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1 Insieme - Bollettino parrocchiale di Pagnacco | Direttore responsabile Grazia Fuccaro | Aut. trib n.14 del 01-04-2006 | Stampa: Tipografia Bassi | Grafica: Sonia Cuzzolin “QUESTA NOTTE NON È PIÙ NOTTE DAVANTI A TE” L’editoriale N ella lettura del vangelo ci si imbatte spesso in alcune espressioni estremamente stringa- te, che però, forse proprio per questo apro- no un intero mondo. All’avvicinarsi della Pasqua e meditando in queste settimane la tradizionale “Via Crucis”, mi soffermo spesso su alcune di queste espressioni. Ed era notte (Gv 13, 30) Siamo nel contesto dell’ultima cena. Gesù ha ap- pena annunciato il tradimento di Giuda, che esce dal cenacolo, ed appunto l’evangelista sottolinea: ed era notte. Non è certo una annotazione di crona- ca, ma rivela la situazione umana di Giuda in quel momento. È notte nel suo cuore. È notte nel cuore dell’uomo che si chiude alla vita e all’amore di Dio che si manifesta in Gesù che lava i piedi. È il tem- po dell’isolamento, della solitudine, spesso della disperazione. Anche i grandi mistici come Teresa di Lisieux, hanno vissuto questa sensazione di vuo- to, di sterilità che hanno chiamato appunto “notte oscura”. È spesso difficile condividere questa espe- rienza. Così scriveva santa Teresa: “Io vorrei poter esprimere quello che sento, ma ohimè! Io credo che sia impossibile. Bisogna aver viaggiato sotto questo oscuro tunnel per capirne l’oscurità”. La Grande Veglia della notte di Pasqua. La chiesa è completamente buia. Entra la piccola fiamma del Cero Pasquale, che annuncia la luce di Cristo risorto. BUONA PASQUA! marzo 2016

L’editoriale “QUESTA NOTTE NON È PIÙ NOTTE DAVANTI A … · che si manifesta in Gesù che lava i piedi. È il tem-po dell’isolamento, della solitudine, spesso della ... a

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“QUESTA NOTTE NON È PIÙ NOTTE DAVANTI A TE”

L’editoriale

Nella lettura del vangelo ci si imbatte spesso in alcune espressioni estremamente stringa-te, che però, forse proprio per questo apro-

no un intero mondo. All’avvicinarsi della Pasqua e meditando in queste settimane la tradizionale “Via Crucis”, mi soffermo spesso su alcune di queste espressioni. Ed era notte (Gv 13, 30) Siamo nel contesto dell’ultima cena. Gesù ha ap-pena annunciato il tradimento di Giuda, che esce dal cenacolo, ed appunto l’evangelista sottolinea: ed era notte. Non è certo una annotazione di crona-ca, ma rivela la situazione umana di Giuda in quel

momento. È notte nel suo cuore. È notte nel cuore dell’uomo che si chiude alla vita e all’amore di Dio che si manifesta in Gesù che lava i piedi. È il tem-po dell’isolamento, della solitudine, spesso della disperazione. Anche i grandi mistici come Teresa di Lisieux, hanno vissuto questa sensazione di vuo-to, di sterilità che hanno chiamato appunto “notte oscura”. È spesso difficile condividere questa espe-rienza. Così scriveva santa Teresa: “Io vorrei poter esprimere quello che sento, ma ohimè! Io credo che sia impossibile. Bisogna aver viaggiato sotto questo oscuro tunnel per capirne l’oscurità”.

La Grande Veglia della notte di Pasqua.

La chiesa è completamente buia. Entra la piccola fiamma

del Cero Pasquale, che annuncia la luce di Cristo risorto.

BUONA PASQUA!

marzo 2016

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Si fece buio su tutta la terra fino alle tredel pomeriggio (Mc 15, 33)Sono le parole che raccontano i momenti immedia-tamente antecedenti la morte di Gesù. Anche qui non è questione di meteorologia, ma è descritta l’eclisse della speranza nel cuore dell’uomo e del mondo. La speranza suscitata dall’annuncio del-la “buona notizia”, la gioia del perdono predicato da Gesù, l’anelito di giustizia e di bene sbocciato nell’incontro con Gesù, il desiderio di pienezza che si è acceso nel cuore dei discepoli, sembrano defi-nitivamente sconfitti. “noi speravamo …” dicono i due tristi discepoli sulla via di Emmaus.Come non pensare a tanti di noi che, anche solo qualche volta, hanno sperimentato questo senso di vuoto, di delusione, di inutilità. “Vedo tutto nero”, non è un espressione rara nel nostro tempo. Anche senza entrare nell’oscuro male della depressione, spesso la nostra realtà, la realtà della nostre rela-zioni, la realtà delle nostre famiglie, sembra segna-ta da una forza che ci toglie la speranza del futuro e che sembra rendere ogni sforzo inutile. Come non gettare uno sguardo alle tanti notti dell’umanità; al buio dei coprifuoco di troppe guer-re inutili e sanguinarie; alla disperazione di chi, spesso per interessi ciechi, vive di fatto senza casa, senza patria, senza futuro.Eppure anche questa notte è abitata. È questo l’annuncio della Pasqua. Mi viene spon-taneo andare con la mente alla Grande Veglia della

notte di Pasqua. La chiesa è completamente buia. Entra la piccola fiamma del Cero Pasquale, che annuncia la luce di Cristo risorto. L’antico inno dell’Exultet celebra nel canto le meraviglie di que-sta notte. Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte,risorge vincitore dal sepolcro.Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno,e sarà fonte di luce per la mia delizia.Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori,la gioia agli afflitti.Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti,promuove la concordia e la pace.O notte veramente gloriosa,che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!

Essa è definitivamente una notte abitata dalla vita. Ed anche la nostra vita può essere abitata da una forza nuova, quella del Risorto. “Allora senza indugio fecero ritorno a Gerusalemme”: sono sempre i due di Emmaus, ora pieni di gioia, che se ne ritornano a Ge-rusalemme per condividere quella gioia con i fratel-li. La loro storia è di nuovo piena di futuro.A tutti Buona Pasqua.

Don Sergio, il vostro parroco

MATTINO DI PASQUA

Io vorrei donare una cosa al Signore,ma non so che cosa.Andrò in giro per le strade,zufolando cosìfinché gli uomini dicano: “È pazzo!”.E mi fermerò soprattutto con i bambinia giocare in periferia.E poi lascerò un fioread ogni finestra dei poveri.E saluterò chiunque incontrerò per via,inchinandomi fino a terra...E poi suonerò con le manile campane della torre,a più riprese finché non sarò esausto.E, a chiunque venga, anche al ricco,dirò: “Siedi pure alla mia mensa!”.Anche il ricco è un pover’uomo...E a tutti dirò: “Avete visto il Signore?”.Ma lo dirò in silenzio, con un sorriso.

Io vorrei donare una cosa al Signore,ma non so che cosa.Tutto è Suo dono,eccetto il nostro peccato.Ecco: gli darò un’icona,

dove Lui bambinoguarda gli occhi di Sua madre:così dimenticherà ogni cosa.Gli raccoglierò dal pratouna goccia di rugiada:è già primavera, ancora primavera,una cosa insperata, non meritata:una cosa che non ha parole.E poi gli chiederò d’indovinarese sia una lacrima,o una perla di sole,o una goccia di rugiada.E dirò alla gente:“Avete visto il Signore?”.Ma lo dirò in silenzio,e solo con un sorriso.

Io vorrei donare una cosa al Signore,ma non so che cosa.Non credo più nemmeno alle mie lacrime.E queste gioie son tutte povere.Metterò un fiore rosso sul balcone.E canterò una canzone tutta per Lui solo.Andrò nel bosco questa notte,e abbraccerò gli alberi.

E starò in ascolto dell’usignolo,dell’usignolo che canta soloda mezzanotte all’alba.E poi andrò a lavarmi nel fiume,come fanno i poveri.E all’alba passerò sulle portedi tutti i miei fratellie dirò a ogni casa: “Pace!”E poi cospargerei la terradi acqua benedettain direzione dei quattro puntidell’universo.Poi... non lascerò mai morirela lampada dell’altare.E ogni domenica mi vestirò di bianco!

Io vorrei donare una cosa al Signore,ma non so che cosa.E non piangerò più,non piangerò più inutilmente.Dirò solo: “Avete visto il Signore?”.Ma lo dirò in silenzio,e solo con un sorriso.Poi non dirò più niente.

David Maria Turoldo

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Speciale Anno Santo della Misericordia

SOLIDARIETÀ “MISERICORDIOSI COME IL PADRE”

“ACCOGLIERE PER CONDIVIDERE”Progetto per accogliere minori profughi dai 10 ai 13 anni non accompagnati che la “Emet, Fraternità comunitaria” propone alla Parrocchia di Pagnacco come impegno quaresimale ed oltreChiara Barborini

Ogni volta che la strada della mia vita incrocia la “Emet, Fraternità comunitaria” è

sempre una forte emozione. Per me incontrarla è vedere l’opera di Dio sulla terra, è l’espressione concreta del messaggio di Gesù e del Vangelo.Ciò è accaduto di nuovo quando il Parroco in Chiesa nel merco-ledì delle ceneri ha presentato l’iniziativa di solidarietà che avrebbe caratterizzato il tem-po quaresimale ma soprattutto nell’assemblea che lo stesso don Sergio aveva ritenuto opportuno convocare per giovedì 18 febbra-io nella sala parrocchiale per approfondire i contenuti e le mo-dalità di questa iniziativa, cioè il coinvolgimento della nostra comunità al progetto proposto

dalla “Emet, Fraternità comu-nitaria” denominato “Acco-gliere per condividere”, fina-lizzato alla accoglienza nella sua struttura di Torreano di Martignacco di alcuni profu-ghi minori (10-13 anni) non accompagnati. Ciò in sinergia con la Caritas diocesana e la co-operativa sociale “L’Ancora” di Udine.Quella sera, don Sergio presen-tandoci due componenti della Emet (Giovanna e il Diacono Re-zio), ha introdotto dunque la no-stra comunità parrocchiale nel percorso quaresimale di cari-tà e di solidarietà che sarebbe auspicabile andasse al di là di questo periodo.Rezio ci ha accolti donandoci un pensiero che, seppur noto,

per il momento storico che stia-mo vivendo, pervaso da concetti quali globalizzazione, migrazio-ni, identità, appartenenza, mi è apparso di una potenza e una universalità che ci avvolge e ci protegge da pregiudizi e precon-cetti: siamo il Popolo di Dio.In quel frangente mi è tornato alla mente l’incontro con la Fra-ternità di Romena, in Chiesa, all’inizio della Quaresima, e una sottolineatura di Don Luigi Ver-di sul pane che Cristo ha spezza-to per tutti ed ha ripetuto più vol-te ‘per tutti’, richiamando alla memoria la moltiplicazione dei pani e dei pesci, di come Gesù abbia sfamato tutti.Rezio ha proseguito dicendo che il Buon Samaritano non sapeva chi fosse l’uomo sul ciglio della

Torreano: visione completa dei locali di “Emet, Fraternità comunitaria”

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strada percosso e derubato; non è che prima si fosse informato sulla sua identità o chiamato le autorità, lo ha soccorso, vestito e gli ha dato un riparo sicuro.E’ proprio questa una delle fi-nalità della Comunità Emet: più battezzati (sposi e consacrati) hanno scelto di vivere i valori evangelici della condivisione, accoglienza e povertà-sobrietà all’interno della vita comuni-taria aprendosi alle necessità degli ultimi e accogliendo le persone in difficoltà, in par-ticolare anche minori biso-gnosi. Attualmente vivono a Villalta di Fagagna, ma que-sto progetto si realizzerà nei locali ristrutturati di Torrea-no di Martignacco.Per questo, già dallo scorso anno, la Comunità si è atti-vata per accogliere minori profughi dai 10 ai 13 anni non accompagnati, soli. E’ nato così il progetto “Accoglie-re per condividere”: acco-gliere bambini e ragazzi per dare ….la possibilità a tanti cristiani e a tante persone di buona volontà di incomin-ciare ad entrare nella logica evangelica della condivisione e a non fermarsi solo all’assisten-zialismo.In concreto verranno accolti cinque ragazzini per offrire un’accoglienza a dimensione familiare e non istituzionale/assistenziale. E’ in quest’ottica familiare e co-munitaria che invitano anche la nostra parrocchia e tutti noi a condividere questo progetto e a collaborare perché questi nostri “fratelli” non si sentano emarginati, ma voluti bene e accettati nella loro richiesta di aiuto.Durante l’incontro ci sono sta-te tante domande da parte del-le persone presenti che chie-

devano come potevano essere d’aiuto.Giovanna ci ha spiegato che ci possono essere diversi gradi di coinvolgimento:

> condividere fraternamente in Emet la vita quotidiana con questi ospiti;> dare la disponibilità per al-cune ore durante la giornata;> impegnarsi settimanalmen-

te in qualche mansione dome-stica; > sostenere gli educatori in qualche attività lavorativa; > offrire agli ospiti la possibi-lità di vivere dei momenti al di fuori della “Fraternità Comuni-taria” e aiutarli ad inserirsi in attività sportive o ludico-cultu-rali presenti sul territorio;> contribuire al loro mante-nimento, ma non è il cardine, anche con offerte in denaro da deporre nel grande salvadana-io al centro della navata della nostra chiesa o da consegnare in parrocchia.

Il diacono Rezio ha, infatti, sot-tolineato che per la comunità Emet è più importante la condi-

visione del progetto, del tempo; insomma fare comunità con la nostra parrocchia.Giovanna, inoltre, si è racco-mandata di telefonare per non arrivare in comunità in momenti caotici e concitati dall’organizza-zione della giornata, come suc-cede in tutte le famiglie con figli (0432 810211).Sicuramente la via migliore

sarà quella di pianificare e coordinare gli aiuti. Al momento i bambini e i ra-gazzi profughi non sono an-cora arrivati in famiglia poi-ché la Comunità Emet ha dovuto adeguare la strut-tura di Torreano, adibita all’accoglienza, alle nuove norme di legge e così l’avvio del progetto è slittato di al-cuni mesi, ma ora dovrebbe essere imminente l’inizio. In questi mesi di attesa, per questioni burocratiche, la Provvidenza ha compiuto la sua azione e così una fami-glia di Udine si è offerta di trasferirsi per un periodo in Comunità per collaborare a questo progetto.

Concludo questo breve articolo con un importante pensiero di Rezio che sintetizza l’anima di questo cammino:“A mio avviso questo progetto può diventare un volano di con-divisione non solo nei riguardi di questa proposta, ma anche tra di voi; infatti può essere un’oppor-tunità per creare all’interno della parrocchia un gruppo di persone che intessono relazioni più pro-fonde e fraterne. Il mio desiderio è che se questi bambini e ragazzi avranno la fortuna di ritornare a casa, o anche di fermarsi qui per sempre, possano un giorno dire che non una,due o tre persone li hanno aiutati, ma che un intero popolo gli ha voluto bene”.

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...Nella nostra epoca, i flussi mi-gratori sono in continuo aumento in ogni area del pianeta: profughi e persone in fuga dalle loro patrie interpellano i singoli e le collettivi-tà, sfidando il tradizionale modo di vivere e, talvolta, sconvolgendo l’orizzonte culturale e sociale con cui vengono a confronto. Sempre più spesso le vittime della violen-za e della povertà, abbandonan-do le loro terre d’origine, subi-scono l’oltraggio dei trafficanti di persone umane nel viaggio verso il sogno di un futuro migliore. Se, poi, sopravvivono agli abusi e alle avversità, devono fare i conti con realtà dove si annidano sospetti e paure. Non di rado, infine, in-contrano la carenza di normative chiare e praticabili, che regolino l’accoglienza e prevedano itine-rari di integrazione a breve e a lungo termine, con attenzione ai diritti e ai doveri di tutti. Più che in tempi passati, oggi il Vangelo della misericordia scuote le co-scienze, impedisce che ci si abitui alla sofferenza dell’altro e indica vie di risposta che si radicano nel-le virtù teologali della fede, della speranza e della carità, declinan-dosi nelle opere di misericordia spirituale e corporale.

…I migranti sono nostri fratel-li e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamen-te dovrebbero essere divise tra tutti. Non è forse desiderio di cia-scuno quello di migliorare le pro-prie condizioni di vita e ottenere un onesto e legittimo benessere da condividere con i propri cari?

...La rivelazione biblica incorag-gia l’accoglienza dello straniero, motivandola con la certezza che così facendo si aprono le porte a Dio e nel volto dell’altro si ma-nifestano i tratti di Gesù Cristo. Molte istituzioni, associazioni, movimenti, gruppi impegnati, organismi diocesani, nazionali e internazionali sperimentano lo stupore e la gioia della festa dell’incontro, dello scambio e della solidarietà. Essi hanno ri-conosciuto la voce di Gesù Cristo: «Ecco, sto alla porta e busso» (Ap 3,20). Eppure non cessano di moltiplicarsi anche i dibattiti sul-le condizioni e sui limiti da porre all’accoglienza, non solo nelle politiche degli Stati, ma anche in alcune comunità parrocchiali che vedono minacciata la tranquillità tradizionale. Di fronte a tali questioni, come può agire la Chiesa se non ispi-randosi all’esempio e alle parole di Gesù Cristo? La risposta del Vangelo è la misericordia.In primo luogo, essa è dono di Dio Padre rive-lato nel Figlio: la misericordia ricevuta da Dio, infatti, suscita s e n t i m e n t i di gioiosa gratitudi-ne per la speranza che ci ha aperto il m i s t e r o della re-denzione nel sangue di Cri-sto. Essa, poi,

alimenta e irrobustisce la solida-rietà verso il prossimo come esi-genza di risposta all’amore gratu-ito di Dio, «che è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» (Rm 5,5). Del resto, ognuno di noi è responsabile del suo vicino: siamo custodi dei no-stri fratelli e sorelle, ovunque essi vivano. La cura di buoni contatti personali e la capacità di supera-re pregiudizi e paure sono ingre-dienti essenziali per coltivare la cultura dell’incontro, dove si è di-sposti non solo a dare, ma anche a ricevere dagli altri. L’ospitalità, infatti, vive del dare e del ricevere.

….Nessuno può fingere di non sentirsi interpellato dalle nuove forme di schiavitù gestite da or-ganizzazioni criminali che ven-dono e comprano uomini, donne e bambini come lavoratori forzati nell’edilizia, nell’agricoltura, nella pesca o in altri ambiti di merca-to. Quanti minori sono tutt’oggi costretti ad arruolarsi nelle mili-zie che li trasformano in bambi-ni soldato! Quante persone sono vittime del traffico d’organi, della mendicità forzata e dello sfrut-

tamento sessuale! Da questi aberranti crimini fuggo-

no i profughi del nostro tempo, che interpel-

lano la Chiesa e la comunità umana affinché anch’es-si, nella mano tesa di chi li ac-coglie, possano

vedere il volto del Signore «Padre mi-

sericordioso e Dio di ogni consolazione» (2 Cor 1,3).

“Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia”Dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2016

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RIEMPIAMO UN CESTO DI… CARITÀDi alimenti ed indumenti per aiutare le famiglie in difficoltà della nostra comunità, ma non soloIl Gruppo Caritas

Correva l’anno… Non ci ricordiamo esattamente quando nel cuore della nostra comunità parrocchiale si è colta un’attesa, una necessità che non era possibile ignorare.Don Ivan, allora parroco di Pa-gnacco, durante una riunione del Gruppo Caritas comunicò che quotidianamente, alla porta della canonica, si presentavano persone che chiedevano un aiuto, molto spesso un aiuto per poter mangiare o far mangiare la pro-pria famiglia.Non era sufficiente, non era cor-retto, offrire semplicemente un po’ di denaro. La risposta a questo bisogno doveva essere diversa.Nasce allora la collaborazione con il “Banco Alimentare”.Il gruppo Caritas, una persona in particolare, approfondì la co-noscenza dell’attività del “Banco Alimentare”, delle modalità di collaborazione e di accesso. Pre-dispose quindi le pratiche buro-cratiche per la richiesta di alimen-ti ed iniziò quindi l’acquisizione di questi alimenti che venivano conservati con cura ed attenzio-ne. Alle persone che bussavano alla porta della canonica si iniziò a consegnare borse di prodotti alimentari. Non più qualche car-tamoneta ma qualcosa di buono, confezionato ed offerto con cura e simpatia.

Supporto a famiglie della comu-nitàSono stati presi contatti con l’Assi-stente Sociale del Comune di Pa-gnacco per l’individuazione di al-cune famiglie (o persone singole) che da allora vengono supportate con la consegna mensile di un di-screto quantitativo di prodotti.Talvolta alla nostra Parrocchia si sono presentate anche persone provenienti da altri Comuni. Tut-ti hanno trovato una porta aperta ed un aiuto concreto.E adesso?Dall’inizio dello scorso anno è diventato complesso accedere al Banco Alimentare. La nostra è una piccola realtà e il peso della gestione burocratica per l’accesso agli aiuti del Banco non era più sostenibile. Abbiamo allora de-ciso , con don Sergio, di ricorrere solo alla generosità dei nostri par-rocchiani.Tempo di bilanci?Sono stati molti gli alimenti, con-fezionati, a lunga conservazione, offerti nel corso dell’anno dai fe-deli della nostra comunità parroc-chiale. Nel riquadro sono elenca-ti gli alimenti raccolti e distribuiti nel corso del 2015. Quello che un “elenco” non può dire è lo stile con cui sono stati offerti, l’entu-siasmo con cui è stata accolta la proposta, la sensibilità e l’atten-zione di tanti parrocchiani che, mese dopo mese, hanno deposto in un semplice cesto di vimini il segno concreto della loro condivi-sione e della loro solidarietà. Solo prodotti alimentari? No, anche indumenti usatiDa tempo ormai il gruppo Caritas gestisce una raccolta continua-

tiva di indumenti usati. Gli indumenti, in buono stato, vengono suddivisi e selezionati. Vengono distribuiti con lo stesso criterio dei prodotti alimentari, contribuendo ad offrire un aiuto concreto a persone/famiglie che stanno vivendo momenti di diffi-coltà. Ricapitolando:1)Potete offrire prodotti ali-mentari confezionati, a lunga scadenza. (dando la preferenza, se possibile, ad olio, latte, riso…)Ogni prima domenica del mese troverete in fondo alla chiesa un cesto di vimini dove inserire i prodotti alimentari che avrete acquistato per i nostri fratelli in Cristo. È l’occasione per unire pre-ghiera e solidarietà verso i fratelli, un aiuto concreto per chi riceve, una Grazia per chi offre.2) Indumenti usati: il punto di raccolta è presso la Canonica di Pagnacco. Potete portarli duran-te tutto il tempo dell’anno: ogni domenica dalle ore 9 alle ore 10 (nell’intervallo tra le Sante Mes-se) troverete sempre qualcuno cui poterli consegnare.Grazie di cuore per quello che fate, con continuità e semplicità!

DATI RACCOLTA ALIMENTI ANNO 2105

pasta kg. 250, biscotti kg. 78,9, latte litri 85, confettura barattoli kg. 13,9 , dolci kg. 12 ,zucchero kg. 107, riso kg. 144, farina kg. 11, fette biscottate kg. 6 , tonno kg. 66,7, olio litri 71, te pezzi 8, prodotti infanzia kg. 36,7, varie pezzi 9 succhi frutta pezzi 5, legumi kg. 125,5, pelati kg. 133, caffè kg. 39,5 pro-dotti per la casa pezzi 1

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I PELLEGRINAGGI GIUBILARI

PELLEGRINAGGIO FORANIALE DEI CATECHISTI

DA PAGNACCO A ROMA PER IL GIUBILEO DEI RAGAZZI

La parrocchia di Pagnacco fa parte della forania di Tricesimo con altre 22 comunità. Catechisti insieme al Santuario della Madonna Missionaria il 17 aprile

Nella sua lettera sulla pa-storale di comunione già l’arcivescovo mons. Brollo

sottolineava che In “un’azione di pastorale di comunione che va ol-tre i confini della singola parroc-chia si richiede la collaborazione fra tutte le comunità cristiane lo-cali” (n°37). Ed ancora: “per vi-vere concretamente la comunione nella Chiesa udinese l’impegno delle parrocchie si colloca nel contesto più ampio della forania” (n°39).È proprio per alimentare questo spirito di comunione e fraterni-tà che abbiamo vissuto anche a livello foraniale la proposta di papa Francesco delle 24 ore

con il Signore. Nella chiesa di s. Antonio a Trice-simo, le varie comunità e gruppi ecclesiali, si sono alternate in un tempo di adorazione eucaristica continuata dalle 18.00 di vener-dì 4 alle 18.00 di sabato 5 marzo. 24 ore di preghiera vissute nel segno della comunione e della conversione ad una fraternità che vogliamo cresca sempre più nelle nostre comunità.Con questo stesso spirito vivre-mo un’altra esperienza che è proposta a tutti i catechisti ed animatori delle parrocchie del-la forania. L’abbiamo chiamato GIUBILEO DEI CATECHISTI, perché oltre ai momenti di ri-

flessione e preghiera, vivremo un breve pellegrinaggio fino al Santuario della Madonna Mis-sionaria che si concluderà con il passaggio della Porta della Mise-ricordia.L’appuntamento è per dome-nica 17 aprile, con inizio alle 15.00 a Tricesimo. Sarà propo-sta una lectio divina ed un tem-po di meditazione, a cui seguirà come detto, il pellegrinaggio al santuario.È un occasione per sentirci Chie-sa insieme e incoraggiarci reci-procamente nel vivere il nostro servizio di educazione alla fede, così prezioso per le nostre comu-nità.

Quest’anno noi ragazzi di prima superiore di Pagnacco, parteci-peremo al “Giubileo dei Ragazzi” in occasione dell’Anno Santo de-dicato alla Misericordia. Siamo un gruppetto di sette giovani e scenderemo a Roma dal 22 al 25 Aprile. Parteciperemo alle at-tività organizzate dalla Pastorale giovanile assieme ad altri 170 giovani della diocesi di Udine.Tra le nostre tappe fondamen-tali, ci saranno: > il passaggio della Porta Santa

con la visita alla Basilica di San Pietro e la possibilità di confes-sarsi, >la festa allo Stadio Olimpico, > le attività sulla Misericordia e infine la Santa Messa con papa Francesco in piazza San Pietro.Partiamo con molto entusiasmo e in queste giornate ci aspettia-mo di divertirci, di conoscere nuove persone, di stare insieme in compagnia, di rafforzare i le-gami di amicizia nel gruppo. Ci muoviamo in questo pellegri-

naggio con l’obiettivo c o m u n e di crescere nel nostro cammino di fede grazie alle esperienze che vivremo insieme ai nostri coeta-nei.Ma in questo viaggio speriamo anche di capire e approfondire a livello personale, i valori del-la misericordia per riproporli nella nostra vita quotidiana.

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INSIEME... PELLEGRINI VERSO ROMACon la parrocchia dal 13 al 16 giugno 2016

Con il pellegrinaggio par-rocchiale a Roma vogliamo cogliere anche noi l’invito

di papa Francesco di vivere, in comunione con la Chiesa tut-ta, l’occasione straordinaria del Giubileo della Misericordia. Nel-la sua Bolla di indizione il papa ci ricorda: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il miste-ro della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. Mise-ricordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fonda-mentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incon-tra nel cammino della vita. Mise-ricordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sem-pre nonostante il limite del nostro peccato”.

Ci accompagnano in questo anno speciale due gesti peculiari, lega-ti alla tradizione degli anni santi: il pellegrinaggio e il passaggio della porta santa.> Mettersi in cammino: uscire dal nostro quotidiano per risco-prire insieme il gusto di condivi-dere la strada. > Farsi pellegrini: cioè in cam-mino orientati verso una meta che è la co-m u n i o n e con il Si-gnore e la riscoperta della sua misericor-dia.>Passare la porta: «attraver-sando la

Porta Santa ci lasceremo ab-bracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad esse-re misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi» >Avremo poi la possibilità di partecipare all’udienza con papa Francesco in piazza san Pietro.

… NON SOLO ROMADiverse saranno le tappe del no-stro cammino: Gubbio, Todi, Su-biaco, che ci richiamano alcuni compagni di pellegrinaggio come san Francesco, Jacopone da Todi, san Benedetto e santa Scolastica. Ci sarà offerta l’opportunità di vi-sitare questi luoghi ed arricchirci della loro storia, della loro cultu-ra, e della loro “santità”.

L’INCONTRO CON LE SUORE: RINNOVARE UN LEGAME SEMPRE VIVO

Nel nostro pellegrinaggio ci sarà anche la possibilità di un incon-tro con le nostre suore Valeriana, Antonina e Angela e con alcune delle suore che sono state a Pa-gnacco. È l’occasione per rinno-vare la nostra amicizia e gratitu-dine.

UNA ESPERIENZA DI COMUNITÀCome ogni gita e pellegrinaggio, questa è anche una bellissima occasione per stare insieme, per conoscerci meglio e sentirci par-te, con semplicità, di una comu-nità.

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PROGRAMMA DI MASSIMA

LUNEDÌ 13 GIUGNOGubbio: pranzo e visita guidata, trasferimento a Todi. Pernottamento

MARTEDÌ 14 GIUGNOSubiaco: visita al monastero di S. Scolastica. Pranzo. Nel pomeriggio Roma: visita alla basilica delle Tre Fontane Incontro con le Suore della provvidenza

MERCOLEDÌ 15 GIUGNOMattinata a San Pietro per partecipare all’udienza con Papa Francesco. Pomeriggio: percorso e passaggio della Porta Santa

GIOVEDÌ 16 GIUGNOMontepulciano (SI) visita del centro.Rientro a Pagnacco per le 22 circa.

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CRONACA PARROCCHIALELa cronaca parrocchiale dello scorso bollettino si è interrotta ad un passo dall’Avvento. L’ulti-ma iniziativa richiamata è stata quella della “Veglia Cantata dell’Avvento”, un tempo di attesa e di preparazione che ci chiedeva, ancora una volta, di confermare il nostro essere cristiani e di trovare il modo per approfondire, motivare e rendere concreta la nostra fede. Iniziava l’ “Anno Giubilare della Misericordia”: non potevamo rimanere indifferenti o tiepidi, dovevamo metterci in cammino con la chiesa universale.

A cura di Loretta Dolso

Domenica 29 novembre 2015INAUGURAZIONE DEL PRESE-PE DI LUCI A MODOLETTOÈ il primo dei numerosi presepi che accompagnano il cammino verso Natale della comunità di Pagnacco. Sono il segno di un’at-tesa ma sono anche voglia di la-vorare insieme, di rendere signi-ficativo un luogo o un borgo, di offrire qualcosa di bello.

Martedì 1 dicembre “DIO CAMMINA A PIEDI”La nostra chiesa parrocchiale si apre per ospitare un’iniziativa della Fraternità di Romena, che propone una veglia di preghiera intitolata “Dio cammina a piedi.E’ una bella occasione per riflet-tere e pregare, magari per cerca-re di conoscere lo spirito che ani-ma la Fraternità di Romena.

Giovedì 3 dicembre 2016PREGHIERA PER LE VOCAZIONIÈ una delle iniziative che vengo-no proposte nel corso dell’anno giubilare. In tutta la diocesi ini-zia un’esperienza di preghiera per le vocazioni, il “Monastero

inVisibile”. Sono molte le per-sone che hanno aderito a livello personale e sono disponibili ad offrire, con continuità, la loro preghiera. È possibile aderi-re anche a livello comunitario. Ogni primo giovedì del mese, quindi, dalle ore 18 alle ore 19, si terrà un’ora di Adorazione Eu-caristica dedicata alla preghiera per le vocazioni.

Venerdì 11 dicembre 2015“ECHI DI LUCE”La musica accompagna sempre in modo significativo ed intenso il cammino verso Natale.Questo venerdì di metà dicembre ospita il concerto natalizio dal ti-tolo “Echi di luce” dell’ensemble di ottoni Brassevonde.

Martedì 8 – sabato 12 – domenica 13 dicembre 2015Inaugurazione e benedizione dei presepi a Marolins, Castellerio ed in Borgo RizzaniUno dopo l’altro si accendono le luci dei presepi ad illuminare le notti invernali ed a ricordare un Natale che si avvicina, un Dio bambino che nasce nelle nostre case, nelle nostre strade, nei no-stri borghi.

Domenica 13 dicembre 2015MERCATINO DI NATALEUna simpatica iniziativa, pro-posta dalle famiglie dei bimbi ospiti della scuola parrocchiale dell’infanzia “Elena Bettini”.

Piccoli oggetti, buonissimi dolci e tanta simpatia sono gli ingre-dienti di questa riuscitissima ini-ziativa.

APERTURA DELLA “PORTA DELLA MISERICORDIA” IN CATTEDRALE AD UDINE

Alle ore 16 del pomeriggio l’Ar-civescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato apre la “Porta della Misericordia” del Duomo di Udi-ne. Diverse persone della nostra comunità partecipano a questo importante e significativo mo-mento.

Giovedì 17 dicembre 2015INCONTRO A TRICESIMOUna proposta foraniale: in Sala Pellizzari, a Tricesimo, don Gior-dano Cracina guida un incontro sul tema “La riconciliazione, se-gno privilegiato di misericordia”.

Sabato 19 dicembre 2015LUCE DELLA PACE DI BETLEMMEIl gruppo Scout ripropone un’im-portante iniziativa. Viene porta-ta in chiesa la Luce della Pace,

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una lampada, una fiamma che è stata accesa a Betlemme ed è passata di mano in mano fino a raggiungere tante chiese parroc-chiali, tante comunità di creden-ti che riconoscono in quella fra-gile luce la speranza di un futuro di pace.

Domenica 20 dicembre 2015Alle 15.30 in chiesa parroc-chiale ci si ritrova per la con-sueta celebrazione eucaristica in suffragio dei giovani defun-ti con l’associazione “Semi di speranza”

Alle 16 presso il Santuario del-la Madonna Missionaria a Tri-cesimo sono convocate tutte le comunità parrocchiali della forania per l’apertura della “Porta della Misericordia”

Alle 18 in chiesa parrocchiale ci si incontra per il tradizio-nale concerto “Suoni e voci di Natale”, organizzato dal coro parrocchiale. Partecipano i bambini della scuola dell’infan-zia, i ragazzi della scuola pri-maria e secondaria, l’orchestra ed il coro di voci bianche della Scuola di Musica.

Giovedì 24 dicembre e venerdì 25 dicembre 2015Sembra quasi inutile inserire in queste note di cronaca parroc-chiale le celebrazioni del Nata-le, si ripetono, apparentemente uguali, anno dopo anno. Ma è giusto richiamare alla memoria quegli appuntamenti vissuti insieme, con intensità e

gioia. Oltre le luci e le musiche stucchevoli il Natale ci ha ricor-dato la bellezza di una vita di fede, la gioia del celebrare in-sieme, la serenità di una festa da vivere pienamente in fami-glia ed in comunità.Una nota gioiosa è anche data dalle “prove dei chierichetti” che si sono incontrati giovedì 24, al mattino, per prepararsi seriamente alle celebrazioni e per concludere il tutto con una gioiosa pastasciutta in canoni-ca.

Domenica 27 dicembre 2015FESTA DELLA SACRA FAMIGLIAQuesta festa è un riferimento ed una cornice ideale per la ce-lebrazione dei Battesimi comu-nitari, gioia e speranza per una comunità credente che si impe-gna a sostenere il cammino di fede di questi bambini e delle loro famiglie.

Giovedì 31 dicembre 2015 SAN SILVESTROSono due gli appuntamenti che si ripetono in questo ultimo giorno dell’anno.

A Castellerio si celebra la Santa Messa nella chiesetta dedicata a San Silvestro.

Verso sera, nella chiesa par-rocchiale, ci si incontra per il solenne Te Deum di ringrazia-mento. E’ importante ritrovarsi per rendere Grazie al Padre e per richiamare alla memoria i momenti tristi o gioiosi vissuti in comunità nel corso dell’an-no 2015. In particolare si fa me-moria dei defunti che abbiamo accompagnato nel loro ultimo viaggio terreno e ci si regala la gioia di ricordare i nuovi battez-zati e le famiglie che si sono for-mate durante l’anno.

Venerdì 1° gennaio 2016GIORNATA MONDIALE DELLA PACEComincia il nuovo anno anche se spesso ci si dimentica di que-sta giornata dedicata alla Pace. Durante la celebrazione eucari-stica viene proclamata l’Invoca-zione dello Spirito Santo per il nuovo anno.

Da sabato 2 gennaio a lunedì 4 gennaioCAMPOSCUOLA A PIERABECHSperando nella neve ma co-munque con tanta voglia di sta-re insieme e divertirsi, i nostri ragazzi (dalla V elementare alla III media) partono verso Piera-bech di Forni Avoltri.

Benedizione dell’acqua, del sale e della frutta

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Martedì 5 gennaio 2016BENEDIZIONE DELL’ACQUA, DEL SALE E DELLA FRUTTALa vigilia dell’Epifania: si ripe-te un gesto importante ed anti-co. Ai piedi della gradinata che conduce al presbiterio un tavo-lo si riempie di cesti con acqua e sale ma anche con frutta che verrà benedetta dal celebrante. E’ un segno che si ripete da anni ed anni, che trova le proprie ori-gini nella chiesa aquileiese.

Mercoledì 6 gennaio 2016BENEDIZIONE DEI BAMBINIE’ l’Epifania, la manifestazione del Signore, di quel Dio che si è fatto uomo per condividere la nostra vita e per condurci a sé. E’ anche la Giornata della San-ta Infanzia e in questo contesto, giustamente, trova spazio la be-nedizione dei bambini.

Sabato 16 gennaio 2016… VERSO CRACOVIAAlcuni giovani della nostra co-munità parrocchiale intendono partecipare alla Giornata Mon-diale della Gioventù che, la prossima estate, riunirà giovani di tutto il mondo a Cracovia.Cominciano quindi gli incontri di preparazione, non solo orga-nizzativi. E’ importante scoprire le motivazioni e aderire con-

sapevolmente a questa grande esperienza di incontro, forma-zione e preghiera.

Domenica 17 gennaio 2016a TricesimoSANTA MESSA IN SUFFRAGIO DI MONS. ALFREDO BATTISTI E DON LIONELLO REMORUn appuntamento che si ripete e che, con il passare del tempo, assume sempre più spessore ed intensità. Tanti hanno co-nosciuto mons. Battisti e don Lionello, testimoni di una fede vissuta con coerenza, impegno e semplicità.

Sabato 23 gennaio 2016GIUBILEO DEGLI SPOSIPresso il santuario della ma-donna missionaria, nel conte-sto del cammino previsto per l’anno giubilare, si è tenuto un incontro di riflessione in occa-sione della Festa liturgica dei Santi Sposi Maria e Giuseppe. Sono stati invitati tutti gli sposi cristiani.

Domenica 24 gennaio 2016 INIZIA IL CAMMINO VERSO CRACOVIAIl gruppo dei giovani che si pre-para a partecipare alle Giornate Mondiali della Gioventù inizia il cammino partecipando all’E-

vento della Memoria: insieme ai giovani di tutta la regione si incontrano presso la Risiera di San Sabba per un momento di testimonianza e di preghiera per la pace.

Lunedì 25 gennaio 201673° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI NIKOLAJEWKAAlle ore 19, in chiesa parroc-chiale, viene celebrata una San-ta Messa in suffragio dei caduti nella battaglia di Nikolajewka.

Domenica 31 gennaio 2016PICCOLO COTTOLENGO DI SANTA MARIA LA LONGAE’ una proposta del nostro coro parrocchiale: animare e con-dividere un pomeriggio di Car-nevale presso il Piccolo Cotto-lengo di Santa Maria La Longa. Tutti sono invitati a partecipare.

Sabato 6 febbraio 2016FESTA DI CARNEVALE IN ORATORIOUna festa proprio “come si deve”, organizzata dai giovani dell’oratorio, cui sono invitati

Benedizione dei bambini Risiera di San Sabba

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tutti i bambini ed i ragazzi della comunità. E’ bello concludere il carnevale insieme, in allegria, in un ambiente accogliente come il nostro oratorio, insieme con giovani e ragazzi simpatici e positivi (oltre che bravi).

FESTA DIOCESANA DELLA VITAUna proposta della nostra Arci-diocesi. L’incontro si tiene pres-so la B.V. delle Grazie ad Udine e si inserisce nel contesto del tema giubilare “la Misericordia fa fiorire la vita”. L’arcivescovo celebra la Santa Messa che si conclude con una benedizione speciale per le mamme in attesa e per i bambini.

Mercoledì 10 febbraio 2016LE CENERIInizia il tempo di Quaresima, uno dei “Tempi forti” dell’anno

liturgico, con alcuni segni che rendono evidente l’impegno ri-chiesto ad ognuno nel cammino verso la Pasqua. E’ una giorna-ta di digiuno e di astinenza, ci viene posto sul capo un pizzico di cenere, ci viene chiesto di im-pegnarci nella preghiera, nell’a-scolto della Parola, nei gesti concreti di solidarietà.Alla Santa Messa delle ore 19 viene anche presentato l’impe-gno quaresimale: sostenere il progetto “Accogliere per condivi-dere” della Comunità Emet, per l’accoglienza di alcuni profughi minori non accompagnati nella struttura di Torreano di Marti-gnacco. Per questo troveremo in chiesa un grande salvadanaio di terracotta, dove ciascuno di noi potrà inserire un’offerta, ogni volta che si recherà in chiesa. Potremo così unire un cammino quaresimale di preghiera ad un

segno concreto della nostra ca-pacità di donare.

Domenica 14 febbraio 2016SANTA MESSA ANIMATA DAI BAMBINI DI PRIMA ESECONDA ELEMENTARECom’è bello celebrare con gio-ia, vedere una chiesa rallegrata dalle voci e dai volti dei nostri bambini. In questa domenica si pone il rito dell’Effatà e la con-segna dei Vangeli, segno di un cammino cristiano che non può essere rivolto solo ai bambini ma può/deve essere accolto e condiviso dalle loro famiglie e da tutta la comunità credente.

Giovedì 18 febbraio 2016INCONTRO CON LA COMUNITÀ EMET… per saperne di più. In chiesa troviamo il volantino che spiega esaurientemente il progetto “Ac-cogliere per condividere” che la nostra comunità parrocchiale sostiene nel tempo di Quaresi-ma (e speriamo anche dopo). Ma per saperne di più è neces-sario incontrare chi ha aperto le porte a questa accoglienza, chi si impegnerà quotidianamente in questo progetto, chi fa scelte di vita coraggiose e le testimo-nia con sensibilità e simpatia.Ecco quindi l’invito ad essere presenti, alle ore 20.30, presso l’Oratorio parrocchiale.

Venerdì 19 febbraio 2016“INCONTRI DI MISERICORDIA”Il percorso quaresimale di quest’anno vuole condurci a ri-flettere sui cambiamenti di vita che, necessariamente, avvengo-no dopo aver incontrato la Mi-sericordia di Dio, resa visibile e concreta in Gesù Cristo.Questo primo incontro avviene al Pozzo di Giacobbe e chi vive l’esperienza è una donna sama-ritana. La proposta di riflessio-ne è del Gruppo Caritas.

Festa di carnevale in oratorio

“Incontri di Misericordia” animati dal Gruppo Caritas

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>4 Aprile Festa in onore di san Silvestro a Castellerio

>10 Aprile Battesimi comunitari

>22-25 Aprile Partecipazione dei ragazzi di Prima superiore al Giubileo dei ragazzi a Roma

>24 Aprile Solennità di san Giorgio

>25 Aprile Rogazioni e funzione a Lazzacco

>1 Maggio Rogazioni, S. Messa e benedizione del pane e del vino a Fontanabona

>7 Maggio Celebrazione della Prima Confessione per 18 fanciulli della comunità

>22 Maggio Celebrazione della Prima Comunioni per 20 fanciulli della comunità

>13-16 Giugno Pellegrinaggio parrocchiale a Roma con partecipazione all’udienza papale.

>3 Luglio Festa di Sant’Antonio a Zampis

>3-10 Luglio Camposcuola per i ragazzi delle medie

>Dal 19 Luglio Partecipazione dei giovani alla Giornata Mondiale della Gioventù

Alla fine della celebrazione vie-ne data la possibilità di vivere personalmente l’incontro di misericordia attraverso il Sacra-mento della Riconciliazione.

Sabato 20 febbraio – domenica 21 febbraio 2016 – Sala Teatro dell’OratorioI GENIATTORI PRESENTANO PER TUTTA LA COMUNITÀ LO SPETTACOLO “ERCOLE, STO-RIA DI UN EROE”

Venerdì 26 febbraio 2016SECONDO APPUNTAMENTOCON GLI “INCONTRI DI MISERICORDIA”Gli incontri con la Misericordia di Dio non ci lasciano indiffe-renti. Questo secondo incontro avviene a Gerico, con un piccolo uomo di nome Zaccheo.Ci guidano nella riflessione e nella preghiera i nostri bambini delle elementari.Anche alla fine di questo in-

contro, come succederà ogni venerdì, ci sarà la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione.

ALLE ORE 20.45, IN ORATO-RIO, I CAPI SCOUT INCONTRA-NO LA COMUNITÀ per un con-fronto sulle prospettive e sui passi da compiere per il futuro del gruppo.

Domenica 28 febbraio 2016POMERIGGIO INSIEME…… per i bambini della III^ ele-mentare e per le loro famiglia, presso il Santuario della Ma-donna Missionaria a Tricesimo.E’ importante trovare il tempo per stare insieme e dare signi-ficato al cammino cristiano dei bambini e delle loro famiglie, trovando anche il modo di fare insieme un percorso di conver-sione nel contesto dell’Anno Giubilare.

AGENDA PASTORALE

Via Crucis guidata dai bambini delle elementari

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ANCHE I NUMERI POSSONO AVERE UN’ANIMAIl rendiconto economico finanziario 2015. I dati “ci aiutano a guardare con maggior fiducia agli anni 2020-2021”Claudio Fogale, direttore del Consiglio pastorale parrocchiale

Come di consueto, l’edizio-ne primaverile del Bolletti-no Parrocchiale ospita un

commento o, se vogliamo, un’in-terpretazione, a quelle che un occhio superficiale potrebbe de-finire “aride cifre” del rendiconto economico finanziario della par-rocchia.

Prima però di parlare di numeri, mi preme rimarcare come riman-gono validissime ed attuali le considerazioni sull’importanza e la priorità del servizio spirituale ed anche sociale, che nella sua quotidiana missionarietà e soli-dale sensibilità, la chiesa riesce ad offrire a tutti i parrocchiani, siano essi credenti oppure no, “un bene prezioso per tutta la comunità” l’abbiamo definito nel bollettino di Pasqua 2015. Ribadito questo concetto, rimane obbligo morale per chi vive del-la generosità degli altri, rendere conto dell’oculatezza con cui le offerte dei fedeli vengono ammi-nistrate.

Venendo dunque ai numeri, un dato risulta subito evidente, il totale generale delle uscite si è ridotto, rispetto allo scorso anno di ben 47.000 euro. Sono arrivati infatti a comple-tamento e saldati i lavori di installazione delle “linee vita” su tutti gli edifici parrocchiali (trattasi di funi in acciaio ed altri accorgimenti tecnici che, oppor-tunamente ancorati alla struttura dell’edificio, permettono a chi ese-gue interventi sui tetti di lavorare in sicurezza) ed il risanamento

del tetto e della sacristia della chiesa di Zampis.A questo proposito, ritengo im-portanti due precisazioni.Proprio la presenza delle linee vita ha consentito l’estate scorsa un importante intervento di ri-pristino della impermeabilità del tetto della Casa della Gioventù, portato a termine con un esborso minimo grazie alla generosità di chi ha donato i materiali ed ore preziose del proprio tempo.Ma anche i lavori presso la chiesa di Zampis meritano menzione. Da sempre, infatti, gli abitanti del borgo si fanno carico, con pe-riodiche collette e raccolta fondi, del decoro e del mantenimento dell’antica chiesa, fondi che ven-gono appostati in specifica voce del bilancio parrocchiale ed uti-lizzati all’occorrenza per lo scopo cui erano destinati. E cosi e stato anche in questa occasione. Un sano attaccamento al cam-panile può portare anche buoni frutti! Un grazie sincero ai par-rocchiani di Zampis.Alla voce Partite di giro (raccol-te per finalità umanitarie) un’al-tra cifra significativa. Si tratta dei fondi raccolti per la realizzazione della scuola di Oxkutzcab nello Yucatan, in Messico da parte delle suore della Divina Provvidenza. L’im-porto raccolto è arrivato a 6.435 euro con un aumento del 30% rispetto alla raccolta dell’anno precedente. Non ci illudiamo certo che la scuola, ora completata, si sia re-alizzata solo con le nostre offer-te, ma, questo contributo, fa sen-

tire anche noi, almeno un po’, Provvidenza per i tanti bambini e ragazzi che la potranno fre-quentare. Una bella sensazione che ci aiuterà a vivere in maniera migliore le prossime festività pa-squali.Passando all’esame della ge-stione ordinaria, vediamo che l’impegno al contenimento ed alla razionalizzazione delle spe-se ha portato ad una lieve dimi-nuzione delle stesse, mentre la maggiore generosità dei par-rocchiani ha consentito, final-mente, dopo anni di conti in rosso, di chiudere l’esercizio con un saldo positivo di circa 4.000 euro, a cui si vanno ad aggiungere i 10.000 euro de-stinati alla parrocchia dai fa-miliari di don Roberto Freschi secondo il desiderio da egli espresso all’aggravarsi della malattia che lo ha consumato. Segno di un legame affettivo con la comunità dove é cresciuto che nemmeno il passare degli anni é riuscito ad indebolire.Questi numeri ci aiutano a guardare con maggiore fiducia agli anni 2020-2021.Per spiegare questa affermazione dobbiamo però tornare indie-tro con la memoria di qualche anno.Successe infatti, che all’avvio dei lavori di realizzazione dell’ora-torio è stata chiesta alla regione l’anticipazione di 2 annualità dei contributi regionali concessi per la costruzione del manufat-to, operazione necessaria per far fronte alle necessità di cassa dei primi pagamenti, in attesa del

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perfezionamento della pratica del mutuo bancario. Ora, però, negli anni 2020-2021 la parroc-chia si troverà nella necessità di far fronte con le sole proprie forze alle ultime rate del debito a suo tempo contratto, essendo-si nel frattempo anticipatamente esaurito il contributo regionale.Non c’è da disperare, abbiamo davanti ancora qualche anno per accantonare quanto necessario a far fronte agli impegni assunti, ma, è questo il motivo per cui an-cora per i prossimi 5-6 anni non si potranno intraprendere i pur necessari interventi di risana-mento delle pareti esterne della chiesa parrocchiale.

A meno di...un consistente con-tributo della Divina Provvidenza.Ecco, anche i numeri possono parlare. Raccontarci storie di af-fetto per la propria comunità, di attaccamento alle proprie ra-dici, di sensibilità verso fratelli meno fortunati, vicini e lontani, di partecipazione e corresponsa-bilità.Valori importanti, racchiusi nel quadretto riassuntivo di fianco riportato!

Certo rimane il rammarico di vedere tante piccole necessità trascinarsi nel tempo. Il contro-soffitto del soppalco dell’organo antico, la pittura

delle ringhiere della scaletta, la sistemazione del pavimento all’ingresso della chiesa, la pittu-ra, non dico dell’intera facciata, ma almeno dei portali all’ingres-so della stessa, ed altro ancora, sono interventi a cui le abilità e l’esperienza acquisite in una vita di lavoro potrebbero senza gros-se difficoltà far fronte. Pazienza, ai tanti volontari che quotidianamente si impegnano a favore della parrocchia non pos-siamo chiedere di più. Ci vorrebbero forze ulteriori e, per gli uomini di buona volon-tà, le porte (del paradiso?) sono sempre spalancate.Buona Pasqua.

ENTRATEENTRATE ORDINARIE

OFFERTE IN CHIESA(durante le celebrazioni)CANDELE VOTIVEOFFERTE PER SERVIZI(battesimi, matrimoni,funerali………)ENTRATE PER ATTIVITA’ PARROCCHIALI(oratorio,centri vacanze pellegrinaggi)OFFERTE DA ENTI E PRIVATI(offerte in busta e tramite bollettino postale)AFFITTI ATTIVICONTRIBUTI PER ATTIVITA’ DIVERSE(contr.prov.e comunali centri aggregazione)ENTRATE DIVERSE(int.attivi su c.c.b.rimborsi e varie)CONTRIBUTIO ORATORIO-CAMPO POLIF TOTALE ENTRATE ORDINARIE ENTRATE STRAORDINARIE(contr.da privati-lascito)

TOTALE ENTRATE STRAORDINARIEPARTITE DI GIRO(Raccolte con finalità umanitarie)

TOTALE GENERALE ENTRATE

USCITEUSCITE ORDINARIE

IMPOSTE-TASSE E ASSICURAZIONISPESE DI CULTO(candele,particole, arredo,fiori,libri…..)SPESE GESTIONALI PARROCCHIA(luce,telefono,riscaldamento…)SPESE PER ATTIVITA’ PARROCCHIALI(oratorio, centri vacanze pellegrinaggi)BOLLETTINO PARROCCHIALEMANUTENZIONI ORDINARIECONTRIBUTO ATTIVITA’ DIOCESANESPESE VARIE( cancell.bollati e spese diverse) RIMBORSO RATE MUTUIINTERESSI SU MUTUI IN ESSERE

TOTALE USCITE ORDINARIE

USCITE STRAORDINARIElibretti canti TOTALE USCITE STRAORDINARIE PARTITE DI GIRO(Raccolte con finalità umanitarie)

TOTALE GENERALE USCITE

a pareggio

25.638 2.474

10.855

26.415

18.560 16.380

2.950

3.920

40.720

147.912

10.000

10.000

6.435

164.347

164.347

10.855

3.035

20.252

18.227 3.390 6.332 4.740

2.828

50.914 21.011

141.584

1.966

1.966

6.435

149.985

14.362

164.347

RENDICONTO ECONOMICO FINANZIARIO AL 31 DICEMBRE 2015

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GMG 2016: CON PAPA FRANCESCO A CRACOVIA“Quasi tutto pronto per un’esperienza indimenticabile” dicono i 16 giovani di Pagnacco che parteciperanno alla Giornata mondiale della Gioventù

Alessandra Bernardis

Sedici ragazzi e ragazze del-la nostra parrocchia par-teciperanno alla Giornata

Mondiale della gioventù che quest’anno si terrà a Cracovia (Polonia) dal 19 luglio al primo agosto 2016. Diverse le motivazioni per cui hanno deciso di intraprendere questo cammino: chi vuole rivi-vere l’esperienza di Madrid (GMG 2011), chi si è incuriosito dopo aver sentito parlare altri che han-no partecipato in precedenza fidandosi e lasciandosi coinvol-gere a loro volta, chi approfitta dell’occasione per visitare luoghi nuovi e chi la vede un’opportuni-tà per rinnovare e consolidare la propria rete di amicizie.

AUTOFINANZIAMENTO PER PARTIREUna “sfida” anche in termini eco-nomici. Per non pesare solo sul-le famiglie il gruppo sta facendo attività di autofinanziamento. Dopo il mercatino di Natale, si pensavo nuove iniziative tra cui la preparazione dell’ulivo du-rante la domenica delle Palme e

nel mese di maggio quando verrà consegnato un rosario a fronte di un’offerta libera.

VERSO CRACOVIA: LE ATTIVITÀ PERPREPARARSI ALL’EVENTOL’iniziativa è partita dal gruppo dell’oratorio che ha deciso di par-tecipare alla GMG 2016. Il gruppo è stato protagonista di una serie di attività come la visita alla Ri-siera di San Sabba (Trieste) con tutte le diocesi del Friuli Venezia Giulia e ha vissuto il carnevale con i bambini della nostra comu-nità. Altre attività di “preparazione”

come la via Crucis e la veglia di preghiera prevista a maggio per-metteranno di vivere più intensa-mente l’esperienza.In Polonia il gruppo sarà impe-gnato nella visita al campo di sterminio di Auschwitz, seguirà un incontro con una diocesi po-lacca, ci saranno momenti di preghiera e di svago fino ad ar-rivare al culmine della GMG con la grande veglia notturna con il Santo Padre e la Santa Messa conclusiva.Un sentito grazie alla comunità che assiste questi giovani non solo economicamente, ma anche attraverso la preghiera.

Nella foto: i giovani alla Risieradi San Sabba.

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TERREMOTO: nel ricordo di 40 anni fa...per non dimenticareDionilla Bernardis

Giovedì 6 maggio 1976, alle h. 21.00, improv-visi movimenti tellurici, per interminabili 51 secondi scaturirono dal Monte Simeone,

causando distruzione e morte nel Friuli. Sono tra-scorsi 40 anni, ma il ricordo del terremoto è tuttora presente negli anziani e nei genitori di oggi, quale realtà dolorosa del nostro vissuto.Gli interventi edilizi di ripristino hanno segnato un cambiamento paesaggistico anche a Pagnacco, conseguente alle normative di ricostruzione sta-bilite nel post terremoto. La laboriosità, lo spirito

organizzativo di noi friulani si sono attivati, crean-do un gruppo di Protezione Civile che si è distinto operativamente con immediati e concreti interven-ti in questa tragica calamità.Scorrendo le pagine del libro storico parrocchiale, relative al periodo del sisma, l’Arciprete Pigani don Giovanni, annotando quei terribili momenti, de-scrive la sua dinamica operosità per la tempestiva ristrutturazione degli edifici religiosi ed il diverso utilizzo della scuola materna locale.

“La Chiesa parrocchiale, la Casa Canonica, Casa della Gio-ventù, la Chiesa di Castellerio e della Madonna delle Grazie di Griis sono inagibili. Il campanile ha perso la sfera termi-nale e la croce sovrastante che, cadendo, hanno sfondato la cuspide: pertanto le campane non suonano più”.

“Fra i pochi immobili rimasti indenni è la Scuola Materna, che diventa centro della vita civica, in quanto ospita negli scantinati gli uffici comunali e anche della vita religiosa del-la Comunità. Pur accogliendo 110 bambini, diventa Chiesa per le celebrazioni liturgiche e sacramentali, aprendo alle necessità della parrocchia il refettorio e l’atrio”.

Gli effetti disastrosi del terremoto all’interno

della chiesa parrocchiale.

“Trascorsi i primi giorni di disorientamento, felici soprattutto di trovarsi vivi a fronte di tante vittime, tutti si danno da fare per riparare in proprio i danni. Lo scossone di settembre, che vanifica la buona volontà di ripresa, dimostra i limiti del lavoro individuale ed è il momento che anche lo Stato assuma in pro-prio la responsabilità della ricostruzione del Friuli, tramite la regione che, emanate leggi ad hoc, interviene con i contributi necessari. L’impresa edile Ars et labor vince l’appalto per il ri-passo del tetto della Chiesa parrocchiale e lo smantellamento della cuspide del campanile”.

“È da ricordare l’urlo di spavento, udito a largo raggio, degli operai che, alle h. 11.00 del 15 settembre, hanno vissuto l’espe-rienza del secondo terremoto in cima al campanile”.

Lavori di ripristino nella Casa della Gioventù.

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35 ANNI DI SCOUTISMO A PAGNACCO. NE VOGLIAMO ALMENO ALTRETTANTI! MA SI CERCANO “CAPI”“Quando la strada non c’è, inventala!” – Baden Powell, fondatore dello scoutismo

La Comunità Capi

Oggi come ieri, lo scou-tismo è portatore di valori che dif-

ficilmente nella società odierna i ragazzi hanno occasione di vivere: la condivisione, l’autonomia, la consapevolezza di sé e la crescita personale, l’incon-tro con il diverso, l’avven-tura, scoprire il Signore nei piccoli gesti e nella quotidia-nità e l’amore per il Creato e la Natura. A 35 anni dalla fondazione del nostro grup-po, i valori che ci hanno sem-pre guidato sono ancora vivi e noi capi abbiamo ancora il desiderio di trasmetterli ai nostri ragazzi.

Il cammino di crescita scout comincia all’età di 8 anni con l’ingresso all’interno del Branco. L’ambiente fantasti-co, che si ispira al Libro della Giungla di Kipling, fa scoprire ai bambini i primi assaggi di avventura, di autonomia e con-divisione con gli altri. Compiu-ti i 12 anni, i ragazzi entrano a far parte del Reparto, un luogo dove sperimentano a 360 gradi la bellezza di imparare “a fare da soli”. All’interno di questa branca si vivono avventure incredibili: dormire in tenda, cucinare su vecchie stufe a legna, vivere in mezzo al bosco e a stretto con-tatto con la Natura. All’età di 16 anni il percorso prosegue in Clan, branca in cui si assapora

cosa vuol dire diventare adulti attraverso un rapporto alla pari con i capi, si sperimenta la de-mocrazia all’interno del gruppo, la consapevolezza di prendere delle decisioni e fare delle scel-te, la bellezza e le difficoltà del mettersi al servizio degli altri.

Al termine di questa lunga strada ai ragazzi, ormai quasi adulti, viene chiesto di capire se il servizio al prossimo farà parte della loro vita.

Negli ultimi anni le opportu-nità di studio e le esperienze che i giovani hanno la possi-bilità di cogliere sono molte-plici e spesso li portano lon-tano da casa. Questa realtà ha comportato, purtroppo, una minore disponibilità a pre-stare servizio all’interno del proprio gruppo scout.

Quattro anni fa, consci della situazione che si stava crean-do, noi capi abbiamo deciso di condividere con il gruppo scout di Buja le difficoltà che stavamo vivendo in entram-be le realtà e abbiamo deciso di unire le nostre forze per garantire ai ragazzi un’offer-ta educativa coerente con i nostri valori. L’unione si è di-mostrata una bella sfida per noi capi ed anche per i ragazzi. La fatica e le difficoltà del creare coesione tra due realtà diverse ci ha portato a maturare molto, ad ampliare le nostre vedute e far cadere alcuni pregiudizi e rigidità arricchendo notevol-mente il nostro bagaglio di gio-ie e soddisfazioni.

Attualmente la comunità capi Buja-Pagnacco si è arricchita di nuovi giovani capi, ma no-

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CON I “CAPI” UNA FORTE ALLEANZA EDUCATIVALa testimonianza di due genitori, Chiara ed Alessandro

Lo scoutismo non ha mai fatto parte della nostra vita fino al momento in cui i

nostri figli hanno cominciato a frequentare il gruppo di Pagnac-co. La scelta di iscrivere prima il più grande e poi il piccolo è stata fatta perché pensava-mo che lo scoutismo avrebbe potuto aiutarci nel trasmette-re loro valori che reputiamo importanti nella formazione di una persona: la condivi-

sione in una vita comunita-ria, contro l’individualismo dilagante e l’impegnarsi per migliorare se stessi, non stan-carsi mai di cercare di essere migliori di ciò che si è. Sicura-mente all’inizio non potevamo immaginare che sarebbe nata una profonda condivisione di principi e valori ed un’alleanza educativa così forte.Vi raccontiamo un aneddoto:

quando i capi convocano in riunione i ge-nitori, dopo le prime due/tre volte, ci chie-diamo perché andare poi-ché i capi ri-petono più o meno sempre le stesse cose (quando sono le vacanze di

branco, cosa devono o non de-vono portare i bambini); i geni-tori nuovi fanno sempre le stes-se domande, sollevano sempre le stesse perplessità e i genitori ex-scout chiedono perché non si faccia come si faceva una volta; insomma più o meno sempre gli stessi argomenti. Così ci chiedia-mo cosa dobbiamo andare an-cora a sentire a queste riunioni e vorremmo lasciarci sopraffare dalla stanchezza e non andarci. Poi però pensiamo all’amore, alla passione, all’impegno e alla costanza che ci mettono questi capi, al tempo che investono per formarsi, organizzare e fare le at-tività con i nostri figli ed allora ci rimproveriamo da soli per l’aver anche solo pensato di non an-darci e cambiamo atteggiamen-to, cerchiamo in noi la gioia che nasce dall’amore per un impor-tante compito che condividiamo: l’educazione dei nostri figli!

nostante la forza di volontà e l’impegno, i numeri non sono ancora proporzionati alle ne-cessità. Per questo motivo ci stiamo interrogando su quanto a lungo possiamo portare avan-ti questo progetto contando solo sulle nostre forze, di con-seguenza abbiamo chiesto alle nostre numerose e partecipi famiglie di aiutarci a trovare e a creare assieme una nuova strada per portare lo scouti-smo all’interno della nostra comunità anche negli anni futuri.

Gruppo di Redazione: Angeli Eliano, Barborini Chiara, Bernardis Alessandra, Bernardis Dionilla, don Sergio De Cecco, Dolso Loretta, Fogale Claudio, Fuccaro Grazia (coordinatrice), Gallo Annamaria, Zampa Flavia, foto di Adriano Mizza e Sergio Gerussi

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PasquaCELEBRAZIONI LITURGICHENELLA SETTIMANA SANTA

Ore 10.30 - Piazzetta dell’Oratorio: > Benedizione dell’ulivo, dellepalme e S. Messa solenne.Ore 18.00> Canto del Vespro

> visita e Comunione aglianziani e agli ammalati.Le famiglie prendano contatticon la parrocchia: 0432 660078

la Pasqua significa “passaggio” e celebra ilpercorso doloroso di gesù dall’ultima cena allaresurrezione dalla morte. un cristiano la celebrapienamente partecipando ai riti dei tre giorni.

Ore 20.00> Solenne S. Messa “In coena Domini”

Lavanda dei piedi e memoria dell’istituzione dell’Eucarestia.

Ore 21.00> Ora santa di adorazione.

Ore 15.00> Azione liturgica

“In passione Domini”Ore 20.00> Via Crucis. Si snoderà per le vie

del paese con partenza dalla chiesa di Plaino e conclusione a Pagnacco (dalle ore 19.30 sarà attivato un servizio bus-navetta con partenza dal parcheggio antistante la canonica. In caso di pioggia il rito si svolgerà nella chiesa di Pagnacco)

Ore 16.00-18.00> ConfessioniOre 21.00> SOLENNE VEGLIA PASQUALE

Liturgia della luce; Liturgia della Parola; Liturgia dell’acqua; Liturgia dell’Eucarestia

È questa la grande Liturgia di Pasqua e la più importante Eucarestia dell’anno. La Comunità tutta intera è invitata a partecipare.

Ore 08.00> S. MessaOre 10.30> S. Messa solenne cantataOre 18.00> Vespro Solenne e pellegrinaggio al fonte Battesimale.

Ore 09.o0> S. Messa in LiolaOre 10.30> S. Messa in chiesa parrocchiale

domenica 20 marzole Palme

lunedìmartedìmercoledì

gIovedìSanto24 marzo

trIduo PaSQuale

venerdìSanto25 marzo

SabatoSanto26 marzo

doMenICadI PaSQua27 marzo

lunedì dell’angelo28 aprile

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