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GIUGNO-LUGLIO 2017 AUTOMAZIONE OGGI 399 32 n base ai dati 2016 rilevati dall’Os- servatorio Anie Automazione, presentato dal Presidente Fabri- zio Scovenna in occasione di SPS Italia 2017, il comparto registra un +10% in fatturato sui livelli precrisi confermando il proprio dinamismo. Per arrivare a questo risultato ha di certo contribuito il varo del Piano Calenda di incentivazione dell’aggiornamento del parco macchine dei settori a valle non- ché di incoraggiamento verso l’inno- vazione tecnologica in linea con l’idea di Industria 4.0, Piano che si prevede prolungherà i propri benefici anche nel 2017. In questo contesto, dove l’industria elettronica italiana, comprensiva delle tecnologie per l’ICT, ha evidenziato un andamento eterogeneo, l’automazione AO PANORAMA industriale manifatturiera e di processo ha registrato nel 2016 di un volume d’af- fari aggregato pari a 4,3 miliardi di euro e una crescita del fatturato del 4%, in linea con le tendenze al rialzo evidenziate nel precedente triennio. La quasi totalità dei segmenti merceologici che com- pongono il comparto ha evidenziato un andamento di segno positivo, anche se con tassi di crescita differenziati. Nello specifico, hanno registrato un maggiore dinamismo i segmenti Wireless, Telecon- trollo, Motori brushless, Azionamenti. Abbiamo voluto sentire dalla voce di alcuni rappresentanti delle aziende più attive del comparto. Rispondono: Ales- sandra Boffa, business development manager, RM Division, di ABB (www. abb.it), Massimo Bartolotta, machinery OEM segment manager Italia di Eaton (www.eaton.it), Marco Bubani, direttore Innovazione di VEM sistemi, system inte- grator (http://vem.com), Marino Crippa, responsabile vendite distribuzione ed end user e project leader Industry 4.0 di Bosch Rexroth (www.boschrexroth.com/ it), Michele Dalmazzoni, collaboration & industry digitization leader di Cisco Italia (www.cisco.com), Alberto Griffini, product manager avanced PLC&Scada di Mitsubishi Electric (https://it3a.mitsubi- shielectric.com), Paolo Mazza, marketing e innovation director di Blueit, operatore di servizi in grado di supportare la co- struzione di progetti di integrazione e di Technology Transfer (www.blueit.it), Ed- gardo Porta, direttore marketing di Rittal (www.rittal.it), Cristian Randieri, presi- dente e CEO di Intellisystem Technolo- gies (www.intellisystem.it), Francesco Ilaria De Poli @depoli_ilaria I Per il quarto anno consecutivo il comparto Automazione rappresentato in Anie mostra un andamento positivo e gli incentivi del Piano Industria 4.0 fanno ben sperare per il prossimo futuro, così ha riferito Fabrizio Scovenna, presidente Anie Automazione, presentando l’Osservatorio 2016 a SPS Italia 2017 Foto tratta da www.pixabay.com L’automazione vola sulla spinta ‘4.0’ Parte II

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n base ai dati 2016 rilevati dall’Os-servatorio Anie Automazione, presentato dal Presidente Fabri-zio Scovenna in occasione di SPS Italia 2017, il comparto registra

un +10% in fatturato sui livelli precrisi confermando il proprio dinamismo. Per arrivare a questo risultato ha di certo contribuito il varo del Piano Calenda di incentivazione dell’aggiornamento del parco macchine dei settori a valle non-ché di incoraggiamento verso l’inno-vazione tecnologica in linea con l’idea di Industria 4.0, Piano che si prevede prolungherà i propri benefici anche nel 2017.In questo contesto, dove l’industria elettronica italiana, comprensiva delle tecnologie per l’ICT, ha evidenziato un andamento eterogeneo, l’automazione

AO PANORAMA

industriale manifatturiera e di processo ha registrato nel 2016 di un volume d’af-fari aggregato pari a 4,3 miliardi di euro e una crescita del fatturato del 4%, in linea con le tendenze al rialzo evidenziate nel precedente triennio. La quasi totalità dei segmenti merceologici che com-pongono il comparto ha evidenziato un andamento di segno positivo, anche se con tassi di crescita differenziati. Nello specifico, hanno registrato un maggiore dinamismo i segmenti Wireless, Telecon-trollo, Motori brushless, Azionamenti.Abbiamo voluto sentire dalla voce di alcuni rappresentanti delle aziende più attive del comparto. Rispondono: Ales-sandra Boffa, business development manager, RM Division, di ABB (www.abb.it), Massimo Bartolotta, machinery OEM segment manager Italia di Eaton

(www.eaton.it), Marco Bubani, direttore Innovazione di VEM sistemi, system inte-grator (http://vem.com), Marino Crippa, responsabile vendite distribuzione ed end user e project leader Industry 4.0 di Bosch Rexroth (www.boschrexroth.com/it), Michele Dalmazzoni, collaboration & industry digitization leader di Cisco Italia (www.cisco.com), Alberto Griffini, product manager avanced PLC&Scada di Mitsubishi Electric (https://it3a.mitsubi-shielectric.com), Paolo Mazza, marketing e innovation director di Blueit, operatore di servizi in grado di supportare la co-struzione di progetti di integrazione e di Technology Transfer (www.blueit.it), Ed-gardo Porta, direttore marketing di Rittal (www.rittal.it), Cristian Randieri, presi-dente e CEO di Intellisystem Technolo-gies (www.intellisystem.it), Francesco

Ilaria De Poli @depoli_ilaria

I

Per il quarto anno consecutivo il comparto Automazione rappresentato in Anie mostra un andamento positivo e gli incentivi del Piano Industria 4.0 fanno ben sperare per il prossimo futuro, così ha riferito Fabrizio Scovenna, presidente Anie Automazione, presentando l’Osservatorio 2016 a SPS Italia 2017

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L’automazione vola sulla spinta ‘4.0’ Parte II

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Tieghi, responsabile digital marketing di ServiTecno (www.servitecno.it), Clau-dio Valtorta, business solution architect di MHT, system integrator che sviluppa progetti gestionali in ambito ERP e CRM per il settore manifatturiero, riconosciuto da Microsoft come primo ‘Manufacturing Partner’ in Italia (www.mht.net), Roberto Vicenzi, vicepresidente di Centro Com-puter, system integrator da 30 anni attivo in ambito tecnologico (www.centrocom-puter.it).

A.O.: Quali fattori ‘abilitanti’ alla base dell’azienda ‘4.0’ rappresentano punti ‘cruciali’ sui quali lavorare e con le migliori prospettive di sviluppo/business? Uso di standard e soluzioni ‘open’, gestione dei dati e analytics, sicurezza…?Alessandra Boffa: Le tecnologie abili-tanti che ruotano attorno alla connetti-vità sono la premessa e il primo passo; le aziende devono innanzitutto cominciare ad attrezzarsi con la connettività per poter avviare il processo di trasforma-zione digitale. E in questa fase, secondo ABB, può essere utile utilizzare sistemi e standard aperti, che garantiscano la possibilità di interconnessione, qualsiasi siano gli sviluppi futuri. È poi necessario lavorare sui modelli di business e pen-sare che l’azienda dovrà evolversi non solo come linee produttive, ma anche come tipologie di prodotti e modalità di posizionamento sul mercato. Oggi un’azienda produce beni, domani molto probabilmente dovrà erogare servizi le-gati ai prodotti che fornisce. Questa tra-sformazione richiede un trasferimento di competenze all’interno dell’orga-nizzazione, riqualificando risorse in-terne esistenti o portandone a bordo di nuove, per acquisire i cosiddetti ‘saperi abilitanti’. Una volta gettate le basi con

connettività e competenze, servirà natu-ralmente la tecnologia di data analytics per abilitare processi decisionali automa-tici basati sulla trasformazione dei dati raccolti in informazioni fruibili. Infine, è innegabile che i problemi di sicurezza esistono, come ci raccontano spesso le cronache, ma non ritengo che si tratti di un fattore in grado di frenare il processo di digitalizzazione. La cybersecurity è un tema che riguarda qualsiasi ambito, dalle banche alla domotica, dall’elettronica di consumo alle comunicazioni, ma esi-stono contromisure adeguate e società che offrono tutti i servizi e gli strumenti necessari per difendersi.Claudio Valtorta: I punti cruciali sono certamente legati ad aspetti sia tecnolo-gici sia organizzativi. Il primo elemento è certamente rappresentato dalla necessità di mantenere una costante attenzione verso gli investimenti in ricerca e svi-luppo, non solo volti al raggiungimento di risultati tecnologicamente avanzati e innovativi, ma anche volti all’industria-lizzazione delle proprie soluzioni. Entra qui in gioco il secondo elemento, ovvero il mantenimento di una posizione com-mercialmente ‘forte’, agendo verso la cre-azione di una rete di vendita in grado di proporsi in modo concorrenziale. La pro-posizione deve cioè mantenere i caratteri di innovazione e originalità, operando però in contesti condivisi di soluzioni ‘open’, che permettano di collegarsi e integrarsi in modo semplice ed efficace con tutte le componenti che vanno a costituire un’automazione sempre più pervasiva della realtà produttiva. Una si-gnificativa componente, che in certi casi può anche far parte della proposta di au-tomazione, è anche il feedback e l’analisi dei dati. Un’automazione sempre più dif-fusa in un’ottica IoT (Internet of Things) deve poter usufruire di analisi rapide e significative di quanto accade all’interno dell’azienda, così da indirizzare al meglio le azioni preventive e correttive. Si consi-deri in questo senso quanto può essere fatto in termini di manutenzione predit-tiva, piuttosto che attraverso un’offerta di ‘servitization’, ovvero un’offerta integrata di componenti di automazione e macchi-nari, ma anche controllo da remoto da parte del produttore.Paolo Mazza: Stiamo attraversando una fase di grande trasformazione grazie all’evoluzione tecnologica in molti am-

biti. È proprio questa convergenza tra tecnologie diverse che rende il momento così importante e storico. Non bisogna farsi bloccare dall’impressione che sia ne-cessario gestire tutta la complessità e la varietà dei fronti di innovazione. È impor-tante essere pragmatici e lucidi nel par-tire da progetti che abbiano un impatto concreto, anche se inizialmente limitato, sul proprio business. Meglio partire con piccoli passi invece di perdersi nella complessità di un progetto troppo ambi-zioso. L’approccio ‘agile’ vale anche per i progetti di innovazione, serve a costru-ire esperienza, consapevolezza e con-suetudine al cambiamento in azienda. È importante quindi affidarsi a un part-ner di innovazione che sappia costru-ire un percorso graduale per l’impresa. Certamente il tema dell’integrazione della supply chain è uno dei principali punti di snodo, così come la possibilità di sfruttare le informazioni provenienti dal campo e dalla produzione per rica-vare insight correlati e costruire modelli di previsione. Un tema importante, che può rappresentare un primo passo, è quello legato alla sicurezza: nel mondo IT è ormai una consuetudine, ma in am-bito produzione è ancora una tematica spesso scoperta e da gestire.Alberto Griffini: L’innovazione tecno-logica portata dalla quarta rivoluzione industriale è senza dubbio basata sul processo di automatizzazione integrato in una piattaforma in grado di gestire tutti i punti della fabbrica, la collezione dei dati rilevanti e il trasferimento sicuro di questi ultimi verso sistemi informativi aziendali, database e cloud. La totale in-terconnessione dei sistemi porterà ad ac-crescere efficienza, risparmio economico e produttività, ma richiede nuove piatta-forme automatiche capaci di raccogliere,

Paolo Mazza, Blueit

Alessandra Boffa, ABB

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accumulare ed elaborare Big Data in ot-tica IIoT (Industrial IoT).Edgardo Porta: Senza dubbio quasi tutti i postulati di Industria 4.0 verrebbero a cadere senza i dati, che rappresentano la vera ‘anima’ di questa rivoluzione. Sono i dati che, derivati dalle progettazioni o raccolti in campo tramite sensori e apparati di ogni tipo, guidano e danno forma all’intero ciclo produttivo, dentro e fuori le aziende. Una digitalizzazione così invasiva poterà a un enorme incre-mento nella mole di dati circolanti, che si combinerà con nuovi trend operativi

come il ricorso a cloud, analytics, mobile e social business. Come conseguenza, il ruolo delle tecnologie IT è destinato a diventare sempre più fondamentale in ottica competitiva. Per rafforzare la propria competitività le aziende do-vranno adeguare la strategia IT interna. Di conseguenza, anche il panorama dei data center sta subendo forti evoluzioni: sempre più spesso i tradizionali data center IT si trovano a coesistere nelle medesime organizzazioni con nuovi data center industriali, diversi per finalità, po-tenza, ubicazione, struttura e requisiti. L’avvento di IoT, specialmente nella sua

declinazione ‘Industrial’, sta infatti già portando le organizzazioni ad adottare soluzioni di edge computing, ovvero a strutturare risorse ICT in prossimità della fonte o dell’utente dei dati, per esempio per rispondere alle esigenze operative di applicazioni in realtime o ridurre i tempi di latenza della connettività. Si eviden-zia dunque una crescente tendenza a ricorrere ad architetture ‘on premise’ per l’edge computing e ad aggregare invece in mega data center le risorse destinate al cloud.In questo panorama, la standardizza-zione gioca un ruolo fondamentale nel mondo industriale, dove le aziende, specialmente le PMI, scelgono soluzioni smart standardizzate per assicurarsi la flessibilità necessaria a supportare im-plementazioni rapide e sicure in un con-testo severo, performante e in continua evoluzione, dove condizioni di utilizzo e normative settoriali rendono poco ef-ficace il ricorso a soluzioni standardiz-zate e mature come quelle destinate al mondo IT.Michele Dalmazzoni: Cisco vede nell’in-frastruttura di rete la piattaforma abi-litante per qualunque servizio. Le reti di plant e di fabbrica si sono sviluppate nel corso dei decenni seguendo un de-sign architetturale che non era pensato per sostenere l’esplosione della digita-

lizzazione o dei big data o dell’IoT, ma per rispondere a esigenze puntuali che di volta in volta si presentavano alle Operation. Questo approccio ha pro-dotto delle reti frammentare con pro-tocolli proprietari che oggi non vanno più bene e che vanno quindi riviste. In questo senso, Cisco offre dei design validati che indicano come realizzare delle reti di fabbrica adeguatamente

connesse alle reti enterprise, in modo da coniugare accessibilità del dato e si-curezza. E la cybersecurity è la premessa fondamentale che non deve limitarsi al solo discorso perimetrale, ma che deve prevedere piattaforme che permettano di gestire il prima, il durante e il dopo di un attacco. D’altronde, la prima vera protezione contro gli attacchi è proprio un’adeguata topologia della rete. Vi è poi il tema del computing. Oggi parliamo di architetture di computing pervasive, che permettono di andare dal field, con il fog computing o l’edge computing che è bordo dei nostri apparati di rete, fino al cloud, passando attraverso i data center del cliente o del public cloud in realtà virtualmente privatizzato. Queste forme di computing permettono di de-finire dove devono avvenire le cose sulla base del tipo di output richiesto. Quindi, vi sono cose che devono avvenire sul field (edge analytic) senza dover portare il dato nel cloud per scatenare in tempo reale reazioni, eventi e decisioni sul field, e dati che invece è necessario portare in cloud per comporre una data lake anche per utilizzi futuri. Su piattaforme adatte si possono andare a sviluppare servizi di smart logistic, mobility, collaboration, connected machine e con R&D per ac-celerare l’introduzione di nuovi servizi, abilitare piattaforme di open innovation e così via.Marco Bubani: Elettronica e senso-ristica, protocolli a rete di trasporto e protocolli di comunicazione, Industrial IoT platform, piattaforme di normaliz-zazione, raccolta e stoccaggio dei dati dal campo, analytics, machine learning e artificial intelligence sono certamente gli elementi cruciali alla base dell’Indu-stry 4.0 e della digitalizzazione dei pro-cessi industriali. Ma il fattore che abilita

Alberto Griffini, Mitsubishi Electric

Edgardo Porta, Rittal

Michele Dalmazzoni, Cisco Italia

Marco Bubani, VEM sistemi

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il tutto deve essere la sicurezza, con la certezza che security e privacy siano in-trodotte ‘by design’. La sicurezza deve permeare tutti i livelli, anche per rispon-dere alle normative, come il Gdpr, che a breve lo renderà obbligatorio anche nel nostro Paese.Molti clienti, soprattutto chi si occupa di Operation, ritengono che l’Industry 4.0 abbia a che fare con dati legati alle mac-chine, ma non è così; vi sono anche molti dati relativi alle persone. Per riuscire a ‘collegare’ tutta la supply chain alle volte è necessario raccogliere dati anche dalle persone, per esempio geolocalizzarle per sapere come si muovono nel plant, quanto tempo stazionano presso deter-minati macchinari, se si trovano in aree critiche e offrire loro servizi di safety. In questi casi si generano dati che devono essere attentamente analizzati anche dal punto di vista di sicurezza e privacy.Roberto Vicenzi: Stiamo operando con assiduità presso delle aziende clienti portando veri e propri messaggi di ‘evangelizzazione’ sui temi legati a

mobility, networking, sicurezza, IoT, ge-stione avanzata dei dati e analytics, tutti elementi che riteniamo fattori abilitanti per lo sviluppo del business nel Piano Industria 4.0. Se finora il core business della nostra azienda era installare e ge-stire infrastrutture IT, nei prossimi anni potremo estendere il nostro operato all’interno delle linee di produzione, per supportare le imprese manifatturiere nell’implementare soluzioni e adottare standard di mercato. Il cliente potrà ot-tenere solo vantaggi e una riduzione dei costi nello scegliere soluzioni e prodotti che sono già uno standard di mercato.Marino Crippa: Tra i ‘fattori’ abilitanti il più importante rimane la revisione

dei processi. Le tecnologie già dispo-nibili offrono approcci e visioni prima inimmaginabile nel costruire il processo produttivo. La crescente complessità potrà essere meglio gestita attraverso soluzioni open, anche se i tempi di una standardizzazione potrebbero essere piuttosto lunghi. Le informazioni sono poi il nuovo valore aggiunto dell’approc-cio 4.0: un buon sistema di analytics su tutta la catena del valore e un’infrastrut-tura che ne garantisca la sicurezza sono aspetti ormai irrinunciabili.Francesco Tieghi: Un fattore certa-mente positivo nei processi di digita-lizzazione delle aziende è la tendenza a utilizzare, almeno sui sistemi base, tecnologie e protocolli standard: è finita l’epoca delle applicazioni custom e final-mente si è capito che, a fronte di un in-vestimento iniziale che potrebbe essere superiore, affidarsi a software company con esperienza e posizionamento sul mercato mondiale può dare grossi van-taggi nella fase secondaria di interfaccia-mento, ma anche per quanto riguarda supporto e aggiornamento costante delle piattaforme software. In pratica: i sistemi di base devono essere creati con soluzioni standard di mercato, anche per

avere più libertà di manovra sulla parte di reportistica e analisi, con dati disponi-bili e protocolli aperti e standard.Dal punto di vista della security la mo-bilità delle nuove interfacce ha lette-ralmente disintegrato il concetto di protezione perimetrale: dunque è im-portante sapere, dovendo applicare so-luzioni ad hoc, che è necessario dedicare budget e risorse al controllo del traffico, alla anomaly detection ed alle soluzioni di business continuity e configuration control. Non più soltanto la security ‘vec-chia scuola’ (basata su prevention and detection): occorre un occhio attento alle soluzioni per la continuità operativa e una ripartenza rapida ed efficiente in caso di attacco informatico o downtime.Cristian Randieri: Il concetto di azienda

4.0 è fortemente legato al principio di ‘Cyber Physical System’, su cui poggia la definizione di Industria 4.0. Mi riferisco ai sistemi informatici in grado di inte-ragire con i sistemi fisici in cui operano, a patto che questi siano dotati di capa-cità computazionale, di comunicazione e di controllo. Nel contesto dell’inno-vazione occorre che le nostre aziende non perdano mai di vista i fattori abili-tanti che possono diventare cruciali per migliorarne le prospettive di business: produzione personalizzata, sostenibilità industriale per la valorizzazione delle per-sone nelle fabbriche, sistemi di controllo efficienti evolutivi e adattativi. Occorre pertanto analizzare a fondo le opportu-nità e sfide che si celano dietro tutti gli ambiti tecnologici che concorrono alla realizzazione di Industria 4.0. Mi riferisco a temi quali: robotica collaborativa, fab-brica digitale, controllo e supervisione avanzati del processo produttivo, Inter-

Roberto Vicenzi, Centro Computer

Francesco Tieghi, ServiTecno

Cristian Randieri, Intellisystem Technologies

Marino Crippa, Bosch Rexroth

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AO PANORAMA

net of Things, Big Data e cybersecurity. Analisi che non può limitarsi solamente all’identificazione delle sfide, ma deve indicare le risposte per affrontare le problematiche che le soluzioni in ottica Industria 4.0 possono fornire. I vantaggi devono essere indicati sia nel breve pe-riodo (derivanti dall’applicazione delle tecnologie già disponibili), sia nel lungo (ovvero quando le tecnologie Industria 4.0 saranno sufficientemente mature). Altro elemento fondamentale riguarda la sicurezza. Ancora oggi molte imprese si trovano a essere attaccate senza nep-pure avere gli strumenti per accorgersi di essere nel mirino dei cyber criminali. Infine, è fondamentale utilizzare solu-zioni standardizzate e open, capaci di gestire protocolli di comunicazione, processi, dati e analytics nel modo più sicuro ed efficiente possibile. Non di-mentichiamo che uno dei punti chiave dell’Industria 4.0 è la possibilità di ren-dere interoperabili i dispositivi con-nessi alle reti, nell’ottica di offrire nuovi servizi, svincolandosi dal protocollo di comunicazione usato. Era ora che si pas-sasse a un modello di tipo cooperativo, al fine di creare un ecosistema adatto allo sviluppo di Industria 4.0 e IoT. Que-sti due mondi richiedono, infatti, una comunicazione coerente sia all’interno della fabbrica digitale sia all’esterno per ciò che riguarda i servizi basati su cloud, edge e altre tecnologie Internet. Occorre puntare alla ‘connected indu-stry’ mediante l’intelligenza decentra-lizzata, ovvero adottando tecnologie intelligenti di azionamento e controllo progettate in rete con altri prodotti do-tati di autonomia decentrata, facendo leva su meccanismi di connettività veloce e istantanea, sia essa verticale che orizzontale, in modo da consente ai dati di fluire liberamente attraverso la struttura aziendale. Tutto ciò lo si può realizzare se si decide di adottare gli standard aperti, mediante i quali sia possibile l’integrazione di soluzioni ba-sate su software nell’ottica di una mag-giore flessibilità.

AO: Potete darci qualche esempio di ap-plicazione dei concetti di Industria 4.0 in casi pratici? Quali i maggiori risultati ottenuti?Dalmazzoni: Tra i progetti da noi av-viati e conclusi spiccano nomi come

Marcegaglia, player mondiale nella trasformazione dell’acciaio, Inpeco, azienda che progetta e sviluppa sistemi di automazione per laboratori di analisi clinica, e Fluid-O-Tech, azienda italiana nota nel campo nella progettazione e produzione di pompe volumetriche e sistemi per la gestione dei fluidi per di-versi settori.In particolare, Marcegaglia ha realizzato una ‘connected factory’ che ha previ-sto l’adozione di una rete unificata per l’azienda e gli stabilimenti, in grado di abilitare la reingegnerizzazione dei pro-cessi in ottica IoT e lungo una supply chain totalmente informatizzata. Tutto ciò ha aggiunto valore alla sua eccel-lenza tutta italiana, ottimizzando nel suo insieme l’automazione di impianto e realizzando servizi di logistica avan-zata (si veda articolo al link http://tech-plus.it/brochure/fn/91/#86).Inpeco invece, grazie all’approccio ‘con-nected machine’ di Cisco ha ottenuto la massima affidabilità degli impianti at-traverso interventi pianificati e controllo proattivo, un aumento della qualità in tutte le fasi del processo di analisi e benefici derivanti dall’interconnessione degli impianti.Infine, l’esperienza di Fluid-O-Tech, azienda italiana che collabora da anni con Cisco e con la quale sono stati re-alizzati progetti di ammodernamento delle strutture che hanno portato a rin-novare l’industrializzazione dei prodotti e a ottimizzare i costi.

Bartolotta: Una delle principali sfide che le aziende oggi si trovano a fron-teggiare è l’integrazione di macchine di diversi fornitori e l’incapacità di tali mac-chine di comunicare efficacemente tra loro. Una soluzione a questo problema è

l’adozione dello standard OPC UA (Uni-fied Architecture), promossa da OPC Foundation. È già in arrivo una nuova generazione di questo protocollo do-tata di funzionalità pub/sub e in grado quindi di aprirsi al mondo della comu-nicazione cloud. Indipendentemente dal protocollo Ethernet installato sulla macchina, tutto aderisce allo stesso lin-guaggio di comunicazione base, TCP/IP, che è compatibile con OPC-UA. Un modo per collegarsi in OPC-UA prevede l’uso di un insieme di componenti per creare un Cyber Physical System (CPS) capace di eseguire tale funzionalità, cioè un CPS ‘smart to manage’. Mac-chine differenti provenienti da vari fornitori e caratterizzati da diversi CPS potrebbero così comunicare tra loro utilizzando lo stesso protocollo. In fu-turo, è pensabile che ogni macchina sia costituita da diversi CPS indipendenti e modulari, capaci di comunicare diretta-mente attraverso il protocollo OPC-UA. Ciò consentirà alle singole applicazioni di parlare tra loro senza bisogno di più gateway. Colmando il divario di comu-nicazione nell’ambito della macchina tramite lo standard OPC-UA, i livelli tradizionalmente definiti nella pira-mide dell’automazione tenderebbero a scomparire. Questo aprirà nuove possi-bilità per la progettazione di macchine più flessibili, performanti e convenienti.Boffa: L’Industria 4.0 parte dalle tecno-logie e ci porterà molto lontano, non sappiamo ancora dove... La trasforma-zione digitale può però dare risultati e benefici immediati. ABB ne è convinta e lo dimostra in prima persona con i propri servizi e nelle proprie fabbriche. Posso citare l’offerta Connected Servi-ces per la manutenzione preventiva e predittiva, grazie alla quale abbiamo già un lungo curriculum di casi di inter-venti preventivi su guasti potenziali, che hanno evitato rotture e fermi impianto molto costosi. La fabbrica di Dalmine di ABB ha già raggiunto un livello elevato di digitalizzazione dei processi interni, con robotica connessa, pianificazione della produzione, flessibilità delle linee, magazzini automatizzati… Può es-sere considerata a pieno titolo un faro dell’Industria 4.0. Adesso ci stiamo at-trezzando con sistemi di realtà virtuale per la formazione degli addetti e le demo per i clienti, senza dimenticare lo

Massimo Bartolotta, Eaton

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Smart Lab, dove mostriamo l’intercon-nessione dei nostri prodotti attraverso una console di monitoraggio che visua-lizza in tempo reale lo stato degli im-pianti installati in Italia e nel mondo. Sul fronte clienti non posso citare nomi, ma esistono svariati esempi: applicando i concetti dell’Industria 4.0, per esempio, un produttore di stampanti multifun-zione può vendere stampe e scansioni invece di macchine, o un’azienda che produce compressori può vendere aria compressa. Come dicevo prima, l’Indu-stria 4.0 porterà non solo un’ulteriore evoluzione delle tecnologie, ma anche una rivoluzione dei modelli di business.Porta: Abbiamo diverse applicazioni di cui possiamo parlare. Potremmo per esempio iniziare dal caso di Gruppo System di Fiorano Modenese, attivo a livello mondiale nel mondo dell’indu-stria ceramica, che ha scelto di basare su smart manufacturing e intelligenza artificiale una nuova idea di fabbrica flessibile, connessa e globale. Una piat-taforma di servizi software controlla la capacità produttiva di interi stabili-menti, ottimizzando la qualità dei pro-cessi di controllo e la standardizzazione delle informazioni ricevute dagli im-pianti, per fornire strumenti di gestione volti al miglioramento della consape-volezza e della ripetibilità decisionale. Un processo sempre più digitalizzato all’interno del quale la conservazione dei dati assume importanza fondamen-tale, cui il gruppo risponde con il nuovo data center sviluppato in partnership con Rittal.Noi stessi, poi, applichiamo i concetti di Industria 4.0 all’interno delle nostre fab-briche, per esempio nello stabilimento di Valeggio sul Mincio, eccellenza a li-vello internazionale per la produzione di sistemi di climatizzazione per quadri elettrici e data center. In questo inno-vativo polo tecnologico avviene la pro-duzione dei condizionatori a elevata efficienza energetica Blue e+, basata sull’impiego di processi automatizzati in grado di interagire in tempo reale con macchine, operatori e oggetti per la ge-stione intelligente dei sistemi. Nel pieno rispetto del concetto di ‘Know How 4.0’, i sistemi cyber fisici comunicano e ope-rano attivamente in Internet dialogando con il nuovo sistema Plis (Production Line Information System), che intera-

gisce in tempo reale all’interno di ogni passo produttivo, assicurando la piena tracciabilità dei componenti installati nei condizionatori. Una reportistica fi-nale racchiusa in un unico database è in grado di includere tutti i parametri dei flussi di produzione e ogni infor-mazione indispensabile per l’ottimale attività post vendita sui condizionatori installati. Gli stessi condizionatori qui prodotti, inoltre, rispondono appieno ai requisiti definiti dal Piano Industria 4.0, grazie all’elevata efficienza energetica e alla loro capacità di supportare fun-zionalità remotate. I sistemi sono infatti dotati di interfacce di comunicazione standard per una facile integrazione nei controlli delle linee di produzione: diversi protocolli, come CAN o Modbus TCP, consentono il trasferimento dei dati in tempo reale tramite interfaccia CAN e/o Ethernet, mentre l‘interfaccia NFC (Near Field Communication) con-sente una semplice parametrizzazione di più apparecchi tramite un dispositivo mobile NFC compatibile.Vicenzi: Stiamo implementando pro-getti di mobility estesa con dispositivi da polso, smartphone o altri computer portatili collegati a macchine di pro-duzione tramite wi-fi o Bluetooth. L’o-peraio o l’impiegato presente sulla macchina automatica o nel magazzino riesce così a ricevere ed elaborare dati online in tempo reale a vantaggio della qualità, dei tempi di produzione o di evasione del processo e in totale sicu-rezza. Tutti questi vantaggi saranno immediatamente riconosciuti dai di-pendenti e dall’azienda con un costante aumento degli investimenti in IT nelle linee di produzione e il Piano Industria 4.0 potrebbe essere la prima energia che farà detonare questo piano di svi-luppo e di crescita.Griffini: Prendiamo per esempio la macchina presentata quest’anno nell’area ‘Know How 4.0’ di SPS Italia 2017. Si tratta di una soluzione robo-tica realizzata in collaborazione con IDM Automation e destinata al riempi-mento completamente automatizzato di flaconi per cosmesi. L’impiego della piattaforma di automazione iQ di Mitsu-bishi Electric non garantisce solo un’ot-timizzazione del processo produttivo, ma permette un efficace trasferimento dei dati di produzione dalla macchina

verso il sistema informativo aziendale mediante il modulo MES in essa inte-grato, per migliorare la tracciabilità del processo. La piattaforma iQ realizza in tal modo l’automazione integrata perseguendo tutti i canoni di Industria 4.0. L’impiego della piattaforma iQ per-mette di andare oltre il livello di singola unità produttiva, tipico dell’automa-zione classica, arrivando fino a sistemi informativi aziendali per realizzare l’in-terconnessione di fabbriche e unità pro-duttive dislocate in tutto il mondo.Mazza: Uno degli ambiti in cui stiamo ottenendo maggiori soddisfazioni è quello dell’integrazione nella supply chain e in particolare nella logistica. Il processo logistico attraversa per defini-zione tutta la filiera di un settore, dalla produzione alla distribuzione fino al cliente finale. Abbiamo realizzato una serie di progetti di integrazione delle in-formazioni e di automatismo per la trac-ciatura delle consegne, realizzando un bus trasversale che consente l’integra-zione in modo molto semplice e rapido tra ERP e sistemi diversi, senza la neces-sità di costruire connettori specifici o di modificare i propri ambienti applicativi. Avere un cruscotto che in tempo reale renda disponibili le informazioni utili a monitorare le proprie attività in qualsi-asi punto della filiera è una leva impor-tante per chi deve gestire il business. Per esempio nel settore dell’editoria i risul-tati ottenuti sono straordinari e hanno portato grande impatto sull’efficienta-mento del processo end-to-end, perché realizza concretamente l’integrazione tra i vari attori, rendendo disponibili a ciascuno le informazioni necessarie al momento giusto per prendere decisioni migliori, con maggiore consapevolezza e consistenza.Tieghi: Come canale di General Elec-tric e, in particolare, della divisione GE Digital, abbiamo ‘in casa’, già da qual-che anno, i casi pratici: GE propone sul mercato soluzioni che ha già adottato per sé, dunque testate e in continua evoluzione. Un esempio su tutti è il monitoraggio delle turbine degli aerei che GE svolge all’interno delle ‘Fonderie Digitali’ di San Ramon, Parigi e Shangai: per ogni singolo volo viene trasmesso in tempo reale dalle turbine ai centri di controllo 1 terabyte di dati, che restitu-iscono analisi e procedure di manuten-

Page 7: L’automazione vola sulla spinta ‘4.0’automazione-plus.it/.../sites/3/2017/07/399Panorama-II-Parte.pdf · dente e CEO di Intellisystem Technolo-gies (), Francesco ... sulla spinta

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zione da portare a termine ancora prima che l’aereo rimetta le ruote a terra. Altri esempi possono essere fatti in tutti gli altri campi in cui GE è presente, quali l’oil&gas, il power, senza dimenticare il mondo manifatturiero.Valtorta: Non abbiamo ancora gestito veri e propri progetti in ambito Indu-

stria 4.0, ma come system integrator supportiamo le imprese nell’adozione di strumenti di Business Intelligence, Big Data e cloud, guidandole verso le più innovative vie del business digitale e sfruttando le innumerevoli funziona-lità assicurate dalla piattaforma Micro-soft. Il tutto è strettamente coniugato alla nostra capacità di assicurare un vantaggio competitivo attraverso la gestione efficiente e predittiva dei dati, soprattutto a supporto del time to mar-ket. Rientriamo anche tra i primi partner Microsoft Dynamics presenti sull’online store di applicazioni e servizi Microsoft, Azure Marketplace, offrendo una so-luzione per Microsoft Dynamics AX. Il nostro add-on SO99AXi, infatti, è dispo-nibile su Azure Marketplace da qualche tempo attraverso la piattaforma di di-stribuzione Microsoft Lifecycle Services. Infine, grazie al fatto che MHT da circa tre anni è entrata a far parte del Gruppo Engineering, azienda attiva in Italia nel campo del software e dei servizi IT, stiamo offrendo soluzioni gestionali, di Business Intelligence e Big Data innova-tive e integrate nei progetti infrastruttu-rali realizzati dal Gruppo.Crippa: Il Gruppo Bosch, con i suoi 250 stabilimenti che utilizzano tecnologie, e le divisioni come Rexroth, che svi-luppano soluzioni per l’automazione, costituisce un ecosistema ideale per Industria 4.0. Questo approccio ci per-

mette di arrivare sul mercato con un’of-ferta robusta e collaudata sia in termini di trasferimento di esperienza sia di prodotti. La filosofia è quella dei piccoli passi, pensare in grande ma partire in piccolo, con investimenti e piattaforme scalabili. Così abbiamo in portafoglio, tra le altre, soluzioni che vanno dal monitoraggio dell’olio, dove i sensori rilevano in tempo reale la contamina-zione ottimizzando gli interventi sulla centrale oleodinamica, a linee di mon-taggio dove postazioni intelligenti si autoconfigurano in funzione della ver-sione di valvola da montare, riducendo a zero i tempi di set-up.Gestione dell’energia per eliminare gli sprechi, logistica basata su sistemi Rfid che riducono gli stock, o raccolta dati dalle macchine per una maggiore trasparenza di linea con incremento si-gnificativo degli OEE, sono altri esempi di realizzazioni che, ormai attive presso gli stabilimenti Bosch, sono state imple-mentate anche su diversi clienti italiani di dimensioni e complessità diverse. Industria 4.0 non è esclusiva dei grandi gruppi. Ogni azienda ha la propria via verso la smart factory, che è fatta dello specifico mix di processo, tecnologie abilitanti e formazione del personale. Industria 4.0 è per tutti.Bartolotta: Con T-Systems, Eaton sta sviluppando metodi che i costruttori di macchine e sistemi possono utilizzare per trasferire dati al cloud. In aggiunta, Eaton sta sviluppando anche servizi per l’analisi e la processazione di questi dati nella massima sicurezza. I componenti di automazione Eaton permettono il collegamento semplice alla multipiatta-forma IoT basata sugli standard OPC-UA. Quale membro della OPC Foundation, Eaton supporta i clienti nell’implemen-tazione dello standard per la comuni-cazione M2M e M2Cloud. Utilizzando questo approccio, i costruttori di mac-chine saranno in grado di monitorare le loro macchine direttamente dal cloud, offrendo manutenzione predittiva e ottimizzando l’usura dei componenti, i costi di funzionamento e la produttività.Bubani: Una delle competenze fon-damentali necessaria per far decollare questi progetti non è tecnologica, ma di tipo consulenziale. Sedersi con chi si occupa di Operation e IT in azienda, per capire come funziona il processo

di trasformazione delle materie prime in prodotti e servizi è fondamentale per definire i vantaggi che possono ottenere dalla digitalizzazione. Noi cerchiamo di farlo in modo concreto e spesso facciamo riferimento a dei fra-mework che consentano alle aziende di toccare con mano la digitalizzazione, spesso con piccoli progetti sperimen-tali. Per farlo stiamo coinvolgendo anche delle start up, in logica di open innovation, e insieme a loro e ai clienti facciamo riferimento a un modello or-ganizzativo che ci consente di entrare nel vivo della digitalizzazione rapida-mente e in modo efficace.Organizziamo workshop intensivi con tutti gli interessati, IT e OT allo stesso tavolo, alternando brainstorming a ses-sioni di approfondimento per arrivare a definire qualche piccolo progetto di digitalizzazione da far decollare. Una volta compreso come lavora il processo, sviluppiamo nuove idee immaginando come potrebbe lavorare domani, gra-zie alla digitalizzazione. Realizziamo un prototipo; infine, osserviamo e analizziamo i primi dati per far toccare con mano i risultati agli stakeholder del processo.E per essere ancora più concreti, of-friamo ai clienti la possibilità di toc-care con mano l’Industry 4.0 presso la ‘Lean Experience Factory 4.0’ a San Vito al Tagliamento. Ideata nel 2011 da McKinsey e Unindustria Treviso, LEF è un ambiente in cui è possibile seguire corsi pratici di metodologia lean, che è lo stato dell’arte delle operation, appli-cata a una linea di produzione demo di compressori per frigoriferi. All’interno di questa ‘fabbrica modello’, assieme a Cisco, abbiamo recentemente realizzato soluzioni innovative in ambito cyberse-curity, collaboration e reti industriali, per mostrare concretamente come queste tecnologie possono convivere e collaborare per rendere il processo produttivo digitalizzato e amplificare i vantaggi delle metodologie del lean manufacturing a bordo macchina.

Video disponibile al link: http://automazione-plus.it/video/i-dati-dellautomazione-fabrizio-scovenna-presidente-di-anie-automazione/

Claudio Valtorta, MHT