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Il futuro dell’agricoltura non è più legato solo alla produzione di materie prime per l’alimentazione, ma anche alla sua centralità nella tutela dell’ambiente e del territorio, a beneficio di tutti. In coerenza con questo nuovo ruolo, la politica agricola comunitaria ha deciso di rafforzare il sostegno allo sviluppo delle aree rurali, dove l’agricoltura ha le sue radici più salde ed un peso socio-economico più rilevante. Su questa nuova missione, rispondente alle esigenze di tutti i cittadini, dal 2009 l’Unione europea ha individuato 4 nuove sfide: cambiamenti climatici, energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche e biodiversità. Per raggiungere questi obiettivi, l’ultima riforma della Politica Agricola Comune del 2009 (Health Check) ha aumentato i fondi per lo sviluppo rurale: la dotazione finanziaria a disposizione dell’Italia, dove le aree rurali coprono il 92% del territorio e concentrano oltre la metà della popolazione, è salita da 16,6 a 17,6 miliardi di euro fino al 2013. In Italia, la politica di sviluppo rurale è coordinata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che con il Piano Strategico Nazionale per lo sviluppo rurale 2007-2013 ha fissato le priorità, recepite in misure operative con i Programmi di sviluppo rurale delle singole Regioni, cui spetta la gestione degli interventi. Questi gli obiettivi: 1. RAFFORZARE LA COMPETITIVITÀ del settore agricolo e forestale e favorire il ricambio generazionale 2. VALORIZZARE AMBIENTE E SPAZIO RURALE con la tutela della biodiversità e delle risorse idriche, contribuendo a ridurre i gas serra 3. MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA promuovendo la diversificazione delle attività economiche per creare nuove opportunità di lavoro ed evitare lo spopolamento delle aree rurali Sono le nuove frontiere dello sviluppo sostenibile, in cui l’agricoltura svolge un ruolo da protagonista nel ridurre gli squilibri socio-economici, rafforzare i legami tra attività produttive e salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, valorizzare la tradizione, non solo dei prodotti tipici, ma anche della cultura rurale e della vita contadina. Le aree rurali per uno sviluppo sostenibile PIANO STRATEGICO PER LO SVILUPPO RURALE L'AGRICOLTURA A BENEFICIO DI TUTTIINFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Le aree rurali per uno sviluppo sostenibile

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Page 1: Le aree rurali per uno sviluppo sostenibile

Il futuro dell’agricoltura non è più legato solo allaproduzione di materie prime per l’alimentazione, maanche alla sua centralità nella tutela dell’ambiente edel territorio, a beneficio di tutti. In coerenza con questo nuovo ruolo, la politica agricolacomunitaria ha deciso di rafforzare il sostegno allosviluppo delle aree rurali, dove l’agricoltura ha le sueradici più salde ed un peso socio-economico piùrilevante. Su questa nuova missione, rispondente alleesigenze di tutti i cittadini, dal 2009 l’Unione europeaha individuato 4 nuove sfide: cambiamenti climatici,energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche ebiodiversità. Per raggiungere questi obiettivi, l’ultima riformadella Politica Agricola Comune del 2009 (HealthCheck) ha aumentato i fondi per lo sviluppo rurale:la dotazione finanziaria a disposizione dell’Italia,dove le aree rurali coprono il 92% del territorio econcentrano oltre la metà della popolazione, èsalita da 16,6 a 17,6 miliardi di euro fino al 2013.In Italia, la politica di sviluppo rurale è coordinatadal Ministero delle politiche agricole alimentari eforestali, che con il Piano Strategico Nazionale perlo sviluppo rurale 2007-2013 ha fissato le priorità,

recepite in misure operative con i Programmi disviluppo rurale delle singole Regioni, cui spetta lagestione degli interventi. Questi gli obiettivi:

1. RAFFORZARE LA COMPETITIVITÀdel settore agricolo e forestale e favorire ilricambio generazionale

2. VALORIZZARE AMBIENTE E SPAZIO RURALEcon la tutela della biodiversità e delle risorseidriche, contribuendo a ridurre i gas serra

3. MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITApromuovendo la diversificazione delle attivitàeconomiche per creare nuove opportunità dilavoro ed evitare lo spopolamento delle aree rurali

Sono le nuove frontiere dello sviluppo sostenibile, incui l’agricoltura svolge un ruolo da protagonista nelridurre gli squilibri socio-economici, rafforzare i legamitra attività produttive e salvaguardia dell’ambiente edel paesaggio, valorizzare la tradizione, non solo deiprodotti tipici, ma anche della cultura rurale e della vitacontadina.

Le aree rurali per unosviluppo sostenibile

PIANO STRATEGICO PER LO SVILUPPO RURALE“L'AGRICOLTURA A BENEFICIO DI TUTTI”

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Page 2: Le aree rurali per uno sviluppo sostenibile

La conservazione e valorizzazione del paesaggiorappresentano una delle nuove sfide perl’agricoltura indicate dalla Riforma Comunitariadell’Health Check. Una sfida che va interpretata sia in termini didifesa agro ambientale sia in chiave di marketingterritoriale, per valorizzare i prodotti locali la cuiqualità è strettamente legata all’identità delterritorio da cui provengono. Per la salvaguardia del paesaggio le indicazioni delPSN sono volte a promuovere l’utilizzo sostenibiledei terreni agricoli per arginare il fenomenodell’erosione (In Italia, negli ultimi 25 anni,all’agricoltura sono stati sottratti 5,8 milioni diettari di superficie agricola totale).L’altro obiettivo è incentivare e recupero deisistemi coltura a pratiche tradizionali come ilripristino dei terrazzamenti, dei muretti a secco e dei

vecchi pagliai. La tutela della biodiversità è l’altrasfida indicata dalla Politica Agricola dell’UnioneEuropea. La varietà di habitat e la presenza di numerosespecie animali e vegetali assicurano all’Italia ilprimato nella scala mondiale della biodiversità con665 specie coltivate e 57.400 specie animali.Il Piano Strategico Nazionale considera l'integrazionetra biodiversità e agricoltura uno degli obiettivicentrali da perseguire, riconoscendo all’agricolturaun ruolo fondamentale sia per la conservazione inazienda delle specie vegetali e razze animali in viad’estinzione, sia per la tutela degli habitat ad altavalenza naturale. Nei Piani regionali sono previsti incentivi a favoredegli agricoltori per la conservazione in aziendadelle specie vegetali e la salvaguardia delle 124razze animali in via d’estinzione.

Paesaggio, la carta d’identitàdelle aree rurali

Le indicazioni del PSN sono volte a promuoverel’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli.

Page 3: Le aree rurali per uno sviluppo sostenibile

In Italia operano circa 1 milione e settecentomilaaziende agricole, che producono beni per circa 50miliardi di euro e in cui sono coinvolte circa 4milioni di persone tra titolari, dipendenti, familiarie lavoratori stagionali. Questi grandi numeri confermano l’importanteruolo produttivo e sociale dell’agricoltura, maevidenziano anche una forte frammentazione checondiziona la competitività del sistema: costi diproduzione più elevati, limitata diffusionedell’innovazione tecnologica, un minore poterecontrattuale sul mercato.Dalla considerazione di queste debolezze strutturaliprende le mosse il Piano Strategico nazionale per losviluppo rurale. L’obiettivo generale è valorizzarenel suo complesso il sistema agroalimentare eforestale delle aree rurali con una serie distrumenti che puntano a favorire l’aggregazionedelle piccole imprese, come la progettazioneintegrata e i progetti di filiera, che mettono in retei diversi protagonisti del sistema agroalimentare. Tante le opportunità di finanziamento a cuipossono accedere gli imprenditori agricoli. Sonostati destinati a livello regionale oltre 7 miliardi dieuro di contributi pubblici, un pacchetto di risorsecapace di attivare altrettanti investimenti privati.

Obiettivo degli interventi è creare le condizioni per :

1. Aumentare la produttività delle aziende conmisure volte a ridurre i costi di produzione e autilizzare più moderne tecniche di gestione;

2. Potenziare nelle aree rurali le dotazioniinfrastrutturali irrigue, logistiche, energetiche etelematiche;

3. Elevare gli standard di qualità delle produzionie aumentare il valore aggiunto dei prodotti tipicilegati al territorio;

4. Favorire l’innovazione e l’ammodernamento deiprocessi aziendali più efficienti e sostenibili dalpunto di vista dell’impatto ambientale;

5. Aumentare le opportunità di sviluppo delleimprese, sia favorendo il ricambio generazionale,sia con strumenti finalizzati ad accrescere ilcapitale umano.

Imprese agricole più competitiveper il rilancio delle aree rurali

Il Piano Strategico Nazionale a sostegnodi un sistema di imprese agricole e forestali più efficiente.

Un pacchetto di contributi di 7 miliardi di europer finanziare gli investimenti aziendali

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Un migliore accesso ad internet ad alta velocità,grazie alla diffusione della banda larga, è unpresupposto fondamentale per superarel'isolamento delle aree rurali del nostro Paese eper consentirne lo sviluppo e l'innovazione.

In queste aree, che coprono il 92% del territorio einteressano la metà della popolazione, solo il 17%degli abitanti può contare su una connessionecostante e di qualità, contro l’89% delle areeurbane. Per favorire la diffusione della banda larga, il Pianoeuropeo per il rilancio economico ha destinatoproprio alle aree rurali una dotazione finanziariasupplementare: all’Italia sono stati assegnati 93milioni di euro ai quali vanno aggiunti altri 55 milioni

di cofinanziamento, per un totale di 148 milioni dieuro.Candidate alla realizzazione delle infrastruttureottiche sono circa 2.100 aree in digital divideappartenenti a Comuni rurali classificati dal Psncome C (aree rurali intermedie) e D (aree rurali conproblemi complessivi di sviluppo), nelle quali iservizi a banda larga non esistono o sonoinsufficientemente diffusi oppure presentano unacapacità di connessione qualitativamente inadeguata.

Nelle aree più marginali, dove nemmeno ilsostegno pubblico rende conveniente ilcollegamento in fibra ottica, è prevista lapossibilità di finanziare l’acquisto da parte deisingoli utenti di decoder e parabole.

Banda larga, un ponte digitaleper superare l’isolamento delle aree rurali

Un ponte digitale, che oltre a creare i presupposti per l’inclusione sociale, può avereimportanti ricadute economiche nel settore agroalimentare, consentendo ai prodottitipici locali di trovare nuovi sbocchi di mercato.

Page 5: Le aree rurali per uno sviluppo sostenibile

I giovani rappresentano la risorsa chiave per losviluppo di un’agricoltura moderna e competitiva, perla loro dinamicità e propensione ad investire ininnovazione e tecnologia. Una spinta fondamentaleper l’ammodernamento di un settore caratterizzatoda un elevato tasso di invecchiamento.Oltre i due terzi delle aziende agricole italiane sonoinfatti guidate da imprenditori con età superiore a55 anni (68%), mentre il numero delle aziendeagricole condotte da giovani si è quasi dimezzatodal 2000 ad oggi. La capacità innovativa dei giovaniè testimoniata dai dati di una recente indaginesulla diversificazione del reddito delle imprese. Tra il 2005 e il 2007 le aziende che hanno puntatosulla diversificazione (con l’offerta di servizi allacollettività come agriturismi, agro asili e fattoriedidattiche) sono aumentate del 3%. Quelle gestiteda giovani hanno fatto un balzo del 14%. Unsegnale di una crescente capacità da parte deigiovani di cogliere tutte le possibilità che l’azienda

e il territorio in cui essa è inserita offrono.La questione dell’ingresso dei giovani diventa cosìuna delle centralità del Piano Strategico Nazionale,rafforzando gli strumenti già presenti nella passataprogrammazione. Un giovane con meno di 40 anniche vuole insediarsi come titolare di un’aziendaagricola, ha a disposizione un premio di ingressoche arriva a un massimo di 70.000 euro.

Grazie al “pacchetto giovani” può inoltre combinarequesto premio con altre misure previste a livelloregionale, quali incentivi per gli investimenti, per laformazione e la consulenza. Obbligatoria peraccedere ai finanziamenti è la stesura di un Businessplan. Per favorire il ricambio generazionale sonodisponibili, fino al 2013, contributi per 800 milionidi euro per azioni volte al sostegno dell’insediamentodei giovani agricoltori; gli altri interventi attivabiliattraverso il pacchetto giovani dovrebbero renderela misura ancora più efficace.

L’agricoltura italianapunta sui giovani

Primo insediamento e “Pacchetto giovani”per accelerare il turn over nelle aziende agricole.

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L’Italia si pone in testa alla classifica europea pernumero di prodotti a marchio Dop e Igp, con 203produzioni che si fregiano del riconoscimentocomunitario, è tra i leader a livello europeo persuperfici coltivate a biologico e vanta posizioni daprimato anche nel segmento dei vini Doc e deiprodotti tipici tradizionali, un patrimonio di oltre4600 specialità censite a livello regionale. Tutti prodotti che hanno nel loro DNA quel fortelegame con il territorio di origine che è una dellecaratteristiche più apprezzate del Made in Italyagroalimentare.Qualità - tipicità è infatti l’accoppiata vincente sucui il Made in Italy ha costruito la sua fortuna, maaccanto ai numeri da primato il sistema denunciasituazioni di squilibrio. È il caso delle Dop e Igp: suun fatturato alla produzione di 5,2 miliardi di euro,oltre l’85% si concentra su una decina di marchistorici, con una quota ancora maggiore riferitaall’export. Una situazione di cui ha tenuto conto ilPiano strategico nazionale. L’obiettivo è allargarela base produttiva agricola dei prodotti di qualità

per raggiungere la massa critica necessaria adaffrontare con adeguate politiche di marketing imercati, anche quelli più lontani. Importanti lericadute attese salendo a ritroso la filiera anche suiprezzi e quindi sui redditi degli agricoltori. Gli interventiprevisti a livello regionale puntano a incentivare gliagricoltori a partecipare volontariamente ai sistemi diqualità certificata, finanziando anche l’attività diinformazione e promozione. Per i prodotti biologici sono previsti incentivi per iprogetti integrati di filiera e specifici pacchetti checoordinano più interventi: dalla produzione biologicasia vegetale che dell’allevamento alla riconversione,realizzazione o potenziamento degli impianti produttivie di commercializzazione. Infine sono previsticontributi per favorire l’adesione a progetti ditracciabilità che oltre alla qualità garantiscono aiconsumatori un più elevato standard di sicurezza.

Qualità-tipicità il binomio su cui punta lapolitica dello sviluppo rurale

Allargare la base produttiva agricola e rafforzare la filieraper aumentare il valore aggiunto dei prodotti tipici.

Dai sistemi di certificazione volontaria almarketing per competere sui mercati esteri

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Una delle sfide più urgenti da affrontare riguarda icambiamenti climatici ed il risparmio energetico.Su questo fronte l’agricoltura già svolge un ruolomolto importante nella lotta ai gas serra. Nella partita doppia assorbimento-emissioni ilsettore agro-forestale presenta un saldo positivodi 34 milioni di tonnellate di CO2 bilanciando cosìuna quota fondamentale delle emissioni di gasserra prodotte dalle attività umane (aree urbane,aree industriali, trasporti, ecc.).

Le indicazioni del Piano Strategico Nazionalerecepite nei programmi si sviluppo rurale puntanosul risparmio energetico e sulla produzione dienergia da fonti rinnovabili. In-centivi sono previstianche per l’utilizzo di colture meno energivore o aminor impatto sul suolo.L’altro capitolo importante riguarda la produzionedi energia da fonti rinnovabili per la qualel’agricoltura rappresenta un giacimento ancorapoco sfruttato.

Solo l’8,5% del fabbisogno nazionale di energia èassicurato infatti da fonti rinnovabili. Nellospecifico capitolo delle biomasse, che coprono il30% delle energie rinnovabili, la quota riferita aibiocarburanti è del 3%, mentre con 255 impiantiquella fornita dal biogas sale al 7%. Proprio le energie rinnovabili possono essere unpunto di forza delle imprese agricole, e contribuireallo sviluppo rurale nel rispetto dell’ambiente e delterritorio. In questo senso, i Psr incentivano siainvestimenti aziendali come la realizzazione diimpianti e la creazione di filiere bioenergetiche, siainvestimenti infrastrutturali, come la realizzazionedi impianti comuni per la produzione di energiarinnovabile e riutilizzo del calore a fini cogenerativi.L’incentivo riguarda anche la realizzazione epotenziamento delle reti di trasporto, della tecnologiae delle reti logistiche di raccolta, e gli investimenti dimicro imprese per il trattamento e la gestionelogistica di fonti di energia rinnovabile, laproduzione e l’installazione di caldaie eattrezzature destinate alla produzione di energia apartire dalle biomasse prodotte in loco, le azionidi formazione per la diffusione delle idoneecompetenze imprenditoriali.

L’agricoltura, un serbatoio strategiconella lotta all’effetto serra

Lo sviluppo delle agro­energie come punto diforza dello sviluppo sostenibile

Dai sistemi di certificazione volontariaal marketing per competere sui mercati esteri.

Page 8: Le aree rurali per uno sviluppo sostenibile

“L'AGRICOLTURA A BENEFICIO DI TUTTI”

«Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali»Info e modalità di accesso ai finanziamenti su www.reterurale.it o sul sito della tua Regione

L’acqua è un bene sempre più prezioso da preservaree da valorizzare, questa è un’altra sfida indicata dallaUnione Europea che riguarda tutti i settori produttividel Paese tra cui l’agricoltura nella sua dupliceveste. Da una parte il settore primario è ilprincipale utilizzatore di risorse idriche dall’altra ilsistema di irrigazione e bonifica danno uncontributo positivo per la salvaguardia dell’interoterritorio.

La rete collettiva, la cui gestione è affidata a 633Enti irrigui si sviluppa su ben 14.000 km nel CentroNord e 5.500 nel Sud. Questo reticolo di canalisvolge una funzione di presidio del territorio, conun contributo per l’asseto idrogeologico e una

funzione ambientale fondamentale. Inoltre la partedell’acqua utilizzata per l’irrigazione favorisce laricarica delle falde. Ma c’è poi l’altro aspetto, altrettanto importante,della qualità delle acque. Anche in questo caso, ilciclo dell’irrigazione garantisce un miglioramentodegli standard qualitativi , attraverso la diluizionedei nutrienti e la fitodepurazione.A livello nazionale, la questione idrica è stata datempo affrontata dal il Piano irriguo nazionale nel2004 con una dotazione finanziaria di 1.122 milionidi euro e ulteriori finanziamenti per 600 milioni apartire dal 2011. Le opere finanziate prevedonoinvestimenti finalizzati a rafforzare le infrastrutturedi rilevanza fondamentale, con l’obiettivo diaumentare la capacità di stoccaggio e diammodernare le reti di distribuzione. A questeultime si allacciano le reti più capillari, finanziatedalle Regioni con i Programmi di sviluppo rurale

L’acqua, la nuova sfidadella politica agricola europea

La rete dei bacini e canali irrigui contribuisceall’assetto idrogeologico del territorio