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LE ROSEDELLE SQUADRE DEL 1902 MILAN Angeloni I Daniele (1875) - 27 anni (socio fondatore) Angeloni II Francesco(1877) – 25 anni (socio fondatore) Camperio Giovanni (1876) – 26 anni (socio fondatore) Cartier Alfred Paul (1882) -20 anni Cederna Giulio (1876) - 24 anni Colombo Guerriero (1880) – 22 anni Davies Samuel Richard (1867) - 35 anni (socio fondatore) Dubini Antonio (1877) – 25 anni (socio fondatore) Ermolli Giulio (1881) –21 anni. Ferrarese Carlo (1882) – 20 anni. Formenti Attilio Galli Domenico (1885) – 17 anni Gregoletto Guido Bernardino (1877) –24 anni (socio fondatore) Hoode Hóberlin Kilpin Herbert (1870) - 32 anni (socio fondatore) Luzzato Maedler Johann Ferdinand (1879) – 23 anni Malaguzzi Mayer Neef Negretti Ettore (1883) – 18 anni Nordi Carlo Parodi Delfino Pedroni Guido (1883) – 19 anni Pirelli II Alberto (1880) -22 anni (socio fondatore) Radice Gerolamo (1883) – 19 anni Spreafico Suter Hans Heinrich (1878) - 24 anni Valerio Guido (1876) - 26 anni (socio fondatore) Wade Edward Walty Paul Arnold (1881) – 21 anni Wagner Luigi JUVENTUS FBC TORINESE ANDREA DORIA Armano I Armano II Artinglee Barberis Barberis L. Barberis Al. Bosio Botto Canfari Enrico Corbelli Corradini Donna Duprà Durante Ferrari Ferraris Ferrero Forlano Luigi Franzini Gibezzi Goccione Hess Malvano Umberto Mattioli Mazzia Pennano Rolandi Savage Varetto Beaton Giorgio Beltrami Guido Bosio Edoardo Cagnassi Uberto Colongo Marcello De Femex Carlo De Femex Giovanni De Fernex Eugenio Dobbie E. D. Lubatti Giuseppe Mutzler Ugo Nicola Costantino Nicola Rencomino Savage Tour Gordon Schonbrod Franz Tobler Fritz Verdun Ernesto Von Carlo Weber Alberto Alziator Cesare Ansaldo Vittorio Assereto Angelo Bolognini Guido Cali Francesco Cali Salvatore Cozzi Domenico D'Amato Federico Ghiglione Vallis Lancerotto Carlo Neuberth Kurt Olivari Riccardo Pavesi Antonio Schmid Albert Sciaccaluga Angelo Van Praag B. Vassalli Michele Vassallo Angelo Venturini Giorgio Venturini Giuseppe Vico Mario

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LE “ROSE” DELLE SQUADRE DEL 1902

MILAN

Angeloni I Daniele (1875) - 27 anni (socio fondatore) Angeloni II Francesco(1877) – 25 anni (socio fondatore) Camperio Giovanni (1876) – 26 anni (socio fondatore) Cartier Alfred Paul (1882) -20 anni Cederna Giulio (1876) - 24 anni Colombo Guerriero (1880) – 22 anni Davies Samuel Richard (1867) - 35 anni (socio fondatore) Dubini Antonio (1877) – 25 anni (socio fondatore) Ermolli Giulio (1881) –21 anni. Ferrarese Carlo (1882) – 20 anni. Formenti Attilio Galli Domenico (1885) – 17 anni Gregoletto Guido Bernardino (1877) –24 anni (socio fondatore) Hoode Hóberlin Kilpin Herbert (1870) - 32 anni (socio fondatore) Luzzato Maedler Johann Ferdinand (1879) – 23 anni Malaguzzi Mayer Neef Negretti Ettore (1883) – 18 anni Nordi Carlo Parodi Delfino Pedroni Guido (1883) – 19 anni Pirelli II Alberto (1880) -22 anni (socio fondatore) Radice Gerolamo (1883) – 19 anni Spreafico Suter Hans Heinrich (1878) - 24 anni Valerio Guido (1876) - 26 anni (socio fondatore) Wade Edward

Walty Paul Arnold (1881) – 21 anni Wagner Luigi

JUVENTUS

FBC TORINESE

ANDREA DORIA

Armano I Armano II Artinglee Barberis Barberis L. Barberis Al. Bosio Botto Canfari Enrico Corbelli Corradini Donna Duprà Durante Ferrari Ferraris Ferrero Forlano Luigi Franzini Gibezzi Goccione Hess Malvano Umberto Mattioli Mazzia Pennano Rolandi Savage Varetto

Beaton Giorgio Beltrami Guido Bosio Edoardo Cagnassi Uberto Colongo Marcello De Femex Carlo De Femex Giovanni De Fernex Eugenio Dobbie E. D. Lubatti Giuseppe Mutzler Ugo Nicola Costantino Nicola Rencomino Savage Tour Gordon Schonbrod Franz Tobler Fritz Verdun Ernesto Von Carlo Weber Alberto

Alziator Cesare Ansaldo Vittorio Assereto Angelo Bolognini Guido Cali Francesco Cali Salvatore Cozzi Domenico D'Amato Federico Ghiglione Vallis Lancerotto Carlo Neuberth Kurt Olivari Riccardo Pavesi Antonio Schmid Albert Sciaccaluga Angelo Van Praag B. Vassalli Michele Vassallo Angelo Venturini Giorgio Venturini Giuseppe Vico Mario

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Vigo

AUDACE

TORINO

GENOA

GINNASTICA

TORINO

Baravaglio Brignaud Colombo Fomara Fortino Merlotti Nay Carlo Nay Miro Nicola Andrea Nicola Mario Regno Taragna Tarella Vallauri

Agar Bayon Beretta Bertollo Bocciardo Cartier D'Amato Dapples De Galleani Delaware Fawcus Foffani Ghigliotti Gótzioff Lavarello Paganelli Parodi Passadoro Pasteur I Pasteur II Queirolo Rossi I Rossi II Salvadè Scholler Senft Spensley

Abate Daga Eugenio Aymar P. Bertoli Federico Camillo Andrea Civalleri Ippolito Cortevesio Cario Davico Severino De Giuli Giulio Ferreri Vincenzo Fornaseri Giovanni Garabello Michele Raparelli E. Ravelli Carlo Ravelli Pietro Ravelli Giovanni Rolando Silvio Scoffone Oreste Trombetta Giovanni Varetto Pietro Zorzaud Alfredo

MEDIOLANUM

SQUADRA STUDENTI

DI MILANO

Brandenheirer Boffi Bosisio Luigi Ciminelli Cremonesi Armando Della Lunga Fornaroli Franziosi Gadda Emilio Ghinelli Enrico Ghinelli Federico Lanfranchi Locati Luzzato Magni Mandelli Masseroni Giovanni Masseroni Maurizio Meazza Umberto Mornati Pirovano Recalcati Agostino Rietmann Ugo Sala I Antonio Trezzi

Alfieri Dubini Antonio Ermolli Giulio Ferrarese Carlo Firpi Attilio Galimberti Galli Domenico Gavazzi Luzzato Meschia Andrea Necchi, Neef Parodi Delfino Perego Pirelli Alberto Radice Gerolamo Rietmann Ugo Sala I Antonio Sala II Marco Scotti Umberto Spreafico Trerè I Alessandro Trerè II Attilio Varisco Venosta Viganò

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GLI ARBITRI UFFICIALI Qui di seguito l'elenco degli arbitri dichiarati "ufficiali" dalla Federazione Italiana Football per la stagione 1902

Baravaglio di Torino Brandenheirer di Milano Beaton Giorgio di Torino Bosisio Luigi di Milano Cali Francesco di Genova Davies di Milano Dobbie di Torino Pranzi di Torino Kilpin Herbert di Milano Pasteur Edoardo di Genova Pasteur Enrico di Genova Savage Tour Gordon di Torino Schómbrodt di Torino Suter Enrico di Milano Spensley J.R. di Genova Tobler di Torino Wade di Milano Weber Alberto di Torino

LA TERZA “MEDAGLIA DEL RE”

ROSSONERA

La stagione ufficiale comincia bene, tre partite di rodaggio in vista della terza edizione della “Medaglia del Re”, diventata ormai un’ istituzione. Il Milan l’ha già vinta due volte, se la vince per la terzo anno consecutivo ne diventa automatica-mente possessore e può definitivamente metterla nella bacheca dei trofei.

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IL TERRENO DEL TROTTER

Così la “Stampa Sportiva” del 9-2-1902, annunciava il debutto del Milan nel torneo della Medaglia del Re “ Malgrado l’abbondante neve caduta, il Milan Club manterrà ferme le date per l’effettuazione della Medaglia del Re. La neve venne tolta e se lo stato del terreno non sarà ottimo sarà reso tale da permettere l’effettuazione dei vari matches”. La stagione comincia con l’ennesimo (il terzo) trionfo nel trofeo “Medaglia del Re” acquisendo così il diritto di esporre il trofeo nella sede in Via Berchet. Tre le partite disputate, con il Milan che si dimostra una incredibile macchina da gol. Affronta dapprima i “cugini” della Mediolanum umiliandoli con un sonante 9-1 aggiudicandosi il diritto di giocare la semifinale in cui i rossoneri travolgono per 4-1 il Genoa accedendo alla finale contro i temuti avversari della F.C. Torinese. La partita però non ha storia, i ragazzi capitanati da Herbert Kilpin travolgono gli avversari con un perentorio 7-0 e con quaterna del fenomenale Capitano. E’ il 22 febbraio 1902, è trionfo, è storia ma soprattutto è gloria.

Queste dunque le partecipanti al torneo:

Mediolanum Andrea Doria Football Club Torinese Genoa Milan Cricket and Football Club

Si iscrivono cinque squadre: Mediolanum, Torinese, Milan, Genoa e Andrea Doria.

LA STORIA DEL TORNEO

Così la “Stampa Sportiva” del 28-3-1902 sintetizza in maniera mirabile le tre edizioni del Torneo: “È una storia breve quella della Medaglia del Re. È tuttavia, quantunque in soli tre anni questo premio abbia voluto iniziarsi, svolgersi e chiudersi il suo ciclo e lasciare delle tracce ben visibili, avendo reso assai popolare in Milano il giuoco del Foot-ball. Fu l’Arena di Milano che accolse nel primo anno (1900) le tre concorrenti alla Medaglia del Re. L’organizzazione venne affidata alla direzione della Mediolanum, che seppe apprestare un programma e un terreno ottimi. Nella mattinata, dietro sorteggio, si misurarono le due squadre della Mediolanum e della Juventus di Torino. Nel pomeriggio scesero in campo la Juventus e il Milan Cricket and Football Club e la vittoria arrise a quest’ultimo Club, la cui squadra doveva iniziare con questo una serie di successi che la portarono alla conquista del titolo e dei principali premi che si disputano in Italia. Nel 1901 quattro furono le squadre concorrenti alla gara, per le disposizioni precedenti del programma, si effettuò sul terreno della società detentrice della medaglia. Il Milan Club, che avrebbe potuto benissimo presentarsi solo nella gara finale, si misurò con tutte e tre le altre società concorrenti, eliminandole facilmente da prima la Mediolanum, poscia la Juventus e sostenendo da ultimo quel memorando match contro il Genoa Club ove le due squadre in due riprese di 40 minuti cadauna con altri due supplementi di 15 minuti cadauna non riuscirono a fare solo che un goal a testa.

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“Chi fa due fa tre”, è un proverbio vecchio e di ignota provenienza, ma che qui può trovare il suo posto adattandosi al caso. Il Milan Club seppe anche quest’anno (1902) riuscire vincitore della gara, avendo avuto di fronte la Mediolanum, il Genoa Club, il Club Torinese ed essendo stata eliminata a Genova l’Andrea Doria dalla consorella genovese. I passati numeri di questo periodico recano abbastanza diffusamente i particolari dei vari matches, e non è il caso di doverci dilungare. Chiuderemmo, quindi, questa nostra breve storia inneggiando a tutti i partecipanti alla Medaglia del Re, vincitori e vinti, giacché tutti convinti ed entusiasti pionieri della sport del foot-ball, al quale è riservato un non lontano avvenire di auge anche fra noi. La squadra del Milan Foot-ball Club che ha quest’anno assicurato alla sua Società, colla vittoria dei matches, la proprietà della Medaglia del re, era composta dai signori: Ermolli (goal Keaper), Wagner e Suter (full-backs), Davies, Cederna, D. Angeloni (half-backs), Colombo, Negretti, Kilpin, Wade e Dubini (forwards). Referee era l’ottimo rag. Bosisio della Mediolanum”.

LE GARE DI ELIMINAZIONE PER LA

MEDAGLIA DEL RE

“È scritto nei libri del destino, che sovrintende ai giuochi sportivi: le gare per la conquista della “Medaglia del Re” devono effettuarsi sotto la pioggia. Infatti domenica (8 febbraio 1902) al Trotter nel primo incontro tra le due squadre milanesi, si ebbe acqua, vento, terreno melmoso e chi più ne ha ne metta”. Questo illuminante articolo de “La Stampa Sportiva” del 16-2-

1902 introduce in maniera impeccabile l’inizio del Torneo di Milano, facendo luce sull’organizzazione e sul gioco di queste gare. Il Milan Club nel debutto al Campo Trotter di Milano, supera facilmente la SEF Mediolanum . (Manca la formazione della Mediolanum )

8 febbraio

1902

MILAN Cr FC

Kilpin (2) Gregoletto(2)

Rizzi Negretti (2) Cederna (2)

9 – 1

SEF

MEDIOLANUM

Luzzato

Campo Trotter, Milano

MILAN CFC: Ermolli, Wagner, Suter, Davies, Cederna, Rizzi, Angeloni I, Colombo G., Negretti, Kilpin, Gregoletto.

SEF MEDIOLANUM:

Arbitro: Weber di Torino

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“Alle 14.30 le due squadre della Mediolanum e del Milan Club erano sotto gli ordini di quell’impareggiabile referee che è il signor Weber”.

CRONACA DI UN DERBY ANNUNCIATO

“Il giuoco procede da prima assai animato con leggero vantaggio del Milan Club, che, dopo cinque minuti, mercè lo splendido lavoro dei suoi half-backs, si insedia quasi permanentemente nel campo della Mediolanum. Un primo goal vien fatto dal centro forward delle camicie rosso e nere dietro un buonissimo passaggio dell’ala destra: un secondo dall’estremo sinistro in circostanze un po’ curiose. Il

signor Gregoletto, dopo di aver condotta la palla fino all’estre-mo del campo stava per centrarla, quando si accorge di essere affatto solo: si porta allora verso il goal avversario e nessuno lo disturba: e la porta fu fatta. Altri tre punti vennero segnati a favore del Milan Club nella prima ripresa; in questo lasso di tempo notammo un vivace attacco da parte della prima linea della Mediolanum e un goal mancato a cinque metri di distanza… certo causa l’emozione. Nessuno, crediamo, vorrà mettere in dubbio l’evidente superiorità dei giocatori che si allenano al Trotter sulla squadra che lavora nel Castello Sforzesco; ma per debito di giustizia dobbiamo subito dire che la coesione e il lavoro della prima linea mediolanense ieri non aveva accompagnato i loro giocatori al Trotter, preferendo forse rimanere in Castello visto il tempo perfido. La causa di ciò? Il terreno fangoso, unicamente lo stato del terreno. Fino che i giocatori della Mediolanum si eserciteranno su un terreno duro, saranno sempre in condizioni svantaggiose quando dovranno recarsi a giocare su un terreno regolare; immaginino i lettori con quali chances essi si presentassero domenica scorsa! Nella seconda ripresa, per tagliar corto, il Milan Club fece altri quattro goals e uno ne fece pure il signor Luzzato della Mediolanum con un bellissimo calcio trasversale. La partita, però, in questa seconda metà, aveva perduto ogni interesse: i giocatori erano assai affaticati e tutto procedeva a passo funebre. La prima linea del Milan Club, che aveva lavorato nella prima ripresa con una verve ammirabile, non funzionava più e i goals furono fatti perché di tanto in tanto la palla riceveva qualche calcio più energico degli abituali.

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Un giudizio sulle due squadre mi sembra inutile: mi permetterò solo un acritica, anzi due. La prima consiste nel fatto del continuo cambiamento di posto da parte dei giocatori della Mediolanum: così Bardenhaeier, il buon capitano della suddetta squadra, dopo essersi messo al posto di centro half-back all’inizio della partita, funzionò poscia da beck per finire la partita quale centro forward. E ora prepariamoci ad assistere alla semifinale e alla finale , sperando che un buon sole venga a rallegrare questa festa sportiva e permettere al mio collega fotografo di riprodurre le fasi più salienti di questi interessanti matches”.

INTANTO A GENOVA NELL’ALTRA GARA

Continua la testimonianza della “Stampa Sportiva” sulla descrizione degli eventi che delinearono la semifinale. “Grande aspettativa regnava nel campo sportivo per l’esito della gara di domenica a Ponte Carrega (Genova). Si trovavano infatti di fronte la squadra del “Genoa Foot-ball” e “Cricket Club”, una società che ha un glorioso passato e una lunga esperienza, e la giovane squadra della “Andrea Doria”, una società fiorentissima, ma che come football è ai primi passi.

8 febbraio

1902

GENOA

2 – 1

ANDREA DORIA

Ponte Carrega, Genova

La partita difatti fu brillantissima e accanitamente disputata. Discreto pubblico presente malgrado la ricorrenza del carnevale e la pioggia e vento insistenti che non permisero al rappresentante della “Stampa Sportiva” di fare alcuna fotografia del match. L’esperienza della gloriosa squadra del Genoa Club e la vivacità e l’entusiasmo della giovane Andrea Doria furono tali che alla prima ripresa (cioè dopo 45 minuti), nessuna delle squadre aveva goals all’attivo. Nel secondo time l’Andrea Doria fece il suo primo goal, seguito da un primo del Genoa Club, e allo scoccare dei secondi 45 minuti finalmente il Genoa Club riusciva a fare il suo secondo goal, rimanendo così vincitore del match e concorrente alle semifinali della Medaglia del Re”.

LA SEMIFINALE CONTRO IL “GENOA CLUB” Il 15 febbraio 1902 al trotter di Milano si riaffrontano Il Milan Club e il Genoa Club. Per quest’ultimo è l’ennesima occasione per prendersi la rivincita sulla Medaglia e sul Campionato dell’anno precedente. Ma il Milan in casa si dimostra rullo compressore.

Domenica 17 marzo al campo Trotter il Milan affronta in finale il grande Genoa, campione nazionale in carica. Per il Milan è un appuntamento importante, il primo incontro ufficiale con la squadra genovese, un vero e proprio test di prova per il campionato imminente.

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15 febbraio

1901

MILAN

autorete Wade

Negretti Colombo G.

4 – 1

GENOA

Parodi

Campo Trotter, Milano

MILAN CFC: Ermolli, Wagner, Suter, Davies, Cederna, Angeloni I, Colombo G., Negretti, Kilpin, Wade, Dubini.

GENOA FC: Spensley, Pasteur Edoardo (cap.), Ghigliotti, Parodi, Pasteur Enrico, Salvadè, Agar, Calì Franz, Dapples, Damata, Bocciardo. Arbitro: Weber di Torino

Il trafiletto della “Stampa Sportiva” del 22-2-1902, mostra la cronaca di quell’incontro di semifinale Milan vs Genoa 4-1 del 15 febbraio, valido per la Medaglia del Re:

“Acqua in abbondanza mista a neve gelata, vento discreto, fango che saliva fino ai capelli erano le note salienti dell’ambiente di Piazza Doria; e in mezzo in tutto questo ben di Dio, ventidue giocatori e circa duecento spettatori si sono mantenuti imperterriti, noncuranti per parecchie ore. Referee il signor Weber; la partita cominciò alle 15 precise.

PIOGGIA NEVE E FANGO IMPERANTE

Malgrado il fango imperante, il lavoro fu abbastanza vivace e svelto, specie da parte della prima linea milanese. E la foga iniziale, invece di calmarsi, andava mano a mano aumentando si che dopo venti minuti si potè assistere ad uno sprint velocissimo dell’estremo destro milanese, signor Dubini, che dopo aver condotto la palla fino a qualche metro dall’ultima

linea la centrò perfettamente. Il goal fu fatto ma per mera disgrazia dei genovesi; la palla, infatti, andò a battere sulla coscia di un back del Genoa Club e scivolando indietro entrava in goal senza che il portiere potesse accorgersi in tempo per arrestarla.

Rimessa la palla al centro e ricominciato il giuoco, questo raggiunse a un certo punto un’intensità mai vista a Milano; i forwards del Milan Club situati assai bene dal centro half-back, signor Cederna, cercavano ad ogni istante di rompere i cordoni della difesa genovese; ma questa resisteva e sventava ogni più audace e ben combinato assalto, finché la velocità e la destrezza nel condurre la palla permise al signor Wade della società milanese di segnare un bellissimo goal. La prima ripresa senz’altro incidente. Breve fu il riposo e i giocatori ripresero ben volentieri il loro posto al segnale del referee per non rimanere inattivi sotto la pioggia. La partita che credevasi già vinta definitivamente dalle camicie rosse e nere, ricominciò vivace più che mai con leggero vantaggio dei genovesi, vantaggio che doveva far capo dopo dieci minuti a un goal riuscito per parte dell’half-back Parodi. E le speranze di colore che facevano voti per la vittoria del Genoa Club furono ravvivate da un calcio di rigore concesso a questo Club; ma peggiore calcio di rigore non poteva essere

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dato dai genovesi e il portiere del Milan Club, al quale venne inviata la palla fra i piedi, poté presto rimandarla in giuoco. Da questo punto la fortuna volse le spalle ai giocatori della Superba; questi erano un po’ affaticati, quantunque giocassero sempre con una entrain ammirevole, e il signor Salvadè poté minacciare seriamente il goal avversario. I rappresentanti del Milan Club, allora, molto ben allenati e ben in fiato, presero il sopravvento e con uno sprint velocissimo il signor Negretti, in mezzo a un gridio generale di “go on Negretti” poté segnare all’attivo della propria squadra un terzo punto. L’incipiente rotondità addominale del signor Colombo fece un quarto punto sicuro! A partita ultimata l’hip hip hurrà! risuonò assai forte”.

LA VITTORIA DELLA TERZA MEDAGLIA

“Domenica 22 marzo sul pelouse del Trotter di Milano si è disputata la finale della gara della Medaglia del Re. Erano in gara la squadra del Milan Club e quella della Società Torinese. La vittoria rimase ai Milanesi con 7 goal a 0. Avendo così vinto per la terza volta questa gara, la Medaglia passa di proprietà del Milan Club. Dell’importante avvenimento daremo un largo cenno con illustrazioni nel prossimo numero”.

La “Stampa Sportiva” del 28-3-1902 celebra la vittoria della Medaglia del Re da parte del Milan Club, che se l’ aggiudica definitivamente.

22 marzo

1902

MILAN

Herbert Kilpin (3) Giuseppe Rizzi

Giulio Cederna (3)

7 – 0

FC TORINESE

Campo Trotter, Milano

MILAN CFC: Ermolli, Suter, Rizzi, Kilpin, Cartier, Walty, Angeloni I, Davies, Cederna, Negretti, Dubini.

FC TORINESE : Nicola I, Dobbie, De Fernex I, De Fernex II, Cagnassi, Mutzell, Beltrami, De Fernex III, Weber, Verdun, Nicola II. Arbitro: Bosisio della Mediolanum

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Nelle foto, le squadre schierate di Milan (pantaloncini bianchi) e Torinese, prima dell’incontro valido per la Medaglia del re. E’il 17 febbraio 1902. Si riconoscono Paul Walty (il primo in piedi), H. Heinrich Suter (in piedi con il berretto), poi Dubini ? (di profilo), Negretti ? e Cederna (ultimo in piedi), Daniele Angeloni (in ginocchio con un berretto bianco), Giuseppe Rizzi (primo seduto a terra), Cartier ed Herbert Kilpin.

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Con questa vittoria il Milan vince definitivamente la “Medaglia del Re” e si appresta ad iniziare il terzo campionato federale della sua storia.

IL GOLEADOR DEL TORNEO

Fra i protagonisti della vittoria del Trofeo “Medaglia del Re”, grande importanza l’ebbe l’attaccante Giulio Cederna, autore di 7 reti in tre partite.

Nato a Milano il 5 settembre 1876 entrò effettivamente nei quadri societari in qualità di dirigente/gio-catore nella stagione 1902/1903 dove vi restò per 3 stagioni accumulando 4 presenza senza siglare alcuna rete. Nella stagione 1901/1902 giocò esclusivamente alcune amichevoli e la

trionfale cavalcata nel famoso trofeo. Le migliori attese di avere scovato un “bomber” di razza fra le mura di casa, vennero disattese da risultati, in termini realizzativi, non eclatanti conseguiti nelle tre stagioni in rossonero.

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