGGATCCC3 CCCTAGGG

linker

Unione del linker al DNA con estramitàpiatte mediante DNA ligasi

5’ pGGGATCCC3’ CCCTAGGG

GGGATCCCCCCTAGGG

plasmide

5’ pGATCCC3’ GG

GGCCCTAGp

Taglio con BamHI

Taglio con BamHI

CTAGp

5’pGATC3’

C T A G

G G

G G G A T CG A

T C C

C

C C C T A G

Unione delle estremità coesive mediante DNA ligasi

Page 13: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Vettori per il clonaggio (I)Per clonare una qualsiasi molecola di DNA è necessario inserirla in un vettore per il clonaggio.

Questi elementi di DNA possono essere mantenuti e propagati in un organismo ospite in cui il vettore possa replicarsi. Un tipico ospite è Escherichia Coli che cresce e si divide rapidamente. Qualsiasi vettore con un origine di replicazione adatta si replica con successo in E.Coli (assieme al DNA inserito). Quindi, qualsiasi DNA inserito in un vettore può essere amplificato (se ne possono produrre quantità illimitate) e usato per successive analisi

Libreria genica: ogni vettore contiene un frammento diverso di DNA estraneo

Isolamento di un clone mediante screening della libreria

Amplificazione del singolo clone

Page 14: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Vettori per il clonaggio (II)

- SONO STATI SVILUPPATI DA MOLECOLE PRESENTI IN NATURA (PLASMIDI BATTERICI, BATTERIOFAGI) O COMBINAZIONE DEGLI ELEMENTI CHE LI COMPONGONO (COSMIDI).

Plasmidi (i)• DNA extracromosomico circolare di piccole dimensioni presente in molti batteri che conferisce resistenza a antibiotici, capacità di metabolizzare substrati e capacità di coniugazione.• anni ’70: alcuni di questi vettori sono stati modificati in laboratorio (digestioni e successive ligazioni) pr costruire vettori di clonaggio (es: pBR322 da Bolivar e Rodriguez);• un plasmide artificiale è molto più piccolo di quello naturale e viene più facilmente inserito nei batteri nel processo noto come trasformazione;• un origine di replicazione del DNA di tipo batterico cosicchè il DNA può essere replicato dalla cellula ospite• plasmidi come pBR322 hanno un origine di replicazione rilassata, che non segue cioè la divisione cellulare, in modo che la replicazione del plasmide è molto più frequente di quella cromosomica. In questo modo ogni cellula produce molte molecole di plasmide.• Sono stati introdotti due geni che codificano per la rsistenza agli antibiotici• in vari punti del palsmide ci sono siti singoli di riconoscimento per una serie di enzimi di restrizione. Alcuni di questi siti possono essere inseriti in un gene che codifica per la resistenza ad un antibiotico, cosicchè la presenza di un particolare inserto può essere rivelata dalla perdita di resistenza a quello stesso antibiotico (inattivazione inserzionale).

Page 15: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Vettori per il clonaggio (III)pBR322

Esempio di mutagenesi inserzionale (singolo taglio con BamHI)

Page 16: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Inattivazione Inserzionale

pBR322 dig BamHIsingolo sito di restrizione

Frammento di DNA cromosomico dig BamHI

+

Plasmide contenente l’inserto

Plasmide ricircolarizzato

Plasmide che contiene più copie del frammento

T4 DNA LIGASI

TRASFORMAZIONE: incorporazione di piccole molecole circolari in E.Coli

colonie cresciute su piastra contenente Ampicillina, crescono solo le cellule che contengono il plasmide

Piastramento in replica utilizzando un tampone di velluto sterile

Piastra contenente Tetraciclina

crescono solo le cellule con plasmide senza insertto:

incubazione

Recupero delle colonie contenenti

plasmide+inserto presenti sulla piastra AmpR

Page 17: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Plasmidi (ii) : pUC

• gene per la resistenza alla tetraciclina;

• origine di replicazione per E.Coli;

• Multiple Cloning Site (MCS) o polylinker: siti di restrizione unici più comuni;

• MCS è parte del gene lacZ che codifica per la -galattosidasi;

Page 18: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Plasmidi (iii) : pUC

Quando si trasformano cellule di E.Coli con il plasmide pUC, il gene può essere attivato aggiungnedo nel terreno l’induttore isopropil--D-tiogalattopiranoside (IPTG), la cui presenza induce l’espressione della -galattosidasi. L’ezima funzionale idrolizza una sostanza incolore detta 5-bromo-4-cloro-3-indolil--galattopiranoside (X-Gal) producendo un composto blu insolubile.

1. Vettori non ricombinanti (senza inserto)

MCSGENE PER LA -GALATTOSIDASI

X-Gal idrolizzato: placca blu

INDUZIONE CON IPTG

2. Vettori ricombinanti (senza inserto)

INSERIMENTO DEL DNA NEL MCS CON INTERRUZIONE DEL GENE -GAL

INDUZIONE CON IPTG

GENE INSERITO X-Gal NON idrolizzato: placca bianca

Page 19: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Vettori derivati da virus (I)- Per inserti lunghi (più di 5kb) si usano vettori derivanti dal batteriofago in quanto offrono

una efficienza di clonaggio superiore di circa 16 volte rispetto ai vettori plasmidici;- il batteriofago è un fago con DNA lieare a doppia elica, lungo circa 49 kb in grado di

infettare E.Coli, inserendogli il proprio DNA attraverso la membrana cellulare- il DNA del fago può replicarsi secondo due modalità:

1. si integra nel cromosoma di E. Coli dove resta quiesciente fino a quando un segnale ne promuove l’escissione (ciclo lisogenico)

2. si replica aapena infetta la cellula, sintetizza le proteine della testa e della coda, si formano nuove particelle fagiche (ciclo litico)

Page 20: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Vettori derivati da virus (II)

coda

DNAtesta

I fagi sono stati utilizzati per la costruzione di librerie geniche perchè hanno permesso di introdurre frammenti più grandi di DNA rispetto ai plasmidi. Il DNA del batteriofago l è lungo circa 50 kb, approssimativamente 20 dei quali risultano indispensabili agli eventi di integrazione-escissione (I/E). Per formare le genoteche si è ragionato sulla possibilità di sostituire queste 20 kb con altrettante kb di DNA clonato. Una simile molecola di DNA si potrebbe perpetuare sotto forma di batteriofago l “ricombinante” tramite cicli litici forzosi.

Page 21: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Cosmidi

Vector system Host cell Insert capacity (kb)

Plasmid E. coli 0.1-10

Bacteriophage l E. coli 10-20

Cosmid E. coli 35-45

Bacteriophage P1 E. coli 80-100

BAC (bacterial artificial chromosome)

E. coli 50-300

P1 bacteriophage-derived AC

E. coli 100-300

YAC Yeast 100-2,000

Vettori di clonaggio

Possono trasportare 40 kb di DNA clonato e possono essere mantenuti come plasmidi in E. Coli.

Page 22: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

introduzione del DNA nellacellula ospite (trasformazione) e

isolamento delle cellule con il gene clonato

proteina codificata dal gene clonato

Produzione della proteina

dal gene clonato

La trasformazione (I)

Page 23: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

TRASFORMAZIONE: assunzione di DNA da parte di un organismo

COMPETENZA: capacità di assumere DNA

= numero di colonie positive/microgrammo di DNA trasformato

1970: Mandel and Higa osservarono che batteri, trattati con soluzioni di CaCl2 e riscaldati velocemente, potevano essere trasformati con DNA del batteriofago λ quindi questo trattamento conferiva ai batteri un transiente stato di “competenza”

Nel corso degli anni sono stati fatti diversi tentativi per migliorare l’efficienza di trasformazione. Le due tecniche maggiormente utilizzate oggi sono:

Trasformazione per CaCl2

Elettroporazione

La trasformazione (II)

Page 24: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Trasformazione Per Elettroporazione

Le cellule batteriche unite al DNA vengono sottoposte ad una veloce scarica elettrica che permette la formazione di “elettropori” che favoriscono l’entrata di DNA.

Competenza: 108-1010

cellule trasformate /μg di DNA

Page 25: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Trasformazione in CaCl2

Crescita di un ceppo E.Coli interreno ricco di nutrienti. Le cellule si raccolgono quando sono in fase logaritmica

Page 26: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

I cationi divalenti schermano le cariche negative sul DNA (dei gruppi fosfato)

La combinazione di bassa temperatura e di cationi divalenti può aiutare a cristallizzare regioni della membrana rendendo più accessibili i canali di assunzione del DNA

Page 27: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Sommario delle fasi importanti nella clonazione del DNA

1. Vettore plasmidico e DNA esogeno da inserire devono avere estremità compatibili. I due “pezzi” di DNA sono fusi creando molecole di DNA ricombinante;

2. Introduzione del DNA in cellule batteriche ospiti idonee (trasformazione)3. Selezione delle cellule resistenti all’antibiotico e selezione dei cloni che hanno assunto il DNA

ricombinante

Page 28: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Primo esempio di clonaggiogene di interesse

BamHI EcoRI

VETTORE I

Page 29: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

Secondo esempio di clonaggio

gene di interesse

Not1 BglII

VETTORE I

…Come si procede ???...

1. se decido di clonare il gene di interesse BamHI-EcoRI devo essere sicura che gli stessi enzimi non tagliano all’interno della mia sequenza genica;

2. Devo disegnare due oligo, uno frw con la sequenza che possiede il sito di riconoscimento per l’enzima BamHI e uno reverse che contiene il sito di riconoscimento per l’enzima EcoRI

3. Amplificazione per PCR della sequenza genica di interesse con gli oligo disegnati;4. Purificazione della PCR preparativa5. Digestione con gli enzimi BamHI e EcoRI per la formazione delle estremità coesive6. Digestione del vettore pOTB7 con BamH1 e EcoRI 7. Ligazione con l’ezima T4 DNA ligasi

Page 30: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

1. se decido di clonare il gene di interesse BamHI-EcoRI devo essere sicura che gli stessi enzimi non tagliano all’interno della mia sequenza genica;

1 atggagatgg aaaaggagtt cgagcagatc gacaagtccg ggagctgggc ggccatttac 61 caggatatcc gacatgaagc cagtgacttc ccatgtagag tggccaagct tcctaagaac 121 aaaaaccgaa ataggtacag agacgtcagt ccctttgacc atagtcggat taaactacat 181 caagaagata atgactatat caacgctagt ttgataaaaa tggaagaagc ccaaaggagt 241 tacattctta cccagggccc tttgcctaac acatgcggtc acttttggga gatggtgtgg 301 gagcagaaaa gcaggggtgt cgtcatgctc aacagagtga tggagaaagg ttcgttaaaa 361 tgcgcacaat actggccaca aaaagaagaa aaagagatga tctttgaaga cacaaatttg 421 aaattaacat tgatctctga agatatcaag tcatattata cagtgcgaca gctagaattg 481 gaaaacctta caacccaaga aactcgagag atcttacatt tccactatac cacatggcct 541 gactttggag tccctgaatc accagcctca ttcttgaact ttcttttcaa agtccgagag 601 tcagggtcac tcagcccgga gcacgggccc gttgtggtgc actgcagtgc aggcatcggc 661 aggtctggaa ccttctgtct ggctgatacc tgcctcttgc tgatggacaa gaggaaagac 721 ccttcttccg ttgatatcaa gaaagtgctg ttagaaatga ggaagtttcg gatggggctg 781 atccagacag ccgaccagct gcgcttctcc tacctggctg tgatcgaagg tgccaaattc 841 atcatggggg actcttccgt gcaggatcag tggaaggagc tttcccacga ggacctggag 901 cccccacccg agcatatccc cccacctccc cggccaccca aacgaatcct ggagccacac 961 aatgggaaat gcagggagtt cttcccaaat caccagtggg tgaaggaaga gacccaggag 1021 gataaagact gccccatcaa ggaagaaaaa ggaagcccct taaatgccgc accctacggc 1081 atcgaaagca tgagtcaaga cactgaagtt agaagtcggg tcgtgggggg aagtcttcga 1141 ggtgcccagg ctgcctcccc agccaaaggg gagccgtcac tgcccgagaa ggacgaggac 1201 catgcactga gttactggaa gcccttcctg gtcaacatgt gcgtggctac ggtcctcacg 1261 gccggcgctt acctctgcta caggttcctg ttcaacagca acacatag

Programma che permette di fare un’analisi di restrizione della sequenza

Page 31: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008
Page 32: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

ggcccgtcatggagatggaaaaggagttcgagcagatcgacaagtccgggagctgggcggccatttac ------------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------------ gccggcgcttacctctgctacaggttcctgttcaacagcaacacatag

2. Devo disegnare due oligo, uno frw con la sequenza che possiede il sito di riconoscimento per l’enzima BamHI e uno reverse che contiene il sito di riconoscimento per l’enzima EcoRI

Costruzione dell’oligo frw

Codina di 5-6 nt - sequenza riconosciuta dall’enzima di restrizione (BamHI) – sequenza compresa di atg (codone di inizio). L’oligo deve essere lungo circa 15-30 nt

CTAGCGGATCCGGCCCGTCATGGAGATGGAA

Costruzione dell’oligo reverse

Sequenza fino al codone di stop (stop incluso)- sequenza riconosciuta dall’enzima di restrizione- e codina di 5-6 nt. Fare il reverse complement

TTCCTGTTCAACAGCAACACATAGGAATTCCTAGC

GCTAGGAATTCCTATGTGTTGCTGTTGAACAGGAA

Page 33: LA TECNOLOGIA del DNA RICOMBINANTE o CLONAZIONE MOLECOLARE Corso di Biotecnologie 12 Maggio 2008

• Amplificazione per PCR della sequenza genica di interesse con gli oligo disegnati;

• Purificazione della PCR preparativa• Digestione con gli enzimi BamHI e EcoRI per la formazione delle estremità

coesive• Digestione del vettore pOTB7 con BamH1 e EcoRI • Ligazione con l’ezima T4 DNA ligasi

CCGGGCAGTACCTCTACCTTTTCCTC--------------------------------------------

GGCCCGTCATGGAGATGGAAAAGGAGTTCGAGCAGATCGACAAGTCCGGGAGCTGGGCGGCCATTTAC ------------------------------------------------------------------ CGGCCGCGAATGGAGACGATGTCCAAGGACAAGTTGTCGTTGTGTATC

GCCGGCGCTTACCTCTGCTACAGGTTCCTGTTCAACAGCAACACATAG

CTAGCGGATCCGGCCCGTCATGGAGATGGAA

AAGGACAAGTTTGTCGTTGTGTATCCTTAAGGATCG