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Quaderni di Città dei Mestieri Lavorare con la statistica città dei Mestieri di Milano e della Lombardia

Lavorare con la statistica - Città dei Mestieri · pratica di ricorrere alla probabilità, ad esempio, per ... la statistica impiega le procedure e le ... e settori scientifici quali

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Quaderni di Città dei Mestieri

Lavorare conla statistica

cittàdei Mestieri

di Milanoe dellaLombardia

Introduzione

Statistica, scienza trasversaleLa statistica è una scienza relativamente giovane, il cui nome deriva dalla parola“Stato” in quanto le prime informazioni su fenomeni reali sono state raccolte ed or-ganizzate dagli “organismi statali” che le utilizzavano per orientare la loro azionepolitica.Così, ad esempio, risale al 1826 la pubblicazione del volume di Melchiorre Gioja,dal titolo “Filosofia della Statistica”, nel quale la disciplina viene definita come la“somma di cognizioni relative ad un paese che nel corso giornaliero degli affari pos-sono essere utili a ciascuno o alla maggior parte dei suoi membri o al governo e at-tinge dalle scienze affini ciò di cui ha bisogno”. Da allora, la statistica ha avuto un enorme sviluppo e l’utilizzo del metodo statisti-co si è esteso allo studio di altri fenomeni reali, per i quali risultava utile sintetizza-

re in termini numerici caratteristiche e comporta-menti al fine di conoscerli, interpretarli e preve-derne lo sviluppo. La statistica ha pertantoassunto la fisionomia di scienza trasversale inquanto le sue metodologie possono avere varicampi di applicazione. Per esempio, in ambito economico il problema dicome equilibrare il rischio di un investimentocon il suo rendimento viene risolto anche conl’impiego di metodologie statistiche. In ambitoinformatico la metodologia statistica è indispen-sabile per gestire e per estrarre informazioni di

interesse da enormi banche dati. In ambito politico-sociale si fa sempre più ricorsoalle procedure di valutazione della qualità della Scuola, dell’Università, della Ri-cerca, dell’Azienda, procedure che hanno come riferimento sofisticate metodologiestatistiche. In ambito giuridico, in particolare del diritto penale, si sta diffondendo lapratica di ricorrere alla probabilità, ad esempio, per identificare la colpevolezza diun imputato. In medicina, il metodo statistico è utilizzato per ricavare informazionida esperimenti in campo clinico o farmaceutico, mentre in ambito ambientale la sta-tistica è utilizzata per conoscere, ad esempio, la concentrazione geografica di agen-ti inquinanti e prevederne l’andamento in relazione a variabili climatiche. Gli esempi riportati sono solo alcuni di quelli che si potrebbero fare perché di fattola statistica può essere intesa come una sorta di “cassetta degli attrezzi” utile peranalizzare ed interpretare razionalmente fenomeni reali e per orientare le propriescelte in condizioni di incertezza. Restano così sfatati alcuni luoghi comuni che vo-gliono la statistica come una disciplina così tecnica e ad alto contenuto quantitativoda risultare troppo arida. La statistica si avvale sì di concetti elaborati dalla Logicae dalla Matematica, ma per studiare popolazioni empiriche e questo garantisce unsicuro collegamento con la realtà naturale e sociale.

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I testi sono stati realizzati da Sabina Pattuglia, Responsabile Ufficio Orientamento e Stage dellaFacoltà di Scienze Statistiche - Università degli Studi Milano BicoccaEditing a cura di Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia.

Prima edizione: novembre 2007© 2007 – Città dei Mestieri di Milano e della LombardiaTutti i diritti riservati

Profili di Statistici famosi

Reverendo Thomas Bayes (1702-1761) è stato un matematico e un ministro pre-sbiteriano britannico. Deve la sua fama ai suoi studi nel campo della matematicae della filosofia; è noto soprattutto nella statistica per il suo teorema sulla proba-bilità condizionata, pubblicato postumo nel 1763.Bruno de Finetti (1906-1985), matematico e statistico italiano noto soprattuttoper la formulazione della concezione soggettiva della probabilità. "La probabilitànon è nient'altro che il grado di fiducia (speranza, timore,..) nel fatto che qualco-sa di atteso (temuto, o sperato, o indifferente) si verifichi e risulti "vero".Carl Friedrich Gauss (1777-1855) è stato un grande matematico tedesco i cuicontributi sono stati determinanti per l’analisi matematica, la teoria dei numeri, ilcalcolo numerico, la geometria differenziale, il magnetismo e l’ottica; è noto nel-la statistica per lo studio sul comportamento degli errori e la scoperta della varia-bile casuale normale detta anche gaussiana.Corrado Gini (1884-1965) è stato uno statistico ed economista italiano. Nel-l’ambito dell’economia ha studiato la diseguaglianza dei redditi, mettendo a pun-to diversi metodi il più noto dei quali è il coefficiente di Gini. Con i suoi lavori hacontribuito anche a temi di demografia e sociologia, in particolare riguardo la sa-lute pubblica.Sir Ronald Fisher (1890-1962) viene considerato colui che ha fatto della stati-stica una scienza moderna, in quanto ha fondato i concetti di riferimento della sta-tistica matematica usati universalmente. I suoi contributi maggiori sono stati inbiologia, genetica e astronomia. Karl Pearson (1857-1936) è stato un matematico e statistico che con i suoi lavo-ri ha influenzato notevolmente la teoria statistica contribuendo in particolare mo-do allo sviluppo dei concetti di regressione e analisi di correlazione.John Tukey (1915-2000) già chimico, poi matematico, infine statistico ha svoltoun ruolo importante nello sviluppo della statistica di metà ‘900, applicando meto-di di statistica matematica a diverse discipline scientifiche e ingegneristiche.

La Statistica nella società dell’informazione

Dati, informazione, conoscenzaNella società odierna, definita sempre più spesso “società dell’informazione”, i datia disposizione grazie alle moderne tecnologie informatiche sono sempre più abbon-danti e la loro circolazione sempre più rapida. In tale contesto dinamico, l’informa-zione costituisce una risorsa strategica in grado di condizionare l’efficienza dei si-stemi, divenendo fattore di sviluppo economico, di crescita e di ricchezza culturale.L’informazione, se corretta e ben interpretata, può indirizzare in modo coerente e per-tinente i processi decisionali e garantire al decision maker, non certo l’esito delle de-cisioni, ma la sicurezza di avere fatto il meglio possibile per perseguire l’obiettivo.

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Che cos’è la statisticaQuando si pensa alla statistica, si pensa subito alla media e in genere alla media arit-metica. Quest’ultimo è un indice di sintesi che permette di rendersi conto della di-mensione di un fenomeno. Per esempio quando si dice che, secondo i dati dell’in-dagine sui consumi condotta dall’Istat, la spesa media mensile per famiglia nel 2006è stata pari a 2.461 euro, significa che, moltiplicando questa spesa - consideratauguale per tutte le famiglie – per il numero delle famiglie, si ottiene lo stesso am-montare che si ricava sommando le spese – fra loro diverse – effettivamente soste-nute; con la media aritmetica si pensa, seppure ciò possa risultare non vero o verosolo in parte, che la maggioranza delle famiglie abbia speso intorno a quella cifra. Tuttavia, per comprendere la realtà non si può utilizzare soltanto la media; è invecenecessario sfruttare l’informazione che deriva dal-la diversità che sussiste fra i dati, cioè analizzarnela variabilità che è intrinseca a ogni fenomeno fisi-co e naturalistico e a ogni comportamento econo-mico e sociale; non tutti infatti sono alti uguale opercepiscono lo stesso stipendio! Sono stati elaborati specifici metodi che consento-no di analizzare la variabilità di un fenomeno ri-conducendola alle diverse cause che la producono,fra cui il caso. Per esempio, può essere valutato sela diversità dei risultati ottenuti dagli iscritti al primo anno di un corso di laurea siacausata dalle condizioni socio-economiche della famiglia, dall’istituto superiore fre-quentato, dalla capacità specifica dei ragazzi, dal fatto di studiare da soli o insiemead altri etc. In modo analogo, può essere valutato se l’uso di differenti mezzi pubblicitari e la di-versa intensità del loro utilizzo influiscano sul volume delle vendite di un certo pro-dotto in misura significativamente diversa dal caso. Nel suo aspetto formale, la statistica elabora e sviluppa concetti e metodi suscetti-bili di qualsiasi applicazione; nel suo aspetto applicativo, la statistica impiega leprocedure e le metodologie per produrre informazioni sintetiche di risposta a speci-fici problemi di natura economica, sociale, medica, ambientale o altro.Quando i dati relativi alla popolazione oggetto di indagine sono completi, è possi-bile classificarne e sintetizzarne le caratteristiche con indici numerici o esemplifi-cazioni grafiche; in questo caso, si parla di Statistica descrittiva, che ha l’obiettivodi sintetizzare le informazioni rilevate sulla totalità della popolazione.Qualora invece si disponga di dati incompleti, perchè relativi ad un sottogruppo del-la popolazione (ovvero uncampione), e si voglia risali-re ad informazioni relativeall’intera popolazione si faricorso alla Statistica infe-renziale, che si basa sullateoria del Calcolo delle pro-babilità.

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nelle basi dati (Knowledge Discovery in Data-base, KDD) ed è la tecnica alla base di un nuo-vo settore aziendale in grande sviluppo, il Cu-stomer Relationship Management (CRM), ov-vero la gestione tecnologicamente evoluta dellarelazione con il cliente.Tutte le aziende che dispongano di un numerosignificativo di clienti attivi sono oggi impe-gnate ad elevare le barriere all’abbandono, mi-gliorando il valore percepito dei propri prodottie servizi da parte del consumatore finale. In al-tri termini, chi ha già molti clienti, spende “meglio” le risorse a disposizione in pro-grammi di fidelizzazione piuttosto che in azioni di conquista. Le carte fedeltà chemolti supermercati offrono in cambio di premi a punti servono proprio a studiare ilcomportamento di acquisto del consumatore per la migliore gestione dei punti vendi-ta e per la predisposizione di mirate azioni di marketing. Un’interessante applicazione della tecnica del Data Mining è quella riferita ad un te-sto scritto. Il Text Mining consiste nell'applicazione di tecniche di Data Mining a te-sti non strutturati (agenzie stampa, pagine web, e-mail, più in generale a qualsiasicorpus di documenti) allo scopo di individuare i principali gruppi tematici, classifi-care i documenti in categorie predefinite, scoprire associazioni nascoste (legami traargomenti, o tra autori, trend temporali), estrarre informazioni specifiche (es: nomi digeni, nomi di aziende etc). La maggior parte dei motori di ricerca che opera su websi basa proprio su analisi di tipo semantico ed è gestito da compagnie che utilizzanoparticolari algoritmi statistici e database tenuti segreti. Nella società dell’informazione, caratterizzata da un alto livello delle tecniche infor-matiche e da una conseguente enorme capacità di calcolo, la statistica svolge quindiun ruolo fondamentale in quanto fornisce i contenuti che permettono di sfruttare almeglio le potenzialità tecniche a disposizione per fini conoscitivi; ciò porta la stati-stica alla frontiera con altre discipline e settori scientifici quali l’ingegneria, la fisica,l’informatica, le scienze cognitive oltre a quelli più tradizionalmente ad essa legati.A titolo di esempio, si pensi alla fase di acquisizione della realtà esterna che, sottoforma di suoni, immagini o gas, viene rilevata da sensori e poi elaborata con model-li statistici al fine di ricavarne informazioni utili ad essere processate dalle macchineda calcolo. In tale contesto, la statistica si pone come strumento imprescindibile perla produzione di nuove tecnologie.La statistica interviene inoltre in modo significativo, all’estero da vari decenni e inItalia nelle imprese di maggiori dimensioni, anche nella fase del controllo del pro-cesso produttivo al fine di realizzare una gestione efficiente dell’intero sistema di pro-duzione. Il controllo statistico di processo è una delle parti del controllo statistico del-la qualità ed è applicato alle operazioni ripetitive che si verificano, ad esempio, in unprocesso di produzione, con lo scopo di eliminare eventuali problemi quali rallenta-menti, interruzioni o difettosità. Fa parte del controllo statistico della qualità anche ilcontrollo statistico del prodotto che si basa sulla valutazione di una qualche caratteri-stica qualitativa riscontrata su campioni del prodotto per determinare la qualità del-l’intera partita di merci o materie prime di cui occorra stabilire l’accettabilità.

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Vale la pena soffermarsi un poco sui concetti appena accennati e descrivere il rap-porto esistente tra dati ed informazioni e tra informazioni e conoscenza che rappre-senta la forma compiuta e massima dell’acquisizione del sapere.I dati, in sé, possiedono valore solo in forma potenziale; acquistano valore in formasostanziale e si trasformano in informazione solo attraverso il loro confronto e la con-testualizzazione e, da ultimo, tramite la distribuzione e presentazione dei dati stessi acoloro che sono incaricati di utilizzarli. L’informazione acquista maggiore valorequanto più si diffonde e viene utilizzata. L’informazione, interagendo con quella di-sponibile da altre fonti e con l’accumulazione precedente delle persone, diviene co-noscenza attraverso la quale si può rispondere a domande tipo “come” o “perché”.Dove interviene la statistica in questo processo di trasformazione dei dati? La statistica fornisce la “tecnologia” necessaria per trasformare i dati e le informa-zioni elementari nella conoscenza necessaria per assumere decisioni in condizionidi incertezza e gli statistici possono quindi qualificarsi a tutti gli effetti come sog-getti attivi della società dell’informazione.

La crescente disponibilità di dati all’interno delle aziende e la necessità sempre piùimpellente di disporre di informazioni in grado di costituire un vantaggio competi-tivo per misurarsi sul mercato, ha dato vita anche a forme nuove di utilizzazione del-la statistica e a vere e proprie professioni emergenti come quella del Data Miner: ilminatore dei dati.1

Questa figura professionale si riferisce al Data Mining, termine con il quale si vuo-le indicare l’estrazione di conoscenza da una grossa quantità di dati e che può esse-re definito come il processo di selezione ed esplorazione di grandi masse di dati, alfine di scoprire regolarità o relazioni non conosciute a priori, allo scopo di ottenereun risultato chiaro e utile al proprietario del data base.Questo tipo di attività è cruciale in molti ambiti della ricerca scientifica, ma anchein altri settori, come in quello delle ricerche di mercato dove si può citare, a titolodi esempio, la Market Basket Analysis che permette di individuare prodotti fre-quentemente acquistati insieme e quindi consente di sviluppare una strategia dimarketing, offerte promozionali o il disegno di cataloghi.L’attività di data mining costituisce il cuore del processo di scoperta di conoscenza

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1. Il verbo “to mine” significa “scavare per estrarre” usato per lo più nel settore delle estrazioni mine-rarie: il riferimento è al tempo in cui si cercava di estrarre oro dalle rocce, ricercando piccole e prezio-se pepite da una grande quantità di materiale grezzo.

Quante volte in un dibattitotelevisivo, soprattutto di natu-ra politica, la quantificazionedi uno stesso fenomeno è og-getto di contesa perché i nu-meri riportati sono sostanzial-mente diversi, secondo che aproporli sia l’esponente dellacorrente politica A o dellacorrente politica Z? Purtrop-po tutto ciò dipende dal fattoche in Italia, più che in altripaesi europei, è prevalente lacultura del dire o della parola

– la cosidetta literacy - piuttosto che quella del fare del risultato numerico un datoimprescindibile per sostenere opinioni e comportamenti – la cosidetta numeracy.Per numeracy si intende la capacità di comprendere, valutare e usare dati quantita-tivi e qualitativi presentati sotto forma di tabelle e grafici ed eventualmente sinte-tizzati con opportune misure. La statistica è dunque componente essenziale della nu-meracy. Comprendere il contenuto di un grafico o di una tabella su un quotidiano,valutare il messaggio di un manifesto elettorale che riporti dati statistici, consultaree utilizzare dati a sostegno di decisioni da prendere, comprendere la convenienza diuna proposta assicurativa, apprezzare i vantaggi e i possibili danni di un farmaco,valutare il rischio di un intervento chirurgico sulla base della casistica testimoniata,comprendere la portata dei parametri di Maastricht sono esempi concreti della nu-meracy di una persona. Possedere questa capacità garantisce senz’altro al cittadino una maggiore consape-volezza nelle scelte ed un migliore esercizio dei propri diritti e la statistica intervie-ne in modo determinante per la formazione della numeracy.

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Quando si parla di “statistiche”

Con il termine “statistiche” ci si riferisce normalmente ai dati prodotti o diffusi dasoggetti istituzionali, a livello nazionale o internazionale.

In Italia, dall’Istituto nazionale di statistica(Istat) e da altri soggetti del Sistan (Sistema sta-tistico nazionale); in Europa, per portare alcuniesempi, dagli istituti nazionali di statistica di al-tri paesi, dall’Eurostat (Ufficio di statistica delle

Comunità europee), dalla Bce (Banca centrale europea), dall’Eea (Agenzia europeaper l’ambiente); a livello internazionale, sempre in via esemplificativa, dalle Nazio-ni Unite, dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), dall’Oms (Organizza-zione mondiale della sanità), dall’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite perl’educazione, la scienza, la cultura e la comunicazione), dall’Ocse (Organizzazioneper la cooperazione e lo sviluppo economico), dalla Banca mondiale, dal Fondo mo-netario internazionale. Tutti questi soggetti sono considerati fonti autorevoli di produzione di statistiche inquanto rispettano le definizioni e le classificazioni concordate a livello internazio-nale, dispongono di apparati stabili in grado di assicurare una regolarità della pro-duzione e della diffusione, garantiscono la trasparenza delle metodologie utilizzate.Le statistiche provenienti da soggetti istituzionali sono pertanto in genere facilmen-te confrontabili e integrabili fra loro. In Italia fanno parte del Sistema statistico nazionale, oltre all’Istat che svolge il ruo-lo di coordinatore, anche gli uffici di statistica delle amministrazioni dello Stato e dialtri enti pubblici, degli Uffici territoriali del Governo, delle Regioni e Province au-tonome, delle Province, delle Camere di commercio, dei Comuni, delle aziende sa-nitarie locali, nonché gli uffici di statistica dei soggetti privati che svolgono funzio-ni di interesse pubblico. Tutti i soggetti del sistema concorrono alla produzione del-le rilevazioni statistiche considerate di interesse pubblico secondo il Programmastatistico nazionale (Psn). La diffusione dei dati conclude il processo di produzione dell'informazione statisti-ca, mettendo a disposizione dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni i risultatidelle rilevazioni. Il rilascio delle informazioni avviene nel rispetto delle leggi e deiregolamenti, fissati dagli organismi nazionali e internazionali, per garantire alla col-lettività un'informazione tempestiva, corretta e completa, e per tutelare la riserva-tezza degli individui e delle imprese.L'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni, nel 2003, fissando le regole in ma-teria di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di mas-sa, ha stabilito che i risultati dei sondaggi siano corredati da una “nota informativa”metodologica.Nonostante tali accorgimenti, capita ancora molto spesso che la stampa riporti inmodo non del tutto corretto dati e conclusioni relativi ad indagini statistiche o chele persone non sappiano interpretare bene i risultati di grafici o tabelle presenti suigiornali, illustrati in televisione o in altro testo informativo.

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sta differenziazione dipende molto dai singoli Atenei presso cui sono attivati i cor-si di laurea; ogni Facoltà, infatti, grazie all’autonomia universitaria, ha la possibilitàdi costruire percorsi di studio, definendo gli insegnamenti e le attività formative, inbase sia alle proprie competenze sia al contesto culturale, economico, sociale e pro-fessionale del mondo del lavoro in cui i laureati saranno chiamati ad operare. Al terzo anno solitamente è previsto un periodo di stage, da svolgersi presso azien-de ed enti pubblici e privati, oppure presso i laboratori di ateneo. Questa esperienzasi conclude con una relazione scritta relativa all’attività svolta, che può costituirel’elaborato da discutere in sede di prova finale per il conseguimento della laurea. Perchi non ha frequentato il tirocinio, la prova finale consiste nella discussione di unelaborato scritto, concordato con i docenti della Facoltà.La laurea si consegue con il superamento di un esame finale e l’acquisizione di 180crediti, suddivisi nei tre anni di studio.Conseguito il titolo di laurea triennale, il laureato può entrare direttamente nel mon-do del lavoro, o frequentare un corso di laurea specialistica, o iscriversi ad un ma-ster di primo livello, o frequentare corsi di formazione post-base.

Classi delle lauree specialistiche in ambito statisticoConseguito il titolo di laurea triennale, è possibile frequentare un corso di laureaspecialistica in una delle seguenti classi:3

• Statistica Demografica e Sociale (90/S)• Statistica Economica, Finanziaria e Attuariale (91/S)• Statistica per la Ricerca Sperimentale (92/S)

I corsi di laurea specialistica durano 2 anni e hanno l’obiettivo di fornire allo stu-dente una conoscenza più approfondita per l’esercizio di attività di elevata qualifi-cazione nell’ambito statistico, fornendo ai laureati una formazione culturale e pro-fessionale avanzata ed ampia autonomia nell'ambito del lavoro, che permetta loroun’elevata responsabilità di progetti e strutture.La laurea specialistica nella classe 91/S è requisito per conseguire l’abilitazione al-l’esercizio della professione di attuario.

Corsi post-laureaI corsi di perfezionamento e i master di primo e secondo livello vengono organiz-zati solitamente dai singoli atenei, ma esistono anche scuole specializzate, che ero-gano formazione altamente qualificante nel settore statistico. Questi corsi propon-gono un programma di formazione interdisciplinare che affianca a strumenti e soli-de competenze tecniche, competenze di gestione, promozione e sviluppoinnovativo. Si differenziano dai corsi di laurea specialistica per il carattere maggiormente pro-fessionalizzante dei loro contenuti.

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IL PERCORSO FORMATIVO IDEALEPer accedere alle professioni del mondo della statistica è necessario essere in pos-sesso di un qualsiasi diploma quinquennale di scuola media superiore.Anche se non è richiesto un diploma specifico, la maturità scientifica o tecnica of-fre una preparazione più specifica, garantendo la conoscenza del linguaggio delmondo delle scienze matematiche oltre alle capacità tecniche di base; la maturitàclassica, tuttavia, offre una preparazione di così ampio respiro da mettere in gradodi affrontare con facilità anche un percorso quantitativo.

Classi di lauree di primo livello in ambito statisticoCon la riforma della formazione universitaria, è stata attivata una classe di laureadi primo livello in ambito statistico, la classe Scienze Statistiche (37).2

I corsi di laurea attivati all’interno della classe (37) hanno durata triennale ed han-no l’obiettivo di assicurare un’adeguata padronanza di metodi e contenuti per po-ter operare proficuamente nell’ambito delle discipline statistiche.Gli studenti, alla fine del triennio, devono possedere:

• un’adeguata conoscenza delle discipline statistiche;• un’adeguata conoscenza delle discipline di base nell’area delle scienze socia-

li, economico-statistiche e/o in altre aree applicative individuate dalle struttu-re didattiche competenti;

• una buona padronanza del metodo della ricerca e della metodica statistica;• competenze pratiche ed operative, relative alla misura, al rilevamento ed al

trattamento dei dati pertinenti l’analisi statistica nei suoi vari aspetti applica-tivi;

• gli strumenti logico-concettuali e metodologici per la progettazione ed esecu-zione delle indagini statistiche (osservazionali o sperimentali) e per il tratta-mento informatico di basi di dati.

La formazione generale comprende:

• conoscenze di base di tipo matematico, statistico, informatico e probabilistico; • attività integrative come lo studio delle lingue straniere;• attività professionalizzanti mediante insegnamenti specifici della statistica nei

vari ambiti di applicazione (statistica demografica, statistica medica, statisti-ca economica, gestione delle imprese, statistica sociale, etc.);

• un tirocinio applicativo, presso imprese e/o laboratori di ricerca pubblici e pri-vati, cui è correlata la prova finale.

Ogni corso di laurea in base agli specifici obiettivi formativi previsti, fornisce com-petenze, conoscenze e abilità specialistiche per determinati ambiti lavorativi. Que-

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2. Con l’entrata in vigore delle ultime modifiche al regolamento di riforma della formazione universi-taria, decreto 270/2004, la classe di laurea Scienze statistiche (37) sarà sostituita dalla classe di laureaStatistica (41).

3. Con l’entrata in vigore delle ultime modifiche al regolamento di riforma della formazione universi-taria, decreto 270/2004, le classi di laurea specialistica 90/S, e 92/S saranno sostituite dalle classi di lau-rea magistrale in Scienze Statistiche (82) e Scienze statistiche, attuariali e finanziarie (83).

DOTTORATI, MASTER, CORSI DI SPECIALIZZAZIONEE PERFEZIONAMENTO

Università degli Studi di Bergamo (www.unibg.it)Dipartimento di Matematica, Statistica e applicazioni Dottorato: “Metodi Computazionali per le Previsioni e Decisioni Economiche eFinanziarie”Università degli Studi di Brescia (www.unibs.it)Dipartimento di Metodi QuantitativiDottorato: “Metodi Computazionali per le Decisioni e Previsioni Economiche efinanziarie”Università degli Studi di Milano (www.unimi.it)Istituto di Statistica medica e biometria Dottorato: “Statistica Biomedica”Università degli Studi di Milano-Bicocca (www.unimib.it)Dipartimento di Statistica Master: “Master in Statistica per le ricerche di mercato e la gestione delleinformazioni”Corso di perfezionamento: “Migrazioni Internazionali”; “Scienze dei servizi egovernance pubblica”Dottorato: “Dottorato di Ricerca in Statistica” Università Commerciale "Luigi Bocconi" di Milano (www.uni-bocconi.it)Istituto di Metodi Quantitativi Dottorato: “Dottorato di Ricerca in Statistica”Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (www.unicatt.it)Istituto di Statistica Master: “Metodi quantitativi e Gestione dei sistemi di qualità”; “Strumenti sta-tistici per il marketing e la comunicazione nei settori creditizio e telefonico”;“Strumenti statistici per il marketing e la comunicazione nel settore creditizio”

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Corsi di dottoratoI corsi di dottorato (per lo più triennali) si rivolgono a giovani in possesso o del ti-tolo tradizionale di laurea quadriennale o quinquennale o del titolo di laurea specia-listica. Si è ammessi ai corsi superando un concorso pubblico per titoli e per esami.I corsi di dottorato sono attivati dalle Università e mirano a conferire una prepara-zione adeguata a chi intenda dedicarsi alla ricerca avanzata in ambito statistico.

OFFERTA FORMATIVA A MILANO E IN LOMBARDIA

Riportiamo qui di seguito alcuni riferimenti riguardo alle opportunità formative aMilano e in Lombardia relative alle professioni del settore statistico.Vi ricordiamo, però, che la Città dei Mestieri e delle Professioni di Milano è sem-pre a disposizione per fornire ulteriori informazioni e un aiuto per definire il per-corso professionale, scegliere una formazione o cercare un lavoro

Classe delle lauree in “Scienze Statistiche” (37)Università degli Studi MILANO-BICOCCA (www.unimib.it)“Scienze Statistiche ed Economiche” – Facoltà di Scienze Statistiche“Statistica e Gestione delle Informazioni” – Facoltà di Scienze StatisticheUniversità Cattolica del Sacro Cuore – MILANO (www.unicatt.it)“Scienze Statistiche, Attuariali ed Economiche” – Facoltà di Economia/ScienzeBancarie, Finanziarie e Assicurative

Classe delle lauree specialistiche in “Statistica Economia, Finanziaria e Attuariale”(91/S)Università degli Studi MILANO-BICOCCA (www.unimib.it)“Scienze Statistiche ed Economiche” – Facoltà di Scienze StatisticheUniversità Cattolica del Sacro Cuore – MILANO (www.unicatt.it)“Scienze Statistiche, Attuariali ed Economiche” – Facoltà di Economia/ScienzeBancarie, Finanziarie e Assicurative

Classe delle lauree specialistiche in “Statistica per la Ricerca Sperimentale” (92/S)Università degli Studi MILANO-BICOCCA (www.unimib.it)“Biostatistica e Statistica Sperimentale” – Facoltà di Scienze Statistiche

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Demografia - Statistica socialeLa demografia studia le caratteristiche strutturali e i processi evolutivi delle popo-lazioni umane, con particolare attenzione ai fenomeni che li determinano (natalità,mortalità, mobilità territoriale).I campi di interesse della statistica sociale riguardano lo studio dei metodi statisticiper la programmazione e valutazione dei servizi (in primo luogo sociali e sanitari)e per l’analisi dei comportamenti e delle motivazioni soggettive in svariati campi(processi educativi, espressioni di voto, mobilità sociale e turistica, sport, tempo li-bero e comunicazione, psicologia, attività forense). La statistica sociale si occupainoltre delle metodologie e problematiche operative connesse alle indagini campio-narie e ai sondaggi demoscopici.

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Lavorare con la Statistica: i principali campi di applicazione

Statistica economicaLa statistica economica si occupa della "misurazione" ed analisi quantitativa dei fe-nomeni economici: dalla misura di grandezze relative alla contabilità nazionale (Pro-dotto Interno Lordo, consumi, redditi, prezzi, produzione industriale, vendite, etc.)alle previsioni economiche e alla valutazione di politiche economiche e aziendali.In generale, si può dire che la statistica economica sviluppa metodi statistici per lostudio quantitativo dei comportamenti degli operatori del sistema economico (fami-glie, imprese, pubblica amministrazione, operatori esteri) messi in atto in un certoluogo e in un determinato periodo di tempo. Particolare attenzione viene riservata anche alle analisi di mercato, alla gestione ealle decisioni aziendali; quando la statistica viene applicata a quest’ultimo ambito siparla nello specifico di statistica aziendale.

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Per capire meglio

La congiuntura Spesso si leggono sul giornale frasi del tipo: “l’economia sta frenando”, “il sistema economi-co è in ripresa” etc.; tali affermazioni si riferiscono al fatto che l'economia di una nazione, an-che se tende a crescere e a svilupparsi nel tempo, non si muove in modo regolare, bensì attra-verso continue oscillazioni, che vengono spesso indicate come congiuntura (favorevole o sfa-vorevole), con un termine il cui significato non è definibile in modo rigoroso.Quando l’economia di una nazione attraversa una fase di crescita, si dice che la congiuntura èfavorevole e l’economia si trova in espansione. Quando, invece, la congiuntura è negativa l’e-conomia attraversa una situazione di recessione.Capire quale fase congiunturale caratterizza un sistema economico o un settore produttivo èmolto importante; infatti, individuare in modo preciso le tendenze congiunturali in atto è cru-ciale per le istituzioni che devono prendere decisioni di politica economica.La statistica economica consente di mettere a punto le misure atte ad identificare con la preci-sione maggiore possibile le fasi della congiuntura; tali misure prendono il nome di indicatoricongiunturali. Tra questi ultimi i più importanti sono la misura del Prodotto Interno Lordo (PIL)e delle produzione industriale.Il primo di questi è costituito dal valore dei beni e servizi prodotti in un paese, al netto dei beniintermedi, ossia di tutti quei beni che vengono reimpiegati nell’attività produttiva per produrrealtri beni (detti beni finali), che verranno poi scambiati sul mercato. Le stime del PIL trimestra-le italiano vengono diffusi dall'Istat in tempi molto rapidi: la stima preliminare è pubblicata cir-ca 45 giorni dopo la fine del trimestre di riferimento e quella successiva, a circa 70 giorni. È ovvio che il tasso di incremento del PIL costituisce un prezioso indicatore del benessere (o delmalessere) del sistema.Oltre al PIL, il principale indicatore mensile relativo all’andamento dell’attività è l’indidellaproduzione industriale che misura, appunto, l’evoluzione del volume fisico di produzione delsettore industriale.Per la costruzione di tale indice e per l’interpretazione dei risultati che da essa derivano si devericorrere a due strumenti tipici della statistica economica: la Teoria dei Numeri Indice e l’Ana-lisi delle Serie Storiche.

Per capire meglio

Scenari di sviluppo dell’immigrazione straniera in LombardiaDa alcuni anni l’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità, cui afferisconocompetenze e professionalità di natura demografica e statistico-sociale, svolge un’azione di mo-nitoraggio del fenomeno dell’immigrazione straniera in Lombardia. Secondo le risultanze e le valutazioni contenute nel più recente rapporto dell’Osservatorio, il nu-mero di stranieri provenienti dai paesi a forte pressione migratoria (Pfpm) presenti sul territoriolombardo al 1° luglio del 2006 era di circa 850 mila unità, con un incremento di 60-70 mila pre-senze rispetto all’anno precedente. Essi costituivano il 9% della popolazione lombarda, con unaforte concentrazione nella città di Milano, dove si valutano circa 200 mila presenze, seguita daBergamo e da Brescia.Densità consistenti sono state inoltre osservate nella fascia meridionale che unisce le provincedi Lodi, di Cremona e di Mantova e che si caratterizza per una forte attrazione di immigrati nelsettore dell’agricoltura.Elaborando con opportuni metodi statistici i dati resi disponibili dall’Osservatorio lombardo nelcorso degli ultimi anni è possibile delineare previsioni di sviluppo del fenomeno, qui di seguitoevidenziate, sia in termini di consistenza numerica, sia rispetto alla composizione per genere edetà. Queste informazioni saranno di grande utilità per programmare politiche di intervento so-ciale ad ogni livello di amministrazione.

Un numero indice è un numero che sintetizza in un singolo dato le variazioni di un insieme dioggetti misurati in situazioni diverse. Ovviamente, perché tale sintesi possa essere considerata rappresentativa di tutti gli oggetti di in-teresse è necessario stabilire regole molto precise e la statistica economica si occupa proprio del-la miglior definizione possibile di tali regole.In particolare, l’indice della Produzione Industriale è calcolato secondo la formula di Laspeyres,ossia come media aritmetica delle variazioni dei singoli prodotti considerati nelle due situazio-ni temporali considerate, media ponderata con l’importanza che caratterizzava ciascun bene inun istante temporale determinato.L’analisi delle serie storiche interviene nel momento dell’interpretazione dei risultati di tale in-dice; infatti la produzione industriale risente in modo eclatante dell’avvicendarsi delle stagioni(si pensi, ad esempio, alle chiusure del mese di agosto): l’analisi delle serie storiche permette di“destagionalizzare” la serie e, quindi, di interpretare i risultati eliminando in modo opportuno la“componente stagionale”, che, come tale, nulla ha a che vedere con la congiuntura e con l’an-damento del sistema economico.

Sistemi informativi aziendaliUn sistema informativo aziendale è l’insieme dei mezzi e delle procedure che rac-colgono, elaborano, scambiano ed archiviano dati allo scopo di produrre un flussocontinuo di informazioni. Tali flussi informativi sono utilizzati sia per la gestionedelle attività, si parla in questo caso di sistema informativo di gestione operativa,sia per il supporto alle decisioni (Sistema informativo direzionale) di diversi livellidi management aziendali. Il sistema informativo direzionale è una sorta di sistemanervoso che permette all’azienda di valutare i dati in suo possesso per definire azio-ni e strategie. All’interno di un sistema informativo direzionale la statistica svolgeun ruolo fondamentale in quanto fornisce metodologie e tecniche di analisi neces-sarie per trarre dai grossi archivi di dati (database) informazioni utili per i decisoriaziendali.

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Biostatistica - Statistica medicaI dati medico-sanitari, opportunamente elaborati, sono in grado di produrre infor-mazioni di fondamentale importanza per migliorare le conoscenze sulle cause di al-cune malattie e per una corretta ed efficiente gestione delle risorse umane e finan-ziarie destinate ai servizi sanitari.La biostatistica e la statistica medica si occupano principalmente dello sviluppo edell’ applicazione dei metodi e dei modelli più adeguati per l’analisi e l’interpreta-zione statistica di dati generati dallo studio di problemi biologici, clinici e medici. La biostatistica trova principale applicazione nelle aree della ricerca e degli inter-venti che riguardano la salute degli esseri viventi, la sua interazione con l’ambientee il patrimonio genetico e la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle malattie.La biostatistica è applicata anche nell’ambito della programmazione sanitaria e del-l’organizzazione e gestione dei servizi sanitari.

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Stima della popolazione straniera proveniente dai Pfpm e residente in Lombardia al 1°luglio degli anni indicati (migliaia di unità)

Composizione percentuale per classi d’età della popolazione straniera proveniente daiPfpm e residente in Lombardia al 1° luglio degli anni indicati

Per capire meglio

L’aspirina protegge dagli attacchi di cuore?Considerando il fatto che le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte anche ne-gli USA, ad alcuni biostatistici dell’Università di Harvard, qualche tempo fa, venne l’idea chela semplice aspirina potesse avere l’effetto di ridurre il rischio di un attacco di cuore.Raccolsero 22.071 volontari e li divisero casualmente in 2 gruppi.Dopo un certo periodo di questo trattamento, i biostatistici raccolsero i seguenti dati:

e calcolarono i seguenti rischi di attacco di cuore: - se si assume aspirina: 139/11037 = 0,0126- se NON si assume aspirina: 239/11034 = 0,0217

La differenza fra tali rischi sembrava piccola (solo 0,0091) ma, in realtà, una chiara informa-zione proveniva dal calcolo del rischio relativo, ovvero il rapporto fra il rischio corso da colo-ro che non prendevano aspirina e il rischio di coloro che invece la assumevano.

rischio relativo: 0,0217/0,0126 = 1,72

Chi non assume aspirina ha un rischio quasi doppio (1.72 volte superiore) di avere un attaccodi cuore rispetto a chi ne fa uso.Lo studio fu presto interrotto: non si poteva negare a lungo ai soggetti del gruppo di controllo diprendere aspirina … dato il suo evidente effetto di protezione verso gli attacchi di cuore!

Gruppo di studio:assume aspirina

Gruppo di controllo:assume un placebo

hanno avuto un attaccodi cuore 139 239

non hanno avuto un attac-co di cuore 10.898 10.795

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Statistica ambientaleL’analisi dello stato dell’ambiente è di grande importanza nella nostra epoca, spe-cialmente considerando il forte legame esistente tra questo e la salute, e più in ge-nerale la qualità della vita. Al di là dell’allarmismo talvolta fatto sull’argomento, lostudio dell’ambiente è una materia complessa, che richiede abilità in ambiti dispa-rati, dalla raccolta e misurazione dei dati ambientali, alla descrizione quantitativadelle dinamiche spazio-temporali di tali fenomeni, alla valutazione dell’impatto chequesti hanno sulla salute umana e dell’impatto delle azioni umane sull’ambiente. Imetodi statistici sono uno strumento utilissimo in ogni passo dell’analisi dei feno-meni ambientali. La statistica ambientale può essere definita come quella branca della statistica che siapplica ai fenomeni ambientali in tutte le loro forme, studiandone quantitativamen-te l’incertezza e sintetizzando e rendendo fruibile l’informazione ad essi relativa.

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Per capire meglio

Il sistema informativo direzionale Un Sistema Informativo Direzionale rappresenta l’insieme dei processi, delle tecniche e deglistrumenti con cui si raccolgono, rappresentano e analizzano i dati al fine di elaborare e sup-portare le decisioni degli organi direzionali. Un sistema informativo organizzato in modo appropriato può essere di grande utilità ancheper migliorare la conoscenza a supporto delle politiche di intervento da parte delle Istituzio-ni. Nella figura sottostante è illustrato un modello di sistema informativo volto a fornire indi-cazioni sugli aspetti demografici, economici e del mercato del lavoro che riguardano i citta-dini di una determinata città.

Gli archivi anagrafici del Comune vengono integrati con gli archivi del Lavoro e con quelli del-le Agenzie delle Entrate; dall’integrazione delle fonti si ottiene un datawarehouse, o sistemainformativo direzionale, ovvero una collezione di dati che possono essere interrogati ed elabo-rati con opportune tecniche statistiche. Risulterà pertanto possibile conoscere, ad esempio, il reddito medio dichiarato distinguendoper genere, per nazionalità, per quartiere di residenza, per tipologia di attività lavorativa o pernumero di componenti il nucleo familiare. Le informazioni ricavabili risulteranno di grande utilità per comprendere la realtà socio-econo-mica di riferimento e per guidare quindi le politiche di intervento da parte degli amministrato-

Per capire meglio

Che aria tira in Lombardia?In una regione come la Lombardia, altamente urbanizzata e con caratteristiche climatichesfavorevoli (è circondata a Nord, Ovest e Sud da catene montuose che favoriscono il rista-gno dell’aria), il tema della sostenibilità ambientale è molto sentito a livello istituzionale.Per questo, l’aria viene continuamente monitorata e, sulla base dei dati raccolti, vengonoprogrammati e attuati piani di contenimento dell’inquinamento orientati in diverse direzioni(uso razionale dell’energia, riduzione emissioni gas serra, potenziamento trasporto pubblicoetc).Come emerge dalla figura sottostante, l’andamento storico della presenza del particolato at-mosferico evidenzia una tendenza alla diminuzione nel periodo medio-lungo associata alleazioni normative locali, nazionali ed europee. In particolare, il decremento delle polveri to-tali (di cui PM10 sono circa l’80-85%) è attribuile all’adozione di nuova tecnologia (D.P.R.203/88), al trasferimento delle industrie, alla riduzione dell’emissione di inquinanti primarie al rinnovo del parco auto circolante.

(fonte: Arpa Lombardia)

Le variabili metereologiche giocano un ruolo di fondamentale importanza rispetto ai livellidi inquinanamento presenti nell’aria: regolano infatti la velocità con cui gli inquinanti ven-gono trasportati e si disperdono in atmosfera o portati al suolo (es: rimozione da parte dellapioggia). Tali fattori meteorologici definiscono inoltre la quota massima fino alla quale gliinquinanti si disperdono e determinano la velocità (o addirittura il verificarsi) di alcune rea-zioni chimiche che portano alla formazione in atmosfera degli inquinanti secondari quali, adesempio, l'ozono (ad opera della radiazione solare).

Alcuni profili professionali

Di seguito vengono illustrati alcuni dei profili professionali conseguibili con unaformazione statistica.

Il ricercatore di mercato progetta analisi quanti-tative e qualitative per la conoscenza del merca-to di riferimento e delle sue dinamiche di svilup-po al fine di valutare le potenzialità del prodot-to/servizio venduto, la soddisfazione dei clienti,la definizione del prezzo, la tipologia dei consu-matori, gli effetti delle campagne pubblicitarie.Nello svolgimento del suo lavoro, si raccordacon il cliente (interno o esterno) che ha commis-sionato la ricerca per la definizione degli obietti-vi e collabora con il responsabile marketing dacui riceve gli input per l’elaborazione e l’analisi dei dati. Il ricercatore di mercatocoordina e supervisiona le attività di rilevazione e di raccolta delle informazioni;analizza e interpreta i dati raccolti; predispone report di analisi per la restituzionedelle informazioni al cliente; propone diagnosi, consulenze e attività di follow up eapprofondimento. Il ricercatore di mercato si relaziona con gli analisti dati di mercato, a cui spetta ilcompito di elaborare i dati a disposizione, e può relazionarsi anche direttamente coni rilevatori, occupandosi della loro formazione e garantendo il rispetto del rigoremetodologico durante la fase di rilevazione.Il ricercatore di mercato opera all’interno di istituti che si occupano di ricerche dimercato e sondaggi di opinione o all’interno di uffici studi di imprese di dimensio-ni medio-grandi. La sua collocazione organizzativa dipende dalla struttura e dalledimensioni dell’azienda in quanto può occuparsi solo di alcune fasi del processo diricerca o dell’intero processo di lavoro.

DemografoIl demografo studia gli elementi strutturali della popolazione, come la natalità, lamortalità, la nuzialità, i flussi migratori etc. Il compito del demografo è quello di raccogliere i dati, saperli analizzare attraversoopportune metodologie statistiche e trarne delle informazioni al fine di prevedere lapotenziale struttura che la popolazione avrà nel futuro e l'effetto che ciò produrràsulle variabili economiche, culturali e relazionali.

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Le concentrazioni misurate in aria sono il risultato di tutti questi processi.Per riprodurre il comportamento di un inquinante la normativa di qualità dell'aria nazionaleed europea suggerisce di avvalersi dell'analisi statistica dei dati e di modelli matematici at-traverso i quali riprodurre con formule e algoritmi i fenomeni che avvengono in natura, in-troducendo delle approssimazioni più o meno semplificate a seconda dell'approccio model-listico.

Ricercatore di mercato

Demografo

L'analista finanziario ha l'incarico di fornire la pro-pria valutazione sulle decisioni di carattere finan-ziario che riguardano l'azienda per cui lavora dopoaver esaminato la situazione patrimoniale e finan-ziaria, segnalando eventuali problemi e proponen-do le soluzioni relative. Controlla la redditività del-l'impresa e svolge analisi quantitative atte ad indi-rizzare le politiche di investimento verso mercati,prodotti, attività che siano ad alto grado di rendi-mento e basso livello di rischio. Stima i valori mo-biliari, le azioni, le obbligazioni e altri titoli e i fondi di investimento. Si occupa del monitoraggio dei mercati finanziari e controlla l'andamento dei para-metri che possono influenzare il valore dell'impresa (costo del denaro, disposizioniin materia di mutui, agevolazioni fiscali). Ha conoscenze nell'ambito dell'econometria, del diritto, dell'organizzazione azien-dale, della politica valutaria, della macroeconomia, della contabilità, delle tecnichecommerciali, delle tecnologie industriali e dei prodotti finanziari. L’analista finanziario trova impiego in aziende medio-grandi quali società finanzia-rie, società di gestione di fondi di investimento, banche, società assicurative e fidu-ciarie. Lavora alle dipendenze del direttore finanziario, a livelli direttivi. La profes-sione è praticata prevalentemente sotto forma di lavoro dipendente anche se nonmancano possibilità di impiego come libero professionista. In quest'ultimo caso èopportuno avere un'esperienza pluriennale presso grandi organizzazioni finanziarie.

Il business intelligence manager è chiamato a costruire e gestire sistemi statistici disupporto alle decisioni aziendali.

È una figura professionale molto richiesta dal-le aziende interessate alla progettazione di ap-plicazioni di gestione di dati e di analisi di da-ti che supportino il management aziendale nel-le decisioni e consentano di ottenereinformazioni precise, aggiornate e significativenel contesto di riferimento.Pertanto, è un esperto sia di problematicheaziendali, sia dei database gestionali (DataWa-rehouse e sistemi di supporto alle decisioni).Fondamentale è la conoscenza dei metodi dianalisi statistica multivariata (analisi fattoriale,cluster analysis, analisi discriminatoria, analisi

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Le ricerche demografiche sono molto importantiper le classi dirigenti e politiche che amministranoil territorio ai vari livelli e che devono pianificaregli interventi e gli investimenti futuri, per esempioin ambito sanitario, sociale o dei trasporti. Anche i dirigenti di grandi imprese, che devonoadeguare la loro politica commerciale alle diversefluttuazioni (immigrazioni, disoccupazione etc) ri-corrono generalmente ad analisi demografiche. Il demografo lavora principalmente presso istitutidi sondaggio o di ricerca statistico-sociale. Puòtrovare impiego come addetto degli uffici di stati-stica del SISTAN e dell'ISTAT e come tecnico distaff nella programmazione e valutazione di politiche sociali, sanitarie e territorialidi Comuni o Regioni. Può operare come esperto nelle organizzazioni internaziona-li (FAO, ONU, EUROSTAT, World Bank) e nelle istituzioni pubbliche e private chesi occupano dei paesi in via di sviluppo.

L'epidemiologo è il professionista che si occupa di pro-gettare e realizzare analisi quantitative utili all’osserva-zione e allo studio circa l’insorgenza, le cause, la preven-zione ed il trattamento delle malattie e di tutti gli eventidi rilevanza sanitaria che incidono sulla salute della po-polazione.Le analisi epidemiologiche rivestono importanza sia perla produzione di nuove conoscenze in ambito clinico e inmateria di programmazione e gestione dei servizi sanita-ri sia per fornire indicazioni e guidare il processo deci-sionale di coloro che gestiscono, ai vari livelli, il sistemasanitario.L’epidemiologo conduce, tra l’altro, analisi riguardantil'attività e il funzionamento delle strutture sanitarie conattenzione alla "qualità" tecnica e organizzativa, pro-gramma e realizza indagini statistiche su campione pervalutare la qualità percepita dagli assistiti e dai familiari,

redige i piani territoriali di salute attraverso la quantificazione dei "carichi di malat-tia" per fasce di popolazione o per specifici ambiti territoriali, produce gli indicato-ri statistici normativi previsti dalle disposizioni ministeriali e regionali in ambito sa-nitario.L’epidemiologo lavora principalmente presso uffici di staff delle Direzioni sanitariee delle Direzioni generali delle ASL e delle Aziende ospedaliere, in società di con-sulenza sanitaria, Università e altri centri di ricerca.

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Epidemiologo

Analista finanziario

Business intelligence manager

Collabora alla redazione del "manuale di qualità"dell'impresa (come lavorare, quali procedure se-guire) e mantiene aggiornata la documentazionenecessaria per ottenere le certificazioni di qualitàinternazionali ISO (International StandardizationOrganization). Il quality controller utilizza le me-todologie statistiche per monitorare la variabilitàdella produzione al fine di eliminare eventuali va-riazioni sistematiche; applica tecniche statistichedi controllo della qualità e di affidabilità industria-le (uso di carte e diagrammi per il controllo statistico della qualità industriale - de-finizione delle tolleranze statistiche di insiemi di prodotti). Interagisce con tutte le funzioni interne all'azienda e con molti soggetti esterni (for-nitori, clienti, enti di certificazione, ASL, associazioni di categoria).Possiede conoscenze di base delle tecniche di lavorazione; organizzazione e gestio-ne di un'impresa, informatica industriale, cultura d'impresa e conoscenze integratecon altre funzioni aziendali (marketing, logistica). L’esperto del controllo della qualità è prevalentemente impiegato in aziende ali-mentari, chimiche, tessili, della carta, e, in generale, in aziende industriali nelle qua-li si applichino processi produttivi continui, oppure discreti (prodotti assemblati), ein società di consulenza.

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di reti neurali, ecc.). Deve, inoltre, avere la capacità di costruire indici sintetici diperformance economica delle diverse unità aziendali e di preparare report per la di-rezione aziendale.Il business intelligence manager trova impiego in aziende private e pubbliche, so-cietà di consulenza aziendale e società di informatica.

Il sondaggista svolge attività di ricerca e dianalisi quantitativa e qualitativa sui compor-tamenti di gruppi di persone. Le sue cono-scenze possono essere utilizzate in campi as-sai svariati, ad esempio in ricerche di marke-ting, in ricerche sui comportamenti di voto,sul funzionamento di particolari strutture eorganizzazioni (ospedali, servizio sanitario,amministrazione della giustizia, carceri, im-prese), sui comportamenti di particolari grup-pi di persone (giovani, immigrati, anziani,ammalati, disabili, etc.). I suoi compiti posso-no comprendere: definire assieme al commit-tente l'obiettivo della ricerca, le tecniche utilizzate, il costo; mettere a punto il dise-gno di ricerca, stabilire numero e tipologia di intervistati affinchè il campione di ri-ferimento sia significativamente rappresentativo della popolazione considerata,decidere lo strumento di rilevazione; individuare e coordinare una rete di ricercato-ri/rilevatori; supervisionare o procedere direttamente alla somministrazione di que-stionari e delle interviste; elaborare i risultati anche con l'ausilio di specifici softwa-re statistici; contribuire alla stesura del rapporto di ricerca.L'attività puo essere svolta come libero professionista o dipendente di istituti di ri-cerca. La competenza nella progettazione di piani di ricerca e di analisi quantitati-va/qualitativa può essere spesa anche presso grandi imprese e enti pubblici.

Il quality controller è l'esperto incaricato dall'azienda di eseguire, sulla produzionee sulla gestione dell'impresa, controlli che garantiscano la qualità dei prodotti e/o deiservizi offerti.L’esperto del controllo di qualità può elaborare e pianificare le procedure operativedi controllo in diversi settori quali gli approvvigionamenti, il processo produttivo, iprodotti finiti, fino alla movimentazione e alle attività di vendita e assistenza pres-so il cliente.

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Sondaggista

Quality controller

(Nota: i laureati, in particolare quelli di giurisprudenza, medicina e scienze, che par-tecipano a una qualunque attività di formazione, anche se retribuita, non sono perdefinizione occupati: ciò spiega il modesto tasso di occupazione rilevato nei primianni in queste facoltà) Fonte: Almalaurea

Con specifico riferimento alla Lombardia, sono interessanti i dati che emergono dal-la ricerca “ La domanda e l’offerta di laureati in Lombardia”, realizzata nel 2006 daFormaper - Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. Per l’anno 2005, la domanda di laureati in area statistica, proveniente dalle aziendeprivate e pubbliche della regione, è stata stimata in 639 unità mentre l’offerta di lau-reati da parte delle Università lombarde è stata pari a 144, con un eccesso di do-manda su l’offerta pari a 344%. Al fine di favorire un utile confronto, si forniscono anche i dati relativi ai laureati inarea Ingegneria elettronica ed informatica (domanda 3.988 unità, offerta 1.324, ec-cesso di domanda pari a 201%) e in area Economico-gestionale (domanda 9.925unità, offerta 6.818, eccesso di domanda pari a 46%).Per quanto concerne la tipologia di lavoro e di contratto, un’indagine condotta nel2007 dalla Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università Milano Bicocca sui proprilaureati dal febbraio 2003 ad aprile 2007, ha messo in evidenza che la maggior par-te degli statistici lavorano con un contratto di lavoro dipendente, a tempo indeter-minato per il 50,6% dei rispondenti, a tempo determinato per il 37,8% e con lavorooccasionale/stagionale nell’ 11,6% dei casi. Infine, un esame generale delle prospettive occupazionali dello statistico non puòprescindere dal riferimento alle caratteristiche dell’azienda in cui può inserirsi. Purnon essendoci molti studi in materia, è possibile porre in evidenza che, per quantoriguarda la richiesta di statistici, si registra la prevalenza delle aziende che produ-cono servizi rispetto a quelle che producono beni e la preponderanza delle impresemedio-grandi rispetto a quelle piccole.Le possibilità di inserimento dello statistico all’interno di un universo imprendito-riale, così vasto e articolato, sembrano comunque poggiare su due elementi fortiemersi anche nell’indagine dell’Università Milano Bicocca sui propri laureati: latrasversalità dello statistico all’interno del mondo aziendale e la sua peculiarità diessere la risorsa aziendale che non solo trae informazioni dai dati ma che li mette in-sieme per costituire un patrimonio comune di riferimento.

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Statistica e occupazione

Una laurea in Scienze Statistiche offre ottime prospettive di lavoro: il processo diraccolta, trattamento e comunicazione dei dati è utile in tutte le attività umane e, co-me visto, la statistica trova applicazione in moltissimi campi del mondo del lavoro.Un’indagine condotta nel 2006 dal Consorzio Almalaurea, a cui aderiscono 50 Uni-versità italiane, ha messo in evidenza che il tasso di occupazione dei laureati inScienze Statistiche a cinque anni dal titolo è pari al 96%, seconda solo ad Ingegne-ria (96,6%), e con una tendenza all’aumento rispetto all’anno precedente.

Il tasso di occupazione a cinque anni dal titolo

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Facoltà % occupati Tendenza Facoltà % occupati Tendenza

Ingegneria 96,6 + Scienzepolitiche 88,0 –

ScienzeStatistiche 96,0 + Agraria 84,2 +

Architettu-ra 94,2 – Giurispru-

denza 83,4 –

Farmacia 93,3 + Lettere efil. 82,8 –

Medicinaveterinaria 91,6 + Lingue 81,2 +

Psicologia 90,4 + Scienze 77,4 –

Economia 89,7 – Medicina 62,1 +

Scienzedellaformazione

89,3 +

www.un.orgSito dell’ ONU - Organizzazione delle Nazioni Unite

http://isi.cbs.nlSito dell’ Istituto Internazionale di Statistica

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Alcuni siti web di interesse

www.istat.itSito dell’ Istituto Italiano di Statistica

www.sistan.itSito del SISTAN - Sistema Statistico Italiano

www.sis-statistica.itSito della SIS - Società Italiana di Statistica

http://magazine.sis-statistica.itMagazine on line della Società Italiana di Statistica

www.comune.milano.it/statistica/index.htmlSettore Statistica del Comune di Milano

http://europa.eu.int/comm/eurostatSito di EUROSTAT - Statistical Office of the European Communities

www.ecb.intSito della Banca Centrale Europea

www.oecd.orgSito dell’ OCSE - Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico

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Per gli studenti

IL VALORE DEI DATI (www.istat.it/servizi/studenti/valoredati)È un ipertesto concepito per aiutare i lettori non esperti a usare al meglio lestatistiche. Si basa su materiali analoghi prodotti da istituzioni internaziona-li e da istituti di statistica di altri paesi ed è diretto a chiunque abbia un inte-resse verso l’uso dei numeri per descrivere i fenomeni della vita reale.

BINARIOdieci (www.istat.it/servizi/studenti/binariodie/scuola.htm)Binariodieci è lo spazio dedicato alla scuola, per accedere alla "statistica" se-guendo un percorso guidato nell'officina dei dati ufficiali.

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Indice

IntroduzioneStatistica, scienza trasversale 3Che cos’è la Statistica 4Profili di Statistici famosi 5

La Statistica nella società dell’informazioneDati, informazione, conoscenza 5

Quando si parla di “statistiche” 8

Il percorso formativo idealeLauree di primo livello 10Lauree specialistiche 11Corsi post-laurea 11Dottorato di ricerca 12

OFFERTA FORMATIVA A MILANO E LOMBARDIACORSI UNIVERSITARIDOTTORATI, MASTER, CORSI DI SPECIALIZZAZIONEE PERFEZIONAMENTO 13

Lavorare con la Statistica: i maggiori campi di applicazioneStatistica economica 14Demografia – Statistica sociale 15Biostatistica – Statistica medica 16Sistemi informativi aziendali 17Statistica ambientale 18

Alcuni profili professionaliRicercatore di mercato 21Demografo 21Epidemiologo 22Analista finanziario 23Business intelligence manager 23Sondaggista 24Qualità controller 24

Statistica e occupazione 26

Alcuni siti di interesse 28

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