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La variabilità genetica nei batteri Le due cellule figlie sono geneticamente identiche tra loro e alla cellula madre

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La variabilità genetica nei batteri

Le due cellule figlie sono geneticamente identiche tra loro e alla cellula madre

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La variabilità genetica nei batteri

Nella maggioranza dei casi le mutazioni sono deleterie…..

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La variabilità genetica nei batteri

…..ma in qualche caso possono conferire un vantaggio!

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Le basi molecolari delle mutazioni

possono risultare per sostituzione di una base nel DNA o per inserzione e delezione di una base (microinserzioni e microdelezioni). Il cambiamento del fenotipo dipende dal punto esatto in cui la mutazione è situata nel gene e da quale prodotto è normalmente codificato dal gene.

Le delezioni possono coinvolgere la perdita di centinaia o migliaia di paia di basi; non revertono se non per ricombinazione.

Le inserzioni si verificano per aggiunta di nuove basi al DNA e inattivano il gene in cui accadono. Molte mutazioni da inserzione sono dovute a sequenze di DNA specifiche, lunghe 700-1400 bp, dette sequenze di inserzione. Le mutazioni da inserzione possono revertere.

Mutazioni puntiformi

Mutazioni che coinvolgono molte paia di basi

Mutazione: è un cambiamento ereditario nella sequenza delle basi nel genoma di un organismo

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Effetti della sostituzione di una base

mutazionemissenso

mutazionenonsenso

mutazionesilente

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Scivolamento dello schema di lettura (frameshift)

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Frequenza di mutazione La frequenza con cui avvengono i diversi tipi di mutazioni è

estremamente variabile. Errori nella replicazione del DNA ricorrono con una frequenza di 10-7 10-11 per coppia di basi per singolo ciclo di replicazione. Per un gene di 1000 basi la frequenza è dell’ordine di 10-4 10-8 per generazione

Retromutazione e Soppressione

Reversione vera (retromutazione)Reversione di secondo sito (soppressione)

mutazione frameshiftmutazione in un secondo geneReversione di mutazione nonsenso

Un revertante è un ceppo in cui viene ripristinato il fenotipo selvatico

Reversione di delezioni e inserzioni

Grosse delezioni possono revertere solo mediante processi che coinvolgono la ricombinazione genetica.Alcune inserzioni (elementi trasponibili) possono revertere per escissione.

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La Mutagenesi

Le mutazioni possono essere:

Spontanee Indotte da mutageni

Mutageni chimici Mutageni fisici

Analoghi delle basiAgenti alchilantiAgenti intercalanti

Radiazioni non ionizzanti:UVRadiazioni ionizzanti:

raggi gammaraggi Xraggi cosmici

(frequenza molto bassa)

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Analoghi delle basi

Simili nella struttuta a purine e pirimidine del DNA ma difettosi nell’appaiamento

Il più delle volte la replicazione avviene normalmente ma occasionalmente può verificarsi un errore che verrà fissato come mutazione nel successivo ciclo di replicazione

T : A

BrU : A

BrU : G

BrU : A C : G

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Agenti alchilanti

Mutageni molto potenti e inducono mutazioni ad alta frequenza rispetto agli analoghi delle basi.

Nitrosoguanidina, Acido nitroso, Idrossilamina sono responsabili di reazioni di metilazione, deaminazione, ecc.

Reagendo sul DNA sono in grado di introdurre cambiamenti anche in assenza di replicazione

Agenti intercalanti

Acridine (arancio di acridina, proflavina): sono molecole planari che si inseriscono tra due basi del DNA, separandole

Questa conformazione anormale può portare a microinserzioni e microdelezioni durante la replicazione

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Radiazioni non ionizzanti: raggi UV

Le basi degli acidi nucleici assorbono efficientemente la radiazione ultravioletta. Il picco di assorbimento è a 269 nm

Il suo effetto più conosciuto sul DNA è la formazione di dimeri di pirimidine (due C o T adiacenti vengono legate covalentemente tra loro). Induzione del sistema SOS.

La radiazione UV a 260 nm è l’agente letale più efficiente

La presenza di dimeri aumenta la probabilità che la DNA polimerasi inserisca in questa posizione un nucleotide errato.La radiazione UV è uno strumento molto utile nell’isolamento di mutanti

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Radiazioni ionizzanti

Sono radiazioni a lunghezza d’onda corta (raggi X, gamma, raggi cosmici). Più potenti dei raggi UV e altamente penetranti.

Causano la ionizzazione dell’acqua e di altre sostanze con la produzione di radicali liberi come lo ione ossidrile (OH-)

La loro azione mutagena è indiretta in quanto il danno è prodotto dai radicali liberi.

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La variabilità genetica nei batteri

Le mutazioni puntiformi non sono sufficienti a spiegare la diversità del mondo microbico

Il genoma di un batterio risulta costituito da un “puzzle” di sequenze provenienti da altri batteri che non sono suoi progenitori ma suoi contemporanei

Indifferenti al mantenimento della loro identità, i batteri sono capaci di acquisire da altri organismi geni che permettono loro:

di diventare resistenti ad antibioticicausare nuove malattieaumentare la loro possibilità di sopravvivenza

Lo scambio di DNA tra i batteri è chiamato:

Trasferimento genico orizzontale

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Trasferimento genico orizzontale

Trasferimento genico verticale

Scambio di DNA tra batteri contemporanei

Eredità di un gene

dal progenitore

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Significato medico del trasferimento genico

Il trasferimento genico orizzontale tra i batteri sta avendo effetti immediati e pratici sulla salute umana

E’ stato dimostrato il trasferimento di geni:

per la resistenza ad antibiotici

responsabili della patogenicità

per la degradazione di inquinanti (biorisanamento)

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Ceppo X resistentealla penicillina

Ceppo Y sensibilealla penicillina

Ceppo Y resistente

geni per la resistenza

Shigella E. coli (ceppo che causa diarrea)

E. coli O157:H7 (causa diarrea emorragica e

danni renali)

geni per la tossina

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Trasformazione Trasduzione

Coniugazione

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Processo in cui il DNA presente all’esterno del batterio viene internalizzato nella cellula ospite, integrato nel cromosomanella corrispondente regione omologa e stabilmente ereditatocon le divisioni cellulari

Trasformazione

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L’esperimento di Griffith (1928)

Pneumococchi da colonie liscie(S= smooth)

Pneumococchi da colonie rugose(R= rough)

cellule vive S cellule vive R

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cellulemorte

cellulemorte

cellule vive

L’esperimento di Griffith (1928)

L’esame batteriologico rivela batteri vivi di

tipo S

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Trasformazione naturale

Batteri Gram (+)

Streptococcus pneumoniae e S. sanguisBacillus subtilis, B. cereus, B. stearothermophilus

Batteri Gram (-)

Neisseria gonorrheaeHaemophilus influenzae, H. parainfluenzaeAcinetobacter calcoaceticusMoraxella oslensis, M. urethalisPsycrobacter sp.Azotobacter agilisPseudomonas stutzeri

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Possibili benefici derivanti dalla trasformazione

Acquisizione di nuove caratteristiche genetiche

Superamento delle difese dell’ospite da parte dei patogeni (N. gonorrhoeae)

Riparo del DNA danneggiato

DNA come fonte di nutrimento

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Le fasi del processo di trasformazione naturale

sviluppo della fase di competenza

legame del DNA trasformante alle cellule competenti

ingresso del DNA trasformante

integrazione del DNA (ricombinazione)

espressione del DNA trasformante

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Sviluppo della fase di competenza

Nella maggioranza dei batteri la competenza è geneticamente regolata e si manifesta in condizioni ambientali particolari o in una fase specifica della crescita della popolazione

Nei batteri Gram negativi ogni individuo di una popolazione sviluppa la competenza indipendentemente

Nei batteri Gram positivi lo sviluppo della competenza è regolato da uno scambio di messaggi chimici (feromoni) tra le cellule di una popolazione

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Batteri G negativi

Neisseria gonorrhoeaeLa competenza è costitutiva. Quasi tutte le cellule di una coltura sono competenti e non c’è nessuna relazione con la fase di crescita

Haemophilus influenzae

La competenza è indotta da condizioni che inibiscono la crescita

Batteri G positivi

Streptococcus pneumoniae

La competenza è controllata da un fattore extracellulare (ferormone) di 17 aa. Quasi tutte le cellule di una coltura in fase esponenziale diventano competenti quando il feromone raggiunge una concentrazione critica (quorum sensing).Il 100% delle cellule possono diventare competenti (per pochi minuti!).Il regulone com

Bacillus subtilis

La concentrazione critica di almeno due feromoni attiva la competenza. Si manifesta in tarda fase esponenziale o inizio di fase stazionaria. Solo il 10% dei batteri diventano competenti.

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La trasformazione naturale in Streptococcus pneumoniae

Il fattore di competenza attiva la produzione di altre proteine (>12) che permettono l’adsorbimento del DNA sulla superficie batterica. I frammenti di DNA sono generalmente lunghi 15-20 Kb.

Il DNA a doppia elica viene frammentato in piccoli frammenti per azione di nucleasi

Un’elica del DNA viene degradata da una nucleasi mentre l’elica complementare entra nella cellula associata a proteine che la proteggono dalla degradazione

Può entrare DNA di qualsiasi origine ma solo quello omologo viene integrato e produrre cambiamenti ereditari nella cellula ricevente

Una cellula competente è in grado di legare fino a 1000 volte più DNA di una cellula non competente

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Batterio Gram positivo

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La trasformazione naturale in Haemophilus influenzae

Non vengono prodotti fattori di competenza

E’ trasformabile solo da DNA appartenente a specie correlate

Il DNA attraversa la membana esterna come doppia elica in vescicole di membrana

Il DNA trasformante deve contenere una sequenza specifica di 11 bp. Questa sequenza è ripetuta diverse centinaia di volte nel proprio genoma

Dallo spazio periplasmico entra nel citoplasma come singola elica

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ingresso

DNA trasformante

cromosoma

D-loop

endonucleasi

DNA ligasi

SS-DNA

Pol III exo

RecA

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La trasformazione artificiale

La maggior parte dei batteri possono essere trasformati artificialmente

Vengono utilizzati shock chimici e termici (CaCl2) o elettrici (elettroporazione)

Il DNA viene introdotto integro nella cellula

DNA lineare a doppia elica

DNA plasmidico

integrazione mediante ricombinazione omologa replicazione del plasmide

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Lederberg& Tatum1946

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filtro poroso

pressione o aspirazionecotone

ceppo A ceppo B

La coniugazione richiede un contatto cellula-cellula: quando le colture sono separate da un filtro poroso permeabile alle macromolecole ma non ai batteri, la ricombinazione non avviene!

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Pili sessuali: presenti in numero di 1-10 per cellula, sono spessi 9-10 nm

Coniugazione

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donatore ricevente

FF+

F-

ponte coniugativo

OriT

OriT

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F+

F+F+

F-

Viene trasferito un filamento singolo di F. Nel ricevente viene sintetizzato il filamento complementare

Una copia del cromosoma con F rimane nella cellula donatrice dopo la replicazione della singola elica restante

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Il DNA può essere divisoin 4 regioni:1. Regione tra (35 Kb)2. Regione della replicazione (inc, rep)3. Elementi trasponibili4. Regione silente

IS3

IS3

IS2

inc, reporiT

A

LE

B

CF

HG S D I

F

J

K

94 Kb

Regione tra:•Sintesi ed assemblaggio dell’F pilus (13 geni)•Mating-pair stabilization (2 geni)•Metabolismo del DNA coniugativo (5 geni)•Regolazione del trasferimento (3 geni)•Esclusione di superficie (2 geni)

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donatore ricevente

Hfr F-OriT

OriT

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Interruzione dell’accoppiamento

Hfr F-

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Viene trasferito un filamento singolo di F insieme a una copia di parte del cromosoma del donatore. Nel ricevente viene sintetizzato il filamento complementare

Una copia del cromosoma con F integrato rimane nella cellula donatrice dopo la replicazione della singola elica restante

donatore

ricevente

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Ricombinazione dopo coniugazione con Hfr

esogenote

endogenote

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OriT

a

b

c

d

e 1

2

34

5

a b c d e

a

b

c

d

e

1

2

3

b c d e a

c d e a b

OriT

Modello di CampbellF

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IS3

IS3

IS2

inc, reporiT

A

L

E

B

C

F

HG

S D I

F

J

K

94 Kb

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Gradiente di trasferimento

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La formazione di un F’produce una delezionenel cromosoma

In seguito ad incrocio:

F’ x F-

si produce un diploideparziale o merizigote

Si ottiene in seguito a un errato processo di escissione di F

Il fattore F’ e la F-duzione

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Il fattore F può trovarsi nella cellula come:1. F+

2. Hfr3. F’

da un incrocio…… i riceventi……

F+ x F-

rimangono F- ma possono acquisire nuovi caratteri

Hfr x F-

diventano F+

F’ x F- diventano F’ e diploidi parziali per uno o più geni

Ricapitolando……

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Salmonella:Sono stati isolati diversi plasmidi coniugativi in ceppi naturali di Salmonella sp., ma per gli studi di genetica viene utilizzato l’F di Escherichia coli

Pseudomonas:Molti plasmidi coniugativi e mobilizzabili sono stati descritti e molto studiati in ceppi di Pseudomonas. Il plasmide FP2 di P. aeruginosa può mobilizzare anche il cromosoma:

mobilizzazione unidirezionalea partire da un solo sito cromosomale

Coniugazione in altri batteri Gram negativi

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1. Mediante plasmidi coniugativi simili al fattore F

(Streptomyces)

• Mediata da FEROMONI (Streptococcus)

responsabili di aggregazione cellulare

• Coniugazione traspositiva (Bacillus,

Staphilococcus,

Streptococcus)In Streptomyces coelicolor il plasmide SCP1

interagisce con il cromosoma batterico in diversi

siti.

Due differenze con F:

trasferimento bidirezionale

tutti i ricombinanti ottenuti sono fertili

Coniugazione in altri batteri Gram positivi

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I plasmidi

Elementi genetici circolari, extracromosomali, capaci di replicazione autonoma (replicone)

Le dimensioni variano da 1 Kb a >1000 Kb e il loro numero varia da 1 a diverse centinaia di copie per cellula ospite

La loro informazione genetica non è essenziale per la cellula ospite ma può conferire un vantaggio selettivo in particolari condizioni

Alcuni plasmidi si mantengono stabilmente all’interno della cellula, altri hanno la capacità di diffondersi attraverso la coniugazione

Alcuni plasmidi possono esistere sia allo stato libero sia integrato nel cromosoma dell’ospite (episomi)

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Plasmidi coniugativi e mobilizzabiliIS3

IS3

IS2

inc, reporiT

AL

E

BC

FHG SD I

F

J

K94 Kb

F+F-

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Plasmidi coniugativi e mobilizzabili

C

M

M

M

C

M

C

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Plasmidi R

Plasmidi col

Plasmidi di virulenza

Plasmidi metabolici

Codificano per enzimi capaci di distruggere o modificare gli antibiotici come ampicillina, cloramfenicolo, tetraciclina, kanamicina ecc. Alcuni plasmidi portano un’unica resistenza, altri fino a otto.Possono essere anche coniugativi e diffondersi rapidamente.

Conferiscono un vantaggio al batterio portatore nei confronti di batteri della stessa specie o specie affini.Codificano per le batteriocine (colicine, subtilisine, ecc.) capaci di permeabilizzare le membrane o degradare gli acidi nucleici.

Portatori di tossine; rendono il ceppo batterico più patogeno.Il ceppo di E. coli responsabile della “diarrea del viaggiatore” è portatore di un plasmide codificante per una enterotossina.

Codificano per enzimi capaci di degradare composti aromatici, pesticidi, zuccheri ecc. In alcuni ceppi di Rhizobium portano i geni necessari per la nodulazione nelle leguminose.

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Plasmidi di virulenza e malattie

Molti batteri risultano patogeni a causa dei loro plasmidi

Il plasmide porta geni per le tossine

“ rende il batterio più capace di infettare l’ospite

“ rende il batterio più resistente alle difese dell’ospite

Ceppi enterotossici di E. coli provocano la diarrea del viaggiatore

Tossina termolabile (LT)

Tossina termostabile (ST)sono portate da plasmidi, a volte anche da un solo plasmide

I ceppi enterotossici di E. coli devono essere anche capaci di colonizzare l’intestino

Speciali fimbrie adesive sono codificate da geni di un altro plasmide

Altri batteri patogeni portano plasmidi di virulenza

Tossina tetanica di Clostridium tetaniAntratossina di Bacillus anthracis

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Incompatibilità fra plasmidi

L’incompatibilità si osserva quando un plasmide entra in una cellula dove è già presente un plasmide simile.

Il nuovo plasmide non può essere mantenuto e viene perso nei successivi cicli di divisione batterica.

Il fenomeno è controllato dai geni coinvolti nella regolazione della replicazione plasmidica

Plasmidi che condividono lo stesso sistema di replicazione appartengono allo stesso gruppo di incompatibilità (Inc) e sono tra loro incompatibili

Perchè un batterio possa contenere diversi tipi di plasmidi, questi non devono essere strettamente correlati

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sok

Sistema host cell killing del plasmide R1

hoc mRNA: emivita 20 min

sok mRNA: emivita < 1-2 min

128 bp

SDhok

Il sistema hok/sok di alcuni plasmidi a basso numero di copie assicura il mantenimento del plasmide all’interno di una popolazione batterica

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Il sistema veleno-antidoto del plasmide F

ccdA ccdB

72 AA 101 AA

veleno (proteina stabile)interagisce con la DNA girasi

antidoto (facilmente degradabile) blocca l’attività di CcdB

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Modalità si scambio genetico fra batteri mediato da un virus

Trasduzione

Trasduzione generalizzata Trasduzione specializzataQualsiasi marcatore genetico può essere trasferito da un donatore a un ricevente

Solo marcatori specifici possono essere trasferiti

P22, P1 per Gram(-)

PBS1 per Gram (+)

per E. coli

SP per B. subtilis

Anche se non tutti i fagi trasducono e non tutti i batteri possono essere trasdotti, il fenomeno è sufficientemente diffuso da far supporre che svolga un ruolo importante nel trasferimento genico in natura

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filtro poroso

S.typhimurium infettato da P22

Lederberg e Zinder1951

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testa

collare

coda

guaina elicoidale

piastra basale

fibre caudali

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Batteriofagi virulenti

ciclo litico

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Batteriofagi temperati

ciclo litico ciclo lisogenico

induzioneprofago

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DNA batterico

DNA virale

Il processo di infezione virale

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I fagi capaci di dare trasduzione generalizzata devono possedere un meccanismo di impacchettamento del DNA che permetta il riconoscimento accidentale del DNA dell’ospite

Trasduzione generalizzata

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Il fago trasducente (1/103 della popolazione virale) può infettare un altro batterio ma non iniziare un normale ciclo di infezione in quanto il DNA virale è assente (particella difettiva)

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x xa+

a-

fago trasducente

La quantità di DNA batterico trasportata dipende dalle dimensioni del capside. Il fago P1 di E. coli trasporta 99 Kb (2% del cromosoma batterico)

Nuovi alleli, o anche nuovi geni, possono essere integrati nel cromosoma ospite. Dal 70 al 90% del DNA trasdotto non viene integrato, ma può esprimersi per un numero limitato di generazioni, dando dei diploidi parziali (trasduzione abortiva)

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attP

attB

Trasduzione specializzata

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Escissione corretta

Escissione errata (evento raro). Si genera una particella trasducente per il gene gal. Il fago è difettivo

dgal

Lisato a bassa frequenza di trasduzione (lisato LFT)

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Trasduzione per ricombinazione

Hanno un sito di integrazione ibrido, non funzionale

Le particelle trasducenti difettive possono aver perso alcuni geni essenziali per la propria riproduzione

Trasduttanti stabili possono derivare dalla ricombinazione tra il cromosoma del fago e quello del batterio in seguito a due crossing-over su entrambi i lati del sito gal

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Trasduzione in un batterio lisogeno

I fagi dgal possono integrarsi in un batterio lisogeno in quanto il sito att ibrido è identico a quelli generati dal profago

Il fago normale fornisce anche i geni persi dal fago difettivo e viene chiamato fago helper, perché aiuta il fago difettivo a integrarsi e riprodursi

I trasduttanti sono instabili perché il profago può essere indotto all’escissione

Lisato ad alta frequenza di trasduzione (lisato HFT)

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Caratteristiche comuni ai tre meccanismi di trasferimento genico

1. Solo una porzione del cromosoma è trasferita

2. Il trasferimento è sempre polarizzato DONATORE RICEVENTE

3. Il prodotto del trasferimento non è un vero zigote: per questo viene chiamato MERIZIGOTE

4. Il DNA trasferito (ESOGENOTE) può essere trasmesso alla progenie solo se viene incorporato nel genoma della cellula ricevente (ENDOGENOTE) CASO PARTICOLARE: trasferimento di un replicone (PLASMIDE)

I processi di trasferimento genico hanno un ruolo importante nella variabilità genetica delle popolazioni

batteriche in quanto assicurano la diffusione di materiale genetico e quindi l’acquisizione di nuovi caratteri