Le Goff Jacques Il Simbolismo Medievale

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  • 8/3/2019 Le Goff Jacques Il Simbolismo Medievale

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    LE GOFF Jacques, 1981Il simbolismo medievale, inLa civilt dellOccidente medievale, Torino, Einaudi, pp. 355-358

    JACQUES LE GOFF

    Il simbolismo medievale

    Basta pensare alletimologia della parola simbolo per comprendere quale sia il posto occupato dal pensierosimbolico non soltanto nella teologia, nella letteratura e nellarte dellOccidente medievale, ma anche negli strumentidel pensiero. Il [smbolon] era presso i greci un segno di riconoscimento rappresentato dalle due met di unoggetto diviso fra due persone. Il simbolo segno di contratto. il riferimento a ununit perduta, ricorda e richiamauna realt superiore e nascosta. Ora, nel pensiero medievale, ogni oggetto materiale era considerato come laraffigurazione di qualcosa che gli corrispondeva su un piano pi elevato e diventava cos il suo simbolo. Il simbolismoera universale, e il pensare era una continua scoperta di significati nascosti, una costante ierofania. Il mondo nascostoera infatti un mondo sacro, e il pensiero simbolico non era che la forma elaborata, decantata, al livello dei dotti, delpensiero magico, nel quale si immergeva la mentalit comune. Senza dubbio amuleti, filtri, formule magiche, il cui usoe commercio erano molto diffusi, sono gli aspetti pi grossolani di queste credenze e di queste pratiche. Ma reliquie,sacramenti, preghiere ne erano, per la massa, gli equivalenti autorizzati. Si trattava sempre di trovare le chiavi cheforzavano quel mondo nascosto, il mondo vero ed eterno, quello dove ci si poteva salvare. Gli atti di devozione eranoatti simbolici, con i quali si cercava di farsi riconoscere da Dio e di obbligarlo a mantenere il contratto stipulato con lui.Le formule di donazione, con le quali i donatori facevano allusione al loro desiderio di salvarsi, indicavano questomercato magico, che faceva di Dio lobbligato del donatore costringendolo a salvarlo. Allo stesso modo il pensieroconsisteva nel trovare le chiavi che aprivano le porte del mondo delle idee.

    Anzi il simbolismo medievale cominciava sul piano delle parole. Nominare una cosa era gi spiegarla. Isidoro diSiviglia laveva detto e, dopo di lui, letimologia fiorisce nel Medioevo come una scienza fondamentale. Nominare conoscere, possedere le cose, le realt. In medicina la diagnosi gi guarigione con la pronuncia del nome dellamalattia. Quando il vescovo o linquisitore ha potuto dichiarare un sospetto eretico, lessenziale fatto, il nemico stato interpellato, smascherato. Verba e res non si oppongono: gli uni sono i simboli delle altre. Se il linguaggio per gliintellettuali un velo della realt, anche la chiave, lo strumento adeguato di questa realt. [...]

    Inoltre, il fondamento della pedagogia medievale lo studio delle parole e del linguaggio, il trivium: grammatica,retorica, dialettica, il primo ciclo delle sette arti liberali. La base di ogni insegnamento, fino al termine del XII secoloalmeno, la grammatica. Per mezzo di questa si giunge a tutte le altre scienze e principalmente alletica, che sisovrappone alle arti liberali e, in un certo qual modo, le ricopre. La grammatica scienza polivalente, perch permettenon solo, attraverso i commentari degli autori, di trattare tutti i soggetti, ma anche, grazie alle parole, di raggiungere isensi nascosti di cui esse sono le chiavi. Nella Fonsphilosophiae Goffredo di San Vittore, nel XII secolo, rendeomaggio alla grammatica che gli ha insegnato le lettere, le sillabe, il discorso letterale e il discorso tropico, quello

    che rivela il senso figurato, allegorico. A Chartres, il celebre maestro Bernardo di Chartres fonda tutto il suoinsegnamento sulla grammatica. Essi non fanno altro che seguire o riprendere una tradizione risalente allantichit elasciata in eredit al Medioevo da santAgostino e Marziano Capella. Nellesegesi scritturale dei quattro sensi, se alcuniconsiderano secondo san Paolo che la lettera pu uccidere mentre lo spirito vivifica, la maggior parte degli esegetimedievali vedono nella littera unintroduzione alsensus.

    Un grande serbatoio di simboli la natura. Gli elementi dei diversi ordini naturali sono gli alberi di questa foresta disimboli. Minerali, vegetali, animali sono tutti simboli, anche se la tradizione si contenta di privilegiarne alcuni: fra iminerali le pietre preziose, che colpiscono la sensibilit per il colore ed evocano i miti della ricchezza; fra i vegetali lepiante e i fiori citati nella Bibbia; fra gli animali le bestie esotiche, leggendarie e mostruose, che solleticano il gustomedievale per lo stravagante. Lapidari, florari, bestiari, dove sono catalogati e spiegati quei simboli, occupano un postodi primo piano nella biblioteca ideale del Medioevo.

    Pietre e fiori caricano il significato simbolico con le loro virt benefiche o nefaste. Le pietre gialle o verdi, peromeopatia colorata, guariscono litterizia e le malattie del fegato; quelle rosse le emorragie e i flussi di sangue. La

    sardonica rossa simboleggia il Cristo che sparge il suo sangue sulla croce per lumanit, il berillo trasparenteattraversato dal sole indica il cristiano illuminato dal Cristo. I florari sono affini agli erbari e introducono nel pensieromedievale il mondo dei semplici, delle ricette familiari e dei segreti delle erboristerie monastiche. Il grappolo di uva

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    ricorda il Cristo, che ha dato il suo sangue per lumanit, in unimmagine simboleggiata dal torchio mistico; laMadonna rappresentata dallolivo, il giglio, il mughetto, la violetta, la rosa. San Bernardo sottolinea che la Vergine simboleggiata tanto dalla rosa bianca, che indica la verginit, quanto dalla rosa rossa, che manifesta la sua carit. Labiondella, che ha il gambo quadrangolare, guarisce dalla febbre quartana, mentre la mela il simbolo del male e lamandragora afrodisiaca e demoniaca: quando la si sradica grida e chi la sente o muore o diventa pazzo. In questi duecasi letimologia serve a chiarire i concetti per gli uomini del Medioevo: la mela in latino malum che significa anche

    il male, e la mandragora il drago umano (mandrake in inglese).Il mondo animale soprattutto luniverso del male. Lo struzzo che depone le uova nella sabbia e dimentica dicovarle limmagine del peccatore che dimentica i suoi doveri verso Dio, il caprone il simbolo della lussuria, loscorpione che punge con la sua coda lincarnazione della falsit e principalmente del popolo ebraico. Il simbolismodel cane diretto in due sensi: la tradizione antica ne fa una rappresentazione dellimpurit, mentre la tendenza dellasociet feudale lo riabilita come animale nobile, indispensabile compagno del signore nella caccia, simbolo dellafedelt, la pi considerata fra le virt feudali. Ma gli animali favolosi sono tutti satanici, vere immagini del Diavolo:aspide, basilisco, drago, grifo. Il leone e il liocorno sono ambigui. Simboli della forza e della purezza, possono ancheesserlo della violenza e dellipocrisia. Il liocorno daltra parte si idealizza alla fine del Medioevo, quando diventa dimoda ed immortalato nella serie delle tappezzerie con la Dama del Liocorno.

    Il simbolismo medievale ha trovato un campo di applicazione particolarmente vasto nella ricchissima liturgiacristiana, e prima di tutto nellinterpretazione stessa dellarchitettura religiosa. Onorio di Autun ha spiegato il senso deidue tipi principali di piante di chiese. Nei due casi, la pianta rotonda e la pianta a forma di croce, si tratta di

    unimmagine della perfezione. Naturalmente la chiesa rotonda limmagine della perfezione circolare. Ma non bisognavedere nella pianta a croce solamente la figurazione della crocifissione del Cristo: piuttosto la forma ad quadratum, aimmagine dei quattro punti cardinali e a sintesi delluniverso. Nei due casi la chiesa microcosmo.

    Fra le forme pi essenziali del simbolismo medievale, quello dei numeri ha avuto una parte di primo piano: strutturadel pensiero, esso stato uno dei concetti informatori dellarchitettura. La bellezza viene dalla proporzione,dallarmonia, donde la preminenza della musica come scienza del numero. Conoscere la musica dice Tommaso diYork conoscere lordine di tutte le cose. Secondo Guillaume de Passavant, vescovo di Le Mans dal 1145 al 1187,larchitetto un compositore. Salomone disse al Signore: Omnia in mensura et numero et pondere disposuisti(Sapientia XI, 21). Il numero la misura delle cose. Come la parola, il numero aderisce alla realt.

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