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L’ERMETISMO
ITALIANO
Ermetismo e G. Ungaretti
STORIA
La seconda guerra mondiale
DIRITTO
La Costituzione
SCIENZA DELLE FINANZE
Il bilancio dello Stato italiano
ECONOMIA AZIENDALE
Industriale: il sistema informativo di bilancio
Bancaria: i conti correnti di corrispondenza
INGLESE
Government and politics
FRANCESE
Les assurances
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L’ERMETISMO
Col termine “Ermetismo” si indica una poesia particolare che sorge
intorno agli anni Venti e si sviluppa negli anni compresi tra le due
guerre.
Il nome deriva da Ermete, il dio delle scienze occulte, e fu adoperato in
senso dispregiativo nei confronti della nuova poesia che veniva
accusata di essere indecifrabile.
La poesia ermetica si muove nell’ambito del Decadentismo, ma di tutte
le poetiche decadenti essa si ispira a quella dei simbolisti
francesi(secondo i simbolisti francesi la realtà vera non è quella che
appare sotto i nostri sensi o è descritta dalla scienza, ma è qualcosa di
più profondo e misterioso che solo il poeta, illuminato da improvvise
folgorazioni, può cogliere ed esprimere).
Per quanto riguarda i contenuti della poesia ermetica essa rifiuta la
concezione della poesia come esaltatrice di ideali( patria, storia
religione,…) e persegue l’ideale della “poesia pura”, cioè libera sia da
forme metriche tradizionali sia da finalità descrittive e narrative.
Il motivo centrale della nuova poesia è il senso della solitudine
disperata dell’uomo moderno, il quale perduta la fede negli antichi
valori e nei miti della civiltà positivistica, non ha più certezze a cui
ancorarsi, in un mondo incomprensibile e sconvolto dalle guerre.
Ne consegue una visione della vita sfiduciata e priva di illusioni. Ad
aggravare questo senso di solitudine concorrono altri temi, quali:
l’incomunicabilità, cioè l’incapacità e l’impossibilità di un colloquio
fiducioso e aperto con gli altri, perché ognuno è chiuso nella propria
angoscia; l’alienazione, ossia la coscienza di essere ridotto ad un
3
ingranaggio nella moderna civiltà di massa; la frustrazione, che deriva
dal contrasto tra una realtà quotidiana sempre banale e deludente e
l’ideale di una vita diversa.
A causa dei loro temi desolati e intimistici, i poeti ermetici rifiutano il
linguaggio e le forme della poesia positivistica, nella quale i poeti
avevano miti e certezze da celebrare; il nuovo poeta, invece, non ha più
certezze in cui credere, perciò va alla ricerca di parole essenziali ,
scabre, che meglio rispecchiano lo stato d’animo di chi, privo di
illusioni e di fede, si ripiega su se stesso e scopre la propria miseria e la
propria angoscia esistenziale.
Caratteristica della nuova poesia è l’uso frequente dell’analogia e della
sinestesia.
L’analogia è l’accostamento di due immagini, fondato su un rapporto
di somiglianza (es. Ungaretti: “sono piaggia di nube”, cioè mi sento
fresco e leggero come la pioggia che in primavera scende da una nube
chiara).
La sinestesia è l’accostamento di sensazioni diverse avvertite
simultaneamente (es. Baudelaire: “vi sono profumi freschi come carni di
bambini”, in cui una sensazione olfattiva(i profumi) è accostata a una
sensazione tattile(le carni dei bambini)).
Tra i maggiori esponenti dell’Ermetismo troviamo Giuseppe Ungaretti.
Il poeta nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1888 da genitori italiani.
Nel 1912 si recò a Parigi, per studiare alla Sorbona, e qui venne a
contatto con l’ambiente del simbolismo francese, che influì molto sulla
sua formazione.
Tornato in Italia partecipò come soldato semplice alla Prima Guerra
mondiale. Alla fine del conflitto si trasferì a Roma, dopo qualche tempo
partì per il Brasile per insegnare letteratura italiana all’università ma
qui, per errore di un medico, gli morì il figlio di nove anni, Antonello.
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Ritornato in Italia, Ungaretti insegnò per molti anni letteratura
moderna all’Università di Roma. Morì a Milano nel 1970.
Ungaretti concepisce la poesia come strumento di conoscenza della
realtà.
Egli giunge, attraverso una travagliata esperienza, a sentirsi in armonia
con l’universo e alla fede in Dio.
Si può dire che il poeta percorre una specie di itinerario spirituale, che
parte dall’angoscia esistenziale, derivata dalla solitudine e dal senso di
mistero, e approda nella fede in Dio; dalla condizione di “uomo di
pena” egli passa a quella di “uomo di fede”.
Secondo Ungaretti poesia e biografia sono strettamente legate, tanto
che sono proprio le esperienze a determinare alcune precise scelte di
stile e di contenuto.
La prima esperienza fondamentale è quella delle trincee, nelle quali il
poeta scopre una nuova dimensione della sofferenza. Tutte le
impressioni e i sentimenti scaturiti dalla guerra sfociano nella prima
raccolta di poesie: “Il porto sepolto”, 1916. Il titolo, anche se allude ad
un porto reale nei pressi di Alessandria, ha soprattutto carattere
simbolico: il porto sepolto rappresenta il mistero, l’assoluto, di cui il
poeta va alla ricerca per approdarvi come in un porto di pace.
Successivamente le poesie di “Il porto sepolto” confluiscono nella
raccolta “Allegria di naufragi”, del 1919. Anche questo titolo ha
carattere allusivo: la guerra è come un naufragio della vita; i superstiti
del naufragio sono presi da una sorta di ebbrezza per lo scampato
pericolo e superano lo sgomento e il dolore con la fede e la speranza di
un domani migliore.
Ungaretti sente la guerra non come un’occasione di eroismo, ma come
una fatalità che si abbatte sulla povera gente, la quale subisce con
rassegnazione. Il poeta vuole esprimere questa condizione umana, che
è anche la sua, e lo fa con poesie brevi, a volte brevissime, ma
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estremamente dense di significato: poesie contenenti impressioni
fulminee ma profonde. E per esprimere queste impressioni il poeta
rinuncia ai metri e ai versi tradizionali, avvalendosi di versi liberi, di
parole semplici, inoltre ricorre all’abolizione della punteggiatura,
all’impiego di spazi bianchi e di pause a titoli suggestivi ed evocativi.
La successiva raccolta "Sentimento del tempo", del 1933, presenta
un'evoluzione nella poetica di Ungaretti. Gli spunti autobiografici
diminuiscono lasciando posto a una riflessione più esistenziale.
Inizia qui il tormentato recupero della fede, la quale può forse
rappresentare per l'uomo smarrito un'ancora di certezze. Il cammino,
tuttavia, non è facile e non mancano situazioni di conflitto tra il
sentimento religioso e le esperienze dolorose. Parallelamente a questi
cambiamenti tematici ne avvengono altri a livello stilistico: in
particolare il recupero di una metrica più tradizionale.
Ne “Il dolore”, raccolta del 1947, la biografia irrompe nuovamente
nella poesia in seguito alla tragica morte del figlio Antonello, cui sono
dedicate le liriche della prima parte; nella seconda parte, invece,
Ungaretti si sofferma sulle vicende drammatiche della Seconda Guerra
mondiale.
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LA SECONDA GUERRA MONDIALE
In Europa nel 1939 si era andato definendo sempre più il disegno
imperialistico tedesco, volto a espandere il proprio territorio.
Nel marzo del 1939 Hitler conquistò la Boemia e sottomise la
Slovacchia.
Questi avvenimenti determinarono una svolta dell’atteggiamento delle
potenze occidentali. Tra il marzo e il maggio dello stesso anno Gran
Bretagna e Francia stipularono un Patto di assistenza militare con la
Polonia, che costituiva il primo obbiettivo dei tedeschi.
Nel maggio del ’39 Mussolini, convinto che l’Italia non potesse restare
neutrale nello scontro che si andava profilando e sicuro della
superiorità della Germania, decise di accettare le pressanti richieste
tedesche di trasformare il vincolo dell’asse Roma-Berlino in una vera e
propria alleanza militare, che prese il nome di “Patto d’acciaio”.
Il patto stabiliva che, se una delle due parti si fosse trovata impegnata
in un conflitto in una causa qualsiasi, l’altra sarebbe stata obbligata a
scendere in campo al suo fianco. Mussolini accettò, consapevole del
fatto che l’Italia non era preparata militarmente ad un conflitto
europeo.
La Germania inoltre aprì trattative di alleanza anche con la Russia, la
quale inizialmente aveva preso in considerazione un eventuale
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trattativa di alleanza con i paesi occidentali, ma poi a causa di
reciproche diffidenze queste trattative vennero compromesse.
Così nell’agosto del 1939 Germania e Russia firmavano a Mosca un
Patto di non aggressione.
Nel settembre 1939 Hitler invase la Polonia; di fronte a questo ulteriore
grave atto, le potenze occidentali, Francia e Gran Bretagna,
dichiararono guerra alla Germania, ma non riuscirono ad impedire la
conquista della Polonia. Fu in quest’occasione la prima che venne
applicata la guerra–lampo, un nuovo metodo di guerra che si basava
sull’uso congiunto dell’aviazione e delle forze corazzate.
Nell’aprile del 1940, Hitler volse l'esercito tedesco contro la Danimarca,
che si arrese senza combattere, e la Norvegia, che pur opponendo una
certa resistenza fu ugualmente conquistata.
Nella primavera del 1940 ebbe inizio l’offensiva tedesca nei confronti
della Francia e si risolse nel giro di poche settimane in un nuovo
successo tedesco.
In vista dell’attacco definitivo a Parigi l’esercito tedesco rallentò la sua
marcia, in parte per riorganizzare le forze e in parte per un calcolo
politico di Hitler. Infatti, rallentando la marcia del suo esercito Hitler
aveva permesso alle truppe britanniche di ritirarsi; attraverso questo
strategia Hitler si lasciava la possibilità di un eventuale accordo con la
Gran Bretagna, per la quale la ritirata rappresentò la salvezza o almeno
la possibilità di continuare la lotta.
Ma per la Francia ormai la sconfitta era irreparabile. Il 14 giugno i
tedeschi entrarono a Parigi e il 22 fu firmato l’armistizio, in base al
quale il governo, che stabilì la sua sede nella cittadina di Vichy,
conservava la sua sovranità nella parte centro-meridionale del paese. Il
resto della Francia restava sotto l’occupazione tedesca.
L’Italia allo scoppio della guerra non aveva potuto fare altro che
dichiarare la sua non belligeranza, giustificando l’inadempienza al
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patto d’acciaio con l’impreparazione ad affrontare una guerra di lunga
durata.
Il crollo della Francia bastò a eliminare le ultime esitazioni di Mussolini
che voleva l’Italia in guerra.
Il 10 giugno 1940 il duce annunciava l’entrata in guerra dell’Italia
contro le democrazie dell’Occidente. L’entrata in guerra dell’Italia fu
inaugurata con una serie di sconfitte che evidenziavano l’inefficienza
dell’esercito italiano.
Dopo la sconfitta della Francia, la Gran Bretagna era rimasta sola a
combattere contro la Germania e i suoi alleati. A questo punto Hitler
sarebbe stato disposto a trattare, a patto di vedersi riconosciute le sue
conquiste; ma ogni ipotesi di tregua trovò ostacolo nella volontà del
popolo britannico a continuare la lotta. Ispiratore di questa volontà fu
Winston Churchill, chiamato nel maggio del ’40 a guidare il nuovo
governo britannico.
Hitler, di conseguenza, avviò un’offensiva chiamata operazione “Leone
marino” nei confronti dell’Inghilterra, ma dopo mesi di lotta apparve
chiaro che l’Inghilterra non era stata piegata. La tenace resistenza degli
inglesi aveva ottenuto un successo determinante imponendo alla
Germania la prima battuta d’arresto dall’inizio del conflitto.
Nell’ottobre del ’40 l’Italia attaccava improvvisamente la Grecia, paese
con cui fino ad allora aveva avuto buoni rapporti. L’offensiva italiana si
scontro con una resistenza più dura del previsto, tanto che furono
costretti a schierarsi sulla difensiva.
L’esito fallimentare della campagna di Grecia, provocò una diffusa crisi
di sfiducia nei confronti di Mussolini.
Intanto Hitler, che credeva di non avere più rivali in Europa, decise di
concentrare il grosso delle sue forze verso l’obbiettivo più ambito: la
conquista dello “spazio vitale” a est, ai danni dell’URSS.
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Con l’attacco tedesco nei confronti dell’unione Sovietica la guerra entrò
in una nuova fase.
Stalin era convinto che Hitler non avrebbe mai aggredito la Russia
prima di chiudere i conti con la Gran Bretagna. Così quando il 22
giugno del 1941 scattò l’offensiva tedesca, i russi furono colti
impreparati. Anche un corpo di spedizione italiano prese parte
all’offensiva. A dicembre i sovietici lanciavano la loro prima
controffensiva, allontanando la minaccia da Mosca. Hitler fu costretto a
tenere il grosso del suo esercito sulle pianure russe, alle prese con un
terribile inverno e una resistenza sempre più accanita, che portò alla
morte di migliaia di uomini e la distruzione di migliaia di mezzi da
guerra.
Di conseguenza anche la guerra si trasformò in guerra d’usura, in cui
l’elemento decisivo era la capacità di compensare rapidamente le
perdite di uomini e di materiali. A peggiorare la situazione della
Germania contribuì anche lo schieramento della massima potenza
industriale a fianco della Gran Bretagna e URSS: gli Stati Uniti.
Nel 1940 Rooselvelt si impegnò in una politica sostegno economico alla
Gran Bretagna, rimasta sola a combattere contro la Germania.
Il frutto dell’incontro tra Rooselvelt e Churchill avvenuto il 14 agosto
del ’41 fu la cosiddetta Carta atlantica: un documento in cui i due
statisti ribadivano la condanna dei regimi fascisti e fissavano le linee di
un nuovo ordinamento democratico.
A trascinare in guerra gli Stati Uniti fu l’attacco subito nel pacifico da
parte del Giappone: la maggiore potenza orientale e principale alleato
di Germania e Italia a cui era legato da un patto di alleanza, chiamato
Patto tripartito.
Il Giappone voleva approfittare del conflitto europeo per espandere il
proprio dominio.
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Quando nel luglio del ’41, i giapponesi invasero l’Indocina francese,
Stati Uniti e Gran Bretagna reagirono con il blocco delle esportazioni
verso il Giappone, paese che pur essendo industrialmente sviluppato
era povero di materie prime.
A questo punto il Giappone si trovò di fronte a una scelta: piegarsi alle
richieste delle potenze occidentali o scatenare la guerra per conquistare
nuovi territori e procurarsi le materie prime. Il governo giapponese
scelse la via della guerra.
Il 7 dicembre del ’41 l’aviazione giapponese attaccò, senza preavviso, la
flotta degli Stati Uniti ancorata a Pearl Harbor e la distrusse in buona
parte.
Pochi giorni dopo l’attacco a Pearl Harbor anche la Germania e l’Italia
dichiaravano guerra agli Stati Uniti.
Fra il ’42 e il ’43 si ebbe una svolta nella guerra.
L’episodio decisivo si svolse in Russia. Nell’agosto del ’42 i tedeschi
iniziarono l’assedio a Stalingrado punto nodale della difese russa. A
novembre, dopo durissimi combattimenti, i sovietici attaccarono i
tedeschi chiudendoli in una morsa. Anziché autorizzare la ritirata,
Hitler ordinò la resistenza a oltranza, sacrificando così un’intera
armata. Per i tedeschi quella di Stalingrado rappresentò la più grave
sconfitta dall’inizio della guerra.
Gli anglo-americani e i sovietici si riunirono, per elaborare una
strategia comune contro le potenze fasciste, in una conferenza che si
tenne a Washington, tra il dicembre del ’41 e il gennaio del ’42, nella
quale tutte e le nazioni in guerra contro il tripartito sottoscrissero il
Patto detto delle Nazioni Unite: i contraenti si impegnavano a
combattere contro le potenze fasciste e a non concludere armistizi o
paci separate.
Nel 1943 inglesi e americani decisero che lo sbarco dei militari, per
l’apertura del fronte Europeo, sarebbe avvenuto in Italia.
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Lo sbarco degli anglo-americani in Italia rappresentò il colpo di grazia
per il regime fascista che già da tempo dava segni di crisi.
Il pretesto formale, che determinò la caduta di Mussolini, fu proposto
da Dino Grandi, il quale propose al re di riassumere le sue funzioni di
comandante supremo delle forze armate che sarebbe suonato come una
sorta di sfiducia nei confronti del duce.
Il 25 luglio del 1943 Mussolini fu convocato dal re Vittorio Emanuele
III, il quale lo invitò a rassegnare le dimissioni e lo fece
immediatamente arrestare dai carabinieri.
L’annuncio dell’arresto di Mussolini fu accolto dalla popolazione con
incontenibili manifestazioni di esultanza.
Capo del governo fu subito nominato il maresciallo Pietro Badoglio.
Il governo Badoglio proclamò che nulla sarebbe cambiato nell’impegno
bellico italiano; intanto allacciò trattative segretissime con gli alleati per
giungere ad una pace separata.
L’armistizio tra l’Italia e gli anglo-americani, venne firmato il 3
settembre ma fu reso noto solo l’8, mentre il re e Badoglio fuggivano a
Brindisi, territorio controllato dagli americani, e i tedeschi occupavano
l’Italia settentrionale.
A quel punto il paese era diviso in due: a sud, occupato dagli alleati,
sopravviveva lo Stato monarchico; a nord Mussolini venne liberato dai
tedeschi e in pochi giorni annunciò la sua volontà di dar vita, nell’Italia
occupata dai tedeschi, a un nuovo stato fascista, la Repubblica Sociale
Italiana(Rsi).
Iniziò così la guerra di Resistenza in Italia, che ebbe una svolta solo nel
’45, con il cedimento dei tedeschi che abbandonarono Milano il 25
aprile. Mussolini fu catturato e fucilato dai partigiani e il suo cadavere
fu esposto, impiccato per i piedi, per alcune ore a piazzale Loreto, a
Milano.
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Mentre gli anglo-americani erano impegnati sul fronte italiano,
l'Armata Rossa sovietica iniziava una lenta ma inarrestabile avanzata
che si sarebbe conclusa con la conquista di Berlino.
Le vittorie sovietiche servirono per aumentare l’importanza del paese,
che furono evidenziate nella conferenza interalleata di teheran
avvenuta nel novembre del ’43, la prima in cui i “tre grandi”-
Rooselvelt, Stalin e Churchill- si incontrarono personalmente.
Nella conferenza venne attuato un piano per liberare la Francia dai
tedeschi che prese il nome di Operazione Overlord e prevedeva lo
sbarco degli alleati sulle coste della Normandia. Il 25 agosto gli alleati
entrarono a Parigi e a settembre la Francia era quasi del tutto liberata.
L’esercito tedesco, logorato dalla tattica suicida di Hitler, era ormai in
piena crisi.
Neanche i bombardamenti sulla Germania servirono a piegare la feroce
determinazione di Hitler che continuava ad illudersi che sarebbe
riuscito a rovesciare la situazione grazie all’impiego di nuove armi
segrete o per un’improvvisa rottura tra l’URSS e le democrazie
occidentali.
Ma il 30 aprile, mentre i russi stavano entrando a Berlino, Hitler si
suicidò lasciando la presidenza del Reach all’ammiraglio Donitz che
chiese subito la resa agli alleati.
Il 7 maggio con la firma dell’atto di resa si concludeva, dopo cinque
anni e otto mesi dal suo inizio, la guerra europea.
Ma il proseguiva per il Giappone che continuava a combattere
ostinatamente. Il nuovo presidente americano Herry Truman decise di
impiegare contro il Giappone una nuova arma totale la Bomba
Atomica.
La decisione di Truman serviva innanzitutto ad abbreviare una guerra
che si annunciava ancora lunga, ma aveva anche lo scopo di offrire al
mondo una dimostrazione della potenza militare americana.
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Il 6 agosto del ’45 una bomba atomica venne sganciata su Hiroshima,
tre giorni dopo l’operazione fu ripetuta a Nagasaki.
In entrambi i casi le conseguenze furono spaventose: non solo per il
numero di morti, ma anche per gli effetti su quanti erano stati
contaminati dalle radiazioni.
Il 15 agosto l’imperatore giapponese offri agli alleati la resa senza
condizioni. Con la firma dell’armistizio, il 2 settembre del 1945 si
concludeva il secondo conflitto mondiale.
Un anno dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale in Italia si
svolsero le elezioni per l’assemblea costituente incaricata di redigere il
testo della Costituzione, che entrò in vigore il 1° Gennaio 1948.
COSTITUZIONE ITALIANA
Per Costituzione si intende l’insieme delle norme che esprimono i
principi fondamentali dell’assetto di uno Stato.
La Costituzione italiana è entrata in vigore il 1° gennaio 1948, ed è
composta da 139 articoli.
Essa appare come una Costituzione scritta, rigida, convenzionale e
votata.
È scritta, in quanto i principi e gli istituti fondamentali
dell’organizzazione dello Stato sono contenuti in un documento scritto,
detto Testo Costituzionale.
È rigida, in quanto non può essere modificata da una legge approvata
con il procedimento delle leggi ordinarie, ma con un diverso
procedimento detto Procedura aggravata.
È convenzionale, perché redatta da forze politiche in contrasto fra loro.
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È votata, perché è stata redatta ed approvata dai rappresentanti del
popolo dell’Assemblea Costituente.
I primi 12 articoli proclamano i principi fondamentali dell’Italia
repubblicana, vale a dire la sovranità popolare, il principio di
uguaglianza, ecc.
La prima parte, dal 13° art. al 54°, si occupa dei diritti e dei doveri dei
cittadini.
La seconda parte, dall’art. 55 al 139, invece, riguarda l’ordinamento
della Repubblica.
Infine abbiamo 18 disposizioni transitorie e finali riguardanti
situazioni relative al passaggio dal vecchio al nuovo regime e destinate
a non ripresentarsi.
I principi fondamentali e la prima parte della Costituzione contengono,
innanzitutto, un ampio riconoscimento dei diritti civili e politici, che
vengono garantiti nella loro immodificabilità: l'uguaglianza davanti
alla legge e l'inviolabilità dei diritti dell'uomo (libertà personale, diritto
alla difesa, presunzione di innocenza, inviolabilità del domicilio,
segreto epistolare, libertà di circolazione e soggiorno, di espatrio, di
riunione, di associazione, di religione, di opinione e stampa).
Espressamente tutelate sono le minoranze linguistiche. Sono poi
riconosciuti esplicitamente i diritti della famiglia, dei minori, il diritto
alla salute, la libertà delle arti e delle scienze, il diritto all'istruzione.
Un'altra peculiarità della Costituzione italiana consiste
nell'elencazione, oltre che dei diritti, dei doveri dei cittadini. Accanto al
diritto-dovere del lavoro, consistente nello svolgere un'attività utile per
la società, vi sono la fedeltà alla Repubblica, il pagamento delle
imposte, il dovere dei genitori di curarsi dei figli, il dovere di votare e
di difendere la patria.
La seconda parte della Costituzione definisce le strutture
dell'ordinamento statale: il Parlamento, nucleo centrale del sistema
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politico, con il suo bicameralismo perfetto; il presidente della
Repubblica, con un ruolo di garante dell'unità nazionale e di
coordinatore, mediatore e regolatore dei rapporti tra i poteri dello
stato; il presidente del Consiglio dei ministri e il governo, detentori del
potere esecutivo e dell’indirizzo politico; la magistratura, di cui è
solennemente riconosciuta l'autonomia, ecc.
Come abbiamo detto la Costituzione italiana è rigida, cioè non può
essere modificata con leggi ordinarie. Ciò allo scopo di sottrarre la
legge fondamentale dello Stato alle trasformazioni che appaiano più
convenienti a maggioranze parlamentari contingenti. Ciò non significa
che sia immodificabile. Al contrario essa stessa prevede, all'art. 138, le
procedure da seguire per adottare leggi di revisione della Costituzione,
che modificano la Costituzione, e leggi costituzionali ossia le leggi che
integrano la Costituzione.
Tale procedura, chiamata procedura aggravata, prevede due
deliberazioni a maggioranza assoluta da parte di ciascuna Camera a
distanza di tre mesi l'una dall'altra, al fine di impedire che si giunga a
modificare la Costituzione sull'onda di un'emozione passeggera.
Una volta approvato il progetto di legge questo viene pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale per renderlo noto ai cittadini e inoltre, entro tre mesi
dalla pubblicazione, su richiesta, può essere sottoposto a referendum
popolare, indetto con decreto del Presidente della Repubblica.
Sono sottratti a ogni revisione costituzionale la forma Repubblicana
(art. 139) e i diritti che la prima parte della Costituzione dichiara
inviolabili (1-12).
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IL BILANCIO DELLO STATO ITALIANO
Il Bilancio dello Stato in Italia è passato dalla tradizionale concezione
patrimoniale-aziendalistica a quella odierna funzionale.
Per promuovere l’adeguamento del sistema di bilancio italiano con
quello degli altri paesi della CEE, nel 1964 la legge Curti introdusse tre
importanti innovazioni:
• La coincidenza dell’inizio dell’anno finanziario con l’inizio
dell’anno solare
• (1° gennaio)
• La modificazione della classificazione delle entrate e delle
spese. Infatti la struttura avrebbe contenuto: un solo stato di previsione
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delle entrate, un numero di stati di previsione delle spese pari al numero di
Ministeri, un quadro generale riassuntivo e di un’Appendice.
• La distinzione delle spese in quelle “di parte corrente” e quelle
“in conto capitale”(classificazione economico-funzionale delle spese).
Nel 1976 le Regioni, in anticipo sullo Stato, iniziarono ad adoperare il
bilancio pluriennale.
Nel 1979 anche per lo Stato italiano è stato introdotto il bilancio
pluriennale, affiancato a quello annuale.
Affianco al bilancio annuale di competenza è stato fatto obbligo allo
Stato di predisporre:
• Un Bilancio annuale di previsione e di cassa.
• Un Bilancio pluriennale di sola competenza(aggiornato ogni
anno).
• L’obbligo per le Regioni di attenersi, per i loro rispettivi bilanci,
al Principio della programmazione di bilancio.
• Lo spostamento della data di presentazione del bilancio al mese
di settembre.
• L’abolizione dell’esercizio suppletivo.
• La previsione del documento di programmazione economico-
finanziaria, approvato dalle Camere, che definisce la manovra
finanziaria pubblica per il periodo compreso nel bilancio pluriennale.
L’art. 81 della Costituzione repubblicana prevede il bilancio di
previsione e il rendiconto annuali, presentati dal Governo alle Camere
e da esse approvati.
Si parte dalla determinazione degli obiettivi, contenuta del documento
di programmazione economico-finanziaria( da presentare alle Camere
entro il 30 giugno); in seguito il Ministero del Tesoro, del Bilancio e
della Programmazione economica, predispone il disegno di legge
relativo al bilancio annuale e al bilancio pluriennale a legislazione
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vigente; dopo la deliberazione del Consiglio dei Ministri il documento
è presentato alle Camere.
La redazione del Bilancio dal punto di vista tecnico è effettuato dalla
Ragioneria generale dello Stato, in base ai dati forniti dalle Ragionerie
centrali dei vari Ministeri.
Gli stanziamenti debbono essere previsti sulla base delle leggi in vigore
al momento della redazione del documento.
Entro il 31 dicembre il bilancio di previsione dovrebbe essere
approvato, a seguito dell’approvazione della legge finanziaria relativa.
Il bilancio di previsione è presentato alle Camere entro il 30 settembre e
la discussione inizia il primo giorno non festivo del mese di ottobre. Se
al 31 dicembre non si potesse disporre di un documento già approvato,
di dovrebbe ricorrere all’esercizio provvisorio, che l’art. 81 limita ad un
massimo di 4 mesi.
L’art. 72 prevede per il bilancio l’approvazione in aula, essendo
espressamente vietato che possano prevedervi le Commissioni in sede
deliberante.
Con l’approvazione, il bilancio diviene legge formale e viene
promulgato dal Presidente della Repubblica, pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale e inserito nella Raccolta Ufficiale degli atti normativi della
Repubblica italiana.
IL SISTEMA INFORMATIVO DI BILANCIO
Esistono due principali categorie di bilanci:
L I bilanci di funzionamento, detti anche bilanci ordinari,
fondati sull’ipotesi della continuità della gestione aziendale, quali i
bilanci infrannuali(obbligatori per le società quotate in borsa) e il
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bilancio d’esercizio, compilato al termine di ogni periodo
amministrativo che in genere coincide col 31/12 di ogni anno.
L I bilanci straordinari, redatti in occasioni particolari della
vita dell’impresa, come ad esempio: la cessione, la fusione, l’ingresso di
nuovi soci ecc…
Il bilancio d’esercizio è il documento, redatto dagli amministratori al
termine del periodo amministrativo, con cui si rappresenta la situazione
patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico d’esercizio.
Esso viene inteso anche come rendiconto della gestione, cioè come
documento che sintetizza le operazioni compiute dall’impresa nell’arco
dell’esercizio amministrativo.
Il bilancio d’esercizio assume due importanti funzioni:
L Una funzione conoscitiva, in quanto offre informazioni
sull’andamento economico della gestione.
L Una funzione di controllo, in quanto rappresenta lo
strumento con cui gli amministratori sottopongono il proprio operato
all’esame di chi ha loro assegnato l’incarico di governare l’azienda.
Un’impresa coinvolge molti soggetti che, direttamente o
indirettamente, sono interessati alle sue vicende. Tali soggetti
ottengono informazioni attraverso i documenti con i quali l’impresa
stessa diffonde le comunicazioni richieste.
Tra tutti i documenti il bilancio è senza dubbio quello che
maggiormente risponde alle esigenze conoscitive del pubblico.
Possiamo distinguere gli utilizzatori del bilancio in due grandi
categorie:
L I soggetti interni all’impresa, come il proprietario, i soci, i
lavoratori dipendenti;
L I soggetti esterni all’impresa, come i finanziatori, i clienti,
i fornitori, ecc.
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L’insieme dei prospetti che compongono il bilancio e i suoi allegati
prendono il nome di sistema informativo di bilancio. Esso è quindi
composto:
L dal bilancio d’esercizio, formato a sua volta dallo Stato
Patrimoniale, Conto Economico e Nota Integrativa, redatti secondo il
codice civile;
L dalla relazione sulla gestione;
L dalla relazione dei sindaci;
L dalla relazione della società di revisione;
L e da altri documenti.
Le società le cui azioni sono quotate in borsa hanno l’obbligo di
redigere una relazione semestrale sull’andamento della gestione in
base ai criteri stabiliti dalla CONSOB .
Il bilancio d’esercizio deve essere trasmesso al collegio sindacale o alla
società di revisione, se l’azienda è quotata in borsa, affinché possano
essere predisposte le relative relazioni.
Esso con i suoi documenti accompagnatori deve poi essere depositato
presso la sede sociale almeno 15 giorni prima dell’assemblea, affinché i
soci possano prenderne visione. Entro 30 giorni dall’approvazione, una
copia del bilancio deve essere consegnata presso l’Ufficio del registro
delle imprese, affinché i soggetti interessati possano prenderne visione.
L’attuale normativa sul bilancio d’esercizio è stata stabilita con un
decreto legislativo, che ha modificato numerose disposizioni del codice
civile dando attuazione alla IV direttiva CEE in materia societaria.
Le attuali norme del codice civile hanno un’articolazione che va “dal
generale al particolare” e stabiliscono:
L la clausola generale, costituita dal principio di chiarezza
della rappresentazione veritiera e corretta della situazione
patrimoniale e finanziaria e del risultato economico.
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L i principi di redazione e la struttura dello Stato
Patrimoniale e del Conto Economico.
L il contenuto dello Stato Patrimoniale, Conto Economico e
della Nota Integrativa.
L i criteri di valutazione degli elementi del patrimonio.
I criteri di valutazione degli elementi del patrimonio aziendale variano
in relazione alla situazione al momento della redazione del bilancio.
Nell’impresa in funzionamento vi è una situazione di continuità
operativa, infatti tutti i beni patrimoniali partecipano al processo
produttivo cedendo in tutto o in parte la loro utilità.
Allo scopo di evitare comportamenti scorretti da parte degli
amministratori, che possono essere tentati di sopravvalutare il
patrimonio aziendale(annacquamento), o sottovalutarlo(riserve
occulte), sono stati imposti dei vincoli giuridici e dei vincoli tecnici.
I vincoli giuridici consistono principalmente nelle disposizioni del
codice civile riguardanti la redazione del bilancio.
I vincoli tecnici consistono nei principi contabili di generale
accettazione, ossia nelle regole di comportamento che è necessario
osservare per pervenire a una corretta rappresentazione della verità.
I principi di redazione sono:
L principio della continuità dell’attività aziendale;
L principio della prudenza;
L principio della competenza;
L principio della costanza;
L principio della valutazione separata.
La revisione aziendale è l’insieme delle procedure di controllo con le
quali si effettuano le verifiche del bilancio d’esercizio.
Distinguiamo la revisione legale da quella volontaria.
Per revisione legale si intende il ricorso alla società di revisione che
rilascia un’apposita relazione sul bilancio.
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La revisione è volontaria quando non deriva da norme che la
impongono: in questo cosa essa può essere effettuata da:
L personale indipendente, esterno all’azienda(la società di
revisione)
L personale dipendente, interno all’azienda.
La revisione effettuata da personale interno all’azienda ha come scopo
la rilevazione di eventuali disfunzioni e la ricerca di miglioramenti da
apportare.
Il revisore deve controllare che siano rispettati la legislazione
civilistica i materia di bilancio e i principi contabili.
Al termine del processo di verifica la società di revisione deve
esprimere, in una relazione, un giudizio professionale sul bilancio.
Il giudizio espresso dalla società di revisione può essere:
L senza rilievi, quando il bilancio è stato redatto in
conformità alle norme;
L con rilievi, quando il bilancio, pur essendo attendibile, è
però difforme alle norme;
L negativo, quando il bilancio non rispetta le norme.
CONTI CORRENTI DI CORRISPONDENZA
I conti correnti di corrispondenza sono strumenti tecnici che consentono ai
clienti di utilizzare la moneta bancaria di tipo cartaceo ed elettronico e che
servono per regolare una grande varietà di operazioni e servizi bancari.
23
Gli accrediti possono derivare da versamenti effettuati in denaro
contante oppure da liquidazione di stipendi e pensioni o da incassi di
assegni, ecc…
Gli addebiti derivano dall’emissione di assegni bancari a favore di terzi
e da prelievi di banconote dagli sportelli automatici, da scadenze di
rate di mutui, ecc…
L’operazione di giroconto consiste nel trasferimento contabile di una
somma dal conto dell’ordinante al conto del beneficiario.
I conti corrente di corrispondenza possono presentare saldi a credito e
saldi a debito del cliente correntista.
A seconda dell’andamento dei saldi si osservano le seguenti situazioni:
L nei c/c di corrispondenza passivi per la banca i saldi in
linea capitale sono a favore del cliente;
L nei c/c per elasticità di cassa le banche esigono che il
conto corrente del cliente presenti un frequente alternarsi di saldi,(in
tal modo in alcuni momenti il saldo presenta uno scoperto e non può
superare il fido concesso dalla banca al cliente);
L nei c/c di corrispondenza attivi per la banca il cliente
ottiene un vero e proprio finanziamento.
Mentre i c/c passivi sono operazioni di provvista fondi, i c/c attivi e i
c/c per elasticità di cassa rientrano tra le operazioni di impiego.
Nell’ambito dei rapporti tra enti creditizi vengono utilizzati i conti
correnti interbancari, cioè c/ di corrispondenza che le banche aprono
tra loro per concedersi credito a vicenda.
ELABORAZIONE DEL RAPPORTO DI C/C
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Il saldo contabile è quello che risulta in un dato momento in base a
tutte le operazioni che sono state registrate a debito e a credito del
correntista.
Il saldo liquido è quello che risulta nello stesso momento,
considerando soltanto le operazioni maturate, cioè escludendo quelle il
cui giorno di valuta è futuro.
Il saldo disponibile è quello che risulta nello stesso momento dalle sole
operazioni di cui la banca conosce effettivamente l’esito, vale a dire
togliendo dal saldo contabile gli importi di cui non ha ancora effettuato
la verifica o l’incasso.
Nella tenuta dello scalare, che viene effettuato con il metodo
amburgese, richiedono un particolare trattamento le operazioni
postergate(dette anche operazioni a scadere) e le operazioni antergate.
Le partite postergate sono quelle che anno valuta posteriore alla
chiusura del c/c. Esse si registrano normalmente nel conto ma non si
riportano nello scalare poiché debbono essere rinviate a quello
successivo.
Le partite antergate sono quelle che hanno valuta anteriore alla
riapertura del c/c. Esse si registrano normalmente nel conto e per
quanto riguarda lo scalare si riporta indietro nel tempo il saldo dello
scalare per il numero dei giorni che intercorrono tra la valuta del saldo
e la valuta dell’operazione antergata(questo viene scritta con segno
negativo solo per la prima operazione).
Sui c/c di corrispondenza che hanno presentato saldi a debito del
cliente i contratti stabiliscono di solito a favore della banca un ulteriore
compenso, chiamato commissione sul massimo scoperto.. questo
compenso aggiuntivo si applica sul massimo saldo debitore
evidenziato dallo scalare per valuta; la misura minima d’uso della
commissione è lo 0.125%.
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I movimenti registrati nel c/c di corrispondenza sono riepilogati
periodicamente in un particolare documento chiamato estratto conto
nel quale vengono elencate in ordine cronologico tutte le operazioni
che anno dato luogo accredito ad addebiti e accrediti(in esso i “numeri
“ creditori si trovano moltiplicando i saldi per i giorni).
Operazioni di smobilizzo fondi: operazione con cui le imprese
trasferiscono alla banca i loro crediti commerciali rendendoli
liquidi(sconti di cambiali, anticipi su Ri.Ba. e anticipi su fatture).
Fido Bancario: è l’importo massimo di credito che una banca concede a
un cliente che ne ha fatto richiesta, dopo averne accertato le capacità
reddituali e la consistenza patrimoniali. Il fido è generale quando
indica la cifra massima messa a disposizione del cliente che può
utilizzarla per qualunque tipo di operazione a seconda delle sue
necessità; il fido è invece particolare quando per ogni tipo di
operazione viene indicato indistintamente l’importo disponibile.
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GOVERNMENT AND POLITICS
The U.K. is a constitutional monarchy, a member nation of European
Union and one of the independent members of Commonwealth.
The British Constitution is not contained in one single document
therefore Britain have not a written Constitution. It is formed partly by
statute law, partly by common law and partly by convention, it can be
altered.
The Monarchy is the most secular institution in the country, going back
at least to 9th century. For several centuries the monarch personally
exercised supreme legislative, executive and judicial power.
Today the British sovereign( Queen Elisabeth II since 1952) reign but
she has not real powers, the only body with power to make laws is
Parliament.
Parliament is the supreme legislative authority* which main functions
are to pass law, vote taxation and control of Government. A Parliament
has a maximum duration of five years. It consists of three bodies:
• The Queen, which summons and dissolves Parliament, appoints
Prime Minister and gives royal assent by signing all laws before they
can take effect;(she also appoints judges, she is the temporal Head of
the Church of England, the commander in chief of all armed forces and
in international affaires she has the function of Head of State and Head
of Commonwealth… For British people she is the symbol of their
nation’s unity).
• The House of Lords
• The House of Commons
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The House of Lords is made up of hereditary peers, life peers, judges of
High Courts in office, the two Anglican Archbishops and other
bishops.
The House of Lords is presided over by the Lord Chancellor. He is the chief
judge because the House of Lords also has function of acting as the
supreme court of appeal.
The House of Lords has very limited powers. It debates the Bills which
have been passed by the House of Commons, but it cannot reject them
or introduce new legislation.
The House of Commons is elected by universal adult suffrage and
consists of 650 members of Parliament(MPs).
The president of the House of Commons is the Speaker, elected by MPs to
preside over the House.
The MP cannot sit anywhere he likes. If his party is government party
he must sit on the right side of the house; if he doesn’t belong to the
government party he must sit opposite, on the left side.
Only Minister can sit on the front seat, called a “bench”. All other
members, who are not ministers, sit on the back benchers, and are
called “backbenchers”.
All legislation and major bills are always presented first to the House
of Commons, the Lords only have power to delay a bill if no agreement
is reached between the two Houses.
*The centre of executive power is Government which responsible for the administration of public affairs.
*The judicial power is exercised by the Law Courts which determines common laws and interprets statutes. It is therefore concerned with the administration of justice and it is independent of both the legislature(Parliament) and executive branch(Government).
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LES ASSURANCES
L’assurance est une fonction économique dont la finalité est de permettre
l’indemnisation des dommages survenus aux personnes grâce à la prise en
charge d’un ensemble de risques et à leur indemnisation moyennant le
paiement d’une prime ou cotisation par l’assuré à l’assureur.
Le contrat écrit fixant les conditions de l’assurance est la police
d’assurance: en le signant l’assuré et l’assureur s’engagent
respectivement à:
L Déclarer de bonne foi tous les éléments nécessaires à la
rédaction de la police.
L Payer les primes à l’échéance, c’est-à-dire le montant du
paiement à effectuer.
L Déclarer le sinistre dans les délais convenus et
transmettre à la compagnie d’assurance tous les documents
nécessaires.
L Répondre des dommages et des partes selon les termes
de la police.
L Payer dans les délais convenus l’indemnité ou le capital
assuré.
Si, en cours de contrat, le bien assuré subit des changements ou si le
risque est modifié, il faudra augmenter ou diminuer le montant de la
prime. La durée du contrat est fixée suivant le désir de l’assuré.
On distingue trois grandes catégories d’assurance:
• Les assurances de personnes: assurance contre les accidents,
assurance maladie et vie;
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• Les assurances dommages: elles cherchent à réparer le préjudice
subi par l’assuré dans le domaine du vol, de l’incendie, etc.
• Les assurances responsabilité: elles concernent les dommages
causés à un tiers dans les conditions engageant la responsabilité civile
de l’assuré.