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Il saluto di monsignor Spina, vescovo di Sulmona-Valva: «Il suo arrivo un grande dono per tutti»
La terza volta di Benedetto XVIDomani la visita di Ratzinger nell’anno giubilare di Celestino
di Angelo Spina *
Papa Benedetto XVI visita per
la terza volta l’Abruzzo. Nel2006 per venerare il Volto San-
to di Manoppello, lo scorso anno aL’Aquila per portare conforto dopo ildevastante sisma e il 4 luglio a Sul-mona nell’Anno Giubilare Celestinia-no. Gli Arcivescovi e Vescovi diAbruzzo e Molise, concordemente,hanno voluto dedicare un Anno Giu-bilare, dal 28 agosto 2009 al 29 agosto2010, a San Pietro Celestino V, in oc-casione degli 800 anni dalla sua nasci-ta. Le undici Diocesi di questa Regio-ne Ecclesiastica sonotutte coinvolte. InfattiSan Pietro Celestino ènato in Molise, e diquesta Regione è Com-patrono, ma in Abruz-zo ha trascorso la mag-gior parte della sua vi-ta, sui monti Morronee Majella.
Qui ha fondato luo-ghi di culto, eremi e ce-nobi; qui, a L’Aquilafu incoronato Papa e,sempre a L’Aquila,nella Basilica di SantaMaria di Collemaggio, risposano lesue spoglie.
Sulmona è il luogo dove San PietroCelestino è vissuto, per molti anni, al-l’Eremo di Sant’Onofrio, sul MonteMorrone, dove ricevette la notiziadell’elezione a Pontefice, e dove, nel1241, fondò la monumentale Abbaziadi Santo Spirito, un complesso di fe-de, spiritualità, arte e cultura, fioreall’occhiello per la Città.
Nell’intento dei Vescovi l’AnnoGiubilare vuole essere l’invito e l’oc-casione per riscoprire la vocazioneuniversale alla santità; approfondirela ricerca di Dio attraverso la via delsilenzio, dell’ascolto della Parola diDio, della contemplazione; prenderecoscienza della gravità del peccatoannunciando la misericordia di Dio erichiamando al perdono, alla riconci-liazione e alla pace; riscoprire il valo-
re della natura come dono di Dio da“usare” e non da “abusare”, educan-do a stili di vita di sobrietà e di solida-rietà.
La visita pastorale di Papa Bene-detto XVI alla Diocesi di Sulmo-na-Valva il 4 luglio è un evento spiri-tuale, religioso che colma di gioia, èun grande dono per tutti in questoAnno Giubilare Celestiniano. La Dio-cesi di Sulmona-Valva si è preparataall’incontro con il Santo Padre con lapreghiera, i cammini di formazionespirituale, con convegni e una vivatestimonianza della carità.
La Sua visita è motivo di consola-zione e di speranza, particolarmenteper questa Chiesa Diocesana, che faparte dell’entroterra della RegioneAbruzzo, ne costituisce il territoriopiù povero e più dimenticato, che as-siste allo spopolamento dei paesi acausa della mancanza di lavoro. Ilterremoto, poi, ha reso più grave lasituazione. La sola Diocesi di Sulmo-na, che conta 49 Comuni, ne ha 36 se-gnati dal sisma, dei quali 15 inseritinel cosiddetto “cratere”. I conseguen-ti disagi, pur gravi, non hanno trova-no, purtroppo, riscontro nei medianazionali.
La visita pastorale del Santo PadreBenedetto XVI a Sulmona, nell’AnnoGiubilare Celestiniano, è un grandedono fatto alla Diocesi di Sulmo-na-Valva, alla Città di Sulmona, al-l’Abruzzo intero, alla Regione Eccle-siastica Abruzzese-Molisana. La suavenuta tra noi aprirà solchi nuoviper non avere paura a progettare ilfuturo.
Papa Benedetto viene e troveràcuori aperti e ben disposti ad acco-gliere la sua parola di Padre e Pasto-re della Chiesa universale che parlaai suoi figli per dare consolazione,speranza e confermare nella fedecon il Suo ministero di Successore diPietro. Mentre l’attesa si colora di in-finite speranze, il cuore esulta e can-ta: «Benedetto colui che viene nel no-me del Signore».
* (vescovo di Sulmona-Valva)
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SULMONA. Frate eremita,Santo, profeta, il Papa del Per-dono e della rinuncia al So-glio pontificio. Un uomo mitee rivoluzionario, che ha muta-to il corso della storia conce-dendo alla città dell’Aquila, eall’umanità intera, il donoinestimabile dell’Indulgenzaplenaria, anticipazione delGiubileo.
Le origini di Celestino V, alsecolo Pietro Angelerio daMorrone, vanno ricercate nel-l’antica urbe di Isernia, in Mo-lise. Viene alla luce nel 1215(la data però è controversa)penultimo di dodici figli, dauna famiglia di umili contadi-ni: Angelo Angelerio e MariaLeone. A soli sedici anni fa te-soro della prima esperienzamonastica dai Benedettini diSanta Maria di Faifoli, a Be-nevento. E’ nel 1231 che vestel’abito benedettino, ma nel-l’intimo l’animo palpita e ane-la a una più rigorosa discipli-na contemplativa. In compa-gnia di un confratello, appe-na ventenne Celestino V si ri-tira a vita eremitica, nei pres-si di Castel di Sangro. Trovarifugio in una grotta sperdu-ta, dove resta in isolamentoper dieci giorni, nutrendosidi solo pane e pesci.
Sacrifica il corpo e lo spiri-to, ma il sostentamento dellapreghiera non manca.
Il cammino ascetico lo por-ta fino al monte Palleno dovesorge oggi il Santuario dellaMadonna dell’Altare, a pochichilometri da Palena. Qui fra’Pietro trascorre, in una grot-ta sperduta nei boschi, tre ri-gidi inverni con un preziosocompagno di viaggio: le SacreScritture.
Conosce digiuni e flagella-zioni, suppliche del corpo edelevazioni dello spirito, in unmistico raccoglimento votatosolo alla comunione con Dio.Un tempo che segna l’iniziodella vita eremitica, arricchi-ta da tentazioni e segni dellavolontà celeste che fra’ Pietroancora non comprende appie-no. Affronta impervie salite,aspri sentieri, dimora in umi-de grotte, fra boschi e foreste,che la leggenda dipinge comepopolati da diavoli e spiritimaligni. Il periodo più fecon-do per la maturazione della
sua spiritualità.Celestino cerca l’isolamen-
to e trova, di contro, la pienaconsapevolezza del popolo diuna presenza straordinariacapace di offrire servigi sacer-dotali, conforto dell’animo, re-denzione. Pietro Angelerioviene ordinato sacerdote a Ro-ma nel 1237, ma Papa Grego-rio IX gli concede il privilegiodi proseguire il cammino daeremita, che inizia nel 1241dal monte Morrone, vicino aSulmona dove rapidamentesi diffonde la sua fama di San-tità. Celestino sfugge, cercaluoghi sempre più ameni, siaddentra in caverne scavatenella roccia sulla parete del-l’Orso, ripida e impervia.
Raggiunge una grotta sullaMaiella, conosciuta oggi con
il nome di Abbazia di SantoSpirito. Al suo seguito ha uncentinaio di discepoli, giova-ni attratti dalla sua crescentefama di santità. Nel 1264 l’ispi-razione di fondare una nuovaCongregazione di monaci, vo-tata alla regola di San Bene-detto da Norcia, lo spinge afondare i Fratelli penitentidello Spirito Santo, i Celesti-
ni.La Maiella diviene il centro
dell’opera spirituale di Cele-stino predicatore, taumatur-go, guaritore che vive un regi-me di astinenza perpetua del-le carni. La nuova Congrega-zione poggia le sua fondamen-ta sulla regola benedettinadell’ora et labora. E’ di questitempi l’annuncio della vo-
lontà di Papa Gregorio X disopprimere tutti gli ordini na-ti dopo il Concilio Lateranen-se del 1215, nel cui noverorientra la Congregazione deiCelestini.
Ma fra’ Pietro, ormai ses-santenne, non si arrende eraggiunge a piedi Lione perchiedere al Pontefice di nonsciogliere l’ordine.
Pietro da Morrone fondaoratori e monasteri e sceglieL’Aquila, in fase di ricostru-zione dopo il saccheggio del1259 ad opera dei saraceni dire Manfredi, come “luogo elet-to” dove edificare Collemag-gio. Risale al 1287 l’avvio del-le pratiche, sull’allora Colledi Maio, di un’abbazia celesti-niana. L’appezzamento di ter-reno viene acquistato per 20
fiorini e 4 tarini da Rogata del-la Torre.
Un anno dopo, il 25 agosto1288, la basilica di Collemag-gio, culla dell’elezione di Cele-stino V, viene consacrata.
Pietro da Morrone si trovain mistico raccoglimento sulmonte Morrone quando nelluglio del 1294 riceve l’inatte-so decreto di elezione a Ponte-fice dopo un conclave (a Peru-gia) lungo e travagliato.
L’umile frate, votato persua stessa natura alla vitaascetica, viene incoronato Pa-pa all’Aquila il 29 agosto 1294con il nome di Celestino V.La Perdonanza è il primo attopapale eseguito la sera dell’in-coronazione: Celestino V ema-na la Bolla del Perdono conce-dendo il dono dell’IndulgenzaPlenaria «a tutti coloro cheveramente pentiti e confessa-ti entreranno nella chiesa diCollemaggio dai vespri del 28agosto ai vespri del giornosuccessivo».
Il Pontificato di Papa Cele-stino dura appena 107 giorni.Il 13 dicembre 1294 abbando-na il Soglio pontificio. La pri-ma e unica rinuncia al papa-to che la storia della Chiesa ri-cordi.
Il successore, BonifacioVIII, fa rinchiudere CelestinoV nella cella di Fumone (Fro-sinone) dove muore il 19 mag-gio 1296. Il suo corpo viene se-polto a Sant’Antonio a Feren-tino. Nel 1327 i monaci lo por-tano all’Aquila, nella basilicadi Collemaggio, dove vieneproclamato protettore dellacittà.
Monica Pelliccione
A RIPRODUZIONE RISERVATA
RITRATTO DI UN PONTEFICE
Celestino V all’Aquila ha donato la Perdonanza
Così Pietro del Morronedivenne capo della Chiesa
Sulmona. La teca nella cattedrale di San Panfilo custodisce parte del cuore di Celestino V
L’eremo di Pietro Angelerio e a fianco al titolo a sinistra una immagine di Celestino V
Penultimo di 12figli, nel 1231
vestì l’abito benedettinoe poi si ritiròa vita solitariain grotte sperdute
Scelto a Perugiadopo due anni
di travagliatoconclave decisedi dimettersinel dicembre 1294
LE RICERCHE
La morte del Santoun giallo storico
L’AQUILA. Sulla morte di Papa Celesti-no V, avvenuta il 19 maggio 1296 nella tor-re del castello di Fumone dove era tenutoprigioniero, aleggia un velo di mistero perla presenza di un foro sul cranio del Santocosa che ha fatto ipotizzare una fine cruen-ta decretata dai suoi nemici. Celestino, èstato scritto e detto da molti storici, sareb-be morto per mano di sicari mandati daBonifacio VIII, suo successore, che teme-va la sua fama di Santo e benefattore.
Un “giallo” oggetto di discussioni e ana-lisi che alla fine però hanno portato aescludere la tesi dell’omicidio e questograzie anche a 4 ricognizioni medico-scien-tifiche, che sono state effettuate tra il 1888e il 1988. (m.p.)
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LA RIVALUTAZIONE DEL SANTO EREMITA
Quello storico gesto: il dono del PallioBenedetto XVI il 28 aprile 2009 entrò a Collemaggio per l’omaggio a Celestino V
di Giustino Parisse
L’AQUILA. Il più preoccupato ditutti, quella mattina del 28 aprile2009 davanti alla Porta Santa di Colle-maggio, era Sergio Basti, oggi diret-tore regionale dei vigili del Fuoco.La teca con i resti mortali di Papa Ce-lestino V — pontefice che fu elettonel luglio del 1294 e che si dimise a di-cembre dello stesso anno — la matti-na del sei aprile era stata tolta dalmausoleo dentro la basilica e portatain un locale nella torre che si trova afianco alla facciata. I vigili per “sal-vare” la teca (opera di Luigi Cardilli)avevano dovuto scavalcare la monta-gna di macerie provocata dal crollodel transetto dell’edificio sacro. Bene-detto XVI, quel 28 aprile, intorno amezzogiorno, dopo essere stato a On-na per incontrare i parenti delle 40vittime di quel borgo devastato (e pri-ma di andare a Coppito nella scuoladella Finanza), era giunto a Colle-
maggio ac-compagnatodall’arcive-scovo dell’A-quila Giu-seppe Moli-nari, dal sot-tosegretarioalla presiden-za del consi-glio GianniLetta, daGuido Ber-
tolaso (che quel giorno gli fece an-che da autista) e dalle persone dellasicurezza. Il programma prevedevache il Papa avrebbe simbolicamenteaperto la Porta Santa ma sarebbe ri-masto sulla soglia alla quale era sta-ta avvicinata la teca di Celestino V.Sergio Basti non voleva correre ri-schi (ci sono le foto in cui ha il voltotirato e preoccupato): la basilica nonera ancora stata messa in sicurezzacome lo è oggi e un incidente in cuipoteva restare coinvolto il sommoPontefice doveva essere scongiuratoa ogni costo. Eppure Papa Benedetto— così come a Onna, aveva voluto in-contrare gli sfollati sotto la pioggia ein mezzo al fango — decise di entra-re. Accolto dal rettore della Basilicadon Nunzio Spinelli si avvicinò airesti mortali del suo predecessore efece un gesto che forse al momentonon fu valutato per quello che inveceè stato: storico. Il Papa infatti deposesulla teca il suo Pallio, quello cheaveva ricevuto nell’aprile del 2005 almomento di salire sul soglio di Pie-tro. Il Pallio come è scritto nei testiufficiali del Vaticano «è una stola dilana bianca, ricamata di crocette ne-re che gira in forma di anello sulle
spalle, mentre le estremità pendonosul petto e sul dorso. E’ tessuto conla lana bianca di due agnelli offertiannualmente al Papa nella ricorren-za della festa di Sant’Agnese e vuolesimboleggiare la pecorella smarrita,cercata, salvata e posta sulle spalledel Buon Pastore e insieme l’Agnellocrocifisso per la salvezza dell’uma-nità perduta. Il pallio può essere in-dossato soltanto dal Papa e dai Cardi-nali ed Arcivescovi metropolitani aiquali viene conferito dal Papa in oc-casione della consacrazione episcopa-le». L’aver donato a Celestino V ilsuo Pallio rappresentò il definitivo“sdoganamento” — per usare un ter-mine forse non adatto ma che spiegameglio il concetto — del Papa del Per-dono da parte della Chiesa e del suocapo supremo. Celestino V come glistorici raccontano, nonostante fossestato proclamato Santo qualche de-cennio dopo la sua morte avvenutanel 1296, non ha sempre goduto dellagiusta considerazione. Un’attenzio-ne, quella di Papa Ratzinger che evi-dentemente era anche verso un Papache preferì rinunciare al potere purdi non scendere a compromessi conla sua coscienza e che per tutta la vi-
ta era vissuto in un eremo fuggendoda qualsiasi comodità (per quelle checi potevano essere nella sua epoca) enutrendosi soprattuto di preghiera.Se si leggono con attenzione gli ulti-mi interventi dell’attuale Ponteficesi notano continui riferimenti aumiltà e semplicità oltre a richiamiai sacerdoti a non fare della loro mis-sione pastorale un mezzo per far car-riera o conquistare posizioni di pre-stigio e potere. Due giorni fa sono tor-nato nella basilica di Collemaggio do-ve ho incontrato il rettore don Nun-zio. Mentre lo aspettavo sono andatoverso il mausoleo: è desolatamentevuoto. La teca con il corpo di Celesti-no dopo essere stata per alcuni mesinella torre, il 29 agosto del 2009, altermine delle celebrazioni della Per-donanza ha iniziato il suo pellegri-naggio in varie diocesi. In questi gior-ni è a Sulmona dove, domani, il Paparenderà di nuovo omaggio a Celesti-no. Il 31 luglio arriverà all’Aquila daAvezzano. Nelle settimane successi-ve verrà portata in alcune parroc-chie della diocesi (fra queste Monte-reale e San Demetrio) e poi tornerà a“casa” nella basilica di Collemaggio.Ma quasi certamente non potrà esse-
re riposta nel mausoleo rinascimen-tale disegnato e scolpito da Girolamoda Vicenza. Infatti l’abside a destra èmolto danneggiata. L’ipotesi è quelladi posizionare nell’abside centraleun altare ligneo (che quindi in futu-ro potrà essere facilmente rimosso ospostato) sotto al quale “ospitare” Ce-lestino V che potrà essere così ogget-to della devozione dei fedeli. DonNunzio mi racconta la sua emozionedi quel giorno e le parole del Papa da-vanti alle macerie della Basilica.«Guardò verso l’alto e i suoi occhi siriempirono di stupore e costernazio-ne» dice 15 mesi dopo il rettore «poidisse, rivolto a me e all’arcivescovo:avevo visto le immagini in televisio-ne ma non immaginavo tutto que-sto». Quegli occhi sorpresi del Papali ricordo bene anch’io, quando me lotrovai davanti a Onna. Mi chiese chiavevo perso e alla mia risposta spa-lancò gli occhi nei quali vidi una par-tecipazione sincera. Fu lì, che forse
per la primavolta, davan-ti a quell’uo-mo vestito dibianco e conle scarpesporcate dalfango, chemi resi contodella trage-dia che ave-va travoltotutti noi. La
Basilica di Collemaggio era stata visi-tata il 30 agosto del 1980 da GiovanniPaolo II (con a fianco il cardinale Car-lo Confalonieri ex arcivescovo dell’A-quila) e anche lui si inginocchiò epregò davanti al mausoleo. Negli an-ni della “nuova” Perdonanza (dal1983 in poi) più volte gli arcivescovidell’Aquila avevano invitato KarolWojtyla a tornare all’Aquila. Ma lacosa non si era mai concretizzata.Molinari ci aveva riprovato dopo l’e-lezione di Ratzinger e prima del si-sma erano giunti segnali positivi daRoma. Poi il terremoto e quella visi-ta avvenuta alla presenza di pochepersone e con i vigili del fuoco prontia far fronte a ogni evenienza (in queigiorni le scosse erano ancora forti).Il valore storico del dono del Pallioresta e in futuro, quando Collemag-gio tornerà all’antico splendore, sene valuteranno i frutti sia quelli spi-rituali che quelli, più terra terra, chearriveranno dalla rinnovata attenzio-ne al Papa del Perdono così da ali-mentare un turismo religioso che al-l’Aquila finora ha segnato il passo. Echissà se Ratzinger non deciderà ditornare.
A RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal Ponteficelo sdoganamento
ufficiale di unafigura legata all’ideadi una Chiesa umilee che guarda ai deboli
La teca torneràall’Aquila a fine
luglio e sarà ripostadopo la Perdonanzanella basilica ma nonancora nel mausoleo
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TRASPORTI E ALTRI SERVIZI
Sedici aree parcheggioe diciassette bus-navettaper ospitare 50mila fedeli
Mezza città chiusa al traffico dalle 6 del mattinoAcqua gratuita contro l’afa, previsti 7 maxischermi
SULMONA. Tutto è pronto. Si pre-vede l’arrivo di 25mila fedeli dallealtre località d’Abruzzo e d’Italia.Altrettanti dalla Valle Peligna. Sedi-ci le aree parcheggio periferiche cheogni quarto d’ora saranno collegatecon piazza Capograssi attraverso 17
bus-navetta. Poi ci sono i numeriche riguardano servizi, volontari eforze dell’ordine. Mezza città saràchiusa al traffico dalle 6 di domani ela Protezione civile distribuiràquantitativi industriali di acquaper fronteggiare la prevista afa.
di Roberto Raschiatore
Le cartine. Ne saranno distri-buite 15mila dalla Protezionecivile. La prima postazionesarà all’uscita del casello auto-stradale Sulmona-Pratola del-l’A25 (per chi arriverà da Ro-ma o Pescara). Le altre agli in-gressi della città (anche sullaStatale 17, dall’Alto San-gro-Campania). Le mappe ser-viranno ai pellegrini per trova-re parcheggi, raggiungere ilcentro storico e i luoghi dove sirecherà il Papa.
I divieti. Gran parte dellacittà di Sulmona sarà chiusa al-le auto. Dalle 24 di oggi alle 14di domani sarà in vigore il di-vieto di fermata e di sosta nelpiazzale antistante l’entrata alparcheggio dell’hotel Manhat-tan Village, all’Incoronata. Inquesta zona, alle 9.20, è previ-sto l’atterraggio dell’elicotterodel Pontefice.
Niente auto. Dalle 6 alle 14sarà vietata la circolazione nelcentro abitato della città. Po-tranno entrare con l’auto solocoloro che saranno muniti deipass rilasciati dalla diocesi perraggiungere piazza Garibaldidove il Santo Padre pregheràl’Angelus. I divieti verrannoistituiti ai varchi d’accesso aSulmona, in particolare sullaStatale 17. Resteranno chiusidalle 6 alle 20 di domani i var-chi di accesso in via Pola, viaCappuccini, via XXV Aprile,viale Costanza, via Cavriani,Circonvallazione occidentale(intersezioni via Porta Molina,via Buonuomini, via Porta Ro-mana), viale Roosevelt, via Pe-scara, viale Stazione centrale,via Zappanotte. Chiusura altraffico anche in tutto il centrostorico compreso fra le due Cir-convallazioni.
Sensi unici. Dalle 6 alle 14 èistituito il senso unico sullaCirconvallazione occidentale ein viale Stazione centrale condirettrice di marcia Pratola.
Dalle 14 alle 20 senso unico invia Circonvallazione occidenta-le — da via Porta Romana avia Patini — e in via Cappucci-ni — da via Fiume a via XXVAprile. Altro senso unico scat-terà dalle 14 alle 20 in viale del-la Stazione centrale — da viaZappanotte al piazzale Vittimecivili di guerra. Questo per fa-vorire il deflusso delle auto.
Dalle 6 alle 20 divieti di sosta invia Cappuccini, via XXV Apri-le, viale Costanza, via Lamac-cio, viale Della Repubblica. Invia Sallustio sosta vietata sullato sinistro.
Posti bus. Dalle 6 alle 20 leauto non potranno parcheggia-re in via Roberto Cicerone epiazza Capograssi. Questo perconsentire la sosta degli auto-
bus (60 posti) che trasporteran-no i fedeli muniti di pass. Per ipullman non accreditati sonopreviste aree sosta alla clinicaSan Raffaele (65) e alla Magne-ti Marelli (86).
Parcheggi e navette. Sedicile aree sosta (indicate nellamappa) per complessivi 4.910posti auto. Diciassette bus-na-vetta partiranno ogni quarto
d’ora — dall’hotel Meeting apiazza Capograssi (si trova acirca 300 metri da piazza Gari-baldi) — e collegheranno tuttele aree parcheggio. Navette col-legheranno anche la stazioneferroviaria con il centro dellacittà (i treni da Roma e da Pe-scara partiranno rispettiva-mente dalle 7.54 e dalle 6.20).Tre linee bus previste (da Roc-
caraso, Introdacqua-Scanno ePratola Peligna). Tutti i par-cheggi sono indicati da specifi-ci totem informativi.
Disabili. Ai portatori di han-dicap verrà riservato un pianodel parcheggio coperto di San-ta Chiara (uscita su piazza Ga-ribaldi). Per arrivare, attraver-so via Cappuccini e via Fiume,sarà necessario mostrare l’ap-
posito talloncino.Piazza Garibaldi. Sarà acces-
sibile da tre punti (via Marsel-li, via Margherita, corso Ovi-dio) ed esclusivamente con ipass. I posti in piazza Garibaldisaranno 9.585: 5.831 riservati al-la diocesi di Sulmona (di cui2.661 a sedere) e 1.600 (cento asedere) per le curie di Avezza-no, L’Aquila, Teramo, Pesca-
ra, Chieti, Lanciano, Termoli,Campobasso, Trivento e Iser-nia. Tutti i fedeli dovranno rag-giungere la piazza a piedi, dal-le 6 alle 8,30.
Nessuna deroga. La poliziamunicipale specifica che «tuttigli obblighi, le limitazioni e i di-vieti sono estesi agli autorizza-ti a transitare all’interno dellaZona a traffico limitato, non-
ché ai taxi».I maxi schermi. Due sono
previsti in piazza Garibaldi. Al-tri 5 — chiesa Santa Maria del-la Tomba, parco fluviale, piaz-zale cattedrale San Panfilo, lo-calità Incoronata, piazzale anti-stante l’ospedale — saranno adisposizione dei fedeli che vor-ranno seguire l’Angelus.
I soccorsi. «Si prevede una
giornata calda e assolata», av-verte Angelo Spina, vescovodella diocesi di Sulmona-Val-va. Per questo la Protezione ci-vile distribuirà gratuitamentel’acqua in piazza Garibaldi enei punti dove sono installati imaxi schermi. Sempre in piaz-za ci sarà un presidio sanitariodella Croce rossa. Trecento ibagni chimici in città. Saranno
500 i volontari della Protezionecivile in azione, 350 gli uominidelle forze dell’ordine.
Negozi aperti. Un’ordinanzadispone l’apertura di tutte le at-tività commerciali, supermer-cati compresi. Bar e pub po-tranno restare aperti anchenella notte fra domani e lune-dì. Tre i chioschi autorizzati:due nella zona industriale e
uno in piazza San Bartolomeo.Vietato portare bottiglie di ve-tro all’esterno dei locali.
Dirette in tv. Dalle 10 è previ-sto un primo collegamento suRaiuno (quando il Papa sorvo-lerà l’eremo di Celestino V inelicottero). Poi ci sarà la mes-sa. Telepace trasmetterà tuttol’evento in diretta.
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La Protezione civile distribuirà15mila cartine per orientarsiPrima postazione al casello dell’A25
Gli spilloni con pietre preziose realizzati dall’artistadi Scanno, Eugenio Di Rienzo, verranno donati dalladiocesi di Sulmona-Valva nel corso della cerimonia didomani mattina in piazza Garibaldi: i gioielli sarannoappuntati sul Pallio indossato da papa Benedetto XVI
IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA
L’Angelus davanti alle spoglie del SantoIncontro con i detenuti, poi l’abbraccio a 500 giovani
SULMONA. In elicottero sorvolerà l’eremodi Sant’Onofrio sul Morrone e l’abbazia diSanto Spirito. Sulla papamobile benedirà imalati che si affacceranno dalla finestra del-l’ospedale. In piazza Garibaldi pregheràl’Angelus davanti alle spoglie di Celestino V(arrivate giovedì sera in città). Abbraccerà
500 giovani e sei detenuti del supercarceredi via Lamaccio. Infine benedirà le reliquiee vedrà il libro di canonizzazione e le perga-mene del Santo conservate nella cattedrale.Inizierà alle 8,30 di domani la giornata diBenedetto XVI a Sulmona. Alle 18,35 il rien-tro in Vaticano. Ecco il programma.
L’arrivo. Alle 8,30 la partenzada Roma. Prima dell’atterrag-gio ci sarà il sorvolo del Morro-ne, sui luoghi simbolo della vi-ta di Celestino V. Alle 9,20 l’at-terraggio sul campo sportivodell’Incoronata. Ad accoglierlogli atleti delle società sportive
della città e150 Papaboys.Poi i salutidelle auto-rità, guidateda GianniLetta.
Versola piazza. Sul-la papamobi-le passaggio
in viale Mazzini. Qui la benedi-zione ad alcuni ricoverati inospedale. Poi il corteo prose-guirà su corso Ovidio, fino apiazza Garibaldi dove sono pre-visti i saluti del sindaco FabioFederico e del vescovo Spina.
La cerimonia. Alle 10 ini-zierà la concelebrazione eucari-
stica insieme a 60 lettori, 280 sa-cerdoti, 312 cantori, 200 religio-se. Trenta i fedeli che riceve-ranno la comunione diretta-mente dal Santo Padre.
La Casa sacerdotale. Saràinaugurata alle 12,30 dopo i la-vori di restauro. Verrà intitola-ta al Pontefice. Benedetto XVIscoprirà un bassorilievo inbronzo della ditta Marinelli diAgnone.
Pranzo e sosta. Alle 13,45 ilpranzo. Dieci portate, prepara-te dall’hotel Ovidius della fami-glia Santacroce, a base di pro-dotti tipici, dai carciofi di Prez-za al pan dell’orso. Poi una so-sta di riposo.
I detenuti. Alle 16,30 un pri-vatissimo incontro con sei dete-nuti, il direttore del supercar-cere di via Lamaccio, SergioRomice, il cappellano e ungruppo di agenti.
Incontro coi giovani. Alle 17,in cattedrale — passando pervia Roosevelt — il Pontefice in-
contrerà 500 giovani. France-sca Orsatti di Sulmona e Cri-stian Di Sanza di Roccaraso,laureati e senza lavoro, legge-ranno un messaggio. Il SantoPadre scenderà poi nella cri-pta dove sono conservate le re-liquie di San Celestino V.
La partenza. Alle 17,30 il Pa-pa arriverà nel vicino stadioPallozzi. Sarà salutato da 800bambini. Alle 17,45 la partenzaper Roma.
I doni. La diocesi donerà trespilloni con pietre preziose rea-lizzati da Eugenio Di Rienzo,artista di Scanno, una crocerealizzata dagli studenti dell’i-stituto d’arte. Il Comune rega-lerà un quadro dell’artistaMalvestuto e una croce dell’o-rafo Di Ruscio. Diocesi e Co-mune doneranno una sommain denaro (200mila euro) rac-colta con le donazioni. I soldiserviranno a realizzare unospedale in Africa. (r.rs.)
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Benedizioneai ricoverati
di fronte all’ospedaleIn dono 200mila europer i poveri dell’Africa
FabioFedericosindacodi Sulmona
La campanarealizzataper l’eventocollocatasotto il palcodove il Papapregheràl’Angelus
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I PONTEFICI E L’ABRUZZO
di Enrico Nardecchia
SULMONA. Nella storia del-la Chiesa, quattro i Papi abruz-zesi, tra cui un sulmonese, epersino un antipapa. Tre, inve-ce, i pontefici che, in epoca mo-derna, hanno mosso i loro pas-si tra Adriatico e Gran Sasso.Il legame tra i successori diPietro e la regione degli ere-mi, dove Celestino V giacevacon le pietre come cuscini, af-fonda le sua radici nella sto-ria. Come si legge nel Diziona-rio dei Papi e del Papato delvaticanista Alceste Santini,recentemente scomparso, l’A-bruzzo ha avuto quattro ponte-fici: il marsicano BonifacioIV, il molisano Celestino V, ilsulmonese Innocenzo VII e ilcampano-chietino Paolo IV.
BONIFACIO IV. BonifacioIV, nato a Valeria dei Marsi,sulla sponda di quello che fu illago del Fucino, nel territorioche corrisponde all’odiernaSan Benedetto dei Marsi, re-gnò dall’anno 608 al 615 dopoCristo. La sua fu un’elezionetormentata: aspettò 10 mesiprima che la stessa fosse con-validata dall’imperatore Foca,secondo la prassi del tempo. Ilsuo pontificato coincise conun periodo molto burrascoso.Fu lui a restituire a Roma ilPantheon, che da tempio paga-no diventò una chiesa cristia-na. Combatté alcune eresie ediede impulso allo sviluppodel monachesimo scosso dalproblema della simonia e da-gli scismi.
CELESTINO V. Celestino V,i cui natali sono contesi traIsernia e Sant’Angelo Limosa-no, è di fatto abruzzese a tuttigli effetti. Trascorse lunghi an-ni di ritiro tra Maiella e Mor-rone.
INNOCENZO VII. Papa Inno-cenzo VII, al secolo CosimoGentile Meliorati, nacque aSulmona nel 1336, da un nobi-le casato la cui dimora vennepoi abitata dalla famiglia diGiuseppe Capograssi. Nell’a-trio di casa Capograssi è custo-
dito lo stemma in pietra con iltriregno e le chiavi del Papa at-tribuito a Innocenzo VII. Aconfermare il legame tra i Ca-pograssi e i Meliorati, poi, sa-rebbe il matrimonio, nel pri-mo decennio del 1400, tra unavo del celebre giurista e unadiscendente del Papa. Papa In-nocenzo VII visse, però, sola-mente pochi anni nel centropeligno, ma prima di andarein Vaticano ricoprì prestigiosiincarichi a Sulmona. Dopo laprima metà del 1300 fu rettore
dell’Annunziata, ma la primacarica importante fu la nomi-na ad arcivescovo di Raven-na, nel 1387, seguita, poi, daquella a vescovo di Bolognanel 1389 e, sempre nello stessoanno, a cardinale, sotto Boni-facio IX. Fu eletto Papa allasoglia dei 70 anni, il 17 ottobre1404, durante lo scisma d’Occi-dente e promise di adoperarsiper la riunificazione dellaChiesa. Dopo la sua elezionesi narra che a Sulmona si fecegran festa, per diversi giorni,
e si diffuse la notizia, mai veri-ficata, che Innocenzo VII fueletto all’unanimità. La bollapiù significativa che emise an-nunciò la riorganizzazione del-l’università di Roma.
PAOLO IV. Paolo IV, nato aSant’Angelo a Scala (Avelli-no) col nome di Gian PietroCarafa, fu arcivescovo diChieti, cardinale decano delSacro Collegio e infine Papa,dopo il conclave del 23 maggio1555. Fu lo zio cardinale a in-trodurlo nella Curia romana.
Fondò l’Ordine dei Teatini,che si proponevano uno stiledi vita ascetico. Appena sul so-glio confermò il suo carattererigido e intransigente. Fu unPapa controverso: secondo glistorici perseguitò ebrei e pro-testanti, incoraggiò l’Inquisi-zione: morì il 18 maggio 1559 eil popolo impedì il suo funera-le. La sua statua fu fatta a pez-zi e gettata nel Tevere.
L’ANTIPAPA. Dalla storiaspunta persino un antipapaabruzzese. Pietro Rainalluc-ci da Corvaro (oggi in provin-cia di Rieti, ma già appartenu-to all’Aquila), col nome di Nic-colò V esercitò la sua occultafunzione dal 22 maggio 1328 al25 agosto 1330. Il Papa vero sichiamava Giovanni XXII.
I PAPI MODERNI. Dopo Pao-lo VI, che visitò Pescara il 17settembre 1977 (in occasionedel congresso eucaristico na-zionale), Giovanni Paolo IIapprodò 6 volte in Abruzzo invisita ufficiale (1980 L’Aquila;1983 San Salvo; marzo 1985Avezzano; giugno 1985 Atri-Te-ramo-San Gabriele; 1986 Pianidi Pezza; 1993 Campo Impera-tore) e una quarantina (o for-se di più) in forma privata sulGran Sasso e a Campo Felice.Infine, Benedetto XVI è allasua terza visita ufficiale inAbruzzo dopo quelle del pri-mo settembre 2006 al santua-rio del Volto Santo di Manop-pello e del 28 aprile 2009 all’A-quila, 22 giorni dopo il terre-moto.
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Da Innocenzo VIIall’amato Wojtyla
amico del Gran Sasso
Quattro i figlidella nostra terra
successori di Pietronella storia della ChiesaC’è pure un antipapa
A destraPapa Wojtylasul Gran SassoA sinistraInnocenzo VII
CF6POM...............03.07.2010.............00:10:05...............FOTOC24
COMMERCIO E GADGET CELEBRATIVI
Il kit del pellegrino distribuito dalla diocesi I fiori di confetti bianchi e gialli
Abbraccio coloratofra confetti specialie kit del pellegrino
Spille, bandierine, libri, cartoline commemorativee pacchetti per le visite nei musei della città Mamma e figlia con cappellini e bandierine dedicate a Benedetto XVI
Le cartoline in vendita per ricordare l’evento
Il francobollo celebrativo di Poste Italiane
ClaudioMariotti
FrancoRuggieri
di Roberto Raschiatore
SULMONA. C’è il fiore diconfetti coi colori del Vaticano(giallo e bianco) e il tradiziona-le cuore di mandorla. Prezzoun euro e 50 centesimi. Nonmanca il kit del perfetto pelle-grino: comprende cappello con
visiera, carto-lina, librettoper la celebra-zione eucari-stica e bandie-rina. È dispo-nibile nell’uf-ficio informa-zioni della cu-ria, in vialeRoosevelt. Idiecimila cheentreranno
in piazza Garibaldi l’avrannogratis (30mila gli euro spesi dal-la diocesi). Per gli altri fedelil’acquisto è a offerta libera. Cisono poi le spille, le cartolinecommemorative, i libri, i pac-chetti per le visite nei museidella città. E anche uno specia-le francobollo dedicato all’An-no giubilare celestiniano. «Icommercianti danno il benve-nuto a Sua Santità»: è il mes-saggio che accoglierà Benedet-to XVI, affisso sulle vetrine ditutti i negozi. E non poteva es-sere altrimenti.
Sulmona si prepara anchecosì, in un mix di fede e affaricommerciali che ha trasforma-
to le attività in una miniera digadget celebrativi dello storicoevento.
La prima tappa, quasi obbli-gata per chi arriva in città, èdavanti all’ufficio informazio-ni della curia. I volontari mo-strano un banchetto con gli og-getti per il pellegrino. «La ban-dierina è la più richiesta, so-prattutto dai bambini», spiega-no. Segue il santino: davantic’è la foto del vescovo Spinacon Benedetto XVI (udienzapontifica del 30 settembre2009), sul retro la preghieraper il Papa scritta dal presuledella diocesi di Sulmona-Valva(O Dio, che nel disegno dellatua sapienza hai edificato latua Chiesa sulla roccia di Pie-tro, capo del collegio apostoli-co, guarda e sostieni il nostroPapa Benedetto XVI...).
In distribuzione anche 25mi-la cartoline dalla doppia colora-zione.
La libreria Celestino V pro-pone oggetti sacri e sconti.«Per l’occasione», spiega la tito-lare Sara Commito, «abbia-mo fatto realizzare anche unospeciale portachiavi con le im-magini di Sulmona e di Celesti-no V. L’offerta? Otto cartolinea tre euro».
Con la metà della spesa sipuò acquistare il fiore di confet-ti realizzato dalla storica fab-brica Pelino. Gialli e bianchi.Gli stessi colori che brillano
sulle vetrine dei negozi del cen-tro. «In queste ore abbiamo fi-nito di distribuire i 5mila kitper i commercianti», precisaClaudio Mariotti, presidentedi Confcommercio, «ci sonomanifestini da affiggere sullevetrine, bandierine e pallonci-ni gialli con la scritta viva il Pa-pa. Negli alberghi c’è il pieno-ne, gruppi di giovani si trova-no già in città. Sicuramentenon mancheranno ricadute po-sitive soprattutto per quelle at-tività commerciali che vendo-no prodotti tipici».
Palloncini bianchi e gialli co-lorano Foto Ottica Tirone. Sulprimo scaffale della Nuova Edi-
trice Librerie ci sono volumidedicati al Pontefice e alla reli-gione.
«Apriremo verso le 6 del mat-tino», avverte Alessandra Mi-chelangelo di Benetton, «le ve-trine del negozio sono dedicateall’evento». Da Non solo miele,a due passi dall’acquedottoSvevo, sono pronte le statuettein cera con immagini religiose.«Resteremo aperti per tutta lagiornata», affermano le pro-prietarie, Giovanna Trafican-te e Fernanda Petrilli. Ancheun negozio di biancheria inpiazza Garibaldi si prepara al-la giornata: in vetrina c’è l’ope-ra d’arte di Giuseppe Di Iorioche raffigura la processionedel Venerdì Santo a Chieti.L’appello della Confesercentinon lascia spazio alla fantasia:«I negozi restino aperti», sotto-linea il vicepresidente FrancoRuggieri, «non possiamo farcisfuggire l’occasione. Occhio diriguardo per i turisti e, insie-me ai saldi, speciali sconti pa-pali».
Chi vorrà ricordare la gior-nata potrà acquistare le spille.Otto i modelli in vendita e tutticon la scritta «Io c’ero». Si tro-vano nei negozi di confetti enella libreria in piazza XX Set-tembre. Una spilla costa 1,50euro e con 5 euro se ne portanoa casa quattro. Si punta a fareil pienone anche nei musei. In-gresso a 5 euro per visitare il
Polo diocesano e il Museo del-l’Annunziata. In vendita a 5 eu-ro la guida dell’ufficio turisti-co. Gratuito l’opuscolo della So-printendenza distribuito in10mila copie. Già esaurito il li-briccino sui luoghi di Celesti-no curato dagli alunni dellaLombardo-Radice-Ovidio. Atte-sissimo ilfrancobollocon le imma-gini di Bene-detto XVI, Ce-lestino V nel-l’atto di bene-dire e unoscorcio dellacattedrale diSan Panfilo.Il francobollo— nato dallamatita di Maria Carmela Per-rini e stampato in 4 milioni dicopie dall’Officina carte valoridell’Istituto poligrafico e zeccadello Stato — avrà un valore di60 centesimi. Francobolli enon solo. In quattro punti ven-dita — piazza Del Carmine,ponte Capograssi, via Pansa epiazza Carlo Tresca — si po-tranno acquistare anche racco-glitori di prodotti filatelici (15euro), buste (1 euro), cartoline(52 centesimi), cartoline oblite-rate con bollo di Sulmona (1,12euro), tesserine (1 euro) e bol-lettini illustrativi (1,03). Unevento si ricorda anche così.
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‘‘Negozi apertitutta la giornata
dalle 6 del mattinoNon possiamo farcisfuggire l’occasioneSconti per i turisti
Un francobollodedicato all’Anno
giubilare e portachiavidella libreria Celestino VMix di fede e affariper lo storico evento
LA PROTESTA
SULMONA. Nienteaffari per i fioristi. Cheprotestano. «Gli addobbifloreali per la visita delPapa sono stati affidati aun negozio di fiori nonappartenente alla diocesidi Sulmona-Valva enemmeno alla provinciadell’Aquila», protestaMauro Margiotti,presidentedell’associazione Eafa,«censuriamo questascelta, ritenendola unennesimo schiaffo aglioperatori del posto».
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P03POM...............02.07.2010.............20:09:13...............FOTOC24