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Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 Le risposte concrete danno benefici reali.

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Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Le risposte concretedanno benefici reali.

Le emissioni di gas serra derivanti dalla stampa del Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 e dalla distribuzione delle relative copie cartacee, sono state neutralizzate acquistando

crediti di tipo Gold Standard attraverso un progetto per il recupero di gas da discarica in Cina. I progetti Gold Standard sono promossi dal WWF perché caratterizzati dallo standard di certi� cazione

per offsetting più rigoroso sul pro� lo ambientale e sociale.

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013Relazioni e Bilancio Consolidato 2012

Anche il bilancio di quest’anno ha come proprio filo conduttore le testimonianze del modo in cui, ogni giorno, offriamo soluzioni concrete ai nostri clienti. Sono storie vere, raccontate in prima persona

dai nostri clienti, raccolte dai nostri colleghi che ogni giorno parlano con loro, impegnandosi a offrire benefici tangibili.

Ciascuno di questi esempi presenta con voce autentica l’impatto positivo che desideriamo generare su tutti gli stakeholder, il modo con cui cerchiamo di fare la differenza, nelle sfide e opportunità della vita quotidiana, contribuendo realmente al benessere economico, sociale e culturale dei clienti e delle comunità locali in cui operiamo.

Anche la creatività intende rispecchiare questo nostro impegno, racchiudendo in due oggetti che si completano l’incontro fra bisogni del cliente e risposte della banca.

Crediamo infatti che essere una banca commerciale significhi in primo luogo essere capaci di costruire un dialogo continuo con le persone che entrano in contatto con noi, per rispondere in maniera semplice, veloce e innovativa alle loro domande.

All’interno troverete qualcuna di queste storie. Vorremmo che la prossima fosse la vostra.

3UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Indice

Introduzione 5Cariche sociali e Società di revisione 7Nota al Resoconto intermedio di gestione consolidato 8Attività finanziarie riclassificate 10

Resoconto intermedio di gestione consolidato 13Principali dati del Gruppo 14Schemi di bilancio riclassificati 16Evoluzione trimestrale 18Risultati per settore di attività 20Dati storici del Gruppo 21L’azione UniCredit 22Risultati del Gruppo 23Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo 38Altre informazioni 48Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione 52Nota informativa 54

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 55

AvvertenzeNelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali:• linea (-) quando il fenomeno non esiste;• due punti (..), “n.s.” o “n.m.” quando i dati non raggiungono la cifra rappresentativa

dell’ordine minimo considerato o risultano comunque non signifi cativi;• “n.d.” quando il dato non è disponibile.

L’eventuale mancata quadratura tra i dati esposti dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

5UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Cariche sociali e Società di revisione 7Nota al Resoconto intermedio di gestione consolidato 8Attività finanziarie riclassificate 10

Introduzione

7UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Cariche sociali e Società di revisione

UniCredit S.p.A.Sede Sociale: Via Alessandro Specchi 16 - 00186 RomaDirezione Generale: Piazza Cordusio - 20123 Milano Capitale sociale euro 19.654.856.199,43 interamente versatoBanca iscritta all’Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario UniCreditAlbo dei Gruppi Bancari: cod. 02008.1Cod. ABI 02008.1Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma, Codice Fiscale e P. IVA n° 00348170101Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia

Consiglio di Amministrazione

Giuseppe Vita Presidente

Candido Fois Vice Presidente Vicario

Vincenzo Calandra Buonaura Vice Presidenti Luca Cordero di Montezemolo Fabrizio Palenzona

Federico Ghizzoni Amministratore Delegato

Mohamed Ali Al Fahim Consiglieri Manfred Bischoff Henryka Bochniarz Alessandro Caltagirone Francesco Giacomin Helga Jung Friedrich Kadrnoska (*) Marianna Li Calzi Luigi Maramotti Giovanni Quaglia Lucrezia Reichlin Lorenzo Sassoli de Bianchi Anthony Wyand

Lorenzo Lampiano Segretario

Collegio Sindacale

Maurizio Lauri Presidente

Cesare Bisoni Sindaci Effettivi Vincenzo Nicastro Michele Rutigliano Marco Ventoruzzo

Massimo Livatino Sindaci Supplenti Paolo Domenico Sfameni

Roberto Nicastro Direttore Generale

Marina Natale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

KPMG S.p.A. (**) Società di revisione

(*) Il Consigliere Friedrich Kadrnoska ha rassegnato le dimissioni con efficacia dal termine dell’Assemblea dei Soci prevista per l’11 maggio 2013.

(**) Deloitte & Touche S.p.A. a partire dalla revisione contabile limitata della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2013.

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Introduzione

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Aspetti generaliIl presente Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 è stato predisposto in forma consolidata in base alle disposizioni dell’articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza introdotto dal decreto legislativo n. 195/07 in attuazione della direttiva comunitaria 204/109/CE in materia di informativa periodica, così come descritto nella Nota informativa a chiusura del presente documento.

Sul sito web di UniCredit sono inoltre disponibili i comunicati stampa relativi ai fatti di rilievo del periodo, la presentazione effettuata al mercato sui risultati del primo trimestre e l’informativa al pubblico relativa al III Pilastro di Basilea 2.

Come ricordato anche nelle Avvertenze del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato, l’eventuale mancata quadratura tra i dati esposti dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Principi generali di redazioneLa struttura di questo documento richiama i resoconti intermedi di gestione consolidati dei periodi precedenti, con schemi riclassificati sintetici di stato patrimoniale e conto economico.

Le voci degli schemi riclassificati di stato patrimoniale e conto economico si rifanno alle istruzioni contenute nella circolare 262/05 emanata da Banca d’Italia a cui sono state apportate le riconduzioni illustrate nella “Nota alla Relazione e al Bilancio” contenuta nelle “Relazioni e Bilancio Consolidato 2012”.

Con riferimento al conto economico consolidato riclassificato, si segnala che a partire dal primo trimestre 2013 gli utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita e gli utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono stati riclassificati alla voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione” al fine di allineare la loro rappresentazione negli schemi consolidati riclassificati di conto economico agli standard delle principali banche italiane ed europee. In precedenza tali utili erano ricompresi nella voce “Profitti netti da investimenti”.I periodi a confronto sono stati riesposti coerentemente.

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato è corredato da alcune informazioni quali:• Principali dati del Gruppo;• Schemi di bilancio riclassificati;• Evoluzione trimestrale;• Risultati per settore di attività;• Dati storici del Gruppo;• L’azione UniCredit;nonché da:• Risultati del Gruppo;• Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo;• Altre informazioni;• Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione

prevedibile della gestione;• Nota informativa;• Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti

contabili societari.

Si segnala che a partire dal 1 gennaio 2013 sono entrate in vigore le modifiche al principio IAS 19 (‘IAS 19R’) che prevedono, in particolare, l’eliminazione del metodo del “corridoio” con la necessità di iscrivere l’impegno in funzione del valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti, al netto del fair value delle attività poste a servizio dei piani.L’adozione del nuovo principio ha determinato un impatto negativo sul patrimonio netto del Gruppo al 31 dicembre 2012 (riesposto) e, quindi, al 31 marzo 2013, pari a 1.205 milioni in seguito alla esposizione delle perdite attuariali nette (dedotte le componenti di fiscalità differita/anticipata ad essi connesse) tra le riserve da valutazione.Le regole di prima applicazione del principio hanno peraltro comportato la riesposizione dei periodi precedenti a partire dal 1 gennaio 2012, con un impatto negativo sul patrimonio netto di Gruppo al 31 marzo, 30 giugno e 30 settembre 2012 di 101 milioni. La misurazione degli impegni connessi al valore attuale delle obbligazioni a benefici definiti del Gruppo verrà ripetuta con riferimento al 31 dicembre 2013.

A partire dal 1 gennaio 2013 il Gruppo ha rivisto la vita utile di alcune attività materiali (principalmente impianti elettrici, di riscaldamento, ventilazione e condizionamento). L’analisi posta in essere ha rivelato la necessità di allungarne la vita utile al fine di meglio rifletterne le modalità di utilizzo. Pertanto, a partire dal 1 gennaio 2013 l’ammortamento di questi cespiti riflette le nuove stime. Si prevede che l’applicazione di dette nuove stime determinerà la rilevazione di minori ammortamenti per circa 11 milioni su base annua nel 2013.

Nota al Resoconto intermedio di gestione consolidato

9UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Area di consolidamento Nel corso del primo trimestre 2013 non si sono registrate significative variazioni nell’area di consolidamento.

Le variazioni nell’area di consolidamento dal dicembre 2012, per quanto riguarda le società consolidate integralmente, sono costituite da 2 società in ingresso e 7 in uscita per fusioni e vendite con una diminuzione complessiva di 5 unità e un totale di 732 società al 31 marzo 2013. Le società consolidate proporzionalmente sono 30, invariate rispetto al dicembre 2012. Fra le società consolidate al patrimonio netto si registra l’entrata di 1 società, per un totale di 60 società a fine marzo 2013.

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Le principali attività riclassificate in base al principio contabile IFRS 5 tra le attività non correnti e i gruppi di attività in via di dismissione, nella situazione patrimoniale al 31 marzo 2013, si riferiscono principalmente a:• JSC ATF BANK;• UNICREDITBANK OJSC;• ATF CAPITAL B.V.;• ATF FINANCE JSC;• ATF INKASSATSIYA LTD;• YAPI KREDI SIGORTA AS;• YAPI KREDI EMEKLILIK AS;• YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI A.S.;• il ramo Business Oil del gruppo Italpetroli.

Risultati per settore di attività I risultati per settori di attività vengono presentati e commentati sulla base della struttura organizzativa correntemente utilizzata nella reportistica direzionale per il controllo dei risultati del Gruppo, che si articola nei seguenti settori di attività:• Commercial Banking Italy;• Commercial Banking Germany;• Commercial Banking Austria;• Poland;• CEE Division;• CIB;• Asset Management;• Asset Gathering;• Governance/Group Corporate Centre (quest’ultimo include

Global Banking Services, Corporate Centre Global Functions, elisioni e rettifiche di consolidamento non attribuite ai singoli settori di attività).

I risultati di conto economico vengono forniti per le macrovoci dello schema riclassificato fino all’utile dell’operatività corrente.

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Introduzione

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Con il Regolamento n. 1004 del 15 ottobre 2008 la Commissione Europea ha recepito le modifiche allo IAS 39 ed all’IFRS 7 “Riclassificazione delle attività finanziarie” approvate dallo IASB. Tali modifiche, applicabili a partire dal 1 luglio 2008, permettono, successivamente all’iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli “detenute per la negoziazione” e “disponibili per la vendita”.

In particolare, possono essere riclassificate:• quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili

per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l’entità ha l’intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza;

• ”solo in rare circostanze” quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti. L’art. 2 del citato

Regolamento precisa inoltre che “l’attuale crisi finanziaria è considerata come una di tali circostanze rare che possono giustificare l’uso di questa possibilità (di riclassificazione) da parte delle società”.

Tra il secondo semestre 2008 e il primo semestre 2009 il Gruppo ha riclassificato parte degli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione e disponibili per la vendita, avvalendosi per il portafoglio di negoziazione della rara circostanza di quel periodo di crisi.

Ulteriori riclassificazioni sono state effettuate nel corso del 2012; per i dettagli si rimanda a “Relazioni e Bilancio Consolidato 2012”.

Di tali strumenti riclassificati, nella tabella seguente sono riportati, aggiornati al 31 marzo 2013, il valore di bilancio ed il fair value, oltre alle relative componenti reddituali dell’esercizio in corso, queste ultime riferite sia a quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato sia a quelle effettivamente registrate nel conto economico o nel patrimonio netto.

Attività finanziarie riclassificate

Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva (migliaia di €)

TIPOLOGIA STRUMENTO FINANZIARIO

PORTAFOGLIO DI PROVENIENZA

PORTAFOGLIO DI DESTINAZIONE

VALORE CONTABILE AL

31.03.2013FAIR VALUE AL

31.03.2013

COMPONENTI REDDITUALI IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO (ANTE IMPOSTE)

COMPONENTI REDDITUALI REGISTRATE

NELL’ESERCIZIO (ANTE IMPOSTE)

VALUTATIVE ALTRE VALUTATIVE ALTRE

A. Titoli di debito 6.386.704 6.153.998 148.836 50.686 (4.632) 47.712Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la vendita 17.248 17.248 131 373 467 58

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 181.069 187.191 (5.159) 2.031 - 1.910

Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche 1.919.441 2.000.393 8.630 12.747 - 14.299Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela 4.100.289 3.808.884 145.106 34.282 (5.099) 30.223Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche - - - - - -Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela 168.657 140.282 128 1.253 - 1.222

B. Titoli di capitaleAttività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -

C. Finanziamenti 337.205 365.591 (2.665) 4.946 - 4.862Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche 98.140 102.848 (359) 997 - 1.208Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela 239.065 262.743 (2.306) 3.949 - 3.654Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche - - - - - -Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela - - - - - -

D. Quote di O.I.C.R. - - - - - -Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -

Totale 6.723.909 6.519.589 146.171 55.632 (4.632) 52.574

I titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso la clientela comprendono prodotti strutturati di credito per un valore di bilancio, al 31 marzo 2013, di 3.455 milioni.

11UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

13UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Principali dati del Gruppo 14Schemi di bilancio riclassificati 16

Stato patrimoniale consolidato 16Conto economico consolidato 17

Evoluzione trimestrale 18Stato patrimoniale consolidato 18Conto economico consolidato 19

Risultati per settore di attività 20Dati storici del Gruppo 21L’azione UniCredit 22Risultati del Gruppo 23

Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari 23Scenario internazionale 23Contesto bancario e mercati finanziari 23

Principali risultati e performance del periodo 25Capital and Value Management 29

Principi di creazione di valore e allocazione del capitale 29Ratio patrimoniali 29Il Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo 30

Informazioni sui rischi 31Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo 38

Commercial Banking Italy 38Commercial Banking Germany 40Commercial Banking Austria 41Poland 42CEE Division 43Corporate & Investment Banking (CIB) 44Asset Management 46Asset Gathering 47

Altre informazioni 48Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie 48Attestazioni e altre comunicazioni 50Rafforzamento patrimoniale 51

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzioneprevedibile della gestione 52

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 52Evoluzione prevedibile della gestione 53

Nota informativa 54

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in milioni di euro.

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Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Principali dati del Gruppo

Dati economici (milioni di €)

1° TRIMESTRE

VARIAZIONE2013 2012

Margine d'intermediazione 6.080 7.110 - 14,5%

di cui: - interessi netti 3.314 3.744 - 11,5% - dividendi e altri proventi su partecipazioni 46 54 - 14,9% - commissioni nette 2.000 1.985 + 0,7%

Costi operativi (3.760) (3.831) - 1,8%

Risultato di gestione 2.320 3.279 - 29,3%

Risultato lordo dell'operatività corrente 997 1.876 - 46,9%

Risultato netto di pertinenza del Gruppo 449 914 - 50,9%

I dati sono riferiti allo schema di conto economico riclassificato.

Dati patrimoniali (milioni di €)

CONSISTENZE AL

VARIAZIONE31.03.2013 31.12.2012

Totale attivo 912.921 926.838 - 1,5%

Attività finanziarie di negoziazione 98.593 107.119 - 8,0%

Crediti verso clientela 537.462 547.144 - 1,8%

di cui: - crediti deteriorati 45.535 44.058 + 3,4%Passività finanziarie di negoziazione 92.361 99.123 - 6,8%

Raccolta da clientela e titoli 569.498 579.965 - 1,8%

di cui: - clientela 407.769 409.514 - 0,4% - titoli 161.729 170.451 - 5,1%

Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo 62.382 61.579 + 1,3%

I dati sono riferiti allo schema di stato patrimoniale riclassificato.Per maggiori informazioni sui “crediti deteriorati” si rimanda al paragrafo “Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni” del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato.

Si segnala che a partire dal 1 gennaio 2013 sono entrate in vigore le modifiche al principio IAS 19 (‘IAS 19R’) così come descritto precedentemente nel paragrafo “Principi generali di redazione”, a cui si rimanda per maggiori dettagli.Le regole di prima applicazione del principio hanno comportato la riesposizione dei periodi precedenti a partire dal 1 gennaio 2012.

Dati di struttura

DATI AL

VARIAZIONE31.03.2013 31.12.2012

Numero dipendenti1 155.477 156.354 - 877

Numero dipendenti (pro-quota le società consolidate proporzionalmente) 145.176 146.110 - 934

Numero sportelli2 9.293 9.322 - 29

di cui: - Italia 4.298 4.298 - - Estero 4.995 5.024 - 29

1. “Full Time Equivalent” (FTE): personale conteggiato per le ore effettivamente lavorate e/o pagate dall’azienda presso cui presta servizio. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%.

2. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono considerate al 100%.

15UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Indici di redditività

1° TRIMESTRE

VARIAZIONE2013 2012

EPS1 (€) 0,32 0,79 - 0,47

Cost/income ratio 61,8% 53,9% 797pb

EVA2 (milioni di €) (815) (402) - 413

1. Dato annualizzato. Per il primo trimestre 2012 ai fini del calcolo dell’EPS, l’utile netto di pertinenza del Gruppo pari a 914 milioni si riduce di 46 milioni a seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes. Nessun esborso nel primo trimestre 2013.

2. EVA: Economic Value Added, calcolato come differenza tra NOPAT (risultato netto operativo dopo le tasse) e il costo del capitale.

Indici di rischiosità

DATI AL

31.03.2013 31.12.2012

Crediti in sofferenza netti / crediti verso clientela 3,75% 3,54%

Crediti deteriorati netti / crediti verso clientela 8,47% 8,05%

Patrimonio e coefficienti di vigilanza

DATI AL

31.03.2013 31.12.2012

Patrimonio di vigilanza (milioni di €) 60.698 62.018

Totale attività ponderate per il rischio (milioni di €) 422.873 427.127

Core Tier 1 Ratio1 11,03% 10,84%Patrimonio totale Vigilanza/Totale attività ponderate 14,35% 14,52%

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo Capital and Value Management - Ratio patrimoniali.1. Il Core Tier 1 Ratio è definito secondo una metodologia gestionale interna, non essendo al momento previsto negli schemi obbligatori di vigilanza.

RatingsDEBITO

A BREVEDEBITO

A MEDIO LUNGO OUTLOOKRATING

INDIVIDUALE

Fitch Ratings F2 BBB+ NEGATIVE bbb+

Moody's Investors Service P-2 Baa2 NEGATIVE C-

Standard & Poor's A-2 BBB+ NEGATIVE bbb+

Dati aggiornati al 6 maggio 2013.

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Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Schemi di bilancio riclassificati

Stato patrimoniale consolidato (milioni di €)

ATTIVO

CONSISTENZE AL VARIAZIONE

31.03.2013 31.12.2012 ASSOLUTA %

Cassa e disponibilità liquide 7.193 7.570 - 377 - 5,0%

Attività finanziarie di negoziazione 98.593 107.119 - 8.525 - 8,0%

Crediti verso banche 78.904 74.475 + 4.429 + 5,9%

Crediti verso clientela 537.462 547.144 - 9.682 - 1,8%

Investimenti finanziari 111.824 108.686 + 3.137 + 2,9%

Coperture 17.988 20.847 - 2.859 - 13,7%

Attività materiali 11.729 11.833 - 103 - 0,9%

Avviamenti 11.678 11.678 + 1 + 0,0%

Altre attività immateriali 3.931 3.980 - 50 - 1,2%

Attività fiscali 17.845 18.070 - 225 - 1,2%

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 4.211 3.968 + 243 + 6,1%

Altre attività 11.562 11.468 + 93 + 0,8%

Totale dell'attivo 912.921 926.838 - 13.917 - 1,5%

(milioni di €)

PASSIVO E PATRIMONIO NETTO

CONSISTENZE AL VARIAZIONE

31.03.2013 31.12.2012 ASSOLUTA %

Debiti verso banche 120.833 117.445 + 3.388 + 2,9%

Debiti verso clientela 407.769 409.514 - 1.744 - 0,4%

Titoli in circolazione 161.729 170.451 - 8.723 - 5,1%

Passività finanziarie di negoziazione 92.361 99.123 - 6.762 - 6,8%

Passività finanziarie valutate al fair value 749 852 - 102 - 12,0%

Coperture 20.187 21.309 - 1.122 - 5,3%

Fondi per rischi ed oneri 9.011 9.091 - 81 - 0,9%

Passività fiscali 7.677 7.889 - 211 - 2,7%

Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione 4.098 3.560 + 538 + 15,1%

Altre passività 21.937 22.356 - 419 - 1,9%

Patrimonio di pertinenza di terzi 4.186 3.669 + 517 + 14,1%

Patrimonio di pertinenza del Gruppo: 62.382 61.579 + 804 + 1,3%

- capitale e riserve 62.402 61.100 + 1.302 + 2,1%

- riserve di valutazione (attività disponibili per la vendita - copertura dei flussi finanziari - su piani a benefici definiti) (468) (386) - 82 + 21,3%

- risultato netto 449 865 - 416 - 48,1%

Totale del passivo e del patrimonio netto 912.921 926.838 - 13.917 - 1,5%

Note:Si segnala che a partire dal 1 gennaio 2013 sono entrate in vigore le modifiche al principio IAS 19 (‘IAS 19R’) così come descritto precedentemente nel paragrafo “Principi generali di redazione”, a cui si rimanda per maggiori dettagli.Le regole di prima applicazione del principio hanno comportato la riesposizione dei periodi precedenti a partire dal 1 gennaio 2012.

17UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Conto economico consolidato (milioni di €)

1° TRIMESTRE VARIAZIONE

2013 2012 ASSOLUTA % NORMALIZZATA1

Interessi netti 3.314 3.744 - 430 - 11,5% - 11,8%

Dividendi e altri proventi su partecipazioni 46 54 - 8 - 14,9% - 14,9%

Commissioni nette 2.000 1.985 + 15 + 0,7% + 0,6%

Risultato netto dell'attività di negoziazione 650 1.283 - 634 - 49,4% - 49,5%

Saldo altri proventi/oneri 70 43 + 27 + 63,4% + 56,6%

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 6.080 7.110 - 1.030 - 14,5% - 14,8%

Spese per il personale (2.231) (2.300) + 69 - 3,0% - 3,0%

Altre spese amministrative (1.400) (1.380) - 19 + 1,4% + 1,3%

Recuperi di spesa 142 109 + 33 + 30,0% + 30,0%

Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (272) (260) - 12 + 4,6% + 4,6%

Costi operativi (3.760) (3.831) + 70 - 1,8% - 1,9%

RISULTATO DI GESTIONE 2.320 3.279 - 959 - 29,3% - 29,8%

Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.231) (1.357) + 126 - 9,3% - 9,4%

RISULTATO NETTO DI GESTIONE 1.089 1.922 - 833 - 43,3% - 44,2%

Accantonamenti per rischi ed oneri (110) (16) - 94 n.s. n.s.

Oneri di integrazione (3) (5) + 2 - 38,6% - 38,7%

Profitti netti da investimenti 21 (25) + 46 n.s. n.s.

RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 997 1.876 - 879 - 46,9% - 47,8%

Imposte sul reddito del periodo (374) (744) + 370 - 49,7% - 50,0%

RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 623 1.133 - 510 - 45,0% - 46,3%

Utile (Perdita) delle attività in via di dismissione al netto delle imposte 8 (4) + 12 n.s. n.s.

RISULTATO DI PERIODO 631 1.129 - 498 - 44,1% - 45,4%

Utile di pertinenza di terzi (84) (98) + 14 - 14,0% - 16,8%

RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA 547 1.031 - 484 - 47,0% - 48,1%

Effetti economici della “Purchase Price Allocation” (98) (117) + 19 - 16,2% - 16,3%

Rettifiche di valore su avviamenti - - - - -

RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 449 914 - 465 - 50,9% - 52,1%

Note:1. Variazioni a cambi e perimetri costanti.

A partire dal primo trimestre 2013 gli utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita e gli utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono stati riclassificati alla voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione” al fine di allineare la loro rappresentazione negli schemi consolidati riclassificati di conto economico agli standard delle principali banche italiane ed europee. In precedenza tali utili erano ricompresi nella voce “Profitti netti da investimenti”. Il periodo a confronto è stato riesposto coerentemente.

18

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Evoluzione trimestrale

Stato patrimoniale consolidato (milioni di €)

ATTIVOCONSISTENZE AL

31.03.2013

CONSISTENZE AL

31.12.2012 30.09.2012 30.06.2012 31.03.2012

Cassa e disponibilità liquide 7.193 7.570 5.914 31.307 19.427

Attività finanziarie di negoziazione 98.593 107.119 112.902 112.702 108.290

Crediti verso banche 78.904 74.475 91.122 65.232 64.810

Crediti verso clientela 537.462 547.144 558.709 553.427 550.345

Investimenti finanziari 111.824 108.686 102.230 99.530 103.327

Coperture 17.988 20.847 21.076 19.044 17.029

Attività materiali 11.729 11.833 11.747 11.843 12.113

Avviamenti 11.678 11.678 11.691 11.665 11.664

Altre attività immateriali 3.931 3.980 3.932 3.950 3.929

Attività fiscali 17.845 18.070 13.319 13.638 13.661

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 4.211 3.968 4.384 4.445 4.430

Altre attività 11.562 11.468 12.745 11.797 10.718

Totale dell’attivo 912.921 926.838 949.769 938.581 919.743

(milioni di €)

PASSIVO E PATRIMONIO NETTOCONSISTENZE AL

31.03.2013

CONSISTENZE AL

31.12.2012 30.09.2012 30.06.2012 31.03.2012

Debiti verso banche 120.833 117.445 131.659 126.920 124.674

Debiti verso clientela 407.769 409.514 417.048 414.446 403.155

Titoli in circolazione 161.729 170.451 164.694 162.174 163.430

Passività finanziarie di negoziazione 92.361 99.123 107.807 107.913 105.000

Passività finanziarie valutate al fair value 749 852 842 787 857

Coperture 20.187 21.309 20.912 19.119 17.029

Fondi per rischi ed oneri 9.011 9.091 8.284 8.345 8.474

Passività fiscali 7.677 7.889 6.215 6.207 6.456

Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione 4.098 3.560 4.234 4.154 4.242

Altre passività 21.937 22.356 22.010 24.140 21.120

Patrimonio di pertinenza di terzi 4.186 3.669 3.608 3.445 3.542

Patrimonio di pertinenza del Gruppo: 62.382 61.579 62.456 60.930 61.764

- capitale e riserve 62.402 61.100 61.178 60.982 61.115

- riserve di valutazione (attività disponibili per la vendita - copertura dei flussi finanziari - su piani a benefici definiti) (468) (386) (140) (1.135) (265)

- risultato netto 449 865 1.418 1.083 914

Totale del passivo e del patrimonio netto 912.921 926.838 949.769 938.581 919.743

Note:Si segnala che a partire dal 1 gennaio 2013 sono entrate in vigore le modifiche al principio IAS 19 (‘IAS 19R’) così come descritto precedentemente nel paragrafo “Principi generali di redazione”, a cui si rimanda per maggiori dettagli.Le regole di prima applicazione del principio hanno comportato la riesposizione dei periodi precedenti a partire dal 1 gennaio 2012.

19UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Conto economico consolidato (milioni di €)

20131° TRIM.

2012

4° TRIM. 3° TRIM. 2° TRIM. 1° TRIM.

Interessi netti 3.314 3.335 3.556 3.650 3.744

Dividendi e altri proventi su partecipazioni 46 106 68 169 54

Commissioni nette 2.000 1.958 1.918 1.932 1.985

Risultato netto dell'attività di negoziazione 650 327 665 533 1.283

Saldo altri proventi/oneri 70 72 91 55 43

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 6.080 5.799 6.297 6.338 7.110

Spese per il personale (2.231) (2.114) (2.242) (2.260) (2.300)

Altre spese amministrative (1.400) (1.477) (1.326) (1.358) (1.380)

Recuperi di spesa 142 179 109 135 109

Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (272) (272) (264) (258) (260)

Costi operativi (3.760) (3.685) (3.724) (3.740) (3.831)

RISULTATO DI GESTIONE 2.320 2.114 2.574 2.598 3.279

Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.231) (4.608) (1.776) (1.872) (1.357)

RISULTATO NETTO DI GESTIONE 1.089 (2.495) 798 726 1.922

Accantonamenti per rischi ed oneri (110) (44) (46) (61) (16)

Oneri di integrazione (3) (253) (4) (15) (5)

Profitti netti da investimenti 21 (129) 12 (50) (25)

RISULTATO LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE 997 (2.921) 760 601 1.876

Imposte sul reddito del periodo (374) 2.721 (189) (249) (744)

RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 623 (200) 571 352 1.133

Utile delle attività in via di dismissione al netto delle imposte 8 (154) (5) (6) (4)

RISULTATO DI PERIODO 631 (354) 567 346 1.129

Utile di pertinenza di terzi (84) (72) (119) (68) (98)

RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA 547 (426) 447 278 1.031

Effetti economici della “Purchase Price Allocation” (98) (105) (107) (106) (117)

Rettifiche di valore su avviamenti - (22) (6) (2) -

RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 449 (553) 335 169 914

Note: A partire dal primo trimestre 2013 gli utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita e gli utili da cessione o riacquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono stati riclassificati alla voce “Risultato netto dell’attività di negoziazione” al fine di allineare la loro rappresentazione negli schemi consolidati riclassificati di conto economico agli standard delle principali banche italiane ed europee. In precedenza tali utili erano ricompresi nella voce “Profitti netti da investimenti”.I periodi a confronto sono stati riesposti coerentemente.

20

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Risultati per settore di attività

Dati di sintesi per settore di attività (milioni di €)

COMMERCIAL BANKING

ITALY

COMMERCIAL BANKING

GERMANY

COMMERCIAL BANKING AUSTRIA POLONIA

CENTRAL EASTERN EUROPE

CORPORATE & INVESTMENT

BANKINGASSET

MANAGEMENTASSET

GATHERING

GROUP CORPORATE

CENTER1

TOTALE CONSOLIDATO

DI GRUPPO

Dati economiciMARGINE DI INTERMEDIAZIONEPrimi 3 mesi 2013 2.205 846 377 450 1.282 1.080 175 131 (466) 6.080Primi 3 mesi 2012 2.242 770 559 456 1.130 1.357 170 149 277 7.110

Costi operativiPrimi 3 mesi 2013 (1.223) (542) (361) (212) (605) (430) (116) (78) (192) (3.760)Primi 3 mesi 2012 (1.321) (536) (349) (216) (548) (461) (109) (78) (211) (3.831)

RISULTATO DI GESTIONEPrimi 3 mesi 2013 982 303 16 238 678 649 58 53 (658) 2.320Primi 3 mesi 2012 921 234 209 240 581 896 61 71 65 3.279

UTILE LORDO OPERATIVITÀCORRENTEPrimi 3 mesi 2013 182 279 (93) 199 414 540 57 49 (629) 997Primi 3 mesi 2012 (13) 239 103 208 385 781 57 65 52 1.876

Dati patrimonialiCREDITI VERSO CLIENTELAal 31 marzo 2013 199.199 84.016 48.985 23.576 77.026 102.180 - 836 1.645 537.462al 31 dicembre 2012 203.933 84.968 54.007 24.297 73.868 107.004 - 845 (1.778) 547.144

RACCOLTA DIRETTACLIENTELA E TITOLIal 31 marzo 2013 158.534 110.523 60.092 26.758 62.293 81.396 - 17.284 52.617 569.498al 31 dicembre 2012 160.472 112.692 60.669 27.837 63.776 81.764 - 16.883 55.872 579.965

RWA TOTALIal 31 marzo 2013 114.524 38.369 25.821 24.194 89.234 90.111 1.974 2.977 35.669 422.873al 31 dicembre 2012 119.341 39.888 25.758 25.185 87.127 90.780 1.986 3.009 67.322 460.395

EVA Primi 3 mesi 2013 (331) 112 (135) 46 64 80 35 23 (710) (815)Primi 3 mesi 2012 (492) 33 36 61 56 191 32 34 (352) (402)

Cost/income ratioPrimi 3 mesi 2013 55,5% 64,1% 95,7% 47,1% 47,2% 39,9% 66,7% 59,7% - 41,2% 61,8%Primi 3 mesi 2012 58,9% 69,6% 62,5% 47,4% 48,5% 34,0% 64,2% 52,4% 76,3% 53,9%

Numero Dipendenti2

al 31 marzo 2013 39.554 14.449 7.015 19.100 48.343 3.515 1.996 1.460 20.047 155.477al 31 dicembre 2012 39.823 14.692 7.071 19.167 48.546 3.604 1.968 1.464 20.019 156.354

Note:I dati sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo. 1. Global Banking Services, Corporate Centre Global Functions, elisioni e rettifiche di consolidamento non attribuite ai singoli settori di attività. 2. “Full Time Equivalent”. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%.

21UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

UniCredit S.p.A. (già Unicredito Italiano S.p.A.) e l’omonimo gruppo di società alla stessa facente capo nascono dalla integrazione, realizzata nell’ottobre 1998, tra l’allora Credito Italiano S.p.A., fondato nel 1870 con il nome di Banca di Genova, e Unicredito S.p.A., holding che deteneva le partecipazioni di controllo in Banca CRT, CRV e Cassamarca. In virtù di tale integrazione, il gruppo Credito Italiano ed il gruppo Unicredito hanno messo in comune la forza dei rispettivi prodotti e la complementarietà della copertura geografica allo scopo di competere più efficacemente sui mercati dei servizi bancari e finanziari sia in Italia che in Europa, dando così vita al gruppo UniCredit. Fin dalla sua creazione, il Gruppo ha continuato ad espandersi in Italia e nei Paesi dell’Europa dell’Est, sia tramite acquisizioni, sia attraverso la crescita organica, consolidando il proprio ruolo anche in settori di rilevante significatività al di fuori

dell’Europa, quali il settore dell’Asset Management negli Stati Uniti d’America. Tale espansione é stata caratterizzata, in modo particolare:• dall’integrazione con il gruppo HVB, realizzata attraverso

un’offerta pubblica di scambio promossa da UniCredit in data 26 agosto 2005 per assumere il controllo di HVB e delle società facenti capo alla stessa. A seguito di tale offerta, perfezionata nel corso del 2005, UniCredit ha infatti acquisito una quota pari al 93,93% del capitale sociale di HVB (la partecipazione è ora al 100%, in seguito all’acquisto, concluso il 15 settembre 2008, delle quote di minoranza - c.d. “squeeze-out”- come previsto dalla normativa tedesca);

• dall’integrazione con il gruppo Capitalia, realizzata mediante fusione per incorporazione di Capitalia in UniCredit, divenuta efficace a far data dal 1 ottobre 2007.

Dati storici del Gruppo

Dati storici del Gruppo 2003 - 2013

IAS/IFRS DL 87/92

1° TRIM. 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2004 2003

Conto economico (milioni di €) Margine di intermediazione 6.080 25.049 25.200 26.347 27.572 26.866 25.893 23.464 11.024 10.203 10.375 10.465

Costi operativi (3.760) (14.979) (15.460) (15.483) (15.324) (16.692) (14.081) (13.258) (6.045) (5.701) (5.941) (5.703)

Risultato di gestione 2.320 10.070 9.740 10.864 12.248 10.174 11.812 10.206 4.979 4.502 4.434 4.762

Risultato lordo dell’operatività corrente 997 317 2.060 2.517 3.300 5.458 9.355 8.210 4.068 3.238 2.988 3.257

Risultato del periodo 631 1.687 644 1.876 2.291 4.831 6.678 6.128 2.731 2.239 2.300 2.090

Risultato netto di pertinenza del Gruppo 449 865 (9.206) 1.323 1.702 4.012 5.961 5.448 2.470 2.069 2.131 1.961

Stato patrimoniale (milioni di €) Totale attivo 912.921 926.827 926.769 929.488 928.760 1.045.612 1.021.758 823.284 787.284 260.909 265.855 238.256

Crediti verso clientela 537.462 547.144 559.553 555.653 564.986 612.480 574.206 441.320 425.277 139.723 144.438 126.709

di cui: sofferenze 20.167 19.360 18.118 16.344 12.692 10.464 9.932 6.812 6.861 2.621 2.621 2.373Raccolta da clientela e titoli 569.498 579.965 561.370 583.239 596.396 591.290 630.533 495.255 462.226 155.079 156.923 135.274

Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo 62.382 62.784 51.479 64.224 59.689 54.999 57.724 38.468 35.199 14.373 14.036 13.013

Indici di redditività (%) Risultato di gestione/totale attivo 0,25 1,09 1,05 1,17 1,32 0,97 1,16 1,24 0,63 1,73 1,67 2,00

Cost/income ratio 61,8 59,8 61,4 58,8 55,6 62,1 54,4 56,5 54,8 55,9 57,3 54,5

I dati esposti in tabella sono i dati storici pubblicati nei diversi periodi. Essi non consentono un confronto omogeneo in quanto non vengono riesposti a seguito di riclassifiche.

Totale attivo(miliardi €)

DL 87/92 IAS/IFRS

0

200

400

600

800

1.000

1.200

238

2003

266

2004

261

2004

787

2005

823

2006

1.022

2007

1.046

2008

929

2009

929

2010

927

2011

927

2012

913

1° TRIM.2013

22

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

L’azione UniCredit

Informazioni sul titolo azionario1° TRIM.

2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003

Prezzo ufficiale azione ordinaria (€) (*) - massimo 4,796 4,478 13,153 15,314 17,403 31,810 42,841 37,540 32,770 24,629 24,607

- minimo 3,286 2,286 4,222 9,820 4,037 8,403 28,484 30,968 22,592 21,303 17,386

- medio 4,097 3,292 8,549 12,701 11,946 21,009 36,489 34,397 25,649 22,779 22,085

- fine periodo 3,330 3,706 4,228 10,196 14,730 9,737 31,687 37,049 32,457 23,602 23,881

Numero azioni (milioni)- in circolazione a fine periodo1 5.792 5.789 1.930 19.297,6 16.779,3 13.368,1 13.278,4 10.351,3 10.303,6 6.249,7 6.316,3

- con diritto godimento del dividendo 5.695 5.693 1.833 18.330,5 18.329,5 13.372,7 13.195,3 10.357,9 10.342,3 6.338,0 6.316,3

di cui: azioni di risparmio 2,42 2,42 2,42 24,2 24,2 21,7 21,7 21,7 21,7 21,7 21,7- medio1 5.790 5.473 1.930 19.101,8 16.637,8 13.204,6 11.071,6 10.345,2 6.730,3 6.303,6 -

Dividendo - complessivo (milioni di €) 513 (***) 550 550 (**) 3.431 2.486 2.276 1.282 1.080

- unitario per azione ordinaria 0,090 (***) 0,030 0,030 (**) 0,260 0,240 0,220 0,205 0,171

- unitario per azione di risparmio 0,090 (***) 0,045 0,045 (**) 0,275 0,255 0,235 0,220 0,186

1. Il numero di azioni è al netto delle azioni proprie e comprende n. 96,76 milioni di azioni detenute a titolo di usufrutto.

(*) A seguito di operazioni societarie straordinarie che comportano lo stacco di diritti, di operazioni di frazionamento o raggruppamento di azioni, operazioni di scissione nonché distribuzioni di dividendi straordinari, i corsi azionari possono subire una variazione sistematica tale da non essere più confrontabili tra di loro. Pertanto, viene qui esposta la serie storica delle quotazioni rettificata per ripristinare la continuità dei prezzi.

(**) Il dividendo relativo all’esercizio 2008 è stato assegnato per cassa nella misura di 0,025 euro per ogni azione di risparmio (per complessivi 0,5 milioni) e mediante attribuzione di nuove azioni con un aumento di capitale gratuito.(***) In linea con quanto raccomandato da Banca d’Italia con comunicazione del 2 marzo 2012, sulla base della delibera del Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ed a seguito di quanto comunicato

all’Assemblea dei Soci nel 2012, UniCredit S.p.A. non ha dato luogo a nessuna distribuzione di dividendi riferiti all’anno 2011.

Nel corso del 2011 si è dato luogo:- all’aumento di capitale gratuito per 2,5 miliardi tramite imputazione a capitale di un pari ammontare prelevato dalla “Riserva sovrapprezzi di emissione”;- al raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio sulla base del rapporto di 1 nuova azione ordinaria o di risparmio ogni 10 azioni ordinarie o di risparmio esistenti;- all’eliminazione del valore nominale unitario delle azioni ordinarie e di risparmio.

Nel primo trimestre 2012 è stato integralmente sottoscritto l’aumento di capitale di 7,5 miliardi pari ad un numero di azioni emesse di 3.859.602.938.

Indici di borsa

IAS/IFRS DL. 87/92

1° TRIM. 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2004 2003

Patrimonio netto (milioni di €) 62.382 62.784 51.479 64.224 59.689 54.999 57.690 38.468 35.199 14.373 14.036 13.013

Risultato netto (milioni di €) 449 865 (9.206) 1.323 1.702 4.012 5.901 5.448 2.470 2.069 2.131 1.961

Patrimonio netto per azione (€) 10,77 10,85 26,67 3,33 3,56 4,11 4,35 3,72 3,42 2,30 2,25 2,06

Price/ Book value 0,31 0,34 0,16 3,06 4,14 2,37 7,29 9,97 9,50 10,26 10,51 11,59

Earnings per share1 (€) 0,32 0,15 -5,12 0,06 0,10 0,30 0,53 0,53 0,37 0,33 0,34 0,31

Payout ratio (%) 59,2 41,6 32,3 (*) 58,1 45,6 92,1 60,2 55,1

Dividendo azione ordinaria/ prezzo medio (%) 2,73 1,55 1,58 (*) 3,98 3,90 4,79 5,02 4,32

I dati esposti in tabella sono dati storici pubblicati nei diversi periodi e vanno contestualizzati al periodo cui si riferiscono.

1. Dato annualizzato.

(*) Il dividendo relativo all’esercizio 2008 è stato assegnato per cassa nella misura di 0,025 euro per ogni azione di risparmio (per complessivi 0,5 milioni) e mediante attribuzione di nuove azioni con un aumento di capitale gratuito.

Il dato relativo all’EPS del 2008, pubblicato in occasione della relazione consolidata al 31 dicembre 2008, pari a 0,30 euro, si è modificato in 0,26 euro per l’incremento del numero di azioni rivenienti dall’aumento di capitale gratuito (IAS 33 § 28). A seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes, ai fini del calcolo dell’EPS l’utile netto di esercizio del 2009 pari a 1.702 milioni si è modificato in 1.571 milioni, l’utile netto del 2010, pari a 1.323 milioni, si è modificato in 1.167 milioni; la perdita dell’esercizio 2011 pari a 9.206 milioni si è modificata in 9.378 milioni. Per l’esercizio 2012, ai fini del calcolo dell’EPS, l’utile netto di pertinenza del Gruppo pari a 865 milioni si riduce di 46 milioni. Nessuna modifica per il primo trimestre 2013.

Utile per azione (€)

DL 87/92 IAS/IFRS

0,31 0,34 0,33 0,37 0,53 0,53 0,30 0,10 0,06

-5,12

0,15 0,32

-7,20

-5,20

-3,20

-1,20

0,80

2003 2004 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

2011

2012 1° TRIM. 20131

1. Dato annualizzato.

23UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Scenario internazionaleUSA/EurozonaL’economia mondiale ha dato modesti segnali di ripresa nel primo di trimestre del 2013 dopo il rallentamento nel 2012. In vari paesi avanzati ci sono state indicazioni di stabilizzazione dell’attività economica, mentre nei paesi emergenti la crescita è rimasta relativamente sostenuta, anche se ben al di sotto dei livelli pre-crisi. Per quanto riguarda i paesi avanzati, gli ultimi sviluppi sono stati caratterizzati da una crescente divergenza tra la crescita negli Stati Uniti e in Europa. Il miglioramento del “sentiment” nei mercati finanziari iniziato nell’estate del 2012 a seguito delle azioni intraprese da parte della Banca Centrale Europea (BCE) volte ad eliminare il rischio di scenari estremi per l’area euro, è continuato nel primo trimestre del 2013, anche se con aumentata incertezza dovuta allo stallo politico italiano ed al salvataggio di Cipro. L’accordo alla fine del 2012 per limitare il “fiscal cliff” negli Stati Uniti ha eliminato un altro rischio per l’economia globale contribuendo ad un ulteriore miglioramento del “sentiment” nei mercati, anche se il congresso non è riuscito ad evitare i tagli automatici alla spesa pubblica previsti dal cosiddetto “Sequester”. Negli Stati Uniti, il prodotto interno lordo è cresciuto del 2,5% annualizzato nel primo trimestre del 2013 dopo la deludente performance nell’ultimo trimestre del 2012 (+0,5 %). La crescita è stata spinta dai consumi privati, gli investimenti e le scorte. La capacità di ripresa dei consumi privati è stata relativamente sorprendente considerando la riduzione del reddito disponibile dovuta all’aumento dell’imposta sui salari (“payroll tax”) che ha avuto luogo alla fine del 2012. Il miglioramento nel mercato del lavoro e la ripresa del credito al settore privato sembrano essere stati i fattori che hanno permesso alle famiglie di fronteggiare questa riduzione.La Federal Reserve ha indicato che non intende modificare la propria politica monetaria. Nel meeting di marzo, il FOMC ha annunciato che continuerà con gli acquisti di titoli di stato di lungo periodo in quantità pari a 85 miliardi al mese. Inoltre, il basso tasso di inflazione e il temporaneo rallentamento della crescita nel quarto trimestre del 2012 hanno reso più contenute le pressioni ad una modifica dell’attuale “stance” accomodante di politica monetaria. Nell’area euro, l’economia si è contratta dello 0,6% nel quarto trimestre del 2012, principalmente a causa della debolezza della domanda interna e un deterioramento del canale estero. Per quanto riguarda il primo trimestre del 2013, alcuni dei principali indicatori di crescita hanno fornito segnali di rallentamento del passo di recessione/stabilizzazione, mentre gli indicatori anticipatori sono stati in genere deludenti facendo registrare qualche nuovo segnale di arretramento. L’inflazione ha decelerato da 2,2% a dicembre a 1,7% a marzo in parte a causa dei prezzi dell’energia. La Banca Centrale Europea ha tenuto i tassi fermi allo 0,75% nel primo trimestre del 2013, in linea con le attese. La debolezza dei dati rilasciati nel mese di marzo, comunque, ha indotto il presidente Draghi ad adottare un retorica più cauta nella conferenza stampa

del meeting che si è tenuto all’inizio di aprile. La Banca Centrale continua a prevedere un ripresa graduale nella seconda metà del 2013 ma la fiducia in questo scenario si è affievolita. La BCE si è impegnata a mantenere una politica monetaria accomodante finché necessario ed il rischio di un ulteriore taglio dei tassi è significativamente aumentato.

Contesto bancario e mercati finanziariNel primo trimestre del 2013 è proseguita la dinamica di decelerazione dei prestiti bancari al settore privato nell’area euro, con una contrazione, su base annua, dello 0,8% nel mese di marzo. La debolezza dei prestiti in area euro è imputabile ad una contrazione ancora marcata dei prestiti alle imprese e ad una ripresa debole dei prestiti alle famiglie, che continuano ad evidenziare tassi di crescita solo marginalmente positivi. Secondo l’indagine sul credito bancario, condotta dalla BCE per il primo trimestre, le condizioni del credito permangono ancora restrittive ad inizio d’anno, sebbene in misura più contenuta rispetto al quarto trimestre del 2012, mentre la domanda di prestiti bancari rimane depressa. La dinamica del credito al settore privato (famiglie ed imprese) si è confermata debole in tutti e tre i paesi di riferimento del Gruppo, sebbene il trend di decelerazione rimanga particolarmente pronunciato in Italia, dove i prestiti al settore privato continuano ad evidenziare una contrazione, su base annua, ben superiore al 2,0%. In Germania, i prestiti al settore privato (secondo le statistiche mensili della BCE) si sono confermati in espansione nel primo trimestre dell’anno, seppure a ritmi ancora contenuti, data una stabilizzazione dei prestiti alle famiglie (in un contesto di ampia contrazione del credito al consumo) ed una crescita moderata dei prestiti alle imprese. In Austria, i prestiti al settore privato hanno evidenziato una dinamica di rallentamento, imputabile ad una debolezza sia dei prestiti alle imprese sia dei prestiti alle famiglie. La dinamica della raccolta del sistema delle banche nei tre paesi di riferimento del Gruppo ha confermato un buon recupero dei depositi bancari in Italia nel primo trimestre dell’anno, a fronte di una generale tenuta in Germania ed una crescita più contenuta dei depositi bancari in Austria. Per quanto riguarda la dinamica dei tassi di interesse bancari, i tassi sui prestiti si sono mostrati ancora in diminuzione nel primo trimestre in tutti e tre i paesi di riferimento del Gruppo, ma ad un ritmo più contenuto dei tassi di interesse sui depositi, con una conseguente stabilizzazione/lieve aumento della forbice bancaria (differenza fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sui depositi) in tutti e tre i paesi di riferimento. Sul fronte dei mercati azionari, il generale miglioramento del clima di fiducia, unito tuttavia al prevalere di un clima di incertezza, soprattutto in Italia, ha favorito un andamento divergente nella performance dei mercati azionari dei tre paesi di riferimento del Gruppo. In particolare, la borsa tedesca ha messo a segno per il primo trimestre una crescita positiva, seppure limitata ad un aumento di poco superiore al 2,0% rispetto a fine 2012, mentre il mercato austriaco ha chiuso il trimestre in ribasso del 2,0% ed il mercato azionario italiano ha evidenziato una contrazione prossima al 6,0%, rispetto a dicembre 2012.

Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari

Risultati del Gruppo

24

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Paesi CEE

Nel primo trimestre del 2013 si sono intravisti timidi segnali di una graduale ripresa dell’attività economica in alcuni paesi dell’Europa centrale e orientale. Nel 2012 gran parte della regione ha dovuto far fronte a uno shock del credito e delle esportazioni conseguente alla crisi dell’UEM e, più in generale, al rallentamento del commercio globale. Nel primo trimestre dell’anno in corso le esportazioni e la produzione manifatturiera sono risultati in crescita, sostenuti dalla più forte domanda esterna. Dopo il crollo registrato nel quarto trimestre 2012, anche la produzione di auto ha evidenziato un modesto miglioramento. Per il 2013 è atteso un graduale rafforzamento di questa ripresa del settore industriale.A ciò dovrebbe seguire una ripresa della domanda interna, anche se, come avviene in genere, la scarsa fiducia farà sì che quest’ultima sia più lenta della ripresa della domanda esterna. In alcune economie della regione il credito ha toccato livelli minimi, e se un rapido aumento del suo ritmo di crescita è dunque improbabile, il 2013 dovrebbe comunque far registrare un miglioramento rispetto al 2012. Fa eccezione la Turchia, dove la ripresa della domanda interna sta trainando la ripresa della domanda esterna, mentre la Russia è uno dei pochi paesi della regione in cui quest’anno la crescita della domanda interna sarà di molto inferiore rispetto allo scorso anno.La minore inflazione e una politica monetaria meno restrittiva dovrebbero anche favorire la ripresa dell’attività economica.

La stabilità monetaria, unita ad una minore inflazione dei prezzi alimentari e delle materie prime e al rallentamento ciclico dell’attività economica, ha contribuito a ridurre le pressioni inflazionistiche. Tutto ciò si ripercuote positivamente su due fronti: in primo luogo, contribuisce a sostenere il potere di acquisto reale dei consumatori; in secondo luogo, consente alle banche centrali di allentare ulteriormente la politica monetaria. Al momento i tassi di interesse sono in media ai minimi record in tutta la regione, tanto che alcuni paesi potrebbero operare ulteriori tagli.Nel contempo, la regione ha continuato a beneficiare di forti afflussi di capitali stranieri, per lo più sui mercati dei titoli di stato e bancari a reddito fisso, e ciò ha contribuito ad evitare tensioni finanziarie legate alla minore crescita. Mentre nel 2012 gli investimenti diretti esteri sono diminuiti in linea con la domanda globale, alcuni dei nuovi paesi membri dell’UE continuano a fare buon uso dei fondi strutturali dell’UE, contribuendo a sostenere gli investimenti.La performance fiscale si conferma solida nella maggior parte dei casi. Il debito pubblico della regione è in media inferiore al 50% del PIL nei paesi ex CSI e appena il 13% del PIL nella CSI. La crescita dei disavanzi di bilancio nello scorso anno è stata contenuta, mentre molti paesi hanno varato gran parte delle necessarie misure di consolidamento per stabilizzare il debito pubblico. Ci sono naturalmente delle eccezioni: Serbia, Ucraina e Croazia sono infatti ancora indietro nei loro sforzi di consolidamento.

Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari (Segue)

Risultati del Gruppo (Segue)

25UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Principali risultati e performance del periodo

Introduzione

Nei primi tre mesi del 2013 il Gruppo registra un Utile netto pari a 449 milioni, in calo di 465 milioni (-50,9%) rispetto al primo trimestre del 2012, ma in crescita del 2,8% al netto del positivo contributo derivante dall’offerta pubblica di riacquisto promossa su alcune emissioni obbligazionarie del Gruppo nello scorso esercizio. Il Risultato netto di gestione si attesta a 1.089 milioni, in calo di 833 milioni (-43,3%) rispetto allo stesso periodo del 2012 (-11,1% al netto dell’operazione di riacquisto sopra citata).La diminuzione del risultato netto di gestione è legata in gran parte al Margine d’intermediazione, in diminuzione di 1.030 milioni (-14,5%) rispetto al primo trimestre del 2012, che si riduce al -5,2% escludendo l’effetto sopra menzionato.I Costi operativi si attestano a 3.760 milioni, in calo dell’1,8% rispetto al primo trimestre 2012.Infine, le Rettifiche nette sui crediti e accantonamenti per garanzie ammontano a 1.231 milioni, in diminuzione di 126 milioni (-9,3%) rispetto al primo trimestre del 2012.

Il margine di intermediazione

Il Margine d’intermediazione si attesta nel primo trimestre 2013 a 6.080 milioni, in calo del 14,5% (-14,8% a cambi e perimetri costanti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Tale diminuzione deriva soprattutto dal Risultato netto dell’attività di negoziazione, diminuito di 634 milioni (-49,4%) rispetto all’anno precedente, che aveva beneficiato di una plusvalenza lorda di 697 milioni derivante dall’offerta pubblica di riacquisto promossa su alcune emissioni obbligazionarie del Gruppo.

Gli Interessi netti ammontano nel primo trimestre a 3.314 milioni, in calo dell’11,5% rispetto al 2012 (-11,8% a cambi e perimetri costanti) ma sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente (-0,6%). Sulla dinamica ha pesato l’evoluzione dei tassi di mercato, con la media dell’Euribor a 3 mesi in calo di 83 punti base (da 1,04% a 0,21%) rispetto allo stesso periodo del 2012.

A ciò si aggiunge la contrazione nel volume di impieghi alla clientela, in calo del 2,3% su base annua, con trend divergenti fra i mercati dell’Europa occidentale, che registrano una riduzione degli stock in particolare in Italia e Germania, e Paesi della CEE, in crescita dell’8,0% a cambi costanti, grazie soprattutto a Turchia e Russia (entrambe +15%).

I Dividendi si attestano a 46 milioni, in leggero calo rispetto al primo trimestre del 2012.

Le Commissioni nette ammontano a 2.000 milioni, in crescita sia rispetto allo stesso periodo del 2012 (+0,7%, +0,6% a cambi e perimetri costanti) che rispetto al trimestre precedente (+2,1%). Positiva la dinamica delle commissioni sui servizi di investimento, in crescita dell’11,0% su base annua. Tale trend positivo è compensato dalla negativa dinamica delle commissioni legate all’attività creditizia, in diminuzione dell’11,0% su base annua (principalmente a causa della riduzione delle commissioni sugli impieghi, conseguente alla nuova disciplina della remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti in vigore in Italia da luglio 2012), mentre la componente transazionale risulta in leggero aumento (+0,6% rispetto al primo trimestre 2012).

Come già anticipato, il calo del margine di intermediazione è stato trainato dal Risultato netto dell’attività di negoziazione, che nel primo trimestre del 2013 ammonta a 650 milioni, in diminuzione di 634 milioni (-49,4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale diminuzione deriva essenzialmente dall’offerta di riacquisto promossa su alcune emissioni obbligazionarie che ha generato una plusvalenza lorda di 697 milioni nel primo trimestre 2012.

Infine, il Saldo altri proventi/oneri (70 milioni) registra un aumento di 27 milioni rispetto al primo trimestre 2012. Da segnalare che lo scorso esercizio tale voce era stata impattata negativamente, per un importo di 29 milioni, dagli oneri sostenuti dalla controllata Ungherese a fronte dell’Early Repayment Program (ERP), programma governativo di rimborso anticipato a tassi agevolati dei prestiti in valuta estera.

Margine di intermediazione (milioni di €)

2012 1°TRIM

20124°TRIM

20131°TRIM

VARIAZIONE % SU1° TRIM 2012

VARIAZIONE % SU4° TRIM 2012

Interessi netti 3.744 3.335 3.314 - 11,5% - 0,6%

Dividendi e altri proventi su partecipazioni 54 106 46 - 14,9% - 56,4%

Commissioni nette 1.985 1.958 2.000 + 0,7% + 2,1%

Risultato netto dell’attività di negoziazione 1.283 327 650 - 49,4% + 98,4%

Saldo altri proventi/oneri 43 72 70 + 63,4% - 3,7%

Margine di intermediazione 7.110 5.799 6.080 - 14,5% + 4,9%

26

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

I costi operativi

I Costi operativi, nel primo trimestre del 2013, sono pari a 3.760 milioni, in calo dell’1,8% rispetto al primo trimestre del 2012 (-1,9% a cambi e perimetri costanti).

Le Spese per il personale si attestano a 2.231 milioni, in calo del 3,0% rispetto al primo trimestre del 2012. Su tale dinamica ha contributo l’evoluzione dell’organico, misurata in termine di Full Time Equivalent, in calo di 3.806 unità rispetto a marzo 2012. Tale riduzione è distribuita su tutti i Paesi dove il Gruppo opera.

Le Altre spese amministrative registrano, nel primo trimestre 2013,

un valore di 1.400 milioni, in aumento dell’ 1,4% rispetto allo stesso periodo del 2012 (+1,3% a cambi e perimetri costanti). Sono in aumento le imposte indirette (+48,6% ovvero +24,6% al netto dei recuperi di spesa) principalmente a causa della Bank Levy e della nuova Financial Transaction Tax in Ungheria.In calo le spese per servizi IT (-7,5%), le consulenze (-19,4%) e tutte le altre voci di spesa, ad eccezione di quelle per recupero crediti (+12,0%) che riflettono la crescita nel volume dei crediti deteriorati.

Le Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali ammontano a 272 milioni in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno 2012 (+4,6%).

Costi operativi (milioni di €)

2012 1°TRIM

20124°TRIM

20131°TRIM

VARIAZIONE % SU1° TRIM 2012

VARIAZIONE % SU4° TRIM 2012

Spese per il personale (2.300) (2.114) (2.231) - 3,0% + 5,5%

Altre spese amministrative (1.380) (1.477) (1.400) + 1,4% - 5,3%

Recuperi di spesa 109 179 142 + 30,0% - 20,7%

Rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali (260) (272) (272) + 4,6% - 0,0%

Costi operativi (3.831) (3.685) (3.760) - 1,8% + 2,1%

Principali risultati e performance del periodo (Segue)

Risultati del Gruppo (Segue)

27UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni ammontano nel primo trimestre 2013 a 1.231 milioni, in calo di 126 milioni rispetto all’anno precedente (-9,3%).

Il costo del rischio risulta pari a 91 punti base, in calo di 7 punti base rispetto al primo trimestre 2012 e di 243 punti base rispetto allo scorso trimestre. Il calo maggiore si registra in Italia, con

L’utile lordo dell’operatività corrente

L’Utile lordo dell’operatività corrente si attesta nel primo trimestre del 2013 a 997 milioni.

Gli Accantonamenti per rischi e oneri ammontano a -110 milioni, in crescita rispetto ai -16 milioni registrati nello stesso periodo del 2012, principalmente a causa della decisione definitiva della Suprema Corte Svizzera sulla vertenza con BvS.

Germania, Austria e Polonia che continuano a registrare una bassa rischiosità del portafoglio, anche grazie ad un ciclo economico non recessivo.

Nel primo trimestre 2013 il totale dei Crediti deteriorati lordi è aumentato di 1.757 milioni (+2,2%) rispetto a dicembre 2012, con un’ incidenza sul totale crediti pari al 14,15% (13,62% a dicembre 2012) ed un coverage ratio pari al 44,2% (44,8% a dicembre 2012).I Crediti deteriorati netti presentano un’incidenza sul totale crediti pari all’8,47% nel primo trimestre 2013 (8,05% a dicembre 2012).

Gli Oneri d’integrazione nel trimestre ammontano a -3 milioni, essenzialmente legati all’effetto del time value su accantonamenti dei periodi precedenti.

Infine i Profitti netti da investimenti ammontano a +21 milioni, rispetto ad una perdita di 25 milioni registrata nello stesso periodo del 2012.

Crediti verso clientela - qualità del credito (milioni di €)

SOFFERENZE INCAGLI RISTRUTTURATICREDITI

SCADUTITOTALE

DETERIORATICREDITI

PERFORMINGTOTALECREDITI

Situazione al 31.03.2013Valore nominale 45.418 23.297 7.910 4.919 81.544 494.642 576.186 incidenza sul totale crediti 7,88% 4,04% 1,37% 0,85% 14,15% 85,85%Rettifiche di valore 25.251 7.431 2.523 804 36.009 2.715 38.724 in rapporto al nominale 55,6% 31,9% 31,9% 16,3% 44,2% 0,5%Valore di bilancio 20.167 15.866 5.387 4.115 45.535 491.927 537.462 incidenza sul totale crediti 3,75% 2,95% 1,00% 0,77% 8,47% 91,53%Situazione al 31.12.2012Valore nominale 44.377 22.516 8.036 4.858 79.787 505.921 585.708 incidenza sul totale crediti 7,58% 3,84% 1,37% 0,83% 13,62% 86,38%Rettifiche di valore 25.017 7.374 2.532 806 35.729 2.835 38.564 in rapporto al nominale 56,4% 32,8% 31,5% 16,6% 44,8% 0,6%Valore di bilancio 19.360 15.142 5.504 4.052 44.058 503.086 547.144 incidenza sul totale crediti 3,54% 2,77% 1,01% 0,74% 8,05% 91,95%

Utile lordo dell’operatività corrente per settori di attività (milioni di €)

MARGINE D’INTERMEDIAZIONE

COSTI OPERATIVI

RETTIFICHE NETTE SU CREDITI E

ACCANTONAMENTI

RISULTATO NETTO

DI GESTIONE

UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE

1° TRIM 2012

1° TRIM 2013

Commercial Banking Italy 2.205 (1.223) (773) 209 (13) 182

Commercial Banking Germany 846 (542) (24) 279 239 279

Commercial Banking Austria 377 (361) (47) (31) 103 (93)

Poland 450 (212) (39) 199 208 199

Central Eastern Europe 1.282 (605) (251) 427 385 414

Corporate & Investment Banking 1.080 (430) (83) 566 781 540

Asset Management 175 (116) - 58 57 57

Asset Gathering 131 (78) (1) 52 65 49

Group Corporate Center (466) (192) (13) (671) 52 (629)

Totale Gruppo 6.080 (3.760) (1.231) 1.089 1.876 997

28

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Risultati del Gruppo (Segue)

Principali risultati e performance del periodo (Segue)

Il risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il risultato di periodo è pari a 631 milioni (-44,1% rispetto allo stesso periodo del 2012) sul quale gravano Imposte sul reddito per 374 milioni. Il tax rate si attesta al 37,5%, in calo di 2,1 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2012.

L’Utile di pertinenza di terzi ammonta a 84 milioni, in calo di 14 milioni rispetto al primo trimestre 2012. Nel confronto annuale occorre tenere presente gli effetti della cessione, perfezionata nel corso del primo trimestre 2013, della quota del 9,1% della controllata polacca Bank Pekao S.A..

La Purchase Price Allocation ammonta a -98 milioni, in calo di 19 milioni rispetto al primo trimestre del 2012.

L’incidenza di tutti questi elementi determina un Utile netto di pertinenza del gruppo di 449 milioni, in calo di 465 milioni (-50,9%) rispetto al primo trimestre del 2012.Al netto dell’effetto dell’offerta pubblica di riacquisto promossa su alcune emissioni obbligazionarie del Gruppo nello scorso esercizio, l’utile netto di pertinenza del Gruppo risulta in crescita del 2,8%.

Formazione del risultato netto di pertinenza del Gruppo (milioni di €)

2012 1°TRIM

20124°TRIM

20131°TRIM

VARIAZIONE % SU 1° TRIM 2012

VARIAZIONE % SU 4° TRIM 2012

Margine di intermediazione 7.110 5.799 6.080 - 14,5% + 4,9%Costi operativi (3.831) (3.685) (3.760) - 1,8% 2,1%

Risultato di gestione 3.279 2.114 2.320 - 29,3% 9,7%Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.357) (4.608) (1.231) - 9,3% - 73,3%

Risultato netto di gestione 1.922 (2.495) 1.089 - 43,3% - 143,7%Accantonamenti per rischi ed oneri (16) (44) (110) n.s. 149,0%

Oneri di integrazione (5) (253) (3) - 38,6% - 98,8%

Profitti netti da investimenti (25) (129) 21 - 182,1% n.s.

Risultato lordo dell'operatività corrente 1.876 (2.921) 997 - 46,9% - 134,1%Imposte sul reddito del periodo (744) 2.721 (374) - 49,7% - 113,7%

Risultato di periodo 1.129 (354) 631 - 44,1% - 278,1%Utile di pertinenza di terzi (98) (72) (84) - 14,0% 17,4%

Risultato netto di pertinenza del Gruppo ante PPA 1.031 (426) 547 - 47,0% - 228,3%Effetti economici della “Purchase Price Allocation” (117) (105) (98) - 16,2% - 6,4%

Rettifiche di valore su avviamenti - (22) - n.s. n.s.

Risultato netto di pertinenza del Gruppo 914 (553) 449 - 50,9% - 181,1%

29UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Capital and Value Management

Principi di creazione di valore e allocazione del capitaleAl fine di creare valore per gli azionisti, le linee guida strategiche del Gruppo sono volte ad ottimizzare la composizione del proprio portafoglio di attività. Tale obiettivo è perseguito attraverso il processo di allocazione del capitale alle differenti linee di business in rapporto agli specifici profili di rischio e alla capacità di generare extra reddito, misurato come EVA, il principale indicatore di performance correlato al TSR (Total Shareholder Return). Lo sviluppo dell’operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore richiede un processo di allocazione e gestione del capitale disciplinato nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo, in cui si articolano:• la formulazione della proposta di propensione al rischio e degli

obiettivi di patrimonializzazione;• l’analisi dei rischi associati ai driver del valore e conseguente

allocazione del capitale alle linee di attività ed alle Business Unit;• l’assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio;• l’analisi dell’impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore

per gli azionisti;• l’elaborazione e proposta del piano finanziario e della dividend policy.

Il processo di allocazione del capitale è basato su una logica di “doppio binario”, considerando sia il capitale economico, misurato attraverso la completa valutazione dei rischi tramite modelli di risk management, e sia il capitale regolamentare, quantificato applicando gli obiettivi interni di capitalizzazione ai requisiti di capitale regolamentari.

Ratio patrimonialiIl Gruppo gestisce dinamicamente il capitale monitorando i ratio patrimoniali di vigilanza, anticipando gli opportuni interventi necessari all’ottenimento degli obiettivi e ottimizzando la composizione dell’attivo e del patrimonio. La pianificazione ed il monitoraggio si riferiscono da un lato al patrimonio di vigilanza (Core Tier 1, Tier 1, Lower e Upper Tier 2 e Tier 3 Capital) e dall’altro ai Risk Weighted Asset (RWA). I Risk Weighted Assets per i portafogli gestiti tramite il modello Advanced, non dipendono solo dal valore nominale degli asset ma anche dai corrispondenti parametri creditizi. Oltre alle dinamiche dei volumi, è quindi cruciale il monitoraggio e la previsione dell’evoluzione della qualità creditizia del portafoglio in funzione dello scenario macroeconomico (il cosiddetto effetto pro-ciclicità).

Il Core Tier 1 Ratio1 a marzo 2013 è pari a 11,03%.Il Tier 1 Ratio e il Total Capital Ratio sono rispettivamente pari a 11,55% e 14,35%.

La crisi economica e finanziaria, iniziata nel 2007, ha innescato intensi dibattiti circa la necessità di promuovere un sistema finanziario più forte e più resistente agli shock esterni. Di conseguenza, negli ultimi anni, le autorità di vigilanza globali hanno varato una serie di provvedimenti che contribuiranno a ridisegnare in modo significativo il panorama dei mercati finanziari. In particolare, nel dicembre 2010, il Comitato di Basilea ha pubblicato un’ulteriore serie di cambiamenti significativi degli standard globali richiesti alle banche su capitale e liquidità, conosciuto come “Basilea 3”. Le innovazioni regolamentari di Basilea 3 definiscono regole più stringenti per i livelli di adeguatezza patrimoniale delle banche e introducono per la prima volta limiti in termini di liquidità e di leva finanziaria. Secondo il dettato di Basilea 3 le nuove regole verranno attuate gradualmente, per consentire al sistema bancario di soddisfare i nuovi requisiti e ridurre l’impatto sull’economia reale.Gli accordi di Basilea 3 verranno tradotti in legge in Europa attraverso due strumenti legislativi separati: una Direttiva (CRD IV) e un Regolamento (CRR), il quale includerà la maggior parte delle disposizioni relative ai requisiti patrimoniali, che saranno direttamente vincolanti e applicabili all’interno di ciascuno stato membro dell’Unione Europea. La prima proposta di tale direttiva è stata pubblicata dalla Commissione Europea il 20 luglio del 2011. Il 16 aprile 2013 il Parlamento Europeo ha votato a favore della legislazione, che è stata quindi inviata al Consiglio Europeo per l’approvazione e che probabilmente verrà implementata entro il 1 gennaio 2014.

Ratio patrimoniali (*) (milioni di €)

DATI AL

31.03.2013 31.12.2012

Patrimonio di vigilanza 60.698 62.018

Patrimonio di base 48.841 48.868

Core Tier 1 Capital 46.633 46.314

Totale attività ponderate per il rischio 422.873 427.127

Total Capital Ratio 14,35% 14,52%Tier 1 Ratio 11,55% 11,44%Core Tier 1 Ratio 11,03% 10,84%

(*) I dati al 31 marzo 2013 recepiscono le indicazioni emanate da Banca d’Italia, con comunicazione del 9 maggio 2013, in tema di:a) modifiche allo IAS 19 - trattamento prudenziale;b) affrancamenti multipli di un medesimo avviamento.

1. Il Core Tier 1 Ratio è definito secondo una metodologia gestionale interna, non essendo al momento previsto negli Schemi Obbligatori di Vigilanza.

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Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Risultati del Gruppo (Segue)

Capital and Value Management (Segue)

Il Patrimonio netto di pertinenza del GruppoIl Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo, incluso l’utile di periodo (449 milioni), si attesta, al 31 marzo 2013, a 62.382 milioni a fronte dei 61.579 milioni rilevati al 31 dicembre 2012.

Nella seguente tabella sono evidenziate le principali variazioni intervenute nel primo trimestre 2013.

Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo (milioni di €)

Patrimonio netto al 31 dicembre 2012 (*) 61.579Aumento di capitale (al netto dei costi capitalizzati) -

Canoni di usufrutto di periodo relativi all’operazione c.d. Cashes -

Dividendi distribuiti -

Differenze di cambio (34)

Variazioni delle riserve di valutazioni “Attività disponibili per la vendita” e “Copertura dei flussi Finanziari” (82)

Altre variazioni (**) 470

Utile (Perdita) del periodo 449

Patrimonio netto al 31 marzo 2013 62.382

(*) Si segnala che a partire dal 1 gennaio 2013 sono entrate in vigore le modifiche al principio IAS 19 (‘IAS 19R’) che prevedono, in particolare, l’eliminazione del metodo del “corridoio” con la necessità di iscrivere l’impegno in funzione del valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti, al netto del fair value delle attività poste a servizio dei piani. L’adozione del nuovo principio ha determinato un impatto negativo sul patrimonio netto del Gruppo al 31 dicembre 2012 (riesposto) e, quindi, al 31 marzo 2013, pari a 1.205 milioni in seguito alla esposizione delle perdite attuariali nette (dedotte le componenti di fiscalità differita/anticipata ad essi connesse) tra le riserve da valutazione. La misurazione degli impegni connessi al valore attuale delle obbligazioni a benefici definiti del Gruppo verrà ripetuta con riferimento al 31 dicembre 2013.

(**) Le altre variazioni si riferiscono principalmente agli effetti derivanti dalla cessione del 9,1% di Pekao S.A., di cui UniCredit continua a mantenere il controllo.

31UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Il gruppo UniCredit controlla e gestisce i rischi ai quali è esposto attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico.

Il presidio ed il controllo dei rischi di Gruppo sono assicurati dalla funzione Risk Management della Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in particolare attraverso i “Portfolio Risk Managers” responsabili per i rischi di competenza, in ottica di Gruppo ed interdivisionale. Il modello prevede inoltre uno specifico punto di riferimento per l’Italia nella funzione “CRO Italy”, cui sono state assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, operativi e reputazionali del perimetro Italia, nonché del coordinamento manageriale delle funzioni di Risk Management presso le Entità italiane del Gruppo.

In particolare, alla funzione Risk Management sono attribuiti i compiti di:• ottimizzare la qualità dell’attivo del Gruppo, minimizzando il costo

dei rischi, coerentemente con gli obiettivi di rischio/redditività assegnati alle Aree di Business;

• definire, di concerto con la funzione Planning, Finance & Administration, il risk-appetite del Gruppo e valutare l’adeguatezza patrimoniale dello stesso, nel contesto dell’Internal Capital Adequacy Process (ICAAP), in conformità ai requisiti di Basilea II, Secondo Pilastro;

• definire, in conformità agli standard di Basilea II ed ai requisiti di Banca d’Italia, norme, metodologie, linee guida, politiche e strategie concernenti la gestione dei rischi di Gruppo, e, in cooperazione con l’Organization department, i relativi processi e la loro implementazione;

• porre in essere un sistema di controllo del rischio creditizio e di concentrazione sia a livello di singole controparti/gruppi economici, sia per “cluster” rilevanti (quali settori economici/industriali), monitorando e fornendo reportistica sui limiti preventivamente definiti;

• definire e fornire alle Aree di Business ed alle Entità i criteri per la valutazione, la gestione, la misurazione, il monitoraggio e la reportistica dei predetti rischi e garantire la coerenza dei sistemi e delle procedure di controllo sia a livello di Gruppo che di singola Entità;

• supportare le Aree di Business nel conseguimento dei loro obiettivi, contribuendo allo sviluppo dei prodotti e dei business (es. innovazione dei prodotti creditizi, opportunità competitive connesse all’accordo di Basilea, etc.);

• verificare, mediante il processo di convalida in fase iniziale e nel continuo, l’adeguatezza dei sistemi di misurazione del rischio adottati nell’ambito del Gruppo, orientando le scelte metodologiche verso standard qualitativi sempre più elevati e convergenti, appurando la coerenza delle rispettive modalità di utilizzo nell’ambito dei processi;

• porre in essere un adeguato sistema di analisi preventive, in grado di quantificare l’impatto sulla struttura economico-finanziaria del Gruppo derivante dal rapido deterioramento del ciclo economico o da altri fattori di shock (c.d. Stress Test). Tale analisi è svolta con riferimento alle singole tipologie di rischio, così come alla loro integrazione e raffronto con il capitale disponibile;

• creare e diffondere una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo.

In conformità all’architettura della funzione Risk Management ed al fine di presidiare la capacità di indirizzo autonomo, il coordinamento ed il controllo dei rischi di Gruppo, migliorando l’efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e agevolando l’interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono operativi specifici Comitati responsabili in materia di rischi, articolati su tre distinti livelli:• il “Group Risk Committee”, responsabile per le decisioni strategiche

sui rischi a livello di Gruppo;• i “Group Portfolio Risk Committees”, cui sono assegnati il compito

di indirizzare, controllare e gestire i differenti rischi di portafoglio; • i “Group Transactional Committees”, dedicati alla valutazione delle

singole controparti/transazioni aventi impatto sul profilo di rischio complessivo.

Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro di Basilea II, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di valutazione interna dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

L’approccio di Gruppo al processo ICAAP si basa sulla definizione di una “Risk Governance” come requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi:• definizione del perimetro ed identificazione dei rischi;• valutazione del profilo di rischio;• definizione del Risk Appetite e allocazione del capitale;• monitoraggio e reporting.

L’adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l’equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di Secondo Pilastro, ed il capitale disponibile.

Informazioni sui rischi

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Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno.Il Capitale Interno rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro (rischi di credito, mercato, operativo, business, investimenti finanziari e rischio immobiliare, includendo l’effetto di diversificazione tra i rischi stessi - inter-diversificazione - e all’interno di ciascun portafoglio - intra-diversificazione - e un cushion prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico).Coerentemente con il sistema di governance, il Group Risk Management di Capogruppo è responsabile dello sviluppo della metodologia e della misurazione del Capitale Economico e Interno e della definizione e implementazione dei relativi processi di Gruppo.

L’adeguatezza delle singole metodologie di misurazione dei rischi sottostanti l’ICAAP, inclusi gli stress test e l’aggregazione dei rischi, è oggetto dell’attività di verifica della validazione interna.

Come elemento fondamentale dell’ICAAP, il Gruppo definisce il Risk Appetite2 come la variabilità in termini di risultati, sia a breve sia a lungo termine, che il Senior Management è disposto ad accettare a sostegno di una strategia definita.

Il framework di Risk Appetite è costituito da tre dimensioni:• adeguatezza patrimoniale;• profittabilità e rischi;• liquidità e funding.

È approvato dal Consiglio di Amministrazione e le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale, ai Comitati competenti.Inoltre, in conformità alle linee guida della Banca d’Italia, annualmente viene preparato ed inviato all’Autorità di Vigilanza un resoconto su base consolidata riguardante l’adeguatezza patrimoniale.

Le Strategie Creditizie di Gruppo (GCRS) rappresentano uno degli strumenti di gestione avanzata del rischio di credito. Partendo dagli obiettivi di budget e dalle previsioni a livello di settore, le GCRS forniscono un insieme di linee guida e di target operativi relativi all’evoluzione del portafoglio crediti (nuova erogazione di credito), tali da migliorare il rapporto rischio-rendimento del portafoglio globale. L’analisi si sviluppa a livello di Paese, Segmento Business e Settore.

L’obiettivo delle strategie creditizie è duplice:• definire l’evoluzione del portafoglio che minimizza l’impatto

complessivo del rischio di credito considerando la rimuneratività attesa, in linea con i criteri di Gruppo in tema di allocazione del capitale e di creazione di valore;

• fornire supporto alle competenti funzioni/divisioni della Capogruppo ed alle Società del Gruppo.

La definizione delle strategie creditizie avviene sintetizzando le analisi di rischio effettuate top-down, con la visione di portafoglio delle funzioni di business, attraverso uno stretto coordinamento tra le strutture di capogruppo e quelle locali della funzione di Risk Management.

La definizione delle strategie creditizie avviene utilizzando le principali metriche di rischio di credito al fine di garantire una corretta e prudenziale gestione del rischio di portafoglio. Parallelamente, talune informazioni qualitative, relative a specifiche iniziative manageriali o a previsioni sull’andamento settoriale dei diversi territori e divisioni, vengono inglobate e trasformate in variabili di input nei modelli di gestione del portafoglio creditizio.

Per quanto attiene specificamente la gestione dei rischi di portafoglio, particolare rilevanza è posta al rischio di concentrazione creditizio, considerata l’importanza dello stesso sul totale delle attività creditizie. Tale rischio di concentrazione, coerentemente con la definizione fornita dalla normativa “Basilea II”, si configura come una singola esposizione o un gruppo di esposizioni tra di loro correlate, potenzialmente in grado di produrre perdite tali da minacciare la solidità del Gruppo o la sua capacità di proseguire nello svolgimento della normale operatività.

Al fine di individuare, gestire, misurare e monitorare il rischio di concentrazione, le funzioni preposte in Capogruppo presidiano la definizione ed il monitoraggio di specifici limiti creditizi, volti al controllo di due differenti tipologie di rischio di concentrazione:• esposizioni creditizie di importo rilevante in capo ad una singola

controparte o ad un insieme di controparti economicamente correlate (c.d. bulk risk for Multinationals, Financial Institutions and Banks);

• esposizioni creditizie verso controparti appartenenti al medesimo settore di attività economica (sectorial concentration risk).

Per quanto concerne l’attività di Credit Stress Test, il modello è stato implementato su un’apposita piattaforma informatica e durante l’anno sarà in atto un processo per la progressiva estensione dell’utilizzo del modello per consentire, sia alle strutture interne di

Risultati del Gruppo (Segue)

Informazioni sui rischi (Segue)

2. L’obiettivo principale della propensione al rischio del gruppo UniCredit è assicurare che il business si sviluppi nell’ambito dell’appetito al rischio definito dal Consiglio di Amministrazione nel rispetto della regolamentazione nazionale e internazionale. L’obiettivo non è impedire l’assunzione di rischi, ma perseguire l’esecuzione della strategia del gruppo UniCredit coerentemente alla propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione.

33UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Capogruppo, sia alle Legal Entities, di stimare l’impatto sui parametri creditizi di uno o più scenari macroeconomici avversi al fine di misurare la vulnerabilità del portafoglio (di Gruppo o singoli sotto-portafogli) a scenari particolarmente severi.Nel corso del primo trimestre del 2013 è stata inaugurata una nuova fase del progetto di Credit Portfolio Model Roll Out volta all’estensione del modello alle partecipate dell’Europa Centro Orientale con la partecipazione di UCBA nel ruolo di sub-holding e di UBIS di fornitore interno di servizi IT. La risultante omogeneità nelle metodologie di analisi del portafoglio creditizio permette un confronto nei profili di rischio dei diversi portafogli suggerendo come il CPM possa essere utilizzato per guidare le strategie delle aree di business.Con la valutazione di fine trimestre per il calcolo del capitale economico creditizio entra in produzione una nuova parametrizzazione del CPM. Tale versione del framework include un aggiornamento delle correlazioni che consideri la profondità della crisi economica e un trattamento più granulare e specifico di alcune partecipate dell’Europa Centro Orientale.

È stata ulteriormente rafforzata e resa più efficiente nel corso degli ultimi mesi l’attività di monitoraggio creditizio effettuata da strutture dedicate, appartenenti alla funzione Group Risk Management.Tali attività si focalizzano sull’analisi delle principali componenti del rischio di credito quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), migrazioni, costo del rischio, ecc., al fine di adottare tempestivamente tutte le possibili contromisure a livello di portafoglio complessivo, parziale o di singole controparti. La tempestiva individuazione ed una gestione adeguata delle esposizioni che presentano un peggioramento del profilo di rischio, consente di intervenire nella fase antecedente al potenziale default, quando cioè vi sono ancora margini per il conseguimento del rimborso della posizione debitoria e, quindi, per intraprendere opportune azioni correttive.

A partire dal 14 gennaio 2013 sono stati resi operativi dal punto di vista organizzativo i principi e le linee guida del Progetto “GOLD” (Group Organization Leaner Design), volti a massimizzare la chiarezza nella definizione di ruoli e responsabilità delle diverse funzioni della Banca, garantendo da un lato maggiore vicinanza al cliente e dall’altro la semplificazione dell’assetto interno. Nell’ambito del Progetto è stato definito un modello di business in cui:• viene affidata maggiore responsabilità ai Paesi/Banche locali,

rafforzandone l’autonomia e le leve decisionali;• sono mantenute e rafforzate le Divisioni/funzioni cd. “globali”

(CIB/GBS);• viene confermato e rafforzato il ruolo di indirizzo, coordinamento e

controllo della Capogruppo.

Lato Business, proseguendo nel percorso di riorganizzazione già intrapreso dal progetto “Italy Turnaround”, viene riorganizzata la struttura del Country Chairman Italy e lato Risk Management, al fine

di replicare la struttura organizzativa territoriale del Business, è stata riorganizzata l’articolazione territoriale dei sette “Credit Hub” dedicati alla attività di valutazione e concessione del credito.Sempre dal 14 gennaio 2013 è stata resa operativa la riorganizzazione più complessiva delle attività di Credit Risk Management a livello di Gruppo e a livello CRO Italy; tale riorganizzazione si è basata sui seguenti principi:• assicurare maggiore separatezza tra la gestione delle attività

di indirizzo e controllo del rischio di credito dalle attività di tipo transazionale (concessione, classificazione, ristrutturazione e recupero del credito);

• creare il più possibile un processo di gestione del rischio di credito “end to end” chiarendo le relative responsabilità;

• distinguere chiaramente i ruoli e le attività relative alle operazioni creditizie di pertinenza della Capogruppo da quelle del Cro Italy;

• focalizzarsi sulle competenze “core” del Risk Management.

Tale riorganizzazione ha portato a prevedere, a livello di Gruppo, una funzione, Group Credit Transactions, esclusivamente dedicata alle attività creditizie transazionali di natura globale e alla revisione creditizia delle posizioni di rilevanza strategica per il Gruppo, una funzione separata Group Credit Risk, dedicata invece alla definizione delle strategie e delle politiche di credito, al monitoraggio/analisi del portafoglio creditizio ed alla attività di reportistica.A livello CRO Italy la riorganizzazione del Credit Risk Management ha portato alla concentrazione di tutte le funzioni dedicate ad attività di definizione delle politiche di credito, monitoraggio del portafoglio creditizio e reportistica locale, oltre allo sviluppo dei modelli locali di misurazione dei parametri creditizi, in un’unica struttura Risk Management Italy con una più netta separazione dalle funzioni dedicate alla gestione creditizia dei file.

Si è inoltre dato avvio ad una iniziativa progettuale “Rebalancing Credit Portfolio in Italy” attraverso la quale si prevede di rafforzare il presidio dedicato ai segmenti di clientela con profilo più rischioso sia lato Network sia lato CRO.

Per i rischi operativi, UniCredit ha sviluppato un metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA). Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (consortili e pubblici), dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio. Tramite meccanismi di allocazione si identificano i requisiti di capitale delle Entità, riflettendo l’esposizione ai rischi operativi.

L’approccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte dell’Autorità di Vigilanza nel 2008 ed il piano di roll out ha previsto l’estensione di tale metodo a tutte le principali Entità del Gruppo.

Relativamente al rischio reputazionale, UniCredit ha definito, negli ultimi anni, un approccio all’identificazione, analisi e gestione dei rischi reputazionali connessi all’attività bancaria.

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Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Tale approccio ha portato, nel corso del 2010, all’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di UniCredit delle Group Reputational Risk Governance Guidelines che definiscono un insieme di principi e di regole per la misurazione e il controllo del rischio reputazionale e che sono tutt’ora in fase di implementazione presso le Entità del Gruppo.Con l’obiettivo di controllare l’esposizione al rischio reputazionale, oltre alle Group Reputational Risk Governance Guidelines sono vigenti le seguenti policy settoriali: “Difesa e armi”, “Energia nucleare”, “Giurisdizioni non cooperative”, “Industria mineraria” e “Infrastrutture idriche (dighe)”.

Relativamente al Market Risk, per quanto concerne il portafoglio di negoziazione, il reporting giornaliero del VaR e quello settimanale delle misure Basilea 2.5 (secondo il nuovo modello interno armonizzato) è ormai un processo consolidato, al quale si aggiunge il relativo VaR backtesting. Allo stesso tempo, le funzioni di Market Risk di Capogruppo e locali hanno intensificato le attività di presidio e monitoraggio dei rischi di portafoglio con particolare riferimento all’Investment Banking attraverso la definizione di una serie di Limiti e Soglie di Attenzione (Warning Level). In particolare sono stati attivati: Limiti di VaR e Soglie di Attenzione di VaR a tutti i livelli dell’albero di portafoglio, limiti di SVaR e limiti di IRC sui livelli dell’albero di portafoglio più rilevanti, e Limiti di Rischio Granulari relativamente ai vari fattori di rischio (tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi di indici ed azioni, spread creditizi, etc.) a livello di sotto-portafoglio/desk.Sono state inoltre fissate Soglie di Attenzione sia in termini di Perdite (Loss Warning Level) che di Perdite Ipotetiche in uno scenario di Stress Test (Stress Test Warning Level).

Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress test della liquidità e misure complementari (principalmente attraverso una serie di indicatori, quali ad esempio: gap prestiti-depositi, livello di indebitamento rapportato al patrimonio). In particolare, le analisi

dei dati di gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti:• giornalmente, una metodologia basata sul mismatch degli sbilanci

di liquidità controlla il rischio di liquidità di breve termine derivante da scadenze dall’overnight fino a 3 mesi;

• mensilmente, i gap ratio controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per le scadenze pari all’anno o superiori.

Il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano un eccellente strumento per valutare le potenziali vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni. Inoltre, il framework di liquidità è integrato da alcuni indicatori complementari, inclusi nel framework di Risk Appetite; uno di essi è il cosiddetto core banking book funding gap (trattasi di un Loan-to-deposit gap aggiustato), calcolato trimestralmente, che fornisce una stima della porzione di portafoglio prestiti commerciali che viene finanziata da passività commerciali. Le evidenze contabili vengono a tal fine opportunamente aggiustate, per escludere dal calcolo l’operatività “wholesale”.In tale contesto, la Capogruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali per il Gruppo, proteggendo così le Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Di seguito si riportano, inoltre, alcuni fattori di rischio specifici, connessi in particolare alla liquidità dei mercati, alle fluttuazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio e all’andamento complessivo dei mercati finanziari, che sono interessati dalle attuali condizioni finanziarie globali e da cui i risultati del Gruppo dipendono in varia misura. La costante attività di monitoraggio e gestione di tali fattori di rischio permette di continuare ad utilizzare, nella predisposizione del resoconto intermedio di gestione, il presupposto della continuità aziendale.

Risultati del Gruppo (Segue)

Informazioni sui rischi (Segue)

35UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di interesseI risultati del Gruppo sono influenzati dall’andamento e dalla fluttuazione dei tassi d’interesse in Europa e negli altri mercati in cui il Gruppo svolge la propria attività. In particolare, i risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono dall’appropriata gestione della sensitività dell’esposizione ai tassi d’interesse.

Il rischio di tasso di interesse origina da quattro fattori:• Rischio di riprezzamento: deriva da differenze temporali nella data

di scadenza (se a tasso fisso) o nella data di riprezzamento (se a tasso variabile) di attività, passività e poste fuori bilancio. Queste differenze di riprezzamento possono esporre l’utile e il valore economico sottostante della banca a fluttuazioni inattese al variare dei tassi.

• Rischio di curva: si verifica quando variazioni inattese nella pendenza e nella forma della curva dei rendimenti hanno effetti avversi sul margine o sul valore economico di una banca.

• Rischio di base: deriva da una correlazione imperfetta nell’aggiustamento dei tassi ricevuti rispetto a quelli pagati su strumenti differenti che avrebbero altrimenti caratteristiche simili di riprezzamento. Quando i tassi di interesse cambiano, si potrebbero produrre cambiamenti inattesi dei flussi di cassa e dello spread marginale tra attività, passività e poste fuori bilancio che hanno simili scadenze e frequenze di riprezzamento.

• Rischio di opzione: deriva da opzioni implicite e esplicite nell’attivo, nel passivo e nelle poste fuori bilancio.

Rischi connessi ai tassi di cambioUna parte significativa dell’attività del Gruppo viene svolta in valuta diversa dall’euro, prevalentemente nelle monete correnti nei Paesi CEE e in dollari statunitensi. Tale circostanza espone il Gruppo ai rischi connessi alla variazione dei tassi di cambio e dei mercati monetari locali. Poiché i bilanci e le relazioni infra annuali sono redatti in euro, vengono operate le necessarie conversioni di valuta in conformità ai principi contabili applicabili. Un eventuale mutamento dei tassi di cambio potrebbe quindi avere effetti sulla complessiva performance del Gruppo.

Rischi connessi all’andamento dei mercati finanziariI risultati del Gruppo dipendono in misura significativa dai mercati finanziari. In particolare, la volatilità e l’andamento dei mercati finanziari condiziona:• i flussi di collocamento dei prodotti di risparmio gestito ed

amministrato con conseguenti impatti sui livelli delle commissioni di collocamento;

• le commissioni di gestione per via del minore valore degli attivi (effetto diretto) e per i riscatti eventualmente indotti dalle insoddisfacenti performance (effetto indiretto);

• i profitti di negoziazione dell’unità Markets (nella Banca d’Investimento), con particolare riferimento all’attività di collocamento e di intermediazione di strumenti finanziari;

• i risultati del portafoglio bancario e del portafoglio di negoziazione.

Altri rischiPer tutti gli altri rischi si rimanda a “Relazioni e Bilancio Consolidato 2012”.

Con riferimento, in particolare, al procedimento stragiudiziale relativo all’Istituto per il Credito Sportivo (ICS), già segnalato nel bilancio al 31 dicembre 2012, si rende noto che in data 12 marzo 2013, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato l’adozione da parte del “Ministero per gli affari regionali, il turismo e lo sport” e del “Ministero per i beni e le attività culturali”, di concerto con il “Ministro dell’economia e delle finanze”, del Decreto interministeriale 6 marzo 2013 recante l’annullamento dello Statuto ICS del 2005.Tale provvedimento che, se confermato, determinerebbe la diluizione della partecipazione di UniCredit S.p.A. nella società e l’insorgere in capo ad ICS del diritto di recuperare le somme distribuite come utili dal 2005 in poi, è stato tempestivamente impugnato dalle banche partecipanti al capitale.La Banca, allo stato, ritiene il rischio solo possibile.

36

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Informativa relativa alle esposizioni SovraneIn merito alle esposizioni Sovrane3 detenute dal Gruppo al 31 marzo 2013, si precisa che il valore di bilancio delle esposizioni della specie rappresentate da “titoli di debito” ammonta a 97.683 milioni, di cui oltre il 90% concentrato su otto Paesi tra i quali l’Italia, con 43.311 milioni, rappresenta una quota di oltre il 44% sul totale complessivo. Per ciascuno di tali otto Paesi, nella tabella di cui sotto sono riportati, per tipologia di portafoglio, i valori contabili delle relative esposizioni al 31 marzo 2013.

Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione (migliaia di €)

PAESE / PORTAFOGLIO DI CLASSIFICAZIONECONSISTENZE AL 31.03.2013

VALORE DI BILANCIO

- Italia 43.310.674 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta*) 3.265.753

attività finanziarie valutate al fair value 21.149

attività finanziarie disponibili per la vendita 36.777.545

crediti 219.755

attività finanziarie detenute sino a scadenza 3.026.473

- Germania 22.186.463 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta*) 1.465.121

attività finanziarie valutate al fair value 18.712.803

attività finanziarie disponibili per la vendita 214.091

crediti 1.794.448

attività finanziarie detenute sino a scadenza -

- Polonia 7.874.395 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta*) 118.125

attività finanziarie valutate al fair value -

attività finanziarie disponibili per la vendita 6.388.840

crediti 843.117

attività finanziarie detenute sino a scadenza 524.313

- Austria 5.954.221 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta*) 152.046

attività finanziarie valutate al fair value 96.384

attività finanziarie disponibili per la vendita 5.560.416

crediti -

attività finanziarie detenute sino a scadenza 145.374

- Turchia** 3.286.782 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta*) 69.945

attività finanziarie valutate al fair value -

attività finanziarie disponibili per la vendita 2.207.511

crediti -

attività finanziarie detenute sino a scadenza 1.009.326

- Repubblica Ceca 2.345.300 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta*) 79.500

attività finanziarie valutate al fair value 307.873

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.957.519

crediti -

attività finanziarie detenute sino a scadenza 409

- Ungheria 1.586.536 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta*) 39.487

attività finanziarie valutate al fair value -

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.510.574

crediti 28.212

attività finanziarie detenute sino a scadenza 8.263

- Spagna 1.510.665 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta*) -3.441

attività finanziarie valutate al fair value 385.833

attività finanziarie disponibili per la vendita 1.122.112

crediti -

attività finanziarie detenute sino a scadenza 6.162

Totale esposizioni per cassa 88.055.038

* Include le esposizioni in Credit Derivatives.** Ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute

attraverso joint venture.

Risultati del Gruppo (Segue)

Informazioni sui rischi (Segue)

3. Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi. Ai fini della presente esposizione di rischio sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS e le partite fiscali.

37UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Il restante 10% circa del totale delle esposizioni Sovrane in titoli di debito, pari a 9.628 milioni in termini di valore di bilancio al 31 marzo 2013, è suddiviso tra 59 Paesi, tra cui: Irlanda (52 milioni), Portogallo (30 milioni), Slovenia (216 milioni) e Stati Uniti (356 milioni), Le esposizioni in titoli di debito Sovrani nei confronti di Cipro e Grecia sono immateriali.

Per le esposizioni in questione non si ravvedono evidenze di impairment al 31 marzo 2013, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2012.

Alle esposizioni Sovrane in titoli di debito vanno altresì aggiunti i “finanziamenti” erogati a governi centrali e locali ed agli enti governativi.

Nella tabella sottostante è riportato l’ammontare dei finanziamenti del portafoglio crediti al 31 marzo 2013 nei confronti dei Paesi verso i quali l’esposizione complessiva è superiore a 150 milioni, che rappresentano oltre il 96% del totale.

Finanziamenti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte (migliaia di €)

PAESE

CONSISTENZE AL 31.03.2013

VALORE DI BILANCIO

- Germania* 8.251.889

- Italia 7.474.438

- Austria** 5.739.051

- Croazia 2.348.248

- Polonia 1.617.200

- Indonesia 516.638

- Slovenia 264.242

- Brasile 210.936

- Ungheria 205.300

- Bosnia-Erzegovina 186.902

- Serbia 185.196

Totale esposizioni per cassa 27.000.041

* di cui 935.708 tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value.** di cui 293.161 tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value.

Si segnala infine che le posizioni assunte o pareggiate attraverso strumenti derivati sono negoziate all’interno di ISDA master agreement ed accompagnate da Credit Support Annexes, che prevedono l’utilizzo di cash collateral o di titoli stanziabili a basso rischio.

38 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Commercial Banking Italy

IntroduzioneIl Commercial Banking è costituito dalla rete commerciale di UniCredit S.p.A. (escluso i clienti Large Corporate e Multinational serviti dalla divisione Corporate e Investment Banking) e dalle società prodotto Leasing e Factoring. Con riferimento ai segmento Individuals (tra cui famiglie clienti della rete specializzata di Private Banking), l’obiettivo del Commercial Banking è di offrire una gamma completa di prodotti e servizi nel campo dei bisogni di finanziamento, investimento e servizi bancari tradizionali, tramite la rete di oltre 4.000 filiali e i servizi della multicanalità forniti dalle nuove tecnologie.

Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo

Con riferimento ai clienti imprese, il Commercial Banking opera con l’obiettivo di garantire il sostegno al sistema economico/imprenditoriale e la redditività e qualità del proprio portafoglio. Il canale Corporate, organizzato sul territorio in 152 Centri Corporate, cui fanno capo ca. 900 Gestori, comprende anche il settore delle Medie Imprese e il Real Estate. L’organizzazione territoriale favorisce maggiore vicinanza al cliente e processi decisionali più rapidi, mentre l’appartenenza al Gruppo permette di supportare l’internazionalità delle aziende e il loro sviluppo.

Il Commercial Banking Italy ha chiuso il primo trimestre 2013 con un margine d’intermediazione di 2.205 milioni, in calo dell’1,7% rispetto al 2012. Rispetto allo scorso anno è in aumento il margine d’interesse sugli impieghi, in seguito al repricing ed al minor costo del funding, compensato in parte dal calo dei volumi, determinato dal contesto macro non favorevole soprattutto per il segmento delle imprese. Alla crescita dei volumi medi dei depositi ha corrisposto un diverso mix per durata, con un incremento della componente a termine che ha alzato il costo complessivo della raccolta, con impatto negativo sul margine. Il margine da servizi è in calo, prevalentemente per l’effetto della nuova normativa sulle commissioni da DIF/CIV mentre positivo è il contributo delle commissioni, sia upfront che running, da servizi di investimento. Rispetto al trimestre precedente il margine d’intermediazione è aumentato del 5% (già il quarto trimestre del 2012 era infatti impattato dal nuovo schema normativo sulle commissioni DIF/CIV); tale crescita soprattutto dalla forte attività commerciale di inizio anno.

I costi operativi hanno registrato un valore di 1.223 milioni, in calo rispetto all’anno precedente del 7,4% grazie al proseguimento delle azioni di contenimento delle spese amministrative e ai costi del personale, legati anche alla riduzione degli FTEs (-1.560 a/a). Rispetto al trimestre precedente, invece, i costi operativi sono in crescita del 3,3%, soprattutto a causa della componente variabile delle spese per il personale che nel confronto con l’anno precedente risulta penalizzata dagli aggiustamenti effettuati nell’ultimo trimestre del 2012.L’incremento dei ricavi ha avuto un effetto positivo sul cost/income che a marzo 2013 ha registrato un valore di 55,5%, in calo rispetto al valore di marzo 2012 (58,9%).

Le rettifiche nette su crediti ammontano a 773 milioni, in miglioramento rispetto al 2012 (-17,4%) e rispetto al trimestre precedente, che scontava l’incremento dei coverage realizzato a dicembre.

Conto economico e principali indicatori (milioni di €)

CoMMERCIAL BAnkInG ItALy2012

1° tRIM2012

4° tRIM2013

1° tRIMVARIAZIonE % SU

1° tRIM 2012 VARIAZIonE % SU

4° tRIM 2012

Margine di intermediazione 2.242 2.100 2.205 - 1,7% + 5,0%

Costi operativi (1.321) (1.185) (1.223) - 7,4% + 3,3%

Rettifiche nette su crediti (936) (3.355) (773) - 17,4% - 77,0%

Risultato netto di gestione (15) (2.440) 209 n.s. n.s.

Utile lordo operatività corrente (13) (2.556) 182 n.s. n.s.

Crediti verso clientela (consistenze finali) 214.669 203.933 199.199 - 7,2% - 2,3%

Raccolta da clientela (incluso titoli - consistenze finali) 151.961 160.472 158.534 + 4,3% - 1,2%

Totale RWA (consistenze finali) 132.870 119.341 114.524 - 13,8% - 4,0%

EVA (492) (2.155) (331) - 32,7% - 84,7%

Capitale assorbito 13.846 10.320 12.200 - 11,9% + 18,2%

RARORAC - 14,20% - 83,51% - 10,84% 336pb n.s.

Cost/Income + 58,9% + 56,4% + 55,5% - 344pb - 92pb

Costo del rischio 1,73% 6,50% 1,53% - 20pb - 497pb

Dipendenti (numero "Full Time Equivalent" - consistenze finali) 41.114 39.823 39.554 - 3,8% - 0,7%

39UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Il costo del rischio a fine marzo 2013 è pari a 153 pb, in riduzione di 20 pb rispetto al valore registrato a marzo 2012, ma comunque ancora su livelli elevati, a testimonianza di un quadro economico complessivamente deteriorato.

Il Commercial Bannking Italy ha chiuso il primo trimestre 2013 con un utile lordo di 182 milioni tornando in positivo, sia rispetto all’anno precedente che al trimestre precedente.

A fine marzo 2013 il volume di crediti verso clientela è in calo del 7,2% rispetto a marzo 2012, calo che ha coinvolto sia il segmento famiglie che il segmento imprese. La raccolta da clientela (incluso titoli) è in crescita del 4,3% rispetto a marzo 2012.

I risk weighted assets sono in calo del 13,8% anno su anno e del 4% rispetto ad inizio anno.

40

Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (Segue)

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Commercial Banking Germany

Conto economico e principali indicatori (milioni di €)

CoMMERCIAL BAnkInG GERMAny2012

1° tRIM2012

4° tRIM2013

1° tRIMVARIAZIonE % SU

1° tRIM 2012 VARIAZIonE % SU

4° tRIM 2012

Margine di intermediazione 770 637 846 + 9,8% + 32,8%

Costi operativi (536) (547) (542) + 1,1% - 1,0%

Rettifiche nette su crediti (26) 131 (24) - 7,6% n.s.

Risultato netto di gestione 208 221 279 + 34,1% + 26,6%

Utile lordo operatività corrente 239 101 279 + 16,5% + 175,5%

Crediti verso clientela (consistenze finali) 87.443 84.968 84.016 - 3,9% - 1,1%

Raccolta da clientela (incluso titoli - consistenze finali) 114.592 112.692 110.523 - 3,6% - 1,9%

Totale RWA (consistenze finali) 42.261 39.888 38.369 - 9,2% - 3,8%

EVA 33 119 112 + 238,8% - 5,7%

Capitale assorbito 3.528 2.928 3.126 - 11,4% + 6,8%

RARORAC + 3,75% + 16,25% + 14,35% n.s. - 190pb

Cost/Income + 69,6% + 86,0% + 64,1% - 547pb n.s.

Costo del rischio 0,12% n.s. 0,11% - 1pb n.s.

Dipendenti (numero "Full Time Equivalent" - consistenze finali) 14.489 14.692 14.449 - 0,3% - 1,7%

Introduzione La Divisione Commercial Banking Germany serve tutti i cluster di clientela - escluso clienti CIB - con una vasta gamma di prodotti e servizi bancari. Con la forte capacità di generare funding è un importante creatore di liquidità. La Divisione detiene importanti quote di mercato e gode di una

posizione strategica nel Retail, nel Private Banking e soprattutto nel business con clienti Corporate (incluso Leasing e Factoring). Il Commercial Banking comprende anche il Corporate Center, che ha, tra le sue funzioni, anche quella di SubHolding verso le altre aziende del Subgroup.

Nei primi tre mesi del 2013, il Commercial Banking Germany ha registrato un margine di intermediazione pari a 846 milioni, con un incremento del 9,8% rispetto ai primi tre mesi del 2012, beneficiando di maggiori profitti derivanti dall’attività di trading nel primo trimestre 2013; mentre il margine di interesse è al di sotto del valore del primo trimestre 2012, principalmente a causa del difficile scenario di mercato, riflesso nei bassi tassi di interesse e nei minori impieghi nel settore Corporate. Rispetto al precedente trimestre, il Commercial Banking Germany ha registrato un aumento significativo nel margine di intermediazione (+32,8%).

I costi operativi ammontano a 542 milioni, con un lieve aumento pari a 1,1%, ma al di sotto del tasso di inflazione, mostrando una ferma attenzione sui costi. L’aumento è principalmente dovuto a maggiori spese per il personale. Rispetto allo scorso trimestre, i costi operativi sono diminuiti (-1,0%).

Per effetto del miglior margine di intermediazione, il cost/income, che al 30 marzo 2012 era pari al 69,6%, a fine marzo 2013 si è attestato ad un minore 64,1%.

Le rettifiche nette su crediti, pari a -24 milioni, si stabilizzano inoltre su un livello estremamente basso confermando l’efficacia delle politiche interne di gestione del rischio. Contribuisce, inoltre, iI positivo sviluppo dell’economia in Germania. Il limitato livello di nuovi accantonamenti e le riprese di valore nette su crediti hanno prodotto un ridotto costo del rischio (11pb).

La Divisione Commercial Banking Germany ha riportato nei primi tre mesi del 2013 un utile lordo operatività corrente pari a 279 milioni, in crescita rispetto al medesimo periodo del 2012, principalmente dovuto a maggiori profitti derivanti dall’attività di trading.

Il Commercial Banking Germany ha concluso marzo 2013 con un volume di crediti verso clientela pari a 84.016 milioni, in calo del 3,9% rispetto a marzo del precedente anno. La raccolta da clientela (incluso titoli) era pari a 110.523 milioni (-3,6% a/a). RWA in flessione pari a 38.369 milioni, con una diminuzione del 9,2%.

41UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Conto economico e principali indicatori (milioni di €)

CoMMERCIAL BAnkInG AUStRIA2012

1° tRIM2012

4° tRIM2013

1° tRIMVARIAZIonE % SU

1° tRIM 2012 VARIAZIonE % SU

4° tRIM 2012

Margine di intermediazione 559 373 377 - 32,4% + 1,1%

Costi operativi (349) (399) (361) + 3,4% - 9,5%

Rettifiche nette su crediti (69) (18) (47) - 31,7% + 159,1%

Risultato netto di gestione 140 (44) (31) n.s. - 30,0%

Utile lordo operatività corrente 103 (279) (93) n.s. - 66,9%

Crediti verso clientela (consistenze finali) 49.624 54.007 48.985 - 1,3% -9,3%

Raccolta da clientela (incluso titoli - consistenze finali) 58.728 60.669 60.092 + 2,3% - 1,0%

Totale RWA (consistenze finali) 25.343 25.758 25.821 + 1,9% + 0,2%

EVA 36 (170) (135) n.s. - 20,7%

Capitale assorbito 2.293 2.425 2.378 + 3,7% - 2,0%

RARORAC + 6,33% - 28,08% - 22,70% n.s. 537pb

Cost/Income + 62,5% + 106,9% + 95,7% n.s. n.s.

Costo del rischio 0,56% 0,14% 0,37% - 20pb 23pb

Dipendenti (numero "Full Time Equivalent" - consistenze finali) 7.151 7.071 7.015 - 1,9% - 0,8%

IntroduzioneLa Divisione Commercial Banking Austria serve tutti i cluster di clientela - escluso clienti CIB - con una vasta gamma di prodotti e servizi bancari. Con la forte capacità di generare funding è un importante creatore di liquidità. La divisione detiene importanti quote di mercato e gode di una

posizione strategica nel Retail, nel Private Banking e soprattutto nel business con clienti Corporate (incluso Leasing e Factoring). Il Commercial Banking comprende anche il Corporate Center, che ha, tra le sue funzioni, anche quella di subholding verso tutte le aziende del Subgroup.

Commercial Banking Austria nel primo trimestre 2013, mostra un trend positivo nel margine operativo, grazie allo sviluppo nei segmenti Retail, Corporate e Private Banking. L’utile lordo tasse mostra un risultato negativo (-93 milioni) a causa di un accantonamento contabilizzato nel trimestre per una causa legale, in Svizzera, che dura da diversi anni.

I ricavi si sono attestati nel primo trimestre a 377 milioni, con un incremento del 1,1% rispetto al quarto trimestre 2012.La riduzione del 32,4% verso primo trimestre 2012, è imputabile in larga parte alla contabilizzazione nel primo trimestre 2012 dell’operazione straordinaria di riacquisto di titolo propri. Nell’ultimo anno il livello di impieghi si è ridotto mentre è aumentato il livello di raccolta, ciò riflette l’ampia capacità di generare liquidita della Divisione e l’attuale moderazione e avversione al rischio degli investitori. Con questo scenario, il margine di intermediazione è in riduzione. Le commissioni sono leggermente più alte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un aumento dell’attività nel business dei prodotti di investimento: in particolare fondi (1.292 milioni; +84% a/a) e gestioni patrimoniali (562 milioni; 133% a/a).

I costi sono pari a 361 milioni, in calo rispetto al trimestre precedente, a causa della fusione a fine 2012 della società Airplus, operante nel business delle carte di debito/credito.

L’incremento rispetto all’anno precedente è imputabile all’aumento salariale (legato ad aumento per inflazione e per meriti). Prosegue anche per quest’anno l’efficientamento in termini di numero FTEs (-1,9% a/a).Il livello di cost/income rimane alto (95,7%).

Le rettifiche nette su crediti ammontano a 47 milioni, di un terzo inferiori allo stesso periodo dell’anno precedente. Il costo del rischio, su impieghi medi, è pari a 0,37%.

Il risultato netto di gestione è negativo (-31 milioni), anche se in miglioramento rispetto al precedente trimestre. In riferimento allo stesso periodo dell’anno precedente, il risultato netto di gestione è condizionato dagli elementi straordinari sopra citati.Le performances del primo trimestre sono ulteriormente impattate da un accontamento connesso alla suddetta causa legale; ciò porta ad un utile lordo di -93 milioni.

Per rilanciare il business, nel 2013, è iniziato il progetto Smart Banking, che ha l’obiettivo di migliorare la redditività e l’efficienza della rete Austriaca, attraverso investimenti per modernizzare le filiali e sviluppare la piattaforma Multichannel.

Commercial Banking Austria

42

Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (Segue)

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Poland

Conto economico e principali indicatori (milioni di €)

PoLAnD2012

1° tRIM2012

4° tRIM2013

1° tRIMVARIAZIonE % SU

1° tRIM 2012 VARIAZIonE % SU

4° tRIM 2012

Margine di intermediazione 456 487 450 - 1,3% - 7,7%

Costi operativi (216) (212) (212) - 2,0% - 0,1%

Rettifiche nette su crediti (32) (46) (39) + 22,3% - 14,0%

Risultato netto di gestione 208 230 199 - 4,1% - 13,4%

Utile lordo operatività corrente 208 227 199 - 4,3% - 12,4%

Crediti verso clientela (consistenze finali) 23.413 24.297 23.576 + 0,7% - 3,0%

Raccolta da clientela (incluso titoli - consistenze finali) 27.172 27.837 26.758 - 1,5% - 3,9%

Totale RWA (consistenze finali) 24.247 25.185 24.194 - 0,2% -3,9%

EVA 61 67 46 n.s. n.s.

Capitale assorbito 1.269 1.335 1.118 - 11,9% - 16,3%

RARORAC + 19,20% + 19,93% + 16,51% - 269pb - 341pb

Cost/Income + 47,4% + 43,5% + 47,1% - 35pb 358pb

Costo del rischio 0,57% 0,76% 0,65% 9pb - 10pb

Dipendenti (numero "Full Time Equivalent" - consistenze finali) 19.628 19.167 19.100 - 2,7% - 0,4%

IntroduzioneIn Polonia, Bank Pekao è una delle principali banche in termini di totale attivo (con una quota di mercato del 10,7% a dicembre 2012), di crediti verso la clientela e di attività nel risparmio gestito. Bank Pekao vanta un rete di 1.002 filiali diffusa su tutto il territorio nazionale, con una forte presenza in tutte le

principali città ed il più grande network di AtM della Polonia (insieme ad Euronet), composto da oltre 5.600 AtM (di cui 1.845 direttamente di proprietà della Banca), consentendo ai propri clienti di avere accesso ai servizi bancari in modo flessibile e facile in tutto il paese.

Il margine di intermediazione del primo trimestre del 2013 è stato pari a 450 milioni, in calo dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 7,7% rispetto al quarto trimestre 2012, a causa della pressione al ribasso generata dal taglio dei tassi definito dall’Autorità Monetaria Polacca. I tassi di interesse sono stati ridotti consecutivamente quattro volte di 25 pbs a novembre, dicembre, gennaio e febbraio e poi di 50 pbs a marzo 2013. Come risultato alla fine di Marzo 2013 il tasso di riferimento è stato pari al 3,25%.

I costi operativi sono stati pari a 212 milioni, in calo del 2% rispetto al primo trimestre del 2012 e sostanzialmente in linea al trimestre precedente. Il cost/income è diminuito al 47,1% in miglioramento rispetto al primo trimestre del 2012. Alla fine di marzo 2013, il numero di dipendenti in termini di “Full time Equivalent” è stato di 19.100, risultando inferiore del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e dello 0,4% rispetto al quarto trimestre 2012.

Le rettifiche nette su crediti nel primo trimestre del 2013 sono state di 39 milioni, in aumento del 22,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma comunque inferiori del 14% rispetto all’ultimo trimestre del 2012. Il costo del rischio, alla fine del primo trimestre 2013 è pari allo 0,65%, un livello molto basso anche considerando il progressivo indebolimento del quadro macroeconomico, a testimonianza della buona qualità del portafoglio e dell’attenta politica di erogazione. La Divisione ha chiuso il primo trimestre del 2013 con un utile lordo dell’operatività corrente di 199 milioni, inferiore del 4,3%

rispetto al primo trimestre del 2012 e del 12,4% rispetto al trimestre precedente.

I crediti verso clientela a fine marzo 2013 sono stati pari a 23.576 milioni, in aumento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente grazie ad una significativa crescita dei prestiti ai privati, con un rafforzamento soprattutto nelle aree del credito al consumo e dei mutui. La Banca ha continuato nella sua politica di concessione di mutui unicamente in valuta locale. Rispetto al quarto trimestre 2012 c’è stato un calo del 3% nei crediti verso clientela dovuto alla maggiore esposizione stagionale di fine anno sul segmento Corporate.

La raccolta da clientela (inclusi i titoli emessi) si attesta a 26.758 milioni ed è scesa dell’1,5% rispetto al primo trimestre del 2012 e del 3,9% rispetto al trimestre precedente, principalmente a causa di un approccio selettivo nella determinazione dei prezzi ed il passaggio verso il risparmio gestito.

RWA totali pari a 24.194 milioni alla fine di marzo 2013, sostanzialmente invariati rispetto a marzo 2012 ma in diminuzione rispetto al trimestre precedente del 3,9% seguendo la dinamica dei Crediti verso la clientela.

L’EVA si conferma a livelli significativi, anche perché il calo rispetto ai periodi precedenti deriva perlopiù dalla riduzione della quota di partecipazione di UniCredit in Bank Pekao.

43UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

CEE Division

Conto economico e principali indicatori (milioni di €)

CEE DIVISIon2012

1° tRIM2012

4° tRIM2013

1° tRIMVARIAZIonE % SU

1° tRIM 2012 VARIAZIonE % SU

4° tRIM 2012

Margine di intermediazione 1.130 1.361 1.282 + 13,5% - 5,8%Costi operativi (548) (591) (605) + 10,3% + 2,4%Rettifiche nette su crediti (191) (297) (251) + 31,4% - 15,4%Risultato netto di gestione 391 474 427 + 9,3% - 9,9%Utile lordo operatività corrente 385 422 414 + 7,4% - 1,9%

Crediti verso clientela (consistenze finali) 71.554 73.868 77.026 + 7,6% + 4,3%Raccolta da clientela (incluso titoli - consistenze finali) 56.776 63.776 62.293 + 9,7% - 2,3%Totale RWA (consistenze finali) 83.833 87.127 89.234 + 6,4% + 2,4%

EVA 56 96 64 + 13,6% - 33,7%Capitale assorbito 7.501 7.699 7.869 + 4,9% + 2,2%RARORAC + 2,98% + 4,97% + 3,23% 25pb - 175pbCost/Income + 48,5% + 43,4% + 47,2% - 137pb 375pbCosto del rischio 1,07% 1,60% 1,33% 26pb - 28pbDipendenti (numero "Full Time Equivalent" - consistenze finali) 49.327 48.546 48.343 - 2,0% - 0,4%

IntroduzioneUniCredit è leader di mercato nell’area CEE (Central and Eastern Europe) dove è presente con un’ampia rete di circa 2.600 sportelli. L’impronta regionale del Gruppo è diversificata e caratterizzata da una presenza diretta in 16 paesi. La posizione di mercato del Gruppo nell’area CEE attribuisce alle banche locali sostanziali vantaggi competitivi.

Ció include la condivisione di best practices, la creazione di economie di scala significative, l’accesso ai mercati internazionali e la possibilitá di contare su un marchio forte riconosciuto sul mercato. Inoltre, la diversificazione del business nella regione rende possible una crescita differenziata e l’aumento della penetrazione di mercato delle global product lines offerte da UniCredit.

La divisione CEE ha chiuso il primo trimestre 2013 con un utile lordo pari a 414 milioni, che rappresenta una crescita di oltre il 7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, sostenuta da un buon andamento dei ricavi e dal contenimento dei costi.

Il margine di intermediazione nel primo trimestre 2013 si è attestato a 1.282 milioni, in crescita del 13,5% rispetto al primo trimestre 2012, grazie al consistente aumento del margine d’interesse, specialmente in Turchia e in Russia, alla solida crescita delle commissioni nette in tutta l’area e al positivo risultato di negoziazione generato dall’attività con la clientela e dal portafoglio AFS.

La riduzione del margine d’intermediazione rispetto al quarto trimestre 2012 è in larga parte attribuibile ad un impatto positivo negli altri proventi/oneri, consolidato per la prima volta nel trimestre precedente, nonché a minori plusvalenze legate alla vendita di titoli AFS.

I costi operativi sono aumenti del 10% (pari a 605 milioni) rispetto al primo trimestre 2012 a causa di effetti straordinari, principalmente riconducibili al fatto che la tassa speciale sulle banche in Ungheria nel 2013 è stata registrata in un’unica soluzione ad inizio anno, mentre nel 2012 era stata distribuita nel corso dell’anno. Inoltre, in Ungheria è entrata in vigore quest’anno una tassa sulle transazioni finanziarie. Al netto di tali effetti, i costi operativi aumentano rispetto al primo trimestre 2012 meno dell’inflazione, mostrando pertanto un ulteriore riduzione della base reale dei costi.

Le rettifiche nette su crediti nel primo trimestre 2013 sono state di 251 milioni, evidenziando un incremento del 31% rispetto al primo trimestre 2012. Una parte considerevole di ciò si deve alle riprese di valore verificatesi nel primo trimestre 2012 per l’Early Repayment Program (ERP) in Ungheria (il programma governativo per il rimborso anticipato dei prestiti in valuta estera a tassi agevolati) in seguito alla riclassifica nella voce altri proventi/oneri.

Il risultato netto di gestione nel primo trimestre 2013 è stato di 427 milioni, in crescita del 9,3% rispetto al primo trimestre 2012.

I crediti verso clientela alla fine del primo trimestre ammontano a 77 miliardi che costituisce un aumento del 7,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente mentre la raccolta da clientela (incluso i debiti rappresentati da titoli) sono aumentati del 9,7% attestandosi a 62,3 miliardi rafforzando ulteriormente le dotazioni di funding rivenienti dalla rete CEE. La riduzione della raccolta da clientela rispetto alla fine dell’anno precedente (-2,3%) si deve alla scadenza di alcuni depositi di grande importo relativi alla clientela corporate.

Al termine del primo trimestre 2013 il personale in forza alla Divisione era pari a 48.343 FtE (full-time equivalents). Questa riduzione di 203 FTE rispetto al fine anno 2012 principalmente dovuta alla riorganizzazione che ha avuto luogo in Bulgaria e Ucraina, controbilanciata all’aumento delle risorse specialmente in Turchia a supporto dell’espansione del business e della rete di filiali.

44

Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (Segue)

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

IntroduzioneLa divisione Corporate & Investment Banking (CIB) è dedicata ai segmenti di clientela multinazionale e large corporate con un profilo di fabbisogni finanziari altamente sofisticati e di servizi di Investment Banking, nonché alla clientela istituzionale del gruppo UniCredit.

Corporate & Investment Banking (CIB)

Il modello organizzativo divisionale adottato prevede una chiara distinzione delle funzioni di coverage e distribuzione territoriale (network) da quelle dedicate alla specializzazione accentrata di prodotti e servizi dedicati (Product Line), vale a dire Financing & Advisory (F&A), Markets e Global transaction Banking (GtB).

Conto economico e principali indicatori (milioni di €)

CoRPoRAtE & InVEStMEnt BAnkInG2012

1° tRIM2012

4° tRIM2013

1° tRIMVARIAZIonE % SU

1° tRIM 2012 VARIAZIonE % SU

4° tRIM 2012

Margine di intermediazione 1.357 909 1.080 - 20,4% + 18,8%

Costi operativi (461) (386) (430) - 6,7% + 11,5%

Rettifiche nette su crediti (90) (817) (83) - 7,2% - 89,8%

Risultato netto di gestione 806 (294) 566 - 29,8% n.s.

Utile lordo operatività corrente 781 (102) 540 - 30,8% n.s.

Crediti verso clientela (consistenze finali) 100.894 107.004 102.180 + 1,3% - 4,5%

Raccolta da clientela (incluso titoli - consistenze finali) 86.118 81.764 81.396 - 5,5% - 0,4%

Totale RWA (consistenze finali) 104.936 90.780 90.111 - 14,1% - 0,7%

EVA 191 (376) 80 - 58,1% n.s.

Capitale assorbito 9.754 9.341 8.289 - 15,0% - 11,3%

RARORAC + 7,82% - 16,08% + 3,86% - 396pb n.s.

Cost/Income + 34,0% + 42,5% + 39,9% 586pb - 261pb

Costo del rischio 0,34% 2,94% 0,32% - 2pb - 262pb

Dipendenti (numero "Full Time Equivalent" - consistenze finali) 3.962 3.604 3.515 - 11,3% - 2,5%

La divisione Corporate & Investment Banking ha chiuso il primo trimestre del 2013 con un utile lordo operatività corrente pari a 540 milioni, in calo rispetto al primo trimestre 2012 (-241 milioni a/a), ma in netto miglioramento rispetto al quarto trimestre del 2012 (+642 milioni t/t).

Il margine di intermediazione si attesta a 1.080 milioni in calo del 20,4% a/a seppur mostrando segnali di ripresa in un contesto macroeconomico ancora sotto pressione. A guidare la dinamica dei ricavi, il margine di interesse penalizzato soprattutto dalla minore contribuzione dell’operatività legata ai tassi e agli attivi di trading. L’attività commerciale riflette, invece, una sostanziale tenuta grazie ad azioni di repricing e malgrado l’effetto negativo generato dalla sostanziale riduzione dei volumi di impiego.L’andamento trimestrale evidenzia una crescita pari al 18,8% t/t trainati principalmente dal risultato di negoziazione.

I costi operativi a marzo 2013 si attestano a 430 milioni, in riduzione (-6,7% a/a) rispetto al 2012 soprattutto per effetto delle spese per il personale conseguentemente a una significativa riduzione degli organici (-447 unità a/a).Nel confronto con il trimestre precedente i costi operativi risultano in crescita (+11,5% t/t) soprattutto a causa della componente variabile delle spese per il personale che nel confronto con l’anno precedente risulta penalizzata dagli aggiustamenti effettuati nell’ultimo trimestre del 2012.

Le rettifiche nette su crediti e accantonamenti per il primo trimestre del 2013 ammontano a -83 milioni, in miglioramento rispetto ai livelli del 2012 (-7,2% a/a). Ancor più significativo il miglioramento del trend trimestrale con rettifiche nette su crediti e accantonamenti in riduzione di 734 milioni t/t a seguito delle azioni di adeguamento del coverage effettuate nell’ultimo trimestre del 2012.

Il risultato netto di gestione si attesta a marzo 2013 a 566 milioni, in calo rispetto al 2012 (-29,8% a/a) principalmente a seguito della contrazione dei ricavi. Nell’andamento trimestrale si registra una dinamica opposta (+860 milioni t/t) grazie a una più solida generazione di ricavi e alla riduzione del costo del rischio.

Al 31 marzo 2013 i crediti verso la clientela registrano volumi in crescita del +1,3% rispetto al primo trimestre 2012. Diversa dinamica per il confronto trimestrale che evidenzia volumi in diminuzione del -4,5% t/t.

La raccolta da clientela (incluso titoli) risulta in calo del 5,5% rispetto a marzo 2012; sostanzialmente stabile rispetto al quarto trimestre del 2012 (-0,4%).

I risk weighted assets sono in netta diminuzione rispetto ai livelli del 2012 (-14,1%) riflettendo dunque azioni di rifocalizzazione del capitale e una generalizzata contrazione dell’attività di lending. Stabile lo sviluppo trimestrale (-0,7% t/t).

45UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

EVA a marzo 2013 si attesta a +80 milioni, in riduzione rispetto ai livelli del 2012 (-111 milioni a/a) a seguito di una contrazione delle determinanti di redditività. In netto miglioramento, invece, il confronto trimestrale (+456 milioni t/t).

A marzo 2013 il cost/income si attesta a 39,9% in crescita rispetto al 2012 (+586 pb a/a) ma in miglioramento nell’andamento trimestrale (-261 pb t/t).

Il costo del rischio per il 2013 si attesta allo 0,32%, stabile rispetto al 2012 (-2 pb) ed in significativo calo di 262 pb rispetto al quarto trimestre 2012.

L’andamento degli FtE (Full Time Equivalent) registra una riduzione del 11,3% rispetto a marzo 2012 a seguito di una generale ristrutturazione degli organici; tale dinamica è confermata anche nell’andamento trimestrale (-2,5% t/t).

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Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (Segue)

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Conto economico e principali indicatori (milioni di €)

ASSEt MAnAGEMEnt2012

1° tRIM2012

4° tRIM2013

1° tRIMVARIAZIonE % SU

1° tRIM 2012 VARIAZIonE % SU

4° tRIM 2012

Margine di intermediazione 170 194 175 + 2,7% - 9,9%

Costi operativi (109) (131) (116) + 6,7% - 11,3%

Rettifiche nette su crediti - - - n.s. n.s.

Risultato netto di gestione 61 62 58 - 4,5% - 6,9%

Utile lordo operatività corrente 57 42 57 - 1,2% + 34,4%

EVA 32 3 35 + 9,6% n.s.

Capitale assorbito 302 274 251 - 16,7% - 8,2%

RARORAC + 42,05% + 4,85% + 55,34% n.s. n.s.

Cost/Income + 64,2% + 67,7% + 66,7% 250pb - 104pb

Dipendenti (numero "Full Time Equivalent" - consistenze finali) 1.919 1.968 1.996 + 4,0% + 1,4%

Asset Management

IntroduzioneL’Asset Management opera con il marchio Pioneer Investments, la società del gruppo UniCredit conosciuta in tutto il mondo nel settore dell’asset management specializzata nella gestione degli investimenti della clientela. La Business Line, partner di numerosi istituti finanziari internazionali di primo piano, propone agli investitori una gamma completa di soluzioni finanziarie comprendente fondi comuni d’investimento, gestioni patrimoniali e portafogli per investitori istituzionali. Pioneer Investments ha avviato un piano di crescita organica,

Nel primo trimestre del 2013 l’Asset Management ha registrato un risultato netto di gestione pari a 58 milioni, in diminuzione del 4,5% rispetto al primo trimestre 2012.

Il margine di intermediazione è risultato pari a 175 milioni, in aumento di 5 milioni (+2,7%) rispetto al 2012. Tale incremento è prevalentemente legato all’aumento delle commissioni nette derivante dalle maggiori attività finanziarie in gestione.

I costi operativi nel primo trimestre del 2013 hanno fatto registrare un incremento di 7 milioni (pari al 6,7%) rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, dovuto principalmente ad un incremento delle spese per il personale.

Per effetto delle componenti sopra citate l’utile lordo dell’operatività corrente è risultato nei primi tre mesi dell’anno in corso pari a 57 milioni, sostanzialmente in linea rispetto all’anno precedente.

Passando al confronto dei dati col trimestre precedente, il risultato di gestione relativo al primo trimestre del 2013 mostra una diminuzione di 4 milioni pari al 6,9% rispetto al quarto trimestre del 2012.

volto a condurre ad un ulteriore miglioramento della qualità della gamma dei prodotti nonché al mantenimento dell’eccellente livello di servizio offerto ai clienti. nel 2012 è stata inoltre ridefinita la relazione con UniCredit, mediante un accordo di distribuzione che prevede precisi requisiti in termini di performance e di qualità del servizio offerti da Pioneer. Reciprocamente, UniCredit si è impegnata a supportare efficacemente Pioneer con la propria rete distributiva, garantendo il mantenimento a livelli concordati della relativa quota di mercato.

Tale decremento è principalmente attribuibile ai minori ricavi riconducibili alle commissioni di performance contabilizzate nel quarto trimestre del 2012. Si evidenzia nel primo trimestre dell’anno in corso anche una diminuzione dei costi (-15 milioni pari a -11,3%) dovuti sia a minori costi per il personale che a minori spese amministrative.

I risultati della Business Line si sono riflessi negli indicatori di valore: l’EVA è risultato nel primo trimestre del 2013 pari a 35 milioni rispetto a 32 milioni del corrispondente periodo dell’anno precedente (+9,6%); il cost/income ratio si è attestato nei primi tre mesi del 2013 al 66,7%, influenzato dall’incremento dei costi operativi rispetto al primo trimestre del 2012.

A fine marzo 2013 l’Asset Management conta 1.996 dipendenti “Full time Equivalent”, con una crescita di 77 unità rispetto all’organico di fine marzo 2012 conseguente all’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori in precedenza assunti con contratto a tempo determinato.

47UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Asset Gathering

Conto economico e principali indicatori (milioni di €)

ASSEt GAtHERInG2012

1° tRIM2012

4° tRIM2013

1° tRIMVARIAZIonE % SU

1° tRIM 2012 VARIAZIonE % SU

4° tRIM 2012

Margine di intermediazione 149 130 131 - 12,1% + 0,6%Costi operativi (78) (77) (78) + 0,3% + 1,6%Rettifiche nette su crediti (1) (1) (1) - 12,5% + 6,7%Risultato netto di gestione 70 53 52 - 25,8% - 1,1%Utile lordo operatività corrente 65 47 49 - 24,1% + 5,5%

Crediti verso clientela (consistenze finali) 870 845 836 - 3,9% - 1,1%Raccolta da clientela (incluso titoli - consistenze finali) 15.210 16.883 17.284 + 13,6% + 2,4%Totale RWA (consistenze finali) 2.195 3.009 2.977 + 35,6% - 1,0%

EVA 34 27 23 - 30,2% - 12,8%Capitale assorbito 180 246 252 + 40,4% + 2,4%RARORAC + 74,65% + 43,59% + 37,13% n.s. n.s.Cost/Income + 52,4% + 59,1% + 59,7% n.s. 63pbCosto del rischio 0,45% 0,38% 0,39% - 6pb 2pbDipendenti (numero "Full Time Equivalent" - consistenze finali) 1.419 1.464 1.460 + 2,9% - 0,2%

IntroduzioneL’Asset Gathering è una divisione specializzata nella raccolta tramite il canale diretto e tramite la rete dei promotori finanziari. opera in Italia tramite FinecoBank, banca diretta che offre tutti i servizi bancari e di investimento delle banche tradizionali con una spiccata vocazione all’innovazione, che emerge principalmente dallo sviluppo del trading on line, dove FinecoBank è leader a livello nazionale ed europeo.

L’Asset Gathering chiude il primo trimestre 2013 con un margine d’intermediazione di 131 milioni, in calo rispetto allo stesso periodo del 2012 principalmente a causa della forte riduzione dei tassi attivi di tesoreria sulla raccolta diretta (a causa dell’andamento dei tassi di mercato) nonostante l’aumento dei volumi.

Le commissioni sono in aumento rispetto al primo trimestre 2012 grazie all’incremento delle commissioni sui prodotti di risparmio gestito, dovuto principalmente all’aumento dei volumi (la raccolta netta del periodo è stata infatti caratterizzata da una ridistribuzione qualitativa a favore del risparmio gestito), in parte assorbito dal calo delle commissioni di negoziazione.A marzo 2013 FinecoBank è tra l’altro al 1° posto nella classifica Assoreti per raccolta netta.

Rispetto al quarto trimestre 2012 il margine di intermediazione aumenta grazie all’incremento delle commissioni, in particolare sul risparmio gestito e di negoziazione.

I costi operativi sono stati pari a 78 milioni, in linea rispetto allo stesso periodo del 2012 e al quarto trimestre 2012.La riduzione del margine di intermediazione ha avuto un effetto negativo sul cost/income, che a marzo 2013 registra un valore pari al 59,7%, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2012 ma in linea rispetto al quarto trimestre 2012.

La divisione Asset Gathering è operativa inoltre in Germania tramite Dab Bank, leader di mercato in Germania come broker e principale operatore nell’offerta di prodotti, servizi e supporti all’attività di consulenti finanziari indipendenti.Infine, la divisione è presente in Austria tramite Dat Bank, anch’essa leader nell’ambito delle banche dirette austriache.

L’utile lordo è pari a 49 milioni, in calo del 24,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma in aumento del 5,5% rispetto al quarto trimestre 2012.

I risultati della divisione si sono riflessi negli indicatori di valore: l’EVA è risultato pari a 23 milioni nel primo trimestre del 2013 rispetto a 27 milioni del quarto trimestre dell’anno precedente (-12,8%) a causa dell’aumento del capitale assorbito.

A fine marzo 2013 l’Asset Gathering conta 1.460 dipendenti “Full time Equivalent”, in linea con il dato di fine dicembre 2012.

I crediti verso clientela (836 milioni) sono in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2012 (-3,9%) e rispetto a fine 2012 (-1,1%). Si mantengono in linea, sia rispetto al primo trimestre 2012, sia rispetto al trimestre precedente le rettifiche nette su crediti (-1 milione) e il costo del rischio (0,39%).

La raccolta da clientela si attesta a 17.284 milioni, in aumento del 13,6% rispetto al primo trimestre 2012 e del 2,4% rispetto al trimestre precedente.

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Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Nel corso del primo trimestre, il Gruppo ha portato avanti - in coerenza con il proprio modello organizzativo e di business - alcuni progetti di razionalizzazione di attività svolte da proprie società controllate con l’obiettivo anche di perseguire maggiori sinergie e riduzioni di costi; nello stesso trimestre si sono poi perfezionate alcune operazioni societarie già in precedenza avviate per la riorganizzazione del perimetro del Gruppo.

Razionalizzazione delle strutture e delle società strumentali di Global Banking Services di Gruppo

Si ricorda che nel corso del 2012 la controllata UniCredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. (UBIS) ha assunto il ruolo di sub-holding operativa per l’erogazione dei servizi strumentali del Gruppo sia in Italia che all’estero.

In tale ruolo, la controllata assicura una visione globale delle priorità e opportunità delle richieste dei clienti esterni ed interni e la massimizzazione dell’efficacia degli investimenti grazie alla messa a fattor comune delle tecnologie e degli strumenti utilizzati. A livello esecutivo la qualificazione di UBIS come unico presidio produttivo dei servizi strumentali prevede anche il mantenimento di un focus strategico su aree di mercato extra captive attraverso varie modalità: creazione di specifiche società controllate o partecipate se orientate a determinati mercati, iniziative di co-branding, partnership o joint venture per sviluppare tali mercati.

In tale contesto, dopo aver realizzato nel maggio 2012 con il partner strategico Hewlett Packard (HP) una partnership societaria per lo svolgimento delle attività relative alla gestione dei servizi amministrativi a supporto dei processi human resources (“servizi amministrativi HR”), è stata recentemente sviluppata con Accenture Insurance Services S.p.A. (Accenture), altro partner strategico, una nuova partnership societaria volta alla razionalizzazione dei servizi di gestione del “ciclo attivo e passivo” (attività di emissione, ricezione, verifica, contabilizzazione e pagamento fatture). In relazione a ciò, UBIS ha conferito - con efficacia dal 1 aprile 2013 - il proprio ramo d’azienda “ciclo attivo e passivo” nella società costituita da Accenture e denominata “Accenture Back Office and Administration Services S.p.A.” e ceduto ad Accenture parte delle azioni rivenienti dal conferimento. A seguito dell’operazione, il capitale sociale di Accenture Back Office and Administration Services S.p.A. è detenuto per il 49% da UBIS e per il restante 51% da Accenture (che ne detiene pertanto il controllo).

Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie

Altre informazioni

Riorganizzazione del Gruppo - Perimetro Italia

Si ricorda che, nell’ambito del processo di riorganizzazione del Gruppo, perimetro Italia, finalizzato a ridurne la complessità, nel luglio 2012 UniCredit S.p.A. ha avviato il progetto di razionalizzazione di talune attività svolte da società controllate italiane, prevedendone l’accentramento nella stessa Capogruppo. L’esecuzione di tale progetto si è realizzato il 1 marzo scorso mediante la fusione per incorporazione in UniCredit S.p.A. di quattro società integralmente controllate (UniCredit Audit S.C.p.A., UniManagement S.C.r.l., UniCredit Merchant S.p.A. e UniCredit Logistics S.r.l.).

Sempre nell’ambito del perimetro Italia e con le stesse finalità di riorganizzazione, nell’aprile scorso è stata messa in liquidazione volontaria la controllata Localmind S.p.A., mentre sono state avviate le attività societarie per realizzare entro la fine del corrente anno l’incorporazione di Fineco Leasing S.p.A. (specializzata nel leasing immobiliare) in UniCredit Leasing S.p.A., di Joinet S.r.l. (società di servizi per il commercio elettronico) in I-Faber S.p.A., nonché della società Esperti in Mediazione S.r.l. nella UniCredit Credit Management Bank S.p.A..

Razionalizzazione della presenza del Gruppo in area CEE

Nell’ambito della prevista razionalizzazione della presenza del Gruppo in area CEE UniCredit ha deciso di procedere alla concentrazione delle controllate in Repubblica Ceca/Slovacchia ed in Ucraina.

In particolare nella Repubblica Ceca e in Slovacchia il progetto prevede la fusione per incorporazione della controllata UniCredit Bank Slovakia a.s. (Repubblica Slovacca) nella controllata della Repubblica Ceca (UniCredit Bank Czech Republic a.s.). L’integrazione - tuttora in attesa dell’approvazione delle autorità locali - secondo le attese dovrebbe essere completata entro il primo trimestre del 2014 e successivamente portare sinergie in termini di efficienza, assetto patrimoniale e gestione della liquidità.

In Ucraina il progetto prevede la razionalizzazione delle attività delle due banche che operano sullo stesso mercato mediante la fusione per incorporazione della UniCredit Bank Ukraine (che UniCredit acquisterà in via preliminare da Bank Pekao) in Ukrsotsbank (controllata da UniCredit Bank Austria AG).

49UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Il progetto - soggetto all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti e al verificarsi di talune condizioni - permetterà di beneficiare delle sinergie attese dall’integrazione. Qualora risultasse possibile ottenere l’autorizzazione alla fusione mediante procedura semplificata e completare i necessari adempimenti in linea con le attuali stime, si prevede che il progetto possa essere perfezionato entro il primo semestre 2014.

Riorganizzazione delle attività internazionali di leasing in CEE e Austria

Al fine di ridefinire il modello di business avvicinandolo ai bisogni dei clienti, velocizzare il processo decisionale a livello locale, ridurre la complessità e aumentare l’efficienza, UniCredit ha approvato il progetto che prevede la riorganizzazione delle attività di leasing nei paesi CEE e in Austria.Le predette attività sono attualmente detenute da UniCredit Leasing S.p.A. (UniCredit Leasing), subholding di UniCredit per il settore leasing.Il progetto prevede la cessione delle società e attività di leasing operanti nell’area CEE da parte di UniCredit Leasing alle rispettive banche locali operanti negli stessi paesi CEE. In parziale eccezione al trasferimento di ogni società e attività di leasing operante nel singolo paese alla rispettiva banca locale di riferimento, si prevede che UniCredit Leasing Ungheria, Lettonia e Ucraina siano cedute a UniCredit Bank Austria AG insieme alle attività di leasing austriache.

Il progetto è soggetto al positivo esito di talune verifiche e condizioni a livello locale.

Quando il progetto sarà completato UniCredit Leasing non rivestirà più il ruolo di subholding, ma sarà la società italiana di leasing del Gruppo.

Altre operazioni su partecipazioni

Apporti patrimoniali a favore di società controllate attive nel mercato del factoring e del leasingIl mercato del factoring in Italia ha registrato negli ultimi tre anni uno sviluppo significativo pur in presenza di una contrazione del ciclo economico, soprattutto grazie alle caratteristiche del prodotto che consente alla clientela di soddisfare le proprie esigenze finanziarie e di meglio gestire i propri crediti commerciali.In questo contesto la controllata UniCredit Factoring nel 2012, cioè al termine del secondo anno del proprio business plan quinquennale, ha ampiamente superato gli obiettivi posti, registrando ottime crescite anche in termini di quota di mercato, ora superiore al 16%.

La crescita dell’attività della società riceverà inoltre ulteriore impulso in seguito a progetti già avviati che prevedono un significativo incremento di attività e di masse. Al fine di supportare il piano di crescita e di sostenere i requisiti prudenziali della società nel gennaio 2013 è stato perfezionato un apporto patrimoniale a favore della controllata di 300 milioni.Analogamente, e con riguardo al mercato del leasing, è stato effettuato un apporto patrimoniale alla società Fineco Leasing (25 milioni) per continuare a mantenere il suo trend di crescita dei volumi e nell’attesa della sua incorporazione nella controllata UniCredit Leasing (che si prevede possa realizzarsi entro il 2013).

Costituzione di una JV con Renault e Nissan dedicata al finanziamento auto in RussiaA fine gennaio 2013, è stato siglato l’accordo per la costituzione di una joint venture dedicata al finanziamento auto in Russia. La joint venture sarà partecipata per il 60% da Renault-Nissan e per il 40% da UniCredit Bank Austria AG.La costituzione della joint venture rappresenta l’evoluzione dell’accordo commerciale tra Renault e ZAO UniCredit Bank in essere fin dal 2006. Si prevede che la joint venture sarà operativa a partire da fine 2013, subordinatamente all’ottenimento delle necessarie approvazioni regolamentari.

Cessione di una quota del 9,1% della partecipazione detenuta in Bank Pekao S.A.Nel gennaio 2013, UniCredit S.p.A. ha ridotto la propria partecipazione detenuta in Bank Pekao S.A. da 59,2% a 50,1% attraverso la cessione del 9,1% mediante un processo di accelerated bookbuilding offering riservato a investitori istituzionali.Il corrispettivo della cessione è stato pari a circa 890 milioni e ha comportato la realizzazione di una plusvalenza lorda su base consolidata di circa 135 milioni, interamente allocata a riserve di capitale, essendo Pekao S.A. una società integralmente consolidata da UniCredit S.p.A..

operazioni di cessione di partecipazioni non più strategiche

Cessione delle attività in Kazakhstan In data 2 maggio 2013, Bank Austria ha completato la vendita del 99,75% detenuto nella banca kazaka JSC ATFBank a KazNitrogenGaz LLP, interamente controllata da Galimzhan Yessenov.La banca nazionale del Kazakhstan aveva approvato l’operazione il 29 marzo 2013.

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Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Con riferimento al comma 8 dell’art. 5 - “Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate” del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010) si segnala che: • in base alle “Procedure per la gestione delle operazioni con parti

correlate”, adottate dal Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. in data 9 novembre 2010 e pubblicate sul sito internet www.unicreditgroup.eu, nel corso del primo trimestre 2013 non sono pervenute al Presidio Unico della Banca operazioni di maggiore rilevanza;

• nel corso del primo trimestre 2013 non sono state effettuate operazioni con parti correlate, così come definite ai sensi dell’articolo 2427, comma 22-bis, del codice civile, a condizioni diverse dalle normali condizioni di mercato che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo;

• nel corso del primo trimestre 2013 non vi sono state modifiche o sviluppi di singole operazioni con parti correlate già descritte nell’ultima relazione annuale che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo nel periodo di riferimento.

Attestazioni e altre comunicazioni

Altre informazioni (Segue)

51UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

per gli Executive di Gruppo 2011” approvati dall’Assemblea dei Soci nel 2011, deliberando l’emissione di azioni ordinarie UniCredit, in seguito alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di performance definiti nei Piani. A tal fine, il Consiglio ha deliberato un aumento del capitale sociale di UniCredit di 6.907.674,33 euro corrispondenti a n. 2.097.587 azioni ordinarie.

Durante il primo trimestre 2013 non sono state poste in essere operazioni di rafforzamento patrimoniale.

Si ricorda che, in data 15 marzo 2013, il Consiglio di Amministrazione ha dato esecuzione al “Piano azionario per talenti e altre risorse strategiche di Gruppo” e al “Sistema di Incentivazione

Rafforzamento patrimoniale

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Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione

Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Successivamente al 31 marzo 2013, data di riferimento del presente Resoconto intermedio di gestione consolidato, non sono intervenuti eventi di rilievo tali da influenzare la situazione economica e patrimoniale illustrata.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo

53UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

L’economia mondiale ha mostrato modesti segnali di ripresa nel primo trimestre del 2013, dopo il rallentamento del 2012. In vari paesi avanzati ci sono state indicazioni di stabilizzazione dell’attività economica, mentre nei paesi emergenti la crescita è rimasta relativamente sostenuta, anche se ben al di sotto dei livelli pre-crisi. Il miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari, iniziato nell’estate del 2012 a seguito delle azioni intraprese da parte della Banca Centrale Europea (BCE) volte ad eliminare il rischio di scenari estremi per l’area euro, è proseguito nel primo trimestre del 2013, anche se in un contesto di più elevata incertezza, imputabile principalmente allo stallo politico italiano ed al salvataggio di Cipro.

Nell’area euro, l’economia si è contratta dello 0,6% nel quarto trimestre del 2012, principalmente a causa della debolezza della domanda interna e di un deterioramento del canale estero. Per quanto riguarda il primo trimestre del 2013, alcuni dei principali indicatori di crescita hanno fornito segnali di stabilizzazione, mentre le indicazioni provenienti dalle indagini di fiducia evidenziano qualche nuovo segnale di arretramento, che potrebbe ritardare il processo di ripresa dell’attività economica nel corso del 2013. L’Italia ha archiviato il 2012 con una marcata contrazione del PIL nel quarto trimestre dell’anno (-0,9% t/t) e gli indicatori economici ad oggi disponibili anticipano un’ulteriore contrazione dell’attività economica nel primo trimestre dell’anno, seppure più contenuta.

La Banca Centrale Europea (BCE) ha tenuto i tassi fermi allo 0,75% nel primo trimestre del 2013, in linea con le attese. La debolezza dei dati rilasciati nel mese di marzo, comunque, ha indotto il presidente Mario Draghi ad adottare una retorica più cauta nella conferenza stampa del meeting che si è tenuto all’inizio di Aprile. La Banca Centrale Europea continua comunque a prevedere una ripresa graduale nella seconda metà del 2013. La BCE ad inizio maggio è infine ricorsa ad un ulteriore taglio dei tassi portandoli allo 0,5%, continuando a mantenere una politica monetaria accomodante finché necessario.

Nonostante il permanere di rischi di nuove tensioni sui mercati finanziari, il supporto della BCE, congiuntamente al buon esito degli interventi di rafforzamento patrimoniale delle banche in Europa, dovrebbe consentire al sistema nel suo complesso una progressiva normalizzazione nell’attività di intermediazione creditizia.

Nonostante l’incertezza del quadro economico globale, il Gruppo ha mostrato, nel primo trimestre del 2013, una buona tenuta del Risultato Lordo di Gestione derivante dalla leggera ripresa dei Ricavi rispetto al trimestre precedente (grazie anche al supporto delle operazioni di Trading) che più che compensa l’aumento dei costi.

La congiuntura macroeconomica negativa, in particolare in Italia, continua ad incidere negativamente sulla qualità degli attivi, che si traduce in un livello consistente degli accantonamenti per rischio di credito, che registrano però in questo trimestre un valore decisamente inferiore rispetto ai trimestri dello scorso anno, principalmente per effetto delle politiche prudenziali perseguite nel corso del 2012.

La posizione patrimoniale e quella di liquidità si sono ulteriormente rafforzate, in linea con gli obiettivi fissati. Quest’anno i risultati del Gruppo continueranno ad essere influenzati dal contesto macroeconomico globale. Sebbene le misure prese in sede Europea (ed in particolare dalla BCE) abbiano attenuato le pressioni sui rendimenti del debito sovrano, le prospettive economiche in Italia rimangono incerte. Nonostante questo la diversificazione, sia geografica sia settoriale che caratterizza il Gruppo rappresenterà un importante fattore di mitigazione.

In continuità con quanto previsto dal piano industriale, il Gruppo continuerà a dare particolare attenzione alla posizione patrimoniale e di liquidità e al programma di razionalizzazione dei costi. In particolare, benefici sono attesi dalla riorganizzazione approvata dal Consiglio di Amministrazione lo scorso anno, e divenuta esecutiva nel corso del mese di gennaio 2013.

Evoluzione prevedibile della gestione

Roma, 10 maggio 2013 IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Il Presidente L’Amministratore Delegato GIUSEPPE VITA FEDERICO GHIZZONI

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Resoconto intermedio di gestione consolidato

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 · UniCredit

Il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013, esposto in forma riclassificata, è stato predisposto sulla base dei principi contabili internazionali IAS/IFRS ad oggi vigenti.

Si precisa peraltro che, ai fini del Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013, non si è provveduto a rimisurare il valore recuperabile delle attività immateriali, ivi incluso l’avviamento. Si provvederà ad effettuare tale valutazione in occasione della prossima Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2013.

Per il consolidamento sono state utilizzate le situazioni al 31 marzo 2013 della Capogruppo e quelle trasmesse dalle Società, opportunamente riclassificate ed adeguate per tener conto delle esigenze di consolidamento e, ove necessario, modificate per uniformarle ai principi contabili di Gruppo.

Nei casi in cui la rappresentazione contabile non abbia compiutamente apprezzato la competenza di voci non caratterizzate dalla maturazione “pro rata temporis” quali, in particolare, le spese amministrative, il dato contabile è stato integrato da stime basate sul budget. I rapporti infragruppo, sia patrimoniali sia economici, di maggiore significatività sono stati elisi. I valori non riconciliati sono stati appostati rispettivamente tra le altre attività/passività e tra gli altri proventi/oneri, se non relativi ad interessi o commissioni.

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato non è soggetto a controllo contabile da parte della Società di revisione.

Nota informativa

55UniCredit · Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

La sottoscritta Marina Natale, quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di UniCredit S.p.A.,

DICHIARA

in conformità a quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 154 bis del “Testo Unico della Finanza”, che l’informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Roma, 10 maggio 2013

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

MARINA NATALE

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Frontespizi: UniCreditCreatività: Orange 021

Design, sviluppo grafico e realizzazione: MERCURIo GP - Milano

Stampa: CPZ S.p.A. (Bergamo) Maggio 2013

Le emissioni di gas serra derivanti dalla stampa del Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013 e dalla distribuzione delle relative copie cartacee, sono state neutralizzate acquistando

crediti di tipo Gold Standard attraverso un progetto per il recupero di gas da discarica in Cina. I progetti Gold Standard sono promossi dal WWF perché caratterizzati dallo standard di certi� cazione

per offsetting più rigoroso sul pro� lo ambientale e sociale.

www.unicreditgroup.eu

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2013

Le risposte concretedanno benefici reali.