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1 Marzo 2013 LeCristo Periodico di informazione e formazione apostolica Anno VIII, n. 1, Marzo 2013 Dossier Uno sguardo agli adolescenti cercatori del senso della vita a pagina 3 Panorama Chiesa Convegno internazionale sui movimenti a pagina 6 L’intervista Affrontare il mondo con un sorriso a pagina 8 Apostolato In cammino sulle strade della fede a pagina 10 ALL’INTERNO ECCOMI SIGNORE MANDA ME! RC per una Nuova Evangelizzazione Il Regnum Christi per una nuova Primavera della Chiesa

LeCristo RC - N.1 Marzo 2013

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Page 1: LeCristo RC - N.1 Marzo 2013

1Marzo 2013

LeCristoPeriodico di informazione

e formazione apostolica

Anno VIII, n. 1,

Marzo 2013

DossierUno sguardo agli adolescenti cercatori del senso della vitaa pagina 3

Panorama ChiesaConvegno internazionalesui movimentia pagina 6

L’intervistaAffrontare il mondocon un sorrisoa pagina 8

ApostolatoIn cammino sulle strade della fedea pagina 10

ALL’INTERNO

ECCOMI SIGNOREMANDA ME!

RCper una Nuova Evangelizzazione

Il Regnum Christi per una nuovaPrimavera della Chiesa

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2 RC per una Nuova Evangelizzazione

LETTERA AI LETTORI

Direttore responsabileP. Andrea Giustiniani, L.C.

A cura dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni Istituzionali Chiara Lucifero,

Valentina Raffa, Emanuele Pica

Progetto grafico e impaginazioneCristiano Pancani

Edizioni Medicea Fiorentina

Foto di copertinaGinevra Francolini

StampaStabilimento Tipolitografico

Ugo Quintily S.p.A.

LeCristo è un periodico iscritto in data 19 dicembre 2005 al N. 508/2005 del Registro

della Stampa tenuto presso la Cancelleria del Tribunale di Roma.

Per informazioniTel. 06.66543893

[email protected]@regnumchristi.org

www.regnumchristi.orgwww.legionaridicristo.it

Direzione, redazione e amministrazioneVia degli Aldobrandeschi, 190, 00163 Roma

Cari lettori, amici e membri del Regnum Christi,con questo numero la rivista Le-Cristo si arricchisce nel progetto editoriale per andare incontro alle diverse realtà che il movi-mento va sviluppando sul terri-torio.

La nascita di nuove comunità di apostolato e una maggior consapevolezza da parte dei membri del movimento della propria missione apostolica, ci ha spinto a sviluppare una nuova formula editoriale in modo da accompagnare la nostra famiglia spiritua-le (sacerdoti, laici, consacrati e consacrate) nella sua missione di evangelizzazione.

Così nasce LeCristo RC per una Nuova Evangelizzazione. Una rivista che guarda con particolare attenzione all’impegno apostolico dell’unica famiglia Regnum Christi che opera secondo il mandato del Beato Gio-vanni Paolo II per una Nuova Evangelizzazione: “nuova nell’ardore, nuova nei metodi, nuova nelle espressio-ni”, così sognava il Santo Padre che fosse l’evangeliz-zazione, così desideriamo trasmettere la Fede. Non deve fuorviarci però «la prospettiva ingenua che, di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, possa es-serci una formula magica. No, non una formula ci sal-verà, ma una Persona, e la certezza che essa ci infon-de: Io sono con voi!». (Giovanni Paolo II)Cercheremo di raccontare, in queste poche pagine, attraverso la freschezza di uno sguardo la gioia della testimonianza, la lotta nella perseveranza, lo stupo-re di un Dono ricevuto, la ricchezza di un carisma e lo slancio apostolico di tanti, che rispondendo alla chiamata del Signore, hanno detto, come il Profeta Isaia: “eccomi Signore manda me!” e “guai a me se non predicassi il Vangelo!” (1Cor; 9,16). P. Óscar Náder, L.C. Direttore territoriale per l’Italia

RCper una Nuova Evangelizzazione

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LeCristoPeriodico di informazione

e formazione apostolica

Anno VIII, n. 1,

Febbraio 2013

DossierUno sguardo agli adolescenti...cercatori del senso della vitaa pagina 3

Panorama ChiesaConvegno internazionalesui movimentia pagina 6

L’intervistaAffrontare il mondocon un sorrisoa pagina 8

ApostolatoIn cammino sulle strade della fedea pagina 10

ALL’INTERNO

ECCOMI SIGNOREMANDA ME!

RCper una Nuova Evangelizzazione

Il Regnum Christi per una nuovaPrimavera della Chiesa

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Periodico di informazione e formazione apostolicadel Movimento Regnum Christi,

allegato al numero di marzo 2013 di LeCristo

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DOSSIER

L’ECyD come proposta concreta alla formazionedell’adolescente e come sostegno alla famiglia

Uno sguardo agli adolescenti... cercatori del senso della vita

di CHIARA LUCIFERO

L’adolescenza dei nostri figli ci viene addosso com un iceberg, la vediamo arrivare, non possiamo evitarla ma

non sappiamo nè dove nè come ci colpirà. E’ una fase cruciale della vita di ogni famiglia e un momen-to importante per il giovane. Ma noi sappiamo veramente chi è l’a-dolescente? Quali sono le sue in-quietudini, i suoi desideri e le sue emozioni? L’adolescente è una persona che, staccandosi dall’infanzia si avvia alla maturità, attraverso la speri-mentazione della vita, cerca rispo-ste sul senso della stessa. Acquisisce nuovi comportamen-ti e atteggiamenti, non gli basta più quello che gli è stato trasmes-so dalla famiglia, vuole verificare

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e sperimentare da solo o con gli amici, se quello che è bello è an-che buono, se quello che buono fa bene. Insomma vuole fare della vita la sua vita. E’ la fase del risveglio dell’io, dove c’è il rifuto delle regole e ci si sen-te comodi nelle estremità degli ec-cessi. Tutto e subito è la regola. Ma è anche il momento della nascita delle domande esistenziali: su me stesso, su me stesso in rapporto con gli altri, sull’esistenza di Dio e, se questo Dio esite, se ha vera-mente a che fare con me e con la mia vita?L’adolescente per poter raggiunge-re questi obiettivi, in particolare, si vede spinto da dentro a provare diverse risposte e così, appaiono dentro di sé con una forza scono-sciuta per lui, diversi sentimenti, atteggiamenti e persino versioni di se stesso che sperimenta e gli dan-no indizi su ciò che vuole o non vuole arrivare ad essere, anche se molte volte non sa cosa gli accade né perché. Se l’adolescente arriva a vivere questa tappa in pienezza, si troverà su un terreno stabile su cui costruire il proprio io e la sua relazione con il mondo. Riuscirà a fronteggiare i problemi del mondo come se fossero propri, perché lo sono, e cercare di dare loro una risposta personale. «Non essere soltanto uno con se stesso, ma essere se stesso con gli altri, con la sua essenza e la sua esisten-za» (J. De Moragas).Senza dubbio, ha bisogno di cam-minare da solo, ma anche di sape-re che non sarà abbandonato e, so-prattutto, ha bisogno di pazienza e che sappiamo essere pazienti con lui, aspettare e motivare nel saper aspet-tare. Molti genitori concorderanno che «vivere con un adolescente è come condividere la tua casa con qualcuno che soffre di una pazzia

DOSSIER

transitoria». Infatti per le famiglie il momento dell’adolescenza di un figlio diventa una tappa della vita importante, un momento per spingere il tasto “pausa”, rivedere gli equilibri famigliari per fare un “tagliando” al proprio matrimonio. Sorgono interrogativi ed incom-prensioni tra genitori e figli: che dobbiamo fare per far sì che essi ci capi-scano? I genitori si sentono impo-tenti davanti agli atteggiamenti di un figlio che non riescono più a ca-pire e che sembra uscire dai binari delle regole famigliari.Anche in questa fase la fami-glia rimane comunque la miglior compagnia per i figli.Essa è insostituibile nella forma-zione dell’adolescente «niente la può sostituire totalmente. (...) I genitori, partecipi della paternità divina, sono i primi responsabi-li dell’educazione dei propri figli»

«Mi piacerebbe parlare a

lungo ed apertamente con voi; mi piacerebbe ascoltarvi e sapere ciò che pensate di voi stessi e del mondo. Ma il tempo di cui dispongo è molto breve (…) La vostra ricerca del senso della vita, questa sarà la nuova esperienza, la potente esperienza che genererà, attra-verso di voi, una so-cietà più giusta ed un mondo migliore»

Giovanni Paolo IIMessaggio GMG, 1979

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(Benedetto XVI, discorso IMF, Valencia). La famiglia è, per natura, la scuola dell’amore e i genitori sono coloro che accompagneranno i propri fi-gli per tutta la vita. Si tratta quindi di trovare un’altro modo di essere genitori, essere testimoni dei valo-ri e dell’amore con la propria vita. Quindi la domanda che ora ci po-niamo è invece cosa possiamo fare noi per capirli?A questa domanda risponde da anni l’ECyD (termine che significa incontri, convinzioni e decisioni) che, con i club (Faro e Cima) è la proposta che offre il Regnum Chri-sti per accompagnare i giovani e le famiglie in questa tappa della vita diventando così una cerniera fra il mondo dei ragazzi e la famiglia. Ma il processo non è stato sempre facile. Infatti, a seguito di un’ana-lisi molto attenta della situazione

della pastorale giovanile nel mo-vimento Regnum Christi era emersa una sofferenza della stessa e del processo educativo e formativo: il messaggio cominciava a non ar-rivare al cuore del ragazzo. Come mai? I cambiamenti sociali ed il relativismo culturale sono in così rapida evoluzione che è facile “per-dere il passo”. Fu per questo che nel mese di maggio 2008 i supe-riori del Regnum Christi chiesero a Sonia Gonzalez, membro del Movi-mento e madre di quattro figli dai 4 ai 16 anni di elaborare insieme ad esperti un manuale dell’ECyD. Aiutata da Ruth de Jesús, psicologa esperta nel mondo dei giovani, si è cominciato a formare una squadra interdisciplinare di persone (laici, legionari, consacrati, consacrate) che lavorassero tutti insieme nel-la realizzazione di questo proget-to. Nel 2009 si ebbe pronta una bozza di “ECYDbook”, approvato con successo, si cominciarono a organizzare settimane di incontri con legionari, consacrati e consa-crate, laici adulti, giovani e adole-scenti in diverse parti del mondo (Stati Uniti, Messico, Sudamerica, Francia e Germania e Italia) con lo scopo di verificare dal vivo quanto elaborato nell’“ECYDbook”, e ar-ricchirlo con le esperienze vissute da ognuno. Il lavoro fu talmente meticoloso e appassionato che l’Università “Francisco de Victoria”

a Madrid riconosciendo la serietà accademica di questo programma, ha eretto ufficialmente, presso la sua sede, il “Centro di Studi per l’Adolescenza e la Gioventù”.L“ECYDbook”, è un testo utilissi-mo ma anche molto interessante per tutti coloro che hanno a che fare con il mondo dei giovani (fa-miglie, educatori, medici, allenato-ri, ecc) perchè affronta la questio-ne giovanile in tutti i suoi aspetti. Non è un manuale teorico scritto da specialisti ma un testo che af-fronta il tema da tutte le prospet-tive, proprio perchè è frutto dell’u-nione fra la conoscienza, la scienza e l’esperienza visutta.E’ un libro aperto, cioè non finito perchè, continuando ad arricchirsi dell’eserienza di ognuno è in con-tinua evoluzione.Particolarmente interessante è la parte scritta con la collaborazione dei ragazzi perchè ci apre una fine-stra sulla loro interiorità e intimità, sul loro modo di vivere e di vede-re le cose della vita; insomma su quell’aspetto di loro stessi che, quasi come chiuso in un “sancta sanctorum”, rimane lontano dalla conoscienza degli adulti. Leggen-do queste righe si guarderanno i giovani in modo diverso, con più rispetto e nei momenti difficili in cui la pazienza viene meno ci sarà più facile guardarli con gli occhi di Dio.

L’“ECYDbook” è un testo

utilissimo proprio per-

ché frutto dell’unione

fra la conoscenza, la

scienza e l’esperienza

vissuta

L’adolescenza rappresenta

una seconda scoperta di

se stessi, della propria

interiorità, del proprio

corpo, del mondo e delle

relazioni di se stesso con

gli altri e con Dio

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6 RC per una Nuova Evangelizzazione

di VALENTINA RAFFA

Dove si collocano i movimenti nella Chiesa e nella so-cietà? Come sono

nati? Che cosa li carat-terizza? Perché gli ultimi due Pontefici hanno tanto incoraggiato e sostenuto i Movimenti e le nuove as-sociazioni laicali?A queste e altre domande vuole dare una risposta, o almeno fornire spunti di riflessione e di analisi, il Convegno internaziona-le “La Primavera della Chiesa” organizzato da P. Pedro Barrajón, L.C. ret-tore dell’Ateneo Pontifi-cio Regina Apostolorum dal 15 al 17 maggio 2013.Rappresentanti delle as-sociazioni storicamente più rilevanti, o più nume-rose, si alterneranno ai microfoni dell’auditorium “Giovanni Paolo II”, per guidare i partecipanti a ri-scoprire i movimenti di cui fanno parte, come dono di Dio alla Chiesa, come dono di Dio alla vita dei singoli; a valorizzarne il carisma specifico, per approfondire la propria spiritualità e il proprio stile di preghiera; a rin-novare l’apporto specifico che ciascun movimento e ciascun membro di un movimento può dare alla

PANORAMA CHIESA

A Roma, dal 15 al 17 maggio un Con-vegno internazionale sui movimenti e sull’azione dello Spirito Santo per una nuova “Primavera della Chiesa”

“La fede aumentaquando la si dà”

ATENEO PONTIFICIOREGINA APOSTOLORUM

Mercoledì 15 maggio tutti i partecipanti al convegno sono invitati all’udienza del Santo Padre in piazza San Pietro; Giovedì 16 maggio si svolgerà il “Convegno inter-nazionale sulla missione dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità nella formazione e nella diffusione della fede”.Nel

pomeriggio interverranno i rappresentanti di “Comunione e Liberazione”, del “Movimen-to dei Focolari”, di “Rinnova-mento nello Spirito”, della “Co-munità di Sant’Egidio” e del “Cammino Neocatecumenale”. La giornata si concluderà con alcune testimonianze. Il tema di venerdì 17 mag-gio sarà rivolto alla riflessione sulla “Missione del Regnum Christi nella formazio-ne e nella diffusione

della fede”. La giornata si configura come Incontro internazionale del Movimento Regnum Christi. Gli interventi di questa giornata saranno affidati, infatti a membri del Regnum Christi: Legionari di Cristo, Consacrati, Consacrate e laici di primo e secondo grado impegnati nel guidare le Istituzioni e gli apostolati del Movimento in tutto il mondo. Dopo la S. Messa presieduta dal Card. Velasio De Paolis,

IL PR

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CONV

EGNO

Chiesa universale.Perchè P. Pedro Papa Benedetto XVI ha voluto riunire tutti i movimenti?Ritengo che sia Papa Gio-vanni Paolo II, che Bene-detto XVI abbiano convo-cato a Roma, nel giorno della festa di Pentecoste i movimenti ecclesiali e le nuove comunità per incoraggiarli a continua-re nella loro missione evangelizzatrice secondo le direttive del magistero della Chiesa. In questi in-contri, sia i fondatori dei

movimenti che i direttori degli stessi presentano al Santo Padre la ricchezza dei loro diversi carismi e rinnovano il proprio desi-derio di realizzare la pro-

Le famiglie ci ricordano che il Vangelo si

vive in primo luogo dentro casa

Giovanni Paolo II

Un gruppo di giovani e consacrate del Regnum Christi

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C.S., il pomeriggio sarà dedicato a una serie di tavole rotonde che si concluderanno con l’ultima tavola rotonda durante la quale interverranno i diret-tori territoriali delle diverse componenti del Regnum Christi: P. Sylvester Heereman, L.C., Jorge López responsabile per i consacrati e Gloria Rodríguez responsbile per le consacrate.Il convegno che si è aperto con la benedizione papale a San Pietro si concluderà

sabato prima con il “Pelle-grinaggio alla tomba di san Pietro”, e poi con l’incontro per la Giornata dei Movimenti Ecclesiali, presieduta dal Santo Padre, in piazza san Pietro, che sarà preceduto da momenti di musica, testimonianze, rifles-sione e preghiera.

Tutte le informazioni rela-tive al convegno sul sito: www.uprait.orgwww.regnumchristi.org

pria specifica missione all’interno della Chiesa e secondo le indicazioni del Santo Padre. Perso-nalmente ho potuto par-tecipare a entrambi gli incontri ed è stato per me un’occasione per un gran-de arricchimento della mia fede. Perché l’Ateneo Ponti-ficio Regina Apostolorum ha deciso di organizzare questo congresso inter-nazionale?Siamo convinti che i nuo-vi movimenti e le comu-nità ecclesiali abbiano un ruolo decisivo nella formazione e diffusione della fede. L’aspetto del-la formazione della fede è molto importante per-ché oggi, più che mai, è necessaria una fede so-lida e ben radicata nella Parola di Dio, nella tradi-

zione della Chiesa e nel magistero; vi è infatti una grande confusione dottri-nale tra molti fedeli cri-stiani. “La fede aumen-ta quando la si dà”, ha detto Giovanni Paolo II. I membri dei movimenti sono accomunati da un grande desiderio di co-municare il Vangelo nel proprio ambiente e nel mondo intero. Perché è importante che i giovani e le fami-glie partecipino a que-sto evento?I giovani perché sono la speranza della Chiesa, e con il loro entusiasmo si convertono in araldi di Cristo, tra i loro coetanei e contribuiscono, così, a formare i valori di un mondo futuro più cristia-no. Le famiglie perché ci ricordano che il Vangelo si vive, in primo luogo, dentro casa, ciascuno secondo il proprio ruolo, per costruire la Chiesa domestica in cui si vive il dono di se stessi e dello spirito di gratitudine.

“L’aspetto della formazio-ne della fede è molto

importante perché oggi, più che mai, è necessaria una fede solida e ben radicata nella Parola di Dio, nella tradizione della Chiesa e nel magistero, vi è infatti una grande confusione dottrinale tra molti fedeli cristiani”.

P. Pedro Barrajón, L.C. rettore

dell’Ateneo Pontificio Regina

Apostolorum

Benedetto XVI durante l’incontro dei movimenti in Piazza San Pietro

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8 RC per una Nuova Evangelizzazione

Essere collaboratore o collaboratrice significa met-tere a disposizione della Chiesa, attraverso il Mo-vimento un anno o più della propria vita vivendo e collaborando apostolicamente con i Padri Legionari

di Cristo, Consacrati o le Consacrate. In Italia attualmente ci sono due collabora-trici e tre collaboratori. Con la loro testi-monianza di vita sono un modello per i giovani o i bambini che incontrano nelle diverse attività di apostolato.Mache, come è maturato in te il desi-derio di voler fare la collaboratrice del Regnum Christi?Da quando ho conosciute le collaboratri-

ci a 17 anni, ho avuto il desiderio di essere una di loro. Ricordo che ho sempre voluto fare qualcosa di grande e di bello della mia vita. Per rispondere a questo desi-derio dopo la laurea mi sono messa a cercare lavori di volontariato in Medio Oriente e in paesi sotto-svillupati. E’ stato con l’aiuto della mia direttrice spirituale che ho riscoperto quel desidero di sempre, di essere collabora-trice. Da quel giorno si è acceso in me come un fuoco, un desiderio incontenibile di partire, anche se ancora non sapevo per dove. In cosa consiste concretamente il tuo impegno di col-laboratrice?Io collaboro nella pastorale universitaria dell’Università Europea di Roma, e nell’Istituto di Studi Superiori sul-la Donna. Essere collaboratrice è qualcosa di diverso da un’impegno unicamente di volontariato, perché l’ im-pegno di apostolato viene affiancato e sostenuto da un cammino di crescita spirituale guidato in modo molto speciale dalla mano di Gesù! A chi dice che per una ragazza smettere di studiare per un anno significa perderlo, tu cosa rispondi?

Che ci sono delle cose che non sempre vengono inse-gnate nella scuola o nelle università ma che sono molto più importanti. Non tanti ci insegnano “l’arte di vivere”, e penso che l’anno della collaborazione ti dà gli strumenti per impararlo. La tua famiglia ti ha appoggiato in questa scelta?Sì, sono veramente molto fortunata, perché i miei mi ap-poggiano sempre. Anche se non conoscono bene il Mo-vimento Regnum Christi, hanno visto quanto bene mi ha fatto, e anche se all’inizio avevano un po’ di dubbi alla fine hanno appoggiato la mia decisione. Rispetto ai tuoi amici hai fatto una scelta controcor-rente, loro come hanno reagito? Per alcuni è un mondo totalmente sconosciuto. Ma an-che se non capiscono bene le mie motivazioni, dopo i messaggi che gli ho scritto in questi mesi, mi hanno ri-sposto con meraviglia e contenti per me. Sono felice di essere in grado di trasmettere loro un po’ di speranza e di testimoniare quanto valga la pena fare scelte per ciò

L’INTERVISTA

Mache racconta la sua esperienzadi collaboratrice del Regnum Christi:un anno di apostolato e di crescitaspirituale guidata dalla mano di Gesù

Marchela durante un’attività di apostolato

Affrontare il mondocon un sorriso

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in cui credi. Invece, per quelli più vicini alla fede o al movimento è comunque qualcosa che colpisce, perché è una scelta che non tutti si sentono di fare. Non signi-fica che siano meno bravi, assolutamente, ognuno ha il proprio modo di rispondere a Dio! Io non mi considero per niente più generosa o migliore degli altri, ho solo ri-sposto a un invito di Dio, che voleva plasmarmi più di quanto io potessi fare da sola. Qual’è l’apporto specifico che dà una ragazza laica che vive con le consacrate?Dovresti chiederlo a loro! Mi sento di dire che sono io quella che ha ricevuto di più. E’ pur vero che noi ragaz-ze siamo come delle finestre sul mondo, e arricchiamo la loro vita con le nostre esperienze e le situazioni che affrontiamo nella quotidianità. Personalmente, cerco di dare loro semplicemente me stessa, la mia amicizia, la mia vicinanza. Cosa hai ricevuto tu da loro?Un esempio di vita. Io gli dico sempre che per me sono

come delle opere d’arte che Dio sta perfezionando giorno dopo giorno. Ho imparato come ognuno, con le proprie caratteristiche e anche debolezze arricchisce un tutto; ma anche come continuare a camminare tutti insieme verso qualcosa più grande di noi, della nostra sofferenza, o dei nostri piani. Poi ho imparato ad apprezzare le cose sem-plici della vita. Mi hanno insegnato anche la donazione, la generosità, l’amore profondo nella perseveranza, la gioia di vivere e di affrontare il mondo con un sorriso. Il ricordo più bello?C’è ne sono tanti! Ma ci sono stati momenti che mi sono sentita veramente e profondamente amata da Dio, quasi sensibilmente. Gli esercizi spirituali sono stati veramen-te belli, e sono stati momenti di molta intimità con Dio.

Ricordo anche con gioia le vacanze con le consacrate, giorni di convivenza molto speciali.Il più triste?Sperimentare l’impotenza di non essere in grado di aiuta-re persone vicine a me che soffrivano.

Quando tornerai a casa credi che sarà difficile ripren-dere la vita di una volta?La cosa bella è che non tornerò alla vita di una volta, sarà tutto nuovo, perché la mia famiglia si è trasferita questi giorni in una nuova città. Ma so che mi aspetta la sfida di continuare con la vita di preghiera che ho portato avanti in quest’anno. Cosa ti ha dato questa esperienza di collaboratrice che pensi ti porterai sempre dietro?Non avrei mai capito la differenza che fa una vita di pre-ghiera se non l’avessi vissuta qui. Cosa farai da grande?L’unica cosa che so, è che voglio fare qualcosa per gli al-tri! Mi piace molto la politica internazionale, e la risolu-zione di conflitti politici, ma adesso sto pensando di cer-care lavoro in organizzazioni che si occupano di aiutare le persone a trovare la propria strada nella vita.

“Ho imparato la dona-zione, la generosità,

l’amore profondo nella per-severanza, la gioia di vivere e di affrontare il mondo con un sorriso”

RITRATTOMarchela Chapa Garza ha 24 anni, è nata e vive a Monterrey in Messico, da un anno è a Roma come colla-boratrice del Regnum Christi

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mana Santa sono un’oc-casione concreta per mettersi alla prova come testimoni di Cristo, per dedicarsi al prossimo, per “dare la faccia” per Dio. La proposta di Gioventù e Famiglia Missionaria è molto semplice: dal mer-coledì Santo alla dome-nica di Pasqua i ragazzi insieme ai sacerdoti Le-

gionari di Cristo, ai consacra-

ti ed alle consacrate del Regnum Christi si mettono al servizio delle parroc-chie, aiutando i sacer-doti in tutte le celebra-zioni del Triduo Sacro, animando le funzioni liturgiche, organizzan-do giochi per i bambini, catechesi per i giovani e per le famiglie; visitando, porta a porta le famiglie, gli anziani e gli ammal-ti del paese: E’ un modo per ravvivare nella gente il significato della Setti-mana Santa, condividen-do quello che di più bello abbiamo: la gioia della fede, l’amore al prossimo. “Come posso trasmettere qualcosa che non cono-sco bene o che sto ancora cercando?”, domandava un ragazzo qualche set-timana fa durante un in-contro di preparazione alle missioni. Il ragazzo con quella domanda ha fatto centro! Le missioni sono aperte a tutti per-ché con il Signore biso-gna solo essere generosi, non esperti in qualcosa: amare il prossimo, il resto lo fa Lui. La fede, infatti, quando è condivisa cre-sce, così come l’amore,

MISSIONI

Dal 27 al 31 marzo missioni di Settimana Santa in Italia per giovani ed adulti

In cammino...sulle strade della fede

di EMANUELE PICA

Il Movimento Regnum Christi, attraverso l’a-postolato Gioventù e Famiglia Missionaria,

in linea con l’invito con-tenuto nelle indicazioni pastorali per l’Anno del-la fede promuove anche quest’anno, in occasione della Settimana Santa, l’appuntamento con le missioni di evangelizza-zione realizzate in tut-ta Italia, a servizio della Chiesa locale, dei Vescovi e dei parroci. Chi ha detto infatti, che missionario è soltanto co-lui che lascia tutto e tutti e parte alla volta di terre lontane? Ognuno di noi in tutti i luoghi e a tutte le età può essere missio-nario. Se crediamo infatti che, in quanto battezzati, siamo chiamati ad essere testimoni della fede, “luce del mondo”, abbiamo tut-ti in noi quella chiamata all’evangelizzazione, a portare la Buona Notizia di un Dio nato, morto e risorto per noi a chi non ancora lo sa. In questo senso, le missioni di Setti-

DOVE

Per adolescenti 15-16 annie giovani 17-28 anniCentro-nord:S. Casciano in Val di Pesa, Mercatale e Cerbaia (FI)Sud Campania:Piedimonte Matese, Valle Agricola, Pratella e Totari (CE)Sud Sicilia: Aci San Filippo (CT)

Per adulti e famigliecentro:Orvieto e Sferracavallo (TR)

per partecipare:06 665 43 [email protected]/italia

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che lievita e si espande semplicemente amando.“Sulle strade della fede” è lo slogan delle missio-ni di quest’anno perché, come dice P. Nicola Tova-gliari L.C. “crediamo che rappresenti bene l’invito che la Chiesa tutta, in par-ticolar modo in quest’An-no della Fede, ci fa”.Le strade della fede sono tutte quelle scie di gra-zie che il Signore ha in serbo per chi si fida di Lui e si fa condurre per i Suoi sentieri; quelle strade che ci porteran-no a incontrare persone nuove che il Signore vuo-le affiancare alle nostre vite durante la Settimana Santa: parroci, famiglie,

giovani, anziani; vite con le quali i giovani missio-nari avranno l’opportuni-tà privilegiata di venire in contatto come testimoni e portatori di un Vangelo vivo, concreto e attuale.Le missioni della Settima-na di Pasqua, sono un’oc-casione per prendere una strada diversa, la strada della fede, ma soprattutto per fare un’esperienza da condividere con gli ami-ci, un’esperienza di vita che non è solo preghiera ma scoprire che quando ci si dona al prossimo si riceve molto più di quan-to si è dato: gioia, sere-nità e pace, questi sono i doni di chi scommette su Gesù.

MISSIONI ESTIVE IN MESSICO

L’impegno missionario si rinnova anche d’estate con le missioni umanitarie, mediche e di evangelizzazione organizzate in Messico; un’esperienza unica che unisce avventura, vo-lontariato, evangelizzazione in una cultura completamente nuova. Le missioni estive sono a realizzate presso villaggi dell’entro-terra messicano che presen-tano situazioni di grande povertà. I missionari saranno impegnati su più fronti: visitando le case, organizzando giochi per bambini o catechesi e momenti di formazione umana; i ragazzi si dedicheranno in modo particolare alla costruzione di case pre-fabbricate da dare alle famiglie più povere. I missionari medici, paramedici o studenti allestiranno ambulatori per fornire assistenza sanitaria gratuita alla popolazione.Le date:Gioventù Missionaria: 30 luglio – 22 agostoFamiglia Missionaria: 2 – 16 agostoInfo: [email protected]

Amicizia, allegria

e generosità

rappresentano lo

spirito dei giovani

missonari.

A destra Bonnie

Campos, consa-

crata del Regnum

Christi, da anni

accompagna le

ragazze durante le

Missioni in Messico

«Sarà opportuno promuovere missioni popolari e altre ini-

ziative, nelle parrocchie e nei luoghi di lavoro, per aiutare i fedeli a riscoprire il dono della fede battesimale e la respon-sabilità della sua testimonianza, nella consapevolezza che la vocazione cristia-na è per sua natura anche vocazione all’apostolato» (IV, n.6). Indicazioni pastorali per l’Anno della Fede

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