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LA UOVA EALTÀ VISIONARIA R N a cura di Antonio Gasbarrini Francesco Guadagnuolo IL TRA S EALISMO R N

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LA UOVA EALTÀ VISIONARIAR N

a cura di Antonio Gasbarrini

Francesco Guadagnuolo

IL TRA S EALISMO

R

N

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Transrealismo, quale terza via praticabile all’interno dell’acceso dibattito, in corso, tra i fautori del Postmodernismo e quelli del Nuovo Realismo

Roma, maggio 2013, Biblioteca Vallicelliana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. “Il Transrealismo di Guadagnuolo nella monografia Metamorfosi dell’Iconografia”a cura dei critici Antonio Del Guercio, Antonio Gasbarrini e Antonio PicarielloNella fotografia (da sinistra a destra): A. Picariello, A. Gasbarrini, F. Guadagnuolo

Edizioni Tra 8&9Viale Guglielmo Oberdan, 2 – 00049 Velletri (RM)ISBN 978-88-905787-4-8

Copyright 2013 - Francesco GuadagnuoloSito web: www.guadagnuolo.itPosta elettronica: [email protected]

Copyright 2013 - Francesco Guadagnuolo, riferito allo stile, alle idee, tematiche, rapporti sinestetici, commistioni con levarie arti, l’impiego di manoscritti: poesie, prose, spartiti musicali, formule scientifiche, ed all’uso personale di vari supporti(calendari, mappe topografiche, radiografie, ecc.) e tecniche, ai sensi dell’art.1 della legge sul diritto d’autore nonchéall’art. 2575 del codice civile.

Prima Edizione: giugno 2013

“Grandi Eventi nell’Agro Romano Pontino” - 9ª Rassegna

Comune di Aprilia (LT), Biblioteca Comunale – Sala Manzùdal 1 al 10 giugno 2013

COMUNE DI APRILIA

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La nuova realtà visionariaIl Transrealismo

Francesco Guadagnuolo a cura di Antonio Gasbarrini

La nuova realtà visionariaIl Transrealismo

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Nota Editoriale

«C’è da chiedersi – scrive loscrittore Franco Campegiani – sesi possono (e come si possono)conciliare umanesimo e trascen-denza; visione orizzontale e vi-sione verticale della vita. Standoa Kierkegaard, si tratta di piani di-stinti e inconciliabili, mentre Ma-ritain sostiene che i due pianidebbono essere integrati e fusitra di loro. Evidentemente nei duefilosofi cristiani si agitano e con-fliggono ancora gli opposti ideali-smi di Aristotele e Platone, ma lecorrenti fortemente realistichedella cultura contemporanea

sembrano pretendere undifferente approccio alla fede ealla vita spirituale. FrancescoGuadagnuolo è noto per esseretestimone partecipe e attento diquesti tempi. In collaborazionefeconda con intellettuali ed artistidi tutto il mondo, egli possiedeuna spiccata sensibilità versole problematiche sociali edesistenziali odierne. Il suo spiri-tualismo non possiede pertantoaccenti mistici, di evasione dalmondo, ma neppure si può defi-nire integrato e soddisfatto ri-spetto alla situazione reale. La

sua poetica gronda del male di vi-vere dei nostri giorni, ma è in-sieme un invito al riscatto nellatrascendenza. Una trascen-denza, direi, che è nell’uomostesso; un altrove di cui l’uomo èparte integrante; e sta qui la par-ticolarità di questa esperienza ar-tistica. Un umanesimo intriso, sì,di inquietudine, di sofferenza, maanche di coraggio e di fede nellepossibilità recondite e arcane del-l’uomo stesso».

«É un’arte, - continua FrancoCampegiani - quella di Guada-gnuolo, piena d’anima, e tuttaviale sue opere sono profonda-mente radicate nel reale. Giusta-mente Antonio Gasbarrini haricondotto questo ideale neouma-nistico a quello dell’Ut picturapoesis, ma ha parlato successi-vamente di transrealismo, ossiadi una poetica legata in qualchemodo al superamento della re-altà. Una poetica, dunque, dallelontane ascendenze impressioni-ste/espressioniste, con unasensibilità post-moderna ecentrifuga, tuttavia, distantedai furori avanguardistici delNovecento […].

Come abbiamo detto, alcunicritici hanno acutamente acco-stato al “transrealismo” questaforma di visionarietà, che divieneparadossalmente analisi delreale. Una sorta di veggenza, iodirei, di viaggio nelle trame se-grete del mondo, che divienedantesco viaggio nell’oltremon-dano. Una commedia insieme di-vina ed umana. Ed ecco l’artereligiosa di Francesco Guada-gnuolo, da non confondere conl’arte devozionale, funzionale alla

stimolazione di sentimenti votivi enon estetici, secondo la distin-zione adottata da Rosario As-sunto […]. In questo slancioneoumanistico e spirituale si col-loca l’arte di Francesco Guada-gnuolo, in un luogo, dovefinanche la politica ha accesso, lapolitica come campo di nobiliaspirazioni e conquiste dell’uma-nità».

Un Transrealismo, quello diFrancesco Guadagnuolo, debi-tore sì della cultura visiva piùavanzata italiana ed europea, manel contempo originale quanto ef-ficace nel rinnovamento neo-avanguardistico dell’impaginatopittorico o delle volumetrie scul-toree.

Pur continuando ad attestarsisul versante analogico (pennelli,tela, cavalletto, colori, materia...),l'artista siciliano-romano riescecosì ad imbrigliare in ogni suaopera, con una visionarietà fuoridel comune, la realtà sociale, po-litica, tecnologica, scientifica dacui siamo attorniati e assediatisoprattutto nella dilagante dimen-sione immateriale del web.Realtà formalmente trascesa,eppure fortemente ancorata arilanciabili valori di matriceumanistica, etica e religiosa nellasua più larga ed ecumenicaaccezione sacra.

La presentazione della mostranella Sala Manzù della BibliotecaComunale di Aprilia, sarà inoltreun’utile occasione per valutare laportata del Transrealismo qualeterza via praticabile all’internodell’acceso dibattito in corso tra ifautori del Postmodernismo equelli del Nuovo Realismo.

Transrealismo, quale terza via praticabileall’interno dell’acceso dibattito, in corso, tra i fautori del Postmodernismo e quelli del Nuovo Realismo

Il "Transrealismo" lanciato nel 1995 a L'Aquila nel Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea “Angelus Novus”(www.angelus-novus.it). Corrente artistica Internazionale nasce negli U.S.A. più o meno nello stesso periodo dellaTransavanguardia, varato in ambito letterario dallo scrittore cyberpunk Rudy Rucker. Solo in seguito esso investe learti visive, estendendosi variamente in Germania, in Spagna e in Italia. Nel nostro paese, il primo critico a teorizzaretale tendenza è stato Antonio Gasbarrini analizzando le opere di Francesco Guadagnuolo, primo artista ad aderire alTransrealismo. ‘Transreali’ è la parola adottata dal critico per le opere di Guadagnuolo nella sua pubblicazione-docu-mento: “L’idea di visionario”. Dalla 3D alla RV, “Angelus Novus Edizioni, L’Aquila” 1995.

“Leo Castelli” (1907-1999), New York 1994, olio su tela 70×50 cm

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PrefazionePaolo Guzzi

Fede e pietas umana nell’arte di Francesco GuadagnuoloIl lavoro di Francesco Guada-

gnuolo rivela le numerose espe-rienze intellettuali dell’artista, cheattraversano gli anni e i decennirisentendo del fluire contrastatodella storia del nostro Novecento.L’artista rappresenta, nei vari pe-riodi della sua attività, la vita, lasua e la nostra, che si sviluppaprima di noi, che ci accompagnacon i suoi eventi eccezionali, chesi proietta nel futuro con varie av-venture intellettuali che ci sor-prendono e ci affascinano.

Guadagnuolo non è stato, enon è comunque, lontano dalgrande mistero del nostro tempo,anzi, la nostra religione lo prendee lo convince, lo affascina, di-venta materia della sua ispira-zione. Come nelle grandi operedel passato, promosse da com-mittenti quali la Chiesa e i suoiMinistri, Papi e altri potenti reli-giosi, l’ispirazione del credentespinge l’artista a celebrare equindi a far ricordare i momentidel Cattolicesimo, le storie e leparabole, tutti culminanti nella piùdrammatica, tragica espressionedella crudeltà umana e della re-denzione divina quale la Pas-sione di Cristo e la Crocifissione.

Gli inizi di Francesco Guada-gnuolo sono stati fortemente con-notati dal suo gesto di credentevicino ai problemi della povertà edella vita di gente semplice, allamaniera del primo Van Gogh,quello dei “Mangiatori di patate”,per intenderci. È la sua Sicilia ela provincia nissena dei primi anniSettanta che coinvolge la pietasdell’artista, l’attenzione per i mi-natori e la loro vita difficile, per iraccoglitori d’olive, per gli am-bienti poveri, gli interni silenziosi,tagliati da una luce soffusa e di-screta, sempre piuttosto cupa.

Già la tendenza di Guada-gnuolo per il sacro appare allafine degli anni Settanta con unCrocifisso (“La forza della pre-ghiera”). L’artista rappresenta ciòche sente, ma anche ciò chevede nella sua mente. Il segno, avolte spesso e cupo, e si pensa aRouault, si fa altre volte lieve ed icolori diventano più chiari, mentre

nelle scene più laiche si denotal’attenzione per Guttuso. La pen-nellata, allora, diventa larga edrammatica, sia negli “affreschi”“politici” come quello sui Palesti-nesi, sia in quelli religiosi, comein “Cristo nel dolore umano”(1980) dove compare nettamentequella volontà e necessità, do-vute al desiderio del raccontaremolte vicende, di sezionare latela con vari episodi tra loro col-legati, ma allegorici e descrittivi“quadri nel quadro”, frequentinella pittura medievale e nei reta-blo spagnoli.

Sin qui la partecipazione at-tenta di Francesco Guadagnuoloall’arte e alla civiltà del suotempo, puntualmente segnalatadalla monografia corposa a luidedicata, Metamorfosi dell’icono-grafia nell’arte di Francesco Gua-dagnuolo, a cura di AntonioGasbarrini e di Renato Mammu-cari, una summa dell’intera atti-vità dell’artista, dagli inizi sino atempi recentissimi, corredato diarticoli critici, di testi poetici, difoto della vita di un artista, pre-sentato a Papi e a Presidenti, diun organizzatore di eventi, di unanimatore culturale che ha presocontatto personale, quasi sem-pre, con artisti e intellettuali, reli-giosi e laici, con poeti e scrittoridel Novecento.

La sua arte è stata definita artedel “transrealismo”, a seguirequanto Achille Bonito Oliva avevateorizzato parlando di “transavan-guardia”. Questo prefisso “trans”ha in sé il concetto del passaggioe anche del superamento, se vo-gliamo, o della diversità che si ot-tiene dalla trasformazione di ciòche è stato.

Ora, il realismo, in arte comenella letteratura, e nell’accezionecomune della definizione, èsuperato da altre avventureintellettuali, le avanguardiestoriche e le neoavanguardiee, specificamente, in arte,attraverso l’astratto, il concettualee via via mediante altre definizioniutili per catalogare e sistemarela materia vasta dell’artecontemporanea attraverso le

sue correnti e i suoi gruppi. Guadagnuolo sa tutto questo,

l’immagine non è stravolta in lui,però, nell’ultimo periodo, a cuimeglio si adatta la definizione diarte transrealista, la sua creati-vità, pur mantenendo la figura el’impianto classico della compo-sizione, si libera da ogni pastoiadel passato, pur citandolo me-diante richiami iconici, foto e se-gnali di ogni sorta, cogliendo irisultati dell’arte più recente, fa-cendosi coinvolgere dalla tecnicadel collage, quindi della pop art edella poesia visiva. Si potrebbeparlare di nouveau realisme? No,in quanto il realismo di Guada-gnuolo viene modificato, forsemoltiplicato, sembra appunto “dipassaggio” transeunte e meta-morfico ed ha come punto di ar-rivo la fede, ma anche un’ampiaattenzione all’umano e alla suasofferenza. A questo propositooccorre sottolineare che la le-zione della poesia visiva è coltae trasformata, ampliata, si di-rebbe, da Guadagnuolo. Sap-piamo cos’è la poesia visiva, adopera di Lamberto Pignotti, Euge-nio Miccini, Giuseppe Chiari edaltri, che la teorizzarono nelGruppo 70 (nato nel ’63 comependant del Gruppo ’63, eminen-temente attento alla poesia e allaletteratura in genere) Gruppo chepoggiava il pedale sull’arte visivaappunto, un’arte però che conte-nesse anche la parola. L’iconicitàdel testo poetico è rappresentatada quei grandi con un’attenzionealla politica, alla pubblicità, allaletteratura tradizionale, per fulmi-neamente colpire le idee reçuesdi allora e “rispedirle al mittente”come si diceva, con grande im-patto, con brevi frasi a commentoo anche in opposizione al testoiconico.

Francesco Guadagnuolo perònon scrive di suo pugno sopra ilsuo lavoro di collage, di insertiacrilici, di fotografie di opereclassiche, non scrive, ma fascrivere ad altri. Ai poeti verso cuil’artista ha prestato amorevoleattenzione ed ammirazione,come vediamo nei lavori che

costituiscono questa mostra. Egliha chiesto dunque ai poeti di pro-durre un testo e il manoscrittoviene inserito nel testo iconico,come una gemma nel suo ca-stone, ne diventa parte inte-grante, se ne può rilevare anchela stretta correlazione tra le pa-role e le immagini.

Questa “poesia visiva” sui ge-neris è in realtà il contrario dellapoesia visiva della Scuola delGruppo 70: là dove quella era ra-pida, fulminea nella citazione enella scrittura, questa di France-sco Guadagnuolo è una poesiavisiva complessa, affastellata diimmagini che incorniciano untesto, non dell’artista, ma di unpoeta invitato a partecipare.Dove là era presente la lampeg-giante sintesi, qui si nota l’abbon-danza, sia della scrittura comedell’immagine, e, nel caso dellapresente mostra, il tema fonda-mentale che accomuna le opere,e cioè quello della fede.

Vediamo tra le molte opereesposte, tutte variamente compo-ste di elementi classici, statue edarchitetture, da inserti di varietecniche miste, e tutte sovrastateda un timpano del frontoneclassico del tempio greco chesembra chiudere il tutto, tutto pro-teggendo con il rigore dell’ele-mento triangolare, geometricodunque, un tetto di protezionedelle immagini e dei concetti,l’opera con il testo di Mario Luzi,quella dedicata alla poesia di ErriDe Luca, quelle dove sono espo-sti i versi di Silvio Ramat, di PinoBlasone, di Leopoldo Attolico, diPaolo Guzzi, di Massimo Mo-rasso, di Carmelo Pirrera, di Cri-stanziano Serricchio, di ElioVenier, di Lucio Zinna, di France-sco d’Assisi, di Marco Gal, diLuca Canali.

Non è possibile descrivereogni opera, in questa sede, néanalizzare i testi poetici. Le operevanno viste in originale e “lette” inogni senso con attenzione per inumerosi stimoli che esse susci-tano e per le riflessioni sul grandemistero della fede.

Roma, 15 aprile 2013

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Introduzione

Transavanguardia e Transrea-lismo: la relazione esistente fraqueste due tendenze viene quirapportata allo stato dell’arte, ecompete pertanto principalmentealla critica d’arte. Al PalazzoReale di Milano si è tenuta loscorso anno una mostra ormai ce-lebrativa e storicizzante, propriosulla Transavanguardia. Essa èstata un movimento tipicamenteitaliano, varato nei primi anni ’80del secolo scorso dal critico d’arteAchille Bonito Oliva. Questogruppo era costituito da un ri-stretto numero di pittori, cinque osette al massimo (Sandro Chia,Enzo Cucchi, Francesco Cle-mente, Nicola De Maria, MimmoPaladino, ai quali si unirono poiMimmo Germanà ed ErnestoTatafiore). In realtà, si è trattatosoprattutto di un esperimento con-dotto al tavolino, da parte del cri-tico che patrocinava il movimentoin questione. Il tempo delle avan-guardie artistiche era finito datempo. Esse erano state un feno-meno dei primi del ’900, tutt’al piùdella prima metà del secolo. Erafinita anche la stagione delleneo-avanguardie, la cui sperimen-tazione in Italia si era avuta spe-cialmente in ambito letterario:basti ricordare il Gruppo 63, di cuiquest’anno ricorre il cinquantena-rio. Perciò, non si poteva più par-lare di avanguardie in sensostretto.

“Transavanguardia” è un neolo-gismo composto col prefisso“trans-”, il che sta a indicare unattraversamento del discorso va-rato dalle avanguardie stesse. Perla verità, la natura di tale attraver-samento non è stata ben chiaritaa livello filosofico. La critica d’artefunziona un po’ come quella lette-raria, o la critica culturale in ge-nere. Essa è un discorso cheprecede quello filosofico. Nel no-stro caso, questa precisazionenon c’è mai stata. Ecco perchél’intera operazione è rimasta undiscorso in sospeso. Al di là delleopere anche pregevoli dei pittoriraccolti intorno a sé e patrocinatida Bonito Oliva, in che cosa con-sistesse questo attraversamento– a ritroso – dell’operato artisticonon si comprende chiaramente.Tanto è vero che, se si va a con-sultare i testi critici in lingua in-glese, anche su Internet, dove siparla della Transavanguardia ita-liana, volentieri essa viene equi-parata al Neo-espressionismo,

che è stato una corrente artisticainternazionale. Solo allora si in-tende meglio a che cosa potessealludere il termine “Transavan-guardia”. Se uno ha in mentel’Espressionismo storico, in parti-colare quello tedesco, meglio ca-pisce di che cosa si tratta.

Sempre negli anni ’80 al-l’estero, negli Stati Uniti d’Ame-rica, nasceva un discorso diverso,di natura critico-letteraria. In que-sto caso, viene utilizzato lo stessoprefisso, ma in modo differente.Stiamo parlando del Transreali-smo. Nel 1983 compare il “Mani-festo Transrealista” di RudyRucker, riedito nel 1991 e nel1999. Inizialmente esso si riferiscea un genere letterario particolare:la nuova fantascienza americanache andava dalla New Wave alCyberpunk, e che nasce o si svi-luppa in quel periodo. In propo-sito, a noi interessa l’uso delprefisso “trans-”, che può assu-mere sfumature di significato di-verse. Basti pensare a unesempio banale. Nel nome delnoto quartiere romano di Traste-vere, notiamo lo stesso prefisso.In questo caso, esso però non si-gnifica solo attraversamento,bensì un andare oltre. Partendodal centro della città, chi vuole re-carsi a Trastevere deve oltrepas-sare il fiume Tevere, dirigersi al dilà di esso. La connotazione dire-zionale è essenziale. In sensoanalogo, dal punto di vista criticoil termine “Transrealismo” indicaun trascendere le apparenze dellarealtà mutante che ci circonda,pur rappresentandola in manieraverosimile. Ogni riferimento retro-spettivo alle avanguardie storichediventa peraltro secondario o irri-levante.

Il manifesto di Rucker invitavaa cogliere e a sviluppare quei fer-menti di trasfigurazione del realeche sono già presenti nella nostrasocietà post-industriale, e a tra-durli in termini letterari narrativi.L’ingrediente dell’immaginazionenon è tanto un’aggiunta fine a sestessa, quanto piuttosto diventaun catalizzatore critico della vi-sione del mondo corrente. Se tra-sferito all’ambito artistico, lostesso discorso si traduce in un in-vito a spingersi oltre la figura-zione, senza necessariamentesconfinare nell’informale o eva-dere nell’astrazione. È quanto ineffetti è accaduto nelle arti visualiin Ungheria, Inghilterra, Spagna e

Germania, là dove sono sortigruppi transrealisti o hanno ope-rato singole personalità artistichevariamente ispirate al Transreali-smo: Zsuzsa Mathe, Terry Gilliam,Derek Fénix... A partire dallaprima metà degli anni ’80 del se-colo scorso, il poeta cileno SergioBadilla Castillo ha contribuito a dif-fondere la poetica ed esteticatransrealista in America Latina. Adifferenza di Rucker, proiettato es-senzialmente verso il futuro, Ca-stillo – nel saggio “Característicasdel Transrealismo”, 2003 – si di-stingue per la sua teorizzazionedella trans-temporalità dell’operaletteraria o dell’opera d’arte, e diun uso attualizzato dell’allegori-smo sia in letteratura sia implicita-mente nelle arti, rifacendosichiaramente a una tradizione ba-rocca mai del tutto tramontata neipaesi di lingua e cultura spagnola.

In Italia, si può in parte ricolle-gare al Transrealismo la produ-zione di Francesco Guadagnuolo.Egli è un pittore piuttosto com-plesso, in quanto artista che spe-rimenta in continuazione, tantoche risulta difficile seguirne levarie fasi. Ad esempio, è illustratanella sua corposa Monografia unapittura di argomento religioso,nella prima parte del volume. Ma,anche lì, userei il prefisso “trans-”qui sopra considerato, per parlaredi un’arte “trans-religiosa”. Cioè,fermo restando il richiamo speci-fico alla religione cristiana, la suaè una religiosità di respiro univer-sale. La sua quasi amicizia conPapa Wojtyla ha probabilmenteconcorso a ispirargli una tensioneoggettiva che trascende ogni im-postazione soggettiva. La sua at-tenzione è rivolta verso unareligiosità aperta e progressista,piuttosto che a un discorso im-prontato a o limitato da una sin-gola religione. Ecco perché la suaarte “trans-religiosa”, più che reli-giosa in senso stretto, mira a unareligiosità critica moderna, con-temporanea e possibilmente allar-gata al dialogo con altre religioni.E io parlerei anche di attualismodi Guadagnuolo, a proposito diquesta sua capacità di essere at-tuale e di attualizzarsi di continuoin maniera dialettica, in un oriz-zonte tanto culturale quanto etico.

Il collegamento col Transreali-smo risalta soprattutto nella se-conda parte della Monografia quiin questione (“Metamorfosi del-l’iconografia nell’arte di Francesco

Guadagnuolo”, L’Aquila e Velletri,2011). Mi riferisco altresì al cata-logo di una mostra che l’artista hatenuto nel 2009 a Tivoli, intitolata“Da Kennedy a Obama”. In questocaso, lo scenario di riferimento èovviamente quello statunitense. Sitratta, a mio parere, del momentoclou dell’arte transrealista del pit-tore, in cui la felicità espressivaraggiunge un livello espressioni-stico, sia per quanto riguarda ilsegno e il disegno, sia per quelche concerne la vivacità dei colorie l’intensità emotiva dei contenutidelle composizioni. Il periodo con-templato dalla serie di opere è larealtà americana prima e dopol’11 Settembre 2001, vale a direun evento tragico che ha segnatoduramente non solo la storia diquel Paese ma anche il panoramainternazionale. Sempre tramite leimmagini, non mancano tuttaviariflessioni amare sui precedenti dialtre tragedie tutte americane,quali l’assassinio del presidenteJohn Kennedy oppure la luttuosavicenda della nota attrice MarilynMonroe.

Una realtà dunque, quella con-temporanea in generale, non soloda attraversare ma auspicabil-mente da trascendere. Ciò, nonsoltanto in senso religioso, maanche laico. La presidenza di Ba-rack Obama, dichiarava Guada-gnuolo inaugurando la mostra diTivoli, rappresentava – e rappre-senta, a oltranza – una speranzadi rinnovamento e di risoluzionedei problemi che travagliano nonsolamente l’America ma il globointero, e quindi pure noi o cia-scuno di noi in particolare. Neconsegue che l’approccio tran-srealistico, almeno quale recepitodal nostro, è tutt’altro che disim-pegnato. Non poche fra le sueopere scandiscono una ricercaartistica, che si iscrive a pienotitolo in un raggio internazionale.Ancor più che la lezione delleavanguardie storiche, in conclu-sione il Transrealismo di Guada-gnuolo riprende e aggiorna unfenomeno pittorico eminente-mente italiano, quale il Neoreali-smo del suo celebre conterraneoRenato Guttuso. Con tutto ilrispetto per le neoavanguardie ole transavanguardie, si sceglienondimeno un’altra via, protesa ainterpretare – per così dire – criti-camente la crisi dei nostri tempi:quella culturale, come quellasociale, civile e politica.

Transavanguardia e Transrealismo

Pino Blasone

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Testo

È evidente come l’arte mo-derna in generale nasca dal rea-lismo: infatti, si è sempre sentitodi più il bisogno di rappresentarela realtà in tutti i suoi aspetti, conrisultati che possono essere inter-pretati diversamente a secondodegli addetti ai lavori. L’evolu-zione del realismo nel tempo haportato prima a una visione delmondo idilliaca e romantica,dopo, a un realismo derivato dadiversi movimenti come l’Impres-sionismo e i Macchiaioli e poi auna forma di realismo “vera epropria”. Ci sono stati alcuni arti-sti, come Modigliani, Van Gogh,

Courbet, Munch, Soutine e AntonZoran Mušič, che hanno sentitoil realismo come uno strumentocon cui denunciare il proprio statoindividuale e psichico, e tanti altri(come Graham Sutherland,Henry Moore, Marino Marini, Bal-thus, Arnulf Rainer, JosephBeuys, Jörg Immendorff, AlbertOehlen, Bernd Koberling, Salomé(Wolfgang Ludwig Cihlarz), Lu-cian Freud, Botero, R. B. Kitaj,Gilbert & George, Werner Bütt-ner, Sigmar Polke, Jiri Gerog Do-koupil, Martin Kippenberger,Robert Longo, Kurt Schwitters),che hanno trasformato il realismosecondo le proprie esigenzeanche in base alla ricerca spa-ziale in modo da percepireun’astrazione ambientale. Neglianni 50 si sviluppa una correnteartistica, letteraria e musicale, il

Fluxus indicato da Achille BonitoOliva come un “salutare passag-gio dalla poesia alla prosa, dauna condizione aulica dell’arte aduno stato che funziona da messaa fuoco sulla realtà”. Dunque,stando a questi ragionamenti sulrealismo, l’arte di oggi, se do-vesse perdere di vista il realesenso delle cose, cadrebbe inun’anarchia totale: un’anarchia,che lascerebbe un ulterioresenso di vuoto e di incertezza.

La nuova realtà oggettuale inEuropa

Nel ’900 in Germania si af-ferma l’espressionismo. Le operedi questo periodo sono caratteriz-zate da forme distorte e violenticromatismi. Il realismo della cul-tura germanica è stato sempresentito anche in alcuni esponentitedeschi del nuovo espressioni-smo: Georg Baselitz, Anselm Kie-fer, Markus Lupertz e A. R. Penck(pseudonimo di Ralph Winkler).In Belgio e in Olanda abbiamo ilgruppo Cobra con Karel Appel eGuillaume Corneille. In Spagna ein Francia si traccia una nuovagenerazione con Miquel Barcelóe Gérard Garouste, pittori che im-piegano un realismo in forma vi-sionaria. In Polonia, TadeuszKantor si esprime con emotivitàrealistica, contaminando arte eteatro. Negli anni Ottanta siestese negli Stati Uniti un’azionedi opposizione al minimalismo edell’astrattismo, da cui dipese laripresa dell’immagine realistica,conosciuta come neo-espressio-nismo e rappresentata dagli ita-liani della TransavanguardiaFrancesco Clemente, SandroChia ed Enzo Cucchi, e dagliamericani Julian Schnabel, EricFischl e David Salle. Prima delgrande sviluppo del neo-espres-sionismo, alcuni pittori realistiavevano già provato a effettuareuna rappresentazione realisticadel quotidiano, annessa la figuraumana: tra questi, gli inglesiFrancis Bacon, con i suoi ritrattideturpati e angosciati, e DavidHockney, con i suoi graffiti me-

scolati a immagini prese da rivi-ste. Come ha affermato BertoldBretch, il realismo si adatta alletecniche del tempo, che gli per-mettono di svilupparsi semprepiù: così oggi la fotografia, il ci-nema e la cosiddetta “Digital art”o“Arte elettronica”, che nel XXI se-colo ha permesso una sorta di ri-torno all’immagine (cioè di farritrovare una relazione rivolta al-l’uomo con la realtà), questaviene elaborata da contenuti nar-rativi, sociali e spirituali, offrononon pochi spunti per nuovi lin-guaggi pittorici sempre piùespressivi e comunicativi.

Il dopo Guttuso, e la ricerca fi-gurativa in Italia

Un’importante figura di artistache emerge in Italia nel periododel dopoguerra è Renato Gut-tuso, la cui opera più discussa èla “Crocifissione”, interpretatacome un atto di accusa contro laguerra e il nazi-fascismo. Si puòdire che quest’opera dia inizio alNeorealismo, ovvero un realismosociale che non rappresenta piùsemplicemente la realtà ma nedenuncia attraverso l’arte losfondo politico. Dall’Espressioni-smo tedesco, si sviluppa il reali-smo sociale in Germania, con laNuova Oggettività e con operecontro il Nazismo. In Italia e inFrancia negli anni ’60 si ha il Nou-veau Réalisme, con César,Arman, Mimmo Rotella che av-vertono un realismo attorno aglioggetti della vita quotidiana chetrova il suo equivalente nei NewDada, osservare la realtà e otte-nere impulsi per insolite immaginiquotidiane. Ed ancora con la PopArt che ha avuto influenza in Ita-lia, specie con Mario Schifano,per un rapporto multiforme con larealtà sociale moderna, attra-verso l'utilizzo degli oggetti co-muni prelevati dalla pubblicitàurbana. In varie regioni d’Italia ini-ziano a nascere nuove forme direalismo: realismo magico, reali-smo ideologico, psicologico, esi-stenziale, visionario; la ricercaprosegue fino ai nostri giorni.

Cerchiamo di pensare, facendoalcuni nomi italiani dal dopo-guerra in poi, a Fabrizio Clerici,Enrico Baj, Titina Maselli, CarloCattaneo, Valerio Adami, Giu-seppe Zigaina, Giuliano Vangi,Valerio Trubbiani, Leonardo Cre-monini, Alberto Sughi, Ennio Ca-labria, Renato Manbor, MarioCeroli, Piero Guccione, Ugo Ne-spolo, Aldo Mondino, FrancescoGuadagnuolo.

Ci sono più artisti che prati-cano e portano avanti forme direalismo contaminandolo con stilidiversi, avvicinando l’arte alle re-altà quotidiane o ai mezzi di co-municazione e di acculturazionedi massa: soprattutto, televisionee internet. Ad esempio, la video-arte fa abbondante uso di imma-gini prelevate dalla realtà: BillViola, Gary Hill, Douglas Gordon,Rodney Graham. Brody Condonasserisce che «la realtà è adisposizione. Bisogna solo ricre-arla». Da questo, sorge l’esi-genza di nuovi mezzi espressivi.Su questa base non parlerei piùdi realismo, ma di percezionedella realtà umana, per ritrovarenell’arte momenti di verità chenon possono prescindere dal-l’uomo-artista. Un’arte, che nonpuò non imbattersi quotidiana-mente nei suoi conflitti interiori,nelle sue felicità o nelle sue ama-rezze, o ancora confrontarsi coni progressi della scienza e le sfidedel nuovo millennio. Uno di questiartisti è Francesco Guadagnuolo,affermatosi negli anni ’80.

Il Transrealismo italiano diFrancesco Guadagnuolo

La principale caratteristicadell’arte di Francesco Guada-gnuolo è la sua capacità di far in-travedere nei suoi dipinti variproblemi relativi alle condizionidel mondo odierno, non di radoaccompagnati da un indizio per laloro auspicabile soluzione. Anchelui, come Renato Guttuso, ha di-pinto una sua “Crocifissione”nell’86/87, presentata a curadell’Enciclopedia Italiana “Gio-vanni Treccani” nella sede di

Realtà e visionarietà nell’arte europea contemporanea: il Transrealismo di Francesco Guadagnuolo

Renato Civello

“Segno-Suono-Luce”, (con spartiti autografi ‘Etoile’ diFernando Grillo), 1997, collage eolio 70×50 cm

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Roma nel 1988, con la presenzadi importanti intellettuali e storicidell’arte; in quella occasionescrissi che la “Crocifissione” diGuadagnuolo ha “colpito la cri-tica, i cui esponenti ritengonoGuadagnuolo interprete delnuovo realismo italiano del dopoGuttuso”. La “Crocifissione” è unadelle opere di Guadagnuolo in cuinon viene semplicemente rappre-sentata la realtà, ma entra ingioco la capacità stessa del qua-dro di evocare tutte quelle rifles-sioni, che conducono a unviaggio nell’anima umana con-temporanea. La “Crocifissione” diGuadagnuolo diventa icona dellamodernità, pur contemplandouna visione – se così si può dire– metafisica dell’esistenzaumana.

Il critico Antonio Gasbarrini hainquadrato Francesco Guada-gnuolo, che ha lavorato anche inFrancia e in America, come unrappresentante italiano di quellacorrente americana negli anni ’90chiamata Transrealismo. Il Tran-srealismo nasce in ambienti let-terari, nella mente dello scrittoreRudy Rucker, e «intende occu-parsi non solo della realtà imme-diata, ma anche del livellosuperiore di realtà da cui la vita ècircondata». Esso è «un rapportometaforico tra l’analisi della realtàtecnologica e le sue implicazionicon la realtà materiale».

Il soggetto umano e il cosmoL’opera complessiva di Fran-

cesco Guadagnuolo può essereconsiderata un affresco cosmico,di cui il soggetto umano sia ispi-ratore e promotore. La cosmolo-gia, infatti, viene interpretatacome materia ed energia del-l’uomo nell’universo, dove sonoin relazione macrocosmo e mi-crocosmo, che possiamo cono-scere proprio attraverso l’uomo.

Le opere più rappresentativedi Guadagnuolo in tal senso sonoispirate alla scienza: “Gli iper-spazi e l’energia del segno” l’in-stallazione “Cosmografie” e “IlNuovo Grande Vetro”; oppurescienza della letteratura: “Luoghidel Tempo”; o ancora scienzadella musica: “Segno-Suono-

Luce” (ovvero, il bisogno di rap-portare una realtà non visibile) escienza del corpo ( particelle dimateria nel corpo cosmico). Essesono il risultato della potenzialevittoria dell’arte su tutti quegliaspetti della realtà che senz’altroriformeremmo, se solo ne aves-simo il potere effettivo. Esse inol-tre lasciano affiorare antichi dubbiche possono riproporsi riguardoall’esistenza dell’uomo, nella di-mensione, materiale e spirituale,del tipo “c’è vita dopo la morte?”,oppure “qual è la nostra condi-zione di vita, tra perdizione o sal-vezza?”, o ancora: “che rapportoc’è tra il virtuale e il reale, tra lafarsa del teatro e la vita...?” Si in-tuisce una trasformazione nelquale la percezione del reale vadi continuo posta in rapporto alvirtuale. Questo e altro si avvertenelle opere di Guadagnuolo, chepermettono di scrutare il mondosotto tutti gli aspetti e dalle più di-verse prospettive. Naturalmente,tutto ciò, attraverso l’arte. Al pro-posito, è stato affermato che que-sto artista riesce a sentire sullasua pelle l’importanza e spessola drammaticità dei temi chetratta, e di conseguenza a farnepercepire il significato profondoall’osservatore. Nell’impossibilitàdi dare risposte certe ai moltidubbi sul mistero dell’uomo, co-munque Francesco Guadagnuologuarda e rappresenta il tutto conuna visione spiritualistica, che inqualche modo spieghi di per sé ilproblema – o i problemi – dell’esi-stenza: ecco perché il modo di di-pingere dell’artista è improntatosulla vita, ai valori del Cristiane-simo e all’attitudine nella ricercadi un moderno umanesimo uni-versale.

Crisi dell’uomo contemporaneo

Nelle sue opere, FrancescoGuadagnuolo pone in evidenzagli aspetti avversi della societàmoderna e la drammaticità del-l’animo umano, contrarietà e con-traddizioni che però portano ariflettere e spingono a trovare so-luzioni adeguate. Infatti, Guada-gnuolo non è un “pessimista”, maun artista che non sta facendo

altro che mettere a fuoco il nostrotempo, quasi come farebbe unatelecamera la quale riprenda unascena sotto tutti i punti di vista.L’artista è interessato alla nuoveforme di comunicazione e l’af-fronta attraverso l’immagine, perispirarsi a questioni sociali che sirivolgono all’uomo e al mondo,osservando in essa la spettaco-larità degli avvenimenti. Alcunisuoi lavori di questo genere sonoquello sulla catastrofe dell’11 Set-tembre 2001, un esempio dellacertezza del passato rispetto al-l’incertezza del futuro, e anche laserie “I Luoghi del Corpo”, in cuila realtà viene analizzata in tuttele sue sfaccettature, pur semprerispettando la sensibilità del-l’uomo che ne è spettatore e pro-tagonista.

Pochi artisti sono riusciti a ren-dere uno stato di salute, di soffe-renza o di malessere per portarciverso la percezione del mistero.La stessa percezione la si ritrovaproprio ne “I Luoghi del Corpo”anomala metafora dell’esistenza,indicata da Pierre Restany “comecontinuità dialettica con il gruppodegli artisti aderenti al suo Nou-veau Réalisme”.

Già nel passato, un certo tor-mento vitale si riscontrava nelleopere del Cinquecento: ad esem-pio in Leonardo Da Vinci e Miche-langelo, e poi in musicisti escrittori magari più vicini alla no-stra epoca quali Chopin, Hofman-nstal, Tolstoj, Pirandello, nonchéin pittori come Soutine e Bacon.Guadagnuolo è stato definito untestimone che attraversa il pas-sato usando le esperienze delpresente, citando o alludendo ericreando elementi della tradi-zione secondo la propria forma-zione culturale, letteraria efilosofica.

Egli va così creando, nell’artepittorica, quello che chiamiamo iltempo della “messa in scena”:ovvero il dramma. Fra i suoi inte-ressi culturali, non a caso, spic-cano i nomi di Friedrich Schiller,Friedrich Hölderlin, Franz Kafka,Georg Büchner, Arthur Schopen-hauer, Martin Heidegger, EugèneIonesco, Samuel Beckett, HaroldPinter.

L’ambiente urbano e le grandi metropoli

L’arte di Francesco Guada-gnuolo è anche legata alla rap-presentazione dello spaziourbano, sociale e architettonico,in continua evoluzione, dove pur-troppo, vediamo sempre piùspesso desolanti periferie chehanno perduto l’identità del-l’aspetto della loro città. Infatti,l’artista, sempre con l’intenzionedi trasmettere dei precisi mes-saggi riguardanti i valori collettivi,ritrae il costume che caratterizzala cultura delle grandi metropolieuropee e americane, con legravi disparità socio-economicheche ne derivano. Dall’alienazioneextraurbana si passa alla solitu-dine urbana, in cui si vede di fre-quente una realtà sempre piùfalsificata e virtuale; come anchele minaccianti ricorrenti atti di ma-lavita e violenze (terrorismo,guerriglia, droga, alcolismo,sesso, perversioni, omicidi, sui-cidi, pestaggi ecc.). Ne è una di-mostrazione la mostra “New YorkNew York 11.09.2001: Before andAfterwards”, che utilizza le carat-teristiche tipiche del paesaggiodelle grandi metropoli ricollegan-dole a una spettacolarità dram-matica, e indugia nell’analisi di unevento memorabile e dolorosoquale quello dell’attentato alleTorri Gemelle.

Risulta ancora una volta chiarouno scopo, e allo stesso tempouna viva preoccupazione,presenti nelle opere di FrancescoGuadagnuolo: indurre chi leguarda a riflettere su quello chel’uomo è capace a compiere,senza una lucida coscienza deglieffetti delle sue azionisull’umanità intera. Le sue operetestimoniano la pesante crisi cheha avvolto l’ultima parte delNovecento e l’inizio del nuovomillennio, distruggendo quegliideali generalmente sostenutedalle responsabilità sociali e civili,che sono alla base di una precisaconsapevolezza morale; comeanche l’attenzione alla vita, e aduna politica che aspiri allequestioni di solidarietà euguaglianza nel rispetto dellapace fra i popoli.

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Le immagini vivono e esistonosecondo la loro volontà energe-tica di voler per/sistere al di là diqualunque modello comunicativoo di convincimento merceologicole si voglia tecnicamente imporre.Tutto un sistema storico delle artiorientali e africane, per una certamisura, è attribuito a questoprincipio. L’immagine “creata”dall’artista che ha funzioni di col-legare le divinità con l’umanitànelle culture non-occidentali, sipensa sia inviata direttamentedalla grana della voce interioreprivilegiata dalle divinità. In effettiil pensiero dell’artista è un pen-siero eletto. Queste immaginiposseggono una propria so-stanza empatica che ha la capa-cità di attrarre e emanareattenzione riflessiva verso l’inter-locutore percipiente. Questasorta di magia iconica funzionasia in senso verticale, nel sistemadiacronico della storia, sia insenso orizzontale, contestuale esincronico alle percezioni dei vi-venti. L’arte occidentale non èaltro che la capacità del sistemanel saper tradurre i valori dellacreatività e della produzione arti-stica etno-sacrale, in codici par-tecipativi collocabili in un sistemasemantico organizzato. Allora leimmagini parlano con la voce fuo-ricampo di un’energia inqualifica-bile, ma di grado superiore allacomune energia sociale. L’artequando è vera arte si vede e siascolta per il semplice motivo cheriesce a modificare la sua condi-zione di prodotto ottico sostituitoda un sistema di adattamentosociale propenso all’ adozionepartecipativa in cui si viene a for-mare un circolo magico relazio-nale delle percezioni sociali edell’entità di forza espressivadell’immagine.

La realtà, se intesa in questeoccasioni riflessive, potrebbeconsiderarsi come un grado diforza qualitativo emanato dalleimmagini capaci di legare ilsenso di predisposizione socialealla fiducia verso l’atto percettivointeso come un quid capace di

trasformare la propria condizionedi noia sociale in un aumento diintesa per il desiderio di grazia. Ildesiderio di felicità dato dall’in-contro con le immagini ieraticheportatrici di energia e capaci di al-lontanare il senso luttuoso dellamorte e sostituirlo con un sensocondiviso di amore partecipativo,o di sconvolgimento cognitivo o,ancora, di semplice attrazione in-tima e confessionale.

È questo motivo che ho sentitodall’analisi di Carlo Chenis ri-guardo il savoir-faire di France-sco Guadagnuolo. Il mio stato diaccordo con la visione del Tran-srealismo mi trova così anche co-modamente posizionato su untracciato già segnato che mi haalleggerito da quella funzione se-mantica che Jakobson definiscefunzione fatica.

La pittura di Guadagnuolo èmossa dalla ricerca di una formainteriore piuttosto che dalla curadella forma esteriore (e qui hopensato a Fosco Maraini e al suoendocosmo/ esocosmo). Da unaparte appare come il neoplato-nico che contemplata l’idea, netraccia solo l’abbozzo, convintoche l’imago sensibile (e in questopunto ritrovo tutta la facoltà ma-gica che compone le percezioniprofonde in dote agli artisti) saràsempre e solo una copia impro-pria dell’archetipo ideale. Dall’al-tra è conducibile al realista, cheintuito il tema, compone creati-vamente nella materia convintoche lo splendor formae sia mo-nito per un mondo migliore.

A questo punto possono ag-giungersi le parole di MaurizioFerraris leggibili ne “Il Manifestodel nuovo realismo”: «il mondovero certo è diventato una favola,anzi… è diventato un reality, mal’esito è stato il populismo media-tico, un sistema nel quale (purchése ne abbia il potere) si può pre-tendere di far credere qualsiasicosa».

Sono convinto che le immaginiche conducano un archetipo verosotteso alla percezione, nonsiano qualificabili nell’oggettiva-

zione del far credere o del con-vincere pubblicitario; al contrarioritrovo nelle “icone” di Guada-gnuolo la carica di forza innova-trice capace di raccogliere lesensazioni speculari del pen-siero forte ieratico occidentale.

Queste immagini sono em-blema di un inconscio collettivoche desidera riferimenti di amorealla propria entità che a volte ap-pare nei segni di un futurismopoetico, a volte vorticano nelleaureole della mitologia classica.In Guadagnuolo esiste unascena Transreale di arte occiden-tale ai confini con l’India sfogatanei bassorilievi dei templi. Unarco di Costantino diventato realecontemporaneo nell’immagine didecadenza della civiltà offertadalle “Twin Towers”.

Qual è il compito applicativo diuna ricerca artistica? Sentire leimmagini? Vedere immagini dovela percezione comune non arrivaa captare? Adorare l’immaginetanto da farne un culto pubblicoattraverso l’emissione dell’operarealizzata? L’umanità contempo-ranea si nutre di domande. Unaproliferazione del logos chechiede incessantemente appaga-menti della coscienza: prima indi-viduale poi collettiva. La teurgiaartistica codifica comportamenti eazioni che richiedono concentra-zione e processi profondi perpoter raggiungere significativa-

mente un Delta fluviale delle cor-renti di pensiero e estrarre dalluogo mentale i bagliori di un “Ge-nius Loci”, o un “Lari” invisibilecapace di compensare il sentiresensibile dell’organismo magicoorganizzato nella fede incessantedell’artista. Qui si ritrovano letracce dimenticate di un Joyceriattualizzato a cardine delle poe-tiche visive e visionarie in cuil’azione creativa acquista conti-nuità di senso e significazionesolo quando “l’artista pone avantila sua immagine in immediatorapporto con se stesso”. Si trattadunque di una venerazione delleriflessioni transitanti gli attraver-samenti cognitivi; un eros magicorinascimentale folgorante gestua-lità e coscienza per dare formaall’idea e concretizzare un puntofermo, un centro, un Alfa che im-prime sensazioni uniche di tranceipnotica esclusiva all’intimo sacrodell’artista. Il creativo avvertenella sua corporeità vivente l’at-timo di bellezza del giardino se-greto e decide di farsi influenzaredall’intensità delle proprie idea-zioni. Un lupo della steppa solita-rio, che rimette al realismogeografico l’aggiunta di un nuovorealismo percettivo nel sistematecno/progressivo delle realtà“maggiorata”, aggiungendo, però,magia iconica per poter superarela facile combinazione della re-altà virtuale con il mondo reale.Apparentemente sembrerebbeche l’artista stia amplificando ilmondo attraverso l’espressoistinto di ottenere una realtà au-mentata. In sostanza il “Transrea-lismo visivo” di cui FrancescoGuadagnuolo è emblema storico,non sta facendo altro che attra-versare universi scientifici e filo-sofici raccogliendo, ad ognipassaggio, pezzi e sintesi teolo-giche che aggiunti al pensiero co-stante primario, agli archetipidovuti, ricostruisce la sua idiolet-tica poetica estetico-visivo. Una“nuova composizione” diversaper codice e sentire, ma porta-trice di verità sublimi, ieratiche eriflessive come un segno tangi-

Francesco Guadagnuolo: il Pasto Nudo del Transrealismo

Antonio Picariello

“Luoghi del Tempo” (con poesia autografa di EdithBruck), 1992, collage e tecnicamista su calendario 70×50 cm

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bile dell’“Angelus Novus”benjaminiano che invoca un’in-cessante attività spirituale sottesaall’opera compiuta sul principioetno-sacrale rivolto ai compiti esi-stenziali in cui “l'uomo deve darevoce alle cose mute”.

È forza energetica realizzata.È magnetismo dell’animale este-tico che urla la sua visceraleforza contro la contemporaneitàche lo contiene, stringendolonelle morse della pesantezza so-ciale appagata di autoreferenzia-lissimi esiziali (storicamenteciclici) che smorzano il respirodella ricerca soffocandone apressione la leggerezza creativa.

Finito il sentimento delle avan-guardie storiche, terminato percambiamento di linguaggi e tec-nologie i paradigmatici carismiduschampiani e i mercimonidell’arte popolana, confessati ipeccati della cultura artistica ita-liana del ‘900, srotolata tra lecondutture sociologiche a-spiri-tualistiche delle varie correntisuccedutesi per contrapposizionitemporali, l’arte ricerca se stessacome la Fenice la cenere. Dal pa-radigmatico minimalista si passaal sintagmatico, tenendosi lontanidall’oligarchia della Transavan-guardia, dall’ Arte Povera pro-dotta da uno stimolo di coscienzadato dalla ricerca coraggiosa dellinguaggio teatrale, o da post-mo-derne dichiarazioni filosoficheespresse dalla fonte originarialyotardiana in maniera diversadall’interpretazione di un seguitoaccomodato sul citazionismo re-ferenziale di comodo. L’Io occi-dentale, rappresentato dalla fisicacome fascio cangiante di neuroni,è stato cambiato dal pensiero po-litico debole e dal pensiero pe-sante industriale a idea dicomunicazione sfoggiante dimassa, sdoppiandosi tra veglia eonirico, come un “Transrealismopsicologico” alla Oliver Sachs, ooblio collettivo e memoria elettro-nica insicura nell’archiviazione enella continuità referenziale dellacreatività. Qui sono ormai “dan-gereux“ i tentativi di recupero diun’idea di post modernità vacua,sapendo che è ormai spentol’etimo semantico perché inutileper una società complessa come

quella del terzo millennio. UnPost-Moderno che ha dominato ilventennio finale del ‘900 produ-cendo un’incontrollata predispo-sizione a saper vagare oltre iconfini del codice e del contesto.L’artista transreale si canonizzaallora a guardiano del tempio.

I Segni e i cromatismi di Gua-dagnuolo sono “chiavi“ per sen-tire oltre le leggi della geometriae delle proporzioni; oltre le codi-ficazioni relativistiche dei suoni,oltre l’espressione classica occi-dentale. Servendosi di un saperevisivo attenzionato agli attraver-samenti storici tra nuova Bisanzioe nuovi Barbari post-moderni,Guadagnuolo premette l’accessoo il divieto ai costruttori di città fu-ture. Indica nelle opere la naviga-zione del pensiero neoargonautaavviato all’insegna di salvifichemaniere distribuite nelle correntifilosofiche da maestri e discepoliancora oggi archetipi indiscussi diun divenire eterno. Platonici e Ari-stotelici e la loro accumulabile fi-liera discendente tra cristianità eebraismi, “iconoclasti” e “icono-fili”, nella perenne polarità dialet-tica dell’Occidente e il suoriunificato Oriente fino alle mo-nadi e al jazz per una scienza delNovecento che apra le cornicidell’interattività complementare esfoghi in epistemologia il valorepiù alto della fenomenologiacreativa. In questo FrancescoGuadagnuolo lavora di guerriglia.Come Benjamin, concepisce ilcompito specifico dell’arte il pren-dere posizione e la negazionedell'ordine esistente. Fotografamentalmente i pixel delle antichetelevisioni in bianco e nero primadella formazione delle immagini.Ne collega il senso storico, cucegli attraversamenti percettivi allasensibilia della quiete riflessiva.Urla segni sacri e immagini reti-niche alla maniera di un cerca-tore di percezione futuribile,solitario tra i fiumi di montagna.Un cercatore che setaccia e lavala memoria collettiva dopol’alluvione dirompente delle avan-guardie calate a valle tra legenerazioni allarmate del terzomillennio. Un baudrillardiano in-ventore di senso della qualità delpensiero che canta visioni olfat-

tive tra le geografie del mondo ele rende transrealisticamente uni-versali e storiche.

Il Transrealismo, termine inda-gato in epoche non sospette daAntonio Gasbarrini nella sua de-clinazione visuale e non solo let-teraria, concepisce dunque unalinea visiva dinamica mobile chetrapassa e trasferisce lo struttu-ralismo dei movimenti storiciavanguardistici alla sezione dellosguardo che identifica la capacitàvisiva dell’artista di captare l’in-tuito emanato dalla sostanza delsacro dall’iconologia che con-tiene in se la proprietà meditativadel medium. Capace di andareoltre, oltrepassare appunto,l’esperienza cognitiva di tutte lemodalità estetiche del ‘900 com-preso il ripetitivo racconto dellastoria dell’arte che per conven-zione mette in fila, come in unacollana di atti e concettualizza-zioni, una sorta di formulazionidefinendole un processo osmo-tico tra un precedente e un suc-cessivo, un prima cronologico eun conseguente risultato autoge-nerato automaticamente dal pro-cesso. Una filiazione gladiatoria,questa, che comunque mantienecostante il principio contestuale diun contraddittorio tra polarità imi-tanti i modelli scientifici. Questiultimi richiedono, affinché il suc-cessivo possa prendere valore,che il precedente formulatovenga dissacrato o ricusato. Dun-que polarità di movimenti che ge-nerano altre polarità.

Non credo che il sacro possaessere contenuto in una defini-zione chiusa. Piuttosto posso im-maginare che la dirompenza diun’immagine sia espressa da unacondizione autonoma di forza e dicapacità a possedere in se laconsistenza di allertare semanti-che inconsce. Le quali vanno adattivare una sorta di meta-perce-zione, meta-sensorialità, che lacomposizione dell’opera già con-tenga in sé e che buone scuolecoraggiose di ricerca come Ge-stalt o Bauhaus hanno definito eridefinito molte volte con i codicidella scienza.

Chiaro è che in un sistema dicambiamento linguistico e socio-logico com’è il nostro attuale

momento di vita, l’attenzione alparticolare rischia di veicolare itempi dello scambio comunica-tivo, ma difficilmente potrà avve-nire che in epoca virtuale l’otticaclassica possa, alla stregua dellafisica euclidea, soddisfarel’esigenza di una richiesta ipno-tica. Questa sorta di fascino e dipotenza magica che spessoritroviamo nei racconti sciamanicio nell’arte africana di cui sono unfervente devoto occidentale, nonpuò avere facilità di attracco conla leggerezza dovuta se compa-rata alle immagini emesse dalmondo virtuale che impregna lepercezioni di massa e ne faun unicum quasi automaticose non addirittura roboticostabilendone i codici comunicativie gli automatismi stereotipati.L’artista ha bisogno di ben altro.Il Transrealismo è movimento chenon ancora sostiene un principiofisso. Credo possa essere defi-nito, se lo si vuole necessaria-mente delineare come un“ápeiron”, un campo aperto, unospazio visivo dove convergono,come avviene nella scrittura diBurroughs (con la tecnica“cut-up”) la captazione degliattimi frattali, i fotogrammi dioggetti e concetti che corrono,che si muovono.

Guadagnuolo considera questioggetti, queste cose comecognitivismi razionali e, in questo,il calibro del segno e delgesto iconografico unisce ilsentire, il captare, contenutonel simbolo significativo propriodell’immagine sacrale, ma rivis-suto come un “pasto nudo” ouna linea letteraria simile aquanto mette in campo lavisione 77settesca di Pier VittorioTondelli in Nuovi Libertini.Immagini protagoniste che si libe-rano e librano verso l’insegui-mento di un profumo, di un odoreche arriva dalla realtà di un sognoo da un’infanzia che ha attra-versato – transitato e chiuso, larealtà meccanicistica del ‘900,aprendo al virtualismo del terzomillennio, ma sempre mantenen-dosi incontaminato come lospirito e l’anima della creativitàmagica dell’artista ordina erichiede.

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Cenni storici

Dall'avanguardia Futuristafino alle esperienze recenti

L’arte e la poesia, hanno dasempre avuto un’origine comune,così la scrittura e il disegnohanno avuto da sempre il deno-minatore comune che è il segno.Leonardo a tal riguardo, affer-mava che: «La Pittura è una Poe-sia, che si vede e non si sente, ela Poesia è una Pittura, che sisente e non si vede. Adunquequeste due Poesie, o vuoi diredue Pitture, hanno scambiati lisensi, per li quali esse dovreb-bono penetrare all’intelletto. Per-ché, se l’una e l’altra è Pittura, de’passare al senso comune per ilsenso più nobile, cioè l’occhio; ese l’una è l’altra è Poesia, essehanno a passare per il sensomeno nobile, cioè l’audito».

Arte-Segno-Scrittura interro-gano da sempre il rapporto traessi e l’origine della loro natura.Se pensiamo la presenza dellascrittura nell’opera pittorica, dob-biamo ricercarla molto lontana.Ripercorrendo la storia dell’artedel Trecento e Quattrocento, sipuò ben notare la componentescrittura nei dipinti del periodo,laddove gli artisti includevano inomi dei Santi nelle aureole eall’esterno di essi. Saranno, però,gli artisti dell’avanguardia storicadel ’900 e sino ai giorni nostri,quelli che hanno usato la scritturae il verso poetico, finalizzata al-l’arte, con diversi modi formali evarie tipologie.

Proviamo a descriverle sinteticamente

Il primo NovecentoNel primo Novecento, sarà

proprio il poeta del Futurismo, Fi-lippo Tommaso Marinetti, ad ef-fettuare quella ricerca di arte epoesia combinata da simboli eparole fissati nello spazio dellapagina con estrema libertà.

Il verso poetico, usato comepuro segno e intervallato da dise-gni, è ormai privato di relazioni lo-giche e rompe gli schemi classicidella tradizione letteraria.

Gli artisti del Cubismo, tra cuiPicasso e Braque, introdusseronei loro ‘papiers collés’ forme discrittura letteraria che bene sicombinavano con le geometrieformali delle loro pitture.

I Dadaisti, Tristan Tzara, Fran-

cis Picabia e Raul Haussman,Marcel Duchamp e Man Ray spe-rimentarono, analogamente aiCubisti, composizioni pittorichemiste a segni di scrittura.

Il Surrealismo, a sua volta, congli artisti André Masson, DédéSunbeam, Theodor Baargeld eMeeret Oppenheim sperimenteràuna scrittura rapida ed istintivadettata da input interiori.

Nell’Avanguardia Russa, ilpoeta della rivoluzione VladimirMajakowskij, introdurrà una scrit-tura singolare nei suoi manifesti“finestre” realizzati con una gra-fica particolare ricca di forme eampie stesure di colore.

In Francia emergono i primicalligrammi di Guillaume Apolli-naire composizioni verbo-visivechiamate dal poeta “poemi ideo-grammatici” che a differenza delleparolibere dei futuristi conser-vano la sistemazione dialettica esintattica della locuzione.

Il secondo NovecentoNel secondo Novecento, Dom

Sylvester Houédard asserirà che“tutta la scrittura trae origine dallapittura (la scrittura è fatta di pa-role dipinte)”. Con ciò si davaimportanza ad un rapporto pree-sistente e intersecante tra imma-gine e scrittura.

Negli anni ’50 la “Poesia Con-creta” si baserà su una forma dicomunicazione verbo-visiva. Leparole, le sillabe, le lettere alfabe-tiche, metteranno in evidenza lacomponente visiva rappresentatatramite caratteri tipografici grazieagli artisti quali Carlo Belloli,Eugen Gomringer, Heinz Gapp-mayr, Augusto e Haroldo deCampos, Décio Pignatari, Ro-naldo Azeredo, Jirì Lolàr, MaryEllen Solt, Arrigo Lora-Totino,Adriano Spatola che hanno appli-cato la scomposizione del lin-guaggio espressa da unastruttura che possiamo classifi-care: ‘non-testo’, ‘non poesia’,‘non prosa’, dove i principi del ci-frario letterario veniva ‘negato’per dare spazio alle valenze este-tiche visuali.

Nel 1961, con il movimento in-ternazionale “Fluxus” si è fattouso di diversi tipi di materiali e og-getti di uso comune accompa-gnati da segni e parole, atti acaptare la conoscenza del quoti-diano come ‘arte del vissuto’. Fa-cevano parte del movimento gli

artisti John Cage, Joe Jones,Nam June Paik, Charlotte Moor-man, Philip Corner, GeorgeBrecht, Ben (Vautier), JosephBeuys, Giuseppe Chiari, KenFriedman, Wolf Vostell, RobertFilliou, Al Hansen, Geoffrey Hen-dricks, Milan Knizak, Alison Kno-wels, Yoko Ono, Gian EmilioSimonetti.

Negli Stati Uniti le contamina-zioni con la scrittura si avrannocon gli artisti del New Dada edella Pop Art di Andy Warhol eRobert Rauschenberg. Con il“Graffitismo” degli spazi metropo-litani si affermerà una scrittura li-bera e anonima basata suslogan, frasi e citazioni dai coloricontrastati e violenti. I maggioriinterpreti del “Graffitismo” sa-ranno Jean Michel Basquiat,Keith Haring.

In Italia, nel 1963, nascerà aFirenze il “Gruppo 70” ossia uninsieme di artisti che muterannoogni genere di pubblicità in poe-sia mediante l’uso di simboli eforme di fantasia, delineando conla loro ricerca quella che verràdefinita “Poesia Visiva”. Di essofecero parte Eugenio Miccini,Lamberto Pignotti, MartinoOberto, Ugo Carrega e JochenGerz. Parallelamente apparverole ricerche di tre poeti del“Gruppo '63”, Alfredo Giuliani,Nanni Balestrini e Antonio Portache fecero uso del collage per larealizzazione delle loro opereverbo-visive.

Nell’arte concettuale i primi asperimentare scrittura e pensierosono Joseph Kosuth e JoanBrossa, abbiamo poi i segni e leparole di Giulio Paolini, AlighieroBoetti, più collegati all’arte po-vera, sino alla scrittura luminosaal neon di Bruce Nauman, Jona-than Monk e di Maurizio Nan-nucci inglobando testi, forme ecolori che inseriscono nei progettiarchitettonici.

Con la “narrative art”, la foto-grafia avrà un ruolo centrale nelleopere di Franco Vaccari e BillBeckley. Mentre artisti come Emi-lio Isgrò e Bruno Munari opte-ranno per l’assenza della parolanelle loro opere, con un certo in-teresse verso l’arte concettuale.

Nella scrittura calligrafica , l’ar-tista favorirà lo sviluppo della pit-tura “segnica” e “gestuale”. Conla nascita della rivista ”Ana Etce-tera”, artisti per lo più interessati

all’analisi filosofica del linguaggioabbiamo Vincenzo Accame, Cor-rado D’Ottavi, Ugo Carrega, Annae Martino Oberto, Luciano Ca-ruso, mentre i fondatori della rivi-sta “Ex”, Emilio Villa e MarioDiagono negli anni ’60, tende-ranno a liberarsi da qualsiasischema (verbo-visiva).

L’americano Cy Twombly, cheha scelto di vivere a Roma e, gliitaliani Giuseppe Capogrossi eGastone Novelli si distinguerannoin un’analisi sul rapporto scritturae immagine, in cui l’arte e la let-teratura saranno unite in un in-tenso rapporto con la società diquel tempo. Twombly userà unatecnica che ricorderà i graffiti pri-mitivi, Capogrossi riporterà la ci-viltà della pre-scrittura, a deicaratteri alchemici e enigmaticiper ritrovare l’esistenza ance-strale, mentre Novelli si farà in-fluenzare dall’opera di Klee,scoprendo la genesi dell’idioma.

Ciò nondimeno sarà con l’iniziodegli anni ‘90 che il calligrafismodel manoscritto assumerà valoreletterario autografato ed avrà unruolo alquanto moderno e innova-tivo nelle opere di FrancescoGuadagnuolo.

L’artista, rappresentante ita-liano del Transrealismo Interna-zionale, darà un nuovo valore aquei segni calligrafici derivantidalla scrittura letteraria e musi-cale, tanto da far nascere un’im-portante collaborazione con i piùgrandi poeti e musicisti interna-zionali, per la poesia sono com-presi gli orientali con la loroscrittura ideogrammatica.

La traccia calligrafica del ma-noscritto unita all’immagine saràper Guadagnuolo la rappresenta-zione della condizione emotivadell’uomo e su quello che vertetutto lo scibile umano, tramitel’unione dell’espressione artistica(realtà e astrazione) con il mano-scritto. Le sue opere transrealistesaranno così gesto partecipatocon il poeta o musicista del mo-mento a testimonianza di un’inter-disciplinarietà dei linguagginell’arte.

La scrittura è forse una componente dell’arte visiva? Arte-Segno-Scrittura, un’indagine sulla loro origine

Renato Mammucari

Nota dell’Autore.Ci scusiamo con i lettori dieventuali omissioni poiché, inlimitato spazio, non è stato pos-sibile rendere un’osservazionecompleta di tutti gli artisti cheadoperano la scrittura comeforma di ricerca d’arte.

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Porta Fidei Sacralità nel Tansrealismo

“Porta Fidei” (con poesia autografa di Luca Canali), 2012, collage, acrilico e tecnica mista su poster 70x50 cm

“Porta Fidei” (con poesia autografa di Silvio Ramat), 2012, collage, acrilico e tecnica mista su poster 70x50 cm

“Porta Fidei” (con poesia autografa di Leopoldo Attolico),2012, collage, acrilico e tecnica mista su poster 70x50 cm

“Porta Fidei” (con poesia autografa di Mario Luzi), 2012, collage, acrilico e tecnica mista su poster 70x50 cm

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Corpo

“L’energia delle mani”, 1997, radiografia, olio, smalto e tecnica mista 80×60 cm

“Ossa e tessuti molli”, 1997, radiografia, olio, smalto e tecnica mista 80×60 cm

“Organi e corpo”, 1997, radiografia, olio, smalto etecnica mista 80×60 cm

“Sangue, vene, arterie”, 1997, radiografia, olio, smalto e tecnica mista 80×60 cm

Transrealtà antropomorfica

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Letteratura La metamorfosi sinestetica del Verbo

“Luoghi del Tempo” (con poesia autografa diRoberto Roversi), 1992, collage, acrilico e tecnicamista su calendario 70×50 cm

“Luoghi del Tempo” (con tre poesie autografe di Leonardo Sinisgalli), 1993, collage, acrilico e tecnicamista su calendario 70×50 cm

“Luoghi del Tempo”, Un tram chiamato desiderio (con poesia autografa di Silvio Ramat), 1992, collage, acrilico e tecnica mista su calendario 70×50 cm

“Luoghi del Tempo” (con poesia visiva ‘Le guéridon deBraque’ di Paolo Guzzi), 1993, collage, acrilico e tecnica mista su calendario 70×50 cm

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Ritratti bibliografici

“Attilio Bertolucci” (1911-2000), 2008, china acquerellata,acrilico e tecnica mista 70×50 cm

“Guido Ballo” (1914-2010), 2008, china acquerellata, acrilico, pastello e tecnica mista 70×50 cm

“Renato Barilli” (1935), 2008, acrilico e tecnica mista 70×50 cm

Dinamiche icone transreali

“Pier Paolo Pasolini” (1922-1975), 2008, tecnica mista 70×50 cm

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Cinema

“Incantesimo dei Luoghi e dei Simboli” - in memoria di Federico Fellini (con poesia autografa per ‘La strada’ diFranco Fortini, con citazione d’àpres ‘disegnino’ di F. Fellini),1993, collage e tecnica mista 70×50 cm

“Incantesimo dei Luoghi e dei Simboli” - in memoria di Federico Fellini, Roma (con citazione d’àpres ‘disegnino’di F. Fellini), 1994, collage, acrilico e tecnica mista su calendario 70×50 cm

“Incantesimo dei Luoghi e dei Simboli” - in memoriadi Federico Fellini, Il circo: le visioni del domatore (con citazione d’àpres ‘disegnino’ di F. Fellini), 1994, collage e tecnica mista su calendario 70×50 cm

Ritmo, onirismo e mutamenti percettivi transreali

“Incantesimo dei Luoghi e dei Simboli” - in memoriadi Federico Fellini, ‘Cinecittà’ (con testimonianzaautografa di Nanni Loy, con citazione d’àpres ‘disegnino’di F. Fellini), 1994, collage e tecnica mista su calendario

Federico Fellini

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Musica Transreali pentagrammi spazializzati

“Segno-Suono-Luce” (con spartiti autografi ‘Coro di morti’ di Goffredo Petrassi), 1997, collage, acrilico, smalto e tecnica mista su calendario 100×70 cm

“Segno-Suono-Luce” (con spartiti autografi ‘Coro di morti’di Goffredo Petrassi), 1997, collage, acrilico, smalto e tecnica mista su calendario 100×70 cm

“Segno-Suono-Luce” (con spartiti autografi ‘Coro di morti’di Goffredo Petrassi), 1997, collage, acrilico, smalto e tecnica mista 178×100 cm

“Segno-Suono-Luce” (con spartiti autografi ‘Coro di morti’ di Goffredo Petrassi), 1997 collage, acrilico, smalto e tecnica mista 178×100 cm

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AmericaLa mitogenia barthesiana lacerata

“New York 11.09.2001: before” (con poesia autografa‘Res sacrum’ di Robert Crosson), 1995, collage, acrilico,smalto e tecnica mista su calendario 70×50 cm

“New York 11.09.2001: before” (con spartito musicale di Francesco Pennisi), 1998, collage, acrilico, tempera, smaltoe tecnica mista su calendario 70×50 cm

“New York 11.09.2001: before” (con prosa ‘La corsa verso ilvuoto’ di Luigi Malerba), 1995, collage, acrilico, smalto etecnica mista su calendario 70×50 cm

“New York 11.09.2001: before”, John Cage (1912-1992), ilmusicista del silenzio, 1995, colla ge, olio, acrilico, smaltoe tecnica mista su calendario 70×50 cm

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Scienza

“La velocità della luce ha un limite?” (formule ed equazioni),2012, collage, acrilico, smalto e tecnica mista su banner in PVC 100x80 cm

“La velocità della luce ha un limite?” (formule ed equazionie DVD), 2012, collage, acrilico, smalto e tecnica mista su banner in PVC 100x80 cm

“La velocità della luce ha un limite?” (formule ed equazioni),2012, collage, acrilico, smalto e tecnica mista su banner in PVC 100x80 cm

“La velocità della luce ha un limite?” (formule ed equazioni),2012, collage, acrilico, smalto e tecnica mista su banner in PVC 100x80 cm

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Scultura

“Tracce di particelle”, 1998, formella in terracotta incisa escavata 44×44×2 cm

Scienza del corpo: “Il cervello e la mente”, 1995, formella interracotta ad altorilievo ed incisa 38×38×6 cm

“Rappresentazione della prima rivelazione della particellaΩ¯”, 1998, formella in terracotta incisa 28×66×2 cm

La percezione iperdimensionale dell’invisibile finito/infinito

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L’installazione transrealistaMetamorfosi immaginifiche dellacondizione umana creata daFrancesco Guadagnuolo conl’ingegnere Vincenzo Fiasconaro– responsabile del laboratorio“Olografi a numerica” dell’ENEA(Centro Ricerche di Frascati) – èil proseguimento, non solo ideale,della sua ricerca iniziata anni ad-

dietro con le opere radiografi ap-partenenti al ciclo “I luoghi delCorpo”, nonché con la fecondaesperienza avuta con altri scien-ziati.

Recentemente l’artista ha in-fatti indagato il rapporto arte-scienza sotto un’angolazioneparticolare: la subitanea meta-morfosi della tradizionale scultura

materica in pura scultura di luce,visualizzabile con un nuovocampo d’onda riflesso per mezzodi specchi concavi, trasmutandocosì l’originario oggetto-sculturatridimensionale in ceramica, nelsuo doppio tetradimensionale de-materializzato (scultura a tuttotondo costituita da sola luce, ov-vero autentici cloni di luce).

Le due sculture-matrice, Il cer-vello e la mano, realizzate daFrancesco Guadagnuolo per spe-rimentare questo progetto sculto-reo plasmabile con fotoni, fannocambiare in modo radicale il no-stro concetto di percezione sen-soriale.

L’oggetto scultorizzato in cera-mica, non visibile al fruitore,viene, di fatto, ed in tempo realesostituito da un suo alter ego fo-tonico fluttuante nel vuoto,diventando esteticamente un’im-magine spettacolare fatta di solaluce. Il cervello e la mano flut-tuanti che ruotano su se stessinel nuovo tempo-spazio, interagi-scono con gli occhi dell’osserva-tore il quale se cercherà disfiorarli o di afferrarli, rimarrà de-luso, poiché l’unica possibilità dicontatto consentitagli è quelladell’impalpabile attraversamentodella luce.

Nel primo stadio Homo Sa-piens è l’immagine eterea delsolo cervello a sprigionare unasorta di inusitata energia neuro-nica; nel secondo stadio, HomoFaber, è il palmo di una manonon completamente aperta a sin-tetizzare lo sconfinato camminopercorso (ed ancora da percor-rere) dalla ricerca tecnologica;nel terzo, Homo Universalis, lacontiguità spaziotemporale delledue sculture visualizza l’interdi-pendenza, non solo fisico-mate-rica, ma mentale e spirituale, delcorpo e della mente-anima; nelquarto stadio, infi ne, la provasperimentale e non solo esteticadi Homo Captivus, sintetizza,forse, tutta la tracotanza di unamano reale che vuole sfidare leleggi di natura cercando inutil-mente di ghermire la scultura-

luce di un cervello che sembraessere lì e che invece si muoveliberamente in un “luminifero”tempo-spazio quadridimensio-nale e perché no, iperdimensio-nale (le teorie più aggiornate,come quella delle superstringhe,hanno ipotizzato fino a 10dimensioni, di cui sei microspa-ziali avvolte su se stesse edinvisibili + le quattro spaziotem-porali consuete: nella versionepiù avanzata, la cosiddetta “teoriaM”, l’iperspazio è ad undicidimensioni).

Questo procedimento creativopuò ben essere inserito all’internodel filone della videoarte,anche se nella versione attualedisponibile su internet (www.fra-scati.enea.it/holonum/techne.pdf)si è in presenza di sole immaginibidimensionali articolate in quat-tro fotogrammi visualizzabili suun monitor: nulla impedisce,però, di filmare i singoli stadidell’installazione, stadi che op-portunamente montati, possonoessere poi messi in rete o suun CD.

Come si è già sottolineato,l’artista (Francesco Guada-gnuolo) e lo scienziato (VincenzoFiasconaro), hanno “scolpito aquattro mani e due menti”un’immagine quadridimensionalein movimento. Ciò è statopossibile grazie alla luceproiettata sulle sculture materi-che, a sua volta riflessa da spec-chi concavi che possono“duplicare” ad libitum immaginireali tridimensionali, purchél’oggetto sia posizionato ad unadistanza minore della lorolunghezza focale.

L’applicazione progettuale inambito artistico-estetico, ma conevidenti ricadute sulla ricercascientifica, consente eteree vi-sualizzazioni degli oggetti-mate-ria che vanno così ad “occupare”dimensioni spaziotemporali ultro-nee rispetto a quelle abituali, esi-gendo, dal canto loro, unamaggiore attenzione dei fruitorisu fenomeni macro e microfisicicomplessi.

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A mo’ di postfazione

Un’esemplare installazione transrealista di Francesco Guadagnuolo:Metamorfosi immaginifiche della condizione umana

Antonio Gasbarrini

Francesco Guadagnuolo - Vincenzo Fiasconaro, Metamorfosi immaginifiche della condizione umana", stadi I - III - IV della installazione olografica, Ø=115 cm, h=80 cm

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Biografia

Nato a Caltanissetta nel 1956,opera nell’ambito culturale traRoma, Parigi e New York. Ha fre-quentato l’Accademia di Belle Artidi Roma. Pittore, scultore, inci-sore. La sua intensa attività arti-stica gli ha consentito di inserirsinei circuiti internazionali dell’artecon mostre tenute in Musei e Gal-lerie di New York, Los Angeles,Buenos Aires, Città del Messico,Vienna, Madrid, Barcellona, Pa-rigi, Francoforte, Zurigo, Basilea,Londra, Copenaghen, San Pie-troburgo, Mosca, Istanbul, Tokioe Warszawa.

Nel 1978 incontra l’Arcive-scovo Giovanni Fallani, Presi-dente della PontificiaCommissione per l’Arte Sacra,protettore dell’arte e della cultura,appartenente alle alte autorità va-ticane. La frequentazione dellaPontificia Commissione per l’ArteSacra permette al Guadagnuolodi dedicarsi ad importanti lavori ditema religioso fatti realizzaredall’eccellente prelato. Nel 1980Guadagnuolo presenta a Roma,alla Libreria ‘Remo Croce’, lacartella di acqueforti “La Bottegadell’Orefice”, legata al dramma intre tempi di Andrzej Jawień(Karol Wojtyła), con interventi diGiovanni Fallani, Rosario As-sunto e Nicola Ciarletta. Per talelavoro gli è stato assegnato aRoma, in Campidoglio, Sala dellaProtomoteca, il premio ‘Persona-lità Europea 1980’, destinato apersonalità che si sono distinti nelmondo artistico, culturale e scien-tifico. Mons. Ennio Francia, altraalta personalità culturale vaticanalo invitò a far parte del “ComitatoCentrale Messa degli Artisti”,promuovendo e presentando aRoma, sempre, alla Libreria‘Remo Croce’ la sua cartella diacqueforti “Humanitas” - unariflessione sulla condizioneumana.

Nel 1983 realizza la cartella diacqueforti su “Il Processo” diFranz Kafka esposta a Vienna,Monaco, Berlino. Nello stessoanno un’importante mostra anto-logica di Guadagnuolo è stata cu-rata dalla Società Dante Alighieri,nella sede centrale di Palazzo Fi-renze a Roma, con la presenta-zione della cartella di acquefortiispirate alle quattro commedie diVittorio Alfieri “L’Uno”, “I Pochi”,

“I Troppi”, “L’Antidoto”da parte diGiovanni Fallani, Mario Scotti eSalvatore Valitutti.

Nel 1984 espone la personale“Il volto di poeti italiani da Dantea Quasimodo” presso l’Österrei-chisches Tabkmuseum di Vienna,presentata da Mons. GiovanniFallani. Nel 1985 Guadagnuolo èstato invitato all’importante mo-stra “Dante in Vaticano”, organiz-zata dalla Casa di Dante incollaborazione con la Direzionedei Musei Vaticani nel Braccio diCarlo Magno, annesso alla Basi-lica di S. Pietro, sotto gli auspicidella Pontificia Commissione perlo Stato della Città del Vaticano edella Biblioteca Apostolica Vati-cana, inaugurata alla presenza diGiovanni Paolo II, da questa mo-stra il Poligrafico dello Stato harealizzato una pregevole edizionedi tutte le incisioni danteschedegli artisti presenti, con i testi digrandi specialisti come Vallone,Petrocchi e Fallani.

Nello stesso anno dedicò unacartella di acqueforti agli “InniSacri”, in occasione del bicente-nario della nascita dello scrittoreAlessandro Manzoni, presentatanella Sala dei Cento Giorni delVasari nel Palazzo della Cancel-leria a Roma. Ed ancora il ciclo,che porta il titolo “San Francescoe i giovani”, è stato presentatonell’Istituto di San Francesco aRipa a Roma. Nel 1986, dall’Uffi-cio Centrale per i beni librari delle‘Edizioni Nazionali’, Guadagnuoloè stato invitato a esporre a Pa-lazzo Venezia nell’ambito dellaRassegna dell’Editoria Contem-poranea “Libro 86”, nella storicaSala del Mappamondo, la rac-colta “Le Grazie” dedicata al-l’opera di Ugo Foscolo.

In occasione dell’Anno Ma-riano, indetto da GiovanniPaolo II, Guadagnuolo ha lavo-rato ad un ciclo di dipinti su “LaVita di Maria”. La sua opera èstata presentata per l’aperturadell’Anno Mariano al Santuarioromano della Madonna del DivinoAmore durante la visita del SantoPadre, il 7 giugno 1987. Incon-trando il Sommo Pontefice l’arti-sta ha voluto rendergli omaggiodi una sua opera dedicata al-l’Anno Mariano. Il 1988 segna laconsacrazione artistica dell’arti-sta, quando l’Istituto dell’Enciclo-

pedia Italiana “Giovanni Treccani”ha curato, nella sua sede aRoma, un’antologica in segno diriconoscimento artistico-culturale.In questa mostra viene presen-tata la “Crocifissione” (olio su tela300x200 cm), definita dal Ve-scovo Mons. Pietro Garlato, Pre-sidente Delegato della PontificiaCommissione di Arte Sacra ‹‹...una delle opere più grandi ed im-portanti del nostro secolo››. ‹‹Lanota “Crocifissione” - scrive Re-nato Civello - colpisce la critica, icui esponenti ritengono Guada-gnuolo interprete del nuovo reali-smo italiano del dopo Guttuso››.

È del 1991/’97 la grande colle-zione, unica nel suo genere, daltitolo “Luoghi del Tempo”- in me-moria di Giulio Carlo Argan, 500opere con poesie autografe deipiù illustri poeti contemporanei,italiani e stranieri, mostra itine-rante interdisciplinare in cui con-vergono pittura, grafica, poesia,scrittura, grafologia, collage, foto-grafia. È del ’93-’94 “Incantesimodei Luoghi e dei Simboli”- in me-moria di Federico Fellini, il ciclo sicompone di opere frutto di tuttauna dinamica di interventi traprosa, musica e poesia, che vedecoinvolti registi, attori, musicisti escrittori che hanno stimato Fellinio con lui hanno lavorato. InoltreGuadagnuolo a Parigi nel 1993ha ideato la mostra-installazione“I Luoghi del Corpo”- viaggio nellepatologie della creatività, con in-tervento su lastre radiografiche.

Sono del 1996/1997 le 100opere, con partiture musicali au-tografe di alcuni importanti com-positori contemporanei, raccoltesotto il titolo “Segno-Suono-Luce”. Uno dei lavori più originalie moderni di Francesco Guada-gnuolo, in seno alla sua costantericerca dell’intersezione fra le artivisive, la realtà concreta e lascienza, è costituita dalla mostradel 1998 intitolata “Gli Iperspazie l’Energia del Segno-l’Astrofisicanell’arte” preziosa è stata la col-laborazione del fisico-matematicoGiuseppe Arcidiacono, il quale haricreato le formule e le equazioniche l’artista ha riproposto nellasua composizione estetica.

Un’ulteriore interessante spe-rimentazione artistico-scientificadi Francesco Guadagnuolo èstata l’installazione di sculture in-

titolata ad n stadi “in progress” –Metamorfosi immaginifiche dellacondizione umana, in cui, leopere rappresentanti ‘la mano, ilcervello, la mente’, posizionate inun’onda di luce riflessa tramitespecchi concavi, erano proiettatenella terza dimensione spazialecome “cloni” di luce. Questa ori-ginale installazione, che bene il-lustra le potenzialità ancheartistiche della cultura multime-diale contemporanea, è stata rea-lizzata in collaborazione con l’Ing.Vincenzo Fiasconaro, responsa-bile del Laboratorio “Olografia nu-merica” del Centro RicercheEnea di Frascati (Roma).

Ritornando al 1992 ricordiamola mostra “San Pietroburgo. C’erauna volta Lenin” presso l’Accade-mia di Ungheria a Roma e la mo-stra itinerante “La casa diColombo” per il cinquecentenariodella scoperta dell’America. Neisuoi soggiorni americani lo sivede più volte a New York, con-frontandosi con la cultura oltreoceano, incontrando poeti, criticie artisti. Ha conosciuto il Galleri-sta Leo Castelli, scopritore deimaggiori artisti della Pop art. Nel1995 realizza la mostra “Omag-gio a New York” dedicata alla vita,all’arte e alla poesia della grandemetropoli. Nel settembre del2001 dopo quell’immane atto ter-roristico, l’artista realizza la primamostra itinerante in continuitàdella precedente esposizione“New York-New York 11.09.2001:before and afterwards”.

Dal 1997 è stato invitato comeartista al Senato per l’IntergruppoParlamentari per il Giubileo, rea-lizzando opere ispirate a temi re-ligiosi, sociali e ad importantieventi internazionali, come “Il De-bito Estero”- verso una nuova so-lidarietà consegnato al SegretarioGenerale delle Nazioni Unite KofiAnnan ed ora esposto permanen-temente nella prestigiosa Sededell’ECOSOC del Palazzo diVetro di New York (così l’arte ita-liana è presente, in uno dei luoghidi maggior valore al mondo, conFrancesco Guadagnuolo, comegià era avvenuto in precedenzacon gli scultori Giacomo Manzù eArnaldo Pomodoro, quest’ultimocon una scultura installata al-l’esterno dello stesso Palazzo);“Peace” per il Medio Oriente, con-

Francesco Guadagnuolo

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segnata dall’artista al PresidenteYasser Arafat nella città di Ramal-lah, la cui opera si trova nel Pa-lazzo Presidenziale Muqata e letavole del volume “Il segreto dellavita” (Ed. Leonardo International- Mondadori, Milano 2000), con alcentro i temi dell’Apocalisse edella Vita di Maria, commentatida trenta Cardinali.

Nel 2001, su invito del Pontifi-cio Consiglio per la Pastoraledella Salute per l’Anno Interna-zionale del Volontariato procla-mato dalle Nazioni Unite, l’artistaha compiuto una grande operadal titolo “Il Buon Samaritano delTerzo Millennio”, esposta nellaSala Paolo VI (Sala Nervi) in Va-ticano alla presenza del PapaGiovanni Paolo II e del Segretariodi Stato Cardinale Angelo So-dano. Per il relativo Simposio haproposto anche il logo e la litogra-fia dell’opera, il cui primo esem-plare è stato donato al Pontefice;l’evento è stato trasmesso in Eu-rovisione in diretta da Rai-Uno.L’opera è stata anche presentatanel corso della trasmissione UnoMattina della RAI.

Nel 2002 crea il Progetto“Grandi Eventi nell’Agro RomanoPontino” con una serie dimanifestazioni artistico-culturali edidattiche ben mirate alla riquali-ficazione e alla valorizzazione diquesti affascinanti luoghi.

In occasione della canonizza-zione di Padre Pio celebratasi nel2002, Guadagnuolo ha compiutoventi opere per il libro dal titolo‘Padre Pio, Giovanni XXIII. I Papidel Monaco Santo’ di Mario Ci-nelli e Lorenzo Gulli edito da Rai-Eri, e una cartella di 10 opere,che sono state esposte durantela presentazione del libro nel-l’Aula Magna dell’Augustinianumdi Roma, alla presenza del Card.Josè Saraiva Martins, del Sen.Giulio Andreotti, del Presidentedell’Ordine dei Giornalisti Lo-renzo Del Boca, di Padre Ma-riano Di Vito, del Consigliere RAIMarco Staderini, di Lorenzo Gullie dello stesso artista, il tutto co-ordinato da Nuccio Fava. Lamostra ed il libro sono stati pre-sentati poi a Recoaro Terme, aFiuggi, a Vetralla (VT), a San Gio-vanni Rotondo e a Benevento.

Nel 2002 presenta nella Basi-lica di Santa Maria in Aquino diRoma “Pace in Terra Santa” (olio

su tela 1,75 x 400 m) alla pre-senza del Cardinale Antonio In-nocenti.

É del 2003, in occasione dellabeatificazione di Madre Teresa diCalcutta, l’invito a realizzare unaserie di ritratti a lei dedicati, rac-colti in un progetto editoriale. Lamostra dei ritratti è stata presen-tata a Vetralla (Viterbo) nel Pa-lazzo Zelli. Nell’Anno del Rosario(2003) realizza le opere ches’ispirano alla Lettera Apostolicadi Giovanni Paolo II “RosariumVirginis Mariae”.

“Testimoni del nostro Tempo” èil ciclo di opere grafico-pittorichedi Francesco Guadagnuolo, pro-getto elaborato nel 1998, pre-senta le testimonianze autografesulla vita e l’insegnamento daparte di personalità della Chiesa,del mondo politico e culturalesullo scenario del XX secolo, in-serite nell’opera d’arte. È del2005/06 la cartella dedicata adAlcide De Gasperi, per i 60 annidella Repubblica Italiana, dieciopere pittoriche con il contributoautografo di Giulio Andreotti, chea proposito, ha scritto una seriedi sue riflessioni.

È poi del 2006/07 la cartella,dedicata a Paolo VI, 10 opere pit-toriche con dieci pensieri dellostesso Pontefice rivolte ai gio-vani, scelti appositamente nel2004 dal Segretario personaledel Papa, Arcivescovo Mons. Pa-squale Macchi. Del 2008, in oc-casione dei 60 anni dellaCostituzione Italiana, è una car-tella dedicata a Giuseppe To-niolo, Don Luigi Sturzo, Alcide DeGasperi, Giorgio La Pira e Zacca-ria Negroni per la loro esempla-rità di vita, arricchita dai pensieriautografi scritti per il progetto dalSenatore a Vita Giulio Andreotti.Di particolare successo ed inte-resse sono le sue opere che ri-guardano il grande PonteficeGiovanni Paolo II, da cui avevameritato particolare stima perso-nale e di cui si è fatto ‘cantore’ siadelle opere letterarie, e sia delsuo drammatico percorso di sof-ferenze e di universale esempla-rità negli ultimi anni del suoPontificato. A lui si deve la singo-lare Mostra nel 1° anniversariodella scomparsa di GiovanniPaolo II dal titolo “Papa Wojtyłatestimone d’amore nella soffe-renza”. La mostra di ritratti di

Papa Giovanni Paolo II diventataitinerante, viene esposta pressola Chiesa Basilicale S. Leone I inRoma, inaugurata con la benedi-zione del Card. Giovanni BattistaRe e con l’intervento critico diMons. Giangiulio Radivo. La mo-stra ha continuato il suo viaggiotrasferendosi a Varsavia per il 2°anniversario della morte di Gio-vanni Paolo II, su invito della Fon-dazione ‘Amici di Giovanni PaoloII’ insieme con la Filarmonica Na-zionale di Varsavia, hanno orga-nizzato la Mostra-Concerto, dialto valore artistico e culturale, inmemoria del Papa. L’iniziativa haricevuto l’Alto Patronato dellaNunziatura Apostolica. L’inaugu-razione della mostra si è tenuta il13 aprile 2007 presso la Filhar-monia Narodowa, alla presenzadi alti prelati, di personalità dellacultura e dei rappresentanti delleAutorità amministrative di Varsa-via, a seguire si è avuta l’esecu-zione del “Deutsches Requiem”di Johannes Brahms.

Nel 2005 ha creato la primamostra di ritratti al nuovo Ponte-fice “Omaggio a Sua SantitàBenedetto XVI” presentata a Pa-lazzo Bologna, Senato della Re-pubblica. Dopo il Senato, lamostra organizzata dall’Associa-zione dei Nuovi Castelli Romani,è stata trasferita a Castel Gan-dolfo nella Cripta della ChiesaPontificia di S. Tommaso da Vil-lanova con il nuovo titolo “SantiPadri Papi Santi”, con i ritratti deiPapi del nostro secolo, da Pio IXa Benedetto XVI, è stata inaugu-rata con una solenne cerimoniada Mons. Marcello Semeraro, Ve-scovo di Albano Laziale.

È del 2009 la 5ª mostra-eventoin onore di Benedetto XVI, orga-nizzata dall’Associazione deiNuovi Castelli Romani, dal titolo“Il Volto della speranza” dall’En-ciclica “Spe salvi” di BenedettoXVI. L’esposizione è stata pre-sentata dal teologo P.BonifacioHonings e dal critico Mons. Gian-giulio Radivo nella Sala Confe-renze della Biblioteca NazionaleBadia Greca (Abbazia San Nilo)di Grottaferrata, ed è proseguitanella Sala Mostre inauguratadall’On.le Francesco Maria GiroSottosegretario di Stato ai Beni ealle Attività culturali.

Dopo l’elezione di BarackObama a Presidente degli Stati

Uniti l’artista completa il terzociclo di opere dedicate agli StatiUniti con una mostra itinerante:“Da Kennedy a Obama” con iversi autografi di Vito Riviellocomposti nel progetto pittorico diGuadagnuolo, presentata nel2009 a Tivoli (Roma) alle ‘Scude-rie Estensi’, patrocinata dal Co-mune di Tivoli, in concomitanzacon il Premio Nobel per la Paceconferito a Barack Obama.

Il 2009, Anno Internazionaledell’Astronomia dedicato a Gali-leo Galilei, proclamato dalle Na-zioni Unite, vede l’artista conun’esposizione itinerante dellasua installazione “Cosmografie”.

Nel 2010 una grande mostrapromossa e organizzata dal Dica-stero Vaticano degli OperatoriSanitari dal titolo “La Chiesa alservizio dell’amore per i soffe-renti” nel grande atrio dell’AulaPaolo VI (Sala Nervi) in Vaticanoper commemorare il XXV anni-versario dell’Istituzione del Dica-stero istituito da Papa GiovanniPaolo II.

Invitato dal Card. Fiorenzo An-gelini a realizzare il primo e se-condo ciclo di 25 ritratti dibenefattori dell’umanità del no-stro tempo, le opere relative sonostate esposte in occasione delTredicesimo e QuattordicesimoCongresso Internazionale pressola Pontificia Università Urbanianadi Roma e inserite nel XII e XIVvolume “Il Volto dei Volti, Cristo”(Ed. Velar, Gorle-Bergamo 2010).

In occasione della Beatifica-zione di Giovanni Paolo II, Gua-dagnuolo è stato invitato aesporre la sua mostra sul Papanegli Stati Uniti, più precisamentea New Haven nel Museo Knightsof Columbus (aprile/giugno2011). A Roma nei pressi del Va-ticano “La trilogia di Guada-gnuolo”, un percorso spiritualenelle tre mostre di FrancescoGuadagnuolo curate per l’occa-sione del grande evento dellaBeatificazione di GiovanniPaolo II, dove i devoti del Papa,giunti dalle varie parti del mondo,hanno avuto l’opportunità di visi-tare nei giorni precedenti e suc-cessivi alla Beatificazione delSanto Pontefice. La prima si èaperta venerdì 29 aprile, pressola storica Libreria Leoniana, ac-canto al colonnato di destra delBernini dal titolo: “Papa Wojtyla

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testimone d’amore nella soffe-renza”. La seconda si è inaugu-rata nel pomeriggio del 1 maggio2011, dopo la Beatificazione delPapa, presso San Salvatore inLauro, dal titolo: “Giovanni PaoloII Beato” con la lettura di alcunicomponimenti di poeti contempo-ranei: Anna Maria Farabbi,Angelo Mundula, CristanzianoSerricchio che hanno compostoper l’occasione versi dedicati aPapa Wojtyla. La terza presso laChiesa di Santo Spirito in Sassia- Santuario della Divina Miseri-cordia, dal titolo “Il Pontificato diGiovanni Paolo II”. Guadagnuoloha seguito con la sua arte il Pon-tificato di Giovanni Paolo II sin dal1978, così scriveva Mons. DanteBalboni, Segretario della Pontifi-cia Commissione dell’Arte Sacra:«… Ritrattista nato, ha realizzatodiversi ritratti a Giovanni Paolo IIche lo portano ad essere consi-derato il pittore del Papa…».

Scrive il poeta AngeloMundula: «Le sue sacre imma-gini, mi colpiscono molto con lanutriente vivezza del colore e delsegno: da quel grido muto delPapa in cui sembra vi sia il rifiutodi tutto l'orrore del mondo (nep-pure Munch era riuscito a tanto)alla celeste dolcezza dellosguardo ammirato e devoto delPontefice a Fatima; dall’ultima viacrucis in cui il Papa quasi scom-pare (o si annulla) sotto il pesodella croce che sfiora e sfida lemura del Colosseo con la suaeterna imponenza sul mondo; dalPapa che sembra venire dallaluce e portarla al mondo, al Paparaccolto nel dolore e nella pre-ghiera ormai unico atto di una su-periore accettazione della propriasorte. Immagini in cui arte esacralità si fondono insieme perrestituirci, in modo quasi insepa-rabile, il senso più alto e nobiledell'una e dell'altra. - continuaMundula - Perché i suoi quadri, "letti" uno dopo l'altro, offrono a chili guarda lo spettacolo intenso eraro di una cadenza del dolore (edel colore) di un Uomo (ora di unSanto) che sa coniugarlo, ognivolta, con una grande forza mo-rale e una meravigliosa, epicadirei, tensione religiosa che certone apparenta la rappresenta-zione, come Guadagnuolo beneha visto, con quella forza eroicae profondamente toccante che si

sprigiona dalla Patetica diTchaikovsky, com'è vero che traarte e arte c'è quasi sempre unfilo conduttore comune. E anchela poesia, infatti, ne è attintacome da un magico toccodell'Artista».

È del 2011 la sua Monografia:“Metamorfosi dell’iconografianell’arte di Francesco Guada-gnuolo”, con le poesie di KarolWojtyła (Giovanni Paolo II) cu-rata da Antonio Gasbarrini e Re-nato Mammucari (Ed. Tra 8&9 eAngelus Novus). Il contenuto diquesto libro è costituito dalleopere, la storia personale, l’epi-stolario, la documentazione deglieventi e le conoscenze di perso-naggi che hanno distinto il cam-mino dell’artista FrancescoGuadagnuolo. Saggi critici, sto-rici, sociologici, filosofico-teolo-gici, contribuiscono, al tempostesso, alla comprensione dellavicenda artistico-culturale italianadel Novecento. Ciascun capitoloè impreziosito da una poesia diKarol Wojtyła (Giovanni Paolo II)in sinergia con le opere dell'arti-sta. La Camera dei Deputati, il 9dicembre 2011, ha organizzatoun evento di grande spessore ar-tistico e culturale presentando laMonografia del Maestro.

Nel 2012, presso la Sala degliSpecchi del Comune di Frascati(RM) è stata presentata la Mono-grafia con una Conferenza ‘DaGuttuso a Guadagnuolo, e ilTransrealismo in Italia’ - Sineste-sie e metamorfosi dei linguaggifra Arte, Letteratura, Musica,Cinema e Scienza nell’arte diGuadagnuolo. Sono intervenuti:Emilio Baccarini (filosofo):“L’arte come trasformazione delreale”; Fulvio Bongiorno (scien-ziato): “Sta nel cuore dellascienza il futuro dell’arte?”; PinoBlasone (critico e scrittore):“Transavanguardia e Transreali-smo”. È stato il Transrealismo ilfil-rouge della presentazione (acura dei critici Antonio DelGuercio, Antonio Gasbarrini eAntonio Picariello) della Mono-grafia, presso la Biblioteca Valli-celliana, del Ministero per i Benie le Attività Culturali il 15maggio 2013.

Per celebrare i 150 anni del-l’Unità d’Italia l'artista ha realiz-zato 20 opere con i versiautografi di rappresentativi poeti

italiani, scelti uno per ogni Re-gione, che sono stati oggetto diuna mostra itinerante in Italia. Lamostra "UNITALIA" si è inaugu-rata il 2 giugno 2011, Festa dellaRepubblica, presso la BibliotecaComunale – Sala Manzù di Apri-lia (LT), patrocinata dal Comunedi Aprilia nel 75° Anniversariodella fondazione della Città.

Dal 12 al 20 novembre 2011,Francesco Guadagnuolo esponealla 21ª Istanbul International ArtFair 2011 nel Padiglione Italiano“Immagine Italia - l’Arte amba-sciatrice della cultura italiana nelmondo”. L’iniziativa è stata coor-dinata dal Centro per la promo-zione del Libro di Roma. Lascelta delle opere di Guada-gnuolo è centrata sul tema del150° Anniversario dell’Unità d’Ita-lia, la storia dell’Italia si fa mo-mento di pensiero e riflessioneper mostrare come un’azione ar-tistica-intellettuale, è occasione didialogo per parlare di responsa-bilità e di unione civica.

Dopo Roma, Aprilia (LT) cele-bra, nel maggio 2012, il grandeomaggio ai due Magistrati Fal-cone e Borsellino, a vent’annidelle due stragi e lo fa attraversola grande opera “I martiri dellaGiustizia” del Maestro Guada-gnuolo dedicata a tutti i Magistratiche sono stati uccisi perché com-pivano il loro dovere. L’operavuole anche essere un’opposi-zione a tutte le mafie e terrorismoe alle loro brutali inutili gesta.

Si è tenuto il 30 e 31 maggio2012 presso il Centro InterforzeStudi Applicazioni Militari(CISAM) di San Piero a Grado(Pisa), il Convegno ed una mo-stra di Francesco Guadagnuolodal titolo “Campi Elettromagneticie Innovazione Tecnologica in am-bito Difesa, Industria e Ricerca”,con la presenza e la partecipa-zione di qualificati espertinazionali ed internazionali.

L’organizzazione è stata curatadal CISAM, dal Dipartimentodi Ingegneria dell’Informazionedell’Università di Pisa edall’Istituto ITE Vallauri della Ma-rina Militare, con il patrocinio dialcune importanti istituzioni (StatoMaggiore della Difesa, Segreta-riato Generale della Difesa, Uni-versità di Pisa).

Nell'ottobre 2012, presso ilTeatro “Regina Margherita” di

Caltanissetta, città natale di Fran-cesco Guadagnuolo, è stato insi-gnito del premio “Nisseni nelMondo”. L’importante riconosci-mento viene attribuito a coloroche, hanno portato lustro alla“Nissenità” nel mondo, Nelle Edi-zioni precedenti il premio è statoassegnato, tra gli altri, all’On.Giuseppe Alessi, Presidentedell’Enciclopedia Italiana “Trec-cani” e al Magistrato Rocco Chin-nici ucciso dalla mafia.

Nelle elezioni presidenzialiUSA, del novembre 2012, Fran-cesco Guadagnuolo, con unamostra itinerante dal titolo “Ba-rack Obama”, rende omaggio alriconfermato Presidente, l’artistaracconta, attraverso la pittura, lavittoria di conferma a Presidentedegli Stati Uniti. La mostra è ac-compagnata dai versi scritti dalPoeta Vito Riviello, e toccherà al-cune capitali del mondo occiden-tale per i successivi quattro annidi Presidenza Americana.

“2012, Natale nel mondo”, unamostra di Guadagnuolo con ilcommento del teologo BonifacioHonings che illustra l’enciclica‘Caritas in veritate’ di BenedettoXVI.

"Camminare con la croce diGesù'' queste parole espresse daPapa Francesco nella sua primaomelia, hanno colto la sensibilitàdi Guadagnuolo che ha realizzatoil primo ritratto a Papa Francesco,dal volto umile a fianco degliumili.

Un recente saggio, del teologoolandese Bonifacio Honings, hasuscitato nuovi interessi sullarivalutazione del sacro trafilosofia e teologia nell’artecontemporanea, che ci fa consi-derare come, a volte, arte e fedesiano vissute in un mondoinquietante, ciò trova espressionepubblica in due artisti a confronto:“Rouault e Guadagnuolo in unumanesimo sacro di Maritain eGuitton”.

In conclusione, quindi, unamolteplice e fervida attività,che attrae un sempre crescenteinteresse, come provano isaggi pubblicati, dedicati a luiindividualmente o inseriti nellastoria dell’evolversi dell’arteitaliana.

Sue opere si trovano pressoChiese, Musei, Scuole eCollezioni d’Arte.

Biografia

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24/05/13 15:45Il Transrealismo di Guadagnuolo nella monografia Metamorfosi dell'iconografia

Redattore: ANNA VILLA

L'Opera per la quale è maggiormente conosciuto è Il debito estero - verso una nuova solidarietà che si trova, dal 1997,permanentemente esposta nella sede dell'ECOSOC all'ONU - New York. Altre opere per le quali è conosciuto a livellointernazionale sono i ritratti dei Papi Giovanni Paolo II, Paolo VI e Benedetto XVI esposte anche in Vaticano.

Informazioni Evento:

Data Inizio:15 maggio 2013 Data Fine: 15 maggio 2013 Costo del biglietto: ingresso gratuito; Per informazioni 06.68802671 Prenotazione: Nessuna Luogo: Roma, Biblioteca Vallicelliana Orario: 16.30 - 19.00 Telefono: 06.68802671 Fax: 06.6893868 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.vallicelliana.it

Dove:

Biblioteca Vallicelliana Proprietà: Stato Città: Roma Indirizzo: Piazza della Chiesa Nuova 18 CAP: 00186 Provincia: RM Regione: Lazio Telefono: 0668802671 Fax: 066893868 E-mail: [email protected] Sito web: www.vallicelliana.it

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Il Transrealismo di Guadagnuolo nella monografia Metamorfosi dell'iconografia

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Il Transrealismo di Guadagnuolo nella monografia

Metamorfosi dell'iconografia

Il Transrealismo di Guadagnuolo nella monografia Metamorfosi dell'iconografiaPubblicato il 14 maggio 2013

Mercoledì 15 maggio alle ore 16.30, nel Salone Borromini della BibliotecaVallicelliana, si tiene l'incontro Il Transrealismo di Guadagnuolo nellamonografia Metamorfosi dell'iconografia. Sinestesie e metamorfosi deilinguaggi fra Arte, Letteratura, Musica, Cinema e Scienza. Intervengonoalla presentazione, insieme all'autore, Antonio Del Guercio, storicodell'arte, Antonio Gasbarrini, critico d'arte, e Antonio Picariello, criticod'arte.

Sarà il Transrealismo il filo rosso della presentazione della monumentalemonografia Metamorfosi dell'iconografia nell'arte di FrancescoGuadagnuolo (a cura di Antonio .Gasbarrini e Renato Mammuccari,Angelus Novus Edizioni L’Aquila – Edizioni Tra 8 & 9 Velletri, 2011, 520 pp.con numerose illustrazioni).Poco conosciuto in Italia, ma ampiamente diffuso negli Stati Unitisoprattutto nell'ambito letterario della SF (Science Fiction, oFantascienza che dir si voglia) dopo l'uscita de A Transrealism Manifestoredatto nel 1983 dal matematico-scrittore Rudy Rucker, in cui si precisagià nel suo incipit che "Il Transrealismo non è tanto un nuovo tipo difantascienza, quanto di letteratura d'avanguardia”. I paradigmi di unanuova forma d'arte rivoluzionaria (“Transrealism is a revolutionary art-form”, ancora dal Manifesto), peraltro in perfetta sintonia conl'emergente poetica Cyberpunk, sono sostanzialmente individuatidall’estensore nel mescolare fantasticamente la vita reale dei personagginel mutato e diveniente scenario tecno-scientifico contemporaneo. Di ben altra valenza ontologica, epistemologica ed estetica è il

Transrealimo che attraversa (trans, appunto) la ricerca pittorica e scultorea di Francesco Guadagnuolo fattasi visionariae interdisciplinare a mano a mano che nello spazio culturale di Castelli Arte, a Ciampino - da lui stesso diretto dalla metàdegli anni Ottanta a quelli Novanta - scienza e arte, musica, cinema, scrittura, poesia, astronomia, informatica,troveranno esaltanti momenti di confronti dialettici nelle tante iniziative culturali qui avvenute alla presenza di eminentiprotagonisti delle varie discipline . Un Transrealismo, quello di Francesco Guadagnuolo, debitore sì della cultura visiva piùavanzata italiana ed europea, ma nel contempo originale quanto efficace nel rinnovamento neo-avanguardisticodell’impaginato pittorico o delle volumetrie scultoree. Pur continuando ad attestarsi sul versante analogico (pennelli, tela, cavalletto, colori, materia...), l'artista siciliano-romano riesce ad imbrigliare in ogni sua opera, con una visionarietà fuori del comune, la realtà sociale, politica,tecnologica, scientifica da cui siamo attorniati e assediati soprattutto nella dilagante dimensione immateriale del web.Realtà formalmente trascesa, eppure fortemente ancorata a rilanciabili valori di matrice umanistica, etica e religiosanella sua più larga ed ecumenica accezione sacra. La presentazione della monografia sarà inoltre un’utile occasione per valutare la portata del Transrealismo quale terzavia praticabile all’interno dell’acceso dibattito in corso tra i fautori del Postemodernismo e quelli del Nuovo Realismo (sututti, rispettivamente, i filosofi Gianni Vattimo e Maurizio Ferraris).

La manifestazione aderisce all'iniziativa Il Maggio dei Libri 2013. Leggere per crescere promossa dal Centro per il libro ela lettura.

Francesco Guadagnuolo (Caltanissetta) è un pittore, scultore, incisore italiano.

Pubblicato sul sito: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_752906162.html

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Redattore: ANNA VILLA

L'Opera per la quale è maggiormente conosciuto è Il debito estero - verso una nuova solidarietà che si trova, dal 1997,permanentemente esposta nella sede dell'ECOSOC all'ONU - New York. Altre opere per le quali è conosciuto a livellointernazionale sono i ritratti dei Papi Giovanni Paolo II, Paolo VI e Benedetto XVI esposte anche in Vaticano.

Informazioni Evento:

Data Inizio:15 maggio 2013 Data Fine: 15 maggio 2013 Costo del biglietto: ingresso gratuito; Per informazioni 06.68802671 Prenotazione: Nessuna Luogo: Roma, Biblioteca Vallicelliana Orario: 16.30 - 19.00 Telefono: 06.68802671 Fax: 06.6893868 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.vallicelliana.it

Dove:

Biblioteca Vallicelliana Proprietà: Stato Città: Roma Indirizzo: Piazza della Chiesa Nuova 18 CAP: 00186 Provincia: RM Regione: Lazio Telefono: 0668802671 Fax: 066893868 E-mail: [email protected] Sito web: www.vallicelliana.it

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