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Le Norme TecnicheLe Norme TecnicheLe Norme TecnicheLe Norme TecnicheLe Norme TecnicheLe Norme TecnicheLe Norme TecnicheLe Norme Tecniche
Catania, 15 maggio 2009
Ordine degli Ingegneri di CataniaOrdine degli Ingegneri di Catania
Sidercem Sidercem Istituto di Ricerca e SperimentazioneIstituto di Ricerca e Sperimentazione
LA NORMATIVA COGENTE LA NORMATIVA COGENTE
-Legge n ° 64 del 2 febbraio 1974 - Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche
-D.M. 09/01/1996 - Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il c ollaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche
-Legge n ° 1086 del 5 novembre 1971 - art. 21”Norme Tecniche per la esecuzione delle opere in c.a., c.a.p, e per le strutture meta lliche”
-D.P.R. n° 380 del 6 giugno 2001 – “ Testo Unico per l’Edilizia”
-D.P.R. n° 246 del 21 aprile 1993 – Regolamento di attuazione della “Direttiva 89/106 CEE” relativa ai prodotti da costruzione”
-D.M. 16/01/1996 - Norme tecniche relative ai «Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovrac carichi»
Catania, 15 maggio 2009
LA NORMATIVA COGENTE LA NORMATIVA COGENTE
-O.P.C.M. n° 3274 del 20 marzo 2003 - Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazio nale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.
D.M. 14/09/2005 - Norme tecniche per le costruzioni
D.M. 14/01/2008 - Norme tecniche per le costruzioni
DECRETO MILLEPROROGHEDECRETO MILLEPROROGHE 20/02/200820/02/2008 - Conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre 2007,n. 248, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria .
Circolare 02/02/2009 - Nuove norme tecniche per le costruzioni" di cui al DM 14 gennaio 2008
Catania, 15 maggio 2009
LA NORMATIVA COGENTE LA NORMATIVA COGENTE
-Dal 6 marzo 2008 il professionista (Progettista, D. L., Collaudatore, ecc.) può scegliere fra norme diverse che prescrivono pro cedure spesso non
coerenti fra loro
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE DEL CLS DI TIPO “B”
RRmm ≥≥ RRckck + + k sk s
-Esempi:
D.M. 09/01/1996
-Facoltativo per getti superiori a
1500 m3
- k = 1,4
D.M. 14/09/2005
-Obbligatorio per getti superiori a
1500 m3
- k = 1,48
D.M. 14/01/2008
-Obbligatorio per getti superiori a
1500 m3
- k = 1,4
Catania, 15 maggio 2009
LA NORMATIVA COGENTE LA NORMATIVA COGENTE
-Dal 6 marzo 2008 il professionista (Progettista, D. L., Collaudatore, ecc.) può scegliere fra norme diverse che prescrivono pro cedure spesso non
coerenti fra loro
Coefficiente di Variazione s/Rm
-Esempi:
D.M. 09/01/1996
-Non previsto D.M. 14/09/2005
-s/Rm < 0,2
D.M. 14/01/2008
Catania, 15 maggio 2009
Controlli più accurati
s/Rm < 0,15 s/Rm > 0,3
Controlli più accurati
Cls non accettabile
LA NORMATIVA COGENTE LA NORMATIVA COGENTE
-Dal 6 marzo 2008 il professionista (Progettista, D. L., Collaudatore, ecc.) può scegliere fra norme diverse che spesso prescriv ono però procedure
divergenti
NON CONFORMITA’ DEI CONTROLLI DI ACCETTAZIONE
-Esempi:
D.M. 09/01/1996 -Accertamenti
sperimentali, generici;
-verifica statica;
-declassamento del cls ovvero la demolizione
D.M. 14/09/2005 -Accertamento
sperimentale (carotaggi, cnd,ecc) della resistenza
cubica del cls →
(Rm,sper, ≥ 85% x Rck)
D.M. 14/01/2008 Accertamento sperimentale (carotaggi, cnd,ecc) della
resistenza cubica del cls →
(Rm,sper, ≥ 85% x Rmedia progetto (fcm)
fcm = fck+8
fck = 0,83·Rck
Rcm = 0,83· Rck + 8
Catania, 15 maggio 2009
Norme tecniche per le costruzioni 14 gennaio 2008
CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE
ing. Vincenzo VENTURI
11.1
Generalità
Tutti i materiali per uso
strutturale devono essere:
-Identificati;
-Qualificati;
-Accettati
IDENTIFICAZIONE – QUALIFICAZIONE
a cura e sotto la responsabilità del Produttore
Catania, 15 maggio 2009
Norme tecniche per le costruzioni 14 gennaio 2008
CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE
MARCATURA CE (A)
ATTESTATO DI QUALIFICAZIONE (B)
MARCATURA CE (C) (ETA – STC)
Catania, 15 maggio 2009
Nel caso in cui esista la norma armonizzata UNI EN… .)
Nel caso in cui esista la procedura prevista nelle Norme Tecniche
Casi non previsti nelle situazioni precedenti, e qu indi marcatura CE in conformità a Benestare Tecnico Europeo (ETA) ovvero a
Certificati di Idoneità Tecnica all’impiego rilasci ati dal STC Catania, 15 maggio 2009
Norme tecniche per le costruzioni 14 gennaio 2008
CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE
11.2
Calcestruzzo
11.3
Acciaio
11.7
LEGNO
11.9
Dispositivi antisismici
11.10
Muratura
Catania, 15 maggio 2009
Norme tecniche per le costruzioni 14 gennaio 2008
CAP. 11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE
IDENTIFICAZIONE - QUALIFICAZIONE
CALCESTRUZZO
Non esiste la norma armonizzata, ma l’obbligo della qualificazione secondo le procedure previste dal D.M. 14.01.2008
D.M. 14/01/2008
UNI ENV 13670
UNI EN 206
AGGREGATI
Marcatura CE obbligatoria dal 01/06/2004
ADDITIVI
CEMENTI
Marcatura CE obbligatoria
dal 01/05/2003
Marcatura CE obbligatoria dal 01/05/2003
Catania, 15 maggio 2009
Caso (A)
Caso (B)
Caso (A)
Caso (A)
COMPONENTI DEL CALCESTRUZZO
AGGREGATI MARCATURA CEMARCATURA CE ((obbligatoria dal obbligatoria dal 01/06/200401/06/2004))-- UNI EN UNI EN 1262012620 –– DD..MM. . 14/01/0814/01/08
Sono idonei alla produzione di conglomerato cementi zio gli aggregati ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali, artificiali, ovv ero provenienti da processi di riciclo con-formi alla parte armonizzata della norma europea UN I EN 12620. Il sistema di attestazione della conformità degli aggregati, ai sensi del D.P. R. n. 246/93 è indicato nella seguente Tabella.
2+ Cls Strutturale UNI EN 12620
UNI EN 13055-1 (agg. leggeri)
SISTEMA DI ATTESTAZIONE DELLA CONFORMITA’
USO PREVISTO SPECIFICA TECNICA EUROPEA DI RIFERIMENTO
Il Sistema Il Sistema 2+2+ prevede le prove iniziali di tipo ITTprevede le prove iniziali di tipo ITT , , il controllo di produzione di fabbrica FPC a cura il controllo di produzione di fabbrica FPC a cura del Produttoredel Produttore , , la valutazione inizialela valutazione iniziale , , la certificazione e la sorveglianza dellla certificazione e la sorveglianza dell ’’FPC da parte di un FPC da parte di un Organismo NotificatoOrganismo Notificato
Catania, 15 maggio 2009
COMPONENTI DEL CALCESTRUZZO
AGGREGATI I controlli di accettazione da effettuarsi a cura d el Direttore dei lavori, sono finalizzati alla
determinazione delle caratteristiche tecniche ripor tate nella Tabella insieme ai relativi metodi di prova.
UNI EN 933-4 Forma dell’aggregato grosso
UNI EN 1097/2 Resistenza alla frammentazione (cls con R ck>50/60)
UNI EN 933-10 Dimensione per il filler
UNI EN 933-3 Indice di appiattimento
UNI EN 933-1 Analisi granulometrica e contenuto di fini
UNI EN 932-3 Descrizione petrografica semplificata
METODO DI PROVA CARATTERISTICHE TECNICHE
Il progettista, nelle proprie prescrizioni, potrà f are utile riferimento alle norme UNI UNI 85208520 parti parti 11 e e 22 al fine di individuare i limiti di accettabilità d elle caratteristiche
tecniche degli aggregati.
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS FRESCO
UNI EN UNI EN 1235012350 UNI EN UNI EN 1235012350--11 –– ““ CampionamentoCampionamento ””
UNI EN UNI EN 1235012350--22 –– ““ Abbassamento al cono di AbramsAbbassamento al cono di Abrams ””
UNI EN UNI EN 1235012350--33 –– ““ Prova VebProva Veb è”è”
UNI EN UNI EN 1235012350--44 –– ““ CompattabilitCompattabilit à”à”
UNI EN UNI EN 1235012350--55 –– ““ Prova di spandimento tavola a scosseProva di spandimento tavola a scosse
UNI EN UNI EN 1235012350--66 –– ““ Massa VolumicaMassa Volumica
UNI EN UNI EN 1235012350--77 –– ““ Contenuto dContenuto d ’’ariaaria ”” Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS FRESCO
UNI EN UNI EN 1235012350--11 CampionamentoCampionamento Prima dellPrima dell ’’ impiego tutti gli attrezzi impiego tutti gli attrezzi ((cubierecubiere , , tavolatavola //ago vibranteago vibrante , , sassolasassola , , cazzuolacazzuola , , …….) .) andranno inumiditiandranno inumiditi ; ;
Catania, 15 maggio 2009
Le cubiere andranno trattate con disarmanteLe cubiere andranno trattate con disarmante ; ;
Per evitare lPer evitare l ’’ evaporazioneevaporazione , , in assenza di camera umidain assenza di camera umida , , la superficie scoperta dei la superficie scoperta dei campioni potrcampioni potr àà essere protetta con pellicole impermeabiliessere protetta con pellicole impermeabili ; ;
I provini dovranno rimanere nelle cubiere per un mi nimo di I provini dovranno rimanere nelle cubiere per un mi nimo di 1616 h ed un h ed un massimo di massimo di 7272 h h
Il prelievo si esegue a Il prelievo si esegue a cc..caca metmet àà scarico della betonierascarico della betoniera ; ; il calcestruzzo il calcestruzzo viene versato in una carriolaviene versato in una carriola
Il prelievo viene omogeneizzato mediante una sassol a e quindi veIl prelievo viene omogeneizzato mediante una sassol a e quindi ve rsato rsato nelle cubiere per strati di nelle cubiere per strati di cc..caca 5050 mmmm. . Infine si regolarizza la superficie Infine si regolarizza la superficie superiore con una cazzuolasuperiore con una cazzuola
PROVE SU CLS FRESCO UNI EN UNI EN 1235012350--22
““ Abbassamento al cono di AbramsAbbassamento al cono di Abrams ””
SUPER-FLUIDA
FLUIDA
SEMI-FLUIDA
PLASTICA
TERRA UMIDA
DENOMINAZIONE DENOMINAZIONE CORRENTECORRENTE
Strutture fortemente armate, di ridotta
sezione e/o complessa geometria
Strutture mediamente armate
Strutture non armate o poco armate o con
pendenze
Strutture circolari messe in opera con casseri rampanti
Pavimenti messi in opera con vibrofinitrici
APPLICAZIONIAPPLICAZIONI
>220 S5
160-210 S4
100-150 S3
50-90 S2
10-40 S1
SLUMPSLUMP ((mmmm))
CLASSECLASSE ((siglasigla))
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
Catania, 15 maggio 2009
PROVE SU CLS FRESCO UNI EN UNI EN 1235012350--66 ““ Massa volumicaMassa volumica ””
V V = = 1010 litrilitri
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS FRESCO
UNI EN UNI EN 1235012350--77 ““ Contenuto dContenuto d ’’aria aria ””
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS INDURITO
UNI EN UNI EN 1239012390
UNI EN UNI EN 1239012390--11 –– ““ FormaForma , , dimensioni per provini e casseformedimensioni per provini e casseforme ””
UNI EN UNI EN 1239012390--22 –– ““ Confezione e stagionatura per prove di Confezione e stagionatura per prove di resistenzaresistenza ””
UNI EN UNI EN 1239012390--3/43/4 –– ““ Resistenza a compressione e specifiche Resistenza a compressione e specifiche per le macchine di provaper le macchine di prova ””
UNI EN UNI EN 1239012390--55 –– ““ Resistenza a flessioneResistenza a flessione ””
UNI EN UNI EN 1239012390--66 –– ““ Resistenza a trazione indirettaResistenza a trazione indiretta ”” UNI EN UNI EN 1239012390--77 –– ““ Massa volumicaMassa volumica ””
QUALIFICA DI MISCELAQUALIFICA DI MISCELA
UNI EN UNI EN 1239012390--88 –– ““ ProfonditProfondit àà di penetrazione ddi penetrazione d ’’acqua sotto acqua sotto pressionepressione ””
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
Catania, 15 maggio 2009
PROVE SU CLS INDURITO UNI EN UNI EN 1239012390--11
““ FormaForma , , dimensioni per provini e casseformedimensioni per provini e casseforme ””
--La tolleranza sulla planaritLa tolleranza sulla planarit àà delle supdelle sup . . deve essere deve essere < < di di ±±±±±±±±0,00060,0006dd in mmin mm .. --La tolleranza sulla perpendicolaritLa tolleranza sulla perpendicolarit àà degli spigoli del degli spigoli del provino cubico rispetto alla base deve essere provino cubico rispetto alla base deve essere < < di di 0,50,5 mmmm ..
--La tolleranza sulla dimensione designata La tolleranza sulla dimensione designata ((dd) ) tra le tra le superfici deve essere minore di superfici deve essere minore di ±±±±±±±±0,5%0,5% --La tolleranza tra la faccia supLa tolleranza tra la faccia sup . . e quella opposta deve e quella opposta deve essere minore di essere minore di ±±±±±±±±1,0%1,0% della dimdella dim . . designatadesignata
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS INDURITO UNI EN UNI EN 1239012390--11
““ FormaForma , , dimensioni per provini e casseformedimensioni per provini e casseforme ””
--La tolleranza sulla planaritLa tolleranza sulla planarit àà delle supdelle sup . . deve essere deve essere < < di di ±±±±±±±±0,00060,0006dd in mmin mm ..
--La tolleranza sulla perpendicolaritLa tolleranza sulla perpendicolarit àà della generatrice del della generatrice del cilindro rispetto alla base cilindro rispetto alla base èè di di ±±±±±±±±0,50,5 mmmm ..
--La tolleranza sullLa tolleranza sull ’’ altezza altezza ((22dd) ) èè ±±±±±±±±5%5%
--La tolleranza sul diametro utilizzato d La tolleranza sul diametro utilizzato d èè±±±±±±±±0,5%0,5%
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
Catania, 15 maggio 2009
PROVE SU CLS INDURITO UNI EN UNI EN 1239012390--33
““ Resistenza a compressioneResistenza a compressione ””
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS INDURITO
UNI EN UNI EN 1239012390--55 ““ Resistenza a flessione dei proviniResistenza a flessione dei provini ””
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS INDURITO
UNI EN UNI EN 1239012390--66 ““ Resistenza a trazione indirettaResistenza a trazione indiretta ””
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS INDURITO
UNI UNI 61356135 ““ Resistenza a trazione direttaResistenza a trazione diretta ””
Gradiente di caricoGradiente di carico :: 55 ±±±±±±±± 22 NN/(/(cmcm 22⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅secsec ))
La rottura deve avvenire entro il La rottura deve avvenire entro il tratto centrale a sezione costante tratto centrale a sezione costante
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS INDURITO
UNI EN UNI EN 1239012390--88 ““ ProfonditProfondit àà di penetrazione delldi penetrazione dell ’’ acqua sotto pressioneacqua sotto pressione ””
CAMPIONE:
CubicoCubico , , cilindrico o prismatico con lunghezza cilindrico o prismatico con lunghezza dei lati o del diametro non minore di dei lati o del diametro non minore di 150150 mmmm ..
PROVA: La prova ha inizio quando il provino ha almeno 28 giorni di maturazione. L’acqua in pressione è applicata sulla superficie liscia per per ((7272±±22) ) hh, la pressione dell’acqua è di ((500 500 ±±5050) ) kPakPa..
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS INDURITO UNI UNI 65566556
““ MODULO ELASTICO SECANTE A COMPRESSIONEMODULO ELASTICO SECANTE A COMPRESSIONE Determinato dalla pendenza della secante al diagram ma Determinato dalla pendenza della secante al diagram ma
sforzisforzi --deformazioni tra due tensioni consideratedeformazioni tra due tensioni considerate PROVINIPROVINI
Prismi a sezione Prismi a sezione quadrata quadrata
Cilindri Cilindri
2,52,5< < hh//ll ((ΦΦΦΦΦΦΦΦ) ) <<44 NNciclicicli >>33
PROVAPROVA
σσσσσσσσmaxmax = = 1/31/3 RcRc σσσσσσσσ00 = = 1/101/10 σσσσσσσσmaxmax
LL ’’ intervallo traintervallo tra σσσσσσσσ00 e e σσσσσσσσmax max diviso in tre parti uguali per diviso in tre parti uguali per definire le letture alle relative tensioni definire le letture alle relative tensioni σσσσσσσσ11 –– σσσσσσσσ22 –– σσσσσσσσ33
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
PROVE SU CLS INDURITO
UNI UNI 65556555 ““ RITIRO IDRAULICORITIRO IDRAULICO ””
PROVINOPROVINO
1010XX1010XX5050 cmcm
PROCEDURA PROCEDURA
Lettura di riferimento dopo Lettura di riferimento dopo 2424 h dal h dal confezionamentoconfezionamento
Scadenze successiveScadenze successive : :
11 –– 22 –– 33 –– 77 –– 1414 –– 2828 –– 6060 -- 9090 giornigiorni
TT== 2020±±11 °°CC UrUr== 5050±±33 °°CC
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
“CONTROLLO DI ACCETTAZIONE”
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Il conglomerato cementizio all'atto del progetto de ve essere identificato mediante la resistenza convenzionale a compressione uniassia le caratteristica misurata su cubi RRckck .. Il progettista ovvero il Direttore Tecnico di stabi limento nel caso di elementi prefabbricati di serie, al fine di ottenere la resi stenza caratteristica di identificazione del conglomerato di progetto, dovrà dare indicazioni in merito alla composizione della miscela, ai processi di maturazi one ed alle procedure di posa in opera. La resistenza caratteristica RRckck è definita come la “ resistenza al di sotto della resistenza al di sotto della quale si ha il quale si ha il 5%5% di probabilitdi probabilit àà di trovare valori inferioridi trovare valori inferiori ”” . Nelle presenti norme la resistenza caratteristica designa quella dedotta da prove su cubi confezionati e stagionati a 28 giorni di maturazione; il progettis ta potrà indicare altri tempi di maturazione a cui riferire le misure di resistenza su cubi e la conseguente resistenza caratteristica. Il conglomerato per il getto delle strutture di un' opera o di parte di essa si considera omogeneoomogeneo se confezionato con la stessa miscela e prodotto e messo in opera con le medesime procedure.
Catania, 15 maggio 2009
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE Il prelievo dei campioniIl prelievo dei campioni
Un prelievo consiste nel prelevare dagli impasti, a l momento della posa in opera nei casseri ed alla presenza del direttore dei lavorialla presenza del direttore dei lavori o di persona di sua fiducia, il calcestruzzo necessario per la confezione di un gruppo di due provini. La media delle resistenze a compressione dei due pr ovini di un prelievo rappresenta la ""Resistenza di prelievoResistenza di prelievo "" che costituisce il valore mediante il quale vengono eseguiti i controlli del conglomerato. È obbligo del Direttore dei Lavori prescrivere ulte riori prelievi, rispetto al numero minimo, tutte le volte che variazioni di qua lità e/o provenienza dei costituenti dell'impasto possano far presumere una variazione di qualità del conglomerato tale da non poter più esse re considerato omogeneo.
Catania, 15 maggio 2009
QUALIFICA/ACCETTAZIONE DI UN CALCESTRUZZO
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
CONTROLLO DI ACCETTAZIONECONTROLLO DI ACCETTAZIONE
Il Direttore dei LavoriIl Direttore dei Lavori ha l'obbligo di eseguire controlli sistematici in corso d'opera per verificare la conformità tra le caratte ristiche del conglomerato messo in opera a quello stabilito dal progetto e ga rantito in sede di valutazione preliminare. Il controllo di accettazione va eseguito su miscele omogenee e si articola, in funzione del quantitativo di conglomerato accett ato, in:
CONTROLLO DI TIPO A (miscela omogenea non maggiore di 300 m 3)
Rmin ≥≥≥≥ Rck -3,5
Rm> Rck +3,5 n° prelievi 3
Rmin ≥≥≥≥ Rck -3,5
Rm> Rck +1,40 s n° prelievi 15
NON SONO ACCETTABILI CALCESTRUZZI CON COEFFICIENTE DI VARIAZIONENON SONO ACCETTABILI CALCESTRUZZI CON COEFFICIENTE DI VARIAZIONE ((ss //RmRm ) ) > > 0,30,3
CONTROLLO DI TIPO B (miscela omogenea con più di 1500 m 3)
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
CLS CON COEFFICIENTE DI VARIAZIONE CLS CON COEFFICIENTE DI VARIAZIONE ((ss //RmRm ) ) > > 0,150,15 DEVONO AVERE ACCURATE VERIFICHE DEVONO AVERE ACCURATE VERIFICHE IN OPERAIN OPERA
SOGGETTI SOGGETTI –– COMPETENZE COMPETENZE -- PROCEDUREPROCEDURE
IL PRECONFEZIONATOREIL PRECONFEZIONATOREIL PRECONFEZIONATOREIL PRECONFEZIONATORE
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Catania, 15 maggio 2009
Colui che, mediante impianti, strutture e tecniche organizzative, sia in cantiere che in stabilimenti esterni al cantiere
stesso, produce il calcestruzzo
SOGGETTI SOGGETTI –– COMPETENZE COMPETENZE -- PROCEDUREPROCEDURE
IL PRECONFEZIONATORE IL PRECONFEZIONATORE IL PRECONFEZIONATORE IL PRECONFEZIONATORE
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Catania, 15 maggio 2009
Deve qualificare le miscele di cls che intende prod urre Deve qualificare le miscele di cls che intende prod urre mediante il sistema delle prove iniziali mediante il sistema delle prove iniziali ((ITTITT) ) e mediante e mediante il sistema di controllo continuo della produzione il sistema di controllo continuo della produzione ((FPCFPC).).
Il sistema di controllo deve essere certificato da un Il sistema di controllo deve essere certificato da un organismo notificato terzoorganismo notificato terzo , , autorizzato dal STC della autorizzato dal STC della
Presidenza del Consiglio Superiore LLPresidenza del Consiglio Superiore LL ..PPPP..
SOGGETTI SOGGETTI –– COMPETENZE COMPETENZE -- PROCEDUREPROCEDURE
IL PROGETTISTAIL PROGETTISTAIL PROGETTISTAIL PROGETTISTA
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Catania, 15 maggio 2009
Il professionista che nella fase di progetto definisce le prestazioni dell’opera e prescrive nel CSA le procedure di produzione, posa in opera e
requisiti delle miscele di cls al momento del getto ed a calcestruzzo indurito.
Le prescrizioni previste nel CSA possono essere più restrittive di quelle contenute nelle NT e
sono vincolanti per le parti.
SOGGETTI SOGGETTI –– COMPETENZE COMPETENZE -- PROCEDUREPROCEDURE
LLLL’’’’IMPRESA ESECUTRICEIMPRESA ESECUTRICEIMPRESA ESECUTRICEIMPRESA ESECUTRICE
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Catania, 15 maggio 2009
Colei che realizza l’opera e rimane responsabile della corretta esecuzione; preliminarmente all’inizio dei lavori provvede a qualificare
l’impianto di produzione del cls, interno al cantiere o esterno, in proprio o terzo, propone la
documentazione di qualifica certificata alla accettazione della Direzione dei Lavori.
SOGGETTI SOGGETTI –– COMPETENZE COMPETENZE -- PROCEDUREPROCEDURE
IL DIRETTORE DEI LAVORIIL DIRETTORE DEI LAVORIIL DIRETTORE DEI LAVORIIL DIRETTORE DEI LAVORI
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Catania, 15 maggio 2009
È il garante nei confronti della Committente, della regolare esecuzione delle opere.
Preliminarmente all’inizio dei lavori il D.L. deve valutare, sulla scorta dei requisiti previsti nel
CSA, la conformità della documentazione prodotta dall’impresa, e quindi, accettare formalmente l’impianto di produzione e le
specifiche miscele proposte.
SOGGETTI SOGGETTI –– COMPETENZE COMPETENZE -- PROCEDUREPROCEDURE
IL DIRETTORE DEI LAVORIIL DIRETTORE DEI LAVORIIL DIRETTORE DEI LAVORIIL DIRETTORE DEI LAVORI
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Catania, 15 maggio 2009
È responsabile, nel corso dei lavori, del prelievo di calcestruzzo fresco nelle quantità previste nel CSA . Se previsto, fa eseguire le prove sul calcestruzzo fre sco (consistenza, contenuto d’aria, massa volumica, etc ).
Fa eseguire le prove sul calcestruzzo indurito per come previsto nel CSA (o nelle NT);
Identifica tutti i campioni e presiede alle prove i n situ;
Rileva eventuali non conformità e redige il verbale delle attività svolte.
CONTROLLO DI ACCETTAZIONE CONTROLLO DI ACCETTAZIONE -- PRESCRIZIONIPRESCRIZIONI Il prelievo dei provini per il controllo di accettazione va eseguito alla presenza del Direttore dei Lavori o di un tecnico di sua fiducia che provvede alla redazione di apposito verbale di prelievo e dispone l’identificazione dei provini mediante sigle, etichettature indelebili, ecc; la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare espresso riferimento a tale verbaledeve riportare espresso riferimento a tale verbale .. Le prove di accettazione che devono essere effettuate da uno dei laboratori autorizzati (art. 59 DPR 280/2001). La domanda di prove al laboratorio deve essere sott oscritta dal La domanda di prove al laboratorio deve essere sott oscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere Direttore dei Lavori e deve contenere precise indicazioni sulla posizione delle strutture interessate precise indicazioni sulla posizione delle strutture interessate da ciascun prelievoda ciascun prelievo .. I certificati di prova emessi dal laboratorio devono contenere almeno: -l’identificazione del laboratorio che rilascia il certificato; -L’identificazione univoca del certificato, numero e data di emissione, e di ciascuna pagina riferita al numero totale di pagine; -L’identificazione del Committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di riferimento; -Il nominativo del Direttore dei Lavori che richiede la prova; -La descrizione, l’identificazione e la data di prelievo dei campioni da provare; -La data di ricevimento e la data di esecuzione delle prove; -L’identificazione della specifica di prova con l’indicazione delle norme di riferimento; -Le dimensioni effettivamente misurate dei campioni provati, dopo eventuale rettifica; -Le modalità di rottura del campione; -I valori di resistenza misurati. II "" controlli di accettazionecontrolli di accettazione " " sono obbligatori ed il collaudatore sono obbligatori ed il collaudatore èè tenuto a controllarne la validittenuto a controllarne la validit àà, , qualitativa e quantitativaqualitativa e quantitativa ; ove ciò non fosse, il collaudatore è tenuto a far eseguire delle prove che attestino le caratteristiche del calcestruzzo, seguendo la medesima procedura che si applica quando non risultino rispettati i limiti fissati dai "controlli di accettazione".
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ”” ““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Catania, 15 maggio 2009
D.M. 14/01/2008 D.M. 14/01/2008 -Propone un criterio di valutazione della resistenza in opera in
conseguenza di eventuali non conformità.
-Ruolo del professionista: 1. Definire R cm in fase di progetto
Catania, 15 maggio 2009
-Par. 11.2.6: il valor medio della resistenza del ca lcestruzzo in opera (definita come resistenza strut turale) è in genere inferiore al valore medio della resistenza d ei prelievi in fase di getto maturati n condizioni di laboratorio
(resistenza potenziale). E’ accettabile un valore m edio della resistenza strutturale, misurata con tec niche opportune (distruttive e non distruttive) e debitamente trasf ormata in resistenza cilindrica o cubica, non infer iore ad 85% del
valore medio definito in fase di progetto.
2. Corretta determinazione di R cm,opera
1. Rcm progetto
fc,m = fck+8 [N/mm 2]
fck = 0.83·Rck+8 [N/mm 2 ]
fc,m = fc,k+8 [N/mm 2]
Rc,m = Rc,k + 8 [N/mm 2]
fc,m = Valor medio resistenza cilindrica
(da § 11.2.10.1)
Rc,m dichiarata dal Produttore in fase di qualifica ed accettata da D.L.
Rc,m = Resistenza cubica media (da § 11.2.1)
oppure
D.M. 14/01/2008 D.M. 14/01/2008
Catania, 15 maggio 2009
2. Corretta determinazione di R cm,opera
-Definizione di un programma prove rappresentativo d el lotto non conforme
- (UNI EN 12504 -1)
-Prelievo di carote integrate da eventuali controlli non distruttivi
I fattori da considerare nell’esecuzione del prelie vo e nell’interpretazione dei dati sono:
1. Geometria e tolleranze
2. Presenza di ferri
3. Disturbo indotto sulla carota durante il prelievo
4. Direzione di prelievo rispetto al getto
5. Influenza del tempo e delle condizioni di stagion atura
D.M. 14/01/2008 D.M. 14/01/2008
Catania, 15 maggio 2009
1. Geometria e tolleranze (UNI EN 12390-1)
h/d 11 se riferito a valore cubicose riferito a valore cubico
22 se riferito a valore cilindricose riferito a valore cilindrico
d≥ 3·Dmax (diametro massimo dell’aggregato)
Planarità: ±0.0006·d 0.09 0.06 0.05 ± [mm]
150 100 80 d [mm]
Ortogonalità della generatrice del cilindro rispett o alle basi: ±0.5 mm
Tolleranza sul diametro (d): ±0.5%
Tolleranza sull’altezza (2d): ±5%
D.M. 14/01/2008 D.M. 14/01/2008
Catania, 15 maggio 2009
2. Presenza di ferri
Individuazione delle barre di armatura con rilevato re di materiaIndividuazione delle barre di armatura con rilevato re di materia li li ferromagnetici ferromagnetici ((pachometerpachometer ) ) prima dellprima dell ’’ esecuzione del prelievoesecuzione del prelievo ..
Barre longitudinali Barre longitudinali →→ la carota la carota èè inutilizzabileinutilizzabile
Barre trasversali Barre trasversali →→ non pregiudicano la provanon pregiudicano la prova , , ma occorre stimarne il disturboma occorre stimarne il disturbo
⋅⋅⋅⋅
φφφφ⋅⋅⋅⋅++++====φφφφ h
hd15.11C
*
ΦΦ = = diametro barradiametro barra ;;
d d = = diametro carotadiametro carota ;;
hh** = = minima distanza tra barra e base della carotaminima distanza tra barra e base della carota ;;
h h = = altezza carotaaltezza carota ,,
1,046 25 16 100 100 1
CΦΦΦΦ h* [mm] ΦΦΦΦ [mm] d [mm] h [mm] h/d
esempioesempio
D.M. 14/01/2008 D.M. 14/01/2008
Catania, 15 maggio 2009
3. Disturbo indotto durante il carotaggio
Per ridurre il disturbo occorrePer ridurre il disturbo occorre ::
••Affilare periodicamente la corona diamantata Affilare periodicamente la corona diamantata ((ogni ogni 44 –– 55 metri di perforazionemetri di perforazione ).).
••Ancorare rigidamente il carotiere con uno o piAncorare rigidamente il carotiere con uno o pi ùù tassellitasselli ..
••Stabilizzare adeguatamente la piastraStabilizzare adeguatamente la piastra ..
Cause del disturbo Cause del disturbo →→ presenza di ferripresenza di ferri , , microfessuremicrofessure allall ’’ interfaccia tra gli interfaccia tra gli aggregati e la pasta cementizia aggregati e la pasta cementizia
Fattore di disturbo Fattore di disturbo CCdisdis : : èè funzione della qualitfunzione della qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo
> 40 31 ÷ 40 21 ÷ 30 10 ÷ 20 Rc,car
[N/mm2]
1.05 1.10 1.15 1.20 Cdis
Rc,car = 23.5 N/mm 2 → Cdis = 1.15
esempioesempio
D.M. 14/01/2008 D.M. 14/01/2008
Catania, 15 maggio 2009
4. Direzione del prelievo rispetto al getto
DIREZIONEDIREZIONE
PRELIEVOPRELIEVO
ORTOGONALEORTOGONALE
AL GETTOAL GETTO
PARALLELAPARALLELA
AL GETTOAL GETTO
PRESENZA DI MICROFESSURAZIONIPRESENZA DI MICROFESSURAZIONI
NELLA CAROTA PARALLELE NELLA CAROTA PARALLELE
ALLE ISOSTATICHE DI COMPRESSIONEALLE ISOSTATICHE DI COMPRESSIONE
FATTORE CORRETTIVO FATTORE CORRETTIVO CCdirdir
NESSUNA CORREZIONENESSUNA CORREZIONE
1,10 1,075 1,05 1 Cdir
2H/3 - H H/3 – 2H/3 0 – H/3 - Ubicazione del prelievo
Ortogonale Ortogonale Ortogonale Parallela Direzione del prelievo
Il disturbo indotto dal carotaggio in direzione per pendicolare aIl disturbo indotto dal carotaggio in direzione per pendicolare a lla direzione di getto lla direzione di getto èè pipi ùù evidente nelle zone evidente nelle zone sommitalisommitali del getto maggiormente interessate dal fenomeno del del getto maggiormente interessate dal fenomeno del bleedingbleeding ..
D.M. 14/01/2008 D.M. 14/01/2008
Catania, 15 maggio 2009
5. Effetto dell’età della carota e della stagionatur a
ETA’ DELLA CAROTA
t carota < 28 gg → occorre incrementare il valore della resistenza pe rché il cls deve sviluppare la resistenza fino al valore convenziona le di 28 gg
t carota > 28 gg → ai fini del collaudo l’incremento di resistenza no n è rilevante.
STAGIONATURASTAGIONATURA
Condizioni di stagionatura differenti rispetto a qu elle ideali Condizioni di stagionatura differenti rispetto a qu elle ideali ((T T = = 2020°°±±2 2 C con C con UU..RR. . > > 9595%) %) inficianoinficiano la la resistenzaresistenza del del conglomeratoconglomerato ..
OccorreOccorre determinaredeterminare la media la media ponderaleponderale delladella temperaturatemperatura ambientaleambientale daldal momentomomento didi esecuzioneesecuzione del del gettogetto sinosino al al giornogiorno del del carotaggiocarotaggio TTmedmed
(((( ))))
−−−−⋅⋅⋅⋅==== t
281sexpC t
0,38
CEM 32,5 N
0.25 0.20 s
CEM 42,5 N CEM 32,5 R
CEM 42,5 R CEM 52,5 N CEM 32,5 R
Tipo Cemento
ESEMPIESEMPI
Catania, 15 maggio 2009
ESEMPIO 1 – CONTROLLO TIPO A
Rck di progetto = 25 MPa
DM 14 /01/2008 DATI DI PROGETTO
Risultati sperimentali impianti
Catania, 15 maggio 2009
Rmed>Rck+3.5 = 28.5 MPa
Rmin>Rck-3.5 = 21.5 MPa
33.733.7 33.333.3 30.730.7 RRmedia media ((MPaMPa))
ESITOESITO
21.721.7 27.027.0 29.529.5 RRminmin ((MPaMPa))
30.330.3 35.535.5 32.032.0 RR33 ((MPaMPa))
49.249.2 37.537.5 30.530.5 RR22 ((MPaMPa))
21.721.7 27.027.0 29.529.5 RR11 ((MPaMPa))
Impianto ZImpianto Z Impianto YImpianto Y Impianto XImpianto X
POSITIVO POSITIVO POSITIVO
POSITIVO POSITIVO POSITIVO
ESEMPIO 2 – CONTROLLO TIPO A
Rck di progetto = 25 MPa
DM 14 /01/2008 DATI DI PROGETTO
Risultati sperimentali impianti
Catania, 15 maggio 2009
Rmed>Rck+3.5 = 28.5 MPa
Rmin>Rck-3.5 = 21.5 MPa
30.7 30.5 29.2 Rmedia (MPa)
ESITO
22.0 24.5 28.5 Rmin (MPa)
41.5 39.0 30.0 R6 (MPa)
28.6 28.0 29.0 R5 (MPa)
22.0 24.5 28.5 R4 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
POSITIVO POSITIVO POSITIVO
POSITIVO POSITIVO POSITIVO
ESEMPIO 3 – CONTROLLO TIPO A
Rck di progetto = 25 MPa
DM 14 /01/2008 DATI DI PROGETTO
Risultati sperimentali impianti
Catania, 15 maggio 2009
Rmed>Rck+3.5 = 28.5 MPa
Rmin>Rck-3.5 = 21.5 MPa
34.2 31.3 29.3 Rmedia (MPa)
ESITO
21.5 21.0 27.5 Rmin (MPa)
39.5 39.5 31.0 R9 (MPa)
41.5 33.5 29.5 R8 (MPa)
21.5 21.0 27.5 R7 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO
POSITIVO POSITIVO POSITIVO
ESEMPIO 4 – CONTROLLO TIPO A
Rck di progetto = 25 MPa
DM 14 /01/2008 DATI DI PROGETTO
Risultati sperimentali impianti
Catania, 15 maggio 2009
Rmed>Rck+3.5 = 28.5 MPa
Rmin>Rck-3.5 = 21.5 MPa
32.8 27.5 29.7 Rmedia (MPa)
ESITO
21.5 21.5 28.0 Rmin (MPa)
41.0 31.0 30.0 R12 (MPa)
36.0 30.0 31.0 R11 (MPa)
21.5 21.5 28.0 R10 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
POSITIVO POSITIVO POSITIVO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO
ESEMPIO 5 – CONTROLLO TIPO A
Rck di progetto = 25 MPa
DM 14 /01/2008 DATI DI PROGETTO
Risultati sperimentali impianti
Catania, 15 maggio 2009
Rmed>Rck+3.5 = 28.5 MPa
Rmin>Rck-3.5 = 21.5 MPa
35.8 27.7 30.8 Rmedia (MPa)
ESITO
21.5 21.0 29.0 Rmin (MPa)
44.5 32.0 29.0 R15 (MPa)
41.5 30.0 32.0 R14 (MPa)
21.5 21.0 31.5 R13 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO
POSITIVO NEGATIVO POSITIVO
ESEMPIO 6 – CONTROLLO TIPO B
Rck di progetto = 25 MPa
DM 14 /01/2008 DATI DI PROGETTO
Catania, 15 maggio 2009
Rmin>Rck-3.5 = 21.5 MPa
CONDIZIONI DI CONTROLLO
Rmedia>Rck+1.4 x s
0.15<v = s/Rmedia < 0.3
ESEMPIO 6 – CONTROLLO TIPO B
DM 14 /01/2008 Risultati sperimentali impianti
Catania, 15 maggio 2009
41.0 31.0 30.0 R12 (MPa)
36.0 30.0 31.0 R11 (MPa)
21.5 21.5 28.0 R10 (MPa)
39.5 39.5 31.0 R9 (MPa)
41.5 33.5 29.5 R8 (MPa)
21.5 21.0 27.5 R7 (MPa)
30.3 35.5 32.0 R3 (MPa)
49.2 37.5 30.5 R2 (MPa)
21.7 27.0 29.5 R1 (MPa)
22.0 24.5 28.5 R4 (MPa)
21.5 21.0 31.5 R13 (MPa)
41.5 39.0 30.0 R6 (MPa)
28.6 28.0 29.0 R5 (MPa)
44.5 32.0 29.0 R15 (MPa)
41.5 30.0 32.0 R14 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
ESEMPIO 6 – CONTROLLO TIPO B
Rck di progetto = 25 MPa
DM 14 /01/2008 DATI DI PROGETTO
Risultati sperimentali impianti
Catania, 15 maggio 2009
39.0 33.8 27.0 Rck+1.4 x s
Rmedia >Rck+1.4 x s
Rmin>Rck -3.5 = 21.5 MPa
33.5 30.1 29.9 Rmedia (MPa)
21.0 21.0 27.5 Rmin (MPa)
0.30 0.21 0.05 v = s/R med
10.0 6.3 1.4 s
0.15<v = s/R media < 0.3
ESITO
Impianto Z Impianto Y Impianto X
NEGATIVO NEGATIVO
POSITIVO
Ulteriori controlli Non accettabile
POSITIVO
NEGATIVO NEGATIVO
POSITIVO
CONTROLLO IN OPERA
Rck di progetto= 25 MPa Rcm = Rck + 8 = 33.0 MPa 85% Rcm = 28.1 MPa
ESEMPIO 1 DM 14/ 01/2008
ESEMPIO 1 DM 14/ 01/2008
DATI DI PROGETTO
35.5 35.5 32.0 fc3 (MPa)
Rc,med >0.85 x Rcm = 28.1 MPa
31.5 28.1 30.8 Rc,media (MPa)
Esito
26.0 20.0 29.5 Rc,min (MPa)
26.0 21.0 31.0 fc4 (MPa)
37.5 36.0 30.5 fc2 (MPa)
27.0 20.0 29.5 fc1 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
POSITIVO POSITIVO POSITIVO
Catania, 15 maggio 2009
CONTROLLO IN OPERA
Rck di progetto= 25 MPa 85% RcK = 21.3 MPa
ESEMPIO 1A UNI EN 13791 ESEMPIO 1A UNI EN 13791
DATI DI PROGETTO
7 3-6
6 7-9
5 10-14
K N provini
Rck,situ = min Rc,media - k
Rc,min + 4 > 85% Rck = 21.3 MPa
Catania, 15 maggio 2009
CONTROLLO IN OPERA
Rck di progetto= 25 MPa
N° prelievi = 4 ; k = 7 85% RcK = 21.3 MPa
ESEMPIO 1A UNI EN 13791 ESEMPIO 1A UNI EN 13791
DATI DI PROGETTO
Rck,situ >85% Rck (21.3) Esito
24.5 21.1 23.8 Rck,situ (MPa)
33.0 27.0 36.5 Rc,min +7
35.5 35.5 32.0 fc3 (MPa)
Rc,med -7
31.5 28.1 30.8 Rc,media (MPa)
24.5 21.1 23.8
26.0 20.0 29.5 Rc,min (MPa)
26.0 21.0 31.0 fc4 (MPa)
37.5 36.0 30.5 fc2 (MPa)
27.0 20.0 29.5 fc1 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
Rck,situ = min Rc,media -k Rc,min +4
> 85% Rck = 21.3 MPa
POSITIVO POSITIVO NEGATIVO
CONTROLLO IN OPERA
Rck di progetto= 25 MPa Rcm = Rck + 8 = 33.0 MPa 85% Rcm = 28.1 MPa
ESEMPIO 2 DM 14/ 01/2008
ESEMPIO 2 DM 14/ 01/2008
DATI DI PROGETTO
23.0 22.5 28.5 fc5 (MPa)
25.5 24.0 32.0 fc6 (MPa)
22.0 38.0 33.0 fc7 (MPa)
26.0 38.0 28.0 fc8 (MPa)
35.5 35.5 32.0 fc3 (MPa)
Rc,med >0.85 x Rcm = 28.1 MPa
27.8 28.9 30.6 Rc,media (MPa)
Esito
22.0 17.0 28.0 Rc,min (MPa)
26.0 17.0 31.0 fc4 (MPa)
37.5 36.0 30.5 fc2 (MPa)
27.0 20.0 29.5 fc1 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
POSITIVO POSITIVO NEGATIVO
Catania, 15 maggio 2009
CONTROLLO IN OPERA
Rck di progetto= 25 MPa
N° prelievi = 8 ; k = 6 85% RcK = 21.3 MPa
ESEMPIO 2A UNI EN 13791 ESEMPIO 2A UNI EN 13791
DATI DI PROGETTO
Rck,situ >85% Rck (21.3) Esito
21.8 21.0 24.6 Rck,situ (MPa)
26.0 21.0 32.0 Rc,min +4 Rc,med -6
27.8 28.9 30.6 Rc,media (MPa)
21.8 22.9 24.6
22.0 17.0 28.0 Rc,min (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
Rck,situ = min Rc,media -k Rc,min +4
> 85% Rck = 21.3 MPa
POSITIVO POSITIVO NEGATIVO
Catania, 15 maggio 2009
CONTROLLO IN OPERA
Rck di progetto= 25 MPa Rcm = Rck + 8 = 33.0 MPa 85% Rcm = 28.1 MPa
ESEMPIO 3 DM 14/ 01/2008
ESEMPIO 3 DM 14/ 01/2008
DATI DI PROGETTO
23.2 16.1 27.0 fc9 (MPa)
21.9 31.9 26.5 fc10 (MPa)
22.1 33.6 23.9 fc11 (MPa)
22.8 40.2 30.5 fc12 (MPa)
23.0 22.5 28.5 fc5 (MPa)
25.5 24.0 32.0 fc6 (MPa)
22.0 38.0 33.0 fc7 (MPa)
26.0 38.0 28.0 fc8 (MPa)
35.5 35.5 32.0 fc3 (MPa)
Rc,med >0.85 x Rcm = 28.1 MPa
26.0 29.4 29.4 Rc,media (MPa)
Esito
21.9 16.1 23.9 Rc,min (MPa)
26.0 17.0 31.0 fc4 (MPa)
37.5 36.0 30.5 fc2 (MPa)
27.0 20.0 29.5 fc1 (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
POSITIVO POSITIVO NEGATIVO
CONTROLLO IN OPERA
Rck di progetto= 25 MPa
N° prelievi = 12 ; k = 5 85% RcK = 21.3 MPa
ESEMPIO 3A UNI EN 13791 ESEMPIO 3A UNI EN 13791
DATI DI PROGETTO
Rck,situ >85% Rck (21.3) Esito
21.0 20.1 24.4 Rck,situ (MPa)
25.9 20.1 28.9 Rc,min +4 Rc,med -5
26.0 29.4 29.4 Rc,media (MPa)
21.0 24.4 24.4
21.9 16.1 23.9 Rc,min (MPa)
Impianto Z Impianto Y Impianto X
Rck,situ = min Rc,media -k Rc,min +4
> 85% Rck = 21.3 MPa
POSITIVO NEGATIVO NEGATIVO
Catania, 15 maggio 2009
GLI ACCIAIGLI ACCIAI
Catania, 15 maggio 2009
“Specifiche per gli ACCIAI”
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
Tutti gli acciai siano essi destinati ad utilizzo c ome armature per c.a.o. o c.a.p. o ad utilizzo diretto come carpenterie in st rutture metalliche,
devono essere prodotti con un sistema di controllo permanente della produzione in stabilimento che deve assicurare il m antenimento dello
stesso livello di affidabilità nella conformità del prodotto finito, indipendentemente dal processo di produzione .
Ciascun prodotto qualificato deve costantemente ess ere riconoscibilericonoscibile qualitativamente e riconducibilericonducibile allo stabilimento di produzione tramite marcatura indelebile depositata presso il Servizio Tecnico Centrale dalla quale risulti inequivocabilmente il riferimento all ’Azienda produttrice, allo
Stabilimento ed al tipo di acciaio.
La assenza di marchio rende il prodotto NON IMPIEGABILENON IMPIEGABILE
Catania, 15 maggio 2009
“ACCIAI PER CEMENTO ARMATO” LAMINATI A CALDO
BB450450CC
540540 NN//mmmm22 fft t nomnom
450450 NN//mmmm22 ffy y nomnom
≥≥ ffy y nomnom ((NN//mmmm22)) Tensione caratteristica di snervamentoTensione caratteristica di snervamento ff ykyk
44 ΦΦΦΦΦΦΦΦ 55 ΦΦΦΦΦΦΦΦ
88 ΦΦΦΦΦΦΦΦ 1010 ΦΦΦΦΦΦΦΦ
Diametro del mandrino per prove di piegamento a Diametro del mandrino per prove di piegamento a 9090 °° e e
successivo raddrizzamento senza cricchesuccessivo raddrizzamento senza cricche ::
Φ Φ Φ Φ Φ Φ Φ Φ < < 1212 mmmm
1212 ≤≤ ΦΦΦΦΦΦΦΦ ≤≤ 1616 mmmm
1616 ≤≤ ΦΦΦΦΦΦΦΦ ≤≤ 2525 mmmm
2525 ≤≤ ΦΦΦΦΦΦΦΦ ≤≤ 5050((4040 ) ) mmmm
≥≥ 7,57,5 %% Allungamento Allungamento ((AA gtgt))kk
≤≤ 1.251.25 ((ff yy// ff ynomynom))kk
≥≥ 1,151,15 e e ≤≤ 1.351.35 ((ff tt// ff yy))kk
≥≥ fft t nomnom ((NN//mmmm22)) Tensione caratteristica di rotturaTensione caratteristica di rottura ff tktk
REQUISITIREQUISITI CARATTERISTICHECARATTERISTICHE
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
Catania, 15 maggio 2009
“ACCIAI PER CEMENTO ARMATO” TRAFILATI A FREDDO
BB450450AA
≥≥ ffy y nomnom ((NN//mmmm22)) Tensione caratteristica di snervamentoTensione caratteristica di snervamento ff ykyk
44 ΦΦΦΦΦΦΦΦ
Diametro del mandrino per prove di piegamento a Diametro del mandrino per prove di piegamento a 9090 °° e e
successivo raddrizzamento senza cricchesuccessivo raddrizzamento senza cricche ::
Φ Φ Φ Φ Φ Φ Φ Φ < < 1212 mmmm
≥≥ 2.52.5 %% Allungamento Allungamento ((AA gtgt))kk
≤≤ 1.251.25 ((ff yy// ff ynomynom))kk
≥≥ 1.051.05 ((ff tt// ff yy))kk
≥≥ fft t nomnom ((NN//mmmm22)) Tensione caratteristica di rotturaTensione caratteristica di rottura ff tktk
REQUISITIREQUISITI CARATTERISTICHECARATTERISTICHE
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
Catania, 15 maggio 2009
“VERIFICA DELLA QUALITA’’
CONTROLLI VANNO ESEGUITI DA LABORATORI DI CUI ALL’A RT. 59 DEL D.P.R. N. 380/2001 E IN RAGIONE DI 3 SPEZZONI MARCATI DI UNO STESSO DIAMETRO SCELTO ENTRO CIASCUN GRUPPO DI DIAMETRI PER CIASCUN A FORNITURA
Per acciai laminati a caldoPer acciai laminati a caldo 11..1313≤≤ ftft//fyfy≤≤11..3737 RotturaRottura//snervamentosnervamento
Per tuttiPer tutti
Per acciai trafilati a freddoPer acciai trafilati a freddo
Per acciai trafilati a freddoPer acciai trafilati a freddo
Per acciai laminati a caldoPer acciai laminati a caldo
[[450450xx((1,25+0,021,25+0,02)] )] NN//mmmm22
((450450--2525) ) NN//mmmm22
NOTENOTE
Assenza di criccheAssenza di cricche PiegamentoPiegamento//raddrizzamentoraddrizzamento
ftft//fy fy ≥≥ 1.031.03 RotturaRottura//snervamentosnervamento
≥≥ 2.02.0 %% Agt minimoAgt minimo
≥≥ 6.06.0 %% Agt minimoAgt minimo
572572 NN//mmmm22 fy massimofy massimo
425425 NN//mmmm22 fy minimo fy minimo
VALORE LIMITEVALORE LIMITE CARATTERISTICACARATTERISTICA
VALORI LIMITE DI ACCETTAZIONEVALORI LIMITE DI ACCETTAZIONE
Il prelievo dei campioni va effettuato e sottoscrit to a cura delIl prelievo dei campioni va effettuato e sottoscrit to a cura del Direttore dei Lavori o da Direttore dei Lavori o da tecnico di sua fiducia che deve assicurare mediante sigle ed etitecnico di sua fiducia che deve assicurare mediante sigle ed eti chette che i campioni inviati chette che i campioni inviati
al Laboratorio incaricato siano effettivamente quel li da lui preal Laboratorio incaricato siano effettivamente quel li da lui pre levatilevati ..
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
Catania, 15 maggio 2009
NOVITA’ ACCIAI C.A. LAMINATI A CALDO
---- ≥≥ 1212 AA55 %%
≥≥ 7.57.5
≤≤ 1.251.25
≥≥ 1.151.15 ≤≤ 1.351.35
≥≥ 540540
≥≥ 450450
DD..MM. . 20082008
BB450450CC
---- AAgt gt ((AgAg + + fftt //20002000)) %%
---- ffyy//ffyy nomnom
---- ((fftt//ffyy))kk
≥≥ 540540 fftktk NN//mmmm22
≥≥ 430430 ffykyk NN//mmmm22
DD..MM. . 19961996
FeBFeB 4444KK CARATTERISTICACARATTERISTICA
VALORI LIMITE DI ACCETTAZIONEVALORI LIMITE DI ACCETTAZIONE
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Catania, 15 maggio 2009
NOVITA’ ACCIAI C.A. LAMINATI A FREDDO
---- ≥≥ 88 AA55 %%
≥≥ 2.52.5
≤≤ 1.251.25
≥≥ 1.051.05
≥≥ 540540
≥≥ 450450
DD..MM. . 20082008
BB450450AA
---- AAgt gt ((AgAg + + fftt //20002000)) %%
---- ffyy//ffyy nomnom
1.101.10 ((fftt//ffyy))kk
≥≥ 440440 fftktk NN//mmmm22
≥≥ 390390 ffykyk NN//mmmm22
DD..MM. . 19961996
FeBFeB 4444KK CARATTERISTICACARATTERISTICA
VALORI LIMITE DI ACCETTAZIONEVALORI LIMITE DI ACCETTAZIONE
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
Catania, 15 maggio 2009
Catania, 15 maggio 2009
“BARRE E ROTOLI”
LE BARRE SONO CARATTERIZZATE DAL DIAMETRO LE BARRE SONO CARATTERIZZATE DAL DIAMETRO ΦΦΦΦΦΦΦΦ DELLA BARRA TONDA LISCIA EQUIPESANTEDELLA BARRA TONDA LISCIA EQUIPESANTE , , CALCOLATO CALCOLATO NELLNELL ’’ IPOTESI CHE LA DENSITAIPOTESI CHE LA DENSITA ’’ DELLDELL ’’ACCIAIO SIA PARI A ACCIAIO SIA PARI A 7,857,85 kgkg//dmdm 33. .
IL DIAMETRO IL DIAMETRO ΦΦΦΦΦΦΦΦ DELLE BARRE DEVE ESSERE COMPRESO DELLE BARRE DEVE ESSERE COMPRESO TRA TRA 66 E E 5050 mmmm
“RETI E TRALICCI”
LE RETI ED I TRALICCI DEVONO AVERE DIAMETRO LE RETI ED I TRALICCI DEVONO AVERE DIAMETRO ΦΦΦΦΦΦΦΦ COMPRESO TRA COMPRESO TRA 55 ee1212 mmmm
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
Catania, 15 maggio 2009
“CENTRI DI TRASFORMAZIONE”
SI DEFINISCE CENTRO DI TRASFORMAZIONE UN IMPIANTO SI DEFINISCE CENTRO DI TRASFORMAZIONE UN IMPIANTO CHE RICEVE DAL PRODUTTORE DI ACCIAIO ELEMENTI CHE RICEVE DAL PRODUTTORE DI ACCIAIO ELEMENTI
BASE BASE ((BARRE O ROTOLIBARRE O ROTOLI , , RETI ECCRETI ECC) ) E CONFEZIONA E CONFEZIONA ELEMENTI STRUTTURALI DIRETTAMENTE IMPIEGABILI IN ELEMENTI STRUTTURALI DIRETTAMENTE IMPIEGABILI IN
OPERE IN CEMENTO ARMATOOPERE IN CEMENTO ARMATO. .
ESSO ESSO PUOPUO’’ RICEVERE E LAVORARE SOLO PRODOTTI RICEVERE E LAVORARE SOLO PRODOTTI QUALIFICATI ALLQUALIFICATI ALL ’’ORIGINEORIGINE..
DEVE NOMINARE UN DIRETTORE TECNICO CHE ASSUME LE DEVE NOMINARE UN DIRETTORE TECNICO CHE ASSUME LE RESPONSABILITARESPONSABILITA ’’ PROPRIE DEL DIRETTORE DEI LAVORIPROPRIE DEL DIRETTORE DEI LAVORI
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
Catania, 15 maggio 2009
“SALDABILITA DEGLI ACCIAI’”
0.500.50
0.0120.012
0.800.80
0.0500.050
0.0500.050
0.220.22
analisi di colataanalisi di colata
0.520.52 CARBONIO EQUIVALENTE CARBONIO EQUIVALENTE CeqCeq
0.0140.014 AZOTO AZOTO NN
0.850.85 RAME RAME CuCu
0.0550.055 ZOLFO ZOLFO SS
0.0550.055 FOSFORO FOSFORO PP
0.240.24 CARBONIO CARBONIO CC
analisi di prodottoanalisi di prodotto
MASSIMO CONTENUTO DI ELEMENTI CHIMICI IN MASSIMO CONTENUTO DI ELEMENTI CHIMICI IN %%
1556
CuNiVMoCrMnCCeq
++++++=
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Catania, 15 maggio 2009
“ALTRI TIPI DI ACCIAIO’”
ACCIAI INOSSIDABILI FFtt
FF7%7%
tensione corrispondente adtensione corrispondente ad un allungamento del un allungamento del 7%7%
ACCIAI ZINCATI
LL’’USO DI ACCIAI ZINCATI EUSO DI ACCIAI ZINCATI E ’’ VINCOLATO VINCOLATO AGLI STESSI PARAMETRI FISICOAGLI STESSI PARAMETRI FISICO --
MECCANICI DEGLI ACCIAI NORMALI CON MECCANICI DEGLI ACCIAI NORMALI CON LL’’AGGIUNTA DELLA MARCATURA DELLO AGGIUNTA DELLA MARCATURA DELLO
STABILIMENTO DI ZINCATURASTABILIMENTO DI ZINCATURA
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Catania, 15 maggio 2009
“VERIFICA DELLA QUALITA’’”
PROVA DI ADERENZA
LE BARRE DEVONO SUPERARE LE PROVE DI ADERENZA SECON DO IL LE BARRE DEVONO SUPERARE LE PROVE DI ADERENZA SECON DO IL
METODOMETODO BEAM BEAM –– TEST TEST ((CNRCNR--UNI UNI 1002010020)) DA ESEGUIRE DA ESEGUIRE
PRESSO I LABORATORI DI CUI ALLPRESSO I LABORATORI DI CUI ALL ’’ARTART. . 5959 DEL DDEL D..PP..RR. . NN. . 380/2001380/2001
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Catania, 15 maggio 2009
“ACCIAI PER CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO”
FILI Prodotto trafilato di sezione piena da fornirsi in rotoli
BARRE Prodotto trafilato di sezione piena da fornirsi in elementi rettilinei
TRECCIA 2 o 3 fili avvolti ad elica intorno al loro comune asse longitudinale
TREFOLO
fili avvolti ad elica intorno ad un filo rettilineo completamente ricoperto dai fili elicoidali.
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Catania, 15 maggio 2009
ing. Vincenzo VENTURI
Catania, 15 maggio 2009
“ACCIAI PER CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO’’
≥≥3,53,5 ≥≥3,53,5 ≥≥3,53,5 ≥≥3,53,5 ≥≥3,53,5 Allungamento sotto carico Allungamento sotto carico
massimo Amassimo Agtgt
-- -- -- --
≥≥ 16701670
-- -- -- --
≥≥ 18601860
TrefoliTrefoli
-- -- -- --
≥≥ 17001700
-- -- -- --
≥≥ 19001900
TrecceTrecce
-- -- -- --
≥≥ 16201620
-- -- -- --
≥≥ 18201820
Trefoli a fili Trefoli a fili
sagomatisagomati
-- -- -- --
-- -- -- --
≥≥ 14201420
≥≥ 15701570
Fili Fili
≥≥ 800800 Tensione caratteristica di Tensione caratteristica di
snervamento snervamento
ffpykpyk ((NN//mmmm22))
-- -- -- -- Tensione caratteristica allTensione caratteristica all ’’1%1% di di
deformazione totale deformazione totale
ffpp((11))k k ((NN//mmmm22))
-- -- -- -- Tensione caratteristica allo Tensione caratteristica allo 0.10.1 % %
di deformazione residua di deformazione residua
ffpp((0,10,1))k k ((NN//mmmm22))
≥≥ 10001000 Tensione caratteristica di rottura Tensione caratteristica di rottura
ffptkptk ((NN//mmmm22))
Barre Barre Tipo di acciaioTipo di acciaio
Caratteristiche meccanicheCaratteristiche meccaniche
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“ ACCIAI PER CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO’’
CONTROLLI
IN STABILIMENTO RIFERITI A LOTTI DI PRODUZIONE (grandezze omogenee e compreso tra 30 e 120 ton)
NEGLI STABILIMENTI PERMANENTI DI PREFABBRICAZIONE RIFERITI A FORNITURE (massimo 90 ton)
IN CANTIERE RIFERITI A LOTTI DI SPEDIZIONE (massimo 30 ton)
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Catania, 15 maggio 2009
“ACCIAI PER CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO’’ PROPRIETA’ E TOLLERANZE
DIAMETRO E SEZIONE La sezione di fili lisci, trefoli e trecce si valut a con pesata assumendo una densità di 7.81 kg/dm 3.
Sui valori nominali è ammessa una tolleranza di ± 2%
TENSIONE DI ROTTURA fpt Determinata con prova di trazione secondo:
EN 10002/1a (barre) e UNI EN ISO 15630-3 (fili, trefoli e trecce)
ALLUNGAMENTO SOTTO CARICO MASSIMO Agt UNI EN ISO 15630-3
LIMITE ELASTICO ALLO 0,1% fp(0,1) UNI EN ISO 15630-3 – DEVE ESSERE COMPRESO TRA 85% e 95% DI fpt
TENSIONE DI SNERVAMENTO fpy) UNI EN ISO 15630-3 – DEVE ESSERE COMPRESO TRA 85% e 95% DI fpt
MODULO DI ELASTICITA’ UNI EN ISO 15630-3 – VALUTATO PER L’INTERVALLO DI T ENSIONE (0,2-0,7) fpt
TENSIONE ALL’1% fpy UNI EN ISO 15630-3 CORRISPONDE ALL’1% DI DEFORMAZIO NE TOTALE
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
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“ACCIAI PER CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO’’ PROVE SPERIMENTALI
ing. Vincenzo VENTURI
3° corso del “Tecnologo del Calcestruzzo” – Palermo 1 8-20/09 16-18/10 2006
PIEGA ALTERNATA UNI EN ISO UNI EN ISO 1563015630--33
SI EFFETTUA SU FILI AVENTI ΦΦΦΦ ≤ 8 mm CON RULLI DI DIAMETRO PARI A 4 mm
PIEGA
UNI EN ISO UNI EN ISO 1563015630--33 SI EFFETTUA SU FILI AVENTI ΦΦΦΦ ≥ 8 mm CON ANGOLO DI PIAGA DI 180 ° E DIAMETRO DEL MANDRINO PARI A :
-5 F PER FILI; -6 F PER LE BARRE CON ΦΦΦΦ ≤ 26 mm -- 8 F PER LE BARRE CON ΦΦΦΦ ≥ 8 mm
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni
Catania, 15 maggio 2009
……..tutte le prove che servono a definire le caratteristiche fisiche, chimiche e meccaniche dei materiali strutturali devono essere eseguite e cert ificate dai laboratori di cui all'art. 59 del D.P.R. n. 380 /2001, ovvero sotto il loro diretto controllo, sia per ciò che riguarda le prove di certificazione o qualificazion e, che quelle di accettazione. I laboratori dovranno fare parte dell'albo dei labo ratori Ufficiali presso il Servizio Tecnico Centrale del M inistero delle Infrastrutture.
““ Controlli di qualitControlli di qualit àà del calcestruzzodel calcestruzzo ””
““ Norme Tecniche per le costruzioniNorme Tecniche per le costruzioni ””
Catania, 15 maggio 2009
Catania, 15 maggio 2009
A A –– Settore CalcestruzziSettore Calcestruzzi ..
A1 – Studio preliminare e controlli di accettazione .
1 – La gestione dei campioni in laboratorio.
2 – Prove per l’accettazione preliminare dei materi ali.
2.1 – Prove di qualifica dei componenti, settore chimico: acqua, cemento, aggregati.
2.2 – Prove di qualifica dei componenti, settore fisico: aggregati:
3 – Progettazione della miscela (MIX DESIGN).
4 – La miscela: prove sul calcestruzzo fresco.
4.1 – Lavorabilità (SLUMP).
4.2 – Contenuto d’aria.
4.3 – Massa volumica del fresco.
4.4 – Confezionamento.
4.5 – Stagionatura. 5 – La miscela: prove sul calcestruzzo indurito.
5.1 - Verifica delle tolleranze. 5.2 - Taglio e rettifica (eventuali).
5.3 Massa Volumica 5.4 Prova di compressione a scadenze prestabilite.
PROGRAMMA VISITA LABORATORIOPROGRAMMA VISITA LABORATORIO
Catania, 15 maggio 2009
PROGRAMMA VISITA LABORATORIOPROGRAMMA VISITA LABORATORIO
A2– Controlli in opera.
1 – Prove non distruttive. – Magnetometria. - Sclerometro. - Ultrasuoni.
- Misura del potenziale (half-cell), della resistività e della velocità di corrosione (Gecor).
2 – Prove parzialmente distruttive. 2.1 – Pull-out. 2.2 – Pull-off
2.3 – Metodo penetrometrico (WINDSOR). 2.4 – Carotaggio.
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PROGRAMMA VISITA LABORATORIOPROGRAMMA VISITA LABORATORIO
B B –– Settore AcciaiSettore Acciai ..
B1 – gestione e preparazione del campione 1 - Riconoscimento del marchio.
B2 – Prove meccaniche.
1 – Piega. 2 – Trazione. 3 – Resilienza.
4 – Indice di aderenza. 5 – Prove di durezza. 6 – Macrografia.
B3 – Prove chimiche.
FINEFINE
Catania, 15 maggio 2009