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Irene Bucci Infermiera Coordinatrice
Congresso Regionale A.N.I.M.O.
4 Novembre 2011Bisceglie
Azienda Ospedaliero Universitaria-Foggia
Medicina Interna Ospedaliera Direttore:
Dr.ssa I. Panettieri
Le cadute del paziente:utilizzo della scheda di
Conley
It may seem a strange
principle to enunciate as the very first requirement in a
hospital that it should the sick no harm
F.Nightingale 1863
It may seem a strange
principle to enunciate as the very first requirement in a
hospital that it should the sick no harm
F.Nightingale 1863
RISCHIO CLINICOProbabilita’ che un paziente sia
vittima di un evento avverso,ovvero subisca un qualsiasi”disagio o danno
imputabile,anche se in modo involontario,alle cure mediche prestate durante il periodo di
degenza,che causa un prolungamento del periodo di degenza,un
peggioramento delle condizioni di salute o la morte”
(Kohn, 1999)
Governo clinico
“ contesto organizzativo attraverso il quale viene assicurata l'erogazione di una assistenza sanitaria di alta qualità, responsabilizzando i professionisti sulla definizione, il mantenimento e il monitoraggio di livelli ottimali di assistenza”
TRASPARENZA
FORMAZIONE
GOVERNO CLINICO
GESTIONE DEL
RISCHIORICERCA
EVIDENCEBASED
AUDIT CLINICI
“ il Governo clinico ….si esercita attraverso l’uso corrente e sistematico di
idonei strumenti operativi-gestionali tesi
ad evitare i rischi, ad individuare
tempestivamente e apertamente gli eventi indesiderati, a trarre insegnamento dagli
errori…”
La Gestione del rischio
RISK MANAGEMENT
Strumento preventivo che si pone l’obiettivo di anticipare gli eventi avversi mediante l’identificazione, l’analisi ed il controllo degli errori
in ambito sanitario.
• Forte interesse della letteratura agli errori in Medicina
• Attenzione dei mass media agli episodi di malasanità
• Perdite economiche
• Business della formazione
• Maggiore consapevolezza dei pazienti
L’utente dei servizi sanitari
• Non è informato
• Non adotta comportamenti preventivi
• Nella relazione medico/paz. il medico ha una posizione dominante
• Non richiede trattamenti specifici
• Utilizza prevalentemente i servizi pubblici
• È soddisfatto dell’assistenza
• Si fida totalmente del medico e considera una fatalità un potenziale evento negativo
• E’ informato
• Adotta comportamenti preventivi sia medicalizzati sia di controllo dello stile di vita
• Nella relazione medico/pz si nota una tendenza alla negoziazione
• Richiede trattamenti aggiuntivi
• Utilizza servizi pubblici e privati per libertà di scelta
• E’ insoddisfatto dell’assistenza
• E’ più attento alla qualità,più esigente e meno disposto ad accettare un errore medico
Passato Presente
RISK MANAGEMENT SANITARIO
PERCHE’ ANCHE GLI INFERMIERI ?
Che ci azzeccano?
Codice Deontologico dell’Infermiere
“…l’infermiere si impegna a non nuocere, orienta la sua azione
all’autonomia e al bene dell’assistito, assume la responsabilità in funzione del livello di competenza raggiunto, avvalendosi della consulenza oppure declinando la responsabilità quando
potrebbe mettere a rischio la sicurezza dell’assistito, si avvale della ricerca e della riflessione critica per
la scelta degli interventi…”
Professione infermieristica e risk Professione infermieristica e risk managementmanagement
Numero infermieri ed eventi avversi Numero infermieri ed eventi avversi Kovner e Gergen 1988Kovner e Gergen 1988
Qualificazione infermieri e mortalità di Qualificazione infermieri e mortalità di pazienti chirurgici pazienti chirurgici
Aiken et al 2003Aiken et al 2003
Continuità assistenziale ed eventi avversi Continuità assistenziale ed eventi avversi Naylor et al 1999Naylor et al 1999
AMBITI D’INTERVENTO DEL RISK AMBITI D’INTERVENTO DEL RISK MANAGEMENT INFERMIERISTICOMANAGEMENT INFERMIERISTICO
• GESTIONE DEL FARMACOGESTIONE DEL FARMACO
• PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONIPREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONI
• LESIONI DA DECUBITOLESIONI DA DECUBITO
• CADUTECADUTE
• CONTROLLO DELLA FILIERA DELLA STERILITA’CONTROLLO DELLA FILIERA DELLA STERILITA’
AMBITI D’INTERVENTO DEL RISK AMBITI D’INTERVENTO DEL RISK MANAGEMENT INFERMIERISTICOMANAGEMENT INFERMIERISTICO
• GESTIONE DEL FARMACOGESTIONE DEL FARMACO
• PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONIPREVENZIONE E CONTROLLO DELLE INFEZIONI
• LESIONI DA DECUBITOLESIONI DA DECUBITO
• CADUTECADUTE
• CONTROLLO DELLA FILIERA DELLA STERILITA’CONTROLLO DELLA FILIERA DELLA STERILITA’
“L’evento cadute è uno degli indicatori di sicurezza da monitorizzare” (OCSE)
“Ridurre il rischio di danni al paziente derivanti dalle cadute” ( JCAHO)
“Le cadute e i danni ad esse correlate sono un problema prioritario per i sistemi sociali e sanitari in
Europa e nel mondo” (OMS)
Ministero della Salute-marzo 2008
Osservatorio nazionale sugli eventi sentinella
redige il protocollo aggiornato per il loro monitoraggio
“ morte o grave danno per caduta “
è un evento sentinella
Le linee guida internazionali sono concordi nel ritenere
che l’intervento primario per prevenire le cadute consista nell’individuare i pazienti a
rischio e nella messa in atto delle misure di prevenzione
Improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione
ortostatica, o seduta , o clinostaticaCadute prevedibili:
accadono in pazienti che sono ad alto rischio di caduta
Cadute non prevedibili: non possono essere previste a priori prima
della loro avvenuta Cadute accidentali:
può essere attribuita a fattori ambientali o a fatalità
Specialità Cadute denunciate
%
Medicina-Geriatria 448 65,69
Tutte le altre 234 34,31
Fasce orarie
Mattutina 183 26,83
Pomeridiana 149 21,85
Notturna 331 48,53
Alcuni dati…..
Situazione in cui accade la caduta Cadute denunciate
%
Cade dal letto 244 35,78
Cade senza specifiche indicazioni 161 23,61
Cade andando in bagno 93 13,64
Cade deambulando 90 13,20
Cade dal letto con le sponde 29 4,25
Cade dalla sedia 25 3,67
Cade dalla carrozzina 14 2,05
Altre situazioni 26 3,81
Alcuni dati……
Distanza dell’evento dal ricovero Cadute denunciate
%
Entro i primi 2 giorni 195 28,59
Da 3 a 7 giorni 188 27,57
Da 8 a 15 giorni 114 16,72
> 15 giorni 123 18,03
Fascia di età
50-64 59 8,65
65-84 361 52,93
85 e oltre 145 21,26
Alcuni dati……
Lesioni accertate a seguito della caduta
Cadute denunciate
%
Ferita lacero-contusa 93 31,53
Trauma 65 22,03
Contusione 62 21,02
Ematoma 27 9,15
Frattura 4 1,36
Nessuna 44 14,92
Alcuni dati…….
Chi cade ?
fattori di rischio intrinseci
precedenti cadute;deficit dell’udito e della vista;deambulazione instabile;problemi muscolo-scheletrici stato confusionale ,deficit memoria precedenti ictus patologie acute ( associate a ipotensione ortostatica e febbre) patologie croniche (artrite,cataratta,diabete) Farmaci
fattori di rischio estrinseci
caratteristiche dell’ambiente (struttura fisica del bagno, caratteristiche del mobilio, cattive condizioni del pavimento, scarsa illuminazione); calzature; contenzione;cattivo utilizzo di ausili per la deambulazione;Stato sociale
Effetto diretto della frattura/trauma
Autolimitazione da parte del paziente stesso (paura di cadere)
“Postfall anxiety syndrome”
DISABILITA’
Ridotta confidenza durante la deambulazione
Ulteriore declino funzionale
Depressione, perdita di fiducia in se stessi
Isolamento sociale
CADUTA
Azienda Ospedaliero-Universitaria Azienda Ospedaliero-Universitaria Foggia Foggia
S.C. MEDICINA INTERNA OSPEDALIERAS.C. MEDICINA INTERNA OSPEDALIERADirettore: Dr.ssa I. PanettieriDirettore: Dr.ssa I. Panettieri
Ricoveri annui ~ 1300 Posti letto : 30 ++
Medici 10Infermieri 18Ausss 6
Il “nostro” pazienteIl “nostro” paziente
•Portatore di sintomatologia e/o manifestazioni cliniche Portatore di sintomatologia e/o manifestazioni cliniche
aspecifiche aspecifiche (diagnostica differenziale)(diagnostica differenziale)
•Affetto da più patologie a carico di più organi e/o Affetto da più patologie a carico di più organi e/o apparati apparati (paziente pluripatologico)(paziente pluripatologico)
•Affetto da Affetto da malattie “sistemiche”malattie “sistemiche” che colpiscono più che colpiscono più organi e/o apparatiorgani e/o apparati
Il “nostro” pazienteIl “nostro” paziente
•Portatore di sintomatologia e/o manifestazioni cliniche Portatore di sintomatologia e/o manifestazioni cliniche
aspecifiche aspecifiche (diagnostica differenziale)(diagnostica differenziale)
•Affetto da più patologie a carico di più organi e/o Affetto da più patologie a carico di più organi e/o apparati apparati (paziente pluripatologico)(paziente pluripatologico)
•Affetto da Affetto da malattie “sistemiche”malattie “sistemiche” che colpiscono più che colpiscono più organi e/o apparatiorgani e/o apparati
Ritieni che un certo numero di cadute potrebbero essere
evitate?
Le cadute di un paziente , a tuo giudizio, costituiscono un
problema?
Incontro formativo
Scopo : Accrescere le conoscenze sul tema Fornire istruzioni operative a tutti gli operatori sanitari per la
prevenzione delle cadute in ospedale e per la gestione del paziente caduto
Modalità di applicazione della scheda Età del paziente ≥ 65 anni Ricovero in regime ordinario entro 24 ore e ogni qualvolta viene
rilevato un cambiamento nelle condizioni cliniche e in caso di variazioni terapeutiche importanti )
Quali sono stati gli interventi nella fase
proattiva?
Informare ed educare il paziente e/o
caregiver
Attività clinico assistenziali
Gestione presidii ed ambiente
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COMUNICARE IL RISCHIO
Al paziente e ai parenti
Allo staff (TUTTI)
Allo staff di altri reparti se il paziente
viene trasferito
Al medico di famiglia (alla dimissione)
CONDIVIDERE IL PIANO PREVENTIVO/TERAPEUTICO
Interventi informativi
Mostrare alla persona il bagno Mostrare come si suona il campanello Se a rischio informare la persona e la sua famiglia Spiegare se ,a rischio, di informare l’infermiere ogni volta che si reca in bagno o se si allontana dal reparto
Interventi educativi
Le modalità con cui eseguire i passaggi posturali in sicurezza Le modalità con cui alzarsi in presenza di ipotensione ortostatica
Favorire la presenza dei familiari per favorire il supporto familiare
Collocare il pz a rischio caduta vicino l’infermeria Collocare il pz con urgenza evacuativa vicino al bagnoSe possibile lasciare libero il pz da terapie infusionali nel periodo notturnoVerificare periodicamente l’eventuale bisogno di recarsi in bagnoControllare i pz in terapia con lassativi e diuretici Invitare il pz ad urinare subito prima del riposo notturno
Controllare che il pz. indossi abiti e scarpe della giusta misura Evitare ciabatte e calzature con suola scivolosaControllare se il pz è portatore di pannolone che questo sia ben posizionato Se il pz è in carrozzina per evitare lo
scivolamento occorrono cinture di sicurezza Ausilii nella deambulazioneCoinvolgere il personale di supporto nei Conley positivi
Diminuire i rischi ambientali, gli ostacoli, il disordine
Accendere le luci notturne vicino al letto e nel bagno
Rendere stabile il letto Fare in modo che il pz possa raggiungere gli
oggetti che gli sono necessari Ricorso alla contenzione
Gestione del pz caduto in ospedale
Prima di mobilizzare il pz, valutare se ha riportato lesioni
Registrare i parametri vitali
Documentare la caduta comunicando al medico e compilando la scheda
Informare la famiglia della caduta
Osservare il pz nell’immediato
Il pz.caduto è da ritenere a rischio di ulteriore caduta
La normativa italiana prevede che le cadute vengano segnalate
“ I numeri governano il mondo…..ciò che non si
misura non si conosce….ciò che non si conosce non si governa
……e ciò che non si governa ……non si
migliora “