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Il proletariato e il problema della direzione rivoluzionaria seguito da L'esperienza proletaria Claude Lefort [ Le prolétariat et le problème de la direction révolutionnaire , in «Socialisme ou Barbarie», serie IV, n. !, lu"lio#a"osto $%&. L’ex périen ce prolét arienne , in «Socialisme ou Barb arie », serie IV , n. , novembre#d icembre $%&, pp. #$ una traduzione italiana apparve in «Colle"amenti per l'or"anizzazione diretta di classe», n. (#), ma""io $*+, pp. &$#)+ Introduzione L' es pe ri en za pr oletar ia di o""i ruo ta tut ta in to rno alla  fine dell'identità operaia . - os ta co s , /uest'affermazione non pone particolari problemi a c0icc0essia1 anc0e i nostal"ici del 2ran -artito e dei ran"0i compatti della classe operaia sono talvolta disposti a riconoscere la 3crisi d'identit45 della classe per la /uale militano . Il problema sor"e nel momento in cui si va a 3"rattare nel torbido5 di /uesta crisi d'iden tit 4. 6o rse c0e ess a 7 solo e uni came nt e imp ost a 8 prodotto del l'o ffen siva cap ita lis ta e dell'arretramento delle lotte9 : 7 piuttosto un /ualcosa c0e la classe, da parte sua, assume e declina attivamen te nei suoi comportamenti e nelle sue lotte9 I due articoli di Socialisme ou Barbarie  c0e /ui proponiamo ci dicono principalmente una cosa ;7 il motivo per cui li proponiamo<1 c0e la classe come materia prima, semplice o""etto del capitale, 7 una 3robinsonata5 non meno patente di /uelle dell'economia politica classica duramente criticate da =ar>.

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? nella realt4 attuale abbiamo pi@ di un motivo per sottoscrivere ancora una volta l'analisi. Siscandalizzino pure i so"natori di e"emonie pro"ressive o Stati =a""iori del proletariato, di camminipacifici o tumultuosi dalla lotta sindacale alla lotta politica, di un'ideale di unit4 di classe tutto formale ecomun/ue  perduto1 la se"mentazione della classe, la discontinuit4 e la non#conver"enza delle lotte, ilcorporativismo etc., sono tutte cose non semplicemente imposte e subite, ma pi@ spesso

 volontariamente cercate e apertamente rivendicate.

Lasciamo pure da parte l'etnicizzazione della lotta di classe stessa ;ma c0i si ricorda i picc0etti 3anti#italiani5 de"li operai in"lesi alla raffineria di LindseA nel &!!$9<. ""iun"iamo c0e la fine dell'identit4operaia, attivamente assunta, 0a 8 oltre a /ueste espressioni 8 modi ben pi@ banali di manifestarsi nella

 vita /uotidiana1 l'accesso 8 almeno per i nativi occidentali 8 alla condizione operaia come conse"uenzadel fallimento del percorso scolastico le piccole fu"0e individuali dal salariato formale, dal lavoroautonomo all'economia informale, criminalit4 compresa /uei ( milioni 8 dati Istat per l'Italia 8 c0e non0anno un lavoro e non lo cercano pi@ perc0 3troppo stanc0i e sfiduciati5.

Sul versante delle lotte, tutto il micromondo militante si aspettava, con l'ultima riforma del lavoro el'attacco allo Statuto del Lavoratori 8 simbolo delle lotte passate e della dignità operaia in Italia , mitomobilitante innalzato /uasi allo stesso ran"o della Desistenza antifascista da umanisti sinistrorsi alla2ior"io Bocca 8 la ricomparsa in pompa ma"na dei ran"0i compatti e dell'unit4 operaia. CiE non 7

avvenuto. ? biso"nerebbe rifletterci sopra seriamente, al di l4 delle solite litanie sulla 3mancanza dicoscienza di classe5.-er il proletariato nel suo insieme, l'appartenenza di classe rimane una realt4 ina""irabile, ma ci sono

molte maniere diverse di viverla1 o""i, in o"ni suo aspetto, 7 una costrizione per "uada"narsi di c0e vivere, impossibile da vol"ere in positivo. L'unit4 della classe esiste anc0'essa, ma non 7 pi@ altro c0eun'o""ettivit4 estranea c0e esiste nella divisione del lavoro, nella cooperazione capitalistica, nell'operaiocollettivo 8 c0e esiste, insomma, perc0 il capitale esiste. 6ine dell'identit4 operaia vuol dire anc0e c0enon vi è più mediazione tra il particolare e il generale  della situazione di classe. Lo vediamo nella fase attuale1 dauna parte le lotte operaie specific0e di azienda o di settore ;i minatori asturiani, i facc0ini del pololo"istico nel Ford Italia etc.<, dall'altra l'universale astratto 8 l'unico possibile 8 delle lotte interclassistedi :aGland e Barcellona1 3siamo il $$H5. Impossibile sussumere il particolare sotto il "enerale,

altrettanto impossibile ridurre il "enerale al particolare. i /ui un paradosso, c0e 7 la stessa ra"iond'essere della prospettiva comunizzatrice1 fino a c0e i proletari non inizieranno a rimettere praticamentein causa il rapporto c0e li unisce 8 cio7 il rapporto capitalistico 8 essi ritroveranno ancora e sempre, ino"ni lotta, tutte le divisioni e le separazioni loro inerenti c0e non sono affatto, detto en passant , deibanali accidenti in rapporto ad un'essenza invariante pi@ o meno atemporale, ma il fatto stesso dellaloro appartenenza di classe. i fronte alla consistenza molecolare  delle lotte operaie, l'unica unit4 possibilerimarr4 /uella del contratto sociale, la comunit4 ;astratta< dei cittadini  pi@ o meno indi"nati. Juesti sonoi termini del problema. ic !"odus# "ic salta$

[ Il Lato Cattivo, dicembre &!&

* * *

Il proletariato e il problema della direzione rivoluzionaria 

Le riflessioni c0e sottoponiamo ai compa"ni di Socialisme ou Barbarie  e al pubblico della rivista, noncostituiscono altro c0e un contributo al problema della direzione rivoluzionaria. Fon pretendiamoaffatto di presentare una teoria nuova da opporre, per esempio, alla teoria leninista dell'or"anizzazione.Si vedr4 c0e si tratta piuttosto di criticare l'idea stessa di una teoria della direzione e di mostrare c0e su/uesto punto preciso delle forme di lotta e d'or"anizzazione, il proletariato è  la sua propria teoria. Ksi"nificativo c0e la ma""ior parte dei ra""ruppamenti di estrema sinistra, /uali c0e siano per altri versile loro diver"enze ed il "rado di maturit4 ideolo"ica, concordino sulla necessit4 di costruire un partitodel proletariato. La critica 8 /ualora essa esista 8 concerne il ruolo e la natura di /uesto partito ;inteso,per esempio, sul modello dell'or"anizzazione bolscevica< ma l'idea 7 fuori discussione, come fosse un

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comporta come tale.K innanzitutto un fatto c0e l'elaborazione del pro"ramma di partito, come l'iniziativa della sua

costituzione, siano l'opera di elementi non proletari, c0e sfu""ono in o"ni caso allo sfruttamento c0ere"na all'interno del processo di produzione. K l'opera, pi@ spesso, di intellettuali piccolo#bor"0esi c0e,"razie alla cultura c0e posse""ono e al loro modo di vita, sono in "rado di dedicarsi totalmente allapreparazione teorica e alla pratica della rivoluzione. K un altro fatto c0e il partito, per un lun"o periodo,

comprenda soprattutto elementi non proletari e non faccia, per cos dire, alcuno spazio per "li operaitra i suoi /uadri. rotzGA, nel suo Stalin + , indica 8 come Souvarine 8 c0e la partecipazione operaia aiprimi con"ressi socialdemocratici era inesistente ;tanto fra i bolscevic0i /uanto fra i menscevic0i<.

 rotzGA descrive duramente il comportamento dei primi /uadri bolscevic0i, c0e e"li c0iama3Comitardi5, e c0e noi definiremmo o""i burocrati /uesti, e"li racconta, persuadevano "li operai dellaloro incapacit4 a diri"ere e li impe"navano all'obbedienza. nc0e allorc0 la componente operaia delpartito si accentua, la supremazia de"li elementi non proletari persiste. Il tipo di militante rivoluzionario7 concepito in maniera tale da confinare necessariamente l'operaio all'esecuzione dei compiti pratici inseno all'or"anizzazione, o da sradicarlo dalla massa perc0 diven"a un responsabile.

La critica del partito bolscevico non deve consistere in una critica della concezione leninistadell'or"anizzazione 8 come fu troppo spesso il caso all'interno del "ruppo Socialisme ,u Barbarie  8 ma in

una critica storica del proletariato. 2li errori del "e fare- , prima di essere errori di Lenin, sono in effettiespressione dei tratti della coscienza proletaria, in uno stadio dato. L'essenziale 7 c0e il proletariato sirappresenta la propria direzione come un corpo separato da s, incaricato di condurlo alla rivoluzione. Kperc0 la direzione 7 nei fatti   portata dall'esterno c0e si spie"a, per esempio, la concezione del3rivoluzionario di professione5, c0e non fa c0e tradurre la separazione di partito e classe. L'idea diLenin c0e l'azione delle masse se"ua un processo incosciente, c0e essa non possa superare da s la lottatradunionista e c0e la coscienza debba essere importata dall'esterno, non d4 in se stessa un appo""ioalla critica c0e "li si rivol"e. 2iacc0, sebbene sia vero c0e il proletariato porti in se stesso una coscienzasocialista dalla sua ori"ine, 7 e"ualmente certo c0e in /uesto periodo tale coscienza 7 astratta ;cio7 esolamente coscienza della necessit4 di rovesciare la bor"0esia<, c0e essa non 0a un contenuto effettivo ec0e attende la determinazione di /uesto contenuto da parte di elementi esteriori alla classe. K ciE c0e

rende possibile la teoria di Lenin. Juesta, in se stessa, non 7 c0e un se"no essa 7 cos poco decisivac0e, se biso"na credere al rotzGA di Stalin , Lenin 7 ritornato pi@ tardi sul suo errore. K del restosi"nificativo c0e rotzGA 8 c0e afferma "iustamente c0e il proletariato 0a una tendenza istintiva aricostruire la societ4 su basi socialiste 8 faccia propria per altri versi la stessa idea del partito di Lenin,c0e la IV Internazionale sia stata costituita in maniera esteriore alla classe e  portata  verso di essa comefosse la sua  direzione. K ancor pi@ si"nificativo c0e, per rotzGA, non si dia mai crisi del movimentooperaio ma solamente crisi della sua direzione rivoluzionaria, c0e 8 detto in altri termini 8 il problemadella rivoluzione sia considerato come /uello della direzione della classe.

K dun/ue superfluo prendersela con la teoria del rivoluzionario di professione o con il ri"ore delcentralismo democratico, /uando /uesti tratti non discendono c0e dall'esistenza del partito come corpocostituito c0e diri"e la classe.

 %on c'è c"e una forma di potere proletario

Se il partito 7 definito come l'espressione pi@ compiuta del proletariato, la sua direzione cosciente opi@ cosciente, 7 necessario c0e tenda a far tacere tutte le altre forme di espressione della classe e c0e sisubordini tutte le altre forme di potere. Fon 7 un caso c0e nel $!% il partito bolscevico consideriinutile il soviet formatosi a -ietro"rado e "li intimi di scio"liersi. F c0e nel $* il partito domini isoviet e li riduca ad un ruolo fittizio. ? non 7 nemmeno il frutto di un /ualc0e mac0iavellismo deidiri"enti. Se il partito detiene la verit4, 7 lo"ico c0e tenda ad imporla se esso 0a la funzione di direzionedel proletariato prima della rivoluzione, 7 lo"ico c0e continui a comportarsi come tale anc0e dopo.

Infine, 7 lo"ico c0e la classe si inc0ini di fronte al partito, anc0e se essa percepisce nel corso dellarivoluzione la necessit4 del suo potere totale, poic0 7 essa stessa c0e 0a avvertito l'esi"enza di una

2 Lev rotzGA, Stalin , 2arzanti, =ilano $)*.

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direzione separata c0e esercitasse un comando.La critica del partito bolscevico di Dosa Lu>embour" esprime la reazione in/uieta dell'avan"uardia di

fronte alla divisione della classe operaia essa non mette in causa l'esistenza del partito, c0e risponde adun'esi"enza imperativa per il proletariato una tale rimessa in /uestione, a /uest'epoca, non puEesprimersi c0e in una posizione astratta, /uella dell'anarc0ismo c0e ne"a la necessit4 di o"ni sviluppostorico. Dosa, criticando i tratti estremi c0e assume la separazione di partito e classe nel bolscevismo,

indica solamente c0e la verit4 del partito non puE mai rimpiazzare l'esperienza delle masse ;«"li erroricommessi da un movimento operaio veramente rivoluzionario sono, storicamente, infinitamente pi@fecondi e pi@ preziosi c0e l'infallibilit4 del mi"liore comitato centrale»,  *arxismo contro dittatura  < ellamostra, d'altra parte, c0e esiste un risc0io permanente per il proletariato, nell'essere ridotto a materiaprima per l'azione di un "ruppo di intellettuali piccolo#bor"0esi. Se l'opportunismo, ella risponde aLenin, 7 definito dalla tendenza a paralizzare il movimento rivoluzionario autonomo della classe operaiae a trasformarlo in strumento dell'ambizione de"li intellettuali, noi dobbiamo riconoscere c0e nella faseiniziale del movimento operaio /uesto fine puE essere ra""iunto pi@ facilmente non attraverso ladecentralizzazione, ma attraverso una centralizzazione c0e lascerebbe /uesto movimento di proletariancora incolti, in bala de"li intellettuali e capi del comitato centrale.

La posizione di Dosa 7 infinitamente preziosa, "iacc0 testimonia di un senso della realt4

rivoluzionario pi@ acuto di /uello di Lenin. =a tra /ueste posizioni, non si puE dire veramente /uale sia/uella "iusta. ?sse esprimono entrambe una tendenza autentica dell'avan"uardia1 fare la rivoluzione eor"anizzarsi a /uesto fine, /uale c0e sia il modo di or"anizzarsi, nel primo caso nell'altro, soprattuttonon separarsi dalle masse e anticipare "i4 nell'or"anizzazione il carattere rivoluzionario del proletariato.Fon si puE superare l'opposizione tra Lenin e Dosa c0e mettendola in relazione ad un periodo storicodeterminato e facendo la critica di /uesto periodo.

Juesta non 7 possibile se non allorc0 7 la storia stessa ad effettuarla allorc0 si rivela il carattereapertamente controrivoluzionario del partito, dopo il $*. K solo allora c0e 7 possibile vedere c0e lacontraddizione non risiede nel ri"ore del centralismo, ma nel fatto stesso del partito c0e la classe nonpuE alienarsi in alcuna forma di rappresentazione stabile e strutturata, senza c0e /uestarappresentazione si autonomizzi. K allora c0e la classe operaia puE riflettere sulla sua esperienza e

intendere la sua natura c0e la differenzia da o"ni altra classe. 6ino ad allora, essa non prendevacoscienza di se stessa c0e nella lotta contro la bor"0esia e subiva, nella comprensione stessa di /uestalotta, la pressione della societ4 di sfruttamento. ?ssa esi"eva il partito poic0 di fronte allo Stato, allaconcentrazione del potere de"li sfruttatori, biso"nava opporre un'identica unit4 di direzione. =a il suoscacco le rivela c0e essa non puE dividersi , non puE alienarsi in forme di rappresentazione stabili, comepuE fare la bor"0esia. Juest'ultima non lo puE fare c0e in virt@ della sua natura economica, in rapportoalla /uale i partiti politici non sono c0e delle sovrastrutture. =a, come abbiamo detto, il proletariatonon 7 nulla di o""ettivo 7 una classe nella /uale l'economico e il politico non sono pi@ delle realt4separate, una classe c0e si definisce come esperienza . K ciE c0e costituisce il suo carattere rivoluzionario,ma c0e indica la sua estrema vulnerabilit4. K in /uanto classe totale, c0e deve portare a termine i suoicompiti storici, e non puE affidare i suoi interessi ad una parte staccata da s, "iacc0 0a interessi

separati da /uello della "estione della societ4.?vitando /uesta critica essenziale, il "ruppo Socialisme ou Barbarie  si limita a dei punti di detta"lio.ice c0e biso"na evitare la formazione di rivoluzionari di professione, c0e biso"na tendereall'abolizione dell'opposizione tra diri"enti ed esecutori all'interno del partito, come se le intenzionifossero efficaci, il si"nificato del partito indipendente dalla sua struttura e disponibile a /uesto. Il"ruppo raccomanda c0e il partito non si conduca come un mero or"ano di potere. =a, una talefunzione, Lenin meno di c0iun/ue altro l'0a mai rivendicata. K nei fatti c0e il partito si comporta comela sola forma di potere non 7 un punto del suo pro"ramma. Se si concepisce il partito come lacreazione pi@ vera della classe, la sua espressione compiuta 8 7 la teoria di Socialisme ou Barbarie  8, se sipensa c0e il partito debba essere alla testa del proletariato prima, durante e dopo la rivoluzione, 7 fintroppo c0iaro c0e 7 la sola forma di potere. Fon 7 c0e per tattica ;dare tempo al proletariato per

assimilare le verit4 del partito nell'esperienza< c0e esso tollerer4 altre forme di rappresentazione dellaclasse. I soviet, per esempio, saranno considerati dal partito come de"li ausiliari, ma sempre meno veri  c0eil partito nella loro espressione sociale, poic0 meno capaci di ottenere una coesione ed una omo"eneit4

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seno al processo di produzione il loro carattere sfruttatore. In /uesto periodo, una frazione della classe0a ac/uisito una coscienza totale della burocrazia ;di cui all'epoca abbiamo visto i se"ni nei comitati dilotta costituiti su basi antiburocratic0e<. Lo sviluppo dell'anta"onismo NDSS#NS, la corsa verso la"uerra, la deriva di o"ni lotta operaia a profitto di uno dei due imperialismi, l'incapacit4 in cui si trova ilproletariato ad a"ire in maniera rivoluzionaria senza c0e /uesta azione assuma subito una portatamondiale, tutti /uesti fattori si sono opposti ancora ad una manifestazione autonoma della classe. ?ssi

sono d'ostacolo e"ualmente ad un ra""ruppamento d'avan"uardia, poic0 non vi 7 separazione reale tra/uesto e /uella. L'avan"uardia non puE a"ire c0e /uando le condizioni permettono o""ettivamente lalotta totale del proletariato. CiE non to"lie c0e l'avan"uardia abbia considerevolmente approfondito lasua esperienza1 le ra"ioni stesse c0e le impediscono di a"ire indicano la sua maturit4.

Fon 7 solo erronea ma anc0e impossibile, nel periodo attuale, la costituzione di un'or"anizzazione/ualsiasi. La storia fa "iustizia di /ueste costruzioni illusorie, c0e si danno il titolo di direzionerivoluzionaria, facendole periodicamente vacillare. Il "ruppo Socialisme ou Barbarie   non 7 sfu""ito a/uesto trattamento. K solo comprendendo /uali sono la situazione e i compiti dell'avan"uardia e /ualerapporto deve unire l'una all'altra, c0e una collettivit4 di rivoluzionari puE lavorare e svilupparsi. Nnatale collettivit4 non puE proporsi come obiettivo c0e di esprimere all'avan"uardia ciE c0e 7 in se stessasotto forma d'esperienza e di sapere implicito di c0iarificare i problemi economici e sociali attuali. In

nessuna maniera essa si puE fissare come obiettivo di dare all'avan"uardia un pro"ramma d'azione dase"uire, e ancor meno un'or"anizzazione da ra""iun"ere.

* * *

L'esperienza proletaria 

Fon esiste formula di =ar> pi@ ripetuta1 «La storia di o"ni societ4 sinora esistita 7 storia di lotte diclasse»(. uttavia non 0a perso niente del suo carattere esplosivo. 2li uomini non 0anno smesso difornirne l'esemplificazione pratica e le teorie dei mistificatori di "iocare col suo si"nificato,contrapponendole pi@ rassicuranti verit4. =a si puE ancora affermare c0e la lotta di classe definisca lastoria nel suo insieme, c0e la lotta odierna del proletariato contro le classi sfruttatrici abbia una valenzacos complessiva, c0e la creativit4 della storia e /uella del proletariato siano nella societ4 attuale una cosasola9 Su /uesto punto, non vi sono ambi"uit4 in =ar>1 «i tutti "li strumenti di produzione, la pi@"rande forza produttiva 7 la classe rivoluzionaria stessa» ). =a piuttosto c0e subordinare tutto a /uesto"rande potere produttivo, d'interpretare il corso della storia a partire dal cammino della classerivoluzionaria, lo pseudo#mar>ismo di o"ni "enere preferisce vedere la storia in modo assai pi@deterministico1 converte la teoria della lotta di classe in una scienza puramente economica, pretende distabilire le""i analo"0e a /uelle della fisica classica, deduce una sovrastruttura all'interno della /ualein"loba, assieme ai fenomeni propriamente ideolo"ici, il comportamento delle classi. Secondo talepseudo#mar>ismo, il proletariato e la bor"0esia non sono c0e 3personificazioni di cate"orieeconomic0e5 8 secondo l'espressione contenuta nel apitale  8, personificazioni del lavoro salariato e delcapitale. La loro lotta non 7 altro c0e il riflesso di un conflitto o""ettivo tra l'impeto delle forzeproduttive e i rapporti di produzione in momenti storici dati. -oic0 /uesto conflitto 7 il prodottostesso dello sviluppo delle forze produttive, la storia viene a ridursi essenzialmente a /uesto sviluppo,trasformata implicitamente in un episodio particolare dell'evoluzione della natura. Se si to"lie un ruoloalle classi, lo si sottrae anc0e a"li uomini. Juesta teoria s'interessa in un certo senso allo sviluppo delproletariato, ma ne considera solo il lato o""ettivo1 la sua estensione, densit4 e concentrazione almassimo pone il proletariato in relazione con le "randi manifestazioni del movimento operaio. Ilproletariato 7 trattato come una massa inconsapevole e indifferenziata, di cui si sorve"lia l'evoluzionenaturale. 2li episodi della lotta permanente del proletariato contro lo sfruttamento, le azioni

3 O. =ar> e 6. ?n"els, *anifesto del partito comunista , ?ditori Diuniti, Doma $+(, p. %).4 O. =ar>, *iseria della filosofia , ?ditori Diuniti, Doma $+M, p. &!.

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anc0e dicendo c0e il servo in fu"a 7 "i4 un mezzo bor"0ese $. Fon vi 7 soluzione di continuit4 tra ilservo e il bor"0ese, ma le"alizzazione, da parte di /uest'ultimo, di una forma d'esistenza anteriore. Labor"0esia emer"e nella societ4 feudale in /uanto "ruppo ;interno a tale societ4< c0e sviluppa un propriospecifico modo di produzione. Sebbene la bor"0esia urti contro le condizioni esistenti, /ueste ultimenon sono in contraddizione con la sua presenza, essendo solo elementi di disturbo del suo sviluppo.=ar> non lo dice espressamente, ma i suoi scritti lo su""eriscono1 dalle ori"ini, la bor"0esia 7 /uello c0e

sar4, ossia classe sfruttatrice. nc0e se sotto#privile"iata, essa era da subito in possesso di tutte /uellecaratteristic0e c0e si consolideranno in se"uito.Lo sviluppo del proletariato 7 molto diverso. Didotto a pura funzione economica, esso rappresenta

una cate"oria sociale determinata, perE non contiene ancora il proprio senso di classe, il sensocostituito da un suo a"ire peculiare, in sostanza dalla lotta della classe contro i ceti sociali avversi, intutte le sue forme possibili. CiE non si"nifica c0e il ruolo della classe nella produzione sia trascurabile 8

 vedremo anzi pi@ avanti come il ruolo odierno de"li operai, nonc0 /uello di prota"onisti dellariappropriazione delle condizioni sociali d'esistenza, si fondi direttamente sul loro ruolo di produttori 8ma c0e /uesto ruolo non contiene nessun potere immediato, solo una crescente facolt4 potenziale didirezione. La bor"0esia 7 continuamente di fronte al risultato del proprio lavoro, ed 7 esso c0e leconferisce la sua o""ettivit4 il proletariato si eleva attraverso il lavoro senza c0e il risultato lo ri"uardi

mai, essendo"li sottratti sia il prodotto, sia le operazioni costitutive. In un certo senso, il pro"ressotecnico vale solo per l'avvenire, si iscrive come lato ne"ativo nella societ4 dello sfruttamento. ;Lecapacit4 tecnic0e del proletariato americano contemporaneo sono assolutamente impara"onabili a/uelle del proletariato francese del +)+, ma entrambi sono privi di o"ni potere economico<. K vero c0e"li operai, come i bor"0esi, 0anno interessi tra loro simili, imposti dalle comuni condizioni di lavoro 8per esempio, l'interesse al pieno impie"o e a"li alti salari 8, ma /uesti interessi sono, da un certo puntodi vista, di altro tipo rispetto all'interesse profondo di non essere operai. pparentemente, l'operaiopunta all'aumento salariale come il bor"0ese cerca il profitto e come, in apparenza, entrambi sonopossessori di merce sul mercato1 di capitale oppure forza lavoro. In pratica, il bor"0ese si costituiscecome autore della propria classe, edifica il sistema di produzione su cui si re""e la sua struttura socialeil proletario, dal canto suo, non fa altro c0e rea"ire alle condizioni imposte, a"isce sotto il controllo dei

suoi sfruttatori. ? la sua rivendicazione, sebbene sia il punto di partenza della sua opposizione radicaleallo sfruttamento, 7 ancora parte inte"rante della dialettica del capitale. Il proletariato si afferma comeclasse autonoma, di fronte alla classe bor"0ese, solo /uando ne contesta il potere, vale a dire il modo diproduzione in altre parole, lo sfruttamento stesso. K il suo comportamento rivoluzionario c0ecostituisce il suo essere classe. Fon 7 incrementando i suoi attributi economici c0e il proletariato trae ilsenso di essere classe, bens ne"andoli radicalmente per istituire un nuovo ordine economico donde ilfatto c0e i proletari, a differenza dei bor"0esi, non saprebbero liberarsi individualmente, perc0 la loroemancipazione suppone non il libero compimento di ciE c0e essi sono "i4 virtualmente, bensl'abolizione in /uanto tale della condizione proletaria!. =ar> fa notare, nello stesso senso, c0e ibor"0esi apparten"ono alla propria classe solo come 3membri5 o come individui 3medi5, vale a direpassivamente determinati dalla loro condizione economica mentre "li operai, sempre secondo =ar>, 7

formando una «comunit4 dei proletari rivoluzionari»

 c0e diventano propriamente individui diven"onoi componenti della classe nella misura in cui pon"ono sotto il loro controllo la situazione e il rapportoimmediato con la produzione.

Se 7 vero c0e nessuna classe puE essere ridotta unicamente alla sua funzione economica, c0e unadescrizione dei rapporti sociali concreti in seno alla bor"0esia 7 necessaria alla comprensione dellanatura di /uesta classe, 7 ancora pi@ vero c0e il proletariato esi"e un approccio specifico c0e permettadi co"lierne lo sviluppo so""ettivo. Juesto concetto suscita /ualc0e riserva. ?ppure esso riassumeme"lio di o"ni altro il tratto saliente del proletariato. Il proletariato 7 so""ettivo nel senso c0e la suacondotta non 7 semplice conse"uenza delle sue condizioni di esistenza c0e, pi@ specificatamente,/ueste stesse condizioni ric0iedono una lotta costante per essere trasformate, dun/ue una costantepresa di distanza dalla sorte immediata e c0e il pro"resso di /uesta lotta e l'elaborazione del contenuto

9 Ivi# pp. M%#MM.10 Ivi , p. MM.11 Ibid2

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ideolo"ico sul /uale si re""e tale presa di distanza, creano l'esperienza attraverso cui la classe sicostituisce.

-arafrasando ancora =ar>, occorre evitare prima di tutto di fissare il proletariato come astrazione difronte all'individuo, capire come la sua struttura sociale emer"a incessantemente dal processo vitale diindividui determinati. -oic0, ciE c0e 7 vero per la societ4, lo 7 a ma""ior ra"ione, secondo =ar>, per ilproletariato, il /uale rappresenta, allo stadio storico attuale, la forza eminentemente sociale, il "ruppo

produttore della vita collettiva.:ccorre comun/ue riconoscere c0e /ueste indicazioni c0e possiamo trovare in =ar>, ossial'orientamento verso l'analisi concreta dei rapporti sociali costitutivi della classe operaia, non sono statisviluppati nel movimento mar>ista. La /uestione per noi fondamentale 8 come "li uomini in condizionidi lavoro industriale si appropriano del loro lavoro, sviluppano tra loro rapporti specifici, perse"uono ecostruiscono praticamente la loro relazione con il resto della societ4, producono un'esperienza comunec0e li rende forza storica 8 /uesto problema non 7 stato direttamente preso in esame. Lo si abbandonaa favore di una concezione pi@ astratta, il cui o""etto 7, per esempio, la societ4 capitalista 8 consideratanella sua "eneralit4 8 e le forze c0e la compon"ono, messe sullo stesso piano. -er Lenin il proletariato 7un'entit4 il cui senso storico 7 stabilito una volta per tutte, trattato ;salvo il fatto di prendere partito peresso< come la bor"0esia avversaria. Il proletariato 7 da Lenin considerato in funzione dei caratteri

esteriori e un eccessivo interesse 7 dato all'analisi dei 3rapporti di forza5, senza c0e /uesta si distin"uadall'analisi della lotta tra le classi. Come se l'essenziale fosse di misurare la pressione c0e una delle duemasse esercita sull'altra. Fon si vuole, detto ciE, disconoscere il valore di un'analisi obiettiva dellastruttura e delle istituzioni della societ4 nel suo complesso, e ma"ari pretendere c0e non ci possa esserealcuna conoscenza reale altra da /uella dei proletari stessi, non le"ata ad un preciso radicamento nellaclasse. Juesta teoria 3operaista5 della conoscenza, c0e, sia detto en passant , annullerebbe l'opera di=ar>, deve essere respinta per almeno due ra"ioni. nzitutto, perc0 o"ni conoscenza pretende diessere o""ettiva ;anc0e /uando 7 consapevole del proprio condizionamento psicolo"ico e sociale<inoltre perc0 7 nella natura del proletariato aspirare ad un ruolo praticamente e ideolo"icamenteuniversale, in definitiva identificarsi con l'insieme della societ4. =a l'analisi o""ettiva, sebbene siacondotta col massimo ri"ore, come nel apitale   di =ar>, rimane incompleta, perc0 costretta ad

interessarsi solo dei risultati della vita sociale e delle forme date nelle /uali /uest'ultima si inte"ra ;adesempio l'evoluzione delle tecnic0e e della concentrazione del capitale<, e ad i"norare l'esperienzaumana c0e interviene nel processo materiale ;per esempio il rapporto de"li uomini con il lavoronell'epoca della macc0ina a vapore e in /uella dell'elettricit4, nella fase del capitalismo concorrenziale edi /uello monopolistico di Stato<. In un certo senso, 7 impossibile distin"uere tra le forme materiali el'esperienza de"li uomini, poic0 /uest'ultima 7 determinata dalle condizioni nelle /uali matura, e vistoc0e /ueste condizioni sono il risultato di un'evoluzione sociale, il prodotto di un lavoro umano.

 uttavia, dal punto di vista pratico, 7 l'analisi o""ettiva c0e si deve subordinare all'analisi concreta, datoc0e non sono le condizioni ma "li uomini a essere rivoluzionari, e in ultima istanza la /uestione 7 disapere come essi s'appropriano della propria situazione trasformandola.

L'ur"enza e l'interesse per l'analisi concreta s'impone a noi anc0e da un altro punto di vista. In

sintonia con =ar>, abbiamo sottolineato il ruolo de"li operai come produttori della vita sociale. Juestatesi potrebbe applicarsi ad o"ni classe c0e nel corso della storia 0a subito il fardello del lavoro. Ilproletariato 7 perE le"ato al proprio ruolo di produttore come nessuna classe nel passato. CiE 7 laconse"uenza del fatto c0e la societ4 industriale moderna puE essere solo parzialmente para"onata alleprecedenti forme di societ4. -eraltro, o""i molti sociolo"i affermano c0e le societ4 primitive pi@arcaic0e sono pi@ vicine alla societ4 europea del =edioevo, di /uanto /uest'ultima lo sia alla societ4capitalista anc0e se non si 7 evidenziato a sufficienza il ruolo delle classi e del loro rapporto reciproco.In effetti, in o"ni societ4 esiste la doppia relazione fra "li uomini e fra "li uomini e ciE c0e essitrasformano ma il secondo aspetto di /uesta relazione assume un'importanza peculiare. ?siste o""i unasfera della produzione retta da le""i in una certa misura autonome. Juesta sfera fa parte della societ4complessiva, visto c0e i rapporti tra le classi sono in fin dei conti costituiti in seno al processo di

produzione. ? tuttavia, lo sviluppo della tecnica, il processo di razionalizzazione c0e caratterizzal'evoluzione capitalista dalle sue ori"ini, 0anno una portata c0e supera il /uadro ristretto della lotta diclasse. -er esempio ;si tratta di una banale constatazione<, l'utilizzazione del vapore o dell'elettricit4 per

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l'individuo9 Sono diversi da /uelli esistenti ne"li uffici e come /uesti ultimi sono percepiti e "iudicati9Juale importanza 0a per l'operaio la struttura sociale9 Conosce altre fabbric0e e le para"ona con lapropria9 K bene informato dei livelli salariali connessi allo svol"imento di funzioni diverse nell'impresa9Confronta la sua busta pa"a con /uella dei compa"ni di lavoro9

c< Biso"nerebbe c0e dalla testimonianza emer"essero le coordinate della vita sociale fuori dallafabbrica e il "rado di conoscenza di ciE c0e accade nella societ4 nel suo complesso. Come incide la vita

di fabbrica su /uella esterna9 In c0e modo il suo lavoro influisce materialmente e psicolo"icamente sullasua vita personale e familiare9 Juale ambiente fre/uenta fuori dalla fabbrica9 In c0e misura /uestefre/uentazioni sono imposte dal suo lavoro e dal /uartiere nel /uale abita9 Come si caratterizza la sua

 vita familiare, il rapporto con i fi"li ;e la loro educazione<9 i cosa si occupa nel tempo libero9 Jualisono le sue attivit4 e>tra#professionali9 Pa "usti spiccati per /ualc0e forma di distrazione9 6ruisce omeno "randi mezzi d'informazione e diffusione della cultura ;libri, stampa, radio, cinema<, e /ual 7 ilsuo atte""iamento verso di essi9 Juali "iornali le""e9 C0e cosa vi le""e anzitutto, in /uale misuras'interessa e discute di ciE c0e accade nel mondo ;l'avvenimento sociale e politico, la scoperta tecnica, loscandalo mondano etc.<9

d< Vanno infine svelati i le"ami con la tradizione e la storia proletaria specifica ;conoscenza delpassato del movimento operaio e familiarit4 con /uesta storia, effettiva partecipazione alle lotte sociali e

ricordi c0e esse 0anno lasciato, conoscenza di operai di altri paesi, aspettative nei confronti del futuro,indipendentemente dalla valutazione politica particolare etc.<Juale c0e sia il "iudizio su /ueste domande, ci si puE le"ittimamente interro"are sulla portata

effettiva delle testimonianze individuali. Sappiamo c0e potremmo ottenerne solo un numero assailimitato. Con /uale diritto possiamo allora "eneralizzare9 Nna testimonianza 7 per definizione sin"olare.Come trarre, senza artificio, dalle differenti situazioni d'o"nuno 8 /uella dell'operaio ventenne ocin/uantenne, impie"ato in una piccola azienda o in un "rande trust, militante sperimentato, dotato diun'importante esperienza sindacale e politica, oppure di opinioni ristrette o privo di formazione e diesperienza particolare 8 inse"namenti di valore universale9 La riserva, a /uesto proposito, 7 ampiamente"iustificabile e pare comun/ue evidente c0e i risultati c0e si potranno ottenere avranno una validit4limitata. uttavia, sarebbe altrettanto artificioso ne"are il valore delle testimonianze. -rima di tutto le

diverse testimonianze si muovono all'interno di un /uadro unico, /uello definito condizione proletaria,ed 7 /uest'ultima c0e cerc0iamo di comprendere attraverso le sue storie, pi@ c0e la specificit4 di o"ni vita particolare. ue operai in situazioni molto diverse 0anno in comune il fatto di essere sottomessi aduna forma di lavoro e di sfruttamento c0e 7 essenzialmente la stessa, e c0e assorbe tre /uarti della loroesistenza personale. Sebbene i loro salari possano essere molto diversi, la loro casa e la vita familiaresiano impara"onabili, entrambi sono produttori, operatori di macc0ine, e la loro alienazione 7fondamentalmente identica. utti "li operai lo sanno. ?d 7 /uesto c0e stabilisce /uei loro rapporti difamiliarit4 e di complicit4 sociale ;anc0e se non si conoscono di persona< visibili a occ0io per ilbor"0ese c0e penetra in un /uartiere proletario. Fon 7 /uindi assurdo cercare, in determinati casiindividuali, aspetti c0e ac/uistano un si"nificato "enerale, poic0 tali casi avranno comun/ue sufficientisomi"lianze da distin"uersi, nel complesso, dalle testimonianze provenienti da altri ceti sociali. Il

metodo della testimonianza sarebbe inoltre criticabile se avesse /uale scopo la raccolta e l'analisi diopinioni, c0e sono per definizione di natura estremamente etero"enea. Invece, e l'abbiamo "i4su""erito, sono "li atte""iamenti operai c0e ci interessano. Senza dubbio, capita c0e "li atte""iamentipossano esprimersi attraverso la manifestazione di opinioni, le /uali, perE, spesso, producono un effettodeformante e in o"ni caso di natura meno semplice ed essenziale. Sarebbe un errore volere dedurre daalcune testimonianze individuali le opinioni del proletariato sull'NDSS o su una /uestione precisa come/uella dei differenziali di salario. ssai pi@ facile 7 individuare "li atte""iamenti operai assuntispontaneamente, dentro il processo di produzione, nei confronti del burocrate di turno. Infine, occorrea""iun"ere c0e nessun'altra modalit4 conoscitiva potrebbe rispondere ai problemi c0e ci siamo posti.

 nc0e un vasto apparato di rilevazione statistica ;ad esempio l'esistenza di numerosi compa"ni operai in"rado di porre mi"liaia di domande nelle fabbric0e 8 tenuto conto delle critic0e da noi rivolte

all'inc0iesta effettuata da esterni alla classe< non ci servirebbe a nulla, data la presenza di risposteanonime c0e potrebbero essere messe in correlazione solo dal punto di vista /uantitativo. Solo se le"atead un individuo concreto, le affermazioni, c0e rinviano le une alle altre, c0e si confermano o si

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tappa. K comun/ue nostra intenzione coinvol"ere "li autori delle testimonianze per una comune valutazione critica delle stesse. LTinterpretazione, indipendentemente da c0i la proporr4, avr4 in o"nimodo il vanta""io di uscire accanto al documento da interpretare. ?ssa potr4 imporsi solo se risulter4sufficientemente convincente, avendo il lettore la possibilit4 d'individuare un altro senso nei materialic0e "li verranno sottoposti.

LTobiettivo immediato 7 di riunire /uesti materiali. Contiamo per /uesto sulla collaborazione attiva

dei simpatizzanti della rivista.

* * *

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II

 Lefort e l'esperienza operaia [ istoire criti9ue de l'ultragauc"e , ditions Senonevero, =arseille, &!!$ 8 estratto

Fel $%, la /uestione dell'or"anizzazione [all'interno di Socialisme ou Barbarie   viene nuovamente

sollevata con un'offensiva lanciata da Lefort, c0e introduce il concetto di esperienza proletaria . K unaac/uisizione teorica c0e 8 per /uanto non la si possa sottoscrivere totalmente 8 pone delle /uestionipertinenti. Juesto dibattito 7 presente nel n. ! della rivista del lu"lioQa"osto $%&.

 Vecc0io allievo di =erleau#-ontA, Lefort utilizza la fenomenolo"ia e le tesi esistenzialiste%, ciE c0e 7una novit4 per la teoria comunista. ?"li rimette in causa tutte le posizioni o""ettiviste definendo lastoria del movimento operaio come esperienza. Intrattenendo un rapporto con il mondo e con sstesso, il proletariato 7 8 in /uanto tale 8 so""etto, e non la semplice personificazione di una cate"oriaeconomica1 esso 7 il suo proprio so""etto, c0e si forma da s. Fon 7 semplicemente il capitale variabileo il risultato della rivoluzione industriale, ma esiste in /uanto classe attraverso la sua esperienza , ovveroattraverso il suo rapporto con il mondo come intenzionalità . In /uanto so""etti, non si entra in contattocol mondo se non con un'intenzione . Lefort riprende la tesi fondamentale dell'esistenzialismo, «l'esistenza

precede l'essenza». Fon esiste un'essenza fissata del proletariato. ?sso si costituisce in /uanto classeattraverso la sua propria attivit4, le sue scelte, le sue intenzioni. Fon 7 un'etic0etta.

Lo sfruttamento 7 la contraddizione tra proletariato e capitale ;l'estrazione del plusvalore<. partiredal momento in cui il plusvalore diviene profitto, la contraddizione mette in movimento, attorno e apartire da se stessa, l'insieme della societ4. Le classi non sono il calco di una struttura economica. Fonesiste materia bruta. Le classi si formano attraverso delle pratic0e, delle lotte, delle intenzioni1 unso""etto c0e si costruisce da s.

La posizione di Lefort pecca di un "rande so""ettivismo. La costituzione delle classi 7 un fenomenodi polarizzazione ;c0e e"li descrive parlando dell'esperienza proletaria<, a partire da un insieme dipratic0e e di attivit4. =a non 7 un movimento unicamente so""ettivo, promana anc0e da unacontraddizione o""ettiva, sebbene sia vero c0e le classi non sono il calco di una struttura economica.

 nc0e lo storico in"lese ?.-. 0ompson 8 c0e 0a fatto un lavoro enorme sulla formazione delproletariato in"lese 8 lo dice, ma in maniera pi@ semplice1

15   /uel tempo, in 6rancia, si assiste al pieno successo di Wean#-aul Sartre.

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storia del movimento operaio come lo scontro del buon  principio dell'autonomia e del malvagio principiodella direzione1

 D essa stessa [la classe c"e "a avvertito l'esigenza di una direzione separata c"e la guidasse +/2 

La critica del partito bolscevico non deve consistere in una critica della concezione leninista

dell'organizzazione A222 ma in una critica storica del proletariato++ 

2CiE c0e 7 essenziale per Lefort, 7 di storicizzare il proletariato1 ciE c0e esso 7 nella sua

contraddizione con il capitale. Fon esiste una classe invariante, definita una volta per tutte;contrariamente alla tesi bordi"0ista dell'invarianza del proletariato e della sua teoria<.

 Euesta [la critica del periodo c0e si estende fino al $*  non è possibile se non 9uando è la storiastessa ad effettuarla +F #  allorc"é si rivela il carattere apertamente controrivoluzionario del partito dopo il/5/72 D solo allora c"e è possibile vedere c"e la contraddizione non risiede nel rigore del centralismo ma nel

 fatto stesso del partitoG c"e la classe non pu@ alienarsi in alcuna forma di rappresentazione stabile estrutturata senza c"e 9uesta rappresentazione si autonomizzi2 D allora c"e la classe pu@ ritornare su se

stessa e concepire la sua natura# c"e la differenzia radicalmente da tutte le altre classi2 3ino a 9uel momentoessa non aveva preso coscienza di sé c"e nella sua lotta contro la borg"esia e subiva #nella comprensionestessa di 9uesta lotta# la pressione della società dello sfruttamento2 A222 *a la sua sconfitta le mostra c"enon pu@ dividersi,  non pu@ alienarsi in forme di rappresentazione stabili# come fa la borg"esia2

 Euest'ultima lo pu@ fare solo poic"é possiede una natura economica in rapporto alla 9uale# i partiti politicinon sono c"e delle sovrastrutture2 *a come abbiamo detto# il proletariato non è nulla di oggettivo# è unaclasse presso cui l'economico e la politica non "anno più delle realtà separate# una classe c"e non si definiscese non come esperienza +12 

-er Lefort, SouB  non deve fissarsi come obiettivo di suscitare una or"anizzazione d'avan"uardiamodellata su un pro"ramma. Nn tale ra""ruppamento potr4 sor"ere «spontaneamente» nel corso delle

lotte precedenti la rivoluzione, potendo /ueste produrre <un distaccamento provvisorio puramentecongiunturale= , c0e non deve fissarsi in or"anizzazione. SouB  deve effettuare un lavoro teorico dic0iarificazione, cercare di esprimere ciE c0e 7 implicito nell'esperienza operaia e sperare c0e si produca/uesto ra""ruppamento spontaneo e con"iunturale, la cui esistenza non puE essere provocata.

Castoriadis "li risponder4 con le sue tesi del $)$ sul «&artito rivoluzionario», ma a""iun"er4 c0e «lacostituzione di una direzione non è ancora il compito del momento».

 

21 Ibid ., p. &(.22 Ibid ., p. &&.23 Fon siamo dun/ue noi in /uanto teorici, 7 il proletariato stesso. ;Fd8 <24 Ibid p &( &)